Vento d'Inverno di Froggy (/viewuser.php?uid=126700)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Introduzione ***
Capitolo 2: *** 2- Primo capitolo ***
Capitolo 1 *** 1- Introduzione ***
Prologo
Leggende
del passato descrivono la nascità dell'Isola del Nord come
una
pesca di Dio.
Io descrivo la nascità di tutta la Nuova Zelanda
come un capolavoro di Madre
Natura. Sono nata e cresciuta in una
piccola cittadina sulla costa dell'Isola del Nord, Otaki. Lontana
dalla cultura neozelandese, dove i nativi Maori
chiamano ancora noi europeri Pakeha, ho vissuto la mia vita
in modo normale, se cosi si può definire.
Sono cresciuta con mia
madre e mia nonna, la madre di mio padre. Per fortuna o sfortuna, mia
madre conobbe mio padre dopo essere rimasta completamente sola. Si
conobberò in Canada, mio padre si trovava a Toronto per
lavoro,
mia madre semplicemente ci abitava. I miei nonni materni sono
morti giovani, per problemi di salute, e mia madre era figlia unica.
Mio padre l'accolse nella sua vita, dandole la felicità e la
famiglia che le mancava. Incinta di me, si trasferi qui ad Otaki con
mio padre. Visserò nel periodo dellla gravidanza nella casa
di
famiglia con mia nonna. Naquì io ad Ottobre di vent'anni fa.
Morì mio
padre a novembre di vent'anni fa. Mia madre si fece forza e, appunto
con l'aiuto di mia nonna, mi ha cresciuto fino ad oggi e tutt'ora cerca
di farlo. Si è
rifatta una vita, ha conosciuto un uomo, Cale, si frequentano da sei
anni ed io sono molto contenta per lei, mi piace saperla felice.
Mia nonna per me è
una seconda mamma, e da piccola, alle scuole elementari dicevo sempre
di essere la più fortunata di tutti, perché io
avevo due
madrie! Era divertente, se non per il fatto che le mie mastre
incominciarono a domandarsi se fossi una figlia adottiva di una coppia
lesbica. Le mie mamme sono molto diverse. Mia madre è seria,
diplomatica, studiosa e vuole sempre avere la situazione sotto
controllo. E' una di quelle che tiene un'agenda in cui appunta tutto il
programma giornaliero, ora per ora, anche i giorni in cui si lava i
capelli. Ordinata, attenta alla pulizia della casa, del giardino,
pulirebbe anche la spiaggia se potesse. Mi ha sempre protetto, dal
mondo esterno, mi portava e mi veniva a prendere a scuola, controllava
le mie amicizie, i quaderni, i voti. A volte l'odiata. Andavo da mia
nonna piangendo, urlando che non era giusto tutto quello, ma cambiavo
idea subito. Bastava che mia nonna mi ricordasse tutto quello che aveva
passato mia madre, e subito mi pentivo di aver detto quelle cattiverie.
Mia nonna, invece, è solare, una pazza per la sua
età. La
mattina esce ancora oggi a correre sulla spiaggia, vive la giornata
come viene. Se decidesse ora di andare al Monte Victoria, ci andrebbe e
nessuno la fermerebbe. Sono opposte, eppure, come si dice, gli
opposti si attragono e si completano, direi proprio che sono una la
parte mancante della vita dell'altra. Eppure sono nuora e suocera.
Di
mio padre, purtroppo, non ricordo nulla, avevo solo un mese quando
è mancato, un infarto. Mia mamma
lo descrive come un avventuriero, mai fermo, sempre alla ricerca del
meglio per se stesso e per gli altri. Mia nonna lo descrive come un
eterno adolescente, ancora in cerca del proprio sentiero da percorrere.
Io, lo rivivo nei mio sorriso.
Comunque credo di non aver preso da nessuno dei miei genitori, in
quanto fino all'età di otto anni me ne sono rimasta da sola,
o con
l'amico immaginario, ad aspettare che qualcuno o qualcosa trasformasse
la mia vita cosi, per magia. Ed arrivò un giorno magico,
anzi arrivarono nella
mia città due gemelle francesi.
Coco e Kali, che di gemelle hanno ben poco. La tipica ragazza bambola,
bionda, occhi verdi, con una grande mente: Coco. La tipica ragazza
seria, mora, occhi scuri, con una grinda da vendere: Kali.
Insieme
abbiamo fatto le scuole
medie, e poi tutte e tre il Liceo Classico. Con grande stupore di Coco,
siamo uscite tutte e tre con i pieni voti. Abbiamo passato l'estate
della maturità a Steward Island, dove dietro ad un computer
abbiamo fatto tutte e tre domanda per la Victoria University a
Wellingoton, a circa un'ora e mezza da Otaki. Io ho fatto domanda per
Archittettura e Design, Coco per Psicologia e Kali per Teatro. Le
risposte si sono fatte attendere, ma alla fine tutte e tre siamo
entrate.
A settembre siamo tornate ad Otaki, siamo rimaste due
settimane, lasciando il tempo a mia madre di trovarci un alloggio
"sicuro", come voleva lei, e proprio ora stiamo salendo in un taxi, che
ci porterà alla scoperta di una
nuova città, di una nuova vita, di una nuova
realtà... Dimenticavo, piacere io sono Zoe.
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Capitolo 2 *** 2- Primo capitolo ***
Primo capitolo
Scendo dal taxi insieme a
Coco e Kali e vedo un ragazzo abbastanza robusto avvicinarsi a noi,
gentilmente ci aiuta a portare i pochi bagagli che abbiamo portato nel
taxi, perché il grosso del trasloco l'abbiamo spedito una
settimana fa e già penso al caos che ci sarà nella nostra
nuova casa, tra scatoloni da svuotare e tutto il contenuto da mettere
in ordine, soprattutto, penso ai vestiti di Coco. Siamo in Dixon
Street, che dista circa 20 minuti a piedi dai tre campus universitari,
perché giustamente tre corsi, tre campus. Il numero d'oro sulla
porta rossa indica il numero 232 e, mia madre, non si è solo
limitata ad un semplice appartamento, perché secondo lei negli
appartamenti i ladri possono entrano più facilmente, ma ha
scelto un loft, all'ultimo piano di questa antica palazzina. Entro
dalla porta e noto con stupore che di ascensori non c'è l'ombra
e dubbiosa chiedo al ragazzo qual'è l'ultimo piano. Il ragazzo
mi sorride, divertito e risponde con molta simpatia che la palazzina
è alta otto piani. Bene, direi che ora di incominciare a
camminare, la strada è lunga e in salita.
Coco si ferma ad ogni
pianerottolo, per iperventilare tutta l'aria nei polpomi. Non è
mai stata una ragazza sportiva, il suo nido d'amore è il divano.
Trascina la valigia, facendola sbattere su ogni maledetto gradino,
perché testarda, non si è fidata a lasciare in mano del
gentile ragazzo che ci sta aiutando i suoi preziosi vestiti. Kali ci
scherza, saltellando due o tre gradini alla volta, libera da ogni peso
ed io mi sto proprio divertendo a guardarle. Sono bellissime insieme,
non litigano spesso, hanno un bel rapporto. I loro genitori non hanno
mai fatto differenze fra esse e sono cresciute amandosi. E' grazie a
loro che oggi credo a quel filo invisibile che lega i fratelli gemelli,
perché Coco non è Coco senza Kali e Kali non è
Kali senza Coco.
Arrivate a destinazione,
mi sento come se ho appena scalato la montagna più alta del
mondo. Il ragazzo ci dona la chiave e poi se ne va. Noi tre ci
guardiamo. Nessuna ha il coraggio di aprire la porta e godersi lo
spettacolo che mia mamma ci ha procurato, perché sicuramente con
500 dollari d'affitto ha preteso il meglio. Mi faccio coraggio e
inserisco la chiave nella serratura, giro due volte ed insieme
spingiamo la porta verde del nostro nuovo appartamento..
Stupendo. Non credo ai miei occhi, tutto quello che sto osservando ora è un sogno.
- Coco dammi un pizzicotto, ti prego, dimmi che sto sognando! -
Esclamo
mentre entro nel ampio open space e giro a trottola su di me, come se
stessi per entrare a far parte di questo enorme, immenso, infinito
spazio.
- Non ci credo, tutto questo è nostro!! Dobbiamo ringraziare tua mamma a vita!! -
Mi dice Coco felice.
- E' cosi ampio che sicuramente sentirete ogni piccolo rumore delle mie future prestazioni sessuali! -
Esordisce
invece Kali, che come al suo solito deve farsi notare, ma questo
è un dettaglio che scoprite più avanti, ne sono certa.
Incomincio a curiosare
nella casa: il soffitto è alto, molto alto, ci sono le travi a
vista, in legno, mi sembra invecchiato, ma non credo sia l'originale.
Ovviamente, me ne intendo, visto che voglio intraprendere la carriera,
dopo gli studi, di designer di interni. Al centro del soffitto
c'è un ampia vetrata, da cui entrano i raggi del sole, che
illuminano il pavimento di cemento grigio trattato, come quello delle
vecchie fabbriche. Alle pareti bianche sono appesi molti quadri,
abbastanza grandi. Sulla mia destra c'è una parte della cucina,
composta dal frigorifero e dai fornelli, e un tavolino, stile antico. A
sinistra un divano, enorme, il caminetto, cosi romantico e la
televisione vicina ad una libreria che presto sarà riempita di
libri. Al mio fianco invece c'è il resto della cucina con un
lungo tavolo di legno. Non è proprio un loft in stile moderno,
è più sul antico restaurato. Le pareti lunghe sono piene
di ampie finistre ed hanno i mattoni a vista, infondo, dove c'è
il divano c'è una piccola scala a chiocciola e di veloci, tutte
e tre andiamo a vedere cosa ci aspetta nel soppalco.
La prima porta è
del bagno, c'è ne uno solo, ma siamo abituate a vivere insieme,
quindi, non ci saranno problemi, almeno spero. Anche perché
è spazioso, con un grande vasca da bagno in cui ci possiamo
tranquillamente stare tutte e tre. Ci sono poi due camere, comunicanti,
che sono quelle di Coco e Kali. Sono in stile romantico, e spero che
anche la mia sia cosi. Le lascio godersi le loro nuove camere e piena
di curiosità sto aprendo per la prima volta la porta di camera
mia, dove passerò ogni giorno dei prossimi tre anni.
Il pavimento in
terracotta ricorda il rosso delle pareti. Il soffitto è sempre
in legno, con le travi, e al centro c'è un bellissimo letto a
baldacchino, con le tende bianche ed una coperta rossa. L'armadio
sembra ampio, ma ci penserò dopo, ora mi lascio andare sul
comodo materasso del mio letto e chiudo gli occhi, immaginandomi quanti
fatti vivrò in questa stanza, quante voci ascolterò e mi
lascio cadere in un sonno leggero, mentre la mia mente vola nel mondo
della fantasia..
- Guardala com'è bella mentre dorme.. -
- Secondo me sta sognando di aver già messo in ordine tutti gli scatoloni che ci sono giù! -
Le
voci e le risate delle gemelle mi riportano alla realtà, apro
gli occhi, mi sembra di aver dormito un'eternità, ma non sono
passati che pochi minuti. Lancio un cuscino a Coco e urlando corro
giù dalle scale.
- L'ultima che arriva ordina tutta la cucina!! -
Si
spingono dalla stretta scala a chiocchiola, e Kali urla festeggiando
l'arrivo prima della sorella. Io, intanto, cerco gli scatoloni dei
libri ed inizio ad inserirli nella libreria. Oltre ad i libri
dell'università, adoriamo leggere tutte e tre, con i libri che
possediamo possiamo sicuramente battere la biblioteca
dell'università. Kali riordina le camere, o meglio, sistema i
nostri effetti personali in camera, poi ogniuno l'arrederà come
meglio preferisce, e Coco, come per la sfida, sta ordinando tutta la
cucina, sommersa tra stoviglie, tovaglie, padelle e elettrodomestici
vari.
Il sole sta tramondando e
noi abbiamo quasi finito. Io ho già sistemato le mie cose nella
camera e nel bagno, il salone è in perfetto ordine e anche le
camere delle gemelle. Coco, sta ancora cercando di capire se la
macchina del caffè prende davvero fuoco come nel gioco The Sims
se messa sopra alla lavastoviglie e vicino al microonde. Apro il frigo,
sperando che un folleto magico abbia fatto la spesa, ma ovviamente non
è cosi. Allora prendo la guida telefonica e chiamo il fast-food
più vicino. E' di pesce, ordino tre piatti differenti, tipici
neozelandesi, Hoki, Snapper e Hapuka. Cosi non abbiamo problemi e assaggiamo un po' di tutto.
Il ragazzo delle consegne
bussa alla porta dopo mezz'ora, visibilmente provato dagli otto piani,
povero. Ceniamo con tranquillità, scherzando su come sarà
il nostro primo giorno di università. Tra possibili nuovi amori,
amicizie, finiamo la cena e tutte ci ritiriamo sul divano a guardarci
un film, il preferito di tutte e tre negli ultimi tempi: Burlesque, con Chere e Christina Aguilera. Mi diverto guardando Kali imitare ogni balleto di Christina Aguilera,
è proprio brava. Finisce il film, e finisce anche la mia carica
d'energia giornaliera. Entro nel letto e prendo subito sonno,
aspettando con ansia il giorno che verrà..
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