Things Will Never Be The Same?

di nickslips_
(/viewuser.php?uid=122003)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** School Starts, again. ***
Capitolo 2: *** Sorry Jake! ***
Capitolo 3: *** Strange Incident ***
Capitolo 4: *** Pic-nik at Central Park ***
Capitolo 5: *** Something Wrong ***
Capitolo 6: *** Save ***
Capitolo 7: *** Shopping with You ***
Capitolo 8: *** Afternoon with Jake ***
Capitolo 9: *** It's Cool Hang out with You ***
Capitolo 10: *** Travelling ***
Capitolo 11: *** It's Winter, Babe. ***
Capitolo 12: *** Nothing is Alright ***
Capitolo 13: *** The Solution ***
Capitolo 14: *** I.LOVE.YOU ***
Capitolo 15: *** Joe, would you come to the party with me? ***
Capitolo 16: *** Party Time ***
Capitolo 17: *** It's a Song? ***
Capitolo 18: *** Dream? ***
Capitolo 19: *** Sweet. ***
Capitolo 20: *** Fundraising ***
Capitolo 21: *** A Perfect Christmas ***
Capitolo 22: *** What Happen? ***
Capitolo 23: *** It's Time to Get Old ***
Capitolo 24: *** Happy B-Day ***
Capitolo 25: *** A Surprise... Or Maybe Two. ***
Capitolo 26: *** "I'm Dr. Dean" ***
Capitolo 27: *** Out of Here. ***
Capitolo 28: *** You Could Try. ***
Capitolo 29: *** Only Girls. ***
Capitolo 30: *** Show Time! ***
Capitolo 31: *** I'll Miss You. ***



Capitolo 1
*** School Starts, again. ***


“Buongiorno sono le 6.30 del mattino e splende il sole qui a New York. Oggi per molti ragazzi è il primo giorno di scuola, quindi vi diamo la carica con questa canzone, buon ascolto”
-Bea sveglia!-dice mia mamma.
Con la faccia ancora sul cuscino le rispondo:
-Arrivo!-mi tolgo le coperte di dosso e vado in bagno: mi lavo i denti, mi pettino, poi torno in camera e apro l’armadio “Lo sapevo, dovevo pensare ieri sera a cosa mi sarei messa” prendo un paio di jeans, una canottiera e una camicia a quadri, mi vesto e metto le ballerine.
-Buongiorno- dico scesa in cucina.
-Buongiorno, eccoti la colazione- prendo la mia tazza e mi siedo al tavolo.
-Ah mi porta Nick a scuola oggi- dico.
-Bene, altrimenti te la facevi a piedi, nessuno ti poteva portare-
-Ah bene, grazie- finisco il latte velocemente, metto la tazza nel lavandino e torno in camera per mettermi un po’ di mascara.
Prendo la borsa, ovviamente dentro c’è tutt’altro che materiale per la scuola, e scendo di nuovo in cucina; sento un clacson suonare, è Nick.
-Vado, ci vediamo oggi!-
-Ok, buon primo giorno- dice mia mamma.
-Grazie, ciao-
Esco di casa e vado verso la Mustang dove Nick mi aspetta in piedi:
-Ma buongiorno amore- gli dico avvicinandomi per dargli un bacio.
-Che bel buongiorno- risponde sorridendo.
Apro la portiera e salgo in macchina:
-Ah non ti ho ancora spiegato dov’è la mia scuola, scusa-
-Non ti preoccupare sono andato sul sito, ho capito dov’è-
-Oddio, ma io ti amo- e gli do un bacio sulla guancia.
-Beh- dice con aria furba –Lo so-
-Mah, mi aspettavo un “ti amo anche io”. Va bè grazie- dico facendo “l’offesa” e incrociando le braccia.
-Ti amo-
-Ora non vale-
Ci mettiamo a ridere e Nick accende la macchina.
-Allora, sai già con chi ti metterai nel banco?-
-Beh, se ci sono i banchi da due.. Con un bel ragazzo!-
Nick mi guarda.
-Scherzo, con Lea ovvio-
-Meglio. Ma come fai a vederla e a parlarci tranquillamente, senza dirle quello che è successo con.. Joe-
Abbasso la testa verso le gambe:
-Non so.- e mi ritorna in mente l’immagine di me e Joe che ci baciamo, poi sento la mano di Nick toccarmi la gamba:
-Ehi tranquilla, non volevo rattristarti dai-
-Non fa niente-
-Scusami-
-Non ti devi scusare-
Intanto arriviamo a scuola:
-Eccola- dico guardando il grande edificio –Grazie mille per il passaggio amore mio-
-Figurati, questo ed altro-
Mi slaccio le cinture e mi allungo verso Nick mettendogli una mano tra i capelli:
-Buon primo giorno di scuola e grazie ancora-
-Grazie a te- e mi bacia.
Scendo dalla macchina e mi giro per salutare Nick con la mano, poi sento qualcuno da dietro che mi tocca una spalla: mi giro, è Lea.
-Sono già agitata!-
-Ma dai è già il terzo anno, di cosa ti agiti?- dico.
-Dei banchi, dei prof e..-
-E?-
-E i bei ragazzi!-
-Ma Lea, siamo fidanzate, non dire scemenze-
-Va bè, l’occhio cade no?-
Non le rispondo, mi limito a fare di no con la testa.
Entriamo a scuola: è pieno di ragazzini con i genitori.
-Guarda che carini quelli delle prime- dico.
-Mi ricordo ancora quando era il nostro primo giorno da liceali-
Sorrido e vado verso la nostra aula.
-Ciaoo!- diciamo entrando in classe.
-Ciao ragazze!- dicono le nostre compagne –Come va?Tutto bene l’estate?-
-Beh direi benissimo!- rispondo.
Jessica, una ragazza dai capelli rossi e mossi, mi guarda:
-Ah già, ti ho vista in giro con quel ragazzo- e mi fa l’occhiolino.
Arrossisco un po’:
-Eh già-
-Dopo voglio che ci racconti eh!E anche te Lea, non pensare che non sappiamo con chi stai, vogliamo sapere-
-Ok certo, vi racconteremo-
Lea mi prende per un braccio e andiamo a prendere i primi banchi liberi: due in prima fila.
-La prima fila, no!- dice Lea.
-Sì dai, così magari non ci spostano!-
-Per favore, no-
-Sì- la trascino sulla sedia: -Benvenuta nel tuo banco del terzo anno-
-Wow-
-E piantala-
Suona la campanella ed entra il nostro amatissimo professore di educazione fisica: Brian Silverman.
-Buongiorno ragazzi-
-Buongiorno!- diciamo in coro.
-Fra poco arriverà il vicepreside-
-Perché?- chiede Ryan.
-Nuovo compagno ragazzi, nuovo compagno-
Finita la frase, bussano alla porta: entrano il vicepreside e un ragazzo, alto e abbronzato, capelli scuri e lisci.
-Buongiorno ragazzi, lui è Jake il vostro nuovo compagno di classe. Spero facciate conoscenza presto-
Caspita quel Jake è davvero carino.
-Siediti pure qui, vicino a Ryan- dice Silverman.
-Oh poverino- dico a Lea, approfittando della distrazione del vicepreside e del professore –Però che carino!-
-Carino?!STRAMEGACARINO!- 
Ci giriamo a guardarlo, proprio mentre lui guarda noi.
-Oh mamma, che occhi!- dico.
-Ricomponiamoci dai-
Finita l’ora di lezione, dobbiamo cambiare aula per chimica.
-Scusate ragazze-
Ci giriamo, è Jake.
-Dicci pure-
-Sapete dov’è l’aula?Questa scuola è troppo grande per me-
Ci stiamo andando, se vuoi ti accompagnamo- dico.
-Grazie siete gentilissime- usciamo dall’aula per dirigerci verso quella di chimica.
-Comunque piacere sono Jake-
-Piacere, io sono Beatrice-
-Io Eleonora-
-Eccoci, questa è l’aula- entriamo in classe e prendiamo i posti liberi.

-Lo sapevo che alla fine ci avrebbero spostato- dice Lea.
-Ma è solo per due ore a settimana, nell’ora di chimica-
-Tu non sei finita con la più oca della classe però-
-Beh, sono con Jessica. E poi anche la tua compagna di banco è simpatica, devi solo conoscerla-
-Va bè, che fai ora?-
-Vado a casa di Nick-
-Pure io!-
-Allora, ci vediamo là- dico e punto Nick che mi aspetta in macchina.
-Ok, ciao a dopo!-
Corro verso Nick ed entro in macchina:
-Ciao bello mio.-
-Ciao- mi bacia.
-Com’è andata a scuola?-
-Bene dai, abbiamo un compagno nuovo-
-E com’è?-
-Geloso??-
-Direi-
-Beh sei meglio tu-
Mi sorride: -Ti amo-
-Anche io- mi avvicino e gli do ancora un bacio.
-Andiamo a mangiare che ho una fame-
-A chi lo dici-
Mette in moto la macchina e partiamo verso casa Jonas; sento che quest’anno sarà un bellissimo anno.

PS: eccomi con la storia seguente! Niente da dire, solo: buona lettura uù 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sorry Jake! ***


Il secondo giorno Nick mi passa a prendere per andare a scuola, di nuovo; salgo sulla sua macchina e lui mette in moto:
-Allora..- mi dice.
-Sì, dimmi-
-Non mi hai detto com’è il tuo compagno di classe-
-Ehm è alto, occhi e capelli scuri..-
-Poi?-
-E poi non so l’ho conosciuto solo ieri!-
-Ci hai parlato?-
-Sì-
-Cosa vi siete detti?-
-Ma niente-
-Se vi siete parlati, qualcosa ti ha detto-
-Voleva sapere dov’era l’aula di chimica, contento?!- sbuffo.
-Scusa-
Non gli rispondo e prendo il cellulare per guardare l’ora.
-Siamo arrivati.- dice.
-Grazie mille-
-Figurati. Scusa ancora-
Lo guardo:
-Niente amore-
-Davvero?-
-Certo- mi avvicino e gli do un lungo bacio. –Vado che se no non smetto più. A oggi amore-
-A oggi piccola mia-
Scendo dall’auto e vado verso Lea che mi aspetta seduta sulla panchina:
-Buongiorno- dico.
-Hey, oggi mi ha portata Joe!- dice tutta contenta.
-Che bello!- le dico anche se non sono in realtà molto contenta di sentire il suo nome. –Entriamo prima che suoni la campanella-
Entriamo in classe, ma stranamente siamo in pochi:
-Hanno decimato la classe!- dice Lea.
-No, sono tutti in corridoio- risponde Jake.
-Ciao Jake- diciamo io e Lea.
-Ciao ragazze.-
Si avvicina a noi e ci sorride, intanto mi vibra il cellulare, così metto una mano nella borsa per vedere chi è e per spegnerlo.
Appena riesco ad afferrare il cellulare e tirarlo fuori dalla borsa, mi cadono le chiavi per terra.
-Cavolo- mi abbasso per prendere le chiavi, poi mi rialzo e sbatto la testa contro qualcosa –Contro cosa ho battuto?-
-Contro il mio naso- dice Jake con una mano sul naso.
-Scusa scusa!-
-Mi ero abbassato a prenderti le chiavi-
-Scusa Jake!-
Intanto Lea se la rideva:
-Lea, non ridere!Prendi un fazzoletto dalla mia borsa!- poi dico riferendomi a Jake –Ti esce tanto sangue?-
-Eh un po’- toglie la mano dal naso.
-Un po’?!Jake vai in infermeria!- dice Lea.
-Ti accompagno io- dico.
-Non c’è problema mi passa-
-Jake: in infermeria- 
Usciamo dalla classe e incontriamo il professore che abbiamo alla prime due ore:
-Mi scusi, dovrei accompagnare Jake in infermeria- dico.
-Ah il ragazzo nuovo. Certo, andate pure.-
-Grazie-
Percorriamo il corridoio e arrivati alla fine, entriamo in infermeria:
-Buongiorno. Avremmo bisogno dell’infermiera- dico.
-Dovete aspettare qui qualche minuto non è ancora arrivata-
“Come non ancora?” penso.
-Sediamoci qui Jake- ci sediamo sulle uniche due sedie in infermeria. –Scusa ancora!-
-Non fa niente, mica lo hai fatto apposta-
-Va bè ma mi dispiace-
-No, fa niente-
-Scusa-
-Smettila!- e ride, di conseguenza mi metto a ridere anche io. –Che bel sorriso che hai-
-Ehm, no- dico mettendo una mano davanti alla bocca.
-Invece sì-
-Dai, mi imbarazzo!Comunque grazie-
-E’ la verità-
-Raccontami di te dai, tanto ne avremo da aspettare.- dico guardando l’orologio.
-Prima andavo alla North High School-
-Oh lì ci va il mio fidanzato-
-Ah sei fidanzata-
-Già-
-Allora, fai finta che prima non ti abbia detto nulla su tuo sorriso, non vorrei s’ingelosisse-
-Ma smettila, mi ha fatto piacere che tu mi abbia detto una cosa così-
-Ma non voglio che mi picchi il tuo fidanzato-
-Jake..-
-L’infermiera è arrivata, se volete entrare- dice una signora.
-Entro da solo, vai pure in classe, non ti preoccupare-
-No voglio vedere se ti ho rotto il naso- dico.
-Bene, fatemi vedere- dice l’infermiera. –Mh, ti esce parecchio sangue- va verso l’armadietto e prende un pezzetto di cotone e un flaconcino. –Alza la testa-
Jake tira su la testa e l’infermiera gli mette il liquido del flaconcino nel naso e lo blocca con il pezzo di cotone:
-Ok, se sanguina ancora, tornatemi raccomando.- dice.
-Grazie mille- dico –Andiamo in classe Jake-
-Grazie Bea-
-Ma figurati Jake, è stata colpa mia alla fine-
Apro la porta e entriamo in classe:
-Eccoci- dico.
-Tutto bene?- chiede il professore.
-Sisi ora è tutto a posto.- gli risponde Jake.
-Ah abbiamo una bella notizia per voi!-
-Di cosa si tratta?- chiedo.
-Date che lei è la prima con cui il nuovo arrivato ha stretto amicizia, abbiamo deciso di affidarglielo per spiegargli un po’ il programma dello scorso anno-
“Wow” penso.
-Perfetto, va bene.-
-Grazie-
-Di nulla.-

-Sono stanchissima oggi- dico buttandomi sul divano a casa mia.
-Allora ti devo coccolare per bene.- dice Nick.
-Uh non vedo l‘ora amore-
Nick si siede vicino a me, io metto la testa sulla sua spalla e dico:
-Vai iniziamo da ora- gli dico sorridendo.
-Con piacere- allunga la mano dietro di lui.
-Ma che- nemmeno il tempo di finire la frase che mi ritrovo coricata soffocata da un cuscino.
-Nick cosa fai?- gli chiedo.
-Si inizia così non lo sapevi?-
Lo guardo male:
-Non farlo mai più- gli do un bacio –E ora iniziamo con le cose serie-

Ecco il secondo capitolo ùù niente altro da dire, hope you like it :3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Strange Incident ***


-Jake, Jake, Jake- dico entrando in classe.
-Ciao Bea- mi risponde lui.
-Mi servirebbe il tuo numero di telefono, per organizzarci-
-Oh sì hai ragione- suona la campanella –Te lo scrivo su un biglietto, te lo passo dopo- mi fa l’occhiolino e va verso il suo banco.
-Buongiorno- dice una professoressa non molto alta, con i capelli chiari –Supplenza, manca il professore-
Si alzano alcune voci: “Evvai!”
-Ma- continua –fate silenzio o lezione ve la faccio io.-
-Mi scusi- dice Jake.
-Sì-
-Posso spostarmi da quelle due ragazze lì davanti?- dice puntando me e Lea. –Sono nuovo e approfitterei di questa ora di supplenza per farmi spiegare alcune cose-
-E perché proprio da loro?-
-Perché- dico intromettendomi –Io dovrei spiegargli il programma degli anni scorsi.-
-Ah va bene-
Jake prende la sua sedia e viene vicino a me e Lea:
-Tieni questo è il mio numero- e mi porge un foglietto.
-Grazie- lo piego e lo metto in borsa. –Vuoi davvero che ti spieghi qualcosa?-
-No, era una scusa per venire qui-
-Lo sai?Mi stai troppo simpatico- dice Lea –Vai batti cinque-
-Lea!- dico fermandole la mano.
-Cosa c’è?-
-C’è la prof-
-Ok hai ragione.-

-Bea c’è Nick!- dice mia mamma.
-Arrivo- scrivo veloce il numero di Jake sul cellulare e lo salvo con “J.” per poi correre al piano di sotto
-Eccomi-
Nick è in piedi vicino al tavolo:
-Vieni, andiamo su- dico prendendolo per mano.
-Com’è andata a scuola amore?-
-Tutto bene, tu?-
-Anche io- 
Entriamo in camera e si butta nel letto:
-Fai con comodo eh- gli dico scherzando.
-Certo-
Mi metto vicino a lui sul letto e lo abbraccio, lui si gira:
-Oggi non ci siamo ancora salutati per bene-
-Mh vero-
Mi avvicino al suo viso e lui mi mette una mano tra i capelli, poi mi bacia.
-Ora sono soddisfatto-
-Pure io!- gli sorrido –Vado al bagno torno subito-
-Sì, io mi guardo il tuo cellulare-
Entro in bagno e cerco un elastico per i capelli, apro tutti i cassetti del bagno ma non ne trovo uno.
-Bom fa niente-
-Che avevi bisogno?-
-Un elastico, ma fa niente-
-Ne hai uno sul comodino-
-Oh grazie-
Allungo la mano verso il comodino e prendo l’elastico, poi mi lego i capelli:
-Qualcosa di interessante sul mio cellulare?- chiedo.
-Mh, solite cose.. I nostri messaggi-
-Oh sì quelli sono i più belli-
-Lo so- blocca il mio telefono e lo posa sul comodino.
-Domani ti porto io a scuola e ti passo a prendere-
-No, sei già andato su e giù due giorni. Vado a piedi-
-Ti porto io, deciso.-
-No dai, mia mamma non vuole che mi porti sempre te-
-Sempre?Ma ti ho portata due volte!-
-Va bè-
-Ok ti porto io- si gira verso di me e inizia a baciarmi accarezzandomi i fianchi.
Poi sposta le mani da sopra la maglietta a sotto e le porta sempre più su verso l’allacciatura del reggiseno, continuando a baciarmi e togliendomi la maglietta, io inizio a slacciargli la camicia; mentre tenta di slacciarmi il reggiseno dice:
-Vedrai, altro che Joe-
Subito non capisco la sua frase, presa troppo dal momento, poi realizzo:
-Cosa?!-
-Aspetta e vedrai-
-No, Nick- dico sedendomi sul letto –Cosa hai detto?-
-Prima ho letto sul cellulare un messaggio da Joe che diceva “Quando vieni a casa mia?Ho già preparato tutto” con una faccina e un cuore-
-Cosa?No, ma Joe?- mi accorgo di essere ancora senza maglia, quindi mi alzo e prendo una felpa, poi mi avvicino al cellulare e vado sui messaggi.
-Nick, Dio mio!-
-Cosa c’è?-
-E’ Jake, non Joe!-
-E chi è?-
-E’ il mio nuovo compagno di classe!Nick..- mi siedo sul letto e metto le mani davanti alla faccia, iniziando a piangere.
-Ehi non piangere, scusami- dice Nick mettendosi vicino a me e abbracciandomi. -E’ colpa mia ho subito pensato male-
-No, avrei dovuto dirtelo di Jake. Devo andare da lui un paio di volte per spiegargli il programma dell’anno scorso. E’ che mi sono proprio scordata di dirtelo.-
-Non è un problema. Sono io, non capisco mai niente. E’ che ci tengo tanto a te, non vorrei perderti. Ti amo.-
Lo abbraccio anche io e rimaniamo in silenzio per un po’, poi dice:
-Bea non volevo.. Insomma hai capito.-
-Sì, non ti preoccupare non è successo niente ok?-
-Io.. Scusami per favore-
-Certo, ti amo amore-
-Anche io, tanto.. Ho un’idea-
-Che cosa?-
-Eh domani vedrai, è una sorpresa.-
-Ecco, adesso mi lascia in ansia!-
-Ti piacerà amore-
-Basta che la sorpresa includa te, poi va bene tutto, pure una passeggiata romantica in un porcile-
-Mh ma sai che è una buona idea quella del porcile!-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Pic-nik at Central Park ***


-Buongiorno Nick- dico entrando in macchina appena uscita da scuola –Oh qualcuno mi ha rubato il posto- vedo un mazzo di rose sul sedile.
-Sono sue signorina.-
-Che belle- prendo le rose e mi siedo. –Grazie-
-E non è tutto-
-Cosa si fa?
-Vedrai-
“Ancora vedrai, quanto devo aspettare?” penso.
Intanto in macchina regna il silenzio:
-Nick?-
-Dimmi-
-C’è troppo silenzio-
Ride: -Parlami un po’ te, cosa hai fatto a scuola?-
-La verità?Ho pensato tutto il giorno a cosa avresti potuto preparare oggi-
-Davvero?-
-Sì-
-Ti ho messo così ansia?-
-Sì, nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa. Nessun ragazzo.-
-E’ un onore per me essere il primo-
-Grazie-
-Per te, farei di tutto-
-Grazie, grazie, grazie, grazie-
-Figurati.-
Nick ferma la macchina davanti a Central Park:
-Eccoci amore- dice.
-Bene- scendo dall’auto e vado verso Nick abbracciandolo –E ora?-
Apre la portiera dietro e tira fuori un cestino:
-Pic-nik-
-Ma tu sei il ragazzo che tutte vorrebbero-
-Aahh ma smettila-
-E’ vero!-
-Beh mi dispiace per le altre, io sono impegnato- sorride –Vieni andiamo a cercare un posto per noi due-
Iniziamo a camminare per cercare un posto un po’ isolato:
-Mh direi che lì va bene- dico. –Cioè se va bene a te, va bene anche a me-
-Certo che va bene-
Ci sediamo sotto un albero, Nick tira fuori qualcosa da mangiare:
-Vediamo: tramezzini?-
Scoppio a ridere:
-Che c’è?- mi chiede.
-Non so perché ma mi aspettavo altro da mangiare!-
-Voleva del caviale?-
-No scemo. Ma va bene così, anzi benissimo- mi avvicino e gli do un bacio.
Iniziamo a mangiare, dopo un po’ dico:
-Amore ma quanti tramezzini hai mangiato?-
-Un po’-
-Tanti-
-Avevo fame scusa. Ne volevi un altro-
-Tranquillo, mangiali pure te-
Poi da lontano vedo Jake, che si avvicina sempre di più a noi:
-Oh no-
-Che succede?-
-Niente-
-Ciao Bea- dice Jake.
-Jake, ciao!- mi alzo e lo saluto –Come stai?-
-Bene, tu?
-Bene. Dobbiamo ancora organizzarci per farti vedere il programma-
-Già. Ti chiamo poi io, dimmi tu quando sei più comoda-
-E’ uguale per me-
-Ciao, sono Nick- dice alzandosi in piedi anche lui.
I due si stringono la mano:
-Tu sei..-
-Il suo fidanzato-
-Ah- 
Decisamente imbarazzata dico:
-Andavate nella stessa scuola-
-Ecco dove ti avevo visto- dice Nick.
-Bene, io tolgo il disturbo. Ciao ragazzi- e si gira andando per la sua strada.
-Quello è Jake- 
-Sì- rispondo a Nick.
-Sembra un bambino-
-Peccato che abbia la mia età-
-Non mi piace-
-Nick. Ascolta, stai tranquillo!Non succede niente tra me e lui ok?Siamo amici e hanno chiesto se io posso aiutarlo con il programma.-
-Lo so, ma sono geloso. Ho visto come ti guarda-
-L’hai visto due minuti spaccati-
-E mi è bastato-
-Io nella mia vita non potrò avere amici maschi-
-Non dico questo.-
-Se sei geloso di un ragazzo che ho appena conosciuto!-
-Posso chiederti una cosa?-
-Tutto quello che vuoi-
-Parliamone un’altra volta, ora voglio solo godermi il pomeriggio con te, va bene?-
-Assolutamente sì-
Nick si siede e mette la schiena contro il tronco dell’albero e io mi siedo tra le sue gambe, appoggiando la testa alla sua spalla:
-Che bella giornata oggi- 
-Perfetta, proprio come te-
-Non cominciare Nick-
-Perché?-
-Perché sono timida e se mi dici queste cose, io arrossisco subito-
-Ok-
Alzo lo sguardo verso Nick e lui dice:
-Oggi sei bellissima, ci credo che quello ti guardava così-
-Non capisci proprio eh?-
-No- sorride e mi bacia, un bellissimo e lungo bacio.

xsohopeless: ooh grazie :3 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Something Wrong ***


28 ottobre.

Fra pochi giorni si terrà la festa di Halloween a scuola e Nick deve ancora dirmi se vuole venire:
-Allora Nick, vuoi venire?- chiedo sedendomi sul divano a casa sua.
-Non mi piacciono tanto le feste-
-Ma ci sono io. Daiiii- dico e mi avvicino a lui.
-Non mi convinci-
-Ti prego-
-Verrei, ma le feste non mi piacciono. Scusa.-
-Ma ci divertiamo, stiamo insieme!- faccio la faccia triste.
-No, non mi guardare così per favore. Ascolta, tu vai e divertiti, poi ti passo a prendere io e facciamo qualcosa insieme dopo, va bene?-
-Va bene. Io non vado alla festa senza te-
-Perché?-
-Perché ci va bene che abbiamo lo stesso preside e fa la festa, e tu non vieni-
-Lo sai che le feste e tanto meno Halloween, non mi piacciono-
-Sì lo so, ma pensavo che dato che io ci andavo, venissi anche tu. Fa lo stesso. E se qualche altro ragazzo mi chiede di andarci con lui?-
-Ti lascio andare dai. Promettimi una cosa-
-Tutto quello che vuoi-
-Mi porti a casa dei dolcetti vero?-
-Pensavo mi chiedessi qualcosa di serio!-
-Va bè ma è Halloween!-
-Antipatico-
-Dai vieni qui- mi fa sedere sulle sue gambe –Promettimi che non farai niente di cui potresti pentirete in seguito-
-Nicholas Jerry Jonas.. Che frase filosofica-
-Prometti-
-Ok, giuro. E poi cosa vuoi che faccia?-
-Questo non lo posso sapere.-
-Gelosone-
-Certo- mi prende per i fianchi e mi corica sul divano, poi si abbassa e mi da un bacio.

-Nick non vuole venire alla festa- dico a Lea e alle mie compagne durante il riscaldamento della lezione di educazione fisica.
-Perché?- chiede Jessica.
-Non gli piacciono né le feste né Halloween-
-Che peccato, quindi con chi ci vai?-
-Voi avete tutte l’accompagnatore?-
-Eh sì-
-L’unica senza, che sfigata-
Si apre la porta ed entra l’altra classe che ha lezione con noi quel giorno, vedo Virginia:
-Virgi!- dico e alzo la mano per salutarla. –Ciao!-
Lei si avvicina:
-Ciao Bea, come stai?-
-Bene, tu?-
-Bene, Tim quel ragazzo là in fondo, lo vedi?-
Mi sposto leggermente per guardare dietro di lei, c’è un ragazzo non tanto alto con i capelli ricci, sembra tutto Nick:
-Oddio, ma sembra Nick!-
-Lo so, è una cosa stranissima infatti. Mi ha chiesto di andare con lui alla festa di Halloween.-
-No, davvero?E lui ti piace?-
-Sì mi piace già da tanto tempo!-
-Mi sa che io non ci vengo alla festa, il tuo migliore amico non mi accompagna-
-Sempre il solito, non è mai venuto a nessuna festa se non la sua e quella dei suoi parenti.-
-Uffa però-
-Vieni comunque stai con noi-
-Ma no, state col vostro accompagnatore-
-Ehm Bea- sento una voce alle mie spalle, è Jake.
-Dimmi Jake.-
-Puoi venire un secondo?-
Mi alzo e vado con lui:
-Dimmi-
-Ho sentito che Nick non ti accompagna alla festa-
-Eh già-
-Se vuoi ti accompagno io-
-Volentieri, grazie-
-Sempre che Nick non si offenda-
-Beh lui non ha voluto venire, e poi ha detto che anche se qualche altro ragazzo voleva venirci con me andava bene comunque-
-Ok, allora passo domani sera alle otto va bene?-
-Certo!-
Trono dal mio gruppo di amiche:
-Allora?Che voleva?- chiede Lea.
-Mi accompagna alla festa!-
-Oh bene, così ci divertiamo!-
-Ragazze- dice il professore –Non vorrei disturbare, ma sarebbe anche ora di alzarvi e muovere i piedini. Correre!-
Ci alziamo tutte quante svogliatamente e iniziamo a correre per la palestra.

-Vado io!- dico appena suona il campanello.
E’ la serata della festa, io Jake ci vestiamo da sposi cadaveri.
-Jake, sei.. Orrbile!- inizio a ridere.
-Tu no, sei bella comunque.-
La mia risata si blocca:
-Mamma vado!-
Esco di casa e ci incamminiamo verso la scuola: è il 31 ottobre e le strade sono tutte addobbate per Halloween, c’è chi ha le zucche fuori casa, chi gli scheletri e chi persino le lapidi.
Arriviamo a scuola e incontriamo subito Lea con Joe: “Oddio no.” Penso “Perché se lo è portato dietro?Non viene più a scuola con noi!”
-Ciao- dico con tono un po’ sforzato –Come mai sei.. Qui?-
-Ho chiesto al preside se potevo portare Joe, e lui ha detto sì dato che è un’ex alunno- dice Lea.
-Te l’ha detto lei- mi risponde Joe.
-Ah ok. Jake entriamo dai. A dopo ragazzi-
Entriamo a scuola e ci dirigiamo verso la palestra, appena apriamo le porte la musica ci riempie le orecchie, tanto da dover urlare a Jake:
-La musica è un po’ alta eh?-
-Poco!-
L’atmosfera è mostruosa: ragnatele ovunque con ragni giganti appesi, pipistrelli, zucche e poi tutti i partecipanti alla festa vestiti uno più spaventoso dell’altro.
-Jake!Andiamo un attimo di là?Saluto Jessica e Sarah-
Mi viene d’istinto prendere la mano a Jake per farci spazio tra la folla.
-Hey ragazze!- dico.
-Bea!Che bel vestito!State benissimo-
-Grazie, anche voi!-
Jessica e il suo accompagnatore sono vestiti da vampiri mentre gli altri due da zombie.
-Facciamo decisamente ridere noi- dice Sarah.
-Ma va, state benissimo!-
Poi arriva anche Virginia:
-Bea!-
-Ciao, cosa succede?-
-Guarda verso la porta!-
Mi giro e rimango di pietra: Nick è venuto alla festa con un’altra ragazza, senza dirmi nulla.
-Chi è quella?E perché non me lo ha detto che veniva con lei??Io gli ho detto di Jake!-
-Pensavo te lo avesse detto!A me ha detto così!-
“Nick, sei solo un brutto bugiardo”

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Save ***


-Adesso vado lì, strappo i capelli a lei e poi a lui, così facciamo la coppietta perfetta!- dico molto irritata.
-Bea, stai tranquilla- dice Virgi.
-No, stasera posso essere tutto tranne che: calma, felice e tranquilla!- mi giro verso Nick e incrociamo gli sguardi, mi volto verso gli altri –Lo odio, ODIO!-
-Non puoi passare tutta la serata così per colpa sua, ti devi divertire!- dice Jessica.
-Sai cosa?Hai ragione. Jake andiamo a ballare?- dico e lo guardo sorridendo.
-Certo- lo prendo sotto braccetto e andiamo in mezzo alla pista.
Jake inizia a ballare in modo buffo e mi metto a ridere:
-Sì lo so, sono un incapace-
-Ma no sei.. Carino quando balli così-
Vedo che arrivano anche Nick e la “sua amica” di cui non voglio sapere nè il nome né per quale motivo è nata, e come se non bastasse il dj alla console annuncia i balli lenti per le coppiette:
-Di male in peggio- dico avvicinandomi a Jake e mettendogli le mani attorno ai fianchi.
-Per me?-
-No, non per te. Per quella ragazza.-
-Beh anche tu stai abbracciando un altro ragazzo-
-Lo so, ma la cosa è diversa: io a Nick l’ho detto che sarei venuta con te, lui a me no.-
-L’ha fatto perché è geloso-
-Poteva comunque dirmelo. Così mi fa arrabbiare!Poi arriva “scusa, mi dispiace” sempre le solite balle. E io cedo!-
Guardo Nick che sta praticamente attaccato a quella ragazza.
-Non ce la posso fare-
-Non guardarli più e fai come se non ci fossero.-
-Sì scusa Jake.- appoggio la testa al suo petto –Certo che ad una festa di Halloween venir vestiti normali quei due- dico pensando a Nick.
-No aspetta. Lui è vestito normale, ma lei sembra..-
-Cosa?-
-Una.. Insomma.. Poco di buono, per essere fini-
Inizio a ridere:
-Ma Jake!-
-E’ vero!Dove va vestita così!-
-Per strada a cercare buoni offerenti-
Scoppiamo tutti e due a ridere:
-Oddio che ridere- mi volto per vedere se Nick ci stava guardando, ma vedo tutt’altro.
La ragazza si avvicina sempre di più a Nick prendendogli il volto tra le mani e..
-Non lo toccare!- dico avvicinandomi –Non ci provare nemmeno chiaro?!-
-Ma cosa vuoi, mica è venuto alla festa con te!-
-No, ma si da il caso che lui sia il MIO fidanzato!- Nick si avvicina e mi prende per le spalle.
-Bea tranquilla, non ha fatto niente l’ho fermata-
-Tu non mi toccare-
-Forse è meglio se andate a parlare fuori- dice Jake.
-Giusto- esco dalla palestra senza aspettare nessuno.
Arrivata fuori mi siedo su una panchina “Che freddo” penso, poi arriva Nick e si siede vicino a me.
-Scusa-
-Lo sapevo!Sapevo che mi avresti detto così. Ma adesso le scuse non mi bastano più-
-Sono venuto con lei perché sono geloso, di te e Jake. Fossi venuta con un altro ragazzo, non avrei reagito così, forse.-
-Ma ti ho chiesto di venire con me. Non facevi prima a dirmi di sì, così non venivo con nessun altro ragazzo?-
-Hai ragione.-
-E poi non devi essere geloso di me e Jake. Lo sai quanto io ti amo. Non ti lascerei per nessuno, e Jake questo lo sa.-
-Perché ti ha invitata allora?-
-L’altro giorno in palestra parlavo con le mie amiche e dicevo che forse non sarei venuta alla festa perché tu non mi volevi accompagnare. Jake ha sentito e gentilmente mi ha invitata.-
-Questo non lo sapevo.-
-La nostra storia va sempre peggio.-
-Perché dici così?-
-Perchè litighiamo sempre, passiamo molto meno tempo insieme e guarda adesso: tu non sei venuto con me e ti sei portato la prima.. “Brava ragazza” della scuola-
Nick si alza in piedi e si mette davanti a me:
-No-
-Che cosa no?- chiedo.
-Non puo’ andare così. Io sto benissimo con te, ti amo!Per favore perdonami. Ero troppo geloso del fatto che venissi con Jake alla festa, ma non volevo dirtelo, così ho chiesto a quella ragazza, che sinceramente non mi ricordo nemmeno come si chiama, perché non avevo altro che l’immagine di te e Jake in mente. Volevo farti ingelosire..-
-Ma dovevi dirmelo, piuttosto avrei spiegato a Jake come stavano le cose- dico alzandomi anche io. –Nick mi dispiace che sia andata così- 
Nick guarda in basso, così gli metto una mano sulla guancia: è umida.
-Nick no ti prego, non fare così- lo abbraccio stringendolo forte a me, lui ricambia l’abbraccio.
-Io te lo dico lo stesso, anche se tu non dovresti farlo: scusami per favore.-
-Certo-
-Davvero?Io non me lo merito dopo quello che ho fatto-
-Ma io non riesco a stare arrabbiata con te- mi tolgo dall’abbraccio e gli sorrido -Dai come faccio a stare arrabbiata con te?-
-Dovresti-
-Lo ero, ora non più. E poi ho capito che ci stai male.-
Sorride: -Scusa ancora-
Mi avvicino e lo bacio, mi prende per i fianchi e mi tira vicino a lui: inizio a giocare con i suoi bellissimi ricci, fino a quando qualcuno non ci disturba:
-Bea!Ops io vado- mi giro e c’è Lea con Joe.
-No, venite pure- dico.
-Abbiamo saputo che hai fatto Nick- dice Joe.
-Vogliamo parlare di quello che hai fatto tu qualche tempo fa?- risponde Nick.
Sgrano gli occhi e dico:
-Sì, perché Joe non si fa!- rido un po’ sforzata.
-Che hai fatto?- chiede Lea a Joe.
-Te lo dico io. Ha provato a.. Baciare Cocò- wow, che fantasia.
-Cosa?!-
-Sì, fortuna che Nick l’ha fermato.-
-Perché?Ma tu sei matto!-
“Ora ti arrangi” dico a Joe muovendo le labbra.
-Siamo la coppia perfetta allora!- dice Joe a Lea prendendola in braccio e riportandola dentro.
-Perché l’hai salvato?- mi chiede Nick.
-Perché avrei litigato con Lea, e non voglio.-
-Giusto. Entriamo?O preferisci fare altro?Scegli tu-
-Ti va se entriamo?Così faccio vedere che sei ancora vivo e non ti ho ucciso per prima!-
Ride: -Va bene. Aspetta ancora un secondo però-
-Per cosa?-
-Per questo-
Si avvicina di nuovo e mi bacia.
-Ora possiamo entrare- mi dice quando siamo uno un centimetro dall’altro.

PS: grazie per le recensioni, saranno anche poche, ma sono felice comunque! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Shopping with You ***


l giorno dopo la festa, sabato, mi sveglio circa alle 10, scendo in cucina e prendo qualcosa da mangiare; suona il campanello e vado ad aprire: fortunatamente è Nick.
-Buongiorno, cosa ci fa qui?- chiedo.
-Non sei contenta di vedermi?- sorride.
-Certo, ma non ti aspettavo. Ti è andata bene, mi sono appena svegliata.- mi sposto e lo faccio entrare. –Siediti. Vuoi qualcosa?-
-Mmhh sì.-
-Cosa?-
-Vediamo se ci arrivi da sola.- e alza gli occhi guardandosi in torno.
Non capisco: -Nick non saprei, dimmi tu. Qui ho un po’ di roba- apro l’anta degli scaffali –Scegli-
Nick si mette a ridere:
-Vieni qui-
Mi avvicino a lui e mi siedo sulla sue gambe:
-Non mi prendere in giro, non ho capito cosa vuoi- 
-Volevo solo un bacio!-
Mi metto a ridere anche io: 
-Scusa!Pensavo volessi da mangiare!-
Gli do un bacio e mi alzo per prendere qualcosa da mangiare.
-Allora hai da fare oggi?- mi chiede.
-No, sono libera-
-Bene allora sarai mia tutto il giorno.-
-Mi piace. Che facciamo?-
-Ti porto a fare shopping.-
-C’è qualcosa sotto?-
-Sì, mi dispiace per la scenata di ieri e voglio rimediare.-
-Ma non devi portarmi a fare shopping.-
-Ti prego!Prima di venire qui, ho fatto un giro in centro e ho visto un sacco di cose per te-
-Tu lo sai che se vengo a casa con qualcosa, qui mi ammazzano?-
-Beh non se te le regalo io.-
-Non voglio che mi compri qualcosa-
-Voglio io e non puoi fermare. Vai a vestirti!-
-E va bene.-
Salgo in camera, mi lavo e mi vesto, poi entro in camera dei miei dove mio papà sta correndo sul tapisroulant:
-Papà io esco con Nick. Non penso di tornare per pranzo, va bene?-
-Ok, avviso io la mamma. Divertiti-
Saluto e chiudo la porta, scendo e torno da Nick.
-Sono pronta!- dico.
-Andiamo- usciamo di casa e saliamo in macchina
-Grazie comunque. E’ da tanto che non passiamo una giornata insieme.-
-Anche per questo l’ho fatto. Mi mancavano troppo le giornate da solo con te!-
-Anche a me.-
Arrivati in centro, scendiamo dall’auto:
-Da dove si comincia?- chiedo.
-Da dove vuoi tu.- -Ok. Mh da lì, va bene?- indico un piccolo negozietto con un’insegna fuxia.
-Benissimo.-
Entriamo: ci sono un sacco di bei vestiti e subito mi butto sul primo scaffale.
-Carina- guardo il prezzo e la rimetto giù –Mi sa che con sti prezzi usciamo a mani vuote.-
-Non ti fare il problema del prezzo.-
-Invece sì. Non sei il mio servetto, non voglio farti spendere tanto.- dico a bassa voce.
-Ti compro quello che vuoi, non guardare il prezzo!- riprende la maglia dallo scaffale –Dai se ti piace provala.-
-Avete bisogno?- chiede una commessa.
-No grazie.-
-Ok, se avete bisogno chiamatemi.-
Prendo la maglia dalle mani di Nick e dico:
-La provo. Ma solo questa.-
-Perché?- 
Entro nel camerino e prima di chiudermi dentro rispondo:
-Perché più giro, più vedo roba che mi piace.- e chiudo.
-Se vuoi te la vado a prendere.-
-Nono-
-Sicura?-
-Certo.-
Apro la porta del camerino ed esco:
-Come sto?-
-Bene!Ma non ti vedo convinta.-
-Infatti non lo sono.-
-Dimmi tu, se la vuoi te la prendo.-
-No. Però ho visto quel bel vestito laggiù.- lo indico.
-Lo vuoi?-
Gli sorrido e Nick va dalla commessa; poco dopo torna col vestito:
-Ecco a te.-
-Grazie!-
Lo provo: il vestito è senza spalline con una fascia alta in vita e la gonna svolazzante.
-Wow- dice Nick.
-Ti piace?-
-Tantissimo.-
Cerco di prendere il cartellino per vedere il prezzo, ma Nick lo prende prima di me:
-Non ci provare.-
-Intanto lo vedrò lo stesso.-
-No.-
-Oh sì, perché ora tu uscirai dal camerino e io mi toglierò il vestito e finalmente saprò il prezzo!-
-Ti piacerebbe ma..- dice trafficando con l’etichetta, sfiorandomi con le mani la schiena –L’etichetta te la tolgo, poi la rimettiamo prima di andarlo a pagare.-
Chiudo la porta e mi rivesto, poi esco e dico:
-Tieni, rimettici l’etichetta-
Nick prende il vestito e rimette il cartellino –Fatto. Hai visto altro?-
-No va bene così grazie amore.-
-Io vado a pagare-
-Ho già capito, vado a prendere qualcosa da bere da Starbucks, vuoi?-
-Sì dai. Un cappuccino.-
Esco dal negozio e vado da Starbucks per prendere due cappuccini, pago e vado incontro a Nick:
-Tieni il tuo cappuccino- gli dico porgendogli il suo cappuccino. –Dammi pure la borsa.-
-No. La tengo io.-
-Ma pure facchino no dai- e cerco di prendere la mia borsa.
-Eh no.-
-Almeno non pagarmi il cappuccino ok?-
-E va bene dai.-
Mi prende la mano e camminiamo:
-Ora dove ti piacerebbe andare?- mi chiede.
-Non sapre.-
Mi guardo intorno e vedo una vetrina di gioielli.
-Guardo un attimo la vetrina ti dispiace?- dico a Nick.
.Fai pure e se vedi qualcosa dimmi.-
Avvicinandomi capisco che il negozio è Tiffany e vedo il braccialetto che ho sempre voluto:
-Oddio..-
-Hai visto qualcosa eh?-
-Sì, ma non ti chiederei mai e poi mai di prendermelo.-
-Quale?-
-Non te lo dico, ti conosco troppo.-
-Vediamo se indovino.-
Si avvicina e mi mette un braccio intorno al collo:
-E’ quello- e punta proprio il braccialetto che mi piace.
-Mmhh non ti dico se è quello-
-Intanto ho capito che è quello.-
Non gli rispondo e rimango a fissarlo:
-Bea non lo puoi guardare così però, fra cinque secondi se non la smetti entro. Cinque.. Quattro.. Tre.. Due.. U..-
-ANDIAMO!- gli prendo la mano e lo tiro dietro di me.
-Dai perché non mi hai fatto entrare?-
-Nick tu sei matto, hai idea di quanto costa?-
-Sì lo so.-
-E allora!Sarebbe l’ultima cosa che ti farei comprare oggi.-
-Quindi poi torniamo.-
-Nick no.-
M prende da dietro abbracciandomi:
-Ma ti comprerei qualsiasi cosa, basta che tu me lo chieda.-
-E io non te l’ho chiesto.-
-Ma lo so che lo vuoi.-
-Cambiamo argomento?-
-No finchè non ti convinco.-
-E’ inutile parlare con te. Andiamo?Nick dai ci stanno guardando tutti, staccati- e mi metto a ridere. 
Mi da un bacio su una guancia e mi riprende la mano:
-Finalmente possiamo camminare da civili.- Nick non risponde e continua a guardare avanti. –Ehi?-
-Dimmi-
-Ti amo-
-Anche io-
Ci fermiamo e ci baciamo, rimanendo immobili in mezzo al vialetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Afternoon with Jake ***


Suona un cellulare e subito ci stacchiamo:
-E' mio- dico svogliata aprendo la borsa.
-Fai pure, tranquilla-
Guardo il cellulare "Jake", rispondo:
-Jake dimmi-
-Ti sei dimenticata che dovevi venire da me, vero?-
Oh porca miseria: -Oddio scusa!Sì me lo sono dimenticata- 
-Va bè non importa, se hai da fare ci vediamo un'altra volta-
-Nono, arrivo subito. Tempo due minuti.-
-Sicura?-
-Sì, arrivo. A dopo Jake.- metto giù e guardo Nick -Devo andare da Jake. Scusa, mi ero dimenticata.-
-Fa niente- dice Nick con aria triste. -Vieni- mi porge la mano e io la prendo; camminiamo verso l'auto:
-Mi dispiace un sacco. Non mi ricordavo di dover andare da Jake!-
-Sarà per un'altra volta.-
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso la casa di Jake:
-Sai dove abita?-
-Sì, aspetta ti do il foglietto.- cerco nella borsa un foglietto su cui Jake mi aveva scritto la via in cui abitava. -Ecco.- faccio vedere il biglietto a Nick.
-Mh ok, so dov'è-
In pochi minuti arriviamo davanti ad una casa bianca:
-Woo, bella casa- dico. -Grazie per avermi portata qui.-
-Figurati.-
gli do un bacio e scendo dall'auto; prima di chiudere la portiera Nick dice:
-A stasera?-
-Ovvio- gli faccio l'occhiolino e chiudo.
Mi avvicino al campanello e suono:
-Chi è?- dice una voce.
-Sono Beatrice.-
Si apre il cancellato e Jake esce dalla porta di casa:
-Vieni pure!-
Cammino lungo il viaggetto di ciottoli e arrivo alla porta:
-Ciao Jake, scusami!-
-Ma sì, capta tranquilla.-
Entriamo in casa:
-Vieni andiamo in salotto. Vuoi qualcosa da bere?-
-No grazie.-
Seguo Jake fino al salotto: i muri sono di un colore chiaro, i divani in pelle nera davanti ad un camino e un tavolino basso.
-Wow- dico. -Che bella-
Jake sorride:
-Siediti pure dove vuoi.-
Mi siedo sul divano e lui con me:
-Allora, cosa facciamo per prima?-
-Mh, vediamo. Ti va di spiegarmi un po' in generale cosa avete fatto?Anche solo nell'ultimo quadrimestre dell'anno scorso.-
Inizio a spiegargli qualcosa, gli argomenti principali svolti verso la fine dell'anno, per quasi tutte le materie:
-E basta.-
-Bene, grazie mille!-
-Ma figurati!-
-Senti vorrei chiederti una cosa-
-Dimmi pure.-
-Un giorno, se ti va, potremmo uscire. Ma da amici ovo!Non vorrei mai che Nick si arrabbiasse..-
-Ok ci sto.-
-Davvero?-
-Sì sarebbe bello.-
-Bene!Allora a quando?-
-Domani ti va?E' domenica, così non dobbiamo aspettare fino al prossimo fine settimana.-
-Benissimo-
Suona il campanello e Jake va ad aprire:
-Sono arrivati i miei- dice dalla porta.
Mi alzo dal divano, prendo la mia borsa e avo verso la porta insieme a Jake; entrano i suoi genitori: sua mamma è una donna alta, con i capelli mori e gli occhi scuri, assomiglia tutta a Jake; suo papà abbastanza robusto, alto e ha una faccia da simpaticone.
-Salve.- dico quando entrano.
-Ciao, tu sei la ragazza che deve aiutare Jake col programma scolastico, vero?-
-Sì, sono io!-
-Come ti chiami?- chiede la donna.
-Beatrice.-
-Un nome italiano!-
-Sì, sono nata in Italia infatti, mi sono trasferita qui quando ero piccola.-
-Deve essere bella l'Italia.-
-Già!Io tolgo il disturbo.-
-Vai già via?-
-Sì, non voglio disturbare.-
-Come vuoi. Grazie comunque!Ti accompagno al cancello.- usciamo e andiamo verso il cancello.
-Grazie ancora!- dice Jake.
-Di niente, se hai bisogno chiamami pure-
-Ok grazie. Ci vediamo.-
-A domani!- e mi incammino verso casa.

-Film?- chiede Nick.
-Quello che vuoi, per me è uguale!-
-Ok guardiamoci.. Final Destination!-
-Nick, ma è un film di paura.-
-Sì, siamo ancora in tema Halloween, va benissimo come film.-
-Io l'ho già visto. Ma va bene comunque, vieni qui vicino a me!-
Nick mette il dvd e si siede sul divano vicino a me, predo una coperta e la metto sulle nostre gambe:
-Hai freddo?- mi chiede Nick.
-Un po'-
Allunga il braccio dietro di me e mi avvicina a lui:
-Ti scaldo io allora!-
Mi appoggio al suo petto q iniziamo a guarda il film; circa mezz'ora dopo dice:
-Non ce la faccio più devo dirti una cosa.-
Prende il telecomando e ferma il film.
-Dimmi- gli rispondo preoccupata.
-Ascolta, non so se ti va però.-
-Cosa?-
-L'altro giorno abbiamo deciso che per una settimana circa andiamo in vacanza in New Jersey. Lì abbiamo casa, ed è anche spaziosa.-
-Concludendo?-
-Concludendo: ti va di venire con me?I miei hanno detto che sarebbero felici che venissi anche tu!-
-Davvero??-
Una vacanza di una settimana col mio fidanzato, nella stessa casa. Da sogno!
-Sì, davvero!-
-Certo che voglio venire!-
-Bene allora, ti faccio sapere quando andiamo e gli orari e tutto il resto!-
-Che bello!- 
Nick mi abbraccia tutto felice, e io ricambio l'abbraccio.
-Non vedo l'ora-

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** It's Cool Hang out with You ***


Il giorno seguente, dopo pranzo, salgo in camera e mi preparo per l’uscita con Jake; decido di mettere qualcosa di pesante, l’inverno a New York è terribile, prendo una bella maglia di lana pesante grigia, pantaloni neri e i miei comodissimi e caldi Ugg, o come li chiama mio fratello “gli stivali degli astronauti”.
Scendo di nuovo in cucina e cerco la borsa:
-Mamma l’hai vista per caso?- chiedo.
-Cosa?- mi risponde lei.
-La mia borsa, quella grigia-
-Guarda bene, la vedo io- dice sbuffando.
Alzo lo sguardo e la vedo sulla sedia:
-Ooops, scusa.-
-Sbadatella.- dice sorridendo.
Prendo la borsa e controllo che dentro ci sia tutto: perfetto; prendo cappotto e sciarpa, ed esco:
-A stasera!- chiudo la porta e vado verso la villa di Jake: il tempo non è dei migliori, ma qualche bar per rintanarci lo troveremo di sicuro.
Arrivo e suono al campanello: 
-Chi è?- chiede una voce femminile.
-Sono Beatrice!- dico.
-Jake arriva subito cara, è già pronto. Apro. Divertitevi!-
Aspetto davanti al cancelletto guardando la porta della casa di Jake, da dove lo vedo spuntare, mi saluta con la mano, poi con molta eleganza arriva e si chiude il cancello alle spalle.
-Buon pomeriggio!- dice.
-Salve!-
Ci incamminiamo lentamente:
-Che freddo, ci siamo presi proprio la giornata migliore eh?- dico in tono sarcastico.
-Ahah!Beh in effetti fa molto freddo, non ero ancora uscito oggi.-
-Che hai fatto questa mattina?- chiedo sperando di tenere un discorso.
-Ho aiutato mia mamma con la spesa. Mi sono svegliato tardi!-
-Bravo!-
-Tu invece?-
-Beh io ho guardato la tv, ho letto un po’, mangiato e basta-
-Abbiamo delle vite interessanti-
-Certo!-
Ci mettiamo a ridere.
-Che ti va di fare?Io sto morendo di freddo- dice.
-Anche io!-
-Bar?- 
-Benissimo.-
Entriamo nel primo bar che vediamo e ci sediamo a un tavolo, inizio a sfogliare il piccolo menù:
-Cosa prendi te Jake?-
-Cioccolata calda!Col freddo che ho.-
-Anche io. Bom, deciso- chiudo il menù e lo poso sul tavolo. 
-Dai ti chiedo cose che di te non so-
-Ahah, va bene dai- rispondo.
-Allora.. Colore preferito?-
-Verde acqua. Il tuo?-
-Arancione. Hai animali?-
-Sì una cagnolina bianca, Cocò-
-Cocò?- ride.
-Cosa ridi?E’ un bellissimo nome!-
-Senza offesa, sembra il nome dei cereali-
-Jake!- e scoppio a ridere.
-Scusa, scusa!-
-Tu ne hai?-
-Sì-
-Visto che fai tanto lo sbruffone, sentiamo: come si chiama il tuo?-
-E’ un gattino, si chiama Lady-
Faccio una piccola risata sforzata: -Lady!-
-Non offonderla-
-Tu con Cocò l’hai fatto-
-Sto scherzando, dai!-
-Io no, e sottolineo NO-
Cala il silenzio, poi tutto a un tratto Jake dice:
-Bea?-
-Dimmi?-
-Oggi stai davvero bene-
Sento che inizio ad arrossire, così mi nascondo nella sciarpa –Jaaaaake, smettila!-
-Sì, scusa.-
-Comunque grazie- gli sorrido.
-Figurati!-
Finalmente arriva la cameriera:
-Ditemi ragazzi-
-Due cioccolate calde, grazie-
-Arrivano subito.-
Detto fatto, qualche minuto dopo le nostre cioccolate erano già sui tavoli.
-Oohh che buona!- dico.
-Davvero.-

Usciti dal bar andiamo a fare un giro in centro, guardando le vetrine.
-Ero qui ieri!-
-Davvero?-chiede Jake.
-Sì- sorrido pensando a me e Nick il giorno prima.
-Ecco perchè non arrivavi da me!-
-Scusa ancora!-
-Ma sì, tranquilla.-
Ci fermiamo a guardare una vetrina di oggetti per la casa: dal riflesso scorgo una figura di ragazzo riccio. Mi giro di scatto e vedo Nick insieme a Virginia:
-Ma guarda quei due che escono senza dirmelo!-
Jake si gira insieme a me -Aahh non capivo di chi parlavi-
-RAGAZZI!- dico muovendo animatamente la mano per salutarli.
Nick e Virgi si girano, lui sembra quasi spaventato.
-Amore- dice un po' in difficoltà -Come va?-
-Benissimo-dico per farlo ingelosire. -Voi?-
-Bene anche noi- 
-Che facevate?- chiede Virgi.
-Un giretto, guardiamo le vetrine. Voi?-
-Nick aveva bisogno di un consiglio e siamo usciti.-
-Mh ok. Noi torniamo al nostro giro, ciao ragazzi.- dico.
-Ciao- dice Nick avvicinandosi a me per darmi un bacio, ricambio e torno a chiaccherare con Jake:
-Woo, gelosa?- chiede.
-No, avrei solo voluto che me lo dicessero.-
-Dai un po' gelosa sei.-
-Jake!-
-Ok scusa.-
Verso le sei Jake mi accompagna a casa:
-Ci vediamo domani a scuola.-dico.
-Va bene, scusa ancora per prima.-
Lo guardo facendo l'offesa, poi gli sorrido e dico: -Fa niente.-
Sorride anche lui e mi da un bacio sulla guancia.
-Ciao-
-Ciao Bea. Oggi mi sono divertito, grazie.-
-Anche io!Ci vediamo.-

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Travelling ***


24 novembre.

-Bea hai finito le valige?- chiede mia mamma entrando in camera.
-Sì ho finito, mi aiuti a portarle di sotto?-
-Certo- prende il piccolo trolley e inizia a portarlo in cucina; io prendo il borsone e la mia borsa, poi scendo.
-Ecco fatto- dico buttando a terra i borsone.
Suonano al campanello: -Che tempismo!- dico guardando l'ora.
Apro la porta e c'è Nick:
-Buongiorno- mi dice.
-Buongiorno- gli rispondo sorridendo e gli do un bacio.
-Ti aiuto a prendere le valige.- entra in casa e ne prende una da portare in macchina.
-Grazie- e prendo l'altra uscendo dalla porta.
-Allora- dice mia mamma -Divertitevi!E mi raccomando, sta attenta!-
-Mamma sì, stai tranquilla!-
-Non ti preoccupare, ci siamo noi- dice Denise sorridente a mia mamma, mettendomi le mani sulle spalle.
-Grazie! Beh buon viaggio e chiamami quando arrivi!- si avvicina e mi abbraccia, io ricambio il suo abbraccio.
-Certo, ti chiamo- le dico.
Mi volto e chiedo:
-Noi su quale macchina siamo?-
-Oh sì cara, quella con Joe e Frankie-
"Oh-no" penso e guardo NIck, che sta già caricando le mie valige.
-Nick, dammi le metto io- gli dico.
-No, vai a sederti in macchina, a queste ci penso io- dice tutto sorridente.
-Grazie- gli do un bacio sulla guancia e salgo in macchina. -Ciao- dico secca a Joe.
-Hei- mi risponde lui.
-Ciao Bea!- mi saluta Frankie tutto contento, seduto vicino a Joe.
-Ciao piccolo!- gli rispondo spettinandogli un po' i capelli. -Ci siamo seduti davanti eh?-
-Sì, mi hanno detto di lasciare te e NIck dietro-
Mi limito a ridere, intanto che Nick sale in macchina vicino a me.
-Ok, mamma ha detto che possiamo partire. Passano davanti loro.- dice NIck, con aria fredda.
-Va bene.- gli risponde Joe e accende la radio.
Guardo NIck che stava fissando fuori dal finestrino:
-Hei Nick- dico.
Nick si volta e mi sorride, poi mi mette un braccio dietro al collo e mi bacia la fronte:
-Che bello, una settimana insieme!- dice.
-Grazie per avermi invitato- 
-Figurati, i miei genitori sono molto contenti.-
-Peccato che Lea non sia potuta venire.- dico dispiaciuta.
-Per favore- si intromette Joe sgarbato -Non parliamo di Lea.-
-Joe, le buone maniere le abbiamo lasciate a casa eh?!- gli risponde NIck.
-No, è che tu ti passi la vacanza con la tua ragazza e io no. Per favore non rigirate il coltello nella piaga, mi basta passare una settimana a vedere le vostre smancerie amorose.-
-Ma la vu..- interrompo Nick prima che riesca a finire la frase.
-Sì Joe scusa.- dico.
Nick mi guarda quasi arrabbiato.
-Stai calmo- gli dico a bassa voce, mi appoggio alla sua spalla e chiudo gli occhi, addormentandomi..

-Bea.. Bea?- dice qualcuno a voce bassa, apro gli occhi e vedo Nick. -Si svegli signorina, ci siamo fermati in un autogrill- dice sorridendomi. -E se non ti tiri su dalle mie gambe, probabilmente ci toccherà rimanere qui-
-Ahah, scusami NIck mi alzo subito.- con i capelli tutti scompigliati e ancora mezza addormentata, mi alzo e torno a sedermi. -Scusa, ma come sono finita con la testa sulle tue gambe?- chiedo a Nick che era sceso dalla macchina lasciando la portiera aperta.
-Ho visto che ti eri addormentata, e delicatamente ti ho appoggiata sulle mie gambe-
-E non mi sono accorta di niente?!Oh wow- 
Mi sorride: -Vuoi qualcosa da mangiare?-
-Mh sì, ma scendo e vengo con te.- scendo dall'auto e Virginia mi corre incontro.
-Bebiii!- mi dice (ormai quello è il mio soprannome)
-Virgiii! Come stai?Stamattina non ci siamo ancora viste-
-Tutto ok!Tu?-
-Tutto bene, prima mi sono pure addormentata-
-Sì Nick me lo ha detto- e sorride.
-Andiamo che ho fame, ti va di mangiare metà panino con me?Ti prego!-
-Certo, ho troppa fame anche io!-
Andiamo verso l'entrata dove ci aspetta NIck:
-Da quanto stiamo viaggiando?- chiedo.
-Più o meno un'ora e un quarto-
-E ci siamo fermati?-
-Sì, Frankie doveva andare al bagno e allora ne approfittiamo tutti-
-Ah ok, e quanto manca?-
-Mezz'ora e siamo arrivati!- 
Entriamo nell'autogrill e io e Virginia ci mettiamo in coda alla cassa:
-Un panino- dico alla commessa, la aule mi fa lo scontrino.
-Virgi ti dispiace prendere tu il panino?Quello che preferisci, io vado un secondo al bagno!- le do lo scontrino e corro verso i bagni.
"La coda pure qui" penso; mi avvinco ad uno specchio e mi guardo "mmhh che faccia oh" intanto si è liberato un bagno, così corro dentro.
Uscita dal bagno mi ritrovo Virginia con un grosso panino fumante in mano.
-Oddio che fame!-
-L'ho già fatto tagliare a metà!-
-Sei un tesoro, grazie- prendo un fazzoletto di carta e la mia metà di panino, e ci dirigiamo alle macchine.
-Ciao amore, ciao.- dice Joe parlando al telefono. -Lea ti saluta- mi dice quando gli passo vicino.
-Ah salutala anche tu quando la richiami. Oppure la chiamo io dopo.-
Joe mi sorride e io vado verso Nick, appoggiato alla macchina.
-Che ti ha detto Joe?- chiede subito.
-Che Lea mi saluta, niente di che.-
-Mh ok.--
Saliamo in macchina: Frankie ha fatto cambio con Virginia, così adesso lei è in macchina con noi.
Ripartiamo e qualche minuto dopo Joe dice:
-Ragazzi, dobbiamo passare una settimana insieme, nella stessa casa.. Non possiamo non parlarci o evitarci sempre.-
-Joe, forse non hai ancora capito quanto a me da fastidio quello che hai fatto quest'estate!- dice NIck, molto irritato.
-Lo so, ho fatto una gran cavolaia!Mi dispiace, e so come ti senti!-
-E allora non puoi chiedere troppo!-
_Ma se ci provaste magari. Insomma provare non costa niente no?- dice Virginia.
-Secondo me hai ragione, però Joe devi capirci..- dico.
-Lo so, lo so. Almeno proviamoci.-
-Nick ci stai?- chiedo.
-Non so- dice secco. 
Lo guardo e lo abbraccio.

-Eccoci ragazzi!- le macchine parcheggiate davanti ad un vialetto di sassi. -Questa è la casa dove staremo- dice Densie.
-Cavolo- dico incantata.
La casa all'esterno è tutta in pietra, sembra quasi un castello a tre piani con balcone.
-Entriamo!- dice Frankie correndo in casa.
Entro dopo di lui e salo le scale con Nick.
-Allora questa è la tua stanza amore- mi dice.
-E questa è la tua compagna di stanza!- dice Virginia entrando in camera.
-Mi raccomando, fate le brave. Io sono nella camera vicino!- dice NIck abbracciandomi.
-Nicholas, noi siamo brave-
-Beatrice, non si può mai sapere- dice sorridendo e avvicinandosi sempre di più al mio viso.
-Vedremo- gli rispondo, prima che riesca a baciarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** It's Winter, Babe. ***


-I vestiti li mettiamo ora nell'armadio?- mi chiede Virginia.
-Come preferisci te- le dico.
-Ma sì, io farei adesso-
-Ok!- prendo la mia valigia e la poso sule letto, la apro e inizio a mettere alcuni vestiti nell'armadio, poi un cellulare squilla:
-E' il mio!- dice Virginia fiondandosi sulla sua borsa. -Pronto?- dice ed esce dalla porta.
Prendo altre magliette e le poso nell'armadio ordinatamente, ma intanto so già che domani dentro quel povero armadio ci sarà la III Guerra Mondiale di vestiti.
Sento alcune parole di Virgi, ma non riesco a sentire la frase completa, così decido che appena rientrerà le chiederò tutto.
Poso ancora altre maglie e pantaloni nell'armadio, poi Virgi rientra in camera fissando il cellulare.
-Heeeei- le dico. -Era il principe azzurro?-
-Beaa!-
-Che c'è? Raccontami, sono tutt'orecchie!-
-Okay. Allora, era Tim.- 
Tim, il ragazzo della festa di Halloween, non me ne aveva più parlato.
-E..?-
-E dopo Halloween siamo usciti due volte. Non è successo niente di che, chiaro. Però lui è così carino, gentile e dolce!-
-Ooh che tenera che sei! Ti piace quindi?-
-Beh sì. Cioè no! Siamo usciti due volte insieme, non posso dire se mi piace o no.-
-Ti piace.- prendo un cuscino e inizio a saltellare per la stanza, quasi come fosse il mio ballerino: -Virgi è innamorata, Virgi è innamorata!-
-Uuh, Virgi è innamorata?- chiede Kevin entrando in camera. -Di chi?-
_-Kev! Fatti i cavoli tuoi- dice Virgi.
-Okay, momento privacy eh? Bene, me ne vado buon proseguimento ragazze.- chiude la porta alle sue spalle.
Tiro il cuscino contro Virgi: -Hei!- dice lei. -Mi scompiglio tutta così!-
-Scusa! Dai finiamo di mettere a posto questi vestiti e vediamo gli altri cosa fanno.-
Prendiamo gli ultimi vestiti nelle valige e li mettiamo nell'armadio.
-Ooh finito!- dice Virgi.
-Bene, io vado a vedere Nick che fa, tu vieni con me?-
-No, vi lascio soli.- sorride -Vado a vedere cosa fa Joe. A proposito, è stato carino a chiedere la "pace" prima, no?-
-Sì, per me sì. Ma Nick, sappiamo com'è fatto.-
-Beh, non ha tutti i torti, ma provarci non costa niente.-
-Quello che dico anche io!-
Chiudo la porta e busso alla stanza di Nick, che mi apre:
-Già finito di mettere i vestiti nell'armadio?- mi chiede.
-Sì, tutto in ordine!-
-Brava il mio amore-
Gli sorrido, poso la mia sciarpa sul suo letto e lo abbraccio. -Tu hai finito?-
-Non ancora.-
-Bah, si muova signorino che gli altri ci aspettano!-
-Posso chiederti una cosa?- dice serio.
-Certo dimmi.-
-Tu sei anona arrabbiata per quello che ci ha fato Joe quest'estate?-
-Eh beh, certo. Perché?-
-E allora perché vuoi provare a far pace con lui in queste vacanze?-
-Ma non dico che voglio far pace, solo che per "convivere" meglio in questi giorni, forse è il caso di metterci una pietra sopra.-
Nick sospira, poi fissa il pavimento. 
-Nick per favore, fallo per me! Non voglio passare queste vacanze a litigate tra te e Joe.-
Mi guarda e dice: -Va bene, solo perché lo chiedi tu. Ma non gli parlo.-
-Possiamo considerarlo già un passo avanti.-
-Se lo dici tu-
-Dai, ora fatti passare questo momento di scazzo Nicholas e andiamo a vedere cosa fanno gli altri, okay?-
-Sono già troppe volte che mi chiami Nicholas, Beatrice!-
-Va bene, smettiamola tutti e due- lo prendo per mano e lo porto in cucina.
-Ma non avevo finito di mettere in ordine l'armadio!-
-Ti aiuto io dopo, adesso vieni con me al piano di sotto.-
-E va bene!-
Scendiamo le scale e quasi siamo travolti da Frankie che gioca con un aeroplanino.
-NO ATTENTO FRAKIE!- gli urla Nick.
-Perchè?-
-Questo- dice prendendolo in mano -E' il mio aerolplanino.-
-Oh no, ho preso proprio il tuo, con tutti quelli che c'erano?! Che fenomeno- dice sarcastico Frankie.
-Cosa vuoi dire con questo?- chiede Nick con faccia strana.
Frankie forza un sorriso e dice: -Nieeente!Ora vado, ciao.- e corre giù per le scale, lasciando Nick con in mano il suo aeroplanino.
Io scoppio a ridere e Nick chiede:
-Cosa c'è da ridere? Io non l'ho capita!-
-Te lo spiegherò poi!- scendo e Nick mi segue; arriviamo in cucina dove c'è Denise che prepara qualcosa per il pranzo.
-Hei mamma- dice Nick -Dove sono gli altri?-
-Sono tutti in giardino. Copritevi che fa freddo!-
-Sìssignora!- dice Nick prendendo la sciarpa.
Gli do' una spintarella sulla schiena, prendo la mia giacca e usciamo.
-Guarda che sei proprio scemo eh.- gli dico ridendo. -E pensa che all'inizio non credevo fossi così-
-E come pensavi che fossi?-
-Uno tutto serio e precisino, poco tendente agli scherzi.-
-Sembra una descrizione da dizionario! Nicholas: persona seria e precisina, poco tendente alle burle.- dice facendo una voce buffa.
Mi metto a ridere e apro la porta dell'uscita: in giardino ci sono Virgi e Joe che parlano seduti al tavolino.
-Ragazzi, sedetevi con noi!- dice Virgi.
Nick fa uno strano verso, quasi svogliato, così gli tiro una gomitata e andiamo a sederci con Joe e Virgi.
-Che fredde queste sedie!- dico appena seduta.
-Beh, ti ricordo che siamo in inverno- dice Joe.
-Sì, ma non me l'aspettavo. Comunque, mi hai salutato Lea?- chiedo.
-Ah adesso la chiamo, cos'ì le parli ok?-
-Bene.-
Prende il cellulare e compone il numero:
-Pronto? Ciao amore, sono ancora io- dice. -Ti passo Bea e poi parliamo noi due.- mi porge il cellulare e lo prendo.
-Leaa! Come stai, tutto bene?-
-Ma sì, vorrei essere lì con voi! Com'è?-
-Bene, ma fa freddo!-
-Beh, anche qui non scherza!-
-Ha nevicato, vero?-
-Sì, per ora ha smesso! Però spero nevichi così domani chiudono la scuola e mi faccio una vacanzina anche io!-
-Aah, furba! Dai ti ripasso Joe, ci sentiamo! Ciao-
Passo il telefono a Joe, che si alza ed entra.
-Sta bene?- mi chiede Nick.
-Sì, ha detto che ha nevicato.-
-Magari chiudono la scuola!-
-Stessa cosa che ha detto lei!-
-Il nostro preside non è uno da "scuola chiusa perché nevica"- dice Virgi.
-Oh ragazzi, io rientro che muoio di freddo!- dico. -Voi state qua?-
-Io sì.- dice Virgi.
-Anche io, ti dispiace? Giusto due minuti e torno.-
-Tranquillo, se mi cercate sono in camera nostra- entro in casa e appoggio la giacca sull'appendi abiti.
Corro in camera e mi butto sul letto, poi ricordo di aver lasciato la sciarpa in camera di Nick, così, prima che mi dimentichi del tutto, torno a riprenderla.
Entro in camera e prendo la mia sciarpa, mi avvicino al mobile con un grande specchio e mi guardo:
-Non so come faccio a piacer a Nick, avrà del prosciutto davanti agli occhi!-
Mi sposto e un foglio cade per terra:
-Da dove sbuchi tu?-mi abbasso e lo prendo e, presa dalla curiosità, lo apro e leggo..

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Nothing is Alright ***


La scrittura è quella di NIck, si riconosce, non ha una bella calligrafia, ma si riesce a leggere bene.
Il foglietto dice:
"Ciao. Lo so, stiamo insieme da molto tempo, però, devi capire che ho bisogno di spazio nella mia vita, per me ci sono anche gli amici, la famiglia e la scuola, ma ultimamente passo tutto il mio tempo con te e la situazione, a volte, è pesante. E poi dopo quello che è successo qualche mese fa, è meglio così. Mi dispiace dirtelo con un biglietto, ma so che in faccia non riuscirei mai; è meglio se finiamo qui, almeno per adesso. Spero tu non ci stia male, Nick." 
Mi prende una stretta al cuore e rimango a bocca aperta davanti al biglietto, non può essere vero, perché altrimenti mi avrebbe chiesto di venire in vacanza con lui?
Sento che la porta al piano di sotto si apre, così prendo il biglietto e lo metto in tasca e torno velocemente nella mia stanza.
-Dai Nick, vedrai che ce la fai.- sento dire Virginia.
-Lo spero.- le risponde lui.
Si riferiscono sicuramente al biglietto, ne sono certa! 
Bussano alla porta:
-Entrate- dico.
Entra Virgi e Nick dietro di lei, il quale si siede sul mio letto:
-E' ora di pranzo, vieni?- mi chiede.
-Mmh, non credo.- gli rispondo, non mi va di stare giù con gli altri e tenere il muso, e poi devo pensare bene a cosa fare con lui, se dirgli che ho trovato il biglietto o meno.
-Come mai, amore? Non ti senti bene?-
-Sì, è meglio se sto qui a riposarmi.- 
Nick si avvicina e mi abbraccia:
-Allora torno dopo, se hai fame fammi sapere e ti porto qualcosa in camera, okay?-
-Va bene, grazie.-
Virgi e Nick scendono e io rimango sola in camera.
Mi butto sul letto e rileggo quel biglietto un sacco di volte, da come si comporta Nick non sembra mi voglia lasciare, ma come si dice "l'apparenza inganna" e in questo caso fa davvero male.
Glielo devo dire o no che ho trovato il biglietto? Forse aspettare che venga a dirmi qualcosa lui, oppure prendere coraggio e dirglielo io; beh, ci devo pensare.
In più non ne posso parlare con nessuno qui: Lea non c'è, Virgi è la migliore amica di Nick quindi non oserei mai parlarle di questo biglietto, Joe? Era il mio migliore amico, almeno fino a qualche mese fa.
In poche parole: mi ritrovo sola, con un biglietto in cui Nick dice che vuole lasciarmi, senza nessuno con cui parlare. Ottimo!
Decido di scendere in cucina, ho davvero tanta fame anche se prima avevo detto di no a Nick.
-Stai meglio?- chiede Nick alzandosi alla velocità dalla luce dalla sua sedia a tavola e venendomi incontro.
-Sì, tranquillo.- 
-Vuoi qualcosa da mangiare?Tieni siediti qui, al mio posto, prima abbiamo tolto i tuoi piatti dato che non mangiavi. Ma vieni siediti!-
Perché si comporta così con me? Insomma, non vuole lasciarmi?
-Nick, lasciala in pace un secondo.- gli dice Denise sorridendo.
-Sì, scusami. Ma se vuoi siediti pure al mio posto!-
-Ma Nick tranquillo- gli dico.
-Vieni, vuoi qualcosa?- chiede Denise.
-Sì, ma faccio io, siediti pure- prendo un piatto e vado verso il fornello, dove c'è una bella bistecca che mi aspetta, la prendo e la metto nel piatto.
Nick mi aspetta ancora in piedi, così gli vado vicino:
-Siediti, prendo una sedia e mi metto al tavolo.- poso il piatto su un posticino vicino a Virginia, e vado a prendermi la sedia.
Inizio a mangiare la mia bistecca, intanto gli altri parlano tra di loro, tranne Nick. 
Alzo lo sguardo e Nick mi fissa, non sapendo che dire gli sorrido, e lui ricambia il sorriso.

-Grazie per avermi aiutato a spreparare.- dice Denise.
-Figurat!- 
Mi asciugo le mani e torno in camera.
-Bea, tutto ok?- chiede qualcuno.
Mi giro, è Danielle.
-Sì, tutto ok.- dico mentendo.
-Sicura? Mi sembravi un po' strana prima in sala da pranzo; vuoi parlarne con me?- 
Mi piacerebbe, ma non so che fare, quindi le rispondo:
-No, tranquilla Dani, è tutto ok!-
-Va bene.- dice sorridendomi. -Comunque se hai bisogno, cercami- e scende le scale.
Forse avrei potuto parlarne con lei, bah.
-Vuoi venire giù, ci guardiamo un film!- chiede Virginia appena entro in camera.
-Sì, volentieri. Andiamo.-
Ci rechiamo verso il salotto, dove già tutti sono seduti.
-Bene possiamo accedere la tv papà!- dice Frankie.
Mi siedo vicino a Nick, che mi abbraccia subito.
Dopo una mezz'oretta di film, finalmente il mio cervello decide di elaborare una soluzione: lasciare Nick.
Mi avvicino all'orecchio di Nick e gli dico:
-Nick, ti dispiace se usciamo un attimo? Ti devo parlare.-
-Ehm, okay. Mi devo preoccupare?- mi dice alzandosi.
Non gli rispondo ed esco.
-Nick ascolta.- gli dico -Io..-
Non gli dico di aver trovato il biglietto, ma devo trovare una scusa per lasciarlo; il problema? Non ce ne sono. 
La scusa più "valida" è il suo comportamento verso Joe; che scusa patetica!
-Dimmi, mi sto preoccupando.- dice Nick.
-Non mi piace come ti comporti con Joe.-
-Come?-
-Hai capito. Lui prova a fare pace con noi, e tu non sei d'aiuto, non mi piace.-
-Ma non ci posso far niente! Ha baciato la mia ragazza, non so se ci sei ancora arrivata tu!-
-Non mi rispondere così!-
-Sembra che a te non importi di questa cosa. Io ci sto male.-
-Ti capisco ma-
-Non riesco a convivere con questa situazione..- mi interrompe.
-Allora- dico e prendo tutto il coraggio che mi rimane -Finisce qui.-
-Stai scherzando vero?- mi chiede quasi con aria spaventata.
-No.- dico con voce spezzata dalle lacrime. -Basta.- entro in casa velocemente, lasciando Nick in giardino.
-Bea, cosa..?- chiede Virginia, ma io non rispondo.
Sento che qualcuno ferma il DVD, qualcuno esce in giardino, qualcuno sale le scale per venire, probabilmente, da me.
Mi blocco a metà scala e mi siedo, tenendomi il volto tra le mani rigato dalle lacrime.
-Cosa succede Bea?- chiede Virgi, accompagnata da Danielle.
-Hei tranquillizzati, cosa ti ha detto Nick?- chiede Danielle.
-Niente- rispondo. -L'ho lasciato io.-

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** The Solution ***


Virginia e Danielle rimangono immobili davanti a me, mentre io continuo a piangere.
-E.. Perché?- chiede Danielle.
E cosa rispondo adesso?
-Non ne voglio parlare.- dico tra le lacrime.
-Ti ha fatto qualcosa?-
-No. Cioè sì, Insomma si comportava male con Joe e..-
-Joe?!Cosa c'entra ora?- chiede Daniele.
-Aspetta Dani, è meglio che ci parli io un attimo con lei. Torniamo dopo da te, okay?- dice Virginia a Danielle, che fa un cenno con la testa e dopo avermi guardato preoccupata, torna in salotto.
-Bea, ascoltami. Tranquillizzati e dimmi cosa è successo.-
-Io, mi sono arrabbiata con Nick perchè- intanto il pianto prende il sopravvento -Perchè, non vuole provare a far pace con Joe!-
-Con tutta sincerità?Non ci credo.-
Rimango scioccata dalla sua risposta.
-Lo so che c'è altro. Ho trovato questo in camera prima.- toglie dalla tasca un foglietto stropicciato. -E ho letto.-
Scoppio a piangere ancora di più. 
-Stai tranquilla.- dice Virginia. 
-Gliene hai parlato? Del foglietto intendo.- chiedo.
-No. Voglio che lo faccia tu.-
-No, te lo scordi!-
-Bene, fai come vuoi, ma io non gli parlo di quello che ho trovato. Sei tu la sua ragazza, e sei tu che devi chiedergli spiegazioni.- 
-E per sentirmi dire quello che c'è scritto sul foglio? No grazie!-
-Ma prima o poi dovrai!Passerai tutta la vacanza senza guardarlo e senza parlagli?-
-Certo.-
-Non puoi.-
-E chi lo dice?-
-Il tuo cervello Bea! Mi sembri una persona abbastanza intelligente per poter parlare a Nick e capire che comportati come vorresti, non è la cosa migliore!- 
-Senti, io non voglio parlargli okay?! E ora lasciami in pace per favore.-
Mi alzo e scendo, verso il bagno, ma incontro Nick: non voglio guardarlo, starei peggio di quanto sto già, quindi decido di tirar dritto. 
Sento che si è fermato, probabilmente vuole parlarmi, così accelero il passo verso il bagno.
Sto lì, seduta per terra a piangere non so per quanto, mezz'ora?Quarantacinque minuti?Un'ora?Chi lo sa.
Poi qualcuno bussa e, senza aspettare una mia risposta, entra nel bagno.
-Lo so- dice una voce maschile. -Sono l'ultima persona a cui vorresti parlare ora, vero?Però eravamo migliori amici, e da tale credo di dover fare il mio dovere.-
E' Joe.
-Beh, eri il mio migliore amico, ora non più.- dico accentuando la parola "eri".
-Ma tu sei qui da sola in bagno da un sacco di tempo, vuoi farti venire una crisi isterica, o vuoi che qualcuno ne parli con te, magari riuscendo a risolvere qualcosa?-
-Preferisco la crisi isterica.-
Joe chiude la porta alle sue spalle e si siede accanto a me, per terra.
-Te l'ho già detto, non voglio parlarne.-
-E io sto qui con te, finché non ti passa. Non parlarmi, ma io sto qui.-
-Me ne vado io!- mi alzo di scatto ed esco dal bagno, correndo verso la camera.
Lì c'è Virginia:
-Allora cosa hai deciso di fare?- chiede porgendomi il biglietto.
-Niente, niente!Lasciatemi in pace!- afferro con violenza il biglietto e mi giro a pancia in giù sul letto, così da poter coprirmi la faccia sul cuscino.
Virginia esce dalla stanza lasciandomi sola.
Qualche minuto dopo, qualcuno entra in stanza.
-Bea?- dice. -Posso?- è Danielle.
-Sì vieni.-
-Stai male?-
-Sì-
-Mi dispiace, anche se non so cosa è successo. Non voglio vedervi così. Eravate la coppia dei "piccolini" in casa.- e sorride accarezzandomi i capelli delicatamente.
Con quel "vedervi" mi fa venire in mente Nick: chissà dov'è e come sta.
-Sono sicura che passerà in fretta.-
-Potrei sbagliarmi, ma non credo passerà.-
-Devi solo volerlo. Se vuoi, puoi. Sta a te decidere.-
Sbuffo : -Io lo amo.-
-E' perché lo hai lasciato?-
-E' una cosa complicata-
-Io ho sempre tempo.-
Presa dalla confidenza, racconto tutto a Danielle, lasciando qualche volta scappare una lacrima.
-Io non ci credo. Sicura che sia di Nick?Proprio di Nick?-
-Sì, c'è scritto "Nick" alla fine del biglietto.-
-Oddio Bea, non so cosa dire. Sicura che non vuoi parlargli?-
-Sicurissima.-
-Beh, fai come vuoi, io cerco di aiutarti comunque.- si alza dal mio letto ed esce.
Rimango da sola in camera, il resto della casa in silenzio, quasi inquietante. 
Prendo il giubbotto ed esco a farmi un giro, da sola.
Cammino e intanto guardo il cielo che si fa sempre più grigio; "pioverà presto" penso.
Vedo una panchina e mi ci siedo, ritrovandomi a fissare il braccialetto che Nick mi aveva regalato il giorno in cui ci siamo messi insieme "Penso di aver trovato la mia metà mancante. Mettiamoci insieme come due metà che coincidono perfettamente" mi ricordo ancora benissimo quelle parole.
Qualcosa mi dice che quel braccialetto, nonostante tutto, io lo debba tenere.
Solo in quell'istante, fissando il braccialetto regalatomi da Nick, capisco stronzata che avevo fatto poche ore prima: cosa avevo al posto di cervello? Cacche di elefante?! 
L'unico motivo, vero, per cui lo avevo fatto era una sorta di "mi vuole lasciare?Bene, lo batto sul tempo" e adesso, me ne pento.
Torno a casa, passeggiando con calma sul vialetto di ghiaia che divide me e la porta d'entrata: entro, e senza pensare a nulla, cerco Denise:
-Io voglio tornare a casa Denise.-
-Come cara?-
-Sì, voglio tornare a casa!-
-Per quello che è successo con Nick?-
-Sì..-
-Come preferisci, avverto Joe, ti porta lui okay?-
Beh, l'importante è che qualcuno mi porti via di li.
Salgo in camera e preparo le valige, velocemente:
-Te ne vai?- chiede qualcuno sulla porta; mi giro è Nick.
-Sì.-
-Perchè?-
-Perchè voglio così.-
-No, io prima voglio parlare con te! Non credo che l'unico motivo per cui tu mi abbia lasciato sia come mi comporto con Joe! Non ci credo, e più che altro non voglio crederci.-
Non rispondo e continuo a riempire la mia valigia. 
-Io ti amo Bea, l'ultima cosa che voglio è questa.-
-Cioè?-
-Che tu te ne vada.-
-Per quale motivo? Nick io non ti capisco! Ti ho lasciato, per quale motivo continui a.. Parlarmi?-
-Perchè io ti amo, e voglio che cambi idea! Se vuoi vado in salotto e dico a Joe che lo perdono per quello che ci ha fatto quest'estate! E' quello che vuoi?!- iniziava ad innervosirsi.
-No Nick, non è quello che voglio se tu non lo vuoi.-
-E allora dammi un seria spiegazione!-
Sbuffo, prendo la valigia e scendo per raggiungere Joe e andarmene a casa, lasciandolo lì in camera da solo.
Sento che la porta della camera sbatte; Joe in salotto non c'è e decido di aspettarlo fuori, sul vialetto; poso le valige a terra e mi ci siedo sopra: come previsto prima, sta piovendo e se Joe non si da una mossa, mi farò una doccia all'aperto.
Improvvisamente si apre la porta d'entrata:
-Bea, aspetta!- dice Joe urlando.
-Cosa succede?- chiedo.
-E' tutto un errore!-
-Cosa?-
-Tu, Nick e il biglietto!-

PS: ecco che ritorna il PS! Grazie per i commenti, davvero *-* sono troppo felice quando ne leggo uno!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I.LOVE.YOU ***


-Cosa vuoi dire Joe?Non capisco.-
-Allora- dice serio -Il biglietto che hai trovato, non è per te.-
-E per chi?-
-Per la sua ex ragazza!Di tre anni fa!-
-No.- dico immobile seduta sulle mie valige. -Non.. Ci.. Credo.-
-Credici!-
-Dio, ma sono così deficiente?!No, dimmelo!- 
-Vai da lui adesso!-
Mi alzo e vado verso Joe fermandomi davanti a lui.
-Joe.- dico.
-Dimmi.-
-Non avrei mai pensato di dirlo ancora, ma..-
-Ma?- 
-Tu sei la mia salvezza. Grazie.- lo abbraccio e lui fa lo stesso con me; mi mancavano i suoi abbracci, quelli da vero amico.
-Grazie ancora!- dico appena ci lasciamo dall'abbraccio.
Corro verso la porta d'entrata per tornare da NIck, Joe urla:
-Quindi ora siamo amici?- 
-Certo!-
Corro a tutta velocità in casa, cercando Nick ovunque:
-Danielle!- dico.
-Bea, sei ancora qui?-
-Sì, dimmi dov'è Nick?-
-L'ho appena visto uscire dal retro.-
Senza esitare due secondi, vado verso la porta sul retro: Nick è seduto sulla vecchia e arrugginita altalena di quando era piccolo, che fissa il vuoto davanti a lui; la pioggia gli cade sui ricci, ma lui non sembra curarsene.
Prendo una coperta, la prima che trovo sul divano, e la porto fuori per Nick; mi avvicino all'altalena e gliela metto sulle spalle:
-Entra.- gli dico.
-Cosa fai qui?- dice guardandomi quasi stupito.
-inizia ad entrare, ti prendi qualcosa se continui a stare qui sotto la pioggia.-
Entriamo di nuovo in casa, prima io poi lui; si siede sul divano e ripete la domanda fatta prima:
-Allora, cosa fai ancora qui?-
Mi siedo sul divano vicino a lui: alla luce del fuoco del camino posso vedere le guance e il naso di Nick leggermente arrossati per il freddo, gli occhi lucidi con le ciglia tutte bagnate e piccole goccioline di pioggia rimaste sui capelli; gli passo una mano sul bellissimo boccolo che ha davanti:
-Nick, io sono solo una stupida, sai?- 
-Perchè?- dice alzando le spalle.
-Perchè io ho trovato questo.- dico mettendomi una mano in tasca e facendo uscire il biglietto, tutto stropicciato.
-Cos'è?- mi chiede.
-Ero andata a riprendere la mia sciarpa in camera tua e avvicinandomi allo specchio, è caduto questo.- gli porgo il bigliettino.
Nick lo prende e lo apre:
-No.-
-Invece sì- dico affranta. -Sono una cretina, io ho pensato che volessi darmi quel biglietto, e presa dalla rabbia ho deciso di lasciarti prima io.-
-Se me lo avessi detto, a quest'ora non era successo niente.-
-Lo so, ma la mia testardaggine è peggio della peste.-
Nick appallottola il biglietto e lo butta nel fuoco.
-E so anche- continuo -Che scusa non basta, vero?-
Si limita a guardare in basso, senza darmi una risposta; poi improvvisamente, dice:
-Io non so come hai fatto a pensare che io ti volessi lasciare. Insomma e l'avessi davvero voluto fare, non mi sarei mai osato a darti uno stupido bigliettino. E sicuramente non ti avrei invitata in vacanza.-
-Hai ragione. Non ho altro da dire. Mi sono comportata da stupida, lo so! Ma Nick, prova a metterti nei miei panni.-
-Io te ne avrei parlato.-
-Sì. Tu sei più intelligente di me.- mi alzo dal divano e mi dirigo verso la cucina.
Mentre sto per passare la porta della cucina, Nick mi abbraccia:
-E dovresti sapere anche- dice -Che io ti amo.-
-Sicuro?-
-Certamente.- mi da un bacio sui capelli.
-Quindi sono perdonata?-
-Beh, non del tutto.- ride.
-Cosa devo fare per farmi perdonare del tutto?-
-Comincia dandomi un bacio di scuse, poi vedrò che fare!-
Mi giro verso Nick e gli metto le mani intorno al collo:
-Come vuole lei, mio Signore.- mi avvicino alle labbra di Nick e lo bacio.
Ha le labbra freddissime ancora, quasi che il freddo che aveva prima gliele avesse congelate.
-Wuo, un bacio di ghiaccio Nicholas.- gli dico ridendo.
-Ma smettila.- dice abbracciandomi fortissimo.
-Allora, vedo che avete fatto pace!- dice Joe tutto contento.
-Sì.- gli risponde Nick guardandomi negli occhi e sorridendo.
-Nick- dico -E' solo grazie a Joe se noi ci siamo "riappacificati"-
-Come?-
-Sì, è stato lui a dirmi che il biglietto era per la tua ex e non per me.-
-Davvero?-
-Sì. Nick, non mi credi?- chiede Joe avvicinandosi a noi.
Nick lascia me dalla presa e abbraccia Joe, che rimane stupito dalla mossa inaspettata del fratello.
-Oh che carini che siete!- dico.
I due si mettono a ridere e Joe dice:
-Vieni anche tu, amica!- mi avvicino a loro e li abbraccio.
-Grazie Joe- dice Nick mollando l'abbraccio del fratello, ma rimanendo abbracciato a me.
-Figurati. Io vi voglio bene, non mi spiego ancora quello che ho fatto quest'estate.-
-Per me, sei perdonato Joe.- gli dico sorridendo; poi sposto il mio sguardo verso Nick in cerca di una sua risposta.
-Anche per me.- dice infine.

-Lo sapevo!- dico dal bagno della camera di Nick. -Lo sapevo che alla fine ti saresti ammalato.- bagno il fazzoletto con acqua fredda e, tornata in camera, glielo appoggio sulla fronte.
-Va meglio?- chiedo.
-Sì, grazie.- dice quasi senza voce.
-E adesso, come facciamo al viaggio di ritorno?-
-Ce la farò, tranquilla.- e sorride. -Non vai a passeggiare con gli altri?-
-No, sto qui con te. Non ti lascio a casa da solo, andrò un'altra volta.-
-Grazie.- dice appoggiandomi una mano sulle ginocchia. -Giurami una cosa.-
-Cosa?-
-Che se la prossima volta trovi qualcosa di "compromettente"- dice facendomi il gesto delle virgolette con le dita. -Me lo verrai a dire, okay?-
Da quel giorno sono quasi diventata lo zimbello della casa, certo meglio prenderla sullo scherzare, ma la situazione sta diventando pesante.
-Sì Nick.. E tu, promettimi una cosa.-
-Dipende.-
-No, senza dipende. La smetterete, tu e la tua simpatica famigliola, di prendermi in giro su quello che ho fatto? La cosa sarebbe gradita, grazie.-
Nick si mette a ridere.
-Prometti?!-
-Prometto.- 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Joe, would you come to the party with me? ***


Busso alla porta di casa Jonas e Denise mi apre:
-Ciao- dice facendomi entrare -Sali, Nick ti aspetta.-
Tornati dalla "vacanza" in New Jersey, Nick si è preso una bella broncopolmonite e quasi ogni giorno (contando gli impegni a scuola) vado a trovarlo a casa; busso alla porta della stanza ed entro con calma:
-Nick?- 
-Oh Bea- dice senza voce.
-Come stai?-
Nick fa spallucce e si mette una mano sulla fronte:
-Da schifo-
-Povero.- mi siedo sul letto vicino a lui e gli accarezzo i capelli.
-Allora, com'è andato il ritorno a scuola?-
-Bene, bene. Tutti mi chiedevano com'era andata..- guardo in basso e faccio una smorfia.
-E tu?-
-Rispondevo con "bene, ci siamo divertiti, peccato che Nick si sia ammalato" e tanti baci.-
Nick fa una piccola risata, poi comincia a tossire.
-Stai proprio male eh.- dico alzandomi per prendergli un bicchiere d'acqua.
-Eh abbastanza.-
GLi porgo il bicchiere e ne beve un goccino.
-Hai ancora tanta febbre?- chiedo.
-Sì, l'ho provata prima.-
-Quanto?-
-Quasi 39.-
-Oh cazzo! E' alta. Mi sento in colpa.-
-No, ti prego. Perché?-
-Perchè se non era per colpa mia non ti ammalavi.-
-Non dire certe cose per favore!-
-Beh, un po' è vero.-
-No. Smettila Bea..-
-Okaaay. Dai ora vado che devo fare i compiti. Ci vediamo stasera se riesco a passare.- mi abbasso per dargli un bacio in fronte e a bassa voce gli dico: -Ti amo.-
-Anche io- risponde lui.
Gli sorrido, mi alzo ed esco dalla stanza.
-Io vado! Buona serata!- dico andando verso la porta d'uscita e tirando una sberletta sulla fronte e Joe .
-Hei!-
Gli faccio la lingua:
-Ciao Joseph, ci vediamo stasera forse.-

-Bea, scusa.- dice Sarah appena entro in classe.
-Dimmi tutto!-
-Ti va di venire al mio compleanno venerdì sera?-
-Certo, non credo di avere impegni!-
-Okay! E porta Nick se ti va, e se sta bene.-
-Non credo si rimetterà per venerdì Sarah, mi dispiace.-
-Non c'è problema, tranquilla. Se vuoi porta qualcun altro. E' una sottospecie di ballo il mio compleanno, insomma vi dovete portare gli accompagnatori! Non so se mi spiego.- Sarah è sempre stata così, adora feste e balli della scuola, infatti è nel comitato organizzativo dell'istituto e spesso organizza incontri e vari eventi anche al di fuori della scuola.
-Sisi, ho capito! Cercherò di trovare qualcuno allora.-
Lei torna al suo banco, e io appoggio la borsa sul mio, poi una mano mi tocca un fianco:
-Buon giorno.- dice, è Jake.
-Ciao Jake, tutto okay?-
-Sì bene, tu?-
-Bene, grazie.-
-Nick sta bene?- 
-Ma non tanto, non so quando starà meglio. Ma speriamo presto.-
Jake mi segno dell'okay con le mani e va al suo banco, posando il casco della moto sotto di esso.
"Lea dove sarà?" mi chiedo, non vedendola ancora entrata in classe.
Suona la campanella e tutti ci sediamo nei rispettivi banchi per la prima ora di lezione; dieci minuti dopo entra Lea correndo:
-Mi scusi!- dice entrando.
-Signorina, come mai questo ritardo?-
-Non riuscivamo a far andare la macchina prof, mi scusi-
In preda all'agitazione si siede vicino a me e mi dice a bassa voce:
-Come al solito, mio papà non trovava le chiavi dell'auto.-
Rido: -Capita.-
-Silenzio voi due!- dice la professoressa di matematica riprendendoci.
-Scusi.- diciamo in coro.
Durante il cambio di un'ora e l'altra, chiedo a Lea:
-Sarah ti ha invitato al suo compleanno?-
-Ma secondo te?- chiede retoricamente.
-Ehm, no?-
-BEn detto.-
Tra Sarah e Lea non c'è mai stata "affinità", fin da piccole litigavano in continuazione per ogni cosa e ora a peggiorare il tutto c'è la storia del capitano della squadra di pallavolo: entrambe volevano quel posto, ma Lea era riuscita ad ottenerlo; quindi ora è guerra aperta tra le due.
-Perchè a te ha invitato?- chiede.
-Sì-
-E ci vai?-
-Beh, si mi dispiace non andarci. Non ho motivo io.-
-Hai ragione. Spero le crolli la casa prima della festa!-
-Lea!-
-Eddai, scherzavo.-
-Certo.- dico sarcastica.
-Sul serio, cosa metterai?-
-Non ne ho idea. Credo un vestito.-
-E Nick?-
-Nick sta a casa.-
-Grazie avevo capito, ma lo sa?-
-Non ancora! Glielo dico oggi.-
Tornata a casa da scuola per l'ora di pranzo, mi reco subito a casa di Nick:
-Nick ti devo dire una cosa.- dico entrando in camera sua.
-Dimmi tutto.-
-Sarah mi ha invitato alla sua festa venerdì sera.-
-Ci vuoi andare?-
-Sì, mi piacerebbe.-
-Vai pure, tranquilla.-
-Solo che- continuo -Devo portarmi qualcuno, e non so chi.-
-Come fosse un ballo?- chiede Nick.
-Sì-
-E' proprio fissata. Non voglio sapere com'è in classe, mi è bastata vederla organizzare il ballo di Halloween quei due giorni che il comitato è venuto nella mia scuola.-
-E immagina quello di fine anno!-
-No, passo. Comunque con chi ci vai?-
-Non so.-
In quel momento entra Joe in camera di Nick e mi viene un colpo di genio:
-Ci potrei andare con lui.-
-Bea.. Non credo che.-
-Ti fidi di me?- chiedo.
-Sì, ovvio.-
-E allora tranquillo, che non succederà niente.-
-DI cosa state blaterando?- chiede Joe intromettendosi. 
-Joe, mi chiedevo. Vuoi venire ad una festa con me? Venerdì sera.-
-Di chi?-
-Una mia compagna di classe, ha chiesto di portarci "l'accompagnatore" e lui non può, vieni tu?-
-Sono la ruota di scorta?-
-Dai Joe!-
-E va bene! Ma prima ho una cosa per te.- mi si avvicina e mi tira una sberla in fronte -Ricambio la tua sberla di ieri. Allora a venerdì, passo io alle nove! Ah, lo dico io a Lea- esce dalla stanza chiudendo la porta.
-Se succede qualcosa, dillo e arrivo subito!- dice Nick.
-Ma stai tranquillo!-
-E non parlo solo di Joe, ma anche degli altri ragazzi, non voglio che ti facciano qualcosa!-
-Tu devi stare tranquillo, okay?-
-No, e non insistere perché non lo sono!- mi metto a ridere e lui con me.
Accompagnatore, okay! Vestiti.. non okay.

PS: scusate ma dalla fretta nel capitolo prima mi sono scordata i ringraziamenti dei commenti! Anche se dico sempre le stesse cose, mi sembra il minimo ringraziare chi segue, chi legge e chi commenta *--* 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Party Time ***


-Hai deciso o no quale comprare?- chiede Virginia che mi aspetta seduta fuori dal camerino.
-Non ancora!- le rispondo io da dietro la tendina verde del camerino di un negozio vicino a Central Park.
-Dai fa vedere, uscissi potrei anche darti una mano col scegliere quale dei due ti sta meglio.-
Apro la tenda ed esco: il primo vestito è uno su un blu scuro, che d leggermente sul verde, senza spalline, con fascia sul seno e leggermente a palloncino la gonna.
-Allora?- chiedo.
-Direi che mi piace! Prova l'altro.-
Rientro nel camerino e provo l'altro abito: nero, stile imperiale con una decorazione sulla parte della gonna.
-Ecco.- dico uscendo.
-Okay. ti sta bene anche quello.-
-Ma?-
-Ma preferisco l'altro. Viva i colori, non sempre il nero!-
-Ma il nero smagrisce, Virgi!-
-Sì, il cervello!-
Rientro in camerino e mi cambio, per poi andare alla cassa e pagare il vestito.
-Bene, ora che si fa?- dico uscite dal negozio.
-Andiamo in qualche bar?Starbucks?-
-Vada per Starbucks!-
Entriamo nel primo Starbucks e ci mettiamo in coda per prendere qualcosa.
-Io prendo un cappuccino.- dico al cassiere, poi mi metto in fila all'altro bancone per aspettare il mio cappuccino. 
-Ecco a te.- dice una ragazza non tanto alta e bionda.
-Grazie.- prendo la mia tazza e vado a sedermi ad un tavolo.
-Aah brucia!- dice Virginia con la tazza in mano, appoggiandola violentemente sul tavolo.
-Hai fatto girare mezzo locale!-
-Eh, ma non me l'aspettavo!-
Ad un certo punto mi squilla il telefono:
-Lea? Pronto?-
-Bea dove sei?-
-Da Starbucks, vicino al negoziato con al facciata verde che ti piace tanto. Perché?-
-Volevo uscire.-
-Vieni! Ti aspettiamo!-
Pochi minuti dopo arriva Lea.
-Buongiorno bellezze- dice sedendosi al tavolo con noi.
-Ciao Lea!- diciamo in coro.
-Allora, fa vedere sto vestito!-
Prendo la borsetta del negozio e mostro e Lea il vestito, la quale come suo solito, tira fuori tutto il vesto dalla busta per vederselo bene.
-Guarda che non lo deve vedere tutto il bar!- le dico.
-Ma sì, sta calma.- ripiega con cura il vestito e me lo rimette in borsa. -Bello comunque!-

-Sempre il solito ritardatario- dico camminando su e giù per la cucina in attesa di Joe.
-Vedrai che arriva. Piuttosto ricordati il regalo!- dice mia mamma prendendo il regalo per Sarah. -Prendi.-
-Okay, grazie mamma.-
Finalmente suonano al campanello.
-Sia lodato il cielo, vado ci sentiamo più tardi!-
Esco di casa e c'è Joe:
-Andiamo lady!- dice prendendomi sotto braccetto.
-Andiamo uomo.- apro la portiera dell'auto e salgo.
Sarah abita più o meno a dieci, quindici minuti da me, ma Joe andando velocissimo in aiuto, raggiunge la casa di Sarah in poco tempo.
-Non osare andare a queste velocità al ritorno!-
-Perchè, abbiamo fatto prima!-
-Perchè?! Potrei vomitare il pranzo di due mesi fa!-
-Adesso, che esagerata!-
-Non scherzo!-
Suono al campanello e Sarah mi apre subito la porta:
-Ciao ragazzi!- dice allegramente. -Entrate!-
Posiamo le giacche nell'armadio vicino alla porta e entriamo nella sala; l'atmosfera è calda, c'è la musica e qualche bibita.
-Bea, ti presento i miei genitori! Mamma, papà questi sono Beatrice e Joe.-
I due ci stringono la mano e dicono:
-Noi ora lasciamo la casa- dicono tutti contenti -Così nostra figlia può' fare la festa in pace. Ciao e buona serata!- e danno un bacio sulla fronte a Sarah.
Escono di casa e se ne vanno con l'auto.
-Bene ragazzi!- dice Sarah ad un certo punto -Fuori l'alcol!-
Cosa? Ho sentito bene?!
-Sarah, ma cosa?- le chiedo.
-Ma tu credevi davvero che avremo bevuto Coca-Cola?- dice ridendo. -E dai, ho sedici anni ora!-
Eh beh, maggiorenne direi!
-Ma Sarah, non mi sembra il caso di- senza farmi finire la frase corre verso una bottiglia di un liquido rossastro e beve a canna.
"Non torno a casa viva, me lo sento" dico a me stessa.
-Bevi dai!- dice lei avvicinandomi la bottiglia alla bocca.
-No, grazie ma passo.-
Fa spallucce e torna in mezzo alla sala, continuando a bere; alza la musica a tutto volume e quasi mi scoppiano i timpani: l'atmosfera è davvero cambiata, le bibite sono sostituite da ogni sorta di alcolico, la musica la possono sentire fino a casa mia e gli invitati sembrano tutti drogati, ma pesantemente, che ballano per tutta la sala; c'è persino chi tenta uno spogliarello sul tavolino, ma nessuno sembra dargli corda.
Mi sento molto fuori luogo, ma devo resistere.
-Allora, balli con me?- dice Joe. -Sono l'unico sobrio fin ora!-
Prendo Joe e lo porto in cucina.
-Non ti sembra troppo? Andiamo a casa!- dico.
-Ma dai Bea, è una festa! A quante feste parteciperai così!-
-Beh si da il caso che io non sia tipo da "queste feste"!-
-Ora non pensare a niente, vieni con me e balla!-
Mi prende per mano e mi tira in salotto, dove iniziamo a ballare; mi sento sempre più a disagio! Fortunatamente, Jessica, arriva in mio aiuto.
-Jess!- le dico. -Ma cosa succede?- 
-Non so, io non me lo aspettavo!-
-Neanche io! Sarah è sempre perfettina!-
-Infatti, questo mi stupisce! Guardala ora, sembra una malata!-
Ci giriamo verso i divani e vediamo Sarah che ride quasi fosse pazza, senza scarpe, con due o tre ragazzi addosso.
-E poi chi sono quelli?- chiedo.
-Suoi amici, dice.-
-Ti va se usciamo? O troviamo una stanza senza tutta questa musica?- 
-Sì meglio!-
Ci dirigiamo verso il piano superiore e ci chiudiamo nel bagno.
-Forse non siamo molto al sicuro, ma meglio che al piano di sotto.- dice Jessica.
-Se avessi saputo che questa festa sarebbe stata così, non sarei venuta assolutamente!- dico.
-Neanche io. Odio questo genere di feste.-
-Chissà se aprirà i regali.-
-Non credo. Nello stato in cui è adesso, domani mattina si sveglierà dicendo "ma ieri sera ho fatto la festa?"-
-Lo sapessero i suoi genitori!-
-Io non so come farà a cavarsela domani mattina, quando i suoi genitori torneranno.-
-Ma dove sono andati?-
-Non ne ho idea, ma Sarah mi ha detto che le hanno lasciato la casa libera fino alle 9.00 di domani mattina, come dimostrazione che loro si fidano di lei-
-Mh how!- dico sarcastica -Aspetta che tornino.-
Dopo un'ora passata in bagno a discutere su saran e la festa, decido di scendere a dare un'occhiata a Joe.
-Avete visto Joe?- chiedo a due ragazze che ballano.
Loro fanno segno di no con la testa; vado in cucina e lo trovo.
-Joe!- dico -Cosa fai?!-
-Prova, è buono!- dice porgendomi una bottiglia.
-Cazzo, quanto hai bevuto?!-
-Poco, dai prova!-
-Dio mio Joe! Andiamocene!-
-No, stiamo qui!- 
-No, ma ti vedi? Non sei in grado di ragionare! Joe andiamocene!-
Lo prendo per un braccio e lo porto da Jessica.
-Jess, noi è meglio che andiamo anche lui è fuori come un balcone!- poi dico rivolgendomi a lui -Non posso lasciarti solo, che ti combini in questo modo?!-
-Ma Bea, dovevi provare!-
-Continua a dirmelo da quando l'ho trovato in cucina. Vuoi un passaggio a casa?- chiedo a Jessica.
-No, stanno arrivando i miei genitori, grazie!-
-Okay, allora buonanotte!-
-Buonanotte.-
Prendo Joe e lo porto in macchina, poi mi siedo dal lato del guidatore:
-Chiavi, guido io.- dico.
-Tu non hai la patente-
Oh cielo, è proprio fuori!
-Cosa dici? Ho sedici anni, quasi diciassette! Dammi le chiavi!-
-E va bene.- mi porge le chiavi e si ferma a guardarmi.
-Cosa vuoi?- gli chiedo.
-Sei davvero bellissima.- dice spostandomi una ciocca di capelli dalla spalla. -Non sai cosa ti farei.-
-Joe, Dio Santo, sei fuori! Tieni le mani a posto!-
Sposta la mano sulla mia spalla iniziando ad accarezzarmi.
-Dai, facciamo qualcosa qui, non ci vede nessuno!-
-No, tu tieni le mani a casa tua! E ora andiamo!-
-E dai!- mi si butta quasi addosso.
-No, Joe, no! Tirati su, cazzo!- lo faccio risedere e gli allaccio la cintura.
-Ma dai, veloce.-
Cerco di non dargli più retta e mi dirigo verso casa, infatti sembra che lui si sia addormentanti, ma poco dopo:
-Bea..- dice.
-Eh?-
-Vieni qui!-
-No fermo non vedo dove vado! Joe!-

PS: ecco il solito grazie che vi spetta:3 GRAZIE <3

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** It's a Song? ***


-Levati! Levati!- urlo contro a Joe mentre lo spingo via da me; quasi mi manda fuori strada.
-Scusa Bea- dice lui, molto probabilmente però senza rendersene conto.
Non rispondo e continuo a guidare, fino ad arrivare a casa Jonas; esco dall'auto e aiuto Joe ad entrare in casa.
-Ora, dammi le chiavi di casa-
Joe fa qualche segno per indicarmi che sono in tasca, e con la mano le prendo.
-Neanche prendere le chiavi sei capace!- apro la porta e cercando di fare il più possibile silenzio, entro in casa con Joe sotto braccio. -Ti è andata bene che tutti dormono.- lui mi risponde con uno strano verso -Muoviti e vai in camera, Joe- 
Lo accompagno fino in camera sua, aiutandolo a sdraiarsi sul letto.
-E vedi di non vomitare, ti prego! Andiamo nei casini sia io che tu!-
Joe continua a non rispondermi -Dimmi te se devo parlare con un ubriaco!- 
-Bea- dice poi lui.
-Cosa?-
-Grazie.-
-Joe ne parliamo domani. Tanto non ti ricorderai niente. Buonanotte.- chiudo letalmente la porta e vado verso le scale.
Poi una porta si apre, mi giro di scatto e rimango immobile.
-Bea, sei tu?- chiede.
-Sì.- rispondo io.
-Com'è andata la festa?- chiede avvicinandosi a me, e capisco che è Nick.
-Ehm, ma si bene.- dico mentendo spudoratamente; poi istintivamente, come se dovessi sentirmi al sicuro, lo abbraccio: è caldissimo, probabilmente si è appena svegliato.
-Come mai?- chiede ridacchiando.
-Così. Posso?-
-Certo, puoi stare qui anche tutta la notte per me.- e mi da un bacio in fronte.
-Ti sei appena svegliato?. chiedo.
-Sì, ho sentito che siete arrivati. Come mai hai accompagnato Joe?-
-Perchè.- faccio una pausa. -Ha bevuto un po' e ho pensato che era meglio se lo accompagnavo a casa.-
-Cosa?! C'erano alcolici?-
-Sì, ma io non ho bevuto!-
-E Joe ti ha fatto qualcosa? Conoscendolo.-
-No, niente. Ho solo preferito guidare io, così che non succedesse niente.-
-Okay, brava. Però ti avevo detto di chiamarmi se succedeva qualcosa.-
-Lo so, ma..-
-Ma niente-
-Ti sei arrabbiato adesso?- chiedo staccandomi dall'abbraccio.
-Non so.-
-Dai Nick!-
-Se mi avessi chiamato, io sarei venuto ad aiutarti! Avrei preso la macchina e sarei venuto!-
-Okay hai ragione, però non potevo aspettarti tanto. Joe non era molto stabile, e mezzi invitati alle festa erano fuori!-
-E fortuna che la festa era andate bene! Potevi chiamarmi comunque!-
-No! Sei anche ammalato!-
Poi la porta della stanza di Denise e Paul si apre:
-ragazzi che succede?- poi mi vede -Bea, che ci fai qui?- chiede.
-L'ho chiamata io, volevo sapere com'era andata la festa- dice Nick, salvandomi da eventuali problemi.
-Ah okay, ma fate più silenzio però. Buonanotte.- e richiude la porta della stanza.
-Senti Nick è meglio che vada.-
-Va bene, ti accompagno giù.-
Scendiamo le scale e andiamo alla porta.
-Buonanotte allora.-
-Buonanotte.- lo guardo, in attesa di un abbraccio almeno, ma niente. -Ciao- chiudo la porta ed esco.

Il mattino seguente vado a casa Jonas, come mio solito, per trovare Nick; ancora pochi giorni e finalmente potrà uscire di casa.
Busso alla porta e Frankie viene ad aprirmi:
-Ciao Bea. Sai già dove andare!- dice.
Gli scompiglio i capelli e mi dirigo verso la stanza di Nick; più mi avvicino più sento una bellissima melodia provenire dal piano di sopra, così decido di camminare lentamente per non fammi sentire e per poter ascoltare.
Mi fermo davanti alla porta della camera di Nick e ascolto, incantata dalla sua voce:

Beautiful, one of a kind.
You’re something special babe,
And you don’t even realize
That your my heart’s desire.

All I want and more. 
I know you’re scared,
But I promise, babe,
I’m not who I was before.
 

‘Cause you’re not the only one,
Who’s ever felt this way.
Don’t let the world cave in,
Just tell me that you’ll stay.

Now that the pain is done,
No need to be afraid.
We don’t have time to waste,
Just tell me that you’ll stay.


Poi si apre la porta e rimango bloccata.
-Bea- dice Joe. -Joe- dico io.
-Cosa fai attaccata alla porta?-
-Ma sono appena arrivata!-
-Certo e io sono Lady Gaga- mi risponde lui sarcastico.
-Che succede?- chiede Nick sbucando anche lui dalla porta.
-Bea era qui che origliava- dice Joe ridendo.
-Abbiamo l'onore di avere con noi Mister Pettegolo!-
-No, sbagli. Mister Gaga Pettegolo!- ribatte.
-Ma di cosa state parlando?- chiede Nick.
-Ti spiego io: praticamente quando ho aperto la porta Bea era qui attaccata alla porta che ascoltava, ma lei sostiene di essere appena arrivata. E io sono Lady Gaga.- e se ne va, improvvisando un balletto nel corridoio.
Io e Nick lo guardiamo andare via, poi dico:
-Sarà ancora ubriaco da ieri-
-Mi sa di sì.-
Entro in camera e Nick s siede sul letto:
-Davvero hai ascoltato?- chiede.
-Sì, ma non volevo origliare. Cioè, stavo salendo le scale e ho sentito questa musica, e se entravo in camera so che avresti smesso, quindi sì mi sono fermata ad ascoltarti.-
Nick diventa improvvisamente rosso.
-Ti vergogni di me?- chiedo.
-No, è che nessuno a parte i miei fratelli hanno mai sentito la mia voce e quindi mi vergogno in generale. Anche se non ho cantato davanti a te.-
-Comunque hai bellissima voce. E la canzone poi! L'hai scritta tu?-
-Sì- dice e mi da dei fogli con sopra scritto il testo della canzone.
-E' stupenda Nick.-
-Grazie.-
-Cantala dai- gli dico ridandogli i fogli.
-Oh no, te lo scordi!-
-Ma dai Nick. Sono solo io qui.-
-Non credo di riuscirci.-
-Va bè non insisto se non vuoi.-
-Scusa.-
-Ma figurati amore.- mi avvicino e gli do un bacio sulla fronte.
-Ti fermi a pranzo?- chiede.
-Sì, va bene.-
Nick prende la chitarra e comincia a strimpellare qualche nota.
-Cambiato idea?- chiedo sorridendo.
-Mmh.. No.-
-Sei un caso perso- dico ridendo.
Anche lui fa la stessa cosa, poi posa la chitarra e mi fa segno di avvicinarmi a lui: mi sposto e mi appoggio alla sua spalla, lui mi abbraccia.
-Ti amo Bea-
-Anche io.- 
-..just tell me that you’ll stay- dice canticchiando.
-Ce l'abbiamo fatta eh, Jonas?-
-Tutta colpa tua.- e mi stinge più forte a lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Dream? ***


Scendiamo in cucina per l'ora di pranzo dove c'è già Joe che prepara il tavolo:
-Ah Bea.- dice appena io e Nick entriamo. -Ti posso raccontare una cosa stranissima che ho sognato?-
"Con tutto quello che hai bevuto chissà cosa hai sognato!" vorrei dirgli. 
-Dai, racconta!-
-Allora, è un sogno molto strano, sul serio. Ci siamo io e te in un auto, tu guidi. Io ad un certo punto ti salto addosso, quasi ti volessi violentare!- e inizia a ridere. -E tu che mi urli dietro! Sembrava così reale.-
Il cuore inizia a battermi fortissimo e rimango a bocca aperta.
-Che c'è Bea? E' solo un sogno, non mi oserei mai di farti qualcosa.- dice Joe.
-Bea, tutto bene?- mi chiede Nick avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla.
-Non è un sogno.- dico. 
-Cosa vuoi dire?- mi chiede Joe con aria spaventata.
-E' successo sul serio.- 
-Stai scherzando?!- dice Nick molto irritato.
-Aspettate vi spiego, ma per favore state calmi!-
-No calmo un bel niente!- dice Nick sedendosi al tavolo.
-Ieri Joe eri ubriaco.- 
-Sì, quello me lo ricordo.- dice.
-E quando ti ho portato a casa, tu.. Insomma, hai fatto veramente quello che hai detto.-
-Ti sono venuto addosso?-
-Sì, mentre guidavo.-
-E io dovrei stare calmo?!- interviene Nick. -Non è possibile Joe, abbiamo fatto pace appena una settimana fa!E tu ti comporti così?! E Bea, perché non me l'hai detto, eh?!-
-Non volevo che succedesse niente Nick!-
-Bea ti prego scusami, non volevo comportarmi così!- dice Joe. -Non mi sono reso conto di quello che ho fatto, lo sai che non farei mai una cosa del genere!-
-Ma lo hai fatto!- gli urla contro Nick.
-Ero ubriaco. Non capivo niente!-
-Okay, io sono molto arrabbiato, ma non voglio che si ripeta la situazione di quest'estate.-
-Quindi cosa vuoi fare Nick?- chiedo preoccupata.
-Non dico che ci metto una pietra sopra, è chiaro. Dico solo che capisco che Joe non lo ha fatto apposta e quindi non voglio tirare su un putiferio. Ma se succede ancora qualcosa, giuro che è l'ultima! E finisce davvero male!- e detto ciò si alza dalla sedia e se ne va dalla cucina.
Io e Joe rimaniamo così da soli in cucina, lui ancora seduto sulla sedia che fissa il tavolo.
-Bea, davvero, lo sia che non ti farei mai niente.-
Suonano al campanello e Joe corre ad aprire:
-Ciao Bea!- dice Lea entrando in cucina. -Cosa fai qui?-
-Sono venuta a trovare Nick, come il mio solito. Tu?-
-Io e Joe usciamo a pranzo insieme.-
-E perché lo so solo ora?- chiede Joe.
-Scherzi vero?- dice Lea. -Che giorno è oggi?-
-30 novembre. Oh cavolo 30 novembre!- esclama mettendosi le mani nei capelli.
-Te ne sei dimenticato!-
-No, so che è il mesiversario! Ma devi capire, non guardo mai il calendario!-
Divertita mi guardo la scena seduta sul bordo dello schienale del divano.
-Non è possibile, solo io potevo trovarmene uno così!- 
-Mi farò perdonare!-
-Vedrò!-
-Cosa succede?- chiede Nick scendendo le scale.
-Tuo fratello si è scordato del mesiversario!-
-Lea, non avrei mai detto che fossi così tanto fissata con le date.-
-Io mi ricordo tutto, data per data e non obbligo gli altri a ricordarsene come me. Ma questo non mi va giù Joseph sappilo!- e gli punta il dito contro.
-Ma dai Lea, stai calma. So che Joe riuscirà a farsi perdonare, in qualche modo. Spero.- dico ridendo.
-Non fa ridere.- dice iniziando a ridere anche lei. -Okay, no.- 
-Dai fuori di qui.- dice Nick alzandosi e spingendo i due verso la porta.
i due escono dalla porta salutandoci con la mano, poi Nick torna da me e si siede anche lui sullo schienale del divano.
-Arrabbiato?- gli chiedo.
Fa spallucce: -Non troppo. Insomma, sì per quello che ti ha fatto.-
-Ma sto bene, non mi ha fatto niente. E poi ieri notte mi ha anche detto "grazie".-
-Per cosa?-
-Per averlo aiutato ad arrivare a casa, non troppo sano, ma salvo. Credo.-
-Spero.- dice per poi girarsi verso di me e sorridermi.
-Peccato che tu sia ancora malato.- 
-Un bacio a stampo non te lo toglie nessuno, chiaro!-
-Ma mi leggi nel pensiero?- dico mettendomi a ridere.
-Vieni qui, dai.-
Mi alzo e mi posiziono davanti a Nick e dopo avergli dato un leggero bacio, mi appoggia al suo petto, lui mi abbraccia.
-Meno di un mese ed è Natale, cosa vuoi che ti regali Nick?-
-Ma pensi già al Natale?-
-Non sembra ma arriva più in fretta di quanto ti immagini!-
-Non voglio niente, comunque.-
-Non mi sei d'aiuto!-
-Sul serio, io non ho bisogno di niente. Anzi - dice subito dopo ripensandoci -Una cosa ci sarebbe!-
-Cioè?-
-Io e te, la sera della vigilia, insieme. Ti va?-
-Mmh, va bene. Da me però, sono sempre a casa tua!-
-Benissimo.-
Alzo lo sguardo verso di lui per poi dargli un altro bacio.
-Hei, piano con le smancerie.- dice Denise dalla cucina. -Non vorrei ti ammalassi anche tu Bea.-
-Sì, hai ragione mamma, scusa è colpa mia.- dice Nick guardandomi.
-Dai è ora di pranzo, tutti in cucina!-

PS: chiedo scusa per come è venuto il capitolo, mi fa davvero schifo çç

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Sweet. ***


18 dicembre.

 

Ultima settimana prima delle vacanze di Natale; entro a scuola e subito mi si fionda contro il rappresentate d'istituto, Mike.

-Signorina, buongiorno.- dice.

-Mike- dico -Buongiorno.-

-Tieni questo!- dice dandomi un foglietto in mano, tutto decorato.

-Sarebbe?-

-Prima delle vacanze abbiamo intenzione di fare una specie di "raccolta fondi" per i bambini bisognosi. Venerdì pomeriggio qui a scuola. E queste.- dice indicandomi con il dito le varie caselle presenti sul foglio -Sono le attività che io e altri ragazzi, ovviamente con il consenso dei professori, abbiamo deciso di fare per raccoglie fondi.-

Leggo alcune attività: gara di dolci fatti in casa, rivendita vestiti dell'usato, stand dei baci.

-Scherzi vero?- dico ridendo. -Stand dei baci? Non siamo come nei telefilm Americani, sai?-

-Molti ragazzi della squadra i baseball, erano contenti quando gli ho fatto leggere il foglio.- si gira facendo l'occhiolino ad alcuni componenti della squadra appostati vicino ai proprio armadietti.

-Non vi dico cosa siete, per risparmiarvi una figuraccia.-

-Beh, una ragazza ha già accettato.-

-Chi sarebbe la fortunata?-

-Kate Mellow.-

-Chi è?-

-Non so se la ricordi, al ballo di Halloween. Lei era vestita molto, molto succinta. E assolutamente non da Halloween.-

No. Lei, no. L'odiosa ragazza che era venuta al ballo con Nick.

-Ah, quella simpatica ragazza.-

-Hai capito chi è?-

-Sì. Si da il caso che sia venuta alla festa col mio ragazzo.-

Mike rimane a bocca aperta:

-..Ops- dice cercando di non far trasparire il suo imbarazzo. -Scusa! Bene ora vado, fammi sapere!- dice "scappando" verso il suo armadietto.

Raggiungo Lea che è appena entrata, senza vedermi:

-Lea!-

-Oh ma dov'eri?-

-Sei entrata e non mi hai vista. Comunque guarda qui.-

Le passo il foglietto che Mike mi aveva dato poco prima.

-Ma ti prego, stand di baci?-

-E indovina chi sarà la baciatrice ufficiale?-

-..Non ne ho idea-

-Quella che era venuta alla festa di Halloween con Nick.-

Lea scoppia in una fragorosa risata: -Quella la dà a destra e manca, lo stand è il minimo!-

-E quanti ragazzi..Stupidi che ci stanno anche. Scimmioni.-

Suona la campanella ed entriamo in classe per la prima ora di lezione: storia.

Più che ascoltare la lezione, io e Lea ci passiamo alcuni bigliettini, per far passare il tempo.

-Pff che noia.- dico appoggiando la testa al banco.

Poi qualcuno mi spaventa:

-Jake!- dico alzandomi di scatto.

Lui ridendo mi risponde: -Scusa! Comunque nell'intervallo devo dirti una cosa. Quindi se ti va di aspettarmi prima di uscire dalla classe.- 

-Oh, sisi. Ti aspetto.-

Passate le tre ore di lezione prima dell'intervallo, aspetto Jake  seduta sul mio banco.

-Allora, cosa vuoi dirmi?- chiedo impaziente.

-Ehm. Domani parto, e non ci vediamo più fino al rientro a scuola dalle vacanze.-

-E dove vai?-

-Viaggetto in Canada con la mia famiglia.-

-Ah bello!-

Si limita a sorridere, poi continua il suo discorso: -Quindi, ti ho portato una cosa.- prende dalla tasca dei pantaloni un piccolo sacchetto lilla. -E' per te.-

Sorpresa, prendo in mano il sacchetto.

-E' per Natale.- mi dice.

-Jake, oddio. Io non ti ho preso ancora nulla!-

-Ma non devi prendermi niente! E' un regalo per ringraziarti della tua pazienza con me. E perché quando l'ho visto mi ha fatto pensare subito a te.-

-Grazie mille.- scendo dal banco e lo abbraccio. -Sei troppo alto.-

-Forse sei tu che sei troppo piccola.-

Finita la mattinata a scuola, io e Lea torniamo verso casa insieme.

-Cosa voleva Jake?- mi chiede.

-Mi ha dato il suo regalo di Natale.-

-E tu?-

-E io ovviamente non ho ancora fatto i regali, quindi non gli ho potuto dare niente. L'ho ringraziato e l'ho abbracciato, spero basti fino a quando torna!-

-Bea.- dice in tono molto più serio.

-Dimmi.-

-Jake, non ti sembra ci provi troppo?-

-E' solo stato gentile.-

-Però si vede che gli interessi.-

-Cosa ci posso fare io?-

-Niente, e non è quello che fai.-

-Cosa intendi dire, scusa?-

-Tu. Insomma, ti vedo che ogni tanto durante le lezioni ti giri a guardarlo, vedo come vi salutate al mattino all'entrata e all'uscita da scuola. Vedo che tu "ci stai".-

-Cosa stai dicendo? Io ho Nick e sto benissimo così!-

-Forse non te ne accorgi, ma ti comporti davvero come se anche a te interessasse Jake. Capisco che ti piace la sua compagnia, è un bel ragazzo non ho dubbi su questo! E capisco anche che tu e Nick state insieme da tanto tempo, e tu in una storia così non ci sei mai passata.-

-E ti sembra un buon motivo per dirmi che io sono interessata a Jake?!-

-Non dico che quello è un motivo. Io ti dico solo il mio pensiero, okay? Sta a te vedere se ho ragione o no.-

-So già che non è così. Ero vado a casa. Ci vediamo domani.- e mi dirigo creso casa.

Entro e, dopo aver posato il mio giubbotto, vado al tavolo dove mio fratello stava già pranzando.

Nel primo pomeriggio arriva a casa mia Nick:

-Ciao a tutti.- dice entrando.

-Ci sono solo io!- dico ridendo.

-No, c'è anche lei- dice poi abbassandosi per prendere in braccio Cocò. -Ciao bella.-

-Dai più attenzioni al mio cane che a me, ingrato!-

-Vieni qui anche tu- dice allargando il braccio; mi appoggio a lui e lo abbraccio.

-Nick, vieni alla raccolta fondi della scuola con me?-

-Quando?-

-Venerdì pomeriggio, nella mia scuola.-

-Okay, vengo.-

Ci sediamo sul divano e guardiamo qualche programma in tv.

-Comunque, non ti ho ancora preso il regalo!- dico.

-Ma non me lo devi prendere, sai già cosa voglio.- dice girandosi per darmi un bacio.

-Ti odio quando fai così.- dico incrociando le braccia sul petto

-Non ci credo.- e detto ciò mi ribacia; metto le mani nei suoi bellissimi ricci, mentre lui mi accarezza la schiena.

-Ancora!- esclamo appena ci stacchiamo per poi ributtarmi sulle sue labbra.

PS: sì, mi sono data alla pazza gioia soprattutto alla fine *---* ahaha.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Fundraising ***


-Nick sei pronto?- chiede Denise dalle scale.

-Ehm.. Un secondo!-

-Salgo io a vedere che fa!- dico impaziente.

Salgo le scale fino ad arrivare in camera di Nick:

-Allora, ma cosa stai face..- mi blocco vedendo Nick senza maglietta e con un fisico da paura. -..ndo- dico finendo a fatica la frase.

-Mi sto veste..ndo!- risponde lui prendendomi in giro. -Mi passi quella maglietta per favore?-

-Questa?- dico abbassandomi e prendendo una maglia maniche lunghe sul letto.

-Sì.-

-Mmh, no.- 

-Bea. Dai!- dice allungando una mano.

Faccio finta di niente e guardo altrove: -Bea. Vuoi che finisca male?-mi avvisa in tono scherzoso; continuo a non rispondere.

Ad un certo punto mi ritrovo coricata di schiena sul letto, con Nick che mi tiene i polsi. 

-Io ti ho avvisata!- dice ridendo.

-Lasciami le mani.-

-Oh sì, scusami.- dice per alzarsi, ma io lo fermo da dietro il collo e lo tiro verso di me: ci guardiamo negli occhi senza dire niente, poi gli sorrido e lui mi bacia.

Un bacio lungo e romantico..

-Siete pronti?Oddio cosa fate?!- chiede Denise appena entra in camera.

-No, niente mamma!Era solo un bacio!- risponde Nick alzandosi di fretta.

-SOLO?!-

-E' colpa mia mamma, stavamo scherzando.-

-No, è mia la colpa. Scusa.- dico.

-Vestiti Nicholas.- dice chiudendo la porta.

-Scusa Nick.-

-Stai tranquilla, le parlo io più tardi.-

Nick finisce di vestirsi e ci dirigiamo verso la mia scuola.

-Ma chi si vede!- dice MIke appena entro a scuola. -Tu devi essere il suo ragazzo, Nick.-

-Sì, piacere.- dice Nick stringendo la mano a Mike.

-Io sono il rappresentate d'istituto!Beh, divertitevi.- dice per poi scomparire tra la folla.

-Cosa cerchi con questa inesistenza?-  chiede Nick vedendomi cercare qualcosa.

-Niente!- in realtà, volevo accertarmi che "lo stand dei baci" sia abbastanza lontano da Nick.

-Sicura?-

-Sì!-

Ci incamminiamo verso alcuni "banchetti".

-Sembra un luna park qui!- dice Nick.

-Hai ragione.- rispondo ridendo.

Poi eccolo, il famoso stand.

-Nick andiamo di là?- dico tentando di cambiare direzione.

-Finiamo il giro di questo corridoio, dai.- risponde prendendomi la mano.

Continuiamo il corridoio e arriviamo proprio davanti a Kate.

-Hey, Nick!- dice con voce squillante.

-Oh, ehm..ciao!-

-Vuoi dare qualche offerta ai bambini nel mio stand?-

-No, non vuole.- dico intromettendomi.

-Ti sei portato anche lei?-

-Non parlarle così.- 

-State ancora insieme, vedo.- dice abbassando lo sguardo verso le nostre mani. -Voci mi hanno detto che era finita tra voi due, quando eravate andati in vacanza insieme; ero già pronta a tutto per tirarti su Nick.-

-Queste voci, mia cara, sbagliano di grosso.-

-Mh, peccato.-

-No, non lo è.-

Poi ridacchiando a bassa voce: -Povera stupida.-

-Cosa scusa?!- chiede Nick irritato.

-Cosa c'è?-

-Cosa le hai detto?-

-Niente!-

-Senti.- dico -Povera stupida, lo dirai a qualcun'altra, brutta..-

-Bea, no!-

-Cosa volevi dimi, eh?-  dice cercando di fare la superiore.

-Ma tiratela di meno!-

-Non mi puoi dire così!- dice cercando di tirarmi uno schiaffo.

-NON LA TOCCARE!- interviene Nick. -Tu, non la devi toccare, neanche sfiorare! Ci siamo capiti?-

-Ehm, sì.- dice spaventata per poi tornare al suo stand.

-Grazie Nick.- dico abbracciandolo.

-Quella è pazza.-

-Secondo te come ha fatto a sapere di quello che è successo in vacanza?-

-Non ne ho idea.-

-Ragazzi?- chiede una voce alle mie spalle. -Vi disturbo?- è Jessica.

-No Jess, figurati.- rispondo.

-Okay, Nick. Vuoi regalare alla tua bella qualcosa per Natale?-

-Certo.-

-Allora, venite a fare un giro nel banchetto dei gioielli fatti a mano!- prendendomi la mano, ci porta al banchetto.

-Wow, ma li hai fatti tu?- chiedo stupita.

-Sì!-

-Sei davvero brava!-

-Oh, grazie- dice arrossendo.

-Dai ne compro alcuni per fare i regali di Natale.- dico, mettendomi a scegliere quali comprare. -Ecco, questi.- prendo degli orecchini azzurri, che sicuramente regalerò a Lea.

Sì, forse prima dovevo andare a parlare per come l'avevo lasciata qualche giorno prima per strada andandomene a casa.
 

PS: domani parto per il mare e non ci sarò per due settimane çç ma appena torno giuro che vi riempio di capitoli! <3 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** A Perfect Christmas ***


-Buonasera Nick. dice mio padre appena Nick entra a casa nostra.

-Buonasera a tutti!- risponde cordiale lui.

-Allora, noi usciamo. Non sappiamo a che ora finisca la sua rappresentazione, ma speriamo presto.- dice mia mamma guardando l'orologio. -Beh, se inizia a mezzanotte, la vedo dura.-

-Va bene. Buona recita Fily!- dico a mio fratello.

Lui mi sorride, poi insieme a mamma e papà, esce.

-Soli.- dice Nick.

-Lo vedo.- rispondo io sorridendo. -Vuoi del dolce? Tranquillo, mamma lo ha fatto anche per te.-

-Sì, ma un pezzo piccolo.-

Vado al frigo e lo apro: prendo un piatto da un ripiano e lo poso sul tavolo; prendo un coltello e inizio a tagliare due fette di dolce.

Poi sento Nick che si avvicina e mi mette le mani sui fianchi:

-Nick, cosa fai?- chiedo divertita.

-Nulla.- dice per poi avvicinarsi con le labbra al mio collo.

-Ti avviso: ho un coltello in mano. Potrei posarlo e spiaccicarti il dolce in faccia.-

Fa una piccola risata -Non mi interessa.-

-Capa tosta.- Nick continua a darmi leggeri baci sul collo, togliendo la mia concentrazione dal tagliare il dolce. -Bah, chissene frega del dolce!- lascio il coltello sul tavolo e mi giro verso Nick, che sorride.

Lo abbraccio e appoggio la testa tra la spalla e il suo collo, così da sentire il suo profumo, poi mi sposto e gli do un bacio sulla guancia:

-Ora torno al dolce. Questa è tua.- dico porgendo un piatto a Nick con la sua fetta di dolce.

-Ingrasso solo a guardarlo!-

Inizio a ridere: -Ma piantala!-

Prendo anche io il mio piatto e inizio a mangiare il mio pezzo di dolce.

-Mh, buono.- dice Nick.

-Mia mamma è brava con i dolci, anche se non le piace cucinare.-

-Falle i complementi, è davvero buono.- dice riempiendosi la bocca con un cucchiaio strapieno di dolce.

Finito di ingozzarsi come due vichinghi, andiamo in salotto per vederci un film di Natale.

-Vediamo se c'è qualcosa in tv o se dobbiamo mettere un dvd.-

Dopo uno zapping di circa dieci minuti, in tv non c'è niente.

-Ho capito, prendo un dvd.-

Mi alzo dal divano e prendo il primo film di Natale che trovo.

-Uh quello coi Muppets!- accendo il dvd e inserisco il cd. -Speriamo solo si veda.-

Corro di nuovo al divano e faccio partire il film.

 

Il suono dell'orologio che segna la mezzanotte di Natale, risuona in salotto.

-Buon Natale, piccola.- mi dice Nick.

-Buon Natale.- gli rispondo sorridendo.

-Guarda qui.- dice tirando fuori dalla tasca un ramoscello verde. -Vischio!- e lo sventola. -Devi dami un bacio.-

-Anche se non ti portavi il vischio dietro, il bacio te lo avrei dato in qualsiasi caso, imbecille!-

-Ma così rende più l'atmosfera!.- si avvicina a me posando le sue calde labbra sulle mie. -E questo- dice in seguito -E' il tuo regalo!- mi porge un pacchettino azzurro.

-Vediamo un po'.- scarto il pacchetto con cura cercando di non rompere la carta.

-La ricicli? - chiede Nick.

-Ah-ah-ah- rispondo con una risata sarcastica.

Tolta la carta, esce una scatolina sempre azzurrina, leggermente sul verde: "Tiffany & Co."

-No.- dico aprendo lentamente la scatolina. -Non dirmi che..- nella scatola c'è un braccialetto a catena, con un cuore. -Nick, non dovevi prendermi un regalo così.-

-Perchè?-

-E' troppo.-

-E' Natale. Ed è tuo.- dice per poi prendere il braccialetto e mettrmelo al polso.

-Grazie.- dico lasciando scendere qualche lacrima.

-Figurati.- mi abbraccia e mi lascia un bacio in fronte. 

-Adesso tocca a me.- vado all'albero e prendo il pacchetto. -Tieni. Ti avviso, non ho ma fatto regali a ragazzi!- porgo il pacco a Nick.

-Sono sicuro che sarà bellissimo.- strappa la carta e apre la scatola: è una cornice digitale. -E' bellissima.- dice.

-E guarda. Se la accendi, ho messo alcun nostre foto. Se non le vuoi toglile pure, io sono venuta orrenda in tutte!-

-Non è vero. Grazie, davvero.- mi sorride, per poi darmi un bacio.

-Starei tutto il giorno attaccata alle tue labbra, Nicholas.-

-Nessuno ti vieta di farlo.-

-L'hai detto tu.- e mi butto su di lui facendolo coricare sul divano e inizio a baciarlo.

Nick tiene una mano dietro il mio collo, mentre io gli stringo il volto fra le mani; presi dal momento slaccio la camicia a Nick che a sua volta mi toglie la maglia e cerca di slacciarmi i jeans; in un secondo cambiamo posizione, ritrovandomi sotto di lui: tolgo i jeans insieme agli slip, nel frattempo che Nick toglie i suoi buttandoli sul pavimento del mio salotto.

Continuiamo a baciarci, dolcemente; lui si appoggia a me col su corpo caldo e io lo stringo sempre più forte; Nick inizia a baciarmi il collo, poi mi apre le gambe ed entra in me, iniziando a dare leggere spinte per poi passare ad alcune un po' più forti.

Stringo le labbra per evitare di far usciere gemiti, inutilmente; ogni tanto ci diamo qualche bacio: mi sento in paradiso.

Dopo un'ultima spinta Nick esce da me e dopo avermi stampato un bacio sulle labbra, mi si corica di fianco, io mi "accoccolo" vicino a lui:

-Ti amo.- mi dice a bassa voce.

-Anche io.- gli rispondo baciandolgi una spalla. 

-Come..è successo?- chiede ridendo.

-Non lo so. So solo che è stato bellissimo, Nick.- dico arrossendo.

-Già.- mi abbraccia e io chiudo gli occhi, rilassandomi.

….

-Amore.- dice Nick.

-..sì?- apro gli occhi e Nick è in piedi davanti a me intento a vestirsi. -Che ore sono?-

-L'una e un quarto!-

-Cavolo! E' meglio che mi vesta!- mi alzo e prendo la coperta che, molto probabilmente, Nick ha usato prima mentre dormivo per coprirmi.

La porta di casa si apre: con tutta velocità prendo i miei vestiti per terra e corro in bagno; mi chiudo dentro e mi vesto, sperando che nessuno entri.

Infilo la maglia, mi do una sistemata ai capelli e torno in salotto:

-Com'è andata la recita?- chiedo.

-Bene, ma è stata lunghissima! Guarda che ore sono.- dice mio papà.

-Io vado a casa.- dice Nick. -Buonanotte a tutti e buon Natale!-

-Ti accompagno fuori.- dico prendendo la giacca.

Io e Nick usciamo dalla porta d'ingresso: ci guardiamo e ci mettiamo a ridere.

-Non ridere Nicholas!-

-Bella fuga quella di prima.-

-Ma piantala.-

-Grazie.-

-Per cosa?- chiedo avvicinandomi a lui.

-Per stasera. Grazie. E anche per il regalo, è bellissimo. Tu sei bellissima. Insomma.. Io ti amo.-

-Sei stupendo.- gli dico; poi lo bacio, dolcemente. -Buonanotte.- sorrido accarezzandogli una guancia.

-Buonanotte anche a te.- si allontana verso la sua auto.

-Ti amo!- gli urlo prima di entrare in casa.

-Anche io, tanto.-

Un Natale perfetto.
 

PS: Ed ecco a voi la scena tanto attesa! E' la prima volta che la scrivo una scena così, abbiate pietà çwç  spero vi sia piaciuto perchè ci ho messo ore per scriverlo <3

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** What Happen? ***


Il suono dell'arrivo di un messaggio, mi sveglia: è da parte di Nick.

"Buongiorno! Oggi pomeriggio ti va di venire con i tuoi a casa mia? Dimmi qualcosa, ti amo.

Mi do una stiracchiata e a fatica scendo dal letto per andare in salotto.

-Buongiorno- dico appena entro.

-Bea guarda!- mio fratello, appena mi vede, mi corre incontro. -Babbo Natale mi ha portato Guitar Hero!- 

-Potresti portarlo oggi a casa Jonas per giocare con Frankie!- dico.

-Oggi?- chiede mia mamma.

-Sì, Nick mi ha mandato un messaggio chiedendomi se potevamo andare tutti da loro oggi pomeriggio.-

-Sì, digli verso le tre però. Abbiamo il pranzo con i nonni e gli zii.-

-Perfetto.- alzo il pollice e rispondo a Nick.

-Apri i tuoi regali!- dice mio fratello porgendomene uno.

Mi siedo sul divano e piano piano apro i pacchetti: una borsa, una collana, acune magliette e una bellissima macchina fotografica.

-Grazie.- dico abbracciando i miei genitori. -Finalmente una nuova!- carico subito la macchina fotografica e inizio a scattare qualche foto.

-Attenta, che dopo questa non te ne compriamo un'altra!- dice mia mamma.

-E' una di quelle professionali. Fammi vedere.- come il suo solito, mio padre, prende la macchina fotografica e prova tutti gli effetti e funzionalità che gli può' offrire, facendo foto a raffica per tutta la casa.

-Posso riaverla?- chiedo.

-Vai a vestirti che è quasi mezzogiorno, poi te la ridò. La porto fuori a fare qualche foto.-

Mi alzo dal divano e torno in camera: prendo un paio di pantaloni e una maglietta bianca, infilo gli stivali e dopo una sistemata con leggero trucco torno in sala.

Nel frattempo sono già arrivati tutti parenti:

-Beatrice!- esclamano appena mi vedono -Come sei cresciuta!-

-Buon Natale.- dico salutandoli. -Com'era il tempo in Italia, nonna?-

-Freddo! Ma devo dire che anche qui fa molto freddo.-

-E il viaggio, tutto bene?-

-Ah, una piaga tua nonna!- dice mia zia apparendo dietro di noi con in mano due borse strapiene di regali.-Un lamento unico tutto il viaggio!-

Mia zia, Manuela, single per scelta (mia) è una donna sui quarant'anni, la zia dei miei sogni diciamo: è come se fosse una migliore amica per me.

-Cos'hai combinato nonna?- chiedo ridendo.

-Te lo dico io! Allora- dice facendo scatenare una risata incontrollabile a mia nonna. -Già solo per salire sull'aereo, c'era bisogno di una gru perché non voleva salire. Durante il viaggio: "oh ma che paura" "no Manuela, mai più una cosa del genere!" per fortuna hanno portato da mangiare, così ho pensato, riempiamola di mangiare, almeno ha la bocca impegnata e non parla più.-

-L'anno prossimo verrò io in Italia, così non dovrai più fare troppi viaggi.- dico.

Dopo aver salutato alcuni parenti, aut mia zia a preparare la tavola.

-Allora.- mi chiede appena rimaniamo sole. -Come sta il ragazzo?-

-Bene.- dico facendomi scappare un sorriso.

-Cosa ti ha regalato per Natale?-

-Questo.- dico mostrandole il braccialetto al polso.

-Caspita, non ha badato a spese! Tienitelo stretto.-

-Certo.-

-E..- si avvicina. -Come bacia?-

-Zia!- inizio a ridere.

-Sono cose che mi interessano.-

-Non sono tenuta a risponderti.- dico continuando a preparare il tavolo.

-Come vuoi.-

Dopo aver mangiato come un lupo, verso le tre ci prepariamo e mio fratello, i miei genitori ed io, ci dirigiamo a casa Jonas.

-Buon Natale a tutti!- dice Denise aprendoci la porta. Date pure i giubbotti a Joe, ve li porterà in camera.-

La casa è piena di persone: io e la mia famiglia, Virginia con la sua e pure Lea.

-Lea!- dico andandole incontro. -Buon Natale!-

-Anche a te!-

-Hai visto Nick?-

-Era in cucina prima che parlava con Virgi.-

-Vado a vedere.-

Apro la porta della cucina e vedo Nick seduto sul tavolo che parla con Virgi e Frankie.

-Guarda chi c'è- dice Nick vedendomi entrare; mi avvicino e gli do un bacio.

-Ciao.- dico.

-Bea, ti ho fatto un regalo.- dice Frankie prendendo un foglietto fai pantaloni. -Ecco.-

Lo apro: c'è un grande albero al centro con scritto "Buone Feste".

-Oh, grazie Frankie. Fatti dare un bacino.- mi abbasso e gli schiocco un bacio sulla guancia. -Se vuoi c'è Filippo di là che ti aspetta per giocare.-

Senza rispondere, il piccolino corre in salotto.

-Sono geloso.-  io e Virgi scoppiamo a ridere -E' fascinoso mio fratello, potrebbe rubarti da un giorno all'altro.-

-E' tutto il tempo che parla di te Bea. E' insopportabile oggi!- dice Virgi tirandogli un pugno sulla spalla.

Gli sorrido, poi si alza e mi prende la mano: -Andiamo in salotto con gli altri.-

Ci spostiamo tutti in salotto e ci sediamo sul divano insieme a Joe e Lea:

-Dopo ti devo dare il mio regalo!-mi dice Lea appena mi siedo.

-Va bene.-

Dopo qualche minuto passato a raccontarci dei regali, di quanto abbiamo mangiato e organizzato una cena in compagnia per la serata, arriva Denise con un vassoio pieno di profiterole:

-Prego, prendetene uno.-

-Io non ce la faccio, grazie lo stesso.- dico.

-Sicura? Se vuoi li lascio in cucina, così se ti torna fame ne vai a prendere uno.- detto ciò si sposta in cucina.

-Qualcuno può lavare i piatti?- chiede la mamma di Lea.

Noi ragazzi ci guardiamo tutti negli occhi. -Allora? Eleonora..-

-Li lavo io.- dico. 

-Ti aiuto.- continua Nick.

Ci alziamo tutti e ci dirigiamo in cucina.

-Fate da supporto morale?- chiedo sarcastica.

-No, io vado un attimo da Frankie, mi ha chiesto di aiutarlo a montare il suo nuovo giochetto e glielo avevo promesso. Torno dopo!- dice Joe.

Nick ed io ci mettiamo davanti al lavandino e iniziamo a lavare i piatti: ogni tanto Nick mi spruzza con l'acqua e io cerco di spingerlo via a gomitate.

-Smettia!- dico ridendo.

Lui, senza rispondermi, si avvicina e mi stampa un bacio.

-Siete strani.- dice Lea.

-Siamo innamorati.- risponde Nick.

-Nel senso.- continua lei come se Nick non avesse detto niente. -Siete più felici del solito.-

-Sarà il Natale.- 

-Nick.- ribatte lei.

-Sai, l'ho notato anche io.- si intromette Virginia.

Nick si abbassa verso il mio orecchio e a bassa voce dice: -Loro, lo sanno? Di ieri sera intendo.-

Scuoto la testa e continuo a lavare il mio piatto.

-Vuoi dirglielo?-

-Cosa state dicendo? Lo sapete che è maleducazione parlare nell'orecchio?- dice Lea.

-Un attimo, sono affari nostri.- le rispondo.

-Cosa avete fatto ieri sera?- a questa domanda io e Nick ci guardiamo e inevitabilmente, ci scappa un sorriso. -Non avrete mica..-

-Lo avete fatto?!- chiede Virginia irritata. 

-Virgi, stai calma.- le risponde Nick.

-Sul serio?- chiede Lea a bocca aperta.

Il silenzio cala nella cucina, in attesa di una risposta da parte mia o di Nick.

-Sì.- dice Nick. -Non era nei nostri programmi, ma è successo.- si gira verso di me e mi sorride ancora una volta, io arrossisco. 

Lea mi guarda con gli occhi che brillano:

-E' stato romantico?- chiede subito.

-Cert..- prima che Nick riesca a finire la frase, interviene Virginia:

-Ti rendi conto di quello che hai fatto?!- 

-Sì, perché?-

-Non ti vergogni?!-

-Ti sei arrabbiata perché non ti ho detto niente?-

-No, tu non capisci!-

-E cosa dovrei capire? Io non mi pento di quello che è successo.-

-Dovresti.-

-Ma la amo.-

-E non pensi ai tuoi genitori?-

-Secondo te come sono nato? Anche loro sono stati ragazzi!-

Virginia esce dalla cucina sbattendo la porta.

-Nick, vai da lei.-

-Perchè dovrei?-                                                                                                                                                                                                                                                             Rimaniamo tutti a fissarci, sconvolti dalla strana reazione di Virginia.

 PS: vedo che i capitoli dove i personaggi fanno "qualcosa di interessante" piacciono di più ahaha.  Grazie a tutti *---*                                                               JonasFan: strano ma vero, dopo tanto tempo passato a pensare e ripensare sulla scena del capitolo prima, grazie al tuo commento ce l'ho fatta :3 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** It's Time to Get Old ***


-O ci vai tuo, o ci vado io.- dico a Nick. -Allora?-

Lui non risponde e torna a lavare i piatti, così mi asciugo le mani di fretta e corro a cercare Virginia.

-Avete visto Virginia?- chiedo a Joe e Frankie intenti a costruire il nuovo regalo. 

-E' andata al piano di sopra.- risponde mio fratello.

-Grazie.- salgo al piano superiore e trovo Virginia che entra nella camera di Nick. -Virgi, posso entrare?-

-Fai come vuoi.- risponde secca lei.

Entro e mi avvicino a lei, davanti alla finestra che da sul giardino.

-Cosa ti è preso prima?- chiedo. -Se posso sapere.-

Fa spallucce: -La causa sei tu.-

-In che senso?-

-Tu, hai Nick. Io sono gelosa. Non mi piace Nick, chiariamo le cose, però lui passa tutto il suo tempo con te ormai e io è come se non esistessi più per lui.-

-Ma lui ti vuole bene, e tu lo sai questo.-

-Sinceramente? Non lo so più. Per qualsiasi cosa ci sei tu adesso, perché dovrebbe interessarsi ancora a me?-

-Perchè sei la sua migliore amica!-

-Si vede infatti, di come mi ha detto di ieri sera! Se non era per Lea che tirava fuori il discorso, io quando l'avrei saputo?-

-Ma è diverso il discorso qui. Quello che è successo ieri tra me e Nick, è come dire "privato". Non si va a sbandierarlo ai quattro venti, anche se tu sei la sua migliore amica. In qualsiasi caso poi te lo avrebbe detto!-

-Da quando ci sei tu, io non credo più nell'amicizia mia e di Nick.-

-Adesso è colpa mia?-

-Non voglio darti la colpa, scusa. Però è quello che penso.-

La porta della stanza di Nick si apre ed entra lui:

-Pensavo non saresti venuto.- gli dice Virginia.

-Cosa succede?-

-Fattelo dire da lei, a me non va.-

Nick si volta verso di me:

-Dice che tu non sei più interessato a lei, come amico.-

-Non è vero io ti voglio bene Virgi.-

-Non sembra. Quand'è stata l'ultima volta che siamo usciti io e te Nick, eh? Un mese e mezzo fa! Come può' andare avanti la nostra amicizia se non ci sentiamo mai o ci vediamo occasionalmente?-

-Hai ragione, non può andare avanti così. Cercherò di rimediare, se me ne darai l'occasione.-

-Non lo so.-

-E dai Virgi.- mi intrometto. -Mica è la fine del mondo adesso. Fate pace.-

-E va bene.- Nick si avvicina a lei e la abbraccia.

-Scusa se di questi ultimi tempi non sono stato il migliore amico che dovrei essere.-

-Comunque. Sono contenta per voi.- dice poi sorridendo. 

-Quindi era tutta una scusa quella dei genitori?-

-Sì, una scusa in più per arrabbiarmi. Ero solo dispiaciuta che non me lo avessi detto.-

-Ora lo sai.-

Appena rimaniamo in camera da soli io e Nick, gli chiedo:

-Non pensi abbia un po' esagerato?-

-Sinceramente non saprei. Non ha mai reagito così.-

-Un motivo in più per pensare che abbia esagerato.-

-Dammi un bacio.- 

-Questo sì Nick, che è il modo giusto di ascoltare una ragazza!-

-Non mi interessa parlare di quello che è successo poco fa.-

Sorpresa dal modo in cui mi risponde, riesco solo a dire: -Scusa-

-No! Non volevo dirtelo male. Solo che non mi va, è Natale e voglio passarlo bene, senza più problemi.-

Si avvicina a me e bacia, mandadomi in tilt.

 

-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri al mio amore, tanti auguri a te.- dice Nick a telefono. -Buon compleanno.-

-Grazie.-

-Sei vecchia ora.-

-Simpaticone.-

-Dai, oggi per pranzo sei prelevata dal sottoscritto.-

-Va bene.-

-Vieni con la tuta.-

-Cosa?-

-Con la tuta, non scherzo.-

-Se lo dici tu.-

-Tranquilla!Non vedo l'ora- dice in tono dolce.

-Anche io. Vado, ci vediamo dopo. Ti amo.-

-Anche io. Auguri.-

10 gennaio, mio compleanno. Diciassette anni, non mi sembra vero di essere cresciuta così in fretta.

-Auguri, tesoro.- dice mia mamma appena scendo le scale abbracciandomi. 

-Grazie.- 

-Che fai oggi?-

-Pranzo con Nick.-

-Bene, allora apri subito il regalo.- mi porge una busta: la apro e dentro c'è un biglietto aereo:

-Un viaggio a Londra? Grazie mille!- 

-Sappiamo che ci tieni. Quindi quest'estate partiremo tutti insieme!-

-Grazie! Ora corro su a prepararmi.-

Salgo in camera e mi vesto con la tuta, come Nick mi aveva detto.

Vado a piedi verso casa di Nick, arrivata mi apre lui:

-Buongiorno.- entro in casa e appoggio il giubbotto al divano.

-Buon compleanno.- dice Nick abbracciandomi.

-Grazie ancora.- gli prendo il volto tra le mani e gli stampo un bacio.

-Allora, madame.- dice facendo un mezzo inchino e porgendomi la mano. -Se vuole seguirmi, ho una sorpresa per lei.-

Gli prendo la mano e lo seguo: 

-Ora entra qui.- dice indicandomi una porta.

-Questa stanza non l'ho mai vista.- dico entrando.

-Lo so, la teniamo segreta.- 

-Che idiota. Bene, ora che devo fare?-

-Lì infondo c'è un pacco. Io vado in camera, tu non uscire di qui finché non verranno a prenderti, okay?-

-Mi spaventi Nick.-

-No, tranquilla. Aprilo e..fai quello che devi fare.-

Rido: -Ma cosa stai dicendo?-

Mi bacia e dice: -Capirai. A dopo.- 

Dopo aver chiuso la porta e avermi lasciata sola, apro il pacco alle mie spalle: all'interno c'è un vestito stupendo, color crema a maniche corte con una cinturina marrone in vita e una maglietta sempre marroncina di lana per coprirmi.

-Io lo odio.- 
 

PS: allooora 3 recensioni al capitolo prima, non me le aspettavo proprio *---* GRAZIE MILLE, potrei amarvi  

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Happy B-Day ***


Indosso il vestito velocemente, poi penso: "E le scarpe?" infilo quelle da ginnastica che avevo prima e aspetto.

Bussano alla porta:

-Posso?- chiede.

-Sì.- rispondo. -Joe, cosa succede?- 

-Bea, non fare domande non ti risponderò intanto- poi ridacchia -Belle scarpe.-

-Dove andiamo?- 

-In bagno.-

Ci dirigiamo verso il bagno del piano superiore dove ci aspetta Danielle:

-Oh bene! Bea tieni.- dice porgendomi in mano un pacco.

-Ancora?- chiedo.

-Sì, è un regalo mio e di Dani.- dice Joe.

Apro il pacco e dentro ci sono delle bellissime scarpe col tacco.

-Oh mamma, sono stupende.- dico. -Grazie mille ragazzi.- 

-Dai mettile.-

Mi abbasso e tolgo le scarpe da ginnastica per sostituirle a quelle nuove:

-Wow, sei troppo alta!- dice Joe.

-Lo sono anche senza tacchi, nanerottolo.-

-Più cresci, più sei simpatica eh?-

Gli sorrido e prendo Danielle a braccetto:

-Ora scendiamo le scale.- dice.

Usciamo dal bagno e scendiamo le scale: alla loro fine mi aspetta Nick, bellissimo come sempre, con un paio di pantaloni beige e una giacca blu.

-Sei bellissima.- dice appena arrivo davanti a lui.

-Anche tu.- poi mi rivolgo a tutti. -Siete esagerati comunque. E' solo il mio compleanno, mi andava bene una torta e tanti auguri.-

-Ci sarà anche quello, andiamo.- Nick intreccia la mia mano con la sua, poi usciamo e saliamo in macchina.

Pochi minuti dopo arriviamo in un bellissimo ristorante.

-Lo ripeto: esagerato.-

-Non ti piace?-

-Certo che mi piace! Ma non me lo merito.-

-Dopo questa frase, stai zitta e entriamo.-

Entriamo nel ristorante e il cameriere ci assegna il nostro tavolo.. O meglio la nostra stanza.

-Abbiamo pure una stanza solo nostra?-

-Per te, il meglio.-

-Sai ti racconto una cosa.- dico mentre Nick, da gentiluomo, mi sposta la sedia per farmi sedere.

-Racconta.-

-Lo sai che io odio le cose sdolcinate?-

-Veramente, no, non lo sapevo. Se non vuoi andiamo a casa, non è un problema, non pensavo odiassi le cose sdolcinate, perdonami.-

-No, no, aspetta, fammi finire. Però con te, si annulla tutto. Non so per quale motivo mi fai questo effetto. Potresti riempirmi di parole dolci tutto il giorno per sempre, non mi stuferei mai. Anche di queste situazioni, sul serio.-

-Sono un mago.-

-Quello più bravo di tutti a quanto pare.-

Mi sorride. -Comunque grazie per il vestito. E' troppo bello.-

-Figurati.-

Iniziano ad arrivare i primi piatti:

-Ingrasserò, me lo sento.- dico toccandomi la pancetta.

-Vuoi fare la dieta anche al tuo compleanno?-

-No. Non con questo bellissimo piatto davanti.- prendo la forchetta e inizio a mangiare.

 

-Prima della torta.-

-Non mi sta Nick.-

-Ti sta, ti sta.- dice alzandosi. -Ho una cosa per te.- si avvicina ad un tavolo in fondo alla sala e prende la chitarra.

-Oddio.-

Si sposta in piedi davanti a me e, prima di cantare, dice:

-Tanti auguri. Ti amo.-

 

If the heart is always searching,

Can you ever find a home?

I've been looking for that someone,

I'll never make it on my own.

Dreams can't take the place of loving you,

There's gotta be a million reasons why it's true

 

When you look me in the eyes,

And tell me that you love me.

Everything's alright,

When you're right here by my side.

When you look me in the eyes,

I catch a glimpse of heaven.

I find my paradise,

When you look me in the eyes.

 

How long will I be waiting,

To be with you again

Gonna tell you that I love you,

In the best way that I can.

I can't take a day without you here,

You're the light that makes my darkness disappear.

 

When you look me in the eyes,

And tell me that you love me.

Everything's alright,

When you're right here by my side.

When you look me in the eyes,

I catch a glimpse of heaven.

I find my paradise,

When you look me in the eyes.

 

More and more, I start to realize,

I can reach my tomorrow,

I can hold my head high,

And it's all because you're by my side.

 

When you look me in the eyes,

And tell me that you love me.

Everything's alright,

When you're right here by my side.

When I hold you in my arms

I know that it's forever

I just gotta let you know

I never wanna let you go

 

When you look me in the eyes.

 

Ad ogni parola, avrei voluto scoppiare in lacrime e abbracciarlo senza lasciarlo mai, l'unica parola che riesco a far uscire tra le lacrime di commozione è:

-Grazie.- mi alzo e, dopo che ha posato la chitarra, mi butto al suo collo e lo bacio. -Grazie.-

-Scusate l'interruzione, ma c'è la torta.- dice un cameriere simpatico.

-Grazie, facciamo noi, non si preoccupi.- dice Nick. -Continuiamo.- mi dice appena rimaniamo soli, facendomi scappare una risata,per poi prendermi per i fianchi e tirarmi a sé baciandomi ancora.

-Tagliamo la torta?- chiedo.

Nick mi fa un cenno col capo, io vado al tavolo e taglio la torta:

-Ma se non la finiamo, posso portarla a casa?- 

-Credo di sì!- mi risponde Nick con la bocca piena.

-Sei tutto sporco.- dico scoppiando a ridere.

-Dove?- 

Mi alzo e mi avvicino a lui: con un dito gli tolgo la panna intorno alla bocca e poi me la mangio: 

-Non si spreca il cibo.- dico.

Finito anche di mangiare la torta, ci vestiamo per tornare a casa:

-Grazie e arrivederci- dico al proprietario del ristorante.

-Grazie a voi, e buon compleanno signorina.-

Usciamo dal ristorante e fuori piove.

-Cavolo!- dice Nick. -Nessuno può venirci a prendere.-

-Camminiamo, che sarà mai sono due gocce!- prendo NIck per mano e ci dirigiamo verso casa a piedi.

In due secondi, ha inizio il finimondo.

-Corriamo?- chiedo mettendomi la maglia intesta.

-E' l'unica soluzione!-

Ci prendiamo la mano e corriamo, bagnandoci tutti, fino a casa di Nick.

-Scusa per come è finita.-

-Ma figurati Nick!-

-Entra e vai a lavarti, fatti la doccia.-

-No, vado a casa, non mi va di disturbare ancora, hai già fatto tanto per me oggi.-

-Ti prego, è colpa mia. Vai a lavarti, okay?-

-E va bene.- salgo in camera e mi tolgo i vestiti bagnati, poi entro nella doccia e mi lavo, ho proprio bisogno di caldo.

Esco dalla doccia e copro con l'asciugamano.

-Sto gelando.- dice Nick entrano nel bagno e togliendosi di fretta i vestiti.

-Nick posso prendere questa spazzola?- chiedo mentre lui entra nella doccia.

-Sisi, prendila.-

Prendo la spazzola dal uno scaffalino e mi pettino i capelli, con un po' di difficoltà perché sono pieni di nodi; mi tolgo l'asciugamano di torno e lo poso sui capelli per asciugarli un po'.

-Guarda che puoi prenderlo un altro asciugamano se vuoi.- dice ridacchiando.

-Non voglio usartene troppi.-

-Come vuoi.- esce dalla doccia e prende un asciugamano, per metterlo in vita. -Anche con tutti il mascara che ti gocciola dalla faccia come un pagliaccio, ti trovo bellissima.-

Sorrido e con le dita mi tolgo il mascara da sotto gli occhi; mi giro e bacio Nick:

-Vado a cambiarmi.- tempo di dire quella frase che mi ritrovo appoggiata alla porta. -Ogni occasione è buona adesso, eh?- dico scherzando.

-Probabilmente sì.- 

Mi bacia intanto che mi accarezza il viso, io passo la mano sul suo petto, ancora leggermente bagnato dall'acqua.

-Se arriva qualcuno?- chiedo tra un bacio e l'altro.

-Non arriverà nessuno, sono usciti tutti.-

-Meglio.- dico legando le mie gambe intorno alla vita di Nick.

Lui entra in me e inizia a muoversi lentamente: il mio cuore batte fortissimo e mi stringo sempre di più a lui, mettendogli una mano nei capelli.

Continua con spinte leggermente più forti baciandomi il collo: tutto intorno a noi è silenzioso, si sentono solo i nostri sospiri.

Un ultima spinta ed esce da me:

-Tu mi farai morire un giorno.- dico togliendo le gambe dalla sua vita per tornare a terra.

-Credevo di esserlo già io.-

Lo guardo con aria strana: 

-Sì, ogni volta che sto con te mi sembra di essere in paradiso.- continua.

-Tu sei il ragazzo perfetto, guai se te ne trovi un'altra, chiaro? Sei mio e basta, hai il copyright addosso.- dico puntandogli un dito contro.

-Sìssignora!- risponde lui prendendomi per i fianchi e facendomi avvicinare. -Lo stesso vale per te.-

-Puoi stare tranquillo.- gli dico dandogli un dolce bacio sulle labbra.
 

PS: ebbene, oggi mi sono lasciata andare e ci sto prendendo gusto a scrivere le scene hot (piano piano imparerò a scriverle meglio!) uù spero vi piaccia questo capitolo, l'ho dovuto pubblicare perchè è il primo di cui vado fiera *o* Scusate se trovate errori ma non l'ho riletto. Ancora grazie a tutti quelli che leggono e soprattutto a chi commenta

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** A Surprise... Or Maybe Two. ***


-Ora mi vesto e vado a casa.- dico uscendo dal bagno e vestendomi.

-Devi proprio?-

-Sì.-

Guardo il cellulare: -Porca..-

-Cosa succede?-

-Ho tre chiamate perse e due messaggi.-

-Da chi?-

Sblocco la schermata del telefono e vado sulle chiamate perse: Jake. 

Cambio e vado sui messaggi: di Jake anche quelli.

-E' solo Jake.-

-Solo? Tre chiamate e due messaggi, "solo Jake".-

-Senti, non ti arrabbiare.-

-Non sono arrabbiato. Sono geloso.-

-Secondo te..? Ah lasciamo perdere.-

-Sì, secondo me se quello va avanti a fare il "provolone" con te, tu ci caschi.-

-Ma sei cretino?-

-Cosa vuoleva?-

-Non ti interessa, va bene?-

-Sì che mi interessa, Bea!- dice prendendomi per un braccio e stringendo troppo forte.

-Lasciami andare, mi fai male.- dico seria facendomi però scappare una lacrima.

Nick lascia la presa del mio braccio, con sguardo perso; prendo le mie cose e mi dirigo al piano di sotto da sola, prima di uscire dalla porta dico:

-Grazie per i regali, comunque.-ed esco sbattendo la porta.

Finalmente sola, guardo il cellulare e leggo i due messaggi di Jake: "Buon compleanno! Oggi verso le sei, io e Lea passiamo da te. Non chiede niente!"

L'altro diceva: "Mi puoi dare solo una risposta, è urgente!"; richiamo Jake, che subito mi risponde:

-Bea, non ti trovavo, mi stavo preoccupando.-

-Scusa ero con Nick. Comunque- dico cambiando subito argomento. -Mi farò trovare pronta per le sei" -

-Perfetto. Lea ti saluta, ora dobbiamo andare ciao ciao e tanti auguri- dice tutto d'un fiato e mette giù la chiamata.

Entro a casa e trovo un biglietto appeso alla porta: "Siamo da Zoey. Lea ci ha già detto tutto, divertitevi. Baci mamma"

Salgo in camera ad asciugarmi i capelli: mi tolgo la felpa, attacco il phon e mentre mi asciugo, l'occhio mi cade su un graffio appena sopra il seno.

-Deve essere stato Nick con la sua maledettissima catenella prima in bagno- dico tra me e me; subito mi ritorna in mente la scena di qualche minuto prima nel bagno, di come ero felice e di come in un attimo tutta la felicità se n'è andata a fanculo, speriamo solo nell'uscita con Jake e Lea.

Appena finito di asciugarmi i capelli, vado in camera e cerco qualcosa da mettere: un semplice vestito andrà più che bene.

Sento suonare il campanello e scendo ad aprire:

-Buon compleanno!- dicono Jake e Lea in coro.

-Fatti abbracciare.- dice Lea saltandomi addosso. -Ora vieni con noi, andiamo a casa di Jake un secondo che ha dimenticato una cosa.-

-Va bene.- chiudo la porta a chiave ed esco, dirigendomi a casa di Jake.

-Entriamo un secondo.- dice arrivati davanti al cancello.

Entriamo in casa e scendiamo nel seminterrato:

-Non ci vedo niente Jake!- dico scendendo le scale.

-Lo so, scusa ma si è bruciata la lampadina a quanto pare. Faccio luce col cellulare.-

Prende il cellulare dalla tasca e fa luce sui gradini.

-Eccoci.- dice accendendo le luce.

-SORPRESA!- la stanza del seminterrato è piena di persone: miei amici, compagni di classe, persino Joe!

-Ma mi volete far piangere allora!- dico abbracciandoli uno ad uno. -Grazie.-

-Idea di Jake!- dice Lea.

-Grazie Jake.- mi avvicino e lo abbraccio.

-Buon compleanno.- mi risponde lui.

-Che inizi la festa, no?- dice Joe accendendo la musica, per poi raggiungermi. -Auguri Bea.- dice.

-Grazie Joe.-

-Ho chiamato Nick per dirgli di venire, ma ha detto che non poteva. E' successo qualcosa?-

-Ehm, no.-

-Sicura?- 

-Sì, sono uscita da casa vostra adesso. E' tutto okay!-

Mi fa l'occhiolino e poi torna da Lea.

-Bea!- dice Jessica.

-Ciao Jess!-

-Auguri.- 

-Grazie mille.-

-Nick? Non c'è?-

Ma tutti devono farmi pesare questo fatto?!

-Non è potuto venire.- dico.

-Mi dispiace.-

-Fa niente. Sono stata già prima con lui.-

Tra balli e cibo, verso le otto sono stanchissima; mi siedo su un divanetto e arriva Virginia:

-Come va?-

-Bene. Ma sono morta, con tutto quello che ho mangiato!-

Ride: -Con Nick?-

Ancora.

-Male.-

-Cosa succede?-

-Prima abbiamo litigato.-

-Per che cosa?-

-Era diventato estremamente geloso di Jake, e mentre me ne andavo mi ha preso fortissimo per un braccio facendomi male. Me ne sono andata.-

-E non ti ha cercata ancora?-

Scuoto la testa e sospiro: -Va bè. E' il mio compleanno e mi diverto!-

-Brava! Vuoi aprire i regali?-

In un secondo mi trovo circondata dagli invitati alla festa; inizio ad aprire alcuni regali: varie magliette, collana, braccialetti, un libro e una bellissima borsa, da Jake.

-Cavolo è stupenda!-

-Mi ha aiutato mia mamma a sceglierla.-

-E' davvero.. Wow. Non so che altro dire.-

-La torta!- dice entrando la mamma di Jake.

Ci alziamo tutti e andiamo al tavolo dove la madre di Jake appoggia la torta, già tagliata:

-Oggi ho già mangiato due torte diverse.- dico.

Accendono le candeline sulla torta e dopo avermi cantato "Tanti auguri" soffio e le spengo tutte d'un colpo.

-Grazie a tutti.- dico prima di mangiare anche quella torta.

 

-Sono le nove e mezza, vado a casa un po' con la mia famiglia.- dico. -Se non vi dispiace.-

-Tranquilla Bea, vai pure.- dice Jake. -Ti accompagno.- 

Prendiamo le giacche e usciamo di casa.

-Ancora grazie Jake, per tutto.-

-Figurati.-

-Sei troppo gentile.-

-Non è vero. Questo ed altro per la più bella del città.-

-Esagerato.- dico ridacchiando, poi lo abbraccio.

-Tu!- dice una voce alle nostre spalle: ci voltiamo, è Nick.

-Nick, stai calmo.- cerco di fermarlo, ma continua ad andare contro Jake.

-La devi smettere di provarci con lei, hai capito?-

-Nick, per favore calmati. Non fare scenate.-

-E' la mia ragazza!-

-Quindi?- dice in tono di sfida Jake.

-Quindi?!- Nick, troppo alterato, si avvicina a Jake alzando un braccio; io per fermarlo mi metto in mezzo a loro.: due secondi dopo sento un fortissimo colpo sul viso e, iniziando a vedere sempre più sfocato, cado a terra battendo la testa.

PS: eccomi con il mio solito ps ahah. Il capitolo non era così in programma, poi ho deciso di cambiarlo sul momento uù 
Mi piacerebbe ricevere qualche commento in più, per sapere cosa ne pensate, non mi bastano i numerini delle visualizzazioni çç Grazie a tutti comunque <3

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** "I'm Dr. Dean" ***


Racconta Nick..

-Cose le hai fatto?!- mi chiede infuriato Jake.

-Io..non l'ho fatto apposta..- dico abbassandomi su di lei. -Il pugno era per te, non per lei. Ma si è messa in mezzo.-

-Potevi stare attento, no?-

Fingo di non ascoltarlo e cerco di svegliare Bea:

-Per favore, svegliati.- dico toccandole le guance.

-Ha battuto la testa troppo forte, dobbiamo chiamare un'ambulanza.- 

-La chiamo io, tu vai ad avvisare gli altri.- prendo il telefono intanto che Jake rientra in casa. Rispondono subito:

-Pronto?-

-Pronto, senta ho bisogno di aiuto. La mia ragazza ha preso un pugno in faccia per sbaglio, è caduta, ha sbattuto la testa, io non so che fare!-

-Si calmi. Arriveremo in un attimo, ci indichi la via per favore.-

-Sì, è sull'82 strada, vicino a Central Park.-

-Arriviamo.- metto giù la chiamata e mi abbasso ancora, prendendole la mano. -Scusa.-

-Bea, Bea!- urla Lea facendosi spazio tra gli invitati che, agitati, sono usciti dalla casa di Jake. -Cos'è successo?-

-Quell'idiota le ha tirato un pugno in faccia.- dice Jake.

-Idiota sarai tu!- si intromette Virginia.

-Io non ho fatto niente!-

-Oh ma per favore- continuo voltandomi verso di lui con fare di disprezzo. -"Questo ed altro per la più bella della città" se tu la smettessi di comportati così con la mia ragazza, forse tutto questo non sarebbe successo!-

Sentiamo il suono dell'ambulanza che arriva di corsa, scendono due infermieri con la barella:

-Permesso, permesso!- prendono Bea e la caricano sopra. -C'è qualcuno maggiorenne?- chiede uno dei due.

-Io.- rispondo avvicinandomi. -Fatemi venire con voi.-

-Salga.- dice facendomi un cenno con la mano.

Salgo e mi siedo: al buio, non ero riuscito a vedere niente, ma con la luce all'interno dell'ambulanza, vedo il viso di Bea pieno di sangue.

-Che cosa ti ho fatto..- dico accarezzandole i capelli.

I due infermieri chiudono le porte dell'ambulanza e mi chiedono precisamente oca è accaduto; dopo aver raccontato tutto, un infermiere pulisce il sangue sulla guancia di Bea e le mette la mascherina dell'ossigeno.

-Probabilmente si è rotto il naso.-

-E perché non si risveglia?- chiedo preoccupato.

-Quando è caduta, la testa ha sbattuto troppo forte. Se non si sveglia, dovremo metterla in coma farmacologico.-

Arrivati in ospedale corriamo al suo interno, cercando una stanza libera:

-Ora chiamiamo il dottore, lei stia ad aspettare fuori per favore.-

Mi siedo su una delle sedie fuori la stanza e aspetto, iniziando a piangere come non avevo mai fatto, da quando avevo l'età di otto anni.

Arrivano i genitori di Bea e mio padre:

-Nicholas.- dice avvicinandosi a me per abbracciarmi.

-Dov'è?- chiede sua mamma preoccupata.

-E' dentro. Io non volevo colpirla, lei si è messa in mezzo, non me ne ero accorto. Scusatemi.-

Nel frattempo esce il dottore dalla stanza:

-Come sta?- chiede Marilena, la mamma di Bea.

-Ha il naso rotto e le si sta formando un ematoma sotto l'occhio sinistro. Se non si risveglia entro le nove di domani mattina andrà in coma. Mi dispiace.-

Marilena inizia a piangere, abbracciando il marito e il fratello di Bea, e poco dopo entrano tutti nella stanza per vederla.

-Le ho rovinato la vita papà, Le ho rovinato il compleanno. Tutti mi odieranno, se non si risveglia cosa faccio?!-

-Stai tranquillo, si risveglierà. La speranza è sempre l'ultima a morire.-

 

Racconta Bea..

Apro leggermente gli occhi: mi sembra di aver dormito un'eternità; sento la mia mano sinistra stretta forte in quella di qualcun altro, ma la testa mi fa troppo male per girarla e vedere chi è; sento qualcosa sul naso, e capisco di avere una mascherina per l'ossigeno sulla bocca; alzo il braccio destro: un flebo.

Fa caldo, con le gambe cerco di togliermi la coperta di dosso, ma il mio movimento sveglia la persona accanto a me.

-Bea..?- chiede.

-Nick?- dico iniziando, senza motivo, a piangere.

-Ti sei svegliata. Papà!- dice urlando.

-Piano per favore, mi fa male la testa.-

-Scusami.- dice iniziando anche lui a piangere.

-Perchè piangi?- 

-E' tutta colpa mia. Ti ho tirato per sbaglio un pugno in faccia, che era per Jake.-

-Ah sì, me lo ricordo. Mi sono messa in mezzo apposta sperando che ti fermassi.-

-Io non l'ho fatto apposta, lo sai vero? Non ti avrei mai colpita.-

-Lo so, stai tranquillo.- dico stringendogli la mano.

-Nick, tutto bene?- chiede entrando Paul.

-Si è svegliata, chiama il dottore.-

-Ti ho rovinato il compleanno.- dice poi rivolgendosi a me. -Prima abbiamo litigato e poi questo.-

-Nick, non fa niente, davvero. Poteva succedere in qualsiasi altro momento.-

-Ci siamo svegliati, eh?- chiede un dottore entrando nella stanza con i miei genitori. -Piacere, io sono il dottor Dean. Allora, riesci ad alzarti? Dobbiamo fare dei piccoli test per vedere come risponde il cervello. Hei- dice rivolgendosi a Nick. -Puoi lasciare un secondo la mano della tua amata, per favore?-

Sorrido e Nick mi lascia la mano; mi metto a sedere sul letto e, aiutata dal dottore, mi alzo in piedi.

-Bene, prima di tutto, segui il mio dito con gli occhi.- inizia a muovere il dito avanti e indietro, a destra e a sinistra. -Fin qui, tutto bene. Andiamo avanti. Fai gli stessi movimenti che faccio io.- sposta le braccia dal naso, ai fianchi, in avanti e di nuovo sul naso. -Bene, anche qui. L'ultimo: cammina mettendo un piede davanti all'altro.-

Cammino, fino ai primi due passi, tutto va bene, poi inizio a perdere l'equilibrio e cado a terra.

Nick mi corre vicino e mi aiuta ad alzarmi.

-Cos'ho?- chiedo al dottore.

-Hai preso un bella botta cadendo. Spero ritorni nella normalità entro qualche giorno. Ci vediamo più tardi.- esce dalla stanza.

-Vuoi tornare a letto?- mi chiede Nick. 

Gli faccio cenno di sì sol capo e, dopo avermi presa in braccio, mi corica sul letto.

-Grazie.- gli dico. -E grazie anche per il pigiama.- sorrido guardando la felpa grigia di Nick troppo grande addosso a me.

-Figurati.-

Dopo l'ora di pranzo rimaniamo io e Nick da soli in stanza:

-Se vuoi andare a casa, vai pure.- dico gentile a Nick.

-No, io voglio stare qui. E' colpa mia quello che è successo.- 

Prendo lo specchietto vicino a me e mi guardo:

-Come sono brutta.- dico ridacchiando. -Sembra che mi abbiano truccato male.-

Sento gli occhi di Nick pieni di lacrime addosso. -Nick ascoltami. Non ti disperare per quello che è successo.-

-Ma..-

-Aspetta. Poteva capitarmi con chiunque in questo mondo. Meglio che sia successo con te, che con qualcun altro, magari mi lasciava morire a terra. Tu so che non l'avresti fatto, appunto per questo sono più tranquilla. Ora sono, qui con te, viva. Sto bene Nick, non piangere più, okay?-

-Va bene.- si alza dalla sedia e si china verso di me. -Posso?-

-Certo che sì.- gli sorrido e lo prendo dietro al collo avvicinandolo al mio viso, fino ad arrivare al contatto con le nostre labbra semiaperte per lasciare incontrare le nostre lingue.

-Aiha.- dico distaccandomi da Nick.

-Scusami, ti ho fatto male?-

-No, non sei stato tu. Ho toccato con il mio naso il tuo e mi fa malissimo.-

Nick si siede vicino a me e mi accarezza il viso, poi sentiamo bussare alla porta:

-Avanti.- dico alzandomi leggermente per mettermi a sedere.

-Disturbo?- chiede Jake con in mano un mazzo di fiori, aprendo la porta.
 

PS: tre recensioni, cioè siete asdffghjk *--* (con questo non vuol dire che non dovete commentare più uù) Grazie di cuore a tutti :3

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Out of Here. ***


-Jake. Vieni.- 

Nick guarda Jake in modo non molto carino.

-Nick.- dice Jake.

-Jake.- gli ribatte lui.

-Tieni Bea, questi sono per te.- dice dandomi in mano il mazzo di fiori.

-Oh, grazie Jake.-

Poi dice rivoglendosi a Nick e fissando la mia guancia viola: 

-Mai pensato di fare box?-

-Lascialo stare Jake.- dico secca. -Vado a riempire questo vaso con dell'acqua. Non vi picchiate.- prendo il vaso pieno di polvere sul comodino e mi dirigo in bagno per riempirlo. 

-Non sei simpatico, sai?- dice Nick a Jake.

-Guarda com'è ridotta per colpa tua.-

-Non l'ho fatto apposta, basta! Lo so, avrei dovuto stare più attento, ma era buio.-

-Io l'ho vista.-

-Senti Superman, perché non l'hai spostata se l'hai vista?!-

-Perchè era troppo tardi ormai.-

-Ma la finite?!- dico uscendo dal bagno. -Non avete cinque anni, porca miseria!-

la testa inizia a girarmi e, mentre mi dirigo verso il comodino, perdo l'equilibrio e rovescio dell'acqua che c'è all'interno del vaso.

Fortunatamente riesco a tenermi al muro, evitando la caduta:

-Bea, tutto bene?- chiede avvicinandosi Jake insieme a Nick.

-Sì, tutto bene.-

Nick mi prende il vaso dalle mani e lo posa sul comodino:

-Grazie Nick.-

-Quando uscirai dall'ospedale?- chiede Jake.

-Non ne ho la più pallida idea.-

-Spero presto.- dice accarezzandomi una giaccia.

-Ascolta mettiamo le cose in chiaro un secondo.- interviene dicendo Nick. -In veste di suo ragazzo, sono geloso di come ti comporti con lei, lo ammetto. Se devi dire certe frasi o fare certi gesti, beh evita se ci sono io nella stanza stanza o nel raggio di un chilometro. Quindi non fare mai più quello che hai fatto ora, in mia presenza.-

-Come mai tutta questa gelosia? Se è la tua ragazza e sai che ti è fedele, non devi aver paura. Non ti fidi?- dice Jake girando il coltello nella piaga.

-Mi fido di lei, non di te. Da ragazzo a ragazzo, sappiamo cosa ci prende se ci troviamo davanti una bella ragazza o una che ci piace, no? Dobbiamo iniziare a fare i deficienti per farci notare, per avere l'opportunità di provarci, qualche complimento e via, è conquistata. Peccato che spesso, tutto questo, porti ad una bella scopata a casa propria.-

-Ma Nick, cosa dici?- chiedo stupida.

-Fallo continuare, mi interessa.- dice Jake.

-Bene, se tu provi ancora una volta a fare il carino con lei, riempiendola di complimenti o frasi carine. Il pugno, ti arriva sul serio.-

-Lo sai che io ti potrei denunciare?-

-Io non ti sopporto.- dice alzandosi e dirigendosi verso di lui. 

-No, Nick.- lo prendo per un polso e lo tiro indietro.

-Faccio quello che mi pare caro Nick, non sei tu a comandarmi.-

-Jake, fuori.- dico. -Hai capito?-

-Mi stai mandando via?-

-Sì. Quella è la porta. Quando smetterai di rivolgerti in questo modo a Nick, allora fammelo sapere.-

-Beh, ciao.- dice uscendo.

Mi appoggio alla spalla di Nick, chiudendo gli occhi:

-Scusami.- gli dico.

-Per cosa?-

-Per Jake. Mai avrei pensato che si comportasse così con te.-

-E ti scusi tu? La botta in testa ti ha fatto tanto male.-

Gli tiro un pugno sulla pancia e lo abbraccio:

-Stai qui tutto il giorno? Per sempre? Fino alla fine del mondo?-

Ride: -Anche dopo la fine del mondo, se ti va.-

-Entro sempre nei momenti meno opportuni.- dice il dottor Dean entrando nella stanza.

-Salve dottore.- dico togliendomi dalle braccia di Nick.

-Ciao ragazzi. Allora, facciamo un controllo?-

-Sì.- dico alzandomi dal letto. -Prima ho perso ancora l'equilibrio.-

-Che hai fatto?-

-Stavo urlando contro a lui e un altro perché avevano iniziato a litigare. ha cominciato a girarmi la testa.-

-Mh. Cammina, vieni verso di me.- 

Inizio a camminare e stranamente, arrivo al dottore senza problemi.

-E' dovuto tutto alla botta in testa, fra qualche settimana sarà tutto a posto.-

-Perfetto.-

-Quindi, ti dimettiamo oggi. Mi raccomando, non andare subito a scuola, aspetta almeno una settimana.-

-Va bene.-

 

 

-Sai.- dice mia mamma preparandosi qualcosa per la colazione. -Io e papà alla tua età eravamo già fidanzati.-

-Lo so.- dico riempiendomi la bocca di cereali.

-Quindi fra un po' tu e Nick vi sposerete.-

-Mamma. Cosa stai dicendo?-

-VI vedo bene con tanti bimbi.-

-Mamma.-

-Una bella casa.-

-Mamma.-

-Tu con un abito da sposa.-

-MAMMA.-

-Sì?-

-Ferma le tue fantasie.-

-Come vuoi. Ti portavo solo avanti.- toglie il latte dalla pentolina e lo mette in tazza. -Che farai oggi?-

-Nulla, come sempre.-

-Viene Nick?-

-Credo di sì.-

-Ti lascio in buone mani allora.- finisce velocemente il suo latte e caffè, prende le chiavi della macchina. -Non fate cose che non dovete fare. Intesi?-

-Intesissimi. Ci vediamo oggi pomeriggio.-

Certo, intesissimi.
 

PS: scusate per questo capitolo, è corto e schifoso D: ma non ho idee! Perdonatemi! grazie a JonasFan che è la mia commentatrice di fiducia ahaha e ad Ale JB per la sua mega recensione :) Ma grazie a tutti in generale, che commentiate o no la FF <3


Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** You Could Try. ***


Sento bussare alla porta e mi catapulto:

-Buongiorno.- dico vedendo Nick davanti alla porta.

-Buongiorno.- risponde lui baciandomi. -Vedo che hai ancora la mia maglia.-

-Sì, ma l'ho lavata e già rimessa.-

-Te la regalo se vuoi.- die ridendo.

-Smettila di prendermi in giro. Quando non la vorrò più te la poterò a casa.- chiudo la porta e ci dirigiamo in camera mia.

-Che fai?- chiede Nick vedendomi accendere il computer.

-Guardo se qualcuno mi ha mandato mail con i compiti.-

-Ora?-

-Ieri sera non ce l'ho fatta.-

Nick si siede sulla sedia della scrivania ed io in braccio a lui: apro velocemente una pagina di internet e guardo la mia mail.

-Non guardare la password.- dico scherzando a Nick.

Lui alza la testa e si copre gli occhi con una mano:

-Va bene così?-

-Perfetto! Dai ho finito intanto.-

-Qualche mail?-

-Mmh. no.-

-Bene, più tempo per me.-

-Stamattina pensavo. Perché non fai un audizione?-

-Per cosa?-

-Per il miglior contadino di New York.- rispondo sarcastica. -Canti così bene Nick, perché non ti lanci?-

-Da solo? No grazie.-

-Cosa ne so, forma un gruppo.-

-Bea, nessuno formerebbe un gruppo con me.-

-Sapessi far qualcosa, lo farei io.-

-I miei fratelli sono bravi. Improvvisavamo concerti da piccoli.-

-Davvero?-

-Già. Se trovo un filmino un giorno te lo farò vedere.-

-Prova con loro.-

-No, no, no.-

-Dai Nick. Non puoi sprecare il tuo talento suonando per i compleanni.-

-Non so nemmeno se voglio provarci.-

-Ma hai una voce così..perfetta! Ti sei mai sentito quando canti, o metti i tappi nelle orecchie?-

-Non puoi obbligarmi a fare cose che non voglio.-

-Non ti sto obbligando. O, almeno, se è quella l'impressione che ti ho dato, scusami.-

-Fa niente.- mi abbraccia e io mi appoggio a lui.

-Avrei potuto vantarmi di avere, oltre il ragazzo più bello e dolce, anche quello più talentouso di tutta l'America.-

Ride: -Facciamo un patto.-

-Cosa?-

-Io chiedo ai miei fratelli di fare un gruppo e cercare un provino da qualche parte.-

-E..?-

-E tu dovrai seguirci ovunque.-

-Proprio ovunque?-

-Eh già.-

-Devi chiedere alla madre superiore, nonché mia mamma.-

-Ohoh, ti tiri già indietro in partenza?-

-Non mi sto tirando indietro.-

-A me sembra proprio di sì.-

-A me sembra che tu sia molto antipatico.-

-Ci stai o no?-

-….okay.-

-E brava.-

-Cerchiamo qualcosa allora.- dico girandomi verso la tastiera del computer per cercare qualche provino o gara canora.

Dopo mezz'ora di dure ricerche troviamo un concorso:

-Guarda qui Nick, avete un mese per prepararvi.-

-Il 18 febbraio?-

-Già.-

-Si può fare.-

-Stampo, così lo porti a Kevin e Joe e glielo fa leggere.-

Avvio la stampate e prendo i fogli da dare a Nick:

-Speriamo solo Kevin e Joe accettino.-

Squilla il mio telefono, è Lea:

-Ma non è a scuola?- rispondo. -Lea?-

-Sì.-

-Ma non sei a scuola?-

-Sono nel bagno.-

-Sei pazza?!-

-Aspetta ti devo dire una cosa.-

-Cioè?-

-Prima ho visto Jake. E parlava con Kate.-

-Cosa c'è di strano?-

-Che due minuti dopo Kate è venuta da me a chiedermi dov'eri.-

-Credo sia normale, non sa quello che è successo.-

-Bea! Jake e Kate!-

-Quindi?v Non capisco!-

-Senti deo andare. Ti richiamo più tardi, ciao.- mette giù la chiamata lasciandomi al telefono.

-Cosa voleva?-

-Mi ha detto che Jake e Kate, la tua spasimante della festa di Halloween, si parlavano e poco dopo Kate è andata a chiedere a Lea perché mancavo a scuola.-

-E ti ha chiamata per questo?-

-A quanto pare..-

-E' strana.-

 

-Un gruppo?- chiede Kevin il giorno dopo a casa Jonas. -Nick, non abbiamo più sei, sette anni.-

-Ma potremmo sempre provarci, no?-

-A me non dispiace come idea.- interviene Joe. -Fa vedere i fogli.- gli passo i fogli e li legge attentamente.

-Io non sono sicuro.- ripete Kevin.

-Potrebbe essere una bella occasione, pensate se vincete tutto il concorso!- mi intrometto.

-Il punto è che non suoniamo da tempo insieme.-

-Ed è il momento per riprendere a farlo!-

-Proviamoci!- dice Joe alzandosi in piedi. -Forza, tutti in camera mia.- prende me e Nick per un braccio.

-Kevin?- chiede Nick speranzoso.

Lo guardiamo tutti, poi risponde:

-Facciamo questa prova. Ma se non funziona, niente concorso!-
 

PS: ecco il capitolo! Non so quanto possa fare schifo da 1 a 57849509205 ma serve per i prossimi capitolo :3 commentate, che mi fa sempre piacere leggere cosa ne pensate! Scusate ma non l'ho riletto, se vedete alcuni errori, abbiate pazienza.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Only Girls. ***


-Ora passi tutto il tempo a fare le prove per l'audizione, e nemmeno due minuti con me.- dico a Nick  facendo finta di piangere mentre parliamo al telefono.

-Dai scusa. E comunque sei stata tu a darci l'idea, quindi poche storie signorina.-

-Mh, e va bene. Che fai stasera?-

-Vengono a cena degli amici. Mi dispiace, volevo invitarti a venire da me per un film, ma all'ultimo minuto ho saputo della cena.-

-Fa niente.- rispondo secca. -Devo andare ciao.- metto giù la chiamata e scendo in cucina dove mi aspetta Cocò tutta contenta.

Mi abbasso sulle ginocchia e lei mi salta in braccio:

-Wuo, piano.- rido, intanto il telefono di casa squilla. -Pronto?- dico.

-Bea?- risponde una voce femminile.

-Sì..?-

-Sono Jessica.-

-Ah, ciao non ti avevo riconosciuta!-

-Come stai?-

-Tutto bene, credo che entro la prossima settimana rientrerò a scuola.-

-Quindi stasera ti va un uscita di sole donne al cinema?-

-Certo!-

-Allora stasera alle otto ci troviamo al cinema. Vieni con la tua macchina?-

-Sì, avete già chiamato Lea?-

-Stavo per farlo!-

-Lascia, chiamo io! A stasera Jess.-

-A stasera!- premo sulla cornetta rossa e subito chiamo Lea. -Lea, stasera vieni al cinema? Sole donne.-

-Volentieri, Joe mi ha appena dato buca.-

-Cena con gli amici?- chiedo.

-No, prove mi ha detto.-

Prove? Nick mi ha detto cena con gli amici.

-Sicura? A me Nick ha dato buca dicendo che dovevano fare una cena tra amici!-

-Magari fanno le prove e poi una cena.- dice in tono calmo.

-Come fai a stare tranquilla tu?-

-Perchè dovrei agitarmi, invece?-

-Uno dice una cosa e l'altro un'altra!-

-Non ti fidi, vero?-

-Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!-

-Ok, a stasera!-

-No, Lea!- contino a chiamarla inutilmente. -Farò da sola!-

Corro in camera a vestirmi, ho in mente un piano da 007; prendo le chiavi dell'auto e dopo aver salutato tutti mi dirigo verso casa Jonas.

Sono già le sette e un quarto, quindi qualcuno dovrebbe iniziare ad arrivare in casa.

Beh, no la mia idea non è quella di scendere dall'auto ma bensì di rimanerci su e guardare all'interno della casa.

Nessun movimento.

Passano i minuti: in casa solo Joe e Nick che preparano il tavolo.

"Avevano ragione" penso.

Poi un'auto si avvicina al loro vialetto: scendono due ragazzi dai posti davanti e due ragazze da dietro.

Aspetto che i quattro siano entrati in casa, poi scendo dall'auto e con una scusa più che banale e suono al campanello.

-Bea?- chiede Joe vedendomi.

-Mi vedi, sono io.- rispondo sorridendo. -Posso salutare Nick?-

-Credo di sì.- risponde lui incerto. -Entra.-

-Grazie.- passo davanti a Joe e mi sposto verso la cucina.-Permesso?- chiedo a voce alta.

-Hey, cosa fai qui?- chiede Nick vedendomi e alzandosi dalla sua sedia per venirmi a salutare.

-Sono passata a salutarti. Oggi ti ho risposto un po' male a telefono, scusami.-

-Non fa niente.- dice dandomi un leggero bacio. -Vuoi qualcosa?-

-No, ora vado al cinema, grazie lo stesso.-

-Con chi vai?-

-Lea, Jessica e qualcun'altra ragazza.-

-Attenta ai ragazzi.-

-Tu piuttosto.-

-Come?-

-Ho visto che sono entrate due ragazze prima.-

-Tranquilla, una è la ragazza di uno dei nostri amici e l'altra è solo l'amica.-

-Se succede qualcosa vengo a tagliare le gambe a tutti quanti.- dico uscendo dalla cucina per dirigermi verso l'uscita.

-Aspetta.- dice seguendomi. -Ti fermi?- mi prende per un polso e mi avvicina a lui.

-Sono in ritardo.-

-Stai tranquilla, non succede niente.- sorride. -Dammi un bacio.-

-Prometti che non succede niente?- dico poggiandogli le mani sul petto.

-Prometto.-

Mi avvicino alle sue labbra e gli lascio un bacio:

-Sul serio, sono in ritardo! Vado, divertiti.-

-Ciao bellissima. Divertiti anche tu con le tue amiche, ti amo.-

Esco dalla porta e mi giro ancora verso di lui:

-Ti amo che io.- gli prendo il viso tra le mani e lo bacio ancora una volta.

Corro in auto e metto in moto, diretta verso il cinema.

Arrivata erano lì nel parcheggio che mi aspettavano tutte:

-Oddio, scusatemi!-

-Dai ti abbiamo già preso il biglietto, entriamo!- dice Lea.

-Mi sento in colpa, scusate.-

-Non fa niente Bea, capita!- dice Jessica prendendomi sotto braccio.

Entriamo nella sala e prendiamo subito i posti:

-Non hanno ancora spento le luci, siamo in tempo, visto?- 

-Giuro, non capiterà più!-

-Ma dov'eri?- chiede curiosa Lea.

-Ehm, da Nick.- dico velocemente.

-Dove?-

-Da Nick.-

-Bea..-

-E smettila, c'erano due ragazze! Sono andata ad accertarmi che non succedesse nulla!-

Le luci si spengono e iniziano a dare la pubblicità sullo schermo gigante.

-Scusate.- dice una voce. -Dovrei passare.-

Ci spostiamo tutte di lato per far passare:

-Ahia!- dico quando mi passa su un piede.

-Oh, scusa.- mi risponde una voce femminile, che mi sembra di riconoscere.

SCUSATE!Mi vergogno per il ritardo immenso, ma non avevo idee, in più vado a scuola già da due settimane e non ho avuto molto tempo! :( spero mi perdoniate uù scusate anche se vedete degli errori ma non ho riletto :3

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Show Time! ***


-La voglio proprio vedere in faccia questa che mi ha pestato il piede.- dico a Lea a bassa voce.

Inizia il film e nella sala si sentono solo le voci degli attori.

Ogni tanto una risatina si fa sempre più alta dalla mia destra:

-Questi già mi stanno stufando.- dice Jessica. -Adesso gli dico qualcosa!-

-Dai Jess, mangiati due pop-corn, toh.- le passo il bicchierone coi miei pop-corn e lei ne prende una manciata.

-grazie.- mi risponde a bocca piena.

Sullo schermo gigante del cinema appare la scritta "intervallo":

-Ah, la luce!- esclama Lea coprendosi gli occhi.

Mi rimetto a sedere bene e guardo curiosa verso destra: i due rumorosi ragazzi sono jake e Kate.

-Oh-mio-dio!- dico attacandomi al sedile.

-Cosa c'è?- chiede Jessica.

Le faccio segno col dito di voltarsi verso destra e lei, molto lentamente e con non calanche, rivolge il suo sguardo dall'altra parte della sala e subito si rigira verso di me.

-Cosa fanno insieme?-

-Me lo chiedo anche io!-

-Te l'ho detto.- interviene Lea.

Mi volto e la guardo con aria interrogativa.

-Lea ha sempre ragione! Io ti avevo detto che c'era qualcosa di stano.-

-Non credevo così tanto strano.-

-Gelosa?- chiede facendomi l'occhiolino.

-Stupida.- lmi limito a risponderle.

Le luci sei spengono di nuovo e il film ricomincia…

-Usciamo di fretta!- dico a bassa voce alzandomi ancora prima che le luci si riaccendano -Dai, Lea!- la spintono un pochino e lei, per farlo apposta., cammina sempre più lentamente.

-Bea!- dice la voce di Jake.

-Oh, Jake!- rispondo facendo finta di essere soppressa dalla sua visione.

-Come sta? Vedo che ti riprendi bene.- dice puntando il dito verso la mia guancia.

-Sì, per fortuna. Tu, tutto bene?-

-Sì, grazie. Sono con Kate questa sera.- afferma vedendo la ragazza che lo raggiunge.

Sorrido, non sapendo cosa rispondere.

-Nick?- chiede subito lei.

-E' a casa coi sui fratelli.-

-E' da un po' che non lo vedo.-

-Ha molto da fare.-

-Colpa della scuola, eh?-

"No, i cavoli tuoi?!" -Eh già.- le sorrido molto svogliatamente.

-Ora dobbiamo proprio andare ragazzi, ci vediamo a scuola.- interviene Jessica.

Usciamo veloci e ci dirigiamo al parcheggio:

-Tu sei un'oca!- dico ridendo a Lea.

-Ti dovevi vedere!- mi risponde lei ridendo a sua volta.

Salgo in macchina e, dopo averle salutate, mi dirigo verso casa.

 

-Okay, sono pronta!- dico scendendo le scale di casa mia.

-Andiamo.- dice Nick dandomi un bacio in fronte.

-Sei agitato?- chiedo salendo in auto.

-Non tanto..- risponde. -Okay, molto!-

-Dai Nick, ce la farete.- dice Virginia dai sedili posteriori.

E' il giorno del concorso: Nick è passato a prendermi insieme a Virginia, mentre Joe e Kevin ci aspettano già al locale con Lea e Danielle.

Parcheggiamo e all'entrata ci ferma un uomo alto, probabilmente la "guardia", vestito tutto di nero:

-Sono Nick, loro sono con me.-

Dopo aver dato un'occhiata ad un foglio un po' stropicciato con dei nomi scritti sopra, ci consegna dei "pass" per poter accedere al backstage senza problemi.

Entriamo e vediamo subito Joe e Kevin:

-Pronti?- chiede Virginia.

-Pompati!- risponde Joe saltellando e tirandole un pugno sulla spalla.

-Lea dov'è?- chiedo.

-Non c'è.- risponde Joe.

-Capitan Ovvio, me ne ero accorta.-

-E allora perché lo chiedi?-

-Ha detto che sarebbe venuta, volevo sapere perché non c'è. Non ti dispiace che non ci sia?-

-No.-

-Ma..- la mia risposta viene interrotta da uno dei tecnici che ci comunica di prendere i nostri posti a sedere per dare inizio alla gara.

Io e Virginia raggiungiamo le nostre poltrone dove Danielle ci sta già aspettando: ci sediamo e in pochi secondi la gara ha inizio.

Passano alcuni gruppi di ragazzi e ragazze, tutti di generi musicali diversi:

-Beh, non sono niente male!- dice Virginia muovendo la testa a ritmo della canzone.

-Sì, sono bravi! Ma non come i nostri ragazzi.- dico facendole l'occhiolino.

-E ora.- dice il conduttore -Lasciamo il palco a tre fratelli. Ecco a voi: Nick, Joe e Kevin Jonas!-

I ragazzi entrano e ognuno prende la sua postazione sul palco; iniziano a cantare una canzoni scritta nelle ultime settimane: 

 

I’m hot
You’re cold
You go around
Like you know
Who I am
But you don’t
You got me on my toes

 

I’m slipping into the lava
I can’t keep from going under
Baby
You turn the temperature hotter
I’m burning up
Burning up
With you baby

 

Ultima nota e Virginia, Danielle ed io ci alziamo in piedi ad applaudire.

Nick, che probabilmente è riuscito a vedermi nonostante le luce puntate addosso, mi manda un bacio con la mano.

Alla fine della serata corriamo tutte nel backstage: mi dirigo verso Nick abbracciandolo da dietro-

-Siete stati bravissimi!- dico stampandogli un bacio sulle labbra.

I ragazzi sembrano sconvolti: Nick ha le guance tute rosse, Kevin gocciola sudore dai ricci mente Joe cerca di farsi aria muovendo avanti e indietro la scollatura della sua maglietta.

-Siamo stati bravi grazie a te.- dice Nick sorridendomi.

-Io?-

-Già, ci hai dato un svegliata diciamo!-

-Eh smettetela.- dico arrossendo. -Quando daranno i nomi dei vincitori?-

-Magari anche domani hanno detto!-

Dopo esserci fermati a chiacchierare con alcuni ragazzi, ci dirigiamo verso casa:

-Ciao Virgi,  buonanotte!- dico appena li scende dall'auto.

-Buonanotte ragazzi.- risponde chiudendo la portiera.

Ripartiamo e piano piano mi addormento…

-Signorina?- dice una voce dolcemente. -E' ora.-

-Mh?- risondo stirandomi.

-E' ora di svegliarsi, sono le dieci di mattina.-

Le dici di mattina?!- dico alzandomi di scatto a sedere.

-Proprio così.- dice Nick sedendosi di fianco a me.

-E cosa faccio a casa tua?-

Ridacchia: -Ti sei addormentata in macchina e ti ho portata qui. Poi ti sei svegliata e hai detto che volevi dormire, ti ho chiesto se ti andava bene di restare qui e hai detto sì.-

-Scherzi?-

-Assolutamente no! Ti sei pure cambiata, non ti ricordi?-

-No!- dico coricandomi ancora. -Si vede che ero sconvolta.-

Nick si corica sul letto vicino a me e mi da' un bacio; mi sposto fino ad appoggiare la testa sul suo petto, lui inizia ad accarezzarmi i capelli, finchè il mio cellulare non inizia a suonare.

-Oh che palle.- dico allungandomi dietro di me e prendendo il cellulare. - Pronto?-

-Bea, sono Lea.-

-Dimmi.-

-Ti devo parlare di Joe.-

-Spara.-

-Ci siamo lasciati.-

 

PS: okay, non mi aspettavo 4 recensioni nell'altro capitolo, tanto amore per voi :3 La storia sta quasi per finire, ehssì uu bene, non ho altro da aggiungere, se non i soliti ringraziamenti  chi legge e chi commenta :) come sempre non ho riletto, se trovate errori, perdonatemi cwc

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** I'll Miss You. ***


-Come?!- chiedo sconvolta più dalla tranquillità con il quale me lo ha detto che per il fatto in sè.

-Era un periodo in cui non andavamo molto d'accordo, discutevamo spesso. Abbiamo deciso insieme, ed è meglio così.-

-E tu stai bene?-

-Ti devo dire la verità? Sì, è come se mi fossi tolta un peso di dosso.-

Oh, wow. -Beh, allora sono felice che tu stia meglio.- dico arrancando.

Dopo esserci salutate, lancio il telefono sul letto:

-Cosa succede?- mi chiede Nick.

-Lea e Joe si sono lasciati.-

Spalanca gli occhi e inizia a ridere, facendo ovviamente ridere anche me in seguito: -Non ridere!- dico poi seria.

-Lo sapevo.- dice asciugandosi una lacrima da sotto gli occhi. -Nick, ha sempre ragione.

-Cretino.- mi alzo dal letto per dirigermi in bagno.

-Dove vai?-

-A vestirmi.-

-Puoi stare benissimo così.-

Mi volto e lo guardo: -Non giro per casa tua in mutande, signorino.-

-Non sei in mutande, hai una maglia addosso.- mi risponde alzandosi e venendo lentamente verso di me.

-Cosa vuoi?- gli chiedo indietreggiando, fino a quando il muro non mi ferma. 

-Andiamo a fare colazione.- esclama per poi prendermi in spalla a mo' di sacco di patate.

-Nick, sei pazzo?!- dico mentre scendiamo le scale. -Ho paura, mettimi giù.-

Facendo finta di niente, entra in cucina e prende qualcosa da mangiare per colazione, continuando a tenermi in spalla:

-Ti si romperà la spalla prima o poi?- chiedo.

-Non credo.- mi risponde lui a bocca piena.

Joe entra in cucina, sul subito non notando la scena che ha davanti: -Nick, buone noti.- si blocca alzando lo sguardo verso di noi. -Che state facendo?-

-Chiedilo a lui!- dico puntando le spalle di Nick.

-Comunque.- continua lui con aria strana. -Ieri abbiamo fatto talmente tanto successo, che i giudici del concorso mi hanno chiamato questa mattina.-

-E..?- chiede Nick invitandolo a proseguire.

-E.. Siamo passati al prossimo!-

-Bravi!- dico alzando la testa e applaudendo.

I due si battono il cinque, poi Joe aggiunge: -Però, c'è un piccolo problema.-

-Cioè?- chiede Nick.

-Il prossimo si terrà a Philadelphia.-

-E qual è il problema?-

-Se li passiamo tutti, saremo sempre in giro per l'America e dovremo trasferirci.-

Nick lentamente mi riappoggia a terra:

-Stai scherzando, vero?- dice.

-Purtroppo, no.- 

-Io non mi trasferisco.-

-Perchè?- gli chiedo intromettendomi.

-Perchè non avrei più la mi solita vita, starei lontano dalla mia famiglia e da te.-

-Partendo dal fatto che io devo essere la tua ultima preoccupazione, Nick, se cantare con i tuoi fratelli è una cosa che ti piace fare, perchè perdere questa opportunità?-

-Punto uno.- dice alzando il dito. -Tu sei tra le mie prime preoccupazioni. E due: è una follia.-

-A cosa pensavi di andare incontro scusa?-

-Sinceramente, non credevo nemmeno che avremmo passato il primo concorso.-

-Io vi lascio parlare.- dice Joe uscendo dalla cucina.

-Secondo me, sbagli a comportarti così.-

-Non ti dispiacerebbe che andassi via?-

-Nick, è ovvio che mi dispiace. Ma non trovo giusto che sprechiate le vostre capacità in questo modo.-

-Vieni con noi.-

-Cosa?-

-Avevi promesso che ci avresti seguito ovunque.-

-Non posso.-

-Lo avevi promesso.-

-Lo so, ma io ho solo diciassette anni. E poi i miei genitori non mi lascerebbero mai.-

-Gli parleranno i miei genitori e.-

-Nick, lascia perdere.- esco dalla cucina per dirigermi in camera e rivestirmi: mi chiudo nel bagno e due lacrime mi scendono dagli occhi, rigandomi il volto.

Nemmeno io avrei mai pensato che il concorso fosse a tappe in diverse città e pensare che per un po' non rivedrò Nick, peggiora la situazione.

Mi vesto velocemente ed esco dal bagno, per poi dirigermi ancora in cucina: Nick era in piedi davanti ad una finestra che guardava fisso; mi avvicino e lo abbraccio:

-Nick, scusami.- dico lasciando scendere ancora qualche lacrima.

Lui mi stringe ancora più forte: -Non piangere.-

-Okay.- mi asciugo le guance e continuo. -Tu però, se ci tieni davvero, continua. Ti prometto che ti chiamerò tutti i giorni, mi farò sentire talmente tanto che ti stuferai di me.-

Fa un leggera risata e mi guarda negli occhi: -E io ti prometto che tutte le volte che ne avrò la possibilità, tornerò da te, fossero anche dodici ore di aereo, non mi interessa.-

-Così mi fai piangere ancora di più però.-

 

-Sono arrivati.- dice mia mamma guardando fuori dalla finestra.

-Calma.- mi dico posizionandomi davanti alla porta e aprendola.

Nick scende per primo dall'auto, seguito dai suoi fratelli e la sua famiglia.

Saluto tutti, cercando di lasciarmi Nick per ultimo.

-Mi mancherai, idiota.- dico abbracciando fortissimo Joe. -Ricordati che ti voglio bene.-

-Anche io ti voglio bene. Prova a trovarti un nuovo migliore amico e ti uccido.- mi dice sorridendo.

Passo poi a salutare Kevin e Frankie e lì inizio a non riuscire a trattenere le lacrime:

-Andatevene, che non ce la faccio più.- dico a Kevin, mentre lui mi toglie una lacrima dal viso.

Ed infine, vado da lui, Nick: mi fermo a pochi centimetri dal suo volto e lo guardo, per quanto posso dato che le lacrime ormai hanno invaso i miei occhi.

Noto che anche a lui iniziano a scendere alcune lacrime, così lo abbraccio:

-Sappi che appena salgo in macchina, ti chiamerò già.- dice lui.

-E io non ti risponderò, perchè non riuscirei a parlare.-

-Torno presto. Nel frattempo, occhio agli altri ragazzi.. E a Jake.-

-Tu piuttosto, stai attento.-

Ci guardiamo ancora, poi prende il mio viso tra le mani: -Ti amo.- mi dice a bassa voce e io lo bacio, fregandomene di tutti gli altri intorno che ci stanno guardando, del silenzio che in un secondo è calato
per tutta la strada, del fatto che mi sono sempre vergognata a baciare il mio ragazzo davanti ai miei genitori, di mio fratello e Frankie che se la ridono sotto i baffi, ma poverini, sono ancora piccoli per capire certe cose.

-Ti amo anche io.- dico appena ci stacchiamo l'uno dall'altra.

-E' ora di andare.- dice Paul avvicinandosi a noi.

Alzo la mano e saluto, lasciando ancora un leggero bacio a Nick.

La famiglia Jonas sale in macchina e partono, diretti verso l'aeroporto che, chissà, magari li poterà al successo.

Rientro in casa e mi siedo sul divano, cercando di calmarmi; sento il mio cellulare che vibra, lo prendo dalla tasca dei pantaloni e leggo il messaggio: "Già mi manchi."
 

The End.

E' finita :') Probabilmente farò una One Shoot per farvi sapere come andrà alla fine fine fine (?)
Ringrazio una per una le persone che hanno recensito: 
JonasFan
Ale JB
xsohopeless
simple_freedom
luckysoul
babrykekka
SusyJBSister
mrselyjonas
Iaia91 
GRAZIE A TUTTI <3 e ovviamente anche quelli che l'hanno letta, messa nelle preferite/seguite/ricordate :)
Recensite anche questo capitolo uù ahahaha!
Grazie <3
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=722957