Karaoke Night

di Elysion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. Libertà Vigilata ***
Capitolo 2: *** 1. Just the way you are ***



Capitolo 1
*** Prologo. Libertà Vigilata ***


Jane si vestì con calma, allacciò la camicia e la sistemò nei pantaloni grigi che gli erano stati restituiti, indossò il gilet e lentamente chiuse i bottoncini, sollevò il colletto della camicia e lo stropicciò con le dita, odiava che lo avessero inamidato. Arrotolò le maniche della camicia fin sotto il gomito e si sedette per allacciare le scarpe di cuoio, si guardò per qualche momento le punte dei piedi e si passò le mani sul volto.

Quegli ultimi mesi erano probabilmente stati i più faticosi della sua vita e allo stesso tempo i più rilassanti, a lui non interessava essere rinchiuso e avrebbe accettato qualsiasi condanna fintanto che aveva ottenuto la sua vendetta, ma non sopportava di vedere le persone che lo avevano aiutato ad raggiungerla soffrire così tanto.
Ogni volta che vedeva Lisbon per un'udienza la trovava sempre più stanca, quando i loro occhi si incontravano, un lampo di rabbia passava in quei pozzi verdi per poi essere sostituita da una profonda frustrazione.
Rigsby era quello che lo sosteneva di più in aula, rivolgendogli grossi sorrisi, ma quando l'accusa faceva suonare gli avvenimenti di quel pomeriggio come le azioni di uno psicopatico dal sangue gelido, a stento si tratteneva dal mollare un pugno al procuratore.
Cho lo passava a trovare spesso in carcere, ma non si faceva vedere in tribunale, dalla prima volta che si erano visti dopo la morte di Red John gli aveva reso chiaro che in alcun modo approvava le sue azioni e dunque aveva deciso di evitare l'argomento finchè il processo non si fosse concluso.
Infine, Van Pelt, la vera identità di O'Laughlin era stata un colpo duro per lei e così nei primi mesi solo una volta era venuta a trovarlo con il resto della squadra, per poi farsi rivedere solo all'udienza finale, la realtà era che non le interessavano più di tanto le azioni di Jane, ma il suo cuore puro non poteva non dispiacersi per un amico lontano.

Eppure c'era stata un cosa che l'aveva ferito di più in assoluto, che a tratti lo aveva fatto pentire del suo comportamento, l'assenza di Teresa.

Lisbon era passata a trovarlo una volta sola, con tutti gli altri, poi aveva accumulato scuse su scuse, arrivando a non farsi sentire per diverse settimane fino al giorno del verdetto.
Quella mattina in aula lui l'aveva cercata tra il pubblico speranzosa, i loro sguardi si erano incrociati e l'uomo si era aperto in un sorriso fiducioso sperando di mandar via la tensione che le affaticava i lineamenti, lei si era illuminata solo un istante prima di volgere gli occhi al giudice appena arrivato.
La giuria era stata clemente, assolvendolo dall'accusa di omicidio premeditato, il giudice lo era stato altrettanto, riducendo la pena a 3 anni di libertà vigilata, sfruttando ogni attenuante.
Jane era, infatti, al servizio del CBI al momento dell'omicidio, la vittima era armata e inoltre i servizi resi dall'uomo alla comunità tramite la collaborazione con le forze dell'ordine non potevano essere ignorati. Quando il verdetto fu dichiarato e l'udienza tolta tutta la squadra del CBI gli andò incontro festante, Rigbsy quasi lo mandò a terra con una pacca sulla schiena “Che ti dicevo? Non ti avrebbero mai tenuto dentro!”, Cho pur sorridendo felice della notizia gli fece segno che l'avrebbe tenuto d'occhio, Van Pelt lo abbracciò con slancio e gli sussurrò all'orecchio “Grazie di non avermi fatto sposare un folle!”. Jane sorrise e rispose a tutte le battute dei colleghi ma i suoi occhi rimasero fissi su Teresa che lo guardava a sua volta, tra il sollevato, il colpevole e l'arrabbiato.
Quando, infine, Grace si scansò lei si fece avanti, lo guardò un attimo ancora e gli tirò un pugno “Mi avevi promesso che non l'avresti fatto!” Patrick si portò le mani al volto e, nonostante gli occhi umidi per il dolore, le chiese scusa e sfoderò uno dei suoi sorrisi assassini, uno di quelli che la costringevano a perdonarlo ogni volta. Lisbon agitò la mano e scosse il capo, ormai rassegnata “Ti passiamo a prendere più tardi, abbiamo una “pizza da caso chiuso” in sospeso”.

Con delicatezza si toccò il naso, gli aveva fatto davvero un bel lavoro pur non rompendoglielo, immaginò che quello fosse il minimo per ciò che lui aveva fatto a lei.
Finalmente si decise ad alzarsi e a dare un'occhiata agli ultimi effetti personali rimasti nella pila: la giacca che indossava quel giorno, con la tasca bucata dai proiettili, non l'avrebbe messa neanche morto ormai.
Il vecchio e affidabile telefono nero, se lo fece scivolare in tasca senza pensarci.
A quel punto la vide scintillare sul tavolo. La sua fede. La fissò per qualche secondo, con la mente ripercorse il suo matrimonio, la nascita della sua bambina, tutti i loro momenti felici, fino alla fine.
Allungò la mano per prenderla, se la girò tra le dita, lesse piano l'iscrizione interna “Angela 20-4-1997...” la strinse per un istante nel proprio pugno e infine la fece scivolare nella tasca del gilet, ormai era tutto concluso, tutta quella solitudine lo aveva convinto che era il momento di darsi una nuova possibilità.


E Teresa gli era mancata così tanto.


Quando lo scortarono fuori i suoi amici erano tutti là, Lisbon nel suo SUV grande e grosso, Rigsby, Van Pelt e Cho nella berlina dell'asiatico.
“Avanti Jane!” lo incitò Wayne facendo segno verso l'auto del capo prima di continuare col suo vocione da gigante buono “Abbiamo deciso che per un caso del genere una pizza è troppo poco, ci vuole una signora sbronza! Forza sali in macchina!”.
Patrick, scuotendo il capo divertito, si arrampicò nel fuoristrada e sorrise alla piccola donna al suo fianco, lei rispose al sorriso poi lo guardò preoccupata “Scusa, ti ho colpito troppo forte!” lui, con un altro sorriso da seduttore le rispose “Tranquilla, hai colpito giusto” lei scosse la testa ridendo e seguì Cho mettendo in moto.

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Note dell'autrice:

Allora, è più di un anno che non pubblico ma l'incontro con questa stupenda serie TV mi ha ridato l'ispirazione :D recensite mi raccomando!!! Dal prossimo capitolo iniziano le song-fic! La prima sarà “Just the way you are” chi vi viene in mente dei nostri eroi :) ?


Un grazie speciale alla mia beta Faust_Lee_Gahan che si sorbisce tutte le mie fic da sempre XD

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Capitolo 2
*** 1. Just the way you are ***


Entriamo in un locale a metà strada tra le case di Lisbon e Cho dopo aver mollato le macchine, mentre gli altri ci precedono io prendo di sfuggita la mano a Grace, lei mi sorride radiosa ma si scansa in fretta. Negli occhi le leggo la preoccupazione di essere scoperti, di nuovo.

Dopo quel giorno fatidico per lei le cose sono state difficili.
Come fai a spiegare ai tuoi che hai ucciso il tuo promesso in una sparatoria perchè era il braccio destro di uno spietato serial killer?

Per più di una settimana non si è presentata al lavoro, a un tratto sono andato in panico e ho ignorato Cho che continuava a ripetermi quanto tutto ciò fosse normale.
Mi sono presentato sulla sua porta, lei è venuta ad aprirmi in pigiama, i capelli legati in uno chignon scomposto, e quando mi ha visto ha iniziato a piangere. Ogni sua lacrima si rivelava una pugnalata dritta al cuore, più lei piangeva e più diventavo consapevole di non essere riuscito a proteggerla.

Sapevo, lo sapevo con ogni singola fibra del mio essere, che quell'uomo non era sincero, sapevo che l'avrebbe ferita. Eppure non ero stato capace di difenderla da lui.

Quella sera la feci stendere, la coprii con attenzione e poi l'abbracciai attraverso le coperte, la tenni stretta a me finchè i singhiozzi non si tramutarono nel respiro lento e profondo del sonno.
Rimasi con lei tutta la notte, sveglio al suo fianco, fino a che poco prima dell'alba aprì gli occhi e le lacrime erano sparite.
Mi sorrise e con quel sorriso mi illuminò la giornata “Grazie...” le sfiorai la fronte con le labbra “Sai che per te farei qualsiasi cosa...” la guardai per qualche istante, indeciso, mentre il mio amore per lei tornava a ruggire più forte nel mio petto.
Ma mi alzai, agitai una mano verso di lei e mi diressi verso la porta “Ci vediamo in ufficio, Grace”.
Non volevo che uno di noi facesse qualcosa di cui pentirsi, non volevo approfittare della sua fragilità, non volevo che la nostra storia si fondasse sulle emozioni di una serata difficile.

Quella mattina Grace era tornata a lavoro, un'espressione serena sul viso, determinata a riconquistare la propria normalità.

Entrambi per qualche tempo avevamo lasciato che le cose si sistemassero, che la situazione diventasse meno dolorosa per tutti, con Jane in galera e il processo in corso.
La svolta c'era stata qualche settimana fa, Cho e il capo erano già andati via e lei mi bloccò sulla porta del bullpen “Grazie Wayne, per tutto quello che hai fatto, per tutto il tempo che hai aspettato...” ricordo come fosse ora il cuore che mi martellava nel petto minacciando di saltarmi fuori dalla bocca, guardavo le sue labbra formare quelle parole e i suoi occhi cercare conferme nel mio viso “Spero di non averti fatto aspettare troppo...”.
Restai impalato, incapace di assaporare il momento che avevo tanto atteso, finchè la vidi abbassare lo sguardo, delusa “Se sei andato oltre...” io le prendo una mano con la mia e la porto alle labbra delicatamente “No, non potrei mai smettere di amarti, Grace” il suo sguardo si illuminò e il suo magnifico sorriso la rese ancora più bella “Anche io ti amo, Wayne... non avrei dovuto lasciarti” quelle parole mi riempono il petto di gioia pura e le mie labbra si posano gentili ma appassionate sulle sue e la sento rispondere al bacio con entusiasmo.

Insieme decidemmo di tenere la cosa per noi, almeno fin quando non si fosse saputo qualcosa di concreto sul destino di Jane. Ora che la notizia migliore che potessimo avere per il nostro consulente è arrivata, è il nostro momento e questa volta il lavoro non sarà d'intralcio per la nostra felicità, faremo qualsiasi cosa sia necessaria pur di stare insieme.

Ridendo e scherzando ordiniamo il primo giro di tequila, io e Grace siamo seduti vicini da un lato del tavolo, Jane è a capo tavola e Cho e il capo sono di fronte a noi, prendo la mano della donna che amo sotto il tavolo e guardandola con un sorriso poggio le nostre dita intrecciate sul tavolo.
Vedo che gli occhi del capo si spostano su di noi in un secondo “Van Pelt, Rigsby... sta succedendo quello che penso stia succedendo?” io e Grace ridiamo un po' e prima che uno di noi risponda Jane interviene in nostra difesa “Oh avanti, Lisbon! Lascia stare i piccioncini per una sera! Stasera festeggiamo la libertà, sbaglio?” ha quel sorriso per il quale il capo ogni volta si scioglie, anche se cerca di non farcelo notare, e anche stavolta l'incantesimo funziona “Okay, okay... in fondo, siete tanto carini insieme!”.

Gli shot di tequila ci vengono serviti da un cameriere ispanico dal fisico scolpito e dagli occhi languidi che indugiano un po' troppo sulla MIA Grace, istintivamente le avvolgo le spalle con il braccio e il fusto si dilegua.
Tutti rivolgiamo lo sguardo su Jane, che alza il bicchiere verso il centro del tavolo “Il caso è chiuso, ragazzi, alla salute” detto questo butta giù il liquido trasparente in un sol colpo e noi tutti lo imitiamo. Uno scambio di sguardi basta a convincere Cho a far segno al cameriere di portare la bottiglia intera.
Sorridiamo tutti e il capo si gira verso Kimball, dicendogli qualcosa a voce troppo bassa per superare la musica, ma quello che mi insospettisce è lo sguardo di Jane, un mezzo sorriso sulla faccia e gli occhi puntati sul capo, mi giro di colpo verso Grace e lei sta guardando la stessa cosa, poi insieme puntiamo gli occhi sulla mano che Jane tiene sul tavolo, la sinistra, la fascetta d'oro è scomparsa.
Entrambi ridiamo sotto i baffi, sono secoli che tra me e Cho va avanti la scommessa sul quando quei due si sarebbero decisi per una sana relazione tra adulti. Guardandola ancora le bacio dolcemente le labbra e sento il suo odore avvolgermi, tutto il resto diventa rumore di sottofondo mentre le nostre lingue giocano a rincorrersi per qualche secondo, prima che il capo mi allunghi un calcio sotto il tavolo “Prendetevi una stanza, voi due!” esclama ridendo, le guance già più colorite per l'alcol.
Ridiamo tutti insieme, poi distrattamente poso gli occhi sul palco davanti a noi, uno schermo tv manda la scritta “Karaoke Night”, un pensiero mi passa per il cervello e decido di assecondarlo. Mi alzo e passo dietro la sedia di Grace. Sono convinto che sia una follia, ma devo farlo, stasera è quella giusta.
Mi avvicino al dj e gli indico una base, poi salgo sul palco mentre Jane e Cho battono le mani e ululano non appena mi individuano “Buonasera...” sento le mani particolarmente sudate “Vorrei dedicare questa canzone alla mia ragazza... Grace...” ora tutto il locale applaude e avverto il bisogno di un altro shottino, faccio un respiro profondo e aggiungo “Sei la luce della mia vita” infine faccio segno al dj e la musica parte.

Oh, her eyes, her eyes make the stars look like they're not shinin'
Her hair, her hair falls perfectly without her tryin'
She's so beautiful
And I tell her everyday

Il dj dalla sua postazione sposta un fascio di luce su Grace e mentre seguo la musica vedo che mi fissa con le mani sulla bocca. Ma quello che sto cantando è la pura verità. Lei è talmente stupenda, guardandomi può illuminare l'intera mia giornata. L'odore dei suoi capelli, che sanno di menta e limone. La sensazione di quei capelli tra le dita quando la sera glieli accarezzo e lei si addormenta con il viso sepolto nella mia spalla, come una bambina. Non smetterò mai di ripeterle quanto è bella.

Yeah, I know, I know when I compliment her, she won't believe me
And it's so, it's so sad to think that she don't see what I see
But every time she asks me do I look okay?
I say


Le sue guance sono diventate rosse quanto i suoi capelli, ogni volta che guardandola negli occhi le dico quanto sia magnifica, leggo quel sorrisetto compiaciuto ma non convinto fino in fondo e vorrei che quando mi chiede come sta, potesse guardarsi con i miei occhi.

When I see your face
There's not a thing that I would change
'Cause you're amazing
Just the way you are

Quanto sei bella amore mio, quando scherzi con Jane, quando ridi con il capo, quando cerchi di convincere Cho a cambiare espressione. Quando sei te.

And when you smile
The whole world stops and stares for awhile
'Cause girl, you're amazing
Just the way you are

Passerei la mia vita a guardare il tuo sorriso, che ogni volta mi mozza il fiato. Sei troppo per me.

Her lips, her lips, I could kiss them all day if she'd let me
Her laugh her laugh, she hates but I think it's so sexy
She's so beautiful
And I tell her everyday

Se potessi ti bacerei sul serio tutto il giorno, le tue labbra sono talmente morbide e il sapore dolce che mi invade quando le nostre lingue si incontrano è speciale. E quanto amo quel tuo modo di ridere, quel modo che mi fa dimenticare tutte la stanchezza di una giornata intera. Come posso smettere di ripeterti quanto sei speciale?

Oh, you know, you know, you know I'd never ask you to change
If perfect's what you're searching for, then just stay the same
So don't even bother asking if you look okay
You know I'll say

Non potrei mai chiederti di cambiare, perchè sei perfetta così come sei, voglio che continui a fidarti delle persone, che continui a fare così bene il tuo lavoro, che continui a addormentarti tra le mie braccia la sera. Non voglio cambiare niente di te.

When I see your face
There's not a thing that I would change
'Cause you're amazing
Just the way you are


And when you smile
The whole world stops and stares for awhile
'Cause girl, you're amazing
Just the way you are

The way you are
The way you are
Girl, you're amazing
Just the way you are

Sei perfetta così come sei, amore mio.

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Note  dell'autrice

Allora, salve! Grazie delle recensioni, siete carinissime *-* fatemi sapere cosa ve ne pare di Rigsby canterino :P mi raccomando!

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