Quando tutto cambia.

di Marta Michelle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** A Day in the life ***
Capitolo 3: *** It's been a long time ***
Capitolo 4: *** Please Please Me ***
Capitolo 5: *** Gettin Better ***
Capitolo 6: *** India,India. ***
Capitolo 7: *** Good Night ***
Capitolo 8: *** The Long And Widing Road ***
Capitolo 9: *** 9.The End ***
Capitolo 10: *** 10.Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Letizia non era una semplice ragazza. Lei aveva due grandi passioni : la musica e la scrittura. La passione per la musica era stata scaturita dal fatto che la madre, quando lei era piccola, si sedeva al piano e le suonava molte canzoni; infatti Letizia aveva preso molte lezioni di piano, fin da quando era piccola. La passione per la scrittura invece era nata grazie a suo padre. Lui era un professore di matematica ormai in pensione; Letizia ricordava con piacere quando lui la metteva sulle sue ginocchia, e prima dell’inizio della scuola, le insegnò a scrivere, e ricordava anche quando la sera , mentre era nel suo letto, suo padre le si avvicinava e le raccontava bellissime storie che parlavano di giovani e belle ragazze che si innamoravano. Ma poi quando si faceva tardi suo padre chiudeva il libro e le dava il bacio della buona notte. Letizia ormai era cresciuta. I suoi capelli corti e mattoni erano ormai diventati dei lunghi ricci che ondeggiavano sulle sue spalle. I suoi grandi innocenti occhi verdi erano diventati più belli e sembravano felici. Ma qualcosa era cambiato: aveva abbandonato le lezioni di piano per dedicarsi alla chitarra, suscitando un po’ di scontento nella madre, che vedeva quello strumento non adatto ad una ragazza. Ma a lei non importava, aveva imparato a non dare peso a quello che gli altri dicevano di lei. Ormai era quasi arrivata l’estate e tutti i ragazzi ne cominciavano a sentire l’odore. Letizia era arrivata all’ultimo anno del Liceo e stava preparando gli esami.
-Ehi Macca! Come posso scrivere questo testo in inglese?- le chiese la sua amica Megan. Megan era una ragazza con i capelli lunghi, castani e lisci e gli occhi marroni come la terra. Si erano conosciute all’ asilo e da allora erano state sempre amiche. Megan aveva i suoi stessi interessi, erano così simili.
-Tieni te lo scrivo su questo foglio-
La ragazza lo lesse ad alta voce: -Pensa di meno ai Beatles e studia più inglese!-
 Letizia cominciò a ridere come una pazza, e Megan la seguì. I Beatles erano una band molto famosa ( ma suppongo che questo già lo sappiate) e le ragazze non erano rimaste indifferenti al loro fascino. Megan, o Meg come la chiamava Letizia, era completamente innamorata di George Harrison; mentre Letizia preferiva non dichiarare chi fosse il suo preferito anche perché odiava il fatto che le ragazze guardassero solo il loro aspetto e non ascoltassero veramente la musica. Per lei era un insulto al loro lavoro.
-Dai,Macca, sei sempre la solita! Lo sai che mi piacciono e che non ne posso fare a meno!-
Vi sarete chiesti perché Meg continuava a chiamare Letizia con quel nome: ‘’Macca’’. ‘’Macca’’ era il sopranome che avevano dato a Paul McCartney, e Meg aveva deciso di chiamare la sua amica così perché aveva il sospetto che fosse proprio il bassista dagli occhi verdi il ragazzo che Letizia sognava ogni notte, ma del quale non aveva mai voluto svelare il nome. Letizia non aveva segreti con la sua amica, ma quella era l’unica cosa che non voleva dirle. Passarono i giorni e le ragazze studiarono giorno e notte. Sostenerono gli esami ed uscirono con ottimi risultati.
- Mamma! Papà! Sono uscita con sessanta e lode!- entusiasta la ragazza rientrò in casa.
-Bravissima! Sono molto fiera di te!- la madre la abbraccio.
-Dov’è papà?-
-è nel suo studio! Vai da lui!-.
 La ragazza percorse il corridoio,fino ad arrivare davanti alla porta di legno scuro. Bussò ed aprì lentamente la porta. Suo padre era seduto alla scrivania a fare dei conti.
-Papà sono uscita con sessanta e lode!- disse la ragazza guardandolo. Suo padre alzò la testa e le sorrise.-
Non ne avevo dubbio cara! Tieni questo è il mio regalo!- le porse un quadrato incartato con una carta blu ed un grande fiocco verde. Letizia lo prese e strappò la carta. La ragazza rimase per qualche minuto a bocca aperta a fissare il suo regalo. Era un disco dei Beatles.
-Papà ma è ‘’Please Please Me’’! Il loro primo album,difficile da trovare! Grazie mille!-
-Ma non è finita! Tira fuori il disco!-. Con un gesto delicato tirò fuori il vinile e cadde a terra una busta; la raccolse e la aprì.
- biglietti!-sussurrò la ragazza. Corse ad abbracciare suo padre.
-Grazie mille! sono felicissima!-
Letizia uscì subito da casa sua, e corse verso la casa della sua amica che era nel suo salotto ad ascoltare i Beatles. L’amica dalla finestra la vide correre e gli andò incontro.
-hi che succede Macca?-le chiese preoccupata.
-Noi due mia cara Meg andremo al concerto dei Beatles a Roma!-
Meg rimase a fissarla, non poteva crederci, fin quando l’amica non le mostrò i due biglietti. Le due ragazze cominciarono a urlare per strada.
-Io ti voglio troppo bene!Non ci credo, li vedremo!-
Letizia era così felice di vedere la sua amica così eccitata. Il 28 Giugno 1965 era vicino e le ragazze non stavano più nella pelle.



Eccomi con una nuova storia! Non so se sia simile all'altra ma gradirei dei commenti per sapere cosa ne pensate
Grazie mille!
Baci
MMC

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Capitolo 2
*** A Day in the life ***


Quella mattina il sole estivo illuminava Roma e dintorni. Letizia si svegliò presto per prepararsi, ma una volta davanti all’armadio non seppe scegliere. In quel momento critico suo padre entrò nella stanza.
-Qualche problema Letizia?- chiese amorevolmente suo padre.
-Non so cosa mettermi papà! Non voglio essere come le altre!- disse Letizia fissando ogni vestito nell’armadio.
-Perché non metti quei pantaloni,quella camicetta e delle scarpe abbinate?- disse il padre prendendo alcuni capi dall’armadio. Aveva scelto un paio di pantaloni stile capri di Jeans ed una camicetta blu.
- Hai scelto questi vestiti perché ti piace il blu! Ma mi piacciono! Grazie papà!-
-Tieni questo è un regalino per essere ancora più speciale- le porse una fascia blu.
-Grazie è bellissima- lo abbracciò.
Letizia indossò gli abiti scelti dal padre abbinandoci delle ballerine e una bella borsa a tracolla; mise la fascia tra i capelli ricci ed uscì di casa dove Meg la aspettava.
-Letizia! Non fare tardi e stai attenta!- le urlò la madre dalla finestra.
Le due ragazze si incamminarono verso la fermata del bus. In pochi minuti arrivarono alla stazione dove presero il treno per Roma. Durante il viaggio le due ragazze si addormentarono. Arrivate a Roma presero il bus per piazza Cavour. Arrivarono davanti al teatro, dove c’era un’orda di gente . Le due ragazze riuscirono ad infilarsi tra la folla per raggiungere i primi posti. Aspettarono per molto tempo ed alcune ragazze cominciavano ad innervosirsi. Cominciarono a suonare i vari gruppi e cantanti di supporto. Ma ecco, dopo circa un’ora, il presentatore salire sul palco e presentarli. Salirono sul palco. Le ragazze cominciarono ad urlare, tutte tranne Letizia. Ma quando vide Paul, si sentì strana. Il suo cuore le batteva a mille, sentiva le gambe tremare. Si voltò verso Meg che le sorrideva. Loro erano in prima fila, e i quattro ragazzi cominciarono a suonare ‘’Twist and Shout’’. Tutti ballavano,cantavano, e naturalmente le ragazze urlavano. Ma Letizia era come incantata dalla musica e cantava senza accorgersi della sua amica accanto a lei. Quando i ragazzi cominciarono a suonare ‘’She loves you’’ le ragazze si scatenarono. Letizia sentiva il vuoto accanto a se, così si voltò e si accorse che la sua amica era svenuta. La prese e la portò fuori. 
-Meg? Stai bene?- chiese preoccupata alla ragazza che intanto stava riprendendo i sensi.
-Si sto bene! Scusami se ti ho fatto perdere le ultime canzoni!-
-Non ti preoccupare!- gli sorrise - Meglio andare a cercare un posto dove puoi stenderti e dove puoi avere dell’acqua!- , Meg annuì. Le due ragazze si alzarono e si avvicinarono ad una porta secondaria del teatro, dove era appostato un buttafuori.
-Di cosa avete bisogno ragazze?- chiese con aria sospettosa l’uomo,
-La mia amica non si sente molto bene, vorremmo andare in bagno, perfavore!- chiese con aria supplichevole Letizia.
-Va bene,entrate! In fondo al corridoio a destra! Ma non andate nelle altre stanze!-
-Grazie mille!- sorrisero le due ragazze.
Il corridoio era buio ,illuminato da qualche lampadina a luce fievole.
-Macca io non ricordo cosa aveva detto!-
-Sinceramente neanche io, ci infileremo nella prima stanza che troviamo!- le due risero.
Trovarono una porta aperta e si infilarono nella stanza. C’era un divano,una poltrona ed un piccolo tavolino con un posacenere e delle cicche sopra. Meg si sedette sul divano, mentre Letizia si guardava intorno.
-Meg, penso che siamo finite nel camerino dei Beatles!- disse con voce preoccupata Letizia,
-Cosa te lo fa pensare?>> chiese tranquillamente Meg
-Forse le custodie degli strumenti, oppure il fatto che ci sono solo giornali in inglese- rispose in modo sarcastico la ragazza che dietro il divano dava le spalle all’amica e alla porta.
-Adesso ne sono sicura, questo è il camerino dei Beatles!- disse con una voce strana Meg,
-E cosa te lo fa pensare?- disse Letizia facendo il verso all’amica,e voltandosi si trovò davanti ai quattro ragazzi che le fissavano con un sorrisino sulle labbra;
-Me lo fa pensare il fatto che siano appena entrati i Beatles!- disse a bocca aperta Meg.
Meg si alzò e prese per mano l’amica che disse:
 -Scusateci noi cercavamo il bagno, ma abbiamo sbagliato!-
-Non di molto! Questo posto non è il massimo- disse John -Comunque voi chi siete?-
-Io sono Letizia e lei è Megan, eravamo venute al concerto ma Meg si è sentita male,e siamo venute a cercare il bagno- la voce di Letizia era tremolante.
-Povera ragazza! Vieni siediti,ti do un po’ dei miei biscotti!- George prese Meg per mano la fece sedere e le porse una scatola con dei biscotti;
-Grazie mille!- Meg non poteva credere ai suoi occhi, stava davvero succedendo tutto questo.
Intanto Letizia era rimasta in piedi sotto lo sguardo dei ragazzi,e soprattutto quello di Paul che sembrava molto interessato.
-Perché non ti siedi?- chiese il batterista dagli occhi azzurri a Letizia. La ragazza si sedette accanto alla sua amica che parlava con George.
-Ringo ti va di venire a fumare una sigaretta?!- il ragazzo acconsentì,così lui e John uscirono dalla stanza. 
-Senti se vuoi ti accompagno al bagno!- chiese timidamente George,
-Si! Grazie!- Meg si alzò e riferita a Letizia disse: - Letizia torno subito!- e le fece l’occhiolino, per poi scomparire dietro la porta insieme a George. Letizia rimase seduta sul divano, e Paul di fronte a lei sulla poltrona. Erano in silenzio da circa cinque minuti quando il ragazzo disse :
-Ti è piaciuto lo spettacolo?-
-Si! Ma con tutti quegli urli non di sentiva bene la musica!- disse con aria indifferente. Letizia cercava di non dare a vedere le sue emozioni,che erano ben più ampie e complesse dell’indifferenza. Anche Paul provava qualcosa di strano: quella ragazza sconosciuta gli suscitava curiosità e lo affascinava.
-La musica? Davvero sei venuta per ascoltare solo la musica e non per vedermi…vederci?- 
 -Ma sentilo! Pensi di essere così bello?- intanto Paul si era seduto accanto a Letizia e cercava di guardarla negli occhi, ma la ragazza gli sfuggiva abbassando lo sguardo. 
-Sai chi sono? Io sono Paul McCartney!- disse ridendo. Anche Letizia cominciò a ridere.
-Allora sai ridere!- 
-Si!- la ragazza continuava a guardarsi intorno e vide una chitarra, si alzò la prese e si risedette accanto a Paul. 
-Ti dispiace se la suono?-
-Certo! Ma la sai suonare?- Chiese stupito il bassista che intanto aveva ancora il suo basso in braccio. Letizia cominciò a suonare ‘’And I Love Her’’.
-Mi sembra di conoscere questa canzone!- disse ridendo il ragazzo. 
-Ma sai anche le parole?- disse mentre guardava le mani della ragazza che scorrevano sulle corde.
-Certo!- e cominciò a cantare. Paul si fece trasportare dalla voce di Letizia e così anche lui cominciò a suonare con il suo basso e a cantare. I due ragazzi si fissavano negli occhi e i loro visi si avvicinarono sempre più, erano così vicini che l’uno poteva sentire il profumo dell’altro. I loro nasi si sfioravano. Ma si sentì aprire la porta e una voce disse:
-Oh scusa McCharmly! Abbiamo interrotto qualcosa?- intanto gli altri ridacchiavano dietro di loro.
I due ragazzi si spostarono ai lati opposti del divano. Meg rientrò e si sedette tra i due, guardando Letizia e sorridendo.
-Ehi perché non venite con noi a cena?- chiese John con aria maliziosa. A Meg cadde l’occhio sull’orologio, si alzò in piedi e con fare frettoloso guardò la sua amica e disse:
-Dobbiamo proprio andare si è fatto davvero tardi! Andiamo Macca!- anche Letizia si alzò.
-Macca?- rise Paul -Mi hai rubato il sopranome!- risero tutti. 
-Scusateci ma dobbiamo davvero andare!- detto ciò Letizia prese la borsa e corse insieme a Meg verso l’uscita. -Ciao!- dissero in coro le due ragazze prima di chiudersi la porta dietro. In pochi minuti le due ragazze si trovarono in strada e cominciarono a correre senza sapere dove stessero andando. Si fermarono improvvisamente e cominciarono ad abbracciarsi e a ridere.
-Sai George mi ha trattato benissimo, è stato così dolce e… carinissimo!- disse Meg con un sorriso che la sua amica non aveva mai visto prima.
 -E io invece ho suonato e cantato con Paul.- le due ragazze erano così emozionate.
-Ma c'è un problema- disse con aria triste Meg -George è sposato e Paul...è fidanzato con Jane Asher-
-Hai ragione e non lascerà mai una bellissima famosa ragazza perfetta per una come me!- disse Letizia sconsolata.
-Per te? Allora hai ammmesso che ti piace Paul! Lo sapevo- Letizia le sorrise e decisero di tornare a casa. Mentre camminavano Letizia si accorse che nella sua borsa mancava qualcosa.
-Meg ho perso il mio disco nuovo!- infatti Letizia lo aveva potato per farlo autografare, nel caso avessero incontrato i Beatles.
-Ti sarà caduto quando hai preso la borsa!-
-Era un regalo di mio padre! Ma ormai è perso!-
Letizia era triste, aveva perso una delle cose che duo padre le avesse mai regalato.Così le ragazze tornarono a casa con la consapevolezza di aver vissuto il giorno più bello della loro vita. Ma Letizia pensava di doverli rincontrare, altrimenti il destino non avrebbe fatto cadere il suo disco proprio in quella stanza.



 
Grazie per l'incoraggiamento!
Volevo avvisarvi che non aggiornerò molto presto a causa della scuola!
Un bacio...
MMC
 

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Capitolo 3
*** It's been a long time ***


-Mummy!- gridò la bambina andando incontro alla donna che aprì la porta.
-Mia piccola Becca!- sua madre le sorrise e la abbracciò.
-Letizia?- una signora si avvicinò e la abbracciò.
-Ciao mamma, è bello tornare in Italia ogni tanto!- disse mentre teneva la sua bambina in braccio.
Erano passati due anni da quando Letizia era andata al concerto, poi si era trasferita insieme a Meg in Inghilterra, dove aprirono un negozio di musica. Aveva conosciuto un ragazzo inglese di venticinque anni, che l’aveva corteggiata per molto e alla fine aveva chiesto la sua mano, per poi sposarla. I due ragazzi ebbero la loro figliola Rebecca. Rebecca, o Becca, come la chiamava la sua mamma aveva imparato a dire alcune parole sia in inglese sia in italiano. Aveva dei lungi capelli ricci, come la madre, e neri come quelli del padre; aveva dei grandi occhi verdi, uguali a quelli della madre. Era una bambina molto intelligente, simpatica e molto estroversa. Letizia e suo marito James divorziarono poco dopo un anno, e la bambina fu affidata a sua madre. Letizia dovette tornare in Inghilterra, ma la bambina veniva lasciata in Italia, con la nonna; per Letizia, Becca era ancora troppo piccola per cambiare completamente ambiente, così decise che si sarebbero trasferite solo quando sarebbe stata sicura che alla bambina piacesse Londra, non voleva causarle uno shock.  Letizia non era rimasta in buoni rapporti con il suo ex marito, ma alcune volte lo incontrava per fargli vedere Becca. Letizia era diventata più chiusa verso le persone da quando suo padre era morto. Letizia amava suo padre, l’uomo che le aveva regalato il giorno più bello della sua vita. Era riuscita in parte a superare la cosa, anche grazie alla sua bambina. Adesso era tornata dal suo lavoro per prendere su figlia e passare l’estate insieme con lei in Inghilterra.
-Hai preparato le valige Becca?- le chiese Letizia.
-Si- rispose la piccolina correndo in cameretta. Quando tornò nella stanza, aveva con sé il suo piccolo cane di peluche.
-Ritchie!- disse la bambina porgendo il pupazzetto alla madre.
-Certo che lo puoi portare!-
-Letizia ti vorrei dare una cosa! – disse sua madre. Si diressero nella stanza dei genitori. Quando entrò, Letizia rivisse tutti i momenti più belli della sua infanzia, come quando da piccola entrava nella stanza e indossava alcuni abiti della madre giocando a fare la ‘’grande’’ e ricordò anche di avere una foto insieme a suo padre, la conservava a casa sua in Inghilterra, nella sua mitica stanza dei ricordi. La stanza dei ricordi, era la stanza progettata da Letizia che conteneva i suoi più cari ricordi. Un sorriso comparve sulle sue labbra. La madre prese una scatola dal suo armadio e la porse alla figlia. Letizia con molta cura la aprì, e spiegò il vestito che era al suo interno. Era un vestito con gonna a falda larga di colore blu. Un sorriso solcò di nuovo il viso di Letizia.
-Questo vestito mi fu regalato da tuo padre lo scelse perché
-…adorava il blu!- dissero insieme le due donne, e sorrisero. Letizia abbracciò sua madre e la ringrazio. Le valige furono caricate sul taxi che aspettava fuori dalla casa.
-Mi raccomando stai attenta!- la baciò la madre.
-Sempre le solite raccomandazioni-, le sorrise sua figlia. Letizia e Becca salirono sul taxi alla volta dell’aeroporto. La bambina si era addormentata, così non visse l’epopea del viaggio, alla quale ormai la madre era abituata. Quando si svegliò, si trovava sull’aereo mentre atterrava a Londra Heathrow. I suoi occhi brillavano, e si vedeva che era così emozionata del nuovo luogo dove era arrivata. Presero un CAB e si diressero verso la casa di Letizia. Casa sua era un appartamento a Belsize Road, vicino al suo negozio. Era composta da una salotto con un divano, una poltrona il giradischi e la libreria piena di libri e dischi; la cucina era divisa dal salotto da una parete, era molto piccola ma vivace; le stanze erano tre: la stanza di Letizia,quella della piccola Becca e la stanza dei ricordi; un bagno molto elegante era accanto alla stanza di Letizia; infine c’era un balcone che dava sulla strada e dalla quale si aveva una bella visuale.  Letizia portò sua figlia nella sua stanza. La piccola camera aveva le pareti di un rosa davvero chiaro, quasi impercettibile, il mobilio era color ciliegio; sul comodino accanto alla lampada c’era una foto di Letizia con sua figlia appena nata in braccio, era sorridente e felice. Mise la bambina a letto e i suoi occhi si soffermarono su quella foto. Ricordava quanto fosse felice in quel momento: era innamorata di suo marito e sembrava stesse vivendo il sogno di una vita. Decise di andare a letto.

-mummy!- urlò Becca entrando nella stanza della madre e saltando sul letto.
buon giorno amore mio!- la abbracciò Letizia. Scesero dal letto e si diressero in cucina, dove prepararono insieme la colazione a base di latte e biscotti.
-Che ne dici di andare al parco questa mattina?- le chiese Letizia mentre porgeva un biscotto a Becca. La bambina ne fu entusiasta. Così dopo essersi vestita Letizia chiamò la sua amica Meg al telefono per avvertirla che quella mattina sarebbe arrivata più tardi a lavoro. La bambina era già pronta, e le due si diressero verso il parco. La bambina rimase stupita dalla bellezza del parco, che nel suo paese era poco più di una piccola area verde. Letizia si sedette su una panchina, mentre sua figlia giocava davanti a lei. Una signora anziana si sedette accanto a Letizia, che osservava sua figlia giocare con un bambino dal viso dolce.
-Sembra che sua figlia si diverta con mio nipote- disse la signora.
-Ne sono felice, sa non ha ancora amici! Siamo arrivate ieri dall’Italia disse Letizia sorridendo. Il bambino si diresse verso la donna, seguito da Becca, dicendo:
-Zia possiamo invitare Becca a casa nostra?- gli chiese con i suoi dolci occhi marroni.
-Dobbiamo chiedere prima a tuo padre, sai che non possiamo invitare chi vuoi!- gli rispose la zia. Letizia osservava con occhi dolci la scena.
-Signora se vuole le posso lasciare un recapito, in modo che mi possa chiamare nel caso il padre voglia! I bambini sembrano divertirsi insieme!- la donna annuì, e Letizia le scrisse il numero di casa e quello del negozio su un pezzo di carta. Rimasero per un’altra mezz’oretta al parco, e poi Letizia e Becca si recarono al negozio.
Il negozio di Letizia e Meg si chiamava ‘’L’n’M Music’’, nome banale che aveva scelto Meg ispirandosi alla canzone ‘’Rock ‘n’ Roll Music’’. Era ben fornito di strumenti, di dischi, di spartiti e di quant’altro potesse riguardare la musica; nella vetrina che dava sulla strada, era esposto un set di strumenti uguali a quelli dei Beatles, naturalmente era stata allestita da Meg. Rimasero in negozio per tutto il giorno, con la bambina che gironzolava osservando il via vai dei clienti. Poco prima della chiusura squillò il telefono, rispose Letizia:
-Buonasera ‘’L’n’M Music’’, sono Letizia!-disse con voce solenne.
-Buonasera signorina, non so se si ricorda di me, sono la signora di questa mattina le volevo dire che domani pomeriggio siete invitati per il the- disse la donna dall’altro capo del telefono.
-Certo non si preoccupi! Saremo molto felici di recarci a casa vostra. Arrivederci!- Letizia riattaccò. Quando tornarono a casa, comunicò la bella notizia a Becca, che ne era entusiasta. La bambina andò a letto molto presto perché era davvero stanca, mentre Letizia si chiuse nella stanza dei ricordi, nella quale al centro c’era un pianoforte nero e lucido, che Letizia suonava nei momenti di tristezza. Quella sera aveva cominciato a ripensare al giorno in cui andò al concerto dei Beatles, non riusciva a togliersi dalla mente tutto ciò che era successo, e non riusciva a perdonarsi il fatto di aver perso uno dei regali più preziosi che suo padre le aveva fatto. Cominciò a suonare ‘’Here, There and Everywhere’’, ma smise subito quando pensò che forse quelle dolci note avrebbero svegliato la sua piccola. Decise di andare a letto e di riposare.
Il mattino seguente Letizia si recò di nuovo a lavoro, affidando Becca a Meg che l’avrebbe portata a comprare un nuovo vestito. Quando tornarono, la bambina estrasse un piccolo vestitino giallo, mostrandolo orgogliosa alla madre e attirando gli sguardi divertiti dei clienti. Dopo aver pranzato Letizia lavò, vesti e fece due codini alla sua bambina. Era così carina, e sua madre ne era molto fiera. Le due arrivarono davanti a Kenwood a St. Georges Hill. Era una grandissima casa con un grande giardino, eppure a Letizia sembrava di conoscere quel posto. Suonarono al citofono e il cancello si aprì. Letizia aveva l’incostante pensiero che quella fosse la casa di un riccone, e che lì erano fuori luogo. Il bambino uscì da casa e corse verso la sua nuova amichetta, seguito da una donna bionda.
-Salve! Questa deve essere la Becca di cui Julian mi ha tanto parlato!- disse sorridendo a Becca. Alzò poi lo sguardo e si rivolse a Letizia:
-Piacere io sono Cyntia, prego entra in casa.
-Grazie! Io sono Letizia.
Entrarono tutti in casa. La casa era davvero grandissima, sembrava una reggia. Si sedettero in salotto mentre i bambini giocavano.
-Allora siete italiane?
-Si, ma io vivo qui da più di mia figlia, lei si trasferirà quest’anno.
-Bene! Almeno Julian avrà un’amica! Sai non può uscire quasi mai.
-Come mai? –chiese Letizia con aria innocente,
-Davvero non sai chi siamo?
-Sinceramente? NO
- Diciamo che le fan di mio marito ci assalgono ogni volta che mettiamo piede fuori, anzi strano che oggi non ci fossero.
-Fan?- chiese Letizia che cominciava ad aver il sospetto di capire chi fossero,
-Si! Mio marito è John Lennon, conosci i Beatles?
-Certo! A volte li ascolto anch’io!
La donna sorrise. Quando una donna portò il the nel salottino.
-Cyn! Hai fatto il the?- chiese un uomo entrando alle spalle delle due donne. Letizia non si girò per paura di vedere ciò che pensava ci fosse.
-Beatles!- urlò la piccola Becca quando vide l’uomo. In quel momento Letizia sarebbe voluta sparire.
-Oh! Abbiamo ospiti! E chi è questa bella bambina?- si avvicinò alla bambina, non curandosi delle due donne sedute sul divano.
-Sono Rebecca, o Becca come mi chiama la mia mummy!- disse la bambina in italiano. Era una frase troppo complessa da riferire in inglese. L’uomo si girò guardando la madre.
-Mi scusi! Non sa ancora parlar bene l’inglese. Ha detto che si chiama Rebecca o Becca come la chiamo io!- Letizia sorrise. Si accorse che però quell’uomo, anzi John Lennon, la stava fissando come se l’avesse riconosciuta.
-Ehi Lennon, non continuiamo?- disse un altro uomo entrando nella stanza. Letizia riconobbe quella voce e si voltò trovandosi davanti Paul McCartney. Paul osservò la donna che gli si presentava davanti! Sapeva di averla già vista ma non ricordava dove. Allora si diresse verso il suo amico e verso i bambini.
-Che bella bambina- disse carezzando i capelli neri di Becca. Letizia sorrise timidamente.
-Allora Letizia- al suono di quel nome qualcosa nella mente di Paul si accese –sei sposata?- intanto i due uomini si erano seduti sulle due poltrone, di fronte alle due donne.
-Ero sposata! James ed io ci siamo lasciati qualche mese fa- disse Letizia con un accenno di amarezza. In quel momento Cynthia lanciò uno sguardo a John.
-Tuo marito si chiamava James?- chiese Paul; Letizia annuì. Il pomeriggio passò piacevolmente in quel salotto, con le rare apparizioni dei due Beatles. Verso sera Letizia decise che fosse ora di tornare a casa.
-Scusaci Cynthia ma penso sia arrivato il momento di tornare a casa-
-Si! Ti accompagno alla porta.-
In quello stesso istante John e Paul si dirigevano, anche loro, verso la porta.
-Grazie e arrivederci, è stato un vero piacere!- disse sorridendo ai due coniugi e al loro amico.
-Senti non potete andare da sole, vi posso accompagnare a casa, se vuoi?- Letizia era titubante, ci riflesse e poi accettò il passaggio. Becca si sedette nel sedile posteriore, mentre Letizia in quello anteriore.
-Allora dove vi porto? –Chiese gentilmente l’uomo.
-Belsize Road!- rispose Letizia mentre la macchina si muoveva.
-è vicino ad Abbey Road!- disse con entusiasmo Paul.
-Si! Dove c’è il vostro studio di registrazione- gli sorrise Letizia.
-Sai penso di doverti restituire una cosa!- ci fu un po’ di silenzio –Pensavi non ti avessi riconosciuta?- rise Paul. Quella risata che Letizia adorava.
-Vieni domani sera ad Abbey Road- disse Paul fissando la strada.
- Va bene! Appena chiudo il negozio, lascio Becca a Meg e vengo!- disse Letizia emozionata, pensando già alla sera successiva. Arrivarono davanti alla porta del palazzo.
-Quindi questa è casa tua!
-Non è Kenwood, ma è un’umile casa!- risero entrambi – se un giorno non ti seguono le tue fan impazzite, fa un salto al mio negozio di musica!- disse indicando la serranda chiusa e l’insegna spenta. Paul annuì dicendo che sarebbe passato. Letizia scese dalla macchina e ringraziò Paul; quando poi anche Becca scese, saluto il nuovo amico con un bacio sulla guancia, che fece molto felice l’uomo. Salutarono di nuovo Paul mentre si allontanava con la sua macchina. Quella sera dopo cena Becca cominciò a raccontare ogni cosa a sua madre, ogni minimo dettagli della giornata, anche se la madre conosceva già la storia, ascoltava felice la sua bambina che cercava di trovare le parole giuste. Poi accesero il giradischi e, con una canzone dei Beatles, cominciarono a ballare in pigiama, prima di andare a letto. Quella sera Becca volle dormire con sua madre.  



Ciao a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia è un pochino lungo, ma è uscito così!
Aspetto delle recensioni, buone o cattive che siano!
Un bacio a tutti!
MMC

Questa è Kenwood... Questa è la bellissima casa di John..Kenwood! :D

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Capitolo 4
*** Please Please Me ***


Dopo essere andata a lavoro quella mattina, Letizia tornò a casa insieme a sua figlia e si sedettero in salotto. Becca prese dei colori e cominciò a disegnare, mentre la mamma leggeva un libro. Quando la bambina ebbe finito, portò il disegno alla mamma. Letizia prese il disegno, e la bambina si sedette sulle ginocchia della madre, insieme osservarono il disegno.
-Cosa hai disegnato? – chiese la madre.
-Queste siamo io e te – la bambina indicò due figure, Letizia osservò bene il disegno e notò che c’era un’altra figura.
-E questo? – chiese alla bambina.
-è Paul!- disse sorridendogli. Letizia rimase per un attimo in silenzio.
-Allora Becca, ne puoi fare un altro simile?-
-Si!- rispose la bambina sorridendo. Mentre la bambina continuava a disegnare in salotto, Letizia cominciò a preparare la cena. Mentre si accingeva a mescolare il sugo, il campanello suonò.  Letizia corse ad aprire la porta.
-Tu che ci fai qui?- disse con aria stupita, trovandosi davanti Paul.
-Sono passato perché non mi andava di tornare a casa, e mi trovavo qui, quindi… -disse con aria divertita.
-Stavo cucinando! Visto che ci sei , vuoi restare a cena? –
-Si! Mi piacerebbe tanto!- sorrise di nuovo, con un sorriso dolcissimo. Entrò in casa, e dopo aver salutato Becca, si diresse in cucina con Letizia.
Paul puoi prendermi la pasta, per favore?- chiese mentre mescolava il sugo.
Dove è?- chiese Paul sorridendogli.
-Nello scaffale in alto a destra. Scegli tu!- Lui prese a caso un pacco di pasta e lo porse alla ragazza, che la ragazza mise nella pentola con l’acqua calda.
-Vai a sederti a tavola, sarà pronto tra poco- disse rivolgendosi a Paul –Becca a tavola!- disse a sua figlia che era nell’altra stanza. Paul e Becca sederono a tavola, mentre Letizia portava in tavola i piatti con la pasta. La cena fu davvero piacevole. Ridevano, scherzavano, e per un momento Letizia si sentì di nuovo come quando cenava insieme a suo marito. Paul non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, la vedeva così bella mentre sorrideva e scherzava con sua figlia. Becca era stanca, e Letizia decise di portarla a letto; mentre rimboccava le coperte alla bambina, Paul si appostò sull’uscio della porta della piccola stanza e fissava Letizia mentre dolcemente cantava una canzone alla sua bambina. Quando uscirono dalla stanza, Letizia chiuse la porta e i due uscirono sul balcone. Quella sera il cielo era limpido e le stelle brillavano più che mai; le luci di Londra brillavano, offrendo uno spettacolo al quale Letizia non era abituata. I due si poggiarono sulla ringhiera e cominciarono a parlare.
-Non sei cambiato molto!- disse Letizia guardandolo negli occhi.
-Tu invece sei cresciuta! – disse fissandola negli occhi.
-Direi di si! Dopo tutto ciò che mi è successo in questi anni, penso di aver capito molte cose sulle persone-
-Tipo?- chiese lui curioso.
-Tipo che non bisogna mai fidarsi di quelli che si chiamano James, perché ti spezzano sempre il cuore- disse lei ridendo.  Paul si avvicinò e le prese la mano e la guardò negli occhi.
-Davvero?- chiese lui.  Letizia sfuggì al suo sguardo e gli disse:
-Vuoi venire a vedere il negozio?- Lui acconsentì. Uscirono di casa e scesero nel negozio buio, illuminato solo dalla fievole luce che veniva dai lampioni in strada.  Letizia accese le luci interne. Quando le luci si accesero Paul rimase a bocca aperta, vide tutti i dischi e i vari strumenti.
-è davvero bello!- disse stupito –come ho fatto a non notarlo?- si chiese
-Forse perché eri troppo occupato con Jane - disse Letizia sarcastica –Qui vengono molte vostre fan sai? Forse è la vetrina che le attira, Meg l’ha allestita con tanto amore, e, infatti, dopo che abbiamo notato che tutte le fan dei Beatles venivano nel nostro negozio, abbiamo deciso di rifornirci per bene di cose che vi riguardano - sorrise a Paul.
Mentre girava per il negozio, Paul urtò un tavolo e cadde un taccuino che si aprì a terra.
‘’ 28 Giugno 1965
Per la prima volta mi sono innamorata. Non ci posso ancora credere! C’è solo un piccolo problema: lui vive in Inghilterra, è famoso e fidanzato!  Come al solito non mi va mai bene di niente. Ma lui era così bello, simpatico e intelligente. Meglio se dimentico tutto ciò che è successo e penso solo al concerto a cui ho assistito. Comunque mi devo ricordare di uccidere Meg perché mi chiama ancora Macca!
Buona no…’’

Letizia gli strappò il taccuino dalle mani.
-Scusami ma è una cosa privata- detto ciò si diresse verso il retro della bottega. Paul la seguì e la osservò mettere a posto il taccuino. Entrò nella stanza che era illuminata dalla luce del negozio. Le si avvicinò e la guardò negli occhi.
-Ti avevo detto che ti dovevo ridare una cosa-
-Si ma dovevo venire io ad Abbey Road- disse lei un po’ intimorita dalla vicinanza di Paul.
-Tieni, ho pensato ci tenessi a riaverlo!- le disse porgendogli un disco- Lei lo osservò. Era il suo ‘’Please Please Me’’, ed era autografato dai quattro Beatles.
-Ti ringrazio davvero tanto! È molto importante per me!- disse entusiasta e gli buttò le braccia al collo abbracciandolo. Paul poteva sentire il suo odore delicato, la sua pelle così morbida. Quando si sciolsero dall’abbraccio, la fissò negli occhi, le sfiorò delicatamente le braccia e avvicinò il suo viso a quello di lei. Allora Letizia sfuggì alle sue labbra, e gli diede un bacio sulla guancia.
-Penso sia tardi, è ora che io vada! –disse Paul un po’ deluso.
-Si forse è meglio!- gli disse Letizia con un sorriso sforzato –Quasi dimenticavo! –disse Letizia fermando Paul –Becca ha fatto questo disegno per te!- disse porgendogli il disegno della bambina. Letizia lo rimase a fissare mentre scrutava il disegno e sorrideva dolcemente.
-Ringrazia la piccolina da parte mia! –disse.
- Riferirò! Allora ci vediamo presto!- gli sorrise Letizia.
-Molto presto spero!- detto ciò si avvicinò e la baciò sulla guancia. Letizia restò immobile davanti alla porta del negozio. Sentiva dentro di se una sensazione strana, una sensazione che aveva dimenticato da molto tempo. Tornò in casa, dopo aver richiuso il negozio, e si buttò sul letto, cadendo in un sonno profondo. Quella notte Letizia sognò tutto ciò che era successo quella sera, di come si era sentita in famiglia con Paul e sua figlia, di come lui aveva cercato di baciarla, e di com’era stato dolce quando gli aveva dato il disegno. Ma qualcosa la turbava comunque. Paul era ancora fidanzato con Jane? Si erano lasciati? Perché si era comportato così con lei? Non sapeva come rispondere a queste domande, c’era un solo modo per rispondere, doveva parlare con Paul. 



Bene eccomi con un nuovo capitolo! Spero sia di vostro gradimento!
Aspetto i votri commenti! :D
Grazie a tutti!
Baci...
MMC

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Capitolo 5
*** Gettin Better ***


L’estate era quasi al termine e ,anche se avevano parlato molto per telefono, Letizia non era ancora riuscita a chiedere a Paul della relazione con Jane. Ad  Agosto tutti ancora cantavano le canzoni di ‘’Sgt. Pepper’s lonely hearts club band’’, e Letizia non era estranea al fascino di quell’album così colorato e soprattutto adorava la canzone ‘’It’s Gettin Better’’. Non capiva perchè amava quella canzone, forse era il contrasto che si creava nelle parole del testo, o forse il ritmo, o forse il fatto che rispecchiava il suo stato d’animo, perché davvero stava andando tutto meglio nella sua vita, comunque la adorava e la cantava sempre. In un afoso giorno d’estate qualcuno busso alla porta di casa di Letizia; quando aprì si trovò davanti un’elegante signora con indosso un vestito rosa ed un cappellino.
-Elisabeth!- disse Letizia accogliendo la madre del suo ex marito,facendola accomodare in casa. Elisabeth era una dona molto attenta all’apparenza ed era come si dice una donna all’antica; a volte poteva sembrare molto crudele,perché diceva sempre ciò che pensava;infatti non risparmiò nemmeno Letizia quando suo figlio gliela presentò come la sua fidanzata: aveva detto che era ‘’una ragazza con poca classe’’ ‘’con una postura errata’’ e cose del genere, naturalmente Letizia non gli era mai piaciuta. Quando poi i due si separarono l’unica cosa che non le fece chiudere completamente il rapporto con la donna fu Rebecca. Elisabeth adorava la sua nipotina, se ne vantava con mezza Inghilterra, dicendo che ‘’era la fotocopia del padre’’.Fu per questo che si presentò a casa di Letizia quel giorno. Entrata in salotto cominciò ad osservare la stanza, facendo attenzione ad ogni piccolo particolare, in cerca di qualcosa di anomalo.
-Cerca qualcosa Elisabeth- disse Letizia porgendogli una tazza di Tè.
-Niente! Guardavo le foto!- disse con aria innocente la donna.
- E questo chi è?- disse Elisabeth prendendo una cornice e indicando un uomo nella foto. Letizia era così imbarazzata, aveva dimenticato di aver lasciato quella foto lì.
-è solo un amico!- rispose Letizia,cercando di non destare sospetto.
-Quello è Paul!- disse Becca sorridendo e prendendo la foto alla nonna. A quelle parole la donna cominciò a fissare Letizia come se volesse sapere tutto.
-Si quel giorno ci portò a mare perché il figlio di un suo amico era così ansioso di andarci, e per non farlo stare solo ha chiamato anche noi. Tutto qui!
-Bene!- sorrise sospettosa la donna.
-Come mai non è venuto anche James?-chiese Letizia con aria indispettita.
-Doveva occuparsi di alcuni preparativi per il suo matrimonio!- disse gingillandosi la donna.
-Bene ne ha incastrata un’altra!- disse coprendo la frase da un falso colpo di tosse.
-Stai bene?- Letizia annuì –Sai è una ragazza molto carina,di buona famiglia e molto colta.
-Sono felice che abbia ritrovato la felicità- Letizia si alzò porgendo un biscotto a Rebecca –E perché tu sei qui se posso permettermi?- Disse con un ghigno sul viso.
-Sono qui per stare un poco con Rebecca!- Disse Elisabeth sorridendo alla bambina.
-Magari così passerà una giornata con la nonna!-
-Si la riporterò a casa questa sera dopo cena, spero non ti dispiaccia?-
-No anche tu sei la nonna!- Sorrise Letizia.
Così la nonna preparò la bambina, mettendole i vestiti che le sembravano più eleganti, e la portò con se a fare spese. Dovete sapere che Elisabeth non approvava il modo in cui Letizia vestiva la piccola, pensava che la stesse facendo diventare una sua piccola copia. Rebecca si divertì molto con la nonna, che le comprò molti vestiti, la portò in un bel ristorante e la fece intrattenere con piccoli bambini chic.
Intanto Letizia sistemava la casa. Mentre spolverava i libri vide il suo vecchio album fotografico. Lo prese tra le mani e si sedette sul divano, non fece in tempo ad aprirlo che qualcuno suonò alla porta. Si alzò sfaticata dal divano ed aprì la porta.
-Ciao Paul!- l’uomo era sulla porta con un grande sorriso.
-Ti ho disturbato?-
-No, affatto! Stavo guardando delle foto!
-Mi piacciono le foto! Posso guardarle con te?- disse sorridendo di nuovo.
-Certo! Che maleducata che sono, accomodati!- Paul entrò e si sedette sul divano dove l’album giaceva chiuso. Letizia lo prese in mano e si sedette molto vicina a Paul. Cominciò a sfogliare le pagine delicatamente. Paul  osservava tutte le foto, messe in ordine cronologico. Le prime infatti era foto di Letizia e la sua amica vestite come il giorno in cui le conobbe, quel giorno era davvero bella e non aveva perso quella bellezza negli anni.  Le altre foto era tutte foto che la ritraevano con il padre,la madre e con il suo ex marito. Ma la foto che lo colpì di più era una foto di Letizia che sorridente stringeva a se la piccola Becca,che era vestita da Beatle; guardando quella foto a Paul sfuggì una risatina. Letizia lo fissò:
-Perché ridi?
-Perché tua figlia era vestita da me?- chiese divertito Paul.
-Non era vestita da te!- Disse indispettita –Era vestita da George! Perché avevo già una chitarra, mentre per fare te avrebbe dovuto avere un basso, ci tengo a questi particolari!-
-Va bene! Ti credo- e cominciarono a ridere –Ma tuo marito era d’accordo?
-A lui i Beatles non piacciono molto,e non gli piaceva neanche il fatto che nella mia stanza ci fosse un grande cartellone con scritto ‘’Paul I Love You!’’. Ma poi quando vide Becca vestita in quel modo la adorò!-
-‘’Paul I Love You!’’ davvero? – e cominciò a ridere.
-Tanto ormai non sarà un problema, lui si risposa, non vedo l’ora di vedere la sua ragazza!- e sorrise con un filo di malinconia.
-Senti io ti devo parlare- disse Paul serio.
-Allora niente di buono!-
-Senti io e Jane stiamo insieme da molto e anche se non va bene tra noi io mi sento…- Letizia non gli fece finire la frase che disse:
-Ho capito! Siamo solo amici! Non ti preoccupare,non mi ero illusa- disse con un sorriso forzato.
-Ma tu mi piaci davvero , ma non so come andrà a finire questa storia, poi ho anche tante cose da fare con i Beatles…-
-Paul ho capito! Non ti preoccupare!
-Senti ora devo andare, ma promettimi che ci sentiremo!- Letizia annuì.
Dopo che Paul ebbe varcato quella porta, i rapporti tra loro due furono solamente da buoni amici,tanto che Letizia e Jane furono presentate e tutto sembrava andare bene. Ma il momento più difficile fu quando a Natale del 1967 Paul e Jane si fidanzarono ufficialmente, Letizia sapeva che dopo un fidanzamento di solito ci si sposava.  L’anno successivo Letizia ricevette l’invito al matrimonio di James che si sarebbe sposato ad Aprile con una certa Jane (anche lui!).Quell’anno i Beatles invitarono Letizia a seguirli in India.
 

Ciao eccomi con un'altro capitolo...spero vi piaccia e scusate l'attesa...
Ho molti impegni e non so se riuscirò ad aggiornare(vale anche per Michelle!)
Baci a tutti!
MMC

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Capitolo 6
*** India,India. ***


Era circa il 20 febbraio quando arrivarono a Rishikens per poi andare nell’Ashram. Il posto non era male, anzi era molto di lusso per essere un luogo dove ci si dedicava alla meditazione. Durante il viaggio Paul aveva presentato Letizia ai suoi compagni e alle loro mogli. Letizia era rimasta colpita dal fatto che loro si ricordassero di lei, e rimase colpita dalla gentilezza con cui la trattavano le altre donne, tranne Jane che le sembrava indifferente. Quando arrivarono, furono sistemati tutti in dei bungalow. Letizia entrò nel suo alloggio e sistemò le poche cose che aveva portato con sé. Mentre esplorava quella stanza così bella, sentì bussare alla porta. Era Cynthia, la moglie di John.
-Ciao! Scusami se ti ho disturbato, ma ti volevo portare dei vestiti più adatti all’ambiente.
-Grazie mille! Sei così gentile con me!
-Sembri simpatica, e poi ho notato che ti trovi a disagio tra di noi, così pensavo che ti sarebbe servita un’amica.
Letizia le sorrise dolcemente, mentre lo sguardo di Cynthia cadde su un disegno.
-Lo ha fatto Becca?- chiese prendendo il disegno e osservandolo.
-Sì! Mi fa sempre dei disegni quando vado via.
-Dov’è ora?
-è con suo padre, la nuova moglie e la nonna. Ha cominciato ad ambientarsi in Inghilterra, quindi non mi sembrava giusto riportarla in Italia.
-Anche a me manca molto Julian! Spero ti troverai bene con noi, ora torno da John, mi starà cercando.
Passarono circa due settimane e Letizia si ambientò benissimo, stava sempre con Maureen e Cynthia, parlava molto con George, ed era simpatica a tutta la compagnia. Però in quelle settimane Paul la quasi evitò, non le parlava molto e non la cercava mai.
Quella mattina coperta solo da un leggero lenzuolo, Letizia vide entrare un raggio di sole e un leggero venticello freddo le carezzava il viso. La donna si alzò, scostò le tende, fece per chiudere la finestra quando la vista di quel paesaggio e il fresco odore di montagna la svegliarono del tutto. Si riavvicinò al letto e vide che erano le 4.30; decise così di vestirsi e uscire per una passeggiata. Con la fresca brezza mattutina s’incamminava, sicura che non avrebbe incontrato nessuno. Mentre camminava, colse alcuni fiori, finché non trovò un posto che le sembrava tranquillo e speciale. Si sedette e cominciò a intrecciarsi i capelli, mettendo anche dei fiori fra essi. Osservava il sole salire lentamente in cielo, e pensava alla sua vita e ai suoi sogni. Con la mente tornò indietro nel tempo a quando era ancora una ragazza, e pensò che a quei tempi il suo sogno segreto fosse trasferirsi in Inghilterra e sposare Paul McCartney. Un sorriso comparve sulle sue labbra; a quei tempi non aveva né preoccupazioni né responsabilità, poteva sognare qualsiasi cosa. Immersa nei suoi pensieri, Letizia non si accorse che qualcuno si avvicinava. Sentì le sue labbra calde sul suo collo e le sue braccia che la stringevano. Appena si rese conto che ciò che accadeva era reale si voltò alzandosi di scatto. Si trovò davanti Paul che la guardava sorridendo.
-Che ci fai qui?
-Non sei l’unica che non riesce a dormire- rispose sarcastico l’uomo.
-Io credo che tu non dorma la notte- rise Letizia.
-Va bene se vuoi puoi continuare a prenderti gioco di me, oppure…-
-Oppure?- lo incalzò Letizia.
-Oppure puoi venire con me in un posto speciale- disse sorridendole e porgendogli la mano.
Letizia la afferrò e insieme arrivarono fino al vicino tratto di Gange. Letizia si avvicinò lentamente al fiume per osservarlo meglio, quando si sentì sollevare.
-Paul che fai?-disse sorpresa- Non ci provare neanche- lo minacciò, sapendo già cosa voleva fare. In pochi minuti Letizia si trovò a mollo nel fiume con Paul che rideva sulla riva.
-Ridi? Beh se affondo io affonderai anche tu!- detto ciò Letizia prese Paul per un braccio trascinandolo in acqua. I due stettero per un po’ in acqua, schizzandosi e ridendo come dei bambini; quando però furono stanchi si trascinarono sulla riva sdraiandosi al tiepido sole mattutino. Paul la guardò per qualche istante, vide i suoi lunghi capelli bagnati che giacevano sulla terra, i vestiti bagnati aderivano al suo corpo mostrando la sua splendida forma, poi notò che tremava dal freddo. Le si avvicinò e la abbracciò. In quel momento il cuore della donna cominciò a battere velocemente. Con la testa poggiata al petto di Paul poteva sentire il suo odore, il suo respiro affannato e la sua pelle morbida. Dal canto suo Paul aveva il viso tra i suoi capelli e poteva sentirne il dolce profumo.
-Vorrei rimanere qui per sempre- disse carezzandole i capelli.
- Però non possiamo- disse sospirando Letizia –dobbiamo tornare alla vita reale- alzò lo sguardo verso di lui e scostò un ciuffo che aveva sulla fronte. Letizia si sciolse dall’abbraccio di Paul, e si alzò.
-Forza dobbiamo tornare, si chiederanno dove sei- disse porgendogli la mano. I due ormai in piedi si risistemarono. Letizia s’incamminò, quando Paul la prese per il polso e la portò accanto a sé. Letizia gli mise le braccia al collo e lui la strinse ai fianchi avvicinandola ancora di più a sé.
-Sono dove dovrei essere- disse Paul guardandola negli occhi. Il cuore di Letizia cominciò a battere ancora più forte di prima; Paul si avvicinava sempre di più, finché non la baciò. Fu il bacio più bello della loro vita. Quando le loro labbra si separarono Paul si avvicinò al suo orecchio e le disse:
-Era dal 28 giugno 1965 che volevo baciarti!-
Letizia arrossì e sorrise. I due s’incamminarono verso i loro alloggi. Erano le circa le 6.00 e Letizia si stese nel letto, pensando a ciò che aveva fatto e lentamente si addormentò. Si svegliò all’improvviso quando qualcuno bussò alla porta, Letizia si voltò verso l’orologio, erano le 6.15, aveva dormito solo quindici minuti. Si alzo dal letto e aprì la porta, si trovò i nuovo Paul davanti alla porta, che entrò senza chiederle il permesso. Quando chiuse la porta e si voltò lo trovò seduto sul letto. Letizia si sedette a gambe incrociate accanto a lui.
-è successo qualcosa?- chiese con aria preoccupata Letizia.
-Sei confusa almeno quanto me?- chiese Paul.
-Su cosa?
-Su noi!- disse prendendole le mani.
-No dovrebbe esserci nessun noi- Disse Letizia abbassando lo sguardo.
-Hai ragione, ma c’è! Quando sono rientrato Jane mi ha chiesto dove ero andato e con chi. Le ho mentito. Ma non è una novità per me, non sono stato un santo in questi anni, le ho mentito altre volte. Ma questa volta è diverso perché mi fa pensare che tu…- si fermò a pensare, in un minuto si perse nei suoi ricordi, nel ricordo di tutte le altre donne con cui era stato.
- Ti fa pensare che io sia una come tutte le altre?- lui abbassò lo sguardo –Tu non sai cosa devi pensare e forse è meglio se ci mediti un po’ sopra. Ora torna in camera, forse è meglio non stare troppo insieme.
Quando Paul ebbe varcato quella porta, Letizia si diresse subito da Cynthia, che ormai alloggiava sola.
-Posso entrare?- chiese quando la donna le aprì la porta.
-Entra, sembri sconvolta.
Le due donne si sedettero sul letto, e Letizia cominciò a raccontare tutto l’accaduto.
-Ma tu sei innamorata di lui?- chiese Cynthia alla fine del racconto.
-Molto più di quanto si possa immaginare. È solo che non voglio rovinare il rapporto di nessuno, sono così confusa.
-Non ti preoccupare tutto si aggiusterà!- disse Cynthia abbracciandola. Mentre erano strette in quell’abbraccio, Letizia le sussurrò: -E tu fatti coraggio!-.
Quando si sciolsero dall’abbraccio, entrambe avevano le lacrime agli occhi.
-Io me ne devo andare, non posso restare qui!- disse asciugandosi le lacrime Letizia, poi aggiunse: –Se avrai bisogno, io ci sarò sempre-.
Dopo aver salutato l’amica tornò nella sua stanza, e cominciò a preparare i bagagli. Quando fu pronta erano appena le 8.00 di mattina, e all’Ashram la giornata stava cominciando. Prima di partire decise di salutare tutti i suoi compagni di viaggio, che furono molto tristi della sua partenza prematura; George le chiese di rimanere, ma lei era ormai convinta di ciò che doveva fare. Era distrutta, ma il momento più doloroso fu quando sul tragitto per arrivare alla macchina incontrò Paul, che la cercava affannato, e si limitarono a dirsi un semplice ‘’Ciao’’. Con le lacrime agli occhi salì sulla macchina, sapendo che tutto quello che era successo era stato solo un grande errore, e che la sua vita erano il negozio e sua figlia. Ma dentro di sé sapeva che tutto ciò che voleva era lui e il suo amore.
Quando tornò in Inghilterra la sua vita ricominciò a scorrere, ma Letizia non si era buttata giù, anzi era rinata, come se quel soggiorno le avesse fatto capire cosa voleva veramente. E mentre viveva la sua normale vita, aspettava il SUO ritorno
.


Eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Scusate se non ho aggiornato molto spesso, e volevo anche chiedervi scusa ma ho deciso per ora di finire questa sotoria per poi dedicarmi di nuovo a Michelle. Un bacio a tutti e grazie del sostegno! :D
MMC

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Capitolo 7
*** Good Night ***


Il 26 Marzo era ormai passato quasi un mese, e la vita di Letizia era ricominciata lentamente. Rebecca ormai si era inserita tra gli altri bambini;il negozio continuava a vendere e Letizia era ormai tranquilla e non pensava più così spesso come prima. La primavera stava arrivando e si sentiva.  Paul intanto era tornato in Inghilterra con Jane, e la loro storia aveva come sempre alti e bassi. Paul non poteva non pensare a Letizia, lei era così dolce e indifesa,così fragile; Jane invece da qualche tempo era sempre così gelosa,è vero Paul l’aveva tradita molte volte, ma lui ora aveva solo una persona nella sua mente. La mattina seguente Letizia aprì gli occhi, ed una fievole luce entrava dalla finestra; si alzò ed andò a svegliare Becca. Mentre preparava la colazione accese la radio. Letizia si fermò al suono di quella voce. La riconobbe: così calda e dolce,ma allo stesso tempo forte e ammaliante.
-Mummy what happend?- disse Becca entrando in cucina.
-Per favore Becca parla in italiano visto che siamo solo noi. Va bene?-
-si scusa!-disse dolcemente la bambina. Letizia la fisso per un attimo,poi le sorrise e la baciò sulla fronte.
-Oggi a colazione frittelle, va bene?-
-Si!- saltello la bambina,che si sedette a tavola. Quella mattina Becca era felice e Letizia invece aveva una strana sensazione e un’angoscia ce la tormentava da quando aveva sentito quella canzone. Doveva pensare ad altro; Becca quella mattina non sarebbe andata a scuola così doveva decidere cosa fare.
-Ti andrebbe di andare da qualche parte? Io non devo andare a lavoro stamattina.
-Si! Andiamo da qualche bella parte! Oggi c’è il sole!- disse sorridendo la bambina indicando fuori dalla finestra.
-Va bene! Allora andiamo in un bel parco!- disse prendendo i piatti –vai a vestirti dai!- sorrise alla bambina.
-Subito!- Becca corse in camera a vestirsi. Intanto anche Letizia si vestì,indossando dei pantaloni a zampa di elefante e una camicia bianca. Becca rientrò con un vestitino blu.
-Mummy mi fai le trecce? –le porse i lacci per i capelli e la spazzola. Letizia le fece la borsa,e dopo aver preso la borsa uscirono di casa. Il sole sfiorava i loro visi e un leggero vento scompigliava i capelli di Letizia. Arrivarono al parco e Rebecca corse subito a giocare nel prato, mentre Letizia sedette sulla panchina a leggere un libro.
-Andiamo a mangiare!- disse Rebecca dopo qualche ora.
-Va bene- si diressero così verso una piccola tavola calda. Si sedettero al tavolo e ordinarono il classico ‘’Fish and Chips’’; quando portarono i loro piatti cominciarono a pranzare.
-Posso metterci il ketchup?- disse becca guardando la madre.
-Si, ma non troppo- le mise un po’ di ketchup sul cibo. Mentre mangiava Becca si sporcò tutta la bocca di ketchup, sembrando quasi un pagliaccio. Letizia cominciò a ridere con gusto, attirando lo sguardo della figlia,che cominciò a ridere.
-Vieni qui- disse Letizia con un tovagliolo in mano –ti pulisco il viso- ancora non riusciva a smettere di ridere. In quel preciso istante Paul camminava a viso basso proprio davanti a quella tavola calda, quasi come per caso, si voltò e le vide: Letizia sorrideva solare e Rebecca che si divertiva;in quel momento pensò che loro sarebbero state bene anche senza di lui, ma poi pensò anche che forse anche lui poteva essere felice con loro,poteva farle sorridere ogni giorno. Con un’idea ben precisa in testa e con il sorriso sulle labbra. Quel pomeriggio Letizia era in negozio con Rebecca che disegnava sopra il bancone. Letizia entrò nello stanzino e mentre cercava uno dei suoi vecchi libri,qualcosa cadde a terra. Lo raccolse e guardandolo, un sorriso apparve sulle sue labbra.
‘’5 Luglio 1965.
È passata ormai una settimana, ma non riesco a dimenticarlo! Adesso ho anche conosciuto un ragazzo, spero che almeno lui me lo faccia dimenticare. Questa storia è impossibile, ma mio padre mi ha sempre detto che sono destinata a qualcosa di più, ma cosa?’’

‘’cosa?’’ risuonava nella mente di Letizia. Ricordando quei momenti felici uscì dallo stanzino con un grande sorriso.
-Becca lo sai che ti voglio bene?- disse abbracciando la figlia.
-Si!- disse la bambina perplessa.
-Sai tuo nonno mi diceva sempre che ero destinata a qualcosa di più, e così anche tu amore mio!- la bambina non capiva –continua a disegnare adesso!- e cominciò a sistemare il negozio, quando la porta si aprì.
-Buon pomeriggio,ha bisogno di qualcosa- disse voltandosi.
-Ciao- disse Jane. Era vestita così elegantemente e anche il suo portamento era tale.
-Ciao Jane. Hai bisogno di qualcosa?-le sorrise Letizia.
-Senti tra me e Paul le cose non vanno molto bene, ma volevo sapere se questo era legato a te?- disse con aria interrogativa la rossa.
-Sinceramente a me Paul piace, ma ho una famiglia e non mi piace rovinare le storie degli altri. E poi te lo dimostra il fatto che sono andata via prima dall’India per non intralciare i vostri progetti. Quindi da parte mia non ti devi preoccupare- rispose Letizia.
-Grazie! Ora è meglio che vada! Ciao, e ciao anche a te piccola!- disse sventolando la mano. Rebecca alzò la testa e ricambiò il saluto con il sorriso sulle labbra, e Letizia fece lo stesso.
-Chi era quella?-chiese Becca.
-Quella è la fidanzata di Paul!- disse con un sorriso forzato Letizia.
-Ma Paul non si sposerà con te? E non diventerà il mio papà?- chiese con gli occhi lucidi la bambina.
-Piccola mia, non tutto è come sembra. Noi stiamo bene anche così!-
Quella sera chiusero il negozio molto tardi, e dopo cena le due si sedettero sul divano ad ascoltare la radio. Il campanello suonò e Letizia aprì la porta. Paul era davanti a lei, sempre così bello e con quell’aria dolce.
-Ciao! – disse Letizia a testa bassa.
-Posso entrare-
-Certo- disse Letizia con un sorriso forzato.
-Ciao Paul- disse Becca abbracciandolo.
Decisero di sedersi tutti e tre sul divano, e Rebecca mise la testa sulle ginocchia della madre,mentre lei le carezzava i lunghi capelli neri. In pochi minuti la bambina si addormentò.
-La porto a letto!- e fece per prendere la bambina.
-Aspetta la prendo io!- e prese la piccola in braccio portandola in camera sua. Quando la poggiò sul letto Letizia le rimboccò le coperte.
-Buona notte mamma e papà!- mormoro in italiano la bambina. Letizia sbarrò gli occhi e insieme a Paul uscì dalla stanza,chiudendosi la porta alle spalle. Si sedettero di nuovo sul divano.
-Cosa ha detto prima Rebecca?- chiese Paul guardando dolcemente Letizia.
-Ha detto buona notte mamma e papà- spiegò Letizia imbarazzata.
-Allora penso sia destino- disse avvicinandosi a Letizia.
-Cosa?-chiese Letizia con gli occhi lucidi.
- Io e te. Non ti ho mai dimenticata, e ora più che mai voglio stare con te- disse prendendole il viso tra le mani.
-Ti prego, basta! Avevo appena ricominciato a vivere senza di te- disse mentre le lacrime le bagnavano il viso  -Non posso farcela! Ti prego!-
Paul la guardò negli occhi, quei grandi occhi verdi pieni di lacrime, e la baciò. Fu un baci lungo e caldo, le lacrime di Letizia bagnavano le labbra di entrambi e Paul poteva sentire il suo dolce respiro. Quando i loro visi si separarono una parola uscì dalla bocca di Letizia.
-Jane?-
-Ora ci siamo io e te. Noi due. Nessun’altro. Io ti amo!- disse Paul sorridendo.
-Ti amo anche io. Da quando avevo diciassette anni!- sorrise tra le lacrime la ragazza.
-Ora meglio che vada!-disse Paul alzandosi e dandole un altro bacio.
-Ma stasera potresti restare anche qui!- disse trattenendolo per un braccio.
-Va bene- la prese in braccio e la portò verso la camera. Arrivati davanti alla porta Letizia sorrise dicendo:
-E adesso cosa vorresti fare?-
-Puoi immaginarlo, sono più di tre anni che aspetto questo momento!- sorrise Paul entrando in camera e chiudendo la porta.
Il mattino seguente Paul aprì gli occhi e vide Letizia abbracciata a lui, le scosto dolcemente i capelli e si fermò ad osservarla: le sue labbra erano così rosse e le sue guancie così rosee; era tranquilla e felice. Letizia si mosse dolcemente e guardò Paul assonnata.
-Buongiorno- sorrise Letizia.
-Buongiorno!-disse baciandola sul naso. Letizia sorrise e si strinse a lui, potendo così sentire il suo profumo; e Paul affondò la testa nei suoi capelli.
-Vorrei restare così per sempre!- sussurrò Paul. Letizia alzò la testa,lo fisso e lui la baciò. In quel momento Rebecca entrò nella stanza assonnata.
-Paul!- disse saltando sul letto. Si sdraiò tra Paul e la madre, che la abbracciò. Restarono così per qualche ora; e Paul le fissava meravigliato, meravigliato della bellezza di quella donna e di quella bambina che avevano lottato sole. Dopo aver fatto colazione Paul tornò a casa, da Jane, che purtroppo era ancora la sua fidanzata. Ma Letizia lo salutò con gli occhi pieni di gioia e con il sorriso sulle labbra, perché Paul ormai le aveva dichiarato il suo amore. 



Hola a tutti! Spero il nuovo capitolo vi piaccia, anche se non mi convince molto. Aspetto i vostri commenti!
Un bacione a tutti! <3
E grazie per i futuri commenti.
MMC
P.S.volevo avvertirvi che ho cancellato ''Michelle'' perchè volevo riscriverlo, e appena finita questa storia, comincerò qualcosa di nuovo! :D

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Capitolo 8
*** The Long And Widing Road ***


Era passato un anno da quando Letizia e Becca erano arrivate in Inghilterra. Erano arrivate e avevano conosciuto Julian e Cynthia, poi John, Paul e infine Ringo, George e tutte le persone che giravano intorno ai Beatles. Letizia aveva ritrovato il suo vero amore, e Becca aveva trovato degli amici; l’unica cosa negativa era che, escludendo Cynthia, Letizia non stava molto simpatica alle altre donne, perché non la vedevano di buon occhio. Ma nonostante i pareri delle loro mogli ai Beatles Letizia stava molto simpatica,e anzi la trovavano anche bella. Quella mattina di Luglio il sole splendeva nel cielo, anche se non faceva molto caldo. Letizia e Rebecca sarebbero ripartite per passare i restanti due mesi estivi in Italia. Stavano decidendo cosa portare quando suonò il campanello. Letizia si diresse alla porta con Becca che la seguiva saltellante: non poteva che essere Paul.
-Buongiorno mia bella!- disse il musicista con un grande sorriso.
-Come mai così romantici oggi?- disse Letizia perplessa.
-Io parlavo con Becca,ma ciao anche a te!- disse Paul ridendo e porgendo un fiore a Letizia. In quel momento a Letizia venne in mente un discorso che aveva fatto con Paul una sera: Letizia gli aveva detto di come si sentisse in colpa che la loro storia stesse rovinando quella con Jane, di come avrebbe voluto uscire allo scoperto senza più nascondersi; Paul l’aveva rassicurata dicendole che avrebbe sistemato tutto e che presto sarebbero stati liberi. Letizia si era rasserenata, ma poi aveva pensato a quanto fosse crudele l’immagine di loro due che si liberano di Jane. Ora era lievemente preoccupata, e Paul lo notò.
-Visto che ti starai chiedendo perché sono qui te lo dirò! Voglio portarvi per qualche giorno con me prima che partiate per l’ Italia!- disse mentre entrava in casa.
-Davvero e dove andiamo?- chiese Becca eccitata.
-è una sorpresa!-disse Paul toccandole la punta del nasino con il dito. Poi si girò verso Letizia in attesa di una risposta. Letizia guardò Paul e poi sua figlia e non poté far altro che dire si. Così Paul andò a casa, dicendo che sarebbe tornato alle cinque per prenderle e partire. Letizia preparò una valigia con dentro il necessario per stare via qualche giorno. Rebecca era felice e saltellava per la casa con il suo pupazzetto Ritchie. Suonò di nuovo il campanello, e Letizia andò ad aprire la porta, e trovò un pacco con un grande fiocco rosso ed un biglietto. La donna si guardò intorno e prese il pacco, portandolo in casa. Si sedette sul divano ed aprì il biglietto e lo lesse:
 ‘’ Prima sorpresa! Ho scoperto una tua passione segreta. Ecco qualcosa che ti aiuterà a coltivarla.
Ti Amo.
Paul.’’
Sciolse il fiocco,tolse la carta e aprì la scatola: si trovò davanti una bellissima fotocamera professionale, uno degli ultimi modelli della Nippon Kogaku. Come aveva fatto Paul a scoprire che le piaceva fare foto? Era stata sicuramente Meg a dirglielo. Era una passione che era nata da pochi anni, e l’aveva coltivata con una fotocamera molto vecchia che le aveva regalato il padre, ma le era sempre bastata quella, infatti aveva album pieni di foto. Letizia passo ore a studiarsi la fotocamera, a fare degli scatti di prova, divertendosi insieme a Rebecca. Il tempo era passato in fretta ed erano già le cinque. Letizia prese la valigia ed insieme a Becca uscì di casa,chiudendo la porta, e scesero in strada. Cinque minuti dopo videro arrivare Paul sorridente in macchina, si fermo e gli disse:
-Salite!- e sorrise a Letizia.
Salirono in macchina: Becca si sedette dietro, mentre Letizia si mise accanto a Paul. Letizia e Paul non dissero una parola, finché la donna non vide un cartello con scritta la direzione. Sul suo viso apparve un grande sorriso.
-Quindi ci porti a Liverpool?- disse guardando Paul. Il musicista si girò e diede una rapida occhiata alla donna seduca accanto a lui: il suo viso era raggiante, e bellissimo. La sua pelle era così chiara alla luce del sole e le sue guance si erano colorate di rosso, quando aveva notato lo sguardo di Paul su di lei.
-Si voglio farvi conoscere alcune persone- disse con voce insicura Paul. In quel preciso istante tutti i pensieri di Letizia si fermarono, era paralizzata.
-Con persone intendi la tua famiglia?- chiese voltandosi spaventata.
-Non devi preoccuparti!- disse togliendo una mano dal volante e prendendo quella di Letizia.
Furono tre ore di viaggio,per Letizia sembravano interminabili, anche se si stava divertendo con Paul e Becca che ridevano e scherzavano.  Appena entrarono a Liverpool, Letizia cominciò a guardare ogni singola persona,ogni singolo edifico, ogni minimo dettaglio; la macchina si fermò davanti  ad una casa. Paul si voltò verso Letizia e gli sorrise, scese dalla macchina e le aprì la portiera. Letizia non scese, il suo sguardo si posò sul viso di Paul: sembrava agitato anche lui. Paul tese la mano verso di lei. Letizia sospirò e prese la sua mano. Scesa dall’auto i suoi occhi si posarono sulla casa: così graziosa e semplice, ma soprattutto si stupiva del fatto che non ci fosse nessuna fan impazzita lì intorno. Becca prese la mano della madre destandone i pensieri, insieme a Paul si diressero verso l’entrate. Arrivati sulla porta Paul suonò il campanello,presa dall’agitazione Letizia si nascose dietro Paul. Passarono pochi minuti che la porta si aprì.




Non so davvero cosa dire di questo capitolo.Diciamo che non è dei migliori, sto davvero peggiorando :D
Spero comunque la storia riesca a catturare nuovi lettori anche non essendo delle migliori!
Grazie delle recensioni che lascerete (se le lascerete!) positive o negative che siano.
Un bacio a tutti
MMC

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Capitolo 9
*** 9.The End ***


Un uomo abbastanza anziano aprì la porta. Paul lo salutò e poi presentò Letizia.
-Salve, Piacere di conoscerla, io sono Letizia.
-Piacere- disse l’uomo –e chi è questa bella bambina?-continuò guardando Becca che si nascondeva dietro sua madre.
-Questa è la figlia di Letizia, Rebecca - rispose Paul sorridendo a suo padre.
I tre furono invitati a entrare in casa, e a Letizia e Becca fu mostrata la loro stanza, che era quella della figlia di Angela. Angela era la seconda moglie di Jim, e lui aveva adottato anche la figlia che aveva avuto dal matrimonio precedente, Ruth. Ora la bambina aveva circa nove anni. Quella sera le presentazioni furono fatte e dopo cena Letizia e Angela sistemarono la cucina, Becca giocava con Ruth, e Paul era seduto in salotto a parlare con suo padre.
-Sei sicuro di volerti assumere questa responsabilità? Insomma ha già una figlia e tu dovrai aiutarla, e poi arriveranno altri bambini, fare il padre non è semplice Paul!
-Si lo so papà, ma io sono davvero innamorato! Inoltre adoro quella bambina!
-Se sei sicuro allora hai il mio appoggio!
Più tardi quella sera Letizia era nella sua stanza a scrivere sul suo taccuino quando Paul entrò nella sua stanza.
-Tutto bene?- chiese mentre le carezzava i capelli. Lei si voltò e con uno sguardo dolcissimo gli disse:
-Va tutto a meraviglia, Però ti devo dire una cosa- Letizia esitò, Paul la guardò perplesso.
-Non credo di essere simpatica a tuo padre- disse la ragazza con un sorriso leggermente forzato.
-Ah no lui è un vecchio brontolone, non mostra molto i suoi sentimenti.
Letizia fece una risatina e poi si zittì, ricordando che Becca stava dormendo. Paul si avviò verso la porta e Letizia lo accompagno. L’uomo si fermò sull’uscio e la guardò dolcemente, lei lo baciò e poi sorridendo chiuse la porta.
Il mattino seguente Letizia si alzò e trovò un biglietto sotto la porta, dove c’era scritto: ‘’Sono uscito,tornerò verso le 14.00. Oggi sarai sola, non fare danni!
Ti amo.
Paul.’’
Letizia sorrise.
 Becca dormiva ancora quando, mentre sorseggiava un caffè, Letizia sentì bussare alla porta. Si diresse alla porta per aprire, e si trovò davanti Jane. Letizia era stupita, non sapeva cosa dire, e rimase a fissare Jane.
-Scusami se sono venuta senza avviso, ma volevo parlare con te.
Letizia perplessa le fece strada fino in salotto. Le due si sedettero.
- Jane mi dispiace…- Letizia fu interrotta da Jane.
-Ascolta io non provo risentimento né verso di te né verso Paul, so cosa si prova a essere innamorate e prese da un ragazzo. Solo che vorrei avvertirti, non lo faccio con cattiveria credimi, ma devo dire che da un certo punto di vista mi sono affezionata a te, quindi volevo raccontarti alcune cose- Jane, cominciò a raccontare tutto quello che aveva passato con Paul, dei suoi tradimenti, del fatto che sentiva dire che aveva dei figli illegittimi, di come si sentisse depressa in alcuni momenti quando lei sapeva cosa succedeva.
Letizia rimase in silenzio ad ascoltare, e nella sua mente pensò tutti i momenti in cui non sapeva dove Paul fosse, ed erano davvero tanti. Jane e Letizia continuarono a parlare e si chiarirono. La donna dai capelli rossi si congedò con un abbraccio. Proprio quando Jane se ne andò Becca scese di sotto per chiedere la colazione. Mentre la bambina mangiava, sua madre la fissava, e si chiedeva se era veramente questo ciò che voleva per Becca. Lei amava Paul, e anche Letizia lo amava, ma ora non ne era più tanto sicura.
Più tardi quel pomeriggio Letizia fece trovare il pranzo pronto a tutti. Erano tutti a tavola che parlavano allegramente, ma Letizia sentiva le parole di Jane rimbombargli in testa.
Nel tardo pomeriggio le bambine andarono a fare il riposino, e Letizia chiese a Paul di uscire per andare in giardino.
-Oggi mi è venuta a trovare Jane…- il viso di Paul si scurì –Mi ha raccontato molte storie, io ci ho pensato e…-
-Non puoi abbandonare tutto per due storielle che ti ha raccontato-
-Ma sono cose vere, ho chiesto anche a John, perché volevo sapere la verità!
-Quindi? Mandi tutto all’aria per il passato?
-Non sono tanto passate, comunque io non ce l’ho con te, è solo che io ho una figlia, e ho bisogno di una certezza, non posso più soffrire- Letizia tratteneva le lacrime, mentre Paul la guardava sconvolto.
-Paul lo sapevamo che non sarebbe durata, io sono solo una delle tante, e anche se quello che abbiamo condiviso è stato bellissimo ma non posso più sopportare il fatto di non essere sicura che tu sia solo mio.
-Beh un modo ci sarebbe per essere sicura- esclamò Paul guardandola negli occhi.
-Non mi sento sicura. È colpa mia lo so, ma adesso non posso stare con te.
Detto ciò i due decisero di lasciarsi, ma lo fecero con il sorriso sulle labbra perché la loro storia aveva comunque migliorato entrambi. Il mattino seguente Letizia preparava le valige, quando Becca entrò in camera chiedendo spiegazioni. La mamma allora disse alla piccola che loro due sarebbero tornate in Italia per l’estate e che quando sarebbero tornate a settembre lei e Paul non si sarebbero visti più spesso. Becca prese la cosa bene, e andò a salutare Paul. Pronte per partire salutarono tutta la famiglia McCartney. Letizia si avvicinò a Paul e lo abbraccio, stringendolo forte a sé, e sussurrandogli:’ Ti voglio bene, non ti dimenticherò’’. 



Beeene dopo circa 9 mesi ho deciso di chiudere questa storia per dedicarmi ad altre due, una che ho in mente da circa 2 anni e una che mi è venuta in mente Sabato scorso.
Insomma spero vi piaccia questo capitolo scritto un po' alla rinfusa, lasciate recensioni se volete. 
Eh al prossimo capitolo che sarà l'epilogo! 
MMC

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Capitolo 10
*** 10.Epilogo ***


‘’Caro papà
Sono passati tanti anni da quando te ne sei andato e ancora non riesco a capacitarmi che tu non sia qui con me, è come se ti sentissi sempre accanto a me a consigliarmi. Ricordo ancora quanto ero felice quando mi desti quei biglietti per il concerto dei Beatles, di certo quel giorno non mi sarei mai aspettata che sarebbe successo tutto ciò che è successo. Ricordo ancora come ti brillavano gli occhi quando ti dissi che mi sarei sposata con James,che mi sarei trasferita in Inghilterra, e che aspettavo Becca, peccato che non riuscisti a vederla. Ricordo che mi dissi che ero destinata a qualcosa di più grande. Sai adesso ho trovato a cosa ero destinata. Dopo aver avuto una storia con l’uomo che sognavo da una vita, tornata in Italia, la mia professoressa mi ha chiamato per offrirmi un lavoro a scuola, come insegnante d’ inglese. Nutrire le menti di quei ragazzi, aiutarli nella crescita è una cosa così stimolante. Poi un mese dopo mentre ero in spiaggia vidi che qualcuno si avvicinava a me, era proprio James. Lo so starai pensando che ci sono ricascata, ma il mio cuore si stava ancora riprendendo dalla storia con Paul, che devo dire mi ha fatto crescere tantissimo; però una seconda possibilità si da a tutti , e poi è sempre il padre di mia figlia. Lui non si è più sposato perché aveva capito che quella donna non era ciò che voleva, una donna come sua madre non era ciò che gli serviva. Così alla fine a Settembre ci siamo sposati, di nuovo, ma questa volta in Italia, e abbiamo deciso di rimanere qui, e di tornare in Inghilterra solo qualche volta. Adesso aspetto un altro bambino e lo vogliamo chiamare Leonardo proprio come te. Rebecca è così felice; mi ha raccontato che un bambino l’ha chiamata ‘’esotica’’ e lei non sapendo che fare gli ha dato un pugno sulla spalla. È cresciuta tantissimo, e diventa sempre più bella. Per quanto riguarda Paul, ho saputo che si è sposato con una donna fantastica e gli ho scritto una lettera di congratulazioni, sono così felice per lui. Non dimenticherò mai tutto quello che è successo, e che lui mi ha dato. Non so se feci la cosa giusta quel giorno ma, alla fine, è andata bene lo stesso. Spero che tu sia fiero di me. La mamma dice che è sicura che lo sei. Mi machi tanto, ti vorrei qui a vederci mentre becca gioca in spiaggia, e come James sia premuroso con me,e come siamo innamorati, come la prima volta che ci incontrammo. Un’ultima cosa: Meg è rimasta in Inghilterra e ha sposato un brav’uomo. Sono così felice per lei.
Ti voglio tanto bene.
Letizia.’’
Una piccola lacrima scese sulle sue guance, ma un sorriso la fermò subito. Prese la lettera e la mise nel suo taccuino.



Quindi la storia adesso è finita, spero vi sia piaciuta.
Aspetto recensioni.
E spero che seguiate anche le prossime storie che scriverò. 

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