Se è Amore allora che Amore sia

di Alex writer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fortuna più grande è avere un'amica accanto ***
Capitolo 2: *** Un ''incontro scontro'' molto speciale ***
Capitolo 3: *** Hai Bisogno Di Aiuto ! ***
Capitolo 4: *** La Dea Bendata! ***
Capitolo 5: *** L'Aiuto Degli Estranei è Il Migliore! ***
Capitolo 6: *** Un Pensiero Buono è L'Unica Cosa Che Chiedo ! ***
Capitolo 7: *** Un Passato Tetro ***
Capitolo 8: *** Alla fine anche il migliore amico tradisce! ***
Capitolo 9: *** I ricordi a volte feriscono ! ***
Capitolo 10: *** Il Tempo Quando Si è Soli Non Passa Mai ! ***
Capitolo 11: *** Un Mio Fan Club ?!? ***
Capitolo 12: *** L'Egoismo a volte conviene a tutti ! ***
Capitolo 13: *** La Libertà è Un Diritto Di Tutti ! ***
Capitolo 14: *** L'importante Non è Guardare Ma Vedere ! ***



Capitolo 1
*** La fortuna più grande è avere un'amica accanto ***


 Una vita passata tra alcool, droga , belle ragazze e soldi distrutta o salvata, questo non saprei dire, da un amore, un amore con la A maiuscola  insomma quell’amore che prima o poi ti porta o all’esasperazione o alla completa e assoluta felicità. Questa è la storia di una diva e del suo patrimonio e di uno alla deriva e del suo pandemonio , lei figlia di una famiglia benestante lui tipica Rock Star che ha bruciato la sua carriera tra droga e alcool. Voi vi chiederete e come è potuto succedere che due persone tanto diverse si siano innamorate ?!? All’inizio me lo sono chiesta anch’io ma come si dice … Gli opposti si attraggono ! E questi due sono come due calamite di segno diverso lei positivo lui negativo e l’uno sull’altra hanno avuto ottimi effetti .E’ la cosa che più mi sorprende e che è stato grazie a me se si sono incontrati è iniziato tutto così …
Io: Anna dai ti prego ! Ti supplico ! Accompagnami … Lo sai che il tipo che mi piace ci sarà e se voglio conquistarlo devo andare a quel maledettissimo concerto e se tu non vieni con me … Sai che potrei fare una strage !
Anna: No Roby non lo farò ! E sai che quando dico no è no ! Odio i concerti Rock e tu questo lo sai benissimo .
Io : Lo so , lo so ma fai un opera di carità ti prego ! E’ la prima e l’ultima volta che ti chiedo una cosa del genere fallo per me , per la tua migliore amica !
Anna: La prima volta ?!? Stai scherzando vero ? Devo ricordarti Mike con lo scii d’acqua o Sam con lo skateboard o ancora …
Io: Ok fermati forse non è la prima … ma sarà l’ultima lo prometto . -le faccio degli occhietti da cane bastonato-
Anna:  D’accordo ma … solo perché sei la mia migliore amica e per il fatto che non posso resistere a quella tua espressione da cane bastonato ! -mi sorride-
Io: Oh ! Grazie mille Anna lo sai che ti adoro vero ? - l’abbraccio forte -
Anna: Si lo so e sai che anch’io ti adoro ? Anche se sei una terribile rompi scatole ! -mi sorride-
 Pochi giorni dopo …
Io: Anna sei pronta ?!? Su dai muoviti è tardi !
Anna: Arrivo , arrivo ! Come sei impaziente , te l’ha mai detto nessuno ?
Io:  Tu in continuazione ! -faccio una smorfia mentre lei scende le scale-
Anna: -si guarda- che dici vado bene per un concerto Rock ?
Io: Sei perfetta ora andiamo !
Anna: Ok andiamo !
Arrivate al concerto Rock …
Anna: Ma cm mi hai convinto ? Questa musica mi fa uscire di testa è troppo rumorosa !
Io:  Dai !!! E’ solo per stasera e lo fai per me , per la tua migliore amica !
Anna: Hai ragione allora dov’è lui ?
Io:  Eccolo è là giù -lo indico- andiamo -la prendo dalla mano e la trascino- Ciao Matt ! Ti presento la mia migliore amica Anna , Anna lui è Matt ti ho parlato di lui vero ?
Matt: Piacere Anna ho sentito parlare di te Roby dice che sei la migliore amica che si possa desiderare -le sorride-
Anna: Il piacere è tutto mio anch’io ho sentito molto parlare di te -mi guardano e ridono-
Io: ok … Ora basta prendermi in giro vi siete divertiti abbastanza per stasera  -mi faccio tutta rossa in viso-
Anna e Matt : OK !
Io: Anna -mi avvicino a lei e le sussurro - perché non vai a farti un giro -indico con gli occhi Matt-
Anna: Oh -mi sorride- volete stare soli vi capisco!
Io: Come fai a capirci non hai un ragazzo da un eternità ormai !
Anna: Non perché non voglia e che non ho trovato quello giusto ! -dice allontanandosi-
Io: Allora Matt dicevamo …
Io continuai a parlare con Matt mentre Anna stava andando in contro a colui che senza che lei se ne accorgesse  gli avrebbe cambiato la vita …

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Capitolo 2
*** Un ''incontro scontro'' molto speciale ***


 Lo stile non è acqua , lo stile non si compra è una cosa che se hai avuto la fortuna di possedere ce l’hai dalla nascita ! Il modo in cui ti vesti , il modo in cui parli , il modo in cui mandi a quel paese la gente è tutta una questione di stile. Era appena finito il concerto e io avevo scaricato Matt perché avevo capito (finalmente) che era un perfetto idiota e stavo cercando Anna la vidi era seduta a una sedia con le gambe accavallate e le braccia incrociate , sul suo viso un espressione molto annoiata. Le prendo un braccio e la trascino via erano tipo le due di notte …
Anna: Ehy Roby cos’hai ? -Mi obbliga a fermarmi-
Io: Niente cosa vuoi che abbia, lo sai gli uomini  sono tutti uguali ! -mi metto una mano sulla fronte- Oddio ! Ora parlo come quelle di quei film per adolescenti americani …
Anna: Parli come un adolescente perché sei un adolescente! -mi abbraccia- Cos’è successo con Matt ?
Io: Cosa vuoi che sia successo ho scoperto che è un idiota come tutti i ragazzi che mi piacciono d’altronde !
Anna: Ok capisco che ora non ne vuoi parlare quindi … Andiamo a casa stasera se vuoi puoi dormire da me -mi sorride dolcemente-
Io: Grazie Anna sei così comprensiva anche se ti ho trascinata qui contro il tuo volere mi vuoi ancora bene - l’abbraccio-
Anna: Come sai bene ,noi siamo amiche da una vita e lo saremo per sempre -mi stringe-
Io: Lo so Anna noi due unite per sempre.
-le presi la mano e ci incamminammo verso la macchina quando il destino di Anna le andò a sbattergli contro-
Anna: Ahi ! Mi hai fatto male -si tocca la spalla dolorante- Stai più attento imbecille !
Io: Anna tutto bene ? -i nostri sguardi caddero sul ragazzo che aveva appena fatto cadere Anna ,profonde occhiaie sul suo viso carnagione pallida segno di una vita sregolata e senza freni-
Alex: State più attente voi ragazzine … E tu -si riferisce ad Anna - Come ti permetti di parlarmi in questo modo ? Non sai chi sono ?
Anna: -lo guarda- No non ti conosco si può sapere chi sei ? O chi ti credi di essere ?
Alex: -la guarda visibilmente sorpreso- Se non sai chi sono perché sei qui ragazzina ?
Io: -lo guardo bene- Oh! Adesso ho capito chi sei ! Alex giusto ? -sussurro ad Anna - Lui è il cantante della band che ha suonato stasera.
Alex: Esatto sono io e ora se la tua amica vuole farmi le sue scuse io sarò felice di accettarle -incrociò le braccia aspettando una risposta da Anna -
Anna: -sorrise- Io continuo a non sapere chi sei e poi sinceramente la tua musica fa schifo ! E sono io quella che vuole delle scuse qui perché mi sei venuto TU addosso!
Alex: -è visibilmente stupito della reazione di Anna - Stai attenta ragazzina non sai con chi stai parlando! -le si si avvicinò fino ad arrivarle a un passo dalla faccia-
Anna: -gli da una forte spinta- oh io so benissimo chi sei ! Sei il tipico ragazzo che ha smesso di andare a scuola pensando di vivere facendo la Rock Star ma che presto si è trovato in un mondo che non conosceva e che lo ha portato su una cattiva strada e ora non ha neanche  più i soldi per mangiare!
Alex rimase a bocca aperta per la verità che le aveva appena detto quella ragazza sconosciuta di cui non sapeva nemmeno il nome, quella ragazza che secondo lui aveva stile una cosa che lo attraeva molto. Anna invece mi prese per un braccio e mi portò a casa non disse una parola per tutto il tragitto era arrabbiata con una persona che non conosceva e la cosa che le dava più fastidio e che era attratta da lui, le piaceva, e questo la faceva andare in bestia perché sapeva che persone come quel tipo Alex non portavano mai nulla di buono … Prima di andare a dormire pensai a quante tipe per bene gli piacciono i ragazzacci !

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Capitolo 3
*** Hai Bisogno Di Aiuto ! ***


 Gli occhi sono lo specchio dell’anima , e un paio di occhi avevano rubato il cuore a un ragazzo che non sapeva neanche di possederlo un cuore. Non aveva dormito tutta la notte continuava a ripensare a quella ragazza bella, anzi bellissima con quegli occhi fantastici, erano blu mare con dei riflessi argento e davano l’idea  dell’immensità . Lei invece aveva dormito ma il suo non era stato un sonno tranquillo anche lei a modo suo aveva pensato a lui sognandolo anche lei era rimasta colpita da lui ma non per gli stessi motivi per cui lui era stato colpito da lei. In lui non vedeva un ragazzo ma una persona bisognosa del suo aiuto, certo una persona molto bella ma non era questo che gli faceva pensare a lui. Voleva aiutarlo , ecco cosa voleva fare voleva aiutarlo. Era la sua grande qualità ma anche il suo grande difetto Anna voleva sempre aiutare le persone anche quando le loro anime sembravano ormai perse. Si alzò di colpo e mi svegliò.
Anna: Roby svegliati! Dai su devo dirti una cosa! -mi scuoteva-
Io: Dai Anna lasciami stare ti prego! Ho sonno! -le urlo-
Anna: Roby su è mezzo giorno passato ! Svegliati ! -alza le tapparelle-
Io: Ok d’accordo -apro gli occhi e me li strofino- Cos’hai ? Come mai sei così di buon umore ?
Anna: Ricordi ieri sera la ridicola Rock Star che mi è venuta addosso ?
Io: Anna no ti prego ! Non dirmi che … -la guardo-
Anna: Cosa? Che c’è ?
Io: Non ti sarai fatta prendere dal tuo istinto da buona samaritana come al solito ?
Anna: -mi sorride- Forse …
Io: Non è possibile finisce sempre così ! -rido- Comunque perché me lo stai dicendo ?
Anna: Il perché è ovvio ! Ho bisogno del tuo aiuto …
Io: Fammi indovinare per trovarlo ?
Anna: Già lo sai che non sono molto pratica di queste cose … Allora mi aiuterai ?
Io: Certo che ti aiuterò ! Tu ci sei sempre per me e io ci sono sempre per te !
Anna: Grazie Roby grazie ! -mi abbraccia- Allora andiamo a vestirci abbiamo una lunga giornata davanti !
Io: Si signor capitano !
Più tardi dopo essersi vestite …
Anna: Ok siamo pronte andiamo ?
Io: Certo -chiude il cellulare- mi sono informata e so dove si trova la band andiamo guido io !
Anna: Ok !
Escono di casa e si dirigono all’Hotel dove alloggia la band entrano nella hall e per fortuna lui è proprio li …
Io: Questa è proprio fortuna eccolo là -lo indico-
Anna: Ok andiamo !
Io: -La fermo- Dove vai ?
Anna: Da lui !
Io : e cosa proponi di dirgli ‘’ Ehi ciao sono quella di ieri sera ti ricordi sono qui per aiutarti” ?
Anna: -ci pensa- hai ragione questo non è il modo migliore … Che proponi di fare ?
Io: -ci penso- Mmm non so potremmo …
Non feci in tempo a finire la frase che lui ci vide e ci raggiunse ...
Alex: Ehi tu non sei  la ragazzina di ieri sera? -si come se non si ricordasse aveva pensato a lei tutta la notte-
Anna: -mi guarda- Beh si sono io …
Alex: Fammi indovinare sei venuta qui a chiedermi scusa vero ? -disse con un sorrisetto sulla faccia-
Anna: -a quella parole si fece rossa di rabbia si era scordata quanto fosse strafottente- No bello non siamo qui per questo!
Alex: Allora perché siete qui? -chiese confuso-
Anna: Ecco perché siamo qui ? Si emh … Siamo qui perché … -mi guardò confusa-
Io: Siamo qui per i miei genitori hanno una stanza qui -risposi prontamente-
Alex: Oh -disse dispiaciuto- I tuoi genitori capisco … -fece per allontanarsi-
Anna: -lo trattenne prendendolo per una mano- Non so mentire senti in realtà siamo qui per te … Per aiutarti!
Alex: Sono leggermente confuso -le disse-
Anna: A chi lo dici …
Si guardarono negli occhi per un attimo che sembrava non finire mai lui ritrovo in quegli occhi l’immensità della sera prima e questo lo faceva stare bene mentre lei negli occhi di lui vedeva qualcosa che meritava di essere salvato … la sua anima meritava di essere salvata .

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Capitolo 4
*** La Dea Bendata! ***


 La fortuna è una dea bendata si dice … Infatti e così non si sa come fa a scegliere una persona ma prima o poi la trova e la rende una persona fortunata e Alex quel giorno era stato sfiorato delicatamente da quella dea che gli aveva regalato la fortuna di conoscere il suo Angelo . Eravamo ancora lì fermi, immobili nessuno aveva ancora aperto bocca così decisi di mettermi in mezzo …
Io: Allora … Ehm in effetti siamo qui per darti … Una mano. -dico leggermente imbarazzata dalla situazione fino  ad allora non mi ero accorta di quanto fosse bello Alex con quei capelli neri corvino spettinati  occhi azzurro ghiaccio che non lasciavano penetrare alcun emozione e quel sorrisetto strafottente ma spento … Non lo avevo notato prima perché molto probabilmente come prima cosa avevo notato quelle occhiaie marcate, quella barba non curata  segno di quella vita sregolata che faceva. Tutti nella hall ci guardavano noi due belle ragazze che parlavano con un ragazzo che dimostrava il doppio della sua età e che vestiva come un barbone infatti chi guardava me e Anna vedeva  due diciottenni alte, snelle , che curavano il loro aspetto io carnagione olivastra, occhi cioccolato e capelli biondo cenere e Anna carnagione chiara ,occhi azzurri e capelli biondo slavato da qui è chiaro capire come mai tutti i ragazzi correvano sempre dietro a lei e mai a me infondo io ero sempre la seconda scelta , quella che viveva all’ombra della regina , quella che raccoglieva gli scarti è per questo che i miei ragazzi erano sempre sconosciuti che non conoscevano Anna che trovavo in un bar o a dei concerti ma molte volte anche in discoteca-
Alex: Darmi una mano ? Aiutarmi ? A me non serve il vostro aiuto. -dice ridendo e girandosi per andarsene ma Anna lo afferrò per un braccio e gli alzò la manica della maglietta-
Anna: Ah no ?!? -disse indicando i segni di punture sul suo braccio Alex tirò giù la manicae si guardò attorno per vedere se qualcuno avesse visto qualcosa-
Alex: Ma siete impazzite ? -Disse trascinandoci su per le scale fino alla sua camera-
Io: Perché dici questo ? -Lo guardo un po’ confusa-
Alex: Perché ?!? -Dice sbattendo la porta- Mi avete alzato le maniche davanti a tutti e se qualcuno ha visto i segni la mia carriera può andare a farsi fottere !
Anna: Ehi andiamoci calmi con le parole ! Comunque noi siamo qui proprio per questo ! -Disse leggermente irritata-
Alex: Ma se ancora non l’hai capito io non lo voglio il vostro aiuto ! Siete solo delle bambine che vogliono fare Dio quindi cercatevi qualcun altro per fare da cavia ai vostri esperimenti d’accordo ? -Disse con irritazione e presunzione a quelle parole Anna trattenne le lacrime e si girò per andarsene ferita da una persona che nemmeno conosceva-
Io: No Anna fermati ! -Lei si girò per vedere cosa volevo e io mi rivolsi ad Alex - Due sono le cose o sei scemo o sei solo un ingenuo cronico ! Dico io vedi due persone che cercando di aiutarti per tirarti fuori dai guai senza voler in cambio niente e tu cosa fai ? Le mandi via insultandole ? Saresti tu quello che non ha bisogno d’aiuto ? In questa stanza vedo solo un ragazzino capriccioso e sei tu ! Ora se vuoi ascoltarci bene e se non vuoi e preferisci continuare a rovinarti la vita hai tutto il mio appoggio basta che prima gentilmente chiedi scusa a me e alla mia amica e poi ti lasceremo libero di ucciderti ! -Dissi presa dalla foga del momento incrocia le braccia e aspettai una sua reazione-
Alex: Ehm io … Non so cosa dire ! -disse preso visibilmente alla sprovvista dalle mie parole che avevano scavato un passaggio in quegli occhi di ghiaccio che ora mostravano un profondo dolore che si accumulava là da troppi anni .

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Capitolo 5
*** L'Aiuto Degli Estranei è Il Migliore! ***


 Non è tanto dell'aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, ma di quello degli  estranei. E io ed Anna avevamo offerto il nostro aiuto a un perfetto estraneo che l’aveva bruscamente rifiutato e ora aspettavamo solo una sua risposta confermativa. Era là seduto su quel letto a meditare , non parlava e io e Anna sinceramente eravamo stanche di aspettare, capi che anche lei era stanca dal suo solito sguardo fulminante che ha quando c’è qualcosa che non le va giù perciò decisi di affrettare i tempi.
Io: Allora vuoi deciderti o chiedi scusa o ti fai aiutare due sono le cose ! -chiesi impaziente di avere una risposta lui innervosito da questa fretta ci cacciò via.
Alex: Andate via ! Andate via! Non ho bisogno di voi ne di nessun altro ho solo bisogno di pensare da solo in pace! -ci cacciò fuori dalla porta e la chiuse facendo un gran baccano noi aravamo visibilmente impaurite da quell’azione da definire quasi violenta-
Anna: Bene ora che facciamo ? -mi chiese-
Io: Noi ci abbiamo provato -feci spallucce- se non vuole il nostro aiuto peggio per lui che anneghi nel suo stesso dolore ! -mi incamminai frettolosamente verso l’uscita con Anna che mi seguiva a stento e mormoravo tra me- Ma guarda tu questo imbecille io gli offro il mio aiuto gentilmente con disponibilità e cosa fai lui ? Mi manda a quel paese ! -solo in quel momento notai che gesticolavo furiosamente e che la gente mi guardava smisi e usci dalla porta con Anna che continuava a seguirmi a stento quando improvvisamente sentimmo una voce che ci fece girare di scatto-
Alex: Ehi ragazzine ! -ci guardavamo intorno non capivamo da dove arrivasse quella voce- Guarda in alto -alzammo gli occhi al cielo e lo vidimo affacciato ad una finestra e ci gesticolava per farci segno di risalire-
Anna: Ok arriviamo -disse con un sorriso a trentadue denti  io mi stetti ferma in mobile mentre Anna si avviava a rientrare quando notò la mia assenza tornò indietro- Allora muoviti !
Io: Scusa per quale oscuro motivo io dovrei tornare di sopra da quello lì che mi ha trattato come uno straccio ? -lui intanto sentiva tutto dalla finestra-
Alex: D’accordo mi dispiace tanto Roby ok ? Sono veramente dispiaciuto per il mio comportamento! -disse io alzai lo sguardo per vedere se era sincero e guardandolo mi accorsi di una cosa mi aveva appena chiamato per nome. Lui aveva appena chiamato per nome me ! Non mi aveva chiamata ragazzina ma Roby! Non so perché questo fatto mi rese così felice ma grazie a questo decisi di salire sul mio viso comparve un sorrisetto compiaciuto che fece ridere  Anna e Alex mi incamminai verso l’entrata con Anna al seguito cosa voleva ‘’Occhi di Ghiaccio ’’ così l’avevo soprannominato quel ragazzo così complicato che forse aveva finalmente deciso di accettare il nostro aiuto …

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Capitolo 6
*** Un Pensiero Buono è L'Unica Cosa Che Chiedo ! ***


Viviamo giorno dopo giorno cercando un pensiero buono,scoprendo che solo l'amicizia può farci quest’effetto. Alex in particolare stava scoprendo proprio adesso questa verità dopo tanta sofferenza, dopo una lunga ricerca aveva capito che l’amicizia era l’unica cosa che poteva salvarlo da quella sua realtà tanto malvagia e travagliata di dolore. Stavo salendo le scale per raggiungere la sua camera lui era li che ci aspettava con la porta spalancata ma al nostro arrivo i sorrisi pieni di gioia che avevamo sul viso si spensero guardando una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere. Eccolo là ,lui il ragazzo ‘’Occhi di Ghiaccio ’’ era li per terra seduto con la testa fra le mani e proprio da quei bellissimi occhi che mi avevano stregata vidi colare una goccia di profondo dolore : una Lacrima ! Da lui non ce lo saremmo mai aspettate , lui quello che diceva di non aver bisogno di niente e di nessuno ora era li in una squallida camera di un hotel a piangere e il problema e che non sapevamo neanche il perché … Anna: Alex … -disse con voce tremante non sapeva cosa fare era evidente allora decisi di avvicinarmi lo abbracciai- Io: Mi dispiace tanto è tutta colpa mia -dissi, lui alzò lo sguardo e mi fissò un po’ stupito- Alex: No Roby tu non centri niente … per una volta -disse più a bassa voce lo guardai e gli diedi una pacca alla spalla in modo scherzoso tutti e tre ridemmo e Anna venne a sedersi vicino a noi per terra- Anna: E allora si può sapere che hai ? -Disse evitando l’argomento del pianto sapendo del carattere di Alex - infondo dovresti essere felice hai appena trovato due nuove amiche! -gli sorrise poi lui si girò verso di me- Alex: Amiche ? Io: Si devo dire ottime amiche in pratica a scuola siamo amiche di tutti -vidi la sua espressione scurirsi- Alex: La scuola … -disse visibilmente amareggiato- a che anno siete ? -mi meravigliai di quella domanda ma rispose prontamente Anna - Anna: Quarto superiore al Liceo Scientifico -a quelle parole Alex scoppiò a ridere- Io: Perché ridi ? -gli chiesi leggermente scocciata non era la prima volta che ci prendevano in giro per aver scelto un tipo di scuola così impegnativa lui capì la situazione e rispose- Alex: Non ti innervosire Roby il fatto e che anch’io avrei dovuto andare lì prima di iniziare la vita da ‘’Rocker’’ -disse facendo il segno delle virgolette con le mani a quelle parole io ad Anna restammo a bocca aperta lui s’innervosì- Che credete che solo perché sono una Rock Star non posso essere anche intelligente ? -in quel momento nella sua testa passò l’idea di scappare ma qualcosa lo frenò , forse il fatto che per la prima volta nella sua vita qualcuno voleva occuparsi di lui come neanche sua madre aveva fatto o forse il fatto che in quelle due ragazze vedeva una possibilità di essere felice questo ancora non gli era chiaro ma aveva deciso di non tornare a scappare come faceva sempre era stanco. Quel giorno i tre restarono a parlare fino al tramonto poiché le due ragazze dovevano tornare a casa, quella sera tutti e tre nei rispettivi loro letti ripensavano a quella pazza, pazza giornata che stava per finire e a quanto avevano capito l’uno dell’altro ma qualcosa avrebbe sconvolto non troppo presto questa nuova amicizia che dava i primi frutti di serenità.

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Capitolo 7
*** Un Passato Tetro ***


 La famiglia è il bene più prezioso che l’uomo possa avere ,ma è anche l’arma più tagliente che un uomo possa custodire nel cuore. Erano passate ormai due settimane da quando io, Anna e Alex eravamo diventati “amici” c’eravamo aperti completamente l’uno all’altro molte verità erano venute a galla pensavamo di  sapere tutto l’uno dell’altro o quasi … Un giorno di aprile, in piena primavera decidemmo di andare a fare un pic nik nel parco e de lì che finalmente io ed Anna scoprimmo veramente tutto su Alex , si poteva pensare di lui che fosse un ragazzo esibizionista, permaloso, pieno si sé e invece pian piano abbiamo scoperto la sua infinità dolcezza, la sua bontà repressa abbiamo scoperto che sotto quella maschera d’odio c’era un ragazzo comune con sogni e desideri come tutti del resto. Ma quella che doveva essere una giornata leggera e felice divenne una oscura e tenebrosa confessione che fece scoprire a me ed Anna il vero motivo per cui Alex era quello che era cioè un ragazzo pieno di problemi e paure. Saltiamo la parte del pranzo che era stata la quiete prima della tempesta è arriviamo subito al momento in cui tutto è venuto a galla … Eravamo tutti e tre stesi sulla tovaglia Alex nel mezzo, io a destra e Anna a sinistra che contemplavamo il cielo chiaro e limpido quando a me e ad Anna venne l’assurda idea di raccontare ad Alex alcuni episodi felice della nostra infanzia …
Io: Sai Alex quando eravamo piccole io e Anna litigavamo sempre ne combinavamo una dopo l’altra i nostri genitori volevano cambiarci di scuola perché eravamo troppo ‘’iperattive’’ insieme dicevano gli insegnanti -dissi scoppiando a ridere ripensando a quei momenti di follia-
Anna: Già ma alla fine l’abbiamo vinta noi e siamo arrivate fino a qui insieme senza mai separarci e facendo strage di tutti quelli che si sono posti sulla nostra strada -ridemmo insieme quando all’unisono notammo l’espressione amareggiata di Alex e solo in quel momento guardandoci negli occhi ci rendemmo conto che lui non aveva mai parlato della sua storia ‘’familiare’’-
Anna: Ehy Alex qualcosa non va ? -gli chiese con la voce un po’ tremante come sempre ero io quella forte pronta ad parlare degli argomenti più tetri-
Io: Alex scusa se chiedo ma ho notato che non ci hai mai parlato della tua famiglia e ne della tua infanzia … -a quelle parole il suo viso si contrasse in una smorfia di dolore e decisi che se volevo davvero che lui superasse tutto il suo dolore dovevo riuscire a farlo aprire completamente con noi- Alex perché non vuoi parlarne ? Lo sai ormai siamo come un trio tu sai tutto di noi ma noi non sappiamo tutto di te e questo mi fa dubitare della nostra amicizia …
Alex: Ma cosa dici Roby … lo sai che voi siete la cosa più importante per me ora e solo che il mio passato non è tra i più bei momenti della mia vita specialmente la mia infanzia … -disse io istintivamente gli presi la mano e Anna vedendoci fece lo stesso-
Io:Ti prego Alex te l’ho detto se vuoi vivere felicemente ti devi aprire completamente -lui mi guardò negli occhi e si decise a parlare-
Alex: Vedete mia madre non è quella che si può definire una ‘’Santa donna’’ in effetti lei era il contrario era una … - degluti prima di continuare non voleva essere giudicato- prostituta . -a quelle parole io ed Anna ci bloccammo ma non potevamo deludere Alex non ora che si stava aprendo con noi-
Io: Alex … mi dispiace ma l’avrà fatto solo perché non aveva un altro lavoro magari era il solo modo per mantenerti -alle mie parole sul suo viso comparve un ghigno amaro e i suoi occhi sembravano assenti-
Alex: Lei lo faceva per la droga. -disse seccamente dai suoi occhi finalmente si intravedeva qualcosa : un profondo dolore-
Anna: E tu dove stavi quando emh … lei … -gesticolava furiosamente era agitata, Alex le prese le mani e gliele bloccò-
Alex: Calma Anna tranquilla io ero … nella mia stanza li portava a casa -strinse i pugni io gli presi una mano-
Io: Noi non possiamo capire il tuo dolore ma possiamo aiutarti a superarlo ora capisco tutto: capisco il tuo modo di fare , perché te ne sei andato da casa ora capisco tutto -lo abbracciai e lo strinsi forte fece lo stesso Anna e per la seconda volta rividi una lacrima colare da quegli occhi di ghiaccio.
 

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Capitolo 8
*** Alla fine anche il migliore amico tradisce! ***


 Il dono più grande che un uomo possa fare e quello di Amare ! Erano passati più di due masi ormai dal giorno del pic nik e io, Alex e Anna eravamo sempre più uniti. Passavamo la maggior parte del nostro tempo insieme, uscivamo tutte le sere e io in quel lasso di tempo mi sentii più vicina ad Alex ,sempre più … Attratta ecco la parola giusta ma non riuscivo a capire in quale senso o meglio sapevo in quale senso ma non volevo accettarlo … Insomma mi PIACEVA ecco la parola esatta, la parola giusta che non volevo accettare mi piaceva ! Era già una settimana che Anna e Alex erano impegnati e non potevano uscire e io mi ritrovavo sola. Una sera di queste Alex disse che non poteva uscire perché stava male e Anna invece perché doveva studiare così approfittai dell’assenza di Anna per dichiarare finalmente ad Alex il mio amore. Presi coraggio, mi misi il vestito più corto che avessi , mi infilai i tacchi più alti che avessi nella scarpiera e  mi munì di un po’ di zuppa. Andai a casa sua ma quando arrivai davanti al portone trovai uno spettacolo a dir poco disgustoso che mi fece rimanere malissimo …
Io: Alex … Anna -dissi con voce tremante la zuppa mi cadde dalle mani loro si voltarono verso di me si stavano baciando e io li avevo interrotti una lacrima colò sulla mia guancia i loro sguardi erano sorpresi mi sentivo tradita rimasi immobile come se mi fossi pietrificata-
Anna:  Roby non è come credi … Noi non volevamo tradirti … -In quel momento la odiavo ma lei riusciva ancora comunque a leggermi dentro sapeva quello che pensavo e quindi anche quello che sentivo … In quel momento mi resi conto che Alex le teneva la mano quando Anna si accorse che la stavo guardando  scostò la mano a quel gesto Alex le urlo contro-
Alex: Anna io sono stanco ! Sono esausto ! Anzi sai che ti dico sono contento che ci abbia scoperto perché non ce la facevo più a mentire ! Sai è grande ormai può affrontare una cosa del genere … Anche se prova qualcosa per me io non la provo per lei dovrà farsene una ragione ! -Parlava come se io non stessi ascoltando trasportato dall’ira i miei occhi si gonfiarono di lacrime era stato crudele e insensibile mi voltai stavo dando spettacolo con quel mascara che colava sulle mie guancie quegli occhi gonfi e rossi, no ! Dopo l’ultima volta che un ragazzo mi aveva fatto soffrire così avevo deciso che non gli avrei più dato un tale potere su di me ,mi asciugai gli occhi con la manica della mia camicetta ,sul mio viso comparve un sorrisetto isterico ,sembravo una psicopatica-
Io: Good Bey ! -dissi mi voltai per andarmene stavo diventando pazza ma avevo deciso di non dare loro la soddisfazione di vedermi triste e depressa avrei pianto quando fossi arrivata a casa mentre me ne andai Anna cercò di correre verso di me ma Alex la bloccò per un braccio lei non oppose resistenza ecco tutto quello che lei provava per me non aveva neanche il coraggio di combattere per me ! Mentre davo loro le spalle gli diedi il mio ultimo saluto alzai la mano e feci un cenno-
Io: A mai più rivederci amici miei ! -Dissi con un tono sarcastico io tornavo a casa per poter finalmente piangere loro guardarono la mia figura slanciata allontanarsi nel buio quella fu la peggiore serata della mia vita …

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Capitolo 9
*** I ricordi a volte feriscono ! ***


 La ferita più dolorosa te la può infliggere solo un amico. Quella sera arrivai a casa e … piansi . Piansi così tanto che non riuscivo più a tenere gli occhi aperti, non ricordo come mi addormentai ma so che lo feci tra le lacrime. La mattina dopo quando un raggio di sole che entrava dalla finestra mi svegliò vidi tutto il cuscino bagnato , le mie lenzuola tutte sporche di trucco ed ero ancora vestita … Ero andata a letto vestita ! Non avevo neanche trovato la forza di spogliarmi ho solo … pianto. Gli occhi mi si riempirono un'altra volta di lacrime ma questa volta non me ne accorsi neanche perché ero troppo occupata a ripensare alla prima volta che un ragazzo mi aveva ridotto in quello stato , quando avevo giurato che nessuno l’avrebbe mai potuto rifare e invece … è successo di nuovo. Ricordai quell’episodio del mio passato era così diverso da quello che mi avevano fatto Alex e Anna i miei cosiddetti amici … Lui si chiamava Cris era il ragazzo più bello che avessi mai visto: biondo , occhi color cioccolato, fisico scolpito … scossi la testa ricordo come mi feci abbindolare da lui dalle sue finte tenerezze , dalle sue finte carezze . Facevo il primo e lui era già al terzo ero così affascinata da lui era il più bello della sua classe e forse dell’intera scuola. Non fui io a cercarlo venne lui da me e all’inizio mi senti lusingata e fortunatissima ma inseguito mi resi conto di essere stata una stupida solo a poter pensare che uno del genere si potesse interessare a me e lo capì a caro prezzo. Era una sera d’estate e Cris mi chiese per la prima volta di uscire lo fece d’impatto , si fece dare il mio numero e mi invio un messaggio schietto e diretto lo ricordo ancora parola per parola: “Ciao io sono Cris faccio il terzo nella tua scuola sono sicuro che mi conosci, volevo informarti che stasera uscirai con me mandami un mex con scritto dove abiti e verrò a prenderti alle 7 a stasera” quando lessi quel messaggio ricordo che mi sentii felicissima e molto confusa ma non mi importava cioè il ragazzo più carino della scuola aveva chiesto a me , una del primo, di uscire ! La prima cosa che feci fu dirlo alla mia migliore amica … attualmente ex migliore amica comunque non perdiamoci in particolari futili. Quella sera si fece trovare puntuale sotto casa mia , io mi ero aggiustata per sembrare più grande e lui se ne accorse subito …
Cris: Ma cos’hai combinato ? -mi chiese io non capì-
Io: che intendi ?!? -mi strofinò via il trucco con un fazzoletto io arrossi subito al toccò delle sue mani sul mio volto lui accorgendosene rise-
Cris: Non ti serve questo per uscire con me … ti serve solo il tuo carattere -disse in quel momento mi sentì la ragazza più fortunata del mondo mi sembrava così romantico e poche ore dopo invece si mostrò per lo stronzo che era. Mi portò sulla spiaggia e cominciò a baciarmi , a spogliarmi … io rimasi immobile era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere a un certo punto lui fischiò io non capì subito il motivo ero completamente nuda sulla spiaggia un gruppo di ragazzi e ragazze del terzo si avvicinarono a me ridendo e scattando foto da lui senti solo queste parole sussurrate al mio orecchio-
Cris: Come ti è venuto in mente che io potessi interessarmi a te … -lui sorrise io cercavo di coprirmi cm potevo e intanto piangevo , piangevo e piangevo e loro ridevano il giorno dopo le mie foto erano dappertutto fu quella sera che feci quella promessa cioè che mai per nessun ragazzo avrei sofferto come quella sera adesso che ci stavo ripensando mi accorsi che io avevo tenuto fede al mio giuramento perché non piangevo per Alex ma piangevo per colei che si definiva la mia migliore amica,Anna.

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Capitolo 10
*** Il Tempo Quando Si è Soli Non Passa Mai ! ***


 Non importa il peccato ma il peccatore. Passavano i giorni , le ore , i minuti tutto mi sembrava che andasse più lento. Di quei giorni ricordo solo i pianti, le carezze di mia madre che mi consolava anche non sapendo cosa avessi ma aveva capito che era qualcosa di grave, era la seconda volta che mi vedeva in quello stato e aveva capito che era meglio non chiedere cos’era successo e acconsentiva a ogni mia richiesta ma l’unica cosa che le feci una settimana lontano da scuola e lei mi giustificò con la scuola dicendo che ero malata e poi ricordo … le telefonate, i messaggi le e-mail che Anna mi mandava sembrava che non volesse lasciarmi stare decisi che la cosa migliore per farla smettere era ignorarla ma lei non si rassegnò. L’unica cosa che mi lasciò un po’ perplessa fu il fatto che Alex non si fece sentire : niente telefonate , niente messaggi , niente di niente e io non capivo se lo facesse perché aveva capito che volevo essere lasciata in pace o se d’avvero di me a lui non importava niente, ma ora non era questo il pensiero che occupava la mia mente. L’unica cosa a cui d’avvero pensavo e a quello che avrei fatto con Anna. Infondo Alex era solo un ragazzo incontrato da pochi mesi , certo io lo consideravo già un amico ma non era poi una grande perdita ma lei , L’amica di una vita, la bambina con cui facevo gli scherzi peggiori, la ragazza a cui dicevo tutto, la ragazza per cui avrei dato la vita e lei mi aveva tradito … Mi aveva tenuto nascosto una parte importante della sua vita cioè le amiche si confidano tutto e soprattutto quando si tratta di ragazzi. Se lei mi avesse raccontato subito tutto io mi sarei messa da parte anche se provavo qualcosa per Alex perché lei infondo era la mia migliore amica e lui solo uno stupido ragazzo ne avrei trovato un altro … Ma lei no, aveva deciso di mentirmi a io questo non potevo perdonarglielo se fosse stata un’ altrapersona magari avrei anche potuto perdonarglielo ma non lei , no lei no ! Io devo potermi fidare di un’amica e se mi aveva mentito una volta vuol dire che avrebbe potuto farlo ancora. Avevo deciso, non l’avrei perdonata si facile a dirsi , ma a farsi ??? Lei avrebbe continuato a insistere e io molto probabilmente prima o poi avrei ceduto, prima di tornare a scuola dovevo chiudere quella faccenda decisi di telefonarle, composi il suo numero, passavano i minuti, stavo pensando a cosa dirle quando mi fu chiaro il mio discorso premetti il tasto di chiamata, portai il telefono all’orecchio, squillava ad ogni squillo la bocca del mio stomaco si stringeva a un tratto una voce dall’altra parte rispose:
Anna:Pronto ??? Roby sei tu ??? Ti prego dimmi che sei tu ! -io stetti per qualche minuto in silenzio poi risposi-
Io: si sono io … -risposi con voce tremante lei non mi lasciò finire di parlare-
Roby: Oh grazie a Dio! Non sai com’ero in pensiero per te ! E’ quasi una settimana che non vieni a scuola ! Ma che fine hai fatto ? Scusami tanto per quello che è successo sai … -continuava a parlare non la sopportavo più decisi di interromperla-
Io:Anna basta ! Non ti ho chiamato per far pace , ti ho chiamato solo per dirti cosa succederà da oggi in poi tra noi due ok ??? -le chiesi con un tono di voce alterato-
Anna: Ok … ti ascolto -mi disse con la voce tremante-
Io: Allora dovrai solo rispettare tre punti fondamentali:1-io e te non siamo più amiche non provare mai più a rivolgerti a me con questo nominativo 2- quando ci incontreremo a scuola non ci parleremo almeno che non sia strettamente necessario e se qualcuno ci chiedesse il motivo per cui non ci parliamo gli diremo che non sono affari suoi e 3- ma non meno importante sappi che io non ti sto facendo questo per farti del male ma per fare sentire meglio me non voglio punirti ma voglio liberarmi. Mi dispiace per come è andata ma ormai non posso più fidarmi di te -chiusi la telefonata senza dargli la possibilità di rispondere non potevo resistere ancora avevo già le lacrime agli occhi … di nuovo ! Avrei proseguito per la mia strada anche senza di lei ma in quel momento mi sentii sola come mai mi ero sentita nella vita.

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Capitolo 11
*** Un Mio Fan Club ?!? ***


 Non pentirti,non giudicarti,sei quello che sei , e non c'è niente di meglio al mondo. Era il primo giorno di scuola dopo quella maledetta sera non volevo tornare, in realtà non ero ancora pronta per affrontare Anna ma se avessi rimandato ancora avrei vissuto per sempre nella paura e questo non era da me ero io quella forte non lei ! Quel giorno entrai nell’atrio da sola non era mai successo in tre anni e infatti tutti mi guardavano tra poco sarebbero arrivate le domande di chi non aveva un cazzo da fare che non rompere a me . Entrai, mi guardai attorno e lei non c’era tirai un sospiro di sollievo ma già le pettegole cominciavano ad arrivare la prima fu una del secondo seguita da tutte le altre fu solo lei a parlare le altre ascoltavano in silenzio, si chiamava Alessia …
Alessia: Ehi Anna non so se ti ricordi di me faccio il secondo mi chiamo Alessia -mi sorrise io non ricambiai-
Io: Si ti conosco cosa vuoi anzi cosa volete ? -dissi scontrosa guardando le altre-
Alessia: Emh … Noi volevamo solo sapere come stai Anna -fece una faccia schifata al suo nome- ci ha detto che eri ammalata ! -mi disse io ero confusa perché aveva detto una cosa del genere ? Non me lo sapevo spiegare-
Io: Oh grazie per lì interessamento ma io non ero malata -dissi con un sorriso sulle facce di tutte apparve un’espressione confusa Alessia si guardò intorno spaesata poi mi chiese-
Alessia: Ma perché ci avrebbe mentito ? Scusa non vorrei essere invadente ma allora perché non sei venuta ? -non sapevo se risponderle ma infondo lei era stata gentile con me e poi odiava Anna da come ne parlava lo capì subito e questo mi piaceva decisi di dirle qualcosa ma non tutto-
Io: Beh … Diciamo che abbiamo litigato e non credo che ci parleremo mai più … -dissi abbassando lo sguardo tutte loro mi guardavano con uno sguardo misto tra felicità e pena Alessia si avvicinò a me e con cautela mi posò una mano sulla spalla non la respinsi mi sentivo troppo sola e al momento tutti mi andavano bene per un po’ di conforto-
Alessia: Mi dispiace per te ma infondo secondo tutte noi è stata una fortuna -tutte annuirono all’unisono non capivo molto bene-
Io: Scusa spiegati meglio … Esattamente voi chi siete ? -chiesi incuriosita sui loro volti comparve un sorriso come sempre Alessia mi spiegò-
Alessia: Noi siamo … Come dire il tuo Fan Club ! -a quelle parole io mi voltai verso Alessia con uno sguardo a dir poco stupito io avevo un Fan Club ? Non lo sapevo ! guardai tutte quelle ragazze solo in quel momento che le guardavo bene mi accorsi che erano vestite più o meno con il mio stile : Chi aveva il jeans stretto con i tacchi , chi gli short con le scarpe da ginnastica, chi i vestitini estivi cortissimi e a gambe nude. Le fissavo dalla testa ai piedi e tutte scoppiarono in una risata qualcuna di dietro  borbottava felice “finalmente se ne accorta” qualcun’altra “era ora”. In quel momento mi sentii lusingata e felice come non mi sentivo da tempo guardai Alessia con aria interrogativa-
Alessia: Vedi ho creato io questo Fan Club se così si può definire quando il primo giorno di scuola arrivai qui dalla provincia , tutti mi ridevano dietro per com’ero vestita, per come parlavo , solo una ragazza -sorrise guardandomi facendo capire che ero io- fu gentile con me mi aiutò a trovare la mia classe anche se la sua migliore amica le diceva di non perdere tempo con quelli del primo -spalancai gli occhi ora ricordavo quell’episodio ma lei era così cambiata era irriconoscibile-
Io: Ora ricordo eri tu … -dissi spaesata lei annuì sorridendomi-
Alessia: Già ero io , da quel giorno decisi che volevo diventare come lei ,quella ragazza così aggraziata bella e popolare la ragazza che tutte vorremmo essere ! -disse indicando il gruppo di ragazze che annuiva- Così anno dopo anno ho scelto delle ragazze che arrivavano qui come me e le ho aiutate a diventare come te ! -guardavo quelle ragazze erano molte delle primo , parecchie del secondo e addirittura qualcuna del terzo ! I miei occhi si riempirono di lacrime il sorriso che era sul volto di Alessia scomparve-
Alessia: Ora cos’hai ? Mi dispiace se non ti fa piacere … -le misi un dito davanti alla bocca-
Io: Non è questo sono molto felice che voi abbiate trovato in me un modello da seguire e che … Non ne sono all’altezza … -una lacrima solcò il mio viso Alessia la asciugò con la mano-
Alessia: Tu sei stata l’unica per me e per loro tu sei all’altezza di tutto : tu sei forte, coraggiosa, bella, hai stile ma soprattutto sei buona ! -guardai Alessia e poi tutte quelle ragazze non potevo deluderle ero da appena 10 minuti entrata a scuola e già stavo piangendo mi ero ripromessa di non farlo fino alla terza ora almeno ! mi asciugai le lacrime e guardandole tutte dissi-
Io: Grazie per le tue belle parole Alessia e grazie a tutte voi per essere vicino a me adesso che nessuno lo fa -dissi- ma ora cosa volete da me ??? -Alessia mi guardò divertita-
Alessia: Beh vogliamo stare con te … starti vicino insomma per imparare a conoscerti  … -disse un po’ titubante cosa dovevo rispondergli ?-
Io: Beh … non so cosa dirvi … sono un po’ confusa adesso ! -Alessia mi guardò comprensiva-
Alessia: Non ti preoccupare non devi dircelo adesso prenditi tutto il tempo che vuoi … abbiamo aspettato anni prima che finalmente Anna ti lasciasse in pace possiamo aspettare qualche giorno per che tu decida -disse mi voltò le spalle e percorse il corridoio con a seguito tutte le altre ragazze io le urlai dietro-
Io: Alla fine di questa giornata avrete una risposta !  -lei alzò una mano in segno di saluto io mi voltai per raggiungere la mia classe ero molto felice di com’era iniziata quella giornata ma il peggio doveva ancora venire …

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Capitolo 12
*** L'Egoismo a volte conviene a tutti ! ***


 Le persone spesso dimenticano che molte volte anche nelle storie di amicizia esiste la parola ‘’FINE’’.
Suonò la campanella della prima ora mi recai in classe e Anna era già là seduta nel nostro banco come sempre, sembrava non fosse cambiato nulla e invece tutto era diverso … Entrai e i miei compagni mi accerchiarono per chiedermi come stavo siccome Anna aveva detto a tutti che ero malata; per non dover dare altre giustificazioni le ressi il gioco anche se mi costava sentire ancora quella complicità fra noi. Andai a sedermi vicino a lei, non potevo fare altrimenti se chiedevo a qualche mia amica di spostarsi tutti avrebbero cominciato a fare domande e questo non mi avrebbe aiutata ad andare avanti. Anna accennò a un sorriso ma io neanche la calcolavo, guardavo l’insegnante e ascoltavo attentamente e fu questo che mi rovinò il fatto di stare attenta! Da quando avevo iniziato ad andare al liceo era prassi che io e Anna ogni anno sceglievamo un professore da … prendere in giro e quest’anno il malcapitato era proprio il professore di tecnologia che avevamo proprio alla prima ora. Di solito io e Anna non gli lasciavamo mai finire una frase: lo interrompevamo, lo prendevamo in giro , lui ci definiva i due soggetti irrequieti della classe. Ma in quell’ora io e Anna non ci rivolgemmo neanche la parola tanto che il professore si stupì notevolmente così come i nostri compagni che alla fine dell’ora ci riempirono di domande a cui noi prontamente trovavamo spiegazioni che da un certo punto di vista erano logiche e ancora sentivo quella complicità fra noi. Le altre cinque ore passarono così, non ci rivolgemmo mai direttamente la parola e allo squillo dell’ultima campanella lei mi salutò con la mano io finsi di non vederla stavo diventando una vigliacca questo non era da me ! In quelle cinque ore che mi sembravano fossero durate un eternità io avevo pensato a cosa fare per il mio Fan Club e avevo deciso che avrei lasciato a capo di esso Alessia che in tutti questi anni si era presa cura di quelle povere ragazze e io non avevo nessun diritto di togliergli il ‘’potere’’. Mi stavo dirigendo verso l’uscita in cerca di Alessia e di tutte le altre e le vidi proprio nello stesso punto di stamattina mi avvicinai sorridendo:
Io: Ciao ragazze! -feci un cenno con la testa e loro fecero lo stesso verso di me … mi imitavano alla perfezione il modo di vestire, di camminare, di muoversi perfino di parlare ! Mi facevano un po’ paura Alessia come sempre prese la parola-
Alessia: Ciao Anna ! -disse venendo verso di me- come è andato questo giorno di scuola ???
Io: Malissimo e a te ???
Alessia: Ero troppo ansiosa di sentire la tua risposta e perciò non sono riuscita neanche a seguire la lezione -mi sorrise- quindi che hai deciso ? -mi chiese impaziente, ero sul punto di risponderle quando a un tratto senti una persona battere le mani dietro di me mi voltai era Anna sul suo volto un espressione di disgusto-
Anna: Ma brava -disse avvicinandosi-  io mi maledico da una settimana per quello che ti ho fatto, perché mi manchi e tu in cinque ora ti ritrovi felice con nuove amiche che poi … -le squadrò tutte dalla testa ai piedi- sono delle morte di fame ?!? -a quelle parole reagì molto male loro erano le uniche che avevano mostrato per me del vero affetto no come quella ragazza che fino a poco tempo fa consideravo un’amica-
Io: Ma come ti permetti di parlare loro così … -mi avvicinai a un passo da lei- Loro mi hanno dimostrato in 10 minuti più affetto di quanto tu in anni quindi taci! -stavo urlando nell’atrio della scuola tutti mi osservavano ma in quel momento non mi interessava lei si fece rossa in faccia e scappò via sul mio volto cadde una lacrima di tristezza, lo zaino mi cadde a terra non avevo la forza di muovermi ero completamente bloccata senti dei passi dietro di me dopo la mia sfuriata tutti si erano ammutoliti a un tratto vidi Alessia raccogliermi lo zaino poi avvicinarsi tanto a me da stringermi in un abbraccia coldo e sincero. Le mie lacrime si fermarono e come se il mio cervello avesse deciso che non avrei versato più una lacrima per Anna adesso che avevo trovato Alessia e tutte le altre ragazze. Alessia mi aiutò a muovermi e mi portò fino a casa non so bene come era tutto molto confuso ricordo solo lei che mi chiese di entrare io accettai e salimmo in camera mia mi sdrai sul letto il mio viso era inespressivo-
Alessia: Lo prendo come un si allora … -disse sedendosi vicino a me non capivo ero un po’ confusa- intendo la tua risposta a proposito di diventare il capo del Fan Club -mi alzai di scatto mi ero completamente scordata dopo la scenata mia e di Anna-
Io: Ah giusto … -non sapevo cosa dirle avevo deciso di dirle di no ma dopo quello che era successo con Anna avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse e Alessia era la persona perfetta stavo diventando egoista … ma infondo con quella decisione facevo felici tutti e quindi con un sorriso le dissi di si … lei mi abbracciò forte e mi ringraziò io le dissi che ne avremmo parlato domani a scuola ora non stavo troppo bene lei se ne andò e io ripensai se avessi fatto la cosa giusta …  

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Capitolo 13
*** La Libertà è Un Diritto Di Tutti ! ***


 Il dono più grande che i nostri antenati ci hanno dato … La libertà ! Il giorno dopo come al solito mi alzai, mi vesti, feci colazione e andai a scuola ma quel giorno non sarebbe stato come gli altri … Quando entrai nell’atrio ad aspettarmi c’era già il mio Fan Club guidato dall’abilissima e intelligentissima Alessia come sempre fu solo lei a parlare …
Alessia: Buongiorno Roby ! -disse sorridendo-
Io: Giorno Alessia e Ciao! -salutai con la mano tutto il gruppo che fece lo stesso con me-
Alessia: Allora come stai ? Meglio di ieri sera a quanto vedo ! -mi squadrò dalla testa ai piedi e sorrise infatti quel giorno avevo deciso di vestirmi un po’ troppo diversamente dal solito sembrava che stessi andando in discoteca infatti quando entrai con quel tacco dodici e quel vestitino che mi copriva si e no mezza coscia tutti si girarono ad osservarmi i ragazzi sbavando le ragazze erano un misto tra invidia e disgusto-
Io: Si in effetti  sto meglio … -gli dissi guardandomi e ridendo- voi che ne pensate ??? -mi riferì al gruppo-
Alessia: Beh stai molto bene come sempre … -la interruppi-
Io: Scusa Alessia puoi venire un secondo con me ??? -le chiesi sorridendo-
Alessia: Certo … -sembrava confusa la portai dove le ragazze del gruppo non potevano sentirci-
Io: Alessia ti devo dire una cosa … -non riuscivo a trovare le parole giuste ma continuai lo stesso sperando di non ferirla- Lo so che fino ad adesso tu te la sei cavata sempre da sola in questa scuola cercando di sopravvivere e aiutare le altre ragazze come te ma tu … devi lasciarle parlare qualche volta ! -le dissi lei mi guardava un po’ sbalordita-
Alessia: Cosa ? Dici che le controllo troppo ??? -mi chiese non se ne accorgeva minimamente-
Io: Beh in effetti … Si non le lasci parlare, da quando ci siamo incontrate la prima volta io non ho mai sentito parlare nessuna di loro a parte te ! Vorrei conoscerle, sapere come si chiamano magari … Mi capisci ?
Alessia: Si ti capisco -disse sorridendo feci lo stesso-
Io: Ok ora devo scappare in classe o la prof di matematica mi uccide -guardai l’orologio- pranziamo tutte insieme oggi ???
Alessia: D’accordo -lei annui- e scusami ancora io non ho mai voluto essere un capo per loro ! -disse abbattuta l’abbracciai e all’orecchio le sussurrai-
Io: Tu sei la persona migliore che conosca sei stata l’unica con un po’ di umanità , sono fiera di te ci vediamo dopo … -io me ne andai e lei sorrise ma non sapevo ancora cosa mi stesse aspettando in classe … La lezione era già cominciata e alla prima ora avevo la peggior insegnate che ci fosse nella scuola la mia prof di matematica. La porta era già chiusa così bussai ed entrai …
Io: Buongiorno Prof la prego mi scusi per il ritardo ma … -le mi guardò dalla testa ai piedi e mi interruppe, sul suo volto un’espressione scandalizzata-
Prof: So perché sei in ritardo hai dovuto passare almeno due ore davanti allo specchio per conciarti così !     -mi urlò contro lei io ero un po’ confusa, si è vero ero vestita  diversamente dal solito ma a lei che gliene  fregava?-Ma come ti permetti ad entrare nella mia classe in queste condizioni sembri una prostituta ! -a quelle parole tutti guardarono la prof sbalorditi e io mi infuriai terribilmente-
Io: Ma come si permette lei di parlarmi così ! -le urlai contro- ma chi si crede di essere ?!? Io posso vestirmi come mi pare sono in un Paese liberò e perciò godo come cittadina di tale libertà su cui i miei avi hanno versato il sangue per conquistarla ! -mi avvicinai ero a un passo da lei avevo voglia di picchiarla quando qualcuno di dietro mi trattenne, era Anna - Lasciami ! Lasciami ho detto ! -cercai di divincolarmi ma lei non mollava la presa-
Anna: Adesso tu vieni con me ! -mi disse portandomi fuori dalla classe intanto la professoressa non diceva nulla era sconvolta dalla mia reazione violenta ma quello era il mio carattere buono e dolce sì, ma quando mi provocano divento una bestia eravamo nel corridoio dove tutti erano affacciati dalle porte delle classi per vedere a cosa erano dovute quelle gridate- Ok adesso calmati ! -mi urlò-
Io: E tu lasciami andare ! -ribattei io-
Anna: Ok ora ti lascio ma non fare cavolate ! -con prudenza mi lasciò andare io non mi mossi intanto era arrivato il vice preside avvertito dal bidello-
Vice Preside: Allora che cosa sta succedendo qui ?!? -mi chiese, io risposi-
Io: Quella maleducata della sua collega mi ha appena dato della prostituta ! Ecco cosa succede e voglio che sia licenziata perché lei come autorità non può permettere una cosa del genere ! -dissi io convinta delle mie motivazioni quando c’era da parlare nessuno mi batteva ma lui mi osservò-
Vice Preside:  Ma le sembra modo di vestirsi a scuola questo ? -anche lui ? Cominciavano a darmi sui nervi tutte quelle persone che mi giudicavano-
Io: Chi l’ha detto che c’è un modo di vestirsi ?!? Sul regolamento non si fa nessun accenno all’abbigliamento quindi io sono libera di vestirmi come voglio, anzi è lei che deve andare a rivedere la nostra Costituzione soprattutto l’articolo 21 che dice appunto che ogni cittadino gode della libertà di pensiero, di parola, di stampa ed espressione e quindi io finche sono in questo Paese posso vestirmi come mi pare e piace ! -dissi io scaltra e astuta come sempre, con quelle parole gli chiusi la bocca-
Vice Preside: Se la pensa così vada subito in presidenza ora! -mi disse-
Io: Certo sarà un piacere per me ! -gli dissi con un sorrisetto sul viso mentre mi incamminavo verso le scale per raggiungere la presidenza al piano terra, a quel gesto per il corridoio tutti gli studenti mi batterono le mani fino a quando gli insegnanti non tornarono ad urlare. Solo un ragazzo si ribellò e mi segui affiancandomi, era un ragazzo bellissimo capelli mori ricci portati corti, occhi verde smeraldo, muscoloso e alto lo guardai stupita-
Ben: Ciao piacere io sono Ben e devo dirti che sei stata fantastica oggi. Nessuno ha mai la forza di ribellarsi agli insegnanti e invece tu … mi hai davvero stupito -disse sorridendomi anch’io sorrisi-
Io: Beh, grazie ma non potevo fare altro quella stronza mi ha dato della prostituta solo perché oggi mi sono vestita diversamente dal solito … -lui mi squadrò bene e mi sorrise-
Ben: A me non dispiace questo nuovo look ! -gli sorrisi se fosse stata un’altra persona a dirmi una cosa del genere l’avrei schiaffeggiata ma lui era l’unico che aveva avuto il coraggio di seguirmi e poi era così … Bello. Continuammo a parlare finche non arrivammo davanti alla porta della presidenza …
Il dono più grande che i nostri antenati ci hanno dato … La libertà ! Il giorno dopo come al solito mi alzai, mi vesti, feci colazione e andai a scuola ma quel giorno non sarebbe stato come gli altri … Quando entrai nell’atrio ad aspettarmi c’era già il mio Fan Club guidato dall’abilissima e intelligentissima Alessia come sempre fu solo lei a parlare …
Alessia: Buongiorno Roby ! -disse sorridendo-
Io: Giorno Alessia e Ciao! -salutai con la mano tutto il gruppo che fece lo stesso con me-
Alessia: Allora come stai ? Meglio di ieri sera a quanto vedo ! -mi squadrò dalla testa ai piedi e sorrise infatti quel giorno avevo deciso di vestirmi un po’ troppo diversamente dal solito sembrava che stessi andando in discoteca infatti quando entrai con quel tacco dodici e quel vestitino che mi copriva si e no mezza coscia tutti si girarono ad osservarmi i ragazzi sbavando le ragazze erano un misto tra invidia e disgusto-
Io: Si in effetti  sto meglio … -gli dissi guardandomi e ridendo- voi che ne pensate ??? -mi riferì al gruppo-
Alessia: Beh stai molto bene come sempre … -la interruppi-
Io: Scusa Alessia puoi venire un secondo con me ??? -le chiesi sorridendo-
Alessia: Certo … -sembrava confusa la portai dove le ragazze del gruppo non potevano sentirci-
Io: Alessia ti devo dire una cosa … -non riuscivo a trovare le parole giuste ma continuai lo stesso sperando di non ferirla- Lo so che fino ad adesso tu te la sei cavata sempre da sola in questa scuola cercando di sopravvivere e aiutare le altre ragazze come te ma tu … devi lasciarle parlare qualche volta ! -le dissi lei mi guardava un po’ sbalordita-
Alessia: Cosa ? Dici che le controllo troppo ??? -mi chiese non se ne accorgeva minimamente-
Io: Beh in effetti … Si non le lasci parlare, da quando ci siamo incontrate la prima volta io non ho mai sentito parlare nessuna di loro a parte te ! Vorrei conoscerle, sapere come si chiamano magari … Mi capisci ?
Alessia: Si ti capisco -disse sorridendo feci lo stesso-
Io: Ok ora devo scappare in classe o la prof di matematica mi uccide -guardai l’orologio- pranziamo tutte insieme oggi ???
Alessia: D’accordo -lei annui- e scusami ancora io non ho mai voluto essere un capo per loro ! -disse abbattuta l’abbracciai e all’orecchio le sussurrai-
Io: Tu sei la persona migliore che conosca sei stata l’unica con un po’ di umanità , sono fiera di te ci vediamo dopo … -io me ne andai e lei sorrise ma non sapevo ancora cosa mi stesse aspettando in classe … La lezione era già cominciata e alla prima ora avevo la peggior insegnate che ci fosse nella scuola la mia prof di matematica. La porta era già chiusa così bussai ed entrai …
Io: Buongiorno Prof la prego mi scusi per il ritardo ma … -le mi guardò dalla testa ai piedi e mi interruppe, sul suo volto un’espressione scandalizzata-
Prof: So perché sei in ritardo hai dovuto passare almeno due ore davanti allo specchio per conciarti così !     -mi urlò contro lei io ero un po’ confusa, si è vero ero vestita  diversamente dal solito ma a lei che gliene  fregava?-Ma come ti permetti ad entrare nella mia classe in queste condizioni sembri una prostituta ! -a quelle parole tutti guardarono la prof sbalorditi e io mi infuriai terribilmente-
Io: Ma come si permette lei di parlarmi così ! -le urlai contro- ma chi si crede di essere ?!? Io posso vestirmi come mi pare sono in un Paese liberò e perciò godo come cittadina di tale libertà su cui i miei avi hanno versato il sangue per conquistarla ! -mi avvicinai ero a un passo da lei avevo voglia di picchiarla quando qualcuno di dietro mi trattenne, era Anna - Lasciami ! Lasciami ho detto ! -cercai di divincolarmi ma lei non mollava la presa-
Anna: Adesso tu vieni con me ! -mi disse portandomi fuori dalla classe intanto la professoressa non diceva nulla era sconvolta dalla mia reazione violenta ma quello era il mio carattere buono e dolce sì, ma quando mi provocano divento una bestia eravamo nel corridoio dove tutti erano affacciati dalle porte delle classi per vedere a cosa erano dovute quelle gridate- Ok adesso calmati ! -mi urlò-
Io: E tu lasciami andare ! -ribattei io-
Anna: Ok ora ti lascio ma non fare cavolate ! -con prudenza mi lasciò andare io non mi mossi intanto era arrivato il vice preside avvertito dal bidello-
Vice Preside: Allora che cosa sta succedendo qui ?!? -mi chiese, io risposi-
Io: Quella maleducata della sua collega mi ha appena dato della prostituta ! Ecco cosa succede e voglio che sia licenziata perché lei come autorità non può permettere una cosa del genere ! -dissi io convinta delle mie motivazioni quando c’era da parlare nessuno mi batteva ma lui mi osservò-
Vice Preside:  Ma le sembra modo di vestirsi a scuola questo ? -anche lui ? Cominciavano a darmi sui nervi tutte quelle persone che mi giudicavano-
Io: Chi l’ha detto che c’è un modo di vestirsi ?!? Sul regolamento non si fa nessun accenno all’abbigliamento quindi io sono libera di vestirmi come voglio, anzi è lei che deve andare a rivedere la nostra Costituzione soprattutto l’articolo 21 che dice appunto che ogni cittadino gode della libertà di pensiero, di parola, di stampa ed espressione e quindi io finche sono in questo Paese posso vestirmi come mi pare e piace ! -dissi io scaltra e astuta come sempre, con quelle parole gli chiusi la bocca-
Vice Preside: Se la pensa così vada subito in presidenza ora! -mi disse-
Io: Certo sarà un piacere per me ! -gli dissi con un sorrisetto sul viso mentre mi incamminavo verso le scale per raggiungere la presidenza al piano terra, a quel gesto per il corridoio tutti gli studenti mi batterono le mani fino a quando gli insegnanti non tornarono ad urlare. Solo un ragazzo si ribellò e mi segui affiancandomi, era un ragazzo bellissimo capelli mori ricci portati corti, occhi verde smeraldo, muscoloso e alto lo guardai stupita-
Ben: Ciao piacere io sono Ben e devo dirti che sei stata fantastica oggi. Nessuno ha mai la forza di ribellarsi agli insegnanti e invece tu … mi hai davvero stupito -disse sorridendomi anch’io sorrisi-
Io: Beh, grazie ma non potevo fare altro quella stronza mi ha dato della prostituta solo perché oggi mi sono vestita diversamente dal solito … -lui mi squadrò bene e mi sorrise-
Ben: A me non dispiace questo nuovo look ! -gli sorrisi se fosse stata un’altra persona a dirmi una cosa del genere l’avrei schiaffeggiata ma lui era l’unico che aveva avuto il coraggio di seguirmi e poi era così … Bello. Continuammo a parlare finche non arrivammo davanti alla porta della presidenza …
Il dono più grande che i nostri antenati ci hanno dato … La libertà ! Il giorno dopo come al solito mi alzai, mi vesti, feci colazione e andai a scuola ma quel giorno non sarebbe stato come gli altri … Quando entrai nell’atrio ad aspettarmi c’era già il mio Fan Club guidato dall’abilissima e intelligentissima Alessia come sempre fu solo lei a parlare …
Alessia: Buongiorno Roby ! -disse sorridendo-
Io: Giorno Alessia e Ciao! -salutai con la mano tutto il gruppo che fece lo stesso con me-
Alessia: Allora come stai ? Meglio di ieri sera a quanto vedo ! -mi squadrò dalla testa ai piedi e sorrise infatti quel giorno avevo deciso di vestirmi un po’ troppo diversamente dal solito sembrava che stessi andando in discoteca infatti quando entrai con quel tacco dodici e quel vestitino che mi copriva si e no mezza coscia tutti si girarono ad osservarmi i ragazzi sbavando le ragazze erano un misto tra invidia e disgusto-
Io: Si in effetti  sto meglio … -gli dissi guardandomi e ridendo- voi che ne pensate ??? -mi riferì al gruppo-
Alessia: Beh stai molto bene come sempre … -la interruppi-
Io: Scusa Alessia puoi venire un secondo con me ??? -le chiesi sorridendo-
Alessia: Certo … -sembrava confusa la portai dove le ragazze del gruppo non potevano sentirci-
Io: Alessia ti devo dire una cosa … -non riuscivo a trovare le parole giuste ma continuai lo stesso sperando di non ferirla- Lo so che fino ad adesso tu te la sei cavata sempre da sola in questa scuola cercando di sopravvivere e aiutare le altre ragazze come te ma tu … devi lasciarle parlare qualche volta ! -le dissi lei mi guardava un po’ sbalordita-
Alessia: Cosa ? Dici che le controllo troppo ??? -mi chiese non se ne accorgeva minimamente-
Io: Beh in effetti … Si non le lasci parlare, da quando ci siamo incontrate la prima volta io non ho mai sentito parlare nessuna di loro a parte te ! Vorrei conoscerle, sapere come si chiamano magari … Mi capisci ?
Alessia: Si ti capisco -disse sorridendo feci lo stesso-
Io: Ok ora devo scappare in classe o la prof di matematica mi uccide -guardai l’orologio- pranziamo tutte insieme oggi ???
Alessia: D’accordo -lei annui- e scusami ancora io non ho mai voluto essere un capo per loro ! -disse abbattuta l’abbracciai e all’orecchio le sussurrai-
Io: Tu sei la persona migliore che conosca sei stata l’unica con un po’ di umanità , sono fiera di te ci vediamo dopo … -io me ne andai e lei sorrise ma non sapevo ancora cosa mi stesse aspettando in classe … La lezione era già cominciata e alla prima ora avevo la peggior insegnate che ci fosse nella scuola la mia prof di matematica. La porta era già chiusa così bussai ed entrai …
Io: Buongiorno Prof la prego mi scusi per il ritardo ma … -le mi guardò dalla testa ai piedi e mi interruppe, sul suo volto un’espressione scandalizzata-
Prof: So perché sei in ritardo hai dovuto passare almeno due ore davanti allo specchio per conciarti così !     -mi urlò contro lei io ero un po’ confusa, si è vero ero vestita  diversamente dal solito ma a lei che gliene  fregava?-Ma come ti permetti ad entrare nella mia classe in queste condizioni sembri una prostituta ! -a quelle parole tutti guardarono la prof sbalorditi e io mi infuriai terribilmente-
Io: Ma come si permette lei di parlarmi così ! -le urlai contro- ma chi si crede di essere ?!? Io posso vestirmi come mi pare sono in un Paese liberò e perciò godo come cittadina di tale libertà su cui i miei avi hanno versato il sangue per conquistarla ! -mi avvicinai ero a un passo da lei avevo voglia di picchiarla quando qualcuno di dietro mi trattenne, era Anna - Lasciami ! Lasciami ho detto ! -cercai di divincolarmi ma lei non mollava la presa-
Anna: Adesso tu vieni con me ! -mi disse portandomi fuori dalla classe intanto la professoressa non diceva nulla era sconvolta dalla mia reazione violenta ma quello era il mio carattere buono e dolce sì, ma quando mi provocano divento una bestia eravamo nel corridoio dove tutti erano affacciati dalle porte delle classi per vedere a cosa erano dovute quelle gridate- Ok adesso calmati ! -mi urlò-
Io: E tu lasciami andare ! -ribattei io-
Anna: Ok ora ti lascio ma non fare cavolate ! -con prudenza mi lasciò andare io non mi mossi intanto era arrivato il vice preside avvertito dal bidello-
Vice Preside: Allora che cosa sta succedendo qui ?!? -mi chiese, io risposi-
Io: Quella maleducata della sua collega mi ha appena dato della prostituta ! Ecco cosa succede e voglio che sia licenziata perché lei come autorità non può permettere una cosa del genere ! -dissi io convinta delle mie motivazioni quando c’era da parlare nessuno mi batteva ma lui mi osservò-
Vice Preside:  Ma le sembra modo di vestirsi a scuola questo ? -anche lui ? Cominciavano a darmi sui nervi tutte quelle persone che mi giudicavano-
Io: Chi l’ha detto che c’è un modo di vestirsi ?!? Sul regolamento non si fa nessun accenno all’abbigliamento quindi io sono libera di vestirmi come voglio, anzi è lei che deve andare a rivedere la nostra Costituzione soprattutto l’articolo 21 che dice appunto che ogni cittadino gode della libertà di pensiero, di parola, di stampa ed espressione e quindi io finche sono in questo Paese posso vestirmi come mi pare e piace ! -dissi io scaltra e astuta come sempre, con quelle parole gli chiusi la bocca-
Vice Preside: Se la pensa così vada subito in presidenza ora! -mi disse-
Io: Certo sarà un piacere per me ! -gli dissi con un sorrisetto sul viso mentre mi incamminavo verso le scale per raggiungere la presidenza al piano terra, a quel gesto per il corridoio tutti gli studenti mi batterono le mani fino a quando gli insegnanti non tornarono ad urlare. Solo un ragazzo si ribellò e mi segui affiancandomi, era un ragazzo bellissimo capelli mori ricci portati corti, occhi verde smeraldo, muscoloso e alto lo guardai stupita-
Ben: Ciao piacere io sono Ben e devo dirti che sei stata fantastica oggi. Nessuno ha mai la forza di ribellarsi agli insegnanti e invece tu … mi hai davvero stupito -disse sorridendomi anch’io sorrisi-
Io: Beh, grazie ma non potevo fare altro quella stronza mi ha dato della prostituta solo perché oggi mi sono vestita diversamente dal solito … -lui mi squadrò bene e mi sorrise-
Ben: A me non dispiace questo nuovo look ! -gli sorrisi se fosse stata un’altra persona a dirmi una cosa del genere l’avrei schiaffeggiata ma lui era l’unico che aveva avuto il coraggio di seguirmi e poi era così … Bello. Continuammo a parlare finche non arrivammo davanti alla porta della presidenza …

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Capitolo 14
*** L'importante Non è Guardare Ma Vedere ! ***


 La cosa più brutta e guardare ma non vedere. Eravamo davanti alla presidenza ad un tratto mi sentii mancare il respiro, gli occhi mi si appannarono, senza pensarci presi la mano di quel ragazzo che mi sembrava così forte e la strinsi per prendere un po’ di coraggio lui arrossi a quel gesto io mi senti rincuorata sorrisi ed entrai in presidenza. Il presidente avvertito del mio arrivo era seduto sulla sua sedia in modo ordinato e lasciava capire che era sicuro di se è forte; era questo che mi era sempre piaciuto del preside da quando ero entrata in quella scuola quell’aria di superiorità,carattere e forza. Mi sedetti sulla sedia davanti alla sua scrivania e ci guardammo per un paio di minuti con aria minacciosa: io non volevo cedere così decise lui di aprire la conversazione …
Preside: Allora signorina … Riccelli giusto ??? -verificava io mio cognome anche se lo sapeva benissimo io annui-  Allora mi vuole spiegare perché un’alunna come lei, che in tutto l’anno non è mai stata richiamata, che ha ottimi voti oggi si ritrova nel mio ufficio ??? -mi chiese alzando il sopracciglio io mi alzai e feci una giravolta su me stessa lui mi guardò incuriosito-
Io: Per questo sono qui ! -dissi indicando il mio vestitino-  Perché sotto di lei ci sono persone incompetenti che non sanno qual è il loro compito ! Una sua Professoressa ha osato darmi della prostituta e a  quel punto non  ci ho visto più e le ho risposto in modo sgarbato ma solo perché se lo meritava ! -dissi sedendomi lui annuiva senza interrompermi-
Preside: E mi scusi , ma perché dopo ha urlato anche contro il Vice Preside ? -chiese aspro io risposi con una smorfia-
Io: Semplicemente perché non conosce la costituzione e perché affermava che nel regolamento scolastico c’è una nota sull’abbigliamento quando non è vero ! -dissi sicura di me di nuovo lui annui-
Preside: Ma a lei sembra naturale scatenare una rivolta degli studenti ??? -disse nella sua voce si percepiva dell’impazienza-
Io: Ah magari adesso è colpa mia se gli studenti hanno battuto per due secondi le mani … Ovvio e sempre colpa dei più deboli le ricordo che qui è lei quello che tiene il coltello dalla parte del manico ! -dissi alzando il tono di voce-
Preside: Su questo non ci sono dubbi ! -disse quasi urlando era un combattimento ad armi pari e perciò nessuno poteva vincere, da una parte io che non potevo provocarlo più di tanto per paura delle conseguenze magari di una sospensione o addirittura dell’espulsione e dall’altra parte lui che non poteva fare altro che sgridarmi perché le mie motivazioni erano indiscutibili continuammo  stuzzicarci per un altro po’ quando ad un tratto qualcuno entrò senza bussare era Alessia corse verso il Preside sbatte le mani sulla scrivania-
Alessia: Papà oddio come mai è ancora qui dai … ci voleva solo una sgridata e invece è più di un’ora che è qui ! -urlò lei rivolta al Preside che aveva appena chiamato papà ero visibilmente confusa … ma lasciai continuare la conversazione- Papà sai benissimo chi è lei … -disse Alessia indicandomi solo in quel momento il Preside si accorse della mia faccia stupita e scoppiò a ridere-
Preside: Sai avevi ragione -disse riferendosi ad Alessia- questa ragazza è una vera e propria forza della natura non si piega davanti a niente e nessuno e sa far rispettare le proprie idee mi piace molto … -io ancora molto confusa non aprivo bocca quando anche Alessia si mise a ridere-
Alessia: Su Roby non dirmi che non lo sapevi ??? -io sembravo sempre più confusa- Ebbene si il Preside è mio padre -mi sorrise poi si rivolse di nuovo al Preside ancora io non avevo aperto bocca- Ora possiamo andarcene ??? -chiese impaziente il Preside annui sorridente Alessia mi prese dal braccio io continuavo a guardare prima lei poi il Preside ancora incredula lei sorrise al padre e mi trascinò fuori ad aspettarmi c’era ancora Ben…-
Ben: Allora ? Com’è andata ?!? -mi chiese io ancora fissavo Alessia- ù
Io: Esattamente non so cosa sia successo mah … Devo tornare a parlare col Papà -scossi la testa- cioè col Preside volevo dire … -Alessia rise e io feci altrettanto quel giorno Ben mi chiese il numero e io glielo diedi volentieri messaggiammo  tutta la sera parlando di tutto e tutti cominciava così una grande amicizia o forse qualcosa di più …                                                                                                                                                                                       
 

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