Like a Rainbow

di Allison Argent
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Rainbow ***
Capitolo 2: *** Viola {Roxanne} ***



Capitolo 1
*** The Rainbow ***


Like a Rainbow





Ero seduta su uno scoglio, sotto di me il mare si abbatteva violento contro le rocce, la pioggia cadeva fitta e si perdeva in quell’immensa distesa di acqua che copriva l’orizzonte e aveva lo stesso colore del cielo plumbeo.

Alzai lo sguardo verso quelle nuvole grigie che sembrava non avessero la minima voglia di volare lontano, ma provassero gusto a rimanere sopra la spiaggia.

Il vento mi scompigliò i capelli, e io tentai invano di spostarli dietro le orecchie.

Mi ritrovai a pensare agli anni passati, ormai il mio lungo viaggio a Hogwarts era terminato, dopo queste vacanze estive non sarei più dovuta tornare alla stazione di King’s Cross, non avrei più sentito il profumo pungente dei dolci del dessert della prima cena d’inaugurazione del nuovo anno scolastico, non avrei più rivisto quei piccoli undicenni arrivare entusiasti sullo sgabellino traballante ed essere smistati in una delle quattro celebri Case.

Tutto questo mi portava una grande tristezza e desolazione, ma poi ci ripensai.

Avrei avuto tutta la vita davanti a me, le vere sfide sarebbero cominciate d’ora in poi.

Involontariamente mi girai verso i ragazzi che qualche metro più in là, sulla sabbia, stavano animatamente discutendo.

Sorrisi vedendo che Scorpius e James litigavano per decidere a chi spettasse decidere il campo su cui giocare, e Albus prendersi gli insulti per aver tentato di fare da mediatore tra i due, gli altri intanto iniziavano a fare scommesse su chi l’avrebbe spuntata nella rissa che si prospettava vicina, più che vicina. Roxanne e Dominique per Scorpius, Hugo e Rose per Jamie.

Un raggio di sole piano piano si fece spazio tra le nuvole che lentamente sembravano dileguarsi per permetterci di ammirare quell’arcobaleno meraviglioso che si stava formando alto nel cielo.

Anche i ragazzi se ne accorsero e girarono gli sguardi verso quel fenomeno che poteva appartenere al nostro mondo, ma che invece veniva compreso anche dai Babbani.

Mi alzai e li raggiunsi, senza una parola mi avvicinai a Scorpius, che mi prese per mano.

E capii che lui, e gli altri, erano il mio arcobaleno.

Loro mi avrebbero sempre accompagnato, e mi avrebbero aiutato a superare i momenti di difficoltà, tristi e grigi, e come un arcobaleno sarebbero riusciti a farmi rivedere il sole.

Perché ognuno di loro per me era un colore, e tutti insieme formavano l’arcobaleno della mia vita.






Allora, che dire...
Avevo scritto questa fiction un anno fa, riguardando la data della pubblicazione, in questo anno cos'è successo?
Ho perso la password dell'altro account con cui l'avevo pubblicata, ho creato quest'altro utente e quindi ho deciso di spostarla qua, dato che ormai sono su questo.
Qualche precisazione: l'idea originale era di scrivere un capitolo per ogni colore dell'arcobaleno, ogni colore è una persona cara a Lily, non so se riuscirò davvero a fare sta cosa (basta pensare all'anno passato senza toccare niente -w-), un capitolo l'ho già scritto, ma è cartaceo (superultramaxifurbizia: OFF), quindi devo vedere se la voglia di trascriverlo è sotto il letto o nascosta nel cassetto delle sciarpe invernali :3
Per il resto, spero gradirete questo capitolo-introduzione-oquellocheè, grazie davvero per chi leggerà o chi recensirà, è bellissimo vedere che qualcuno legge le mie cose, davvero, non so come spiegare questa sensazione :)
Claire.


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Capitolo 2
*** Viola {Roxanne} ***


A Marta

Viola
Roxanne Weasley and the bludger



«Roxy, ma sei sicura?»
Lily era seduta sotto un albero del giardino della Tana, pieno di erbacce e altre cose non definite  che la ragazza non voleva neanche lontanamente immaginare cosa fossero, nascoste tra la ferraglia presente ovunque. Stava cercando di abbronzarsi, impossibile, lo pensava davvero, ma perché non provarci? Dopo tutto avrebbe almeno preso un po’ di colorito stando ore al sole senza fare niente, soltanto lei, il sole, la tranquillità.
E Roxanne.
Ma a quello non ci faceva tanto caso, soltanto quando la cugina cominciava a ripetere che avrebbero dovuto sfruttare quei momenti di pace, fin troppo temporanei per essere veri, a fare qualcosa o a parlare, dato che con Molly e Lucy in giro, potevano starne certe, le cose che si fossero dette sarebbero arrivate alle orecchie dei genitori in meno di un secondo.
«Ma cosa vuoi che succeda?» Cominciò la mora con fare risoluto, tipico, davvero tipico di lei. «Se rompi qualcosa diciamo che è stata Molly, tanto ormai dieci minuti ed è di nuovo qua con la compare.»
Lily guardò la cugina con un ghigno, la prospettiva di mettere nei pasticci una delle due disgrazie del genere umano le piaceva, avrebbe rotto anche qualcosa di proposito solo per sentirsi quella soddisfazione interiore di vedere che per una volta erano loro quelle che si prendevano la sgridata invece che lei, così annuii semplicemente e a quel gesto Roxanne rispose iniziando a raccogliersi i capelli in una comoda coda alta.
«Rispiegami un po’: tu sei figlia di due giocatori fantastici e tu… Non sai come si sale su una scopa?».
Ripeté Roxanne, semplicemente non si riusciva a spiegare come potesse essere possibile una cosa del genere, insomma, la madre aveva giocato nelle Holyhead Harpies gente, proprio loro! E la ragazza non sapeva neanche come si salisse su una scopa, come si s a l i s s e!
Lily sbuffò mentre si rimboccava le maniche e guardava la cugina, quante volte avrebbe dovuto ripetere la stessa storia?
«Lo sai benissimo come è andata. Le lezioni di Quidditch non sono perenni e io ero in infermeria durante le prime tre, quindi niente, boom, Lily non è capace, fine della storia.»
Roxanne scosse la testa, contrariata, non poteva credere che la figlia di Harry Potter e Ginny Weasley non sapesse volare.
«E’ una cosa che viene spontanea, okay? Tu sali: se sei brava riesci a stare a cavallo, se non sei capace cadi. Se sei molto brava riesci anche a guidare la scopa. Chiaro?»
La rossa annuì, tendendo una mano verso l’altra, che era andata a recuperare due vecchie scope dalla cantina della Tana, insieme a una valigia che a quanto pareva era assai pesante.
«Sicura che siano lì dento?» Chiese dubitante.
Roxy annuì risoluta, come se non fosse la prima volta che qualcuno le rivolgeva quella domanda; probabilmente –pensò Lily poco dopo- non era affatto la prima volta che la cugina faceva qualcosa ad alto tasso di punizione.
Infatti, all’interno della borsa logora, c’erano due bolidi, una pluffa e il boccino d’oro. Lily alzò lo sguardo per incontrare quello dell’altra ragazza, che ora aveva le braccia incrociate e un sopracciglio inarcato.
«Queste le usiamo dopo, ora prova a montare sulla scopa.»
Lily non si fece ripetere due volte la frase, tenne la scopa con una stretta salda e la cavalcò, cercando di capire come facesse a partire. A quanto pare, la forza del pensiero non funzionava, così si rigirò verso Roxanne.
«Beh? Datti una spinta!»
Più concentrata, Lily si tenne in equilibrio con un piede, abbassò un po’ la schiena verso il manico della scopa e poi si diede una spinta. E sembrò funzionare, perché ora si stava librando in aria, sempre più in alto. Sembrava che non fosse mai entrata in contatto con la magia, non riusciva a spiegarsi come facesse una scopa a volare, come facesse a rimanere in equilibrio e non cadere. Riuscì a udire uno “stop!” da parte della cugina quando era ormai a metri da terra. Si fermò, rimanendo fluttuante in aria, cercò di capire che cosa le stesse dicendo Roxanne, ma maledì quasi subito la miopia ereditata dal padre; fu costretta a scendere di qualche metro, ma le risultò naturale il movimento della scopa nel tornare indietro.
«Dicevi?»
«Vediamo se sei brava come i tuoi genitori! Lascio andare il boccino, va bene?» Roxanne propose con un sorriso, sembrava che stesse già pensando a un nuovo cambiamento nella squadra di Grifondoro dell’anno successivo, viste le capacità della cugina, che le annuì ricambiando il suo sorriso.
Roxanne slegò il boccino dalle cinte che lo tenevano legato all’interno della valigia, librandolo nell’aria.
Lily cercò di seguire i suoi movimenti, ma era estremamente difficile coordinare la vista ai movimenti della scopa, non veniva più naturale come volare semplicemente; maledì per la seconda volta la sua miopia, ma dopo qualche minuto vide un luccichio tra le foglie della grande quercia vicina alla vecchia camera dello zio Ron. Silenziosamente Lily si avvicinò all’albero, girando intorno alla casa, allungò la mano e, come se il boccino avesse avuto un momento di distrazione, lo prese tra le mani, tenendolo stretto. Si precipitò vero il terreno, sorridendo vittoriosa ed esibendo con orgoglio l’oggetto che teneva tra le mani.
Roxanne sembrava sinceramente stupita mentre riprendeva il boccino in mano, rideva dall’incredulità.
«Forse abbiamo trovato il sostituto di James quest’anno che non ci sarà più a scuola!»
Lily rise divertita, «addirittura?»
La mora annuì e si sedette per terra a gambe incrociate. «Vediamo se sei brava anche con qualche ostacolo, dobbiamo fare in fretta, perché le pesti stanno per tornare.» Continuò sbrigativa mentre lasciò di nuovo che il boccino volasse in aria.
Lily partì al suo seguito, mentre prendeva una mazza e uno dei due bolidi stretto tra le braccia e il petto, pronto a partire appena non avesse avuto ostacoli.
La rossa volava di qua e di là a una velocità impressionante, probabilmente perché non sapeva bene dove andare, non avendo gli occhiali indosso.
Allora Roxanne, mentre poteva sentire le urla delle due piccole cugine in arrivo e Lily era abbastanza in alto, lasciò andare il bolide, e urlò verso la cugina, tra qualche risata che non riuscì a trattenere.
«Ehi rossa, c’è il tuo bello qua giù!»
Lily si girò di scatto verso la cugina, non capendo di cosa parlasse, mentre il cuore cominciava a batterle più velocemente e un fremito la percorreva per l’eccitazione.
«Scorp…» Ma in quel momento il bolide uscì all’improvviso dall’albero più vicino, andando a colpire la testa di Lily di striscio, provocandole una caduta senza ostacoli verso il terreno.
Roxanne fece una smorfia nel vedere l’espressione della cugina, la lasciò cadere a terra mentre portava le scope, correndo, nella cantina, e apriva meglio la valigia, trascinandoci vicino Molly e Lucy, che erano appena arrivate nel giardino.
«Roxy, vedo tutto viola, dov’è Scopius?» Chiese Lily, alzando la testa e guardando verso un punto indefinito, puntando il naso all’insù.
Roxanne cercò di trattenere una risatina evidentemente fuori luogo, e urlò.
«Nonnaaaaa! Molly e Lucy hanno colpito Lily con un bolide!».



 






Amo inserire gli accenni Lily/Scorpius, amo loro, amo leggere di loro, amo scrivere di loro.
Mi sono divertita tanto a scrivere questo capitolo, pronto da un anno (non sto scherzando) ma finito in un momento di insonnia (ora .-.).
Spero che chi leggerà gradirà il tutto.
E facciamo punire Molly e Lucy v.v

-Aria

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