Ti Presento i Miei

di chiara_unicorn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 
Le urla diventano sempre più forti… la ragazze ballano a ritmo di musica … la mia musica
 Le luci si spengono e le urla crescono ancora di più, è il mio momento tocca a me. Si sente solo il ticchettio dei miei tacchi, il palco si illumina e comincio a vivere.
Si vivere perché la musica è questo per me, come per tante altre, una canzone può farti andare avanti, una ti aiuta nei momenti in cui credi che il mondo ti stia crollando addosso, un’altra ti fa vivere un sogno, un’altra ancora può diventare storia.
Mi presento mi chiamo Isabella Swan ho 22 anni vivo nella LA, sono scappata da casa appena dopo il liceo. Forks – cittadina sperduta nel Texas  di solo 3.120 abitanti- mi era sempre stata stretta, il mio sogno era quello di viaggiare e scoprire il mondo, Caty -la mia agente- me lo ha permesso. Mi ha trovato che facevo la cameriera in un bar, quel giorno la band che si doveva esibire era in ritardo e così il proprietario ha deciso di farmi cantare e una settimana dopo mi sono ritrovata nelle mani un contratto della più grande casa discografica di Los Angeles. Non è passato tanto tempo che le mie canzoni sono diventate prime in classifica, ora faccio soldi a palate e nei miei concerti  c’è sempre il tutto esaurito.
Ogni sera c’era una festa e una sera mi sono ritrovata a ballare con l’uomo più sexy e ambito di tutta Los Angeles, Edward Cullen!
 

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Capitolo 2
*** 2 ***


                       

       1

< Grazie New York! Siete fantastici alla prossima! >.
Il concerto era finalmente finito, era durato 2 ore più 3 bis,  in più quel gran stronzo figlio di buona donna del mio presunto fidanzato mi aveva dato buca nel pomeriggio facendomi aspettare 2 ore in un cavolo di bar!
Entro nel mio camerino col pensiero di farmi una bella doccia, ma trovo sul tavolo un bellissimo mazzo di rose bianche, le mie preferite. 
Le prendo in mano e ne sento il meraviglioso profumo così delicato, poi due braccia muscolose coperte da un giubbotto di pelle nera mi abbracciano la vita e delle labbra mi lasciano un dolce bacio sul collo riempiendomi di brividi; trattengo un sorriso riconoscendolo immediatamente: < Guarda che sorpresa, non dovevi disturbarti a venire >. Scivolo via dal suo abbraccio per mettere le rose in un vaso blu di plastica pieno d’acqua.
< Dai piccola, non essere arrabbiata, ti ho portato le rose e il concerto è stato meraviglioso > dice facendomi il suo sorriso sghembo che mi fa sempre sciogliere.
Gli lancio un’occhiataccia, < Pensi che con delle rose ti farai perdonare?! >. 
Lui sorrise, mi si avvicina di nuovo e anche se cerco di levarmelo di dosso mi abbraccia, portando la bocca sul mio orecchio: < Le rose sono solo l’inizio, c’è un vestito che ti aspetta nell’armadio creato appositamente per te da Alice e la prenotazione nel tuo ristorante preferito qui a New York, poi anche una festa che sta aspettando solo noi e una suite all’Hotel The Bentley, se vuoi dopo la cena potremmo andare direttamente lì. >
Cominciò a baciarmi il collo, ci passò sopra la lingua fino ad arrivare all’orecchio poi si sposto sulle labbra, schiusi subito le mie e quando la lingua di Edward ne delineò il contorno mi senti percorrere il corpo da un brivido.
Rimasi con la bocca aperta in attesa che la sua lingua entrasse ma Edward continuava a leccare le mie labbra. Decisi allora di prendere io in mano la situazione, mi spostai leggermente e riuscii ad intrappolare la sua lingua tra le mie labbra. La succhia lentamente e sentii il corpo di Edward tremare contro il mio. 
Quando lasciai la presa attorno alla sua lingua Edward la spinse in profondità nella mia bocca, io mi sentii mancare il respiro poi quando ebbi recuperato un po' di lucidità cominciai ad accarezzarla con la mia. Potevo sentire qualcosa premere contro le mie cosce. Venni distratta dalla porta che si apriva e senza staccarmi dalla bocca di Edward spostai per un secondo lo sguardo sulla persona che ci stava per disturbare; Caty spuntò da fuori dalla porta, la ignorai continuando a concentrarmi nel bacio sperando che se ne andasse, Edward che fino ad adesso non si era accorto di nulla aprì gli occhi e grazie allo specchio vide la figura di Caty dietro di noi, sbuffando si staccò da me.
< Mi dispiace avervi interrotti > disse Caty guardando male Edward, a lei non piaceva perché pensava mi distrasse dal lavoro.
< Che c’è Caty? >, volevo andarmene  al più presto da lì.
< Volevo solo ricordarti che abbiamo l’aereo alle 9.00 domani e ti pregherei di non fare tardi > aveva un tono davvero minaccioso, alcune volte era meglio non farla arrabbiare.
< Certo non preoccuparti sarò puntuale > feci uno dei miei sorrisi smaglianti per tranquillizzarla.
< Okay, a domani tesoro….Edward > sputò l’ultimo nome come se fosse un insulto e chiuse la porta.
Scoppiai a ridere vedendo l’espressione imbronciata di Edward.
< Non ridere nessuna donna mi ha mai odiato >.
La risata divenne più forte, gli diedi un bacio sulle labbra e mi allontanai.
< Faccio una doccia e arrivo, tu resta lì e non ti muovere >.
< Okay piccola >.

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Capitolo 3
*** 3 ***


2

Entrai nella doccia, il getto forte mi arrivò dritto sulle spalle tese, ci rimasi per poco tempo visto che i capelli li avevo già lavati prima del concerto.
Presi un asciugamano e me lo passai sul corpo andai davanti allo specchio, mi passai le mani sul volto e sul corpo erano cambiate molte cose da quando ero arrivata a Los Angeles: la pelle era più abbronzata, mi truccavo di più e il mio gusto per i vestiti era mooolto migliorato. Mi asciugai i capelli lasciando i boccoli disordinati li sistemai con le mani.
< Edward! Mi passi il vestito? >,dissi affacciandomi alla porta e sorridendogli. Lui scese dal tavolino e mi passò il vestito senza dire niente, aveva l’aria preoccupata,mi lasciò il vestito e tornò al suo posto, chiusi la porta e feci spallucce, aprì la scatola e come sempre Alice si era superata era: un vestitino nero cortissimo, decolté nere, reggicalze, reggiseno push up, orecchini d’oro bianco con collana, aprì la borsa e presi lucidalabbra e mascara per fa risaltare i miei occhioni da cerbiatta. Usci dal bagno soddisfatta del risultato, lui sorrise e mi baciò la fronte.
Una limousine ci aspettava fuori arrivammo al ristorante in pochi minuti, aveva prenotato un tavolo molto riservato lontano dagli altri, Edward aveva l’aria davvero preoccupata non aveva mangiato quasi niente stringeva forte la mia mano sul tavolo.
< Allora che facciamo ora? > gli sussurro all’orecchio usando il tono più seducente che ho e baciandolo.
< Beh le opzioni erano festa e camera >.
< Mmmh la camera adesso mi sta tentando parecchio >. Gli diedi un altro bacio profondo facendo incontrare le nostre lingue e succhiandole.
< Piccola aspetta >
< Che c’è? >, ero stufa di vederlo così strano.
< Ecco … io avrei preparato una sorpresa >
< Un'altra? >
 < Già… dovremmo già essere arrivati.. > La macchina si fermò in quel momento; non ho la più pallida idea di dove ci trovassimo, mi fece scendere dall’auto eravamo non so come dirlo camminavamo su un prato mi mise le mani sugli occhi, io protestai ma lui non voleva sentire ragione, quando ci fermammo e aprì gli occhi avevo davanti uno spettacolo bellissimo eravamo così in alto che potevo vedere tutta New York illuminata dalle sue luci.
Edward mi fece voltare dalla sua parte e si inginocchiò:
< Isabella Swan, prometto di amarti e onorarti per tutto il resto della mia vita non potrei mai amare una persona più di te quindi saresti così pazza da accettare di sposarmi? >
Il mio cervello si era bloccato non riusciva a dire nulla.
mi mancò il respiro quando dalla tasca uscì un cofanetto in raso blu: Il mio cervello si era bloccato non riusciva a dire nulla.
< Potresti dire qualcosa? Mi sento un tantino idiota >. Mi misi a ridere: < Si.. > < Scusa non ho sentito hai detto SI?! > Ora rideva lui prendendomi in giro si alzo e mi diede un bacio. < Si si si! Ho detto SI!! > urlai ridendo. Mi prese in braccio facendomi volare e baciandomi, fu un bacio dolce e letto, lingue che si toccavano e sfioravano… Mi mise sul dito un anello, un diamante più bello e grande che avessi mai visto.
< Ti amo… >sussurrai.
< Ti amo >.

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Capitolo 4
*** 4 ***


                                 3

Mi svegliai storidita  e per un momento mi chiesi dove cavolo mi trovassi ma poi mi ritornò nella mente tutto quello che era successo, la cena, la proposta, il sesso fantastico fatto in questa stanza…
Alzai la mano e il diamante sul mio dito brillava grazie ai raggi del sole che lo toccavano.
Signora Isabella Cullen suonava così bene!!!
Mi alzai sui gomiti e il lenzuolo mi scivolò via, mi accorsi solo adesso si essere completamente nuda sotto.
Il mio Edward era steso accanto a me il petto muscoloso e abbronzato scoperto…  Mmmh quell’uomo mi faceva impazzire! Il migliore giocatore di Basket che la squadra dei Los Angeles Lakers
abbiamai avuto, era 1.88, stupendi occhi verdi,pelle  abbronzata, capelli ramati, ed è di Chicago.
È diventato il mio ragazzo un mese dopo esserci conosciuti e a Los Angeles.
Mi ha presentato alla sua famiglia a natale anche se mia mamma ci è rimasta parecchio male,
l’unico aggettivo per definire la famiglia di Ed è.. perfetta! Una mamma dolce e buona e non maniaca del controllo e super protettiva, un padre giovane e accondiscendente e no antico testardo, geloso, capriccioso, bambinone ecc..il contrario della mia praticamente; io ho sempre abitato nel Ranch Swan! Con 3 sorelle, Mariah la mia sorella maggiore di 30 anni, Ray mia sorella minore di 17 e ora ci sono le gemelline di 6 Lizzie  e Susy e naturalmente i miei animale, 19 cavalli, un pollaio con 20 galline, il pascolo delle capre, i muli, le mucche, i tori, conigli e un cane, Noa unBovaro del Bernese il mio migliore amico.
Certo alcune volte avevo nostalgia di casa ma ero felice qui a Los Angeles e per niente al modo mi sarei trasferita a Forks di nuovo.
Avevo fatto tutto questo ragionamento continuando a guardare Edward.
< Che stai facendo?> disse senza aprire gli occhi.
< Ti sto guardando >
< E’ inquietante >
< È romantico >.
Aprì gli occhi.
< Sei sveglia da molto? > disse baciandomi.
< No >.
Gli baciai ancora le labbra, lui le schiuse facendo entrate la sua lingua nella mia bocca…
 
Prov. Edward

La mia Bella. La mia Bella era la donna più incredibile del mondo.
Le accarezzai le gambe in tutta la loro lunghezza e afferrandole le portai attorno alla mia vita. Bella mi guardava mordendosi le labbra e vedevo nei suoi occhi l'impazienza. Ero sicuro che non capisse perchè la stessi guardando invece di possederla. Ma io volevo riempirmi gli occhi di quel suo viso meraviglioso per poterla ricordare per sempre bella come in quel momento.
Mi sdraiai su di lei e avvicinai le mie labbra alle sue. La baciai. Le mie labbra premettero contro le sue e nel momento in cui le nostre bocche si fusero diventando una sola io presi a strofinare il mio membro sulla sua femminilità. Bella intrecciò le sue mani tra i miei capelli mentre le mie accarezzavano i suoi seni. Con la bocca scesi lungo il suo collo e percorsi tutta la spalla. Bella ansimava sotto di me muovendosi in modo che la mia erezione potesse toccarle i punti più sensibili del suo sesso.
< Mmm...ah...Edward... >
La sua voce carica di desiderio riusciva ogni volta a farmi impazzire. Le mie mani le accarezzarono l'addome per poi scendere sui suoi fianchi.
Con le labbra scesi sui suoi seni e ne presi uno in bocca. Con la lingua stuzzicai il capezzolo che subitò si inturgidì e cominciai a morderlo.
Vuoi fare l'amore con me?
Le chiesi per aumentare la sua voglia.
< Si, lo voglio. Edward, voglio fare l'amore con te. Voglio fare tutto con te. >
 Quell'ultima frase mi fece sorridere, Bella per farmi capire meglio le sue intenzioni spinse il suo bacino verso il mio e di nuovo i nostri sessi si scontarono.
 Lentamente scivolai dentro di lei e sentì subito i suoi muscoli stringersi attorno come per non permettermi uscire più.
Le mani di Bella si portarono sulla mia schiena e cominciarono a scivolare su e giù provocandomi mille brividi. Io cominciai a muovermi dentro di lei e Bella chiuse gli occhi per gustarsi tutto il piacere che le stavo dando.
< Oh, Edward... >
Bella avvicinò il suo viso al mio e mi baciò con particolare trasporto. La sua lingua si intrecciò alla mia e non aveva nessuna intenzione di lasciarla. Il mio bacino prese un ritmo regolare e il piacere si diffondeva sempre di più in noi.
< Edward, di più, di più... >
Bella mi supplicava di averne di più e io non volevo far altro che esaudire le sue richieste. Facendo attenzione a non farle male affondai di più in lei, Bella gettò la testa all'indietro e si lasciò scappare un urlo di piacere che mi inorgoglì non poco.
< Ahhh...Edward.... >
La sua stretta attorno alla mia vita si fece più salda e io appoggiandomi sugli avambracci per non pesarle troppo presi a spingere in lei. Di nuovo le nostre labbra si incollarono, presi a succhiare la sua lingua per poi scendere di nuovo sul collo. Cercai di diminuire l'intensità e l'andamento delle spinte ma Bella non sembrò apprezzare quella mia decisione.
Cercando di non essere troppo brusco ripresi a spingere con enfasi in lei. 
le mie mani vagavano su ogni centimetro della sua pelle. L'avrei baciata centimetro per centimetro, ogni singola cellula di lei non era trascurabile, ogni piccola parte di lei richiedeva un'attenzione particolare.
< Oh Bella, sei splendida. >
Le dissi tornando a baciarle i seni. Appoggiai i palmi delle mani sui suoi fianchi e Bella prese a muoversi di nuovo verso di me. Ormai i nostri gemiti formavano una voce sola.
< Edward, ancora ancora... >
Bella era sempre insaziabile e questa era una delle mille cose che mi faceva impazzire, decisi di lasciarmi completamente andare per soddisfarla completamente. Mi abbandonai sopra di lei senza più reggermi, così sarei penetrato più in profondità.
Ormai ci eravamo lasciati travolgere dalla situazione, intorno a noi era come se non esistesse nulla, solo io e Bella, nient'altro al mondo. Solo noi.
Sentivo che l'apice del piacere si stava avvicinando. Il viso di Bella assumeva mille espressioni di piacere e io mi beai nel vedere quello spettacolo provocato da me. Il mio bacino continuava a muoversi sopra di lei, sempre più velocemente. Ogni spinta provocava un gemito in noi, ogni carezza un brivido.
< Oddio Bella... >
Bella inarcò la schiena nel momento in cui l'orgasmo ci travolse. Venimmo nello stesso momento e non potevo desiderare niente di più.
Le mie spinte continuarono per appagare tutto il desiderio di Bella e lei accolse tutto il mio piacere in essa. Quando lentamente smisi di spingere mi stesi su di lei e presi a baciarle il collo con il respiro ancora accelerato.
< Edward, è stato bellissimo. >
< Tu sei bellissima. >
Le dissi io portando i miei occhi su di lei.
< Ti ho chiesto di sposarmi ti ricordi? >.
Okay  lo so è una domanda stupida.
< Qualcosina > disse ridendo.
< Già… Ecco mi sembra che ora tocchi a me conoscere la tua famiglia >
Spalancò gli occhi e sbiancò.
< Che c’è? >
< Perché vuoi conoscere la mia famiglia? >
< Be sai com’è penso che vogliano conoscere il tuo futuro marito >.
Arrossì, < Be… non possiamo io ho ancora alcuni concerti da fare e Bill non ti permetterà mai di fare una vacanza >.
< Bill non è il mio capo e qualche settimana fuori non mi ucciderà, per quanto riguarda i concerti verso l’inizio di giugno hai finito quindi potremmo passare l’estate a casa tua >.
Si spostò da me avvolgendosi con la coperta.
< Uff… la mia famiglia non è come la tua, loro sono … i miei genitori! >.
Si alzò facendo cadere a terra il lenzuolo trovò le mutandine e il reggiseno.
< L’ha mia famiglia è apprensiva, all’antica, che pensa che io abbia iniziato il college di lettere a Los Angel  e che fare la cantante sia solo un lavoretto par-time > urlò.
< Stai scherzando? >
< No… >
< Non ho avuto il coraggio di dirglielo , e che erano così orgogliosi  di avere una altra figlia al college non volevo dargli una delusione… >.
<  Vieni qui piccola >

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Capitolo 5
*** 5 ***


 

 4



Bella prov.
Mi buttai tra le sue braccia facendomi consolare.
<< Perché non hai detto che hai lasciato l’università? >>.
Sbuffai: << Non volevo dargli un dispiacere, volevano tanto un’altra figli laurearsi ... >>.
Mi guardò negli occhi, : << Bella questo è un motivo davvero stupido , sono tuoi genitori dovrebbero essere felice di quello che sei diventata. >>
<< Bé loro no! >> mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno.
<< Bella, dai aprì la porta piccola… >>.
<< NO! >>
Lo so, lo so mi sto comportando come una bambina ma che ci posso fare!
<< Amore i tuoi genitori ti vogliono bene e non ti uccideranno lo so perché hai lasciato i college >>
Sbuffai, << Ed tu non li conosci… >>
<< Bé è proprio questo che voglio quindi che ne dici di fare un salto in Texas? >>.
Aprì la porta, e come immaginavo lui stava facendo quel suo cazzo di sorriso sghembo!
<< TU- SEI-PAZZO Cullen! Bene se vuoi conoscere così tanto la mia famiglia sarai accontentato! >>
<< Grazie >>
<< Stronzo .. >> brontolai
Mi rinchiusi di nuovo in bagno ma per fare una doccia questa volta, mi ci voleva davvero …
***
<< CHE COSA?! >>
<< Alice smettila di urlare! >>
<< Bé scusa tanto! Se sono felice che la mia migliore amica e il mio fratellone si stiano per
sposare! >> sbottò.
Cominciai a ridere di gusto.
Alice e la sorella di Edward (ma questo già si era capito), ha 22 anni come me ed è la più giovane stilista ad avere mai avuto così tanto successo nel mondo!
È stata lei ha presentarmi Ed alla festa, è fidanzata con Jasper anche lui giocatore dei Los Angeles Lakers.
<< Dobbiamo pensare subito ai preparamenti… >>
Cominciò a parlare a raffica dei preparativi, dei fiori che era di moda il verde quest’anno, i vestiti delle
damigelle , il mio (che avrebbe disegnato personalmente) ecc…
***
<< Isabella tu non puoi partire in questo momento! >>
Ero nell’ufficio della mia agente che non sembrava così felice del mio matrimonio, e della mia decisione di partire per casa.
<< Non ti preoccupare finirò prima tutto il tour e poi partirò. >>
<< Io lo sapevo che avere un fidanzata avrebbe voluto dire una distrazione >>.
Mi chiuse il telefono in faccia arrabbiata , non mi preoccupavo di lei ma di mia madre…

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Capitolo 6
*** 6 ***


                               

      5


Il giorno della partenza ero più agitata che mai.
Mia madre aveva fatto i salti di gioia quando le  dissi che sarei tornata a casa e rimasta per qualche settimana, anche se il mio caro fidanzatino aveva proposto di passare tutta l’estate a Forks! MA ANCHE  NO!
Quella mattina mi era venuto a prendere verso le 11 per andare in aeroporto.
< Ciao ciao Los Angeles mi mancherai > .
< Non esagerare. > disse  lui!  Bevendo un’ altro sorso dell’aperitivo che aveva portato l’hostess della prima classe.
Gli veci la linguaccia.
Per l’occasione mi ero messa una camicetta  a quadri rossa, dei pantaloncini di jeans strappati e degli stivaletti marroni con tacco alla cowboy, occhiali da sole e lucidalabbra.
Lui sexy come sempre jeans strappati,  e camicia a quadri come la mia (i vestiti erano stati scelti da Alce naturalmente).
Dopo un po’ sentì le sue labbra baciarmi il collo.
< Smettila > bisbigliai.
< Mmmh, mi sto annoiando> si giustificò.
Tentai di trattenere un sorriso mordendomi la lingua.
< Allora fai un sudoku >.
Mi girai di spalle facendo finta di dormire.
Ma lui testardo mi abbracciò da dietro.
< Ho voglia di altro. >
Riprese da dove aveva lasciato usando la lingua .
< Ed stiamo su un’ aereo  smettila. >
Sbuffò: < Ameno qualche bacetto me lo dai? >.
 Finimmo per baciarci e coccolarci per tutto il viaggio.
Arrivati avevo il cuore a mille, in respiro affannato e sudavo freddo.
Entrammo nella limousine nera e partimmo.
Mi mangiavo le unghie mentre vedevo le strade di Forks.
Tutto era come l’avevo lasciato il paese e le persone che ci abitavano, che guardavano la limousine con gli occhi spalancati.
< Bella calmati >.
< Zitto tu, io qui non ci dovevo più tornare lo capisci?! >.
< Ma tutte le feste vieni qui >
< No andiamo sempre da nonna Swan per le feste! > .
< Finiscila lo stesso >
10 minuti dopo eravamo sulla strada per casa.
Il Ranch Swan era una dei più  grandi e famosi di tutto il Texas, vedevo già le praterie verdi con i cavalli di cui conoscevo i nomi, anche se odiavo Forks casa mi era mancata un po’..
Il grande cancello in legno con  la scritta “Ranch Swan” si aprì e l’agitazione scomparve.
Uscì subito dalla macchina, la musica l’avevo già sentita da lontano, ma qui era ancora più forte. Ed uscì dalla macchina prendendomi lamano, come mi aspettavo Noa corse subito da me saltandomi addosso.
 Lanciai un urlo quando caddi a terra.
< Noa smettila! > urlai
Edward se le rideva beatamente con le lacrime agli occhi,  stronzo!
< Aiutami! >
Noa passò la sua lingua su tutta la mia faccia.
< Bleaaah, Noa!>
Luifinalmente si decise ad aiutarmi spostando il cane ancora con le lacrime agli occhi.
< Oh aspetta che lo racconti a Emmet!  > disse.
(Emmet mio fratello orso, fratello di Edward giocatore di foot-ball, fidanzato con Rosalie.)
< Stronzo > borbottai.
Accarezzai la testona di Noa dandogli un bacino.
Lui corse via abbagliando come se volesse avvertire a tutti della mia presenza. 
Lo seguimmo e ci portò in giardino, dove metà della popolazione di Forks ballava.
< Bella >, mi voltai e vidi mia madre che si sbracciava per raggiungermi.
Mi abbracciò stretta soffocandomi, mi baciò tutta, per poi risoffocarmi.
Quando si staccò notò Edward con le guancie rosse: < Mamma, lui è Edward .. il mio fid- danzato.. > balbettai l’ultima parola agitata.
< Oh è un piacere conoscerti Edward > disse stringendogli la mano.
 < Bellaaaaaa >, due tornadi  dai capelli rossi mi circondarono le gambe.
   < Ci sei mancata> squittirono insieme.
Mi abbassai alla loro altezza e le abbracciai.

Quanto erano cresciute le mie dolci sorelline.
< Ciao cucciole >.
.
Loro arrossirono: 
< Io sono Lizzie >
< E io Susy!  >
< Oh è un piacere conoscervi > disse facendo quel sorriso sghembo.
Loro scapparono via mescolandosi tra la folla.
< Vado a cercare Papà sono sicura che starà spettegolando con Sam come al solito. Ah Bella dovrebbe cantare Ray adesso non vedeva l’ora di farti sentire come era migliorata. >
Annuì .
< Un’altra cantante in casa Swan? > chiese Edward.
Risi.
Mi nascosi ad un angolo del  palco per vedere la mia sorellina che saliva sul palco.
http://www.youtube.com/watch?v=M11SvDtPBhA.
  cominciò a cantare senza accorgersi di me, la guardavo battendo le mani, Edward impressionato  aveva gli occhi spalancati.
 Conoscevo la canzone quando il ritmo divenne più lento salì sul palco prendendo il posto di una corista
Quando lei sentì la mia voce si voltò dalla mia parte senza smettere di cantare regalandomi un sorriso a trentadue denti.
Quando la canzone finì mi saltò addosso ( proprio come Noa ) urlando dalla gioia.
< Hai visto! Sono stata brava? >. Mi chiese usando quei suoi occhioni azzurri luminosi.
Risi: < Certo tesoro sei stata spettacolare! >
 
Scendemmo dal palco.
< Ray lui è Edward  il mio fidanzato > dissi orgogliosa sottolineando le ultime due parole.
Lei spalancò gli occhi squadrandolo da capo a piedi.
< Ciao > biascicò ipnotizzata.
< Piacere Ray, Bella mi ha parlato molto di te. > sfoderò arma- sorriso- sghembo che la fece sciogliere.
Lei fece un risolino arrossendo.
< Sarà meglio cercare la mamma, prima però amore mi vai a prendere un bicchiere d’acqua dove sta il rinfresco? > chiesi.
< Certo >.
Mi baciò le labbra in modo casto e si allontanò.
< Oh mio- Dio! >.
< Lo so è bellissimo > dissi.
< Sorella sei grande > disse.
Facemmo il nostro gioco con le dita e le bacia la testa.
< L’hai ancora presentato a papino? >.
Rabbrividì: < No è ho una paura fottut
a! >.                   

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Capitolo 7
*** 7 ***


                                                                       

6


< Bella! >
Ho Dio no..
Mi voltai e come sospettavo Jessica Stanley si stava sbracciando tra la folla.
Mia sorella ridacchiò e mi la sciò sola nelle grinfie della Stanley.
< Jessica che sorpresa rivederti.. > quello che feci fu il sorriso più falso del mondo.
< Appena ho saputo che ritornavi a vivere qui ho chiamato subito tua madre, e lei mi ha invitato al suo party di benvenuto . sapevo che saresti ritornata a casa.. dopotutto Los Angeles è troppo grande per Isabella Swan. >
Ghignai.
< Veramente cara Jessica non sono tornata per vivere qui, ma per far conoscere hai miei genitori il mio fidanzato, ci sposiamo a settembre lo sai? >
L’avevo presa di sorpresa lo sapevo, dentro di me gongolavo  pigliati questo Stanley!
< Oh un fidanzato.. >.
< Si.. e a te come va Jessica? >
< Anche io mi sono sposata con.. >
< Mike Newton scommetto. > finì per lei.
< Si, >
< Io invece mi chiedo dove sia finito il futuro sposo.. ho eccolo Edward! >
Ci raggiunse, Jessica spalancò gli occhi appena lo vide.
< Piccola ma dov’è tua sorella? >, si avvicinò per lasciarmi un leggero bacio sulle labbra, ma io intrecciai le dita nei suoi capelli  avvicinandolo di più e schiudendo le labbra.
< Allora Isabella è l-lui in tuo fidanzato? >
< Si, Edward Cullen piacere lei é.. >
< Jessica Newton un vecchia amica di Isabella. >
Ed aggrottò le sopracciglia : < Davvero? Bella non mi ha mai parlato di te. >
< Oh.. >
< Ed, amore, andiamo a cercare mia sorella Mariah > dissi prendendolo sottobraccio.
Salutammo Jessica e andammo via.
 

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Capitolo 8
*** 8 ***


 

7


<< Bella perché sei così agitata? >>
Agitata, io? Ma quando mai!
<< Oh Bella!> urlò mia madre.
Ci prese a braccetto e disse:<< Ho trovato tuo padre, era in salotto a fumare con
Billy >> , poi si rivolse a Ed, << Oh Edward non sarai agitato  >>
<< Oh non no Renèe sono perfettamente a mio agio. >>
<<  Bene. >>
Arrivammo da vanti alla porta della cucina; casa mia non era di certo piccola, la famiglia Swan era lì da generazioni.
In salotto ci trovai Charlie seduto sulla sua poltroncina di velluto rosso.
Con una camicia a quadri  sgualcita, dei jeans e stivaletti da cowboy. Papà non era cambiato molto forse solo qualche ruga in più sul viso e di barba sulle guancie. E i miei stessi occhi.
http://www.nextmovie.com/wp-content/uploads/2011/07/billy-burke-300.jpg
 << Caro ti ho portato qualcuno. >> esclamò mia madre.
Charlie alzò lo sguardo e sorrise, si alzò e mi venne ad abbracciare. Ricambiai quell’abbraccio così caldo  - dopo tutto era sempre il mio papone, quello che mi leggeva sempre le favole prima di dormire, che mi insegnava ad andare in bicicletta e a cavallo a 6 anni,-
<< Ciao piccola >>.
<< Ciao papà >>.
Mi staccai da lui e strinsi la mano a Edward : << Papà  lui è Edward.. il  m-mio f-f-idanzato>.
Charlie spostò lo sguardo a lui e lo squadrò da capo a piedi.
<< Non è troppo vecchio per te? >> disse in fine
Lo fissai scoccata: << Papà! Edward ha solo 28 anni >> sbottai
Lo guardò male: << E tu ne hai solo 21 >>.
<< Ne ho 22! Papà.  E poi anche tu sei più grande della mamma! >>
<< Non centra nulla! Noi ci conoscevamo da più tempo >>.
Spalancai la bocca: <<< CHE CENTREA QUESTO!? >>
<< Centra e basta! >>
<< Sentiamo allora! >>
<< Non urlare con me Isabella! >>
<< E allora tu non dire stupidaggini Charlie! >>
<< IO NON DICO MAI STUPIDAGGINI! >>
<< ADESSO BASTA >> tuonò la mamma, zittendoci all’istante.
<< Fini tela immediatamente di litigare! Sono stata chiara? >>
Borbottammo entrambi un sì poco convinto.
<< Non ho capito.>>
<>
<< Si cara. >> borbottò lui.
 
Ben tornata a casa ISABELLA!

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Capitolo 9
*** 9 ***


8


Edward era restato zitto cercando di nascondere un sorrisetto. Gli lanciai un’occhiataccia.
Charlie tossì e guardò Ed: <>
Edward si ricompose porgendogli una mano : << Edward Cullen signore, è un piacere conoscerla >>
<< Ah -ah >>. Mamma lo guardò male e lui controvoglia gli strinse la mano.
<< Bene che ne dite di tornare alla festa?  Charlie cominciamo ad andare prima
noi >>.
Sbuffò e andò via con la mamma.
Quando uscirono, lanciai un urlo.
<< L’odio!! >> sbottai.
Edward ridacchiò: << Non sembra così male. >>
<< Adiamo Ed, lui non ha mai sopportato nessun uomo che si avvicinasse alle sue piccole.  Sai quanto ci ha messo mia sorella Maria a presentargli suo marito John? Quattro anni. Quattro anni per avere il suo consenso.>>
Lui si fece pensieroso: << Bé contando che noi ci dovremmo sposare almeno.
verso l’inizio di aprile..  non penso che la prenderà bene. >>
portai le mani tra i capelli in segno di disperazione: << Merda! >>
<< Hey piccola io te lo avevo detto di presentarmi prima tuo padre. Alice sta già preparando gli inviti e tutto il resto. >>
<< Grazie Edward per avermelo ricordato >>
<< Hey io sto qua per questo >>
Ancora con le mani tra i capelli e lo sguardo basso e il viso sicuramente imbronciato, mise due dita sotto il mento per vedermi in faccia. Mi lasciai andare tra le sue braccia calde e affondai il viso tra il collo e la spalla destra.
<< Dai piccola non avere paura.. >> vedendo che mi strinsi più forte a lui continuò. << Hey, niente e nessuno mi impedirà di sposarti. E sai perché? >>
Alzai lo sguardo solo un pochino e scossi la testa. Lui si scostò e mi prese il viso tra le mani. << Perché ti amo Isabella Swan., Ti amo più di ogni altra cosa al mondo. >>
Chiusi gli occhi e lasciai che mi baciasse, in quei suoi baci dolci e..pieni d’ amore.

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Capitolo 10
*** 10 ***


9


Passammo il resto del pomeriggio con la mamma che ci presentò a tutta Forks.
Guardandola si poteva vedere benissimo l’orgoglio che provava presentando Edward.
Solo verso le 20.00 la gente cominciò ad andarsene . Grazie al cielo!
Ma mamma deciso di preparare ugualmente la cena, perché mi vedeva troppo magra…
La cena per la mia famiglia era i momenti degli interrogatori, delle discussioni il più delle volte ecc..
<<  Mamma davvero non ho fame. >>borbottai per la cinquantesima volta.
<< Tesoro non dire stupidaggini, sei tutta pelle e ossa. Sei sicura di mangiare abbastanza? >>chiese apprensiva.
Era inutile discutere con lei, quando mamma si metteva intesta una cosa nessuno riusciva farle cambiare idea.
<< Ecco da chi hai preso >> sussurrò Ed al mio orecchio ridacchiando.
La sala da pranzò era la più grande della casa. i posti non erano cambiati: Papà a capo tavola, mamma alla sua destra, Ray affianco, il posto che prima occupava mia sorella maggiore Maria ora era occupato da me e il mio posto occupato da Edward.
Il silenzio che reggeva nella stanza era rotto solo dal tintinnio delle nostre forchette.
<< Tesoro come và con l’università? >>chiese mamma.
Per poco non mi strozzai.
<< L-l’università? >>
<< Non dirmi che quella cosa del canto ti sta facendo distrarre dalla scuola vero? >> disse severo papà.
Abbassai lo sguardo e strinsi i pugni.
<< No. >> sussurrai.
Edward da sotto il tavolo prese la mia mano per consolarmi.
<< Bene. >> borbotto. <>
Mio padre guardava più il football che il basket.
Edward lo guardava con le sopracciglia alzate.
 
Prov. Edward
Okay, non dico che sono una celebrità.. ma cavolo! Sono pur sempre il capitano dei Los Angeles Lakers!
<< Oh, Ehm.. Io gioco a basket signore. >>
Si strozzò con il cibo.
<< Come?  E che futuro vuoi dare alla mia bambina? >>
Bella scoppiò a ridere.
<< Oh abbastanza confortevole signore. >> dissi.
<< Bella cosa ridi!? >>
Anche Ray ora sghignazzava.
<< Papà, Edward è il capitano dei Los Angeles Lakers. >>
<< La squadra della LA? Quella che l’anno scorso ha vinto il campionato? >> chiese sconvolto Charlie.
Annuì: << Si è stato un anno fortunato >>
<< Oh… >>
<< Già >>.
Edward 1- Charlie 0.

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Capitolo 11
*** 11 ***


 

10

 
La faccia che fece Charlie quando scoprì che Edward era capitano della squadra della LA era impagabile!
Per il resto della sera mio padre non fece altro che tartassarmi con domande del college…  Edward aveva avuto molte volte l’istinto di rispondergli, ma ogni volta gli stringevo la mano, e pregavo di farlo stare zitto.
Fin da quando avevo cominciato le elementari mio padre pretendeva il meglio avere una B- per lui era un delitto. Cercavo sempre di non deluderlo, e infatti io ero così abituata a fare quello che lui voleva che… non gli sono riuscita a dire che avevo mollato il college per seguire il sogno di cantare!
Ho pura che lui mi odierebbe.
In più mia sorella Maria era sempre stata la stella di casa, e io cercavo sempre di superarla. Il giorno della sua laurea papà era al settimo cielo,  urlava “ È LA MIA BAMBINA! Isabella non deludermi! Diventa come tua sorella.”
Anche mia sorella un tempo cantava, ma pur di non deluderlo smise e andò al college.
Io non farò come lei, cantare è il mio sogno e nessuno me lo porterà via!
Vero mezzanotte mamma accompagnò me e Edward al secondo piano per dormire, e subito salì anche Charlie.
<< Allora io e la mamma abbiamo pensato che tu Bella dormirai nella tua vecchia stanza che Edward potrà stare nella stanza accanto alla nostra. >>
<< Papà! >>
<< Che c’è? >>
<< In quella stanza c’è un letto matrimoniale  >>
<< Si. >>
<< Perché io non posso dormire con Edward?  >>
<< STAI SCHERZANDO!? >>
<< Papà Edward è il mio fidanzato >>
<< È allora? Non dormi con un’uomo. >>
<< Papà sono un’adulta! NON SONO VERGINE! >>
Il volto di Charlie divenne prima rosso, poi viola.
<< Entra in camera tua, adesso. >>
Tono freddo.
<< Non puoi trattarmi come una bambina! >>
<< Si che posso, sei sotto il mio tetto e rispetti le mia regole! >>
<>
C’era una lotta tra me e lui, e io non avrei perso.
 << Bella, tesoro. >>
Guardai Edward. << Che c’è. >>
<< Calmati, non succederà non dormiamo nella stessa stanza. >>
Sbuffai.
Bella 1: Charlie 1.
 
DON… DONN.
L’orologio del salotto segnò le due di notte.
Mia sorella russava e sapevo benissimo che neanche i cannoni l’avrebbero svegliata.
Mi tolsi le coperte di dosso, la stanza era buia e accesi la lampada di Alice nel paese delle meraviglie.
Aprì la valigia e presi il completo di Victoria Secret che mi aveva regalato Rosalie per il mio compleanno.
Una canotta di seta blu scuro, e delle culotte in pizzo sempre blu.
Uscì dalla stanza e in punta di piedi mi avvicinai alla stanza dove dormiva.
Bussai piano fino a ché non mi aprì…

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Capitolo 12
*** 12 ***


11

<< B-bella?Cosa diamine…>> << Ssh! >> gli dissi e mi avventai sulle sue labbra morbide,calde vellutate. Io amavo le sue labbra.
 Lo spinsi sul letto e chiusi la porta evitando di fare rumore. Se i miei genitori ci scoprissero sarebbero guai.
In quel momento notò il mio abbigliamento. Una semplice canotta di raso blu abbinata a delle culotte dello stesso colore. << Ho bisogno di fare l’amore con te >> Era vero ne avevo un assoluto bisogno. Un bisogno di lui, della sua bocca, delle sue mani sul mio corpo, della sua presenza dentro di me.
<< A-anch’io >> mi rispose un Edward ancora sconvolto dal fatto che mi trovassi lì. Mi misi a cavalcioni su di lui. << Ti amo mia piccola e dolce Bella >>.
Sorrido:<< Ti amo anche io,amore! >>. Iniziammo a baciarci, dentro di me iniziarono a vorticare un turbinio di emozioni. La sensazione che mi provocavano le sua labbra era sempre la stessa. Scese a baciarmi il collo mentre io gli accarezzavo i suoi capelli morbidi dalla consistenza della seta. Mi alzò la mia canotta di raso blu ed io alzai le braccia per facilitarlo mentre me la sfilava.
<< Sei stupenda >>. Rimase un attimo sorpreso dal fatto che non indossavo il reggiseno ma poi si riprese subito e iniziò a massaggiarmi un seno mentre l’altro lo accoglieva nella sua calda bocca. Iniziai ad ansimare pesantemente e vergognosamente. Quando Edward finì con i miei seni iniziò a massaggiare le mie gambe scoperte. Io gli sfilai la maglia, il pantaloncino del pigiama e contemporaneamente anche i boxer.
<< Gattina, vai molto di fretta? >>.
 << Non immagini quanto! >>. Anche lui mi sfilò la culotte ed in pochi secondi lo sentii dentro di me. Mi sentii subito bene, in un meraviglioso stato di completezza assoluta. Iniziò a spingere piano, poi sempre più veloce e la stanza si riempì dei nostri respiri. 
<< Ah…ah..Edward..p-più veloce…>>
<< B-bella..ah…ah >>. Dopo non so quanto tempo venimmo insieme urlando a bassa voce i nostri nomi, sempre se si può. Mi alzai da Edward e mi misi accanto a lui che mi prese fra le sue braccia e mi strinse al suo petto. << Ti amo >>. << Ti amo anche io Isabella Swan >>. Si avvicina con la bocca al mio orecchio per sussurrare << Fra poco sarai la signora Cullen, non dimenticarlo >>. << Non vedo l’ora, non posso dimenticarlo >> e ridacchiammo entrambi. << Cavolo!Devo mettere la sveglia alle cinque se non ci vogliamo far sgamare>> e ridacchiammo ancora una volta . Dopo aver messo la sveglia mi accoccolai di nuovo fra le sue calde, invitanti e possenti braccia.
<< Dormi piccola mia, buonanotte e sognami >> soffiò nel silenzio di quella stanza che odorava di noi e del nostro amore. Sorrisi alle sue parole << Buonanotte amore e sognami anche tu >> e così mi abbandonai fra le braccia di Morfeo…

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Capitolo 13
*** 13 ***


“entra in punta di piedi e…”
Salve cucciole!
Lo so cosa state pensando che palle ecco la stronza! -.-
Ma c’è un motivo perché non sto pubblicando questa storia! Lo volete sapere?
Be ve lo dico lo stesso: un giorno mi sono alzata dal mio bel lettino, ho fatto colazione con i Coco Barchette e sono salita in camera mia accendo il computer e apro la cartella “Ti Presento i Miei” , ecco poggio le mani sulla tastiere e… niente non succede niente perché non ho idee  o ispirazioni.. mi vergogno molto di quello che sto dicendo però una giustificazione la dovevo dare e quella vera ^^
Ora che mi sono venute delle belle ideuzze le voglio scrivere e le devo subito dire alla mia bellissima Beta!
Okay basta basta ora ho le mani sulla tastiera e comincio a fare quello che mi riesce maglio
Xoxo
KL

 

12 


Quando mi svegliai quella mattina Edward, come sempre, stava dormendo (russando) nel letto, pancia in giù e braccio dalla mia parte.
Sorrido e gli  bacio la punta del naso, lui borbotta qualcosa di incomprensibile e si gira.
Nuda mi alzo dal letto e raccolgo la mia roba e facendo più piano possibile esco dalla stanza, immagino la faccia di mio padre se mi vedesse: 1 vestita in solo mutande e canottiera 2 uscendo vestita così dalla stanza di Edward, ridacchio e scendo le scale.
Quando la porta della mia vecchia stanza Ray è sveglia e mi guarda.
<< Che c’è? >> come se niente fosse mi avvicino al letto e mi spoglio.
<< Dove sei sta? >>
Il suo tono non è da rimprovero ma direi… divertito.
<< Secondo te? >>
<< Vicino alla stanza di papà ma stai scherzando? Ahahahaha >>
<< Andiamo. >>
 Mi stendo e chiudo gli occhi.
<< Bella… >>
Con gli occhi sempre chiusi le rispondo: << Dimmi. >>
  << Com’è …fare…quello? >>
Apro di scatto gli occhi e la fisso.
Aveva lo sguardo basso e le guancie tinte di rosso.
<< Ray non dirmi che tu non hai mai… >>
Scosse la testa imbarazzata.
<< In fondo hai solo 17 anni non dovrei sopprendermi. >>
<< In fece si! >> sbotta.
<< Perché? >>
<< P-perché a scuola lo hanno fatto già tutte e io invece… >>
Le butto un cuscino in faccia.
<< Ehy, sia chiaro non voglio più sentire certe cose provenire dalla bocca di mai sorella okay? o giuro che ti uccido! Che vuol dire che tutte lo hanno fatto? Cos’è una gara a chi la butta per prima via?! >>
Lei mi guarda e scoppia a ridere.
<< Oh ahahaah… Bell- aahahah >>
<< Non sto scherzando! >> le butto un altro cuscino.
E così comincia una bella guerra. Siamo state due ore a ridere e urlare. Verso le 5 ci siamo addormentate esauste.




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Capitolo 14
*** 14 ***


   

13

<< Bella… >>
Chi rompe a quest’ora?
<< Bella alzati è tardi! >>
Mi rigiro da ll’altra parte portandomi un cuscino sopra la testa.
<< Isabella alzati prima che arrivi tuo padre!. >>
Urlai esasperata da sotto le coperte e cominciando a scalciare. Non mi sarei mossa da lì!
<< Bene… >>
 Uscì dalla stanza sbattendo la porta. Io sorrisi e mi rimisi a dormire.
Neanche due secondi dopo lei ritorna e disse: << Ti alzi si o no? >>
Non le risposi sperando che stanca se ne sarebbe andata.
<< Okay >>
All’improvviso mi ritrovai tutta bagnata.
<< MAMMA! >> strillai.
Salti fuori come una molla.
Lei mi guardava altrettanto in cazzata.
<< Non mi hai dato altra scelta tesoro, la prossima volta ti alzi! >>
Uscì dalla stanza sbattendo la porta mentre lanciavo un altro urlo.
“ Merda” pensai
Ricoperta d’acqua ghiacciata… che puzzava anche uscì dalla stanza cercando di fare il minimo rumore.
Scesi le scale con successo stavo per girarmi quando.
Bum
Mi scontrai contro qualcosa di morbido, duro e alto.
<< Ahahahaha!... o dio ahaha! Che ti è successo? >>
Quello stronzo…
<< Non c’è niente da ridere! >> borbottai offesa.
Lui cercò di smettere di ridere, provando a nascondere la risata dietro un colpo di tosse.
<< Scusa piccola e solo che… la mattina non ti vedo così. >>
Mi mordicchiai il labbro inferiore e mi avvicinai.
<< Bè… di solito tu mi vedi sempre nuda la mattina, nel nostro letto… dopo aver fatto l’amore... >>sussurrai.
<< Mmmhm >>
Mi avvicinai per baciarlo quando…
 Grrrr
Mi girai e vidi Noa seduto dietro di me che ringhiava a Edward.
<< Ops, penso di non piacere al tuo cane >>
Sbuffai poggiando il capo sul suo petto.
<< Ey piccola, dai non fare così >> disse baciandomi i capelli.
<< Uffa, ora non posso più baciare il mio ragazzo in pace, prima mio padre ora per fino il mio cane! >>
<< Bella! Che ci fai ancora qui? Dovresti andarti a lavare, e poi devi aiutare tua sorella. Edward tesoro, la colazione è sul tavolo. >>
OH certo io nelle stalle e lui a colazione!
<< Non doveva disturbarsi signora. >>
<< Nessun disturbo caro. Vai Isabella! >>
Sbuffai ancora più incazzata ed entrai in bagno sbattendo la porta naturalmente.

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