In fuga

di Seele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Ciao a tutti! È da tanto che non ci si vede...vabbè! Oggi posto una piccola fiction su Heiji e Kazuha che mi auguro vi piacerà.

Ci vediamo a fine pagina!



Vieni con me. Adesso. Sei in pericolo.”

Le parole di Heiji continuavano a risuonarle nella mente, non le davano tregua, mentre sul motorino di lui sfrecciavano in fretta fuori città.

Spiegami cosa è successo”, disse lei, preoccupata.

Sta' zitta, ora. Fai silenzio. Non ho tempo per risponderti. Potrebbero ascoltarci...”, rispose Heiji, accelerando ancor di più. Lei afferrò ancora più forte la giacca del detective, senza accorgersi che lui, a quel gesto, era arrossito.

Ma chi? Heiji, devi dirmelo!”, esclamò Kazuha, esasperata.

Se te lo dico, ti spaventerai”, mormorò il ragazzo.

Non m' importa! Voglio solo sapere la verità”, tentò di convincerlo lei, che davvero non ne poteva più.

Sono gli Uomini in Nero”, sbottò lui, “vogliono te.”

E perché? Cosa ho fatto?”, domandò la ragazza.

Tu, nulla. La vera causa di tutto questo sono io...”, sussurrò il detective.

Heiji, spiegati. Non riesco a seguirti.”, mormorò lei.

Kazuha, io non posso...non posso spiegarti. Se sapresti, sarebbe ancora peggio. Saresti ancora più in pericolo.”

I due rimasero in silenzio e non parlarono più.

Dove stiamo andando? Almeno questo devi dirmelo.”, gli fece notare poi Kazuha, interrompendo quel silenzio surreale.

In campagna c' è una casetta abbandonata. Non è molto grande, ma una volta al mese la vecchia proprietaria va a sistemarla. Dovremmo trovarci bene.”, spiegò lui.

Va bene. Per quanto ci rimarremo?”, chiese ancora la castana, cercando di rimanere calma e razionale. Sentì che Heiji si irrigidiva.

Non lo so”, mormorò il detective di Osaka. “Fin quando non sarai più in pericolo.”

E se gli Uomini in Nero mi prendessero...cosa mi farebbero?”, sussurrò lei.

Non oso immaginarlo”, rabbrividì il ragazzo, “ma di sicuro non ti piacerebbe.”

Di nuovo calò fra di loro quel silenzio surreale.

Heiji?”, lo chiamò dopo qualche minuto Kazuha, piano.

Cosa c' è, ancora?”, chiese lui, imitando un tono seccato, anche se in realtà gli piaceva sentirla parlare, la sua voce gli dava coraggio.

Perché hai voluto salvarmi? Voglio dire, non eri obbligato...”, mormorò timidamente la ragazza.

Perché...”, tentennò lui, “perché sei la mia migliore amica. Ma dovresti già saperlo.”
“Infatti”, sorrise lei, “ma volevo sentirtelo dire.”

Il detective arrossì, poi accelerò ancora di più.


                                                       *****


Ehi, piccola, svegliati. Siamo arrivati.”

Kazuha aprì gli occhi e si trovò davanti ad una casetta molto carina, un po' piccola ma accogliente. In un certo senso...stranamente familiare. Poi si accorse che era in braccio ad Heiji e arrossì. Ringraziò il buio per essere sceso nel cielo e non aver dunque fatto notare nulla al detective.

È davvero bella, Heiji”, mormorò la ragazza.

Beh, sì. Mi sono ricordato...di quando venivamo a giocarci.”, raccontò lui.

Improvvisamente lei ricordò tutto. Quando erano piccoli, i loro genitori li lasciavano sempre a giocare in campagna e la signora che abitava lì vicino dava sempre loro la chiave per entrare nella casa, raccomandando loro solamente di stare attenti a non rompere niente.

Da allora quella casetta era diventata il loro nascondiglio preferito, il loro segreto.

Successivamente, essendo diventati più grandi, i due non vi tornarono più, ma Heiji aveva ancora le chiavi della casa.

Spero vada bene...non torniamo qui da quando avevamo dieci anni”, mormorò il moro.

Andrà benissimo, se c' è ancora la signora che viene a fare le pulizie una volta al mese.”, accertò lei.

Sai, l' ho incontrata due settimane fa, quando ancora non ne sapevo nulla di ciò che stiamo vivendo adesso. Le ho detto che avevo ancora le chiavi di questa casa, ma lei mi ha detto che potevo tenerle e di fare come se questa casa fosse mia...a patto che ci venga insieme a te.”, raccontò il liceale.

È strano che si ricordi ancora di noi, no?”, domandò la castana, che intanto era scesa già da un po' di tempo dalle braccia dell' amico, che annuì aprendo la porta.

I due rimasero quasi a bocca aperta, felici e stupiti, presi dai ricordi.

Oh, mio Dio, c' è ancora! Il nostro disegno sul tavolo!”, esclamò Kazuha.

Ma dai! Ci sono anche delle nostre fotografie!”, rise Heiji.

Guarda! Il nostro diario segreto! Ti ricordi? Ci scrivevamo tutti i nostri sogni e le nostre promesse”, disse, dolcemente, la ragazza.

Davvero? Fai un po' vedere”, fece lui, allegro.

I due si sedettero sul tappeto grande e morbido come facevano da bambini, e improvvisamente si accorsero che servivano due cose per aprire il diario: due cose che solo loro due possedevano.



...e rieccoci. Beh, che dire...se il capitolo vi è piauciuto, potete sempre recensire :D


                                                                          Videl241097

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Ciao a tutti! :D ci ho messo un po' per postare perché sono stata occupata con gli esami...ma adesso rieccomi!



Lei rivolse uno sguardo timido al migliore amico, che sorrise dolcemente e con un po' di malinconia.


Un' anima in due corpi

Felici per sempre

Finché saremo amici

Sono con te

Sono con te

Non ti lascio


Disse piano Heiji.


Un' anima in due corpi

Amici per sempre

Gioiosi finché saremo insieme

Io e te indivisibili

Io e te indivisibili

Non ti lascio


Recitò dolcemente Kazuha.


Il mio cuore è tuo...

Per sempre

Non ti lascerò mai

Fidati di me

Fidati di me

Il nostro cuore aprirà tutte le porte della vita...


Dissero infine, insieme, levandosi entrambi un ciondolo, che lei portava al collo e lui teneva sempre nella tasca dei jeans.

Emozionati, le mani di lei sfiorarono quelle di lui e viceversa, congiungendo insieme le due parti di un cuore...la metà di lei era dorata e la metà di lui argentata...

Bastò posare quel cuore unito sulla copertina del diario, e la serratura elettronica di questo si aprì, rivelando tante pagine ripiene di sogni, fantasie, risate...


Oggi ho quasi baciato Kazuha. Mannaggia, c' ero quasi! Ma lei si è spostata. H.


Oggi abbiamo giocato insieme. Stavo per vincere io a calcio, ma alla fine lui ha totalizzato più punti di me.

Uffa! Perché va sempre a finire così? K.


Mamma ha detto che io e Kazu da grandi ci sposiamo, e io le ho chiesto perché non possiamo sposarci subito. Lei mi ha risposto che prima devo chiedere in sposa la mia amica. Ma poi si è messa a ridere...mi sa che mi tocca aspettare! H.


Papà dice che sono un amore di bambina. Ho chiesto ad Heiji se era vero e lui mi ha riso in faccia. Che antipatico! Un giorno di questi gli spacco il naso. K.


Ma perché sono così piccolo? Voglio crescere, così divento ancora più alto di Kazuha e le faccio “ciao” da lontano, lei magari rimane bassa.

E poi si mette a piangere come al solito! H.


Aaaah, non lo sopporto più! Non facciamo altro che litigare!

Ma mamma dice che siamo fatti per stare insieme. Secondo me si sbaglia! K.


Ma perché non mi sono accorto prima che voglio tanto, tanto bene alla mia piccola Kazuha?

Dico “piccola” perché, dopotutto, io sono più grande di lei quasi di un anno. Ieri ne ho compiuti nove e lei ne ha ancora otto.

Ma non è di questo che mi devo scusare! Abbiamo litigato.

È un periodo che non facciamo altro. Ma papà dice che siamo fatti per stare insieme...spero abbia ragione. H.


Il nostro giuramento non può andare perduto, voglio dire, in fondo siamo “indivisibili”, no? “Un' anima in due corpi”, no? Non possiamo mettere a repentaglio la nostra amicizia. Papà dice che l' amore non è bello se non è litigarello...ma si è messo a ridere e non mi ha spiegato cosa intendeva con questa frase. Certo che il mio papà è un tipo strano! K.


Ho deciso: da grande mi sposo con Kazuha! H.




I due risero insieme leggendo alcune di quelle vecchie pagine. Poi Kazuha prese in mano una penna e scrisse:


Abbiamo tenuto fede al nostro giuramento. Siamo insieme. K.

E Heiji aggiunse:


Lo saremo per sempre. H.


I due ragazzi si sorrisero e lui prese la mano di lei.

Eravamo così amici”, mormorò il detective, sorridendo tristemente.

Non lo siamo più?”, domandò la castana, dispiaciuta.

Beh, non facciamo altro che litigare”, le rammentò il liceale.

Spesso sono i migliori amici a litigare sempre. Oppure...ti ricordi come diceva la signora che ci faceva sempre venire qui?”, sorrise Kazuha.

Certo che me lo ricordo!”, rise lui. “Diceva sempre: chi non litiga non si ama! L' opposto dell' odio è l' amore! Ma l' odio è collegato strettamente all' amore...chi non litiga non si ama!

I due migliori amici scoppiarono a ridere.

Che cara, quella donna”, sorrise lei.

Già”, accertò lui.

Rimasero un po' in silenzio, a sfogliare ancora quel diario, poi Kazuha sbadigliò.

Hai sonno, piccola?”, domandò il moro.

Abbastanza”, rispose la ragazza.

Mmmh, non so se qui ci siano dei veri e propri letti. Forse ci sono solo quelli tipici giapponesi”, disse lui, poi entrambi iniziarono ad aprire gli armadi, poiché non c' erano letti nella casa, che comprendeva solo una cucina, un bagno e una camera da letto, dentro la quale ora i ragazzi si trovavano.

Ho trovato delle coperte”, disse poi, dopo quasi mezz' ora, Heiji.

Bene”, sorrise lei, stanca.

Il ragazzo stese una coperta sul tappeto e poi guardò l' amica.

Stenditi”, le disse. Lei esitò un poco, senza ben comprendere cosa intendeva fare l' amico, poi fece ciò che le era stato detto. Un secondo dopo lui la coprì con l' altra coperta.

E tu, Heiji?”, gli chiese la castana, mentre il liceale spegneva la luce.

Dormo con te”, rispose quello, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, stendendosi acanto a lei.

Le due coperte erano davvero grandi e quindi i due ci stavano perfettamente, davvero comodi. Ed erano anche calde!

Kazuha?”, la chiamò Heiji, dopo qualche minuto.

Dimmi”, rispose lei, che non riusciva a dormire.

Perché sei ancora sveglia? Credevo stessi dormendo”, disse il detective.

Sto pensando alle conseguenze di queste azioni”, rispose la liceale, “i miei genitori non ne sanno niente. Nessuno sa, ora, dove siamo, non è vero? Potrebbero darci per dispersi, starebbero malissimo. E, soprattutto, non mancherà chi penserà che abbiamo fatto una fuga d' amore!”

Heiji rise. “Hai il mio permesso di dire che ti ho rapita, se l' argomento salterà fuori.”

Bene. Almeno questa è una buona cosa.”, sorrise lei, divertita.

Kazuha?”, la chiamò di nuovo lui. Entrambi erano girati di spalle e non potevano vedersi in viso.

Sì?”, fece la ragazza.

Fai sogni d' oro, piccola.”

Lei sorrise. “Anche tu.”


                                                            ******


Il giorno dopo, quando Kazuha si svegliò, credette di stare ancora dormendo.

Heiji la cingeva dolcemente a sé, tenendola da un fianco, e dormiva beatamente.

Senza muoversi di un millimetro, volse gli occhi al suo cellulare, accanto a lei. Spostò delicatamente la mano che era finita a contatto con il petto di lui -un contatto piacevole- e sfiorò un tasto. Il display si illuminò abbastanza da farle vedere che ore erano: le sette di mattina.

Nonostante quella sarebbe stata l' ultima cosa che avrebbe voluto fare, si alzò dal “letto” e aprì la finestra della stanza. Vide Heiji fare una leggera smorfia, probabilmente per il vento freddo che era entrato nella camera.

Ben svegliato!”, lo salutò allegramente. Il ragazzo rispose con un mormorio infastidito, mentre la castana afferrò lo zainetto che aveva con sé e, presi dei vestiti che erano là dentro, andò ad indossarli nel bagno.


                                                                      *****


Più tardi, quando entrambi si furono lavati e vestiti e ebbero fatto colazione, i due si trovavano nella camera più grande (quella dentro la quale avevano dormito), in silenzio.

Heiji?”, lo chiamò lei, mentre sfogliavano un vecchio album di fotografie.

Cosa c' è?”, domandò lui, annoiato.

Che ne dici di uscire? Mi annoio a star chiusa qui dentro”, propose l' amica, stiracchiandosi.

NO!”, esclamò l' amico, d' impulso, facendola sobbalzare. “Se scoprono che siamo qui, loro...”

Va bene, ho capito”, sbuffò Kazuha, “niente uscita.”

Come sei perspicace”, disse, ironicamente, Heiji.

Non rompere”, sbottò lei, chiudendo l' album delle fotografie.

Che stai facendo?”, domandò lui, osservandola mentre si alzava dal tappeto.

Heiji, avevo solo questi vestiti nello zaino, perché ieri c' era educazione fisica a scuola e avrei dovuto cambiarmi! Domani come mi vestirò? Devo andare ad un centro commerciale!”, spiegò la castana.

Ti ho detto di no, Kazuha!”, le ripeté il moro, guardandola negli occhi, in ansia per lei.

E io dico di sì! Prendo il tuo motorino”, annunciò la ragazza, uscendo dalla casa.

Aspetta!”, esclamò il detective, quando ormai lei era ad un passo dal veicolo, “se proprio vuoi andare, vengo con te.”

La figlia del capitano Toyama arrossì, prima di rispondere. Il suo sguardo era fisso sulla mano di lui, congiunta con la sua, così all' improvviso. Non riuscì a fare altro che annuire piano, notando un lieve rossore anche sulle guance dell' amico, che sorrise e si sedette sul suo motorino.

Avanti, piccola”, le disse dolcemente, “sali.”

Lei si sedette dietro di lui e poi partirono, a tutta velocità.


...Piaciuto il capitolo? Se sì, mi raccomando, lasciate una recensione!

A proposito...volevo scusarmi per non avere risposto alle recensioni. Grazie a vale_may, a myellin, a izumi93, a LilyMaddyUchiha e a Kazuha_97. Ci sentiamo nel prossimo capitolo!

Vi abbraccio :D


                                                          Princess_of_Blood




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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


Tutto bene, lettori e lettrici? Come state trascorrendo le vacanze estive? Mare, montagna...città? Io sto per partire, vado dai nonni ^^

Ho cambiato la grandezza delle parole, prima erano troppo grandi...questo cambiamento è di vostro gradimento, o preferivate la grandezza delle parole di prima? O si dice dei caratteri o.o Meglio se la smetto di blaterare, comunque. Heiji e Kazuha sono andati al centro commerciale (come due coppiette, yeah!), e lei ovviamente fa shopping sfrenato...lui naturalmente inizia ad annoiarsi.

Sono tanto carini :)

Buona lettura!



Hai finito?”

No.”

Hai finito?”

No...”

Hai finito?”

No!”

Hai finito?!”

Ancora no!”

E, adesso, hai finito?”

Heiji, siamo ancora all'inizio!”

Oh, mio Dio! Hai finito?”

Ma come te lo devo dire? No!”

Hai fi...”

No!”

Hai...”

No!”

Smettila di interrompermi quando parlo! ...Hai finito?”

Heiji, no!”


-dopo un' ora di frasi come queste-


Hai finito?”

Sì!”

Kazuha afferrò sorridendo l' amico dalla giacca che lui indossava, allegra.

Hai fatto la spesa?”, chiese.

Sì”, bofonchiò lui, annoiato.

Bene”, sorrise lei. “Mi auguro tu abbia comprato qualcosa da indossare anche per te.”

Ovviamente”, fece il ragazzo, mostrando all'amica delle buste che teneva in mano, “ma ci ho messo un quarto del tempo che ci hai messo tu.”

Bene! Adesso possiamo...!”, cercò di dire Kazuha, ma il detective l' abbracciò, all'improvviso.

Heiji...cosa stai...”, mormorò, arrossendo.

Shh”, le sussurrò il moro, senza muoversi di un centimetro. Prese dalla sua tasca degli occhiali da sole e li posò sul viso della ragazza, per poi scioglierle, con gesti cauti, la coda di cavallo in cui aveva raccolto i capelli.

Possiamo andare”, le disse a bassa voce, interrompendo l' abbraccio, sistemandosi meglio in testa il cappello che indossava. Abbassò la visiera in maniera tale che questa gli coprisse gli occhi, poi prese la mano della figlia del capitano Toyama e camminò verso l' uscita del centro commerciale. Kazuha stava, saggiamente, in silenzio, nonostante le emozioni che provava fossero tantissime.

Arrivarono al motorino di lui e vi si sedettero sopra, poi lui mise in moto a tutta velocità.

Stringiti a me più che puoi, così non vedranno il tuo viso”, le sussurrò lui, notando due uomini vestiti di nero sul ciglio della strada.

Lei chiuse gli occhi e pregò che se ne andassero.


                                                                                    *****


Ce l' abbiamo fatta, piccola. Non ci hanno notati...puoi staccarti, se vuoi”, rise lievemente Heiji, fermando il motorino.

Kazuha aprì piano gli occhi e si accorse che era ancora stretta alla schiena del ragazzo di cui era innamorata, il quale ora rideva, lievemente imbarazzato. La paura se n'era andata e aveva lasciato il posto alla tranquillità...e all'imbarazzo di trovarsi così vicini l'uno all' altra.

Erano gli Uomini in Nero, quelli sul ciglio della strada?”, domandò la ragazza, allentando un po' la presa sulla giacca di lui.

Sì”, annuì il detective. “Ma non devi preoccuparti di loro: ti assicuro che non ci hanno riconosciuti. O, per lo meno, non hanno riconosciuto te. E questo mi basta.”

Heiji...”, mormorò lei, mentre si alzavano, “mi sento in colpa.”

E per cosa?”, chiese il moro.

Per essere...un peso, sì.”, confessò, ad occhi bassi.

Un peso?!”, esclamò lui. “Kazuha, ma come fai a dire cose del genere? Piuttosto, dovresti avercela con me. Sono io che ho un debole per te...”

Kazuha lo fissò. Perché era arrossito in quel modo? E poi...un debole per lei...
“Come dici tu”, sospirò, arrendendosi. “In ogni caso, ti ringrazio.”

Heiji sorrise, poi sembrò ricordarsi di qualcosa.

Ah...piccola, volevo chiederti scusa per quando ti ho abbracciata, oggi...”, mormorò.

In effetti non me lo aspettavo”, sorrise dolcemente lei, cercando di non farsi notare, “ma poi ho capito. Non volevi che quegli uomini ci vedessero.”

Esatto”, annuì il detective. “Se non avessi fatto in quel modo, ci avrebbero riconosciuti. A proposito...ecco il tuo nastro.”

Le porse un nastro rosso che lei prese delicatamente, per poi raccogliere di nuovo i suoi capelli in una coda di cavallo.

Grazie”, sorrise. “Come sai, preferisco tenere i capelli legati, piuttosto che sciolti.”

Ti stanno bene anche in quel modo, comunque”, osservò il moro, arrossendo un poco.

Grazie”, disse lei, di nuovo.

Rimasero in silenzio, con il sorriso sulle labbra, gli occhi dell'uno negli occhi dell'altra.

In quell'istante Heiji sentì che era il momento di farsi avanti...

Ma lei rabbrividì, mentre lui si avvicinava dolcemente al suo viso, con l' intento di baciarla.

Sarà meglio entrare”, sospirò, allontanandosi, lasciando perdere la sua idea. C'era andato così vicino...sarebbe bastato qualche altro centimetro e avrebbe realizzato il suo desiderio...

Sì”, annuì la castana, osservando l' amico mentre apriva la porta di casa.

Preparo qualcosa da mangiare”, sorrise la figlia del capitano Toyama, dirigendosi in cucina, subito dopo aver levato la giacca.

No, aspetta, ti aiuto”, si offrì lui, seguendola.

Grazie”, arrossì lei, cominciando a svuotare le buste della spesa.

Prima sistemarono le cose che avevano comprato, poi decisero cosa cucinare e, infine, apparecchiarono.

Dopo un poco, finalmente, cenarono.

Cavolo, cucini meglio di mia madre”, si complimentò il detective, deliziandosi con lo Yakitori (un cibo tipico giapponese realizzato con pezzettini di verdure, fegato e carne alla griglia, conditi con salsa di soja e sale) che lei aveva preparato.

Grazie!”, ringraziò la ragazza, sorridendo.

Dopo aver cenato, i due si alzarono dalla tavola e rilessero il loro vecchio diario.

Eravamo così...”, osservò lui, cercando la parola giusta per definire entrambi.

....innamorati?”


Volevo finire questo capitolo con dolcezza, con una frase pronunciata con il sorriso sulle labbra. Mi auguro che questa mia decisione sia di vostro gradimento, anime pie!

Vi domando scusa per avere aggiornato così tardi. Fra un bagno in mare e una doccia per levare il sale...ho perso di vista EFP.

Ma ora sono tornata! ^^

Grazie a Kazuha_97, a izumi93 (avete recensito sia il primo che il secondo capitolo, carissime! Izumi93, tu l'hai messa anche fra le seguite, rendendomi felice!) e a Fla95 (grazie per la tua recensione, Fla!).

Prometto solennemente di aggiornare presto.

Ma sicuramente non prima della prossima settimana: il Veneto mi aspetta!

A proposito: ho pubblicato alcune delle storie che ho scritto durante questi mesi estivi, le avevo tutte su un quaderno e sto iniziando a pubblicarle. Queste storie sono: “E se...?”, “Dichiarazioni” (sulla coppia Heiji e Kazuha) e “La forza della vita” (sulla coppia Conan-Shinichi e Ran). Se vi va di dar loro un'occhiata, e magari anche di recensire, mi rendereste molto felice!

Perciò, mi raccomando :)

Ciao, lettrici, a presto!


                                                                                            Princess_of_Blood

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


Buon dì! Qui si muore di caldo...voi come ve la passate?

Tornata ieri dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dalla Toscana, come promesso sono qui ad aggiornare.

Ho passato dieci giorni meravigliosi, ma non ho smesso di pensarvi nemmeno un momento!

Vi voglio bene :)

Per iniziare il capitolo, ho riportato le ultime frasi di Kazuha e Heiji, così da non costringervi a rileggere l'ultima parte dello scorso capitolo per comprendere meglio il seguito del nuovo.

Buona lettura! ^^


Eravamo così...”, osservò lui, cercando la parola giusta per definire entrambi.

....innamorati?”, gli suggerì lei, sorridendo.

Lui alzò il viso, stupito, incontrando il sorriso della ragazza di cui era innamorato. Lei era così bella...non riuscì a non sorridere a sua volta.

Sì, esatto”, accertò, dolcemente.

Te lo ricordi?”, chiese lei, arrossendo lievemente.

Certo che me lo ricordo”, rise piano lui, “ma...ti amavo di più io, che tu.”

Si fissarono, entrambi sorpresi da ciò che Heiji aveva appena detto.

Come?”, riuscì, finalmente, a chiedere Kazuha.

Sì, voglio dire”, mormorò lui, imbarazzato, “io ero innamorato di te...molto più di quanto tu lo fossi di me.”

E cosa te lo dice? Guarda che io ero innamorata pazza di te!”, esclamò lei, quasi il suo amico l'avesse appena insultata.

Questo non è vero! Io parlavo sempre di te! Eri il mio primo pensiero, in ogni momento!”, ribatté il detective.

Ma lo eri anche tu per me! La persona di cui parlavo di più! La persona con cui ero veramente felice!”, scosse la testa la figlia del capitano Toyama, come a dar forza alle proprie parole.

Anche se litigavamo sempre?”, disse, ironicamente, il ragazzo.

Certo! A me piace litigare con te!”, rispose la giovane.

Ma a me piace di più! Con te non ci si annoia mai, proprio perché litighiamo sempre! Ed è questo che mi piace di te! Il modo in cui diventi rossa quando ti offendo! La maniera in cui i tuoi occhi diventano lucidi un secondo prima che io ti chieda scusa! Quando tieni le mani strette a pugno, che ti tremano, come se volessi fare a pezzi qualcosa e facessi di tutto per trattenerti! La tua voce che diventa acuta mentre rispondi a tono alle mie prese in giro! I tuoi occhi che si fanno di un verde intenso! Le labbra che ti mordi per non gridare! La coda di cavallo che si muove con te ad ogni movimento che fai, specialmente quando sei arrabbiata, che mi ipnotizza! E il fatto che mi perdoni sempre, nonostante a volte io non me lo meriti!”, esclamò il moro, quasi senza rendersene conto.

La ragazza lo guardò, stupita al massimo.

Beh? Cosa c' è?”, chiese lui, in soggezione, arrossendo.

Heiji...”, disse lei, mordendosi nervosamente il labbro inferiore, “hai parlato al presente...”

Rimasero in silenzio, imbarazzati. Lui non sapeva cosa dire: da troppo tempo ignorava quel sentimento...quel sentimento che non avrebbe mai ammesso di provare...

...Lo pensi davvero?”, chiese lei, con un filo di voce.

Il ragazzo non riusciva ancora a parlare. Si rendeva conto solo ora di amarla così tanto. Ma...era troppo orgoglioso per dichiararsi. E così fece la cosa più sbagliata che potesse fare.

Certo che no!”, esclamò. “Te l' ho detto solo per zittirti, mi da fastidio la tua voce stridula mentre gridi!”

Ed accadde, in quel momento, esattamente ciò che Heiji aveva descritto prima.

Kazuha strinse i pugni, le tremavano le mani mentre gli occhi le divenivano lucidi e incredibilmente verdi, le guance però non erano rosse. L' aveva davvero ferita. Abbassò lo sguardo e il viso, mentre serrava i denti.

Bene”, mormorò, con la voce che tremava. “D'accordo.”

Il detective rimase in silenzio, senza sapere bene cosa fare.

Cosa stai...”, chiese, finalmente, osservandola. Gli dava le spalle e la vedeva tremare.

Voglio tornare a casa”, sussurrò lei.

Come, scusa?!”, esclamò il ragazzo, pensando di non aver capito bene.

Voglio tornare a casa. Adesso. E, se non vuoi accompagnarmi, ci vado da sola.”, disse la liceale, più ad alta voce.

Lo sai che non te lo lascerò fare”, fece il moro, raggiungendola.

Allora lasciami stare! E, visto che non vuoi sentirmi parlare, non osare rivolgermi più la parola!”, esclamò la ragazza.

Ma cosa dici, Kazuha?”, si accigliò lui, raggiungendola. Le sfiorò le spalle e le alzò il viso. Lei si scostò.

Non mi toccare!”, gridò.

Kazuha, non dicevo sul serio! Dai...per favore, perdonami! Ti giuro, ciò che ti ho detto prima...lo penso davvero! Ma...mi vergogno a dirlo!”

Finalmente glielo disse, arrossendo in modo incredibile.

La figlia del capitano Toyama si volse, e guardò il suo amico negli occhi, asciugandosi le lacrime che le bagnavano le guance.

Cosa?”, sussurrò, con un filo di voce.

Sì...lo penso sul serio. Ma dovresti sapere che sono orgoglioso...”, borbottò lui, imbarazzato.

Confessare i propri sentimenti non è simbolo di debolezza”, si accigliò la ragazza, smettendo di piangere.

Allora, avanti, vediamo se tu non ti vergogni. Dimmi qualcosa che non mi diresti mai”, la sfidò il detective. Senza accorgersene, stava sperando che la sua amica dicesse di provare ciò che lui provava per lei.

La ragazza si morse il labbro inferiore e poi sospirò.

No”, disse. “Non ti farebbe piacere.”

Avanti!”, la incitò il moro. “Niente può dispiacermi.”

Ti arrabbierai”, sussurrò Kazuha.

Ti ho detto di no!”, ripeté Heiji.

Come sei testardo!”, scosse la testa lei. “E va bene, te lo dico. Ho paura.”

Il ragazzo si irrigidì. “Di cosa?”, domandò.

Ho paura...che ci trovino”, mormorò la giovane. “Stanotte ho fatto uno strano sogno. Ero in una stanza buia...da sola. Avevo le mani e le caviglie legate ed ero imbavagliata. Poi arrivava il capo dell'Organizzazione e mi chiedeva dove eri tu...io conoscevo la risposta a quella domanda, ma non parlavo. E, allora...”

Non fece in tempo a finire di parlare, perché lui l'afferrò dalla vita e l'attirò a sé.

Non continuare”, sussurrò nel suo orecchio, dolcemente, stringendola più forte. Lei era arrossita e aveva le braccia intorno all'addome di lui, a ricambiare quell'abbraccio inaspettato.

Stai tranquilla...non accadrà nulla di brutto”, continuò il detective, carezzandole la schiena.

Come fai ad esserne così sicuro?”, chiese lei, con la voce un po' tremante per l'imbarazzo.

Kazuha, non permetterò loro di farti del male, né ora, né mai. Preferirei morire cento volte, piuttosto che vedere loro anche solo sfiorarti...”

Fece una smorfia. Da quando era così sdolcinato?

Hai capito, baka? Non devi avere paura!”, la canzonò, rimediando.

Come dici tu”, sospirò lei, mentre lui posava il viso sulla sua testa.

Rimasero così, abbracciati, per secondi che sembrarono infiniti.

La ragazza aveva posato il viso sul petto di lui, che continuava a carezzarle la schiena, dolcemente.

Gli venne voglia di baciarla, mentre sentiva forte il suo profumo inebriarlo. Profumava di pesca...

Che profumo stai usando?”, le chiese, interrompendo quel silenzio surreale.

Nessuno”, rispose la figlia del Capitano Toyama, sincera.

Però...profumi di pesca...”, osservò il moro, ispirando ancora quel buonissimo odore.

Ebbe, improvvisamente, un flash-back: la madre di Kazuha che le diceva “ti mangerei, profumi di pesca!”

Non si era mai accorto di quel suo buon profumo. O forse sì, ma non ci aveva mai fatto caso. Solo ora, che era così vicino a lei e per così tanto tempo, riusciva a coglierne l' essenza...

Ti mangerei”, rise piano, per sdrammatizzare. Quella situazione era tremendamente imbarazzante...

Sì, lo so”, ridacchiò lei. “Non sei la prima persona che me lo dice.”

Dici che sia ora che io ti lasci andare?”, domandò il detective, sospirando.

Beh, è ora di cena.”, rise la liceale, divertita da quello scambio di parole.

Heiji abbozzò un sorriso e poi sciolse, di malavoglia, quel dolce abbraccio.


                                                                       *****


Quella notte, nessuno dei due riusciva a prendere sonno. Fuori c'era un temporale e Kazuha non si sentiva tranquilla, mentre lui era perfettamente a suo agio ed era già nel dormiveglia.

Lei era convinta che dormisse, così, spaventata da quei rumori così forti che sin da piccola la terrorizzavano, strinse un po' le braccia attorno alla sua vita.

Lo sentì per un secondo sospirare e bofonchiare qualcosa di incomprensibile, prima di girarsi, ancora con gli occhi chiusi, verso di lei e stringerla a sé.

Kazuha, se proprio vuoi abbracciarmi, fallo in maniera più decente”, biascicò, prima di riaddormentarsi.

E la ragazza, completamente rossa in viso, con il volto posato sul petto di lui e le mani strette al suo addome, mentre il detective le cingeva le spalle, sorrise, riuscendo finalmente a dormire anche lei, a dispetto del temporale che fuori ancora infuriava.


                                                                         ******


Ben svegliata!”, esclamò Heiji, quella mattina.

Mmh...”, mormorò la ragazza, mettendo a fuoco ciò che vedeva.

Heiji”, borbottò poi, irritata, passandosi una mano fra i capelli.

Avanti, dormigliona, è ora di alzarsi!”, la incitò ancora il ragazzo.

Lei lo guardò un secondo, con aria arrabbiata, poi si coprì il viso con le coperte.

Kazuha!”, rise lui, senza lasciarla in pace.

Te ne vai, per piacere?”, fece la ragazza, che aveva ancora sonno.

Dai, è tornato il sole! È una così bella giornata...”, la spronò il detective.

E mi hai svegliato solo per dirmi questo?!”, esclamò la figlia del Capitano Toyama, scoprendo gli occhi dalla coperta.

Esattamente!”, sorrise lui.

Kazuha sospirò.

Se mi trovi un paio di stivali, mi alzo.”, disse, con aria afflitta.

Ai suoi ordini!”, rise il ragazzo, per poi allontanarsi, mentre l'amica si alzava dal letto.


                                                                          *****


Ti vengono delle idee stupide!”

Ma dai, in fondo ti stai divertendo!”

Ti avevo chiesto di prendermi degli stivali!”

Cosa c'è, quelli non ti vanno bene?”

Kazuha e Heiji erano impegnati nel loro ennesimo litigio, stavolta causato dalle scarpe che lei indossava.

Erano nel giardino dietro la casa della signora, dove non potevano essere visti da nessuno, grazie a una “brillante” idea del detective.

Questi sono i tuoi anfibi, numero quarantatré! Io ho solo trentotto, come numero di scarpe!”, strillò lei.

Cavolo, ma non te ne va bene una!”, sbottò lui.

Come fa ad andarmi bene questa tua stupida idea?!”, esclamò la ragazza. “Con questi cosi addosso, inciamperò ogni due secondi!”

Kazuha, dove te li trovo un paio di anfibi della tua misura?! Non ci sono centri commerciali, qui intorno! E, in ogni caso, non è compito mio comprarti le scarpe!”, fece il moro, adirato.

Allora non....!”, provò a dire Kazuha, un secondo prima di inciampare in un sasso. Heiji l'afferrò prontamente per la vita, avvicinandola a sé.

Tutto bene?”, chiese, preoccupato, senza lasciarla.

Sì”, mormorò lei, arrossendo. Il suo viso e quello dell'amico erano così vicini...

All'improvviso, un tuono interruppe quel dolce momento.

Sarà meglio andare”, osservò il detective, rivolgendo la sguardo al cielo. La figlia del Capitano Toyama annuì, tornando alla realtà, poi si accigliò.

No, aspetta”, disse, afferrando l'amato per la manica della giacca, “voglio restare qui. Mi piace la pioggia.”

Il ragazzo rimase a fissarla qualche secondo, senza comprendere, poi sorrise.

D'accordo”, fece, allegramente. Kazuha sorrise, in segno di riconoscenza.

Cosa ti piace, esattamente, della pioggia?”, chiese lui, dopo qualche minuto, mentre camminavano.

Non lo so”, rispose lei, “diciamo...che mi rilassa.”

Ma ieri notte avevi paura”, le fece notare il moro, con un lieve ghigno disegnato sulle labbra.

Sì”, affermò la castana, arrossendo, “perché era troppo rumorosa. Invece, adesso è piacevole, delicata.”

Il detective sorrise e rimasero a fissarsi, per secondi lunghissimi, poi lei rabbrividì.

La pioggia sarà anche delicata”, rise lui, prendendola per mano, “ma ti farà raffreddare. Avanti, torniamo a casa.”

Kazuha annuì, arrossendo, felice per quel contatto inaspettato.

Arrivarono nella camera dove dormivano e si sedettero sul pavimento. La liceale tirò su col naso.

Non ti starà mica venendo la febbre, vero?”, fece Heiji preoccupato, appendendo la sua giacca.

Per tutta risposta, la ragazza si levò il giaccone e lo appese, senza dire nulla.

Stai ferma qua”, la richiamò il detective, con il tono di voce proprio di un padre protettivo, prendendole i polsi.

Sto bene”, arrossì lei.

Non avrei dovuto farti stare così tanto tempo lì fuori”, sospirò il moro, dispiaciuto.

Ti ho detto che sto bene!”, ripeté la figlia del Capitano Toyama.

E io ti ho detto di star ferma”, fece lui, notando che l'amica cercava di divincolarsi dalla sua presa.

Heiji, sul serio, sto benis...”

Il detective posò le labbra sulla fronte dell'amata, in un gesto che fece arrossire quest'ultima in maniera incredibile.

Non sei calda, in effetti”, disse il ragazzo poco dopo, allontanandosi dal viso di lei, la quale, ancora troppo in imbarazzo, non rispose.

Te l'avevo detto”, disse, finalmente, abbassando lo sguardo.

Comunque, dovresti levare quei vestiti di dosso.”, osservò lui. “Saranno tutti bagnati.”

Kazuha annuì, mentre il detective le lasciava i polsi.

Io vado a controllare una cosa”, annunciò poi, dirigendosi in cucina.



Non mi piace il modo in cui ho terminato questo capitolo, tuttavia mi sembra di aver inserito già abbastanza colpi di scena in questo chappy.

Mi date ragione, o siete in disaccordo con me?

Fatemi sapere, i vostri giudizi sono ciò che mi sprona a continuare!

Mi raccomando, ci vediamo presto!

^^


                                                                            Princess_of_Blood



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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Ciao a tutti, lettori e lettrici! Oggi uso il viola, che carino!

Ehm, sto già delirando a inizio pagina...questo è preoccupante.

Comunque...vi dico già in anticipo che, modestia a parte, sono sicura che il capitolo di oggi vi piacerà. A me è piaciuto molto, per cui...

Vi lascio, anime pie che leggete (e recensite!).

Ci vediamo a fine pagina!


"Posso darti una mano?”

"No, non preoccuparti, faccio da sola.”

"Dai, voglio aiutarti.”

"Ti ho detto che non ce n' è bisogno!”

"Ma io voglio cucinare insieme a te!”

Heiji, avanti, lascia quella scodella! Fai fare a me!”

Voglio stare con te!”
“Ma non riesco a cucinare, con te intorno!”

Appunto, io ti aiuto!”

No, invece! Non mi aiuti, seminando disordine!”

Se tu evitassi di togliermi le cose dalle mani e posarle ovunque ti capiti, ora sarebbe tutto molto più in ordine!”

Tu non sai cucinare, Heiji!”

Kazuha, smettila di fare la bambina!”

Ma finiscila! Dai...lasciami in pace!”

No!”

Sì!”

No!”

Devo cucinare!”

Ti devo aiutare!”

Kazuha, in mezzo alla piccola cucina, davanti a Heiji che la fissava con aria di sfida, sospirò.

Ma lo fai apposta?”, chiese, esasperata.

Che cosa?”, domandò lui.

Ti diverti tanto a spazientirmi?”, disse, ironicamente.

Se non mi divertissi, non sarei io”, ghignò il ragazzo.

La giovane alzò gli occhi al cielo e poi passò una scodella all' amico.

Voglio preparare un piatto occidentale”, spiegò, prendendo un cartone di latte dal frigorifero, “sono qualcosa come...frittelle.”

Cosa ci serve?”, domandò il detective, curioso.

Prendi la bilancia, dovrebbe essere là sopra.”, fece la ragazza.

Tu non ci arrivi?”, la prese in giro il moro, aprendo un mobile in alto e afferrando una bilancia da cucina.

No, non ci arrivo”, sbuffò lei, senza insistere.

Sei sempre stata più bassa di me”, rise il ragazzo.

Infatti”, lo ignorò la liceale. “Avanti, prendi la farina. Ce ne servono cento grammi. Sai come si fa?”

Certo”, disse lui, fingendosi offeso. “Non mi credi forse capace?”

Non si sa mai”, lo prese in giro la figlia del Capitano Toyama.

...Kazuha?”, la chiamò Heiji, dopo un poco.

Sì?”, fece lei, girandosi. Non l' avesse mai fatto! Una cascata di polvere bianca le piombò in testa.

Heiji!”, esclamò, con gli occhi chiusi. “Cosa hai...”

Sta' tranquilla, è solo farina”, spiegò lui, ridendo a crepapelle, mentre lei si levava la polvere profumata dagli occhi.

Heiji...”, sibilò minacciosa, ancora bianca.

Cosa c'è?”, chiese il moro, nonostante avesse già capito cosa l'amica volesse fare. La farina inondò anche lui, da capo a piedi.

Ehi!”, sbottò, trattenendo a fatica una risata. “Io ti ho sporcato solo il viso!”

Sta' tranquillo”, lo imitò la ragazza, “è solo farina!”

Il detective ghignò e poi gettò un' intera confezione di farina addosso all' amata.

No! Heiji!”, esclamò quella, sommersa dalla polvere bianca.

Chi la fa l'aspetti!”, rise il ragazzo di Osaka.

Ma hai cominciato tu!”, ribatté la giovane, rispondendo all'azione subìta aprendo un' altra confezione in testa all' amico.

Smettila!”, esclamò lui, ridendo, afferrando i polsi dell'amata, riuscendo a versare il contenuto del sacchetto addosso a lei.

Ehi!”, esclamò quella, senza riuscire però a non ridere.

Ora te la faccio vedere io!”, disse poi, con aria minacciosa, afferrando un'altra confezione mezza piena alle sue spalle, facendo come per svuotarla del tutto addosso al ragazzo.

Eh, no!”, rise però quello, afferrando le spalle dell'amica, bloccandola. Lei si abbassò mentre il moro le apriva un sacchetto quasi vuoto sui capelli, imbiancandoli del tutto.

Non me la fai!”, fece Kazuha, riuscendo a divincolarsi e a sedersi a terra. Heiji si sedette accanto a lei, divertito da quel gioco.

E ora cosa farai?”, chiese, ghignando, visto che la sua amica d'infanzia era spalle al muro.

...questo!”, esclamò la ragazza, afferrando dalle spalle l' amico e gettandolo a terra. Nonostante avrebbe potuto facilmente opporre resistenza, il detective si lasciò vincere.

Oh, che paura!”, la prese in giro, mentre lei gli svuotava una confezione piena di farina sul viso, sui capelli, sul petto.

Ecco!”, rise la figlia del Capitano Toyama, ridendo.

Heiji fece una lieve smorfia. Kazuha gli aveva preso i polsi per impedirgli di muoversi, e dunque non poteva levarsi la polvere bianca dagli occhi.

Aspetta, faccio io”, sorrise la liceale, comprendendo, nonostante sapesse che lui la stava lasciando vincere.

Gli posò le dita sulle palpebre, che erano chiuse, e gli levò delicatamente la farina dagli occhi.

Fatto”, sussurrò, mentre lui riapriva gli occhi. Quei due smeraldi, così simili ai suoi, la ipnotizzarono.

Hai vinto”, rise piano il moro. “Siamo entrambi bianchi, ma l'ultima confezione l'hai usata tu, per svuotarla addosso a me. Quindi, io ho perso.”

Seguì un lungo silenzio.

Sembra che abbia nevicato”, osservò lei dopo qualche secondo, guardandosi intorno, affascinata.

Sì”, sorrise lui. “E...il bianco ti dona.”

Kazuha lo guardò. Sotto il bianco che gli dipingeva la faccia, un tenue rosso si intravedeva sulle guance.

Anche a te”, rise, arrossendo a sua volta.

Pensi che dovremmo continuare a cucinare? Sai, ho fame.”, trattenne le risate il ragazzo.

Baka!”, lo prese in giro la giovane, ridendo. “La guerra ti ha sfiancato, vero?”

Oh, sì”, l'assecondò lui, alzando un sopracciglio. “E, a quanto pare, ha sfiancato anche te.”

Kazuha lo guardò, accigliata, senza comprendere ciò che l'amico aveva appena detto. Poi si accorse di essere seduta a cavalcioni su di lui...

Oh, ero così impegnata a lottare, che...”, arrossì, imbarazzata, alzandosi.

Me ne sono accorto”, rise lui interrompendola, alzandosi a sua volta.

Cavolo, abbiamo fatto un casino qui dentro”, si morse il labbro inferiore lei, osservando la stanza in cui si trovavano, “è tutto pieno di farina.”

Chissà come mai quella signora aveva tutta questa farina in casa...”, si accigliò Heiji.

Non è il momento di indagare!”, sbottò la ragazza. “Dobbiamo sistemare!”

Il detective le lanciò un'occhiata, poi sorrise.

Prima di tutto, dovremmo dare una ripulita a noi stessi.”, disse.

A cosa stai pensando?”, chiese lei, notando il lampo di un'idea accendersi negli occhi dell' amico.

...questo!”, esclamò il ragazzo, afferrando l'amata dalla vita e caricandosela su una spalla.

Heiji!”, esclamò Kazuha, stupita.

Ora ci divertiamo!”, ghignò lui.

Dai...lasciami!”, rise la figlia del Capitano Toyama, gettandogli leggeri pugni sulla schiena, in modo teatrale.

Eccoci!”, annunciò poi il detective, posando l'amica a terra, nel bagno, e chiudendo la porta a chiave.

Cosa vuoi fare?”, chiese lei, incuriosita.

Kazuha”, la ignorò lui, chiamandola.

Che c'è?”, fece la ragazza, un secondo prima di essere sommersa da un forte getto d' acqua.

Ora sei sistemata!”, rise il moro, con in mano il tubo della vasca da bagno.

Non è vero!”, rise lei, fingendosi arrabbiata. “Sono ancora bianca e, adesso, anche bagnata!”

Di cosa ti lamenti?”, la prese in giro il detective, senza riuscire a non sorridere. “Fra poco mi farai certamente subire la stessa sorte! O sbaglio?”

Kazuha afferrò il tubo. “Non ti sbagli!”, rise, prima di spruzzare l'acqua addosso all' amato, che non si oppose.

Finalmente, quando entrambi furono puliti dalla farina -e fradici- decisero di ricominciare a cucinare. Ma, ancora prima, avrebbero dovuto asciugarsi.

Tieni”, disse Kazuha, porgendo un asciugamano all' amico.

Grazie”, rispose Heiji, posando l'asciugamano appena preso sui capelli.

La stessa cosa fece l' amata...che, appena finì e spostò l'asciugamano dal suo volto, trovò il viso del suo migliore amico a tre centimetri di distanza. Indietreggiò un po', stupita da quella vicinanza, e poi strizzò l' asciugamano nel lavandino, per levare l' acqua che aveva portato via dai suoi capelli.

Come stai bene, con i capelli sciolti”, sorrise lui, osservandola.

Grazie...”, mormorò la liceale, imbarazzata.

Sei asciutta?”, chiese il moro.

Sì”, annuì la figlia del Capitano Toyama. “Possiamo andare a finire di cucinare.”

Qual è il menù di oggi...?”, rifletté Heiji. “Frittelle...o sbaglio?”

No, dici giusto”, sorrise Kazuha, “cuciniamo qualcosa come frittelle.” “È una trappola?”, rise lui, “o ho interpretato male quel <>?”

Smettila di ridere e seguimi”, sbuffò lei, anche se in realtà tratteneva le risate, “se vuoi aiutarmi.”

Certo che voglio!”, sorrise lui, dirigendosi in cucina con l' amica, “ma tu non mi hai ancora detto cosa ci serve!”

Cento grammi di farina”, sbuffò la ragazza, “un bicchiere di latte, un uovo, un pezzo di burro.”

Non ho mai mangiato niente del genere”, osservò il detective, incuriosito.

Vedrai, ti piacerà”, sorrise la figlia del Capitano Toyama.

Iniziarono a cucinare...per fortuna trovarono un altro sacchetto di farina ancora pieno in cima ad un mobile e gli altri alimenti c'erano di già, e in grandi quantità.

Continuo a chiedermi cosa ci facciano qui tutte queste cose...”, disse Heiji, mentre riempiva un bicchiere di latte, “la signora non ha mai abitato qui.”

Smettila di indagare”, sospirò Kazuha, prendendo il bicchiere dal tavolo e versandolo nella scodella dentro la quale c'era già la farina.

Perché dovrei?”, domandò lui, mentre rompeva un uovo nella scodella.

Perché ora non è il momento di fare il detective!”, rispose lei.

E perché non dovrebbe esserlo?”, continuò il moro, divertito, mentre prendeva una padella all' interno di un mobile.

Perché...perché stiamo cucinando!”, fece la ragazza.

Ma perché lo stiamo facendo?”, disse, di nuovo, il detective.

Per cenare, forse?”, sbuffò la ragazza.

Quindi, perché...”

Perché sì!”, lo anticipò la figlia del Capitano Toyama, esasperata, facendo sciogliere il burro nella padella.

Heiji rise, divertito dal modo in cui la faceva arrabbiare.

"Ora cosa dobbiamo fare?”, chiese, ponendo fine a quel gioco.

"Versa qui un po' del contenuto di quella scodella”, rispose lei.

 "No, aspetta”, si accigliò lui, “voglio girarle io le frittelle.”

"D' accordo”, alzò gli occhi al cielo la ragazza, prendendo la scodella che era sul tavolo.


                                                                       *****


La serata passò in fretta e arrivò l' ora di andare a dormire.

Kazuha, sogni d' oro”, augurò il moro, quando ormai la luce era spenta.

Anche a te”, sussurrò la giovane. Un secondo dopo, sentì la mano calda dell' amato sfiorare la sua, e arrossì.

Hai la mano gelata”, mormorò il ragazzo. “Hai freddo?”

Kazuha scosse la testa, poi si ricordò che, al buio, lui non poteva vederla. “No”, rispose.

Dammi l' altra mano”, disse il detective. La figlia del Capitano Toyama fece ciò che le era stato detto.

Ecco”, sorrise lui, nell' oscurità, senza che lei potesse vederlo, scaldando le mani della ragazza nelle sue.

E si addormentarono così, mano nella mano.


Oh, ma che carini! Non so a voi, ma a me questo chappy piace troppo!

Anche perché mi ricorda la mia migliore amica...nonostante non leggerà mai questa storia (lei e la lettura non vanno molto d'accordo xD), non perdo l'occasione di salutarla e di ringraziarla: è stata lei a insegnarmi come cucinare le frittelle!

Grazie, Vale...ti voglio bene!

Comunque...questi ultimi giorni ho scritto molto, anche troppo.

Ho postato la storia “E poi, quel giorno sarebbe arrivato” , insieme a “Eppure, eravamo inseparabili” nella sezione Anima e manga-Detective Conan, e infine “Ciao, Firenze.” nella sezione Originali-Poesia...scommetto di avervi rotto le scatole!

Beh, basta parlare! Sayonara minna-san, cari recensori-lettori!

A proposito: ho in mente di pubblicare al più presto una shot molto dolce, romantica e divertente su Clannad, per chi conoscesse questo meraviglioso anime consiglio di leggerla.

Per chi non lo conosce, invece, consiglio vivamente di vedere gli episodi della serie animata: se siete interessati, scrivetemi e vi posso anche dare i link per vedere gli episodi sottotitolati in italiano!

Adesso vado via, prima di occupare troppo spazio...anche se ormai è troppo tardi xD!

A presto, anime pie!


                                                                                 Princess_of_Blood

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


Sono in ritardo.

Terribilmente il ritardo.

Probabilmente non merito d'essere perdonata, ma fa niente, mi auguro che almeno postare il nuovo capitolo sia di vostro gradimento...

Comunque, devo annunciare alcune cose, prima di lasciarvi leggere in pace il nuovo capitolo...

Innanzi tutto, voglio dire “bentornata” a Izumi93, la quale è tornata a leggere questa long-fic. Grazie, Izumi!

E, già che ci sono, voglio ringraziare anche coloro che continuano a seguirmi: grazie a SailorKilari, a Kazuha_97, a Fla95 e a LilyUchiha...grazie, grazie, grazie!

Continuando, anche se non è poi così importante, volevo anche farvi notare che ho cambiato il mio nickname. D'ora in poi sarò Seele, per cui non cercate invano “Princess_of_Blood”.

Adesso vi lascio leggere...

A dopo!



Ho un' idea”, disse Heiji, la mattina dopo.

E cioè?”, domandò Kazuha, raccogliendosi i capelli in una coda di cavallo.

Che ne dici di combattere un po'?”, rispose lui.

Combattere?”, ripeté lei, stupita.

Ma certo”, alzò le spalle il ragazzo, “io pratico il Kendō e tu l'Aikido. Voglio vedere se sei abbastanza forte.”

Ma, Heiji, non abbiamo neppure gli abiti adatti, dovremo combattere vestiti normalmente! E poi, l'Aikido non si pratica per difesa personale o per il combattimento!”, gli fece notare la ragazza. “L'Aikido consiste nella padronanza di sé stessi!”

Quante storie”, sbuffò il moro, “io non userò la sciabola.”

Ma io credevo che quella fosse fondamentale”, osservò la figlia del Capitano Toyama.

Infatti”, sorrise il detective, “ma, in questo caso, ne farò a meno. Sono capace di combattere anche senza.”

È una sfida?”, fece Kazuha, sorridendo furba.

Potrebbe esserlo”, ghignò Heiji.


*****


Ti ho battuto!”

Sta' zitto!”

E pensare che non è neppure la mia disciplina!”

Smettila!”

Sono un grande!”

Heiji, falla finita!”

Altrimenti cosa fai? Mi picchi?”

Un pugno andò a conficcarsi nello stomaco del ragazzo.

Ahi, ok”, borbottò il detective, piegandosi un po' per il dolore.

Ecco, adesso finiscila”, sbottò lei, continuando a camminare.

I due avevano appena terminato di combattere...e lui aveva vinto.

Stavano proprio in quel momento ritornando a casa -si erano nascosti in un parco abbandonato, lontano dalla città- quando qualcosa di soffice e bianco atterrò sulla spalla della liceale.

Heiji”, sussurrò questa, affascinata, “...la neve.”

Soffici e freddi fiocchi di neve stavano scendendo giù dal cielo, lievi e silenziosi.

Non pensavo che avrebbe nevicato”, osservò Heiji, stupito, “non ha fatto poi così freddo, in questi giorni.”

Sarà anche come dici tu”, rabbrividì Kazuha, “ma qui si gela.”

Il ragazzo le lanciò una rapida occhiata e si rese conto che non potevano tornare a casa...anche se erano andati al parco in moto, comunque ci avrebbero messo troppo tempo a ritornare.

Qui vicino dovrebbe esserci un centro commerciale”, fece il moro, “andiamo lì e restiamoci, almeno finché non smette di nevicare.”

La ragazza annuì e si sedette sulla moto dell'amico, dietro di lui.


******


Heiji, già che siamo qui posso fare un po' di shopping, vero?”, chiese la giovane sorridendo, all'interno del centro commerciale.

Se proprio devi”, sbuffò il detective.

Aspetta, prima che ne dici se andiamo al bar?”, domandò ancora Kazuha. “Ho una voglia incredibile di cioccolata calda!”

Heiji annuì, l'idea gli andava a genio. Così si diressero al bar e, seduti ad un tavolo, attesero la cioccolata calda che il barista stava preparando.

Qui non fa freddo, per fortuna”, sorrise lei.

Sì, infatti”, annuì lui, guardandosi attorno.

Ma si può sapere cosa stai cercando?”, fece la ragazza, infastidita da quell'atteggiamento distratto.

Niente”, rispose il moro, lanciando una rapida occhiata all'entrata del bar.

Avanti, dimmelo!”, lo incitò la ragazza.

Proprio in quel momento il suo amico abbassò il viso e posò il suo cappello sulla testa dell'amata, così velocemente che lei quasi non se ne rese conto.

Guarda in basso”, sussurrò, a denti stretti. “Non parlare per nessun motivo al mondo.”

Kazuha ingoiò la saliva, spaventata, senza muoversi di un millimetro. Con la coda dell' occhio riusciva a vedere due sagome nere alle sue spalle.

Ecco la cioccolata calda!”, esclamò, sorridendo, una cameriera, con un vassoio in mano, rivolta ai due giovani.

Sì, grazie”, mormorò Heiji, senza sollevare lo sguardo.

La donna posò le tazze sul tavolo e poi se ne andò.

Fingi un comportamento normale, ma senza alzare il viso”, disse piano il detective, rivolgendosi alla migliore amica. Quella annuì impercettibilmente e poi avvicinò la tazza alle labbra.

Bevi un sorso, poi fai finta di aver freddo e sciogli i capelli”, continuò il moro. Lei fece ciò che le era stato detto.

Dopo qualche lunghissimo secondo, i due uomini vestiti di nero uscirono dal locale e i due ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.

Oddio, è stato terribile”, mormorò Kazuha, spaventata.

Sta' tranquilla, è andato tutto bene”, sorrise lui.

Quando finirono di bere uscirono dal bar e notarono con orrore che le due figure in nero erano immobili davanti ad un negozio di abiti firmati.

Heiji...”, balbettò la liceale, terrorizzata, “credo ci abbiano visti.”

Heiji strinse i denti e poi prese la mano dell'amata, congiungendola con la propria.

Se io e te fossimo fidanzati...”, sussurrò, “adesso entreremmo in quel negozio.”

Cosa hai in mente?”, chiese lei, a bassa voce.

Se noi due fossimo realmente noi due noteremmo subito gli Uomini in Nero, quindi faremmo di tutto pur di non avvicinarci a loro. Ecco cosa loro si aspettano”, spiegò il ragazzo, mentre si avvicinavano al negozio di vestiti, “non attendono altro che vedere uscire di tutta fretta un ragazzo e una ragazza che li hanno appena guardati.”

Camminarono in silenzio, mano nella mano.

Adesso ascoltami”, sussurrò il detective, a qualche metro dal locale, “appena saremo davanti a quegli uomini, fai finta di cadere. Non alzare mai il viso finchè sei a terra.”

Kazuha annuì piano.

Dopo secondi interminabili, finalmente i due giovani si trovarono davanti a quelle due sagome in nero e Kazuha fece finta di cadere, in modo molto credibile.

Amore!”, esclamò Heiji, fingendosi spaventato, senza incontrare lo sguardo degli Uomini in Nero. “Tutto bene?”

Sì, sto bene”, mormorò lei, senza alzare lo sguardo. Gli uomini piazzati lì davanti fissavano la gente che camminava nel centro commerciale, senza curarsi di loro.

Ti aiuto ad alzarti”, si offrì lui, porgendole una mano che lei afferrò.

Quasi subito il moro tirò la ragazza verso di sé, nascondendo il viso della giovane nel suo petto.

Ora possiamo andare”, sorrise infine, certo che le sagome nere non li stessero guardando. “Avanti, andiamo a scegliere il vestito che indosserai alla cerimonia.”

Kazuha sorrise, stando al gioco e stringendo la mano di Heiji.

Ma il suo sorriso sparì subito: le due sagome li seguivano.

He-Heiji”, balbettò, spaventata.

Lo so, lo so”, serrò i denti il ragazzo. “Ma sta' tranquilla. Non devono capire che sappiamo che li abbiamo dietro.”

D'accordo”, sussurrò la ragazza.

Dietro di loro, gli Uomini in Nero camminavano in fretta, calpestando con forza il pavimento.

Kazuha strinse più forte la mano di Heiji, che le accarezzò dolcemente il dorso della sua.

Non possono farci nulla, qui”, disse sottovoce, accarezzandole ancora il dorso della mano, “c'è troppa gente.”

Ma quando usciremo...”, fece lei, trattenendo le lacrime.

Anche nel parcheggio c'è gente”, cercò di sorridere lui.

Ci seguiranno anche in macchina”, strinse le labbra la giovane, per non piangere.

Stavolta Heiji non rispose, ma accelerò di poco l' andatura.

Andarono a mescolarsi con la folla e persero di vista gli uomini vestiti di nero.

Ho un'idea”, disse in fretta il moro, cercando di non sprecare quel poco tempo che avevano a disposizione prima che le sagome nere li ritrovassero, “prendi un abito. Un abito qualunque, purché ti vada. Entra in un camerino e indossalo. Ci vediamo fra tre minuti esatti all' uscita dei camerini.”

Kazuha annuì e si diresse in fretta al reparto femminile.


...Fine capitolo! Mi spiace per voi, ma credo proprio che starete in ansia per un po'! Eh, eh, eh...che ne pensate di questo chappy?

Il prossimo sarà ancora meglio! ^^

Tanto perché lo sappiate, manca davvero poco alla fine di questa long-fic. Se ci penso, mi rattristo moltissimo!

Ma, pazienza...

Ci vediamo al prossimo capitolo, continuate a seguirmi, mi raccomando!


Seele

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo ***


Konnichi wa! Come state, lettori e lettrici?

Oggi ho un triste annuncio da farvi...

Quello che leggerete è il penultimo capitolo.

Ma non dispiacetevi troppo, sono certa che ciò che accadrà in questo capitolo vi tirerà su! ...Beh, forse.

Eh, eh, eh...


Ci sei?”

Sì. Sono riconoscibile?”

Heiji guardò per un secondo, esterrefatto, la sua migliore amica, poi scosse la testa e, presa la sua mano, si diresse con andatura veloce verso l'uscita del centro commerciale.

Faticava un po', adesso che lei era così bella -aveva indossato un vestitino rosso corto e attillato, con delle scarpe con il tacco dello stesso colore- a concentrarsi, ma si disse che doveva farcela. Doveva riuscire a capire sin dal principio i prossimi spostamenti degli Uomini in Nero: entrambi si erano camuffati, ma questo non bastava.

Arrivarono nel parcheggio, credendo di essere sfuggiti all'imminente minaccia, ma invece, purtroppo, non era affatto così: gli uomini dell'Organizzazione erano già davanti alla moto di Heiji, pronti a rapirli. E, per di più, nel parcheggio non c'era nessuno.

Ho paura”, sussurrò Kazuha. Heiji strinse più forte la sua mano.

Andrà tutto bene”, mormorò, “adesso torniamo indietro, nel centro commerciale. Corri il più veloce che puoi e...!”

Uno degli uomini puntò loro contro una pistola. Il detective strinse i denti.

Hattori. Quale piacere vederti”, salutò l'uomo.

Adesso ascoltaci bene”, fece un altro, “nel centro commerciale sono state piazzate delle bombe pronte a esplodere. Provate a fuggire e facciamo saltare in aria tutte le persone che sono lì dentro, chiaro?”

Dopo qualche secondo di esitazione, Heiji annuì piano.

Toyama, mia cara”, ghignò l'ultimo uomo, il più alto di tutti, guardando la ragazza, “ma in che guaio sei andata a cacciarti? Non lo sapevi che stringere amicizia con il detective più famoso in tutto il Giappone ti avrebbe portato guai? Non ti è venuto in mente che forse faremo fare a lui la stessa fine che abbiamo fatto fare a Shinichi Kudo?”

Kazuha non parlò, paralizzata dalla paura.

Hattori”, disse il primo uomo, quello con la pistola in mano che non accennava a voler posare a terra, “fa' parlare la tua amica.”

Kazuha”, mormorò piano il ragazzo, “avanti, rispondi. Ne va della vita di tante persone.”

La giovane ricacciò indietro le lacrime che stava per versare e si fece coraggio.

Sì”, disse finalmente, “sapevo che, prima o poi, sarebbe accaduto qualcosa di brutto.”

E, nonostante questo, hai continuato a essergli amica?”, domandò, stupito, il secondo uomo.

Perché non avrei dovuto?”, fece lei. “Io e Heiji siamo amici sin da quando siamo bambini. Per me lui è come un fratello maggiore.”

Il coraggio di questa ragazza è ammirevole”, osservò il terzo uomo, “di sicuro piacerà al capo.”

Heiji si posizionò dinnanzi a Kazuha, per proteggerla. “Cosa volete?”, chiese.

Non essere così aggressivo, Hattori”, minacciò l'uomo con la pistola, “ricordati che tanta gente è ancora dentro il centro commerciale. Le porte sono chiuse. Nessuno uscirà da lì, nessuno si salverà, se aziono la bomba.”

Il ragazzo assottigliò gli occhi, ma non si mosse di un millimetro.

Allora, Hattori”, prese parola l'uomo più alto, “è da un po' di tempo che osserviamo i tuoi spostamenti. Sei sempre con questa ragazza...e siamo riusciti a ottenere delle informazioni dai vostri amici. Sapete come vi descrivono? Una coppia fantastica, due ragazzi perdutamente innamorati l'uno dell'altra, un fiore che sta sbocciando. Ah, che romanticismo.”

Kazuha arrossì, Heiji serrò i denti e un lieve rossore imporporò anche le sue guance.

Ecco, il nostro scopo è eliminare chiunque possa arrecarci fastidio. Ultimamente ci dedichiamo ai detective più bravi...Hattori rientra in questa categoria. Noi temiamo che loro, un giorno, possano smascherarci, per quanto questo sia pressoché impossibile”, ghignò l'uomo con la pistola in mano.

Lei non c'entra”, sibilò Heiji, prottettivo.

Sì, che c'entra”, assottigliò gli occhi il secondo uomo, con un ghigno dipinto sulle labbra, “Toyama sembra essere, per te, la persona più importante. Non è così?”

Heiji non rispose.

Non è così?!”, ripeté l'uomo.

Niente.

Portateli via”, fece infine, adirato.

I restanti due uomini afferrarono Heiji dalle braccia, che gli posero dietro alla schiena per bloccare suoi eventuali movimenti, e l'uomo che aveva parlato prese Kazuha dai polsi, ponendoglieli anche a lei dietro la schiena.

Li fecero entrare di forza in una bmw nera come la notte, due uomini erano seduti davanti e l'altro dietro, a controllarli.

Che non vi vengano strane idee in testa”, minacciò questi, “se fate anche solo una mossa falsa, facciamo esplodere il centro commerciale.”

Heiji fissava il paesaggio da fuori il finestrino. Subito un'idea si fece spazio nella sua mente, mentre l'uomo faceva indossare a lui e alla sua amata delle manette.

Kazuha, ascolta”, sussurrò il detective all'amica, che lo guardò.

Quando la macchina si ferma, non scendere. Hai capito?”

Kazuha annuì piano. Le parole del ragazzo, dette a voce così bassa, faticavano ad essere comprese.

Sei sicuro di ciò che fai?”, domandò, in un sussurro.

Fidati di me”, rispose il moro. “Però, mi serve...una cosa. Spero mi perdonerai.”

Proprio in quel momento, la macchina si fermò.

State per ucciderci, non è vero?”, chiese Heiji, mentre uno degli uomini apriva la portiera.

Certo”, rispose l'uomo più alto, ghignando.

Beh, è concesso avverare un ultimo desiderio?”, domandò il ragazzo, fingendosi rattristato.

Dipende”, fece l'uomo.

Vorrei...mi piacerebbe molto se potreste lasciarmi scambiare due parole con la ragazza a cui tanto tengo. Sapete, adesso che vedo la morte in faccia, ho un grande desiderio di rivelarle cosa provo. Voi siete sposati, non è così? Vedo che indossate tutti la fede. Dunque, lasciatemi fare...non chiedo altro che qualche minuto”, disse Heiji, con sicurezza.

L'uomo esitò un poco, poi gli puntò la pistola contro.

Hai dieci minuti scarsi, Hattori. Ma bada: basta che voi anche solo tentiate di scappare, e tutte le persone nel centro commerciale moriranno.”, minacciò l'uomo, chiudendo la portiera, lasciandoli soli.

Cosa c'è?”, domandò Kazuha, rossa in viso, nonostante sapesse che quella di prima era solo una recita.

Mi dovresti aiutare a fare una cosa”, arrossì il ragazzo.

Che cosa?”, chiese lei.

La tua spilla...mi serve. Per liberarci”, spiegò il detective.

D'accordo. Ma come puoi fare a prenderla?”, fece ancora la giovane. La spilla che indossava era posta sulla parte superiore del suo vestito, quella che arrivava fino alla vita.

Io un'idea ce l'avrei...a patto che tu mi prenda a ceffoni solo a casa.”, sorrise Heiji, in imbarazzo.

Cosa vuoi...!”

Ah, che bella soddisfazione che provo nell'interrompere così il capitolo!

Chissà cosa avrà fatto Heiji...io lo so, e voi no!

Date spazio all'immaginazione, miei cari!

Nel prossimo capitolo saprete ogni cosa...

Ci sentiamo presto! ^^


                                                      Seele

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***


Dio Santo, che tristezza.

Mi sento un po' ingiusta. Oggi inizia la scuola, e in questo stesso giorno pongo fine alla mia fan fiction...

Tuttavia, a fine pagina troverete una bella sorpresa. Mi auguro vi piacerà...

Buona lettura!


In un secondo, interrompendola, Heiji le sciolse con i denti il filo che era legato dietro al collo di lei, provocando in questo modo la caduta della parte superiore del vestito che lei indossava.

Heiji!”, esclamò la ragazza, tutta rossa in viso, mezza nuda, solo con il reggiseno addosso.

Non guardo, giuro, non guardo, mi serve solo la spilla”, promise lui, raccogliendo con la mano sinistra la spilla dal sedile, adesso che era a portata di mano. Poi sollevò lo sguardo e arrossì.

Heiji, avevi promesso di non guardare!”, lo richiamò lei, imbarazzatissima.

Ok, ok, scusa, ho dato solo un'occhiatina”, borbottò il ragazzo, mentre armeggiava con la spilla dietro la schiena, per liberarsi.

Fatto!”, esclamò poco dopo, accingendosi a liberare anche l'amica.

Non guardare!”, si raccomandò lei.

Ma se sei girata, come potrei fare?”, sbuffò lui, liberandola dalle manette. Subito la giovane si sistemò il vestito.

Che vergogna...mi avranno visto tutti quegli uomini lì fuori”, arrossì la ragazza, intanto che lui si avvicinava alla portiera, per aprirla dalla parte opposta alla quale si trovavano gli Uomini in Nero.

E invece no”, sorrise il moro, “i vetri di questa macchina sono oscurati, chiunque sia fuori non può vedere cosa succede qui dentro. Per loro che non devono essere riconosciuti è un bene, ma se devono tenere dei prigionieri...non è esattamente una buona idea. Hanno fatto un grosso errore a dimenticarsene.”

Stavano per uscire, quando Kazuha fermò il suo migliore amico.

Heiji, aspetta”, mormorò, “cosa succederà a tutte quelle persone nel centro commerciale?”

Stavano bluffando”, rise il ragazzo, aprendo silenziosamente la portiera, “da fuori, non si può vedere chi esce dal centro commerciale. Non potevano sapere quando noi saremmo usciti, dunque non potevano neppure bloccare le porte.”

Ma avrebbero potuto bloccarle dopo la nostra uscita”, ipotizzò lei, rifiutando di uscire dalla macchina. Mancavano solo due minuti, e poi l'uomo vestito di nero sarebbe tornato.

E, invece, no.”, ripetè il moro. “Il centro commerciale possiede una nuova tecnologia che impedisce a chiunque di bloccare le porte. Non devi preoccuparti, Kazuha, non succederà niente. E poi, quando noi siamo usciti, nel parcheggio non c'era nessuno perché un famoso cantante inglese stava rilasciando delle interviste e degli autografi all'interno del centro commerciale, dunque nessuno è uscito per mettersi in fila, incontrare il cantante e ottenere qualcosa, che sia una foto o una stretta di mano. Perciò sta' tranquilla, piccola...avanti, andiamo.”

Heiji le porse la mano che lei, dopo qualche breve istante di indecisione, afferrò.

Cominciarono a correre, insieme. Verso dove non lo sapevano, mentre Heiji inviava un messaggio alla polizia con il cellulare.

Kazuha”, la chiamò il detective.

Dimmi”, fece lei, senza smettere di correre.

...sali!”

I due si ritrovarono su una moto, e partirono a tutta velocità.

Ma questo è rubare!”, esclamò lei.

No, piccola, questo è prendere in prestito una moto abbandonata in mezzo alla strada”, la corresse lui, divertito. “L'avranno gettata via, evidentemente, anche se non ne comprendo il perché. Funziona così bene, anche se non è nuova!”

In effetti la moto era un vecchio modello e, nonostante non andasse molto veloce, non ci si poteva lamentare. Kazuha si strinse forte alla schiena dell'amico, inspirando a fondo il suo profumo, per tranquillizzarsi.

Improvvisamente, però, dopo neanche cinque minuti che fuggivano, la macchina nera spuntò all'orizzonte.

Cavolo”, imprecò Heiji, “non ci voleva. Tieniti forte!”

Il moro s'infilò in uno stretto vicolo abbandonato e poi percorse una strada piena zeppa di buche, infine attraversò un parco giochi piuttosto vecchio e dimenticato, con tutti i giochi arrugginiti e senza neppure una persona presente.

Vieni”, disse, prendendo la mano della ragazza, guidandola verso un campo di papaveri.

Come fanno a esserci dei papaveri, se è ancora inverno?”, chiese Kazuha, stupita.

Non l'hai ancora capito?”, fece il moro, sorridendo, “siamo all'interno di una serra. Anni fa qui si coltivavano piante di tutti i tipi, in tutte le stagioni...ora, invece, un uomo viene qui ogni tanto per sistemare questo campo di papaveri, che sono i suoi fiori preferiti. Adesso, questa serra è perlopiù la meta delle giovani coppie che vengono qui di nascosto, al caldo, a far l'amore.”

La macchina nera passò lì vicino e gli uomini arrivarono nel parco giochi-serra. Heiji si sedette in fretta a terra e poi tirò la sua migliore amica verso di sé.

Cosa stai...”, sussurrò la giovane, ma lui la zittì con un bacio.

Un bacio.

Nel caso non dovessimo farcela, Kazuha, io voglio che tu sappia che...che io ti amo.”

Lei rimase in silenzio, la polizia era arrivata.

Che tempismo”, arrossì lui, “sembra che ce l'abbiamo fatta. Mi ero dimenticato di aver inviato un messaggio alla polizia...”

Lei ancora non rispose.

Gli uomini in nero venivano arrestati.

Kazuha...c'è qualcosa che non va? Chi tace acconsente?”, tentò di scherzare il detective. I papaveri erano così alti che li nascondevano completamente.

Io non acconsento”, disse finalmente lei, “io...”

Stavolta fu Kazuha a posare un dolce bacio sulle labbra di Heiji.

...io ti amo”, riuscì, infine, a dire, mentre una rosa, che non c'entrava niente eppure era talmente bella che aveva già raccolto in sé tutta la forza della vita, sbocciava accanto a loro.


Ah, non si può dire che non ci sia romanticismo nell'aria!

Il capitolo è piccolo, all'inizio avevo deciso di unirlo a quello precendente, poi però ho cambiato idea. Ma credo di avervi soddisfatti ugualmente! O sbaglio?

Ma la vostra Seele non vi lascia...

Vi propongo qualcosa che penso vi piacerà: ho notato di aver lasciato perdere alcune storie, parecchi mesi fa. Queste fan fiction sono:

Il campeggio...d'amore” e “Una notte per innamorarsi”.

Innanzitutto vi chiedo pietà, purtroppo all'epoca la mia bravura nella scrittura...come dire...lasciava molto a desiderare.

Tuttavia, potrei sistemare i capitoli come si deve, e ricavarne una “nuova edizione”, compreso il finale (che, in queste fan fiction, manca).

Se vi va, vi basta cercarle nell'elenco delle storie che ho scritto, oppure cercarle direttamente sul sito.

Ripeto che la ripresa di queste storie dipende solo dal vostro volere, se l'idea non vi piace o se i capitoli presenti nella storia non suscitano la vostra curiosità metterò da parte questa idea e cancellerò definitivamente queste storie da EFP.

Comunicatemi la vostra decisione, magari con un messaggio privato!

Detto questo...ci si rincontra, cari lettori e care lettrici! È stato bello leggere le vostre recensioni, ricevere le vostre critiche e i vostri complimenti!

Grazie a:

Fla95

SailorKilari

FedeKiryu

Eru

Luna nueva 96

Izumi93

Kazuha_97

Barby_Chan

LilyUchiha

Myellin

Vale_may


Mi auguro di rincontrarvi presto, e grazie per tutte le belle parole che avete speso nelle vostre recensioni alle mie storie!

Grazie a chi c'è stato all'inizio e poi ha lasciato, a chi ha recensito un capitolo e gli altri no, a chi è arrivato solo da poco e, sopratutto, a chi non ha mai mancato di lasciarmi una recensione!

Grazie mille...

Resterete sempre nel mio cuore!


Seele


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