Quel pacchetto di Marlboro Gold da dieci

di Sabrina Way
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una calda giornata di luglio e come al solito ero a casa di Julia,una delle mie migliori amiche; ci conosciamo da ben tredici anni e ormai la considero come la sorella che non ho mai avuto. Stavamo sedute per terra fuori al balcone della camera da pranzo con il suo pc portatile che odio perchè la connessione è sempre lenta e poi è piccolo,quindi non si legge quasi niente.
"Julia questo coso fa schifo!"
"Sabrina che cazzo vuoi,io questo ho,se non ti sta bene te ne puoi anche andare".
Era sempre così.
"Scusa...stavo cazzeggiando"
"Sì,lo so".
Sbuffai e mi guardai intorno. La casa di Julia era al pian terreno,bastava salire quattro gradini ed eri lì. Il balcone della cucina si affacciava all'interno del parco,mentre quello del salone confinava con una proprietà di cui i rami degli alberi si appoggiavano alla ringhiera; bastava stendere il braccio per raccoglierne i frutti. Ha due bagni che,in origine,era uno enorme,ma essendo cinque persone in famiglia,l'hanno diviso per non perdere tempo al mattino. Poi c'è la sua stanza: ha tre letti,uno vicino al muro a destra,mentre gli altri due in verticale a sinistra; un cassettone di legno scuro scorticato tra quest'ultimi, un enorme armadio bianco che occupa tutta la parete sinistra,un piccolo televisore fissato nell'angolo della parete dove c'è la porta e una scrivania,sempre di legno però più chiaro,vicino la finestra. Mentre la camera dei genitori è molto più spaziosa; il letto è situato verticalmente sulla destra con i due comodini ai lati,un cassettone in legno scuro sul lato destro,la televisione di fronte,vicino alla porta del bagno e un balcone comunicante con quello del salone sulla sinistra.
Mentre controllavo le mie notifiche su Facebook,mi contattò lui,Francesco,il mio ragazzo.
"Julia posso invitare a Francesco e Luca qui?"
"Ma a che ora vengono?"
"Non lo so...a che ora tornano i tuoi da lavoro?"
"Verso le otto..."
"Ok per le sette e mezza sono fuori!"
"Ecco!"
Ovviamente lui se ne uscì con un " non lo so,devo chiedere a Luca",il suo migliore amico.
Dopo lunghi giri di parole li convinsi a venire.
-Ok,allora veniamo verso le cinque.Quando veniamo ti facciamo uno squillo e tu ci vieni a prende alla stazione.- Mi scrisse.
"Vengono?"Mi chiese Julia.
"Sì,quando arrivano vado a prenderli alla stazione perchè non conoscono la strada ovviamente"
"Ok,allora aiutami a mettere un po' in ordine la casa."
L'aiutai.Intanto il tempo passava e finalmente giunsero le cinque.Ma di loro ancora niente. Me lo aspettavo,erano i soliti ritardatari.
Le cinque e mezza. Inizio a telefonarli.
"Hey Frank"
"Hey Sabrì"
"Ma dove cavolo siete? Sono le cinque e mezza!"
"Eh veramente stiamo ancora a Meta perc...."
"Ancora?!?"
"Eh perchè Luca..."
"E' sempre colpa sua"
"Ha fatto tardi e abbiamo perso il treno"
"Lo immaginavo"
"Eh..."
"Vabbè ma adesso state sulla stazione?"
"Sì"
"Fra quanto viene il treno?"
"Sabrina" Di colpo cambiò voce: era Luca.
"Hey Luca dimmi"
"Vedi che tra un po' siamo lì ok?"
"Ok...chiamatemi quando arrivate"
"Ok ciao"
"Ciao"
Attaccai. Mi stavo innervosendo. L'attesa mi distruggeva. Non lo vedevo da troppo,non volevo aspettare ancora di più.
"Ma dove sono?" Mi chiese Julia.
"Indovina?"
"A Meta?"
"Esatto"
"Oddio!" Rise.
"Guarda ti giuro mi fanno innervosire tutti e due. Sta continuando da troppo tempo questa storia,mi da alquanto sui nervi."
"Basta che non vengono troppo tardi"
Le sei.Inizio ad alterarmi.
"Ma dove sono finiti? Mi sto innervosendo. Ho bisogno di una sigaretta"

Ed è qui che voglio fermarmi. Perchè inizio proprio da qui? Perchè è proprio da quel lontano mese di Luglio che posso dichiarare che la mia vita da quattordicenne prende vita,senza mai dimenticare le emozioni provate prima. Ma è proprio da lì che iniziano i miei problemi,le mie decisioni,la mia svolta. Per alcuni l'adolescenza inizia dal primo bacio,per altri inizia quando lo fanno per la prima volta,a me invece inizia da un semplice pacchetto di sigarette.

Li richiamai per accertarmi che erano ancora vivi.
"Allora dove siete?"
"Siamo arrivati"
"Ok scendo"
Presi le chiavi,misi la mia maglia e scesi. Durante il cammino iniziai a riflettere sulla relazione che c'era tra me e Francesco. Forse non era proprio la persona adatta a me;molte volte si faceva trascinare da Luca, non stavamo mai da soli,c'era sempre qualcuno che disturbava. Così decisi che lo avrei portato in camera di Julia per discutere di questa faccenda.
Arrivai alla stazione e due sagome familiari mi vennero incontro: erano loro.
Luca aveva diciassette anni eppure sembrava più piccolo,forse dai lineamenti infantili e dalla sua statura che non superava un metro e sessantacinque; capelli corti color castano chiaro e ricci,occhi verde chiaro con qualche pigmento castano,labbra abbastanza carnose e rosee,non come quelle di Francesco,molto meno spesse. Lui,rispetto a Luca era molto alto,magro e di carnagione chiara. Capelli rigorosamente biondi e un pò più lunghi con il ciuffo,occhi castano scuro,guance molto magre,quasi aderenti alle ossa.
Li salutai e li incitai a seguirmi.
"Mi piace il nuovo taglio" Rivolgendomi a Francesco.
"Ah grazie...Dice Luca che sto meglio"
"Si ha ragione,stai molto meglio"
Abbassò lo sguardo accennando un sorriso. Francesco era un ragazzo abbastanza timido,impacciato e chiuso,non come Luca che al contrario era fin troppo socievole e buffone.
Arrivammo finalmente a destinazione. Aprii il portone con le chiavi e ci dirigemmo verso casa. Aprii e chiamai Julia per avvisarla.
"Julia siamo qui"
Sbucò dalla cucina e ci salutò.
"Finalmente!"
"Hey"
Sentii una nuova voce; mi girai verso la poltrona del salone e vidi Federica con la stecca al piede che mi salutava. Le andai incontro stupita.

"Hey Fede,cosa ci fai qui?"
"Niente,mi annoiavo a casa e sono venuta a rompere le palle qui"
"Ma come stai? Sai ho saputo...e vedo anche!"
"Eh così,però cammino quindi non è così tragica la situazione"
"Meno male dai"
"Infatti!"
Come al solito Luca andò fuori a fumarsi una sigaretta e io e Francesco lo seguimmo.
"Me ne dai una,vero?" Gli chiesi con tono dolce.
"Solo perchè sei la ragazza del mio migliore amico"
"Ah bene,allora me ne dai anche un'altra per dopo?" Dissi in modo scherzoso.
"Non esageriamo!"
Fumai la sigaretta lentamente,mentre pensavo a cosa dovessi dire a Francesco.
Quando finimmo di fumare,lo tirai in disparte.
"Senti ti devo parlare"
"D'accordo"
"Vieni con me,andiamo in camerda di Julia".
Ci avviammo con una scusa. Chiusi a chiave e ci stendemmo sul letto di Julia.Pogiata con il capo sul suo petto,ascoltavo il suo respiro insicuro.
"Cosa succede?"
"No niente"
Lo baciai.Ma qualcosa non tornava;c'era qualcosa che lo turbava.
"Mi dici cosa c'è che non va?"
"Non so come dirtelo,anche perchè non ne sono certo nemmeno io"
"Parla"
"Vedi...io non so se mi piaci come amica o come ragazza"
"Che significa?"
Domandai. Ma sapevo perfettamente cosa volesse dire con quelle parole.
Di colpo,le lacrime iniziarono a scendere. Non volevo che finisse così,anche se ero consapevole che non ero felice con lui.Non volevo che mi lasciasse,forse perchè mi ci ero affezionata,forse perchè non volevo perderlo come amico,forse perchè non volevo rimanere di nuovo sola. Ma sapevo che prima o poi lo sarei rimasta.
"Dai,non piangere"
"Non puoi impedirmi di farlo. Non ci riesco a trattenere le lacrime...ma perchè mi hai detto questo? Cosa c'è che non va? Sono io il problema?"
"No,assolutamente,sono io.Io sono un ragazzo chiuso,non riesco a rapportarmi benissimo con gli altri per via di un problema che ho avuto in passato. Questa cosa non l'ho mai detta a nessuno,tranne a Luca. Per via di questa malattia la mia infanzia l'ho passata tra i corridoi degli ospedali. Mi sentivo ormai morto,avevo perso ogni speranza,ma fortunatamente hanno capito cosa avevo e mi hanno salvato. Ma purtroppo non ho avuto la possibilità di rapportarmi con gli altri da piccolo,ecco spiegato il mio carattere. Luca è il mio migliore amico,e se devo dire,è anche l'unico. Per questo forse non so se ti vedo più come amica o provo qualcosa in più"
"Oh,io non lo sapevo,se avessi potuto immaginare..."
"Non preoccuparti"
"Tu lo sai che ogni volta che vuoi puoi confidarti con me..."
"Si lo so"
"Oltre ad essere la tua ragazza,sono anche la tua migliore amica,no?"

"Si...penso però che dobbiamo prenderci una pausa"
"Ti senti confuso vero?"
"Eh si un po' "
"Facciamo una cosa: dimentichiamo tutto e ricominciamo d'accapo,ok?"
"D'accordo"
"Ora ti va se andiamo di la?"
"Sì,meglio"
Ci alzammo. Mentre lui si dirigeva nel salone,io andai nel bagno per aggiustarmi per non far capire agli altri cosa era successo. Mentre mi asciugavo le lacrime,entrò Julia.
"Hey Sabri ch...ma cosa è successo?"
"No niente Ju,poi ti spiego,ora non è il caso. Andiamo di la"
"Ok"
Passammo il resto del pomeriggio al pc,ascoltando musica,tra una chiacchiera e un'altra e a fare foto. Ricordo ancora quella foto mia e di lui.
"Fede,ci fai una foto?"
Il flash immortalò quel momento che appariva così bello,consapevole dell'illusione che stavo creando. Sapevo che stava finendo,ma una parte di me non lo accettava.
"Come siete carini" Ci disse,porgendomi la macchina fotografica.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Si fecero le sette e mezza.
"Ora dovete andarvene,prima che viene qualcuno a casa e ci vede" Disse Julia,con tono allarmato.
"Devo riaccompagnarvi alla stazione?"Chiesi ai due.
"Accompagnaci fino alla salita" Rispose Luca.
"D'accordo.Allora scendiamo"
Dietro Luca,io e Francesco,mano nella mano; lui,con lo sguardo perso nel nulla,tenendo il mio passo,ascoltava con me She's the one di Robbie Williams. Speravo che prima o poi anche lui mi dedicasse un po' più di attenzioni,speravo che anche lui mi avrebbe reso felice.Era un lungo tiro e molla,sospesi tra il mondo reale e quello dei sogni.Eppure non riuscivo a distaccarmi.
"Ok,adesso proseguite dritto,poi attraversate la strada e continuate a camminare; vedete che dovreste trovarvi di fronte alla stazione"
"D'accordo.Grazie"Rispose Luca.
"Di niente.Ci sentiamo ovviamente"
"Fatti salutare"Aggiunse.
Lo salutai.Poi mi girai verso Francesco e lo baciai appassionatamente,come se fosse l'ultima volta. Mi girai e ritornai a casa di Julia.
"Mi spieghi cosa è successo?" Mi disse con aria preoccupata.
"Ma cosa avete fatto tutto quel tempo lì dentro?" Chiese Federica. "Mica l'avete fatto?"
"Ma sei stupida?" Risposi con gli occhi sbarrati e con un sorriso sulle labbra.
Federica è una ragazza molto spensierata e spontanea,ed è proprio questo che mi fa sorridere,perchè esprime i suoi pensieri senza malizia. Un'altra cosa che adoro di lei è quello di essere sempre disponibile con chiunque,anche se ti conosce da poco,ti fa sentire a tuo agio. Pur avendo due caratteri praticamente diversi,mi trovo molto bene in sua compagnia e posso parlare tranquillamente dei miei problemi in sua presenza.
"Mi ha chiesto una pausa"Sbottai.
Mi guardarono stupite.
"Come mai?"Chiese Julia.
"Perchè mi vede troppo come un'amica...ma abbiamo risolto: gli ho detto di dimenticare tutta la faccenda e ricominciare d'accapo,anche se non mi sembrava molto sicuro...non so cosa pensare sinceramente"
"Vedi come si mettono le cose,altrimenti Sabrina,lascialo." Affermò Federica "Non è possibile che va avanti così. Non si fa mai sentire,non ti chiama,non ti manda un messaggio,devi fare sempre tutto tu...questo è un'idiota,non è il ragazzo che fa per te."
"Sì,in effetti hai ragione però..."
Però non avevo il coraggio.Non avevo il coraggio di ritornare alla vita reale,anche se mi stavano uccidendo tutte quelle false speranze e stupide illusioni.
"Tu mi stavi continuando a parlare di Michele"Disse Julia a Federica.
"Ah sì è vero!Sabato prossimo è il suo compleanno,e ho deciso di fargli una sorpresa. Avevo pensato di fargli trovare tante indicazioni in vari punti della città fino a farlo arrivare al porto,dove ci sarò io che lo attenderò con il regalo...però non so cosa regalargli!"
"Come non lo sai?!? E' il tuo ragazzo Federica! Dovresti saperlo" Scoppiai a ridere.
"Eh lo so ma davvero non so cosa regalargli!"
"Potresti comprargli un bracciale in argento" Propose Julia.
"Oppure potresti comprare un ciondolo a forma di cuore con la tua iniziale sopra" Le dissi.
"Bella idea! Magari ci penserò su!"
Si fece tardi e inizia ad avviarmi verso casa.
"Julia io credo che sia il caso che io vada,prima che mia madre mi dia per dispersa."
"D'accordo,ci sentiamo in questi giorni.Ciao"
Mentre mi dirigevo verso casa,mi lasciai trascinare dalla musica dell'mp3,sperando in una cosa che sapevo benissimo che non si sarebbe mai realizzata.

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Il giorno seguente fui svegliata dalle grida di mia madre.
"Sabrina alzati che sono le dieci e mezza passate! E' tardi!"
Ancora in preda al sonno,misi gli infradito e ciabattai fino alla cucina.
"Sabrina,a che ora sei andata a dormire stanotte?"
"Mamma,lasciami stare è estate...lasciami andare a letto a che ora voglio"
"Va bene,ma ricordati che devi studiare! Non ti arretrare niente che poi a Settembre non ti voglio sentire eh!"
Ogni mattina era la stessa storia. Ma che ci potevo fare,lei era fatta così. Dunque le rispondevo
"Non preoccuparti che ce la faccio"
E lì terminava il discorso.
Presi il latte freddo dal frigorifero e lo versai nella mia tazza preferita e me ne andai di nuovo in camera mia. Accesi il pc e come al solito mi collegai su Facebook. Lui non era ancora online; così controllai il cellulare per vedere se mi aveva mandato un messaggio.Niente.Se non mi facevo viva io lui non si faceva sentire...E già iniziò male quel giorno,come iniziarono male gli altri quattro giorni seguenti. Non ricevetti nemmeno uno squillo in quei quattro giorni. Così,il quinto,vedendo che le cose stavano andando male,ebbi la brillante idea di chiamarlo. Presi il cellulare,composi il numero e premetti il tasto verde.
"Pronto...?"
"Francesco!"
"Hey ciao Sabri..."
"Ma dove stai?"
"A casa mia....perchè?"
"Dove sei stato in questi quattro giorni?"
"Perchè che è successo?"
"Ma ti pesa così tanto chiamarmi giusto per farmi capire che esisti ancora?"
"Eh no è che non avevo soldi" La solita scusa.
"Ti costa tanto collegarti su internet? Ma che cazzo. Io sto in pensiero per te e tu nemmeno ci pensi"
"Sabrina" Cambiò voce: era Luca.
"Che vuoi?"Risposi in tono scontroso.
"Non ci devi rompere"
"Ma tu che vuoi? Non sei il mio ragazzo e ora cortesemente ripassami Francesco"
"No Sabrina non gli devi rompere le palle"
"Ma cosa vuoi? Se non vuole essere disturbato me lo dice lui,non c'è bisogno dell'interlocutore. Passami Francesco"
"Eccomi" Finalmente mi rispose lui.
"Ma non è possibile! Sta sempre lì?"
Silenzio.
"Se ti do fastidio me lo devi dire tu"
Di nuovo silenzio. Iniziai ad arrabbiarmi e mi infuriai. E lui? Lui continuava a dirmi
"Sì,hai ragione scusa".
Sembrava una presa per i fondelli,ma io continuavo a perdonarlo,finchè non venne quel giorno.
Ero seduta sul letto con il pc poggiato sulle ginocchia. Stavo parlando su Messenger con un mio amico,quando mi accorgo che qualcuno mi contattata su Facebook: era lui. Gli risposi,chiedendogli come stesse e lui mi rispose di non stare molto bene: doveva parlarmi. Subito iniziai ad allarmarmi.Stava accadendo.
-Scusami,ma io non ce la faccio a continuare a stare con te...non voglio continuare a prenderti in giro,tu non mi piaci più.- Mi scrisse.
Di colpo non lessi più nulla;le lacrime mi oscurarono la vista. E lentamente iniziai a singhiozzare.Me lo dovevo aspettare.Dovevo dare ascolto ai miei amici. Lui non faceva per me.Eppure ci rimasi malissimo.
-D'accordo...ma almeno possiamo rimanere amici?-
Era l'unica speranza che avevo per avere un contatto con lui.
-Certo...io avevo paura di perdere la tua amicizia.-
-Non la perderai-
Non per molto.
Subito chiamai Julia per avvisarla.
"Lo sapevo" Disse.
"Si anch'io me lo aspettavo."
"Adesso però non ci devi pensare.Vuoi venire un po' qui così ti distrai?"
"Sì"
"Allora vestiti e vieni. E compra la Nutella: la cioccolata aiuta sempre in questi momenti!"

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Capitolo 3
*** 3 ***


Attaccai il telefono.Subito andai a prepararmi per scendere.Infilai la prima cosa che vidi e andai via.
"Mamma,io vado a casa di Julia,non vengo prima delle otto."
Citofonai e come sempre mi disse:
"Citofona qualcun'altro perchè è rotto e mi scoccio di venire ad aprirti il portone"
Ed io bussai al prima che mi capitò.Mi rispose una voce femminile.
"Sì?"
"Pronto?"Mi scusi,sono la figlia di Rinaldi,mi potreste aprire? Ho dimenticato le chiavi!"
E fu così che entrai.Bussai freneticamente il campanello e finalmente mi aprì.
"Entra"Disse appena mi vide.
Entrai e chiusi la porta.
"Mi ha lasciata"
"Sì,lo so"
"Su internet...non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmelo in faccia"
"Lascia perdere Sabrina...si sapeva che andava a finire così.D'altronde sai com'è fatto Francesco,si è fatto trascinare sicuramente da Luca,ne sono più che convinta"
"Sì,anch'io...però non è giusto!Non è giusto...non è giusto...dopo tutto quello che ho fatto..."
Scoppiai in lacrime.Perchè doveva capitare tutto a me?Perchè soffrivo quando poi lo odiavo quando non mi chiamava?Perchè lo perdonavo sempre? C'è solo una risposta a queste domande: bontà,che a volte veniva scambiata per stupidità. Bontà,che non veniva contraccambiata.Bontà,cosa che forse in pochi hanno.
"Mangia"
Mi porse la Nutella.Ne presi un cucchiaio,ma in bocca avevo solo il sapore amaro delle lacrime,che s'impastavano con la cioccolata,avendo un retrogusto salato.
"Comunque ho comprato un pacco di sigarette."
Il mio primo pacchetto,come dimenticarlo.Quel maledetto pacchetto di quel maledetto pomeriggio di Luglio.Fuori al balcone,io all'impiedi,appoggiata alla ringhiera e lei seduta a gambe incociate.Ogni tiro sembrava anestetizzare il dolore; non lo sentivo più urlare,ma scalciava.Voleva uscire ma lo sopprimevo.Non doveva uscire,come tutti gli altri miei pensieri.Dovevano rimanere in me,non potevo rovinare la vita a qualcun'altro.Perciò preferivo seppelirle e lasciare che mi facessero del male.
"E' stata solo una cosa dell'estate,non ci pensare"
"Sì,lo so...ma ci son rimasta male comunque".
Forse non poteva capire.Forse lo capivo solo io.Lei non era sola quanto me.Gli amici non mancavano,ma ero comunque sola nelle mie emozioni,nelle mie scelte,nelle mie idee,nella mia solitudine.
"Però dai,almeno sei ancora sua amica"
"Sì è vero"
"Però per qualche tempo cerca di evitare di sentirli,è meglio".
Aveva ragione: più ci sentivamo,più ci stavo male. Ma non potevo non parlare almeno con Luca.Infatti lo invitai proprio Mercoledì sera insieme a Clarissa,la cugina di Julia. Alta non più di un metro e settanta,esile e di carnagione non molto scura.Capelli lunghi e setosi,di un colore castano chiaro con dei riflessi rossognoli;occhi vispi di colore azzurro chiaro,con folte ciglia scure;naso a patata,ma non eccessivamente e labbra piccole,ma carnose e rosee. La conosco da tredici anni e la considero come una sorella.In verità,fin dall'asilo ci siamo odiate.Ho quasi perso il conto di tutti i litigi fatti,ma crescendo ci sopportiamo a vicenda.
Eravamo in camera mia.Tutto regolare:le solite chiacchiere,le solite battute,la solita musica. Fino a quando non mi stampò sulle labbra quel bacio.Sì,quel bacio.Il bacio del migliore amico del mio ex. Non sapevo davvero cosa pensare se continuare o dargli uno schiaffo. Ero indecisa se farlo per ripicca o se tirargli un ceffone,urlandogli quanto stronzo fosse stato a provarci con la ex del suo migliore amico. Ero sul filo di un rasoio: rischiavo di illudermi di nuovo. Così mi allontanai semplicemente,facendogli capire che non ci stavo.Ma insisteva. Eravamo stesi sul mio letto,io dentro e lui fuori,mentre Clarissa era fuori al balcone avanti al pc. Ci furono lunghi minuti di silenzio,finchè la luce non si accese e vidi mia madre sull'uscio della porta.
"Sabrina!"Mi chiamò con aria stupita.
In quel momento vidi Luca rotolarsi per terra.
"Luca!Ti sei fatto male?"
"Oh no,tranquilla,ho perso l'equilibrio"
"Luca!Oh signore stai bene? Dove ti sei fatto male? La spalla? Hai battuto la testa?"Chiedeva mia madre in modo allarmato.
"State tranquilla signora,non è niente!"Rispose"Sono caduto con il sedere,ma sto bene,credetemi!"
"Vuoi che ti porti qualcosa?"
"No,davvero sto bene!"
Ci guardammo tutti e tre negli occhi.Poi mia madre se ne andò dicendo:
"Giovani di oggi...chi li capisce"
Scoppiammo a ridere tutti e tre.
"Seriamente Luca,ti sei fatto male?"Chiese Clarissa.
"No,era tutta una finta"
"Lo immaginavo" Risposi.
"Vedi che sono le nove passate"Riferì Clarissa.
"Il mio treno passa alle nove e mezza.Forse è meglio che vada"
"D'accordo." Dissi.
Dopo aver salutato Clarissa,lo accompagnai alla porta e lì ci riprovò. Lo scansai con un sorriso.
"Perchè?"
"Perchè sei il migliore amico del mio ex ragazzo"
Mi guardò,poi si girò,aprì la porta dell'ascensore e se ne andò.
Entrai dentro e andai da Clarissa.
"Hey,che fai?"
"Niente,parlo con il mio Daniele come sempre! Ma allora che avete fatto tutto il tempo sul letto?"
"Niente"
"Ho sentito lunghe pause..."
"Va bene,ha provato a baciarmi"
Girò il viso verso di me,mi guardò,poi fissò di nuovo il monitor.
"C'era da aspettarselo da uno come Luca"
"Già...ma non l'ho baciato.E' comunque il migliore amico del mio ex ragazzo"
"Non contare su Luca,lui vuole solo divertirsi"
Ma io già lo sapevo,e questa cosa mi feriva terribilmente.Mi sentivo usata.
"Dimenticali,ti fai solo del male così"
Ma forse preferivo esser fatta del male,per godermi quei pochi attimi di falsa dolcezza.
 
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Passò una settimana da quel Mercoledì sera: infatti il Mercoledì seguente ci organizzammo per andare allo Scrajo io,Julia,Luca,Enrico e lui,Francesco. Io e Julia ci organizzammo la sera prima per andare insieme. Verso le otto mi alzai e mi diressi verso la cucina a fare colazione. Mia madre era già lì,avanti alla piccola televisione,poggiata su un bancone a destra della porta;Il tavolo di legno chiaro era posizionato al centro della stanza,con le quattro sedie attorno;sulla sinistra invece c'era il pano cottura che occupava tutta la parete,fino al balcone,poco distante dal rispostigio.
Mi guardò e mi disse cosa ci facessi in piedi a quell'ora.
"Mamma,te l'ho detto ieri,vado a mare con Julia,Luca e gli altri"
"Altri chi?"
"Gli altri nostri amici di Meta mamma!"
"Ok.Verso che ora tornate?"
"Verso le cinque e mezza se non prima"
"Hai messo la protezione nella borsa?Spalmala più volte.Non dimenticarti di quell'ustione che avesti l'anno scorso!"
"A parte che l'ebbi più di tre anni fa,comunque non ti preoccupare,starò attenta.Hai finito l'interrogatorio? Dovrei andarmi a vestire!" Dissi con tono stizzito.
"Perché mi tratti male?"
"Perchè te l'avrò detto un centinaio di volte!"
"Eddai,non ti arrabbiare,io lo faccio per il tuo bene"
"Sì lo so"
Alla fine lei voleva aiutarmi.Io l'apprezzavo,ma sono fatta così,non sopporto che qualcuno mi faccia delle domande appena mi sveglio e poi avrei voluto anche un po' più di indipendenza e di fiducia.
"Ok,io vado a vestirmi prima che faccia tardi"
Mi lavai,misi il costume che comprai con Clarissa qualche settimana prima e da sopra semplicemente un pantaloncino corto e una maglia a mezze maniche. Portai la borsa-stereo,così potevamo ascoltare un po' di musica.
Presi le chiavi e prima di scendere feci uno squillo a Julia.
"Pronto?"
"Julia a che stai?"
"Sono quasi pronta,devo solo preparare la borsa"
"Allora tra dieci minuti ci vediamo alla stazione"
"D'accordo.Ciao"
Ma il peggio doveva ancora avvenire.
"Tieni,già ho fatto il biglietto,così non perdiamo tempo"
"Grazie"
"Andiamo"
Ci avviammo sul binario 2,e mentre aspettavamo il treno mi chiese se mi dava fastidio che veniva anche Francesco.
"Perché dovrebbe darmi fastidio? Ormai non conta più niente...e poi ho finalmente aperto gli occhi e ho visto i suoi difetti. Meglio di così non posso stare"
Stavo fingendo.Fingevo con me stessa,per rassicurarmi.
"E poi non te l'ho detto?Luca mi ha baciata.Di nuovo"
Mi guardò seria,poi scoppiò a ridere.
"C'era da aspettarselo.E' un donnaiolo quel ragazzo"
"Sì me ne sono accorta.Però mi confonde"
In quel preciso istante passò il nostro treno.Una folata di vento spazzò via i miei pensieri,mentre i miei occhi fissavano le porte rosse dei vagoni che passavano velocemente davanti a noi.
"Dai su,entriamo da quella parte"Mi incitò Julia.
I sediolini erano suddivisi in due file,una a destra e una a sinistra.Io mi sedetti sul sediolino della fila destra,vicino al finestrino e Julia di fronte a me. Stetti in silenzio tutto il tempo,mentre ascoltavo l'mp3.Non è mia abitudine parlare quando sto in treno,nel bus o in auto.Preferisco affogare nei miei pensieri,mentre osservo il paesaggio che scorre velocemente dal finestrino.Mi rilassa molto e mi fa riflette su cose magari che mi sfuggono ogni tanto. Finalmente arrivammo a destinazione.
"Sabry,siamo arrivate".
La stazione era sotto una galleria e per raggiungere la spiaggia bisognava scendere molte scale,per non contare anche quelle del lido stesso.La cosa che odiavo era risalirle.
Scese le scale,arrivammo avanti al lido e vedemmo Luca ed Enrico. Gli andammo incontro.
"E Francesco?"Chiesi stupita.
"Ha detto che non si sentiva bene,ma in realtà non voleva venire"Mi rispose Luca.
"Come mai?Siamo comunque rimasti amici"
"Sai com'è fatto,è complessato per colpa tua.Ora ha paura di vederti perchè pensa poi di ferirti.Non è molto esperto di queste cose,non sa come uscirne fuori"Disse con tono altezzoso Luca.
"Mah...io veramente nemmeno lo sto più sentendo,quindi non vedo il motiv..."
"Lascia stare Sabry,ha i complessi in questo momento"Tagliò corto.
Arrivammo alla biglietteria e pagammo il biglietto.
"Sono € 8,00 a persona"
Ci sistemammo al solito posto,ovvero su un soppalco poco distante dal bar,dove c'erano tavoli e sedie. Posammo le borse e i vestiti nel guardaroba custodito e dopo che Julia mi spalmò tre litri di protezione sugli omeri e dietro le spalle,facendomi diventare praticamente bianca,posai gli occhiali sul tavolino e ci tuffammo a mare. Io e Julia eravamo solite a tuffarci dalla scala vicino alla piscina termica,la quale era alta almeno due metri.C'era sempre qualcuno che mi incoraggiava a farlo,essendo una persona abbastanza timorosa.
"Dai,buttati!"Urlava Enrico.
"Ce la puoi fare!"Diceva Julia
E fu così che mi tuffai.
"Andiamo alla grotta" Suggerii.
Nuotammo fino alla grotta che si trovava vicino ad una spiaggia privata di un centro termico. Quante volte,insieme a Julia e a sua sorella abbiamo fatto irruzione nelle piscine private!
"Guarda!C'è ancora l'acqua che scorre dall'alto!"
In realtà era lo "scarico" delle acque termali del centro.
"E' gelata!Ma l'adoro da impazzire!" Dissi.
Scoppiammo a ridere.Uscimmo dalla grotta e nuotammo verso la nostra spiaggia. Dopo un po' ci fermammo sulla riva ciottolosa e passammo il tempo.
"Sabry,io salgo perchè ho intenzione di abbronzarmi un po' "Disse Julia.
"Salgo anch'io"Aggiunse Enrico.
"Tu che fai?"Mi chiese nuovamente Julia.
"Non so..."
"Rimaniamo un'altro po' "Rispose Luca al posto mio.
Tacqui.E ora cosa voleva da me?
"D'accordo allora ci vediamo su"
Si avviarono.Luca si avvicinò a me.
"Senti,vogliamo andare di nuovo nella grotta così stiamo un po' da soli..."
"No,meglio di no dai"
"Perchè?Eddai che ci divertiamo"
"Non voglio,mi scoccio"
Mi guardò,mi sorrise e non appena mi girai per andarmene,mi prese per i fianchi,mi alzò in aria e mi spinse sott'acqua.Presa alla sprovvista,affannai e per risalire a galla sbattei il piede vicino ad uno scoglio che stava sott'acqua. Sentii un dolore pazzesco,ma continuai a nuotare,fino ad arrivare in superficie.
"Cazzo che male!Mi son fatta male!"
"Che hai fatto?"
"Ho sbattuto il mignolo vicino ad uno scoglio...ma è gonfio!"
"Tranquilla,è la botta.Dai saliamo che ci staranno aspettando"
Io non lo capivo.Non riuscivo davvero a capire i suoi pensieri;prima gli piaceva Julia,poi ci provava con me...mah.Dolorante,mi spinsi fino al soppalco,dove c'era Julia stesa sull'asciugamano,esposta al sole,insieme ad Enrico,mentre ascoltavano la mia borsa-stereo.
"Julia mi son fatta male"
"Come?"
"Sbattendo il piede contro uno scoglio"
"Stai tranquilla" Mi interruppe Luca "E' solo una botta,è normale che provi dolore.Aspetta un po' e vedrai che passa"
"Sì lo so,ma mi fa male!"
"Dai vieni vicino a me"
Ci andai. Mi distesi vicino a lui e con occhi chiusi ascoltavo anch'io la musica,scambiando qualche chiacchiera con gli altri.Il tempo passò,ma il dolore iniziava ad aumentare:qualcosa mi diceva che non era una semplice botta.

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Capitolo 4
*** 4 ***


"Julia,io lo vedo gonfio.Secondo me si è rotto"
"No stai tranqui..."
"Julia,è gonfio e sta diventando viola.Per favore andiamo all'ospedale"
"D'accordo,adesso ci vestiamo e andiamo.Però smettila di tremare"
"Scusami è l'agitazione".
Era sempre così,quando sapevo che era successo qualcosa di grave,mi lasciavo trasportare dall'ansia.
Ci rivestimmo e ci avviammo tutti alla stazione. Arrivò il treno per Napoli e a quel punto ci salutammo. Salimmo sul treno e nell'attesa ci truccammo.
"Almeno se devo andare all'ospedale voglio andarci in modo decente!" Dissi a Julia.
Ridemmo entrambe.Era una così strana andare in un ospedale,non dico che ero entusiasta,ma mi faceva ridere.L'ultima volta che entrai in un ospedale fu circa 3 anni fa,quando mi ruppi la tibia della gamba sinistra a Castal Di Sangro,in Abruzzo.Passai due ore e mezza d'inferno in auto,poichè mi dovettero ricoverare al Santo Bono,a Napoli.Da quella volta non ci andai mai più.
"Siamo arrivate!"Urlò Julia.
Uscimmo dalla stazione e ci avviammo alla fermata dell'autobus per arrivare all'ospedale.
"Ma quando arriva?" Borbottavo,mentre zoppicavo avanti e indietro.
"Guarda! E' diventato viola! Julia ho paura!"
"Sabrina prima di tutto ti devi calmare,in secondo luogo adesso andiamo all'ospedale,facciamo la radiografia e vediamo cos'è successo"
Finalmente la linea E passò. Salimmo e ci sedemmo sui sediolini posteriori.
"Spero che non sia niente" Dissi con aria preoccupata.
"Dai,su con il morale" Mi diceva intanto Julia "Un giorno ne rideremo di questa cosa"
"Veramente a me fa già ridere!"
Arrivammo finalmente a destinazione. Scendemmo e ci avviammo verso il pronto soccorso. Un poliziotto ci vide e ci fece segno di entrare.Non attendemmo nemmeno un minuto che subito un medico ci venne incontro.
"Cosa hai fatto?" Mi chiese.
"Niente,ho sbattuto il mignolo del piede destro vicino ad uno scoglio.Penso si sia rotto"
"Non ti preoccupà" Mi disse con il suo accento napoletano "ora vieni con me nello studio"
Dissi a Julia di aspettarmi fuori alla porta e di mantenere i miei oggetti.
"Allora,come ti chiami?" Mi chiese il medico.
"Sabrina...Sabrina Mirelli "
"Quanti anni hai?"
"Quindici il nove Settembre"
"Quindi sei del '95?"
"Sì"
"Ma ti sei fatta male da sola o ti hanno fatto del male?"
"No è stato un incidente,ho semplicemente sbattuto involontariamente il piede vicino ad uno scoglio,tutto qui"
"La tua amica è maggiorenne?"
"No,ha la mia stessa età...perchè?"
"No...no niente.Ora vai in Radiografia e porta questo foglio sopra,poi quando hai finito ritorna da me ok?"
"D'accordo.Grazie"
"Stai tranquilla Sabrì" Mi fece l'occhiolino per rassicurarmi.
Tutte quelle domande mi misero a disagio; ero insicura se rispondere o meno,avevo paura che poteva succedere qualcosa. Comunque uscii e con Julia mi recai al reparto Radiologia,che si trovava al terzo piano. Una dottoressa mi invitò ad entrare nella stanza.
"Prima di fare la radiografia dovrei farti delle domande"
"Mi dica"
"Hai degli oggetti di ferro? Orecchini,bracciali...?"
"No nulla"
"Hai delle reazioni allergiche?"
"No"
"Sei incinta?"
Mi sentii imbarazzata a rispondere.Mi sembrava una domanda strana.
"No" Risposi allibita.
"Ok,adesso firma qui"
Firmai.Era la mia prima volta,ma non sapevo se essere entusiasta o preoccupata.
"Ora siediti qui e poggia il piede in questa posizione.Ora stai ferma...ferma...ferma...ecco!Abbiamo finito.Ora aspetta fuori i risultati"
Uscii e vidi Julia seduta su una panchina.La raggiunsi.
"Tra un po' dovrebbero uscire i risultati"
"Ah bene...senti devo dirti una cosa però"
"Che cosa è successo?"
"Mia sorella Valeria oggi ha rifatto il letto e ha visto che sotto il materasso c'era il tuo pacchetto di sigarette.Ti ho coperto però non posso tenerle più,rischio troppo"
"D'accordo...ehm...devo trovare un posto dove nasconderle...se le vedesse mia madre..."
In quel momento sentì la dottoressa che urlava il mio cognome.
"Mirelli?"
"Eccomi arrivo"
Presi i risultati della radiografia e il foglio che mi diede il medico e scesi di nuovo al Pronto Soccorso.Mentre scendevamo,lessi cosa c'era scritto sul foglio: << Frattura composta della falange del mignolo del piede destro>>. Lo sapevo.Non sono una persona che si lamenta per il dolore,ma questa volta sapevo che c'era qualcosa che non andava.
"Lo sapevo.Mi son rotta il piede"
"Avvisa tua madre"
"Sarà un'impresa.Dammi il cellulare vah..."
Composi il numero e la telefonai.Sapevo che si sarebbe agitata,ma dovevo pur avvisarla,altrimenti non potevo uscire dall'ospedale.
"Pronto?"
"Pronto mamma,sono Sabrina...senti ti devo dire una cosa però promettimi di stare calma,che non è successo niente di grave...però promettilo"
"Sabrina che è successo!Parla per l'amor del cielo!"
"Eh però ti devi calmare"
"Sì sì,parla!"
"Sto all'ospedale perchè mi sono fatta male al piede e..."
"Cosa? Che è successo?Dove ti sei fatta male? Quando ti sei fatta male? Ma con chi stai all'ospedale? Oddio ma stai bene?"
Lo sapevo.
"Mamma ti ho detto di calmarti!Io e Julia siamo venute qui perchè mi sono fatta male vicino ad uno scoglio e visto che il mignolo mi faceva male siamo venute all'ospedale.Non te l'abbiamo detto subito per non allarmarti.Ma stai tranquilla che è tutto apposto.Però dovresti venire qui perchè devi firmare visto che sono minorenne"
"Ma tu me lo dovevi dire...mio Dio...aspetta adesso chiamo a zio Salvatore e vi veniamo a prendere...Oh Signore..."E attaccò.
La odiavo quando faceva così.
"Tieni Julia"
"Cosa ti ha detto?"
"Che cosa poteva dirmi?Sì è agitata...guarda mi da un fastidio..."
"Comunque è tua madre...prima ho chiamato anche la mia e anche lei ha avuto la stessa reazione...aspetta che l'avviso che me ne vado con te..."
"Vuoi rimanere a dormire a casa mia?"
"D'accordo,però poi devo andarmene che devo finire i compiti prima di partire"
Il medico mi chiamò ed entrai di nuovo nel suo studio.
"Ecco,adesso mettiamo un cerotto,poi domani vieni dall'ortopedico per farti visitare meglio"
"Comunque adesso sta per arrivare mia madre,così firma"
"Benissimo.Ora vai a sederti in sala d'attesa"
"Ok,grazie mille dottore!"
Aspettammo dieci minuti e vidi entrare mia madre.
"Mamma..."
"Sabrina!Ma che hai fatto?Dov'è il dottore?"
"Mamma sta di là...se vuoi ti accomp..."
"No!Non ti alzare!Mi accompagna Julia"
Dopo un po' vidi entrare mio zio e mi salutò.
"Sabrina,ma che hai fatto?"
"Niente,semplice frattura al mignolo,niente di grave..."
"Dalla descrizione di tua madre mi sembri molto in forma"
"Che ci vuoi fare,è fatta così"
Rividi mia madre e Julia ritornare verso di me.
"Ho firmato,possiamo andare...Sabrina vuoi una mano?"
"Mamma,me la sono fatta a piedi dallo Scrajo.Ce la posso fare da sola!"Dissi con una risata.
Salimmo in macchina.Mia madre non faceva altro che criticare i medici,dicendo come potevano avermi fatto firmare essendo minorenne. Arrivammo poi a casa.
"Zio,potresti dare un passaggio alla mia amica?Deve prendere la sua roba visto che deve venire a dormire a casa mia"
"Sì non ti preoccupare"
"Ok allora ci vediamo dopo" Dissi a Julia.
Li salutai e mi avviai a casa. Dopo un'altro interrogatorio,mi cambiai e mi distesi sul letto dei miei genitori,accesi l'aria condizionata e nell'attesa che venisse Julia,mi feci portare il pc in camera.Finalmente arrivò,cenammo e ci addormentammo prestissimo.Infondo era plausibile dopo quella giornata.

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Verso le nove e mezza passate vidi Julia che andava avanti e indietro per la stanza.
"Buongiorno Juliette" La salutai con aria assonnata.
"Hey Sabry"Mi rispose con un sorriso.
"Cosa ci fai vestita a quest'ora?"
"Devo andare a casa a studiare"
"Ah giusto,dopodomani parti"
"Eh sì.Ho pensato di avvantaggiarmi altrimenti non ce la faccio a finire tutte le versioni"
"Fai bene...però mi mancherai!"
"Tranquilla,sto via solo qualche giorno!Passerò a salutarti ogni volta che potrò!"
Le sorrisi con malinconia:sapevo che sarei rimasta da sola in quei giorni.
"Hey perchè non avvisiamo Luca di quello che è successo?"
"D'accordo!Vado a prend...ehm...potresti prendere il telefono di casa per favore?"
"Certo non ti preoccupare,non devi fare sforzi"
Odiavo quella situazione.Non potevo muovermi,avevo sempre bisogno di qualcuno che mi stesse dietro.Non che mi dispiaceva,ma a volte avrei preferito alzarmi e prendermi le cose da sola.
"Eccomi qui!" Venne saltellando con il telefono di casa nella mano destra.
"Vai dai chiamalo!"
Compose il numero e dopo due o tre squilli rispose una voce maschile: era lui. Gli raccontammo tutto,dalla stazione fino a ieri sera.
"Beh allora verrò a trovarti" Disse.
Che cosa potevo mai dire?
"D'accordo,porta anche gli altri: organizzerò una festa!"
"Senza di me?" Disse Julia.
"Ma tu parti!"
"Uffa!"
"Dai ne organizzeremo un'altra al tuo ritorno"
"D'accordo!"
"Allora va bene se venite tutti Venerdì verso le sei e mezza oppure le sette?" Chiesi a Luca.
"Per me va benissimo.Allora ci vediamo Venerdì pomeriggio"
"Ok,io avviserò anche gli altri.Ciao"
Attaccammo.
"Hai visto? Almeno non stai da sola"
"Già"
"Ok,adesso però vado. Domani passerò a salutarti"
"A domani...scusa se non ti accompagno alla porta"
"Tranquilla,la conosco la strada!"

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