A volte anche la neve scioglie il fuoco

di HalfmoonJo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le lacrime di un addio. ***
Capitolo 2: *** I ricordi da dimenticare ***



Capitolo 1
*** Le lacrime di un addio. ***


Giorgia era solo una ragazza di diciannove anni, all'incirca.

I capelli castani chiari, le circondavano il viso dai lineamenti perfetti, i grandi occhi marroni scrutavano le nuvole del cielo con ansia.

Giorgia credeva di essere diversa dalle altre.
E aveva un sogno grande, che occupava tutto il suo cuore.
Amava la Germania e avrebbe voluto andarci.
Aveva gią trovato un lavoro grazie a internet, presso un ufficio per consulenze linguistiche.

Guardava quella casa, quella terra, quella gente e non si sentiva a proprio agio.
Voleva andare via, scappare dall'italia.
La gente che aveva sempre conosciuto o che aveva imparato a conoscere; il padre, la madre, la nonna e tutti gli altri.

Giorgia si voleva slegare da quella nazione che le stava troppo stretta.

Giorgia voleva andare in Germania, per dimenticare.
Giorgia voleva ricominciare a vivere.
Giorgia voleva crescere.

Era umida la sera, erano umidi gli occhi di Giorgia.
La luna nasceva dalle montagne, il sole si nascondeva.
E vedeva quella collina, diversa dalle altre.
Adornata da poche case, adornata da tanto amore.

Giorgia guardava quella collina cosģ poco distante e piangeva.

Giorgia voleva andare in Germania per fuggire da un amore che la distruggeva.
Giorgia piangeva guardando quella collina perchč le ricordava Angelo.
Che era il suo grande amore, che lo amava alla follia, che abitava su quella collina.

E Angelo non avrebbe mai saputo che lei lo amava.
E non avrebbe mai saputo che sarebbe andata in Germania, tanto non gli sarebbe interessato.

Una mano per asciugare le lacrime, un'altra per ricomporre i capelli e il vestito.
Una corsa all'indietro nella via in terra battuta, una corsa verso quella casa, che non avrebbe pił rivisto, verso quella notte che stava per nascere e che l'aveva sempre fatta sognare, una corsa, tutta per dimenticare e forse ricominciare.

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Capitolo 2
*** I ricordi da dimenticare ***




Non c'era niente che avrebbe potuto fermarla.
Niente.
Sarebbe andata in Germania, avrebbe avuto una nuova vita lą.

La notte si faceva pił scura ma le stelle di agosto le illuminavano il viso.
Chissą se anche in Germania c'era la tradizione delle stelle cadenti, chissą se la Germania era veramente quello che Giorgia credeva che fosse.

Aveva sonno quella notte, ma non avrebbe dormito.
Passņ la notte a piangere, nel tentativo di liberarsi dai cattivi pensieri.
La passņ al buio, sotto un leggero lenzuolo a guardare le stelle affacciata alla finestra.

Un leggero odore di umido, il cielo cosģ scuro, nemmeno una voce, solo grilli e il fruscio del vento tra le foglie degli alberi.

Chissą se in Germania c'erano i grilli, chissą se avrebbe ancora sentito quella melodia cantata dal vento.

Forse no.

Forse anche il vento le stava dicendo addio, anche i grilli, anche il cielo, anche le stelle.
Tutto la stava salutando per sempre.

Perchč Giorgia, in cuor suo, lo sapeva che non sarebbe mai pił ritornata.
Tutti credevano che sarebbe stata lą per circa un anno, poco pił, poco meno.
Invece Giorgia, sarebbe stata in Germania per sempre, l'aveva deciso l'ultima volta che aveva visto Angelo.

Lei in Germania, lui in Italia.
Lontani chilometri.

Era una bella prospettiva.
Ma forse no, perchč a quel pensiero, i singhiozzi di Giorgia che si erano calmati, ripresero.

Avrebbe lasciato tutto in Italia, la sua infanzia, i suoi genitori, la sua casa, i suoi amici, persino i grilli e il sapore che aveva la notte lģ.
Piangeva, anche se non voleva.
Piangeva, e le lacrime le scendevano sulle guance, sul collo, sulle braccia.
Quelle lacrime la stavano affogando; sentiva un nodo stretto alla gola.
Le lacrime le stavano affogando il cuore.

Le lacrime stavano lavando il cervello e tutti i suoi schifosi ricordi.
Stavano affogando Angelo, e la vecchia Giorgia.

E si są, le lacrime stancano.
Ti tolgono tutto, ti lavano, ti affogano.
Le lacrime sono stronze, ma aiutano.

Perchč Giorgia sarebbe stata nuova.
E la sua vita si sarebbe fermata, per poi ricominciare.

Non avrebbe pił guardato indietro.
Avrebbe dimenticato i ricordi, sia belli che brutti.

E quell'ultima notte passņ lenta e inesorabile.
Piena di ansia e di paura.
Piena di ricordi, per poi svuotarsi.

Giorgia avrebbe dimenticato.
Giorgia aveva dimenticato.

I grilli non cantavano pił, le stelle erano sparite, il sole rompeva il freddo, gli uccelli cantavano un'inno di vittoria.

La forza di volontą vinceva sul cuore, forse.

Ed č strano come una notte di agosto possa portare cambiamenti cosģ radicali nella vita delle persone.

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