Beyond the Legend - Darkness

di CABARETdelDIAVOLO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beyond the Life ***
Capitolo 2: *** Beyond the Life ***
Capitolo 3: *** Beyond the life ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Beyond the Life ***


Part One: Darkness

Beyond the Life

Il vento continuava a gridare tra gli alberi noncurante delle lame che inarrestabili fendevano l'aria . Un dolce sorriso comparve sul viso del guerriero e dai suoi occhi, ormai chiusi, scivolò un'ultima, tiepida lacrima.

"Addio..."

Per un attimo il mondò rallentò mentre intorno la battaglia proseguiva, come se nulla fosse accaduto.

Braccia vive strinsero con forza il corpo esanime e ferito steso sulla fredda terra. Labbra tremanti, bagnate di lacrime, sfiorarono la fronte pallida e insanguinata dell'uomo, dell'amico perduto per sempre.

"Addio."

I wanted you to know, I love the way you laugh

"Comunque, la prossima volta, VOI attraversate tutta la foresta, da solo, per conferire con il grande drago ed IO vado a combattere scortato dall'intero esercito di Camelot!"

Urlò Merlino, fingendosi seccato e voltando il busto verso la cima della collina, mentre il suo cavallo trottava serenamente diretto alla selva in fondo alla vallata.

"Merlino..."

La voce di Artù rieccheggiò con tono di scherzoso rimprovero dall'alto del verde pendio dove si era fermato, subito seguito dai più valorosi guerrieri del suo regno. Si guardarono l'un l'altro, ancora abbastanza vicini da riuscire a vedersi sorridere.

"Si, ok! Sto zitto... mio Re!"

Esclamò il mago, divertendosi a sbeffeggiare il titolo dell'amico, mentre tornava a dargli le spalle. In pochi istanti raggiunse l'ingresso della foresta. Tirò delicatamente le redini fermando il suo destriero e lanciò un'ultima occhiata verso l'altura dove i cavalieri sostavano, schierati come un muro d'acciaio. In testa al gruppo, tre uomini spiccavano per le loro divise scure.

I fidati del re.

Percival, il più alto di tutti, conversava animatamente con un nervoso Leon, mentre Gwaine, i capelli selvaggi spettinati dal vento, rideva silenziosamente, probabilmente ascoltando i loro discorsi sempre improbabili. Davanti, a capo delle truppe, Artù.

Re Artù.

I capelli e la barba appena accennata apparivano color dell'oro, illuminati dai raggi del sole crepuscolare. Il sorriso sul suo volto era sparito. La sua attenzione era finita altrove, verso un luogo che Merlino non poteva vedere. Sembrava concentrato su qualcosa di lontano e irraggiungibile. Dopo tanti anni di pace, la guerra stava tentando di riportare nelle tenebre il regno. Il suo regno. Ma non mostrava rancore nello sguardo, né odio, né rabbia. Negli occhi di Artù, Merlino vide solo sofferenza.

I wanna hold you high and steal your pain away

Il mago diede un leggero colpo di tacco sul corpo dell'animale che riprese a galoppare fino a scomparire tra la folta vegetazione. L'aria improvvisamente si era fatta più fredda. Tutto pareva essersi fermato, come se il tempo non volesse trascorrere. Artù espirò sonoramente, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì erano pieni di determinazione.

Schioccò le redini e partì diretto verso il campo di battaglia, seguito prontamente dai suoi uomini. Gli zoccoli dei cavalli picchiavano sul terreno come rumorosi tamburi da guerra, sempre più forti e frequenti. I loro affaticati respiri condensavano all'istante a contatto con l'aria gelida, formando bianche nuvole di vapore. Ad ogni falcata del suo destriero Artù sentiva Excalibur colpirgli la gamba. Da quando anni prima l'aveva estratta dalla roccia la spada non gli era mai sembrata così pesante.

'cause I'm broken and I'm lonesome

Discesero la fiancata della collina opposta alla foresta fino ad arrivare ai bordi della valle Sines. I cavalieri arrestarono la corsa su comando di Artù, schierandosi in più file. I fidati in prima linea, uno a fianco all'altro, accanto al loro re. Nessuno superava l'altro, nessuno valeva più dell'altro. Eguali sul campo come attorno alla tavola rotonda, uniti per sempre come fratelli. Davanti a loro un'immensa vallata spoglia e senza vita, qualche roccia spuntava tra l'erba secca, squarciando il terreno arido e in fondo, all'orizzonte, un manto di alberi scuri.

No. Non alberi.

Uomini.

Una distesa di soldati ferma davanti alla foresta, schierati, pronti alla battaglia. Istintivamente Artù si voltò alla sua destra in cerca di quello sguardo di conforto che gli aveva sempre dato più sicurezza di quanta avesse mai pensato ci fosse nel suo cuore. Ma non trovò nessuno, solo un posto mancante fra lui e Gwaine. Per un attimo, in mezzo a tutti i suoi cavalieri, accanto ai più fedeli guerrieri del regno si sentì solo, vuoto come quello spazio al suo fianco.

Alla testa dell'armata nemica, dinnanzi a tutti i guerrieri come un animale padrone del suo branco, stava un unico uomo. La sua armatura era color della pece e sulle spalle portava un lungo mantello verde scuro, col cappuccio sollevato sulla testa che gli nascondeva parte del viso. Artù squadrò il cavaliere con molta cura: c'era qualcosa di familiare in quei capelli neri, arruffati sulla fronte; quel volto liscio e pallido come marmo; quegli occhi glaciali, freddi e penetranti. Gli ci vollero diversi minuti per capire, per rivedere nell'uomo qualcuno che aveva conosciuto molti anni prima.

Il bambino era cresciuto.

Un brivido gli percorse la schiena, non si sentiva tranquillo. Eppure la battaglia non era diversa da tutte quelle che aveva affrontato fin'ora.

Stessa armatura. Stessa arma. Stesso spirito.

Ma qualcosa mancava.

Qualcuno mancava.

And I don't feel right when you've gone away.

Testo della canzone Broken by Amy Lee & Seether

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Capitolo 2
*** Beyond the Life ***


Beyond the life

You've gone away, you don't feel me here anymore.

Il cavallo rallentò il passo uscendo dai folti alberi, mentre il suo cavaliere si guardava intorno, irrequieto. Davanti a sé poteva vedere uno spiazzo vuoto e spoglio. Qualche raggio di sole riusciva a penetrare, illuminando l'ingresso della grotta. Merlino chiuse gli occhi, concentrandosi sui rumori della foresta. Ma non vi era nessun suono, se non il leggero scalpitare degli zoccoli.

L'aria era ferma.

Negli anni trascorsi accanto ad Artù aveva capito che questi segni non preludevano a nulla di positivo. Merlino percepiva qualcosa attorno a sé, qualcosa che non lo faceva sentire tranquillo; ma per quanto si sforzasse non riusciva a capire a cosa fosse dovuto quel senso di turbamento. Scese da cavallo, osservando l'ambiente con circospezione.

"Non muoverti da qui, tornerò presto" Esclamò diretto verso l'animale, che nitrì in segno di consenso. Fece qualche passo verso la caverna quando un brivido gli percorse la schiena. Non gli servì voltarsi per capire a cosa quella sensazione fosse dovuta.

"Morgana..."

The worst is over now and we can breathe again...

Una risata gelida squarciò l'aria.

"Salve, mio caro amico."

Merlino si voltò verso la donna, l'espressione cupa e la bocca tirata in una linea. La strega era a pochi passi da lui: il volto pallido e le labbra di un rosso acceso; bella ed elegante come la prima volta che l'aveva vista. Molti anni erano trascorsi da quando l'aveva incontrata l'ultima volta, ma nulla nel suo aspetto lasciava intendere che un solo giorno fosse passato. Solo il suo sguardo era cambiato. C'era una consapevolezza pericolosa in queli smeraldi brillanti puntati verso di lui.

"Cosa ci fai qui, Morgana?"

La strega scosse la testa per qualche secondo, chiudendo gli occhi.

"Non ti ricordavo così scortese, Merlino...Solo solo venuta a farti una visita..."

La mano del mago si strinse in un pugno.

"Non ho tempo da perdere con te, ora se mi permetti..."

Merlino fece un inchino derisorio e si voltò, ignorandola, quando qualcosa lo colpì alle spalle scagliandolo a terra con violenza.

"Non tanta fretta.."

Il mago si rialzò lentamente, sentendo ogni vertebra dolente per il colpo subito. Il suo volto era contratto in un'espressione dura.

"Non combatterò contro di te, Morgana."

La strega inclinò la testa, sorridendo, mentre nella sua mano si accendeva una fiamma purpurea.

"Peccato, perchè io ho tutta l'intenzione di farlo."

Il fuoco divenne una sfera che la donna scagliò contro il petto del mago. Con uno scatto Merlino portò la mano all'altezza del cuore: a contatto con la sua pelle la fiamma sfumò dal rosso al viola, fino a morire in un azzurro intenso quanto il colore dei suoi occhi.

"Vattene Morgana. Il tuo odio e la tua magia oscura non sono ammessi in questo luogo."

Per qualche secondo la donna rimase immobile, l'espressione neutra, mentre Merlino tornava a volgerle le spalle e si avviava verso la grotta. Fu solo quando era ormai sparito dalla sua vista che ella cominciò a correre, decisa a raggiungerlo.

"Il mio odio, Merlino, è SOLO VERSO DI TE!" Urlò mentre le sue mani brillarono nuovamente del colore del fuoco. "Combatti!"

La donna scaglio le due sfere rosso sangue verso Merlino il quale, con movimenti fluenti, le fece dissolvere ancora una volta.

"Basta! è inutile Morgana, hai perso!"

"No!"

Il tono di voce di Morgana cambiò improvvisamente. La rabbia si trasformò in soddifazione. La frustrazione in appagamento.

"No, Merlino..."

La donna fece qualche passo indietro, i suoi occhi erano pieni d'odio e di rancore e brillavano di una luce oscura e spaventosa.

"Sei tu che ora perderai..."

Una luce dorata.

La strega alzò una mano verso l'alto e pronunciò un incantesimo che il mago non potè udire. Improvvisamente il soffitto della grotta cominciò a tremare, i cristalli risuonarono come numerosi campanelli mentre le pareti si sgretolavano ed enormi massi caddero frapponendosi fra loro, alzando una nuvola di terra e detriti.

L'ingresso della caverna era bloccato.

Nuovamente la donna rise mentre Merlino realizzò con orrore il significato delle sue parole.

"Morgana! Fermati!" Urlò il mago, allungando il braccio e lanciando un incantesimo contro le rocce. La magia di Morgana si era rafforzata con gli anni e Merlino non riusciva a fare breccia nel muro. "Morgana!" Urlò di nuovo, ma non ottenne nessuna risposta.

La donna se n'era andata.

Una voce profonda proveniente dalle sue spalle lo fece sobbalzare.

"Te l'avevo detto, Merlino...Te l'avevo detto...La fine è arrivata..."

There's no much left to learn and no one left to fight.


Stella_Oscura: Ringrazio nuovamente il mio personale Artù per la recensione. Sire, spero che il capitolo vi sia piaciuto! - Merlin

elfin emrys: Grazie mille per la recensione! Sappiamo che l'inizio crea un po' di confusione ma è esattamente l'effetto che volevamo ottenere. Solo alla fine della FanFic si capirà quello che è successo! ;)

Sweet_Juliet: Si, Merlino sicuramente soffrirà molto in questa FanFic...Così come Artù...Siamo state un po' cattivelle con loro.. Siamo davvero liete che ti sia piaciuta la parte iniziale.. è la nostra preferita ed è quella su cui volevamo puntare maggiormente l'attenzione.

Grazie ancora a tutti! Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacione!

Cabaret del Diavolo.

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Capitolo 3
*** Beyond the life ***


Beyond the life

'cause I'm broken and I'm open...

"Che cosa vuoi dire?"

Il mago si voltò cercando una risposta nei cristalli lucenti. La voce del Drago, profonda e saggia come sempre, riempì di nuovo la caverna.

"Tempo fa ti misi in guardia..." le parole suonarono come un amaro rimprovero "...ma tu non mi credesti."

Immagini di battaglia comparvero davanti agli occhi di Merlino: lame stridevano contro l'acciaio, uomini cadevano sotto i violenti colpi di spada. Artù non era riuscito ad evitare lo scontro. Il mago stava osservando il suo Re destreggiarsi con Excalibur quando realizzò con orrore chi fosse il suo avversario.

"Mordred è tornato per riportare Morgana sul trono di Camelot. Mentre il Regno di Artù fioriva loro tramavano nell'ombra, in attesa del giorno in cui avrebbero potuto ottenere la loro vendetta."

"No...no!" Esclamò, riluttante di credere alle parole del Drago. "Il suo regno resisterà! L'esercito di Camelot è più forte del loro! Non è stato mai sconfitto da quando Artù lo comanda!"

Kilgarrah rise tristemente e con profonda amarezza.

"Merlino, sai che questa volta è diverso. Il tempo della magia sta per giungere alla fine."

Il mago scosse la testa, gli occhi lucidi, una mano sulla fronte sudata.

"Questo non significa nulla! È il regno della magia che sta andando incontro alla fine! Il regno degli uomini vivrà! Artù appartiene..."

Il mago perse le parole mentre sul suo volto si dipingeva un'espressione di sorpresa e dolore.

"Hai ottenuto la tua risposta, Mago Merlino..."

La realizzazione lo colpì con violenza, quanto la spada di Mordred stava colpendo il braccio del Re. Improvvisamente la voce del ragazzo fuoriuscì con impeto dai cristalli.

"Guardati intorno, Artù. Guarda tutto questo dolore, questa sofferenza. Il tuo regno, tutto ciò per cui hai combattuto e ti sei sacrificato oggi morirà con te!" E con un urlo il giovane druido si scagliò contro il suo avversario.

"Non puoi più fare nulla, Merlino. Il destino è compiuto."

Il mago distolse lo sguardo, disgustato, mentre nella sua mente si affollava un fiume di pensieri.

Non poteva restare a guardare.

Se avesse ascoltato le parole del drago tanti anni fa...

Era colpa sua.

Non poteva restare a guardare.

In un urlo di rabbia gli occhi di Merlino si illuminarono di un lampo ambrato. La parete di roccia che bloccava l'ingresso esplose in milioni di pezzi mentre l'uomo si lanciava fuori dalla caverna, verso il suo cavallo.

La voce di Kilgarrah continuava a risuonare nelle sue orecchie ma egli tentò di ignorarla.

"Va! Corrì!"

Diede un colpo di tacco al suo destriero che cominciò a galoppare, inoltrandosi nuovamente nella foresta.

"Sono stato uno sciocco!"

Il mago non poteva far altro che incolpare se stesso per aver lasciato soli i suoi compagni nel momento del bisogno. Nella sua testa poteva udire il suono delle lame, veder scorrere sulla terra il sangue di uomini che in quel campo desideravano tregua e pace e che invece si erano trovati ad affrontare morte e oscurità.

And I don't feel like I am strong enough...

Ogni falcata pareva più pesante e dolorosa mentre il mago ripensava al destino di Camelot. A quello di Re Artù: il migliore degli amici che lui avesse mai conosciuto. Aveva vissuto tutta la vita come uomo, ma non era venuto alla luce come tale. Il mago sapeva la verità. La sapeva da molti anni. La magia sarebbe scomparsa dal mondo portando con sè tutte le sue creature.

"Più veloce!"

Il tempo della magia stava finendo.

Il mondo della magia era legato al regno di Artù, erano rinati insieme e insieme sarebbero scomparsi.

Ma la morte di un regno è legata alla fine di chi lo protegge.

"Il vostro destino..."

Le parole di Kilgarrah riecheggiarono nel freddo vento della valle Sines...
Improvvisamente il mago sentì un dolore lancinante che gli tolse il respiro. Si accasciò sul proprio cavallo, il respiro affannato e la mente annebbiata.

"...è compiuto..."


Salve a tutti! Ecco il terzo capitolo della storia! Spero vi sia piaciuto anche se un po' breve. Purtroppo sono esigenze di copione..ci stiamo preparando per il gran finale! Grazie mille per le recensioni, sono davvero apprezzate! Un bacio a tutti

Cabaret del Diavolo

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Capitolo 4
*** Epilogo ***


Beyond the life

Merlino impiegò qualche istante a riprendersi. Si toccò delicatamente sotto le costole, dove il dolore era ormai scomparso, ma non vi trovò nessuna ferita. Sollevò il viso e di fronte a sè vide finalmente la battaglia con i suoi stessi occhi. Qualche metro più in là, lontani dal nucleo centrale della lotta, i due condottieri si stavano fronteggiando. Il mago vide Artù sferrare una stoccata decisa, colpendo lo scudo di Mordred e scagliandolo lontano.

"Guardati intorno Mordred." Cominciò il re fissando il suo avversario che ansimava, senza forze. "Quello per cui ho lottato tutta la vita vivrà dopo di me...ma il dolore che tu hai portato nel mio regno..." Con un movimento rapido Artù colpì il ragazzo, trapassando il suo corpo e chiudendolo quasi in un abbraccio. "...adesso morirà con noi due."

Le ultime parole del re uscirono come un debolissimo sussurro che il mago non riuscì ad udire. Con un secco scatto del polso Artù rigirò Excalibur nel petto del nemico che lanciò un ultimo urlo di dolore prima di cadere sulle ginocchia. Pochi istanti dopo Merlino vide il corpo di Mordred accasciarsi al suolo senza vita, ai piedi del suo avversario.

Era finita.

Tutt'intorno gli altri soldati continuavano a combattere senza sosta. Voci di uomini allo stremo e rantoli d'acciaio facevano da sottofondo a tutta la valle. Per un attimo la tensione che opprimeva il corpo del mago sparì e un lieve senso di gioia fece increspare le sue labbra. Vide il suo re stringere con forza l'elsa di Excalibur, la cui lama splendente ancora perdeva purpuree gocce di sangue sul terreno. Lentamente l'uomo si voltò. Ansimava per la fatica e lucide perle di sudore, come gemme di rugiada, gli bagnavano il viso. Gli occhi dei due si trovarono, azzurro nell'azzurro, e le loro bocche si abbandonarono ad un sorriso complice e spontaneo, come quelli che si scambiavano anni prima, quando quell'oscurità sembrava ancora così lontana.

Era finita.

'cause I'm broken and I'm lonesome...

Un tintinnio d'armatura rigettò gli uomini nella realtà, fatta di gemiti e stridii metallici. Merlino spalancò gli occhi, incredulo, mentre il sorriso sulle sue labbra morì in un dolente sussurro.

"No..."

Senza rendersene conto Artù aveva portato la sua mano a stringersi il fianco opposto. La sua cotta di maglia scintillava di un colore diverso dal grigio dell'acciaio, mentre le sue dita si bagnavano di rosso. Fece un passo in avanti e con un gemito cadde sulle ginocchia.

"Artù!"

Con un balzo Merlino si lanciò verso l'uomo. I suoi stivali colpirono rumorosamente la terra, bagnata di pioggia e sangue. La terra di un campo di battaglia in cui si stava combattendo una guerra che il mondo avrebbe ricordato per sempre.

"Artù..."

Il mago si chinò davanti al guerriero, afferrando e sorreggendogli la testa e le spalle col proprio braccio.

"Merlino...era ora..."

L'uomo teneva gli occhi aperti a fatica, rivolti al cielo, ma il leggero sorriso sul suo volto pallido non accennava a sparire.

"Non so più cosa fare con te e i tuoi continui ritardi..."

La sua voce era appena udibile ma pervasa da un senso di tranquillità e gioia che il mago non riusciva a comprendere. Con la mano libera tentò di tamponare la profonda ferita sotto le costole di Artù, esattamente nello stesso punto in cui la fitta improvvisa lo aveva colpito qualche minuto prima. Aveva la mente annebbiata dalla confusione e gli occhi, pieni di lacrime, gli bruciavano fastidiosamente.

"Sono contento che tu sia qui..."

Il re continuò a parlare, spostando lo sguardo sull'amico che, con dolorosa ostinazione, non smetteva di premere il palmo della mano sul suo ventre, tentando di fermare il sangue. Un sospiro gli uscì dalle labbra.

Il suo angelo custode.

Al suo fianco, sempre e comunque.

Al suo fianco per l'ultima volta.

"Merlino...è finita..."

"No!"

Il mago non riuscì a trattenersi. Respirava affannosamente e sentiva le tempie pulsagli.

Doveva fare qualcosa.

All'improvviso i suoi occhi si illuminarono del colore dell'ambra.

"Voi non morirete! Avete ancora molte cose da fare! Voi..."

Le iridi si dorarono ancora e ancora e ancora ma non accadde nulla.

Valle Sines.

La prima valle che la magia aveva abbandonato.

Merlino espirò sonoramente abbassando la testa.

Non poteva fare niente.

...and I don't feel right when you've gone away...

Vide la sua mano coperta del sangue del suo miglior amico e tutto all'improvviso gli fu amaramente chiaro. Le lacrime gli scesero sulle guance senza che nemmeno se ne accorgesse. Il drago aveva ragione. Lentamente il suo sguardo si spostò, fino ad incontrarne un altro. Uno sguardo morente, ma non triste e spaventato. Bensì consapevole e sereno. Uno sguardo fraterno.

"Credo che per adesso dovrò fermarmi qui, amico mio"

Il loro destino era compiuto. Il mago si lasciò sfuggire un singhiozzo, mentre le lacrime gli bagnavano le labbra. Non riusciva a distogliere gli occhi da quelli di Artù. Non voleva. Per paura che quell'attimo sarebbe bastato per perderlo per sempre. Il re afferrò con tutta la forza che gli restava il polso dell'uomo, stringendolo con le sue dita fredde e segnate dal sangue. L'espressione sul suo viso era dolce, stanca e velata di malinconia.

"Grazie di tutto, Merlino."

Il mago, con uno sforzo inumano, si obbligò a rallentare il respiro e a riprendere il controllo. Ma gli occhi continuavano a bruciargli e le mani non smettevano di tremare.

"Ve l'avevo detto Artù.."

La voce gli uscì con fatica, come se la sua gola stesse soffrendo nel pronunciare quelle ultime parole troppo tristi.

"Sarò felice di essere il vostro servo..."

Troppo dolorose...

"...fino al giorno della mia morte."

You've gone away...

"N-no...Non il mio servo"

Artù scosse delicatamente la testa, deglutendo con uno sforzo. Le labbra gli tremavano, ormai stremate. Si fece improvvisamente serio in viso, come se le parole che stavano per uscire dalla sua bocca fossero le più importanti che avesse mai pronunciato.

E forse lo erano.

Respirò profondamente, sentendo il corpo perdere sensibilità e le palpebre sempre più pesanti. Capì che tutto stava per finire, ma c'era solo ancora una cosa che lui doveva...voleva dire...

"Grazie di essere stato mio amico fino alla fine."

…prima di andarsene.

Merlino strinse gli occhi e serrò la mandibola tanto da farsi male per ricacciare in fondo alla gola un singhiozzo. Il blu delle sue iridi brillava di una luce intensa che si rifletteva in quelle dell'uomo steso tra le sue braccia. Delicatamente ruotò la mano fino ad afferrare quella di Artù. Con un lieve cenno del capo lo ringraziò nuovamente. Il viso di Merlino si accese in un debole e triste sorriso e la sua voce si fece per un attimo allegra, come quella che aveva molto tempo prima, quando bisticciava con il suo migliore amico. Il suo futuro re.

"Oh... è stato più difficile di quanto possiate immaginare"

A quelle parole il viso del re si illuminò e con un gemito, un riso appagato gli uscì dalle labbra. In quel momento di serietà e dolore aveva avuto la conferma che nulla era cambiato tra di loro, anche dopo tutti quegli anni. Dopo così tanto tempo, dopo una vita intera, erano rimasti gli stessi ragazzi: leali, coraggiosi e un po' incoscienti. E lui sapeva che anche se stavano per separarsi, non si sarebbero mai perduti. I suoi occhi arrossati lentamente divennero lucidi, azzurri come uno specchio di acqua ghiacciata e la sua voce spezzata uscì con un sussurro divertito.

"Idiota"

Con un singhiozzo il sorriso del mago si allargò dolcemente, mentre la sua mano strinse quella del re con più forza. La prima goccia di rugiada del mattino scivolò dalla foglia di un albero, andando a perdersi tra le loro dita intrecciate.

"Babbeo"

Senza allentare la presa tra le loro mani Artù guardò il viso del suo migliore amico. Lo guardò negli occhi per l'ultima volta.

"Addio, amico mio.."

Una lacrima solitaria cadde dalle ciglia di merlino, rigandogli la guancia, fino a morire sulle sue labbra ancora sorridenti, socchiuse in un sussurro.

You don't feel me here...

"Addio, mio re..."

Il vento continuava a gridare tra gli alberi noncurante delle lame che inarrestabili fendevano l'aria. Un dolce sorriso comparve sul viso del guerriero e dai suoi occhi, ormai chiusi, scivolò un'ultima, tiepida lacrima.

Anymore.


Ed eccoci arrivati all'epilogo di questa vicenda. Speriamo che la storia vi sia piaciuta, anche se molto triste. Ci farebbe piacere leggere i vostri commenti a riguardo. Ci sentiamo quasi tristi ora che la storia è finita (è la prima a più capitoli che concludiamo...ci siamo affezionate *-*). Anche se non la abbandoneremo del tutto, infatti questa fic ha un seguito (che momentaneamente è solo nelle nostre menti e che verrà messo presto nero su bianco), quindi vi raccomandiamo di tenere ancora sott'occhio gli aggiornamenti. Nonappena il sequel sarà pronto aggiungeremo un nuovo capitolo a questa storia fornendovi il link per la parte due.

Vorremmo ringraziare tutti coloro che ci hanno recensito. In particolare spero che per elfin emrys la situazione si sia chiarita...In caso ancora qualcosa non fosse chiaro spero con questo "riassunto" di renderti tutto limpido. Questa fic è il racconto di un episodio della vita di Artù, una specie di occhiata che il lettore esterno butta su una giornata della sua vita, in particolare è la giornata della sua morte. Siamo infatti nel futuro (non lo abbiamo specificato ma fatto intuire attraverso alcuni particolari), circa dieci-quindici anni dopo la sua incoronazione. La vicenda parte con Artù e Merlino su una collina che parlano tra di loro. I due si separano, Artù si dirige verso la valle per combattere con il suo esercito mentre Merlino va dal drago per conferire, ma sulla sua strada trova Morgana, alleata di Mordred, che lo combatte e gli fa perdere tempo. Nel frattempo Artù e Mordred stanno scontrandosi. Merlino vede parte della battaglia nei cristalli e capisce che Artù perirà nello scontro. Si precipita fuori dalla caverna nel tentativo di raggiungerlo ma quando arriva è troppo tardi e Artù muore tra le sue braccia. Questo è in breve ciò che accade nei quattro capitoli che hai letto. Se ancora qualcosa dovesse non esserti chiaro, chiedi pure :)

Bene, credo che sia ora dei saluti finali. Ancora grazie a tutti quelli che ci hanno seguite. Un bacio,

Cabaret del Diavolo.


Eccovi il link per la seconda parte: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=801791&i=1

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