E questa volta fanno due

di Mirin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Risveglio ***
Capitolo 2: *** 2- Ma a te importa? ***
Capitolo 3: *** 3- Pioggia ***



Capitolo 1
*** 1- Risveglio ***


Note pre lettura: E' probabile che i PG di questa FF risultino OOC. Se qualcuno li considerasse tali, mi dispiace ma secondo me sarebbero così in una vita reale. Qualora ci fossero parole giapponesi non comprensibili, non preoccupatevi, a fine storia ho intenzione di mettere un vocabolario.

La stanzetta luminosa dell’ospedale era occupata da un ferito e da un infermiere che lo osservava, apprensiva.
Apprensiva sì, perché nonostante le continue rassicurazione delle colleghe, l’infermiere continuava a scrutare ansiosa il corpo dello shinobi, che giaceva nel letto, torturandosi in silenzio una ciocca di capelli.
L’unica cosa che spezzava il mutismo di quella situazione era il bip dell’elettrocardiografo, e il paramedico era particolarmente rinfrancata da quel ronzio fastidioso.
La caporeparto l’aveva richiamata qualche minuto prima e con poca enfasi: sapeva che la sua sottoposta avrebbe avuto la testa fra le nuvole e quindi non avrebbe svolto bene il suo lavoro. Non la biasimava: se si fosse trattato di lei si sarebbe fatta prendere dallo sconforto come faceva l’altra.
All’improvviso, si sentì distintamente nella camera un mugugno assonnato: che il paziente si stesse risvegliando? L’infermiere lo sperava proprio.
Ci furono dei movimenti sotto le lenzuola, segno che l’allettato stesse riprendendo la sensibilità alle gambe.
Uno sbadiglio sonoro e un borbottio (L’infermiere era quasi certo si fosse trattato di un << Mendokusee >>) riempirono la stanza.
Si avvicino con cautela al letto morbido, cercando di sbirciare fra le coperte per capire se il malato fosse sveglio o no.
<< Anzi mi correggo. Mendokusee, Ino. >>
Le gote della giovane si chiazzarono di quello che sembrava succo di pompelmo concentrato e votò di scatto il viso stringendo le dita in pugno, impedendosi di picchiare quello sfrontato.
<< Suicidati, Shikamaru.>> gli disse affettuosamente, scoccandogli un’occhiata obliqua di fuoco, che lo fece saltare a sedere.
Rimasero in silenzio per un po’, prima che il Nara si azzardasse a chiedere << Sei stata tu? >> indicando la medicazione intricata che aveva sull’addome.
<< Io e Big head, per la precisione.>> lo corresse, con un sorriso furbo e leggermente imbarazzato che fece scattare la curiosità quasi inesistente del rampollo.
Altri minuti di silenzio che furono rotti di nuovo da lui, esasperato:
<< Spiegati.>>
<< Ma nemmeno per scherzo! >>
<< Io sono malato >> sbottò scherzoso (Ma non troppo) << e tu osi rifiutarmi questa spiegazione? >>
<< Esattamente >> rispose quella, abbandonando le buone maniere e incenerendolo con un occhiata che Shikamaru ricambiò in pieno.
Il fatto era che raccontarlo a lui sarebbe stato troppo problematico e vergognoso da sopportare. Era gia abbastanza sentir cantilenare Sakura in modo sdolcinato ogni volta che le sfiorava il fianco mentre si affaccendavano fra le corsie ospedaliere, se si fosse aggiunto Nara con i suoi toni apatici e rochi avrebbe ucciso uno dei due. Probabilmente Shikamaru. Sicuramente Shikamaru .
Immersa fra i suoi pensieri, non aveva notato di essersi avvicinata al letto del paziente e con un ghigno da far impallidire quello di Kiba Shikamaru l’agguantò per la vita e la buttò sul letto.
<< Dimmelo.>> ordinò, fissandola torvo.
<<…>>
<< Era un ordine, non una richiesta >> sottolineò lui.
<< Se magari la smettessi con le tue… ehm, molestie sessuali potrei anche decidere di raccontartelo, Nara-kun >>
Come da copione, Shikamaru arrossì leggermente e l’aiutò a rialzarsi mentre lei prese una sedia e la mise di fronte a lui sedendosi sopra essa con una grazia invidiabile.
<< Ci tengo a puntualizzare che te lo racconto perché tu mi stavi molestando e potrei anche decidere di citarti in un tribunale per questo >> iniziò, facendo inarcare le sopracciglia all’altro, scettico.
<< Allora…>>

Ino sospira per l’ennesima volta, subendosi un’occhiata
particolarmente malevola da parte di
quella.
Erano entrambe di fronte alla sala operatoria in cui c’era
Nara, la stessa in cui venne operato Choji anni prima.
<< Senti, Yamanaka. Non sarò la sua migliore amica
ma so che  se Shikamaru fosse qui, ti avrebbe detto di smetterla
già da un pezzo.>> sbottò esasperata.
<> le rispose a denti stretti,
infuriata.
E con questo Temari comprese di non sapere proprio
nulla
sui rapporti umani.



<< Perché sospiravi? >> chiese Shikamaru, confuso.
Ino lo guardò con tanto d’occhi, prima di sospirare (Ancora una volta), sconsolata. Era troppo volersi sentir dire << Oh, Ino-chan, sei stata così tenera e dolce a preoccuparti per me. Arigatou gozaimasu*.>>
<< Bè, bastava chiederlo >> disse, sogghignando pericolosamente e in quel preciso istante l’infermiere capì che l’aveva pronunciata ad alta voce quella maledetta frase.
Rossa come il suo migliore amico non l’aveva mai vista borbottò << E poi … >>

<< Per adesso è fuori pericolo.>> annunciò una volta fuori Tsunade.
<< Ma temo che dovremmo agire con un altro intervento a breve >>
<< Quanto breve, esattamente? >> domando Ino, ansiosa.
<< Fra una settimana>> dichiarò,  guardando la kunoichi di Konoha.
<< Bè, Godaime-sama io concluderei qui la mia permanenza
a Konoha. Quando Shikamaru starà meglio compilerà
le scart- emh, gli atti burocratici >> annunciò l’altra bionda.
Tsunade parve accorgersi solo allora della sua presenza.
<< C-certo, Temari-san. Spedirò una copia al Kazekage quando
Shikamaru avrà finito di completarli. Porta i miei saluti a Gaara e a Kankuro >>
Lei e la jounin si scambiarono un’occhiata furtiva e Ino
giurò che Temari, prima di andarsene, avesse ammiccato verso di lei.

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Capitolo 2
*** 2- Ma a te importa? ***


<< Cooooosa?! >> urlò Shikamaru scandalizzato << Temari ha lasciato tutte le scartoffie a me?! >> e si alzò iniziando a camminare per la stanza, vano tentativo per sbollire la frustrazione.
Ino lo osservava. Shikamaru ancora una volta, aveva dimostrato il mero interesse solo per Temari. Lei non era nulla. Abbassò lo sguardo, segno d’amarezza. Ino cosa aveva sperato? Di essere guardata con ammirazione, magari di ricevere un sorriso per la sua apprensione, una rassicurazione di star bene, di essersi preoccupata per nulla, una carezza di conforto su un braccio? Era inutile, come costruire un castello di carte in mezzo ad una bufera, come pregare un dio pagano, come ricercare luce in un fondale oscuro … chiuse gli occhi, mentre una sensazione di profonda tristezza la invase. Non avrebbe mai capito. Non avrebbe mai capito di essere da troppo tempo un semplice amico della persona che lo amava. Non avrebbe mai capito di essere la cosa più importante per Ino. Strinse gli occhi, una smorfia di dolore prendeva forma sul viso cereo mentre si alzava e superava di slancio Shikamaru per uscire dalla porta.

*

<< Ino? >> si sentì chiamare dalla voce incerta di Sakura.
Era tornata di corsa a casa, mentendo a sua madre, dicendo di essere molto stanca e dispiegando le sue forze nel tentativo di tirare su un sorriso decente, eclissandosi in camera sua mentre i suoi finivano di cenare e sfogandosi finalmente in un pianto disperato. Era sicura di non aver convinto nessuno dei due coniugi e non si stupì quando Sakura la distrasse da un’ennesima fantasia che coinvolgeva Shikamaru, lei ed un cavallo alato. Fu tentata dal fingere di dormire e di non sentirla quando la rosa la minacciò:  << E’ inutile, so che sei sveglia quanto me in questo momento! >> che la fece desistere ed invece sussurrare flebilmente di accomodarsi in camera.
Sakura non aveva mai visto Ino tanto depressa, nemmeno quando i suoi compagni di squadra erano stati operati. Poi, in un fremito di compassione, ricordò lo stato comatoso in cui versò nelle prime settimane dopo la morte di Asuma. Possibile che si fosse ridotta così in poche ore che aveva passato in presenza di Nara? Che cosa diavolo le aveva detto di tanto terribile? Cosa aveva detto di tanto meschino?
Si sedette sul letto, prendendole una mano abbandonata sulla trapunta nera. Aveva il viso acceso e affondato in un magro braccio. La testolina bionda poggiava su un cuscino ebano e lo sguardo vitreo era perso nel vuoto. Notò dopo che aveva lasciato cadere un pupazzo, un buffo cervo marrone che le restituiva l’occhiata sorridendo.
<< Hai finito di esaminarmi, fronte spaziosa? >> domandò e il tono poteva essere anche scocciato se la voce non fosse stata tanto rauca. Si schiarì la gola in silenzio.
<< Immagino di sì >> sospirò l’altra, mentre le sondava il viso apertamente << adesso che mi hai beccata.>>
<< Ok, cosa vuoi? >> chiese, indisponente.
<< Sapere.>> rispose semplicemente.
<< Non t’interessa.>>
<< Invece sì! >> disse piccata. Perché si comportava così, come la vittima?
<< Gomen. Intendevo dire che non te l’avrei detto nemmeno se si trattasse di una questione di vita o di morte.>> chiarì lei, con un sorriso spaventosamente triste.
Fu consapevole in un attimo delle parole non dette che quella frase esprimeva, che adesso non ce l’avrebbe fatta a parlare perché troppo infelice, che le avrebbe confidato tutto appena avesse ingoiato questo boccone tanto amaro perché anche se lontane loro due sapevano cosa pensava l’una e con lo sguardo comprendevano i pensieri dell’altra.
E posando gli occhi smeraldo sul pallido corpicino comprese che adesso non era il momento delle domande, ma il momento delle riflessioni e delle supposizioni.
<< Ino…>> sussurrò, tornata caritatevole.
<< Sakura, per favore … vattene. >>  la pregò, con un nuovo nodo alla gola.
La rosa le accarezzò la guancia mentre si alzava e andava verso la porta, senza però prima averle concesso un altro sguardo indagatore.
Ino pianse ancora quella notte, ignara che in un luogo completamente differente – una sala d’ospedale, ad essere precisi- un ragazzo rivolgeva sguardi ansiosi alle stelle, in cerca di risposte ai suoi quesiti.

*

Eccomi tornata con un nuovo chappy su questa FF.
Piccolissime anticipazioni sul prossimo:
1) Sarà un capitolo incentrato su Shikamaru
2) Qualche volta una frase può cambiare davvero tutto, se usata in certe circostanze.
3) Verrà spiegato il motivo del titolo.
Vi prego ho bisogno dei vostri pareri su questa FF, non dormo la notte! XD Davvero, recensite in tanti!
Kiss,
Ladie!

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Capitolo 3
*** 3- Pioggia ***


La pioggia cadeva fitta. Troppo fitta. Decisamente troppo fitta. Creava un baccano tanto assordante da non riuscire a pensare e questo ad un ragazzo dava davvero fastidio. Era abituato a pensare, a riflettere, a cercare soluzioni e questa baraonda rumorosa gli impediva di farlo.
Più cercava di ricostruire gli eventi e più essi gli apparivano strani e confusi…
Il viso di Ino gli lampeggiava in mente sempre, appena chiudeva ingenuamente gli occhi per addormentarsi. Anche adesso, mentre osservava una parete con sguardo vacuo, sarebbe stato pronto a giurare di averla sentito lo spettro della sua ristata rimbombargli in un cantuccio lontano della testa.
Non riusciva a capire perché e si sentiva in dovere di comprenderlo, allora, sperava che Ino apparisse alla sua soglia sorridente a raccontargli il resto della storia. E quella stupida doveva farlo, perché erano due settimane che Shikamaru non si specchiava in quel frammento di cielo senza nuvole ma pur ugualmente perfetto. Erano due settimane che non osservava le labbra rosate mentre era sicuro che lei non lo guardasse. Erano due settimane che Shikamaru viveva male, tormentato dal desiderio di capire perché Ino non fosse più accanto a lui a ridere insieme. Qualche volta quando Sakura veniva a controllargli la flebo o a dargli nuove pasticche da ingurgitare, non poteva fare a meno di notare la sua espressione assente. Che lei sapesse qualcosa a lui ignoto?
Chiuse gli occhi mentre si stendeva su un fianco, mettendo a dura prova l’elasticità dei tubi conficcati nel braccio. Qualche voce sconosciuta voce lo chiamava verso l’oblio…
Fu risvegliato da ciò che gli sembrarono tre colpi di cannone. Poi, tendendo per bene le orecchie si accorse che erano tre docili colpi alla porta.
<< Avanti >> sussurrò. Cercò di alzare la voce e si accorse che era molto roca mentre per lo sforzo alcuni colpi di tosse gli percossero il corpo.
<< Shikamaru? >> chiese un ragazzo dalla zazzera bionda in tono apprensivo.
<< T-tutto a posto.. Na-naruto. Non ti preoccupare. >> lo rassicurò ma dall’espressione di quello, pensò proprio di aver solo peggiorato la situazione. Cercò di deviare la discussione su altri sentieri.
<< Ti aspettavo oggi pomeriggio, non così alla buon’ora >> disse e gli lanciò una finta occhiata truce, a cui Naruto rispose con un sorriso talmente smagliante da far invidia al sole stesso.
<< In effetti sì, ma poi … >> iniziò in tono leggero << siamo venuti a controllare se tu non fossi morto di noia. >> concluse il moro appena entrato, ghignando nella sua direzione.
<< Shikamaru. >> precisò poi con un mezzo inchino ironico a cui il Nara rispose con un << Kiba >> appena mormorato.
<< Vedo poche donzelle >> affermò deluso, perlustrando la stanza con lo sguardo.
<< E cosa ti aspettavi di vedere, un bordello? >> sbottò il malato che lo guardava disgustato.
<<  Bè pensavo più a Temari o a Shojo-no-hime… *>> si fermò poi, notando che Shikamaru era trasalito appena appena e incontrò gli occhi cerulei di Naruto che lo ammonì.
<< … insomma è da parecchio che non la vedo, la piccola principe-… >>
<< Se hai tanta voglia di vederla va a quel dannato negozio di fiori. Magari riesci anche a dirmi cosa diavolo le prende. E salutala da parte mia, dille che non sono ancora morto, a differenza di quel che crede  la piccola principessina. >>
Freddo, amaro, duro. L’espressione sul suo volto era pura rabbia, velenosa come un serpente, contornata da gelosia, logorante come acido. Tutto le barriere che aveva imposto ai suoi pensieri esplosero e si trovò assalito da miriadi di ricordi, di immagini, di frammenti di sogni. Nemmeno quella martellante pioggia gli impediva di capire e in un attimo che parve un’ora Shikamaru afferrò tutto quello che ad un primo esame gli era sfuggito.
La frase, perché non aveva pensato alla frase? Quella appena mormorata, in cui chiedeva se magari lui avesse finto di intenerirsi di fronte alla sua apprensione. Ino non lo aveva detto per scherzare, lo aveva detto perché lo pensava. Se lo avesse capito subito probabilmente tutto sarebbe cambiato.
<< Shikamaru, stai bene? >>
Lui si era sciolto come burro notando la preoccupazione che traboccava da ogni sillaba ma doveva mantenere quel contegno glaciale senza il quale avrebbe dichiarato tutto alla bionda.
<< Shi-ka-ma-ru? >>
Poi, il panico. Che Ino se ne fosse accorta? Che se ne fosse andata perché aveva capito che quella vicinanza gli dava alla testa?
E se non fosse mai più rimasta sola con lui?
Impossibile, si rifiutava di pensarlo. Quella maledetta bambolina glielodoveva, dannazione!
<< NARA! >>
Lo strillo di Naruto lo destò dai propri pensieri.
<< Fa piano, baka, ti ricordo che siamo in un ospedale. >> lo ammonì, tranquillo.
<< Ma … >> protestò flebilmente.
<< Questo non è orario di visite! >> ringhiò un’infermiera, brandendo un termometro come arma.
<< Bè ci si vede quando esci, eh Shika? >> chiese Kiba << Tanto ti dimettono domani, no? >>
Il moro annuì, spaesato.
In effetti, appena ottenuta la libertà aveva altro a cui dedicarsi.
E la sua prima occupazione era quella di andare a comprarsi un mazzo di fiori.

Angolo delle rose bluE (spazio autrice):
Questo chappy non mi piace. Non mi piace per niente, ma lo pubblico lo stesso.
Ragazze (e i) ma sapevate che il fiore di ananas è il fiore della perfezione (fonte: Wikipedia)? Questo è un seeeeeeeeeegno!
Ringrazio tantissimo AlexVT, babydgv, giada18, kikkyxx14 and midnightx5 per aver messo la FF fra le seguite!
Risposte alle recensioni:
kikkyxx14: bè, lo ammetto sono stata un pò malvagia con Inuccia ma ne varrà la pena… fidati!
                   Ecco qui il nuovo chappy, anche se un po’ in ritardo!

Grazie a chiunque leggerà e ancora di più a chi recensirà!
Kiss,
Ladie
.

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