I Have A Dream

di ChibyTH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione. ***
Capitolo 2: *** Una Piccola Speranza. ***
Capitolo 3: *** Amica Mia ***
Capitolo 4: *** eccoci. ***



Capitolo 1
*** Presentazione. ***


Questa storia nasce dal desiderio di parlare e sfogarmi su di loro. Penso che non ci sia miglior sfogo che la scrittura. Sò che i capitoli sono molto corti,ma il fatto è che, ho notato che quando apro un Fan-Fiction, se è troppo lunga la lascio subito perdere. Perciò è semplicemente una scelta ^^ A presto (: 1 Capitolo. Ho sempre pensato che la musica,nella vita di un uomo,fosse importante,fondamentale. Ma da qualche anno,la mia teoria è cambiata: la musica, non è solo importante,la musica è tutto. Mi chiamo Sarah,ho 16 anni e ho sempre avuto un sogno,per me quasi irraggiungibile: solo due parole,TOKIO HOTEL. Sì, adesso qualcuno sicuramente penserà "la solita bambina che va dietro a un gruppo, e senza alcun risultato", beh,potete pensare quello che volete,ma per me,quei quattro ragazzi sono molto, molto di più. Ringraziarli sarebbe troppo poco,e per descriverli,non basterebbero tutte le parole di questo mondo. Ed è per questo che racconterò la mia storia. Insomma tutto ebbe inizio 4 anni fa,li vidi e li sentii per la prima volta. Cominciai ad avere un ossessione non di poco conto per loro. Credo che la passione per loro,non sia una semplice passione,no. Vederli valeva a dire pretendere troppo. E troppe erano anche le lacrime versate. Perché a nessuno interessava che il mio sogno erano loro?ma per fortuna avevo lei,Lidia, la mia migliore amica di sempre! a cui ora se ci penso, devo tutto!

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Capitolo 2
*** Una Piccola Speranza. ***


Ognuno di noi ha avuto un giorno speciale. Un giorno prefetto dall'inizio alla fine. E quel giorno c'è stato anche per me. Tutto ebbe inizio in una fredda giornata d'inverno,e per ammazzare la noia,giravo sul web; quando mi accorsi che avevo la home di FaceBook intasata di link,post e stati sui Tokio Hotel. Non che la cosa fosse nuova,ma tutte riportavano la stessa notizia: ci sarebbe stato un concorso,il vincitore avrebbe vinto 2 biglietti per un concerto e un meet&greet! All'inizio ero molto scettica,ma poi pensai:non ho nulla da perdere,tanto vale provarci! E così feci:mandai una mail con le risposte del concorso. Il vincitore sarebbe stato annunciato una settimana dopo,ed io per tutti i giorni che mi distaccavano dal sapere chi fosse il fortunato,non feci altro che parlare e annoiare Lidia con questo concorso. Ma ecco che il giorno tanto atteso arrivò:il vincitore sarebbe stato annunciato in mattinata. Non feci altro che sperare che quel benedetto telefono ricevesse la chiamata,ma ovviamente non fu così. La mattina dopo,avevo ancora gli occhi gonfi di lacrime. Andai a scuola,ero triste; chi era la vincitrice?come avrà reagito? e altre domande del genere mi tartassavano la testa. Come al solito Lidia arrivò a scuola in ritardo. Mi sfogai con lei, sapevo che mi avrebbe fatto tornare il sorriso. Ma invece mi sbagliavo: Lidia sembrava come fregarsene,come se non mi fosse accaduto nulla,io a quel concorso ci tenevo,e lei lo sapeva bene. L'unica cosa che mi disse,era se potevo andare a casa sul nel pomeriggio per aiutarla col latino. Ovviamente non mi tirai indietro: nel bene o nel male l'avrei sempre aiutata. E così feci,andai a casa sua. Ma Lidia sembrava voler parlare di tutto tranne che del latino. Introduceva sempre l'argomento "concorso" ma io,visto l'insuccesso con quest'ultimo cercai di cambiare argomento, invano. Perchè continuava a nominarlo? Perchè non si rendeva conto che così mi faceva sempre più male? Cominciò a irritarmi e così decisi di tornare a casa, ma quando uscii fuori dalla stanza,per andare verso l'uscita, lei mi urlò con tutto il fiato che aveva:"ASPETTAAAA!". Tornai da lei: aveva ancora quel sorriso da ebete, e la cosa mi dava ancora più fastidio. Mi chiese di sedermi, e dopo un pò di esitazione lo feci. Subito Lidia cominciò a parlare:"So perfettamente quanto tenessi a quel concorso, e mi scuso per come mi sono comportata oggi, ma....ovviamente un motivo c'è..."

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Capitolo 3
*** Amica Mia ***


Non capivo cosa volesse dirmi Lidia, non sapevo nè cosa rispondere, nè che fare, così la lasciai parlare. "Sì, insomma...se fino a prima ti stavo parlando del concorso è perchè è successa una cosa.." Iniziai ad agitarmi. Che era successo? perchè si collegava al concorso? e perchè proprio Lidia me ne parlava? Respirai profondamente e le chiesi di continuare. "Ecco, non sò come prenderai ciò che ti sto per dire, io ovviamente l'ho fatto solo per te..." Ok, basta, stavo per scoppiare: Agitazione e ansia erano in perfetta sintonia in me. Lidia continuò:"Ed è per questo che anche io ho partecipato al concorso." Sbarrai gli occhi. Cosa? Lidia che? Perchè? E continuò:" Certamente non l'ho fatto perchè volevo incontrare quei quattro al posto tuo, ma anzi volevo che avessi più possibilità per partecipare al concorso e così, visto che ogni volta mi fai la testa a pallone con questi Tokio Hotel, le risposte al questionario erano molto semplici! Ormai di loro sò tutto!" Ah, bene. Feci un sospiro di sollievo: e io che pensavo chissà che volesse dirmi. Guardai Lidia. Aveva ancora quello sguardo da "non è finita qui". Infatti mi disse:"Sarah cara, non pensare sia finita qui! Ecco, ieri...ieri quelli del concorso mi hanno chiamata e...e...e niente, hai vinto i biglietti e il meet! Hai vinto, perchè ovviamente darò il mio "premio" a te! Sempre che tu possa accettare! Ed ecco tutto, ora che lo sai, spero capirai il motivo del mio comportamento, e ti prego scusami..." Non capivo niente. Avevo ascoltato Lidia fino al punto"hai vinto i biglietti e il meet!" poi dopo, ebbi una specie di attacco di cuore, respiravo a fatica e solo dopo mi accorsi di avere le lacrime agli occhi. Lei, Lidia, la mia migliore amica sapeva che da sola non ce l'avrei fatta e così ha voluto aiutarmi. Dopo alcuni minuti, riuscii di nuovo a parlare:"Lidia, non so che dire, tu...tu... oddio mi sento male!" LIdia mi abbracciò e dopo quel gesto, le lacrime mi scesero senza controllo.

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Capitolo 4
*** eccoci. ***


Le settimane passarono molto lentamente, quasi come per farlo apposta, perchè più tempo passava, e più la tensione si faceva sentire. Ma finalmente arrivò quel benedetto 23 Aprile: dormire la notte, fu una lotta continua, eppure alle 6.00 del mattino ero già in piedi e cominciai a prepararmi. Ero in agitazione per quello che sarebbe accaduto in giornata. Mi preparai in modo accurato: trucco, vestiti e capelli erano perfetti! Io e mia madre andammo a prendere Lidia. l'incontro era alle 16.00 ma decidemmo di partire prima in quanto il luogo dell'incontro era abbastanza distante. ed eccoci in viaggio: io, Lidia, e mia madre che come al solito ci accompagnava ovunque. Il viaggio passò molto rapidamente, forse perchè accompagnato dalle canzoni dei Tokio Hotel. Arrivate, mangiammo qualcosa al volo e subito dopo ci dirigemmo verso il luogo stabilito dal meet. Eccoci: c'erano già tantissime ragazze eppure, le file dei meet&greet non sono come quelle dei concerti. Durante le ore che ci dividevano dal momento tanto atteso, conobbi diverse ragazze provenienti da ogni parte d'Italia e che ovviamente, avevano una grande passione per il gruppo. cercammo di ammazzare il tempo, quindi, a conoscerci, senza neanche accorgermene, erano le 15.45 e alcuni uomini ci fecero strada per entrare nell'edificio, così salutai mai madre e Lidia, ed insieme alle altre fan mi trovai in una stanza. Ero nervosa, la stanza era piccolissima e anche le altre fan non sembravano aiutarmi, visto che erano più agitate di me. Per distrarmi preparai ciò che mi serviva: macchina fotografica e fogli per gli autografi erano più che necessari. Guardai l'orologio: le 16.00 . Ebbi come un colpo al cuore, ma prima di capire che cosa mi stava capitando, mi girai, e vidi quattro persone. LORO. Loro, i Tokio Hotel, dopo quattro anni eccoli davanti a me. Cominciarono subito a fare gli autografi, io ero la terza, e quando venne il mio turno ci volle poco che non mi prese un infarto. Bill si era avvicinato con un "Hi!" e col sorriso più bello che abbia mai visto. Risposi, anche se ancora stordita da quella meraviglia che si affrettò a farmi un autografo. Fu il turno di Gustav: me lo immaginavo più alto, ma va beh. Era splendido, e non faceva altro che sorridere. Arrivò il turno di Georg, ero più tranquilla. Ed ecco che arrivò il suo turno, Tom. Era bello come il sole. Ma che dico, di più. Persi qualche battito quando si avvicinò a me. Ci salutammo con un "Hi!" . Non feci caso neanche a cosa stesse scrivendo, ero persa nel guardarlo. Quando si allontanò, però, notai cosa aveva scritto su quello che doveva essere l' autografo.

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