The Big Three; story of a american, an' english and a russian`

di Allied Forces
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Non sto giocando ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. Dopotutto io sono l'eroe! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. What the fuck are you saying? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. SPUTA-IL-POLITOED! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Non sto giocando ***


 

The Big Three~

The Story of a American, an' English and a Russian.

 

Capitolo 1 ~ Non sto giocando

 
 

Camminava, veloce e sicura. Ogni passo era lungo e veloce. Non che la ragazza avesse fretta; al contrario, v'era troppa calma in quella noiosa giornata del 30 aprile 2012, troppa. Eppure, la quattordicenne procedeva, veloce.
« Ti stai allenando? » chiedevano i passanti per strada che la incontravano. Lei non rispondeva, soffocava le parole che le uscivano dalla bocca con degli sbuffi. Perchè, perchè? Ogni anno si ritrovava annoiata, senza nulla da fare. E dire che poteva iscriversi ad un centro estivo, o andare al mare: nulla di questo. Tutti la prendevano per pazza, nessuno sembrava crederle.
Era considerata, anche a scuola, la ragazza più strana. Presa molte volte in giro, così tante che nessuno si sforzava di ricordarle. Avevano provato di tutto con lei: da rompergli qualche ossicino a buttarla dalla finestra. Lei aveva reagito anche piuttosto male, ma si lasciava alle spalle quei brutti scherzi. A scuola, non c'era nessuno che la conosceva benissimo, poichè la snobbavano e la trattavano da schifo. La vita, per quella quattordicenne americana, non era tutta rose e fiori.
E continuava a camminare. Passi continui, vagava senza una meta precisa; come se fosse ipnotizzata da qualcuno. O qualcosa.
Era una cosa continua, finchè non venne distratta da un suono metallico proveniente dalla sua tasca.
Bip Bip.
L'americana prese dalla tasca del giubbotto blu scuro il fedele Samsung GT-S3650 Corby, per notare l'ennesima chiamata da parte di uno sconosciuto. Lo stalker. Lo stalker che da mesi la perseguitava.
Non rispose. Si mise a correre a perdifiato, girando nei vicoli bui, fermandosi in uno di quei vicoli sporchi. Sì.
Era al sicuro. O almeno lo credeva.
« Non ti serve fuggire. »
Si voltò, senza paura. L "esile" figura di una dodicenne con il collo avvolto da una sciarpa era dietro di lei. Immobile, aspettando.
« E adesso che vuoi? »
« Sono semplicemente io. »
Il viso scuro della stalker si fece molto più chiaro. Si intravedevano gli occhi viola sfuggenti, quel sorriso da psicopatica.
« Beh? » fece la stalker. L'altra non rispose, si limitò ad uno sbuffo.
« Sempre a giocare alla stalker, eh? »
« Io non sto giocando. »
Un altro sbuffo. La quattordicenne si avvicinò alla ragazzina scompigliandole i capelli. Questa, per tutta risposta, le diede uno schiaffo.
« È meglio che la finisci con questi giochetti, Mary. »
Mary sorrise, rispondendo compiaciuta:
« Beh, in effetti è vero. Conosco così bene le tue mosse che potrei scriverci un libro, sai Ken~? »
« ... »
Questo lato della vita di Ken è il più piacevole. Al di fuori della scuola, conosceva infatti molte altre persone, quali Marya Braginski. Era una dodicenne italo-russa, con la mania dello stalking e di minacciare di morte le persone non proprio "gentilissime".
Cosa aveva imparato Kenneth Kendra da Marya?
Oh, non molto, moltissimo: a cominciare dal fatto che se stavi simpatico a Mary ti perseguita, se gli stavi antipatico sei un uomo morto. Poi, v'era la passione di Marya per i rubinetti, che adorava tirare in testa ai suoi compagni o chi gli capitava. E tra questi rientrava anche la sfortunata quattordicenne.
Ma non v'era solo la dodicenne, no.
« Mary, e Sary? »
« Ha detto che mi raggiungerà. »
« Le hai detto di restare a casa? »
« Non mi conveniva. »
Sary Kirkland: un'incazzosa inglesina che può insultarti da mattina a sera; ed è meglio tenersi a distanza quando è incavolata così.
  
  
  
  
Spazietto deprimente~

Macciao tizi arrandom(?) Eccomi con una nuova storia, attesissima(?) da tutti i prafi pampini (Seeeh ._. nd-Tutti).
Ordunque. Perchè sono tornata a tartassarvi i maroni con una nuova storiella?
Beh... al tempo della Seconda Guerra Mondiale, la Russia, l'America e l'Inghilterra erano chiamati 'I Tre Grandi'... e nel 2011 ci sono le 'Le Tre Idiote'.
Quindi ho voluto fare una fiction su Mary, Ken e me.
Spero vi sia piaciuto il 1° capitolo »ω«

 

La depressa arrandom.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. Dopotutto io sono l'eroe! ***


 

The Big Three~

The Story of a American, an' English and a Russian.

 

Capitolo 2 ~ Dopotutto io sono l'eroe!

 

 

« Sei sicura di essere tutta a posto? » domandò la quattordicenne. Fissava Mary con occhi di fuoco. Non aveva detto a Sary di stare a casa. Era un grave errore. Se quella ragazzina non fosse stata così terrificante sarebbe stata anche disposta a picchiarla. Sary aveva tutti i difetti del mondo: incazzosa, precisina, "principessina" e altre cose. Aveva anche molti pregi, come quelli di essere coraggiosa, dolce oppure spietata. Era la più piccola del gruppo, spesso depressa o lasciata in disparte da alcuni suoi compagni. Ovviamente – questione di orgoglio – non faceva notare questo ai suoi "amici", era sempre scattante e sicura. Nessuno avrebbe mai immaginato Sary Kirkland depressa. Solo poche persone conobbero questo suo lato. Nemmeno sua madre seppe mai della notizia, neanche suo padre. Nessuno a casa sembrava interessato ai problemi delle undicenne, così lei aveva imparato a cavarsela da sola – anche se qualcosina sbagliava ancora. Da quando nella sua vita erano entrate Marya e Kenneth Kendra – per lei "Mary" e "Kenny" – si divertiva in mondo e guai ad annoiarsi. Per questo se scopriva Kenny annoiarsi, la sua ira funesta si scatenava. Peggio di tutti.
« Beh – sospirò Mary voltandosi verso la luce che proveniva dalla strada – Sarà qui a momenti. Meglio che inizi a scappare. »
« Nh. Sary non mi fa paura. È solo un po'... allegra, diciamo. »
« ... Quante ne spari, Ken? È ovvio che Sary ti fa paura quando si arrabbia! Ti faccio paura persino io che ti seguo abitualmente! E poi Sary non è allegra. È incazzosa. » Mary sbuffò. Quanto era stupidina quell'americana, pensava sempre. Era davvero impossibile da capire, le sue mosse o le sue frasi erano sempre imprevedibili.
« E allora? Anche se fosse la più incazzosa delle incazzose non avrei paura. Dopotutto io sono l'eroe! »
Il solito grido 'alla Ken'. È l'unica al mondo a dire frasi così strampalate.
« Ooh, vedo che vi state divertendo! » una vocina piuttosto acuta arrivò da dietro le spalle dell'americana, che sobbalzò.
« O-oh, ciao Sary... come va? »
« Mh, complessivamente bene... che state facendo~? »
« Parlando, non si capiva? » fece sarcastica – ma sempre sorridendo – Mary. Ken si voltò verso l'undicenne. Non aveva proprio l'aspetto di una undicenne, a giudicare dai suoi 167 cm contro i 162 della Tennyson. Vada come vada, nessuno poteva competere con Mary: 175 cm a dodici anni, e poi, chissà quanto sarebbe diventata alta. Forse 1 metro e 80? Ah, questo non lo può sapere nessuno.
« Beh, e di che parlavate? » fece l'inglese sospettosa squadrando Kenneth Kendra.
« Boh, della scuola, mi sono completamente rotta. » sbuffò questa, ed era vero. Cosa c'è di bello ad andare a scuola? Assolutamente nulla. Soprattutto con dei compagni come quelli di Ken che la trattano da schifo.
« Mh, in effetti anche io mi sono rotta le palle. » concordò Sary, anche se i suoi compagni non le facevano nè caldo nè freddo. O meglio, agli occhi delgi altri era così, anche se ci soffriva se una sua amica sparlava di lei, così la insultava fino a morte – il suo passatempo preferito.
« ... Beh, io non vedo l'ora~ » sospirò la russa, mostrando un sorriso sadico. A scuola lei era temuta da tutti per la sua violenza, ma qualche amico riusciva a farselo.
« Dunque... avete già in mente qualcosa per le vacanze? » l'argomento scuola fu scartato e si passò a quello delle vacanze.
« Mh, nulla di interessante. - borbottò Ken – Credo che mi annoierò. »
« E in quel caso arriverò io a pestarti. » fece gioviale Sary.
« ... Ma non era Mary quella che ricorreva alla violenza? » ridacchiò l'americana.
« Se non la smetti di fare certe battute ti tiro un rubinetto in testa, da. » Mostrò il rubinetto con aria assassina. Marya sapeva essere davvero minacciosa anche in poche parole. Ma Kenneth Kendra non era il tipo che fa vedere di aver paura. Infatti non esitò a rispondere con una risata:
« E tu intendi anche farmi paura? »
Sdeng.
   
   
  

Spazietto deprimente~

Macciao ragassuolih! Eccomi con un nuovo, attesissimo capitolo di 'The Big Three'!
Dunque, qui ho immaginato come potevamo essere altre io, Ken e Mary il 30 aprile 2012 XD
Ken è una nana 8D { ovviamente scherzo u.u }
Vabbè... commentate genteh e__e

 

La depressa arrandom.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. What the fuck are you saying? ***


 

The Big Three~

The Story of a American, an' English and a Russian.

 

Capitolo 3 ~ What the fuck are you saying?

 

 

Ken era messa davvero male. Decisamente. Subito dopo la rubinettata da parte di Mary aveva ricevuto un calcio sulle ginocchia da parte di Sary, aveva un mal di pancia pazzesco e si massaggiava la testa dolorante.
« Mi hai fatto male, sai? » imprecò guardando Mary furibonda.
« Era la mia intenzione, ameriscema~ » come ogni litigio che si rispetti non poteva mancare quel fottuto nomignolo, già.
« E tu Sary? Perchè m'hai colpito? » Forse parlare ad un muro sarebbe stato meglio; Sary prese dalla tasca il suo immancabile e sacerrimo cellulare – di nuova generazione – e spulciò tra l'agenda.
« Che stai facendo? » domandò gentilmente Mary, sporgendosi a fissare lo schermo. L'inglese tirò via di scatto.
« Controllavo se la farmacia era aperta. Muoviamoci. » rispose sbrigativa, mentre Ken era alquanto confusa – come darle torto?
« Mi vuoi portare in farmacia? »
« Solo per toglierti dalle palle. » fece acida. Okay, era decisamente meglio stare zitti. Mary prese Ken sulle spalle, visto che camminava a stento.
« Cosa...? Mary, sei impazzita? » domandò sorpresa la quattordicenne. In casi normali Marya Braginski l'avrebbe lasciata lì a morire, data la simpatia reciproca.
« Se non stai zitta ti ficco un rubinetto nel sedere. » e lì iniziava a diventare alquanto cattiva il che non era un buon segno. Sì, forse se restava zitta non sarebbe successo nulla.
Dopo innumerevoli cadute, le nostre `eroine´ riuscirono ad arrivare alla beneamata farmacia. Che gioia! Mary scaricò letteralmente per terra Ken, che si rialzò dolorante. Sempre a lei. Sary entrò decisa nella farmacia, trascinandosi dietro una Mary con la schiena a pezzi ed una Ken mezza morta.
« Bene Ken, fatti dare 'ste fottute pastiglie o quel cavolo che è. » fece Sary, decisamente in versione dittatrice. Eh sì, Ken dovette obbedire.
-Mh, ma da quando in qua le più piccole danno ordini alle più grandi?- Pensò quasi terrorizzata Ken, mentre si dirigeva dai medici. Finalmente le tre erano separate, niente risse nè litigi. La pace più totale. Sary guardò l'orologio. Le quattro e un quarto. Con tutta la calma possibile, liquidò la russa con un semplice "Devo fare i compiti". Appena tentò di uscire si scontrò con la classica figa della scuola. Bionda, occhi azzurro cielo, alta quasi quanto Marya Braginski. Circa la stessa età di Ken.
« Ooh, Sary, Mary, come butta? » disse quasi ridendo, o forse... quasi nitrendo? Sara Kirkland spalancò gli occhi. Scrutò per bene la ragazza, mentre Mary si faceva avanti.
« ...Anita Colangeli, vero? » disse cupa la russa, fissandola con occhi di fuoco.
« Brutta troia. » Sary non resistì e le tirò i capelli, finchè non gridò, quasi. Poi? Gli mollò una sonora sberla. Sciaf.
Anita Colangeli era la ex–migliore amica di Mary, si erano conosciute ad una gita. Quando Mary conobbe Ken, Sary ed altre due ragazze iniziarono i guai. Anita era depressa. Finiva per offendere tutte, veniva sempre perdonata. Fino... ad un tragico giorno di fine settembre, quando decise di andarsene definitivamente, lasciando alle altre messaggini pieni di insulti. Da quel giorno venne soprannominata Ano. Scoprirono molto, di lei; per esempio che si era fidanzata per ben dieci volte, – puttana – che andava in giro a fare brutta pubblicità delle sue cinque ex amiche.
Insomma, proprio una persona di cui non fidarsi. Era scomparsa per due anni, e si era fatta rivedere all'improvviso. Come puoi pensare che ti perdonino, puttana?
« Beh, non siete felici di vedermi? » rise. Una risata che di felice non aveva nulla.
« Dimmi te, come possiamo essere felici, bitch? » domandò Sara, decisamente incazzata, nel vero senso della parola. Cioè, avrebbe potuto incenerire un gattino o la sua migliore amica.
« Ti fai risentire solo ora, Ano? » fece Mary acida. Acida ma sempre calma. Con che tipo di forza ci riusciva?
« A-ano? E chi cazzo sarebbe? »
« Tu, mi pare ovvio. » rispose la sua ex migliore amica, si stava incazzando pure lei. Anita non era da meno, però. Sopraggiunse anche Ken.
« Vai a farti fottere, mocciosa del cazzo! » gridò, mentre tutti si giravano a guardarla. Si voltò verso Ken. « Siete due stronze, Sary e Mary! Non capite un cavolo! Ken... tu mi capisci, vero? »
« WHAT THE FUCK ARE YOU SAYING? »

 

 

 

 

 

 

Spazietto deprimente~

Essì, sono ritornata con una nuova schifezza fanfiction – o meglio, con un nuovo capitolo.

È comparso un nuovo personaggio, vero? Beh, questa persona esiste veramente. Ed era davvero depressa, se ne andò, poi scomprimmo che copiava le icon, stava con tantissimi ragazzi eccetera eccetera. Insomma, non è molto diversa da come la descrivo giàgià. Poi... il capitolo l'ho dovuto rifare, s'era perso ;___; *pesta quel bastardo di OpenOffice. By the way, spero che anche questo schifo vi sia piaciuto

 

La depressa arrandom.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. SPUTA-IL-POLITOED! ***


 

The Big Three~

The Story of a American, an' English and a Russian.

 
Capitolo 4 ~ SPUTA-IL-POLITOED!

 

 

In quell'istante sembrò quasi che Anita Colangeli stesse per strozzare Kenneth Kendra. Sembrò appunto, poichè al posto di buttarsi sopra l'ex-amica e ucciderla di botte, rispose quasi nitrendo:
« Gentile davvero, eh Ken? O dovrei dire, Kenny? » usò il soprannome che usava sempre Sary, sapendo che ciò poteva mandare in bestia l'inglese. Anita era forse masochista?
« Non abbocco, idiota. » rispose la Kirkland, anche se era incavolata nera: Anita cercava di prenderla in giro?
« Perchè dovresti abboccare? Ho solo chiamato la cara Ken Kenny, non mi pare che abbia il copyright quel soprannome. » rise, pensando di essere... "ironica".
« Volevi fare la battuta? Beh, non ci sei riuscita, cara. » la liquidò Mary veloce. Strattonò le due amiche, facendo segno di andare, o le cose – per Anita, ovvio – si sarebbero messe molto male.
Marya Braginski non sapeva dove voleva andare; voleva soltanto fuggire da quella persona maledettamente irritante. Con questo pensiero trascinò le due ragazze
per mezza città, correndo, sbuffando. Cercando di trattenere possibili
istinti omicidi. Cercava di rimanere calma, come al solito. Al contrario di Sary.

L'inglese solitamente si incazzava subito, poi si calmava, e – da calma – si incazzava ancora di più, passando agli insulti e alle minacce di morte. La finezza, in quei momenti, l'aveva decisamente abbandonata – non che fosse più fine nella vita normale.
Ken invece? Oh, lei era la... "falsa" del gruppo, quella che non si intrometteva in nulla, faceva l'amica, cercava informazioni e poi sputtanava le persone che la credevano amica. Anche se qualche volta si rifiutava di fare la lecchina, gli faceva troppo schifo. Forse faceva schifo perfino alla regina delle lecchine.
Arrivate nello stesso vicolo buio dove Ken era stata pestata a sangue dalle sue colleghe, Mary si lasciò cadere a terra. Era stufa, di correre sempre per la città, di aver incontrato di nuovo Anita. Ma si vedeva chiaramente che non c'era solo quello. Chi se ne accorse per prima? Difficile a dirlo. Sary e Ken si scambiarono uno sguardo e tornarono a fissare la russa che cercava di scrivere qualcosa sul cellulare.
« Mary, che succede? » chiese Ken, guardando l'amica fissa negli occhi. Era preoccupata per qualcosa. O per qualcuno?
« A parte il fatto che vi ho trascinate per tutta la città e che quella troia di Anita è ricomparsa? No, sto decisamente bene, grazie! » era irritata, ciò voleva significare solo una cosa: c'era qualcosa che non andava. Ma non si trattava di Anita, della scuola, o di chissacchè.
Quando Mary era irritata, si trattava il più delle volte di lecchinaggio.
« Di chi si tratta questa volta, Mary? Che gruppo? Che persona? Chi lecca? Chi non dice ciò che pensa solo per essere notato da una persona 'importante'? SPUTA-IL-POLITOED! » classiche domande alla Sara Kirkland. La russa non potè fare a meno che mettersi a ridere, come faceva sempre.
« Sary, stavolta hai un po' esagerato. » tentò di spiegare Ken, pronta a ricevere una mazzata in testa. L'amica ribattè:
« Ehi, io non ho esagerato! Perchè non provi tu a fare le domande, americana? » Ken rimase lì per lì un po' offesa, poi si voltò verso Mary e sospirò:
« Bene, Marya Braginski, dimmi che cavolo succede questa volta. » poche parole, decise, senza balbettamenti alla Lucia, Kenneth Kendra Tennyson aveva fatto molto più effetto di Sara Kirkland, bisognava ammetterlo. Tanto che Marya Braginski rispose.
« Beh, si tratta di lecchinaggio, come ben saprete è una cosa che non sopporto. Per ora potrei anche sopportare, terrò la situazione sotto controllo. » fece sicura, mentre Ken guardava Sary con aria vittoriosa.
« Visto? A me ha detto qualcosa! Fai proprio pena, Kirk. » "Kirk". I soprannomi di Ken venivano sempre con il cognome, e, dato che all'inglese non piaceva che si storpiasse il suo "meraviglioso" cognome, per poco non s'infuriò.
« Storpia ancora il mio cognome e stasera ballerò sulla tua tomba. » ovviamente, a Ken non glienò fregò nulla e restarono per una buona mezz'ora a litigare. Mary? Pensierosa.
- Un giorno dirò a tutti cos'avete combinato, vedremo se vi crederanno ancora, quei bastardi lecchini. - e, pensato ciò, con piani malvagi ben impressi in mente, lasciò il vicolo senza disturbare le due amiche. Dopotutto, non voleva coinvolgerle.

 

 

 

 

 

 

 

Spazietto deprimente~
Looool, dopo mesi e mesi eccomi tornataaaaa! Finalmente Mary non mi torturerà perchè non ho finito di scrivere la fic! :D
UHMvabbè, la fiction ha come protagonista Mary-chan. E la cattiva inziale(Anita) è uscita di scena, ma forse (che sfiga) ritornerà a massacrarci i maroni D:
Una domanda: chi saranno mai i cattivi del prossimo 'lecchinaggio'? Ogni riferimento ad un forum di Majokko NON è puramente casuale!
Adesso vi saluto che fortuna!

 

La depressa arrandom.

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