Non puoi amare una rosa e non volere le sue spine

di Leanne_Spinnet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Una figura slanciata e dai lineamenti delicati percorreva con passo fiero e sicuro i corridoi del castello di magia e stregoneria più famoso del mondo, sotto gli occhi ammirati dei suoi compagni di scuola. I lunghi capelli biondi lasciati sempre sciolti le accarezzavano le spalle fino a scendere giù lungo la schiena. La divisa verde-argento faceva risaltare il suo fisico e la gonna, più corta del normale, metteva in evidenza le sue bellissime gambe.
Era così che ogni giorno Leanne Spinnet, celebrata bellezza del settimo anno di Serpeverde, faceva il suo ingresso in Sala Grande.
Non prestava mai molta attenzione a tutti coloro che l'ammiravano. Non perché si sentisse superiore ma semplicemente non era interessata a tutto ciò.
Le bastavano i suoi amici con cui condivideva la maggior parte del suo tempo.
Si sedette al suo tavolo per il settimo anno consecutivo. Ormai anche la sua vita a Hogwarts, come quella di molti altri prima di lei, stava per concludersi e lasciare il posto a nuove prospettive che le avrebbero aperto nuove porte.
Non era triste per questo. Sapeva benissimo che prima o poi avrebbe dovuto lasciare quella che ormai era una seconda casa per lei, che doveva crescere e affrontare le nuove sfide che avrebbe trovato oltre quelle mura, e quest'idea di mettersi alla prova l'elettrizzava e incuriosiva al tempo stesso.
-Leah- disse sua sorella Kath riportandola alla realtà
-con chi ci vieni alla festa di stasera?-
Katherine Spinnet era la sorella gemella di Leanne. Entrambe Serpeverde, a differenza di tutta la loro famiglia che da generazioni ambiva il titolo di eterni Grifondoro proprio come i Weasley.
A malincuore la bionda fece il nome del suo compagno di casa, Zabini, un ragazzo di bell'aspetto, alto e moro. Fisicamente era uno dei ragazzi più desiderati in tutta Hogwarts, insieme agli amici Adam Nott, Scorpius Malfoy e Albus Potter.
La festa era stata organizzata proprio da questi ultimi ed ovviamente era a lista chiusa, dato che i tre Serpeverde doc (Malfoy, Zabini e Nott) avevano questa idea di superiorità e non volevamo mischiarsi a certa gente non degna, come dicevano di continuo.
Poi fu il turno della mora a rivelare chi sarebbe stato il suo accompagnatore: niente di meno che il bello e dannato Malfoy.
-oh ragazze- s'intromise nella conversazione una delle più care amiche delle due Serpeverde.
Lindsay Lee, una Grifondoro del settimo anno come loro.
-indovinate chi mi ha invitata- disse con occhi sognanti guardando verso il cielo sereno sopra di loro.
Arrivo presto anche la risposta delle due sorelle -Nott- dissero all'unisono.
Era fin troppo palese, visto che quello sguardo lo riservato solamente a lui. Molto probabilmente si stava già facendo mille filmini mentali ma era comprensibile tenendo conto del tempo che ormai gli moriva dietro cercando di farsi notare in tutti i modi possibili.
Ma lui aveva preferito il divertimento, almeno fino ad ora.
Entrambe le sue amiche erano felici, eppure il cuore di Leah piangeva ormai da molto tempo la mancanza di una delle poche persone che era riuscita ad amare davvero e che però più volte aveva fatto soffrire.
Infatti l’aveva lasciato per ben tre volte, questo ragazzo che studiava a Durmstrang, per un Grifondoro, niente di meno che fratello del suo migliore amico Al Potter.
James Potter, lo sbaglio più grande della sua vita.
Ormai però non si poteva tornare indietro e la cosa migliore che poteva fare era non cercare il suo ex dopo tutto il male che le aveva fatto provare.
Senza di lueistava di certo molto meglio e ora doveva solo metterci una pietra sopra.

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Per la precisazione a scrivere questa storia siamo in due
Io scrivo le parti di Leah e la mia amica quelle di Kath
Come avrete capito sono due personaggi
inventati, e la storia s'incentra soprattutto su loro due, anche se vi saranno altri personaggi inventati e non.
Per favore non copiate questi due personaggi, perchè ci teniamo molto, grazie...




La festa nella Stanza delle Necessità andava avanti da piú di quattro ore ormai.
Erano le due e mezza della mattina quando il viso di una ragazza fece capolino dalla stanza segreta e ne uscì, percorrendo un po’ barcollante ed indecisa il corridoio del settimo piano, appoggiandosi al muro.
Sapeva benissimo che se qualche professore o Gazza l'avessero scoperta avrebbe passato dei guai e soprattutto avrebbe dovuto scontare una punizione con il custode.
L'unica cosa positiva di quell'uomo era la sua gatta. Infatti Leah aveva una vera passione per i gatti. Mrs Purr, questo era il suo nome, non era di certo la stessa gatta che pattugliava Hogwarts ai tempi di Harry Potter e Draco Malfoy, ma la fantasia di Gazza era pari al cervellino di un sasso.
La Serpeverde "camminava" senza meta, ma quello che era certa di volere era di stare il piú lontano possibile da Zabini.
Quel ragazzo non le aveva dato un secondo di tregua quella sera, e sapeva essere fin troppo appiccicoso quando voleva ottenere qualcosa, infatti aveva dovuto scostarlo piú di una volta mentre lui cercava, senza speranza, di baciarla.
In piú, piú lontana stava da lui e meglio era, soprattutto con tutta quella quantità di alcool in circolo.
Forse doveva proprio evitare di bere, ma voleva lasciar scivolare via i problemi e le preoccupazioni almeno per qualche ora. Non voleva pensare a niente, solo a divertirsi con le sue amiche.
Mentre camminava, con lo sguardo un po’ annebbiato, capi che la cosa migliore in quel momento era sedersi visto che ormai non riusciva nemmeno piú a sorreggersi in piedi.
Si accasciò così per terra, osservando il tubino nero che le copriva il corpo e, sistematolo per bene, si porto le gambe quasi a toccarle il seno, per stringerle con le braccia e posarvi la testa sopra. Chiuse gli occhi.
Rimase così per diverso del tempo, non sapeva nemmeno lei quanto, senza nessun pensiero che le galleggiava nella mente.
Stava bene. Ora stava bene, ma quanto ancora sarebbe durata quella sensazione?
All'improvviso si accorse di non essere sola. Alzò appena la testa, che iniziò a girarle, ma lo spirito Serpeverde e la curiosità prevalsero e la tirò su fino ad incrociare lo sguardo dello sconosciuto davanti a lei.
Gli rivolse uno sguardo misto di curiosità ed interrogativi, non del tutto lucida.
Cosa mai ci faceva quel ragazzo lì?si chiese tra sé.
Era appoggiato con la schiena al muro e le braccia erano incrociate all'altezza del petto.
Aveva la camicia che usciva dai pantaloni e la cravatta allentata.
Era vestito con la divisa della scuola e ciò stava ad indicare che non era stato invitato alla festa.
Si sentì come perforare da quei occhi neri come la notte, una strana sensazione la colse, come se lui volesse entrare in lei e catturarne i pensieri che in quel momento, anche se un po’ contorti e annebbiati, stava formulando.
Perche mai girovagava per il castello a quell'ora della notte? Tutto solo in piú.
Distolse lo sguardo per un secondo dal ragazzo, per poi riposarlo subito sui suoi occhi che l'attiravano sempre di piú e chiese  -e tu chi sei?-
Era certa di non averlo mai visto, o forse non ci aveva mai fatto caso.
Quello che era certo era che per lei, al momento, era solo un bel ragazzo che vedeva per la prima volta.
Il ragazzo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio senza mai staccarle gli occhi di dosso, parlò per la prima volta e non senza un pizzico di malizia -chiunque tu vuoi che io sia-
Rimase senza parole, sorpresa forse era dire poco.
Quel ragazzo la incuriosiva, e davvero tanto anche.
Tentò di alzarsi in piedi, cercando di puntellarsi alla colonna, ma con scarso successo visto che sarebbe ritornata con il sedere per terra se due braccia forti non l’avessero sorretta, appoggiando il suo corpicino alla colonna. E quello di lui andò a scontrasi con quello di lei.
I loro sguardi s'incrociarono nuovamente, ma ora erano così vicini che ognuno dei due poteva vedere il suo riflesso negli occhi dell'altro.
I loro visi erano maledettamente vicini.
Leanne sentì il profumo di lui inebriarla e si lasciò andare al desiderio che l'avvolgeva in quel momento.
Lei, che non avrebbe mai nemmeno immaginato di poter cedere così facilmente ad un ragazzo, che nemmeno conosceva per di piú, voleva far sparire quella poco distanza che ancora divideva le loro labbra.
Senza distogliere lo sguardo da lui intreccio le braccia dietro al suo collo, attirandolo ancora di piú a se.
Ora sentiva il cuore di lui che batteva forte con il suo.
Forse era merito dell'alcool, o della forte attrazione che provava per quel ragazzo, ma sentiva che aspettare l'avrebbe mandata ancora piú su di giri, e così con una lentezza impressionante avvicinò sempre di piú le labbra a quelle del ragazzo.
Si stavano sfiorando, percepì un sapore di menta e senza pensarci ulteriormente fece per baciare quelle labbra che tanto bramava, ma ciò che successe la colse alla sprovvista.
Lui appoggio il suo dito sulle sue labbra, accarezzandole piano e lei percepì il desiderio nei suoi occhi che stava però cercando di controllare.
Si avvicinò alla guancia di lei posandole le labbra sopra e baciandola con un'infinita dolcezza, fino a giungere vicino al suo orecchio per sussurrarle - meglio se ti porto nel tuo dormitorio-
Con quelle parole il giovane ragazzo la prese tra le braccia e iniziò la discesa verso i sotterranei.
La Serpeverde non proferì parola per tutto il tragitto, ma rimase con il viso appoggiato al petto del ragazzo e fu allora che si accorse dello stemma cucito sulla sua divisa: Corvonero.
Ritornò così a pensare a tutti quelli che conosceva in quella casa ma niente; non riusciva ad abbinarlo a nessuno, vuoto totale, lei che sapeva morte e miracoli di tutti non aveva idea di chi fosse quel ragazzo.
Quel ragazzo che l'aveva rifiutata poco prima, con sua somma meraviglia e ancor piú dispiacere.
Finito il suo monologo interiore, si accorse che il ragazzo si era fermato dinanzi all’entrata della Sala Comune di Slytherin.
Con un filo di voce pronunciò la parola d'ordine ed entrarono così nel covo delle serpi.
Il ragazzo incuriosito si guardò attorno, cercando di scorgere ogni piccolo particolare.
Era ovvio che non vi era mai entrato.
Sotto la guida della ragazza la portò su per le scale sin dentro il dormitorio femminile, peraltro deserto, e l'appoggio con delicatezza al letto passandole dolcemente una mano ad accarezzarle il volto per poi stamparvi un bacio.
Così facendo le soffio a pochi centimetri dal viso -buonanotte Leah-
Lei lo fermò senza pensarci -rimani con me-
Non sapeva cosa la portasse a dire e fare tutto questo, ma sapeva solo che non voleva che lui se ne andasse e che rimanesse invece lì con lei.
Il ragazzo sorrise e si stese accanto a lei passandole il braccio intorno ai fianchi per abbracciarla e, dopo un ultimo ma intenso sguardo, si lasciarono entrambi cullare da Morfeo.

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


La mattina trovò una scarmigliata e assonnata Leanne Spinnet a fissare l’altra metà del suo letto, che fino alla sera prima era occupata da un misterioso quanto affascinante ragazzo.
E non conosco nemmeno il suo nome… pensò piuttosto nebulosamente prima di notare un bigliettino lasciato sopra il cuscino con sopra scritto il suo nome in una bella calligrafia ordinata.
 
Ben svegliata raggio di sole
Ho pensato che non fosse il caso di farmi vedere da qualche tua compagna di stanza, quindi ecco spiegata la mia assenza
Ci rivedremo in giro
L
 
Leanne si sentì improvvisamente arrossire e scosse forte la testa. Non poteva lasciare che un ragazzo con cui aveva passato a malapena qualche ora le scombinasse così la testa! Doveva reagire. 
Decise quindi di alzarsi e andare a cercare sua sorella per raccontarle quello che era successo.
 
Trovò sua sorella seduta al loro solito tavolo, intenta a mescolare il the con aria distratta.
Leanne si sedette rumorosamente accanto a lei, ma Kath sembrò non accorgersene neanche.
 
Katherine aveva perso di vista sua sorella Leanne da un po’, quindi trovò che fosse una buona idea uscire a cercarla.
Ma non appena mise il nasino fuori dalla Stanza delle Necessità, si sentì tirare verso un paio di labbra morbide che bramavano solo di possedere le sue. 
Per un po’ la Serpeverde si abbandonò a quel bacio, così dolce e possessivo, ma poi il cervello ebbe la meglio sui desideri del suo corpo e si allontanò repentinamente dal ragazzo.
-te l’ho già detto un milione di volte che non possiamo- sbottò con il fiatone, mentre gli rivolgeva uno sguardo infuriato. O almeno, voleva esserlo.
Il ragazzo si avvicinava sempre di più a lei, fino a incastrarla tra il suo corpo e la parete di solida roccia alle sue spalle.
-e perché no, Kath?- le sussurrò all’orecchio, provocandole dei brividi lungo tutta la schiena –solo perché sono uno sporco Grifondoro? Eppure mi pare tu non ti sia fatta molti problemi in questo ultimo mese…- continuò con un ghigno perfido.
-piantala- lo riprese, mettendogli una mano sulla bocca per farlo star zitto.
-e invece no, Spinnet, non la pianto. E sai perché?- 
La ragazza scosse la testa, come se non volesse sentire le parole che le stava rivolgendo.
-perché ti amo, sciocca Serpeverde- sussurrò tra le sue dita.
 
Non posso credere di essere scappata via di corsa dopo che mi ha detto una cosa del genere… pensò Kath tormentandosi una ciocca di capelli.
Alzò lo sguardo dalla sua tazza per puntarlo sul tavolo dei Grifondoro, dove incrociò i suoi occhi azzurri. Ne rimase incantata come sempre.
-Kath? Ci sei?- una mano le sventolò davanti al naso e Katherine si voltò verso la sorella.
-si Leah, ti sto ascoltando. Dimmi tutto-
-che stavi guardando?- chiese la bionda sospettosa, assottigliando gli occhi.
-niente di particolare- mentì con nonchalance, facendo attenzione a non staccare gli occhi da quelli della sorella.
-mph, sarà, ma ho bisogno del tuo aiuto-
-per cosa?-
-devo trovare un ragazzo. Ma non uno qualsiasi, uno in particolare- aggiunse frettolosamente, quando vide che la sorella stava per parlare.
-e chi sarebbe questo “ragazzo in particolare”?- chiese Kath scettica
-non ne ho la più pallida idea. So solo che Corvonero, ha capelli e occhi scuri e stanotte mi ha riaccompagnata in dormitorio. Oh si, è anche uno schianto totale-
-uno schianto totale? Stavate parlando di me?- 
Le gemelle alzarono in contemporanea lo sguardo sul loro migliore amico, Albus Potter, che si era accomodato tranquillamente di fianco a Leanne.
-no Al, parlavamo del fidanzato segreto di Katherine- fece la bionda ironica, senza accorgersi del sussulto che aveva fatto la sorella. Al contrario di Potter che lo notò, ma non disse nulla.
-volevo andare a vedere gli allenamenti di Corvonero dopo colazione, vi va di accompagnarmi?- chiese prendendo una fetta biscottata dal mucchio di fronte a lui.
Le Spinnet si scambiarono un’occhiata
-Corvonero, eh?-
-veniamo di sicuro- 
 
Leanne e Katherine si accomodarono sugli spalti dello stadio. 
Ma se la mora si guardava attorno annoiata, la gemella studiava attentamente ogni giocatore, fino a incrociare gli occhi castani di un Corvonero in particolare 
-Al, chi è quello?- bisbigliò verso il suo migliore amico, senza distogliere lo sguardo. 
Potter seguì l'indicazione data dalla Spinnet e rivolse un cenno di saluto al ragazzo misterioso, che ricambiò allegro. 
-lo conosci?- insistette Leanne voltandosi a guardarlo 
-certo che lo conosco- Al scosse la testa -è mio cugino Louis- 
Leanne tornò a guardarlo con espressione sorpresa.
 
-Hansberger, Alex-
-grifondoro!- il tavolo rossooro proruppe in un applauso festante
-Lee, Lindsay-
-grifondoro- le grida di esultanza ripresero, strappando una smorfia esasperata alle gemelle
-Malfoy, Scorpius-
-serpeverde- il biondino fece un cenno vittorioso a un ragazzo moro dagli occhi verdi che lo accolse con un sorrisino tirato
-Mclaggen, Tammy-
-tassorosso- la ragazzina raggiunse festante la tavolata giallonera
-Nott, Adam-
-serpeverde-
-Nott, Hellen-
-serpeverde- e con gioia raggiunse il fratello
-Potter, Albus-
-serpeverde- un silenzio imbarazzato e incredulo invase la sala, mentre il giovane potter andava ad accomodarsi di fronte a nott e malfoy -spinnet, hayden-
-grifondoro-
-Spinnet, Katherine-
-serpeverde- Leanne guardó la sorella con aria sperduta. E ora, che sarebbe successo?
-Spinnet, Leanne-
-serpeverde- tirò un sospiro di sollievo. Almeno sarebbero state insieme
-Warrington, Michelle-
-serpeverde-
-Weasley, Logan-
-grifondoro-
-Zabini, Alec-
-serpeverde- 
 
-ma Al, non ci sono Weasley del nostro anno, a parte Logan- si intromise Kath, improvvisamente interessata. 
Leanne, ancora piú scioccata di prima, guardò incredula la gemella, come se sperasse che quello che aveva appena udito fosse solo uno scherzo. 
Ma non era così però. 
Infatti Al fece un cenno affermativo. 
-ha un anno meno di noi-
Grandioso, pensò la bionda. 
Non bastava che fosse il cugino del suo ex, ma aveva pure un anno in meno. 
No, non poteva andare con lui. Non tanto per l'etá, alla fine quella contava poco per lei. 
Ma un Weasley. Poi avrebbero pensato che dopo aver conquistato il cuore dei due fratelli Potter si sarebbe buttata sui Weasley. 
In fin dei conti cosa c'era stato tra loro? 
Poteva benissimo dimenticarlo e non pensaci piú. 
Anche se la cosa si presentava estremamente complicata, visto che il Corvonero non smetteva un secondo di fissarla. 
Decise cosî di alzare i tacchi e se ne andò via, seguita a ruota dalla sorella.

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Era ormai passata una settimana da quando Leanne Spinnet si era ripromessa di dimenticarsi del Corvonero.
Forse ci sarebbe pure riuscita se non si fosse sempre sentita i suoi occhi neri puntati addosso.
Da quando faceva la sua entrata in Sala Grande fino a quando si alzava per uscire, il ragazzo continuava a fissarla.
In piú lo incrociava per i corridoi anche quando cercava sempre di evitarlo il piú possibile.
-sorellina, sei da un'ora sulla stessa pagina-
Disse Kath rivolgendo uno sguardo preoccupato alla gemella.
Che di tutta risposta chiuse il libro con un tonfo e leggermente alterata.
-non riesco a studiare-
E non riuscire a studiare con il silenzio della biblioteca era una cosa pressoché impossibile.
Si alzò e si incamminò tra le file enormi di librerie presenti nella biblioteca.
Non cercava nessun libro in particolare, ma aveva bisogno di distrarsi.
Si avvicino cosí ad una finestra, chiusa in mezzo a due fila, che dava sul Lago Nero.
Si perse cosí a pensare.
Quando ritorno alla realtá aveva di nuovo il sorriso stampato sulle labbra.
Si voltó di scatto per ritornare dalla sorella e riprendere lo studio, ma si scontrò contro una figura davanti a lei.
-ma stai attento- sbottò severa contro il mal capitato.
Quando rialzó lo sguardo ed incrociò quello di lui il sorriso era giá sparito.
Lo guardò in malo modo e senza aggiungere altro fece per superarlo ed andarsene.
Ma il ragazzo, ferito da quel comportamento, la trattenne per i fianchi e la fece appoggiare, o meglio scontrare, contro uno degli scaffali.
La ragazza rimase un pó scioccata da quel gesto privo di dolcezza e lo guardò con un velo di preoccupazione negli occhi.
-perchè mi eviti?- gli chiese lui, con gli occhi vicini a quelli di lei.
Il cuore iniziò a batterle forte nel petto.
-io non ti evito- mentí lei rimanendo impassibile e fredda a quelle parole appena sussurrate.
Lui la guardò per un paio di secondi e poi avvicinò piano il viso a quello di lei.
Le stampò dei dolci baci sulle guance fino a giungere giú nel suo collo.
Schiaccio il suo corpo contro quello di lei per non dargli la possibilitá di sfuggirgli.
Lei rimase lí immobile, senza sapere cosa volesse veramente.
Da una parte voleva andarsene da lui, ma dall'altra resistergli era troppo difficile.
Si lasciò cosí andare portando le mani a sfiorare il collo di lui fino ai suoi capelli, affondandovi le dita.
Lui di tutta risposta fece scorrere le mani dai fianchi fin su per la schiena e sul suo viso.
La dolcezza della settimana prima stava lasciano il posto alla passione che li avvolgeva sempre di piú.
Continuò il percorso delle sue mani sul corpo di lei. Ormai era palese che la volesse.
La voleva con tutto se stesso.
Lei le alzó il viso per incrociare di nuovo i suoi occhi, che adorava.
Anche se in realtá le piaceva tutto di lui.
Era perfetto.
Avvicinò il viso a quello di lui con una lentezza quasi angosciante.
Quando riuscí quasi a raggiungere le sue labbra e sfiorarle, vi passó la sua lingua con fare seducente.
Il ragazzo non resistette oltre, voleva finalmente baciarla ed aveva aspettato fin troppo ormai.
-ehi voi, cosa credete di fare?-
La bibliotecaria era in piedi che li guardava con uno sguardo severo e furioso sul volto.
Teneva le mani appoggiate sui fianchi e con passo felino si avvicinò ai due ragazzi.
-questa è una biblioteca e serve per studiare, non per imboscarsi- continuó alzando sempre di piú la voce.
-lo diró alla preside, cosî vediamo se vi sognate di avere ancora questo comportamento-
Le urla di Madama PInce avevano attirato gli studenti presenti in biblioteca proprio lí ad assistere alla scena.
-ed ora andatevene che avete giá dato fin troppo spettacolo-
A quelle parole la serpeverde alzò lo sguardo sulla donna.
-a me sembra che sia stata lei a darlo- frecciò piatta, uscendo insieme a Louis dalla biblioteca. 
Usciti dalla.biblioteca, con una Leah alquanto alterata per il rimproverò, si trovarono davanti una famosa coppietta ormai consolidata da tempo.
tammy mclaggen e logan weasley che litigavano animatamente.
-devo andare- disse triste la bionda rivolta al ragazzo.
-non provare piú ad evitarmi- le sorrise avvicinandola a sè prima di posarle.un dolce bacio sulla guancia e lasciarla andare dall'amica.
Prese una piangente Tammy per il braccio e senza render conto del ragazzo con lei se la portò via.
-che è successo?-
Chiese una volta fuori dal castello di hogwarts
-i..io..ho..ecco- cercava di dire tra i singhiozzi.
La bionda lasció calmare la sua amica per un paio di minuti tenendola abbracciata.
Aveva uno sguardo preoccupato.
E quando mai lei non si preoccupava per una sua amica?
Quando si riprese mantenendo gli occhi bassi disse -ho lasciato logan-
Il viso della spinnet si stampò una meraviglia inspiegabile.
-puoi ripetere?- chiese credendo di aver udito male.
La giornalista, si tammy era la direttrice di un giornale molto famoso ad hogwarts, gossip witch, sbuffó.
-l'ho lasciato- ripetè -non lo sentivo piú vicino, era diventato freddo e distaccato, non è piú il logan che piaceva a me- disse tutto d'un fiato. 

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


“Sing me to sleep
Sing me to sleep
I'm tired and I
I want to go to bed
Sing me to sleep
Sing me to sleep
And then leave me alone…”
 
-non ti lascerò sola-sussurrò una voce all’entrata della Stanza delle Necessità.
Perché non riusciva a sopportare la vista del suo viso così triste e rassegnato?
-Alex…- lo chiamò con voce flebile
Hansberger si sedette di fianco a lei sul davanzale della finestra.
Sotto la pallida luce della luna era ancora più bello del solito. Bello da star male.
Katherine sentiva prepotente la voglia di toccarlo, di affondare ancora una volta le dita nei suoi capelli scuri.
-mi dispiace- buttò fuori invece, spostando gli occhi azzurri sulla luna –per l’altra sera. Io… non sarei dovuta scappare, ecco- concluse imbarazzata, ringraziando la luce pressoché inesistente che le nascondeva il rossore diffuso sulle guance.
-Kath, è colpa mia. Eri chiaramente ubriaca e…-
-ti amo anche io, Alex- mormorò così piano che il ragazzo quasi credeva di averlo immaginato.
-come scusa?- voleva essere sicuro. Doveva essere sicuro.
-ti amo, Alex- ora Katherine lo stava guardando, le guance rigate di lacrime argentee. Si alzò per tornare a sedersi in braccio ad Alex e lo strinse forte a sé.
No, pensò con forza mentre sentiva le braccia del ragazzo attorno al suo corpo, non scapperò più. Non posso più rischiare di perderti.
 
Rientrò in stanza poco dopo, in punta di piedi per non svegliare sua sorella Leanne.
Sarebbe voluta restare con Alex, ma quando l’aveva sentita cantare stava facendo la ronda del settimo piano, da bravo Caposcuola.
-hai intenzione di dirmi dove sei stata o farai finta di nulla?-
-torna a dormire, sorellina. Ne riparliamo domani mattina-
 
Peccato che il mattino dopo Katherine Spinnet non fosse più nel suo letto quando Leanne si risvegliò.
-ma io la uccido- ringhiò vestendosi velocemente.
Kath mise la testa fuori dal bagno nell’esatto momento in cui la sorella sbatté la porta della camera.
-è impazzita- scosse la testa sconsolata. Afferrò la bacchetta per asciugarsi i capelli, facendoli diventare lisci e vaporosi e si mise la divisa, opportunamente accorciata, con cura particolare.
Dopodiché uscì di corsa dalla camera sulla scia della sorella.
La raggiunse nella Sala d’Ingresso, ai piedi delle scale.
-si può sapere… dove accidenti… stavi andando, porco Godric?- ansimò, Katherine.
-ma da dove sbuchi tu?- Leanne la guardò stranita
-dal bagno, scema-
Leanne si irrigidì di botto, e per un istante Kath pensò fosse per il mezzo insulto che le aveva rivolto. Almeno fino a quando non sentì un braccio appoggiarsi sulle sua spalle e il suo profumo invaderle le narici. Alzò appena la testa per incontrare le iridi azzurre di Alex che la stavano già fissando, aspettando solo di ottenere la sua attenzione per posarle un dolce bacio sulle labbra.
-buongiorno- le sussurrò dolcemente
-buongiorno- rispose Kath, di una curiosa sfumatura rossa.
Un verso scioccato fece tornare la loro attenzione sulla Spinnet bionda, che stava guardando la sorella a metà tra l’incredulo e l’incazzato.
-questa me l’ero proprio persa. Spero per te che tu abbia una buona spiegazione- 
 
Circa due mesi prima
 
Katherine camminava traballante sotto un’enorme pila di libri che le occupava entrambe le mani cosicché non poteva togliersi i capelli che le finivano negli occhi e la facevano vedere a tratti.
Fu per questo che non vide Alex sopraggiungere, oberato anche lui di libri.
Lo scontro avvenne, invitabile, e i libri di entrambi volarono per terra mentre i proprietari indietreggiavano, una tenendosi la fronte e l’altro il naso.
-oh accidenti, mi dispiace!- esclamò la ragazza,preoccupata alla vista del sangue che gocciolava dal naso di lui. Lui fece un cenno con la mano , come a dire che era tutto a posto.
 
-no no no, aspetta- Leanne bloccò il racconto della sorella –come ha fatto a sanguinargli il naso?- chiese scioccata.
-tua sorella ha la testa dura, Spinnet- scosse la testa il ragazzo.
-volete farmi continuare o no?- sbottò la mora
 
-ti accompagno in infermeria- replicò decisa, prima di estrarre la bacchetta e raccogliere tutti i libri con un gesto fluido e prendergli decisa un braccio.
-sto bene- biascicò Alex, ma Katherine non volle sentire storie.
E poi era un bel ragazzo. Alto, capelli neri, lineamenti regolari e fini, occhi blu, un fisico asciutto e longilineo, con un'aria stranamente altera nonostante la ferita.
Dato che non indossava la divisa non aveva idea a che casa appartenesse, ma era quasi certa che non l’avesse mai visto se non di sfuggita ogni tanto in biblioteca.
Quando arrivarono in Infermeria, Madama Chips li guardava cercando di non ridere mentre le raccontavano dello scontro nel corridoio.
Curò Alex con un semplice incantesimo e poi li rispedì nei rispettivi dormitori.
-ti fa tanto male?- chiese timorosa Kath
-no, sto bene. L’incantesimo di Madama Chips mi ha risistemato a dovere- sorrise –ma posso sapere che ci facevi con tutti quei libri?-
-ricerca di Pozioni… Lumacorno è un sadico- sospirò afflitta –e tu invece? Hai un bel carico-
-Trasfigurazione- prese un’espressione simile a quella della ragazza –anzi, forse è il caso che vada-
-ma certo- Katherine gli fece ricadere i libri in mano e con un ultimo sorriso si allontanò.
Solo quella sera si accorse che uno dei libri del suo pacco non era di Pozioni, bensì…
-Trasfigurazione Avanzata? Questo non è mio- mormorò aprendolo.
Nella prima pagina era scritto il nome del proprietario:
Alex Hansberger, settimo anno Grifondoro.
Katherine sorrise. Sembrava proprio che si sarebbero rivisti presto.
 
-il giorno dopo l’ho cercato per riconsegnargli il libro, e lui mi ha riportato il mio Pozioni Avanzate- concluse Kath appoggiandosi ad Alex –e da li abbiamo deciso di… provarci diciamo-
-ce ne ho messo di tempo per convincerla- Alex le diede un buffetto in testa, che la mora accolse con una smorfia.
Leanne li stava guardando sconvolta.
-solo tu potevi trovarti un ragazzo per colpa di un libro-
 
Finito il racconto della sorella, la bionda lasciò i due soli.
Era un po’ offesa che la sua gemella per due mesi l'avesse tenuta all'oscuro di tutto.
In fin dei conti si erano sempre dette tutto, almeno così pensava.
Ma era felice che avesse finalmente trovato qualcuno d'amare e che la ricambiasse.
-buongiorno raggio di sole-
Capì subito chi era e con molta sorpresa di entrambi si voltò verso il ragazzo abbracciandolo.
-wow se sapevo prima che farti complimenti faceva questo effetto avrei iniziato prima- sorrise Louis accarezzandole i capelli.
Leanne sorrise a sua volta e intrecciando le dita con le sue si perse a scrutare i suoi occhi.
Era innamorata di quegli occhi, la attiravano così tanto che ci si perdeva dentro.
La adagiò piano contro il muro intrappolandola tra questo e il suo corpo che presto andò a fare compagnia al suo appoggiandosi sulla ragazza.
Sentirlo così vicino a sè non la faceva pensare, il cervello si rifiutava di ragionare, a differenza del cuore che batteva il piú forte possibile.
Sentì le sue dita scendere dai capelli fino a raggiungere il viso che accarezzò dolcemente lasciandovi una scia di baci che percorsero anche il collo rimanendo così ad indugiare su di esso.
Di tutta risposta la bionda avvolta da un velo di passione intreccio forte le dita tra i capelli del ragazzo e fece scontrare il suo corpo contro quello di lui per un'ancor maggiore vicinanza.
Si sarebbero finalmente baciati?
Se fosse arrivato qualcuno ad intromettersi anche stavolta sarebbe andata molto vicina ad usare una delle maledizioni senza perdono.
Ormai era dalla prima volta che aveva incontrato gli occhi del ragazzo che una voglia matta di baciarlo era scivolata dentro di lei e si faceva sempre piú sentire.
Senti le mani del ragazzo lasciare il suo collo, dove vi rimasero però le sue labbra che continuavano a giocare sensuali sul collo della ragazza.
Le mani percorsero il corpo della ragazza dalle braccia fino giù sui suoi fianchi che strinsero con una voglia che il ragazzo ormai non riusciva piú a trattenere.
Anche lui non vedeva l'ora di baciarla, e anche se i pensieri al momento andavano ben oltre ad un semplice bacio, faceva il possibile per trattenersi.
La ragazza, accortasi di quello che passava per la testa del ragazzo, fece scivolare le sue mani fino a raggiungere la schiena di lui ed insinuarsi sotto la sua maglietta.
A quel tocco il ragazzo trasalì per la dolcezza di lei
Ritornò così ad avvicinare il suo viso su quello di lei, mare e tempesta, ora erano una cosa sola.
Si guardarono per una manciata di secondi con il desiderio che aumentava in entrambi.
Fu lui a staccare lo sguardo per primo e ad indugiare con insistenza sulle sue labbra.
La bionda, che si teneva con decisione a lui continuando ad accarezzargli la schiena, avvicinò pericolosamente il viso al ragazzo davanti a lei.
Con una lentezza angosciante decise che voleva che fosse lui a baciarla, così fece in modo che l'attrazione crescesse il piú possibile.
Accarezzò le labbra di lui passandovi con sensualità la lingua, fino a mordicchiargli piano in labbro inferiore e farlo suo.
Il Corvonero fece scontrare il corpo di lei sul muro e unì finalmente le loro labbra.
Un bacio voluto e sentito da entrambi.
Un bacio aspettato che ora finalmente si stavano scambiando.
Un bacio dolce ma che presto sarebbe diventato una passione che difficilmente sarebbe sparita presto.
Un bacio che faceva capire quanto i due si appartenessero ormai.
Le mani di lui strette sui fianchi la possedevano
Le loro labbra combaciavano alla perfezione e continuavano la loro danza
Louis cercò di farsi spazio tra le labbra appena dischiuse della ragazza
lei lo accolse all'istante senza la minima esitazione.
Ora le loro lingue si toccavano, scontravano, s'intrecciavano tra loro.
Avevano aspettato così tanto quel momento ed ora ne erano appagati.
Le loro lingue continuarono a giocare tra di loro. Non si erano accorti che la Sala Grande si era ormai svuotata e gli studenti che si apprestavano ad andare a lezione si trovavano loro davanti.
Due corpi avvolti da una passione indescrivibile, uno stretto all'altro e le loro labbra unite in un bacio molto ma molto profondo.
I pettegolezzi e il vociferare si faceva già strada per il corridoio.
Fu questo continuo bisbigliare che fermò a malincuore i due ragazzi, che si staccarono appena rivolgendo lo sguardo alla massa che li circondava.
Rimasero allibiti.
-so che siamo una visione interessante, ma non avete altro da fare?- disse Leah con un tono piatto e gli occhi apparentemente indifferenti, come ogni degno Serpeverde anche se in realtà avrebbe voluto polverizzarli tutti.
Dopo quelle parole, offesi e con dispiacere, gli studenti si dileguarono all'istante
Il ragazzo che aveva ancora le mani su di lei la guardava con occhi da… innamorato?
No impossibile, si disse
-meglio se andiamo a lezione- lo guardò
Louis l'attirò per darle un casto bacio sulle labbra e lasciarla andare a malincuore verso la sorella, che la stava aspettando.
-sei fortunata che non ti abbia beccata la McGranitt, sorellina- frecciò soave Katherine.
-oh, ma sta zitta- 

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