Il LuNgO SiLeNzIo di kamy chan (/viewuser.php?uid=5488)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 Pensieri In Contrasto ***
Capitolo 3: *** 2 Normalità? ***
Capitolo 4: *** 3 Controversia ***
Capitolo 5: *** 4 Sofferenze ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Il LuNgO SiLeNzIo
iL LuNgO
SiLeNzIo
(Ciao ragazzi, mi
presento sono Kamy chan, questa è la mia prima fan fiction, perciò siate
clementi, non mi sono mai incimentata in una cosa del genere prima d'ora, ma
dopo aver letto molte fan fiction sopratutto di inuyasha e ranma ho voluto
provare anche io a scriverne una, in verità questa è la seconda, ne stò
scrivendo una anche su inuyasha (ADORO INUYASHA), ora vi lascio alla fan fiction
spero vi piaccia, io ci metterò tutto l'impegno ciao e buona lettura.... PS: (la
storia è ambiantata alla fine del volume 38!!!) ricordatevi di commentare e
sopratutto consigliatemi, ciao)
Prologo
-Pensieri-
"Dialoghi"
Buona Lettura
"Il destino non esiste" io ho sempre creduto fermamente in questo, mai nella mia vita avrei
creduto possibile che tutto fosse già scritto, siamo noi che scriviamo la nostra
vita,il lungo cammino da percorrere, siamo noi con le nostre azioni che
scriviamo le pagine del nostro destino,infinite pagine che si incontrano con
altre in combinazioni infinite senza uscita, siamo noi che creiamo gli eventi
che ci circondano, siamo noi gli artefici di tutto.
Questo è quello in cui ho sempre creduto,
nella mia vita il destino ha giocato un ruolo più che rilevante, tutto a
cominciare dal mio viaggio di allenemento verso la Cina, tutti i miei guai
cominciano da li,dal giorno in cui sono caduto nelle sorgenti maledette,
trasformandomi ogni volta che entro a contatto con l'acqua fredda in una
ragazza, faccio ancora molta fatica ad accettare ciò, non sopporto l'idea di
essere un mezzo uomo, ho fatto di tutto per rimediare alla mia sfortunata
situazione ma purtroppo nulla ha funzionato,ormai credo che rimarrò per sempre
un mezzo uomo,ma infondo ormai credo di essermi rassegnato definitivamente a
questa stramba situazione,tutti i miei amici e nemici non mi hanno mai fatto
pesare ciò,nemmeno a lei è mai importato realmente,l'unico vero motivo per i
quale io volevo tornare alla normalità era per lei,l'unica luce che affiorava
nella mia stramba vita,allora non riuscivo a spiegarmene il motivo però era
così, ai suoi occhi non volevo essere Ranma il cambia sesso, volevo essere il
Ranma virile, un vero uomo, purtoppo per me ciò non è mai stato possibile.
Lungo il cammino della mia vita, dopo
l'episodio delle sorgenti, molte altre vite si sono allacciate alla mia, la vita
di lei si è allacciata alla mia e io alla sua,non ho mai pensato realmente a
questo, dopo averla incontrata ho sempre dato per scontato che la mia e la sua
vita sarebbero rimaste per sempre intrecciate (quanto mi sbagliavo), in mezzo a
tutte le mie sfortune c'era e ci doveva essere sempre lei, lei sarebbe rimasta
sempre al mio fianco almeno fino a quel maledetto giorno in cui il destino dopo
avermenla data me l'ha portata via per sempre, lontana da me, in un luogo dove
non avrei più potuto raggiungerla, via da me per sempre.
Da quel giorno, il giorno in cui persi per sempre Akane "cominciai la mia
guerra contro il destino....
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Capitolo 2 *** 1 Pensieri In Contrasto ***
Il LuNgO SiLeNzIo
Pensieri in contrasto
Il Matrimonio era stato un completo fallimento, fallimento era
dire poco, era stato un disastro.
Akane stava leggendo distrattamente una rivista datale da Kasumi
e intanto nella sua testa alleggiavano mille pensieri, dopo il fallimento del
matrimonio lei e Ranma non avevano fatto altro che litigare,tutto era tornato
come prima, litigavano e litigavano in continuazione, Ranma sembrava aver messo
una pietra sopra a tutto con sollievo, da parte sua le cose non stavano affatto
così, si sentiva terribilmente infelice, a Ranma sembrava non importare proprio
un gran chè di lei, per lui, lei era solo una scocciattura da aggiungere alle
tante altre che aveva già, si divertiva a offenderla ferirla e illuderla, dopo
quello che era successo in Cina, lei si era illusa di contare qualcosa di più
per Ranma, l'aveva visto piangere per lei, dirle cose talmente dolci e poi era
sicura di aver sentito uscire flebilmente dalle sue labbra un ti amo, ma ora non
era più sicura di niente, dentro di se una vocina continuava a dirle di
continuare a sperare, lei era stufa di continuare a illudersi eppure non
riusciva a farna a meno e per questo si odiava.
Aveva cominciato ad evitare Ranma, si sentiva turbata dalla sua
presenza, aveva bisogno di stare un pò da sola per riflettere con più lucidità e
magari conquistare un pò di felicità nelle piccole cose di ogni giorno, sorrise
all' idea, nonostante tutta la sofferenza che aveva dentro lei avrebbe
continuato a vivere la sua vita aspettando un evento che l'avrebbe portata alla
felicità, sperando che quell'evento riguardasse Ranma.
Non poteva negare l'evidenza dei suoi stessi sentimenti
lei amava Ranma, ma se per lui non era così avrebbe
imparato a dimenticarlo.
Chiudendo il lungo fluire dei suoi pensieri Akane decise che era
ora di vestirsi, oltretutto doveva anche svegliare Ranma, così dopo essersi
vestita con tutta calma e preparato la cartella per la scuola usci dalla sua
stanza e si apprestò a svegliare il fidanzato che dormiva
profondamente.
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Capitolo 3 *** 2 Normalità? ***
Il LuNgO SiLeNzIo
Normalità?
Akane si soffermò sull'uscio a osservare il volto rilassato di
Ranma che sorrideva compiaciuto, chissà cosa stava sognando quello sbruffone si
chiese, ma poi sorvolando ciò non pote non arrossire a pensare quanto fosse
carino in quell'espressione così innocente che ultimamente vedeva molto poco sul
suo volto, si diede della sciocca e sospirando si accucciò di fronte al
fidanzato, scrollandolo leggermente cominciò a chiamarlo sempre più
forte.
"Ranma....Ranma...pelandrone ti vuoi svegliare, se non ti alzi
faremo tardi a scuola.....anzi farai, non ho certo intenzione di fare tardi
anche io" disse Akane portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio con
fare stizzito. Ranma brontolò qualcosa di incomprensibile e si voltò dall'altra
parte dando le spalle all'oltraggiata Akane che senza pensarci su poi molto gli
tirò una secchiata d'acqua.
Il poverò Ranma o meglio dire la povera Ranma si svegliò del
tutto e imprecando contro la fidanzata si alzò dal letto.
"Akane maledizione c'era bisogno di svegliarmi così, non sei per
niente carina maschiaccio!!" disse la Rossa esibendo la linguaccia.
Akane si riscosse dalla momentanea vittoria e senza rispondere
alla provocazione scese al piano di sotto a fare colazione sotto lo sguardo di
una fradicia Ranma che imprecando sottovoce corse in bagno a recuperare il suo
aspetto virile.
Ranma non si spiegava il comportamento della fidanzata
ultimamente le poche volte che si scambiavano parola era più scontrosa che mai,
sembrava cercare di evitarlo, scossè il capo da quei pensieri e dopo essersi
lavato e vestito di tutta corsa scese per fare colazione.
Akane aveva appena finito di mangiare la porzione di nikuman
preparatole da Kasumi con tanto amore, ringraziò la sorella e fece per uscire di
casa ma la sorella la blocco nell'intento di uscire.
"Akane aspetta Ranma...ultimamente te ne vai via sempre così
alla svelta, quel povero ragazzo per raggiungerti quasi tutte le mattine salta
colazione" disse dolcemente la sorella regalandole un dolce sorriso.
Akane da parte sua non aveva voglia di fare tardi a scuola per
via di quello stupido ma la frase appena detta da Kasumi ebbe il potere di
convincerla all'istante, e così Ranma saltava quasi sempre la colazione, Akane
si portò una mano a tirare su la frangia e sospirò con forza, Ranma per lei
rappresentava sempre una continua contraddizione, prima si era autoconvinta che
di lei a Ranma non importava poi molto e ora invece sembrava non essere così,
sorrise alla sorella e si sedette a tavola con finta disinvoltura in attesa del
fidanzato.
Ranma non si fece attendere molto, 3 minuti dopo era sceso in
cucina stupito della presenza di Akane, le lanciò una fugace occhiata e si gettò
accanto a lei divorando la colazione.
Akane accantò a lui scalpitava nell'impazienza che terminasse
per correre di volata a scuola, gli lanciò un'occhiataccia e si alzò da tavola
intimando il ragazzo a darsi una mossa.
"Forza Ranma, alzati dobbiamo andare è tardi!!!" disse
portandosi le mani sui fianchi.
Ranma si soffermo sulla sua figura e imitando la fidanzata si
alzò da tavola con la bocca ancora piena
"Ci sono ci sono!!" disse dopo aver inghiottito.
"Noi usciamo!!"
Urlarono prima di buttarsi a capofitto in una corsa contro il
tempo per non fare tardi a scuola.
Akane correva a perdi fiato qualche metro sotto di lui, le
lanciò un'occhiata furtiva, stranamente quella mattina l'aveva aspettato, la
ringraziò mentalmente, erano giorni che non faceva colazione come si deve,
riportò il suo sguardo sulla minuta figura della fidanzata e con la mente
ritornò a quella stessa figura vestita in abito da sposa, si passo le mani sotto
al codino e sospirò, quel giorno era stato un disastro e il peggio era che lei
sembrava essere felice di doversi sposare con lui, ranma sospirò e scostò lo
sguardo da lei, lui ancora era molto confuso non sapeva quello che voleva
realmente, eppure non voleva perdere Akane, non ne sapeva il motivo ma per lui
lei era essenziale, non riusciva a vedere un futuro senza Akane, lei avrebbe
dovuto esserci sempre, un'altro punto che lo tormentava erano appunto i
sentimenti della ragazza, lui era troppo orgoglioso per ammetterlo ma aveva
paura a confrontarsi con lei, quella situazione non era delle migliori ma era
felice di poterle stare affianco così, in completa semplicità, l'orgoglio gli
impediva di assumere un comportamento alternativo, dopo l'episodio in Cina si
era sentito scoperto di tutti i muri che lo proteggevano e ora stava tentendo di
rimediare, Scrollando il capo da quei pensieri si decise a spiccicare parola,
guardò Akane e con tono neutro le domendò.
"Come mai oggi non sei corsa via come tuo solito?"
Osservò attenatamente la ragazza in attesa di una risposta, la
vide irrigidirsi e continuare subito dopo a correre con disinvoltura, d'altro
canto Akane si sentì scoperta e con tono di sufficenza gli rispose voltandosi
appena.
"Me l'ha chiesto Kasumi, dice che tutte le mattine per
raggiungermi salti la colazione.......mi spiace!"
Aggiunge con voce bassa arrossendo per poi continuare a
correre.
Ranma sobbalzò e imbronciandosi rispose
"Non ho agito così per raggiungere te, non volevo fare tardi a
scuola tutto qui."
Akane rallentò la corsa e strinse i pugni lungo i fianchi, lui
era sempre così scontroso, anche se fosse stato l'altro il motivo, cosa c'era di
così grave?, fece un lungo sospirò e facendo finta di niente continuò a correre
il più veloce possibile, in fondo quella era la normalità nel suo rapporto con
Ranma.
Ranma dall'alto della recinzione sospirò a sua volta, guardò la
fidanzata correre via il più veloce possibile e scendendo dalla recinzione
aumentò l'andatura e poco dopo le fu accanto nella sfiancante corsa verso il
furinkan.
"Ehi Akane ti sei offesa?"
"No perchè? cosa te lo fa pensare? corri piuttosto!!" Aggiunse
con stizza.
Ranma sorrise difronte alla caparbia della fidanzata e insieme
varcarono il cancello della scuola appena in tempo.
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Capitolo 4 *** 3 Controversia ***
Il LuNgO SiLeNzIo
Controversia
Si sistemò il grembiule con fare annoiato pronta ad aprire il
suo locale, tutto stava andando a rotoli, i suoi piani per il futuro stavano
andando a rotoli, se non fossero intervenuti subito, lei avrebbe perso Lanma
per sempre, lui si sarebbe sposato con il maschiaccio e lei sarebbe
tornata sconfitta al suo villaggio natale, diventando lo zimbello del suo
villaggio e non più Shampu la coraggiosa
donna di polso che otteneva
sempre quello che voleva.
Tirò un calcio a una
sedia e si sedette svogliatamente; Akane Tendo
, quanto odiava quel nome, era tutta colpa di quel maschiaccio se non
poteva realizzare i suoi piani e disegnare il suo futuro assieme al futuro
malito
, Akane le aveva sempre impedito di raggiungere il cuore di
Ranma,anche solo il fatto che Akane esistesse le aveva strappato ogni
possibilità di fare innamorare Ranma di lei, ormai l'aveva capito benissimo, ci
aveva sofferto molto ma l'aveva capito, il suo lanma era innamorato del
maschiaccio, tirò un pugno contro il tavolo e cancellò col pugno una lacrima che
le stava scivolando giù lungo una guancia, lei aveva provato più volte a
impossessarsi del cuore di lanma, le aveva provate davvero tutte ma niente era
servito, Akane era sempre intervenuta in aiuto di Ranma e così anche Ranma in
aiuto di Akane, cancellò una seconda lacrima, quei 2 si amavano, tutti l'avevano
capito, lei ormai non poteva in alcun modo intromettersi.
Si alzò e tirò su il cancello del locale a metà, tirò un altro
pugnò, questa volta contro il cancello e imprecando sottovoce non potè fare a
meno di non piangere.
"Malesizione, maledizione, maledizione, ci deve essere un modo,
ci deve essere......se solo.....se solo Akane non fosse mai esistita, se solo
quello sciocco maschiaccio non fosse mai esistito!!!!."
Tirò un altro pugno e un altro e un altro ancora finchè non
crollo sulle ginocchia ormai in stato di shock, lei odiava Akane con tutta se
stessa, quella maledetta le aveva portato via la cosa più bella della sua vita,
fece per tirare un'altro pugno ma il bastone della bisnonna gli e lo impedì,
alzò di scatto la testa per incontrare i grandi occhi di Obaba che la scrutavano
con rammarico.
"bis.......bisnonna?!?"
"Nipotina mia, è inutile che tu ti dispera in questo modo, dove
è finita la mai coraggiosa nipote che affonta ogni controversia a testa alta?
non è ancora finita Shampu, ascolta le mie parole, non è ancora finita, puoi
ancora lottare nipote mia........non ti arrendere. Ingiunse Obaba per poi
voltarsi e entrare in cucina."
Shampu osservò la figura della bisnonna scomparire dietro
l'angolo della cucina, no lei non si sarebbe arresa per nulla al mondo, sorrise
e si alzò da terra conscia del fatto che ancora la partita non era
finita.
"Akane Tendo vedrai......Lanma sarà mio per sempre e tu.....sarà
come se non fossi mai esisita!!."
Disse per poi correre nel semiinterrato del locale, alla ricerca
di quel che non aveva mai osato aprire, il libro più pericoloso contenente ogni
sortilegio delle ormai dimenticate arti oscure del suo villaggio.
Le lezioni erano terminate, per fortuna si disse Ranma
soffocando uno sbadiglio, aveva dormito tutta la mattina e si era beccato una
strigliata dalla professoressa Inako che l'aveva buttato fuori dalla classe,
represse un gesto di stizza e aspettò la fidanzata sotto il cancello della
scuola, sbuffo, Akane stava ancora parlando con le sue amiche, era immersa in
una divertente conversazione con Aruko e Kaname, la osservò meglio rilassandosi
alla vista del suo dolce sorriso, raramente riusciva a vedere quel bel sorriso
stampato sul suo volto, si riscosse e corse incontro alla fidanzata malcelando
con scarso successo il sorriso stampato sul suo volto vedendo la ragazza
sorridere.
"Andiamo Akane?!?"
Akane si riscosse e stupita di vedere Ranma sorriderle gli
sorrise a sua volta.
"Devo sostituire Aruko nelle pulizie, vai pure a casa Ranma, ci
vediamo poi!!."
Ranma rimase incantato di fronte al sorriso diAkane, voleva
vederla sorridere più spesso, riscossosi si voltò di scatto e sempre col sorriso
sulle labbra salutò Akane per correre a casa alla velocità della
luce.
"D'accordo a più tardi allora, ciao!."
Akane sorrise, era soddisfatta, per una volta avevano avuto una
conversazione come si deve, sorrise di nuovo e voltandosi per tornare in classe
salutò le amiche.
Non si era accorta della presenza di Ukyo, ma appena si voltò se
la trovò di fronte con i pugni serrati e lo sgurdo di ghiaccio, alla vista di
Ukyo in quello stato si raggelò all'istante e il sorriso che aveva sullle labbre
si trasformo in volto piatto asciutto dal quale non traspariva alcun sentimento,
sicuramente Ukyo era li per aggredirla, dopo il matrimonio non l'aveva più
vista, non che se ne fosse preoccupata più di tanto ma era pur sempre una sua
amica, era stata molto ferita, non si aspettava da Ukyo un comportamento del
genere, capiva i suoi sentimenti però aveva esagerato,contenendo la rabbia,
sospirò e con voce melliflua le si rivolse.
"Ciao Ukyo"
Ukyo non rispose subito, strinse ancora più forte i pugni e con
voce incrinata dalla crescente rabbia rispose ad Akane.
"Akane...........io.......io ti sfido......se vincerò io
lascerai per sempre in pace il mio Ran-chan, devi......devi smettere di
frapporti fra me e Ran-chan, capito???"
Akane si sentì invadere dall'ira, il rispetto che aveva sempre
nutrito per Ukyo stava man mano scemando sempre più, anche lei come le altre si
stava rivelando una calcolatrice a cui non importava niente dei sentimenti di
Ranma, contrasse i muscoli e fece cadere a terra la cartella, rivolse a Ukyo
un'eloquente occhiattacia e con voce soffocata dalla l'ira crescente le si
rivolse.
"Chi sei tu per dirmi quello che devo e non devo fare??? no Ukyo
scordati uno scontro a questo prezzo,io non sono come te e Shampu, mi hai
profondamente delusa ti ho sempre creduto una persona razionale e invece anche a
te come alle altre non interessa nulla dei sentimenti di Ranma, non sopporto
questo comportamento, non prendertela con me io non ho fatto proprio niente, se
vuoi risolvere la faccenda dovresti provare a parlarne con il diretto
interessato e non con me, stai tranquilla io non sono come certe persone, non ti
impedirei mai di parlare con lui anche solo per uno scambio di
saluti."
"Tu me l'hai portato via.....lui.....lui ora non mi parla quasi
più, è tutta colpa tua, io ti odio Akane."
"Avresti dovuto pensarci prima alle consequenze che sarebbero
nate dal tuo comportamento al finto matrimonio, potevi parlarne con calma con
lui e invece lo hai addirittura aggredito, non osare dare la colpa a me Ukyo,
non osare....... Akane concluse il discorso cercando di malcelare la sua ira,
sorpasso Ukyo e face per entrare a scuola."
Ukyo abbasso la testa e respirando affannosamete tirò fuori la
spatola, si volse verso Akane e la richiamo.
"Akane...........tu.....tu......combatti!!!."
Ukyo non poteva replicare perchè sapeva dannatamente bene che
Akane aveva ragione, ma sapeva anche che sarebbe stato tutto inutile perchè
Ranma, anche se Akane non lo sapeva, amava lei, questo fece aumentare la sua
rabbia che con uno scatto improvviso colse Akane impreparata e la colpì al viso
con la spatola facendola sbattere contro un'albero.
Rimase pietrificata da ciò che aveva appena fatto fece cadere la
spatola e si ininocchiò, si era comportata da perfetta vigliacca, l'aveva
colpita alle spalle, Ukyo strinse nuovamente i pugni e guardò titubante in
direzione di Akane, Akane era riversa a terra a pancia in giù, il volto coperto,
la vide scostarsi con fatica, sempre dandole le spalle si mise in ginocchio e la
vide toccarsi il volto.
Akane si toccò il volto e innoridì alla vista del sangue sulla
sua mano, la ferità le bruciava come fuoco, non riusciva a mettere insieme i
pochi eventi, Ukyou l'aveva colpita alle spalle con una ferocia inaudita, i suoi
respiri deventarono dei rantoli sconnessi al ricordo, era così infuriata che
faticava a respirare, si alzò in piedi sempre dando le spalle a Ukyo, chiuse le
mani a pugno e strinse anche l'altro occhio, la ferità le percorreva la palpebra
dell'occhio destro fino alla guancia, impedendole di tenere l'occhio aperto,
però il dolore alla ferita era effimero a confronto di quello che provava
dentro, Ukyo la odiava e tante altre persone insieme a lei, non l'avrebbe mai
ammesso ma lei ne soffriva profondamente, ormai i veri amici che possedeva le si
contavano sul palmo della mano, tutti la odiavano perchè era la fidanzata di
Ranma e ora si rese conto che questa situazione non sarebbe mai cambiata, si
voltò verso Ukyo non cercando di nasconderle le profonde lacrime che le uscivano
da entrambi gli occhi, compreso quello chiuso.
Ukyu era infelice come non mai, era caduta profondamente e
irrimediabilmente in basso, ma nonostante ciò non poteva smettere di odiare
Akane, lei le aveva portato via Ranma, continuò a osservare la figura voltata di
Akane con risentimento ma anche con dispiacere finche non la vide voltarsi verso
di lei col volto inondato di lacrime, tutto si aspettava ma non era pronta alle
lacrime della ragazza, la cosa le arrecò un tremendo fastidio, non poteva
piangere, non poteva...
Akane indugiò sulla figura di Ukyo,le si portò vicino e con voce
intrisa dal pianto le sussurò a bassa voce
"Tu....io...io non ti considererò mai più mia amica, che tu lo
creda o no io prima t consideravo come una cara amica e tu hai rovinato
tutto......tu mi odi ma da adesso in poi anche io odierò te."
Rimasero in silenzio, Ukyo era rimasta spiazzata senza parole,
indugiò sulla figura di Akane e non sopportando il suo sguardo abbasso la testa
attanagliata da i più svariati sentimenti, primo fra tutti la
frustrazione.
Akane non indugiando oltre raccolse la cartella e corse via
dimenticandosi completamente delle pulizie, ultimo dei suoi pensieri, corse a
casa con quanta più velocità aveva in corpo, triste e rassegnata, tutti o quasi
tutti la odiavano, lei per gli altri non era Akane ma bensì la fidanzata di
Ranma
, a nessuno interessava conoscerla per quella che era, a prescindere da
ciò tutti la odiavano per ciò che rappresentava,
un'ostacolo.
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Capitolo 5 *** 4 Sofferenze ***
Il LuNgO SiLeNzIo
Sofferenze
Era quasi arrivata a casa, quando si senti chiamare da una voce
allarmata, era corsa così veloce che aveva raggiunto e sorpassato Ranma senza
accorgersene.
"Akane....AKANE!!"
La ragazza si bloccò, non sapeva come affrontarlo, lei andava
orgogliosa di non essersi mai fatta vedere in lacrime, specialmente da lui, ma
invece ora.... rimase voltata non voleva farsi vedere da lui in quello
stato.
Ranma era rimasto completamente spiazzato, poco fa l'aveva
salutato con il sorriso, e ora la vedeva correre come una pazza, e cosa che
l'aveva preoccupato di più aveva sentito provenire dalla sua figura un profondo
singhiozzo, ora era li ferma, di spalle a pochi passi da lui, fece per andarle
incontro.
"Akane...ma cos....." Akane lo interruppe.
"Niente Ranma davvero, ci vediamo dopo...!" fece per riprendere
la corsa ma Ranma la prese per un braccio e con voce stranamente dolce le si
rivolse.
"Ehi Akane....cosa è successo???" le chiese ignorando la sua
risposta.
Akane non pote fare a meno che sciogliersi di fronte alla
dolcezza quasi mai udita del fidanzato e spiazzando oltre che se stessa anche
lui si lasciò scivolare verso terra seguita da profondi singhiozzi, Ranma rimase
fermo immobile, inorridendo di fronte alla disperazione della fidanzata, mai e
poi mai l'aveva vista in quello stato, non sapeva come reagire, scrollandosi e
cercando di farsi coraggio le si inginocchio di fronte, si sentiva il cuore in
tumulto di fronte alla visione della sua
Akane disperata come non mai.
"A....akane....calmati e....dimmi che succede ok?" le
disse dolcemente, fece per prenderle il viso tra le mani, ma lei
sussulto.
"No.....no Ranma....io......io" non sapeva cosa dire
stava tentando di coprirgli la vista del suo viso sfregiato ma Ranma la sorpresa
e le prese il viso in mano....,lo vide raggelarsi e nel suo viso scorse un lampo
di ira.
"Chi è stato a farti questo??? dimmi chi è stato Akane!!!! che
diavolo è successo???"
Ranma era rimasto scioccato, chi era il bastardo che aveva osato
toccare Akane, non riusciva a contenersi. l'ira stava divorandolo sempre più,
chiunque fosse stato l'avrebbe pagata cara, aspettò che Akane gli rispondesse ma
lei sembrava non averne intenzione almeno per il momento, lo sguardò di lei
indugiava sulla sua camicia, continuava a piangere in silenzio, Ranma esasperato
fece per incitarla a dirgli tutto ma lei lo colse di sorpresa abbracciandolo e
inondandogli il collo di calde lacrime.
"Per.....perfavore portami a casa Ranma....io....io non mi sento
bene!!".
Akane non se la sentiva di affrontare Ranma in quel momento, Per
oggi si disse di aver già affrontato troppo, ora era stanca, molto stanca e
interamente invasa dalla tristezza, per la prima volta si era resa conto che lei
si era sempre illusa di essere considerata per quello che era e non per quello
che rappresentava, lei non eveva amici, era completamente sola, non aveva
nessuno a parte la sua famiglia e........Ranma!?!....quella domanda l'afflisse
ancor più.....per quanto Ranma sarebbe rimasto al suo fianco?.....tutti intorno
a lei non erano altro che sporchi calcolatori che pensavano solo e unicamente ai
propri interessi......e lei rappresentava l'ostacolo di quel combattimento senza
fine, ripensò all'incontro con Ukyo, l'aveva sempre consederata sua amica
nonostante tutto, è questo per molto tempo, erano poco più di due anni che la
conosceva e di conseguenza si era illusa per tutto quel tempo, ora insieme alla
tristezza se ne aggiunse un sentimento sempre più consistente di rabbia, sentì
la ferita bruciare come non mai e insieme a lei bruciava anche
il fuoco dell'ira, non reggeva più questa situazione, aveva una gran voglia di
picchiare tutto e tutti, a cominciare da quelle maledette che la stavano
lentamente rovinando...bloccò il fluire dei suoi pensieri, stanca anche di
pensare, ora la sua mente era vuota, si setiva vuota.
Ranma era rimasto fermo e immobile, non si aspettava una
reazione simile da Akene, l'aveva colto totalmente impreparato e ora non sapeva
come reagire, mai avrebbe pensato di poter vedere un giorno il forte e austero
carattere della fidanzata piegato totalmente dalla sofferenza, per il momento
decise di assecondare il desiderio di Akene e portandosela sulle spalle spicco
un salto sul tetto più vicino e corse in fretta verso casa con lo spirito
attanagliato dal rancore.
Giunti a casa Akane scese rapidamente dalla schiena del ragazzo
liberandosi dalla sua stretta e correndo verso camera sua senza accorgersi degli
sguardi curiosi dei familiari, Ranma rimase un'attimo incantato dalla scena ma
realizzando subito dopo fece per seguire Akane ignorando le domande dei
familiari
"Akane aspetta........!!!"
La ragazza non aveva la minima intenzione di confidarsi col
fidanzato, almeno per il momento voleva rimanere da sola come era sempre stata
anche prima dell'arrivo di Ranma, si chiuse velocemente la porta di camera sua
alle spalle e chiuse altrettanto rapidamente la serratura un'attimo prima che la
mano di Ranma si posasse sulla maniglia, non le importava della ferita che le
procurava un fortissimo dolore, lei era abituata a ben altro, ora la sua anima
ancor più della ferita sanguinava copiosamente, si portò sedendosi sul letto una
mano all'altezza del cuore e se lo senti pesante come un macigno, tutto il peso
della sua sofferenza le gravava sul cuore, copiose lacrime presero a scendere da
entrambi gli occhi mentre sull'occhio aperto compariva un velo opaco, Akane era
piombata in un'abisso di pensieri che le procuravano un'infinita depressione,
ripensò ai 2 anni trascorsi analizzando con occhio critico la vita condotta fino
a quel momento riconoscendo in ogni avventura affrontata il ruolo che lei aveva
sempre condotto, l'ostacolo. Strinse i pugni con fervore, non sentiva niente di
quello che la circondava, riusciva a malapena ad udire le urla del fidanzato
fuori dalla stanza, tutto il suo essere era schiacciato dalla tristezza, dal
rancore e da un sentimento che stava via via prendendo possesso, l'odio. Ripensò
alla situazione che stava vivendo con Ranma, ora vista da quel punto di vista la
sua vita stava prendendo una piega diversa, le appariva tutto diversamente;
Ranma, quel nome che aveva sempre ricondotto il suo essere all'amore che
nonostante tutto provava per lui, stava facendo via via scemare quel
sentimeno,ora sostituito gradualmente dal rancore, si rese conto che lui non
l'aveva mai rispettata, si sentiva come se Ranma avesse sempre avuto pieno
potere su di lei, era sempre stato un'egoista nei suoi confronti, egoista di
prendere il suo amore e pretendere di non darne, si era sempre fatta mettere i
piedi in testa da lui, lei gli donava il suo amore e lui....lui le restituiva
solo offese insulti, la faceva sempre sentire una sciocca, strinse maggiormente
i pugni e piccoli zampilli di sangue le colorano lungo la mano andando a finire
sul pavimento, Akane era stufa non ce la faceva più e tra questi pensieri si
addormentò.
Dopo aver cercato in tutti i modi di farsi aprire, civili e non
Ranma era corso fouri in giardino e aveva tentato di entrare attraverso la
finistra ma anch'essa era rimasta chiusa, non era neanche riuscito a scorgere la
figura di Akane per via delle tende, frustrato e ricolmo d'ira Ranma tornò in
casa e racconto ai famigliari quel poco che sapeva. Soun Tendo fu scosso da una
crisi di pianto al sapere della brutta ferita che si era fatta la sua banbina
mentre kasumi corse a chiamare il dottor tofu, i rimanenti tre tentarono di
farsi aprire da Akane fallendo miseramente.
Ranma era sempre più in ansia per la fidanzata e non essere al
corrente di cosa era successo lo mandava in bestia.
Ciao ragazzi finalmente ho modificato la
storia con l'html, mi spiace averci messo tanto ma ho avuto vari problemi col
computer, grazie per i commenti, sono molto contenta ke la mia storia venga
letta, spero di aggiornare al più presto ma purtroppo non ho molto tempo libero,
continuate a commentare ci conto un bacio a tutti.
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