Card Captor Sakura

di micia95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Ricordi belli, dolorosi ma importanti ***
Capitolo 3: *** Verso il primo giorno di scuola ***
Capitolo 4: *** Sorpresa!!! ***
Capitolo 5: *** Di Nuovo Insieme ***
Capitolo 6: *** Intoppi ***
Capitolo 7: *** Shaoran Uno, Touya Zero ***
Capitolo 8: *** Una Nuova Vita Insieme ***
Capitolo 9: *** Una Serata...in "Famiglia" ***
Capitolo 10: *** Halloween che Paura! ***
Capitolo 11: *** Un Ritorno Inaspettato ***
Capitolo 12: *** Buon Natale! ***
Capitolo 13: *** La Fine e l'Inizio ***
Capitolo 14: *** Sakura e Shaoran ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


RICORDI

La sveglia suonò e la ragazza dai capelli color del miele si girò dall’altra parte del letto, facendo finta di non averla sentita, la quale però continuava a suonare e che perciò svegliò la creatura assomigliante a un leoncino che viveva con la ragazza.

“Svegliati Sakura! Non vorrai mica far tardi il primo giorno di scuola?!” disse Kero-chan esasperato, cercando di svegliare la ragazza mentre spegneva la sveglia.

Sakura si tirò su, e mettendosi a sedere sul letto disse “Non ho voglia di andare a scuola” Kero-chan la guardò pensando a cosa avrebbe potuto dirle per tirarla su di morale, perché gli occhi sempre allegri della ragazza ormai da quattro anni e mezzo erano spenti, tristi, abbattuti e il suo morale era a terra, non aveva voglia di fare niente, ed era dimagrita di molto e il suo viso non riusciva ad essere felice, al massimo era sereno. Tutto ciò nonostante Sakura fosse da sempre stata una ragazza allegra e solare, spiritosa e piena di vita e che non si arrendeva mai; questo almeno fino a quando lui non se ne era andato portandosi via il cuore e la voglia di vivere della ragazza. Inizialmente Kero-chan era stato arrabbiato, anzi furioso con quella persona, ma poi si era dovuto ricredere, non era colpa sua se Sakura si trovava in quello stato, lei si era solo innamorata follemente, pazzamente di Shaoran e lui era dovuto ripartire, e sebbene Sakura l’avesse saputo fin dall’inizio, non aveva potuto evitare di soffrire.

“Dai Sakura, fra un po’ arriverà Tomoyo, non vorrai farla mica aspettare come al solito, vero?!”

“Hai ragione, adesso mi sbrigo” gli rispose la ragazza mentre si alzava e si dirigeva verso il bagno per fare la doccia.

Kero-chan la guardò sparire oltre la porta del bagno e si lasciò scappare un sospiro: avrebbe voluto fare di più, ma non avrebbe funzionato, come tutte le altre volte d’altronde… Lui e Tomoyo avevano cercato di farla divertire, ridere o almeno sorridere per mesi, ma il risultato era sempre stato lo stesso: sorrideva, questo sì, ma non era un sorriso dal cuore, perché i begli occhi verdi di Sakura erano sempre velati di tristezza, un velo sottile che solo i suoi migliori amici avrebbero potuto notare. Dopo mesi di tentativi, entrambi avevano capito che l’unica cosa che poteva far tornare il sorriso a Sakura era il ritorno del suo ragazzo dalla Cina; così avevano provato a telefonargli ma … tutto inutile! Aveva risposto loro Mei-Ling, dicendo che Shaoran era impegnatissimo, che non poteva rispondere e di non chiamare più; aveva aggiunto che le dispiaceva molto spiegando che il motivo per cui Shaoran era impegnato era che si trovava in una situazione complicata e che quindi… insomma, era meglio non sentirsi. Tomoyo e Kero-chan avevano deciso all’unisono che era meglio non dire niente a Sakura, ma, non avevano capito bene come, lei era venuta a conoscenza della telefonata e per un paio di giorni non aveva fatto altro che piangere, perché si era auto convinta che Shaoran non fosse più innamorato di lei, che si era trovato un’altra ragazza con cui passava tutto il suo tempo e altre mille sciocchezze. Subito entrambi si erano prodigati per smentire quelle affermazioni dicendole che molto probabilmente aveva dei problemi in famiglia e che Mei-Ling non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Sakura però, in fondo al cuore era convinta della sua ipotesi e perciò aveva risposto “Spero che voi abbiate ragione, ma se non fosse così me ne farò una ragione prima o poi (forse nda), ma non smetterò mai di amarlo”. E il discorso era finito lì. La settimana seguente Tomoyo aveva trascinato Sakura in una palestra di ginnastica artistica convincendola ad iscriversi al corso, sperando in questo modo di distrarla almeno un pochino dal pensiero di Shaoran. Sakura aveva iniziato a seguirlo e mettendoci tutta sé stessa e aveva anche ottenuto ottimi risultati. Però la ragazza non metteva tutta sé stessa solo nello sport, ma aveva iniziato a impegnarsi seriamente anche a scuola facendosi spiegare da Tomoyo ciò che non capiva di matematica e studiando sempre insieme alle amiche, in modo da non avere un momento libero, in modo da non permettere alla sua mente di soffermarsi sul pensiero di Shaoran.

Tutto questo era successo tre anni prima, adesso per Sakura, Tomoyo e tutti i loro amici era il primo giorno di seconda superiore.

Mentre tutti questi pensieri turbinavano nella mente di Kero-chan e mentre lui riordinava le Carte di Sakura, con le quali Sakura parlava sempre più spesso trovando nel loro modo bizzarro di esprimersi e di pensare conforto, qualcun altro stava pensano più o meno alle stesse cose…

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Capitolo 2
*** Ricordi belli, dolorosi ma importanti ***


Mentre Kero-chan pensava e riponeva le carte nel libro, che poi sarebbe finito nella cartella di Sakura, lei era sotto la doccia, immobile mentre pensava anche lei, pensava a lui.

 

“Ti amo!” gridò lei mentre saltava per raggiungerlo con il sorriso sulle labbra. Ce l‘aveva fatta finalmente a dirgli quello che provava e non aveva il minimo dubbio che lui non ricambiasse.

Lui la prese al volo stringendola subito dopo a sé. Era una sensazione fantastica. “Ti amo anch’io” le rispose il ragazzo accarezzandole i capelli. Lei  poteva sentire il profumo rassicurante di limone che emanava il ragazzo, anzi il suo ragazzo, adesso. Non c’era bisogno di parole per sapere che si appartenevano per sempre. Mentre erano ancora abbracciati sentirono delle voci che li chiamavano “Sakura! Shaoran! Dove siete??” I due ragazzi si staccarono e, tenendosi per mano, risposero uscendo dalla torre dell’orologio “Siamo qui!” Appena Tomoyo, Mei-Ling, Kerberos e Yue li videro arrivare per mano e con un sorriso smagliante, sorrisero a loro volta senza fare domande, perché non ce n’era bisogno, era logico quello che era successo.

“Adesso dovremmo tornare indietro nel tempo, giusto?” chiese Sakura alternando sguardi tra i due guardiani e Shaoran. “Sì” le rispose Kerberos mentre Yue annuiva. “Sei sicura di farcela?” chiese invece Shaoran quasi preoccupato “Certo! E anche se non ci riuscissi devo farlo” disselei calcando la parola “devo”. Shaoran annuì “Se dovessi avere bisogno di aiuto, dimmelo” proseguì il ragazzo, Sakura sorrise. “Oh! Siete perfetti! Fermi così!” si lasciò sfuggire Tomoyo. I due innamorati si voltarono di scatto verso di lei… Non si erano accorti che li stava riprendendo! Entrambi arrossirono. “Non si cancellerà il filmato, vero?” fece intanto Mei-Ling “Cooosaaa?!” saltò su Tomoyo “Non ti preoccupare- disse Yue- se dai la cassetta a Sakura non si cancellerà” “Meno male” si rassicurò Tomoyo “Tieni!” proseguì perentoria estraendo la cassetta dalla videocamera e porgendola a Sakura che la prese e la infilò in una tasca del vestito che le aveva cucito Tomoyo per l’occasione. Poi chiamò la Carta del Tempo e.. tornò a qualche ora prima.

La serata riprese da dove era stata interrotta: i ragazzi finirono lo spettacolo e poi brindarono tutti insieme. I due novelli innamorati passarono la serata con tutti gli altri sorridendo e festeggiando, prima però che tutto finisse si trovarono soli a guardare le stelle. Tomoyo e Mei-Ling erano state così gentili a farli rimanere da soli che nessuno dei due aveva voglia di sprecare quel prezioso momento, anche perché, Shaoran lo sapeva bene, poteva non riaccadere per molto tempo.

“Sakura, devo dirti una cosa..” iniziò infatti.

“Dimmi pure” Sakura aveva un’idea di cosa avrebbe potuto dirle il ragazzo.

“Dopodomani io e Mei-Ling ripartiamo per Hong Kong”. Sakura non disse niente e per questo Shaoran si mise a fissarla intensamente: voleva ricordarsi ogni dettaglio del suo viso e voleva vedere come l’avrebbe presa per questa notizia così improvvisa in un momento così bello.

“Sai lo sospettavo, e lo sapevo che sareste dovuti tornare a Hong Kong”. Lui la guardò, la sua voce era ferma e risoluta, non era arrabbiata, ma i suoi occhi… gli occhi verdi di Sakura erano pieni di lacrime. Non si era aspettato altro: per quanto una persona possa essere risoluta e decisa ad accettare qualcosa che fa male non può non essere triste sapendo che la persona che più ama al mondo potrebbe rivederla non tornare per anni.

“Tornerai da me?” chiese Sakura voltandosi, senza cercare di asciugarsi le lacrime. Lo fece Shaoran al posto suo.

“Certo che tornerò da te. Dovrai solo aspettarmi”

“Ti aspetterei per tutta la vita se necessario, però non tardare e non dimenticarmi”

“Non ci metterò così tanto e non potrei mai dimenticarti, neppure se ci provassi con tutte le mie forze”. Sakura sorrise e con quella promessa sulle labbra e nel cuore si baciarono. Un bacio leggero a fior di labbra, ma il primo che sancì la loro promessa.

 

Sakura chiuse il getto dell’acqua, prese un asciugamano e uscì dalla doccia. Si vestì in fretta continuando a pensare a quella sera e a quel bacio.

 Il giorno dopo andarono tutti da Mei-Ling e Shaoran per poter stare con loro l’ultimo giorno. Vagarono per la città facendo di tutto: shopping, risate, luna park… una giornata fantastica.

Alle otto Mei-Ling, Tomoyo, Sakura e Shaoran erano all’aeroporto aspettando la partenza dei due cugini.

“Vedrai, torneremo presto!” la rassicurò Mei-Ling Sakura sorrise. In quel momento chiamarono il volo per Hong Kong e Sakura si voltò verso Shaoran che la stava guardando. Sorrisero ancora una volta mentre si abbracciarono.

“Fai buon viaggio” gli augurò Sakura.

“Tornerò te lo prometto” disse lui.

“Lo so. Vai ora…”

Si scambiarono gli ultimi saluti e Sakura e Tomoyo videro scomparire i due cugini nell’aeroporto.

 

Erano passati quattro anni e mezzo da allora… chissà com’era cambiato Shaoran… e Mei-Ling? Si chiedeva Sakura. Ma non era questo il momento per pensare a lui. Doveva sbrigarsi, Tomoyo la stava aspettando.

Uscì di corsa dal bagno prese il libro con le carte e lo infilò in cartella. Salutò Kero-chan, uscì dalla camera, salutò il padre e Toyua, uscì di casa di corsa: doveva essere all’incrocio dopo tre minuti esatti e non voleva far aspettare Tomoyo.

Anche quella mattina era uscita di casa senza fare colazione, ma non le importava più di tanto, avrebbe mangiato qualcosa a scuola.

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Capitolo 3
*** Verso il primo giorno di scuola ***


Ho aggiornato adesso, perchè non so se riuscirò a farlo domani. Spero comunque che il capitolo piacerà come gli altri

VERSO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Tomoyo avanzava quasi lentamente per la strada che l’avrebbe portata al luogo d’incontro con Sakura. Era uscita di casa un po’ in ritardo rispetto al solito, ma sarebbe arrivata comunque prima dell’amica, ma non troppo presto così da non dover aspettare molto. Arrivando prima avrebbe avuto il tempo di sistemare la telecamera per riprendere alla perfezione Sakura e le loro amiche il primo giorno di seconda superiore. La telecamera era nella sua mano destra mentre nella sinistra portava la cartella con i compiti estivi. Si fermò: era arrivata. Calcolò che Sakura sarebbe arrivata lì dopo due o tre minuti, aveva abbastanza tempo. Per prima cosa controllò che la telecamera avesse le batterie e che la cassetta fosse vuota, poi l’accese e guardò l’obbiettivo: era leggermente sporco e lei si rifiutava di riprendere Sakura con una telecamera in quelle condizioni. La spense; prese un piccolo panno e cominciò a strofinarlo sulla lente dell’obbiettivo per pulirla. Senza volerlo iniziò a pensare tutto quello che aveva ripreso di Sakura: la sua vita normale, gli spettacoli, la cattura delle carte, tutti i primi giorni di scuola, tutti gli ultimi, le vacanze estive, il primo bikini che avevano indossato e di cui Sakura si vergognava profondamente (perché era una bellissima ragazza e odiava essere osservata e sentire i commenti che i ragazzi facevano su di lei), la prima lezione di ginnastica artistica, la sua prima gara e un sacco di altre cose che erano registrate su tutte le cassette  che possedeva. Si chiese perché aveva voluto registrare tutti i momenti più significativi della vita dell’amica; per prima cosa era la sua migliore amica e le sembrava giusto volerne documentare la vita; secondo, la telecamera (insieme ai vestiti) era la sua passione, e per terzo… sì, lo aveva fatto per Shaoran, così quando sarebbe tornato sarebbe stato come se non si fosse perso niente della vita di Sakura, quasi come se fosse stato lì.

Quando finì di pulire la lente alzo gli occhi e vide Sakura arrivare di corsa. Non perse tempo: accese immediatamente la videocamera e iniziò a registrare.

“Anf… scusa…sono in ritardo..anf” ansimò Sakura.

“Non ti preoccupare, sono appena arrivata” rispose sincera Tomoyo, era lì da appena due minuti.

“Come va?” riprese Tomoyo.

“Come gli altri giorni” le rispose Sakura stringendosi nelle spalle. “Come gli altri giorni” significava “Tutto bene a parte che… mi manca da morire”.

Tomoyo sospirò “Perché non provi ad uscire con uno dei ragazzi che ti invitano sempre? Se sei convinta che Shaoran abbia un’altra ragazza, perché non trovarti un nuovo ragazzo anche tu?” Non era la prima volta che le rivolgeva quella domanda, ma era un specie di prova: Tomoyo voleva vedere se avrebbe risposto come le altre volte.

E infatti “No, non lo farò finché non sarò sicura al cento per cento che abbia un’altra, in fondo sono ancora innamorata di lui e fino a quando non ne sarò sicura non potrò dimenticarlo e quindi non potrò uscire con altri” disse Sakura risoluta. Bene, aveva abboccato alla trappola pensò Tomoyo tutta contenta. “Questo significa che ne è ancora follemente innamorata e che è ancora speranzosa che non l’abbia dimenticata. Meno male che la speranza è l’ultima a morire!” pensò Tomoyo più euforica che mai. Quella era proprio la conferma di cui aveva bisogno.

“Ehi ragazze!!” le chiamò una voce.

“Ehi Chiaru, come state? Avete passato bene le vacanze?” rispose immediatamente Sakura raggiungendo le amiche Chiaru, Rika e Naoko. Poco dopo le raggiunse anche Takashi. Erano tutti nella stessa classe dalle elementari e non si lamentavano perché avevano potuto stare insieme e conoscere nuovi amici.

Il gruppetto di amici entrò nella scuola dirigendosi verso l’aula come tutti gli altri ragazzi e come tutti i primi giorni di scuola.

Ma quello non sarebbe stato come tutti gli altri giorni. Sarebbe stato diverso, ma nessuno se lo immaginava, o quasi nessuno…

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Capitolo 4
*** Sorpresa!!! ***


Beh, da come avrete sicuramente capito dal titolo, in questo capitolo succederà qualcosa di interessante…

Devo comunque avvisarvi che sarà un po' corto... spero non vi arrabbierete con me...

 

SORPRESA!!!

“Accidenti! Perché le medicine con me non funzionano mai!?” pensò esasperata la ragazza dagli occhi verdi. Da quando si era alzata aveva mal di testa perciò aveva preso una pastiglia, ma solo dopo un’ora sentiva già tornare il dolore. “Spero di non essermi presa l’influenza, altrimenti oggi pomeriggio non potrò andare all’allenamento, sarebbe un vero peccato saltare la prima lezione; in più la signorina Hikari mi aveva detto che dovevamo parlare di qualcosa di importante. Non vorrei nemmeno stare a casa la prima settimana di scuola! Sarebbe veramente imbarazzante!” Si prese la testa fra le mani sedendosi al proprio posto, ovviamente accanto a Tomoyo. “Spero soltanto che Tomoyo non abbia capito che non mi sento bene, anche se credo che sia impossibile; quella ragazza ha la capacità di leggere dentro le cose e la persone e con me ci azzecca sempre!” pensò un po’ sconsolata Sakura.

Suonò la campanella che annunciava l’inizio del nuovo anno. Tutti gli alunni si sedettero al proprio banco in religioso silenzio, aspettando l’arrivo dell’insegnante.

La professoressa di matematica  Kaho Mizuki, che dall’anno prima insegnava nella scuola superiore di Tomoeda, entrò in classe salutando i suoi studenti con un sorriso. “Buon giorno a tutti ragazzi! Avete passato bene le vacanze estive?” chiese.

“Sì, grazie professoressa!” le rispose un coro di voci entusiaste.

Intanto la testa di Sakura stava scoppiando.

“Bene, oggi ci sono due novità: la prima è che quest’anno sarò la vostra coordinatrice; la seconda è che sono arrivati due studenti dall’estero, più precisamente da Hong Kong, che passeranno con noi l’anno scolastico” annunciò la giovane insegnante.

Il cuore di Sakura mancò un battito. Studenti stranieri? Hong Kong? Le possibilità che fossero loro erano pari al due per cento, ma questo non impedì a Sakura di pregare affinché lui fosse tornato.

“Bene ragazzi, entrate e presentatevi”, gli sguardi della classe seconda A si rivolsero alle due figure che entravano dalla porta.

La prima era una ragazza: capelli neri raccolti in due codini e sorriso smagliante. Sembrava avere un carattere forte e deciso che non si arrende davanti a niente. Era anche molto carina.

La seconda figura era quella di un ragazzo dai capelli castani e gli occhi color nocciola che scrutavano pensosi tutti i nuovi compagni. Era un bel ragazzo ma aveva un’aria seria e quasi distaccata e i suoi occhi sembravano segnati da una profonda sofferenza. A differenza della ragazza non salutò i compagni con sorrisi e “ciao!”, semplicemente continuò a guardare cercando qualcosa o qualcuno.

Da quando Mei-Ling e Shaoran erano entrati in classe, Sakura non aveva staccato gli occhi dal viso di Shaoran. Era esattamente come lo ricordava: serio ma con un cuore d’oro, timido e un po’ scontroso e… bellissimo. Non sembrava l’unica a pensarla così, infatti le ragazze continuavano a guardarlo alternando bisbigli e risatine, inoltre cercavano di attirare l’attenzione di quegli occhi color nocciola su di loro, perché avevano capito che cercava qualcuno.

Erano arrivati davanti alla cattedra e Sakura continuava a fissarlo diritto negli occhi e lui ricambiava con lo stesso sguardo intenso. Mei-Ling si stava presentando, ma Sakura non riusciva a capire cosa stesse dicendo per via del mal di testa, inoltre non riusciva a distinguere più le figure se non il volto di Shaoran: la vista le si stava annebbiando. Si accorse di aver afferrato il banco con entrambe le mani e decise di lasciarlo per lasciarsi trasportare nel vuoto dove la testa avrebbe finalmente smesso di pulsarle e di farle male. Mentre staccava le mani dal banco, si sentì le gambe cedere e ringraziò il cielo per aver esaudito il suo più grande desiderio: rivederli.

Il cuore le batteva all’impazzata, e, da quanto era forte, la ragazza temette che lo potessero sentire tutti… ma non le importava. Una sensazione di gelo e contemporaneamente di fuoco la avvolse, le fece dimenticare dove fosse e perché… un ultimo sprazzo di lucidità le invase la mente, poi il nulla.

Chiuse gli occhi e si lasciò andare, cadendo a terra con il sorriso sulle labbra.

 

 

 

Ve l'avevo detto che il capitolo era un po' corto no?
Comunque ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite:
noisemaker89,
rafxsulfusxsempre,
e chi l'ha inserita tra le seguite:
ChibiRoby,
ScheggiaRossa,
e chi recensisce:
rafxsulfusxsempre,
ScheggiaRossa,
hunterHouse,
CaMiTheRipperRocker,
GiulyIchigo,
e anche chi legge soltanto ciò che ho scritto... Un saluto a tutti e arrivederci alla prossima settimana
Micia95

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Capitolo 5
*** Di Nuovo Insieme ***


 

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Capitolo 6
*** Intoppi ***


Spero non siate troppo arrabbiate con me perché quei due non si sono ancora parlati, non preoccupatevi, devono parlarsi!

 

INTOPPI

“Allora Sakura, cos’è che non ci hai detto?” chiese Mei-Ling appoggiandosi contro l’armadietto e guardando Sakura diritto negli occhi. Il suo tono non è arrabbiato, ma deciso e risoluto ad avere la risposta che cerca.

“Sc..scusa non capisco cosa intendi” le rispose Sakura incespicando un po’ con le parole, il che fece capire a Tomoyo e Mei-Ling di aver centrato nel segno.

“Si vede lontano un miglio che ciò che ci hai detto riguardo alla faccenda del “non poter fare ginnastica”- cominciò Mei-Ling usando le dita per segnare le virgolette- è falso, una bugia- proseguì Tomoyo, decisa anch’essa a sapere la verità. “Siamo tue amiche puoi fidarti di noi!”, riprese Tomoyo sedendosi vicina a Sakura e prendendo le mani dell’amica tra le sue.

Sakura abbassò gli occhi iniziando a fissare il pavimento. “La verità è che… ho un paio di linee di febbre, ma niente di che! Non volevo andare a casa perché… Toyua  si sarebbe preoccupato, come mio padre, e poi mi avrebbero fatto delle domande sulla scuola e… io non mi sento ancora pronta per affrontarlo!” ammise Sakura alzando lo sguardo.

“Capisco… avresti potuto parlarcene e noi ti avremmo aiutato!” esclamò Mei-Ling. Però effettivamente, neanche lei si sarebbe sentita di affrontare un fratello geloso come Toyua.

Toyua era da sempre stato gelosissimo della sorella nonostante la chiamasse sempre “mostriciattolo”, e da quando si era accorto che Shaoran si era innamorato della sorella e la sorella (purtroppo secondo lui) lo ricambiava, non aveva sopportato il ragazzo cinese. Quando era partito per tornare in Cina non aveva potuto fare a meno di esserne sollevato, sperando che Sakura lo dimenticasse presto, ma non era così e lui lo sapeva. Ora che Shaoran era tornato, la situazione si sarebbe complicata nell’esatto istante in cui Toyua sarebbe venuto a saperlo.

“Bene, ora andiamo, ci stanno aspettando” esclamò Mei-Ling iniziando ad uscire dallo spogliatoio seguita dalle due amiche.

Raggiunsero la classe nel giardino della scuola con i campi da calcio, basket e pallavolo. L’insegnante si girò nella direzione delle ragazze e le pregò di raggiungerli. Quando vide che tra loro c’era anche Sakura, fece una faccia stupita e le chiese “Signorina Kinomoto, mi era stato detto che non si sentiva bene, come mai qui?”

“E’ vero signorina, mi sono sentita male, ma ora sto bene, seppure per oggi non possa praticare attività fisiche, quindi oggi pomeriggio non potrò venire ad aiutarla”

“Oh, per questo non c’è alcun problema, ne parleremo dopo”. Detto ciò disse agli altri alunni “Bene, per oggi potete fare l’attività che più desiderate! E ricordatevi: chi desidera far parte della squadra di ginnastica artistica venga dopodomani in palestra!”

Sakura e Tomoyo rimasero di stucco nel sapere che ci sarebbe stato una squadra di ginnastica artistica. Nonostante questo, Tomoyo e Mei-Ling andarono a giocare a pallavolo con le altre ragazza, mentre Sakura si sedette su una panchina ad osservare.

Osservava e cercava di imparare, o per meglio dire, cercava di riscoprire Shaoran. Lo guardava giocare a basket, era sempre stato bravo, ma ora era migliorato. Era migliorato il basket ma la sua timidezza era praticamente identica a quattro anni e mezzo di prima, il suo sorriso invece era rimasto uguale, anzi era più luminoso. Rimase tutta la lezione così, seduta sulla panchina a guardarlo, a seguire con lo sguardo ogni suo movimento e ne era stata felice, ma dentro al suo cuore sapeva che questo non era il modo per riallacciare i rapporti con lui, non era il modo per sapere cosa provava per lei, non era il modo per poter parlare di ciò che c’era stato tra loro, doveva prendere il coraggio a due mani e riaprirgli il suo cuore.

Quando la lezione finì, l’insegnante chiamò Sakura. “Sakura, dovrei parlarti” iniziò.

“Mi dica”

“Vieni, sediamoci” si sedettero sulla stessa panchina che era stata per tutta l’ora di ginnastica il punto di osservazione di Sakura. “Come hai sentito, la scuola ha deciso di creare una squadra di ginnastica artistica e desidereremmo che tu ne facessi parti”

“Beh, ecco, mi piacerebbe, ma vede… io..”

“Sì, lo so, fai parte di un’associazione di ginnastica artistica, ma la tua allenatrice è entrata a far parte delle insegnanti di ginnastica e quindi sarà lei a darti lezioni nella scuola. Le lezioni si svolgeranno ogni giorno, esclusa la domenica, dalle 16.15 alle 18.30, ti allenerai in parte insieme alle altre ragazze che entreranno a far parte della squadra di ginnastica, ma per la maggior parte del tempo da sola, perché la signorina Chidori1 desidera che tu partecipi alle gare nazionali di ginnastica artistica, perché sia lei che la preside pensano che tu abbai molte possibilità di vincere. Ovviamente dovrai allenarti molto. Allora… accetti?” le disse l’insegnante di ginnastica.

A Sakura sembrava un sogno: aveva sempre voluto gareggiare con le ginnaste più brave del paese ed ora ne aveva la possibilità, certo doveva rinunciare a passare del tempo con le amiche e il discorso con Shaoran avrebbe dovuto aspettare (in realtà ciò non le dispiaceva più di tanto), ma… ne valeva la pena. “Certo signorina, mi impegnerò al massimo, però… le sarei grata se questa cosa fosse segreta”

L’insegnante si stupì della richiesta della ragazza, ma acconsentì.

Però la cosa non sarebbe stata tanto segreta, perché Tomoyo e Mei-Ling avevano sentito tutto. Anche Mei-Ling si stupì della richiesta di Sakura e chiese spiegazioni a Tomoyo.

“Vedi, Sakura non ama essere al centro dell’attenzione perché non vuole essere scambiata per una “diva”, perciò non vuole far sapere a nessuno che pratica ginnastica artistica e che l’anno scorso ha vinto una gara”

“Ha vinto una gara!?”

“Sì, e l’ho anche filmata: è stata bravissima. Se oggi pomeriggio vieni da me ti mostro il video” affermò tutta fiera Tomoyo.

All’uscita da scuola, i quattro ragazzi si aspettarono e si avviarono verso le rispettive case insieme. L’atmosfera era piuttosto tesa così Tomoyo decise di alleggerirla chiedendo ai due cugini dove abitassero.

“Abbiamo trovato una casa in via ***” rispose Mei-Ling. Il cuore di Sakura perse un battito: quella via era vicina a casa sua!

“Ma è poco distante da casa di Sakura!” esclamò Tomoyo. Sakura le lanciò un’occhiataccia: perché l’aveva detto? In risposta all’occhiataccia, Tomoyo le sorrise e le diede una gomitata.

“E’ vero?” chiese Mei-Ling molto interessata come il cugino.

“Sì, è la via dietro casa mia”

“Bene! Vorrà dire che tutti i giorni faremo la strada per andare e tornare da scuola insieme! Non è vero Shaoran?” il ragazzo, sentendosi chiamato in causa, distolse lo sguardo da Sakura e annuì solamente.

“Allora domani mattina verremo a citofonarti alle 7.30, ok?”

“Così presto?” chiese Sakura facendo una smorfia.

“Ovviamente! Scusa a che ora ti svegli?”

“Dipende… io punto la sveglia ma poi… se non la sento devo aspettare che qualcuno venga a svegliarmi…”

“Se vuoi possiamo passere più tardi…” si offrì cavallerescamente Shaoran, ma l’idea fu subito scartata da Mei-Ling “Eh, no! Si alza prima!” disse Mei-Ling esasperata.

Sakura sbuffò “D’accordo, cercherò di essere puntuale”

“Ciao! Io vado! Mi raccomando Sakura mettiti a letto così domani sarai in forma!”

“Va bene, comunque sto bene. Ciao!” la salutarono e la videro sparire in fondo alla via laterale.

Davanti a casa propria Sakura salutò gli amici e rimase a spiarli finché non voltarono l’angolo.

Entrò in casa e si accasciò sul divano: era distrutta. Decise di provarsi al febbre aveva solo 37.3. Saltò il pranzo, non aveva per niente fame, ma portò un dolce a Kero-chan.

“Sai che cosa è successo a scuola oggi?” chiese la ragazza al leoncino mentre si sdraiava sul letto.

“No.. che cosa?”

“E’ tornato!” esclamò raggiante. Ora che ci pensava era la prima volta in quella giornata che poteva godersi il piacere che le provocava quelle parole.

“Ah…. Lo sapevo”

“Cosa!?”

“Beh, più che saperlo, lo sospettavo. Ieri sera avevo sentito un’aura magica diversa in città, se tu fossi stata attenta te ne saresti accorta ance tu” la sgridò il leoncino. Sakura si lasciò cadere sul letto. “Che stupida!” si riproverò nella propria mente. Alla fine si alzò, andò in bagno e prese una tachipirina per farsi passare la febbre, poi si addormentò sul divano.

La svegliò l’arrivo di Toyua alle quattro. Biascicò un “ciao” in direzione del fratello e dell’amico Yukito che era con lui.

“Ehi, mostriciattolo, tutto bene?” le chiese il fratello.

“Credo di sì, questa mattina avevo la febbre, ma ora dovrebbe essere scesa” gli rispose sbadigliando.

“Hmmm… sì, hai ragione” disse appoggiandole una mano sulla fronte.

Poco dopo arrivò anche il padre dei due fratelli e insieme prepararono la cena.

Durante la cena, alla quale era stato invitato anche Yukito, Toyua cominciò a raccontare il primo giorno di università e quando ebbe finito, tutti gli sguardi si posarono su Sakura:era il suo turno di raccontare. La ragazza narrò che si era sentita male, della squadra di ginnastica, delle aspettative che la signorina Hikari aveva su di lei, ma non il ritorno di Shaoran e Mei-Ling. Ormai alla fine del pranzo disse “Ah… mi sono dimenticata una cosa che è successa oggi: Shaoran e Mei-Ling sono tornati, frequenteranno la nostra classe e si sono trasferiti qui vicino” cercò di dirlo con voce piatta e atona, ma non ci riuscì: ogni singola cellula, ogni singolo atomo, ogni singola parte del suo corpo trasmetteva la sua euforia e la sua felicità.

A quella affermazione il padre e Yukito sorrisero, ma Toyua, Toyua no. Gli sfuggì la forchetta dalle mani che tintinnò nel silenzio più assoluto, strinse i denti e gli si gonfiò una vena sulla tempia. Sakura subito si rabbuiò vedendo al reazione del fratello.

“E cosa hai intenzione di fare?” la sua voce era gelida e affilata come un rasoio.

“Gli parlerò e gli dirò quello che provo” sentenziò Sakura senza vergogna: aveva capito che non si doveva vergognare dei propri sentimenti verso il ragazzo, lo amava e basta.

“Non lo farai, non ti permetterò di vederlo mai più,hai già dimenticato che ti ha spezzato il cuore?!” disse Toyua con la voce che stillava disprezzo e gelosia.

“Sapevo che doveva partire, non è colpa sua. E poi non puoi decidere della mia vita!” Sakura aveva cercato di mantenere un tono calmo, ma via via la rabbia aveva preso il sopravvento e si era ritrovata d urlare con le lacrime agli occhi. Dopo questa affermazione scappò in camera propria chiudendosi a chiave e piangendo disperata. In più le era venuto un mal di testa tremendo.

Quella sera nessuno riuscì a parlare con Sakura e a farla uscire dalla stanza, lei era troppo arrabbiata. Voleva bene a Toyua, ma non poteva essere così geloso, lei aveva la sua vita da vivere e nella sua vita Shaoran era il punto essenziale, se questo Toyua non fosse riuscito a capirlo, allora sarebbero stati guai seri, non gli avrebbe permesso di decidere per lei, non gli avrebbe permesso di cancellare dalla sua vita Shaoran: lei lo amava troppo per separarsene nuovamente.

Intanto Toyua, nella sua stanza pensava “Non gli permetterò di farla soffrire ancora, non gli permetterò di portarmela via, no gli permetterò di vederla, non permetterò che si amino

Toyua era in buona fede, avrebbe fatto qualunque cosa per la sorella, ma in questo caso stava sbagliando, e il suo amico Yukito si ripromise di farglielo capire.

 

 

1= insegnante di ginnastica artistica di Sakura

Spero che le fan di Toyua non mi decapitino! Ho solo pensato di fare il fratello un “po’” geloso…tutto qui XD

Ovviamente ringrazio:

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Vorrei dare anche una notizia forse un po’ triste: domani parto e vado al lago; qui però non c’è internet (se non in biblioteca) e perciò mi sarà difficile aggiornare ed è per questo motivo che ho aggiunto due capitoli in una settimana.

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Capitolo 7
*** Shaoran Uno, Touya Zero ***


Mi scuso per lo spaventoso ritardo, ma ho avuto problemi con Internet…comunque questo è un capitolo interessante…

 

SHAORAN UNO, TOUYA ZERO

Il giorno dopo Sakura si alzò prima del solito per essere pronta alle sette e mezza. Ciò insospettì il padre e Kero-chan, ma non più di tanto, anche perché sospettavano che il suo strano comportamento fosse dovuto a Shaoran o qualcosa di simile. Touya aveva avuto lo stesso presentimento e perciò guardava Sakura con sospetto e quando la vide alzarsi pronta per uscire, si alzò anche lui, ma fu fermato dal padre. Scrollò la spalla dove il padre vi aveva posato la mano per trattenerlo e uscì anche lui vedendo sparire Sakura oltre l’angolo con la via accanto correndo. Sbuffò, correva da quello, non poteva sopportarlo, ma non avrebbe perso, oh no, avrebbe vinto, doveva solo aspettare. Continuò per la sua strada sulla quale incontrò Yukito e si avviarono insieme al lavoro.

Durante il tragitto verso la scuola Tomoyo e Mei-Ling continuavano a parlare, mentre Sakura e Shaoran si sbirciavano di sottecchi e quando si accorgevano di essere stati scoperti, voltavano lo sguardo arrossendo.

La mattina trascorse tranquilla tra una lezione e l’altra. Poco prima di uscire da scuola Sakura si avvicinò a Shaoran che era riuscito a staccarsi da tutte le ragazze che gli stavano attorno e delle quali, Sakura doveva ammetterlo, era piuttosto gelosa. Gi si avvicinò cercando di trovare una scusa per parlargli e chiedergli ciò che le interessava davvero.

“A…allora, come va? Ti trovi bene in Giappone?” iniziò

“Cos…oh, Sakura sei tu! Sì, sì mi trovo bene, in fondo è un po’ come tornare bambini, no?” le chiese con un sorriso. Sakura arrossì pensando a cosa significasse  “tornare bambini”.

“Senti… hai da fare oggi pomeriggio?” chiese col cuore che batteva all’impazzata.

“No….no!” disse un po’ sorpreso e imbarazzato.

“Ti andrebbe di incontraci al parco del Re Pinguino oggi pomeriggio alle quattro?” chiese un po’ imbarazzata “Io e te da soli intendo” aggiunse arrossendo vistosamente.

“ D…d’accordo” le rispose Shaoran, anch’egli imbarazzato.

“Perfetto! A oggi pomeriggio allora!” disse Sakura con un sorriso e correndo via subito dopo. Il cuore le batteva fortissimo.

Shaoran sorrise un po’ sorpreso e col cuore che batteva ancora, quell’incontro sarebbe stato perfetto per dirle che l’amava più della sua stessa vita, che non l’aveva dimenticata e che era tornato solo per lei!

Quel pomeriggio Kero-chan sentì squillare il cellulare che tempo prima Tomoyo gli aveva dato.

“Pronto!” squittì il leoncino.

“Sono Tomoyo! Sakura c’è?”

“Sì, però è in bagno che si sta preparando ad uscire col cinesino. Pensa che ha evocato tutte le carte donna per farsi aiutare!” la informò

“Ah… si sta preparando per uscire con Shaoran… molto interessante… sai per caso dove si incontreranno?”

“Mi sembra al parco del Re Pinguino. Come mai me lo chiedi?”

“Ah, niente credo solo che io e Mei-Ling assisteremo a un passo importante della loro vita e farò anche un bellissimo filmato!” esclamò tutta felice la ragazza dall’altro capo del telefono, poi riagganciò.

“Mah… le donne, chi le capisce è bravo!” pensò il leoncino sistemando il cellulare. A Sakura non disse niente della telefonata, non gli sembrava così importante e poi lei era tutta presa da altro.

Sakura uscì alle quattro meno venti di casa per arrivare in anticipo all’appuntamento. Portò con sé una borsa abbastanza grande da far entrare un orsacchiotto di pezza grigio.

Arrivò al parco alle quattro meno un quarto, si sedette su una panchina e inspirò profondamente per calmarsi. “Questa è l’ultima occasione per parlargli, da domani inizieranno gli allenamenti e mi impegneranno moltissimo” pensava la ragazza.

Cinque minuti dopo Shaoran arrivò e vide subito Sakura in piedi accanto un panchina e con una borsa. Si diresse verso di lei salutandola e dicendole “Sei in anticipo”

“Anche tu lo sei” gli disse. Lui non poté trattenere un sorriso che contagiò anche lei.

“Bene… cosa potremmo fare?... ti va un gelato?” gli propose.

“Volentieri” lei lo prese per mano e lo portò da un gelataio dove comprarono due coni al cioccolato.

Il pomeriggio trascorse sereno, tra giochi e scherzi. Chiunque li vedesse pensava che fossero fidanzati e che formassero una bella coppia, i due non fecero niente per smentire quei commenti.

Era quasi il tramonto quando i due tornarono alla panchina dove si erano dati appuntamento. Vi si sedettero e dopo poco Sakura iniziò a parlare.

“Sai, Shaoran mi sono proprio divertita, ma in realtà passare un bella giornata con un amico non è stato l’unico motivo per cui ti ho chiesto di vederci oggi” Prese la sua borsa e iniziò a rovistarci dentro. Tirò fuori l’orsacchiotto grigio che prima di uscire vi aveva infilato. Shaoran lo riconobbe subito ed ebbe un tuffo al cuore. “Lo riconosci?” chiese. Shaoran annuì soltanto, si sentiva la gola secca.

“Sai l’ho tenuto per tutto questo tempo come un tesoro prezioso. Ogni volta che lo guardavo mi ricordavo di te e di ogni momento passato assieme. Ma non è di questo che volevo parlarti.” Lasciò sulla panchina l’orsacchiotto che fu preso in mano da Shaoran. Intanto Sakura si era alzata e aveva fatto qualche passo in avanti e ora gli dava le spalle.

“Quello che sto cercando di dirti…” si fermò per prendere un bel respiro, quello che avrebbe detto avrebbe cambiato la sua vita “… quello che provavo per te quattro anni fa non è cambiato, io… ti amo!” gli disse e si fermò. Una brezza leggera le scompigliò i capelli.

Si sentì afferrare la mano destra e si girò. Era stato Shaoran a prenderle la mano e a farla girare. Lui inaspettatamente l’abbracciò. Con la mano sinistra le stringeva la vita e con la destra le accarezzava i capelli senza dire una parola. Sakura appoggiò la testa sulla sua spalla e lei mani su entrambe le spalle di lui.

“Sakura…” iniziò Shaoran un po’ incerto ed emozionato “Sakura, anch’io ho accettato il tuo invito con un secondo fine: parlarti” fece una pausa prendendo un lungo respiro “Volevo dirti tante cose, troppe forse, ma le uniche parole che posso, voglio e devo dirti adesso sono le stesse che ho sempre desiderato che uscissero dalla tua bocca: io ti amo, l’ho sempre fatto e lo farò sempre.” Il battito del cuore di Sakura era accelerato nel sentire quelle parole. Si scostò un poco dal petto del ragazzo per poterlo guardare negli occhi.

 Anche Shaoran la guardò negli occhi, guardò gli occhi verdi della sua ragazza, quegli occhi che tante volte aveva sognato e che non aveva mai potuto dimenticare. Le sorrise, non ne poteva fare a meno con Sakura.

“Te l’avevo promesso, no?”

Poi si avvicinò lentamente a lei, la ragazza chiuse gli occhi alzandosi in punta di piedi. Le loro labbra si toccarono come quattro anni e mezzo prima, ma questa volta era diverso. Sakura vedeva il mondo in modo diverso, lo vedeva con tutti i suoi colori e si sentiva parte della vita intera e di ogni essere della terra. Si sentiva viva, amata e felice.

Purtroppo quel magico momento non era destinato a durare a lungo, tutto per colpa di Touya. Appena aveva saputo che Sakura era uscita con Shaoran era andato a cercarla trascinando con sé Yukito. Ora stava camminando guardandosi furtivamente da una parte all’altra cercando la sorella, quando vide due ragazzi che si baciavano. Per scrupolo li osservò con più attenzione e riconobbe la sorella di spalle. A quel punto non ci vide più dalla gelosia. “EHI!” gridò mentre cercava di divincolarsi da Yukito che lo aveva afferrato per trattenerlo.

“EHI! Voi due! Smettetela immediatamente!” gridò fuori dei sé Touya. I due, riconoscendo la voce di Toyua, si staccarono sorpresi e un po’ intimoriti. Sakura voltò leggermente il busto per guardare negli occhi Toyua, che intanto si era avvicinato. “Toyua” disse quasi con disprezzo.

“Che diavolo stavate facendo?!” urlò contro i due innamorati.

“Non sono affari tuoi!” gli rispose Sakura dura.

“Come non lo sono!?” disse Toyua di rimando incredulo.

“In effetti non lo sono” bisbigliò Yukito. Touya gli lanciò un’occhiataccia.

In quel momento sentirono qualcuno che gridò “AAAHHH! Un’apeeee!” Tutti si voltarono verso quell’urlo. Purtroppo Sakura era stata un po’ più lenta di Shaoran, al quale era ancora aggrappata, perse l’equilibrio e cadde a terra trascinando con sé il ragazzo.

“Ti sei fatta male Sakura?” chiese la voce preoccupata di un’altra ragazza uscita dallo stesso cespuglio della prima.

“Cos… che ci fate voi due qui?!” chiese Sakura confusa mentre Shaoran l’aiutava ad alzarsi.

“Beh… ecco…noi…veramente…” cominciò Mei-Ling, era stata lei a gridare, realizzò Sakura. Poi vide che Tomoyo teneva in mano una telecamera, vide le foglie impigliate nei capelli delle due amiche e capì che cosa ci facevano lì nascoste dietro un cespuglio. Per non urlare si portò una mano davanti alla bocca, guardando meravigliata e delusa le sue migliori amiche. Poi spostò lo sguardo sugli altri due “spettatori” e la delusione e la rabbia per Touya crebbero dentro di lei. Non poteva credere che le persone a cui voleva più bene avessero sentito e soprattutto visto quel bacio. Non poteva semplicemente crederci. In quel momento si voltò di scatto verso Shaoran e, puntandogli un dito contro, chiese con voce sconvolta e quasi arrabbiata “E tu, perché non dice niente?!” il ragazzo sentendosi chiamato in causa si voltò a guardarla e prima che potesse pronunciare una sillaba, una voce dal cielo gridò “Sakuraaaaa!!” Kero-chan stava scendendo in picchiata vero Sakura, purtroppo non riuscì a fermarsi in tempo e andò a sbattere contro la ragazza facendola finire a terra di nuovo. Era la seconda volta nel giro di cinque minuti che Sakura si trovava per terra e la cosa non le piaceva affatto.

“Scusami tanto!” iniziò il leoncino “E’ successa una cosa terribile! E’ caduta la tua libreria!” le disse affannato.

“E puoi spiegarmi come a fatto a cadere?” la voce di Sakura era fin troppo calma e indifferente.

“Beh… ecco… sai… stavo giocando con i videogiochi, quando è entrato un gatto dalla finestra, ho cercato di cacciarlo ma si è rifugiato sulla tua libreria; così ci sono salito anch’io e ci siamo…eh… azzuffati, il gatto è scappato e la tua libreria è caduta!” concluse il leoncino facendosi piccino.

“Adesso è troppo!” scoppiò Sakura esasperata, si rialzò, si ripulì la gonna e a passo sostenuto si allontanò dagli amici. I ragazzi, dal canto loro, erano troppo scioccati per seguirla o dirle qualcosa. Fu Yukito ad interrompere il silenzio imbarazzante che si era creato “Quindi… Shaoran uno, Touya zero” disse come se stesse commentando una qualsiasi partita di un qualsiasi sport.

“Cosaaa!?” fece Touya indispettito “Non mi risulta che lo abbia risparmiato”

“Quello non vale, non ce l’aveva con lui…” iniziò Yukito.

“E se anche ce l’avesse avuta con me, non era arrabbiata come col fratello che non le permette di decidere della sua vita!” intervenne Shaoran rivolto a Toyua arrabbiato e spazientito.

“Io almeno non sono sparito dalla circolazione per quasi cinque anni senza dare mai notizie!” gli rispose risentito Touya. I due si guardarono in cagnesco. Mentre Tomoyo li riprendeva, pensò che se gli sguardi avessero potuto incenerire, quei due sarebbero stati polvere da un pezzo.

“Non è il momento” intervenne Mei-Ling “Dobbiamo andare tutti a scusarci con lei, subito.”

Gli altri annuirono e si misero a cercarla. La trovarono vicino al laghetto del parco con una bambina che non doveva avere più di quattro anni. Le due stavano tirando il pane alle oche e alle anatre presenti nel laghetto. Sakura era piegata sulle ginocchia a fianco della bambina e le sorrideva. Poco dopo la madre della bambina chiamò la figlia, quella si alzò, salutò con la manina Sakura e si avviò con la madre che la teneva per mano verso l’uscita del parco. Sakura si alzò e disse “Io non me la ricordo la mia mamma” la sua voce era malinconica e non più arrabbiata. I suoi amici non capirono se stesse parlando a loro o a sé stessa. Tornarono alla panchina tutti insieme in silenzio con Shaoran che teneva per mano Sakura. Alla panchina Sakura prese la sua borsa vi infilò l’orsacchiotto di pezza e Kero-chan, poi prendendo per mano il fratello gli disse “Andiamo a casa”. I suoi amici non poterono fare altro che guardarli allontanarsi.

“E’ proprio un persona straordinaria” disse Tomoyo rimettendo a posto la telecamera.

“Già” disse semplicemente Mei-Ling.

“Comunque… io sono d’accordo con te Yukito: Shaoran uno, Toyua zero!” continuò Tomoyo sorridendo contenta.

“Anch’io! E bravo cuginetto!” esclamò Mei-Ling dando una pacca sulla spalla al cugino visibilmente arrossito.

“Stai attento però, questo è solo il primo round…” lo avvertì Yukito.

Shaoran guardò nella direzione in cui Sakura e Touya erano spariti: avrebbe “combattuto” ancora se necessario, ma non credeva che ci sarebbero stati troppi intoppi.

Era felice: lui e Sakura avevano iniziato una nuova avventura insieme che sarebbe finita assieme e di cui avrebbero percorso il cammino mano nella mano. Sorrise. Sì, sarebbe andato tutto bene. Ne era veramente convinto.

 

 

Spero sia piaciuto J Ditemi soprattutto se vi sono piaciute le dichiarazioni di Sakura e Shaoran, ci ho messo un po’ a pensare a cosa far loro dire!

Il prossimo sarà un  capitolo molto discorsivo, che racconta, appunto, la vita di Sakura e Shaoran dopo la giornata al parco.

P.S. non sembra anche a voi una partita/sfida quella tra Touya e Shaoran?

Quasi dimenticavo di ringraziare tutti coloro che seguono la mia storia

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Capitolo 8
*** Una Nuova Vita Insieme ***


Dal giorno seguente le giornate si susseguirono uguali, ma non per questo monotone.

La mattina: scuola. Sakura si alzava alle sette meno un quarto e si dirigeva a scuola con i suoi amici. Tornava a casa alle due, pranzava con Kero-chan e subito si metteva a fare i compiti perché aveva i secondi contati. Il pomeriggio: allenamento di ginnastica artistica a scuola. Gli esercizi all’inizio erano abbastanza semplici, poi si dividevano in gruppi per abilità e iniziavano ad eseguire esercizi più complicati. Ogni giorno, quando finivano gli allenamenti si trascinava a casa sfinita e distrutta, dove poi (finalmente) faceva un bagno rilassante. La sera: cena con la famiglia, finire i compiti e poi subito a letto. A volte era talmente stanca che si addormentava mentre mangiava.

Le sue amiche cercavano di aiutarla come potevano, perché sapevano che Sakura teneva sia alla scuola che alla ginnastica artistica.

La scuola poi era impegnativa, specie il programma di matematica: la povera Sakura non ci capiva proprio niente. La ragazza però, doveva ammettere che in tutto questo c’era un lato positivo, molto positivo. Siccome, appunto, non capiva un’acca di matematica, prima si faceva aiutare da Tomoyo, ora si incontrava tutti i giorni con Shaoran. Questo era il lato positivo ed il motivo che la spingeva a studiare la matematica. Spesso passava buona parte del pomeriggio con il ragazzo, che cercava di spiegarle cosa fossero i sistemi di equazioni e come si risolvessero e a volte senza grandi risultati; non perché Sakura non si impegnasse, tutt’altro, solo che a volte si distraeva e cominciava a fissarlo mentre lui svolgeva gli esercizi pensando chissà che cosa. Lui quando se ne accorgeva, alzava un sopracciglio che significava “Che stai facendo al posto di studiare?”, lei subito abbassava la testa per guardare il foglio e la sua espressione da sognante si trasformava in terrorizzata. Shaoran, che continuava a fissarla fino a che non si metteva a studiare, sospirava e le si avvicinava spiegandole per la cento-millesima volta cosa doveva fare.

Quando Sakura non era troppo stanca lo trascinava in qualche posto bizzarro della città il sabato sera, ma puntualmente si addormentava, e Shaoran puntualmente la  portava a casa propria dove la stendeva sul divano aspettando che si svegliasse. La cosa non gli dispiaceva neanche un po’: gli piaceva vedere Sakura dormire, gli dava una sensazione di pace e gli permetteva di pensare a loro due. Sakura invece, appena si svegliava, cominciava a scusarsi e lo faceva finché Shaoran non la zittiva con un bacio. Sakura si sorprendeva ogni volta che il ragazzo lo faceva perché, da quando lo conosceva, sapeva che era un ragazzo timido e non pensava avesse il coraggio di fare una cosa simile. La prima volta che era successo era rimasta a bocca aperta per un bel pezzo senza riuscire a dire una parola. Durante quel lasso di tempo, Shaoran non aveva smesso di sorriderle con il viso un po’ arrossato dall’imbarazzo, poi lei, chiudendo la bocca, gli aveva sorriso e si erano abbracciati stretti. Da quella volta Shaoran aveva scoperto che baciarla era l’unico modo per farla stare zitta quando si scusava e per farla sentire meno in colpa, non che baciarla gli dispiacesse o gli desse fastidio. Sakura, dal canto suo, rimaneva sempre spiazzata e non riusciva mai ad abituarsi. A parte questi momenti in cui erano da soli, il massimo di dimostrazioni di affetto in pubblico era tenersi per mano e Sakura di tanto in tanto baciava Shaoran sulla guancia: entrambi erano molti riservati riguardo alla loro storia e troppo imbarazzati per baciarsi davanti a tutti, senza contare che Shaoran era timidissimo, nonostante quanto raccontato prima.

Oltre a passare del tempo con il proprio ragazzo, Sakura trovava il tempo di fare una delle cose che amava di più: stare on le amiche. Lei, Tomoyo, Mei-Ling, Chiaru, Naoko e Rika, la domenica passavano la giornata tra sole ragazze. Erano giornate fantastiche quelle che passava con le amiche: si divertivano insieme senza che ci fosse qualche ragazzo a lamentarsi che facevano cose solo per ragazze e si raccontavano segreti. Puntualmente c’era la solita domanda imbarazzante per Sakura “Come vanno le cose tra te Shaoran?” oppure “Cosa fate di bello quando siete assieme?” o “Dai Sakura! Raccontaci qualcosa!” chiedevano curiosissime. Una volta, Sakura, aveva ceduto e aveva risposto alla prima domanda con un “Non so ragazze…a me sembra maluccio…” tutti d’improvviso si erano fatte più attente: Chiaru, Nanoko e Rika  perché erano preoccupate per l’amica, Tomoyo perché non credeva possibile una cosa del genere, e Mei-Ling perché stava già pensando un modo per farla pagare al cugino e ovviamente perché anche lei non lo credeva affatto possibile: quel ragazzo aveva pensato a Sakura ogni singolo giorno, minuto, istante della sua vita, non poteva andare male tra loro due proprio ora che si erano ritrovati! “Sakura, puoi spiegarti meglio?” chiese infatti. Adesso le erano tutte più vicine e più curiose che mai.

“Beh, sapete… è successo un’altra volta!” esclamò sconsolata “Abbiamo pochissimo tempo da passare insieme, ieri siamo andati alle colline e quando siamo tornati mi sono addormentata! Mi ha dovuto portare a casa in braccio e ha aspettato che mi svegliassi, in più non ha nemmeno voluto ascoltare le mie scuse!”

“E perché non ha voluto ascoltare le tue scuse? Mi chiedo come abbai fatto a zittirti: è quasi impossibile Sakura!” le disse gentilmente Rika.

“Ah…per quello…no, mi correggo, le cose non vanno male…” disse Sakura imbarazzatissima. Le altre si guardarono con una faccia che voleva dire “Ma che sta dicendo questa? E’ impazzita?!” tutte tranne Tomoyo e Mei-Ling che ridacchiarono maliziose (sapevano come Shaoran l’aveva zittita!) il che fece arrossire di più Sakura. E questo fu tutto quello che gli altri seppero di ciò che succedeva nei loro appuntamenti (quando dico “tutti” escludo Tomoyo e Mei-Ling, loro, per qualche strano motivo, sanno sempre tutto! Nda)

A volte però, la domenica non era una giornata per sole ragazze, quando si sentivano “buone” e volevano fare qualcosa di diverso e divertente invitavano Shaoran e Takashi, il ragazzo di Chiaru.

E tutti i giorni furono “conditi” con la ginnastica artistica. Chidori, l’insegnante di Sakura, voleva farla partecipare alla gara tra le scuole e alla gara del Giappone del sud di ginnastica artistica. Gli allenamenti a cui la sottoponeva erano piuttosto duri, ma in fondo era anche giusto, se voleva ottenere buoni risultati doveva impegnarsi a fondo. Non era concesso a nessuno guardare gli allenamenti divisi per abilità, tutti tranne a Tomoyo e Mei-Ling, le quali avevano ricevuto un permesso speciale dalla stessa signorina Hikari. Le due però non assistevano solamente all’allenamento, ma vi “partecipavano”: Tomoyo filmava Sakura con la sua telecamera mentre eseguiva gli esercizi e poi la registrazione, con l’aiuto di Mei-Ling che era un’esperta, veniva messa su computer. Qui veniva analizzata al rallentatore nei più piccoli dettagli per vedere gli errori commessi nell’esercizio da Sakura e per perfezionarne l’esecuzione. In più Tomoyo aveva avuto l’autorizzazione di poter cucire due body speciali per Sakura, Mei-Ling invece pensava alla musica di sottofondo per l’esercizio a corpo libero. Infatti le gare di Sakura sarebbero state due: una a corpo libero per la competizione tra scuole del distretto di Tokyo, la seconda era una gara su trave.

Nonostante tutti questi impegni e responsabilità, Sakura non si lamentava perché era felice: aveva una famiglia che le voleva bene; aveva amiche preziose che l’aiutavano; praticava uno sport che le piaceva e poteva partecipare a gare e, la cosa più bella, Shaoran Li, l’amore di tutta la sua vita, era tornato dalla Cina per rimanere al suo fianco. Però in tutto questo c’erano due piccole note negative: Toyua era geloso di Shaoran e quindi intrattabile, fortuna però che c’era Yukito che cercava di convincerlo a non essere geloso; e il ritorno di Shaoran. Sembrerebbe un controsenso, ma Sakura era preoccupata a causa del ritorno del ragazzo: aveva paura che sarebbe partito appena finito l’anno scolastico per lasciarla di nuovo sola, e lei un’altra volta non avrebbe potuto sopportarlo. Quando si trovava a pensare a questa eventualità, si sentiva soffocare e si sentiva lo stomaco chiuso; subito dopo cercava di scacciare quel pensiero dalla propria mente e il più delle volte ci riusciva pensando che era ancora presto per preoccuparsi e che se fosse stato vero avrebbe trovato una soluzione.

Ma Sakura ancora non sapeva che  tutto sarebbe cambiato di lì a poco e che Shaoran non sarebbe partito tanto presto.

Così, tra impegni e svaghi con gli amici, passarono i giorni e i mesi, fino a un pomeriggio ventoso di fine ottobre…

 

Come già detto è stato un capitolo discorsivo…spero però che vi sia piaciuto ugualmente e spero di avervi lasciato con la curiosità di leggere il prossimo capitolo ;)

Ringrazio di cuore tutti perchè commentano e mi incoraggiano a scrivere o leggono soltanto la storia ma (spero) ne sono soddisfatti.

Un saluto e un ringraziamento particolare va a 

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Capitolo 9
*** Una Serata...in "Famiglia" ***


Era un ventoso pomeriggio di fine autunno e Sakura si stava scaldando sulla trave. Arrivava sempre prima delle altre compagne nell’ultimo periodo: la gara tra le scuole del distretto di Tokyo si stava avvicinando e poi trovava rilassante fare esercizi di ginnastica per pensare e mettere ordine nella sua testa. Aveva appena finito di parlare al telefono con Tomoyo e Mei-Ling per l’organizzazione di una festa di Halloween. Lei non era contraria però….doveva ammettere che aveva una paura matta di festeggiare il 31 ottobre. In più Tomoyo si era offerta di cucire i vestiti per la festa e Mei-Ling di truccare tutte le partecipanti. La festa si sarebbe svolta nella villa di Tomoyo attrezzata per l’occasione: sarebbe stata una casa infestata da fantasmi, zombie, streghe e altri esseri che mettevano una fifa blu alla ragazza. Erano stati invitati gli amici di sempre e tutti i compagni delle loro classe. Tutti avrebbero aiutato: Tomoyo cuciva i vestiti e aveva da preparare le casa aiutata da Naoko; Rika, Sakura e Shaoran si erano offerti di preparare i dolci, Chiaru e Takashi avrebbero preparato la cena. Una tra le tante cose che preoccupavano Sakura era che Naoko avrebbe sicuramente insistito per raccontare una storia di paura. La parte peggiore però sarebbe arrivata alla fine: ci sarebbe stata un specie di prova. Siccome la villa di Tomoyo era immensa, aveva preparato un parte della casa in modo che fosse spaventevolissima (anche se non esiste questo vocabolo il concetto è quello N.d.A.) questa parte era da attraversare per superare la “prova”. Il problema era che, sicuramente, ci sarebbero stati scherzi, esseri che saltavano fuori all’improvviso, il buio più assoluto e spifferi; in più, già spaventata dalla storia di fantasmi che avrebbe raccontato Naoko, Sakura era convinta che non sarebbe sopravvissuta. Sussultò e per poco non cadde dalla trave su cui si stava esercitando. Aveva sentito un’aura magica che non sapeva identificare. Non era sicuramente una carta. Non era uno dei due guardiani. Non era Shaoran. Allora…chi poteva essere? Si chiese spaventata la ragazza. Scese dalla trave e si guardò intorno attenta, ora non sentiva più niente. Che si fosse solo suggestionata con i pensieri sulla festa di Halloween? No, non era possibile. “Mi sarò sbagliata, avrò scambiato una presenza che conosco con qualcos’altro…non sarebbe la prima volta” si disse scacciando il pensiero, però decise che se l’avesse avvertito un’altra volta l’avrebbe detto almeno a Kero-chan.

Passò il pomeriggio ad allenarsi per la gara come da copione. Finito l’allenamento si trascinò a casa dove fece un bagno rilassante con mille bolle. Quando però i brutti pensieri e il presentimento del pomeriggio cominciarono a farsi strada nella serenità che le dava fare un bagno caldo, uscì e si rivestì. Guardò l’orologio che segnava le 19.00. Di lì a poco sarebbero venuti Shaoran e Rika, doveva preparare la cucina e vietare categoricamente Kero-chan di fare qualsiasi cosa.

“Kero-chan, ascoltami attentamente perché lo ripeterò una volta sola” cominciò decisa guardando negli occhi il leoncino che le era da sempre accanto “Adesso verranno Shaoran e Rika…”

“Puah, il cinesino…” la interruppe ma subito se ne pentì, Sakura gli aveva lanciato uno sguardo omicida: odiava quando chiamava il suo ragazzo con un nome che non fosse Shaoran. “Come stavo dicendo, verranno Shaoran e Rika, pertanto non far rumore e rimani chiuso in camera qualunque cosa succeda. Sono stata abbastanza chiara?” Kero-chan annuì e stava per aggiungere qualcosa ma si sentì suonare alla porta. DRIIIIN!

“Vai in camera e rimanici senza il minimo rumore!” Kero-chan fece come gli era stato detto borbottando.

“Ciao!” disse Sakura aprendo la porta ai nuovi arrivati e sorridendo.

“Ciao!” le rispose gentilmente Rika. Shaoran le sorrise semplicemente e questo per Sakura valeva ben più di mille parole.

“Prego entrate” disse spostandosi leggermente dalla porta. Entrati prese loro i cappotti e li appese in anticamera, poi li guidò in cucina dove aveva preparato l’occorrente per fare dei dolci.

“Bene Sakura, vedo che hai tutto. Io avevo pensato di fare questi…” disse Rika tirando fuori e aprendo un libro che aveva in borsa. Mostrò loro delle immagini di dolci per una festa di Halloween.

“Mi sembrano perfetti!” esclamò felice ed eccitata Sakura.

Così, sotto la guida severa e dolce di Rika, preparano vari dolci adatti alla festa di Halloween che si sarebbe tenuta due giorni dopo.

“Bene, ora dobbiamo decidere chi di noi  terrà i dolci fino al giorno della festa e li porterà a casa di Tomoyo” disse Rika.

Sakura, senza volerlo, si voltò un secondo verso le scale e il secondo dopo stava lanciando un’occhiata eloquente a Shaoran. “Purtroppo credo di non poterli tenere io, vedi Rika…” doveva inventarsi in fretta una scusa: non poteva certo dire che viveva con un leoncino in miniatura golosissimo di dolci! “…mio fratello…sì mio fratello potrebbe pensare che i dolci siano per lui e perciò mangiarseli, senza contare che anche mio padre è goloso di dolci” finì Sakura un po’ insicura.

“Senza contare il peluche…” le bisbigliò in un orecchio Shaoran, Sakura gli diede una leggera spintarella sulla spalla mentre lui ridacchiava.

“Non importa, potremo tenerli io e Shaoran, che ne dici?” chiese rivolgendosi al ragazzo.

“Certamente, non ho problemi di nessun genere” rispose. Sakura lo guardò truce.

“Ok, allora siamo d’accordo…oh, mamma com’è tardi!” esclamò poi “Scusate ragazzi ma ho un impegno. Allora io prendo le torte e i cibi che vanno nel frizeer, tu Shaoran prendi il resto” detto questo prese alcuni pacchetti, salutò e uscì.

“Siamo rimasti solo noi due” disse Shaoran prendendo per mano Sakura.

“Dimentichi qualcuno CINESINO!” esclamò una voce dalle scale.

“Già dimenticavo…il peluche..:”

“Come ti permetti!”. Kero-chan era pronto a scagliarsi su Shaoran se Sakura non l’avesse fermato in tempo. “Ora basta litigare voi due!” disse decisa. Entrambi la guardarono con un visino dolce e da perdono. Sakura sospirò, non resisteva quando facevano quella faccia. “Dai, vi va di guardare un film?” I due accettarono e Sakura scelse “Romeo&Giulietta”. Alla fine del film Sakura era in un bagno di lacrime: era seduta sul divano tra le braccia di Shaoran e singhiozzava ripetendo qualcosa come “che romantico…non è possibile…che crudeltà…che bello l’amore” Il povero ragazzo cercava di consolarla ma non sapeva come fare, Kero-chan si era addormentato dopo il primo quarto d’ora e ora dormiva ancora della grossa. Proprio in quel momento qualcuno entrando in casa disse “Sono a casa! Sakura!” Era Toyua. Si guardò in torno cercando la sorella e la vide sul divano che piangeva abbracciata a Shaoran. “CHE DIAVOLO E' SUCCESSO QUI? CHE COSA LE HAI FATTO?” diede voce hai suoi pensieri urlando.

“Ecco..io..veramente…”cominciò a balbettare il ragazzino. Toyua non gli diede tempo di pensare ad una frase di senso compiuto che già lo aveva sollevato per il colletto. Shaoran intanto cercava disperatamente di divincolarsi dalla presa di Toyua e di spiegargli perché Sakura stava piangendo. La ragazza accorgendosi di ciò che stava accadendo si asciugò le lacrime e alzando la voce per farsi sentire dal fratello disse: “Non è come pensi! Stavamo guardando Romeo&Giulietta!” Toyua lasciò andare il ragazzo che tossicchiò e si voltò a guardare la sorella che aveva ancora gli occhi rossi. “Davvero?” mormorò.

“Certo, perché dovrei mentirti?”

“Cosa è successo?” chiese a quel punto la voce di Kero-chan assonnata: si era appena svegliato per colpa del trambusto. Poi vide Toyua e si raggelò.

“E’ vero peluche che stavate guardando Romeo&Giulietta?” Shaoran non poté far a meno di ridacchiare, anche Toyua lo chiamava peluche!

“Cosa, quel film smielato su due che si incontrano a un ballo e si innamorano? Quello lo chiamate film?! Puah, che schifezza!” disse Kero-chan.

“Mmmh…” fece Toyua.

“Allora?” chiese invece Sakura che ormai sorrideva e non sembrava che avesse pianto.

“Allora che?”

“Non credi di dovere delle scuse a qualcuno?” chiese Sakura angelica. Toyua la guardò truce, mentre Shaoran iniziò “Non…non ce n’è bisogno…davvero. E’ solo che…anch’io se…” ma non finì perché Sakura lo stava guardando non male, malissimo. Deglutì, gli conveniva accettare le scuse di Toyua se non voleva finire sulla lista nera della sua ragazza. Non che ricevere delle scuse da Toyua non gli facesse piacere, però se i ruoli fossero stati scambiati anche lui avrebbe avuto la stessa reazione, insomma lo capiva. Toyua fu salvato in extremis dal padre che rientrò in quel momento salutando tutti. “Oh ciao ragazzi, ciao anche a te Shaoran” esordì Fujitaka, non gli dava per niente fastidio che ci fosse anche il ragazzo della figlia. Sakura subito prese Kero-chan che volteggiava ancora nell’aria e lo nascose dietro alla schiena prima che il padre si accorgesse della sua presenza. Poi il padre disse qualcosa che a Sakura fece un immenso piacere, mentre Toyua avrebbe voluto strangolarlo. “Vuoi rimanere per cena Shaoran?”. il ragazzo lo guardò indeciso: da un lato c’era il sorriso incoraggiante di Sakura e dall’atro lo sguardo omicida di Toyua. “Non so…non vorrei lasciare da sola Mei-Ling…” rispose con un po’ di timore per la reazione di Sakura. Al contrario di quanto si era aspettato lei sorrise ancora di più e chiese “Ma può rimanere anche lei, vero papà?”. Prima di giudicare Shaoran avrebbe dovuto sentire i pensieri di Sakura e Kero-chan. Il secondo pensava “Soffoco…” Sakura infatti stava stringendo la presa al collo del leoncino; lei invece “Ma che sta dicendo? Non vorrà farmi arrabbiare spero!”.

“Certo, chiamala subito”. rispose serafico il padre.

“Corro subito” Sakura andò in camera propria lasciando andare il leoncino e raccomandandogli di non far rumore.

“Però voglio doppia razione di dolce questa sera!”

“Sì, sì, d’accordo, ma fai il bravo”.

“Pronto Mei-Ling! Sono Sakura!”

“Ciao Sakura! A che devo questa telefonata?”

“Mi chiedevo se non ti andasse di venire a cena da noi questa sera…” buttò lì Sakura.

“Oh! Non vorrei essere di troppo!” rispose quella maliziosa.

“Ma che dici?!” Sakura era diventata rossa.

“Non vorrei disturbare i due piccioncini…” vedendosi messa alle strette, Sakura raccontò tutto a Mei-Ling, soffermandosi in particolar modo sulla reazione di Shaoran.

“Coooosa?” chiese quasi scandalizza Mei-Ling. “Da..davvero ha detto questo?” la voce le tremava di rabbia e indignazione. “Non ti preoccupare: ci sarò” poi mise giù e sferrò un pugno alla parete di fronte a lei. “Shaoran…tu mi fai disperare!” gridò al vento, ma poi sorrise…non l’avrebbe passata liscia, oh no, ci avrebbe pensato lei.

Cinque minuti dopo suonava al campanello di casa Kinomoto, ad aprirle la porta fu Sakura tutta sorridente. Anche lei le sorrise. “Non ti preoccupare Sakura, ci penso io a mio cugino…”  Sakura ridacchiò. “Non fargli male, mi raccomando!”

“Non sarà niente di così drastico…ma se lo ricorderà per un bel pezzo!”. le due risero. La cosa non piaceva molto a Shaoran, quando c’era di mezzo sua cugina non c’era da stare tranquilli.

La serata passò allegramente dopo un imbarazzo iniziale da parte di tutti. Toyua non fu molto loquace a differenza di Mei-Ling e Sakura, Fujitaka invece continuava a osservare la figlia e Shaoran scambiarsi a volte sorrisi e occhiate che capivano solo loro. In quei momenti pensava “Ah…quanto è bello l’amore!”

Alle nove i due invitati se ne andarono ringraziando e la famiglia Kinomoto andò a letto. Ovviamente dopo che Kero-chan ebbe avuto la porzione doppia di dolce.

Il giorno dopo trascorse tranquillamente, nonostante Shaoran temesse un agguato da parte di Mei-Ling. Non sapeva che lei si stava solo preparando…

 

Salve a tutti! Ecco il capitolo che stavate aspettando da una settimana. Scusate tanto per il film ma sono un'inguaribile romantica! Inoltre mi sembrava fosse la storia giusta, in fondo non si dice che "Romeo e Giulietta" è la storia d'amore per eccellenza?

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Capitolo 10
*** Halloween che Paura! ***


Inizio col scusarmi del ritardo, ma questo capitolo è stato un po’ difficile da preparare, spero che i miei sforzi siano serviti a qualcosa.

 

HALLOWEEN CHE PAURA!

Arrivò così il giorno della festa. 31 ottobre. Il ritrovo era fissato per le 20.00 a casa di Tomoyo; Sakura, Mei-Ling, Shaoran, Rika, Naoko, Chiaru e Takashi arrivarono prima per finire di preparare tutto alla perfezione e per travestirsi con i vestiti confezionati da Tomoyo. Per Sakura Tomoyo aveva scelto un vestito nero, lungo, non era né molto scollato né molto attillato, ma abbastanza perché attirasse gli sguardi degli invitati; nonostante questo Shaoran doveva ammettere che stava benissimo. Abbinato all’abito c’era un cappello a punta perché Sakura doveva sembrare un strega. Mei-Ling avrebbe voluto truccarla molto di più di quello a cui aveva acconsentito la ragazza, ma anche lei doveva ammettere che stava molto bene. Anche Tomoyo e Mei-Ling erano vestite da streghe, Shaoran da vampiro, Rika da fantasma, Chiaru e Takashi da zombie e Naoko da mummia: erano tutti davvero spaventosi, tanto che più di una volta Sakura aveva sussultato vedendosi arrivare uno degli amici alle spalle; poco mancò che urlasse quando aveva visto Rika vestita da fantasma.

Alle 20.00 cominciarono ad arrivare gli invitati e un quarto d’ora più tardi erano tutti lì. A quel punto decisero di iniziare a mangiare. Mangiarono in una grande sala da pranzo insieme, con sorpresa di tutti, a Toyua, Yukito, il padre di Sakura e la madre di Tomoyo. La cena passò tranquilla tra i complimenti che i ragazzi si facevano a vicenda e le chiacchiere collettive. E poi arrivò l’ora della “prova” nella parte della villa di Tomoyo adibita alla “casa stregata”. Sakura aveva cercato una scusa per non partecipare ma non era servito a niente: le sue amiche la trascinarono di peso all’entrata. “Per favore ragazze! Non sarebbe meglio se almeno una di noi aiutasse a sparecchiare?” tentò ancora una volta di dissuaderle Sakura.

“Sakura, Sakura, non vorrai toglierci tutto il divertimento di vederti stringerti a Shaoran?” disse Mei-Ling alternando occhiate ai due fidanzati.

“Ma…” cominciò Sakura, ma fu spinta oltre alla porta insieme a Shaoran i quali poi furono subito raggiunti dagli altri.

Era tutto buio e a Sakura la cosa non piaceva per niente. Cercò immediatamente la mano di Shaoran che la strinse cercando di darle coraggio. Iniziarono a camminare addentrandosi nel buio e nel silenzio più assoluto.

* * *

Toyua stava aiutando, insieme a Yukito, a sparecchiare quando sentì un urlo provenire dall’altra parte della casa. Alzò la testa riconoscendo la voce di Sakura. “Ma che cavolo sta facendo quel mostriciattolo per gridare così?”  Fu la mamma di Tomoyo a rispondergli “Credo siano entrati nella “casa stregata”, se volete potete andare anche voi due” disse indicando i due amici. Toyua alzò le spalle ma Yukito insistette per andare. In realtà sapeva bene che Toyua voleva andare a proteggere la sorella ma che non lo avrebbe mai ammesso. Così i due oltrepassarono la stessa porta che avevano oltrepassato gli altri. Ogni tanto spuntavano fantasmi ed esseri orripilanti quelli che facevano urlare Sakura ma che a Toyua davano solo fastidio. Continuavano a sentire gli urli di spavento di Sakura e li seguivano. Ad un certo punto sentirono una voce flebile e terrorizzata che tra i singhiozzo chiamava qualcuno “Shaoran…Tomoyo…Mei-Ling…dove siete?” Subito i due amici riconobbero la voce di Sakura e Toyua si precipitò da lei. Sicuramente Sakura avrebbe strillato con quanto fiato aveva in gola se Toyua non le avesse detto premuroso “Sakura sono io! Che ti è successo?” “Toyua…Toyua…” fu tutto quello che riuscì a dire lei tra i singhiozzi e stringendosi di più al fratello che la prese in braccio e continuò a camminare verso l’uscita.

* * *

“Sakura non è ancora arrivata, abbiamo fatto bene a non cercarla?” chiese per la millesima volta Shaoran. Mei-Ling sbuffò e rispose seccata “Te l’ho già detto: NON TI PREOCCUPARE! Andrà tutto bene! Inoltre Sakura non è la padrona delle carte? Stai tranquillo ne uscirà viva e tu potrai consolarla!” Shaoran la guardò sorpreso: come faceva a dire una cosa simile? Avevano perso Sakura circa un quarto d’ora prima perché aveva lasciato per un attimo la mano del ragazzo, e ora non sapevano dove si trovasse la loro amica e dire che Shaoran era preoccupato era poco. Finalmente arrivarono alla fine della prova e si sedettero con gli altri nel salone dove si sbucava una volta percorsa la casa stregata. Aspettarono e dopo dieci minuti dalla porta uscirono Yukito e Toyua che teneva in braccio Sakura ancora spaventata.

“Sakura!” esclamò Shaoran sollevato “Stai bene??!”

“Sì, ora sì” disse lei mentre Toyua la posava a terra. La ragazza, vedendo che tutti, in particolare Shaoran, la guardavano preoccupati, fece un gran sorriso come se fino a due secondi prima non avesse pianto. Tutti allora si rilassarono e si sedettero in cerchio per parlare un po’. Toyua guardò Shaoran con disprezzo il quale si sentì colpevole.

“Allora, dopo i recenti avvenimenti, direi…siamo uno e mezzo Toyua e uno Shaoran” sentenziò a bassa voce Mei-Ling.

“Come sarebbe “uno e mezzo Toyua”?” chiese Shaoran “Da quando si prende solo mezzo punto? E perché anche Toyua ha un punto e mezzo?” continuò piccato.

“Si prende mezzo punto da quando mi hai tirato in ballo! E Toyua ha salvato Sakura, quindi mezzo punto, al posto tuo e vale un punto; perciò, se la matematica non è un’opinione, siete uno e mezzo pari!” disse Mei-Ling altezzosa.

“E questo caro è solo l’inizio” pensò, poi però decise che lo sguardo che il cugino le stava rivolgendo era appagante e perciò chiuse lì la questione.

Shaoran sbuffò mentre Toyua rideva e usciva dalla stanza. Il ragazzo si sedette vicino a Sakura e le sussurrò in un orecchio “Stai bene?” “Sì, grazie di esserti preoccupato per me” era sincera, non era arrabbiata con lui perché l’aveva abbandonata al buio della casa stregata. Shaoran però si sentiva ancora in colpa e in dovere di scusarsi, perciò le disse “Scusami, sarei dovuto venire a cercarti” Lei per tutta risposta poggiò la propria mano sulla sua e gli sorrise.

La serata passò tranquillamente finché qualcuno non chiese “Allora…Shaoran e Mei-Ling, quando siete arrivati in Giappone?”

“Il cinque settembre” rispose tranquilla Mei-Ling. Sakura invece bloccò a mezz’aria la mano con una caramella che stava portando alla bocca e chiese scioccata “Scu…scusa puoi ripetere?”

“Non hai sentito? Ha detto il cinque settembre, una settimana prima che iniziasse la scuola” rispose la ragazza che aveva fatto la domanda.

Allora Sakura non aveva capito male: davvero Shaoran era arrivato una settimana prima che iniziasse la scuola e non era venuto da lei, non aveva voluto vederla. Questo pensiero sconvolse ancora di più Sakura: e se Shaoran non fosse veramente innamorato di lei? In fondo non aveva voluto vederla se non il primo giorno di scuola.

Si alzò di scatto attirando su di sé gli sguardi di tutti “Devo…devo parlare con mio fratello, scusatemi un attimo” detto questo uscì dalla stanza e si diresse sul balcone per piangere. Tomoyo però l’aveva seguita. “Sakura” al chiamò mentre si sedeva vicino alla sua amica. Per tutta risposta Sakura si gettò tra le braccia dell’amica piangendo chiedendo “perché?”. Vedendola in quello stato, Tomoyo decise di confessare “Sai Sakura, io lo sapevo che erano qui” disse mordendosi il labbro. Sakura la guardò confusa: perché non glielo aveva detto? “Non te l’ho detto perché è stato proprio Shaoran a chiedermi di non farlo, ha fatto giurare anche Mei-Ling. Abbiamo cercato di convincerlo a venirti a parlare o a farci dire perché non voleva vederti, ma non ce l’ha detto. Secondo me aveva paura della tua reazione: pensava che tu non lo amassi più” le spiegò Tomoyo mentre le accarezzava i capelli. Alzò la testa a Sakura “Basta piangere ora! Parlagli, sono sicura che si risolverà tutto, voi due vi amate troppo perché una cosa del genere rompa il vostro rapporto” continuò Tomoyo asciugandole gli occhi con un fazzoletto e togliendole la matita che era sbavata. “Hai ragione” si risolvette Sakura alzandosi “Brava! Allora io vado” detto questo Tomoyo tornò dentro.

Sakura si appoggiò al davanzale del balcone pensando a cosa dire a Shaoran. Si sentì stringere la mano destra e si voltò: c’era lui al suo fianco con un viso colpevole e dispiaciuto. Sakura gli sorrise e iniziarono a parlare. Sakura scoprì che aveva ragione Tomoyo, e non si arrabbiò né si intristì per la decisione che aveva preso il suo ragazzo. Poi gli diede un bacio leggero. Quando si separarono e si sorrisero sobbalzarono entrambi: avevano sentito una presenza magica molto vicina a loro.

Si precipitarono alla porta d’ingresso seguiti da Tomoyo e Mei-Ling alle quali avevano spiegato la situazione. I loro compagni intanto erano ancora a chiacchierare nel salone ignari di tutto. Il campanello della porta suonò e i quattro si paralizzarono: Sakura e Shaoran sentivano che la presenza misteriosa era dietro quella porta. Tomoyo si fece coraggio e aprì la porta. Quello che si trovarono davanti li lasciò letteralmente a bocca aperta.


Ok, ok, sono un po' cattiva vi ascio col fiato sospeso ma... volevo proprio provare a fare un capitolo del genere perciò non siate troppo arrabbiati con me :) Comunque così avrete una scusa per continuare a leggere no?

Si ringrazia (io ringrazio...) :

Gabbe, akitoxsana96, celiane4ever, ScheggiaRossa, lupacchiotta89, serena4, fede97, BeliveinMe_, Mary_97, noisemaker89, rafxsulfusxsempre, PichuS, serenityprincipessa, Sev_the_best e shairah.

A presto,

micia95

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Capitolo 11
*** Un Ritorno Inaspettato ***


UN RITONO INASPETTATO

Dal capitolo precedente: “Sakura e Shaoran sentivano che la presenza misteriosa era dietro quella porta. Tomoyo si fece coraggio e aprì la porta. Quello che si trovarono davanti li lasciò letteralmente a bocca aperta.”

 

Si trovarono davanti Eriol sorridente accompagnato dalla professoressa Mizuki e Nakuru.

“Ciao Eriol, da quanto tempo” salutò l’amico Tomoyo sorridendo e facendoli entrare.

“Ciao anche a te Tomoyo e ciao anche a voi” salutò i suoi amici Eriol. Mei-Ling scoppiò a ridere mentre guardava Eriol. “Era solo…solo lui!” disse continuando a ridere a crepapelle. Sakura e Shaoran non avevano ancora mosso un muscolo per la sorpresa ed Eriol se ne accorse e per questo rise anche lui. “Ciao Eriol, come mai da queste parti?” riuscì infine a dire Sakura.

“Ah, sai, in Inghilterra mi annoiavo, così sono tornato. Comunque vedo che ora è tutto a posto…” disse accennando al fatto che Sakura e Shaoran si tenevano per mano. “Sì! Ma non hai idea di che fatica abbiamo fatto!” disse Mei-Ling che aveva finito di ridere.

“Umm…piuttosto: Sakura tuo fratello c’è?” cinguettò Nakuru.

“Sì, è di là insieme a Yukito e i genitori” le rispose la ragazza indicando un stanza.

“Perfetto! Kaho, andiamo!” continuò lei e prendendo l’insegnate ancora sorridente per un braccio, entrò nella stanza indicatale da Sakura.

I ragazzi intanto si erano diretti nel salone dove c’erano tutti gli altri e stavano presentando Eriol a chi non lo conosceva. Sakura intanto rifletteva: quando aveva sentito la presenza di Eriol, aveva pensato che fosse la stessa presenza che aveva sentito due giorni prima, ma si sbagliava e ora era decisa a scoprire che cosa aveva sentito. Se aveva sentito qualcosa.

Il resto della serata trascorse tranquillo e solo dopo mezzanotte tutti gli invitati ritornarono nelle loro abitazioni. Prima di separarsi da Shaoran, Sakura gli diede il “bacio della buona-notte” sulla guancia, facendolo arrossire e attirando gli sguardi dei presenti, in particolare quello omicida di Toyua.

* * *

“Finalmente” si ritrovò a pensare Tomoyo dopo aver ripulito la casa finita la festa. “E’ stato davvero divertente, in più ho potuto filmare i due piccioncini” pensò contenta Tomoyo. Poi si ricordò di Eriol: il ragazzo inglese che era tornato in Giappone proprio quella sera. “Chissà perché quest’anno hanno deciso di tornare tutti” pensò Tomoyo mentre saliva in camera sua con la telecamera in mano. In camera si infilò il pigiama pronta per andare a letto, ma prima decise di voler vedere la registrazione che aveva fatto quella sera.

Mezz’ora dopo si ritrovò a fissare l’immagine ferma di Eriol che rideva mentre insieme a Takashi raccontava qualcuna delle sue storie assurde. Sorrise teneramente a quell’immagine e decise che il giorno dopo ci avrebbe parlato. Lei, sapeva esattamente cosa provava per Eriol: ne era innamorata. Non ne aveva fatto parola con Sakura, non perché pensasse che lei non sapesse mantenere un segreto, ma perché Sakura era presa da altro (Shaoran, per esempio), non avrebbe saputo che consigli darle perché entrambe erano alle prime esperienze romantiche, e perché voleva che il sentimento che provava per Eriol fosse solo suo.

“Sì, domani gli parlerò e sarò sincera e diretta” si disse mentalmente e poi andò a dormire.

Il mattino seguente Tomoyo chiamò Eriol al cellulare.

“Pronto!” le rispose la voce allegra del ragazzo.

“Ciao! Sono Tomoyo, avrei bisogno di parlarti, ti va se ci incontriamo tra dieci minuti davanti alla scuola?” la scuola era chiusa perché c’era vacanza e a nessuno sarebbe venuto in mente di andarci, perciò era il luogo ideale per incontrarlo.

Dieci minuti più tardi era davanti alla scuola con Eriol. “Ti va di fare un giro?” chiese lei amabile e quando il ragazzo assentì, lo prese per mano e lo guidò per la città fino ad arrivare in cima ad una collinetta fuori da Tomoeda.

“Qui ci venivo spesso con Sakura quando eravamo bambine” esordì la ragazza sedendosi sull’erba e facendo cenno al ragazzo di sedersi accanto a lei. “Ti pace la vista che c’è?” continuò.

Il ragazzo le rispose con un’altra domanda “Perché mi hai portato qui Tomoyo? Devi dirmi qualcosa?”

Lei si voltò a guardarlo con i suoi occhi profondi che scrutano l’anima delle persone. “Sì, volevo dirti che sono innamorata di te” Nessun tremito nelle voce, nessuna vergogna, nessun tentennamento, nessun sentimento se non l’amore e la dolcezza con i quali disse quelle parole. Tomoyo si voltò di nuovo a guardare il panorama; non si aspettava una risposta immediata dal ragazzo.

“Anche tu mi piaci molto” le rispose poco dopo Eriol.

Tomoyo si voltò a guardarlo. “Che io ti piaccia molto non significa che tu sia innamorato di me o che ti piaccia nel senso romantico del termine, giusto? Per favore parla chiaro” disse Tomoyo.

“Che ragazza straordinaria! Dice quello che pensa senza vergogna e ripensamenti e in tono deciso, però sa anche essere sensibile e quello che ha da dirti te lo dice nel suo modo, un modo tutto particolare che però ti colpisce in fondo al cuore, come il suo sguardo” pensò Eriol osservandola attentamente, poi la prese per mano e la baciò.

Quando le loro labbra si distanziarono, Tomoyo, sempre calma e tranquilla, disse “Non hai risposto alla mia domanda”

“Sì, sono innamorato di te, non è stato abbastanza chiaro?” chiese ridendo Eriol.

Tomoyo sospirò “Ah… a volte l’uomo è davvero complicato, i gesti –bada bene gesti non fatti e azioni- come le parole sanno essere armi temibili, possono donare sollievo e felicità ma al contempo far sprofondare l’animo delle persone nel baratro più oscuro che esista. Eriol, voglio che tu mi prometta due cose: primo, giurami che non mi stai mentendo; secondo, se mai non fossi più innamorato di me, dimmelo subito, non lasciare che lo scopra da sola e che gli eventi precipitino. Io non sarò triste, cercherò di capire. Promettimelo.”

Eriol glielo giurò, anche se non era molto convinto di potersi innamorare di qualcun’altra se aveva lei al suo fianco. Da quel momento i due si amarono ogni giorno nel loro modo un po’ strano e particolare, e che era solo loro e che solo loro potevano capire e apprezzare.

Quella sera Sakura sentì il proprio cellulare squillare e si sorprese dalla notizia che le diede Tomoyo: “Io ed Eriol stiamo insieme” le aveva annunciato per telefono, tranquilla come se fosse la cosa più normale del mondo. Lei, invece per poco non era caduta dalla sedia “Cosa? E me lo dici così?” le aveva chiesto un po’ dispiaciuta.

“Sakura, e come te lo dovrei dire? Tu neanche mi hai detto che stavi con Shaoran” aveva sospirato Tomoyo dall’altra parte della cornetta “Ma era diverso! Tu lo sapevi perché sai tutto di me! Non c’è niente che ti possa nascondere!”

“Sì, effettivamente, lo sapevo perché si vedeva lontano un miglio, ma tu eri troppo distratta per accorgertene…Non importa, adesso lo sai” aveva concluso Tomoyo sempre tranquilla.

“Hai ragione, sono molto felice per voi due” le rispose Sakura un po’ in colpa sorridendo da sola. “Bene, ora buona notte Sakura, ci vediamo a scuola”

“Buona notte Tomoyo”, poi avevano riagganciato.

A Sakura aveva fatto piacere sentire quella notizia e pregò che i due neofidanzati fossero felici come lo erano lei e Shaoran.

 

 

Mi scuso innanzi tutto per l’enorme ritardo dovuto al fatto che in questo capitolo non mi soddisfaceva proprio per niente il dialogo tra Eriol e Tomoyo. Ho sempre pensato che questi due personaggi fossero “a parte” rispetto agli altri, perché misteriosi e insoliti. Ho cercato di fare del mio meglio nel tracciare la loro dichiarazione, spero almeno di averli capiti un po’

Baci micia95

P.S. Grazie a tutti quelli che hanno aspettato la mia storia

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Capitolo 12
*** Buon Natale! ***


Siccome ci ho messo un po' ad aggiornare la volta scorsa, ho deciso di inserire questo capitolo prima che trascorresse una settimana. Spero che vi faccia piacere...

Ok, ammetto che è un modo per scusarmi...

BUON NATALE!

Sakura si svegliò di soprassalto perché aveva fatto il solito incubo: Toyua e IeLang (la madre di Shaoran che Sakura ha incontrato nel primo film N.d.A.) che guardavano lei e il suo fidanzato con disprezzo dicendo “Cosa pensate di fare? Voi non sarete mai fidanzati! Noi non lo vogliamo e siamo noi a decidere!” poi ridevano con una risata cattiva, stile film horror. Tutti i loro amici e parenti poi li guardavano con sguardi schifati e dall’alta in basso. I due fidanzati intanto, cercavano di scappare da quegli sguardi accusatori. Poi Sakura si svegliava di soprassalto e più volte aveva ringraziato che il sogno non si spingesse più in là. Lo stato d’animo di Sakura è comprensibile se si pensa che di lì due giorni ci sarebbe stata una grande festa per Natale a casa Tomoyo, a questa festa erano stati invitati la famiglia di Sakura, quella di Shaoran, quella di Mei-Ling e svariati parenti che la madre di Tomoyo e quella di Sakura avevano in comune, tra cui il bisnonno (ok, può sembrare assurdo che non sia ancora morto, ma non poteva mancare a una ricorrenza del genere! N.d.A.). Ma la cosa che più spaventava Sakura, era che lei e Shaoran avevano deciso di annunciare pubblicamente il loro fidanzamento (Sakura si chiese più volte di chi fu quell’idea balzana! N.d.A.) e lei aveva il terrore che LeLang non fosse d’accordo con la scelta del figlio. Per questo motivo faceva sempre quel bizzarro sogno, nel quale si capiva tutta la preoccupazione di Sakura.

La ragazza guardò l’orologio: erano le otto; si costrinse ad alzarsi dal letto perché far mezz’ora doveva essere a casa di Tomoyo per aiutarla con i preparativi.

Arrivata a casa di Tomoyo vi trovò anche Shaoran e Mei-Ling. Lavorarono tutto il giorno, misero addobbi tra cui il vischio, prepararono bevande e pietanze che sarebbero serviti da rinfresco per il “cenone” di Natale. Per tutto il tempo Sakura fu agitata e impaziente, sentiva già il peso di ciò che sarebbe successo due giorni dopo.

Il giorno seguente arrivarono la famiglia di Shaoran e quella di Mei-Ling che si sistemarono nella casa dove già vivevano i due cugini. Inoltre arrivarono anche parenti lontani di Sakura che si sistemarono invece nella casa di Tomoyo.

Il giorno della vigilia di Natale i preparativi furono finiti e tutto fu messo a punto perciò non si festeggiò.

Il giorno di Natale invece ci fu una festa che durò tutto il giorno nella grande villa di Tomoyo. In questa giornata si ritrovarono parenti e si crearono nuovi legami di amicizia tra le due famiglie. Tra gli invitati c’erano anche gli amici dei nostri protagonisti e l’insegnate di matematica Kaho Mizuki.

 

Era ormai tarda sera e i due fidanzati non avevano ancora annunciato il loro fidanzamento, questo perché non sapevano come farlo anche se c’erano state avariate proposte: annunciarlo ufficialmente facendosi ascoltare da tutti, proposta bocciata sul nascere perché non stavano annunciando il loro matrimonio; oppure dare a tutti un bigliettino con su scritto la notizia; o ancora dirlo con “il gioco del telefono senza fili”; ma tutte le proposte furono bocciate per un motivo o per un altro e alla fine erano di nuovo punto a capo.

Ormai, appunto, era tarda sera e Sakura e Shaoran non avevano la minima idea di come risolvere il loro problema. Erano per caso sotto uno dei tanti vischi appesi per l’occasione della festa di Natale, quando si avvicinò loro Eriol e sussurrò a Shaoran in modo che sentisse solo lui “Perché non la baci? Siete sotto il vischio: nella tradizione occidentale, più precisamente nella mitologia scandinava, il vischio è la pianta sacra di Frigg, dea dell’amore: dopo che suo figlio Balder venne ucciso da una freccia di vischio, Frigg cominciò a piangere sul suo corpo, e mentre le sue lacrime si trasformavano nelle perle bianche del vischio, Balder tornò in vita; per la felicità, Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio (di solito pioppi, olmi e tigli), facendo sì che non potesse capitare mai nulla di male a tutti coloro che si fossero dati un bacio sotto un ramoscello di vischio. Perciò unisce l’utile al dilettevole, no?”

“Non stai raccontando un’altra delle tue storie?” gli chiese Shaoran dubbioso.

“Giuro” disse Eriol facendo una croce sul cuore e poi si allontanò da lui per andare da Tomoyo alla quale disse qualcosa che la fece ridere e poi tornare seria.

Intanto Shaoran stava valutando il consiglio di Eriol quando Sakura si voltò verso di lui. Lui le si avvicinò e abbracciandola le sussurrò ciò che gli aveva appenda detto Eriol. Quando lui finì di parlarle, lei si scostò sorridendo e annuendo; poi gli chiese “Non sei d’accordo?”

“Beh…ecco, insomma…davanti a tutti?” le rispose imbarazzato. A quella domanda Sakura storse il naso e lo guardò dicendo “Ti vergogni a baciarmi?” lui non rispose e abbassò lo sguardo. Allora più dolcemente Sakura aggiunse “Anch’io mi vergogno, ma io ti amo e tu ami me, qual è il problema? Basta fare finta che siamo in una stanza vuota e ci siamo solo noi due” Shaoran annuì sorridendo: grazie alle parole di Sakura aveva preso coraggio.

Avvicinarono i visi lentamente, sentendosi però lo sguardo di tutti addosso, prima di unire le labbra Sakura gli ricordò “Solo tu ed io…” non poté aggiungere altro perché le loro labbra si incontrarono (a dispetto della rabbia di Toyua N.d.A.). Però si scostarono quasi subito perché avevano avvertito una strana presenza, la stessa che due mesi prima aveva sentito Sakura e della quale non aveva fatto parola con nessuno.

Mentre tutti applaudivano e qualcuno gridava “Bravi!” o “Lo sapevo”, i due fidanzati raggiunsero Tomoyo, con una telecamera in mano, Mei-Ling che sorseggiava, sogghignando e guardandoli, una bibita ed Eriol tranquillo come sempre.

“Tomoyo, abbiamo bisogno di uscire senza che qualcuno ci veda uscire” esordì Sakura preoccupata e agitata continuando a scrutare fuori dalla finestra che stava alle spalle di Mei-Ling.

“D’accordo, ma a una condizione: dimmi perché” Tomoyo era stata, come al solito, non scortese ma risoluta e decisa. Sakura si torturò un po’ le mani prima di risponderle.

“Wow!” fu il commento entusiasta di Mei-Ling “Vado subito a prenderli Tomoyo! Menomale che li abbiamo finiti ieri!” detto questo sparì sulle scale sotto gli sguardi sconsolati di Sakura e Shaoran.

“Su, non fate quelle facce: sono sicura che vi piaceranno” cercò di tirarli su di morale Tomoyo.

Dieci minuti più tardi erano vestiti con i costumi che Tomoyo e Mei-Ling avevano cucito apposta per loro perché Tomoyo aveva intenzione di chiedere ai due ragazzi di fare un video in costume e con le carte.

“Non sono brutti! Anzi vi stanno benissimo!” disse loro Eriol tenendo la mano di Tomoyo e sorridendo. A quell’affermazione guadagnò gli sguardi furiosi dei due “modelli”.

“Non capisco proprio perché anche il cinesino ci debba aiutare!” sbottò in quel momento Kero-chan trasformato in Kerberos. Dopo la risposta di Sakura lui e Yue erano subito stati contattati.

“Primo: smettila, te l’ho detto un milione di volte; secondo: mi ha aiutata in passato e lo farà ancora; terzo: se non ti va bene così torna a casa, ma ricorda che abbiamo preparato una montagna di dolci ed ero pronta ad offrirteli!” disse Sakura guardando il leone alato con uno guardo omicida.

“Beh, scu…scusa, però ora li voglio i dolci!” tentennò Kerberos sotto lo sguardo assassino di Sakura.

I quattro, Sakura, Shaoran, Kerberos e Yue, cercarono la strana presenza per tutta la città, ma non ne trovarono la fonte né qualsiasi altro indizio; così decisero di tornare alla festa e di aspettare che la presenza si rivelasse.

Questo però non convinceva tanto i guardiani che erano piuttosto preoccupati, comunque non dissero niente e non esposero i loro dubbi per non far preoccupare inutilmente anche gli altri, sperarono solo che quella storia finesse presto.

 

 

Spero sia piaciuto. Ringrazio chi legge solamente e

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Capitolo 13
*** La Fine e l'Inizio ***


LA FINE E L’INIZIO

Era ormai l’ultimo giorno dell’anno le famiglie Li e Kinomoto avevano capito il rapporto che legava Shaoran e Sakura, grazie a quel famoso bacio la notte di Natale. La famiglia Li sarebbe ritornata in Cina il giorno della Befana, il sei di gennaio; quindi anche per capodanno si era deciso di festeggiare in grande stile.

Per i festeggiamenti i ragazzi avevano insistito per partecipare alla festa che il comune di Tomoeda organizzava tutti gli anni. La festa di capodanno infatti, consisteva in una cena all’aperto su tavoli di legno posizionati per l’occasione nel Parco del Re Pinguino; a fine cena, poi ci sarebbero stati giochi e bancarelle e, a mezzanotte precisa, sarebbero stati sparati fuochi artificiali come da tradizione. Sakura, Shaoran, Tomoyo, Mei-Ling, Eriol e tutti i loro amici erano convinti che sarebbe stata una festa meravigliosa, però non sapevano ancora cosa li attendeva.

***

Dopo cena, tutti i ragazzi si radunarono al centro del parco per fare una passeggiata e trascorrere serenamente l’ultimo giorno dell’anno, ma a metà passeggiata Sakura e Shaoran si bloccarono di colpo e iniziarono a guardarsi intorno sospettosi. Vedendoli rimasti indietro Rika fece fermare la comitiva e, avvicinandosi ai due innamorati, chiese loro “C’è qualche problema?”

“No…no…ci siamo dimenticati di fare una cosa! Vero?” disse Sakura rivolta più a Shaoran che all’amica.

“Com…ah, sì, è proprio una cosa molto importante…dobbiamo andare” concluse prendendo per mano la ragazza e cominciando a correre verso la folla.

“Se volevano stare da soli, potevano anche dirlo!” sentenziò Naoko che credeva di aver capito tutto. Tomoyo guardò prima Mei-Ling, poi Eriol che le stringeva la mano e con una scusa si avviarono nella stessa direzione in cui erano spariti i loro amici.

***

“Dov’è tua madre?” chiese Sakura a Shaoran fermandosi e ansimando.

“Non lo so. Vieni!” le rispose i ragazzo prendendola nuovamente per mano e ricominciando a correre tra la gente che non si accorgeva della loro fretta e agitazione. Purtroppo avevano sentito la nuova presenza che era apparsa il giorno di Natale e di Halloween. Adesso stavano cercando la madre di Shaoran, perché essendo una discendete di Clow Reed e possedendo poteri magici, li avrebbe potuti aiutare.

Quando finalmente la trovarono, lei rispose al loro appello di aiuto con “Non preoccupatevi, voi e i Guardiani ve la caverete benissimo”

“Stai dicendo che non hai intenzione di aiutarci, madre?!” chiese Shaoran spaventato e confuso.

“Esatto, figliolo. Sei la Cattura-Carte, Sakura. Avete le carte, ci sono Kerberos e Yue, inoltre non è la prima volta che combatti al fianco di mio figlio; voi due siete una bellissima coppia…in tutti i sensi” disse rivolta a Sakura che arrossì alle ultime parole della donna.

“Andiamo” disse poi prendendo per mano il ragazzo che continuava a guardare la madre deluso e arrabbiato. I due seguirono il loro istinto fino a trovare un punto in cui la presenza era più forte. Questo luogo era in cima alla collina1 che dava esattamente sul Parco del Re Pinguino.

“Carta! Mostrati!” ordinò Sakura alzando lo scettro che aveva chiamato a sé poco tempo prima.

***

Tomoyo indicò un punto in alto “Guardate!” tutti si girarono in quella direzione.

“Sono lassù, non è vero?” chiese Mei-Ling a Eriol. Si vedevano dei lampi di luce colorata come fossero fuochi d’artificio. Quest’ultimo annuì. Tomoyo mosse un passo in direzione della collina ma Eriol la fermò mettendole una mano sulla spalla. Lei lo guardò preoccupata.

“Non li aiuterai andando da loro” le disse con calma “Stai qui, se la caveranno, ricordati che Sakura è la Cattura-Carte e che con loro ci sono le Carte e i Guardiani”

“Sì, ma…” s’intromise Mei-Ling.

“No, ha ragione, saremmo solo un peso per loro, lasciamoli lavorare. L’unica cosa che possiamo fare per aiutarli è impedire che qualcuno salga sulla collina per cercarli.” Disse Tomoyo risoluta.

***

“Sakura! Attenta!” gridò Shaoran rivolto alla ragazza. Sakura si girò e vide una palla di fuoco avvicinarsi troppo rapidamente a lei per fare qualsiasi cosa. Il dardo infuocato non arrivò mai a destinazione, fu fermato da Yue che si parò davanti a Sakura facendole da scudo con le proprie ali.

“Stai bene?” le chiese il guardiano. Sakura annui, poi si scostò per guardare in faccia quella carta.

Se era bastata la Carta dei Fiori per sigillare quella delle Feste e quella Terra per sigillare quella della Tempesta, con questa Carta sembrava tutto inutile. Qualunque carta aveva usato Sakura, anche le più forti, adesso combattevano contro di lei.

Si nascose dietro a un albero dove fu ben presto raggiunta da Shaoran e dagli altri guardiani.

“Non ce la faremo mai!” disse disperata Sakura.

“Troveremo un modo, vedrai” cercò di rassicurala Shaoran, anche se egli stesso dubitava delle proprie parole; Sakura dovette capirlo perché si voltò a guardarlo.

“Che carte ci rimangono?” domandò Kerberos.

“Umm… quella dello Scambio, dell’Ombra e del Ghiaccio” disse Sakura sconsolata.

I quattro rimasero in silenzio, cosa mai si poteva fare con solo tre carte?

“Sakura, sei sicura che rimangano solo queste tre?” le chiese Yue.

“In realtà, ci sarebbe anche la carta del Nulla e della Speranza, ma preferirei evitare di usarle, non l’ho mai fatto prima e credo siano molto pericolose”

“Credo di avere un piano” disse Shaoran dopo un minuto, durante il quale avevano assistito alla loro ricerca da parte di quella carta, che avevano capito essere quella del Controllo.

“Che cosa hai in mente Shaoran?” chiese allarmata Sakura che già pensava a un possibile sacrificio del  ragazzo.

“I due Guardiani distrarranno la Carta insieme a quella del Ghiaccio, intanto io e te evocheremo la Carta dell’Ombra e la Carta dello Scambio. Queste due carte dovranno essere più forti di tutte le altre.”

“Credo di capire…cinesino sei sicuro che funzionerà?” chiese Kerberos.

“Tentare non costa nulla, anche perché che altro potremo fare?”

Sakura aveva cercato si seguire il ragionamento del suo ragazzo, ma si era persa, per giunta aveva sentito chiaramente la parola “cinesino”.

“Se usciamo vivi da quest’avventura, scordati qualsiasi tipo di dolce per almeno tre anni” minacciò Sakura.

“Non ne vale la pena Sakura” le disse Yue senza nascondere un sorriso solidale alla ragazza.

“Siete tutti pronti?” la domanda era retorica ma annuirono tutti.

La Carta del Ghiaccio e i due Guardiani attaccarono la Carta del Controllo. Pochi minuti dopo la Carta del Ghiaccio combatteva contro i Guardiani, ma Sakura e Shaoran erano pronti.

La Carta dell’Ombra immobilizzò la Carta del Controllo per il tempo necessario a usare la Carta dello Scambio.

In pochi minuti tutto finì. Sakura sigillò la Carta del Controllo e le altre carte tornarono dalla loro padrona.

“Bravi, ragazzi!” si complimentò una voce.

I due interpellati si girarono di scatto pronti ad affrontare un’altra Carta. Sakura, Shaoran, Kerberos e Yue non avrebbero retto un altro scontro.

“Siete stati davvero bravi. Questa prova mi dimostra che non ho fatto male a lasciarvi le carte, ne sarete ottimi custodi” continuò la voce mentre la figura del grande Mago Clow Reed prendeva forma.

“Maestro!” dissero infatti i due Guardiani delle Carte. Ma il mago alzò una mano per fermarli. “La vostra padrona ora è lei” disse indicano Sakura sorretta da Shaoran.

“Perché sei qui?” chiese la ragazza.

“Ve l’ho detto: per una prova che tu e il tuo ragazzo avete superato brillantemente, ora me ne andrò e vi lascerò in pace. E’ stato un piacere conoscervi” concluse il mago mentre scompariva sotto i loro occhi.

“Uff, non lo capirò mai quel vecchio pazzo!” si lamentò Kero-chan.

“Non era pazzo, era geniale” lo corresse Yue.

“Dovremmo andare, ci stanno aspettando e mancano solo cinque minuti a mezzanotte!” disse Sakura iniziando a correre in direzione della festa ritrovando improvvisamente le forze che poco prima l’avevano abbandonata.

Tra poco si sarebbe concluso un altro anno insieme a una storia, ma insieme a un nuovo anno ne iniziava una nuova di storia.

 


1=non so se esiste questa collina nel manga e/o nell’anime, ma facciamo finta che ci sia.

 Le Carte della Tempesta, delle Feste e del Controllo, le ho inventate io, sono il frutto della mia fantasia.

Ormai siamo agli sgoccioli, manca pochissimo ormai, un solo capitolo.

Spero che questa storia sia stata all’altezza delle aspettative.

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Capitolo 14
*** Sakura e Shaoran ***


Non ci posso credere! Alla fine questo momento è arrivato... mi sento un po' triste, ma vi lascio a quest'ultimo capitolo che conclude "Card Captor Sakura"


SAKURA E SHAORAN

“Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, TRE, DUE UNO....ZERO! BUON ANNO!” mille voci urlarono per la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno.

“Esprimi un desiderio!” gridò Shaoran a Sakura cercando di sovrastare il suono delle altre voci. Si trovavano sulla terrazza insieme a tutti gli altri amici.

“Vorrei rimanere per sempre con te!” gli gridò di rimando lei. Lui le sorrise e le disse in un orecchio prima di baciarla dolcemente

“Anch’io, Sakura”. La baciò davanti a tutti, ormai non si vergognava più perché il sentimento che lo legava a Sakura era stato più forte delle differenze, della lontananza e del tempo. E poi era come aveva detto Sakura a Natale: lui amava lei e lei amava lui, qual’era il problema? (vedi cap.12 “Buon Natale!” N.d.A.)

 

Il loro desiderio fu esaudito perché rimasero per sempre insieme.

Quell’anno Sakura vinse le gare per cui si era tanto preparata ed intraprese la carriera di ginnasta. Lo stesso anno andò a Hong Kong con la famiglia e Tomoyo per il compleanno del fidanzato e vi rimase lì un mese che trascorse gioiosamente e con (finalmente!) l’approvazione di Toyua, che restava però molto geloso. Quella stessa estate Shaoran e Mei-Ling decisero di trasferirsi a tempo pieno in Giappone nonostante le proteste di Sakura secondo la quale non era ammissibile vedere la propria famiglia solo durante le vacanze.

< “Non puoi vedere tua madre e le tue sorelle solo per quattro mesi l’anno!” esclamò Sakura rivolta al ragazzo che sbuffò guardandola.

“Te l’ho ripetuto mille volte Sakura, non è un problema, lo sai che non andiamo d’accordo!”.

“Ma sentirai la loro mancanza! Sono la tua famiglia!”.

Shaoran sbuffò un’altra volta “Non sto dicendo questo, lo so che mi mancheranno ma se rimanessi qui sarei lontano da te; mi dici come faremo?”. A questo punto Sakura si zittì non sapendo cosa dire, aveva ragione, come avrebbero fatto ancora così lontani?

“Ma potresti venire a trovarmi d’estate. Quando saremo più grandi e maturi potresti venire, o verrò io. In fondo abbiamo tutta la vita da passare insieme” provò ancora a convincerlo cercando contemporaneamente di convincere sé stessa che era la cosa migliore. Shaoran si fermò in mezzo alla stradina in cui stavano passeggiando. “Sakura” le disse sfiorandole una guancia con la punta delle dita. “Lo so che avremmo tutta la vita per stare insieme, ma solo se ci sposiamo” Sakura stava per aprire la bocca per dire qualcosa, ma Shaoran la fermò appoggiando due dita sulle labbra di lei. “Fammi finire, poi mi dirai. Dicevo…avremmo tutta la vita per stare insieme se ci sposassimo, ma siamo ancora giovani chi mi garantisce che né io né tu ci innamoreremo di qualcun altro?” vedendo la fronte di Sakura che si corrugava, aggiunse con un sorriso “Non sto dicendo che non saresti fedele, dico solo che non è la prima volta che il destino ci gioca brutti scherzi. Voglio solo passare tutto il tempo che ho con te. La mia famiglia ci sarà sempre.” Sakura capì che Shaoran aveva ragione e capiva il suo punto di vista perché più di una volta si era soffermata su quei pensieri un po’ tristi. Dopo quella conversazione non si oppose più alla scelta che lui e Mai-Ling avevano fatto.

Però continuava a credere fermamente che l’amore che li legava li avrebbe portati al matrimonio e a creare una famiglia insieme. E aveva ragione. >

Infatti a ventitre anni Sakura e Shaoran si sposarono e in quest’occasione Mei-Ling commentò “Allora, io e la giuria composta de me, Tomoyo e Yukito, decretiamo vincitore assoluto Shaoran Li!” Sakura non capì mai il senso di quelle parole, ma non insisté più di tanto per scoprirlo, era impegnata in altro di molto più interessante: godersi il proprio matrimonio con la persona che amava da una vita. Un’altra cosa che credo vada spiegata è quali problemi di famiglia aveva avuto Shaoran nei quattro anni passati in Cina (vedi cap. 1 “Ricordi”), anche qui venne in aiuto Mei-Ling che, con sorpresa di tutti, perfino di Shaoran, spiegò che la madre di quest’ultimo, LeLang, stava organizzando il matrimonio combinato di Shaoran con…Sakura! Tutti ne furono sorpresi, ma felici, specie i due novelli sposini.

A ventisette anni ebbero una bellissima bambina dagli occhi color giada e dai capelli come l’autunno che chiamarono Hayami. Hayami nacque la mattina del dodici giugno, quel giorno fu il più bello della loro vita. Il settembre di quello stesso anno anche Tomoyo ed Eriol ebbero una bambina, Hotaru, che fu la loro secondogenita perché due anni prima avevano avuto un bel maschietto, Makoto.

Anche Mei-Ling trovò l’amore e a gennaio dello stesso anno ebbe due gemelli, Keisuke e Hinata.

Persino quello scontroso di Toyua si sposò: la fortunata fu la signorina Kaho Mizuki, loro due, un solo figlio di sei anni più grande di Hayami.

Sakura, finita ormai la carriera di ginnasta, insegnò ginnastica alle scuole elementari, mentre il marito insegnò matematica alle scuole medie.

Tomoyo ereditò l’azienda di famiglia che condusse egregiamente insieme all’aiuto del marito.

Mei-Ling invece fece la casalinga e fu la persona più generosa e disponibile del quartiere, sempre pronta a dare una mano con i bambini.

Toyua e Yukito fecero gli archeologi come il padre di Sakura e Toyua, Fujitaka; la signorina Kaho continuò a insegnare matematica alle superiori.

Tutti vissero una vita serena che li appagò molto e quando se ne andarono da questo mondo non ebbero rimpianti.

Le Carte passarono da madre in figlia, da figlia in figlio, da nonno a nipote e così via; ancora oggi i discendenti di Sakura Kinomoto e di Shaoran Li si passano le Magiche Carte e l’aiuto dei Guardiani, che tanti anni prima avevano fatto incontrare e nascere l’amore e la storia dei due.

 

 

 

Sniff, sniff…ho le lacrime agli occhi, ho finito la mia prima fan fiction su Card Captor Sakura! Spero tanto che sia piaciuta almeno quanto mi sono divertita io a scriverla. Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito attraverso le “pagine” di questa storia e attraverso l’amore e le “peripezie” che Sakura, Shaoran, Tomoyo, Mei-Ling ed Eriol hanno dovuto affrontare.

Vi ringrazio tutti quanti di cuore, specie chi:

-ha iserito la storia tra le preferite

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-ha inserito la storia tra le ricordate

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ScheggiaRossa

serena4

-o ha solo seguito la storia leggendo

 

e, per ultima ma non meno importante, anche mia cugina Valentina che mi ha sostenuto nello scrivere questa storia e mi ha aiutato a correggere errori di forma.

Questo non è un addio ma un arrivederci.

Alla prossima storia.

Vostra,

Micia95

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