Ricordi e dolori della vita

di Lady Diamond
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto passa,niente resta ***
Capitolo 2: *** E rimango qui ***
Capitolo 3: *** Le cose che non dici ***
Capitolo 4: *** il passato ci segna ***



Capitolo 1
*** Tutto passa,niente resta ***


Tutto passa, niente resta,

Quel che c'era in principio ora scompare,

Lento è il passaggio, grande è il male.

Momenti passati, vissuti e sperati,

Momenti dimenticati, tristi e letali;

 

 

Kei stava vagando disperatamente lungo i corridoi buoi della sua immensa villa,tetra come la sua anima travagliata. Innumerevoli ricordi riaffioravano nella sua mente buia e solitaria,a volte si sentiva solo,ma la sua maschera celava alla perfezione i suoi sentimenti.
Era sempre stato etichettato come un asociale,ma ciò non gl’importava,lui voleva solo essere il più forte,consapevole di provare un senso d’inferiorità per il suo amico/nemico Takao,che non accettava e mai lo avrebbe fatto,insomma era Kei Hiwatari,il grande Kei Hiwatari.

 
 
 

Il male ti inghiotte,

Larga la bocca, grande il dolore,

La rabbia ti acceca, la verità ti rode.

Il buio ti avvolge, i sensi ti lasciano,

Tutto va via, ciò che rimane è malinconia;

 
 
 

Aveva fatto moltissime azioni spregevoli che avevano segnato il suo spirito,rendendolo vuoto,assente…
Rabbia,era questo il sentimento che tormentava incessantemente la sua anima,quella realtà che avvolte confondeva come se fosse un sogno senza ritorno. Era deluso da sé stesso,a volte avrebbe voluto tornare indietro per dimenticare,per cancellare i suoi errori,affinché potesse essere una persona migliore.
Buio…era solo questo che riusciva a vedere intorno alle sue membra,ormai affaticate dal continuo dolore,eppure anni addietro aveva tradito i suoi amici. Per cosa? Nulla.

 
 

Buco profondo, lontana la luce,

Giaccio sul fondo, non faccio rumore.

Solo rimango senza salvarmi,

Nessuno ti aiuta, nessuno ascolta,

Ovviamente è una cosa che non importa;

 
 
 

L’oscurità gli permetteva di non specchiarsi nella sua anima.
Aveva freddo,ma quella sensazione non era carnale,era nella sua anima,che aveva bisogno di un po’ di calore che solo i suoi amici erano stati in grado di donargli con semplicità.
Affrontava il mondo con coraggio,e lui ne aveva da vendere,ma quel senso di vuoto tormentava imperterrito la sua anima,nessuno poteva aiutarlo a superare questa crisi,e anche questa volta avrebbe risolto i suoi problemi da solo,vivendo nel suo mondo irreale,con pareti tinteggiate da sangue,il suo sangue.

 
 

Seguo da solo il mio destino,

Fatto di ricordi che accompagnano il mio cammino,

Di speranza il mio sentiero è fatto,

ma non lo vedo, leggero il contatto.

 

Chissà se un giorno avrebbe trovato la sua strada,ma,in ogni caso se la sarebbe costruita da solo come aveva sempre fatto.
Non viveva di speranze,o meglio,questa era la sua tesi,nonostante esse fossero celate nel suo cuore,sperava di rincontrarli,un giorno…ma prima doveva fare i conti con sé stesso e con il presente caratterizzato da innumerevoli intemperie personali.

 
 
 

rima o poi la meta raggiungerò,

Pieno di ostacoli e lungo il cammino,

Ciò che importa, è qualcuno vicino 

 
 

Una piccola luce proveniva fiocamente dal salotto,e senza far rumore vide una giovane donna,la sua Hilary che dormiva beatamente stringendo dolcemente il suo bambino.
Un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra,mentre un improvviso senso di protezione infiammò il suo cuore,che credeva fosse avvolto da un fitto strato di ghiaccio impenetrabile.
Lei era la sua speranza,il suo passato,presente e futuro,avrebbe lottato per le due persone che amava più al mondo,essendo consapevole che grazie ai suoi due angeli custodi sarebbe riuscito a trovare la pace,e forse chiedere finalmente perdono ai suoi amici per gli errori commessi in passato.
Doveva farlo per il benessere della sua nuova e meravigliosa famiglia che era tutta la sua vita.

 
 
 
 
 
Spazio autrice:
Premessa:odio le KeixHilary,questa è la prima e l’ultima che farò! Inizialmente volevo che Kei si uccidesse,ma sinceramente mi dispiaceva.
Questa fan fiction un po’ mi rappresenta,devo ringraziare Erestil per questa poesia che mi è stata di grande aiuto.
Forse questa shot è senza senso,o meglio,sono consapevole che non ne ha. Un bacione a tutti,aggiornamento a tempo indeterminato.
-Sweetstar92-

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Capitolo 2
*** E rimango qui ***


E rimango qui,
Freddo e immobile,
Chiuso e incapace di pensare;
Tutto accanto a me sembra estraneo,
Di sorrisi il cuore pieno non ho,
Per troppo tempo il mio cuore è stato
avvolto da fitta nebbia,

 

Takao era seduto su un piccolo muretto,si sentiva solo e vuoto. Sua madre era morta da una settimana,si sentiva solo…disperato. I suoi occhi erano spenti,privi di ogni emozione,soffriva…
Non riusciva a realizzare nessun pensiero felice. La sua mente ripercorreva tutti i momenti felici trascorsi con il suo angelo,colei che l’aveva messo al mondo,l’unica persona che lo aveva sempre fatto sorridere anche nei momenti più bui della sua breve,ma intensa esistenza.
Tutti gli sorridevano,ma quei sorrisi erano vuoti e pieni di compassione…e questo non poteva sopportarlo.
E adesso il suo cuore si stava  spegnendo,come se fosse stato avvolto dalla nebbia,che gli impediva di osservare il mondo,di sorridere nuovamente…in fondo era solo un bambino a cui era stato sottratto il suo cuore,un tempo felice.

Tutto intorno a me è estraneo,
Solo come un lupo cacciato dal branco,
Duro come la gelida pietra,
Ma allo stesso tempo fragile, come neve al sole ...

Il mondo che lo circondava era irreale,ma la sua sofferenza era tangibile,era assente…quella realtà era fittizia,priva di senso.

Era solo,nonostante tutti i suoi amici cercassero di aiutarlo. Era grato per tutti quei gesti affettuosi,ma privi di senso…superflui per la sua anima lacerata da quella sofferenza.
Era come un pezzo di ghiaccio,apparentemente forte e lucente,ma contemporaneamente fragile…
In quei momenti riusciva a celare il suo dolore,ma dentro si sentiva morire,mentre il suo cuore si stava distruggendo in numerosi frammenti,ormai impossibili da ricomporre.

... lieto giaccio sul nudo pavimento,
Niente mi circonda se non fredde mura,
Ma non mi importa,
Non ho bisogno di altro.

 

Tutto sembrava aver perso importanza,si era isolato in un enorme castello fatto di ghiaccio,il suo mondo non esisteva più,era distrutto…
Ma questo non gl’importava,ormai lei non c’era più…

Rimango solo e pensoso con il ricordo dei lieti momenti;
Pochi son stati,
Calpestati freddamente dalla dura realtà;

Le uniche cose che gli rimanevano era dei semplici,ma intesi,ricordi,ormai lontani…
Non erano molti,ma erano il suo unico tesoro…ma il mondo era stato crudele con sua madre,gliel’aveva tolta. La realtà e la vita erano stati crudeli con quella donna,anche negli ultimi istanti di vita…non aveva avuto il coraggio di salutarla per l’ultima volta,e questo lo faceva star male…lei aveva avuto bisogno del suo piccolo in quel momento,ma non ne era stato in grado…Rabbia! Si odiava per quel gesto,e per questo non si sarebbe mai perdonato.

E rimango ancora qui,
Con la speranza che le nebbie del mio cuore si diradino;
Credo che qualcuno possa salvarmi da questa situazione,
Fermamente son convinto di ritrovare quei momenti felici,

 

Adesso gli rimanevano solo delle foto,dove la sua dolce mamma sorrideva,anche nei momenti di dolore,si era sempre mostrata forte per la sua famiglia,nonostante il dolore che provava.
Lo aveva rassicurato dicendogli che sarebbe guarita,ma non era stato così.
Inizialmente l’aveva odiata per quella bugia,ma era consapevole che la donna diceva tutte quelle frasi per rassicurarlo,e di questo ne era grato.
Aveva voglia di vivere,lei avrebbe voluto questo…doveva farlo…per Lei

Dura la salita e lunga la strada,
E nel frattempo ... Rimango qui!

Sapeva che non sarebbe stato facile,avrebbe continuato a soffrire,ma lei sarebbe stata sempre viva nel suo cuore.
Sentiva ancora la sua presenza,e questo riusciva a placare un po’ la sua sofferenza. Strinse la foto della madre al petto,mentre delle lacrime amare scesero copiosamente sul suo viso,ormai bruciato dal pianto.
Improvvisamente si sentì accarezzare,forse era stato solo un soffio di vento,ma era sicuro che non era così…era sua madre,era lì…per lui…
 

 

Spazio autrice:
Che cavolo ho scritto? Questa shot è ancora più personale della precedente…se non mi sbaglio Takao non ha mai conosciuto la madre ma non ne sono sicura. Spero vi piaccia e soprattutto spero di non avervi annoiata.
Grazie Erestil per la tua poesia,sono davvero fantastiche! Un bacio a tutti.

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Capitolo 3
*** Le cose che non dici ***


Le cose che non dici,

Sono quelle che fan più male;

Pietre taglienti con forza scagliate

che colpiscon di striscio;

Erano passati diversi anni dall’ultimo torneo di beyblade,Rei,come tutti i suoi amici,era ritornato al suo villaggio,eppure qualcosa era cambiato.
Quel luogo racchiudeva tutti i suoi ricordi felici passati,presenti e futuri,eppure qualcosa era cambiato.
Si sentiva diverso,forse cresciuto,ma per molti versi ancora bambino.
Eppure non riusciva ad essere realmente sé stesso,doveva fare una cosa,ma ogni volta gli mancava il coraggio.
Lei era troppo perfetta per lui,la amava più della sua stessa vita,ma ancora non riusciva a dichiararle i suoi sentimenti,che forse Mao aveva soppresso.
 
 

Volgi lo sguardo altrove,

Fai finta di niente,

Purtroppo il segno è presente;

Ogni giorno si riuniva con i suoi amici,e lei era sempre presente,anche con un semplice sguardo.
Sapeva di averla ferita quella durante il torneo,quando non le aveva dato una risposta del tutto sincera,eppure sapeva di averla ferita,e questo lo faceva soffrire.
I segni del passato erano ancora vividi nella sua mente.
Il ricordo degli sguardi gelidi dei suoi amici dopo la sua fuga lo faceva soffrire,eppure la giovane aveva cercato di stargli vicino. E lui cosa aveva fatto per lei? Nulla,l’aveva fatta solo soffrire,non per egoismo,ma per la voglia di viaggiare e di migliorare il suo paese che un giorno,forse non troppo lontano,avrebbe guidato.
Ma come sarebbe potuto essere un buon capo tribù se non riusciva a trovare il coraggio di viaggiare nel suo cuore?.
 

La vita è un mistero,

Non sai che ti aspetta,

Accader posson mille vicende,

In piedi lei è, come un giudice esente ...

 

 
 
Eppure sapeva che se avrebbe continuato a far così l’avrebbe persa,o forse la stava già perdendo.
A volte i loro sguardi si incontravano,e volontariamente si cercavano,ma gli occhi della sua Mao erano diversi…sembravano spenti.
E lui era consapevole di essere il responsabile,e questo gli spezzava il cuore.
 
 

Sanguinante appare,

Lento il rimargino,

Un tocco 'sì debole basta,

desiderava confessargli il suo amore,farle capire di aver trovato il coraggio di affrontare i suoi sentimenti,eppure non era in grado…era troppo debole.
 


'Sicchè Il tempo impiegato nel risanarla,

Fumo fu fatto,

Breve l'azione grande il misfatto;

Per tre anni era riuscito a celare i suoi sentimenti,o forse aveva mai saputo definire quell’emozione troppo intensa per un adolescente fattosi uomo.
Si sentiva inutile,e soprattutto si sentiva responsabile del dolore che stava provocando alla sua migliore amica,nonché donna amata.
Eppure durante quegli anni aveva abbandonato il suo villaggio e in particolare Lei,la sua dolce e grintosa Mao.
Stupido,stupido Rei!.
 
 

  Ben non so dir come funziona,

C'è da saper che sol una cosa importa,

Difficile da ottener,

Facile da perdere,

A volte credeva di averla persa,o meglio,avvertiva la freddezza dei rari sorrisi che la giovane gli concedeva.
Quei sorrisi che gli scaldavano il cuore,e che forse un giorno sarebbero stati per qualcun altro,e questo non poteva tollerarlo.
Mao le apparteneva,esattamente come il buio e la luce si appartenevano,e avrebbe fatto di tutto per conquistarla…prima o poi.
Maledetta paura!.
 

Altro non è che la fiducia della persona coinvolta,

Per andar avanti solo questo basta,

La fiducia in qualcuno,

Il resto passa...

Improvvisamente vide dolce e morbida figura della donna che tormentava i suoi sogni.
Si sentiva pietrificato,eppure decise di raggiungerla.
Non sapeva che fare,ma i suoi sentimenti prevalsero sulla sua figura,così posò le sue labbra su quelle di ciliegia dell’amica.
Non si era dichiarato,ma l’avrebbe fatto.
Ne era certo,quella dolce fanciulla gli apparteneva,come lui apparteneva a lei.
Le sue paure erano svanite grazie al suo Amore,poiché solo lei era capace di donargli sicurezza e voglia di vivere.
Solo lei poteva completarlo essendo sicuro che non avrebbe mai potuto amare nessun’altra come amava lei.
 
 
Spazio autrice:
Questo è proprio un momento di sclero,eppure non sono così romantica in questi giorni,vero Erestil?.
Sinceramente non volevo scrivere una schifezza del genere,eppure l’ho fatto! Scusatemi tanto!.
Comunque spero di non avervi annoiata con questi miei trip mentali,ma comprendetemi domani ho un compito di matematica,e io odio,anzi detesto questa materia!.

Un bacione a tutti voi che leggete,e un ringraziamento in particolare va a Nena Hyuga ed il mio povero Erestil su cui sfogo tutte le mie paranoie pre un mese e 4 giorni all’esame.
Kiss.

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Capitolo 4
*** il passato ci segna ***


Il passato ci segna,

Inutile scappare,

Dovunque tu vada,

Non lo puoi evitare

 
 
Erano passati diversi anni da quando i genitori di Max avevano divorziato,ma quella ferita non si era ancora rimarginata,e forse non lo sarebbe mai stata.
Numerosi ricordi inondavano la sua mente.
Ovunque vedeva il viso di sua madre,ormai lontana.
Soffriva,ma in quel momento doveva essere concentrato sul torneo,ma non ci riusciva! Era impossibile farlo,eppure le era lì con lui a pochi metri.
Ma sentiva che i due erano come due rette parallele…identiche,perfette,ma incapaci di incontrarsi.
 

Stretta la morsa,

Grande il travaglio,

Tanto ci segna,

Tanto fa danno;

 
Era deconcentrato,tanto da essere perennemente distratto.
Sentiva una morsa stringergli al petto,rendendogli impossibile provare sentimenti felici.
Tutti i momenti trascorsi con la sua,ormai ex felice,famiglia era indelebili nel suo cuore e quei lunghi istanti di felicità gli mancavano.
Sapeva di essere stato segnato da quella distanza,eppure lei era lì.
Lo osservava impassibile,come un giudice severo pronto a punirlo ed umiliarlo ad ogni errore.
Eppure un tempo gli occhi cristallini della madre non erano così…e questo gli faceva male.
Voleva abbracciarla,desiderava dirle:”Mamma ti voglio bene! Sii fiero di me”.
Ma questa era solo un’illusione.
Un’illusione a tratti piacevole,ma faceva anche soffrire,forse troppo.
 

Tanti posson esser gli eventi,

Sia brutti che belli,

Da un litigio ad un amore,

Il passato ci segna,

E' impresso nel cuore;

 
Gli occhi della madre esprimevano insofferenza,forse lo detestava per non essere all’altezza della situazione,ma nonostante le sue impressioni sperava ardentemente che non fosse così. Voleva essere amato,desiderato da lei,l'unica donna della sua vita.
Tutto questo faceva male,troppo!.
Calde lacrime scesero copiose sul suo volto.
I suoi genitori litigavano perennemente,forse avevano dimenticato il loro amore,e lei lo aveva abbandonato.
Non la odiava,anzi aveva compreso il suo gesto,ma si sentiva ferito.
Aveva bisogno di lei,ma sua madre,la sua dolce mammina non c’era più,almeno non c’era più per lui.
Il passato lo aveva segnato profondamente,ma nonostante questo continuava a lottare,sperando che un giorno,forse ancora troppo lontano,lei sarebbe tornata e non l’avrebbe abbandonato mai più.
Ma questa era solo un’utopia…un piacevole sogno nel quale rifugiarsi.
Ma nonostante tutto questo dolore era consapevole che i suoi amici lo avrebbero aiutato in qualsiasi situazione e questo era un bene per il suo animo travagliato.
 

Di ricordi siam pieni,

Difficile da accettare,

Se il ricordo che porti,

Dentro fa male;

 
Non riusciva ad accettare tutto questo!
Non poteva farlo,faceva troppo male.
Aveva bisogno d’aiuto,ma non riusciva a chiederlo.
Si era chiuso in sé fingendo continuamente di star bene.
Suo padre gli era stato sempre vicino,e di questo ne era grato,eppure era consapevole che anche il padre soffrisse.
Sapeva che amava ancora quella donna,ma forse per orgoglio non era mai tornato a riprenderla.
Desiderava riavere una famiglia unita,ma non sapeva cosa fare.
In fondo era solo un adolescente,troppo piccolo per soffrire,troppo grande piangere,e questa consapevolezza faceva ancora più male.
Si sentiva un codardo,un bambino troppo viziato.
Ma la realtà era questa.
 

Bando alle ciance,

Il tempo scorre,

Prendi la forza,

Che tutta ti occorre;

 
Odiava piangersi addosso,infatti non lo aveva mai fatto,ma era proprio quello che stava facendo,e per questo si odiava profondamente.
Si sentiva uno stupido…inutile,solo…
Non doveva e soprattutto non poteva finire così.
Doveva fare qualcosa,voleva riavere la sua famiglia e ci sarebbe riuscito a qualsiasi costo,non solo per sé,ma anche per la sua famiglia e anche per la sua squadra.
Tutti avevano bisogno di lui,e invece si stava tirando indietro.
Basta! Doveva assolutamente reagire a qualsiasi costo.

 

Il passato ci segna,

Non lo puoi negare,

Ma la cosa importante,

E' che continui a lottare

 
Decise di uscire dalla sua stanza d’albergo poiché si sentiva davvero oppresso.
Improvvisamente vide un’ombra a lui familiare.
Una morsa attanagliava il suo cuore dolente,sentiva la terra tremarvi sotto i piedi.
Era impotente…aveva paura…paura di sbagliare,di perderla.
Paura di avere una conferma ai suoi pensieri più tetri che vagavano indisturbati nella sua mente.
Eppure lei era lì,distante,ma era dinnanzi ai suoi occhi cristallini inumiditi dal pianto.
Decise di correrle incontro. La abbracciò dolcemente,e anche lei ricambiò quella dolce stretta.
Si erano ritrovati,e quel contatto stava riscaldando i loro cuori che erano stati per troppo tempo distanti.
Entrambi piangevano,ma non erano lacrime sofferenti,bensì esprimevano tutto il dolore che in quei anni avevano riempito i loro cuori.
Erano insieme,e non importava nient’altro.

 
 

Spazio autrice:
Questo è un mio nuovo,e ultimo,esperimento,forse il più personale di tutti.
Mentre scrivevo mi è capitato di scrivere molte parole al femminile,ma non credo di essere stata brava a descrivere le emozioni,forse perché non riesco ad esprimerle dato che le ho provate anche io 2 anni fa.
Vi avrò sicuramente annoiata,e trovo che questa poesia sia al dir poco spettacolare e forse è l’unica cosa bella di questo testo davvero ridicolo.
Mi sento un po’ triste! Ho concluso anche questa schifezza! Ma forse la migliore(intendo tutta la raccolta di shot). fra le mie schifezze!.
Un ringraziamento speciale va ad Erestil che mi ha ispirata e che mi è stato vicino in quei momenti.
Scemozzo mio,lo sai quelo che provo,no? Spero di non averti delusa,anche se non sono all’altezza del tuo talento,e a Nena Hyuga,spero di aver fatto pochi errori,anche se credo di averne fatti,e sopratutto spero che ti sia piaciuta.
Un bacione a tutti.

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