Noi
volavamo...ma la prof ha detto di no!
"-
Ecco, ecco Harry Potter che sfreccia veloce sulla sua fiammante Firebolt, che
con il suo manico ultra equilibrato riesce a distanziare tutti i Serpeverde,
soprattutto Malfoy che resta ben lontano e i bolidi. Wow è fantastico, fugge
via come una freccia. Sapevo che ci sarebbe riuscito...-
- Cerca
di essere imparziale Lee Jordan! -
- Mi
scusi professoressa McGranitt, ma...-
- Niente
ma e...eccolo, eccolo che scende in picchiata! -
- Bene,
come diceva la nostra professoressa preferita ecco Potter che si lancia in
picchiata, probabilmente all'inseguimento del Boccino. No! No! Sta deviando.
Una finta! Una magnifica finta e Malfoy ci è cascato come un novellino. Che
incontro fantastico; ricordiamo agli ascoltatori che Grifondoro conduce per 50
a 30. -"
- E così
se aggiungiamo Magnesio alla formula otteniamo: una testa vuota, vero Malfenti?
-
"-
Ma ecco Flint che sfreccia superando George Weasley tira e ..oh no! Ha segnato,
quel figlio di buona donna! -
-
Smettila subito! -
- Mi
perdoni professoressa, Flint segna dieci punti, che fortunelli davvero, ma Grifondoro
continua a rimanere in vantaggio. -"
-
Malfenti? Che diavolo stai facendo? -
Una
losca figura si avvicinò verso l'ignaro ragazzo che tranquillo leggeva al suo
solito banco. Gli si parò davanti cupa e minacciosa. Non parlò, semplicemente
allungò la mano strappandolo alle grinfie del giovane indifeso il misterioso
volume.
-
Merda! - fu l'ultima parola che il condannato pronunciò.
- Mi fa
davvero molto piacere scoprire cosa fa certa gente durante le mie ore;
soprattutto quelli con un debito incolmato da anni. Ma vediamo, vediamo un po'
cosa legge di così interessante il nostro studente modello. -
Malfenti,
il ragazzo preso con le mani nel sacco, abbassò la testa improvvisamente a
disagio. Era arrabbiato, lo era con se stesso e con quella stupida vecchia
babbiona (uno dei suoi vocaboli preferiti) che si stava divertendo ad
umiliarlo. La cosa che più lo irritava era il fatto di essere stato colto il
flagrante come...non sapeva nemmeno lui come appellarsi al momento.
D'altro
canto, cosa c'era di male se uno studente che non voleva seguire la lezione si
metteva buono buono a farsi gli affaracci suoi?
Ma il
panegirico non accennava a finire.
- Harry
Potter niente meno. Aspiri forse a infrangere le leggi della fisica - che tanto
non conosci - e librarti in aria a cavallo di una scopa volante? -
Il
silenzio della classe disintegrato da mormorii e sghignazzate confuse. Se
qualcuno gli avesse ricordato in quel momento che i compagni di classe sono
sempre amici e alleati certamente non avrebbe esitato a sputargli in faccia.
- Questo
potrai riprenderlo dal preside a fine lezione. Per gli appunti della mattinata
fatti furbo e fatteli prestare da qualcuno. -
Se i
minuti di notorietà concessi ad ogni essere umano sono quindici, quelli
riservati all'umiliazione pubblica sono molti, molti di più si ritrovò a
pensare Malfenti, nuovamente disgustato dalla classe al secondo scoppio di
risa.
- Grazie
Malf, sei unico - gli disse Aldo sorridente.
- Crepa!
-
-
Nervosetto, eh? Stai calmo, dicevo sul serio, ci hai fatto perdere tutti gli
ultimi noiosissimi minuti, e poi c'è l'assemblea -
L'assemblea
di classe, magra consolazione, il suo libro troneggiava sulla lontanissima
cattedra. Che imbarazzo andare dal preside a chiederlo. Rimase chino sul foglio
fino al suono della campana; naturalmente non prese un appunto: questione di
principio. Quella donna voleva la guerra? L'avrebbe avuta. Fu un vero sollievo
quando la vide scomparire oltre la porta.
- Senti,
per la gita alla Baldi qualcuno ha detto qualcosa? - chiese all'amico prima che
ripartisse con battute idiote.
- Boh,
dovrebbe dirlo in assemblea, ma se Zinelli non lo chiede - Aldo non concluse
nemmeno la frase; preferiva non commentare, e Claudio Malfenti capì al volo
dove voleva andare a parare. Non si sa come, non si sa perchè, l'imbecille più
grande dell'universo tutto era diventato appena due mesi prima rappresentante di classe. La sua elezione era
tutt'ora un mistero irrisolto, nessuno pareva averlo votato. X-files
scolastico, o coda di paglia collettiva?
Fu
l'apparizione delle leggendaria professoressa a interrompere tutte queste
elucubrazioni mentali. La Baldi, a volte detta "baldracca" per certi
suoi quattro che stroncavano le medie dei giovani latinisti in erba, era un
donnino piccolo e tozzo, anatomicamente parlando ricordava una piccola botte;
solida come una colonna e coraggiosa come una pioniera del West. L'unica
docente che aveva avuto il fegato di portare la 4°C in gita. La classe era entusiasta,
perdere un'ora di lezione su Tacito e decidere le meta del viaggio: due
piccioni con una fava.
- Bene
ragazzi. Il rappresentante scriverà alla lavagna una decina di mete che volete
proporre e poi decideremo per eliminazione la meta che proporremo al Consiglio
-
Un brusio
si levò dalla classe in attesa che quel "benedetto" Zinelli si
decidesse a collaborare. Malfenti si chiese se non ci fosse un modo per
detronizzarlo senza spargimenti di sangue. Zinelli prese posto alla lavagna, e
come afferrò il gessetto scoppiò la bagarre dietro di lui.
- Londra,
LONDRA! -
- Parigi!
-
-
Amsterdam! -
- Zimbawe
-
- Ma lo
Zimbawe è uno stato -
-
Chissene frega. Tu la conosci la capitale? Lo scopriremo là dov'è e come si
chiama -
Dal fondo
non tardarono a venire i cori da stadio. Claudio osservò attentamente la
professoressa Baldi: sembrava tranquilla. La cosa si poteva spiegare in due
modi: o possedeva una pazienza praticamente divina, o assumeva quotidianamente
una dose di psicofarmaci davvero potente.
- Ragazzi
un momento: scordatevi Londra perché è lontana e molto cara. Tra l'altro con
gli attentati dell'anno scorso il Consiglio non ci darebbe il permesso. Lo
stesso vale per lo Zimbawe. -
La classe
parve delusa; la capitale del Regno Unito era una delle più ambite. Presi dal
panico e dal sacrosanto terrore di rimanere a casa cominciarono a spararle
grosse.
- Hong Kong -
- Honoloulu! -
- Sidney -
- Gotham
City! -
Camilla
Baldi era turbata. Gotham City? Che posto assurdo era?
- Gotham City, ragazzi? -
- Ma come
prof, non la conosce? - Sbottò Anelli.
- Non
direi - disse pensosa - Non mi dice proprio nulla -
- E' un
posto fantastico. Una metropoli da un milione e mezzo di abitanti, piena di
gallerie d'arte, città natale di un eroe del nostro tempo - decantò Aldo come
una navigata guida turistica.
- E chi
sarebbe? - mormorò la donna
La
risposta fu corale.
- Batman,
tanananam, Batman! -
- Come ha
detto poc'anzi la professoressa Soleri ci libreremo nell'aria, giusto Malfenti?
- esclamò Zinelli ridendo a crepapelle.
Dal caos
che seguì nessuno seppe dire con certezza come reagì l'irreprensibile
insegnante di latino, ma di certo la meta designata non fu Gotham City. Fu
l'incontro con la professoressa di storia a riaprire l'argomento il giorno
dopo.
- Allora
ragazzi, dove andrete in gita? -
- A
Madrid - rispose un coro poco entusiasta.
- Beh,
ragazzi su di morale, Madrid è una favolosa città...-
E partì a
decantare le bellezze della capitale spagnola.
-
Veramente prof, noi avremmo preferito un'altra meta - interloquì Anelli
-
Davvero? -
- Sì, noi
volavamo tanto...ma la prof ha detto di no! - esclamò trionfante Zinelli.
Inutile
dire che la lezione di storia si perse, tra le risate generali di una classe
incontrollabile.