get it right

di andeverybody
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 7:05 ***
Capitolo 2: *** forgiveness and love ***



Capitolo 1
*** 7:05 ***


Mia madre, la persona più forte che conosca, ha ceduto, quello non era un addio, esistono le vacanze di Natale "per fortuna", eppure in un attimo il mondo gli era cascato addosso.

«Divertiti, stai attenta, studia e fai la brava» era la quinta volta che si ripeteva. Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.

Più mi guardavo intorno più mi sembrava incredibile, l'università di Santa Barbara, il sogno di una vita.

Avevo lavorato tutte estati passati per andare lì e finalmente potevo sentire, anche io, l'odore della vernice fresca delle pareti e l'eccitazione contagiosa delle ragazze del dormitorio.

Era il terzo corridoio che giravo a vuoto alla ricerca della mia stanza: la 613B, valeva a dire la 613 del lato B del campus.

Spalancai la porta della mia stanza e ci buttai con forza dentro le valige, ero esausta.

Sentii qualcuno nella stanza, mi voltai e mi rotovia davanti una ragazza alta, dai capelli lugli, mori e lagnati.

Era vestita in modo un po' strano, molto alternativo, indossava una strana collana con un'enorme ciondolo con una 'G'.

«Piacere sono Nigelle Sancez, ma chiamami pure Nige, tu devi essere Veronica giusto?» "ecco mi sono beccata la strana che cerca i compagni su facebook ancora prima di incontrarli" «piacere, sì sono Veronica Hope, ma chiamami Hope come fanno tutti, e per tutti indento anche mia madre» era da settimane che provavo la presentazione «vuoi quello a destra o a sinistra?» ero preoccupata a scrutare da fuori la finestra che ignorai completamente la sua domanda «pronto? Allora? Vuoi il letto a destra o a sinistra? Io preferisco quello a destra, perchè odio i raggi del sole in faccia di prima mattin…» le tappai la bocca con la mano «fai come vuoi» volevo davvero apparire gentile e simpatica, ma la mia voce mi aveva tradito dandomi della stronza.

Cominciammo a disfare le valige «Hey Hope, da dove vieni?» mi chiese la ragazza prima di mettere a terra una grassa pila di vestiti «da Sacramento, e tu?» «da San Francisco» "cavolo, mia compagna di stanza viene da una grandissima città, ecco perchè si veste così" «sei la classica brava ragazza?» fu una domanda degna di nota, non molte persone avrebbero fatto una domanda del genere, che è invece la domanda essenziale per iniziare a conoscere una persona «no affatto, a casa ho combinato un casino, anzi più di uno» la ragazza sorrise «ti capisco, io mi sono fatta il ragazzo di mia sorella» «di tua sorella? io ho avuto per anni una relazione segreta con il ragazzo della mia migliore amica, ma un "bel" giorno è ritornata a casa prima e ci ha beccati» quella storia risvegliava in me un'innata voglia di rincominciare o di dimenticare; «perdere le persone più care in questo modo è difficile e doloroso» mi disse con malinconia.

Le ore passarono e per tutto il tempo parlammo dei nostri problemi del passato.

Erano praticamente le nove e decidemmo di andare al bar del campus.

«vado al banco, ti prendo qualcosa?» «sì prendimi una coccola». Mi diressi verso il barista, ordinai da bere e aspettai, entrarono due ragazzi, uno ricco e sexy mentre l'altro era ancora più sexy, quello riccio si sedette su uno dei divani, mentre l'altro si avvicinò al bar; alcuni ragazzi lo salutarono, era talmente sexy.

Presi i bicchieri e mi diressi verso Nige, mentre mi voltavi e sentii qualcosa di gelato scendere lungo la schiena «piccola attenta a dove vai» il ragazzo sexy mi aveva rovesciato addosso la birra.

Dopo avermi allungato un tovagliolo se ne andò seguito da una scia di ragazze.

Poco dopo intervenne l'altro suo compare con il quale era entrato poco prima «scusami per mio fratello, è così… così Joe» poveretto era talmente imbarazzato e dispiaciuto «Joe hai detto? Comunque non devi scusarti tu per lui»  prese uno dei tovagliolini e cercò ti asciugarmi un po' la maglia «Si, Joe è mio fratello, ormai ci sono abituato a scusarmi per lui, ma in questo modo conosco sempre delle bellissime ragazze, come adesso» mi scappò un sorriso di imbarazzo «devo portare la cocacola a Nige, comunque sono Hope» il ragazzo allora prese le bibite sul banco «allora fammi strada Hope» portai il ragazzo al divano dove Nige aveva visto tutta la scena e mi consolò.

«Lei è Nigelle, e lui è… Come ti chiami?» «Nick» mi disse allungandomi il mio bicchiere «tanto piacere Nick» gli dissi sorseggiando la mia coca.

«Che corso frequenti?» chiese Nige poco dopo al ragazzo «legge» era tutta fiera di se, mi diede un colpetto al braccio «anche Hope frequenta legge, io sono più una tipa da soldi» «quindi frequenti economia?! Anche mio fratello» intervenni «intendi Joe?» il ragazzo annuì per qualche secondo e poi ci salutò «scusatemi ragazze ma domani ho la sveglia alle 7 e 5. Nige è stato un piacere e Hope ci si vede domani», "le 7:05? ma che razza di orario sarebbe per una sveglia?
Rientrate in camera mi misi il pigiama e mi diressi in bagno per lavarmi i denti, «allora... Nicke eh?» mi disse Nige «ma la vuoi piantare?!» mi sciacquai i denti mi lavai la faccia «frequenta legge, è carino, e ti trova carina, c'è solo una cosa da fare a questo punto... Scopatelo!».
 

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Capitolo 2
*** forgiveness and love ***


*drin-dring* il suono assordante della sveglia mi stava assordendo, la presi e la buttai per terra. «Piano! Ma sei matta?» era Nige, già in piedi e con i capelli bagnati, prese un'asciugamano e fece un turbante.

«Già alzata?» le chiesi ancora rintontita «Si e dovresti esserlo anche tu, le lezioni iniziano tra un'ora» risposi con un lamento e misi la testa sotto il cuscino.

Dopo qualche secondo mi feci forza e mi diressi verso il bagno.

Presi un paio di jeans stretti e una maglietta bianca con le maniche fino ai gomiti, presi un po' di roba e mi truccai, sembravo lo stesso uno zombi «Sono pronta, andiamo a prendere un caffè?» gli chiesi prendendo la mia borsa «certo andiamo» uscimmo e ci dirigemmo verso il bar all'aperto del campus.

«Due caffè con zucchero» dissi al barista, sentii qualcuno prendermi per i fianchi e subito sobbalzai «buongiorno, oggi sei asciutta» era Nick, si spostò alla mia sinistra e prese anche lui due caffè.

«Pronto per il primo giorno?» gli chiesi curiosa di sapere se anche qualcun altro era in ansia come me «sono agitato, chissà che prof ci becchiamo» disse ridendo «anche io sono agitata, sta notte ho dormito pochissimo» da lontano vidi suo fratello Joe dirigersi verso di noi «fratello ti sbrighi a portare questi caffè?! Oh, salve» mi disse con un sorrisetto malizioso «giorno» gli risposi sorseggiando il mio caffè facendo la indifferente «scusami Hope ma ho lasciato il cellulare in classe, ci vediamo in classe» Nick si allontanò di fretta «Hope?! io sono Joe» mi disse allungandomi la mano «lo so chi sei, ieri sera mi hai rovesciato addosso la mia cocacola» risposi maliziosa «davvero? mi dispiace» volevo metterlo alla prova e volevo soprattutto delle scuse «ieri sera non eri così dispiaciuto» dissi, di colpo mi prese la mano e mi diede un bigliettino «ecco la mia scusa».

Lo guardai allontanarsi e quando voltò l'angolo guardai il foglietto «è un numero di telefono?!» dissi a Nige ero delusa e arrabbiata «ti ha dato il suo numero» mi precisò «ma che presuntuoso…» «…e sexy» disse Nige, mentre mi affogavo per le risate nel mio caffè.

«Bellissima dobbiamo andare!» mi disse Nige tirandomi per un braccio «ci sentiamo dopo» mi diede un bacio amichevole sulla guancia e scappò via, se ne andò così velocemente che non ebbi il tempo di salutarla.

Ancora con il caffè in mano e il foglio dell'orario delle lezioni mi diressi convinta verso l'entrata. Nige e Joe frequentavano economia e non erano nello nostro stesso edificio.

Entrai nella mia classe e trovati i primi due posti liberi mi sedetti, «posso?» alzai la testa e vidi Nick con un quaderno in mano e con uno strano sorriso «certo» gli dissi spostando leggermente la sedia con il piede.

La lezione passò velocemente, la prof mi piaceva, ma adesso mi aspettavano ancora 4 ore di lezione.

 

«La campanella, è ricreazione! Vieni con me?» chiesi a Nick alzandomi per riacquistare la sensibilità delle gambe «Andiamo fuori?» mi chiese mettendo via i suoi quaderni «Assolutamente si» gli dissi pendendogli il polso e trascianandolo fuori dall'aula ormai deserta.

Fuori vidi subito Nige seduta vicino alla bandiera, ci sedemmo vicino a lei «come va per ora?» le chiesi curiosa «bene, bene. sono di fianco a Joe in banco, perchè grazie a te sono arrivata tardi ed era l'unico posto libero» l'espressione di Nick si blocco «buona fortuna» le disse «ma no dai, povero il tuo fratellino» gli dissi ridendo «parli del diavolo» disse Nick seguendo con lo sguardo suo fratello che si avvicinò a delle cheerleader in particolare ad una bionda, la prese e la baciò, la faccia di Nick si fece buia «Nick stai bene?» gli chiesi preoccupata «Mio fratello è un'idiota! E' qui solo da 1 giorno neanche e già si limona con una… Basta vado via» prese la sua giacca e si diresse verso l'entrata «secondo me si preoccupa troppo» disse Nige poco convinta «e con questo che cosa ci faccio?» dissi tirando fuori dalla tasca il bigliettino di poco prima «ah non lo so, di sicuro non dirlo a cespuglio» mi abbracciò e mi salutò allontanandosi.

Rentrai in classe.

 

«Alleluia per oggi è finita» dissi mettendo a posto la sedia «cavolo è stata impegnativa la cosa» disse Nick sorridente come se quello che era successo poco prima fuori non fosse mai accaduto, forse era abituato a questo tipo di situazioni e quindi all'inizio ci stava male ma poi dimentica tutto, pensai.

«Ci vediamo sta sera?» mi chiese «sta sera?» dissi dubbiosa «si al bar, io te e Nige?» disse sorridendo «certo!». Uscimmo insieme dalla scuola e ognuno si diresse verso il proprio dormitorio.

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