Ti Amo Da Vivere

di madnesslight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - prologo ***
Capitolo 2: *** 2 - capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** 3 - capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** 4 - capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** 5 - capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** 6 - capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** 7 - capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** 8 - capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** 9 - capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** 10 - capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** 11 - epilogo ***
Capitolo 12: *** 12 - capitolo extra 1 ***
Capitolo 13: *** 13 - capitolo extra 2 ***
Capitolo 14: *** 14 - capitolo extra 3 ***
Capitolo 15: *** 15 - capitolo extra 4 ***
Capitolo 16: *** 16 - capitolo extra 5 ***
Capitolo 17: *** 17 - capitolo extra 6 ***



Capitolo 1
*** 1 - prologo ***


salve a tutti!! questa è la mia seconda fanfiction e come ho scritto nell'introduzione, ha partecipato al contest indetto da essebi ( a proposito, grazie ancora ); quando mi è arrivata la e-mail con la citazione, mi è subito venuta in mente un situazione del genere, ma l’ho sempre lasciata da parte, perché non ero sicura di sapere come sviluppare un tema del genere. Ma non mi veniva in mente nient’altro, sapevo che avrei scritto questo alla fine, ed è ciò che ho fatto.  anche se ammetto di esserne un po intimorita, per l’argomento delicato che vado ad affrontare. Ho cercato di essere il più realista possibile, non so se ci sono riuscita, perché non ho mai vissuto un esperienza del genere,e non so come ci si possa realmente sentire. Credo comunque che sia qualcosa che varia da persona a persona.. bene, la mia Bella l’ha”affrontata” in questo modo. Spero di essere stata all’altezza della situazione. 

citazione: ( scelta da essebi )

è nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce. Aristotele Onassis.

immagine: (scelta da essebi)

 

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Mi rifugio nella mia stanza, l’unico posto in cui mi sento davvero al sicuro. Mi appoggio alla porta e mi lascio scivolare giù. Sono ancora scossa dai singhiozzi, e le lacrime mi impediscono di pensare, e forse è meglio così, perché altrimenti la mia mente andrebbe in posti proibiti dai quali mi nascondo da sempre. Sto perdendo il controllo della mia vita; ma forse, penso amaramente, non ce l’ho mai avuta davvero tra le mani. Sono sempre scappata da me stessa, dai miei fantasmi. E anche ora scappo, da Edward. Ma cos’altro posso fare? Non sono abbastanza forte da affrontare il passato da sola, e non posso scaricare su qualcun altro il peso dei miei problemi. Edward dice che lui c’è, per me, e che ci sarà sempre. Ed io vorrei tanto credergli, ma come posso fidarmi? Semplicemente, non posso. E comunque non avrei niente da offrirgli in cambio, se non tanto dolore. A questo pensiero le lacrime mi inondano nuovamente gli occhi. Se penso alla mia vita, vedo soltanto buio.. buio e qualcos’altro.. mi alzo e guardo nel cassetto. Con mani tremanti prendo il mio ultimo disegno. Afferro una matita e una gomma da cancellare. Mentre lo modifico ripenso alle parole di Edward. E allora sorrido, il primo vero sorriso da tanto, troppo tempo. Sorrido, vedendo il raggio di sole che penetra tra le nuvole scure. E sorrido, mentre penso che aveva ragione. Che si, lui ci sarà sempre, per me. Che si, posso davvero fidarmi di lui. E mi rendo conto che da sola non posso affrontare i miei fantasmi. E sorrido, mentre capisco che da sola non posso, ma che adesso non sono più sola.

 

 

 

Allora? Che ne pensate? Secondo voi, quali sono i fantasmi che perseguitano bella? Hihi, lo scoprirete solo leggendo! Anche se non è così difficile.. comunque volevo avvertirvi, tanto per non lasciare spazio a incomprensioni, che questa scena ci sarà nella storia, ma più avanti, moolto più avanti,  il prossimo capitolo sarà narrato a partire da un po prima che avvenga questo.. comunque, se ci sono domande, non esitate a chiedere! E se magari mi lasciate un commentino, mi fareste tanto tanto felice, sapete?

p.s. la storia è composta in tutto da dieci capitoli, compresi il prologo e l’epilogo, e dato che sono già tutti scritti, sarò abbastanza regolare con gli aggiornamenti.. e a proposito, per chi mi segue in “my love story”: no, non sono morta, il nono capitolo arriverà il più presto possibile..

un bacio e al prossimo capitolooo!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2 - capitolo 1 ***


Salve a tutti! Eccomi qui con il primo capitolo di questa storia. Qui si capisce ciò che affligge Bella e un po anche il suo rapporto con le persone.. comunque, non c’è gran che da dire.. vi lascio al capitolo, ci vediamo di sotto!

 

 

Mi sveglio, ansante e terrorizzata. Era solo un sogno. Il sogno più realistico che avessi mai fatto, ma pur sempre un sogno. Avevo già vissuto quella scena, una notte di tanti mesi fa, e tutte le notti nei miei incubi, ma ormai è passato. Mi sforzo di non pensarci. Non devo pensarci, o rischio di farmi prendere dal panico. Cerco di controllare il mio respiro, e lo sguardo mi cade sulla sveglia digitale del comodino. Segna le cinque e sette del mattino. Fra poco Charlie si sveglierà e verrà a controllarmi come al solito. Devo assolutamente calmarmi, o si spaventerà; in effetti ultimamente lo sto preoccupando parecchio, ma non posso farci niente. Per quanto mi sforzi, non posso certo dimenticare quello che è successo, ne comportarmi come se niente fosse. Non pensarci, mi ripeto. Guardo di nuovo l’ora. Le cinque e quarantuno. Strano che non sia ancora passato.. mi nascondo sotto le coperte, appena sento la porta cigolare. Mi dispiace per mio padre, lui non c’entra niente, e non è giusto che soffra insieme a me. Ovviamente non conosce il motivo del mio tormento, me non è ne cieco ne stupido.

Cerco di evitarlo con tutte le mie forze, ma a questo punto non riesco davvero a evitare di ricordare. Perché per quanto mi faccia male, per quanto non voglia pensarci, non posso cancellare quella notte.

Faceva freddo, ma era i gelo che avevo nelle vene a farmi tremare, quando vidi una figura scura seguirmi nel buio.  Avevo paura, e nella fretta di avvicinarmi al centro abitato, e di allontanarmi il più possibile da lui, non mi accorsi che mi aveva intrappolata. Che mi aveva spinta ad andare proprio dove voleva lui. Ero i un vicolo cieco, non avevo possibilità di scappare, ne di chiedere aiuto, e non ero nemmeno sicura che qualcuno mi avrebbe sentita. Mi aveva lasciata li, dopo avermi presa con la violenza, solo per soddisfare se stesso.

Non aveva detto una parola; non che mi aspettavo che si presentasse. Ma ero sicura di non averlo mai visto prima. Se c’è una cosa più chiara di tutte le altre, sono i suoi occhi. Non potrei mai dimenticare la freddezza con cui mi aveva presa, e poi lasciata. Non potrei mai dimenticare quella tonalità così scura, e così poco espressiva. Riconoscerei quegli occhi ovunque, ma l’unico luogo in cui li avevo visti, è stata la mia mente.

Soffoco un singhiozzo contro il cuscino. Devo smetterla di pensarci. Credevo di essere diventata brava, e invece..

È ancora abbastanza presto, ma non posso chiudere gli occhi, o vedrò cose che non vorrò vedere. Charlie ormai è andato a lavorare, quindi mi alzo, accendo la lampada della scrivania, e mi concentro sulla matematica. Richiede abbastanza concentrazione da impedirmi di pensare, e quindi, di soffrire.

Sono tanto immersa in quel miscuglio di numeri e lettere, da non rendermi conto che sto facendo tardi. In fretta metto in ordine i libri e mi vesto, pronta per affrontare un nuovo giorno di scuola.

Nei corridoi nessuno fa caso a me. Sono praticamente invisibile per tutti. Ma poi sento un paio di occhi scrutarmi,  fino a che non raggiungo il mio armadietto. Non ho neanche bisogno  di voltarmi per accertarmi che gli occhi sono verdi, di un verde tanto intenso quanto espressivo. Sono sicura di sapere anche cosa esprimono in questo momento: tanta, tanta tristezza. Alice si avvicina e mi saluta, come al solito. E io, come al solito, la ignoro. Per lo meno ci provo. Dentro sono divisa in due. Una parte di me ha paura, non si fida di nessuno, nessuno, tanto meno di alice, e vuole stare alla larga. L’altra invece vorrebbe correre da lei, piangere tra le sue braccia, come ho sempre fatto, e come lei ha sempre fatto con me. Vince la prima parte, e lei si allontana, sconsolata. Si avvicina ai suoi amici, ai nostri amici, e torna come sempre, allegra e pimpante, anche se con un velo di tristezza negli occhi che non le appartiene.

Mi sento una vera merda nel trattare così la mia migliore amica, ma nessuno sa quello che è successo, e nessuno dovrà mai saperlo. La gente inizierà a parlare, e a starmi lontana, o peggio, inizierà a guardarmi con occhi di compatimento, e forse questo sarà anche peggio che l’essere allontanata da tutti. Non che ora io abbia chissà quante persone intorno, ma preferisco essere la prima ad allontanarmi, pur di evitare che siano gli altri in prima persona ad evitare me. Pur di evitare altri incontri spiacevoli.

La giornata a scuola passa abbastanza velocemente. Entro in fretta nell’abitacolo del mio pick-up, e accendo i riscaldamenti. Il rombo dell’auto che prende vita fa girare parecchie persone nella mia direzione, e io mi avvio verso il supermercato, prima che gli sguardi si facciano troppo insistenti. Cosa che, razionalmente, so bene che non accadrà comunque. Sono una delle ragazze più anonime della scuola, i miei compagni non avrebbero motivo di fissarsi con me. Sono anonima, certo, ma avrei tanto voluto esserlo quella notte, più di ogni altra.

-prendi anche qualche birra.

-certo.

Il suono di quelle voci mi fa scattare. Le riconosco: sono Tyler Crowly e Mike Newton. Mi faccio piccola piccola, mentre attraverso il loro stesso corridoio, per prendere la carne per questa sera.

-sta sera si festeggia alla grande a casa Cullen!

-si.. ricordate che in teoria non dovremmo neanche pensarci a introdurre alcolici in casa.

-che c’è, Cullen, l’idea di disubbidire a papà ti crea tanti problemi?
-certo che no, ma ci sarà anche mia sorella, e sinceramente non mi va proprio di entrare nella sua lista nera.. lei non tollera molto gli alcolici.

La terza voce appartiene a Edward Cullen, e ovviamente sta parlando di Alice. Mi ricordo che l’unica volta che la prima volta che ha bevuto era con me, ed è stata anche l’ultima, visto che fine avevano fatto tutte le birre che ha bevuto. Da allora odia l’alcool, e guarda male suo fratello tutte le volte che ne parla. È assurdo come io e lui non abbiamo mai scambiato più di qualche parola di circostanza, quando ci incontravamo, nonostante io frequentassi assiduamente casa Cullen.

Cerco di non farmi notare, mentre raggiungo la cassa, ma non sono sicura di esserci riuscita, e nemmeno mi giro per controllare che qualcuno guarda nella mia direzione. Dopo aver pagato corro nel mio pick-up, diretta verso casa.

Preparo la cena per Charlie, mi metto a fare i compiti, e per quando finisco lui è già arrivato.

-ciao, tesoro. Come stai?
Io annuisco, ma quando vedo che mi guarda, in attesa, mi sforzo di parlare.

-molto bene, grazie - enorme bugia – a scuola è andato tutto bene e.. ti ho preparato la cena.

Aggiungo con un sospiro. Mi dispiace non potergli dire qualcosa di più, ma non ho fatto nient’altro, a parte studiare e cucinare.

-sai, ho sentito che a casa della tua amica c’è una festa.. me lo ha detta suo padre. Ha aggiunto anche che Alice voleva chiederti di venire, ma non ne ha avuto modo. Sono sicuro che se vai senza preavviso, non ci sarà alcun problema.. quindi, e vuoi andare.. – e stare in mezzo a un mucchio di adolescenti con gli ormoni impazziti, e con i quali, per altro, non ho alcun rapporto al di fuori dell’ambito scolastico da più di cinque mesi? No, grazie, ma passo.

-no, papà, sono molto stanca. Sarà per la prossima volta.

E mi dirigo nella ma senza, senza dargli possibilità di ribattere.

Un’altra giornata è andata.. mi nascondo sotto le coperte, stringo le braccia al petto, cercando conforto in me stessa. Si, in me stessa. Perché sono sola, completamente.

 

 

spoiler

-Cullen, tu sarai in coppia con la signorina Swan.

Mi irrigidisco immediatamente. Perché il professor Berty non sta guardando Alice, con la quale sarebbe solo questione di mentire, ma suo fratello Edward. Uno degli studenti più brillanti del terzo anno, se non il migliore. Ma il motivo per cui ho tanta paura non è che è il fratello della mia migliore amica, ne che è il primo della classe: lui è il ragazzo più superficiale che io abbia mai conosciuto, e le notizie riguardanti i suoi “appuntamenti” fanno il giro della scuola,arrivando perfino alle mie orecchie, nonostante cercassi di tenermi alla larga. Se c’è qualcuno di cui non posso fidarmi, è proprio lui.

 

Allooora, che ne pensate? Come ho detto sopra, non ho gran che da dire sul capitolo.. ovviamente, se avete domande, chiedete pure.. vi rispnderò come posso. Come avrete notato, ho inserito un piccolo spoiler alla fine del capitolo, e dato che la storia è già tutta scritta farò così in ogni cap.

Vabbè ora vi lascio, ci leggiamo al prossimo capitolo, nel 2011.. oddio, detto così sembra che deve passare chissà quanto tempo.. vi giuro che non ritarderò troppo, buon anno a tutti!

p.s. vi ricordo l’altra mia storia, sempre su twilight, “my love story”, fateci un salto, se vi va, e magari lasciate anche un commentino, ok? Un bacioneee!!!

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Capitolo 3
*** 3 - capitolo 2 ***


Hola ragazze, come va? Innanzi tutto volevo ringraziare chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate,  e oviamente chi recensisce! Sul serio, GRAZIE.

Allora, riguardo al capitolo, Bella avrà una specie di incontro con Edward e, come avrete capito dallo spoiler, si dirà il motivo per cui due saranno “costretti” a interagire..  vabbè, non vi dico altro, ci vediamo di sotto.

 

 

- Stanley?

- presente!- squittisce la sua voce.

- Swan?

-presente – rispondo con un sussurro.

- Weber? – l’appello termina, e inizia così una nuova giornata di scuola. Spero che interroghi. Sono piuttosto preparata, perché dopo l’ennesimo incubo, avevo bisogno di tenere occupata la mente, e le tragedie di Shakespeare mi hanno tenuta lontana dalla mia, di tragedia.

- bene, fra due settimane interrogherò su un lavoro che vi do da svolgere. Lavorerete in coppia su un argomento a vostra scelta che riguardi le nostre ultime lezioni: le opere di Shakespeare e di Molière.

Nella classe si leva un mormorio. Io mi guardo intorno, intimorita. Se dovremo fare un lavoro di coppia, vorrà dire che dovrò per forza interagire con un mio compagno. Potrei inventarmi qualche scusa, per non studiare insieme, ma non vorrei essere la causa del brutto voto di qualcuno.

Spero tanto di capitare in coppia con Angela, lei è sempre stata molto discreta, e non farà domande sul mio comportamento. Ci sarebbe anche Alice, ma.. no. lei farebbe davvero troppe domande, approfittando del fatto che non potrei sfuggirle, ma non avrei davvero la forza di mentirle..

-Cullen, tu sarai in coppia con la signorina Swan.

Mi irrigidisco immediatamente. Perché il professor Berty non sta guardando Alice, con la quale sarebbe solo questione di mentire ma suo fratello Edward. Uno degli studenti più brillanti del terzo anno, se non il migliore. Ma il motivo per cui ho tanta paura non è che è il fratello della mia migliore amica, ne che è il primo della classe: lui è il ragazzo più superficiale che io abbia mai conosciuto, e le notizie riguardanti i suoi “appuntamenti”fanno il giro della scuola,arrivando perfino alle mie orecchie, nonostante cercassi di tenermi alla larga. Se c’è qualcuno di cui non posso fidarmi, è proprio lui.

Nemmeno mi accorgo che mi si para davanti. Mi guardo intorno, e mi rendo conto che ci siamo solo noi in classe. Tutti gli altri devono essere andati a pranzo. Ma quando è suonata la campanella?

-ehi? Ci sei? Ti eri incantata.. riguardo al compito, a noi è toccato Romeo e Giulietta.. vedo che non hai preso neanche un appunto.. fa niente, ce li ho io.. Bella? Ti senti bene?

-io.. si, sto bene- mento. Sento un groppo alla gola, che tento di mandare giù.

-sicura? Sembri un po pallida.. comunque quando vuoi che lo facciamo?

Alzo gli occhi immediatamente, e lo guardo terrorizzata. –il compito.. intendevo il compito. Ve bene a casa mia? Sono libero tutti i giorni, tranne il martedì e il giovedì.

-io.. po-potremmo fare a casa mia?

-come vuoi. Allora, ve bene domani? – annuisco. Lui fa per andarsene, ma poi aggiunge: - non vieni a pranzo? Stai sempre da sola, vieni al tavolo con noi.

-no, grazie.

Corro via, lasciandolo con un espressione stupita in volto. In fondo, mi ha semplicemente chiesto se volevo pranzare con i suoi amici. Non è strano, considerando anche che prima mangiavo spesso al tavolo con Alice, Edward e tutti gli altri.

Noi due non abbiamo mai parlato gran che. La pensiamo troppo diversamente su molte cose, prima fra tutte il suo atteggiamento nei confronti del sesso femminile. Tratta le ragazze come fossero oggetti, e io so bene come ci si sente. Sono convinta che lui non costringe nessuna a fare quello che vuole, ma non è comunque la maniera migliore di trattare un ragazza. Ecco perché, di tante persone, proprio con lui non volevo fare questo compito. Ma era inevitabile.

Come se non bastasse, sarebbe pure venuto a casa mia, l’unico posto in cui potevo essere me stessa senza dovermi continuamente guardare le spalle. Se crede di entrare in camera mia, comunque, si sbaglia di grosso. Certo, potremmo benissimo andare da lui, e inizialmente stavo per accettare, ma non avevo fatto i conti con Alice. Non mi va di ignorarla anche a casa sua.

 

Sono chiusa in bagno da quasi un’ora. Mi sono concessa una lunga doccia calda, per distendere i nervi, al pensiero di cosa dovrò affrontare domani. Non è servito a niente, quindi ho aperto lo sportelletto dei medicinali, e ho preso la confezione, ben nascosta dietro gli assorbenti, dove so che mio padre non guarderà mai e poi mai. So bene che non dovrei farlo, ma non riesco proprio a tranquillizzarmi. Sono troppo preoccupata per ciò che succederà domani, e poi una pasticca ogni tanto non mi ucciderà mica. Metto in bocca la compressa di sonnifero e mando giù. Sento dei passi raggiungere la porta del bagno, e fare subito dietro-front. Mi rendo conto che a Charlie probabilmente serve il bagno, per cui metto a posto la confezione di pasticche, e getto i vestiti nella cesta dei panni sporchi.

Torno in camera mia e, mentre aspetto che il sonnifero faccia effetto, mi metto il pigiama e accendo la radio. Inserisco un CD di musica classica, Debussy, il mio preferito e abbasso il volume finché non diventa una dolce melodia di sottofondo. Credo di aver fatto il possibile, e anche di più, per stare rilassata stanotte, non avere incubi e affrontare la giornata di domani con un po di energie. Ok, ammetto che forse sto esagerando un po.. razionalmente so benissimo che Edward domani non farà nulla, se non a scopo didattico.. insomma, passa che è un ragazzo superficiale, ma come uno che impone la propria volontà non ce lo vedo proprio, soprattutto da come Alice mi parlava di lui. Eppure, so altrettanto bene che le paure non sono mai razionali: mi viene istintivo avere paura, non c’è un motivo vero e proprio, ma non si tratta solo di Edward. In realtà, un motivo c’è. E dopo essere stata violentata, è diventato come parte di me difendermi dalle altre persone chiudendomi in me stessa, ed evitare ogni tipo di contatto con loro.

Ora sono costretta, non ci sono alternative.. ma in fondo, si tratta solo di un paio di settimane, sopravvivrò per questo breve periodo, e poi tornerò a crogiolarmi in me stessa come ho sempre fatto. Ce la posso fare, penso, prima di cadere in un sonno ristoratore e privo di incubi.

Quando mi sveglio, la prima cosa di cui mi rendo conto è l’assenza della musica: sono leggermente confusa, perché mi sembra passato un secondo da quando mi sono addormentata ad ora, ma la radio era attaccata alla corrente, quindi probabilmente è passato Charlie come al solito a controllare che non fossi preda di qualche strana crisi di panico, come avveniva i primi tempi.

Do un occhiata all’orologio, che segna le sei e dodici minuti. È abbastanza presto, dato che non dovrò uscire di casa prima delle sette e mezzo per andare a scuola, ma è comunque un buon orario, viste le alzate mattutine che faccio a causa dei continui incubi. Ormai non regolo neanche più la sveglia, tanto già so che mi sveglierei prima che suoni: il mio corpo ha assunto un bioritmo, che mi porta a svegliarmi presto anche nelle notti in cui sono miracolosamente troppo stanca per sognare, o quelle in cui, come questa, mi avvalgo di un piccolo aiutino per dormire bene.

Scendo a prepararmi la colazione, mentre ripasso mentalmente la lezione di biologia. Dopo un’ora passata a  ripetere,mi vesto, salgo sul mio pick-up e in dieci minuti sono a scuola. Sono in anticipo, ma non mi va di studiare ancora, così metto le cuffie nelle orecchie e aspetto che suoni la campanella in compagnia della mia musica.

Non mi rendo conto di ciò che mi succede intorno finché non vedo che il parcheggiò è semideserto , e mi vedo costretta a correre, per non arrivare tardi.

La giornata passa veloce, troppo, e così mi ritrovo ad aspettare Edward nel parcheggio, accanto alla mia auto. Saltello da un piede a un altro per l’impazienza. Ormai siamo vicini al momento fatidico, e non vedo l’ora di cominciare.. si fa per dire.. ma prima iniziamo, prima finirà questa tortura.

Mi do mentalmente della stupida: mi sto comportando da idiota, lo so, e nemmeno se andassi al patibolo mi comporterei così.

Finalmente lo vedo uscire dalla scuola. È insieme alla squadra di basket; escono anche Jessica,  che gli sta disgustosamente appiccicata, anche se lui, apparentemente, non le rivolge attenzioni, e Alice, che lo abbraccia e lo avvicina a lei per dirgli qualcosa all’orecchio. Non so di cosa si tratta, ma sono quasi sicura che stanno parlando di me , perché Edward alza subito lo sguardo nella mia direzione, per poi annuire.

Vedo che si scansa Jessica, ancora attaccata al suo braccio, e che viene verso di me. il cuore inizia a battermi furioso per l’agitazione.

-allora, andiamo?

Non riesco a parlare, quindi annuisco semplicemente.

-ti seguo con la macchina fino a casa tua, così poi non avrò problemi ad andarmene.

-va bene – dico io con un filo di voce.

Entro in macchina e faccio un respiro profondo.

Ce la posso fare mi ripeto.

Il tragitto fino a casa procede abbastanza veloce, per gli standard del mio Chevy.

-però.. piuttosto lenta la tua auto, no? Io fossi in te la cambierei.. sai, con qualcosa di più.. moderno.

-il mio pick-up va benissimo, grazie dell’interessamento – dico, tutto d’un fiato e inviperita.

Scuoto la testa; ok che devo stare sula difensiva, ma questo forse è un po troppo.

Entriamo, e io lo faccio accomodare in cucina, dove ci sono già innumerevoli ricerche su Romeo e  Giulietta, Shakespeare, con annessi e connessi.

Gli do la sua parte di fotocopie e iniziamo a sottolineare quello che può esserci utile.

C’è un silenzio assoluto nella stanza, rotto solamente dallo squittio degli evidenziatori, i nostri respiri, il ticchettio dell’orologio.

Avverto un senso di disagio a stare da sola con lui, così dopo soli quindici minuti mi alzo e gli offro da mangiare.

-no, grazie. Sono apposto.

Io prendo dal forno un pezzo di crostata, tanto per fare qualcosa, dato che mi sono alzata.

-allora.. – comincia lui.

Io lo fisso, guardinga.

-è un po che non ci vediamo fuori da scuola.

Io lo guardo scettica. Lui sorride – non che uscivamo molto insieme ma.. sbaglio o eri molto amica di Alice? Stavi sempre a casa nostra, e ogni venerdì facevate un pigiama-party. Poi all’improvviso avete smesso di parlare, così, da un momento all’altro.

-a te che importa?
-mi importa. Voglio bene ad Alice, e so che ci sta male per questo. Tu le manchi molto, sai?
distolgo lo sguardo dai suoi occhi, incredibilmente sinceri. Cerco di tenermi distaccata mentre gli rispondo che non posso farci niente.

-è meglio se torniamo a studiare.

-è per questo che vuoi che stiamo da te? Per non vederla?
io nascondo la testa nel libro di letteratura, e lui, con un sospiro, mi segue a ruota.

Passiamo quasi tre ore a spulciare tra le ricerche che ho fatto; per il momento è andata bene: a parte quel piccolo scontro di prima, non abbiamo mai parlato.

-bene. Direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza, no? non credo ci sia bisogno di fare altre ricerche.

Io annuisco.

-allora.. beh, ci vediamo domani?

Annuisco ancora.

-ok.. a domani allora.

-a domani – dico con un sussurro.

Quando sento la porta sbattere corro nella mia stanza e mi butto sul letto, lo sguardo rivolto al soffitto. Tutto sommato non è stato così terribile come pensavo.. certo, abbiamo sottolineato tutto il tempo e non ci siamo praticamente rivolti la parola: ho passato la parte più facile. Fra due giorni tornerà a casa mia, come stabilito, e ci saremmo accordati su come svolgere il tema, e gli argomenti da inserire, a partire dalla sintesi che abbiamo fatto oggi. L’argomento di conversazione sarà principalmente Shakespeare.. ce la posso fare, e magari per addormentarmi non dovrò nemmeno usare tutte quelle precauzioni.. se vuole fare l’idiota, l’avrebbe già fatto, no? ma poi mi ricordo di chi sto parlando, e scuoto la testa, sconsolata. Forse dovrò di nuovo prendere i sonniferi..

 

Spoiler

-cos è? Non credi nell’amore? Non mi sorprenderebbe.-

veramente ci credo, ed è per questo che non mi sono mai innamorato. Non credo di essere in grado di gestirlo.

 

 

Allora, che ne pensate?? Secondo voi è troppo esagerata la cosa dei sonniferi? In fondo, Bella non si fida delle persone in generale, non di Edward nello specifico (anche se i suoi così detti appuntamenti non aiutano la causa), ma a me personalmente verrebbe un attacco d’ansia anche se mi fidassi di lui.. insomma, è pur sempre il vampiro più sexy della storia! Anche se robert pattinson è arrivato solo terzo nella lista di uomini hot del 2010.. non che questo c’entri gran che con la storia..cooomunque:  il fatto che non riesce a fidarsi è il motivo per cui non interagisce con nessuno. Inoltre, come ho scritto nella risposta ad una recensione, allontana le persone non tanto per paura di essere giudicata guanto per il timore che la guardino con pietà, che provino compassione per lei senza neanche conoscerle veramente.. direbbero solamente "poverina, è stata violentata", ma si fermerebbero li, non cercherebbero di capire quali sono i suoi reali sentimenti.. non proverebbero a capire come sta affrontando ciò che le è successo, o almeno è quello che pensa lei. (ho citato le mie parole quasi letteralmente, ma non trovavo un altro modo di esprimermi XD) nella storia non mi pare che bella lo dica questo, per quel che mi ricordo – ed è alquanto strano, dato che l’ho scritta io u_ù  – e quindi mi sembrava giusto dirlo qui, tanto per farvici capire qualcosa di più.. non mi pare di aver nient’altro da dire, quindi vi lascio qui.. un bacio e al prossimo capitolo!!

E a proposito di questo.. domani parto per Lisbona, torno domenica sera sul tardi, quindi il terzo capitolo arriverà lunedì prossimo, martedì al massimo.. così, tanto per avvisarvi..

ok, ora me ne vado sul serio, giuro!

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Capitolo 4
*** 4 - capitolo 3 ***


Buenos dias ragazze!!  Sono tornata!! E per la vostra immensa gioia, ho postato un nuovo capitolo! (ma come sono modesta..) non fateci troppo caso, con la mente sono ancora in portogallo, e non mi sono ancora ripresa dallo shock traumatico del tanto temuto ritorno a scuola.. per chi me l’ha chiesto: lisbona è una bella città, anche se mi aspettavo di meglio, ma ci sono delle cose che vale davvero la pena vedere, o mangiare.. tipo il baccalà.. voi non avete idea di quanto sia buono il baccalà da quelle parti.. ok, chiusa questa piccola parentesi, questo è il terzo capitolo, come avrete notato e.. beh, non c’è gran che da dir, perché in effetti non è che succeda chissà cosa.. comunque ora vi lascio, ci vediamo di sotto!

 

La mano si muove quasi da sola. Ho in testa un’immagine da giorni, da molto prima che iniziassi a vedere Edward per il progetto di letteratura. Mi stava torturando per uscire fuori, così ho preso il mio album e ho iniziato a disegnare.

In realtà, la prima cosa che ho fatto è guardare i miei precedenti schizzi. Ce ne sono alcuni molto colorati, che esprimono ciò che avevo dentro. All’improvviso i disegni diventano molto tenebrosi, con paesaggi scuri e colori tendenti al nero; il cambiamento è evidente.

Ho sempre amato disegnare, fin da quando ero bambina, e i miei disegni hanno sempre rispecchiato i miei stati d’animo. Se prima esprimevano spensieratezza, allegria, felicità, da qualche mese a questa parte non esprimono altro che un grande tormento.

Guardo il disegno che ne è venuto fuori: è molto semplice, in realtà; si tratta solo di una tempesta. Nuvoloni scuri coprono il cielo, senza lasciar passare un filo di luce. Deprimente. Bello, ma deprimente.

Scuoto la testa. Chiudo l’album e lo rimetto al suo posto.

Edward dovrebbe arrivare a momenti. Scendo le scale e mi siedo sul tavolo della cucina, in attesa. Nel frattempo do un’occhiata alla mia  copia di Cime Tempestose.

Non faccio in tempo a trovare il punto in cui avevo interrotto la lettura l’ultima volta, che sento suonare il campanello.

Poso il libro sul tavolo e vado ad aprire. Edward entra col sorriso sulle labbra e mi saluta. Io rispondo al saluto e mi dirigo verso la cucina, mentre lui mi segue.

Vede la mia copia di Cime Tempestose e inarca un sopracciglio.

-ti piace questo libro?
-è uno dei miei preferiti. Perché?
-beh.. non riesco a capire come tu faccia a leggerlo. A giudicare dallo stato del libro, non è la prima volta, vero?
-no, infatti. Ma tu che ne sai? Non credo che tu l’abbia mai letto, quindi ..

-in realtà – mi blocca lui – l’ho letto un paio di anni fa.  E non mi è piaciuto affatto.

-cos è? Non credi nell’amore? Non mi sorprenderebbe.

-veramente ci credo, ed è per questo che non mi sono mai innamorato. Non credo di essere in grado di gestirlo. E comunque, tra Katherine e Heathcliff è una storia d’odio, non d’amore. Loro sono personaggi che i distruggono la vita a vicenda; non hanno neanche un pregio..

-non credi che il loro unico pregio sia il loro amore?
Lui scuote le spalle – forse è come dici tu. Comunque siamo qui per analizzare Romeo e Giulietta.

-certo.

Ci sediamo al tavolo e iniziamo a parlare dei due eterni amanti. Io conosco l’opera a memoria, e a quanto pare anche lui la conosce abbastanza bene. Non me lo aspettavo da uno come lui. Di certo non mi aspettavo che credesse nell’amore, visto che a quanto ne so non ha mai avuto storie serie, ma solo incontri di breve durata.

Scopro con sorpresa che parlare con lui mi viene facile, anche se è solo di scuola. Velocemente, si fanno le sei, senza che ce ne accorgessimo.

-Dio.. non ce la faccio più. Mi ci vuole una pausa. I miei mi aspettano fra poco più di mezz’ora, ma io direi di fermarci qui.

-sono d’accordo.

-ti va di vedere cosa fanno in TV? Tanto Per fare qualcosa.

-o-ok.. – rispondo esitante.

In realtà speravo che se ne andasse. Non mi da fastidio la sua compagnia, ma neanche la cerco più di tanto. Comunque andiamo in salotto, e lui sintonizza la televisione su una sit-com divertente. Mi siedo all’estremità del divano, e lui, con espressione sorpresa, mi imita, mettendosi più nel mezzo. Lo apprezzo molto: forse ha capito che voglio evitare il contatto fisico con lui. Dopo un’ora  fatta di risate e battutine da parte di Edward, e sorrisi appena accennati da parte mia, si apre la porta di casa, rivelando un Charlie in veste da poliziotto, che appena scorge me ed Edward seduti sul divano assume un’espressione prima sorpresa, poi sospettosa.

-Bella?

-ciao papà

Edward si alza e s avvicina a mio padre.

-salve, signore. Sono Edward Cullen, un amico di Bella.

-sei il fratello di Alice?
Lui annuisce, e mio padre si fa più rilassato, ma il sospetto aleggia ancora sul suo volto.

-è venuto per fare una ricerca di scuola.. sai, Romeo e Giulietta.. ci siamo presi una pausa. – aggiungo velocemente, prima che si faccia strane idee.

-beh, io vado. Ci vediamo domani. Ciao Bella.

-a domani

Sospiro di sollievo quando si chiude la porta alle spalle, anche se d’un tratto mi sento una strana sensazione allo stomaco, che non c’entra niente con quello che ho mangiato a pranzo.

Mi sento quasi vuota..

-allora..

Charlie interrompe il flusso dei miei pensieri, e io mi volto verso di lui.

-allora cosa?

-chi è quel ragazzo? – chiede sospettoso.

Io lo guardo confusa – te l’ho detto, un mio amico, alias il fratello di Alice, che è venuto a fare i compiti per un lavoro da svolgere in coppia. Se non mi credi li ci sono tutti i nostri appunti. –dico indicando il tavolo della cucina.

-è davvero solo un amico?

Scuoto la  testa, alzando gli occhi al cielo. È davvero tenero quando si preoccupa per me, ma sotto sotto so che gli fa piacere che io esca con qualcuno, soprattutto in questo periodo di crisi.

-si, papà.

- e vi vedrete ancora?

-immagino di si. Abbiamo ancora un sacco di lavoro da svolgere..

-no, no. intendevo, se vi vedrete al di fuori dell’ambito scolastico.

Io rimango un po’ spiazzata. –non.. non lo so. Non credo, perché?
-beh.. mi fa piacere se esci, sai? Dovresti organizzare qualcosa con..

-certo, magari ci penso, ok? Ordina la pizza, non mi va di cucinare. Io non ho fame.

Lo liquido velocemente. Salgo di corsa su per le scale, mentre lo sento bofonchiare qualcosa di incomprensibile.

Mi butto sul letto, e prendo in mano “Cime Tempestose”, quando mi rendo conto che in realtà non ho affatto voglia di leggere, ne di ascoltare musica, o di disegnare.

Di solito disegno in momenti come questo, ma non riuscirei a disegnare qualcosa di vagamente allegro, e non ho voglia di ricordarmi di quanto la mia vita sia ciò che meno si avvicina al significato connotativo del termine.

Voglio ricordare invece i momenti in cui ero felice.

Tiro fuori un vecchio album da sotto il letto, piena di fotografie. Ci sono un milione di foto, da quando conosco Alice a prima che.. succedesse ciò che è successo. Nell’ultima foto non è successo niente di particolare: io e Alice abbiamo cucinato una torta, e una volta cotta Edward gliel’ha tirata in faccia. Emmett ha voluto immortalare il momento “memorabile”, anche se in realtà ce ne sono molti altri. Fino a sette mesi fa erano all’ordine del giorno. Cose semplici, rese speciali dalle persone con cui le condividi. Stavo così bene allora. Ma poi qualcuno, forse per divertimento o forse per un semplice atto di follia, ha giocato con me, con la mia vita, e me l’ha rovinata.

 

Spoiler

-Bella? Sei sicura che vada tutto bene?
annuisco, ma una lacrima traditrice mi scivola sulla guancia.

-e allora perché piangi?
Lui prova ad avvicinarsi piano a me, alzando un dito per asciugarmi la lacrima solitaria, e inaspettatamente mi ritrovo aggrappata al suo corpo, scossa da violenti singhiozzi, senza riuscire a smettere di piangere.

 

Bene, eccoci qua. Come vi ho detto prima, in questo capitolo non succede gran che, ed è anche abbastanza piccolino.. in compenso però lo spoiler è abbastanza spoileroso, almeno credo..  chissà che succede nel prossimo capitolo.. uhuh io lo so!! Vabbè.. ora vado a finire di scrivere my love story, prima che qualcuno venga a cercarmi a casa.. se avete domande chiedete pure, e ovviamente recensiteee!! Sempre se vi va è..

Ciao ciao!!

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Capitolo 5
*** 5 - capitolo 4 ***


Salve ragazze! Come state?? Io non troppo bene.. ho l’influenza, ma non mi sembrava giusto non postare, dato che il capitolo era tutto scritto e non sono sul letto di morte..  quello in corsivo è un flash-back, capirete poi di cosa.. vabbè, non è tanto difficile, e non è nemmeno troppo sconvolgente, non racconto proprio i dettagli dettagli.. ok, sto zitta e vi lascio godere il capitolo..

p.s. leggete sotto, ho una cosa “importante” da dirvi..

 

Camminavo a passo svelto per le vie di Port Angeles. Il mio Pick-Up era parcheggiato piuttosto lontano da dove mi trovavo in quel momento. Il pomeriggio avevo deciso di raggiungere una libreria a piedi, approfittando del bel tempo e senza calcolare il tempo che avrei impiegato.

Sentendo due occhi che mi seguivano da lontano, ho iniziato a pentirmi della scelta. Avevo preso un’altra strada, e mi ero allontanata troppo dal centro abitato. Decisi che forse era meglio rientrarci, ma mi trovavo distante ancora parecchie centinaia di metri..

I suoi passi si facevano sempre più vicini; più si avvicinava, più il mio cuore martellava forte nelle tempie, annebbiandomi la mente e confondendomi le idee.

Sobbalzai quando sentii la sua mano afferrarmi per il braccio.

-ti sei persa?

Io mi girai guardandolo con terrore.

La sua voce sembrava gentile, m agli occhi nascondevano una strana luce.

-vieni, ti aiuto a trovare la strada.

-io.. – provai a parlare, e a oppormi alla sua stretta, ma la voce mi era rimasta in gola.

Quando vide che non lo seguivo, mi strattonò con forza e mi trascinò verso un vicolo.

I miei arti erano completamente immobilizzati. In testa avevo solo ciò che sapevo sarebbe accaduto di li a poco, ciò che sapevo non avrei avuto la forza di combattere.

La sua lingua lambiva ogni parte di pelle scoperta, mentre dalla mia bocca uscivano incontrollabili gemiti: gemiti di paura e di disgusto, accompagnati dalle lacrime che mi bagnavano il viso.

-zitta! Sta zitta! – urlò lui, schiaffeggiandomi.

-la..lasciami – sussurrai disperata.

Lui fece un sorriso pieno di cattiveria.

-vedrai, tu fai la brava, e finirò molto presto.

Le sue mani iniziarono a denudarmi. Ero scossa dai singhiozzi e dai tremiti di freddo.

Sapevo che ormai pensare di scappare era impossibile. Sperai almeno che mantenesse la parola, e finisse in fretta. Ma quando lo sentii entrare in contatto con la mia parte più nascosta, ‘istinto prevalse, e iniziai a urlare.

-ti ho detto di stare zitta!

Mise una mano sulla mia bocca, per impedirmi di urlare ancora.

Avrei potuto morderla, avrei potuto correre più veloce di quanto non avessi mai fatto.. avrei potuto fare tante cose. La verità era che non ne avevo la forza. Non avevo più la forza di fare niente, se non di rimanere inerme e aspettare la mia fine..

Mi sveglio di soprassalto, sentendo un rumore. La sveglia, forse? Non lo so, e neanche mi importa. Di qualunque cosa si tratti, ne sono immensamente grata, per avermi risvegliata dall’ennesimo incubo.

Era solo un sogno. Solo un sogno.

Di nuovo quel rumore. Sembra quasi il campanello della porta..

Immediatamente penso ad Edward: oggi è sabato, e deve venire alle tre.  Mi sono messa ad aspettarlo sul divano, leggendo qualcosa nell’attesa e.. mi sono addormentata.

Mi alzo lentamente dal divano. Non oso immaginare il mio aspetto, ma non posso farlo aspettare fuori tutto il giorno.

Apro la porta lentamente, cercando di trattener le lacrime.

-ciao Bella! Ti ho sentita urlare, tutto bene? Stavi guardano un film horror?- mi prende in giro lui, entrando e chiudendo la porta.

Pare accorgersi della mia espressione, perché mi fissa preoccupato.

-Bella? Sei sicura che vada tutto bene?
annuisco, ma una lacrima traditrice mi scivola sulla guancia.

-e allora perché piangi?
lui prova ad avvicinarsi piano a me, alzando un dito per asciugarmi la lacrima solitaria, e inaspettatamente mi ritrovo aggrappata al suo corpo, scossa da violenti singhiozzi, senza riuscire a smettere di piangere.

Lui pare sorpreso, non se lo aspettava, ma poi ricambia piano l’abbraccio.

Non so come ci ritroviamo seduti sul divano, mentre lui prova a consolarmi carezzandomi leggero una spalla, non sapendo cosa dire.

Solo quando sembro aver terminato tutte le lacrime, lui prende la parola.

-come va?

-sto meglio – sussurro, ancora aggrappata alle sue spalle.

-sicura? – annuisco – ne vuoi parlare?

Scuoto energicamente la testa, alzandola dal suo petto.

-bela..

-sto bene, davvero.

-se stai bene, perché sei scoppiata a piangere?

-io.. ho fatto un brutto sogno.

È tutto ciò che posso dirgli, ma è la verità; una parte insignificante di questa, certo, ma sempre meglio di niente.

-sicura che sia solo questo?

-si.

Lui non sembra molto convinto, ma lascia correre.

-te la senti di studiare? Possiamo fare qualcos’altro.. posso anche andarmene, se vuoi.

-no. No, sto bene. Studiamo.

-va bene.

Per tutto il tempo lui mi scruta, di tanto in tanto, e mi lancia occhiate caute. Sta attento a ciò che dice, forse per paura di farmi piangere ancora, anche se in effetti non sa bene da quale argomento deve tenersi alla larga.

Io non ci sto molto con la testa, e a quanto pare neanche lui. Dovremmo incontrarci ancora, per recuperare la giornata di oggi, dato che abbiamo concluso poco e niente.

-Bella?

Alzo lo sguardo verso di lui.

-io.. non sei costretta a parlarne a me, però forse dovresti parlare con Alice, sono sicuro che ti aiuterebbe.

-ti ha chiesto lei di parlarmi? – dico frustrata.

-no, no.. lei non c’entra, cioè, sono io che vorrei che tornaste amiche. So che le manchi molto, anche se non me lo dice e.. beh, non è solo per lei, a questo punto.

La mia faccia deve sembrargli un punto interrogativo, perché aggiunge: - mi dispiace vederti così, sai?

-che ti importa, scusa?

- mi credi davvero così insensibile?

-lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?

Lui fa un accenno di sorriso – è quello che hai appena fatto.

Sospiro, scuotendo la testa.

-È complicato, Edward.

-ti va di spiegarmelo

-no.

-Vuoi che me ne vada?

Annuisco.

-allora ciao.

-ciao.

Lo vedo allontanarsi, e ancora quella strana sensazione di vuoto torna a colpirmi. Prima non ci avevo fatto caso, ma quando era con me, quando mi stringeva tra le braccia, era scomparsa. Chissà che mi sta succedendo..

Ordino la pizza per Charlie. Non mi va di mangiare, ne tanto meno di aspettare lui per iniziare a cucinare.

Corro verso il bagno. Ho bisogno di una doccia, per rilassarmi e togliere lo sporco che mi sento addosso.

Mi sfilo lentamente gli indumenti, mentre regolo il getto della doccia.

Quando mi metto sotto l’acqua la sento bollente sul mio corpo, proprio come piace a me. Alzo la testa verso il getto, bagnandomi  capelli. L’acqua scivola su ogni parte del mio corpo, ma non mi basta. Prendo la confezione di doccia schiuma e ne verso una gran quantità sulla spugna, iniziando ad insaponarmi.

Nonostante gli sforzi, non riesco a togliere la sensazione di sporcizia che mi sento addosso.

Inizio a singhiozzare, perché so che in realtà il mio corpo è pulito. Sono io che lo sento sporco. Dopo tanti mesi, non riesco ad eliminare la sensazioni delle sue mani sul mio corpo, trascinarmi con la forza in un vicolo buio e tapparmi l bocca per impedirmi di urlare, strapparmi velocemente i vestiti di dosso come fosse  un’animale. E forse è proprio così, perché se fosse stato un uomo, non avrebbe mai neanche pensato di farmi quello che invece aveva fatto.

È questo che mi fa più male: perché, per quanto voglia andare avanti, non potrà mai essere come prima. Non potrò mai amare nessuno, ne platonicamente ne, tantomeno, fisicamente, senza pensare che c’è stato qualcuno prima lui che si è impossessato del mio corpo nella maniera più cruda possibile. Non riuscirei ad amare nessuno senza sentirmi sporca, come mi sento in questo momento.

Una, dieci, cento docce non basteranno mai ad eliminare questa sensazione, meglio mettersi il cuore in pace.

Ma non ci riesco; inevitabilmente, e sorprendendomi non poco, mi viene in mente il viso di Edward.

Perché diavolo penso a lui in una situazione del genere? Non lo so, eppure, mi sento decisamente meglio al suo pensiero. O terribilmente peggio, a seconda dei punti di vista.

Meglio perché, per quanto sia strano, devo ammettere che la compagnia di Edward mi fa stare bene. Peggio, perché la sensazione di vuoto che ho avvertito prima era dovuta al suo allontanamento. Ora l’ho capito. Ho bisogno di Edward. Non va affatto bene. Non posso aver bisogno di lui. Prima non vedevo l’ora che se ne andasse, ora non può mancarmi. Peggio, anche perché mi rendo conto che non potrò amare lui senza sentirmi sporca.

Continuo a piangere. Nella doccia è più facile. Posso illudermi che le lacrime che mi cadono sul volto non sono altro che l’acqua della doccia che mi colpisce al viso.

Cosa significa tutto questo? Perché sto male al pensiero di non poter stare con Edward? Di non poterlo amare come vorrei? E soprattutto, perché vorrei amarlo?

Forse non è solo qualcosa che voglio, ma qualcosa di cui ho bisogno.

O forse, semplicemente, è qualcosa che sto già facendo.

 

spoiler

-perché? Che te ne frega di capirmi? Di aiutarmi? Se non fosse per questo stupido compito noi due non avremmo mai neanche parlato! E ora vieni a dirmi che vuoi aiutarmi?

[…]

-mi importa perché.. prima non ti conoscevo e non mi importava se stavi male. Ma adesso ti conosco, e mi importa, perché quando ti guardo negli occhi e leggo la tua sofferenza, io vorrei stringerti tra le braccia e ripeterti che va tutto bene. Vorrei tanto farlo anche in questo momento, ma non lo faccio, perché ho paura di farti stare solo peggio.. mi rendo conto che questa non è una risposta logica alla tua domanda, ma non riesco a risponderti in modo razionale, perché non è qualcosa di razionale quello che provo, e neanche qualcosa che conosco, perché non mi sono mai sentito così, prima.

 

 

Allloooora.. vi è piaciuto?? spero di si.. probabilmente vi è sembrata un po affrettata la cosa che ha pensato Bella alla fine del capitolo.. voglio ricordarvi che non è che Bella e Edward non si conoscevano prima, e comunque non è ancora sicura di niente, il suo è certamente un passo avanti, ma ancora non è sicura di quello che prova.. inoltre, sempre nell’ultimo pezzo, Bella riflette sul suo stato d’animo, e pensa ad Edward non come un semplice compagno di scuola, o amico..  ok, probabilmente sto direndo una marea di cavolate, ma è la febbre a parlare..

Comunque, la cosa importante che volevo dirvi, è che sto pensando, ma non è niente di certo, che magari potrei pubblicare anche dei capitoli extra di questa storia, dato che mi rendo conto che forse ho tralasciato un po di cose nella stesura.. e poi, anche se mancano solo 5 capitoli alla fine, la storia già mi manca.. mi ci sono affezionata.. vabbè, comunque, che ne pensate??

Ah, e poi anche un’altra cosa: avete presente l’immagine che ho inserito prima del prologo? Ecco, è la stessa che ha disegnato Bella nello scorso capitolo, solo che non c’è il raggio di sole.. quello lo metterà più avanti..

Vabbè, mi pare di aver detto tutto.. fatemi sapere che ne pensate, sia del capitolo che di quelli extra.. un bacio!!!

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Capitolo 6
*** 6 - capitolo 5 ***


Salve salvino!! Ok, non fateci caso, mi sono leggermente sparata non so quante puntate dei Simpson nei giorni di malattia.. Ned ha una cattiva influenza su me.. comunque, a parte gli scherzi, come va??? io beneee!! Mi sono innamorataaaa!!Vabbè, tralasciamo.. non so nemmeno come si chiama il tipo, so solo che ha risvegliato in me voglie che non sapevo ( o forse si XD ) di avere.. passando alle cose serie.. in questo capitolo ci sarà un piccolo salto, di una settimana circa, quindi il rapporto tra ed e bella è già ad uno stadio “avanzato”, nel senso che adesso se stanno da soli nella stessa stanza a bella non prende un attacco d’asma per la aura ma.. per qualcos’altro.. hihi, no scherzo, non siamo per niente già a quei livelli.. comunque, inizial mente bella ve lo dice pù o meno quello che sente ( o crede di sentire ) per Edward. Vabbè, vi sto praticamente dicendo tutto .. leggete, va.. ci vediamo di sotto!

 

Sono distesa sul letto, con le cuffie alle orecchie. Getto l’ennesima occhiata all’orologio, in attesa che arrivino le tre. Anche oggi Edward viene a lavorare su quella maledetta ricerca da svolgere in due.

Dal giorno in cui mi sono messa a piangere di fronte a lui, non abbiamo tirato fuori l’argomento. Lui non ha fatto domande sul mio comportamento, e io mi sono tenuta dentro  la mia depressione. Ci siamo visti altre due volte, e per fortuna questa dovrebbe essere l’ultima.

Inizia a diventare quasi un’abitudine, una di quelle cose che accadono senza un perché. E ciò è molto, molto stupido. Inizio ad affezionarmi a qualcosa che prima temevo: la compagnia di Edward. È sbagliato, oltre che stupido. Lunedì, ossia tra due giorni, consegneremo il lavoro, e Edward non avrà più motivo di venire a casa mia.

Tornerà tutto alla normalità. Lui a fare l’idiota con le ragazze, e io ad estraniarmi dal resto del mondo.

Qualunque sarà il suo comportamento, comunque, mi sono sbagliata sul suo conto: non è affatto un ragazzo superficiale. È stato in grado di tirare fuori argomentazioni sulla tragedia dei due amanti che mi hanno stupita, anche se non l’ho dato troppo a vedere. Questo spiega la sua media perfetta, ma pensavo fosse solo uno che studia molto.

Pensavo anche che si sarebbe comportato in modo diverso con me, che ci avrebbe provato come con tutte le ragazze. Quelle carine, almeno. Che vuol dire, che non mi trova abbastanza carina? Penso infastidita.

Tolgo con decisione le cuffiette, ancora più infastidita dal mio comportamento.

Ma che mi prende? Fino a due settimane fa ero terrorizzata all’idea di avere ogni genere di contatto con un altro essere umano, e ora mi dispiace se un ragazzo non mi trova abbastanza bella da provarci con me?

Ma non si tratta di un ragazzo qualunque, ma di Edward Cullen.

Scuoto la testa, dandomi dell’idiota. Parlo come una cherl-lider alla vista dei ragazzi della squadra di basket.

Certo, lui ne fa parte, è il capitano addirittura, ma insomma..

Non si è mai risparmiato doppi sensi, comunque, e non solo nei miei confronti. Contrariamente a ciò che pensavo, non mi davano fastidio, anzi.. mi sarebbero mancati pure quelli.

Sbuffo, incredula e impaziente. Incredula per i miei pensieri. Impaziente per..

Le fusa di un motore mi giungono alle orecchie.

Finalmente, penso con un sorriso. Mi precipito al piano di sotto  per aprire la porta.

Edward entra con un sorriso, che io ricambio debolmente.

Ci mettiamo sul tavolo della cucina e lui tira fuori il lavoro, che a questo punto è solo da rivedere e ripassare, visto che abbiamo già studiato le nostre parti ognuno per conto proprio.

-come va?

-beh, abbastanza bene, direi..

Lui sorride. Ormai è abituato alle mie risposte evasive.

-bene. Sai, questa sera esco.

Io aggrotto la fronte. Lo immaginavo: chiunque svolge una vita sociale esce il sabato sera, ma a me che importa?

-ci saranno Alice, Mike e.. beh, tutti gli altri e mi chiedevo se ti andava i venire con noi.

Io mi irrigidisco. Uscire con lui e gli altri? Non se ne parla proprio.

-non fare quella faccia! Dai, è un secolo che non vai da nessuna parte con gli amici.

-amici? Ma se non parlo con nessuno da mesi.

-può essere una buona occasione per riallacciare i legami, no? un tempo ti divertivi con noi.. beh, con loro, visto che per chissà quale strana ragione ci ignoravamo a vicenda..

-mi dispiace, ma non mi pare il caso di uscire. Non me la sento.

-lo so. Me ne sono accorto. Non so perché, ma non ti piace stare in mezzo alla gente. Eviti il contatto con le persone.. non ti fa bene, sai? Qualunque sia il motivo devi affrontarlo, ok? scappare non servirà a niente.

-io non..  tu non puoi capire.

Non è vero. Lui può capire, se solo glielo spiegassi. Ha già capito abbastanza di me , senza che gli dicessi niente. Non posso permettermi che capisca altro.

-tu che ne sai? Forse non posso, ma non lo sapremo mai se sei tu che non mi lasci capire. Aiutami a capire, Bella, ti prego.. voglio aiutarti..

-perché? Che te ne frega di capirmi? Di aiutarmi? Se non fosse per questo stupido compito noi due non avremmo mai neanche parlato! E ora vieni a dirmi che vuoi aiutarmi?

-si, va bene? Mi importa invece, eccome!

Stiamo alzando entrambi la voce, e ciò non ha senso. Mi ha semplicemente chiesto di uscire con i suoi – nostri – amici, e io ho semplicemente rifiutato.

O forse non è solo questo. Forse mi sto esponendo troppo, e forse anche lui, a giudicare dalla sua espressione. Ma cos’ha lui da nascondere?  Niente di così importante da spiegare l’esitazione nel suo sguardo e il tremore della sua voce, quando riprende a parlarmi.

-mi importa perché.. prima non ti conoscevo e non mi importava se stavi male. Ma adesso ti conosco, e mi importa, perché quando ti guardo negli occhi e leggo la tua sofferenza, io vorrei stringerti tra le braccia e ripeterti che va tutto bene. Vorrei tanto farlo anche in questo momento, ma non lo faccio, perché ho paura di farti stare solo peggio.. mi rendo conto che questa non è una risposta logica alla tua domanda, ma non riesco a risponderti in modo razionale, perché non è qualcosa di razionale quello che provo, e neanche qualcosa che conosco, perché non mi sono mai sentito così, prima

Che sta cercando di dirmi? Che è.. non riesco neanche a pensare a quella parola, è impossibile. Ma, mi scopro a pensare, non è una cosa tanto orrenda. Mi fa bene pensare che Edward possa amarmi, mi rende quasi felice..

-io.. – inizio, incapace di parlare. Io cosa? Cosa posso dirgli? Se è vero che, come penso, lui si sia innamorato di me?

-stammi a sentire. Io.. so che c’è qualcosa – o qualcuno – che ti ha fatto soffrire. Non sono stupido. E a quanto pare non sei riuscita a lasciartelo alle spalle, di qualunque cosa si tratti. Non mi aspetto che tu me ne parli. Voglio solo che tu sappia che se vuoi confidarti con qualcuno, io ci sono, ok? puoi fidarti di me. non avere timore di me solo per i miei precedenti con le ragazze. Io, lo ammetto, ho fatto un po l’idiota, ma questo non vuol dire che con te mi comporterò allo stesso modo. Lo sai perché mi comportavo così: guardando Alice, Emmett, i miei genitori.. vedevo l’amore che provano e temevo che io non potessi provarlo per nessuna, perché nessuna sembrava quella giusta per me, tanto che mi ero convinto di essere io quello che non andava bene. Ma ora che ti ho conosciuta ho capito di sbagliarmi.

-perché mi stai dicendo questo?

-per farti capire che non ti sto prendendo in giro, che puoi fidarti di me.

-io.. è meglio che ci concentriamo sullo studio.

Lui mi guarda per un attimo, poi sospira e aggiunge: - lascia che ti dica un’ultima cosa: non so perché, ma so che questo è un periodo  buio. Una volta Aristotele Onassis disse che è proprio nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce. Ti prego, Bella, io voglio che tu trovi la luce, sotto qualunque forma essa arrivi. Voglio che tu torni a stare bene. Voglio.. voglio solo vederti sorridere, voglio dire, sorridere per davvero.

Io fingo di ignorarlo e mi siedo al mio posto. Si siede anche lui e inizia a parlarmi di come ha pensato di organizzare la parte orale.

Lo ascolto i silenzio, e annuisco ogni tanto. In realtà lo sento solo con le orecchie, ma le informazioni non raggiungono il cervello: la mia mente è da tutt’altra parte. Non riesco a togliermi dalla testa le parole di Edward.

Mi ha chiesto di uscire, mi ha fatto chiaramente intendere che ci tiene a me, e mi ha chiesto di tornare a sorridere. Mi ha chiesto di trovare la luce. Non so se ci riesco. Quello che so è che sono stanca di continuare a fuggire. Edward ha ragione. Per quanto io abbia sofferto, forse è arrivato il momento di rimettersi in gioco. In fondo, non sono tutte così le persone. Prima ne conoscevo di meravigliose, e ora anche Edward sta dimostrando di essere diverso da ciò che pensavo.

Ma ne vale davvero la pena? Rischiare tutto e tornare a vivere.. guardo Edward negli occhi e trovo la risposta: si, ne vale la pena.

-mi stai ascoltando?

La sua mano mi passa davanti agli occhi, come per risvegliarmi da uno stato di trance, e in effetti ero abbastanza persa nei miei pensieri, per accorgermi che mi ha fatto una domanda.

-eh..?

Lui sbuffa, prima di rispondere: - ti ho chiesto.. se ti va bene che io abbia aggiunto quel paragrafo alla fine della mia parte.

-cosa? Oh.. si, certo.

Lui scuote la testa e poi da un’occhiata all’orologio. Lo vedo strabuzzare gli occhi, per poi volgere lo sguardo verso di me. guardo l’ora: le sette e mezzo. In effetti è tardi; la discussione di prima ci ha portato via parecchio tempo.

-beh.. si è fatto abbastanza tardi. È meglio che vada. L’appuntamento è a Port Angeles alle otto. Ci vediamo a scuola lunedì.

Raccoglie velocemente le sue cose, e poi va verso la porta. Gli mancano pochi passi prima di raggiungerla e andarsene. La mano è sulla maniglia.. non so che fare.

Di sicuro non voglio lasciarlo andare. Alla fine agisco d’istinto.

-Edward!

 

 

spoiler

A questo punto lo vedo avvicinarsi a me. Capisco al volo le sue intenzioni, e mi blocco sulla sedia.

È molto lento, forse per darmi il tempo di realizzare ciò che sta per succedere.. o di fermarlo.

 

Uhuh!! Ho interrotto sul più bello!! Cosa farà ora bella? Tenete conto che questo prima era un capitolo intero con il prossimo, ma ho dovuto dividerlo, non perché ci tengo a farvi soffrire, ma perché altrimenti era luuuuuuuungo, e non si poteva fare. Ok, adesso passiamo allo spoiler: ve l’ho lasciato bello succulento, eh?  E ora? Ovviamente l’altra persona è Edward, e ovviamente si sta avvicinando per baciarla, ma bella come reagirà? lo rifiuterà o si farà avanti? Hihi, lo scoprirete nella prossima puntata!!

Riguardo al capitolo vero e proprio ( questo) avete coperto in che contesto dice a bella quelle cose. Praticamente un minuto prima si scannano e un minuto dopo lui le fa una dichiarazione d’amore! Che carino!! Vabbè, non è che si stessero proprio scannando, però stavano “discutendo animatamente”! allora, che nbe pensatre? Fatemi sapere e ovviamente recensite!!
p.s. grazie mille a chi ha inserito la storia tra preferite, seguite e ricordate, e ovviamete a chi recensisce, ma anche a chi è semplicemente un lettore silenzioso! Davvero, non avete idea di quanto mi fate felice!!

p.p.s. (poi me ne vado, giuro!) non c’entra niente con la storia, però c’entra con la saga, e con i twi-hards come me, che vorrebbero conoscere quel genio di zia steph, che ci ha fatto sognare con la sua meravigliosa saga: ecco, ora ne abbiamo la possibilità, con solo tre obblighi, chiamiamoli così: spedire il bollino che si trova sulla copia della breve seconda vita di bree tanner, e non sarebbe un problema, a parte che mi dispiacerebbe rovinare il libro, rispondere ad un questionario di 50 domande, e non ci vuole niente, perché io la saga la conosco a memoria dalla prima all’ultima parola, e non mi ci vuole niente, e poi devo conoscere l’inglese. Ora, io dico, ma non potevano ingaggiare un interprete? Io in inglese so dire al massimo “what’s your name” , e comunque non riuscirei ad articolare una parola nemmeno in italiano, vi pare giusto metterlo come obbligo? Uffi, spero proprio che chi parteciperà a questo evneto ( solo una persona a nazione, dieci nazioni in tutto) si faccia valere e le chieda almeno di terminare midnight sun.. ok, non so quante di voi abbiano letto il mio discorso.. è più che altro uno sfogo, dato che ci sto rosicando da morire a non poter partecipare, e quello che mi fa ancora più arrabbiare è che è colpa mia che sono una capra in inglese.. vabbè, ho praticamente scritto più di note che di capitolo..ora me ne vado sul serio.. un bacio e al prossimo capitolo!!

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Capitolo 7
*** 7 - capitolo 6 ***


Buona giorno a tutte! Uhuh, questo è il capitolo del bacio! Immagino che tutte stavate aspettando questo capitolo, ma non è detto ch le cose vadano come pensate.. (certo, dipende da quello che pensate.. non sono mica nella vostra testa, io!)  e poi scoprite che dice bella a Edward quando lo chiama, prima che uscisse, ricordate? Ok, non è che gli deve dire gran che, ve l’ho detto, ma se avessi lasciato il capitolo integro sarebbe stato decisamente troppo lungo, rispetto agli altri almeno.. ora, bando alle ciance! Ci vediamo di sotto!!

 

Lui si gira immediatamente, quasi si aspettasse che lo chiamassi.

-puoi.. puoi aspettarmi? Io..il tempo di mettermi qualcos’altro addosso e andiamo.

Un sorriso timido si fa strada sul suo volto.

-ci hai ripensato?

Annuisco velocemente.

Il sorriso a questo punto è palese. –ti aspetto.

Corro su per le scale, inciampando al penultimo scalino. Vado verso l’armadio, alla ricerca di qualcosa di quantomeno decente.

Lo sguardo mi cade su una maglia abbastanza lunga, comprata per i diciassette anni di Alice e indossata solo in quella occasione. È la cosa più carina che ho, per quel che mi ricordo.. da un po’ i vestiti non sono la mia priorità assoluta.. spero mi vada ancora bene.

Abbino un paio di jeans scuri e le converse; guardando il mio riflesso allo specchio, mi rendo conto di quanto mi sia trascurata. Cerco del correttore per nascondere le occhiaie e metto della terra, giusto per dare un po’ di colore alle guance.

-stai molto bene.- mi dice Edward, quando scendo.

-grazie – arrossisco visibilmente, mentre penso che non ha niente di cui complimentarsi.

Lascio un biglietto veloce a mio padre, per avvertirlo. Sono sicura che sarà felice che io esca stasera.

Edward mi prende per mano, ma io la scanso subito, per un riflesso involontario. Poi sono io stessa a cercare un contatto fisico con lui, e gli tendo la mano, che lui afferra prontamente.

Arrivati di fronte alla sua auto mi apre lo sportello, per poi richiuderlo e andare a sedersi al posto del guidatore.

-allora.. dove andiamo?

-in un locale che hanno aperto da poco a Port Angeles. È un po di tutto.. pizzeria, ristorante.. c’è anche un bar e uno spazio per ballare, stando a quello che c’è scritto sull’insegna.. tu sai ballare?

-no. non ho abbastanza coordinazione alle gambe per non pestare il piede a qualcuno, o inciampare.

Lui scoppia a ridere. – è vero, mi ricordo che quando avevamo tredici anni tu ed Alice avevate organizzato una serata in cui si ballava.. beh, Alice, più che altro. Sei riuscita a cadere con un paio di scarpe che non avevano nemmeno il tacco mentre ballavi un lento.. no. decisamente il ballo non fa per te.

-sono passati quattro anni.. me ne ero dimenticata.

-probabilmente hai voluto rimuovere il ricordo – dice sghignazzando.

-la smetti di prendermi in giro? Wow, certo che.. erano bei tempi quelli, vero? Senza nemmeno una preoccupazione,  parte passare l’interrogazione, o scoprire se il ragazzo che ti piace ha la ragazza oppure no.

Lui si fa subito più serio – non è più così? Voglio dire.. non hai più la.. spensieratezza di un tempo?

Si volta a guardarmi. Io lo fisso di rimando, e gli sorrido. ma con un sorriso pieno di amarezza. Credo che gli basti come risposta, perché torna a fissare la strada.

Il viaggio continua senza che nessuno dei due dica qualcosa. Ma non c’è imbarazzo nel nostro silenzio. Non mi sento a disagio a stare da sola con lui, come mi sarebbe successo fino a due settimane fa. mi sento rilassata, come non mi sentivo da un bel po, e per una volta senza pensieri negativi.

Do un’occhiata dalla sua parte, e lo sguardo mi cade sul tachimetro. Va piuttosto veloce, troppo, in effetti, ma non mi va di ribattere. Sembra sicuro, alla guida della sua auto, e anch’io mi sento sicura al suo fianco.

Dopo meno di mezz’ora la macchina si ferma. Edward scende, e io lo imito. Mi raggiunge dalla mia parte e mi trascina dentro il locale, dall’altra parte della strada.

L’interno è carino; ci sono molti tavoli, e c’è una porta a vetri che si affaccia su un’altra sala, da cui giunge lieve la musica. Deve essere l’angolo bar con la pista di cui mi parlava prima Edward.

Si guarda intorno, poi si gira verso di me e sorride – andiamo? Sono tutti li.

Ci avviciniamo al tavolo, e avverto le voci familiari dei miei compagni di scuola, sovrastate dalla risata squillante di Alice.

-sei in ritardo. L’appuntamento era veni minuti fa. Si può sapere che stavi..

Alice si interrompe. Sbatte gli occhi incredula, quando si accorge della mia presenza al fianco di Edward.

-Bella? Che.. che ci fai qui?

- l’ho invitata io. Non è un problema, vero?

Io guardo Alice, e quasi temo di non essere la ben venuta, quando si apre in un sorriso a trentadue denti.

-ma certo che no! hai fatto benissimo!
Si alza di scatto dalla sedia e mi stritola in uno dei suoi abbracci. Io rimango un po spiazzata all’inizio, ma poi ricambio l’abbraccio sorridendo, anche se lei non può vedermi.

-mi sei mancata.

-anche tu – sussurro al suo orecchio.

Ci sediamo al tavolo, dopo aver fatto aggiungere il mio posto. Io sto tra Alice e Angela. Nessuna delle due mi fa domande. Da Angela me lo aspettavo, ma Alice.. guardandola mi rendo conto che è solo felice di passare una serata in mia compagnia, e che aspetterà che io sia pronta a parlarle, senza farmi alcun genere di pressione.

So che è disposta a perdonare la mia alienazione, che non aspettava altro che io tornassi ad esserle amica. So che tra noi non è cambiato niente, come so che non potrà mai essere come un tempo, non se non le dico ciò che mi è successo – e io non voglio farlo assolutamente.

Non sono ancora pronta ad aprirmi completamente, non con lei e, soprattutto, non adesso.

La serata passa abbastanza tranquilla. Tutto sommato, nessuno di loro mi ha fatto sentire fuori dal gruppo, anche se Jessica mi fissa in modo strano, come se mi studiasse, quando pensa che io non la guardi.

Chissà che ha, magari la sua mente sta partorendo qualche pettegolezzo su di me. Non che mi importi qualcosa: qualunque cosa sia, non si avvicinerà mai alla verità, quindi sto tranquilla.

-beh.. ci vorrebbe qualcosa da bere ora, no?

Alice guarda male Edward, e lui si affretta ad aggiungere: -non sei costretta ad ubriacarti, Alice. C’è anche la musica..

Edward evidentemente ha usato la parola magica, perché lei si è precipitata al bar, trascinando con se Jasper, il suo ragazzo.

Anche noi ci avviamo, più lentamente.

Il dj ha messo su una canzone piuttosto movimentata, e vedo Jasper, Alice e Tyler scatenarsi in pista. Persino Angela balla tra le braccia di Ben. Io mi siedo su uno sgabello di fronte al bancone. Mi volto verso la pista e lo cerco con lo sguardo.

Edward sta parlando con una Jessica dall’atteggiamento piuttosto.. languido, credo sia la parola più giusta.

Sento una morsa allo stomaco, quando la vedo sfiorargli il petto con fare sensuale. Non è giusto. Anch’io voglio poterlo toccare in quel modo. Anzi, voglio essere l’unica a poterlo fare.

Mi sorprendo non poco dei miei pensieri, ma è inutile negarlo, a me stessa almeno: sono gelosa. Sono gelosa e non va affatto bene; non posso permettermi di provare certi sentimenti per Edward.

Lo vedo avvicinarsi a me e quasi mi viene un infarto. Ma chi sto prendendo in giro? Edward non è affatto come lo dipingevo: superficiale, maschilista e puttaniere. Non è niente di tutto questo, altrimenti sarebbe rimasto a ballare con Jessica.

Si siede accanto a me e mi sorride. Io cerco di mantenere un tono neutro quando gli chiedo cosa voleva Jessica.

-mi ha chiesto di ballare. Ovviamente non intendeva “ballare” nel senso proprio del termine. Le ho risposto che sinceramente preferisco stare qui a farti compagnia, piuttosto che stare ai suoi giochetti.

Il mio cuore fa le capriole, ma cerco di non darlo troppo a vedere. Cerco qualcosa di intelligente da dire, ma non trovo niente. Per fortuna, lui riprende la parola quasi subito.

-ti sati divertendo?

-molto, grazie.

Lui scoppia a ridere. – guarda che non devi fare contento me, sai?

-ma mi sto divertendo sul serio. Devo solo riabituarmi a.. stare in mezzo alla gente..

Il suo sorriso si allarga: - vuol dire che uscirai ancora con noi?

-forse.. poi vediamo..

Dopo un attimo di silenzio, mi dice: - sai.. stavo pensando a qualcosa che mi piacerebbe molto fare.

-cosa? – chiedo curiosa.

A questo punto lo vedo avvicinarsi a me. Capisco al volo le sue intenzioni, e mi blocco sulla sedia.

È molto lento, forse per darmi il tempo di realizzare ciò che sta per succedere.. o di fermarlo.

Ma non lo faccio. Lascio che si avvicini, e quando si trova a pochi centimetri dalla mia bocca, sono io ad annullare la distanza.

Le nostre labbra si sfiorano semplicemente, per un istante che a me pare durare un’eternità. Non è gran che come bacio, per lo meno visto da un occhio esterno. Dentro sono un vulcano di emozioni che non avevo mai provato prima.

Quando si stacca non dice niente, e io di certo non voglio rompere il silenzio. Continuiamo a guardarci negli occhi, e solo la voce del barista interrompe il contatto visivo.

-volete qualcosa da bere?

Mi volto verso di lui, arrossendo. E quello che vedo mi gela il sangue nelle vene.

 

spoiler

Non può succedere. O meglio, non deve succedere. Edward non deve innamorarsi di me. Si merita molto di più che una ragazza che non fa altro che scappare. E nemmeno io devo innamorarmi di lui, proprio per questo motivo. Ma, con un ultima occhiata al suo viso, penso che forse è troppo tardi, sia per lui che per me.

 

Hihihi, ora penso che vogliate uccidermi.. non solo non ho fatto altro che dirvi che c’erano buone probabilità che Edward e bella non si sarebbero baciati, e alla fine si sono baciati, ma ho postato con un giorno di ritardo ( scusate tanto, ho avuto problemi con l'html..) e poi succede qualcosa che cambierà le vite di Edward e bella per sempre.. ok, così sembra chissà che succede.. secondo voi, però, chi o cosa vede bella, tanto da farle “ghiacciare il sangue nelle vene” ? hihi, aspetto i vostri commenti!!

p.s. ( è inutile, non riesco proprio a scrivere qualcosa senza il p.s. finale..)  sarete anche arrabbiate con me, ma credo di essermi fatta perdonare con lo spoiler, giusto? Perché a me sembra mooooltoooo spoileroso..  

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Capitolo 8
*** 8 - capitolo 7 ***


Bene bene! Avete visto quanto sono brava? Per farmi perdonare il ritardo, posto oggi! 

Vabbè, comunque, intanto  grazie mille per le meravigliose recensioni; c’è ha fatto supposizioni, beh, tra poche righe scoprirete se avete avuto ragione oppure no. ok, sono di poche parole, ci vediamo di sotto ( e preparatevi  psicologicamente ad una nota mooolto lunga)

 

Mi volto verso di lui, arrossendo. E quello che vedo mi gela il sangue nelle vene.

I suoni nella stanza si annullano, la vista mi si appanna per un attimo quando riconosco il suo volto. I suoi occhi mi fissano con un’espressione curiosa. Il mio volto, ne sono sicura, non esprime altro che terrore.

Sto per cadere preda di un vero  proprio attacco di panico; la differenza con i precedenti è che stavolta il mostro dei miei incubi è qui, in carne e ossa di fronte a me. come se non bastasse, i ricordi di quell’orribile notte mi assalgono, mentre io faccio di tutto pur di trattenerli. Ma ormai è inutile.

Senza che me ne renda conto mi alzo dallo sgabello e mi dirigo verso l’uscita.

Non sento niente, la voce di Edward non giunge preoccupata alle mie orecchie, e non so se mi sta seguendo. Non so niente, se non che devo uscire di qui.

In un attimo sono fuori. Vengo inghiottita dal buoi, il che non aiuta affatto a farmi riprendere. Torno in me quando sento una presa ormai familiare afferrarmi per il braccio e bloccare la mia fuga.

Mi giro e trovo Edward fissarmi preoccupato.

-Bella? Bella cosa.. stai bene? Che è successo?

-lasciami – sussurro guardando la sua mano.

-Bella, vuoi dirmi che ti ha preso?

-lasciami! Ti ho detto di lasciarmi! – quasi urlo, cercando di liberarmi.

La sua presa si fa più salda e mi prende per le spalla con entrambe le braccia.

-è perché ti ho baciata? Per favore rispondimi! È per quello che sei scappata? Non eri costretta a ricambiare, lo sai. Potevi allontanarmi invece di..

-no! non potevo allontanarti, capisci? Non potevo perché quel bacio lo volevo tanto quanto te! Non è  per te che sono scappata! Sono io! Io che non vado bene! Hai ragion. C’è qualcosa che mi ha fatto soffrire. E non sono riuscita a lasciarmelo alle spalle. Non posso farlo.. non ci riesco. E non posso neanche parlartene. Io.. non posso, mi dispiace.

-ma.. io credevo che ci fosse qualcosa tra noi.

Dire queste parole mi fa male al cuore, ma devo farlo, anche per lui – probabilmente ti sei sbagliato. Non c’è niente tra noi. Ora portami a casa – finisco con un sussurro.

-Bella..

-per favore, Edward. – sussurro ancora, con le lacrime agli occhi.

Lui fa un sospiro e fa per attraversare la strada, quando la voce di Alice ci raggiunge.

-che succede? Come mai siete qui.. Bella! Che ti è successo?

Supplico Edward con lo sguardo.

-non è niente, Alice. Bella vuole tornare a casa, tutto qui. L’accompagno io. Ci vediamo domani.

-ma..

-a domani, Alice. – la liquida velocemente Edward, e lei, con lo sguardo basso, torna dentro il locale.

Il viaggio di ritorno è molto diverso rispetto a quello dell’andata. L’atmosfera è pesante, la tensione palpabile nel’aria.

So che probabilmente sto rovinando tutto, con questo mio atteggiamento, ammesso che ci sia mai stato qualcosa da rovinare.

Edward fissa la strada in modo glaciale, come se fosse la causa di tutti i nostri problemi. Quando si gira dalla mia parte, per girare ad un incrocio, scorgo il suo sguardo.

Non c’è niente nei suoi occhi del calore che ci avevo visto dentro solo pochi minuti prima, dopo avermi baciata. Sembrano passati mille anni da allora. Adesso sembrano solo sofferenti. È molto peggio di quanto pensassi. Ma non può stare così solo per un mio fantomatico rifiuto; io non sono tanto importante da avere un potere del genere su un ragazzo speciale come Edward.

Non può succedere. O meglio, non deve succedere. Edward non deve innamorarsi di me. Si merita molto di più che una ragazza che non fa altro che scappare. E nemmeno io devo innamorarmi di lui, proprio per questo motivo. Ma, con un ultima occhiata al suo viso, penso che forse è troppo tardi, sia per lui che per me.

Mi sfugge un singhiozzo al pensiero che nonostante i nostri sentimenti, non possiamo stare insieme. Ed è tutta colpa mia: sono io che non ho il coraggio di mettermi in gioco, io che ho paura a fidarmi. Io, sempre e soltanto io.

Volto la testa verso il finestrino, per nascondergli le lacrime che scendono copiose sul mio viso.

Edward non ha più parlato da quando siamo saliti in macchina, e non mi aspettavo che parlasse quando fossimo arrivati di fronte casa mia.

-mi dispiace- dice invece con un sussurro.

Io mi volto subito verso di lui. Di certo, non mi aspettavo che si scusasse.

-di cosa?

-di averti aggredita in quel modo, prima. Non avrei dovuto urlarti contro.

-non hai proprio niente di cui scusarti tu- dico con un singhiozzo.

-si invece. Solo questo pomeriggio ti ho detto che ti avrei aiutata, e invece ti ho fatto solo scappare.

-sono scappata, ma non per colpa tua. Io.. provo qualcosa per te, ma non posso.. non devo.

-dimmi perché, Bella, per favore.

Sono combattuta. Una parte di me vorrebbe dirgli tutto, mentre l’altra parte vorrebbe solo scappare via, ancora una volta. Ma al suono della sua voce supplicante decido di parlare. Di dirgli la verità. Non tutta la verità, ma una parte consistente di questa.

-perché tu meriti molto più di me. io non ho niente da offrirti, mentre tu.. mi hai dato tanto.. anche se non te ne rendi conto,  mi hai ridato la voglia di vivere. Ma non basta. Non sono abbastanza forte per..

-si, invece – mi interrompe lui – puoi farcela. Insieme  possiamo farcela. Da solo non posso, e neanche tu. Devi solo.. devi solo incontrarmi a metà strada e dire si. Devi solo dire si.

-mi dispiace- dico singhiozzando.

Scendo velocemente dalla macchina, prima che possa aggiungere altro, e corro al buio verso casa.

La notte è completamente nera. Non c’è neanche una stella, il vento soffia furioso. Probabilmente tra poco inizierà un temporale coi fiocchi, ma non mi interessa. A tempesta che c’è in questo momento dentro di me è sufficiente a catturare tutta l amia attenzione. Di sicuro è sufficiente a farmi stare male.

Ovviamente la fortuna non è dalla mia parte. Charlie sobbalza quando sente la porta sbattere. Si avvicina a me sorridendo, ma quando vede il mio volto rigato dalle lacrime, capisce che c’è ben poco da sorridere.

-Bella! Bella, tesoro,che ti è successo?- termina con un sussurro.

-nien..niente  -

-ma..

-lasciami, per favore.

Senza dargli possibilità di ribattere vado nella mia camera.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi lascio scivolare giù; nascondo la testa tra le braccia e lascio che le lacrime scivolino giù.

Nonostante i singhiozzi e l’ululare del vento fuori dalla finestra, sento comunque il suono di un motore che prende vita e si allontana.

Edward se ne è andato davvero. Me lo aspettavo, certo, m afa comunque male.

Dentro sento nascere un nuovo sentimento, già sperimentato prima, mai in questo modo: sono arrabbiata. Totalmente arrabbiata, per una volta non con il mondo intero, ma soltanto con me stessa.

Perché lo so, che è solo colpa mia se Edward se ne è andato.

Lo so, che sono stata io a rovinare tutto.

Lo so, eppure non faccio nulla per cambiare le cose.

Ma non potrei fare altrimenti. Stare con Edward vorrebbe dire dimenticare.

Dimenticare.. darei tutto ciò che ho per farlo, è la cosa che voglio di più al mondo. M ormai quell’evento è parte di me, non posso lasciarmi alle spalle tutto come se niente fosse.

Non potrei stare con lui, guardarlo negli occhi e non sentirmi uno schifo allo stesso tempo.

Ormai mi sono quasi rassegnata.. la mia vita è questa, e sarà cos’ per sempre.

È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.

O forse.. forse sto sbagliando tutto.

Perché la mia vita non è solo questo. Non è piena solo di tormento e sofferenza.

Forse lo era prima, ma adesso c’è qualcos’altro a riempire le mie giornate.. c’è lui a riempire la mia vita.

Per lasciarmi andare dovrei affidarmi completamente a lui. Ma posso davvero fidarmi? La mia testa si oppone furiosamente a questa prospettiva, la mia testa dice di lasciar stare, che non vale la pena soffrire ancora.

E poi c’è il mio cuore. Finalmente, dopo tanto tempo di assenza, il mio cuore è tornato a battere, e ad esprimere la sua volontà. Il mio cuore.. mi dice che devo buttarmi, che ne vale la pena , non solo per Edward, ma anche per me stessa.

Mi alzo dalla mia posizione, asciugandomi il viso con la manica del giubbotto.

Apro il cassetto della scrivania e con mano tremante afferro il mio ultimo disegno.

È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.

Osservo accigliata il buio del paesaggio.

Perché la mia vita non è tormento e sofferenza. Non è solo buio.

La mia vita è anche Edward. La mia vita è anche luce.

Prendo gomma e matita, e cambio qualcosa del disegno, perché qualcosa è cambiata nella mia vita.

È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.

Adesso il disegno mi rappresenta meglio. Perché tra le nuvole scure penetra prepotente un raggio di sole.

È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.

Ha ragione. E io l’ho vista, la luce. In realtà ce l’ho sempre avuta di fronte, ma non me ne sono mai accorta. Non l’ho mai voluta vedere.

Ma ora ho aperto gli occhi, e so cosa devo fare.

 

spoiler

Lui mi scruta, con i suoi occhi verdi e bellissimi, e sorride quando capisce a cosa mi riferisco.

-vuoi dire che..

-voglio dire che sono stanca di sopravvivere. Io voglio vivere. E per farlo ho bisogno di te.

Lui mi accarezza il profilo del viso con il dito, mentre risponde: - ti prometto che ti aiuterò, Bella, te lo giuro. Non ti pentirai di..

lo interrompo – prima di permetterti di fare promesse, devo dirti tutto. Hai il diritto di sapere la verità, Edward. Perché ho smesso di credere nelle persone, nella vita, in tutto.

 

Ok, ora ho molte cose da dirvi, prime fra tutte che sono cattiva, lo so, e anche tanto. Purtroppo le vostre supposizioni erano più che corrette. l’uomo che ha violentato bella e il barista sono la stessa persona, lui non se ne rende conto, non ha riconosciuto bella, ma lei si, ed è scappata. Ora, la cosa che mi rende ancora più cattiva è che l’ha visto praticamente due secondi dopo il bacio, quindi Edward è ovviamente portato a chiedersi se era a causa sua che bella se ne è andata.. bella gli ha detto i no, perché il bacio lo “voleva tanto quanto lui”.. suppongo che questo sia un bel passo avanti, visto che bella ha implicitamente ammesso di provare qualcosa per Edward.. certo, poi ribalta la frittata, ma questi sono dettagli..

Tanto per la cronaca, il disegno che modifica bella è quello del prologo, quella scena e questa sono la stessa scena, solo che qui ho approfondito di più i sentimenti di bella.. per orientarvi un po l’immagine è quella che ho inserito nel prologo ( e basta, dato che sono una frana in questo genere di cose, e visto ce la prima volta mi sono praticamente impiccata, non ho voluto ripetere l’esperienza..)

La frase che si dice bella fra se e se, quella che ho ripetuto talmente tante volte che immagino vi sia venuta la nausea, è quella su cui si basa tutta la storia, in praica la storia è nata da quella frase.. questa cosa avrei dovuto dirla un paio di capitoli fa, ma mi sono dimenticata..

la frase che dice Edward in questo capitolo (puoi farcela. Insieme  possiamo farcela. Da solo non posso, e neanche tu. Devi solo.. devi solo incontrarmi a metà strada e dire si. Devi solo dire si.) non è mia, ma presa dal telefilm “grace anatomy” rivisitandola un po.. era così, tanto per dire..

ok, credo che sul capitolo non ho altro da dire.. ma vi pare che è finita qui? Ovviamente no! in realtà, non è un gran che, sono solo leggermente, come dire, “irritata” del fatto che tutto quello che gira intorno alla saga, (quindi attori protagonisti, non protagonisti, regia, film.. cose così ) abbia ricevuto ben nove nomination ai razzies awards.. non uno, non due, NOVE. Ma io dico, come si fa, con tutto il talento che hanno gli attori, il regista e tutto il resto, prendere “in giro” a saga in questo modo?? Bho, secondo me è tutta invidia, anche gli scorsi anni è andata più o meno così, anche se per quel che ricordo non hanno mai vinto.. speriamo che si rifanno agli MTV movie awards.. io non vedo l’ora che ci siano, la data di uscita del trailer di breaking dawn è prevista in concomitanza con quell’vento!! Uhuh, non vedo l’ora di vederlo!!

Ok, io ve lo avevo detto che le note  sarebbero state lunghe.. oltretutto l’ultima parte non c’entrava nemmeno gran che col capitolo!!  Vabbè, un bacio e ala prossima!!

p.s. (ovviamente non poteva mancare!) avete visto che spoiler! Immagino abbiate capito che quello che bella sta per fare è andare da Edward per chiarire.. non solo: bella ha deciso di dirgli tutto!! Ma proprio tutto tutto!! Aspetto i vostri commenti, così magari mi fate sapere che ne pensate di questo capitolo,  e di quello che accadrà nel prossimo.. immagino che vogliate uccidervi.. visto che vi tengo così sulle spine.. chissà come reagirà Edward!! Un bacio e alla prossima

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Capitolo 9
*** 9 - capitolo 8 ***


Ma ciao!!! Come state? Io molto bene.. a parte che sta mattina abbiamo fatto una verifica di greco che se sono riuscita a prendere tre è un miracolo.. vabbè, tralasciamo.. questo è il capitolo in cui Bella parla a Edward, finalmente rivela tutto quello che le è successo.. il problema è: come reagirà lui???

Come qualcuno ha giustamente detto, non si teme tanto la sua reazione nei confronti di Bella, ma quella nei confronti del barista.. cosa farà il nostro eroe?? Hihi, mo vedete!

 

 Sento bussare alla porta. Charlie deve essere venuto a controllare come sto.

Io non rispondo, e avverto i suoi passi allontanarsi.

Ha chiuso la porta della sua camera. Via libera. Ma non voglio fargli prendere un infarto, anche se probabilmente accadrà comunque; non ho neanche intenzione di aspettare fino a domani. Non perchè ho paura che mi passi il coraggio, ormai ho deciso, ma devo farlo adesso. Ho bisogno che accada subito.

Papa, non preoccuparti, sono andata a fare un giro per schiarirmi le idee. Torno presto, Bella.

Lascio il biglietto piegato sul letto, tanto per fargli sapere che non sono andata ad ammazzarmi, nel caso in cui tornerà a controllarmi.

Non mi ha neanche sfiorato la mente questo pensiero, ma lui potrebbe pensarlo.

Di certo, non immaginerà che sto andando a vivere. A prendere in mano la mia vita. Ad essere io a decidere per me, per una volta. Il meglio,però.

Fermo il pick-up di fronte a casa Cullen.

Spero di non aver svegliato nessuno, in fondo sono quasi le due di notte e la mia auto è piuttosto rumorosa..

solo in questo momento mi ricordo che non ho la più pallida idea di come entrare. Non posso certo suonare il campanello.

Ma poi mi ricordo anche che io conosco questa casa praticamente a memoria, e che la porta-finestra della stanza di Alice si affaccia su un balcone. Devo arrampicarmi, ma se ci riesce Jasper, io posso fare lo stesso, no?

Scuoto la testa, mentre mi avvio verso il retro.

Rabbrividisco nel cappotto guardando il cielo. Non è cambiato niente rispetto a due ore fa. Quasi mi aspettavo di vedere spuntare il sole, ma mi rendo conto che in realtà il cambiamento è avvenuto solo dentro di me, ed è talmente grande che vedo tutto con occhi diversi, come se fosse cambiato il mondo insieme a me.

Sospiro di sollievo quando vedo una scala. Mi ci arrampico, e cerco di essere il più silenziosa possibile, quando mi avvicino alla porta finestra per aprirla. Ma non mi riesce, quindi sono costretta a bussare.

Dopo un paio di minuti la vedo muoversi nel letto. Ormai i miei occhi si sono abituati al buio, tanto da riuscire a distinguere la sua espressione terrorizzata quando si accorge della mia figura dietro la porta.

-Alice – sussurro – sono io, aprimi.

Lei si avvicina di corsa alla porta per farmi entrare.

-Bella! Dio, mi hai fatto prendere un colpo! Ma che ci fai qui?

-mi dispiace.. sono entrata perchè..

mi blocco. Ora che sta per succedere, è completamente diverso da quando l'avevo solo pensato. Ma ormai sono arrivata fin qui, non posso tirarmi indietro.

Lei sorride, capendo tutto – la sua stanza è quella accanto alla mia. Te la ricordi, no?

Annuisco, ricambiando il sorriso.-grazie – dico abbracciandola.

Lei mi guarda come per dire “che cosa stai aspettando” e io mi precipito fuori dalla sua stanza.

Quando sono davanti alla porta della camera di Edward, busso piano.

-va a quel paese, Alice. Non ho la minima intenzione di parlare..

apro la porta e lui si blocca di colpo.

-non.. non sono Alice.

-Bella?

Lo osservo sorridente. Stava sdraiato sul letto, con le mani dietro la testa e lo sguardo rivolto verso il soffitto, ma quando sente la mia voce, si mette subito seduto.

-posso?

Lui annuisce, sul viso un'espressione sconcertata. Chiudo la porta, accendo la luce e mi avvicino a lui.

Edward segue ogni mio movimento, mentre mi sfilo il giubbotto e mi siedo accanto a lui sul letto.

-Cosa ci fai qui?

Devi solo incontrarmi a metà strada e dire si.

-si.

-si.. cosa?

Devi solo dire si.

-si – ripeto con un sorriso.

Lui mi scruta, con i suoi occhi verdi e bellissimi, e sorride quando capisce a cosa mi riferisco.

-vuoi dire che..

-voglio dire che sono stanca di sopravvivere. Io voglio vivere. E per farlo ho bisogno di te.

Lui mi accarezza il profilo del viso con il dito, mentre risponde: - ti prometto che ti aiuterò, Bella, te lo giuro. Non ti pentirai di..

lo interrompo – prima di permetterti di fare promesse, devo dirti tutto. Hai il diritto di sapere la verità, Edward. Perchè ho smesso di credere nelle persone, nella vita, in tutto.

Lui annuisce. Io faccio un respiro profondo, e inizio il mio racconto. Lui mi ascolta in silenzio, senza interrompermi neanche una volta.

Alla fine mi sento bene, libera dal peso di quel segreto, che stava diventando troppo grande per me.

Ma vedendo il suo sguardo, ho un tuffo al cuore. Gli occhi sono freddi, l'unica emozione che vi leggo dentro è il disgusto.

Allungo una mano verso il suo volto, ma lui si allontana velocemente. Forse dovevo aspettarmelo. Sento io stessa il disgusto nei miei confronti..

mi sento sporca, così come mi sono sentita sporca quella notte.

Eppure speravo che avrebbe capito.. che non mi avrebbe allontanata in quel modo.

Quando lo vedo avvicinarsi alla parete, non capisco le sue intenzioni, ma quando lo vedo prendere a pugni la parete, mi sento ancora più confusa.

-Che stai facendo? Edward...

-ma non capisci? - si volta di scatto verso di me – non capisci che mi fa schifo tutto questo? Che vorrei ammazzare quel bastardo che ti ha preso con la forza? E io sono stato così stupido da non capirlo! Da non capire ciò che ti è successo.

Sul volto ha un'espressione quasi da pazzo, e nonostante  mi dispiaccia, non posso fare a meno di essere felice del fatto che non è arrabbiato con me.

Si blocca improvvisamente, come folgorato – perchè sei scappata? - chiede con voce strozzata.

Guardandolo negli occhi, capisco che ha capito, e non so se dirgli la verità o no, ma poi decido di parlare, dato che ho promesso a entrambi di essere sincera.

-il barista. È lui che.. è stato lui a.. a violentarmi.. Edward!

Lo vedo dirigersi a grandi passi verso la porta. Per fortuna io sono più vicina, e mi ci paro davanti.

-dove credi di andare!?

-ad ammazzarlo di botte. Spostati.

-no!

-spostati – ripete lui, risoluto.

-no, Edward. Hai promesso che.. che mi avresti aiutata. Questo non mi aiuterebbe.

-aiuterebbe me.

-per favore.

Mi guarda per un attimo, e poi mi abbraccia. Io ricambio il suo abbraccio, e stretti l'uno all'altra ci dirigiamo verso il letto.

-è meglio se stanotte resti qui.

Annuisco chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sul suo petto.

-ehm.. vuoi che io dorma per terra o..

io sorrido, mi avvicino al suo volto e gli rubo un bacio.

-buonanotte – dico sorridendo.

-buonanotte.

 

 

spoiler

Edward mi prende per mano. Alice cammina allegramente al nostro fianco, ma io la ignoro. La mia attenzione è tutta su mio padre, che quando ci vede prima mi sorride e poi guarda con sospetto la mia mano intrecciata a quella di Edward.

-ciao ragazzi! Come mai qui?

-io.. devo fare una denuncia.

 

Saaaaalveeeeeee!! Piaciuto il capitolo?? Secondo voi, è giusta la reazione di Edward? Probabilmente qualcuno avrebbe preferito che gli andasse a menare.. e ammetto che inizialmente la storia l’avevo immaginata così.. avevo praticamente scritto tutto il capitolo, ma poi l’ho cambiato, perché ho pensato che Bella preferisce così, e anche perché ho ripensato ad un passaggio di midnight sun.. chi ‘ha letto dovrebbe capire a cosa mi riferisco: Edward pensa che bella merita molto più che un assassino, per questo non va ad ammazzare nessuno.. ora, non dico che Edward lo avrebbe ucciso, ma gli avrebbe dato comunque un bel po di botte.. ma tranquille.. non ho intenzione di lasciarlo impunito.. come avete visto dallo spoiler, bella ha finalmente deciso di raccontare tutto, e di sporgere denuncia, cosa che non aveva avuto il coraggio di fare prima, ma che ora che ha Edward può fare perché sa che non è sola.. ok, non so quanto sono riuscita a spiegarmi, comunque.. scoprirete tutto nel prossimo capitolo! Un bacione e grazie mille delle recensioni!

p.s. purtroppo manca un solo capitolo, più l’epilogo. Sto scrivendo dei capitoli extra, come vi avevo promesso, ma  se c’è qualche situazione in particolare che volete leggere, ad esempio la vita di bella prima, oppure qualcosa sulla sua relazione con Edward o non so che cosa, chiedetemi pure, così magari mi oriento meglio nello scrivere.. grazie mille, un bacio e alla prossima!!

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Capitolo 10
*** 10 - capitolo 9 ***


Waaaaaaaa! Ma io vi amo!! Ma tanto tanto tanto!! Lo scorso capitolo ha ricevuto addirittura 14 recensioni!! Grazie, siete fantastiche, non avete idea di quanto sia importante per me! quindi grazie grazie e ancora grazie!! Ok, dopo tanta felicità, arriva tanta tristezza, perché questo è l’ultimo capitolo. Certo, ci sarà anche l’epilogo e gli extra a seguito, però mi sento triste.. vabbè, spero che questo capitolo vi piaccia.. ci vediamo di sotto!

 

La mattina, appena sveglia, la prima cosa che mi colpisce è l'odore.

È un odore diverso da quello che accompagna di solito le mie alzate, e allo stesso tempo familiare. Inspiro

a fondo, e l'odore di Edward mi fa girare la testa.

-ciao.

-ehi.. come va?

Sorrido. - tutto bene.. tu?

-ehm.. bene..

mi metto seduta sul letto, ma non faccio in tempo ad aggiungere altro, che sentiamo bussare. Mi giro agitata verso Edward, ma lui mi sorride, e io mi sento subito più tranquilla, soprattutto perchè vedo sbucare la testa da folletto di Alice dietro la porta.

-posso entrare?

Annuisco sorridendo. La vedo prendere la sedia di Edward e avvicinarla al letto, per sedersi proprio di fronte a noi.

-si può sapere che avete combinato stanotte? Ho sentito dei colpi contro il muro – dice, guardando Edward allusiva.

Io mi affretto a parlare, prima che possa farsi strane idee – ho detto ad Edward qualcosa che.. lo ha fatto arrabbiare e.. beh, lui ha pensato bene di sfogarsi prendendo a pugni la parete.

-oh. E ora? Tutto bene?

-diciamo di si – sussurra Edward.

Io guardo Alice. Devo dirle una cosa, prima di tutto, ma quando sto per aprire la bocca, lei mi interrompe.

-non provare a dire che ti dispiace! Lo so, non ce n'è bisogno. Ora l'importante è che siamo tornate ad essere amiche, il resto non conta.

Io la abbraccio di slancio – ti voglio bene, Alice.

-anch’'io e.. beh, mi sei mancata.

-ehm..ragazze? Non per rovinare il momento ma.. immagino che tu debba chiamare Charlie, vero Bella?

Io sussulto, ricordandomi solo in quel momento dell'esistenza di mio padre.

-merda! Sarà impazzito! Non era previsto che mi fermassi a dormire!

-credevi che Edward ti avrebbe lasciata andare a casa a quell'ora della notte?
Edward annuisce, per confermare ciò che ha detto Alice.

-vieni, usa il nostro telefono.

Io non mi alzo, e Alice sembra capire la mia titubanza- tranquilla, diremo ai miei che hai dormito in camera mia.

-bene.

Ci alziamo, e scendiamo in cucina, dove troviamo un Emmett alquanto assonnato e intento a prepararsi la colazione. All'inizio sembra non farci caso, ma poi si accorge della mia presenza, e mi squadra da capo a piedi.

-che mi sono perso?

-Bella ha dormito qui - esclama Alice.

-si, ma quando è.. oh, ma che mi importa. Sono felice che tu sia qui, Bella, ma lo sarei ancora di più se mangiassi qualcosa.

Io scoppio a ridere. So che è davvero contento di vedermi, come so che la mattina non connette senza assunzione di zuccheri.

Anche Edward sorride; mi prende una mano e, sorprendendo me, Alice e perfino Emmett, mi avvicina a se per baciarmi. È un bacio breve e delicato, ma che mi fa battere forte il cuore.

Vedendo le espressioni curiose sul viso dei suoi fratelli, Edward spiega loro che ci siamo messi insieme. Io sorrido, felice che quel bacio abbia significato qualcosa di più.

Edward si allontana un attimo, e poi torna con la cornetta in mano.

Io compongo il numero di Charlie, e dopo due squilli sento la sua voce ansiosa dall'altra parte.

-pronto?
-papà? Sono io.

-Bella! Si può sapere dove sei stata fino ad ora? Mi sono preoccupato tantissimo quando ho visto il tuo letto vuoto.

-papà, calmati. Sono dai Cullen. Ho dormito qui stanotte.

Dall'altra parte sento inizialmente solo silenzio, ma poi ascolto nuovamente la sua voce, stavolta sollevata.

-oh, bene. Ma perchè non me l'hai detto subito? E stai bene, sicura?

-certo.

-bene, allora.. Sei in ottime mani, immagino. Io.. credo che andrò al lavoro. Se ti serve qualcosa mi trovi in centrale, d'accordo?

-d'accordo. Ciao.

Dopo aver chiamato mio padre andiamo ad avvertire Esme. Lei si dimostra come al solito comprensiva; anzi, sembra quasi felice che io sia tornata a frequentare casa Cullen. Anch'io, di sicuro.

La mattinata passa velocemente, ma dopo pranzo chiedo ad Edward di portarmi da mio padre. C'è un'ultima cosa che devo fare, per essere davvero libera.

-se vuoi puoi venire anche tu, Alice.

-certo! Andiamo.

Durante il tragitto ridiamo e scherziamo come al solito, ma quando Edward si ferma di fronte casa mia, lo chiamo – Edward? Mio padre si trova in centrale.

Lui cambia espressione; deve aver capito ciò che ho intenzione di fare.

In due minuti siamo alla centrale di polizia.

-vengo con te.

Annuisco ad Edward mentre mi prende per mano. Alice cammina allegramente al nostro fianco, ma io la ignoro. La mia attenzione è tutta su mio padre, che quando ci vede prima mi sorride e poi guarda con sospetto la mia mano intrecciata a quella di Edward.

-ciao ragazzi! Come mai qui?

-io.. devo fare una denuncia.

Le espressioni di Charlie e di Alice si fanno subito più serie, e Edward stringe più forte la mia mano.

-vieni, andiamo in un posto più tranquillo.

Entriamo in una stanza vuota e ci sediamo. Come stanotte con Edward, dico a mio padre ciò che mi è successo. Alla fine, lui mi guarda sconvolto, e si alza dalla sedia per abbracciarmi, anche se in modo molto impacciato.

-come stai?

-ora sto bene, te l'ho detto. Non devi preoccuparti.

-io.. vado ad avvertire un paio di uomini. Ci vediamo stasera.. anzi no, io rimango qui..

-papà, tranquillo, se devi andare.. io starò con loro.

Lui annuisce, e si dirige svelto nell'altra stanza.

A questo punto mi volto verso Alice, che è rimasta in silenzio per tutto questo tempo.

Improvvisamente la vedo correre verso di me, e abbracciarmi piangendo.

-sono una pessima amica, sono una pessima amica.

-non è vero- sussurro al suo orecchio, accarezzandole la schiena, come ha fatto Edward solo qualche giorno fa – sei la migliore amica migliore del mondo, te lo assicuro.

-non è vero. Se lo fossi ti sarei rimasta accanto nel momento in cui avevi più bisogno di me.

-se non te lo ricordi, sono stata io ad allontanarti. Eppure tu continuavi a salutarmi la mattina, nonostante io ti ignorassi. L'ho apprezzato molto, sai? Anche se non l'ho dato a vedere.

Lei si allontana un po, sorridendomi appena – quindi non sei arrabbiata con me?

-certo che no!

Guardo Edward e gli mimo con le labbra di andare via.

Lui annuisce, e con Alice sotto braccio torniamo in macchina, per andare a casa mia. Ci sediamo sul divano, io mi accoccolo su Edward, e iniziamo a parlare. Parliamo di tutto, tranne che di ciò che mi è successo. Non l'abbiamo detto, ma il nostro è come un tacito accordo: voglio lasciarmi tutto alle spalle, e loro non vogliono ricordarmelo, per questo non ne parliamo.

Ho intenzione di dimenticare, e so che con Edward posso farcela. Posso affrontare tutto: le mie paure, i miei fantasmi, ormai niente può ferirmi, se sono con Edward. Ha ragione. Da soli non possiamo, non basta che lui voglia aiutarmi, devo essere io la prima a volerlo, e io lo voglio. Possiamo farcela, insieme. Insieme, possiamo affrontare tutto.

 

Alooora!! Prima di tutto, come avete visto, non ho messo spoiler, perché il prossimo capitolo sarà l’epilogo e quindi.. boh, mi sembrava stupido metterlo.. secondo, al contrario di come molte di voi hanno pensato, charlie non è andato a menare al barista, però è andato ad arrestarlo, e lo farà rimanere in carcere per tanto, tanto tempo.   Le cose sono chiarite completamente anche con alice, le due sono tornate ad essere amiche  e piano piano tornerà tutto alla normalità.. stranamente, non mi pare di avere altro da dire, se non grazie (di nuovo XD) a chi mi ha seguita fino ad ora in questa avventura. Lo so, lo so, anche se è l’ultimo manca ancora un po alla fine fine, ma parlo come se fosse davvero l’ultimissimo capitolo.. non lo so sinceramente che mi prende.. ultimamente non faccio altro che essere tragica e negativa per qualunque cosa.. cooomunque, stavo dicendo? Ah, si , grazie mille alle 24 persone che hanno inserito a storia tra le preferite, le 14 che l’hanno inserita tra le ricordate e le 84 che l’hanno inserita tra le seguite.. non mi aspettavo davvero che mi avreste seguita in così tante.. ammetto che il mio ego si gonfia di parecchio quando leggo queste cifre.. so che ci sono autrici mille volte più brave di me, e che per qualcuno questi numeri possono significare poco e niente, ma per me sono importanti, è bello sapere che c’è qualcuno che apprezza quello che faccio, quindi beh, quindi grazie XD ok, meno male che non avevo altro da dire.. vabbè, un bacio e alla prossima!

p.s. non ho niente da dirvi ma mi andava di mettercelo.. ditemi poi se sono normale.. hihi, un bacio e recensiteee!!!!

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Capitolo 11
*** 11 - epilogo ***


Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Oddiooo noooooooooooooo! Questo è l’epilogo!!!!  Me piange.. vabbè.. lasciamo le lacrime per più tardi.. aome stavo dicendo, questo è l’epilogo, certo.. beh, è un po piccolino rispetto agli altri capitoli della storia, spero vi piaccia comunque.. e a proposito.. alla fine c’è una parte piccola che è un po così..  insomma, boh.. poi vi spiego, va! ci vediamo di sotto!!

 

 

Camminiamo sulla spiaggia. Tengo le scarpe tra le mani, per non sporcarle. Alice mi ucciderebbe se le rovinassi.

-te l'ho già detto che sei bellissima?

Sorrido, mentre arrossisco – un paio di volte, mi pare.

-beh, sei bellissima.

-grazie.

Mi volto verso Edward, che mi squadra da capo a piedi.

-ricordami di ringraziare Alice per il vestito.

Annuisco – e ancora non hai visto quello che c'è sotto.. - aggiungo maliziosa.

Lui mi abbraccia, facendo combaciare i nostri corpi.

-me lo concedi un ballo?

-scherzi vero? Sono un pericolo pubblico, ricordi? E poi non abbiamo nemmeno la musica.

Lui alza gli occhi al cielo – sei tu che sei voluta andare via.

-mi spiace, ma il ballo di fine anno non rientra proprio nella lista di cose che voglio fare stanotte.

-io ci rientro?

-mhmh – sussurro baciandolo leggermente. Quando sta per approfondire il contatto tra le nostre labbra, io mi allontano da lui, e mi siedo sulla sabbia, posando le scarpe li vicino.

Lui si siede accanto a me, prendendomi per mano.

-grazie – sussurro, posando il capo sulla sua spalla.

-di cosa?

-di tutto. Grazie di avermi aiutata. Grazie di avermi consolata quando piangevo, grazie di ricordarmi che c'è un motivo se sono sopravvissuta a ciò che mi è successo..

-grazie di sopportarti tutti i giorni? Non ce lo metti? - aggiunge scherzando.

Io lo butto completamente sulla sabbia, sdraiandomi sul suo petto – e va bene.. grazie anche di questo.

-e quale sarebbe il motivo? - aggiunge serio, riferendosi a ciò che ho detto prima.

-sei tu, Edward. Molte volte ho pensato che avrei preferito morire, quella notte, ma ora che sono con te sono felice di essere viva. E ora lo sono, viva, intendo, ed è tutto merito tuo.

-io non ho fatto niente.

-si invece. Mi hai praticamente aperto gli occhi. Ero io che non volevo vivere, ma tu mi hai detto di vedere una cosa, e io ce l'avevo davanti agli occhi, ma non me ne rendevo conto.

-cosa...

-mi hai detto che è nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce. Avevi ragione. E non dovevo nemmeno concentrarmi più di tanto, perchè ce l'avevo davanti. Ce l'ho sempre avuta davanti, e non me ne sono mai accorta. Tu, Edward, tu sei la mia luce. Sei stato la mia ancora di salvezza quando credevo che non ci sarebbe mai stato niente per me, niente, se non dolore. La mi non era vita, fino a quando non sei arrivato tu a riempirla dei tuoi sorrisi, delle tue battute e dei tuoi tentativi, riusciti anche piuttosto bene, di farmi dimenticare come mi chiamo..

lui scoppia a ridere, mentre avvicina i nostri visi. Fa incontrare le nostre labbra, mentre una mano scende ad accarezzarmi un fianco. Con l'altra mano alza il vestito, per permettermi di circondargli i fianchi. Metto i nostri bacini a contatto, e lo sento sospirare quando mi struscio piano su di lui, sentendo il suo membro crescere sempre di più.

Mi sfila del tutto il vestito, e io rimango solo con le mutandine e il reggicalze, ma  non fa niente. Ci siamo solo noi, e di certo non ho problemi, ne vergogna, a farmi vedere nuda dal mio ragazzo. E poi Edward rende sempre tutto semplice e allo stesso tempo bellissimo.. fare l'amore con lui è così giusto.. non è solo l'unione di corpi, ma l'incontro di due anime innamorate.

Con le labbra scende a torturarmi il collo, mentre mi aggrappo ai suoi capelli.

-ti amo da morire, Bella – sussurra roco sulla mia pelle.

Io sorrido. Lo allontano leggermente, quel tanto che basta per guardarlo negli occhi.

- io, invece, ti amo da vivere.

 

Saaaaalveeeeeeee!! Intanto volevo dirvi che la scena di “sesso”, che poi sesso non è (cioè, si, ma non sono affatto esplicita, quindi..) , ce l’ho messa perché volevo far capire che Bella ha davvero risolto tutti i suoi problemi, ormai la sua brutta esperienza fa parte del passato, e non ha avuto ripercussioni della storia con Edward.. dato che inizialmente non erano previsti i capitoli extra ho voluto farla così.. sicuramente con questi capitoli avrò modo di approfondire  il passaggio dalla fine dello scorso capitolo all’inizio di questo, che fra l’altro è ambientato circa un anno e mezzo dopo, al ballo dell’ultimo anno. Vabbè, a parte questo, che dire?? Il mio “discorso” l’ho fatto anche lo scorso capitolo, quindi non sto a scocciarvi un’altra volta.. però volevo solo dirvi che non sono del tutto sicura che riuscirò a postare con regolarità i capitoli extra, perché non sono ancora scritti.. cercherò di esserlo il più possibile, ma non vi prometto niente.. però venerdi posto il primo, promesso! Vabbè.. me ne vado, va, sennò rischio di fare un’altar volta una nota più lunga del capitolo.. un bacio e a venerdì!!!!

p.s. il titolo è preso dall'ultima battuta di bella.. immagino ve ne siate accorte.. vabbè, era così tanto per dire.. immagino che si capisca il significato di questa frase poco.. comune.. se non è così ditemelo, che poi ve lo spiego.. il fatto è che io lo so e quindi non me ne rendo conto. vabbè, ora me ne vado sul serio!!

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Capitolo 12
*** 12 - capitolo extra 1 ***


Ehm, salve.. come avrete notato, ho una visione un po distorta della frase “aggiorno venerdi”, ma tra scuola e impegni vari, non ho trovato ne il tempo ne la voglia di copiare il capitolo che avevo scritto sul quaderno.. ebbene si, questo capitolo è scritto da quasi due settimane, e ve lo posto solo ora.. così è la vita.. passiamo al capitolo. È il primo (e forse anche l’unico, non lo so) che narro dal punto di vista di edward. È stato divertente entrare nella sua testa, e ne sono uscite fuori cose che non credo vi aspettavate (ne sono rimasta piuttosto sorpresa anch’io, in effetti..)

Come collocazione temporale, tanto per non confondervi, siamo nella parte della storia in cui bella scoppia a piangere addosso al nostro eroe, vi ricordate? Ecco, questo è ciò che Edward pensa e fa dopo l’accaduto. Non credo di avere altro da dire ( per il momento XD) quindi… ci vediamo di sotto! Godetevi il cap!

 

 -passa, passa!

Mi guardo intorno spaesato. Mike mi fissa sbalordito – ma che ti prende oggi?

Eh già, che mi prende oggi?

Non ne ho idea.

Sapevo che i ragazzi della squadra avevano organizzato una partita al campo sportivo di Forks, ma ho declinato l’offerta questa mattina, perché oggi avevo appuntamento con Bella. Me ne sono dovuto andare quasi subito.

Ha pensato di raggiungerli, tanto era ancora presto quando sono uscito da casa di Bella, e avevo bisogno di liberarmi la mente.

Di solito mi riesce piuttosto facile, con il basket, non pensare a nulla che non sia la palla che deve centrare il canestro. Ma non serve a niente, questa volta, ed ho fatto schifo praticamente da quando sono entrato in campo.

Non riesco a togliermi dalla mente l’immagine di Bella, il suo sguardo smarrito e spaventato che mi ha rivolto quando ha aperto la porta.

Quando mi sono avvicinato alla casa, e ho sentito le sue urla soffocate, all’inizio mi sono seriamente spaventato, ma poi mi sono ricordato che anche Alice urla all’improvviso, e senza una motivazione valida. Per me, almeno. Le ragazze tendono ad eccitarsi all’estremo per le cose più normali.

Avrei dovuto capire subito che si trattavano di grida di terrore.

Non ho capito cosa stava succedendo fio a che non me la sono ritrovata aggrappata alle spalle, scossa da violenti singhiozzi…

-Edward… ma stai dormendo?

Alzo lo sguardo verso Ben, e mi rendo conto che tutti stanno fissando me, o meglio, la mia pancia. Abbasso gli occhi e vedo la palla che tengo ancora in mano.

-oggi non è giornata, ci vediamo domani.

Lancio la palla al vuoto, e mi avvio verso la macchina. Il tragitto verso casa è veloce.

Quando entro in casa scorgo Alice che guarda la televisione, avvolta in una coperta, ma pare quasi assente.

Di solito, quando perde parte della sua vitalità, il mio ruolo di fratello maggiore mi spinge a sedermi accanto a lei, senza dirle niente, solo per farle capire che non è sola.

Questo non è uno di quei momenti, e dopo aver visto bella piangere tra le mie braccia, penso che forse non è Alice ad aver bisogno di ricordare che non è sola.

Non più di Bella, almeno. Prima avevo valutato la situazione solo dal punto di vista di mia sorella, non avevo mai tenuto conto di Bella; ora mi rendo conto di aver sbagliato.

Certo, non che mi sarebbe dovuto importare qualcosa di lei… in fondo, per me non è mai stata niente; ma ora sto imparando a conoscerla per quello che è: in lei, tutto pare urlare fragile, e uno starno istinto di protezione si sta risvegliando in me, insieme ad… altri istinti.

Non che io abbai mai avuto problemi di libidine, ma non pensavo proprio di poter provare certe emozioni in certe determinate situazioni.

Eppure… eppure era così bella, anche nella sofferenza. Seppure mi si stringeva il cuore a vederla piangere, non riuscivo ad ignorare la piacevole sensazione di sentire il suo corpo piccolo e caldo stretto tra le mie braccia.

Chissà cosa sta facendo in questo momento.

Spero stia meglio.

Vorrei tanto aiutarla, ma non so come. Alice la conosce molto meglio di me. ma Bella mi ha chiaramente fatto intendere che non è pronta ad aprirsi, non con Alice e, tantomeno, non con me.

-Edward.

La sua voce mi raggiunge, e mi desta dai miei pensieri.

-come è andata?

Forse dovrei parlarle, dirle di Bella… ma che pro? La prima a non volersi far aiutare è lei, e rendere Alice partecipe della sua sofferenza peggiorerebbe solo le cose.

È –è andata come al solito. Abbiamo studiato, poi studiato, e poi ancora studiato.

Fa una smorfia di fronte al mio atteggiamento evasivo.

-non dirmi che non avete fatto nient’altro, perché non ci credo!

-Alice, cosa vuoi che ti dica? Ogni straccio di conversazione che abbiamo avuto che non ha a che fare con…

-hai la maglietta sudata – mi interrompe lei –per quanto Shakespeare possa sembrarti complicato,cosa di cui dubito, non credo che tu ti sia impegnato tanto da sudare.

-e allora?

-sei andato a giocare a basket.

Non capisco dove vuole arrivare, o forse si, ed è per questo che sono tanto impaziente di rintanarmi in camera mia.

-non provarci nememno! Senti, se vai a giocare a basket così tardi, vuol dire che ti vuoi scaricare, che hai qualcosa a cui non vuoi pensare.

La guardo sbalordito. Delle volte mi fa paura, mi chiedo se non sia in grado di leggermi nel pensiero.

-e non guardarmi così. Ti conosco, punto. Ora: cos’è la cosa a cui non vuoi pensare?

Sospiro – se è qualcosa a cui non voglio pensare, perché continui a ricordarmelo?

Lei fa un sorriso sardonico – allora lo ammetti che c’è qualcosa! Dimmelo, ti prego!

-buona notte, Alice.

La scanso velocemente e mi dirigo su per le scale.

-ho detto buona notte.

-non essere ridicolo. Non sono nemmeno le nove!

La ignoro e apro la porta della mia stanza.

-per favore. È la mia migliore amica, ho il diritto di saperlo!

Probabilmente quello che sto per dire la ferirà, anzi, sicuramente, ma ho bisogno di stare da solo

–se siete tanto amiche, perché non te lo fai dire da lei?

Sento la sua mano spiaccicarsi sulla mia faccia, mentre i suoi occhi si inumidiscono.

Ovviamente non mi ha fatto male, m alo avrei preferito. Mi merito molto più di questo schiaffo… sono un fallimento, come fratello.

Ma al momento non è un bravo fratello che voglio essere.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi avvicino alla finestra.

Mi manca Bella. È assurdo, perché l’ho vista solo tre ore fa. Eppure la sento così lontana… come se appartenessimo a due universi differenti.

Guardo le stelle, e penso che forse è lontana, ma non irraggiungibile. Se alzo lo sguardo, lei vede il mio stesso cielo. Magari da una prospettiva differente, ma si può sempre rimediare.

Farò in modo di avvicinarla a me, o sarò io ad avvicinarmi a lei. Perché so che se voglio sentirla davvero vicina, allora dobbiamo guardare le cose allo stesso modo, dallo stesso punto: dal punto della felicità.

Sono tutt’altro che modesto, se credo di poter essere io a farle varcare la linea che divide il dolore dalla felicità, per portarla dalla mia parte, dove tutto è più bello se c’è lei accanto a me.

Non posso nemmeno pretendere che lei provi quello che provo Io… probabilmente mi odia. Dopo averla ignorata per tutti questi Annie ma lei era così bella, e io così superficiale.

Le ho detto di non essermi mai innamorato, perché non sono in grado di gestire certe emozioni.

Non è esattamente vero: io non credevo di riuscire a gestire ciò che provavo per lei, per questo mi rifiutavo di credere di esserne innamorato. Sarebbe stato tutto troppo complicato.

Lei non si è mai comportata con me come le altre ragazze della scuola. Quando la punzecchiavo, rispondeva per le rime, ma non siamo mai andati oltre… lei era diversa… lei è diversa… perché sarei dovuto piacerle?

Ho sempre represso i miei sentimenti da qualche parte, dentro di me, e ci sono anche riuscito, per un po.

Ma ora, stare a così stretto contatto con lei, vederla soffrire in quel modo, tra le mie braccia, e non poter fare niente per aiutarla, ha riportato a galla emozioni che avevo dimenticato di poter provare.

E con una tale intensità! Al tempo era solo una cotta, ed ero convinto che sarebbe passata, come in effetti è stato. O meglio, come ho creduto che sia stato. Perché a quanto pare certe cose le provo ancora, e più forti di prima.

Ma ora sono deciso a non ignorare un bel niente.

 

 

Allora, che ne pensate, vi ha fatto schifo?? Pensate che Edward avrebbe pensato tutto tranne che quello che ha pensato?? Perché, vi assicuro, ha fatto tutto da solo, il capitolo mi è venuto da se, quindi se avete delle lamentele prendetevela pure con lui. Ebbene si, il nostro Eddy era innamorato di bella già da prima.. ok, magari innamorato no, ma aveva una cotta, che però era finita, che però è ritornata, e che a quanto pare Edward ha deciso di non ignorare come ha fatto in passato. E ve ne sarete pure accorte, dato che più o meno una settimana dopo escono insieme, la bacia, poi litigano, poi fanno pace, poi dormono insieme (solo dormono, però u_ù) poi si mettono insieme.. tutto questo nell’arco di 12 ore! Mamma mia, più ci penso più mi fa venire in mente beautiful..  vabbè, dopo tutto questo discorso, torniamo al punto di partenza, e cioè, che ne pensate?? Magari lasciatemi un commentino, ok? non sono sicura di quando posterò il prossimo extra, nel frattempo spero vi siate godute questo!

p.s. avrei dovuto inserirlo alla fine dell’epilogo ma dato che sono un’idiota patentata, mi sono scordata, quindi lo inserisco ora: il giudizio di essebi della storia. Dato che è solo sulla storia fino all’epilogo, avrei dovuto metterlo prima.. magari prima o poi modificherò i capitoli.. cooomunque, se vi va, dateci un’occhiata.. un bacio!

 

QUARTA CLASSIFICATA

Nick: Isabellacullen

Titolo: Ti amo da vivere

Originalità: 7/10 Devo ammettere che di storie simili il fandm spopola, purtroppo. Purtroppo perchè, per l'appunto, trattare argomenti così complessi richiede una maturità stilistica ed emotiva che non tutti gli autori possiedono...tuttavia, non ho riscontrato superficialtà nella tua storia. L'unico dettaglio che mi sentirei di aggiungere è che forse le reazioni di Isabella e la sua guarigione emotiva e psicologica avrebbe dovuto essere più graduale: a volte l'amore non basta a sanare certe ferite dell'animo.

Stile:16/20 Stile semplice e lineare, nel complesso piacevole da leggere e di facile interpretazione. Ancora poco maturo, forse, ma che promette piuttosto bene.

Sviluppo della trama: 10/15 Come ho già ribadito, la trama è scorrevole, ma gli avvenimenti ( la ripresa emotiva e psicologica di Isabella) avvengono troppo velocemente.

Lessico e grammatica: 19/20 Pochi errori di ortografia per una storia di dieci capitoli, e questo è un elemento a tuo favore. Aggiunto al fatto che essi non sono vere scorrettezze grammaticali ma, nella maggior parte dei casi, semplici errori di battitura. Il lessico è ancora poco maturo, ma le basi ci sono tutte.

Attinenza alla citazione: 9/10 Perfettamente in accordo con essa, la tua storia è riuscita a rappresentare bene ciò che disse Onassis, anche se ci sarebbero state molte altre interpretazioni alle sue parole.

Gradimento personale: 4/5 Ho trovato la caratterizzazione dei personaggi un po' stereotipata, ma non ti ho penalizzato per questo: infondo tutti gli autori si pongono degli ideali dei protagonisti della saga e li ripropongono al pubblico...tu lo hai fatto, ma non in maniera eccessiva, e questa è una cosa che ho apprezzato molto.

Totale: 66

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Capitolo 13
*** 13 - capitolo extra 2 ***


emh emh.. ciao.. guardate un po chi si rivede? mamma mia, nemmeno mi ricordo più quando ho postato l'ultimo capitolo.. mi vergogno da morire, ma il mio modem aveva deciso di andare in vacanza, e prima che mio padre capisse che da solo non sarebbe mai riuscito a riaggiustarlo era passato tipo un mese.. mi dispiace un sacco, credetemi, sia per questa storia, che per le vostre (non avete idea i che sofferenza sia stata vedere il computer sapendo di non poter usare internet..) ma al più presto mi aggiornerò anche con le vostre storie meravigliose.. comunque, adesso sono qui, no? spero  davvero che non vi siate dimenticate di me.. vabbè.. passando al capitolo.. questo è un altro extra, un pov bella sta volta, collocato nella storia prima che lei venisse violentata..non succede niente di particolare..  non è un gran che in effetti.. ma sta a voi giudicare.. spero che lasciate qualche recensione.. un bacio e buona lettura..

 

 

 

Mi sveglio di colpo, maledicendo il suono insistente del cellulare. Faccio per richiudere gli occhi, ma il telefono non la smette di suonare. Con un sospiro, allungo la mano sul comodino per prenderlo, e poi rispondo. Non faccio in tempo a dire “pronto” che una voce squillante mi invade le orecchie.

-hai risposto dopo nove squilli. Si può sapere che stavi facendo?

Alice. Beh, dovevo aspettarmelo. In fondo, solo lei può chiamare alle.. otto e trenta del mattino? Di domenica? – è pazza – e lamentarsi anche che ci ho messo tempo per rispondere.

-dormivo, Alice, come farebbe chiunque sano di mente.

-scherzi? Dimentichi che giorno è oggi?

-domenica? E sono le otto e mezzo.

Lei dall’altra parte sbuffa – quante storie. Oggi devi venire a casa mia. Devo assolutamente farti vedere il vestito che ho comprato per uscire con Jasper, la settimana prossima. Sai, festeggiamo un anno! –termina tutta eccitata.

-che bello.. – dico sarcastica. Magari mi avrebbe fatto anche piacere, se non fosse che ho tanto sonno. La domenica mattina è sacra, si dorme, e lei lo sa.

-e mostra un po’ di entusiasmo! Sbrigati a venire, c’è anche Edward a casa.

-perché lo dici come se dovesse importarmi qualcosa?

-ah.. Bella, Bella, Bella.. ma devo proprio dirti tutto?

-cos’è che devi dirmi?

-niente, niente. Ti aspetto.

Non faccio in tempo a replicare, che mi attacca il telefono in faccia. Quella ragazza non cambierà mai, e io purtroppo non riuscirò mai a capirla. Chissà se Jasper ci riesce.. beh, almeno la sopporta, e solo per questo dovrebbero farlo santo.

E comunque non ho capito la sua allusione a Edward. Tanto lo sa che non ci parliamo. Non siamo amici, al massimo possiamo definirci conoscenti. Lui mi evita, più o meno da sempre, anche se non ho mai ben capito il perché. È così e basta. Non che mi aspetti altro da lui. Voglio dire.. non è che abbia una cotta, o chissà cosa..

Busso alla porta, assonnata. Spero proprio che ne valga la pena. Certo, dipende dai punti di vista: sono sicura che il vestito di Alice sia stupendo, ma è proprio per questo che sarebbe inutile. E poi, anche se le dico che fa schifo, lo metterà comunque, e metterà a tacere me con una frase del tipo "tu la moda non la capisci proprio", o qualcosa del genere.

Persa nei miei pensieri, nemmeno mi accorgo che qualcuno ha aperto la porta.

O meglio, non qualcuno, ma Edward. Che mi fissa come si fisserebbe un ritardato.

-Bella? Ci sei?

-ma che.. oh. Certo. Ciao Edward.

-non entri?

-eh? Ah, si.

Edward si scansa e mi lascia passare.

-Se ti serve mia sorella è di sopra.

-grazie.

-di niente.

-beh.. allora ciao.

-ciao.

Restiamo un paio di secondi a fissarci, ma poi mi riscuoto, e lui si allontana verso la cucina.

Salgo le scale, ma a metà mi volto a guardare dietro di me. Edward è appoggiato al bancone della cucina, di spalle, probabilmente per fare colazione.  è così bello. anche di prima mattina, con i capelli tutti scompigliati. Soprattutto di prima mattina, con i capelli tutti scompigliati..

sono di un colore così particolare.. a volte mi viene voglia di accarezzarglieli, per provare sulla mia pelle se sono davvero così morbidi come immagino.

improvvisamente lo vedo voltarsi, probabilmente sentendo il mio sguardo addosso, così mi giro imbarazzata e filo dritta in camera di Alice, cercando di non pensare ai suoi occhi tremendamente dolci. o alle sue labbra, tremendamente invitanti..

ok, probabilmente questo non è ciò che penserebbe una ragazza che non prova una cotta per un altro ragazzo. ma devo sforzarmi di contenere i pensieri, perchè le nostre conversazioni si riducono davvero a quella di poco fa. lui che mi saluta, io che faccio una figura del cavolo, e poi ognuno per i fatto suoi.

non che io abbia mai preso l'iniziativa..

-finalmente! come mai sei tutta rossa?

-non sono affatto rossa!
-davvero? non è che magari hai visto qualcuno di m mia conoscenza.. tipo.. mio fratello?

-no, non ho visto emmett.

cerco di sviare il discorso..

-guarda che parlavo dell'altro mio fratello.

.. ma ovviamente è impossibile. magari, se faccio l'indifferente..

-oh. si, mi pare di averlo visto, prima..

le scappa un risolino - ti pare? scusa, ma chi ti ha aperto la porta?

-che palle che sei! ho incrociato edward, ci siamo salutati e poi sono salita. fine della storia. sei contenta adesso?
-ehi, non ti arrabbiare. io voglio solo farti ammettere che sei innamorata pazza di mio fratello.

ecco, questo è uno di quei momenti in cui, se stessi bevendo qualcosa, la risputerei tutta fuori.

-innamorata pazza? guarda che l'unica pazza, qui, sei tu.

-e dai!! che ti costa ammetterlo?

alzo gli occhi al cielo, spazientita. ripensando a pochi minuti prima, a come mi batteva forte il cuore quando l'ho guardato negli occhi, penso che forse ha ragione. forse provo davvero qualcosa per lui. ma cosa? come posso essere innamorata di qualcuno senza conoscerlo davvero? ho letto molte volte di amore a prima vista.. peccato che nei romanzi sia sempre corrisposto.. ma con qualcuno dovrò pur parlarne, no? in fondo, Alice è la mia migliore amica, e lei l'ha capito addirittura prima di me.

-ok. forse - e sottolineo forse- ho una piccola, minuscola cotta per Edward..

non ero affatto preparata a quella reazione. mi aspettavo un gridolino di gioia, e magari qualche saltello per la stanza, ma non l'urlo disumano che rischia di rompermi un timpano.

-saremo cognate!! lo sapevo lo sapevo!! sarai mia..

non la lascio finire, le tappo subito la bocca. poi le sussurro piano, e molto, molto arrabbiata- ma sei pazza! vuoi che ti senta, per caso?

-scuscia, Bella, adescio puoi togliere..

-oh, si, scusa - poi, di nuovo arrabbiata - non farlo mai più!
-parola di scout!

scuoto la testa. ha una faccia troppo buffa.. e quando mi fa quegli occhioni dolci, al quale non so proprio resistere.. è già perdonata.

-allora, questo vestito?

-ansiosa di cambiare discorso, eh? - ridacchia nervosa.

io la guardo interrogativa.

-beh.. diciamo che quando prima ti ho detto che devo farti vedere il mio vestito, non intendevo proprio quello..

-continua.  sussurro, cercando di impedire alle mie mani di avvicinarsi al suo collo.

-il fatto è che il vestito perfetto non l'ho ancora trovato, quindi adesso andiamo al centro commerciale.. però ti assicuro che quando  lo trovo te lo faccio vedere!

cosa avevo detto prima? che era perdonata? ma parchè alice deve sempre farmi rimangiare le cose?

dai sbrighiamoci, prima andiamo e prima torniamo!

la seguo fuori dalla sua stanza, e faccio per scendere le scale, quando la vedo cambiare traiettoria e dirigersi verso.. la stanza di edward. la seguo imbarazzata, ma vorrei tanto non averlo fatto.

alice, senza troppi problemi, apre la porta della sua camera, e lui è li, in tutto il suo splendore, con solo un asciugamano addosso a coprirlo dai miei occhi. occhi che non possono fare a meno di vagare sul suo corpo nudo, osservando le miriadi di goccioline che scendono dai suoi capelli umidi, percorrono il profilo del viso, del collo, del petto sodo e muscoloso, per arrivare giù, sempre più giù..

distolgo lo sguardo, completamente rossa in volto.

-alice, che cavolo! perchè non impari a..

alice, ignorandolo completamente: - quanto la fai lunga! volevo solo dirti che io e bella usciamo. tra una settimana io e jasper  faremo un anno, e mi serve un vestito. dato che non l'ho ancora trovato, oggi lei mi accompagna e.. comunque.. era tanto per avvertirti, ci vediamo stasera.

-giornata di shopping, eh?

dato che non sento alice rispondere, guardo di nuovo verso di lui, e vedo che ce la con me.

-già.. - deglutisco rumorosamente, sperando che non se ne accorga.

a quel punto mi sorride dolcemente e dice piano - buona fortuna, Bella. - facendomi l'occhiolino.

-si, si, come no. - alice mi trascina via e si chiude la porta alle spalle.

-dico, ma vuoi farmi venire un infarto?

-hihi, piaciuto lo spettacolino?

-va a quel paese.

scendiamo le scale in silenzio. o meglio, alice ridendo a crepapelle, e io..

io ripensando a Edward, come mi sta capitando un po troppo spesso, ultimamente.

il suo sorriso era così dolce, e l'aveva rivolto a me, soltanto a me.

avrei voluto che il tempo si fermasse in quell'attimo, per potermi perdere anche solo un altro istante in quegli occhi tanto magnetici..

è così bello quando sorride, e sapere che era a me che stava sorridendo, anche se per un motivo tanto futile, non poteva che scaldarmi il cuore.

appena arrivata mi ero chiesta se ne valesse la pena, e guardandomi indietro, guardando verso quella casa dove avevamo appena condiviso un momento così speciale, così.. nuovo - perchè edward di certo non mi aveva mai sorriso così- penso che si, ne era valsa davvero la pena.

 

 

ok, ora ditemi voi se questa cosa ha un senso.. no, perchè secondo me non ce l'ha.. penso di aver scritto di peggio, ma comunque non è nemmeno un capolavoro.. inoltre scusate ma non so cosa sia preso al mio word,.. fatto sta che non mi mette le maiuscole automaticamente dopo il punto e io dopo un po mi sono rotta di togliere il bloc maiuscolo.. anche perchè così come minimo avrei postato dopodomani, e non i sembrava il caso..magari domani con calma me lo rileggo e poi lo riposto corretto..

vabbè, comunque.. non ho gran che da dire.. penso che li prossimo capitolo lo posterò la settimana prossima.. fatemi sapere se questo vi è paciuto o no.. baci!!
p.s. (immagino che vi siano mancati, i miei p.s. -.-") ho cominciato un'altra storia, si intitola "
il sole esiste per tutti" grazie a lalayasha per avermi detto come mettere il link!! comunque.. è una wath if, che parte immediatamente dopo la nascita di nessie, solo che jacob, vedendola, non ha nessun imprinting.. tranquille, non la uccide, ma questo basterà a cambiare completamente la storia di jacob, che in qualche modo si intreccerà a quella di leah.. spero d avervi incuriosite, fateci un salto, se vi va..

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Capitolo 14
*** 14 - capitolo extra 3 ***


bene bene, eccomi qui con il terzo extra.. stavolta non ci ho messo molto, no? emh, vabbè, lasciamo stare.. comunque, questo è un capitolo che si colloca dopo l'ultimo capitolo, ma prima dell'epilogo.. praticamente vanno a festeggiare il weekend al mare. ho diviso il cap in due parti (tranquille, la seconda è già scritta e la posterò tra pochi giorni) per tanti motivi: primo perchè sono sadica, secondo perchè sennò veniva troppo lungo, terzo perchè sono molto sadica.. vabbè, ma non vi farò aspettare molto.. cooomunuqe.. che combineranno questi due in vacanza?? hihi, leggete e lo scoprirete! ci vediamo di sotto!!

 

-toc toc.

-vieni.

-sei pronta?

infilo i sandali e annuisco.

-sei sicuro che questo sia l'abbigliamento più adatto?ci sono solo quindici gradi.

-diciassette, in realtà. e comunque dove stiamo andando fa molto più caldo.

annuisco poco convinta - se lo dici tu-

mi avvicino a lui e mi alzo sulle punte per baciarlo.

-andiamo?
-andiamo - dice sorridendo.

 

-davvero Charlie era d'accordo?
-oh, mio padre ti adora.

-stiamo per passare tre notti fuori, da soli. non ci credo che non ha fatto storie.

-ha detto solo che se ti azzardi a farmi qualcosa che non voglio si divertirà a spezzarti le ossa una ad una.

lo vedo deglutire - bene..

ridacchio sotto i baffi. mi volto a guardare verso il finestrino.

il paesaggio sfreccia sotto i miei occhi, ma non capisco proprio dove mi sta portando, e ovviamente se glielo chiedo come risposta otterrei un semplice  "è una sorpresa", tanto valle rinunciare fin da subito.

trascorriamo il viaggio in silenzio ognuno perso nei propri pensieri. Io, almeno, e sono talmente concentrata a pensare a ciò che accadrà in questi giorni, a ciò che potrebbe accadere, che mi accorgo che siamo arrivati solo quando la sua mano si posa sulla mia spalla.

-amore.. ci siamo.

mi risveglio dal mio stato di trance e mi guardo intorno.

-ci sono già stata.. ma dove siamo?

-questa è la casa al mare dei Cullen, è un po più piccola dell'altra, ma è perfetta per passare un po di tempo insieme.

-già.. è perfetta.

-vieni, andiamo a disfare i bagagli - dice prendendomi per mano e trascinandomi nella camera da letto.

Fa per aprire la borsa, ma lo fermo con una mano prima che possa aprire anche la mia.

- ci pensiamo dopo. che ne dici se adesso ci facciamo un bagno?

Alza lo sguardo su di me e mi rivolge un mezzo sorriso - ma non sentivi freddo, prima?

Alzo le spalle - qui fa più caldo. e poi è pur sempre pieno agosto.

-come vuoi - dice guardandomi malizioso.

prima che possa rendermene conto, e sue mani sono sulle mie ginocchia e sulla schiena.

-Ah! Lasciami, lasciami! - urlo ridendo come una pazza. Ma è troppo tardi: Edward, portandomi sulle spalle, mi porta fino in spiaggia. Entra nell'acqua, per un istante sento solo il vuoto attorno a me e l'istante dopo sono sott'acqua.

riemergo dopo qualche secondo e lo trovo accanto a me, piegato a metà dalle risate.

Fingendo una rabbia che non mi appartiene, gli salto sulle spalle - non c'è niente da ridere!

Cerco di spingerlo sott'acqua, ma è troppo alto e troppo forte.

Porta le mani ai miei fianchi e mi allontana da se.

-la smetti di dimenarti?

si scansa e si immerge completamente. Mi gira intorno, e all'inizio non lo vedo più, ma poi lo sento alle mie spalle e mi giro di scatto, con l'intento di picchiarlo per lo spavento che mi ha fatto prendere.

Ma lo schiaffo non lo raggiunge. I nostri visi sono vicini, talmente tanto che sento il suo respiro sulla pelle. ci perdiamo l'uno negli occhi dell'altra, e tutto il resto scompare.

-ehi.

-ehi - sussurro a mia volta.

-sei bellissima.

Arrossisco, e gli rispondo con la prima cosa che mi viene in mente - l'acqua è gelida.

Sorride piano, avvicinando i nostri visi. Il bacio all'inizio è lento, ma diventa sempre più passionale.. un gioco di lingue che non sempre ci concediamo.

le sue mani sono sui miei fianchi, stringendoli possessivamente e le sue dita si infilano sotto il bordo della mia maglietta, diventata ormai come una seconda pelle. Sentendole a contatto con il mio corpo, non riesco a trattenere un gemito, e le mie mani corrono subito ai suoi capelli, per avvicinarlo ancora di più a me. Ma ecco che ad un tratto si scansa.

Lo fa sempre, quando pensa che stiamo per avvicinarci troppo ad un confine tacitamente tracciato da entrambi.

Di solito si allontana imbarazzato, sussurrando qualche scusa per non mettere me in altrettanto imbarazzo.

Ma ora mi da un ultimo bacio sulle labbra, e posa la fronte sulla mia, per poi sussurrare ciò che non mi sarei mai aspettata.

-ti amo, Bella.

Il respiro, prima accelerato, mi si blocca in gola.

Lo allontano qual tanto che basta per guardarlo negli occhi.

Evidentemente la mia espressione deve preoccuparlo, o sono rimasta a fissarlo più a lungo del necessario, perché dopo un po lo sento dire: -Bella? Bella..

ma non gli lascio il tempo di finire la frase. Mi apro in un ampio sorriso e prima che posa aggiungere altro dico :- ti amo anch'io.

Fa un sorriso timido - non devi dirmelo solo perché.. voglio dire, non è necessario.

Scuoto la testa, continuando a sorridere - ma no, stupido. Te lo dico perché è così.

Ora il suo sorriso è palese.

Mi avvicina a se e mi bacia ancora. Poi mi prende per mano e insieme usciamo dall'acqua. Ci sdraiamo sulla spiaggia e rimaniamo a parlare così, stretti l'un l'altra, per minuti o ore, finché non inizia a fare buio.

Rendendoci conto di quanto è tardi, rientriamo in casa e iniziamo a preparare da mangiare.

-vai a farti una doccia, ci penso io qui.

-sei sicura? se vuoi ti lavi prima tu.

- no tranquillo, ci metterei troppo.

-come vuoi - mi da un bacio e sparisce in bagno.

Quando torna è già tutto pronto. mangiamo, e Edward si complimenta per la mia buona cucina.

Quando finiamo di cenare, so che non posso più rimandare, e così mi arrendo alla doccia.

Non che non voglia lavarmi, anzi non vedo l'ora di togliermi la salsedine di dosso. Più che altro, ho paura del dopo, quando dovrò vestirmi.

Perché dopo la chiacchierata di pochi giorni fa con Alice so cosa troverò nel mio zaino, motivo per cui prima ho impedito a Edward di aprirlo.

Mi chiudo in bagno e do una sbirciata. Con un gemito di frustrazione, decido che non permetterò mai più ad Alice di prepararmi i bagagli.

Guardo meglio, tanto per sicurezza, ma ovviamente Alice, in quanto a tenuta da notte, ha messo solo lingerie, una più provocante dell'altra.

 

ok, emh.. da dove iniziare? prima di tutto, chi di vuoi vuole fare il bagno al mare con edward, per poi eleggerlo mr maglietta bagnata? nella storia non l'ho scritto, ma nella mia testa aveva solo una canottiera bianca, e dato che "purtroppo" non s è spogliato prima di immergersi, gli si vede praticamente tutto, ed era molto sexy.. tanto per chiarire le cose, eh.. cooomunque, passando a cose serie, qual'è la chiacchierata che bella e alice hanno fatto prima che lei partisse? e bella, cosa farà con tutte quelle lingerie? tenterà di sedurre il povero edward? hihi, lo scoprirete nella prossima puntata (che posto veramente presto, solo perchè vi voglio bene.. -.-") vabbè.. baciiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! e a presto!!

p.s. vi ricordo la storia su Jake e Leah, il sole esiste per tutti, se siete interessate fateci un salto!!
p.p.s. ( che non c'entra niente con la storia) vi pare giusto che abbiano rimandato di due settimane l'uscita di water for elephants?? oddio, non vedo l'ora di vederlooooooo!! rob sei troppo bellooooooooooooooooo!!! vabbè.. ormai vi considero la mia valvola di sfogo, ma voi non fate ci troppo caso.. baciiiiiiii (e adesso me ne vado sul serio)

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Capitolo 15
*** 15 - capitolo extra 4 ***


ciao a tutte!! ecco la seconda parte del capitolo (che tra l'altro non mi convince per niente..)

ho paura di aver descritto una bella un po troppo ooc rispetto alla sua esperienza nella mia storia..  l'avrò corretto non so quante volte questa settimana, questa è la versione finale, speri piaccia almeno a voi..

 

-Bella? che ti prende? mi ascolti o parlo da sola?

-eh?

alice di fronte a me sbuffa - lascia stare. , tanto oggi non ci sei con la testa.

sospiro, dandole ragione.

ne vuoi parlare?

mi mordo un labbro, guardandomi intorno imbarazzata.

-è una cosa un po..  delicata.

-di che si tratta?

mi arrendo con un sospiro - il fatto è che .. io e Edward.. non abbiamo ancora.. beh, sai che intendo.

-oh. Edward ti fa pressioni?

-no, no! non è questo. cioè, si è questo.. ho paura che, dopo ciò che è successo, lui non mi voglia da quel punto di vista.. che stia con me solo per pietà.

alice mi guarda sbalordita - lo pensi davvero? bella, edward è completamente innamorato di te, come puoi dire così?

-io.. lo so, ma.. non so perché.. non capisco.

-Bella, Edward si comporta così con te perché ti rispetta, così come rispetta i tuoi tempi. è disposto ad aspettare che tu sia pronta.

-ma io sono pronta! - sbotto all'improvviso.

Alice spalanca gli occhi, colpita dalla mia veemenza.

-all'inizio avevo paura, ma ora inizio a rendermi conto che in realtà non c'è un bel niente da aver paura. perché so che è Edward che mi ama, e che non mi farà male. non può farmi male, lui..

-però..?

-però.. e se davvero non vuole fare l'amore con me? iniziano davvero a non bastarmi più i nostri baci - sussurro a mezza voce - voglio di più.. voglio lui.. completamente. è sbagliato?

-certo che non è sbagliato!  bella, è assolutamente normale ciò che provi.

mi apro in un timido sorriso - davvero?

il suo, di sorriso, è a trentadue denti  -tra pochi giorni andrete in vacanza insieme.. puoi approfittarne, se davvero ti senti pronta.

annuisco velocemente - ma si, si. solo.. non so cosa devo fare..

fa l'occhiolino - lascia fare a me..

ecco. adesso che mi trovo di fronte alla borsa, con l'asciugamano avvolto intorno al corpo, dopo avere fatto una  doccia che avrebbe dovuto calmarmi, mi pento di aver lasciato fare a lei.

la doccia bollente non è servito a niente, mi ha solo ricordato ciò che ho appena vissuto con Edward, e ha fatto aumentare la tensione.

sento dei passi fuori dalla porta. Edward deve essersi messo a letto, e probabilmente si sta chiedendo che fine ho fatto.

al solo pensiero di Edward sdraiato sul letto, il cuore parte a mille.

ma poi mi tornano in mente le sue parole, il suo "ti amo" , e mi ricordo che è vero ciò che ho detto ad Alice, che io non ho niente  di cui aver paura. Perché il suo sentimento è sincero, e anche il mo, lui è quello giusto e questa è l'occasione perfetta. per la prima volta, nella mia testa non si forma nessun "però".

sicura di me, tiro fuori un baby-doll, e noto un biglietto che prima non avevo visto.

Fossi in te sceglierei quello blu. Buon divertimento!

Alice. con un sorriso afferro quello blu e lo indosso.

apro la porta e scorgo il suo profilo sul letto.

-ce l'hai fatta. iniziavo a ..

la voce gli si blocca in gola non appena mi vede.

i suoi occhi vagano sul mio corpo seminudo, soffermandosi sulle gambe e sul petto. tende le braccia incrociate sul petto e nel suo sguardo scorgo un lampo di.. desiderio?

solo a pensare che Edward possa desiderarmi fisicamente, desiderare il mio corpo, un crampo dolce e fastidioso al tempo stesso, e ancora poco familiare, si dirada dal basso ventre.

forte di questo, mi avvicino al letto con passo suadente - o almeno spero - e gattonando mi porto a cavalcioni sul suo corpo.

si schiarisce Ia gola e deglutisce rumorosamente - Be.. Bella.. che.. che stai facendo.. - dice prima che io possa interromperlo con un bacio

-shh - sussurro sulla sua bocca.

tra un bacio e l'altro gli chiedo: ti piaccio.. vestita .. così?

-..vestita?

sorrido sul suo collo.

-Bella.. non.. ti prego, io.. posso aspettare, davvero, ma tu.. mi rendi tutto molto difficile - dice con respiro accelerato.

smetto con la mia tortura, e mi metto all'altezza del suo viso.

-Edward, sono io che non posso più aspettare.

le sue pupille si dilatano, e quando provo a infilare le mani sotto la sua maglia, mi allontana da se e mi mette seduto.

io, ancora seduta su di lui, lo guardo confusa.

.che vuoi dire?

-voglio dire che.. voglio fare l'amore con te.  - abbasso lo sguardo, a disagio.

tutta la sicurezza accumulata prima inizia a svanire, e io mi trovo come un'idiota senza sapere cosa fare - ma se non vuoi.. non importa. Però dimmelo subito, così la smetto di rendermi ridicola - non so cosa mi prenda, ma all'improvviso voglio solo scappare. come sempre, del resto. mi trovo di fronte ad un problema e invece di affrontarlo lo evito. solo che sta volta, a quanto pare, il problema sono io.

così mi trovo a tentare di liberarmi dalla sua presa ferrea, che mi blocca contro di lui, per fuggire ancora una volta da me stesa.

con una mano mi prende il viso, scaccia una lacrima solitaria e mi costringe a guardarlo negli occhi.

sussulto di fronte alla sua espressione adirata e al tempo stesso carica di desiderio.

-pensi che non ti voglia? pensi che non voglia fare l'amore con te, sentirmi una cosa sola con te? avrei potuto insistere in questi mesi, ma non l'ho fatto.. ho aspettato che ti sentissi pronta, che non lo facessi solo perché pensavi fosse un mio bisogno.

-ma io sono pronta! Edward, all'inizio ero terrorizzata, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, ma a un certo punto ho iniziato a volere che accadesse. non te ne ho mai parlato perché temevo che tu non mi volessi, dopo ciò che ho subito, e che mi lasciassi.. scusa.

-davvero lo hai pensato? - dice triste.

annuisco lievemente.

.mi dispiace, adesso so che le mie paure erano stupide e.. - non finisco la frase. Edward mi stringe a se, cullandomi dolcemente, e sussurrando qualcosa all'orecchio - non dubitare mai più di me, Bella, o di quello che provo per te. qualunque cosa senti.. potrai parlarmene, davvero, ma ti prego.. io non so proprio cosa farei senza di te.

-te lo prometto.

provo a liberarmi dal suo abbraccio, ma le sue braccia mi stringono ancora di più attorno al suo corpo.

-davvero vuoi fare l'amore con me?

annuisco. si avvicina a me e inizia a darmi baci leggeri sul collo, baci che diventano sempre più insistenti.

mi accarezza i fianchi, mentre con le labbra si sposta fino al bordo del mio pigiama striminzito. Posa una mano sulle mie natiche e le stringe un po, prima di invertire le posizioni e portarsi sopra di me.

agendo d'istinto, provo di nuovo a sfilargli la maglietta,e stavolta non mi respinge.

porta le mani sul bordo del mio pigiama, e io inarco la schiena, per permettergli di sfilarmelo, rimanendo così solo in intimo di fronte a lui.

per istanti interminabili lascia vagare lo sguardo sul mio corpo ormai quasi completamente nudo, ed è proprio così che mi sento, nuda. ma poi posa lo sguardo sul mio, e quando sussurra un flebile ti amo  quella sensazione scompare: questo momento è giusto, così perfetto, che non posso non credere alle sue parole.

mi sfila anche le mutandine, e io faccio lo stesso con i suoi boxer. porta il viso all'altezza del mio e sussurra un ultimo - sei sicura?

-sono sicura. - gli rispondo, con una convinzione che sospende perfino me.

mi bacia le labbra, apre un po le mie gamba e in un istante è in me.

all'improvviso tutto scompare. non esiste più il mio passato tormentato, ne il dolore provato dopo la notte che mi ha rovinato la vita.

in realtà, nelle nostre spinte, nelle nostre gambe intrecciate, nel mio nome sussurrato piano, non c'è niente che non va.

la mia vita non è più tanto infelice quanto fino a poco tempo fa. anzi, nella felicità che provo adesso nell'essere una cosa sola, nel piacere che mi provoca il suo corpo nel mio, non riesco nemmeno a concepire l'idea che posso aver provato tanto dolore in passato. so che questa non- infelicità non durerà, che ci saranno altri "momenti no" nella mia vita. così come so che posso affrontarli, con Edward. Ma anche senza di Edward.

Grazie a lui ho imparato a camminare sulle mie gambe e questo, almeno questo, durerà per sempre.

 

allora? che ne pensate? bella è stata troppo intraprendente? boh, secondo me si, ma non sono riuscita a fare la scena diversamente.. vabbè.. non ho gran che da dire, vi lascio, magari mi lasciate una piccola recensione, per farmi sapere cosa ne pensate, ok? baciii!!

p.s.(ci mancava..) non ho idee particolari per il prossimo extra, voi? volete leggere qualcosa in particolare? o lasciate che dia sfogo alla mia fantasia? e vi conviene di no, o ci sarà da preoccuparsi.. una mezza idea già ce l'ho.. vi anticipo solo che sarà un altro pov edward, ma non ne sono sicura.. fatemi sapere se volete qualche momento in particolare.. baciiiiiiii!!!

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Capitolo 16
*** 16 - capitolo extra 5 ***


ma salveee! in ritardo come al solito, eccomi con un nuovo aggiornamento.. come promesso, dal punto di vista di Edward. per non rischiare il linciaggio, non vi dirò che questo capitolo non mi piace, anche acosto di mentire.. ok, scherzo, mi convince abbastanza, ma immagino che sono una pessima critica di me stessa, quindi a voi l'ardua sentenza.. comunque, volevo dedicare il capitolo a lalayasha, visto che è stata lei a chiedermi di scrivere la prima volta dal punto di vista di edward (ebbene si, il capitolo è un unione dei due precedenti, solo dal punto di vista del nostro sexy vampiro..) e perchè con le sue parole meravigliose mi sprona sempre a dare il meglio di me. grazie, tesoro, non sai quanto mi sei stata d'aiuto.

 

La vedo guardare fuori dal finestrino. È tanto assorta che non si accorge che la sto fissando, o altrimenti mi sgriderebbe perché non presto attenzione alla strada.

 in realtà, credo che sia perché il mio sguardo la mette a disagio. Crede davvero di non essere una bella ragazza, e si imbarazza se le faccio un complimento. Non si rende conto che invece è stupenda. Una donna bellissima a cui è capitata una cosa orribile.

Sinceramente,  non so se la sto davvero aiutando come le avevo promesso. Lei dice che anche solo la sua presenza è salutare. Io faccio quello che posso. La distraggo quando sento che ne ha bisogno, e la ascolto quando vuole parlare. Per fortuna, per questo c'è anche alice. Le ho promesso anche che non avrei spaccato la faccia a nessuno, ma anche solo pensare al modo in cui quel vile l'ha presa mi sento ribollire di rabbia.

Quando mi fermo di fronte la villa lei non accenna a muoversi, così la chiamo e andiamo a portare i bagagli dentro.

Faccio per aprire le nostre borse, ma lei mi blocca con una mano.

-ci pensiamo dopo.. Che dici se adesso ci facciamo un bagno?

Alzo lo sguardo su di lei - ma non sentivi freddo prima? - le chiedo con un mezzo sorriso.

Fa spallucce - qui fa caldo. E poi, è pur sempre pieno agosto.

-come vuoi - mi viene un'idea un po' pazza, e spero non ce l'abbia troppo con me, dopo.

La prendo in braccio e la porto in spiaggia, sotto il suono della sua risata e dei suoi insulti. Sembra felice, e non posso non esserlo anch'io.

Decido di osare di più, e la butto in acqua. Scoppio a ridere spensieratamente, e la mia risata si fa ancora più fragorosa quando riemerge, e si butta sopra di me, per cercare di buttarmi come ho fatto con lei.

Porto le mani ai suoi fianchi, per allontanarla, rima che la vicinanza dei nostri corpi provochi qualche.. Effetto collaterale. Mi immergo completamente e le giro intorno, cercando di distrarmi dalla piacevole sensazione del calore del suo corpo contro il mio..

Si gira di scatto, con la mano a mezz'aria, sicuramente per darmi uno schiaffo. Schiaffo che si tramuta in carezza, non appena i nostri occhi si incatenano.

-ehi - sussurro sorridendo.

-ehi..

-sei bellissima.

Ovviamente arrossisce.

-l'acqua è gelida - dice, per smorzare il suo imbarazzo.

Sorrido, avvicinando i nostri visi. La bacio. La bacio come poche volte mi concedo di fare. Temo sempre di offenderla in qualche modo, di ferirla.. Ma lei non sembra mai mostrarsi infastidita dai nostri contatti fisici, e spesso è lei a reclamarli. La sento gemere, e anch'io non riesco a trattenermi.

La amo, la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo,e so che lo sa anche se non gliel'ho mai detto. Mi chiedo perché non l'ho mai fatto.. Decido quindi di rimediare.

Interrompo il nostro bacio e poggio la fronte sulla sua. Mi perdo nei suoi occhi cioccolato.

-ti amo, bella.

La sento smettere di respirare. Guardandola negli occhi, non riesco a decifrare la sua espressione, ma il suo silenzio mi lascia interdetto. E se avessi detto qualcosa di sbagliato? Se lei non si aspettasse questo? Se non fosse pronta, se..

-bella? Bella, io..

Ma non mi lascia il tempo di finire la frase.

-ti amo anch'io.

Il mio sollievo è immenso, ma non è ancora abbastanza.

-non devi dirmelo solo perché.. Voglio dire, non è necessario.

Scuote la testa sorridendo - ma no, stupido. Te lo dico perché è così.

Il mio sorriso si allarga. Non riesco davvero a contenere la felicità del momento. Mi ha detto che mi ama. Lei mi ama. Non faccio che ripetermi mentre la bacio di nuovo, per poi uscire dall'acqua e sdraiarci sulla sabbia.

Solo quando il sole inizia a tramontare ci rendiamo davvero conto di quant'è tardi, così rientriamo e, mentre lei prepara da mangiare, io vado a farmi una doccia.

Passando accanto alla sua borsa, mi torna in mente il suo atteggiamento evasivo prima. Chissà che le è preso. Ma non voglio invadere la sua privacy, anche se sono davvero curioso di sapere, e torno in cucina. dopo aver mangiato, bella si rinchiude in bagno trascinando con se lo zaino con il cambio, e io mi sdraio sul letto in attesa.

Dopo un po' si apre la porta.

-ce l'hai fatta, iniziavo a.. - inizio la frase scherzosamente, ma non riesco a finirla.

La voce mi si blocca, e rimango con la bocca semiaperta a fissarla. A fissare il suo corpo, quasi completamente nudo. Il mio sguardo oscilla sulle sue gambe scoperte, e sul suo petto messo in risalto dal babydoll. Non riesco a credere ai miei occhi. Dov'è finita la mia dolce e pudica fidanzata? E dove sono i suoi pigiamoni larghi e comodi? Cerco di convincermi che non è la realtà, che questo è soltanto un sogno, e d'altronde non sarebbe neanche la prima volta che provo a immaginarmela nuda, ma le emozioni che provo in questo momento non possono essere un sogno a provocarle.

Si avvicina al letto e lentamente si porta a cavalcioni sul mio corpo. Io sono immobilizzato, non voglio che capisca dai miei gesti quanto sono eccitato, anche se in questa situazione sarebbe difficile non esserlo.

-Be..Bella.. Che stai.. Facendo..

Mi interrompe con un bacio.

-ssh- sussurra sulla mia bocca.

Tra un bacio e l'altro mi dice: - ti piaccio.. Vestita.. Così?

-..vestita?- dico, cercando di mettere sarcasmo nella mia voce.

La sento sorridere sul mio collo.

-bella, non.. Ti prego, posso aspettare, davvero, ma tu.. Mi rendi tutto molto.. Difficile..

Smette con la sua tortura, e si mette all'altezza del mio viso.

Edward, sono io che non posso aspettare.

Cosa? Sono confuso, e quando prova a sfilarmi la maglietta, la fermo, contro la mia volontà. Vorrei tanto cedere alle sue carezze, ai suoi baci, ma non posso.. Devo assicurami di non aver capito male, di non aver frainteso le sue intenzioni..+

-che vuoi dire?

-voglio dire che.. Voglio fare l'amore. Con te - mi si blocca il respiro. Allora è vero! Spero che non si accorga di quanto io voglia fare l'amore con lei, sarebbe imbarazzante.. Ma all'improvviso, abbassa lo sguardo, e inizia a parlare a raffica, dicendo cose senza senso - ma se non vuoi.. Non importa. Però dimmelo subito, così la smetto di rendermi ridicola.

Ascolto le sue parole assurde. Crede davvero che non la voglia da quel punto di vista? Le dico che se non ho mai insistito, era perché volevo rispettare i suoi tempi, e aspettare che fosse pronta.

-ma io sono pronta! - dice con veemenza -  edward, all'inizio ero terrorizzata, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, ma a un certo punto ho iniziato a volere che accadesse. Non te ne ho mai parlato perché temevo che tu non mi volessi, dopo ciò che ho subito, e che mi lasciassi.. Scusa. -  dice, seriamente mortificata.

Le sue parole mi feriscono. -davvero hai pensato che potessi lasciarti? - che pensiero assurdo.

-mi dispiace, adesso so che le mie paure erano stupide e.. - non le faccio finire la frase. La stringo forte a me e la cullo dolcemente, sussurrandole qualcosa all'orecchio - non dubitare mai più di me, bella, o dell'amore che provo per te. Qualunque cosa senti, potrai parlarmene, ma ti prego.. Io non so proprio cosa farei senza di te.

-te lo prometto.

Dopo un po' prova a liberarsi della mia presa, ma non glielo permetto.

-davvero vuoi fare l'amore con me? - chiedo, per avere un ulteriore sicurezza.

Lei annuisce. Ormai convinto che è qualcosa che vogliamo entrambi, inizio a darle piccoli baci sul collo. Baci che si fanno sempre più insistenti.. Prova di nuovo a sfilarmi la maglia, e questa volta la lascio fare. Non c'è nulla che possa impedirmi di fermarla, ora. Nessuna scusa. Ci spogliamo lentamente, gustandoci ogni secondo di questo momento meraviglioso. La guardo, nuda e bellissima sotto di me, e mi rendo cono che in realtà le mie fantasie non avevano affatto reso giustizia al suo corpo meraviglioso.

Quanto entro in lei, piano, mille emozioni mi pervadono, e so che prova lo stesso anche lei.

Anche se prima d'ora ho avuto altre ragazze, è come se questa fosse la prima volta che faccio l'amore con una ragazza. Perché è chiaro che ciò che ho provato prima non era minimamente paragonabile a quello che provo in questo momento, perdendomi nel corpo di bella. Certo, con le altre ragazze era stato solo sesso. Questo non è sesso. I miei fratelli mi hanno a volte parlato di questa sottile differenza, ma non sono mai riuscita a comprenderla fino in fondo, perché non mi è mai capitato.

Ma ora che sono con Bella.. Capisco esattamente ciò che volevano dire.

 

 

allora.. premetto che non sono un maschio ( -.-") e quindi non so cosa passa per il loro cervellino, specialmente in situazioni del genere, ma pensando ai miei compagni di classe (che forse non sono un ottimo esempio, visto che sono solo due, uno si scandalizza a sentir parlare di certe cose e l'altro non consce argomento che non riguardi il sesso..) è venuto fuori questo coso qui.. vabbè, non ho tempo di rispondere alle recensioni, lo farò quanto prima.. comunque volevo informarvi che questo è il penultimo capitolo extra.. dopo ce ne sarà slo un altro e poi penso proprio che mi dedicherò ad altro, a meno ce non mi venga qualche illuminazione per scrivere ancora di questo due.. baci e alla prossima!!

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Capitolo 17
*** 17 - capitolo extra 6 ***


salve a tutte!! oh my god, questo è l'ultimo.. non potete capire che tristezza.. vabbè,vi lascio al capitolo, le lacrime le risparmio per dopo..

 

 

-Sta sera usciamo - perché mi suona come un'affermazione, e non come una domanda?

-non si usa più dire ciao?

-ciao - sorrido appena - allora, ti va?
-posso dire di no?

-no.

Sospiro - edward.. Tra due giorni ho l'esame..

-e andrà benissimo - dice risoluto. Non ha intenzione di arrendersi.

-è tutta la settimana che stai sui libri, mi sento trascurato.

Scoppio a ridere - è che è molto importante, questo qui. Ma poi ti assicuro che sarò tutta per te.

-io ti voglio tutta per me stasera.

-ma..

-passo a prenderti alle sette.

-Edward, io..

-ti amo.

Riaggancia senza darmi tempo di replicare. Ti amo anch'io, sussurro al telefono muto.

Guardo l'ora. Le sei. Ho appena un'ora per farmi una doccia, asciugare i capelli, e rendermi quanto meno presentabile.

Faccio un grugnito, prima di correre in bagno.

Dopo tutto, quest'uscita mi farà bene. Negli ultimi giorni mi sono dedicata davvero troppo allo studio, e mi sta scoppiando la testa, oltre al fatto che mi manca da morire. Certo, avrebbe potuto avvertire un po' prima. Da un po' ho iniziato a curare molto di più il mio aspetto; edward sembra apprezzare, e comunque non lo faccio solo per piacere di più a lui - visto che a quanto pare gli piaccio anche con il "pigiamone della nonna", come lo definisce alice - ma per stare bene con me stessa. E sto bene.

-Bella! - mi arrivano alle orecchie le grida di Charlie, dal piano di sotto. È già qui? Mi affretto, per non farlo aspettare troppo.

-un attimo!

Evidentemente, la mia concezione di un attimo  e la sua, divergono un po', e forse ha anche ragione, visto che l'ho fatto aspettare per più di un quarto d'ora.

-era ora - dice sarcastico.

Gli faccio una linguaccia.

-bene ragazzi, potete andare. Mi raccomando - dice infine, rivolgendosi solo a Edward. Lui annuisce serio. Dal modo in cui si guardano, sembra che si stiano scambiando chissà quale pensiero, che però al momento mi sfugge.

La mano di Edward che si posa sul mio fianco mi distrae. Salutiamo mio padre e andiamo fuori.

-beh, direi che ne è valsa la pena, di aspettare - dice, lontano dalle orecchie indiscrete di mio padre. Poi, sorridendomi, chiede: - non mi saluti?

Sorrido anch'io, facendo avvicinare i nostri visi e incontrare le nostre bocche, ma solo per pochi istanti. Mi allontano di scatto - se vado male agli esami ti riterrò diretto responsabile, lo sai?

Ride piano - sari perfetta, come sempre. E comunque, a fine serata non te ne pentirai. Spero - aggiunge con tono improvvisamente insicuro.

-lo guardo curiosa - ma che vuoi dire? Guarda che scherzavo..

Sospira, scuotendo la testa - andiamo, va.

 

Il ristorante che ha prenotato Edward è bellissimo. Da quel che ho capito, ha richiesto un tavolo per due sul terrazzo, specificando che saremmo dovuti essere soli. L'atmosfera è perfetta, ci sono anche i petali di rosa e le candele sul tavolo, una brezza leggera e il cielo limpido e pieno di stelle, come nel più romantico dei film.

Edward è relativamente silenzioso. Scambiamo chiacchiere, ma è chiaro che con la testa sta da un'altra parte, espero che entro la fine della serata mi dica dove.

A un certo punto si alza, mi prende per mano e mi porta davanti la ringhiera.

-che stai facendo?- chiedo, divertita e imbarazzata, quando mi stringe da dietro e mi sussurra all'orecchio:

- ti piacciono i fuochi d'artificio?

Rido, e poi rispondo, accorgendomi solo dopo della serietà nella sua domanda.

-li adoro, mi hanno sempre affascinata, sempre, ma non capisco..

-shh.. - sussurra ancora.

Scuoto la testa e stupidamente mi metto a pensare a Titanic, e a tutte le volte che ho pianto vedendolo con lui, che lo guarda solo per far piacere a me.

Dopo qualche istante sento uno strano sibilo, quasi come..

-fuochi d'artificio?

Sorride, e sento il suo respiro sul mio collo, prima che vi posi un bacio.

Nello stesso istante, mille luci si propagano nel cielo, a formare la scritta Ti amo, Bella.

Lui mi sussurra le stesse dolci parole, e solo quando la scritta scompare del tutto e il cielo torna ad essere illuminato dalle sole stelle, ho la forza di voltarmi verso di lui.

-tu.. Tu hai..

- si? - sorride divertito, vedendo i miei occhi lucidi.

-Edward..

-volevo solo che lo sapesse tutto il mondo.

Faccio un respiro profondo, per poi sorridere - che avresti fatto se non fossi venuta? Avresti solo sprecato un sacco di soldi, e lo avrebbe saputo tutto il mondo tranne me, che mi ami.

-ho tutta la vita per ripetertelo in continuazione. E comunque saresti venuta: so esser molto persuasivo.

-tu sei tutto matto - gli dico buttandogli le braccia intorno al collo.

-dicevi sul serio? - chiedo dopo un po'.

-cosa?

-mi amerai per tutta la vita, davvero?

-certo che si. Qui, l'unica incognita sei tu - dice sciogliendo l'abbraccio.

-cosa..?

Il cuore inizia a battere forte, le mani sudano un po', e non riesco a fermare il tremore delle ginocchia, quando lo vedo inginocchiarsi di fronte a me e tirare fuori dai pantaloni una scatolina.

-oggi, esattamente quattro anni fa, la mia vita è cambiata. Mi sei entrata dentro, e il mio cuore non è intenzionato a farti uscire. Credo che non ringrazierò mai abbastanza il professore per averci assegnato quello stupido compito, o Shakespeare per aver scritto Romeo e Giulietta, ma.. Credo che sarebbe successo comunque. Ci saremmo incontrati comunque, in un modo o nell'altro.. Il destino ha scelto di farci iniziare con questa strada, ora io ti chiedo, Isabella Swan, vuoi continuare su questa strada con me, per sempre?

Annuisco, incapace di proferire parola.

Sorride- mi vuoi sposare, davvero?

-si! Si, Edward, si!

Dico con voce strozzata, mentre mi mette l'anello, e io mi metto alla sua altezza per baciarlo.

-ti amo - sussurro quando ci stacchiamo, entrambi senza fiato.

-ti amo anche io, Bella. Per sempre.

 

-ecco, sei perfetta.

-davvero? - dico guardandomi allo specchio - non sembro nemmeno io. Hai ragione, sono perfetta.

La vedo alzare gli occhi al cielo - si che sei tu. Senza tutta quella materia prima, pensi che ne sarebbe uscito questo capolavoro?

Faccio spallucce - andiamo.

Ma lei mi blocca per un braccio - sai una cosa? Mi sbagliavo. Sei quasi perfetta. Ti va di dirmi che cos'hai?

-non ho niente che non va.

-davvero? - incrocia le braccia sul petto.

-no - sospiro - il fatto è che.. Beh..

-si? - mi sprona.

-e se..?

-ah, no! - non mi lascia il tempo di finire - qualunque cosa tu stavi per dire, non dirla. Stai per sposare un uomo fantastico, che ti ama da impazzire, e che tu ricambi in un modo che non capita spesso di vedere in giro. Qualunque sia il problema che hai in questo momento, lo affronterai con lui. Perché lui ci sarà sempre, per sempre.

Annuisco, rincuorata dalle sue parole.

Mi volto verso Charlie, che si era allontanato per lasciarmi la mia privacy. Mi prende a braccetto e insieme ci incamminiamo verso l'entrata della chiesa.

-Alice ha ragione - dice con un filo di imbarazzo -  quel ragazzo ti ama davvero molto. Sono sicura che saprà renderti felice.

-già lo fa.

-mi raccomando, Bella, conta fino a cinque e poi parti dopo di me, ok? E non fare quella faccia, sei cadaverica. Immagino che a Edward non farà molto piacere se sta notte la passerai a dormire perché sei stremata dal matrimonio.

Arrossisco di botto. Dire quelle cose davanti a Charlie? È pazza!

-ecco, adesso sei davvero perfetta.

Sorrido. Alice va e dopo cinque secondi partiamo anche io e papà. Percorriamo la navata, e sono sicura che le decorazioni sono tutte meravigliosi e che gli invitati sorridendo mi fissano da quando sono comparsa, ma in questo momento non mi importa.

Vedo solo Edward.

I nostri occhi si incatenano, e non esiste nient'altro che lui.

Non riesco davvero a credere di avere avuto qualche dubbio, di aver pensato di non meritarlo, di non essere abbastanza per lui.

Lo amo, e lui ama me. Tanto mi basta.

Charlie porta la mia mano sulla sua e, con un'ultima raccomandazione - te l'affido, i raccomando . Si allontana.

Non seguo affatto la cerimonia, tutta la mia attenzione è concentrata su di lui. E anche Edward, non fa altro che fissarmi.

Solo quando il prete pronuncia la fatidica domanda, ci risvegliamo dall'incantesimo.

-si - dice Edward, sicuro di se.

-si - sussurro a mia volta, con la voce rotta dall'emozione.

E quando Edward mi bacia, non prima di avermi detto ti amo, capisco di essere entrata in un altro, di incantesimo.

Sembra quasi una favola, in cui il principe azzurro salva la principessa, per poi sposarla e vivere con lei, per sempre felici e contenti.

Ma questa non era una favola. Era la realtà, ed era meglio di qualunque altro sogno.

 

 

allora, capitolo abbastanza puccioso, eh? vabbè, spero davvero che vi sia piaciuto.. stranamente non ho molto da dire, a perte che vorrei davvero ringraziarvi una per una, chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate, chi ha commentato tutti i capitoli e chi solo qualcuno, e i lettori silenziosi.

grazie inoltre a mia cugina (che comunque non penso lo leggerà mai u.ù) perchè gliel'avevo promesso e perchè se non mi avesse spiegato come funziona l' html sarei ancora a cercare di capire come postare un capitolo..

grazie a lalayasha, di nuovo, per tutto il supporto che mi ha dato fino ad ora e per le linciate virtuali.. ne ho avuto bisogno, soprattutto delle linciate XD

spero davvero di avervi trasmesso qualcosa, con questa storia, alemeno un po delle emozioni che ho provato io nello scriverla.. se volete lasciarmi un commento, come al solito,l è graditissimo e mi fareste un sacco felice.. vorrei dirvi baci e al prossimo capitolo, ma purtroppo non ce ne saranno più.. quindi, baci.. e basta..

p.s. (ovviamente non poteva mancare, non all'ultimo capitolo!!!) qualcuno mi aveva chiesto se per "dedicarmi ad altro" intendevo ad un'altra storia, ebbene si, anche se questa è finita, non vi libererete di me! vi lascio il link la storia si chiama incancellabile.. è una edxbella anche questa, parla di loro due che si incontrano in alaska quando lei ha dodici anni, diventano amici e dopo un po si innamorano.. ma alice ha una visione e edward è costretto a lasciarla per il suo bene, e quando si rincontrano, bella lo ama ancora, ed è anche disposta a perdonarlo, ma c'è qualcosa ( o qualcuno) che le impedisce di pensare solo a se stessa e ai suoi sentimenti.. se vi ho incuriosite.. mi farebbe davvero piacere vedervi anche li.. baci, sta volta è davvero tutto..

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