GossipGlee

di emme30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lebanese? ***
Capitolo 2: *** Homeless? ***
Capitolo 3: *** Cheating? ***
Capitolo 4: *** Mother? ***



Capitolo 1
*** Lebanese? ***


 

Lebanese?

 

Buongiorno Liceo McKinley e buon inizio settimana! Qui è il vostro GB che vi parla, con uno scoop sensazionale. Avvistata, nelle vicinanze della bacheca degli annunci, sguardo fiero da leonessa, la nostra S. pronta a divorare chiunque si possa presentare davanti al suo provino per entrare nelle Cheerios.
Sì, sì, avete capito bene, la stessa S. che un anno fa ha lasciato la squadra insieme alle sue fidate Q. e B. alla vigilia delle gare più importanti dell'anno.
Posso giurare con i miei occhi di averla vista porre una firma sul foglio dei provini seguita dalle sue bionde preferite. O forse è solo una la sua bionda preferita?
Insomma, amoreggiare davanti agli armadietti non è molto professionale, cara S.!
Ops, ho detto amoreggiare? Intendevo parlare. Sì, perchè, dopotutto, non c'è nessuna più etero di lei, no?

 

Santana stava camminando a testa alta per i corridoi quando notò che alcune ragazze la indicavano e ridacchiavano tra di loro. In mano avevano tutte e tre il cellulare e continuavano a indicare prima quello e poi lei. Scosse la testa e decise di ignorarle, in fondo erano solo stupide ragazzine del primo anno.

Lei era una senior e non poteva permettersi di perdere tempo con quelle sfigate.

Girò l'angolo e si avviò verso il suo armadietto cercando di ricordarsi a che ora avrebbe avuto le prove del Glee, quando si accorse che un gruppo di ragazze la stava fissando insistentemente.

Ok, quella gonna che stava indossando le stava che era una meraviglia e non lasciava tanto spazio all'immaginazione, ma era davvero quello il motivo per cui tutte le ragazze la fissavano? Erano diventate tutte “lebanesi” durante l'estate?

Santana lanciò un'occhiata storta alle ragazze in questione, che avevano iniziato a ridacchiare e indicarla con più veemenza. La mora prese i libri dall'armadietto e lo chiuse con forza, scocciata.

Salì le scale e si diresse verso la classe di storia, immersa nei suoi pensieri. Ma presto si accorse che tutto il corridoio la stava fissando. Adesso non solo ragazzine del primo anno, bensì anche sue vecchie fiamme, ex-compagne dei cheerios, ragazze che aveva insultato gli anni prima, giocatori di football. Tutti.

Sempre più arrabbiata e in soggezione si diresse verso il bagno, dove per fortuna, trovò qualcuno di fidato con cui parlare.

Santana! Eccoti, ti stavo cercando, senti...”

Perchè mi guardano tutti così? Sono sporca da qualche parte? Ho un cartello con scritto qualcosa di imbarazzante sulla schiena? E' una candid camera? Dimmelo tu Quinn, perchè io sto perdendo la pazienza!”

La mora cominciò a urlare nel bagno deserto, non le importava che qualcuno potesse sentirla, in quel momento era solo furiosa e voleva capire.

Non hai letto l'ultimo messaggio di GossipB?”

Di chi?”
“GossipB. Non so cosa voglia dire la sigla. E' un blog nato da poco. Specializzato in gossip. E beh, dovresti leggerlo ecco...”

Quinn tirò fuori il proprio iPhone dalla tasca, toccò un paio di volte lo schermo e poi lo lanciò a Santana.

La mora sbiancò nel leggere il messaggio. “Lo hanno letto tutti?”

Credo di sì. Nel giro di un paio di giorni è diventato famosissimo in tutta la scuola spargendo la notizia che la Sylvester se l'è fatta con Figgins quasi un anno fa.”

Merda.”

Dai è solo una voce, presto se ne scorderanno tutti.”

Col cazzo che se la scorderanno. Già girano voci su di me. Non posso venire allo scoperto, non in questo modo... io...”

Quinn si avvicinò a Santana e la abbracciò. La mora provò a respingere l'abbraccio, ma dopo poco si lasciò andare tra le braccia della bionda e cominciò a piangere copiosamente sulla sua spalla.

Non dare peso a questi stupidi gossip, ti ricordi come è finita l'anno scorso con la storia di Sam? Passaci sopra e fregatene. Siamo senior quest'anno, la scuola la comandiamo noi.”

Santana si asciugò le lacrime con il fazzoletto che le stava porgendo Quinn. “Facile da dire per te, non ti hanno dato della lesbica pubblicamente. Anzi no, su internet, ancora peggio. Almeno Jacob non era mai arrivato a tanto.”

Sopravviverai, dai, andiamo in classe!” Quinn la prese per mano e uscirono dal bagno. I corridoi erano deserti, ma nessuna delle due lasciò la presa sulla mano dell'altra.

 

Amore o non amore? B. o Q.? Oh se solo Shakespere fosse vissuto in questo liceo, avrebbe potuto scrivere volumi interi sulla nostra Queen Bitch preferita, che prima canta canzoni struggenti a B, l'amore della sua vita, ma poi viene avvistata a uscire dai bagni mano nella mano con Q.
Non è che ti sei confusa tra le tue bionde?
Fai attenzione a quello che fai cara la mia Bad Girl, i corridoi del McKinley non sono mai vuoti!


 

Questo è inaccettabile! Come cazzo possono dire che io tradisco Brittany con Quinn? Io sto con Karofsky, Dave Karofsky! Devo sapere chi cazzo è che scrive tutte queste puttanate! Io lo distruggo, cazzo. Gli insegno io che non ci si deve comportare così con una di Lima Heights!”

Santana continuava a strillare nel bel mezzo della choir room. Non si era neanche accorta di aver detto troppe volte la parola 'cazzo'. Era tremendamente furiosa.

Santana, ti puoi sedere e calmarti?” Il professor Schuester provò ad avvicinarla sotto gli sguardi tesi degli altri ragazzi del Glee.

Calmarmi? Calmarmi? ¿en qué piensas? Voy a destruir ese mendigo!”

La mora cominciò a inveire in spagnolo, attraversando a grandi passi l'intera choir room.

Siete stati voi? Se siete stati voi giuro che non uscite vivi di qui. Devo sapere chi cazzo è stato.”

Santana cominciò a scaldarsi sempre più e si mise a fissare tutti i componenti del Glee con uno sguardo assatanato. Poco dopo, nel silenzio generale, si sentì suonare il cellulare di Rachel. E anche quelli di tutti gli altri. Santana percepì il suo blackberry vibrare all'altezza del seno e lo tirò fuori in fretta e furia.


 

Lezioni di stile: scaldamuscoli sulle braccia? Maglie con cavalli? Siete fuori strada ragazze care, ma la moda targata B. fa di nuovo colpo!
E' ancora la nostra S. la protagonista di oggi; perchè farle lasciare le luci del palcoscenico troppo presto?
Carini i Jeans di oggi Jlo, ma forse stavano meglio abbinati ad una certa t-shirt bianca che piace tanto alla tua B. La ricordi bene come la ricordo io?
Anche se dovresti dire alla tua bionda di controllare che scriva senza errori la prossima volta che ti fa una maglietta. Lebanese? Sicura non volesse scrivere qualcos'altro?
Oh ma questo doveva essere un segreto? Ricordati di evitare i corridoi la prossima volta!
Dai S., non ti arrabbiare, non hai sempre desiderato essere la ragazza più popolare della scuola?

 

 

Santana lesse il messaggio e sbiancò. La mente ritornò all'anno prima, alla settimana delle magliette di Born This Way. Ricordava ogni parola che le aveva detto Brittany nei corridoi prima di lanciarle la maglietta con scritto Lebanese e andare in auditorium per provare la canzone.

Aveva deciso di indossarla, ma non aveva avuto il coraggio di salire su quel palco e ballare con lei. Dopo quella volta, non aveva più avuto la forza di rimettersela in pubblico.Era stata anche attenta a non farsi vedere troppo in giro. Gli unici che ne erano a conoscenza erano Brittany e Dave Karofsky.

Santana alzò gli occhi dal cellulare e incontrò lo sguardo della sua bionda. Un misto di dispiacere e rimorso nella sua espressione.

Lebanese? Ma di che cosa sta parlando?” Rachel guardò Santana interrogativa.

Ragazzi sono gossip, ignorateli, dobbiamo tornare alle prove! Santana siediti per favo- dove stai andando?”
Il professore fece per posare una mano sulla spalla della mora, ma lei scappò di corsa fuori dall'aula con le lacrime agli occhi.

Ignorando le occhiate derisorie di un paio di giocatori di football si chiuse nel bagno delle ragazze. Purtroppo, dentro non si ritrovò da sola; tre ragazzine del secondo anni si misero a ridere appena la videro entrare tra le lacrime. Santana notò che tutte e tre avevano in mano il cellulare, dovevano aver appena letto l'ultimo messaggio di quello stupido blog.

Lebanese? Sul serio Lopez? Allora avevamo ragione quando dicevamo che te la facevo con la Pierce! Stavate sempre troppo tempo sotto la doccia.”

Santana si asciugò le lacrime dal viso con un braccio e cercò di riconoscere i loro visi, dovevano essere delle sue ex compagne dei Cheerios particolarmente acide. “Già, chi l'avrebbe mai detto che ti piace la micia? Ti sei rovinata proprio a stare con quel gruppo di sfigati!” Santana avrebbe voluto urlare tutta la sua rabbia a quelle stupide galline, ma le mancò la voce.

Le tre ragazze uscirono dal bagno ridacchiando e la lasciarono sola contro il muro in uno stato pietoso.

Si avvicinò ai lavandini e guardò il proprio viso riflesso nello specchio.

Non puoi lasciarti trattare così. Devi reagire e far capire a tutti che tu rimani comunque la stronza della scuola. Nonostante tu sia 'lebanese'”.

Santana si voltò si scatto appena sentì quella voce troppo acuta anche per appartenere a una ragazza.

Credi sia facile? Perchè tutti pretendono così tanto da me? Perchè cazzo non posso essere chi voglio senza farmi troppi problemi?”

Per me non è stato facile. Non lo è mai stato e mai lo sarà, perchè viviamo in un mondo marcio. Ma cercare sempre nuovi nascondigli non ti aiuta a non marcire insieme a tutto il resto. Reagisci. Ma non nasconderti.”

Lui le si avvicinò e fissò i suoi occhi nello specchio. “Sarà difficile, ma andrà meglio. Te lo prometto.”


 

Sveglia dormiglioni! Prendete il caffè, raccogliete gli appunti, correte a lezione! Un nuovo giorno sta per iniziare al liceo più chich di tutta Lima. E indovinate un po' di chi vi parlerà oggi il vostro amato GB. Sì, avete proprio indovinato, perchè io non riesco a svegliarmi senza una dose della nostra stronza preferita, e voi?
Avvistata, mano nella mano con la sua B. mentre azzannava sue povere gazzelle del primo anno. Che dite, la nostra regina rimane sempre la stessa stronza anche con indosso la sua maglia da Lebanese? Io dico proprio di sì. Andate a nascondervi ragazze, S. ha sfoderato gli artigli e non ha intenzione di andarci cauta!
Curioso quanto possa essere potente un segreto. Un giorno vieni derisa, e quello dopo ruggisci. Ma queste sono le leggi della natura, no? O ne esci sconfitto o rafforzato, sta a te decidere come.
Quindi ricordatevi ragazze, attente alla leonessa!
Kiss Kiss
GossipB.
 

"Marti, devi scrivere una FF facendo in modo che B. sia come Gossip Girl". (cit Micol-ZiaTana)
Bene o male è cominciato tutto da questa frase LOL Poi la mia insonnia ha fatto il resto, producendo questa roba che non so neanche se definire capitolo o qualcos'altro XD
Tutti coloro che hanno visto almeno una puntata di Gossip Girl avranno riconosciuto subito lo stile di questo nuovo e sconosciuto GossipB. che ovviamente non verrà svelato/a fino all'ultimo capitolo/schifezzachescriverò :) 
L'idea era quella di fare un capitolo per scandalo, perchè al McKinley gli scandali non sono pochi, e  non se li fila mai nessuno. Quindi ecco arrivata questa figura stronza e misteriosa che farà luce sugli eventi che sono avvenuti, soprattutto nel nostro amato Glee Club.
Si svolge tutto all'inizio della terza stagione, ma non ci sono spoiler (mi rifiuto categoricamente di spoilerarmi già adesso).
La quinntana è molto probabile dopo quello che è successo a NY, mentre invece per la Kurtana...damn, non sono capace a non scrivere qualcosa che non li shippi, sto diventando un caso disperato. Diciamo che sono diventati qualcosa come la mia seconda OTP, ecco. Sorry for that ^^'
Grazie a Micol e Annalisa che l'hanno letta in anteprima e mi hanno giurato che non faceva schifo, prendeteva con loro se vi ho fatto annoiare per tutto il tempo che l'avete letta LOL
Fatemi sapere se vale la pena continuarla :)
Kiss Kiss
GossipMarti 

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Capitolo 2
*** Homeless? ***


Homeless?

Contrariamente a tutto il resto, relazioni segrete, bugie e scandali non vanno in vacanza, prendono invece la statale numero 74 ed escono a Lima. Quale sarà mai la destinazione preferita dei protagonisti di questa settimana? Se avete detto Breadstix, avete preso l'uscita sbagliata! Oggi infatti i giovani più IN della nostra ridente cittadina preferiscono il Lima Bean per i loro rande vouz segreti. S. e M. ne sapete qualcosa voi? Oh è inutile che facciate i finti tonti, K. E B erano troppo occupati a cinguettare per averlo notato, ma niente sfugge ai miei occhi vigili.
Chi l'avrebbe mai detto che alla nostra Diva piacciono i biondi?

 

Sam entrò a scuola di corsa, infuriato. Aveva un paio di occhiali da sole e il cappuccio della felpa sopra la testa, nonostante piovesse e facesse un caldo tremendo. Aveva pure cercato di nascondere il più possibile la capigliatura all'interno della felpa, ma senza successo. Camminava veloce per i corridoi, evitando il contatto visivo con tutti e ignorando le risatine delle ragazze e le battute dei suoi compagni di squadra.

Cazzo. Come se gli servissero altre ragioni per essere preso in giro. Madre natura non aveva fatto abbastanza con quelle labbra da pesce lesso.

Sapeva perchè tutti si comportavano a quel modo.

Ovviamente GossipB aveva colpito ancora, e lui era una delle vittime designate della settimana. Ma purtroppo non era il solo.

Chiuse con forza l'armadietto e si allontanò in fretta quando vide quegli idioti della squadra di Hockey arrivare sghignazzando. Ci mancavano solo loro.

Ehy Evans, da quando ti piace il cioccolato? Non avrai esagerato con le dosi?”

Sam sbuffò e si allontanò senza dire niente mentre i ragazzi si rotolavano sul pavimento dal ridere. Che poi, cosa diavolo c'era da ridere?

Sentì prudere le mani. Voleva davvero andare a fare il culo a quei deficienti. Magari se chiedeva a Puck gli dava anche manforte. Ma forse era meglio di no, non ne valeva la pena farlo finire di nuovo al riformatorio, dopotutto.

Quando la campanella suonò l'inizio delle lezioni, si diresse nella choir room cercando di non farsi notare.

Mercedes, sei qui?” disse a bassa voce togliendosi gli occhiali.

Si sentì sfiorare il fianco e si voltò di scatto, ma il broncio sul viso della ragazza di colore gli fece desiderare di non averlo mai fatto.

L'hai detto a Puck! Ti avevo detto di non farlo, dannazione! Cosa ti è passato per la testa?”

Sam la guardò stranito e con uno sguardo confuso. “Ehy calma, io non l'ho detto a nessuno! Tu piuttosto, l'hai detto a Rachel! Che sicuramente l'ha detto a Kurt, che l'ha detto a Santana, che l'ha detto a Brittany, che l'ha detto a...” Mercedes lo interruppe scocciata.

Ma stai scherzando? Io non l'ho detto a nessuno! Siamo in due a voler tenere solo per noi questa cosa!”

Si guardarono un attimo in silenzio, abbastanza scioccati dalle ultime rivelazioni di entrambi.

Quindi tu non l'hai detto alle tue amiche? Nemmeno a Kurt?”
“Se avessi voluto dirglielo l'avrei fatto un bel po' di tempo fa, non credi? E' il mio migliore amico, ma no, questa volta preferisco non farlo. Non chiedermi il perchè.”

Sam alzò le spalle e le prese una mano. “E tu non ti sei andato a vantare con i tuoi amici?”

Perchè avrei dovuto? Non vedo cosa debba interessare a loro il fatto che stiamo insieme.”

Mercedes gli sorrise. “Grazie per voler tenere questa storia solo per noi due.”

Sam rise. “Io non ho ancora capito il perchè, ma va bene lo stesso.” disse prima di stringerla in un abbraccio.

Però è inquietante, eh.”

Sam sciolse l'abbraccio e la guardò confuso. “Cosa è inquietante? Che non ho capito perchè? Ma tu non hai mai voluto...”

No stupido!” disse lei ridendo. “Che quel GossipB abbia saputo di noi sebbene abbiamo fatto di tutto per tenerlo segreto! Sto cominciando a pensare che ci siano delle telecamere a scuola.”

Sam alzò lo sguardo e si mise a scrutare il soffitto della choir room. “Dici che potrebbero esserci davvero? Cioè, tipo alieni?”

Mercedes sospirò mentre Sam si arrampicava sul pianoforte per osservare meglio il soffitto. “Sam, scendi di lì, non vedi che hai le scarpe sporche? Dai che lo rovini!”

Mercedes lo tirò per i pantaloni, ma lui era troppo concentrato su una macchiolina nera all'altezza del lampadario. Dopo poco riuscì finalmente a farlo scendere.

Gli voleva bene, ma quando si fissava con certe cose era davvero un'idiota.

Comunque, comincia a spargere la voce che noi due non stiamo insieme. Magari possiamo metterci a litigare in mezzo al corridoio e urlarci di tutto, così da evitare sospetti.”

Sam la guardò triste. “Ma non mi piace quando litighiamo, anche se è per finta.” Lo sguardo da cucciolo bastonato che aveva in quel momento fece sciogliere Mercedes. “Dai litighiamo per finta, però poi facciamo pace per davvero.” gli disse con un sorriso.

Sam ridacchiò e le si avvicinò per darle un bacio veloce, prima di uscire dalla choir room e dividersi nel corridoio.

Mentre si avviava in ritardo alla lezione di storia, non potè fare a meno di pensare a quello che gli aveva detto Mercedes. Sì, era davvero inquietante.

 

 

Sapete cosa mi piace di più di uno scandalo? Un finto scandalo. Su andiamo, non fate finta di niente, sono sicuro che anche voi avrete almeno una volta nella vita messo in giro voci per evitare di far luce su un vostro scandalo. Non c'è bisogno di raccontare bugie a me, io so tutto.
E cosa c'è meglio di una litigata in pubblico per far finta che non ci sia del tenero? S. e M. non sono degli sprovveduti, bisogna ammetterlo, però forse non hanno ancora capito con chi hanno a che fare. Ci vuole ben altro per mettermi nel sacco, soprattutto dopo aver visto un umido scambio di amorosi sensi sul sedile posteriore della coupé rossa di M. Mai fidarsi di chi potrebbe girare nel parcheggio all'ora di pranzo!
Eppure caro il mio pesciolino, dalle parole che stavi urlando contro la tua DarkLady stamattina, non sembrava ci fosse del tenero, o avete per caso già fatto pace?
Ah questi biondi, chi li capisce è bravo.

 

Mercedes si guardò allo specchio soddisfatta, la nuova arricciacapelli funzionava davvero bene; i riccioli scuri le cadevano sulle spalle con dei ghirigori assolutamente deliziosi e sembravano davvero naturali. Per una volta la pubblicità aveva ragione.

Mentre si rigirava una ciocca intorno al dito sentì il cellulare squillare in camera da letto. Con passo svogliato si diresse in camera sua e rispose agli squilli insistenti del suo blackberry.

Kurt, dolcezza! Come stai? Sei sempre malato?”

Dodcicredochedodbihaidettodiedde! Vergognati! Etciuuuu!”

Tesoro non ho capito una sola parola, puoi parlare più lentamente? E magari soffiarti il naso?”

Sodo balato, è da stabattina che parlo così. E ho pure la febbre alta. Ba al bobento dod bi interessa. Perchè dod bi hai detto diedde??”

Uhm...non ti ho detto niente...cosa?” chiese lei confusa.

Du e....Etciuuu! Tu e Sab!”

Sam? Cosa c'entra Sam?” Mercedes ringraziò il virus maligno che stava tenendo Kurt immobile a letto con i sintomi dell'influenza, perchè se glielo avesse chiesto guardandola negli occhi sarebbe riuscito davvero a smascherarla. Non era proprio capace di mentirgli di persona, ma al telefono ci poteva anche provare.

Du e Sab state indsiebe e dod bi hai detto diedde! Coff coff, sod- coff coff. Aiuto adesso buoio. Coff coff.”

Mercedes non riuscì a non sorridere, era sempre un trauma quando Kurt si ammalava, sembrava dovesse morire da un momento all'altro, soffocato da un colpo di tosse.

Tesoro bevi un bicchiere d'acqua e respira. Io e Sam non stiamo insieme, avresti dovuto vedere la litigata che abbiamo fatto l'altro giorno a scuola solo perchè mi ha chiamata cioccolatino. E poi dai, è un idiota, non potrei mai starci insieme!”.

A te piacciodo gli idioti, dod bi condvindci.”

Mercedes si morse il labbro. “Da quando mi piacciono gli idioti?”

Da quanddo l'addo scorso sei uscita cod quel debennte di Puck. O erado due addi fa? E ti biace essere chiabata cioccolatido.”

Ma non è vero io e Sam non-”

Sputa il rospo, ho letto l'ultibo post di GossipB. Dod puoi darbela a bere.”

Quale ultimo post? No aspetta non dire nulla che tanto non capisco niente di quello che dici, vado a vedere che faccio prima.”

Accese il portatile e lesse il post sul blog mentre Kurt continuava a lamentarsi, tossire e soffiarsi il naso al telefono, quando alla fine dovette finalmente confessare.

Non ho detto niente a nessuno perchè in quello stupido Club le cose tra le varie coppie non vanno mai bene! Tutti si mollano e si tradiscono nel giro di una settimana. Quante volte si sono mollati e ripresi Rachel e Finn?”

Ho berso il codnto.”

Ecco, appunto. Volevamo fosse una cosa per noi, senza prese in giro o commenti. Anche perchè non siamo una coppia tanto scontata. E siete tutti così bietoloni da averci creduto, fino a che quel GossipB non l'ha pubblicato su quello stupido blog. Scusa se non ti ho detto niente, volevo solo godermelo un po' io... sei ancora arrabbiato?”

Dod posso essere arrabbiado cod te, lo sai. Però appena sto beglio devi raccontarbi tutto! Dod hai scabppo!”

Ma non c'è niente da raccontare, abbiamo cominciato a uscire insieme dopo il ballo..”

Bercedes guarda-”

E poi anche a New York ci siamo avvicinati.”

Bercy stab-”

E siamo usciti tutta l'estate, è così un gentiluomo!”

Bercedes zitta e ascoltabi!! Vai a vedere su gossipB! Ibbediatambend-Etciuuu!”

Oh ma perchè? Ho appena spento il computer! Cosa c'è di nuovo? E' così importante?”

Haddo svelato il segreto di Sab.”

Mercedes cadde dalle nuvole e si affrettò a riaccendere il portatile, picchiettando con l'unghia sulla scrivania in ansia. Tremendamente in ansia.

Aveva paura di sapere quale segreto di Sam era finito su internet e sperava con tutto il cuore che non fosse quello che pensava lei. Mentre la pagina internet si stava lentamente caricando provò a chiedere a Kurt a cosa si riferisse, ma lui era troppo occupato e tossire e starnutire per riuscire a risponderle.

Quando finalmente la pagine del blog si caricò Mercedes si lasciò sfuggire il telefono dalle mani, atterrita e con gli occhi sgranati.

Oh no.

 

Ed eccoci anche questa settimana con le nostre lezioni di stile.
Chi sarà il protagonista oggi? Ma ovviamente il nostro S., che domande! Non sembra anche a voi che i suoi vestiti siano un po' troppo da regina del dramma? Una regina del dramma che fa K. di nome e fashion di cognome. Quella giacca beige che portava il nostro pesce fuor d'acqua assomigliava veramente tanto a quella della nostra Porcellana preferita, non trovate? Pure R. è uscita dal suo mondo di stelline luccicanti e l'ha notato. Oh ma questo è successo l'anno scorso, lo so anche io. Possibile che S. non sia ancora riuscito a rifarsi il guardaroba? Ma forse quella camera di motel non è il posto più adatto per sfoggiare una collezione di moda. Voi che ne dite?
Su S., puoi sempre usare i pantaloni che ti prestano F. e K. Per andare a consegnare la pizza!
A proposito, ne vorrei ordinare una con i peperoni. Attento che non arrivi fredda!

 

 

Sam entrò a scuola come se niente fosse quella mattina, l'ultimo messaggio che aveva letto sul blog di gossip si riferiva al fatto che lui e Mercedes stavano insieme. Sospirò con la testa tra le nuvole, si era rassegnato ormai: tutta la scuola lo sapeva e loro non potevano farci nulla. Pazienza, Mercedes se ne sarebbe dovuta fare una ragione. Che poi davvero, non aveva ancora capito il motivo per cui dovessero tenerlo nascosto.

Camminava per il corridoio sgranocchiando una barretta energetica, diretto in palestra, cercando di non notare la gente che probabilmente stava ridendo di lui.

Ma invece si accorse che la gente non rideva, non lo indicava e non lo prendeva in giro. Scese dalle nuvole rosa confetto in cui era stato gli ultimi minuti e cominciò a fare caso a chi aveva intorno.

Lo guardavano tutti con lo stesso sguardo in volto.

Era strano da definire, non lo stavano schernendo, erano quasi scioccati e... disgustati?

Sam continuava a guadarsi intorno spaesato, chiedendosi se puzzasse o avesse qualcosa attaccato alla maglia, finchè non incontrò lo sguardo del suo amico con le cresta.

Ehi Sam... va tutto bene?”

No, non direi... perchè mi guardano tutti così? Puzzo per caso?”

Beh no, non più del solito. Ma aspetta, vuoi dirmi che non lo sai?”

Sam lo guardò con l'espressione più confusa che aveva. “Cosa dovrei sapere?”

Prima che Puck potesse rispondergli una voce attirò la sua attenzione in fondo al corridoio, una voce che Sam riconobbe subito, non c'era voce più dolce al mondo per lui.

Sam!” lo chiamò Mercedes con un sorriso preoccupato in volto.

Puck si mise da parte e il biondo si fece largo in mezzo al corridoio pieno di gente verso la sua donna. Quando furono l'uno di fronte all'altro lei gli gettò le braccia al collo e gli lasciò un bacio sulle labbra.

In un primo momento rimase completamente basito da quel bacio così inaspettato, ma dopo poco decise di fregarsene di tutta la gente che li guardava a bocca aperta e ricambiò il gesto di Mercedes, sorridendo nel bacio.

Quando Mercedes si allontanò lentamente dalle labbra di Sam, con grande disappunto del biondo, cominciò a guardarsi in giro con aria minacciosa.

Beh? Cosa avete da guardare? Sì, questo è il mio ragazzo, e potrà anche vivere in un motel, ma sicuramente è una persona migliore di tutte voi che passate i vostri giorni su stupidi blog a parlare della vita degli altri perchè la vostra è così noiosa da schifarvi!”

Sam la guardò confuso mentre strillava insulti a destra e manca contro tutte le cheerios e i giocatori di football che osavano incrociare il suo sguardo. Quella ragazza era davvero una bomba, non ne avrebbe voluta un altra per nessun'altra ragione al mondo.

Chiunque se la prenda con lui o provi a spettegolare sulla nostra storia dovrà vedersela con me, e io non vi consiglio di farmi arrabbiare.”

Mentre Mercedes se la prendeva con tutte le persone nel corridoio, Sam si avvicinò a Puck con molta nonchalance e gli diede un pugno su una spalla.

Posso sapere cosa è successo per farla arrabbiare così?”

Ah amico, lascia perdere! Il tuo essere fuori dal mondo ti ha salvato anche questa volta!”

Il mio essere cosa?”

Appena Mercedes ripristinò l'ordine in corridoio, prese la mano di un Sam che ormai si era rassegnato a capire cosa stesse succedendo e cominciò a trascinarselo dietro verso la choir room, chiamando a gran voce anche Puck che continuava a guardarli ridacchiando.

Muovetevi! O faremo tardi alle prove del Glee!”

 

E in questi primi giorni autunnali ecco i consigli di GossipB per evitare di prendere peso durante i prossimi lunghi e freddi mesi invernali: se siete estremamente pigri e preferite rimanere in casa ricordatevi di stare lontani da computer, laptop e cellulari, e prediligete dell'abbondante attività fisica che non deve per forza includere attrezzi ginnici; prendete in considerazione l'idea di non sprecare energia e ritirarvi tutti in una sola stanza, più comoda e calda, ed inoltre evitate con tutto il cuore il cioccolato, non si sa mai che potrebbe rimanervi sullo stomaco e farvi passare un brutto quarto d'ora.
Il cioccolato potrà anche essere la cosa migliore del mondo, ma vi conviene assaggiarne un po' soltanto se siete un biondo dislessico a cui piacciono le Dive e con una particolare affinità con i pesci.
Per tutti gli altri, beh... prendetene un po' a vostro rischio e pericolo!
Io preferisco rimanere sul magro, altrimenti chi entra più nel vestito di capodanno?
Kiss Kiss
GossipB

 

 


Pensavate mi fossi dimenticata di questa roba, vero? E invece no, dopo un sacco di tempo sono riuscita ad aggiornare a portare avanti gli scandali di B :) Avete capito chi è?
Tutto ciò si svolge tipo verso fine ottobre, i genitori di Sam non hanno ancora trovato un lavoro stabile ed ecco perchè lui vive ancora nel motel, così come si mette gli abiti di Finn e Kurt :)
Kurt è malato e ha il naso tappato XD non so se si capisce tutto quello che dice, comunque riporto qua sotto le sue battute senza il naso tappato (LOL):
Noncicredochenonmihaidettoniente! Vergognati! Etciuuuu!
- Sono malato, è da stamattina che parlo così. E ho pure la febbre alta. Ma al momento non mi interessa. Perchè non mi hai detto niente??
- Tu e....Etciuuu! Tu e Sam.
- Tu e Sam state insieme e non mi hai detto niente! Coff coff, son- coff coff. Aiuto adesso muoio. Coff coff.
- A te piacciono gli idioti, non mi convinci.
- Da quando l'anno scorso sei uscita con quel demente di Puck, o erano due anni fa? E ti piace essere chiamata cioccolatino.
- Sputa il rospo, ho letto l'ultimo post di GossipB, non me la dai a bere.
- Ho perso il conto.
- Non posso essere arrabbiato con te, lo sai, ma quando sto meglio voglio sapere tutto, non hai scampo!
- Mercedes guarda-
- Mercy stammi-
- Mercedes zitta e ascoltami! Vai a vedere su GossipB! Immediatamenetciuuu!
- Hanno svelato il segreto di Sam.

A proposito, avete riconosciuto tutti i personaggi del Glee e non che ho citato con le abbreviazioni dei nomi? :P
Prometto di portare avanti questa storia un po' più continuativamente :)
Per il momento dovrei scrivere ancora tre capitoli con ben altri personaggi, dipende se mi vengono in mente altri possibili scandali XD
Ditemi se vi è piaciuto :)
KissKiss
GossipMarti

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Capitolo 3
*** Cheating? ***


Cheating?

 

Lo sentite anche voi? Sta arrivando! Come cosa sta arrivando? Ma non sentite il freddo pungente la mattina quando uscite di casa? O l'odore di vischio, abeti e biscotti di pastafrolla?
Natale, natale, natale, ecco cosa sta arrivando! Il Natale con i suoi scandali e i regali, i tradimenti, le bugie e i baci sotto il vischio. Perchè dopotutto, vi è mai capitato di passare un Natale calmo e tranquillo? Nah, nemmeno a me.
E sapete cosa arriva insieme al Natale qui al McKiney? Oddio ma dove avete vissuto ultimamente? Non avete letto tutte quelle pubblicità in giro per i corridoi? Non avete sentito la Sylvester lamentarsi per un'inutile uso dell'auditorium? Ecco sì, finalmente vi siete svegliati dal torpore delle pre-feste. Il musical! Il musical di Natale! Scommetto che vi state chiedendo anche voi chi sarà la stella cometa che illuminerà l'auditorium quest'anno. Dovrebbe essere un segreto, ma lo sapete benissimo che io amo i segreti, soprattutto quelli che riguardano la nostra stellina petulante. No, non si tratta di una nuova costellazione, ma ovviamente della nostra R., chi altro sennò?
Un uccellino, o meglio, un usignolo, mi ha riferito che la nostra stella ha ottenuto la parte principale. Dove sta la novità, vi chiederete voi. Oh beh, forse nel fatto che il suo fidanzato storico, storico per il tira e molla, non sa assolutamente nulla e vorrebbe che la sua bella si tenesse da parte quest'anno.
Meglio che controlli bene i regali sotto l'albero caro il mio F, non si sa mai cosa potrebbe esserci!

 

Kurt, come diavolo hai potuto? No, no, non mi interessa!!”

Rachel entrò di corsa nell'auditorium, estremamente adirata e fuori di senno mentre agitava un braccio in aria e strillava contro il proprio cellulare.

Te l'avevo detto in confidenza! Non ci credo che l'hai detto in giro! No è inutile che ti scusi! Non ci credo che l'hai detto solo a Blaine mentre eravate da soli! Il tuo ragazzo è un'idiota! Scommetto che è andato a dirlo a chissà chi e che è per colpa sua che adesso lo sa tutta la scuola... Sì, io scommetto che ne sarebbe capace! Oh, è inutile che ti arrabbi, è solo colpa tua se Finn si arrabbierà con me!”

Sbattè una pila di fogli sul pianoforte al centro del palco e cominciò a girarci intorno.

Non provare ad arrabbiarti con me eh! Sono io quella che può strillare! Kurt, Kurt!!”

Rachel si tolse il cellulare dall'orecchio e lo fissò stupita, imprecando sottovoce perchè Kurt le aveva buttato il telefono in faccia.

Sbuffò ancora un paio di volte prima di sedersi sullo sgabello del pianoforte, controllando ancora il display del cellulare. Non credeva ad una sola parola di quello che le aveva detto Kurt riguardo a Blaine.

Il messaggio di GossipB diceva chiaramente che era stato un usignolo a fare la spia, e per quanto Kurt potesse giurarle che l'aveva detto a Blaine in una choir room deserta e che quella sottospecie di nano riccioluto si fosse tenuto il segreto per se, faceva fatica a crederci.

Rachel si strinse ancor più nel suo maglione rosso e chiuse gli occhi cercando di calmarsi. Forse non era stato Blaine, forse era davvero come diceva Sam che c'erano delle cimici nella choir room che registravano tutti i loro discorsi.

Beh, in quel caso Kurt aveva ragione e lei non era stata troppo carina a urlargli tutte quelle cose. Ma no, non era possibile ci fossero delle cimici: Sam era un visionario e Blaine una bocca larga, senza il benchè minimo dubbio.

Ad ogni modo, colpa di Blaine o meno, ormai il suo segreto era sulla bocca di tutti; aspettava solo che lo sapesse anche Finn, poi avrebbe potuto benissimo dire addio alla tranquillità di coppia che avevano avuto in quegli ultimi mesi.

Se solo il suo ragazzo non le avesse detto quelle cose la settimana prima...

Rachel sospirò e cominciò a pigiare un paio di tasti sul pianoforte, cercando di ricordarsi la melodia di Baby It's Cold Outside che aveva imparato per le audizioni del musical, audizioni che aveva fatto in gran segreto mentendo non solo a Finn, ma anche a metà Glee Club, solo Kurt era a conoscenza di dove era andata il martedì prima.

Cercò di pensare a possibili situazioni in cui diceva ad un Finn non troppo realistico che aveva ottenuto la parte principale del musical di Natale e lui le sorrideva e la abbracciava. Peccato che Finn non avrebbe mai reagito così, si sarebbe arrabbiato, le avrebbe detto che lei teneva di più alla sua carriera che alla loro storia e sarebbe uscito dalla stanza tirando un pugno a qualcosa.

Immersa nei suoi pensieri com'era, non si accorse che qualcuno entrò in auditorium e salì sul palco, per fermarsi a un paio di metri dietro di lei.

Ad un certo punto sentì un paio di occhi fissarle la schiena e immaginando fosse Finn che aveva finalmente saputo tutto, si voltò sconsolata, cominciando a pensare a un paio di scuse da dirgli. Ma quando alzò lo sguardo, non furono gli occhi caldi di Finn a incontrare i suoi, fu letteralmente investita da uno sguardo di ghiaccio che le fece morire le parole in gola.

Rimasero a fissarsi per un po', prima che la figura appena entrata non si sedette sulla panca di fianco a lei e mise le mani sui tasti del pianoforte. Lei continuava a guardarlo, incredula e affascinata, senza sapere cosa dire o fare.

Lui le lanciò un sorriso prima di cominciare a suonare con decisione la melodia base di Baby It's Cold Outside e senza neanche accorgersene si ritrovarono a cantare insieme.

L'unica cosa che Rachel riusciva a fare era continuare a cantare, mentre si perdeva i quegli occhi che si insinuavano nella sua mente con bramosia e desiderio, seppur con dolcezza e infondendole una sensazione di sicurezza.

Erano passato quasi due anni, ma era come se si trovasse ancora in quella biblioteca a cantare con lui. Era come se il tempo non fosse passato, come se quegli occhi per cui aveva un grandissimo debole non avessero mai smesso di fissarla, nonostante in quegli ultimi due anni l'avevano sia ferita che ridato nuova vita.

Ma adesso non era più tempo di perdersi in quelle iridi chiare che riuscivano a ipnotizzarla con un semplice sguardo, perchè finalmente dopo così tanto tempo Finn aveva scelto lei, lei e nessun'altra. Non poteva buttare via anche questa occasione. Non se lo sarebbe mai perdonata.

Però non riusciva a smettere di cantare e sorridere mentre raggiungeva perfettamente le note più alte di quella canzone e fondeva la sua voce con quella del ragazzo che aveva di fianco.

Dopo quelli che sembrarono secoli la canzone terminò e l'auditorium tornò ad essere silenzioso.

Rachel continuava a guardare davanti a se, non sapendo bene cosa dire o fare, evitando accuratamente lo sguardo che poco prima aveva attirato completamente la sua attenzione. Dopo poco però la tensione tra i due divenne impossibile da sopportare ed esasperata si voltò verso di lui abbozzando un sorriso a denti stretti.

Certe volte mi chiedo se queste entrate ad effetto te le studi o ti vengono naturali.”

Jesse scoppiò a ridere di gusto, seguito a ruota dalla mora, che non si ricordava quanto fosse contagiosa la risata del suo ex fidanzato.

Entrate effetto a parte, cosa ci fai qui? Non eri a New York? E perchè sei venuto qui a cantare con me? Dopo la discussione alle nazionali credevo non volessi più avere a che fare con me e inoltre-”

La parlantina infinita di Rachel venne interrotta da Jesse che le posò dolcemente un indice sulle labbra, per poi abbassarlo lentamente mantenendo il contatto visivo.

Ero da queste parti per trovare alcuni parenti e ho pensato di venire a salutati e augurarti buone feste.”

Prima che lei potesse replicare lui si sporse in avanti verso il suo viso e appoggiò lievemente le labbra sulla sua guancia, pericolosamente vicino all'angolo della sua bocca. Senza neanche accorgersene chiuse gli occhi al contatto con le labbra di Jesse, sentendosi improvvisamente la guancia caldissima e desiderando immensamente quelle labbra fredde sulla sua pelle.

Arrossì e arrossì davvero tanto, vergognandosene molto quando Jesse notò le sue guance scarlatte, prima di allontanarsi fischiettando.

Rachel rimase lì, sospesa, impietrita e incapace di fare qualsiasi cosa mentre sentiva il senso di colpa attorcigliarle lo stomaco e vedeva il volto del suo ragazzo nei suoi pensieri.

Cavolo.

 

Ah i dolci baci di Natale, quanto sono belli? Al primo posto nella classifica dei baci natalizi di GossipB ci sono ovviamente quelli dati sotto il vischio; chi rinuncerebbe a quell'atmosfera romantica che un bacio sotto due rametti di vischio può provocare? Oh, lo so io chi.
Soprattutto se al posto del vischio c'è una canzone di natale smielata e un auditorium vuoto. E' così che fai le prove R.? F. non vuole che tu partecipi al musical e tu da brava fidanzata in tutta risposta ti chiudi in auditorium con la tua star di New York preferita. Ma i miei complimenti. Oh, ma aspetta, F. ancora non sa niente di tutto ciò! Accidenti, chissà la sua reazione quanto saprà che J. È di nuovo in città per fare alcune “commissioni” natalizie. Ti tengo d'occhio stellina petulante!

 

Nonostante quel giorno avesse delle ballerine nuove che le stavano davvero martoriando i piedi, Rachel si fece tutti i corridoi del McKinley di corsa, con il cellulare in una mano e i libri nell'altra, cercando di coprirsi il volto e non farsi riconoscere dalla gente che incontrava in giro per scuola.

Camminava a passo svelto, con lo sguardo fisso sul pavimento, facendo finta di non sentire le prese in giro delle Cheerios e dei giocatori di football.

Aveva gli occhi pieni di lacrime, avrebbe voluto fermarsi dov'era e scoppiare a piangere, ma non era il caso visto che la scuola stava già facendo gossip selvaggio sul suo conto. Una crisi di nervi in pieno corridoio le avrebbe regalato quei punti in più per definirla una pazza sclerotica, anche se era sicura che Santana l'avesse chiamata così più di una volta.

Uscì da scuola di corsa, portandosi il libro al lato della faccia, sperando caldamente di non incontrare nessuno dei suoi amici. Vide Kurt discutere con Blaine proprio fuori da scuola, ma non si voltò quando lui cominciò a chiamarla a gran voce.

Già, avrebbe anche dovuto scusarsi con lui e Blaine, con lui soprattutto, di Blaine non le importava più di tanto. Però gli insulti che aveva detto al suo amico erano davvero esagerati. Avrebbero cantato un duetto insieme e si sarebbe fatta perdonare. Ma a quello ci avrebbe pensato dopo, in quel momento voleva solo rifugiarsi in macchina.

Sì, perchè ormai era sicura che loro non c'entrassero: l'auditorium era completamente vuoto quando aveva cantato con Jesse. Era sicura che nessuno fosse presente, aveva anche controllato quando lui se ne era andato e l'aveva lasciata sola. Non c'era anima viva.

Mentre si dirigeva verso la sua macchina sentì qualcuno chiamarla, ma la voce non era simile a quella di Kurt, era più profonda e molto simile a quella di... oddio.

Affrettò il passo e salì in macchina, si chiuse la portiera dietro di se e appoggiò la testa al volante, aspettando che Finn salisse sull'autovettura. Cominciò a pensare a cosa dirgli per giustificare il fatto che Jesse l'avesse baciata e per la questione del musical di natale, ma non le veniva in mente niente tranne la pura verità.

Chiuse gli occhi quando sentì la portiera del passeggero aprirsi e qualcuno sedersi di fianco a lei.

Decise di dirgli la verità, dopotutto glielo doveva, e una bugia rischiava davvero di distruggere tutto quello che in quei mesi avevano faticosamente costruito. Senza ulteriori indugi, visto che la persona di fianco a lei era rimasta zitta, sospirò e cominciò a scusarsi.

Finn mi dispiace per la cosa di Jesse e di non avertela detta mi dispiace per il musical avrei dovuto dirtelo ma tu preferivi che questo natale mi dedicassi a te e io volevo tanto essere la protagonista oddio se lo volevo ti prego non essere arrabbiato io ti amo e con Jesse non è successo niente e non succederà perchè io voglio stare con te-”

Berry, respira.”

Rachel interruppe il lunghissimo monologo senza pause che stava facendo e riprendendo fiato tirò su la testa dal volante per constatare che la persona seduta in macchina con lei non era Finn.

Noah! Cosa diavolo ci fai qui? Io pensavo che fossi-”

Il tuo fidanzato idiota. Nah, Puckzilla è molto meglio, pensavo di avertelo fatto capire già una volta, sei ancora dubbiosa? Un ripassino non ti farebbe male.” Puck la guardò ammiccando e Rachel non potè fare a meno di sorridere.

Era davvero sollevata che non fosse Finn, avrebbe potuto pensare con più calma cosa dirgli e come scusarsi per non avergli detto di Jesse e del musical, al momento doveva solo rispondere negativamente alle solite avance di Puck.

No, grazie Noah. Ma posso sapere cosa ci fai qui? Nella mia macchina inteso. Vuoi scroccarmi un passaggio a casa?”

Puck sbuffò. “Piuttosto che farmi dare un passaggio da una pollastrella me ne vado a piedi. No, sono venuto a dirti una cosa importante, tra noi ebrei bisogna aiutarci per certe cose.”

Rachel fece roteare gli occhi, non sapendo se definire l'attaccamento religioso di Noah nelle situazioni in cui gli faceva comodo estremamente adorabile o estremamente stupido.

Sentiamo, cosa dovresti dirmi? Non mi voglio rifare il naso e non voglio tradire Finn.”

Sicura che non lo vuoi tradire? Quel blog di gossip ha detto ben altro. Inoltre con Jesse, dai, come se quel damerino non avesse incasinato ancora di più le cose tra voi due!”

Rachel cadde dalle nuvole, Puck le stava davvero facendo quel discorso? Lo stesso Puck con il quale le sia lei che Quinn avevano tradito Finn?

No, ma aspetta, perchè mi stai dicendo queste cose? Tutte le volte che Finn è stato tradito c'eri di mezzo tu! Hai la coda di paglia?”

No, semplicemente credo che Finn ne abbia avuto abbastanza di tradimenti, e visto che siamo tornati grandi amici facevo solo in modo che te lo ricordassi anche tu, anche se sei l'ebrea più fica che io abbia mai conosciuto.”

Rachel sentì le guance arrossire per complimento e sorrise a Puck, sinceramente contenta del fatto che si era preoccupato per come andassero le cose tra lei e Finn.

Io non lo voglio tradire, con Jesse non è successo niente. Io voglio stare con Finn.”

Puck alzò le spalle e sorrise. “Basta che non vi mollate, perchè non so quanto noi del Glee riusciremmo a sopportare questa cosa. Sappi che se so che l'hai tradito torno a lanciarti le granite, anche se sei un'ebrea fica.”

Rachel gli sorrise e si sporse per abbracciarlo. Si sentì stringere al corpo muscoloso di Puck e cercò di pensare a quello che le aveva detto l'amico.

Avrebbe dovuto parlare con Finn il prima possibile, doveva dirgli la verità, doveva dirgli del musical e doveva dirgli di Jesse. Ce la poteva fare, anzi, ce la doveva fare.

Anche perchè non poteva sopportare di ricevere le granite in faccia persino da Puck, anche se sceglieva con cura il suo gusto preferito.

 

Bianca, soffice e incantevole...è arrivata la neve anche a Lima! Portate dei pantaloni alle Cheerios e lanciate cioccolate calde nei corridoi, il freddo natalizio sta inesorabilmente cominciando a congelare e raffreddare tutto ciò che incontra per la sua strada.
La nostra stellina però sembra aver trovato un posticino caldo in cui rintanarsi, e non sto parlando della sua macchina sbrilluccicosa, né di un nuovo maglione con le renne. Sembra quasi che preferisca essere coccolata da braccia forti e muscolose di un ben noto giocatore di football che non è il suo Frankenstein. Dopotutto P. l'ha già fatto due volte al suo migliore amico, e si sa, non c'è due senza tre!

 

Rachel si fermò sull'entrata della choir room. Le tremavano le gambe e avrebbe voluto con tutto il cuore fare marcia indietro per andare a nascondersi da qualche parte. Una volta entrata avrebbe dovuto chiedere scusa non solo a una persona, ma addirittura a due: il suo fidanzato e il suo migliore amico. Le aspettava un'ora semplicemente tremenda.

Inoltre avrebbe anche dovuto spiegare a Finn la cosa di Puck e del perchè lo stava abbracciando nella sua macchina, come si poteva vedere in uno scatto postato su quello stupidissimo blog. Ormai non le importava più sapere chi ci fosse dietro, voleva solo togliersi quel peso dalla coscienza e schiaffeggiarsi da sola per aver lasciato che quei gossip taglienti le rovinassero la settimana.

Era lunedì pomeriggio e non aveva né visto né sentito Finn quel week end; si sentiva in imbarazzo e fuori luogo a chiamarlo e lui stranamente non si era fatto sentire, molto probabilmente perchè era arrabbiato, pensò mordendosi il labbro.

Sospirò rumorosamente, si strinse i libri al petto ed entrò nella choir room, che come aveva immaginato era praticamente deserta. C'erano solo Tina e Mercedes in un angolo a parlare tra di loro e Kurt in quello opposto che discuteva animatamente al telefono. Salutò le ragazze si avvicinò all'amico facendogli segno che voleva parlargli.

Sì, sì, va bene, ci vediamo dopo. Sì, ecco. Aspettami fuori da scuola, e non in macchina. Non me ne frega un fico secco se ti vergogni e non provare a usare quel tono con me. Mi hai fatto una promessa e la mantieni. Sì, va bene, insultami, ci vediamo più tardi. Ciao.”

Rachel lo guardò confusa mentre chiudeva la conversazione, metteva via il telefono e la guardava con lo sguardo più altezzoso che aveva, il suo solito in poche parole.

Cosa vuoi?”

Con chi stavi parlando? Perchè Blaine si vergogna-”

Non era Blaine e non sono affari tuoi. Cosa vuoi Miss-ti-accuso-di-aver-fatto-la-spia-anche-se-non-ho-prove?”

Scusarmi per averti insultato lunedì scorso, avevi ragione, tu e Blaine non c'entravate, facciamo pace con un duetto di Wicked?”

A quella richiesta un pò infantile ma anche sincera, Kurt accennò un mezzo sorriso, la prese sottobraccio e andò a sedersi con lei sulle sedie in prima fila. “Forse” scherzò prima di accavallare le gambe “Ma prima mi devi spiegare perchè hai ricominciato a tradire mio fratello.”

Rachel sospirò. “Sapevo che tu per primo saresti caduto nella rete di questi stupidi pettegolezzi. Io non ho tradito Finn, né con Jesse né con Noah. Il primo mi è venuto a fare gli auguri di natale e quel demente di Puck mi è venuto a dire di non tradire Finn con Jesse. E poi ci ha anche provato, ma quello lo fa sempre quindi non è un problema”.

Kurt la guardò con un cipiglio confuso e scosse la testa prima di specchiarsi nel retro del suo iPhone per mettersi a posto il ciuffo di capelli che gli era caduto sulla fronte.

Rachel lo guardò in silenzio per qualche istante mordendosi il labbro, indecisa se fargli quella specifica domanda, ma prima che potesse impedirlo le parole le uscirono dalle labbra.

Finn è arrabbiato con me?”

Kurt la guardò e senza dire niente spostò lo sguardo su Finn che stava entrando strascicando i piedi nella choir room. Rachel si sentì morire nel vedere la sua espressione triste e cominciò a immaginarsi il peggio del peggio, di dover passare un altro periodo lunghissimo senza di lui e... diavolo no, non poteva.

Si alzò di scatto e gli andò incontro, prendendogli la mano quando furono abbastanza vicini.

Hey, come stai? Non ci siamo più sentiti e ti vorrei parlare di una cosa...”

Finn alzò lo sguardo e la fissò negli occhi con la sua solita espressione di uno che ha capito ben poco della situazioni in cui si trova.

Oh, scusami se non mi sono fatto sentire questo week end, stamattina avevamo un compito importante di spagnolo e Kurt mi ha tenuto sui libri fino a ieri sera a mezzanotte, da venerdì pomeriggio. Burt dice che se prendo un'altra insufficienza non mi fa più usare la macchina e Kurt pretende che lo scarrozzi in giro...quindi devi prendertela con lui se non mi sono fatto sentire. Ma mi sei mancata” si abbassò per sfiorarle leggermente le labbra con un bacio e le sorrise, mentre lei continuava a guardarlo con gli occhi spalancati. “Ma cosa volevi dirmi?”

Rachel cominciò a balbettare qualcosa, non propriamente cosciente di quello che stava dicendo mentre Finn la trascinava sulle sedie per sedersi.

Ah e tra l'altro devo anche chiederti scusa per quello che ti ho detto un po' di tempo fa del musical di natale. Non avrei mai dovuto dirti di non fare le audizioni, spero che ci sia ancora tempo per farle perchè dovresti assolutamente partecipare. Sono stato troppo egoista nel dire che avrei preferito che passassi il periodo natalizio con me e non a fare le prove. Ti meriti di stare su quel palco più di chiunque altro e sappi che ti verrò a prendere tutti i giorni dopo le prove e ti porterò a prendere una cioccolata da Breadstix, così mi farò perdonare.” Le strinse forte la mano e si avvicinò per lasciarle un altro bacio a fior di labbra.

Rachel rimase completamente ammutolita, incapace di proferir parola e di pensare a qualcosa di sensato. Finn non poteva averle detto davvero quelle cose. Era fuori dal mondo.

Oh grazie. Sì credo non ci siano problemi. Ma non... non sei arrabbiato con me?”

Finn la guardò confuso. “Perchè dovrei essere arrabbiato con te?”

L'entrata di Puck e gli altri ragazzi della squadra di football nella choir room lo distrasse abbastanza perchè Rachel si voltasse verso Kurt per guardarlo con un'espressione scioccata.

Kurt aveva assistito all'intera conversazione tra i due e le mandò un ghigno molto eloquente.

Ma non sa niente? Niente di niente?”

Oh su, lo conosci Finn, basta che le cose diventino un po' complicate e lui sconnette il cervello, e credimi, le cose sono complicate.”

Rachel sorrise all'amico e tornò a guardare il fidanzato mentre sentiva il nodo alla gola che aveva da ormai una settimana affievolirsi e lo stomaco calmarsi dal subbuglio dell'agitazione che aveva avuto pochi istanti prima di parlare con Finn.

Intrecciò il braccio con il suo e appoggiò la testa sulla sua spalla prima di dirgli un “ti amo” davvero sentito.

Mai aveva amato di più avere un fidanzato così adorabilmente ingenuo.

 

Com'è che dice il proverbio? A natale si è tutti più buoni o più stupidi? La versione giusta la sa la nostra R., che grazie a un fidanzato davvero degno dell'intelligenza di un criceto che corre tutto il giorno sulla ruota è riuscita ad evitare i soliti drammi pre-natalizi e a godersi i biscotti e i regali sotto l'albero. E anche qualche bacio sotto il vischio.
Quindi ragazze, ecco il consiglio per l'anno nuovo dal vostro insuperabile GossipB: quando scegliete un ragazzo non andate a vedere se è di bello aspetto, se è alto magro grasso basso o muscoloso, se è ricco e ha una bella macchina, se ha molti amici carini da presentarvi. Andate a cercare quello stupido, quello che non capisce un fico secco di quello che succede intorno a lui, non si sa mai che potrebbe tornarvi utile!
E con queste perle di saggezza il vostro GB del cuore vi augura un felice Natale, ci si rivede al musical di stasera, non vorrete mica dirmi che non verrete dopo tutti i drammi che vi ho raccontato della nostra protagonista!
Ci risentiamo l'anno prossimo con tantissimi nuovi scoop e scandali, perchè dopotutto, quelli non finiscono mai.
KissKiss
GossipB
 

Quanto è passato dal mio ultimo aggiornamento? un mese tipo?
Ugh, chiedo venia ma tra vacanze, non voglia, ispirazione che va e viene e lo studio imminente che non voglio affrontare (qualcuno mi salvi T.T) diciamo che mi sono fatta aspettare, spero almeno di avervi lasciato un bel capitolo :3 
Vi è piaciuto? fatemelo sapere con un commentino :) ma soprattutto...siete riusciti a capire chi è B? ah sono cattiva, forse non do abbastanza indizi XD Tranquilli che tra due capitoli (credo) il mistero verrà svelato :3
E lo so che parlare di natale il 19 agosto è davvero fuori luogo, ma l'ispirazione è venuta proprio mentre l'altro giorno in macchina è passata la colonna sonora dell'episodio di Glee di natale, e visto che stavo guidando e non sono capace a cambiare canzone dall'ipod mentre guido, mi sono fatta mezzora a cantare Jingle Bells e Last Christmas sulla mia bellissima (nonèvero) pandina verde LOL
Spero non mi linciate per i commenti acidi di Blaine LOL su, in fondo sono tutti nella testa di Rachel LOL e lei certe volte è cattiva XD Spero invece che si siano notati i chiari riferimenti alla mia OTP del cuore awwww <3
Sì, ok, la smetto e vado a scrivere il capitolo dopo, così almeno ci do una botta e non mi faccio aspettare di nuovo un mese :3
Un grazie calorosissimo a tutti coloro che mi hanno lasciato un commentino gli scorsi due capitoli, sono contenta che l'idea sia piaciuta a così tante persone :3 <3 <3
KissKiss
GossipMarti

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Capitolo 4
*** Mother? ***


Mother?

In questa tiepido inizio di primavera, il vostro amato GossipB vi propone un sondaggio alla quale dovrete rispondere più che sinceramente.
Quanti di voi stamattina hanno litigato con la propria madre? Quanti le hanno detto che era una rompiscatole, che doveva farsi gli affari propri e l'hanno bellamente mandata a quel paese?
Su, non siate timidi. Tanto lo so.
La mamma sarà anche decisamente insopportabile, ma è sempre la mamma!
E qualunque cosa possiate dire a vostra madre, sapete sempre che sarà lì quando vi sbuccierete un ginocchio o avrete il cuore infranto.
Giusto? Beh, almeno, di solito è così che una madre dovrebbe comportarsi. Poi ovviamente ci sono anche quelle madri che si dimenticano di tutto ciò, si dimenticano di avere avuto una figlia. Fanno semplicemente finta di niente, visto che ormai non ne sono più responsabili.
Sì, fa strano parlare di una madre al liceo, ma dopotutto ce l'abbiamo anche noi una super-mamma qui, che gira nella sua uniforme dei Cheerios con lo sguardo fiero e altezzoso.
Q., questa domanda è per te. Che fine ha fatto la tua bambina?

 

A Quinn piaceva stare sugli spalti del campo da football. Dal gradone più alto si potevano vedere tutti i terreni della scuola: dove si allenavano le Cheerios, l'entrata della palestra, il parcheggio con tutte le macchine che brillavano alla luce del sole, il cortile, il campo da football con l'entrata nello spogliatoio, e se c'era bel tempo si riusciva anche a intravedere la mensa attraverso quei grandi finestroni trasparenti.

Amava stare in mezzo alla folla, ammirata e corteggiata da tutti, ma spesso preferiva stare da sola seduta da qualche parte, lontana da occhi indiscreti che avrebbero potuto giudicarla aspramente dopo averle fatto un commento più che ipocrita sul suo nuovo taglio di capelli.

Non aveva più voluto tenerli lunghi. Dopo le nazionali a New York dello scorso anno, aveva deciso di cambiare completamente tutto, a partire dai lunghi capelli biondi che le cadevano sulle spalle.

Appena diventavano troppo lunghi per i suoi gusti da ricordarle certi momenti, prendeva sempre la solita drastica decisione di darci un taglio.

Come se tagliando via i capelli avrebbe tagliato via anche i problemi.

A Quinn piaceva stare da sola un po' troppo spesso ultimamente, le piaceva il silenzio, la calma e il potersi rifugiare nei propri pensieri senza essere giudicata stramba da chi le stava intorno.

Sua madre diceva che ultimamente pensava troppo. Si preoccupava di cose che non erano reali, di cose che non esistevano se non nella sua mente. Ma sua madre si sbagliava. Non erano solo frutto della sua fantasia, non erano sogni sciocchi di una ragazzina.

Beth era reale.

Beth e i suoi occhi chiari come il cielo dopo la tempesta, le manine piccole e delicate che le avevano sfiorato dolcemente il viso nell'unico momento in cui era riuscita a tenerla in braccio, il suo sorriso mentre riposava tranquilla che era davvero troppo simile a quello del padre.

Beth. Semplicemente lei. Un nome che le rimbombava nella testa giorno e notte, che la faceva pensare, la faceva sorridere, ma soprattutto la faceva piangere.

Perchè Beth non era lì con lei. Era lontana, chissà dove, tra le braccia di qualcun altro. A chiamare mamma qualcun altro.

Era stata una sua decisione quella di non volerla crescere, ma questo non voleva dire che faceva male. Faceva dannatamente male. Aveva provato a nascondere tutto ciò, tutto il dolore e la sofferenza che aveva addosso. Ci aveva provato per più di un anno. Aveva cercato di dimenticare, di farsene una ragione, di fare finta non fosse successo nulla. La teneva lontana durante il giorno per poi rifugiarsi un quella mezzora che aveva potuto stringerla tra le braccia tutte le notti.

Per un anno e mezzo aveva fatto così, finchè quel dannatissima blog non le aveva ricordato che razza di persona era. Che razza di madre era.

E anche solo al ricordo della morsa che le aveva preso lo stomaco quando aveva letto quelle parole sullo schermo del suo cellulare, le lacrime tornarono a scendere copiose sulle sue guance.

Ehi Fabray, finalmente ti abbiamo trovata! La Sylvester ti cerca da mezzora, siamo in ritardo per l'allenamento!”

Quinn alzò la testa, gli occhi pieni di lacrime e la bocca asciutta, mentre guardava Santana e Brittany che si avvicinavano. Scorse un'espressione confusa sui loro visi prima di cominciare a singhiozzare e tremare.

Quinn, cosa ti succede? Non c'è bisogno di piangere perchè sei in ritardo. La Coach non ti dirà niente.”

Brittany si sedette al suo fianco e le prese una mano con il suo solito fare ingenuo e protettivo, mentre Santana, in piedi di fronte a lei, la guardava. Non si sedette di fianco alla bionda per cercare di confortarla come stava facendo Brittany, la guardava e basta.

Quinn pianse mentre Brittany le stringeva la mano e Santana la confortava con lo sguardo. Pianse come piangeva quando i sogni che faceva la notte diventavano troppo vividi e si sentiva tremendamente sola nel suo letto.

Senti Quinn, se è per quello stupido blog, non farci caso, non ne vale la pena, noi sappiamo-”

Ma Santana non riuscì a finire la frase, che Quinn si alzò in piedi a esattamente due centimetri dal suo viso e la guardò dritta negli occhi.

Tu non sai niente. Niente, hai capito?” Il suo tono era gelido e tagliente. Ferito.

Nessuna di voi lo sa. Nessuno può capire quello che provo, quindi fatemi il favore di lasciarmi stare.”

Ma Quinn-” Brittany si era alzata in piedi e aveva provato a metterle una mano sulla spalla, facendola allontanare ancora di più.

Quinn le guardò, mentre le lacrime tornavano a rigarle le guance e si metteva una mano sullo stomaco.

Non voglio avervi intorno. Voi e i vostri stupidi problemi. Non potrete mai capirmi. Lasciatemi stare.”

Consapevole di essere stata tremendamente cattiva con due delle persone più care che aveva, due persone che volevano solo aiutarla, corse via.

Fuggì. Perchè in quel momento la fuga sembrava la cosa migliore da fare.

Perchè fuggire era semplice.

 

Ma dove scappa la nostra mammina? Oh, è così che ci si comporta con zia S. e zia B.? Ma che maleducazione, magari volevano solo offrirsi da babysitter per la tua piccola B.. Oh già, ora ricordo. La tua piccola B. non ha bisogno che due stupide cheerleader la tengano buona. Perchè la tua B. ha sicuramente qualcuno che le vuole bene e che a lei tiene molto più di quanto potresti fare tu. Q., te lo chiedo di nuovo. Che fine ha fatto la tua bambina?

 

 

Quinn aveva saltato già due lezioni del Glee quella settimana, e pure gli allenamenti delle Cheerios.

Andava a lezione, faceva finta di stare attenta, rispondeva alle domande dei professori, evitava le amiche, si rifugiava nei bagni nei cambi d'ora. Passava la mattina a dare una certa immagine di se, la solita Quinn altezzosa nella sua divisa dei Cheerios, con i suoi capelli legati a malapena in una coda, con lo sguardo che avrebbe potuto immobilizzare chiunque.

Ma quando veniva il momento di doversi confrontare con gli altri, scappava. Fuggiva in auditorium e piangeva. Piangeva sempre troppo spesso ultimamente. Non ce la faceva più, non riusciva più a sopportare quegli sguardi che la accusavano, le voci nei corridoi, il dolore che provava per non essere in grado di reagire. Piangeva, perchè piangere era semplice, era qualcosa che riusciva a fare. Non la faceva stare meglio, ma almeno era qualcosa che non la faceva sentire in colpa.

Si sedeva sullo sgabello del pianoforte e subito i tasti neri e quelli bianchi si confondevano tra di loro, la vista le si annebbiava e si sentiva il dorso delle mani umide. Rimaneva lì, sola. Incapace di trovare un rimedio al dolore che le stava distruggendo il cuore e la mente.

Anche quel pomeriggio era lì da sola, tirava su con il naso e si asciugava ogni lacrima che le scendeva lungo la guancia. Cercava di non pensare, occupava la mente con pensieri stupidi, ma quelle parole tornavano sempre a galla. Che fine ha fatto la tua bambina?

Avrebbe voluto avere una risposta a quella domanda, avrebbe voluto scriverlo a quel dannatissimo GossipB. Avrebbe voluto far capire a tutti cosa stava passando.

Ma non poteva. Non ci riusciva. Perchè quella domanda la faceva tremare e le faceva male. Troppo male.

Ad un certo punto sentì qualcuno che apriva la porta dell'auditorium e una voce familiare chiamarla per nome.

Quinn, sei qui?”

La bionda non rispose, continuò a fissare i tasti del pianoforte di fronte a lei, finchè non sentì dei passi raggiungere la sua postazione al lato del palco.

Hey, Quinn, posso-”

Vattene Berry. Non ho bisogno di te, la tua petulante presenza mi innervosisce e basta. Lasciami sola.”

Quinn sperò di essere stata abbastanza cattiva con Rachel, così cattiva da farla scappare via. Non le importava di ferire le persone, ferire gli altri la faceva stare meglio con se stessa, sentiva meno dolore, seppur per pochissimo tempo, poi se ne pentiva, e stava di nuovo male. Era un circolo vizioso ormai, dal quale purtroppo non riusciva ad uscire.

Ma Rachel non se ne andò, le si sedette addirittura di fianco sullo sgabello, facendo sbuffare la bionda. Quinn fece per alzarsi e andarsene quando sentì la mano di Rachel posarsi sulla sua.

Devo parlarti, per favore non scappare.”

Non ne ho bisogno. Non ho bisogno di sentire-”

E invece dovresti, perchè io non voglio farti del male. Non voglio giudicarti. Voglio aiutarti. Per favore ascoltami.”

Quinn rimase in silenzio a guardare dritta davanti a se, sentendosi gli occhi di Rachel sul collo che aspettavano il suo consenso. La bionda annuì lievemente e rilassò la schiena, senza smettere di fissare i ghirigori presenti sul leggio del pianoforte.

Volevo darti questo.” Rachel le mise un foglio di carta piegato in due davanti.

Quinn lo guardò, ma non lo prese in mano. “Che cos'è?” il suo tono di voce era scocciato, annoiato.

Rachel non rispose, ma la incoraggiò a prenderlo in mano ed aprirlo, cosa che fece un po' titubante quando capì che la risposta di Rachel non sarebbe mai arrivata.

Aprì i due lembi del foglio molto lentamente, per poi leggere un numero di telefono ed un indirizzo.

Rachel la precedette prima che potesse chiederle cosa fossero.

Indirizzo e numero di telefono della mia mamma. So che stai passando un brutto periodo e che in teoria non dovrei farlo, ma ho pensato potesse esserti utile. Vedo quello che stai diventando Quinn, le occhiaie sul tuo viso sono una prova più che sufficiente per dimostrare quanto tu stia male.”

Quinn era rimasta scioccata. Non riusciva a dire una parola, non riusciva a pensare ad altro che non fosse Beth. Le lacrime tornarono a scorrerle sul viso mentre con una mano cercava di asciugarsi le guance.

Rachel le mise un braccio intorno alle spalle, aspettandosi che Quinn la mandasse via, ma incredibilmente, non successe nulla. La bionda si adagiò sulla sua spalla e continuò a singhiozzare, facendosi stringere da Rachel.

Rimase tra le sue braccia per un paio di minuti, sempre tenendo in mano il foglio che le aveva appena dato, aveva paura di mollare la presa, aveva paura volasse via, si smaterializzasse da qualche parte, e questo non poteva davvero permetterselo.

Si alzò goffamente dalla spalle di Rachele cominciò ad asciugarsi le guance e ricomporsi, mentre la mora la guardava con un sorriso, quasi come se fosse orgogliosa.

Grazie. Non capisco perchè tu sei sempre così carina con me nonostante io mi comporti sempre da stronza.”

Perchè vedo che sei sola. E nessuno dovrebbe esserlo. Soprattutto una persona coraggiosa come te. Non badare a quello che dice la gente, perchè nessuno può capire quello che hai passato.”

Quinn ridacchiò sarcastica, asciugandosi le ultime lacrime dal viso. “Coraggiosa? Io? Ma andiamo, ultimamente scappo da qualunque cosa.”

Scappi perchè non riesci ad accettarti”. Il tono di Rachel era dolce come il miele, persuasivo. Emanava sicurezza. “Non hai fatto un torto a nessuno Quinn, hai fatto una scelta difficile, ma non devi permettere che questa scelta ti distrugga. Quando ti accetterai per la persona meravigliosa che sei non scapperai più, e ti sentirai a posto con la tua coscienza.”

Quinn rimase in silenzio e senza accorgersene si aggrappò alla mano di Rachel.

Non si dissero più nulla quel pomeriggio, rimasero insieme ancora qualche ora nell'auditorium, Quinn aggrappata a Rachel come se stesse per cadere e con il foglietto più prezioso della sua vita nell'altra mano. Rachel non la lasciò andare neanche per un attimo, le rimase accanto miracolosamente in silenzio, decisa ad esserci per quella ragazza spaventata e ultimamente troppo spesso in fuga.

Ma quel pomeriggio Quinn non fuggì. Non sarebbe più fuggita dalla persona che era.

Non sarebbe più fuggita da Beth.

 

 

Ehi Q., hai finito di nasconderti in auditorium? Dovresti essere contenta, tra un paio di settimane è la festa della mamma, chissà cosa ti regalerà la tua bambina. Non sei eccitata? O forse sarà la sorellastra di tua figlia a farti un bel regalo? Oh andiamo, come mai giri sempre con quel foglietto di carta?
Ci sarà mica scritto cosa fare per sentirti meno in colpa? Chissà quanto resisterai ancora prima di scappare di nuovo in lacrime. Guardati intorno Lucy. GossipB ha occhi dappertutto!

 

 

Quella mattina Quinn entrò a scuola con un sorriso, con la testa alta, i capelli biondi sciolti sulle saplle e le mani appoggiate sui fianchi. Si sentiva forte, la decisione che aveva preso il giorno prima grazie a Rachel l'aveva resa più sicura di se stessa. Mentre passava per i corridoi sentiva la gente bisbigliare, poteva vedersi indicare da giocatori di football e matricole, ma lei continuava a camminare, fiera.

Non poteva scappare, doveva essere abbastanza forte da riuscire a fregarsene di quello che pensavano gli altri. GossipB poteva anche avere occhi dappertutto, ma questa volta era abbastanza forte per rimanere salda sulla decisione che aveva preso, decisione che si delineava sempre di più nella sua mente ogni volta che pensava a quell'indirizzo scritto sul foglietto con il quale aveva dormito al notte prima.

Perchè adesso sapeva rispondere a quella domanda. Sapeva che fine aveva fatto la sua bambina. Sapeva che era al sicuro, con qualcuno che l'avrebbe sempre amata e le avrebbe insegnato ad essere una persona forte. Come lo era stata lei.

Doveva essere forte per la sua Beth, glielo doveva in fondo.

Anche se era davvero difficile essere forte con tutti quegli sguardi addosso. Quinn sapeva di essere forte, ma forse non così tanto.

Si fermò davanti al suo armadietto, cercando di ignorare la pressione che quegli sguardi le mettevano sulla sua divisa rossa, voleva andarsene, ma non poteva distruggere tutti i buoni propositi che si era creata. Non potevano manipolarla a quella maniera.

Poi una voce alle sue spalle la fece destare, alzò lo sguardo da pavimento e si voltò con un mezzo sorriso e le sopracciglia corrugate.

Beh? Cosa avete da guardare? Volete una foto della madre di mia figlia? Smammate.”

Quinn si scostò i capelli dagli occhi e lo guardò confusa. “Cosa diavolo stai facendo Puckerman?”

Lui non le rispose, le si avvicinò, le cinse il fianco con un braccio e la condusse in una classe vuota. “Sono giorni che ti cerco in giro per scuola, si può sapere dove sei finita?”

A Quinn non piaceva quel contatto troppo ravvicinato e il fatto che fossero soli in quella classe avvolta nella penombra. Provò ad allontanarsi, ma le braccia forti di Puck la tennero ferma di fianco a lui.

Puck, cosa diavolo vuoi? Levami queste manacce di dosso.” Provò ancora a dimenarsi, ma poi si sentì avvolgere in un caldo abbraccio. Sentì la fronte di Puck appoggiarsi alla sua spalla e il suo respiro sul collo, mentre una mano le carezzava dolcemente la schiena. Smise di divincolarsi e sentì un brivido percorrerle la spina dorsale. Appoggiò il viso al petto di Puck e chiuse gli occhi.

Voglio starti vicino. E voglio che tu stia vicino a me.” disse lui all'improvviso.

Quinn rimase pietrificata. Mai avrebbe pensato di sentirgli dire quelle parole. Il respiro le si fece più pesante e non rispose, rimase incatenata in quell'abbraccio.

Non mi piace come ti hanno presa di mira questa settimana, non penso di poterlo sopportare ancora. Perchè quelle parole hanno fatto male anche a me. Io non- cioè, cazzo. Non volevo dire quello. Insomma, hai capito. Io sono pur sempre Puckzilla. E Puckzilla non può permettersi di stare male per certe cose.”

Quinn sorrise. Sapeva che non avrebbe ottenuto di più da Puck, ma quell'abbraccio caldo e rassicurante valeva più di mille parole.

Aveva pensato tanto a loro due, anche dopo che lui e Lauren si erano lasciati, ma non avevano mai parlato di quello che era successo, semplicemente perchè il sorriso sul volto di Puck le ricordava il primo sorriso che aveva visto sul volto della sua bambina.

Ma era scappata da quei ricordi per troppo tempo ormai. Non aveva più la forza di voltargli le spalle.

Ti ricordi cosa mi hai chiesto quella volta in ospedale?”

Ti ho chiesto se mi amavi.”

E io cosa ti ho risposto?”

A Quinn morirono le parole in gola. Ricordava perfettamente quella conversazione, non avrebbe mai potuto dimenticarla.

Mi hai detto di sì. Soprattutto in quel momento mentre stavamo-” Ma non riuscì a finire al frase, perchè in quel momento le sue labbra furono catturate in un lieve bacio da quelle di Puck. Non fu un bacio affamato, pieno di desiderio o disperato. Fu un bacio dolce, romantico e perfettamente consono alla situazione.

Quando si separarono, lui le prese il mento tra il pollice e l'indice, mentre con l'altra mano le carezzava dolcemente la guancia.

Non ho mai smesso. Sono stato un coglione, perchè io sono un coglione. Ma non ho mai smesso di provare quel sentimento per te.”

Quinn gli sorrise. Aveva finalmente trovato chi potesse aiutarla a non scappare.

Ho anche preso una cosa per te. Volevo dartelo l'anno scorso, prima di partire per le nazionali, ma non ho avuto il coraggio.”

Quinn guardò curiosa il pacchettino che Puck aveva tirato fuori dalla giacca di jeans e lo aprì lentamente.

Dentro c'era una catenina d'oro con un piccolo ciondolo a forma di B. Era piccolo ma bellissimo, luccicava nella luce del sole. Quinn si portò una mano sulla bocca, mentre una lacrima le scendeva sulla guancia, prontamente catturata dal pollice di Puck.

Ehi, mica volevo farti diventare una fontana. Vieni, fammi vedere come ti sta.”

Prese goffamente la collanina dalla scatola e gliela allacciò intorno al collo. Mentre faceva quell'operazione, Quinn notò una piccola B argentata che penzolava dal suo polso, appesa ad uno dei tanti braccialetti neri che aveva. Quando Puck ebbe finito di armeggiarle dietro al collo, lasciò cadere il ciondolo proprio all'altezza del cuore, guardandolo soddisfatto.

Grazie.”

Puck le sorrise e la prese per mano. “Dai su, dobbiamo andare alle prove, la Berry ci ammazza se siamo in ritardo. Ah e stasera vai a vedere su GossipB.”

Quinn fece una smorfia mentre si recavano nella choir room. “Per quale motivo? Quel blog mi ha già rovinato abbastanza la vita.”

Tu fidati, stasera B si farà da parte. Gli ho lasciato io un bel messaggino da trasmettere.”

Quinn lo guardò scioccata. “Hai scoperto chi è?”

Ci sto lavorando, nel frattempo gli ho inviato un messaggio.”

E cosa gli hai scritto? Dai dimmelo!”

Puck sorrise, diabolico. “Una cosa degna di Puckzilla.”

 

Edizione straordinaria, miei cari lettori. Stasera vorrei pubblicare cosa mi sono trovato stamattina nella casella di posta. Un messaggio del prode P., accorso per salvare la sua bella, e l'unico finora che è riuscito a scovare il mio indirizzo e-mail. A proposito, i miei complimenti! Ma ci vuole ancora un bel po' di lavoro per scoprire davvero chi sono. Un indizio? Sono molto vicino. In effetti io sono dappertutto!
Risposate finchè potete ragazzi e ragazze del McKinley, perchè lunedì GossipB è di nuovo in azione.
Oh, lo so che mi amate. Inutile negarlo.
KissKiss
GossipB
 
"Non so chi caz*o sei o cosa caz*o vuoi da Q., ma rispondo io alla tua domanda del caz*o. Vuoi sapere che fine ha fatto nostra figlia? Te lo dico io visto che mi sento preso in parte. Nostra figlia è con una persona che la ama e la rispetta, che le può dare una vita e tutte le possibilità che due sedicenni non sarebbero mai riusciti a darle. Ma che nessuno metta mai in dubbio che per noi sia stato facile, che sia stato bello. Non possiamo stare vicini fisicamente, ma mai ci dimenticheremo di lei. E chiuditi quella caz*o di bocca! Giuro che ti troverò, fosse l'ultima cosa che faccio, dovessi finire di nuovo in riformatorio. Aspettami B!"
 

Aaaaah stavolta non mi sono fatta aspettare troppo, contenti? :D Ci ho messo tutto il giorno per scrivere questa roba che sinceramente non mi convince neanche troppo. Boh, giudicate voi.
Mi sa che Quinn è un pò OOC, o.O non lo so, davvero XD ditemi voi se suona strana solo a me XD
Probabilmente è pieno zeppo di errori grammaticali o di battitura, se li trovate fatemeli notare che correggo :)) sono un po' andata al momento e non riesco a correggere nulla XD
E il prossimo dovrebbe essere l'ultimo, e visto che è dedicato alla mia OTP ci devo pensare bene bene, ma spero di non far aspettare molto, anche perchè ho un altro progetto che vorrei iniziare a breve...quindi prometto che non ci sarà da pazientare più del dovuto :) in teoria io dovrei anche studiare, ma fa lo stesso XD facciamo finta di nulla XD
Ok, sì, la pianto di dire cagate. fatemi sapere se vi è piaciuto! :)))
KissKiss
GossipMarti

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