My New Blue Water High

di valenina
(/viewuser.php?uid=104936)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tell me Why? ***
Capitolo 3: *** così vicini ma così lontani ***
Capitolo 4: *** così vicini ma così lontani ***
Capitolo 5: *** chiamate importanti ***
Capitolo 6: *** ritrovarsi ***
Capitolo 7: *** Matt e Heath ***
Capitolo 8: *** Ancora una famiglia? ***
Capitolo 9: *** Dobbiamo Parlare ***
Capitolo 10: *** chiarimenti ***
Capitolo 11: *** Festa!!! ***
Capitolo 12: *** Kayak ***
Capitolo 13: *** Allenamenti e Amicizia ***
Capitolo 14: *** rivelazione ***
Capitolo 15: *** Senza parole ***
Capitolo 17: *** Lungo domani ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


My New Blue Water High

Ho odiato profondamente i produttori di BWH per la seconda e la terza stagione. Infatti, anche se i VERI protagonisti di BWH (Bec, Perry, Fly, Anna, Edge, Matt, Heath e anche Joe, Deb e Simmo) sono presenti come comparse (fatta eccezione per Fly nella seconda stagione e Bec nella terza), nessuno ci degna di notizie riguardo alla storia dei protagonisti dopo l’anno di allenamenti alla Solar Blue. Per questo, ho cercato di immaginarmi una seconda stagione in cui i personaggi originali siano ancora i protagonisti, fuori dalla Solar e pronti ad affrontare il loro futuro. Detto questo, vi lascio alla lettura, spero vi piaccia.

PS: è la mia prima ff, siate clementi, ma al tempo stesso aiutatemi a migliorarmi, per favore!!!

Prologo … Il tempo delle scelte pov Bec

È finita. Stop. Chiuso. Ho perso. Devo scegliere. Seguire Edge in tour, fare da borsetta? Non se ne parla. Andare con Perry, la mia adorabile migliore amica? Già, ma poi entro breve lei andrà da Matt… quindi, no. Anna ha trovato uno sponsor per il kite-surf, ora viaggerà parecchio. Anche la piccola e tenera Fly, che poi non è più così piccola, partirà tra una settimana. E Heath? Scommetto che anche lui è assalito dai miei stessi dubbi, anche lui deve salutare la persona che ama. Se solo sapessi come fare! Ma non lo so. Devo scegliere cosa fare del mio futuro, della mia vita. Devo tornare a casa dai miei genitori, devo restare qui, o cercare lavoro e la mia vita altrove? Non è mai facile scegliere, soprattutto se la posta in gioco è così alta. Mentre sono qui, abbracciata dal mio Edge addormentato (è stupendo quando dorme, quando abbandona la sua aria da duro e il vero Dean Edegly esce allo scoperto), penso alle mie alternative. E, onestamente, non so davvero come fare.

Allora, questo è solo il prologo. So che non è sta gran cosa, ma è sempre difficile iniziare, e prometto che i prossimi chap saranno ben migliori e più lugnhi. Anche se nessuno dovesse recensire, ho intenzione di postare un paio di capitoli comunque, se non altro per vedere se almeno sono letti. Vi prego, se vi piace lasciate almeno un commentino, anche uno piccolo piccolo.   

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tell me Why? ***


My New Blue Water High

Io non mi arrendo, e continuerò a postare la mia storia, nella speranza che qualcuno prima o poi la legga e la recensisca!!!

  1. Tell me Why?

 

Sono passati cinque mesi dalla finale, cinque mesi dal giorno in cui Edge e Fly hanno trionfato, coronando il loro sogno. Fly ha però deciso di continuare gli studi, almeno per prendere il diploma: ora è lei la nuova assistente di Simmo all’accademia di surf, così da non perdere lo sponsor. Per quanto ami il surf, odia quel lavoro: ogni cosa in quella casa le ricorda i momenti bellissimi che ha passato con i suoi amici, con cui però praticamente non si sente più. Ha seguito su internet i contest di Edge, spesso vinti dall’ormai celebre atleta; si è tenuta informata sui risultati ottenuti da Anna;  ha visto diventare una star del surf locale Matt. Ma al tempo stesso, da quando Heath è diventato un fotografo, non lo ha più sentito; da quando bec si è trasferita per andare a lavorare in un’altra accademia di surf, non ha più avuto sue news. E Perry? Perry sta per diventare una cantante il suo demo è pronto e l’inchiostro sul contratto è fresco, ma questo Fly e gli altri non lo sanno.  Anche Bec è assalita dagli stessi dubbi: dopo la finale aveva chiuso con Edge, conscia del fatto che sarebbe stato molto difficile per loro avere una relazione a distanza; intanto, pensa alle su migliori amiche, che non sente da mesi e a suo fratello, l’unico con cui, per obblighi sanguigni, mantiene i contatti… più o meno. La verità è che AMA insegnare surf, ma non lì… è finita in una famosa accademia, rivale della Solar, in cui tutti la guardano dall’alto in basso proprio perché è stata allenata per un anno da quegli impediti (così definiti dai rivali). Si è comunque vendicata, in acqua li ha battuti tutti, ragazzi compresi. Così facendo, però, si è giocata la possibilità di stringere amicizia con qualcuno: l’ambiente è estremamente competitivo. Anna sente l mancanza dei suoi vecchi amici, ma ha superato la malinconia della Germania, aiutata dalla presenza di Joe: a lei è sempre bastato sapere di avere degli amici, non le importava particolarmente vederli spessissimo… ora, però, inizia anche lei a sentire il bisogno di rivederli, TUTTI, come ai vecchi tempi, quando dormivano tutti sotto lo stesso tetto, si aiutavano l’uno con l’altro e si erano abituati a lavorare come una squadra… “una squadra” sospira anna… “già, come se nel surf esistessero le squadre”…  oramai tutti i vecchi studenti della Solar hanno capito che è inutile pensare di essere una squadra, nel surf non esiste il concetto di team. Lo ha scoperto soprattutto Edge, costretto a gareggiare quasi ogni giorno, si è scoperto ad odiare il clima competitivo dei contest a cui partecipa… ha sempre amato gareggiare, e ancor di più vincere, ma così non è divertente. Al contrario, Matt ama i contest a cui partecipa, perché gli permettono di stare vicino a casa sua, rimanere in Australia e di surfare… non ha mai partecipato a contest in America. Heath è un fotografo per un’importante rivista. Qualche settimana prima aveva rotto con Fly, dicendole di aver trovato un’altra, ma in realtà era ancora cotto della piccola. Semplicemente, aveva paura di soffrire, così ha deciso che chiudere era meglio. Ognuno di loro sta vivendo la loro vita, ma tutti continuano a ricordare l’anno migliore delle loro giovani vite, quello passato alla Solar Academy.  E ognuno di loro, alla fine, si pone una domanda, per capire cosa li abbia portati alla distruzione della loro felicità : “perché? Come ha fatto a cambiare tutto così in fretta?” ma nessuno di loro sa che qualcuno, che li osserva tutti, gli vuole troppo bene per permettergli di rovinarsi la vita così…

Ok, anche questo non è un particolarmente bello, però io non ho intenzione di mollare, e andando più avanti la storia si farà più interessante!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** così vicini ma così lontani ***


Allora, ho deciso di dividere questo capitolo in due parti, perché  altrimenti veniva troppo lungo. Grazie a Elisy, mi fa piacere che tu abbia recensito e spero che qualcun altro si unisca. In ogni caso, questi due chap sono incentrati sui sentimenti provati dai vari protagonisti e sull’aiuto di un’altra persona che…

Buona Lettura

2 (parte A) Come a una madre

Erano  solo le 6.30 a.m., ma si sentivano già provenire parecchi rumori dall’Accademia di surf della Solar Blue. I ragazzi avevano appena iniziato i loro allenamenti mattutini, capitanati da Simmo e Fly; nel frattempo Jilly smanettava in cucina, preparando i pranzi per i sei ragazzi e constatando il deserto totale del frigo. Andando comunicare la cosa a Simmo, se non altro per farsi dare i soldi della spesa, è immediatamente bloccata da Fly; la giovane allenatrice, infatti necessitava di un consiglio, e, conscia della gentilezza di quella particolare mamma chioccia, la bloccò con una domanda non del tutto inaspettata dall’eccelsa governante: sapeva che era solo una questione di tempo, la biondina aveva nostalgia dei suoi amici.

-Jilly, posso chiederti come fai? Come fai a voler bene egualmente a tutti i ragazzi, come fossero figli tuoi, e a non sentire la mancanza di nessuno di loro?- la domanda sorse spontanea sulle labbra dell’ormai giovane donna.

-Fly, ma io ne sento la mancanza, di ognuno di loro. Non solo di Bec, Heath, Perry, Matt, Anna ed Edge, ma anche di quelli che hanno frequentato la Solar prima di voi. Angela, Bridget, Cariba, Lewis, Lauren, Cassie, Adam, Ash, Charlie… e tantissimi altri. D’altra parte, ora sono questi ragazzi- indicando i sei atleti intenti a fare la terza serie di flessioni- ad aver bisogno di me. Per loro, non posso lasciarmi andare a tristezza e malinconia. A cosa serve una mamma che piange? In ogni caso, prima o poi tutti tornano al nido. E ora, se vuoi scusarmi cara, ho sei pranzi che mi aspettano.-  e con una dolce carezza sul capo la congedò.

Mentre preparava i pranzi, ripensava alla conversazione appena sostenuta. La dolcezza di Fly le era arrivata dritta al cuore, si commosse nel ricordare le parole con cui era stata descritta :”come fossero figli tuoi”. Nutriva rispetto e affetto nei suoi confronti.  Le voleva bene, come a una madre.

-bene Jilly - si disse- è arrivato il tuo momento. Le vice mamme impediscono ai figli di distruggersi la loro felicità, ed è esattamente ciò che tu devi fare per questi fantastici sette ragazzi.- oramai aveva deciso, era il momento di agire. E aveva già in mente il suo piano, tutti i dirigenti le dovevano almeno un favore, ed era giunta l’ora di riscuotere i vecchi debiti.

*****

Solo per la fiducia

Ovviamente, c’era il sole. -E quando mai piove, in Brasile?- rifletté un Edge annoiato. Aveva vinto, di nuovo, ma non era particolarmente felice. Sentiva nostalgia di casa, la sua vera casa, dove aveva trovato una mamma che non si preoccupasse solo dei risultati, e degli amici che erano più dei fratelli ( e delle sorelle, ovviamente).  E poi c’era Bec. Dio, aveva amato, e amava ancora Bec. La sua caparbietà, il suo essere così deciso, ma al tempo stesso insicura. Il suo sorriso, dolcissimo, quando era felice. Come si mordicchiava le labbra quando era tesa, il suo gesticolare. La fiducia. Bec gli trasmetteva fiducia, perché a sua volta si fidava degli altri. Più di una volta le aveva aperto il suo cuore, facendogli conoscere i suoi pensieri più intimi, i suoi segreti. Amava i momenti in cui Bec gli rivelava i suoi segreti, l’atmosfera sciolta, carica di intimità. Le mancava tantissimo, ma non si era arrabbiato con lei per la sua decisione. La capiva. D’altra parte, più di una volta aveva detto di no ad altre ragazze, perché continuava a pensare a lei, a sognare lei.  Arrivò un messaggio, un avviso di chiamata proveniente da un altro continente.

-Signor Dean Edgeley? Chiamata proveniente dall’Australia.- un battito al cuore, un sospiro di speranza, un brillio negli occhi mentre, con voce tremante, si aspettava di sentire la sua voce.

-Accetto.- una parola, che in molti casi potrebbe cambiare tutto.

*****

un pugno di sabbia negli occhi miei

-Ehi Solar! Anche oggi vuoi dare spettacolo? – una voce sconosciuta la risvegliò dai suoi pensieri, ma Bec non si degnò di rispondere. – a che pro? – si chiese. Provi un piccolo arial (salto particolarmente difficile con la tavola, alla quale NON  sei agganciato) e subito tutti ti etichettano come esibizionista. Immergendosi nuovamente nei suoi pensieri, tornò a riflettere ai suoi amici, all’anno migliore della sua vita. Si ricordò di sua cugina Cecilia, italiana, che le aveva gentilmente tradotto in inglese una famosa canzone di un gruppo europeo. – se non sbaglio- rifletté Bec – diceva una cosa del tipo [un pugno di sabbia negli occhi miei]. Si addice perfettamente. Ecco cosa mi è rimasto del migliore anno della mia vita, un pugno di sabbia negli occhi.-  Rimuginando su questi pensieri, focalizzò nella sua mente quelle persone così importanti per lei: Fly, dolce e tenera, Anna,  onesta e sincera, Matt, riflessivo e sempre disponibile, Heath, divertente e impulsivo (nonché perennemente in ritardo), Perry, la sua migliore amica. Non poté impedire ai suoi di riempirsi di lacrime nel pensare all’ultimo viso, il viso che amava. Edge. Gli mancava da impazzire, ma sarebbe stato peggio se fossero stati ancora insieme senza potersi vedere. Prese la sua tavola e si buttò nell’acqua ancora fredda del mattino, perdendo così una chiamata importante proveniente da tutt’altra zona dell’Australia.

 

 

"Un pugno di sabbia negli occhi miei" è una famos canzone dei Nomadi

e anche questa è andata! mi sembra ovvio chi sia l'autore delle telefonate, ma d'altra parte in realtà non sempre è tutto fantastico, non arriva il principe azzurro a risolvere la situazione. se quacluno avesse dubbi o necessitasse chiarimenti, sono a vostra completa disposizione.

piccolo spoler: nel prossimo chap tratterò dei sentimenti dei protagonisti mancanti...

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** così vicini ma così lontani ***


ok, oggi sono particolarmente veloce perchè avevo già scritto questa storia, ma d'ora in poi sarò un pochino più lenta. comuqnue, questa è la seconda parte del chap 2, ora non so proprio cosa succederà ai protagonisti. in ogni caso, buona lettura...

2(parte b)

Felicità ipotetica

Heath e Matt erano felici. Per quanto si possa essere felici in fase post rottura non voluta. Almeno erano insieme. Heath, infatti, era diventato fotografo ufficiale dei contest a cui partecipava Matt e si vedevano ogni giorno, confidandosi il profondo e opprimente senso di vuoto cosmico che sentivano al posto del cuore. Ma Heath, che è pur sempre Heath, saltò sulle spalle di Matt, facendolo cadere sulla sabbia e ridendo fragorosamente. Dopo l’iniziale sconcerto, anche Matt scoppiò a ridere divertito, segnandosi mentalmente di studiare una vendetta nei confronti del suo migliore amico.

*****

Sogni incantati

-ciao splendore- la voce di Joe la svegliò, come tutte le mattine. Le aveva portato la colazione a letto, per festeggiare l’ultima vittoria.

-buongiorno Joe. Grazie mille per la colazione. Come stai?- rispose una fino ad allora addormentata Anna, conscia del fatto che non si vedevano da una settimana. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere, si dedicò alla colazione, lasciando libero sfogo ai pensieri. Decise di raccontare il suo sogno, il suo bellissimo sogno a Joe.

-Sai, Joe, c’eravamo tu, io e tutta la vecchia squadra della Solar. Anche Deb, Simmo e Jilly. Eravamo tutti assieme, come ai vecchi tempi, e ci facevamo surf tutti insieme, tranne Jilly che era sul jet-sky e ci guardava. E poi ci siamo asciugati al sole, e ci siamo raccontati tutto ciò che è successo in questi cinque mesi…- sarebbe andata aventi per ore, ma accaddero due fatti che la costrinsero a fermarsi. Il primo fu una fitta di malinconia che la prese nelle viscere. Il secondo, forse il più importante, fu lo squillo del suo cellulare, che la distrasse. Prese il cellulare e, con un impeto di gioia, rispose sorridente.

*****

La cosa bella di una foto è che non cambia mai

-Perry, tesoro, mi dispiace, so che sei stanca, ma ne abbiamo bisogno ancora una, dieci minuti di pausa e poi riprendiamo, ok?- era sempre gentilissimo il suo agente, Paul. –un’altra cosa, mentre registravamo ti è arrivata una chiamata, ma era sul cellulare privato, non ho risposto.-

-grazie Paul, se è importante richiamerà.- Perry si avviò stancamente verso il suo “camerino”, dove aveva lasciato le cose più importanti per lei, il cellulare, la carta di credito, un piccolo anello che non voleva più mettere ma che si portava dietro come portafortuna e un album fotografico. Quest’ultimo era una raccolt di foto fatta l’anno prima da Heath. –la cosa bella di una foto- si ritrovò a pensare- è che non cambia mai!- C’erano tutti, in quelle foto. Compreso lui. Matt. L’unico ex da cui era stata mollata, l’unica storia che avesse mai avuto di cui le importava davvero. Semplicemente, lo amava. E lui l’aveva scaricata senza spiegazioni. Lo aprì alla sua pagina preferita, dove c’erano la sue tre foto preferite: una che la ritraeva con Bec, i volti sorridenti dopo la finale, mentre applaudivano Edge e Fly. La seconda era una foto di gruppo, fatta quando avevano accettato di rappresentare la scuola ai giochi provinciali di surf. L’ultima, scattata a tradimento da Heath, mentre faceva il solletico a Matt nel giardino di casa, distesi su un plaid a “studiare”. Chiuse l’album con uno scattò, mentre una lacrima disobbediente le scappò dall’occhio in cui si ostinava a tenerle rinchiuse e le rigò la guancia. Decise di guardare chi avesse chiamato e, non appena lesse il nome sul display le venne un tuffò al cuore.

-non può essere!!!- con un sorriso stampato sulle labbra e le dita che scorrevano veloci sui tasti, l’ansia che la divorava nel terrore di scoprire che era tutto un brutto scherzo.

-pronto?- una voce dolce, gentile e, soprattutto, conosciuta riportò alla mente mille ricordi.

-Jilly? Ciao, sono Perry…-

grazie a tutti, spero sia un "a presto", dipenderà un po' da recensioni e visite!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** chiamate importanti ***


Ok, non ho tanto tempo, quindi sarò breve. Ringrazio tutti quelli che bla bla bla, i personaggi citati nella storia non mi appartengono bla bla bla.

Piccolo riassunto: i ragazzi sentono la mancanza di quella che considerano la loro vera famiglia. In seguito alle domande di Fly, Jilly ( che mito quella donna) si mette all’opera.

 

QUANTO Più D’IMPORTANTE CHE C’è PER ME  pov Perry

 

-Jilly? Sono Perry…- oddio, che voce avevo? Sembravo una bambina di cinque anni che ha appena pianto. Un’ondata di ricordi mi assalirono nel sentire quella voce così mammesca.

-Perry! Menomale che mi hai chiamata subito! Ascoltami, ho una cosa importante da dirti.- ma come, niente domande su questi cinque anni? Neanche un banalissimo ?  Che fine ha fatto la vecchia Jilly, tutta dolcezza e coccole? Ciò nonostante, costrinsi la mia voce a rispondere

-certo, dimmi tutto.-

-allora, so che ora sei una cantante, ma hanno chiamato i dirigenti della Solar, vogliono vederti qui all’Accademia tra una settimana. Non so cosa vogliano, né perché abbiano chiesto proprio di te, ma se accetti potresti approfittarne per rivedere Fly.- Mi concesse qualche attimo per pensarci, ma il mio cervello riusciva a focalizzarsi solo su tre parole: dirigenti, Solar e Fly. – ma perché vogliono me?- la domanda sorse spontanea – perché non Bec o Anna o Fly?- ogni nome era un tuffo al cuore, ma mi costrinsi a non piangere.

- non lo so, tesoro.- la voce di Jilly, dolce e gentile come sempre, non riuscii a risolvere i miei dubbi. – ma hai almeno due buoni motivi per venire: il primo per toglierti il dubbio, il secondo per consolare Fly. Sente la mancanza di tutti voi, la piccola.- Fly. La mia piccola amica, la biondissima ragazza che aveva sempre avuto una parola gentile con tutti noi. Lei mi mancava. Io le mancavo. Che diavolo stavo aspettando?

- prenderò l’areo delle 3.00, sarò lì domani per le 5.15- avrei rivisto Fly, al diavolo tutto! Fly, fly, fly, fly, fly, fly… mi ripetevo il nome come un mantra, ma a distruggere la mia piccola bolla di felicità giunse la voce di Paul:

- chi era al telefono?- il mio sguardo, scioccato ma felice, rispose da solo.

-era qualcuno del surf, vero? Devo comprarti dei biglietti, giusto’?- era gentile come sempre, ma anche un pochino preoccupato: odiava i cambiamenti all’ultimo minuto.

-sì, starò via una settimana, torno all’Accademia. Dei dirigenti vogliono parlarmi e io ne approfitterò per rivedere Fly! Mi dispiace, ma dovrai annullare l’intervista, le prove con la band…- mi bloccò con uno sguardo. Compresi che capiva il mio stato d’animo, non si era arrabbiato.

-tranquilla, Perry, so che quei ragazzi sono importanti per te, forse quanto più di’importante che c’è per te.- esatto, quanto più d’importante che c’è per me.

 

*****

 

SOLO 1 PAROLA: GRAZIE!!! Pov Edge

 

L’attesa. È quanto più di snervante esista sulla faccia della terra. Mentre l’operatore telefonico cercava di mettermi in contatto con l’Australia, pensai a colui/lei che potesse aver tentato di chiamarmi. Vagliai la alternative, in cuor mio sperando potesse essere lei, ma l’attimo di delusione nel sentire la voce di Jilly fu subito rimpiazzato da un senso di gratitudine e affetto per quella straordinaria donna.

-Jilly, che bello sentire la tua voce! Come stai?- un fiume di ricordi, capitanati dal profumo delle sue lasagne speciali, mi colpirono in pieno. A strapparmi dalle mie fantasticherie ci pensò la voce di Jilly.

-edge! Ciao! Benissimo, grazie! Congratulazioni per i contest, ma devo ammettere che questa chiamata non è di piacere, bensì di lavoro. Infatti, devo farti una proposta-

Ok, mi aveva incuriosito, così la spronai.

-certo, dimmi tutto!-

-ecco, Edge, alcuni dirigenti della Solar, approfittando del fatto che non avrai contest per altre tre settimane, vorrebbero vederti qui all’Accademia tra una settimana. Ti hanno già comprato il biglietto aereo, è per giovedì, l’appuntamento sarebbe domenica. Vogliono vedervi insieme, ma non ho idea del motivo.-

Jilly non poteva avere idea della gratitudine che provavo nei suoi confronti in quel momento. –Jilly, ovvio che accetto! Solo un’altra parola: grazie!- Stavo per volare a casa!

 

*****

COME DIRE DI NO? Pov Jilly

 

Ok, due avevano accettato, adesso si trattava di convincere gli altri cinque. Decisi la mia tattica per i due successivi, Matt e Heath: li avrei di certo trovati assieme. Vada per le mie lasagne per Heath, a Matt basterà proporgli di tornar qui qualche giorno.

-Heath? Ciao, sono Jilly!- la voce di Heath, all’altro capo, mi salutò felice, a breve seguita da quella di Matt.

-ragazzi, non chiedetemi i dettagli perché non li so, ma alcuni dirigenti della Solar vi vogliono vedere qui all’Accademia tra una settimana, vi hanno già anche comprato i biglietti aerei. Se accettaste, potreste venire qui qualche giorno prima, così da stare un po’ tutti insieme anche con Simmo. In vostro onore, farei le mie speciali lasagne!- aggiunsi, facendo scattare la trappola. Heath non sapeva rifiutare le lasagne. Infatti, dopo aver parlato un secondo tra di loro, in tono concitato, Heath mi rispose felice

- Come dire di no, cara Jilly?- quasi potevo vedere i sorrisi dei due ragazzi all’altro capo del telefono.

 

Per convincere Bec ci volle ben poco, bastava tirare in mezzo Bec e il suo desiderio di rivederla. Anna fu un altro paio di maniche perché, benché non fosse di certo felice senza i suoi amici, non voleva lasciare solo Joe, ma appena spiegato che anche lui era il benvenuto, accettò senza indugi. Per ultimo, dovevo parlare con Simmo senza far sapere nulla a Fly: fu incredibilmente facile approfittare di una sfida tra Fly e le ragazze del corso. Simmo si ritrovò d’accordo, persino lui si era accorto che qualcosa non andava. Dopo aver dato il suo consenso, mi aiutò a coordinare tutto. Fly sarebbe stata incredibilmente felice, proprio come gli altri. Se lo meritavano, era il miglior gruppo che la solar avesse mai avuto, sotto ogni senso!

 

Ok, ci siamo. Il prossimo capitolo sarà rivelatore, e mi dispiace lasciarvi sulle spine, ovviamente i ragazzi si rincontreranno, ma cosa succederà? Non potrò postare per ben 5 giorni, se riesco sabato sera, anche se dubito. Prometto però che mentre sarò via scriverò almeno un capitolo al giorno e,appena tornata li posterò tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** ritrovarsi ***


eccomi di nuovo qua, come promesso con un nuovo capitolo. ancora grazie a Elisy, spero che il chap vi piaccia, almeno un pochino più degli altri. ancora una cosa prima di lasciarvi alla storia: mi sono concessa il lusso di non riportare i dialoghi delle amiche, ma non mi permetterò sconti su gli incontri delle coppie scoppiate!

buona lettura

3. Ritrovarsi

la prima ad arrivare all'Accademia fu Perry, e fu presto accolta da Jilly, che era intenta a cucinare la cena mentre i sei ragazzi erano fuori ad allenarsi con Fly e Simmo. L'eccelsa governante non fece in tempo a pronunciare una sola parola che fu sommersa dall'abbraccio felice di Pery. La donna meno giovane non disse nulla a Perry, non le chiese nulla sulla sua salute nè frasi di circostanza. Le disse solo - è fuori.-

Perry volò fuori. Si godette la vista della spiaggia tanto amata, per poi focalizzare la sua attenzione su una giovane donna abbronzata e biondissima che dava ordini a un gruppo di sei atleti. Infine, dopo esser stata vista da Simmo, gridò - Sono 5 mesi o 5 anni che non ci vediamo? Sei cresciuta parecchio, piccola Fly!- Lo sguardo stupito di Fly si tramutò in un attimo in entusiasta. La bionda strinse tra le braccia la sua bellissima amica, per poi lasciarsi andare a un urlo di gioia. Salutato anche Simmo, le due ragazze corsero a quello che nell'anno precedente era diventato il loro posto, la vecchia camera di Perry, miracolosamente vuota. Parlarono per ore, saltando la cena e restando alzate fino a tardi e condensando cinque mesi in non poche ore. entrambe gioirono dei successi dell'altra, soffrirono per le delusioni amorose e, giunto l'ora di addormentarsi, si accocolarono vicine l'un l'altra, sentendo il bisogno reciproco di stare vicine. Fu così che le trovò Jilly, ancora addormentate, la mattina seguente e, conscia della felicità delle due, spense la sveglia di Fly e concesse loro ancora qualche ora di riposo.

*****

Bec scese dal treno senza fretta. Stava bene, era felice. Si sentiva a casa. Ad aspettarla in stazione c'erano sia sua madre, con cui aveva sempre avuto un stupendo rapporto, e il fratellino Ben, che permise alla sorellona di abbracciarlo e coccolarlo un po'. - Sarei dovuta tornare prima- pensò Bec- se non altro per Ben.- Senza neanche passare da casa, si fece accompagnare dalla madre all'Accademia e fu subito accolta da Simmo, che l'aspettava.

 - I ragazzi sono a scuola- spiegò lui - e Fly è fuori a passeggiare sulla spiaggia, non sa nulla del tuo arrivo. prima però di correre incontro alla tua amica, dovresti salutare Jilly.- e con un caldo abbraccio la spinse versò la vice mamma.

Bec, dopo aver gentilmente salutato l'allenatore e la chioccia, corse fuori sulla spiaggia e avvistò Fly che camminava con un'altra ragazza. Bastò uno sguardo agli occhi, i suoi occhi, e Bec si buttò tra le braccia delle due che, sorprese, caddero sulla sabbia. Ad interrompere quel momento magico giunse una voce, inconfondibile, con un particolare accento straniero

-beh? A me niente abbraccio?- chiese una finta offesa Anna, seguita da Joe.

Il mega abbraccio coinvolse le quattro amiche, che poi sorrisero dolcemente nel vedere il saluto tra i due gemelli. Infatti, anche Bec e Joe si abbracciarono, restando legati parecchio tempo, fino a che l'indole curiosa di Bec non ebbe la meglio. Le ragazze, infatti, avevano molte cose da chiedersi, molto da confidarsi, problemi che necessitavano di consigli. Si raccontarono le varie situazioni, giungendo alla conclusione che l'unica ad essere riuscita ad andare avanti, più o meno, era Anna. Infine, Fly pose la fatidica domanda

-Non prendetela male, io adoro avervi qui, ma come ci siete arrivate?- Al che le tre ragazze, con enorme sorpresa, dettero tutte le stetta risposta

-Jilly- e risero, felici come non lo erano da tempo. Quella risata non sfuggì all'occhio attento di una mamma che, soddisfatta del risultato, attendeva l'arrivo dei ragazzi, conscia del fatto che avrebbero portato, oltre che tanta gioia, anche parecchi guai.

ok, anche questo capitolo è andato. Ora però mi piacerebbe davvero sapere che cosa ne pensate. So che la mia storia è piuttosto prevedibile ma, almeno per la ff sui telefilm, mi piace vedere il lieto fine, perciò perdonatemi la banalità. comuqnue, ci vediamo presto con un nuovo capitolo e, mi raccomdo, recensite, anche solo un commentino piccolo piccolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Matt e Heath ***


Eccomi qua, di nuovo. Volevo postarvi ieri questo capitolo, ma ho avuto qualche piccolo problema. Per farmi perdonare, capitolo particolarmente lungo; è stato anche il più difficile fino ad ora. Ringrazio ancora una volta Elisy – è bello sentirsi apprezzata di tanto in tanto – e Andrammelk. Comunque, so che vi ho precedentemente incuriosito sul continuo di questa storia, gli incontri dei protagonisti e via dicendo, quindi vi lascio al capitolo, senza aggiungere altro se non

Buona Lettura

4. Matt e Heath

Belli, abbronzati e muscolosi, Matt e Heath attirarono non pochi sguardi sul traghetto che li avrebbe riportati all’Accademia. Erano felici, ridevano e scherzavano come sempre, ma Matt era giunto a un pensiero che non sfiorava nemmeno Heath: se Fly lavorava all’Accademia, si sarebbe di sicuro incontrata con Heath. Dopo l’ultimo loro incontro, ma mail di Heath e tutto il resto, non sapeva davvero cosa pensare: meglio mettere in guardia Heath? O magari Fly, saputo l’arrivo dei due, si sarebbe presa una vacanza di qualche giorno? Alla fine, decise di affidarsi a Jilly: magari la governante, conoscendo il passato intrecciato di Fly e Heath aveva trovato un modo per non farli incontrare. Arrivati al porto di Blue Water, i due giovani si diressero velocemente verso l’Accademia. Era una scena piuttosto buffa: i due ragazzi avevano portato tanta roba che sarebbe durata per mesi, non solo una misera settimana. Senza contare che entrambi avevano la tavola e Heath tutta l’attrezzatura fotografica.

-Sento già il profumo delle lasagne di Jilly!- esclamò il bel moro. Procedì spedito, continuando ad annusare quel profumo sublime. Per la prima volta in vita sua, grazie a Matt, era quasi in anticipo. Si attaccò con insistenza al campanello, ma non era preparato alla vista: quattro giovani donne, sbocciate sotto i suoi occhi, erano andate ad aprirgli. Ad una prima occhiata, sommerso com’era dalla roba, catalogò le ragazze: una era abbastanza scura di capelli, piuttosto abbronzata; la seconda era molto carina, bionda scura, curata nei minimi dettagli; la terza, bionda, era chiaramente un’atleta; la quarta, infine, era biondissima e sembrava una Fly futura. Gli si allargò un sorriso trentadue denti e, chiamato Matt, che controllava la tavola appena caduta (guarda caso, a causa di Heath) si buttò tra le braccia di quelle che considerava le sue sorelle. Si fece coccolare, baciò sulle guance tutte, anche Fly. L’imbarazzo calò sulla sale, non appena Heath le diede il primo bacio. Anna e Bec controllarono la situazione, Heath e Fly arrossirono, ma Matt e Perry non prestarono più attenzione a loro: si erano finalmente visti. Perry, che non era come Fly, si scusò e corse in camera sua, seguita a ruota dalle altre ragazze, che si congedarono dagli amici con un abbraccio e delle scuse da parte di Perry, attaccata fin dal primo mattino da un feroce mal di testa. L’attenzione dei due ragazzi, almeno in parte, da Jilly e Simmo, che si informarono nei dettagli sui successi di entrambi. Intanto, nella camera delle ragazze…

-Ho pianto per lui, a lungo. Sono stata male. Non sono ancora riuscita a superarla, ma se ogni volta che lo vedo lui mi bacia o Dio sa cosa, beh, allora è ovvio che non la supererò mai.-

-cosa pensavo mentre accettavo di venire qui? Sapevo fin da ieri che probabilmente sarebbe venuto, dopo che siete arrivate entrambe, però da brava scema sono rimasta! Dio, sono proprio masochista!- il lamento di Fly e Perry era tutt’uno e Anna e Bec, dopo uno sguardo complice, si dedicarono alle rispettive ex compagne di stanza. Per prima iniziò Bec

-tesoro, tu sei speciale! Sei bellissima, hai talento, tra poco sfonderai come cantante internazionale. Sei la mia migliore amica! Non puoi pensare di stare così, perché tu sei una vincente!- Bec sapeva che, con Perry in quello stato, l’unica era riempirla di complimenti. Nel frattempo Anna consolava la piccola Fly

- Fly, sei eccezionale! Tu sei riuscita dove noi tre abbiamo fallito, hai vinto, sei un’allenatrice. E poi sei un’amica leale sincera, non si può fare a meno di volerti bene. È ovvio che anche Heath ti rivorrebbe con lui, sei troppo speciale per lasciarti andare così!- le parole di Anna, dolcissime, arrivarono al cuore di Fly, e la piccoletta abbracciò l’amica. Una domanda sorse spontanea sulle labbra delle due sfortunate in amore

-Sì, ma ora che faccio?- e si guardarono negli occhi, ridendo per un attimo. A quel punto, Bec prese la parola

-Siate loro amiche, ma senza farvi trattare da zerbini! Evitate di rimanere sole con loro, ma per questo io e Anna possiamo aiutarvi! Siate voi stesse, ma non il vostro lato migliore, perché tutte sappiamo che andrà a finire che i due ragazzi verranno a chiedervi scusa e voi accetterete senza fiatare. Poi tornerete insieme e tra poco saremo punto e a capo!- alle parole di Bec, tutte le ragazze scossero la testa bonariamente e scoppiarono in una risata. Poi si prepararono a mettere in scena la loro farsa.

 

 

Ok, ho deciso di posticipare il ritorno di Edge. Teoricamente ho già pronto quel capitolo, ma non mi piace e lo voglio riscrivere. Non voglio però farvi aspettare, quindi perdonatemi se non è tanto lungo quanto vi avevo promesso. Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ancora una famiglia? ***


5. Ancora una famiglia?

 

Un vento caldo, leggero, colpì Edge non appena uscì dall’aeroporto. Sentendosi un po’ sciocco, il bel biondo lo annusò, ritrovando in quella brezza il profumo dell’Oceano a lui conosciuto.

-il bello di essere una star del Surf- pensò il campione- è che nessuno ti riconosce. Solo i più interessati allo sport sanno chi sei. Ma, in ogni caso, non ti disturbano, se non durante i contest.- Questo pensiero era fonte di gioia per Edge. Il saper che non era cambiato nulla da quando era uno studente alla Solar Academy, o quasi, lo rallegrava. Chiamato un taxi, si fece portare a quella che per ben 12 mesi era stata la sua casa. Il suo cuore perse un battito; ogni cosa, lì, gli ricordava Bec, la sua adorata Bec, ma si fece forza, curioso com’era di rivedere Jilly, Simmo e Fly. Un respiro profondo. Suonò il campanello. Un altro respiro profondo. Passi strascicati dietro la porta. Un ultimo respiro profondo e la porta si spalancò. Per prima vide Fly, e subito si buttò nelle braccia di quella fantastica donna. Dietro di lei scorse Matt e Heath. Si stava dirigendo verso i due, una pacca sulla spalla era d’obbligo, quando udì un urlo strozzato e si ritrovò abbracciato  un corpo che riconobbe come quello di Bec. Constatato il fatto, la strinse a sé, felice come non lo era da tempo, quando la sentì irrigidirsi e staccarsi da lui con gesti meccanici.

-Scusa, davvero, non so cosa mi sia preso. È stato un gesto istintivo, non so bene dove fosse il mio cervello. È solo che quando sei entrato e ti ho riconosciuto…- le scuse di Bec furono interrotte da un dito di Edge posato sulle sue labbra

-Bec, non mi è dispiaciuto. Fidati, per niente. Va tutto bene, ok?- detto questo, si chinò e le pose un tenero bacio sulla guancia destra. Finita l’operazione, si mosse a salutare i due amici e le altre ragazze, mentre Bec rimase impalata davanti alla porta, una mano penzoloni l’altra dove Edge aveva posato quel timido bacio. Fu riscossa dalle sue fantasticherie da un paio di braccia che la avvolsero da dietro, riconosciute istintivamente come quelle di Perry.

-tesoro, quando hai finito di sbavare, è ora di pranzo.- un’occhiataccia, un bacio di perdono e una risatina mentre si recarono in sala da pranzo. Gli attuali studenti della Solar avevano ottenuto la giornata libera proprio per consentire alla vecchia squadra di stare tutti assieme, come ai vecchi tempi. Bec andò in cucina, gli automatismi erano quelli di un tempo: lei che serviva da mangiare con Edge, Heath e Fly che apparecchiavano, Anna (in questo caso aiutata da Joe, ospite speciale) sparecchiava, Matt e Perry lavavano i piatti. In cucina, dove Bec e Edge preparavano le porzioni di lasagne, la conversazione era piatta…

-Allora, come stai? Ho visto che non sei affatto peggiorato nel Surf.- Iniziò Bec.

-Me la cavo, cerco di dare il meglio. Tu? Di cosa ti occupi ora?- Edge era insopportabilmente sulle sue.

-Io? Sono allenatrice alla Black Sea Academy, un’altra accademia qua in Australia, vicino a Sidney.- mentre rispondeva, Bec si diede mentalmente della stupida. Era incredibilmente affascinante, anche mentre tagliava le lasagne, e lei si sentiva sempre più un’idiota. –Come abbiamo fatto a ridurci così?- si scoprì a pensare.

Iniziarono a portare i piatti al tavolo, dove la situazione non era certo delle migliori: Matt e Perry non si parlavano, erano seduti ostinatamente uno di fronte all’altro, braccia incrociate e sguardo fisso da tutt’altra parte. Anna chiacchierava allegra con Joe, ma con lo sguardo preoccupato teneva d’occhio Heath e Fly, che posavano con mala grazia gli utensili sul tavolo. Chiamarono quindi Simmo e Jilly, pronti a mangiare, e istintivamente andarono a occupare i loro vecchi posti. Il pranzo si svolse in un silenzio quasi religioso, la conversazione fu pressoché nulla, ma i ragazzi erano comunque felici:  erano insieme, cosa che per loro era fantastica a dir poco. In un attimo i piatti furono svuotati e i ragazzi si dedicarono alle loro occupazioni: Edge, aiutato da Heath, andò a sistemare la sua roba, Bec andò a trovare la famiglia, raggiunta presto da Joe,  mentre Anna uscì con Fly; Perry e Matt lavarono i piatti senza scambiarsi una sola parola, e appena terminarono si richiusero ognuno nella propria stanza, a pensare e rilassarsi. Dopo mezz’ora, si ritrovarono tutti nella sala centrale, decisi a non sprecare il poco tempo assieme: agguantate le tavole e indossati i costumi, corsero sulla spiaggia e si buttarono tra le onde. Mentre surfavano, bravi come pochi, Simmo rifletté, deciso a spiegare la sua idea ai dirigenti, certo che avrebbero accettato.

Ok, finalmente ci siamo! Scusatemi, so che è un bel po’ che non posto ma mi sono persa via. In ogni caso, vorrei davvero davvero davvero sapere cosa pensate di questo capitolo: pensate che la reazione di Bec sia spropositata? E ora, come dovrei far continuare la storia? Ringrazio Elisy, puntuale come un orologio nel recensire, Andrammelk e Niki_96. Sono contenta che la mia storia vi piaccia. Piccola constatazione: siete 106 a leggere la mia storia. Com’è che nessuno ha il tempo di recensire? Anche solo per dirmi che faccio schifo. Sarebbe pur sempre un’opinione…

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dobbiamo Parlare ***


Dobbiamo parlare

La serata trascorse senza incidenti: le ragazze erano tutt’uno, non si mollavano mai e ogni scusa era buona per rimanere sole. Si erano abituate ad essere tutto l’una per l’altra, come durante l’anno scolastico. I ragazzi, ovviamente, avevano ripreso a gareggiare tra loro per ogni stupidata, scherzando e scommettendo su tutto, da bravi amici quali erano. Al tempo stesso, però, i momenti in cui erano tutti assieme erano densi di intimità e di una dolcezza rara in un gruppo adolescenziale. In ogni caso, bastava una battuta di Heath o una frecciatina di Bec e tutti si scioglievano in grandi risate, godendosi il momento e la vicinanza con i loro amici. Restarono in piedi fino a tardi, sdraiati sui divani, le gambe a contatto e le mani intrecciate: sentivano il bisogno di toccarsi, assicurarsi che il tutto fosse reale. Così si addormentarono, scomodi ma felici, l’uno sull’altro, e così furono immortalati in una bellissima foto da Jilly la mattina seguente, mani nelle mani e capelli biondi mischiati ai mori. E, soprattutto, le espressioni di pacata contentezza sui visi di ogni ragazzo.

*****

-Ma chi sono questi?- Brooke era sempre stata piuttosto curiosa.

-Perché dormono sul nostro divano?- anche Amy era stata incuriosita da quei sette ragazzi e Fly.

-Io so che è lui- disse eccitato Mike- è Dean Edgly, quello che sta vincendo tutti contest del circuito Mondiale! È un mito del Surf!-

A quelle parole Edge si risvegliò, trovandosi i piedi di Heath sulle caviglie e il viso di Bec sulla sua spalla. Godette di quella visione, un sorriso sincero sulle labbra, fin quando non si accorse di essere osservato e notò i sei ragazzi che lo osservavano con curiosità. Senza proferir parola si portò un dito sulle labbra, intimandogli il silenzio, e riprese la contemplazione della sua Principessa… fu assalito dai ricordi, il momento in cui le aveva dato quel nome.

Stavano camminando sulla spiaggia, erano felici, mano nella mano. Era sera, entro breve avrebbero raggiunto gli altri per una grigliata in giardino: il giorno successivo sarebbe stato una Domenica, niente allenamenti e niente scuola. Parlavano del più o del meno, quando lui accennò a una scommessa con Heath, incappando nello sguardo della sua bellissima ragazza

-Un’altra sfida? È mai possibile che tu sia così tanto competitivo? Non riesci a smettere per un attimo di pensare solo ed esclusivamente alle gare?- lo rimproverò, mettendo su un broncio tenerissimo. Ciò che non si aspettava era la risposta di lui, detta con sincerità e piuttosto inaspettata.

-Bec, è molto semplice. Io sono così, mi è stato insegnato a vedere tutto come una sfida. Ma mi piace anche credere di aver un premio alla fine, di poter meritare qualcosa se riesco a vincere.-

Spiazzata, Bec, ovviamente, chi se a cosa si riferiva e, dopo qualche tentennamento, Edge ammise

-Tu. Tu sei il mio premio, principessa.-

Ancora immerso nei ricordi, non si accorse che intorno a lui i compagni si erano risvegliati. In un attimo si riscosse dai suoi pensieri e, ignorando bellamente i nuovi studenti della Solar, andò in cucina a preparare la colazione con Bec, mentre gli altri andavano a sistemarsi. Mille ricordi lo colpirono, quella cucina era stato teatro di abbracci, confidenze, litigi, chiarimenti e tanti baci. In un attimo, allora, si decise: doveva parlare con Bec, non sopportava di averla così vicina da estranea. Posò la pentola in cui stava cuocendo il bacon, tolse di mano alla sua Principessa la ciotola con l’impasto per i pancake e le disse le due fatidiche aprole, le stesse con cui pochi mesi prima Bec aveva distrutto tutto.

 

ok, come si può notare questo capitolo è incentrato per lo più su Bec e Edge, e so che è piuttosto scrauso. ma è solo di passaggio, e spero di riuscire a pubblicare il prossimo già tra qualche ora. non ho tempo, tano x cambiare, quindi mi limiterò a ringraziare, come sempre, Elisy e Niki_96

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** chiarimenti ***


Come promesso, eccovi un altro capitolo. Oggi doppia razione per farmi perdonare il fatto che non quando riuscirò a postare di nuovo, potrei già domani, ma forse non riuscirò prima di lunedì. Solo un attimo ancora, volevo ringraziare per il loro sostegno Elisy (tranquilla, non hai nulla da farti perdonare, sei già gentilissima, non voglio che il recensire diventi un obbligo XD) e Niki_96 (questo capitolo è, ancora, incentrato su Bec e Edge, ma ho intenzione di trattare coppia per coppia, anche Perry e Matt… solo che la loro situazione è più incasinata)… in ogni caso, buona lettura

Chiarimenti

Mentre in cucina Bec e Edge si occupavano della colazione, Anna, Perry e Fly si davano una sistemata, litigandosi il bagno come loro solito e facendo progetti per la loro giornata. Progetti prontamente distrutti dall’idea di Heath, sempre pronto a divertirsi

-Ragazze, per oggi non fate progetti, ho io un’idea fantastica!- ovviamente Heath non era disposto a ricevere un no.

-Ah sì? E sentiamo, quale sarebbe questa idea fantastica?- la voce di Perry suonava leggermente sarcastica.

-Ve lo dico a colazione, voglio parlarne davanti a Bec e Edge.-

Le ragazze, allora, tornarono alle loro precedenti occupazioni, mentre riflettevano sull’enigma lasciato loro da Heath. Intanto, i due ragazzi preparavano scarpe, zaini, asciugamani e tutto ciò che sarebbe potuto servire loro. Non sapevano che in cucina si stava svolgendo un dramma, piccolo ai nostri occhi enorme agli occhi degli interessati

-Dobbiamo parlare- Edge sputò queste due parole neanche fossero un insulto. Si ricordò di quando Bec aveva pronunciato quelle parole, distruggendo la sua felicità e facendo crollare ogni sua certezza.

-Dimmi, ti ascolto- Bec cercava di nascondere le sue emozioni, ma non poteva impedire ai suoi occhi di trasmettere preoccupazione, una preoccupazione che arrivava al cuore del biondo.

-Così non può andare avanti. C’è stato qualcosa tra di noi, ma adesso è finita, giusto? Quindi potremmo provare ad essere amici. Se non altro, evitiamo di rovinarci la vacanza a vicenda, poi possiamo tornare ad ignorarci piacevolmente.- pronunciate queste parole, Bec si sentì morire. Davvero lui credeva in ciò che stava dicendo.

-Scusa, ma per chi mi hai preso? Pensi davvero che potrei fingere? Ignorare il fatto che siamo stati insieme per mesi, che ti ho amato, che ho rotto con te perché andavi dall’altra parte del mondo e non sapevo quando ti avrei rivisto? Dovrei ignorare il fatto che negli ultimi cinque mesi ogni mio pensiero andava a te? Tu sul serio mi chiedi…- e si bloccò ripensando a ciò che aveva appena detto. Aveva davvero rivelato tutto a Edge? Era stata così scema da non tenere la sua boccaccia chiusa? Lanciò uno sguardo di sfuggita a Edge, che se ne stava impalato davanti a lei con lo sguardo sorpreso, e corse a chiudersi nella camera che condivideva con Perry, le lacrime negli occhi e uno strano peso nel cuore. Perry, attirata da quei rumori, quel singhiozzare, entrò e vide Bec buttata sul letto, abbracciata al suo cuscino, che piangeva tutte le lacrime represse in quei cinque mesi. Preoccupata, le chiese il motivo di tanta tristezza e, appurata la reazione di Edge, scese come una furia in cucina, pronta a insultare Edge. Non era però pronta alla visione del giovane, seduto, un sorriso ebete sul viso e lo sguardo da ubriaco, traboccante di felicità.

-Tu…- era talmente arrabbiata che non riusciva a formulare una frase coerente- tu. Enorme. Stronzo. Dean. Edgly.- fece un respiro profondo e poi lo attaccò- Come diavolo ti sei permesso?! Quella ragazza ti muore dietro! Egocentrico, insensibile, pallone gonfiato che non sei altro!- avrebbe proseguito per ore, ma Edge la bloccò, chiedendole solo dove si trovasse Bec. In un attimo, si ritrovò nella camera delle due ragazze, dove vide Bec, la sua dolce Principessa, in una valle di lacrime. Ella non lo aveva riconosciuto, probabilmente pensava che la persona entrata fosse Perry, così iniziò a lamentarsi.

-Sono un’idiota. Io l’ho mollato, l’ho lasciato. Eppure io non me lo sono dimenticato, cosa che lui invece non ha avuto problemi a fare. Dio, cosa pretendevo? Che mi aspettasse per tutto questo tempo?- Edge, udite quelle parole, la bloccò. Non ce la faceva a vederla così, gli dispiaceva troppo. All’apparenza era un duro, ma per le persone che amava, in particolar modo per Bec, avrebbe fatto carte false.

-oh, ma lui lo farà. Ti aspetterà in eterno, se necessario. Non credere di scapparmi tanto facilmente, Sanderson, io e te dobbiamo finire un discorso. Prima non mi ha lasciato terminare. Potremmo essere amici, oppure potremmo concederci una seconda possibilità. Secondo me potrebbe funzionare. Lo sai, vero, che l’amore non ha limiti? E non credo che questa sia solo una bottarella, perché sennò ti avrei già dimenticato, e ora non sarei qui a implorarti di tornare con me.- detto questo, si inginocchiò, pronto a implorare. Bec, sorpresa e imbarazzata, lo vide, si alzò e corse ad abbracciarlo, uno dei loro abbracci magici, prima di riunirsi in un dolce bacio. Restarono ancora un attimo così, quando la voce inconfondibile di Heath li riportò alla realtà

-Ehi belli, non avrete intenzione di lasciarci a stomaco vuoto, vero? No, perché io ho fame!- la parole di Heath furono troncate da uno scappellotto di Matt e in tutta la casa risuonò un “ahi”. Bec e Edge, felici, corsero in cucina, riprendendo la colazione mollata a metà.

*****

-Allora, Heath, qual è la tua grande idea?- la voce di Perry mal celava una grande curiosità.

-Semplice, Perry. Oggi propongo di andare dove è iniziato tutto, all’isola Kato*. Vi ricordate? È stata la nostra prima escursione da atleti della Solar. Pensavo che potremmo fare un pic-nic lì, in memoria dei vecchi tempi. Simmo ha già detto che ci presta la lancia, e ha dato il permesso a Fly di saltare gli allenamenti oggi!-

Ottenuti gli assensi sperati, Heath e Matt andarono in cucina a preparare l’occorrente per il pranzo, mentre gli altri andavano a prendere scarpe e zaini. In un attimo furono tutti sul motoscafo, alla volta dell’isoletta, pronti a godersi una giornata tra amici. In un attimo, il falò fu acceso e si ritrovarono sdraiati sui plaid a raccontarsi un po’ cosa era successo in quei cinque mesi, ma l’atmosfera, per quanto familiare, rimaneva comunque tesa. Ognuno faceva del proprio meglio, ma non si poteva lasciare parola a Matt e Perry e Fly e Heath, perché subito cadeva un silenzio imbarazzato, che troncava sul nascere ogni tipo di conversazione un minimo personale. Alla fine, per stemprare la tensione, Bec propose una partita di Beach volley, il campo fu preparato in un attimo e la rete portatile si dimostrò utile. A squadre fatte, il pomeriggio volò, tra partite amichevoli, bagni e risate (dovute soprattutto a Heath e ai suo attacchi alle spalle). In un attimo il campo fu smontato e i ragazzi tornarono a casa, pronti a prepararsi per la serata. Infatti, in loro onore, Simmo aveva fatto organizzare una mega festa alla Accademia, con tutti i loro vecchi amici e tantissime persone non ancora conosciute. Perciò gli atleti corsero a prepararsi, i ragazzi a sistemare tutto ciò che era stato usato quel giorno e le ragazze a iniziare il faticoso lavoro. Sarebbe un eufemismo dire che le ragazze hanno passato tanto tempo a prepararsi, ma i risultati erano ben visibili. Perry, bellissima come suo solito, indossava un vestito marrone, corto, senza spalline e aderente. Scarpe, rigorosamente taccate, erano scure anch’esse, mentre la collana, gli orecchini e i bracciali erano in stile etnico. La coda alta e un filo di trucco la fecero assomigliare a una modella. Era stupenda, come Bec. Un vestito nero faceva bella mostra di sé. Era con le spalline, a scollo a V profondo e lasciava un’ampia porzione di schiena nuda. La faceva apparire sexy, anche grazie ai sandali intonati. Fly e Anna erano stupende. Indossavano due vestiti fantastici, l’uno rosa e l’altro azzurro: quello di Fly scendeva dritto, ma aveva un profondo spacco ed aveva il corpetto intrecciato di perline; quello di Anna, azzurro, si stringeva sotto il seno, scendendo poi morbido sui fianchi e terminando ben prima del ginocchio. Erano tutte quattro bellissime, proprio come i ragazzi: Edge aveva dei pantaloni neri e una maglietta abbastanza aderente blu, intonata ai suoi occhi; Matt aveva optato per dei jeans con una camicia nera, mentre Heath si era infine deciso per dei pantaloni blu scuro, una maglia chiara e una camicia aperta sopra anch’essa blu. A loro si aggiunse un Joe, elegantissimo nel suo completo sportivo, e tutti otto fecero la loro entrata ad effetto in una festa splendida.

 

Ok, eccoci qua. Penso che ci sia ben poco da spiegare: Edge e Bec hanno risolto, ora bisogna vedere cosa combinano M, P, F e H. Magari a questa festa succederà qualcosa, ma non ho ancora decisa… voi cosa vorreste che facessero?

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Festa!!! ***


Non voglio rovinarvi il capitolo, perciò vi dico solo

Buona Lettura

Festa!!!

Scesero le scale, attirando molti sguardi e fischi (soprattutto le ragazze). Edge, protettivo, guidò la sua Principessa verso il tavolo delle bibite, mentre Bec si sentiva morire a causa del contatto tra la mano di lui sulla schiena nuda di lei. Joe, prendendo dolcemente la mano della sua Anna, le chiese con fare galante

-Scaldiamo la pista, Ms? (tedesco, signorina)-

-Con vero piacere.- Un sorriso bellissimo si aprì sul viso della biondina, mentre accettava l’invito del suo cavaliere.

Fly, per la prima volta, approfittò del fatto di esser rimasta all’Accademia negli ultimi 5 mesi, e sorrise andando a salutare amici e studenti, nonché compagni di scuola. Matt, senza troppi preamboli, si buttò nella mischia, cercando un viso conosciuto e trovandolo in un vecchio amico. Heath, come al solito, si godeva la festa con la macchina fotografica in mano, scattando foto a tutti i suoi amici. E Perry? Perry era, come suo solito, la regina indiscussa della festa: un fottio di ragazzi le ballava intorno, tutti in cerca di attenzioni da quella bellissima ragazza. E Perry, in cerca di divertimenti, non si faceva certo pregare: flirtava con tutti, innocentemente, ballando al centro della pista e attirando parecchi sguardi da almeno la metà dei ragazzi presenti. La festa, più che riuscita, procedette senza intoppi a lungo: tutti si divertirono, anche se più di una volta una Perry preoccupata sentì sguardi troppo insistenti sulle sue forme e fu costretta a chiedersi se la sua farsa fosse stata fin troppo convincente. Ad ogni modo, trovò un aiuto inaspettato in Heath: egli, infatti, preoccupato per la sorte della sua amica, le si era avvicinato, sottraendola agli sguardi troppo insistenti e quasi famelici di alcuni dei presenti. Trascinandola sul balcone, di certo non si era preparato alla conversazione che avvenne

-Grazie Heath! Ti devo un favore! Lo so, sono stata troppo convincente. Ma sai, non ho più avuto nessun altro dopo di Lui, e speravo… non so neanche io cosa speravo, so solo che sto facendo di tutto per dimenticarLo, ma non ci riesco…- Perry, per l’ennesima volta, si era aperta ad un suo amico, ed ora una lacrima solitaria le rigò la guancia. Heath provava la stessa tristezza dell’amica

-Ehi, è tutto ok! So cosa si prova a guardare la persona che si ama non ricambiare i propri sentimenti – uno sguardo triste cadde su Fly, che ballava con Mike –Cosa pensi che io provi ogni volta che vedo Fly abbracciata a qualcun altro, Fly che mi ignora, Fly triste e io non posso consolarla?- le domande di Heath, nate per essere retoriche, catturarono l’attenzione di Perry, incuriosita da quello che sembrava amore.

-Scusa, hai detto Fly? Ma come? Tu l’hai mollata, non il contrario! Quella ragazza ti muore dietro…- troppo tardi si rese conto di ciò che stava dicendo, di ciò che aveva appena rivelato a un Heath sorpreso, quasi sconvolto.

-Hai detto che mi vuole ancora? Io l’ho mollata perché non voglio soffrire, ma sapevo che se le avessi detto così lei mi avrebbe aspettato in eterno, così ho finto una relazione con una ragazza inesistente! Cioè, esiste quella ragazza, ma è mia cugina!- Perry rimase scioccata da quella notizia e, troppo ansiosa di far sapere la notizia, si buttò nella mischia alla ricerca di Fly. In un attimo la trovò, che rideva a una battuta scadente, mentre guardava con la coda dell’occhio Heath. Era preoccupata del fatto che fosse stato da solo su una terrazza con Perry, ma il sapere che Perry era cotta di Matt rappresentava per lei un’ancora di salvezza.

-Allora? Cosa c’è così urgente da dirmi?- Fly, per quanto desiderosa di essere gentil, non poteva impedire alla gelosia di montare dentro di lei. Perry se ne accorse, ma decise di non darle peso: d’altro canto, anche lei sarebbe stata gelosissima a vedere Fly che parlava da sola con Matt su una terrazza, sotto le stelle.

-é inutile che tu sia gelosa, abbiamo parlato di te e di Matt! Ascoltami, ciò che ti sto per dire è molto importante!- Così dicendo, aveva catturato l’attenzione di Fly, che dopo aver udito quelle parole sollevò la testa di scatto e si apprestò a dare retta all’amica.

-Mi ha detto che quella ragazza altri non era che sua cugina! Lui è ancor cotto di te! Dovevi vedere che sguardo assassino aveva nei confronti di quel tale, quel Mike. Avrebbe voluto ucciderlo, solo perché ballava con te. In pratica, lui ha finto tutta questa messinscena solo perché ha paura di soffrire e balle varie, con il risultato che lui è triste, tu sei triste e noi siamo tristi per voi! Quindi, che ne dici se voi due vi chiarite, così siamo tutti meno tristi?- Perry concluse con un sorriso davanti un’incredula Fly: lei aveva pianto per nulla? Un sorrisetto sorse sul suo viso.

-oh, sì! Chiarirò con Heath… domani! Lasciamolo sulle spine ancora un po’, il signorino, così poi vedrà cosa vuol dire soffrire per amore!- Perry rimase incredula davanti all’amica: da quando Fly era diventata così sadica? Fly, cogliendo quello sguardo, si difese

-ehi! Mancano solo sette minuti a domani!- e, scoppiando a ridere, tornarono in sala; l’una alla ricerca di Heath, l’altra a far la reginetta. Nel contempo, Joe e Anna dominavano la pista, mentre Edge e Bec avevano abbandonato la festa, preferendo ad essa la spiaggia e cinque mesi di chiacchiere e coccole arretrati. Notando Heath sulla terrazza, Fly raggiunse il “cosa?” si domandò la biondina. “cos’è per me Heath ora?! Decise di rimandare la domanda a dopo la conversazione, e si sedette di fianco a lui, a contemplare le stelle, il rumore dell’Oceano di sottofondo.

-Perry mi ha detto ciò che le hai raccontato- Fly iniziò senza preamboli, e Heath abbassò lo sguardo su di lei, un accenno di speranza negli occhi, il rifiuto di incatenare gli sguardi da parte di lei.

-Io non ci credo.- Le parole di lei lo spiazzarono. -Come faccio a fidarmi di te? Già una volta mi hai detto e poi te ne sei uscito con la storia dell’ e via dicendo. Dammi una prova che io posso fidarmi di te.- Heath rimase spiazzato, ma riconobbe la veridicità di queste parole.

-Fly, c’è una cosa che non ti ho mai detto, ma che penso e sento. Anzi, non l’ho mai detto a nessuno.- Prese un respiro profondo, aprì bocca per dichiararsi e… si ritrovò con le labbra impegnate. Fly non voleva sentire quelle parole, perché sapeva che, se lui l’avesse lasciata di nuovo, non avrebbe potuto sopportare il dolore.

-Sii onesto con me. È tutto ciò che ti chiedo- La preghiera di Fly fu ben accolta e i due, sorridenti, ritornarono alla festa, felici. In un attimo si fece l’una e un non troppo sorridente Simmo fece irruzione, spedendo ogni invitato a casa sua. In un attimo i ragazzi diedero una sistemata al grosso e, stanchi ma felici, crollarono addormentati.

*****

La mattina dopo la festa sei visi stanchissimi e sette ben riposati fecero capolinea in cucina.

-Si vede che non vi siete ancora abituati! Una volta siamo andati a letto alle 4.30, ovviamente senza farci beccare da Simmo, Deb e Jilly, e la mattina dopo eravamo freschi e riposati come se avessimo dormito tutta la notte!- La voce di Edge, per una volta non saccente, voleva dare comunque un insegnamento ai nuovi studenti della Solar, ai Pivelli.

-Già! Imparate ad approfittare di tutti i momenti liberi per riposare, io ne so qualcosa!- si aggiunse Matt.

La conversazione unilaterale fu interrotta dall’arrivo di Simmo che fece ai ragazzi una proposta interessante

-Ragazzi, questo è il vostro ultimo giorno qui in vacanza, domani arriveranno quei palloni gonfiati della Solar. Che ne dite di fare allenamento con i ragazzi, per mostrargli cosa vuol dire essere degli atleti?- I ragazzi accettarono, desiderosi di mettersi alla prova, quando Heath pose un’interessante domanda

-Fammi capire bene: io dovrei prendere ordini da questo folletto?- chiese, riferendosi a Fly e scoccandole un dolce bacio sulla guancia.

-Certo che no! Oggi voi sarete studenti dell’Accademia, non allenatori, vice, atleti o campioni. Farete ciò che dico io, e vedremo se siete rimasti in forma o vi siete rammolliti!- in un attimo i 13 ragazzi furono pronti e, con grande soddisfazione (mia)*, la vecchia squadra si dimostrò ben più in forma della nuova: sia nella ginnastica che in acqua, dire che dominarono è dire niente! In ogni caso, la mattinata trascorse tra addominali e scatti e a pranzo Jilly si trovò la cucina invasa da un’orda di ragazzi affamati. Per il pomeriggio, in cui erano previsti altri allenamenti, Simmo aveva organizzato un’attività che già l’anno precedente era stata utile a far conoscere meglio i ragazzi: i kayak. Perciò, preparato l’occorrente, i ragazzi si diressero al ponte di attracco e si divisero in coppie, con sommo dispiacere di Edge: infatti Bec, pur di non mollare Perry e Matt da soli, aveva scelto la sua amica, scusandosi con il suo ragazzo e spiegandogli velocemente la situazione…

 

*per me è un’ENORME soddisfazione poter dire che la vecchia squadra è migliore di quella della seconda stagione!!!

Eccoci di nuovo qui! Secondo voi ora cosa succederà? In ogni caso, come avete potuto vedere, ho trattato un’altra delle coppie, ma sappiate che io ogni capitolo ci sarà un pochino di Bec-Edge perché sono la mia coppia preferita in assoluto (come penso si sia potuto capire XD). Sarei una maleducata se non ringraziassi mille e mille volte Niki_96 e Elisy, due angeli che hanno la pazienza di leggere e recensire ogni volta questo mio disastro. Adesso però sono quasi bloccata: volete il lieto fine per eccellenza, tutti felici e contenti, oppure lascio le cose così, senza far riappacificare Perry e Matt? Oppure distruggo un’altra delle coppie? In ogni caso, non voglio mollare tanto presto questa ff, mi piace ed è superiore alle mia aspettative, quindi vi toccherà sopportarmi ancora un po’! a presto,

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Kayak ***


Hola a tutti! Vi chiedo scusa se non ho postato prima ma ero in viaggio: ho infatti lasciato la mia bellissima Milano per venire in Puglia, una regione STUPENDA! So che a voi non interessano le mie divagazioni, quindi vi lascio al capitolo. Non è esattamente dei migliori, ma purtroppo la mia Musa è andata in vacanza. Sarei un’ingrata se non ringraziassi Niki_96 e Mercury_Doll. so che probabilmente tutti gli altri sono annoiati da questo mio ringraziare ogni volta, ma, ehi, non è colpa mia se ci sono degli angeli che hanno la pazienza di commentare questo mio racconto ogni volta. Comunque, ne parliamo a fine chap. Per ora,

 

Buona lettura

 

Kayak

 

La domanda di Bec, quella semplice richiesta

-Perry, ti va di venire in kayak con me?- aveva scatenato un vero e proprio putiferio. Estranei alla faccenda, Anna, Fly, Heath e Matt furono testimoni del piccolo dramma che si sviluppò subito dopo: Edge, preoccupato, si apprestò a chiedere spiegazioni a Bec, temendo già un ripensamento da parte di lei; timore presto sopito grazie a un bacio e a un semplice –Ti spiego dopo.- Altro paio di maniche fu spiegare la faccenda a Matt, che aveva sperato di poter approfittare di quella gita per chiarirsi con Perry, spiegarle il motivo della sua decisione e implorare il suo perdono; alla fine, però, anche lui fu costretto ad arrendersi davanti alla caparbietà delle due amiche e malvolentieri andò sul kayak con Edge. O meglio, lo avrebbe fatto se Simmo non li avesse bloccati con un minaccioso (più o meno)

-Dove pensate di andare? Signori, le coppie verranno affidate alla fortuna, e pregate che vi esca il giusto compagno! Non sono accettabili scambi, se non per motivi di salute. Le ragioni personali non sono ammesse. E al primo “ma” vi raddoppio la distanza.- I ragazzi non cercarono neanche di protestare, e accettarono quella nuova imposizione di Simmo. Il primo a pescare fu Heath, che finì in coppia con Bec. La ragazza, per nulla imbarazzata, si diresse verso il nuovo compagno, lanciando uno sguardo di scuse a Edge e placando la sua gelosia con un bacio volante. Simmo invitò dunque Anna a scegliersi il compagno/a: Edge avrebbe lavorato con lei. Fly andò in coppia con Joe e, infine, Matt con Perry, con sommo dispiacere di quest’ultima. A nulla valsero le giustifiche, la bella fu costretta a lavorare con lui.

-Bene- sibilò con una durezza che non le apparteneva –ecco come andranno le cose: noi lavoreremo insieme, evitando conversazioni futili e cercando di ignorarci il più possibile. Appena finito questo stupido lavoro, torneremo a fingere l’inesistenza dell’altro, come abbiamo sempre fatto. Tutto chiaro?- Matt, scombussolato da quelle parole, non fece altro che annuire. Era certo che sarebbe riuscito a spiegarsi a Perry, prima o poi. Sperò soltanto che non fosse troppo tardi. I 4 kayak volavano leggeri sull’acqua, la vecchia squadra aveva distanziato di parecchio i nuovi studenti, ma solo 3 navigazioni ospitavano atleti felici e ridenti: infatti, Perry continuava a rifiutarsi di intavolare una qualsiasi discussione e Matt non sapeva più che pesci pigliare. Decise, dunque, di agire d’astuzia e vedere se, stuzzicando la sua gelosia, le avrebbe risposto.

-Sai, Perry. Ti devo chiedere un consiglio. Tra poco è il compleanno di Kate e vorrei farle un bel regalo. Sì, insomma, qualcosa di speciale.- Osservò con la coda dell’occhio la sua reazione e vide un fremito di dolore propagarsi sul suo bellissimo viso. Decise di continuare la sua farsa, giusto per essere certo di non essersi sbagliato –Sai, per me è così speciale, le voglio talmente bene che penso si meriti qualcosa di unico e sensazionale.- ancora una volta, un’ombra di tristezza calò sul viso di Perry, che ancora non rispondeva. A quel punto, Matt iniziava a intristirsi per Perry, e si rivelò

-Sai, per mia sorella ci vuole qualcosa di meraviglioso. È una donna eccezionale, non posso lasciar passare il suo compleanno senza renderlo memorabile. Mi spiego?- il viso di Perry si riaccese di entusiasmo, entusiasmo presto spento però dai pensieri realisti di lei. Matt si buttò, conscio che non sarebbero praticamente più rimasti soli

-Kate è una delle donne più importanti della mia vita. è simpatica, dolce, adorabile con i bmbini. Certo, ha anche lei i suoi difetti, però le voglio un gran bene.- una pausa ad effetto, e…- Ti assomiglia parecchio. Ti piacerebbe. D’altra parte, come potrebbero non apprezzarsi tra loro le donne più importanti della mia vita?- La bomba era lanciata! L’incredulità ebbe la meglio sul viso di Perry

-Come, le più importanti? Forse lo ero un po’ di tempo fa…- chiaramente, voleva l’assoluta certezza che lui non stesse mentendo. Ne voleva le prove tangibili.

-No, Perry. Tu lo sei. Lo eri e lo sarai. Prima. Ora. Poi. Sempre e comunque nel mio cuore. Il mio primo amore, la donna che ho amato, che ami e che amerò per sempre. Come potrebbe non essere così? Tu sei così… praticamente perfetta. L’unico dettaglio non perfetto in tutta questa situazione è che tu non hai più fiducia in me, ma confido di riuscire a riottenerla, prima o poi. Ho commesso parecchi sbagli in vita mia, ma la decisione di lasciarti è stata decisamente la mia più grande rovina, come avrò fatto a essere così scemo, io proprio non lo so. So solo che ti chiedo scusa, Perry, mio tesoro. Sono stato un vero cretino a lasciarti, ma avevo paura.- il monologo di Matt finì in un sussurro e Perry ne rimase estasiata. Ora, non chiedetemi come si fa a baciarsi su un kayak, ma loro ci riuscirono… più o meno. Infatti, il movimento di Perry, buttatasi nelle braccia di Matt fece dondolare l’imbarcazione e i due finirono in acqua. Ovviamente, furono tirati su dai compagni e, ridendo, arrivarono all’Accademia, felici come non erano da tanto e grati a Simmo.

 

 

Rieccoci qui. Allora, come ho già detto non è tanto lungo, ma spero comunque lo possiate apprezzare. So che il finale non è un granchè, troppo sbrigativo, ma non mi è venuto in mente altro. Se qualcuno avesse qualche idea geniale in proposito, vi prego di lasciare un commentino in cui spiegate, almeno in linea generale, la vostra idea. Ci vediamo al prossimo capitolo, spero solo di riuscire a postare presto. Bye bye

 

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Allenamenti e Amicizia ***


Rieccomi qua! Finalmente ho avuto il tempo di postare questo capitolo. Mi dispiace essere così discontinua, ma devo ancora sottostare alle decisioni dei miei genitori. In ogni caso, riprendiamo un attimo il filo del discorso: le varie coppie si sono riformate, e la vecchia squadra ha dimostrato di essere migliore della nuova. A questo proposito, vi preannuncio che stravolgerò la storia della seconda stagione, da adesso in poi la seconda squadra sarà soltanto un elemento per far risaltare la prima. Chiedo scusa a coloro a cui piacciono Amy, Rachel, Brooke, Mike, Eric e Corey, ma ho dovuto fare una scelta e, per portare avanti il mio progetto iniziale, i sei sopracitati faranno davvero una brutta figura. Ma pazienza, tanto questa è solo una mia FF! allora, prima di lasciarvi al capitolo vorrei ribadire solo una cosa: GRAZIE!!! Sia agli Angeli Niki_96 e Elisy, sia alle altre 179 persone che hanno la pazienza di leggere i miei deliri.

 

Buona lettura

 

Allenamenti e Amicizia

 

Mancava ancora un giorno all’arrivo dei dirigenti della Solar. Gli otto ragazzi (oramai Joe era parte della squadra) si godevano il loro meritato riposo e in casa regnava la pace. Solo Jilly era sveglia, aveva già iniziato a preparare le colazioni: entro breve, 14 ragazzi affamati si sarebbero presentati in cucina e, onde evitare di ritrovarsela distrutta, aveva deciso che se ne sarebbe occupata lei, almeno per il momento. I primi a scendere furono Edge e Matt: abituati a sveglie assurde, erano già pronti per andare a surfare. Ben presto si unirono a loro anche Anna e Fly, seguite a ruota da Bec e Perry. Infine, giunsero anche Heath e Joe. La squadra fece colazione, ridendo e scherzando come loro solito. In un attimo furono pronti e, svegliati i nuovi studenti, corsero sulla spiaggia, pronti a godersi quel magnifico Maestrale. Ovviamente, nel loro piano idilliaco non avevano considerato Simmo.

-Ehi, dove pensate di andare? Oggi ho bisogno di un po’ del vostro tempo! Allenerete con me! Vorrei che i ragazzi si rendessero conto che non sono forti come pensano, vorrei che abbassassero un po’ la cresta. Ultimamente sono un po’ troppo sicuri di sé…- le parole di Simmo non avevano possibilità di rifiuto. Con un sospiro in direzione delle belle onde, Heath chiese

-Cosa dobbiamo fare?-

-Iniziate a dividervi a coppie, ma non miste. Poi vedrete.- in un attimo Bec si porto al fianco di Anna, Perry prese la mano di Fly, mentre i ragazzi restarono così com’erano: Matt con Joe e Heath con Edge. Oramai erano indifferenti le coppie: i legami che si formavano in quella casa erano indissolubili. Giunti anche i nuovi ragazzi, Simmo spiegò la sua idea

-allora, come vedete gli altri si sono divisi in coppie. Fatelo anche voi.- Queste parole erano rivolte ai “novellini”. –Bene, e ora, ogni coppia dei più giovani scelga una delle più vecchie. Non andate però da quella formata da Fly e Perry: lei è la vostra vice-allenatrice, non vale.- in un attimo i ragazzi si radunarono in gruppi di quattro.

-Perfetto, ora vi spiego: vedremo cosa saprete fare. Prima di tutto, ovviamente, surferete. Funzionerà a batterie, il primo di voi nuoterà fino alla boa e poi tornerete surfando, fino a dare il cambio al vostro compagno, come in una staffetta. Vi ho fatto scegliere la coppia perché quella sarà la vostra rivale.- Un sorrisetto arrogante sorse sui visi di molti, anche se Brooke, in coppia con Mike, lanciò uno sguardo titubante nei confronti di Edge: pensò lei. Non ci fu tempo per i ripensamenti, in un attimo il primo gruppo dovette partire. Le prime furono Bec e Anna, che trionfarono su Amy e Rachel con un discreto vantaggio. In seguito fu il turno di Matt e Joe, che batterono senza difficoltà Corey e Eric. Infine giunse il turno di Joe e Edge: a nulla valsero i tentativi di vittoria di Mike e Brooke contro i due fortissimi ragazzi. Terminata la prima prova, Simmo non commentò il disastro dei ragazzi, passando invece a illustrare la seconda sessione

-allora, preparatevi. Adesso è di nuovo una gara a staffetta, ma partirete tutti in contemporanea. Il primo di voi correrà per il questo sentiero, sono 400 metri. Da lì,il secondo farà due km in bicicletta, fino a giungere al molo. Lì ci saranno gli altri ragazzi, che percorreranno un breve tragitto in canoa. Infine, i ragazzi del secondo gruppo correranno per 100 metri, ma sarà una corsa a ostacoli. I vari spostamenti da un punto all’altro verranno fatti tramite macchina, la guiderà Jilly. Tutto chiaro?-

I ragazzi furono investiti da quel fiume di parole, ed ottennero 15 minuti per prepararsi. Infine,  Simmo li richiamò e diede il fischio di inizio. Anna, Mike , Amy, Eric, Edge e Matt scattarono. In un attimo Edge fu in testa, pressato da Anna e seguito da Heath. Subito dietro era Mike, che si stava spingendo al limite, mentre Amy e Eric arrancavano dietro di lui. Presto il testimone fu passato a Heath, che iniziò a pedalare il più forte possibile, cercando però di non sprecare le energie. Subito dietro erano Bec e Joe, ma presto Brooke, Rachel e Corey li superarono, ignorando il fatto che avevano ben due km da percorrere. Infatti, dopo breve la nuova squadra rallentò parecchio, lasciando spazio ai 3 meno impulsivi. La gara continuò, e si chiuse con la vittoria di Matt e Joe, a pari merito secondo posto Heath e Edge e Bec e Anna. La terza prova si sarebbe svolta nel pomeriggio, per permettere ai ragazzi di riposarsi un po’ e, dopo un sostanzioso pranzo, i 12 ragazzi furono di nuovo pronti, con tanto di giudici appresso. Simmo aveva deciso che, per la terza prova, i ragazzi avrebbero dovuto spiegare il motivo della loro scelta iniziale, quando avevano scelto il compagno. Iniziò quindi un test

-ora, ragazzi, scrivete le risposte alle varie domande sul foglio, senza copiare, possibilmente.-

Simmo si andò a inventare le domande più assurde, per verificare la conoscenza del partner. Come previsto, i più giovani, conoscendosi da soli cinque mesi, non erano stati in grado di rispondere a tutte le domande. Come previsto, la dimostrazione dei vecchi studenti fece abbassare un po’ le penne ai ragazzi e Simmo concesse loro il resto della giornata libera. Così, i ragazzi si disperdettero… più o meno. Infatti, la vecchia Solar, sapendo che era la loro ultima sera insieme, si recò sulla spiaggia dove passò la serata a ridere e scherzare. Jilly, che li osservava, notò con piacere che non c’era solo amore nell’aria. Infatti, Bec e Joe finalmente parlarono un po’ tra di loro, come non gli accadeva da ormai troppo tempo. Anna parlava con Matt dei loro recenti successi, mentre Edge raccontava a Fly del circuito professionale. Infine, Perry e Heath parlavano dei rispettivi amori, congratulandosi a vicenda per i successi ottenuti in campo sentimentale. Certo, Perry era comunque appoggiata a Matt, Joe aveva un braccio sulle spalle di Anna, Edge disegnava ghirigori immaginari sulla mano di Bec e Heath accarezzava ritmicamente la testa della biondina appoggiata sulle sue gambe. constatò Jilly

 

 

Va bene, allora, cosa ve ne pare? Ho un po’ sottostimato i ragazzi della seconda stagione, ma non li riesco a sopportare. Ho deciso di aggiungere questo capitolo (nella storia originale non c’era) per mostrare che non è solo amore. C’è anche un forte senso di amicizia tra i vari componenti, e questo è anche il motivo per il quale ho formato quelle strane coppie per la gara. È solo un capitolo di passaggio, ma spero comunque lo possiate apprezzare… bye bye

 

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** rivelazione ***


Ciao a tutti! Sono tornata, e questo è il capitolo “rivelatore”, in cui finalmente scopriamo cosa vogliano i dirigenti della Solar. Come avrete potuto notare dai capitoli precedenti io odio giusto un pochetto i personaggi della seconda stagione quindi, al solito, verranno sacrificati per dare luce ai VERI protagonisti di Blue Water High. Comunque, ne parliamo bene a fine capitolo, per ora vi dico solo

 

Buona Lettura

 

Rivelazione

 

La mattina di quella domenica mattina, le facce degli otto ragazzi la dicevano lunga: nonostante la stanchezza dovuta agli sforzi del giorno prima, quella notte non avevano quasi chiuso occhio, preoccupati al pensiero di ciò che gli avrebbero detto i dirigenti della Solar. Dopo una colazione abbondante, quella delle grandi occasioni, rimasta praticamente intatta, si tennero occupati con svariate attività: Bec e Edge si concessero una corsetta sulla spiaggia, per sciogliere la tensione e stare un po’ da soli; Perry e Matt si distrassero con un film, cercando di seguire la trama con scarsi risultati; Fly allenava quella mattina e Heath le fece un servizio fotografico a sua insaputa; Anna e Joe andarono in centro, godendosi un giro per negozi come non lo facevano da tanto. Ma ognuno di loro continuava ad andare con la mente alle due del pomeriggio, quando i tizi della Solar avrebbero spiegato loro il motivo di quella rimpatriata. La mattinata trascorse tranquilla, la calma che precede la tempesta, una leggera tensione nell’aria, carica di suspense. Qualche chiacchiera, coccole e molti silenzi caratterizzarono quella mattinata lenta. Persino Jilly e Simmo erano un pochino nervosi: mentre lui allenava, continuando ad andare con la mente al suo studio dove aveva sistemato tutti i video, le schede e il resto del materiale, lei si crogiolava nei sensi di colpa. Sapeva che, per salvaguardare la felicità degli otto ragazzi avrebbe compromesso quella dei nuovi sei studenti. Continuava a cucinare, sfornando piatti su piatti, cercando invano di tenere lontana l’ansia che le si era avvinghiata allo stomaco e la faceva sussultare al minimo rumore. Temeva di farsi vedere dai ragazzi, conscia che al primo sguardo attento si sarebbe scorto subito in lei il senso di colpa. Furono preoccupazioni inutili, almeno per quanto riguarda i sei ragazzi. Terminati gli allenamenti, erano troppo stanchi per pensare a qualcosa diverso dal cibo. I vecchi Solar, tornati dai vari giri, capirono subito che qualcosa non andava, ma non approfondirono troppo, pensando che quella tensione emersa sul suo viso fosse legata all’oramai prossimo incontro con quei tipi seriosi incapaci di comprendere qualsiasi cosa nel surf. Spiluzzicarono i manicaretti di Jilly, dando ben poca soddisfazione alla cuoca, e si ritirarono ognuno nella propria stanza per prepararsi all’incontro. Niente vestiti eleganti, ma pur sempre curati: non volevano fare una cattiva impressione sin dal primo momento. Finalmente un’auto scura, professionale e senza alcun dubbio molto costosa si fermò davanti all’Accademia. I 14 ragazzi, con Jilly e Simmo, si schierarono in fila davanti alla portiera, pronti a lasciare il giusto spazio al Dirigente. Con loro enorme sorpresa, dalla portiera sbucarono prima un bellissimo paio di gambe fasciate da un paio di pantaloni blu scuri, presto seguiti da una figura femminile. Questa donna indossava una camicetta bianca, come la cintura e la borsa, aveva una collana blu scuro e un gran paio di occhiali da sole. I capelli, biondi, erano legati in un elegante chignon. Solo quando si tolse gli occhiali da sole i ragazzi la riconobbero e si gettarono tra le braccia che Deb aveva aperto. Inutile dire che i sei ragazzi, poiché non sapevano chi fosse quella bella donna, rimasero al loro posto, compatti, con parecchie domande negli occhi. mentre loro si crogiolavano nella curiosità, gli altri

-Ragazzi! Non sapete quanto mi siete mancati! Cioè, so che in genere io sono quella seria e razionale ma il lavoro da ufficio decisamente non fa per me! Guardatevi, siete fantastici! E tu, Simmo, non ti ricordavo così!- Deb era un fiume di parole. Nel tempo in cui aveva trascorso lontano dall’Accademia il suo carattere si era irrigidito, ma una volta tornata al luogo in cui aveva lavorato per anni si lasciò andare.

-Ommiodio! Deb! Sei elegantissima! Sei uno schianto!- le parole di Perry erano leggermente incredule, ma anche entusiaste.

-Non ci posso credere! Nessuno ci aveva detto che il dirigente serioso fossi tu!- le parole di Bec riportarono i ragazzi con i piedi per terra, e ognuno di loro si chiese, ancora una volta, perché Deb fosse lì.

-D’accordo, ragazzi. Datemi 10 minuti, il tempo di togliermi questi abiti da ufficio, e sono da voi. Ci sarà tempo per spiegarvi tutto, ma prima voglio vedervi all’opera! Andate a prendere le tavole, c’è un Maestrale perfetto e le onde sono una favola! Anche voi- Deb era tornata quella di sempre e spedì senza troppi complimenti i 14 ragazzi in acqua. Voleva poter parlare un paio di minuti da sola con Simmo e Jilly. Il tempo di cambiarsi, infilare un costume e le infradito, e li raggiunse nel suo vecchio studio.

-Ciao. Non vi nasconderò che la Solar è stata molto sorpresa delle vostre chiamate. Al tempo stesso, sono abbastanza delusi.- le parole di Deb erano dure. Fermò le proteste di Simmo con una mano.

-Oh, non da te, Simmo. Sanno che sei un ottimo allenatore, il migliore sulla piazza. Altrimenti non saresti qui. Mi riferivo ai nuovi ragazzi. Hanno visto i video che hai mandato e sono tremendamente indietro. 2 tra quei ragazzi, tra pochi mesi, dovranno concorrere nel circuito professionista, rappresentando la Solar Blue. Da quello che hanno, anzi abbiamo visto, lì in mezzo non ci sono campioni. E temono che non reggeranno il confronto. L’anno scorso, da questa Accademia, sono usciti Dean Edgly e Fiona Watson. Sono i due nomi più conosciuti attualmente nel mondo del Surf. Sono due star, due campioni. La Solar non vuole consentire il disfacimento sicuro di tutto ciò per cui hanno lavorato.- Le parole di Deb furono come una doccia fredda. In questo caso, però, Simmo e Jilly se lo aspettarono: avevano capito che il nuovo corso era un flop rispetto a quello precedente.

-La Solar come vuole agire?- le parole di Jilly furono quasi un sussurro.

-è semplice. Hanno rivoluto la vecchia squadra, il corso dell’anno scorso, per trovare un impiego nella Solar a ognuno di loro. Oltre a Edge e Fly, hanno selezionato due ragazze e un ragazzo del vecchio corso che concorreranno nel circuito professionale. Inoltre, hanno scelto anche un ragazzo del luogo. Ognuno di loro avrà, in ogni caso, un lavoro all’interno della Solar. Abbiamo due problemi da risolvere, però. Il primo, è quello relativamente più semplice: i ragazzi della vecchia squadra sono in buoni rapporti tra loro? No, perché passeranno molto tempo insieme e la Solar ha paura di aver qualche problema.-

-Tranquilla, Deb. Per voi è stato facile avere tutti i sette ragazzi qui perché morivano dalla voglia di rivedersi. Non c’eri in questi giorni, in pratica erano sempre insieme.- le parole di Jilly furono un toccasana per Deb.

-Perfetto. Ora, il secondo problema. Cosa facciamo con quella che sarebbe dovuta essere la nuova squadra? E, soprattutto, come lo diciamo?-  Deb aveva provato a cercare mille soluzioni in viaggio, una più improbabile dell’altra, ma non aveva risolto nulla.

-Beh, io un’ideuzza ce l’avrei anche.- Simmo aveva quel suo ghignetto diabolico sul viso, mentre raccontava la sua idea a Jilly e Deb. Idea accolta con un sorriso da entrambe.

 

 

 

Bene, eccoci qua! E anche questo è andato! Allora, cosa ve ne pare? Siete rimasti almeno un pchino sorpresi o era abbastanza scontato? Ragazzi, provate a indovinare cosa si è andato a inventare Simmo! Vediamo se qualcuno è sulla mia stessa lunghezza d’onda.

Questo capitolo è dedicato, con tutto il cuore, ai tre angeli che hanno fatto vivere questa FF Elisy, Mercury_Doll e Niki_96. Ringrazio, inoltre, Andrammelk e tutti coloro che hanno la pazienza di leggere la mia storia. Spero di riuscire a farvi immaginare almeno in minima parte ciò che io ho creato. E spero anche che questa storia vi faccia sognare, proprio come le storie più belle fanno sognare me.

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Senza parole ***


Tesori belli, scusatemi!!!!!!! Vi ricordate ancora di me??? Sono imperdonabile, lo so, ma il mio meraviglioso computer, festeggiato il decimo compleanno, ha ritenuto opportuno passare a miglior vita, sicchè non ho potuto aggiornare prima d’ora. Spero che quei tre angeli di Niki_96, Mercury_Doll e Elisy si ricordino ancora di me, ma in ogni caso io le ringrazio ancora una volta per le loro bellissime parole nelle rispettive recensioni. Nel caso qualcun altro avesse qualche dubbio in merito ai vari episodi, sono più che disposta a risolvere problemi vari. Detto questo, vi chiedo scusa ancora una volta per il mio apocalittico ritardo e spero vivamente che questo mio madornale errore non intacchi la vostra opinione per la mia storia. Infine, non mi resta che augurarvi

Buona lettura

Senza parole

Surfarono felici, non pensando a ciò che Deb doveva comunicare a loro. O almeno, cercando di non pensarci. Tutti loro avevano visto il nervosismo sul viso di Deb, mascherato almeno in parte dalla sincera gioia di rividerli. In un attimo, al fischio di Simmo, scattarono fuori dell’acqua, le tavole sotto braccio e l’ansia evidenti su tutti i 14 visi.

-Allora ragazzi – esordì Deb, 16 paia di occhi fissati su di lei (anche se non tutti i pensieri, ovvero quelli di Simmo, furono esattamente casti)- mi rivolgo per primo ai miei vecchi studenti. Vedo che non siete affatto peggiorati nel surf!- sorrisi fugaci e occhiate complici accompagnarono quelle parole. –Ecco perché…- si schiarì leggermente la gola, la voce le tremava per il nervosismo –ecco perché la Solar vuole che anticipare la finale per i nuovi sei ragazzi e vuole che anche voi partecipiate.- Fatto. La bomba era sganciata. Attese qualche minuto che i ragazzi si riprendessero, che il velo appannato sui loro occhi sparisse, e riprese. –Vedete, in realtà la Solar sa già chi vuole. E mi dispiace dire che questi sei ragazzi- fece segno con un cenno del capo verso i nuovi studenti – non sono compresi. Non sono ritenuti all’altezza. Ovviamente abbiamo già Edge e Fly. Loro continueranno a correre coma hanno sempre fatto. Per rispettare le decisioni di Fly, hanno ingaggiato un professore, studierai da privatista e conseguirai comunque il diploma. Per gli altri cinque, hanno un contratto di lavoro presso la Solar, diverso per ognuno di voi. Due ragazze e un ragazzo saranno correranno nel circuito professionale assieme a Edge e Fly, gli altri lavoreranno con loro. Purtroppo però, non hanno intenzione di stringere alcun contratto con il nuovo corso.- Alle occhiate stupite dei sei ragazzi, spiegò – Siete indietro. La Solar l’anno passato ha presentato dei campioni. Voi siete dei campioni?- non dette tempo di rispondere a questa domanda, proseguì imperterrita.- E vogliono Joe. Tu sarai il secondo ragazzo. Che ne pensate?- gli sguardi dei ragazzi fornirono la risposta sperata. Ovviamente, si affrettarono ad accettare, pur non sapendo ancora i rispettivi incarichi. Giustamente, prima di inchiostrare i vari contratti si informarono sui vari lavori.

-Allora, facciamo così. Stasera ci sarà un party per festeggiare, previsto l’abito elegante. Ci saranno grandi dirigenti, star del surf e probabilmente parecchi giornalisti. Solo allora verranno presentati i nuovi atleti della Solar. Fino ad allora, non vi è dato sapere chi farà cosa. Voi, invece – aggiunse, rivolgendosi ai sei esclusi – a dire il vero, non so bene come fare a dirvelo. Insomma, vorrei esistesse un modo più semplice per dirvelo, ma non c’è. Insomma, dovreste fare i bagagli e tornarvene a casa.- I ragazzi, tristi, stavano per scoppiare in lacrime, al che Deb riprese la parola. –Ho detto dovreste. Ma, per vostra fortuna, il vostro allenatore è un vero genio.- aggiunse rivolgendo un’occhiata di sincero apprezzamento a Simmo.- Non correrete nel circuito professionale, ma farete 7 mesi di surf in giro per il mondo, anche voi con professore privato al seguito. Surferete nei migliori Reef del mondo, e sarà la Solar a sostenere le spese dei vari viaggi. Starete assieme tutto il tempo, e un allenatore vi seguirà. Al termine dei sette mesi, ognuno tornerà a casa propria, e sarà come se non avesse vinto nessuno. Questo è quanto. Per le domande ci sarà tempo, ma ora andate a prepararvi. Tra poco più di tre ore avrà inizio un grande party, dobbiamo spostarci alla grande villa affittata e il viaggio durerà quasi un’ora. Non vogliamo che le nostre star si presentino eccessivamente in ritardo o in disordine.- detto questo, spedì ogni ragazzo a darsi una ripulita e andò lei stessa a mettersi in tiro, seguita a ruota da Simmo e Jilly. –È andata bene- aggiunse, prima di sparire sotto la doccia.

Nel frattempo, le novità erano ampiamente discusse dai vari ragazzi. Joe si stava godendo il suo momento di gloria e si staccò da Edge, Anna e Bec soltanto per andare a casa a prendere i vestiti seriosi. Rimasti soli, Edge e Bec gioirono delle notizie, felici di poter trascorrere finalmente un po’ di tempo insieme e non solo qualche giorno stiracchiato. La stessa felicità era rispecchiata sui visi di Perry e Matt, che camminarono verso casa abbracciati, senza dirsi nulla e scambiandosi le opinioni comuni tramite carezze e baci. Heath, invece, decisamente più espansivo, aveva preso tra le braccia la sua Fly e ridendo come un bambino, correva e volteggiava con la regina bionda, felici di quella inaspettata occasione. Il profumo di schampi invase i bagni, i phon furono accesi e il rumore assordante inondò la solitamente più tranquilla casa. I ragazzi indossarono i propri completi, senza però puntare allo smoking: va bene essere eleganti, ma seguendo il proprio stile! Le ragazze erano, come loro solito, in ritardo. La prima a scendere in soggiorno, dove già stavano aspettando gli altri studenti, gli adulti e i ragazzi, fu Fly. Quasi corse, bramava le braccia di Heath intorno a sé: aveva optato per un vestito azzurro, senza spalline, una fascia di paillettes sul seno. Il trucco leggero e i capelli annodati completarono l’opera. Fu dunque il momento dell’entrata trionfale di Anna: un vestito rosa, con le spalline, mettevano in risalto i capelli biondi e la bellissima abbronzatura. Aveva racchiuso i capelli in una mezza coda, sotto consiglio di Perry, e aveva scelto scarpe basse per non raggiungere in altezza Joe. La successiva a scendere, sotto gli sguardi estasiati di Edge e Joe, fu Bec: aveva deciso di giocare, e aveva scelto un vestito sexy rosso. Aderente, senza spalline, aveva la sciarpa intonata e le scarpe mostravano un vertiginoso tacco 12. Per sua enorme fortuna, Edge era piuttosto alto. Senza dubbio, l’entrata migliore fu quella di Perry: spuntarono per prime un bel paio di gambe sode e abbronzate, le scarpe basse con varie pietre incastonate e le unghie laccate di scuro. Spuntò quindi, con una lentezza smisurata, un bellissimo corpo, fasciato da un abito marrone che risaltava i riflessi miele dei suoi capelli e l’abbronzatura perfetta. Scollato al punto giusto, era stretto in vita tramite una cintura in pelle e si chiudeva dietro al collo lasciando scoperta una buona porzione di schiena. Quando anch’essa fu pronta, i ragazzi si recarono nella limosine mandata dalla Solar e dopo 40 minuti di risate nervose e tensioni vari, fecero la loro bella entrata nella villa. Gli otto ragazzi entrarono contemporaneamente, come una squadra qual’erano, seguiti dai due allenatori e Jilly. In seguito, furono seguiti dai sei ragazzi. Prima di affrontare il tappeto rosso, però, vennero fatti fermare da Simmo, che cedendo la parola a Deb, li preparò a ciò che li attendeva. Quindi, iniziò a presentare i ragazzi a coppie ai giornalisti, sicché facessero qualche foto alle star della Solar.

-Fiona Watson e Heath Carrol- la voce di Simmo richiamò l’attenzione dei giornalisti che scattarono non poche foto ai due atleti timidi.

-Perry Lawe e Matt Leyland- Stavolta l’annuncio fu fatto da Deb, ma i due atleti scattarono in avanti: per quanto narcisista, Perry non amava particolarmente i giornalisti quando era nervosa, temeva di apparire solo bellissima e non magnifica nelle foto.

-Anna Peterson e Joseph Sanderson- ancora una volta fu la voce di Simmo a catturare l’attenzione dei fotografici sulla coppia appena entrata. Anna, ormai abituata a quegli avvoltoi, avanzò decisa con Joe, fermandosi per un sorriso e riprendendo la sua camminata normalemente.

Infine, toccò alla stella della Solar, l’unico che non necessitò della presentazione di deb, divenuta quindi superflua –Rebecca Sanderson e Dean Edgely- i fotografici parevano impazziti, si buttarono sul surfer più famoso del momento. Cercarono, inutilmente, un suo primo piano: sembrava attaccato a Bec, dopo averla abbracciata non la lasciò neanche per un minuto. Infine, giustamente, fu il momento di Simmo, Jilly e Deb con i sei ragazzi. La location scelta per il party era magnifica, e non mancarono le occasioni per conoscere Dei del Surf e importanti personaggi pubblici. Un dj permetteva ai più giovani di scatenarsi sulla pista da ballo, per i più anziani champagne a volontà e numerosi momenti di tenerezza caratterizzarono la serata. Risate, chiacchiere, balli… il divertimento generale fu momentaneamente stoppato dalla presenza di deb sul palco: era giunto il momento degli annunci.

-Prima di tutto, ringrazio ognuno di voi per l’aver preso parte a questa finora piacevolissima serata. O almeno, lo è stata per quanto mi riguarda. Adesso, però, è giunto il momento di spiegarvi il motivo di questo meraviglioso party. Come voi tutti avrete già appreso dall’invito, oggi qui vi sarà un annuncio. Un annuncio che cambierà parecchie cose, almeno per quanto riguarda l’organizzazione della Solar Blue, in particolare della Solar Blue Accademy. In seguito a qualche incomprensione nei piani alti della Solar Blue, è stato deciso di comune accordo di modificare i piani iniziali, decisi parecchi mesi fa. Spero voi vi ricordiate il grande talento dei ragazzi dello scorso anno che hanno frequentato l’Accademy.  A vincere il concorso a rappresentare la Solar Blue nel circuito professionale furono Fiona Watson e Dean Edgely, che invito qui sul palco. Prego, un bel applauso per i loro meravigliosi successi fino ad ora. La Solar Blue ha deciso di sponsorizzare altri due ragazzi e due ragazze, 4 autentici atleti. Parteciperanno al circuito professionale assieme ai loro vecchi compagni di corso. Prego un bel applauso per Joseph Sanderson. Vi prego di raggiungerci qui sul palco non appena chiamati. Congratulazioni Joe! Assieme a Joseph parteciperà la sua gemella, Rebecca Sanderson. Ottimo lavoro, Bec! Il secondo ragazzo scelto dalla Solar Blue è Matt Leyland! Complimenti! La seconda ragazza sarà Anna Peterson! Herzlichen Glückwunsch! (congratulazioni!). ma non è finita qui. Visto l’enorme talento dei vecchi atleti Solar è stato deciso, nel caso accettassero, ovviamente, che Heath Carrol sarà il fotografo ufficiale della squadra. Quindi, raggiungici anche tu, Heath! Te lo sei davvero meritato! Infine, dulcis in fundo, Perry Lawe, ragazza bellissima e di grande talento sia nel surfare che nel cantare, sarà la nuova rappresentante Solar Blue! Aprirà ogni contest femminile, ritirerà premi e tratterà con la stampa. Ovviamente, Perry, non sarai costretta a rinunciare alla tua carriera di cantante, semplicemente si tratterà di coordinare tutti gli impegni. La squadra, ovviamente, sarà seguita da Simmo, l’allenatore che li ha seguiti nel loro anno di studi all’Accademy. Poiché mi rendo conto di essere stata piuttosto prolissa, rimandiamo domande e curiosità a dopo, ora torniamo a divertirci!- finalmente l’infinito discorso di Deb ebbe fine, e ognuno tornò alla sua occupazione. I ragazzi erano emozionatissimi, ricevettero moltissimi complimenti da tutti e si godettero il loro momento di gloria. Nel frattempo, Deb veniva catturata da Simmo.

-Niente male, davvero.- I complimenti di Simmo, sinceri, non erano dei più lusinghieri.

-Grazie!- Glaciale. Deb fu glaciale. Insomma, non pretendeva chissà cosa, ma almeno un “sei stata bravissima” cavolo!

-Sul serio. Sei stata bravissima! Senza contare che non posso dire di aver seguito proprio tutto il tuo discorso…- Simmo ammise le sue colpe, incontrando lo sguardo inferocito di Deb.

-Come sarebbe “non posso dire di aver seguito il tuo discorso”? ci ho lavorato settimane!- Dire che era furiosa è dire poco!

-Se vuoi che io presti ascolto ai tuoi discorsi, evita di indossare questi vestiti dannatamente sexy-

Il complimento di Simmo, non propriamente romantico, obbligò Deb ad abbassare lo sguardo. Era vero, quella sera era divina: un abito blu scuro, con una spallina sola, scendeva aderente lungo i fianchi, per poi arrivare ai piedi con uno spacco laterale che lasciava poco spazio all’immaginazione, un vedo-non vedo piuttosto provocante. Gli accessori argentei, le scarpe col tacco alto e il ferma capelli posizionato strategicamente completavano l’opera. Era sexy. Si sentiva sexy. E poi, non sapendo neanche da dove provenisse tutto quel coraggio, si buttò sulle labbra di Simmo, come desiderava fare da tanto tempo. Incurante degli sguardi curiosi e delle risatine, gli disse, tra un bacio e l’altro,

-Anche tu non sei niente male in smoking.- per poi scollegare il cervello e dedicarsi completamente a quell’attività decisamente più piacevole.

 

 

Allora, che ve ne pare? Mi son fatta perdonare, almeno in parte? Spero non vi dispiaccia, in questo capitolo ho parlato della coppia, secondo me evidentissima, Dimmo, che io adoro! So di essere stata un pochino prolissa nel mettere le parole in bocca a Deb, ma volevo non ci fosse spazio per i fraintendimenti. Fatemi sapere cosa pensate di questo chap, io ci ho messo un po’ a scriverlo, anche perché sono andata in una specie di crisi esistenziale ed emotiva, problemi personali. Non starò ad annoiarvi con  i miei problemi adolescenziali da 14enne demoralizzata e particolarmente triste, spero solo di essere riuscita a non trasmettere questa mia malinconia nel capitolo. A, ancora una cosa, cosa ne pensate dell’ideuzza di Simmo? Inizialmente volevo rimandarli a casa e basta, ma poi mi sembrava troppo crudele, quindi ho deciso di optare per questa soluzione un po’ meno drastica, una via di mezzo, diciamo. un’ultima cosa prima di mollarvi: poiché al mio liceo mi vogliono tanto bene e non resistendo tre mesi senza di me hanno deciso di darmi due debiti, giusto per vedermi anche durante l’estate, potrei non essere velocissima a postare, almeno in questa settimana di fine agosto. Poi dovrei aver più tempo libero per sistemare tutto questo schifo di situazione. Bacini e baciotti a tutti

Valenina

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Lungo domani ***


Toc-toc???! ehm ehm… c’è nessuno???  *entra in punta di piedi, guardandosi intorno e notando la classica balla di fieno dei vecchi film*
Rieccomi qui! Voi direte: ma che ci frega? Ma io mi sentivo in colpa a lasciare tutto in sospeso, quindi ho ripreso la storia in mano, giusto per poter mettere la parola fine. Non mi piace lasciare le cose a metà, prima o poi finisco tutto. Più poi che prima, ma pazienza. Immagino che voi, se ci siete ancora, ne abbiate la scatole piene delle mie baggianate, quindi vi lascio all’epilogo, senza però sorvolare sulle scuse. Mi dispiace.
PS: il capitolo è diviso in due parti: la prima è scritta in terza persona, la seconda dal punto di vista di Bec. È iniziata con lei e deve finire con lei.
Buona lettura

 

Lungo domani

 

Erano belli. Erano uniti. Verso la fine della festa, tutto il team della Solar Blue aveva lasciato il party. Erano esausti. All’andata, la limousine era carica di ansia, di attesa. Il loro futuro era incerto. Al ritorno, l’ansia aveva lasciato il posto alla stanchezza, l’adrenalina era scesa e c’era spazio per molta dolcezza. Mani strette, baci fugaci e numerosi abbracci, rovinati o migliorati dal leggero russare di Heath che aveva come base il respiro costante di Anna. Nel complesso, stavano bene. Erano soddisfatti, non c’era invidia o gelosia, solo parecchia soddisfazione e orgoglio. Oltre alla felicità, chiaro. Avevano finalmente ottenuto ciò che avevano a lungo richiesto: stare insieme. Quando finalmente giunsero a casa, l’Accademia era immersa nel buio. Andarono velocemente in bagno, le ragazze struccandosi e i maschi a togliere gel e simili. In un attimo furono in pigiama, ma la felicità era tanta e la voglia di stare insieme ancor di più. Decisero di approfittare dell’assenza di Deb e Simmo, che avevano deciso di stare ancora un po’ insieme. A giocare a carte, di sicuro. Si buttarono sui divani e iniziarono a commentare la serata; ben presto però, furono accolti tra le braccia di Morfeo, più che lieto di concedergli un lungo sonno ricco di sogni. Avevano bisogno di riposare per prepararsi al meglio per il lungo domani che li aspettava: un domani che speravano li avrebbe accompagnati per tutta la vita.
***
Ho caldo. Non riesco a dormire così. Sento che potrei andare a fuoco da un momento all’altro, ma sono anche tanto stanca. Mi giro un po’, cercando una posizione più comoda senza però disturbare il sonno degli altri. Dormono tutti, credo. Mi tiro su dal divano, dove siamo crollati tutti e sette mentre parlavamo delle ultime novità, il circuito e tutto il resto, e vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua, sperano plachi un po’ il caldo che sento. Vedo una luce soffusa provenire dall’ufficio di Jill, provo a bussare e, non ottenendo risposta, entro. La mia povera mamma chioccia è crollata davanti al computer. La scuoto leggermente e riesco a guidarla fino al divano. Le sistemo il cuscino e la copro con un lenzuolo.  Lei mi mugugna un “grazie tesoro” per poi tornare a dormire. Spengo la luce, accosto la porta e torno in soggiorno. Dormono tutti, è un miscuglio di gambe incrociate e fianchi a contatto. Ho un flash di un’altra scena, simile a questa, solo più tragica. Alla fine dell’anno di studi qui avevamo dormito tutti assieme. Però pensavamo fosse la fine di tutto, della nostra amicizia, delle varie storie… la fine di noi. Oggi è un inizio. Un nuovo inizio, una nuova storia tutta da scrivere e da raccontare. Non so cosa il futuro ci riserverà, se io e Edge staremo insieme per sempre o se Perry rimarrà la mia sorellina. Però so che loro, tutti loro, avranno sempre un posto speciale nel mio cuore. E so che, qualsiasi cosa ci aspetti, noi l’affronteremo assieme. Perché loro sono la famiglia che mi sono scelta, sono le persone che mi conoscono meglio e a cui voglio davvero molto bene. Semplicemente, le amo. Senza di loro ho visto come sarebbe la mia vita, ma preferisco mille volte quella di cui loro fanno parte. Non mi importa in che ruolo, che parte abbiano, ciò che conta è che ci siano. Perché oramai sono parte di me. Per sempre.
 
È corto, me ne rendo conto. Ma volevo qualcosa così, di breve, che lasciasse spazio alle vostre fantasie. Sarete voi a decidere come andrà a finire, se le coppie scoppieranno o meno. A me va bene così: la felicità dura un attimo, ho deciso di terminare la mia storia proprio su quell’attimo. Spero non pensiate si astato troppo sbrigativo, sinceramente penso di aver tirato la storia sufficientemente per le lunghe. Ora, passiamo ai ringraziamenti. Prima di tutto, grazie per essere arrivati fin qui. So di avervi fatti penare, se non con la storia quanto meno con i miei snervanti ritardi.
Grazie per aver apprezzato i miei protagonisti: grazie Bec, per avermi concesso di entrare nella tua testa e esternare i tuoi pensieri.
Grazie a Mercury_Doll, Niksss, Sweetstar92, Elisy, Andrammelk per le splendide parole nelle recensioni. Sul serio, grazie. Grazie anche a Ehris, Flor92, per avermi seguita fin qui. Grazie a te, semplice lettore silenzioso, così importante per me. Grazie a tutti, davvero.
Lena

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=540321