Ancient Egypt

di Nami
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogni e archeologia ***
Capitolo 2: *** L' e-mail ***
Capitolo 3: *** La mostra ***



Capitolo 1
*** Sogni e archeologia ***


ANCIENT EGYPT





CAPITOLO PRIMO

Sogni e archeologia

- Associazione "Scavi Himoteki", chi parla? -

- Si pronto? Vorrei parlare con la signora Ayase! E' in ufficio? -

- Guardi in questo momento non è qui! Vuole lasciare un messaggio? -

Per un attimo dalla parte opposta della comunicazione piombò il silenzio.

- Emm.. veramente preferirei parlare con la signora.. lei chi è scusi? -

- Sono sua figlia! Perchè? -

- Oh.. no niente, così per sapere.. allora dica alla signora Ayase che ha chiamato Akito Onizuka, d'accordo? -

- D'accordo, arrivede..... -

Non fece in tempo a terminare i suoi saluti perchè l'uomo della telefonata riagganciò senza esitazione.

- Tu guarda che razza di maleducato! -

In quell'istante il suono che annunciò l'arrivo di una videochiamata sul computer, la fece quasi sussultare. Sollevò la cornetta del telefono a esso collegato accettando dunque la telefonata. Ma non appena notò quel volto impassibile, quel viso irritabile che le provocava una gran voglia di prenderlo a ceffoni, pensò che avrebbe dovuto ignorare quelli squilli e fingere di non essere in studio.

- Che diavolo vuoi? -

Disse dunque senza riuscire a trattenere la rabbia nei suoi confronti.

- Ma che impertinenza! Ti sembra forse questo il modo di rispondere a chi sta finanziando i tuoi scavi? -

- Chiudi il becco! Fosse stato per me avrei anche evitato di chiederti aiuto, stupido!! -

- Guarda che è tutto in mano mia! Non ci vuole niente a interrompere il trasferimento di denaro e mandarti allo sfascio! -

- Lo vedi che ho ragione? Sei proprio uno stupido! A te importa solo di te stesso!! -

Un ghigno beffardo comparve sulle sue labbra quasi perennemente serrate.

- Allora vuoi proprio che ti mandi in rovina eh ragazzina? -

Se avesse potuto gettare sventura e malora su qualcuno, di sicuro avrebbe immediatamente scelto lui; Seto Kaiba.

- Ti piace così tanto recitare la parte del re del mondo? Vedi di scendere da lassù! Perchè da queste parti le cose non funzionano come ordini tu! -

- E come funzionano? Non mi sebri nelle condizioni più appropriate per prendere il coltello dalla parte del manico! -

Per quanto detestasse lui e la sua bocca scollegata dal cervello, purtroppo aveva ragione.

- Devi proprio ricordarmelo? -

- Allora evita di usare quel tono con me! -

- Bado alle chiacchiere Kaiba! Per quale motivo mi hai telefonato? Solo per infierire su di me?? -

- No! Al contrario di quello che pensi, è un motivo importante! -

Si fece serio all'improvviso, aveva tutta l'aria di essere una cosa intelligente.

- Spara! -

Il ragazzo si morse il labbro inferiore con gusto e soddisfazione, appoggiò per bene la schiena alla sua comoda e regale poltrona e riprese la conversazione.

- Si tratta del tuo paparino! -

Spiegò.

- Eh? Mio padre? -

Il cuore prese a battere all'impazzata nel suo petto fino a salire in gola, sudò freddo, la respirazione le diventò quasi affannata e gli occhi le si spalancarono per il terrore.

- Ehi, dovresti vederti! Hai una faccia.. -

Continuò Kaiba con una vena di divertimento nella voce.

- E' venuto qui in azienda questa mattina! -

Lo sapeva, si, lo sentiva, era la fine. La fine dei suoi progetti, de suo sogno, della sua promessa.. della sua vita.

- Dimmelo avanti! Senza girarci troppo intorno! -

Lo pregò.

- Che cosa? -

- Come che cosa?!! Mi hai chiamato per questo! -

Si alterò. Perchè quel Kaiba doveva sempre renderle le cose più difficili?

- Tu per quale motivo pensi che l'abbia fatto? -

Ghignò. No, questo era troppo, si stava divertendo ancora una volta a prenderla per i fondelli.

- E piantala!! Dillo! Lo so ormai! Mio padre ha scoperto tutto quanto, non è vero? Ed è venuto da te per avere dei chiarimenti! -

Infilò una mano tra i capelli in preda al panico.

- Ah.. tu credi? -

Seto sospirò, rimase un attimo in silenzio, poi scoppiò in una delle sue famose fragorose risate. Erano in assoluto la cosa che più odiava di lui.

- Povera piccola! Ah ah ah ah! Te la sei fatta nei pantaloni? -

- HAI VOGLIA DI SCHERZARE?? LURIDO BASTARDO!! -

- Ah ah ah! Occhio a come parli ragazzina! Sono parole che non si addicono a una bimba per bene! -

Se fra di loro non vi fosse stato uno schermo a separarli gli avrebbe spaccato il muso.

- Quale bimba scemo!! Ho diciotto anni!!! -

- Ah ah ah! Comunque.. puoi stare tranquilla! Ho depistato tuo padre nel modo più maestrale! Non sospetta più nulla, tranquillizzati! -

Non poteva credere alle sue orecchie.

- Ah.. -

Si sentì improvvisamente liberata da un peso.

- Ti spiego! -

Disse Kaiba riprendendo la serietà.

- Effettivamente, il tuo caro papà era piuttosto sospettoso ed è venuto nel mio ufficio proprio per sapere se quei famosi finanziamenti ti arrivano dalla mia azienda! -

- .. e tu che gli hai risposto? -

- Come ti ho già detto, sono riuscito a metterlo sulla strada sbagliata.. almeno per ora! Gli ho detto che non mi sarebbe mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di passarti dei soldi per finanziare i tuoi stupidi progetti di archeologia! -

- STUPIDI PROGETTI?? SONO TUTTA LA MIA VITA!!! -

Si sollevò con uno scatto e picchiò rumorosamente la mano sul tavolo, lo schermo del computer tremò.

- Lo so, certo! Ma dovevo pur convincere tuo padre! -

- Ah.. -

- Sei di molte parole oggi! - - .. quindi non lo pensi davvero! Giusto..? -

- Che cosa? -

- Che i miei scavi siano stupidi.. -

- Ovviamente so quanto contano per te.. e che al giorno d'oggi l'archeologia è molto importante! Ma come sai a me non interessa tutto questo! Ciò che conta davvero per me sono il Duel Monsters e la tecnologia! -

Duel Monsters.. due semplici, nonchè famose parole..

- Fammi un favore! Non mi parlare di quello stupido gioco di carte! -

- Ehi frena ragazzina! Io non critico i tuoi lavori d'archeologia, ma tu non ti azzardare a offendere la mia passione! Hai di fronte a te colui che un giorno diverrà il re dei duellanti! -

Lei sospirò per l'esasperazione. Era una storia che ormai conosceva a memoria.

- Ripeterò le tue parole: so quanto il Duel Monsters sia importante per te e che rappresenta il gioco più diffuso e appassionante al mondo! Ma io.. io proprio non riesco a sopportarlo, mi dispiace, lo odio, non posso farci niente! -

Disse.

-.. beh affari tuoi, anche se onestamente non capisci nulla.. -

- Parla per te! -

- Comunque, tuo padre è un uomo che non si fa ingannare facilmente! Io stesso ci ho messo parecchio prima di convincerlo.. Per il momento se ne starà tranquillo! Ma prima o poi vorrà esplicitamente a sapere da dove ti arrivano quei soldi! -

- Se hai paura di finire nei guai con papà allora puoi anche fermare il trasferimento! Troverò un altro modo per proseguire gli scavi! -

Seto nascose, o almeno ci provò, un sorriso beffardo e divertito.

- Come no! -

Rispose.

- Non preoccuparti! Io non ho paura di nessuno! Ho potere! Mi chiamo Seto KAIBA! Non scordarlo! -

- Si.. certo! -

Kaiba... detestava il suo cogn

ome quanto lui. - Tutto qui quello che volevi dirmi? -

- Si, è tutto! Pensavo ti interessasse sapere che il tuo papà sospetta di te! Sia lui che mammina sono convinti che il tuo progetto sia collegato al loro, non è vero? Che succederebbe se venissero a sapere che ti stai facendo mantenere da me? E che i tuoi progetti di archeologia non coincidono affatto con i loro? Poverini, chissà che colpo! -

- Appunto! Non dovranno saperlo almeno per un bel pò di tempo! O andrà tutto in fumo.. e io.. non posso permettere che accada.. -

Afferrò una cornice sistemata sul tavolo di fronte a lei. La sollevò e contemplò la foto al suo interno con dolore e nostalgia.

- Che stai guardando? Ti sei incantata? -

- Eh? No.. scusa! -

Ripose la cornice al suo posto, poi i suoi occhi si incontrarono ancora con quelli blu del signorino Kaiba.

- Mi raccomando! Non devi dirlo assolutamente! -

- Se avessi voluto l'avrei fatto stamattina, no? Usa la testa! -

- La uso infatti!!! Ma tu sei imprevedibile!! Chi mi assicura che un giorno di questi non ti stanchi e decidi di spifferare tutto? O magari mi stai solamente ingannando! Intendi illudermi per poi rovinarmi! -

Non poteva fidarsi di lui.

- Tesoro.. se volessi rovinarti potrei farlo anche solo schioccando le dita! Ma comunque.. se ho deciso di aiutarti è perchè anch'io ci guadagno qualcosa! Se vieni a conoscienza del segreto delle divinità egizie.. non esitare a mandarmi un'e-mail con tutto il resoconto! -

- Ma perchè su tutta la storia dell'antico Egitto ti interessano proprio le divinità? -

- Affar mio! Mi aspetto il massimo dell'impegno visto che stai usando i miei soldi! -

- Oh contaci! Non andranno sprecati! -

- Bene! Allora ti saluto! -

Fece per riporre la cornetta al suo posto, ma fu fermato dalle sue parole.

- Aspetta un attimo! -

- Che c'è?! -

- Seto.. non azzardarti mai più a chiamarmi "tesoro!" -

Gli disse con un sorriso ironico quanto minaccioso.

- Oh! Che paura! Me lo ricorderò mocciosa! -

- E ci avrei giurato! Ah un'altra cosa! -

- Ancora?? -

- ...salutami Mokuba! -

Questa volta lo disse con una tonalità totalmente diversa. Era calma, tranquilla. Il suo fratellino, Mokuba Kaiba era l'unico della famiglia che si degnasse di portarle rispetto. Era sempre così gentile con lei.

- Si.. vedremo! -

Disse Seto prima di interrompere la videochiamata posando in fretta la cornetta del telefono. Lo schermo si spense.

- ... stupido! -





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Capitolo 2
*** L' e-mail ***


CAPITOLO SECONDO

L'e-mail

Le lezioni trascorsero nel modo più lento possibile, la giornata nuvolosa sembrava annunciare una tempesta in arrivo, l'umore degli studenti sembrò toccare la suola delle proprie scarpe, ma finalmente nel tardo pomeriggio, la campanella risuonò nell'intero edificio annunciando la fine delle lezioni.
Una mandria di studenti percorse le lunghe rampe di scale e i corridoi quasi scontrandosi violentemente l'uno con l'altro. Ciascuno desiderava solamente tornare alla propria abitazione e godersi un meritato riposo dopo una delle giornate più faticose e stancanti di tutto l'anno.
Un ragazzino basso, con una strana capigliatura a stella, inforcò la cartella sulle spalle e ripose con cura la sedia sotto il banco. Lanciò un'occhiata al cielo attraverso la finestra, poi sospirò. Detestava le giornate cariche di pioggia, preferiva di gran lunga il cielo azzurro e un sole splendente. Sembrava strano, ma il suo umore era molto condizionabile dal tempo.

- Ehi Yugi! -

Un ragazzo molto più alto, biondo, con un allegro sorriso sul volto, fece capolino all'ingresso.

- Ma sei ancora qui? Intendi restarci fino a domani? -

- Eh? No! Ma lo sai che sono lento a prepararmi! -

Il ragazzino sorrise, poi raggiunse l'amico di corsa e insieme s'incamminarono verso le scale.

- Gli altri? -

- Tea e Tristan ci aspettano in cortile! -

Spiegò il compagno.

- Dai, muoviamoci, ho una fame da lupi! E sono a pezzi.. questa giornataccia sembrava non avere fine.. -

- Non hai tutti i torti.. -

I due amici raggiunsero l'uscita dell'edifico. Una ragazza e un ragazzo, entrambi dai capelli castani, li accolsero sorridenti ed impazienti.

- Ce ne avete messo di tempo! -

Esclamò la ragazza scrutando l'orologio al suo polso.

- Scusa Tea.. Yugi ci ha messo parecchio a prepararsi.. -

Spiegò il biondino.

- Capisco.. beh ora andiamo, ho un buco nello stomaco! -

Disse l'altro ragazzo.

- Anche tu eh Tristan? Io sento che se non metto subito qualcosa nel mio svengo qui! -

- Non dire sciocchezze, Joey! -

Disse Tea.

- Dobbiamo solo arrivare al bar dietro l'angolo! -

- E che stiamo aspettando? Su!! -

Joey prese la rincorsa verso la parte opposta della strada e in un secondo svoltò l'angolo sparendo dalle visuali dei suoi amici.

- Sempre il solito, mai che aspetti.. su, raggiungiamolo! -

Tristan prese a corrergli dietro, certo che a quella velocità, l'amico aveva già preso posto fra i tavoli.
Tea e Yugi fecero per imitarlo, ma una vistosa limousin nera spuntò davanti a loro bloccandogli il passaggio. Quella vettura era fin troppo familiare, una inconfondibile scritta "KC" Spuntava ben visibile sul lato destro del mezzo di trasporto. Uno degli scuri finestrini si abbassò e la figura di Seto Kaiba, il famoso e ricco imprenditore, prese a osservarli con il suo comune sguardo truce.
- Yugi.. è un pezzo che non ci si vede! -

- Oh.. ciao Seto.. -

Rispose cordialmente il ragazzino. Tea non salutò, rimase in silenzio limitandosi a scrutare il ragazzo castano con ben poca simpatia.

- Avrei bisogno di parlarti! Ha un minuto? -

- Veramente.. ho appuntamente con i miei amici.. -

- Beh ritarderai! -

Esclamò stizzito il signor Kaiba scendendo dalla limousin.

- Ma.. -

- Yu puoi anche andare! -

Lo interruppe Seto rivolgendosi a Tea, immobile al fianco di Yugi.

- Come prego?? -

- Non abbiamo bisogno della tua presenza! Io e Yugi possiamo anche fare a meno di questo onore! -

Tea sembrò lottare con tutte le forze che possedeva in corpo per non saltargli al collo e menarlo a suon di cazzotti, ma fece appello al suo autocontrollo femminile e sospirò tornando in sè.

- Se permetti questo lo deciderà Yugi! Vuoi che cominci ad andare? O ti aspetto? -

Yugi sorriso con dolcezza e si sistemò meglio la cartella pesante sulle spalle.

- Non preoccuparti Tea, vai pure! Arrivo tra un attimo! -

- Come vuoi, a tra poco allora...... Seto.. -

Disse con irritazione passandogli accanto.

- Tea... -

Rispose lui ricambiando lo sguardo furioso, poi la sua attenzione si riposò sul piccolo Yugi e infilò la mano nella tasca interna della giacca bianca che era solito a portare in ufficio.

- Bene Yugi, sono qui per un motivo preciso! Pensavo fosse corretto consegnarti questa di persona! -

Tirò fuori una busta rettangolare e gliela sventolò sotto il naso. Yugi la prese subito e la guardò con interesse.

- Cos'è? -

- Una letterà di sfida! -

Spiegò l'imprenditore.

- Eh? -

- Hai capito! Intendo sfidarti a duello! -

- Ancora? -

- Avrò pure il diritto a una rivincita no? Leggi attentamente il foglio che c'è dentro a quella busta Yugi! C'è segnato il luogo, l'orario e tutto il resto! -

Seto riaprì la portiera pronto a rimontare a bordo della lunga vettura.

- Ricorda Yugi Muto! Il tuo titolo di campione mondiale non durerà ancora per molto! Ti informo che sono notevolmente migliorato dall'ultima volta! Ho studiato nuove tattiche di gioco e rinforzato il mio deck! Questa volta non riuscirai a sconfiggermi e il titolo di duellante numero uno sarà finalmente mio!! -

Salì sulla limousin, sbattè violentemente la portiera e diede l'ordine a Roland, il suo manager, di ripartire verso la Kaiba Corporation. Yugi osservò la lussiosa vettura allontanarsi, fino a scomparire del tutto.

- Hai sentito? Ci ha sfidati di nuovo.. -

Disse Yugi prendendo tra le mani la grossa piramide in oro che portava al collo.

- Già.. non si arrenderà mai.. -

Lo spirito di un ragazzo quasi identico a lui, solo dai lineamenti più marcati e adulti, gli occhi più sottili, i muscoli sotto i vestiti più accentuati e maturi.

- Che dici, accettiamo? -

- Abbiamo forse altra scelta Yugi? -

- Temo di no.. -

- Cosa dice la lettera? -

Yugi aprì accuratamente la busta, poi tirò fuori il foglio piegato in quattro e ne lesse ad alta voce il contenuto.

Yugi, io Seto Kaiba, ti sfido nuovamente a duello! Presentati questa domenica a Kaibaland, nell'arena dei duelli alle tre in punto del pomeriggio! Sii puntuale e soprattutto ti consiglio di migliorare il tuo deck, perchè ormai conosco a memoria tutte le tue mosse come le tue carte! Entro la fine di questo week end ti avrò strappato il piedistallo che sei riuscito a mantenere fino ad ora, lo ammetto, grazie alla tua tenacia e alla tua abilità, che sfortunatamente per te, questa volta non ti saranno d'aiuto.
Presentati e non fare scherzi o te ne farò pentire.
Vinca il migliore, ovvero io.

S.K.


Lo spirito accanto a lui osservò il foglio a lungo, poi s'infilò una mano tra i capelli a stella e sbuffò in segno di disappunto.

- Ma sentilo! Non cambierà mai quel ragazzo! -

- Già, lo credo anch'io.. ma non ci siamo mai tirati indietro di fronte a una sfida, quindi.. alle tre in punto questa domenica saremo all'arena dei duelli a Kaibaland! E daremo a Seto un'altra sonora lezione! -

Lo spirito annuì.

- Però Yugi.. -

Disse portandosi una mano sotto il mento pensieroso.

- Credo che dovremmo davvero dargli ascolto per quanto riguarda il nostro deck.. ormai conosce alla perfezione tutte le nostre mosse, ci conviene sostituire qualche mostro.. -

- Si Faraone, sono d'accordo.. -



La limousin di Seto Kaiba fermò al disotto della vasta impresa che il giovane imprenditore presiedeva ormai da tempo. Entrò nell'edificio e i tacchetti delle sue scarpe rimbombavano nel salone d'ingresso riempito con statue di draghi leggendari come il famoso "Drago Bianco Occhi Blu", mostro più unico che raro, al mondo esistevano solamente tre carte e tutte e tre erano nel suo deck.
Seto entrò nella grossa ascensore di ultima generazione e raggiunse l'ultimo piano. Le porte automatiche si aprirono e il giovane raggiunse il banco della sua segretaria stringendosi meglio la cravatta al collo.

- Oh Signor Kaiba, è tornato? -

- Si! Ci sono messaggi? Qualcuno ha telefonato? -

La donna afferrò il suo blocchetto per appunti.

- Si! Ho tutto qui segnato! Hanno chiamato in tre! Prima il Signor Suzuki! -

- Ancora quel vecchio rompiscatole? Ma non lo vuole capire che non ho alcuna intenzione di fondere la Kaiba Corporation con quella sua ridicola impresa?! -

- Emm.. -

La segretaria tossicchiò, intimorita dal tono furibondo del suo presidente.

- Pare di no.. dunque.. emm.. poi ha telefonato il Signor Yuni... -

- Ah si.. ho un affare in sospeso con quell'uomo.. e in fine? -

La donna sfogliò il blocchetto e lesse velocemente il nome segnato sulla pagina successiva.

- Ah si dunque.. per ultimo ha telefonato un certo Signor Himoteki.. -

Seto incarcò le sopracciglia.

- Himoteki? -

- Si.. ha detto di chiamarsi così.. ma signore.. non è quell'uomo che è venuto qui l'altro ieri..? -

- Si lui! -

Rispose Seto impassibile.

- Le ha detto cosa voleva? -

- Beh no.. mi ha semplicemente detto di riferirle che l'ha cercata.. e.. ha detto che le avrebbe spedido un' e-mail.. -

Seto rimase in silenzio per un istante, poi chiuse gli occhi pensante e li riaprì un attimo dopo.

- C'è altro? -

- No Signor Kaiba, nient'altro! -

- Bene! Mi passi tutte le telefonate appena arrivano! Sarò nel mio ufficio! -

Disse dirigendosi verso la porta del suo studio.

- Si Signore! Sarà fatto! -

Disse la segretaria annuendo decisa prima che il suo presidente sparisse nel proprio ufficio.
Kaiba si accomodò sulla sua soffice poltrona, poi accese lo schermo del computer e vide immediatamente una finestrella con segnata una scritta: "Hai ricevuto 1 messaggio di posta. Aprire ora?"
Seto cliccò su "ok" e la casella di posta si aprì. Vide una busta chiusa con accanto il nome dell'utente: "Associazione Himoteki".
Aprì immediatamente il messaggio e si apprestò a leggerlo con attenzione:

Gentile Sig. Kaiba.
In seguito al nostro incontro di due giorni fa, la pregherei di leggere attentamente le mie parole. Al momento lei è riuscito davvero a farmi perdere ogni sospetto, tuttavia ragazzo, devo dirle che quest'oggi, quei sospetti sono ritornati.
Vede, le espongo la situazione.
So che mia figlia sta portando avanti degli scavi sui quali nè io nè mia moglie siamo informati. Non ho la minima idea di cosa essi comporteranno e so per certo che mia figlia non ha amici fidati nè ricchi a cui domandare un prestito finanziario.. mi sono dunque detto che a questo punto l'unica persona può essere solamente lei. E' evidente che ha tentato in tutti i modi di coprirla, non so se il vostra sia un rapporto di amicizia o altro.. ma sia io che mia moglie siamo molto preoccupati e che resti tra noi non vorrei che mia figlia portasse a termine degli scavi da sola dopo aver compiuto solamente 18 anni. E' ancora troppo inesperta mi capisce.. non ha esperienza e soprattutto penso che sia doveroso farle seguire dei veri scavi, quelli organizzati dalla mia associazione. Per tanto, se è davvero lei il misterioso finanziatore di mia figlia, la pregherei gentilmente di interrompere il trasferimento di denaro, per il bene di Samantha! Spero di ricevere presto una sua risposta via mail.. o meglio ancora, una sua telefonata... ma fa lo stesso. Vorrei che lei fosse completamente sincero perchè sia io che la mia famiglia, Sig. Kaiba abbiamo la totale fiducia in lei e soprattutto la rispettiamo di buon grado.
Sperando in una sua comprensione, le rivolgo quindi distinti saluti.

Yuri Himoteki



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Capitolo 3
*** La mostra ***


CAPITOLO TERZO





La mostra.



Seto rilesse la mail parecchie volte prima di decidere cosa fare. Si era soffermato a lungo sulla frase: "Non so se il vostro è un rapporto di amicizia o altro". Lui e quella ragazzina amici?? Fu tentato più volte di scoppiare a ridere con gusto, ma pensò fosse più decoroso trattenersi ed evitare qualunque tipo di figura. Certamente lui non amava coprire Samantha Himoteki, ma dopotutto si era impegnato ad aiutarla per raggiungere i suoi scopi. Sapeva che la ragazza era più esperta di quanto il padre stesso pensasse, dunque presto il segreto delle divinità egizie sarebbe stato suo. E allora sarebbe potuto divenire imbattibile. Quella stessa domenica avrebbe dovuto fronteggiare nuovamente il suo celebre rivale, Yugi Muto. Sentiva la vittoria in pugno, tuttavia l'idea di dover ancora una volta affrontare le carte delle divinità, gli incuteva una certa inquietudine. Ma vincendo il duello avrebbe chiesto, o meglio ordinato a Yugi di consegnargli i tre tesori come premio della sua vittoria e dopo aver compreso il loro mistero, nessun altro al mondo sarebbe mai più riuscito a sconfiggerlo. Quindi la sua decisione fu presa. Non aveva alcuna intenzione di telefonare a quell'uomo, aveva un mucchio di lavoro arretrato e pratiche da elaborare, non poteva concedersi di stare al telefono per ore e sorbirsi le prediche di un uomo troppo attaccato alla figlia. Pensò che rispondere con una normalissima e-mail fosse la soluzione migliore.

Carissimo Sig. Himoteki.
Mi dispiace doverla deludere una seconda volta, ma le assicuro, il misterioso finanziatore di sua figlia purtroppo non sono io. La prego dunque di non accusarmi ingiustamente, perchè io e sua figlia non siamo affatto in ottimi rapporti. Non vi è alcun tipo di legame, non siamo amici, dunque mi dice come io avrei potuto finanziare un progetto di scavi archeologici di cui non so nulla e di cui, a dirla tutta, non m' importa affatto?
Ringrazio lei e sua moglie per la vostra fiducia e il rispetto che riponete in me, ma ho un'imponente impresa di cui occuparmi e non ho proprio il tempo per avviare un trasferimento di denaro a una qualche persona che conosco appena.
Confido nella sua resa definitiva e con questo le invio distinti saluti.

Seto Kaiba.

Era sicuro di essere stato il più chiaro possibile, a quelle parole il signor Himoteki non avrebbe più insistito e lui avrebbe potuto condurre il suo lavoro con la massima concentrazione.




Il giovane Yugi era chino su un libro si scienze seduta alla sua scrivania mentre un tremendo dolore alle spalle e alla schiena iniziò a pervaderlo. Era rimsto ricurvo sul volume per troppo tempo, ora le conseguenze di quella posizione così scomoda, si facevano sentire.

- Sei stanco? -

Lo spirito del puzzle comparve dietro di lui e si chinò leggermente sull'amico.

- Molto.. ormai non connetto più.. fortuna che domani è domenica, almeno posso riposare un pò.. -

Disse massaggiandosi la spalla sinistra con un rapido movimento di mano.

- Lascia, faccio io.. -

Lo spirito sollevò le braccia e posò delicatamente le mani sulle esili spalle del ragazzino coperte dalla camicia del pigiama azzurro.

- Grazie.. -

Yugi avvertì un intenso calore sulle guance rosee, che si espanse lungo l'intero volto non appena il Faraone cominciò a massaggiare le sue spalle con estrema maestria.

- Va un pò meglio Yugi? -

- S..si.. gra..grazie Faraone.. -

- Figurati, lo sai che farei di tutto per te.. dopotutto tu hai dovuto affrontare un sacco di situazioni complicate a causa mia.. -

Yugi parve risvegliarsi all'improvviso dallo stato confusionario nel quale era improvvisamente precipitato al tocco dello spirito.

- Ma cosa dici! Sai bene che per me è solo un piacere aiutarti! Siamo una squadra! -

- Esatto.. ed è per questo che intendo ripagarti.. anche se.. credo che non mi sarà facile trovare il modo giusto per restituirti un favore così grosso.. -

- Lo.. lo fai tutti i giorni Faraone.. -

Disse Yugi alzandosi dalla sedia.

- Dandomi la tua fiducia, la tua amicizia, il tuo affetto.. -

In quel momento sentì un'immensa tristezza formargli un fastidioso groppo alla gola. Avrebbe tanto desiderato ricevere di più, già.. molto di più..

- Si, però.. -

- Non esiste un però Faraone! -

Riprese Yugi tornando a sorridere.

- E va bene.. grazie amico mio.. -

Disse lo spirito avvicinandosi al piccolo prima di avvolgerlo con le sue braccia forti. Yugi si sentì mancare. Quanto aveva desiderato un suo abbraccio, quanto.. era da molto tempo che non succedeva.. e da allora i suoi sentimenti verso il Faraone erano cresciuti a dismisura. Ora era sicuro che quello che sentiva era il tanto acclamato "amore". E quell'amore sperava tanto di farlo giungere al suo Faraone.. erano in contatto l'uno con l'altro, sempre e comunque riuscivano a captare i propri pensieri.. eppure lo spirito ancora non aveva sentito ciò che Yugi provava, com'era dunque possibile? Era forse un sentimento così personale che, se fosse capitato al Faraone nemmeno lui avrebbe udito i suoi pensieri?

- Sei silenzioso.. -

Disse lo spirito.

- Mh.. si.. -

Avrebbe desiderato che quell'abbraccio non si sciogliesse mai..

- Sei così stanco Yugi.. andiamo a dormire? Si è fatto tardi.. -

- Si.. d'accordo.. -

E la fine di quella tanto desiderata stretta fu segnata. Il Faraone si separò da lui, lasciandolo andare, Yugi rimase per un attimo immobile, in piedi lì dov'era, senza battere ciglio, gli occhi grandi, dolci e stanchi posati socchiusi per tristezza e stanchezza.

- Yugi..? -

- Eh? Si, eccomi! -

Si diresse verso il suo letto, sfilò la piramide d'oro dal collo e la posò sul materasso di fianco al cuscino. Poi tornò alla scrivania e fece per spegnere la luce, quando qualcuno bussò alla sua porta costringendolo a bloccarsi.

- Yugi, sei ancora sveglio? -

Udì la voce di suo nonno dalla parta opposta della porta.

- Si! Entra pure nonno! -

Rispose. La porta si aprì lentamente con un cigolio, un uomo di una certa età, capelli e barba bianchi, un pigiama bianco e sul capo un cappellino da notte dello stesso colore.

- Dimmi! -

- Ho appena visto un notiziario interessante sulla rete locale! -

Disse il vecchio.

- Pare che una giovane archeologa abbia indetto una mostra al museo di Domino per domani pomeriggio! -

Yugi s'illuminò e d'un tratto si sentì risvegliare dal sonno imminente.

- Una mostra egizia? -

- Già! Dice di aver trovato dei reperti molto interessanti.. ho pensato che tu e il tuo amico Faraone avreste potuto dare un'occhiata.. -

Il nonno di Yugi sapeva bene quanto lo spirito del Faraone bramasse a recuperare la perduta memoria degli avvenimenti di 5000 anni prima. Si poteva dire che la sua vita era cominciata il giorno in Yugi rimise insieme tutti i pezzi della piramide in oro, chiamata "Puzzle del millennio". Da allora suo nipote e lo spirito furono legati per sempre. Ma il povero Faraone non sapeva nulla di sè, nè il suo nome, nè la sua vita precedente, non sapeva chi era in realtà, ciò di cui era sicuro era il suo titolo di Faraone. Nint'altro.

- Grazie nonno! Ci andremo! -

Yugi probabilmente, desiderava ritroveare la memoria del Faraone più dell'interessato stesso. Lo spirito era troppo importante per lui e rappresentava una parte di sè, dunque avrebbe fatto tutto ciò che era necessario per ritrovare anche solo un frammento della sua memoria perduta.

- Bene! La mostra avrà inizio alle 15 in punto! -

Spiegò il vecchio.

- E naturalmente sarà possibile visitarla fino alla chiusura serale del museo! Avete tutto il tempo necessario a vostra disposizione! -

Yugi annuì felice. L'idea di poter riuscire finalmente a scorpire qualcosa di nuovo sullo spirito che tanto amava, gli riempì improvvisamente il cuore di gioia.

- Ok! -

- Ora ti lascio dormire nipote! Sogni d'oro! -

Il nonno gli sorrise, gli spessi baffoni si allargarono coprendo le labbra raggrinzite, poi uscì dalla stanza e richiuse la porta alle sue spalle. Yugi lottò con tutte le forze che aveva in corpo per non mettersi a saltare per tutta la camera. Si limitò solamente a improvvisare un grande balzo sul letto che cicolò appena al tonfo. Yugi allargò braccia e gambe sul materasso, il capo sul cuscino, un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

- Sei felice? -

Lo spirito si sedette a gambe accavallate sul letto accanto a Yugi.

- Si!! E tu Faraone? -

- Si! Lo sono! Chissà se questa volta.. -

- Troveremo un indizio di sicuro! Ho un ottimo presentimento!! -

Lo interruppe Yugi.

- Fidati di me Faraone! -

- Mi fido di te.. -

Sorrise lo spirito.

- Mi fido sempre di te Yugi.. -

- Siamo una squadra.. e adesso abbiamo bisogno di dormire, tutti e due! -

- Si.. hai ragione Yugi, sogni d'oro! -

- Buona notte Faraone! -

Si rimboccò le coperte fino alla bocca, fece un profondo sbadiglio e chiuse gli occhioni. Immediatamente dopo si addormentò.



Quella mattina, Seto Kaiba si era alzato di buon ora. Si era preso una giornata libera dall'ufficio, ma avrebbe continuato a svolgere i suoi impegni nel suo studio privato al suo portatile. Mokuba era sdraiato sul divano, la testa appoggiata alle gambe del fratello che sorseggiava un caffè e leggeva in fretta il giornale quotidiano.

- Ehi Seto! -

- Dimmi frtellino! Sei scomodo? -

- No no! Volevo chiederti una cosa.. -

Seto posò la tazza mezza vuota sul tavolino di fronte, ripiegò il giornale e lo sistemò sul divano accanto a sè.

- Ti ascolto Mokuba! -

- Hai visto o sentito Sam in questi giorni..? -

Seto rimase in silenzio per alcuni secondi fissando gli occhi scuri del suo adorato fratellino.

- Si, l'ho sentita! -

- Me l'hai salutata? -

- Dovevo? -

- Oh uffa Seto! -

Mokuba si sollevò abbandonando le gambe del fratello.

- Te l'ho detto mille volte che me la devi salutare! Non ho molte occasioni per vederla! -

- Ah si? Devo essermene dimenticato! -

- Si, noto.. -

Disse secco Mokuba.

- Sei arrabbiato? -

- No, solo deluso.. -

- Scusami Mokuba! La prossima volta lo farò! -

Promise il moro riprendendo a sorseggiare il suo caffè.

- Grazie.. -

Seto ingoiò l'ultimo sorso di caffè prima di posare nuovamente la tazza sul tavolino.

- Ti piace così tanto? -

- Eh? Cosa Seto? -

- Lei! -

Spiegò il giornale e riprese la lettura.

- Mi è molto simpatica.. tu invece la odi vero? -

- Mi è indifferente! -

Rispose il maggiore dei Kaiba voltando la pagina del giornale.

- A proposito, mi ha detto di salutarti! -

- Sul serio? -

- Si! -

Mokuba sorrise soddisfatto, poi afferrò il telecomando, accese il grande televisore al plasma appeso alla parete davanti a loro e iniziò a girare di canale in canale.

- Oh.. guarda fratellone.. parli del diavolo.. -

Seto sollevò immediatamente lo sguardo dal gornale e lo posò sullo schermo. Lei era lì, circondata da una decina di giornalisti che le puntavano i microfoni addosso.

- Allora la mostra di oggi è confermata signorina Himoteki? - - Assolutamente si! Questo pomeriggio alle tre in punto potrete ammirarla quanto vorrete! - Rispose la ragazza con un largo sorriso di soddisfazione. - Ci dica! Che genere di reperti ha recuperato dall'Egitto? - Luci di flash partitono dalle macchine fotografiche inquadrando l'intervistata con la massima attenzione. - Mi spiace, ma non risponderò! Lo vedrete alla mostra di oggi signori! Non siate impazienti! - I giornalisti insistettero a lungo per ruscire a cavarle di bocca qualche risposta soddisfacente, ma Samantha Himoteki proseguì con un "no comment" e si fece spazio tra la folla di giornalisti che la seguirono a lungo. - Tsk! Che presuntuosa! - Esclamò Seto togliendo il telecomando di mano al fratello e spegnendo la televisione. - Ma che fai? - Protestò Mokuba riprendendo possesso del telecomando. - Si atteggiava fra i giornalisti come se fosse tutta opera sua! Ma sono io il finanziatore dei suoi scavi in Egitto! - - Ma Seto.. - - Niente ma! Non ho intenzione di assistere ad altre buffonate del genere! - - Quindi non andrai alla mostra, vero fratellone? - Seto si sedette alla sua scrivania e riprese i suoi lavori al portatile.

- Dovrei? -

- Non sei curioso di sapere cosa.. -

- No Mokuba! Non mi interessa! Ciò che voglio sapere ancora non l'ha scoperto! Perciò.. non intendo perdere un preziosissimo pomeriggio per visitare una stupida mostra archeologica! -

Mokuba abbassò lo sguardo con una vena di tristezza. Sperava davvero che Seto lo accompagnasse. Era da molto tempo che non vedeva Samantha, sarebbe stata una bella occasione.





Voglio chiarire una questione ^^ nel primo capitolo Seto in un punto si rivolge a Samantha chiamandola "tesoro". Dunque naturalmente era solo una presa in giro. Io lo uso spesso quando parlo con una persona che non sopporto o per prendere per i fondelli quella stessa persona. Seto ha agito nello stesso modo ^^ grazie per le recensioni! Continuate che il mio scopo è proprio quello di migliorare e correggere eventuali errori!

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