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4. Proposte e strane gelosie
Lui se ne sta lì, tranquillamente
stravaccato sulla sedia, mentre continua a fare battute allusive, che paio
cogliere solo io e quelle altre squinternate che non fanno altro che chiamarlo…
Luca di qua Luca di là…. Che avrà mai
poi di così importante… è bello sì, è
vero, ma così mi pare un’esagerazione… dire che gli muoiono ai piedi è
poco.
Mi si è chiuso lo stomaco, i camerieri continuano a servire portate
su portate ma io non sono in grado neanche di bere un sorso d’acqua che quel
babbuino riesce a farmelo andare di traverso.
Mio padre mi lancia continue
occhiate preoccupate, mentre la signora Maddalena (madre dell’essere) continua
a farmi domande su domande… ed io, cosa veramente inconcepibile, non riesco a
spiccicar parola… sto facendo la figura dell’asociale, maledizione a lui!!
Non ne posso davvero più… spingo
rapidamente la sedia indietro riuscendo a scontrare in pieno il cameriere che
stava portando la caraffa d’acqua al tavolo... indovinate…. Tonfo sordo, e la
caraffa che era di vetro finisce a terra frantumandosi in mille pezzi.
Alzo lo sguardo mortificata e
incrocio quelli del giovane di un colore verde smeraldo. Contemporaneamente
diciamo <<Scusami!! Non volevo…>>
poi ci blocchiamo imbarazzati e, prima che lui potesse riaprire la bocca aggiungo
<<…stasera non me
ne va una dritta, perdonami ti aiuto a pulire>> mi chino rapida e
tento di raccogliere qualche pezzo di vetro da terra..
Il ragazzo subito mi prega di
lasciar stare <<Ci penso io… davvero, la
prego si accomodi>>
<< Ma
no figurati davvero… mi sento in colpa a farti pulire i miei impiastri>>
mentre parlo, presto troppa poca attenzione alle schegge che tengo in mano e
inavvertitamente mi ferisco una mano <<AHI!!>>
Subito sento una mano afferrarmi
per un braccio e tirarmi su.
<<Possibile
che tu non riesca a reggerti in piedi o non combinare guai??>> ... Lui?? Ma che vuole ora… <<Lasciami
subito!!!>> dico, ma pare prestarmi poca attenzione, guarda la
tavolata e dice <<L’accompagno a medicarsi>>
dopo di che inizia a trascinarmi come un sacco di patate verso l’uscita della
sala…
Sento i mormorii delle ragazze da
questa distanza <<wow… come vorrei esser al suo posto>> <<hai visto che
cavaliere? Si è subito premurato di aiutarla>> o ancora <<secondo me l’ha
fatto apposta>> <<ha una fortuna sfacciata quella ragazza>>.
Quando finalmente quel vociare è
distante abbasso lo sguardo e noto che mi tiene per il polso… subito sento andar a fuoco le guance, tiro
indietro il polso e urlo <<Lasciami ti ho detto!!
Ti ha dato di volta il cervello? Non c’era bisogno di questa sceneggiata!!>>
ma lui mi ignora bellamente <<ehi!! Mi ascolti??>>
Si volta guardandomi i cagnesco <<Sta ferma!! Stai perdendo un sacco di sangue ti
macchierai tutta e più che altro macchierai me!>> mentre parla
tenta di nascondermi la mano… poi si rivolge al maître <<posso avere la cassetta del pronto soccorso?>>
<<Certo signore. Se vuole posso
fare io… sono desolato per la sua fidanzata.>>
A quella frase mi cade la
mandibola e gli occhi mi escono fuori dalle orbite… IO la sua fidanzata neanche morta!!... non ho voce per replicare ma
sono certa che lo farà lui, che
invece sorride <<No, non si preoccupi ci
penso io a lei>>
Quando il maître si allontana
ritrovo il fiato per poterlo aggredire <<oh ma ci
sei o ci fai?? Hai sentito cosa ha detto??? Perché non gli hai detto la
verità??>>
<<Perché
scusa, sei fidanzata?>> domanda sornione mentre armeggia con la
valigetta che l’uomo aveva preso da un armadietto e lasciato sul bancone prima
di allontanarsi, <<e questo cosa centra ora??
Anche se fosse non sono affari tuoi, e poi il punto non è questo, ma il fatto
che noi due non stiamo e mai staremo assieme>> replico con tutta
la mia acidità
<<ehi
ehi bella… calma… uno come me tu potresti solo
sognarlo, per chi mi hai preso? Io non vado mica dietro a mocciosette
come te, che si credono chissà chi>>
<<come
ti permetti di dare a me della mocciosetta??? Brutto
scemo!! E poi sarei io quella che si crede chissà chi?? Mio caro sei tu quello
che si può scordare una come me!!>> mentre parlo finalmente libera
la mia mano…
è fasciata a regola d’arte,
meglio che in ospedale.. mentre la guardo lui ripone “gli attrezzi” al loro
posto e facendo finta di non aver sentito nulla di quello che ho detto dice
<<Tranquilla, ho controllato, non avevi
schegge nella mano era solo un taglio superficiale, ma se non ti fidi vai a
farti controllare al pronto soccorso>> detto questo mi volta le
spalle e si allontana, rientrando nella sala dove il resto della gente sta
concludendo la cena.
Lo seguo dopo alcuni minuti e
pochi passi prima di rientrare nella sala, il cameriere dell’incidente mi
ferma, <<Scusami per prima, non avrei dovuto
permetterti cogliere i vetri, mi dispiace di aver fatto infuriare il tuo
ragazzo…>>
<<Ancora
con questa storia??>> sbotto adirata, il ragazzo mi guarda
confuso, <<perdonami, non ce l’ho con te, è solo
che quell’idiota non è il mio ragazzo>>, il cameriere si apre in
un sorriso <<ah bè allora meglio così, vorrà
dire che oltre al posto, non rischierò anche un cazzotto per questo>>
si guarda in torno con aria furtiva, mentre io lo analizzo confusa, dopo di che
tira fuori un foglietto piegato dalla tasca del gilet, me lo porge e aggiunge
<<è il mio numero, io sono Stefano, manda un
messaggio se ti va>> poi va via
lasciandomi allibita mentre l’intera sala è rivolta a guardarmi.
Rossa in viso mi siedo accanto a
mio padre che subito di domanda cosa volesse il ragazzo, scuoto la testa come a
fargli capire di non voler parlarne, non
solo è alquanto imbarazzante parlare di ragazzi con lui, ma sento anche di
essere osservata a distanza ravvicinata dal mio compagno di classe.
<<Cara
purtroppo le portate sono finite, ma se vuoi chiediamo qualcosa apposta per te>>
dice premurosa la signora Maddalena, scuoto la testa <<no non grazie, hanno già portato il dolce?>>
<<no ancora no tesoro, ma sei sicura di non
voler proprio nulla?>> <<si si, stia
tranquilla, mangerò il dolce, ne vado matta>> a quella mia
esclamazione, incrocio lo guardo di Luca che sorride <<Non lo avrei mai detto acida come sei>>
bisbiglia.
Quello scemo ha la capacità
innata di farmi arrabbiare!
Quando finalmente termino il mio
tiramisù, il resto della sala ha già terminato. Ci alziamo dal tavolo e ci
avviamo verso l’uscita.
<<Papà,
io allora vado… mi dai le chiavi?>>
<<Eli,
davvero non posso accompagnarti io? Ti lascio lontana dall’entrata e poi torni
con un taxi… non mi sento sicuro a lasciati andare sola…>>
<<ma
papà avevi promesso!!...>> non faccio in tempo a terminare la
frase che la signora Maddalena si intromette, <<dove
devi andare tesoro?>>, la
finirà mai di chiamarmi tesoro, cara ecc?? non sopporto tutti questi appellativi,
soprattutto da un’estranea… visto il mio silenzio prende parola mio padre
<<è
stata invitata ad una festa. Deve andare in una discoteca, ma non vuole che
l’accompagni>>
<<e
dove sarebbe questa festa?>>
<<al
MOONACRE>> rispondo scocciata per la sua intrusione,
la donna si apre in un sorriso che non
promette nulla di buono… <<E quale sarebbe il
problema? Lucaa>>
perché sta chiamando suo figlio???
Il babbuino era preso a far
sbavare quelle 4 sgallinate che non fanno altro che emettere strani versetti…
<<dimmi>> le risponde
avvicinandosi…
<<stasera
non dovevi andare al MOONACRE per il compleanno di Matteo?>> oh oh nonononono <<si perché?>>
<<Bene!
Risolto il problema>> risponde la donna rivolgendosi a mio padre,
poi ritorna a guardare il figlio che la fissa con l’aria confusa <<devi accompagnare Elisa, anche lei è stata invitata al
compleanno ma non sa come andare>>
<<esistono
i taxi>> rimbecca subito lui, che
simpatico.. <<se vuoi andare ti conviene
dire una parola in più>>.
Nel mentre io mi rivolgo a mio
padre <<Papà perché dobbiamo scomodare altre
persone quando ho una patente??>> ma la donna nuovamente si
intromette, rischia grosso se non la smette
con questo mania di impicciarsi <<cara
nessuno disturbo, deve andare anche lui li>>, la ignoro bellamente
e continuo rivolgendomi a mio padre <<devo anche
passare a prendere Mel in piazza XX>>
Proprio in quel momento mi
squilla il cell…. MEL
“eli
mi senti??” la voce della mia amica è coperta da un rumore assordante e
lei per farsi sentire urla talmente forte che devo allontanare il cellulare
dell’orecchio per non perdere il timpano..
“mel? Dove sei?”
rispondo coprendo l’altro orecchio per mettere “bene e fuoco” la sua voce
“sono
già al MOONACRE, puoi perdonarmi?? Si è fermato un ragazzo che mi piace troppo
e mi ha offerto un passaggio, non ho potuto rifiutare… ma tu vieni lo stesso
ok? Ti do l’indirizzo..” maledizione
proprio ora!! Maddalena sorride e suo figlio scocciato sbuffa… hanno sentito tutto…
Taglio corto e chiudo la
conversazione guardandomi i piedi… mio padre mi da un bacio sulla fronte
augurandomi un buon divertimento, mentre la signora mi abbraccia esternando con
mille sorrisi la volontà di volermi rivedere…. Grazie ma io passo, avrei voluto dirlo sul serio ma mi sono
trattenuta… poi si allontanano ed io rimango sola con lui.
Scazzato mi dice <<finisco di parlare e andiamo>> dopo di che
mi lascia li come un’idiota e va a chiudere il discorso con quelle galline…
io mi appoggio ad un auto e
aspetto… che cosa imbarazzante..
qualche minuto dopo il cameriere esce dal ristorante con una giacca in mano, la mia… nella fretta di andar via l’ho
dimenticata al ristorante…
mi raggiunge e con un sorriso raggiante
me la porge, <<immaginavo fosse la tua si
sente il profumo lontano un miglio>>, gli sorrido <<grazie non dovevi, credo che me ne sarei accorta prima o
poi…questa sera ti.. >> non faccio in tempo a terminare la frase
che lo sbruffone si riavvicina e sorpassandomi dice <<andiamo, muoviti, non ho intenzione di aspettarti>>,
che razza di modi!
<<Scusami
ma devo proprio andare, ci sentiamo>> dico a Stefano, <<lo spero>> ribatte
lui.
Dopo di che corro verso “il mio
tassista”…
wow… che auto!!! una porche nera…
direi che fa per lui.. mette in moto e romba il motore….che maleducato neanche
aspettare 2 secondi, apro la portiera e mi siedo sul sedile passeggero.
Ma quando avrà fine questa
giornata??
Il viaggio pare interminabile.. ma dove diavolo è questa discoteca??
Ascoltando la voce di Vasco rossi
mi rilasso, la tensione da quando siamo saliti è palpabile… mi volto e noto che
il suo sguardo è rivolto verso di me… ma cosa sta guardando?...
<<brutto
maniaco compulsivo!!!>> fissava le mie gambe… tento rapida di
coprirle con la borsetta che tengo poggiata su di esse… nel mentre gli tiro un
pugno con il braccio sinistro…
<<mamma
mia quante storie… e poi hai capito male… stai perdendo questo…>>
si sporge verso di me e guardando la strada, sfiora le mie gambe per prendere
un bigliettino che sta scivolando dalla mia borsa… io trattengo ancora il
respiro… che mani calde…. Al solo pensiero divento paonazza…
Lo apre e inizia a leggere
<<”330-547####, chiamami Stefano”… mmm un
cascamorto>> piano piano mi riprendo e tento di allungare la mano
per riprendere il fogliettino che mi aveva dato il cameriere, ma lui lo
allontana… <<Come ti permetti di impicciarti dei
fatti miei?? Riddamelo subito!!>>
<<Perché?
Non mi sembrava ci tenessi molto.. lo stavi quasi per perdere… e poi non vorrai
dirmi che avevi invenzione di scrivergli… non sei la tipa>> dice
con il sorriso sulle labbra, quella faccia mi viene voglia di prenderla a
sberle, giuro!! <<cosa ne vuoi sapere tu?? Ah
no?? E che tipo sai avanti..>>
Scoppia a ridere, sbellicandosi
molla il volante e si tiene la pancia, <<ahhhhhhh non farlo mai
più!!!>> gli dico sporgendomi per sorreggere io il volante… ora
siamo vicinissimi, mi guarda da una distanza di appena 10 cm… troppo breve per 2 estranei… con uno sguardo malizioso poggia la mano sul
volante proprio sulla mia ed io la ritraggo come scottata… dopo alcuni minuti
di silenzio riprende a parlare…
<<Semplice,
tu sei una delle classiche bimbe di papà, sogni il principe azzurro che in
groppa al suo cavallo bianco ti porta rose rosse ed uccide draghi per
difenderti… non sei il tipo da mandare messaggi a ragazzi per prima…>>…
in effetti la sua analisi è corretta anche se detta così è una presa per il
culo ed io non ho alcuna intenzione di dargli la soddisfazione, per aver compreso
di me molto più di quello che crede. Così per smontalo dico, <<bè mi dispiace ma ti sbagli di grosso …dammi! Vedrai in
diretta se ho o meno il coraggio di scrivergli>> mi guarda
sorpreso, non ho intenzione di scrivere a Stefano ma voglio solo indietro quel
foglietto, in fondo è mio…
Mi fissa nei occhi e sorridendo
tende la mano come a porgermi quel maledetto un pezzo di carta… poi la ritrae
di colpo e ci sputa sopra la chewingum e la butta
fuori dal finestrino. Io lo guardo con la bocca aperta!! O lo uccido o lo uccido! Come diavolo si è permesso!! <<ti ho tolto dall’imbarazzo di dimostrami che avevo
ragione>> ho gli occhi fuori dalle orbite!! Inizia a rallentare la
sua corsa si accosta e solo ora mi rendo conto di essere arrivati a
destinazione. Incavolata nera scendo dall’auto e sbatto forte la portiera,
senza voltarmi indietro mi dirigo come un fulmine verso l’entrata del locale.
Davanti al buttafuori ci sono i
miei compagni… mi avvicino a Mel che mi abbraccia tutta contenta mentre io sono
ancora furiosa con lei per la buca che mi è costata 10anni di vita… dietro di
lei Francesco, che mi sorride e si avvicina porgendomi il braccio dice <<Entriamo signorina?>>
Proprio in quel momento Luca si
affianca a noi e guardandomi con aria di sfida stringe una bionda ossigenata
che indossa un pantaloncino tipo culottes e un toppino che più “ino” non si
può. Ricambiando lo sguardo del “mio tassista” rispondo a Francesco <<Con vero piacere Mio cavaliere>> e ridendo
entriamo in quel bordello.
Superiamo la pista da ballo e ci
dirigiamo verso un tavolo, dove seduto tra due ragazze, troviamo Matteo il
festeggiato, che appena mi vede, si alza e sorridendo mi abbraccia… quanto
entusiasmo.. <<Elisa ce l’hai
fatta a venire… sono contento!!>> sconcertata lo ringrazio e mi siedo
al tavolo mentre gli altri ordinano cocktail io mi limito ad una coca-cola…
Dopo una buona mezz’ora il
playboy si presenta al tavolo con due conquiste in più… ora sono tre a stargli appiolipate addosso.. che cosa squallida…prende da bere e
sembrerà assurdo ma ho come l’impressione che continui a fissarmi, cosa che mi
fa molto alterare, così afferro Francesco per il braccio lo avvicino a me e,
gli urlo in un orecchio <<andiamo a ballare?>>
mi sorride ed annuisce con il capo.
Quando ci alziamo dal tavolo
Francesco mi tiene per la mano. E mentre mi guida verso la pista sento le
spalle andare a fuoco… ignoro la cosa e quando finalmente troviamo un angolo
dove poterci muovere iniziamo a ballare..
Certo che Francesco è proprio un bel ragazzo, carnagione abbronzata e
occhi scuri… balliamo e le sue mani si poggiano ai miei fianchi,
imbarazzata lo guardo sorridendo, dopo di che mi lascio andare alla musica e
presto poca attenzione al fatto che balliamo un po’ troppo “intimamente” se
così possiamo dire, bacino contro bacino…
Quando riprendo un po’ di
coscienza, guardo alle spalle di Francesco e trovo Luca che si struscia ben
oltre il lecito con un’altra ragazza… e contemporaneamente guarda me…
imbarazzata distolgo lo sguardo e dico al mio compagno <<vado un attimo a rinfrescarmi, ci vediamo al bancone>>
lui annuisce e si dirige verso il bar mentre io mi volto e vado nella direzione
del bagno.
Quando finalmente riesco a
raggiungere i servizi, trovo il caos più allucinante, ragazze che piangono
perché i loro ex ballano con altre, chi
si trucca, altre che vomitano… che idiozia…
Cerco di sciacquare le mani
stando ben attenta a non bagnare la fasciatura ed esco da quel putiferio… apro
la porta e trovo Luca appoggiato con le spalle al muro e braccia incrociate… è una persecuzione questo ragazzo!
Cerco di sorpassarlo ignorandolo…
ce l’ho quasi fatta, ma sento la sua mano afferrarmi il polso e trascinarmi
dietro ad una pianta. Poi mi blocca con e spalle al muro… siamo vicinissimi <<non si
saluta?>> chiede… <<ah ciao anche tu
qui?>> domando ironica <<ma che
simpatica… ti ho vista che ballavi con Cesco>> <<si, qualche problema?>> chiedo col cuore in
gola… è veramente sexy….
<<no
nessun problema, a parte che balli da schifo>>, spalanco gli occhi
e lo guardo allibita <<io non ballo da schifo!
Cioè sicuramente ballo meglio delle tue amichette, perché loro non ballano
proprio! E poi perché invece di guardare
me non guardavi loro??>>
<<io
non ti guardavo, eri tu che eri sempre sotto il mio naso a strusciarti con
quell’idiota>>.
<<c’è
qualcuno che ti è simpatico stasera? E poi non mi strusciavo e anche se fosse,
lo ripeto… non sono affari tuoi, ora scusami ma devo proprio andare, mi stanno
aspettando>> faccio per uscire dalla sua morsa ma lui mi blocca
nuovamente <<ti devo riaccompagnare a casa io
ricordatelo quindi conviene che non ci separiamo>> dice
sorridendo.
<<ma
cosa stai dicendo?? Il passaggio era solo per l’andata al ritorno posso far da
me>> mi guarda adirato e replica <<e
come intendi tornare??>>
<<Esistono
i taxi>> rispondo alla stessa maniera in cui lui aveva risposto a
sua madre quando aveva saputo di dovermi riaccompagnare a casa.
Mi lascia libera di colpo e
voltandosi dice <<allora fa come ti pare!>>.
Questo ragazzo soffre di sbalzi
d’umore… e a causa sua anche il mio si è guastato, torno verso gli altri e
trovo Mel <<Mel io torno a casa, non mi sento
molto bene>>
Mi guarda preoccupata e dice
<<ok, vengo con te, mio padre starà
arrivando, ti accompagniamo noi>>
Mezz’ora dopo siamo fuori dalla
discoteca, Mel mi racconta del ragazzo che l’ha accompagnato e mi chiede come
sono arriva io…. Non hanno visto l’auto
da cui sono scesa fortunatamente, così le ho detto di essere arrivata in taxi.
Stiamo par salire sul golf grigio
di suo padre quando, sento rombare un motore che già conosco, mi volto e lui è
in auto con la bionda ossigenata dell’entrata accanto, al posto mio. Leggendomi
nel pensiero la mia amica dice <<Luca il
solito sbruffone>> alzo le spalle come a voler dire che non
m’interessa.
Per l’intero viaggio non apro
bocca. Quando finalmente siamo arrivati, ringrazio il signor Marino per il
passaggio, saluto Mel e rientro in casa.
Papà è sul divano, mia saluta e
chiede com’è andata la serata…
<<bene,
sono stravolta vado a letto>> sono ancora un po’ arrabbiata con lui
per il fatto dell’auto, soprattutto per le conseguenze.
Chiudo la porta alle mie spalle,
slaccio il vestito che lascio per terra e senza neanche mettere il pigiama mi
butto sotto le coperte… <<casa dolce casa>>.
Angolo autrice:
ragazze scusate il ritardo, sono
mortificata, purtroppo questa settimana sono ultra impegnata con lo studio, tra
psicologia e sociologia ci sto rimettendo la pelle (qualcuna forse può capire
=P). In più ieri ho avuto una comunione che mi ha occupato tutta la giornata.
Per farmi perdonare ho scritto un
capitolo molto più lungo del solito. Spero sia stato di vostro gradimento =).
Ringrazio fortemente tutti coloro
che seguono e leggono la mia storia. In particolare chi ha la pazienza di
recensire, cosa che mi rende ultra felice.
Sono sempre curiosa di scoprire
il vostro parere, positivo o negativo che sia.
Ora vi saluto un mega bacio
missLovely91
ps spero che stavolta l’immagine
sia visibile… altrimenti mi arrendo =(