I'm only a Demon

di Purelove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fottutamente puro ***
Capitolo 2: *** Per me... ***
Capitolo 3: *** Il nome ***
Capitolo 4: *** Pericolosa ***
Capitolo 5: *** Verte tutto su di lui ***
Capitolo 6: *** Mi farà impazzire ***
Capitolo 7: *** המלאך הגואל ***
Capitolo 8: *** Perdendosi ***
Capitolo 9: *** Argenteo ***
Capitolo 10: *** Ritorno ***
Capitolo 11: *** Equilibrio ***
Capitolo 12: *** Morte & Rinascita ***



Capitolo 1
*** Fottutamente puro ***


PRIGIONIERA
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Gli umani sono stupidi. Tremendamente stupidi.
Sono appollaiato fuori dalla finestra su un albero dove tre ragazze della mia scuola si stanno divertendo cercando qualche modo di terrorizzarsi a vicenda anche se vedo che più che altro c'è una sorta di cameratismo tra Jessica e Lauren a discapito di Angela.
Mi accendo l'ennesima sigaretta per smorzare la noia e tiro su il colletto della giacca per ripararmi dal vento, è uno dei tick che mi è rimasto, i vampiri non possono soffrire il freddo visto che la nostra stessa temperatura è gelida. Effetto collaterale di essere andati così vicino alla morta da poterne sentire il peso.
La tavola dello spirito è in mezzo alla stanza al centro del cerchio, ma Jessica non sembra affidarsi agli spiriti per ricevere una risposta, sta controllando i risultati da quando hanno iniziato.
Se solo sapessero quanto siano vicine a chiamare qualche forza oscura, non si metterebbero a giocare in questo modo senza pensare alle conseguenze.
-Edward Cullen è interessato a me?- chiede e stranamente la tavola si posa su "si".
Non poteva essere più falso di così. Jessica ride come un'oca per il responso che ha ottenuto o più che altro estorto, ma davvero le altre non notavano la pressione che faceva? Questo non fa altro che confermare le mie idee sugli umani.
Halloween è una festa così insulsa, io personalmente la prendo come un insulto a tutto il mondo oscuro a cui appartengo. Stupidi stratagemmi economici per coprire i punti morti tra le feste religiose più importanti.
Lauren si alza di scatto e prende un libro dalla sua borsa tirando fuori un libro dalla copertina in cuoio. Curioso...
Jessica strappa dalle mani il libro all'amica mentre Angela sembra abbastanza spaventata.
-Che cosa avete intenzione di fare sciocche umane?- mormoro tra me e me avvicinandomi di più alla finestra per osservare meglio il gruppo.
Avevo intenzione di terrorizzarle in qualche modo ma vedo che riescono a spaventarsi da sole, mi sembra quasi di sentire l'odore della loro paura fuoriuscire dalla loro pelle ed aleggiare su di loro. Presto o tardi qualche cosa noterà i giochetti di queste tre e verrà a terrorizzarle. Non è una notte ideale per fare questi stupidi scherzi, e non sono solo io che penso che sia un insulto al nostro mondo oscuro.
Angela si alza di malavoglia e spegne la luce mentre Jessica accende alcune candele profumate. Per fortuna i vampiri vengono muniti di una vista fuori dal comune quindi per me lo spettacolo non è cambiato poi così tanto. Angela seduta si muove avanti e indietro agitata. Per un attimo la vedo guardare fuori dalla finestra ma non può assolutamente vedermi ne aver percepito la mia presenza.
Sogghigno mentre vedo Lauren sfogliare le pagine alla ricerca di qualcosa.
-Ecco!- esclama eccitata.
Nonostante le finestre chiuse le loro voci riescono ad arrivarmi chiare e limpide.
-E' Halloween! Chiamiamo uno spirito!- propone Jessica che si affianca a Lauren per vedere meglio le pagine che ad una ad una vengono sfogliate.
-Pensavo che lo stessimo già facendo...-mormora Angela agitata. Jessica e Lauren si scambiano un'occhiata e scoppiano a ridere.
-Intendo fisicamente...-chiarisce Jessica.
Un tuono rompe la quiete della notte e Angela fa un salto sul posto spaventata. Le altre due ridono, forse potrei risparmiare Angela dal terrore che in questo momento vorrei far provare alle altre. Vendicherei sia lei che la presa per il giro per il mio mondo.
-L'ho trovata!-esclama Jessica d'un tratto puntando il dito sulla pagina.
Lauren si schiarisce la voce e inizia come un mantra a ripetere queste parole:

"Asper angelus, inquis ea nos secedo, sed, noster nostri."

La ragazza dopo aver letto guarda le sue due amiche come se stesse aspettando un qualsiasi segnale che provasse che quella formula aveva fatto il suo dovere. Come avevo immaginato io non è successo niente, assolutamente niente, non sono riuscite nemmeno a far avvertire un venticello di potere.
Sogghigno.
Non riuscirebbero ad invocare nemmeno il più misero dei fantasmi.
-Forse dovremmo recitarla insieme. Sapete...la storia del tre, no?-dice scettica Jessica.
Stupide ragazzine viziate, non sanno con cosa vanno ad immischiarsi sempre che quella formula abbia un minimo di fondamento di verità.

"Asper angelus, inquis ea nos secedo, sed, noster nostri."

Ripetono in coro solo Jessica e Lauren mentre Angela rimane in silenzio a guardare con occhi sgranati e impauriti le due oche che vogliono invocare chissà cosa.
Jessica si infuria e strappa il libro dalle mani di Lauren sedendosi praticamente addosso ad Angela.
-Adesso ripetiamo tutte e tre insieme, chiaro?-la intimidisce.
-Io non credo che sia una cosa saggia...-mormora Angela abbassando gli occhi sul libro.
-Noi invece pensiamo che lo sia...quindi muoviti e parla.-interviene Lauren.
Angela sembra leggere un paio di volte la formula poi prende un grosso respiro.

"Asper angelus, inquis ea nos secedo, sed, noster nostri."

Questa volta tutte le ragazze nella stanza pronunciano la formula, inizio a ridere guardando i loro volti, pensavano veramente di poter far qualcosa?
Un'ondata di potere mi scuote a tal punto da farmi perdere l'equilibrio. Cado a terra provocando una buca e sputo quasi tutto il sangue ingerito nel precedente pasto. Un'ondata di potere che non avevo mai sentito si propaga per un'area che non saprei quantificare lasciandomi boccheggiante. Un forte strillo si fa largo nella mia testa confondendomi, mi arrampico ancora sulla finestra adesso completamente spenta. Mi affaccio, le vedo terrorizzate in un angolo della camera, dopo aver amplificato al massimo i miei sensi per capire se c'è qualcosa di pericoloso capisco che non c'è motivo di essere così preoccupate. Mi guardo intorno e noto come nell'isolato la luce sia saltata.
Qualcosa però si è risvegliato o è arrivato.
Qualcosa di schifoso e potente.
Decido di lasciare quelle oche per andare a caccia di questo nuovo essere. Non ho nessuna intenzione di mollare il mio territorio a qualche altra creatura della notte. Forks è dei Cullen, pensavo che fosse chiaro dato il tributo di sangue che versiamo continuamente su questa zona; quelle tre piccole streghette da quattro soldi forse sono riuscite a richiamare l'attenzione di qualcuno su di loro.
Mi dirigo verso l'origine di quel potere così destabilizzante perfino per un vampiro centenario come me ma più mi avvicino più sento venire le forze meno come se ci fosse qualcosa che mi prosciugasse le energie.
Non avrei mai pensato in tutta la mia vita di scontrami in qualcosa di così fottutamente puro. Non una macchia intaccava la sua aurea, neppure il Papa era così puro.
Mi avvicino a lei perdendo quasi completamente le energie, solo una fiammella dentro di me era vigile e mi permetteva di resistere a quell'onda di potere così intenso e puro.
La guardo rimanendo abbagliato. La ragazza indossa un semplice abito bianco che con i raggi della Luna sembrava quasi trasparente, una benda dello stesso colore dell'abito era stretta intorno ai suoi occhi privandomi della vista dei suoi occhi, i capelli sono di un castano rossiccio con delicati boccoli che le ricadono sulle spalle.
Sarebbe fantastica se non fosse per la sua aurea così bianca e pura.
-Cosa diavolo sei?-ringhio accasciandomi al suolo a meno di un metro da quella creatura. La vedo aprire la bocca come se volesse parlare ma non esce nemmeno un suono, chiude di nuovo la bocca e porta delicatamente una mano tremante sulle sue labbra rosee.
Poi per la prima volta sento il calore invadermi dentro, un calore ustionante e la mia gola inizia a bruciare mentre la mia bocca produce naturalmente il veleno necessario per un attacco alla mia preda. Il mio corpo riconosce quella creatura come una preda.
Con le ultime forze rimaste mi acquatto pronto per attaccarla, mio territorio, mia preda.
Mi avvento su di lei quando con un movimento svelto ma aggraziato lascia scivolare la benda dai suoi occhi che viene trasportata dal vento verso destra dove tira il vento; mi scontro con i suoi occhi che sono due pozze nere che mi avvolgono e soffocano tirandomi giù nelle profondità di un inferno che mi sta aspettando da troppo tempo.
-EDWARD!!!-
La voce di mia sorella riempie la mia testa mentre mi dileguo per la foresta scappando da quella creatura. A pochi chilometri da casa trovo mia sorella terrorizzata.
-L'hai vista?-le chiedo quasi senza fiato per le emozioni che ho provato di fronte a quella creatura così lontana dal mio mondo oscuro.


Nuova storia.
Adesso mi odierete seriamente.
Comunque questa storia è stata spostata anche su Twilighters Italia ma visto che ho ricevuto numerose proteste perché alcuni non sanno usare il forum oppure perchè non sono iscritti...ho deciso di inserirla anche qui.
Il prossimo capitolo è già pronto, aspetterò di vedere come va questo primo capitolo qua per vedere quando aggiornare la storia!
Spero di ricevere commenti visto che una storia appena nata!
Un bacione
Purelove

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Capitolo 2
*** Per me... ***


PRIGIONIERA
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EDWARD:

Non volevo ammettere di essere scosso da questa nuova creatura spuntata dal nulla più assoluto.
Avrei dovuto saziare la mia sete con quelle stupide umane che hanno risvegliato qualcosa di così potente. Le visioni di mia sorella sono confusionarie e per niente utilizzabili. Sono sconcertato.
A turno ci siamo scambiati per osservarla e tenerla d'occhio.
Non potevamo resistere a lungo in sua presenza, era estenuante perfino per Carlisle che reputo essere il migliore tra tutti noi visto il suo passato. Più volte però sono dovuto correre quando di guardia era Alice. Potevo leggere nella sua mente la volontà di avvicinarsi alla creatura e cercare d'instaurare un rapporto ma per fortuna sono sempre riuscito a fermarla prontamente.
Non si è mai allontanata quella strana ragazza dalla radura dove l'avevo trovata solo una settimana prima, non ha fatto nemmeno un gesto che potesse metterci in allarme. Restava semplicemente in piedi; la benda a coprirle gli occhi ci impediva di accorgerci se ci stava osservando.
«Non possiamo lasciarla lì così...» si lamenta Alice quando mi vede arrivare per darle il cambio.
Dopo una settimana il vestito candido si era come ingiallito e la pioggia degli ultimi giorni non aveva fatto altro che appiccicare il tessuto al suo corpo rivelando le sue forme sinuose e generose. Un fiotto di veleno riempie nuovamente la mia bocca desiderando di affondare i denti nel suo morbido collo.
«Non ci provare nemmeno Edward se non vuoi morire...» avverte Alice guardando nel mio futuro sebbene mi tenesse all'oscuro della sua visione.
Recupero il controllo del mio corpo e della sete mantenendo una posizione eretta cercando di dare una falsa illusione di tranquillità.
«Guardala...non può restare così.»
Mi permetto nuovamente di osservarla, rannicchiata in mezzo alla radura cercando forse di darsi un minimo di calore. L'aria gelida di Forks non è propriamente l'ideale se si è vestiti leggeri come lei.
«Sei proprio sicuro di non poterle leggere la mente?» chiede Alice anche se percepisco già l'affaticamento del suo corpo per il prolungamento in questo luogo che si sta lentamente purificando.
Riprovo a cercare la sua mente ma niente. Non un solo pensiero riesco ad afferrare da quella creatura. «Potrebbe essere causato dall'effetto che ha su ognuno di noi. Comunque no, non ci riesco.»
La sento sbuffare ma per fortuna so che i suoi poteri non sembrano essere intaccati.
«Ci stiamo debilitando già solo per esserle a pochi metri di distanza. Hai idea di cosa potrebbe succedere se ci avvicinassimo di più o peggio...la toccassimo?»
Dondola sulle sue ballerine argentate indecisa. Vuole avvicinarsi, vuole parlarle e comprendere cosa le è successo. È come se non ne potesse fare a meno.
«Non potrebbe mai farci del male...ha bisogno del nostro aiuto.» mormora continuando a guardarla.
«Ah, no? Cosa ci sta facendo adesso?»
«Non credo che lo faccia apposta. Forse non se ne rende conto.» azzarda ma è come se stesse cercando di arrampicarsi sugli specchi.
«Resta il fatto che una cosa pura come lei non può assolutamente immischiarsi con noi. Sarebbe innaturale.»
Mia sorella trattiene il respiro e vedo nei suoi pensieri il motivo della sua reazione, la ragazza ora ci sta fissando molto apertamente nonostante la benda che ancora è legata intorno ai suoi occhi. «Aiuto...».
È solo un debole sussurro ma mia sorella ed io lo percepiamo chiaramente. Alice da imprudente qual'è corre verso di lei fermandosi solo pochi centimetri di distanza tendendole la mano.
La ragazza rimane immobile tenendo lo sguardo fisso su di me che sono nascosto da un ampio albero e folti cespugli verdi.
Mia sorella segue il suo sguardo, "Edward, prova a venire tu."
Scuoto il capo con veemenza, non ho assolutamente intenzione di farmi coinvolgere in tutto questo.
«Aiuto...» ripete tendendo la mano ma verso di me.
Alice è visibilmente delusa, lo posso percepire anche se non le leggo nel pensiero.
"Ti prego Edward. Non può rimanere qui per sempre."
Mi avvicino a passo umano osservando la ragazza. Più mi avvicino, più sento le forze vampiresche abbandonarmi e questo non mi piace per niente.
«Cosa intendi fare? Portarla a casa nostra?»
La ragazza è ancora con la mano tesa verso di me ma quando arrivo accanto a mia sorella me ne guardo bene dall'afferrarle la mano.
«Aiuto.» bisbiglia ancora con una voce molto debole che sembra quasi sull'orlo del pianto.
«Edward ti prego. Mi si stringe il cuore a vederla in questo stato.»
Mi acquatto di fronte alla sua mano tesa verso di me. Avvicino lentamente la mia mano alla sua sfiorandole i polpastrelli e continuando ad avanzare sul palmo della sua mano liscio e morbido. Delicatamente afferro la sua mano saldamente.
«E adesso?» chiedo a mia sorella che fissa con lo sguardo vacuo le nostre mani.
Nella sua testa vedo un vecchio rudere ristrutturato, «Esme ha appena finito di terminarla. È abbastanza vicino a casa nostra da poterla tenere sott'occhio.» spiega Alice spiegandomi la sua visione.
«Aiuto.» ripete la ragazza atona.
«È troppo vicina. Ci indebolirebbe tutti.»
Non voglio ammetterlo ma perfino questo semplice contatto ha la forza di annientare la mia forza.
«Stai bene Ed?»
Annuisco. «Portiamola la. Non ci farà del male. Te lo garantisco.»
Alice inizia a correre ma di certo io non mi posso permettere questo lusso con lei a carico. Camminiamo velocemente per quanto è possibile dai tronchi e dai sassi che imperversano sulla nostra strada.
«Non possiamo continuare così, non arriveremo mai.» dico cercando di instaurare una conversazione ma l'unica reazione che ottengo è quella di farla fermare. La osservo sentendomi a disagio non potendo nè leggerle la mente nè poterla guardare negli occhi.
All'improvviso allunga le braccia verso di me. Tentenno non sapendo cosa fare.
«Devo correre. Se ti tieni alle mie spalle potremmo arrivare prima.»
«Aiuto.» mormora con ancora le braccia tese verso di me.
Ma sa dire solo questo? Cercando di non spaventarla mi volto prendendole le mani per agganciarle al mio collo, la sollevo tenendole saldamente le gambe che sono intrecciate sulla mia vita. Il suo corpo morbido è completamente modellato al mio, nuovamente il veleno inonda la mia bocca chiedendo solo di liberare il mostro che è in me e nutrirmi del suo sangue.
Ha la fragranza più buona che ho mai odorato. Posso percepire già il sapore sulla mia lingua ma questo pensiero non fa altro che aumentare la morsa al mio stomaco per la fame.
Cerco di scacciare via quel pensiero concentrandomi sugli odori del bosco amplificati dalla pioggia. «Ti conviene chiudere gli occhi...potresti stare male.»
Appena dico quella frase capisco la stupidità delle mie stesse parole. Sono proprio stupido...ha la benda sugli occhi!
Inizio la mia corsa verso la casetta ristrutturata anche se a causa della sua influenza non riesco a correre velocemente come è mio solito fare. Sono il più veloce tra tutti i vampiri che ho incontrato ma con lei...a causa sua mi sento quasi umano.
Rosalie e Alice mi aspettano sulla porta in attesa. Immediatamente la prendono in custodia staccandola dalla mia schiena.
«Adesso sei al sicuro...» mormora Alice sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Leggo nella testa di mia sorella le sue intenzioni. Vuole prendersene cura iniziando proprio con un bel bagno caldo.
Le osservo sparire dentro la piccola casa in mezzo al bosco. Quando sarò a caccia dovrò ricordarmi di stare ben lontano da qui o non risponderei al mio bisogno di nutrirmi del suo sangue.
Sopraffatto dalla fame inizio la mia caccia. A pochi chilometri trovo un cervo, bevo fino all'ultima goccia di sangue rendendomi pienamente sazio.
Odio quella ragazza dal più profondo del mio gelido cuore...non dovrebbe restare qui con noi. La dovremmo scacciare, mandarla via e lasciarla al suo destino.
Non è certo colpa nostra se quelle tre stupide umane hanno fatto quell'incantesimo che ha causato la sua comparsa nella radura; oltretutto non sappiamo nemmeno cos'è. Di certo non è un vampiro...questo mi basta a catalogarla sulla lista "cibo".
Accendo l'ennesima sigaretta della giornata entrando in casa dove Carlisle mi aspetta ansioso, avevo ricevuto la sua chiamata mentale.
«Esme non è molto contenta. L'ha appena terminata.» mi rimprovera benevolmente visto che sa che non è stata una mia idea, quel piccolo folletto è proprio incontenibile.
«Non sono riuscito a fermarla...»
Annuisce sospirando pesantemente.
"Edward! Ti prego corri!"
Non me lo faccio ripetere due volte, corro verso la piccola casetta correndo su per la scala. Alice e Rosalie stanno cercando di tranquillizzarla invano visto che sembra spaventata fino dalla punta dei capelli fino alle punte dei piedi.
"Provaci tu"
Rivolgo un'occhiataccia a mia sorella. Come può pretendere che io riesca in qualcosa dove lei ha miserabilmente fallito? Sopratutto visto che non ho pazienza per questo genere di cose. Non mi interessa se schiatta...non mi cambierebbe la vita averla viva o morta.
Mi avvicino prestando adeguatamente attenzione. Rosalie e Alice devono averla lavata e cambiato i vestiti. Ora i suoi capelli sono tornati soffici e boccolosi come la prima volta che l'ho vista e indossa dei vestiti molto semplici: una maglietta bianca e un paio di pantaloni dello stesso colore in tela.
Solleva lo sguardo appena mi piego in avanti verso di lei che si è rannicchiata in un angolo in posizione fetale. Tiene gli occhi chiusi ma sembra avermi comunque avvertito la mia presenza.
«Aiuto...» mormora nuovamente.
«Ok, non sa proprio dire niente.» commento ad alta voce sbuffando.
Questa mi sta veramente scocciando.
Adesso dovrei fare anche il baby-sitter? Non credo proprio...
"Ti prego Edward...fallo per me."
Avrei preferito ascoltare Rosalie visto che anche lei, come me, non vorrebbe averla così vicino a noi e non si fida come è naturale che sia per tutti tranne che per Alice evidentemente.
Porto avanti le braccia nel chiaro intento di sollevarla e con mia sorpresa non si ribella anche se io non sono così tranquillo come sembra esserlo lei, nonostante la caccia sento i denti pulsare e pregarmi di affondare i canini.
«Ho bisogno di cacciare. Possiamo lasciarti qui da solo?» chiede Rosalie infastidita. Annuisco posando la ragazza sul letto della camera mentre le mie sorelle escono dalla casa per nutrirsi.
Attaccandosi alla mia camicia mi obbliga a sedersi sul letto insieme a lei e quando sente il mio peso sul materasso sembra rilassarsi leggermente anche se non smette di tenermi.
«Per me...» sussurra.
«Finalmente abbiamo ampliato un pò il vocabolario, eh?» sibilo prendendola in giro ma con mia grande sorpresa non la prende affatto male e capisce perché sul suo volto spunta un sorriso ipnotico.


Ohoho! sono così contenta che vi piaccia! ^_^
Spero di non avervi deluso con questo capitolo, so che non succede niente di che in questo pazzo ma è solo l'inizio quindi portate un pò di pazienza...=)
Ero un pò incerta su questa storia ma a quanto pare vi ho intrigato molto.
Vi ringrazio per tutti i commenti, le preferenze e per averla messa tra le preferite. Sono contentissima.

Ah! una cosa...la frase in latino...
"Asper angelus, inquis ea nos secedo, sed, noster nostri."
in italiano:
"Angelo severo, si dice che vivere e morire per la nostra fede ma il nostro cuore batte come uno solo"
E' stana come traduzione e nn so nemmeno se è completamente giusta ma in latino suonava bene...^_^
Sono pazzoide...lo so...però vi è piaciuto!

Bacioni


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Capitolo 3
*** Il nome ***


PRIGIONIERA
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Non riuscivo assolutamente a sopportarla.
«Si può sapere cosa diavolo è?» barbotto ormai privato di qualsiasi energia.
«Lo so che è difficile ma guardala...è come una bambina. Non potevamo abbandonarla in quella radura, sopratutto non sappiamo cosa sia successo.» spiega Alice anche se nuovamente non posso entrare nella sua testa per sapere cosa veramente pensa di questa storia.
Oltre ad essere indebolito dalla presenza di questa creatura è anche difficile entrarle in testa visto che sta facendo di tutto per non mostrarli.
«Dovremmo darle un nome...»
Rosalie si siede lentamente per non spaventarla sul letto dove è stesa Miss non dico più di una parola ogni due giorni ma era tutto inutile.
È perennemente spaventata da chissà cosa.
«E perché deve portare quella benda?» chiedo imbestialito. Non la posso sopportare, è un peso inutile che ci siamo accollati.
«Ti assicuro che è meglio non togliergliela...» mormora Rosalie.
Alice le porge un bicchiere ma effettivamente sembra nemmeno accorgersi della presenza del liquido; quando lo posa sulle sue labbra scatta da un lato scaraventando il bicchiere a terra per lo spavento di quel contatto improvviso.
«Deve bere...mangiare. Sopratutto bere, ho paura che possa morire.»
«E sai che perdita!»
Non ho potuto trattenermi ma Alice subito mi fulmina con uno sguardo.
Appoggiato sulla porta guardavo la scenetta delle mie sorelle alle prese con lei.
«Ci serve un nome...sono stufa di trovare per lei ogni volta qualche aggettivo per descriverla o il semplice sostantivo. È stressante.» sibila Rosalie alzandosi dal letto con il vestito bagnato sul grembo.
«Prima dobbiamo conquistare la sua fiducia Rose.» la rimbecca subito Alice cercando nuovamente di farla bere. Sbuffa guardandomi di sottecchi.
«Perché lui non fa mai niente? Sembra che abbia una propensione per lui.»
Alice si blocca con la mano a mezz'aria, «Vieni qui Edward.»
«Dovete capire che a me non interessa se muore o no.»
"Ti uccido con le mie stesse mani se non collabori".
Il pensiero di mia madre è talmente forte che riesce a raggiungermi nonostante la distanza e il potere di quest'essere che interferisce con i nostri poteri.
Rosalie collassa a terra solo per un attimo.
«Devo andarmene da qui...» mormora tenendosi la testa.
Alice si alza in piedi sorreggendo Rose.
«Qui noi non siamo d'aiuto. Non so il perché ma tu subisci meno gli effetti dei suoi poteri.»
So dove vuole arrivare mia sorella e non ci sto.
«Non ci provare a mollarmi questa patata bollente...» sibilo mostrandole i denti ma è come se avessi parlato contro un muro visto che insieme si dirigono fino al piano di sotto scendendo velocemente le scale per uscire di fretta dalla casa.
"E cerca di farla bere..."
Emetto un ringhio sommesso.
Lo sapevo che andava a finire così. Lei vuole tanto essere la "salvatrice" di turno senza pensare alle vere conseguenze che quelle decisioni comportano anche sugli altri.
«Allora...chiariamo una cosa. Tu non mi piaci.»
Con un movimento fulmineo mi acquatto sul letto osservandola.
«Come ti chiami?»
Nonostante la benda sentivo i suoi occhi dentro nei miei.
Come al solito nemmeno una sillaba fuoriusciva dalla sua bocca. Decido di prendere il bicchiere lasciato da mia sorella ora vuoto e riempirlo d'acqua.
«Rimani qui. Torno subito.»
Scendo velocemente andando verso la cucina rifornita personalmente da Esme per la nuova inquilina di questo vecchio rudere. Apro il frigorifero non trovando nemmeno più un liquido...l'acqua del lavandino non so se è potabile ma di certo non posso rischiare visto che se le dovesse succedere qualcosa tutta la popolazione femminile della mia famiglia cercherebbe di uccidermi.
Nel frizer, come avevo sperato fin dall'inizio, trovo del ghiaccio. Visto che fa fatica a bere magari lentamente con il ghiaccio riuscirò almeno a farle bere qualcosa.
Scocciato metto tutti i cubetti nel bicchiere e tenendolo tra le mie mani ghiacciate per far sì che non si sciolgano.
La ritrovo in una posizione rilassata. Completamente distesa.
«Stai dormendo?»
Un movimento della testa mi fa capire che è ancora vigile.
Appoggio il bicchiere sul comodino accanto al letto prendendo successivamente un cubetto. Non so ancora come fare; nemmeno so se riuscirò ad esaudire il desiderio di mia sorella.
«Collaborerai?»
La guardo diffidente. Non mi piace non riuscire a leggerle nel pensiero, è assolutamente frustrante per me che sono abituato a scrutare nella mente di tutti. Con lei poi che continua a dimostrarsi come una naturale minaccia per noi...devo trovare un modo per superare questo ostacolo.
Sperando che con questo metodo riesco ad avere qualche risultato appoggio il cubetto sulle sue labbra sperando che il calore emanato dal suo corpo sia sufficiente per far sciogliere il cubetto. 
Si ritrae solo per un secondo poi, dopo nemmeno un secondo si rilassa ulteriormente accompagnando il mio movimento circolare con alcune spinte leggere della lingua per nutrirsi delle gocce che scivolano lungo le sue labbra fino all'angolo della bocca.
Mi perdo in quel movimento così cadenzato e ritmico.
Sono così abbindolato dalla sua figura che non mi rendo nemmeno conto di essermi sdraiato accanto a lei per guardarla meglio senza però smettere di passare il ghiaccio sulle sue soffici e calde labbra.
«Sei molto bella...» mormoro senza potermi fermare dal pronunciare quelle maledette parole.
«BELLA!»
Mi alzo di scatto spaventato dall'irruzione di mia sorella.
Sogghigna e dal suo sguardo capisco che mi ha sentito, «E' sempre stato così difficile sorprenderti questa ragazza è una manna.»
Più che una manna, io la vedo come una maledizione.
«Le hai trovato un bellissimo nome Edward.» sussurra Alice prendendo il mio posto accanto alla creatura.
«Io?»
«Bella...mi piace. È adatto per lei.»
Senza replicare mi lancio dalla finestra per cacciare.
Quella stupida creatura riesce a risvegliare perfino il più basso degli istinti umani.


Uhuhu....allora? vi piace come capitolo?
Mi rendo conto che ho descritto solo un attimo ma diciamo che è molto intenso...piaciuto? =P
Mi raccomando lasciate tanti commentini che mi fate tanto contenta!
Un bacione vale




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Capitolo 4
*** Pericolosa ***


PRIGIONIERA
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Rimango seduto in un angolo della stanza osservando ogni suo singolo movimento inconscio creato dal sonno poco tranquillo.
Ora dopo ore il lenzuolo che la copriva calava sempre di più suscitando in me qualsiasi pensiero poco pulito su di lei. Era incredibile come gli istinti umani, tenuti sotto la superficie per così tanto tempo, venissero così naturalmente a galla in sua presenza.
Per l'ennesima volta mi trattenni sulla poltroncina posta nell'angolo della stanza prima di commettere qualcosa di imprudente.
Nonostante all'apparenza sembra una comune umana, c'è qualcosa di terrificante in lei. La sua aurea si era leggermente affievolita da quando era qui ma quella benda. La odio. Mi impedisce di vederla appieno, è come se ci fosse una perenne barriera tra di noi creata anche da quel suo maledetto potere.
Maledetta.
«Mi stai facendo impazzire...» sibilo così a bassa voce da non poter essere nemmeno udito da orecchio umano.
"Non puoi negare che nome più azzeccato non poteva esistere".
I pensieri di mio fratello erano troppo invadenti da qualche ora, esattamente dal momento in cui "Bella" si era addormentata profondamente.
In qualche modo i suoi poteri influivano su di noi in maniera decisamente più leggera se era incosciente. Inizio ad immaginare di lacerare il collo di Bella affondando i miei canini dentro di lei saziandomi del suo delizioso nettare.
A questo punto non riesco a controllare il mio corpo.
Mi tengo sollevato con le braccia dal suo corpo non riuscendo a resistere alla tentazione di annusare ogni centimetro scoperto della sua candida pelle; ancora una volta un fiotto di veleno inonda la mia bocca lasciando le mie gengive doloranti per lo sforzo.
Il cuore aumenta considerevolmente i battiti segno che si è svegliata e così il profumo del suo sangue viene ampliato fino a farmi perdere il controllo.
Faccio scorrere la mia mano lungo il suo collo passando per l'incavo dei suoi seni dove a quel punto lascia andare un gemito soffocato dalle mie labbra.
Assaporo la morbidezza divorandole.
Ovviamente Alice non poteva non vedere una così chiara e lampante visione sopratutto visto che ci tiene particolarmente a lei anche se il motivo mi sfugge.
"Ma che diavolo!"
Mi distacco improvvisamente dal suo caldo e morbido corpo rilassandomi sulla poltroncina mentre vedo gli occhi di Alice saettare da me a Bella lanciandomi un'occhiataccia. Inghiotto il veleno prima di parlarle.
«Dovevi arrivare al più presto...» mormoro a mò di scusa.
Si infuria più di quanto mi aspettassi e capisco dai suoi pensieri in cosa l'ho interrotta. Mi farà molto male...malissimo.
«Mi puoi spiegare cos'è?»
Alice è titubante e inizia a cantare in Albanese.

"Ka dy fëmijë.
Katër fëmijët. Ata kishin marrëdhënie seksuale dhe jam tani në gjashtë .."

Ottimo. Questa lingua proprio mi mancava, non riesco a starle dietro e mi dissocio dalla sua mente.
«Tu non sai cosa hai rischiato Edward.» sibila a denti stretti mettendosi di fronte a me.
Le rivolgo uno sguardo scettico. «Non penso che le dispiacesse...»
Non mi fa nemmeno terminare la frase che si mette accanto al letto di Bella tenendo una mano dietro alla sua testa e capisco dai suoi pensieri che sta reggendo il nodo alla benda nella sua mano.
«Non volevo farlo. Ma non mi dai altra scelta...»
Con un colpo secco slega il nodo rivelando gli occhi di Bella. Mi si mozza il respiro in gola quando vedo nelle sue iridi tutti i colori dell'arcobaleno ma è solo per un attimo.

Mi accascio a terra senza riuscire a distogliere lo sguardo da lei mentre nella mia mente c'è un continuo susseguirsi di immagini di demoni e uomini, tutti gli uomini a cui ho tolto la vita durante il mio "periodo di ribellione".
Il mio corpo inizia a bruciare ed è scosso da tremiti.
La testa mi scoppia ed è solo grazie all'intervento di mia sorella che riesco a riprendere il controllo del mio corpo e a rilassare ogni muscolo del mio corpo.
Appena i suoi occhi vengono coperti dalla benda tutto cessa.
Inevitabilmente il mio istinto da vampiro leso si ribella cercando di attaccarla ma anche questa volta interviene qualcuno a salvare la situazione. Emmet mi scaraventa dalla parte opposta della camera provocando notevoli crepe nel muro.
«Che cazzo fai?» sbotta Emmet tenendomi al muro.
Rimango sbigottito da quello che stavo per fare.
«Ora hai capito quant'è pericolosa?» mormora Alice cercando il mio sguardo.
Un singhiozzo ci fa voltare tutti verso Bella, «Pericolosa...» sussurra mentre alcune lacrime scendono dalla benda che le copre gli occhi.
"Ottimo. Bravo Cullen"
Schifato da me stesso mi lancio dalla finestra.
Devo assolutamente nutrirmi, non posso starle vicino in queste condizioni.
Non devo starle vicino...

Sono contentissima che questa storia vi piaccia!
Non sapete quanto sono felice di leggere ogni vostro commento! Molti di voi hanno chiesto cosa succede se Bella si toglie la benda...beh...in questo capitolo troverete risposta alla domanda (o almeno in parte).
Al prossimo capitolo!

Bacioni






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Capitolo 5
*** Verte tutto su di lui ***


PRIGIONIERA
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ALICE:

Edward si era rifiutato di starle accanto.
È incredibile vedere quanta influenza potesse avere su di lei. D'altro canto io mi limitavo a starle vicino cercando di farle assimilare qualcosina cosa che le desse almeno la parvenza di essere un'umana comune.
Io ed Esme ci scambiavamo per insegnarle a parlare e a mangiare correttamente. È come se fosse una bambina.
Nonostante tutte le attenzioni che le prestiamo sembrano che non siano mai abbastanza visto che continua a ruotare la testa da una parte all'altra della stanza...come se fosse alla ricerca di qualcuno.
Alla ricerca di Edward.
Non so esattamente fin dove si spingono i suoi poteri ma sentiva la sua presenza fuori da questa casa come se avesse una percezione maggiore, quasi come se avesse un udito paragonabile al nostro.
Era da quattro giorni che non si faceva vedere né di giorno né di notte.
Si tiene a debita distanza per due sostanziali motivi: il primo è che il suo potere l'ha veramente sconvolto; i suoi demoni del passato erano tornati per dargli il tormento ed erano stati riportati a galla da Bella. Pensava di averli sepolti ma prima o poi tutto viene a galla visto che non è ancora riuscito a perdonarsi.
Carlisle, accompagnato da Jasper, è andato a ricercare i due grandi saggi: Vladimir e Stefan. Un tempo erano adorati come dei e per quanto ne sappiamo sono i vampiri più antichi in circolazione, o almeno i più conosciuti.
Dobbiamo cercare di gestire al meglio questa situazione assurda.
So che la chiave è lei. Bella.
Continua ad apparire nelle mie visioni ma è veramente incredibile da credere nelle condizioni in cui è adesso. Edward non lo sa ancora, come il resto dei miei fratelli ma lei, Bella, ci porterà la pace.
Quando ho spiegato a Carlisle cosa ho capito dalle mie visioni se fosse stato umano si sarebbe messo a piangere; per lui, per noi...i suoi figli.
Ho lasciato il compito di informare gli altri a lui perché è il più portato per fare queste cose, dopotutto è il capo famiglia oltre che ad essere un vero e proprio padre per noi. Non so come reagiranno gli altri, non posso ancora vederlo.
«Mi piace.»
Sorrido guardandola voltarsi verso destra.
"Edward, ti prego...stai fermo. Così non mi aiuti.", penso convinta che sia sintonizzato sui miei pensieri. Il mondo di Bella verte esclusivamente su di lui. È incredibile sopratutto se penso che comunque lui sembra odiarla e che lei non lo conosce, o almeno su questo punto posso solo fare un ipotesi.
Non capisco, dato quello che deve fare, perché sembra concentrasi esclusivamente su di lui...che Edward si tenga dentro una oscurità che la vita di Carlisle non è riuscita a rischiarare.
Bella richiama tutta la mia attenzione chiamandolo per nome.
Ora è molto più autosufficiente, finalmente capiamo cosa ha bisogno ma...


EDWARD:

Non. Riesco. Ad. Allontanarmi.
Maledizione.
Un filo invisibile mi riporta sempre da lei. Sempre vicino a quella casa ma solo perché mi sforzo di non entrare.
Ho rotto già un centinaio di rami per tenermi ben saldo e non seguire il mio istinto che già si sarebbe arrampicato su quella finestra adorandola in silenzio.
Sono patetico.
Il bosco è stranamente troppo popolato per essere così vicino alla nostra casa.
Dopo varie ispezioni ho capito che l'aurea che emana Bella attira questi animali, non mi sono minimamente fatto scrupolo ad utilizzarli per rimanere il più possibile accanto a lei.
Quando mi muovo da un albero ad un altro cerco sempre di scorgere immagini fuggenti di Bella che ora si muove per la stanza guidata da Alice anche se sembra avere molta padronanza di questa casa o di qualsiasi cosa che la circondi.
Incapace di resistere un minuto di più senza vederla mi sposto sull'albero più vicino alla stanza da dove posso avere una maggiore visuale della stanza.
«Mi piace.» mormora Bella voltandosi verso di me come se mi potesse vedere nonostante la benda le copra gli occhi. Intimorito da quelle parole ma nello stesso tempo scaldato mi fiondo sull'albero vicino togliendomi dalla sua "visuale".
Rimango basito dal mio stesso comportamento immaturo.
Mi comporto esattamente come un ragazzino.
La odio anche per questo.
"Edward, ti prego...stai fermo. Così non mi aiuti."
Attraverso i suoi occhi posso ancora godermi brevi attimi del suo volto così delicato e la sua voce. È così melodiosa sebbene sia leggermente titubante visto che la sta imparando la lingua...
La cosa migliore per me è che io le stia lontano.
"Cederai...io l'ho visto."
«Edward...»
Ancora la sua voce che mi chiama.
Ancora l'impellente bisogno di correre verso di lei.
«Si può sapere cosa diavolo è?» ringhio verso mia sorella visto che può sentirmi.
L'odore di Carlisle però mi calma obbligandomi a guardare verso il basso dove mio padre mi sta aspettando con le braccia dietro la schiena.

Capitolo di transizione.
Ho deciso d'inserire anche Alice come POV visto che non posso usare ancora quello di Bella...ma sopratutto perché Alice SA molto su Bella ormai anche se non ho esplicitato ancora che cosa è Bella, vediamo se qualcuno di voi c'è arrivato.
Secondo voi cosa potrebbe mai fare Bella?
Negli ultimi due capitoli penso di aver dato due indizi che possono essere uniti per scoprire il ruolo di Bella.
Ora rispondo a qualche domandina che mi è stata posta...
Iniziamo...
Bella sa che i Cullen sono dei vampiri? Sì
Perché ripete sempre le solite cose? Non sa parlare...quindi sente delle parole e le ripete come fanno i bambini.
Cosa le è successo? Ehehe....più avanti verrà spiegato questo particolare.
Ma fa effetto a tutti i Cullen o solo ad Edward? Il suo potere fa effetto su tutti. ^_^ l'ho messo semplicemente in pratica solo su Edward visto che Alice voleva dargli una "Lezione".
Come ne escono da questa situazione? ^_^ Leggi e vedrai.


Ora vi lascio.
Al prossimo capitolo!
Un bacione a tutti quanti!







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Capitolo 6
*** Mi farà impazzire ***


PRIGIONIERA
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EDWARD:

Mia sorella è veramente sadica e Jasper non è da meno visto che sta dando un significativo contributo a tutti i piani che sta creando quella scellerata di Alice.
«Non ti preoccupare. Edward veglierà su di te...» mormora Alice accarezzando la testa di Bella seduta sull'erba.
Alice ha avuto la brillante idea di portarla al lago che è nascosto accuratamente da tutta la foresta. Nella sua mente ho potuto scorgere solo un breve frammento di Bella in quelle acque ma non è assolutamente possibile visto la temperatura, nessun essere umano potrebbe resistere a lungo ad una temperatura così fredda.
Mi appoggio al tronco dell'albero osservandola da una distanza di sicurezza, non oso immaginare come possa amplificarsi il suo profumo se solo dovesse entrare in quella pozza d'acqua.
Orribile prospettiva.
Allettante prospettiva.
Reprimo un ringhio quando vedo che si alza ed inizia ad avvicinarsi pericolosamente alla riva per bagnarsi le punte dei piedi. Maledetta Alice.
Mi avvicino in un batter d'occhio cercando di acciuffarla prima che decida di tuffarsi completamente in quelle acque. Non ho calcolato...troppo tardi, con uno slancio si tuffa scomparendo completamente sommersa dalle acque.
Per un attimo ho avuto la tentazione di seguirla per assicurarmi che stesse bene ma poco dopo riemerge proprio come una dea, il vestito appiccicato alla pelle tanto che le sue forme sono ben visibili sotto il tessuto leggero bianco.
"Tutta opera di Alice...piccolo folletto malefico".
«Bella esci fuori o ti prenderai qualcosa.» dico sperando che mi capisca. Dopotutto Alice ed Esme hanno avuto degli ottimi risultati con lei. Pian piano ha iniziato a parlare anche se sembra sia molto restia a farlo con me.
Carlisle voleva che le rimanessi il più vicino possibile ma è molto difficile farlo. Il sangue che scorre nelle sue vene è una vera e propria tortura. Se mi sbaglio ad annusarlo più tempo del dovuto inizio a perdere la testa iniziando a percepire il gusto dolce e il senso di pienezza che mi darebbe il suo sangue.
Inizierei a pensare che mi potrei fermare, ma sarebbe solo una bugia.
Pensavo di essere forte.
Pensavo di saper resistere tutto e adesso è arrivato questo demone per tentarmi e farmi cedere. Non posso permettermelo.
Sono anni che non mi nutro più di esseri umani.
«Vieni con me?»
Sollevo lo sguardo sorpreso. Mi tende una mano e a causa della mia vista ultra sviluppata vedo ben altro che una semplice mano tesa.
Mi trattengo a stento.
Rimango impassibile cercando di trattenermi sulla spiaggetta. Dentro di me vivo una vera e propria guerra. Una parte di me dice di andare la prenderla così com'è facendola mia per sempre, l'altra mi chiama "mostro" e mi aiuta a resistere.
Con una risata angelica si lascia cadere di schiena in acqua riemergendo poco dopo distesa sul livello dell'acqua.
Deliziato dai suoi movimenti aggraziati non mi accorgo immediatamente che la "fedele" benda che tiene sempre sui suoi occhi è scivolata via.
«Maledizione!» sibilo e in un attimo una forza mi scaglia addosso all'albero su cui prima ero appoggiato, grazie alla mia natura di vampiro non subisco danni ma l'albero viene sradicato dalla violenza.
Guardo scioccato verso Bella che ora è in piedi dove poco prima stava galleggiando, anche adesso ha una mano rivolta verso di me ma non in un gesto d'invito, tutt'altro.
«Non devi bestemmiare...» mormora con voce incerta come se non fosse convinta che siano le parole giuste per esprimere quello che pensa ma stavolta ha azzeccato in pieno.
A questo punto i miei muscoli si tendono fino a scattare verso di lei prendendola tra le mie braccia. Sento l'acqua avvolgermi fino alla vita mentre il suo corpo appena tiepido è premuto contro il mio accendendo i miei desideri.
«Se lo fai ancora una volta ti spezzo il collo...» ringhio ad un centimetro dalla sua gola ben esposta alla mia mercé. Ora come non mai mi devo trattenere al richiamo del suo delizioso, dissetante ed energico sangue.
Con sorpresa sento le sue labbra premute sulle mie. Dolci, morbide labbra...
Il suo odore mi manda letteralmente in tilt.
Assaggio alcune gocce d'acqua che scivolano dal suo collo e poi giù fino a coglierne una che solitaria scivola sotto la scollatura che mi permetto di abbassare leggermente formando una V nel tessuto del top. Perfino l'acqua riesce a cogliere la dolcezza della sua pelle.
La pulsione sessuale umana torna ad invadere ogni singola fibra del mio corpo.
Il cuore di Bella inizia a battere forsennatamente.
La piccola inizia ad ansimare quando prendo un seno nella mano stringendolo e massaggiandolo ripetutamente da sopra quel fine tessuto che lascia ben poco all'immaginazione.
Mi farà impazzire. Ne sono sicuro...

Lo so che non ho risposto ancora a molte domande ma prima di dire il ruolo di Bella all'interno di questa storia voglio creare un legame tra loro due ma sicuramente nel prossimo inizierò a rivelare qualcosina. Bacioni eg razie ancora per tutto il supporto che mi state dando attraverso i messaggi privati e i commenti! siete fantastici!

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Capitolo 7
*** המלאך הגואל ***


PRIGIONIERA
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EDWARD:

Non posso assolutamente crederci.
Mai e dico mai avrei immaginato di stare qui, sdraiato sul pavimento del bagno ad aspettare che Bella finisca il suo "bagno rilassante".
Rilassante per lei, non di certo per me.
Per fortuna grazie alla schiuma riesco a distogliere i miei pensieri dal suo corpo così morbido...profumato...
Ed ecco che ci risiamo...
«Quindi tu saresti qui per noi?» provo a richiederle.
Le prime sue parole rivolte a me sono state abbastanza intimidatorie ma almeno è molto più loquace di prima.
Annuisce scivolando sotto la superficie dell'acqua.
Ora sembra molto più...umana.
Tiene ancora gli occhi chiusi in modo da non nuocere a nessuno. Sopratutto non deve nuocere a me direttamente, mi è bastata quella volta anche se ha anche altri poteri a quanto pare che mi può scagliare a suo piacimento.
Ne avevo avuto un assaggio la prima volta che l'ho vista dopo che quelle tre scellerate avevano cercato di invocare uno spirito e poche ore fa ha deviato nuovamente il mio corpo, stavolta contro un albero.
Bella riemerge prendendo un bel respiro profondo.
È incredibile che una cosuccia così piccola ed apparentemente indifesa possa essere così fottutamente letale. Accendo una sigaretta per smorzare l'attimo.
Mi guarda incuriosita.
Non dovrei farlo visto che potrebbe avere una reazione violenta me non mi posso trattenere da soffiarle addosso un cerchio di fumo che inevitabilmente cerca di spezzare con un dito.
«Vuoi?» mormoro provocandola.
«Fa male?» chiede di rimando guardandomi dall'alto della vasca.
Sì, sono ancora disteso a terra.
La osservo con i capelli tutti bagnati e la lieve frangetta appiccicata alla fronte.
«Se fossi un'umana sì. Noi no...» rispondo accompagnato da una scrollata di spalle. Come avevo previsto allunga una mano per prenderla e lentamente la porta alle sue dolci ed invitanti labbra.
Non vedo l'ora di riaverla solo per assaggiare nuovamente il suo sapore attraverso la sigaretta...Dio quanto sono patetico.
Tira una boccata profonda e come avevo previsto inizia a tossicchiare per espellere tutto il fumo. «Forse è meglio che lasci fare ai professionisti...»
Solleva un sopracciglio scettica.
«Come le fumo io...non le fuma nessuno.»
«Probabilmente saresti dovuto già morire da tempo per tumore ai polmoni con tutte quelle che ti fumi in un giorno solo.» replica acida.
Rimango per un attimo spiazzato, «E tu come sapresti di questa cosa?»
Ridacchia portandosi una mano sulla bocca.
«So tante cose...»
Stavolta sono io a dimostrami scettico.
«Tu...tu non sapevi nemmeno parlare un giorno fa e adesso fai la sapientona?» sbotto riprendendomi la mia sigaretta.
Mette il broncio.
«Sono sempre stata in grado di parlare. Solo che ne so troppe e dovevo capire che lingua parlavate. So più cose di quanto tu possa immaginare...molte di più di quelle che sai tu.»
Piccola impudente.
«Preferivo quando stavi zitta.» sibilo mostrandole i denti ma ormai non mi teme più. Prendo un'altra bocca di fumo guardandola, il suo sapore è rimasto sul filtro della sigaretta. Mi lecco le labbra cercando di riassaporarla in più modi possibili senza aggredirla come ho fatto prima.
«Com'è che adesso posso guardarti negli occhi?»
Schiocca le labbra, «Se vuoi posso guardarti con occhi diversi.»
Dopo quello che è successo al lago i suoi occhi sono cambiati. «Ti do una scelta.» mi spiega cercando nuovamente di rubarmi la sigaretta dalla mano.
«Una scelta?»
Sogghigna divertita. Perché non riesco a capire o perché mi sono distratto permettendole di riappropriarsi della mia sigaretta?
«Sì ma è solo una cosa temporanea. È una cosa che va e viene...» mi spiega fumando questa volta la sigaretta senza tossicchiare.
«Alice non ti ha detto niente?» mi chiede appoggiandola sulle sue labbra, sta facendo la stessa cosa che sto facendo io? Mi sta...assaporando?
Distolgo la mia mente da quei pensieri tutt'altro che rilassanti e mi concentro sulle sue parole. «Cosa avrebbe dovuto dirmi Alice?»
Non posso negare che sia solo colpa mia se non ha avuto modo di parlarmi ma più stavo lontano da lei e da Bella...meglio stavo.
O almeno così credevo visto che comunque ne ero ossessionato.
Rimane in silenzio mordendosi il labbro inferiore quasi come se fosse combattuta.
«Sei stronza ragazza...non pensavo.»
Mi schizza con un po' d'acqua.
«Cosa sei?»
Si morde nuovamente le labbra indecisa. «Ora sai parlare...allora rispondimi.»
«המלאך הגואל»

Ed ora partono le scommesse. Chi riesce ad azzeccare la lingua che ho usato per rispondere ad Eddy? Beh, chi ci riesce saprà anche in anteprima che cos'è la nostra piccola Bella. Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Fatemi sapere mi raccomando!
Bacioni bacioni bacioni

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Capitolo 8
*** Perdendosi ***


PRIGIONIERA
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«Non era pianificato ma beh, sono la cosa più simile ad un angelo redentore.» bisbiglia mentre le sue pupille si dilatano.
Rimango per un attimo interdetto non riuscendo ad afferrare appieno le sue parole.
Angelo redentore?
«Allora perché sei qui?» sibilo mettendo distanza tra noi due. Ed ecco che si spiega il motivo per cui la prima volta che l'ho vista aveva un'aurea così pura.
«Per uno strano scherzo del destino è qui per redimerci.» spiega Alice entrando nella stanza. Quando rivolgo il mio sguardo nuovamente su Bella vengo scaraventato sulla parete della stanza come se fossi leggero...più di una piuma.
«Che diavolo!» sbotto rialzandomi in piedi ed il mio istinto predatorio si fa risentire mettendo tutti i muscoli tesi e pronti a scattare se non fosse per mia sorella che si rimette di fronte a lei.
«Sta giocando un pò troppo con il fuoco.» sibilo cercando di spostarla ma inutilmente.
«È per te che sono stata mandata. Tu più degli altri hai bisogno del perdono...» mormora rimettendosi la benda per proteggerci dal suo potere che sembra entrato in azione.
«Sembra che le preghiere di Carlisle siano state ascoltate.» aggiunge sedendole accanto.
È sempre stato convinto che noi, i suoi figli, abbiamo un'anima e molto probabilmente è stata la sua parte più umana ad ideare la nostra dieta "vegetariana".
«C'è troppo dolore nel vostro cuore...non è giusto.» sussurra Bella quasi intimorita.
Non accetto nemmeno un secondo di più di ascoltare un'altra parola pronunciata dalla sua bocca, mi lancio dalla finestra lasciando fluire nelle mie vene il veleno per darmi più velocità.
Il vento mi sferza il volto accompagnandomi nella mia lunga corsa.
Arrivo al limitare di un laghetto tuffandomi. L'acqua lambisce il mio corpo accarezzandolo.
L'ultima cosa che volevo è uno stupido angelo redentore pronto a far passare tutti i miei peccati davanti ai miei occhi e ai suoi. Non c'è storia.
Io sto bene così.
«Lo sai anche tu che non è così.»
Ruggisco cercando di allontanarla ma la sua aurea, nonostante si sia affievolita in questi giorni, è ancora percepibile. Sopratutto da un vampiro come me.
«Sei cambiata...»
Mi volto incrociando il suo sguardo. «Colpa tua. Distruggi la mia essenza.»
«Non cercare di dare la colpa a me. Non ci provare!» urlo cercando di trattenere i miei muscoli che sono pronti a guizzare su di lei in meno di un secondo.
«Non è colpa tua Edward. È mia. Mi sto abituando troppo velocemente al vostro Mondo...io sento...sento certe cose...dentro di me.»
Non appena finisce quella frase un profumo zuccherino si propaga fino ad arrivare sotto il naso.
Un'ondata di desiderio mi travolge lasciandomi senza fiato. La gola inizia a bruciare e questa volta le salto addosso atterrandola nella sabbia fine. Le morsico il collo senza però lacerare la sua tenera carne, solo per la soddisfazione di sentire il sapore della sua pelle nella mia bocca.
È morbida. Molto più morbida di quanto mi aspettassi. Si modella completamente al mio lasciandomi spazio tra le sue gambe per farmi stare più comodo.
Il sapore delle sue labbra mi fanno ancora di più impazzire. Mordo con forza il suo labbro inferiore nutrendomi del suo sangue. È uno scoppio di colori così vividi e accesi che per poco non mi stacco da lei ma la tentazione di assaggiare quel suo nettare.
Ne voglio di più, di più.
Senza alcuna remora le faccio sentire la mia erezione sulla sua coscia ansiosa di essere usata.
«Edward.» geme sotto le mie mani che esplorano ogni centimetro della sua pelle. Tutto in lei è così pieno di vita. Così pulsante.
Il suo cuore batte furioso e l'odore del suo sangue si espande ancora di più. Non ho mai sentito una fragranza come la sua in tutta la mia vita. E dire che ho vissuto fin troppi anni a cibarmi di schifosi animali che a mala pena mi tengono in vita.
La sua eccitazione mi schiaffeggia, sembra quasi urlarmi: "Cosa stai facendo?"
Non so quanto tempo passa prima di sentire il mio stesso soffio, molto simile a quello dei gatti.
Voglio tutto di lei. Tutto.
«Ti prego...Edward...» mugola baciandomi il collo. È bollente.
Si avvinghia alle mie spalle e ai miei fianchi facendomi entrare in contatto con la sua femminilità. Mai ho provato un desiderio simile, la natura animale inizia a farsi sentire.
La prenderei subito senza alcuna remora.
«Edward...» Se pronuncia un'altra volta il mio nome vengo subito. «Edward...»
Il mio membro preme per uscire,troppo compresso nei jeans. Come se mi avesse letto nel pensiero le sue mani si muovono velocemente per sbottonarli, le sue dita si muovono timide quando incontrano la durezza della mia asta.
«Voglio sentirti dentro di me.»
Mi libero velocemente dei vestiti e lei fa la stessa cosa. Mi trascina dentro in acqua, l'acqua lambisce i suoi fianchi e la debole luce del sole proietta i suoi raggi sul suo ventre morbido.
Attratto come una calamita spingo il mio corpo contro il suo.
Le sue gambe si allacciano automaticamente ai miei fianchi dandomi libero accesso, «Edward...» mugola vicino al mio orecchio.
I miei denti lacerano la pelle del suo tenero collo riversando nella mia bocca il sangue che fluisce velocemente giù nella mia gola fino ad arrivare allo stomaco.
Entro di lei con un'unica vigorosa spinta.
Il suo sangue, droga per le mie papille e il mio cervello mi fa vacillare nel piacere estremo.
Sto perdendo me stesso...

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Capitolo 9
*** Argenteo ***


PRIGIONIERA
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Terrorizzato porto Bella tra le mie braccia.
Quando arrivo nei pressi della nostra casa sento già i pensieri spaventati e confusi dei suoi abitanti. Alice ha avuto una premonizione.
«Stupido Edward!» ringhia strappandomela dalle braccia. Carlisle è già pronto ad intervenire anche se la natura di Bella non è nè quella di un essere umano né quella di un vampiro e renderà tutto più complicato. «Possibile che non sei riuscito a fermarti? L'hai dissanguata!» mi rimprovera Emmet.
Passo davanti allo specchio notando appena i miei occhi. «Che diavolo ti è successo?» domanda Rose allerta come se da un momento all'altro la potessi attaccare. Rimango un attimo intontito di fronte ai miei occhi d'argento.
"Maledizione! rigetta..."
Non appena sento questo pensiero di Carlisle apro la porta del suo studio trovandomi di fronte ad un sempre più preoccupato medico. Manca poco che non si metta le mani tra i capelli. «Rigetta la trasfusione.» mi spiega sperando con tutto sè stesso che possa trovare una soluzione ma io non ho mai praticato come ha fatto lui.
Ho solo due dannatissime lauree che non servono a niente, non mi è mai interessato occuparmi di medicina. È stato solo un modo per ringraziare Carlisle, per...seguire le impronte del padre. Tutto qui.
«Non...»
Nemmeno riesco a finire la frase che ci ritroviamo tutti quanti schiantati contro il muro mentre un miliardo di spilli sembra che si conficchi sempre più in profondità nelle nostre carni dure come il marmo. A fatica riesco ad aprire gli occhi sebbene le fitte siano insostenibili.
«Maledetti.» mormora un ragazzo biondo avvicinandosi al letto di Bella.
«N-non to-c-carla!»
I suoi occhi così simili a quelli di Bella mi scagliano nel mio inferno dove ora vedo comparire un altro volto. Quello di lei.
Quando riapro gli occhi trovo il ragazzo ad un millimetro di distanza e la pressione del mio corpo aumenta schiacciandomi ancora di più contro il muro e gli spilli.
«Ti sei nutrito di un sangue a te proibito.» ringhia conficcando una lama nel fianco.
Mai prima d'ora ho patito un dolore così atroce.
Abbasso la testa con non poco sforzo guardando il pugnale d'argento intarsiato di simboli a me sconosciuti andare sempre più a fondo mentre del sangue argenteo scende dalla mia ferita.
«Lurido sporco dannato.» ringhia fino a quando la lama del pugnale non è completamente dentro il mio fianco. Mi sforzo di non urlare; Alice lo prega in tutti i modi di smettere. La sua voce però è distante.
La mano del ragazzo scatta verso la mia gola stringendola sempre più forte fino a quando non interrompe il flusso di ossigeno...come se ne avessi bisogno. È un riflesso incondizionato, dato dalla mia precedente natura umana ma per qualche strano motivo il mio cervello sembra essersi dimenticato di questo dettaglio.
«Voi siete feccia, capito? Pensi veramente che tu possa fare qualcosa contro di me? Contro gli stessi poteri di chi ha creato la tua schifosa vita?»
L'ultima cosa che vedo sono le sue mani posarsi sul corpo di Bella per prenderla in braccia, due enormi ali bianche, che quasi superano per ampiezza la grande vetrata dello studio di Carlisle, spuntano dalla sua schiena.
Si lancia nel vuoto ma è questione di un attimo prima di vederlo comparire nel cielo, sugli alberi della foresta portando con sé Bella.

Mi lascio cullare dall'acqua che avvolge completamente il mio corpo rigenerandomi e la mia mente vola immediatamente agli attimi passati in acqua con Edward.
Quest'acqua però è diversa da quella in cui l'ho amato. Lentamente sono scivolata fino quasi a scontrarmi con il mondo dei morti. Di quelli veri.
«Hai rischiato di non poter tornare più indietro.» sibila Michael che sento nonostante l'acqua sia perfino nelle mie orecchie. È ovunque, entra perfino nei miei pori.
Le labbra che sento premute sulle mie non sono però quelle di Edward. Mike ha accelerato la mia guarigione con il bacio sacro.
«Potresti passare dei guai...» bisbiglio sentendo il sapore dell'acqua in bocca e le energie tornare più velocemente di quanto mi aspettassi.
«Credi che non lo sappia?»
È arrabbiato, lo capisco dal tono della sua voce.
«Cosa ti è saltato in mente?»
Mi alzo dall'acqua trovando il vento celeste ad attendermi asciugando ogni singola goccia del liquido sacro posato ancora sulla mia pelle. Spezzo la comunicazione mentale con Michael cercando di tenerlo lontano dai miei pensieri.
«Sei andata oltre il tuo compito originario.» sibila squadrandomi da capo a piedi.
«Sei stata violata...» ruggisce subito dopo mentre un lampo spezza un pino vicino.
«È solo colpa sua!» ringhia Rose cercando di attaccarmi ma le braccia di Emmet sono più forti della sua sete del mio sangue. Carlisle continua a passarmi sacche colme di sangue umano. Ho rigettato dal primo momento il sangue animale.
«Probabilmente ti ha maledetto...» barbotta Carl, «Di nuovo.» aggiunge Alice stringendo le braccia al petto cullata da suo marito.
Chiudo la porta dai pensieri di Carlisle che sono quelli che fanno più male. Aveva sperato e in meno di un secondo avevo mandato tutto a monte, per cosa?
«Ti prendo, ti spezzo tutte le ossa, danzo sul tuo corpo e ti do fuoco. Ti piace come idea Edward?» sibila Rosalie cercando di liberarsi nuovamente dalla stretta di Emm.
Questa me la paghi Edward e non per Bella ma per lei, pensa lo scimmione sbuffando ogni volta che sua moglie cerca di aggredirmi.
«La ferita si è rimarginata del tutto.» dice Carl togliendo la benda.
Il sangue argenteo è sgorgato dalla ferita fino a quando nel mio corpo non c'era una sola goccia di sangue, non una. Jasper si è allontanato frettolosamente per non essere colpito dalla mia stessa seta a causa del suo potere.
Impazzito, ricordo a mala pena cosa è successo. Mi ricordo solo il sapore ferroso del sangue che mi impastava la bocca ed un attimo dopo mi trovavo riverso a terra a vomitare il tutto sul tappeto di Esme.
Solo quando Carlisle ha provato con il sangue umano che teneva per ogni evenienza in casa la mia sete ha iniziato a calmarsi ed il mio corpo a guarire dalle ferite inferte da quel ragazzo. I miei occhi, prima argentei hanno assunto la colorazione del sangue. Mi ero scordato come è dolce e zuccherato il sangue degli esseri umani rispetto a quello degli animali che popolano il bosco vicino a casa.
«Chi era quello?» sussurra Esme finendo di raccogliere i vetri infranti da quella creatura che con l
sue ali ha completamente mandato in frantumi la vetrata che da sul bosco dello studio di Carlisle.
«Il compagno di Bella.» risponde Alice evitando accuratamente di guardarmi.
A quelle parole sento uno spasmo al cuore, come se fosse possibile.
«Compagno?» chiede Emmet, sembra quasi di vedere un enorme punto interrogativo comparirgli sulla fronte.«Credevo che Eddino...» aggiunge senza pensare come al solito.
«Credevi davvero che una creatura pura come lei possa amare un essere abbietto?» sibila Rose tra le sue braccia puntando i suoi occhi glaciali su di me.

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Capitolo 10
*** Ritorno ***


PRIGIONIERA
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Sono passati esattamente tre giorni, sei ore e quattordici minuti dall'ultima volta che l'ho vista. Credo di stare per impazzire, sopratutto per la mia voglia costante di sangue umano.
All'inizio non potevo credere che la mia voglia fosse dovuta a qualche intervento da parte del "compagno di Bella" ma ora sono più convinto che abbia fatto qualcosa per impedirmi di nutrirmi come il resto della mia famiglia.
Ben presto l'oro nei miei occhi è svanito per fare posto a due occhi rossi. Occhi che odio, occhi che odiano tutta la mia famiglia per non parlare di Jasper che è il più sensibile; è quello che soffre di più tra tutti sentendo la mia costante emozione. Più volte lui e Alice si sono dovuti allontanare per evitare di fargli commettere una sciocchezza e senza di lei sono sperso.
Perché lei dopotutto è l'unica che può prevedere un suo ritorno.
Se tornerà.
«Fratellino...che ne dici di andarci a sgranchire un pò le gambe e respirare aria buona?» mi propone Emmett dandomi numerose pacche sulle spalle.
Abbiamo preso a girare fino al nord dove l'aria è più fredda e gli odori di esseri umani via via scompaiono, quel ragazzino ha fatto veramente del suo meglio per rendere la mia non-vita una merda. Sono peggio di Jasper. Incredibile.
Non riesco a sostenere nemmeno lo sguardo di mio padre, Carlisle, lui per primo mi ha spiegato la necessità di non far del male agli esseri umani ed ora io, suo figlio, il suo primo figlio deve nutrirsi del loro sangue. Sangue nelle buste, donato ovvio ma non penso che lui sia d'accordo.
Finge come gli altri che più o meno vada tutto bene ma è ovvio che non è felice.
Cerca di celarmi i suoi pensieri come meglio può ma ha passato tutti questi anni vivendo una tranquillità quasi umana perché lui è speciale. Perché lui pensa. Non è impulsivo come me.
Pensavo di essermi avvicinato a lui, di riuscire ad eguagliarlo ma capisco che il suo vero potere è un'umanità sorprendente che nessuno al Mondo avrà mai.
Ha una percezione così estesa e vera sul bene e il male che mai nessuno potrà avere.
Carlisle è questo. Bontà, che è riuscito a mantenere nonostante la sua nuova natura.
«Andiamo!»
Più mi allontano da qui e da loro meglio sarà. Anche per gli esseri umani che abitano qui a Forks. Non posso metterli in pericolo in questo modo solo perchè non riesco a rimanere lucido.
Spero solo di non incontrare Jasper e Alice nel mio cammino.
Per fortuna i pensieri di Emmett sono del tutto innocui per me. Non è mai andato su pensieri scomodi o almeno non in mia presenza.
«A chi arriva prima?»
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che è già partito. Seguo la sua scia andando a nord oltrepassando confini, fiumi, boschi. Tutto quello che c'è sulla mia strada sguscia via, lo supero grazie alla mia attitudine alla corsa quando un profumo mi scuote fino a farmi fermare.
Emmett cade su di me rovinosamente provocando il rumore di un tuono nell'aria.
Lo guardo trovando solo una piccola increspatura sulla sua fronte, guarirà presto.
«Diavolo che cos...»
Si blocca anche lui attirato dallo stesso odore che un attimo prima ho percepito.
Iniziamo entrambi a correre, attirati da quella fonte calda e viva di sangue. Mi blocco appena vedo un corpo avvolto su sé stesso, una ragazza dai capelli scuri.
È la cosa più deliziosa che abbia mai sentito.
Lì, inerme e pronta come se fosse su un piatto d'argento apposta per me. I pensieri di mio fratello non sono da meno, sento la sua fame per lei che cresce la mia.
«È mia!» ruggisco mentre lei impaurita si ritrae provocando uno spostamento d'aria che mi fa vacillare. Emmett sta combattendo un'ardua lotta con sé stesso ma la parte più razionale di lui, quella che adesso a me manca lo fa scappare lontano per soddisfare il mio bisogno di sangue. Quando incontro i suoi occhi mi blocco per alcuni istanti, gli occhi di Bella mi fissano impauriti e spaesati pur non sentendo veramente paura nei miei confronti.
La scruto cercando qualche segno di un possibile attacco ma la foresta è immobile e lei è troppo una preda succulenta per lasciarmela scappare.
Mi avvicino lentamente, «Fermati prima di morire tu stesso.»
I miei denti si scoprono automaticamente pregustando il momento in cui lacereranno la sua tenera carne pulsante. «Non farlo.»
Il colpo sul fianco mi spinge per dieci metri verso destra. Mi rimetto immediatamente in piedi guardando il mio aggressore trovando solamente mia sorella Rosalie.
«Se la tocchi, ti ucciderò.» ringhia, i capelli svolazzano davanti al viso.
Ci fronteggiamo a vicenda, uno contro l'altra in posizione d'attacco. «Non sarà tua.» sibilo.
«Idiota. Non sono qui per nutrirmi di lei come invece stavi per fare tu.»
Sfoglio i suoi pensieri trovando la conferma delle sue parole.
Dagli alberi spuntano addirittura Alice e Jasper che evita di guardarmi cercando di usare il suo potere su di me per calmare la mia sete. Non dev'essere facile per lui stare qui in questo momento. Ho smesso di respirare dall'attacco di Rosalie per evitare di essere distratto da lei, Bella così sto a poco a poco riprendendo il controllo sulla mia mente.
Sulla mia parte umana.
«Non vedi? È incinta.» sbotta Alice indicando Bella che è ancora seduta a terra.
Solo ora mi accorgo di un leggero rigonfiamento appena accennato sotto il vestito blu.
Incinta.
«Vai a casa e cerca di calmarti. La porteremo noi indietro.» aggiunge Rosalie riferendosi a lei e ad Alice. Non avrei mai permesso a Jasper di avvicinarsi.
«Tzè, stavi solo per nutrirtene tu!» inveisce Alice ruggendo come una leonessa.
Ha ragione. Mi fa sentire ancora di più un verme.
Tutti i miei fratelli ora stanno facendo come da scudo a Bella ponendosi su un'unica linea.
«Sei stata corrotta.»
Abbasso la testa sul mio piccolo fardello, «Non me ne pento.» mormoro accarezzandomi la pancia. Mike dal canto suo mi rivolge un'occhiataccia con un'ondata di potere non indifferente, mi fa tremare per la sicurezza di mio figlio.
«Hai tradito non solo il tuo compagno ma anche il tuo animo innamorandoti di un essere che per definizione è dannato.»
«Mi sembrava che era quello il mio compito. Salvarli, perdonarli.» rispondo senza alcun timore nonostante la sua presenza mi ha da sempre messo in soggezione.
«Quello era il compito da te assegnato ma ora, sono alla deriva. Continueranno a vivere con la loro maledizione che dondola su di loro come la spada di Damocle.»
«Qualcun altro...potrebbe...» Non mi lascia nemmeno finire.
«Nessun altro si farà peso del tuo compito originario. Hai fatto la tua scelta. Ora ne dovrai pagare le conseguenze.» Dal suo tono capisco che non arriverà niente di buono.
Cado per non so quanto fin quando la Terra stessa non ferma la mia discesa. La terra è umida e fredda, troppo per me e per la prima volta sento il peso del mio corpo, il dolore, la fame e la sete. Tutte emozione umane.
«Sono...umana?» chiedo a me stessa guardando la mia pelle che è sempre lattea ma è priva della perfezione data dal mio stesso creatore.
Alzo lo sguardo trovando Edward davanti a me, con gli occhi iniettati di sangue.

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Capitolo 11
*** Equilibrio ***


PRIGIONIERA
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Emmett ha trascinato Jasper fuori di casa, sarebbe stato troppo pericoloso lasciarlo gironzolare per casa con Bella in casa per di più con un notevole aumento di sangue umano.
Da quando è arrivata non ho fatto altro che rimanere chiuso in camera mia con Alice al mio fianco cercando di ignorare sia l'odore zuccherino che ormai aleggia per casa, sia i suoi pensieri o le sue visioni che si sono focalizzate prettamente su quello che sta combinando Jasper insieme ad Emmett, aumentando ancora di più il mio senso di colpa.
Colgo solo alcuni sprazzi dei pensieri di Carlisle mentre sta esaminando Bella.
«Se te la senti...» il pensiero di Carlisle rimbomba nella mia testa.
Guardo immediatamente Alice che sospirando inizia come a girare canale sulla piccola Bella, vedo avvicinarmi e sedermi composto sulla piccola poltroncina accanto al letto.
«Non le farò del male.» sussurro interpretando la visione di Alice.
Annuisce irritata.
«Vedi di non incasinare tutto un'altra volta.» sibila alzandosi di scatto.
La seguo in silenzio smettendo di respirare; quando entro gli occhi di Bella guizzano subito nei miei. È un marrone così caldo ed intenso che mi sento liquefare.
Mi sento catapultato in un altro mondo.
Il ventre di Bella ora racchiude una vita, dentro di lei sta crescendo qualcosa che appartiene anche a me che mi leggerà non appena poserò i miei occhi nei suoi.
«Avevo visto alcune umane...ma, pensavo che ci volesse molto più tempo.» mormoro sconcertato.
Carlisle mi lancia una breve occhiata – un misto tra disapprovazione ed incredulità – per poi appoggiare due dita sul ventre di Bella: «Immagino che unire due nature così tanto diverse, non dia i soliti risultati.» Effettivamente la sua pancia è così dilatata che sembra che sia già al sesto mese.
Angelo e Vampiro insieme.
«Credi di potercela fare?» mi chiede Carlisle mentalmente.
Annuisco cercando di non dare nell'occhio prima di vedere Carlisle riunire anche gli altri e spingerli fuori dalla stanza. Bella si rilassa. Come è possibile che si fidi a tal punto di un vampiro?
Di me, dopo tutto quello che ho fatto?
I miei occhi cadono su un vistoso livido lasciato scoperto dalla maglia che si è leggermente alzata.
«E questo?» chiedo posando le dita attorno al livido violaceo. Bella tira giù la maglia per coprirsi a disagio, «E' un po'...su di giri.»
La guardo non capendo il significato di quelle parole.
«Il bambino scalcia...è irrequieto.» bisbiglia quasi avesse paura di una mia reazione. Come se fosse colpa sua. Rialzo quel tanto che basta la maglia guardando il livido. Mi sento un verme.
Cosa le ho fatto?
Il calore della sua mano appoggiata sulla mia mi fa sollevare lo sguardo immergendomi in quelle iridi cioccolatose nelle quali vorrei annegare per sempre.
«Sto bene.» mormora timidamente facendo spallucce.
Non è vero. Non può stare bene quando c'è qualcosa dentro il suo corpo che le fa del male. Le accarezzo una guancia prima di allontanarmi per parlare con Carlisle, dovrà pur esserci un modo, ma la sua mano scatta in avanti impedendomi di proseguire.
Si morde il labbro inferiore e le sue guance diventano rosse dandole così un aspetto ancora più invitante. Deglutisco a fatica un fiotto di veleno evitando di pensare alla sua tenera carne sotto i miei denti affilati.
«Puoi...» inizia incerta, «Vorrei...»
«Cosa c'è?» le chiedo cercando di spronarla.
Si morde ancora il labbro prima di prendere fiato: «Puoi tenermi tra le braccia finché non mi addormento?» chiede tutto d'un fiato, «Se sei vicino a me il bimbo si calma.»
Annuisco sdraiandomi accanto a lei per prenderla tra le braccia; si sistema nel mio abbraccio per quanto è possibile. Il mio corpo è duro come la roccia e lei sta cercando di usarmi come cuscino.
Cerco di farla rilassare accarezzandole i capelli ed intonando una ninna-nanna che mi è venuta in mente; per un attimo mi dimentico che devo parlare con Carlisle, ma non appena sento il suo respiro tranquillizzarsi capisco che non ho altra scelta.
Devo trovare una soluzione. Bella non si merita questo.
Come previsto Carlisle è nel suo studio insieme ad Alice.
Alice mi guarda dispiaciuta: «Ho avuto una visione.»
«Questo l'avevo capito...» replico. Fin dal primo momento che ho avuto uno stralcio dei suoi pensieri, ho capito che ci sarebbe stata anche lei.
«Conclusione?» chiedo stringendo i pugni.
«Bella ha bisogno di sangue per portare a termine la gravidanza e tu devi morire.»
Annuisco sentendo immediatamente dietro di me la presenza di Michael.
«Se la ami così tanto da metterla incinta non dovrebbe essere un problema, no?»
La situazione lo diverte e anche molto, si può percepire già solo dalla sua voce.
«No, non è un problema.»
Ride apertamente portandosi di fronte a me, «Una vita per una vita. È l'equilibrio dell'universo...»


Ciauuuu!
Lungo periodo d'assenza, lo so. Mi sento in colpa credetemi, è solo che mi sono imbarcata nelle originali e sto letteralmente amato i miei personaggi. E' una cosa strana da spiegare ma Edward e Bella sono della Meyer ed anche se sono solita a modificare, non ho mai quella libertà che invece ho trovato nei mondi creati da me.
Comunque penso a questa storia e non la smetterò o cancellerò. Andrà avanti anche se a rilento fino alla fine che mi ero prefissa, anche perchè non è che manca moltissimo.
Intanto mi scuso con voi sperando che mi possiate perdonare.
Grazie mille per i commenti!

un Bacione

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Capitolo 12
*** Morte & Rinascita ***


PRIGIONIERA
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Ormai è una cosa che ho accettato da tempo. Non ho mai pensato di vivere eternamente, non con lo stile di vita che conducevo prima di incontrarla. Ora mi rendo veramente conto che la mia esistenza non ha mai avuto uno scopo...fino adesso.
La mia vita sarà il lascia passare per un'altra.
Io in cambio della vita di Bella.
Mi sembra più che giusto. Uno scambio equo.
Qualcosa dentro di me sarebbe rimasto. Non sarei scomparso totalmente perché Bella porta una vita dentro di lei, una vita a cui avevo contribuito a creare.
Il mio amore così malsano che mi ha colpito dalla prima volta in cui ho posato gli occhi su di lei, sarebbe rimasto. Sopravvissuto...per sempre.
«Tienila ferma!» urla Carlisle cercando di capire se sia realmente arrivato il momento.
Cerco di rassicurarla passandole ripetutamente la mia mano gelata sul suo viso e sul collo, anche per abbassarle la temperatura.
Sembra stia andando a fuoco.
«Morirà se le iniettate del veleno...» sibila Michael dall'altro capo della stanza.
Gli lancio un'occhiataccia sperando vivamente che la mia Bella non abbia sentito le sue parole. Non voglio che si agiti, non voglio nemmeno che intuisca le nostre vere intenzioni.
Bella mi stringe ripetutamente la mano cercando di scacciare via tutto il dolore.
«Sai cosa devi fare...» La premura che sento nella voce di mio padre mi fa scattare sull'attenti. Avvicino la mia bocca alla pancia di Bella cercando di incidere la carne senza danneggiare il feto, non sappiamo quanto sia simile a noi. Alla mia specie.
Bella geme di dolore, forse la morfina non è abbastanza forte.
Non appena vedo le mani di Carlisle su di lei, torno da Bella pulendomi velocemente la bocca dal suo sangue.
«Muoviti!» La voce di Michael arriva forte e chiara alle mie orecchie quasi fosse proprio dietro di me. Incido la mia pelle sul polso tranciando via le vene e lo accosto velocemente a Bella prima che si possa rendere conto di quello che sto facendo.
«Bevi...» mormoro mentre sento il primo vagito di mio figlio ma non ho il coraggio di voltarmi. Di incontrare i suoi occhi, temo di non riuscire a separarmene se lo dovessi incrociare anche solo per sbaglio.
Bella inizia a deglutire il mio sangue sempre con più intensità mano a mano che i secondi passano, mentre io inizio a perdere le forze.
Inizia a diventare più forte tanto da aggrapparsi al mio polso non appena le ginocchia cedono. Beve con assiduità senza probabilmente rendersi conto di quello che sta facendo.
Lo accetto.
«Lo sai cosa hai fatto?»
Apro gli occhi sentendomi finalmente riposato, è come se avessi dormito per giorni e giorni. È così strana questa sensazione, è da anni che non riposo.
«Hai sottratto un angelo...»
Ancora quella voce.
Cerco di sollevarmi, sentendo per la prima volta il peso del mio corpo. L'erba sotto il mio corpo nudo è umida, la rugiada si è posata sui fili d'erba.
«Era nei piani. Ma è successo troppo velocemente...»
Una figura cammina a filo dell'acqua del lago che domina tutto il paesaggio. Completamente vestita di bianco e con un cappuccio che cade sul volto si allontana dirigendosi verso il centro del lago.
Non so nemmeno io cosa mi spinge ad avvicinarmi ed iniziare a nuotare nella vana speranza di raggiungerlo, ma il mio corpo non è leggero. È pesante e secondo dopo secondo inizio ad affondare come se una forza mi tirasse per i piedi.
«Quindi ho bisogno di un sostituto...»
Si avvicina piegandosi sulle ginocchia proprio mentre sto annaspando per tenere almeno la testa fuori dall'acqua. Nonostante la vicinanza, non riesco ancora a vedergli il volto: «È per questo che ho scelto te. Mi sembra più che giusto...»
La forza mi trascina verso il basso ma ancora adesso non riesco a vedergli il volto.
«Aiuto!» riesco a dire prendendo per l'ultima volta una boccata d'aria. Mi tira per i capelli ma sotto il cappuccio non c'è un volto umano solo una voce accecante che brucia i miei occhi prima di rimettermi sott'acqua privando in un secondo di tutto l'ossigeno che avevo immagazzinato. Cerco di riemergere ma la sua mano mi tiene sott'acqua con estrema facilità.
Il mio corpo viene scosso dai singulti alla ricerca di ossigeno senza però trovarlo. Perdo conoscenza quasi immediatamente fino a quando un urlo non mi scuote.
Mike è chinato su di me, gli occhi sgranati e la bocca semi-aperta, ma non è lui che ha urlato. «Che presa per il culo.» sibila tirandosi su in piedi.
Bella è seduta sul lettino, gli occhi rossi e lo sguardo assorto. Tutta la mia famiglia mi guarda con occhi che ben poche volte ho visto sui loro volti. Affamati.
Mia sorella Alice si piazza davanti a me mettendosi in posizione di difesa.
«Non toccatelo.»
Scuotono la testa cercando di scacciare la fame che attanaglia la loro mente, per la prima volta non sento nessun pensiero. Sono solo io. Pace, tranquillità.
«Che cosa...» comincia Jasper mandando giù un fiotto di veleno.
«Non so come sia possibile, ma è diventato...un redentore.» mormora Michael guardandomi stralunato.
«Hai detto tu che era l'equilibrio.» replica Alice guardandolo con disprezzo.
Strizzo gli occhi cercando di capire che cavolo sta succedendo ed inavvertitamente entro in contatto con qualcosa di molto morbido, soffice. Un paio di ali ma sembra che solo io e Michael ci accorgiamo di loro.
«Ora i ruoli si sono invertiti.» bisbiglia Bella sorridendo timidamente. Incurante di tutto l'abbraccio sentendo però il suo corpo teso. Il mio sangue l'ha salvata rendendola molto più simile ad un vampiro e forse ora si sta trattenendo dal mordermi.
«Bella è...molto simile a tua figlia.» spiega Carlisle mettendomi in braccio un fagottino. Qualcosa inizia a legarsi nell'attimo in cui i miei occhi si specchiano in quelli di mia figlia così simili a quelli di Bella.
«Lei ha la possibilità di scegliere.» mormora indicando la madre di mia figlia, «Tua figlia terrà in sè ben tre nature diverse: umana, vampira e angelica.»
La fisso sconvolta.
«Non...io non so cosa aspettarmi.» ammette Carlisle.
«È la prima volta.» continua dimostrando tutta la sua frustrazione per questa situazione. Ma il mio animo non è preoccupato, mi sento come se potessi toccare il cielo con un dito, e non è detto che con queste ali non lo possa fare.
«Sarà difficile.» sussurra Bella guardando la piccola tra le mie braccia.
«Le cose semplici non mi sono mai piaciute.» le rispondo accarezzandole una guancia.
Godo il silenzio che si è creato, fuori e dentro.
«Cosa succederà?» mormora Rosalie ed i miei occhi scorrono su tutta la mia famiglia leggermente agitata.
«Non siete obbligati a fare niente. È una vostra scelta.» le rispondo.
Il futuro è un incognita, lo leggo negli occhi di mia sorella Alice che per la prima volta si ritrova a dover fare i conti con una scelta più grande di tutti noi.
«Voglio scusarmi.»
Guardiamo Michael sorpresi.
«Non ho mai pensato che voi...» inizia ma si interrompe, «Ti aiuterò Edward. Ci sono ancora molte cose che devi sapere.»
Annuisco ringraziandolo.


Sono nato a Chicago nel 1901 come Edward Anthony Masen e morto diciasette anni dopo. Rinato per mano di quello che ora lo reputo come un padre, Carlisle Cullen e morto un'ora fa per la donna che amo.
Quello a cui non ero pronto, era di affrontare un'altra rinascita con una natura del tutto diversa dalla mia e con una figlia tra le mie braccia.
La pace che per così tanto ho agognato nella mia vita, finalmente risiede nel mio animo e tra poco risiederà anche in quello di tutto il resto della mia famiglia.
«Ti amo.» sussurra Bella sulle mie labbra stringendo al petto nostra figlia.
«Staremo insieme, per sempre.»


Eccomi! è da tantissimo tempo che non aggiorno questa storia e senza rendermi conto siamo arrivati...alla fine. =(
Con questo capitolo si conclude "I'm only a Demon."
Spero che vi sia piaciuta, è stata un pò...particolare come storia. Moooolto strana, ma spero che sia piaciuta dall'inizio fino a questa fine che avevo ideato. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un salutone a tutti quelli che mi hanno seguito e chi ha resistito fino adesso! XD
1 Bacione
La vostra Purelove




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