Parodia: Luna Nuova

di Clodie Swan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una festa da sballo ***
Capitolo 3: *** Regali di addio ***
Capitolo 4: *** Addio amore mio ***
Capitolo 5: *** In viaggio ***
Capitolo 6: *** Benvenuti a Volterra ***
Capitolo 7: *** Lo striptease ***
Capitolo 8: *** Votate per Bella ***
Capitolo 9: *** Epilogo: attenti al lupo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Parodia:Luna nuova
Mi sa tanto che preferivo quella vecchia.



Prologo

Salve a tutti, sono il sadico Edward e l’ultima volta che ci siamo visti ero sotto un gazebo a ballare un lento con quella babbea succulenta con la gamba ingessata. Avete presente? Quella pazza che mi faceva una testa così perchè la trasformassi in una vampira! Quella rincretinita che, come muove un muscolo, va a sbattere. Quella decerebrata che, finché si tratta di affrontare vampiri cattivi, rischiare la vita, dannarsi l’anima, non batte ciglio ma se la portate ad un ballo scolastico, a giocare a canasta in parrocchia, ad un qualsiasi evento dove si deve socializzare, si fa venire gli attacchi di panico. Si, Bella, proprio lei! Quante me ne aveva fatte passare...
Il bello è che non avevo ancora visto niente. Il peggio doveva ancora arrivare.
Separazioni strappalacrime, viaggi oltreoceano, lutti improvvisi e tentati suicidi...tutto nel breve periodo della luna nuova. Che stress! Mi sa tanto che preferivo quella vecchia.
Cominciò tutto con una festa di compleanno...

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Capitolo 2
*** Una festa da sballo ***




Stavo ammirando la mia immagine nello specchio pettinandomi i capelli  in quel modo scompigliato che faceva svenire le ragazzine. A scuola avevo lanciato una nuova moda, perfino Mike Newton aveva iniziato a pettinarsi come me per farsi figo. Peccato che con la mia pettinatura assomigliasse di più ad un carciofo...
Me ne stavo lì tanto tranquillo, per i fatti miei, quando Alice venne a scocciarmi.
"Edward, voglio organizzare una festa!" strillò con la sua vocetta  squillante spaccatimpani.
Io caddi dalle nuvole  "Che festa?"
"Per il compleanno, naturalmente."
"Il compleanno di chi?"
"Di Bella!"
"Bella chi?"
Alice mi diede un'occhiataccia ed io feci una risatina diabolica. Stavo scherzando. E chi se la scordava Bella? Quella mina vagante, quella calamita per catastrofi naturali, quella droga naturale con cui ero fidanzato.Mi bastava vederla arrossire per andare in overdose...
Sarei stato dipendente da lei per sempre! Buuuuuuuuuuuuu!
Bella, quel giorno avrebbe compiuto diciotto anni ma non ne era molto entusiasta. Ci aveva proibito di festeggiarla, ci aveva proibito di farle i regali e perfino di farle gli auguri.
Ma chi te se fila?!
Quella mattina a scuola non appena la vidi mi misi a strillare "Auguriiiiiii!"
Bella - manie di persecuzione si rintanò sotto la macchina manco fosse esplosa una granata. "Shhhh!!!!Zitto qualcuno potrebbe sentirti." Alice tutta felice le andò incontro e le spifferò cosa le avevano regalato i genitori giusto per rovinarle la sorpresa.
"Edward! Ricorda che hai promesso di non comprarmi un regalo." implorò Bella.
Ma chi te lo vuole fà?? Quanto rompi. "Tranquilla, tesoro mio. Rispetterò il tuo desiderio." E risparmierò pure i soldi. Ihihihi!
Il problema per Bella, era il fatto che lei fosse cresciuta di un anno mentre io sarei rimasto eternamente diciassettenne. Ma di che ti lamenti? Pensa a me, piuttosto, che avrò gli esami di maturità a vita.
"Comunque senti, cara." le dissi mentre la riaccompagnavo in macchina. "Alice ti ha organizzato una festa a sorpresa. Te lo dico così almeno ti prepari spiritualmente."
Bella ebbe un lampo di terrore negli occhi. "No, non posso. Oggi lavoro e poi ho un compito da fare: devo vedermi il film Romeo e Giulietta di Zeffirelli."
Avete capito, che ingiustizia? Io avevo dovuto studiare certi mattoni nel corso della mia lunga carriera scolastica e a lei facevano vedere un filmetto.
"Bella devi venire. A casa ci tengono tutti. Noi vampiri facciamo una vita vuota e asociale. Una botta di vita ogni tanto ce la meritiamo. E poi con tutti i casini che ci hai fatto passare l'altr'anno direi che è il minimo."
Bella si fece piccina piccina. "Va bene vengo. Ma niente regali." Certo come no. Subito dopo mi saltò addosso per spomiciarmi, tanto per cambiare. Adesso non solo dovevo gestire i miei impulsi omicidi ma dovevo tenere a freno perfino gli ormoni impazziti della mia fidanzata, sempre più esigente.
Che stressss!
"Bella lasciami." implorai spaventato "Andiamo a vedere Romeo e Giulietta."
Mi sedetti con lei sul divano e mi preparai a sorbirmi quel polpettone sdolcinato.
L'attrice però era mooolto carina.
"Lo sto invidiando a Romeo." Bella si ingelosì.
"No che hai capito..."risposi io arrampicandomi sugli specchi. "Lo invidio perchè lui può morire per la sua amata io invece no."
Bella si commosse tutta e mi guardò con i suoi occhioni scintillanti tutta persa d'amore per me. Sono bravo eh?
“Sai, suicidarsi non è tanto semplice per un vampiro...devi trovare qualcuno che gentilmente ti faccia a pezzettini e sempre gentilmente ti dia fuoco. E dal momento che alla mia famiglia gli si spezzerebbe il cuore solo all’idea, dovrei andare in Italia a chiedere ai Volturi di farmi la cortesia.”
“E chi sono i Volturi’”
Che ignorante! “Chi sono i Volturi?!!!” esclamai scandalizzato come Cirilli quando chiedeva chi è Tatiana. “ I Volturi sono quei vampiri cattivi, ma così cattivi, che se gli rompi poco poco le scatoline ti mettono nell’inceneritore e ti usano come fertilizzante prima che tu batta ciglio.”
“Basta, basta!” mi supplicò Bella saltandomi in braccio. “Promettimi di non pensare più a queste cose brutte!”
“Certo, certo.” la rassicurai. E chi ci voleva pensare? Fossi scemo. “Adesso però cara, scrostati che sta tornando il babbo.”
Quando suo padre rincasò, gli chiesi con la mia educazione ottocentesca se potevo portare Bella a cena da me per festeggiare il suo compleanno. Charlie mi guardò in cagnesco come al solito. Ce l’aveva ancora con me perchè era convinto che Bella fosse scappata da Forks e poi si fosse cappottata giù dalla scale per colpa mia. Ero tentato di dire a Charlie che se non fosse stato per me, Bella avrebbe lasciato quel complesso di catapecchie fradice, già dal primo capitolo.
Comunque quella sera non fece obiezioni. "Portatela pure via, così mi guardo la partita in santa pace." Che amore paterno: la figlia diventava maggiorenne e lui si inchiodava davanti alla tele con la birrozza. Contento lui.
Io e Bella andammo a casa Cullen sul suo catorcio cigolante che camminava sfidando tutte le leggi della fisica e della meccanica. Molti scienziati avevano chiesto di poterlo studiare.
"Bella, ma una macchina nuova no?" Gliela avrei regalata volentieri pur di sbarazzarmi di quel bidone ma lei non ne voleva sapere. Quella carretta era un pezzo del suo cuore...Vabbè.
"Senti Bella, se non vuoi la macchina che vuoi per il tuo complenno?"
Bella piagnucolò. "Lo sai cosa voglio!!! Voglio diventare una vampiraaaa!" Che strazio con quella storia. L'avrei fiondata fuori dal finestrino.
"Basta Bella ho detto di no e basta. Adesso andiamo e cerchiamo di divertirci. A casa sono tutti gasati. Non festeggiamo un compleanno da quel dì....capirai non basterebbero le candeline. Comunque tranquilla i miei hanno fatto una cosa semplice"
Come entrammo subito fuchi d'artificio, stelle filanti, tappeto rosso e addobbi floreali....alla faccia della semplicità:sembrava di stare a San Remo.
"Auguriiii Bella!" strillò Alice tutta euforica. "Guarda c'è anche la torta" e indicò un dolce di dieci piani. "Se non la mangi tutta mi offendo." Cominciamo bene....
Venne il momento di aprire i regali: i miei fratelli le avevano fatto uno stereo nuovo per la macchina. Un bel regalo peccato che il vecchio catorcio fosse di un'epoca in cui gli sterei non erano ancora stati inventati. "Nessun problema." disse Emmett. "Ho collegato lo stereo ad una ruota su cui corrono due cricetini dentro il cofano del pick up e alimentano al tempo stesso la batteria della macchina. Adesso andrà come un bolide." Meglio di prima sicuro.
Adesso era giunto il momento del mio regalo. Lo avevo incartato con un nastro bello tagliente per ferirla così almeno potevo slinguazzarmi la carta da regalo macchiata di sangue. Un contentino me lo meritavo, no? Dentro c'era un cd che avevo inciso tempo fa ma che non aveva venduto molte copie con tutta la crisi che c'era nel mondo discografico...lo avevo riciclato a lei. Magari mi faceva un pò di pubblicità con i suoi amici...
Bella si tagliò il ditino e ne uscì una minuscola gocciolina di sangue. Bonooo! Oops. Non avevo calcolato che anche i miei erano vampiri...
Jasper con l'acquolina in bocca fece un balzò da tigre verso Bella sfoderando i dentoni. "E vai! Che la festa abbia inizio!"
Diedi uno spintone a Bella e mi lanciai infuriato contro il mio fratellino carnivoro. Se qualcuno doveva papparsela quello ero io. Rosalie ed Emmett ci divisero come due secondini. Quando mi girai mi accorsi che Bella era caduta sopra il pianoforte distruggendolo e si era squarciata un avambraccio con un vaso di vetro. "Nooooo!" gridai di fronte a quell'immane tragedia
"Il mio pianooo!!!!!!!!!!!!"

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Capitolo 3
*** Regali di addio ***


CAP 2
Regali d’addio


Il sangue di Bella scorreva a fiumi e quell'aroma mi stuzzicava il palato facendomi produrre una quantità industriale di veleno nella bocca. Tutti avevano lasciato la stanza a tempo di record, neanche avessimo fatto un’esercitazione antincendio.
Avevano portato Jasper fuori in giardino perché si desse una calmata. Come se bastasse una boccata d’aria...Il poverino intanto aveva sdradicato un albero e se lo stava dando in testa, autocommiserandosi. Poveraccio!  Non che io stessi meglio di lui...
Bella era  tutta sporca di sangue e di panna delle torta. Slurp! L’esatta immagine di quello che avrei voluto io per il mio compleanno.
"Portiamola in cucina" disse Carlisle accennando alla povera festeggiata.
"Buona idea, papà. Comincia ad accendere il forno."
Carlisle fece un sospirone. "Intendevo portarla di là per medicarla. Alice prendimi la borsa."
Certo che faceva comodo avere un medico in famiglia...soprattutto con Bella nei paraggi.  Pensate se faceva il macellaio!
Portai in braccio il mio piccolo mon cherì e la feci sedere sul tavolo mentre Carlisle -nervi d'acciaio si accingeva a fasciarle la ferita tutto tranquillo.
"Ehm, amore come stai?" chiesi a Bella premuroso per compensare il mio sguardo famelico.
"Benissimo amore, non ti preoccupare." mi rispose lei pallida come un cadavere e con il sangue che le usciva a litri dal braccio. "Forse, però è meglio che esci, Edward." aggiunse, notando che la mia bava toccava terra. “Non voglio che soffri per me.”
Parlava lei che grondava sangue come una fontanella!
"Vai a consolare Jasper, poverino." mi disse Carlisle.
Consolare Jasper? Per avermi quasi ucciso la fidanzata? Lo andavo a prendere a calci quel disgraziato!  Casualmente, Alice non aveva previsto nemmeno quell'incidente...che sola!
Comunque decisi che era meglio allontanarsi se non volevo che la mia gola andasse a fuoco e me ne andai in giardino da Jasper che piangeva lacrime di coccodrillo. Avevamo fatto la zona assetati. Gli diedi una pacca sulla spalla. Alla fine non era colpa sua se quella disgraziata aveva il sangue più appetitoso sulla faccia della Terra.
Risalii quando Bella fu rattoppata, pulita e stirata e pronta per essere portata a casa. Carlisle, mentre lavorava al punto croce sul suo braccio, le aveva raccontato la storia della mia trasformazione e di quanto ero carino quando avevo gli occhioni verdi. Bella raccattò tutti i regalucci e salutò i miei famigliari timidamente come il suo solito.
“Grazie per la bella serata e scusate tanto il disturbo.” ???? Ma da dove era uscita questa?
Mi misi alla guida della carretta e accompagnai Bella in silenzio. Ero ancora troppo sconvolto. Quella sera cominciaii a capire cosa significasse perdere qualcosa di così bello e prezioso.Quanto tutto fosse così effimero, specie le cose che più amavo. Se avessi potuto, avrei pianto! Non avrei mai più trovato un pianoforte come quello!
“Ti prego, parlami.” mi supplicò Bella.
“Che ti devò dì?” le resposi. Sciagurata distruttrice di strumenti musicali!
"Scusa, è stata colpa mia. Potevo fare più attenzione..." Certo che poteva! Quell'imbranata manco la carta da regalo sapeva aprire! Ma perché non se ne era andata a festeggiare i diciottanni con i suoi compagni di classe come chiunque altro?
"Se fossi stata a casa di Mike Newton non avresti rischiato la vita. Al massimo ti avrebbero dato un cerotto o accompagnato al Pronto Soccorso."
"Chi lo sa.” ribattè lei  “Con tutti i casi di malasanità che ci sono in giro... E poi preferisco morire piuttosto che stare con quel viscido di Mike Newton." Su questo non potevo darle torto.
Bella insistette perchè mi infilassi in camera sua per farsi coccolare e aprire con me gli altri regali.
“Ma deciditi! Li vuoi o no sti benedetti regali?”protestai scocciato.
“Li voglio” rispose Miss Contraddizione. “Basta che vieni su a pomiciare!”
Eravamo alle solite. Le diedi un bacino cercando di evitare il risucchio della sua linguona assatanata, e sgattaiolai al piano di sopra. Bella salutò il padre, ancora stravaccato davanti alla tv, gli disse di essersi divertita un mondo e di aver ricevuto dei regali stratosferici.
“Bene. Mi fa piacere.”commentò lo sceriffo della città senza neanche notare che la figlia aveva il braccio tutto fasciato. Gli abitanti di Forks potevano proprio dormire sonni tranquilli!
Bella mi raggiunse in camera con il pigiamino sexy che si era comprata per me. Era tutta felice come se non avesse quindici punti sul braccio e aprì tutta eccitata tutti i suoi bei regalini.
Uno era dei miei genitori: un biglietto per andare in Florida da sua madre. Era un modo per dirle: levati dalle balle? Poi vide il mio cd che le fece venire i lacrimoni agli occhi.
“La tua musica? E’ bellissimo amore!”
Ehhh modestamente...Mi pettinai il ciuffo.
“Dal momento che non posso portare il mio piano fin quassù, ti ho inciso i miei brani migliori” commentai con voce languida.
Non potrei portarlo neanche volendo il piano, visto che ci sei caduta sopra e lo hai sfasciato.” aggiunsi mentalmente masticando amaro.
Quel pensiero mi fece sprofondare in una profonda tristezza. Per consolarmi mi tenni Bella abbracciata e diedi una sniffata forte al suo profumino stile John Belushi.
Mentre Bellina si addormentava teneramente abbracciata a me, presi una decisione.
Non potevo bere il suo sangue. Rischiavo di ucciderla o farla uccidere ogni tre secondi...ma che ci stavo a fare insieme????
Tornato a casa feci un discorso strappalacrime ai miei annunciando che dovevo lasciare Bella per il suo bene. Tutti si commossero e andarono a fare in bagagli di corsa.
"Salutami Bella."mi disse Alice.
"Si, si." Con tutti i casini che ho per la testa figuramoci se me lo ricordavo.
"Non lo farai." rispose lei guardando nel futuro.
"Allora che me lo chiedi a fare?!"
In cinque minuti, la Famiglia Cuore, svuotò la casa e partì per Denali.
Dopo ottant'anni, finalmente avevo la casa tutta per me!

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Capitolo 4
*** Addio amore mio ***


Addio amore mio

Il giorno dopo mi decisi a scaricare Bella. Non sarebbe stato facile dire addio a quel liquorino prelibato. Non ne avrei più trovato uno simile. La cosa mi faceva rosicare troppo e andai a prenderla per andare a scuola con una faccia da funerale.
“Amore che cos’hai’” mi chiese lei tutta preoccupata.

“Niente, ho solo raccolto cocci tutta la sera. Come va il braccio?”
“Bene” rispose lei pallida cadaverica. “Sono in forma smaliante.”
Alzai gli occhi al cielo sconsolato. “Dov’è Alice?” mi chiese Bella vedendo che la sua amichetta non c’era.
“Ehm...ha portato Jasper a farsi un giretto a Denali. Sai, così si rilassa un pò.”
“Oh...mi dispiace è tutta colpa mia.” mormorò lei con i lacrimoni agli occhi tutta mortificata.
“Ma di che ti dispiace? Quelli se la staranno spassando alla grande. Hanno pure saltato la scuola. Senti torniamo a noi. A che ora passo da te?”
Tirai fuori l’agenda per aggiornare i miei impegni del giorno. Caccia, palestra, compiti...scaricare Bella..

“Amore mio, stasera dobbiamo fare più tardi perchè oggi lavoro. Mi dispiace tanto rimandare di qualche oretta, conterò i minuti” mi spiegò con la sua voce ultradolce che mi faceva venire il latte alle ginocchia.
“Vabbè. Verrò più tardi.”dissi segnandomi l’appunto per l’ora di cena “Salutami quel fesso di Newton.”
Bella per pagarsi il college faceva la commessa par time in uno dei quattro negozi di Forks, quello dei Newton dove vendevano scarpe da trekking, sacchi a pelo e attrezzatura per il campeggio, l’unico passatempo di Forks. Tontabella come venditrice di articoli sportivi era credibile quanto un ippopotamo che ballava il lago dei cigni, ma il viscido Mike l’aveva fatta assumere così poteva provarci con lei un giorno sì e l’altro pure.
Quella sera arrivai a casa di Bella in anticipo perchè in televisione c’era la partita e da me non potevo vederla: Emmett si era portato via il decoder di Sky con la smart card. Charlie l’avrebbe guardata sicuramente, e quando mai il buon uomo se ne perdeva una. Mi sedetti con lui sul divano davanti alla tv e tirammo fuori le bandierine, pronti a fare il tifo. Sul più bello tornò a casa la rompiballe che cominciò a scattarci delle foto tutta gasata. Senza staccare gli occhi dalla tv, mi aggiustai il mio ciuffo ribelle e lasciai che Bella mi facesse il servizio fotografico. Alla fine si accucciò vicino a me e rimase zitta e buona fino alla fine della partita.
Mi accorsi che ormai si era fatto tardi, non era l’ora indicata per mollare una ragazza, quindi bisognava rimandare tutto a domani. Che stress!

“Benissimo” annunciai.”Io vado a casa.”  Bella mi accompagnò fino alla macchina con i lacrimoni.
"Non vieni su in cameretta a farmi le coccole."
“Non stasera.” le risposi mollandola lì e sgommando fino a casa.
Il giorno dopo dovevo decidermi a mollarla per benino. Il momento giusto sarebbe stato dopo la scuola. “Bella dobbiamo parlare.”
“Va bene, Edward ma prima devo andare alla posta a spedire un pacchetto per mia mamma.”
Alla posta? Ci avrebbe messo minimo vent’anni, visti i tempi di attesa. Le presi il pacchettino dalle mani e corsi via a velocità vampira verso l’ufficio postale in modo da essere il primo della fila. Pure il fattorino facevo per lei...
Tornai a casa sua in un lampo e la invitai a fare una passeggiata nel bosco. Un'altra. Durante la prima ci eravamo messi insieme e durante questa ci saremmo lasciati. Che ironia del destino!
Quanto ero sadico!
Arrivati ad un certo punto del sentiero, le annunciai: "Bella dobbiamo partire. Prima o poi qualcuno ci becca. Carlisle dichiara trentatre anni e sembra un pischello. Sai com'è...per noi ormai è normale routine...le ditte di traslochi hanno fatto i miliardi con noi. Quindi ce ne andremo."
Bella riflettè un istante e poi tutta convinta esclamò: "Sono pronta partiamo subito. Passo solo a prendere lo spazzolino da denti."
"Ma che hai capito! Ce ne andiamo noi! Tu-resti-qui!"
"Nooooo perchè! Portami con te"
Io mi atteggiai a innamorato infelice e le recitai frasi trite e ritrite. "Bella io non sono la persona giusta per te. Ti farò solo del male. Ti lascio perchè ti amo troppo."
"Non ci credo." Ovvio che non ci credeva. Chi credevo di incantare.
"Va bene allora sappi che ti lascio perchè mi hai rotto le scatole e non ne posso più di te: un giorno caschi e l'altro pure; non ti posso portare a casa mia che qualcuno cerca di sbranarti; io stesso faccio fatica a controllarmi è un continuo stress...insomma sono stufo."
Lei stavolta mi credette. Non era difficile, era la sacrosanta verità. Quella povera disperata scoppiò a piangere e mi si attaccò come una cozza.
"Noooooooooo ti prego non lasciarmiiiiii!!!!"
"No devo andare. Promettimi di aver cura di te e di stare attenta a non farti ammazzare."
Feci per arrampicarmi su per un albero ma Bella mi afferrò una caviglia. "Ti pregoooooo!!! Non te ne andare!"
Mamma mia! E come si stacca questa? Le lasciai l'impronta della mia scarpa da ginnastica sulla guancia e riuscii a liberarmi dalle sue grinfie.
Mi volatilizzai alla velocità della luce e ripassai davanti casa sua. Entrai in soggiorno e lasciai un bigliettino per Charlie lasciandogli le coordinate del luogo in cui avevo lasciato Bella. Non si sa mai. In caso di emergenza sapeva dove andare a recuperarla. Poi salii in camera e rubai tutte le foto in cui comparivo pure io. Prima mi dimenticava meglio era. Quanto ero figo, accidenti! Ero venuto talmente bene che mi dipiaceva buttarle via così le nascosi sotto le assi del pavimento come la droga. Mi ripresi pure il cd. Potevo sempre inviarlo a qualche radio magari...
Presi la macchina ed iniziai la mia nuova vita da single, libero dal pensiero di dover salvare Bella in continuazione. E vai!!! Un momento. Ad un tratto mi sorse un dubbio. E adesso come avrei passato il tempo?

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Capitolo 5
*** In viaggio ***


Ero a Denali a casa dei nostri amici vegetariani. Avevano un villone stratosferico modernissimo che sembrava la casa del Grande Fratello.Tania come mi vide arrivare mi corse incontro tutta speranzosa con la lingua di fuori e le dovetti dare un altro due di picche. "A' Tania, non lo capisci che vengo a casa tua solo quando sono nei casini e per risparmiare l'albergo?" Che stress...
Tutti erano allegri e felici, andavano a caccia e giocavano a football facendo tanti bei progettini mentre io stavo in crisi di astinenza dal profumino di Bella. Dovetti anche dare fuoco alla macchina per fare andare via l'odore di lei. Sigh! La mia macchina!
Passai alcuni mesi nell'oblio senza ansie e preoccupazioni. Dopo tutto ero ricchissimo, bellissimo, avevo una fitta foresta dove cacciare quanto volevo, una bella famigliola che mi voleva bene.
Però che vita vuota...che vuota vita...
Mi venne l'idea di andare a cercare Vittoria, la vampira roscia che stava con James. Adesso eravamo tutti e due singles magari potevamo uscire una sera...oppure avrei potuto ucciderla...basta che facevo qualcosa.
Partii dalle vecchie cittadine del Minnesota fino al deserto texano. Fu lì che beccai la roscia. Non fu molto contenta di vedermi.
"Hai ucciso il mio compagno." mi accusò.
"Il tuo compagno voleva uccidermi la fidanzata...Vabbè dai roscia, che mi racconti. Io passavo di qui e volevo darti un salutino..."
Come mi distrassi un attimo Victoria prese il fugone e mi seminò in mezzo al deserto. La rincorsi attraversando il Messico, il Rio della Amazzoni fino alle favelas del Brasile. Una passeggiata insomma. La vampira mi fece perdere le sue tracce tra i vicoli puzzolenti di fritto ed io rosicando per lo smacco andai ad affittare una catapecchia vicino alla foresta vergine. Se non altro mi stavo facendo una bella vacanza.
Qualche giorno dopo squillò il telefono.
Era Rosalie la mia sorellina vanitosa con la puzzetta sotto il naso. "Edward, puoi tornare a casa. Quella rompiballe è crepata. Non corri più il rischio di ammazzarla. Ti ha risparmiato la fatica."
Comeeeee? Bella era morta???
"Alice ha avuto una visione di lei che si tuffava da una scogliera. E poi il suo futuro è scomparso." spiegò Rose
Ahia. "Non è che Alice si è sbagliata? Ultimamente ha fatto cilecca parecchie volte. Forse si era sintonizzata sui campionati mondiali di nuoto ed ha visto la Cagnotto che si tuffava."
"Controlla allora, basta che torni a casa. Qui stanno tutti sul depresso andante per colpa tua e non se ne può più."Rosalie sbuffò e mi riattaccò il telefono in faccia.
Possibile che Bella si fosse uccisa? Meno male che le avevo detto di prendersi cura di se stessa! Decisi di fare un controllino e chiamai Charlie. Mi rispose un cafone, che mi informò che Charlie non era in casa. Era al funerale.
Scogliera + funerale = Bella morta.
Nooooo! La mia piccola Bella non c'era più! Il mio piccolo rumbabà! La mia borsa dell'acqua calda nelle notti invernali! La mia trottolina amorosa che inciampava nei suoi stessi lacci! Ebbi un flash in cui io e lei correvamo l'uno incontro all'altro in un prato e lei cadeva con la faccia in avanti sbucciandosi il mento. Che bei tempi!
Non potevo accettarlo. Quel sofficino ripieno alla fine se lo erano pappato i pesci! Arghhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!! E adesso che cosa avrei fatto? Potevo farmi una crociera, forse...
Il telefono squillò di nuovo. "Pronto parlo con Edward Cullen?" era una signora che non conoscevo.
"Si?"
"Salve caro io sono Stephenie Meyer, l'autrice. Ti chiamo per dirti che la storia è ad un punto morto..."
"Si lo so Bella ha tirato le cuoia"
"Nel senso che serve una svolta alla trama. Visto che tu sei il protagonista adesso come colpo di scena dovrai andare in Italia."
"In Italia, belloooo! Ho sempre desiderato vedere Roma."
"Alt. Non ho detto di fare il turista. Devi andare a Volterra dai Volturi."
"Chi? Quei tre vecchi decrepiti?Quelli se gli gira male ti fanno fuori in un nano secondo."

"Appunto dovrai andare lì e implorare di farti morire."
"Cosaaaaaaaaaa? Ma che sei matta? Io non voglio morire, io sto una favola!"
"Edward hai appena perso l'amore della tua vita."
"L'amore della mia vita...mò non t'allargà!"
"E' importante che tu faccia questa cosa per il bene della storia."
"Ma chi se importa! Cambia lavoro piuttosto. Datti ai fumetti."
"Edward stai tranquillo alla fine andrà tutto bene."
"Si come no. Con queste belle premesse.
" "Edward ti prego se vai ti cederò il 25 % dei diritti d'autore."
"Facciamo il 50% e prenoto il biglietto. O puoi trovarti un altro vampiro suicida."
"Grrrr. E va bene. Voi vampiri sapete essere persuasivi...Ti ho creato troppo bene. Domani ti mando il contratto."
E così feci fagottino e andai a prendere il primo volo per l'Italia preparandomi ad andare incontro alla sorte che qualcuno, (la signora Meyer) aveva scritto per me. Che stressssss!

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Capitolo 6
*** Benvenuti a Volterra ***


Atterai all'areoporto di Fiumicino con diciotto ore di ritardo e come arrivai scoprii che l'Alitalia aveva smarrito il mio bagaglio. Per ripicca rubai una moto al parcheggio e partii per la Toscana.
A differenza della maggior parte degli italiani però mi misi il caso. Volevo farmi uccidere dai Volturi non farmi multare dalla municipale. Arrivai a notte fonda a Volterra. Però...guardandola meglio mi sembrava più Montepulciano. Ma che indicazioni mi aveva dato la zia Stephenie? Vabbè, proviamo. Entrai in città e cercai di fiutare se c'era qualche vampiro nei paraggi. Dopo tre secondi arrivarono due tipi, uno secco ed uno corpulento, vestiti con un mantello nero. E che era? Carnevale?
"Salve potreste portarmi dal capo?"
"Come osi presentarti così ragazzino?" Mi irritai alquanto.
"Forse non sapete chi sono io? Io sono Edward Cullen e voi misere guardie sottopagate portatemi da Aro che un é amico intimo del mio paparino." Stanlio ed Ollio sbuffarono e mi dissero di seguirli.
"'I soliti raccomandati" borbottarono guardandomi in cagnesco. "Alla prima occasione lo ammazziamo" pensarono. Bene ero appena arrivato e mi ero già fatto due amici. I due gorilla mi portarono nel cortile di un vecchio palazzo e tolsero il coperchio ad un tombino. Ammazza con tutti i soldi e il potere che avevano, sti Volturi vivevano nelle fogne? Li seguii in un tunnel segreto che si diramava sotto la città. Fighissimo! Mi acchiappa  questo posto! Arrivai in un ufficio dove c'era una fila interminabile. "Prenda il numeretto e intanto compili il modulo." Che barba la burocrazia italiana. Cominciai a riempire il modulo...allora...anno della creazione in vampiro:1918...Nome del creatore: Carlisle Cullen...tipo di richiesta: ehm...farmi uccidere.
Mi introdussero in una sala con tre troni. Forse stavano girando una puntata di Uomini e Donne. Un vampiro alto e moro vestito come Renato Zero mi venne incontro tutto gentile. Era Aro il capo dei Volturi e vecchio amico del mio babbo. Al suo fianco c'erano due tipi strani. Uno era un vampiro depresso con la faccia di uno a cui gli era appena morto il gatto. L'altro era un tipo biondiccio che all'inizio scambiai per la De Filippi. Dovevano essere Marcus e Caius. Accanto ai troni vidi due ragazzini dallo sguardo diabolico che stavano già sognando di disintegrarmi. La ragazza, Jane, aveva il potere di scagliarti scariche elettriche di dolore da 8000 volt. Il suo gemello diverso, Alec invece era in grado di intorpidirti fino a farti diventare una gelatina. Per ucciderti meglio, Edward....Meno male che doveva finire bene questa storia.
"Edward che piacere conoscerti."mi disse Aro tutto contento "Come sta il buon Carlisle?"
"Bene, grazie."
"La famiglia sta bene?"
"Si, si tutti bene."
"La scuola va bene?"
Mamma mia! Ero andato a trovare un vampiro crudele o una vecchia zia?
"Senti sono qui per un motivo. E' una lunga storia ma visto che leggi nel pensiero al tatto dammi la mano così vedrai tutto senza che io mi stressi a raccontartela."
Il vampiro, entusiasta mi afferrò la mano e si fece un bel viaggetto nei meandri della mia capoccia. Divertiti amico. Aro in pratica si vide il primo film di Twilight senza dover pagare il biglietto o noleggiare il DVD. La Summit mi mandò una lettera di protesta.
"Molto interessante. Mi è piaciuta la parte in cui arrivano i vampiri cattivi" commentò alla fine. "Edward, stai messo proprio male.  Tu ti sei innamorato della tua cantante."
"Veramente Bella è stonata come una campana..."
"Mi riferivo al richiamo del suo sangue"mi spiegò Aro.
Ahhh quello si che cantava altro che. I suoi globulini rossi avevano l'ugola d'oro.
"Ma sei sicuro che vuoi morire? Io ho in mente un'altra alternativa per te." Detto questo Aro tiro fuori un manifesto che raffigurava lo zio Sam con i canini affilati che puntava il dito e sotto la scritta: We want you! "Arruolati Edward!"continuò Aro"Non c'è niente di meglio per dimenticare una donna che l'esercito. Inoltre con i tuoi poteri telepatici potresti fare una carriera favolosa."
Aro era una sorta di talent scout di vampiri con super poteri. Aveva messo su una collezione di fenomeni paranormali.Mica male come idea. Ma non potevo. Avevo promesso di farmi uccidere e o lo facevo fare ai Volturi o ci avrebbe pensato la zia Steph...
"Guarda Aro, sarei onoratissimo ma purtroppo non cambierò idea." e così dicendo gli porsi il modulo.
"Aspetta un attimino prima mi devo consultare con i miei fratelli." Come se quei due contassero qualcosa. Uscii fuori ma tanto potevo sentire lo stesso con il mio super-udito e la mia telepatia. Cosa gli cambiava a loro se stavo fuori dalla porta?
"Io voto no." disse Aro"Il ragazzo mi piace.Arruoliamolo."
"Io voto si" disse Caius"Quello mi sta antipatico."
"Io mi astengo."disse quel morto di sonno di Marcus. "Fate come vi pare."
Alla fine mi fecero rientrare. "Edward mi dispiace ma noi non ti uccideremo. La tua richiesta è respinta."
Mi mise un timbro rosso sul modulo e me lo restituì. REJECTED.
Uscii fuori abbastanza confuso. Possibile che fosse così difficile farsi ammazzare? Dovevo pensare a qualcosa prima che la zietta mi telefonasse di nuovo per scindere il contratto. Mmmh stava per sorgere il sole...questo mi diede un'idea brillante.

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Capitolo 7
*** Lo striptease ***


Strip tease

Il mattino dopo la città fu invasa da una folla con i mantelli rossi che festeggiava San Marco, il santo che aveva sconfitto i vampiri. (Ma San Marco non stava a Venezia? Boh. La zia Steph non aveva le idee molto chiare sull'Italia.) Il santo in questione era nientemeno che Marcus, il vampiro moscio del trio che si spacciava da secoli per l'eroe della città. Era una giornata importante per la Volturi Family ed io gli avrei rovinato la festa. Ihihih!
Non appena sorse il sole, accesi uno stereo e misi su la colonna sonora di Nove settimane e mezzo. Piano piano cominciai a slacciarmi la camicia ancheggiando a ritmo di musica.
La gente si girò per guardarmi affascinata.
I turisti cominciarono a farmi le foto.
Le signore mi tiravano i soldi e gridavano "Nudo! Nudo!"
Ancora pochi secondi e sarei uscito sotto il sole. Avrei brillato come una palla stroboscopica su una pista da ballo. Non appena mossi un passettino verso la luce udii una voce familiare.
"Edward non farlo!" Doveva essere la voce di Bella dall’oltre tomba che mi supplicava di non farmi ammazzare. “Zitta, tu! Disgraziata! E’ tutta colpa tua!” borbottai mentalmente.

Feci un altro piccolo passettino millimentrico tremando come una foglia. Quando ci avrebbero messo i Volturi a farmi secco? Speravo che fosse almeno una cosa rapida e indolore...
Zia Steph, io mi fido...ma se questa storia non va a finire bene ti faccio una causa legale che non finisce più.
“Edwaaaaaaaaaard!” strillò di nuovo la voce di Bella.
Alzai gli occhi e vidi Bella in persona con il suo profumino invitante correre verso di me, inciampare su uno scalino, cadere nella fontana della piazza, scivolare sui san pietrini e rotolarmi addosso spingendomi dentro l'ombra. Era proprio lei!  Quanto mi era mancata la mia tontolona dalla grazia pachidermica! Quanto mi era mancato il suo aroma squisito! Strinsi forte a me quella prelibatezza gustandomi il profumino invitante che l’avvolgeva. Aveva un retrogusto di ascella sudata dopo il viaggio, ma chissene importava! Ero a digiuno da qualche giorno, assetato da morire e quasi mi preparai a mordere quella bella bistecchina fiorentina.
"Edward non sono morta. Sono viva! Credimi, non siamo in paradiso!"
"Ci credo: ci stai tu!" pensai. “Bene, adesso allora non ho più motivo di farmi accoppare.”
Sempre tenendo in braccio Bella che mi stava aggrappata come una koalona mi rintanai nell’ombra per benino tra la delusione del pubblico femminile. "Signore, i miei ossequi" dissi con un inchino.
In quel momento arrivarono le guardie dei Volturi abbastanza contrariate dicendoci che dovevamo tornare da Aro. Di nuovo? Probabilmente non avevano gradito la mia tentata prodezza. La folla infatti era tutta presa a guardare me e non si filava più la festa della città.
Arrivò anche Alice tutta bardata con foulard e occhialoni come una diva in incognito e mi disse "Stai tranquillo Edward ho visto nel futuro che andrà tutto bene e alla fine tu mi regalerai una porsche gialla."
Mò che centrava la porsche mi dovete spiegare? Un regalo a lei, che con le sue visioni sballate mi aveva mandato a farmi ammazzare? Boh se era scritto...
Seguimmo le guardie dentro i tombini fino a tornare nel palazzo dei Volturi e fummo introdotti in un ufficio con tanto di segretaria. Era un'umana, Gianna, che con la crisi e la disoccupazione del giorno d'oggi aveva accettato perfino un impiego presso dei vampiri. Tanto erano ricchi e potenti e un giorno l'avrebbero trasformata in una strafiga sexy e immortale. Ingenua. La povera Gianna sarebbe stata liquidata prima di ricevere la liquidazione. Vabbè...contenta lei!
Entrammo in una sala dove Aro ci accolse felice come una pasqua di conoscere finalmente la famosa Bella. Era incuriosito dal perchè non potessi leggere nella mente della mia ragazza e così mi chiese di poterla sottoporre ad alcuni esperimenti tipo, cricetino.
"Ma si fai pure tanto...con tutti i casini che mi ha fatto passare." E così scoprimmo che Bella era in grado di far impallare i poteri mentali di tutta la guardia reale. Incredibile!
Aro volle arruolare anche lei ed Alice. Avrei voluto avvisarlo della fregatura a cui andava incontro ma non dissi nulla. Che se le pigliasse, così me le levava di torno. Le ragazze ovviamente rifiutarono. Il punto era che avevamo violato la sacra regola e ci eravamo fatti beccare da un’umana ma dal momento che mi rifiutavo di trasformare Bella, l’unica soluzione era quella di ucciderla Un momento...cosa? Ma non avevamo finito co sta storia delle uccisioni? Vabbè dai mi offro volontario io per finire il lavoro. Adieu mon amour...
Quella mezza sola di Alice intervenne e convinse Aro sul punto uno riciclandogli la vecchia visione in cui lei e Bella facevano le veline vampire. I fratelli e colleghi di Aro provarono a dire qualcosa ma lui stavolta li ignorò senza fare la solita riunione di famiglia a riprova che gli altri contavano come il due di briscola.
Ci diede però alcune condizioni per la nostra libertà:
1) Bella doveva diventare una vampira così con la sua nuova natura sarebbe diventata agile ed aggraziata e avrebbe smesso di demolirgli le fontane e spaccare i sanpietrini.
2) Io dovevo smettere di fare spogliarelli in pubblico anche se il turismo nell'ultima mezz'ora ne aveva tratto enorme beneficio.
3) Alice doveva dargli tutti i prossimi risultati della Champions League.
Detto questo Aro ci mandò a casa con tanti cari saluti al babbo.
"Mettiti questa Edward" disse dandomi una mantella rossa."Non vorrai scatenare di nuovo il panico."
Rosicando mi misi la mantellina. Tutto quel viaggio per fare l'eroe suicida e tornavo a casa vestito da Cappuccetto Rosso. Che stresssss!        

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Capitolo 8
*** Votate per Bella ***


Votate per Bella

Alice in aereo mi fece una rapida sintesi e mi riferì quello che era successo a Bella nei mesi dell'abbandono e soprattutto come mai le sue visioni erano andate in corto circuito. Prima di tutto Bella era entrata in una depressione profonda come il Gran Canyon e si era rintanata in casa cantando le canzoni di Laura Pausini: "Edward se ne è andato e non ritorna più..." Per non pensare più a me aveva fatto un falò con tutti i cd ed i libri con la parola cuore o amore ed andava a vedere solo film pieni di morti ammazzati. In qualche modo era diventata ancora più asociale di prima ed aveva smesso di lavarsi e pettinarsi i capelli. Il povero Charlie non ne poteva in più e aveva tentato di rispedirla dalla madre ma Bella si era messa a strillare che voleva rimanere a Forks. Sotto sotto  sperava nel mio ritorno...
Per tranquillizzare il babbo e far vedere che non era poi così apatica, una sera uscì con Jessica per andare al cinema e a mangiare al Mac. Sai che botta di vita! Quella sera le due ragazze passarono davanti ad un bar malfamato dove dei tipi dall’aria poco raccomandabile che fumavano scolandosi una birra. Bella credendosi furba pensò di provare a farsi violentare un’altra volta con la speranza che io sarei spuntato fuori come Superman, pronto a salvarla. Quei loschi individui manco se la filarono, ma in compenso Bella cominciò ad avere delle allucinazioni su di me. Ma che ci avevano messo nel Big Mac? “Bellaaaahhh!” le dicevo io lentamente in un’atmosfera spettrale. “Ma che stai a fàaaah?”
Quella matta schizzata rimase a bocca a aperta, tutta felice per quello scherzetto del suo subconscio che perlomeno le faceva rivedere il mio bel faccino. Modestamente, chi non vorrebbe rivederlo? Quanto sono figo!
Da quella sera Bella decise di avventurarsi nei pericoli più terribili per farmi ricomparire in formato allucinogenoi. Trovarsi in pericolo non era però così semplice, in una cittadina monotona come Forks. La cosa più rischiosa al massimo farsi multare per divieto di sosta! Bella valutò varie opzioni tra cui rotolare dalle scale, (ma quello le succedeva già tutte le mattine) sdraiarsi in mezzo alla strada per farsi investire (ma a Forks non circolava un’anima) poi alla fine vide due vecchie motociclette sotto un cartello vendesi.
Chiamare moto quelle due carcasse arrugginite forse era un pò troppo, ma Bella ormai aveva la passione per i rottami e corse a suonare il campanello. Il ragazzino che le aprì le disse che poteva averle anche gratis. “Tanto non se le piglia nessuno, o te o lo sfascio è uguale.” Bella tutta contenta, come se avesse fatto l’affare del secolo, caricò sul suo catorcio di pick up quegli altri due catorci di moto e corse a cercare il suo meccanico di fiducia, Jacob Black, il suo amico indiano esperto in leggende folcloristiche. Il tipo era pure venuto al ballo l'anno precedente per convicere Bella lasciarmi, in cambio della ferraglia per la sua auto nuova.
Come vide quei due cosi che Bella gli aveva portato, ci mise mezz’ora per capire cosa fossero, poi quando lei spiegò che era disposta a sganciare i soldi accettò di ripararle e farne due bolidi. Jacob lavorò di buona lena e tirò fuori da quelle carcasse di ferro informi, due moto da corsa. Bella e moto da corsa nella stessa frase? Fosse agile... fosse una che aveva la fortuna dalla sua. Secondo me era tutto un trucco dell'indiano per mandarla a sfracellarsi da qualche parte e togliersela dai piedi.
Infatti Bella-vogliounavitaspericolata, al primo tentativo non fece neanche centro metri che si stampò contro un albero. Identica scena la seconda volta.
Jacob la seguiva sempre, in duplice veste di meccanico e infermiere, pronto a raccattare i cocci.
Per premiarlo Bella lo portò al cinema insieme a Mike Newton che passò la serata a vomitare. Che uscita romantica. Il giorno dopo  l’indiano scomparve (come dargli torto) e Bella andò nel panico. Dove trovava un altro disposto a sopportarla? Dopo averlo cercato per mari e per monti, Bella scoprì che Jacob era diventato un fustacchione alto due metri che girava a torso nudo e che si era tagliato i capelli.
“Era diventato uno spogliarellista?”chiesi io seguendo il racconto.
"No, Jacob è un licantropo." mi spiegò Alice
Noooo. Ma uno normale nella vita mai? Mi girai a fissare Bella che dormiva sul sedile.
"Amò, ma tutti tu li incontri? Vampiri, licantropi...la prossima volta ti imbatterai in una mummia!” Jacob e i lupi del suo branco si trasformavano ogni volta che arrivavano dei vampiri pericolosi nei dintorni di Forks. In realtà era tutta una scusa per girare a torso nudo coi pantaloncini e fare strage di cuori ma vabbè...
Scoprii che dopo avermi fatto perdere la sue tracce in Sud America, Victoria era tornata a Forks per uccidere Bella ma era stata messa in fuga dalla squadra dei lupetti. Laurent il vampi-rasta, appena tornato da Denali, invece lo avevano fatto a fettine. Belle treccine infatti non aveva gradito molto la dieta vegetariana e a casa di Tanya c’era andato solo per rimorchiare.
Alice non poteva leggere nel futuro dei licantropi nè dei loro protetti e da ciò era nato il malinteso con il tuffo nella scogliera. Bella-staseramibutto non aveva rinunciato ai suoi sport estremi ed aveva deciso di farsi un tuffetto. Dopo essere stata risucchiata in un mulinello e sbatacchiata su tutti gli scogli della costa, Jacob era andato a raccattarla e l’aveva riportata a riva. Il poveraccio cominciava a farmi pena sul serio.
Quando atterammo all'areoporto c'era tutta la mia famiglia al completo con uno stricione WELCOME BACK. Carlisle ci venne incontro tutto felice. "Edward che gioia rivederti. Mi hai portato una bottiglia di Rosso di Montepulciano?"
Bella a causa del fuso orario dormiva in piedi e dovetti portarla subito a casa. Suo padre ci aspettava sulla porta col fucile in mano. Aveva sempre avuto simpatia per me! Io mi dovetti sorbire una delle sue ramanzine lunghe una quaresima e Bella si beccò tre mesi di arresti domiciliari per la fuga in Italia. Charlie però non sapeva che se mi cacciava dalla porta io rientravo dalla finestra. In tutti i sensi. Non appena la mia eroina si fu ripresa un tantino dal jet lag infatti mi infilai in camera sua come ai vecchi tempi per un'annusatina di bentornato. Inutile dire che mi misi ad implorare il perdono della mia amata prostrandomi ai suoi piedi come un tappetino. Bella, invece di mandarmi a quel paese col diretto delle 7:30,  (come avrebbe dovuto fare una qualunque ragazza normale mollata crudelmente dall'ex ricomparso dopo sei mesi)  si sciolse in lacrime dicendomi che mi amava e mi avrebbe amato per sempre. Insomma non me ne sarei più liberato. Mi disse che mi aveva pensato sempre in tutti quei mesi e che se aveva iniziato a darsi al motociclismo lo aveva fatto per me.
"Devi sapere" mi spiegò Bella-il pericolo è il mio mestiere
"Che quando correvo in moto sentivo le voci."
"E chi sei? Giovanna d'Arco?"
"Quando mi trovavo in pericolo vedevo te e sentivo la tua voce."
Ovvio con tutte le volte che era andato a raccattarla da qualche accidente i suoi neuroi avevano elaborato l’equazione: Bella + pericolo= Edward.
Stavo proprio con una sciroccata. Ma non era tutto.
Bella era presa da un altro problema: la sua trasformazione. Già mi dava il tormento prima figuriamoci adesso che i Volturi avevano dato l'ultimatum. Io non ne volevo sapere di ridurre ad un surgelato quel tenero bocconcino di sangue pulsante. Bella doveva crescere, avere una vita normale ed invecchiare. Allora me la sarei pappata....forse. Miss Capocciona  allora convocò un G8 a casa Cullen per mettere ai voti la sua trasformazione.
“Io voto subito no” dissi. “Il mio bocconcino tenero deve rimanere viva, pulsante e calduccia”
I miei genitori votarono si. “Sei come una figlia per noi.” Grrr.
Alice pure. “Sei come una sorella per me”
Emmett era tutto triste per l’occasione perduta di fare a botte con i Volturi ma votò sì anche lui.
“Se diventa vampira potrò menare almeno lei.”
Jasper votì sì senza pensarci due volte. “Sono stufo di tentare di ammazzarti e di passare per lo psicopatico di famiglia. Voglio vedere te come te la cavi.”
Rosalie fu l’unica a votare no. “Non ho niente contro di te” cominciò. Seee come no! “ Ma al tuo posto io non rinuncerei ad una vita da umana tranquilla, serena ed alla possibilità di avere figli.”
Rose, l’unica sana di mente, meritava l’applauso. La porsche gialla la dovevo regalare a lei.
Alla fine però vinse il partito dei si. Che bello avere la famiglia che ti appoggia nei momenti critici!
“Non possiamo andare al ballottaggio?” chiesi. Non mi si filò nessuno e Carlisle propose a Bella di aspettare il diploma per trasformarsi così con la scusa del college avrebbe lasciato al casa del babbo senza destare sospetti. E per Natale, feste e compleanni come avrebbe fatto? Si sarebbe data malata o avrebbe indossato una museruola?
“Bella” le dissi quando tornammo in camera sua. “Ti prego...concedimi un altro pò di tempo!”
Cominciammo a trattare come ad un asta. Cinque anni. No. Due anni. No. Sei mesi.Chi offre di meno?
“Non posso permettermi di invecchiare!”piagnucolò lei “Io tra un pò avrò le rughe mentre tu resterai sempre giovane e figo!”
“E allora? Va di moda avere il compagno più giovane. Anche Demi Moore ce l’ha.”
“Però mi trasformeresti tu? Sarebbe così romantico!”disse
L’idea di affondare di nuovo i denti nella sua carnina tenera e farmi una bella bevuta non mi dispiaceva, ma non potevo nemmeno dargliela vinta.
Alla fine arrivai ad una soluzione estrema. "Bella io ti trasformo ma in cambio devi sposarmi."
Mi ero fatto il mio bel piano in mente. Una volta sposati mi assicuravo la legittima proprietà del mio happy meal con tutto il suo contenuto. Avrei portato via la mia polpettina al sugo in luogo tranquillo, isolato, lontano dai Volturi cattivi, lontano dalla mia famiglia, e da qualunque altro vampiro volontario per la vampirizzazione. Non l’avrebbe toccata nessuno.
Guardai Bella tutto romanticoso col mio sguardo affascinante che faceva svenire le ragazzine e lei per risposta si fece una matta risata!  Bella era una ragazza moderna, traumatizzata dal divorzio dei genitori, e non  avrebbe mai accettato. Nella sua mente malata e contorta il matrimonio era peggio dell’eterna dannazione.
“Bene io la mia condizione te l’ho messa. Mo’ vedi tu che vuoi fare!”
Bella mi guardò in cagnesco e rimanemmo così in una situazione di stallo. Possibili che tutte le nostre discussioni dovessero concludersi con un nulla di fatto?
Zia Steph per la prossima storia, non si potrebbe avere un finale diverso?
Sto cominciando seriamente a rompermi le scatole.

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Capitolo 9
*** Epilogo: attenti al lupo ***


EPILOGO


Tornare a scuola e rimettersi in pari con il programma fu una passeggiata  per due secchioni centenari del calibro mio e di Alice. Quella furba poi sapeva in anticipo su cosa l’avrebbero interrogata e si regolava. Io potevo leggere nella mente del prof la risposta esatta e prendevo pure un bel voto. Il ciclo di Krebs non ho mai capito cosa sia.

Carlisle era riuscito a riavere il suo vecchio lavoro all'ospedale di Forks. Non ci voleva poi molto...in quella bettola di cittadina dove i medici locali sapevano al massimo prescrivere un'aspirina e i pazienti preferivano spesso andare dal veterinario, figuratevi il festone quando il luminare Cullen era tornato. Si erano subito messi in fila per prendere il ticket.

La scusa ufficiale che mio padre aveva usato per motivare il nostro ritorno era che Esme non si fosse trovata bene a Los Angeles, la fantomatica città del nostro trasferimento.  Cioè non so se avete capito. Mia madre avrebbe preferito alla città degli angeli, quella bagnarola di Forks? Ma chi ci avrebbe mai creduto?

“Dottò” dissero infatti i cittadini di Forks. “La faccia vedè da uno bravo su moglie!”

Bella era tutta felice del mio ritorno e, ahimè, mi si accollò come una cozza, peggio di prima.

Non appena mi allontanavo di un passo subito le prendevano gli attacchi di ansia.

“Dove vai, Edward?!!!”

“A buttare una cosa nel cestino. Ma vabbè, dai, la butto dopo.”

La nostra vita riprese la normalità più o meno.Suo padre la teneva ancora in punizione così si era messo in pari con tutti i castighi mancati degli ultimi 18 anni. Quindi potevo vederla per poche ore al giorno. Meglio così. Recuperavo la notte in camera sua, di nascosto al paparino. Ihihihi. Erano i momenti che preferivo perchè Bella dormiva, non mi seccava con suo chiacchiericcio, ed io potevo aspirare a pieni polmoni l'aroma celestiale del suo sangue e al tempo stesso ne approfittavo per palpare il suo bel corpicino. Ihihihihihi!

Jacob, dopo il nostro ritorno dall’Italia, era sparito dalla circolazione e non aveva risposto a nessuna delle chiamate di Bella. Lei ne era dispiaciuta perchè credeva di aver ferito i suoi sentimenti. In realtà a Lupo Jacob non gli pareva vero di essersi liberato di lei e si stava finalmente rilassando nella riserva con i suoi amichetti. Beato lui. Bella però aveva nostalgia del suo amico a cui doveva la vita. Jacob, infatti, si era tuffato dietro di lei da quella scogliera altissima, aveva nuotato controcorrente in mezzo ai flutti, l'aveva afferrata e l'aveva riportata a riva sana e salva. Manco il bagnino di Baywatch ce l'avrebbe fatta.

Quel giorno quando la riportai a casa, misteriosamente trovammo Jacob che ci aspettava al varco con la moto di Bella in mano. Dentro casa Charlie stava bestemmiando in turco.

“Hai capito! Il lupetto ha fatto la spia a paparino sulle tue bravate alla Easy Rider!” esclamai.

“Adesso lo gonfio!” borbottò Bella tutta accigliata e marciò decisa verso quell’energumeno tutto muscoli. E chi se la perde questa!

“Jacob! Ma che fine hai fatto?" gli urlò " Ti ho lasciato tremila messaggi! Tuo padre mi riattacca pure il telefono in faccia.” Il buon vecchio Billy non vedeva di buon occhio noi vampiri. Eravamo tornati a Forks dopo settant’anni, risvegliando il gene licantropo nei giovani, ed avevamo saltato la sua generazione. “Non potevano tornare quando ero ragazzo io, sti maledetti vampiri? A quest’ora non stavo sulla sedia a rotelle.”rimurginava il vecchietto.

Jacob non era poi tanto contento di trasformarsi in un sacco di pulci gigante, nonostante in compenso adesso avesse degli addominali scolpiti nella roccia.

“Sono qui per portare un messaggio da parte del branco” sbottò seccato. Di nuovo? E chi era il postino?

“Sempre a portare messaggi, eh Ringhio? Ma ti fai pagare almeno?”

La sua ira di uomo lupo si risvegliò ma riuscì a dominarsi e tirò fuori un cartello dove erano raffigurati due canini da vampiro dietro un segnale di divieto. Divieto di mozzico!

“In sostanza, se un vampiro morde un umano, anche senza ucciderlo. La tregua è rotta e noi lupi dovremo uccidervi” spiegò Jacob

“Fatti gli affari tuoi” gli disse Bella, seccata. Adesso anche il lupo le metteva i bastoni tra le ruote. Io invece gongolavo: un motivo in più per non trasformare Bella! Ihihihi!

“Senti Fido" cominciai rivolto a Jacob "Volevo ringraziarti per aver badato a questa povera derelitta quando l’ho scaricata e per averla ripescata come un tonno quando ha tentato di fare Esther Williams dalla scogliera.

Jacob borbottò e nella sua mente mi mandò a quel paese.

“Comunque, tranquillo cagnolino, adesso sono tornato e ci penso io a lei. Non commetto mai lo stesso errore due volte.”

“Tranquillo un corno! Adesso mi tocca farle da balia per controllare che tu non la trasformi!”

Jacob era furioso per tutti i guai che gli aveva causato Bella e perchè in tutti quei mesi non era riuscito a rimediare neanche un bacino in cambio.

“ Ma la moto che centra scusa?” chiesi io

“Speravo che Charlie mi facesse un pò di pubblicità mostrandogli la mia opera come meccanico." mi disse tutto afflitto. "Ma quando ha capito che Bella ci si è seduta sopra ha cominciato a dare i numeri.”

“Ma vuoi aprire un’officina? Figo. E farai anche le revisioni? Ti posso portare la mia Volvo per il tagliando?”chiesi tutto interessato

“Non lavoro per i vampiri!” sbroccò lui ostile.

“Ti converrebbe se vuoi mettere su un’attività. Noi c’abbiamo un sacco di soldi, Lassie. All’inizio ti devi accontentare...”

“Manco per sogno."ribattè il lupastro "Preferisco andare fallito!”

Come si permetteva quel cagnaccio snob! Io non ero degno della sua officina che manco esisteva ancora? Ci guardammo con odio e ci ringhiammo l’un l’altro  furiosamente.

“Buoni, ragazzi!”disse Bella preoccupata “Forse è meglio tornare a casa Edward. C’è mio padre che sta sclerando di brutto.”

“Non finisce qui, Cane!”gli urlai. “Ci rivedremo.”

Accopagnai Bella a casa preparandomi ad affrontare il paparino infuriato. Brrr. Quasi quasi preferivo il licantropo.

“Coraggio amore” mi disse Bella. “Insieme affronteremo tutto. Per sempre.”

“Si, per sempre” le risposi. Purtroppo.

Che stress!

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