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di Rubysage
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 01. Apollo ***
Capitolo 3: *** 02. Starbuck ***
Capitolo 4: *** 03. Anders ***
Capitolo 5: *** 04. Gaeta ***
Capitolo 6: *** 05. Tigh ***
Capitolo 7: *** 06. Dualla ***
Capitolo 8: *** 07. Adama ***
Capitolo 9: *** 08. Helo & Athena ***
Capitolo 10: *** 09. Baltar ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve a tutti!
Qualche piccolo avvertimento importante prima che decidiate di avventurarvi tra i miei deliri ^_^

- E' la prima volta che scrivo una ff su una serie tv, ma devo dire che BSG mi ha preso il cuore, non solo per quanto la storia è avvincente ma anche per l'accuratezza con cui sono resi tutti i personaggi, dal primo all'ultimo.

Con queste brevi ff mi piacerebbe fotografare i personaggi in vari momenti della serie che mi hanno colpito. O meglio, vorrei provare a rendere i loro pensieri in questi momenti. Negli avvertimenti non ho scritto OOC, ma rischiate di trovarvici davanti; per me tutto questo non è un OOC, semplicemente perchè ho scritto le sensazioni, molto personali, che mi è sembrato di percepire da parte loro in quei momenti (quindi non sono OOC per me, ma per voi magari sì, siete avvertiti!).

- Il tema portante di questa raccolta...non c'è. Mi piaceva l'idea di abbinare ogni personaggio ad una canzone che poteva riflettere il suo stato d'animo (e di cui le ff potranno cnotenere qualche citazione), creando una sorta di compilation. Se vi va di ascoltare questa canzoni ne sarò felice! Credo comunque che il tema principale sarà l'amore, non solo quello “sensuale” ma anche l'amore per la propria famiglia, per gli amici, per la propria gente e, perchè no, anche per se stessi.

Non so cosa ne uscirà perchè è tutt'ora “in fieri”, quindi non escludo che certi personaggi abbiamo una sorta di “seconda parte” nella raccolta. Per il momento, quasi tutti hanno la loro canzone e svilupperò il tutto a poco a poco.

- Purtroppo (o per fortuna ^_^) sto seguendo la serie in lingua originale con sottotitoli in inglese: lascerò quindi i nomi originali dei personaggi, perchè so che alcuni sono stati cambiati (ad esempio, ho scoperto che il nome di battaglia di Kara in italiano è “Scorpion”, mentre in inglese è “Starbuck”. Non so perchè abbiano deciso di cambiarlo -__-). Allo stesso modo ho lasciato il termine “Cylon” invece di “Cylone” (mi suona meglio!). Inoltre potreste trovare qualche errore di traduzione, spero siate clementi é_è

- Ultimissimo avvertimento: finora sono arrivata all'inizio della terza serie, ma aspettatevi spoiler anche dalle altre. Occhio!!! Lettore avvisato, mezzo salvato ^_^

Buon ascolto...pardon, buona lettura (spero!)

Ruby

 

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Capitolo 2
*** 01. Apollo ***


01. Apollo

 

 

A boy cries out for his mama

before he dies for his home

 

Billy Bragg, “Everywhere”

 

 

 

Puoi sentirmi, papà?

Se così fosse, vorrei chiederti se sai cos'è la paura, se l'hai mai provata davvero.

Mi hanno insegnato che la paura è umana; sono emozioni come questa che distinguono l'uomo dal Cylon.

Non è esattamente quello che penso.

Guardo Sharon, o meglio quel mucchio di ingranaggi che ti ha sparato; sono sicuro che anche lei ha paura di morire. Glie l'ho letto negli occhi quando le ho puntato la pistola alla testa. Forse è per quella cosa che porta in grembo, forse per quel poveraccio di Helo, che è convinto di amarla.

Non so perchè, ma so che ha paura.

E questo ci rende tremendamente simili.

 

Puoi sentirmi, papà?

Non avevo paura quando ero là fuori, sul Viper, a sparare a quei fottuti tostapane. Non ne ho mai avuta e non potevo permettermi di averne. La prima cosa che insegnano ad un pilota è che all'inizio del suo volo è già morto. Quando i miei piloti sono là fuori, sono soli, e non hanno nessuno a cui aggrapparsi per non cedere a questa idea. Sapevi che un ragazzo chiama la mamma prima di morire per il suo popolo? Loro avevano una sola persona da chiamare, ed ero io, un surrogato di padre che non poteva fare altro che guardarli morire o riportarli a casa.

Io, invece, qualcuno da chiamare ce l'avevo. Avevo te, che mi osservavi dal ponte.

Era come quando portavi me e Zak alle giostre, ricordi? Ti guardavo e non avevo paura perchè sapevo che non mi avresti lasciato cadere.

Prima di morire, avrei chiamato te.

E ora sono su questo fottuto pianeta, Kobol, la casa degli Dei, Kobol che ha avuto il suo tributo di sangue, zuppo di pioggia e fango e stanchezza, alla ricerca dell'ultima speranza per tutti noi e sapendo bene che i Cylon potrebbero trovarci prima.

E in mezzo a tutto questo, riesco solo a pensare che ti voglio bene, e nonostante tutto sono convinto di aver fatto la cosa giusta.

E che, stanotte, ho paura.

 

Puoi sentirmi, papà?

Quando ti sveglierai, e so che lo farai, altrimenti non ti avrei lasciato, non mi troverai tuo fianco.

Mi hai detto che dovevo scegliere da quale parte stare, e l'ho fatto. Non era la tua. Mi dispiace, ma non lo è mai stata.

Ti ho davvero deluso un'altra volta? Tu mi hai fatto alzare sulle mie gambe e io me ne sono andato per la mia strada. Forse è la tua stessa strada, ma ho scelto di percorrerla in modo diverso; eppure, nel profondo del mio cuore, ho sempre saputo che eri dietro di me. Nonostante tutto quello che c'è stato in mezzo a noi, dalla morte di Zak fino ad ora, io ho bisogno di te. Ho bisogno di sapere che potrò chiamarti quando starò per morire.

E in questo momento ho paura di voltarmi, perchè so che non ci sarai. Che qui sono solo e che non potrai sentirmi quando ti chiamerò per l'ultima volta.

Mai come adesso mi rendo conto che è tempo di uccidere o di essere uccisi.

 

E' questo a cui sto pensando ora, mentre guardo Starbuck, Helo, Sharon, Zarek e la Presidente Roslin dormire, con l'incertezza di quello che ci accadrà quando troveremo quella maledetta tomba. Non mi sono mai chiesto, nemmeno ora che ci troviamo in questo buco abbandonato a masticare fango, se veniamo prima noi in quanto individui o quel che resta del nostro popolo.

Non me lo sono mai chiesto. Sono convinto che quello che ho fatto è giusto.

Semplicemente, ora ho freddo, sono stanco e vorrei che mi fossi vicino ancora una volta.

Anche se ti ho detto addio.

 

 

 

Lee è il mio presonaggio preferito in assoluto, amo la sua integrità, la sua onestà e il suo essere leale ad ogni costo, nonostante le debolezze che lo rendono profondamente umano. Mi ha sempre intenerito il suo rapporto con il padre, così conflittuale ma pieno d'affetto incondizionato; così ho voluto per una volta immaginarlo fragile, lontano da quella forza che suo padre poteva dargli. Questo pezzo è ambientato durante la ricerca della tomba di Athena su Kobol; ho usato “Everywhere” perchè, dopo aver visto quell'episodio, non riuscivo a non associarla a Lee (uno dei protagonisti della canzone, tra l'altro, si chiama così ^_^ le combinazioni, a volte...). E' bellissima e struggente nella sua semplicità, insomma, era sua.

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Capitolo 3
*** 02. Starbuck ***


02. Starbuck

 

 

 

This old love has me bound

but the new love cuts deep

If I choose now I'll lose out

one of you has to fall

and I need you and you

 

Joan Armatrading, “The weakness in me”

 

 

 

Sei un grandissimo stronzo, Lee Adama.

Tu sei perfetta con i morti; sono i vivi che non puoi affrontare”. Bella frase, complimenti.

Altro che schiaffeggiarti, avrei dovuto girarti la testa dall'altra parte. Certo, con il rischio che tu la facessi girare a me. E' già successo, ricordi? Non sei un buono sparring-partner, prendi le cose troppo sul serio. E questa è una cosa seria, cazzo se lo è.

Dei, questa bottiglia fa schifo.

Insomma, domani potrei essere morta anch'io. Scar potrebbe friggermi in qualsiasi momento, sempre che non frigga prima Kat.

E tu ti ricorderai il mio nome, Lee? O finirò semplicemente sul muro dei caduti tra Reilly e la sua ragazza, Crashdown, Fireball e...e quell'altro con quel nome ridicolo, chi se lo ricorda più...

Merda, questa bottiglia fa davvero schifo e io sono davvero ubriaca.

Mi hai detto che mi volevi bene e che avrei potuto parlarti dei miei problemi, se ne avessi avuti. Io ci ho provato, a modo mio, forse. In effetti, credo che trascinarti a fare l'amore con me non fosse il modo migliore per affrontarli.

Ma che colpa ho, quando sei tu che mi ricordi i miei problemi?

Ho amato Zak: ti guardo e vedo lui, era tuo fratello dopo tutto. Ed è morto.

Ho amato Samuel Anders, che ti assomiglia così pericolosamente, e non riesco a togliermelo dalla testa. Forse è morto pure lui, finchè non torneremo su Caprica non potrò mai saperlo.

Ma non capisci?...

Sto malissimo e non è solo l'alcool a farmi sentire così in questo momento.

Tu sei tra loro due, Lee, in mezzo a loro. Vivo, in mezzo ai morti. E io non so affrontare i vivi, giusto?

Dei di Kobol, sei veramente uno stronzo.

Io sarò brava solo con i morti, ma tu farai meglio a rimanere vivo a lungo, Lee Adama.

Ho bisogno di un'altra bottiglia, subito.

 

 

Questo pezzo si svolge durante i (miei immaginari) deliri alcolici di Kara prima della caccia al Cylon Raider Scar. Che Starbuck fosse innamorata di Lee non ci è mai piovuto; ma ho sempre avuto l'impressione che la ragazza fosse piuttosto confusa. La canzone di Joan Armatrading è famosissima e splendida, consolatevi da questa sfortunata lettura ascoltandola!

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Capitolo 4
*** 03. Anders ***


03. Anders

 

 

Once there were trees and livestock here

a mother's love, the warnings clear

but you chose to turn away from fear

breathing free

 

Runrig, “Protect and survive”

 

 

 

 

 

 

I cavi sono tesi, il detonatore è pronto.

Giusto il tempo di una sigaretta.

Dieci, nove, otto...

In un vecchio libro* ho letto una frase importante: “Scappa quando senti l'odore della cordite”. Non avrei mai immaginato quanto potesse essermi utile.

In un certo senso, sono diventato un terrorista.

Sette, sei...

A volte mi chiedo perchè continuo a farlo; a pensare che i ventiquattro tostapane che abbiamo contato nel caffè qua sotto torneranno per le strade di Caprica City nel giro di un paio di giorni ci sarebbe da impazzire.

Tempo perso? No, per me non lo è.

Li farò saltare in aria un milione di volte, se sarà necessario, fino a quando non si saranno stancati di rimettere insieme i loro fottuti pezzi. Mi hanno portato via tutto, avrò pure il diritto di concedermi qualche piccola soddisfazione...

Cinque, quattro...

Probabilmente nessun essere umano tornerà a camminare per queste strade; se i Cylon non ci elimineranno tutti prima, lo faranno le radiazioni. Eppure non perdo la speranza.

Ho voltato le spalle alla paura. Voglio tornare a respirare in libertà. Ma, per ora, le uniche cose che posso fare sono proteggere quello che ci rimane e cercare di sopravvivere.

Tre...

Ero un campione di Pyramid; ora, per loro, sarò anche un terrorista, ma non me ne pento. Non è mia la responsabilità per quello che sono diventato; la rabbia è l'arma più potente dei disperati.

Due...

Proteggere e sopravvivere, finchè durerà.

Si vive e si muore una volta sola. Noi, almeno.

Uno.

Giù la testa, adesso.

 

 

 

 

*Il libro è “Una faccia già vista, di Roddy Doyle. Probabilmente è troppo vecchio perchè Anders possa averlo letto ^_^

Non amavo molto Samuel Anders, ho cominciato ad apprezzarlo ora che sono arrivata all'inizio della terza stagione. E' uno che ha sempre fatto sul serio; “Protect and survive” mi è sembrata particolarmente adatta a lui, sia nel testo che nella musica. Provate ad ascoltarla, ne vale la pena (e vi farà dimenticare la tavanata che avete appena letto -_-)

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Capitolo 5
*** 04. Gaeta ***


04. Gaeta

 

 

 

If you can learn to live with your doubt

you will soon learn to live with a lie

 

Ralph McTell, “Water of dreams”

 

 

 

Certe volte si fanno strani sogni.

Sogni ad occhi aperti, magari non proprio come quelli che faceva Baltar quando parlava da solo.

Quando ero a bordo della Galactica non sognavo altro che mettere piede a terra, tornare a vedere il cielo al posto del metallo sopra di me, anche se mi ci trovavo dentro, al cielo. Non hai molto tempo per sognare, quando sei al quadro di comando del CIC; hai solo il tempo necessario per tradurre all'Ammiraglio il significato degli impulsi luminosi che vedi accendersi sul monitor, rosso, verde, blu, bianco. Tenere d'occhio l'onda del radar che va avanti e indietro senza farti ipnotizzare, pronto a stabilire in una frazione di secondo se gli impulsi che compariranno all'improvviso sullo schermo significheranno amici o nemici.

Mi mancava la terra sotto i piedi, nel vero senso della parola. Ero stanco di sentirmi sospeso nel vuoto, di essere inglobato nel pulsare di quelle luci. Volevo essere di nuovo me stesso, libero, una persona come tante, di nuovo Felix Gaeta.

Forse è per questo che ho seguito Baltar e sono stato dalla sua parte durante la colonizzazione di New Caprica. Pensavo che quell'uomo avesse veramente dei sogni, e soprattutto che fossero come i miei. Per questo gli ho creduto. Per questo l'ho aiutato.

Ma il paradiso che sognavo si è rivelato poco meno di un purgatorio. La vita su New Caprica non era esattamente quella che io e gli altri desideravamo, ma era un inizio, e sono rimasto al fianco di Baltar perchè era l'unico modo per vedere la fine.

Poi, il purgatorio si è trasformato in un inferno, e lo sapete tutti. Tutti avete perso qualcuno. E ve la siete presa con me più che con i Cylon, perchè io ero sempre al mio posto, come se non avessi niente da perdere.

Avrei potuto infischiarmene, ma non l'ho fatto. Ho continuato a sognare.

 

Sì, ho creduto in Gaius Baltar. Ho creduto di poterlo aiutare a guidare la nostra gente verso un futuro sereno, lontano dalla paura. E, all'inizio, ho anche creduto che noi e i Cylon potessimo veramente vivere in pace gli uni insieme agli altri.

L'ho fatto, anche per salvare me stesso. Ma non potevo vivere accanto ad una menzogna, una menzogna che era chiarissima davanti ai miei occhi. E i miei sogni sono svaniti in una nube di polvere.

Ho fatto quello che ho potuto, che mi crediate o no. Rischiavo la vita ogni volta che passavo informazioni a Tyrol, e lui pensava solo che un giorno mi avrebbe appeso a testa in giù. E forse sono stato un codardo, forse avrei dovuto essere io a puntare la pistola alla testa di Baltar perchè non firmasse quell'ordine, perchè lo stracciasse. Lui aveva ucciso i miei sogni, le mie speranze, e continuare a convivere con le bugie in un certo senso ha ucciso anche me;mi avete tutti dipinto come suo complice, anche se non lo sono mai stato.

Lo ripeto, ho fatto quello che potevo, tutto quello che potevo. Se pensate che non fosse abbastanza, allora speditemi pure a passeggiare nello spazio. Non mi importa più.

L'Ammiraglio sogna di trovare la Terra, ma io non credo che ci arriveremo e, se succederà, sarà troppo tardi per me, per tutti noi. E, francamente, ormai non mi interessa se qualcuno la troverà quando io non ci sarò più.

Aprite quel portello, io sono morto comunque.

Felix Gaeta ha smesso di sognare molto tempo fa.

 

 

Questa traccia si svolge, ovviamente, durante il processo sommario a Gaeta, al ritorno sulla Galactica da New Caprica. Come per gli altri personaggi, non so se fosse quello che pensava, ma a me piace immaginare che si sia detto anche questo ^_^ Forse la canzone di Ralph McTell non è adattissima a questo personaggio, eppure la stavo canticchiando tra me e me qualche giorno fa e ho subito pensato a lui. In un certo senso, è sua ^_^

Ho finito di vedere la terza serie e mi sono crollate parecchie certezze O_O credo che dovrò medittare un po' di più sulle prossime tracce...che, ripeto, sono miei punti di vista. Credo che metterò OOC negli avvertimenti, non si sa mai ^_- Ciao!

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Capitolo 6
*** 05. Tigh ***


05. Tigh

 

 

And the reason that she loved him

was the reason I loved him too

and he never wondered what was right or wrong

he just knew, he just knew

 

David Crosby, “Hero”

 

 

 

 

Mi dispiace, Bill, mi dispiace tanto.

Dalla faccia di tuo figlio posso immaginare come devi aver reagito; e non riesco a capire se è più infuriato per la dannata verità o per quello che starai provando tu.

Ora lo sto guardando dall'altra parte del vetro, tiene una mano sul pulsante d'apertura del boccaporto e gli occhi fissi su di me. I suoi occhi sono come i tuoi, gli stessi da quarant'anni, amico mio; puliti, onesti, franchi, gli occhi di qualcuno che non si è mai chiesto cosa fosse giusto o sbagliato, ma che lo sapeva e basta. Non hai mai instillato l'ombra del dubbio nelle decisioni che hai preso.

E' anche questo il motivo per cui Laura Roslin ti ama, vero? Beh, era anche il motivo per cui ti amavo anch'io, così come Lee e tutti gli altri membri dell'equipaggio.

E ora, invece, te lo sei domandato, Bill? Ora che hai praticamente condannato a morte il tuo più vecchio amico ti stai chiedendo se hai fatto la cosa giusta, e ti rode il fegato.

Ma scommetto che ti rode ancora di più perchè stavolta sono stato io a dirti qual'era la fottuta cosa giusta. E purtroppo sai che lo è.

Davvero, Bill, mi dispiace. Avrei voluto avere il coraggio di dirtelo prima.

Bella beffa per uno dei leader della Resistenza su New Caprica, non credi? Non ho mai voluto essere un eroe. Quello che ho fatto, l'ho fatto per amore, odio, vendetta, e non cambierei di una virgola le mie azioni, incluso uccidere la donna che amavo. Ci aveva traditi tutti, per amor mio ma ci aveva traditi, e la sua vita è stato il prezzo che non avrei mai voluto pagare. Sono convinto che se tu fossi stato al mio posto avresti fatto lo stesso, e avresti fatto anche quello che sto facendo io ora. Anche tu avresti voluto morire come l'uomo che sei sempre stato, non come il pezzo di ferraglia che hai appena scoperto di essere.

Sarò anche un traditore per la mia gente, ma la mia gente mi ha imprigionato, torturato e costretto ad uccidere mia moglie. Non gli devo nulla. Aspetterò solo che Lee prema quel maledetto pulsante e volerò fuori nello spazio, e lo farò senza chinare la testa né implorare pietà.

Dillo a mio figlio, se nascerà. Digli che suo padre è morto senza piegarsi. Digli che Saul Tigh non era un eroe, e che è stato un diavolo solo per la sua razza.

Diglielo, Bill. Ammiraglio Adama. Amico mio.

Cosa stai aspettando, Apollo? Fallo!”

Fammi tornare da Ellen, ti prego.

 

 

 

Ok, ho appena finito la prima parte della quarta stagione. Il fatto che Tigh fosse un Cylon mi ha parecchio sconvolto (così come ha sconvolto i due Adama O_O), ecco da dove salta fuori questo mio quarto delirio.

Hero” è una bella canzone, molto sottovalutata. Io ho voluto che si riferisse sia a Tigh che a Bill Adama; il risultato non è stato dei migliori, però la canzone è bella davvero, ascoltatela! Dimenticavo: una frase è stata invece presa dalla canzone “Al dievel” dei Modena City Ramblers. Indovinate quale ^_^

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Capitolo 7
*** 06. Dualla ***


06. Dualla

 

 

 

It went so well for you

with a place right where you wanted and the ones to fill it too

but some blows break the spell

that it hits you every day until you need to hit as well

 

Big Country, “Just a shadow”

 

 

 

 

 

Ci sono momenti in cui il tuo unico, disperato desiderio è dare la colpa a qualcuno, perchè è solo così che riuscirai a sopravvivere.

Ci ho provato, dalla morte di Billy al fallimento del nostro matrimonio, per arrivare all'amara sorpresa di oggi; cercavamo la terra promessa, abbiamo trovato l'inferno.

Ho guardato la mia foto da bambina, appesa all'anta dell'armadietto, e ripetuto tra me e me quello che avevo appena detto a Felix; quella bambina, in quel momento, non aveva la minima idea di ciò che sarebbe successo. Se devo essere sincera, non riesco a crederci nemmeno ora.

Pensavo che mi fosse andato tutto alla perfezione, avevo ottenuto il posto che volevo e le persone adatte a riempirlo.

Poi l'incantesimo si è rotto e mi sono resa conto che era solo un'illusione.

Ho provato ad aggrapparmi a te, Lee; ma quando mi sono accorta che eri tu che ti stavi aggrappando a me ho capito che era il momento di mollare.

E' difficile essere il sostegno di qualcuno, sai? Prima tuo padre, poi tu.

Ho sperato fino alla fine di significare qualcosa per te. Mi sono illusa che tu postessi amarmi davvero, ma ora so che non l'avresti mai fatto, nemmeno se Kara fosse veramente morta. Speravo di avere conquistato il tuo cuore, e ho sacrificato Billy per questo. E, quando le cose sono precipitate, ho dato la colpa a Kara.

Non a te, a Kara.

Se io fossi stata al suo posto, sul pianeta delle alghe, non l'avresti mai mandata a salvarmi. Lo sapevo, anche se dopo allora le cose sono parse migliorare. Almeno questo, l'hai fatto per me?

Mi avresti sacrificato per lei. Mi hai sacrificato per Baltar, anche se alla fine ho scelto io di andarmene.

Di quello che avevamo costruito non era rimasto niente.

Non ho nemmeno provato ad odiarvi, non avrebbe avuto senso.

Non era colpa tua, né di Kara, né di Baltar. Le cose dovevano semplicemente andare così.

Eppure è stato bellissimo uscire con te ancora una volta, seppure da amici, non come gli sposi che eravamo, ascoltare la tua voce, ridere dei tuoi zoppicanti discorsi da ex-presidente. Ho sperato che ricordassi che una volta eri mio marito e che mi avevi sposata perchè credevi di amarmi. Ma prima di quell'ultimo bacio ti ho guardato negli occhi, quegli occhi che, come te, non sanno mentire, e ho capito quello che avevo cominciato a capire quando sono salita sul Raptor, abbandonando ciò che restava della Terra e delle nostre speranze.

Ho capito definitivamente che non avrei mai avuto ciò che desideravo, una vera famiglia, un posto dove stare in pace. Un posto per ricominciare.

Mi hai regalato delle sensazioni meravigliose, qualcosa che non provavo più da mesi, e ho deciso di andarmene prima di cancellarle.

Gaeta ha detto che brillavo. Era il momento giusto.

Andarsene brillando, prima che tutto tornasse buio.



Non sapremo mai perchè Dualla si sia uccisa: forse non lo sapeva bene nemmeno lei. Io ho provato solo a mettermi nella sua testa al momneto dello sparo. Spero funzioni, ma non ne sono sicura; il tutto è risultato parecchio confuso, ma nemmeno lei mi è sembrata troppo lucida in quel momento...
Vabbè, almeno gustatevi "Just a shadow" ^_^

 

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Capitolo 8
*** 07. Adama ***


07. Ammiraglio William “Husker” Adama

 

 

 

There must be a place, under the sun,

where hearts of olden glory grow young

 

Runrig, "Hearts of olden glory"

 

 

 

Per te, Lee.

Dicono che i genitori devono morire perchè i figli raggiungano la loro massima espressione. Tu l'hai raggiunta da tempo, senza di me. Mi hai seguito, obbedito, protetto e ti sei anche ribellato, ma restando sempre in piedi sulle tue gambe. Forse non c'ero quando avevi bisogno di me, ma questa volta che hai un mondo intero da scoprire, una nuova vita da cominciare, non lo farai da solo.

La mia ombra sarà sempre su di te, non ad oscurarti, ma a proteggerti e accompagnarti, sempre. L'amore di un padre non si cancella, nemmeno con la morte.

Ora sono io che devo andare, figlio mio. Senza di te.

 

 

Per te, Kara Thrace.

Qualunque cosa tu sia, sono sicuro che l'avrai scoperto quando non ci sarà più bisogno di te. E io preferisco andarmene prima di capire definitivamente che Baltar aveva ragione.

Non so se sei veramente un angelo, ma se esiste un solo Dio che ti ha rimandato indietro per salvare la tua gente, io lo ringrazio e prego che ti abbia in gloria.

Angelo o donna, sarai sempre una figlia per me.

E ora vai pure a cercare la pace e non avere paura: finchè vivrò, finchè vivrà Lee, vivrà anche il tuo ricordo.

Sam ti sta aspettando, dall'altra parte del sole.

 

 

Per te, Laura.

Per avermi ridato la fede quando l'avevo persa. Per avermi aperto gli occhi su un destino già scritto che non sapevo leggere.

Ti dovevo quest'ultimo volo, amore, le ultime pagine del nostro libro. Ti dovevo la vista di quello che anche tu ci hai permesso di raggiungere. Un'ultimo sguardo su una terra che non toccherai più.

Perchè so che questo sarà il tuo ultimo viaggio, Laura, e io non tornerò indietro senza di te, anche se lasciare mio figlio mi spezza il cuore.

Costruirò io la capanna che sognavi, e la dividerò per sempre con il tuo ricordo.

 

 

Per te, Galactica, che non ci hai mai abbandonato fino alla fine.

Vai verso il sole, vecchia signora; Samuel Anders ti guiderà verso il tuo giusto riposo, e verso la fine della sua sofferenza.

 

 

Per tutti coloro che ci hanno seguito fin qui senza abbandonare la speranza, per quelli che ci hanno lasciati.

La vostra strada è tracciata, ora che il futuro non è più nero come la notte, ma avete un cielo azzurro e luminoso sopra di voi. Il ciclo è interrotto; portate con orgoglio la vostra eredità, senza ripetere gli errori del passato.

C'è finalmente un posto, sotto il sole, dove i cuori dell'antica gloria ringiovaniranno.

 

 

 

 

La maggior parte di questo pezzo mi è venuta fuori di getto dopo aver finito l'ultima puntata, con un gran magone... Adama è un personaggio che ho amato, odiato, capito e non capito; è un capo, un militare, un padre e un amico, e tutto questo insieme lo rendono un personaggio a 360 gradi ^_^

Hearts of olden glory” è sua, ma anche di Laura Roslin e di tutti gli altri personaggi che sono arrivati alla fine. Non so se questo pezzo vi piacerà, ma vi consiglio di ascoltare la canzone riguardandovi il gran finale della serie, secondo me è adattissima!

Ammetto che alla fine della serie pensavo che questa sarebbe stata l'ultima traccia della compilation; ma ora che il magone se n'è andato, penso proprio che ne arriveranno altre (purtroppo per voi ^_^)!

 

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Capitolo 9
*** 08. Helo & Athena ***


08. Helo & Athena

 

 

 

'Cos these are the days of our lives

they've flown in the swiftness of time

these days are all gone now but some things remain

when I look and I find no change

 

Queen, “These are the days of our lives”

 

 

 

C'erano una volta due popoli che si erano combattuti per così tanto tempo che non si erano mai resi conto di desiderare la stessa cosa, nè che l'unico modo per ottenerla era di unirsi e non uccidersi più.

E, in mezzo a loro, c'erano due persone che si volevano bene.

Tutti gli altri dicevano che sbagliavano, perchè loro due erano diversi e prima o poi si sarebbero divisi in nome della loro gente.

E facevano tutto per separarli, per metterli uno contro l'altra.

E dicevano, “Prima o poi quello che sei prenderà il sopravvento su di te”.

E dicevano, “Sei solo un lavoro in pelle, un ammasso di ingranaggi.”

E dicevano, “E tu sei un umano, debole, imperfetto e fallace.”

Ma sbagliavano tutti. Loro due non hanno ceduto.

E alla fine della storia, l'uomo e la donna, l'umano e la Cylon, hanno avuto ragione. E tu sei la prova di tutto questo, Hera.

Quei giorni sono passati e nonostante tutto tra noi, tuo padre e tua madre, non è cambiato niente; ci siamo solo seduti indietro a guardare il futuro attraverso te.

Te che ora ci ascolti mentre scherziamo su chi ti insegnerà a cacciare e chi a seminare e costruire case, come se ci fossimo dimenticati di quei giorni in cui non sapevamo neppure se saremmo sopravvissuti all'odio che ci circondava, alla sofferenza che ci hanno inflitto quelli che ci volevano dividere, che non hanno mai creduto in ciò che noi rappresentavamo.

Fino ad oggi.

E' finita l'epoca dell'odio cieco e incondizionato. E' finita l'epoca dell'Uomo e del Cylon; le loro storie si sono intrecciate per non sciogliersi più. E' da te, che sei nata dall'amore, che una nuova epoca avrà origine, e sarai tu che la scriverai. Quello che è stato prima è solo un ricordo che stiamo già dimenticando mentre ti guardiamo correre nell'erba.

La nostra storia è finita, Hera.

Ora comincia la tua.

 

 

 

 

Quando ho buttato giù questa roba non avevo in mente un duetto, volevo tenere le voci di Helo e Athena separate, ma mi sono accorta che non era possibile ^_^ “These are the days of our lives” è una delle mi canzoni preferite, e la mia preferita dei Queen in assoluto, ed è di Helo e Athena insieme, basta guardare il finale dell'ultima stagione, non vi sembra? ^_-

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Capitolo 10
*** 09. Baltar ***


09. Baltar

 

 

 

 

I got God on my side

and I'm just trying to survive

what if what you do to survive

kills the things you love

fear's a powerful thing, babe...

 

Bruce Springsteen, “Devils and dust”

 

 

 

Molti dicono che la vita sia un cerchio, e che alla fine di ogni cosa tutto tornerà al proprio posto, anche quando si tenta disperatamente di allontanarsi dal raggio.

Prima ho creduto di essere il più grande scienziato ed esperto di genetica di tutte le Dodici Colonie, poi il prescelto da Dio per portare alla salvezza l'umanità.

Balle, tutte balle. Demoni e polvere, nient'altro.

Solo quando ho messo il dito sul grilletto ho saputo chi ero veramente.

Mi chiamo Gaius Baltar. Vengo da Aerelon, la più povera e sfruttata di tutte le Colonie, e sono figlio di un contadino. Ho abbandonato il mio pianeta confondendo perfino il mio accento pur di rinnegare le mie radici, e ce l'ho fatta. Ho venduto il mio popolo ai Cylon senza saperlo, per soddisfare quello che credevo il capriccio di una delle mie amanti, e me la sono cavata. Ho condannato a morte migliaia di persone prima per la mia sfrenata ambizione personale, poi per disperato il desiderio di salvarmi, sono stato processato per questo e me la sono cavata di nuovo.

Ti avevo veramente dalla mia parte, Dio, come ho sempre creduto? E' stato per questo che io ho vissuto e chi invece meritava di vivere è caduto? Sono sempre e solo stato una pedina nelle tue mani?

Non lo so più. Credo di avere sempre e solo cercato di sopravvivere. Ma come come puoi sopravvivere quando tutte le tue azioni uccidono ciò che ami? La paura è un'arma troppo potente.

E ora che ho fatto la mia parte, Dio, hai voluto punirmi o ricompensarmi? Quando ho imbracciato il fucile ho seguito il tuo disegno o ho agito con la mia coscienza, perchè era giusto che anch'io restituissi quello che avevo ricevuto senza meritarmelo?

E' questo che volevi dirmi? Che dovevo tornare alle radici che avevo abbandonato perchè me ne vergognavo, mentre non mi sono mai vergognato di come avevo usato il potere che avevi messo nelle mie mani?

Ora mi hai donato un terreno da coltivare, perchè sai che sono in grado di farlo, e una donna vera, non importa se di carne e sangue o di ingranaggi, perchè non è questo che conta, non ora, non più.

Hai chiuso il cerchio e iniziato a disegnare una spirale, perchè io sono tornato al punto di partenza, ma non è lo stesso da cui la mia avventura è cominciata; con questo nuovo inizio ho un fardello molto più pesante di quello con cui ero partito e che si è aggiunto a quello che mi aveva lasciato mio padre, e di cui non sono riuscito a liberarmi del tutto, perchè il tuo volere era che non lo abbandonassi.

E, stavolta, non lo abbandonerò.

Lo porterò con orgoglio, fino alla fine dei miei giorni.

 

 

 

 

 

Baltar è un personaggio troppo complesso perchè gli si possano dedicare poche righe, e questa traccia rispecchia una delle mille cose che mi sono chiesta sul suo conto alla fine della serie: è stato davvero ricompensato da Dio per averlo servito o il ritorno alla terra è stata una punizione? Sicuramente un nuovo inizio. Ascoltatevi anche “Devils and dust”, non sarà appropriatissima al personaggio ma merita!

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