The Vampire Diaries- 3° Stagione

di Whitesoul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Così tutto incominciò.. ***
Capitolo 2: *** Abbiamo bisogno di un piano! ***



Capitolo 1
*** Così tutto incominciò.. ***


…Così tutto incominciò…
 
Era li, distesa sul letto accanto a lui.
Stava morendo, non le sembrava ancora vero, ricordava come Rose se ne fosse andata per lo stesso male. Ma ora tutto era diverso, era lui, Damon, ad andarsene, non era possibile.
 
“Devi sapere che ti amo..”
 
Si lo sapeva, da tanto oramai, era impossibile non accorgersene, lo notava in ogni suo gesto, ogni suo sguardo era per lei.
 
“ Si lo so”
 
“Ci saremmo dovuti incontrare nel 1861, ti sarei piaciuto”
 
Lui, credeva veramente di non essere degno di lei, che lei lo odiasse e che provasse per lui solo disprezzo. Quanto si sbagliava, quando aveva saputo che Damon sarebbe morto le era cascato il mondo addosso. Come poteva immaginare la sua vita senza di lui?
Tutti i suoi atteggiamenti, i suoi sorrisi e le sue battute passarono davanti ai suoi occhi come un flash.
 
“Tu mi piaci ora…mi piaci così come sei”
 
Le era  uscita di impulso questa frase, senza passare per il cervello, direttamente dal cuore alle labbra, era uscita armata della forza della verità, pura e semplice verità, ecco quello che era.
Il viso di Damon, ormai stremato dal combattimento contro la malattia si era poggiato un po’ più sereno sul cuscino.
Era l’ultima volta che lo avrebbe visto, l’ultima volta che avrebbe visto i suoi occhi, i suoi capelli, le sue labbra..ed in quel momento il movimento del viso di Damon sembrò quasi un invito, un invito a toccare quelle labbra per l’ultima volta, un invito a suggellare quel sentimento nato sfortunato, che sarebbe stato presto orfano di padre.
E così, senza neanche accorgersene, ancora una volta le labbra si mossero da sole andando a cingere quelle di Damon in un bacio casto quanto pieno di sentimento. Un sentimento confuso ma lancinante. Un bacio che sa di scoperta, la scoperta di un nuovo sentimento, e di perdita.
Con difficoltà le sue labbra abbandonarono quelle del moro, troppo stremato e troppo spaventato di rovinare tutto per partecipare a quel bacio che a lui sembrava sempre più inverosimile, quasi uno scherzo onirico della sua mente che oramai si divertiva a torturarlo.
 
“Grazie”
 
Come un pellegrino che dopo un lungo viaggio ottiene finalmente il perdono dei suoi peccati, quel grazie era per lei, Elena. Il ringraziamento per averlo perdonato, il ringraziamento per averlo baciato, lui lo sapeva, un bacio di addio, un bacio di compassione e pietà per un moribondo. Questo era per lei, lo sapeva bene Damon che però non chiedeva di più.
 
“Prego”
 
Era di fronte a lei e la ringraziava, la ringraziava per un bacio? Per il perdono? Non c’era niente per cui doveva ringraziarla, era per colpa sua che lui stava morendo. Era lei che lo aveva fatto stare male più volte a causa della sua insensibilità. No, di certo non era lui a dover chiedere scusa e non era lei la persona che doveva scusarlo…
 
“Sono io quella che dovrebbe ringraziare!”
Riscossa dai suoi pensieri Elena si alzò immediatamente dal letto e girandosi incontrò il suo stesso volto, Kathrine..
“Ho portato l’antidoto”
Dicendo questo la giovane vampira si portò sul corpo di Damon facendogli bere il sangue di Klaus
Damon era ancora scosso dalla febbre e dal bacio per capire a pieno quello che stava accadendo, i suoi occhi si erano posati sul volto vicino di Kathrine che gli aveva fatto bere una strana sostanza rossa… si ora lo riconosceva, sangue. Ma con un odore diverso…di animale e di umano, di notte e di giorno… di cattiveria e malvagità.
Il liquido era sceso per la gola procurando un immediato, seppur lieve, miglioramento. Non aveva mentito, era davvero l’antidoto…
“Sei libera.”
“Si finalmente”
“E sei venuta comunque?”
Lei era libera dal soggiogamento di Klauss, poteva andare dovunque, però era venuta li per consegnargli l’antidoto..
Riconoscenza e pacatezza, questi erano i sentimenti di Damon verso la vampira, Riconoscenza per averlo salvato, per avergli permesso di continuare a vivere, di continuare ad amare e magari, perché no? Di avere la possibilità di essere amato..
Pacatezza, perché oramai non era più in competizione con Stefan per ottenere le attenzioni della giovane, non gli importava, ma era felice di avere la prova almeno dell’esistenza di un sentimento tra loro  , non di certo di amore ma di amicizia la prova di non essere più il Damon che si da con tutta l’anima e che non ottiene niente.
“Ti dovevo un favore”
 
Detto questo il palmo della diafana ragazza si posò sulla guancia del bel vampiro con un gesto pieno di cosa? Di affetto?Di Compassione? Di Amore?
 
Vedendo questa scena, Elena si accorse di un fastidioso dolore all’altezza dello stomaco, doveva essere l’agitazione per tutti quegli avvenimenti, o almeno così la mente della ragazza catalogò la sensazione.
Come un fulmine a ciel sereno si ricordò di Stefan, come era possibile con tutto quello che era successo, che l’immagine del suo ragazzo non l’aveva minimamente sfiorata?
“Dov’è Stefan?”
“Davvero ti interessa? Ha lasciato tutti, anche te per salvare il fratello. Ha seguito Klaus…non credo lo rivedremo tanto presto. Almeno hai Damon a farti compagnia”
Dicendo questo si girò per andarsene, quando aggiunse
“Va bene amarli entrambi, Io l’ho fatto”
Nella mente di Elena era tutto confuso, Stefan l’aveva sacrificata pur di salvare il fratello? Damon era salvo? Kathrine che risolve inaspettatamente la situazione? ..Va bene amarli entrambi..io l’ho fatto… essere uguagliata a quella vampira le aveva fatto male..
*Io non sono come lei… io non mi prendo gioco di lei, non li amo entrambi…*
 
Elena venne subito riscossa dai suoi pensieri a causa del rumore della tosse del vampiro che ancora sudato per la malattia era disteso sul letto con l’aria distrutta.
“Damon bevi il resto, ti dovrebbe far guarire”
Con questa frase si avvicinò al giovane vampiro portando l’ampolla piena di quel liquido rossastro alla sua bocca. Fece il tutto evitando il suo sguardo, si sentiva imbarazzata.. in colpa come non lo era mai stata..
Finito il contenuto della boccetta Elena si scostò dal vampiro mantendo lo sguardo basso.
Mai come in quel momento il pavimento di antica quercia della casa Salvatore le era sembrato così interessante.
 
“Elena..”
 
Subito la donna lo interruppe, non era pronta ad affrontare alcun tipo di discorso. Non era pronta a pensare a Stefan, a Klaus,  a Kathrine e tantomeno a Damon e al significato di quel bacio che si erano appena scambiati.
“Ora riposati, hai bisogno di forze per riprenderti completamente, domani valuteremo insieme la situazione e penseremo ad un piano… ora dormi..”
 
Damon era ancora confuso per la malattia e per le rivelazioni di Kathrine, era vero, non aveva abbastanza forza per ragionare e per escogitare un piano geniale come al suo solito per risolvere la situazione… per salvare Stefan.. per rendere Elena felice di nuovo con quello che lui reputava essere l’unico proprietario del cuore della ragazza, Stefan. Era meglio rimandare il tutto al giorno dopo, almeno per quella notte avrebbe sognato di essere un altro, di essere lui l’amato, lui l’eroe che si sacrifica, lui la persona perfetta che non era..
“Si hai ragione… Meglio discuterne domani.. Buonanotte..”
Elena a quel punto uscì dalla stanza, aveva bisogno di dormire…
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Abbiamo bisogno di un piano! ***


Abbiamo bisogno di un piano!
 
La mattina dopo Elena si svegliò con il sole che irruente passava dalle alte finestre della camera da letto di Stefan. 
Appena cosciente, la sua testa fu subito colpita dalla sequenza degli avvenimenti del giorno prima. La malattia di Damon, il bacio, Kathrine… Stefan.
Con un peso sul cuore decise che era il momento di iniziare quella che già si preannunciava una lunga e faticosa giornata.
Uscì dalla camera del suo ragazzo e i suoi occhi si fermarono sulla porta di fianco, la camera di Damon.
Stava meglio? Era guarito? Era giusto essere così preoccupata per la vita del fratello del suo ragazzo? Si rispose che era normale, in fondo avevano combattuto insieme così tante volte e lei gli doveva la vita, si non c’era niente per cui sentirsi in colpa…
 
Con questa momentanea leggerezza d’animo decise di entrare nella stanza del vampiro.
I suoi occhi ebbero qualche iniziale difficoltà ad orientarsi nel buio della camera, solo uno sprazzo di luce passava dalle tende non ben chiuse della finestra .
La penombra sembrava esaltare i contorni della figura distesa sul letto. Mai ad Elena parve di vedere un immagine più ipnotizzante, rimase li, in mezzo alla sala, a rimirare i contorni del Corpo e del viso di Damon.
 
“Lo so che sono bello.. ma così mi consumi!”
 
Ecco! La solita battuta pronta di Damon la fece ridestare dai suoi pensieri.
La consapevolezza che lui si fosse accorto che lei lo stava fissando le fece imporporare le guance. In quel momento ringraziò mentalmente l’oscurità della stanza che proteggeva i suoi turbamenti dall’essere scoperti.
 
“Volevo vedere come stavi..Ma mi sembra molto meglio se hai la forza di fare stupide battute!”
 
Così dicendo si avvicinò alla finestra e scostò le tende lasciando entrare i raggi del sole  nella stanza.
 
Lui l’aveva sentita entrare, e aveva sentito i suoi passi fermarsi dopo poco aspettando qualche cosa.
Che lo stesse guardando? No, impossibile, e seppur lo stesse facendo era sicuramente per controllare se fosse sveglio, per poter escogitare il prima possibile un piano per salvare Stefan.
C’era sempre stato e sempre ci sarebbe stato solo lui nel suo cuore, lo sapeva certo, ma questo non impediva al suo cuore di torturarlo con la speranza di essere considerato, di essere amato.
 
La luce entrò nella stanza e con lei le menti dei due giovani sembrarono riacquistare lucidità tese e pronte per un nuovo giorno.
 
Damon fu il primo a parlare, mentre si sistemava con non pochi sforzi seduto sul letto.
 
“Dobbiamo capire che è successo a Stefan e che ha in mente Klaus… al solito il mio fratellino ha deciso di fare il martire della situazione e di sacrificarsi per salvarmi... Qualcuno dovrebbe fare una petizione per farlo diventare santo!”
 
Detto questo il vampiro si alzò e si diresse di fronte alla finestra dando le spalle ad Elena e mirando il giardino fuori la residenza Salvatore.
 
 
Lui non aveva proprio toccato l’argomento bacio, lasciando Elena contemporaneamente sollevata dal non dover affrontare l’argomento, e indispettita.
Non significava niente quel bacio per lui? Non era stato importante? E per lei? Perché pensava ad una cosa del genere quando il suo ragazzo era in pericolo di morte?
 
La mente della ragazza fu riscossa dalla voce del vampiro che con un tono di chi aveva risolto finalmente un problema aveva detto.
 
“Kathrine! Prima di tutto dobbiamo sapere che è successo! Dobbiamo rintracciare Kathrine e farci spiegare tutto!”
 
A quell’affermazione, ed in particolare al suono del nome di un’altra, e non una donna qualsiasi, pronunciato dalle labbra di Damon, Elena avvertì una fitta all’altezza del cuore.
Lui non solo non stava pensando al bacio che si erano scambiati solo la notte prima, ma al suo primo risveglio le sue attenzioni erano state riservate a Kathrine, a lei che lo aveva usato, tradito ed abbandonato.
Lei che però era tornata per salvarlo.
Ricordando quest’ultimo avvenimento Elena si scoprì a provare invidia verso quella vampira che era riuscita dove lei aveva fallito, era riuscita a salvare Damon.
Lui era li di fronte a lei grazie alla vampira, non grazie a lei.
Con questi pensieri, uniti a quel misto di gelosia ed invidia che provava, parlò facendo trasparire dalla sua voce l’irritazione che provava.
 
“Non possiamo fidarci di lei! Non sappiamo neanche dove si trova ora, per quanto ne sappiamo potrebbe già aver lasciato il paese da tempo! Non eri tu che dicevi che non potevamo fidarci di Kathrine??”
 
A quelle parole Damon si girò e i suoi occhi incrociarono quelli della ragazza.
Non si erano guardati negli occhi dal giorno prima, da quel bacio.
Quel ricordo passò per un secondo nella mente del vampiro, subito scacciato però.
E’ troppo doloroso tornare sulla terra quando si è saggiato il paradiso, è molto più semplice catalogare il tutto come un sogno e far finta che non sia successo niente..
 
“Ora è diverso! E comunque non abbiamo altra scelta, lei sa quello che è successo e saprà anche dove potremo trovare Stefan! … E poi sono sicuro che non sia andata molto lontano, ti ricordo che è venuta qui a Mistic Falls per riconquistare l’amore di mio fratello e non credo se ne andrà proprio ora che Stefan è in pericolo”
 
Aveva ragione Damon, Kathrine era tornata per Stefan, per l’amore che ancora nutriva verso di lui.
L’amore che aveva nutrito sempre e solo per lui… Va bene amarli entrambi…io l’ho fatto..
Al ricordo di quella frase Elena si  stupì di se stessa, era possibile che le desse più fastidio che la vampira avesse effettivamente amato Damon più che l’idea che Kathrine fosse li per riconquistare il suo ragazzo?                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            
 
“Come pensi di riuscire a trovarla?”
 
“Non lo so ancora, ma qualche cosa mi verrà in mente, non ti preoccupare ritroveremo il caro vecchio Stefan, così che voi possiate vivere insieme felici e contenti per sempre”
 
Lo disse con il solito sarcasmo alla Damon, accompagnato da quel suo sorriso malizioso su cui gli occhi della ragazza si soffermarono un po’ troppo.
 
Era vero, voleva salvare Stefan per stare con lui, per vivere insieme felici e contenti come nelle favole che sua madre le raccontava quando era bambina.
In cui esiste il buono ed il cattivo, non ci sono vie di mezzo, in cui la principessa non si innamorava del personaggio cattivo… in cui la principessa non si invaghiva del fratello del principe…
 
A quel punto Damon disse.
“Possiamo chiedere a Bonnie affinchè faccia qualche incantesimo di localizzazione per trovare Kathrine! “
 
Ancora una volta lui stava pensando alla vampira ed ad una soluzione per incontrarla.
In quel momento, come un flash la ragazza si ricordò il modo con cui Kathrine aveva accarezzato il viso del giovane mentre gli versava sulle labbra l’antidoto.
Che lei si fosse nuovamente innamorata del vampiro? Che male ci sarebbe stato? Avrebbe dovuto essere contenta di non avere più una rivale in amore, no?
Cercò di abbandonare questi pensieri e di concentrarsi di più sul piano, di più su Stefan… Da quando era necessario sforzarsi per concentrarsi sul suo ragazzo?
Basta, avrebbe risolto tutto a tempo debito, ora era il momento di agire.
 
“Hai ragione, possiamo chiedere a Bonnie”
 
Così dicendo i due uscirono dalla porta della camera di Damon per dirigersi verso la casa dell’amica.

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