Adesso non esagerare, Evans

di kateausten
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Maledetto Potter! ***
Capitolo 2: *** Fotografie ***
Capitolo 3: *** Nuove scoperte ***
Capitolo 4: *** Tutta colpa di Madama... ***
Capitolo 5: *** Panico ***
Capitolo 6: *** Fasi e salvataggi ***
Capitolo 7: *** Patronus ***
Capitolo 8: *** Adesso non esagerare, Evans ***



Capitolo 1
*** Maledetto Potter! ***


1 settembre 1977

Lily Evans guardò fuori dal finestrino dell' Espresso di Hogwarts e si asciugò una lacrima. Fece un sorriso amaro: era l'ultimo anno nella sua amata scuola e lei aveva inaugurato il viaggio come tutti gli anni, ovvero piangendo dopo la litigata con sua sorella Petunia. Basta, si disse.
Basta soffrire per lei, per una che ti considera un mostro.
E per quale motivo poi? Perchè era una strega? La tristezza stava facendo posto alla rabbia e Lily sospirò, cercando di calmarsi. Aveva un nuovo anno a cui pensare, l'ultimo. Stovolta sorrise malinconica. L'ultimo anno in quel luogo dove si era sentita a casa. Dio, quanto le sarebbe mancata.
La porta dello scompartimento si aprì di botto, rivelando le figure di Marlene, Mary e Alice, le sue compagne di dormitorio nonchè migliori amiche dal primo anno.
Guardandole Lily sentì una familiare ondata di calore e che si, sarebbe andato tutto bene.
"Lily!! Finalmente!! Ti abbiamo cercato dappertutto!" disse Mary sedendosi accanto a lei.
"Guardate che sono sempre stata qui, non mi ero mica nascosta" rispose lei spostandosi per fare spazio alle amiche.
"Ah, bene a sapersi.. Qualcuno era già entrato nel panico non vedendoti" disse Alice.
Lily la guardò sorpresa.
"Ah si? E chi?"
Poi, vedendo le amiche trattenere una risata, si battè la mano sulla fronte.
"Ditemi che non è vero! Non siamo neanche arrivati a Hogwarts e Potter ha già cominciato il suo lavoro di stalker!"
"Cos'è uno stalker?" chiese interessata Alice.
Marlene sorrise e guardò Lily.
"Tesoro perchè non provi a dargli una possibilità?" disse dolcemente.
"Marlene, spero che tu stia scherzando"
"No affatto" disse risoluta scuotendo i riccioli neri.
Lily sospirò e non rispose. Quello era l'ultimo anno per un sacco di cose: per la scuola, per le amiche, per la spensieratezza dei diciassette anni.. per James Potter.
Il suo cuore fece un piccolo balzo a cui lei cercò di non dare peso. Con il chiacchericcio delle amiche di sottofondo si perse nei suoi pensieri. Potter era stato il suo incubo personale per ben sette anni. Era dal primo anno che la stuzzicava con i suoi scherzetti, per poi, dal quarto anno, cambiare registro e assillarla per farla uscire con lui. Sempre, dovunque fosse, qualsiasi cosa stesse facendo, vedeva apparire i capelli scompigliati di Potter, seguito dal resto del suo corpo, per il quale tutte le ragazze di Hogwarts emettevano sospiri. E la cosa estenuante di Potter era che non si arrendendeva, come tutti, ai continui rifiuti. No Signore, lui continuava, insisteva, finchè lei non perdeva le staffe.
"Ehi Lily! Lils!!" Mary cercò di richiamare l'attenzione della rossa.
"Cosa?" chiese Lily cercando di capire il filo del discorso.
"Dicevamo che Potter, prima, ci ha invitato a un festino nella camera dei Malandrini sabato prossimo" disse Alice.

I Malandrini.

Lily fece una smorfia. Non solo Potter era già arrogante e sbruffone per conto suo, ma a dargli un aiuto c'erano quelli che erano gli amici storici di Potter e che insieme formavano il famoso gruppo dei Malandrini. Oltre al già citato Potter, c'erano Sirius Black, migliore amico in assoluto di James, bello da far paura con un alto tasso di cuori spezzati al seguito; Remus Lupin, ragazzo dolce e gentile, con cui Lily era diventata molto amica. Non concepiva veramente come un ragazzo del genere potesse essere amico di due elementi come Potter e Black. Infine, c'era il timido e grassoccio Peter Minus, a chiudere il gruppo.
Lily assunse una faccia da Prefetto Perfetto, come soleva chiamarla Marlene e sbuffò assolutamente contrariata.
"Assolutamente no. E' contro le regole"
"Dai Lily non rompere!" disse Mary.
"Bene voi andateci pure, io resto in camera".
"Si.. ecco" disse Marlene titubante "James aveva previsto questa risposta. E ci ha detto di dirti che se avessi rifiutato sarebbe venuto personalmete lui nel nostro dormitorio e ti avrebbe portato alla festa di peso".
Lily scoppiò a ridere.
"Voglio proprio vedere! Quello sbruffone, arrogante.." cominciò a dire Lily, quando la porta dello scompartimento si aprì e James comparve con Remus al seguito.
Il suo sguardo si posò immediatamente su Lily, sorridendole.
"Ciao ragazze! Buongiorno gioia mia. Chi stavi insultando così piacevolmente?"
"Potter, prima cosa, non chiamarmi gioia mia. Seconda cosa.. indovina?" rispose Lily stizzita.
"Certo non me, dolce tesoro".
Remus alzò gli occhi al cielo, mentre quelli di Lily si ridussero a due fessure.
"Potter" disse in tono di avvertimento.
"Evans" rispose lui con dolcezza.
A Alice scappò un risolino, che coprì con un colpetto di tosse.
"Evans" cominciò James con uno scintillio negli occhi "So già che tra due settimane c'è la prima uscita a Hogsmade e mi chiedevo se.."
"Non esco con te, Potter" lo interruppe Lily.
"Non mi hai neanche fatto finire la frase!" protestò James.
"Ok, finisci"
"Esci con me?"
Lily sospirò e si limitò a guardarlo in maniera eloquente. Lui fece un sospiro teatrale e si scompigliò volutamente i capelli.
"Come vuoi Evans. Però sabato voglio vederti nel mio dormitorio. Spero che le tue amiche ti abbiano avvertito su cosa succederà se non vieni" disse.
"In effetti tremo tutta Potter" disse lei in tono sarcastico e lui sorrise.
"Sapevo di farti questo effetto Evans"
"Quanto sei idiota!"
"James andiamo su!" disse Remus con un sorriso di scuse.
"Va bene, va bene... Arrivederci sole mio... ragazze.." disse James.
Lily gli lanciò un'occhiataccia e lui sorrise, canticchiando una melodia. Lily riconobbe il motivo e arrossì violentemente, girandosi verso il finestrino.
"Cos'hai Lily?" chiese Marlene.
"Niente.. è solo che non ne posso più di litigare con Potter" disse velocemente, sempre rivolta al finestrino.
"Ma.." cominciò Alice, quando un'occhiata di Marlene le intimò di zittirsi. Si era accorta che Lily era pensierosa.
Intanto la rossa cercava di calmare i battiti del suo cuore, cercando di non pensare al ricordo che l'aveva tormentata tutta l'estate.

Era l'ultima sera del sesto anno, c'era stato il banchetto finale, gli esami erano andati molto bene e Grifondoro aveva vinto la Coppa delle Case. Lily era felice e serena, in più aveva appena ricevuto un regalo da parte suoi genitori grazie ai risultati scolastici ricevuti.
Era tardi, nella Sala Comune non c'era nessuno e Lily non aveva sonno. Prese le cuffie e il suo nuovo mangianastri e si sedette tranquillamente su una poltrona. La musica che c'era registrata sopra, una delle preferite del padre, era così calma e avvolgente, che Lily chiuse beatamente gli occhi. Un lieve tocco sul braccio la fece sobbalzare e con il cuore in gola, vide una figura nella penombra accanto a se.
"Potter" ringhiò ancora impaurita.
"Scusa Evans" ghignò lui "Ti ho chiamato, ma non mi rispondevi.. pensavo fossi morta".
"Che bel pensiero"
L'attenzione di James venne catturata dalla scatoletta e dalle cuffie che Lily aveva in mano.
"Cos'è?" chiese sedendosi accanto a lei.
Un pò contrariata lo spiegò a James, che sorrise come un bambino.
Lily nascose un sorriso nel vedere tutto quell'entusiasmo e cercò di rimanere seria.
"Uhm..." Potter aveva finito di trastullare quell'oggetto e aveva preso un'aria pensierosa.
"Che c'è?" chiese Lily.
Ma James non rispose. Prese la bacchetta da sotto la veste e la puntò verso il mangianstri.
"Potter, se me lo rompi, ti giuro che.." aveva cominciato a dire Lily, quando si interruppe. La musica che aveva sentito fino allora nelle cuffie, adesso la sentiva nella stanza, come se provenisse direttamente dalle pareti della scuola. Lily era sbalordita.
"Ma.. cosa..?"
James era di fronte a lei, che sorrideva dolcemente. Le tese una mano.
"Vuole ballare signorina?"
Lily guardò meravigliata la mano e poi lui. La Sala era nella penombra, una musica dolce stava suonando solo per lei e.. James, James era li davanti a lei, con i suoi caldi occhi color niocciola e con un sorriso dolce che gli icrespava le labbra.
Tremante e sorpresa da se stessa, Lily prese la sua mano e si alzò. James la strinse piano a se e chiuse gli occhi, come a volersi gustare quel momento, perchè tanto sapeva che non ce ne sarebbero stati altri.
"Potter.. io non ballare" disse Lily imbarazzata, mentre cercava di modellare il suo corpo a quello di James. Posò una mano sulla sua spalla e lui sospirò.
"Neanch'io" aveva risposto tranquillamente lui, cominciando a muoversi. "Lasciati andare per una volta, Evans.."
E Lily si lasciò andare. Stava provando emozioni che non doveva provare, non con Potter. Lui intanto la stava toccando. La spalla, la schiena, la vita.. tutti quei posti che lui aveva guardato per tanto tempo senza riuscirli a sfiorare. Si muovevano impacciati, ma Lily non ci faceva caso. Le fece fare una giravolta e, quando tornò verso di lui, Lily si rese conto che i loro nasi si sfioravano. I loro respiri si confondevano. Dio.. stava per baciare James Potter?
Per Merlino.. lei lo odiava.. lo odiava.. Questo auto convincimento nel suo cervello stava lentamente scomparendo, le loro labbra si stavano per toccare...
Lily si riscosse da quei pensieri, non sapendo se l'entrata in scena della McGranitt fosse stata appropriata o no. Aveva rotto il romanticismo, sbraitando che in tutta la scuola, sotteranei compresi, si sentiva una musica e che potevano ringraziare il cielo che fosse l'ultimo giorno e non poteva metterli in punizione.
A quel punto Lily se la squagliò, ignorando James e McGranit e cercando di non incrociare lo sguardo di Potter il giorno dopo alla stazione. Sperava che se ne fosse dimenticato.
Ma James Potter non scorda mai niente.

Maledetto.

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Capitolo 2
*** Fotografie ***


"Lily! Accidenti a te, sei una piaga grande quanto un Troll!"
Lily alzò lo sguardo dal libro che stava cercando di leggere e guardò in malo modo Mary.
"Grazie del paragone Mary. Me ne ricorderò il prossimo compito di Trasfigurazione"
Mary sbuffò e cercò con lo sguardo un pò di sostegno da parte di Alice e Marlene, che guardavano divertite la scena.
Erano le nove di sabato sera e le quattro grifondoro erano nel proprio dormitorio. Per tutta la prima settimana di scuola Alice e Mary avevano cercato in mille modi diversi di convincere Lily a partecipare al festino, piccolo e innocente, come lo aveva definito Sirius, in camera dei Malandrini.
L'unico risultato era stata la minaccia che Lily aveva lanciato alle due amiche, di non far più copiare i compiti da lei.
"Non capisco questa ostinazione, Lene" disse a Marlene il venerdì pomeriggio mentre camminavano per i corridoi "Che ci vadano pure se vogliono. Io un'intera serata con Potter non la reggo".
"Sicura Lils?" chiese con calma Marlene, nascondendo un sorriso.
"Certo che si!" rispose Lily con un'occhiata di fuoco.
Marlene si fermò, mentre gli studenti passavano accanto a loro, e si fece improvvisamente seria.
"Lily, riempi il vuoto di chi se ne è andato" disse.
Sembrava una frase apparentemente senza senso, ma Lily capì quello che intendeva Marlene. Era la sua migliore amica e sapeva quello che provava Lily, anche se lei non glielo diceva. Sia la litigata con sua sorella Petunia, sia quella con Severus, l'avevano lasciata spossata, con un incredibile vuoto dentro, che nessuno, nemmeno le sue amiche, erano riuscite a colmare.
Lily si morse forte il labbro inferiore e evitò lo sguardo di Marlene.
"Non penso che Potter c'entri qualcosa in questo" disse nervosamente.
Marlene la guardò intensamente ma lasciò cadere il discorso.
Così, erano arrivate alle nove di sabato sera, con una lunga ed estenuante tortura pisicologica per Lily.
"Dai Lily!! Vieni!" si lamentò Alice.
"E poi ricordati la minaccia di Potter" aggiunse Mary.
"Voglio proprio vedere come farà a entrare nel dormitorio femminile" disse con un sorriso beffardo Lily.
"E' di Potter che stiamo parlando Lils" disse in tono eloquente Mary.
Lily si girò speranzosa verso Marlene che si stava raccogliendo i capelli in una coda di cavallo.
"Tu che fai?" chiese speranzosa.
"Io vado.. Mi sento ispirata." disse.
"Uh.. vuoi fare strage di cuori Lene?" chiese maliziosa Mary.
"Lo sai che ci sei solo tu nel mio cuore" rispose Marlene con finta commozione.
Tutte e quattro sorrisero, dopodichè Marlene, Alice e Mary guardarono Lily.
Lei sbuffò e si alzò dal letto.
"Va bene, va bene, vengo! Ma se la festa va fuori dalle righe giuro che vado da Silente in persona!"
"Mi sa che ti conviene andare dalla McGranit, Lils. Silente si lamenterebbe solo del fatto che non lo abbiamo invitato" disse Alice mentre le altre ridacchiavano.
In quel momento si sentì un tonfo nella Sala Comune e un urlo che aveva la voce di Black.
"Che la festa cominci!!".
Lily sgranò gli occchi.
"Ma sono pazzi? Li sentirà tutta la scuola se lo fanno in Sala Comune" disse furibonda.
Marciò giù dalle scale mentre le altre la seguivano ansiose.
La Sala Comune era piena di persone del sesto e settimo anno, Black era nel mezzo a queste e pareva godersela un mondo.
"Oh magnifico.. siete arrivate ragazze!" disse appena le vide. Poi sbattè gli occhi "Evans, stai scherzando? Ho perso la scommessa con James!"
"La scommessa?" chiese lei con tono di voce che pareva pronto a esplodere.
"Si! James aveva detto che saresti venuta, mentre io ero convinto di no! Dovrò girare in mutande per tutto il dormitorio." Il tono però non era molto preoccupato.
Lily prese un profondo respiro e Remus e Peter, che erano arrivati in quel momento, saggiamente si allontanarono.
"Black!!! Ma siete completamente andati? Una festa nella Sala Comune? Vi sentirà tutta la scuola! Siamo qui da nemmeno una settimana e leveranno punti a Grifondoro per colpa vostra!"
Sirius la guardò seccato.
"Evans secondo te siamo così irresponsabili?"
"Si!"
"Beh, prima di parlare, piccola saccente, sappi che abbiamo fatto un incantesimo insonorizzante. Non ci sentirebbero neanche se si appostassero appiccicati alla Signora Grassa." disse in tono infastidito.
Lily lo guardò furiosa.
"Dov'è Potter?" chiese,
"In camera. Stava finendo di vestirsi." disse in tono conciliante Remus.
"Bene" sibilò Lily cominciando a marciare verso le scale, sotto lo sguardo divertito di Sirius e quello ansioso di Remus.
Salì le scale, ma gradino dopo gradino sentiva il coraggio venire a meno. E se avesse trovato Potter mezzo nudo? O in atteggiamenti intimi con una ragazza? Vai a sapere cosa faceva quel pervertito nel suo dormitorio.
Arrivata alla porta dei Grifondoro del settimo anno si bloccò, incerta. Era veramente sicura di voler entrare nella tana del leone?
La voce di Potter arrivò come una frustata per Lily.
"Beh, Evans, io direi di entrare, non trovi?" disse con un ghigno James, aprendo di botto la porta.
Prima ancora di vederlo, Lily sentì il suo profumo. Sbattè gli occhi un pò confusa. Quel profumo. Dove lo aveva già sentito?
Oddio.
Con un colpo al cuore si ricordò di una delle ultime lezioni di Pozioni dello scorso anno. Più precisamente, la lezione durante la quale avevano preparato un infuso d' Amortentia.
Non era possibile.
"Evans? Ma che ti sei incantata?"
Solo in quel momento Lily realizzò che era sulla soglia della camera dei Malandrini, davanti a un Potter senza maglietta. Quello, l'improvviso rossore e il ricordo del profumo, mandarono in tilt la povera Lily.
"Sei un'idiota Potter" disse senza un motivo particolare.
Lui rise.
"Sai Evans, è un giorno perso se non mi dici che sono un'idiota"
Lei fece una smorfia e spostò lo sguardo dal petto di James.
"Allora vuoi entrare così finisco di vestirmi o rimanere li come un venditore di enciclopedie magiche?" chiese candidamente James.
Lei lo guardò malissimo ed entrò. Si aspettava una camera in disordine e puzzolente, ma rimase molto sorpresa. "Perchè quell'aria sbalordita, Evans?"
Lily si girò e vide che Potter era fermo, con lo sguardo fisso su di lei.
"Mi aspettavo una camera.. diversa" disse.
"Intendi una camera dove ci sono passati un branco di centauri?" chiese divertito.
Lily abbozzò un sorriso.
"Più o meno".
Anche James sorrise e cominciò a cercare una maglietta nel suo baule. Lo sguardo di Lily vagò curioso per la stanza e si fermò sorpreso, su alcune foto magiche, attaccate al muro sopra un letto. Andò più vicino e, inconsapevolmente, sorrise. Erano foto dei Malandrini dal primo anno fino a qualche mese prima.
"Ti piacciono Evans?" chiese tranquillamente James andandole vicino completamente vestito.
Lily annuì assorta.
"Io non ho così tante foto con le mie amiche" disse.
"Beh, neanche io le avrei, ma siamo fortunati che Remus ha la fissa per le foto" disse lui sedendosi sul letto e guardandole a sua volta.
"Oddio Potter! Guarda che capelli avevi!" disse Lily a un certo punto indicando una foto del secondo anno. James sorrise e Lily lo guardò "Beh più o meno arruffati come ora".
"Fanno parte del mio fascino Evans" rispose lui arruffandoli.
Lily sbuffò e il suo sguardo si fermò su una foto: James e Sirius abbracciati che facevano le boccaccie.
"Sei molto amico di Black, vero?"
James seguì il suo sguardò e vide la foto che Lily stava osservando. Ricordava il quel momento: era il giorno dopo che avevano scoperto che Remus era un lupo mannaro. Sentì un moto d'affetto per i suoi amici.
"Sono attaccato a tutti Malandrini" disse.
"Si, si vede. Ma con Black c'è un rapporto aprticolare".
"In effetti siamo amanti Evans. Ma non dirlo a nessuno"
Lily represse una risata e lo guardò male.
James sospirò divertito.
"E' come un fratello per me, davvero. Se dovessi buttarmi dalla scopa sapendo che c'è lui sotto, lo farei a occhi chiusi. Mi fido totalmente di lui".
Lily rimase in silenzio a quella spiegazione, ma annuì.
Doveva essere bella la loro amicizia. Avere qualcuno su cui contare sempre, anche quando ti senti allo sbaraglio.
Lo guardò.
Si era totalmente dimenticata il motivo per cui era entrata in camera di Potter.
"Allora Evans" cominciò James sorridendo "Non è che, dopo aver scoperto che magnifica persona sono, usciresti con me?"
Lily prese a sbuffare come una locomotiva.
"Vai al diavolo Potter!" disse "E a proposito.. cosa avevate in mente te e i tuoi amici? Una festa in Sala Comune? Io non.."
Ma non potè continuare, perchè una voce ben più arrabbiata della sua la zittì.
"Scenda immediatamente da quel tavolo, signor Black! Una festa in Sala Comune! Cinquanta punti in meno a Grifondoro!"
Lily rimase pietrificata mentre James ascoltava divertito.
"Pare che la McGranit interrompa sempre nei momenti meno opportuni, vero Evans?" le disse strizzandole l'occhio maliziosamente.

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Capitolo 3
*** Nuove scoperte ***


Erano così passate due settimane dall'inizio della scuola e tutto stava procedendo secondo le regole: i Malandrini erano già finiti in punizione, Lily aveva continuato a rispondere "no" a qualsiasi richiesta fatta da Potter e gli insegnanti avevano preso il vizio di inaugurare ogni lezione con un discorso di puro terrore psicologico sui M.A.G.O.
"Ramoso!" disse Sirius.
"Mhh" mugugnò James, la cui faccia era immersa nel soffice cuscino.
"James stai bene?" chiese Remus alzando gli occhi dal libro che stava leggendo a Peter nel tentativo di aiutarlo.
James spostò lo sguardo verso gli amici e bisbigliò:
"La Evans mi ha rifiutato di nuovo".
Peter scosse la testa comprensivo, Sirius sbuffò e Remus lo guardò attentamente.
"James, perchè ci sei rimasto così male stavolta?" chiese e Sirius vide il suo migliore amico irrigidirsi.
"Non ci sono rimasto poi così male" disse James evitando lo sguardo di Remus e Sirius.
Si alzò dal letto e andò in bagno. Neanche a dirlo, venti secondi dopo, Sirius aprì la porta e la richiuse. Guardò James visibilmente accigliato.
"Felpato, adesso non si possono fare neanche i propri bisogni in santa pace?" chiese James.
"Ramoso, perchè sei arrabbiato?"
"Non sono arrabbiato".
"Perchè sei triste e arrabbiato?".
James si immalinconì d'un tratto a quelle parole e finalmente ricambiò lo sguardo di Sirius.
"La Evans esce con un altro" sussurrò.
Ci fu un attimo di silenzio. Per la prima volta in vita sua, Sirius non sapeva come far stare meglio il suo migliore amico. Stava male anche lui, dannazione! Se c'era una certezza nel mondo, era che se James Potter stava male, stava male anche Sirius Black.
E viceversa.
"Chi è lui?" chiese Sirius.
James fece un mezzo sorriso.
"Perchè, lo vuoi picchiare?" chiese.
"Se vuoi".
James sorrise, ma nei suoi occhi nocciola passò un lampo di delusione.
"Jack Harbor, Corvonero" disse in tono neutro.
"Bene!" disse Sirius battendo un pugno nella mano "Andiamo!"
"E dove vuoi andare Sir? A pestarlo?" ripetè James.
"Chi è che vuol pestare?" chiese una voce dall'altra parte della porta.
"Lunastorta mi meraviglio di te" disse Sirius in tono canzonatorio aprendo la porta "Non si ascoltano i discorsi degli altri. Me l'hai sempre detto".
"Non quando gli altri sono due idioti come voi!" disse Remus entrando seguito da Peter.
"Remus, sappi che così ci ferisci" ghignò cupamente James.
Maledizione, si disse, maledizione. E pensare che credeva anche di essersi avvicinato a Lily dopo quei due momenti passati insieme. Le parole della rossa gli rimbombavano ancora in testa.
"Potter... esco con un altro".
Lo sguardo di Lily era a terra quando disse queste parole, come se si sentisse in colpa. E James non era neanche riuscito a replicare con una battuta delle sue.
Sembravano due estranei incapaci di guardarsi. Non sapeva neanche perchè, ma Lily si era sentita morire quando James le era comparso davanti tutto sorridente e le aveva chiesto di uscire. Lei non gli aveva detto di no. Semplicemente gli aveva detto la verità, pur sapendo che lo avrebbe ferito. Non era normale il senso di colpa che sentiva. Di Potter, a lei, non importava niente. Nonostante le ultime conversazioni, era sempre convinta che fosse un bullo arrogante, pieno di se che non si faceva alcuno scrupolo con le ragazze. Lily era pienamente convinta dei suoi ragionamenti, quando fece l'errore di guardare Potter negli occhi. Perchè il James che aveva davanti, non era il Potter arrogante e pieno di se.
Era semplicemente un ragazzo al quale lei aveva appena spezzato il cuore.
Quando lo vide annuire, dire "Buon per te Evans" e poi girarsi e andarsene, fu molto tentata di rincorrerlo e dirgli che era tutto uno scherzo. Ma non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, ne nei confronti di Jack.
"Jack Harbor... si lo conosco, James" disse Remus in tono pensieroso.
"E come mai?" chiese Peter ancora scioccato dal fatto che il suo grande eore James Potter era stato definivamente respinto.
"Perchè è stato Prefetto di Corvonero"
"Benissimo" ringhiò Sirius "Uno schifoso, viscido Prefetto che... oh scusa Rem" disse poi guardando Remus. Lui gli scoccò un'occhiataccia per poi rivolgersi a James.
"Mi dispiace Ramos, mi dispiace davvero tanto" disse sinceramente.
Sirius e Peter annuirono seri, mentre James tentava di sorridere.
In fondo aveva loro. Aveva i Malandrini. Se il mondo sarebbe crollato, loro lo avrebbero acchiappato in tempo.
Chi se ne fregava alla fine se una ragazza lo aveva respinto?
Una ragazza James? chiese la vocina della sua coscenza. O la ragazza? James sbuffò: adesso, oltre alle voci dei suoi tre amici, ci si metteva anche una vocina interiore.
Non veniva quasi mai fuori, ma le volte che lo faceva, era estremamente fastidiosa, perchè gli diceva cose vere che lui non voleva sentire.
Era come un piccolo, saggio e petulante Lunastorta nascosto nel taschino della sua camicia. Alla visione di Remus in quel modo, James sgignazzò, mentre gli altri tre lo guardavano allibiti.
"Ragazzi ho deciso. Non starò male per una ragazza che non mi vuole" proclamò. Si scompigliò i capelli. "Da adesso James Potter è sulla piazza e ufficialmente a caccia".
Peter battè le mani, mentre Remus disse sarcastico:
"Non mi pare che fino ad ora sei stato un modello di castità Jamie".
Sirius lo fulminò con gli occhi. Passò un braccio sulle spalle di James e lo portò fuori dal bagno.
"Ramoso mi congratulo con te. La Evans è carina, ma puoi avere tutta Hogwarts. E sappi che qualcuna ti manca" disse ridacchiando "Sei rimasto un pò indietro ultimamente".
"Non ti preoccupare Felpato, vedrò di rimediare... e in fretta" disse James con una morsa allo stomaco.

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"Con chi esci, scusa???" chiese sbalordita Mary a Lily, mentre Alice la guardava dal letto. L'unica che non ebbe reazioni, fu Marlene.
"Jack Harbor, Corvonero". rispose Lily cercando di apparire neutrale.
"Ma quando l'hai conosciuto, Lily?" chiese Alice, sorpresa anche lei.
"Avevamo cominciato a parlare alla fine dell'anno scorso" spiegò Lily "E adesso visto che siamo entrambi Caposcuola..."
"Vi aggiornerete per le riunioni... e brava Lily!" disse ridacchiando Mary, mentre Lily arrossiva.
"Ma cosa dici?"
"Così lui ti ha chiesto di uscire... e tu hai subito accettato?" chiese Alice. "Se lo sapesse Potter..." .
Mary ridacchiò. "Si dopo sei anni che ti chiede di uscire e non ce l'ha mai fatta...".
"Smettetela" disse Lily con voce dura. La sua reazione sorprese tutte, soprattutto se stessa. Non capiva il guizzo violento che aveva avuto allo stomaco sentendo il nome di Potter.
Mary e Alice stettero in silenzio per qualche secondo, poi, ancora perplesse, annunciarono che andavano a cena.
Lene era stata tutto il tempo in silenzio e adesso era girata verso la finestra dando così le spalle a Lily. La rossa non capiva cosa stesse pensando, ma quel silenzio la faceva sentire a disagio.
"Len... cosa c'è?" chiese incerta "Sei arrabbiata?"
Marlene si girò e sospirò.
"Non sono arrabbiata Lils. Sono solo... sorpresa. Tanto sorpresa" disse sedendosi sul letto "E sono sorpresa perchè in teoria sono la tua migliore amica, e non sapevo neanche che ti sentissi con questo Harbor".
Lily avvampò, perchè aveva assolutamente ragione.
"Perchè?" chiese senza tanti preamboli "Perchè non me ne hai mai mai fatto accenno?".
"Perchè... perchè..." cominciò Lily senza sapere come avrebbe fatto a finire il discorso.
"Perchè pensi che parteggiassi per Potter?" chiese spazientita Marlene.
"No!" esclamò troppo in fretta Lily, sapendo che Lene la sapeva leggere troppo bene.
"Lily" sospirò lei "Io ti vedo bene con Potter, perchè penso che sia.. perfetto per te. Ma con questo non vorrei assolutamente che tu ti sentissi a disagio nel parlarmi di un altro ragazzo. Se tu sei felice, lo sono anch'io, qualsiasi sia il ragazzo in questione, capito? Io voglio il tuo bene, a prescindere da con chi stai."
Lily chinò il capo mortificata.
"Scusa" mormorò. Marlene sorrise.
"Aspetta, devo scriverlo da qualche parte. Lily Evans che si scusa".
Lily le fece una linguaccia e entrambe sorrisero.
"E' carino" disse Marlene "Harbor, intendo".
"Si" rispose Lily "Ed è anche intelligente e molto gentile".
"E aiuta ad aggiustare le bacchette alle vecchiette" disse Marlene con lo stesso tono serio di Lily.
Quest'ultima scoppiò a ridere e Marlene sorrise.
"Sembra che parli di Lupin" disse la mora.
"Beh, che male c'è? Remus è un ragazzo d'oro" rispose Lily.
"Oh non dirlo a me. Non sono io che gli vo dietro da tre anni"
Lily e Marlene sospirarono.
"Pensi che Mary si dichiarerà mai?" chiese Lily.
"Forse sotto Imperius" rispose convinta Marlene. Ridacchiarono.
"Lene..." disse arrossendo Lily "Perchè hai detto che Potter è perfetto per me?".
"Ah, si, ecco, mi è scappato Lils." disse "Non togliere punti a Grifondoro però...".
"Scema! Dai, perchè?".
"Perchè... Lily, te non ti vedi quando sei con lui, ma io si. Anche quando vi urlate contro, avete una specie di... attrazione innegabile". disse Marlene mordendosi il labbro, sperando che l'amica non cruciasse.
"Di innegabile c'è solo la voglia che ho di strozzarlo tutte le volte che lo vedo" disse nervosamente Lily.
"Come non detto" disse Marlene alzandosi dal letto "Andiamo a cena, che dici?".
"Ok, mora, andiamo" disse Lily prendendola a braccetto.
Mentre scendevano le scale, Lily la guardò e disse:
"Len, sei l'unica che non è finita nelle grinfie dei Malandrini... complimenti!"
Davanti a loro passarono Remus, che le salutò sorridendo, e Sirius, che si limitò a guardarle.
"Già" sospirò Marlene "Complimenti".

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Capitolo 4
*** Tutta colpa di Madama... ***


Settembre passò e arrivò ottobre con un'uscita a Hogsmade nel fine settimana. Il castello, immenso e imponente, era avvolto da un vento fresco che portava foglie gialle e marroni dalla Foresta Poribita alle porte principali e certe volte, perfino nei corridoi. Gli alberi erano color dell'oro e davanti a quello spettacolo, perfino la gente che non credeva alla magia, si sarebbe immediatamente ricreduta.
James aveva mantenuto fede alla promessa fatta ai Malandrini e si era buttato a capofitto sulla popolazione di Hogwarts, che era ben felice di riaccogliere il loro malandrino preferito.
Lily invece, continuava a vedersi con Jack, anche se non riusciva a capire perchè non fosse completamente felice. Si sentiva una stupida: Jack era dolce, carino e lei ci stava veramente bene.
Inoltre Potter non la tormentava più.
"Già, mi sono liberata di lui" pensò Lily, guardandosi un'ultima volta allo specchio quel pomeriggio, prima di uscire.
Era strano, ma si era sentita quasi offesa, quando Potter aveva cominciato a uscire con tutte quelle ragazze. Certo, erano voci, lei non lo aveva mai visto, ma di sicuro non erano fandonie.
Le sembrò di sentire la vocina di Marlene: "Beh, cosa ti aspettavi? Che rimanesse fedele al tuo ricordo, Lils?".
Lily sbuffò e uscì dal bagno. Ovviamente Potter poteva uscire con qualsiasi ochetta, poteva fare quello che voleva con chiunque, a lei tanto non importava niente. Anzi, a pensarci bene, che liberazione!
Mai più stress!
Mai più scherzi, commenti ironici , complimenti piccanti... mai più richieste d'uscita o di andare a baciarsi dietro la vecchia statua della Strega Orba..
Mai più i suoi sorrisi dolci, mai più i suoi occhi completamente puntati su di lei...
Dannato Potter.
Cercò di scuotersi da quei pensieri e guardò il dormitorio: Alice era già uscita per trovarsi con Frank Paciok, e anche Marlene e Mary stavano per andare.
"Con chi andate a Hogsmade?" chiese Lily prendendo la borsa.
"Oh, non te l'ho detto?" chiese Marlene fingendosi sconvolta "Mi sono messa finalmente con Mary. Oggi è la nostra prima uscita pubblica come coppia!"
Lily e Mary ridacchiarono, ma Lily osservò la sua migliore amica. Non capiva Marlene Mckinnon. era bella, bella veramente. Se Alice, Mary e Lily erano carine, Marlene era la tipica ragazza per cui tutti i ragazzi avrebbero ucciso.
Lily aveva visto perfino alcuni Serpeverde guardarla in un certo modo.

Ma Lene, con i suoi riccioli neri e gli occhi blu, aveva preferito dare possibilità solo a pochi ragazzi.
E la cosa strana, era che, anche se Lily era sempre stata insieme a lei, Potter non l'aveva mai sfiorata con lo sguardo, non l'aveva mai guardata in quel modo. La sua attenzione era sempre stata concentrata sui suoi capelli rossi e i suoi occhi verdi.
Oh Merlino, perchè Potter sbucava ad ogni suo ragionamento?
Basta!
"Sono tanto contenta per voi ragazze" disse Lily con aria commossa.
"Grazie" disse distrattamente Mary spruzzandosi un pò di profumo "Ti vedi con Jack?"
"Si".
"Buon per te" sospirò Marlene "A me toccherà fare la posta a Remus".
"Ma non è affatto vero!" strillò Mary cominciando ad arrossire.
"Ah no??" disse Marlene emergendo in tutto il suo metro e settanta "E chi è quella che la volta scorsa lo ha seguito dentro i Tre Manici di Scopa?".
"Avevo voglia di una Burrobirra" rispose sostenuta Mary.
Capendo che quella discussione sarebbe andata avanti un bel pò, Lily preferì filarsela silenziosamente.
Jack la stava aspettando al Portone Principale e non appena si videro si sorrisero.
Si, se eliminava il pensiero di Potter, poteva essere anche un bel pomeriggio. Dopo aver salutato Gazza, che fece una smorfia ben poco gentile, si incamminarono per Hogsmade, chiaccherando del più e del meno. Lily si stava cominciando a rilassare, quando notò che da un angolo della via principale, era sbucato Potter.
Strinse gli occhi infastidita, ma quello che vide dopo la bloccò. Potter non era con il suo solito seguito di amici. No, la ragione per cui in quel momento stava ridendo, era una ragazza bionda che lo tirava per la manica verso Madama Piediburro. Rideva anche lei, alla chiara espressione di finto terrore di James.
Un improvviso impulso di andare li a strozzare quell'ochetta travolse Lily, che subito si diede della stupida e cercò di fare il punto della situazione.
Potter usciva con altre, lei doveva esserne contenta e la faccenda, per Godric, si chiudeva li.
Eppure aveva ancora l'impulso di lanciare uno Stupeficium a quella ragazzetta.
"Ma quello non è Potter?" chiese Jack seguendo il suo sguardo.
"... si" rispose a mezza voce Lily, mentre i due entravano nel locale.
"Non è che vuole picchiarmi, vero?" chiese con una risata nervosa il giovane Corvonero.
"Cosa?" chiese Lily girandosi stupita verso di lui.
"Oh Lily, andiamo, perchè pensi che quelli che ti ronzavano intorno a un certo punto sparissero?" disse, ma Lily si limitò a lanciargli un'occhiata spaesata. "Potter li minacciava tutti" spiegò.
Invece di arrabbiarsi, Lily sentì uno strano calore nel petto, misto a un sentimento di malinconia.
Cosa le stava succedendo? Era davvero così superficiale? Bastava che Potter non le andasse più dietro come un cagnolino che lei si facesse prendere da dubbi e attacchi di malinconia? Andiamo, è Potter, Potter! Quello sbruffone che probabilmente tiene di più alla sua maledetta scopa che a tutto il resto! Come puoi sentirne anche solo lontanamente la mancanza? Si, ecco, brava Lily. Adesso smetti di fissare la porta del locale, fai un sorriso a Jack e vai via di li il più velocemente possibile.
"Voglio andare da Madama Piediburro"
Se Lily non avesse riconosciuto la sua voce, probabilmente avrebbe stentato a credere di aver detto quelle esatte parole.
"Che cosa? Ma se lo odi?" chiese sorpreso Jack.
Era vero. Lily odiava tutti i fronzoli e i pizzi di quel locale. L'unica volta che ci era entrata era stata con Alice e aveva fatto promettere all'amica di non portarcela mai più.
Ignorando Jack, prese a marciare verso il locale e aprì la porta. Era pieno, colmo di coppiette in atteggiamenti intimi e perse in smancierie. A Lily venne quasi il voltastomaco e per un attimo si maledisse. Non era il decisamente il suo posto, e ne era sicura, neanche quello di Potter.
"Ehm... Lily" disse Jack con voce incerta "L'unico tavolo libero è quello".
Lily si girò. Ovvio. Accanto alla coppia Potter- biondina svenevole.
Adesso si che voleva andare via, il più lontano possibile da quel posto, ma non poteva. Potter l'aveva vista e gli aveva già lanciato un sorrisino ironico.
Sentendosi punta nell'orgoglio, prese la mano di Jack e gli rivolse il sorriso più caloroso che potesse fargli.
"Va benissimo li, Jack" disse dolcemente.
"Sei sicura?" chiese lui titubante.
"Certo" strillò lei avvicinandosi al tavolo.
La biondina non si era accorta di nulla, impegnata in un continuo chiaccericcio con James.
"Evans" disse rigidamente mentre lei si sedeva.
"Potter" rispose lei con lo stesso tono.
Ci fu un momento di silenzio dove perfino la ragazza di Potter aveva smesso di parlare.
"Ciao Harbor" disse gentilmente James.
"Ciao Potter... bella... bella partita quella di sabato scorso" disse Jack impacciato.
"Grazie. Anche te sei stato un ottimo portiere contro i Serpeverde" disse James."Abbastanza"
Ricalò il silenzio. Lily guardò il menù, tanto per fare qualcosa. Accidenti a lei, accidenti a lei. Si maledì per la millesima volta in cinque minuti. Si odiava. Che diavolo le era venuto in mente? Non era mai stata così in imbarazzo, nemmeno quella volta quando, al quarto anno, Potter aveva attaccato uno striscione in Sala Grande con scritto "Evans, vuoi uscire con me?".
Si ricordò che Silente aveva gradito, mormorando parole sugli amori giovanili.
Possibile che si imbarazzasse sempre quando c'entrava lui? Sospirò.
Cercò di razionalizzare: d'altra parte, per quale motivo doveva essere una situzione imbarazzante? Forse, alla fine, era solo una sua impressione. Sorrise a Jack, che ricambiò incerto il sorriso. Arrivò la cameriera, prese le ordinazioni e ripiombò il silenzio.
No, non era una sua impressione.
Fortunatamente, l'ochetta di Potter ricominciò a parlare e James le sorrise dolcemente. A quel sorriso, Lily si sentì presa da una rabbia incredibile. Non era tanto sorpresa da questa emozione, ma dal fatto che non sapeva perchè la stava provando.
Spinta da questa emozione indefinita, prese una mano a Jack, e intrecciò le dita con quelle del ragazzo. Con una sorta di gioia perversa, Lily notò che Potter aveva registrato il gesto, percè fece una smorfia e subito dopo carezzò la guancia della bionda.
Stettero a fare dei gesti sempre più dolci ai rispettivi compagni per una buona mezz'ora, ma se l'ochetta bionda si beava di tutte quelle false attenzioni, Jack, a un certo punto si alzò.
"Jack?" chiese incerta Lily.
"Lily" la voce di Jack era bassa "Basta. Non sono stupido".
A queste parole, sia Lily che James arrossirono e lui poggiò una mano sulla spalla della bionda.
"Vieni. Non credo che siamo graditi" disse.
Lei guardò James che annuì e si alzò, ferita.
"Voi due vi meritate a vicenda" dichiarò con amarezza Jack, prima di uscire insieme alla bionda.

                                                                            ***************

"Oh, ma guarda chi c'è..." disse a un certo punto Marlene in tono ironico, mentre lei e Mary camminavano in direzione opposta a Peter, Remus e Sirius.
"Non è colpa mia!" bisbigliò Mary.
"Dopo facciamo i conti McDonald" disse minacciosa Marlene.
I ragazzi si avvicinarono alle due, che sorrisero.
"Ciao Marlene, ciao Mary" disse Remus, gentile come sempre. Peter sorrise timido, mentre Sirius fece un cenno con il capo. I suoi occhi incrociarono quelli di Marlene, che non abbssò lo sguardo, ma lo sostenne con aria di sfida.
Mentre Remus e Mary chiaccheravano tranquillamente, Marlene e Sirius stavano in silenzio. La cosa non era strana per Marlene, ma per Sirius si.
Il suo sguardo, però, si spostò da quello di Lene, per andarsi a posare in un luogo imprecisato dietro di lei. Sgranò gli occhi blu e cominciò a ridere. Tutti lo guardarono stupiti.
"Guardate... guardate la" riuscì a dire fra le risate, indicando un posto alle spalle di Lene.
Si giararono tutti. Anche Peter e Mary cominciarono a ridere, metre Remus e Marlene sorrisero tranquilli.
Davanti a Madama Piediburro, si trovavano Lily e James, uno di fronte all' altro, che si urlavano di tutto.
"Io? Io non so stabilire le priorità? E questo me lo dice uno che quasi dorme con la sua scopa!!" sentirono urlare Lily, rispondendo probabilmente a un'affermazione di James.
"Lo sai cosa sei Evans?" urlò anche lui. Erano restati a sedere in quel maledetto posto, che detestavano tutti e due, per un paio di minuti, fino a quando Lily si era alzata e James l'aveva seguita.
"No Potter! Non lo so. Cosa sono?"
"Gelosa! Tu sei gelosa!"
Lily boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, incapace di rispondere.
"Beh, è vero" commentò imperturbabile Marlene.
"Secondo voi, non dovremmo andare a calmarli?" chiese Peter.
"Assolutamente no! Mi voglio godere lo spettacolo!" disse Sirius divertito.
Intanto James aspettava la risposta di Lily con uno sguardo soddifatto.
"Io... io non sono assolutamente gelosa Potter" disse cercando di ritrovare la sua proverbiale sicurezza "Che idea ridicola!".
"Ah no? E allora perchè sei entrata li dentro?".
"E' tuo quel locale?".
"Non è il tuo genere Evans".
"Nemmeno il tuo Potter".
Si guardarono in silenzio per un attimo. Poi James si avvicinò lentamente e Lily rimase immobile dov'era.
Spostati Lily, ordinò a se stessa. Spostati. Mentre lui si avvicinava, mille domande si mescolarono dentro di lei. Perchè non si spostava? Perchè era entrata in quel locale? Perchè da quando lui non le rivolgeva più le sue stupide attenzioni, non era completamente felice? Aveva ragione Potter?
"Dimmi solo una cosa Evans" disse a voce bassa "Senti le stesse cose che provi con me, quando lui pronuncia il tuo nome?"
Lily sobbalzò come scottata. Non rispose e lui le si avvicinò di più.
"Nel profondo... lo sai che ti manco, vero?"
Lei continuò a non rispondergli. Ormai James era vicinissimo.
"Lui ti bacia come ti bacio io?"
Lily spalancò gli occhi e cercò di farsi tornare l'uso della parola.
"Che idiozie Potter, io e te non ci siamo mai..."
Ma Lily non completò la frase.
James posò le sue labbra su quelle della ragazza.
Sirius, Marlene, Remus, Mary e Peter, guardarono allibiti la scena.
"Cinque galeoni che gli tira uno schiaffo" disse Mary a Lene.
"Cinque che se ne va via sconvolta senza dire una parola" rispose lei.
"Volete scommettere anche voi?" chiese allegramente Mary ai ragazzi. Non risposero neanche, imbambolati di fronte a quella scena.
"Sono andati" informò Mary.
Lily intanto non capiva cosa stava succedendo: un attimo prima stava litigando con Potter, un attimo dopo si stava lasciando baciare.
Un attimo. Potter la stava baciando? E perchè lei non si scostava?
Che labbra, per Merlino, che labbra. Oh, perchè erano così morbide? Schiuse delicatamente le labbra, senza renderse conto. Quando sentì la lingua di Potter farsi strada nella sua bocca, coinvolgendola ancora di più nel bacio, l'unico pensiero lucido di Lily, fu che sarebbe morta. E presto, anche. Era inevitabile; le gambe non le reggevano più, il cuore minacciava di uscirle dal petto, il respiro era affannoso. Mai, mai altri baci le avevano fatto quell'effetto. Un altro pensiero che ebbe, mentre il bacio si approfondiva ancora di più e Potter mise le mani sulla sua vita portandola vicino al suo corpo, fu che, se un bacio le faceva quell'effeto, non poteva assolutamente farci l'amore.
Li si che sarebbe morta.
Fu proprio quel pensiero a farla staccare da James. Che diamine, bastava che lui la toccasse, per perdere così il controllo? No no, non era un comportamento da Lily Evans.
"Lily..." mormorò lui, sconvolto quasi quanto lei da quel bacio. Nel profondo James era sempre stato convinto che loro due erano fatti per stare insieme. Quel bacio non aveva fatto altro che confermarglielo.
Lily si staccò completamente da lui. Si passò una mano fra i capelli, non sapendo cosa dire, cosa fare. Quella mattina si era svegliata pensando di uscire con Jack Harbor e invece si era ritrovata a baciare James Potter.
Intanto gli amici attendevano una qualsiasi reazione. Intimamente i tre ragazzi erano convinti che Lily avrebbe schiantato James.
Ma Lily stupì tutti, tranne Marlene, andandosene con passo traballante, lasciando James solo e incredulo.
"Ah!" disse vittoriosa Marlene mentre Mary sbuffava "Pagare!!"

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Capitolo 5
*** Panico ***


"Lily... Lily, tesoro"
Marlene carezzava dolcemente la testa di Lily, che era sdraita sul letto con la faccia immersa nel cuscino.
"Tesoro devi alzarti. E' due ore che stai così".
Lily non si mosse. Appena tornata da Hogsmade, dopo un tragitto nel quale aveva ignorato le occhiate sorprese dei passanti nel vedere un turbinio di capelli rossi avanzare a velocità spropositata verso il castello, si era buttata sul letto con la convinzione di restare li fino a quando Potter e la sua gang non avessero preso il M.A.G.O e fatto ciao ciao a Hogwarts.
In fondo si trattava di otto mesi, cosa mai potevano essere?
Lily piano piano si girò e si sdraiò normalmente, guardando negli occhi Marlene; il domitorio era quasi buoio e Mary e Alice non dovevano essere ancora tornate dalla cena.
"Len" mormorò Lily "Devo dirti una cosa".
"Lo so Lils" rispose lei "So tutto".
Lily emise un gemito. "Cosa? Come fai a sapere che.. che.. io...". Non riusciva neanche a dirlo.
"Che hai baciato James Potter?" concluse con calma Marlene.
Lily annuì tristemente e Marlene trasformò la risata che stava per fare in un sorriso. "Ero da quelle parti anch'io, quindi ti ho visto".
Lily chiuse gli occhi. "Quindi anche Mary?".
"Si".
Lily aprì un occhio.
"Non c'era nessun altro vero?" chiese con una lieve nota di panico nella voce.
Marlene la guardò, un pò a disagio.
"Uhm... può darsi che ci fossero anche Sirius, Peter e Remus..."
Lily si lasciò scappare un lamento. Maledizione! Il suo unico momento di stupidità e debolezza era divenuto pubblico. Potter che la baciava. Lei che rispondeva al bacio. Che la prendeva per i fianchi e la faceva avvicinare ancora di più, come per prendersi quello che gli era stato negato per sette anni.
Merlino, cosa le era preso? Cosa? Era forse sotto Imperius? Poteva essere. Oppure c'era qualche strana malattia nell'aria di Hogsmade.
"Lily" disse con calma Marlene, vedendo la sua amica persa in ragionamenti del tutto oscuri e deprimenti "Non è successo nulla di grave".
"Nulla di grave? Lene, per caso eri ceca in quel momento? Io e Potter! IO che mi lasciavo baciare da POTTER!"
"Perchè?" chiese Marlene a bruciapelo interrompendo la sua crisi isterica.
Lily si bloccò. In tutti quei vaneggiamenti non se lo era chiesto. Perchè aveva risposto al bacio di Potter? ... James, la corresse una vocina. No, Potter! ringhiò Lily a questa voce.
"Io.. non lo so" disse con tono debole Lily.
"Lils, non c'è mica nulla di male nel dire che ti..." cominciò a dire Marlene.
"No! Len, non dire che mi piace perchè non è vero!!" la interruppe Lily infuriata.
"Ma Lily, lo hai baciato! Evidentemente tanta repulsione per Potter non la devi provare!" disse sarcasticamente Lene.
Lily si sentì prendere fuoco quando Marlene disse quelle parole.
"Magari... magari mi girava così, no? Magari avevo voglia di baciare qualcuno e Potter era li..."
"Lily non dire scemenze, per favore. Primo, tu non sei quel tipo di ragazza. Secondo, se volevi sbaciucchiare qualcuno avevi quel Corvonero. Terzo..."
"Ho capito, ho capito." protestò Lily alzando le braccia, in segno di resa.
Si guardarono in silenzio, poi Marlene si alzò dal letto, mentre Lily restò sdraiata sul letto.
"Dovevi vedere le espressioni dei Malandrini" disse Marlene "Impagabili".
Nonostante tutto, Lily ridacchiò.
"Black pensava che fossi sotto Imperius" affermò Marlene ripensando ai vaneggiamenti di Sirius sulla strada del ritorno.
"Lo pensavo anch'io" mormorò Lily.
Rimasero in silenzio un altro pò.
"Vuoi andare a cena?" chiese Marlene.
"No".
"Vuoi rimanere qui a vita per caso?"
"Possibile. O almeno fino a quando quelli non prenderanno il MAGO e non li vedrò mai più".
"Scordatelo Evans. La fuori ci servi anche te" disse Marlene in tono spiccio e Lily sorrise tristemente "Senza contare che Potter si farebbe bocciare in tutti gli esami".
Lily sbuffò divertita e ripensò per la miliardesima volta al bacio. Cercò di razionalizzare il tremore alle gambe, il battito assurdo del cuore, la sensazione di morire per l'emozione...
Insomma, basta!
Sentì le voci di Mary e Alice avvicinarsi e guardò Lene.
"Io vado a cena. Te racconta quello che vuoi. Solo una cosa, stai tranquilla" disse con calma Marlene.
Lily annuì e lei si girò per andarsene. Poi si fermò e la guardò, con un sorriso malizioso sul volto.
"Ma dimmi una cosa... come bacia?"
Ignorando il fatto che la sua amica stesse diventando di una curiosa tonalità di rosso, Marlene aspettò curiosa la risposta.
"Mah, insomma... niente di che..." disse Lily con una smorfia.
"Ah, ho capito" disse Marlene con un sorriso soddisfatto "Bacia da Dio".

                                                                                   ****************

Marlene si lasciò cadere sul divanetto della Sala Comune davanti al fuoco. Era stanca. Dopo cena, visto che era convinta che Lily volesse stare da sola, aveva ripassato Pozioni, unica materia che aveva sotto.
Maledette pozioni, maledetto Lumacorno, maledette fialette, maledetti sotterranei...
Era così occupata a maledire ogni cosa riguardante la sua materia odiata, che quasi non si accorse della persona che gli si era buttata accanto, con la grazia di un Troll.
Trasalì quando vide che la persona, non era altri che Sirius Black.
Dopo che si fu ripresa, tenne ostinatamente lo sguardo sul libro di Pozioni.
"McCkinnon" fece a un certo punto Sirius "Perchè mi ignori?".
Lei si girò e quasi gli scoppiò a ridere in faccia.
"Perchè, un Black non può essere ignorato?" chiese pungente.
"Quello che si chiama Sirius, solitamente no".
Lene ghignò.
"Scusa se non sono come le tue ochette, Black".
"Non ancora McCkinnon".
"Sogna Black" rispose lei, leggermente infastidita. Cosa diamine voleva Black?.
Stettero un pò in silenzio.
"Carina la scena di oggi" disse Sirius tranquillo.
"Già" rispose Maelene un pò a disagio.
"Hai parlato con la Evans?" chiese Sirius, girandosi per guardarla meglio. Perchè, perchè devo arrossire proprio ora? pensò Marlene. Era lei di solito che faceva arrossire i ragazzi, era lei che li faceva sentire a disagio. Era lei a tenere in pugno la situazione.
"Si, ci ho parlato".
"Come... come sta?" chiese lui leggermente titubante e Marlene lo guardò sorpresa. A lui non era importato nulla di Lily.
Sirius, accorgendosi del suo sguardo, si affrettò a spiegare.
"E' James che lo vuole sapere. E' in una specie di coma. E' contento di averla baciata, ma contemporaneamente ha paura di aver peggiorato le cose."
"E tu vuoi sapere in che condizioni è Lily in modo da riferire tutto al tua amichetto, giusto?" chiese irritata "Così potrà capire che mosse fare e ..."
"No".
"No?".
"No. James mi ha pregato di chiederti solo come sta Lily. Al resto ci penserà lui". rispose tranquillo Sirius.
"Oh". Marlene questo non se lo aspettava. Nel profondo era convinta che i Malandrini fossero dei bravi ragazzi, cosa che però non impediva loro di essere pieni di se come tacchini.
Beh, a parte Remus.
"E' proprio pazzo" ghignò Sirius.
"Perchè?".
"Solo James può andare dietro alla stessa ragazza per sette anni".
Marlene ridacchiò, ma dolcemente.
"E' innamorato" disse in tono pratico "Non tutti hanno questa fortuna".
"Questa sfortuna, vorrai dire" ribattè Sirius.
"Sfortuna?" ripetè Lene guardandolo.
"Andiamo McCkinnon... l'amore non è altro che stare male, dipendere, annientarsi, preoccuparsi..." cominciò Sirius, numerando sulla punta delle dita le motivazioni.
"Non è solo questo Black" ribattè Marlene.
"Ah no? Guarda come stanno Lily e James adesso. Guarda le persone in generale." disse Sirius "E poi guarda me... e te.
"Io?"
"Oh andiamo. E' dal primo anno che ti osservo McCkinnon, e ancora non hai avuto una relazione che sia andata oltre le due settimane." sbottò Sirius.
Marlene arrossì e non disse nulla. Non credeva che la sua vita sentimentale fosse stata tenuta sotto controllo da Sirius Black.
"Io e te siamo uguali" disse Sirius soddisfatto.
"Non penso proprio Black. A differenza tua, non tratto le persone con cui esco come stracci per lavare il pavimento" rispose acida.
"Errore. Non so che storie vengono raccontate in giro sul terribile Sirius Black, ma non dico falsità alle ragazze per illuderle a stare con me. Io sono sempre chiaro e in quel momento, a loro, sta bene così" disse Sirius in tono calmo. "Sono un bastardo, ma fino a un certo punto"
Marlene non seppe come ribattere.
"Quella che non capisco sei tu, Marlene." disse Sirius abbassando la voce e avvicinandosi "Sei bella, desiderabile, ma non sei mai stata veramente con nessuno... mai una relazione seria" lo sguardo di Sirius era penetrante "Perchè?"
"Non sono affari tuoi Black!" disse scostandosi dal ragazzo e alzandosi. Sirius si era fatto troppo vicino per i suoi gusti.
"Sei un osso duro McCkinnon" constatò Black con un ghigno.
"Vedo che l'hai capito" rispose Marlene in tono asciutto.
Negli occhi di Sirius passò un lampo. Perchè era così strano?
"E' una sfida Marlene? Guarda che se mi impegno in una cosa, difficilmente perdo" disse Sirius.
"Certo Black"
"Che il gioco cominci, allora"
"Divertiti a giocare da solo" replicò gelida Marlene avviandosi per le scale, con uno strano batticuore.
Da quanto non provava queste sensazioni.
Ma non doveva certo provarle con Sirius Black.. maledizione!

                                                                  *************************

Lily Evans quella mattina si era svegliata avendo attuato un piano di massima importanza e, soprattutto, top-secret: evitare James Potter.
Ora, la cosa sarebbe stata difficile, se non impossibile, nei giorni normali, visto che frequentavano tutte le lezioni insieme, ma non quel giorno visto che... tada! Era domenica.
E il piano di Lily Evans, era molto, molto semplice. Restare tutto il giorno in biblioteca, unico luogo in cui Potter non andava mai, nemmeno per sbaglio. Sapeva di comportarsi come una stupida, ma non lo voleva incontrare. Riflettendoci, non era il fatto di essere stata baciata da Potter a sconvolgerla, no. Era il fatto che aveva ricambiato il bacio con altrettanta irruenza. Come se anche lei, avesse aspettato quel momento per tanto, tanto tempo. E la cosa che le aveva fatto ancora più paura, era quello che aveva provato in quel momento: abbandono, eccitazione, emozione... ma soprattutto il fatto che si sentiva bene.
Quel benessere che provi quando sei a casa, nel luogo più adatto a te.
Un bacio e stare tra le baraccia di Potter le avevano fatto provare queste sensazioni, quindi era lontano da quelle labbra e da quelle braccia che doveva stare. Esatto.
Prese i libri e si chinò per salutare Marlene, che era ancora a letto, ma sveglia come un grillo.
"Ehi" sussurrò Lily per non svegliare Mary e Alice.
"Ehi. Dove vai così presto?".
"Sono le undici, Marlene".
"Ma è domenica".
"Voglio studiare".
"Diventerai una secchiona gobba e te e Lupin farete riunioni a cui parteciperanno solo secchioni e gobbi". disse Marlene stiracchiandosi come un gatto.
"Beh, questo ti esclude allora". rispose Lily con sorriso beffardo.
Marlene cercò di tirarle i capelli, ma Lily si spostò velocemente. Ci rinunciò e sbadigliò.
"Hai fatto tardi ieri sera?" chiese Lily sedendosi sul bordo del letto "Non ti ho sentito salire".
"Non volevo disturbarti" tagliò corto Marlene "E ho fatto un pò di Pozioni".
Lily annuì. "Hai... hai visto Potter per caso?".
"No" ripose Marlene nascondendo un sorriso.
"Uhm... eppure mi stai nascondendo qualcosa".
"Ma no, Lils".
"Len...".
"Uffa! Ho chiaccherato con Black, ieri sera, contenta?".
"Black?" disse Lily emettendo un urlo strozzato.
"Shhh!" disse furiosa Marlene "Svegli le altre!".
"Scusa" bisbigliò Lily "Ma... Black? Tu lo odi!".
"Non ho cambiato idea, tranquilla. Anzi, ne sono sempre più convinta".
"Ti avrà tartassato di domande su me e Potter... O Lene, mi dispiace...". cominciò Lily
"Ehm... in verità no".
"Come no?" chiese Lily quasi offesa.
Marlene rise piano. Quanto tempo doveva passare ancora, prima che Lily si decidesse a congiungersi spiritualmente e carnalmente con Potter e avere una squadretta di Quidditch?
"Mi ha solo chiesto come stavi e mi ha informato che Potter è in coma per il gesto compiuto".
"E allora di cosa avete parlato?" chiese Lily curiosa, ma non invadente.
"Lils, ero li con BLACK. Secondo te di cosa abbiamo parlato?. chiese Marlene esasperata.
"Di idiozie? Di sesso?" tentò Lily.
"Un intreccio".
Lily annuì con lo sguardo perso nel vuoto. Poi si riscosse.
"Perfetto. Adesso vado." disse alzandosi.
"Il tuo piano per caso è quello di evitare Potter?" chiese Marlene.
"Si. Geniale, non trovi?"
"Lily... comiciò Marlene.
"No" la interrupe piano Lily. "No, Len. So cosa vuoi dirmi. So cosa vuole dirmi Potter. So che devo fare chiarezza dentro di me. Ma ora... non posso. Cerca di capire... fino a ieri ero convinta che lo scopo della mia vita fosse odiare James Potter. Ne ero assoluatmente certa. E adesso..."
"Adesso?" chiese Marlene.
Seguì un momento di silenzio, interrotto solo dal respiro pesante di Alice e Mary.
"Adesso devo andare in biblioteca. Fortuna che Remus è uno che si fa i fatti suoi." disse Lily pensando alla possibile presenza del ragazzo in biblioteca.
Marlene capì di non insistere. Il momento sarebbe arrivato e Lily avrebbe capito.
"Vai. A dopo".
"Non dormire troppo, McCkinnon".
"E tu vedi di non studiare troppo, Evans" Lily le fece la linguaccia e scese le scale. Guardò con cautela la Sala Comune.
No, non c'era nessuno.

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Capitolo 6
*** Fasi e salvataggi ***


Lily passò un lungo e tranquillo pomeriggio in biblioteca. Notò che Remus non si era fatto vedere, trovando la cosa alquanto strana. Perfino i compiti erano una cosa buona, pensò Lily. Doveva concentrarsi su di essi e non aveva tempo per pensare a Potter. Oddio, sicuramente avrebbe fatto una battutina su quello che era successo... oppure i Malandrini avrebbero cominciato a sghignazzare al suo passaggio... oppure, peggio ancora, al suo ritorno in Sala Comune ci sarebbero stati dei cartelloni appesi. Lily sentì la tachicardia parecchio vicina, ma decise che era meglio andare a controllare di persona e affrontare tutte le possibili situazioni, che stare in biblioteca a torturarsi con inutili pensieri.
Eppure, non dovette preoccuparsi. La Sala Comune era vuota e a cena, Potter le aveva sorriso, senza neanche un accenno a quello che era successo, senza nessuna battutina maliziosa.
Anche i Malandrini non le parlarono.
"Perchè fai quella faccia?" chiese Alice, mentre erano in Sala Comune dopo cena.
"Quale faccia?" chiese Lily.
"La faccia di 'Lily- sono molto confusa- Evans ?" rispose Mary, finendo il suo tema di Trasfiguarzione.
"Non sono confusa!" disse Lily scontrosa.
"E sei anche irritata" continuò Alice ignorando il suo sguardo assassino.
"Alice e Mary hanno ragione, Lils" disse tranquilla Marlene.
"Len" Non ti ci mettere anche tu!.
"E' vero" rispose lei stringendosi nelle spalle.
Lily sbuffò, ma non disse nulla. D'altra parte le amiche avevano ragione. Era vero che lei voleva evitare Potter, ma non voleva che Potter la ignorasse. Le guancie le si colorarono quando lo pensò, ma non poteva essere disonesta con se stessa. Voleva che le cose tornassero come prima che lei uscisse Jack Harbor. Voleva Potter al suo tavolo che le chiedeva di uscire, voleva Black che lo trascinava via senza tante cerimonie, voleva parlare con Remus del nuovo tema di Pozioni, voleva Peter che ridacchiava guardando questa scena.
Rivoleva i Malandrini... Capiva che si stava comportando da bambina viziata e immatura. Che cosa stava facendo? Cosa stai facendo, Lily? si chiese mentre lanciava l'ennesima occhiata ai Malandrini, insolitamente tranquilli, tutti presi a contemplare quella che sembrava una vecchia mappa.
Mah, sarà stata un'altra delle loro stramberie.
Si accorse di un gruppetto di ragazze del quinto anno, poco distanti da loro, tutte sognanti a rimirarli. Perchè tutte cadevano vittime dei ragazzi capeggiati da Potter e Black?
Prendiamo Potter, si disse Lily. Cosa aveva di tanto speciale? Ok, degli occhi belli, nocciola e profondi. Cos'altro? I famigerati capelli? beh si, forse erano belli, così folti e neri, ma un sacco di ragazzi avevano capelli neri e in disordine. Cosa poi? Il fisico? Ok, gli allenamenti di Quidditch gli avevano fatto bene.
E con questo? Begli occhi e addominali notevoli.
"Finito di spogliarlo con gli occhi?" chiese Mary.
Lily trasalì.
"Cosa?"
"Tesoro, è mezz'ora che guardi Potter come se volessi violentarlo" spiegò senza imbarazzo Mary.
"No. No no no no no. No" disse Lily battendo una mano sul tavolo.
"E' la fase di negazione, ve l'avevo detto" disse Alice a Mary e Marlene, che annuirono.
"Di cosa diavolo state parlando?" chiese Lily con gli occhi ridotti a una fessura.
"Lils... ecco. Tu sei in una fase di lutto" cominciò a spiegare Alice.
"Lutto?"
"Si. Il tuo odio verso Potter è deceduto. Morto, finito.".
"No, non è vero" disse Lily paziente.
"Quindi" continuò Alice come se lei non avesse parlato "Adesso ci sono le tre fasi del lutto".
"Ah si? E quali sarebbero?" chiese sarcastica Lily.
"Rifiuto, negazione, accettazione" disse Alice soddisfatta.
"Alice, te sei tutta matta. Paciock ti ha dato alla testa" disse Lily scuotendo i capelli rossi.
"No!" disse Alice ostinata "Tu hai avuto la fase di rifiuto, non volendo vedere Potter. Adesso c'è quella di negazione, che durerà un bel pò". disse sconfortata e le altre due annuirono depresse.
"Fammi capire... alla fine c'è l'accettazione. Vuol dire che... che... cosa vuol dire?" chiese Lily minacciosa.
"Che finalmente ammetterai i tuoi sentimenti per lui e sfornerete tanti piccoli Potter!" annunciò gioiosa Alice.
"Magari ci voleva un pò più di tatto Alice" mormorò Marlene.
Lily la fulminò con gli occhi.

                                                             *********************

"La Evans ha smesso di fissarti, Ramoso" disse Peter.
Sirius ghignò.
"Per me è li che si aspetta una battuta oscena o una dichiarazione d'amore eterno".
James sorrise tranquillo, guardando la mappa. Mocciosus era in un corridoio del terzo piano... potevano fargli uno scherzo... era da un bel pò che lo lasciavano in pace, ma... no. Il suo piano, concordato con Remus, sull'essere più maturo quell'anno per piacere a Lily, non includeva scherzi a Mocciosus.
"Oh, la Evans sta minacciando Alice" disse allegramente Sirius.
"Fatto il misfatto" disse Remus, puntando la bacchetta sulla vecchia pergamena. Poi, insieme agli altri, alzò lo sguardo e vide Lily con la bacchetta puntata verso Alice e l'espressione minacciosa.
"Ancora non ho capito bene perchè non affondi con la Evans, Ramoso. Dopo quel bacio..." disse Sirius.
James sorrise.
"Vedi Felpato, io voglio Lily. E conoscendola, se io mi avvicino scappa. Se sto fermo, forse, lei verrà da me." disse
"Se ora le parlo, del bacio, di qualsiasi cosa, la allontanerò da me in modo irrimediabile. Aspetterò". spiegò.

Sirius e Peter lo guardarono increduli.
"Saggio Ramoso" disse Peter, mettendosi in bocca una Cioccorana.
"Saggio Lunastorta vorrai dire, Codaliscia" disse Sirius, con la sua solita risata a latrato, capendo chi c'era dietro quel discorso tanto assennato.
James rise colpevole, mentre Remus sorrideva: finalmente aveva fatto ragionare quella testa calda di James.
Adesso Lily stava minacciando Marlene. l'unica calma era Mary.
"Oh, ma guarda" disse James "La McDonald ti sta facendo gli occhi dolci, Lunastorta".
Sirius e Petr ridacchiarono.
"Ma non è vero!" si difese Remus "Cosa stai blaterando?"-
Tre paia di occhi si puntarono su di lui.
"Remus, sei cieco o cosa?" esplose Sirius.
Il povero Remus cominciò a guardare tutto interessato il fuoco, sperando che i Malandrini lo lasciassero in pace.
Speranza vana.
"Io non ci posso credere Remus" disse James "E' dal quinto anno che Mary ti va dietro".
"Dal quarto" corresse Peter.
"Giusto, dal quarto." disse James "Poverina, come la capisco".
Peter ridacchiò.
"Ragazzi, non è vero" mormorò Remus.
"Per Merlino, quando si tratta dei tuoi affari sei così ottuso Remus!" disse Sirius irritato.
"Beh, se anche fosse" affermò Remus alterandosi "Sapete bene che io non posso stare con nessuna".
"Remus, se ti riferisci ancora al tuo piccolo problema peloso, giuro che ti schianto!" disse James.
"James non è un piccolo problema! Io sono solo un..." cominciò, ma James lo interruppe.
"Un ragazzo maturo, studioso e divertente che ci a fatto capire molte, molte cose".
Piombò il silenzio nel loro angolino, mentre Remus cercava di non incrociare il suo sguardo commosso con quello degli amici.
"E comunque" aggiunse Sirius intono serio e tutti si girarono verso di lui "Io fossi in te... me la farei!"
James e Peter risero, mentre Remus cercava disperatamente di non sghignazzare e nel contempo, uccidere Sirius.
Remus li guardò di soppiatto, ricordando se stesso a undici anni, che si chiedeva chi mai l'avrebbe voluto come amico, una volta scoperto cosa era.
I Malandrini, si disse. I Malandrini.

                                                                    *********************

"Guarda guarda".
Marlene smise di scrivere, immobilizzandosi al suono di quella voce.
Era nell'aula di Pozioni per fare il tema assegnatole da Lumacorno quella settimana. Sperava infatti in una comparsa del professore, per un aiuto, ma fin'ora non era stata accontentata.
Le sue amiche non trovavavno normale la fissa che aveva per Pozioni, visto che in tutte le altre materie aveva voti che variavano dall' Oltre Ogni Previsione all'Eccezionale. Ma Marlene aveva deciso da tempo di diventare un Auror e essere brava in Pozioni, era indespensabile.
Quindi, quando sentì una voce che la distubò durante quel delicato processo, s'irritò parecchio.
Si girò e lo stomaco le si contrasse dalla paura.
Davanti a lei, c'era Avery, al Settimo anno come lei, ma smistato a Serpeverde.
Marlene lo odiava, non sopportava essere guardata in quel modo lascivo, soprattutto se a farlo era un verme come lui.
"Marlene McKinnon" mormorò lui entrando nella stanza.
Lei chiuse il libro, senza degnarsi di rispondergli e si alzò, con l'intento di andarsene.
Odiava Avery: odiava il modo in cui la guardava, odiava il modo in cui la fissava, odiava sentirsi il suo sguardo addosso ogni volta che entrava in Sala Grande.
E lui lo sapeva.
"No no. Come siamo nervosette. Vuoi andare subito via?" chiese mellifluo, avvicinandosi a Marlene.
"Fammi passare Avery" disse lei guardandolo furiosa.
Erano nei sotterranei, anche se urlava, dubitava che qualcuno potesse sentirla. Se solo avesse avuto la bacchetta a portata di mano, invece che nella borsa!
"Non credo proprio. Non adesso che sei senza le tue amichette mezzosangue e quel seguito di sbruffoni". sibilò lui.
Marlene aveva apertamente paura, adesso che lui era così vicino. Avesse avuto la bacchetta, si sarebbe sbarazzata di lui, o almeno avrebbe sato battaglia. Invece era disarmata, sola, con un argazzo forte le cui intenzioni si leggevano chiaramente sulla sua brutta faccia.
Lui cercò di baciarla, ma Marlene si scansò. Avery le prese con forza il viso, provandola a baciare nuovamente, nonostante lei si dimenasse. Non ce la faceva, lui era troppo forte... Le si riempirono gli occhi di lacrime di rabbia e dentro di se, sperò che fosse una cosa veloce.
Ma proprio in quel momento, il peso del corpo di Avery che gravava sul suo, sparì. aprì gli occhi e, sbalordita, vide Sirius di fronte a Avery. Aveva la bacchetta puntata contro di lui, ed era evidente lo sforzo che stava facendo per non lanciare una maledizione al Serpeverde. Dalla sua bacchetta uscivano scintille rosse, che Avery teneva d'occhio in modo preoccupato.
"Vattene subito di qui" sibilò Sirius con voce bassa.
Perfino Marlene in quel momento ebbe timore di lui.
Avery gli scoccòun'occhiata di puro odio, ma arretrò fino a quando non uscì definitivamente dalla stanza.
Sirius fece un profondo sospiro per calmarsi e poi guardò Marlene, rimettendo la bacchetta nella tasca della divisa. Lei era rimasta immbile, nella stessa posizione in cui era stata lasciata dall'arrivo di Sirius.
Si stettero a guardare per qualche secondo in silenzio, tutti e due incapaci di articolare una benchè minima frase.
Marlene stava cercando di convincersi che alla fine non era successo niente di grave; doveva ringraziare Sirius e andarsene da li.
Staccò le mani dal manco, al quale si era inconsapevolmente artigliata.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma lo chock e la paura le piombarono addosso così forte, che, senza neanche rendersene conto, si buttò fra le braccia di Sirius piangendo disperatamente, mentre lui le accarezzava dolcemente i capelli.

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Capitolo 7
*** Patronus ***


La settimana che ci fu dopo tutta quelle serie di eventi, fu la più difficile per Lily. Era rimasta sbigottita, sbalordita, furiosa dal racconto impacciato e dagli occhi gonfi di lacrime di Lene, mentre gli raccontava la vicenda successa nei sotterranei.
"Lui... lui cosa?" sibilò, quando Marlene arrivò alla parte centrale del racconto.
"Lily" disse Marlene.
"No, fammi capire bene... se non fosse arrivato Black, lui... lui..." disse Lily incapace di proseguire.
Marlene guardò la sua migliore amica. Gli occhi verdi di Lily erano stretti come una fessura, il respiro era affannoso e le mani stavano stropicciando freneticamente il lenzuolo del letto su cui era seduta.
"Lily, stai calma" disse Marlene.
"Non posso! Come posso stare calma, quando tu stavi per essere..." Lily ancora non credeva a quello che Marlene le stava raccontando.
Erano a Hogwarts! Li niente di brutto poteva accaddere, ne era sempre stata convinta. Ma adesso... adesso era il momento di svegliarsi, Lily, di smettere di credere alle favole, perchè i cattivi si infilano anche nelle storie più belle.
"Devi dirlo a Silente" disse la rossa cercando di rimanere calma.
Marlene stette in silenzio.
"No" decretò alla fine.
"Come no? Silente e la McGranitt impazzirebbero nel saperlo... lo caccierebbero dalla scuola!"
"Lily, hai presente la famiglia di Avery?" chiese Marlene con una sorta di rassegnazione nella voce.
Lily fece per ribattere, ma si rese conto che Marlene aveva ragione. Avery apparteneva a una delle famiglie purosangue più in vista, come i Black e i Malfoy, e sicuramente avrebbero trovato il modo di far restare quella feccia umana a scuola. Anzi, avrebbero preso di mira Marlene, magari convincendo tutti che era stata lei a provocarlo. Silente e la McGranitt non potevano fare assolutamente niente.
Marlene capì che Lily aveva inteso il motivo per cui non avrebbe fiatato con nessuno. Inoltre voleva lasciarsi questa vicenda alle spalle, e pareggiare i conti con Avery una volta fuori dalla scuola.
E li avrebbe pareggiati.
"Un'altra cosa" disse Marlene "Non voglio che Alice e Mary lo sappiano".
"Che cosa? E perchè mai?" chiese Lily sorpresa.
"Non voglio... non voglio far rivivere a Mary quella vicenda" mormorò Lene.
Lily ebbe un fremito nel ripensare a due anni prima, quando proprio Avery e Mulciber avevano fatto quello scherzo, come lo avevano definito loro, a Mary.
Mary, che restò nel dormitorio per una settimana, senza parlare con nessuna di loro.
"Ma..." provò a dire Lily.
"Ma niente. Mary ne è rimasta traumatizzata, non voglio riaprire vecchie ferite, Lils" disse decisa Marlene "Gli unici a saperlo saremo io, te e Black, daccordo?"
Lily annuì tristemente, ripensando anche alla conversazione avuta con Severus dopo quell'episodio. Sentì una morsa allo stomaco. Stava cambiando tutto.
A tutta questa rabbia e stress, si aggiunse anche un piccolo, insignificante, dettaglio.
Stava impazzendo. Se lo disse per tutta la settimana, mentre era a lezione, in Sala Comune o in Sala Grande.
Stava impazzendo, perchè non riusciva a smettere di fissare James Potter. Lo fissava a pranzo, a cena, durante le lezioni.
Era diventata Potterlandia!
Perchè non le parlava? Si era pentito del gesto? O forse si era arrabbiato dopo che lei era andata via senza una parola?
Si arrabbiò con se stessa perchè c'erano cose ben più gravi a cui pensare, Marlene gliene aveva dato la prova, eppure non ce la faceva a distogliere il pensiero da lui.
Non era da James quel comportamento; era passata più di una settimana a non urlargli contro, e ne sentiva la mancanza.
Stava passando all'accettazione..?
No, si disse, maledetti fasi e maledetto Potter!
Se lui le fosse venuto a parlare, lei lo avrebbe insultato e le cose sarebbero tornate al loro naturale equilibrio.
Per caso toccava a lei fare il primo passo?
Ma dannazione, era lui che l'aveva baciata, era lui che doveva fare qualcosa.
Ma una perfida vocina, le disse che Potter non avrebbe fatto nulla di tutto ciò, se non l'avesse vista così gelosa e pronta a rovinargli l'appuntamento.
Sospirò quella mattina di metà ottobre, mentre infilava i libri dentro la borsa. Forse doveva mettere da parte l'orgoglio e andare da lui. Anche solo per chiarire, per fargli capire che quel bacio isolato, era stato un episodio momentaneo di debolezza.
Si... debolezza.
Non eccitazione.
E sicuramente, non voglia.
Si avviò insieme alle sue amiche per la prima lezione del giono, Difesa Contro le Arti Oscure, ascoltando distrattamente le chiacchere di Mary, Alice e Marlene.
"Lily!! Ma che hai stamattina!" disse a un certo punto Mary, sventolandole la mano davanti.
"Eh?" chiese Lily, accorgendosi di aver superato la classe, troppo immersa nei suoi lugubri pensieri.
Si riscosse, ed entrò in classe, sedendosi accanto a Marlene. Basta, basta, basta!!
Doveva eliminare il pensiero di Potter dalla sua testolina. Il suddetto ragazzo entrò in classe in quel momento, sghignazzando per qualcosa che aveva detto Black, che camminava accanto a lui.
Lily guardò Sirius in modo completamente diverso da come lo aveva sempre guardato. Aveva salvato Lene, l'aveva protetta e per questo Lily, le sarebbe stata sempre grata.
James si lasciò cadere su una sedia poco lontano e le lanciò un'occhiata. La grifondoro arrossì e si girò per prestare attenzione al professore appena entrato.
Una volta capito l'argomento della lezione, rimase di stucco. Quel giorno avrebbero provato a fare i Patronus.
Per Lily era un sogno: aveva sempre desiderato fare quell'incantesimo, pur sapendo che era difficile, se non impossibile in condizioni di pericolo.
"Come sapete" cominciò il professore "L'incanto patronus, va usato solo e soltanto quando siete in grave pericolo, ovvero se siete per essere attaccati da un Dissennatore. Il Patronus, ragazzi miei, è uno degli incantesimi più difficili per un mago. Molti non riescono a evocarlo neanche in età adulta, o non riescono a produrlo con una forma definita, una forma chiamata Patronus Corporeo. Vi servirà per creare una barriera, una difesa, che resterà per tutto il tempo in cui sarete concentrati su un ricordo felice. Deve ssere un ricordo felice veramente intenso, sappiatelo. Ora, la forma è solitamente quella di un animale, ed affine alla vostra personalità o a un fatto della propria vita. Per esempio, quanto siete legati a qualcosa o a una persona, oppure può cambiare durante il corso della vostra vita, dopo un trauma, o ancora, adattandosi all'amore della propria vita".
Lily prese freneticamente appunti. Era affascinata da quella spiegazione, era determinata a riuscire in questo incantesimo. La spiegazione finì, e il professore ordinò di passare all'esecuzione pratica.
Prese la bacchetta e, dopo aver fatto evanescere i banchi, cominciò con i suoi compagni, a evocare l'incanto Patronus. Cercava di evocare pensieri felici, tutti riguardanti Hogwarts e le sue amiche, ma dalla sua bacchetta fuoriuscivano solo delle scintille argentee.
Possibile che nulla l'avesse fatta completamente felice? Dannazione!
Pensò a quando ricevè la lettera per Hogwarts, ma il ricordo venne turbato dalla reazione di Petunia.
Pensò a quando aveva fatto amicizia con Severus, ma il ricordo in cui la chiamò "Sudicia Mezzosangue" prese il sopravvento.
Pensò alle sue amiche, ma la sensazione che le avrebbe perse una volta finita la scuola, la turbò.
Esausta, chiuse gli occhi, cercando di riprendere il controllo, costringendosi a pensare a qualcosa che non avrebbe avuto un risvolto negativo.
Dopo una ventina di minuti, sentì un urlo provenire dalla sua sinistra e vide che Black, piuttosto compiaciuto, aveva emanato un forte cane argenteo, che gli correva felice tra le gambe, cercando di mordersi la coda.
Dopo di lui, Remus, riuscì a produrre un lupo, che si aggirò guardingo per la stanza, e Peter, che riuscì, fra lo stupore di tutti, a emanare un piccolo topolino.
"Strano che i Malandrini siano riusciti a fare questo incantesimo al primo colpo, eh?" mormorò un pò sarcastica e un pò divertita Alice al fianco di Lily.
Lei sorrise ma non disse nulla. Sirius e Remus erano si bravi, ma sicuramente quello era stato un incantesimo che avevano provato a fare anche da soli.
Mancava Potter.
Lily si sentì osservata, mentre provava a evocare il suo Patronus e si girò.
James la stava osservando come non faceva da tempo e Lily sentì una parvenza di scarica elettrica attraversarle il corpo.
Come se avesse capito quello che provava, James sorrise e senza mai distogliere lo sguardo da quello di lei, mosse le labbra. Dalla sua bacchetta uscì un animale parecchio grosso, che Lily non riconobbe subito. Strizzò gli occhi per capire...
Un cervo.
Un maestoso cervo che le si avvicinò piano piano, scomparendo a ogni passo.
Lily rimase un pò ferma a osservare Potter e i suoi amici, tutti e quattro raggruppati nel fondo della stanza, gli unici ad aver saputo evocare un Patronus corporeo.
Allora Lily si rigirò e guardò davanti a se. Mancava poco alla fine della lezione.
Un ricordo Lils, si disse, un ricordo dove ti sentivi bene, contenta, felice.. dai dai dai...
Quasi involontariamente, come se ormai avesse smesso di combattere, la sua mente tornò a quel pomeriggio di una settimana fa, in quei brevi momenti in cui era stata fra le braccia di Potter, a stretto contatto con il suo corpo... una sensazione di benessere le inondò il corpo e alzò la bacchetta...
"Expecto Patronum!" disse.
Incredula guardò uscire dalla sua bacchetta un grande vapore argenteo, che pian piano si trasformò in un animale. Sgranò gli occhi quando vide cos'era. Anche James Potter, che si era alzato e avvicinato quando aveva sentito la sua voce pronunciare l'incantesimo, rimase piuttosto sconvolto nel vedere cos'era.
Anche le sue amiche e i Malandrini.
Era assurdo.
Era impossibile.
Era una bellissima, elegante, cerva.

                                                     **********************

Una cerva. Tra tutti i maledettisimi animali del mondo magico e non, una cerva.
Un cane, un gatto... perfino un Ippogrifo le sarebbe andato bene... anche un vermicolo! Perchè non un coniglio, che era il suo animale preferito? E non ci sarebbe stato nulla di male nella cerva d'argento... se solo cinque secondi prima, Potter non avesse evocato un cervo. Uno stramaledettissimo cervo.
Cervo e cerva.
Cervo e cerva!!
Non c'era soluzione, pensò mentre camminava velocemente per un corridoio dove si era lanciata appena finita la lezione, dovrò andarmene da Hogwarts. Chissà che faccia farà Tunia nel rivedermi...
Non aveva aspettato nemmeno le amiche e adesso non sapeva neanche dove stava andando, ma era fermamente convinta a non andare alla prossima lezione.
Che vergogna, che vergogna...
Mentre camminava, una mano le prese delicatamente il polso, costringendola a fermarsi. In quel momento si rese conto di come il cuore, la pelle e le sensazioni, avessero una memoria del tutto propria, totalmente staccata da quella razionale del cervello.
Era impossibile vedere chi aveva alle spalle, eppure lo sapeva. La sua pelle aveva riconosciuto il tocco.
Che cosa strana, pensò Lily distrattamente, prima di girarsi e trovarsi James davanti. Lei teneva gli occhi bassi, lui invece la guardava fissa. Stettero un pò così, in quel corridoio vuoto, con la mano di lui sul suo polso, come per paura che Lily andasse via. Lasciandolo da solo, ancora una volta.
"Lily... Lily..." disse con una voce così dolce che non sapere neanche lui di possedere. Lei ce la fece ad alzare gli occhi, per incontrare quelli marroni e caldi di James.
"Lily, è passata più di una settimana dal... dal.. da quell'evento." disse James e Lily sorrise. Non aveva mai visto James Potter a disagio e la cosa la divertiva "Vorrei sapere.. come l'hai presa".
"Come l'ho presa secondo te?".
Se la voce di James era miele, quella di Lily era fiele e James lasciò andare il polso. Lily stessa era sorpresa dalla cattiveria della sua voce. Lei non era arrabbiata con lui, ma con se stessa e lo stress dell'ultima settimana la portò a prendersela con l'unico malcapitato che aveva davanti.
"Beh, a vedere dal tuo Patronus, direi abbastanza bene" rispose lui aspro, adeguandosi al tono di lei.
Lily diventò rossa.
"Si da il caso Potter, che è stata una csualità. Può succedere no? Voglio dire il Patronus è... è...".
Tutti gli esempi che le venivano in mente, certo non l'aiutavano a vincere la causa.
Legato a qualcosa d'importate. Legato i sentimenti, all'amore.
James ghignò.
"Sai Evans, non credo che dovresti prendere gli esempi fatti dal Professore per farmi cambiare idea. In fondo il Patronus è solo un incantesimo legato a qualcosa della nostra vita, che non se andrà mai. A te due più due quanto fa?".
Lily era furiosa. Completamente furiosa. I suoi nervi stavano per crollare.
"Senti Potter, cosa vuoi da me? Cosa vuoi? Sono sette anni, sette anni che ogni giorno mi chiedi di uscire, di stare con te e la settimana scorsa è stato solo un bacio!" urlò "Un bacio! Un momento di debolezza, ok? Quindi cosa vuoi, maledizione? Cosa?".
Dopo questa sfuriata, la faccia di Potter era rimasta impassibile. Quando aprì la bocca per rispondere, sembrò un
pò incerto, ma lo disse comunque.

"Voglio te, Evans".
Non si poteva dire che James Potter non si buttasse.
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime. Perchè non riusciva a mandarlo via? Perchè la voleva?
Era una nata Babbana. Non faceva parte ne di un mondo, ne di un altro. Appena uscita da Hogwarts avrebbe dovuto lottare con tutta se stessa per non finire nelle grinfie di un qualche Mangiamorte. Per sua sorella era un mostro. I suoi genitori, pur essendo contenti che lei fosse una strega, non sapevano quasi nulla della vita che lei conduceva in quelle mura.
Si sentiva spaccata, a metà. E Potter, un purosangue con una solida famiglia magica alle spalle, voleva lei.
Perchè?
Possibile che Potter avesse capito quello che c'era sotto la superfice di Lily Evans? Non era forse stato lui, con le sue continue richieste, le sue continue attenzioni, a farla sentire una ragazza normale? Una strega normale? A ben vedere, James era stato una specie di salvagente al quale lei si era attaccata inconsapevolmete per tutti quegli anni.
E adesso?
Se ammetteva di aver bisogno di lui? Consapevolmente stavolta?
Lo guardò. I suoi occhi nocciola erano dolci, completamente concentrati su di lei. Come era sempre stato. Anche gli occhi di Lily si addolcirono e senza rendersene conto,si avvicinò a James. Il Patronus non era forse stata la conferma di quanto la presenza di James Potter fosse stata importante nella sua vita?
Il cuore di James minacciò di balzargli fuori dal petto, quando la vide avvicinarsi con quell'espressione che aveva sempre sperato di vedere sul suo volto, ma che non c'era mai stata. Il suo sguardo era dolce e stavolta, stava guardando proprio lui.
Si impose di stare fermo e calmo e di non andare verso di lei, per baciarla fino a quando non avessero avuto più ossigeno nei polmoni. Cosa che era stata difficile non fare quando aveva visto il Patronus, ma che ora stava diventando decisamente impossibile.
"Cosa sto facendo?" si chiese Lily mentre si rese conto di essere a un paio di centimentri da Potter. Ma decise di affidarsi al suo corpo, che sembrava sapere cosa fare. Sarebbe stato così bello cedere, così normale.
Se voleva essere totalemte sincera con se stessa, non aveva fatto altro che pensare a James da quel ballo in Sala Comune. Ormai era a pochi millimetri di distanza da lui. Buttati Lily, buttati. Che se cadi, cadrai con lui.
James non aveva mai distolto lo sguardo da lei, ma chiuse gli occhi, una volta che Lily posò finalmente le labbra su quelle del ragazzo. Paonazza in viso si staccò, ma James le prese velocemente il voso fra le mani.
"Lily Evans" disse con voce roca "Hai idea da quanto aspetti questo momento?"
Lily fece un lieve sorrisetto "Più o meno".
James riposò le labbra sulle sue, ma stavolta il bacio non fu timido e impacciato come quello di prima. Fu profondo, passionale. Era come se Lily sentisse la forza che James faceva su se stesso per non farsi prendere dalleccitazione. Allora Lily dischiuse le labbra e mise le mani nei capelli neri di James, che spostò le mani dal suo viso per posarle sui suoi fianchi e attirarla così verso di se. Approfondì il bacio, mordicchiandole il labbro inferiore. Lily sentì le gambe cedere e le guance ardere e il suo unico pensiero fu:

"Grazie Merlino per avermi fatto strega e avermi fatto conoscere lui".

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Capitolo 8
*** Adesso non esagerare, Evans ***


"Ho baciato Potter" disse Lily senza preamboli, entrando come un tornado nel dormitorio, dopo pranzo.
Le reazioni delle amiche furono interessanti: Mary sgranò gli occhi e emise un gridolino. Alice urlò "Sei sotto Imperius Lily!!", mentre Marlene si limitò ad appoggiare il libro che stava leggendo facendole un grande sorriso.
"Lils" disse seria Alice, posandole le mani sulle spalle "Sono io, Alice. La tua amica". Parlava lentamente, scandendo le parole. "Ascoltami bene. Sei sotto Imperius".
Mary e Marlene erano praticamente pigate in due dalle risate, mentre Lily guardava allibita l'amica di fronte a lei, che le parlava come se avesse due anni.
"Capito Lily? Adesso tu stai buona qui e noi..."
"Alice!!" disse Lily scuotendo la testa "Non sono sotto Imperius!".
"Davvero?" chiese deliziata Mary, mantre Marlene rideva.
Lily scosse la testa ancora una volta, esasperata.
Alice sgranò gli occhi e cominciò a battere le mani.
"Oddio, Merlino, grazie! Grazie per avermi ascoltata! Vuoi dire che hai baciato Potter di tua spontanea volontà?" chiese per essere sicura, smettendo di esultare.
Lily annuì, ripensando al bacio. Ripensò a come l'aveva strinta James, a come l'aveva fatta poggiare delicatamente ma in modo deciso al muro, facendo in modo tale che i loro corpi si toccassero di più.
"E' passata alla fase accettazione!" disse felice, ricominciando ad applaudire.
"Smettila con queste fasi" disse Lily tagliente, ma Alice la ignorò, battendo un cinque con Mary.
Lily si sedette rassegnata accanto a Marlene.
"Cosa ho fatto di male?" chiese.
"Ti sei appena messa con il tuo tormento Lils" disse Marlene "Penso che questo sarà il minimo, in confronto a tutto quello che ti aspetta, che dici?"
Lily rimase in silenzio e, senza renderse conto, sorrise.
"Sei felice?" chiese Marlene a bassa voce.
Lily ci pensò poco, perchè la risposta le venne di getto.
"Si".
Anche Marlene sorrise e l'abbracciò.
"Dettagli!" urlò Mary "Voglio sapere dove, quando e perchè!".
Lily sospirò sorridendo. Sarebbe stata una lunga giornata.

                                                                   *******************

"Ramoso?" disse Sirius guardando l'amico steso e immobile sul letto.
"Non si muove" constatò Remus "E' morto?".
"No, no. Respira" rispose Peter.
Si strinsero tutti e tre vicini al letto di James, come una bizzarra veglia funebre.
"Qui giace James Potter" disse Sirius intonando una voce sepolcrale "Ragazzo ben voluto da tutti e malandrino per eccellenza. Visse una vita piena e divertente, fino a..."
"La Evans mi ha baciato" bisbigliò James, interrompendo il necrologio di Sirius.
"... fino a quando la Evans non lo baciò" terminò Sirius, intenzionato a finire il suo discorso.
Ci fu un attimo di silenzio, fino a quando gli amici non assimilarono la notizia.
"Vuoi dire... che è stata lei a lanciarsi fra le sue braccia e non il contrario?" chiese Sirius sbalordito.
James emise un gemito involontario al pensiero di quanto successo poche ore prima. Lily che veniva verso di lui, che lo baciava, che si lasciava stringere e accarezzare come nei suoi sogni.
I pensieri del giovane grifondoro, che stavano per avviarsi su vie ben poco caste, vennero interrotti da un vero e proprio dolore fisico. Sirius e Peter gli si lanciarono addosso, facendolo praticamente sprofondare nel letto, mentre Remus li guardava con un mega sorriso.
"Ahi!!! Mi state soffocando!! Levatevi!!"
"E Ramoso si fa la Evans, e Ramoso si fa la Evans!" canticchiava allegro Sirius, ignorando le proteste e le maledizioni dell'amico.
"Sirius, Peter, levatevi immediatamente di li. Se volete sapere cos'è successo è meglio che James non muoia sotto il vostro peso" intervenne pacatamente Remus.
I due si tolsero da James, che riprese un colore del viso decente.
"Idioti" disse.
"Allora?" chiese Peter impaziente.
"Allora cosa?" chiese James mettendosi a sedere sul letto.
"Allora, vogliamo i dettagli di quello che è successo" disse Sirius "Sei pregato di partire da 'appena l'ho rincorsa fuori dall'aula dopo che lei aveva evocato un Patronus identico al mio'. Sei pregato di continuare con la stessa minuzia."
James sorrise.
"Siete proprio delle donnicciole" disse, in tono canzonatorio "Remus, per vaso vuoi farmi le treccie mentre racconto?"
"Chiudi il becco e muoviti Ramoso. Aspettiamo questo momento da sette anni" lo zittì Remus, sedendosi insieme agli altri due, di fronte a James.

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Marlene alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e guardò la persona davanti a se. Represse una risata: se solo un mese fa le avessero detto che sarebbe diventata amica di Sirius Black e che lo avrebbe aiutato in Storia della Magia, avrebbe cruciato il povero malcapitato.
Invece, era li a godersi un insolito sole di inizio novembre nel parco semideserto, con Sirius sdraiato accanto a lei, che sbuffava ogni tre secondi sul un grosso tomo.
"McCkinnon, non ce la faccio più! Leggerla è persino più noioso che ascoltare Ruf" si lamentò.
"Black, siamo qui da mezz'ora. E' impossibile che tu sia già stanco" lo riprese Marlene.
"Ma è così. Sono sfinito" disse lui sdraiandosi completamente sull'erba a faccia in su, mentre lei lo guardava divertita.
"Ah si? E che cosa avresti fatto di così stancante?" chiese, poggiando il libro sull'erba.
"Guarda che farsi adorare tutto il giorno, è una cosa logorante" rispose lui, chiudendo gli occhi con un leggero sorriso sulle labbra, come se temesse una risposta acida.
Ma Lene non disse nulla e si limitò a guardarlo. La tiepida cotta che aveva per Sirius, si era trasformata in qualcosa di più, lo sentiva. Nelle ultime settimane, da quando l'aveva salvata, aveva cambiato opinione su di lui.
Certo, era il solito tacchino arrogante ed egocentrico, ma Marlene aveva scoperto che c' era anche dolcezza, simpatia e gentilezza in lui. Ci stava bene.
Per debitarsi dell'aiuto, gli aveva offerto ripetizioni di qualsiasi materia, convinta però che avrebbe rifiutato. Invece Sirius l'aveva sorpresa e aveva scelto Storia della Magia. Anche se si stava impegnando quanto stava attento alle lezioni di Ruf, cioè zero.
Lo riguardò. Era così rilassato in quel momento, steso sul prato con quel lieve sorriso. Sentì una sorta di calore nel petto e, senza pensare, si chinò e lo baciò a fior di labbra.
Sirius non aprì gli occhi e non mosse un miscolo. Marlene restò in quella posizione, incapace di muoversi, totalmente terrorizzata da quello che aveva fatto. Cosa le era saltato in mente? Baciare Sirius Black? Era forse impazzita? E poi, proprio adesso che aveva instaurato un rapporto d'amicizia con lui!
Levati immediatamente di li, Lene, si disse.
E proprio mentre si stava per alzare, Sirius aprì gli occhi. Marlene rimase immobile, incantata dal suo sguardo. Lui le prese il volto fra le mani, in modo così differente da come aveva fatto Avery. Si sentì colorare le guancie, e per un secondo ebbe voglia di scappare, ma non si ritrasse.
Sirius portò con delicatezza il viso di lei sul proprio e i mille dubbi che affollavano la mente della ragazza, sfumarono non appena il bacio divenne più profondo.
Marlene fu la prima a staccarsi per riprendere un pò di respiro e Sirius sorrise, malandrino.
"Non l'avrei mai detto, McCKinnon".
"Che cosa?".
"Che ti saresto buttata. Ho dovuto fare anche Storia della Magia prima che ti decidessi".
Marlene sorrise.
"Pallone gonfiato!" disse.
"Già" rispose Sirius, concordando con lei.
Si sorrisero a quel leggero scambio di battute, sollevati dal fatto che, anche se si erano baciati, non era cambiato nulla.
"Comunque, tranquillo Black. Non voglio dichiarazioni d'amore eterno" disse Marlene.
"E io che stavo già pensando all'anello".
Marlene gli tirò un leggero pugno sulla spalla.
"Nessun impegno serio, nessun legame, nessun rapporto... non importa che tu dica nulla" elencò Marlene sulla difensiva.
"Vedo che hai già deciso tutto" rispose Sirius mettendosi a sedere accanto a lei. Lene scrollò le spalle.
"Ti sto solo anticipando. Così non dovrai spiegare niente".
Sirius la guardò, e lentamente disse:
"E se io non volessi quello che hai appena detto? Se io volessi... tutto il contrario?".
Marlene sobbalzò.
"Che cosa?".
Sirius tentò di tenere a bada l'imbarazzo.
Non poteva dirle che era dall'anno scorso che non faceva altro che osservarla, che era dall'inizio dell'anno che cercava di parlarci senza riuscirci, che l'unico modo per avvicinarsi a lei era fare lo sbruffone, perchè aveva sempre fatto così. Non poteva neanche dirle che era riuscito a salvarla da Avery, perchè aveva visto il troppo vicini i due nomi sulla Mappa, dato che ultimamente non faceva altro che guardare il puntino con il suo nome.
E certamente non poteva dirle, che quando l'aveva vista spettinata, con gli occhi lucidi, cercare di evitare che Avery approfittasse di lei, qualcosa si era smosso dentro di lui.
Sirius sospirò, mentre cercava di mettere in ordine i suoi confusi pensieri.
"Dico solo... chi vivrà vedrà. Solo questo. Pensi che ti possa bastare per adesso?".
La guardò e Marlene si avvicinò al suo viso.
"Penso proprio di si".

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"Ciao Potter".
James si girò sorpreso. Era il tramonto, e lui era seduto sull'erba vicino al Lago Nero, convinto che a quell'ora fossero tutti a cena, Lily compresa.
Ma sapeva anche quella giornata era stata troppo particolare e decisiva per entrambi, per far tutto normalmente.
"'Sera Evans" rispose tranquillo.
Lily si mise a sedere a gambe incrociate accanto a lui in silenzio. Non gli chiese perchè lui era li a fine giornata, invece che con i suoi amici, ne lui chiese a lei perchè non vedendolo a cena, era uscita a cercarla. Entrambi sapevano. Rimasero in silenzio per un pò, un silenzio piacevole e non imbarazzante, fino a quando Lily parlò.
"Credo che tu sia riuscito a fare una cosa Potter. Una cosa che non era riuscito a fare nessuno".
James osservò l'espressione della rossa, reprimendo un ghigno, nel vedere che Lily era come seccata nell'aver detto quelle parole.
"Vuoi dire che sono riuscito ad arrivare dove nessun altro era arrivato?" chiese mettendo volutamente il doppio senso nella domanda. Cercò di lavar via un pò di serità dal viso della ragazza.
Lily roteò gli occhi trattenendo un mezzo sorriso.
"Quanto sei idiota".
"Quanto ti piacerà darmi dell'idiota".
Si guardarono e James passò un dito sulla guancia di Lily, che a quel tocco chiuse gli occhi.
"Allora Evans, dimmi. In cosa sono riuscito dove gli altri hanno fallito?" chiese curioso.
Lily fece un sospiro enorme.
"Hai riempito il vuoto che avevo dentro" sussurrò malinconica, con gli occhi fissi sul Lago.
Adesso James era attento alle sue aprole.
"In che senso?" chiese dolcemente.
Lily gli lanciò un'occhiata obliqua, cercando di ignorare il guizzo che aveva avuto allo stomaco, quando aveva incontrato i suoi occhi.
"La mia famiglia in questi anni... sono state le mie amiche" cominciò, volendogli spiegare, cercando con tutte le sue forze di fargli capire perchè lui fosse diventato così importante "I miei genitori sono orgogliosi di me, ma sanno poco o nulla di questo mondo. Mia sorella... mi disprezza, per lei sono un mostro, come si è premurata di informarmi. Ho perso Severus" Lily vide la faccia orripilata di James, ma decise di andare avanti "per ideali che non concepisco a causa dei quali dovrò combattere per tutta la vita. E quando, dall'anno scorso sei cambiato, io, ecco... non mi sono più sentita sola. Non mi ero nenache accorta di avere questo vuoto, finchè tu non l'hai riempito".
James guardava Lily completamente ammutolito da quel discorso. Quelle parole erano meglio di qualsiasi dichiarazione d'amore. Lei si era aperta, si era fidata e adesso spettava lui maneggiare con cura ciò che lei gli aveva donato.
"La tua proverbiale parlantina ti ha abbandonato proprio adesso, Potter?" chiese Lily un pò rossa in viso.
"Trova qualcuno che riempia il vuoto di chi se ne è andato, Lily" le aveva consigliato Marlene qualche tempo prima. Lily non aveva capito se lei si riferiva a Tunia o a Severus, ma comprese che Marlene aveva intuito prima di lei cosa provava.
Si era accorta che James la guardava, e sostenne coraggiosamente il suo sguardo.
"Sai Evans, sono arrivato a una conclusione. La vuoi sentire?" cominciò James, incerto.
Lily annuì.
"Io... io credo di essere un ragazzo normale. Non ci saranno monumenti o statue per me, nonostante la mia immensa e folgorante bellezza" Lily sbuffò divertita "E il mio nome verrà dimenticato molto presto."
Lily attese il resto, con il battito del cuore che aumentava a ogni parole di James.
"Ma di una cosa sono orgoglioso: ho amato una ragazza con tutte le mie forze. Ti ho amato con tutta me stesso Lily, e per me, questo è più che sufficente".
Lily lo guardava in silenzio, ascoltando quelle parole, che erano un balsamo per le sue orecchie. Nessuno le aveva mai detto quelle cose, nessuno l'aveva mai amata in quel modo che lui le stava descrivendo. Nessuno.
"Se tu sei felice, lo sono anch'io. Per questo, la mia conclusione è che devo farti felice, per essere felice anch'io".
Le parole dell'ultima frase di James restarono nell'aria per un pò. Si erano detti delle cose che sarebbero bastate una vita intera. Lui era la tessera mancante del suo puzzle personale, lei gli era entrata dentro e mai più ne sarebbe uscita.
Si erano completati.
Quando Lily arrivò a questa conclusione, James lo capì dallo sguardo di Lily, dai suoi occhi. Erano calmi, dolci, rilassati. Adesso, era tutto come doveva essere.
"Finalmente" pensò James mentre una felicità fino allora sconociuta lo invadeva "Finalmente".
"Quindi" chiese Lily con tono di voce divertito "In caso di pericolo, salveresti prima me, che la tua scopa, giusto?"
James ghignò: si potevano dire le cose più sdolcinate, le più diabetiche, ma dopo un pò sarebbero tornati loro stessi. Ed era questo che gli piaceva così tanto.
Le cinse le spalle con un braccio e, dopo averle dato un bacio su quei capelli rossi che lui adorava, disse:
"Adesso non esagerare, Evans".

                                                                     Fine
 
Tadaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Ebbene si, ce l'ho fatta a finirla!!!! Ora, spero veramente che il finale vi sia piaciuto. D'altra parte, il mio obiettivo era che Lily e James si mettessero insieme e... ci sono arrivata. Spero veramente di non essere stata mai noiosa o scontata e di avervi fatto piacere tutti i personaggi.
E' stato meraviglioso scrivere questa storia, e questo grazie a voi. Grazie, grazie, grazie ragazze.
Grazie a tutte quelle che hanno messo la storia fra le seguite, le ricordate e le preferite...e quelle che si sono prese la briga di recensire ogni capitolo, facendomi diventare ogni volta una sorta di Alice (cioè che batte le mani entusiasta!!)... Davvero, grazie.
E un grazie speciale alla mia sposina nera, alyx555 e a Emma Eldur Amnell, a cui spero di aver fatto piacere l'era dei Malandrini.
Un bacio a tutte... e a presto!!!!

                                                                  

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