Altrove

di Harisontour
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo ***
Capitolo 2: *** Partenza ***
Capitolo 3: *** Il Cappello Parlante ***
Capitolo 4: *** Reborn ***
Capitolo 5: *** Sii felice,Fay ***
Capitolo 6: *** Lezioni di volo ***
Capitolo 7: *** L'uomo ricco d'astuzie ***
Capitolo 8: *** Tutta colpa dei Nargilli! ***



Capitolo 1
*** Arrivo ***


 

Arrivo

Non serviva un genio per capire che erano giunti in un'altra dimensione. Kurogane aveva però l’impressione che quella volta sarebbe stato diverso. Anche gli occhi blu del mago si erano fatti più attenti nel guardare la stanza piena di strane macchine tecnologiche luminose. Non c’era niente che suggerisse presenze umane, eppure non potevano esserci oggetti senza qualcuno che li avesse creati. Mentre cercavano di capire dove si trovassero, due ragazze vestite di bianco si materializzarono davanti ai loro occhi, confabulando di quanto fosse comoda l’ultima versione di teletrasporto. –Buongiorno- esordì la più bassa, che aveva incantevoli occhi a mandorla incorniciati da un paio di occhiali dalla montatura nera –Benvenuti ad Altrove. Immagino che vi siate teletrasportati qui per recuperare qualcosa. Questo è l’Ufficio Cose Perse. Che cosa cercate?-. –Noi… una piuma…- rispose Shaoran. –Che tipo di piuma? E’ una piuma d’uccello? Potete descriverla?- fece la ragazzina perplessa. –Ehm… non è una piuma… come tutte le altre… è un…- -Shaoran, lascia fare a me, posso disegnarla- disse Fay –Avete un pezzo di carta?-. Le due giovani si guardarono spaesate, senza comprendere ciò che il mago aveva chiesto, poi la più alta tirò fuori da una tasca della giacca una sottilissima tavoletta grafica con una piccola penna, invitandolo a diseganre lì. Dapprima un po’ incerto, Fay rappresentò dettagliatamente uno dei frammenti di memoria. –Mi  dispiace- disse la ragazza alta dai capelli chiari, imbarazzata e smarrita - questa piuma produce energia alimentando i computer, che regolano la vita di Altrove. Non potete averla.-. Ecco come si chiamano quegli ordigni enormi, pensò Kurogane prima di insistere mentre Shaoran si irrigidiva, preoccupato. –Noi dobbiamo avere quella piuma!- disse. Le ragazzine si ritrassero spaventate, ma fu Fay a sciogliere la tensione dicendo con dolcezza:-Il mio amico non intendeva minacciarvi, signorine. E’ solo che quella piuma è una cosa davvero importante per noi… Appartiene a quella ragazza addormantata, Sakura… Rappresenta una parte della sua memoria e noi stiamo viaggiando per ricomporla…-. –Ascolta, Herako. Un modo ci sarebbe…- bisbigliò la più piccola delle due ragazze mentre l’altra spalancava gli occhi, protestando:-E’ assolutamente impossibile!-.
Niente era certo, ma ogni cosa era inevitabile. 

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Capitolo 2
*** Partenza ***


Partenza

Dopo aver confabulato per un buon quarto d’ora con l’amica, la bionda si decise aa annunciare con aria seria:-C’è una sola via per ottenere la piuma che alimenta questa centrale: dovrete trovare qualcosa di equivalente…-

-E avete idea di che cosa possiamo darvi in cambio?- disse Shaoran impaziente –Io devo recuperare quella piuma. Non importa come. Farò di tutto per averla-.
-Purtroppo è un‘ impresa disperata- disse la ragazza, rabbuiatasi –Dovreste cercare i Tre Oggetti, che si trovano in altre dimensioni…-
-Se si tratta solo di questo, siamo abituati a viaggiare… Mokona può trasportarci attraverso vari mondi e…-
-No. Dovrete riuscirci da soli. Ognuno di voi andrà in un luogo diverso, contemporaneamente. Saremo voi a teletrasportarvi lì. In molti hanno già tentato per ottenere la piuma, ma non ne è tornato nessuno. Siete davvero sicuri di voler tentare?-.
I tre si guardarono, decisi a partire.
-Bene- disse la ragazza bruna sotto lo sguardo di sfida di Kurogane –La ragazza addormentata e il vostro strano animaletto resteranno qui, sotto la mia tutela. Potranno vedervi e parlarvi attraverso uno schermo, ma nessuno sarà in grado di raggiungervi. Noi cercheremo di aiutarvi, innanzitutto cercando di scegliere la destinazione più adatta alle vostre capacità. Potrete tornare solo se e quando troverete l’oggetto nascosto nel vostro mondo-.
-Torneremo- dissero quasi all’unisono Shaoran e Kurogane –Devo tornare a casa- aggiunse quest’ultimo guardando Fay con durezza. Questo sentendosi osservato, mormorò con il suo vago sorriso:-Io non ho niente da perdere…-.
-Ora seguitemi-.
I tre entrarono in una grande stanza illuminata da lampade al neon. Una parete era ricoperta da un enorme schermo e nel mezzo del locale erano posizionati tre arcate di metallo. Una porta scorrevole si richiuse alle loro spalle.
-Tu, guerriero, passa attraverso il primo arco- disse la ragazzina –Tu con il mantello passerai per l’arco di destra e per te- continuò guardando Shaoran- E’ meglio quello centrale. Andate-.
A un passo da loro, tre incognite ad attenderli. Dentro di loro, la determinazione per superare ogni ostacolo. 

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Capitolo 3
*** Il Cappello Parlante ***


Altrove-Il Cappello Parlante Il Cappello Parlante
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-Flourite Fay- disse una ferma voce femminile.
Lo sguardo del mago percorse inquieto i quattro lunghi tavoli di ragazzi che occupavano l'immenso salone in cui si trovava, raggiunse il cielo stellato del soffitto e infine si posò sulla barba candida di un vecchio dal sorriso sapiente che lo osservava con evidente interesse attraverso un paio di sottili occhiali a mezzaluna.
-Flourite Fay- ripetè la voce con più durezza, invitandolo con un cenno a sedersi su di uno sgabello dove era poggiato un vecchio cappello rappezzato. Il ragazzo mosse un passo, incerto, mentre le fiammelle delle mille candele sfavillanti che illuminavano la sala gli danzavano davanti agli occhi. Si avvicinò ancora, barcollando, accompagnato da un lieve mormorio proveniente dalle tavolate. Strano. Era come se le sue gambe fossero più corte.  Cercò di reprimere le mille domande che, non sapendo dove fosse nè perchè, gli si affacciavano nella mente e si sedette appoggiandosi il cappello a punta sulla testa.  Dopo una frazione di secondo, una vocina prese a sussurragli in un orecchio:-Hmmm... Straordinario... Un caso come pochi... Confuso -ma chi non lo è quando arriva a Hogwarts?-, spaesato... Ma percepisco anche un potere magico elevatissimo... Doti nascoste... Un cervello brillante, molto brillante... E lealtà e coraggio non mancano...-. -Invece sì- lo interruppe istintivamente Fay a bassa voce, senza curarsi delle teste che lo guardavano, in attesa -Non sono una persona che sa... affrontare le cose-. -Ne sei proprio certo, eh? Bene, sembri convinto- rispose il cappello -In tal caso... CORVONERO!- urlò alla sala. Da uno dei tavoli, sovrastato da un arazzo blu e nero, arrivò un applauso. Anche il vecchio e alcuni adulti applaudivano. Perplesso, Fay si diresse al tavolo che aveva applaudito, dove si sedette accanto a una ragazza bionda dall'aria amichevole e un po' stravagante, anche se dall'aspetto poco loquace. Si accorse con lieve sorpresa che quel luogo sconosciuto era pieno di magia e incominciò ad osservarlo, incuriosito. Studiò i ragazzi dei quattro tavoli sopra i quali oscillavano gli arazzi, tutti di un'età compresa a occhio e croce tra i dieci e i diciotto anni, restando stupito nel constatare che lui era di gran lunga il più grande, anche se i ragazzini che avevano provato il cappello prima di lui erano i più piccoli di tutti. Quelli del tavolo in rosso e oro avevano generalmente un'aria fiera, come quella di Kurogane. Quelli in verde e argento, invece, avevano un'aria ancora più aggressiva di quella dal ninja. Il gruppo dall'aria più amichevole era quello in giallo e marrone, mentre tra i suoi compagni un paio di ragazze ricordavano in qualche modo Yuko.
Ogni tanto, il cappello sbraitava "CORVONERO", "GRIFONDORO", "TASSOROSSO" o "SERPEVERDE" e Fay, che si lambiccava il cervello per cercare di capire che cosa volessero dire quelle espressioni, in base alle quali ogni ragazzino si dirigeva verso un tavolo diverso, fu trattenuto dal fare domande da una vocina insistente nella sua testa che gli intimava di stare zitto. Quando tutti i bambini si sedettero il cappello fu portato via e il vecchio, sorridendo, iniziò a parlare. Diede a tutti il benvenuto e Fay potè dedurre che si trovava in una scuola. Dopo aver fatto alcune comunicazioni di cui il mago non aveva capito quasi nulla, infatti, presentò ai ragazzi alcuni nuovi insegnanti. Tutto, materie comprese, sembrava essere collegato in qualche modo alla magia. Osservando di sfuggita una ragazza che era appena entrata, Fay ascoltò il breve discorso, poi incominciò il banchetto. Sempre più incuriosito dalla singolare ma accogliente atmosfera, ascoltava i discorsi di tutti senza intervenire. Dopo mangiato tutti quanti si alzarono e Fay prese a seguire i suoi compagni di tavolo. I più piccoli, a cui lui si era unito, avanzavano dietro un ragazzo alto che gli mostrava la complicatissima strada per andare nelle loro stanze, svelandogli scorciatoie, gradini che scomparivano, botole e passaggi segreti affinchè potessero ritrovarla. Fay cercò di memorizzare tutto, quando il gruppo si fermò davanti a una statua -accidenti, quella era Yuko!-, che parlò rivolgendosi al ragazzo che lo guidava:-
Tre soli mi hanno ingannata
ma alfin tutti mi hanno trovata,
fu stolto il primo, malvagio
che un dono voleva per agio;
folle fu invece il secondo
che me volle dopo aver torto;
astuto il terzo, invece
a me dopo anni si arrese.
Di un ciclo faccio parte
-inesorabile è la mia arte-
chi mi conosce mai più mi rivede
chi a lungo scappa, infine a me cede,
chi aspetta il mio arrivo impaziente
soltanto all'ultimo istante si pente.
Se adesso sapete chi sono
entrate orsù, fier Corvonero!
-
Calò in silenzio pensoso, durante il quale il ragazzo, leggermente imbarazzato, si concentrò per trovare una risposta a quello che aveva tutta l'aria di essere un enigma piuttosto complesso. Dopo pochi secondi, il silenzio fu rotto da Fay, che d'istinto si lasciò sfuggire un timido:-"La morte". La statua sorrise e con un unico movimento fluido scoprì un passaggio che, come presto scoprì Fay, portava ai loro dormitori. Entrò titubante sotto lo sguardo ammirato e stupito dei compagni e si abbandonò al buio confortevole del sonno.

...Spero vi sia piaciuta. Gradirei se qualcuno mi facesse sapere perchè quella dannata immagine non si vede! Grazie... :)

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Capitolo 4
*** Reborn ***


Reborn (fay) altrove Reborn
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Si svegliò lentamente, deciso a far durare più a lungo il sogno meraviglioso che aveva fatto. Si sentiva confuso ed euforico allo stesso tempo, consapevole dell'assurdità della situazione. Tenendo gli occhi chiusi, tentò di ricordare: si era ritrovato in una scuola di magia, un posto davvero interessante, e non appena si era addormentato una voce femminile che gli era familiare gli aveva parlato in sogno. Cercò di concentrarsi per capire a chi appartenesse, era certo di averla giò sentita... Ah, già, certo, una ragazza di Altrove... Ma anche quello doveva far parte del sogno -
era stato talmente verosimile che non riusciva a capire quando si fosse addormentato-. La voce gli aveva detto che era finito in quello strano posto per trovare uno dei tre oggetti da scambiare con la piuma, anche se non ricordava quale. Gli aveva detto che durante la ricerca avrebbe vissuto in quella scuola come un qualsiasi studente e che lei lo avrebbe aiutato da Altrove, ma se la ricerca si fosse rivelata troppo ardua avrebbe potuto decidere che cosa fare... Poteva anche restare lì per sempre, aveva detto lei con una risatina... Pur forzando la memoria, non riuscì a ricordare altro e aprì di scatto gli occhi, certo di vedere Shaoran e gli altri, in chissa' quale altra dimensione. Per un momento non vide altro che delle tende, e quando si decise ad aprirle, incredulo, se ne rese conto: era ancora lì.
La luce dell'alba penetrava dagli spiragli delle finestre e il dormitorio era affollato di ragazzini ancora addormentati: solo pochi avevano già lasciato i loro letti. Si alzò lentamente nella penombra, con la curiosa sensazione di essere basso che si portava dietro dalla sera prima, diretto verso un baule che, come aveva appena notato, aveva il suo nome scritto sopra. Si accucciò a terra e lo aprì silenziosamente, curioso di scoprirne il contenuto. Osservò con stupore gli oggetti contenuti al suo interno: vestiti troppo piccoli per lui
-un'uniforme, a quanto pareva-
, libri scritti in un alfabeto per lui illeggibile, alcune provette di vetro scheggiate, un telescopio, una vecchia bilancia a due piatti e -seppe cos'era non appena la vide- una bacchetta. La strinse nella mano destra con trepidazione, pensando al suo lungo bastone e a quanto questa sembrasse corta al confronto e inspiegabilmente, senza che lui avesse fatto o detto niente, la bacchetta si allungò di qualche centimetro. Eccitato, si diresse di corsa verso la porta del dormitorio, ma si arrestò bruscamente contemplando la sua immagine riflessa in uno specchio vicino all'uscita. Gli girava la testa. Un bambino di dieci anni, biondo e con gli occhi di un blu intensissimo, gli restituì lo sguardo stupito ed esitante. Scintille azzurre scaturirono spontaneamente dalla bacchetta. Era lui, Fay, quando era ancora degno di portare il suo vero nome. Era lui, ci nuovo in una torre, stavolta non come prigioniero, ma per ricominciare la sua vita da prima che il peggio accdesse. Era lui libero, libero davvero.


Here am I, in pieno crossover.
I hope you liked it, io di certo mi ci sono impegnata anche se l'ho scritto di getto e non l'ho nemmeno riletto prima di pubblicarlo (quindio se vedete errori vi prego di segnalarlo e di perdonarmi -.-)...
Avevo deciso di alternare i capitoli a seconda di chi doveva esserne il protagonista, ma avevo voglia di scrivere questo, quindi penso che Fay avrà la priorità... O forse cambierò mano a mano l'ordine, visto che lui deve essere l'ultimo a tornare... Tra l'altro sono un po' inguaiata perche non so che cosa farò combinare agli altri :S! Se mi consiglaste un libro (o un film) in cui farli "entrare" non sarebbe male ;)... A presto (spero)!

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Capitolo 5
*** Sii felice,Fay ***


Sii felice Fay Sii felice, Fay
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-Tu sei Flourite, non è vero?- disse la ragazza che era al tavolo con lui la sera prima, con tono amichevole.
-Sì, sono io- rispose Fay guardando i suoi occhi un po' sporgenti -Posso aiutarti?-
-Mi hanno detto di consegnarti questa, è da parte del Preside...- disse lei imbarazzata.
-Grazie mille- disse gentilmente il ragazzo.
-Dovresti aprirla subito, sai- aggiunse lei, innervosita -Temo che sia una Strillettera... Spero che tu non abbia combinato qualcosa già dal primo giorno...-
Il ragazzo, stupito, prese la bustina rossa che gli era stata data con cautela, chiedendosi cosa fosse una Strillettera:-VOGLIO VEDERTI!- tuonò la busta stessa, aprendosi. Poi si volatilizzò come se niente fosse.
-Be', poteva andare peggio, immagino...- sorrrise la ragazza a disagio -Ti accompagno da lui...-.
Passarono un buon quarto d'ora per le scale, che cambiavano continuamente posizione, finchè non giunsero di fronte ad una porta in legno massiccio, sormontata da due Gargoyle di pietra.
-Io ti lascio qui- annunciò la fanciulla -Piuma di zucchero!-. A queste parole una delle due creature prese vita e la porta si aprì.
-Entrate tutti e due- disse una voce gentile.
I ragazzi si guardarono ed entrarono nella stanza. Il vecchio mago della sera prima li scrutava da dietro una grande scrivania piena di oggetti vibranti.
-Bene- disse il vecchio, calmo, invitandoli a sedersi su due sedie apparse dal nulla -Mi dispiace, Fay di essere stato costretto ad interrompere la tua prima colazione e di averti mandato quel messaggio scortese. Immagino che mandare un avviso scritto sarebbe stato più garbato... Ma tu non sai leggere il nostro alfabeto, non è così?-
-Sì, Signore.-
-Bene, bene. A questo potremo ovviare dopo. Mi è stato detto che vieni da molto lontano e che dunque non sai molto di questo posto, così ho applicato alla zona un Incantesimo di Traduzione... E questa signorina, in gamba quanto ogni Prefetto di Corvonero, sarà la tua guida nella scuola.- disse l'uomo accennando alla ragazza.
-La ringrazio...- fece Fay, ma fu subito interrotto dal Preside:-Mi piacerebbe che tu tornassi qui, stasera, per fare in modo di risolvere alcuni problemi. Ti auguro una buona giornata, Fay, spero che ti troverai bene...-. Forse se l'era immaginata, ma una scintilla comprensiva aveva attraversato quei chiari, potenti occhi savi.

-...E questo incantesimo, ragazzi, vi permetterà di sollevare oggetti... proprio così... Wingardium Leviosa!-.
Un brusio eccitato percorse l'aula sotto -be', non proprio sotto, data la statura dell'insegnante- lo sguardo tra il divertito e il compiaciuto del professore, che faceva svolazzare con grazia una piuma che ancora gocciolava inchiostro.
-Non mi aspetto che ci riusciate subito- proseguì l'ometto dopo aver mostrato alla classe il corretto movimento della bacchetta -Ma sono certo che potrete presto ottenere ottimi risultati. Buon lavoro!-.
Troppo facile, pensò Fay mentre la sua piuma volteggiava leggiadra sul banco e  il suo compagno di banco lo osservava con occhi sgranati da dietro gli occhiali squadrati. Non aveva nemmeno preso la bacchetta.
-Bene, molto bene!- squittì allegro il professore -Dieci punti a Corvonero! Ora, Flourite, se vuole essere così gentile da ripeterlo davanti alla classe...-.
Dalla reazione del suo compagno, non pareva il caso di sbandierare il fatto che lui poteva fare incantesimi senza bacchetta, dunque Fay si alzò e fece levitare la piuma imitando inutilmente il grazioso movimento del polso che aveva osservato fare all'ometto, sorridendo.
Eppure ancora tutti lo guardavano con tanto d'occhi. Anche il professore sembrava piuttosto stranito. Fay inarcò le sopracciglia, più perplesso di loro. Poi capì.
Ah, già, mi sono scordato di pronunciarlo.

-Bene- trillò Vitious, riprendendosi -A quanto pare siamo di fronte ad un talento particolare. Lo segnalerò al professor Silente, e... altri venti punti a Corvonero! Ora, se volete  provare di nuovo...-.
La classe, scossa, riprese le bacchette. Fay rimase a guardare i compagni che, lentamente, si impadronivano aa loro volta dell'incantesimo.

-Piuma di Zucchero- disse Fay al Garagoyle dell'ufficio del preside subito dopo cena.
Entrò con calma, accolto dallo sguardo intenso e indagatore di Silente.
-Buonasera, Fay- esordì sorridendo -Come hai trovato il tuo primo giorno ad Hogwarts?-
-Molto piacevole, grazie- rispose educatamente il ragazzo.
-Siediti pure. Il professor Vitious mi ha detto che sei in grado di usare magia non verbale- dal suo tono, Fay capì che l'uomo non si aspettava una risposta e lo lasciò proseguire -Confesso di esserne stupito, anche se non conosco bene la magia del tuo paese... A proposito...- a un cenno della sua bacchetta arrivarono i libri di Fay -Penso che ora ti siano più comprensibili-.
Fay si accorse con stupore che riusciva a leggerne i titoli.
-Vorrei spiegarti alcune cose su questa scuola... Anche se poi potrai rivolgerti a Zara, la ragazza che ti ha acompagnato, per qualsiasi domanda...-

Fay uscì dall'ufficio del preside quasi di corsa, il cuore che gli martellava nel petto.
C'erano tre problemi.
Primo, non sapeva quanto il preside conoscesse della sua storia.
Secondo, quell'uomo aveva un potere magico enormemente superiore al suo.
Terzo, non aveva idea di come mettersi in contatto con Altrove.


E con questo capitolo, amici, vi lascio, sempre brancolando nel buio sui futuri sviluppi... -.-"
Spero che abbiate voglia di recensire e ringrazio tutti coloro che hanno letto sino ad ora: je adore vouz (comunque non parlo francese, quindi perdonate eventuali, probabili scemate...)!

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Capitolo 6
*** Lezioni di volo ***


Lezioni di volo Lezioni di volo
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Un'orda eccitata di Corvonero e di Serpeverde uscì di corsa dai cancelli della scuola, in fibrillazione. Anche Fay, incuriosito, si diresse di buon passo verso la sua prima lezione di volo. Per la prima volta da quando era arrivato ad Hogwarts, pochi giorni prima, avrebbe fatto qualcosa che gli era completamente ignoto. Il gruppo oltrepassò le serre e il recinto di Cura delle Creature magiche, fino ad arrivare nei pressi di uno stadio ellittico, ampio, con degli anelli ai due estremi. Sul prato, a pochi centimetri da terra, levitavano immobili delle scope. La voce dell'insegnante di volo, Madama Bump, gli spiegò il modo corretto di impugnare il manico, di salire in sella e di darsi la spinta per partire.
-Al mio tre...- disse incitandoli a partire -Uno... due... TRE!-
Poche scope schizzarono in aria, pochissime lo fecero con il loro proprietario ancora in sella, e due soli ragazzi riuscirono a proseguire il volo.
E' straordinario, si disse Fay curvando con precisione verso destra, assolutamente straordinario. L'altro ragazzo rimasto in volo, bruno con gli occhi chiari, era anch'esso inebriato dalla sensazione. Entrambi puntarono, verso l'alto, sempre più in alto, sempre più in alto...
-Va bene, siete bravi!- gracchiò Madama Bump -Ora TORNATE-IMMEDIATAMENTE-GIU'!-.
Fay atterrò a malincuore, con deliberata calma. Per un attimo incrociò lo sguardo ghiacciato ma ardente del ragazzino dai capelli scuri.
-Abbiamo trovato due futuri Cercatori!- disse la professoressa -Che purtroppo dovranno aspettare ancora un anno per potere entrare nelle rispettive squadre di Quidditch...-.
Poi riprese la lezione, mugugnando qualcosa sulle "stupide regole" e sul "parlare con Silente".
-Come ti chiami?- chiese Fay al ragazzo che aveva volato con lui.
-Regulus Black-
-Piacere, Fay... Sai per caso cos'è il Quidditch?-
Regulus, così si chiamava, lo guardò inarcando le sopracciglia.
-No, davvero, io vengo da lontano, non ne so niente...-
Ed eccolo lanciato a spiegare le regole di quel gioco e a decantare le virtù dei Cercatori.
 
-Accidenti, Sir- disse James innaffiando Algabranchia nella serra -Quei due mi daranno filo da torcere, l'anno prossimo... Visto come hanno volato?-
-Sì, Jamie... se sarai nella squadra non escludo che perderete...-
-Io sarò nella squadra, Felpato! E ti assicuro che da quando entrerò a farne parte, cioè dalla prossima settimana, non perderemo neanche una partita...-
-Infatti, James- si intromise Remus -Ma mi spieghi questo cosa c'entra con l'affogare l'Algabranchia?-.
-Non sto affogando nessun... Oh, Merlino!-.

-Ciao-.
Sentendosi salutare, Fay distolse lo sguardo dal fuoco allegro della Sala Comune, rimuginando nuovamente su Silente e sulla sua missione, dopo aver represso quei pensieri per tutta la giornata. Fece un cenno distratto alla ragazza, Zara, che lo aveva appena salutato.
-Come va?- chiese lei, sognante.
-Tutto bene, tu?-
-Bene anch'io, grazie. Ti dispiace se mi siedo qui?-
-No, fai pure- rispose il mago facendole spazio su divano.
Era meravigliosamente piacevole, con la scusa di fare domande su Hogwarts, parlare con quella ragazza. Proprio come volare sulla scopa.
-Oggi ho avuto la mia prima lezione di volo- disse Fay dopo qualche minuto di spensierata conversazione.
-Oh, sì, Madama Bumb mi ha detto che voli molto bene. L'ho incontrata stasera dopo gli allenamenti, sai- disse con un certo orgoglio -sono anch'io nella squadra di Corvonero-.
-Giochi da Cercatore?-
-Come fai a saperlo?- chiese lei, gli occhi azzurri ancora più sporgenti.
-Non lo so. Solo che è l'unico ruolo che mi ricordo, la professoressa ha detto che io e Regulus Black potremmo essere Cercatori. E a ripensarci, anche le spiegazioni di quel ragazzino erano incentrate sul Boccino d'Oro...-
Zara lo fissò, con un'espressione tra il corrucciato, il sorpreso e il divertito che la rendeva particolarmente carina, inarcando le sopracciglia. Forse era stupita per il fatto che Fay non conoscesse il Quidditch. Forse era perplessa perchè Madama Bump gli aveva predetto un futuro da Cercatore. O forse...
-Regulus Black è un Serpeverde?-
-Sì- rispose Fay un po' confuso. Aveva già sentito dal preside discorsi sui pregiudizi fra le Case, ma pensava che riguardassero principalmente la lotta fra i Grifondoro e i Serpeverde.
-Tu non vuoi fare amicizia con quella feccia, vero?-
-Veramente lo trovavo piuttosto simp...-
Scintille azzurre schizzarono fuori dalla bacchetta di Zara, paralizzando per un attimo le dita di Fay.
-Scusa- disse poi con falsa leggerezza -Ma...-.
Sembrava che qualcosa le impedisse di continuare. Si allontanò a passo svelto e salì le scale del dormitorio delle ragazze, lasciando Fay solo e alquanto confuso. Doveva chiederle spiegazioni, dirle qualcosa... 
Cercò di seguirla su per le scale, ma poi decise di rimandare. C'era qualcosa nell'aria di quella scuola, qualcosa che lo faceva sentire libero e sereno, qualcosa che lo attraeva e lo dominava. Proprio come volare sulla scopa.

Eccomi qui di nuovo, eventuali lettori!
Lo so, lo so, lo so che questo capitolo è più inutile degli Spettrocoli del Cavillo, ma mi allettava l'idea di legare alcuni fatti al volo. E poi non preoccupatevi, che la mia mente malata scriverà anche a partire da questo. Hehehe (tra l'altro, sto per leggere le Cronache del Mondo Emerso e ho già pensato a Shaoran, quindi giuro che questo sarà l'ultimo capitolo filato su Fay! Ora tocca agli altri).
Comunque, per chi fosse interessato, Zara è la madre di Luna. Cioè, all'inizio doveva essere Luna stessa, ma alla fine ho pensato che negli anni di scuola di Harry succedono troppe cose note. E poi, lo ammetto, ho una voglia matta di Malandrini (amo sfottere James xD)!
Be', dopo questi eccitanti momenti di follia... -.- ... Spero che abbiate voglia di recensire e vi aspetto :D!
(Illusa. Tanto le tue storie non se le fila nessuno.)
Abbiate pazienza, la mia coscienza sa essere molto poco incoraggiante, piuttosto dovrei ringraziare chi ha letto e addirittura recensito, e perfino recensito positivamente questa cavolo di storia.
See you!
UzKaNt

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Capitolo 7
*** L'uomo ricco d'astuzie ***


Ulisse L'uomo ricco d'astuzie
Gli occhi del ragazzo si aprirono lentamente, richiudendosi subito, accecati da una lama di luce. Quel rapido movimento non sfuggì ad un uomo che lo osservava con lieve apprensione, inginocchiato accanto a lui. Shaoran si costrinse a riaprire gli occhi. In un primo momento vide solo una figura nera in controluce. Poi, mentre la sua vista si adattava, mise a fuoco i colori del cielo e di un'immensa distesa d'acqua scintillante.
Questo deve essere il mare, pensò il ragazzo affascinato, contemplando l'azzurro più intenso che avesse mai visto.
-Dove sono?- chiese lentamente all'uomo. Non era molto anziano, ma la pelle del suo volto era segnata da rughe sottili e cicatrici che gli conferivano un'aria saggia, mentre il suo sguardo era limpido e vivo come quello di un bambino.
-Sulla mia nave. Ti ho trovato dopo l'incendio di Troia, eri svenuto... e ho deciso di portarti con me. Ma ora dimmi, chi sei?-chiese con curiosità appena percettibile.
Shaoran non rispose. Il racconto dell'uomo gli aveva ridestato qualcosa. L'incendio... E il nome di quella città...
-Non aver paura- aggiunse -Io sono Ulisse, non intendo farti del male-.
Le ultime parole famose. Un altro uomo, alto e dall'aria forte, si avvicinò minaccioso, con l'asta in mano:-Ulisse, non vedi che non parla? Non leggi la paura nei suoi occhi? E' un Troiano, e per questo va ucciso-.
prima che Ulisse potesse replicare, Shaoran lo disarmò con un calcio, rapido.
-Non è che un ragazzo, compagno. Io non ucciderò innocenti-.
Altri uomini si avvicinarono mormorando, e uno gridò:-E' un nemico, Ulisse!-
-Non ti comprendo- rispose lui -La lunga guerra è finalmente giunta al termine, riflettete, compagni: non abbiamo nemici-.
Nessuno trovò più il modo di obbiettare.
-Mi chiamo Shaoran- disse infine il ragazzo, senza abbandonare il filo dei suoi pensieri.
Fujitaka raccontava le storie di quest'uomo. Era un lungo viaggio di ritorno da una guerra in tempi antichissimi. Per la precisione, le leggeva: un poema, ecco di cosa si trattava! Ma com'è possibile che io sia qui?
La domanda gli affiorò spontanea alle labbra, con foga:-Tu sei Ulisse 
πολύτροπος
? Quello che ha sconfitto i Troiani con l'inganno del cavallo di legno?-




Va bene, è corto e fa un po' schifo. Un po' tanto, a dirla tutta. Ma è stato già abbastanza difficile resistere alla tentazione di continuare la storia di Fay, cosa che comunque farò molto presto :)... Per l'inizio del viaggio di Kurogane dovrete aspettare ancora un po', perchè devo finire di leggere un libro dove con ogni proibabilità dovrei ficcarlo (grazie, San il Distruttore)... Mi scuso con Omero, non volevo insultarlo... Spero che sia davvero cieco, non vorrei che leggesse questa cosa reincarnato in fantasma e venisse a tormentarmi... :S
A presto (spero!)...   



 

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Capitolo 8
*** Tutta colpa dei Nargilli! ***


Tutta colpa dei Nargilli! Tutta colpa dei Nargilli!

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-Zara?-
La ragazza non rispose. Non lo guardò nemmeno, a dire il vero.
-Zara, puoi dirmi cos'hai contro Regulus?-
-Non ho niente contro di lui- disse lei gelidamente.
Erano passate settimane, settimane in cui la ragazza non gli aveva affatto rivolto la parola.
-Non è vero-
-Fay- disse Zara, colpita dal peso che il ragazzo aveva dato a quelle parole -Io non ho davvero niente contro di lui, non ancora. Tu non capisci!-
-Fai in modo che io capisca- replicò lui.
-La sua è una famiglia di Mangiamorte, Fay!-
-Mangiamorte?-
-Non hai mai sentito parlare del Signore Oscuro?-
-Non me ne hai mai parlato, Zara- osservò Fay.
Ma certo. Lui viene da lontano. Non può sapere.
-Il Signore Oscuro, noto sotto il nome di Lord Voldemort, è un Mago Oscuro molto pericoloso- spiegò Zara abbassando la voce -Sta reclutando seguaci, si dice che sia bramoso di potere, io e Xeno pensiamo che voglia farlo sopprimendo i Nargilli...-
-Cos'è un Nargillo?- chiese il ragazzino, curioso.
-E'una creatura che vive nel cervello della gente. I Nargilli sono invisibili e se non ne hai nessuno in testa non puoi più pensare, così se restassero solo i suoi potrebbe governare le nostre menti...- disse lei, sicura.
Sì, vabbè, e io ci credo.
-E i Mangiamorte?-
-Quelli sono i seguaci di Voldemort! I loro Nargilli vengono risucchiati a tradimento da chi si unisce a lui, per potenziare il suo cervello... La gente lo segue per avere la sua fetta di bottino e non sa che sarà ridotta in schiavitù. I Black adulti ci sono cascati tutti, e anche Regulus farà la stessa fine, spinto dai genitori. L'unico che ha una possibilità per scampare a questa fine è suo fratello Sirius. E' finito in Grifondoro, avrà di certo il coraggio di opporsi...-
-Grazie, Zara, me ne ricorderò- tagliò Fay.
Molto affidabile, questa ragazza. Però il nome di Voldemort lo aveva già sentito mormorare. E anche quello strano titolo, Mangiamorte.


Sirius Black, sesto anno, Grifondoro, era un ragazzo popolare. Molto popolare.
Quasi quanto il suo migliore amico James Potter, formidabile cercatore della squadra di Quidditch della sua Casa.
James Potter era bello, forte, coraggioso, spiritoso, brillante e ovviamente corteggiatissimo da tutte le ragazze della scuola. Ed era anche un presuntuoso come pochi, anche se questo difetto impallidiva accanto al suo enorme talento per tutto.
James Potter disprezzava i Serpeverde con la scusa di odiare le Arti Oscure, e per questo era stimato esattamente dai tre quarti degli studenti della scuola. Fay era uno dei pochi a trovarlo veramente insopportabile.
Lo vide per la prima volta da vicino quando, a colazione, si approssimò al tavolo dei Grifondoro, cercando informazioni oggettive su Voldemort e i Mangiamorte. I Serpeverde, accusati di essere attratti dalla Magia Nera, non erano buone fonti. I Corvonero potevano esserlo, ma dopo il racconto assurdo di Zara era meglio andare sul sicuro. Restavano i Tassorosso e i Grifondoro, dunque, non conoscendo nessuno, Fay chiese dell'unico di cui conosceva il nome: il fratello di Regulus.
-Sei Sirius Black, vero?-
Il ragazzo annuì annoiato.
-Puoi dirmi qualcosa sui Mangiamorte?-
-Mi spiace, io non sono informato- rispose Sirius con uno sguardo inceneritore -Chi li conosce meglio è mio fratello Regulus, ragazzino. Cumunque, temo che tu sia ancora troppo piccolo per unirti a loro-. Il sarcasmo amaro che Fay riuscì a percepire nella sua voce gli fece gelare il sangue nelle vene.
-Non voglio unirmi a loro nè niente del genere. Volevo solo capire chi sono e che cosa fanno, perchè si da il caso che qualcuno sostenga che tuo fratello sia in procinto di diventare uno di loro- replicò Fay con freddezza.
Sirius Black si alzò di scatto:-Non è vero- disse furioso per poi andarsene a grandi passi, seguito dal suo amico Potter.


-Non prendertela, dai- disse James, in piedi alle spalle di Sirius che si ostinava a guardare fuori dalla finestra -Fa il primo anno, non sa ancora niente...-
-James-
-Sirius-
-Non ti rendi conto, vero?-
-No, Pad, ma penso che potresti provare a spiegarti-
-Lo sai che tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde, me escluso. Lo sai che Lord Voldemort sta prendendo potere. Lo sai che i miei sono suoi sostenitori, più o meno dichiarati. Lo sai anche tu che cosa diventerà mio fratello.- disse Sirius con voce tremante -E sai che nonostante tutto, nonostante io non lo voglia, sono uno di loro-.
-No, Sirius. Questo è falso- rispose James, calmo.


Per Morgana, lo so che la Rowling ha detto che James era un Cacciatore, ma la fanfiction è mia, quindi decido io! Chissenefrega del parere della scrittrice! xD
Questo capitolo ha un che di delirante, non trovate? Verso la fine diventa già più serio. Vi anticipo che i pregiudizi dei Grifondoro nei confronti dei Serpeverde saranno importanti nello svolgimento della storia. Non so quanti anni di differenza ci siano fra Sirius e Regulus, e in questo caso ho scelto di fargli fare il primo anno. Sirius, dunque, ha cinque anni più di lui.
Ultima cosa: la fanart che ho messo all'inizio di questo e degli altri capitoli è una mia modesta creazione. Non mi soddisfa in pieno, tuttavia dopo la fatica che mi ha richiesto disegnarla ed aggiustarla al computer, vi prego di non essere troppo crudeli nei suoi confronti. L'idea era di raffigurare un Fay undicenne ad Hogwarts. Spero di esserci riuscita :).
Grazie a tutti!

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