Teen Titans Trouble in Gotham City

di Bloody Alice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avete mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio? ***
Capitolo 2: *** Un fulmine non cade mai nello stesso posto ***
Capitolo 3: *** Una promessa è una promessa ***
Capitolo 4: *** Non si tratta di fare ***
Capitolo 5: *** Non è stato un ***
Capitolo 6: *** I muri non hanno orecchie, ma hanno occhi ***
Capitolo 7: *** Cat, Why So Serious? ***
Capitolo 8: *** I Jokerz ***
Capitolo 9: *** Il secondo micro-chip ***
Capitolo 10: *** I poteri di Jack ***
Capitolo 11: *** Non so quanto pagherei per vedere la sua faccia ***
Capitolo 12: *** Ricordi ***
Capitolo 13: *** Non più Giulietta e Romeo: Giulietta e Paride ***
Capitolo 14: *** Giulietta è nei guai ***
Capitolo 15: *** Sogno o realtà? L'amore è complicato ***
Capitolo 16: *** Stella Rubia! ***
Capitolo 17: *** Flaime Haze (parte 1) ***
Capitolo 18: *** Flaime Haze (parte 2) ***
Capitolo 19: *** Cioccolata calda e marshmallow ***
Capitolo 20: *** Smile :) ***
Capitolo 21: *** Non dovresti fidarti, non di me ***
Capitolo 22: *** E' odio? Amore? O pura e semplice paranoia? ***
Capitolo 23: *** Traditrice ... ***
Capitolo 24: *** Questione di ... FIDUCIA ***
Capitolo 25: *** E' finita ***
Capitolo 26: *** Natale ***



Capitolo 1
*** Avete mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio? ***


Salve a tutti! Sono Bloody_Alice97. Questa Fan Fiction l’ho pensata circa uno - due mesi fa. Mia sorella (più piccola) è una fan dei Teen Titans. Li seguivo anche io, poi Cartoon Network ha smesso di trasmettere la serie (nuooo O.O)
 

Quindi prima di iniziare vorrei chiedervi se c’è qualche canale che trasmette ancora questo cartone americano, o se per caso su You Tube o da qualche altra parte ci siano gli episodi in streaming.
 

Comunque … tornando a noi … Questa fan fiction mi è venuta in mente quando una sera mia sorella mi ha chiesto di inventare una storia sui Teen Titans, così ho iniziato.
Spero davvero che questo primo capitolo vi piaccia.

Buona lettura =)

 
TEEN TITANS TROUBLE IN GOTHAM CITY
 
Pioveva.
Erano le tre di notte.

Batman era su un grattacielo ad osservare le strade deserte.

Tutto taceva. Era come se il cielo volesse scaricare la sua tristezza tutta quella notte, tutta lì.
Tutta su Gotham City.

Saltò dal tetto di un palazzo all’altro, alla ricerca di lui. Colui che era riuscito a distruggere il legame con quella persona.

A casa lo aspettava il “gatto randagio”.

Poi c’era anche Asso, il suo fedele doberman, e il suo diligente maggiordomo Alfred.

Asso era il suo compagno sin da bambino.

 

Alfred era un amico fidato.
 

Forse però il “gatto” sapeva consigliarlo meglio.
17 anni e quel ragazzo aveva già da che parte girasse il mondo.

 

Gli sembrava quasi strano che con il suo passato potesse non avere rimpianti. Almeno non li dimostrava.
 

Lui era randagio, era a casa una volta sì e quattro no, e come al solito questo lo faceva preoccupare.

Ma il gatto sapeva il fatto suo. I gatti sono indipendenti, sanno sempre il fatto loro. Lui non era da meno.
Una grande spalla, forse migliore di Robin.

 

Sicuramente però il suo sarcasmo e la sua “pazzia” lo rendevano molto diverso dal suo vecchio aiutante.
 

Sicuramente ora era il gatto ad essere preoccupato.

Probabilmente era in camera sua, seduto sul letto, a guardare fuori dalla finestra, o sul tetto.
A lui piaceva guardare le stelle, ma preferiva farlo da solo. Sopportava solo Asso, ogni tanto. Nessun’altro.

Lui era randagio, indipendente, solitario.

Sicuramente ora era lui ad aspettarlo.

Batman però doveva continuare a cercare.

 

Quel criminale psicopatico aveva creato fin troppi problemi alla vita della città, e fin troppi alla sua.

Poi era accaduta quella cosa orribile e lui, forse perché non si fidava, o forse molto più semplicemente perché aveva paura, non riuscì a evitarlo.

Già.
Batman, temuto da tutti i peggiori criminali di Gotham City, conosciuto in tutta l’America, aveva avuto paura.

 

Quella volta la sua indecisione gli costò cara. Davvero cara.

Perse forse uno dei migliori aiutanti che avesse mai avuto.
Scacciando questi pensieri, il cavaliere della notte continuò il suo viaggio solitario tra i tetti della città.
 
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Buio, tenebre e … un pipistrello!
Si svegliò di soprassalto.
Era sudata.
Non aveva mai sognato pipistrelli e non le erano mai piaciuti.
Quelli stupidi animali notturni.
Non le erano mai piaciuti.
Almeno, non le piacevano più.
Prima ci andava d’accordo.

Poi … era accaduto quello.
Sì, quello, che aveva sconvolto tutto.
Lei se n’era andata, se ne era dimenticata, aveva rimosso, o almeno aveva tentato di rimuovere, quel ricordo dalla sua mente.

Non l’aveva detto nemmeno ai suoi amici. Dal tronde non poteva farlo.
Aveva fatto un patto con lui.
Non parlare a nessuno di quella parte del suo passato.
Lei manteneva le promesse, quindi tenne la bocca chiusa sin dal primo istante.

Né a Cyborg, né a BB, né a Robin, né a …
 

Qualcuno bussò alla sua porta. Fuori Robin la chiamava.

Quando uscì dalla sua stanza, camminò lungo il corridoio in silenzio, ed entrò nella “sala riunioni”, come BB la chiamava, dei Titans.

Prese dal frigorifero della cucina il latte, poi prese i cereali con frutta secca e infine si sedette.

 

Sempre in silenzio. Era ancora forse mezza addormentata, o forse era semplicemente stanca di pensare ai pipistrelli.
Il solo pensiero le fece venire la nausea.

 

Presa la sua tazza, ci mise dentro il latte, i cereali e iniziò a mangiare.
Poi si sedettero anche Robin e Cyborg, poi BB e infine …

 

-Ehi!- BB la fece sussultare
 

-Cosa c’e?- chiese lei.

-Niente, ma ti vedo assorta. Più del solito. Non che tu lo sia spesso o altro, ma … vabbè lascia stare- disse.

 

Poi continuò rivolgendosi a tutti –Ragazzi! La sapete la novità? Ho trovato alcune foto dell’anno scorso! Quando le ho guardate mi sono spaventato! La camicia che indossavo a Tokio era davvero orribile!-
 

(ricordate il  film “Teen Titans trouble in Tokio”? Per tutti quelli che l’hanno visto, sicuramente ricorderete la maglietta a maniche corte con i fiorellini hawaiani che indossava BB)
 

I ragazzi si misero a ridere. Lei invece si limitò a fare un piccolo sorriso. Non se la sentiva proprio di ridere.
Non quel giorno. Era troppo pensierosa per farlo.
Pipistrelli.
Che schifo.
Pipistrelli.

Non riusciva a fare a meno di pensarci. Ma perché?
L’occhio le cadde sul calendario.
Era 15 Dicembre. Forse era per questo che ci pensava tanto.
Era il giorno del suo compleanno.

(non so quando sia il compleanno di Bruce, così l’ho adattato alla storia)
 

Ovvio. Ma semplicemente accorgersi che ci stava ancora pensando la fece rabbrividire.
Stranamente non le era mai successo.

 

-Ragazzi!- BB mise sul tavolo una scatola, proprio davanti a lei.
-Queste sono le foto!- esclamò.

 

Sinceramente a lei non interessava più di tanto, ma finse, almeno per fare un po’ contento l’amico.
I ragazzi, guardando le foto, si dissero che non erano cambiati molto.

I ragazzi non erano cambiati per niente.

BB era sempre verde, con la solita tuta aderente nera e viola.

 

Il colore preferito di Cyborg era ancora l’azzurro, e adorava ancora la sua “bambina”.
 

Robin aveva come al solito i capelli tirati in dietro con il gel, la maschera, la cintura e tutto il resto.
 

Corvina e Stella Rubia invece erano cambiate.
 

Corvina si era fatta crescere, anche se di poco, i capelli. Ora non erano più perfettamente pareggiati, e una lunga frangia le cadeva sulla fronte, nascondendo le sopracciglia.
 

Stella non indossava più la gonna, ma un paio di shorts, sempre viola. I suoi capelli erano ancora lunghi fino alla schiena e anche lei, come Corvina, si era fatta crescere la frangia.

Stella era l’unica ad avere 14 anni e mezzo.

 

Robin, BB e Corvina ne avevano 15.

Cyborg era quasi il “fratello maggiore”, dal momento che aveva 16 anni.

(ho inventato le età, che non so con precisione, sempre x adattarle alla storia)

 

I Titans davvero non erano cambiati, ma lei sentiva qualcosa di diverso.
 

Sentiva che si sarebbero rincontrati.
Prima o poi sarebbe successo.
Sarebbe stata costretta a raccontare tutto. Lei non voleva farlo.

Forse sarebbe arrivata perfino a rincontrare quel criminale, quel  mostro.
Quel mostro … ci stava ancora pensando, quando all’improvviso la porta esplose, e dietro il fumo si sentì una voce agghiacciante dire

–Signori e Signorine, avete mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?-
 

Quella frase fu, nella sua testa, come una freccia che la trapassava da parte a parte.
 

Poteva davvero essere …?
 

TO BE CONTINUED …
 

 

Allora? Come vi è sembrato? Datemi qualche consiglio, perché non sono molto brava a scrivere xD
Grazie a tutti coloro che leggeranno questa ff.
Ciao a tutti,
Bloody_Alice97 

 

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Capitolo 2
*** Un fulmine non cade mai nello stesso posto ***


UN FULMINE NON CADE MAI DUE VOLTE NELLO STESSO POSTO

 

I Teen Titans furono avvolti  da una nube verde.

Robin ricordava quella nube. La conosceva bene.

 

Anche lei la ricordava.
 

I Titans si lanciarono dalla finestra per evitare la nube tossica.

Arrivarono sulla spiaggia oltre il fiume.
Dalla Torre continuava a uscire quello strano fumo verde.

Una macchina arrivò dietro di loro.
Era una specie di limousine.
Il finestrino si abbassò, e si sporse un uomo, che disse
–Vi sarà spiegato tutto più tardi, ma ora vi chiedo gentilmente di salire-

-Possiamo fidarci?- chiese Cyborg
-Sì, lo conosco. Andiamo- rispose Robin

Prima di salire si bloccò.
Non sapeva se era un bene andare con Alfred, o se invece fosse meglio trovare una scusa e rimanere a Jump City.

Lei non aveva alcuna intenzione di incontrarlo di nuovo.
Se lo sentiva.
Doveva ascoltare il suo istinto.

 

Controvoglia entrò anche lei in macchina.
 

Improvvisamente il suo volto si fece più cupo e questo Robin lo notò.
 

-tutto bene?- le chiese
-sì- rispose lei.

 

Non era affatto vero.
Lei non stava bene.
Niente andava bene.
Andava tutto male.
Lei non voleva incontrarlo.
Non voleva e avrebbe tanto voluto urlarlo.
Lo avrebbe voluto, ma non poteva.
Non con i suoi amici vicino.

 

Quando ci pensava, andava in camera su, si buttava sul letto e iniziava a urlare il suo disprezzo nei confronti di lui.
Con i suoi amici non poteva farlo.
Lo aveva promesso, per quanto le seccasse.
Lei non era abituata ad avere segreti con i suoi amici.
Non le piaceva avere segreti.

 

Ma se ne era costretta allora se li teneva per sé.
 

 

Dopo tre ore di macchina, passate in silenzio, o ad ascoltare le davvero poco divertenti battute di BB, arrivarono.
Il cartello stradale “Welcome to Gotham City” la fece rimanere di sasso.

 

Aveva voglia di morire.
Meglio morire piuttosto che rivederlo.
Il suo odio per lui era così grande … dopo ciò che aveva fatto …
 

 

La macchina entrò nel cortile principale di una grande villa
“Wayne” era il nome scritto sul campanello d’ingresso.

Voleva davvero morire.
Robin sembrava invece quasi felice.
Gli altri capivano meno di zero.
Ma era comprensibile.
Non aveva mai raccontato niente.
Robin nemmeno.

Era davvero incredibile.
Erano passati quasi tre anni.
Le veniva male solo a pensarci.
 
Entrarono nella casa.

L’atrio era immenso.

 

Alfred portò i Titans nella Batcaverna.
 

Quando entrarono lei si sentì mancare.
 

“Ecco” pensò

“E’ così che ricomincia? E’ così che il destino tenta nuovamente di farmi soffrire? Tu, proprio tu, dicevi che un fulmine non cade due volte nello stesso posto. Tu che dicevi che due persone non si incontrano di nuovo nello stesso luogo. Tu, eccoti. Sei qui. Davanti a me. Credi ancora a ciò che mi hai detto. Illuso. Stupido”

Asso le corse incontro.
Era la fine.
I ragazzi si voltarono verso di lei.
Ora sapevano che lei era già stata in quel luogo.

 

Rimase immobile. Non reagì al cane che le stava leccando la mano.
 

Aspettava.

Aspettava che qualcuno le dicesse qualche cosa.

Aspettava.

 

Aspettava.
 

Poi Robin di rivolse a lei.

La chiamò per nome.

Lei non rispose.

 

La richiamò.

Lei non osò fiatare.

Era ricominciato tutto.

 

Tutto.
 

D’accapo.
 

Ma ora lei si chiedeva: come sarebbe finita questa volta?
 

Robin intanto rimaneva fermo davanti a lei.
 

Sussurrò nuovamente il suo nome.
 

 TO BE CONTINUED
 

 

Allora? Che ve ne pare? Voglio essere ancora un po’ cattiva e tenervi sulle spine. Non vi dirò fino al prossimo capitolo di chi si tratta tra Corvina e Stella Rubia xD
Comunque … chi è abbastanza acuto dovrebbe averlo capito …
Se avete qualche consiglio da darmi, fate pure! Sono sempre aperta ai consigli.
Intanto vorrei anche ringraziare chi ha recensito questa ff.
Grazie mille,
Bloody_Alice97
  

 

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Capitolo 3
*** Una promessa è una promessa ***


Ciao a tutti!
Siamo al terzo capitolo O.O
Sono tutta eccitata xDxD
Allora … la ragazza …
Adesso scoprirete di chi si tratta!
Buona lettura a tutti,
Bloody_Alice97  

Una promessa è una promessa

 

-Stella Rubia …-

I Titans rimasero immobili.

 

Stella non disse niente.
 

Arrivò Bruce.
 

Bruce si avvicinò ai Titans.
 

Stella all’improvviso esplose.
 

-Perché sei venuto a cercare noi?- disse
- Kori … ti prego …- disse Bruce
-Non mi servono a niente le tue preghiere- ribatté lei
-Le mie scuse?-
-Non mi servono le tue stupide e inutili scuse-

 

Stella guardò Bruce con disprezzo, poi uscì dalla Batcaverna e si diresse verso il giardino sul retro della villa.
 

Quello che provava, non lo sapeva bene nemmeno lei.

Rabbia.

Dolore.

 

Rancore.
 

Tutti questi sentimenti la invadevano, ma non riusciva a piangere.

Bruce e i Titans intanto l’avevano seguita.

 

Bruce la chiamò –Kori! Per favore!-
 

Stella senza voltarsi si fermò, strinse i pugni e urlò –Mai! Mai!- poi disse qualche cosa in tamaraniano, che né Bruce ne i ragazzi capirono.

Stella ricominciò a camminare.

Non voleva aiutarlo. Qualsiasi cosa le avesse chiesto lei non voleva.

Bruce volse il suo sguardo ad un albero, e disse –Allora “gatto” che ne dici di venire giù e andare a convincerla? Ci serve anche lei-

 

In quel momento la comprensione dei nostri eroi era pari a zero.

Forse era sotto le scarpe, o forse nascosta nei meandri più profondi della terra. (eheh … quanto li capisco xD)

Qualcosa, o meglio, qualcuno scese dall’albero.

 

Davanti agli occhi dei Titans comparve un ragazzo.
Era vestito con un paio di jeans blu e una camicia nera.
Portava un orecchino all’orecchio destro, e una collana con una piastrina come ciondolo.
Aveva i capelli neri come la notte.

Quando si voltò a guardare i ragazzi, fu per loro come un fulmine a ciel sereno.
I suoi occhi erano color del ghiaccio. Sembravano bianchi, talmente erano chiari.
(insomma … questo qui è un tipo da sbavo *-* xDxD)

-Vai da lei, e cerca di convincerla- disse Bruce
-Convincerla?- fece il ragazzo –Io ci tengo alla mia vita e tu, Bruce?- disse con tono ironico.
-Sì, ci tengo. E’ per questo che ci vai TU e non IO- puntualizzò lui.

Il ragazzo fece qualcosa a metà tra un sorriso sarcastico e una smorfia, e si andò verso Stella.

Bruce a quel punto guardando gli altri Titans si accorse che erano parecchio sconvolti.

-Alfred- disse –Spiega tutto ai ragazzi. Se mi cercate, io sono nella Batcaverna – poi si allontanò.
-Se volte seguirmi …- disse il maggiordomo

 

Andarono sul terrazzo dell’ultimo piano. I Titans si sedettero su una panchina vicino alla balaustra del balcone.
 

Sotto in giardino si potevano vedere Stella e quel ragazzo, che Bruce aveva chiamato “gatto”, (chissà poi per quale motivo, si erano chiesti) parlare.
 

Forse in realtà stavano discutendo, perché i movimenti di Stella sembravano tutto tranne che tranquilli, e la sua faccia era contorta dalla rabbia.

-Ricordatemi di non far arrabbiare Stella Rubia in questo modo …- disse BB

Robin rivolgendosi ad Alfred gli chiese –Allora? Perché Stella …-

Alfred iniziò –Circa Quattro anni fa, la signorina Koriand’r o, come la chiamate voi, Stella Rubia, arrivò sul nostro pianeta. Era una notte buia, e pioveva a dirotto. Lei cadde all’improvviso dal cielo, così la portai dentro. Quando si svegliò riconobbe Jack, quel ragazzo che ora le sta parlando, il quale era con noi già da un anno. Sono amici d’infanzia.

Stella ci spiegò che lei voleva andare a Verona, ma una corrente molto forte la fece precipitare nell’oceano atlantico, mentre c’era una tempesta. Quando la tempesta passò, lei si ritrovò su una spiaggia americana.

Viaggiò per tutto il giorno, quando alle tre di notte arrivò a Gotham City, mentre diluviava. Era così stanca che si lasciò svenire, e finì su un cespuglio di rose del nostro giardino. Da quel momento lei rimase con noi e divenne un’aiutante del Signor Wayne. Erano davvero una grande squadra lei, Jack e Batman.

Il compleanno della signorina Stella arrivò sua madre. Una donna incantevole. Davvero molto gentile. Purtroppo la madre fu rapita da Joker-

I Titans rimanevano ad ascoltare Alfred allibiti.

Lui continuò –Joker trovò un modo per rendere i poteri della madre della signorina Stella nulli. Il Signor Wayne decise che doveva essere salvata. Arrivati al nascondiglio di Joker, quest’ultimo aveva intenzione di uccidere la signora, poiché lei non aveva intenzione di rivelargli la vera identità di Batman.

Quando la signorina tentò di salvare la madre, il signor Bruce la fermò.
Fu perché aveva paura che lei si facesse male. La signorina Stella tuttavia la prese come una mancanza di fiducia di lui nei suoi confronti, così vide la madre morire davanti ai suoi occhi.
Jack mi disse che non versò nemmeno una lacrima, ma urlò con tutta la voce che aveva in gola.
Tornata a casa si chiuse nella sua stanza. Rimase muta per tre giorni. Poi decise di andarsene.

Il signor Wayne non riuscì a trattenerla. Jack non ci provò nemmeno. Credo che fosse l’unico a capire il dolore di lei.
Il signor Bruce le fece promettere di non raccontare a nessuno quella parte della sua vita. Lei si limitò a rispondere che avrebbe preferito morire piuttosto che farlo. A quel punto se ne andò. Erano le tre di pomeriggio, e fuori c’era il Sole. Per i tre giorni che seguirono piovve. Sempre. Giorno e notte. Non rividi più la signorina Stella. Ora per Jack sarà difficile convincerla-

I Titans rimasero immobili e muti per qualche istante. All’inizio non capivano perché Stella non avesse detto niente a loro, ma poi avevano compreso.

Una promessa è una promessa.

 

Stella lo sapeva benissimo, meglio di tutti loro messi insieme.

Meglio di Robin, di BB, di Corvina e di Cyborg.

 

Ora dovevano solo attendere che le cose si facessero mano a mano più chiare.

Dovevano solo aspettare.

Sembrava tutto tranquillo, quando un urlo tremendo squarciò il silenzio profondo.

-MAI! LA MORTE PIUTTOSTO!-

Era la voce di Stella, che gridava contro Jack. I ragazzi si sporsero dal balcone.

Stella aveva un braccio alzato verso il cielo, e l’indice che puntava alle nuvole, quasi volesse istigare il
Creatore per farla morire.

Era questo quello che voleva, quello che avrebbe preferito.

La morte.

La morte piuttosto che fare pace con lui.

 

Poi si calmò, e ricominciò a passeggiare con Jack.

I Titans avrebbero dato qualsiasi cosa per sapere cosa si stessero dicendo.

Soprattutto Robin.

TO BE CONTINUED …

 

Okay … questo capitolo è finito ^^
Ne caricherò un altro tra breve, perché non so se avrò tempo poi …
Ciao!  
Bloody_Alice97

(devo finirla di mettere la mia firma dappertutto ... xD)

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Capitolo 4
*** Non si tratta di fare ***


Salve fans dei Teen Titans xD
Ecco qui un nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia =)

Non si tratta di fare “pace” ma di “conviverci”

In giardino Stella e Jack stavano parlando.

-Koriand’r …-

-Mai Jack, te l’ho detto. Non farò MAI pace con lui. La morte piuttosto. Credevo che mi avessi sentito, prima-

-Sì e l’hai anche mandato al diavolo in tamaraniano. Ma io mi chiedo, perché non farlo in questa lingua?- disse Jack con tono ironico.

-Non lo so. L’importante che lo abbia detto. Non mi importa se non ha capito. Non mi importa come si sente. Non mi importa ciò che pensa. Non mi importa di lui. Piuttosto la morte- ribatté l’aliena

-Davvero?- chiese lui

-Davvero- confermò la ragazza

Jack -Bene-

Stella -Bene-

Jack -Bene-

Stella -Bene-

-Possiamo continuare quanto vuoi, Koriand’r- disse Jack, fermandosi davanti a una piccola serra.

Aprì la porta, ed entrarono.

-non cambierò mai idea. Non credo. E’ davvero improbabile- continuò Stella

-Improbabile, ma non impossibile- disse Jack

-Comunque non lo aiuterò-

-Non si tratta di aiutare lui, ma tutta la città. Tutta Gotham City ha bisogno di te e dei tuoi amici-

-Ma non farò pace con lui- ribatté decisa l’aliena

-Guardala così. Non si tratta nemmeno di fare “pace”, ma di “conviverci”. Una settimana al massimo. Devi solo resistere-

-Non credo che ci riuscirò Jack- disse Stella, abbassandosi a cogliere una rosa rossa

-Dipende da quanto impegno ci metti- disse lui -Quanto impegno, eh?- Stella sorrise.

Purtroppo il ragazzo conosceva il significato di quel sorriso, e sapeva dove l’amica volesse andare a parare.

-E tu? Ti stai impegnando per trovare la ragazza?- disse con tono curioso la ragazza

-Ecco! Me ne vado!- sbottò lui

-Ma dai, Jack! Nessuna ragazza ti va bene! Vuoi rimanere scapolo per tutta la vita?-

-Sì! E ti dirò di più: piuttosto la morte!- disse sarcastico
-Adesso esageri!-
-Senti chi parla! E poi non è assolutamente vero che nessuna ragazza mi va bene-
-Perché c’è una che ti piace? Ti prego, dimmi chi è! E’ stato un colpo si fulmine?-
-Koriand’r! Era tanto per dire!-

-D’accordo! Comunque … non chiamarmi più Koriand’r. Chiamami Stella Rubia, o solo Stella. Non fa molta differenza, perché Stella è la traduzione del mio nome in questa lingua, ma preferisco così-
-D’accordo, Stella Rubia -

-Senti un po’ “gatto randagio” … ma davvero non ti interessa nessuna ragazza?-
-Eccola che ricomincia!-

-Va bene … ora torno seria …- poi Stella abbassò la voce e diventò di colpo triste e dubbiosa –Non credo che mi perdoneranno …- disse
-Chi?-
-Gli altri Titans. Insomma … non gli ho detto niente per tutto questo tempo … si sentiranno … traditi … non mi perdoneranno … io non mi perdonerei se fossi in loro …-

-Se sono veri amici, ti capiranno-
-Credi davvero?-
-Sì. Ne sono certo al 95%-

-E il restante 5%?- chiese l’aliena
-Ehi! Non sono un veggente! Non c’è mai la certezza che tutto fili secondo i tuoi piani- disse sorridendo, con il suo solito sorrisetto ironico.

Stella da quando conosceva Jack, non l’aveva mai visto sorridere davvero.
Tutti i suoi sorrisi erano ironici.
Era peggio di Corvina.

Uscirono dalla serra e lui continuò

-Ma dimmi, come si chiamano i tuoi amici?-
- Robin avrai già capito chi è-
-Il ragazzo con la maschera e il mantello-
-Esatto. BB è il “ragazzo verde”, e Cyborg è l’ultimo-

-Capito. E la ragazza?-
-E’ single-
-Stella, non ti ho chiesto l’attuale “relazione sentimentale”, ma il nome-
-Corvina-
-Corvina …-

-Continuo a ricordarti che è single …-
-Finiscila!-

-E perché? Non puoi negare che non sia carina …-
-Non lo nego, infatti-
-Allora stai dicendo che è bella!-
-Io non sto dicendo niente!-
-Allora confermi-
-Non confermo niente!-
-Però non stai nemmeno negando …-
-Bene!-
-Jack …- Stella si fermò davanti all’amico, e lo guardò per alcuni istanti.

Jack alla fine cedette –D’accordo … lo ammetto … un po’ è carina …-
-Quindi ti piace!-
-Ehi! Solo perché ho ammesso che è carina, non significa automaticamente che abbia una cotta per lei-
-va bene … significa che osserverò gli “sviluppi” …-
-di “sviluppi” non ce ne saranno, “mia cara”-
-“Mio caro”, prevedo invece che ce ne saranno …-
-Ma tu non sei una veggente!-

-Ma non mi serve una sfera di cristallo per dirti che lei ti sta guardando …-

In quel momento Jack alzò la testa e il suo sguardo e quello di Corvina di incrociarono.
Effettivamente, nemmeno sotto tortura lui avrebbe negato la bellezza della ragazza, e lo stesso valeva per lei.

Ma mentre Corvina era già completamente nel brodo di giuggiole, Jack rimaneva con i piedi per terra.

Lui infatti riabbassò lo sguardo, scosse la testa e andò avanti deciso.

“Questo ragazzo è senza speranze” pensò la tamaraniana sconsolata, poi seguì l’amico.

TO BE CONTINUED

Ecco! Finito xD Vi è piaciuto?
Ditemi che ne pensate, ok? ;D
Ciao e al prossimo capitolo,
Bloody_Alice97

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Capitolo 5
*** Non è stato un ***


Non è stato un “incontro”, è stato più uno “scontro”

I Titans si ritrovarono tutti nella Batcaverna.

 

Jack si mise con la schiena contro il muro e le braccia incrociate, lontano da tutti, mentre i nostri eroi rimasero dietro Bruce, che stava seduto davanti al computer.

-Adesso che abbiamo tutti chiarito tutto- cominciò Bruce –Posso spiegarvi il motivo per cui vi ho portato qui-

Poi aprì una finestra del computer e comparve la mappa di Gotham City.

Bruce -Da poco ho scoperto che qualcuno ha intenzione di mettere le mani su quattro micro-chip super tecnologici-

-E te pareva. Tipico- sussurrò BB

Bruce continuò a parlare –Ho il sospetto che il criminale in questione sia Joker o Due Facce-
“Joker” l’ultimo nome che Stella non avrebbe voluto sentire.

Già doveva convivere con Bruce per una settimana, o chissà per quanto, e in più ora il criminale in questione probabilmente (e il che era praticamente quasi certo) era Joker?

 

Si sentiva male.

Era forse la decima volta in tutta la giornata. Ne aveva già abbastanza, ed era passato nemmeno un giorno.

Bruce disse a Jack di mostrare ai Titans le loro stanze, mentre lui avrebbe continuato le ricerche.
Jack fece vedere ai ragazzi le loro stanze.

Prima Cyborg.
La stanza dopo era quella di Robin. La stessa di molti anni fa. Non era cambiata per niente.

 

Dopo la stanza di BB, vicino a quella di Stella.
 

Quando Stella entrò nella sua vecchia stanza, sentì un brivido salirle lungo la schiena.
Entrò senza dire una parola, poi chiuse la porta.

Corvina invece era nella stanza vicina a quella di Jack.

 

-Grazie- disse Corvina con un filo di voce prima di entrare nella camera.
-Figurati- rispose lui mentre se ne andava.
 

Stella rimase ferma con la schiena contro la porta per alcuni istanti.

 

Era ricominciato tutto d’accapo.
 

“Una settimana … ma chi me lo fa fare? Però … non posso lasciare i miei amici. Devo mantenere il mio autocontrollo per una settimana” pensò.
 

Poi le venne in mente un’altra cosa

“Magari poi Bruce è cambiato, magari lui vuole fare pace con me. Allora è tutto più facile”
si disse l’aliena per auto convincersi, almeno un poco, che non tutto era perduto.

 

C’era ancora una possibilità per riconciliarsi con il “cavaliere della notte”.
Era piccola quella possibilità, ma lei aveva tanta speranza.


 

Andò sul terrazzo, dove c’erano anche gli altri.
Prima di fare qualsiasi cosa doveva parlare con gli altri Titans e quell’occasione capitava a fagiolo.

Fece per parlare, ma non ci fu bisogno di dire niente.
Gli occhi degli amici le risposero subito.

Lei sorrise e poi disse –Grazie, amici miei-

Anche gli altri Titans sorrisero, poi Cyborg, BB e Corvina se ne andarono.

Stella rimase sola con Robin.

 

Stella – Robin … ecco … io …-
Robin –Ti capisco Stella. Lo avrei fatto anche io-

 

Il ragazzo le sorrise.

Stella era al settimo cielo e per la gioia lo abbracciò.

 

I suoi amici l’avevano capita, non si erano arrabbiati e questo la rendeva davvero felice.

Poter contare su tutti, soprattutto su Robin, la faceva sentire più sicura.
 

Tornò in camera.

Pensò che ora c’era anche Jack.
Non lo vedeva da tanto.
Era il suo migliore amico e non gli aveva raccontato nemmeno una delle sue avventure al fianco degli altri Titans.
Era cambiata molto in quegli anni.

Jack nemmeno un po’.
Il ragazzo era sempre “ingiustamente bello”, come diceva spesso la sorella, Stella Nera (unica cosa su cui fosse d’accordo anche lei), taciturno, sarcastico e ironico, con lo sguardo di ghiaccio, che sembrava riuscisse a leggerti l’anima.

“Effettivamente” pensò l’aliena “Jack è davvero singolare, ma è un tipo a posto, con la testa sulle spalle”

Si fermò un attimo.
Stava davvero pensando a Jack come a un “ragazzo a posto”?
Scoppiò in una grossa risata.

“Jack … Quel ragazzo è senza speranze! Non si è trovato nemmeno la fidanzata! E’ cocciuto! Ha la testa più dura di un muro in cemento armato! Ma adesso che sono tornata ci penso io a farlo rigare dritto! Quel gatto randagio non sa nemmeno lontanamente cosa lo aspetta …” detto questo fece un sorrisetto maligno …


 

Jack intanto era in cucina a dare da mangiare ad Asso, quando starnutì.
 

Alfred gli si avvicinò.
-Tutto bene?- gli chiese

 

-Stella Rubia – furono le parole che gli uscirono dalla bocca.
 

Alfred sorrise e se ne andò.

Jack si mise ad accarezzare Asso poi disse
-Possibile, principessa (si riferisce a Stella, che è una principessa, ricordate?), che tu non sappia far altro che parlar male di me, anche ora che ci siamo appena rincontrati?- dopo di che sorrise ironicamente.

 

Dopo cena i Titans si ritrovarono sulla terrazza (ormai è una fissazione).
-Dov’è Jack?- chiese Cyborg
-Sarà andato da qualche parte, ma non c’è niente di strano. Quel gatto randagio ha sempre fatto così- rispose Stella
-Quando vi siete incontrati la prima volta? E’ un alieno anche lui, vero?- domandò BB

 

Stella iniziò a raccontare - Non è stato un “incontro”, è stato più uno “scontro”, per così dire. La zia di Jack è una ricercatrice. Era venuta a lavorare su Tamaran e Jack era andato con lei.
Il giorno del loro arrivo stavo girando per i corridoi del palazzo. Stavo leggendo, quindi non guardavo davanti a me. Non c’era mai nessuno in giro per i corridoi vicino alla mia stanza, così potevo girare senza essere disturbata.
All’improvviso mi scontrai con qualcuno. Alzando lo sguardo vidi che si trattava di un ragazzino, ma lui non era tamariano. Poco importava per me. Avevo incontrato qualcuno. Ci presentammo. Girammo un po’ per i corridoi del palazzo e gli feci vedere le varie stanze. Alla fine incontrammo mio padre e così scoprii che Jack sarebbe rimasto con me per un po’ di tempo. Ecco. Così ci siamo conosciuti-
 

-bella storia- disse Cyborg

–ma lui da dove viene?- chiese Robin
-Azarath- rispose candidamente Stella.
-Azarath? Viene dallo stesso posto di Corvina?- domandò BB

Stella scosse la testa -Corvina viene da un mondo parallelo, ma esiste anche un pianeta chiamato Azarath e si torva vicino a Tamaran. Sono solo quattro ore di viaggio tra i due pianeti-

 

BB -Quindi lui è venuto su Tamaran con la zia … ma i genitori?-
 

Stella rimase in silenzio per qualche istante.

-E’ una promessa?- chiese Robin

-E’ una storia triste- disse Corvina
Stella fece cenno di sì.

Nessuno osò andare oltre.

 

-Se ne avrà voglia …- disse Stella –ve lo racconterà lui per filo e per segno. Anche se dubito che lo farà. Non gli è mai piaciuto raccontare i fatti suoi alla gente. Comunque posso dirvi che in un certo senso rimanere chiuso a palazzo tutto il giorno lo stancava …-

-Palazzo?!?- dissero gli altri Titans all’unisono

-Sì, anche Jack è un principe. E’ il secondo in linea di successione al trono, prima c’è la sorella maggiore, che ha vent’anni- rispose ancor più candidamente di prima.

In quel momento le speranze di Corvina sprofondarono sotto terra. Milioni e milioni di kilometri sotto terra.

(cavolo quanto la capisco … ma deve farsi forza! Voi che ne pensate? Ho ragione, no?)

TO BE CONTINUED …

Finito! Cioè, non è ancora finito …
Fino ad ora come vi sembra? E’ bello?
Scusate ma devo perdere un sacco di tempo nelle parti narrative, per spiegare bene le cose, altrimenti a tutti rimangono i dubbi …
Ma state tranquilli (credo che sia più un “tranquille” però … nessun maschio leggerà mai questa ff, sob D: ) la parte “movimentata” (anche se di movimentato ha poco e niente xD) arriverà presto!
E’ tutto gente (come disse quel tale dei cartoni animati xD),

Bloody_Alice97 
 

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Capitolo 6
*** I muri non hanno orecchie, ma hanno occhi ***


I muri non hanno orecchie, ma hanno occhi

Alle tre di notte Stella si svegliò.

Le venne un dubbio. Jack non era rientrato, e il che era normale, ma non aveva visto Bruce tornare nella sua stanza.

Si alzò e andò nella stanza di lui.

Era vuota proprio come pensava.

Passò davanti a quella di Jack e tanto per avere conferma, aprì la porta.
Vuota. Nemmeno l’ombra di quel gatto randagio. Dopo tutto c’era da aspettarselo.

 

Provò ad andare in cucina. Visto che non riusciva a prendere sonno, si fece una cioccolata calda. Era l’unica cosa che sapesse fare per bene.
Ne fece due tazze. Bevve un sorso.

La cioccolata di Jack era decisamente più buona.

 

Prima, quando ancora lavorava ancora con Bruce nei panni di “Black Moon”, come aveva deciso di chiamarsi, ogni sera a mezzanotte trovava puntualmente Jack seduto davanti al camino o sul davanzale della finestra (a seconda che fosse inverno o estate) con in mano una tazza di cioccolata calda con marshmallow.
(come facesse a bersela in pieno Luglio con 30°C non si è ancora capito)

Poi appena vedeva lei si alzava senza dire una parola e andava a fare un’altra tazza di cioccolata.
Della cioccolata che faceva Jack ne avrebbe bevute migliaia. Non avrebbe mai smesso. Erano buonissime.

Mentre pensava a tutto questo si diresse verso la Batcaverna.

Quando entrò trovò Bruce ancora al computer.

Si vedeva lontano un miglio che era esausto.

Stella si avvicinò lentamente.

Stella –Ancora sveglio?-
Bruce –Sì, ma non riesco a venire a capo di niente-
Stella –Perché non bevi un po’ di cioccolata calda e poi vai a dormire? La notte a volte porta ottimi consigli-
Bruce –Non ora, Stella-
Stella –Ma sembri molto stanco … forse posso aiutarti …-
Bruce –Stella, vai a dormire-

Stella penso “cambiato? Cambiato! Ma come ho fatto a pensarci? Quando ci avrei pensato? E’ impossibile! Im-pos-si-bi-le!”

 

-Bene! Fa come vuoi!- sbottò Stella
-Almeno però bevi la cioccolata …- sussurrò mettendo la tazza vicino a Bruce.

Uscendo dalla Batcaverna trovò Jack davanti a lei.

 

-Bruce non è cambiato, non credo che la "convivenza" durerà a lungo- disse Stella fissando l’amico negli occhi.

Non sapeva se sarebbe riuscita a resistere per una settimana, o forse di più.

 

-Sarà impossibile- borbottò Stella
-Impossibile. E’ una parola che hanno inventato quelli che non avevano voglia di provarci- disse Jack.

 

-D’accordo … ma toglimi una curiosità, tu che ci fai in giro alle tre di notte?- chiese curiosa Stella
Jack –Non avevo sonno-
Stella –Adesso ne hai?-
Jack –No. Me ne vado sul tetto-

Stella andandosene disse –Bene gatto randagio, fa come vuoi, ma prima o poi troverai una ragazza capace di addestrati!-
Jack rispose ironico –Ne dubito, principessa!-
Stella sorrise e tornò in camera.

Jack salì sul tetto.
Quando salì l’ultima persona che si aspettò di trovarci era Corvina.

Eppure la ragazza era lì, sdraiata sulle tegole, a guardare le stelle.
Corvina stava pensando ad una marea di cose.
Pensava a Stella, a quello che le era successo.
Pensava che ora erano tutti coinvolti.

Poi i suoi pensieri caddero su Jack.
Cercò di scacciarli.

Perché?

1)Lo aveva appena conosciuto

2)L’unica cosa che gli avesse detto era un misero “Grazie”

3)Le loro famiglie erano in conflitto.

“Ovvio” pensò lei “esistono due Azarath. Da secoli le due famiglie che governano rispettivamente il pianeta e il mondo parallelo sono in conflitto per ottenere la supremazia da entrambe le parti. Non posso … non posso cosa? Innamorarmi di lui? Figurarsi! Non ho tempo da perdere in simili sciocchezze! Poi è ovvio che io non potrò mai piacere a nessuno. Sono una dark e non mi piace la compagnia degli altri … Ma poi perché ci penso?!? Non ci ho mai parlato con lui! D’accordo … ha dei begli occhi  e non posso negare che è bello … Cavolo però quanto è bello … è davvero ingiusto!”

-E’ sleale- si lasciò scappare di bocca Corvina.
 
-Cosa sarebbe sleale?-

La ragazza si girò e vide che seduto sul davanzale della finestra che dava sul tetto c’era Jack.

Da quanto tempo era lì? Non lo sapeva, ma doveva essere lì da poco, perché non l’aveva sentito prima.

Dal canto suo Jack era rimasto lì in silenzio a guardarla.

Corvina rimase immobile per qualche secondo, poi rispose fredda
–Niente- dopo disse –Cosa ci fai qui alle tre di notte?-

-Questo è il luogo in cui vengo quando mi va di pensare. Tu, piuttosto, visto che sono le tre di notte, perché sei qui?- rispose lui con il suo solito tono ironico

-Così. Mi andava di osservare le stelle- disse Corvina, volgendo il suo sguardo al cielo.

Jack si sedette vicino a lei.

 

Corvina –Perché ti siedi qui?-
Jack –Perché il mio posto è già stato occupato da un’altra persona-

 

Corvina rimase qualche istante a guardare il ragazzo negli occhi.

Ingiusto.

 

Sleale.

Jack era ingiustamente bello.

Davvero poco leale.

 

I suoi occhi erano color del ghiaccio e sembravano questi riflettere la luce delle stelle..
 

“Cheeee???” Pensò la ragazza “Ricomponiti Corvina! Non pensare cose strane! Stop alle fantasie!”
 

-Beh, mi dispiace, gatto- rispose seria Corvina
Jack –Okay …-

Corvina –Perché ti chiamano gatto randagio, Stella e Bruce? E’ perché torni a casa … alle tre di notte?-
Jack –Anche più tardi a volte. Comunque non è per questo-

Corvina –e allora perché?-

Jack si alzò in piedi
–Ti interessa così tanto?-

Corvina –Un po’. Vorrei anche sapere qualcosa su di te-
Jack –Lascia perdere. Ti metterebbe solo di cattivo umore-

Jack alzò la testa e guardò il cielo.
Corvina pensò che forse era davvero meglio non fare domande.
Si alzò anche lei.

 

Corvina –Allora … fammi pensare … stai via fino a tarda notte, vai sul tetto, cosa molto da gatti … che altro? Sei anche “agile come un gatto”?-

Jack camminò sul tetto fino ad arrivare a un muretto poco lontano –Può darsi- rispose
Corvina lo seguì –Quindi è per questo?-

Jack –Non solo-

Jack si girò verso Corvina e iniziò a guardarla dritta negli occhi.

Corvina si sentì letteralmente avvampare. (Fuori però c’erano solo 12 gradi …)

Jack iniziò a camminare all’indietro.

Corvina –Davvero, non dovresti essere in giro a quest’ora della notte! Se qualcuno ti vedesse, cosa pensere …-

Corvina inciampò. Si immaginava già con la faccia contro il muretto.

 

Jack però la prese al volo. Quando lei rialzò lo sguardo, si ritrovò a pochi centimetri dalla faccia del ragazzo (mettiamo anche a pochi centimetri dalla bocca, tanto si sa dove voglio arrivare … xD)
 

Jack si avvicinò ancora di più a lei. Oramai Corvina poteva morire di imbarazzo da un momento all’altro.

-Nemmeno tu dovresti essere in giro a quest’ora, Corvina- le disse sorridendole.

Corvina si allontanò da Jack e tornò indietro, senza dire una parola.

 

Quando si ritrovarono nel corridoio che portava alle loro stanze, Corvina disse
–Allora … Buona notte-
–Sì, buona notte- rispose Jack prima di scomparire dietro l’angolo.

Corvina entrò nella sua camera. Le quattro di notte. Cavolo … con Jack il tempo era volato …

MA A CHE STAVA PENSANDO?!?

-No, no e no! Devo pensare a domani.Dovremo iniziare le ricerche e quindi non ho tempo da perdere!-
Detto questo si sdraiò sul letto e si mise a dormire.

Jack però doveva fare un’altra cosa.

Andò verso la Batcaverna.

Ovviamente Bruce era ancora alzato.

Ovviamente ora doveva trascinarlo a letto, come tutte le sere del resto.

 

Trascinarlo letteralmente però.

Fino alla sua camera, dall’altra parte della villa.

 

Infatti ...

Bruce –Jack, lasciami il braccio-
Jack –Spiacente, ma tu ora te ne vai a nanna-

Bruce non proferì parola, anche perché era davvero molto stanco, ma quando si trovò davanti alla porta della sua stanza, disse –Non credo mi perdonerà-

 

-Ecco che ci risiamo!- disse Jack mettendosi una mano sugli occhi (sapete del tipo “questa situazione è senza speranze”? Ecco)
Bruce –Sul serio Jack!-

 

Jack –credevo di essere il tuo assistente nella lotta contro il crimine, non il tuo psichiatra privato!-

Bruce –Tipico di te, gatto!-
Jack –già. Buona notte pipistrello-

Bruce –Toglimi una, o meglio, due curiosità-
Jack –Che vuoi ancora dalla mia esistenza?-

Bruce –Tu sei tornato adesso, vero?-
Jack pensò a Corvina –Sì … più … o … meno ...-

Bruce però sapeva che i muri non hanno orecchie, ma hanno occhi –E con chi sei stato?-
Jack –Nessuno …-

 

Bruce –Allora te lo richiedo: Sei stato da solo per TUTTO questo tempo?-
Jack – S-Sì …-

 

Bruce –Strano, perché dalle telecamere ho visto un’altra persona … come si chiama la ragazza?-
Bruce sorrise.
–Corvina … e comunque, tu non stavi cercando quei micro –chip?- rispose Jack un po' seccato

 

Bruce –Sì, ma in fondo mi annoiavo-
Jack –Non è un buon motivo per spiarmi-

Bruce –Non ti ha MAI dato fastidio. Ma ti prometto che non ti spierò più, mentre sei con lei …-

Jack divenne rosso e Bruce divenne incredulo.

Il ragazzo non era mai arrossito da quando lo conosceva. Se diventava rosso, e il che capitava raramente, era rosso di rabbia.

Questa volta era un rosso imbarazzato.

 

Jack –Ma … ma …. Che vorresti insinuare, scusa?-
 

Bruce in un certo senso ci godeva alla vista di Jack imbarazzato. Non aveva mai mostrato molto i suoi sentimenti e questa era la prima volta.

Bruce –No, niente. Non voglio insinuare proprio niente …- poi tornò serio –Ma ora devi andare a dormire!-
Jack –Sì, “mamma”-

Bruce –Ma io sono un uomo, se proprio devi prendermi in giro, chiamami “papà”-

Jack mentre si allontanava sussurrò –Non sai quanto vorrei lo fossi davvero …-

Bruce sentì che il ragazzo aveva parlato, ma non capì cosa avesse detto.

 

Bruce –Cosa?-
Jack –Niente, lascia perdere-

 

Bruce ancora una volta si era accorto di non conoscere per niente Jack.

Sapeva solo pochi dettagli del suo passato.

 

Un passato che a lui non piaceva raccontare.

Un brutto passato.

Bruce però non voleva far soffrire di nuovo il ragazzo, quindi non gli avrebbe chiesto niente.

TO BE CONTINUED …

 

Quale sarà il passato di Jack?
Tra Corvina e Jack accadrà qualche cosa?
Bruce e Stella faranno pace?
Chi è il criminale? Joker o Due Facce?

Lo scoprirete nei prossimi capitoli, quindi restate con me e ovviamente anche con i Teen Titans!
Lasciate tante recensioni per dirmi cosa ne pensate fin’ora,

 

Bloody_Alice97 

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Capitolo 7
*** Cat, Why So Serious? ***


"Cat, Why So Serious?"

I Titans furono svegliati all’improvviso.
Erano le sette di mattina, quando Asso iniziò ad abbaiare.

Robin, Stella, BB, Corvina, Cyborg scesero nella Batcaverna, dove Bruce e Jack li stavano aspettando.

Bruce iniziò a parlare, senza perdere ulteriore tempo -I micro-chip sono fatti di vari componenti. La particolarità di questi micro-chip (e qui entra in gioco la fantascienza pura) è che sono formati per la metà di azoto liquido e la restante parte di Uranio235 (uranio radioattivo). Hanno una cella, una specie di nucleo, altamente radioattivo, in cui è concentrato l’azoto liquido. Ora dobbiamo capire per cosa potrebbero essere utilizzati questi micro-chip e chi ne è interessato-

Stella –veramente … credo di avere un’idea di chi possa essere il criminale in persona … ci ho pensato parecchio e forse …-
Bruce –Stella, parla chiaro-

Stella –Quando Alfred ci ha portato via dalla Torre, qualcuno era entrato … io … credo di aver capito di chi si tratta –

Stella si fermò un attimo e prese fiato.

-Joker-

Quel nome perforò i timpani di tutti i Titans.

Bruce se lo aspettava.
Robin anche.
Jack praticamente ne era già certo.

Stella ci mise tutto il suo impegno per dire quel nome, che rievocava in lei ricordi tanto cupi come … la morte di sua madre.
Come la separazione da Bruce.
Ora non era più Black Moon.
Quei pensieri le procurarono per pochi secondi una fitta incredibile al cuore.

Bruce rimase in silenzio.

BB per far cessare la tensione disse – Allora? A cosa servono questi micro-chip? Per far piovere?-
Cyborg –L’azoto liquido può far piovere, ma è utilizzato anche per refrigerare alcuni sistemi di raffreddamento dei computer, viene utilizzato per raffreddare le scorie radioattive …-

Jack –Ma mettiamo per caso che l’azoto liquido si riscaldi all’improvviso …-
Cyborg –Beh, anche l’uranio si surriscalderebbe e allora il micro-chip diventerebbe …-
Stella –Una bomba-

Bruce –E’ lì che volevi arrivare, vero Jack?-
Jack –beh, o Joker è appassionato di botanica e vuole far piovere, o vuole far esplodere mezza città. Non sarebbe la prima volta dopo tutto-
Cyborg –Credo proprio che abbia ragione, Bruce. Se poi mettiamo che i micro-chip sono cinque … –

Bruce –Bene. Ora dobbiamo scoprire dove si trovano questi micro-chip –

BB –Ma come, non lo sai?-
Bruce –Purtroppo i ricercatori che lavorano qui a Gotham City hanno deciso di tenere segreto il luogo in cui sono conservati-

BB –E la polizia?-
Bruce –Non l’hanno detto nemmeno a loro-

BB –Ma così è tutto più difficile!-
–ma se non lo fosse non sarebbe “divertente”- disse Jack.

Robin –La prima cosa che dobbiamo fare quindi è scoprire dove si trova il primo micro-chip-

Corvina –e prenderlo prima che cada nelle mani di Joker …-

BB –Un gioco da ragazzi!-

Bruce –Bene. Ci divideremo per avere più possibilità. Robin, tu e la tua squadra andrete nella zona a est della città. Jack, tu andrai nella zona a nord della città. Io andrò a ovest e dirò a Barbara (figlia del capo della polizia) di andare a sud con la polizia-

Senza aggiungere altro, Bruce se be andò.
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Era una giornata soleggiata. Fredda, ma almeno c’era il sole.
I Titans erano per le strade a est della città, il centro economico e di ricerca di Gotham City.
Un posto tranquillo.

Robin –Mi chiedo come se la stia cavando Jack-
Cyborg –E perché?-
Stella –perché è andato a nord della città-

BB –E cosa c’è a nord di Gotham City?-
Robin –quartieri malfamati-
BB –Bel posto!-

Corvina –Qualcosa mi dice che non avrà problemi-
-Ovvio che no. Quel gatto è difficile da eliminare- disse Stella alzandosi in volo per avere una visuale migliore.

–Non credo che Joker cercherà di eliminarci …- disse BB speranzoso.

Stella si fermò a mezz’aria, per poi scendere all’improvviso contro BB.

Stella –Credi che non lo farà? Credi che si fermerà solo perché siamo dei ragazzini? Lui non si fermerà. Ci ucciderà pur di raggiungere il suo scopo. Non credere che sia come i cattivi dei tuoi video-game, o i criminali che affrontiamo ogni giorno a Jump City. No, lui è diverso. Non si fermerà. Credimi, lo so-

BB deglutì. Lo sguardo di Stella era dannatamente serio.

Tutti continuarono le ricerche senza fiatare.
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Il “gatto” se ne stava sul tetto del grattacielo più alto a guardare le persone che passavano.

Dove nascondere un micro-chip?

Ci continuava a pensare, ma per quanto si sforzasse tutti i luoghi per lui possibili li aveva già controllati.

Dove allora? Dove?

Continuava a pensarci, ma niente.

Era snervante!

Jack saltò sul tetto del grattacielo vicino.
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Batman girava nell’ombra alla ricerca del micro-chip.

Anche lui pensava a dove potesse essere.

Aveva già setacciato tutta la zona a ovest di Gotham City, ma niente.

Ora era con la polizia a sud della città.

Niente nemmeno lì.

I ricercatori continuavano a rifiutarsi di rivelare la posizione di quei dannati cosetti.
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I Titans, Batman, la polizia e Jack cercarono il micro-chip per tutta la giornata.

Sopra un grattacielo i Titans, alle otto si sera, stavano ancora cercando.

BB –Io inizio a essere stanco ragazzi!-
Cyborg –Lo sappiamo BB, siamo stanchi anche noi, ma la nostra priorità è trovare quel micro-chip-

BB –D’accordo … ma dove lo troviamo questo micro-coso?-

Corvina –Micro-chip, razza di idio …-

Corvina inciampò, qualcuno però la prese al volo.

La ragazza alzò lo sguardo … Jack!

Era vestito completamente di nero, e i suoi occhi color ghiaccio sembravano brillare.

Al collo aveva la piastrina.

In quel momento Corvina la vide bene.
Era una piastrina argentata con una croce incisa sopra. Attorno alla croce c’era un drago.

Per un attimo a Corvina sembrò di riconoscere quel simbolo, ma Jack interruppe i suoi pensieri:
-Stai bene?- le chiese

Corvina, accorgendosi di essere ancora tra le braccia del ragazzo divenne rossa come un pomodoro, si allontanò e rispose fredda, cercando di mascherare l’imbarazzo:

-Sì, sto bene. Ma tu cosa ci fai qui?-

Jack –Credo di avere un’idea su dove possa essere il primo micro-chip-
Robin –Perfetto, dove?-

Jack – Nell’unico posto dove nessuno andrebbe mai a controllare-
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I Titans arrivarono davanti al museo della scienza e della tecnica di Gotham City.
Il museo aveva chiuso da un pezzo.

BB –Un museo? Ma nessuno cercherà mai un micro-chip lì!-
Stella –Un motivo in più per pensare che sia …-

Un rumore di vetri infranti interruppe Stella Rubia.
Veniva dal retro del museo.
Quando i Titans arrivarono, era troppo tardi.

BB –Un motivo in più per pensare che sia qui!-

Joker era stato al museo prima di loro.
C’era arrivato quel secondo prima di Jack necessario a raggiungere il suo primo obbiettivo.

Su un vetro c’era scritto, con una vernice rossa:
“Cat, Why So Serious?”

BB –Gatto, perché così serio?-

Stella –Sinceramente Jack, da quanto Joker si diverte in questo modo?-
Jack –Fin da troppo tempo per i miei gusti-

Tornando a casa i ragazzi avvisarono Bruce.

Joker aveva vinto la prima partita, ma il gioco era appena iniziato …

TO BE CONTINUED …

Ok … qui non succede niente di speciale … però dal prossimo capitolo inizieranno le complicazioni, segreti verranno svelati … insomma, è tutto da vedere xD

RECENSITE!Vorrei davvero sapere cosa ne pensate ^^

Grazie in anticipo,

Bloody_Alice97 

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Capitolo 8
*** I Jokerz ***


Se mi dite come si mettono le foto, vi faccio vedere i miei disegni, così avete un’idea dei personaggi (non sono proprio il massimo, ma sempre meglio di niente)

I "JOKERZ"

Gotham City, ore 17:35, 17/12  (non sapevo come cominciare xD).

BB –Allora, fino adesso Joker si è preso uno di quei micro-cosi, quindi è 1 a 0 per lui … dobbiamo trovare il secondo!-

Corvina –Per l’ultima volta BB, sono micro-chip!-

BB –micro-chip, micro-cosi … Sempre micro sono!-
Corvina –sei senza speranze …-

Cyborg –ragazzi concentriamoci su ciò che stiamo cercando!-

Robin –Cyborg ha ragione! Dove potrebbe essere il secondo micro-chip?-

Stella –Se il primo era nel posto più ovvio, il secondo non sarà da meno. Sicuramente però non sarà bene in vista, anzi, in un luogo difficile da raggiungere …-

Corvina –Hai qualche idea Stella?-

Stella – Quando sono arrivata a Gotham City è stata costruita una camera super blindata finanziata dalla Wayne Corporation. La camera blindata più sicura di tutta Gotham City. E’ un mistero ciò che vi sia all’interno, ma credo che sia il luogo ideale per nasconderci un micro-chip del genere-

Robin –Potrebbe essere molto probabile-


Cyborg –Stella, mostraci la strada-
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L’edificio in cui era contenuta la camera blindata era nella periferia più estrema a sud di Gotham City. Il fatto che il cielo si fosse fatto improvvisamente grigio rendeva il tutto più tetro …

BB –Diavolo … questo porto è peggio dello specchio di Corvina!-
Corvina - …- (non ha parole e lo osserva con sguardo assassino xD)

Robin –Andiamo-

I ragazzi vanno verso l’edificio. Quadrato, nero come il petrolio, con i vetri doppi, una porta blindata e mattoni in titanio.

Cyborg – Questo posto sembra la prigione di Azkaban di Harry Potter!-

BB –No! La prigione di Azkaban è una torre con base pentagonale (io: almeno così mi sembra di ricordare …)! Questo è un cubo perfetto!-

Corvina –Continuo a non avere parole …-

Robin e Cyborg –Idem-

Stella scosse il capo e sorrise, poi disse –Forza andiamo! Dobbiamo prendere il micro-chip amici!-

BB –Sì, cerchiamo di muoverci e …-

Un rumore improvviso di passi fa nascondere i Titans dietro un muro del palazzo.
Cinque persone dall’aria sospetta si avvicinarono all’edificio.

BB –Ehi, chi sono quelli?-

Stella li riconosceva bene.
-I Jokerz – disse

BB –E chi sarebbero?-

Stella –Gli scagnozzi di Joker. Quello grosso con le orecchie a punta e il vestito da sollevatore di pesi del circo è Bonk, il leader, senza cervello e senza pazienza. Fatelo arrabbiare e lui perde la testa.
Quello basso grasso e con il vestito rosa Chucko, specializzato in armi da fuoco. Non voltategli mai le spalle.
Gohul è lo spaventapasseri biondo vestito da bambino della notte di Halloween. In quella zucca che porta sempre con se ci sono degli esplosivi.
Woof è un uomo simile ad un animale, dalla forza disumana. Non affrontatelo mai da soli.
Le ultime, ma non per questo meno importanti, le gemelle Dee-Dee, ovvero Delia e Deidre Dennis, nipoti di Joker. Parlano e si muovono in modo sincronizzato. Sono bravissime acrobate.
L’unico sistema per batterle è metterle al tappeto insieme. Mai combatterle separatamente, o finisce male-

BB –Sai un sacco di cose-
Stella –Ci ho avuto a che fare per parecchio-

Robin –è una squadra nuova, quando lavoravo con Batman ce n’era un’altra, ed erano solo in quattro-

Corvina –Beh, ora abbiamo questa. Visto che sei la più esperta, che facciamo Stella?-

Stella -aspettiamo che aprano la porta blindata. A quel punto li attaccheremo. In questo modo siamo sicuri di arrivare al micro-chip prima che contrattacchino-

Cyborg –Bel piano. Io ci sto Stella, puoi contare su di me-
Robin –Anche su di me-

BB –Quindi dobbiamo fare silenzio fino a quel punto?-
Corvina –Mi pare ovvio. Credi di riuscire a stare zitto solo per cinque miseri minuti?-

BB –Ci posso prova … va …. va …-
BB stava per starnutire (non so se si era capito) ma qualcuno gli tappò la bocca al volo.

Tutti si girarono e dissero stupiti in coro (tranne Stella Rubia) –Jack!-

Stella –Gatto, mi chiedevo quanto ci avresti messo a capirlo. Scommetto che Batman ancora non c’è arrivato-

Jack scosse il capo.

I Titans lo squadrarono (sempre tranne Stella).

Jack aveva … aveva … le orecchie e la coda da gatto!

BB –Ma quanto sei carino (io: -.-" questa te la poetvi risparmiare BB ...) con queste orecchie nere! Ma sono vere?-

Iniziò a toccargli le orecchie e Jack emise un leggero
-Ahi-

BB – Scusa …-

Corvina, mentre BB si scusava, notò che gli occhi di Jack erano diventati verdi smeraldo e che la sua mano destra era fasciata.

La fascia era nera.
Si chiese che cosa fosse.

Poi il suo sguardo ricadde sulla piastrina che aveva al collo.
Più la guardava, più le sembrava di averla già vista.

Ma dove?

Quando?

Tutti i suoi pensieri furono interrotti dal rumore assordante di un’esplosione.

I Jokerz erano entrati nella camera blindata.

TO BE CONTINUED …

Allora? Come vi sembra?

Ho usato la terza squadra dei Jokerz, quelli che vengono dal film “Batman of the Future: il ritorno del Joker”, quindi non sono in ordine cronologico esatto (fino a prova contraria questa ff è ambientata nel 2011 e non nel 2039).

Adesso abbiamo scoperto altro … Jack con le orecchie e la coda da gatto!

Effettivamente sto cercando di rendere questo personaggio il più complesso possibile.
Spero di avervi fatto impazzire per bene con la storia della piastrina e ora questo! Sono davvero perfida! (mi faccio paura da sola).

Comunque …
Cosa sarà quella fascia nera che ha intorno alla mano destra?
E quella piastrina che attira così tanto l’attenzione di Corvina?
Quale sarà il “segreto” di Jack?

La banda dei Jokerz metterà a dura prova in nostri eroi?
Chi vincerà la partita questa volta, prendendo i micro-chip?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

DITEMI COSA NE PENSATE!!

A presto,
Bloody_Alice97 

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Capitolo 9
*** Il secondo micro-chip ***


IL SECONDO MICRO-CHIP

I Titans seguirono con passo furtivo i Jokerz, che si stavano avvicinando sempre di più alla camera blindata.

–Anime? E che roba è Stella Rubia?- chiese BB a bassa voce all’amica.

Stella –E’ una specie di “emanazione” della propria anima. Ogni persona ha un Anime diverso, che corrisponde a un determinato animale, reale o fantastico. Alcuni hanno l’Anime del gatto nero, come Jack, altri l’Anime del corvo, come Corvina, io ho scoperto di avere l’Anime della fenice … ognuno di noi possiede un Anime e può essere in grado o meno di manifestarlo in maniere diverse l’una dall’altra. Io non so evocare il mio Anime, Jack può farlo facendosi spuntare le orecchie e la coda, i suoi occhi diventano verdi, come i gatti, Corvina …-

BB –Fa apparire un corvo dietro di lei? (ce l’avete presente quando libera i suoi poteri? Ecco)-

Stella –Esatto. L’Anime può aumentare la resistenza, la velocità, la sensibilità, l’intelligenza, la capacità di vedere, i riflessi di un individuo. Ogni Anime è unico nel suo genere. Con l’Anime del gatto nero Jack ha una vista più acuta e un udito più fine-

BB –Forte! Quindi potrei evocare anche o il mio Anime?-
Stella –Forse. Io non ci sono riuscita ancora adesso. Mi è capitato solo una volta per pura fortuna, per quanto ci riprovi, non ci riesco-

BB –Ma almeno sai cosa fa il tuo Anime?-
Corvina –Cura le ferite proprie e degli altri, giusto Stella?-
Stella annuì.

Robin e Cyborg ascoltavano con attenzione, ma non riuscivano a nascondere il loro stupore e la loro incredulità.

Un’altra esplosione fece sobbalzare BB.

Stella –Ci siamo. Hanno aperto anche la camera blindata!-
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Bonk –Sbrigati! Non voglio perdere tempo!-

–Sta rilassato Bonk, ancora qualche minuto e avrò finito-
Rispose Chucko, mentre cercava a trovare un modo per rompere la bacheca di vetro che conteneva la scatola con all’interno il micro-chip.

Chucko –Questo coso è parecchio resistente! Ci vorrà ancora un attimo di pazienza-

Bonk –Pazienza un corno! Vedi di sbrigarti! Se per caso arriva il gatto, allora sono …-
Jack –guai?-
Bonk –Gatto!-

(ma voi direte: non posso trovargli un nome da eroe a Jack? IO: No! “gatto” mi piace un sacco, è dispregiativo, sarcastico e descrive benissimo Jack xD)

–e’ un vero piacere rivedervi, vi sono mancato?- disse Jack sorridendo ironicamente.

Bonk –Ok ragazzi occupiamoci di lui e del suo gruppo di amichetti, poi penseremo al micro chip!-

Gohul –Io prendo “Anna dai capelli rossi”. Woof vuole prendersi il tipo verde-
Chucko – io voglio il ragazzino con la mascherina!-
Dee-Dee –Noi prendiamo il micetto!- (ovviamente queste due sono cotte di Jack …)
Bonk –No! Voi due vi prendete il robot e la tizia con il cappuccio … IL GATTO E’ MIO-

BB –Perché devono decidere sempre e solo i cattivi?-

Corvina –Tizia con il cappuccio?!?-
Stella –Anna dai capelli rossi?!?-

 
Robin –Titans all’attacco!!!-
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Bonk –Farò polpette di te, gatto!-
Jack –Continua a ripetertelo, amico-
Bonk –Adesso ti faccio vedere io!-

Bonk si lancia contro Jack, che fa un salto e lo schiva.
Il cattivo torna indietro e cerca di tirargli un pugno, ma lui lo blocca e gli da un calcio nello stomaco.

Bonk si piega in due dal dolore.
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Chucko intanto lotta contro Robin, utilizzando un bazuka

(carino … ma siamo sicuri che si scriva così? E a proposito … da dove lo ha tirato fuori? Questo non me lo spiego …)

Chucko –preparati ad andare all’altro mondo “mascherina”!-
Robin –Sappi che non ti renderò il compito facile!-

Detto questo Robin gli fece segno di farsi sotto.
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Gohul e Woof andarono contro Stella Rubia e BB, che contrattaccarono.

Stella –Ti farò pentire di avermi chiamata “Anna dai capelli rossi” spaventapasseri!-

Gohul –Vorrà dire che io ti farò pentire di avermi chiamato spaventapasseri. A proposito, TRICK OR TREAT?-

Gohul lanciò contro Stella Rubia delle mini zucche, che le esplosero addosso.
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BB –Ehi, cagnolino, perché non parliamo un po’ invece di combattere?-

Woof – Grrr …-

BB –No, sul serio! Possiamo diventare “amici”-

Woof – Grrr …-

BB –Ma non puoi rispondere “Grrr” a tutto quello che ti dico! Non ami parlare, vero cagnolino?-

Woof saltò addosso a BB che per la paura si trasformò in un corvo e volò fino al soffitto.
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Deila –Ci sono capitati il robot e la tizia con il cappuccio! E io che volevo giocare un po’ con il nostro micetto …-
Deidre –Sbarazziamoci di loro e andiamo da lui!-

Dee-Dee (lo dicono in coro) –Sii!!!-

Cyborg –Agghiacciante-

Corvina –Non me ne parlare … Ricordiamoci ciò che ha detto Stella Rubia, atterriamole insieme!-

Cyborg –sarebbe più facile metterle al tappeto una per volta, comunque proviamo!-

Le sorelle con delle capriole da acrobate professioniste cercarono di tirare dei calci a Cyborg e Corvina.

Cyborg venne colpito, mentre Corvina riuscì a proteggersi con la magia.

Corvina –Azarath Metrion Zinthos!-

Deila venne scaraventata contro il muro.

Deidre –HAI FATTO MALE ALLA MIA SORELLINA! ORA TE LA FACCIO PAGARE!-

Deidre atterrò Cyborg con un calcio e si lanciò contro Corvina.

Iniziò a colpire il suo scudo, fino a quando quest’ultimo non cedette.

All’improvviso il calcio di Deidre, che doveva finire dritto in faccia a Corvina, fu bloccato.

Deidre – Micetto!-

Jack senza dire una parola rigirò la gamba della ragazza facendola cadere a terra.

Cyborg intanto si era ripreso.

Cyborg –Io mi occupo del bestione tu aiuta Corvina!-

Detto questo andò verso Bonk.

Deidre –Non dirmi che è la tua ragazza! A questo punto sarà più divertente eliminarla!-

Corvina – la-la sua ra-ra-ragazza?!?-
Jack –Non ci pensare e guardati le spalle-

Corvina si voltò e vide Deila rialzarsi.

I Titans continuarono a combattere, fino a quando Cyborg invece di colpire Bonk sparò contro la bacheca di vetro, distruggendola.

Bonk –Grazie mille ammasso di ferraglia!-

Cyborg –Dannazione!-

Deidre –L’ho preso! Ho preso il micro …-

Jack cercò di afferrare il micro-chip, ma Deidre lo schivò.

I Titans cercavano di aiutare l’amico, ma gli altri Jokerz lo impedivano.
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(mentre i Titans continuano a combattere)

Deidre –Ciao micetto, avevo tanta voglia di giocare un po’ con te!-

Jack –Facciamo questo gioco: tu mi dai il micro-chip e io non ti faccio male, Deidre –

Deidre –Che carino, mi hai riconosciuto (Deila e Deidre sono identiche, nemmeno Joker le riconosce …)! Ora sono ancora più innamorata di te! Ma mi dispiace micetto, non posso darti questo micro-chip!-

Jack –Come l’ho detto, sarò costretto a farti male!-

Jack diede un calcio a Deidre e la buttò a terra.

Deidre mentre si rialzava disse – Micetto, è maleducato … picchiare le ragazze!-

Deidre iniziò a tirare calci a Jack, che nonostante tutto riuscì a pararli o evitarli.

Alla fine Jack fu abbastanza vicino alla criminale da poter afferrare la scatola del micro-chip, che stava nella mano sinistra della ragazza.

I due si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra.

Deidre –Che begli occhi che hai …- (si è persa nel brodo di giuggiole …)

Jack strinse la mano sinistra dei Deidre.

Jack –Grazie-

Deidre –Peccato che questa scatola serva a Joker!-

Detto questo diede un calcio a Jack e lo scaraventò per terra.

Deidre –Ho il micro-chip! Filiamo!-

Bonk diede un pugno a Cyborg e poi disse – Bene! Andiamo! Sbrigati a liberarti di quel
mostriciattolo Woof!-

BB –A chi hai detto “mostriciattolo” scu …-
BB non riuscì a finire la frase, perché Woof gli diede un’unghiata sul petto.

BB iniziò a sanguinare e ricadde a terra.

I Jokerz se ne andarono.
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-BB!- Urlarono in coro tutti i ragazzi.

BB giaceva per terra in un lago di sangue.

I ragazzi appoggiarono BB contro il muro.

Respirava a fatica.

Corvina –Io non posso guarirlo … perde sangue e io non posso fermarlo …-

Stella –Se solo sapessi usare il mio Anime!-

L’aliena abbassò la testa cercando di trattenere le lacrime.

TO BE CONTINUED …

Cosa succederà?

Cosa accadrà a BB?

Beh, è tutto da vedere,

Bloody_Alice97 

PS: ditemi cosa ne pensate!

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Capitolo 10
*** I poteri di Jack ***


I POTERI DI JACK
Jack si avvicinò a BB e si tolse la fascia che aveva sulla mano destra.
Sulla sua mano non c’era una ferita come Robin e Cyborg avevano pensato, ma un tatuaggio.

Era un drago che si attorcigliava sulla sua mano, con la bocca spalancata quasi stesse per emettere una scia di fuoco.
Jack avvicinò la mano al petto di BB.

Stella –Jack tu non …-
Stella non finì la frase che Jack aveva già cominciato a fare una cosa straordinaria agli occhi degli altri Titans.

La ferita di BB stava guarendo!
Jack lo stava curando!

In quel momento a Corvina sembrò di vedere il tatuaggio muoversi, come se fosse vivo.
Gli occhi di Jack intanto da verdi erano diventati rossi.
All’interno sembrava che bruciasse una fiamma.

Quando la ferita si rimarginò completamente, BB ricominciò a respirare normalmente e disse
-Mi hai salvato la vita, grazie-

Jack –Figurati- poi fece per rialzarsi, ma cadde a terra svenuto.
I Titans preoccupati lo riportarono da Bruce.
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Jack era sdraiato sul letto della stanza di Bruce.
Era ancora privo di coscenza.

Stella –Non avrebbe dovuto … in quella camera blindata faceva troppo freddo …-
Cyborg –Troppo freddo? Che significa?-

Stella –Jack … ha dei poteri … lui … controlla il calore di ciò che lo circonda. Con questi poteri lui può spostare l’aria calda e sollevare oggetti e persone, può controllare il fuoco e crearlo … e può guarire le persone. Esiste comunque una limitazione. Il tatuaggio che ha sulla mano è in realtà un sigillo che gli impedisce di usare appieno i suoi poteri-

BB –Spiegaci meglio Stella-

Stella –I poteri di Jack hanno bisogno di calore per essere utilizzati. In assenza di calore e quindi a basse temperature, anche solo 10°C, i poteri di Jack prendono calore non più dall’ambiente circostante, ma dagli esseri viventi intorno a lui. Fortunatamente Jack sa controllare questo problema (se Jack non sapesse controllarsi per usare i suoi poteri uno dei Titans sarebbe morto, perché Jack ne avrebbe assorbito il calore). Quando si trova in ambienti sfavorevoli ai suoi poteri prende calore da se stesso, ma in questo modo …-

BB –Rischia di morire! Un corpo senza calore muore!-

Stella –E’ proprio quello il problema! Jack se qualcuno è in difficoltà non esita nemmeno un secondo a usare i suoi poteri, ma se esagera rischia la vita! Ora si trattava solo di curare un persona, ma se fosse stato altro … so che è una cosa ammirevole, ma deve pensare anche alla sua salute! Ho promesso a sua sorella che lo avrei tenuto d’occhio e che gli avrei impedito di fare cose idiote fino a quando fossi stata con lui … lui … lui è …-

In quel momento Jack si svegliò.

Jack –Ah, che mal di testa …-

Stella –Lui … lui è un’idiota! Tu sei un’idiota! IDIOTA!!!!-

Stella diede un pugno in testa a Jack.
Piano, ma glielo diede in modo secco e deciso.

Disse poi qualche cosa in tamaraniano, lui rispose nella stessa lingua, i Titans e Bruce rimasero lì imbambolati e quando i due si calmarono si rifiutarono di tradurre ciò che si erano detti. (potete immaginare …)

Stella e gli altri uscirono dalla stanza.

Bruce –Qualcuno deve tenerlo d’occhio. L’ultima volta gli è venuta la febbre alta-

Stella ebbe come un lampo di genio.
Poteva prendere due piccioni con una fava.

Stella –Corvina … rimani tu con Jack. Hai dei poteri curativi, se gli venisse la febbre tu sei quella che lo potrebbe aiutare meglio-
Corvina –Ok … se lo dici tu Stella …-

Corvina rientrò nella camera.

Jack era girato su un lato del letto.

Probabilmente stava dormendo.
Aveva un ciuffo di capelli che gli copriva gli occhi.
Corvina allungò la mano verso di lui e gli spostò la ciocca di capelli neri.

Era ingiustamente bello anche da addormentato.
Rimase con la mano appoggiata sulla guancia di lui per qualche istante.

Ad un tratto però Jack aprì gli occhi.
Lui e Corvina rimasero a guardarsi.
I suoi occhi erano tornati bianchi come il ghiaccio.

Lei non tolse la mano dalla guancia di Jack e lui non sembrava esserne infastidito.

Rimasero immobili.

Poi Corvina pensò alle loro famiglie.
Tolse si scatto la mano e divenne rossa.
Volse lo sguardo da un’altra parte.

Le loro famiglie si facevano la guerra fredda (non combattuta con le armi) da secoli.

Era come ritrovarsi intrappolati in “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare.
Lei era Giulietta e lui il suo Romeo irraggiungibile.
Ma come poteva dimenticarsi di Romeo?

Ebbe un’idea.

Corvina –Noi due … non possiamo essere amici. Non dobbiamo essere amici. Questo è perché io sono …-
–La figlia della famiglia che da secoli si fa guerra con la mia famiglia? Sì, lo so …- disse Jack che intanto si mise a sedere sul letto.

Corvina –Tu lo sapevi?!? Te l’ha detto Stella?-
Jack –No. Insomma, quante “Corvina” ci possono essere nell’universo? Diciamo poi che con gli abiti che indossi (tipici di Azarath intende) non è stato difficile riconoscerti-

Corvina –Quindi tu lo sapevi!-
Jack –Che c’è sei arrabbiata?-

–Non possiamo essere amici- disse tornando seria.

Jack –Perché no?-
Corvina –perché no. Possiamo essere solo nemici … come in Giulietta e Romeo-

–Ma Giulietta e Romeo erano amanti, non nemici, Corvina- il sorriso di Jack questa volta sembrava quasi ... dolce ...  

Corvina si accorse dello sbaglio che aveva commesso.
Imperdonabile.
Cercò di tirarsi fuori.

Corvina –Ma … ma … io ho detto “come IN Giulietta e Romeo” non “come Giulietta e Romeo”. Prendila così: io sono Giulietta e tu sei Paride –

Jack –Paride eh? Ricco, affascinante (si Corvina, l’hai proprio azzeccato il ruolo xD) …-
Corvina lo interruppe –E MALVAGIO! TU SEI MALVAGIO! Non dimenticarlo PARIDE! Malvagio!- Jack –E malvagio … va bene …-

Si fermò qualche attimo, poi riprese a parlare -Secondo me Giulietta sarebbe stata meglio con Paride che con Romeo!- disse sicuro.

Corvina –Come, prego?-
Jack –Insomma … Romeo si è ucciso con il veleno! Nessun uomo si ucciderebbe con il veleno! Giulietta invece si è suicidata con il pugnale dell’amato. Lei si che era un’eroina! (Io: lei si che aveva le pa**e u.u)-

Corvina –Ma Romeo era un ottimo ballerino!-
Jack –Aveva i piedi di piombo! L’ha detto anche lui!-

Corvina ci pensò un po’
–Aveva delle belle mani!-
Jack –Delle … belle mani?-
Corvina annuì sicura.

Jack –Quindi per te Giulietta si è innamorata di Romeo e non di Paride perché Romeo aveva delle … belle mani?-
Corvina –Sì-

Jack –E’ ingiusto da parte di Giulietta!-
–Eppure è così- disse seria Corvina.

Jack scosse la testa fingendo di essere deluso e avvicinò la mano alla guancia di Corvina.
Lei rimase immobile.

Jack la accarezzò.

Per quanto tempo si guardarono negli occhi, Corvina era sicura che non l'avrebbe mai saputo. Era uno di quei momenti che neanche uno scienziato può tradurre in numeri.
Si sentiva ... bene ...

Negli occhi di Jack, Corvina vide una profonda tristezza, anche se il ragazzo cercava di nasconderla.
Il motivo di quella tristezza le era però oscuro.

Cosa lui vide nei suoi occhi lo ignorava, ma sicuramente fu qualcosa che lo fece avvicinare di più a lei.

Corvina rimase immobile, tuttavia, ripensando sempre alla sua famiglia, cercò di scoraggiare quella carezza.

-Shakespeare non apprezzerebbe- fu l’unica cosa che le venne in mente.
Jack –Ma non è necessario che Shakespeare ne sia informato …-

Si avvicinò ancora di più, mentre Corvina sentiva il suo cuore battere all’impazzata.

TO BE CONTINUED ...  

… Allora?
Si baciano?

Eheh … dovete aspettare il prossimo capitolo!

Che cattiva che sono xD

Lasciate TANTE, TANTE recensioni,

Bloody_Alice97

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Capitolo 11
*** Non so quanto pagherei per vedere la sua faccia ***


 “NON SO QUANTO PAGHEREI PER VEDERE LA SUA FACCIA”

Corvina ormai era completamente “alla mercé” di Jack.

Sentiva già il respiro del ragazzo vicino a lei e …

BB –RAGAZZI!!! E’ PRONTA LA CENAAAA!-

BB entrò all’improvviso nella stanza.

Corvina si tirò indietro e lo stesso fece anche Jack.

(capperi BB ma arrivare n’attimo dopo no eh? -.-)

BB –Corvina, Jack voi la volete la pizza?-

BB aveva uno sguardo davvero innocente e angelico, dal momento che ignorava ciò che fosse accaduto pochi secondi prima, ma la sua espressione cambiò.

Da felice divenne spaventato.

Corvina lo stava prendendo a frecciate con lo sguardo.

BB –Va bene … Io vado giù! Se avete fame … chiamatemi … no! Cioè, chiamate … Stella Rubia! Si Stella, che così vi porta la pizza!-

Detto questo si dileguò.

Per i minuti che seguirono ci fu silenzio di tomba.

Stella entrò nella stanza.

Stella –Pizza?-

Corvina e Jack fecero segno di sì con la testa.

Stella li trovava strani.

Entrò anche BB.
–Ehi, Jack, ma hai la febbre? Sei tutto rosso!- osservò.

Poi si girò a guardare Corvina
BB –Anche tu sei tutta rossa! Sicura di non esserti presa la febbre pure tu??-

Stella –Ehm … Corvina! Perché no vai a mangiare qualche cosa di sotto? Resto io!-

Corvina annuì.

BB –E io che faccio?-
Stella –Tu và pure BB …-
BB –Ma forse posso aiutare …-

Stella si girò e guardò BB con sguardo assassino–Ti ho detto che puoi andare, BB-

BB deglutì e seguì Corvina fuori dalla porta.

Stella si sedette su un lato del letto e appoggiò la mano sulla fronte del ragazzo.

Stella –Ma tu guarda gatto … non ce l’hai la febbre, eppure sei tuuutto rosso …-
Jack –so dove vuoi arrivare …-
Stella –Sviluppi! Finalmente! Allora? Racconta! Vi siete baciati, di la verità!-

Jack divenne ancora più rosso e si infilò completamente sotto le coperte.

Jack –Si … mi piacerebbe …-
Stella –Niente bacio?-
Jack –E’ arrivato BB …- (Io: porca farfalla BB!)

Stella –Ah … comunque l’avresti baciata, no?-
Jack si tirò fuori dalle coperte –No!- era completamente rosso.
Stella –Si, si, come no …-

Jack girò lo sguardo verso la finestra. Dovevano essere le otto circa di sera.

Stella –Ok … cambiamo discorso … come ti senti?-
Jack –Meglio …-

Stella –vedo che Corvina è servita!-
Jack –STELLA RUBIA!-

Stella –Va bene, va bene … allora io vado giù. Se ti serve qualcosa chiamami … o chiama Corvina …-
Jack –STELLA RUBIA ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUESTA STANZA!!!-
Stella –Ok … Ok …-

L’aliena uscì dalla camera e si diresse verso la Batcaverna.

Ora doveva lasciare da parte la questione “Jack x Corvina” e concentrasi su un altro problema: il secondo micro-chip.

I Jokerz si erano presi anche quello.

Era un problema.

Alle nove tutti (meno Jack) erano insieme a Bruce nella Batcaverna.
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Stella entrò nella Batcaverna.

Bruce –Dobbiamo assolutamente trovare il terzo micro-chip prima dei Jokerz!-
Stella –E quando ci saresti arrivato scusa?-
Bruce –Stella, non è il momento …-
Stella –Non è MAI il momento …-

Bruce non fece caso alla reazione della ragazza e continuò
-E’ un problema. Joker ha preso il primo micro-chip e ora ha anche …-

Jack –Il secondo?-

Bruce e i Titans si voltarono e videro Jack.
Jack aveva qualcosa in mano.
Tutti riconobbero subito di cosa si trattasse.
Il micro-chip!

BB –E quello dove l’hai preso?-
Jack –Quando ho cercato di toglierlo dalle mani della gemella Dee-Dee, ho scambiato il micro chip con un localizzatore-

(avete presente quando Jack “strinse la mano sinistra di Deidre”? Ecco. Lo faceva per togliere il micro-chip dalla scatoletta e sostituirlo con il localizzatore! Furbo, no?)

Corvina ripensò alla scena.
In quel momento Jack e Deidre erano davvero vicini … sapere che Jack l’aveva fatto solo per recuperare il micro-chip e non per altro, la fece sentire sollevata.

Jack lanciò il micro-chip a Bruce, che lo prese al volo.

Cyborg – bell’idea!-
Robin –Già. Ora forse possiamo scoprire dove si trova Joker-

Bruce –Giusto. Il localizzatore da quando viene attivato registra tutti i dati e li invia a questo computer, così nel caso venga distrutto i dati non si perdono-

Bruce aprì una schermata del computer.

Il localizzatore aveva smesso di funzionare in “Break Way Street”, vicino ad un incrocio, nella periferia a nord della città.

Bruce –l’hanno distrutto per strada-
Jack si avvicinò allo schermo del computer –No, forse no, abbiamo ancora una possibilità- disse indicando un punto sulla mappa.

“Sweet Land” era il nome di un vecchio stabilimento di dolciumi, la cui mascotte era un clown di nome JK.

Bruce –Jack … ma tu come fai ad arrivarci ogni volta?-
Jack –Semplice: penso “che cosa farebbe Joker”? Tutto qui-
Bruce –Lo sai che mi fai paura?-
Jack –Sì, lo so-

BB –Adesso abbiamo un micro-chip e un indizio su dove si possa trovare Joker! Fantastico!-
Corvina –Ma se ha scoperto il localizzatore, è probabile che si sia cercato un nuovo nascondiglio …-

Stella –Poco importa. Ma ve lo assicuro: non so quanto pagherei per vedere la sua faccia …-
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-Razza di idioti senza cervello!-

Joker era furioso. La scatola nelle sue mani conteneva un localizzatore rotto, probabilmente si era rotto durante i viaggio dei Jokerz.

I Jokerz abbassarono la testa e si scusarono.

-Poco importa- disse lui sorridendo soddisfatto, poi continuò
-Ora anche i Titans sono qui a Gotham City, così sarà ancora più facile catturare il nostro prezioso fiorellino …-

Bonk –Capo, se non fosse stato per il gatto, Deila avrebbe preso il micro-chip!-
Deidre –Guarda che io sono Deidre e non Deila!-

Bonk la fulminò con lo sguardo e lei gli fece una smorfia.

Joker continuò –Il gatto è un grosso problema. La prossima volta, vorrei che uno di voi lo eliminasse definitivamente …-

Tutti i Jokerz rimasero in silenzio.

Joker –Deidre, Deila, nipotine care, vorrei che foste voi ad assolvere a questo compito. Pensate di riuscirci?-
Dee-Dee –Certo nonnino caro!-
Joker –Bene!-

I Jokerz, tranne Deidre e Deila, se ne andarono.
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Deidre –Non ti deluderemo nonnino!-
Deidre se ne andò.

Deila –Nonno …-
Joker –Dimmi, nipotina-
Deila –Perché odi Batman?-

Joker si fece più cupo e guardò la scatoletta con all’interno il localizzatore distrutto e disse
-Ho dato un nome al mio dolore e quel nome è Batman -

Detto questo strinse la scatoletta fino a distruggerla completamente.
-Capito, nipotina cara?-
Deila –Sì, nonnino caro …-
Deila se ne andò.

Joker –Batman non verrà sconfitto tanto facilmente, al contrario, il gatto …-

Si alzò e si diresse verso una finestra e si mise a guardare il cielo –Gatto … gatto, hai mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?-

Sorrise.
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–No, Joker, sono spiacente ma non ho mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio … e tu?
- disse Jack ironicamente, come se sapesse ciò che il criminale aveva appena detto.
(da paura eh?)

TO BE CONTINUED …

Uh-uh si sta facendo interessanteee …

Vedremo cosa accadrà!

Se attendete gli sviluppi rimanete incollati allo schermo del vostro computer, perché aggiornerò presto!

Ciao!

Bloody_Alice97  

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Capitolo 12
*** Ricordi ***


RICORDI

Batman girava per le strade di Gotham City da più di un’ora.

Erano le due di notte. Il cielo era scuro, le nuvole lo coprivano interamente.

Batman continuava la sua ricerca.

Avevano preso il secondo micro-chip grazie a Jack, questo era vero, ma ne mancavano ancora 3 e Joker ne aveva uno.

Erano pari e non era ancora finita.

Un piccolo sbaglio poteva costare caro a tutta a città.

Un piccolo sbaglio …

Un piccolo sbaglio come quella volta …

-FLASH BACK-

Joker –Black Moon! Se ci tieni davvero a tua madre vieni a prenderla!-

Stella, Batman e Jack erano nascosti dietro un muro.

Stella fece un passo per poter andare da sua madre.

Bruce la prese per un braccio.

Stella si voltò.

Batman scosse la testa, facendole intendere di non andare.

Stella – Posso farcela! Non … non ti fidi di me?-

Bruce rimase immobile senza dire una parola.

Joker -10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 …-

Stella si liberò da Bruce e corse verso la madre e Joker.

Joker – 0 –

Una scarica elettrica avvolse la madre di Stella Rubia, facendola cadere a terra.

Joker –Ci rivedremo … Black Moon, per ora, ti porgo il mio più caloroso “arrivederci” …-

Detto questo Joker scomparve dietro una nube di fumo verde.

Stella si accasciò a terra, ma non pianse.

Il dolore era così grande che non riusciva a piangere.

Dentro di lei sentiva come un enorme vuoto.

Un enorme vuoto al petto.

Sua madre l’aveva lasciata.

Per Stella non era possibile.

Dal momento che non riusciva a piangere, alzò lo sguardo verso il soffitto del nascondiglio di
Joker e urlò.

Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Urlò per rabbia, tristezza … urlò perché Batman … non si era fidata di lei.

Allora realizzò.
Se Bruce non l’avesse fermata, sarebbe riuscita a salvare la madre.

Si alzò senza dire una parola e se ne andò camminando lentamente.
Rimase in silenzio.

Il suo dolore era troppo grande per esprimerlo a parole.

La sua rabbia verso Joker era incolmabile.

Vendetta.

Voleva vendetta.

E l’avrebbe ottenuta, prima o poi.

A costo di perdere la vita lei stessa nel tentativo.

-Joker, io ti ucciderò- sussurrò la ragazzina poi si allontanò silenziosamente.

Dopo tre giorni Stella Rubia se ne andò da Gotham City.

Stella Rubia scomparve, e con lei, anche Black Moon.
-FINE FLASH BACK-

Batman si sentì in colpa.

Si era sentito in colpa per i tre mesi che seguirono e si sentiva in colpa tutt’ora.

Si sentiva responsabile come quando …

-FLASH BACK-

Thomas (il padre di Bruce) –Sei stanco Bruce?-

Bruce fece cenno di si con la testa.

Bruce –Non mi va più di vedere lo spettacolo papà … ho sonno …-

Il bambino sbadigliò.

Martha (la madre) –Thomas, andiamo a casa, Bruce è stanco-

Thomas –Ok giovanotto hai vinto, si va a nanna-

La famiglia Wayne uscì dalla porta sul retro del teatro.

Camminarono per una stradina deserta.

Ad un tratto si sentirono rumori di passi.

-datemi soldi e gioielli- disse uno dietro il padre di Bruce mentre gli puntava contro una pistola.
-Non provare a voltarti- disse un altro puntando la sua pistola contro la Martha.

Bruce rimase immobile mentre sentiva i genitori che davano i soldi e i gioielli ai due criminali.
Bruce fece uno sbaglio madornale.

Si girò.
Con lui si girarono anche i genitori.

Due spari.

Thomas e Martha Wayne caddero a terra sanguinanti.

-Mamma! Papà!- urlò Bruce mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi e gli rigavano il volto.

Uno dei due uomini, basso e robusto, sentendo il suono di una sirena della polizia di pattuglia iniziò ad andarsene.

L’altro, più altro e magro, puntò la pistola contro Bruce.

-Dimmi piccolino … hai mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?- il criminale sorrise in modo agghiacciante.

- Daniel! Che cosa fai? E’ un bambino! Andiamocene prima che arrivino i piedi piatti!-

L’uomo rimise la pistola in tasca e se ne andò con il complice.

Poco dopo arrivò la polizia.

Bruce, non sapeva nemmeno lui quanto avesse pianto.

Se i suoi genitori non avessero dato retta al suo capriccio, se lui non avesse detto niente …
-FINE FLASH BACK-

La maschera di Batman era bagnata da lacrime trasparenti.
Un dolore immenso lo travolgeva.

Chi aveva ucciso i suoi genitori?
Non lo sapeva.
Non l’aveva mai scoperto.

Gli rimanevano però impresse quelle parole “Hai mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?”

Quella frase era sicuro di averla già sentita … Jack una volta l’aveva detta … ma da chi l’aveva sentita a sua volta?

Ora poco importava.
Non poteva tornare indietro nel tempo.
Non si trattava di un gioco.

“Il tasto reset nella vita reale non esiste” gli disse una volta Jack.

Si ricordava ancora di quella volta.

Era un pomeriggio soleggiato quando …
-FLASH BACK-

Jack era in cucina a mangiare una fetta di torta al cioccolato.

Da tempo Stella se n’era andata.

Ora però Bruce pensava a un’altra cosa.

Bruce –Jack …-

Jack aveva la camicia bianca metà sbottonata e con il cucchiaino ancora in bocca disse –Sì? Che c’è?-

(immaginatevi la scena, non so voi, ma da come me la immagino io c’è da sbavare e non poco! xD)

Bruce –Mi chiedevo … ma tu non torni al tuo pianeta?-

Jack appoggiò il piatto vicino al lavandino e guardò Bruce con i suoi occhi color ghiaccio.

Jack –Ti dà fastidio che io resti qui?-
Bruce –No, è solo che … pensavo che la tua famiglia ti mancasse … non è così?-
Jack –Sì, ma io a loro non manco-

Bruce lo guardò attonito.

Bruce –Ma figurati! E’ la tua famiglia! Ovvio che gli manchi!-
Jack –Forse solo a mia sorella maggiore …-
Bruce –Hai una sorella maggiore? Non me l’hai mai detto …-

Jack –Non credevo fosse importante …-
Bruce –E tua madre?-

Jack abbassò lo sguardo e rimase in silenzio.

Bruce –Se ti senti in colpa per qualcosa che è successo tra te e la tua famiglia sappi che in realtà non è …-
Jack rialzò lo sguardo –non è colpa mia?-

Bruce –Se non vai d’accordo con la tua famiglia puoi sempre parlare con loro …-
Jack –Bruce … se c’è una cosa che ho imparato è che il tasto reset nella vita reale non esiste …-

Jack si voltò e se ne andò in silenzio.
Bruce rimase fermo qualche istante a pensare alle parole del ragazzo.
-FINE FLASH BACK-

Jack sapeva davvero da che parte girasse la vita, anche se la sua visione delle cose a volte lo lasciva un po’ perplesso.

Il passato di Jack lui non lo sapeva, ma in un modo o nell’altro aveva avuto modo i comprendere quando esso fosse triste, quindi non cercò mai di sforzare il ragazzo.

Non voleva farlo soffrire ancora.

Jack era strano.

Lui era intelligente, acuto, furbo, molto forte e faceva cadere ai suoi piedi ogni ragazza che incontrava anche se lui non si sforzava minimamente di ottenere quel risultato: le valanghe di spasimanti, che per altro lui non degnava di alcuno sguardo.

Perfino Barbara aveva ammesso di avere avuto un’infatuazione per Jack.
(ci credo Jack è un bonazzo della madon … vabbè continuiamo xD)

Jack era anche comprensivo e sapeva dare ottimi consigli quando voleva.

Ma lui era anche …

Masochista.
Ironico.
Matto!

Aveva anche la bruttissima abitudine di uscire quando aveva voglia, andare dove aveva voglia e tornare quando aveva voglia.

Come i gatti. Tornava a casa solo quando aveva fame.

Una volta rimase lontano da casa per tre giorni interi.

Cercava anche in tutti i modi di levarsi di dosso gli incarichi “domestici” che Bruce gli affidava (come il semplice compito di sistemare la propria stanza) …

-FLASH BACK-

Un giorno Bruce si arrabbiò davvero per il fatto che il “gatto” non sistemasse mai la camera e Jack gli disse
–Io mi trovo bene nel mio disordine, in qualunque caso però … non devi mai e poi mai entrare nella mia stanza. E’ un consiglio amichevole …-

Bruce non diede retta al gatto e se ne pentì amaramente.
La stanza di Jack era abbastanza grande.

Il letto era davanti alla finestra, una scrivania con un computer, un armadio e uno scaffale pieno zeppo di libri.

Dai libri fantasy a quelli della narrazione decadentista, libri della Terra e di altri pianeti …
C’erano libri dappertutto.
Sul pavimento, sulla scrivania … pochi erano nello scaffale.

Sul letto c’era un album di fotografie.

Bruce per curiosità lo aprì.

Le foto al suo interno erano strane.
Si muovevano.
(… per dare l’idea … le foto dei giornali in “Harry Potter” ce le avete presenti? Quelle che si muovono con la magia. Ecco, tipo quelle)

Bruce sfogliò l’album da cima a fondo.

Molte foto erano di Jack e Stella Rubia quando erano piccoli.

Poi c’era una donna con i capelli neri legati da una coda, una ragazzina con i capelli biondi e gli occhi verdi vestita d’azzurro … e una donna bellissima alla fine dell’album.

C’era solo una foto di quella donna.
Era vestita con un lungo abito viola, molto elegante.
I suoi capelli erano neri e i suoi occhi erano bianchi come il ghiaccio … bianchi come gli occhi di …

-Ti avevo detto di non entrare-

Bruce si voltò e vide Jack davanti alla porta della stanza che lo fissava con i suoi  occhi bianchi color del ghiaccio.

Bruce non fece caso allo sguardo scocciato del ragazzo e disse
-Questa donna … alla fine dell’album … è tua madre?-

–Esci. Dalla. Mia. Stanza.- disse secco il ragazzo senza rispondere alla domanda.

Bruce chiuse l’album e decise di non allungare il discorso.

Uscì.

Da quel giorno non mise più piede in quella camera.

Certo, era casa sua quella, ma non aveva voglia di vedere Jack arrabbiato.

Stella l’aveva visto arrabbiato e fece giurare a Bruce di non farlo mai, MAI  e poi MAI farlo arrabbiare.
-FINE FLASH BACK-

Batman girò per parecchie ore per le strade di Gotham City fino a quando la polizia non lo chiamò.

Avevano trovato il terzo micro-chip.

Batman salì sul grattacielo dove era solito incontrarsi con la polizia e lì loro gli diedero il micro-chip.

James (padre adottivo di Barbara e commissario della polizia) –E’ nelle tue mani. Proteggilo-


Batman fece cenno di sì con la testa. La polizia se ne andò e rimase solo con Barbara.

Ormai Barbara aveva 30. Lui ne aveva 33.

Bruce ripensò ancora all’infatuazione di Barbara nei confronti di Jack.

Gli veniva quasi da ridere. La differenza di età tra i due era di quanto? 14, 15 anni?

Eppure ripensando a Jack Bruce si accorse che il ragazzo pareva molto più maturo della sua età.

Barbara –Allora “Batman” come vanno le ricerche?-
Batman –Non mi lamento-
Barbara –E il gatto? E’ ancora single?-

A Barbara, nonostante la breve cotta per Jack fosse sparita da un pezzo, piaceva scherzare sull’argomento per vedere le reazioni di Bruce.

Bruce pensò a Corvina –Mi dispiace dirtelo ma … credo proprio che si sia innamorato di un’altra …-

Barbara –Poco male … allora Batman … se gli impegni di super eroe te lo permettono … che ne diresti di uscire fuori con me? Magari per una cena … dal tronde dovresti ringraziarmi … ho trovato io il micro-chip …-

Bruce cedette subito –Sono le cinque … stasera alle otto?-
Barbara –Vada per stasera alle otto. Sta pure tranquillo, verrò io da te-


Sorrise e poi se ne andò.

TO BE CONTINUED …

Perché ho scritto questo capitolo?

Beh … volevo che il passato di Stella e Bruce fosse un po’ più chiaro … ma quello di Jack è ancora un mistero!

Ci vediamo il prossimo capitolo,

Bloody_Alice97 

 

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Capitolo 13
*** Non più Giulietta e Romeo: Giulietta e Paride ***


NON PIU' GIULIETTA E ROMEO: GIULIETTA E PARIDE

Bruce –Allora ragazzi, io questa sera esco con Barbara, voi rimanete qui in casa. Avete capito tutti? Robin, Stella, BB, Cyborg, Corvina e …-

Bruce si guardò intorno, prese fiato un attimo e poi urlò – Jaaaack!-

Sul tetto le urla si sentivano, eccome se si sentivano e il gatto stava proprio lì.

Jack –Spiacente, Bruce, ma non mi va di rimanere a casa …-

Jack saltò giù dal tetto, superò con un salto il cancello della villa e se ne andò verso il centro della città.

Barbara suonò al campanello

Barbara –Ciao, Bruce -
Bruce –Ciao Barbara –

Bruce si voltò verso i ragazzi e disse –Rimanete in casa-
I Titans annuirono e se ne andarono.

Mentre Barbara andava verso la macchina Bruce fermò Corvina.

Bruce –Potresti farmi un favore?-
Corvina –Dimmi-
Bruce –Assicurati che il gatto torni entro le tre di notte almeno, altrimenti, potresti …-
Corvina –Andare a cercarlo?-
Bruce –Sì-

Corvina annuì.
Bruce –Grazie Corvina-

Bruce si girò e se ne andò.

Corvina sussurrò –Figurati …-
-------------------------------------------------------------------------------

Per le strade di Gotham City i Jokerz cercavano il gatto.

Bonk –Sto perdendo la pazienza! Andiamocene!-
Chucko –Io non ho intenzione di sorbirmi la rabbia del capo Bonk, troviamo il gatto e finiamola!-

Bonk sbuffò sonoramente e continuò a camminare.

Deidre –Povero gattino, non sa nemmeno cosa lo aspetta …-
Deila disse a bassa voce –A me sembra sbagliato …-

Deidre –Cosa sorella? Non dirmi che hai dei ripensamenti! Sai benissimo che non possiamo deludere il nostro nonnino!-
Deila –Figurati sorella! Sono sicurissima! Troviamo il gatto e togliamolo di mezzo!-

–però … prima di ucciderlo … non mi dispiacerebbe dargli un bacio d’addio …- disse Deidre con un sorrisetto malizioso.
Deila –Vero …-

Le sorelle si guardarono in faccia.

Dee-Dee – Sììì! Il bacio d’addio!-

(io: Ma come osate brutte oche?!? Jack è ... di Corvina purtroppo ... non mio ... *tristezza*)

Il gatto stava su un grattacielo sopra le teste degli ignari Jokerz ad ascoltare la loro conversazione.

Jack saltò sul grattacielo di fianco, ma qualcosa lo colpì.

Erano le mini-bombe di Gohul.

Jack atterrò in piedi sull’asfalto.

I Jokerz si avvicinarono a lui.

Bonk –Perfetto, adesso lo sistemiamo per bene …-

Chucko lo fermò.

Chucko –Hai sentito Joker, devono essere Dee-Dee-

Dee-Dee –Lasciate fare a noi!-

Chucko, Bonk, Gohul, Woof si tirarono indietro mentre le gemelle Dee-Dee attaccarono Jack.

Jack –due contro uno? Mi sembra parecchio sleale da parte vostra ragazze-
Deidre –Tranquillo micetto, faremo in un attimo!-

Deidre e Deila iniziarono a tirare calci contro Jack, ma nonostante tutto lui riusciva a pararli e a cadere sempre in piedi.

Le gemelle Dee-Dee invece furono sbattute a terra un paio di volte.

Deidre sembrava la più provata dal combattimento.
Deila continuava a combattere.

Bonk –Non ce la faranno mai, il gatto non si farà eliminare da due ragazzine del genere!-
Chucko –In questo caso … Woof, aiuta Dee-Dee-

Woof andò addosso a Jack, spedendolo in un’altra stradina.

I Jokerz portarono via Deidre, che si era fatta male a una caviglia.

Deidre –Sta a te sorellina!-
Chucko –Non ti sforzare Deila!-
Deidre –IO SONO DEIDRE!-

Se ne andarono.
-------------------------------------------------------------------------------

Deila seguì Woof.

“Diavolo, ha una forza disumana!” pensò Jack mentre cercava di tenere testa a Woof.

Era difficile da battere.

Poi Woof riuscì a colpire il gatto al braccio sinistro, che iniziò a sanguinare.

La ferita era profonda.

Woof stava per dare un’altra unghiata a Jack, ma lui riuscì a tirargli addosso un bidone dell’immondizia usando i suoi poteri.

Era stanco. Fuori c’erano solo 10°C. Brutta idea quella di usare i poteri.

Deila si avvicinò.
Jack si tenne pronto.

Deila –non voglio farti del male, te lo giuro-

Deila si avvicinò ancora di più e tirò fuori da una tasca una garza.

Deila –Non ti muovere …-
Jack –Non sono un gattino domestico Deila -

Jack fece un saltò e andò sul tetto del palazzo vicino.

Deila lo vide scomparire tra i tetti.

Vide Woof che intanto si riprendeva.

Nascose la garza.

Deila –E’ scappato-

Woof si limitò a ringhiare e poi si allontanò.

Deila guardò il cielo –Non sarai domestico, ma è meglio se per ora non esci di casa gatto-
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Ormai erano le tre di notte passate.

Corvina era seduta nella sua stanza a leggere un libro, ma aveva la pressione alle stelle.

Era in pensiero per Jack.

Sentì un rumore provenire dal balcone.

Tirò le tende della porta finestra e la aprì.

Trovò Jack seduto sul balcone.

–Jack! Cos’è accaduto?- chiese preoccupata
–Ho sbagliato balcone- rispose lui con il suo solito sorriso ironico stampato sulle labbra.

Corvina lo fece entrare e vedendo il taglio al braccio andò a prendere delle garze.

Corvina e Jack si sedettero per terra, con la schiena appoggiata al letto.

Corvina –Non ti muovere …-

Jack rimase immobile.

(com’è che rimani immobile solo con Corvina, eh gatto? xD)

Corvina medicò Jack.

Quando ebbe finito alzò lo sguardo e si ritrovò vicino a Jack.

I suoi occhi ancora una volta sembravano brillare.

Corvina si tirò nuovamente indietro.

Jack abbassò lo sguardo
Jack –Grazie …-
Corvina –Figurati …-

Corvina si sedette di fianco a lui, alla sua destra.

Rimasero in silenzio per alcuni istanti.

Poi Jack, forse per stanchezza o chissà per cos’altro, si lasciò cadere sulle gambe di Corvina.

Corvina rimase ferma. Non mosse un muscolo.

Era strano avere Jack sulle gambe.

Aveva gli occhi chiusi.
Forse stava dormendo.

Corvina appoggiò la mano sui suoi capelli.
Erano morbidi, come il pelo dei gatti.

Iniziò ad accarezzarli.

I suoi capelli erano davvero neri.
Neri come la notte, come l’oscurità più fitta.

Corvina ripensò a Jack con le orecchie e la coda da gatto.
Lui assomigliava proprio a un gatto.

Era agile, furbo, indipendente, non poteva essere “addomesticato”, per così dire … poi un pensiero buffo sfiorò Corvina.

Chissà se Jack, dal momento che aveva l’anime del gatto si sarebbe mai messo a fare le …

-Chissà se …- mormorò Corvina mentre pensava tra sé e sé.
–Credi che mi metterò a fare le fusa solo perché mi stai accarezzando?- disse all’improvviso Jack con tono ironico.

Corvina ci rimase di (ehm …) sasso.

Corvina – T-Tu sei sveglio!-
Jack annuì.
Corvina –Perché ti sei messo sulle mie gambe?!?-
Jack –Davvero non lo so Giulietta, all’improvviso mi sono sentito stanco …-

Corvina –Non mi hai ancora detto come ti sei fatto quello- indicò la ferita coperta dalla garza.
Jack –Facevo un giro e mi sono tagliato con qualcosa …-

Corvina –Erano graffi! Non mentire Jack! Che c’è ti sei azzuffato con un cane, gatto?-
Jack ripensò a Woof e rispose –più o meno …-

Corvina –Tu non me la racconti giusta-
Jack –Vero. Ma posso chiederti una cosa?-

Corvina –dimmi-

Jack si tolse da sopra le gambe di Corvina, si voltò verso di lei e iniziò a guardarla.

Jack –Come mai la bella Giulietta si preoccupa così tanto per il malvagio Paride?-

Corvina arrossì.
Bella?
Ma si riferiva alla Giulietta di Shakespeare, o a lei?
Diceva così per dire, o era serio?
Difficile da dire con quel sorriso.

Corvina –perché Giulietta è molto gentile anche con chi non se lo merita-
Jack –Ah, capito …-

Jack si avvicinò ancora di più a Corvina.

Lei sentì il respiro di lui vicino al viso.

Era così buono il suo profumo …

Senza accorgersene, le sue labbra stavano sfiorando quelle di Jack.

Si guardavano ancora negli occhi, ma si stavano baciando da un pezzo.

Corvina mise le mani sul petto del ragazzo.

Il cuore di lui stava battendo all’impazzata.

Ancora una volta a Corvina tornò in mente la sua famiglia
(ecco! Ma fregatene no? E capperi -.-)

Allontanò Jack da lei.
Jack arrossì e si girò dall’altra parte.
Corvina lo stesso.

Si, va bene, si erano solo sfiorati le labbra.

Ma allora perché lei si sentiva il cuore scoppiare?
Non aveva senso.

Jack si alzò senza dire una parola e si avviò verso la porta.
Corvina si alzò da terra.

I due non dissero niente e quando Jack se ne andò Corvina si buttò sul letto.

Pensò a lungo, ma non sapeva bene nemmeno lei a cosa stesse pensando di preciso.

Alla fine si addormentò con una consapevolezza.

Giulietta si era innamorata.

Non di Romeo, ma di Paride.

Dall’altra parte anche Jack si era accorto di essersi innamorato.

Era cotto di Giulietta e aveva anche tentato di baciarla.

-Shakespeare non apprezzerebbe- si disse prima di addormentarsi.

TO BE CONTINUED …

Allora?

Giulietta si è innamorata di Paride!

Ovviamente Shakespeare mi fucilerebbe se lo venisse a sapere … ma che vi posso dire?

L’amore è l’amore e non si comanda!

Ma come la mettiamo ora?

Come si comporteranno Jack e Corvina dopo “quello”?

Lo scoprirete … non nel prossimo episodio!

Dovrete seguire questa ff fino alla fine xD

Ci vediamo al prossimo capitolo,

lasciate tante, tante, tante recensioni,

Bloody_Alice97 

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Capitolo 14
*** Giulietta è nei guai ***


GIULIETTA E’ NEI GUAI

Albeggiava.

Tutti erano a letto.

Tutti, tranne Jack.

Stava sul tetto, a guardare il Sole che sorgeva.

Ripensò a quello che era successo con Corvina …

“Aaahhh! Perché ci sto a pensare!” Jack si mise la testa contro le ginocchia e chiuse gli occhi, nel disperato tentativo di dimenticarsi di Corvina.

Ma alla fine sapeva che era inutile.

Come Paride non aveva rinunciato a Giulietta, lui non riusciva a non pensare a Corvina.

Jack si sdraiò sulle tegole del tetto e rimase silenziosamente a contemplare il cielo.

-Miaow –

Jack voltò lo sguardo alla sua sinistra.
Un gattino nero era vicino a lui.

Lo accarezzò sulla testa.

-Ciao- disse al gatto.

Il gatto miagolò felice per la carezza.

-Sei una gattina, eh?-
Il gatto rispose con un sonoro – Miaoow –

-Non ce l’hai un padrone, vero?- disse Jack vedendo che la gatta non indossava un collare.
La gattina si limitò a fare le fusa per le carezze di Jack.

Jack si mise a sedere.
Jack -Sei davvero una bella gattina-
-Miaow –

Jack si alzò e andò verso la finestra per tornare dentro.
La gattina lo seguì.

Jack –Che c’è gatta, ti affezioni al primo che ti accarezza?-
-Miaow – fece la gatta passandosi la zampina sul musetto.

Era tutta nera e aveva dei grandi occhioni gialli.
Solo la punta della coda era bianca.

Jack rientrò e la gattina lo seguì a ruota.

Entrato in salone, tutti si accorsero che Jack era “pedinato” da una gatta.

Stella –Che carina! Dove l’hai trovata Jack?-
Jack –Sul tetto, l’ho accarezzata e ora mi segue-

-Sei un vero rubacuori Jack, fai innamorare perfino i gatti-
Era la voce di Barbara che era appena entrata ma aveva sentito la conversazione.

Jack non proferì parola.

Stella –Come vuoi chiamarla?-
Jack –Che scusa?-
Stella –Il nome! Se ti segue allora devi darle un nome! Come la vuoi chiamare scusa, “Gatta”?-
BB –Stella ha ragione! Che ne dici di Fiocco?-

Tutti guardarono storto BB.
Corvina –E’ una femmina, idiota-
BB –Aaahhh …-
Cyborg –Sono senza parole …-

Robin –BB … forse è meglio se stai zitto … per le prossime … 24 ore-
–Sissignore! Ci proverò!- disse BB mettendosi sull’attenti (una parola …)

Stella –Allora? Allora?-
Jack –Non lo so! Perché non decidi tu?-
Stella –Allora …-

Stella disse migliaia di nomi in tutte le lingue da lei conosciute, ma nessuno piaceva a Jack, o a Cyborg, o a Corvina, o a Robin … BB rimaneva in sacrosanto silenzio (finalmente xD)

–Che ne dite di … Sakura?- disse qualcuno dietro Barbara
–Sakura? Che nome è?- chiese Stella voltandosi, ma la persona non riuscì a rispondere, perché Stella andò ad abbracciarla.

Stella –Jessy! O Jessica, quanto tempo! Mi sei mancata tanto! Allora? Sei ancora mia amica?-
Jessy –Si … ehm … come va la vita?-

Stella –Va benissimo! Ma … cosa significa Sakura?-
Jessy –Sakura significa “fiore di ciliegio”. E’ un nome giapponese-
Stella –Ah, che carino! Mi piace!!-

Stella lasciò andare Jessy, che riprese fiato  (dopo un abbraccio di Stella Rubia …)

Stella –Sakura! La gattina si chiamerà Sakura! Ti piace piccolina?- esclamò felice l’aliena accarezzando la gatta.

-Miaow!- fece la gattina felice
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(Dopo nemmeno 10 minuti BB aveva ricominciato a parlare …)

BB –La sorella di Barbara?-
Jessy –Sì, sono sua sorella-
BB –Forte! Hai anche tu gli occhi bianchi come Jack!-

La ragazza abbassò il capo.
Corvina diede una gomitata a BB.

Robin a bassa voce disse –BB, gli occhi di Jessica sono bianchi perché lei … è cieca-
– O cavolo! Mi dispiace! Sono sinceramente dispiaciuto!- disse BB a Jessy.

-Non fa niente!- rispose lei, mentre accarezzava la gattina, che si era sdraiata sulle gambe di Jack.

Stella –Jessy è fantastica! Anche se è cieca, i suoi altri sensi sono altamente sviluppati! E’ un’investigatrice nata! Per non parlare della sua bravura con i computer! E’ insuperabile!-

Jessy –Suvvia Stella Rubia … così mi metti in imbarazzo!-

–Ma è la verità!- esclamò convinta l’aliena.

Bruce e Barbara entrarono all’improvviso –Abbiamo trovato un indizio per il quarto micro-chip!- dissero insieme.

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Tutti scesero nella Batcaverna.

Bruce –Il micro-chip si trova in un centro di elettronica. In tutta Gotham City ci sono però quattro centri. Dovremo dividerci-

Bruce continuò –Stella, Robin, voi andrete qui- e indicò un punto sulla mappa che era apparsa sulla schermata del computer.

-Cyborg, tu e BB andrete qui- disse indicando un altro punto della mappa

-Jack, tu e Barbara andrete qua, mentre io e Corvina andremo qui-

(alzi la mano quanti vorrebbero fare fuori Bruce! *7 miliardi di persone hanno alzato la mano* bene xD)

Tutti annuirono, chi più convinto e chi meno.
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Stella –Ok … da dove entriamo? Dalla finestra o dalla porta?- disse indicando le guardie all’entrata.

Sapeva che difficilmente le guardie avrebbero fatto entrare due ragazzi, nemmeno loro che erano due Titans.

–Finestra, che domande- ripose lui sorridendo alla ragazza.

Lei lo prese per le braccia e volò fino alla finestra più alta.

Con i suoi poteri Stella fuse il vetro e così entrarono.
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BB –Ok! Ci siamo! Chissà se per caso il micro-chip è qui!-
Cyborg –Spera di no, BB. Questa volta non c’è Jack-
BB –Che spiritoso! So cavarmela benissimo da solo! Quello è stato solo un “incidente di percorso”-
Cyborg –Si, ok … adesso muoviamoci ad entrare-

Cyborg e BB passarono per la porta sul retro ed entrarono.
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Barbara –Ci siamo quasi-
Jack –Sì-

Barbara –Così la ragazza che ti piace si chiama Corvina?-
Jack –Sì … come scusa?!?-

Barbara –Ma mi stavi ascoltando o eri perso a pensare a lei?-
Jack –Ma figurati!-

Barbara –Quindi non ti piace?-
Jack –Non sto dicendo questo …-

Barbara –Allora ti piace!-
Jack –Se anche fosse, le nostre famiglie non vanno molto d’accordo, perciò, anche se fosse, non funzionerebbe …-

Barbara –Ma ti piace!-
Jack –E se anche fosse? Che ti importerebbe?-

Barbara –Non mi dici né si né no. Voglio una risposta gatto!-
Jack –Non l’avrai mai-

Barbara –Jack … ti piace, sì o no?-

Per Jack era come parlare con Stella Rubia.
Snervante.
Alla fine cedette e disse la verità.

Jack –Ok! Va bene! Hai vinto tu! Sì, MI PIACE! MI PIACE DA IMPAZZIRE! Ma perché te lo sto dicendo?!?-
Barbara –Perché ancora un po’ che te lo tenevi dentro e saresti scoppiato-

Jack –Bruce non lo deve sapere!-
Barbara –Ma lui lo sospetta già. Ovviamente non ci sarebbe arrivato se Alfred non gliel’avesse fatto capire …-

Jack –Devo proprio parlarci con Alfred …-

Barbara –Oramai ci siamo. Finestra o porta sul retro?-
Jack –Tetto-

Jack fece un salto e si ritrovò sull’edificio di elettronica.

Barbara sussurrò –Proprio come i gatti …-
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Batman –Vieni Corvina, passiamo di qui-
Corvina –Sì-

Batman –Quindi … ti piace Jack?-
Corvina quasi inciampò –Cosa?!?-

Batman –Beh, secondo Alfred e Barbara è così. Poi oggi ho sentito che Jack aveva un odore diverso dal solito … era simile al tuo …-

“O no! Il mio profumo al lilla! E’ rimasto addosso a Jack! Maledizione, vorrei scomparire!” pensò Corvina.

Corvina –Beh, ieri sera Jack e io siamo rimasti a …-

Corvina si bloccò.
A fare che? (che doppio senso xD)
Che cosa avevano fatto?
Ci ripensò.

Ah, certo si erano … baciati!

Corvina –A CHIACCHERARE! SIAMO RIMASTI A CHIACCHERARE! Forse è per questo che aveva il mio profumo …-
Batman –Ah, capisco …-

Corvina era tesa al massimo.

Proprio ora che si era quasi dimenticata di “quello”!

Poi non doveva neanche prendersela, si erano solo sfiorati …
Solo sfiorati accidenti!
Fosse stato un bacio vero … (ahahah, Corvinaaaa .... xD)

“MA A CHE STO PENSANDO?!? BASTA! DEVO PENSARE ALLA MISSIONE! STOP! TORNA IN TE CORVINA! MANTIENI. LA. CALMA.” pensò cercando di tranquillizzarsi.

Corvina e Batman entrarono nel centro.

Era tutto buio ma all’improvviso si iniziarono a sentire dei rumori.

Venivano da due direzioni diverse.

Batman –Corvina, tu vai a destra, io vado a sinistra-

Corvina annuì.
-------------------------------------------------------------------------------

Batman entrò nella stanza alla fine del corridoio di sinistra.

Non c’era niente nella stanza.

Niente, ma c’era qualcuno.

Quel qualcuno si voltò.

Joker.

Joker –Ma guarda un po’ … e io che speravo di incontrare il gatto!-
Batman –Che cosa avresti intenzione di fargli?-

Joker –i gatti non mi sono mai piaciuti. Prima lo elimino, meglio è-
Batman –Tu non toccherai quel ragazzo nemmeno con un dito!-

Joker –Ma è ovvio! Per te è come un figlio … un prezioso amico, un aiutante con i fiocchi … non è vero … Bruce?-

Bruce rimase immobile.

Joker –Ma è ovvio! Io so tutto! So chi sei tu e so anche che il vero nome del gatto è Jack, quel ragazzo che ti gira sempre intorno! So anche che Stella Rubia è la mia vecchia amica Black Moon … mi sarà molto utile …-

Batman – Cos’hai intenzione di fare Joker!?! Rispondimi!-
Joker –No, no, pipistrello … ogni cosa a suo tempo!-

Joker lanciò una mini bomba contro Batman, che la schivò.
Iniziarono così a combattere.

Batman era comunque sollevato. Se Corvina si fosse ritrovata davanti a Joker …

Joker –Non illudere Bruce Wayne! La tua amichetta Titans durerà mezzo minuto con i miei Jokerz!-

“O no, Corvina!” pensò Batman.
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Corvina entrò nella stanza.

Al centro, in una teca di vetro, c’era il micro-chip.

Il quarto micro-chip.

Finalmente.

Si avvicinò e toccò la teca, ma qualcuno le diede un calcio e lei finì a terra.

Deidre –Cosa pensavi di fare, Tesoro?-

Deila comparve dietro Corvina.
Aveva una faccia strana.
Corvina si rialzò e tentò di dare un calcio a Deila.

Deila però le diede un pugno nello stomaco.
-come sta il gatto?- le chiese.

Ma che le importava?
Che importava a Deila come stava Jack?

Corvina non rispose, ma usando i suoi poteri scaraventò Deila contro il muro.

Poi arrivarono gli altri Jokerz.
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Barbara –Hei, Jack? Stai bene? All’improvviso sembri strano …-

Jack – Ho uno strano presentimento … come se fosse successo qualcosa a qualcuno …-

Barbara –Magari Corvina è inciampata! Si dice che se è vero amore uno sente il dolore dell’altro … Ho ricevuto un segnale da Batman! Dobbiamo andare!-

Jack e Barbara saltarono da un tetto all’altro fino ad arrivare all’edificio di elettronica dove Batman stava combattendo con Joker.

Entrarono.

Barbara –Ci sono due corridoi. Quale prendiamo?-

Jack sentì di nuovo quello strano presentimento.
Ebbe come una fitta improvvisa allo stomaco.

(ma tu guarda … non era lì che Corvina era stata colpita? Ma che coincidenza …)

Jack –Io vado a destra, tu vai a sinistra-

Barbara annuì.

Mentre Jack camminava lungo il corridoio, quel brutto presentimento si faceva strada dentro di lui.
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Woof graffiò Corvina sotto il petto.

Iniziò a sanguinare.

Da dietro Bonk la prese per il collo.

Bonk –Ma guarda un po’ … abbiamo preso una delle amichette del gatto …-
Deila –Trattala bene!-

Chucko –Come prego?-
Deila –Cioè … trattala bene, se il gatto arriva possiamo usarla come esca …-

Deidre –Bell’idea sorella!-
Bonk –Ok … ma la tengo io! Nel caso le venisse l’insana idea di scappare!-

Corvina ansimava. Bonk la stringeva troppo forte.
Iniziò a vedere sfocato.
Stava per svenire.

-Jack …- sussurrò, prima di svenire.

Prima che Jack entrasse.
Poi arrivarono anche Barbara e Batman.

Joker con un’altra bomba prese il quarto micro-chip.

Bonk lasciò andare Corvina.
Jack la prese al volo.

Quando i Jokerz scomparvero, rimanevano solo Barbara, Batman, Jack e Corvina, incosciente.
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Mentre tutti gli altri Titans erano già a casa, Barbara, Batman e Jack stavano tornando.

Jack aveva in braccio Corvina. Ora aveva smesso di perdere sangue grazie ai poteri di lui.

Jack si sentiva stanco, ma non voleva lasciare Corvina. Era così preoccupato per lei …

-Jack …- sussurrò Corvina mentre ancora dormiva.

Barbara e Bruce stavano andando avanti.

Jack si fermò.

Corvina continuava a sussurrare il suo nome.

-Jack …- disse di nuovo

Jack si avvicinò a Corvina –Stupida, stupida Giulietta!- le disse dolcemente (che bello xD)

Le diede un bacio.

Poi continuò a camminare.

TO BE CONTINUED …

Allora? Che peccato! Jack l’ha baciata e lei dormiva!

A questo punto grazie al cavolo (come ha detto mia sorella quando gliel’ho raccontato xD)!

Ci vediamo al prossimo capitolo,

Bloody_Alice97 

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Capitolo 15
*** Sogno o realtà? L'amore è complicato ***


SOGNO O REALTA’? L’AMORE E’ COMPLICATO

Quando si risvegliò Corvina era sdraiata sul letto della camera di Bruce.

(ma quando sono malati stanno tutti nella camera di Bruce? Boh …)

Si girò e vide che vicino a lei c’era Jack.
Era con le braccia appoggiate al letto e la testa tra di esse.
Dormiva come un angioletto.

Corvina guardando Jack pensò allo strano sogno che aveva fatto.
Aveva sognato che Jack, dopo averle detto –Stupida, stupida Giulietta- l’aveva baciata.

“Si, appunto nei miei sogni!” pensò Corvina mettendosi a sedere sul letto.

Rimase ad osservare Jack.

Non si accorse nemmeno che qualcuno era entrato nella stanza.

-E’ rimasto accanto a te tutta la notte- disse qualcuno alle sue spalle.

Corvina si voltò.

Era Jessy. Aveva tra le mani un vassoio con del the e dei biscotti al cioccolato.
Il suo sguardo era fisso in un punto imprecisato davanti a lei.
Chissà come riusciva ad andare avanti anche se cieca.

Corvina –Tutta la notte … accanto a me?-
Jessy –Sì, era preoccupato. All’improvviso la tua ferita ha ricominciato a sanguinare, ma faceva troppo freddo così non ha potuto curarti. Era davvero tanto preoccupato. Alla fine si è addormentato. Era esausto, ma è rimasto accanto a te-

Corvina –Dovrebbe pensare anche a lui-
Jessy –Non è da Jack pensare solo a se stesso-

Jessy si avvicinò al bordo del letto.
Allungò il vassoio sopra le gambe di Corvina.
Corvina lo prese.

Corvina –Come fai a sapere dove …-
Jessy –Non potendo vedere ciò che mi circonda, ho cercato di migliorare la mia capacità di vedere con la mente-

Corvina –Con la mente?-
Jessy –Affinare i miei altri sensi per capire cosa ho accanto. Me l’ha insegnato Jack. Ho capito dove sei sentendo il tuo respiro-

Corvina –Il mio respiro?-
Jessy –Hai il respiro pesante-
Corvina –Sul serio?-
Jessy –Per me si-

Corvina –Sei davvero incredibile. Stella non esagerava-
Jessy –Stella esagera sempre invece-
Corvina –Secondo me no-

Corvina bevve un sorso di the - … che buon the … chi l’ha fatto?-

Jessy –E’ the verde al gelsomino. L’ha preparato Stella. Ha detto che il the così ti piace-
Corvina –L’ha fatto … Stella?!?-

Jessy –Sì. Tranquilla, Stella non ci ha messo dentro niente di strano!-
Corvina –Quindi hai sperimentato anche tu la cucina di Stella Rubia?-

Jessy annuì sorridendo.

Corvina finì di bere il the e mangiò tre biscotti.

Poi diede il vassoio a Jessy, che si voltò e se ne andò via.

Corvina rimase ferma a guardare Jack.

Sakura entrò nella stanza (la gatta, ricordate?).
Si mise sul letto, tra le gambe di Corvina.

Con una zampina toccò i capelli di Jack.

-Miaow- fece la gatta.
Corvina –Ah, ti sei innamorata anche tu? Spiacente gattina, ma Paride è solo di Giulietta …-

Poi ci pensò.
Corvina –No … io non posso … è tutto tuo fiore di ciliegio …-

Sakura si avvicinò alla faccia di Jack e iniziò a leccarlo.
Jack si svegliò.
-Ehi, ciao Sakura …- disse accarezzando la gattina sulla testa.
La gattina fece le fusa.

Jack si mise a sedere.
Jack –Corvina … ti sei svegliata …-
Corvina annuì.

Jack –Come ti senti?-
Corvina –Meglio …-

Ricadde il silenzio.

Cosa doveva fare?
Rimanere in silenzio?
Doveva dirgli grazie?
E poi?
Bella domanda.

La gattina in compenso sembrava molto più sicura di sé.
Si mise sulle gambe di Jack e ricominciò a fare le fusa.

Corvina non ne poteva più …
AL DIAVOLO LA SUA FAMIGLIA!
Quel conflitto durava anche da troppo tempo per i suoi gusti!

Corvina tentò di dire ciò che pensava, ma Jack non le diede tempo, perché la baciò.

Le prese la mano e la baciò.

La mano di Jack era calda e il suo profumo assomigliava a quello della cannella.

(non so voi, ma io adoro il profumo di cannella! xD)

Era solo un bacio a stampo (per dirla breve, si sono solo toccati le labbra, niente di più) ma Corvina sentiva il suo cuore battere fortissimo.

All’improvviso però si sentì stanca, incredibilmente stanca.

Tutto divenne oscuro intorno a lei.
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Si risvegliò.

Era stato un sogno?

Si guardò intorno.

Jack non c’era e nemmeno Sakura.

Al contrario, c’era BB seduto sulla sedia vicino al letto, che dormiva.

Era stato un sogno quindi.

Si alzò senza badare a BB.

Ora si sentiva meglio.

Si mise il suo mantello e scese.

Sotto Stella Rubia le diede un pezzo di pizza, dal momento che non aveva pranzato.
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Sul tetto …

-Secondo te ora penserà che si era trattato di un sogno?- chiese Jack a Sakura mentre la accarezzava.

-Miaow …- rispose lei poco convinta.

(ma la gatta lo capisce? Non lo so … la sto facendo molto inverosimile xD)

Jack –Ma che faccio? Parlo con un gatto?-

-Miaow!-

Jack –Giusto, giusto, una gatta. Mi dispiace!-

-Miaow …-

Jack –E quindi? Ora che faccio? Sono cotto dell’ultima persona di cui mi sarei dovuto innamorare! Sono un’idiota!-

Si buttò all’indietro sulle tegole del tetto e Sakura si mise seduta sul suo petto fissandolo.

-Miaow- fece la gattina allungando una zampa verso di lui.

Jack prese la zampina con una mano.

Jack –La sai una cosa Sakura? L’amore è complicato, davvero complicato! Non ti innamorare mai, capito?-

La gattina si sdraiò sopra Jack e iniziò a fare le fusa.

(s’è innamorata pure la gatta xD)

Jack la accarezzava e intanto guardava il cielo.

-Mamma, vorrei che fossi qui …- sussurrò prima di chiudere gli occhi e addormentarsi.

TO BE CONTINUED …

Quindi Corvina pensa che sia un sogno!

Ma in realtà il bacio c’è stato eccome!

Povero Jack … ha proprio ragione l’amore è complicato!

Pure la gattina Sakura si è innamorata del nostro Jack …

E il quinto micro-chip?

“E che se ne frega!” direte voi.

Effettivamente …

Dal prossimo capitolo inizieranno i colpi di scena!

Continuate a recensire,

Bloody_Alice97

PS: Se volete sapere (più o meno) come sia Jack (per farvi sbavare ulteriormente xD) basta andare su google immagini e cercare "Usui Kaichou wa maid-sama".

Dopo basta solo immaginarsi questo "Usui" con i capelli neri e gli occhi color ghiaccio e il gioco è fatto xD 
Per adesso è tutto.
RECENSITE!!!!

 
 
 
 
 
 
 
  

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Capitolo 16
*** Stella Rubia! ***


STELLA RUBIA!

Arrivò la notte.

Tutti erano esausti, così andarono a letto molto presto.

Alle tre di notte Stella ebbe una strana sensazione.

Aveva udito dei rumori provenire dalla Batcaverna.

Probabilmente era Bruce ancora sveglio.

Dopo tutto mancava solo il quinto micro-chip.

L’avevano trovato lui e Barbara mentre i Titans si occupavano di Corvina.

Ora che Joker sapeva chi era Batman, niente gli vietava di trovare la Batcaverna e prendersi gli altri due micro-chip mancanti.
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Joker –Buona sera, Batman -
Bruce –Ti aspettavo-
Joker –Oh, lo so, lo so-

Bruce –Non li troverai, Joker-
Joker –Io non credo!-

Joker lanciò addosso a Bruce delle bombolette piene di gas-Smilex.

Bruce non riuscì a schivarle e cadde a terra svenuto.

Joker si mise a ridere.
Stella si svegliò all’improvviso.

Aveva sognato la risata di Joker o l’aveva sentita sul serio?

Le venne il dubbio.

Scese nella Batcaverna.

Vedendo Bruce seduto sulla poltrona con quel sorriso agghiacciante stampato sulla faccia, capì.

Stella si guardò intorno, ma qualcosa fu più veloce di lei.

O meglio, qualcuno.

Deidre la colpì alla testa, facendola svenire.


Bonk la prese in braccio e uscì dalla Batcaverna seguito da Deidre, Chucko, Gohul, Woof e dallo stesso Joker, che aveva recuperato i due micro-chip.
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Nella stanza di Jack qualcuno era riuscito ad aprire la finestra.

-Svegliati gatto, svegliati! …-

Deila continuava a strattonare il gatto.

Sakura, che stava vicino a lui, iniziò a miagolare.

Deila –Zitta gat …-

Jack prese Deila per un braccio e la fece cadere sul letto.

La parrucca che indossava cadde a terra, sciogliendo i lunghi capelli biondi.

Deila cercò di rialzarsi, ma Jack si mise sopra di lei bloccandole le braccia.
(volevo esserci io al posto di Deila accidenti! xP)

Deila –Lasciami! Altrimenti …-
Jack –Altrimenti cosa, Deila? Sei immobilizzata. Cosa hai intenzione di fare? Metterti ad urlare? Perché sei qui?!?-

Deila –Lasciami andare! Preoccupati di più per la tua amica Black Moon –
Jack –Cosa è successo a Stella!?! Cosa vuole Joker??-

Deila –Far esplodere una parte della città. Ha però bisogno di molta energia per creare la reazione chimica adatta a rendere i micro-chip delle bombe radioattive …-

Jack –Vuole usare … i poteri di Stella Rubia?!?-

Delia annuì.

Jack –Perché me lo stai dicendo?!?-
Deila –Perché è sbagliato! A quale scopo uccidere così tante persone?-

Jack –E’ per questo che hai cercato di aiutarmi?-
Deila annuì ancora una volta.

Jack si tolse da sopra di lei.

Deila –Il nuovo nascondiglio di Joker non lo conosco. Non ce l’ha voluto dire. Credo che sospetti il mio tradimento-
Jack –Grazie Deila –

Deila –Per ringraziarmi … nemmeno un piccolo bacio?-
Jack –Per ringraziarti, non dirò a nessuno che sei stata qui. Per ringraziarti, ti darò il tempo di scappare quando sarà tutto finito. Per ringraziarti, alla fine spiegherò tutto a Bruce. Ma niente bacio, Deila -

Deila –Ma a te non piace nessuno ... no?-

–Vattene Deila, prima che cambi idea!- sbottò Jack dopo essere diventato rosso.

Deila anche se dubbiosa non se lo fece ripetere due volte e se ne andò passando dalla finestra.

“Grazie … Jack” pensò mentre saltava lontano dalla villa.
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Jack e i Titans sentiti degli strani rumori scesero nella Batcaverna.

Robin – Dov’è Stella?-
Corvina –non lo so Robin –

Cyborg –Bruce!-
BB –Ragazzi, perché Bruce ha questo sorriso …?-

Robin – gas-Smilex. Serve per far uscire di senno le persone e lasciargli stampato sul viso un sorriso-
BB –Agghiacciante-

Robin –Jack, Bruce ha l’antidoto. Dove lo tiene?-
Jack –Lo tiene vicino al computer, ma qui non c’è-

All’improvviso Bruce iniziò a ridere. Mentre rideva però, ripeteva una frase.

Bruce –Sotto … ahahah … sotto … il … tavolo … ahahah …-

Jack capì ciò che Bruce voleva dire.

Andò a Guardare sotto il tavolo che stava di fianco al computer e vi trovò una fialetta.

“Anti-toxic” c’era scritto sull’etichetta del tubetto.

Cyborg –Tu devi assolutamente spiegarmi come fai!-
Jack –Quando ne avrò tempo, sarò felice di farlo-

Detto questo iniettò il contenuto della boccetta nel collo di Bruce.
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Bruce si risvegliò nel suo letto.

Bruce –Ragazzi …-
Robin –Bruce, siamo tutti qui … tranne Stella. Ho provato a chiamarla, ma lei non mi risponde … abbiamo anche provato a cercarla, ma il suo localizzatore non risponde-

Bruce –Stella … Stella Rubia! Stella è stata rapita da Joker! Dobbiamo trovarla!-

Cyborg –Non sei ancora nelle condizioni adatte. Per ora cerchiamo di capire dove si trova il nascondiglio di Joker-

Bruce annuì.

TO BE CONTINUED …

Cosa succederà ora?
Che faranno i nostri eroi?

Una cosa è certa. Nel prossimo capitolo verrà fuori il passato di uno dei personaggi di questa ff.
Potete già immaginare di chi si tratta …

Alla prossima!
Mi raccomando, recensite!

Bloody_Alice97 

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Capitolo 17
*** Flaime Haze (parte 1) ***


FLAIME HAZE (PARTE 1)

Pioveva.

Erano le tre di notte.

Batman era su un grattacielo ad osservare le strade deserte.

Tutto taceva. Era come se il cielo volesse scaricare la sua tristezza tutta quella notte, tutta lì.

Tutta su Gotham City.

Il destino però non si sarebbe ripetuto come quella pioggia.

Non quella volta.

Non di nuovo.

Il cavaliere della notte continuò il suo viaggio solitario tra i tetti della città.
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Corvina –A che punto siete, Jessy, Cyborg?-
Jessy –Stiamo facendo il possibile, ma è difficile. Il segnale del localizzatore di Stella Rubia è molto debole-

Cyborg –Lasciamo lavorare il computer. Andiamo a riposarci ora-

Tutti uscirono dalla Batcaverna.

Tutti, tranne Robin.

Jessy si avvicinò a lui –La troveremo Dick … ora vai a riposarti-

Robin annuì.
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Aveva appena finito di piovere ed era tornato sereno.

Sul tetto Jack guardava il cielo.

Sentì qualcuno che si avvicinava a lui, ma non ci fece caso.

Poi questa persona parlò
-Posso sedermi qui?- chiese

Jack si voltò.

Era BB.

Jack si limitò ad annuire e poi tornò a guardare il cielo stellato.

BB si sedette e ripensò a ciò che Stella aveva detto riguardo al passato di Jack.

Un brutto passato.

BB –Jack … senti … ecco … “collaboriamo” da quasi una settimana … volevo chiederti … ecco … ehm …-

BB non sapeva davvero come chiederglielo, ma poi decise di agire d’istinto e glielo chiese senza pensarci, come era suo solito fare del resto.

BB –Voglio sapere il tuo passato! Non accetterò un no come risposta!-

Forse era stato un po’ troppo … diretto?

Jack abbassò lo sguardo e un sorriso amaro comparve sul suo volto.

Jack –Davvero lo vuoi sapere?-
BB –Si! Lo voglio!-

Jack –Ti metterebbe solo di cattivo umore-
BB –Io non ho più i miei genitori, non ho fratelli e il mio patrigno ha più volte tentato di uccidermi. Poi è arrivata Corvina che mi ha salvato. Devo la mia vita a lei e a te-

Jack –Tu non mi devi niente …-
BB –Ma mi hai salvato la vita!-

Jack –E che avrei dovuto fare?!? Lasciarti morire?!? Tu non mi devi niente-
BB –Se lo dici sul serio allora … va bene, ma adesso parlami del tuo passato!-

Jack –Davvero?-
BB –Non credo che sia peggiore del mio!-

Jack –Ok, ma ti avverto, non è bello …-
BB –Sono pronto!-

Jack alzò nuovamente lo sguardo verso il cielo stellato.

Jack – La storia è lunga quindi preparati, perché dovrò iniziare molto prima rispetto a quando sono nato per farti capire …-

BB annuì e iniziò ad ascoltare attentamente.

Jack iniziò a parlare
-Molto tempo fa su un pianeta lontano da qui, si stanziò un popolo di dominatori del calore. Alcuni dominatori del calore non avevano poteri, altri potevano utilizzare il calore degli oggetti inanimati che li circondavano a loro piacimento. Il pianeta era un luogo caldo (ricordate la storia che i poteri di Jack funzionano solo con il caldo?), così i dominatori avevano poteri illimitati.
C’erano poi dei dominatori … particolari.
Venivano chiamati Flaime Haze.
Questi dominatori del calore erano molto più forti del normale. Oltre a prendere calore da oggetti potevano prenderlo anche dalle persone.
Erano pochi, ma erano forti.
Così decisero di diventare i padroni dell’universo. Iniziarono a sottomettere prima il loro pianeta e poi i pianeti adiacenti.
Un giorno il pianeta dei dominatori del calore ghiacciò. Tutti i dominatori, a causa del freddo, morirono. I Flaime Haze intanto furono sconfitti ed eliminati per sempre. O almeno così …-

Jack si bloccò, fece un respiro profondo e poi ricominciò.
-Mia madre era una dominatrice del calore, ma non possedeva poteri.
Suo padre invece era un Flaime Haze, uno dei pochi che non aspiravano al controllo dell’universo. Quando mio padre sposò mia madre ebbero una figlia, mia sorella Evangeline. Lei non ha poteri. Ha i capelli color dell’oro e gli occhi verdi smeraldo, come mio padre … poi nacqui io.
Quando nacqui mia madre sapeva che ero un Flaime Haze. L’ultimo. Dopo la mia nascita mia madre si ammalò gravemente. Non poteva mai uscire dalla sua stanza.
Mi padre diede la colpa dell’accaduto a me …-

BB –Ma è una cosa senza senso! Non è colpa tua se tua madre stava male!-

Jack –Sai cosa significa Flaime Haze?-

BB scosse la testa.

Jack –Significa “Portatore di Morte”-

TO BE CONTINUED …

Ok … questa è solo la prima parte …
Per adesso vi lascio così.

Perché? Perché mi va xD
Perché io sono cattiva xD

Lasciate tante recensioni xD

Alla prossima,

Bloody_Alice97 


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Capitolo 18
*** Flaime Haze (parte 2) ***


FLAIME HAZE (PARTE 2)

BB –Portatori di che …?!? Stai scherzando, vero?-

Jack –No. Si dice che i Flaime Haze portino malasorte a chiunque gli stia accanto. Come i gatti neri-

BB –Ma è una cosa senza senso! Tuo padre non può aver davvero creduto che tu …-

Jack –Non sopportavo più quella situazione, così me ne sono andato.
Mia zia doveva partire per Thamaran. E’ una ricercatrice e voleva raccogliere delle informazioni sul pianeta di Stella. Ho deciso di andare con lei.
Così ho conosciuto Stella Rubia.
Dopo un anno nacque mia sorella minore, Tsukiko (Chiaro di Luna). Quando mia sorella nacque, mia madre … morì.
Anche Tsukiko era una Flaime Haze. Non riusciva però a controllare i suoi poteri. Aveva continuamente problemi.
Poi si ammalò di cancro. Cercai di curarla, ma non ci riuscii. Ero completamente inutile e mia sorella morì davanti ai miei occhi.
Dopo un po’ me ne andai anche da Thamaran e arrivai sulla Terra, dove incontrai Bruce mentre girava per Gotham City nei panni di Batman.
Mi prese con se nonostante gli avessi spiegato quanto fossero pericolosi i miei poteri. Anche se litighiamo spesso, gli sarò eternamente grato …-

BB –Ti ricordi quando ho detto che la mia storia è triste? Dimenticatene. La tua è anche peggio-

Jack –Questo non mi fa sentire più sollevato-

BB –Sì, lo so … posso immaginare … ma secondo me  non è …-

Jack –Non è stata colpa mia? E’ questo che vuoi dirmi? Tutti cercano di dirmi la stessa cosa da non so quanto tempo. Se fossi riuscito a usare i miei poteri quando qualcuno ne aveva bisogno, mia sorella Tsukiko sarebbe ancora qui … meglio ancora, se non fossi mai nato, molto probabilmente questo non sarebbe successo-

BB –Era destino Jack! Se tu non fossi nato tua madre non si sarebbe ammalata? Probabile. Ma se tua madre non si fosse ammalata e tuo padre non ti avesse dato la colpa dell’accaduto tu non te ne saresti andato con tua zia su Thamaran e non avresti incontrato Stella. Se tua sorella minore non fosse morta tu non saresti venuto qui sulla terra e non avresti incontrato Bruce. Mia madre diceva sempre che se il destino fa accadere qualcosa di brutto, presto accadrà qualche cosa di bello o viceversa. L’importante è ringraziare il destino e le scelte delle persone, belle o brutte che siano-

BB si alzò a guardare il cielo –In conclusione, non è colpa tua! Rilassati e goditi la vita, perché è questo ciò che vorrebbero facessi tua madre e tua sorella! Adesso ti va di andare a mangiare una fetta di torta?-

Jack –BB, perché lo fai?-
BB –Fare cosa?-
Jack –Questo. Dici una cosa intelligente e subito dopo la minimizzi con una battuta o una frase stupida-

BB –I miei genitori erano due scienziati. Essere figlio di due scienziati ti rende automaticamente figlio di due cervelloni-
Abbassò lo sguardo verso il giardino.
-Non voglio essere giudicato dai genitori che … avevo. Così cerco di essere diverso da come mi immaginano le persone. In ogni caso, e tu sei la prima persona a cui lo dico, amo la letteratura, soprattutto Shakespeare e Oscar Wilde e mi piace la fisica quantistica. Come ti ho già detto, nessuno lo sa-

Jack –Quindi io sono la prima persona a cui lo dici?-
BB –Sì-

Jack –Sei strano BB-
BB –Effettivamente … si-

Rimasero in silenzio.

BB –Io … scendo … grazie per avermi raccontato la tua storia-

–No, grazie a te- rispose Jack guardandolo
BB –E perché dovresti ringraziarmi?-
Jack –Per avermi ascoltato- gli sorrise.
BB ricambiò il sorriso e scese.

Prima di scomparire dietro oltre la finestra disse
BB –Jack ... ma tu … senti … sei mai stato innamorato?-

Jack –Sì-

BB –E come ci si sente?-

Jack –E’ come se qualcuno continuasse a prenderti a pugni nello stomaco, o ti conficcasse un paletto di ferro nel petto-
(ma che bello xD)

BB –Bene, allora credo o di stare male, o di essermi innamorato …-

Jack –Beh, anche se è cieca è come se Jessy riuscisse a vederti nell’anima-

BB si sentì avvampare.

BB –M-ma cosa st-stai dicendo? Io innamorato di J-Jessy … Ma f-figurati …-

Jack –Ma lo sai che a volte quando mento balbetto anche io?-

BB –M-ma o n-non sto b-balbettando, nè m-mentendo …-

Jack –Allora non sei innamorato di Jessy?-

BB –Non sto dicendo questo …-

Jack –Allora ti piace?-

BB –la sai una cosa? Non è importante! Io … vado! Scendo! Vado … a leggere qualcosa!!-

Jack –Come vuoi … ma ricordati che non mi hai risposto …-

BB scese rumorosamente le scale per evitare di sentire le ultime parole di Jack.
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Ricominciò a piovere.

Rievocare tutti quei ricordi aveva reso Jack ancora più triste.

La pioggia continuava a cadere.

Jack iniziò a piangere.

Senza accorgersene le lacrime gli cadevano dagli occhi e gli andavano a rigargli il volto, confondendosi con le gocce di pioggia.

Non si ricordava l’ultima volta in cui aveva pianto.

Non aveva mai pianto davanti a nessuno.

Lui piangeva solo davanti al cielo.

E ora anche il cielo stava piangendo.

Così era meglio.

C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.

TO BE CONTINUED … 


Ok ... con questo finisce la triste storia di Jack ...
Era abbastanza triste? (che domanda idiota direte voi -.-)
Beh, effettivamente sì, ma visto che volevo rendere il passato del "gatto" molto triste, volevo farlo per bene (che crudele)

Vabbè, alla prossima,
Bloody_Alice97

PS: LE RECENSIONI SONO L'OSSIGENO DEGLI AUTORI DI FF. GRAZIE =)

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Capitolo 19
*** Cioccolata calda e marshmallow ***


 CIOCCOLATA CALDA E MARSHMALLOW
Jack rientrò completamente bagnato.

Si mise davanti al camino acceso.
Era ancora fradicio.
Stava seduto per terra con le gambe incrociate.

-Ma che hai fatto?!?-

Si voltò.

Era Corvina che lo guardava.

-Sono rimasto troppo sul tetto- disse lui sorridendo sarcastico.

Corvina –Direi! Così ti prenderai un raffreddore! Stella aveva ragione … sei un’idiota!-

Jack fece una leggera risata.

Corvina se ne andò.

Dopo qualche minuto tornò con un asciugamano.

Corvina si sedette a gambe incrociate di fianco a Jack.

Jack si voltò verso di lei.

Corvina –Rimani immobile, stupido!-
Jack –Intendi continuare a insultarmi?-
Corvina –Fino a quando non sarai asciutto, gatto-

Corvina avvinò l’asciugamano ai capelli di Jack e iniziò ad asciugarli.

(ahahah, ma guarda che lo sa fare anche da solo Corvina xD)

Corvina –Dimmi la verità … tu sei un masochista!-
Jack –Più o meno …-

Corvina –Dimmi gatto … da quanto non torni sul tuo pianeta?-
Jack –Da un po’ …-

Corvina –Non ti manca la tua famiglia? Tuo padre, tua madre …-

Jack si mise ad osservare il fuoco che crepitava nel camino.

Corvina –Tu … ce li hai ancora i genitori?-
Jack –mia madre è morta-

Corvina si fermò.

-Mi dispiace … io …- cercò di dire.
–Fa niente. Non potevi saperlo- rispose Jack tornando a guardarla.

Corvina continuò ad asciugargli i capelli.

Jack –Perché perdi tempo con me? Non dovresti andare a cercare Romeo?-

Corvina –Zitto Paride. Pensa ad asciugarti-

Jack –Ma se lo stai già facendo tu …-

Corvina si bloccò di nuovo.

I loro sguardi si incrociarono.

Corvina lasciò cadere a terra l’asciugamano.

Abbassò lo sguardo.

Jack si avvicinò a lei.

Corvina sentiva il respiro del ragazzo vicino a lei.

I loro sguardi si incrociarono di nuovo.

Ciò che Corvina vedeva negli occhi di Jack era ignoto come una costa straniera che si raggiunge dopo notti e notti trascorse sull’oceano. Jack per qualche motivo si allontanò.

-Perché hai paura di me?- le sussurrò –fammi capire-

Esitò. Era la sua occasione, così Corvina sussurrò a sua volta –Non so nulla di te-
-Sono qui-  disse lui.

- Cos’è?- indicò la catenella che penzolava dal suo collo e il ciondolo che si vedeva attraverso la camicia bianca.

(per inciso la camicia è fradicia e mezza aperta. La camicia è bianca. Il bianco quando è bagnato diventa semi-trasparente. Ora potete sbavare insieme a me *-*)

Jack –E’ la piastrina che indica che sono un Flaime Haze -

Corvina –Ne vuoi parlare?-

Jack –No. Altra domanda?-

Corvina –Hai fratelli? Sorelle?-

Jack –Ho una sorella maggiore-

Corvina –Come si chiama? Quanti anni ha?-

Jack –Evangeline. Ha 20 anni-

Corvina –quindi avete … cinque anni di differenza?-

Jack –tre-

Corvina sgranò gli occhi –Un attimo … quindi … tu hai 17 anni?!? Sei più grande di me di 2 anni!-

Jack –E allora? Sono più grande di Stella di tre anni, dove sta il problema?-

Corvina –No, è solo che … sei più grande di me …-

–Te lo richiedo: qual è il problema?- Jack le sorrise

Corvina rispose –No, nessuno-

Questa volta fu Corvina ad avvicinarsi a Jack.

Non sapeva nemmeno perché lo stesse facendo.

Jack voltò lo sguardo verso il camino.

Jack –Ti va una cioccolata?-

Corvina si allontanò –Alle … quattro di mattina?-

Jack annuì continuando ad osservare il fuoco nel camino.

Corvina –Va bene-

Jack si alzò e tornò dopo pochi minuti con due cioccolate calde con marshmallow.

Corvina bevve un sorso dalla tazza.

Corvina –Buona! Cosa ci hai messo dentro per renderla così buona?-

Jack –Segreto-

Corvina –Va bene …-

Passò un po’ di tempo e quando ebbero finito di bere la cioccolata, mentre rimanevano nel più religioso silenzio, Corvina allungò la mano verso Jack e gli toccò il petto.

Corvina –Adesso non sei più bagnato …-

(e dovevi toccargli il petto per capirlo?!? Ahahah, Corvina attenta a non lasciati andare troppo xD)

Il cuore di Jack batteva lentamente.

Per qualche strano motivo, Corvina non aveva voglia di togliere la sua mano dal petto di Jack e per Jack, Corvina poteva rimanere lì anche in eterno.

Jack –Perché non cerchi Romeo?-

Corvina, senza muoversi, rispose –Non ti dovrebbe interessare-

Jack –E perché?-

Corvina –Perché tu sei Paride. Sei quello che tenta di convincere Giulietta che Romeo è quello sbagliato. Sei il cattivo che tenta di separarli-

Jack –Ah … capito …-

Corvina fece per staccarsi da Jack, ma lui la bloccò e disse
-Questo significa che non ti farò andare via-

Le sorrise.

Ma che sorriso era?

Era a metà tra il dolce e l’ironico.

Difficile da decifrare.

Quasi quanto il suo sguardo.

Indecifrabile.

Incomprensibile.

Impossibile da capire.

Corvina –Perché lo fai?-

–Fare che cosa?- chiese Jack continuando a sorridere e senza lasciare che la mano di Corvina scivolasse lontano dalla sua.

Corvina –Questo!-

Jack –Non ti capisco Giulietta-

Corvina –Sorridi-

Jack –E allora? E’ per caso vietato?-

Corvina –No! Ma … quando le persone sorridono lo fanno per la felicità … i tuoi sorrisi hanno sempre
una punta di amarezza-

Jack –Come prego?-

Corvina –Mi hai capito benissimo-
Fece una pausa.
-Non so cosa ti sia accaduto in passato, ma non puoi trascinartelo fino qui-

Jack –Non sei la più indicata per farmi una ramanzina su questo argomento …-

Corvina rimase in silenzio. Lei da tempo cercava di non dare sfogo ai suoi sentimenti non solo per i suoi poteri, ma anche per ciò che i suoi poteri creavano:un legame.

Con i suoi poteri Corvina era legata al padre Trigon e lei era rimasta intrappolata in questo ricordo anche dopo la morte di quest’ultimo.

Era vero. Non era la persona più indicata per fare una ramanzina del genere.

Corvina –Non è importante! Io sono così per i miei poteri, tu … perché? Perché i tuoi sorrisi sono sempre sarcastici e amari? Perché nei tuoi occhi non vedo altro che tristezza e solitudine? Quello che vedo nel tuo sguardo è solo sconforto, desolazione …-

Jack lasciò la mano di Corvina –Tristezza e solitudine?-

Corvina riprese la mano di Jack –Sì. Ma so che tu non mi dirai il perché-

Jack –vero-

Corvina e Jack si appoggiarono con la schiena contro la poltrona dietro di loro.

Corvina cambiò discorso e i suoi pensieri ricaddero sull'amica –Sono preoccupata per Stella Rubia …-

Jack –Io invece mi preoccupo più per Joker, Stella Rubia ha un caratterino …-

Corvina –Stella è la mia migliore amica … ma in questi ultimi giorni mi sono accorta che in fondo non la conosco poi così bene …-

Jack –Tutti abbiamo dei segreti. Nemmeno io la conosco bene-

Jack si avvicinò a Corvina, ma lei si voltò a guardare il camino.

Jack –Ok … Perché lo fai?-

–Fare cosa?- chiese Corvina continuando a fissare il camino.

Jack –Questo-

Corvina –Non ti capisco, Paride – continuava ad osservare ciò che stava davanti a lei, senza girasi verso Jack, per non incontrare il suo sguardo.

Jack –Non mi guardi mai negli occhi se non per più di pochi secondi-

Corvina insisteva nel guardare il camino –Non è assolutamente vero …-

Jack –Perché menti?-

Corvina diventò rossa –Io non sto mentendo …-

Jack –Si, invece. Menti. Perché sei diventata rossa?-

Corvina –Ma io non sono diventata rossa …- disse nel tentativo di mascherare la verità.

Inutile.

Jack la prese per il mento e la fece girare. Si avvicinò ancora di più e appoggiò la sua fronte a quella di Corvina.

(cavolo … quanto vorrei essere al posto di Corvina … beh, in effetti, ci sono … ma solo nei miei sogni! Nd me) (strani sogni che fai … Nd BB) (E tu che centri? Và a leggerti un libro! Nd me) (Ok, ok vado … Nd BB)

–Strano … sei rossa, eppure non hai la febbre …- le disse sorridendole.

Jack sfiorò le labbra di Corvina con il pollice.

Corvina non riusciva quasi a respirare.

Avere Jack così vicino la rendeva quasi nervosa.

Quante volte ancora Jack aveva intenzione di far fermare il suo cuore?

Molte altre volte probabilmente e lei avrebbe continuato a rimanere ferma, senza opporsi.

Jack si allontanò e guardò fuori dalla finestra che era alla sua destra. (ho fatto la rima -.-“)

Corvina appoggiò la testa sulla spalla di Jack.

Jack –Romeo non apprezzerebbe-

Corvina –Ma Giulietta è stanca …-

I minuti che seguirono furono caratterizzati dal silenzio.

Un silenzio strano.

Nessuno si mosse.

Dopo un po’ Corvina si addormentò, così Jack la prese in braccio e la portò in camera.
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Erano quasi le cinque.

Mise Corvina sul letto.

Lei si rigirò su un lato, dandogli le spalle.

–tristezza e solitudine …- Jack sorrise.

Fece per andarsene, ma Corvina lo prese per il braccio.

Jack  si voltò.

Corvina –Ho freddo-

–E cosa vuoi che faccia Giulietta?- chiese lui avvicinandosi al viso di lei.

Corvina non rispose, ma tirandolo verso di lei ripeté –ho freddo-

Jack si avvicinò di più a lei.

Il gatto era ancora umido, ma il suo respiro era caldo.

Corvina si sentiva strana vicino a Jack, ma si sentiva anche … al sicuro. Come se niente potesse mai farle del male.

Si addormentò.

Jack le diede un bacio sul collo (*-*) e uscì in silenzio dalla camera.


TO BE CONTINUED … 

Allora? Visto che al momento mi ispira di più la storia "Jack x Corvina" lascio da parte (almeno per ora) la storia dei micro-chip.

Allora, lasciate come al solito tante recensioni,
al prossimo capitolo =)

Bloody_Alice97

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Capitolo 20
*** Smile :) ***


SMILE J

Alle sette del giorno dopo tutti si svegliarono e ricominciarono le ricerche.

Dove poteva essere Stella Rubia?

Dove l’aveva portata Joker?
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Nel frattempo, nell’ex manicomio criminale di Arkham Asylum …

–Cosa vuoi da me Joker!?!- urlava l’aliena mentre tentava di liberarsi dalle catene con cui Joker l’aveva legata e che per qualche strano motivo le impedivano di usare i suoi poteri.

Joker –Hai troppa fretta mia cara Black Moon, amica mia-
Gli occhi di Stella si illuminarono di rabbia –IO. NON. SONO. TUA. AMICA!-

Joker –Quanto rancore ti porti appresso Stella Rubia. Comunque te lo spiegherò. Il mio obbiettivo è molto semplice: far esplodere una parte di Gotham City-

Stella –Perché lo fai Joker?!? Perché?!?-
Joker –Perché? Non capiresti mia cara-

Stella –Perché vuoi distruggere Gotham City? Che cosa ti hanno fatto queste persone?-
-Non capiresti!- urlò Joker.

Stella –Dimmi perché. A te piace parlare Joker. Lo so. Allora perché non mi racconti il tuo passato?-

Joker –Se proprio devo avere un passato, preferisco avere più opzioni possibili-

Si fermò a pensare per qualche istante, poi disse

-Ti racconterò una storia. Parla di un giovane giornalista di New York, Daniel Jack White, Daniel per gli amici. Sposato, con due figli. Aveva una vita felice.
Poi fu licenziato, perché un articolo che aveva scritto poteva diventare “compromettente” per il futuro sindaco della città.
Questo Daniel si trasferì a Gotham City. Dopo un mese intero passato a cercare un lavoro Daniel non lo trovò, così sua moglie decise di divorziare. Un giorno se ne andò, seguita dai figli. Daniel rimase solo.
A quel punto doveva guadagnarsi da vivere, così iniziò la sua carriera criminale. Una sera si ritrovò a derubare proprio la famiglia Wayne, che se ne stava fuori da un teatro insieme al loro marmocchio. Naturalmente arrivò la polizia.
Dopo un po’ Daniel iniziò a farsi chiamare "Cappuccio Rosso" e successivamente tentò di sabotare una fabbrica di prodotti chimici. Batman però intervenne e Cappuccio Rosso, per sfuggirgli, cadde in un bacino pieno di mistura chimica-

Stella –Per poi dopo riemergere tramutato nel Joker. Per questo lo  fai Daniel? Per vendetta contro Batman? Tu hai ucciso i suoi genitori! E poi perché altro? Per vendetta contro quelli che ti hanno tolto il lavoro? Per questo ti sei lasciato andare così?-

Joker –Quando sono uscito da quel brodo chimico mi sono sentito diverso, poi ho capito che quella trasformazione aveva rivoluzionato a mia vita! Ora il mio unico scopo è vendicarmi di coloro che mi hanno rovinato l’esistenza!
E partirò dalla casa di Bruce Wayne, dove ci sono i tuoi amici ignari del pericolo, per poi passare alla centrale di polizia del Commissario Gordon, dove Barbara cerca insieme al suo padre adottivo di trovarti, la casa Gordon dove la tua cara amica Jessica sta riposando, il comune e l’ospedale-

Joker evidenziò i punti sullo schermo del computer dietro di lui e uscì uno smile (J)

Stella –Tu sei pazzo! Te lo impedirò!-

Joker –No, tu mi aiuterai! Vedi … per rendere questi micro-chip delle vere e proprie bombe, ho bisogno di una grande energia, per far esplodere il nucleo radioattivo. Inizialmente ho pensato al gatto, ma lui è difficile da prendere, così ti ho cercata e ti ho trovata a Jump City. Con i tuoi poteri riuscirò a prelevare l’energia necessaria per raggiungere il mio obbiettivo!-

Stella –Mai! Preferirei morire!-

Joker –Tranquilla. Ho calcolato che lo sforzo che farai sarà così grande che alla fine il tuo corpo cederà e potrai andare da tua madre-

Stella liberò tutta la sua rabbia e cercò di spezzare le catene, ma queste iniziarono a risucchiare la sua energia.

Joker –Lascia perdere! E’ tungsteno, un materiale altamente resistente e conduttore. Tutta l’energia che rilasci và a confluire nel generatore che trasmette energia ai micro-chip-

Mentre le catene prosciugavano la sua energia Stella si sentiva mancare.

-Robin ... Robin ...- sussurrò

Alla fine svenne.

TO BE CONTINUED …

Cosa accadrà a Stella Rubia?

I ragazzi la troveranno?

Joker riuscirà nel suo intento?

Lasciate tante recensioni xD

Bloody_Alice97 

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Capitolo 21
*** Non dovresti fidarti, non di me ***


NON DOVRESTI FIDARTI, NON DI ME

Jack era sul tetto.
Ma non era solo.

-Arkham-

-Perché proprio Arkham?- chiese

-E’ la prima cosa che mi è venuta in mente pensando a Joker. Allora?-

-Sì, giusta intuizione. Joker è ad Arkham - confermò

-Perché ci aiuti?- le chiese

-Te l’ho già detto. E’ sbagliato-

-E te ne saresti accorta solo ora?-

Non rispose.

Jack -So che c’è un altro motivo, Deila -

Deila rimase in silenzio.

-Allora?- insisté Jack

Deila non proferì parola.

Jack - Deila …-

Niente.

Religioso silenzio.

-Va bene, non me lo dire. Per me fa lo stesso- disse Jack arrendendosi.

Il cielo era coperto.

Il sole non si vedeva.

Tutto era nell’ombra.

Tutto taceva.

Deila –Gli altri Jokerz stanno sistemando i micro-chip per Gotham City-

Jack –E dove?-

Deila –Non lo so. Joker mi ha detto di tenerti d’occhio. E’ quello che sto facendo … in un certo senso …-

Jack –Ripetimi perché dovrei fidarmi di te-
Deila –Sono qui-

Jack si voltò a guardare Deila.
Jack –Sì, lo vedo-

Deila –Non so quando Joker ha intenzione di far esplodere i micro-chip, quindi vi conviene fare in fretta … a ritrovare la vostra amica, intendo-

Jack –lo so. Se ne stanno già occupando gli altri-
Deila –Allora perché tu sei qui?-

Jack –Per evitare che qualcuno dei Jokerz vada a ficcanasare nella Batcaverna -

Deila –Per questo ti diverti tanto a parlare con me?-
Jack –Più o meno-

Deila –Non dovresti fidarti, non di me-

Jack si voltò di nuovo a guardare il giardino.

Jack –Ma se hai appena detto che invece dovrei farlo-
Deila –Non l’ho mai detto esplicitamente-

Jack sorrise –Quindi devo fidarmi sì o no?-
Deila –Devi stare attento gatto. Potrei voltarti le spalle in qualsiasi momento-

–Ma lo sapevi che i gatti hanno i riflessi molto più sviluppati rispetto agli esseri umani?- disse Jack ironicamente, poi si alzò e iniziò a guardare Deila dritta negli occhi.

La ragazza arrossì e distolse lo sguardo.

Deila –Allora spero che i tuoi riflessi ti possano essere d’aiuto-

Deila saltò giù da tetto e si allontanò.

TO BE CONTINUED …

Ok … questo capitolo era parecchio corto, ma così vi tengo di più sulle spine xD

Comunque … si sa che le recensioni sono l’ossigeno di noi autori, ma anche un po’ di pubblicità a volte
fa comodo ;D

Bloody_Alice97 

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Capitolo 22
*** E' odio? Amore? O pura e semplice paranoia? ***


E’ ODIO? AMORE? O PURA E SEMPLICE PARANOIA?

Batman era sul tetto (a mo’ stanno tutti sul tetto -.-) insieme a Jack (e te pareva -.-).

Batman –Arkham? Perché hai pensato ad Arkham?-

Jack –Beh, è nello stile di Joker-

Batman –Allora andiamo. Tentare non ci costa nulla-

Batman scese nella Batcaverna.
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Corvina era salita sul tetto.

(ma la finite di salire sul tetto? Nd me) (Sei tu che scrivi questa ff genia! Nd Corvina) (ah, si … è vero … Nd me)

Corvina –Ma tu non ti stanchi mai di guardare il cielo?-

Jack –No. E tu perché non vai a cercare Romeo?-

Corvina –Prima devo risolvere un altro problema-

Jack –Cioè?-

–Tu!- rispose lei tutto d’un fiato.

Jack –Io?-

Corvina –Sì, il modo in cui ti comporti mi lascia sempre spiazzata. Non riesco mai a capire cosa pensi e questo mi rende terribilmente nervosa. Sei ambiguo-

Jack –Ma così non sarebbe divertente …-

Corvina ne aveva abbastanza. Doveva capire cosa girava per la testa di quel ragazzo prima di impazzire completamente.

Si mise davanti a Jack, che stava seduto con le gambe incrociate.

Corvina –perché non mi dici a che pensi?-

Jack  non rispose e volse lo sguardo da un’altra parte.

Corvina prese Jack per le braccia e si mise sopra di lui.

(ok … mettiamo un freno ai tuoi pensieri pervertiti Nd Corvina) (… troppo tardi xD E comunque, tanto per dire … Jack ha la camicia mezza aperta xD Nd me) (Finiscila con questi particolari stupidi! Nd Corvina) (se se … non mentire lo so che ti piace la situazione Nd me) ( … *////* … Nd Corvina)

Corvina - Mi sono accorta che ti sono sempre intorno, ma non capisco: è odio? O … amore? O forse è pura e semplice paranoia?-

“O amore …” pensò Corvina “e se lui non fosse Paride, ma … se io gli … allora perché non me l’ha detto? Lui mi ha convinto di essere Paride, ma ora … non sono più così sicura …”

–Davvero non  lo so Giulietta- rispose lui invertendo le posizioni.

La piastrina che Jack portava al collo penzolava tra lui e Corvina.

Guardandolo negli occhi, lei finalmente capì tutto.

Tutto le era più chiaro.

Corvina –Mi hai mentito …- esitò - ... Romeo-

Jack si tolse da sopra Corvina e si rimisero seduti.

Invece di scostarsi completamente Jack si fece nuovamente più vicino.

Jack –Non ti ho mai mentito a proposito di Romeo. Ti ho detto che dovevi cercarlo-

Corvina –Sì, ma mi hai anche detto che sarei stata meglio con Paride! –

Jack sorrise di fronte al tono accusatorio di lei –Sei stata tu a dire che io ero Paride …-

Corvina –E tu me lo hai lasciato credere!-

–Sì, l’ho fatto- Jack le sfiorò il mento con tenerezza, domandandosi come mai lei si sforzava di non sorridergli.
–Perché era quello che tu volevi io fossi. In me desideravi vedere il nemico. Era il tuo unico modo di relazionarti con me-

Corvina aprì la bocca per protestare ma si rese conto che lui aveva ragione.

Jack si avvicinò ancora di più e sfiorò le labbra di lei con le sue.

Corvina alzò una mano e gliela appoggiò sul petto.
Al calore del suo cuore che le pulsava contro il palmo, si sentì sopraffare da una gioia immensa e irrazionale che arrivava da chissà dove
–Mi piaci-

Lui sorrise.

Quanto durò il loro bacio forse nessuno lo saprà mai. Fu uno di quei momenti che nessuno scienziato può tradurre in numeri, per quanto sforzi faccia.

Ma quando il mondo esterno si materializzò di nuovo, tutto quello che la circondava era confuso, enormemente confuso, ma anche più luminoso di prima.

Era come se il cosmo intero si fosse sottoposto ad un restauro integrale dall’ultima volta che Corvina l’aveva guardato … o forse prima non l’aveva mai guardato nella maniera giusta.

Non riuscirono a rivolgersi la parola, perché Bruce chiamò loro e gli altri Titans.

Tutti scesero nella Batcaverna.

Era ora di fare una piccola visitina a Joker.

TO BE CONTINUED …

Cavolo xD

Ho superato me stessa xDxD

Questo capitolo me lo sono inventato tutto mentre io e un il mio migliore amico "Top" (che mi aiuta con le battute idiote di BB) mangiavamo un panino e guardavamo “Il Signore degli anelli”

Lui ovviamente ha detto che la scena era troppo smielata (senso del romanticismo pari a zero -.- poverina la sua ragazza -.- peggio di BB -.-), ora lascio a voi decidere cosa ne pensate xD

Lasciate tante recensioni e aspettate i prossimi capitoli, perché gli “sviluppi” sono appena iniziati ;D

Ci vediamo,

Bloody_Alice97 

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Capitolo 23
*** Traditrice ... ***


TRADITRICE …

Gotham City, Arkham Asylum, 23/12/11, ore 23:00

BB –Ma che bel posto …-
Cyborg –Non è proprio il momento per le battute di spirito BB-

BB –Okay … cercavo solo di eliminare la tensione …-
Corvina –Rinuncia-

Batman –Entriamo-

BB –Io magari … resto qui … a fare la guardia … sapete … nel caso Joker scappasse … sarei qui pronto a fermarlo …-

Jack prese BB per un braccio –Tu invece rimani con noi, coniglio-
BB –Ma lo sai che i gatti li mangiano i conigli? Tu sei vegetariano vero?-

Jack trascinò BB dentro il manicomio.
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Corvina –Ecco il posto perfetto per te BB. Un manicomio-
BB –Non sei divertente-

Cyborg –Mi metterei a ridere, se fosse il momento giusto. Ma non lo è-
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I Titans e Batman entrarono in una grande stanza, completamente vuota.

Solo una finestra faceva passare i raggi della luna e illuminava in parte la stanza con una fioca luce.

Dall’ombra della stanza comparvero i Jokerz.

Bonk, Chucko, Gohul, Woof, Deidre e anche Deila.

Avanzavano verso di loro.

Cyborg –Perfetto! Ci faranno perdere un sacco di tempo!-
Jack –No, non se noi li teniamo occupati mentre Batman e Robin vanno da Stella Rubia –

Batman –Qualcosa mi dice che non hanno intenzione di perdere questa volta-
Jack –Ti fidi di noi?-

Batman rimase immobile per qualche istante, poi prese la porta alla sua destra e se ne andò con Robin.

Robin –Buona fortuna-
Cyborg –Buona fortuna a te amico-
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BB –fantastico … io ho un conto in sospeso con Woof –

Woof ringhiò.

Deidre –Noi abbiamo il micetto! Vero, sorellina?-
Deila –Sì … certo …-

Bonk –Io voglio la tizia con il cappuccio-

Gohul –E a me tocca il mezzo-robot-
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(Mentre Cyborg e BB combattevano …)

Deidre fu messa subito al tappeto da Jack.
Evidentemente la caviglia non le era guarita del tutto.

Rimase stesa per terra.
Non riusciva a rialzarsi.

Deila tentò di dare un pugno a Jack, ma lui la bloccò.

Jack –Non ti stai impegnando molto, Deila –
Deila –Si nota tanto?-

Jack le mollò la mano e lei gli diede un calcio, ma lui lo schivò.

Jack –Un po’-

Deidre di rialzò e prese Jack alle spalle.

La evitò per poco.

Bonk continuava a dare pugni allo scudo di Corvina, quando questo cedette e lei cadde a terra.

Chucko –Bonk, ci pensiamo noi a questi qui, tu và dal pipistrello e dal suo amico mascherina!-

Bonk se ne andò.

Corvina cercò di rialzarsi, ma Deidre le diede un pugno nello stomaco.

Jack si voltò e provò ad andare da Corvina, ma su ordine di Chucko Deila fu costretta a fermarlo con un calcio.
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Intanto Batman e Robin …

Robin camminava velocemente, Batman da dietro lo osservava.

Batman –Sei molto amico di Stella, a quanto vedo …-

(sì, e tu sei orbo e non capisci n’a mazza -.-)

Robin si fermò e si voltò –Se le accadesse qualche cosa … io … morirei-

Riprese a camminare più velocemente di prima.

Batman lo seguiva in silenzio.
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Stella si era ripresa e si mise ad osservare Joker che guardava ciò che stava succedendo fuori dalla stanza attraverso le telecamere. Si potevano sentire anche le conversazioni

Joker –Ma guarda un po’ … ci sono i tuoi amici … e Bruce e il tuo amichetto Robin stanno venendo da te … ma lo hai sentito? Se ti accadesse qualche cosa lui morirebbe! Che carino!-

Stella –Non ti permetterò di fare del male ai miei amici!-

Stella ricominciò a dimenarsi, ma quelle catene le prosciugavano energia ogni qual volta lei tentava di romperle.

Joker –Te l’ho detto, è inutile!-

Stella –Ragiona Daniel! So che infondo sei consapevole che ciò che stai facendo è sbagliato!-

Joker –No! Questo è giusto! E quando il caricatore di energia sarà al massimo, tu avrai ancora abbastanza forze per poter vedere il grande bum finale!-

Joker indicò una finestra del computer, in cui era raffigurata una sbarra il cui indicatore, verde smeraldo, si stava alzando.
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Cyborg aveva legato come salami Chucko, Gohul e Woof.

Mancavano le sorelle Dee-Dee.

Deidre –Non ci avrete ma …-

Deidre non finì la frase, perché Deila la colpì allo stomaco con il ginocchio.

Deidre cadde a terra, piegata in due per il dolore.

Mentre Jack la legava, la ragazza continuava a ripetere alla sorella –Traditrice … Traditrice …
Traditrice …-

Deila chiuse gli occhi e voltò la testa.

Deila –Seguitemi …-

Deidre –Perché sorella?!? Perché?!?-

Deila si mise davanti alla sorella, si abbassò e mettendole una mano sulla spalla disse –Perché quello che facciamo è sbagliato, e tu lo sai-

Poi si rialzò e fece segno ai Titans e a Jack si muoversi.

Li portò davanti a una porta, la stessa che avevano usato Batman e Robin per andare da Stella.

Deila la aprì e fece passare tutti.

Prima di richiudere la porta alle sue spalle, un ultimo urlo riecheggiò nella stanza e andò a spezzare il cuore della ragazza.

-TRADITRICE!!!!- le gridava Deidre con tutto il fiato che le rimaneva in gola, mentre quella fitta allo stomaco le faceva male più di qualsiasi altro colpo mai subito.

Una traditrice.

Ecco cos’era Deila.

Ma lei sapeva che era la cosa giusta.

Non si voltò e chiuse la porta.

Le grida non si sentivano più.

TO BE CONTINUED …

Ok! Ci siamo quasi!

E’ quasi finita!

Mi sento triste al solo pensiero … D:

Aspetto le vostre recensioni e spero che continuerete a leggere questa ff,

Bloody_Alice97 

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Capitolo 24
*** Questione di ... FIDUCIA ***


QUESTIONE DI … FIDUCIA

Bonk stava per raggiungere Batman e Robin, che intanto l’avevano sentito.

Robin –Lascia andare avanti me-
Batman –preferirei che affrontassi Bonk … Joker è peggio-

Robin –Non m’importa se in gioco c’è la vita della persona che amo-

Batman cercò di convincere il ragazzo, ma lui lo bloccò –Ti fidi di me?-

Batman aveva bisogno di pensare prima di rispondere, ma i passi di Bonk si facevano sempre più vicini.
Non poteva permettere che la stessa sorte della madre ora toccasse anche alla figlia.

Non ci pensò di più e disse sicuro –Sì. Ora vai-
Robin annuì e se andò.

Scomparve nell’oscurità del corridoio.

Intano Bonk era già davanti a Batman.

Lui lo atterrò facilmente.

Il cavaliere della notte andò avanti.
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Corvina osservava Deila che camminava davanti al gruppo.

Corvina –Perché dovremmo … fidarci di te?-
Deila –Non vi ho detto che dovete fidarmi di me-

Corvina non riusciva a fidarsi di nessuno che non fossero i suoi amici.

Dopo Terra, stava bene attenta.

Non voleva più soffrire come prima, come quando una delle sue amiche l’aveva tradita.

Dava poca fiducia a poche persone, ecco cosa faceva ora.

Dal tronde anche sulla Terra c’era il detto che a Stella Rubia piaceva tanto: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Peccato che lei si fidasse troppo di tutti, lei invece no.

Continuò a camminare insieme ai Titans e a Jack.
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Batman intanto aveva raggiunto Robin.

Robin –Secondo te siamo vicini?-

Si sentirono delle urla.

Era Stella Rubia.

Batman –Sbrighiamoci-
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Stella –Smettila Daniel! Sei ancora in tempo!-
Joker –Daniel non esiste più, ora esiste solo il Joker!-

Stella doveva trovare un modo per convincere Joker.
Poi si ricordò di una cosa.

FLASH BACK
Otto anni prima, Thamaran, primavera, giardini reali.

Sotto un albero, all’ombra …

Stella –Se una persona ha un brutto passato e nessuno ne sa nulla, ma io voglio capire quale sia … come faccio, fratellone?-

Jack – Puoi sempre usare la magia-

Stella –Sono seria fratellone!-

Jack –E io più di te Kori-chan!-

(per chi non lo sapesse … -chan è un suffisso giapponese, sarebbe un vezzeggiativo, come dire “Stellina” … non è importante, ma sono un’ appassionata di manga/anime, quindi mi è venuto in mente ^^)

Stella si alzò in piedi –E come posso fare?-

Jack –Ce l’hai presente il grande libro rosso in biblioteca? Quello scritto in Tamaraniano antico?-

Stella –Sì, la lingua dei morti che studio …- fece una smorfia.

Jack si mise a ridere –Si, quella-   tornò serio - A pagina 2227, in fondo, c’è una specie di formula per leggere i ricordi delle persone-

Stella –Davvero?-
Jack –Ti fidi di me?-

Stella –Certo- abbracciò Jack –Grazie fratellone, sei il migliore!-

Jack –Kori-chan così soffoco!-
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“Sei il migliore Jack” pensò l’aliena mentre faceva mente locale.

La formula era … era … ah, si certo!

Xin me inspichere animae, qued intelmigaere poxit queanubimis.
X
in me inspichere animaeschirempotxum pretaeritae.
Nuncumvextraememoriam, adfectibius,tiusmetuis, serviunent mihiae

Stella pronunciò a bassa voce quelle parole, mentre pensava al loro significato:
Permettimi di vedere nella tua anima, affinché io possa capire cosa la offusca.
Permettimi di vedere nella tua anima, affinché io possa conoscere il tuo passato.
Ora i tuoi ricordi, le tue emozioni, le tue paure, appartengono a me


In pochi secondi Stella Rubia riuscì a vedere tutta la vita di quello che prima era Daniel Jack White e ora era il criminale più temuto a Gotham City.

Stella –Avevi una vita felice!-

Joker –Avevo, cara Stellina, avevo. Non più ormai-

Stella –Se i tuoi figli ti vedessero ora … sei ancora un padre, Joker. Pensaci! Cosa accadrebbe se tua figlia Miriam fosse sotto il mirino del tuo obbiettivo, pensa se là in mezzo, tra tutta quella gente, ci fosse Harley!-

(Stella sta alludendo alla figlia di Joker, madre di Dee-Dee e alla ex fidanzata Harley Quinn, nonna di Deila e Deidre)

Stella –Sai bene che già Jeannie è morta a causa di una bomba, insieme a Mike ed Andrew. Lei era la tua prima moglie, quando tu ancora non eri il Joker!-

(Mike e Andrew sono i nomi dei due figli, inventati dalla sottoscritta)

Joker –Come lo sai!-

Stella –Jeannie è morta con i suoi due figli alla banca di Gotham City quando Cappuccio Rosso ha tentato di rubare i dieci milioni custoditi all’interno!-

Joker –Come lo sai!-

Stella –Se ora lasci che quei micro-chip esplodano, potresti perdere altre persone a te ancora care-

–Di caro a me, ci sono solo io! Dio mi ha tolto tutto, si è divertito a giocare con me!- urlò Joker e fece per premere il pulsante che doveva attivare i micro-chip.

Stella –Non so a che Dio ti riferisci, ma sono sicura che nemmeno il tuo Dio gioca a dadi con la vita delle persone-

Joker –Non ho più niente …-
Stella –Hai ancora una famiglia-

Joker si bloccò. Il suo dito era paralizzato, a pochi centimetri dal pulsante.

Stella –Ti fidi di me, se ti dico che niente è perduto per sempre?
Ti fidi se ti dico che niente di male dura per sempre?
Ti fidi di me se ti dico che ciò che stai facendo è sbagliato e potresti pentirtene per sempre?-

Joker rimase immobile per alcuni istanti, poi abbassò il braccio e si mise a fissare l’indicatore verde.

Era quasi completo.

Stella si sentiva sempre più stanca.

La testa le girava vorticosamente.

Sentiva il suo cuore battere all’impazzata.

Tutto attorno a lei si faceva più sfocato.

Aveva il respiro pesante, le mancava l’ossigeno.

All’improvviso le sembrò di sentire un flebile “Mi fido”, pronunciato da una figura ormai impossibile da distinguere davanti a lei.

L’unica cosa che udì in seguito fu il suo nome pronunciato da Robin.

Sentì il suo profumo, e poi tutto piombò nell’oscurità più fitta.

I Titans arrivarono insieme a Deila.

TO BE CONTINUED …

Cavolo! Questa si che è suspense! xD

Chissà cosa accadrà adesso che Stella … no, no, no! Sto dicendo troppo!

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Bloody_Alice97 

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Capitolo 25
*** E' finita ***


ATTENZIONE! MESSAGGIO IMPORTANTE!

Ormai è finita! (non per altro è il titolo del capitolo).

Ma non è finita!
(un po’ contradditorio … Nd BB) (zitto, lasciami finire Nd me)

Questo non è l’ultimo capitolo, ce ne sarà un altro, poi stop … o almeno forse … magari ne faccio altri due … magari no … dipende dalle idee …

Inizierò comunque un’altra ff, che farà vedere cosa accadrà dopo quest’avventura ^^

Spero seguirete anche quella xD

Bene, andiamo “verso l’infinito e oltre” (come disse quel tale di Toy Story xD)


E’ FINITA

Deila –Credo che Deidre se la prenderà parecchio con me quando uscirà di prigione …-
Cyborg –Non può andarti tanto male!- disse Cyborg sorridendole.
Deila arrossì leggermente –Grazie …-

BB –Però, sei bionda! Non me lo sarei mai aspettato!-
Deila –Ci sono molte cose che non sapete di me … non ancora almeno!-
Bruce –Io e Jack avremo tutto il tempo …-

Calò il silenzio.

Ora che era finita, i Titans dovevano tornare a Jump City.

Questo significava …
Dover salutare Jessy.
Dover salutare Deila.
Dover salutare Bruce.
E anche Jack.

Corvina sentì improvvisamente un dolore incredibile al petto
Ora che aveva compreso ciò che provava, proprio ora, dovevano lasciarsi?

BB –Ma è quasi Natale ragazzi! Oggi fino a prova contraria è la Vigilia!-

Jessy – Certo BB, ma … Stella … lei … non si è ancora svegliata …-

Ricadde i silenzio.
Jessy -Vado a ... vedere come sta ...-
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-Svegliati, svegliati!-

Quella voce le rimbombava nella testa da troppo tempo ormai.

Quando tutto era piombato nell’oscurità dopo aveva iniziato a sentire un caldo incredibile.

Poi un bagliore immenso.

Una luce folgorante che l’aveva investita e accecata.

-Svegliati, svegliati!-

Di nuovo quella voce.

Era la voce di una donna.

Era familiare …

-Mamma!- urlò svegliandosi.

Si guardò intorno.

No, non c’era.

“Ovvio” pensò “Mia madre è stata uccisa da Joker … Joker …”

-Daniel!- esclamò.

Abbassò lo sguardo.

Chissà che fine aveva fatto.

Qualcuno entrò.

Era Jessy.

Stella –Ciao Jessy –

Jessy –Stella Rubia! Grazie al cielo!-

Si avvicinò al letto e abbracciò l’aliena.

Stella –Oh, Jessy, cos’è accaduto? Non ricordo … dov’è Robin? E gli altri?-

Jessy lasciò l’amica e si mise a sedere sulla sedia dietro di lei.

Jessy –Davvero non ricordi?-

Stella –No-

Jessy –Me l’ha raccontato BB …-
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ECCO COS’ERA SUCCESSO …

Stella svenne tra le braccia di Robin, che ripeteva il suo nome.
Corvina le prese il polso –Il polso è freddo e il battito del suo cuore … è debole …-
BB –Cosa possiamo fare?-
Deila –Ho un’idea …-
Prese le catene di tungsteno che legavano Stella e le avvicinò a lei.


Batman intanto prese Joker e lo ammanettò.
Stranamente lui non si oppose e per la prima volta sul suo volto quel suo solito sorriso agghiacciante scomparve, per lasciare spazio a uno sguardo incredibilmente triste.
Barbara portò via i Jokerz, tranne Deila, e lo stesso Joker, che camminava con la testa bassa e gli occhi persi nel vuoto.


Deila invertì il processo per prendere l’energia a Stella, che in questo modo tornò alla ragazza.
Ora il battito di Stella era tornato alla normalità.
I Titans la portarono a casa, nella stanza di Bruce.

Robin rimase con Stella tutta la notte.

Bruce lo convinse a lasciare Stella da sola, dicendogli che prima o poi si sarebbe svegliata.
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Stella –Robin è rimasto con me … tutta la notte …-

Jessy annuì sorridendo –Era preoccupato, non ti svegliavi e il tuo respiro era leggero. Ora è in camera sua a riposare. Sarà felice di sapere che adesso stai meglio-

Stella –Jessy … quindi Daniel … cioè Joker … è in prigione?-

Jessy –Sì. Non si è mosso. Non ha nemmeno tentato di evadere. Barbara mi ha detto che per un certo periodo di tempo ha continuato a ripetere “Mi fido” … che vi siete detti Stella?-

Stella ripensò a ciò che era accaduto all’Arkham Asylum …

FLASH BACK
Stella –Ti fidi di me, se ti dico che niente è perduto per sempre? Ti fidi se ti dico che niente di male dura per sempre? Ti fidi di me se ti dico che ciò che stai facendo è sbagliato e potresti pentirtene … per sempre?-
FINE FLASH BACK

(ma che flash back del cavolo è?!? Nd me) (sei tu che scrivi la storia! Nd Stella) (ah, si … è vero … Nd me)

Stella –Niente di importante. Credo solo che abbia capito che tutto ciò che stava facendo era sbagliato-
Jessy –Ok … se lo dici tu …-

Stella –Va bene … cambiamo discorso! A te piace Jack?-
Jessy –Cosa?-

Stella –Ti ho chiesto se ti piace Jack-
Jessy –Jack? Certo che mi piace!-

Stella –Sul serio?!?-
Jessy –Certo! E’ il mio migliore amico!-

Stella –Ah … in quel senso ti piace …-
Jessy –Tu credevi nell’altro senso? No, no! Jack mi piace, ma come amico!-

Stella –Allora chi ti piace?-
Jessy –Ehm … n-nessuno …-

Stella –Ah, davvero?-
Jessy arrossì – C-certo che no!-

Stella –Strano, perché dopo Jack pensavo a BB …-
Jessy iniziò a gesticolare –Ma figurati, no! E’ impossibile!-

–Ah … ok …- disse Stella maliziosa –Quindi BB non ti piace eh?-
Jessy – N-no …-

Stella –Va bene … comunque io ora mi sento meglio-
Jessy –Vai da Robin?-
Stella –Sì-

Jessy uscì dalla camera con Stella.

Lei se ne andò giù in sala.

Stella verso la stanza di Robin.

Quando bussò alla porta lui aprì subito.

Non ci vollero parole, perché lui non le diede tempo.

Le prese il volto tra le mani e la baciò.

Con dolcezza, ma anche con decisione.

Poi la strinse forte a sé, perché non voleva più lasciarla andare.

Non voleva rischiare nuovamente di perdere la sua stella, l'unica che illumanava costantemente i suoi pensieri la notte, mentre dormiva.

-E’ finita …- le sussurrò.

Stella sorrise e si lasciò sopraffare dalla dolcezza di quell’abbraccio.

TO BE CONTINUED …

Ehiiii genteeeee ci siete?

*vede palle di fieno che rotolano per strada*

Ok … beh, che dire, è tutto molto dolce ^^

E c’è un’altra cosa … è quasi Natale!

(ma se è estate? Nd BB) (non nella ff idiota! Nd Corvina) (Sei senza speranza -.- Nd Jack) (già, irrecuperabile Nd me)

Natale = albero
Albero = regali
Regali = vischio (se sapete dove voglio andare a parareeee …. xD)

(che pervertita -.- Nd Corvina) (allora per te e Jack niente! Nd me) (Noooo … volevo dire …. Ehm …. Nd Corvina) (sisi, che volevi dire? xD Nd me) (*///* Nd Corvina)

Ci vediamo! Al prossimo (e forse ultimo) capitolo!
Bloody_Alice97
 
  

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Capitolo 26
*** Natale ***


NATALE

BB con un megafono - Sveglia!!! E’ Natale!-

Tutti in casa Wayne furono scaraventati giù dal letto a causa delle urla di BB.

Ad un tratto poi il megafono di BB si fuse sotto i suoi occhi.

Si voltò.

Dietro di lui c’era Jack.

BB –Jack … qual buon vento?-

Jack –BB … sei al corrente del fatto che …- cercò di mantenere la calma, ma non ci riuscì –
SONO LE 6  E MEZZA DI MATTINA!?!?!?!-

BB –Beh … effettivamente si …-

Jack sospirò sconsolato.

BB –Ma è Natale! Insomma, da piccolo anche tu avrai provato la gioia del Natale!-
Jack –Sul mio pianeta Natale non esiste-

BB –Davvero?!? E i bambini come si divertono?-
Jack –Ci sono un sacco di altre feste ma … NESSUNO TI SVEGLIA ALLE SEI DI MATTINA!-

BB –Ok … ok … scusa … ma gli altri?-
Jack –Quando hanno capito che eri tu ti hanno ignorato e si sono rimessi a dormire-

BB –Che cattivi … ehm … Jack …-
Jack –Si?-
BB –Mi aiuti a fare l’albero? Perfavoreee!!!!!-

 

Jack esitò, poi cedette –Va bene …-
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Dopo un’ora circa …

BB –Che bello! Ci è venuto bene!-
Jack –Non mi sono mai stancato così tanto in vita mia! Sei peggio di un terremoto! Ma non ce l’hai un tasto “OFF”?-

BB –I Titans lo devono ancora trovare-
Jack –la prevedo dura allora …- si mise a sedere sul divano e intanto osservava BB che, trasformato in colomba, stava mettendo la stella sulla cima dell’albero.
-tu con Bruce non l’hai mai festeggiato il Natale?- chiese BB

Jack –Il giorno di Natale i genitori di Bruce sono morti-
BB –O cavolo! Questo non lo sapevo! Potevi avvisarmi prima, no?!?-

Jack –Era così divertente vederti concentrato che l’ho scordato. Comunque non gli dispiacerà-
BB –In fondo dobbiamo festeggiare! Abbiamo battuto Joker e abbiamo salvato Gotham City! E Deila ora è dalla parte dei buoni!-

Jack –Riesci sempre a trovare il lato positivo delle cose tu, eh?-
BB –Ci provo- e sistemò una pallina che era caduta dall’albero.

-Ce lo meritiamo proprio!- disse infine, mostrando un largo sorriso.
Jack sorrise sarcastico –Strano- disse –ho sempre pensato che le persone non hanno quello che meritano o desiderano, ma quello che gli capita e che in fondo nessuno può farci niente-

BB lo guardò attonito.

Strano concetto delle cose.

Cercò di approfondire.

-Secondo te cos’è la vita?- chiese al ragazzo ancora seduto. Ancora troppo stanco per riprendere il suo ritmo.

Jack –Una prova-
BB –Non ti seguo-

Jack –Secondo me questa è solo una vita di prova. Se fosse la nostra vera vita, qualcuno si sarebbe ricordato di lasciarci il libretto delle istruzioni per non commettere errori-

BB –Secondo me invece la vita è bella proprio perché è una sola. Forse però … avremmo bisogno di tre vite-

Jack –Per fare cosa?-

BB rispose mentre sistemava le ultime palline –Semplice: una serve per commettere errori, l’altra per rimediare e la terza …- fece una pausa e si mise davanti a Jack –per riassaporare il tutto con gli amici- sorrise.

Jack –Ma che bella filosofia-

BB –A me piace un sacco! E comunque … riguardo agli errori … abbiamo una vita intera davanti a noi per fare cose sensate- si mise a guardare fuori dalla finestra. Aveva iniziato a nevicare. –Perché cominciare adesso?- terminò

–perché così hai più tempo a disposizione per rimediare- rispose Jack, poi si alzò –Sono quasi le otto … ti va una cioccolata calda?-

BB –Cioccolata? Io sono vegetariano! Mangio solo soia!-
Jack –Ma la cioccolata non contiene carne e poi … perché mangi solo soia? Nemmeno la verdura è carne-

BB –Non l’avevo mai vista sotto questo lato …-

(-.- ma il personaggio per scrivo battute è un’idiota! Nd Top-sbucato-da-chissà-dove) (infatti, è perfetto per te! Nd me) (che crudele T.T Nd Top/BB)

Jack –Allora?-
BB –Vada per la cioccolata! Però prima …-

BB prese un megafono.

Jack –Ma non l’avevo fuso?!?-

BB –Ne ho sempre uno di scorta!-

E si mise a urlare –RAGAZZI!!! SVEGLIA!!! E’ ORA DI FARE COLAZIONE!!!-

Tutti caddero nuovamente dal letto.

La prima persona che si presentò era una Corvina molto arrabbiata.

(ahahahahah Nd Top) (Azarath Metrion Zinthos! Nd Corvina) (Aiuto! Nd Top che volteggia nell’aria a testa in giù) (così impari a fare lo scemo con le battute di BB -.- Nd Corvina)

Corvina –BB …-
BB indietreggiò –Sì, Corvina cara?-
Corvina –“CORVINA CARA” UN CORNO!-

BB sussurrò a Jack –Secondo te è arrabbiata o è solo una mia impressione?-
Jack –è una tua impressione, perché io la vedo furiosa-

BB deglutì e vedendo che Corvina avanzava verso di lui si mise dietro Jack dicendo –Non farmi del male ti prego!!!-

Corvina vedendo Jack si calmò.

Corvina –Ma che salta in mente di svegliare tutti con un megafono?-
Jack sorrise divertito dalla situazione –Non guardare me! L’unico svitato qui è BB-
BB –Ehi!-

Stella –Ragazzi! Chi è stato a urlare al megafono?-

Corvina e Jack indicarono BB.

BB –Stellina cara …-
Stella si avvicinò con un vistoso sorriso tirato –Stellina cara … UN CORNO!-

BB – e vabbè ce l’avete con le corna allora …-

Stella –Perché ci hai svegliato così?!?-
-Semplice- disse BB tutto serio –Perché …-

Tutti –perché …?-

-Perché mi andava- disse candidamente BB

Tutti urlarono addosso a BB –NON E’ UN BUON MOTIVO!!!-

BB –Ragazzi, è Natale! A Natale si è tutti più buoni!-

Stella –Sì, sei fortunato che oggi sia Natale-

Tutti andarono in cucina.


BB tirò un sospiro di sollievo.
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Stella –Come al solito … la cioccolata migliore del mondo!-

BB –E’ buonissima!!! Ma come fai?!? Ci aggiungi dentro … la …- annusò per bene la cioccolata –cannella! C’è odore di cannella! Vero?-

Jack annuì.

Bruce –ecco perché non mi veniva mai uguale!-

Stella –Sì, ma ce n’è un altro-

BB –e quale?-

Stella/Jack –Segreto!-


BB –che cattivi …-

Dopo un’ora qualcuno suonò al campanello della villa.

Bruce aprì –Barbara, Jessy, buongiorno-

Barbara –Ciao Bruce … se non disturbiamo … abbiamo portato la torta alle mele-

Jessy –E i bignè alla crema-

Bruce – Cos’è, un modo per convincermi a farvi entrare?-

 

Barbara allungò la torta a Bruce –Può darsi-


Sicuramente non ci fu giornata più bella nella vita dei Titans se non quel Natale.

Ma la storia non è ancora finita …
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Alle otto di sera …

BB –Cavolo! Ho dimenticato una cosa!-
Deila –Cosa BB?-

BB –Il vischio!-

(e te lo ricordi ora? -.- Nd me) (ehi! Rispetto per chi scrive! Nd Top) (secondo me un po’ ha ragione … proprio ora dovevi farmelo ricordare? Nd BB) (non ti ci mettere pure tu! Nd Top)

Tutti –Che?!?-

BB –Ma sì, il vischio! Sapete no? La storia del vischio? Quella che se due persone si baciano sotto il vischio avranno fortuna?-

Corvina –Tutti la conoscono-

BB –Perfetto!- disse e prese un rametto di vischio, attaccandolo al soffitto, vicino al camino –Ecco fatto!- esclamò appena ebbe finito.

Barbara –E cosa ti aspetti che accadrà?-

BB - … Niente!-

Jack –E allora perché l’hai appeso?-

BB –Mi andava-


Jack:  -.-
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Alle undici di sera …

(ma il tempo non passa un po’ troppo in fretta? Nd Top) (è l’ultimo capitolo! Mica posso raccontare tutta la giornata! Nd me)

Stella era sotto il vischio –Certo che BB ha le idee più strane del mondo … ma che dico … dell’universo!-

Sentì che qualcuno si avvicinava  a lei, ma non si mosse.

Sapeva benissimo chi era.

-Ciao. Ancora in piedi?- chiese.
-Sì- rispose lei –E tu? Non hai sonno?-

-No- disse –Perché non vediamo se la storia del vischio è vera?-

Stella sorrise.

Il loro bacio fu interrotto solo da un rumore di passi.

Era Alfred che doveva dare da mangiare ad Asso.

Solo quel cane era capace di ululare per chiedere cibo.
Solo quel cane lo poteva pretendere alle undici passate.

 

Stella e Robin se ne andarono.
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A solo un quarto d’ora a mezzanotte …

(ancora? Ma vai più piano! Nd Top) (NO! LASCIAMI FINIRE CON STILE xD Nd me) (io ho qualche dubbio … Nd Top) (T.T che cattivo … Nd me)

Corvina era davanti al camino.

“Proprio ora … proprio ora dobbiamo andarcene? Adesso che ho capito quello che provo …” pensava.

-E’ sleale …- disse con un filo di voce.
-Cosa è sleale?- chiese una voce dietro di lei.

Si voltò e divenne rossa.

Corvina –Jack …- abbassò lo sguardo

Jack le appoggiò una mano sulla guancia.

Jack –Perché questa faccia?-

Corvina –Non ho … non voglio … non voglio andarmene- disse e lo abbracciò.

Jack le diede un bacio sulla fronte.

-siamo in due- le sussurrò.

Mentre si baciavano, Corvina sentì una stretta al cuore.

Quanto avrebbe voluto fermare il tempo, come quella volta, quando non voleva diventare il portale.

Ora voleva farlo per rendere quel bacio eterno.

Quanto avrebbe voluto fermare il tempo, ridurlo solo a quel fugace istante … ma le persone non hanno mai ciò che desiderano. Hanno solo ciò che gli capita e in fondo nessuno può farci niente.

Il rintocco del pendolo li svegliò da quel bacio.

(ma si sono baciati per un qaurto d'ora?!? Nd Top) (perchè, tu per quanto tempo ti baci con la tua tipa? Nd me) (privacy! Nd Top) (più di mezz'ora secondo me! Nd me) (ho detto che è privacy! Nd Top)
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Il giorno dopo, alle nove di mattina, i Titans se ne andarono.

Fu una cosa molto veloce.

(vai TROPPO veloce! Nd Top) (aspetta! Devo fare ancora il finale … magari ci metto un monologo interiore ^^ Nd me) (un mono che? Nd Top) (illetterato -.- Nd me)

Nessuno disse più del necessario.

Tutti abbracciarono tutti.

L’abbraccio tra BB e Jessy sembrò quasi essere infinito.

Solo l’improvviso attacco di tosse di Stella Rubia li separò, facendoli arrossire vistosamente.

Quando i Titans salirono sulla macchina con cui Alfred li avrebbe accompagnati fino a Jump City, nessuno si voltò.

Beh, non proprio nessuno.

Corvina si voltò.

Si mise ad osservare Jack, che con la schiena appoggiata al muro dell’ingresso della villa
stava a guardarla.

Era vicino a Barbara.

Quanto avrebbe voluto correre indietro e abbracciarlo, chiedergli di venire con loro, non lasciarla mai.

E poi lui avrebbe accettato, diventando un Titan.

Ma tutto questo rimase solo un bellissimo sogno all’interno della sua testa.
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Barbara -sai, Jack, quando ami davvero una persona ... devi lasciarla andare, anche se è doloroso-

Jack -Non rendere le cose più difficili allora-

Barbara -Se ami una persona più della tua stessa vita ... alla fine la rincontri. Sempre. E' solo ... questione di tempo-
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Corvina entrò in macchina, abbassò lo sguardo e si disse “E alla fine Shakespeare ha avuto la meglio”.

Perché Romeo e Giulietta erano stati separati.

Forse per sempre.

Forse solo per poco tempo.

Ma lei avrebbe sopportato la lontananza?

Soffrire per un amore troppo distante da poter abbracciare?

Non lo sapeva, ma avrebbe trovato la risposta solo con il tempo.

In fondo era quello che sapeva fare meglio.

Nascondere il dolore, la tristezza, la nostalgia.

Sapeva farlo bene, ma non era sicura di riuscirci anche questa volta.

Non si voltò.

Rimase in silenzio per tutto il tempo.

I giorni che seguirono, furono forse i più tristi e privi di luce della sua vita.

Era come se piovesse nella sua stanza, come se andasse tutto storto.

Pioveva quando c’era lui, perché non sapeva se era amore o altro e pioveva ora che lui non c’era più.

Chissà cosa sarebbe successo dopo.

TO BE CONTINUED …

E ORA I RINGRAZIAMENTI! PER FAVORE LEGGETE, MI FAREBBE PIACERE =)

Top: e fu così che nessuno lesse!
Me: finiscila di fare il pessimista!
Top: scusa, mi viene naturale xD

Me: allora! Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto e che leggeranno
Top: forse
Me: smettila! E quelli che leggeranno la mia ff. In particolare però vorrei ringraziare Stellina_Rob Corvina301, le prime a recensionare la mia storia capitolo per capitolo ^^ Grazie infinite! *inchino* =)

Top: grazie a tutte anche da parte mia ;D

Me: ok … adesso … non ci credo, ma sto per dirlo … grazie anche a quella persona che, nonostante sia costantemente tra le nuvole, nonostante sia un completo idiota …

Top: ok, abbiamo capito! Dillo che mi ringrazi!
Me: e va bene! Ringrazio questo idiota che ha scritto le battute di BB! E lo farà ancora!

Top: ma anche no!
Me: ma anche si! Ci vediamo alla mia prossima ff!

Top: tra un po’di tempo, perché questa ragazza deve mettersi a fare i compiti!
Me: ma tu non avevi un appuntamento con la tua ragazza?

Top: O CAVOLO!
Me: ragazze, Top ogltre i suoi capelli neri non ha un cervello e mi stupisco che i suoi occhi azzurri esprimano emozioni -.-

Top: *tornato indietro* come scusa?
Me: ma vuoi andartene via?!?

Top: sono felice di essere il tuo migliore amico!
Me: io no! Vattene!
Top *se ne va*

Bene signori e signore, è finita sul serio!

Ringrazio ancora tutti!

Spero di mettere la nuova ff al più presto!

E’ stato un piacere!

Ciao!

Un mare di baci  <3 


Bloody_Alice97    

 

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