Ancient Saga: Volume I - Quando la Luna Diventa il Tuo Sole

di AngelSword
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Stella Cadente ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 (parte 1) - Innocuamente Pericolosa ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 (Parte 2) - Questioni Di Fiducia ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 (Parte 3) - Andrà Tutto Bene ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 - Sangue ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 - Fratello ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 - Controllo ***
Capitolo 8: *** Question Corner #1 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 6 (Parte 1) - Prima Del Temporale ***
Capitolo 10: *** Capitolo 6 (Parte 2) - Ricordi Da Dimenticare ***
Capitolo 11: *** Question Corner #2 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 7 - Genesis ***
Capitolo 13: *** Capitolo 8 - Come Ricordo? ***
Capitolo 14: *** Capitolo 9 (Parte 1) - Giochi Pericolosi ***
Capitolo 15: *** Capitolo 9 (Parte 2) - Bittersweet ***
Capitolo 16: *** Capitolo 9 (Parte 3) - Voci Dal Passato ***
Capitolo 17: *** Capitolo 9 (Parte 4) - Sorrisi E Bugie Per Non Soffrire ***
Capitolo 18: *** Question Corner #3 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 10 - Famiglia ***
Capitolo 20: *** Question Corner #4 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 11 (Parte 1) - Sorella ***
Capitolo 22: *** Capitolo 11 (Parte 2) - Casa ***
Capitolo 23: *** Capitolo 11 (Parte 3) - Da Uomo A Uomo ***
Capitolo 24: *** Capitolo 11 (Parte 4) - Stelle Senza Cielo ***
Capitolo 25: *** Question Corner #5 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 12 - La Nostra Verità ***
Capitolo 27: *** Capitolo 13 - Le Cose Perse Al Tramonto ***
Capitolo 28: *** Question Corner #6 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 14 - Bomba Ad Orologeria ***
Capitolo 30: *** Capitolo 15 - Piano d'Azione ***
Capitolo 31: *** Question Corner #7 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 16 - Dietro La Porta ***
Capitolo 33: *** Question Corner #8 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 17 - Una Singola Lacrima ***
Capitolo 35: *** Capitolo 18 (Parte 1) - Incidente ***
Capitolo 36: *** Capitolo 18 (Parte 2) - Situazioni Già Viste e... Gelosia?!! ***
Capitolo 37: *** Capitolo 18 (Parte 3) - Immobile ***
Capitolo 38: *** Capitolo 18 (Parte 4) - Verde ***
Capitolo 39: *** Question Corner #9 ***
Capitolo 40: *** Question Corner Special Edition ***
Capitolo 41: *** Capitolo 19 - Sincronia Scoordinata ***
Capitolo 42: *** Capitolo 20 - La Via Più Veloce ***
Capitolo 43: *** Capitolo 21 - La Chiave è La Fantasia ***
Capitolo 44: *** Question Corner #10 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 22 - La Cura Per Il Mal D'Amore ***
Capitolo 46: *** Capitolo 23 - Gioielli e Spade ***
Capitolo 47: *** Capitolo 24 - Io Voglio ***
Capitolo 48: *** Capitolo 25 - Al Duecento Percento ***
Capitolo 49: *** Capitolo 26 - Sapere è Potere ***
Capitolo 50: *** Capitolo 27 - Sai Ciò Che Non Sai Di Sapere ***
Capitolo 51: *** Question Corner #11 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 28 - Bahamut ***
Capitolo 53: *** Capitolo 29 - Requiem ***
Capitolo 54: *** Question Corner #12 ***
Capitolo 55: *** Capitolo 30 - Non Dire Niente ***
Capitolo 56: *** Capitolo 31 - Catene ***
Capitolo 57: *** Capitolo 32 - Tutte Le Rose Perdono I Petali ***
Capitolo 58: *** Capitolo 33 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Stella Cadente ***



Premessa

 

Salve a tutti!! Mi chiamo Angelica in realtà e questa è la mia primissima FanFiction mai realizzata! Vi dico subito che sono una fan accanita di Zoro e che quindi la storia sarà incentrata principalmente su di lui e il misterioso Nuovo Personaggio.... Mi spaventa un po' questo primo capitolo; spero di aver riportato bene i caratteri di tutta la ciurma... Altra piccola notina su di me: non sono italiana, quindi se notate degli errori grammaticali/sintattici fatemelo sapere al più presto e io li correggerò immediatamente (se v'interessa saperlo, vengo dalla Grande Mela (New York), madrelingua inglese e vivo qui in Italia da circa otto anni). Vi avverto: sono una scrittrice senza frontiere, alias, scrivo capitoli abbastanza lunghi (ok, moooolto lunghi in alcuni casi) quindi armatevi di santa pazienza e nervi d'acciao. Cercherò comunque di tagliarli e di dividere i capitoli più lunghi in due parti, così non diventate tutti ciechi a forza di guardare lo schermo!! Ho messo arancione come rating tanto per sicurezza... Ho messo "Triste" tra i generi, ma ciò non significa che TUTTA la storia è uno struggimento dell'animo allo stato puro! I personaggi, specialmente Zoro, potrebbero essere un po' OOC per il bene della storia. Ah, questo è il primo volume di una serie che non ho idea di quanto sarà lunga e che è ambientata dopo Thriller Bark. Oh beh, non vi trattengo oltre e fatemi sapere che ne pensate! Recensite, please!! E Buona Lettura!!
DISCAIMER: I personaggi di One Piece non sono miei. Se lo fossero, adesso starei su un'isola di mia proprietà nei Caraibi a bermi un drink contanto di scorze d'ananas e diamanti per quanto il mio manga/anime mi abbia fatto guadagnare! Alcuni nomi più in là (quelli colorati) li ho presi da un altro manga/anime chiamato "Zatchbell" in quanto non me ne venivano in mente di migliori. Se avete suggerimenti, fatemelo sapere e li cambierò con il nome che mi piacerà di più. Ovviamente, i personaggi esterni alla vicenda di One Piece sono di mia esclusiva proprietà e non ho nessuna intenzione di condividerli (Risata malvagia).

Capitolo 1 - Stella Cadente

Era una bella serata: la brezza accarezzava dolcemente il pratino sul ponte della Sunny e le stelle splendevano. Viste le condizioni climatiche favorevoli, avevano cenato fuori e adesso stavano festeggiando, che cosa Zoro non lo sapeva, forse il nuovo arrivato Brook, e si respirava un’aria densa d’allegria: Sanji, come al solito, corteggiava le ragazze; Rufy divorava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro; Chopper e Usopp danzavano sgraziatamente a ritmo della chitarra di Franky e del violino di Brook. Lui preferiva starsene in disparte quella sera, e godersi quel meraviglioso cielo stellato. Avevano lasciato da circa due settimane Thriller Bark, dopo essersi ripresi le loro ombre.

Ti rendi conto di quanto sia bella una cosa, pensò guardando il cielo, solo quando stai per perderla.

Infatti a Thriller Bark aveva rischiato di morire bruciato, e per una frazione di secondo aveva avuto paura; paura di morire, di non vedere più il cielo e di non mantenere la sua promessa, ma aveva avuto fiducia nel suo capitano e una volta di più si disse che quella fiducia era ben riposta. Per non parlare dell’uomo degli Shichibukai....guardò i suoi compagni: soltanto Sanji e Brook sapevano dell’accaduto, ma Zoro sapeva che non avrebbero detto niente. Era meglio non far preoccupare gli altri. Sorrise. Non poteva perdere quei compagni, anche se questo avesse significato passare tremila inferni.

La musica si fermò e il silenzio fu riempito dalle urla di Sanji che ordinava di sparecchiare, seguite poi dai brontolii di chi si stava divertendo. Sapeva che doveva aiutare, e quando Sanji si voltò verso di lui lo anticipò dicendogli “Mi dispiace, ma non prendo ordini dagli idioti”. La faccia del cuoco si oscurò e Zoro sorrise compiaciuto. Quel cascamorto non riesce mai a mantenere l’autocontrollo, pensò. Si stava già alzando per affrontarlo, quando un movimento nel cielo attirò la sua attenzione. Ignorò il cuoco che, come al solito, lo prendeva a insulti. Quanto è monotono... Magari Robin può dirmi che cos’è, pensò e chiamò l’archeologa. Alla vista della donna Sanji cambiò subito atteggiamento, portandosi in modalità “idiota”.

 Quando lei gli fu vicino le fece notare il puntino di luce che si muoveva nel cielo. Anche Nami ne fu attratta e si avvicinò a loro. Gli altri che uscivano dalla cucina fecero altrettanto. Nel frattempo Robin stava spiegando a tutti che quella era una stella cadente e che chi l’avesse vista per primo poteva esprimere un desiderio, quindi si voltò verso Zoro e gli chiese “Forza, Mr. Spadaccino, tocca a te esprimere il desiderio”.

Zoro fece per aprire bocca, ma fu travolto dall’entusiasmo di Rufy che continuava a urlare “Sono gli alieni!!! Ne voglio uno nella mia ciurma!!” e dovette aggiungersi a Franky e Sanji per tenerlo fermo dal catapultarsi nel vuoto.

Dopo innumerevoli sforzi, riuscirono a legarlo all’albero maestro. Intanto la stella si era avvicinata moltissimo. Ritornò vicino a Robin e gli chiese “Allora, questo desiderio è ancora valido?”

“Certamente. Puoi esprimere un desiderio fino a quando la stella non scompare.”

Zoro fece per parlare di nuovo, ma stavolta fu interrotto dallo strillo di Nami. Ma allora questa è sfiga! Io ci rinuncio!! Pensò rassegnato. Sanji fu il primo ad accorrere.

“Nami-san,che succede?!”

“L-la s-stella..Ci sta cadendo addosso, idioti!!!”

Quella rivelazione prese tutti di sorpresa, dato che erano stati distratti dal loro capitano. Robin reagì prontamente.

“Cien fleur...Big tree!!”

Un grande braccio creato grazie all’abilità dell’archeologa colpì la stella deviandone la traiettoria. Cadde su un vicino isolotto disabitato. Zoro lo contemplò per qualche secondo, poi si rivolse a Robin arrabbiato “Ma -- tu -- Non potevi aspettare che esprimessi il desiderio?!”

Intervenne Nami arrabbiatissima che gli diede una botta sulla testa “E farci ammazzare tutti??!!”

Zoro si massaggiò il collo dolorante. Stava per rispondere ma fu interrotto (di nuovo) da quella furia del suo capitano che ordinò a Sanji di preparare gli spuntini per il viaggio. “Si va in esplorazione!!Obbiettivo: trovare gli alieni!!”

 Brook, che fin’ora era rimasto in silenzio, disse “Gli alieni..?WAAAAAAHHHH!!!!!Gli alieni fanno paura!!!”

“Tu non sei da meno!!” risposero in coro Nami e Usopp. Robin rise sommessamente e si avviò verso le stanze femminili per preparare uno zainetto.

Zoro controllò le sue spade e sorrise soddisfatto quando il metallo luccicò alla luce della luna. Se mai dovessimo incontrare gli alieni, assaggeranno le mie lame, pensò.

Nel frattempo Sanji aveva finito di preparare gli spuntini richiesti e Franky stava già girando il timone per raggiungere l’isolotto.

“Uhm...ragazzi? Credo che mi stia venendo un attacco di Nonandiamosuquellisola-ite e credo che non potrò seguirvi nell’esplorazione,” disse Usopp raggomitolandosi su se stesso e poggiando una mano sullo stomaco.

“Come vuoi. Vorrà dire che rimarrai di guardia tutto solo.” Disse Zoro “E se gli alieni dovessero sfuggirci sarai tu da solo a proteggere la nave...” non fece in tempo a finire la frase che Usopp si rialzò e disse “Coraggio, gente!! Si va in esplorazioneee!!”

***

L’isolotto era ricoperto da una fitta vegetazione che appariva dalla spiaggia buia come le fauci spalancate di un mostro. Sembrava che a Usopp fosse venuto un altro attacco di “Nonandiamoinquelboscospaventoso-ite” e Chopper dovette trasformarsi nella sua forma umana per caricarselo in spalla rassegnato. Nami distribuì dei razzetti segnalatori, uno per ogni gruppo, riservandone uno speciale per Zoro. Si sentì offeso e fece per controbattere, ma fu agganciato da un braccio gommoso di Rufy che lo trascinò via sparato a tutta velocità.

La corsa durò circa dieci minuti, e quando Zoro riuscì finalmente a rialzarsi vide che si trovava nel fitto della foresta. Si girò verso Rufy, che fissava il vuoto davanti a se, e gli urlò “Ti sei forse impazzito??!! Adesso non abbiamo la minima idea di dove ci troviamo!” Rufy rimase immobile. Zoro si avvicinò, preoccupato che gli fosse successo qualcosa. “Forza Rufy, cerchiamo l’usc---“ Si fermò e vide che il suo capitano si era addormentato, in piedi!! Gli diede un pugno sulla testa “Tu, stupido---” Il capitano continuava a dormire, quindi Zoro dovette caricarselo in spalla. Scelse una nuvola, quasi invisibile nel cielo notturno, e la seguì.

Dopo circa un’ora di marcia, cominciò a spazientirsi. Si ricordò del razzetto segnalatore e lo tirò fuori dalla tasca.

Se lo uso potrò tornare alla nave , pensò fissandolo, ma così facendo darei una soddisfazione a Nami.

Continuò a camminare sovrappensiero, fissando l’oggetto, e non notò l’enorme voragine che si stagliava davanti a lui. Zoro fece un altro passo e si stupì di non trovare il terreno sotto il piede. Non fece in tempo a dire “A” che si ritrovò a ruzzolare giù per il cratere insieme a Rufy che ancora dormiva.

Finita la caduta, si mise a sedere massaggiandosi il collo, invidiando il corpo di gomma del capitano. Si alzò in piedi e si guardò intorno per avere un’idea di dove si trovasse. Come non detto: non ne aveva la minima idea. E come se non bastasse, aveva perso di vista la nuvola. Sospirò, si rimise Rufy in spalla e cominciò ad incamminarsi, quando la sua attenzione fu catturata da un lieve bagliore azzurrino proveniente dal centro del cratere. Si avvicinò. Trattenne il respiro e poggiò una mano sull’elsa delle sue spade. Erano forse gli alieni?

Arrivato in fondo si rilassò. Non si trattava di forme di vita sconosciute. A emettere il bagliore era una sfera, un po più grande di lui, che sembrava fatta di acqua marina, ma troppo scura e compatta per essere semplice acqua. Si tenne a debita distanza anche se non sembrava essere pericolosa. Aveva una strana sensazione guardandola, come se fosse viva e lo stesse studiando. Gli girò intorno, la sua immagine veniva riflessa dalla superficie liscia. Si fermò, posò Rufy a terra e sparò il razzetto. Gli altri arrivarono nel giro di dieci minuti.

Alla vista della sfera Nami impazzì “Scommetto che è un tesoro!! Forza, carichiamolo sulla nave! Sanji-kun, occupatene tu!”

“Sì, mio angelo!!” e si avviò verso la sfera. Zoro di solito gli diceva che era un idiota, quando il cuoco si comportava così, ma stavolta tacque. Continuava a fissare la sfera, sconcertato, quella sensazione che aveva sentito poco fa permaneva. Quando Sanji la toccò per spostarla, a Zoro parve che qualcosa dentro di essa si muovesse.

Strizzò gli occhi e guardò di nuovo la sfera che ora rotolava, spinta da Sanji e Franky.

Sembrava che non ci fosse ninte d'insolito. Un semplice coso che rotolava rimanendo attaccato al terreno grazie alla forza di gravità.
Sarà stata un’allucinazione...
Nel frattempo Rufy si era finalmente risvegliato ed osservava incantato la sfera. Robin, invece, la fissava assorta. Le ricordava qualcosa. Sì, ma che cosa?

 ***

Era stata una faticaccia caricarla sulla nave. Erano tutti stanchi, ma almeno adesso la sfera giaceva davanti a loro, sul ponte principale della nave. Zoro continuava a fissarla. Cos’era quella sensazione?? Perché si sentiva così...a disagio?

Rufy le correva intorno, gridando eccitato “Sono gli alieni!! Li voglio nella ciurma!”

Chopper si spaventò e disse “Waaaaah!! Gli alieni! Ci conquisteranno!!!”

Ma Usopp gli afferrò una spalla dicendogli, fieramente “Eh eh, non temere mio caro Chopper. Ti ho mai raccontato di quella volta che degli esseri verdi e bavosi...” e Chopper ascoltava incantato quella colossale bugia, interrompendolo ogni tanto con dei “Davvero?!” o “Ma non hai avuto paura?”

Nami si stava cimentando in calcoli matematici, e ad ogni nuovo risultato esclamava eccitata “Questa sfera varrà una fortuna!!”

Robin continuava a fissarla rapita. Adesso teneva in mano un vecchio tomo. Cosa le ricordava quella misteriosa sfera?? Alzò la testa quando sentì un insolito silenzio, prima colmato della urla di Rufy.

Il capitano si era fermato ed era diventato improvvisamente serio. Guardò Sanji e gli disse, indicando la sfera azzurra “Sanji, ho fame. Puoi cucinare questa cosa?”

“Vedrò cosa posso fare..” non fece in tempo ad elencare tutti i possibili cibi, che Nami urlò arrabbiata “Il mio tesoro non si tocca!!”

Brook disse calmo “Secondo voi questo affare avrà le mutandine??” e girò lentamente la testa verso Nami e aprì la bocca per porgergli la fatidica domanda, ma fu zittito dalla scarpa nera del cuoco. Nel frattempo Rufy si era riaddormentato e Nami lo stava picchiando arrabbiata. Franky tentò di portare la pace tra i due, invano.

Agli strilli la sfera reagì: il colore azzurrino diventò torbido e la flebile luce che emanava si spense quasi del tutto. A Zoro parve di sentire qualcuno sospirare e pronunciare qualcosa sottovoce. Trasalì. Aveva la conferma: quella cosa era viva. “Oi!..Oi!..Ragazzi! Sono certo che questa cosa è viva.”

Ci fu il silenzio. Rufy, che si era risvegliato, ribadì che si trattava di alieni. Nami gli disse che non poteva essere perché quello era una gigantesca pietra preziosa (sottolineò la sua pietra preziosa).

La spavalderia di Usopp pareva essersi spenta all'improvviso e corse dietro l’albero maestro “Ragazzi, io vi copro le spalle.”

La constatazione di Zoro scatenò il putiferio: chi diceva che era una cosa viva, chi diceva che era un oggetto e la discussione finì con le parole di Robin “Allora qualcuno la tocchi e facciamola finita.”

Nami disse “Ottima idea Robin. Zoro tu hai detto che è viva, quindi tocca a te toccarla”

“Cosa? Non ci penso nemmeno! Io non sono come quel cuoco donnaiolo che sottostà ai tuoi ordini!” disse Zoro in sua difesa.

“Come mi hai chiamato, palla di muschio?” e gli sferrò un calcio che l’altro parò prontamente con una spada. Mentre quei due litigavano, lanciandosi insulti di ogni genere, Rufy avanzò serio verso la sfera e le poggiò sopra una mano.

Tutti lo guardarono in silenzio. Passarono alcuni lunghissimi secondi, poi Nami chiese “Allora? Senti qualcosa?”

Rufy rimase in silenzio, poi scoppiò in un urlo dolorante e cominciò a correre tenendosi la mano “Scottascottascotta!!!! È diventata bollente!!” e si buttò in acqua. “Aiuto...glug..affogo!” e scomparve sotto la superficie dell’acqua. Brook e Chopper, dimenticandosi che nemmeno loro potevano nuotare, si buttarono a salvarlo.

“Idioti.” Sanji, accompagnato da Zoro, cominciarono a togliersi le magliette per buttarsi e andarli a salvare, ma la sfera li anticipò: il colore si fece più torbido ancora e delle linee bianche, simili a spuma, cominciarono a rigarne la superficie.

L’acqua intorno ai tre semi-affogati si modellò in modo da formare una specie di ponte che li riportò sulla nave; le correnti cambiarono e li spinsero delicatamente sul ponte. Nessuno si accorse che era stata la sfera a salvarli, tutti erano concentrati sui tre stesi a terra privi di sensi. Franky disse che si era fatto tardi e che forse era meglio andare a dormire e mettere a riposo i tre. Nessuno ebbe niente da obbiettare: tutti erano molto stanchi.

Ognuno si avviò al proprio dormitorio. Zoro guardò un ultima volta la sfera. Il suo colore era ritornato azzurrino e appariva rilassata, come se anche lei stesse per andare a dormire. Zoro sentì un suono lieve e cristallino nella sua testa che gli augurava la buona notte. Trasalì di nuovo. Poi si rilassò. Sarà la stanchezza... e chiuse la porta dietro di sé.

***

La mattina seguente era calda e soleggiata, ma sembrò incupirsi quando tutti si ritrovarono sul ponte e la sfera era sparita. Nami accusò gli altri di averle rubato il tesoro; Usopp e Chopper erano terrorizzati;  Rufy appariva deluso dal fatto che gli alieni se n’erano andati senza salutare.

Nel bel mezzo della discussione, si sentirono dei passi.


Toc..Tac..Toc..

Si guardarono l’un l’altro. Erano tutti lì, quindi doveva essere un estraneo.

Tac..Toc..Tac... I passi si avvicinavano.

Tutti si misero in posizione di guardia, pronti a ricevere un qualsiasi attacco.

Toc..Tac,toctoc. I passi si fermarono. Poi si udì una voce, cristallina e calma, come le onde del mare che sbattono pigramente contro gli scogli.

Juron” disse la voce e delle radici spuntarono dal ponte, avvinghiandoli e immobilizzandoli al suolo
.

Toc..Tac..Toc..

Dalla parte in ombra del ponte si staccò una figura femminile. La misteriosa donna era alta, di circa la stessa età di Zoro e Sanji, dai capelli biondi mossi e lunghi fino alla vita. Lo spadaccino la studiò dal basso all’alto. Indossava degli stivali neri decorati d’argento, alti fino a metà coscia; dei pantaloni neri aderenti e sulla coscia destra, una fascia assicurava un pugnale ondulato, probabilmente un kriss, seminascosto dallo stivale; la camicia a maniche corte finiva sopra l’ombelico ed era quasi completamente sbottonata, lasciando intravedere un top a fascia nero; la parte scoperta era fasciata da bende di cotone bianco; sul’avambraccio sinistro c’era una specie di bracciale con delle strane rune in argento sopra; sulle spalle era appoggiato un mantello nero con i bordi argentati; al collo portava una catenella con un ciondolo a forma di goccia, il cui materiale ricordava quello della sfera; dietro le spalle si vedevano le else di due spadoni incrociati sulla sua schiena, riposti in due fodere nere; a tracolla portava una borsa anch’essa nera decorata d’argento; aveva l’occhio sinistro coperto dai capelli, come Sanji, mentre l’altro era di un colore zaffiro intensissimo.

“Liberaci subito!!” le ordinò Rufy, agitandosi come un forsennato.

“Solo se mi date la vostra parola che non mi attaccherete come stavate per fare prima” La stessa bellissima voce.

“Va bene, ma tu liberaci!!” promise Rufy.

La ragazza fece un cenno della mano e le radici si ritrassero. Sembrò rilassarsi un pochino.

Sanji, accortosi che era una donna, cominciò a correre verso di lei. La ragazza lo intercettò e con un calcio lo stese a terra, arretrò, mise una mano sull’elsa di uno dei due spadoni e spostò il baricentro in basso .

Nami la rassicurò che Sanji non voleva farle del male e che non c’era nulla da temere. Lei la scrutò per un lungo momento, poi si rilassò, abbassò la mano e si avvicinò a Sanji. Gli poggiò una mano sulla schiena e pronunciò sottovoce “Saifogeo.” Un lieve bagliore rossiccio le avvolse il palmo, trasmettendolo a Sanji. L’attimo seguente il cuoco era di nuovo in  piedi, più in forma di prima, pronto a riprendere il corteggiamento, ma fu fermato da Rufy.

“Come ti chiami?” le chiese.

“Perchè dovrei dirvi il mio nome, non vi conosco nemmeno,” rispose diffidente.

Zoro dovette riconoscere che aveva ragione, quindi le chiese “Come sei arrivata sulla nave?”

“Mi avete portato voi qui,” disse “Ricordo anche che tre di voi stavano per affogare e che sono intervenuta giusto in tempo per salvarli,” aggiunse.

Improvvisamente capirono. I Mugiwara si scambiarono l’un l’altro uno sguardo incredulo. La sfera non era una pietra preziosa, né un meteorite: serviva a proteggere la ragazza dalla caduta. Zoro si spiegò la strana sensazione che aveva avuto la sera prima.

Usopp e Chopper cominciarono a correre per la nave urlando “AAAAAAHH!!!GLI ALIENI VOGLIONO CONQUISTARCI!!!” la ragazza li guardò perplessa, indecisa se prenderlo come un altro attacco o meno.
Intanto Brook le si era avvicinato piano piano e, sorprendendola alle spalle, disse tutto allegro “YOHOHOHOHOH!!! Mi fa vedere le sue mutandine??!”
La ragazza si girò di scatto e improvvisamente svenne.
Sanji la prese in tempo per non farla cadere a terra e lanciò a Brook parole cariche di rabbia “Stupido! Non si trattano così le donne! Non puoi arrivare alle spalle di tutte e chiedere delle mutandine in quel modo!! Va fatto con molto più tatto!”

Chopper, notata la situazione, smise di correre e disse loro di portarla in infermeria.

***

La ragazza riposava, ancora svenuta, sul lettino nell’infermeria mentre Chopper la visitava. Mettendogli uno zoccolo sul polso per sentire il battito, rimase stupefatto. “Questa ragazza non è normale...” poi gli tastò il petto appena sotto le clavicole e rimase ancora più stupefatto. Poi le controllò il collo. Entrambi i lati di esso avevano dei taglietti  così sottili che erano quasi invisibili, ma non erano ferite. La renna diede voce a ciò che aveva scoperto, parlò con un tono serio e deciso “Non è umana. Sentendo il battito, ho notato quattro pulsazioni diverse. Ciò vuol dire che ha quattro cuori. Inoltre ha tre tipi di vene differenti. Tastando il petto poi ho sentito che l’aria si dirama in sei polmoni diversi, mentre altri due servono per respirare con le branchie. ” Indicò i taglietti. Aveva anche notato delle ferite piuttosto recenti che in qualche modo gli erano familiari. Guardò di sottecchi Zoro, il quale non sembrò accorgersi di nulla.

Questa rivelazione portò uno stupore generale. Solo Robin rimase impassibile, anzi, addirittura sorrise compiaciuta. “È giusto dire che questa ragazza non è umana, infatti è un Antico” tutti la guardarono con un’espressione interrogativa. Robin continuò “L’ho scoperto ieri, leggendo un vecchio libro. Gli Antichi sono quelle entità che crearono il mondo. Ognuno di loro controlla a proprio piacimento un elemento naturale come il fuoco o il vento. Hanno tre trasformazioni possibili: Umana, ibrida e animale, come i frutti zoo-zoo. La trasformazione animale può variare. Furono loro a creare i Frutti del Diavolo, per concedere agli uomini un potere simile al loro.”

Chopper, che mentre Robin spiegava, continuava la sua visita, l’aveva delicatamente girata a pancia sotto e le aveva tolto le bende, scoprendo quello che nascondevano. “Questi Antichi devono anche essere immortali, per sopravvivere con una cosa del genere...” Tutti guardarono la schiena della ragazza.

Nami si coprì la bocca con le mani,impressionata. “Mio Dio...” disse Usopp. Sulla schiena della ragazza, più precisamente nella zona lombare, c’era una grande ferita aperta a forma di rosa stilizzata. Fortunatamente non sanguinava. “Dev’essere stata questa a farla svenire, non la paura,” ipotizzò Brook. Il mantello si era rivelato di essere non un mantello, ma un paio di grandi ali nere, con i bordi d’acciaio affilatissimo.

“In effetti gli Antichi sono immortali. Possono vivere per più di mille anni, dimostrandone al massimo venti, e riescono ad autocurarsi le ferite più banali e i colpi di pistola non hanno effetto su di loro. Solo un punto sul loro corpo, se centrato, può ucciderli. E questo punto si sposta continuamente nel corso della giornata. Inoltre si può vedere solo se l’Antico viene toccato da una specifica pietra.”

“Allora è quasi impossibile farli secchi,” abbreviò il discorso Franky.

“Le loro vite sono legate ad un essere umano,” spiegò Robin.

Gli altri la guardarono di nuovo senza capire.

“Se l’umano a cui è legato l’Antico riceve un colpo, l’Antico lo riceve a sua volta, anche se ci sono migliaia di kilometri tra di loro. Se l’umano viene ferito, allora anche l’Antico viene ferito nello stesso punto e con la stessa gravità. Se l’umano muore, a meno che non si tratti di morte naturale, anche l’Antico muore. Invece se l’Antico dovesse morire l’umano sopravvivrebbe.”

Ci fu un momento di silenzio. Poi Usopp diede voce alla domanda  che ronzava in testa a tutti “Se quello che dici è vero, allora lei a chi è legata?”

I Mugiwara si scambiarono uno sguardo indagatore.

Nel frattempo Chopper aveva terminato la visita. Esitò un momento prima di rigirare la ragazza, mettendola supina.

Voglio avere la conferma... le aprì la camicia bianca, lasciandola in top. Allentò le bende. A quello che vide trattenne il respiro. “So a chi è legata,” disse infine. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 (parte 1) - Innocuamente Pericolosa ***


Premessa
 


Rieccomi qui, con la mia premessa. Dato che non ho ancora trovato proiettili tra la mia posta ho deciso di procedere a postare questo secondo capitolo, che ho diviso in tre parti. Perchè l'ho fatto? Beh, alzi la mano che vuole leggersi 17 pagine di Word! (Silenzio in sala, si sente solo il cricri dei grilli inesistenti). Appunto. Ringrazio tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia, ma ringrazio ancora di più Mary Stranges, anrashomonna e _hysteria_ che hanno recensito il mio primo capitolo!! Non potete nemmeno lontanamente immaginare quanto mi avete fatta felice!! :'') Allora qui troviamo il nostro Antico con Zoro e il mio secondo preferito: Sanji.... Ok, Buona lettura!! Enjoy! E per favore, per favore, PER FAVORE, recensite!! Voglio sapere quello che pensate!! anche se mi dite che dovrei suicidarmi!!

Capitolo 2 (Parte 1) - Innocuamente Pericolosa 

Lo sguardo dei Mugiwara si spostò dalla ragazza all’altro capo della stanza,incredulo. Così avanti e indietro. Quella cicatrice sul petto era inconfondibile: la stessa di Zoro. Alla fine una risata sguaiata spezzò il silenzio. Tutti si girarono verso il Capitano che si spanciava dalle risate.

“Non c’è niente da ridere!!Questa è una cosa seria!” lo rimproverò Nami.

Zoro era in piedi. Teneva i muscoli tesi. Continuava a fissare la ragazza sul letto. La sua mente era sgombra da ogni pensiero, e quando cercava di ricostruire i fatti appena accaduti, ritornava vuota, incapace di formulare qualsiasi cosa.

Sanji era il più incredulo di tutti. Continuava a spostare lo sguardo dal letto a Zoro. Non riusciva ad accettare il fatto che una ragazza così bella fosse legata ad un idiota senza cervello come quello spadaccino. Diede un ultimo sguardo alla ragazza poi si voltò verso Zoro e con un movimento fulmineo gli scagliò un calcio. “Come puoi tu...!!”

Lo spadaccino si riscosse, come se si fosse appena svegliato, distolse lo sguardo dalla ragazza e lo indirizzò verso il piede che si avvicinava, ma non fece in tempo a parare il colpo.
Il calcio lo colpì al fianco. Poi tutto accadde con una velocità impressionante.

Anche la ragazza sentì il colpo,si svegliò di soprassalto e vide Sanji che si preparava al prossimo colpo. In un secondo lei era in piedi tra Sanji e Zoro,bloccò il calcio di Sanji con la gamba e la spada di Zoro con un angolo affilato dell’ala. Teneva lo sguardo fisso di fronte a sé e respirava lentamente. Con una mano si teneva ancora il fianco “colpito”. Quindi quello che Robin aveva detto era vero: la ragazza condivideva il dolore fisico di Zoro.

Sanji ritirò la gamba e si riportò su due piedi e lei abbassò la propria. Zoro non si mosse. Non riusciva a credere a quello che era appena successo. Si era mossa con una velocità impressionante e bloccato il suo colpo con altrettanta rapidità e facilità. Pressò con tutta la sua forza la spada sul bordo della sua ala. La ragazza non fece una piega e la sua ala non si spostò di un centimetro. Rimasero così per alcuni secondi finchè la ragazza voltò lentamente la testa verso di lui e gli disse sorridendo “Se continui così, i tuoi muscoli finiranno per infiammarsi. Non ti preoccupare, le mie ali sono molto forti, non c’è bisogno di saggiarne la forza”

Zoro senti i capelli sulla nuca rizzarsi mentre riponeva la spada: era quello a cui stava pensando! Stava pensando di vedere quanto ancora la ragazza avrebbe resistito. Non mi dire che adesso gli Antichi possono leggerti nel pensiero...

La ragazza ripiegò l’ala. Si guardò intorno studiandoli uno ad uno. Infine il suo sguardo si posò su Brook. Avanzò qualche passo verso di lui e gli chiese, sempre sorridendo “Tu prima mi avevi chiesto di farti vedere le mie mutandine, vero?”

Brook imbarazzato rispose “Ehm, sì, è così...”

“Mi dispiace dirtelo, ma adesso non posso proprio fartele vedere. Magari la prossima volta, ok?”La ragazza sembrava davvero dispiaciuta.

Brook era sul punto di svenire: mai una ragazza aveva accettato la sua richiesta! Lei sembrò non curarsene. Poi si girò verso la porta e, mentre prendeva le sua cose, disse “Bene, grazie per l’ospitalità, ma ora devo andare. C’è una persona che mi sta aspettando.”

“Oi, aspetta! Dicci almeno come ti chiami!” le disse Rufy.

La ragazza girò il viso quel che bastava al suo occhio per squadrarlo. Poi si voltò e gli disse “Mi chiamo Aqua, Antico dell’Acqua e del Fuoco...anche se non mi aspetto che voi sappiate cos’è un Antico” poi aggiunse con un tono malinconico “Ormai ci hanno dimenticato tutti.”

Rufy sfoderò uno dei suoi sorrisi a trentadue denti “Io sono Rufy e questa è la mia ciurma. Sappiamo cos’è un Antico, quindi non siete stati completamente dimenticati.”

La ragazza sembrò stupita e gli chiese “Voi siete pirati?”

“Sì,” disse Rufy,sorridendo ancora di più.

La ragazza sembrò rallegrarsi “Allora è tutto a posto,ecco perché non vi aveva detto niente il mio nome.” Tutti la guardarono senza capire. Lei,interpretando i loro sguardi come una muta domanda, aggiunse “Sono meglio conosciuta come Zalenia.”

“Zalenia!!??” esclamò Nami.

“Sì, Zalenia.” Confermò la ragazza.

“Non è possibile...” Nami cascò in ginocchio e si mise una mano sulla bocca, spaventata.

“Nami-san, cosa c’è?” chiese preoccupato Sanji.

“Zalenia...” disse Nami,la sua voce, già flebile, uscì attutita dalla mano, “Quel nome..è quello di una pericolosissima sicaria che sta sulla lista nera della Marina...Zalenia, il fiore mortale, taglia 850 milioni di Berry...”

Anche Zoro si era irrigidito sentendo quel nome: come ex cacciatore di pirati lo conosceva benissimo. Si diceva che la Marina non appendesse i poster di Zalenia perché nessuno era mai rimasto vivo dopo averle scattato una foto, o solo dopo averla vista...anche perché i fotografi della Marina fuggivano via in preda al terrore quando vedevano una delle sua stragi. Si dice che più volte la Marina gli avesse chiesto di entrare negli Shichibukai, ma gli uomini incaricati di riferirgli il messaggio, solitamente di alto grado, non ritornavano mai dai loro viaggi come tutto il loro equipaggio. La cosa più sconvolgente di tutte è che Zalenia imperversava da più di 800 anni.

“Questa ragazza” disse lo spadaccino, controllando a stento il tono, “ha ucciso molti pezzi grossi della Marina senza pietà, per non parlare delle oltre 600 basi completamente rase al suolo... non un sopravvissuto...”

Persino Rufy appariva impressionato. Tutti si volsero a guardare la ragazza. Lei guardò Zoro e sorrise come se tutto ciò non significasse niente “Sì, esatto, bravo. Le mie lame hanno conosciuto parecchi Marines.”

Poi s’irrigidì di colpo. Si voltò e guardò attraverso l’oblò sulla porta. Zoro stava per farle una domanda, ma lei lo fermò alzando una mano. “Scusatemi un attimino solo...” e uscì. Qualche secondo dopo la barca s’inclinò pericolosamente di lato. Brook cadde a terra insieme a Franky. Rufy trattenne Robin e Sanji prese Nami tra le braccia (non c’è bisogno di dire quanto abbia goduto). Poi, quando la barca si stabilizzò, tutti uscirono sul ponte. Videro un gigantesco mostro marino che stava per attaccare la nave. Aqua era di fonte a lui, in volo, le sue ali nere si muovevano ritmicamente su e giù, facendo tintinnare le lame d’acciaio.

“ Constellatio Cigni...” si lanciò contro il ventre dell’animale e un secondo dopo era dall’altra parte del mostro. Sorrise “...Wing Slash!”  Nella pancia del mostro si aprì un gigantesco squarcio la cui forma ricordava la costellazione del cigno. Aqua atterrò aggraziatamente e senza far rumore sul ponte della nave. Si girò verso la ciurma esterrefatta e disse sorridente “Ragazzi, si mangia!!”

Non era sporca nemmeno con una goccia di sangue. Era l’attacco più veloce che Zoro avesse mai visto. Nemmeno Brook sarebbe riuscito a raggiungere una velocità simile. Rufy subito si rallegrò e urlò “Sììììììììììììì!!!SI MANGIAAAAAAAA!!! SANJI,OCCUPATENE TU!”

Sanji ridacchiò “Va bene capitano, datti una calmata” e si avviò verso la cucina

“Aspetta! Ti aiuto!” gli disse Aqua e con un agile salto raggiunse gli altri sul secondo piano di poppa. Sanji le aprì la porta (si era già portato in modalità cascamorto) e lei entrò sorridendo al gesto gentile.

Durante l’attesa del pranzo, si erano tutti riuniti per discutere nella nuova arrivata. “Non possiamo tenerla con noi” attaccò Zoro “è troppo pericolosa. Potrebbe ucciderci tutti nel bel mezzo della notte. E mi dispiace dirlo ma nessuno di noi, nemmeno Rufy, riuscirebbe a tenergli testa in un combattimento aperto.”

“Sì, ma...” cominciò timidamente Chopper “Non ci ha fatto niente quando ne aveva la possibilità ed è anche molto gentile...” poi aggiunse “e non mi dispiacerebbe studiare il suo corpo: la sua struttura è favolosa. Potrei anche scoprire qualcosa.”

“È un Antico,magari può dirmi qualcosa riguardo gli anni bui...” disse Robin e si chiuse nei suoi pensieri.

“Se è l’Antico dell’acqua dovrebbe conoscere molti fondali marini qui intorno. Poi chissà quanti tesori avrà raccolto nelle basi della Marina!!” disse eccitata Nami

“Ah no no no!! Io non voglio una serial killer in giro per la nave!!” disse Usopp terrorizzato.

“A me sembra una SSSUUUUUUPEEEEEEERR ragazza!!” disse Franky mettendosi nella sua tipica posa.

“Chissà se sa suonare qualche strumento....” pensò ad alta voce Brook.

Tutti si girarono verso il capitano,che era l’unico che fin’ora non aveva ancora parlato “Avanti Rufy, dicci cosa ne pensi tu.”

Rufy aveva le braccia incrociate e teneva le testa bassa. La sua espressione era coperta dall’ombra del cappello. Poi sorrise e urlò “LA VOGLIO NELLA MIA CIURMAAAAAAA!!!!”

“Sì, sono d’accordo” dissero Chopper e Brook all’unisono.

Usopp parve rassegnarsi. Zoro non riusciva ad accettare l’idea, ma sapeva che quando Rufy decideva una cosa niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea. Sospirò. Vedremo se anche stavolta la mia fiducia sarà ben riposta, pensò e si preparò mentalmente ai prossimi giorni che avrebbe passato ad allenarsi più duramente del solito.

***


Nel frattempo nella cucina, Aqua stava apparecchiando mentre Sanji affettava le verdure. “Allora Aqua-chan,” ruppe il ghiaccio Sanji, “sei anche tu una ricercata...”

“Sì, ma in tutto questo tempo non mi hanno mai presa nemmeno una volta! E fidati, è da molto che sono ricercata, fin da quando era bambina....”

“Un po come Robin-chan. Non ti preoccupare: non ti cacceremo perché hai una taglia sulla testa! Mi chiedo solo che cosa ne pensavano i tuoi genitori a riguardo...”

Aqua esitò un momento prima di appoggiare sul tavolo l’ultimo piatto “I miei genitori...” la sua espressione si fece triste. Si sedette su una sedia “Tutta la mia famiglia è morta quando ero piccola, mi rimane solo il mio fratellone. È da lui che stavo andando.”

“Oh, mi dispiace, non volevo...” si scusò Sanji.

Aqua alzò la testa e lo guardò sorridendo “No, non ti preoccupare...” poi la abbassò di nuovo. “Io...non ti faccio paura?”

“Eh, paura?” chiese stupito il cuoco.

“Sì,insomma...sono una sicaria che ha ucciso un sacco di gente, poi hai visto come ho trapassato quel mostro...anche il tizio con i capelli verdi ha una certa paura: crede che io vi possa uccidere tutti...”

“Chi, Zoro? Tsè, lasciala perdere quella palla di muschio. Come si può avere paura di una ragazza bella come te?!”

Lo guardò di nuovo. Sembrava felice di ciò che le era stato detto “Grazie. Di solito tutti fuggono in preda al terrore appena mi vedono. È la prima volta che qualcuno non mi teme, tranne mio fratello.” Poi guardò la tavola apparecchiata “Ho finito di apparecchiare. Cos’altro posso fare?”

Sanji alzò la testa delle verdure che stava lavando e contò i posti apparecchiati “Perché hai sistemato solo nove posti?”

“Non penso che dovrei rimanere di più...”

Sanji le sorrise “Avanti metti un altro posto: ti devo almeno far assaggiare alcune delle mie specialità”

Il viso di Aqua s’illuminò “Subito!” e salto in piedi. Poi si voltò a guardare l’acqua che stava per bollire sul fuoco. “Ti consiglio di mettere ora le verdure a lessare e di lasciarle andare a fuoco lento.”

“Perché? L’acqua non bolle ancora...”

“Proprio per questo: se si mettono quando l’acqua già bolle il cambiamento di temperatura è troppo veloce per le verdure, poi quando si spegne il gas l’aria fredda di fuori le fredda molto velocemente, mentre se si mettono un po prima e le si lascia andare a fuoco lento il cambiamento di temperatura sarà più lento e graduale. Ovviamente sei tu l’esperto...”

Sanji contemplò la pentola con l’acqua, riflettendo su quello che Aqua gli aveva appena detto. Poi si voltò verso di lei e le sorrise di nuovo. Aqua si trattenne a stento dal non abbracciarlo: nessuno era mai stato gentile con lei da quando era una ricercata. “Come hai fatto a capire che l’acqua stava per bollire da quella distanza?” le chiese Sanji

“Beh, sono l’Antico dell’Acqua quindi riesco a sentire e controllare tutti i liquidi.” Ridacchiò “Anche perché quando ero piccola cucinavamo io e mia madre, quindi ci ho fatto anche un po l’abitudine”

“Sai anche cucinare!!!” Incredibile: una ragazza bellissima che sapeva combattere e cucinare! Sanji non poteva crederci. Sì voltò troppo bruscamente ed urtò una pila di piatti là vicino. Aqua fu velocissima: si mise a testa in giù tenendosi sulle mani e divaricò le gambe in una spaccata facendo cadere i piatti su di esse. Non aveva usato le mani.

“Incredibile, sei riuscita a prenderli senza usare le mani. E io che credevo di essere l’unico che potesse farcela...” disse Sanji mentre prendeva i piatti.

“Io non uso mai le mani quando combatto corpo a corpo” disse la ragazza mentre si alzava “Mi servono per maneggiare le spade, quindi non posso rischiare di rovinarle lanciando pugni.”

Dategli un pizzico, non ci poteva credere di nuovo. Aveva trovato la ragazza dei suoi sogni: bella, che sapeva cucinare e combatteva con i calci come lui!

“Scusami,” gli disse Aqua.

“Cosa?”

“Per prima, sul ponte, ti ho fatto del male quando tu non volevi farmi niente...certe volte non sono molto ragionevole e agisco prima di pensare...”

Sanji le porse una rosa rossa, presa chissà dove, “Una donna non deve essere ragionevole” le disse

La ragazza prese la rosa e arrossì lievemente. Poi alzò lo sguardo su di lui “Grazie” e se la mise tra i capelli. “Come sto?”

“Sei più bella di un angelo!!” Sanji era proprio partito.

La ragazza si girò e disse “Ok,è pronto vado a chiamare gli altri!”

 

***

A tavola, Sanji aveva fatto sedere Aqua vicino a lui. Stupido cuoco,se le inventa proprio tutte,pensò Zoro. Almeno lui sedeva dall’altra parte del tavolo, ma non bastò a fargli abbassare la guardia.

Durante il pranzo L’Antico parlava con tutti allegramente,raccontandogli di suo fratello maggiore, della sua strana struttura corporea, di sé, e rispose a tutte le domande che le porgevano. Poi guardò Zoro e le sue tre spade. Lo spadaccino si sentiva a disagio sotto quello sguardo color zaffiro, portandolo anche ad agitarsi un po sulla sedia.

“Anche mio fratello è uno spadaccino,” gli disse sorridendo “Mi faceva lui da maestro. Anche lui ha due spadoni come i miei,” rise sommessamente. “Devi essere davvero bravo per tenerle tutte e tre.” Accennò con una veloce occhiata alle tre else appese all’haramaki verde.

“Beh...a quanto pare sì...” disse Zoro imbarazzato.

Trattenne i suoi occhi ancora qualche secondo su di lui e poi spostò il suo sguardo su Rufy che stava divorando di tutto. Rise “Datti una calmata, altrimenti ti strozzerai”

Rufy non le rispose: era troppo occupato a “mangiare”. “Non ti arrabbiare: quando mangia fa sempre così” le disse Nami.

“Non c’è problema: se uno ha fame, ha fame!” replicò Aqua sorridendo. Poi Rufy provò a rubare dal suo piatto come faceva sempre con tutti. Allungò una mano, ma fu bloccata da un rapido movimento di Aqua. “Avrai anche fame, ma non è un buon motivo per rubare dal mio piatto” gli disse.

“Stupido! Non osare rubare dal piatto delle ragazze!” gli disse Sanji dandogli un calcio.

“Non c’è bisogno che gli fai male!” disse Aqua a Sanji.

“Oh,no. Non gli fa niente. Rufy è diventato di gomma dopo aver mangiato un frutto del diavolo.” Gli spiegò Nami.

“Un frutto del diavolo...ah, ecco perché ieri stava per affogare! Se sei fatto di gomma devi aver mangiato il Gum-Gum.” Poi si voltò verso Brook “Tu visto che sei uno scheletro vivente, devi aver mangiato per forza lo Yomi-Yomi. E tu...l’Homo-Homo che ti ha dato delle fattezze umane insieme a quelle da renna che già avevi,” disse rivolta verso Chopper. Poi si girò verso di Robin “Tu devi aver mangiato....” Riflettè per un momento “Uhmm...Ci sono! L’ Hana-Hana!”

“Hai capito tutto a prima vista, impressionante,” disse l’archeologa.

“Beh, siamo stati noi Antichi a creare i Frutti del Diavolo, quindi è normale che li sappia riconoscere e classificarli. Una volta io stessa ho fatto crescere dei Frutti.”

“Dei Frutti del Diavolo?!” chiese Usopp.

“Sì, esatto. Ma sono riuscita a modificarli un po: ho fatto in modo che il loro “effetto collaterale”, quello della capacità di nuotare, non desse più problemi, - insomma, un Antico dell’Acqua che non sa nuotare mi sembra una cosa abbastanza ridicola - ma se sono a contatto con l’acqua di mare perdono i poteri come qualsiasi Frutto. Poi ce li siamo mangiati io e mio fratello: avevano un gusto orribile.” Disse con una smorfia.

“Quindi anche tu hai mangiato un Frutto del Diavolo...” disse Zoro. Quella ragazza era ancora più pericolosa di quanto avesse immaginato.

“Sì, più precisamente il Geno-Geno: questo frutto mi permette di modificare la struttura molecolare di qualsiasi cosa, anche se è molto difficile controllarlo e costa molta fatica usare il suo potere. Infatti non lo uso spesso. Mio fratello invece ha mangiato lo Psyco-Psyco: il suo potere è quello di saper penetrare nella mente delle persone e leggerne i pensieri, cambiarne gli stati d’animo, e tutta quella roba lì. Ma su di me non ha effetto!” disse fiera.

“Perché?” insistè Zoro. Vediamo se ci rivela qualche punto debole...

“Essendo l’Antico dell’Acqua controllo anche l’agalmatolite, la pietra che neutralizza i poteri dei Frutti, perché in fondo è mare solidificato. Inoltre ho allenato la mia mente proprio per non essere “spiata”---”

“AQUA, ENTRERAI A FAR PARTE DELLA MIA CIURMAAAAA!!!” la interruppe Rufy che aveva finito di magiare.

“Cosa...? Non se ne parla nemmeno” rispose Aqua. Il sorriso sparì dal suo viso. La rosa rossa che le aveva dato Sanji prima perse un petalo.

“Non mi interessa, tu entrerai a far parte della mia ciurma punto e basta,” disse Rufy deciso.

“Dai, sarà divertente,” le disse allegro Chopper.

“Ma..”

“All’inizio è un po difficile convivere con questi, ma poi finisci per abituartici” sospirò Nami.

“Ma...” 

“Aqua , ti prego, resta con noi!! Non riuscirei a vivere sapendoti lontana!!” disse Sanji con un tono molto vicino al disperato.

“Ma...”

“Posso anche insegnarti a suonare uno strumento,” disse Brook.

“No.” fu la lapidaria risposta della ragazza, anticipando anche quello che Franky stava per dire. “Non posso entrare a far parte di questa ciurma. Ho mio fratello che mi aspetta. Senza contare che vi metterei alle calcagna molti Marines a causa della mia taglia...”

“Tu verrai con noi perchè è così che ho deciso!!” disse Rufy

“Lo vuoi capire che non posso?!” replicò Aqua. “Vi metterei in grave pericolo e io...” esitò un momento. La sua espressione si rattristò e abbassò la testa, stringendo i pugni. “...non voglio. Non voglio che le uniche persone che sono state gentili con me siano in pericolo a causa mia.”

“Non ti preoccupare per la Marina. Chiunque ci ostacoli farà una brutta fine!” disse Rufy. Sorrise “Noi siamo imbattibili.”

Aqua riflettè per un momento in silenzio. Poi alzò la testa e guardò il soffitto. Sospirò. “Solo temporaneamente.”

“No, per sempre,” la contraddisse Rufy

“Non posso stare qui per sempre. C’è mio fratello...” stette in silenzio un momento a guardare il soffitto. Poi abbassò la testa e guardò il ragazzino col cappello di paglia. “Potete accompagnarmi sull’isola dove mi sta aspettando. Nel frattempo posso valutare se posso rimanere o meno. Affare fatto?” gli chiese e gli porse la mano.

“Ok, affare fatto! Io sono Monkey D. Rufy, il capitano. Questo è il nostro spadaccino Zoro, lei è Nami, la navigatrice, Sanji è il nostro cuoco, Chopper è il medico, Robin è l’archeologa, Franky è il carpentiere, Usopp è il cecchino bugiardo (“Non è vero!” esclamò Usopp in risposta) e Brook è il musicista” presentò la ciurma sorridendo e le strinse la mano.

Aqua si voltò verso gli altri e disse sorridendo “Lo sapete già ma, piacere, io sono Aqua!”

Sembra che non riesca a perdere mai il sorriso. Zoro si stupì di aver pensato ciò.

Poi la ragazza si mise ad osservare la porta. Sembrava in ascolto. Finalmente disse “Dobbiamo spostarci. E in fretta.”

“Perché? Che succede Aqua?” chiese preoccupata Nami.

“Le correnti, stanno cambiando. Nel giro di dieci minuti qui ci sarà un mulinello. Vi aiuto io a spostarvi. Voi tenetevi forte e fidatevi.” Si voltò e sorrise eccitata “Andremo piuttosto veloce.”Poi usci sul ponte di corsa.

Zoro guardò Rufy. Il suo sguardo diceva tutto: non si fidava. Rufy gli rispose con un sorriso. “Forza,usciamo sul ponte. Voglio vedere cosa farà”

Uscirono appena in tempo per vedere Aqua tuffarsi in mare. Aveva lasciato il pugnale, gli spadoni e la borsa sopra la nave. La rosa rimase sulla superficie del’acqua mentre lei andava in profondità. Poi la nave traballò: qualcosa l’aveva spinta. Cominciò a girarsi. Quando diedero le spalle all’isolotto cominciarono ad avanzare. Prima lentamente, poi sempre più veloce. Nel frattempo il mulinello che Aqua aveva predetto si stava ingrossando. Rufy sembrava divertirsi andando a quella velocità. Quando furono a distanza di sicurezza la nave si fermò.

Nami stava guardando il mulinello. “Proprio come aveva detto Aqua. Se fossimo restati lì ancora qualche minuto saremmo stati risucchiati...”

Sanji andava avanti e indietro per la nave agitato. “Aqua!!! Non la avremmo mica lasciata indietro!?” guardò verso terra e si tolse la giacca. Stava per buttarsi in acqua quando fu trattenuto da Zoro. “Lasciami, idiota muscoloso!” Si dimenò per liberarsi.

Zoro aveva intravisto un movimento sotto la superficie dell’acqua, ecco perché l’aveva fermato. Un secondo dopo, degli aculei uniti tra di loro con un sottile strato di pelle, più alti dell’albero maestro della Sunny, emersero dall’acqua. La luce del sole veniva riflessa e li faceva luccicare. Sanji rimase immobile e li fissò. Zoro lo lasciò. Quegli aculei stavano emergendo dallo spazio intorno alla Sunny. Si prepararono ad un attacco da parte di mostri marini. Sanji si preoccupò ancora di più “Aquaaa!!”chiamò un’altra volta.

A quel richiamo gli aculei si immersero di nuovo ed emerse la testa della creatura,sollevando una grande massa d’acqua. Sulla Sunny cadde una leggera pioggerellina. Quando finì, Zoro rimase a bocca aperta. Davanti a loro si stagliava la gigantesca mole di un drago marino. Il suo colore cambiava in continuazione a seconda delle sfumature del mare e il sole faceva luccicare le sue squame. Si vedeva solo la testa ed il lungo collo. Sulla sua schiena c’erano gli stessi aculei di prima, solo che adesso erano appiattiti contro le squame. Ai lati della possente mascella e sulla nuca c’erano delle piccole piumette celestine che si muovevano a ritmo del suo respiro. L’occhio sinistro aveva su di esso una cicatrice a forma di Z. Ad entrambi i lati del collo aveva le branchie. Alcuni denti affilatissimi sporgevano fuori dalla bocca chiusa. I suoi grandi occhi zaffiro li stavano osservando, come in attesa. Ringhiò, ma non aggressivamente, sembrava più un rauco sospirare.

Chopper si riscosse e disse agli altri “Fermi!Non attaccatela! Questa è Aqua!” 


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Ecco qua, la prima parte. Scommetto che tutti nessuno escluso avete pensato: Che nome scontato e stupido. Ebbene sì. Questa è una cosa voluta. Un consiglio per leggere questa storia? Ricordate. I particolari che potrebbero sembrarvi stupidi invece ritorneranno più avanti!!
Ho deciso che le altre mosse di Aqua le scriverò in latino (non so, mi dà un senso più antico) e Constellatio Cigni (per quanto sia palese) significa Costellazione del Cigno. Metto una fotinanel caso qualcuno di voi non conosca la forma della costellazione. Rimanete seduti, arrivano le altre due parti!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 (Parte 2) - Questioni Di Fiducia ***


Capitolo 2 (Parte 2) - Questioni Di Fiducia

“Come...?” disse Usopp stupito.

“Certo, questa deve essere la sua forma animale,” disse l’archeologa senza lasciarsi impressionare.

Tutti si ricordarono delle parole che Robin aveva detto in infermeria. Abbassarono la guardia. Sanji si tranquillizzò.

“Stupendo...” disse Nami ammirando la creatura.

“WAAAHOOOOO!!! Che forza Aqua è un drago marino!!Voglio farci un giro! Gomu gomu no..” e si preparò al lancio.

“Aspetta Rufy!!Chiedi prima il--“ urlò la navigatrice. Troppo tardi.

 “ROCKET!!”

Atterrò proprio sul muso di Aqua. Si sedette a gambe incrociate e sorrise. Poi Aqua abbassò la testa per far salire gli altri. Salirono tutti tranne Usopp, che aveva troppa paura e Franky, che temeva che l’acqua potesse farlo arrugginire. Il drago rialzò il capo e stette immobile per qualche secondo. Disse qualcos’altro e Chopper tradusse per tutti “Aqua ha detto che ci farà vedere una cosa. Dice di stare fermi e di fidarsi di lei”.

Intorno a loro cominciarono a formarsi delle bolle, che lentamente si fusero tra loro per formare come una specie di guscio, circondandoli. Poi Aqua prese lo slancio e s’immerse.

Nami si era preparata a sentire il freddo dell’acqua e l’assenza di ossigeno. Invece non accadde niente di ciò. Aprì gli occhi. Rimase incantata.

Brook si stava guardando intorno e tirò fuori chissà da dove il suo violino e si mise a suonare.

Sanji era rimasto impressionato ed eccitato allo stesso tempo “Non ho mai visto così tanti pesci tutti insieme...”

Rufy si guardava intorno e rideva eccitato.

Chopper era rimasto a bocca aperta davanti a quello spettacolo.

Persino Zoro rimase senza parole.

Intorno a loro si stagliava il fondale marino,con tutti i variopinti pesci che lo abitavano e i colori accesi dei coralli sugli scogli. La luce solare che filtrava dall’alto, faceva dei bellissimi giochi di luce sulla sabbia del fondale. Le bolle che si erano formate intorno a loro fungevano da scudo dall’acqua del mare e come riserva d’ossigeno.

Robin guardava il fondale che scorreva sotto di loro, speranzosa di vedere qualche antico relitto, sorridendo.

 Guardando dietro potevano vedere tutto il corpo del drago: non era tozzo e massiccio,ma lungo e aggraziato, simile a quello di un gigantesco serpente; al posto delle zampe aveva delle grandi pinne coriacee. La sua coda aveva le stesse piumette azzurre che aveva sulla nuca e ai lati della mascella, ma in quantità maggiore. In mezzo ad esse erano nascosti dei grossi aculei come quelli che aveva sul dorso che si muovevano su e giù insieme alla piume a ritmo dei colpi di pinna. Vicino all’attaccatura delle piumette c’erano delle minuscole pinne, anch’esse azzurrine,simili a quelli dei pesci tropicali. Delle ali però non c’era traccia. Se si sporgevano, potevano a vedere la cicatrice a forma di rosa sul dorso, le due cicatrici intorno l’attaccatura delle pinne (che in forma umana erano sugli stinchi) e quella che le segnava il petto. Zoro sfiorò la sua  cicatrice corrispondente. Erano proprio identiche, anche quelle sulle pinne. Allora quell’Antico dipendeva sulla sua vita sul serio...si sentì improvvisamente responsabile: non poteva far del male a qualcun’ altro a causa di un suo errore. Scacciò dalla sua mente quel pensiero e si guardò intorno: Aqua non era la creatura più grande di tutte ma persino i mostri marini le stavano a debita distanza.

Sanji si sporse e disse qualcosa a Chopper, il quale la riferì ad Aqua. Lei girò di poco la testa ed annuì lievemente. “Dice che adesso si andrà un po più veloce” disse Chopper a tutti.

Il drago virò bruscamente a destra e si diresse verso un gigantesco pesce indicatogli da Sanji. Il pesce era grande e marrone e sul suo dorso crescevano delle lunghe alghe. Si accorse di essere stato scelto come preda e guizzò via a tutta velocità. Gli nuotò dietro. Era velocissima e non perdeva mai di vista l’obbiettivo. Rufy stava urlando eccitato. Il pesce tentò di infilarsi nel buco di uno scoglio. Aqua, che stava andando a tutta velocità, dovette fare un loop per non andare a sbatterci contro. Tutti urlarono,come sulle montagne russe. Girando, Aqua alzò gli aculei sul dorso e tagliò di netto la pietra, stanando il pesce marrone. Poi con uno scatto fulmineo l’addentò al collo. L’acqua intorno alla sua bocca si tinse di rosso. Avvolse il pesce con la coda e aspettò che Sanji gli indicasse la prossima preda. Una volta scelta, Aqua si lanciò al suo inseguimento.

Era bello vederla cacciare: vedere quella gigantesca creatura muoversi così agilmente ed aggraziatamente era uno spettacolo impagabile. Nessun pesce poteva sfuggirle. Li inseguiva nei posti più incredibili: dentro alle caverne, in mezzo ai coralli, e, per la gioia di Robin, anche dentro delle rovine sommerse. Quando capitava, Aqua rallentava, lasciandole il tempo di guardarsi intorno.

 ***

Quando il drago cominciò a nuotare verso la superficie, fu accompagnata dai brontolii dei suoi passeggeri. Aveva catturato sedici pesci di colori e grandezze diverse, che ora erano avvolti da quasi tutto il corpo. Riemerse vicino la nave. La bolla, che fin’ora li aveva protetti, scoppiò. Non si erano accorti del tempo che passava: si erano immersi poco dopo pranzo e adesso era già il tramonto. Abbassò la testa per far scendere tutti sul ponte. Rufy raccontò tutto eccitato quello che avevano visto a Usopp e Franky. Nami corse nel suo studio a disegnare una cartina del fondale appena esplorato e Robin andò al dormitorio femminile a scrivere tutto quello che aveva visto sulle rovine sommerse. Brook, Chopper, Zoro insieme a Sanji sistemarono nel refrigeratore i pesci cha Aqua aveva catturato e che ora gli passava: Zoro e Brook li tagliavano e Sanji, aiutato da Chopper, li sistemavano.

Passarono diverse ore prima che Aqua potesse tornare umana: Chopper aveva fatto appoggiare la gigantesca testa sul ponte per curargli i taglietti che si era procurata durante la caccia e che erano già in via di guarigione. Era già sera inoltrata. Il sole era solo una sottile linea rossa all’orizzonte che lanciava un ultimo saluto prima di lasciare il posto alla luna. Nel frattempo chiacchieravano. Zoro li guardava dalla palestra. Guardava Aqua, che si lasciava mettere cerotti dappertutto, e si chiese se ora si poteva fidare. Si ricordò del senso di responsabilità che aveva sentito prima: lei, in un certo senso, si era fidata di lui fin dall’inizio, con il fatto del legame, e anche mentre erano sott’acqua si era fidata di lui: erano sopra un punto debole del suo corpo e lui avrebbe potuto ferirla in qualsiasi momento.

, pensò sorridendo, credo di potermi fidare giusto un pochino di più. Poi tornò ai suoi esercizi.

***


Passarono circa due ore. Zoro si stava esercitando nello stile a due spade, a torso nudo, quando Aqua lo raggiunse nella palestra. Si era riequipaggiata con gli spadoni e il pugnale. Zoro si fermò un momento e la guardò con un misto di stupore e incredulità. Lei ricambiò il suo sguardo. “Ti do fastidio se ti faccio compagnia?” gli chiese.

“Ehm..no, basta che non m’intralci” rispose lo spadaccino leggermente imbarazzato. Non era mai rimasto in una stanza da solo con una ragazza. Era anche a torso nudo e tutto sudato, ma lei non sembrò farci caso. Tornò ai suoi esercizi. Aqua intanto lo osservava dalla panca su cui era seduta in silenzio parare e lanciare fendenti all’aria. Quando fece una piccola pausa prima di riprendere Aqua gli trattenne il braccio. Zoro non si era nemmeno accorto che si fosse alzata. Aveva lasciato gli spadoni appoggiati alla parete.

“Prova a tenere la mano più giù sull’elsa” gli suggerì e gli prese la mano e delicatamente la fece scivolare in basso. Zoro arrossì lievemente. “Ecco, così. La spada ti sembrerà più pesante, ma sarà più facile da manovrare,” disse e si allontanò.

Zoro la guardò e poi saggiò la nuova impugnatura, lanciando qualche fendente: era vero, appariva più pesante ma era di gran lunga più maneggevole. Guardò Aqua di nuovo. Doveva saper maneggiare abbastanza bene quegli spadoni allora. Fece un sorrisetto “Hai ragione...Grazie,” e riprese ad allenarsi.

Mentre continuava Aqua gli parlò “Sai, ti ammiro molto” Zoro si fermò e la guardò con aria interrogativa. Lei aveva abbassato la testa e guardava il pavimento. “Circa due settimane fa, devi aver provato un dolore terribile. Lo so perché l’ho provato anch’io.” Zoro s’irrigidì: stava parlando dell’”incidente” con il tizio degli Shichibukai. “Sì, so che sono legata a te.  Il dolore mi è arrivato così chiaro e forte che mio fratello, che era con me, si è preoccupato. È arrivato così chiaramente che sono riuscita a sentire anche i tuoi pensieri e le tue emozioni. ‘Devo proteggerli ’, ‘devo farlo per loro ’....continuavi a ripeterti questo. Sono rimasta colpita. Ti sei sacrificato per salvare i tuoi compagni. Mi hai fatto ricordare una cosa che avevo fatto io molto tempo fa.”

Zoro ripose le spade nelle fodere e l’ascoltò attentamente. Non poteva leggergli anche nel pensiero...

“Sì, invece posso,” Gli rispose Aqua.

“Come?! E non mi hai detto niente!?” protestò lui arrabbiato.

“Scusami. Scusami tanto,” la sua voce si ruppe. Quando parlò di nuovo era riuscita a farla tornare normale “Io posso leggere solo la tua mente non quella degli altri. Sei tu a cui io sono legata. Anche tu puoi leggere la mia e comunicare con me telepaticamente. Se ti da fastidio non lo farò più. Scusami tanto ancora.” La sua voce tremò di nuovo.

Forse sono stato troppo duro, pensò Zoro e si domandò se doveva rassicurarla oppure no. Decise per il no: non sapeva cosa dirle. Si limitò a guardare quella ragazza davanti a lui che non riusciva a guardarlo negli occhi. Sospirò e si sedette a terra. Lei rimase in piedi.

“Vieni qui,” le disse e lei alzò di poco lo sguardo e ubbidì. Gli si sedette vicino, alla sua sinistra, ma non troppo. “Dovrei essere io quello che si deve scusare per primo.”

Aqua alzò lo sguardo e lo guardò stupita. Il suo occhio zaffiro luccicava. Zoro ringraziò il cielo che non aveva pianto. “Perché? Tu non hai fatto niente!” gli disse meravigliata.

“Non è vero. Innanzitutto non mi sono fidato di te anche se sapevo del Legame, mentre tu ti sei fidata di me dal primo momento affidandomi l’incolumità del tuo corpo,” spiegò.

“Non l’hai mica chiesto tu il legame...” borbottò Aqua, assumendo una faccia seccata e guardando da un’altra parte. Zoro ridacchiò e senza pensare le mise un braccio intorno le spalle. Lei si irrigidì sotto il tocco. Anche lo spadaccino si stupì di quello che aveva appena fatto: non aveva mai dato così tanta confidenza a nessuno, tantomeno ad una ragazza, ma non si spostò. Era piacevole sentire la sua pelle fresca sotto il braccio caldo. Aqua rimase immobile.

Zoro pensò di aver sbagliato a metterle il braccio sulle spalle e fece per toglierlo ma lei lo trattenne.

“No” E lo fece poggiare di nuovo sulle sue spalle “È bello sentire il calore di un corpo umano” e si avvicinò un po. Zoro arrossì. Il suo istinto gli diceva di alzarsi e di rompere quel contatto fisico, ma non ci riusciva: si sentiva stranamente bene. La guardò un momento in silenzio. “Sai, io non dormo mai” gli confidò lei.

“Cosa?” si riscosse Zoro.

Aqua ridacchiò “Sì lo so è molto strano, ma io non dormo mai. Sarà per il fatto che non mi stanco quasi mai o perché devo controllare le maree. Solo un suono riesce a farmi addormentare.” Aqua si chiese perché glielo aveva detto.

“Quale?” le chiese Zoro senza pensare. Stava pensando troppo poco in sua presenza.

Acqua tacque un momento. “Il suono di un cuore che batte” disse infine. “La sfortuna è che non posso ascoltare il mio cuore: ne ho quattro, quindi sentirei quattro battiti. Poi io sono una dai gusti difficili: se il battito non è calmo, non riesco ad addormentarmi--!”

Zoro lo fece di nuovo senza pensare: la strinse a sè con il braccio e le fece appoggiare la testa sul petto, là dove stava il cuore. Aqua s’interrupe stupita. Tatum..tatum..tatum sentì Aqua.
Rimase immobile qualche secondo e vedendo che lui la lasciava ascoltare si accoccolò vicino a lui, tenendogli la testa sul petto. Con la punta delle dita, lei gli sfiorò la cicatrice che segnava il suo petto. Zoro si chiese come mai lo aveva fatto, ma si sentiva bene. Arrossì ancora di più. Odiava essere in imbarazzo.

Lentamente il suo respiro si fece più lento e regolare. “Dormi, Aqua, te lo meriti” gli sussurrò lo spadaccino ad un orecchio “E scusami ancora”. Aqua farfugliò qualcosa d’incomprensibile di rimando e si addormentò.

Zoro la lasciò appoggiata a sé ancora per qualche momento. Poi le prese la testa e la sostenne con un braccio e con l’altro le sostenne le gambe mentre si alzava. Si mosse piano e senza far rumore per non svegliarla. La distese sulla panca che stava là vicino, facendo attenzione a non schiacciarle le ali, e le mise sopra una coperta per non farle prendere freddo.
Si rialzò e la guardò. I tratti del suo volto si addolcirono: nessuno, guardandola adesso, avrebbe mai pensato che quella ragazzina così indifesa nel suo sonno fosse una pericolosa sicaria. Riusciva difficile persino pensare che sapesse uccidere.

 Si rimise la maglietta e prima di scendere piano la scaletta la guardò un’ultima volta mentre dormiva. Mentre si dirigeva verso la cucina per cenare si chiese perché le aveva dato così tanta confidenza e che cosa fosse le strana sensazione di benessere che aveva sentito. Quando gli altri gli chiesero che fine avesse fatto Aqua lui gli disse la verità, cioè che si era addormentata, ma senza fare nessun accenno al come e quello che si erano detti. Finita la cena Zoro non andò al dormitorio insieme agli altri, ma tornò in palestra dove Aqua dormiva ancora. Sorrise e si sedette, senza far rumore, ai piedi della panca, appoggiando la schiena alla parete e sistemandosi accanto le spade. Poi chiuse gli occhi. Sì, si poteva fidare di lei.

  

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 (Parte 3) - Andrà Tutto Bene ***


Capitolo 2 (Parte 3) - Andrà Tutto Bene

I giorni passarono veloci. Aqua stava con tutti e si faceva raccontare le loro avventure passate. Aiutò Chopper con la preparazione dei medicinali e gli spiegò la sua struttura corporea, ma non gli fece mai vedere l’occhio coperto. Di tanto in tanto cucinava insieme a Sanji, il quale le regalava sempre una rosa rossa, colta fresca dal piccolo giardinetto sulla nave. Pescava insieme a Rufy e Usopp, e quando rimaneva solo lei sveglia prendeva le loro lenze e pescava al loro posto. Aiutava Franky a costruire strani marchingegni e a riparare la nave quando si rovinava, gli diede anche svariate idee per nuove armi con cui equipaggiare la Sunny. Quando Nami disegnava le sue cartine, Aqua le illustrava i fondali marini della zona, raccontandole spesso dei tesori che aveva visto. Nei pomeriggi più caldi chiacchierava con Robin, insegnandole a leggere la scrittura degli Antichi che somigliava molto a quella dei Poigne Grieffe e le raccontava delle antiche leggende. Alcune volte Brook le faceva lezione di musica, ma ogni volta che le chiedeva di cantare lei si rifiutava sempre. Quando era bel tempo, e Zoro si allenava sul ponte principale, lei gli faceva compagnia e simulavano anche dei combattimenti. Aqua usava solo le lame che aveva sulle ali. Per quanto sembrasse incredibile, lo spadaccino non era ancora riuscita a batterla. A volte li portava in gita ai fondali marini. Quando non faceva nessuna di queste cose, si sedeva ai piedi di un albero sul ponte e disegnava. Disegnava la Sunny, i suoi nuovi amici e tutto quello che non voleva dimenticare. Era anche brava.

 Ogni sera però, a volte dopo cena, a volte anche prima, andava in palestra e mentre Zoro si allenava, Aqua gli raccontava di sé dandogli svariati consigli per migliorare la sua tecnica. Poi quando si faceva tardi e lei sembrava stanca, Zoro la faceva sedere vicino a lui, le metteva un braccio intorno e le faceva ascoltare il battito del suo cuore.

Durante una di questa sere Aqua chiese a Zoro “Chi ti ha fatto questa cicatrice?” Intanto la sfiorava con le dita.

“Mihawk, l’attuale più grande spadaccino del mondo” rispose lui.

L’Antico tacque un secondo. “Che motivo aveva per farti del male?”

“Lo avevo sfidato per il titolo di miglior spadaccino e ho perso.”

Aqua gli diede uno schiaffetto sulla pancia. Zoro sussultò e fece per controbattere ma lei lo anticipò “Ecco, vedi! Tu carichi sempre il nemico a testa bassa e poi chi ci rimette sono io!” disse piano. Il sonno stava per prendere il sopravvento. Zoro la guardò da sopra. Sorrise quando un pensiero gli balenò in testa. Zoro benedisse l’accordo tra di loro: niente visite clandestine nelle menti dell’altro tranne in casi estremi. Lei sbadigliò. Poi gli chiese ancora “Perché vuoi diventare il miglior spadaccino del mondo?”

Zoro non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere. “Perché è il mio sogno e perché ho promesso ad una persona che lo sarei diventato.”

Lei riflettè per qualche secondo. La sua mano aveva ricominciato a disegnare ghirigori sulla sua cicatrice facendogli il solletico. “E dopo che avrai realizzato questo sogno, che farai?” gli chiese.

Zoro tacque. Aveva ragione: cosa avrebbe fatto? Non ci aveva mai pensato. Di certo sarebbe rimasto insieme ai suoi nakama, ma poi?...

“Comunque sia, ti aiuterò,” gli disse Aqua “Preparati a dei lunghi giorni di allenamento intensivo. Io sono tutto fuorchè clemente...” E infine si addormentò a metà frase.

Zoro sorrise. Sistemò come sempre Aqua sulla panca. Questa volta si erano portati alcuni cuscini. Le mise sopra la coperta. Poi si mise di nuovo a piedi della panca e seguì il consiglio di Aqua. Chiuse gli occhi e si preparò mentalmente agli allenamenti futuri. Si chiese anche perché trattava così quella ragazza. Non trovò una risposta. E forse era meglio così.

 ***

Passata la terza settimana, avvistarono finalmente terra. Si fermarono ad un isola estiva chiamata Kumo. Sanji andò al mercato per fare rifornimento. Chopper, accompagnato da Brook, andò in farmacia a comprare delle erbe curative. Zoro rimase sulla Sunny: Aqua lo aveva davvero fatto allenare ad un ritmo intensissimo, e adesso era tremendamente stanco. L'Antico lo prese in giro per la sua scarsa resistenza. Lui era troppo stanco persino per controbattere, ma quando lei accennò ad un allenamento speciale per migliorarla, lo spadaccino cominciò a sudare freddo.

Aqua andò insieme a Nami, Robin e Usopp in giro per i negozi. Chi comprava erano le ragazze, mentre Usopp serviva solo come facchino. Mentre camminavano Aqua disse a Nami e Robin “Certo che questa città è davvero affollata...” Si girò e disse a Usopp “Hey, Usopp, ci sei?”

“S-sì, non c’è problema” fu l’incerta risposta.

“Già, dev’essere un importante centro commerciale” disse la navigatrice.
“Possiamo fare un salto in libreria? Voglio vedere se trovo alcuni libri,” chiese Robin.

“Certo che sì,” risposero sorridenti Nami e Aqua.

Mentre loro parlavano, un signore là vicino stava facendo una telefonata. “Qui è il Quartier Generale della Marina, chi parla?” risposero dall’altra parte del telefono. “Zalenia è qui,” rispose l’uomo e diede al Marines le coordinate dell’isola. Poi attaccò e si allontanò da lì.

Robin era riuscita a trovare i libri che cercava e riuscì anche a prenderli gratis grazie a Nami. “Certo che sei davvero forte Nami” gli disse Aqua mentre uscivano “Un giorno mi devi dire come fai!” e sia lei che Nami che Robin scoppiarono a ridere. Quando Aqua guardò per caso su un tetto di una casa davanti a lei, la sua risata si smorzò gradualmente.

Poi una freccia sibilò sulle loro teste. Aqua la prese in tempo prima che colpisse Nami in mezzo agli occhi. La ruppe nel pugno.

“Aqua cosa...?”

“Non c’è tempo per le domande. Andatevene da qui!” disse e si allontanò da loro poco prima che un’altra freccia si conficcasse nel suolo dove prima c’era Aqua. Nami, Robin e Usopp la seguirono.

Mentre Aqua correva in mezzo alla folla pensava continuamente ad una sola cosa: Sono tornati! Sono tornati! Non li lascerò fare del male ai miei nakama! Mai e poi mai!

Si fermò solo finchè non raggiunse uno spiazzo isolato, lontano dalla folla. I tre amici la raggiunsero poco dopo. “Aqua.... adesso mi devi spiegare.... cosa sta succedendo” le disse Nami col fiatone.

Aqua non si mosse. Rimase in piedi in ascolto. Poi si girò di scatto e gridò “Giù!!” Nami e Robin fecero in tempo ad abbassarsi ma Usopp,che teneva ancora i vari pacchi e pacchetti, no. Un secondo dopo lui si ritrovò attaccato al muro da una schiera di frecce che lo tenevano per i vestiti. Nami e Robin si misero in guardia. Aqua sguainò uno spadone. Non li aveva mai usati in loro presenza prima d’ora. Una parte era fatta di una strana pietra blu chiaro e attraversata da delle strane venature azzurrine,dall’altra una lama d’acciaio affilatissima rifletteva i raggi del sole. Poi arrivarono.

Erano in tanti, tutti vestiti di nero e rosso. Cacciatori di taglie. Robin ne fece fuori alcuni “Seis Fleur....Clutch!” si sentirono dei sinistri scricchiolii.

 Nami ne stava intrattenendo altri con i suoi fulmini. “Cool Ball! Heat Ball!...Thunderbolt Tempo!!” disse lanciando una Thunder Ball verso la nuvola appena creata. I cacciatori finirono distesi a terra, fulminati.

 Aqua ne stava facendo fuori a decine. Danzava aggraziata tra di loro colpendoli velocemente ai punti vitali. La sue lame si colorarono di rosso. Stava per scagliare il prossimo fendente quando sentì l’urlo di Nami. Aqua si voltò e il suo avversario le trapassò la spalla con un pugnale. Lei lo eliminò con un fendente ben piazzato. Vide Nami con un coltello al collo.
 Chi teneva il coltello era uno dei cacciatori. Stava per avventarsi su di loro per aiutare la navigatrice ma si fermò quando vide con la coda dell’occhio Robin cadere a terra. Si girò verso di lei. Un altro cacciatore l’aveva intrappolata in una rete di agalmatolite. Sentì dei passi. Tutti i cacciatori si fermarono e guardarono oltre le sue spalle.

“Bene, bene...Ci si rivede..” disse una voce bassa e tonante. Aqua si girò e lo guardò fisso negli occhi. “...Zalenia. Quanto tempo è che non ti vedo? Due? Tre anni?” disse la voce. L’uomo che parlava era alto e muscoloso, anche lui vestito di nero e rosso, ai suoi fianchi erano appesi due spade lunghe e pesanti da combattimento. Aveva il collo massiccio e i tratti del suo volto erano duri, che non lasciavano trasparire nessuna emozione. Sulla guancia destra aveva due grosse cicatrici.

“Racnoid, è sempre un dispiacere vedere quel tuo brutto muso” replicò l'Antico.

Racnoid ridacchiò “Dai,non essere così scortese con me: sono più di vent’anni che ti corro dietro. E queste mi ricordano ogni giorno che tu sei lì da qualche parte ad aspettarmi” disse sfiorandosi la guancia segnata.

Aqua non rispose. Si limitò a fissarlo con odio. “Avanti,non guardarmi storto.” Poi allargò le braccia “Se ti do così fastidio,perché non mi fai fuori? Ah, già è vero: tu odi uccidere a meno che non si tratti di Marines. Ecco perché dall’ultima volta ti sei limitata solo a due cicatrici.”

“Non darmi una ragione per cambiare idea” poi indicò i suoi nakama con un cenno della testa “Lascia andare i miei amici. Sono innocenti.”

“Innocenti?” Racnoid scoppiò in una fragorosa risata “Amici”? Te li sei fatti amici solo per tenerti una scorta di vittime nel caso uccidessi tutti i Marines?”

“Non è vero!!” urlò Aqua e si lanciò contro di lui, ma si fermò quando il cacciatore che teneva Nami pressò ancora di più il pugnale che teneva sul suo collo e due cacciatori prendevano di mira con delle pistole sia Robin che Usopp. Aqua abbassò lo spadone e appoggiò la punta a terra. Tornò a fissare Racnoid.

“AHAHAHAHAHAH!! Divertente, Zalenia! Avevi trovato lo spirito giusto per uccidermi ma ti sei fermata davanti alle minacce contro i tuoi “amici”” rise lui imitando con le dita il segno delle virgolette mentre pronunciava l’ultima parola.

“Che cosa vuoi?” gli chiese sprezzante Aqua. La sua testa stava cominciando a girare: stava perdendo troppo sangue dalla spalla. Scacciò il senso di nausea e si concentrò unicamente sui suoi compagni e il bastardo che aveva davanti.

La risata di Racnoid si spense e fu rimpiazzata da un sorriso malvagio, di chi sapeva di aver vinto la partita in partenza. “Come ben sai, i tuoi ‘amici ’ non sono così innocenti: anche loro sono ricercati. E come ben sai, io sono un cacciatore di taglie e in quanto tale dovrei consegnarli subito alla Marina per farli giustiziare.” Disse e alzò le sopracciglia in una finta espressione di dispiacere e congiunse le mani “Ma oggi mi sento particolarmente clemente. Ti do la possibilità di ricongiungerti con tuo fratello e di lasciare andare i tuoi ‘amici ‘ “

“Come?” chiese Aqua. Stava diventando difficile ignorare le vertigini. Barcollò leggermente.

“Zalenia, chi sono questi?” chiese Nami. Non aveva usato il suo vero nome perché molto probabilmente quel tizio non lo sapeva. E non sarebbe di certo stata lei a dargli la soddisfazione di fargli conoscere il suo vero nome. Il cacciatore che la teneva la strattonò per farla tacere.

“Ma come? Non gli hai mai parlato di me?” chiese fingendosi meravigliato. “Io sono Racnoid, il miglior cacciatore di taglie sulla faccia della terra. Sono stato ingaggiato direttamente dalle alte sfere delle Marina. Il mio incarico è lo stesso da vent’anni, cioè trovare ed uccidere la sicaria conosciuta come Zalenia.” Disse rivolgendosi direttamente ai tre Mugiwara.

Nami guardò scioccata la sua nakama.

“Non volevo mettervi nei guai raccontandovi dei miei problemi” le disse Aqua senza girarsi.

“Torniamo a noi, prima che tu svenga. Scommetto che dopo aver perso tutto quel sangue, tu abbia tanta voglia di dormire” disse Racnoid ridacchiando.

Lei continuava a fissarlo. “Come?” ripetè. Ora la nausea era diventata insopportabile. Il sangue che sgorgava dalla sua ferita stava cambiando colore: dal rosso vivo stava diventando azzurro metallizzato. I suoi piedi erano in mezzo ad una grossa chiazza rossa e azzurrina.

“Il tuo sangue umano sta finendo. Dovrei sbrigarmi prima che anche il tuo Sangue Antico finisca...” disse Racnoid.

“COME??!” urlò Aqua. Poi ripensò a quello che lui le aveva detto prima. “Come sai dov’è mio fratello?”

“Quel povero ingenuo?” Racnoid rise “AHAHAH! Ho catturato anche lui! Poverino, adesso starà pensando a te che vieni liberata e lasciata in pace per il resto della sua vita!” Rise ancora più forte.

A quel punto Aqua non resse più e gli si avventò contro una seconda volta. Fece fuori i tre uomini che cercarono di fermarla. Poi si fermò una seconda volta quando sentì uno sparo. Si girò verso Robin e Usopp. Fortunatamente erano incolumi, ma il colpo era stato sparato a pochi centimetri di distanza dalle loro teste. Una sottile linea rossa colorò il collo di Nami là dove era tenuto premuto il pugnale. Si fermò una seconda volta. “TI HO DETTO DI LASCIARLI ANDARE!” urlò a Racnoid. Barcollò di nuovo. Perfetto, Adesso faticava anche a stare in piedi.

“Consegnati a noi e li lascerò andare. Ti do la mia parola d’onore. E tu sai che io mantengo sempre la mia parola” disse infine il cacciatore.

Aqua guardò i suoi compagni e, per la sorpresa di tutti, gli sorrise “Andrà tutto bene” gli disse in un soffiò. Poi si voltò di nuovo verso Racnoid e gli puntò contro la punta dello spadone. Lo lasciò andare e si conficcò al suolo. Si slacciò la cinghia che assicurava l’altro spadone alla sua schiena lasciando cadere anch’esso. Per ultimo lanciò il suo kriss in mezzo agli occhi di un altro cacciatore, uccidendolo sul colpo.

“Saggia decisione, Zalenia” disse l'uomo. Un altro sorriso malvagio si dipinse sul suo volto.

Poi Aqua fu circondata dagli altri cacciatori. Lei non oppose resistenza. Nami fu lasciata e fece solo in tempo a urlare “Aqua! No! Non farlo!” poi cadde a terra dopo aver ricevuto un colpo sulla nuca da parte del cacciatore. L’ultima cosa che vide fu la ragazza a cui veniva inflitto lo stesso trattamento. “Aqua...” mormorò allungando una mano nella sua direzione. Poi le forze l’abbandonarono e il mondo intorno a lei le negò la vista,oscurandosi fino a diventare nero.

***

Si risvegliarono circa un’ora più tardi. Robin non era più circondata dall’agalmatolite e Usopp era a terra vicino a lei. Doveva aver opposto resistenza, perché delle sottili linee rosse ne segnavano il viso e le braccia. Nami si mise in ginocchio. Il taglietto sul suo collo si era cicatrizzato. Accanto a lei Robin e Usopp fecero lo stesso. Poi gli avvenimenti di prima gli piombarono addosso come una terribile colpa: Aqua si era lasciata catturare per salvarli. Nami cominciò a guardarsi intorno agitata. Si stava tempestando di domande: da quanto erano rimasti svenuti? Dove avevano portato Aqua? Quanto erano distanti? Ma la domanda peggiore era Cosa gli avrebbero fatto? Nami si alzò in piedi, ignorando il dolore lancinante alla testa. Anche Usopp si alzò ed aiutò Robin a fare lo stesso. La navigatrice vide gli spadoni e il pugnale di Aqua a terra vicino ad una chiazza di sangue raggrumato. Almeno avevano fatto sparire i cadaveri. Li raccolse in fretta. Doveva sbrigarsi ad avvertire gli altri. Sollevando lo spadone ancora dentro il fodero rimase immobile a fissare il suolo. Avrebbe voluto prendersi a schiaffi per la propria ingenuità e debolezza.

Poi si alzò. Guardò i suoi nakama. Bastò uno sguardo per capirsi. Il secondo seguente stavano correndo a perdifiato verso la Sunny. Nami pensò a quello che aveva visto scritto sul terreno sotto lo spadone: “NON SEGUITEMI”. Lei sapeva già dall’inizio cosa sarebbe successo, ma non aveva esitato un solo momento a consegnarsi per salvarli. Questo pensiero la spinse a correre ancora più forte. Adesso doveva avvisare gli altri. La priorità era salvare Aqua, anche se ciò significava contraddirla. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 - Sangue ***


Premessa

 

Ebbene sì. Rieccomi. Vi porto il terzo capitolo con un mini consiglio: prendete un appuntamento con l'oculista. Sono ben 12 pagine e mezzo di Word. Stavolta non sono riuscita a dividere in due per il semplice motivo che non sapevo dove tagliare. Perdonatemi!!! Comunque mi stavo rileggendo il secondo capitolo per accertarmi che tutto filasse quando mi sono accorta di una cosa terribile: "Cristo santo, quante "e" che metti Angelicuccia cara!" mi sono detta. Da quello che ho imparato, troppe "e" fanno sembrare il testo un po elementare, quindi stavolta ho cercato di diminuirne la quantità.
Come alcuni forse hanno pensato (ad un certo punto ne ho avuta anche io l'impressione), Aqua non è una donna "facile". Ok, unica parentesi sul passato xD.
Su questo capitolo: è quello che personalmente mi piace di meno. Forse perchè fin'ora la storia sta seguendo una linea abbastanza prevedibile... ma mi farò perdonare con i prossimi capitoli (sorriso furbetto).
RINGRAZIAMENTI: Anrashomonna, Mary Stranges, _histerya_... Siete semplicemente fantastiche. Grazie, mille volte grazie, per le vostre puntuali recensioni! Mi rendete davvero una donna felice! :') Un super-grazie anche a tutti i lettori silenziosi :)
DISCLAIMER: I personaggi di One Piece non sono miei.
Zoro: Eh, no. Così mi offendi.
Angel: Che intendi dire? E soprattutto, che diamine ci fai nella mia camera da letto?!
Zoro: Cercavo il bagno e mi sono perso.
Angel: Ma è la porta accanto...
Zoro: Comunque lo sai che io sono solo solo tuo. (sguardo accattivante)
(Zoro viene steso dal fratello di Angel con una spada di legno)
Michael (fratello di Angel): Chi è il tizio che ho appena tramortito?
Angel (mentre abbraccia Zoro, svenuto, come un peluche): Uno stupido marimo che è stato troppo sotto l'influenza di un cuoco pervertito.
Michael la guarda come se fosse matta e se ne va via in silenzio.
*Fine Stacchetto: "That's all folks!"*
SUPPLICHE: Recensite please!!! Ho bisogno di sentire i pareri di tutti!!
Zoro: Per me sei una sadica.
Angel (dandogli un pugno sulla testa): Zitto e fai il peluche.
Buona lettura!


Capitolo 3 - Sangue

“Dobbiamo restare calmi e pensare ad un piano,” disse Robin.

Poco prima era ritornata trafelata alla nave insieme a Nami e Usopp. Velocemente Nami aveva riassunto l’accaduto. Adesso era seduta, tenendosi la testa tra le mani e i gomiti appoggiati sul tavolo. Chopper stava disinfettando le ferite di Usopp. Sanji camminava avanti e indietro, in evidente agitazione. Brook aveva ascoltato tutto in silenzio ed era rimasto a bocca aperta. Franky stava riflettendo con Robin sul da farsi. Rufy era teso, un’espressione seria era dipinta sul suo volto mentre fissava gli atri.

Zoro era in piedi, con la schiena appoggiata alla parete, e le braccia incrociate. La stanchezza di qualche ora prima era svanita venendo immediatamente rimpiazzata da un senso di sconforto. Mentre fissava il pavimento, continuava a ripetersi mentalmente che se fosse andato con Aqua avrebbe potuto salvarla.

Maledizione! Si disse per l’ennesima volta. Non era potuto andare perché era troppo stanco. Troppo debole. Le sue mani tremavano leggermente. Doveva sfogarsi contro qualcosa o qualcuno. Infine si girò e diede un pugno alla parete, producendo un suono secco, dicendo, una volta di più “Male - dizione...”

Tutti si voltarono verso di lui, stupiti: Zoro non era il tipo che lasciasse trasparire spesso le sue emozioni, e quando lo faceva, non in modo così improvviso.

Poggiò la testa al muro, cercando di respirare normalmente. Chiuse gli occhi e riflettè per qualche secondo. Poi abbassò il pungo, si voltò verso Nami e senza indugi le chiese “Dove?” Tutti si accorsero che stava controllando a stento il tono.

Nami alzò la testa e disse a voce bassa “Circa trecento metri da qui, proseguendo verso Ovest...” Poi il suo sguardo s’illuminò, come se si fosse ricordata qualcosa. Si alzò e, senza aspettare gli altri, uscì.

 

***


Pochi minuti dopo erano sul luogo della cattura. La chiazza di sangue lievemente azzurrino era ancora lì. Si è anche lasciata ferire... pensò Zoro.

Nami si avvicinò alla chiazza e si guardò intorno. “Aqua era ferita ad una spalla e perdeva sangue. Magari mentre la portavano via ha lasciato una scia...” Poi puntò davanti a sé. “Eccola!”

Seguirono la traccia di sangue fino ad una spiaggia. Erano salpati per qualche parte. “Sicuramente si sono diretti verso Nord,” disse la navigatrice e guardò il Log Pose. Puntava verso Nord-Ovest. “Proporrei di tornare alla Sunny e studiare un piano. Si sta facendo buio,” disse mentre osservava il sole che tramontava.

Mentre tornavano da dove erano venuti Zoro era rimasto in silenzio a riflettere. Potevano benissimo attaccare la nave quando non c’eravamo... potevano anche uccidere me e risparmiarsi la fatica di andare a trovare Aqua... Magari non sa del legame questo.... “Scusa,Nami,come hai detto che si chiama questo cacciatore?” Era rimasto talmente scioccato dalla notizia della cattura di Aqua che non aveva ascoltato il resto dell’accaduto.

“Uhmm... mi pare abbia detto di chiamarsi Racnoid...” rispose la navigatrice.

Zoro si arrestò di botto. “Racnoid?” Quel nome...

“Sì, ed era tutto vestito di nero e rosso. Che ti è preso?” disse mentre si fermava anche lei. Gli altri fecero lo stesso.

“Ehi, palla di muschio, non mi dire che te la stai facendo sotto dalla paura?” disse Sanji, prendendolo in giro.

Zoro non ci badò e osservò uno ad uno i suoi nakama mentre spiegava “Racnoid è solo un nome in codice che usa sul lavoro. Nessuno conosce il suo vero nome. È a capo di una delle sette più pericolose del pianeta, specializzata nell’assassinio. Di solito lavora sotto gli ordini della Marina. Si dice anche che abbia mangiato un frutto, ma nessuno sa quale. Tutti i cacciatori di taglie minori lo conoscono e non oserebbero mai sconfinare nel suo territorio.” Certamente, lui lo conosceva, non di persona ma di fama, e una volta, nella sua precedente carriera, gli era capitato di incontrare qualche suo scagnozzo. “È estremamente pericoloso e i suoi tirapiedi non sono da meno.”

Calò il silenzio. “E sai quanto me ne importa?” disse serio Rufy. “Quello la ha osato toccare una mia nakama, e giuro sul mio cappello che non gliela lascerò passare liscia.”

Zoro fu grato a quelle parole: qualsiasi altro capitano avrebbe abbandonato il compagno al proprio destino pur di non incontrare quel cacciatore.

***

 

Sulla Sunny non si riusciva ad arrivare a capo della questione: Zoro voleva salpare immediatamente per cercare Aqua, ma Nami, giustamente, diceva che non potevano avanzare così alla cieca. Lo spadaccino dovette riconoscere che la navigatrice aveva ragione: se avessero preso il mare senza una destinazione precisa avrebbero perso tempo prezioso e nel frattempo Aqua sarebbe stata consegnata alla Marina per farla giustiziare.

Si fissò le mani. Era totalmente impotente. In quel momento, per qualche strana ragione,  nella sua mente passarono le immagini di Aqua, sorridente, mentre disegnava. Ma certo! I disegni! Zoro uscì dalla stanza agitato.

“Ma che gli è preso, così, tutto a un tratto?” chiese Franky. Gli altri scossero le spalle.

***
 

Niente nemmeno qui...Zoro stava rovistando tra le cose di Aqua, evitando volontariamente i vestiti e la biancheria: non era un pervertito come quel cuoco. Aprì un cassetto e trovò alcuni disegni. Li sfogliò in fretta. Niente nemmeno stavolta. Il tempo stringeva. Avanti, rifletti! Dove avrebbe nascosto Aqua un disegno che nessuno deve vedere? Fece mente locale: lei non era una tipa vanitosa o che teneva particolarmente al proprio aspetto, gli piaceva cucinare insieme a Sanji e suonare con Brook ma non cantava mai e amava le armi...Corse nell’officina di Franky.

Lì aveva costruito molti aggeggi insieme al loro carpentiere. Si guardò intorno. C’era un robottino a forma di tarantola che lo fissava con i suoi occhietti rossi. Racnoid...aracnide, ragno!! Sguainò una spada e lo tagliò a metà. In mezzo agli ingranaggi era infilata una busta. Zoro la prese e l’aprì.

Fissò scioccato per alcuni momenti il contenuto: un disegno particolarmente dettagliato che ritraeva il cacciatore di quel pomeriggio. Qua e là c’erano delle chiazze più scure. Le sfiorò. Mentre disegnava doveva essere stata assalita da ricordi terribili: quelle erano lacrime. Sotto c’era scritto con una calligrafia incerta, come se la sua mano tremasse mentre scriveva: “Spero che non ce ne sia mai bisogno...” Zoro non riusciva ad immaginarsi un’ Aqua che piangeva. Strinse il disegno nella mano, arrabbiato.

Gliela avrebbe fatta pagare cara a questo Racnoid...molto cara.

***
 

Piombò nella sala da pranzo dove gli altri discutevano ancora. Si zittirono quando Zoro aprì la porta. Senza aspettare le loro reazioni, distese sul tavolo il disegno e chiese a Nami “È lui quello che vi ha assalite?”

La donna guardò il disegno qualche secondo e annuì, facendo scorrere gli occhi per l’immagine. “Chi l’ha fatto?” chiese. Aveva notato i segni delle lacrime.

“Aqua,” rispose Zoro. A quella rivelazione Nami si lasciò cadere sulla sedia dietro di sé. Fece scorrere il disegno, così che anche gli altri conoscessero la faccia del loro nemico. Ci mancò poco che Rufy lo strappasse in mille pezzettini per la rabbia.

Nami guardò fuori. Era già buio. “Dannazione, è notte ormai. È troppo pericoloso e difficile orientarsi senza l’indicazione del Log Pose. Mi dispiace davvero tanto dirlo, ma dobbiamo aspettare domattina per partire. Spero solo che non le facciano niente--”

SBAM!

Zoro era uscito di nuovo sbattendo la porta. Non poteva stare a sentire quelle cazzate: Aqua andava salvata immediatamente. Salì in palestra. Si accasciò sulla panca. Sospirò. Si piegò in avanti appoggiando i gomiti sulle ginocchia e si massaggiò le tempie. Ora doveva concentrarsi. Magari poteva rintracciarla usando la telepatia. Sarebbe stato difficile: sicuramente lei non voleva essere salvata facendo correre loro dei pericoli. Si concentrò sulle sensazioni. Paura, odio, dolore... poi sull’immagine di Aqua.

***
 

 Passarono molti interminabili minuti prima che riuscisse a trovare il segnale. Era molto flebile. Si concentrò ancora di più, focalizzando tutta la sua attenzione su di esso.

Dolore. Un enorme dolore. Zoro captò questo. Non riusciva a sentire i pensieri, ma l’energia vitale sì. Era a malapena percepibile. E andava via via indebolendosi.

Si alzò. I suoi nakama di certo avrebbero di nuovo discusso su ciò per fare un piano, perdendo così tempo prezioso.

Non dovette nemmeno pensarci.

Bisognava agire, e subito.

***
 

Nella sala da pranzo, Chopper alzò il muso, fiutando l’aria. “Zoro...” mormorò. Si fece più serio.

“Cosa, Chopper?” chiese una Nami molto provata.

“Zoro...ha deciso di andare da solo...” disse mentre continuava ad annusare.

***
 

Il sottomarino avanzava veloce sott’acqua. Zoro era andato spesso con Franky in ricognizione e aveva capito i comandi generali: accensione, come sparare il siluri e come spegnerlo. Si stava dirigendo verso la fonte del segnale di Aqua. Teneva sempre sotto controllo la sensazione del dolore. Questa volta non si sarebbe perso.

***
 

“Sbrighiamoci, prima che si allontani troppo!” disse Sanji agli altri, mentre Nami urlava ordini. Stavano levando l’ancora per andare dietro allo spadaccino. Fortunatamente il sottomarino inviava costantemente un segnale alla Sunny che riferiva la sua posizione entro sette kilometri. Stupido idiota, cosa hai in quella testa bacata?!

***
 

Riemerse vicino ad un isolotto, composto interamente da montagne e senza alcuna vegetazione tranne per qualche arbusto secco. Il segnale proveniva da lì, Zoro ne era sicurissimo. Cominciò ad avanzare sull’isola, sempre seguendo il dolore di Aqua.

Finalmente trovò uno spiazzo su cui si affacciava un edificio basso, dipinto di nero e rosso sangue, scavato nella roccia. Lo spadaccino si fermò di colpo e si nascose dietro un masso. Delle guardie stavano pattugliando la zona, armate fino ai denti. Aspettò che si avvicinassero. Al momento giusto, li sorprese alle spalle, e con due rapidi movimenti della sua spada li mise fuori gioco. Non li aveva uccisi, solo tramortiti. No, lui voleva tenersi la rabbia per sfogarla tutta sul loro capo.

 Li disarmò e li legò dietro al masso usando una corda che aveva una guardia. Poi proseguì.

Dovette tramortire altre dodici sentinelle. Sorrise compiaciuto: se c’erano tante guardie solo all’ingresso  voleva dire che dentro l’edificio c’era qualcosa di importante... o qualcuno. Guardò a destra e sinistra e, una volta sicuro che non ci fosse più nessuno, entrò nella tana del lupo.

***
 

“Signore, abbiamo un intruso,” disse un uomo vestito di rosso e nero al suo superiore. La stanza era buia, illuminata solo dagli schermi delle telecamere di sicurezza.

“No, davvero.” disse con sarcasmo un uomo con due cicatrici sulla guancia, seduto su una grossa sedia di velluto rosso. Ridacchiò. “Lasciatelo entrare e mobilita tutte le unità nella stanza dei prigionieri. Fategli incontrare solo alcuni agenti, tanto per non farlo insospettire”

L’altro s’inchinò e disse con rispetto “Sarà fatto, mio signore” e uscì dalla stanza.

L’uomo seduto si voltò verso gli schermi, dove l’immagine di Zoro si muoveva attraverso i cunicoli della base. Sorrise tra sé. “La mosca è caduta nella tela del ragno...” disse con evidente piacere.

***
 

“Dev’essere qui nei dintorni...” disse Chopper mentre fiutava l’aria. “Sarà passato di qui da non più di dieci minuti.”

Avevano trovato il sottomarino vicino la spiaggia. Zoro era su quell’isola. Erano arrivati lì andando al massimo della velocità, usando anche un Coup de Burst per fare ancora più presto .

“Avanti Chopper, facci strada” lo incoraggiò Usopp.

Trovarono i cacciatori che Zoro aveva tramortito. Nami alla loro vista aveva lanciato uno strilletto e si era aggrappata a Sanji. “Sono...sono...”

Chopper poggiò uno zoccolo sulla loro giugulare e stette in ascolto qualche secondo. Poi scosse la testa. La navigatrice si rilassò e si allontanò dal cuoco.

Proseguirono. Almeno lo spadaccino gli aveva spianato la strada. Entrarono anche loro nell’edificio, seguendo la scia di vittime.

***

Di nuovo nella stanza buia, l’uomo con le cicatrici sorrise di nuovo. “Bene, bene, bene...a quanto pare oggi il ragno dovrà tessere una tela più grande...” Poi premette un pulsante, attivando un microfono “Preparate le tele: oggi c’è caccia grossa,” e senza aspettare una risposte lo spense. Intrecciò le mani tra loro e sorrise malvagio. Guardò gli schermi. “Il ragno vi aspetta...preparatevi al vostro ultimo volo, piccole mosche.”

***
 

L’interno non aveva molte guardie, ma i pochi che c’erano avevano una grande esperienza nel loro mestiere di assassini. Zoro fu costretto ad ucciderne alcuni.

Era ferito in vari punti e la sua camicia andava lentamente tingendosi di rosso. Sperò che le sue ferite non avessero peso su Aqua. Seguiva ancora il segnale e almeno per ora l’energia vitale sembrava essersi stabilizzata.

Continuò a correre per i corridoi illuminati da lampade rosse. Intravide alcune stanze che si affacciavano sui corridoi: alcune erano completamente buie, altre avevano armi di tutte le razze mentre altre erano arrangiate come sale operatorie. Si chiese a cosa servissero  così tante sale operatorie in un posto come quello. Giunse ad un cunicolo buio, ma continuò a correre senza sosta.

***
 

Gli altri seguivano i segni del passaggio di Zoro. Erano vicini. Correvano anche loro. Nami, Usopp e Brook avanzavano con le armi in mano, pronti a reagire in caso di un attacco. Giunsero alla galleria oscura.

***
 

TAPTAPTAPTAPTAPTAP...

Nella mente di Zoro c’era solo il rumore dei suoi passi e il suo respiro affannato. Gli pulsavano le tempie per la corsa, ma non ci fece caso. Doveva continuare ad avanzare. Quel cunicolo sembrava non finire mai. Infinito come il dolore. Ma tutto aveva un inizio ed una fine.

TAPTAPTAPTAPTAPTAPTAP...tap tap tap...taptap!

Rallentò. Finalmente una porta, aperta. Troppo facile per i suoi gusti. Portò alta la guardia. Fece un passo.

Splic!

Aveva poggiato il piede su un qualche liquido. Non osò guardare. Quell’odore acre e metallico che aveva sentito così tante volte era in tutta la stanza.

Sangue.

Esaminò l’ambiente in cui era entrato: era ampio, in una fitta penombra, in cui rimbombava un regolare ticchettio, come quello di un rubinetto che perde. Zoro non riusciva a distinguere l’altro capo della stanza, vedeva solo un muro fatto di oscurità. Aqua era lì.

Poi sentì qualcuno respirare affannosamente. Rivolse lo sguardo verso il centro della stanza, da dove proveniva il suono. La sua guardia si abbassò subito. Non poteva crederci. “Aqua...” sussurrò.

Lei era distesa scomposta su una lastra sollevata da terra di granito bianco, che rimetteva ancora più in risalto il colore rosso e azzurrino del suo sangue. Il ticchettio che aveva sentito prima era il rumore del sangue che gocciolava dalla lastra, come per segnare il tempo che mancava alla fine. I suoi vestiti erano strappati in vari punti ed era imbrattata di quel color cremisi. Un braccio penzolava abbandonato sull’orlo della lastra, anch’esso coperto dello stesso liquido rosso. La membrana delle sue ali era stracciata.

Vicino alla lastra c’era una gabbia circondata da fiamme. Doveva venire da lì la luce. Dentro c’era un uomo, alto e robusto, di circa ventitré anni, capelli biondi, di una tonalità più scura di quelli di Aqua, e dai riflessi rossicci, corti e scarmigliati, anche lui ricoperto di sangue rosso e azzurro e con i vestiti sfilacciati. Sul suo petto riusciva a vedere vagamente una cicatrice. Il volto era oscurato dai capelli.

Tornò a concentrarsi su Aqua. Fece un altro passo verso di lei.

Splic!

Il sangue sembrava ricoprire la maggior parte del pavimento.

Vattene... sussurrò una voce femminile nella sua testa.

“Non senza di te,” rispose semplicemente Zoro.

“È...è..u..una..” La sua voce era rauca e flebile. Doveva aver urlato molto. Non riusciva a parlare chiaramente mentre lottava per respirare.

“Non parlare, ti affatichi e basta. Non ti preoccupare, sono qui, nessuno ti farà più del male,” la rassicurò Zoro. Un altro passo.

Splic!

Almeno non aveva perso conoscenza. Ora riusciva vagamente a distinguere il profilo della parete opposta a lui: al muro erano attaccate armi e strumenti di tortura, ancora macchiati. La sua rabbia crebbe ancora di più.

“È...u..una tra..trappola..” sussurrò Aqua. Tese il braccio verso di lui, come per portarlo in salvo. Zoro percepì un movimento dietro di sé, ma non riuscì a schivare il colpo. L’ultima cosa che vide furono le labbra della ragazza sussurrare il suo nome. Poi guardò la lama che si avvicinava velocemente alla sua testa.

“Gomu gomu no...JET PISTOL!”

Il cacciatore fu scaraventato lontano da lui e il pugnale cadde vicino alla sua testa, lasciandgli un piccolo taglietto sulla tempia.

“Non prenderti tutta la gloria, testa d’alga, Aqua-chan è anche la nostra nakama,” disse una voce familiare.

“Il tuo gesto è stato SUUUPEEER-fraterno: rischiare la vita per salvare la propria nakama, andando anche da solo! E non sto piangendo!!” singhiozzò un’altra.

“Siamo una squadra e dobbiamo lavorare come tale!” disse una voce femminile.

“YOHOHOHOHOHOHOHO!!! Vedo che non sei messo tanto bene, anche se io non ho gli occhi! SKULL JOKE!”

“Zoro non cambi mai! Spero solo di avere abbastanza medicinali sia per te che per Aqua,” sospirò rassegnata un'altra ancora.

“HEHEHEHEHE!! Tutto secondo i miei piani!!” esclamò fieramente una settima voce.

“Non dire cavolate: poco fa te la stavi facendo sotto!” disse la seconda voce femminile.

Zoro si alzò. Sulla soglia della porta c’erano tutti i suoi nakama. E così l’avevano seguito fino a lì.

Dal corpo di Rufy usciva del vapore. La sua faccia era seria e determinata. “Dov’è quel bastardo? Voglio prenderlo a calci in culo.”

“Voi...” Zoro non riuscì a finire la frase. Quei compagni erano i migliori sulla faccia della terra. Ridacchiò e lasciò cadere la mano che aveva istintivamente alzato per proteggersi sui pantaloni producendo uno schiocco attutito. “...Grazie.”

“La trappola è scattata,” rise l’uomo con le cicatrici.

Dall’ombra uscirono tutti i cacciatori. Ma ormai la squadra è completa. Insieme erano imbattibili. E la guerra ebbe inizio.

Arrivavano da tutte le parti: dal soffitto, dagli angoli, da delle botole nascoste nel terreno.

Zoro sguainò le sue tre spade. “Ebima Yonezu...”

Nami cominciava a creare nuvole. “Cool ball! Heat Ball!..”

Robin si metteva in posizione. “Seis fleur...”

Sanji aveva cominciato a girare su se stesso come una trottola. “Diable Jambe...” disse quando si fermò e alzò da terra la gamba infuocata.

Chopper prese una Rumble Ball e la ingoiò. “Arm Point,” disse e i muscoli sulle sue braccia si gonfiarono.

Rufy stava per attaccare. “Gomu gomu no...”

Usopp prendeva la mira. “Hissatsu...”

Brook era pronto con la spada sguainata. “Anata Sanchou...”

Franky stava prendendo fiato “Fresh...”

E poi tutti insieme.

“...Oni Giri!”

“...Thunderbolt Tempo!”

“...Clutch!”

“...Flambage Shoot!”

“...Kokutei Daimond!”

“...Jet Gatling!”

“...Firebird Star!”

“...Yahazugiri!”

“...Fire!”

“Montis Separationem!”

Per il nemico non ci fu scampo. I cacciatori furono annientati sul colpo. Oltre ai loro attacchi se n’era unito un decimo: dal suolo si erano alzati degli spuntoni di roccia che avevano infilzato i cacciatori.

Dopo che non fu rimasto in piedi nemmeno un nemico, i Mugiwara si girarono verso chi li aveva aiutati.

L’uomo che era nella gabbia si era messo in ginocchio e aveva posato un pugno circondato da alcuni lievi scintille verdine a terra. Alzò la testa: gli occhi erano verde intenso,con qualche pagliuzza azzurrina, e i suoi lineamenti erano delicati. Nel complesso, un bell’uomo.

“Chi sei?” gli chiese Zoro.

“Scusate non mi sono ancora presentato: sono Xenon, l’Antico della Terra, nonché fratello maggiore di Aqua,” disse l’uomo.

“Tu sei suo fratello maggiore?!” chiese Usopp stupefatto. Il vapore aveva smesso di uscire dal corpo di Rufy.

“Esattamente, ma di solito vengo chiamato Nex,” confermò Xenon. “Voi chi siete invece?”

“Io sono Monkey D. Rufy e questa è la mia ciurma,” rispose il capitano.

“Ah, i cosiddetti Mugiwara. Che ci fate qui?”

“Siamo venuti a salvare Aqua,” rispose Zoro e si voltò verso la lastra. Lei era svenuta ed era così immobile che sembrava morta. Lo spadaccino si agitò ancora di più. Non poteva essere...

“Tranquillo, non è ancora morta. Mia sorella è tosta, non si lascia sconfiggere così facilmente. Specialmente da un figlio di puttana come Racnoid!” rispose Nex alle domande che frullavano in testa a Zoro.

Come ha fatto a...

“Leggerti nel pensiero? Semplice ho mangiato il frutto Psyco-Psyco,” spiegò Xenon. Studiò Zoro per un lungo momento. “Se non sbaglio mia sorella è legata a te, giusto?” gli chiese.

“Sì, è legata a me...” rispose distrattamente lo spadaccino. Rinfoderò le spade e si diresse verso Aqua. Dovevano sbrigarsi ad uscire da lì, prima che arrivassero altri cacciatori.

“Brook, taglia quelle sbarre e liberalo” ordinò Rufy.

“Grazie ragazzi!” disse Xenon, poi rivolto allo scheletro, “Attento: le sbarre scottano.”

Zoro era soltanto ad un passo di distanza da Aqua. Si piegò per prenderla in braccio.

“Il ragno ha catturato le sue mosche,” disse Racnoid.

Clang! Clang! Clang! Clang! Clang! Clang!Clang!Clang! Clang!

Nove gabbie caddero su di loro, imprigionandoli. Solo Zoro riuscì a schivare quella destinata a lui, buttandosi indietro all’ultimo momento.

“AHAHAHAHAHAHAHA!! Sembra che però una mosca sia riuscita ad evitare la trappola...” Dall’ombra si stacco la figura, l’artefice di tutto ciò. Zoro finalmente si trovava di fronte a lui.

“Tu brutto.. gneeeeaaa..!” Rufy aveva toccato le sbarre e si era subito accasciato a terra.

“Agalmatolite...” disse Robin.

“Sì, carino come trucco vero?” disse Racnoid continuando a ridacchiare.

Zoro stava cercando di respirare lentamente. Gli prudevano le mani: sentiva il bisogno di ammazzare quell’uomo.

“Allora, a quanto pare siete venuti qui per loro due...” disse indicando Aqua e Nex. “Commovente, non c’è che dire. Ma avete una minima idea di cosa sono?”

“Sono i nostri nakama,” rispose deciso lo spadaccino.

Racnoid sospirò, come rassegnato “Sempre se si possono definire persone...Scommetto che non vi hanno detto niente riguardo il loro passato. Che cosa triste...vero, “Progetto Sette Punte”?” disse rivolgendosi a Xenon.

Lui aveva stretto i pugni talmente forte che le sue nocche si erano sbiancate. Quando parlò la sua voce tremava, controllata a stento. “Quello non è il mio nome...”

“Eppure molti anni fa ti chiamavano così. Mentre alla ragazzina fu fatta la cicatrice a rosa per distinguerla come “Progetto Zalenia”. Giusto, vero?”

Nex aveva cominciato ad urlare e si era fiondato rabbiosamente sulle sbarre della gabbia, incurante del calore. “NON È VERO! NON È VERO! NOI SIAMO DUE PERSONE COME LE ALTRE!” E detto ciò si accasciò a terra esausto.

“HAHAHAHAHAH!! Davvero pietoso!” rise Racnoid.

“Non ho bisogno della tua pietà, bastardo...Giuro che te la farò pagare...” disse a voce abbastanza alta da farsi sentire. Il suo respiro si era fatto pesante. Stava perdendo troppo sangue.
Zoro si legò la bandana nera sulla testa. Anche se non aveva capito niente di quello che si erano detti, non gli piaceva quell’uomo, e quello che aveva fatto ad Aqua era una motivazione sufficiente per ucciderlo. Sguainò di nuovo le sue spade e si mise in posizione “Ushi...” cominciò a correre verso di lui con due spade davanti a se come le corna di un toro.

Racnoid lo guardò e sorrise.

“...Bari!”

Per la stanza si propagò il clangore delle lame che si incrociavano. Racnoid aveva sguainato le sue due spade lunghe, ponendole davanti a se per parare l’attacco di Zoro.

Lo fissò per alcuni momenti prima di passare al prossimo attacco. “Tatsu...” Girò il busto per creare un movimento rotatorio. “...Maki--!”

Le sue spade furono di nuovo fermate da altre due spade lunghe. In totale Racnoid manovrava quattro spade.

“Come...?” Zoro indietreggiò con un salto. Dalla schiena di Racnoid uscivano altre sei braccia. Le spade erano nere decorate di rosso.

“AHAHAHAH! Non te l’aspettavi, vero? Beh, sappi che...” e mentre parlava il suo corpo s’ingrandiva, della sottile peluria nera cominciò a ricoprire le otto braccia come la maggior parte del suo corpo e due lunghi canini ricurvi spuntarono fuori dalla sua bocca “...ho mangiato un frutto zoo-zoo, modello Funnel Web Spider!” La trasformazione era completa. Era come un gigantesco ragno, dal folto pelo nero, con i canini che gocciavano di saliva.

Chopper trasalì al quel nome “Funnel web...!? Zoro stai attento! Il suo veleno è mortale!”

“Ma che bella notizia...” commentò lo spadaccino. Un ostacolo in più. Ma non importava. Quell’uomo doveva pagare e basta. Si mise in guardia, aspettando la mossa del suo avversario.
Racnoid fu velocissimo. Le loro spade s’incrociarono centinaia di volte ad una velocità impressionante, sprizzando scintille.

Non posso continuare così. Aqua sta perdendo troppo sangue e non credo che possa resistere ancora a lungo...

Zoro provò un assalto, incrociando le spade e gettandosi avanti. L’altro ridacchiò e saltò in aria. Non toccò di nuovo terra. Lo spadaccino guardò in alto.

Era appoggiato sopra una gigantesca ragnatela, tessuta in un angolo sul soffitto. “Venom...” disse mentre cospargeva di uno strano liquido prodotto dai canini le sue spade “...Assault.” E si lanciò giù dalla tela, aprendo le zampe per poi incrociare tutte le sue spade sulle tre di Zoro.

Resistette al suo attacco. Stettero con le spade incrociate, faccia a faccia, per un lungo momento. Il liquidino sulle spade di Racnoid gocciò a terra. Si sentì un lieve sfrigolio.

“Attento Zoro! Quel liquido è veleno puro! Non toccarlo!” lo mise in guardia Chopper.

Come se non lo avessi già capito!! pensò lo spadaccino attento a non essere “sfrigolato” anche lui.

“Venom...”

Alzò le spade e Zoro ne approfittò per lanciare un offensiva contro di lui, ma l’altro fu più veloce. Saltò di nuovo sopra di lui.

“..Rain storm.”

Una pioggia di fendenti velenosi cadde su Zoro. Si accorse di non poter evitare quell’attacco. Chiese mentalmente scusa ad Aqua se ora avrebbe sentito altro dolore e incrociò le spade sulla testa. Poi strinse i denti.

 I fendenti gli provocarono tagli su tutto il corpo. Aqua tese tutti i muscoli e inarcò la schiena, mentre  veniva ferita negli stessi punti. Terminato l’attacco, l’Antico si accasciò di nuovo sulla lastra, respirando ancora più velocemente, mentre Zoro saltava per sorprendere Racnoid con un attacco aereo.

Racnoid poteva benissimo schivare l’attacco, ma non lo fece. Diversi fendenti lo colpirono. Cadendo a terra, lanciò un filo appiccicoso che si attaccò a qualcosa. Zoro cadde in piedi e guardò il suo avversario. Il sangue gli si gelò nelle vene: Racnoid era in piedi, circondato da una nuvola di polvere, e tra le sue zampe teneva qualcosa.

“HAHAHAHAHAHA!! Sei piuttosto abile a maneggiare le spade, te lo concedo. Sei il primo essere umano che sia riuscito a tenermi testa così a lungo, tranne lei. Ma lei, in fondo, non è umana.”

La polvere si diradò.

“Aquaaa!!” urlò Xenon dalla gabbia.

No... pensò Zoro.

Racnoid, prima della caduta, aveva preso la ragazza con il suo filo appiccicoso, e ora lei era tra le sue mani, ferita e sanguinante, priva di sensi. Il sudore si gelò sulla schiena di Zoro. Il cacciatore sorrideva compiaciuto. Quel sorriso mostrava chiaramente le sue intenzioni. E quel sorriso non piacque per niente allo spadaccino.

“LASCIALA! QUESTO SCONTRO È TRA ME E TE! LEI NON C’ENTRA NIENTE!”

“Tu dici?” rispose tranquillo Racnoid. “Io penso che lei c’entri eccome. Ho notato che se tu vieni ferito anche lei si ferisce. Quindi quest’Antico deve essere per forza legato a te. E, se non sbaglio, nel caso tu morissi anche lei morirebbe. Ma se lei morisse...” puntò una spada nera al collo di Aqua, senza toccarla. “...tu vivresti. Ma so che un Antico non si uccide così facilmente: bisogna centrarli in un certo punto nel loro corpo, che viene rivelato solo se sono toccati da una certa pietra...” Dicendo ciò, poggiò la lama sul collo della ragazza. Il suo corpo s’illuminò di una lieve luce azzurrina. Poi il flebile bagliore si condensò in un piccolo ghirigoro circolare vicino alla lama. “Eccolo qua..” disse Racnoid e puntò la spada su quel punto. Non affondò, invece si rivolse di nuovo a Zoro, che respirava velocemente. “Il veleno sta circolando nel tuo corpo e nel suo. Dovresti già sentirti mancare.”

Era vero: la vista di Zoro si stava annebbiando lentamente ed era difficile mantenere l’equilibrio, ma non diede segni di cedimento.

“Voglio che tu faccia una scelta.”

L’espressione di Zoro non mutò.

“Ti do la possibilità di salvare la ragazza e suo fratello.”

I Mugiwara si fecero subito attenti da dentro le gabbie. Rufy era arrabbiatissimo e voleva prendere a pugni quell’insulso ragnetto di campagna. Erano rimasti in silenzio tutto il tempo per il semplice motivo che non sapevano cosa dire, erano totalmente impotenti.

“Ma così sarebbe troppo bello,” continuò Racnoid. Da una tasca dei suoi pantaloni tirò fuori un piccolo oggetto rettangolare. “Lo vedi questo? È il telecomando che disattiva le gabbie.” Lo lanciò in mezzo a loro. “Puoi prenderlo se vuoi. Ma, prendendolo, rinunceresti ad attaccarmi e così avrei la possibilità di uccidere la ragazza. Se invece attaccassi me, io lascerei in pace lei, ma le gabbie che imprigionano i tuoi compagni esploderebbero se non disattivate in tempo, uccidendoli sul colpo.” Sorrise malvagio. “Avanti, chi scegli tra i due?”

Zoro trattenne il fiato. Un classico: non poteva perdere quei compagni, ma nemmeno Aqua. Il veleno era entrato in circolazione. Aveva poco tempo per decidere, prima che perdesse i sensi, lasciando i suoi compagni alla mercè di quel bastardo e uccidendo anche Aqua. Disse solo una parola.

“Ashura.”

Adesso aveva nove spade dalla sua parte. Si portò in posizione d’attacco. Concentrò tutta la sua energia sulle lame. Poi scatto in avanti, verso Racnoid.

Il cacciatore si spaventò vedendo una tale potenza e senza esitazione pressò la lama sul collo di Aqua. Si tinse di rosso, ma non abbastanza. Lei smise temporaneamente di respirare.
Zoro trapassò Racnoid con tutte e nove le spade. La forza dell’impatto fu talmente forte che riuscì anche a tagliare le sbarre di agalmatolite. L’uomo cadde sulle ginocchia. Lo spadaccino ritornò normale e riuscì a prendere Aqua prima che cadesse a terra.

Rinfoderò la spada che teneva nella mano destra e quella che teneva in bocca. Poi adagiò la ragazza sul braccio libero e rinfoderò l’ultima spada. Le sostenne le gambe con l’altro braccio mentre si alzava. Si girò.

Gli altri stavano uscendo dalle gabbie. Uno sguardo stupito era dipinto sulle loro facce: sapevano tutti che l’agalmatolite era più dura del diamante, ma Zoro era riuscito a tagliarla.

Chopper, trasformato nella sua forma umana, si precipitò verso di lui e gli iniettò qualcosa nel braccio. “È l’antidoto. Dovrebbe agire nel giro di qualche minuto.” Poi praticò la stessa iniezione ad Aqua. Il medico provò a prendere la ragazza dalle braccia di Zoro. “Lascia, la porto io. Sei troppo stanco per portare pesi, dopo l’attacco di poco fa.” Ma lui scansò le braccia di Chopper e strinse ancora di più Aqua al suo petto. Lei respirava appena e stava diventando fredda, mentre la sua fronte era bollente. La renna lo guardò un momento in silenzio e poi gli sorrise accondiscente. “Ok, portala tu. Ma dobbiamo sbrigarci a tornare alla nave: Aqua rischia seriamente di morire!”

La camicia di Zoro si stava sporcando con il sangue rosso e azzurro dell’Antico. Poi Chopper si voltò e aiutò Xenon ad alzarsi. Lui riusciva a camminare. Guardò allarmato Aqua. Poi, come in risposta ad un inesistente segnale tutti si misero a correre verso l’uscita.

 

***
 

Nello stesso momento, migliaia di kilometri lontano da quell’isola, un uomo dai capelli corvini tagliati corti e gli occhi neri come la notte sorrise soddisfatto. “Aqua... A quanto pare hai degli amici. Bene, buon per me. Quando ci incontreremo riuscirò a piegarti, una volta per tutte.”

Era lo stesso uomo che aveva telefonato alla Marina. 

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Ecco qui! Un paio di notine per i sopravvissuti:

  • Il gioco di parole sul nome di Racnoid (Aracnide, ragno) non è semplice come credete... io ci ho dovuto pensare su per un po (ma forse io sono un'eccezzione xkè sn una povera pazza scappata dal manicomio xD)
  • Lo so: ho usato delle parolacce. Chiedo umilmente perdono, ma mi servivano per dare un po più di forza all'atmosfera principalmente negativa del capitolo.
  • Ho preferito usare i nomi originali delle mosse dei Mugi....Non avrei dovuto?
  • Per chi ha tirato un sospiro di sollievo che la storia era finita: no, ce ne vuole prima che finisca xD
  • Zoro decisamente OOC? Sì, ma lo farò un po più "normale" mentre si va avanti =3
  • Non chiedetemi come ha fatto Chopper a capire che Zoro se ne stava andando soltando annusando l'aria: quella è stata un'idea di mio fratello e io ho acconsentito dato che non mi veniva in mente niente di meglio xD
  • Stacchetto nell'apertura: ok, non lo farò più. So che è dannoso per la salute xD
  • Il nome in latino dell'attacco: mi sa che sia abbastanza chiara la traduzione, ma comunque è "Separazione dei Monti". Sì, lo so: è un nome stupido xD
  • Cos'è un Funnel Web Spider? Il suo nome scientifico è Atrax Rubustus (o qualcosa del genere). Non ho trovato un nome comune in italiano quindi ho preferito attenermi a quello inglese. A dir la verità un nome c'era: Ragno dalla tela ad imbuto. Bene siamo d'accordo, non è il nome adatto. Perchè non ne ho scelto un altro di ragno? Ma... *sniff* ma... (occhi lucidi sull'orlo del pianto).
Bene, allora appuntamento al capitolo 4! (sembro una di quelle voci alla fine dei cartoni animati O_O)
E RECENSITE!!! (risata malvagia) :)

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 - Fratello ***


Premessa
 


Ed eccoci qui al 4° capitolo. Un applauso a tutti quelli che sono ancora in piedi!!! Prima di dire qualsiasi cosa, vi propongo questa nuova iniziativa: il Question Corner. Cos'è? Bene, se volete potete scrivere nella vostra recensione (perchè mi aspetto che TUTTI recensiranno) oppure in un messaggio personale una domanda da porre ai nostri beneamati personaggi. Per personaggi intendo TUTTI quelli di One Piece, quelli che ho inserito io e... (rullo di tamburi) ME IN PERSONA!!! (si aspetta un applauso ma invece c'è il silenzio di tomba). Se siete interessati, scrivetemi e loro vi risponderanno ;) Una buona occasione per farsi due risate, insomma. Detto questo (risata malvagia CON ghigno) beccatevi queste 13 pagine di fratello maggiore >:D Avvertimento: Xenon è completamente PAZZO. Se fa cose che secondo voi sono esagerate, non preoccupatevi, sono Antichi e possono rompersi le ossa a vicenda quanto gli pare.
Ringraziamenti: Come al solito grazie a Mary Stranges, ad anrashomonna, a _histerya_ ed a Umikothebest che si è unita alle recensioni!!^^ Un freddo cenno del capo a tutti i lettori silenziosi :| (scherzo, un super-grazie a tutti tuttissimi!!^^)
Suppliche: Recensite.
Consigli: Conosco un'ottima clinica di recupero mentale, per chi non ce la facesse alla fine xD
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei anche se ultimamente mi sono sposata in gran segreto Zoro.
Zoro: Ma sei idiota? Ora lo sanno tutti.
Angel: Ops....
Zoro: Ma seriamente... Che hai al posto della testa?
Angel: Hmmm.... ossa, un organo che te non conosci ma che si chiama cervello.... sai quella roba lì.
Zoro: Non osare insultarmi, criniera leonina!
Angel (con sguardo truce): Ok, o stai zitto e fai come dico io e credi con tutto te stesso in quello che dico io oppure giuro che ti riapro e ti risuturo tutte le ferite.
Zoro: ....
Angel (con sorriso angelico): Bene ci siamo capiti.
Zoro: Secondo me ti chiami Angelica solo per non sentirti in colpa del fatto che sei un diavolo dalle tendenze sadiche.
(Angel sfodera un bisturi dalla manica.)
Zoro: .... (Comincia ad allontanarsi.)
(Zoro viene di nuovo steso dal fratello di Angel)
Michael: è sempre lui?
Angel: Sì.
Michael (guardando spaventato la sorella): Che accidenti gli stai facendo?!
Angel (praticando l'agopuntura su Zoro): Oh, niente... Gli voglio far credere che gli ho veramente riaperto e risuturato le ferite...)
Michael: Tu sei pazza... (Se ne va ma Angel gli conficca lo stesso un ago nella schiena e cominciano a litigare mentre Zoro si risveglia con le sembianze di un porcospino spaesato)
*Fine Stacchetto "That's all Folks!!" Dedicato a chi voleva che rifacessi lo stacchetto*

 

Capitolo 4- Fratello

Zoro si alzò con un sospiro. Era notte fonda. Aqua lo aveva chiamato telepaticamente già due volte. Questa era la terza. S’infilò al volo un paio di pantaloni, senza curarsi della maglietta: ormai Aqua lo aveva visto così tante volte a torso nudo durante gli allenamenti. Uscì dalla sua stanza senza far rumore.

Si diresse verso l’infermeria dove si trovava Aqua. Era rimasta là per tre giorni da quando l’aveva salvata da Racnoid. Quando erano arrivati alla nave, lei era fredda priva di forze e aveva quasi smesso di respirare. Chopper si era messo subito all’opera mentre le sue ferite e quelle di Xenon erano state curate da Nami.

Solo dopo ci fu il peggio: l’attesa. Erano obbligati ad aspettare, senza sapere se lei fosse ancora viva. Chopper era finalmente uscito dopo sette ore.

Aveva uno sguardo sconsolato, triste, rassegnato. Zoro si era alzato dal divano su cui aveva aspettato in silenzio. Xenon aveva interrotto la sua ansiosa camminata per la stanza e aveva posato il suo sguardo preoccupato sul medico mentre le altre otto teste si alzavano. Chopper aveva sospirato “Aqua non sta messa molto bene...”

Zoro aveva sentito i muscoli della sua schiena tendersi.

“Ha perso molto sangue e ha ferite su praticamente tutto il corpo.”

Lo spadaccino aveva stretto i pugni fino a sbiancarsi le nocche. In sole poche ore, quanto male le aveva fatto? Quasi gli dispiacque che Racnoid fosse già morto. Perché quel bastardo meritava di morire non una, ma mille volte. Aveva guardato Nex. Sul suo sguardo era dipinta un’espressione indecifrabile, gli occhi verde-azzurri fissi su Chopper. Lui era stato fin dal principio solo un’esca per attirare Aqua nella tela del ragno. Il vero obbiettivo era sempre stato lei.

“Per le ali non ho potuto fare molto...”

Zoro si era riscosso e aveva diretto il suo sguardo di nuovo verso la renna.

“È una zona molto delicata: là si trovano 4 arterie molto importanti. I tagli sono stati sicuramente provocati da sciabole o comunque altri tipi di lame ricurve. Ho fatto del mio meglio ma rimarranno molte cicatrici a mezza luna...”

Come se non ne avesse già abbastanza... aveva pensato.

Il medico si era massaggiato le tempie. “Dorme ancora e non so quando - o se - si risveglierà. Il respiro e il battito sono molto deboli. Non è ancora fuori pericolo.”

“È viva?” La voce di Xenon era decisa e profonda. La renna lo aveva fissato per qualche secondo, sorpreso da quella determinazione, prima di annuire lievemente.

“Viva...” aveva ripetuto l’Antico, assaporandosi quella parola. Poi aveva lasciato che la stanchezza degli ultimi giorni prendesse il sopravvento su di lui ed era svenuto. Chopper aveva appena fatto in tempo a trasformarsi e prenderlo prima che sbattesse la testa. Zoro si era improvvisamente ritrovato sul divano, stranamente sollevato.

Poi due giorni dopo, Chopper era uscito dall’infermeria urlando felicissimo “Si è svegliata!! Aqua è sveglia!!” Nex e Zoro, che si stavano allenando in palestra, si erano letteralmente catapultati giù. Ma il medico aveva categoricamente vietato ogni visita.

E adesso eccolo davanti alla porta. Chopper come minimo lo avrebbe fatto a pezzi. Cercò di assumere un’espressione quantomeno seccata. Ci riuscì alla grande. Abbassò la maniglia e mentre varcava la soglia disse “Uffa, Aqua... ma ti rendi minimamente conto di che ore son--“ si bloccò.

Aqua era in piedi, vicino all’oblò con una spalla poggiata alla parete come sostegno, le braccia conserte, gli occhi rivolti verso il fuori. La luce della luna giocava strani scherzi sulla sua pelle, facendola apparire più pallida di quanto già non fosse.

“Meglio se resti sul letto,” disse lui con un po più di dolcezza. “In piedi rischi di stancarti.”

Lei distolse gli occhi dal mare all’esterno e lo guardò. Poi si staccò dal muro e si diresse verso il letto. Si sedette nel centro, stringendosi le ginocchia al petto e circondandole con le braccia e poggiandoci sopra il mento. Tutto in totale silenzio. Nemmeno il pavimento aveva scricchiolato quando aveva camminato, nè le lenzuola avevano frusciato quando si era seduta. Come un fantasma. Zoro non si sarebbe sorpreso se lei fosse passata attraverso un muro davanti ai suoi occhi. La guardò. Le ali nere come la notte erano in netto contrasto con il vestito bianco che le aveva prestato Nami. Riuscì a intravedere le cicatrici a mezza luna tra le bende candide. Adesso sembravano un cielo nero con troppe lune e nessuna stella. I capelli biondi erano sciolti e, così rannicchiata, le punte sfioravano la superficie del letto. L’occhio zaffiro fissava intensamente il vuoto davanti a sé.

Zoro si corresse: più che un fantasma, sembrava un angelo dalle ali nere. Una vocina nella sua testa gli chiese da quando avesse cominciato a pensare queste smancerie. Il fatto era che quando aveva Aqua vicino, non poteva fare a meno di non pensare ad altro che a lei, facendosi domande su domande senza trovare risposte. Con fatica allontanò il pensiero dalla sua testa e si concentrò sulle ferite: le fasciature che riusciva a vedere erano pulite e gli sembrava che lei avesse già recuperato un po’ di forze. Notò che una benda sul suo braccio si era allentata e fece un passo verso di lei per avvicinarsi e sistemargliela.

“Mi piacerebbe sapere perché l’avete fatto.”

Zoro si fermò bruscamente. Non aveva sentito la sua voce per tre giorni, ma notò subito che era rauca e si chiese quanto avesse urlato mentre la torturavano per non averla ancora recuperata dopo tre giorni.

“Fatto cosa?” replicò lui.

“Perché mi avete salvata. Pensavo di essere stata chiara con Nami con quel messaggio a terra. Potevate morire...” Strinse la presa sulle gambe.

“E c’è da chiederlo? Ormai sei un membro della nostra ciurma e noi non perdoniamo chi osa toccarne anche solo uno. E poi noi siamo duri a morire, nemmeno il Governo Mondiale è riuscito a fare qualcosa per fermarci.” E anche perché mi sono preoccupato per te, aggiunse mentalmente.

Lei continuò a fissare davanti a sé. Rimase in silenzio per qualche lunghissimo secondo. Poi si alzò, mettendosi davanti a Zoro e tenendo lo sguardo basso.

“Aqua, te l’ho già detto, rimani sedu--“ non completò la frase. Uno schiocco secco colmò l’aria. Lo spadaccino sentì la guancia sinistra bruciare.

Aqua gli aveva dato uno schiaffo, incurante del dolore che avrebbe provato anche lei, il braccio ancora mezzo alzato come muta prova del suo atto. Voltò leggermente di lato la testa sotto il colpo. D’un tratto, il bruciore sulla guancia si trasformò in rabbia: l’avevano salvata e curata, ed era questo il ringraziamento?!

Si raddrizzò e cominciò a dire “Ehi, ma che ti è--“ si fermò di nuovo. Aqua gli aveva gettato le braccia al collo e aveva affondato la faccia nel suo petto. Zoro arretrò di un passetto, curvandosi leggermente all’indietro, sorpreso. Poi sentì qualcosa di caldo e umido bagnargli il petto e il corpo di Aqua sussultò. La rabbia che fino a poco fa lo colmava scomparve velocemente così come era apparsa, tramutandosi in qualcosa di caldo che gli riempiva il torace e gli faceva il solletico sulla schiena. Tornò dritto e guardò dall’alto la testa bionda. Stava piangendo. Aqua piangeva. Si sorprese di ciò, aveva sempre pensato che per una come lei fosse semplicemente impossibile piangere.

Entrò un momento in crisi: cosa bisognava fare con una ragazza singhiozzante? Restò qualche secondo con le braccia lievemente aperte, paralizzate e impotenti. Non sapendo cosa fare, lasciò tutto al suo istinto. E l’istinto gli face fare quel che la sua parte razionale non avrebbe mai fatto.

Lentamente Zoro cinse i fianchi di lei con le braccia e la strinse un pochino a sé, stando attento a non tagliarsi con le lame delle ali che le ricadevano senza forza sulla schiena. Portò le labbra vicino al suo orecchio e gli sussurrò dolce “Da quanto tempo non piangi?”

Lei per tutta risposta strinse ancora di più la presa intorno al suo collo. Stettero così fermi per qualche secondo. Zoro notò che Aqua cominciava a fare sempre più affidamento al suo sostegno. Sospirò: sapeva che lei non aveva ancora abbastanza forze da reggersi in piedi così a lungo.

La prese in braccio, un braccio per reggerle le ginocchia e l’altro dietro la schiena. Si sedette sul letto a gambe incrociate. Lei si raggomitolò contro il suo petto. A Zoro dava quasi fastidio una tale vicinanza fisica ma allo stesso tempo lo faceva stare bene, come quella prima sera che si erano conosciuti.

“Ho a-avut-to t-tanta paura...M-mi dispiace...” diceva Aqua tra un singhiozzo e l’altro.

Zoro spostò la mano destra dalle ginocchia di lei al suo viso per sfiorarne il delicato profilo mentre le sussurrava rassicurante “Tranquilla...nessuno ti farà più del male...ci siamo noi qui...”. Ritirò dopo poco le dita: non voleva andare troppo oltre. Ma in quel momento, gli sembrò di rivedere quella creatura fragile ed indifesa che aveva salvato tre giorni fa o quella ragazza innocua ed innocente che aveva visto molte volte dormire tranquilla.

La situazione gli sembrò quasi ironica: la faccenda del Legame prevedeva che se lui si fosse ferito anche Aqua si sarebbe ferita, non il contrario. Ma adesso che lei era ferita e sanguinante da dentro, non poteva fare a meno che sentirsi anche lui ferito.

Continuò a sussurrargli parole di conforto. Lentamente le lacrime cessarono ma Aqua continuava a tremare e la mano chiusa a pungo sopra il suo petto si contraeva convulsamente. Stranamente Zoro notò solo in quel momento quanto lei fosse fredda. Continuò a tenerla stretta a sé anche per riscaldarla almeno un po e perché, anche se non voleva ammetterlo, la sua vicinanza aveva un nonsoquale effetto calmante su di lui.

Piano piano il respiro della ragazza si fece più lento e regolare e smise di tremare, finchè non cadde in un sonno profondo. Dopo essersi accertato che Aqua stesse realmente dormendo, Zoro si alzò, sollevando anche lei, la sistemò sul letto e la coprì con la coperta bianca.

Stette lì a guardarla per un lungo momento, accovacciato alla testa del letto. Una volta di più rivide quella ragazza indifesa. Notò che le era rimasta una piccola lacrima alla coda dell’occhio, intrappolata tra ciglia. La asciugò delicatamente con il pollice.

“Ti prometto,” gli sussurrò, “che la prossima volte che ti farò piangere, sarà di gioia. Te lo prometto...” Poi, attento a non fare il minimo rumore, si alzò e uscì dall’infermeria.

***


Due giorni dopo, Aqua aveva recuperato abbastanza energie da poter finalmente uscire dall’infermeria e di rivedere gli altri. Per Zoro non fu tanto una novità: dopo quella notte si erano tenuti in continuo contatto telepatico.

Fu subito accolta da una grande festa; Sanji si esibì in uno dei suoi discorsi d’amore mentre lei lo guardava un po perplessa. Il fratello a pochi passi di distanza li osservava di sottecchi. Chopper dovette più volte correre a destra e a sinistra per evitare che Rufy travolgesse Aqua con troppa allegria, stringendola in un abbraccio troppo forte o dandole una pacca sulla spalla sbagliata. Ma lei non sembrava farci caso. Rideva, parlava, ascoltava, scherzava...era di nuovo lei.

Zoro preferì tenersi un po in disparte; lasciò che fossero i suoi nakama a tenerle compagnia per primi. Anche se continuavano a parlarsi senza che altri sentissero. Gli venne anche da ridere quando gli disse con la telepatia quello che aveva pensato mentre Sanji si “struggeva il cuore” (testuale), il che fu accompagnato con un’occhiataccia del cuoco e un occhiolino di Aqua. A quel gesto, lui voltò la testa da un’altra parte un po imbarazzato.

Anche Nex si unì alla festa. Nei tre giorni precedenti era rimasto chiuso in sé stesso, preoccupato per la sorella, ma adesso scherzava e beveva con tutti, sfoggiando un particolare senso dell’umorismo a cui Aqua non aveva mai accennato nei suoi racconti. Loro due si assomigliavano molto, ma nessuno riusciva a capire in che cosa; era come se ci fosse un fortissimo legame nascosto dalle battutine che Nex rivolgeva alla sorella e ai continui scherzi che le riservava. Come già aveva detto Aqua tante volte, era letteralmente un ragazzino.

Ci fu solo un momento dove il sorriso di Aqua si smorzò. Brook aveva avanzato la proposta di cantare insieme; “Penso proprio che una bella ragazza come Aqua-san abbia una voce splendida!” aveva detto.

A quelle parole Aqua si era immobilizzata e Nex aveva alzato la sguardo dal boccale di birra che gli stava porgendo Usopp. Fortunatamente arrivò Chopper in soccorso dicendo che lei non aveva ancora abbastanza forze per sottoporsi ad un simile sforzo, e la festa andò avanti come se niente fosse successo. Ma quella reazione aveva insospettito Zoro, che passò alcuni momenti a studiarla da lontano cercando di capire. Rinunciò dopo poco; glielo avrebbe chiesto, un giorno.

Poi quel pomeriggio.... Chopper si arrabbiò un bel po. Meglio, s’infuriò peggio di un toro quando vede un fazzoletto rosso.

Sebbene Aqua avesse appena finito la convalescenza, Nex non ci andò leggero. Il clangore e i sibili delle lame d’acciaio colmava l’aria. Zoro conosceva a menadito quella musica. 
Aqua combatteva con uno spadone, quello dalle venature azzurre, mentre l’altro era assicurato alla schiena dentro la fodera nera. Aveva ancora qualche fasciatura qui e là, ma i suoi passi erano fermi, gli affondi precisi e le parate efficaci. Nex impugnava entrambi gli spadoni, molto simili a quelli di Aqua solo che i suoi erano più sottili e dalla lama a doppio taglio, poi stessa impugnatura, stesse venature... Ora che Zoro ci pensava, non aveva mai visto l’altro spadone della ragazza, anche se dalla forma della fodera non sembrava molto diverso da quello che già usava. Ma era comunque curioso e questa gli sembrò una buona occasione per vederlo.

Lei una volta gli aveva raccontato che non era mai riuscita a battere suo fratello a scherma, ma in quanto a controllo dell’Elemento non la poteva battere nessuno.

Chopper era totalmente, assolutamente, irrevocabilmente in disaccordo, ma quei due ormai avevano dato il via alle danze.

Osservò con attenzione il combattimento. Notò con una punta di tristezza che l’Antico non si era mai seriamente impegnato quando si allenava con lui. Ci rimase un po male, ma le fu anche grato perché si sarebbe vergognato di perdere in tre mosse. Non che si volesse svalorizzare, ma la tecnica di Aqua e di suo fratello era il risultato di secoli e secoli di allenamento e anche di qualcosa che non riusciva a definire ma che aveva un nonsochè d’inquietante.

Guardò con più attenzione: era una lotta tra l’agilità e la scioltezza di Aqua e la forza fisica di Xenon. La cosa che più lo colpì nello stile di Nex era la strategia; già dall’inizio dello scontro seguiva uno schema preciso ma che cambiava in continuazione a seconda della situazione, obbligava il nemico ad andare in luoghi precisi, a parare determinati affondi e ad eseguire particolari tondi. Ma Aqua era ben attenta a non cadere in questi tranelli trovando vie alternative ad ogni assalto. Insomma, era bello vederli combattere, ma era difficile capire il motivo di tanta bellezza.

Si sentì un clangore più forte e la risata di Nex. Zoro si riscosse dai suoi pensieri e vide la spada di Aqua volteggiare in aria e conficcarsi al suolo. Adesso a lei rimanevano le lame sulle ali, il pugnale e il secondo spadone. “Andiamo sorella! Impegnati di più!” L’uomo puntò uno spadone nella sua direzione in segno di sfida. “Non dirmi che sei già stanca.”
In effetti Aqua aveva il fiato corto e si teneva con la mano un fianco ancora fasciato.

“Adesso basta Xenon. Aqua non è ancora guarita del tutto e penso che abbia già fatto fin troppo movimento per oggi,” disse Chopper. Né Aqua né il fratello si mossero dalle loro posizioni. Il medico fece qualche passo verso di loro. “Non mi avete sentito?! Aqua, ho detto di--“ La sua avanzata fu bloccata dal braccio dello spadaccino. Chopper lo guardò un momento perplesso
“Ma Zoro...”

“Non interferire nel loro combattimento,” rispose freddamente.

“Ma non vedi che Aqua non ce la fa più?!” protestò la renna.

Zoro sorrise. Un sorriso quasi compiaciuto. “Non è stanca...sta solo pensando.”

In quel momento l’acqua intorno alla nave alla Sunny cominciò a ribollire, muovendosi in modo innaturale, creando piccoli vortici e forti onde.

“Ricorda che lei è l’Antico dell’Acqua. Non ha ancora giocato tutte le sue carte.”

Nex era all’erta, si guardava intorno, cercando di capire cosa avesse in mente la sorella.

Improvvisamente, si innalzarono dal mare due gigantesche colonne d’acqua, una a destra e una a sinistra dal ponte. La ragazza aveva alzato le braccia e sorrideva.

E così è questo il controllo dell’Elemento...

Nex guardò le due colonne. Poi guardò la sorella. Si portò sulla difensiva. Sembrò che il tempo rallentasse.

Aqua abbassò le braccia e le colonne incombenti sulla nave seguirono il suo movimento, andando a schiantarsi nel punto dove si trovava Nex. Quest’ultimo reagì prontamente, stracciando l’aria e l’acqua con fendenti ben assestati. Lei approfittò della distrazione per recuperare la spada conficcata al suolo e con la stessa mossa sguainare la seconda. Zoro potè finalmente soddisfare la sua curiosità. Ma Aqua si mosse troppo velocemente per vederlo chiaramente. Nex era riuscito a estinguere le due colonne. Lei si abbatté sul fratello rapidissima. Il tempo riprese a scorrere.

Nex parò a malapena l’affondo di Aqua, respingendola indietro per guadagnare distanza. Ma lei reagì immediatamente rilanciandosi in avanti. Cambiò completamente il suo stile. Adesso lanciava fendenti ad una velocità impressionante facendo indietreggiare il nemico. Xenon sembrò un momento in difficoltà, ma si adeguò in fretta al cambiamento.  In poco tempo i loro movimenti si fecero sempre più accelerati, le loro strategie più complicate, i loro colpi più potenti e sfruttavano qualsiasi punto d’appoggio, albero maestro e pareti comprese. Zoro stesso faticò a stargli dietro.

“Aquaaa!! Non esagerare!!” urlò Chopper, ormai rassegnato al fatto che non poteva fermarli. Qui è lì si poteva vedere la polvere che i loro movimenti sollevava ma nient’altro.

Impressionante...

All’improvviso ci fu il silenzio. Aqua e Nex erano di nuovo ai due estremi del ponte. Entrambi avevano il fiatone ed avevano ferite sul corpo. Le bende di lei si erano nuovamente tinte di rosso mentre lui era costellato di piccoli taglietti sul volto e sulle braccia.

“È giunto alla fine, questo combattimento...” mormorò Zoro.

Nex incrociò gli spadoni davanti a sé e si accovacciò a terra. Aqua allargò le braccia mentre una strana aura scura si addensava intorno a lei.

Zoro la scrutò: quella mossa... La preparazione era simile a quella del suo Demone Ashura... Non può essere...

Il secondo spadone era nero. Come quello di Mihawk. Come la sua spada. Nero venato di rosso. Aveva un aspetto a dir poco inquietante.

Ars Arcana...” sussurrò Xenon. Cominciò a raccogliere le sue energie mentre le vene sulle sue spade cominciavano ad emettere un soffuso bagliore.

Ars Arcana... Ignis et Aquae...” Lentamente dal corpo della donna cominciarono a comparire altre braccia. Zoro le contò. 10. Più di quelle che lui faceva apparire con l’Ashura. Adesso lei appariva come un demone mezzo azzurro e mezzo nero. “...Kali Demon...”

Nex scattò verso di lei. Aqua mosse le braccia all’unisono cercando di parare e attaccare allo stesso tempo. Durò un istante. I due fratelli adesso si davano le spalle.

L’uomo ripose i suoi spadoni nelle fodere mentre si alzava. Aqua rimase immobile mentre le braccia lentamente svanivano. “...Susurrat terrae.

La forza dell’impatto fece piegare i fili d’erba del ponte creando una leggera brezza. Dal corpo di Aqua cominciò a fuoriuscire sangue, tanto sangue, mentre i tagli si aprivano sussurrando.
Cadde in ginocchio. Il sangue stava velocemente diventando una pozzanghera intorno a lei.

“Aquaaaaa!!!!!” Chopper si catapultò al suo fianco.

Zoro si occupò di Nex. “Ma sei impazzito??!! Aqua è già messa male così com’è, e tu che fai?! Peggiori la situazione! Vuoi che muoia per caso?!” gli urlò pieno di rabbia. Gli altri membri della ciurma si erano radunati intorno a loro guardando Aqua che lentamente sanguinava.

“Oi, chi cazzo è stato?” chiese Sanji. Ma aveva già capito che Nex era il colpevole.

Lui continuò a guardare la mano di Zoro stretta sul collo della sua maglietta per qualche secondo. Poi alzò le testa e scoppiò a ridere.

Zoro stava per dargli un pugno quando lui gli mise una mano sulla spalla dicendo ancora tra le risate “Tranquillo non si è fatta niente...”

Stava per replicare quando Aqua si alzò a sua volta. “Diamine, ci fosse una volta che riesco a batterti... eppure stavolta ho cambiato tecnica, ho cercato di...” E mentre si perdeva nel suo monologo il sangue e le ferite sul suo corpo cominciarono a dissolversi nell’aria. Tutti guardarono perplessi la scena mentre Aqua tornava immacolata se non per quelle poche macchiette rosse sulle bende bianche.

Zoro rilasciò la presa sull’Antico, il quale andò dalla sorella e le mise una mano sulle testa. “Ti serve solo più allenamento. E poi considera che hai appena finito la convalescenza,” la interruppe con un sorriso. Lei lo guardò imbronciata.

“Qualcuno mi può gentilmente spiegare quello che è appena successo...” disse Usopp con gli occhi spalancati e il dito puntato verso Aqua. Gli altri si limitarono ad annuire in silenzio.

“Quelle ferite che avete visto erano illusioni. Nex è capace di crearle grazie al potere del suo Frutto. Quando ci alleniamo insieme di solito le usiamo per visualizzare i danni che potremmo subire o infliggere. È un modo sicuro ed efficace per allenarsi,” spiegò Aqua. “Spero proprio che non abbiate preso in considerazione che mio fratello mi....uccidesse....”
Guardò una per una le facce sconvolte dei suoi nakama fino a fermarsi sul pugno ancora chiuso di Zoro e la sua bocca semi aperta in un espressione scioccata. Lui si sbrigò a serrarla e a sussurrare un sommesso “Scusa”.

“...Cooome non detto!” concluse la ragazza. Poi tornò a guardare suo fratello e lo spadaccino.

Zoro si sentiva a disagio sotto quello sguardo penetrante capace di leggerti persino l’anima. Poi notò che tutti i Mugiwara lo stavano guardando e si sentì ancora più sotto pressione. “Che avete da guardare??!” chiese all’improvviso. “Ho chiesto scusa a Xenon.” L’Antico della Terra si limitò a guardare gli altri interrogativamente. Dato che nessuno accennava a rispondere Zoro li incalzò, “Allora?!”

“No, è solo che...” Aqua sembrò riscuotersi dai suoi pensieri puntando con l’indice prima Zoro e poi il fratello.

“.... Vestiti allo stesso modo vi assomigliate davvero.” concluse Nami.

Zoro e Nex si guardarono a vicenda. L’Antico portava addosso uno dei completi di Zoro. Lo spadaccino glielo aveva prestato perché i vestiti di Xenon erano tutti strappati e lui era l’unico nella ciurma ad avere più o meno le sue stesse misure. Zoro lo scrutò a lungo e Nex lo osservò a sua volta. Effettivamente si assomigliavano: la corporatura era pressoché identica se non per il fatto che Nex era leggermente più alto. Se non fosse stato per il colore degli occhi e dei capelli avrebbero potuto passare per cugini o comunque parenti.

“Ora che ci penso...” disse Aqua, “Quando tu avevi più o meno 17 anni, Nex, eri identico spiccicato a Zoro.”

I due si guardarono di nuovo per qualche secondo. Calò un silenzio imbarazzante. Nessuno sapeva cosa dire.

“Beh...” disse infine Nex, “forse se mi ritocco un po gli occhi e i capelli...” Chiuse gli occhi e vi passò sopra la mano lasciando una lieve scia di scintille verdine. Poi la passò tra i capelli. Quando risollevò le palpebre aveva la stessa faccia di Zoro, in tutto e per tutto, anche i capelli verdi. “Et voilà! Come fratelli!” E mise un braccio intorno alle spalle dello spadaccino sorridendo.

Aqua sbuffò. “E tu quella la chiami un’imitazione??! Ma fammi il piacere....” disse lei girandosi con aria di sufficienza. Intanto l’illusione di Nex stava svanendo e i capelli andavano via via scurendosi fino a ridiventare biondo rossicci e un po più lunghi.

“Allora facci vedere tu, se sei tanto brava...” la sfidò. Lei si girò appena.

“Magari stasera, ok? Adesso è meglio se Chopper mi ricuce queste ferite... accidenti, mi sento come una bambola di pezza, ricucita e rattoppata dappertutto... Avanti Dottore, che fa lì impalato?” chiese scherzosamente quando notò che la renna non la stava seguendo verso l’infermeria.

Chopper si riscosse e scacciò le stelline che si erano raggruppate intorno ai suoi occhi quando aveva visto le illusioni di Nex. “Ah, ehm... AQUA!!!! NON OSARE MUOVERTI DALL’INFERMERIA PER IL RESTO DELLA TUA VITA!!!” si ricordò di urlare Chopper.

Lei rise. “Sì, ricevuto Dr. Chopper!”

“Eeeeh heeee... Stupida! Non mi fai felice facendomi i complimenti!! Idiota! hehehe!!!” disse la renna mentre rideva felice.

“Comunque non ti devi preoccupare più di tanto: fammi delle cuciture belle robuste in grado di resistere ad un volo...”

“Perché?” Nami chiese guardando le facce dei suoi nakama spaesate come la sua. “Dove devi volare?”

L’Antico la guardò un po perplessa. “Beh, non ricordi...? Quando ci siamo incontrati per la prima volta io avevo rifiutato la proposta di entrare a far parte della vostra ciurma, ma per fare in qualche modo contento il capitano, ho detto che mi potevate accompagnare da mio fratello e poi avrei deciso.” Sospirò. “E ho deciso: parto domani all’alba con questa specie di coso che tecnicamente sarebbe mio fratello.” Indicò Nex con il mento.

“...Cosa?” fu la risposta collettiva.

“Parto domani all’alba...” ripetè Aqua guardandoli preoccupata. “C’è... qualcosa che non va?”

“Oi, Aqua! Ormai ho deciso: tu fai inevitabilmente parte della mia ciurma!” rispose Rufy.

Lei sospirò. “Vorrei tanto, ma fidatevi: è meglio così. Ci sono cose...” fece una pausa indecisa sul come continuare la frase, “...che è meglio non sappiate.”

“Oi, Nex! Vuoi entrare a far parte della mia ciurma?” chiese Rufy ignorandola.

“Certo, sicuro!” disse lui dando il cinque al capitano.

“Nex!!” disse Aqua sbattendo un piede a terra e irrigidendo le braccia. “Sai che non possiamo!”

Le fece la linguaccia. “Noiosa e antipatica. Sono più grande e faccio come mi pare!”

La ragazza sospirò e guardò rassegnata il capitano che le sorrideva. Si passò una mano tra i capelli lunghi e poi disse “Posso sempre dormire dovunque voglio, vero?” e fu travolta dall’abbraccio di Nami.

“Oi Sanji! Stasera si festeggia!!” ordinò Rufy abbracciando anche lui Aqua con un braccio gommoso. Il cuoco annuì e cominciò a tirarsi su le maniche mentre si dirigeva verso la cucina.

Zoro li guardò mentre il peso che si era posato sul suo petto veniva rimosso. Era felice che Aqua rimanesse nella ciurma, ma allo stesso tempo non era molto convinto che fosse stata la scelta giusta. Il filo dei suoi pensieri fu rotto da uno strillo.

“Lasciami!! Xenon, lasciami in questo momento!” protestò la ragazza dalla spalla del fratello.

“Dove devo portarla, Dr. Chopper?” chiese l’uomo alla renna issandosi la ragazza sulla spalla. “Smettila di tirare calci o mi romperai la schiena,” disse poi alla sorella. In quel momento si sentì lo schiocco di un osso che si rompeva. La faccia di Nex ebbe una velocissima contrazione ed Aqua sorrise compiaciuta.

Così ti rompo la schiena,” disse lei con quel sorrisetto stampato sulle labbra.

“Peccato che hai rotto una costola, non la schiena,” controbatté lui evidentemente seccato. “E poi...” Strinse il braccio intorno alla vita della sorella finchè non si sentì un coro di ossa rotte. Il sorriso si cancellò dal volto di Aqua mentre il suo colorito si schiarì drasticamente. “Le costole si rompono così.” La ragazza si limitò a guardare il sorriso soddisfatto del fratello con odio.
L’uomo si rivolse di nuovo alla renna che aveva osservato tutto a occhi spalancati. “Dove dobbiamo andare?”

“DRITTI IN INFERMERIA, ENTRAMBI!!!” urlò Chopper furioso di dover ricominciare daccapo con Aqua. Nex fece il saluto militare ed andò dove gli fu ordinato.

“E questa è solo una piccola lite....” disse Nami evidentemente scioccata. Gli altri annuirono in silenzio, anche loro impressionati da quanto era appena accaduto.

Quando i due passarono accanto ad un silenzioso Zoro, Aqua afferrò la sua manica facendo fermare anche il fratello. Lo spadaccino la guardò interrogativamente.

“Vieni anche tu?” chiese lei a bassa voce e con uno sguardo innocente da bambina.

Zoro guardò prima il fratello, ma questo aveva un’espressione indecifrabile dipinta sul volto. Guardò Chopper che con un cenno del capo gli concesse il privilegio di entrare nella sua infermeria. Infine guardò i suoi nakama, ringraziando che il cuoco fosse già in cucina: Nami, Usopp e Franky  gli fecero l’ok con le dita mentre gli altri si limitarono a sorridergli. Di grande aiuto come sempre. Tornò a guardare Aqua che stava aspettando una risposta in silenzio. No, non quella faccia, supplicò di fronte agli occhi da cucciolo che gli stava facendo la ragazza. Infine sospirò e li segui in infermeria tra le risatine degli altri Mugiwara. Giurò che li avrebbe fatti tutti a fette. Non notò il sorrisetto felice di Aqua
.

***

 

Mai più. Giurò che mai più sarebbe entrato in infermeria con Aqua.

Chopper aveva dovuto intervenire sul torace di entrambi, il che significava niente maglietta. Per Nex non era un problema: erano entrambi uomini e Aqua era ormai stra-abituata ai torsi nudi.

Il problema comunque era lei: Zoro non era mentalmente (e fisicamente, se vogliamo aggiungere) preparato ad un’Aqua senza camicia addosso. Aveva ringraziato il cielo che le costole che Nex le aveva rotto erano quelle inferiori, altrimenti non sapeva lui stesso che avrebbe fatto se le avesse fatto togliere anche il top nero.

Nex se la cavò con una soffocante fasciatura intorno al petto, e ora toccava alla ragazza essere aperta. Una cosa da poco, tanto che non ricorse nemmeno all’anestesia totale.

Aqua aveva poggiato la fronte sulla spalla di Zoro e aveva chiuso gli occhi con un lungo sospiro.

Perché mi hai dovuto trascinare in questa situazione imbarazzante? le chiese telepaticamente quando avvertì lo sguardo fulminante di Nex su di lui.

Perché tu riesci a calmarmi. Non so come, ma ci riesci alla grande,rispose la voce di lei nella sua testa. E poi questa è anche vendetta, aggiunse.

“So che stai scoppiando di gelosia, fratellone. Riesco a sentirla fin da qui,” disse Aqua dalla spalla di Zoro.

“No; perché dovrei anche esserlo?” replicò l’uomo controllando a stento la voce. Si stava stringendo convulsamente le braccia incrociate.

“Aqua non parlare...” le disse Chopper mentre praticava una piccola incisione sul fianco.

Lo spadaccino continuò a fissare davanti a sé cercando di dimenticarsi della ragazza poggiata contro la sua spalla. La sentì sorridere.

“Ah sì? Quindi non ti da fastidio se faccio così?” circondò il collo di Zoro con le braccia stringendolo a sé. Il povero spadaccino si sentì andare a fuoco quando percepì qualcosa di morbido e caldo schiacciarsi contro il suo petto.

Nex strinse un pugno con così tanta forza che fece tremare l’intero braccio. “No...!” La rabbia stava montando ma poi il suo sguardo s’illuminò. “Aqua... come ti sei vestita oggi?” chiese nella più assoluta confidenza.

“La camicia corta bianca, i pantaloni neri, il top...” rispose lei senza lasciarsi sorprendere dalla strana domanda.

“Sicura di aver messo proprio tutto?” disse lui mentre sfilava qualcosa da dietro la schiena.

Aqua ci pensò un attimo e poi voltò la testa di lato senza staccarla dalla spalla dell’uomo. “Sì, per--“

Nex stava volteggiando il suo top nero con un sorriso malizioso dipinto sul viso. Zoro non osò abbassare gli occhi. Sentì Aqua irrigidirsi e portare una mano al petto per controllare che non fosse un’illusione.

“Io ti ammazzo,” la sentì poi dire cupamente.

“Aqua, ferma, ho quasi finito,” mormorò Chopper intento ad infilare il filo nel cappio dell’ago.

Nex si lasciò scappare una breve risata. “Mi dispiace dirlo, ma morirai prima te.” Il suo pugno cominciò a stringersi di nuovo in netto contrasto con il sorriso sulle labbra. “Perché ammazzerò il tuo umano per primo... COME OSI STARE COSì VICINO A MIA SORELLA?!!!!” urlò facendo un passo avanti.

IO che accidenti c’entro??!!” protestò Zoro.

Chopper fece giusto in tempo a tagliare il filo, avvolgere la vita di Aqua con una benda bianca prima di alzarsi per fermare la carica di Nex trasformandosi nella sua forma umana. “Xenon, questa è un’infermeria!”

“Zoro,” lo chiamò Aqua. Non osò abbassare la testa per guardarla, ma lei mosse il secondo braccio obbligandolo a guardarla in faccia con un sospiro seccato. Le guance gli andarono a fuoco. Vide l’altro braccio della ragazza fasciarsi il petto rimpiazzando il top. Sul volto aveva un sorriso di sfida. Corrugò un po la fronte quando notò la reazione impacciata dello spadaccino.
“Che c’è? Mai vista una donna seminuda?” chiese lei come se fosse la cosa più ordinaria del mondo.

Stava per replicare con un imbarazzato e secco “NO!” quando lei gli afferrò il braccio.

“Tagliamo la corda!” gli disse facendogli l’occhiolino e la prossima cosa che seppe fu che stava correndo.

Uscirono di corsa dall’infermeria e si ritrovarono sul ponte. “AQUAAAAA!!!” sentirono urlare. Zoro sapeva che Chopper non avrebbe retto a lungo. Aveva avuto occasione di osservare attentamente Xenon in questi ultimi giorni ed era rimasto letteralmente impressionato. Era dotato di una forza immane e maneggiava le sue spade con estrema maestria. Inoltre quella cicatrice a forma di stella a sette punte che aveva sul petto gli conferiva un nonsochè di minaccioso.

Si sentì di nuovo tirare e vide scorrere accanto a sé gli sguardi confusi  dei suoi nakama. Poi ci fu uno strattone più forte e capì che Aqua aveva saltato portandosi dietro anche lui. Con un piccolo aiuto delle ali arrivò fino alla palestra. Trascinò dentro Zoro e chiuse a chiave l’unica uscita.

La ragazza sbucò dalle scalette e si andò a sedere contro il muro opposto a quello dove si trovava un rintronato spadaccino. Scoppiò a ridere di gusto. “Oi, Zoro! Ce l’abbiamo fatta!”

La fissò per qualche secondo prima di ricostruire gli ultimi eventi. Quando notò il braccio ancora piegato di Aqua si ricordò di guardare da un’altra parte arrossendo.

L'Antico notò il rossore sulle sue guance e fece una piccola risatina. “Non mi dire che non hai mai visto una donna mezza nuda... tu pirata!”

“Ebbene no!” rispose lui un po troppo in fretta e con la voce un po troppo alta.

Aqua rise di nuovo. “Beh, c’è sempre una prima volta, no?” Quel tono ammaliante non piacque per niente allo spadaccino. Proprio per niente.

La sentì alzarsi e avvicinarsi a lui. Continuò a fissare i pesi di ferro alla sua destra.

Percepì il lieve spostamento d’aria accanto a sé. Aqua si era seduta. “Zoro...” sussurrò.

Un brivido gli corse giù per la schiena. Sentì la punta delle sue dita sfiorargli il petto. I muscoli di Zoro s’immobilizzarono come la roccia.

“Guardami.” E lo fece senza nemmeno pensarci. Automaticamente scattò indietro andando a sbattere contro i pesi ma comunque guardò.

Vide un’Aqua che gli faceva l’occhiolino e la linguaccia mentre si teneva contro il petto un top bluette identico a quello nero. Lo spadaccino si appiattì contro il metallo prima di realizzare che
non c’era nulla da temere. Si rilassò e si rese contò che il suo respiro era estremamente affannato.

Sentì l’Antico ridere e alzò di nuovo lo sguardo dal parquet. “Fre-ga-to!” disse Aqua maliziosamente. La sua risata fu smorzata dal cuscino che Zoro le lanciò dritto in faccia.

“Mi hai fatto prendere un colpo bastarda!” esclamò con il braccio ancora disteso e il respiro ancora troppo veloce.

Aqua rise ancora più forte. “Sei ancora così innocente!!!” riuscì a dire tra un respiro e l’altro. Come ricompensa le arrivò un altro cuscino. Si rialzò e soppresse le risate per guardare un furioso Zoro di fronte a lei. “Ok, ok... facciamo i seri.” Si schiarì la voce ma il sorriso permase sulle sue labbra. “Mi potresti alzare la zip del top per favore? Altrimenti ti farò davvero ‘venire un colpo’,” disse girandosi.

Zoro notò che lo stava ancora tenendo con le mani. Si avvicinò cautamente alla schiena della donna e prese ad armeggiare con la piccola zip. Ci fu il silenzio.

“Sai, in fondo sono anch’io innocente come te,” disse ad un tratto Aqua.

“Che intendi dire?” chiese Zoro concentrato sulla zip.

“Che sono ancora vergine,” rispose semplicemente lei.

Zoro si bloccò un momento imbarazzato. Come accidenti doveva rispondere a questo?! E soprattutto, che diavolo di argomento era questo?!

“Ah, non c’è bisogno che tu mi risponda,” disse Aqua.

“Non leggermi la mente senza permesso,” concluse lui tirando finalmente su la zip.

“Scusa.” Le ali della ragazza si afflosciarono riconoscendo una traccia di rabbia nella voce dello spadaccino. Poi sussultarono in uno starnuto. Si strinse le braccia. Zoro sospirò.

Aqua sentì qualcosa poggiarsi sulla sua testa e un lembo bianco le penzolò davanti agli occhi. Prese la maglietta e si girò verso uno Zoro a torso nudo. “Mettitela prima che tu ti prenda qualcosa,” disse mentre si accomodava contro il la parete.

La ragazza osservò un momento la maglietta e poi disse a bassa voce “Dovrò farci dei buchi per le ali.”

“Fai pure; ne ho tantissime,” la rassicurò concedendosi un piccolo sorriso. Si andò a sedere contro il muro e abbassò le palpebre come sempre. Udì il rumore del cotone che veniva strappato e un lieve frusciare. Aprì gli occhi e si lasciò scappare una risatina. “Ti sta enorme,” commentò guardandola.

La t-shirt le faceva quasi da vestito, arrivandole più o meno a mezza coscia, e le maniche le stavano a dir poco larghe. Aqua stava tenendo le braccia tese dietro la schiena e il capo abbassato.

“Zoro...” sussurrò. “Pensi che io sia carina così?” Trattenne il respiro in attesa della risposta. Ci fu un attimo di silenzio.

“Sì.” Sentì poi dire la voce profonda di Zoro. Lei alzò lo sguardo rivelando un paio di guance lievemente arrossate.

 “Lo ammetto. Sembri un pulcino bagnato. Faresti tenerezza a chiunque.”

Lo spadaccino fu quasi soffocato dall’abbraccio di Aqua. Gli scappò una breve risata di sorpresa. Poggiò una mano sulla schiena della ragazza e la lasciò appoggiata contro il suo torace.

“Grazie,” mormorò lei vicino al suo orecchio. Rispose stringendola un po di più a sé. Non potè vedere l’espressione triste e malinconica che assunse il volto di Aqua.

Riprese comunque il controllo delle proprie emozioni e si separò per guardare lo spadaccino dritto negli occhi. Lui la guardò confuso, la fronte lievemente corrugata. Poi lei si sporse di nuovo per dargli un lieve bacio sulla guancia. Era leggero come una piuma, caldo e breve. S’immobilizzò.

Aqua lo prese come un brutto segno e cominciò ad allontanarsi da lui. Ma Zoro la trattenne affondando una mano tra i capelli dorati della sua nuca. L’attirò un po a sé e muovendosi un po a scatti le diede un bacio sulla fronte. Poi le fece poggiare la testa sul suo cuore come faceva sempre.

I muscoli di Aqua si rilassarono e si raggomitolò vicino a lui. Prese fiato per dire qualcosa ma poi ci rinunciò. “Ti voglio bene Zoro,” sussurrò infine. Si strinse un po di più a lui.

Zoro sentì qualcosa sciogliersi nel suo petto con un’ondata di calore. Era qualcosa di dolce e piacevole. Non lo sapeva definire. Non rispose. Fece scivolare la mano dalla sua testa al suo braccio e prese e carezzarle la pelle con il pollice. Con l’altra tolse le spade dal suo fianco e le poggiò contro il muro.

Aqua si addormentò in pochi secondi e non sentì l’ “Anch’io” che sospirò Zoro prima di chiudere anche lui gli occhi.

Nessuno venne a disturbarli. La mattina dopo Aqua e Nex fecero pace e tutto riprese a scorrere normalmente.

Finchè non arrivò quel giorno. 

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(risata malvagia) Ecco un'altra scena teneruccia tra i due. Se v'interessa saperlo, questa scenetta è successa davvero con me e mio fratello. Le corcostanze erano un po diverse però: io ero tristissima perchè avevo perso una gara di windsurf per tipo tre secondi e avevo litigato con una mia cara amica, quindi me ne stavo lì tutta sola soletta, bagnata, in un angolo, quando arriva lui e fa come ha fatto Zoro :) (Mio fratello è più piccolo di me ma è un armadio a due ante, quindi la sua maglietta mi stava davvero come vestito). Diciamo che questo è un piccolo ringraziamento al mio fratellino che cerca sempre di fare il duro ma che in fondo è dolce e c'è sempre quando ne ho bisogno ^^
Abbiamo visto la natura pazzoide di Xenon (anche questa presa a modello da mio fratello) ed abbiamo appreso che Aqua è una tipetta molto maliziosa a cui piace giocherellare con il cuore del povero Zoro B3.
Le traduzioni. Ars Arcana = Arte Arcana Segreta; Ignis et Aquae = Fuoco ed Acqua; Khali Demon: Demone Khali; Sussurrat Terrae: Sussurri della Terra. Offerta dal DevotoAngel.
Allora a "quel giorno"..... (risata malvagia)
Per chi non conoscesse la dea Khali....

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 - Controllo ***


Premessa
 

Salve a todos!! Molto velocemente: oggi posto due capitoli e vi lascio sulle spine fino al prossimo fine settimana perchè ho degli esami importanti fino al 14!! Mi dispiace! Perdonatemi!! Ma almeno avrete più tempo per recensire B3 Ci tenevo anche a dire che il Question Corner è ancora aperto e sempre lo sarà!! Per motivi di praticità, dividerò il Question Corner da questa storia ^^ Ringrazio come al solito Mary ed Anra!! ^^ Ok, non vi trattengo oltre: buona lettura!!


Capitolo 5- Controllo

La strada della Sunny era sbarrate da ben tre navi, ognuna carica di uomini pronti a combattere. I Mugiwara si portarono sulla difensiva, anche loro pronti a ricevere qualsiasi attacco. Aqua e Nex guardavano impassibili. Certamente erano venuti soprattutto per loro.

Proprio adesso che Aqua stava ricominciando ad abituarsi ad una vita quasi normale...pensò con rabbia Zoro. Non riescono proprio a lasciarla stare.

Rufy si era catapultato sulla stecca di sostegno della randa per avere una visuale migliore. Il vento gli scompigliava i capelli neri e il cappello legato al suo collo veniva sbattuto a destra e sinistra. “CHE DIAVOLO VOLETE?! FUORI DAI PIEDI!!!” urlò alla Marina. La ciurma si tenne pronta a ricevere l’attacco nemico, Nami aveva appena preso il suo Klimattack...

“Vogliamo solo Zalenia. Lasceremo andare gli altri Mugiwara se ce la consegnerete senza opporre resistenza.” La Marina era disposta a trattare.

Aqua guardò inespressiva la nave da cui proveniva la voce, immobile come una statua di granito. Zoro la osservò. Sapeva che in quel momento lei stava considerando e scartando innumerevoli opzioni.

Poi spostò il peso sull’altro piede e incrociò le braccia. “È solo me che volete?” urlò in risposta al marine che aveva avanzato la proposta.

“Sì, solo Zalenia,” confermò quest’ultimo.

“E se io rifiutassi?” Nella voce di Aqua c’era un sottile tono di sfida.

“È assolutamente impossibile che un progetto creato in laboratorio possa provare emozioni, come il dissenso. Specialmente se parte di esse sono state esportate artificialmente. Abbiamo bisogno di completare il Progetto Zalenia,” disse in tono autoritario l’uomo. “Sei solo un esperimento incompleto. Non sei capace di provare emozioni,” aggiunse poi malefico e beffardo.

Zoro non faticò ad immaginare il ghigno che si era formato sul volto del marine. Ma cosa era il Progetto Zalenia? Ne aveva accennato anche Racnoid.

“E se non ti consegnerai da sola saremmo costretti ad attaccare e annientare l’ostacolo. Quanto pensi ancora di resistere su quella nave senza uccid--“

Aqua strinse i pugni e urlò sporgendosi oltre il parapetto, la voce era strana, come se stesse più parlando a sé stessa che agli altri, “IO NON SONO STATA CREATA DA NESSUNO!!”

Nex fece per poggiarle una mano sulla spalla, ma lei si sottrasse al tocco tenendo la testa bassa, il volto nascosto dai capelli. Quella strana disperazione... Zoro non avrebbe mai nemmeno pensato di sentirla uscire proprio dalla bocca di Aqua.

Poi le sue spalle si scossero. L’Antico alzò la testa e fece una risatina che terminò con un sorriso di sfida. “Allora vediamo; se non posso pensare a niente, allora forza, ordinatemi di auto consegnarmi!” Tornò seria, fissando intensamente un punto preciso sulla seconda nave, dove di certo si trovava l’uomo che aveva parlato, mantenendo comunque quel sorriso.

Il capitano sulla nave rimase qualche secondo in silenzio. Un marinaio, intanto, gli stava porgendo uno strano telecomando. “Ricorda Zalenia... tu sei capace solo ad uccidere...” disse sottovoce e premette un pulsante con una X sopra. Il vento agitava la giacca sulle sue spalle.

Sulla Sunny, Nex aveva visto quell’azione e quando aveva realizzato si sporse in avanti anche lui urlando “NO!” e girandosi subito verso la sorella.

Pochi microsecondi dopo che il pulsante era stato premuto, uno stridio assordante riempì la testa di Aqua, attutendole i sensi, isolandola dal mondo esterno, facendole perdere il controllo. Si portò le mani alla testa. Cadde in ginocchio poggiando le fronte a terra. Le ali sulla schiena si spiegarono, tese verso il vuoto.

Zoro gridò allarmato il suo nome e cominciò a correre per andarla a soccorrere, ma fu bruscamente interrotto dalla grossa radice che Nex aveva mosso. Notò che anche agli altri della ciurma era capitata la stessa sorte. Lo spadaccino fece per protestare, ma si fermò dopo aver visto l’espressione seria e preoccupata dell’Antico che intanto si stava piegando sulla sorella.

Tentò di stabilire con lei un contatto mentale. Ci riuscì solo dopo alcuni interminabili secondi. La sua testa si riempì dello stesso rumore assordante che stava sentendo Aqua, reso ancora più inquietante da un’altra strana sensazione. Portò una mano alla tempia e si appoggiò alla radice, troncando immediatamente il contatto. Cosa diamine era...?!  Quella sensazione... sembrava una furia selvaggia, una tremenda sete di sangue, repressa per troppo a lungo. E sembrava sul punto di esplodere come una bolla di sapone.

Ritrovò l’equilibrio e guardò il suo Antico; adesso le ali si erano afflosciate sulla schiena, le punte d’acciaio conficcate a terra, scosse soltanto dal veloce movimento del torace, anche se le mani erano ancora tra i capelli biondi. Quella cosa doveva essere finita.

Zoro tentò di nuovo la telepatia. Aqua, cosa ti è successo? Provò a comunicargli. Poi si accorse che qualcosa non andava nella sua mente. Era totalmente vuota, colorata di rosso sangue. Una piccola parte lottava per riprendere il controllo, ma era troppo debole per fare qualcosa o solo per essere notata.

Aqua si alzò, aiutandosi anche con le ali. In quel momento gli fece paura. Non perché si era trasformata in qualcosa di mostruoso, ma era il suo sguardo vuoto, senza quella scintilla di vitalità che sempre lo animava, rendendolo bellissimo e ipnotico, che gli gelò il sangue. Nei suoi occhi si leggevano solo due cose, Zoro le conosceva bene; sangue e morte. Quella non era Aqua, la loro Aqua.... quella era Zalenia.

Sul volto aveva disegnato un sorriso crudele e sicuro, sapeva già che avrebbe potuto uccidere tutti senza sforzo e con tanto divertimento. Sbattè con forza le ali e con un saltò prese quota.

Nex trattenne il fiato, e cercò di trattenerla, ma la sua mano prese solo l’aria. “No, ti prego, basta...” lo sentì mormorare Zoro.

Aqua era già a pochi metri dalla prima nave. E uno di quei massacri che avevano reso il nome di Zalenia così famoso ebbe inizio.

I Mugiwara non potevano fare altro che guardare dalla loro nave. Non riuscivano a vedere bene la battaglia così da lontano, ma le colonne di fumo erano ben visibili anche da metri di distanza.

“Volete vedere chiaramente quello che sta succedendo?” chiese d’un tratto Nex, che fin’ora aveva osservato impassibile la scena, anche se Zoro riusciva ad intravedere una lieve traccia di sofferenza sui tratti del suo volto e molta rabbia repressa nei muscoli tesi.

Rufy che nel frattempo era sceso sul ponte rispose a nome di tutti con un chiaro “Sì.”

Lentamente una specie di bolla si formò davanti all’Antico, cambiando forma ad ogni movimento delle sue mani. Dentro di essa qualcosa d’indistinto si stava muovendo, i colori si attorcigliavano tra di loro fino a prendere forma. “Non è un bello spettacolo, vi avverto” disse solenne.

Finalmente si formò un’immagine chiara. Tutti si paralizzarono; la bolla gli stava mostrando un ponte cosparso di cadaveri, arti mozzati, e soprattutto tanto sangue. Qua e là si potevano intravedere dei tagli da lama incorniciati di rosso, sulle balaustre, sull’albero maestro... non c’erano sopravvissuti. Un vero e proprio massacro. Ed era solo al suo inizio. Questo doveva essere il panorama sulla prima nave a sinistra perché la bolla spostò la sua inquadratura verso destra, sulla nave al centro. Fu lì che videro il peggio.

Anche qui c’erano Marines a terra e squarci nel legno, ma la battaglia era ancora in corso. Videro Aqua danzare aggraziata tra i soldati, uccidendoli uno a uno. Zoro notò che quello non era il suo vero stile di combattimento: i suoi fendenti miravano a far soffrire il nemico, mentre di solito Aqua cercava di provocare la morte istantanea. Stava volontariamente evitando l’ufficiale. Ma la cosa più importante non stava nella sua tecnica. Fu la sua espressione a farlo rabbrividire: sorrideva. Un sorriso di puro piacere adornava il suo volto ogni volta che un Marine cadeva al suolo agonizzante.

Quella non era l’Aqua che Zoro teneva stretta al suo cuore ogni sera, non era l’Aqua a cui piaceva ridere e scherzare. Non era la donna per cui provava qualcosa di più forte dell’amicizia e a cui non sapeva dare un nome. Quella doveva essere qualcun’altra.

“Questo è quello che succede quando perde il controllo. Questo è quello che le hanno fatto, quella che l’hanno fatta diventare...” disse Nex, e stavolta non trattenne alcuna emozione. Tutti lo guardarono. I suoi occhi erano ancora fissi sulla bolla. Sofferenza, malinconia, rabbia... questi erano i sentimenti che si leggevano nel tratti del suo volto.

Sul ponte adesso erano rimasti solo lei e l’ufficiale. Aqua era sulla destra, dando le spalle alla terza silenziosa nave, mentre l’uomo era a sinistra in evidente panico e terrore. A dividerli c’era solo l’albero maestro, al quale era appeso per la testa un Marine, il kriss della ragazza conficcato tra i suoi occhi lo teneva fisso al legno.

Lei camminò verso l’ultimo superstite, lentamente, un passo dopo l’altro, in assoluta tranquillità. L’ufficiale fece un passo indietro, solo per scoprire che era giunto al limite. Si sporse indietro più che potè poggiando una mano sul parapetto, come se potesse scappare da quella furia assassina che lui stesso aveva scatenato.

Aqua si fermò davanti al Marine trafitto. Avvolse la mano intorno all’impugnatura e tirò via il kriss senza degnare di uno sguardo il cadavere. Il corpo si afflosciò a terra senza il sostegno del pugnale. Lo rimise nella fodera che aveva assicurata alla coscia destra.

“Che ne dite del risultato?” finalmente parlò. Il suo tono era beffardo, di sfida. Spostò con un piede il cadavere davanti a sé lasciando una scia di sangue. L’ufficiale si limitò a guardarla con quel coraggio che solo uno che sapeva di stare per morire poteva avere.

“Ho passato quanti anni in quel laboratorio? Quindici? Venti? Cento? O forse anche di più?”

Riprese a camminare lentamente in avanti, tenendo le mani alzate in un gesto interrogativo.

“Avete ucciso i miei genitori. Avete ucciso mia sorella. Avete ucciso la mia gente. Avete raso al suolo la mia città. Mi avete fatta diventare la spietata macchina di morte che vi sta lentamente annientando anche ora. E tutto questo perché? Perché vi andava di giocare con la vita, per far vedere a tutti quanto siete pateticamente forti!” Il suo tono saliva ad ogni “avete” calcando di più sulle parole chiave.

Zoro non aveva idea di cosa stesse parlando, tantomeno gli altri. Invece Nex lo sapeva benissimo. L’Antico della Terra mise una mano sul volto per trattenere le lacrime.

Qual’era il passato da cui cercavano di fuggire?

“E adesso quella bella bambolina con cui avete giocato vuole vendetta.” Aqua era esattamente davanti all’ufficiale, il quale si sporse ancora più indietro poggiando entrambe le mani al parapetto. Lo guardò per un momento sempre con quel sorriso crudele dipinto sul volto. Poi, in una sola rapida mossa sfoderò il kriss e lo affondò nello stomaco dell’uomo, che si piegò lievemente su sé stesso mettendo una mano sporca del suo stesso sangue su quelle di Aqua intorno all’impugnatura. Sputò una boccata di saliva rossa.

“Volevate un’arma. E un’arma avete ottenuto.”

L’uomo alzò a fatica lo sguardo su di lei e fu sul punto di mormorare qualcosa ma non ne ebbe il tempo. Aqua girò la lama del kriss in verticale e la spinse in alto.

Nami distolse lo sguardo affondando la faccia nella spalla di Sanji. Zoro non poteva credere a quello. Era troppo spietato, troppo tutto per l’Aqua che conosceva.

L’uomo squartato a metà rimase qualche secondo in piedi per poi cadere al suolo. Gli organi interni si sparpagliarono sul ponte in un bagno di sangue.

Saltò riprendendo quota ed in un batter d’occhio fu davanti ai Mugiwara atterrando aggraziata come se nulla fosse successo. Era ricoperta di sangue e le fodere delle sue lame gocciolavano di liquido rosso. I secondi sembrarono spandersi in anni quando Aqua sussurrò quella singola parola mentre imitava una pistola con la mano.

“Bang.”

Le navi esplosero in una rosa di fuoco.

Quella non poteva assolutamente essere la sua Aqua, no, non poteva, cercava disperatamente di convincersi. Anche gli altri la stavano guardando spaventati, magari gli stessi pensieri stavano passando anche per le loro menti. Eppure eccola là, davanti a loro, sporca di sangue ancora caldo mentre guardava compiaciuta le navi che andavano a fuoco.

Tutti avevano avuto la stessa reazione tranne Nex. No, lui velocissimo sguainò uno spadone e trapassò il ventre della sorella. “Questa non sei tu...” sussurrò tra i denti serrati senza riuscire a guardarla in faccia. “Torna in te... ti prego...”

Zoro notò una cosa; anche se aveva una spada infilzata nella pancia Aqua non stava sanguinando, nemmeno una goccia.

Lei voltò la testa quel che bastava per vedere il fratello con l’occhio zaffiro. E solo in quel momento riuscì ad intravedere quella vitalità, quell’antico luccichio nel suo sguardo che l’aveva da sempre caratterizzato. Poi svenne e Nex estrasse la sua spada dal suo corpo. La ferita si richiuse ad una velocità impressionante con un lieve bagliore azzurro senza versare una goccia di sangue o lasciare cicatrici. Quando la pelle di Aqua tornò com’era prima, tutti videro che Nex aveva mirato alla cicatrice a forma di rosa.

Adesso quel mostro assetato di sangue dormiva tranquillo, la sua Sete si era dileguata come la cenere al vento.

Zoro non riuscì a trattenersi dall’inginocchiarsi accanto a lei, dal prenderla tra le braccia e dallo stringerla forte a sé, come se non l’avesse vista da tutta una vita. Poi si alzò tenendola sempre in braccio e la portò lontano da quelle fiamme che ancora lottavano sull’acqua tra gli sguardi increduli e scioccati dei suoi nakama. La paura si leggeva chiara sul volto della navigatrice ancora stretta al cuoco; paura di quella ragazza con cui aveva riso e scherzato fino a quella mattina.

Ma lui non aveva paura; sapeva che quella sterminatrice che aveva visto non era Aqua; non poteva avere paura, non ora; non ora che era riuscito a raggruppare tutto quello che provava per lei sotto un singolo nome: simpatia, stima, tenerezza, responsabilità, protezione, dipendenza.... condensò tutto questo in una sola parola: Amore. Amava Aqua, amava tutto di lei, amava quell’ottima disegnatrice, quell’eccellente spadaccina, amava quella ragazza che si addormentava sul suo petto. Amava quella ragazza che stava tenendo tra le braccia.

Si diresse in silenzio verso lo studio al secondo piano di poppa - là sicuramente sarebbero stati lontani dagli altri almeno per un po’, e la porta si poteva chiudere a chiave - stringendosi ancora di più al petto quella vittima del passato.

Pioveva: una pioggia fitta, battente, interminabile e il sole non dava nessun segno di vita da dietro le nuvole nere
.

***


Aqua si svegliò circa due ore dopo. Si alzò di scatto dal letto solo per trovare la mano di Zoro a trattenerla giù. Si guardò intorno: erano nello studio di Nami e lei non era sdraiata su un letto ma su uno dei divani. Lo spadaccino accanto a lei, seduto su una sedia imbottita, la stava guardando con un misto di preoccupazione e tristezza.

Non si era mosso dal suo fianco dal momento in cui era svenuta.

Aqua si distese di nuovo sul velluto rosso e guardò fuori dalla finestra: il cielo stava cominciando a tingersi di cremisi. Cremisi....

Lui ritirò la mano lentamente. Non la trattenne, anche se avrebbe voluto. In quel momento aveva paura. Aveva paura di quell’uomo accanto a lei. Aveva paura di essere cacciata via da tutti gli altri. Ma dopotutto non era sempre stato così? Non poteva mai restare troppo a lungo in un posto. Il suo errore era stato quello di pensare che stavolta sarebbe andata diversamente. Purtroppo non poteva più permettersi quelle illusioni. Per un momento sperò che fosse stato tutto solo un incubo, ma le sue spade sporchi di sangue appoggiate al muro e i suoi vestiti maculati di rosso come il cielo serale la riportarono alla realtà.

Zoro la stava guardando mentre ritirava la mano. La ragazza si era aspettata che l’allontanasse completamente, ma gliela poggiò sulla guancia in una dolce carezza seguendo il contorno del suo viso.

Aqua girò di scatto la testa verso di lui, alzandosi e appiattendosi un po contro lo schienale del divano, gli occhi spalancati dalla paura.

Lo spadaccino ritrasse la mano fissando di nuovo il suo sguardo sugli occhi zaffiro. Doveva capire che non aveva paura di lei. “Non voglio farti del male... non lo farei mai, e tu questo lo sai...” Lei continuò a guardarlo impaurita ma rilassò le spalle. “Io so...” continuò, approfittando del momento per allungare di nuovo la mano e metterla intorno alla nuca di Aqua avvicinandola un pochino a sé, “...che quella non eri tu. Io so per certo che tu non lo faresti mai.” Lei lo guardò di nuovo in quel modo.

“Allontanati,” disse in un soffio. Zoro la guardò confuso.

“Perché--“

“Allontanati...!” ripetè lei un po più forte. “Dovresti essere terrorizzato da me... Hai visto quello che posso fare... posso perdere il controllo in ogni momento... Allontanati...” disse una terza volta a bassissima voce.

Il volto di Zoro si addolcì per un fugace momento. In fondo, aveva tutti i diritti per avere paura di lui. “No, Aqua, non devi avere paura--“

“Allontanati!” lo interruppe tirandosi dietro di scatto per liberarsi dalla mano dello spadaccino e alzarsi in una sola mossa.

Zoro rimase qualche secondo con la mano ferma dove prima c’era il collo caldo di lei. Poi alzò la testa, la bocca semi dischiusa per dire qualcosa, ma cosa non lo sapeva nemmeno lui. Si alzò di fronte a lei senza staccarle lo sguardo di dosso nemmeno per un secondo.

Aqua indietreggiò, girando intorno al divano e appiattendosi contro il pezzo di muro tra due finestre nascondendo le mani dietro la schiena. Aveva il fiato corto come se avesse corso per ore invece di contorcersi nel sonno.

Zoro tolse le spade dal suo fianco e le appoggiò contro la sedia. “Aqua. Sai benissimo che io non ti farei mai del male. Se vuoi entra pure nella mia mente e guardalo da te.”

Lei aprì la bocca per controbattere ma si portò invece una mano alla testa, gemette e si accasciò a terra senza forze. Lo spadaccino fece giusto in tempo a prenderla tra le braccia e sollevarla da terra.

Battè debolmente una mano sul suo petto in segno di protesta, mentre le labbra pronunciavano mute quella sola parola: Allontanati. La ignorò. Allora lei nascose la faccia nell’incavo del suo collo dove non poteva vederla. Zoro si andò a sedere sul divano.

Con una mano prese una ciocca dei suoi capelli biondi e la rigirò tra le dita. Aqua sembrava essersi calmata, oppure non aveva abbastanza forze da opporre resistenza. La mano si spostò dai capelli al pugno che debolmente batteva sul suo torace. Lo avvolse con le dita e lo tenne fermo sopra il suo cuore. La ragazza abbandonò qualsiasi idea di ribellione. “Lasciami...” sussurrò come ultimo tentativo disperato.

“No,” rispose semplicemente Zoro.

Sentì i muscoli della sua schiena arrendersi e il suo peso ricadere completamente sulla spalla sinistra in un lungo sospiro. Riusciva a sentire il suo respiro caldo contro il collo, il cuore che batteva sotto la sua mano aperta...

Rimasero così, in un istante di fragile equilibrio. Nessuno si era ancora avvicinato allo studio. Il respiro di Aqua era lento e cadenzato, pensò si fosse addormentata di nuovo, ma poi lei disse a bassa voce, “Io non potevo fare altro che stare a guardare impotente mentre tutte quelle persone cadevano a terra morte... per quanto provassi a fermarmi, questa volta era troppo violento... avevo trattenuto troppo a lungo, ero allo sfinimento, e...” Zoro appoggiò il mento sulla sua testa senza caricare il peso. La sua voce era poco più di un sussurro. “... Ed è bastato così poco... non volevo che voi vedeste...”

Sentì la voce rompersi e la strinse più forte a sé. Gli sembrò che Aqua sorridesse, ingoiando le lacrime. “Ti preoccupi tanto per me, quando dovresti preoccuparti di più per te stesso... Sei davvero... strano.”

“Io so badare a me. E poi è naturale preoccuparsi dei propri compagni, non trovi?” disse di rimando. Anche la sua voce era ridotta ad un sussurro.

“Compagni... nakama...” Aqua si assaporò queste parole con malinconia. “Scommetto che domani nessuno di voi vorrà sapere più niente di me... Ma non c’è problema... Sono abituata sia ad essere cacciata che a rimanere da ss--“

“Non dirlo nemmeno per scherzo.” La interruppe laconico Zoro. Non aveva alzato la voce ma la determinazione e la durezza trasparivano chiare. “Non oseremmo mai cacciare un nostro nakama, e tu non fai eccezione.”

Anche se nella sua mente cominciava ad annuvolarsi il dubbio: gli altri potrebbero anche aver ragione a non volere a bordo qualcuno che poteva ucciderli da un giorno all’altro, e purtroppo la sua ala, per quanto fosse importante, non era sufficiente a proteggerla dai loro becchi.

“Dopo che avranno sentito il nostro passato e tutto quello che abbiamo fatto non ci vorranno più intorno.” Di certo con “nostro” si stava riferendo anche al fratello. “E appena lo sentirai anche tu, non mi terrai più così vicina a te. Mi tocca vivere questo momento fino in fondo perché so che non si ripresenterà mai più.” Strusciò il volto contro la spalla dello spadaccino come un gatto che sta per andare a dormire sulle ginocchia del suo padrone.

Zoro spostò il mento dalla testa bionda e incrociò il suo sguardo zaffiro. Era ipnotico, lo intrappolava senza scampo come una coccinella nella tela del ragno. “Vogliamo scommettere?”

Aqua si lasciò sfuggire un piccolo sorrisetto. “Non scommettere quando sai di perdere...”

Non aspettò una risposta per liberarsi dall’abbraccio e mettersi davanti a lui posizionando le ginocchia vicino ai suoi fianchi sul divano. Si avvicinò in modo impressionante al suo volto, poggiando la fronte contro la sua e sentì le mani di lei ripercorrere il profilo delle sue spalle per circondargli il collo. Le punte dei loro nasi si toccavano e le loro labbra stavano per sfiorarsi pericolosamente.

“Cosa stai cercando si fare?” chiese Zoro in un soffio. Sentiva il corpo di Aqua appiattito contro il suo. Il divano, in coppia con le ginocchia delle ragazza, gli tagliava ogni via di fuga. La sua voce era uscita come impaurita: l’amava ma... questo non era andare troppo veloci? Ammise che baciarla era la cosa che voleva di più, seguita dal farla solo sua.

Maledisse i suoi stessi pensieri: punto primo, non poteva fargli paura un suo nakama, che per di più amava disperatamente; punto secondo, non era onorevole per uno spadaccino come lui avere questi pensieri. Questo genere di cose si addicevano di più ad un certo cuoco idiota. E se fosse stato contagiato?

Aqua sorrise divertita. Il suo viso perfetto riempiva la visuale dello spadaccino. “Voglio soltanto...” prese una breve pausa per chiudere gli occhi.

Zoro pensò di approfittare del momento per avvicinarsi quel poco che bastava per--

“...farti vedere...”

Doveva decidere in fretta. Sentiva il movimento dell’addome ad ogni respiro della ragazza contro il suo, il petto vibrare lievemente ad ogni parola.

“...il mio...”

Ah, ma andiamo! Doveva soltanto spostare la faccia un pochino in avanti: ecco tutto. Aveva affrontato zombie, cacciatori di taglie, l’Inferno stesso... di che aveva paura?!

“...passato.”

E quando finalmente si era deciso, non riuscì a fare niente perché fu travolto dalle immagini di un lontano passato che Aqua gli fece vedere.
 
_______________________________________________________________________________________________________________________
Ebbene sì. Zoro lo ha ammesso. Ma aspettate a cantar vittoria! Visto che mostro che è la piccola e dolce Aqua-chan? Quale sarà il loro passato? (risata malvagia)
A Sabatoooo!!!!! Recensite, recensite, recensite, non siate timidi!! E mandate tante domande!!

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Capitolo 8
*** Question Corner #1 ***


Premessa
 

Salve a tutti! E sì, sono ancora io B3 Oggi, in questo istante di relax dallo studio, vi porto questo mezzo delirio, mezzo sclero per farvi fare due risate e sollevarvi un po l'animo dal capitolo precedente :) Avevo detto che lo avrei separato dalla storia principale ma, rileggendo il regolamento, ho scoperto che non si posso pubblicare interviste a botta e risposta senza una trama particolare, quindi spero che unire il QC alla storia principale vada bene. Buona lettura e ricordo che potete mandare altre domande quando volete ma, scoperto sempre grazie al regolamento, non scrivete solo "ah, sì, voglio chiedere questo a tizio" ma scrivete anche una minirecensione!! Oppure mandatemi un messaggio privato.

 

ANCIENT SAGA QUESTION CORNER
 

DA Mary Stranges
 

  1. Ad Aqua:Come ci si sente ad avere quattro cuori,tre tipi di vene,otto polmoni e le branchie? 

    Aqua: Domanda strana... io non penso che ci si senta in qualche modo perché non ho la più pallida idea di come ci si senta senza!! Comunque, conoscendo l’anatomia del corpo umano, direi che avere quattro cuori è conveniente quando si fa attività fisica: arriva più ossigeno dappertutto! Ma considerando che per un drago della mia stazza (e maestosità, se vogliamo aggiungere) quattro cuori è il minimo indispensabile per sopravvivere. Tre vene? Fantastiche. Due sono le normali vene, sangue ossigenato e non ossigenato, mentre la terza contiene sangue Antico, quello azzurrino, tanto carino. È quello che ci rende veri Antichi. Utilissime in caso fossi in pericolo di morire dissanguata: noi Antichi abbiamo circa il doppio del sangue rispetto agli umani e ci mettiamo molto di più a crepare. Tecnicamente, possiamo anche prosciugarci del sangue normale: è quello Antico che ci tiene in vita. Ma quando quest’ultimo viene a mancare siamo fregati. Quel cacciatore bastardo nel nostro scontro mi aveva preso in pieno la terza aorta quando mi ha trapassato la spalla facendomi perdere tutto il sangue “speciale”... e per questo che mi girava la testa. Otto polmoni? Beh, avendo quattro cuori, servono per forza otto polmoni, no? L’unica cosa è che devo respirare solo aria pulita: lo si sente subito quando c’è inquinamento! Le branchie sono state in più occasioni un salvavita. Mi ricordo la prima volta che mi scontrai con Racnoid: cercò di affogarmi. Ma dico io, siamo diventati tutti matti?! Come puoi affogare l’Antico dell’Acqua?! Comunque, tecnicamente non dovrebbero essere così visibili nella forma umana... Sai, ero esausta e non mi ero trasformata correttamente dalla mia forma animale. Le branchie sono ben visibili solo nella mia forma ibrida e in quella animale. Aspetti negativi? Sono costantemente torturata da Chopper e dalla sua curiosità... Ogni dieci secondi è "Aqua, posso visitarti per fare una ricerca?" o "Aqua, vieni in infermeria così posso disegnare uno schema dell'interno del tuo corpo?" !!!
     
  2. A Zoro:Come ci si sente a sapere che Mihawk ti ha battuto con un coltellino da campeggio mentre tu avevi tre spade più lunghe di un braccio? 

    Zoro: .... Zzzz.....

     
  3. A te:Come ci si sente ad essere un genio? 

    Io: Io non sono un genio. Sono solo una pazza che spera di recuperare la sanità mentale.
    Zoro: Si vede come ci stai riuscendo.
    (Angel sfodera di nuovo il bisturi e Zoro se ne va spaventato.) 

     
  4. A tuo fratello:Come ci si sente a sapere che tua sorella è sposata con Zoro? 
     

Vi riporto il litigio/dialogo/fratricidio che ho avuto con mio fratello per fargli rispondere a questa domanda.

Io: Mike, c’è una domanda per teeee!!
Michael: Sparisci. (Spinge via Angel)
Io: Eddaiiii (occhi da cucciolo)
Michael: NON farmi quella faccia. E non dovresti stare a studiare per i tuoi esami?
Io: Ho già fatto.
Michael: Allora vatti a suicidare.
Io: Sono queste cose da dire a tua sorella maggiore?! (Da un calcio a Michael)
Michael: Dico quello che mi pare, io. (torce il braccio di Angel dietro la sua schiena) E non continuare a farmi quella stramaledetta faccia!
(Angel’s Cute Spark alla massima potenza)
Michael (rilasciandola e sospirando rassegnato): Come faccio a resistere a quella faccia... Che devo fare, stupida rompiballe?
Io (tutta felice): Devi rispondere a questa domanda qui. (indica lo schermo)
Michael: Stai a vedere se un giorno non mi fai diventare pazzo.... Allora.... (legge) Dico che a. Santo Zoro che se l’è presa; b. Finalmente qualcuno se la prende e porta via, quindi niente più rompiscatole; c. Zoro, condoglianze; d. Auguri e figli maschi; e. Siete tutti matti; f. Non mi sento in nessun modo. Ora me ne vado ad allenarmi. Suicidatevi e ripulite tutto quando avete finito: non voglio tracce di sangue in giro.
Io: Simpatico. Spero che ti caschi in testa un peso da una tonnellata.
Michael: Grazie, ti voglio bene anch’io, sorellina. (se ne va)
Io: Tanto per gossip: mio fratello è un matto palestrato che occasionalmente pratica pugilato. Quell’occasionalmente si riferisce a quando litighiamo. 

 

DA anrashomonna (La Grande Reporter)
  1. Nex, o Xenon? Come preferisci farti chiamare? Comunque fratello di Aqua, sappiamo che tua sorella ha una taglia di 850 milioni di Berry, anche tu hai una taglia sulla testa così vertiginosa? (sono due domande ma non importa XD)

     Nex: Ehilà!! Chiamatemi come volete, sono abituato ad ogni tipo di soprannome (mia sorella è molto originale in quanto a nomi). La taglia? Ovvio, io valgo molto di più! E poi le domande sono tre, ehehehe.....
     
  2. Aqua ,essendo L'Antico dell'acqua, puoi parlare con le creature marine? 

    Aqua: Certo che sì: sono animale per due terzi, in fondo. Anche se non hanno molto da dire... Ultimamente le notizie più entusiasmanti sono le nuove scoperte dei nascondigli del krill... Ma io dico, sono una drago di circa cinquanta metri e mezzo, vi pare che il krill mi sazia?! Ah, ma farò qualcosa a riguardo (risata... e che cavolo, vi siete prese tutte voi le risate!!! risata perfida) 
     
  3. Zoro qual'è la cosa che ti piace di meno di Aqua?  

      
    Zoro   (ci pensa seriamente per molto tempo mentre solleva pesi): è una sadica. 50220. (solleva il peso) E il fatto che sia più forte di me. 50221. (solleva il peso) E che mi abbia copiato l’Ashura. 50222. (solleva il peso) E che si metta sempre nei guai e che tocca a noi salvarla. 50223. (solleva il peso) E che riesce a muoversi in giro per la nave eludendo i miei sensi, è praticamente impossibile da sentire. 50224. (solleva il peso) E che abbia almeno una settima di reggiseno. 50225. (solleva il peso) E che la sua presenza mi mette a disagio, non so perché. Mi fa stare in imbarazzo ed io odio stare in imbarazzo. Cinquantamiladuecentoventi....  (lascia cadere improvvisamente il peso dopo aver perso il conto perchè stava parlando) Ma perché cavolo lo sto dicendo a te?! Ora devo ricominciare!! Uno. (solleva il peso)
     
  4. Chopper, adesso nella ciurma ci sono altre due persone che si feriscono come Zoro...anzi quattro volte tanto. Riesci a stare dietro a tutti e tre? 

      
    Chopper: Mi sono già dovuto fare due notti in bianco per curare Aqua, senza contare tutto quello che ho dovuto passare con Zoro dopo Thriller Bark.... Ma la domanda non è tanto se io sono in grado di stargli dietro, ma piuttosto "riceverò abbastanza fondi da Nami per comprare bende e cose varie?" In ogni caso io voglio il mio avvocato. L’unico vantaggio è che quando Aqua e Zoro si feriscono “insieme”, mi basta ripetere il lavoro e non mi devo spaccare la testa in quattro per rifarmi il quadro della situazione. 
      
  5. Sanji credi che Aqua sia più interessata a te o allo spadaccino?  

      
    Sanji: ANRAAAAAAAA-CHAAAAAAAAANNN!!!! AMORE MIO, IO SONO SOLO TUO!!
    (cuoricini di fumo ovunque) Comunque chi s’interesserebbe a quello stupido marimo? Certo che Aqua-chan è più interessata a me! Come si fa a non resistere alla mia bellezza?! (Sguardo accattivante) Scommetto che ti sei innamorata anche tu di me, angelo!!! 
      
  6. Nami come ti senti a stare solo con ragazze più gradi di te (anche se effettivamente le sembianze di aqua non rendono l'idea di quanto sia vecchia)? 

      
    Nami: Devo dire che certe volte mi sento un po la bambina del gruppo e sento che la taglia del mio reggiseno sia troppo piccola in confronto alla loro.... Mi sento un po imbarazzata a volte, ma sono abituata alle sorelle maggiori (io ne avevo una a Cocoyashi). E poi devo assolutamente scoprire che cosmetici usa Aqua per apparire così giovane!! Bene, ora sono 100 milioni di Berry per le informazioni <3 
      
  7. Rufy adesso hai ben due Antichi nella tua ciurma! Ma dato che tutti sulla nave devono avere un compito, quale potrebbe essere l'impiego dei nuovi arrivati? 

     Rufy: Nmfgxbnsuidfgyshdjvnhdsuirfbdhcbydwi!!!! (S’ingozza come un pazzo) 
     
  8. Brook secondo te Aqua ti farà davvero vedere le sue mutandine?  

      
    Brook: Yohohohohohohoho!!! Ci conto!! Mi fareste vedere le vostre, Anra-san?! 
      
  9. Robin, Franky ed Usopp! Voi siete quelli che stanno più ai margini della storia! Vi sentite sfruttati dall'autrice?  

    Robin: O cielo. Oh, beh, almeno ho più tempo per leggere. (Ritorna a leggere un enorme tomo)
    Franky: Non è super. (Tira fuori la chitarra) Adesso canterò: La solitudine di un uomo di ferro in una storia commovente. (Fa un accordo)
    Usopp: IO? Ai margini? Tsè! Stanno tutti facendo quello che dico io!!! 

     
  10. Uomo che ha telefonato alla Marina, dai capelli corvini tagliati corti e gli occhi neri, può dirci dove si trova esattamente in questo momento?

      Uomo misterioso: ........ (prende un telefono) Servizi segreti? Anrashomonna è qui.
     
  11. Angel-sama, dopo la sua grande rivelazione ad inizio capitolo, "ultimamente mi sono sposata in gran segreto Zoro", non ha paura che la relazione che sta nascendo tra Aqua e Zoro possa minare il vostro recente matrimonio? 

      
    Angel: Oh, io e Aqua siamo amicissime. Non mi dispiace dividere Zoro con lei. Ah, ovviamente anche lei è d’accordo. Sai, ce lo passiamo un po così, giorni pari, giorni dispari, ogni qualvolta lo vogliamo...
      

E per questa edizione è tutto!!! Spero vi sia piaciuta!^^
Alla prossima!
Angel

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Capitolo 9
*** Capitolo 6 (Parte 1) - Prima Del Temporale ***


Premessa
 

(Risata malvagia) Ebbene, sono riuscita a portarvi la prima parte del sesto capitolo sotto esami. Dio, quanto sono fantastica. (ok, momento di autoapprezzamento terminato). Per tutti quelli che erano curiosi riguardo il passato di Aqua, bene, eccone la prima parte! La seconda parte la posterò Sabato oppure, se proprio Dio vuole fare un miracolo, stasera. Vi avverto che il titolo non mi piace tanto (non lo trovo particolarmente inerente al tema trattato nel capitolo [insomma, non si parla di previsioni del tempo, e non è un saggio su come prevedere la pioggia di Nami]). Ricordo inoltre che il question corner è ancora aperto ^^
Ringraziamenti: A Mary Stranges, ad anrashomonna, e ad _histerya_, che puntualmente recensiscono i miei capitoli ^-^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei! Quelli esterni al manga/anime originale invece sì! >:D
Scusate, non mi sento abbastanza ispirata per scrivere uno stacchetto x)


Capitolo 6 (Parte 1) - Prima Del Temporale

Era buio, poco ma sicuro. Se provava a muovere una mano poteva sentire il velluto del divano e avvertiva il leggero peso di Aqua sulle sue gambe. Ma le sue dita si chiudevano nel buio e né la ragazza né il divano erano in vista. Solo notte. Notò che il suo corpo emetteva un fioco bagliore. I suoi passi echeggiavano nell’oscurità.

Si guardò intorno. “Aqua?” sentì solo l’eco della sua voce rimbalzare sulle pareti inesistenti. E ancora buio - cominciava a essere seccante. Poi udì un sommesso rumore in lontananza: voci. Prese a camminare in quella direzione.

Poco dopo si ritrovò in una città interamente dipinta di bianco e azzurro, costruita sull’acqua, che gli fece venire in mente Water 7. Le porte della città erano enormi e ricurve, di un bianco quasi accecante, intagliate con strani disegni e creature tra cui riuscì a riconoscere tre draghi diversi.

C’erano degli uomini là vicino, alti e in forma. Zoro si avvicinò a loro. “Scusate, potreste dirmi dove -- “ si bloccò. Il gruppetto non lo aveva notato anche se era a pochi passi di distanza da loro. Continuavano allegramente la loro conversazione.

Ripensò alle ultime parole di Aqua: voglio farti vedere il mio passato. Era questo? Ma lei dov’era? Fece scorrere lo sguardo sull’ambiente circostante. Vide in lontananza un inconfondibile cappello di paglia seguito da una grande capigliatura afro e un ciuffo blu. Avanzò di qualche passo in quella direzione. Non c’erano dubbi: quelli erano i suoi nakama.

Dietro a Rufy c’era Sanji con Usopp accanto, seguiti da un circospetto Chopper alla destra di Franky. Nami e Brook chiudevano il gruppo mentre Robin stava avanzando verso i portoni per esaminarne le decorazioni. E loro che centravano?? In capo alla compagnia c’era Nex. “Ooooiiiii!” li chiamò Zoro. Nex e Rufy voltarono la testa allo stesso tempo e il suo capitano lo salutò con un ampio movimento del braccio.

Lo spadaccino li raggiunse e prima che potesse dire qualcosa fu assalito dal cuoco. “Parla, idiota patentato: cosa pensavi di fare chiuso in una stanza da solo insieme ad Aqua-chan?! Eh?! Cosa le hai fatto?!!” Decisamente furioso.

“Beh...” Zoro riusciva ancora a sentire la pericolosa vicinanza di Aqua e sperò che quello che stava per dire suonasse convincente. “Non preoccuparti, coglione, non le ho fatto niente; mica sono un donnaiolo senza speranza come te, per fortuna!!”

L’offeso sembrò calmarsi fu sul punto di sfoderare una delle sue battute pungenti quando Nex parlò. “Ecco, ci siamo quasi...” si voltò verso i due litiganti. “Vi consiglio vivamente di spostarvi di lì...”

Zoro lo guardò confuso e prima che potesse aprire bocca il muro bianco esplose in una nube di polvere e detriti. Fece appena in tempo a scostarsi e si preparò al contrattacco portando una mano alle else delle spade. Ma Nex gli trattenne il braccio scuotendo la testa. Gli indicò con un cenno la nuvola grigiastra che andava via via diradandosi.

Riuscì a distinguere due figure basse, probabilmente bambini, che stavano incrociando qualcosa tra di loro. Finalmente la polvere si abbassò completamente  e fu in grado di vedere con chiarezza i volti delle due silhouette. Percepì la bocca del cuoco accanto a lui spalancarsi lasciando cadere a terra la sigaretta.

Davanti a loro c’erano due ragazzine: una aveva lunghi capelli biondi, occhi zaffiro e spadone grigio-azzurrino, mentre la sua avversaria aveva dei corti capelli bordeaux, occhi verdi come gli smeraldi e in mano stringeva lo spadone rosso e nero.

Non ebbero il tempo per confermare: le due bambine ripresero a scambiarsi potenti fendenti spostandosi troppo velocemente per dire con chiarezza chi fossero. Mentre si lanciavano all’attacco si prendevano ad insulti - per quanti ne potessero conoscere due ragazzine piccole come loro - e l’una accusava l’altra di aver fatto qualcosa.

Gli uomini poco più in là interruppero la loro chiacchierata per osservare la scena in un primo momento sgomenti, poi scossero la testa rassegnati. “Oi, voi due... cercate di non ammazzare nessuno...”

Le due incrociarono di nuovo le spade tra di loro e urlarono all’unisono “STA ZITTO!!!” prima di riprendere a lanciare fendenti e affondi.

“Andiamo, che cosa è accaduto stavolta?” sospirò l’uomo accanto.

Si fermarono di nuovo incrociando le spade. “È successo che questo genio qui davanti mi ha rovinato tutti i disegni!” La bambina bionda si rivolse verso l’altra. “Ci stavo lavorando da settimane, idiota!!”

IO?” esclamò l’altra facendo una faccia incredula. Spinse in avanti lo spadone e indietreggiò di qualche metro. “Sei tu che ti sei messa in mezzo mentre stavo portando quella brocca di limonata, deficiente! La colpa è tua!” urlò puntando verso di lei lo spadone.

“E si può sapere cosa cavolo ci facevi in giro con una brocca di limonata? Ci ballavi?!!”

La rossa sembrò rimanere spiazzata e guardò da un’altra parte abbassando di qualche centimetro la punta della spada. “Beh, ecco...” balbettò. Si riprese in fretta e si voltò di nuovo verso l’avversaria. “Cavoli miei!!” replicò ancora più arrabbiata.

Adesso erano rimaste ferme abbastanza a lungo per vederle chiaramente.  “AQUAAA???!!!” urlarono in coro i Mugiwara. Nex sussultò all’esclamazione generale e alzò le mani.

“Quella è Aqua?!” chiese Usopp indicandola e Nex annuì. Zoro osservò i contorni delicati ed arrabbiati della bambina per qualche secondo, sorpreso. Non si sarebbe mai immaginato un’Aqua così piccola.

“Quella è Aqua,” ripetè l’Antico. “E quella è sua sorella gemella, Jenova. Per tutti solo Jen.”

“Sorella gemella?!” esclamarono di nuovo i pirati.

“Ma sono completamente diverse!” disse Brook.

Nex annuì rassegnato, ma un malinconico sorriso appena accennato sulle sue labbra gli animò il volto. “Litigavano in continuazione, ma quello credo sia per i loro Elementi: Aqua, Antico dell’Aqua, e Jen, Antico del Fuoco. Due Elementi che non possono sopportarsi.”

“E tu che accidenti vuoi?!” La scocciata domanda delle due bambine riportò l’attenzione della ciurma sulla battaglia. Era apparsa una terza figura in mezzo alle due, più alta, più adulta.

“Piuttosto, voi che state facendo? Cosa è successo stavolta?” disse l’uomo in mezzo parando entrambi gli spadoni con due spade lunghe.

“Nex??!!!” urlarono tutti in coro comparando il giovane ragazzo con l’uomo accanto a loro. Lui rispose con un sorriso.

“Colpa sua!!” dissero Aqua e Jen allo stesso tempo puntandosi a vicenda con le spade. Irritate dal fatto che avevano agito in perfetta simbiosi, le sue si guardarono di nuovo con odio e assaltarono di nuovo. Il giovane Nex sospirò e le fermò una seconda volta.

“Fuori dai piedi,” sibilò Jen, ma il fratello maggiore replicò con un sorriso di sfida. Le due gemelle indietreggiarono insieme.

“Tu prendi il lato destro, io mi occuperò del sinistro,” disse Aqua fissando intensamente il diciannovenne.

“Come sempre,” disse l’altra e si lanciarono all’attacco contro il ragazzo.

Una piccola folla si era ammucchiata intorno al foro nel muro e aveva cominciato ad osservare la battaglia, accompagnandola con una serie di mormorii.

Le due formavano una bellissima squadra: i loro movimenti, eseguiti in perfetta armonia, si susseguivano veloci, le ampie superfici dei loro spadoni erano ottime basi d’appoggio per saltare ed eseguire attacchi aerei. Nex stesso riusciva a malapena a starle dietro. “Potreste anche aiutare invece che stare a guardare!” protestò rivolgendosi alla gente.

“Andiamo, sarà la millesima volta che quelle due cercano di batterti.... ormai noi siamo tutti dalla loro parte!” disse uno del gruppetto di poco fa mentre urla d’incoraggiamento si alzarono dalla folla.

“OI!” urlò Nex parando un fendente incrociato.

Jen si separò dalla lotta e si fermò di fronte agli spettatori. “Grazie, grazie!! Vedrete, oggi io e mia... ehm, sorella, riusciremo finalmente a battere Xenon e tutto il vostro supporto---“

“Jee-en!!” chiamò Aqua trovandosi in difficoltà a combattere da sola contro il fratello maggiore.

“Ah, già,” disse lei e si lanciò di nuovo in battaglia tra le risatine del pubblico.

“E più o meno ogni giorno era così... movimentato, ma sempre bello,” disse Nex con malinconia mentre osservava quei ricordi.

Un’altra esclamazione di protesta li riportò agli avvenimenti.

I tre  fratelli erano stati immobilizzati da tre radici enormi. Le gemelle tentavano di liberarsi lanciando calci e pugni. La maglietta verde di Aqua si strappò sulla schiena e le ginocchia dei pantaloni di Jen erano piene di squarci. Nex invece restava fermo, conscio che ribellarsi sarebbe stato inutile.

"Papà che vuoi?" chiese scocciato e scuotendo le testa.

"PAPA'?!?!?!" dissero tutti in coro guardando scioccati Nex.

Lui sembrò intimidito da quell'esclamazione e fece un passo indietro. "Che c'è di male? Mica sono nato dal nulla!"

"Papà lasciaci in pace...!" disse Aqua mentre si dimenava.

"Sì, infatti, non centri niente, pà!" fu d'accordo Jen.

L'uomo si scostò una ciocca di capelli biondi dagli occhi e fissò gli occhi blu sul figlio. "Si può sapere che hai fatto alle tue sorelle?" 

"IO?!" esclamò incredulo Nex. "Io niente! Anzi stavo cercando di evitare che distruggessero la città!" protestò.

L'uomo strizzò gli occhi perplesso. "Ah, ok, allora scusa." E con un cenno della mano la radice si ritirò lasciandolo libero.

"Ehi!" protestarono le gemelle. 

"E voi due? Avete una giustificazione attendibile per essere in ritardo all'allenamento?"

Le due s'immobilizzarono di colpo. Si scambiarono uno sguardo. "L'all...enamento...?" dissero a bassa voce. Guardarono il padre. "Ehm, beh, ecco..." balbettarono.

"Vedo, vedo..." disse girandosi. Notò lo squarcio nel muro solo in quel momento. "....Un buco nel muro?!?! Chi è stato?!" Le gemelle guardarono da un'altra parte fischiettando disinvolte. "Voi due...! Cosa devo fare con voi?" disse con un tono tra l'arrabbiato e l'esasperato.

"Scusa...." mormorò Aqua.

Il padre sembrò raddolcirsi di fronte all'immagine dispiaciuta di quelle due bambine. Rilassò le spalle con un sospiro. Si massaggiò il collo con una mano mentre la radice si ritirava nel suolo. Le gemelle rimasero ferme in piedi con le mani dietro la schiena.

"E va bene, siete perdonate. Ma dopo l'allenamento dovrete tornare qui ad aiutare con la ricostruzione." 

Il volto delle due s'illuminò con un sorriso. "Grazie papà!" dissero in coro mentre gli saltavano addosso per abbracciarlo.

"Ok, ragazze, ho capito!" disse ridendo e ricambiando l'abbraccio. "Adesso però sbrigatevi altrimenti farete ancora più tardi!"

"D'accordo!" dissero saltando giù e raccogliendo le loro lame. "Ci vediamo dopo a casa!" urlarono mentre si allontanavano correndo e agitando un braccio.

"Facciamo a chi arriva prima, Aquapark?" disse Jen.

"Allora comincia a correre seriamente Jenicidio!" disse Aqua accelerando il passo.

I due uomini sospirarono mentre le guardavano allontanarsi ridendo.

"Ok, andiamo Nex. Cominciamo a mettere a posto questo macello."

Nex annuì. La gente nella folla aiutò nella ricostruzione.

"Ehi, questa non dovevi dirla!" protestò una vocetta in lontananza.

"Io dico quello che mi pare," replicò una seconda.

"Voi due...!" disse voltandosi il padre di Aqua con un occhiata Ubbidite-E-Non-Protestate. Le due ragazzine sorrisero e sparirono nella città.

"Erano fatte così," disse Nex ai Mugiwara con una nota di malinconia, "uguali ma completamente diverse."

"La cicatrice...!" disse pensoso Chopper sottovoce. Brook e Sanji che erano vicino a lui lo guardarono interrogativamente. Alzò la testa e guardò l'Antico con quella serietà che solo un medico poteva avere. "Nex, posso farti una domanda?" chiese. L’Antico voltò la testa pronto ad ascoltarlo. "Quando mi sono ritrovato a curare Aqua, ho notato che aveva anche altre cicatrici, ma non erano state causate da un combattimento e nemmeno a causa di Zoro perché troppo vecchie, bensì da un qualche tipo di operazione chirurgica. E nemmeno le ali... Sembra che siano state 'aggiunte' dopo al suo corpo. Infatti da piccola non le aveva. E poi quella ferita sulla schiena a forma di rosa... Direi con certezza che sia molto recente, ma invece Aqua dice di averla da tantissimo tempo, eppure da piccola non ha nessun segno sul corpo..."

"Ho capito dove vuoi arrivare," disse Nex approfittando della pausa del medico, voltandosi e dirigendosi verso le porte della città con le mani in tasca. Tutti lo seguirono con lo sguardo. "Troverai la risposta alle tue domande tra un paio di secoli." Detto ciò battè le mani e il nero li circondò improvvisamente.

Di nuovo quel buio, a Zoro non piaceva, gli dava una sensazione di freddo e gli ricordava fin troppo il vuoto che aveva sentito nella mente di Aqua quella mattina.

Lentamente cominciò a nevicare. Un fiocco di neve cadde sul naso di Chopper e automaticamente guardò in alto. Vide soltanto un cielo nero macchiato di piccoli puntini bianchi. Ma non era esattamente neve.

Alcuni fiocchi presero a roteare tra loro, acquistando colori diversi, creando piccoli vortici. Poi la neve cessò di cadere e i vortici si trasformarono in lastre bianche. Sopra si muovevano delle immagini, troppo poco nitide per distinguerle. Le lastre li circondarono. Cominciarono a girare intorno a loro, lentamente, creando grandi cerchi che si intersecavano tra loro. Tutti si guardavano intorno spaesati e confusi tranne Nex che continuava a dargli le spalle.

Poi Rufy fece la domanda più ovvia. "Dove siamo?"

"Nella testa di Aqua e queste lastre sono i suoi ricordi" disse tranquillamente Nex, come se stesse discutendo del tempo.

"Ah," disse il capitano e si guardò intorno. "NELLA SUA TESTA!?" urlò poi sbalordito.

"Un po lento a realizzare, vero?" disse Nex voltando leggermente la testa verso Robin.

"Sì infatti," fu d'accordo lei.

"OI, AQUA!!" urlò ancora Rufy mettendo le mani a imbuto intorno alla bocca. "Aquaa! Sappi che non siamo arrabbiati con te! Non devi andartene! Sei una nostra nakama ormai! Noi non abbandoniamo gli amici!"

Nex lo guardò con la testa voltata sufficientemente che solo un occhio fosse visibile mentre il ragazzo camminava lì intorno gridando quel messaggio. L’Antico prese un grande respiro e riprese il suo racconto.

"Poi ci arrivò una notizia: un gruppo di umani era entrato in possesso di un'arma ancestrale. Nostro padre andò per fermarli e questo gli costò la vita." Mosse una mano e le lastre cominciarono a girare vorticosamente. Nex toccò una di esse e subito si ritrovarono in un grande campo con una bella erbetta verde e fresca.

Si voltarono tutti verso il punto che stava osservando l’uomo. Lì c'erano tre figure, due più piccole e una più grande, vestite di nero davanti a due lapidi. "Nostra madre era già morta tempo prima," spiegò l'Antico.

"Così piccole..." disse in un soffio Sanji. Poi Nex battè di nuovo le mani e si ritrovarono di nuovo nella stanza delle lastre. 

"E poi?" chiese Franky.

"Poi mi ritrovai da solo a tenere a bada quelle due. Per fortuna gli altri abitanti di Aquroja mi diedero una mano."

"Aquroja... Se non sbaglio quella città fu distrutta durante gli anni bui insieme quell'altra città sconosciuta, o sbaglio?" chiese Robin pensosa.

"Non sbagli," sospirò Nex abbassando le spalle. "E fu anche molto più di un semplice attacco..." Toccò un'altra lastra e si ritrovarono nella città.

Delle nuvole grigie si stavano avvicinando da sud, ma qui resisteva ancora un po di sole. Sembrava una giornata qualunque: la gente passeggiava e chiacchierava per le strade, i mercanti lodavano la loro merce esposta sui banchi di legno. Nex cominciò a camminare senza aspettarli. I Mugiwara si affrettarono dietro di lui. 

Camminava disinvolto, con le mani in tasca e le spalle dritte, la testa leggermente rivolta verso l'alto. Rufy e Chopper si guardavano intorno estasiati, fermandosi ogni tanto ad osservare più da vicino qualche bancarella. Poi Nex si fermò di colpo ad un incrocio e guardò da entrambe le parti della strada. "Dovrebbero arrivare tra poco..." disse sovrappensiero. Poi voltò di nuovo la testa e gli si illuminò il volto. "Ah, eccole che arrivano!"

Alla fine della strada c'erano Aqua e la sorella, più grandi di forse un paio d'anni, anche se Nex aveva accennato ad un paio di secoli. Jen camminava con un'espressione arrabbiata sul viso, tenendo le braccia incrociate sulla maglietta bordeaux come i capelli. Aqua le era accanto cercando di tenere l'andatura rapida della sorella e allo stesso tempo mantenere in equilibrio i pacchetti che teneva tra le braccia troppo piccole.

Zoro s'incuriosì molto dell'abbigliamento di Aqua. L'aveva sempre vista con i pantaloni, mentre qui adesso portava un bel vestitino bianco a fasce celesti e blu ondulate che ricordavano molto le onde del mare.

 "Non e' giusto." disse d'un tratto Jen. "Dobbiamo portare sempre noi le buste."

"Parla per te," disse con sardonia Aqua mentre bloccava con un piede la caduta di un pacchetto e lo rilanciava abilmente in cima alla pila. Jen stava per ribattere voltandosi verso la biondina, quando dalla fine della strada si sentì una risata sguaiata e beffarda. Le due gemelle si voltarono, sui loro volti era dipinta un'espressione indecifrabile. Quella di una persona che studia il nemico, lasciandogli dire le ultime parole, prima di zittirlo per sempre.

"Ma guarda, guarda, guarda...!" disse una voce maschile, giovane, subito seguita da altre due risatine, "Chi abbiamo qui... Le due ragazzine che si credono più forti di tutto e tutti. Forse non avete ancora capito che le donne -- e qui enfatizzò molto questa parola -- dovrebbero starsene a casa ad imparare a lavorare a maglia e non a maneggiare le armi!"
 
Le due ragazzine non fecero una piega mentre i tre ridevano. "Mi dispiace solo di non aver portato il mio spadone..." disse Aqua, a voce abbastanza alta in modo che anche i tre avversari potessero sentirla. Jen annuì.

"Ohoh, che paura!" rise beffardo il ragazzo alzando le mani in alto, "Avete sentito ragazzi? Adesso che cosa ci faranno mai, ci prenderanno a borsellate?" disse indietreggiando, mentre rideva insieme ai suoi amici prendendosi gioco delle due ragazze. Quest'ultime rimasero impassibili e immobili.

Franky dovette trattenere Sanji dallo scagliarsi sul ragazzino, "Come osano parlare così ad Aqua-chan e a sua sorella?!" ringhiava attraverso i denti serrati.

 "Io mi prendo quello al centro," disse Aqua fissandolo con odio. Sistemò la montagna di pacchetti da una parte.

"Ricevuto sorella," disse Jen.

Due minuti dopo i tre erano stesi a terra, quello che faceva tanto lo spaccone aveva Aqua seduta a gambe incrociate sulla sua schiena. Jen era incolume, ma l’altra invece aveva un alone nero intorno all'occhio destro.

Tutti i Mugiwara erano rimasti scioccati, specialmente Zoro. Il ragazzino durante il combattimento aveva cercato di prenderla alle spalle, e lei se ne era accorta, ma invece di lasciare che colpisse la schiena, si era deliberatamente girata per lasciarla intatta. "Non osare, mai più," stava sussurrandogli con una rabbia immane, "toccare la mia schiena, chiaro?!"

Zoro si avvicinò a quella bambina, si accovacciò per portare gli occhi al suo stesso livello. La studiò a lungo, memorizzò i contorni del volto che già preannunciavano che sarebbe diventata una bellissima donna. Quella reazione... Lui avrebbe fatto lo stesso, pur di proteggere la sua schiena. "Come fai a..." cominciò a mormorargli scrutandola con insistenza, ma si fermò. Ovviamente lei non poteva vederlo, teneva lo sguardo fisso sul ragazzino a terra che tremava terrorizzato. Poi come in preda ad una forte voglia, allungò una mano per sfiorarle il volto.

Ma quando toccò la sua guancia, la mano si chiuse nel vuoto. Immediatamente, mentre ritirava il braccio, delle dita gelide gli attraversarono la schiena fino a serrarsi intorno al suo cuore, facendogli rizzare i capelli sulla nuca. Si era lasciato prendere così tanto che si era dimenticato che Aqua voleva andarsene da quella nave e che lui doveva assolutamente fermarla. Nascose la sua preoccupazione dai suoi nakama e ritornò nel gruppo.

Poi il rombo di un tuono squarciò l'aria.

 Aqua e Jen alzarono all'unisono la testa verso le nuvole nere. "Andiamocene prima che cominci a piovere."

La rossa annuì e lasciò libero il ragazzino che corse via. Aqua continuò a scrutare il cielo sospettosa.

"Che c'è?" domandò Jen.

"Di solito..." rispose continuando a fissare le nuvole in lontananza, "non si vede prima la luce e poi si sente il tuono?" Mentre pronunciava queste parole, si girò lentamente verso  Nex, non per guardare lui, ma per vedere la palla di cannone un secondo prima che colpisse l'edificio alle sue spalle.

Istintivamente, i Mugiwara si abbassarono, ma quando si accorsero che i detriti oltrepassavano i loro corpi, tornarono dritti come Nex. Zoro guardò subito il luogo in fiamme dove un momento prima c'era Aqua, lasciandosi sfuggire uno sguardo preoccupato che prontamente represse quando vide che sia lei che la sorella stavano bene. Erano state protette da un muro di roccia.

Le due girarono le teste verso un punto alle loro spalle "Fratellone!" esclamarono insieme.

La ciurma si voltò a sua volta per vedere un Nex di circa vent'anni con una mano poggiata a terra e un'espressione preoccupata sul volto. "Presto, presto, venite qui! É pericoloso! Ci stanno attaccando!" urlò allarmato sopra un altro scoppio di cannone. Le gemelle non se lo fecero ripetere due volte e subito si alzarono per raggiungere il fratello.

"Ascoltatemi," disse non appena le ebbe circondato le spalle con le braccia. "Dovete nascondervi, chiaro? Io tornerò non appena la situazione si sarà calmata, va bene?" 

"Non te ne andare, fratellone! Non ci lasciare anche tu!" piansero le due ragazzine avvinghiandosi al petto del fratello e nascondendo i loro volti nella sua maglietta.

Nex tentò di sorridere rassicurante "Non vi preoccupate. Prometto che tornerò." Le diede un bacio sulla testa. "Ve lo prometto." Poi si alzò, sfilò dal grosso zaino i due spadoni delle gemelle con il criss e li riconsegnò alle loro proprietarie. "Usateli senza esitazione nel caso veniste attaccate," disse. Poi prese le due braccine e le tirò con sè mentre correva alla ricerca di un posto dove poterle nascondere.

Il Nex del presente li seguì e i Mugiwara lo imitarono. Nel frattempo la mente di Zoro cercava di tornare almeno in parte alla realtà per assicurarsi che Aqua fosse ancora lì, invano. Poi l’Antico si fermò di colpo. Lo spadaccino se ne accorse giusto in tempo prima che inciampasse su Chopper.

Davanti a loro il piccolo trio era stato circondato da un schiera di soldati. Sulle armature portavano il segno.... "LA MARINA?!" esclamarono tutti in coro. Nex annuì lievemente mentre il cerchio intorno alla piccola compagnia si stringeva sempre di più.

Le due gemelle avevano appena sguainato gli spadoni mentre Nex già parava il primo assalto. Poi altri soldati si unirono all'attacco, e anche le due bambine dovettero partecipare allo scontro, finchè non furono in troppi, e commisero l'errore di indietreggiare stremate di un passo, finendo giusto sotto la lama di un nemico. "Tu, ragazzo... Fermati." disse con una voce piatta, letale e misurata come i colpi della sua lama.

Zoro sentì il suo petto immobilizzarsi a metà respiro. Il Nex giovane intuì cosa stava succedendo anche se era di spalle e abbassò lentamente le sue spade. "Bravo, così," disse l'uomo, un mercenario dato che non portava lo stemma della Marina.

Aqua e Jen avevano il respiro affannato, terrorizzate, ma non lasciavano trasparire nessuna emozione dal viso rivolto verso l'alto per non toccare la lama che avevano pressata contro il collo. Una luce azzurrina stava cominciando ad accumularsi sulla tempia destra di Aqua fino a formare uno strano ghirigoro azzurro. Nella fitta penombra non si riusciva a vedere bene la spada, solo gli inquietanti riflessi violacei sulla pelle delle ragazzine, ma la reazione che aveva provocato il contatto voleva dire che la lama era nera.

"Ma guarda un po," disse il mercenario con tono interessato, mentre faceva scorrere la punta della spada lungo il profilo di Aqua, lasciando una sottile linea rossa al suo passaggio, per poi bloccarla sul Sigillo. Lei smise di respirare come quando Racnoid aveva fatto lo stesso gesto un po di tempo fa. Trattenne Jen puntandogli un pugnale al collo come rimpiazzo per la spada. Nex spalancò gli occhi terrorizzato mentre si girava. "Adesso tu butti quelle spade a terra... Bravo così, senza fare scherzi, altrimenti..." e qui pressò ancora di più la lama sulla tempia della sorella.
 
"NO, Nex, Non farlo!" disse improvvisamente Aqua liberandosi momentaneamente dalla presa del mercenario. Fu subito ripresa e tramortita con un forte colpo alla tempia.

L'uomo l'afferro' con un braccio. "Chissà perché li vogliono vivi... Così mi complicano il lavoro!" protestò in un sussurro.

Una goccia di sangue cadde dal volto di Aqua. Nex urlò il nome della sorella e si scagliò all'attacco prima che gli toccasse la sua stessa sorte; Jen si liberò anche lei dalla presa dell'uomo e riuscì a stendere un Marines prima di essere colpita anche lei alla nuca.

E la goccia toccò il suolo.

Poi un battito di mani e tornarono di nuovo in quella stanza con le lastre. Zoro obbligò il suo torace a rilassarsi e prendere finalmente fiato.

"Non rimase nemmeno un sopravvissuto," raccontò Nex. "E noi..." lasciò in sospeso la frase e toccò un'altra lastra.

Adesso erano in una stanza in penombra. No, non una stanza, ma tre ambienti separati tra loro da delle sbarre.

In fondo alla loro sinistra c'era una figura, piccola e raggomitolata su sè stessa. Un flebile riflesso biondo fece capire che era Aqua. Guardarono a destra e videro un angolo di maglietta bordeaux. Nex doveva per forza stare nella prigione accanto.

La ciurma si guardò intorno confusa. Zoro non riusciva a staccare gli occhi da quella terrorizzata bambina bionda nell'angolo. Notò che i muscoli della schiena di Xenon si stavano impercettibilmente tendendo sotto la maglietta.

"Dove siamo fratellone?" chiese la voce rauca Jen, tenendo la fronte poggiata sulle ginocchia strette al petto.

"Non lo so. Ma stai tranquilla, vi tirerò fuori da qui. Tutti quanti," rispose lui, cercando di sembrare sicuro di sè. Aqua non proferì parola. Alzò la testa solo quando le porte delle celle si aprirono per far entrare un uomo vestito con un camice bianco e uno di quei soldati, i suoi occhi spalancati per la paura e per trovare una qualsiasi via di fuga.

"Salve," disse con voce suadente il medico.

Nessuno rispose. Jen si era alzata, pronta a reagire. Aqua poggiò i palmi a terra tendendo le braccia, pronta a rispondere a qualsiasi mossa coi calci. Il maggiore invece rimase immobile, spostando solo gli occhi per guardarli, conscio che se li avevano tenuti in vita c'era un valido motivo e che di certo non li avrebbero uccisi proprio adesso.

Il medico sospirò. "Mi dispiace che siate stati rinchiusi qui dentro e capisco che siete scioccati, ma cercate di collaborare, va bene?" 'inginocchio per mettere i suoi occhi allo stesso livello di quelli di Aqua. La sua faccina era ancora imbrattata di sangue e la ferita continuava a buttarne fuori altro. "Ah, ma guarda qui che ti hanno fatto, povera piccola..." disse allungando un fazzoletto attraverso le sbarre per pulirle il volto. Lei si ritrasse subito.

"Non osare," disse Nex in un tono così freddo che face rabbrividire tutti gli spettatori, "toccare mia sorella. Nessuna delle due." 

"Credo di non poter soddisfare la tua richiesta," il medico sembrava davvero dispiaciuto.

"Non e' una richiesta," replicò lui, fissandolo intensamente. "É un ordine." Zoro si stupì di come Nex riuscisse e restare così calmo in una situazione del genere.

"Mi dispiace," disse il medico alzando le spalle e scuotendo la testa. Poi tirò fuori dalla tasca del camice  un mazzetto di chiavi, ne scelse una e la infilò nella toppa della cella di Aqua. La guardia che lo accompagnava fece lo stesso con la cella di Jen. Entrarono e presero in braccio le due bambine, che si dibatterono debolmente per liberarsi.

"Ehi, calme non vi faremo niente di particolare. Vogliamo solo curarvi le ferite," disse il fantasma bianco. Quando vide che le due non accennavano a calmarsi, sospirò, mise un braccio intorno ad Aqua e infilò l'altra mano in una tasca interna del camice. Nex intanto stava urlando di lasciarle andare, di prendere lui al loro posto, ma tutta la stanza calò in un silenzio tombale dopo un semplice click.

Le due bambine si bloccarono, Nex smise di urlare, lasciando la bocca semiaperta.

"Per favore, calmatevi tutti," disse il medico mentre teneva la pistola puntata alla testa di Nex.

Quest'ultimo serrò la bocca e lo fissò con odio. Le due bambine si erano immobilizzate come statue di marmo tra le braccia di quegli uomini.

"Per favore," sussurrò Aqua, il suo dolore traspariva perfettamente, "non uccidete anche lui. É l'unica famiglia che ci è rimasta..." La sua voce si ruppe, ma non una lacrima le rigò le guance.

Il medico le guardò dall'alto. Sembrò pensare a qualcosa. Poi alzò la pistola verso il soffitto e fece un sorriso strano, crudele. "Hai ragione," disse, "farla finita subito sarebbe troppo clemente. E poi vedo che è un ottimo mezzo per farvi stare ferme."

"Lasciale," sibilò Nex, "Ora."

"Non posso," replicò il medico leggermente esasperato. "Ho una sala operatoria doppia prenotata tra cinque minuti, quindi...."

"Sala operatoria.....?" mormorò Jen terrorizzata.

"Già. E stiamo per fare tardi quindi meglio sbrigarsi." Fece un cenno con la pistola al soldato e lui cominciò a trascinare Jen fuori dalla stanza. Il medico piegò sorridendo la testa come saluto a Nex. "A tra poco." E se ne andò portandosi via Aqua, che fissava terrorizzata e supplichevole il fratello tendendo una mano verso di lui. Nex a sua volta tese un braccio attraverso le sbarre per prendere la sorella ma era troppo lontano. La bambina sussurrò il suo nome prima che la porta si chiudesse, facendo tornare il buio.

"E andò avanti così per almeno cent'anni. Noi Antichi invecchiamo moolto più lentamente di voi umani quindi Aqua e Jen rimasero sempre bambine."

Davanti a loro cominciarono a scorrere in rapida successione dei ricordi; tavoli operatori, analisi, strisce di DNA, sangue, bisturi... Un vero Inferno.

Chopper osservava attonito ed arrabbiato. "La medicina non deve essere usata in questo modo..." sussurrò tra i denti serrati.

"Non so se avete mai preso in braccio Aqua-- Nex guardò trasversalmente Zoro-- o l'avete tirata per una braccio, o comunque avete in qualche modo sentito il suo peso, ma è innaturalmente leggera. L'avevate notato?"

I Mugiwara alzarono gli occhi pensosi. "In effetti," farfugliò Nami, l'indice poggiato sul suo labbro inferiore, "più di una volta mi è capitato di trascinarla per mano davanti alla vetrina di qualche negozio, e ogni volta dovevo girarmi per assicurarmi che fosse ancora lì quanto è leggera."

"Questo è perché le sue ossa sono cave, come quelle degli uccelli," spiegò Nex. "Gliele hanno trapiantate tutte. Come le ali. E la cicatrice a rosa, non e' normale... L'avevi notato, vero, Chopper? Hai provato a suturarla e invece..."

"Sia l'ago che il filo si sono sciolti al solo contatto," completò la frase Chopper.

 Zoro ruppe l'immobilità che aveva mantenuto fino a quel momento per allontanarsi di un passo dalla renna "Che cosa vuoi dire?"

"Quello che ho detto," replicò freddamente il medico. "Si sono completamente sciolti. Come lo zucchero nel caffè."

"Ha ragione. Non e' una cicatrice normale gliel'hanno fatta con--" L’Antico interruppe la frase a metà, per guardare qualcosa verso sinistra. Formò con le labbra il nome della sorella e mosse un passo verso dove stava guardando. I Mugiwara girarono la testa in quella direzione nello stesso momento. Alcuni rimasero stupiti altri invece non batterono ciglio.
 
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Alcune notine:
So che i soprannomi che quelle due si affibiavano fanno davvero schifo, ma non mi venivano in mentre altre parole che contenessero i loro nomi o che suonassero come i loro nomi. Comunque: Aquapark = Acqua Park   e   Jenicido = Genocidio (<-- ok, questo è un po foreshadowing xD)
Fatemi sapere che cosa ne pensate di questa prima parte e spero di postare al più presto la seconda!
Vostra,
Angel

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Capitolo 10
*** Capitolo 6 (Parte 2) - Ricordi Da Dimenticare ***


Premessa
 

Ed ecco a voi la seconda parte. Lo so, sono stata cattiva a tranciare la prima parte in quel modo. (risata malvagia) Spero che ora anra-san (posso chiamarti così?) mi perdoni! E senza alcun indugio, vi presento la seconda parte!! Enjoy!

Capitolo 6 (Parte 2) - Ricordi Da Dimenticare


Una bambina bionda, con un bel vestitino azzurro e bianco li stava osservando da dietro un invisibile muro d'oscurità. Nex si accucciò e tese una mano verso di lei per invitarla a venire. La piccola Aqua non si mosse da là dietro e si limitò soltanto ad osservare la mano tesa verso di lei e le persone dietro di essa.

 Rufy subito sorrise e camminò verso di lei "Oi, Aqua! Hai sentito quello che ti ho detto prima vero? Non ti devi preoccupare." La piccola non si mosse, né parlò, scrutava solamente quel ragazzo con il cappello di paglia che si avvicinava, alzando gradualmente le testa ad ogni passo. Quando le fu proprio davanti, si accovacciò anche lui come Nex e le sorrise di nuovo. "Capito? Quindi cerca di sbrigarti a tornare sul ponte."

La bambina non rispose, solo il petto si alzava al ritmo del suo respiro. Poi alzò una manina e sfiorò la guancia di Rufy. Nex abbassò la sua mano e sorrise, come sollevato.

Poi anche Sanji si avvicinò a lei, s'inginocchiò, la prese sotto le ascelle e la tirò su, prendendola in braccio. Istintivamente lei circondò il suo collo e si aggrappò a lui, sporgendosi oltre la sua spalla per guardare gli altri. Poi ritornò dritta e osservò il volto di Sanji, sfiorandogli la frangia bionda con le punte delle dita. Toccò la sua.

"Già, hai visto? Sono uguali Aqua-chan. Certo che sei davvero leggera." Lei curvò lievemente le labbra in un sorriso e indicò la sigaretta al lato della bocca del cuoco. Lui sorrise. "Non prendere questo vizio però. Avanti torna con noi sul ponte, in cucina già si sente la tua mancanza, io più di tutti."

Poi anche Nami si avvicinò a lei. "Devi anche aiutarmi a disegnare le mappe, quindi smettila di perdere tempo e torna giù," le disse sorridendo e la piccola si sporse dalle braccia di Sanji per sfiorare anche lei. Poi le tese il palmo aperto e Nami le diede il cinque.

Chopper si trasformò e si avvicinò a loro. "Vedrai riuscirò a toglierti quella cicatrice e magari ti insegnerò anche qualcosa di medicina." Aqua si sporse dall'altro lato e sfiorò il naso blu delle renna per poi raddrizzarsi e muovere una mano in senso circolare. Dall'alto serpeggiarono delle altre lastre che dispose davanti a lui con un altro gesto. Sopra c'erano disegnati organi, strumenti, ingredienti per tutte le medicine conosciute, antidoti... Poi c'erano anche dei flash dove si vedeva il medico lavorare alla sua scrivania, circondato da ampolle, boccette e polverine variopinte. Chopper rimase stupito che sapesse così tante cose. "Ma come... Hai già studiato medicina?" La bambina scosse la testa.

"Oltre a modificare le qualità fisiche, le hanno infilato nella testa tutto quello che è conosciuto nel mondo. Medicina, musica, edilizia, meccanica, navigazione, storia, come usare tutti i tipi di armi alla perfezione, come uccidere... Li sa tutti," spiegò Nex che nel frattempo si era rialzato.

Il medico guardò di nuovo Aqua che annuì lievemente con la testa.

"So bene come ti senti," disse Robin avvicinandosi, "riguardo la tua casa. So cosa si prova a non avere un posto dove tornare." Si fermò davanti a lei e le sorrise. Aqua la osservò qualche istante e poi ricambiò il sorriso, indicando la specie di ornamento che portava sul braccio. Bastò uno sguardo a quelle due per capirsi.

 "Oi, oi, Aqua!" disse Usopp affrettandosi verso di loro. "Il composto che avevamo fatto insieme ha funzionato alla grande e poi devi ancora raccontarmi le tue avventure e io le mie. Per esempio mi ricordo di quando avevo solo tre anni e--"

"Adesso non cominciare nasolungo," disse Franky. "Altrimenti non finisci più." Aqua si sporse per sfiorare il naso di Usopp e la stella sul braccio di Franky, mentre il cecchino farfugliava una risposta. Poi alzò le braccia e le mise come faceva il cyborg quando aveva uno dei suoi scatti da SUPER!!! e sorrise. "Hahaha! Brava sorella! SUUPEER!!" Appunto.

"Yohohoho! Vedo proprio che stai cominciando a rallegrarti! Anche se io non ho gli occhi, yohohoho!!! Skull Joke!" Rufy cominciò a ridere a crepapelle. Aqua soltanto sorrise e si allungò per sfiorare anche lui, ma Sanji si girò per farla allontanare.

"Oi, osso! Se continui a dirle cose del genere finirai con il rincretinirla," disse.

Lei si sporse ancora di più dalla spalla di Sanji tendendo la mano per toccarlo. Quando finalmente riuscì a sfiorarlo sorrise e si aggrappò al cuoco per non cadere. Poi si girò e guardò Zoro che era rimasto immobile con le braccia incrociate. Lo guardò con quell'occhio zaffiro che riusciva sempre a catturarlo. Poi si voltò e poggiò una mano sul petto di Sanji. L’uomo annuì e la riportò delicatamente a terra.

La bambina camminò verso di lui, sempre più velocemente fino ad arrivare quasi a correre. Finalmente lo raggiunse e si gettò sulla sua gamba, abbracciandola. Zoro la guardò confuso, indeciso sul da farsi. Guardò i suoi nakama e loro guardarono lui sorridendo. Rufy gli diede l'ok con il pollice. Nami annuì. Grande aiuto.

 Guardò di nuovo il cerchio di capelli biondi e cominciò a piegarsi per poggiarle una mano sulla testa. Ma lei la alzò prima che potesse farlo e gli sorrise, cedendogli un sorriso più smagliante di quelli che aveva dato agli altri. Lui non riuscì a trattenere un sorrisetto di risposta. Quel sorriso scioglieva il cuore quanto era bello.

Lo spadaccino si abbassò, la prese in braccio e la strinse forte al petto. Lei ricambiò l'abbraccio circondandogli il collo. "Zoro..." gli sussurrò all'orecchio maliziosa. La sua voce era pura e cristallina, come l'acqua fresca di sorgente e lo scampanellio di mille campanelle.

"Aqua..." mormorò lui di ricambio.

Lei si sporse indietro per guardarlo in faccia e gli sorrise di nuovo. “È stato bello, davvero," disse a voce più alta girandosi per guardare anche gli altri Mugiwara. “È stato bello avere qualcuno che mi abbia voluto bene e che mi abbia considerato una nakama, ma io non posso."

Tutti si immobilizzarono "Come non puoi?! Sei una di noi adesso, non--" gridò Rufy.

"Io non potrei sopportare di perdere il controllo mentre sono con voi. Io non vi voglio uccidere...." La sua bellissima voce si ruppe. La manina poggiata sul collo di Zoro strinse la sua maglietta bianca.

"Tu non ci ucciderai, Aqua. Noi ci fidiamo di te e tu di noi, non saresti capace di fare una cosa del genere! Io so che non lo farai!" replicò il capitano. Zoro si limitava a guardarla immobile con un'espressione quasi impaurita. Strinse di più la presa come per non lasciarla volare via di nuovo. Aqua non si accorse del suo gesto, oppure se l'aveva notato non fece nessun gesto di protesta.

"Non lo puoi sapere... Hai visto quello che ho fatto alle navi della Marina! É successo perché avevo resistito fino ad oggi! Se non fossero venute, non so se sarei riuscita a passare un altro giorno senza uccidervi! Non sai che cosa mi succede, non sai quello che posso fare, non sai che cosa mi hanno fatto...!" Aqua scoppiò a piangere silenziosamente tra le braccia di Zoro. Lui non poté fare altro che stringerla ancora al petto e accarezzarle la schiena con fare consolatorio.

Rufy era in quella calma che tutti conoscevano e temevano. "Oi, Nex." disse senza voltarsi verso l'Antico. "Fammi vedere chi le ha fatto questo. Voglio vedere il volto della persona che ucc--"

"Te lo farò vedere, ma non ucciderai nessuno. La vendetta porta solo ad altra vendetta. E poi Aqua ha giurato sulla sua stessa vita che avrebbe ucciso lei i responsabili." Detto questo si girò e toccò un'altra lastra.

Erano di nuovo in quel maledetto laboratorio ma in una stanza diversa. Al centro c'erano due tavoli muniti di manette.

Aqua affondò la faccia nel petto di Zoro. Lo spadaccino capì subito che li sarebbe successo qualcosa di terribile.

La porta dietro di loro si aprì ed entrarono due camici bianchi seguiti da quattro guardie che trattenevano due bambine. Erano in qualche modo diverse da come le avevano viste all'inizio; erano cosparse di cicatrici sulle braccia, sulle gambe e su quello che si poteva vedere del petto sotto due vestiti bianchissimi. In quel momento capirono perché Aqua teneva l'occhio sinistro coperto dai capelli.

"Le impiantarono fibre muscolari più potenti," disse Nex indicando le cicatrici sulle gambe e sulle braccia, "Migliorarono le prestazioni cardiache e respiratorie," indicò quelle sul petto, "le infilarono nella testa tutte le sue conoscenze con qualche tipo di impulso elettrico... Non ho mai indagato. E poi la vista fu portata ai livelli massimi," concluse indicando l'occhio zaffiro segnato da una grossa cicatrice a Z. La pupilla era strana, sembrava quasi che dentro di essa ci fosse qualcosa simile ad un quadrante o ad un mirino che si allargava e stringeva nella messa a fuoco. Zoro sentì Aqua sul suo petto muovere una mano sulla sua frangia.

Le spinsero fino ai due lettini. Alzarono Jen a la ammanettarono al letto a pancia sotto. Uno dei medici si piegò sulla sua schiena per prendere qualche misura e poi andò a prendere un bisturi da un invisibile piano di lavoro lì vicino. Aqua capì le loro intenzioni e puntò i piedi, dimenandosi nella stretta dei soldati. "NO, NO, NO!!! La schiena no!! Non toccate la mia schiena! Tutto tranne quella!!!" urlava, la sua voce rauca e stridula. Aqua si strinse di più al petto di Zoro e le sue spalle ebbero un sussulto.

Era riuscita a liberarsi e adesso stava correndo verso la porta sotto le urla d'incoraggiamento della sorella. Un medico aveva ordinato qualcosa ai suoi soldati e uno aveva afferrato un marchio rovente a forma di rosa da cui gocciolava uno strano liquido violetto. Lei non fece nemmeno in tempo a girarsi che il marine affondò. L'aria si riempì dello sfrigolio di pelle bruciata. Aqua non emise nemmeno in gemito e cadde in ginocchio senza forze. Il ferro rovente si separò dalla sua schiena, lasciando una enorme, sanguinante cicatrice rosso-violetta a forma di rosa, là dove era adesso.

 Nami si portò le mani alla bocca spaventata. La mascella di Sanji s'irrigidì stritolando la sigaretta in mezzo ai denti, chiaramente atterrito. Rufy non battè ciglio ma la sua rabbia era ben evidente nella tensione dei muscoli e dagli occhi spalancati. Chopper emise uno strilletto "Ma si rendono conto di quanto danno hanno appena provocato?!?!" disse esasperato. Gli altri si limitarono ad irrigidirsi impressionati. Solo Usopp osò girare la testa verso la schiena della piccola creaturina stretta nella braccia dello spadaccino che sussultava dai silenziosi singhiozzi.

Zoro la sentiva piangere contro il suo petto anche se non percepiva il caldo-umido delle lacrime. La sentiva piangere silenziosamente all'altro capo della stanza, non con le lacrime ma col cuore. “No, non piangere... Ti prego, Aqua, non piangere.." Sentiva il suo cuore andare in pezzi ad ogni sussulto delle spalle della bambina. "Avevo promesso che non ti avrei mai più fatta piangere, se non di gioia... Ti prego..." Ma non era solo la promessa. Non poteva più vedere Aqua piangere. Semplicemente non poteva. "Aqua..." sussurrò e realizzò che la sua voce si era rotta all'ultima 'a'. Strinse le sue spalle per fermare quel tremolio. Quando finalmente fu abbastanza ferma, tornò a guardare quella terribile storia.

Nel tempo che si era preoccupato per Aqua le immagini avevano continuato a scorrere. Adesso anche lei era stata incatenata alla branda, semicosciente, mentre un camice bianco fluttuava per la stanza come un fantasma.

"...In quel marchio c'è un veleno, il più potente, il veleno della Zalenia, lo stesso fiore che adesso porti sulla schiena e impedirà che la ferita si richiuda. É il tuo nuovo nome: Zalenia. Dovresti sentirti onorata di portarlo; sai, la Zalenia è il fiore più bello di questa terra, ma il suo profumo è capace di uccidere un uomo adulto in pochi attimi di estrema sofferenza." La sua voce si abbassava sempre di più mentre la sua bocca si avvicinava all'orecchio di Aqua.

"Io non lo stavo veramente ascoltando," disse la piccola vocina contro il petto di Zoro. Lui allentò subito la presa per lasciarla parlare e la guardò dall'alto, speranzoso che anche lei alzasse la testa per incrociare il suo sguardo, ma invece rimase immobile, le manine strette a pugno sopra la sua maglietta bianca. "Non mi importava. Tutto quello che sentivo era dolore. Ma non era la ferita a farmi male-- la pelle era così bruciata che non riuscivo nemmeno a sentirla-- bensì il fatto che avessero toccato la mia schiena. Per uno spadaccino le ferite sulla schiena sono una vergogna."

Zoro s'irrigidì. Erano più o meno le stesse parole che aveva detto lui a Mihawk alla fine del loro scontro tempo fa. Coincidenza? No, lui non credeva al caso. Erano simili fino a quel punto. Tornò a guardare quel film tremendo. Il medico aveva preso le misure anche sulla sua schiena e sulla nuca. Prese una siringa e affondò l'ago nel lato del suo collo.

Lentamente la visuale di Aqua divenne sempre più sfocata, fino a quando le ultime parole che sentì furono gli ordini di un medico ad un suo assistente. "Procediamo con il trapianto delle ali numero 37 sul primo soggetto. Poi procederemo con l'espianto delle emozioni. Il soggetto è Z32287A. Successivamente passeremo al secondo soggetto." Poi tutto ritornò buio.

 Gli sguardi si fissarono sulla bambina in braccio a Zoro. Lei non si voltò e si strinse ancora di più al suo petto enorme e muscoloso. "A Nex gli fecero esperimenti per incrementare le capacità del Frutto Psyco-Psyco. È in grado di leggere la mente, vedere il passato e qualche volta anche il futuro degli oggetti solo toccandoli, entrare nelle menti altrui e influenzarle per piegarle al proprio volere." Nex abbassò la testa mentre Aqua rivelava le sue disgrazie.

Senza che l'Antico della Terra toccasse qualcosa, si ritrovarono in un'altra stanza, grande e sempre in quella perenne penombra. Ad un lato, incatenato al muro, c'era Xenon con la testa bassa e col fiato corto. Si aprì la porta e portarono dentro Aqua, ancora sanguinante e dalla cui schiena pendevano due paia di piccole ali nere, incosciente. La incatenarono al muro come il fratello e la guardarono un momento.

"Peccato per il secondo soggetto..." mormorò uno scuotendo la testa.

L'altro annuì. "Già... Menomale che Zalenia sta risultando positiva a tutte le analisi... Se continua così basterà solo lei..." Continuarono a confabulare mentre uscivano e chiusero la porta a chiave.

Le braccia di Nex si tesero, ma non alzò la testa, la tenne bassa mentre lacrime scure gli rigavano le guance e la bocca pronunciava muta il nome della sorella morta. Cominciò a tirare le catene, cercava di liberarsi, invano. Finalmente rizzò la schiena contro il muro e i Mugiwara poterono vedere la stella rosso sangue a otto punte disegnata sul suo petto.

Nex davanti a loro istintivamente si sfiorò il petto.

"Sta perdendo troppo sangue..." mormorò Chopper, "Entrambi... Se non fermano in fretta l'emorragia moriranno..."

Poco dopo Aqua si svegliò. Farfugliò qualcosa, cercando di prendere la testa tra le mani, ma notò le catene che le limitavano i movimenti, le fissò impassibile per qualche secondo e poi abbandonò di nuovo la testa con un sospiro seccato.

"Aqua, forza, non mi lasciare adesso," disse allarmato Nex mentre tirava ancora le catene. "Dobbiamo liberarci e andare via di qui. Recupereremo le nostre spade... Ho visto la stanza dove le tengono quando mi hanno portato a fare un test, non è molto lontana da qui..." Guardò meglio la sorella. Spalancò gli occhi spaventato "Che hai sulla schiena?" disse con la voce lievemente tremante.

"Ali," rispose senza emozione Aqua, non alzò nemmeno la testa.

"Mio Dio... Che ti hanno fatto...?" in verità non lo voleva sapere ma glielo chiese comunque.

"Mi hanno messo le ali, mi hanno lasciato una cicatrice a forma di Zalenia sulla schiena e mi hanno tolto emozioni inutili. Tutto qui." La pozza di sangue intorno ad Aqua andava via via ingrandendosi.

"Come tutto qui? Aqua, hanno appena ucciso nostra sorella, ti hanno....mutilata, e per te è tutto qui?!" protestò il fratello alzando la voce.

Lei prendeva lunghi respiri, come per calmarsi, "Credimi, fratellone," disse tra un respiro e l'altro, "io vorrei sentire qualcosa.... Ma non ci riesco, non mi ricordo cosa è il dolore, cosa è l'affetto e l'amore, il dispiacere.... Sento solo odio, sete di sangue, voglio uccidere..." e cominciò a tendere le braccia verso il basso. Le catene stridettero sotto la forza che le stava tirando. "Riuscirò a resistere ancora per un po... Poi verrò completamente ingoiata dalla Sete. Dobbiamo andarcene prima che questo accada, chiaro? Appena tu sarai al sicuro, tornerò qui e li ucciderò tutti, uomini, donne e bambini, senza distinzioni... Gli farò vedere io che cosa succede quando si gioca con la vita degli altri, quando si vuole creare l'arma perfetta..." disse quasi sorridendo.

"No, Aqua, no! Non capisci che così farai solo il loro gioco? Non devi farti conquistare dalla vendetta, da quello che senti adesso! La vendetta non ti porterà a niente, ma farai solamente quello che vogliono--"

"Non m'interessa," disse lei, le parole misurate e letali come le lame della sue spade. "Non m'interessa se farò il loro gioco o no... Io voglio vendetta per tutti quelli che hanno ucciso, per quello che ci hanno fatto, per aver ucciso nostra sorella... Io giuro sulla mia stessa vita che annienterò la Marina, dagli impiegati delle pulizie fino agli ammiragli, li ucciderò uno ad uno, gli farò conoscere la disperazione di un nemico impossibile da battere, li ucciderò tutti finchè non arriverò ai diretti responsabili di tutto questo, distruggendoli lentamente e con più dolore possibile...!" diede un ultimo strattone e le catene cedettero.

Si alzò barcollando un pochino e raggiunse il fratello. Lui era rimasto rigido per tutto il discorso, e rimase tale anche quando la sorella gli spezzò le catene. Appena fu libero si alzò e si mise di fronte alla sorella. "Sei convinta di quello che hai appena detto?" chiese con voce grave. La bambina annuì decisa. "Allora usciamo in fretta da qui." Andò alla porta e guardò a destra e sinistra nel corridoio. Nessuno era in vista.

Fece cenno ad Aqua di seguirlo e cominciò a dirigersi verso la stanza dove tenevano le loro spade. Si fermò di colpo dietro un angolo quando avvistò un medico nel corridoio. Fece un altro cenno alla sorella di fermarsi ma lei continuò a camminare fino ad arrivare di fronte alla donna.

Il medico, una donna, alzò la sguardo dai fogli che stava consultando e la guardò un po confusa. "Che cosa stai facendo qui?" chiese lei.

Nex tese i muscoli, sperando che non la catturassero di nuovo.

"Cosa vuoi...? Ferma, non avvicinarti...!"

"Sayonara," disse Aqua, il sorriso si sentiva chiaro e forte nella sua voce. Poi la donna tentò di urlare aiuto, ma lo strillo le fu soffocato da un secco schiocco.

Nex aspettò un paio di secondi appiattito contro il muro. Lentamente girò l'angolo e guardò con orrore il cadavere ai suoi piedi.

"Collo. Non ha sofferto. Anche se devo ammettere che--" disse Aqua davanti ad una porta alzando gli occhi pensosa. Spalancò le porte ed esclamò "Oh, guarda: spade."

Nex a malapena riuscì a staccare gli occhi dalla donna a terra. Aqua, la sua piccolina, che correva da lui quando cadeva e si sbucciava un ginocchio e che metteva quella faccia decisa a non mostrare dolore quando passava il disinfettante, adesso aveva ucciso a sangue freddo una donna. Che cosa le avevano fatto?

Scavalcò il corpo, entrò nella stanza e recuperò i suoi due spadoni. Guardò Aqua mentre prendeva anche lo spadone nero della sorella. "É vendetta anche per lei. Sopratutto per lei. Per aver infranto il nostro sogno." 

"Sogno?" chiese Rufy confuso, inclinando la testa di lato e incrociando le braccia. Zoro spostò il leggerissimo peso di Aqua sull'altro braccio, quando notò che si era addormentata. Una lacrima stava per cadere dal suo occhio e lui l'asciugò con un dito. Doveva proprio essere usurante per lei ricordare queste cose. Non poteva darle torto.

"Loro due... Volevano solcare tutti i mari come due pirati. Curioso vero? Ecco perché non mi sono meravigliato quando mi sono accorto che voi eravate pirati. Ma dovevano farlo insieme.... Ora che era rimasta da sola, non poteva fare niente," spiegò Nex.

Rufy serrò i pugni. "Hanno osato privarla del suo sogno... Quei bastardi..."

"Aqua stai indietro!" urlò lo Xenon del passato. Erano usciti da quella stanza e adesso erano in un corridoio, davanti a loro una schiera di soldati armati fino ai denti. L'Antico teneva uno spadone con entrambe le mani pronto a scagliarsi contro il nemico.

La bambina non diede retta al suo consiglio e scattò in avanti con il kriss in mano, silenziosa e letale. Con alcune mosse precise uccise i due marines più vicini, estrasse dei coltelli da lancio dalla cintura di uno di quei cadaveri e con un singolo coltello a testa uccise i rimanenti, colpendoli con terrificante precisione al capo e al cuore.

"Proseguiamo." disse freddamente riponendo il pugnale insanguinato nella guaina, il suo completo bianco era maculato di rosso sul petto e sulle maniche.
Nex non poteva accettarlo; afferrò la sorella per la spalla e lei dovette resistere all'istinto di colpirlo stringendo il pugni. "Ascoltami, non devi più uccidere. Io te lo vieto, chiaro? Promettimelo."

Lei lo guardò un momento, lo zaffiro del suo occhio era glaciale, il suo giovane volto non mostrava alcuna emozione. "Mi dispiace, ma io non faccio promesse che so di non poter mantenere. E adesso usciamo da qui, prima che uccida anche te." Scostò la mano del fratello e si girò avanzando verso il prossimo corridoio. "Mi hanno modificata per uccidere. L'arma perfetta della Marina, la soluzione per ogni guerra troppo duratura. E io gli darò l'arma che vogliono...." disse con odio senza voltarsi. Nex era rimasto rigido, la mano ancora poggiata su una spalla invisibile si chiuse, guardando con tristezza la sorella. Poi la seguì rassegnato.

"Era terrificante..." disse Xenon davanti alla ciurma. "All'inizio non avevo il controllo dei miei poteri, quindi riuscivo a sentire ogni mente senza volerlo. La sua era..." rimase un momento in silenzio scuotendo la testa con la bocca ancora aperta in cerca della parola giusta. "Vuota. Nessuna emozione se non l'odio, trattenuto a stento da quel poco di ragione rimasta. Era spaventoso."

Zoro sapeva cosa significasse. L'aveva sentito anche lui. Era fredda, come l'acciaio, non perdonava. Perfetta per una sicaria. Perfetta per un’arma.

Tornò buio.

La piccola Aqua si era silenziosamente svegliata e adesso lo stava guardando, il volto indecifrabile. Lo spadaccino ricambiò lo sguardo e abbozzò un sorriso. "Sei davvero una piccola determinata e tosta," ammise. "Non avrebbero mai dovuto toccarti la schiena. Capisco che tu potresti perdere il controllo, ma io so che non ucciderai nessuno di noi. E poi, se resti, non dovrai mai più fuggire o nasconderti, ci saremmo sempre noi a coprirti le spalle, non sei più sola..."

Gli occhi di lei si spalancarono mentre scuoteva la testa. Con una manina spinse il suo petto, mentre nuove lacrime si formavano agli angoli dei suoi occhi. "Lasciami..." lo pregò la vocina flebile, quando vide che non accennava ad allargare le braccia per liberarla.

"Mai più." rispose lui semplicemente. "Non ti lascerò volare via mai più."

Dio, da quando aveva fatto l'abbonamento a 'Dieci modi zuccherosi per dire di no'? Che gli stava succedendo? Scacciò le sue domande nel luogo più remoto della sua mente. Per il momento, la priorità era convincere Aqua. Per il momento.

"Perchè volete farmi questo...?" chiese mentre partiva un altro ricordo. "Non avete la minima idea di quello che posso fare..."

Era il tramonto. O forse l'alba? C'era una sirena. Qualcuno stava urlando ordini. Innumerevoli paia di stivali marciavano ritmicamente sul terreno roccioso. Solo due si muovevano più veloci che potevano, inciampando ogni tanto ma senza fermarsi mai.

"Avanti, manca poco..." ansimò Nex alla sorella che teneva quasi a fatica il passo. Era innaturalmente pallida e le ferite continuavano a sanguinare, anche se meno copiosamente di prima. La perdita eccessiva di sangue si stava facendo sentire.

"Altolà!!!" intimò una voce dietro di loro, e circa venti sicure furono tolte dalle pistole. I due fuggiaschi si immobilizzarono.

"Venite qui senza fare brutti scherzi," ordinò un marine vestito in giacca e cravatta simile a quelli che avevano visto a Enies Lobby.

"Sì come no subito..." borbottò Aqua con sarcasmo. "A meno che non vogliate morire tutti ora," aggiunse con un sorriso inquietante.

Il marine sembrò stupito dalla sua risposta.

Nex prese Aqua per un braccio.

"In mente hanno cose che non mi piacciono e che hanno a che fare con quelle pistole. Non fare la spavalda," disse lo Xenon più grande, a pochi passi da Zoro. “È quello che le 'dissi' con la mente..." spiegò.

 L'unico muscolo del corpo della bambina che si mosse di qualche centimetro fu solo quello del sopracciglio sinistro.

"Se non vi consegnate di vostra spontanea volontà sarò costretto ad usare la forza," disse il marine che nel frattempo si era ripreso. I due Antichi rimasero immobili, solo Nex abbassò il braccio.

Aqua li fissò per qualche secondo con quello sguardo intenso che passava anche attraverso l'anima. Poi, in un gesto rapidissimo e del tutto inaspettato, afferrò un coltello da lancio che aveva rubato ad un cadavere e lo scagliò contro il marine esattamente in mezzo agli occhi. L'uomo in giacca e cravatta rimase un momento solo in piedi, l'espressione stupita, prima di cadere nella polvere.

Il battaglione di Marines, spesato e confuso, ci mise un po a reagire. Nex percepì i loro pensieri e urlò il nome della sorella, che si stava preparando al prossimo tiro. La strattonò con forza per il braccio, prendendola di sorpresa, facendole da scudo nell'esatto momento in cui venti pistole fecero fuoco. Dodici colpi centrarono il bersaglio, dodici rivoli di sangue serpeggiarono sul petto del ragazzo. Uno solo centrò il Sigillo. "Vat--tene..." riuscì a sussurrare prima di cadere al suolo.

Ma Aqua non si mosse. Rimase immobile a terra dove era caduta, un'espressione di orrore e disperazione colorò il suo viso. Le prime emozioni dopo tanto.
Il silenzio era assordante.

La piccola si mise in ginocchio e gattonò verso il corpo davanti a lei. Allungò una manina tremante e diede un colpetto al fratello. "Nex...?" chiese incerta. Gli diede un colpo più forte e poi una vera e propria scossa. "Nex?! Xenon?! Fratellone!? Dai non.... Fratellone!!" Lacrime le solcarono le guancie, lasciando una scia in mezzo alla polvere e al sangue sulla sua pelle. Abbassò la testa e tenne la mano ferma sul petto di Nex. "Cosa..." sussurrò. "Cosa avete fatto?" disse con più chiarezza. E quando alzò la testa, i suoi occhi dissero chiaramente che aveva perso il controllo.

I Marines indietreggiarono di un passo spaventati. Senza che lei muovesse un muscolo, uno strano ghirigoro fatto di luce azzurrina si formò sotto di lei e il fratello. Lentamente l'aria cominciò a cambiare. Forti correnti cominciarono ad intrecciarsi intorno a lei, trasformandosi poi in acqua e fuoco. Ci fu una luce accecante, urla di uomini, poi di nuovo silenzio.

 La luce sparì, come i soldati. Aqua era ancora immobile. Solo dopo qualche secondo la sua schiena si rilassò lasciandola quasi cadere di lato ma si riprese all'ultimo momento stringendo i pugni. "Non ancora," sibilò tra i denti serrati. Si alzò, prese il fratello per le braccia e cominciò a trascinarlo. "Avanti Nex!" disse. "Andiamo, sveglia!! Pesi una tonnellata!"

L'Antico della Terra non battè ciglio.

 Arrivarono ad un fiume e lì Aqua sbuffò, lasciò cadere il fratello e si diresse verso l'acqua. Rimase ad un paio di metri di distanza dalla riva e alzò una mano aperta. Una piccola colonna d'acqua seguì il suo movimento e ad un secondo gesto si andò a schiantare sopra Xenon come una cascata. Il ragazzo si svegliò al contatto gelido, scattando subito in piedi in posizione d'attacco. Guardandosi intorno notò che non c'era nessuno tranne la sorella, che lo stava fissando con un misto di preoccupazione ed ansia. "Dove...? Cosa...?" disse.

"Siamo al sicuro. Quando ti hanno sparato i Marines hanno cercato di prendermi, ma, non so come, sono riuscita a creare un Eternal Flow. Loro sono scomparsi e tu sei di nuovo in vita."

Il fratello rimase fermo a guardarla per qualche momento, processando lentamente quello che gli era stato detto. Poi improvvisamente prese Aqua per le braccia. "Un Eternal Flow?!?! Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Hai perso metà della tua anima! Perché l'hai fatto?!"

La bambina lo guardò un momento spaventata. "Io..." Gli occhi zaffiro erano lucidi, la voce tremante. "Io non voglio essere sola. Non potevi morire e  lasciarmi da sola per l'eternità." Si morse il labbro, ma non pianse. Nex la guardò un momento poi l'abbracciò.

"Va bene. Non ti abbandonerò mai. Promesso." Aqua annuì e poi si separò dal fratello. Del tutto inaspettatamente gli diede un pugno sulla testa. "Cavolo, questo per che cosa era?!" esclamò lui massaggiandosi il punto dolorante.

La sorella si alzò, mise le mani sui fianchi e si sporse in avanti "Per avermi fatto prendere un colpo!" lo rimproverò. Poi si guardarono e risero, felici che tutto era finito e che erano, in qualche modo, ancora vivi.

"Tu... Eri morto..." disse in un soffio Nami puntando un dito tremante verso Xenon. Lui non fece commenti e rimase in silenzio.

"E che roba è un Eternal Flow?" chiese Franky.

"Hai perso metà della tua anima per tuo fratello?" domandò invece a bassa voce Zoro alla bambina che lo stava fissando con quegli occhi grandi e innocenti. Infine annui lievemente con la testa.

“È quel vuoto che si sente nella mia mente quando sono normale. Non posso recuperare tutte le mie emozioni per quello," spiegò.

"Un Eternal Flow è una capacità di noi Antichi. Riusciamo a condensare tutte le forze di ogni Elemento in una sola esplosione d'energia dagli effetti devastanti. Avete visto: quei soldati si erano dissolti per l'energia. Ma non la usiamo mai. Uno solo di quegli attacchi porta via metà dell'anima. Aqua è riuscita per miracolo a sopravvivere e a riportare in vita anche me," spiegò poi Nex agli altri. "Adesso ha perso per sempre la possibilità di recuperare alcune emozioni, come il dolore, la tentazione, l'euforia..." esitò un momento. "E l'amore," concluse.

Lo spadaccino guardò di nuovo in basso verso la bambina che lo osservava.

"Non poter provare l'amore è...terribile" sussurrò Sanji.

Zoro la guardò scuotendo la testa e boccheggiando incapace di trovare le parole giuste. "Sei davvero una tipetta tosta. A tutti gli effetti. Ma non devi andare via. Non devi. Noi non abbiamo paura di te. Tutto il contrario."

Lei cominciò a scuotere la testa, prima lievemente poi sempre più forte.

"Aqua," disse la voce profonda di Nex. Lei si girò e guardò il fratello supplichevole. "Dopo troppi secoli ti ho vista sorridere di nuovo. Non voglio che tu lo perda di nuovo. Con questi pirati sei la vera te, quella che conoscevo prima del laboratorio. Questo è il tuo sogno. Se rinunci adesso, te ne pentirai per tutta la vita."

Aqua si guardò intorno. Gli altri si stavano avvicinando a lei e a Zoro. Questa era la sua squadra. La sua nuova famiglia.

"Allora, Aqua-chan?" disse il cuoco accendendosi una sigaretta. "Mi sembra che sia rimasta senza scelta."

"Perchè volete farmi questo....?" ripetè lei incredula e prima che potessero reagire, troncò improvvisamente il contatto mentale.


 

*** 

Ritornare sulla Terra fu fastidioso. Zoro si ritrovò di nuovo nello studio, la testa inclinata all'indietro congelata in quel momento prima di tutto. Aveva le vertigini e il collo gli faceva male per essere stato troppo a lungo in quella posizione scomoda. Si accorse pochi microsecondi dopo che mancava un particolare. Un particolare di vitale importanza. Si alzò, ignorando con una smorfia l'instabilità del pavimento e si guardò intorno. No, non c'era.
 

Il suo respiro si fece corto. Dove, dove, dove!?
 

Poi i suoi muscoli s'irrigidirono quando si accorse di avere una lama ondulata puntata alla gola.
 

Sentì il suo respiro caldo sul collo. Era stranamente più veloce del normale. "Si chiama omicidio silenzioso," spiegò lei con una contraddicente calma glaciale. "La preda muore prima di accorgersi di niente. Veloce, silenzioso, indolore."
 

Zoro voltò leggermente la testa di lato, ma non riusciva comunque a vederla. "Tu non lo farai."
 

Lei trattenne il respiro e strinse la presa sull'impugnatura del kriss. "Come fai a dirlo?" chiese cercando di sembrare sicura di sè.
 

Lo spadaccino prese delicatamente la mano avvolta intorno alla lama. "Perchè questa non sei tu," sussurrò mentre si girava per guardarla in faccia e circondava la sua vita con il braccio per stringerla a sè in un solo, fluido movimento. Aqua lasciò cadere il suo pugnale e lui fu libero di avvolgerla anche con l'altro braccio.
 

L'Antico rimase immobile qualche secondo prima di gettargli le braccia al collo e cominciare a piangere silenziosamente nella sua spalla. "Mi dispiace..." singhiozzava tra una lacrima e l'altra scuotendo la testa. Zoro si separò da lei per guardarla dritta negli occhi. 
 

Sfiorò le sue guance segnate dalle lacrime. "No, a me dispiace... per non esserci sempre stato..." Ah, adesso questo era il colmo. Giurò che non avrebbe mai più lasciato i comandi al suo istinto. Non era uno sdolcinato Principe Verde pronto a salvare la principessa e a tenersela per sempre. A parte il fatto che Aqua non aveva di certo bisogno di essere salvata. Ringraziò di avere già la nausea. Ma era arrivato fino a qui, tanto valeva finire...
 

Quel pianto andava bene. Aqua era felice. Era a casa. Riuscì a finire solo questo pensiero prima che la porta fu colpita dai pugni di un certo impaziente capitano.
 

Aqua girò la testa e altre lacrime le solcarono le guance. Zoro la lasciò andare e lei spalancò la porta e si gettò nella braccia di Rufy, prendendolo di sorpresa. "Grazie..." sussurrò.
 

Rufy sorrise. "E di che?" anche gli altri Mugiwara si unirono all'abbraccio.
 

"Non farci mai mai mai più prendere spaventi del genere," disse Sanji mentre si assicurava il miglior posto abbracciato a lei. Aqua soltanto annuì, troppo felice per dire qualsiasi cosa.
 

Nex rimase in disparte, lasciando la sorella libera di ritrovare sè stessa. Dopo che lei si fu tranquillizzata, le prese la punta di un'ala e la tirò delicatamente. Lei si girò e lo guardò sorridendogli. Lui ricambiò il sorriso poi disse, "Dovremmo almeno fargli vedere che succede."
 

 La felicità lasciò immediatamente il volto di Aqua rimpiazzata da un occhio serio. Annuì e poi chiese a tutti di riunirsi sul ponte ad una certa distanza da lei.
 

"Perchè?" chiese Chopper mentre scendeva la scale vicino ad Aqua.
 

Lei sorrise rassicurante. "Non preoccuparti. Vogliamo solo farvi vedere cosa bisogna fare se perdo il controllo." Si posizionò al centro del ponte, fece un cenno al fratello e, prendendo un gran respiro, chiuse gli occhi.
 

Nex la fissò intensamente. "Si comincia. Cerca di resistere il più a lungo possibile," mormorò.
 

Poi l'Inferno ricominciò nella mente della ragazza.
 

"Non muovetevi," disse freddamente Nex leggendo le espressioni sui volti dei Mugiwara.
 

Difficile a farsi, pensò Zoro mentre concentrava ogni grammo della sua forza per rimanere esattamente dov'era invece di correre ad aiutare Aqua che si stava tenendo la testa in preda alla stessa agonia che l’aveva assalita quel pomeriggio.
 

 "Se perde il controllo," spiegava intanto il fratello, "forza, velocità, tutto aumenta e si acuisce. Non importa chi siete, vi ucciderà senza scrupoli. È stata modificata per questo; Uccidere. Senza. Scrupoli. Questo che vedete adesso è solo il suo tentativo di non cadere in quella specie di trance. Sta semplicemente combattendo contro sè stessa. Quindi se la vedete fare così potete fare due cose: mettere tra voi e lei più kilometri che potete, oppure cercare la fonte che crea questa particolare frequenza d’onda sonora e distruggerla prima che Aqua perda il controllo. Adesso ci sto andando piano, ma se si aumenta l'intensità del segnale..." E automaticamente Aqua cadde al suolo tenendosi la testa come se stesse per frantumarsi in mille pezzi. "Per lei diventa più difficile resistere." S'interruppe e la sua bocca formò lentamente una O. "... Non era mai arrivata fin qui..." congiunse due mani e le separò creando uno strano rettangolo verdino che cambiava forma in aria ad ogni movimento delle sue mani. Mostrò dei grafici azzurrini con sopra delle onde che salivano e scendevano freneticamente. Nex poi guardò la sorella, imprecò e si alzò rapidamente sguainando uno spadone.
 

"Se continua così si ucciderà!!" raggiunse Aqua e affondò immediatamente lo spadone nell'esatto centro della cicatrice a rosa. In quel momento i muscoli di Aqua si rilassarono mentre cadeva di nuovo nell'oblio dell'incoscienza. "La rosa funziona come interruttore. Trapassandola, il veleno viene sprigionato e raggiunge il cervello in pochi secondi facendola svenire. Quando è così bisogna agire in fretta e colpirla. Solo così si può fermare," disse mentre ritraeva la lama e la parte di pelle lacerata si riformava in fretta. "Al momento è l'unico modo. Non sono sicuro che durerà per sempre. È comunque un danno che viene inferto, sebbene non sembri tale dato che come avete visto la pelle si rigenera disumanamente in fretta. Per quanto forti e velenose, anche le Zalenie perdono i petali e appassiscono." Pronunciò l'ultima frase sottovoce e con amarezza.
 

Zoro si avvicinò di nuovo ad Aqua. "Sveglia," le diede un leggero schiaffetto sulla guancia. Lei non aprì gli occhi. "Avanti, guerriera, è finita ora. Puoi svegliarti." Ancora nessuna reazione.
 

"Ogni volta rimane incosciente sempre più a lungo. I petali cadono e non possiamo farci niente, finchè... non si risveglierà più." La sua voce era distante alle orecchie dello spadaccino.
 

"Avanti, in piedi, dobbiamo ancora cenare, Sanji sta aspettando che tu gli dica cosa preparare." Nex gli diresse un'occhiata indecifrabile e stava per appoggiargli una mano sulla spalla quando Aqua scacciò la mano di Zoro.
 

"Sto cercando di dormire un po.... Non rompere..." bofonchiò e si girò dall'altra parte. La mano di Nex si fermò a mezza strada tra lui e la schiena di Zoro mentre la bocca si dischiudeva in evidente sorpresa.
 

Lo spadaccino si alzò e girò intorno ad Aqua per guardarla di nuovo in faccia. "Andiamo, ho fame e quello stramaledettissimo cuoco non si avvicinerà ai fornelli a meno che tu non gli dica qualcosa." Ignorò la veloce contrazione irritata delle sopracciglia di Sanji e diede un'altra scossetta ad Aqua. Lei sospirò e mugugnò una protesta mentre accettava la mano di Zoro per alzarsi.
 

Le servirono alcuni secondi per trovare l'equilibrio prima di girarsi verso il fratello, la cui espressione stupita era stata rimpiazzata dal solito sguardo indecifrabile, e chiedergli "Come è andata questa volta?"
 

Lui la osservò per un po prima di dire "Hai resistito più a lungo sotto una pressione maggiore. E ti sei svegliata quasi subito, il che non era mai accaduto. Ciò non toglie che sono comunque dovuto intervenire..."
 

Aqua annuì.  "Di bene in meglio" aggiunse con un debole sorriso. Poi si girò verso Sanji "Che c'è per cena?" chiese con nuova forza.
 

Il cuoco la fissò stupidamente per qualche secondo, boccheggiando per dire qualcosa e gesticolando verso di lei con l'occhio spalancato. Alla fine si arrese e lasciò cadere le braccia insieme alla testa e fece una piccola risatina. "Tutto quello che vuoi."
 

Aqua alzò un secondo gli occhi al cielo pensosa e poi lo guardò di nuovo sorridendo. "Va bene carne?" disse lanciando un'occhiata al capitano che stava praticamente saltando sul posto.
 

 Al suono della parola 'carne' Rufy urlò, alzando i pugni al cielo "CARNE!!! Sanji all'opera!!!" poi guardò Aqua dietro al suo braccio alzato e le rivolse un enorme sorriso.
 

Lei sorrise di rimando e abbassò la testa quando sentì un lieve tirare sulla sua gamba. "Qualsiasi cosa chiedi pure a me. Potrei anche trovare una cura." Era Chopper.
 

Aqua gli rivolse quel sorriso dolce che scioglieva ogni volta il cuore a Zoro. "Sicuro. Conto anche su di te."
 

Lo spadaccino seguì gli altri verso la cucina, sicuro che Aqua lo stesse seguendo, ma quando si girò prendendo fiato per dirle una cosa, non la trovò alle sue spalle ma vicino al parapetto del ponte con un'espressione triste e sofferente sul volto in netta contrapposizione ai sorrisi di poco fa.
 

Stava per raggiungerla quando la vide silenziosamente prendere il volo, le sue ali nere e i vestiti color pece si confusero nella notte, fondendosi col cielo e le stelle. Voleva dare l'allarme, ma poi notò che aveva lasciato lì sulla nave tutte le sue cose tranne gli spadoni, quindi non intendeva andarsene.
 

Quando entrò nella cabina fu accolto dagli sguardi interrogativi dei suoi nakama. “È andata... A riposarsi un po," mentì. "Almeno credo. Ma comunque dubito che cenerà con noi oggi," aggiunse mentre si sedeva.
 

Sanji ne rimase molto deluso, mentre gli altri si scambiavano sguardi preoccupati. L'unico a non abbattersi fu Rufy che risollevò gli animi dicendo con un enorme sorriso "Ha diritto di riposarsi. Tanto non andrà da nessuna parte, ne sono certo. E adesso mangiamo!!" E tutto tornò nella solita frenesia: Usopp e gli altri ragazzi sempre attenti a non farsi rubare il cibo da Rufy, le chiacchiere di Nami e Robin con Sanji. La solita confusione che Zoro tanto amava.
 

Ma questa volta qualcosa non andava. Non era lo stesso. Si sentiva a disagio. A causa della fronte lievemente corrugata di Nex, della sua presa sulle posate troppo stretta. Sicuramente Aqua non era andata a riposare.
 

***
 

Quella notte, dopo cena, si propose di fare la guardia al posto di Sanji. La sua richiesta fu accontentata malgrado gli sguardi perplessi. Fu costretto a mentire di nuovo quando le due donne non videro Aqua nella camera da letto. “È nella palestra. Lì si può stare molto tranquilli quando non c'è nessuno..."

Nami gli credette scrollando le spalle mentre Robin gli diede una lunga e profonda occhiata indagatrice, che lo portò a giocherellare nervosamente con l'impugnatura di una katana, prima di abbozzare un sorriso e di rivolgergli un silenzioso cenno di saluto.

Sospirò sollevato; altri due secondi di quello sguardo e sarebbe crollato.

Dopo che tutti si furono ritirati, si arrampicò fino alla palestra, dove si mise a guardare fuori dalla finestra in attesa che una figura più scura delle stelle solcasse il cielo e atterrasse sulla loro nave. Intanto le ore passavano e all'orizzonte non si scorgeva ancora niente.

Finalmente una quasi impercettibile sagoma sul cielo nero atterrò aggraziatamente e senza un suono sull'erbetta del ponte principale. Prima che potesse muovere più di dieci passi, Zoro era già sceso ed era dietro di lei. Non sembrò accorgersi di lui.

In quel momento si accorse che c'era uno strano odore nell'aria che prima non c'era. Allora le prese l'avambraccio e lei si girò di scatto portando una mano all'impugnatura dello spadone alle sue spalle, fermandosi quando si accorse che era Zoro.

La sua pelle era strana sotto la sua mano, bagnata. Poi un'intuizione saettò nella sua mente e si spiegò l'odore che aveva sentito: sangue. Familiare ma sempre nuovo.

Lei continuò a guardarlo impaurita con la mano ancora semiaperta vicino allo spadone, conscia che lui aveva capito.

Mano a mano che i suoi occhi si abituavano all'oscurità notò che era completamente ricoperta di liquido cremisi. La guardò dritta nell'occhio mentre Aqua scuoteva lievemente la testa, incapace di trovare le parole giuste tra le migliaia che si accumulavano nel suo cervello. Vide l'occhio zaffiro farsi lucido nell'oscurità. Anche lei aveva paura di sè stessa e di quello che poteva fare.

Poi lui le tirò il braccio, fino a portarla vicino al suo petto e di circondarla con le braccia possenti. Non c'era bisogno di parole.

Lei non pianse. Rimase immobile.

Non c'era bisogno di niente per capirsi.
  
 

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Capitolo 11
*** Question Corner #2 ***


QUESTION CORNER #2
 

E per alleggerirci un po gli animi dagli ultimi capitoli, dichiaro aperta la seconda sessione del Questiooooooon Corneeeeeeeer!!! (Rullo di tamburi, luci centrate sul palco, il sipario rosso si apre).

DA ANRASHOMONNA

Zoro, il pensiero comune delle fan-girls alla fine di questo capitolo è stato "Zoro è un maiale! proprio come Sanji". La mia domanda è: ti senti più offeso perchè ti hanno dato del maiale o perchè ti hanno paragonato al cuoco?

Zoro: Mi sento offeso dal fatto di parlare con una mocciosa come te. Dove e quando ho fatto il maiale?! (Vede Aqua con una frusta pronta a punirlo nel caso non risponda alla domanda)Preferisco il maiale: almeno quello è buono a qualcosa: ad essere mangiato.

*indossa maglietta con una scritta : NON TI AMO! CAPITO?*
Sanji, sei stato paragonato ad un maiale come ti senti?
*si leva la maglietta*

Comunichiamo al gentile pubblico che Sanji è caduto in una depressione irreversibile dovuta al precedente rifiuto di anrashomonna, che però è stata miracolosamente curata quando anrashomonna si è tolta la maglietta- rimanendo quindi con il busto completamente scoperto. Dato il troppo fulmineo cambiamento di stato d’animo e dall’eccessiva perdita di sangue dal naso, Sanji è stato ricoverato in infermeria e non potrà rispondere a questa domanda.

Rufy, possibilmente smettila di mangiare e dimmi: dato che tu ne capisci di fratelli maggiori (ne hai avuti due XD) che voto daresti, in una scala da 1 a 10, a Nex come fratello?

Rufy: L’1 e il 10 si mangiano? Comunque penso che Canon sia un buon fratello maggiore, basta vedere come l’ha abbracciata forte quella volta sul ponte (così forte che le ha rotto le ossa) e anche come ha inseguito Aqua e Zoro in giro per la nave con il top della sorella tra le mani perché lo aveva dimenticato!! Anche se non mi spiego il perché fosse leggermente arrabbiato e urlasse come un ossesso. Forse Aqua è sorda?!
Nex: Rufy, il nome è “Xenon” non “Canon”....

Aqua, quanti anni ci sono di differenza tra te e Nex? Se è un numero che supera le 6 cifre ti prego non dirlo; piuttosto, nel caso Rufy non risponda,vuoi dare anche tu un voto a tuo fratello?


Aqua: Io ho 1900 anni mentre mio fratello ne ha 2300. Un anno per noi Antichi corrisponde a cento nel vostro calendario, quindi abbiamo rispettivamente 19 e 23 anni. Ci sono 4 anni di differenza tra di noi, oppure 400, come preferisci. Xenon si merita un 11 per cretinaggine, rompiscatolaggine e impicciagine. Come fratello, non esiste un numero abbastanza piccolo dopo lo zero per descriverlo. A proposito, se volete ve lo regalo!

Chopper, pubblicherai mai un libro sull'anatomia degli antichi?

Chopper: Lo farei se Aqua mi lasciasse studiare il suo corpo!!!

Avevo una domanda per Nami ma dato che sia indebitati con lei fino al collo per la prima risposta che ci ha dato, preferiamo evitare per un po' la navigatrice. Almeno finchè non mi toglieranno l'ipoteca dalla casa -_-

E una domanda ad un special guest

Silver Rayleigh, detto il re oscuro. Lei ha detto hai mugiwara di aver scoperto molte cose sui 100 anni di buio e sui poignee griffe! Ma in tutta la sua carriera da pirata aveva mai sentito parlare degli antichi?

Rayleigh: Salve a tutti!! Grazie per avermi invitato!! Se ho conosciuto Aqua? Certo che sì! Anche Roger la conosceva. Come sta lei adesso?
L’abbiamo incontrata quasi per caso su un’isola nel cielo e siamo diventati subito amici!! Mi ricordo che si unì persino alla nostra ciurma per un po e ci accompagnò fino a Raftel. Quella ragazzina era semplicemente un vulcano d’energia!! Senza contare che molti mozzi avevano completamente perso la testa per lei... Ok, confesso che anche io ci ho fatto qualche pensierino sopra. Quelli si che erano bei tempi! Era troppo divertente sfidarsi per chi l’avrebbe conquistata prima! Hahahahahaha!!! Sfortunatamente non l’ho più vista dopo l’esecuzione di Roger; sento solo qualche voce ogni tanto riguardo i suoi massacri. Ma anche questo va bene: significa che sta bene e non ha perso quel piccolo problema di controllo della rabbia che la rendeva così adorabile! Che altro dire? Era un piacere incrociare spade con lei in qualche piccolo combattimento per allenarsi.
Ora devo scappare: sono circa sette anni che non torno al bar di Shakky.... Mandate un saluto ad Aqua da parte mia!


Angel-sensei, per descrivere questo particolare capitolo, molto crudo e violento, si è ispirata a qualche film o libro? Oppure mi lascia qui una dichiarazione in esclusiva sul fatto che il suo genere preferito è l'horror?

Io: No, mi sono ispirata alle idee omicide che mi venivano in mente in quel momento. Vede, mia cara Anra-dono, quando ho scritto questo capitolo stavo sul volo Roma - New York con mio fratello seduto accanto. Dato che lui si stava annoiando ha pensato bene di torturare me. Mi stava dando così fastidio che ho escogitato circa 117 modi per ucciderlo, ma dato che io sono angelica come il mio nome, ho preferito riversare la mia rabbia e la mia frustrazione in questo capitolo. Quindi possiamo dire che l’ispirazione mi è venuta dalle mie stesse idee. In quanto all’horror, non mi fa un baffo. Dopo aver dissezionato almeno 10 cadaveri umani e chissà quanti d’animale (la medicina è uno studio molto truculento) posso permettermi di far diventare un film Horror un comico con le mie battutine. Ma ciò non vuol dire che mi piaccia il genere. Sono abbastanza indifferente, non mi fa né caldo né freddo.

Nex, ti dispiacerebbe ritrasformarti in Zoro e restare con me per il resto dei MIEI giorni? (è rischioso mettersi un illusionista-psicotico in casa, ma io adoro il rischio ^-^)

Nex: No scordatelo. Ho già una sorella a cui badare. Non ho bisogno di altre pazze.

Sanji, qual'è il piatto più strano che ti hanno mai chiesto di cucinare?

Sanji: Rufy una volta mi ha chiesto di cucinare un sasso. Adesso mi ami, anra-chan?

Aqua, cosa pensi dello stile del vestiario di Zoro? (haramaki compresa, ovviamente XD)

Aqua: Lo trovo molto scontato e monotono. Però l’haramaki e la bandana li adoro troppo!!

Zoro ami di più tua moglie o la tua wado ichimonji? (tra moglie e marito non metterci il dito?! Io ci ho messo una spada,mica il dito *risata maligna*)

Zoro: ....Zzzzz..... (fa finta di dormire perché vede Angel con in mano dieci bisturi pronta a dissezionarlo nel caso desse la risposta sbagliata)

-Angel-sensei, facciamole una domanda seria XD, un uccellino mi ha detto che Zalenia probabilmente è un regno citato da Licia Torisi nelle Cronache del mondo emerso. Lei ha mai sentito parlare di diritti d'autore? (ovviamente sto scherzando, ma la domanda è vera. Ho fatto leggere a mia cugina questa storia, le è piaciuta tantissimo e mi ha detto che era sicura di aver letto su un libro della Troisi, questo nome Zalenia. Io ero curiosa di sapere se è davvero questa l'origine del nome Zalenia che tu hai scelto ^-^)

Io: In tutta sincerità, io ho letto quel libro ma non ho preso il nome da lì (anzi, nemmeno mi ricordavo ci fosse). Il nome Zalenia nasce dall’incrocio di altri due nomi. Essendo una grande amante dei fiori, ho incrociato “zalea” con “ortensia” e mi è uscito fuori Zalenia. Adesso mi hai fatto sorgere il dubbio, vado a controllare sul libro originale! Sai in quale dei tre volumi appare?? Comunque sono felice che la mia storia piaccia anche a tua cugina ^^ Comunque, nel caso il nome fosse lo stesso, allora riconosco il fatto che anche Licia Troisi lo ha usato, ma io non l’ho preso dal suo libro.

-Brook, se dovessi mettere una canzone come colonna sonora di questo capitolo, quale sceglieresti? (NA: riferito al capitolo 6)

Brook: Hmmmm.... Binkusu no sake o, todoke ni yuku yo
Umikaze kimakase namimakase...


Io: Se il pubblico gradisce, potrei mettere i nomi delle canzoni che ho ascoltato mentre scrivevo ^^ Per questo capitolo (tutto il 6) ho ascoltato un mix di “Mad World” - Don E Darko, “One Reason” - Fade, e “This is War” - 30 Seconds to Mars.


DA MARY STRANGES

A Nex:Dunque,tu e Aqua vi rompete le ossa a vicenda, quindi le domande che mi sorgono spontanee sono:Come ci si sente ad avere una costola rotta più o meno ogni giorno?E quali altri soprannomi ti affibbia tua sorella?

Nex: Uff, dipende dai giorni. Se Aqua ha la luna storta, può rompermi dalle venti alle quaranta ossa, se ha davvero la luna storta, me ne può rompere più di cento. Senza contare quelle incrinate, ovvio. Quando è di buon umore non va mai oltre le dieci - venti. Nel mio caso invece, mi tengo sulla linea delle cinquanta, privilegiando quelle delle gambe e del torace, dato che senza quelle non può usare bene le braccia - quindi le spade - e le gambe - alias, i calci.
Per i soprannomi.... Una volta mi chiamò “Sottospecie di organismo unicellulare che vive dentro la corteccia di un albero marcio dal colore dei capelli e degli occhi indefinito” e qualcos’altro, ma me ne ero già andato. Ce ne sono di molto peggio, ma non mi voglio abbassare a quei livelli.


A Zoro:Sai che se non mi rispondi alle domande do una mano ad Angel col bisturi,con la differenza che io uso la motosega? E che non essendo io sposata con te non ci andrò delicata?KUKUKUKUKUKUKUKU!

Zoro (con un sorriso inquietante e sfoderando le spade): Interessante! Sarà un ottimo allenamento, fatti sotto!!

A Rufy:Allora,caro il mio capitano,t'è piaciuto il giretto sottomarino?

Rufy: Sììììììììììììììììììììì!!!!!! Adesso vado a chiedere ad Aqua se ce lo fa rifare!!! Magari ci portiamo dietro anche Lennon!! Chissà se anche lui si trasforma in un’enorme bistecca anfibia!! (corre via per andare a tormentare Aqua finchè non li riporta a fare un giretto)
Nex: Il nome è “Xenon”!!! E che la storia della bistecca?! Noi Antichi non siamo le vostre provviste d’emergenza!!

A Nami:Hai intenzione di spillare soldi anche agli Antichi,o ti asterrai?

Nami: Ma che domande... Hanno vissuto per migliaia di anni e grazie alla loro forma animale non hanno nemmeno bisogno di spendere soldi sul cibo! Chissà quanti soldi avranno nelle loro casseforti!! (impazzisce all’idea) E poi devono pagare anche loro per vitto e alloggio sulla nave, come tutti gli altri membri della ciurma.

A Robin:Ti farai dire da Aqua o da Nex che è successo nei cento anni di vuoto?

Robin: Al momento sono occupata ad imparare la loro lingua e scrittura Antica, ma forse ci farò un pensiero riguardo quello che chiederò. Meglio, mi farò prestare dei libri, se ne hanno ancora.

A Franky:Con tutti gli ultimi fatti avvenuti,spari canzoni a tutt'andare come tuo solito?E quante volte sei scoppiato a piangere?

Franky: AU!!! (si mette in una delle sue tipiche pose) Il Super Me di questa settimana si sente particolarmente super! E io non piango mai!!! E poi, lavorare nell’officina con Aqua-aneki è troppo divertente: quella ragazza ha una super testa per la progettazione delle armi!!! Ha portato molta ispirazioni a canzoni davvero super!! E ora, Left, Right! Left, Right! Left, Right! Tutti insieme! AU!! (comincia uno dei suoi balletti)

A Brook:Hai intenzione di chiedere le mutande anche a Nex? Io spero di no...O.o

Brook: Questa domanda mi ha gelato il sangue nelle vene.... anche se io non ho né sangue ne vene perché sono uno scheletro!! Yohohohoho! SKULL JOKE!!! YOHOHOHOHOHOHO!!
Franky (interrompendo il balletto): Smettila o ti faccio saltare in aria!!

A Usopp:Penso che i tuoi livelli di codardia ultimamente abbiano raggiunto i limiti...O sbaglio?

Usopp: S-sb-sbagli!!! Io n-non ho-o af-ffatto pau-ura!! N-non ho paur-ra di quell-la specie di mo-mostro ass-seta-ta-to di s-sangue che è-è A-Aqu-ua!!! (trema come una foglia, in caso non si fosse capito)

A Sanji: Se proprio proprio Aqua va a finire con Zoro,sappi che sono liberaXD

Sanji (caricando un enorme Love Tornado e schizzando fuori dal lettino dell’infermeria sotto gli occhi di uno scioccato Chopper): MAAAAAAARYYYYYYYY-CHAAAAAAAAAAAANNNN!!!! AMORE MIO, SONO TUTTO TUO!!! VIENI DA ME, ANGELO DEL PARADISO!!!!
Aqua (offstage): Sanji-kuuuun? <3 Andiamo a cucinare insiemeee? <3<3
Sanji (cambiando immediatamente direzione): Arrivo subito luce della mia vita!!! Oggi t’insegnerò a cucinare la difficile carne della passera, in contorno di cetrioli e carote, in crosta di patate!!! <3
(Aqua si blocca improvvisamente e lo guarda sconvolta, impressionata dalla quantità di doppi sensi inseriti in una sola frase. Nex trucida Sanji con uno sguardo e comincia a rincorrerlo in giro per la stanza mentre il cuoco alterna gli insulti all’Antico con le esaltazioni a Mary e altre esaltazioni ad Aqua accompagnate da altri doppi sensi. Aqua rimane annichilita da tutta quella scarica di doppi sensi e rimane seduta in mezzo alla stanza a fissare scioccata il vuoto finchè non arriva Zoro e la porta via da Chopper per assicurarsi che non abbia riportato seri danni psicologici/celebrali.)

Ad Angel: Sei consapevole che adesso che ha preso il via il Question Corner non ti lascerò in pace un attimo?

Io (con lo stesso sorriso inquietante di Zoro): Bring it on!!! (risata malvagia)

A te:Allora,c'è l'Antico dell'Acqua,l'antico della Terra e l'Antico del Fuoco,ma...quello dell'aria,dov'è finito?

Io: Gli altri Antichi compariranno più avanti nella storia ^^ Però posso dirti che in tutto gli Antichi sono undici.

A Mihawk: 'Sti Antichi sono potentissimi in combattimento,com'è che il titolo di spadaccino più forte del mondo ce l'hai ancora tu?

Mihawk (con le gambe accavallate sopa il tavolo e il cappello calato sugli occhi): Gli Antichi sono uno dei segreti della Marina. La storia è molto complicata. Quando i Tenryuu dichiararono di aver creato loro il mondo, ovviamente mentivano, e gli Antichi, i veri creatori, rappresentavano un problema. Ma riconobbero le loro abilità superiori a quelle dei normali esseri umani e decisero di intrappolarli. Il primo tentativo fu quello con l’arma ancestrale, che però si risultò nella morte non voluta dell’Antico e la “sigillazione” da parte di quest’ultimo dell’arma. Così decisero di mandare la Marina ad Aquroja con l’ordine di catturare i tre Antichi che erano lì e di radere la città completamente al suolo con tutti i suoi abitanti, testimoni della realtà. Così successe quello che sai già. Ma quando scapparono, non andarono a gridarlo ai quattro venti altrimenti l’intera storia che si erano creati sarebbe saltata. Anche se io sono confidente di riuscire a batterli, la cosa non farebbe nessuna differenza perché nessuno è a conoscenza degli Antichi. Quindi, mi tengo il divertimento per quando sarò particolarmente annoiato. Comunque ho conosciuto e conosco personalmente un Antico. Ah, e tutte le informazioni non le ho prese dalla Marina - tanto per evidenziare il segreto che vogliono mantenere - ma dall’Antico di mia conoscenza. Adesso me ne vado, questa conversazione si sta facendo noiosa. Ho sentito dire che la flotta di quel pirata abbastanza famoso si sta avvicinando... magari posso andare lì per ammazzare la noia.... (se ne va)


DA _histerya_

Dunque, Sanji, da un po' ho notato che Nami, quando è impaurita, si aggrappa a te.. Cosa ne pensi? Credi che sia una specie di segnale o che la cara Nami lo faccia solo perchè eri il più vicino a lei in quei momenti?

Sanji: Ovvio che Nami-san si aggrappa a me perché le piaccio. In fondo, quale donna può resistere al mio fascino?! Scommetto che mi ami anche tu his-chan!
Nami (off stage): Sanji-kuuuuuun!!<3  Puliresti il bagno per me? Rufy ha fatto un casino con la carta igienica e io proprio non ho voglia di ripulire!
Sanji: Ma certo luce dei miei occhi!! (poi rivolto ad _histerya_) Vedi quanto mi ama la mia Nami-san?! Arrivo angelo divino!! (corre via) 

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Ok, riconosco che la risposta di Sanji alla domanda "sanji-kun? Andiamo a cucinare insieme?" di Aqua ho esagerato un pochino XD
Un grazie alle nostre tre grandi reporter!!!

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Capitolo 12
*** Capitolo 7 - Genesis ***


Premessa
 

Doppio post oggi! Dato che ho fatto due esami oggi ho avuto tutto il pomeriggio libero per ricoreggere questo capitolo e postarlo! ^^ Allora, cosa succede... Diciamo che è una piccola introduzione ad una serie di "sfortunati" e divertenti eventi che capiteranno nel capitolo 8. Attenzione: dato che mi rendo conto che il capitolo 5 e il capitolo 6 sono stati un po pesantucci per il loro "umore nero" non ci sarà tanta azione o particolari rivelazioni! è un po un "capitolo intervallo", come i filler nelle anime, ecco ^^
Ringraziamenti: Mary, anra-san, _histerya_.... Fantastiche come al solito! Non ho parole per ringraziarvi per le vostre sempre-presenti recensioni.
Ordini: Recensite xD
Disclaimer: Come sempre i personaggi di One Piece non sono miei. Come è accaduto nel primo capitolo, il nome colorato l'ho preso dall'anime/manga Zatchbell dato che non mi venivano nomi migliori ^^'

Come colonna sonora per questo capitolo consiglio "Mammamia" - ABBA; "Do You Mind" - Robbie Williams e specialmente "Danza Kuduro (Radio Edit)" - Don Omar, feat. Lucenzo

Che altro, buona lettura e spero vi piaccia il capitolo!!

Capitolo 7 - Genesis

Ta-tum. Ta-tum. Ta-tum.“Cosa c’è che non va?” La cassa toracica vibrò e coprì il battito che Aqua stava ascoltando.

“Che cosa vuoi dire?” mugugnò lei stringendo la presa intorno alla vita dell’altro.

“Di solito ti saresti addormentata già da un pezzo,” disse Zoro guardando la ragazza al suo fianco. Vide le sua spalle sollevarsi e riabbassarsi in un sospiro. “Ancora preoccupata per la cosa di ieri?” La sentì annuire contro il suo petto.

“Comunque te non puoi considerarti tranquillissimo,” disse Aqua. Lo spadaccino irrigidì la schiena riconoscendo di essere stato scoperto. Tatumtatumtatum. L’Antico si lasciò scappare una piccola risatina. “Il cuore non mente mai.... Specialmente il tuo,” aggiunse dopo una pausa.

“L’hai capito solo sentendo il battito oppure sei andata a curiosare nella mia mente un’altra volta?”

Aqua si mise subito a sedere sotto lo sguardo interrogativo di Zoro e lo guardò imbronciata. “Ho promesso che non l’avrei fatto mai più. E io mantengo le promesse.”

“Sarà...” scherzò lui reprimendo un sorriso quando la faccia della ragazza assunse un’espressione offesa. Aqua si alzò e camminò a passo deciso verso il lato opposto della palestra.

“Benissimo! Allora guai a te se osi anche solo parlarmi!” esclamò scandalizzata sedendosi sul parquet. Portò una mano sulla cicatrice e cominciò a disegnarci sopra con la punta delle dita.

“Stupido Marimo...” disse tra i denti serrati.

“Oi, non prendermi in giro,” protestò Zoro incrociando le braccia.

“Marimo, Marimo, MARIMO!” disse Aqua alzando sempre di più la voce.

“Rettile!” ribatté lo spadaccino sporgendosi in avanti.

“Palla di muschio!”

“Mutante!” Si alzò in piedi chiudendo le mani a pugno.

“Pupazzo rattoppato!” disse l’Antico alzandosi a sua volta.

“Ultra centenaria!” urlò Zoro avvicinandosi a lei.

“Non osare mettere in gioco la mia età! Lattante!” Si avvicinò anche lei di un passo.

“Che c’è senti già gli anni sulle spalle?” Abbassò il volto allo stesso livello della ragazza.

“Bastardo...!” ringhiò tra i denti stretti prima di saltargli addosso.

“Oi, Aqua, Nami vuole...!!” Nex sbucò dalle scalette e trovò di fronte a sé uno Zoro sdraiato per terra che bloccava il pugno della ragazza sopra di lui mentre con l’altra mano le tirava i capelli per spingerla ad allentare la mano intorno al suo collo. I due si bloccarono e lo guardarono sorpresi mentre il suono dei loro respiri affannati riempiva il silenzio.

“Uuuhhmmm.... Nex, ti posso spiegare...” disse Aqua troppo in fretta.

“Di nuovo...” sussurrò il fratello controllando a stento la rabbia.

“No, non è quello che pensi!” esclamò la ragazza rilasciando la gola dello spadaccino che potè finalmente parlare.

“Davvero, Xenon, noi stavamo solo...” cercò di spiegare anche lui.

“È già successo una volta...” disse Nex.

“No, fratellone, stai sbagliando noi non stavamo...!” si affrettò a dire Aqua alzandosi, ma si dimenticò della mano stretta intorno ai suoi capelli e cascò di nuovo sul povero Zoro. I loro volti si sfioravano.

“COME OSI...” cominciò ad urlare Nex mentre la furia montava.

“Cosa consigli di fare?” sussurrò Zoro all’ancora vicinissima Aqua.

“Per prima cosa lasciami i capelli.” Lo spadaccino obbedì. “Adesso stai zitto e fai quello che faccio io.”

“...VIOLENTARE MIA SORELLA!?!?!?!?!!” E l’Antico si lanciò alla carica salendo gli ultimi gradini della scaletta.

“QUI SONO IO QUELLO VIOLENTATO!!!” protestò Zoro prima che Aqua lo strattonasse rimettendolo in piedi. Un altro strattone e il pugno di Nex mancò il bersaglio. Ancora confuso, la ragazza lo trascinò fuori dalla palestra sull’asta dell’albero maestro. Riuscì ad incrociare gli occhi di Aqua per un secondo e capì che doveva saltare. Atterrò più pesantemente del solito accentuando ancora di più la leggiadria della ragazza.

Gli tirò di nuovo il braccio e lo costrinse a correre attraverso il ponte della nave. Entrarono nell’infermeria e Aqua sbattè la porta dietro di sé accasciandocisi contro. Si guardarono per un momento mentre i loro respiri affannati riempivano ancora una volta il silenzio. Nessuno dei due fece in tempo a dire qualcosa che qualcuno battè  con forse troppa forza il pugno sulla porta. Uno sguardo fu sufficiente per capire che dovevano scappare. Aqua annuì e un altro strattone segnalò la ripresa della fuga mentre la porta veniva spalancata con forza.

Aqua trascinò Zoro davanti allo sguardo perplesso, ma subito dopo infuriato, del cuoco ai fornelli; lo trascinò  di nuovo sul ponte, sotto gli sguardi sorpresi di Rufy e Usopp che stavano decidendo chi doveva salire sull’altalena per primo finchè non udirono le urla di un certo Antico.

Zoro riuscì ad intravedere il sorriso eccitato della donna e lo prese per un brutto segno. Vide le sue ali nere scuotersi facendo tintinnare il metallo. “Oh, no...!” riuscì a mormorare prima di sentire l’ennesimo forte strattone al braccio.

Aqua saltò e con un paio di battiti d’ala si ritrovarono a mezz’aria. “Pesiiii....!!” disse lei a denti stretti. Battè più forte le ali. Il povero spadaccino si aggrappò al braccio della ragazza. Sorrise. Era... divertente. Volare era una sensazione favolosa. Sentiva l’adrenalina scorrergli nel sangue, il suo respiro si sincronizzò con il ritmico battito delle ali nere e un senso di euforia lo pervase.

“Tu provi sempre tutto questo?!” le chiese fissando il suolo della Sunny che andava via via rimpicciolendosi.

“Beh, più o meno...” disse lei battendo le ali ancora più velocemente.

“Ce la fai?” Il suo respiro si stava affannando un po troppo.

AQUAAAAAAA!!!” sentirono urlare dal ponte della nave.

“Oh-oh...” mormorò la ragazza.

“Come ‘oh-ho’?!” esclamò Zoro improvvisamente preoccupato per la sua incolumità.

Ghigano Juron!!”

“Pesi troppo per schivare...” gli confidò Aqua.

Un’enorme radice l’avvolse riportandola al suolo. Zoro cadde rovinosamente a terra. Sentì il dolore percorrergli  ogni angolo del corpo e non si preoccupò di scusarsi con Aqua. Si mise a sedere e vide la ragazza quasi completamente ricoperta da una radice verde.

Cercava di liberarsi, ma ogni strattone era vano. “È inutile...” disse laconico Nex avvicinandosi.

“Beh, allora...” disse Aqua. Una luce azzurra cominciò a raggrupparsi di fronte al suo addome. Si modellò fino a formare un cerchio cosparso di strane scritte e disegni geometrici. Il bagliore l’avvolse. Nex si bloccò di colpo e imprecò sottovoce.

Improvvisamente la luce venne squarciata da un braccio muscoloso che spezzò anche la radice. Il corpo fu libero e la luce cominciò a disperdersi.

Quando si dissolse completamente tutti i Mugiwara guardarono scioccati uno Zoro sorridente e coi pugni alzati.

Zoro si guardò per un lungo momento. Era come guardare la propria immagine riflessa in uno specchio; persino i vestiti erano gli stessi.

“Due..?” disse in un soffio Nami puntando il dito contro i due spadaccini identici.

“Geno-geno...” sussurrò lo Zoro di fronte a Nex. “Genesis.”

“Mi hai colto alla sprovvista, Aqua...” commentò il fratello.

Il secondo Zoro rise. “Mai essere prevedibili...” Persino il tono della voce e la cadenza erano identici a quelle del vero Zoro.

“Aqua?” disse Rufy guardando confuso i due spadaccini.

La copia si girò. “Presente.” E alzò una mano.

“Cosa...?” cercò di dire Usopp.

“È il potere del mio Frutto del Diavolo. Mi basta possedere il DNA di qualcun altro per trasformarmi in una sua copia esatta in ogni minimo particolare. Voce, segni particolari...” Piegò un braccio per appoggiarlo sulle else di tre spade inesistenti e ricadde lungo il fianco dell’uomo. Rise. “Gesti tipici... tutto. Impossibile trovare differenze.”

“FIGOOOOO!!!!” disse il capitano e delle stelline si aggrupparono intorno ai suoi occhi. “Aqua sei davvero forte!”

“Grazie,” disse con un lieve cenno del capo sempre sorridendo.

“Non ho mai visto uno Zoro così sorridente,” commentò Nami lasciandosi scappare anche lei un sorrisetto  guardando di sottecchi l’originale.

Aqua rispose con un altro sorriso smagliante. “C’è solo un problema...” sentirono dire un’altra voce. Un pugno fu diretto dritto verso il suo zigomo. Il secondo Zoro reagì prontamente e lo schivò. “Io sono ancora qui,” disse Nex alzando i pugni.

Si scagliò di nuovo all’attacco. Aqua curvò la schiena all’indietro ed evitò di nuovo il colpo. La scena sembrò rallentare. “Non mi...” La voce cominciò a cambiare mentre la luce azzurrina riavvolgeva il corpo muscoloso dello spadaccino, schiarendo il colore dei capelli dal tipico verde ad un biondo splendente e la costituzione divenne più snella e slanciata. Il sopracciglio destro si arrotolò in un inconfondibile spirale. “...Sottovalutare.” E il cuoco approfittò dello slancio all’indietro per sferrare un micidiale calcio al torace di Xenon.

“Veloce...” disse Nex tenendosi le costole colpite. Sanji battè la punta della scarpa nera sull’erbetta del ponte. Tipico gesto del cuoco. Lanciò un sorriso di sfida mentre sollevava una gamba nera. “Se la metti così...” Nex corse via in cucina lasciando una confusa copia di Sanji e gli originali Mugiwara sul ponte.

Tornò poco dopo portando un palloncino nero e gonfio. Fece per tirare un pugno ma Aqua non lo schivò. La luce l’avvolse di nuovo. Xenon ritirò il braccio e lanciò il palloncino in quel momento. Fecero appena in tempo ad intravedere i capelli blu di Franky prima che il bagliore riavvolgesse per la terza volta il suo corpo.

“Il Geno-Geno ha un solo difetto,” disse Nex incrociando le braccia e osservando la scena con un sorriso. “Quando la trasformazione viene alterata dall’acqua di mare...”

La luce cominciò a disperdersi. Rivelò una testa bionda, gli occhi zaffiro e i vestiti bianchi e neri. “Aqua ritorna allo stato fisico di quando ha mangiato il Frutto.”

“Nex-nii-chan, io ti odio,” disse una vocina. I pirati abbassarono lo sguardo e videro una bambina di circa quattro anni tra i vestiti troppo grandi. La bambina afferrò la maglietta e se la mise addosso come vestito.

“CHEEEEE AMOREEEEEEE!!!!!!!” urlò Nami gettandosi ad abbracciare la piccola Aqua.

“Nami, lasciami, mi stai soffocando!” protestò cercando di liberarsi.

“Oi, guardate! C’è una mini-Aqua!!” urlò Rufy richiamando  l’attenzione di tutti sul ponte principale.

“Togli quel ‘mini’!” replicò seccata la bambina.

“Certo che eri un bel po’ piccola quando hai mangiato il Frutto del Diavolo...” considerò Usopp.

La bambina smise di dimenarsi e lo guardò seriamente. Il cecchino si sentì a disagio sotto quello sguardo intenso e cercò di evitarlo guardando da un’altra parte. “Potrò sembrarti piccola, ma tecnicamente avrei già 400 anni,” disse infine.

“Ultra centenaria...” sussurrò Zoro incrociando le braccia sul petto.

“Beh, effettivamente cento dei vostri anni equivalgono ad uno dei nostri!” disse Nex sorridendo.

Aqua si ricordò della sua presenza e si girò verso di lui aggrottando la fronte. “Nex-niisan! Sei cattivo! Perché mi hai fatto questo?!”

Il fratello si accucciò portandosi alla sua stessa altezza. “Così impari a disobbedire,” disse con un sorriso malefico.

“Te la faccio pagare!!!” strillò la bambina e si liberò definitivamente da Nami. Andò a prendere il suo spadone per terra. Quando fece per tirare un fendente, Aqua cadde a terra trascinata dalla massa della lama. Ci provò e riprovò finchè non s’inginocchiò a terra sconfitta. Un piccolo guaito sfuggì dalle sue labbra. Si girò versò il fratello rivelando un paio di occhi lucidi. “Cattivo...” disse con voce rotta ma non pianse.

Nex rispose con una linguaccia. A quello la bambina abbassò la testa e si voltò verso i pirati. “Zoro...” piagnucolò guardandolo.

Lo spadaccino rimase lì impalato non sapendo cosa fare mentre anche gli altri dirigevano il loro occhi su di lui. D’improvviso qualche cosa lo colpì duramente dietro la testa. Si strofinò la nuca dolorante e alzò lo sguardo mentre la voce del cuoco diceva “Baka Marimo... non vedi Aqua-chan sta per piangere?!” s’incamminò verso la bambina.

Zoro si limitò ad osservarlo mentre si piegava per prendere in braccio Aqua che aveva prontamente alzato le braccia.

“Zoro, quello è stato così poco forte,” commentò Rufy guardandolo con delusione mentre tutti gli altri annuirono.
“State zitti!!” esclamò offeso.

Una volta presa in braccio, Aqua affondò il volto nella spalla nera della giacca di Sanji. “Sanji-kun, la porteresti in camera mia, per favore? Dovrei avere ancora dei vestiti di quando ero piccola da prestarle.”

“Sicuramente, Nami-san!!” accondiscese il cuoco come sempre. Poi facendosi di nuovo serio si voltò verso Xenon. “Io e te facciamo i conti dopo.”

L’Antico si limitò a scuotere le spalle.

“No, lascia perdere Sanji-kun. Non hai nessuna speranza contro di lui.” disse Aqua dalla sua spalla con tono piatto. Gli occhi lucidi erano stati rimpiazzati da un’espressione scocciata. Poi allungò una mano verso il fratello. “Tregua. Riconosco i miei errori,” mugugnò nella stessa voce senza emozioni. Nex la strinse sorridendo. “Sanji-kun.” Si raddrizzò e il cuoco la guardò in attesa di ordini. “Potresti mettermi giù, per favore? Essere presi in braccio da qualcuno è un’offesa per la parte adulta dentro di me.”

Il cuoco si affrettò a riportarla coi piedi per terra sentendosi in colpa di aver intaccato il suo orgoglio. Fu subito rassicurato dal sorriso della bambina che si voltò verso Nami canticchiando allegramente “Riguardo a quei vestiti??” La prese per mano e si diressero entrambi verso le stanze femminili.

“Fenomeno alquanto insolito,” disse Robin sorridendo. “Penso anche che Ms. Navigatrice abbia una certa simpatia per la piccola Aqua.”

“Effettivamente chi non l’avrebbe? Avete visto quanto era piccola e carina?!” piroettò Sanji.

“Oi, abbassa i toni,” lo avvertì Nex subito geloso.

“Certo che però Aqua è davvero divertente!” ridacchiò Rufy.

“Oh, a proposito,” disse Nex, “Resterà così per più o meno una settimana. E tutti i suoi comportamenti, reazioni e quant’altro corrisponderanno a quelli di una bambina di quattro anni. Quindi armatevi di santa pazienza!”

“Una settimana??!!!!” esclamò Zoro molto allarmato rompendo la sua immobilità.

“Qualcosa che non va, Zoro-san?” chiese Brook.

Lo spadaccino si preparò mentalmente ad una settimana infernale: il suo sesto senso gli diceva che la persona intorno a cui Aqua avrebbe ronzato intorno più di tutti sarebbe stato lui
.
 

***
 

Aqua uscì cautamente dalla stanza di Nami e Robin. Il suo tentativo di passare inosservata fu rovinato dalla spintarella che Nami le diede facendole fare un sacco di rumore per non cadere.

“Aqua-chaaan!“ esclamò Sanji non appena la vide. “Nami-san, hai un ottimo gusto!!”

“Ovviamente!” disse Nami scostandosi un paio di ciocche dagli occhi.

Anche Zoro socchiuse un occhio interrompendo il suo sonno prezioso. Gli costò ammetterlo ma Aqua era davvero graziosa vestita in quel modo.

Indossava un semplice vestitino bianco striato di verde chiaro verso la fine con delle semplici spalline. I suoi capelli lunghi erano raccolti in una coda alta e un paio di mollette verdi evitavano ad alcune ciocche di andarle davanti al volto. La cicatrice a Z era scomparsa dall’occhio sinistro e la pupilla era normale come l’altra. Teneva le braccia tese dietro la schiena in evidente imbarazzo mentre fissava le semplici ballerine bianche che portava ai piedi.

Lo scheletro si avvicinò a lei e, con la solita galanteria, le disse “Potrei dare un’occhiata alle sue mutandine?”

“NON PROVARCI ANCHE CON UNA BAMBINA DI QUATTRO ANNI!!!” disse Nami dandogli un potente calcio alla tempia.

“Yohohohoho! Che potenza!” disse Brook mentre si afflosciava a terra.

“Oi, Aqua-aneki, qualcosa non va?” chiese allegramente Franky notando che la bambina non aveva reagito in nessun modo.

A quelle parole lei si voltò e si aggrappò ai jeans bianchi della navigatrice. “Naaamiii,” piagnucolò. “Non avresti un paio di stivali? Non mi sento bene con le ballerine...”

“Aqua-chan, fai un sacrificio per apparire più bella,” disse Nami facendola voltare ed esortandola a scendere sul ponte con un’altra piccola spinta.

“Oii, Aquaa!! Vieni a giocare con noi!!” urlò Rufy agitando un braccio. Il volto della bambina s’illuminò e cominciò a correre verso di lui.

“Aspetta solo un momento!” la bloccò la navigatrice prendendola per una spalla. La bambina si voltò verso di lei con una faccia perplessa. “Non ti devi sporcare, chiaro? E questo è un avvertimento anche per voi tre: se le sporcherete il vestito ve lo farò pulire con la lingua!”

“Nami, sei noiosa!” brontolò Rufy mentre anche Chopper e Usopp si univano con alcuni “Buuu!!”

Bastò il pugno alzato della navigatrice per far cessare ogni barlume di protesta e la piccola compagnia chiese immediatamente scusa.

Appena fatto ciò, Rufy allungò le braccia strappando Aqua dalla presa di Nami. “Forza, andiamo!” disse mettendola sulle sue spalle.

“Un attimo!” esclamò lei bloccando la corsa del ragazzo. Il capitano alzò la testa e la guardò confuso. “Prima dobbiamo decidere a cosa giocare!”

“Giusto!!” disse Usopp e Chopper annuì.

“Allora, scegli te, Aqua!” disse Rufy sorridendo.

“Mmmm, vediamo....” Cominciò a giocherellare con la guancia gommosa del capitano mentre rifletteva.

Zoro chiuse di nuovo gli occhi per tornare a dormire. Dopo pochi secondi si accorse che non riusciva a calmare i suoi sensi e ritornare nel dolce oblio del sonno. Si chiese il perché e la domanda trovò subito la sua risposta quando Chopper urlò allarmato il nome di Aqua che stava per cadere dall’altalena: non si fidava di quei tre. A dir la verità, non si fidava del capitano e di Aqua stessa, dato che conosceva il loro poco senso per il pericolo. Controvoglia, lo spadaccino decise di far solo finta di dormire mentre i suoi cinque sensi tenevano sott’occhio la situazione. Riusciva a sentire le vibrazioni dei passi appartenenti ai suoi nakama intorno all’altalena; percepiva il lieve spostamento d’aria che l’oscillazione dell’altalena provocava, accorgendosi subito se stesse andando troppo in alto o troppo veloce; udiva le risate dei quattro, il rumore delle stoviglie in cucina, il fruscio delle pagine che Robin stava sfogliando mentre prendeva il sole sul ponte, Brook intento a fare manutenzione sul suo violino collocando ognuno di loro al proprio posto sulla sua mappa mentale della Sunny; sentiva l’odore del cibo quasi pronto e della crema solare che l’archeologa aveva usato. Non aveva bisogno di avere gli occhi aperti per vedere ciò che aveva intorno.

“Avanti, Aqua! Salta!” la esortò Rufy sovrastando gli urli degli altri due.

“Unoo...” disse lei e Zoro sentì il cigolio dell’altalena cambiare di suono mentre Aqua si preparava a saltare.

“Duee...” Sentì l’aria spostarsi mentre la tavoletta di legno si alzava.

“Tre!” La sentì saltare in aria. Basandosi su quanto l’aria si fosse spostata calcolò il l’esatto luogo in cui sarebbe atterrata. Immediatamente i suoi sensi scattarono sull’attenti quando si accorse che sarebbe andata contro ad un muro.

“Aqua, attenta!” urlò a conferma Chopper.

Zoro scattò in piedi e corse tra lei e il muro. Si rese conto con un’imprecazione che non avrebbe fatto in tempo a bloccarla. Caricò il peso e saltò in avanti distendendo le braccia nella speranza di prenderla. Vide l’espressione perplessa di Aqua mentre si appallottolava per girarsi. Lo spadaccino si accorse che l’energia del suo scatto si stava esaurendo e che non avrebbe fatto in tempo a prenderla. La bambina poggiò i piedi contro il muro attutendo lo scontro e atterrò aggraziatamente a terra mentre Zoro finiva lungo disteso sul pratino del ponte.

Udì tutti i presenti ridere e avvicinarsi a loro. Si sentì arrossire. “Zoro, tutto bene?” chiese una vocina al suo fianco. Voltò scocciato la testa di lato per vedere Aqua accucciata accanto a lui che lo guardava con un sorriso appena accennato sulle labbra.

“Non ho bisogno dei tuoi commenti,” replicò laconico.

“Ahahahah! Zoro, sei davvero un idiota!” rise Rufy.

“Non sei quello da cui dovrebbe venire la predica!!” urlò lui scattando di nuovo in piedi.

“Ti sei fatto male da qualche parte?” chiese invece Chopper con un’aria preoccupata. Lo spadaccino scosse la testa.

“Ma avete visto che gaf pazzesca??! Brook hai visto anche tu, vero?!” continuò a prenderlo in giro il capitano.

“Yohohohoho! Eccome se ho visto!” La risata dello scheletro si unì alle altre.

“Se non la smettete subito vi taglio a fettine!!” urlò Zoro mettendo mano alle spade.

“In ogni caso, le tue intenzioni erano quelle di salvarmi, no?” disse Aqua dal basso. “Grazie mille Zoro!” lo ringraziò allegramente abbracciandogli la gamba.

Lo spadaccino rimase lì a fissare il cerchio di capelli biondi dall’alto non avendo la minima idea sul da farsi in questa situazione. Andò in cerca di aiuto tra i suoi nakama, ma gli risposero solo con sorrisi furbetti e risatine. Grande aiuto come sempre. “O-ok...” mugugnò dandole un paio di piccole pacche sulla testa ma sembrò più che stesse accarezzando un cagnolino. Aqua non ci badò e gli sorrise.

“OI! Il pranzo è pronto!! Voi tre idioti, sbrigatevi a portare Aqua-chan qui!” urlò Sanji dalla cucina.

“CIBOO!!!” urlò Rufy allungando le braccia per lanciarsi direttamente nella sala da pranzo seguito da Chopper e Usopp che non volevano rimanere digiuni.

Salvo, pensò Zoro con un sospiro. Poi sentì un lieve tirare alla base dei suoi pantaloni. “Andiamo a lavarci le mani insieme?” chiese Aqua con la sua scampanellante vocina. O forse no, si corresse con una punta d’esasperazione  mentre si avviava verso il bagno con la bambina al seguito. 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 8 - Come Ricordo? ***


Premessa
 

Ed ecco a voi il capitolo 8!! Ho fatto quasi tutti gli esami quindi ho sempre più tempo libero per postare!! Siete felici, vero?! (silenzio, solo il cicaleccio dei grilli) E va benee.... Continua il filler e vi avverto che andrà avanti per un po e che solo verso la fine di esso ci saranno certe rivelazioni.... (risata malvagia) B3 Procediamo con le solite sezioni:
Ringraziamenti: A Mary, anra-san e _histerya_ che non mancano mai di recensire!^^
Domande: Che dite, lo tengo il question corner oppure secondo voi è un fiasco?
Avvertimenti: Chiunque abbia domande da fare a me o ai personaggi (mio fratello è opzionale) può sempre inviarle!!^^ A dir la verità, nessuno mi ha ancora fatto una certa domanda...
Disclaimer: I personaggi di One Piece NON sono miei!! ^^'
Colonna Sonora consigliata: "Angels" - The Baseballs; "Beggin' - Madcon e "Blue Eyes" - MIKA
Enjoy e buona lettura!^^


Capitolo 8 - Come Ricordo?

La piccola Aqua si ritrovò a fissare il lembo della tovaglia. Alzò lo sguardo lanciando un silenzioso grido d’aiuto ai suoi nakama. Zoro, che sedeva di fronte a lei, non riusciva a vederla dall’altra parte del tavolo. “Questo è un problema,” disse Sanji portando i primi vassoi.

“Potrei modificare la sedia,” suggerì Franky.

“Sì, sollevando un mucchio di polvere che poi va a finire sul cibo,” rimarcò il cuoco. “Per oggi Aqua-chan dovrà mangiare in braccio a qualcuno.”

“Ciò è così patetico...” sentirono borbottare contrariata la bambina.

“Niente lamentele,” la rimproverò il fratello maggiore uscendo dalla sala da pranzo.

“Dove stai andando?” chiese Nami.

“Ho percepito una certa presenza a est da qui... se la mia intuizione è corretta, dovrebbe trattarsi di vulcani sotterranei. Quindi prima o poi lì emergerà un’isola ed io in quanto Antico della Terra devo andare a supervisionare.”

“E come farai ad attraversare il mare senza una barca?”

Nex sorrise. “Ho i miei metodi.” Detto questo uscì con un ultimo saluto generale.

“Tornando a noi, chi si offre volontario per ospitare Aqua-chan sulle sue ginocchia?” disse la navigatrice.

Dato che per tutti era uguale, decisero di lasciar scegliere a lei. Andò verso Chopper, pensando che sarebbe stato il più comodo, ma invece il pelo non faceva altro che finirle in bocca e farle il solletico. Provò le ginocchia di Franky, ma Nami la riportò subito a terra dicendo che l’abbigliamento del cyborg non era adatto. Escluse subito Rufy: la furia con cui “mangiava” l’avrebbe fatta non solo rimanere a digiuno, ma anche cadere per terra. Di conseguenza escluse anche Usopp il quale, per evitare che Rufy gli rubasse il cibo, si sporgeva spesso sul tavolo, talvolta scattando anche in piedi. Guardò Brook, ma la sola vista delle sue ginocchia ossute le fece venire male al sedere.

“Possibile che siate tutti così inutili?” disse Sanji cominciando a piegarsi per prenderla ma lei lo bloccò dicendo freddamente “Te odori di fumo.” Il cuoco si congelò riconoscendo che in fondo la bambina aveva ragione. L’occasione svanita lo fece deprimere.

“Beh, credo che le uniche rimaste siamo noi due ragazze,” disse Nami allargando le braccia per accoglierla. Aqua le puntò un dito contro.

“Non che sia una cosa brutta, ma i vostri seni sono troppo grandi e rischiereste di soffocarmi.”

“Oh cielo...” disse Robin poggiando una mano sulla guancia. “In fondo ha ragione...”

“Allora è rimasto...” mentre la navigatrice diceva questo tutti conversero i loro sguardi sullo spadaccino.

Prima che potesse protestare Aqua era già salita sulle sue ginocchia con un’espressione abbastanza soddisfatta. Gli regalò un sorriso bellissimo “Mi ospiteresti per oggi?”

“Sì... basta che non mi dai fastidio...” disse Zoro fingendo noncuranza. In verità l’idea di avere Aqua così vicino lo agitava tantissimo. Sperò che il pranzo finisse davvero in fretta.

“Bene, allora è deciso...” disse Sanji tra i denti serrati, invidioso dello spadaccino. “Stupido Marimo...”

“Oi,” disse l’altro voltandosi.

“Non cominciate. Ricordatevi che Aqua-chan è lì,” li ammonì Nami. I due si diedero le spalle con un grugnito.

Zoro prese la forchetta e si sporse per riempire il suo piatto quando il metallo tintinnò sull’argento del vassoio. “Il cibo...”

Davanti a loro si stagliavano i piatti da portata completamente vuoti. Seguirono una scia di briciole finchè non arrivarono alla pancia gonfia del loro capitano. Il silenzio riempì la stanza. Come per istigarli, Rufy battè una mano sul suo stomaco. “Aaah≈ delizioso!”

“RUFY!!!!!!” urlarono tutti insieme e il capitano si ritrovò addosso sei degli otto altri membri della sua ciurma. Robin aveva trattenuto lo spadaccino con circa una decina di mani ricordandogli silenziosamente della presenza seduta sulle sue gambe.

“Sanji-kun,” disse Aqua interrompendo la sua “punizione”.

“Dimmi, Aqua-chan!!” disse piroettando di fronte a lei. La bambina strinse l’orlo della sua giacca nera in una mano.

“Ho fame...” constatò mettendo su una faccina triste. Il cuoco si fece subito serio. Si rimboccò le maniche mentre ritornava dietro il bancone. Gli occhi di tutti seguirono i suoi movimenti dal frigorifero, alle credenze, ai fornelli ed infine al tavolo.

“Nami-san, Robin-chan, Aqua-chan...” disse poggiando tre piatti pieni di cibo sul tavolo. “Mi dispiace per l’attesa, ma buon appetito!”

“Grazie Sanji-kun!” disse Nami facendogli l’occhiolino.

“Di niente, mia Dea!! Questo e altro per te!!” canticchiò il cuoco mentre il suo occhio scoperto diventava un cuore.

“Oi, e noi altri?” protestò Usopp incrociando le braccia.

“Se volete altro cibo cucinatevelo da soli,” rispose.

“Co...?!” esclamò Zoro prevedendo il digiuno per quella giornata. Poi sentì qualcosa tirargli la maglietta. Abbassò lo sguardo e vide Aqua intenta a dividere il cibo sul suo piatto in due metà identiche.

“Possiamo fare a metà, come ringraziamento per avermi fatta stare su di te oggi.” Disse alzando lo sguardo verso di lui.

“Uhm...” indeciso sul da farsi, giocherellò con la sua forchetta. La bambina continuò a fissarlo con un’espressione indecifrabile dipinta sul volto.

“Oi Aqua! Se Zoro non lo vuole, posso averne io un pochino? Da buoni amici!” disse Usopp in tono suadente.

Gli arrivò un calcio dritto sul naso lungo. “Non osare toccare il cibo di Aqua-chan,” disse il cuoco alzando minacciosamente la gamba.

“Certo che sei davvero lento...” commentò Aqua alle sue spalle. Tutti si girarono e videro la bambina imboccare uno Zoro decisamente sorpreso ed imbarazzato. Aqua infilò la forchetta dentro la bocca dello spadaccino, mentre lei stessa apriva la sua bocca per riflesso e portava una mano sotto al mento dell’altro nel caso cadesse del cibo. Lui non spostò il suo sguardo incredulo dagli occhi della bambina. Mescolato allo zaffiro vide una certa frustrazione, addolcita però da un dolce istinto materno. Sentì la forchetta scivolare via dalla sua bocca e senza accorgersene aveva cominciato a lentamente masticare il cibo. Un sommesso click lo riportò alla realtà e il suo sguardo saettò sui volti dei suoi nakama mentre le guance gli andavano letteralmente a fuoco.

“Che carini...” ridacchiò Robin.

“Bwahahahah!! Zoro si sta facendo imboccare da una bambina! Che idiota!!” scoppiò a ridere Rufy.

Con appena la coda dell’occhio, Zoro riuscì a vedere Nami nascondere qualcosa dietro la sua schiena. “E smettetela di guardarmi con quelle facce!!” protestò tornando agli altri dopo aver ingoiato il boccone.

“Quali facce?” disse Sanji con un sorriso sardonico.

“Quella!!” urlò puntandogli un dito contro. “Stupido Latin Lov--!”

“Zitto e mangia!” disse Aqua, che sembrava molto disturbata dall’urlo, mentre gli infilava di nuovo la forchetta in bocca, con più forza e decisione stavolta, tagliando la sua frase. L’azione provocò le risate generali.

“Afua!!” protestò a bocca piena.

“Mastica, ingoia e poi parla.” Disse freddamente la bambina mentre la sua fronte si corrugava per la frustrazione e le sue braccia si incrociavano di fronte al suo petto.

Zoro fece come gli fu detto. “Aqua!” ripetè. “Smettila d’imboccarmi come se fossi un lattante! Credo di essere abbastanza adulto da mangiare da solo!”

“Beh, allora prendi quella forchetta e fallo! Non stare mezz’ora a pensarci!”

Lo spadaccino strinse i denti per la rabbia. “Allora...” afferrò il piatto e in tre grandi forchettate la sua metà sparì. “Contenta?!” disse bevendo un lungo sorso di birra per mandare giù il tutto. “Come la mettiamo adesso...” quando si girò, invece di vedere una faccina arrabbiata, si ritrovò davanti un sorriso smagliante. “Miss... Quanto-..sei-...lento...” Il tono della sua voce si smorzò per la sorpresa.

“Sono riuscita a farti mangiare il cibo,” canticchiò la bambina.

Zoro la guardò perplesso per qualche altro secondo, lentamente realizzando che era stato raggirato. Le sue spalle crollarono con un sospiro e lei rispose con una risatina. Notò che un angolo della sua bocca era ancora macchiato di sugo rosso. Afferrò il suo tovagliolo intonso e glielo strofinò delicatamente sulle labbra interrompendo il suo ridacchiare. “Pulisciti la bocca...” commentò lo spadaccino fingendo un tono annoiato. Questa volta fu il turno della bambina di essere sorpresa. Udì un altro sommesso click e scorse di nuovo un movimento alla sua destra. Un’idea cominciò a serpeggiare nella sua mente e sperò con tutto il cuore che il suo peggiore incubo non diventasse realtà.

“Io vado a fare una nuotata,” disse Aqua una volta che Zoro separò il tovagliolo dalle sue labbra. Fece per saltare giù dalle ginocchia su cui era seduta quando qualcosa la bloccò. Abbassò lo sguardo e vide un braccio muscoloso intorno alla sua vita.

“Hai appena mangiato quindi non puoi fare il bagno per almeno tre ore,” disse lo spadaccino. “Giusto Chopper?” aggiunse poi guardando il medico.

La renna si riscosse “Ah!... ehm... Sì giusto.”

Zoro annuì e si alzò tenendo sempre la bambina per la vita. “Forza, andiamo.” Poggiò il corpicino sulla sua spalla e cominciò a camminare verso la porta.

Aqua vide gli altri pirati allontanarsi ad ogni passo e ci mise un paio di secondi per processare quanto era accaduto. Quando tutte le informazioni furono immagazzinate nel suo cervello, strillò “Oi!! Lasciami andare!! È umiliante!! Lasciami!!” e cominciò a dimenarsi.

Zoro allontanò la testa per non essere preso in pieno da un piede e poggiò una mano sulla sua schiena per non farla cadere. “Sì, sì..” disse distrattamente mentre chiudeva la porta dietro di sé.

Continuarono a sentire la voce acuta della bambina per qualche secondo fuori dalla porta. Quando anche quella si dissolse, il silenzio dominò la sala da pranzo.

“Chi l’avrebbe mai detto...” disse Robin, “Mr. Spadaccino ha davvero dei lati del carattere nascosti.”

“Sono davvero buffi quei due!!” disse Rufy che riprese a ridere.

“Possibile che è sempre quell’idiota ad essere seguito dalle ragazze?! Non gli bastava quel bel sergente donna della Marina!” disse Sanji a denti stretti.

“Potrebbe avere i suoi risvolti positivi...” disse Nami sfoderando il suo sorriso felino.


 

***

 

“Stupido,lasciami! Lasciami subito!!”

Zoro la posò sul parquet dei quartieri maschili. Una volta di nuovo a terra, la bambina piroettò, mise le mani sui fianchi e lo guardò storto. “Non osare farlo mai più. è imbarazzante e la mia autostima è stata gravemente danneggiata,” disse.

“Sarei io quello che dovrebbe protestare qui! Che ti è saltato in mente di imboccarmi davanti a tutti??! Quello è imbarazzante!” ribatté lui accovacciandosi per portare i loro occhi allo stesso livello.

“Ma te avevi intenzione di rifiutare! Te l’ho letto nella mente!”

“Non avresti dovuto entrare nella mia testa in primo luogo!” urlò.

Aqua sussultò e spalancò gli occhi spaventata. Zoro rilassò la fronte corrugata rendendosi conto che forse non avrebbe dovuto alzare così tanto la voce. Sospirò e strinse tra il pollice e l’indice il ponte del suo naso. “Ok, guarda--“

“Non è giusto,” sussurrò la bambina abbassando la testa. “Quando voglio fare qualcosa di buono per te... quando cerco di fare qualsiasi cosa di buono...” Strinse i pugni e tese le braccia lungo i suoi fianchi. “Tu non fai altro che strillarmi.”

Lo spadaccino rimase un momento spiazzato perché sapeva che aveva ragione.

“Te... te sei gentile con me solo quando uccido la gente o faccio cose orribili...” proseguì, e Zoro fu quasi certo di aver intravisto il luccichio di una lacrima sulla sua guancia nella fresca penombra della stanza. “Io non ho bisogno di essere compatita!” anche se la sua voce era spezzata, il tono era chiaro e deciso. Detto ciò, la bambina girò intorno a lui e si diresse verso la porta senza mai sollevare lo sguardo dal pavimento.

“Aqua---“ disse Zoro dopo essersi risvegliato dal torpore della verità.

“Io non ho bisogno di te!” l’interruppe lei uscendo e chiudendo la porta dietro di sé.

L’uomo sospirò e si sedette a terra. Fissò il soffitto buio per un lungo istante. “Aqua, dimmi tu cosa fare, perché io non lo so.”

Una volta fuori, la bambina si strofinò gli occhi per cancellare le lacrime. Piangere per un uomo... decisamente patetico. Ripensò all’ultima volta che aveva pianto per un’altra persona al di fuori della sua famiglia. Era stato per lui, quel pazzo Mezzo Antico, tanti e tanti secoli fa. Una voce che la stava chiamando la riportò alla realtà.

“Aqua! Aqua?!” era Rufy.

Lei alzò la testa. Vide il ragazzo di fronte a lei guardarla dall’alto. “Cosa c’è che non va?” Rufy era in controluce, quindi Aqua non riuscì a vedere chiaramente la sua espressione.

“Niente. Zoro mi ha solo rimproverata un po...” rispose cercando di sorridere.

“Ah, Zoro...” Il capitano osservò la porta chiusa per qualche secondo. Poi si accucciò di fronte a lei e le regalò uno dei suoi tipici sorrisi a trentadue denti. “Beh, non ci pensare e non sarai triste. Ti va di venire a giocare con me e Chopper?”

Aqua sorrise e annuì con entusiasmo, spingendo per il momento tutte le sue preoccupazione nell’angolo più remoto della sua mente.


 

***

 

“Come dovrei comportarmi?” disse nel buio. Rispose il silenzio.
 

“È la prima volta che non so cosa fare... non mi piace. Detesto non sapere dove devo andare, cosa devo fare per arrivare alla meta... eppure...” prese un lungo respiro e sentì le sue spalle spingere contro il solido legno di cui era fatto il muro.
 

“Cos’è questa cosa?” chiese. “Solo per un momento, mi era parso di capirlo. Ma adesso... è tutto confuso.”
 

Strinse la presa sulla fodera bianca. “Questa cosa fa schifo! Ed è davvero patetica! Io sgridato da una bambina?! Ma per favore! Che fine ha fatto la mia spina dorsale?! Se continuo a distrarmi in questo modo non riuscirò mai a diventare il migliore! Questa cosa... questa cosa è...”
 

La sua presa si rilassò e il volume della voce si abbassò. “Questa cosa è... calda. È piacevole, anche se a volte fa male e fa venire voglia di ammazzare qualcuno per la rabbia...”
 

Rimase in silenzio alcuni secondi a riflettere su quello che aveva appena detto. Poi si raggomitolò su sé stesso e si afferrò il capo con entrambe le mani. “NON HA ALCUN SENSO!!
 

“Fa male ma fa bene; è calda ma è fredda; è piacevole ma fastidiosa; è chiara ma confusa....!!!!” Strinse la presa intorno al suo cranio per evitare che andasse in mille pezzi. Serrò i denti e chiuse gli occhi mentre tendeva tutti i muscoli del suo corpo. Solo quando fu sicuro che la sua testa era fuori pericolo dall’esplodere parlò di nuovo, “Tu che avresti fatto?” chiese alla spada bianca appoggiata contro la sua spalla.
 

Portò la sua schiena di nuovo contro il muro e poggiò l’arma sulle gambe incrociate. “Tu che cosa faresti ora, Kuina? Magari se fossi stata qui te avresti saputo cosa fare...”
 

Fissò la fodera di legno bianco per qualche lungo istante come in attesa di una risposta. Gli venne da ridere. “Perfetto: adesso parlo anche agli oggetti. Sto davvero perdendo la testa...” disse alzandosi. “Ho bisogno di una dormita.” E chiuse la porta lasciando che la stanza sprofondasse di nuovo nell’oscurità.
 

***
 

Sanji sentì la porta della cucina aprirsi e richiudersi velocemente. Alzò lo sguardo dal lavello ma non vide nessuno.
 

“Quaggiù,” disse una vocina abbastanza seccata. Abbassò gli occhi e vide Aqua.
 

“Scusami Aqua-chan. Non sono ancora abituato a questa tua nuova... versione...”
 

“Hmmm...” rispose lei mentre si dirigeva verso il tavolo e il cuoco tornò ai suoi piatti sporchi.
 

La bambina si arrampicò sul divano e saltò su una delle sedie di fronte.
 

“Vorresti uno spuntino?” chiese cortesemente Sanji.
 

“No grazie...” Aqua guardò il cuoco di spalle intento a lavare le stoviglie. Poi si accorse dei fogli di carta e della matita che giacevano abbandonati sul tavolo. Diede un’altra veloce occhiata al cuoco per accertarsi che non la stesse guardando e allungò le mani sugli oggetti incustoditi.
 

Poggiò l’ultimo piatto pulito sulla pila e chiuse l’acqua. Si accorse che non aveva sentito Aqua per un bel po di tempo. Escluse la possibilità che la bambina fosse uscita: non aveva sentito nessuna porta aprirsi o chiudersi, e non aveva sentito i suoi passetti veloci sul pavimento. Si voltò e la trovò in piedi sulla sedia con una matita in mano. Stava fissando intensamente qualcosa sul tavolo.
 

Quando si accorse dello sguardo del cuoco su di lei, la bambina alzò lentamente la testa e i loro occhi s’incrociarono per un momento. Poi lei arrossì e un’ombra di colpevolezza oscurò il suo volto. Sanji temette che la bambina avesse scarabocchiato sul tavolo per ammazzare la noia e si avvicinò. Aqua strinse la matita al petto mentre lo guardava a occhi spalancati camminare verso di lei.
 

Arrivò finalmente al suo fianco e guardò per un lungo momento la bambina nello stesso modo greve in cui lo guardava Zeff quando voleva fargli confessare qualcosa. Ma la bambina non cominciò a piangere, non strillò e non scappò. Le sue guancie diventarono solo più rosse. Poi abbassò lo sguardo sul tavolo e vide un foglio. Il sollievo che il tavolo fosse intonso fu rimpiazzato dallo stupore. Guardò ad occhi spalancati il disegno che aveva fatto Aqua: era lui di spalle, un braccio teso per mettere da parte l’ennesimo piatto pulito mentre l’altra mano era ancora nel lavello. Un piccolo sorriso appena accennato sulle sue labbra donava una strana freschezza all’immagine. Dovette ripetersi più di una volta che era un semplice disegno per convincersi che le pieghe delle maniche rivoltate, il fumo della sigaretta nascosta, le ciocche dei suoi capelli e la posa rilassata non fossero vere ma solo tracce di carbone su un foglio bianco.
 

“Aqua-chan è--“
 

“Scusami tanto!!!” l’interrupe la bambina. Afferrò il disegno e scappò via dalla cucina, lasciando un attonito Sanji alle sue spalle.
 

“-- meraviglioso.” disse, ma la porta si era già richiusa.
 

***
 

Aqua dovette fare un paio di respiri profondi per calmarsi. Si era nascosta dietro un grande barile. Quando si sentì abbastanza tranquilla, separò il disegno dal suo petto.
 

“Avrei dovuto chiedergli il permesso prima di disegnarlo... ma in fondo queste sono memorie. Memorie che non posso perdere di nuovo....”
 

Alzò lo sguardo e vide sopra di sé il cielo notturno. Non si era accorta del tempo che passava. Si chiese perché Rufy e Chopper non l’avessero ancora trovata. Sospirò. Che nascondino era se quelli che dovevano nascondersi devono cercare i cercatori?
 

Fece molta attenzione mentre scendeva le scale nel buio. In questa forma entrambi i suoi occhi erano ancora normali dato che il laboratorio era venuto molto dopo. Avanzò per il ponte con una mano tesa in fronte a sé. Che seccatura non avere la visione notturna....
 

Inciampò su qualcosa per terra e cadde. Sentì qualcuno semi addormentato mormorare qualcosa. Aqua notò che era inciampata su qualcosa di più scuro del verde del pratino.
 

Poi sentì un braccio circondarle la vita e trascinarla indietro. Si ritrovò stretta contro il petto caldo di un uomo. Si ritrovò ad ascoltare il battito fin troppo familiare di un cuore. “Fatti una dormita. Ne abbiamo entrambi bisogno,” disse l’uomo. La bambina si addormentò in pochi secondi in quel comodo abbraccio.
 

Nessuno dei due si accorse del sommesso click che ci fu un paio di minuti dopo. “Ma che carinii!” disse Nami sorridendo. Staccò la fotografia appena fatta dalla macchinetta.
 

“È per ricordo?” chiese Robin mentre guardava dolcemente lo spadaccino addormentato insieme alla piccola Aqua.
 

“No,” rispose francamente la navigatrice. “Per ricatto.” 
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 9 (Parte 1) - Giochi Pericolosi ***


Premessa
 

Doppio capitolo anche oggi!! Preparatevi, ho il week-end libero prima di ricominciare con gli esami, quindi avrò un po più di tempo per ricorreggere e postare! Quanto siete felici, vero?! XD Questo capitolo lo dividerò in tre o quattro parti dato che è lungo 31 pagine di Word xD Ed è l'ultimo capitolo filler! Quindi dopo il nove la trama riprende ad avanzare!
Ringraziamenti: Al solito trio di recensiste!! Grazie!!
Disclaimer: One Piece e i suoi personaggi non sono miei!
Colonna Sonora consigliata: "Barbie Girl" - Aqua (NA: il nome di Aqua non l'ho preso da questa cantante! A dir la verità ho scoperto solo dopo che la cantante esistesse!! Il motivo per cui Aqua si chiama così verrà spiegato nella storia più avanti!!); "Candyman (Lollipop)" - Aqua e "Black Sheep" - Sonata Arctica
Buona Lettura!!


Capitolo 9 (Parte 1) - Giochi Pericolosi

Il verso lontano di un gabbiano spezzò il sottile velo di sonno di Sanji. Si girò di lato sperando di assopirsi di nuovo, ma il gabbiano chiamò ancora. Con un sospiro si alzò riconoscendo il fatto che ormai era giorno. Di nuovo il verso di quell’uccellaccio. Cominciava a essere seccante. Chiuse di nuovo gli occhi mentre il verso si ripeteva di nuovo. Ascoltando meglio però si accorse che non era esattamente il verso del gabbiano. Quando il suono riempì nuovamente l’aria, seguito dalle risate di un uomo, il cuoco saltò giù dal letto imprecando. Si precipitò fuori dalla stanza, svegliando coi suoi passi pesanti il resto della ciurma.

“Dai Zoro! Ancora ancora!!” esultò la bambina.

“Okay, Okay...”

Zoro lanciò la bambina in aria e la riprese mentre cadeva. Una cosa abbastanza normale, a parte il fatto che Aqua nel suo breve volo arrivava fino alla cima dell’albero maestro.

Una volta di nuovo tra le mani dello spadaccino, rise e chiese di farlo un’altra volta. “Ancora!!”

“Va bene, ma questa è l’ultima volta,” disse Zoro accondiscente. Abbassò le braccia preparandosi alla spinta....

“ZORO!!! MA SEI UN IDIOTA O COSA?!?!?!?”

Preso alla sprovvista dall’urlo degli altri, mise troppa forza nello slancio e Aqua volò così in alto che sparì nel blu del cielo.

Sanji si lanciò per primo sullo spadaccino. “Hai idea di quanto sia pericoloso lanciarla così in alto?! Ma la sai controllare quella tua forza bestiale?!”

“IDIOTA!” strillò Nami dandogli un pugno. “Aqua finirà sfracellata per terra ora!”

“Stavamo giocando! Niente di pericoloso! C’ero io con lei!” rispose lui in sua difesa.

“È questo il problema: la tua presenza! Aqua è una bambina ora, non il mostro disumano di sempre!”

“Oi, Zoro.” Rufy cominciò a saltellare sul posto. “Lanceresti così in alto anche me? Sembra divertente!”

“Non cominciare!” urlò la navigatrice lanciandogli una ciabatta rosa.

La discussione si fece sempre più accesa fino a quando la vocina di Aqua fu di nuovo udibile. Tutti alzarono le teste e videro il puntino scuro nel cielo che andava via via avvicinandosi.

“Oh, merda...!” disse Zoro mentre si affrettava a correre sotto di lei per prenderla.

Si rese conto che non avrebbe fatto in tempo. Fu come se il tempo si dilatasse: lo spadaccino, con lo sguardo fisso su Aqua, era troppo lontano mentre Nami dietro urlava qualcosa e i ragazzi, per riflesso, cominciavano ad accorrere. No, non ce l’avrebbero fatta.

“Veinte Fleur!”

Una serie di mani spuntarono dal legno della nave per fermare la caduta della bambina. L’intera ciurma tirò un sospiro di sollievo quando Aqua, avvolta dalle braccia di Robin, si fermò ancora intatta e a testa in giù di fronte a loro. “Ancora, ancora!!!” esclamò con un sorriso eccitato e i capelli arruffati.

“Grazie al cielo, Robin...” sospirò Nami ringraziando l’amica con un sorriso. “E TU!” urlò poi dando un calcio a Zoro. “Guai a te se osi rifarlo!”

“Namiiii, non mi fare male...!!” piagnucolò la bambina poggiando una mano sul punto indirettamente colpito.

“Scusa Aqua-chan! Me sono completamente dimenticata!!” rispose Nami accorrendo immediatamente al suo fianco. La prese in braccio liberandola così dalle mani di Robin, che sparirono in una pioggia di fiori. “Fa molto male?” chiese quando notò che Aqua teneva ancora il lato della testa dolorante.

“No...” rispose lei, decisa a mantenere alto il suo onore e a non apparire debole.

“Stupido Marimo, se non fosse per Aqua-chan ti avrei già riempito di calci...” ringhiò Sanji a denti stretti.

“Tu?!” ridacchiò Zoro. “Non riusciresti a toccarmi nemmeno con la punta della scarpa!”

“Brutto bastardo, io--!!”

Io penso che è ora di colazione!” disse Nami mettendosi in mezzo ai due.

“Nami.” disse Aqua.

“Dimmi tesoro.”

“Mi metteresti giù?”

“Oh, sicuro,” si piegò poggiandola a terra.

Aqua corse verso lo spadaccino e si aggrappò alla sua gamba stringendo con le manine il tessuto dei pantaloni neri mentre lo guardava con i grandi occhi zaffiro. “Zoro, mi prendi in braccio?”

“Aspetta un momento, Aqua-chan,” disse la navigatrice alzando le braccia. “Se volevi stare in braccio, allora perché ti sei fatta mettere giù? Voglio dire, che differenza c’è?”

Lei abbracciò il collo dello spadaccino e poggiò il capo sulla sua spalla. “Mi piace di più Zoro.”

Il diretto interessato si limitò a guardare dall’alto la bambina con un’espressione sorpresa mentre sentiva il calore del corpicino contro il suo busto. La sorpresa fu rimpiazzata da un mezzo sorriso poco dopo.

“Vogliamo andare a mangiare?” chiese poi. Aqua annuì e Zoro guardò il cuoco facendo sparire istantaneamente il sorriso dalle sue labbra. “Al lavoro, cuoco.”

Sanji fu tentato di rispondergli per le rime ma fu bloccato dagli occhi di Aqua che silenziosamente chiedevano cibo. Cominciò a dirigersi verso la cucina borbottando qualcosa con rabbia sotto lo sguardo severo dello spadaccino.

“Che cariniii...” ridacchiò Usopp guardando la coppietta.

Zoro si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo. “Eh?!”

“Chiedo umilmente perdono,” si affrettò a dire il cecchino inchinandosi.

“Sembrate due fratelli,” disse Franky sorridendo.

“Vero?!” rise Aqua.

“Se non addirittura padre e figlia! Yoho!”

A quello la bambina smise di ridere e arrossì. La stessa reazione dello spadaccino. “Beh, forse è un po’ esagerato... dopotutto, anche in questa forma, sono moolto più vecchia di Zoro...” poi lo guardò. “Dio, mi stai facendo sentire vecchia da bambina.”

“Oi, non è colpa mia se sei un Antico ultracentenario.”

“Certe volte mi viene in mente il momento in cui sei nato... eri così carino!”

“Cosa?” dissero Nami, Usopp e Brook insieme.

Zoro s’immobilizzò. “Tu... hai visto nascere... me...?”

Lei annuì. “Ed eri davvero dolce e paffuto!” disse stringendogli le guance. “Non te lo ricorderai di certo, ma abbiamo anche giocato insieme un paio di volte.”

“Davvero?” chiesero Zoro, Chopper e Nami.

“Sicuro. Sarò vecchia, ma ho un ottima memoria.”

Lo spadaccino arrossì, setacciando le sue memorie in cerca della donna.

“E dicci, dicci: com’era Zoruccio da bambino??” domandò la navigatrice con il suo sorriso felino.

“Oi...” disse lui interrompendo il suo filo di ricordi.

“Hmmmm....” Aqua alzò gli occhi al cielo mentre ci pensava. “Era decisamente più dolce di adesso,” disse, “Ora è davvero glaciale... da piccolo era diecimila volte più socievole: giocava e parlava con tutti gli altri bambini e sicuramente non aveva questa sua attitudine strafottente di ora.”

“E fisicamente?” insistette Nami avvicinandosi.

“Aqua non--“

“Era ADORABILE: i capelli erano leggermente più chiari, corti, ed era una specie di pallina morbidosa!! Eri trooooppppoooo tenero!!!” disse poi abbracciandogli di nuovo il collo.

Rufy scoppiò a ridere insieme ad altre piccole risatine e Zoro si sentì terribilmente in imbarazzo. “Questa me la paghi, bastarda di un rettile.”

“E soprattutto non mi parlavi così. Anzi, ti piacevo davvero tanto. Andavamo d’accordissimo, io e te.” Si separò dal suo collo per guardarlo in faccia. “Zoro, chi ti ha dato quegli orecchini?”

Lo spadaccino ci pensò su un momento e disse “Ricordo che li ho trovati per caso tra le mie cose, mi sono piaciuti e li ho messi... ma non saprei proprio dire che me li abbia dati...”

“Quelli erano miei, mio caro.”

“Cosa?!”

Annuì. “Da piccolo ti piacevano così tanto che ci passavi le ore a giocarci, quindi te li ho lasciati. La prima volta che ti ho visto, ti ho riconosciuto subito come mio umano proprio da quelli. Oltre dai capelli, è ovvio. Ero rimasta sorpresa che dopo tanto tempo li avessi ancora.”

“Vuoi dire che prima questi erano tuoi? Nel senso, che li portavi tu?”

“Già. E c’è dell’altro.”

Zoro si preparò alla prossima batosta d’imbarazzo.

“Ti piace la scherma, Zoro?”

“Sì... le spade sono tutta la mia vita,” rispose cautamente.

“Allora mi devi un grande favore.”

“Perché mai?”

“Sono stata io la prima a introdurti all’uso delle spade.”

“EEEEEEHHHH?!” fu la reazione generale.

“Praticamente Zoro è diventato una spietata macchina da guerra con una forza mostruosa per causa tua??!” disse Usopp.

“Esattamente. Ma la sete di sangue, la potenza fisica e tutto il resto non sono per causa mia. O almeno, non direttamente. L’unica cosa che ho fatto è stata presentargli una lama e spiegargli un paio di cose basilari. Tutte le altre caratteristiche che lo fanno sembrare un mostro derivano dal fatto che è legato ad un Antico.”

“Anche il fatto che è un idiota che non si sa orientare  deriva dal Legame?” chiese Rufy sorridendo.

“No, quello è un problema del suo cervello e basta.”

“OI!!!” protestò lui quando tutti ricominciarono a ridere.

“Aqua, cosa intendi dicendo che quelle cose derivano dal Legame?” chiese Robin interessata.

“Praticamente, siamo noi a sceglierci con chi legarci. Ovviamente io non sapevo che il diretto discendente dell’umano a cui mi ero inizialmente Legata fosse una specie di masochista. Comunque, nel momento in cui il patto è sigillato, l’umano acquista un po di Sangue Antico. Infatti se guardate il colore del sangue di Zoro potreste notare qualche lieve sfumatura azzurra, ma molto difficilmente, dato che ne ha davvero poco nelle sue vene. Così poco che non lo si può nemmeno considerare un Mezzo Antico.”

“È un insulto o un complimento?” chiese lo spadaccino alzando un sopracciglio.

Aqua ci riflettè su un pochino ed infine rispose “Puoi considerarlo un insulto se non ti piace essere messo in una posizione inferiore rispetto ai Mezzi-Antichi, ma tecnicamente dovresti essere contento di non esserne uno.”

“Perché?” chiese di nuovo l’archeologa.

“I Mezzi Antichi non possono esistere, dopo la caduta di Aquroja. È una delle Leggi Universali, scritte dai primi Antichi, e noi non possiamo disobbedirle.”

“Un momento, non siete voi i primi Antichi?”

“No, nemmeno per scherzo.” La bambina ridacchiò. “Da quanto tempo pensi che questo mondo esista??”

“Non saprei con precisione.... direi circa 4-5 mila anni...”

Aqua scoppiò a ridere. “È moolto più vecchio! Faccio solo parte della terza generazione di Antichi.”

“Però!” commentò Franky poco prima che Sanji chiamasse tutti a tavola.

 

***
 

“Accidenti...” sussurrò il cuoco stringendo coi denti la sigaretta mentre ispezionava il frigorifero semivuoto.

Uscì dalla sala da pranzo e raggiunse Nami sul ponte. “Nami-san, siamo a corto di scorte di cibo... dobbiamo fermarci su un’isola per fare rifornimento....”

La navigatrice alzò lo sguardo dal giornale che stava leggendo. “Nell’ultima città non sono riuscita a comprare nessuna carta nautica... non ho nessuna idea di dove possiamo trovare un’isola in questo pezzo di mare...”

Rimasero entrambi qualche momento in silenzio a riflettere. “Se volete posso trovarne una.”

Si girarono verso la voce. Aqua se ne stava all’ombra dell’albero maestro mentre si godeva la fresca arietta spostata dai pesi che Zoro stava agitando. “Posso usare il mio potere per trovare un isola, se è questo quello che volete,” ripetè alzandosi.

“E come farai? .... 2614...” chiese lo spadaccino riabbassando la spranga di ferro.

“Basta far propagare un’onda, aspettare e vedere se va a sbattere contro qualcosa.”

“Un po come un radar,” disse Franky alzando gli occhi dai progetti su cui stava lavorando.

Aqua annuì. Aiutata da cyborg, salì sul parapetto bianco della nave e stese una mano in avanti. La ondeggiò lievemente e l’acqua sotto di essa rispose. Videro il mare sollevarsi e riabbassarsi intorno a loro in un ampio cerchio. La bambina rimase immobile in quella posizione per qualche istante. Mosse di nuovo la mano e l’onda riapparve. Attesero in silenzio il responso. Dopo qualche minuto e qualche altra onda, Aqua finalmente si girò e saltò giù da dove si era seduta. Corse in camera di Nami e ritornò con carta e penna in mano sotto gli sguardi perplessi degli altri. Le uniche cose che si udirono nei seguenti secondi furono il conteggio di Zoro, il tintinnio dei pesi e il raschiare della penna sul foglio.

“Ecco qui,” disse porgendo il disegno alla navigatrice. Lei lo osservò per un po. “È una mappa dei dintorni. Ho percepito un blocco qui, a nord-ovest.... potrebbe essere un’isola.”

“Eccellente, Aqua-chan!” disse Nami sorridendo.

“Aqua-chan è così intelligente!!” cantilenò Sanji.

“Ok, ma come ci arriviamo?” disse Franky spuntando da dietro di loro. “Non c’è un filo di vento e non abbiamo abbastanza cola per azionare le pale.”

Di riflesso i tre guardarono Aqua che piegò le mani dietro la testa e chiuse l’occhio sinistro. “Ehi, non guardate me: a quest’età la mia forma animale non è abbastanza grande da trascinare la nave.”

“E ora?” disse Sanji con un sospiro. Di nuovo il silenzio.

Sulla nave era una cosa rara, il silenzio. Di solito c’era sempre Rufy che urlava, o Zoro e Sanji che si scambiavano i più stravaganti insulti, o il rumore degli esperimenti falliti di Chopper. Ma era una giornata tranquilla e assolata, perfetta per dormire o prendere il sole. Il silenzio tanto prezioso quanto raro adesso però era diventato insopportabilmente greve.

“Io un’idea ce l’avrei....” disse Aqua abbassando lo sguardo sullo spadaccino ancora intento nel suo allenamento quotidiano. Gli altri tre fecero lo stesso.

Accortosi di essere osservato, Zoro completò la serie e ricambiò lo sguardo, ansimando un “Che c’è?”

Nessuno rispose. “Franky, avresti una frusta e un lungo pezzo di corda?” chiese Aqua voltandosi col busto verso l’uomo ma tenendo gli occhi fissi sullo spadaccino.

“Uhm....” il cyborg ci pensò su un momento. “Aspetta qui.” Scese sottocoperta.

L’Antico rimase immobile a fissare Zoro, e Zoro continuò a fissare perplesso l’Antico. Nami e Sanji si scambiarono un’occhiata per comunicarsi che non avevano idea di quello che stesse succedendo.

Franky tornò poco dopo con la corda richiesta e un lungo fil di ferro. “Non avevo la frusta, ma questo ferro è estremamente flessibile.”

“Andrà bene...” disse Aqua srotolandolo e prendendo la corda. Saltò sull’erbetta del pratino e guardò di nuovo lo spadaccino. Tese il filo di ferro tra le sue mani. “Ok, puoi farmi usare questo oppure no...”

“Cosa vuoi dire?” chiese lui aggrottando la fronte.

“Voglio dire, o fai quello che dico con le buone o con le cattive.”

Zoro rimase in silenzio per qualche secondo prima di scoppiare a ridere. “TU? In quella forma?”

Aqua non battè ciglio e aspettò pazientemente che lo spadaccino si calmasse.

“E sentiamo, cosa vorresti farmi fare?”

“Ti lasceresti legare e usare come esca senza protestare?”

“Neanche per sogno!!” urlò in risposta.

“Bene...” la bambina abbassò la testa e lasciò libera una delle estremità del filo. Poi del tutto inaspettatamente lo lanciò verso Zoro, che, per riflesso, alzò un braccio per difendersi. Il filò si arrotolò intorno ad esso. Aqua tirò e il ferro tagliò la carne bagnandosi di sangue.

“Co---?!” disse lui alzando lo sguardo dal suo braccio alla bambina. Con una mano alzata stava tendendo il filo. Dal braccio verticale stava cominciando a colare anche il suo sangue bicolore.

“Lo ripeterò un’altra volta: ti lasceresti legare e usare come esca senza protestare?” I suoi occhi zaffiro erano freddi come la pietra.

“Sei una masochista o una sadica....” commentò Zoro che cominciava a sentire il bruciore della ferita.

L’Antico scattò in avanti verso di lui e srotolò anche la corda.

“Allora questa è una sfida....” sussurrò Zoro mentre un sorriso spaventoso cominciava a prendere forma sul suo volto. Portò una mano alle spade, ma fu bloccata di nuovo dal filo che gli causò altri tagli. Imprecò e strattonò il braccio. Aqua prontamente saltò e fu sopra di lui. Tirò verso di sé il filo liberando la mano di Zoro mentre lasciava cadere su di lui la corda.

Prima che potesse fare qualcosa, lo spadaccino si ritrovò a terra avvolto completamente dalla corda. Aqua atterrò aggraziatamente su di lui e diede un’ultima stretta al nodo. “Abbiamo la nostra esca,” disse senza nessuna espressione.

“Va bene...” disse cautamente Nami spaventata dalla freddezza dei suoi occhi.

“Sottospecie di lattante ultracentenaria....” ringhiò Zoro agitandosi per cercare di liberarsi. La superficie ruvida della corda gli graffiava le braccia e il torso nudo quindi decise di lasciar perdere e fissare Aqua con odio.

“Hm? Aqua?” disse quando notò la stana espressione vuota sul volto della bambina. “Aqua!” ripetè quando questa non rispose alla chiamata.

Lei alzò di scatto la testa e guardò Zoro. “Sapevo che in un modo o nell’altro avresti fatto quello che ti avrei ordinato,” disse poi mentre le sue labbra si tendevano in un sorriso furbetto.

Lui, tranquillizzato dal ritorno di emozione sulla faccia dell’Antico ma sempre insospettito, corrugò la fronte per la rabbia e rotolò di lato facendo cadere Aqua dal suo stomaco dando una sederata a terra. “Ahi!” esclamò lei. Zoro rispose con lo stesso sorriso soddisfatto.

Lei socchiuse gli occhi e lo fulminò con un’occhiata truce. “Franky!” urlò senza staccargli gli occhi di dosso. “Porta qui la canna da pesca rinforzata!”

 

***
 

Tre ore. Tre lunghissime ore passate legato e appeso ad una canna da pesca sotto il sole cocente. Ma non era la cosa peggiore. La cosa terribile era stata sopportare senza reagire gli insulti e le derisioni del cuoco.

“Da una bambina!!!” rise Sanji accasciandosi sul parapetto. “Battuto da una bambina!!!!”

“Aspetta che tocco di nuovo terra e vedrai se non ti faccio diventare come il tuo cibo!!” urlò Zoro dondolando.

“Silenzio.” La voce di Aqua era fredda e distaccata.

Poi qualcosa scosse la nave. Aqua e Sanji si scambiarono un’occhiata. Sorrisero. Perfetto...

Un Sea King emerse di fronte a loro lanciando una cascata d’acqua sulla nave, prontamente bloccata da Aqua. Zoro, già spazientito, lo guardò furioso. “E TU COSA CAZZO VUOI???!!!” disse.

Il mostro lo guardò e rimase annichilito dalla rabbia pura negli occhi dell’uomo. Abbassò la testa. “Resta fermo lì,” disse Zoro e il Sea King obbedì tremando. “OI, Aqua!!!” urlò poi voltando la testa. “Cosa ci vuoi fare??!!”

La bambina e il cuoco si guardarono, stupiti. Lei riprese subito il controllo e si rivolse al mostro. “Tu! Abbiamo bisogno di un passaggio all’isola più vicina. Sarai felice di offrircene uno, vero?”

Il Sea King guardò di nuovo l’uomo appeso al bastone. La rabbia bruciava ancora nei suoi occhi. Il mostro abbassò ancora di più la testa e annuì velocemente. “Bene,” disse Aqua sorridendo. “Franky, cala le ancore intorno al Sea King!”

 

***
 

Aspettò di essere riportato a bordo e di essere slegato. Appena fu libero rimase immobile per qualche secondo. Prese un lungo respiro chiudendo gli occhi. Aqua cominciò lentamente ad indietreggiare. “Eh, no,” disse Zoro rompendo improvvisamente la sua immobilità per raggiungerla in due ampie falcate. Lei si girò e cominciò a correre ma fu bloccata dalla mano dello spadaccino.

L’uomo la prese per la collottola del vestito e la sollevò la terra portandola allo stesso livello dei suoi occhi. Lei lo guardò a occhi stretti e incrociò le braccia. “E ora? Cosa vuoi farmi?”

“Niente di particolare,” rispose facendo spallucce. Camminò fino al parapetto tenendo sempre sott’occhio la bambina. Poi tese la mano oltre il bordo.

Aqua guardò scioccata i suoi piedi sospesi sopra il mare. “No, Zoro, no--“

“Mi dispiace--”

“No, Zoro, ascoltami, tu non--“

“--Ma bisogna prendersi le proprie responsabilità.”

“Aspetta, tu non sai--“ non riuscì a finire la frase che Zoro lasciò la presa e lei cadde in acqua.

Lo spadaccino sorrise soddisfatto e si voltò per ricominciare il suo allenamento quando sentì uno strano verso. Si bloccò. Pensò che forse era stato il Sea King che li stava trainando e si agitò quando lo sentì di nuovo, seguito da un basso ruggito. Corse di nuovo al parapetto e si sporse.

Vide passare appena sotto la superficie dell’acqua un piccolo serpente azzurro, seguito subito da un gigantesco pesce. Poi la testa del serpente spuntò fuori dall’acqua e cominciò a nuotare intorno alla nave.

“Aqua?” chiamò Zoro guardandola perplesso. Lei non diede segno di aver sentito e continuò ad arrancare nell'acqua. E ora che le è preso? Pensò sospirando.

Poi un lungo tentacolo grigiastro emerse dal mare e avvolse il drago trascinandolo di nuovo nelle profondità con sé.

“AQUA!!!” urlò lo spadaccino. Corse nelle stanze maschili. “NON è ORA DI DORMIRE!!! TUTTI VOI IDIOTI, IN PIEDI ORA!!!”

“Zoro.... ma che cosa vuoi?...” biascicò Rufy strofinandosi gli occhi.

“Infatti... stupido marimo...” disse Sanji voltandosi dall’altra parte mentre si copriva la testa con il cuscino.

Zoro li prese per le magliette e li tirò in piedi a forza. “AQUA STA PER ESSERE MANGIATA!!!”

Istantaneamente tutti si svegliarono e corsero fuori dalla stanza. Quello che videro non gli piacque.

Un grande polipo grigio stava avvolgendo con i propri tentacoli un piccolo drago azzurro che si stava inutilmente dimenando per liberarsi.

“Zoro!” disse Rufy scattando in avanti. Lo spadaccino sguainò due spade e si mise in posizione. “Gomu Gomu no...!” e il braccio del capitano si allungò.

“Nitoryuu...”

Ma prima che lo spadaccino potesse sferrare il suo attacco, il pugno di Rufy colpì in pieno il corpo molliccio del polipo che nell’impatto lasciò andare la sua preda. A mezz’aria, l’Antico cambiò forma da animale a umana e urlò mentre cadeva.

“Accidenti...!” disse  Zoro rinfoderando le spade e correndo verso la fine del pratino. Prese Aqua al volo ma andò a sbattere con forza contro un albero. Strinse i denti mentre scivolava dolorosamente a terra. “Stai bene?” chiese alla bambina.

Lei era raggomitolata contro il suo petto, bagnata e tremante. “Qua-quan-ndo s-sono u-un-n-a bam-mbina.... l-la m-m-mia f-forma anim-male è è d-d-debole....” la sua voce era terrorizzata. Il sangue nelle vene di Zoro si gelò. “Ho avuto t-tanta p-p-paura.... stavo p-per m-m-morire...”

Lui la strinse a sé e le mise una mano sulla testa. “Scusa, scusa.... è stata colpa mia....” ma lei non smetteva di tremare. “Non succederà mai più, te lo prometto...” lei si avvinghiò a lui e cominciò a piangere. “Te lo prometto...” sussurrò di nuovo dandole un veloce bacio sulla testa per calmarla.

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Capitolo 15
*** Capitolo 9 (Parte 2) - Bittersweet ***


Premessa
 

Seconda parte! Attenzione: altamente fluffioso!! XD
Disclaimer: Come al solito, i personaggi di One Piece non sono miei.
Colonna Sonora consigliata: "All or Nothing" - Theory of a Deadman, "Roadside" - Rise Against e "Intro / Chamber of the Cartridge" - Rise Against
Buona Lettura!!^^


Capitolo 9 (Parte 2) - Bittersweet


  “Finalmente un’isola!” disse Nami stiracchiandosi. “Robin che ne dici di un po di shopping?”

“Sicuro,” rispose l’archeologa sorridendo.

“Aqua-chan? Vieni anche tu?” La navigatrice si voltò in cerca della donna, ma al suo posto trovò una bambina seminascosta dietro la gamba di Zoro e alquanto spaurita. “Oh...”

“Noi due andiamo,” disse lo spadaccino prendendola in braccio e avviandosi verso la rampa d’uscita.

“ALT!” urlò Nami. “Tu da solo non vai! Non possiamo stare a cercarti per tutto il giorno, altrimenti il Log Pose si risetterà!”

Lui la ignorò e continuò a scendere. “ZORO!”
Stavolta lui si girò ma Nami non disse niente. Quegli occhi freddi, seri e decisi la fermavano ogni volta. Sarebbe andato comunque, anche a costo di essere lasciato sull’isola. La fissò per un altro istante e poi se ne andò. La navigatrice sospirò e tornò irritata nella sua stanza per prepararsi una borsa.

“Va un po meglio, Aqua?” chiese.

La sentì annuire sopra la sua testa. Non aveva detto una parola da quella mattina. “Come posso farmi perdonare?”

La bambina seduta sulle sue spalle non rispose. Zoro alzò la testa e la bambina gli lasciò andare il collo. Si ritrovò a fissare un volto spaventato. “È tutto passato,” le disse e tornò a guardare di fronte a sé.

La città era grande e tutti gli edifici erano o in pietra o in marmo grigio. Qua e là c’erano dei parchi ben curati e pieni di persone. Le strade erano ampie e completamente ricoperte di san pietrini. Non c’è che dire: molto graziosa.

Ma Aqua teneva il mento poggiato sulla testa di Zoro lasciando che tutto questo le scivolasse accanto. Lo spadaccino pensò disperatamente ad un metodo per tirarle su il morale. “Aqua,” disse. “Cosa c’è che non va?”

“Niente,” rispose mogiamente lei dopo un po.

“Non mi dire ‘niente’ perché non è vero.”

“Non mi era mai capitata una cosa del genere a quest’età, quindi è stato abbastanza scioccante per me.”

“Mi consideri un tuo nakama?”

Lei annuì di nuovo. “Uh-uh.”

“Allora mi faresti un favore?”

“Dipende....”

“No; o sì o no.”

Lei ci pensò su per un momento. “Va bene...”

“Devi pensare che tutto è passato, che ora non hai nulla da temere e devi sorridere. D’accordo?” Alzò le braccia per prenderla per la vita e poggiarla per terra di fronte a lui. “Sto aspettando.”

Lei annuì e chiuse gli occhi. Fece un respiro profondo. Poi sorrise finalmente rilassata.

“Così va già meglio,” disse Zoro soddisfatto.

“Cosa facciamo ora?” chiese la bambina.

Lo spadaccino si strofinò la testa. “Non saprei....”

“Andiamo lì!!!!” esclamò lei cominciando a correre verso un parco giochi lì vicino.

“No, no, no! Aqua!” la bloccò con un braccio prima che potesse allontanarsi troppo. “Tu stai appiccicata a me, è chiaro?”

“Ma uffa, Zoro!!”

“È chiaro?”

Aqua sospirò scocciata e rassegnata. Zoro annuì, soddisfatto di aver preso il controllo della situazione. “Ora dammi la mano.”

Lei lo guardò irritata per un po prima di porgergli controvoglia la manina. Lui la strinse e insieme si diressero verso il parco.


 

***


“Ah, ma che bella bambina,” disse una signora passando.

Zoro e Aqua si girarono. “Sta dicendo a noi?” chiese l’uomo.

La donna annuì sorridendo. “Lei ha davvero una bellissima figlia, sa. Degli occhi così blu sono davvero difficili da trovare---“

“Oh, no, no, signora,” disse Zoro con un mezzo sorriso. “Lei non è mia figlia.”

“Ah,” disse la donna. “Mi dispiace per l’equivoco. Comunque sei davvero bella, complimenti! Diventerai una donna fantastica!” disse poi ad Aqua che ricambiò con un sorriso.

“Tua figlia, eh?” disse poi l’Antico sorridendo.

“Il pensiero non mi ha nemmeno sfiorato la mente,” rispose lui con la sua solita espressione impassibile.

“Sarà...” canticchiò lei con un tono che dava tutta un’altra impressione.

“Taci,” disse prendendola in braccio.

“Oi, ce la faccio da sola,” protestò lei.

“Ho notato benissimo come resti indietro. Potevi anche risparmiartela quella lite.”

“Ehi, non è stata colpa mia! È lui che mi ha insultata per prima!”

“Pensavo fossi un po più adulta...”

“Zoro, mi ha chiamata essere inferiore solo perché sono una femmina.”

Lui si fermò di colpo e la guardò. “Ha davvero detto questo?” lei annuì. Lo spadaccino si girò verso il luogo appena lasciato per vedere se il bambino in questione era ancora presente. Si limitò a porgere una mano ad Aqua quando non lo vide. “Allora dico che hai fatto bene.”

Lei la strinse annuendo soddisfatta. Poi guardò avanti e i suoi occhi si illuminarono. “Zoro!! Gelato!” disse puntando il negozio.

“Vada per quello!” replicò lui.

“Ed ecco qua!” esclamò un uomo vestito di bianco. “Uno per questa bellissima principessa,” disse porgendo il primo cono ad Aqua, “e l’altro per il suo papà!”

“Ah, ehm... io non sono suo padre...” disse Zoro prendendo il proprio gelato.

“Oh, strano,” disse il gelataio. “Voi due sembrate così vicini... in ogni caso, scusate per lo sbaglio e arrivederci!”

“E siamo già a cinque,” disse Aqua sedendosi sulla panchina. “Sto cominciando davvero a credere che tu sia mio padre.”

Zoro si sedette accanto a lei sospirando. “Ma come gli viene in mente che io sia tuo padre? Nemmeno ci assomigliamo!”

“La mente umana è una cosa misteriosa,” commentò la bambina dando una leccata al suo gelato e lo spadaccino fece lo stesso. Fissò dritto davanti e sé, perso nei suoi pensieri, quando notò una presenza vicino alla sua testa. Si girò e il gelato di Aqua riempì il suo campo visivo. “Sai, il verde di questo pistacchio è identico ai tuoi capelli,” disse lei.

“Ma per favore,” replicò lui scansandola.

“Che gusti hai preso?” chiese lei risedendosi.

Zoro osservò il suo gelato. “Limone, arancia e cioccolato fondente.”

Aqua fece la linguaccia. “Tutte cose amare e aspre.... come il tuo carattere.” Lo spadaccino le diede una piccola spinta col gomito come protesta.

“Tu invece?”

“Fragola, pistacchio e cioccolato al latte!”

“Stucchevole...” commentò l’altro.

“Beh, sempre meglio che essere acidi. E comunque il verde dei tuoi capelli è identico a quello del pistacchio.”

“Va bene, come ti pare...” sospirò lo spadaccino. Osservò per un po la gente che passava di fronte a loro.

“Zoro?”

“Che c’è ora?” disse girandosi. Il gelato apparì di nuovo davanti ai suoi occhi.

“Vuoi assaggiare?” chiese la bambina.

“Non si chiamerebbe ‘bacio indiretto’? Stai cercando d’imbrogliarmi?!”

La fronte di Aqua si corrugò e cominciò a ripiegare tristemente le braccia tese. “D’accordo, come vuoi...”

“Aspè!” Zoro trattenne il polso della bambina. “Sentiamo un po...” avvicinò il gelato alla sua bocca. Assaporò la fresca crema mentre Aqua ritirava il cono con un’espressione stupita.

Quando Zoro rimase in silenzio Aqua esclamò “Com’è?! Com’è?!”

“Hmmm....” lo spadaccino guardò la sagoma controsole del campanile in lontananza in cerca delle parole giuste. “Non male,” disse infine con un mezzo sorriso. La bambina ricambiò con un sorriso smagliante. “Vuoi assaggiare anche il mio?” chiese porgendole il suo gelato.

Lei non rispose e poggiò la sua manina su quella di Zoro mentre prendeva una grande leccata. Quando lo lasciò andare, lo spadaccino scoppiò a ridere. “Che c’è?” chiese Aqua genuinamente perplessa.

“Sei tutta sporca di cioccolato!” rise lui. La bambina arrossì e abbassò la testa mentre balbettava qualche confusa protesta. “Ecco, tieni,”  disse porgendole un tovagliolo. Lei lo prese senza guardarlo e si affrettò a pulirsi la faccia.

“NO!” esclamò improvvisamente Aqua voltandosi verso Zoro. Lui la guardò perplesso. “Non ci pensare nemmeno!” disse lei scuotendo la testa.

“Cosa?”

“Togliti dalla testa il pensiero di spacciarti veramente per mio padre!”

“Stavi frugando di nuovo nella mia testa!!” esclamò Zoro arrossendo. Accidenti, mi ha beccato in un momento imbarazzante come questo!!

“Io non stavo facendo niente!” protestò lei evidentemente colta sul fatto.

“Quante stramaledettissime volte devo dirti di non ficcare il naso nei miei pensieri?!” urlò lui arrabbiato.

“È solo che voglio sapere cosa pensi! Il 90% del tempo hai sempre la stessa espressione!”

“Chiedi allora!”

“Ma tanto anche se chiedessi, tu non mi risponderesti!”

Lui prese fiato ma rimase in silenzio. Aveva ragione. “Non è un motivo valido...” borbottò infine.

Si chiusero entrambi nel loro silenzio. “Io vado a fare un giro,” disse cupamente la bambina saltando giù dalla panchina.

“Aspetta! Non andare da sola--!” Aqua bloccò lo spadaccino sollevando il suo kriss, riposto come sempre nella fodera blu marino.

“Sono a posto,” disse prima di sparire in mezzo folla.

Zoro sospirò e si sedette di nuovo sulla panchina. Restò lì a fissare il punto in cui Aqua era sparita per chissà quanto tempo quando Nami improvvisamente sbucò da una via laterale e corse verso di lui. “Zoro!!!” urlò.

“Che c’è? Cos’è tutta questa agitazione?” chiese notando il tono ansioso della navigatrice.

“Dov’è Aqua?” disse lei ignorando la domanda.

“È andata a farsi una camminata un po di tempo fa,” rispose tornando a fissare davanti a sé. Stava pensando a quanto fosse bella la fontana a quell’ora del tramonto quando Nami si frappose tra lui e l’oggetto con le mani sopra le anche.

“Perché l’hai lasciata andare?”

“Sa badare a sé stessa, e ha più anni di tutti noi messi insieme, quindi non penso sia un problema lasciarla girare da sola--!”

“Non dire cazzate,” sibilò Nami afferrando il collo della sua maglietta. “Hai la minima idea di quello che c’è su quest’isola?!”

“No, ma Aqua non ha bisogno di un tutore ovunque vada! Sa proteggersi, è forte--!” cominciava a irritarsi quando la navigatrice lo scosse.

“Aqua-chan in questa forma è completamente senza difese! Non è forte come quando è nella sua forma normale!”

“Ma per favore...” sbuffò Zoro scostandola.

“Nex è appena tornato e ce lo ha detto. Comunque, non starò a perdere tempo qui con te,” replicò lei allontanandosi. I suoi occhi erano freddi e accusatori. “Con tutti i molestatori e i rapitori che si aggirano qui nei dintorni, una bella preda come Aqua presenta un’occasione più unica che rara. Tu fai come vuoi, ma io non me ne starò con le mani in mano.” E detto questo corse via in un’altra strada.

Lo spadaccino tornò a guardare la fontana con irritazione. Ma chi si credeva di essere, quella Nami?! Da quello che aveva capito, gli Antichi erano più che forti, sapevano badare a loro stessi quindi non c’era bisogno di preoccuparsi.

Eppure qualcosa nella sua testa continuava a puntellarlo, la sensazione di disagio non lo lasciava. Sospirando si alzò e cominciò anche lui a correre in cerca della bambina. “Stupido rettile... cosa ti è saltato in mente di andartene in giro da sola??!”
  


 

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Capitolo 16
*** Capitolo 9 (Parte 3) - Voci Dal Passato ***


Premessa
 

Terza parte! Mezza Fluffiosa e mezza d'azione!!^^
Discaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Colonna Sonora suggerita: "Blood to Bleed" - Rise Against; "Don't Forget Me" - Macy Gray e "Mad World" - Don E Darko (NA: Vi avverto che questa canzone apparirà abbastanza spesso perchè mi piace troppo^^)
Buona Lettura e recensite! :)

Capitolo 9 (Parte 3) - Voci Dal Passato


Niente. Non aveva trovato nessuna traccia che potesse condurlo alla bambina. Cominciava ad essere veramente preoccupato. Non solo per Aqua, ma anche per lui stesso: che accidenti ci faceva una foresta nel bel mezzo di una città??!

Scansò l’ennesimo ramo borbottando qualcosa riguardo la città che si era spostata. Stava cominciando a farsi buio e nel cielo non c’erano nuvole da seguire. “Maledizione...” ripetè per la centesima volta a denti stretti. “Sono ore che me ne vado in giro alla ricerca di quella stupida! Magari Nami aveva sbagliato tutto ed Aqua è già tornata alla nave... ma dove accidenti è andata la nave?! MALEDIZ--!!” la sua mano tocco qualcosa di solido. Guardò meglio e scoprì una piccola casetta di legno nascosta dai rami. Seguì la parete fino a raggiungerne la porta principale. La spinse: si aprì con un sinistro scricchiolio.

L’interno era completamente grigio per la polvere, solo un tavolo con un paio di sedie occupavano la piccola stanza sulla destra. Deserta. Ma qualcosa non lo convinceva. Riusciva a percepire un lieve rumore: risate. Maschili. Entrò e cominciò a perlustrare le pareti e il pavimento. Scostò con il braccio la polvere accumulatasi sul pavimento e scoprì una botola per terra in un angolo della casa. La tirò verso di sé ma era chiusa. Alzò un sopracciglio e tirò con più forza finchè i cardini non cedettero. Si calò dentro il buco nero.

Seguì con la mano un muro ruvido alla sua sinistra finchè non intravide un lieve bagliore di fronte a sé.

“AHAHAHA!! Oggi davvero bella caccia!” ridacchiò una voce maschile.

“Ehehe.... già! Davvero un giorno fortunato!” replicò un’altra.

Altre tre risate si unirono a quelle delle prima voci.

“E ora che cosa vogliamo farcene?” chiese una terza.

“Io dirrei di tenersela per un po, tanto per divertirsci!” propose una quarta voce evidentemente ubriaca.

“E quando ci saremo stufati, potremmo venderla come schiava! Bella com’è, chissà quanto ci frutterà!” La quinta e ultima voce cominciò a ridere.
Zoro si appiattì contro il muro e sbirciò dentro la stanza debolmente illuminata. La rabbia cominciò a crescere quando vide la scena.

Cinque tipacci se ne stavano sbracati in cerchio intorno ad una piccola Aqua tenuta ferma da due pesanti catene. Dalla sua testa stava colando un rivoletto di sangue fresco ma la sua postura era dritta e fiera e i suoi occhi freddi non lasciavano trasparire alcuna emozione mentre fissava il vuoto di fronte a sé con fierezza. Aveva lottato, ma come aveva detto Nami, lei era molto più debole in questa forma.

“Forza, facci vedere quello che sai fare!” disse l’uomo grasso e muscoloso dietro ad Aqua la cui voce era corrispondente alla terza. Le diede una spinta e lei avanzò di qualche passo per non cadere. Ritrovò l’equilibrio e tornò a fissare intensamente il vuoto davanti a sé anche se la sua fronte si corrugò per la rabbia repressa.

“Ah, tipetta tosta...” disse un uomo mingherlino ma che sembrava sapesse il fatto suo con i coltelli da lancio che teneva in mano. Lui era stato il primo a parlare. Si tirò su la bandana rosso scuro che gli copriva le testa mentre si accucciava. “Ascolta, se farai la brava allora io non userò questi - le fece vedere un coltello - altrimenti sarò costretto a lasciarti qualche bel disegnino...” Ma Aqua non diede segni di nessuna reazione e continuò a guardare dritto davanti a sé.

“Zehihahahaha!” ridacchiò l’uomo ubriaco.

“Brutta bastarda, come osi--!” e portò indietro il coltello per piantarlo in mezzo agli occhi della bambina. Lei non battè ciglio e cominciò a contare i secondi mancanti al dolore.

Il rumore metallico di acciaio contro acciaio riempì la stanza. Aqua sbattè un paio di volte gli occhi, stupita della lama ferma di fronte a lei.

“E tu chi cazzo sei?” chiese il secondo uomo, un grosso energumeno pieno di piercing.

“Il vostro peggiore incubo,” ringhiò una voce profonda fin troppo familiare.

Gli occhi della bambina seguirono la lunghezza della lama di fronte a sé finchè non ne raggiunse l’elsa stretta da una mano, collegata ad un braccio muscoloso costellato qua e là di piccole cicatrici. Alzò lo sguardo e si ritrovò a guardare il volto oscurato di Zoro. Rimase interiormente sorpresa dalla quantità di rabbia e odio che riuscì a intravedere nei tratti del suo volto.

I cinque scoppiarono a ridere dopo un momento di silenzio. “Incubo?!!” ridacchiò uno di loro.

Zoro li ignorò e si accucciò dietro ad Aqua. Prese ad armeggiare con le catene.

“Oi, che intendi fare?” chiese uno alle sue spalle. Lui non rispose.

“Ti avverto, metti giù le mani dalla mercanzia... altrimenti sarò costretto a farti molto male.” Lo spadaccino continuò nel suo intento.

“Bastardo...” sibilò infine l’uomo e sferrò un pugno alla nuca dell’uomo.

Zoro si mosse con estrema rapidità: in un solo fluido movimento si girò e bloccò con una mano il pugno. “Cos--?!” disse l’uomo notando che non riusciva minimamente a muovere il braccio. Guardò il tizio dai capelli verdi di fronte a lui. Rimase annichilito di fronte alla rabbia in quegli occhi.

Lo spadaccino si alzò e torse il braccio al contrario. Lo scricchiolio di ossa rotte e le urla dell’uomo riempirono il silenzio. A quello, la piccola Aqua si girò incuriosita.

“Mikonòs!” esclamò il resto della banda e si gettò contro di Zoro. Lui sfoderò due spade e cominciò la sua carneficina sotto gli occhi spalancati della bambina.

Non resistettero nemmeno per cinque minuti. Deboli, pensò Zoro rimettendo a posto le sue lame. Si voltò verso un angolo buio della stanza. Lì, seminascosta dall’oscurità, lo stava guardando Aqua, paralizzata. Si affrettò verso di lei e con un deciso fendente tagliò di netto le catene. Ma lei non si mosse.

Si accucciò di fronte alla bambina e sussurrò il suo nome. Su un lato della sua faccia era schizzato del sangue non suo. Le mise una mano dietro le nuca e disse di nuovo il suo nome. “Quella Sete...” fu l’unica cosa che disse fissando i cadaveri a terra.

Lo spadaccino abbassò lo sguardo. Avrei preferito risparmiarglielo... pensò con rabbia e tristezza. Stava per scusarsi quando la bambina lo anticipò.

“Mi dispiace, Zoro,” sussurrò. “È tutta colpa mia. Colpa mia se... se...” Se ti ho passato la mia stessa Sete di sangue, voleva dire ma era troppo scioccata.

“Tu non hai nessuna colpa,” disse abbracciandola. “E non provarci nemmeno a piangere, chiaro?”

Lei annuì sopprimendo le lacrime che avevano cominciato a formarsi negli angoli dei suoi occhi.

“Hai voglia di tornare a casa?”

“Io non ho una casa...” disse la bambina ricordandogli che era una sicaria e un Antico sempre in fuga dalla Marina.

“Cosa?!!” esclamò Zoro allontanandosi da lei. Lei lo guardò perplessa. “Casa tua è sulla Sunny con me, il cuoco riccioluto - purtroppo -, Nami, Chopper e tutti gli altri!” La osservò mentre le sue labbra cominciavano a sorridere. “Stupida,” disse poi dandogli uno scalpellotto sulla testa.

Lei strizzò gli occhi e si portò una mano sul punto colpita mentre mormorava a denti stretti “Ahiahiahia....” Quando la fitta di dolore passò guardò Zoro con rabbia. “Oi, ma che ti è saltato in mente?!”

“Ma che ti ho fatto ora?” chiese lui esasperato.

“Mi hai colpito dove sono ferita, idiota!!”

“Ok, io ne ho avuto abbastanza,” disse prendendola per la vita. “Non posso accettare di essere prima imboccato, poi sgridato, poi sconfitto e nuovamente sgridato da una bambina di 4 anni.” La mise sulla sua spalla mentre usciva dalla stanza. “Ora tu stai in silenzio, altrimenti ti lascio qui.”

“Ma...”

“Niente ma!” uscì dalla casa ritrovandosi di nuovo nella foresta. Improvvisamente si ricordò di non avere la minima idea di dove si trovasse. “Aqua dove dobbiamo andare?” ma lei rimase in silenzio. Pensando che lo stesse facendo apposta, sospirò e mise su un’espressione irritata. “Avanti, dimmelo e basta! Quello non conta come rimanere in silenzio.” Di nuovo nessuna risposta. A quel punto, lo spadaccino prese tra le braccia la bambina e la guardò con rabbia. “MI VUOI RISPONDere sì... o... no...?” il suo tono andò via via smorzandosi quando si accorse che la bambina si era addormentata. Rimase un istante a fissarla nel silenzio della notte prima di mormorare sorridendo uno “Stupido rettile,” e cominciare ad incamminarsi.


 

***
 


 

Dopo un po di girovagare, riuscì forse per volontà divina a rientrare in città. Mentre camminava per una via deserta e i suoi passi rimbombavano sui muri di marmo, una vocina lo distolse dai suoi pensieri. “Zoro?”

“Bensvegliata,” disse lui sarcasticamente.

Lei si guardò intorno e lentamente ricostruì l’ambiente intorno a lei. “Siamo dentro la città.”

“Non mi dire...”

Lei sbadigliò. “Sei arrabbiato con me?” chiese notando l’irritazione nel tono di voce dello spadaccino.

Lui sospirò riconoscendo di essere stato troppo ruvido. “No, non è per te.... è solo che il porto con la Sunny si è spostato e non riesco a ritrovarlo!”

Aqua rimase per un po in ascolto. “Il mare è da quella parte,” disse indicando alla sua destra.

Zoro si fermò e scrutò il vicolo buio. Non se la sentiva di entrare dentro quell’oscurità con la piccola Aqua, soprattutto dopo quanto era successo. Si guardò in giro in cerca di qualcuno a cui chiedere informazioni quando Aqua ricadde addormentata sulla sua spalla. La guardò e sospirò sorridendo. Poi infine vide un innocuo signore che stava portando a spasso il suo cane. Si diresse verso di lui ed una volta raggiuntolo gli chiese “Sa la strada per il porto?”

L’uomo vestito con un completo marrone si voltò e sorridendo gli disse “Sempre dritto fino alla fine della strada, subito a destra e poi subito a sinistra.” Notò Aqua addormentata sulla sua spalla. “Che dolce... è sua figlia?”

Stava per rispondere di no, ma fissò la bambina addormentata contro il suo petto e sorrise. “Sì... sì lo è.”

“Allora lei è un uomo fortunato: crescerà per diventare una bellissima donna, ne sono sicuro!”

 Zoro annuì e se andò con un cenno del capo. “Non sa nemmeno quanto bella...” mormorò andandosene.

 

***
 

Di nuovo miracolosamente riuscì a raggiungere il porto e la Sunny. Appena salito a bordo fu raggiunto da una preoccupatissima Nami che chiamò a raduno tutti gli altri. Zoro gesticolò a tutti di rimanere in silenzio quando si aggrupparono intorno a lui.

“Menomale che sei riuscito a ritrovarla,” disse in un soffio la navigatrice sollevata.

“Dov’era andata?” chiese Usopp notando i sangue sul lato del suo volto e le macchiette sui vestiti di Zoro.

“Si era persa nella foresta fuori città. Mi ha detto che è caduta e si è fatta male con alcuni rami,” mentì.

“Grazie mille Zoro,” sussurrò con sincerità Nex. “Non riuscivo a sentire più la presenza di Aqua e mi ero preoccupato. Ma mi sono sbagliato: voi siete davvero affidabili.”

“Se vuoi puoi partire in qualsiasi momento: ti ho preparato una scialuppa,” disse Franky.

“Ci ho messo sopra anche cibo quanto basta per cinque giorni,” disse Sanji accendendo la centesima sigaretta nel giro di quelle poche ore.

L’Antico annuì e sorrise. “Ditele ciao da parte mia domattina. Io torno a quell’isola.” Un saluto generale lo accompagnò alla scialuppa.

“Certo che però è davvero carina...” disse Robin guardando la piccola dormire. Tutti annuirono e persino Zoro si lasciò scappare un dolce sorriso.

“Qualcuno qui si è intenerito...” disse Usopp notandolo. Una serie di risatine e sghignazzi riempì il silenzio.

“Idioti! Voi siete tutti degli idioti patentati! Smettetela!! ORA!” protestò lo spadaccino arrossendo.

Aqua corrugò la fronte e si strinse contro il petto dell’uomo. La ciurma s’immobilizzò temendo che si svegliasse. Fortunatamente ciò non accadde e l’Antico continuò a dormire pacificamente tra le braccia dello spadaccino.

“C’è mancato poco...” sospirò Rufy.

“Adesso basta! Andiamo tutti a dormire!” ordinò Nami. “La prendo io, Zoro.”

Lui la guardò un momento perplesso prima di scoprire che la navigatrice si stesse riferendo ad Aqua. Si era così abituato alla sua vicinanza che aveva finito per considerarla come parte di sé. Cautamente passò la bambina nella mani di Nami che la portò nelle stanze femminili insieme a Robin ed un silenzioso buona notte.
 

           
                  ***


 

Zoro saltò fuori dal letto quanto sentì un urlo e seppe di chi era. Uscendo dai quartieri maschili solo in pantaloni e con una spada in mano, corse verso i dormitori femminili. Anche se gli altri lo seguirono pochi secondi dopo, fu il primo ad aprire la porta e a vedere la scena. Aqua, sul letto, stava cercando di liberarsi dall’abbraccio di Nami. “NO NO NO!!!!” strillò. Le sue guancie erano segnate dalle lacrime mentre si dimenava. Tremò, gli occhi serrati mentre le lacrime continuavano a scendere e urlò un “Basta!! Nii-san! Mi dispiace! Smettila!!” In quel momento un cavallone colpì violentemente la nave facendola oscillare.
 

Anche se Nami e Robin stavano cercando di calmarla, il suo corpo era ancora teso, segno che stava ancora dormendo. Zoro si affrettò verso di loro, tirò la bambina fuori dalle braccia di Nami e la tenne stretta contro il suo petto. Il suo cuoricino stava battendo a mille e piangeva ancora. Tutti avevano la preoccupazione dipinta sui loro volti e lui sospirò. Le carezzò la testa e lei lentamente smise di agitarsi. “È solo un sogno Aqua.”
 

Lei aprì gli occhi mostrando le iridi zaffiro e lo fissò per un momento. La mascella di Zoro s’irrigidì quando vide ciò di cui i suoi occhi erano pieni: tristezza e paura. Lei li richiuse in fretta mentre riprendeva a piangere contro il suo petto nudo.
 

“Oi, Sanji,” disse. Il cuoco si riscosse e scollò gli occhi dalla schiena sussultante della piccola per portarli sulla faccia seria di Zoro. “Potresti per favore preparare qualcosa di caldo che la calmi?” Detto questo uscì dalla stanza seguito dal biondino.
 

Quando furono abbastanza lontani dalla camera da non poterli sentire Rufy chiese a Nami “Cos’è successo?” Lei semplicemente sospirò e si tenne la testa con entrambe la mani.
 

“Va meglio ora?” chiese Zoro seduto di fronte alla piccola Aqua. Lei annuì mentre prendeva con entrambe la mani la tazza di camomilla che Sanji le aveva preparato. Il cuoco da dietro il bancone si accese una sigaretta e guardò la bambina con preoccupazione.
 

Sembrava così piccola ed indifesa seduta su quella sedia così grande. I suoi occhi erano ancora arrossati e per farla smettere di piangere c’era quasi voluto un miracolo e tante parole rassicuranti da parte dello spadaccino. Fissava intensamente la tazza azzurra mentre combatteva per non far scendere altre lacrime.
 

“Te la senti di raccontarci quello che hai sognato?” chiese Zoro. Lei alzò lo sguardo un momento e poi lo riabbassò. Strinse le spalle.
 

“Se non ti va, non ti devi sentire in obbligo...” disse Sanji alle spalle dello spadaccino.
 

“C’eravamo io e mio fratello,” disse di punto in bianco Aqua. La sua vocina era rauca. “Nex aveva delle cose intorno alle sue spalle... e poi c’ero io, ma io non sapevo quello che stavo facendo... e poi Nii-san stava uccidendo tutti... e c’era tanto sangue... e io...” Strinse i pugni e rimase in silenzio mentre i ricordi le ritornavano in testa. “....ed era... solo...mia...” la sua voce si ridusse ad un inudibile sussurrò mentre tratteneva le lacrime, anche se una comunque riuscì a fuggire e a segnare nuovamente la sua guancia.
 

Il cuoco e lo spadaccino si scambiarono una veloce occhiata. “Va tutto bene,Aqua,” disse Zoro alzandosi. “Era solo un sogno. I sogni non sono realtà.”
 

“No, Zoro.”
 

La sua voce era così ferma e decisa che l’uomo si bloccò.
 

“È successo davvero. Erano voci dal passato che avevo sperato di dimenticare...” i suoi occhi diventarono nuovamente lucidi.
 

I suoi muscoli tesi si rilassarono quando delle braccia familiari la avvolsero. “Appunto è passato. E non succederà mai più.” Sentì un caldo bacio sulla fronte e a quello si lasciò andare; le lacrime che non aveva mai pianto cominciarono a scendere, finalmente libere da quel fardello.
 

***

 

“Lo ha chiamato per nome...” disse Usopp osservando i due camminare nella notte. Deve essere una cosa seria se ha detto “Sanji” e non “cuoco”...

“Avanti, diteci cosa è successo,” esortò il capitano le due donne. I suoi occhi erano un misto di fredda serietà, lontana rabbia e preoccupazione.
 

La navigatrice era ancora seduta sul letto, le mani tra i capelli arancioni.
 

“Non c’è molto da dire,” l’attenzione si focalizzò sull’archeologa, anch’essa seduta sul lato del letto con le gambe accavallate. “Ci siamo svegliate quando Aqua stava cominciando a mormorare qualche frase in Lingua Antica. Non ho capito tutto, ma ho colto parole come “morti”, “urla”, “smettila”, “sete”, “controllo” e “mi dispiace”. Anche se non sapevamo quello che stesse dicendo, avevamo capito, da come si contorceva, che stava avendo un incubo. Poi Nami l’ha abbracciata e lei si è messa a strillare. Il resto lo sapete.”
 

“Per un momento,” disse Nami ad un tratto. “Ho visto quello che stava sognando.” Il suo sguardo scioccato era fisso sul pavimento e non incontrò gli occhi di nessun altro. “Io ho visto... il suo incubo...”
 

“Cos’era, Nami?” chiese Chopper.
 

Lei alzò la testa e una strana espressione vuota animò la sua faccia mentre le immagini le passavano di nuovo davanti agli occhi. “Nex stava cercando di uccidere Aqua.” Disse in un soffio.
 

“Nex?!!!” esclamò Rufy rompendo la sua rigida postura.
 

“Ma non era il Nex che conosciamo,” continuò lei fissando il vuoto. “Era... diverso.”
 

“Che intendi dire con diverso?” chiese Brook cercando di suonare rassicurante.
 

“Non saprei... ma lo era.”
 

“Oi, torniamo a dormire,” disse Sanji apparendo sulla soglia. “Aqua sta meglio e si è riaddormentata.” Poi si rivolse alle due donne con un dispiaciuto cenno del capo “Ci dispiace avervi tenute sveglie. Vi auguro una buona notte e a domattina.” Nami ricambiò il saluto ma Robin non lo sentì, chiusa nei suoi pensieri, la sua fronte lievemente corrugata.
 

Quando rientrarono nel loro dormitorio, trovarono Zoro già nel suo letto con la testa poggiata su un braccio alzato mentre l’altro era avvolto intorno a qualcosa. Avvicinandosi scorsero la piccola Aqua raggomitolata contro il suo petto nudo.
 

Lo spadaccino ascoltò i passi dei suoi compagni che entravano ma non diede nessun segno di averli notati. Aveva gli occhi chiusi ma i suoi sensi erano ancora attivi. Avvertì uno sguardo su di sé ed aprì un occhio. Si ritrovò a guardare Rufy, in piedi, che fissava con preoccupazione la bambina tra le sue braccia. Zoro annuì rassicurandolo che ora andava tutto bene e dopo che il capitano rispose con lo stesso gesto riabbassò la palpebra. Si concentrò sul respiro di Aqua in attesa che il sonno arrivasse. 
 

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Capitolo 17
*** Capitolo 9 (Parte 4) - Sorrisi E Bugie Per Non Soffrire ***


Premessa
 


Quarta ed ultima parte!! Vi preannuncio che credo di non aver mai scritto una cosa così sdolcinata in tutta la mia vita. Credo che per colpa di questi capitoli perderò un sacco di audience °___° Ma vi rassicuro dicendovi che dopo questo capitolo ritornerà l'azione! Parola di Francesco Amadori!!! °__° XD
Disclaimer: Purtroppo non ho ancora vinto alla lotteria quindi non ho abbastanza soldi per comprare One Piece. Ergo, i personaggi di OP non sono miei.
Colonna Sonora consigliata: "This Love" - Maroon 5; "Sk8ter Boy" - Avril Lavigne; "Everytime We Touch" - Heidi Ellis e "Stay The Night" - James Blunt


Capitolo 9 (Parte 4) - Sorrisi E Bugie Per Non Soffrire

“Non l’avevo mai vista così terrorizzata...” disse ad un certo punto Nami prendendo un sorso dalla sua tazza di the. Era ovvio a chi si stesse riferendo.

“A proposito...” Sanji si sedette a tavola. “Quei due non si sono ancora fatti vivi,” disse osservando le due sedie vuote.

Come non detto, la porta si aprì lasciando entrare un esausto spadaccino. Si lasciò cadere sulla sedia e puntò i gomiti sulla tavola abbandonando la testa tra le mani con un sospiro.

“Non hai un bell’aspetto...” commentò Chopper guardandolo preoccupato. “È successo qualcosa?”

Zoro scosse la testa e biascicò un “No, niente...” mentre gli tornava in mente la notte passata completamente in bianco: Aqua non aveva fatto altro che muoversi, girarsi e parlare nel sonno ma bastava una carezza sulla testa per calmarla... per cinque minuti. Poi di nuovo tutto d’accapo. Afferrò la brocca del caffè e riempì quasi tutta la sua tazza.

“Non dovresti prendere tutto quel caffè a stomaco vuoto,” lo ammonì la renna ma lui lo ignorò.

“Ma hai dormito?” chiese Usopp addentando una fetta di pane tostato.

“Secondo te?” rispose irritato lo spadaccino. Non voleva assumere un tono così duro ma la completa assenza di sonno lo aveva reso molto scontroso e suscettibile.

“Aqua?” chiese il cuoco.

“Dorme.”

“Come avete fatto poi a calmarla?” chiese Rufy allungandosi per raggiungere il cesto di mele all’altro capo del tavolo.

“Niente di particolare...” sbadigliò Zoro preferendo rimanere sul vago.

Nami stava per porre un’altra domanda quando la porta si aprì. Sulla soglia c’era Aqua, semi avvolta dal lenzuolo dello spadaccino, che si stava strofinando uno degli occhietti ancora assonnati.

“Mi dispiace ancora per ieri sera,” fu la prima cosa che disse dopo aver richiuso la porta.

“Nessun problema; tutti hanno degli incubi!” la rassicurò il capitano sorridendole.

“Adesso vieni a fare colazione Aqua-chan,” disse Sanji.

Zoro si allontanò un po dal tavolo per farle spazio sulle sue ginocchia ma lei non si mosse. “Cercherò di non causare più nessun problema, quindi è meglio se mi vado a mettere sulla mia sedia...”

“Non dire cavolate,” disse lo spadaccino alzandosi. La prese in braccio e la poggiò sulle sue gambe una volta di nuovo sulla sedia. “Ora, cosa vuoi da mangiare?”

“Quello che prendi te...” rispose lei titubante.

“Va bene,” e preparò due piatti identici composti di fette biscottate e frutta.

“Va meglio, Aqua?” chiese Chopper.

Lei annuì. “Ogni tanto ho degli incubi, anche da normale. È solo che quando sono una bambina, non riesco a sopportarli e ho quelle reazioni.”

“Che cosa sogni?” il medico adottò il suo tono professionale.

“Cose che voi non potreste nemmeno immaginare,” rispose con voce atona. “Nemmeno lontanamente immaginare,” aggiunse dopo in un sussurro che solo Zoro riuscì a sentire. “Ma se non vi dispiace, preferirei non parlarne.”

Chopper voleva indagare la questione più a fondo, ma lo sguardo dello spadaccino lo fece zittire.

“Ah, Zoro,” disse Aqua sollevando la testa. Lui la guardò. “Dopo ti devo chiedere una cosa.”

***
 


 

“No.” il tono dello spadaccino non accettava proteste.
 

“Ma...”
 

“Niente ‘ma’.”
 

“Almeno perché?!” chiese la bambina esasperata.
 

“Perché non ho né tempo né voglia di insegnarti il santoryuu.” Aprì un occhio per guardarla. “E poi non hai la terza spada.” I pugni della bambina erano stretti di fronte al suo petto, la fronte corrugata per la rabbia anche se cominciava a dare i primi segni di resa.
 

A quello la fronte della bambina si distese, le spalle si abbassarono e lo sguardo si fece vacuo per un microsecondo. “Per quello....” disse lei con il tono che avrebbe una persona a cui sta crollando il mondo addosso.
 

Bingo,pensò soddisfatto. Ah, ma andiamo!! Protestò una seconda voce nella sua testa. Tu saiche vuoiinsegnarle. Smettila di fingere, così sei solo patetico. Se continuerai a scappare, secondo te, ti aiuterà? Eppure tu più di tutti sai che non si può per sempre scappare. E-- “Ah, ma vuoi tacere!?” disse Zoro a quella voce così petulante. Aqua, che nel frattempo aveva cominciato a parlare, bloccò la bocca e abbassò la testa dispiaciuta. Zoro si staccò dal tronco dell’albero e le mise una mano sulla testa. “No, Aqua, non intendevo te...”
 

“Zoro, sicuro di stare bene?” chiese lei guardandolo interrogativamente. “Stai per caso sentendo delle voci strane? Stai diventando pazzo?”
 

“No, non ancora perlomeno,” replicò lui corrugando la fronte, dubitando di sé stesso. “Sono solo molto stanco.”
 

La bambina riabbassò la testa. “È per colpa mia, vero?” mormorò.
 

Zoro sospirò e le circondò le vita. “Non sono bravo a mentire: sì, è perché stanotte non sei stata ferma un solo momento,” disse trascinandola sul suo petto. “Ma,” le mise un braccio lungo la schiena e una mano sul fianco, “hai la possibilità di fare ammenda se ti fai una tranquilla dormite con me. Va bene?” Aqua sorrise e annuì sollevata.
 

Lo spadaccino chiuse gli occhi e si concentrò sul rumore delle onde e sui versi dei gabbiani per addormentarsi quando percepì un lieve solletico sotto l’orecchio sinistro. Aprì gli occhi e guardò in basso. Aqua notò che lui si era accorto di quello che stava facendo e alzò le sopracciglia mentre la bocca si schiudeva appena per la sorpresa. Ritirò la mano che stava giocherellando con i suoi tre orecchini. “Scusa,” mormorò riabbassando la testa. “È solo che mi riportano alla mente così tante cose...”
 

“No, non importa...” biascicò riabbassando le palpebre. Stava giusto cominciando a rilassarsi quando Aqua lo chiamò.
 

“Zoro.”
 

“Che c’è?” sospirò lui.
 

“Perché hai una cosa nera legata al braccio?”
 

“Non è una cosa: è una bandana.”
 

“E a che ti serve?”
 

“La uso quando combatto.”
 

“Ah.”
 

“A cos’altro pensavi servisse?”
 

“Non lo so... magari per motivi di moda...”
 

“Ma ti sembro io il tipo da seguire la moda?!” chiese incredulo aprendo gli occhi per guardarla. Rimase un momento spiazzato dalla bellezza di quegli occhi zaffiro, ma si riprese in fretta.
 

“In effetti...” fu d’accordo lei. “Zoro,” disse poi dopo un po’.
 

“Hm?” richiuse gli occhi.
 

“Posso mettertela addosso?”
 

“Perché?!”
 

“Voglio solo vedere come ci stai.”
 

Lo spadaccino sospirò e allargò le braccia per lasciarla libera di muoversi. Sentì la bandana venir sfilata da intorno al suo braccio ed Aqua inginocchiarsi sul suo addome per raggiungergli la testa. Il tessuto fu avvolto intorno alla sua testa e percepì la vicinanza del volto della bambina al suo mentre gli legava le due estremità della bandana dietro la nuca. “Ecco fatto!” disse soddisfatta risiedendosi sulle ginocchia piegate.
 

Zoro aprì gli occhi e temette di aver perso metà della sua vista, ma si accorse che era la bandana ad essere stata messa male. “Aqua, l’hai messa tutta storta...” disse togliendosela.
 

Lei abbassò le spalle delusa.
 

“Avanti, girati,” le disse Zoro dandole un colpetto sulla spalla. L’Antico lo guardò perplesso ma comunque obbedì.
 

Sentì qualcosa venire pressato contro la sua fronte e qualcosa si strinse dietro la testa. Alzò una mano e si rese conto che Zoro le aveva messo la bandana.
 

Così si mette una bandana,” disse lui.
 

Lei si girò e sorridendo chiese “Come sto?”
 

Lo spadaccino la guardò con falso disinteresse. “Sta meglio a me.” In verità pensava che fosse davvero graziosa.
 

Aqua ignorò il commento e rise. “Posso tenerla?”
 

“No,” rispose freddamente lui.
 

“Perché? Scommetto che tu ne hai a centinaia...” il sorriso sparì dalle sue labbra.
 

“E invece ne ho solo una. Se ne vuoi una procuratela da te,” disse sfilandogliela.
 

“Ma mi piace la tua!” piagnucolò la bambina.
 

“Non m’interessa,” disse prima di afferrare con i denti una delle estremità del tessuto nero e stringerlo intorno al suo braccio.
 

“Uffa,” sospirò lei buttandosi sul suo petto. L’impatto tolse il respiro a Zoro e tossì un paio di volte. La bambina si accomodò su di lui e chiuse gli occhi. Lo spadaccino la guardò dall’alto con irritazione ma non se la sentì di svegliarla. Invece le poggiò una mano sulla testa e si abbandonò contro il tronco alle sue spalle. Finalmente, un po di riposo...
 

“IL PRANZO è PRONTO!!!” urlò il cuoco dalla cucina.
 

***
 

   Sanji portò via l’ultimo piatto dalla tavola. Zoro si massaggiò le tempie. Non era riuscito a dormire nemmeno per un momento. Nel pomeriggio erano incappati in una tempesta e lui come gli altri aveva dovuto aiutare, oltre che assicurarsi che Aqua non uscisse dalla stanza dove l’avevano chiusa per proteggerla. Almeno la cena era finita e ora non c’era rimasto altro che andare a dormire.

I maschi si separarono dalle ragazze con un “Buona notte,” e ognuno si diresse verso il proprio dormitorio. Lo spadaccino sentì qualcosa tirargli i pantaloni e abbassò lo sguardo, pensando fosse Chopper che voleva controllargli qualche vecchia ferita che ultimamente aveva ricominciato a far male, ma invece era Aqua che lo stava guardando supplichevole. La testa di Nami sbucò dalla sua stanza in cerca della bambina. Zoro sospirò, rassegnato ormai al fatto che non poteva resistere a quello sguardo da cucciolo, la prese in braccio e fece segno alla navigatrice che la piccola era con lui. Aqua sorrise e gli abbracciò il collo.
 

Questa sarà una luuuunga settimana...pensò lo spadaccino sdraiandosi sul suo letto con l’Antico di nuovo raggomitolato contro il suo petto.
 

   ***
 

  “Che bella giornata!!!” esclamò Aqua stiracchiandosi alla luce del mattino.

“Oh, vedo che sei tornata normale Aqua-chan,” disse Sanji apparendo alle sue spalle. Lei annuì. “Ma il tuo pigiama?” chiese poi notando che aveva avvolto intorno al corpo come un vestito il lenzuolo dello spadaccino.

“Il pigiama da bambina mi stava ovviamente piccolo quindi ho messo questo addosso.”

“Non dirmi che tu... hai dormito nuda... con quel marimo,” balbettò il cuoco spalancando gli occhi sull’orlo di un infarto.

Aqua distolse lo sguardo da lui per un istante, e quello fu sufficiente a farlo crollare sulle sue ginocchia. “Non ci posso credere...” disse in un soffio. “Farmi battere da quell’idiota... con una ragazza bella come te del resto...”

“NO, SANJI-KUN!!” urlò Aqua inginocchiandosi di fronte a lui. “Non è quello che stai pensando! Zoro ha continuato a dormire per tutto il tempo e io mi sono spostata in un’altra amaca quando mi sono accorta che mi ero ritrasformata.” L’ultima parte dell’amaca non era completamente vera, ma preferì la versione che aveva detto.

Sanji alzò la testa e chiese con un barlume di speranza “Lo puoi giurare?”

“Sicuro!! Lo stragiuro!” disse portando una mano sul cuore. “Giuro che io sono ancora perfettamente vergine, Zoro è perfettamente vergine--“

“Che significa essere vergine?” sbadigliò Rufy apparendo sulla soglia del dormitorio maschile. Aqua e Sanji lo guardarono a bocca aperta per un po. “Siete stupidi o cosa? Ho chiesto che significa essere--“

“TACI!!!” urlò Sanji dandogli un calcio che lo fece volare fino all’altra parte del ponte. “Brutto stupido deficiente!! Come osi mettere Aqua-chan in imbarazzo?!!”

La ragazza era letteralmente diventata rossa per l’imbarazzo e stava andando in iperventilazione mentre cercava di dire qualcosa.

“Aaaah!! Aqua!” strillò Chopper prendendola mentre cadeva a terra svenuta.

“Aqua-chan!!” urlò il cuoco e corse al suo fianco.

“Aqua, rispondi, cosa c’è?!” chiese allarmata la renna. Lei non rispose. Il medico le poggiò una mano sulla fronte. “Waaah!!! È caldissima!!”

“Aqua-chan! Non morire ti prego!!” disse Sanji prendendole la mano.

“Chi rischia di morire?” chiese Usopp sbucando del dormitorio mentre si strofinava un occhio. Vide Rufy con un bernoccolo fumante accasciato contro il muro opposto, Sanji piegato su un’Aqua coperta da un semplice lenzuolo tra le braccia di Chopper. Il cecchino spalancò la bocca. “RUFY HA CERCATO DI VIOLENTARE AQUA!!!!” urlò puntando un dito contro la donna. Un calcio lo colpì dietro la testa mandandolo dritto accanto al capitano.

“Chicosaquandodove?!” disse Brook uscendo dal dormitorio. Notò Aqua e si avvicinò a lei in silenzio. “Mi mostrerebbe le sue mutandine, se le ha addosso...” chiese mentre il pensiero gli fece miracolosamente sanguinare il naso. Lei divenne ancora più rossa e si accasciò ancora di più tra le braccia di Chopper.

“La stiamo perdendo!!” urlò la renna in preda al panico.

“STUPIDO MUCCHIO DI OSSA!!!” urlò il cuoco lanciandolo in mezzo agli altri due malcapitati.

“Ci serve un medico!!! Chiamate un medico!!” strillò Chopper.

“SEI TU IL MEDICO!!” gli ricordò il cuoco.

“WOW!! SUPEEER dress, Aqua!!!” urlò Franky uscendo dalla camera. Sanji lo guardò con cieco odio e il cyborg capì che forse non era stata la cosa giusta da dire.

“Benvenuto nel club,” disse Usopp, ancora a terra, a Franky che li aveva raggiunti dall’altra parte del ponte. “Resta fermo e fingiti morto. Così non ti verrà ad uccidere,” gli consigliò.

“Cos’è tutto questo macello??!” urlò Nami uscendo dal dormitorio femminile. Ma Chopper e Sanji erano impegnati a trasportare Aqua in infermeria.

“Ah, Nami,” disse Rufy mettendosi seduto. “Che significa essere vergini?”

“IO TI AMMAZZO!!” urlò Sanji mentre il capitano veniva nuovamente colpito dalla scarpa che la navigatrice gli aveva lanciato.

“Allora tu hai veramente... con Aqua...” disse Usopp e a questo il cuoco prese letteralmente fuoco e andò a riempire tutti di botte, mentre Chopper cercava di richiamare Sanji per aiutarlo a portare la ragazza.

Robin ridacchiò sotto i baffi. Prima di aggiungere in tono greve “Chi l’avrebbe mai detto, una ragazza "giovane" come lei già vittima di questo genere di cose...”

Lei, più imbarazzata che mai, strizzò gli occhi e si appallottolò strillando, supplichevole, “ZOROOOOOO!!!!”

Ma lo spadaccino dormiva beato nel suo letto, finalmente felice di poter prendersi il meritato riposo.


 

  ***
 

Aqua si accorse di essere tornata normale. Sospirò notando che il suo pigiama si era completamente strappato. Zoro dormiva ancora, supino, ignaro di quanto fosse successo. Lei osservò il suo profilo rilassato appena visibile nel buio della notte. Sapeva che doveva andarsene, ma qualcosa la teneva incatenata lì, accanto a lui. Non voleva andarsene, non voleva perdere il calore del corpo accanto al suo.
 

“Zoro, vuoi che me ne vada?” sussurrò, convinta che non la potesse sentire. Aspettò qualche secondo, poi sospirò di nuovo e cominciò ad alzarsi in silenzio. Si stava mettendo seduta sul letto quando una mano le afferrò il braccio. Aqua si voltò e vide che lo spadaccino aveva ancora gli occhi chiusi. La mano l’attirò verso di lui e si separò dal suo braccio solo quando l’Antico le fu di nuovo sdraiato accanto. Si girò di lato, mettendosi di fronte ad Aqua, e la strinse un po a sé circondandole la vita con lo stesso braccio che l’aveva trattenuta, tutto tenendo gli occhi sempre chiusi.
 

“Non guarderò, non farò niente,” mormorò, “ma per favore, non te ne andare.” Le diede un bacio sulla fronte.
 

Aqua sorrise e si raggomitolò di nuovo contro il suo petto. “Poi sarei io la bambina...” Per una qualche strana ragione, sentì le lacrime ammassarsi negli angoli dei suoi occhi. Ma non era esattamente triste, né esattamente felice. Un misto dei due.
 

“Ehi, Zoro,” cominciò a dire lei, sempre in un sussurro, ma si bloccò quando si accorse che lo spadaccino aveva ripreso a dormire. Dubitò che si fosse svegliato del tutto, ma non le importava.
 

***
 

“Che è successo, Aqua,” disse Zoro prendendosi un toast. L’Antico si stava nascondendo dietro il suo fianco destro. “E cosa è successo a voi?” chiese agli altri, gonfi di lividi e bernoccoli dappertutto.
 

“Saresti ridotto anche te così se non fosse per il tuo Legame con Aqua-chan,” sibilò con odio il cuoco.
 

In quel momento la porta si spalancò ed entrò Xenon, raggiante e allegro. Il Buon Giorno che stava pronunciando si bloccò a metà quando percepì l’aria pesante nella stanza. Li osservò per qualche secondo con la bocca ancora aperta nella ‘o’ e poi richiuse la porta davanti a sé. Un istante dopo si precipitò di nuovo nella stanza urlando, “Aqua! Dove sono i tuoi vestiti??!!”
 

L’Antico dell’Acqua e del Fuoco s’immobilizzò come Zoro. “Non mi dire...” disse incredulo Nex, “La mia piccola Aqua-chan... con Zoro....”
 

“No Nex,”  disse Aqua con vece tremante. “Non è successo assolutamente niente tra di noi.”
 

“Posso confermare,” arrivò in soccorso Zoro, ma il fatto che addosso avesse solo i pantaloni non lo rese molto convincente.
 

Nex indietreggiò scandalizzato. “No Xenon, Aqua-chan mi ha giurato che non è successo davvero niente,” disse Sanji esalando il fumo della sigaretta.
 

L’Antico scrutò la coppia per un po prima di dire “Per questa volta voglio credervi...” Si andò a sedere sul divano. “Comunque, sapete che c’è un’isola a ovest di qui?”
 

“ISOLA!!” urlò Rufy saltando in piedi.
 

Nami controllò il Log Pose che continuava a puntare verso il basso. “Anche se ci fosse non la potremmo raggiungere...”
 

“Basterebbe seguire questo,” disse l’Antico lanciandole un Eternal Pose dall’aspetto molto vecchio.
 

“Non ha un nome...” disse la navigatrice rigirandolo tra le mani.
 

“Un nome ce l’ha,” Nex si sistemò le mani dietro la testa come cuscino, “ma sarebbe impronunciabile per voi. È Lingua Antica.”
 

“Lea’striy’a,” disse Aqua.
 

“La Terra del Miraggio,” tradusse Robin.
 

“Decisamente impronunciabile,” fu d’accordo Franky. “Ma Super.”
 

“Allora, siete interessati all’offerta?” L’Antico della Terra chiuse gli occhi.
 

“Hai consultato prima gli altri?” chiese la sorella aggrottando la fronte.
 

L’uomo abbassò il suo cappello grigio sugli occhi. “Chi se ne importa degli altri.” Rufy esultò insieme a tutti gli altri ragazzi tranne Zoro.
 

Aqua alzò gli occhi al cielo con un sospiro mentre scuoteva la testa. “Io ci rinuncio,” e si diresse verso la porta.
 

“A proposito,” la bloccò il fratello, “ricorda la prova.”
 

Lei sorrise. “Se sono abbastanza intelligenti non si metterebbero contro di me.” E uscì.
 

“Adoro quel suo sorriso,” disse Nex tendendo in alto gli angoli delle labbra. “Non c’è un sorriso di sfida più bello di quello.”
 

“Già...” si lasciò scappare Zoro mentre girava distrattamente il cucchiaino nella tazza di caffè. Arrossì accorgendosi che tutti gli altri lo stavano guardando, sui loro volti erano di nuovo stampati quei maledetti sorrisi furbetti.
 

“Ok, questa è la situazione,” disse alzando le braccia. “Io e Aqua siamo solo amici. Caso vuole che andiamo d’accordo, ma ciò non vuol dire cose strane.”
 

“Cose strane del tipo,” Usopp si avvicinò e gli diede una gomitata. “Innamorarsi?”
 

“COSA?!” esclamò Zoro quasi cadendo dalla sedia.
 

Il cecchino rise. “Andiamo, si vede lontano un miglio che voi due siete fatti l’uno per l’altra.”
 

“E che tu sei inesorabilmente pazzo di lei,” aggiunse Nami con il tipico sorriso felino.
 

“Io non sono assolutamente niente,”disse lo spadaccino incrociando le braccia.
 

Nex rimase immobile ed in silenzio mentre ascoltava, la visiera del cappello ancora davanti agli occhi.
 

“Zoro, non sei bravo a mentire,” lo ammonì la navigatrice.
 

“Non sto mentendo!” Sentì qualcosa salire sulle sue ginocchia e qualcosa di freddo venne pressata contro il suo petto. “Chopper, che diamine stai facendo?”
 

“Non ho mai avuto l’occasione di studiare un essere umano nel suo periodo d’innamoramento. Questa è un’occasione d’oro,” rispose la renna spostando lo stetoscopio su e giù per il suo busto.
 

“Ma io non sono innamorato di Aqua!” disse esasperato per la centesima volta.
 

“Andiamo, marimo,” Sanji si accese una sigaretta. “Sei così stupido da non sapere nemmeno quello che provi?”
 

“Tu sta zitto, idiota di un bersaglio.”
 

“Guarda che innamorarsi è davvero SUPER!! Non c’è assolutamente nulla di male, fratello!” disse Franky mettendosi in una delle sue tipiche pose.
 

“Ma--“
 

“Niente ma, Zoro!! Sei genuinamente innamorato,” disse Usopp.
 

“Se mi--“
 

“E andiamo ammettilo!” lo incalzò Nami.
 

Zoro sbattè i pugni sul tavolo facendo sussultare tutti per la sorpresa. Si alzò. “Aqua ha perso la capacità di amare. Questo lo sapete anche voi. Inoltre, lei vivrà per sempre mentre noi prima o poi moriremo. Volete capirlo che innamorarsi di lei sarebbe non solo una grande mancanza di rispetto ma anche un modo per farla soffrire ancora di più?!!!”
 

Gli altri abbassarono le teste e non risposero. Nex guardò di nascosto lo spadaccino da sotto il cappello grigio. Zoro poi uscì, stanco di mentire agli altri e soprattutto a sé stesso. Ma dopotutto non poteva fare altro che quello.
 

***
 

“Io giuro che li ammazzo,” ringhiò.

“Che c’è che non va?” chiese Aqua.
 

Gli altri li avevano lasciati di guardia alla nave. Da soli.
 

“Tutto.”
 

“Aw, andiamo,” disse lei abbracciandolo. “Ti do così fastidio?”
 

“Non sei tu,” rispose ignorando le braccia intorno al petto e continuò a fissare con astio il punto dove gli altri erano spariti.
 

“Zoro.” A quello finalmente si voltò. Aqua poggiò le mani sulle sue guance. “Sorridi.”
 

La scostò con un sospiro e andò a sedersi contro un albero sul ponte. Lei lo seguì e s’inginocchiò di fronte a lui, decisa a sapere quale fosse il problema. “Sicuramente c’è qualcosa che non va,” concluse.
 

“Ti ho già detto che non sei te la causa,” disse annoiato chiudendo gli occhi.
 

“Ma non m’interessa la causa. Io voglio sapere il perché.”
 

Zoro tese un braccio e aprì un occhio. Aqua guardò prima il braccio e poi lui, perplessa. “Verresti qui accanto a me?”
 

Lei sembrò un po sorpresa ma fece come le disse. Una volta contro il suo petto, lo spadaccino le circondò la vita con il braccio che prima aveva teso. Poi, con l’altra mano, le alzò il volto finchè i loro sguardi non s’incrociarono. Lui le rivolse uno dei suoi rari sorrisi sinceri. “Così va meglio?” chiese poi separando le dita dal suo mento. Lei ricambiò il sorriso e l’abbracciò.
 

“Aqua, io...” cominciò a dire.
 

“Hm?”
 

“Io...” Come poteva dirlo? Quello che aveva detto prima ai suoi nakama era la verità: le avrebbe solo portato altro dolore. “Io mi stavo chiedendo che fine avessero fatto le tue ali.”
 

“Oh, quelle?” disse lei separandosi dallo spadaccino. “Sulla schiena.”
 

“Ma va.” Preferiva quando la gente era un po più precisa nelle proprie spiegazioni.
 

“No, proprio sulla schiena,” spiegò mostrandogli la parte del corpo in questione. “Guarda.” E cominciò a sbottonarsi la camicetta bluette lasciandola scivolare sotto le sue spalle. A quel gesto Zoro si raddrizzò, appiattendosi contro il tronco dell’albero e, sentendo le guance andargli a fuoco, poggiò i palmi delle mani a terra tendendo le braccia mentre guardava freneticamente a destra e a sinistra per accertarsi che non ci fosse nessuno. “Vedi? Questo è un altro dei poteri del mio Frutto, ma l’effetto non è molto duraturo.”
 

Automaticamente i suoi occhi ricaddero di nuovo su di lei, come attratti da una forza magnetica. Si accorse che però Aqua era stata abbastanza esauriente nella sua precedente spiegazione: le ali era attaccate sulla pelle chiara, apparendo quasi come un tatuaggio, e le piastre d’acciaio le circondavano i fianchi. Allungò una mano e toccò la zona argentata. Era fredda e liscia, come il metallo. “È metallo,” disse Aqua leggendo i suoi pensieri.
 

“Non andare a curiosare nella mia mente,” l’ammonì distrattamente mentre faceva passare la punta delle dita sulla lastra. Quando sfiorarono la pelle, la sua schiena si contrasse per poi rilassarsi di nuovo. Zoro tolse subito la mano, ma non la ritirò del tutto, indeciso. Alzò lo sguardo per guardare la cascata di capelli biondi di Aqua interrogativamente, con un pizzico d’imbarazzo, e notò che lei aveva voltato leggermente la testa . L’occhio era coperto dalla frangia, ma il peso di quello sguardo era ben percepibile. E lui come sempre ne rimase intrappolato.
 

Lentamente la sua mano stava calando, come il labbro inferiore della sua bocca. La sua mente era completamente priva di pensieri.
 

“Mi pare d’aver capito che hai capito come funziona,” disse infine lei risistemandosi la camicia.
 

“Uhm, sì, sì... certo,” replicò lui allontanandosi.
 

“Sai una cosa, Zoro?”
 

Alzò lo sguardo.
 

“Io credo che tu sia davvero importante per me. Ma non saprei come chiamarla, questa sensazione. Lo so e basta.” Sorrise.
 

Lui non seppe come rispondere. Aqua si avvicinò a lui, appiattendosi contro il suo petto. “Di un po,” disse, “tu mi baceresti?”
 

Pugnalata. Questa domanda lo colpì come una pugnalata. Non seppe come rispondere: lui sapeva di morire dalla voglia di baciarla, ma sapeva anche che non poteva e basta.
 

“Io...” Non mi limiterei solo a quello, una voce dentro la sua testa completò la frase. “Non lo so.” Ed era la risposta più sincera che potesse dare.
 

Lei fece per aprire bocca e dire qualcosa, quando un gigantesco fulmine si schiantò nel mare mancando di pochi metri la Sunny che oscillò pericolosamente.
 

“Un tuono a ciel sereno?!” disse Zoro scrutando il cielo limpido. Un forte vento cominciò a tirare. Lentamente tutta la vegetazione sparì, dissolvendosi nell’aria come polvere.
 

“Un’illusione...” disse Aqua fissando un certo punto dove prima c’era il verde. Il suo sorriso di sfida le tese le labbra. “Ce ne hanno messo di tempo.”
 

Zoro seguì la linea del suo sguardo. Vide un gruppetto di figure nere in mezzo alla vasta pianura che li circondava.
 

L’Antico si separò da lui e saltò giù dalla nave. “Aqua?” la chiamò lo spadaccino ma lei non rispose, così anche lui scese sulla terraferma.
 

“OOOOIII!!”
 

Zoro voltò la testa in direzione dell’urlo e vide i suoi nakama correre verso di lui.
 

“Che cosa è successo?” chiese Nami una volta raggiunto lo spadaccino.
 

“Beh, penso ci sia un motivo per cui la chiamano ‘Terra del Miraggio’” disse Robin.
 

“Chi sono quei tizi?” chiese Zoro indicandoli con un cenno del capo.
 

Nex sorrise. “Loro sono gli altri. E la prova è appena cominciata.” 
 

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Capitolo 18
*** Question Corner #3 ***


PREMESSA
 


Eccoci qui, con questa specie di degenerazione della razza umana di Question Corner XD Mandatemi tante domande!! E adesso dichiaro aperto a nostra terza edizione!!^^ Buona Lettura e spero vi faccia ridere :)


DA MARY STRANGES

A Zoro:So che,al di là dei pvofondi sentimenti che provi per Aqua,t'è rimasto un residuo di cervello:e allora,in una scala da uno all'infinito,quant'è imbarazzante per uno del tuo stampo farti imboccare da una bimba?E che ora ti va bene per lo scontro spadaccino VS motosega?

Zoro: No Comment a parte che lo scontro va bene a qualsiasi ora. Tanto quanto vuoi durare? Cinque secondi?

A Nami:I tuoi livelli di avidità hanno toccato il fondo,in questo capitolo e non solo .-. Mi riferisco anche alle case mie e di Anra-san. Tu lo sai che prima o poi troverò un modo per fartela pagare a nome di tutti?*mette in moto il cervello a tutta mirra,oro e incenso*

Nami: Sì, sì dicono tutti così. E poi io non sono avida: io sono parsimoniosa.

A Sanji:Innanzitutto,occhio ai doppi sensi quando rispondi .-. Secondo:hai preso una sventola per Aqua leggermente più seria,sbaglio?

Sanji: La mia Mary-chan è gelosa??!! Ma io sono solo tuo, amore mio!!  (Vede Aqua che sta cercando di sgattaiolare senza farsi notare. I due si scambiano un lungo e silenzioso sguardo prima che Aqua comincia a correre seguita da Sanji) Aquaaaaaaaa-chaaaaaaaaaann!!!! Vieni da me amoreeeeeee!!!
Aqua (correndo): Zoooooooroooooo!!!! Qualcuno!!!! Salvatemiiii!!!!
Sanji: Angelo mio!! Non scappare da me!! Io ti aaaaamooooo!!! (Torna serio per un istante) Comunque io amo tutte le donne. E tutte le donne amano me, ovviamente. Con Aqua-chan, boh, è un po diverso. (Torna a correrle dietro urlando come un pazzo “Aqua-chan io ti amo!!!”)

A Mihawk:Potrebbe[toh,anche il lei,da dove sarà saltato fuoriXD]gentilmente spiegare quale Antico conosce Lei,o Le crea troppo disturbo?

Mihawk: Nah, non sono abbastanza annoiato per rispondere. Vado via. (Se ne va)

A Shanks&Barbabianca:Sentite,visto che ormai ho tirato dentro anche non so chi,immagino che voi conosciate un paio di Antichi a testa,no?

Shanks: Ahahaahahaha!! Ovvio che io conosco un Antico!!
Barbabianca: Sì, ho avuto una breve chiacchierata con uno di loro, ma non posso dire di conoscerlo.
Shanks: Ehi, Pizzettobianco, andiamo a bere qualcosa insieme?
Barbabianca: Impara a stare al tuo posto, giovanotto! Spera solo che il tuo sakè sia buono!
Vanno ad ubriacarsi insieme con al seguito le varie flebo di Barbabianca.


DA ANRASHOMONNA

Chopper, ma perchè non hai usato il tuo olfatto per trovare Aqua-chan?

Chopper: Non potevo! Dato che addosso aveva i vestiti di Nami, non riuscivo a distinguere le due! Mi sono sentito così inutile che mi sono messo quasi a piangere.. Ho bisogno di un po di zucchero per consolarmi.  (Prende un grande batuffolo di zucchero filato e comincia a mangiarlo con gli occhi lucidi)

Zoro, preferisci che ti imbocchino dicendo "ciuf ciuf arriva il trenino, ecco che entra in galleria" o "un bel pesciolino nuota tranquillo ma ecco lo squalo che...Gnam"? (la fonte è mia madre! Con noi le usava spesso da piccoli)

Zoro:.... Crepa.

Aqua, ogni tanto si dice "eh! se potessi avere di nuovo 4 anni", dato che tu ci sei tornata veramente, quel'è il vantaggio di avere quest'età?

Aqua: Niente di particolare... Solo che tutti sono più gentili con te e ogni tua pazzia e giustificata. Ed è più facile piegare gli altri (sorriso perfido).

Nex,sei mai stato il bersaglio dei dispetti delle tue sorelline?

Nex: Macchè “mai stato”.... Ero vittima dei loro scherzi in continuazione. Ecco perché quando Aqua è tornata bambina me ne sono andato: non ho nessuna intenzione di svegliarmi con le interiora di un pesce spalmate sulla faccia.

Nami (dato che mi hanno tolto l'ipoteca dalla casa posso provare a rivolgerti una domanda) ti sei data recentemente alla fotografia vedo. Oltre allo scatto citato nel capitolo, quali altre foto compromettenti sei riuscita a scattare?

Nami: Ehehehe... In uno c’è Aqua che imbocca Zoro; in un’altra Zoro pulisce con un tovagliolo la bocca di Aqua; Zoro che cerca di prendere Aqua al volo; in questa Aqua sta mettendo la bandiera a Zoro e in quest’altra Zoro la mette ad Aqua... Ho circa tre pile di foto, devo andare avanti? Comunque sono in vendita a 100.000 berry l’una <3

Sanji, Aqua non vuole sedersi sulle tue ginocchia perchè sai di fumo...questo potrebbe essere un incentivo per cominciare a smettere oppure la cosa non ti tocca?

Sanji: Anraaaaaaaa-chaaaaaan!! Sei preoccupata per la mia salute, non è vero?! È perché mi ami, vero?! Comunque, mi dispiace dirlo, ma per me è impossibile smettere... Chopper ci sta lavorando sopra, inventandosi chissà quali intrugli.... (il suo sguardo si accende quando un’idea gli passa per la testa) Ma se vieni qui accanto a me potrei anche smettere (sbatte la mano sul letto accanto a sé)

Franky....mettersi un paio di pantaloni?

Franky: MAI! È un insulto al mio SUPER stile!!

Brook, trovi che la nostra autrice abbia un buon orecchio per la musica?

Brook: Hmmmm.... Sì, le sue canzoni sono belle, ma secondo me sono un po vecchiotte. Ci vorrebbe qualcosa di più nuovo come “Binkusu no sake o, todoke ni yuko o...”

Special guest
Jimbe, il cavaliere del mare, senta l'ho interpellata per una questione urgente: nel capitolo l'autrice ha citato una cosa molto risaputa, sul fatto che non si possa fare il bagno dopo mangiato. Mi sono chiesta, questa regola vale anche per voi uomini pesce?

Jimbe: No, noi uomini pesci mangiamo sott’acqua quindi ci siamo abituati. La regola per noi non vale.

Infine autrice, come ci si sente a sapere che un tuo lettore (Muhahahaha *risata maligna*) ha una tua bambola voodoo con le sue sembianze?

Io: (sbianca) Ecco perché stamattina mi sono svegliata con un terribile mal di collo!! Che cosa mi stai facendo?! T^T Che cosa ti ho fatto di male?! Ah, destino crudele!! Ma un momento... Non mi puoi uccidere! Altrimenti rimarrai per sempre un tacchino in attesa di entrare nel forno perché non saprai mai come si concluderà la storia (risata malvagia)

CAPITOLO 9 PARTE 4

Aqua, se hai visto nascere Zoro, avrai sicuramente visto i suoi genitori...adesso dicci, da quale dei due Zoro ha preso quello strano colore di capelli da licheno montano?

Aqua: Da nessuno dei due. La madre aveva i capelli neri, mentre il padre li aveva biondi... Sarà stato qualche strano incrocio genetico tra i due.
Zoro: Licheno montano a chi, tacchina?!

Zoro Se un macaco ti dicesse "tu mi baceresti?" dato che adesso sei così sensibile, per non ferire i suoi sentimenti, lo baceresti?

Zoro: .... Crepa due volte.

Sanji anche tu ti sei abbastanza rammollito da quando c'è Aqua, non hai paura che la tua fama di adone, sempre che esista, ne risenta?

Sanji: Ma certo che no, anra-chan. Hai paura che io non ti ami più, vero? Sei gelosa, vero?!! Questo perché mi ami alla follia, vero?!!!!!  Io amo tutte le dooonneeeeeee!!!!

Brook, come mai ti accontenti di vedere le mutandine quando Aqua ha solo un lenzuolo addosso?

Brook: Infatti ho aggiunto “Se ce le ha addosso”.... Yohohohohohohoho!!!

Nex,date le attenzioni che rivolgi sempre nei confronti di aqua, sono arrivata alla conclusione che anche se tua sorella è bellissima, è ancora single per merito tuo? (Quanti possibili fidanzati hai ucciso. Confessa!)

Nex: Allora, all’inizio c’era mio padre che chiudeva sia lei che la sorella in camera e metteva le telecamere in camera mia per assicurarsi che non portassi ragazze con me. Dopo che mio padre morì, io capii cosa provava e ho cominciato a tenerle molto sott’occhio. Diciamo che ho tramortito due pretendenti una volta, ma il fatto che Aqua è ancora single è la prova lampante che è fallita come donna! E poi chi mai sarebbe capace di starle dietro?! Quella ragazza è un mostro!! Anche quando non impazzisce!

Usopp, fingersi morto funziona?

Usopp: Molto.

Franky, nello stile tipico di un hentai come te, come definiresti il look lenzuolesco di Aqua?

Franky: AU! Era straSUPER!! Moderno, fresco, leggero, stylish... APERTO!! Non c'è che dire, sarà la novità dell'estate! AU!

Robin, tu sei l'unica che riesce a tradurre l'antichese, dato che le parole più usate in una lingua sono le parolacce (ed è vero perchè sono le prime che s'imparano)ce ne diresti qualcuna in anticolese o anticoniano...quello che è?!

Robin: No, sarebbe troppo imbarazzante per un essere umano.

Chopper, prefererisci lo zucchero filato o restare con i tuoi amici per tutta la vita? (te lo metto in crisi! come se non lo fosse già di suo -_-")

Chopper: Io, io...Ma... Io non.... (comincia a piangere)

Rufy domanda:In un treno ci sono due papi inglesi che si chiamano Rino e Runo. Il treno è vuoto, ad eccezione dei due preti e di un terzo individuo di sconosciuta identità. Sono tutti e tre nello stesso vagone. Il treno passa sotto una galleria e quando finalmente la luce invede il vagone, il terzo individuo è morto. Chi è stato Rino o Runo? (lui lo faccio praticamente impazzire Muhahahaha)

Rufy: Ovvio, i due avevano fame e dato che non c’era nessun’altro sul treno non c’era nemmeno un cuoco. Quindi hanno cominciato a litigare e giustamente si sono mangiati il terzo tipo! (annuisce con forza, pienamente convinto e soddisfatto con quello che ha detto) Però non sono stati molto gentili a non invitarmi....

Nami ti do 100.000 beli se rispondi all'indovinello di Rufy (tanto non ci riesci! *riasata maligna*)

Nami: Allora vediamo.... In inglese papa si “Pope” no? Quindi se uniamo Pope al nome Runo, otteniamo “Poperuno” che, dividendolo, viene fuori “Po per uno”!! Quindi io dico che sia Rino che Runo hanno ucciso il terzo individuo un po per uno! (si prepara ad intascare i soldi)

Special guest!
Mikonos, tu sei stato una comparsa di questa storia, come ci si sente ad aver parteciapato all'opera giusto il tempo di farsi rompere un braccio? (hi hi hi)

Mikònos: Ehi, wao, so ‘n tv! Ciao mà!! (ride come un ebete ed agita il braccio ingessato) No, ‘n c’è che dì, so trooooppo felise di avè partecipato! Ma ‘o sai che ‘desso sto ‘avè ‘n sacco de successo tra ‘e ragazze?! Troooooppo figooo!! 

Alla prossima puntata per i sopravvissuti!! XD

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Capitolo 19
*** Capitolo 10 - Famiglia ***


Premessa
 

Buonsalve a tutti!! Felici di rivedermi, eh? (risata malvagia) Bene, dopo lo sclero del Question Corner #3 e dopo le sdolcinatezze del capitolo 9 (mi scuso ancora con anra-san per la torta mandata di traverso) Riprendiamo con un po d'azione ^^ Ho ricevuto alcune domande sull'Antico dell'Aria... Beh, leggete e vedete da voi!! (risata malvagia)
Disclaimer: Los personajes de One Piece no son mìos!! Les caractères de One Piece ne sont pas les miens!! The characters of One Piece aren't mine!! I personaggi di One Piece non sono miei!!
Ringraziamenti: A Mary, ad anra-san e a tutti coloro che hanno messo questa storia tra le preferite o le seguite ^^ Se volete vedere il vostro nick in questa sezione RECENSITE >:D (risata malvagia)
Reminders: Il Question Corner è sempre aperto alle vostre domande ^^ Nessuno mi ha ancora fatto una domanda abbastanza ovvia...

Colonna Sonora consigliata: "Ain't Your Fairytale" - Sonata Arctica; "August Is Over" - We The Kings e "Attack" - 30 Seconds to Mars     (Piano piano vi state facendo tutti i brani del mio I-Pod XD)


Capitolo 10 - Famiglia
 
Quattro in tutto. Pochi per Aqua. Ma ben armati. Per essere comparsi così all'improvviso e aver sferrato già un primo attacco dovevano avere qualcosa contro il loro Antico.
 
Poggiò una mano sull'elsa delle spade senza nemmeno accorgersene. Due delle nere figure fecero qualche passo indietro lasciando da sole le due più basse che rimasero immobili. Si sentì un lieve ronzio nell'aria.
 
"Indietreggiate," disse Aqua mentre impugnava uno spadone sorridendo.
 
Non ebbero nemmeno il tempo di replicare che un tuono enorme squarciò l'aria tra loro lasciando un enorme solco nel terreno. I Mugiwara lo avevano schivato per un pelo. Zoro si preparò al contrattacco cominciando a darsi la spinta per scattare avanti, ma un braccio gommoso di Rufy interruppe a metà la sua corsa. Lo guardò ma non servirono parole per comunicare. Questa battaglia era di Aqua. E basta.
 
Intanto l'Antico aveva schivato un altro paio di fulmini con la spada sguainata e tenendosi bassa, le ali lievemente spiegate per lasciar tintinnare tra loro le placche d'acciaio, continuava ad avanzare. Si spostò a destra per schivare un altro fulmine e poi di nuovo subito a sinistra. Si era fatta abbastanza vicina da sferrare un attacco. Tese il braccio pronta a colpire mentre il quadrante nel suo occhio faceva il suo lavoro anche attraverso la frangia bionda.
 
Poi senza che le due figure incappucciate muovessero un dito, uno strano ghirigoro, come quelli di Aqua, di un bianco accecante si formò di fronte a loro. Pochi secondi dopo ci fu un'enorme scarica di fulmini dall'alto diretti tutti su Aqua. Fu costretta a deviare l'attacco conficcando la spada nel terreno.
 
Quella che potrebbe sembrare una mossa stupida, in realtà si rivelò eccellente; la usò come punto d'appoggio per schivare tutte le scariche elettriche intorno a lei.
 
Sembra una lap dance...pensò Zoro arrossendo.
 
Quando finirono i fulmini Aqua si fermò semi inginocchiata con la schiena appoggiata alla spada e la mano ancora intorno all'elsa. Ci fu un momento di silenzio. Guardò in alto. I pirati la imitarono. Dieci bocche si spalancarono.
 
Un'enorme nuvola più nera della notte era esattamente sopra di loro, contorcendosi su sè stessa come se fosse viva. Cominciò a tirare un forte vento. Ci fu un cupo tumulto. Aqua guardò i due incappucciati e lanciò un sorriso di sfida.
 
Poi una gigantesca colonna di elettricità, così grande da far invidia ad Ener, si abbatté su di lei.
 
Non ne fu sicuro, c'era troppo rumore, ma Zoro credette di aver sentito la sua voce urlare il nome dell' Antico. Rufy e Sanji erano già pronti a scagliarsi in difesa, ma Nex li bloccò con due colonne d'argilla. Quando lo guardarono increduli notarono che anche lui stava sorridendo. Il cuoco e il capitano si scambiarono uno sguardo interrogativo e fecero spallucce. Zoro era combattuto: voleva intervenire ma era la battaglia di Aqua, non la sua. Decise infine di non fare niente ma tenne comunque una mano sull'elsa della Wadou.
 
La polvere si stava diradando. Davanti a loro si apriva un enorme cratere con al centro... Non si riusciva a vedere bene... Xenon scoppiò in una fragorosa risata.

Che cavolo c'è da ridere così tanto??! pensò irritato Zoro, e credette che fu lo stesso pensiero del cuoco data la sua espressione furiosa. La polvere si diradò del tutto. Al centro non c'era niente. Si sporsero dal bordo per vedere il fondo. C'era una sfera blu come il mare, semicoperta dalla terra.

La superficie dell’oggetto si crepò. Come una cascata, l'acqua cominciò a colare verso l'interno. Qualcosa di nero sfrecciò fuori dall’apertura e la sfera divenne una pozza d'acqua che fu velocemente assorbita dal suolo. I Mugiwara si scambiarono uno sguardo stupito.
 
"Quella sfera è uno scudo. Più duro del diamante," spiegò Nex ancora tra qualche risatina.
 
Guardarono in su verso la figura nera che si manteneva in aria sopra le loro teste. Fu difficile tenere gli occhi aperti dato che quella specie di bufera sollevava di tutto e di più da terra. Quando finalmente ci riuscì, Zoro vide chiaramente i capelli biondi di Aqua in contrasto sulla nuvola scura. Dovette ammettere che le sue ali erano davvero enormi ora che erano completamente spiegate: avrebbero potuto circondarlo anche due volte. Ed erano davvero bellissime.
 
Mentre le osservava scorse qualcosa di bianco candido su di esse. Nex aggrottò la fronte: l'aveva visto anche lui. Non ebbero il tempo di osservarlo meglio che Aqua scattò di lato, subito inseguita da una seconda figura incappucciata, più grande delle due dei fulmini. Al suo veloce passaggio cadde una pioggia di piume verdi. Una fluttuò sul palmo della mano di Sanji. Era di un bel verde metallizzato, lucida e liscia.
 
Guardò di nuovo in alto verso la seconda figura che inseguiva Aqua. Dal mantello nero spuntavano due ali verdi, almeno il doppio di quelle di Aqua.
 
Volavano velocissimi; Aqua scendeva in picchiata e si esibiva in enormi loop a velocità impressionanti, ma il suo avversario non era da meno. Una danza bellissima e mortale. Un combattimento alato. Spadoni contro spada. Una spada strana però: era più lunga del proprietario, sottilissima, e ad ogni colpo rilasciava delle piccole scintille bianche. I due si scontrarono, tennero le lame incrociate per qualche secondo, una pioggia bianca cadde dal quella dell'uomo-uccello. La potenza dei loro colpi li scagliarono lontani l'uno dall'altra, ma non caricarono di nuovo. L'incappucciato mosse un braccio e la nuvola nera seguì il suo movimento spinta dal vento. Si contrasse, si attorcigliò su sè stessa fino a formare un enorme ciclone nero come la notte.
 
Aqua intanto si era gettata in picchiata verso il mare, e aveva ripreso quota ad un centimetro dalla superficie dell'acqua, la quale la seguì nella sua risalita andando contro tutte le leggi di gravità. Di nuovo sospesa in aria mosse le braccia in un moto circolare e l'acqua cominciò ad accumularsi in un'enorme sfera, fondendosi con il fuoco che cominciava ad attecchire sul suo corpo; i due elementi si abbracciarono e crearono una specie di enorme serpente blu e rosso a due teste.
 
Rufy riuscì a sentire il fischio di Nex e la sua voce urlare sopra il vento. "Un attacco combinato!! Vai così nee-chan!!".
 
Il ciclone cominciò a risucchiare Aqua e la sua creatura. Il serpente si ripiegò sulla sua creatrice per proteggerla, poi sparì nel nero. Pochi secondi dopo le due teste emersero di colpo, disperdendo le correnti del ciclone, emettendo un agghiacciante ruggito. La figura nera e verde non si scompose e cominciò immediatamente a formare una sfera d'aria, che andava via via rimpicciolendosi.
 
Zoro sentì il sangue gelarsi nelle sue vene; era la stessa tecnica che aveva usato quel cyborg della Flotta dei 7. Comprimere l'aria per poi rilasciarla in un'enorme esplosione.
 
Nex percepì il pericolo e li coprì con degli spessi muri di roccia. L'urto fu micidiale. Aqua aveva scagliato la sua creatura contro la figura incappucciata. Il suo attacco fu più potente e scagliò il nemico a terra, il quale prima colpì duramente il suolo e poi si arrestò strusciando duramente i piedi a terra. Non contrattaccò.
 
Aqua atterrò aggraziatamente al suolo, anche se nel momento che toccò terra barcollò un poco prima di ritrovare l'equilibrio ed aveva il fiatone. Le pareti di roccia si sgretolarono. Rimaneva solo l'ultima figura incappucciata. L’Antico sfoderò il suo spadone azzurrino e lo puntò verso il nemico. Quest'ultimo sembrò sorridere e caricò in avanti. Lei non si mosse e si mise in posizione mentre lo aspettava.
 
All'ultimo secondo, l’avversario tirò fuori dal mantello nero un'enorme falce bianca e violetta il cui fendente fu prontamente parato da Aqua. L'urto fece cadere il cappuccio del nemico, rivelando il volto di un uomo venticinquenne, dai capelli neri e gli occhi di un profondissimo viola. Bello da togliere il fiato. Come accadde a Nami.
 
Sanji fece subito scattare il suo meccanismo anti-concorrenza-maschile.

Patetico, pensò Zoro.
 
I due sfidanti si stavano cimentando in un velocissimo scambio di colpi. Aqua aveva sfoderato anche l'altro spadone nero. Un colpo più potente degli altri li fece separare e l'uomo venne spinto verso di loro. Si curvò all'indietro verso Nami e Robin e diede loro una rosa rossa e una viola scuro. "Per voi, cherì," poi riscattò in avanti approfittando della spinta e dando un forte colpo a Nex il quale si massaggiò il braccio e rise.
 
Nami quasi si soffocò per lo stupore mentre Sanji si mangiava la camicia piangendo; i due fiori non erano fiori, ma rubini, ametiste e smeraldi lavorati a mo' di fiore. Non poteva crederci: i suoi occhi avevano assunto una strana e spaventosa forma di beli d'oro. Chopper stava per fare un commento, quando si sentì un agghiacciante scricchiolare d'ossa che gli fece immediatamente girare la testa verso lo scontro, imitato subito da tutti.
 
S'immobilizzarono; le ossa erano della schiena di Aqua curvata sopra il ginocchio sollevato dell'uomo. Stava per sferrare un secondo attacco a pugni uniti, ma Aqua strinse i denti e lo schivò facendo una ruota all'indietro dando anche un potente calcio sul collo del nemico. Guadagnata distanza Aqua si sostenne su uno spadone per qualche secondo mentre la sua schiena ancora scricchiolava ad ogni piccolo movimento.
 
La pace durò poco; quell'uomo maneggiava benissimo quella falce, e non aveva nemmeno paura di usarla, ecco perché Zoro non riuscì a spiegarsi il motivo per cui la lasciò cadere a terra e cominciò a correre verso Aqua. Quest'ultima si circondò di fiamme in una rosa che andava via via ingrandendosi. Il calore si sentiva pure da lì dove stavano loro.
 
Nella corsa l'uomo cominciò a cambiare, troppo velocemente per descriverne i passaggi, ma da un momento all'altro il mantello nero e i vestiti sotto di esso si strapparono e a correre non c'era più un essere umano ma un gigantesco lupo dal pelo nero e grigio con gli occhi viola che ululò nella sua corsa prima di lanciarsi sulla sfera cocente. Qualche secondo prima del suo assalto, la rosa di fuoco si squarciò e dall'apertura spuntò una testa. Il fuoco andò disperdendosi  rivelando un robusto drago nero dalla corazza dura e piena di spunzoni, due ali nere con delle mezzelune erano semiaperte sulla sua schiena. Era senza dubbio Aqua. Una sua seconda trasformazione forse.
 
Il drago si alzò sulle zampe posteriori e, malgrado fosse un po più basso del lupo, azzannò il suo collo grigio. I denti aguzzi da bianchi si tinsero di rosso. Guaì per un momento ma si riprese e ringhiando rovesciò a terra il rettile alato. Cercò di bloccarla, ma il drago sapeva muoversi bene ; la lunga coda aveva la forma di una punta di freccia con due lame nere alla fine di entrambi i lati: un colpo di quella e qualsiasi cosa si sarebbe divisa a metà. Per poco quella cosa non fu il lupo. Aqua si rimise su tutte e quattro le zampe e mostrò i denti mentre si preparava a ricevere il prossimo attacco, ondeggiando minacciosa la coda e facendo tintinnare le lastre d'acciaio sulle ali.
 
Il lupo tornò all'attacco e i due animali si azzannarono a vicenda in un specie d'abbraccio mortale, finchè Aqua non si divincolò dalla stretta dell’altro e lo immobilizzò a terra mettendogli una zampa sul collo. Alzò la testa ed emise un ruggito di vittoria prima di indietreggiare e di lasciarsi cadere al suolo esausta.
 
Chopper subito corse verso l'enorme creatura per controllarne le ferite. Era di spalle quando il lupo si rialzò e si avvicinò ad Aqua.
 
"Chopper, attento!! Dietro di te!!" urlò Zoro mentre scattava in avanti per proteggerli. La renna si girò di scatto, trovandosi di fronte all'enorme mole del lupo.
 
Aqua alzò la grande testa e lo guardò dal basso. Chopper era già pronto con una Rumble Ball quando il lupo abbassò il suo muso... e cominciò a leccare le ferite di Aqua. Il medico rinunciò all'attacco e guardò la creatura; Zoro, Sanji, Rufy, Franky e Brook arrestarono di colpo la loro corsa e osservarono la scena stupefatti.
 
Il drago riabbassò la testa a terra e guardò Nex che si stava avvicinando. Le poggiò una mano sul muso e le disse sorridendo "Ottimo, nessuno ancora ti ha superato."  
 
Le altre figure incappucciate si avvicinarono a lei e si tolsero i mantelli neri. I più bassi erano due bambini, di circa otto o nove anni, uno dai capelli biondi e l'altro argento, tagliati corti, e dagli occhi color dell'oro; l'uomo con le ali verdi aveva più o meno la stessa età di Aqua e aveva dei lunghi capelli corvini, striati qui e là di verde scuro, come le ali e gli occhi.
 
I Mugiwara si avvicinarono cauti. Zoro fu costretto a portarsi in spalla Usopp che nel frattempo era svenuto per l'eccesso di adrenalina. Nex si girò verso di loro e gli disse raggiante "Vi presento gli altri Antichi, la nostra famiglia." Aqua si alzò sulle zampe facendo allontanare il lupo ed abbassò il grande muso per farselo accarezzare. Nami lo sfregò sorridendo con una mano. Era piacevolmente tiepido e la pelle era più morbida di quanto sembrasse. Anche Zoro poggiò la sua mano sul suo muso nero pece e la guardò direttamente  negli occhi blu.
 
Lei ricambiò l'occhiata, abbassò le palpebre, emise ciò che doveva essere un sospiro e rialzò il muso, staccandosi dal tocco dei suoi amici. Girò la testa per guardare Chopper comunicandogli qualcosa che solo la piccola renna poteva capire. Annuì e tradusse per il resto della ciurma "Vi piacciono le spiagge calde e assolate con un mare mozzafiato?"
 
La navigatrice subito si accese e, alzando un braccio, urlò un netto "SÌ!!!!"  Anche gli altri annuirono, Rufy cominciò a caricarsi quasi saltando sul posto, e Usopp, che si era appena risvegliato, svenne di nuovo alla vista del drago e del lupo.

"Avete mai volato?" disse Chopper mentre Aqua gli comunicava qualcos'altro.
 
I Mugiwara si guardarono l'un l'altro poi Robin disse "Siamo andati a Skypea, un'isola nel cielo, ma non so se vale come volare." Al nome Skypea Nex e l'altro Antico con le ali si scambiarono un'occhiata lunga un istante.
 
"Perchè, vorresti farci volare sulla tua schiena?" le chiese Chopper, la cui faccia si era già accesa, sporgendosi un po per farsi vedere.
 
"No. Era solo curiosità. Solo una persona potrebbe guadagnarsi questo diritto," disse Nex al posto della sorella. Tutti lo guardarono interrogativamente, anche perchè il drago non aveva ancora "detto" niente. Lui ricambiò lo sguardo e alzò le mani "Scusate se so leggere il pensiero."
 
Aqua comunque annuì. Gli sguardi si spostarono tutti su Zoro che ci mise un po a capire cosa significassero.
 
"Avanti Zoro, vai, guadagnati questo diritto e facci volare tutti. Possibilmente in fretta," disse Rufy mentre già cominciava a spingerlo verso il drago. Stava per protestare quando si unirono anche Brook e Sanji.
 
"Avanti testa d'alga, non vedo l'ora di stare sopra ad Aqua." Lo spadaccino poteva già immaginarsi l'espressione perversa sulla faccia del cuoco. Quell'esagerata enfatizzazione della parola "sopra", specialmente se detta da Sanji, lo fece andare su tutte le furie senza un motivo preciso. Si girò di scatto caricando un pugno da sbattere contro la brutta faccia del cuoco. Fu veloce e schivò il colpo, ma non ricambiò l'assalto; era rimasto colpito da ciò che lo spadaccino aveva detto. Lo stesso Zoro era rimasto di sasso.
 
"Prova anche solo a sfiorarla con quelle idee perverse in testa e dovremmo trovarci un nuovo cuoco!!!"
 
“Wow, questa si che è una dichiarazione di guerra!" ridacchiò Nex.
 
Anche Rufy ne rimase stupito, ma forse più perchè un cuoco era molto difficile da trovare sulla Grand Line e ciò significava niente più super pranzi. Il drago aveva inclinato la testa di lato, come se stesse pensando mentre lo guardava. Anche Sanji lo guardava, anche lui rifletteva. Tutti lo stavano guardando, persino Usopp, anche se lui però lo stava facendo solo perchè gli altri lo facevano. Zoro si sentì un po intimidito da tutti quegli sguardi, specialmente da quello alle sue spalle, peggio ancora se Nex poteva leggere il pensiero.
 
Nel silenzio sentì dei pesanti passi dietro di lui. La luce del sole sparì da sopra di lui e fu circondato dall'ombra. Si girò e vide l'enorme mole del drago sopra di lui che lo fissava. Aqua voltò la testa, prese la renna sulla sua schiena per lo zainetto blu e lo poggiò delicatamente a terra. Poi riportò lo sguardo su Zoro e senza perderlo di vista un solo momento si sedette a terra abbassando la testa e dispiegando un po l'ala fino a farne toccare la punta a terra. Un chiaro invito a salire.
 
Lo spadaccino si mosse in avanti istintivamente. La sua mente era vuota ma sapeva esattamente cosa fare. Salì sul dorso di Aqua, facendo attenzione agli aculei appuntiti che correvano lungo tutta la spina dorsale, e si sedette alla base del collo. Sotto le sue gambe poteva sentire i polmoni potenti del drago, i suoi muscoli, i battiti dei suoi cuori. Si sentiva un tutt'uno con lei. Dovette reggersi per non cadere quando Aqua si alzò.
 
"OOOOOOIIIIIII!!!!! E NOI?!?!?!" urlò Rufy da sotto mentre cominciava a prendere la rincorsa per saltare su. Lei però si mosse agilmente portandosi  bassa e mostrando i denti mentre agitava minacciosa la coda. Zoro sentì i muscoli tendersi nell'azione. Rufy si fermò e Aqua si calmò. La guardò per un po poi allungò la mano per carezzarle il muso e disse a bassa voce "D'accordo ho capito. Scusami."
 
Il drago chiuse gli occhi godendosi la carezza sul muso e leccò Cappello di Paglia cospargendolo completamente di saliva. "Hahahaha! Ma un giorno mi ci dovrai portare su nel cielo; voglio vedere che sensazione provano i tizi che io faccio volare via!" Il drago annuì pazientemente e poi cominciò a caricare il peso sulle zampe posteriori mentre ritraeva poco a poco quelle anteriori. Le ali si aprirono.
 
"Comunque, Zoro, non è giusto che sia sempre tu a prenderti le cose divertenti..." gli disse Rufy con una faccia delusa.
 
"Occhio allo slancio!" urlò Nex da dietro, il sorriso si sentiva chiaro e forte nella sua voce.
 
Zoro non badò molto a quello che stavano dicendo, era troppo occupato a tenersi stretto sul collo del drago per non cadere.
 
"In aria ti aiuterò io a non cadere."
 
Lo spadaccino strusciò la testa di lato sulla pelle dura e vide l'Antico con le ali verdi appollaiato accanto a lui su un aculeo. Non si era accorto che fosse là.
 
Stava per ringraziare quando sentì nello stomaco un'improvvisa sensazione di vuoto e il "grazie" si tramutò in un grido. Rafforzò la sua presa più che poteva mentre il suo corpo si faceva via via sempre più pesante. Poi tutto finì.

Era nero e c'era un venticello leggero. Un ritmico suono riempiva l'aria. Battito-Battito-Pausa. Battito-Battito-Pausa.

E così questo è ciò che si prova a morire. Me l'ero sempre chiesto come sarebbe stato, pensò Zoro.
 
"Oi, apri gli occhi, ti stai perdendo il panorama," disse la voce atona dell'Antico di prima.
 
Cosa? Lentamente aprì gli occhi - non si era accorto di averli chiusi - e mise a fuoco. Allentò la presa mano a mano che si guardava intorno. Riusciva a vedere l'intera isola: aveva la forma di una luna quasi completa se non fosse stato per quella piccola baia a Nord. A est si estendeva una lunga spiaggia sabbiosa mentre a ovest alti scogli aguzzi occupavano la visuale. A sud dell'isola, dove avevano attraccato, si estendeva un secca pianura semi sabbiosa contornata dagli alberi della foresta. In gran parte della zona centrale era foresta pluviale e pianura, tranne per il grande colle che s'innalzava esattamente al centro dell'isola, coperto da un bel pratino verde accarezzato dalla brezza. Un'isola meravigliosa.
 
Proprio quando era tornato a sedersi dritto fece l'errore tremendo di guardare in basso. Fu di nuovo colto dalle vertigini e si riaggrappò al collo di Aqua tendendo i muscoli fino a non sentire più le braccia.
 
"Stai dritto e guarda avanti, mai direttamente sotto di te." girò la testa e vide volare accanto a loro l'Antico.
 
Zoro ubbidì anche se si mosse molto lentamente. Quando riuscì a tornare come prima, seppur tenendo le mani strette intorno a due relativamente piccoli aculei al lato del collo, l'Antico parlò di nuovo "Molto bene, hai già messo le mani sul volante."
 
"Volante?" scaricò un po più di peso sulla mano destra per sporgersi verso l'Antico. A quel minuscolo cambiamento di peso Aqua curvò a destra e Zoro per poco non cadde.
 
"Aqua è molto sensibile agli spostamenti di peso. A seconda di dove scarichi più peso, lei ruoterà a destra o a sinistra, oppure si impennerà o si getterà in picchiata. Chiaro?" spiegò l'Antico mentre aiutava Zoro a ritrovare l'equilibrio.
 
Lo spadaccino annuì. "Ora che hai capito i comandi base facciamo alcune acrobazie. Fai quello che faccio io." Zoro non fece in tempo a protestare che il ragazzo alato scattò in avanti ripiegando le ali e girando su sè stesso.
 
"Ok, non può essere così difficile, è come il timone della Sunny, solo che non gira," si disse e caricò di nuovo il peso sull'aculeo destro e spinse in alto il sinistro. Se ne pentì immediatamente. Cominciò a girare vorticosamente su se stesso ad una velocità pazzesca. Si sentì mancare ma per fortuna Aqua riprese da sola il controllo in tempo.
 
Non appena tornò normale Zoro si accasciò sul collo di Aqua senza forze. Aww, andiamo... Devi solo abituartici. Poi sarà divertente, fidati! disse una voce femminile nella sua testa.
 
"Divertente un corno..." biascicò il povero spadaccino mentre cercava di ritornare seduto. "Preferisco essere lanciato un migliaio di volte da Rufy piuttosto che questo...."
 
Aqua alzò un po la testa e tenne le ali spiegate nella planata. Non mi dire, disse telepaticamente, tu hai paura di volare?! sembrava stesse ridendo.
 
"No!! Io non ho paura! Sei te che vai troppo veloce e non mi fai capire niente!!" protestò Zoro imbarazzato picchiettandole il collo con una mano.
 
Il drago voltò la testa fino a guardarlo negli occhi. Il grande spadaccino Roronoa Zoro ha una tremenda paura di volare....! Hahahahahaha!!!!  Il petto del drago sotto le sue ginocchia cominciò a sussultare nella risata.
 
"Zitta e guarda avanti, maledizione!" urlò arrabbiato Zoro riabbracciando il grande collo. Lei ubbidì ridacchiando. "Che fine ha fatto l'altro Antico?"
 
In effetti era da un po che non lo vedeva.  Seph? È sceso. Il perchè non lo so.
 
Zoro annuì e tornò a sedersi dritto. Sospirò. Tenne gli occhi chiusi qualche secondo per concentrarsi e rilassarsi.
 
Li riaprì, prese con decisione il volante e ordinò un'impennata. Persino Aqua ne rimase un po sorpresa ma eseguì l'ordine senza fiatare. Dopodiché si cimentò in uno, due, tre loop di fila, diversi avvitamenti e planate trasversali. Infine ordinò una picchiata. Il drago rimase sospeso per un secondo in aria prima che la gravità facesse effetto. Sentì di nuovo quel vuoto nello stomaco di prima. Poi la caduta. Il vento gli sferzava il volto così si appiattì contro la pelle del drago.
 
La terra si stava avvicinando sempre di più ad una velocità impressionante. I contorni si facevano sempre più distinti. "Leviamoci da qui!!!!" urlò Nami.
 
All'ultimo secondo prima di schiantarsi al suolo, Zoro riprese quota velocemente cogliendo tutti di sorpresa. Aqua battè le ali possenti un paio di volte prima di atterrare.
 
Questo è volare! Che c'è, la paura è svanita di colpo?disse Aqua.
 
“Woah!! Sei stato una forza Zoro!!!" urlò Rufy mentre correva verso di loro con le braccia alzate.
 
"In fondo non è poi così difficile..." disse Zoro con un sorrisetto sulle labbra. "Basta saper usare questi cosi..." prese gli aculei e per sbaglio caricò un po di peso su uno di essi. Aqua barcollò di lato e ci mancò poco che cadesse.
 
"Oi, oi, oi ! Attento! Non sono mica giocattoli!" esclamò un Antico mentre saltava anche lui sul dorso di Aqua.
 
Zoro lasciò subito la presa e lei ritrovò l'equilibrio. Guardò l'Antico accanto a sè. Aveva un'espressione preoccupata che si rilassò solo quando Aqua tornò stabile.
 
"Attento a caricarci il peso, quello è il suo centro d'equilibrio. Un conto è stare in aria, un altro è stare a terra," disse. Era l'ultimo Antico, quello con gli occhi viola e i capelli neri.
 
"Va bene," annuì Zoro. Poi rivolto ad Aqua "Scusami." Lei rispose con un cenno del capo e si sdraiò a terra.
 
"Ruby, Antico delle Gemme, dei Minerali e di Tutto Ciò Che Si Può Tirare Fuori dal Suolo di Solido. Piacere." disse l'Antico porgendogli la mano sorridendo.
 
Zoro lo guardò un momento disorientato - Antico di che? - e poi gli strinse la mano "Roronoa Zoro."
 
"Oi, ma lo sai che sei stato davvero una forza?"
 
"Sì infatti!! E poi sei il primo che Aqua fa volare sul suo dorso! Pensi di poterla fare anche cantare di nuovo?" dissero due vocine dietro di lui ed immediatamente si sentì tirare la maglietta ed un angolo della faccia.

Guardò in basso; erano i due bambini dei fulmini. "Io sono Ryoga." disse quello con i capelli argento che gli tirava la maglietta.
 
"E io sono Lance." si presentò il biondino che gli tirava la guancia.

"Io sciono Soro..."
 
"Soro? Ma che razza di nome è?!" replicò Lance mentre gli afferrava l'altra guancia e si metteva a testa in giù sulla sua testa occupando il suo campo visivo. "E perchè hai i capelli verdi?"
 
Prese il ragazzino per i fianchi e cominciò a tirarlo via dalla sua faccia. Fu un impresa facilissima se messa in confronto a tutte le volte che Chopper lo aveva quasi soffocato.
 
"Ho detto di chiamarmi Zoro. E poi non sono affari tuoi i capelli." Lance lo fissò per alcuni interminabili secondi con un'espressione concentrata. Zoro sostenne quello sguardo aspettando che il bambino parlasse.
 
"Che per caso te li tingi?" chiese quello della maglietta.
 
"BASTA DIRE CAVOLATE!!!" urlò arrabbiato.
 
"No, misà che sono naturali..." replicò Ruby fissando i suoi capelli assorto.
 
"Dici?" rispose Lance ancora a testa in giù.
 
L'uomo annuì con un'espressione seria e sicura incrociando le braccia.
 
I bambini lo scrutarono ancora per qualche secondo, poi fecero spallucce e si allontanarono dallo spadaccino per arrampicarsi sulla testa di Aqua e sdraiarcisi sopra per chiacchierare.
 
"Oi, senti," lo interpellò Ruby, "Che sono tutte queste cicatrici?" E indicò le mezzelune sulle ali di Aqua.
 
Zoro sentì il sudore gelato scendergli dalla nuca. "Hehe... Non saprei... Hehehe..." disse guardando da un'altra parte. Patetico. Ma l'Antico non fece altre domande.
 
"Vogliamo andare a casa?" chiese Ryoga dalla testa del drago. Anche Aqua si girò per chiedere con lo sguardo.
 
"Ma certo." sorrise Ruby. "Così lì potrò darti una bell'occhiata Aqua-chan. È da un po che non ti faccio un controllo."
 
A quelle parole il drago s'immobilizzò come impaurito e girò la testa lentamente e a scatti. Poi cercò di spiegare le ali ma Ruby le bloccò con lo stesso dolce sorriso. "E no carina. Ti tocca. March!"
 
Aqua emise un suono simile ad un guaito e cominciò a camminare a testa bassa. Anche Nex e il resto della ciurma si unirono a loro.
 
Passarono attraverso la foresta. Zoro e i due gemelli scesero per fare spazio a Nami e Robin sul dorso di Aqua. Ruby parlò tutto il tempo con loro, raccontando dei suoi poteri, di tutte le sue avventure... E Sanji osservava da lontano mangiandosi la camicia.
 
Lo spadaccino camminò accanto alla testa di Aqua, ancora bassa e con un'espressione sconsolata dipinta su di essa. Le poggiò una mano sul muso "Su, su...." lei guai di nuovo. Sospirò; non era mai stato bravo in queste cose. Però gli dispiaceva vederla così abbattuta, come gli sarebbe dispiaciuto vedere un altro della sua ciurma. Ma questa era la prima volta che provava a consolarne uno. "Si può sapere cosa mai ti farà di così terribile?"
Lei lo guardò con l'occhio zaffiro e la sua voce cominciò a risuonare nella testa dello spadaccino. È un... un controllo medico...
 
"Allora che hai da preoccuparti così tanto? È come quelli che fa Chopper, no?"
 
Magari... Questo non è un normale controllo.... È per vedere se il mio corpo riesce a sopportare le 'modifiche' apportatemi.... E per vedere se crescendo posso subire altre mutazioni... Ed è molto doloroso, anche se Ruby-san cerca di farmi sentire il meno male possibile. Tacque.
 
Zoro strofinò lentamente la mano su e giù sul suo muso. Lei guaì di nuovo, ma stavolta di apprezzamento. "Avanti, sei forte no?" sorrise Zoro, "Quindi vedi di mostrarla questa forza." Lo spadaccino si avvicinò ancora di più al drago.
 
Lei sembrò quasi sorridere. Se la immaginò in forma umana ridere allegra. Ce l'aveva fatta, l'aveva tirata su di morale.
 
Solo dopo si accorse di essere osservato da una Nami e una Robin sogghignanti. Lui si ricompose, si schiarì la voce e si allontanò da Aqua. Il drago emise un suono che doveva essere una risatina. Zoro fece finta di niente mentre le guance gli andavano a fuoco. In aggiunta percepì uno sguardo perforante sulla schiena. A dir poco spaventoso. Un momento... Non è uno solo... Sono.... TRE!!!! Uno sicuramente è del cuoco, il secondo probabilmente di Nex, e il terzo?
 
"Non provarci con la mia Aqua-chan, altrimenti io giuro che ti ammazzo!!!! Io ti--!!!"
 
"Avanti Ruby-kun, non è successo niente! Tranquillo." sentì Nami replicare.
 
Non osò girarsi. Ma già se lo immaginava sporgersi dal dorso del drago con il fumo che gli usciva dalle orecchie probabilmente, trattenuto dalle mani di una sorridente Nami. Ma Aqua che gli fa agli uomini? si chiese Zoro sospirando mentalmente. "Spero solo che quelle due non si stiano facendo idee strane..." mugugnò lo spadaccino tra i denti serrati.
 
Nah,commentò Aqua. Lo sanno bene che sei l'uomo più freddo del pianeta. Dopo Seph secondo me. Secondo uomo più freddo. È già un passo avanti. Continua così!
 
"Esagerate..." non era così asociale... Magari non mostrava spesso i propri sentimenti, ma questo non significa essere gelidi, o no? Mah, chi se n’importa.  Che pensino quello che vogliono.
 
D'un tratto il chiasso dietro le sue spalle cessò. Si girò e vide Rufy, Usopp e Brook osservare interrogativamente Xenon, immobile con lo sguardo fisso a terra. "Nex, ti senti male?" chiese Chopper.
 
Nessuna risposta. No, non era un malore. Stava ascoltando. Zoro conosceva bene quell'espressione concentrata. Anche gli altri si erano fermati per ascoltare la natura intorno a loro. Seph si alzò in volo con un lieve fruscio delle ali. Qualche piuma verde scuro cadde a terra e furono prontamente raccolte da Ryoga, che lanciò un'occhiata alla foresta. Aqua si abbassò a terra pronta a scattare, un sommesso ringhio usciva dai denti lievemente scoperti.
 
"Scendete," sussurrò Ruby alle due donne spostando lo sguardo da un albero all'altro.
 
"Andate tutti dietro a Xenon. Lui è quello che può proteggervi meglio." disse Ryoga stringendo le piume dell'amico.
 
"Proteggerci?" a Zoro venne quasi da ridere. Lui da solo aveva 120 milioni sulla testa. Da quando aveva bisogno di essere protetto?
"Fidatevi." disse Ruby leggendogli quasi nel pensiero. "Qui ci sono esseri davvero spaventosi. Più grandi pure di Aqua-chan. E molto più corazzati. Sappiamo che messi tutti insieme avete più di 600 milioni di taglia. Ma quasi non bastano gli 850 di Aqua."
 
Esseri più grandi di Aqua, eh? In questa forma era più piccola della Sunny, senza contare le ali. Nessun problema. "Interessante," commentò lo spadaccino mentre poggiava una mano sull'elsa della Wadou con un sorriso maligno sul volto.
 
Zoro, seriamente....sentì la voce di Aqua rimbombare nella sua testa. Poi Nex, scannerizza la zona... Ho un presentimento.
 
Il fratello annuì e chiuse gli occhi. Dopo un po li riaprì "È passato. Se n'è andato. Veniva dal cielo. Non vuole attaccare. Per ora."
 
"Perchè hai preso a parlare così a scatti?" chiese Rufy.
 
"In questo momento ha nella sua testa tutte le menti con tutti i loro pensieri nel giro di 4 km. A momenti non riesce più a sentire i propri pensieri, quindi non riesce a pensare a frasi più lunghe di così." rispose Ruby al posto suo.
 
Nex si girò verso la sorella. "Cercava te. Ho percepito un enorme potere. Potrebbe essere lui."
 
In quel momento atterrò silenziosamente Seph e con un cenno del capo indicò che sopra di loro non c'era niente. Il drago chiuse gli occhi e abbassò la testa mentre delle fiamme la circondavano. Formarono come un bocciolo che quando si aprì mostrò l'Aqua umana e non più il drago. "Lui? Mi sembra un po presto..." commentò in tono grave.
 
"Aqua nee-san!" urlarono in coro i due bambini e le saltarono al collo per abbracciarla.
 
"Oi,oi... Siete diventati davvero forti! Non so se la prossima volta riuscirò a tenervi testa..." disse lei sorridendo.
 
"Ci sei mancata tantissimissimo!" piagnucolò Lance affondando la testa nel petto di Aqua. (Sanji invidiosissimo)
 
"Appena arriviamo a casa ti dobbiamo dare una cosa che abbiamo fatto noi per te!" esclamò con sicurezza Ryoga.
 
"Allora vogliamo fare una gara a chi arriva prima?!" propose lei. I due bambini annuirono.
 
"Una gara di volo." una voce sussurrò dietro di loro.
 
Aqua si girò. "Seph nii-chan!! Fatti abbracciare come si deve!" esclamó Aqua allargando le braccia.
 
La risposta di Seph all'abbraccio affettuoso fu una semplice carezza sulla testa, anche se a Zoro gli era parso stesse sorridendo.
 
"Allora noi vi precediamo! Ci vediamo a casa!" disse Aqua alzando una mano in segno di saluto mentre Ryoga le si arrampicava sulla spalla. Seph si era preso in braccio Lance.
 
"Co--?" cercò di chiedere Nex, ma Ruby aveva già dato il segnale di partenza e i due antichi sfrecciarono nel cielo sotto gli urli eccitati dei bambini.
Delle piume caddero a terra e Nex le raccolse sospirando. "Oi, Ruby! Seph per caso ha delle piume bianche?" chiese ad un certo punto da dove era accucciato.
 
"Nno, solo verdi."
 
"Allora questa qui di chi è?" si voltò rigirandosi tra le dita una lunga piuma bianca come le nuvole. Ruby la osservò per un momento da lontano, poi si avvicinò e la prese con un'espressione estremamente interessata. Cominciò a dire qualcosa a Nex a bassa voce mentre i Mugiwara guardavano la scena processando quello che era appena successo.
 
"Qualcuno ci potrebbe per favore spiegare cosa c'è?" chiese Franky abbastanza spazientito. L'Antico interruppe il suo farfugliare per rivolgere alla ciurma un bellissimo sorriso.
 
"Scusatemi, non sono abituato alla compagnia umana. A dir la verità siete i primi umani a cui riesco stare così vicino e così a lungo senza essere attaccato. Vi prego di perdonarmi," poi in un tono un po meno formale "Sembra proprio che il drago stia mettendo le piume," e agitò la piuma bianca.
 
"Aqua... Con le ali bianche?! Sembrerebbe proprio un angelo...!!" esclamò Nami immaginandosela.
 
"Sì, l'angelo che ha preso il mio cuore e l'ha portato in paradiso con sè..." Sanji s'inginocchiò a terra tendendo una mano al cielo.
 
"Oooook....." disse Usopp guardandolo come se fosse fuori di testa. E in effetti lo era.
 
 "Forza proseguiamo!!" disse d’un tratto Rufy cominciando a camminare in testa al gruppo.
 
"Avete sempre voglia di camminare?" chiese Ruby strofinandosi il dietro del collo mentre l'altra mano giocherellava con la piuma.
 
Nami scambiò un'occhiata perplessa con Robin. "Beh, quali altre scelte abbiamo?"
 
Per tutta risposta i vestiti di Ruby si strapparono per far spazio alla gigantesca mole del lupo. Nex distolse lo sguardo a disagio, beccandosi così una zampata sulla schiena. "Che c'è?! Io non voglio trasformarmi."
 
"Perchè?" chiese Rufy.
 
"Beh, perchè..." sospirò. Si passò una mano sulla faccia come se volesse spazzare via qualche pensiero. "E va bene. Ci proverò."
 
Il lupo si parò di fronte ai Mugiwara i quali indietreggiarono istintivamente. Nex chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.
 
Quando il suo torace si appiattì di nuovo, la terra cominciò a tremare. I piccoli esseri umani si aggrapparono alla zampa di Ruby. Due enormi lingue di terra si alzarono dal suolo e cominciarono ad avvolgere l'Antico. S'intrecciavano tra di loro come due serpenti, sovrapponendosi l'uno all'altro. I serpenti lottarono finchè non formarono un gigantesco masso, grande quanto il lupo. Poi cominciò a sbriciolarsi. Detriti caddero insieme a pietre. Una grande testa sbucò dal masso semi distrutto. Con una decisa spiegata d'ali, un drago tutto dorato fece la sua apparizione in una nuvola di detriti.
 
Rufy, che era già salito sul dorso del lupo, respinse un paio di massi. Quando la pioggia cessò, la ciurma si avvicinò al drago. La sua pelle dorata risplendeva sotto i raggi del sole come una pietra preziosa. Era uguale ad Aqua, solo senza spunzoni e un po più grande. Dagli angoli della bocca si allungavano due specie di baffi, lunghi e sottili, che circondavano il collo slanciato in un ampio cerchio e terminavano in mezzo alle spalle con due palline di piume gialle. Davano un no so che di tenero e dolce alla figura complessiva, specialmente quando ondeggiavano su e giù, senza mai rompere il cerchio, mentre camminava.
 
"Che bello...!" esclamarono rapiti Chopper e Nami.
 
Quando i suoi occhi si aprirono, rivelarono un verde intenso e caldo. Allora, chi vuole volare? chiese la voce di Nex nelle loro teste. Sette mani si alzarono.
 
Come mai tu non vieni?Zoro scosse la testa e saltò in groppa al lupo accovacciato a terra.
 
"Per oggi ne ho avuto abbastanza di voli."
 
"Sei davvero noioso Zoro." commentò il capitano da sopra la testa del drago.
 
"Lascialo stare Rufy. Non vuole ammettere di avere una paura matta." aggiunse Sanji mentre aiutava Nami e Robin a salire.
 
"Che diamine hai detto, sopracciglia a bersaglio?!" Il cuoco era appena saltato sul dorso del drago quando si bloccò brutalmente per replicare.
 
Nex, che ormai sapeva come degeneravano queste discussioni, prese subito quota con un salto. Tutto ciò che lo spadaccino udì fu la risata isterica di Brook.
 
Appena il polverone si abbassò, Ruby, Zoro e Usopp fissarono la silhouette nera del drago che mano a mano prendeva quota sopra le loro teste. Poi, in un muto assenso, il lupo cominciò a camminare con in groppa i due Mugiwara.
 
In aria una renna urlava. "Yaaaaaaaahooooooooooo!!!!!" Anche un uomo con un cappello di paglia urlava con le mani alzate. In tutti loro si attivò una potente scarica di adrenalina pura.
 
"Sembra proprio come l' Upstream Current!" urlò Nami a Robin sopra il vento. Le correnti fredde le sferzavano i capelli e le bruciavano gli occhi.
 
In qualche modo riuscì a raggiungere Chopper dietro il collo del drago. Afferrò le due palline di piume. Nex si fermò. Il vento intorno a loro cessò di sibilare. Chopper si zittì. Solo un urlo continuò a riempire l'aria. La ciurma attese in silenzio, mentre Rufy si prendeva il suo tempo per realizzare ciò che stava succedendo.
 
Gradualmente la sua voce si abbassò fino a rimanere in silenzio. Guardò a destra e a sinistra con una mano ancora sul cappello per trattenerlo dal volare via. Poi si girò verso i suoi nakama e constatò, un po deluso "Ci siamo fermati."
 
"Idiota, lo realizzi solo ora?!" esclamò Sanji infuriato.
 
Rufy lo guardò interrogativamente e il cuoco stava per alzarsi e dargli un calcio ma fu bloccato dal tono rassegnato di Nami "Non ne vale la pena, Sanji-kun."
 
Fece fare ai baffi un giro intorno alle sue mani e li strinse nei pugni. "Sono questi i comandi, giusto?" chiese ora rivolta a Nex.
 
Esattamente. Intuizione degna di un'ottima navigatrice, rispose la voce dell'Antico nelle loro teste.
 
"Nami, sei davvero intelligente, un genio!" esclamò Sanji guardandola con l'occhio "cuorato".
Brook da dietro si sporse e puntò il suo bastone verso qualcosa sotto di loro. "Là ci sono Zoro-san, Usopp-san e Ruby-san,"  e anche gli altri guardarono in basso. Nella fitta vegetazione verde si poteva intravedere una macchiolina grigia che avanzava velocemente verso nord-est. Verso la spiaggia.
 
 Vuoi condurre te, navigatrice?
 
Nami sorrise in approvazione e tirò il baffo destro verso di sè. Poi gli diede una scossa, come le redini dei cavalli, e Nex sfrecciò a tutta velocità dietro il lupo.
 
Rufy riprese a urlare. Brook ricominciò a ridere. Nami si divertiva.
 
Una folata di vento prese Ruby e i suoi passeggeri di sorpresa. Usopp si attaccò alla schiena di Zoro mentre quest'ultimo, pensando fosse un agguato, si preparava a contrattaccare. Il drago dorato riprese quota e volò in cerchio nel cielo sopra di loro. Ruby aveva interrotto bruscamente la sua corsa lasciando dietro di sè quattro lunghi solchi nella terra umidiccia.
 
"Usopp.... Mollami." ringhiò Zoro e il cecchino indietreggiò immediatamente. Il lupo sfrecciò di nuovo in avanti seguito dal drago nel cielo.
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Ok, adesso una piccola cosuccia... I nomi dei personaggi. Sono tutti veri fatte pochissime eccezioni.
Xenon --- è un particolare tipo di gas/lampada. Avete presente i nuovi abbaglianti per le macchine che hanno quella luce bianchissima? Ecco, quelle lampade.
Ruby --- NON si riferisce allo scandalo di berlusconi. Apparte il fatto che quella rubi si scrive con la "i" ed è una donna, Ruby è l'abbreviazione di "Rubino" dato che lui è l'Antico delle Gemme.
Jenova --- Lo ammetto, questo nome l'ho preso da Final Fantasy XD
Seph --- Ho tagliato il nome "Sephiroth", uno dei personaggi di Final Fantasy, perchè mi dava davvero l'idea del vento.
Lance --- Un nome inglese
Ryoga --- Uno dei pochi nomi che non hanno significato XD
Aqua --- Dal suo elemento, l'Acqua.

Poi spiegherò più avanti gli altri nomi che compariranno.... Ehehehe, ma non vi dico niente a riguardo ora B3
Kissez,
Angel

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Capitolo 20
*** Question Corner #4 ***


Premessa
 

Heilà! Vi porto il quarto Question Corner così presto perchè è piuttosto lunghetto! Ok, buona lettura, cercate di non perdere la sanità mentale (in caso contrario, leggere le istruzioni sul libretto delle indicazioni) e mandate tante altre domande!!^^

DA ANRASHOMONNA

Aqua, è più facile volare con qualcuno che ti comanda o quando voli da sola?

Aqua: Ovvio, quando volo da sola. Specialmente se al volante c’è il Marimo. Volare guidati è divertente solo quando il guidatore è esperto.

Nex-sama, potresti dirci quale grado di parentela vi lega agli altri Antichi?

Nex: Allora, Ruby è--
Io: Sta zitto.
Nex: Ma, la domanda...
Io: Ho detto stai zitto. Mi scombussoli la storia se lo dici.
Nex: Ma, e anra-chan...?
Io: Anra-sama, mi dispiace tantissimo!!! (occhi lucidi) Per favore perdonami! Considera che lo sto facendo per te, per non rovinarti la sorpresa più avanti!! Non staccarmi la testa con la bambola voodoo, ti prego!! (s’inginocchia e prega)

RUBY-SAMA!!! (indossa maglietta con scritto "ti amo da impazzire") il suo potere è quello di evocare gemme e minerali a suo piacimento se ho capito bene. Questo potere è utile in battaglia?

Ruby (un po sconcertato da Anra): Siiiì... Sempre se non combatto con il fuoco. Quello ad alte temperature scoglie di tutto.... Senti, ma sai per caso perché quello lì si è buttato a terra e sta piangendo avvolto in una nuvola nera carica di depressione? (Indica Sanji che è in depressione per il continuo rifiuto di Anra nei suoi confronti)

Seph-san lei è l'antico dell'aria ed ha anche le ali, ma le sue non sono artificiali come quelle di Aqua-chan, vero?

Seph: ..... Le mie ali sono 100% mie.

Lance e Ryoga, ha quanto pare siete i più piccoli (anche se mi sembra un assurdità dato che avrete 800 o 900 anni a testa) però non ci è stato rivelato quale sia il vostro potere. Potreste dircelo per favore? (Ma che carini che siete *-*)

Lance: Mi pareva abbastanza ovvio...
Ryoga: Vabbè, ripetiamolo! Io sono l’Antico del Tuono!
Lance: E io, l’Antico del Fulmine!

Usopp perchè non sei andato con gli altri.. sei troppo fifone per volare?

Usopp: Non ho paura di volare, è che in quel momento sono stato preso da un attacco di Oddiononpossopropriosaliresuquellaspeciedimutanteesepararmidalsuoloperpiùdiduemetri-ite. è una malattia molto rara.

Zoro, com'è il servizio sulla dragon air lines? (sento che io e lui non riusciremo mai ad avere una conversazione normale, che non finisca senza un irrimediabile CREPA! nei miei confronti)

Zoro: ..... Dovrebbero migliorare le cinture di sicurezza.
Io: Niente “crepa”?
Aqua: Mi sa che non ha colto il tono ironico della domanda...
Zoro (arrossendo d’imbarazzo perché in effetti non aveva capito): Crepate tutti quanti!!!

Chopper com'è volare?

Chopper: WAAAAAAAAHOOOOOO!!!!!! (è ancora in volo mode)

Nami come ci si sente a non aver intascato il becco d'un quattrino nonostante aver cercato la risposta su google? (a proposito....imbrogliona.)

Nami (canticchiando): Io intanto mi sono fatta un giro su Nex (tipico sorriso felino)

Special guest

Jabura, del CP9! Allora Jabura tu sei uno dei pochi che sa cosa significa trasformarsi in lupo, dato che hai mangiato il frutto canis canis modello lupo. Ma quali sono effettivamente i vantaggi di una trasformazione completa?

Jabura: Io credo molto nelle dimostrazioni pratiche, quindi mi trasformerò nella mia forma animale.

Jabura si trasforma. Comincia ad ululare qualcosa d’incomprensibile per noi umani e girella per la stanza. Prende un cappotto pesante e poi lo mette via. Mette una grossa croce su un letto. Mostra una foto raffigurante una luna piena. Nel frattempo, passa di lì Ruby, anche lui nella sua forma animale. I due si vedono. Si studiano. Si annusano. Si studiano di nuovo. A Ruby non piace l’odore dell’Acqua di Colonia di Jabura e comincia a ringhiargli contro. Anche Jabura ringhia e rizza il pelo. I due cominciano a lottare da bravi lupi alti cinque metri e mezzo, finchè non passa di lì Kaku nella sua forma ibrida. I due lupi si fermano e guardano Kaku. Kaku, con uno sguardo vuoto che farebbe invidia ad una mucca con il chewing-gum in bocca, ricambia lo sguardo. I due lupi si mettono a ridere come pazzi alla vista del naso quadrato di Kaku, dimenticando la battaglia. Kaku, pensando che quei due stiano insultando il grande Potere della Giraffa, sfodera la sua terribile Pasta Machine e comincia una battaglia a tre che viene interrotta da un fallito tentato suicidio di Kumadori, dispiaciuto che i suoi compagni si stiano ammazzando. I quattro infine fuggono quando vedono una guardia forestale avvicinarsi con un retino in mano. Scappano al suono della sua canzoncina stonata che parla di una certa isola del Sud i cui abitanti sono tutti stupidi. La guardia forestale sale sul palco e si scopre che è Rufy, abbastanza dispiaciuto dal fatto di non aver trovato il cibo di cui gli avevano parlato.

Infine autrice: Facendo bene i conti gli Antichi da noi incontrati sono 7, i prossimi 4 , dato che non posso (e non mi sembra giusto) chiederti la loro identità o i loro poteri, volevo sapere se ce ne sarà almeno uno femmina? (mi ha colpito molto il fatto che erano tutti maschi, e quindi volevo sapere se l'unico Antico donna rimasto fosse Aqua-chan. Semplice curiosità)

Io: Sì, Aqua è l’unica ragazza, oltre a Jenova. A differenza degli umani, per gli Antichi c’è più probabilità di avere un figlio maschio, piuttosto che una femmina. E il fatto che Aqua sia un po maschiaccio in alcuni casi deriva dal fatto che è sempre in compagnia di uomini.


DA MARYSTRANGES

Ad Aqua:Ma quante trasformazioni hai?** E le piume ti cresceranno solo sulle ali?

Aqua: Di trasformazioni mie personali ne ho due, come tutti. Ma dato che dentro di me ho anche l’anima di mia sorella, oltre ad essere diventata l’Antico del Fuoco, ho preso anche le sue altre due trasformazioni. Piume...??! Dove?! (Si guarda le ali allarmata e disperata)

A Nex:Che figata pazzesca,ti trasformi in un drago dorato**Le palline poi sono una genialata assurda XD Per caso non ti piace la tua trasformazione?

Nex: Ehi, grazie! No, a dir la verità a me piace molto la mia forma animale.

A Ruby:Voi vi trasformate tutti in draghi, o tu fai eccezione?

Ruby: Ognuno ha una propria trasformazione personale, ma se ne vuoi sapere di più potrei--
Io: Zitto, Ruby.
Ruby: Ma volevo solo--
Io: Non mi scombussolare la storia anche tu.
Nex (mettendo un braccio intorno alle spalle di Ruby con fare apprensivo): Ci tocca stare zitti e tenere la testa bassa, caro mio.
Ruby:....

A Lance e Ryoga: Se continuate a tormentare Zoro così,vi prometto che vi pago XD Non ho domande da farvi,in realtà^^

Lance e Ryoga: A noi va anche bene ma... questo non si chiama “sfruttamento minorile”?

A Seph: In cosa ti trasformi? Meravigliose le piume verdi,comunque**

Seph: Non posso rispondere perché Angel mi ha detto che se rispondo le stravolgo la storia.
Io: Aaaah, finalmente qualcuno che mi capisce! Grazie Seph-chan!
Seph:Comunque le piume le pulisco due volte al giorno con un particolare unguento che Ruby ha specificatamente creato per me.
Io: Ma mi stai ascoltando?!

Zoro,il successore di Mihawk ha paura di volare?Perfetto,vada per il combattimento aereo*ghigno malefico*

Zoro: .... questo giro tocca a te: Crepa.

Sanji,come ci si sente ad essere arrivato su un isola nella quale tutti i maschi attirano l'attenzione di Nami e Robin e l'unica femmina che c'è sta sempre con Zoro?

Ci scusiamo di nuovo per l’assenza di Sanji-kun in questo Question Corner. Purtroppo è ancora in depressione a causa di anrashomonna e la domanda di Mary Stranges non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

A Mihawk:Vista la Sua asocialità,ho ragione di credere che l'Antico che conosce è Seph?

Mihawk: No.
Seph: Chi accidenti sei?
Mihawk: Non lo so.
Seph: Allora sei un idiota.
Mihawk: No, sono solo disorientato perché Mary Stranges mi ha tolto il mio yogurt greco.
Seph: Ti capisco: a me Ruby e Nex mi hanno tolto i cereali al cioccolato perché sono troppo silenzioso e li spavento quando mi avvicino.
Mihawk: Quindi ci possiamo considerare compagni di disavventura?
Seph (facendo spallucce): Come vuoi.
Mihawk: Ora conosco due Antichi tra cui... Come ti chiami?
Seph: Non lo so nemmeno io. Senza cereali al cioccolato non ho più cognizione di me.
Mihawk: Eh, sono questi i dilemmi della vita.
Attimo di silenzio.
Seph: Io mi sto annoiando.
Mihawk: Già, anch’io. Andiamo a tagliuzzare qualche nave da guerra.
Seph (facendo spallucce): Ok.
Si avviano insieme verso l’uscita.
Mihawk: Chissà se troviamo un po di yogurt greco nella stiva....
Seph: Magari hanno anche dei cereali al cioccolato.
Se ne vanno. 
E questo fu l'inizio di una grande amicizia basata su cereali al cioccolato e yogurt greco.

E per questa edizione è tutto!!^^ Spero vi sia piaciuta!!!
Kissez e alla prossima intervista,
Angel

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 11 (Parte 1) - Sorella ***


Premessa
 

Salve a tuttiiii!!!! La matta più matta di tutte è di nuovo qui!!! E con l'undicesimo capitolo che dividerò in tre dato che sono 28 pagine di Word =3 Spero che con questo capitolo alcune delle vostre domande sugli Antichi trovino risposta ^^ Ma ora basta cincischiare (voglio cento euro solo per aver usato questo termine XD) e passiamo alle nostre altre sezioni!!
Ringraziamenti: Mary, anra-san e _histerya_, non ho parole (scuote la testa amareggiata)..... SIETE FANTASTICHEEEEE!!!! *-*
Disclaimer: Uffa, sta diventando noioso ripeterlo..... I personaggi di One Piece non sono miei (ancora) (risata malvagia)
Avvertenze: Potreste non uscire sani di mente da questo capitolo.
Reminders: Il Question Corner è sempre aperto alle vostre domande e recensite please!

Colonna Sonora Consigliata: "Black Suits Comin' (Nod Ya Head)" - Will Smith & TRA-Knox; "Perfect Insanity" - Disturbed e "Savior" - Rise Against

Buona Lettura!!! :)


Capitolo 11 (Parte 1) - Sorella

“Nnnnnnnnnooooooooo!!!!!" Aqua urlò. Un momento dopo la videro correre avanti e indietro per la spiaggia con Ruby alle calcagna.

"Aqua-chan! Fermati immediatamente!! Ferma!!"  

Lei continuò a correre tra le palme e sulla battigia finchè non pronunciò Il Nome:

 "SANJI-KUN!!"

In un lampo il biondino si frappose tra i due Antichi. Aqua si nascose dietro la sua schiena e sbirciò da sopra la sua spalla. "Avanti Aqua, devi." Ruby mise una mano sulla spalla del cuoco per scansarlo ma lui non si mosse. L' Antico incrociò lo sguardo fulminante dell'uomo. "Sappi che è per il suo bene. Per favore spostati."

Sanji rimase immobile. Ruby sospirò e guardò di nuovo Aqua. "Avanti su. Non sei più una bambina; smettila di fare i capricci. Vedrai che--"

"Non voglio essere rismontata pezzo per pezzo! Fa male!" Urlò Aqua stringendosi le braccia come per tenersi insieme.

A quel punto Ruby approfittò della distrazione di Sanji dovuta allo strillo della donna per spingerlo via e afferrare Aqua per il polso puntandogli la falce alla tempia sinistra. Aqua s'immobilizzò e trattenne il respiro. "Non posso vederlo, ma so che il tuo sigillo è qui. Lo sento."

Il respiro di Aqua accelerò mentre il suo occhio zaffiro saettava da una parte all'altra del volto di Ruby.

Sanji colpì.

La massa nera, resa indistinta per la velocità, della sua scarpa stava per scontrarsi con lo zigomo sinistro di Ruby. L'Antico rimase immobile, i suoi occhi immobili su Aqua. L'istante prima che il tacco collidesse con la faccia di Ruby un tentacolo di liane avvolse la caviglia del cuoco e lo scaraventò contro una palma forse con un po troppa forza.

"Se c'è una cosa che dovete sapere di Nex," disse Ruby con gli occhi sempre fissi su Aqua, "è che lui è estremamente protettivo: appena percepisce il minimo pericolo per noi, elimina immediatamente la causa." notando che Aqua si era calmata si girò verso Sanji. "Quindi considerati fortunato se te la sei cavata con un piccolo volo. Di sss---co...!!!" Ruby si girò immediatamente quando Aqua torse il suo braccio.

"Prima regola: mai distogliere lo sguardo dalla preda.." sussurrò. Poi prese la falce violetta di Ruby. Passò una mano sul corpo in un lampo, un piccolo filo blu spuntò dal suo petto, lo afferrò e lo tagliò di netto mentre l'uomo esclamava un "NO!" in un soffio.

 Il tempo sembrò rallentare quando Aqua si afflosciò improvvisamente a terra. Chopper subito scattò sull'attenti, ma Ruby lo fermò con una mano e un'imprecazione sottovoce. Trascinò il corpo di Aqua sotto una palma accanto a Sanji.

"Che è successo?" chiese il cuoco preoccupandosi subito per la donna e dimenticandosi del dolore lancinante che gli provocava la schiena.

"Come lo posso spiegare..." disse Ruby strofinandosi il collo e guardando il cielo. Sanji mise una mano sulla fronte di Aqua.

"Merda... Ma è fredda come un cadavere!!! Chopper!" quando scostò la mano, la testa di Aqua seguì il suo movimento piegandosi di lato.

Chopper subito pressò uno zoccolo sul polso della ragazza. Guardò allarmato Sanji. "Non c'è battito..." sussurrò ma tutti udirono.

Mentre i Mugiwara si ammucchiavano ansiosi intorno ad Aqua, Ruby continuava a spiegare. "Quindi, tornando al discorso di come la vitamina B3 influisce sul DNA... Ehi, ma mi state ascoltando?!" La risposta fu il nome della ragazza urlato da Franky. "Ho capito..." E l'Antico portò insieme il medio e il pollice. Una sottile polvere argentata si separò dalla sua mano, strisciando nell'aria come un serpente informe.

La polvere si addensò intorno ai polsi dei Mugiwara e allo schiocco si compattò creando delle pesanti manette d'acciaio tutte collegate l'una con l'altra da sottili catene di diamante. I pirati si fermarono e guardarono Ruby, lottando contro il peso dell'acciaio che li piegava verso il terreno.

"Che significa?!" urlò Rufy.

"Lasciaci, lasciaci! Aqua sta morendo!" strillò Nami dimenandosi.

"Cos'è questo casino? Cazzo, non si può nemmeno più dormire... Chi è che urla?" disse una voce accanto a Sanji.

"Aqua...?"

La ragazza li stava fissando con odio, seduta con la schiena poggiata alla palma e una gamba piegata circondata dal braccio sinistro.

"Impossibile.... Non c'è battito..." disse Chopper in un soffio.

"Ehm, riguardo a questo..." Ruby non finì la frase che Aqua aveva sguainato gli spadoni puntandone le lame ai colli dei pirati immobilizzati.

"Chi cazzo siete?" chiese lei sprezzante. Ci fu un momento di completo silenzio.

 "Come sarebbe a dire chi siamo..?" disse Usopp. Aqua non mosse un singolo muscolo, le lame immobili come il marmo, in attesa di una risposta.

"Non è Aqua." disse Zoro che non aveva mai distolto il suo sguardo da quello della donna, come se stesse davanti a un serpente. Interpretò il silenzio confuso come una richiesta di spiegazioni. "I suoi occhi. Non sono gli stessi." Non sapeva come spiegarlo, ma c'era qualcosa di completamente diverso in quello sguardo carico di odio. Aqua aveva una scintilla più calda e dolce che li animava, come le onde che battono sulla spiaggia. Qui invece era come guardare un incendio divampare in un bosco.

"Ehi, vedi un po' di calmarti..." disse Nex dietro di loro.

Aqua distolse un momento lo sguardo da Zoro, ma non le lame, per guardare il fratello in piedi con le mani in tasca.

"... Jen" completò la frase.

I Mugiwara si bloccarono per un momento. "Ma non era il nome della sorella gemella di Aqua?" disse Franky alzando un sopracciglio e guardando le facce dei suoi nakama in cerca di sostegno. Nami e Usopp annuirono in silenzio.

"E sopratutto, non era morta??" disse Brook.

Tutti tornarono a fissare spauriti la donna. Intanto la discussione con il fratello era andata avanti.

"Perchè dovrei mettere via le spade?"

"Perchè non sono nemici."

"Che ne sai? Potrebbero anche fingere di essere amici." 

Nex sospirò, stanco di quella discussione. "Sono il maggiore, quindi mi devi ascoltare e ubbidire. Punto e basta."

Aqua sbuffò. "Ho superato i 1500 anni, sono maggiorenne ormai. Non ti devo ubbidire per forza."

Nex sospirò di nuovo e incrociò le braccia sul petto. "German Suplex?" chiese alzando un sopracciglio. Aqua s'immobilizzò.

"Non oseresti."

"Ooh sì."

"Oooh nnoo..." Fu subito scagliata in aria dalle radici della pianta. Non fece in tempo a spiegare le ali che fu subito stretta dalla radice.

Poi cominciò a cadere a testa in giù ad una velocità impressionante.

"OKOKOKOKOKOK!!!! CHIEDO SCUSA!" urlò infine.

La radice bloccò la sua caduta ad un millimetro dalla sabbia. Aqua ricominciò a respirare soffiando via un cumolo di granelli. La radice la rimise dritta e la liberò. Barcollò un pochino prima di ristabilire l'equilibrio. I Mugiwara avevano guardato tutta la scena in silenzio. Ruby li aveva rilasciati dalle manette di ferro ma nessuno si era mosso, eccetto Robin che era andata a sedersi all'ombra di una veranda. Aqua si girò e a passo deciso andò a raccogliere i due spadoni che le erano caduti al momento del lancio.

"In poche parole," continuò la sua spiegazione Ruby, "noi Antichi possiamo dissociarci dai nostri corpi temporaneamente per tornare al nostro stato originale, la Forma Elementale. Aqua, comunque, è un caso particolare: quando il suo spirito si dissocia dal corpo, quest'ultimo viene preso da quello di sua sorella morta, Jen l'Antico del Fuoco." concluse mentre lei si assicurava lo spadone nero dietro le spalle.

"Praticamente sono due anime nello stesso corpo," tradusse Nex. "Quando noi Antichi ci dissociamo, il corpo è come se morisse. Dato che Jen è già...-- esitò -- ...morta, non ha bisogno di un corpo obbligatoriamente vivo per prendere il posto di Aqua." La guardò. "Che accidenti stai facendo al corpo di tua sorella?" le chiese.

Si era tolta la maglietta rimanendo in top, per la gioia di Sanji, Brook e segretamente di Zoro, anche se non lo diede a vedere. Si stava studiando la cicatrice trasversale sul petto.

"No, è solo che..." rispose Jen, " l'ultima volta Aqua non aveva questa cicatrice. E aveva anche un paio di taglie in meno." aggiunse indicandosi il petto.

"Beh, sono più di dieci anni che non sei venuta. Ovvio che molte cose sono cambiate.... No!! I pantaloni no!!!!" la fermò. La ragazza s'immobilizzò a metà dell'opera.

"Che c'è?" chiese lei nella più totale sincerità.

"Come che c'è?!" disse Nex accennando con la testa a tutti gli altri presenti. Aqua fece spallucce e continuò nel suo intento.

"Accidenti, pure le caviglie doveva fregarsi questa...." disse mentre si studiava le gambe perfette se non per le cicatrici identiche a quelle dello spadaccino.

Ma l'attenzione degli altri era focalizzata su altro: chi guardava le curve perfette del corpo della ragazza, chi la nera biancheria intima intonata al top, chi la scioltezza con cui quei muscoli si contraevano sotto la pelle, finchè non intervenne Robin con un quatorze fleurs che coprì gli occhi dei maschi.

"Aqua... Voglio dire, Jen! Noi abbiamo dei pervertiti nella ciurma! Non ti conviene spogliarti così!" L'occhio zaffiro la guardò innocente per un momento prima di rivestirsi in un secondo.

"Allora è meglio se ritorno al mio corpo originale.... Vediamo, Aqua ha circa 1800 anni quindi dovrei piú o meno apparire cosí..." Una strana luce rossiccia uscì dalla sua ombra formando una specie di disegno circolare sotto i suoi piedi scalzi. Poi delle fiamme cominciarono a circondare il suo corpo. Lei chiuse gli occhi sorridendo prima che le fiamme si chiudessero su di lei. Pochi momenti più tardi, il fuoco cominciò a diradarsi, rivelando una lunga capigliatura rosso scuro liscia e fluente come la fiammella di una candela, una corporatura identica a quella di Aqua ma senza cicatrici e senza ali, e infine un paio di occhi verde intenso.

La ragazza si guardó un momento soddisfatta. "Sì, più o meno così." Fece una piroetta sul posto. I capelli lunghi fino alla vita ondeggiarono al movimento e la piccola frangetta, simile a quella di Robin, si scompigliò un pochino.

Le mani dell’archeologa sugli occhi degli altri si dissolsero in una pioggia di petali rosa. Gli uomini strizzarono un paio di volte gli occhi. Guardarono un momento spaesati la ragazza.

Poi Sanji scattó in piedi come una molla. "Posso sapere il tuo bellissimo nome, mia splendida dea?!?!" Poi si guardò intorno un momento. "Dov'è Aqua-chan?" Una lacrimuccia si stava formando all'angolo del suo occhio.

La ragazza alzò timidamente una mano e l'agitò lievemente. Sanji la guardò interrogativo. "Ho cambiato aspetto grazie al Frutto di mia sorella, il Geno-Geno. Io sono Jen..." disse in un soffio mentre le guance le diventavano rosse come i capelli.

Il fratello maggiore s'interessò particolarmente a quella reazione e incrociò le braccia mentre si sporgeva per osservare ancora meglio.

Sanji le porse una rosa bianca. "Piacere di conoscerti, Jen-san. Sei bellissima come tua sorella." Il cuore della donna fece una capriola. Rimase lì a fissare i petali bianchi paralizzata. Dopo qualche secondo il cuoco mise da sè la rosa tra i capelli di Jen. Lei la sfiorò con la punta delle dita e finalmente alzò lo sguardo per incontrare il sorriso di Sanji. I due si guardarono per un momento dritti negli occhi e sentirono entrambi scattare qualcosa nel petto.

L'atmosfera fu rovinata da un Gomu Gomu no Rocket.

"Idiota! Cretino! Deficiente!..." urlava Sanji a ogni nuovo calcio che riservava a Rufy.

In cuor suo, Jen era felice che quel contatto visivo fosse stato interrotto. Si sentiva andare a fuoco, e non era a causa del suo Elemento. Improvvisamente una gelida cascata d'acqua le piombò addosso.

"Aquaaaa!!!" urlò piena di rabbia mentre si alzava da dove il capitano pirata l'aveva scagliata con il Rocket.

L'acqua sul suo corpo evaporò in un istante.

"Il bello del fuoco: non c'è bisogno di stendere i panni dopo averli lavati." sussurrò Nami a Robin annuendo.

Si sentì una risatina, seguita da un qualcosa. "Raffredda i bollori, sorella, non è da te andare cosí.... A fuoco!!" disse Robin insieme a Nex e Ruby. I due Antichi la guardarono sorpresi.

"Aqua mi ha insegnato la Lingua Antica mentre era con noi sulla nave. Non è quindi una sorpresa che io riesca a capire quello che dice," spiegò l'archeologa senza scomporsi.

Ruby alzò le sopracciglia annuendo impressionato mentre Nex si girava per guardare la sua reazione con un mezzo sorriso stampato sul volto.

"Però!" si sentì dire dalla palma su cui Seph si era appollaiato.

"Ah, ecco dov'eri," disse Nex dopo essersi voltato verso l’albero ricurvo. In effetti nessuno si era accorto della sua presenza per quanto era rimasto in silenzio.

"Non farlo mai più!" lo rimproverò Ruby.

 "Cosa? Respirare?" replicò il ragazzo alato.

"Uscirtene così all'improvviso alle spalle della gente! Avvisa di esistere prima!"

Seph non rispose e un microsecondo dopo spostò il suo sguardo verde verso l'oceano che si stendeva davanti a loro. "Se cercate Aqua, sicuramente è nell'acqua."

"OI, mi stai almeno ascoltando!?" esclamò Ruby.

Jen cominciò a camminare verso il bagnasciuga pestando i piedi a terra in evidente rabbia. "Brutta bastarda... Vuoi giocare, eh? Bene, eccoti accontentata! Preparati a passare in piedi i prossimi giorni perchè ti darò così tanti, ma tanti, calci in culo...!" borbottava a bassa voce appena udibile agli altri mentre la sabbia schizzava da sotto le piante dei suoi piedi. "AQUAAAAA!!!!" urlò poi rivolta all'oceano.

Nex cominciò ad indietreggiare seguito da Ruby. Quest'ultimo fece cenno agli altri di seguirli sotto la veranda dove stavano Nami e Robin. Ci fu un lieve fruscio mentre Seph si spostava dalla palma ad un albero più alto e lontano dalla spiaggia.

Dalla casetta collegata alla veranda sbucarono fuori Lance e Ryoga: addosso non avevano più i mantelli neri, ma dei completi da macchinista arancioni e una semplice maglietta bianca sotto di essi. "Ci stavamo cambiando e abbiamo controllato la sorpresa di Aqua." dissero i due come spiegazione per la loro scomparsa.

"Sorpresa?!" scattò subito Rufy. Si accovacciò di fronte a loro con un sorriso bramoso. " Quale sorpresa? Quale sorpresa?!" Ripetè voltandosi prima verso l'uno e poi l'altro dei due fratelli. "Voglio sapere cos'è!!"

I due bambini aggrottarono la fronte pensosi. Lance poggiò le mani alla vita e Ryoga incrociò le braccia. "Sì, ma..." cominciò il primo.

"Se lo vieni a sapere poi non è più una sorpresa..." continuò il secondo.

"... E poi non è nemmeno per te!" concluse Lance facendogli la linguaccia.

"Antipatico!" disse Rufy rialzandosi per tornare a guardare Jen sulla spiaggia chiamare Aqua.

Intanto i due gemelli avevano tirato fuori degli strani aggeggi con cui avevano cominciato ad armeggiare. Franky si rivelò molto interessato al loro tintinnare di martelletti e chiavi inglesi, ma non fu in grado di aprire la bocca perchè fu interrotto da un'altra scarica di insulti rivolti verso la gigantesca onda che si stava per abbattere sulla donna.

Quest'ultima si accucciò estraendo lo spadone nero. Sussurrò qualcosa a denti stretti e fece la sua mossa. In un istante in mezzo all'onda si aprì un enorme foro che la fece riversare in un leggera pioggerellina che raggiunse anche gli innocenti spettatori. Jen rimase immobile con il braccio disteso, la punta nera della spada che ancora indicava il cielo sopra di lei, mentre una nuvola di vapore cominciò ad avvolgerla.

Nel frattempo Nex osservava la battaglia annuendo ogni tanto. "Sta facendo agitare le particelle d'aria intorno al suo corpo fino a creare abbastanza calore da far evaporare l’acqua. In questo modo può rendersi invisibile agli occhi di Aqua, anche se non è molto efficace.... Aqua è capace di combattere anche a occhi chiusi..." riflettè ad alta voce.

Anche Zoro valutò la mossa. Là dov'era, appoggiato alla parete di legno della casetta, riusciva a vedere chiaramente il campo di battaglia e la donna. Era rimasto sorpreso dal suo ultimo attacco: anche se era stato eseguito molto più velocemente e con più potenza, forse anche troppa, quel tipo di fendente assomigliava in modo impressionante al suo 36 Pound Phoenix. Probabilmente anche gli altri lo avevano notato dato che avvertì due o tre rapide occhiate su di sè.

Rufy esclamò uno dei suoi "Whooo-hooo!" seguito da un "Che forzaaa!!". Usopp più che impressionato pareva "espressionato" dalla paura: la sua faccia non mostrava nessuna espressione mentre il suo colorito variava da un pallido bluastro al bianco e gli tremavano le gambe. Chopper preoccupato gli chiese se stesse bene, ma la risposta fu solo il silenzio risoluto del cecchino che stava ancora combattendo con l'istinto di urlare e andarsi a nascondere. Robin sorrise a quella piccola dimostrazione di coraggio. Nami cominciò a farfugliare cose riguardanti il tempo e la possibilità di migliorare ancora di più il suo Climattack. Brook rideva isterico gridando uno Skull Joke che fece ridere solo il capitano e la renna. Franky si sentì ispirato e fece un piccolo balletto concludendolo con il tipico "SUUUUPEEERRR!" prima di cimentarsi nella cronaca della battaglia.

Dei quattro Antichi solo Nex era interessato alla battaglia: Ruby era immerso nella lettura di un vecchio tomo dalla semplice copertina marrone scuro e alzava gli occhi dalla lettura solo una volta ogni tanto come per comparare il contenuto del libro alla realtà prima di annotare qualcosa al lato della pagina con una matita e ricominciare a leggere con la fronte leggermente corrugata; i due gemelli si erano seduti a terra ai piedi di Ruby, rifiutando cortesemente la sedia che Robin gli aveva offerto, concentrandosi unicamente sugli aggeggi che stavano assemblando, parlando solo quando dovevano passarsi un cacciavite o una chiave inglese.

Robin s'interessò al libro di Ruby e all'indifferenza generale che si poteva avvertire in quell'angolo della veranda. "Non v'interessa la battaglia?" chiese.

Tutti gli altri, tranne Zoro, Rufy, Nex e Chopper, si girarono, rendendosi conto che la domanda faceva effettivamente senso: in fondo erano le loro "sorelle" che cercavano di uccidersi a vicenda.

Ruby lanciò una veloce occhiata all'archeologa prima di ritornare al suo libro.

"Beh, ogni volta che Ruby-nii vuole fare un controllo ad Aqua-nee, lei si separa e Jen-nee arriva, e appena quelle due si incontrano cominciano a litigare..." disse Ryoga facendo spallucce senza guardarli.

"Praticamente ci siamo abituati." aggiunse Lance mentre cercava di stringere un bullone con tutta la forza che aveva senza riuscirci. Franky prese l'attrezzo e senza fatica riuscì nell'intento. Lance lo ringraziò sorridendo ed entrambi tornarono a lavorare in silenzio.

"E tu invece che stai leggendo?" chiese di nuovo Robin. Stavolta Ruby sollevò completamente lo sguardo per rispondere alla donna.

"È un vecchio libro che sono riuscito a salvare dalle rovi--ehm, voglio dire, da Aquroja. Tratta di medicina."

A quest'ultima parola, Chopper scattò sull'attenti e saltò sulle ginocchia dell'Antico per vedere anche lui il libro. Poggiò uno zoccolo sulla pagina che Ruby stava leggendo. Il foglio lievemente ingiallito era fitto di parole e disegni illustranti gli organi interni di un corpo e i sintomi che potevano essere visti a occhio nudo. Qui e lì si potevano vedere le leggere annotazioni a matita di Ruby.

Dopo pochi secondi però corrugò la fronte e si girò verso l'uomo. Il suo sguardo confuso e implorante diceva tutto. Ruby si lasciò scappare una silenziosa risatina. Poi riprese in mano il tomo indicando la strana scrittura.

"Questa è la lingua Antica. È naturale che tu non la riesca a leggere: ormai non si usa più, ma la vostra scrittura deriva da questa." Chopper annuì con decisione e anche Robin si sporse per vedere un vero esempio di quella scrittura.

"Devi sapere... Chopper, giusto?"

La renna annuì sorridendo.

"Devi sapere che questo libro non illustra la fisiologia del normale corpo umano. Qui sono riportati i corpi unici di noi Antichi. Mi pare di capire che sei un medico, quindi avrai sicuramente avuto occasione di trovarti di fronte alla complessa fisiologia di Aqua. Vedi, ai nostri tempi, noi Antichi vivevamo con voi umani normalmente e i nostri corpi li affascinavano così tanto che hanno scritto intere enciclopedie su di noi. Purtroppo la maggior parte di questi scritti è andata perduta... Ma una volta..." Ruby si perse nei suoi pensieri e i suoi occhi fluttuarono lontani sull'orizzonte. Si riscosse poco dopo quando Chopper, preoccupato per il nuovo amico, gli chiese se andava tutto bene. Ruby sorrise e si scusò per l'improvvisa interruzione. "Dicevo, i corpi degli Antichi sono tutti diversi in base a sotto che segno nascono."

"Segno? Tipo, segno zodiacale?"

"Esattamente. Ci sono in tutto 10 segni: leopardo o pantera, drago, aquila, lupo, tigre, orso, leone, cavallo, fenice e basilisco. In base a questi segni, noi otteniamo le nostre forme animali e di conseguenza corpi differenti. Per esempio, io che ho come terza forma quella del lupo, non ho la stessa composizione di Aqua o Nex che hanno il drago come segno.

“Inoltre, l'aspetto fisico dell'animale può cambiare a seconda dell'elemento e della personalità del soggetto: prendendo di nuovo Aqua-chan e Nex, avrai sicuramente notato che c'è una netta differenza tra i due: lui è uno di specie Taoxir, che, pur essendo una delle specie più comuni, è unico per le sue squame dorate e luccicanti e la corporatura molto snella rispetto al ruvido marrone scuro e le proporzioni tozze della norma; il mio tesoro invece, Aqua-chan, è l'ultimo esemplare della sua specie, che fu sterminata circa 800 anni fa: si chiama Aquoibridus e le sue particolarità risiedono non solo nell'insolita struttura fisica, affusolata, rapida e armata di tutto punto, ma anche nell'abilità di sviluppare una forma ibrida semiaquatica del tutto eccezionale quando si raggiunge una certa età.
“Ora potreste chiedervi il perchè Aqua ha mostrato di avere due diverse Forme Arcane, come le chiama il libro. Questo è perchè la mia Aqua-chan ha l'incredibile abilità di poter tenere due anime nello stesso corpo come avete potuto voi stessi confermare. La seconda anima--"

"Quella di Jen-san, giusto?" s'intromise Sanji storcendo di lato la testa. Stava perdendo il filo del discorso con tutti quegli incisi e strani nomi.

"Quella di Jen, esattamente, è anch'essa provvista di poteri Antichi, quelli del fuoco per essere precisi. Sebbene non abbia un proprio corpo, ha comunque tutte le sue caratteristiche, quali sono il Controllo dell'Elemento, le tre Forme e altre piccole sfaccettature che non starò qui ad approfondire. Quando l'anima di Jen dimora insieme alla mezza anima di Aqua, che, ricordo, è solo grazie alla sua incompletezza se ciò è realizzabile, i suoi poteri passano al proprietario originale del corpo, quindi a quest'ultima. Di conseguenza il drago nero che avete visto, di specie Piroibridus, e la conseguente forma ibrida si aggiungono a quelle che già Aqua-chan possedeva di suo, arrivando infine ad un totale di 4 altre forme differenti alle due possibili forme umane."

Usopp e Sanji annuirono decisi anche se le loro espressioni facevano intendere tutt'altro. Nami stette a fissarlo per qualche secondo processando quello che Ruby aveva appena detto.

"Se avessi avuto un cervello a quest'ora sarebbe scoppiato...." disse Brook senza esclamare la sua tipica battuta o mostrare la sua unica risata.

Franky a metà del discorso aveva lasciato perdere ed era tornato all'azione della battaglia.

Robin continuò a fissare l'Antico, affascinata dal suo particolare modo di parlare: per tutto il tempo le era sembrato di leggere un libro, per quanto la sua dizione era corretta e il tono della voce fluente. Ruby sostenne lo sguardo intenso della donna con i suoi occhi ametista, un'espressione indecifrabile sul volto. La piccola renna stava ammirando la grande conoscenza e precisione dell'uomo, i suoi occhi luccicavano con tante piccole stelle.

Zoro si rese conto di aver ascoltato tutto involontariamente e ora stava cercando di riassumere i concetti principali nella sua testa: l'anima della sorella di Aqua viveva insieme a lei, quattro forme diverse, un corpo perfetto... NO!!! Chiuse gli occhi e scosse lievemente la testa. Voleva darsi uno schiaffo: non si stava concentrando abbastanza e stava anche pensando a cose non da lui. Comunque, quei tre secondi in cui aveva potuto vedere Aqua con solo il minimo indispensabile addosso gli tornarono in mente facendolo arrossire e stringere le labbra. Tornò a fissare attentamente il combattimento che aveva raggiunto un momento di stallo, deciso a non soccombere alle proprie emozioni ,al momento fuori controllo: annotava mentalmente lo spostamento di ogni granello di sabbia che riusciva a vedere, avvertiva il sibilo della lama quando fendeva l'aria, vedeva la tensione dei muscoli sotto la pelle della donna, come si muovevano in perfetta sincronia...

Notò che riusciva a concentrarsi molto meglio quando non aveva Aqua davanti. La prese per una buona cosa.

Purtroppo non notò lo sguardo di Xenon che aveva captato il suo pensiero sulla sorella: i suoi occhi di colore incerto tra lo zaffiro e lo smeraldo si soffermarono per qualche secondo sullo spadaccino seduto a terra con la schiena poggiata alla parete della piccola capanna. Anche se solo per un secondo, la sua fronte si corrugò in un misto di preoccupazione, gelosia, tristezza e rabbia. Prese una decisione e tornò alla valutazione della battaglia.

La situazione era rimasta la stessa: Jen fendeva tutte le colonne d'acqua che la sorella le lanciava contro. Aveva il fiatone: sferrare anche uno solo di quegli attacchi richiedeva una certa potenza fisica che non era nemmeno comune avere. Ad un certo punto Jen piantò la spada al suolo e l'ennesimo getto d'acqua si bloccò. "AQUA!!" urlò ansimando. "Esci fuori e sistemiamo questa faccenda faccia a faccia. Finiamo questo combattimento da uomini, anche se siamo donne!!" concluse alzando un pugno.

La strana voce cristallina pronunciò di nuovo qualcosa che Robin prontamente tradusse. "Corpo, grazie!"

Jen distese un braccio davanti a sè e aprì il pugno. Piccole fiammelle si separarono dal suo corpo per raggrupparsi di fronte alla sua mano. Si creò un grosso cumolo di fuoco da cui si separava una piccola parte per congiungersi con la mano della ragazza. Poi le fiamme si dispersero come se le avesse colpite una potente folata di vento rivelando una copia perfetta di Jen con la mano distesa davanti a sè, solo che gli occhi erano chiusi, come se stesse dormendo. Le dita delle due mani si sfioravano appena. Era come guardarsi allo specchio.

Anche la vera Jen chiuse gli occhi e un getto d'acqua dal mare circondò il suo corpo rompendo il delicato contatto delle due Jen e facendo cadere la copia. L'acqua si modellò in una sfera intorno al corpo originale. La sfera cominciò ad aprirsi rivelando lentamente dei capelli biondi.

La copia di Jen intanto cadeva all'indietro, ancora addormentata e con la mano distesa.

Improvvisamente l'acqua si mosse tutta insieme per raggrupparsi sul palmo del corpo in una piccola pallina. Nello stesso momento, la copia aprì gli occhi e distese le braccia indietro per parare la caduta sollevando anche le gambe. Il palmo si chiuse facendo sparire la pallina con un fioco bagliore e la copia evitò la caduta eseguendo una ruota all'indietro.

"Niente da fare, è sempre terribile rientrare in questo corpo." dissero Aqua e Jen assieme mentre controllavano i propri corpi. Le due si guardarono con odio appena si accorsero di aver detto la stessa cosa nello stesso momento.

Mentre loro si studiavano a vicenda, i Mugiwara processarono attoniti quello che era appena successo. Rufy esclamò un "FIGATAAAAA!" insieme al "SUPEEERRR!!!" di Franky. Alcune stelline stavano cominciando a raggrupparsi intorno agli occhi di Chopper mentre sommergeva di domande un sorridente Ruby che rispose con un altrettanta scarica di termini scientifici. Usopp era indeciso se considerare la cosa una "FIGATAA!" come il suo capitano oppure come qualcosa di cui avere molta paura. Il cuoco e il musicista erano esageratamente felici di vederle entrambe e si alternavano complimenti a richieste di mutandine al suono di ossa rotte e insulti che solo Sanji poteva inventarsi. Robin trovò questa cosa estremamente interessante e ne prese nota sul suo taccuino mentre Nami spiava quello che stava scrivendo da sopra la sua spalla.

L'unico che forse non prese la ricomparsa di Aqua come qualcosa di positivo era lo spadaccino che perse subito la concentrazione ricordando la scena di poco fa arrossendo. Questa volta notò la velocissima contrazione delle sopracciglia di Nex e l'impercettibile pausa che fece nella sua valutazione di quanto accaduto. Interpretò ciò come un brutto segno e distolse subito lo sguardo dalla sorella.

I due gemelli alzarono il capo per qualche secondo prima di sprofondare di nuovo nel loro lavoro. Si sentì un lieve fruscio e Seph atterrò silenziosamente vicino alla veranda, il viso congelato in quella sorprendente impassibilità.  

Le due ragazze avevano finito di squadrarsi e si stavano preparando a riprendere il "litigio". Aqua sfoderò lo spadone azzurro e Jen estrasse dal suolo il suo nero e rosso. E in un momento le due lame s'incrociarono in un potente clangore. Da lì cominciarono a scambiarsi una veloce serie di assalti finchè un fendente particolarmente potente non le fece separare.

Il chiasso che i pirati stavano creando non sembrava disturbarle per niente, gli sguardi puntati su di loro era come se fossero bloccati da un muro invisibile. Non c'era la piccola capanna, le persone sotto la veranda, il mare che pigramente si arrampicava sulla sabbia, la vegetazione circostante. Tutto quello che esisteva in quel momento era il rumore dell'aria tagliata dalle lame, l'avversaria e il respiro di ogni cosa.

Ritornarono alla carica e le spade si incrociarono di nuovo. Zoro osservava affascinato le due spadaccine, un sorriso lentamente tendeva le sue labbra: i loro movimenti così fluidi, i colpi precisi... Ma soprattutto il divertimento dipinto sulle loro facce, la gioia di poter maneggiare una spada.... Aveva dimenticato la felicità che provava da bambino quando combatteva con Kuina, e l'impegno che ci metteva nel suo allenamento per prolungare quella felicità anche solo per pochi minuti. Vedere quelle due combattere così riempì la sua mente di ricordi.

Nami notò la sua reazione e diede una debole gomitata a Robin indicando lo spadaccino con un cenno del capo. Tutti lo fecero e Zoro ci impiegò qualche secondo per accorgersi delle risatine di Usopp e Rufy che lo squadravano con occhi furbetti scambiandosi ogni tanto le proprie considerazioni all'orecchio.

"Che cosa c'è?" chiese quando si accorse che tutta la ciurma stava facendo lo stesso.

"Avanti, confessa..." si avvicinò Usopp dandogli alcune gomitate come fanno quelli che la sanno lunga. "...Te... E Aqua..." formò un cu
ore con le mani e Rufy ridacchiò.

Le guance di Zoro si arrossirono istantaneamente. "No! Non dire cazzate!! Io non..!!" ma la sua risposta impacciata e troppo veloce servì solo ad alimentare i sospetti e le risatine. "Oi, volete che vi tagli a cubetti oppure preferite a fette??!!!" disse minacciosamente mettendo una mano sull'elsa delle spade. La sua aura assassina fece il suo dovere e zittì tutti quanti.

Diede le spalle alla sua ciurma e tornò a guardare le due donne. Lasciò la mano sulle spade. Non si sa mai... sentì cinque sguardi su di sè.

Uno era accanto a sè ed era come se volesse trapassarlo: sicuramente Nex. I due erano buoni amici, ma la gelosia che provava per la sorella era senza pari e capace di creare un'aura al pari della sua.

Senza farsi notare, sbirciò oltre la sua spalla. Ruby lo stava guardando: una mano copriva il lato destro del suo volto lasciando libero solo il profondo occhio ametista, l'espressione indecifrabile che suggeriva un gran viavai di pensieri nella mente.

I due gemelli lo stavano guardando sorpresi e interessati.

Sorprendentemente anche Seph lo stava scrutando da dietro i suoi capelli lunghi. Zoro percepì un lieve accenno di rabbia.

"ADESSO BASTA!!!!" l'urlo unisono delle due gemelle richiamò la sua attenzione.

Le due avevano piantato le spade nella sabbia, finalmente raggiungendo il comune accordo che erano alla pari, per passare al corpo a corpo. Aqua si esibì in una serie di calci che fecero fischiare Sanji in ammirazione, mentre Jen si cimentò in una forma di jujitsu. Si scambiarono pugni e  calci senza mai fermarsi. Il sangue macchiò la sabbia.  

"Bastarda!" esclamarono insieme dandosi l'ultimo colpo. Entrambe stramazzarono al suolo sfinite.

"Che c'è, già stanca?" ansimò Jen in tono di sfida.

"No." rispose semplicemente Aqua guardando il cielo. Alzò un avambraccio. "Patta?"

Jen sorrise e afferrò la mano aperta della sorella. "Patta."

Aiutandosi l'un l'altra riuscirono a tirarsi su di nuovo.

"Vi do un 87 su 100 per questa battaglia," disse Nex avvicinandosi alle due.

Seph rimase in silenzio mentre aiutava Jen a stare in piedi.

Anche Zoro si era avvicinato "Bella... litigata..." riuscì a biascicare un po imbarazzato.

Aqua non rispose.

".... Aqua?"

 Seph mise il braccio di Jen intorno al suo collo facendole perdere la presa intorno alla vita della sorella. Le gambe non la ressero e cascò addosso a Zoro che prontamente bloccò la sua caduta. "Ehi, Aqua! Che hai??" il sangue bicolore della donna gli stava macchiando la maglietta bianca. "Aqua!! Risp--!" La prese per le spalle e notò il suo respiro leggero. Zoro la guardò sorpreso qualche secondo prima di sospirare.

"È normale che si addormenti: dopotutto sta tenendo in vita due corpi e ha anche affrontato un bel combattimento." disse Ruby sorridendo mentre si avvicinava seguito da tutta la ciurma e i due bambini.

 Zoro spostò il suo sguardo di nuovo su Aqua "Ti pare questo il momento di dormire?" la rimproverò mentre la prendeva in braccio.

"Lascia, la prendo io," disse Ruby porgendo le braccia. "Devo farle questo sacrosanto controllo. Ora che dorme o mai più."

Zoro lo squadrò un secondo prima di posare delicatamente l'addormentata nelle braccia dell'Antico. Aqua mormorò qualcosa d'incomprensibile e strinse la presa intorno alla maglietta dello spadaccino. Ruby osservò interessato mentre Zoro lentamente apriva la mano della donna.

Una volta liberatosi dalla presa, le sistemò il braccio sull'addome. Lei corrugò la fronte e si raggomitolò contro Ruby. "Devi tenere l'impugnatura più bassa, altrimenti.... Zoro... Se non ti sbrighi Sanji-kun verrà a prenderti a calci.... E Rufy si mangerà tutto..." mugugnò Aqua nel sonno.

Ruby sorrise e si diresse verso la capannetta. "Chopper, se vuoi puoi assistere. Io sto andando alla terza casetta, quella più vicina al mare, la vedi?"  La renna annuì notando che c'erano altre capannette oltre a quella dove avevano assistito al combattimento.

"Noi andiamo alla seconda." disse Nex, "Sentitevi liberi di usare qualsiasi casetta dalla settima in giù. Ce ne sono più di venti! La prima è la mia," indicò la casetta dietro di sè con il pollice, "la seconda di Seph, la terza di Ruby, la quarta è di Lance e Ryoga, mentre le ultime due sono di Aqua e Jen. Sentitevi liberi di andare dove volete, ma non disturbate Ruby per favore."

"Allora ci vediamo tra poco... Ah, la casa più grande, quella lì al centro, è dove c'è la cucina, sala da pranzo e tanto spazio per fare quello che si vuole." disse Jen salutandoli.

"Ok, grazie mille!" disse Nami sorridendo. "Io proporrei di prenderci una camera a testa e andare nella casa principale."

Tutti annuirono e scelsero una casa a caso.  

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Capitolo 22
*** Capitolo 11 (Parte 2) - Casa ***


Colonna Sonora Consigliata: "Bodies" - Robbie Williams; "Generation" - Simple Plan e "Theme from Halloween" conosciuto anche come "Profondo Rosso"

Capitolo 11 (Parte 2) - Casa

L'interno era semplice ma accogliente: una biblioteca piena zeppa di libri occupava la parete destra insieme ad un armadio in legno chiaro. A sinistra c'era un letto, anch'esso semplice ma il materasso era bello morbido e le coperte calde e pulite. In fondo alla stanza c'era una poltroncina beige accanto ad un tavolino basso di legno. In fondo al letto c'era una porta che portava ad un bagno fornito di tutto e pulito. L'aria era fresca e le tendine beige bloccavano i bollenti raggi del sole. Era come un piccolo hotel. Le loro cose stranamente erano già state riposte ordinatamente nell'armadio.

Brook scelse la casa accanto alla sua per Chopper. Usopp si assicurò di prendere quella accanto a Zoro, che, casualmente era la più vicina a dove stava Aqua. Ovviamente Sanji si mise in mezzo a Nami, Robin, Jen e Aqua, quindi Zoro si arrese all'idea di dover passare questo periodo alla mercè di una despota, di un fifone e di uno stronzo dal sopraciglio abnorme.

Si ritrovarono tutti al lungo tavolo nella casa principale. La stanza era completamente bianca e arredata con mobili in legno chiaro. Da lì si poteva accedere ad altre due stanze: la grande porta scorrevole sulla sinistra era spalancata e portava ad un'immensa stanza in parquet: al posto delle pareti c'erano porte finestre che davano sul mare che al momento era tinto di rosso dal sole morente. C'era un rialzo in marmo bianco in fondo alla stanza, senza niente sopra, e appena entrati a sinistra c'era una piccola zona relax con televisione, divani beige e un basso tavolino di vetro.

L'altra porta era chiusa da un enorme lucchetto che tutti guardarono con sospetto. Nami tentò di forzarlo senza riuscirci.

Nel complesso la casa dava un senso di freschezza e libertà, nonostante i catenacci e quant’altro.

Poco dopo che ebbero finito di esplorare, Jen, semi bendata, entrò come un tifone, dicendo da quanto tempo non vedeva questo posto. Infine si buttò pesantemente sul divano e abbracciò un cuscino sorridendo.

Seph entrò in silenzio come sempre seguito da un sorridente Xenon. "Non distruggere la casa con il tuo impeto sorella!" rise.  "Vi siete ambientati bene? Ah, io e Seph ci siamo presi la libertà di sistemare le vostre cose... Non ve la siete presa, vero?" disse rivolto ai Mugiwara abbassando la voce e strofinandosi la nuca.

"Per niente! Anzi, grazie mille!!" rispose Nami sorridendo. "Ma come facevate a sapere in che casa sarebbe andato ognuno di noi?"

Nex alzò il palmo della mano destra in risposta "Riesco a vedere il futuro delle cose se le tocco, ricordi?"

Nami annuì.

"Che cosa c'è dietro il lucchetto??!" chiese Rufy saltando su e giù per la curiosità.

Fortunatamente la domanda distrasse Nex che aveva adocchiato Sanji corteggiare Jen con una rosa bianca. "Ah, lì..."

Seph cominciò a muoversi verso la grande porta, anch'essa scorrevole. Recuperò una catenella dall'alto collo della maglietta che gli copriva quasi tutta la bocca. Appese alla catenella argentata erano tre chiavi e una targhetta con sopra inciso qualcosa in lingua Antica. La sfilò di dosso e cominciò ad armeggiare con la serratura.

"... C'è il luogo sacro di Seph..."

Un click echeggiò sui muri della stanza. Il ragazzo poggiò una mano su entrambi i lati della porta.

"... la cucina." concluse Nex nell'esatto momento in cui Seph fece scorrere le due porte con una decisa spinta, rivelando un'immensa cucina in legno chiaro, acciaio e finiture in verde scuro. La parete in fondo era una vetrata che dava sulla variopinta vegetazione. Sulla loro sinistra c'era un grande bancone, prima coperto dalla porta, su cui poggiare i piatti pronti accanto ad una grande ciotola piena di frutta esotica. Il frigo, grande almeno il doppio di quello sulla Sunny, era provvisto di un lucchetto enorme come quello che assicurava la porta.

Tutti rimasero impressionati da quell'immensità e da tutto quel bianco, anche Sanji fermò di colpo la sua conversazione con Jen nell'altra stanza. Lei sorrise divertita a quella reazione. Il cuoco si riscosse e si scusò con lei. Ma l'Antico impedì la sua bocca dal parlare alzando un dito. Indicò la cucina con un lieve gesto del capo e gli fece l'occhiolino. Lui sorrise e si diresse a passo veloce verso la cucina, ma fu fermato di colpo sulla soglia da un'ala verde metallizzato.

Sanji quasi ci andò a sbattere ma fortunatamente riuscì a fermarsi in tempo. Guardò il ragazzo. Il ragazzo guardò Sanji. Stettero così a squadrarsi per qualche interminabile secondo finchè non fu Seph a parlare per la prima volta di fronte a tutti "Sei un cuoco?"

"Uno dei migliori sulla faccia del pianeta." disse Sanji tra i denti stretti in una morsa. Seph ritirò istantaneamente l'ala e tese un braccio verso l'interno della stanza come per dargli il benvenuto. Sanji entrò senza staccargli lo sguardo di dosso finché non arrivò al piano di lavoro. Aprì ogni cassetto, ogni sportello che trovava esclamando entusiasmato alcuni complimenti sui coltelli ordinatamente riposti in base alla grandezza, sul frigo e su una miriade di altre cose che adornavano la splendida cucina. Gli occhi del cuoco s'illuminavano ad ogni nuovo cassetto che apriva. A Nex parve di vedere un sorriso tendere la bocca di Seph ma non ebbe tempo di accertarsene dato che il ragazzo entrò nella cucina seguendo Sanji.

"Ciboooooooo!!!!!!" urlò Rufy scagliandosi in direzione del frigo. Finì però spiaccicato sulla soglia della porta. "Cos'è... Questa roba??" biascicò mentre scivolava giù.... dal nulla.

Nami camminò speditamente verso di lui aggrottando la fronte. "Andiamo, non può esserci un muro..." allungò una mano e toccò il solido. "...Invisibile.." concluse in un soffio.

Anche gli altri si avvicinarono. Un mormorio di stupore si sollevò.

"Seph non fa entrare nessuno nel suo tempio tranne altri cuochi e quella specie di organismo unicellulare che è mia sorella." spiegò Jen annuendo soddisfatta per come aveva descritto la gemella.

Seph udì il commento e rispose con una veloce occhiata fulminante. Lei sorrise maliziosa.

 "Quello che avete davanti è un muro d'aria." Nex svelò il segreto. "Riassumendo, Seph crea uno spazio vuoto verso cui l'aria è risucchiata. Però lui impedisce a questa di essere "assorbita". Tutta quell'aria concentrata su un singolo punto crea una tale pressione che noi percepiamo come un muro invisibile." concluse battendo le nocche contro il muro.

Rufy stava sbavando di fronte al frigo così lontano. "Cibo..." guaì in enorme tristezza.

Esattamente in quel momento, un piatto pieno di cibo fumante gli fu messo sotto al naso. Rufy lo prese con troppo impeto quasi staccando il braccio proteso di Seph. Prese una grande forchettata e cominciò a masticare. "Pefò, fuouo!" disse con la bocca piena. L'Antico stava porgendo lo stesso piatto a tutti, svegliando Zoro per ultimo nell'altra stanza.

"Che velocità," commentò Nami mentre prendeva un assaggio.

"Sento della vaniglia, un po di zucchero..." Sanji listò tutta una serie di spezie concludendo con un "Ma c'è qualcosa che mi sfugge, vero?"

"Castagne. Sono quelle che rendono il piatto morbido e croccante allo stesso tempo." rispose Seph.

Sanji sorrise felice di aver trovato un suo pari in questo campo.

"Ehi, voi due non avete fame?" chiese Usopp notando che i soli che non avevano ricevuto un piatto erano Nex e Jen.

"Beh..." cominciò Jen tirandosi indietro i capelli. "Noi tecnicamente saremmo morti, quindi..." lasciò in sospeso la frase ma tutti capirono.

"Non è come nel tuo caso, Brook," disse Nex anticipando la domanda dello scheletro. "È più complicato..."

"Cosa vorreste per cena?" chiese Seph rompendo il silenzio che si era appena creato.

Le labbra di Rufy si tesero in un enorme sorriso mentre urlava "CARNE!!!!" Ognuno aveva richieste diverse quindi il ragazzo alato decise di andare per una cena a tutto tondo.

"Allora io comincio subito." disse dirigendosi verso la vetrata.

 "Ah, aspetta ti posso aiutare a--" fu bloccato nuovamente dall'ala di Seph.

"Siete ospiti. Cerca di rilassarti e alla fine della cena mi esporrai le tue considerazioni sul cibo." disse mentre si legava accuratamente i capelli indietro. Si tolse la felpa blu col grande collo rivelando una maglietta rosso scuro con due tagli sulla schiena per lasciare libere le ali. Anche la felpa era squarciata sulla schiena.

Sanji annuì e tirò giù la manica che aveva prontamente alzato. Tornò piroettando verso le sue donne.

Il tempo trascorse velocemente finchè il sole non divenne solo una sottile linea rossa sulla calma superficie del mare.

Più o meno in quel momento la porta si aprì facendo entrare una persona, un piccolo animale e due bambini.

"Cena?!" esclamarono insieme Lance e Ryoga, i loro completi arancioni erano macchiati d'olio nero qui e lì.

Nex annuì "Ma prima andate a cambiarvi e lavatevi bene le mani!" disse indicando la porta da cui erano appena entrati.

Lanciarono qualche lamento di protesta ma ubbidirono facendo a gara per chi faceva prima.

La faccia di Ruby era tesa da un sorriso stanco.

Ma fu l'espressione totalmente scioccata di Chopper che fece calare momentaneamente il silenzio. Spostò una sedia e ci saltò sopra, il suo sguardo sempre fisso davanti a sè.

Seph, prevedendo che questa reazione sarebbe accaduta, aveva preparato un thè caldo particolarmente dolce per il piccolo medico la cui tazza era già pronta sul bancone.

Ruby la prese per l'orlo e la poggiò davanti al muso della renna. "Non ti preoccupare, anche io ho avuto questa reazione la prima volta. È normale." disse l'Antico più per rassicurare gli altri che la renna.

Ma gli occhi di Chopper stavano guardando qualche cosa oltre la tazza blu, oltre il corpo di Zoro poggiato contro il muro.

"Rufy..." sussurrò Chopper mentre le lacrime si accumulavano nei suoi occhi. "Aqua... Aqua è..." tirò su col naso. "Aqua è un mostro...!" concluse piangendo.

"Chopper..." sussurrò Nami.

"Quello che le hanno fatto... È semplicemente orribile..!" singhiozzò. "Quello che hanno fatto è un'offesa alla medicina, alla vita stessa!!! Io..." abbassò il volto. "Io non li perdonerò mai!!! E studierò ancora di più per trovarle una cura!!" urlò alzando la faccia verso il soffitto prima di serrare la mascella per non scoppiare a piangere.

Ci fu il silenzio.

Ruby si avvicinò a lui e gli abbassò il cappello rosa sugli occhi. "Allora siamo in due, Dot. Chopper."

La renna reagì istantaneamente esibendosi in una piccola danza "Eeh-heee... Non pensare di tirarmi su il morale facendomi i complimenti!! Baka!"

Ruby lo guardò spaesato per qualche secondo ma un rapido sguardo di Nami gli informò che la reazione non era fuori dal comune.

"Aggiornaci Ruby." disse Nex in tono preoccupato.

L'uomo si strofinò la nuca. "Uff, beh, posso dire con quasi assoluta certezza che Aqua-chan metterà le piume: ho analizzato la piuma bianca che abbiamo trovato e il DNA corrisponde. Quindi preparatevi ad un paio di probabili ali bianche."

"Angelo..." canticchiò Sanji con l'occhio a forma di cuore. Gli altri Antichi gli lanciarono un'occhiataccia carica di gelosia.

"Poi," riprese Ruby rifocalizzandosi su Nex, "non ho rilevato nessuna particolare anomalia, eccetto per la crescente quantità di veleno nel sangue."

"Veleno?" chiese Brook.

"Sì, dalla ferita," Chopper indicò la sua schiena pelosa come parte della spiegazione.

Ruby annuì. "Quanto al resto non c'è niente da dire: sana come il pesce che è. Ho solo dovuto rinnovare il sigillo su quella cosa." Chopper strinse di riflesso la presa sulla tazza.

"Che cosa?" chiese Zoro.

"Segreto!" rispose Ruby.

Lo spadaccino rivolse il suo sguardo verso la renna che per tutta risposta scosse la testa e disse "Ho promesso di non dire niente a riguardo, mi dispiace."

"Non importa, Chopper." lo rassicurò sorridendo il capitano. "Non importa se Aqua è un mostro, se ha dei segreti e se il suo passato è oscuro... Lei è comunque una nostra nakama e non l'abbandoneremo mai!!" disse con decisione e serietà prima di ricominciare a sbavare e a chiedere quanto ancora mancava alla cena.

"Ma adesso Aqua dov'è?" chiese Franky.

"Nella camera subacquea. Non potrà uscire da lì per almeno tre giorni." lesse le facce deluse dei pirati. "Se volete potete farle visita quante volte volete anche se domani la troverete sicuramente ancora addormentata." I loro volti s'illuminarono e i due gemelli entrarono discutendo con gran fracasso riguardo a chi avesse vinto la gara.

Nex li separò prima che facessero a botte e risolse la situazione dichiarando che la gara era risultata in un pareggio. I due si diedero le spalle e borbottarono sottovoce alcune proteste.

"La cena è pronta." annunciò Seph nella solita voce inespressiva. Tutti scelsero un posto a tavola e Seph servì gli elaborati piatti tutti dall'aspetto delizioso.

"Ehm, ragazzi, ragazze, scheletri, animali e quant’altro," Nex si schiarì la voce, "Dopo cena falò sulla spiaggia!" annunciò tra le esultazioni generali. Zoro comunque rimase in silenzio, riflettendo su cosa potesse avere Aqua di segreto. Affogò la sua mente in queste contorte riflessioni per non ammettere che già sentiva la mancanza della ragazza a tavola. 

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Capitolo 23
*** Capitolo 11 (Parte 3) - Da Uomo A Uomo ***


Premessa
 

Scusate ^^'' Ho deciso di dividere il capitolo in quattro, non più in tre. Questo però è davvero corto!
Colonna Sonora Consigliata: "Rhapsody On a Theme of Paganini, Op. 43: Variation 18: Andante Cantabile" - Tsibilisi Symphony Orchestra, Vakhtang Kakhidze & Jansug Kakhidze (metto solo questa perchè non riesco a sentirci sotto nessun'altra canzone, sorry)

Capitolo 11 (Parte 3) - Da Uomo A Uomo


La cena era stata consumata tra il solito chiasso e confusione. Adesso tutti stavano uscendo dalla casa scambiandosi parole, considerazioni, pensieri. Sanji stava esprimendo il suo parere sulla cena a Seph; i due piccoli gemelli stavano discutendo con entusiasmo insieme a Franky riguardo congegni elettronici e cose del genere mentre Jen chiacchierava allegramente con Nami e Robin.

Anche Zoro stava per uscire quando il suo braccio fu bloccato dalla salda presa di Nex. Lo spadaccino si voltò per incontrare l'espressione seria dell'Antico.

 "Noi dobbiamo parlare." disse semplicemente.

Oh merda. pensò Zoro ma annuì in silenzio e seguì Nex sul balcone.

Il grande fuoco era stato già acceso e tutti si stavano preparando per arrostire i marsh mellows. Zoro rimase sulla soglia della finestra mentre Nex si poggiò sulla ringhiera in acciaio per osservare il fuoco con un lieve sorriso e i capelli scompigliati dalla tiepida brezza.

"Cosa provi per mia sorella?" chiese poi all'improvviso senza girarsi.

Zoro quasi perse il suo equilibrio per la sorpresa e scivolò in avanti da dove era appoggiato esclamando un "Cosa?!"

Nex ridacchiò e si scusò per la domanda improvvisa. "Voglio dire, se te ti ritrovassi all'improvviso con il compito di proteggere Aqua a tutti i costi, che cosa faresti?"

"Beh, la proteggerei come se stessi proteggendo i miei nakama, con tutto me stesso, e sopratutto cercherei di..." esitò un momento imbarazzato dalla parole che stava per dire. "... farla felice." concluse.

"Capisco."

La luce del fuoco giocava con le ombre sul voltò di Nex. "Sai qual è la cosa che noi immortali desideriamo più di tutte?

“La morte. Ti sembrerà stupido, dato che voi umani siete ossessionati dall'idea di "vivere per sempre", ma riusciresti a vivere vedendo che, uno ad uno, i tuoi nakama muoiono davanti a te senza poter fare niente per fermare il tempo?"

Zoro rimase in silenzio.

"Aqua sta riponendo in voi la fiducia e la speranza che credevo avesse perduto per sempre. Si sta mettendo molto a rischio diventando vostra amica. E io, in tutta onestà, non so se riuscirebbe a superare la vostra eventuale morte." continuò.

"Quindi ti ripeto la domanda: tu cosa provi per mia sorella?"

Zoro rimase ancora in silenzio stringendo i pugni.

"Tu..."

Serrò la mascella.

"...la..."

I muscoli nella sua schiena si tesero.

"...ami?"

"Sì!" rispose immediatamente Zoro in un soffio. Tutto il suo corpo si rilassò di colpo. "Sì." ripetè poi con più voce e decisione.

 "È un grande fardello quello che stai per prendere. Ne sei assolutamente convinto?" Fece una pausa. "Ami seriamente mia sorella?"

"Sì, non so come ma... sento di amarla. Sento che non potrei esserci senza di lei. È strano, ma è così," disse guardandosi i palmi delle mani. Le parole continuarono a uscirgli dalla bocca contro la sua volontà, ma sentiva di doversi sfogare con qualcuno. La schiena di Nex non si mosse. Alcune risate raggiunsero le loro orecchie.

Di punto in bianco, Nex si voltò verso Zoro che lo guardò sorpreso per un secondo. L'Antico afferrò il suo braccio e lo abbracciò.

Zoro rimase immobile, troppo sorpreso per fare qualsiasi cosa.

"Allora te lo affido, il tesoro più prezioso di tutti, la mia sorellina. Abbine cura." Zoro annuì nella spalla di Nex.

 L'uomo lo rilasciò mostrandogli un sorriso felice ma triste allo stesso tempo. "Prima però permettimi di farti un'ultima domanda."

Nex formulò le parole e le spalle di Zoro si abbassarono.

"Non devi darmi una risposta subito. So, anzi... Sappiamo aspettare." Gli diede una pacca sulla spalla e cominciò ad avviarsi per raggiungere il falò.

Zoro rimase immobile.

"Ah, un'ultima cosa..." lo spadaccino non fece in tempo a girarsi che un grande fascio di terra umidiccia lo avvolse scaraventandolo al muro. Si accorse che quella cosa proveniva dal braccio di Nex.

"Se io..." disse avvicinandosi lentamente, "...vengo a sapere..." la luce del fuoco rivelò la sua espressione di rabbia, "...che Aqua sta soffrendo a causa tua o di tutta la ciurma, non esiterò ad annientarvi uno. Per. Uno." stava controllando a stento la voce.

"Nel remoto caso che questo dovesse succedere," disse la voce soffocata di Zoro, "Allora spero che sarà una buona battaglia." sorrise in segno di sfida e gli porse a fatica la mano.

Apprezzando il suo spirito combattivo, i tratti del volto di Nex si rilassarono e la rabbia fu rimpiazzata da un sorrisetto.

"Sicuro." disse stringendogli la mano e guardandolo dritto negli occhi.

"Non te la lasceró portar via cosí facilmente. Quindi dovrà assolutamente essere un buon combattimento." aggiunse Zoro mentre veniva rilasciato dalla terra.

"Adesso andiamo o ci perderemo il faló!" disse voltandosi.

Zoro lo seguì in silenzio ripensando alla domanda di poco fa.

Mentre uscivano, non si accorsero che un orecchio, nascosto dietro una lampada spenta, si dissolse in un piccolo turbinio di petali. 

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Capitolo 24
*** Capitolo 11 (Parte 4) - Stelle Senza Cielo ***


Colonna Sonora Consigliata: "Orphè Aux Enfers (Orpheus In the Underworld): Can Can" - Saint Petersburg New Philharmonia Orchestra & Alexander Titov ; "Blood - Red White & Blue" - Raise Against e "Behind Closed Doors" - Rise Against

Capitolo 11 (Parte 4) - Stelle Senza Cielo

"Allora, che hanno detto?" chiese Nami ansiosa di sapere qualche segreto per ricattare lo spadaccino.

Robin aprì gli occhi e guardó gli altri Antichi intorno al faló. Infine diede una rapida occhiata al libro che aveva preso in prestito dalla libreria nella sua stanza e guardó il cielo pieno zeppo di puntini bianchi.

"Sono delle meravigliose stelle che peró non hanno un cielo da illuminare." disse l'archeologa.

Nami non aveva capito cosa c’entrasse, ma non chiese altro dato che Robin era tornata alla sua lettura.

Sospiró e tornó alla cottura del suo marsh mellow, sgridando Rufy di non mangiare tutte le caramelle subito.

Ma quando quest'ultimo fece finta di non aver sentito e anche Chopper si unì alla scorpacciata, Sanji cominció a prendere Rufy a calci e la renna si mise a correre intorno al fuoco spaventata.

Così facendo, calpestó per sbaglio l'ala di Seph che si alzó di scatto spalancandole e colpendo dritto in faccia Ruby che cascó all'indietro lasciando cadere il suo marsh mellow nella sabbia.

"Oi, che ti salta in mente, sottospecie di mutante?!" disse tenendosi il naso.

Il ragazzo non rispose e lo guardò. Ruby, ancora più irritato, falciò l'aria con il braccio sparando tre lunghe lance fatte di diamante che Seph prontamente schivò e che si infilzarono una nella testa e le altre due nell'addome di Jen. Il sangue cominciò a colare giù della ferite rendendo il diamante un rubino. Il volto della donna si oscurò. Cominciò a togliersi una per una le tre lance mentre la rabbia dentro di lei montava.

"AAAAAAAAAAAH!!!!" strillò Usopp che stava guardando l'Antico togliersi la lancia dalla testa senza mostrare dolore. "JEN FA PAURA! JEN È UNA ZO--" del sangue gli macchiò i pantaloni e vide la pozza rosso scuro che stava via via ingrandendosi sotto a Jen. "NNNOOOOOOO! STA SANGUINANDO TROPPO!!! -- notò la macchiolina scura sui suoi pantaloni -- WAAAAHHHHH!!!! IL SUO SANGUE!! MI HA PRESO!! DIVENTERO’ ANCHE IO UNO ZOMBIE!! -- tornò poi a guardare il lago rosso intorno alla ragazza -- MORIRÀÀÀ!!!!"

"IDIOTA, IO SONO GIÀ MORTA!!" urlò di rimando la ragazza.

Questo per Usopp fu troppo e svenne cadendo pesantemente sulla sabbia. “Chopper... ricordami come...un...eroe...” farfugliò.

Chopper vide l'amico a terra e il sangue "Un dottore! Ci serve un dottore!!" cominció a strillare correndo ancora più veloce.

"Sei tu il dottore! Io sono impegnato!" rispose Ruby alle prese con le falciate d'aria di Seph e i calci fiammanti di Sanji che, avendolo visto ferire una donna, aveva lasciato la sua furia di gentiluomo scatenarsi contro l'Antico.

Chopper si riprese e bloccò improvvisamente la sua corsa. "Ah già, è vero!" disse nella più totale calma.

Si portò subito al fianco del nakama e poggiò lo stetoscopio sul suo petto. "EEEEEEEEEEEHHHH???!!!!!! NON C'È BATTITO!!!" strillò dopo un paio di secondi.

"COOOOOSAAAAAAA?!" urlò Brook alzandosi di colpo. I due cominciarono a strillare e a correre in circolo.

"COSAFACCIAMO?! COSAFACCIAMO!?" urlavano.

"Hai messo quel coso sul posto sbagliato! Il cuore è a sinistra! A sinistra!" disse Ruby mentre parava l'ennesimo calcio.

Chopper abbassò lo sguardo sul petto di Usopp e noto che la testa del suo stetoscopio era poggiata sulla spalla destra. Immediatamente, la renna la spostò sulla vera locazione del cuore e fu rassicurato da un ritmico battito cardiaco.

"Ahhhhh, per fortuna è ancora vivo!" disse il medico afflosciandosi al suolo.

"Mamma che spavento..." sospirò Brook appoggiando il suo bastone esattamente sul piccolo congegno a cui Lance e Ryoga stavano lavorando.

I due si bloccarono, fissando scioccati il loro lavoro distrutto.

"Ci stavamo lavorando da mesi..." disse Lance incredulo.

"Il nostro acceleratore di particelle subatomiche, versione tascabile..." disse la voce tremante di Ryoga.

Jen si tolse l'ultima lancia dallo stomaco. "Oi, volete ucciderli?" chiese ai due bambini.

Non parlarono ma la risposta era chiara.

I tre si alzarono insieme.

 "Eh?" disse Nami, notando che alcune sue ciocche di capelli si stavano alzando. "Cosa...?" notò che tutti stavano avendo la stessa reazione.

Chopper sembrava un piccolo batuffolo marrone.

"Stanno aumentando la staticità," disse Robin, gli occhi fissi sul libro, senza lasciarsi distrarre dai suoi capelli alzati a mezz’aria.

Poi il fuoco si mosse tutto insieme, le fiamme dirette verso le lance che Jen teneva in mano.

Il diamante si sciolse, legandosi con il ferro nel suo sangue. Appena il fuoco si diradò, il diamante si mise a roteare in aria al semplice comando dei due.

Disposero le tre lance a triangolo intorno a loro. Queste sprigionarono una grande carica elettrica che le unì. Fecero fluttuare il triangolo più in alto e cominciò a roteare freneticamente. L'aria intorno ad esso cominciò a scaldarsi e con un piccolo aiuto da parte di Jen prese fuoco.

"Arcanum Artes." dissero all'unisono.

"Ignis, Tonitrus et Fulgur," continuarono a recitare.

Il triangolo fluttuò appena sopra le loro teste. Il fuoco divampava e Jen lo stava modellando come una corona piena di piccoli spunzoni.

"Corona spinarum." conclusero. 

L'attaccò fu scagliato.

 "STOOOOOOOOOOP!!!" urlò qualcuno.

All'improvviso la terra si sollevò chiudendo il fuoco e l'elettricità in una spessa sfera. Alcune lingue di sabbia sollevarono dal suolo chiunque stesse combattendo immobilizzandolo.

"Possibile che appena mi allontano un secondo, voi dovete ammazzarvi così?!" li sgridò Nex uscendo dall'oscurità con un braccio alzato seguito da Zoro. Notò con la coda dell'occhio un cappello di paglia sgattaiolare via con tutti i marsh mellow.

Rufy si ritrovò ben presto anche lui immobilizzato a mezz'aria.

"Hanno distrutto il nostro acceleratore!!" esclamò Ryoga dimenandosi.

"Sai da quanto ci stavamo lavorando!!!" protestò il fratello.

"Ruby mi ha trapassata con tre lance!!" urlò Jen come i due bambini indicando i tre diamanti a terra ancora fumanti per il calore.

“Io non ho mangiato abbastanza!!” si unì Rufy alla protesta.

"Sono loro che ci hanno provocati!!!" dissero tutti e quattro insieme agitandosi come pazzi.

Nex sospirò e si rivolse agli altri tre. "E voi?"

"Seph mi ha dato un'alata sul naso facendomi cadere il marsh mellow."

"È stato involontario. Pensavo l'avessi capito. E poi sei stato te il primo ad attaccarmi." rispose Seph impassibile.

"Capito?? Mi hai semplicemente guardato! Come cavolo posso capire quello che ti passa per la testa da quel tuo sempre identico sguardo?! La voce ce l'hai per parlare e comunicare con l'altra gente!"

"E tu, Sanji-san?" chiese il ragazzo alato rivolgendosi al cuoco rabbioso e ignorando l'altro Antico che urlò in protesta.

"Sono furioso perchè quello stronzo di Ruby ha osato attaccare la bellissima Jen-san!!!" urlò tirando calci all'impazzata.

"Ehi, quello è stato un incidente!" rispose Ruby.

"E questo lo chiami incidente?! Se non lo fossi già, adesso sarei morta!!" urlò di rimando Jen.

E altri urli si aggiunsero alla discussione finchè non si creò la confusione generale.

Robin, seccata dal rumore, coprì le bocche di tutti. "Sto leggendo. Se dovete litigare fatelo a bassa voce oppure da un'altra parte." disse molto irritata.

La sabbia si mosse intorno ai corpi dei malcapitati rilasciando Sanji e Ruby che chiarirono il malinteso e la rabbia del cuoco fu calmata.

Gli altri furono chiusi in gabbie sempre sollevate dal suolo. "Voi rimarrete lì per punizione. Jen, Ryoga e Lance, non si attacca in questo modo così violento - indicò il cumolo di sabbia carbonizzata che una volta componeva la sfera che aveva bloccato il loro attacco - ma prima si ragiona! Rufy, non si ruba il cibo dagli altri! E Seph..?"

L'ultimo della lista era rannicchiato in un angolo evidentemente spaventato.

"Sbarre..." sussurrò terrorrizzato. "Gabbia..." cominciò a tremare.

Ruby imprecò sottovoce. "Xenon, idiota, liberalo subito!!"

Nex battè una mano sulla fronte. "Merda, me ne sono dimenticato..." ma era troppo tardi.

Prima che chiunque potesse dire "Cosa?" Seph urlò dalla paura e un'enorme esplosione d'aria compressa polverizzò la gabbia.

Ruby aveva prontamente innalzato una barriera d'acciaio come scudo. Quando fuori ci fu di nuovo il silenzio, il muro si smaterializzò in piccoli cubetti.

Seph era in piedi in mezzo ad un cratere. Un sottile venticello freddo fece rabbrividire le ragazze sbracciate.

Ruby andò a soccorrere Jen e i due bambini che si erano riparati dietro la lava solidificata della donna. Nex invece si diresse verso Seph.

Questo stava lì immobile, gli occhi spalancati dal terrore fissi a terra mentre i ricordi e le immagini si accalcavano nella sua mente.

***

 

Era buio e faceva freddo; furono le prime cose che riuscì a percepire al suo risveglio.

Un'altra persona era nella stanza: del vetro stava tintinnando e qualcosa bolliva.

C'era odore di metallo e di muffa. La sua vista ci mise un po’ a mettere tutto a fuoco, ma la prima cosa che vide furono le sbarre, altissime, spesse, opprimenti.

Era sdraiato su un fianco. Lentamente la sensibilità tornò al suo corpo. Le ali gli facevano male ma non fiatò.

I ricordi gli serpeggiarono nella mente: si chiamava Seph, aveva più o meno 600 anni ed era un Antico. Circa 200 anni prima la sua città natale era stata distrutta, i suoi amici e genitori uccisi. Qualche anno fa un piccolo gruppo di uomini in nero lo aveva catturato. Non ricordava come. I giorni che riusciva a ricordare erano stati un continuo via vai di strani test, lastre e strane sostanze. Era sempre dentro quella gabbia, che aveva un perenne strato di sangue cosparso sulle sbarre.

Ci mise un po a realizzare che quel sangue era il suo.

Una porta si aprì facendo entrare un filo di luce nella stanza. I vetri tintinnarono di nuovo e qualcosa strusciò rumorosamente a terra.

Due voci maschili cominciarono a confabulare a bassa voce. Riuscì a cogliere le parole "fuga", "Zalenia", "progetto Angelo" e "massima precauzione".

Qualsiasi cosa stessero dicendo non gli interessava: quelle sbarre erano diventate il suo incubo. Le sue compagne.

I due uomini si scambiarono un paio di ultime parole e la porta si aprì per richiudersi immediatamente.

 Il nero sospirò e si sentì un fruscio di vestiti.

Ci fu qualche secondo di silenzio.

Poi un'esplosione scosse i muri e la sua gabbia.

Sentì qualcuno imprecare ed alzarsi.

La porta si spalancò all'improvviso lasciando entrare un'enorme vampata di calore.

Il bambino non poteva muoversi, soltanto spalancare gli occhi per la paura.

Riuscì ad intravedere parte del laboratorio e i capelli bianchi di un uomo vicino al tavolo di lavoro. Sulla porta stava, in piedi, una piccola silhouette nera, più o meno della sua età. Dalla schiena si protendevano due grossi pali e lì per lì Seph pensò si trattasse di uno di quei mostri di cui sua madre gli raccontava quando faceva i capricci.

Di una cosa era certo però: il mostro aveva dei lunghi capelli biondi.

"Tu...! Cosa sei?!" esclamò allarmato l'uomo.

Cercò freneticamente qualcosa sulla sua scrivania causando un gran tintinnio di fialette e bicchieri.

Nel frattempo il piccolo mostro si stava lentamente avvicinando alla gabbia.

Seph voleva correre, scappare, qualsiasi cosa andava bene.

Il mostro aveva raggiunto la gabbia e il suo addome nero riempiva lo spazio oltre le sbarre.

Poi si piegò e il suo volto colmò la visuale di Seph. Riusciva a vedere i flebili contorni della sua faccia. In quel momento si accorse che davanti a sè non c'era un mostro, bensì una bambina di più o meno la sua età che gli stava sorridendo allegra.

In tutta sincerità si aspettava qualcosa di più mostruoso.

"Tranquillo, ce ne andremo insieme da qui," gli disse.

Il suono della sua voce era puro come il cristallo.

Il tintinnio cessò improvvisamente e un braccio della bambina fu afferrato da dietro, seguito poi da un sinistro click.

"Tu... Tu sei quell'esperimento... Se ti catturassi... Diventerei ricchissimo!!" delirò l'uomo con voce tremante.

Seph osservò come il sorriso della bambina andava via via appiattendosi finchè sul suo volto svanì ogni traccia di emozione. I suoi occhi erano ancora fissi su di lui ma non lo vedeva.

Poi, con un rapidissimo movimento dell'altro braccio, la bambina afferrò uno dei due pali sulla sua schiena, estraendolo e colpendo l'uomo alle sue spalle.

Seph si accorse che il palo in verità era una spada.

Era buio e faceva caldo; c'era odore di metallo, muffa e sangue: queste furono le prime cose che riuscì a percepire dopo che la bambina si voltò di nuovo verso di lui sorridendo.

Ci fu una seconda esplosione.

La bambina guardò le fiamme che obbedientemente se ne stavano fuori dalla porta.

Ebbe la possibilità di vederla bene: aveva lunghi capelli biondi e mossi, la corporatura era snella e slanciata e i suoi lineamenti delicati. Una piccola frangia bionda stava cominciando a coprire l'occhio sinistro segnato da una grande cicatrice. Ma le due cose che lo colpirono furono i suoi occhi zaffiro, così profondi e ipnotici, e un paio di ali sulla schiena.

Proprio come lui.

"Meglio sbrigarsi," disse la bambina.

Scavalcò il cadavere a terra - un grande squarcio si apriva sulla gola - e si mise a cercare qualcosa tra i cassetti della scrivania creando il tintinnio generale e farfugliando qualcosa sottovoce.

Per caso, Seph guardò il muro opposto alla porta. Una lunga striscia di sangue rosso vivido stava lentamente colando sul pavimento. La fissò terrorizzato.

"Ah, eccola!" esclamò la bambina.

Saltò giù dalla grande sedia e corse verso di lui impugnando una siringa piena di un liquido trasparente.

L'ago luccicò alla luce delle fiamme.

Seph spalancò di nuovo gli occhi e si lasciò scappare un gemito.

Tentò di trascinarsi via da lei senza successo.

La bambina se ne accorse e subito alzò entrambe le mani.

"Tranquillo, tranquillo. Non ti voglio fare del male, anzi sono venuta qui per salvarti. Ecco, guarda!" guardò un punto sopra di lui e aprì la gabbia con un lieve rumore metallico.

Entrò anche lei con il busto nella gabbia.

"Adesso ti inietterò un po di adrenalina così sentirai meno dolore e riuscirai a muoverti, va bene?" sorrise e aspettò un segno di risposta.

Seph rabbrividì alla vista dell'ennesimo ago ma in qualche modo sentiva di potersi fidare di lei, anche se aveva appena ucciso un uomo davanti ai suoi occhi, l'aveva comunque liberato.

Emise un rauco sospiro e chiuse gli occhi.

"Prometto che non ti farò per niente male!" sentì dire la vocina.

Poi avvertì un lieve bruciore sul braccio dovuto al liquido che stava penetrando nel suo flusso sanguigno.

Poi una lieve pressione sul braccio e qualche secondo d'attesa.

Avvertiva il respiro della bambina sopra di sè.

Aprì gli occhi verdi di scatto e la pupilla si contrasse fino a diventare microscopica.

Si sentì in grado di alzarsi e con un po di fatica si mise a sedere.

La bambina si ritirò lasciandogli spazio.

La testa gli girava ma appena la pressione sanguigna si stabilizzò fu in grado di vedere attraverso le lucine colorate che gli avevano otturato parte della vista fin'ora.

"Io mi chiamo Seph. Grazie." riuscì a dire abbozzando un sorriso di ringraziamento.

La bambina lo ricambiò con un enorme sorriso.

 "Di niente! Se vuoi puoi chiamarmi Aqua."

"Sei molto bella quando sorridi." disse Seph nella sua innocenza infantile.

La ragazza sembrò arrossire ma non ne fu sicuro dato che nell'angolo dov'erano il buio ancora persisteva.

"Grazie... Tu invece hai delle bellissime piume." disse indicando le sue ali.

"Aspetta che siamo di fuori alla luce del giorno, qui nella penombra non si vedono bene."

Aqua annuì con decisione.

"Ce la fai a camminare?"

Seph annuì anche se non ne era molto convinto.

La bambina lo aiutò ad uscire.

Una volta in piedi dovette aiutarsi con le ali per ritrovare l'equilibrio.

Fece un cenno alla bambina per comunicargli che potevano proseguire.

"Stammi vicino." disse lei cominciando a correre fuori tra le fiamme seguita dal piccolo Seph.

Cercò d'incassare più che poteva le ali nella sua schiena per non farle bruciare dal fuoco.

"Ehi, eccoli là!!" urlò qualcuno alle loro spalle.

Tre uomini armati e vestiti di nero cominciarono a correre verso di loro.

Sentì Aqua imprecare e tirarlo indietro.

Sguainò uno spadone nero e rosso che immediatamente fu avvolto dalle fiamme.

Si lanciò all'attacco senza pietà.

Il terzo uomo riuscì ad afferrarla per una spalla e a spingerla contro il muro rovente bruciandole l'orlo delle ali.

Aqua lasciò sfuggire un piccolo gridolino dalle sue labbra prima di stringere i denti e impalare l'uomo con la spada.

Raggiunse Seph che aveva osservato la scena spaventato.

"Forza andiamo!" lo esortò la bambina e ricominciarono a correre.

La osservò: la sua mascella era stretta e i muscoli tesi per il dolore.

"Ti sta facendo molto male?" chiese Seph tra un respiro e l'altro accennando alle ali muovendo le proprie.

"No, non è niente di cui preoccuparsi." rispose lei sorridendo ma non riuscì a mascherare il dolore che effettivamente provava.

Poi avvertì un lieve venticello fresco sulle sue ferite, allentando momentaneamente il bruciore.

Vide Seph con una mano distesa vicino alle ali nere.

"Sei l'Antico del fuoco, vero?" chiese.

Aqua sorrise. "Anche dell'Acqua." disse.

"Io sono l'Antico del Vento."

Svoltarono in altri due corridoi, scavalcarono qualche trave in fiamme e finalmente furono fuori.

Seph si sentiva felice dopo aver visto tutte quelle gabbie e stanze del terrore andare in fumo.

Appena varcata la soglia sentirono un coro di click.

Erano stati accerchiati.

Aqua si parò di fronte a Seph, sebbene fosse un paio di centimetri più bassa di lui.

"Puoi volare?" sussurrò.

"Credo di sì..."

"Allora voglio che tu spicchi il volo adesso mentre li distraggo. Ti raggiungerò appena avrò finito qui."

Seph annuì impercettibilmente.

"Al mio tre."

Cominciò ad accumulare energia nelle gambe.

 "Uno,"

Lentamente spalancò le ali.

"Due,"

 Si accucciò per prendere più spinta.

"Hanno in mente qualcosa, state all'erta!" disse uno dei comandanti.

"Tre!" urlò Aqua e Seph prese il volo con un balzo mentre lei lanciava contro gli uomini un'ondata di fiamme.

Questi si erano protetti con degli scudi in metallo, adesso semisciolti, perdendo così l'occasione di attaccare.

Seph si portò fuori dalla portata dei proiettili.

Osservò Aqua combattere abilmente con lo spadone, indeciso se aiutare o meno.

La bambina si accorse della sua sagome in controluce.

Sembrava proprio un angelo.

"Ehi, Seph, è vero, le tue ali sono ancora più belle alla luce del sole!" trapassò il quinto uomo.

 "Adesso vattene, Seph! Ci rincontreremo! Ti verrò a riprendere!"

L'angelo si spaventò all'idea di rimanere di nuovo da solo.

"È una promessa?" urlò in risposta.

Aqua scagliò un gruppo di uomini con un fendente.

"PROMESSA!" strillò alzando la spada.

Seph sorrise e si passò una mano sull'ala staccando una lunga piuma verde metallizzato.

La lasciò cadere e Aqua la prese al volo, lanciando allo stesso tempo una targhetta d’argento che fu prontamente afferrata dal ragazzo.

"In segno della nostra promessa!" dissero insieme e l'angelo schizzò via mentre la rosa rimase a terra in una gabbia di spine.

Non si videro mai più.

***

 

I suoi pensieri furono interrotti da un forte braccio intorno alle sue spalle.

Era Nex.

Poggiò la fronte contro il suo petto, il respiro ancora affannato.

"Scusa. È colpa mia."

Seph non disse niente.

"Non voglio più vedere una gabbia." sussurrò infine.

Nex annuì.

"Sicuro. Adesso però non ricordare il lato oscuro del tuo passato, ok? Prendi un bel respiro e calmati."

Ubbidì e Nex si scansò.

"Certo che sono qualcosa riguardo a disgrazie..." commentò Zoro.

Chopper annuì.

Nex li aveva sincronizzati sulla stessa onda cerebrale facendogli vedere anche i suoi ricordi.

"Ma cosa sono?" sussurrò Usopp.

"Loro sono," disse Robin mentre li guardava raggrupparsi intorno a Seph, "delle stelle senza cielo... No, sono state private del loro cielo... E quell'uomo gliene sta dando un altro da illuminare."

Tutti rimasero in silenzio a riflettere su quello che la donna aveva detto.

Poi Brook cominciò a guardarsi intorno.

A Zoro stava cominciando a dare fastidio quell'agitarsi dietro di sè. "Che cerchi, Brook?" chiese in tono lievemente seccato.

"Dov'è Franky-san?"

"Non ricordi? È andato a prendere altri Marsh mellows e cola." disse Nami.

Zoro sollevò le sopracciglia. "Sicura? Io sono uscito da poco da quella casa e non l'ho visto."

La preoccupazione cominciò a crescere tra di loro.

"Oh no." disse Seph avendoli sentiti. "Non l'ho avvertito della mia trappola anti-ladri-di-cibo."

L'intera compagnia lo guardò a bocca aperta.

Non potè fare a meno di sorridere e alzare le spalle. "Meglio se andiamo a liberarlo," cominciò ad avviarsi, "prima che muoia soffocato."

"E TU QUESTA LA CHIAMI TRAPPOLA?!! È UN DISPOSITIVO DI MORTE!!" urlò Nami alle sue spalle.

"Ehi, devo proteggere la mia cucina da dei famelici Antichi: sono costretto a pensare in grande."

Era la prima volta che l'avevano visto sorridere.


 

***


"OOOOOIIIII!!!! Qualcuno!!!! Questo non è SUPER!!!" urlò Franky dalla bolla d'aria in cui era rinchiuso. 
____________________________________________________________________________________________
Momento Super Quark!!
Allora, adesso vi spiego il funzionamento dell'attacco combinato di Jen e i due gemelli. Innanzi tutto, tradotto significa "Arti Arcane, Fuoco, Tuono e Fulmine, Corona di Spine". In cosa consiste?
Jen ha sciolto il diamante con il suo fuoco e ha fuso il suo sangue, ricco di ferro, con la pietra, per poi rimoddelarla a suo piacimento. Dato che il ferro è un metallo conduttore, Lance e Ryoga hanno potuto far fluttuare le lance e far scorrere tra di loro l'elettricità grazie ai loro poteri da Antichi. Poi le hanno fatte ruotare a velocità impressionante per creare un disco di pura elettricità che è stato circondato dal fuoco della ragazza.

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Capitolo 25
*** Question Corner #5 ***


Premessa
 

E rieccomi con il quinto question corner!!! Lo pubblico in anticipo perchè sono ben otto pagine di word e rischia di diventare troppo lungo ^^'' Ho deciso di mettere una colonna sonora anche per il QC ^^ Ed io per questa edizione consiglio "Rhapsody In Blue " - Saint Louis Symphony Orchestra, Jeffrey Siegel & Leonard Slatkin 
Spero vi piaccia!^^ Buon degradamento celebrale-- ahem, lettura! ^^''


DA ANRASHOMONNA

Quale desiderio voleva esprimere Zoro?

Io: Ehehehehe... Io credo sia stato “Voglio diventare lo spadaccino più forte del mondo” considerando quanto sia noioso.
Zoro:.... No.
Tutti: “NOOOOOOO”????!!!
Io: Allora che cosa hai espresso?! Dimmelo dimmelo dimmelo!!! (prende Zoro per la maglietta e comincia a scuoterlo)
Zoro (sbattuto da Angel peggio di un straccio): Avevo chiesto di ricevere un sacco di alcolici!
(Angel smette di scuoterlo e lo guarda scioccata come tutto il resto della platea)
Zoro: Oppure, in alternativa, di provare nuove esperienze. Ma invece dal cielo mi è caduta questa sottospecie di rettile mutante (picchietta Aqua con una mano)
Aqua (infastidita dal picchiettamento, anche perché stava dormendo): O la smetti, oppure il rettile mutante te la stacca a morsi quella mano.
(Zoro ritira spaventato la mano. Aqua si rimette a dormire. La platea ed Angel stanno ancora guardando scioccati Zoro)

Cosa diavolo ci faceva Aqua in orbita sotto forma di sfera?

Aqua: (Sbadiglia) Beh, diciamo che mi sono imbattuta in un certo pacifista che voleva sapere dove volessi andare se dovessi fare una vacanza. Io allora gli ho risposto “Ma che diamine te ne frega a te?!” e lui ha cominciato ad attaccarmi. Per colpa di questo incrocio tra un cespuglio, un alga marina ed un lichene montano (da un calcio sulla schiena a Zoro, il quale protesta, ma viene azzittito dall’espressione furiosa di Aqua) avevo troppe ferite e non potevo combattere. Così quando il tizio si è avvicinato a me con la mano, io mi sono rinchiusa nella mia sfera che a quanto pare è stata scaraventata chissà dove. Ed ho incontrato loro.

Aqua, condividendo il corpo con tua sorella, ti è mai capitato di conversare interiormente con lei? Magari su determinati argomenti, tipo un certo ragazzo dalla capigliatura molto particolare?

Aqua (arrossendo ed entrando in iperventilazione): Io, non, mai, kyaa... (sviene)
(Entra Jen nel suo altro corpo. Guarda con disinteresse la sorella stesa a terra mentre beve una cocacola da una cannuccia)
Jen: Io il 90% del tempo lo passo per conto mio, quindi non discutiamo quasi mai di queste cose. Vengono a galla solo quando siamo faccia a faccia. Magari dovreste chiederlo a... (vede Sanji che la sta ascoltando. Jen arrossisce ed entra anche lei in iperventilazione) No, mai pensato, tu, kyaa... (sviene accanto alla sorella)
Aqua (guardando la sorella): Patetica.
Jen: Disse colei che svenne per prima.
Aqua: Io almeno non in quel modo pateticamente imbarazzante.
Jen: Ma sta zitta, almeno io non sono svenuta al pensiero di un’alga.
Aqua: Non sono svenuta per quello!!!
Jen: Allora per cosa?
Aqua:.... Lo zucchero! Non ho preso abbastanza zuccheri a colazione e mi è venuta la pressione bassa!!
(Jen guarda Aqua con un sopracciglio alzato)
Aqua: ALMENO A ME NON PIACE UN RAGAZZO CHE SEMBRA SIA STATO LECCATO IN TESTA DA UNA MUCCA!!!
(Sanji la sente e cade in depressione mentre Zoro scoppia a ridere. Jen fulmina Aqua con lo sguardo e cominciano a fare a pugni. Anche Sanji fulmina Zoro e cominciano anche loro a combattere)
Nex e Nami (sospirando rassegnati): Incorreggibili.....

Zoro, ormai fai parte della famiglia! Però come ci si sente ad essere minacciati da un essere immortale?

Zoro (parando un calcio): Come mi dovrei sentire?

Nex, che bel discorso (tolte le minacce)! Cosa ti ha convinto che Zoro sia il ragazzo perfetto per tua sorella?

Nex: Non ho mai detto che Zoro sia il ragazzo perfetto per Aqua-chan. Tanto per la cronaca, lui è ancora sulla mia lista nera.

Ruby-san...ecco..*arrossisce* mi chiedevo se potevi...ehm dirci oltre alla medicina quali sono i tuoi interessi?

Ruby: Ah, sì, certamente! (sorride tranquillo mentre la terza guerra mondiale infuria accanto a lui) Allora, mi piace lavorare le pietre preziose per creare piccole sculture da mettere in giro come ornamenti. Poi mi piace progettare nuove armi per la mia Aqua-chan, che poi sono assemblate da Lance e Ryoga perché io di meccanica non ci capisco niente!! (ride di gusto) Mi piace andare a vela, fare sub, e m’interessa molto la biologia in generale, oltre che alla storia.
Nami (scattando sull’attenti): Prima hai detto pietre preziose?!
Ruby: Siiiiì...
Nami (fiondandosi su di lui ed esercitando al massimo il suo fascino femminile): Ruby-saaamaaaaaaaa!!! Vieni con me, ti preeeeegooooo!!!!! <3
(Ruby cerca di liberarsi ma viene intercettato da Sanji che lo tira dentro alla terza guerra mondiale)
 
Lance e Ryoga, una domanda ciascuno: avete per caso lavorato al cern a Ginevra? Ma scusate vada per acceleratore di particelle subatomiche, ma che utilità ha la versione tascabile? (non è mica un accendino che produce buchi neri?? O-O)

Lance e Ryoga (guardando scioccati anrashomonna): Cioè, tu ci stai dicendo che un acceleratore di particelle subatomiche tascabile non è utile?! Tutti hanno bisogno di un acceleratore tascabile!!
Lance: Altrimenti come accendi un fuoco senza pietre o bastoncini?
Ryoga: Come fai a sciogliere il ghiaccio??
Lance: Come alimenti l’elettricità della tua tenda da campo??!
Ryoga: Vedi? Ci sono molti motivi per cui una persona dovrebbe avere un acceleratore tascabile!!
Lance: E poi io non conosco nessuna Ginevra....
Ryoga: Il “cern” è il pesce che si mangia?
Aqua: Quella è la cernia....

Seph, quale prelibatezza ti piace preparare di più nel tuo regno? (tradotto: hai una tua specialità culinaria o una tua ricetta personale per un piatto?)e ancora una domanda se è possibile: chi è il più golosone tra gli Antichi?
E _histerya_ ha scritto
Da te invece, Seph, vorrei sapere: anche la tua cucina, come quella di Sanji, subisce assalti dai più golosi del gruppo? Chi sono gli Antichi più ingordi?

Seph: A me piace cucinare le castagne, il cibo preferito di Aqua. Nei secoli ha avuto moltissime occasioni per inventarmi nuovi piatti, quindi posso dire che qualsiasi cosa che cucino è il risultato di una mia ricetta personale. In quanto al più goloso... dipende.
Jen è quella che adora i dolci: mettetele davanti un barattolo di miele, il suo preferito, e la farete contenta a vita. Nex invece adora mangiare il fagiano, ed è l’unica cosa che mangia quelle rare volte che si siede a tavola. Ruby invece preferisce il coniglio... Abbiamo dovuto imporgli dei limiti di caccia, altrimenti i conigli sarebbero completamente scomparsi dalla nostra isola. Lance e Ryoga, al contrario, mangerebbero solo pesce, sarà per la loro forma animale.... Io invece preferisco il pollo più di tutti, oltre ai cereali al cioccolato.
Ma l’Antico più vorace di tutti è sicuramente Aqua. Ho dovuto mettere il lucchetto al frigo per causa sua, anche se odio ancora quest’atto. Ah, Sanji, tranquillo, sono positivo al 100% che Aqua non abbia rubato niente dal frigo della vostra nave: è vero, ha un appetito pari a quello di almeno cinquantamila uomini, ma non oserebbe mai rubare dal frigo dei suoi nakama.

Sanji (fiondandosi su Aqua): Ma amore miooo!!! Tu puoi rubare tutto quello che vuoi dal mio frigo!!!!
Aqua(cercando di non essere soffocata dall’abbraccio di Sanji): Davvero?!
Rufy (con un’espressione delusa ed irritata sul volto): Questo è razzismo....

Jen tu è tua sorella siete un po' come l'alfa e l'omega, una più diversa dell'altra! ma dato che geneticamente siete gemelle, c'è qualcosa che vi accomuna lo stesso? (a parte l'arma ovviamente)

Jen: “Un po”??! (scoppia a ridere) Siamo l’esatto opposto in tutto!!
Aqua: Se non fosse per gli occhi, i capelli e le lentiggini che Jen non fa vedere (le odia!!) saremmo esattamente identiche. E poi siamo entrambe degli Antichi.
Jen: No, no, cara... Sei tu che mi copi...
Aqua: Cara gemella, vorrei ricordarti che è abbastanza decrepito imitare i morti. Magari sei tu che copi me.
Jen: Vuoi fare a botte?!
Aqua: Oh beh, se ne vuoi prendere di santa ragione...
(riprendono a fare a pugni)
Nex: L’unico motivo per cui litigano è il loro Elemento: non c’è modo che il fuoco vada d’accordo con acqua. A dir la verità hanno tutto in comune, tranne le caratteristiche che Aqua ha detto prima.
Jen ed Aqua: NON METTERMI ALLA PARI CON QUESTA RITARDATA!!!!!
(Nex viene trascinato nella battaglia controvoglia)

Nami, la smetterai mai di pensare a ricattare la gente?

Nami: Io non ricatto la gente. È solo che voglio che la gente ripaghi i suoi debiti, e Zoro con me ha un debito altissimo!!

Robin, nessuno ti ha mai citato in giudizio per violazione della privacy?

Robin: O cielo. (torna a leggere, evidentemente non interessata al discorso)

Franky, sei quasi morto. Ti è passata davanti agli occhi tutta la tua vita?

Ci scusiamo, ma oggi Franky non potrà partecipare perché è ancora in prognosi riservata.

Sanji, a quanto pare hai fatto colpo! Però adesso dimmi, come hai intenzione di conquistare la ragazza cadavere?

Sanji: Ma anra-chaaaaaaaaannn!!! Adesso i miei pensieri sono focalizzati solo su come conquistare il tuo bellissimo cuore di ghiaccio!!!! Dai, dillo che in fondo mi ami alla follia!!!
Jen fissa scioccata Sanji.
Jen (sussurrando): Io non sono un cadavere...

Usopp quali sono le basilari norme anti-zombie?

Usopp: Primo: Non farsi mordere né farsi toccare dal loro sangue.
Secondo: Portarsi dietro sempre del sale, rosari vari ed acqua santa: non si sa mai in che tipo di zombie ci si può imbattere.
Terzo: Portarsi sempre un amico che, alla tua morte, spargerà voci sulle tue eroiche imprese.


Chopper hai finalmente incontrato un esperto (aggiungerei bellissimo) di anatomia antichese, e hai potuto assistere ad un suo intervento sul corpo di Aqua. Perciò dimmi...come si sta sulle sue ginocchia??

Chopper: ..... Comodi, credo?
Ruby: ................................................................................................. Comunque grazie per il “bellissimo” (sorride)

Brook, le tue battute non mancano mai all'interno della storia. però mi chiedevo...se si chiamano Skull Joke, prima quando eri vivo..come le chiamavi? Human Joke o Alive Joke?

Brook: Quelli erano Jokes e basta!! YOHOHOHO!! Ma dato che adesso sono uno scheletro, uso Skull Jokes perché mettono in risalto il mio umorismo da oltretomba!!! YOHOHOHOHOHOHO!!! Adesso mi fa vedere le sue mutandine?!

Rufy a parte il loro cibo, cosa ti piace di più di questi Antichi?

Rufy: Andjibfryfuopbvifevdbwheeiufovnfeifrnjek!!!
Aqua: Finisci di mangiare prima....
(Rufy ingoia)
Rufy: Li trovo molto utili perché nel caso il cibo finisse si possono mangiare loro!
(Tutti gli Antichi in sala si alzano e se ne vanno via molto allarmati)
Rufy: Ma a parte quello, mi piace il fatto che......
(Silenzio di tomba)
Rufy: ............... Boh.

only for special guest!

dato che lo interpelliamo in ogni question corner, Mihawk-sama, date le sue abitudini di svago, devo dedurre che il suo gioco da tavolo preferito sia affonda la flotta?

Mihawk: Sì, finchè c’è lo yogurt greco come premio in palio. Ma affonda la flotta, solo in versione realistica.

Emporio Ivankov, regino di Kamabakka, come vede l'assoluta mancanza di okama e riferimenti all'okama way in questa storia?

Iva: Salve a tutti tesorucci!!! Ma, anra-chan, se mi fai questa domanda significa che non conosci l’abilità speciale degli Antichi!! Ruby-chan digliela te!!! <3
Ruby: Ma... è imbarazzante....
Iva: Oh, su ciccino, non c’è niente di male!!
Ruby: Ok... Allora... Noi Antichi possiamo cambiare di sesso quando vogliamo... Anche se preferiamo rimanere col sesso di quando siamo nati, per ovvi motivi di, ehm, privacy....
Iva: Saresti tutti ottimi abitanti di Kamabakka!!! (abbraccia e si spupazza tutti gli Antichi presenti)

Allora abbiamo sentito, un pirata, un froc-*coff* volevo dire rivoluzionario, per par condicio sentiamo un Marine.
Garp l'eroe, in questa storia voi della marina e del governo mondiale, venite dipinti come dei mostri. Ma secondo lei la marina fa ancora queste cose? Siete cambiati da allora?

Garp (sgranocchiando un biscotto): Hmmmmm.... beh, ci sono certi soggetti che non si attengono a questi ideali estremisti mentre altri sì. Se per “queste cose” intendi la caccia agli Antichi e il loro sviluppo come armi biologiche, sì. Vegapunk, quello sciroccato, ha già molti progetti per la testa... Io personalmente mi astengo da queste attività.

Infine Autrice, può svelarci a che punto siamo della storia? Siamo a metà, ben prima della metà (come spero) o verso la fine (ti prego le prime due vanno bene, ma questa no!)?

Io: Allora, considerando l’epilogo come un capitolo a sé, siamo arrivati ad un terzo della storia! ^^ Felici? E tanto per sapere, con il capitolo undici avete lette ben 162 pagine di Word, escludendo i Question Corners!!

DA _HISTERYA_

A Nami-san (nella speranza che il -san mi risparmi la tassa che sicuramente la simpatica navigatrice vorrà farmi pagare): Nello scorso capitolo hai conosciuto Ruby e, giustamente, ne sei rimasta colpita. Ma in tutta sincerità, ti è piaciuto di più lui o il suo regalo?

Ci scusiamo nuovamente ma Nami non potrà rispondere a questa domanda perché è entrata in coma subito dopo aver visto le statuette di pietre preziose di Ruby, il quale le ha detto che le poteva prendere pure tutte. Complimenti _histerya_ , ha appena vinto i duecento milioni che Nami le avrebbe fatto pagare.

A Robin-sama (per sottolineare la stima che nutro nei suoi confronti): La tua amica Nami è sensibile al fascino maschile, ma tu? Insomma, con tutti quei fighi che ti stanno intorno non hai nulla da dire? Quando penserai anche tu all'amore?

Robin: Ah, sì... ci penserò dopo aver finito di leggere questo libro... (il libro è di circa dieci milioni di pagine e lei sta solo a pagina tre) Comunque quel Ruby m’intriga... sembra che sappia davvero molte cose interessanti...

A Mihawk-san: Caro Occhi di Falco, qui a casa mia c'è il frigo pieno di yogurt greco. Se trovo anche cereali al cioccolato per il tuo nuovo amico Seph, ti andrebbe di venire per un po'? Mi piacerebbe imparare a combattere con la spada. Distiniti saluti.

Mihawk: Mah, al momento sono a posto in quanto a yogurt. E poi mi è bastata Blaidd, dalla fanfic di Mary Stranges, come allieva.
Seph: Oh beh, io vado. T’insegno io a maneggiare la spada, e magari t’insegno anche come si vola.
Mihawk: Mi tradisci così?! (guarda scioccato Seph)
Seph: ..................... Ma crepa. (se ne va chiamato dai cereali al cioccolato)
(Mihawk rimane lì, stravolto, finchè non arriva Blaidd a consolarlo con lo yogurt)

A Ruby: Si può sapere che cavolo fai ad Aqua durante i tuoi controlli medici? E' terrorizzata!! Ah, un'altra cosa: ti piace Aqua?

Ruby: Mah, diciamo che la apro, le controllo un po gli organi interni, la smonto un po pezzo per pezzo per poi rimontarla... Hai mai avuto un robottino da bambina? Ecco, io la smonto come tu smonti il robottino. Una volta mi è capitato di dimenticare di rimettere un pezzo al suo posto.... Fatico ancora a dimenticare quello che mi ha fatto Aqua-chan per vendetta.
........ COSA?!! Se mi piace la mia Aqua-chan?! No! Cioè, sì! è che sono morbosamente geloso come Nex!! Insomma, sono la persona che conosce meglio di tutte il suo corpo in quanto suo medico personale... dopo averla vista si può solamente diventare gelosi!!! E poi come posso essere innamorato di mia--

Io: Ruby, zitto. Non stravolgere la storia.
Ruby: Ok.... Ma non sono innamorato di Aqua-chan!! Le voglio solo molto bene!!

A Zoro: Adesso che hai conosciuto tutti quegli Antichi, non hai paura della concorrenza per Aqua?

Zoro (arrossisce e guarda da un’altra parte mentre incrocia le braccia): Pe-Perché mai dovrebbe esserci concorrenza?

Dunque Jen (chiedo a te, perchè la risposta di Sanji sarebbe ovvia): cosa ne pensi del biondo? Che impressione ti ha fatto? Ah, un'altra cosa: perchè hai spogliato tua sorella? Non ti sei accorta delle facce pervertite dei presenti?

Jen (Arrossisce ed entra in iperventilazione come la sorella): Io, no, so, forse, Kyaaaaa!!! (Corre a nascondersi dietro a Xenon)  (Fa capolino da dietro a Nex) E poi, ho spogliato mia sorella per vendetta e perché volevo vedere quante altre cicatrici si era procurata, quella scema... (Sanji la guarda e lei ritorna dietro a Nex)

A Seph: Come ti senti ad aver trovato una persona che ha il tuo stesso amore per la cucina? Faresti una gara di cucina con Sanji?

Seph: Perché no? Ma prima mi dovete pagare in cereali al cioccolato.
Sanji: Tu hai qualche serio problema di dipendenza alimentare....

A Nex: Come ti senti a sapere che sia Aqua che Jen sono corteggiate (chi apertamente, chi meno) da Zoro e Sanji? Sei geloso?

(Nex distrugge con un pugno un muro e riserva lo stesso trattamento al muro accanto)
Nex (stringendo ancora il pugno in contrasto al sorriso sul suo volto): .....Dicevi?

A tutti gli Antichi: Aqua è legata a Zoro, questo lo sappiamo, ma voi? Conoscete gli umani ai quali siete legati? Chi sono?

Ruby: Io sì. Ma ho paura di scioccare il pubblico se lo dico.
Seph: Non ne ho la più pallida idea e non m’interessa nemmeno. M’interesserebbe solo se il mio umano fosse il proprietario di una fabbrica di cereali al cioccolato.
Nex: Basta con questi cereali!!!! (cerca di dargli una sberla ma Seph vola via) Comunque io non sono più Legato a nessuno dato che sono morto e resuscitato.
Jen: Io sono morta e non sono Legata a nessuno.
Lance e Ryoga: Noi dobbiamo ancora fare la cerimonia d’iniziazione per diventare ufficialmente Antichi. È durante quella cerimonia che si forma il Legame!! Non vediamo l’ora!!
Seph: Fate in modo di prendere un umano che possiede una fabbrica di cereali al cioccolato.
Nex: BASTA COSÌ!!!!

Allora, Franky, come ti è sembrata la trappola che hai trovato in cucina? Seph ha fatto un buon lavoro?

Ci scusiamo, ma oggi Franky non potrà partecipare perché è ancora in prognosi riservata.

DA SPECIAL GUEST

Aqua: Zoro, alla domanda di Angel, nel Question Corner di Mary (“Zoro,vedo che tu in questa storia sei un po' ai margini?Che ne pensi? Hai voglia che qualcuno in particolare sia lì con te per consolarti o complottare contro Blaidd,che ti ha umiliato?”) Te hai risposto: “Aqua-chan c'è?” Da quando siamo in così tanta confidenza che tu puoi darmi del -chan?

Zoro: ............ Boh, non lo so, pensavo che dopo aver passato una settimana praticamente appiccicati 24 ore su 24 avessimo raggiunto un certo livello di confidenza.
Aqua (arrossisce): Beh, no invece!!!
Zoro: Che c’è, ti ha dato fastidio?
Aqua (entra in iperventilazione): NON HAI NESSUNA AUTORITÁ PER DARMI DEL -CHAN!!! E POI SAREI IO CHE DOVREI CHIAMARTI ZORO-CHAN, DATO CHE HO ALMENO 1881 ANNI PIÙ DI TE!!! BAAAAAAAAAKAAAAAAA!!!!
Zoro: D’accordo, calmati, non lo dirò mai più. Adesso prendi un respiro profondo, stai diventando viola.
(Aqua obbedisce e si calma un po)
Zoro (abbracciandola): Ecco, calma, Aqua-chan... 'O merda, l’ho ridetto...'
Aqua: ZOOOOOOOROOOOOOOOOOOOO!!!!!
(Zoro scappa via ed Aqua lo insegue per la stanza minacciando di ucciderlo una volta, farlo resuscitare ed ucciderlo di nuovo) 

E qui si chiude la nostra quinta edizione!!^^
Kissez,
Angel

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Capitolo 26
*** Capitolo 12 - La Nostra Verità ***


Premessa
 
Ehilà gente!! Dopo due giorni di silenzio rieccomi qui con il dodicesimo capitolo!! Vi sono mancata? (Un uomo nella platea si alza e comincia ad inseguire Angel con un fucile a canne mozze per cacciarla via di nuovo) Beh, che dire, preparatevi qualche spuntino amaro da mangiare lungo questo capitolo (stavolta ho riverato forse un po troppa sdolcinatezza XD Perdonatemi!) Passiamo alle nostre sezioni in grassettoooo!!
Ringraziamenti: Mary, anra-san ed _histerya_ , la solita "Trinità" che recensisce con estrema puntualità!! Grazie a FM107 3 RADIOCAOS che ha recensito gli ultimi due capitoli! Un grazie a tutti quelli che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite e a tutti i lettori silenziosi! :)
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Zoro: E menomale...
Angel (sospettosa): Che cosa intendi dire?
Zoro: Che non si saprebbe cosa ci avresti fatto se fossi stata te la disegnatrice! Magari Rufy si sarebbe sposato con un polipo, Usopp sarebbe diventato un gigante, io sarei diventato più pervertito del cuoco e la storia sarebbe stata sconvolta da questi Antichi vecchi e rincretiniti--!
Aqua (scrocchiandosi collo e nocche): Chi hai chiamato "Vecchia e rincretinita"?!
Angel: Facciamogliela pagare.
Aqua e Jen (che è comparsa insieme ad Aqua): Sicuro.
(Si avvicinano minacciosamente con mazze da baseball e mattarelli in mano. Comincia un nuovo round di "Acchiappammazza" [nome inventato sul momento XD] con Zoro che scappa inseguito dalle tre)
Colonna Sonora Consigliata: "Our Truth" - Karmacode (Sì, ho preso il titolo da questa canzone); "All Again For You" - We The Kings; "Alla Mia Età" - Tiziano Ferro; "All or Nothing" - Theory of a Deadman e "Any Other Way" - Theory of a Deadman
Reminders: Question Corner sempre aperto e recensite please!! :)
Richieste di Perdono: Questo capitolo è bello lunghetto ^^'' Scusate, ma stavolta non sapevo dove tagliarlo!! Chiedo umilmente perdono!!
BUONA LETTURA!! :D


Capitolo 12 - La Nostra Verità

"Allora, possiamo andare?" chiese Rufy sorridendo. Stava ancora masticando una grande fetta di bacon.

"Ancora cinque minuti..." farfugliò Jen ancora abbracciata al cuscino. Si appisolò. Nex le tenne alta la fronte evitando che la sua faccia fosse ricoperta dalla marmellata, dal bacon e dalle uova sul suo piatto.

"Peste, svegliati."

La donna mugugnò qualcosa nel cuscino ma non accennò a tirarsi su.

Nami sbadigliò e prese un sorso di caffè. Sanji stava osservando Seph cucinare la colazione in silenzio. Notò che la sua faccia era più rilassata dalla sera prima e che cominciava a dire due o tre parole in più. Brook stava sorseggiando il suo the accanto ad un'assorta Robin. Tra le dita scheletriche stava stringendo un mucchietto di fogli. Franky era rimasto in camera a causa del piccolo incidente della sera prima. I due gemelli, di nuovo al lavoro sul loro coso tascabile, mangiavano distrattamente la loro colazione. Zoro invece stava assaggiando una cosa a dir poco particolare: Seph era venuto a sapere della sua passione per l'alchool, quindi aveva mischiato il suo caffè con un filo di gin. Aveva un buon sapore: forte ma allo stesso tempo delicato sul palato. Chopper stava leccando il cucchiaio pieno di marmellata di mirtilli mentre Usopp faceva della sua colazione un'opera d'arte.

"Ed ecco a voi..." cercò un nome da dare alla sua creazione. "Melamangio!"

Chopper guardò estasiato la piccola composizione di cibo.

Rufy, invidioso, cominciò a mischiare tutto il cibo nel suo piatto concludendo con un "Vi presento 'Carne! Uova! Marmellata!'" annuì deciso.

"Quello non è un nome..." biascicò Jen dal suo cuscino.

"Allora..." Rufy ci pensò sinceramente. Guardò il suo pasticcio di roba. Poi prese tutto il piatto, lo guardò un'ultima volta, e se lo mise tutto in bocca.

"Fai paura quando ti allunghi in questo modo strano, sai?" commentò Jen guardandolo con un occhio dal suo cuscino. Nex si era stufato di tenerla dritta e vedendo che era abbastanza sveglia da parlare tolse il braccio senza preavviso. Lei riuscì a fermarsi un centimetro prima di collidere con il piatto.

Rufy si tolse il piatto di bocca e mostrandolo davanti a tutti disse "Cibo invisibile." concluse.

Robin si lasciò scappare un risolino.

"Questo è demenziale..." commentò l'Antico delle fiamme.

"Jen, ma che stai facendo?" chiese Ruby mentre prendeva un'altra fetta cosparsa di marmellata.

"Mi metto comoda." rispose semplicemente lei.

Aveva spostato tutti i piatti lasciando un grande spazio su cui si stava stendendo. Si sistemò il cuscino e ci poggiò sopra la testa con un "Buona notte!"

Nex non fece una piega.

"Ma sei sopra al tavolo..." disse Nami.

Jen non se ne curò e continuò a tenere gli occhi chiusi in attesa che il sonno arrivasse.

"Oi, scusami," le disse una voce maschile vicino alla sua testa.

"Cosa?" rispose Jen.

"Mi passeresti quella brocca lì?"

Con un sospiro la ragazza aprì gli occhi trovandosi a guardare dal basso Zoro indicare qualcosa alla sua destra. Jen lo fissò senza muoversi. Zoro, notando che lei non accennava a muoversi guardò interrogativamente il tavolo con lei sopra. Il momento in cui i loro sguardi s'incrociarono, Jen s'irrigidì e saltò giù dal tavolo dietro al fratello.

"Oi, Marimo! Che le hai fatto?!" cominciò subito il cuoco. Lo spadaccino abbassò il braccio e guardò la piccola cupoletta di capelli rossi che spuntava da dietro il braccio di Nex.

"Io? Niente!" rispose.

"Non puoi non averle fatto niente!" replicò Sanji avvicinandosi.

"Jen, cosa c'è?" chiese Nex con nonchalance prendendo un altro morso dalla sua fetta di pane.

 "I suoi occhi mi fanno paura!" piagnucolò la sorella.

Paura? Eppure non la stavo guardando storto...pensò Zoro abbastanza sorpreso.

"Avanti, non sei più una bambina... E poi lo sai che è maleducato. Chiedi scusa."

Jen si sporse da dietro il fratello e mormorò un incerto "Scusami."

"Oh, non c'è problema..." replicò Zoro forse un po troppo in fretta.

Lei si sporse un po di più e corrugò la fronte mentre l'osservava. Dopo un paio di secondi lasciò lo scudo che gli forniva il corpo del fratello e sorrise. "In fondo non sei cattivo." rise.

Zoro guardò Rufy dietro di loro e lo trovò sorridente.

"Tu sei," disse Jen e Zoro tornò a guardarla accorgendosi che si era avvicinata in quei pochi secondi che si era distratto, "la persona a cui è legata mia sorella, vero?"

 "Ehm, sì..." disse incerto mentre l'allarme vicinanza cominciava a squillare nel suo cervello. Jen annuì e si raddrizzò. Notò solo ora che portava ancora il suo pigiama rosso con una fiammella arancione disegnata sul petto.

"Avrei una richiesta da farti."

 Zoro la guardò perplesso per qualche secondo prima di biascicare un "Dimmi..."

Jen prese fiato.

"Aspetta un momento, Jen-san!" la interruppe Sanji mettendosi al suo fianco. "Puoi chiederlo a me; quel Marimo è troppo stupido per essere onorato dalle tue richieste. Lascia fare a me." si battè un pugno sul petto.

 "Ma, Sanji-kun," Jen corrugò la fronte pensosa e in quel semplice gesto ci rivide Aqua.

"Ok, ho deciso!" battè il pugno sul palmo dell'altra mano. Si girò e si rivolse a tutta la ciurma. "Tutti, ascoltatemi." Usopp e Rufy interruppero la loro discussione sul cibo e Robin abbassò il nuovo libro che stava leggendo. "Vi chiedo solo un favore:" congiunse le mani. "Fate cantare Aqua di nuovo."

"Cantare?" chiese Brook abbassando la sua tazza di thè.

Jen annuì decisa e abbassò le mani. "Aqua ha una bellissima voce, anzi, direi proprio che è stata fatta apposta per cantare! Una volta ci passava intere giornate! Ma da quando io sono morta e tutta quella storia nel laboratorio, Aqua non ha più cantato, non una singola nota." sbattè le mani sul tavolo facendo tremare la tazza di Nex. "Di solito uno canta quando è felice, no? A me basta che la facciate cantare una sola volta e sarò sicura che è realmente tornata ai suoi sensi." Ci fu un momento di silenzio.

"Non sarà più perchè così sblocchiamo l'auditorium e tu avrai un posto dove balla---"

 "È ESATTAMENTE PER QUELLO!" confessò tagliando corto la domanda del fratello.

I Mugiwara non sapevano che pensare e Jen cercò di spiegare. "Allora funziona così: se Aqua canta, qualcuno deve suonare e questo qualcuno sono Nex, Seph, Ruby, Lance e Ryoga. Se Aqua canta e qualcuno suona allora c'è musica. E se c'è musica allora io posso ballarci sopra!" fermò le mani con cui aveva gesticolato tutto il tempo.

"E che fine ha fatto il piano per vederla felice?" chiese Usopp.

"Dimenticatelo." rispose semplicemente.

Usopp cominciò ad urlarle contro qualcosa su quanto fosse egoista ma fu interrotto dal sorriso del suo capitano "Qualsiasi cosa dobbiamo fare la faremo!"

Jen gli ricambiò il sorriso e lo abbracciò "Grazie mille Rufy!"

Il ragazzo rise. "Ci mancherebbe!! Ma adesso ho io una richiesta da fare a tutti voi."

La ragazza lo lasciò e Seph uscì dalla cucina asciugandosi le mani con un panno. "Voglio che tutti voi Antichi entriate nella mia ciurma!" disse con il solito sorriso.

"Io non posso," rispose l'angelo.

"A me piacerebbe ma su quest'isola ho tutto il mio equipaggiamento medico," notò che gli occhi dei due gemellini si erano accesi e si affrettò ad aggiungere " E Lance e Ryoga sono troppo piccoli."

"Cosa?!" piagnucolarono i due, ma dovettero riconoscere che aveva ragione.

"C'è anche Aqua?" chiese Jen.

Rufy annuì. "Anche se non lo sa ancora." aggiunse con fare cospiratorio.

"Allora entro anche io, anche se non potrò sempre stare lì fisicamente tutti i giorni." si girò verso Nex che continuava a mangiare la sua colazione e si poggiò sulla sua testa.

"E tu, nii-chan?" Nex prese un'altra fetta di pane.

"Io sono già dentro," disse addentandola.

"Yay!!" urlò felice Jen abbracciandolo. Il cibo gli andò quasi di traverso e pregò alla sorella di lasciarlo.

Ruby sospirò e scosse la testa. "Vabbè, contate dentro anche me." vide i due gemelli fargli gli occhi di cerbiatto. "E anche i due piccoletti." fu travolto dagli abbracci dei due.

"Manchi solo te, Seph-san," disse Nami sorridendo.

"Io non saprei. Chiederò ad Aqua." e uscì silenziosamente.

"Ehi, capitano," chiamò Ruby mentre cercava di liberarsi dei due gemelli. "Posso chiederti il permesso di rimanere a terra finchè questi due non diventano più grandi?"

"Sicuro." accordò il permesso Rufy.

"Grazie." disse l'Antico. Poi rivolgendosi a Nex. "Gli hai detto dei manifesti?"

Nex sorrise "Non ancora."

"Manifesti?" chiese Chopper.

Ruby si alzò e andò nell'altra stanza. Si sentirono aprirsi e chiudersi un paio di cassetti.

L'Antico ritornò nella sala da pranzo e dispose sul tavolo quattro fogli. Ci fu un'esclamazione generale di sorpresa.

"VOI SIETE DEI RICERCATI?!!!!!" urlarono i Mugiwara in coro.

Trovarono come risposta due ridenti Antichi. "Bei vecchi tempi, vero?" disse Nex dando una gomitata a Ruby che annuì.

I pirati studiarono i manifesti.

Il primo raffigurava un Ruby di circa cinque anni più giovane nel momento precedente ad uno scatto di corsa. Nami guardò la taglia ed impallidì. "650 milioni..."

"Il Mietitore...?" lesse Usopp il suo soprannome. Non molto innocuo.

Passarono alla seconda.

"Quello è Seph!" disse Chopper indicando la foto di un ragazzo dai capelli lunghi e coi riflessi verdi. Era una foto di tre-quarti e in primissimo piano si poteva intravedere un pezzo della sua ala mentre accanto al volto brillava di una luce eterea la sua spada lunga.

"450 milioni, abbastanza normale, per fortuna, e "L'Angelo" non sembra essere esageratamente minaccioso." commentò il cecchino.

Ruby osservò un momento la foto. "Questa gliel'hanno scattata quella volta che ci arrivò il falso messaggio che Aqua era stata catturata, e lui si precipitò subito sull'isola. Mi ricordo chiaramente che al nostro arrivo due ore dopo, le tre basi della Marina erano già state annientate e lui ci stava aspettando seduto su una pila di corpi abbastanza seccato per non aver trovato Aqua." ricordò. Usopp deglutì.

"950 MILIONI??!!!!!!" urlò Nami prendendo in mano il terzo poster. Alzò lo sguardo dalla taglia e si ritrovò a guardare un Nex un po più giovane che guardava incuriosito da qualche parte dietro di sè mentre la battaglia infuriava.

Usopp cadde dalla sedia. “Bahamut... La bestia sanguinaria...”

"Cos'è questa cosa?" disse Rufy indicando una strana lancia nera vicina alla testa dell'Antico.

Nex abbassò il manifesto dalle mani paralizzate della navigatrice. Il suo sguardo si accese al ricordo. "Ah, sì! È l'Armatura Sette Punte."

I mugiwara lo guardarono senza capire. Allora Nex si alzò e passò una mano sul petto seguendo il contorni della cicatrice. Al suo tocco questa s'illuminò lievemente facendo apparire dietro la sua schiena sette cristalli bianchi. "Non chiedetemi come faccio perchè nemmeno io lo so. Mi hanno messo questa cosa in laboratorio."

Rufy toccò uno dei cristalli fluttuanti spostandolo un poco dal semicerchio che creava insieme agli altri. Fluttuò di nuovo al suo posto.

"Che forza!" e gli diede un'altra spintarella.

"Rufy, è abbastanza seccante..." disse Nex alla decima spinta.

Sanji diede un calcio al capitano e questo tornò al suo posto.

 "Come funziona?" chiese Robin.

Nex si passò una mano tra i capelli. "Beh, ho capito che questi cose rappresentano le sette pendici del paradiso e che a seconda dell'attacco che voglio scagliare cambiano forma e colore. Ora, la mia cicatrice di punte ne ha otto, quindi perchè io ne ho solo sette? Semplice, perchè l'ottava è l'unica che simboleggia l'inferno e se mostrassi quella allora non solo perderei il controllo come Aqua, ma sarebbero grossi guai per tutti."

Zoro prese l'ultimo manifesto e guardò l'immagine.

"Chi è Zoro-san?" chiese Brook. Lo spadaccino voltò il poster così che tutti potessero vedere.

"AQUAAAAAAAAA-CHAAAANN!!" cantilenò Sanji.

"È una bella foto," commentò Robin con un sorriso.

Zoro tornò a guardarla ma Sanji gliela strappo via dalle mani. "È bellissima~~~" piroettò. La separò dal suo petto per rivederla: ritraeva tutto il busto di Aqua congelato nell'atto di voltarsi. Sulla schiena si vedevano le ali e parte della cicatrice a rosa. Il braccio visibile era piegato e il suo spadone azzurrino era pronto a voltarsi con lei. Sul volto era dipinto un mezzo sorriso di sfida come quello di Zoro quando combatte. Addosso aveva un costume bianco. E, secondo lo spadaccino, troppo scollato.

"Ma allora riuscirono a scattarle una fotografia," osservò Nami mentre si faceva consegnare il manifesto dal cuoco.

"Questo è l'unico sopravvissuto, a dir la verità." commentò Nex.

"Dopo averlo visto, Aqua-chan andò su tutte le furie e ne bruciò a palate finchè rimase solo questo, che ho personalmente salvato dalle fiamme," spiegò Ruby.

"Come mai?" disse Robin.

"Non le piaceva il fatto di apparire in costume. Anzi se devo essere sincero, non l'ho più vista in un costume. Quindi quella foto ha un certo valore." Nex e Ruby annuirono.

"Però quello più fortunato di tutti è stato Seph. È l'unico su tutta la faccia della terra che l'abbia vista in vestito da sera." disse Ruby e Nex annuì invidioso.

"Tutto per colpa dei suoi complessi."

"Aqua ha dei complessi?" chiese Chopper e Zoro alzò un sopracciglio.

Ruby annuì.

"Il classico complesso femminile. Sai, secoli fa si sentiva molto di più il concetto dell'inferiorità della donna rispetto all'uomo. Certe volte ha passato dei veri e propri guai per il solo fatto di essere femmina. Quindi ha cominciato a perdere la sua femminilità come per ridere in faccia agli uomini superandoli in ogni cosa." disse Nex accasciandosi sul tavolo. "Voglio vedere la mia nee-chan in un vestito da sera anch'io..." piagnucolò.

Sanji gli mise un braccio intorno alle spalle. "Nex-san condivido con te quest'idea. Ecco perchè ho un piano." anche gli altri prestarono attenzione. Sanji lo spiegò a tutti.

"Io sono d'accordo." disse Seph spuntando dal nulla.

"TU!" urlò Ruby. "Smettila di comparire come un fantasma!"

"La domanda è chi farà la parte della vittima." disse l'angelo senza ascoltarlo e Nex immobilizzò Ruby con il controllo del suo Elemento per non far sfociare la discussione in qualcosa di peggio.

Gli sguardi di tutti si posarono su lui e Zoro.

Jen rise. "Questa sarà da vedere!!!"

"Perchè io?" chiese lo spadaccino aggrottando la fronte.

"Beh, perchè te e Aqua siete quasi sempre assieme..." disse Usopp e stava per rimodellare un cuore con le mani quando fu interrotto dal sibilio di una spada che veniva sguainata. Anche Zoro fu immobilizzato al muro con Ruby.

"E se invece...." Nami illustrò la sua idea.

"Tu sei davvero una strega..." dissero i due al muro.

La navigatrice sorrise maliziosa. "Che ne dite?"

"Aqua ci ammazzerà..." disse Nex.

"Bisogna morire prima o poi, no?" disse Zoro finalmente libero.

"Rufy, vedi di non rovinare niente!" disse Sanji.

"Zzzzzz...."

Ci fu il silenzio.

"S'è addormentato..." constatò Jen.

"IDIOTA!" urlò Nami colpendolo. Il capitano si svegliò.

"Hai capito quello che devi fare?" chiese Usopp.

Rufy annuì.

"Speriamo bene..." sospirò il cecchino.

"Aqua ci ammazzerà per davvero... Era meglio se tenevo la bocca chiusa..." disse Nex prendendo il cuscino che Jen aveva lasciato sul tavolo.

"Spera che sarà ancora rincretinita dalla camera acquatica..." cercò di consolarlo Ruby mettendogli una mano sulla spalla.

"Allora andiamo?" chiese Rufy.

"Dove?" Chiese Jen.

"Ovvio no? Da Aqua!" rispose il ragazzo.

"Come sta?" disse Ruby a Seph.

"L'ho svegliata." Ruby annuì e fece segno ai Mugiwara di seguirlo.

Finalmente, pensò Zoro.



 
***

 
Fuori era un'altra bella mattinata. Ruby li portò alla sua casetta: era simile alle loro, solo che in questa c'erano molti più libri e una stanza in più. In questa stanza c'era un grande tavolo da lavoro cosparso di provette, ampolle e medicinali. In un angolo erano state ammucchiate delle bende sporche di sangue.

"Sono di Aqua." spiegò Ruby quando notò gli sguardi curiosi e preoccupati dei Mugiwara. "Non preoccupatevi: erano del controllo."

Nel laboratorio c'era una seconda porta che nascondeva una serie di scale. L'Antico fece strada. Mano a mano che scendevano le pareti diventavano più ruvide e la pressione era percepibile. Furono costretti a procedere in fila indiana: la rampa di scale non era stretta ma permetteva la discesa solo di una persona alla volta.

Finalmente arrivarono ad una grande porta in acciaio. Ruby inserì un codice e le sbarre di ferro che la tenevano chiusa si ritrassero con un gran fracasso.

Quando l'aprì, i Mugiwara scoprirono che era spessa almeno dieci centimetri. Appena entrarono si ritrovarono al buio e c'era una forte umidità. Sentirono la porta chiudersi dietro di loro con un secco clang.

Poi l'Antico trafficò con qualcosa e la stanza fu illuminata da una lieve luce azzurrina. Ruby lasciò la leva che aveva abbassato e si diresse verso la fonte della luce. I pirati lo seguirono in silenzio. Si ritrovarono in una caverna enorme dalle pareti lisce e levigate.

"Oddio..." sussurrò Nami.  "Guardate..." e indicò la luce alla loro destra.

 Il fioco bagliore veniva da un grande acquario che copriva una parete intera. Dentro all'acquario c'era Aqua, come crocifissa da un grande apparecchio alle sua spalle. I suoi occhi erano chiusi. Ruby nel frattempo si era seduto ad una postazione di comando poco più avanti. Abbassò alcune piccole leve e poi parlò.

"Oi, sei sveglia?" ci fu qualche secondo di silenzio.

"E adesso chi è che rompe?" rispose una voce femminile da qualche parte nella stanza.

"Il tuo peggiore incubo." Rispose sarcasticamente l'Antico.

"Ah, sei tu. Il rompi coglioni di sempre." disse di nuovo la voce.

"Aqua?" chiamò Zoro voltandosi.

"Che cosa sei venuto a fare qui, cagnaccio spelacchiato?"

No, non era Aqua. Il tono di voce era leggermente diverso. Più crudo.

"Ciao anche a te Zal-chan." replicò Ruby con un mezzo sorriso.

"Non mi dire... Zal non starà per Zalenia..?!" disse Usopp.

"È un problema per te?" lo rimbeccò scocciata la voce.

"Chiedo scusa." si affrettò a dire il cecchino non appena avvertì l'aura omicida nel tono.

"In pratica ci sono degli altoparlanti che attraverso questa postazione riportano i pensieri di Aqua. Solo che stavolta sembra ci sia Zalenia al comando." spiegò Ruby osservando i Mugiwara guardarsi intorno per trovare l'origine della voce.

"Quindi è Aqua che parla," disse Robin guardando nell'acquario. Ruby annuì.

"Aqua ora sta dormendo." disse Zalenia.

"Ancora?" si lamentò Rufy.

"Oi, cane troppo cresciuto, questo non è un acquario e io non sono completamente un pesce, quindi fa in modo che questa sia la prima e ultima volta che porti turisti." commentò Zalenia.

"Ah, andiamo, che fastidio ti danno?" disse Ruby.

"Occupano spazio nella mia mente ed usurpano i miei sensi."

L'Antico sospirò.  "Scusate, so che non ha un ottimo carattere ma in fondo non è cattiva."

"Non è cattiva? È lei quella che ha distrutto tre navi della Marina!" disse Nami.

"Quella non sono stata io." disse Zalenia. "Era la Marina stessa: le hanno semifuso il cervello ed è andata in tilt. Diciamo che quello che avete visto era un esperimento. A dir la verità, è solo grazie alla sottoscritta se Aqua non va berserk ogni tot."

"Ma esattamente tu chi sei?" chiese Zoro incrociando le braccia. "Se non sei un'assassina assetata di sangue e se non sei Aqua..." Silenzio. Guardò Aqua. Per un momento gli parve che lo stesse guardando con un occhio rosso ma quando sbattè gli occhi vide che la donna stava ancora dormendo.

"Io sono colei che protegge Aqua dai pericoli eliminando direttamente la causa." rispose infine. "Sono la seconda personalità di Aqua. L'altra faccia della medaglia." Fece una pausa. "Sapete," il suo tono non si fece più sprezzante ma malinconico, "in quel laboratorio le hanno portato via alcune emozioni, favorendo così quelle negative, come appunto la sete di sangue. Ma quella non sono io. Io sono nata per evitare che quella sete di sangue diventi incontrollabile. Quindi, detto in altre parole, io sono quella che impedisce ad Aqua di uccidere chiunque incontri. Faccio un po come da contagocce: rilascio la 'Sete' in piccole dosi quando diventa troppa o quando avverto un pericolo. Poi, sì, potete dirlo che mi accanisco contro i Marines in modo particolare, ma è perchè non voglio farla tornare in un laboratorio e anche perchè è lei stessa che lo vuole. Ma è questa la nostra verità: Aqua ha bisogno di me per non impazzire e io ho bisogno di lei per vivere."

"Cosa impazzisce?" disse una seconda voce sonnolenta.

"Oh, ti sei svegliata." disse Ruby.

 "Buon giorno Ruby," disse l'altra voce.

"Guarda che è ora di pranzo! Accidenti sono due giorni che dormi: che t'è preso, scorfano?" le disse Zalenia.

"Aqua?" disse Zoro interropendo il filo di pensiero di tutti gli altri Mugiwara.

"Hm? Zoro?" disse la voce.

"Come ti senti?" le chiese Ruby.

"Assonnata."

"Aaaaaaaaaaaaaquaaaaaaaaaaaaaaaa-chaaaaaaaaaaaan!" disse Sanji piroettando.

"Sanji-kun? Ciao..." disse l'Antico. "Ciao a tutti..." sbadigliò poi sentendo altri 7 saluti. "Scusate..." disse poi finito lo sbadiglio.

"Oi, Aqua-chan, ti sto per staccare, ok?" disse Ruby trafficando un po sulla postazione di comando.

"Fai pure." rispose la ragazza.

Ruby abbassò l'ultima leva e stette a guardare. Il grande apparecchio metallico lasciò libera Aqua e si ritirò in silenzio. Il corpo, senza il sostegno del braccio robotico, fluttuò verso il fondo della vasca e si sedette lì portando una mano alla testa.

"Avete mai visto la forma ibrida di Aqua?" chiese Ruby sorridendo. I Mugiwara fecero di no con la testa. "Io la terrei chiusa là dentro solo per guardarla tutto il giorno in quella forma."

Incuriositi, i pirati tornarono a guardare la vasca. Della pallida spuma aveva ricoperto il corpo di Aqua e ora stava man mano sparendo per lasciare spazio alla sua cascata di capelli biondi, al suo busto, a delle squame e....

"S--" cercò di dire Sanji.

Sulla schiena apparì una lunga pinna dorsale azzurra.

"S-Si--"

 Delle squame più scure le avvolgevano il petto come un paio d'artigli.

"SIRENA!!!" urlò poi quando anche l'affusolata pinna caudale fu visibile. Un rivoletto rosso gli colò giù dal naso. "L'avevo detto io che le sirene esistevano!! Altro che quella vecchia di Kokoro!! AQUAAAA-CHAAN~~~~" si appiattì contro il vetro piroettando e Aqua indietreggiò spaventata.

"Wow..." si fece scappare Zoro.

La sua coda era di un azzurro scuro sfumato di verde metallizzato sulle punte delle pinne. Un po a fatica riuscirono a staccare Sanji dal vetro e Aqua fu libera di avvicinarsi di nuovo a loro. Poggiò la punta delle dita al vetro e sorrise. I capelli biondi le fluttuavano dietro le spalle e gli occhi erano blu come sempre. Poi gesticolò a Ruby qualcosa che non riusciva a capire.

"Perchè non parli più?" le chiese Nami.

"Beh, è il braccio metallico che sintetizza le sue onde celebrali in suoni, quindi senza quello bisogna ricorrere ai segni." rispose invece Ruby che stava attentamente osservando i movimenti delle mani e delle labbra della sirena.

Aqua raggiunse il lato opposto al vetro della vasca con un lieve colpo di coda e portò una mano dal basso verso l'alto. Gli occhi di Ruby s'illuminarono e gli fece l'ok con le dita. Abbassò una seconda leva e la parete in acciaio vicino ad Aqua si alzò lasciandola libera di andare in un secondo ambiente più grande. "È una grotta sottomarina collegata al mare in superficie. È il posto dove resta in osservazione dopo ogni intervento medico importante. Dopodichè nuota fino al mare aperto e ritorna a riva." spiegò l'Antico delle gemme.

"Quando potrà uscire?" chiese Rufy saltellando per l'impazienza.

"Beh, vedendo come nuota, direi che dopo domani può andare benissimo." riflettè un momento. "Però lasciamo perdere quella cosa."

"Perchè?" domandò Sanji.

"Avete un'ottima relazione... E poi l'avete appena vista nella sua forma da sirena... Che cosa volete di più?" Il cuoco ci pensò su per un momento.

"Forse hai ragione..." e andò a comunicare la decisione agli altri che annuirono in accordo.

"Ma domani Aqua passerà la giornata interamente da sola qua dentro?" chiese Brook. Ruby annuì.

"Se volete lascerò la porta aperta così potrete venire quando volete." aggiunse poi. La proposta fu accolta con le esultazioni generali.

Poi un brontolio riempì la grotta. "Sanji, ho fame." disse Rufy improvvisamente serio.

"In fondo è parecchio tardi...." commentò l'Antico alzandosi. "Vamos!"

Aqua ritornò al vetro e li guardò aggrottando la fronte dispiaciuta. Riservò una veloce occhiata per lo spadaccino a cui scappò un sorriso.

"Voi andate avanti, vi raggiungo tra poco."

Non voleva essere lasciata sola.

"Oi, marimo, che hai in testa di fare con Aqua?!" partì alla carica Sanji.

"Io niente: non sono un pervertito come te." replicò guardandolo annoiato.

"Allora noi andiamo, Zoro. Chiederemo a Seph-kun di lasciarti del cibo da parte. A dopo Aqua!!" s'intromise Nami trascinandosi via il cuoco.

Aqua ricambiò il saluto con un veloce loop.

Zoro li stette a guardare finchè la porta non si chiuse. Poi guardò Aqua e notò che lo stava squadrando con interesse. Gesticolò qualcosa: si portò un dito alla tempia e con l'altra mano imitò il movimento di una chiave nel lucchetto. Sblocca la mente, stava dicendo e lo spadaccino lasciò che la voce della ragazza gli riempisse la testa. Grazie, fu la prima cosa che disse e sorrise.

"Di... Di niente..." replicò lui imbarazzato.

Sentì la sua risatina. E ora, cavaliere, che si fa? Io non posso uscire e tu non puoi entrare: come la mettiamo? domandò Aqua.

Zoro arrossì lievemente: aveva programmato di starsene seduto ad ammirarla... "Non saprei..."

Sai una cosa? disse lei nuotando esattamente davanti a lui. La guardò in attesa che continuasse. Sei davvero carino quando sei imbarazzato! disse sorridendo. Zoro fece un passo indietro ed arrossì. La sentì ridere. Proprio questo intendevo!! Hahahahah!!

"Tu...!" disse Zoro abbassando le braccia e cominciando anche lui a ridere. Finite le risate, Aqua lo guardò di nuovo interessata. Poggiò una mano al vetro per avvicinarsi ancora di più e Zoro fece altrettanto portandosi avanti di due passi.

Di un po, Zoro...cominciò. Io... lo spadaccino la guardò impassibile ma in verità dentro di lui c'era il subbuglio: e se si stava dichiarando lei per prima? Se lei non voleva venire con loro?

Io posso fidarmi ciecamente di te? disse infine.

La domanda lo prese un po alla sprovvista. "Non ti fidavi già di me?..."

Sì, infatti io sto dicendo fidarsi come... Come un....pensò un momento alla parola adatta. Ragazzo, fidanzato? Zoro non sapeva se sperarci o meno. Come un fratello!! disse poi schioccando silenziosamente le dita dall'altra parte del vetro.

Ciò ruppe le speranze dello spadaccino. "Fra....tello?"

Aqua annuì sorridendo. Nex è la persona di cui mi fido di più sul pianeta. Ti sto chiedendo se ti posso mettere allo stesso livello.

Zoro la guardò per un istante prima di sorridere anche lui e mettere la sua mano sopra a quella di Aqua dall'altra parte del vetro. "Sicuro."

La donna sorrise. Se non ci fosse stato il vetro ti avrei abbracciato, gli confessò.

"Allora grazie vetro!" disse Zoro. Aqua fece finta di fare l'offesa e dopo aver giurato di non rivolgergli mai più la parola cominciò a ridere anche lei. "Oi, Aqua," le disse, ma lei incrociò le braccia e si girò. Zoro la ignorò e continuò il suo discorso. "Secondo te gli uomini sono meglio delle donne?"

Non ho nessun obbligo di risponderti.

 "Avanti, non fare la sostenuta..." Non accennò a girarsi. Zoro sospirò, "Mi dispiace, va bene? Non volevo offenderti. Era solo un'innocente battuta. Ti abbraccerei anch'io se non ci fosse il vetro, ok?" E non mi limiterei solo a quello aggiunse mentalmente senza che lei se ne accorgesse.

A quel punto Aqua si girò quanto bastava all'occhio zaffiro per squadrarlo. Si andò a sedere sul fondale vicino il vetro. Io penso che gli uomini siano ipervalutati. Se solo la smetteste di vederci solo orizzontali allora noi donne saremo considerate allo stesso modo, disse lei abbracciandosi la coda.

"Io non ti vedo solo orizzontale..." mormorò Zoro guardando da un'altra parte, ed era vero: lui l'amava perchè era tenace, forte, dolce e un mucchio di altre cose che non avevano niente a che fare con lo stare orizzontali.

A quello Aqua sorrise e ritornò al vetro. Zoro sentì qualcosa di umido baciargli la guancia e girò la testa di scatto per tornare a guardarla. Lei era ancora dietro il vetro ma un piccolo uccellino fatto d'acqua gli svolazzò davanti agli occhi per poi andarsi a posare sulla sua spalla.

È per questo che io mi fido di te, sentì dirgli la voce e l'uccellino cinguettò allegramente. Zoro avvicinò un dito e l'uccellino ci strusciò la testa affettuosamente. Era morbido, liscio e caldo al tatto.

Zoro...lo chiamò Aqua. La guardò. Ho fame.... piagnucolò lei.

"E che cosa dovrei fare io?" domandò Zoro lasciando cadere le spalle.

Non lo so, inventati qualcosa.

"Hai un'enorme grotta piena d'acqua di mare a tua disposizione: vai a caccia!" disse lui andandosi a sedere di fonte alla postazione di comando. Sentì Aqua mormorare qualche protesta e poi la vide nuotare via nel blu della caverna. L'uccellino rimase lì a cinguettare e Zoro lo ascoltò in attesa che il sonno sopraggiungesse.


 
***

 
Tenne compagnia ad Aqua anche il giorno dopo, ma questa volta tutti i Mugiwara le fecero visita, anche Franky, che esclamò un SUPEER quando vide Aqua sottoforma di sirena.

Le uniche volte in cui l'aveva lasciata era per andare a mangiare qualcosa al volo e prendersi qualcosa da bere.

Stava bevendo da una bottiglia di brandy quando notò che Aqua lo stava osservando. "Cosa c'è?" chiese mettendo giù la bottiglia.

Aqua seguì il movimento con lo sguardo. Niente: ti sto solo invidiando.

"Perchè?"

L'Antico indicò la bottiglia. Non so cosa darei per averne una qui dentro.

Zoro sollevò le sopracciglia. "Ti piace bere?" chiese con un mezzo sorriso. Rimase sorpreso quando la sirena annuì.

Solo che Ruby-san è contrario allo bere alchool e spesso capita che i baristi in città non me ne vogliono servire più di tanto perchè sono una donna.Fece una piccola pausa. Poi li ritrovano morti la mattina. aggiunse con tono vendicativo.

Zoro si mise a ridere. Aqua aggrottò la fronte. Oi, che hai da ridere?!! Pensi anche tu che non sappia reggere l'alchool??! la sentì dire con rabbia nella sua testa. Zoro scosse la testa senza smettere di ridere. Allora cosa? urlò lei ancora più arrabbiata.

Lo spadaccino si calmò e rispose "C'è che sei davvero un tipo determinato."

 Aqua arrossì imbarazzata per il complimento. Ciò non ti da comunque il diritto di... mugugnò abbassando sempre di più la voce e passandosi una mano sulla cicatrice che le segnava il petto. Zoro aveva notato che lo faceva spesso quando era presa alla sprovvista.

"Scusami, Aqua," disse lui guardandola.

Per cosa? chiese lei alzando la testa.

Indicò la sua stessa cicatrice sul petto. "Sembra molto più dolorosa su una donna." Aqua si guardò il petto e fece involontariamente una capriola nell'intento.

Nah, non ti preoccupare,disse lei. Ho passato di peggio. Più che altro l'hai presa in un momento un po inopportuno.

"Ah sì?" riprese la bottiglia di brandy.

Aqua annuì. Stavo combattendo contro un plotone di Marines. L'ennesimo che veniva a chiedermi di entrare a far parte degli Shikibukai. Nel bel mezzo della battaglia, che per di più era in un deserto, mi ritrovo quest'enorme squarcio sul petto. Ricordo chiaramente di aver desiderato esplicitamente la tua morte. Aggiunse poi.

 A Zoro scappò un sorriso.

Poi non riuscivo a richiuderla e continuava a sanguinare e fare male, sanguinare e far male.... Finchè non ho sentito delle forti stilettate che doveva essere l'ago di un medico che finalmente ti ricuciva. Così approfittai anch'io per rattopparmi.

"Ti sei ricucita da sola quell'enorme ferita?!" esclamò Zoro sinceramente sorpreso.

La ragazza annuì. Non c'è niente di strano...vero? Lo spadaccino aprì un'altra bottiglia ricordando l'incredibile dolore che aveva provato durante la ricucitura. Ci mise un po troppo tempo a rispondere e ciò fece serpeggiare un sorriso sul volto della ragazza. Non mi dire... Il grande spadaccino Roronoa Zoro ha tremato di fronte ad un ago!?

"No!" cercò di salvarsi Zoro ma era ormai troppo tardi: Aqua si era sdraiata su una roccia e rideva a crepapelle. Lo spadaccino incrociò le braccia e aggrottò la fronte. "Brava, ridi delle sofferenze altrui....."

Sei carino anche quando ti arrabbi,commentò lei distesa a testa in giù sulla roccia. Posso farti diventare il mio animale domestico?

"Col cazzo!" esclamò Zoro infuriato. Aqua riprese a ridere e lo spadaccino cominciò a prendere a pugni il vetro urlando proteste.

Oi, oi, oi!!! Non colpire così il vetro, altrimenti--

Zoro diede l'ennesimo pugno.

Crack!

L'uomo s'immobilizzò e guardò Aqua ad occhi spalancati. Aqua guardò lui. Il vetro si ruppe. Una cascata d'acqua si riversò contro lo spadaccino ma si prosciugò poco dopo.

Si passò una mano sul volto e aprì gli occhi. Vide Aqua poco più in là tenere un braccio teso per bloccare la massa d'acqua.

"Zoro! La postazione di comando!"

Lo spadaccino scattò in piedi e corse al macchinario.

"Il pulsante giallo!" ordinò Aqua e Zoro lo spinse.

Due enormi pannelli d'acciaio scivolarono dove prima stava il vetro e trattennero l'acqua. Aqua abbassò il braccio con un sospiro e guardò Zoro prima di afflosciarsi al suolo. Lo spadaccino fu subito al suo fianco urlando il suo nome. Le mise una mano dietro la schiena e la sollevò da terra.

Quando la scambiò con l'altra vide che era ricoperta di sangue azzurrino. Imprecò e la chiamò una seconda volta. Aveva tagli su tutta la coda e alcuni pezzi di vetro le erano rimasti conficcati tra le squame. La rosa sulla sua schiena sanguinava copiosamente.

"Merda... Aqua! Aqua, resta con me!" le mise la mano dietro il collo e le sorresse la testa. Non riusciva a respirare, il sangue le stava ostruendo le vie respiratorie.

Zoro si avvicinò al suo volto. "Avanti!! Non puoi..." non osò dirlo. "...Per così poco..."

Aqua aprì gli occhi e poggiò la mano sulla sua guancia. Lo spadaccino la prese senza pensarci e la tenne pressata contro la sua pelle. La donna sorrise. "Baka... Per chi accidenti mi hai preso?!"

Ricambiò il sorriso. Il cuore gli batteva a mille per la preoccupazione e il suo respiro era affannato. Mai si era sentito così in ansia per qualcuno.

Che cosa sei? pensò guardandola. Ma come fai a farmi questo?

"Ehm..." disse Aqua ritirando la mano. Zoro la guardò confuso. "Potresti allontanarti?" Non si era accorto di essersi avvicinato così tanto. Esitò. Prese un respiro profondo e coprì la piccola distanza che separava le loro labbra. Sentì i muscoli della schiena di Aqua tendersi e spingere contro la sua mano per sottrarsi al bacio. Fu egoista e non la lasciò scappare. Sentì le sue mani spingergli debolmente il petto per allontanarlo.

Dischiuse leggermente la bocca. Mancava così poco...

Sentì qualcosa colpirlo duramente in mezzo alle costole ed Aqua fu sollevata dalle sue braccia. Andò dolorosamente a sbattere la schiena contro la parete rocciosa. Risollevò il capo e vide in piedi davanti a lui Seph che lo guardava con odio. Aqua era tra le sue braccia: aveva affondato il volto nel petto dell'Antico e stava stringendo con entrambi le mani la sua maglietta verde e bianca. Un lieve sussulto delle sue spalle gli rivelò che Aqua stava piangendo.

Seph abbassò lo sguardo sul rivoletto di sangue che colava dalle punte della coda della donna e scattò fuori dalla stanza. Zoro rimase lì, seduto contro il muro, incapace di muoversi. Alzò la testa e sospirò chiudendo gli occhi. Si massaggiò le tempie mentre si ripeteva una sola parola: Stronzo.


 
***

 
"Niente." sospirò Nex rientrando nella sala da pranzo.

Ruby si passò una mano sulla faccia. "Dove è andata...?"

"Non ti preoccupare: dovrà tornare... prima o poi." disse Jen ma anche lei stava giocherellando nervosamente con l'orlo della gonna bordeaux.

Sanji si mise una mano tra i capelli biondi. Nami passeggiava avanti e indietro per la stanza. Franky cercava di tenersi occupato aiutando i due bambini a costruire il loro coso tascabile. I più calmi di tutti erano Rufy, che stava giocherellando allegramente con alcune viti e bulloni, e Robin che come al solito era presa nella sua lettura. Nell'aria c'era solo il lieve clangore degli utensili di Seph in cucina, il raschiare delle chiavi inglesi e il fruscio degli spartiti che Brook nervosamente metteva in disordine per poi riordinarli in un circolo vizioso.

"Tranquilli, Aqua sa badare a sè stessa. Tornerà quando ne avrà voglia," sorrise Rufy tenendo una vite in equilibrio sulla punta dell'indice. La considerazione non ottenne nessuna replica. Zoro se ne stava seduto sul parquet con la schiena contro il muro a fissare intensamente il ragazzo alato. Non aveva detto niente riguardo quello che era successo, e per questo gli era grato.

Era stato l'ultimo a vedere Aqua due settimane fa. Dopo essere sfrecciato fuori dalla stanza-acquario la ragazza era misteriosamente sparita e Seph era stato ritrovato zuppo d'acqua.

"Non è quello il problema." disse Ruby passandosi una mano sul volto stanco - erano stati lui e Seph i più presi con la ricerca dato che l'olfatto superiore del lupo e la capacità di volare del ragazzo formavano un'accoppiata formidabile - "Il problema è il corpo di Aqua. C'è un motivo per cui la tengo chiusa nella vasca. Per abituarsi alle modifiche che le apporto per farla sopravvivere ha bisogno di un ambiente a gravità zero. Se non si mantengono tali circostanze allora potrebbe anche--" la porta sbattè violentemente quando Zoro uscì infuriato dalla casa.

La sua mente era un ammasso di pensieri contradditori mentre camminava sulla sabbia lungo il bagnasciuga. L'avrebbe trovata lui, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto.


 
***

 
Mano a mano che camminava e la distanza tra lui e i suoi nakama s'ingrandiva sempre più la rabbia svanì, lasciandogli un retrogusto amaro in bocca e una strana tristezza mista ad un senso di colpa. Si fermò.

Un'onda si arrampicò sui suoi stivali cancellando le impronte che aveva lasciato dietro di sè sulla sabbia. Poi, forse per intuito o forse per pura coincidenza, alzò la testa e vide una figura contro la luce arancione del tramonto accovacciata sul bagnasciuga. In un primo momento si sentì sollevato di aver trovato Aqua, ma subito dopo si accorse di non sapere cosa dirle. S'incamminò comunque verso di lei.



 
***

 
Se ne stava raggomitolata lì su quella piccola sporgenza di sabbia, alle spalle la vegetazione semi secca, il mento appoggiato sulle braccia intorno alle ginocchia, lo sguardo fissava irritato il tramonto. Se si accorse di Zoro che si avvicinava non ne diede nessun alcun segno.

"Mi fidavo," disse improvvisamente quando lo spadaccino si fermò di fianco a lei.

Non sapeva come rispondere. Notò che gli stinchi di Aqua erano bagnati: ecco spiegato il motivo per cui Ruby non riusciva a sentire il suo odore: camminava nell'acqua.

"Mi dispiace, non so cosa mi sia preso, davvero, sai che io non sono fatto così--" le parole vennero giù come una valanga confondendosi e mischiandosi tra di loro.

"Siediti." ordinò lei senza staccare gli occhi dal sole. Zoro bloccò il suo insensato monologo e obbedì. Aqua sospirò e chiuse gli occhi. Lo spadaccino si concesse un'occhiata trasversale su di lei. Sembrava davvero esausta. "Capisco che quello che stavi per fare forse non lo intendevi per davvero, ma ti prego: non farlo mai più." disse lei pressando la fronte sull'avambraccio. "Non posso più permettermi di provare certe emozioni." aggiunse poi malinconicamente.

Non te le puoi permettere o non le vuoi provare? voleva chiederle Zoro ma invece stette in silenzio. "Sì, scusami." disse dopo un po fissando le onde infrangersi sulla sabbia. "È solo che in quel momento mi hai ricordato una certa persona e..." mentì. Di solito non era bravo a mentire, e nemmeno gli piaceva, per quello c'era Usopp, ma stavolta gli riuscì benissimo. Forse perchè sapeva che era la cosa giusta da fare.

"Zoro," la sentì dire e girò il capo verso di lei. Vide che aveva voltato la testa di lato verso di lui, lasciandola sempre poggiata sulle braccia, e gli stava sorridendo dolcemente. Poi allungò verso di lui una mano chiusa tranne per il mignolo alzato. "Amici come prima?" Amici. Questa parola non lo soddisfaceva. Voleva andare oltre l'essere amici, voleva andare dove non era mai stato. Ma agganciò lo stesso il mignolo al suo dopo essersi soffermato un momento per guardarlo.

"Come prima." rispose sorridendo. I loro sguardi s'incrociarono. Zoro desiderò che il tempo si fermasse, anche solo per poco, ma un lieve fruscio fece sparire il sorriso di Aqua e le sue spalle si tesero di nuovo.

Senza preavviso, strattonò Zoro in mezzo alla vegetazione con sè. "Non respirare." gli disse Aqua sottovoce.

Poco dopo un grande lupo comparve dalla foresta annusando il terreno. Ruby. Zoro inspirò e cercò di rimanere immobile finchè non si accorse in che posizione erano caduti. Lui era disteso su un letto di foglie secche e Aqua era sopra di lui con il busto voltato verso il lupo. Oh no, pensò.

Fu come passare l'Inferno una seconda volta: si stava trattenendo dal fare pazzie mentre sentiva i fianchi di lei pressare contro i suoi, le loro gambe una sull'altra e le mani ancora unite. Il peggiore minuto e mezzo della sua vita ma anche uno dei migliori. Non era mai riuscito a starle così vicino.

Aqua era voltata verso il mare quindi non riusciva a vedere la sua espressione, ma si chiese cosa stesse pensando. Tentò di raggiungere la sua mente ma trovò una porta d'acciaio a proteggerla. Se quella porta fosse stata materiale l'avrebbe tagliata.

Ruby annusò la sabbia un paio di volte, starnutì e si guardò intorno per un po prima di riprendere a correre verso dove Zoro era venuto. Lo spadaccino rilassò il petto e così fece Aqua. Si afflosciò sulla sua maglietta bianca con un lungo sospiro. "Scampata." sussurrò.

L'allarme vicinanza di Zoro stava impazzendo. Difficile non provare a fare cose messi in quella posizione. Senza nemmeno pensarci avvolse la vita di lei con l'altro braccio libero e le diede un veloce bacio sulla testa. "Cosa pensi?" le chiese rilassandosi di nuovo sulle foglie.

Ci fu un piccolo momento di silenzio prima che lei rispondesse. "Penso che sei caldo e che hai un buon odore di casa." disse sottovoce. Zoro sospirò: non aveva sentito quello che voleva. Pazienza. "Vorrei anche che il tempo si fermasse ora." aggiunse poi lei sottovoce e nascose il volto nel petto muscoloso dello spadaccino.

"Aqua, io..." si fermò. Non era capace di dirlo. "Io.... Penso che dovresti spostare il ginocchio da lì." disse avvertendo troppa pressione nella zona tra le gambe. Sentì la schiena di Aqua irrigidirsi sotto al suo braccio mentre si affrettava a scusarsi e a spostare la gamba. "Grazie" disse lui.

Il silenzio dominò l'aria per un momento. "Zoro," disse Aqua.

"Hm?"

"Tu... Beh, ecco tu...." cercò di mettere insieme le parole in qualcosa di sensato senza riuscirci. "Vabbè, niente d'importante." concluse infine.

"Ti voglio bene, Zoro." disse dopo poco mettendogli le braccia al collo. "Davvero bene." sollevò il busto e diede un bacio sulla guancia a Zoro; le sue labbra si posarono pericolosamente vicino a quelle dello spadaccino. "Ma anche se io ti ricordo qualcun'altra, non posso arrivare ad amarti." disse  separandosi da lui per guardarlo con un sorriso triste. Zoro sospirò e intricò la mano tra i suoi capelli biondi, spingendole delicatamente la testa sul suo petto.

"Non ti preoccupare. Io non ti amo." disse a bassa voce dandole un bacio sul capo. Quelle parole gli fecero più male di una lama attraverso il cuore.

Rimasero così ad ascoltare i respiri dell'altro finchè Zoro non le disse dandole una lieve pacca sulla schiena "Vogliamo tornare?" sentì Aqua annuire contro il suo petto e si alzarono. Una volta in piedi l'Antico non lasciò andare la mano dello spadaccino. La guardò confuso.

"Se non ti tengo per mano finiresti per perderti come al solito." disse lei distogliendo lo sguardo da lui. Zoro non sapeva se essere offeso dall'insulto oppure felice del fatto che anche Aqua voleva che si tenessero per mano anche se non voleva ammetterlo. Decise di offendersi e voltò anche lui la testa di lato. Entrambi sorrisero. "Andiamo." Aqua tirò la mano dello spadaccino e così s'incamminarono.


 
***

 
"Sicura di non esserti persa?" chiese Zoro dopo circa un'ora di marcia. Il buio stava per calare. Aqua aveva il fiatone anche se cercava di prendere lunghi respiri per non darlo a vedere. Indicò una rupe che svettava sopra la vegetazione.

"Quello è il Picco Ventoso. Potrà non sembrarti un nome originale, ma quello è il posto in cui Seph si rifugia spesso, quindi è sempre circondato da correnti."

Lo spadaccino si fermò per farle riprendere fiato. Lei tese le braccia e scaricò il peso sulle ginocchia. "E poi, io non sono un caso senza speranza come te in quanto a senso dell'orientamento." aggiunse dopo una pausa.

"Bastarda..." replicò lui a denti stretti. Aqua sorrise maliziosa e le forze l'abbandonarono improvvisamente. Zoro fece appena in tempo a prenderla prima che cadesse a terra. "Lasciami, ce la faccio da sola..." sussurrò lei allontanandolo debolmente con una mano.

"Per una volta metti da parte il tuo orgoglio..." disse l'uomo caricandosela sulle spalle, "e riconosci di essere arrivata al limite. Allora, da che parte?" voltò la testa di lato dove il mento della ragazza era poggiato.

"Avanti sempre dritto." disse lei molto scocciata. Zoro cominciò ad incamminarsi.

"Oi, non c'è niente di male ad essere aiutati da un nakama." La sentì sospirare dalla sua spalla.

"Non è quello il problema..."

"Allora qual è?" chiese Zoro entrando in uno spiazzo ricoperto d'erbetta dopo la foresta. Aqua rimase in silenzio per un momento.

"È che è imbarazzante... Un uomo mi sta aiutando.... Patetico..." pressò la fronte contro i tendini della spalla di Zoro, al quale gli scappò una breve risatina.

"Se vuoi, puoi pensare di me come una donna, per me non è un problema. Almeno, non lo è finchè non cominci a cambiarmi il guardaroba, truccarmi e farmi le trecce." la mano sulla spalla sinistra si sollevò e qualcosa lo colpì dietro la testa mentre Aqua diceva un secco "Baka." Ci fu un altro momento di silenzio.

"E poi..." disse l'Antico ad un tratto, "...ti sto sporcando tutti i vestiti di sangue."

"Stai sanguinando?!"

La sentì annuire sulla spalla. Si affrettò verso l'unico masso che dominava la prateria. La fece scendere delicatamente dalla sua schiena e la fece sedere contro la roccia bianca. Quando allontanò le mani dal suo corpo notò che erano completamente ricoperte di sangue. "Dannazione... La prossima volta aspetta un altro po a dire che stai morendo dissanguata!!" la rimproverò togliendosi la maglietta il cui retro era tinto di rosso.

"Preferisco morire piuttosto che stare ad ascoltare le tue prediche da madre casalinga." replicò lei facendogli la linguaccia.

Zoro la ignorò "Sai dirmi da dove stai sanguinando?" Aqua sostenne il suo sguardo per qualche secondo in silenzio. Poi sfiorò la cicatrice sul petto di Zoro sussurrando un "Qui." Un secondo dopo si staccò dalla parete di roccia lasciando uno stampo rosso e indicò sia le spalle che la fine della schiena dove c'era la cicatrice a forma di rosa.

Zoro si affrettò a strappare la sua maglietta per farne delle bende ma fu fermato dalla mano di Aqua ancora contro il suo petto. Fece scivolare la punta delle dita un po più in basso rispetto alla sua cicatrice facendogli il solletico. Ad un certo punto si fermarono e pressò lievemente l'intero palmo dove il cuore di Zoro batteva con forza sotto la pelle. "E qui."

Incrociò il suo sguardo con quello zaffiro leggendoci al suo interno un'enorme tristezza e sofferenza. Si riscosse e tornò alle bende scostando la mano di Aqua via da sè: già stava male di suo, e questo era come girare il coltello nella piaga. Riuscì a tagliare una striscia di cotone abbastanza lunga da poterle avvolgere il torace. Per fare ciò dovette abbracciarla. Stava per ritrarsi quando fu trattenuto dalle braccia di Aqua.

"Zoro..." sussurrò lei. "Dimmi la verità..." la sua voce si ruppe e il battito cardiaco dello spadaccino accelerò. "Nell'acquario, due settimane fa..."

Accelerò ancora di più.

"Io non ti ho ricordato nessuno, vero?"

I muscoli della schiena s'irrigidirono.

"Zoro..." ripetè. "Tu mi---"

"Ma che beeellla scenetta." disse una voce maschile sconosciuta.

Lo spadaccino percepì i muscoli di Aqua tendersi mentre sussurrava un "Impossibile..."

Poi le braccia della ragazza lo spinsero lontano da sè con forza. "Ascoltami," gli disse serrando le mani intorno ai possenti muscoli delle sue braccia scoperte, "Voglio che tu cominci a correre più veloce che puoi via da qui. Non importa dove vai, ma te ne devi andare, chiaro?" i suoi occhi blu erano allarmati, preoccupati e spaventati allo stesso tempo.

Zoro la guardò senza capire per qualche secondo mentre la paura cominciava ad attivare i suoi sensi. "Co-- perchè...?" cercò di sporgersi oltre la roccia per vedere chi aveva parlato ma fu trattenuto dalla presa d'acciaio di Aqua. Tentò di opporre resistenza ma le mani della ragazza non lo lasciarono muovere di un centimetro: lo spadaccino non avrebbe mai pensato che lei possedesse così tanta forza.

La guardò di nuovo negli occhi e stavolta vide una fredda determinazione in essi. Una mano liberò il suo braccio e si poggiò sul petto nudo dello spadaccino. Le punte delle dita presero a disegnare qualcosa sulla pelle, fermandosi con una lieve pressione del palmo. Non appena il contatto fisico tra la mano e la pelle di Zoro si ruppe, uno strano cerchio pieno di disegni complicati cominciò ad emettere un fioco bagliore azzurro.

Aqua tirò su il mento di Zoro, che aveva osservato tutto quello strano rito, e l'obbligò a guardarla nuovamente negli occhi. "Se sarai attaccato questo cerchio ti proteggerà. Non provare nemmeno a rispondere al colpo: questa volta non puoi fare niente. Lui è troppo forte per te. Pensa solo a metterti al riparo e--"

"Mi stai chiedendo di scappare da una battaglia?!" urlò Zoro improvvisamente arrabbiato e offeso.

"'Per una volta metti da parte il tuo orgoglio' l'hai detto tu stesso!" rispose Aqua alzando di poco la voce anche lei.

"Questo è diverso! Non si tratta più di orgoglio ma di onore: non posso sfuggire dalla mia battaglia--" 

"LO VUOI CAPIRE CHE QUESTA È LA MIA GUERRA?!" urlò la ragazza con voce rauca.

"Perchè ti ostini a portare tutte le tue sofferenze sulle tue sole spalle?!" disse lo spadaccino, disperato questa volta. Aqua lo guardò per un momento, sorpresa, prima di chiudere gli occhi e abbracciarlo di nuovo stretto a sè.

"Perchè non voglio perdervi." disse con voce rotta. Poi prese tra le mani il volto di Zoro e poggiò la fronte contro la sua. "Perchè non voglio... Non posso perdere te. Te sei diventato la luna nel mio cielo perennemente notturno... Non posso perdere la luce che ho finalmente ritrovato..." si separò improvvisamente dalla sua fronte e lo guardò dritto negli occhi tenendogli sempre il volto tra le mani. "Per questo devi andartene e metterti al sicuro!!" piangeva. Aqua stava piangendo per lui.

Non sapendo che fare, slegò la bandana nera dal suo braccio e la legò intorno alla testa dell'Antico. Lei aprì gli occhi che aveva serrato e lo guardò. Prima che potesse dire qualcos'altro, Zoro le strinse le mani poggiate sulle sue guance "La rivoglio. E voglio che sia tu in persona a ridarmela." disse semplicemente.

Aqua abbassò le braccia e annuì sorridendo. Sfiorò la bandana che le piaceva tanto. Lo spadaccino si alzò e cominciò a correre verso la foresta, una mano poggiata sull'elsa della spada bianca pronto a difendersi.

Sentì un'esplosione dietro di sè e si concesse un secondo per guardare indietro. Vide Aqua in piedi e le ali spalancate. Poco più in là una grande spaccatura mutilava il terreno: aveva parato il colpo per lui. La ringraziò mentalmente e poi guardò l'avversario oltre il corpo di Aqua.

Era un ragazzo coi capelli corvini e gli occhi neri come la notte. La cosa che fece rizzare i capelli sulla nuca di Zoro fu l'enorme aura omicida che lo circondava. Accelerò ancora di più la sua corsa.

Poi, improvvisamente, qualcosa gli trattenne il piede e ci fu un'enorme esplosione. Sentì un lieve bruciore sul petto e poi la luce diventò così abbagliante che non riuscì a vedere più niente.

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Capitolo 27
*** Capitolo 13 - Le Cose Perse Al Tramonto ***


Premessa
 


Buonsalve a tuttiiiii!! Ed eccomi con il tredicesimo capitolo!^^ Siete contentissimi, vero? ("NO!") Ok, chiedo pedono per l'eventuale sdolcinatezza, ma mi sono ripresa con un po d'azione xD Prossimo capitolo: Question Corner!!
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei!
Ringraziamenti: Alla Trinità (ormai continuerò a riferirmi così ad Anra-san, Mary e Histeria) e a tutti coloro che leggono e hanno messo questa storia tra le seguite/preferite!
Reminders: Question Corner sempre aperto alle vostre domande e recensite please :)
Colonna Sonora Consigliata: "After The Ordeal" - Genesis; "I Dont' Care" - Apocalyptica (Grazie mille ad Anra-san che mi ha consigliato questa canzone bellissima!!) e "Always All Ways" - Lostprophets


Capitolo 13 - Le Cose Perse Al Tramonto

I Mugiwara e il gruppetto di Antichi sentirono il fragore dell'esplosione e si precipitarono fuori. Videro un'enorme sfera nera sovrastare la foresta vicino ad un alto picco roccioso. Seph e Nex si scambiarono un veloce sguardo prima di cominciare a correre in quella direzione, immediatamente seguiti dai pirati che non fecero domande per il momento.

Corsero per circa mezz'ora prima di ritrovarsi in una distesa di erba verde.

"AQUA!!!" urlò Seph e si precipitò verso l'unico masso in tutta la pianura.

"ZORO!" urlò Rufy vedendo il nakama disteso a terra svenuto poco più in là.

Arrivò anche Ruby nella sua forma animale. "Cosa è successo qui...?!" disse trasformandosi subito in umano. Anche gli altri Mugiwara alzarono lo sguardo dal nakama soccorso per vedere la scena. Il nome della ragazza fu urlato altre cinque volte.

L'immensa roccia, una volta bianca, era ricoperta dal sangue rosso e blu metallizzato che ancora colava e gocciolava dalla superficie ruvida. La sorgente si trovava al suo apice: Aqua era stata impalata sulla punta del masso: la roccia le trapassava da parte a parte l'addome, fungendo da unico sostegno per il corpo senza forze della ragazza rivolto inutilmente verso il cielo. Seph le stava volando in circolo, fermandosi ogni tanto e avvicinandosi per tentare di toglierla da lì, ma ci ripensava temendo di peggiorare la situazione.

"Nex, la Quinta Punta!" urlò Ruby.

L'uomo si riscosse dalla specie di tranche in cui era entrato e annuì. Si passò la mano sulla cicatrice e la sua armatura Sette Punte entrò in azione. Con un armonioso gesto del braccio le pietre scure si allontanarono da lui e puntarono verso Aqua, delineando una sfera intorno a lei. Un'altro gesto e il corpo della sorella si sollevò dalla vetta appuntita della roccia portandola verso di loro.

"Dobbiamo operarla d'urgenza! Presto, al campo!!" urlò Chopper e diede l'esempio cominciando a galoppare da dove era venuto nella sua forma animale.

Franky si caricò in spalla il nakama ancora svenuto. Zoro se l'era cavata con qualche ferita superficiale e una di media entità alla testa.


***
 

La prima cosa che potè dire con certezza era che la testa gli faceva un male terribile. Giuro che non berrò mai più così tanto alchol prima di andare a dormire... aprì gli occhi è fu accolto da un soffitto in legno chiaro. La luce era fioca: meglio così, gli faceva meno male alla testa.

Tentò di mettersi a sedere ma appena portò con fatica il busto in posizione verticale fu preso da una vertigine che lo fece distendere di nuovo sul letto. Portò una mano alla testa e sentì la ruvida superficie delle bende di cotone.

"Zoro, come ti senti?" chiese una vocina proveniente dalla leggero peso che gli si posò sul petto. Per un momento gli parve Aqua in versione bambina, ma quando la voce ripetè la domanda notò che il suono non era puro come quello della ragazza. Sollevò il collo per vedere un preoccupato Chopper accovacciato su di lui.

"Dov'è Aqua?" chiese lui girando la testa di lato per cercarla.

Il volto di Chopper s'irrigidì. "La stanno operando, Zoro." disse un'altra voce mentre una mano si poggiava sui suoi capelli verdi. Era Nami. Sul volto aveva un sorriso triste.

"Ope...rando?" chiese Zoro. "Perchè?"

La navigatrice e il medico si scambiarono una veloce occhiata. Lo spadaccino fece saettare il suo sguardo dal volto di uno a quello dell'altra mentre la preoccupazione saliva. Chopper annuì lievemente con il capo ed entrambi tornarono a guardarlo. "Perchè." disse lui di nuovo con più decisione.

"Perchè sta morendo." sussurrò Nami.

Lì per lì Zoro sentì la sensazione di vuoto pervadergli il petto. Poi riprese il controllo di sè stesso ed emise una breve e secca risata. "Aqua? Sta morendo? Impossibile! Lei non può possibilmente--" 

"Ha perso tantissimo sangue e la sua struttura interna è più che gravemente danneggiata. Inoltre, il sigillo sul suo corpo è stato sfiorato." l'interruppe a bassa voce la navigatrice abbassando lo sguardo.

Zoro la fissò scioccato per qualche secondo. "Ma noi abbiamo fatto una promessa..." sussurrò lo spadaccino guardando Chopper sul suo petto, come se volesse che quello che gli stava dicendo Nami era solo una grande menzogna, uno scherzo di cattivo gusto che aveva programmato Usopp, ma anche la piccola renna aveva abbassato lo sguardo sul lenzuolo bianco. "Non è possibile..." non sentì più il cuore battere.

Improvvisamente la disperazione che provava si trasformò in furia. "Come potete pensare che Aqua possa morire così facilmente?! Voi non vi fidate di lei; vedrete che in un paio di giorni starà già meglio... Siete voi che non la conoscete e--" uno schiocco secco colmò l'aria.

"Cosa non conosciamo?" disse Nami controllando a stento la voce. La sua mano era ancora distesa per lo schiaffo che aveva appena dato allo spadaccino. "Tu l'hai vista com'era ridotta, Zoro?" non rispose. "Hai la minima idea di quanto male fosse messa?!" Nami abbassò il braccio.

"Aqua stava benissimo, io ero lì con lei!" disse Zoro rimettendosi seduto ignorando le proteste della renna.

"Te eri svenuto, Zoro." rispose Nami alzando anche lei la voce.

"Può darsi che abbia sbattuto la testa, ma Aqua era lì con me e stava be--" 

"IL SUO ADDOME È STATO TRAPASSATO E L'INTERA ROCCIA È DIVENTATA ROSSA PER IL SUO SANGUE!!" urlò la navigatrice sbattendo i pugni sul letto. "Sono due giorni che Ruby sta cercando di salvarla, ma ormai anche lui sta perdendo le speranze!!" gli occhi di Nami si riempirono di lacrime e la donna si morse il labbro per non scoppiare in singhiozzi. "Questa volta potrebbe davvero morire, Zoro. Potremmo non rivederla più..." una lacrima scese comunque dall'angolo dell'occhio destro. Chopper abbassò la visiera del suo cappello rosa.

Lo spadaccino fu solo capace di fissare i due nakama sbigottito. "Non è possibile..." sussurrò mentre cercava la mente di Aqua nella sua senza trovarla. "E io che stavo facendo...?" si guardò le mani. Chopper alzò il muso e Nami rilasciò il morso sul suo labbro. "IO CHE CAZZO STAVO FACENDO??!!!" urlò dando un pugno al muro facendo tremare pericolosamente i muri della casa. Poi le forze gli vennero meno e si accasciò di nuovo sul letto. Diede le spalle alla navigatrice a alla renna e tirò il lenzuolo sopra la testa mugugnando un ultimo "Non vi credo."

 

***

 

Era il quarto giorno. Zoro si era rifiutato di uscire preferendo rimanere a letto, ma non a causa delle ferite. I pirati sentirono la porta principale aprirsi e richiudersi. Si aggrupparono davanti al tavolo da pranzo.

"Mi dispiace ma..." sospirò Ruby sostenendosi contro la porta. Le spalle di Nex si abbassarono di colpo e tutti si prepararono alla notizia. "Aqua è salva!!" rise l'Antico.

Xenon sollevò di scatto la testa e gli saltò addosso ridendo. "Bastardo, mi hai fatto preoccupare per nulla!!!" disse mettendogli un braccio intorno al collo e dandogli un pugno scherzoso sulla spalla. Nami cadde sulle ginocchia improvvisamente sollevata e tutti tirarono un sospiro di sollievo.

"Dov'è ora?" chiese impazientemente Seph; anche lui aveva un sorriso stampato in faccia.

"È già nella vasca a recuperare." disse Ruby indicando con il pollice la porta dietro le sue spalle.

"WAAAAAAHOOOOO!" urlò Rufy alzando le braccia e fu subito imitato da Chopper e Usopp.

Sanji, da bravo gentiluomo, aiutò la navigatrice a rialzarsi e si sedette vicino a lei su una sedia. Prese la sigaretta tra le dita, esalò il fumo e disse "Dobbiamo farlo sapere anche a Marimo. Mi costa un po ammetterlo, ma lui è sicuramente il più preoccupato di tutti, più preoccupato anche di me." Franky interruppe il suo balletto e annuì guardando il cuoco.

"Allora andiamo!!"

Tutti si avviarono allegramente verso l'uscita.

"Fermi!!" la piccola renna si parò davanti al gruppetto alzando gli zoccoli. "Zoro ha sbattuto la testa e..." prese un respiro profondo. "Ha perso la memoria riguardo quanto è successo." la rivelazione fu accolta dal silenzio.

"Beh, se l'ha persa gliela faremo tornare!" disse infine Rufy sorridendo.

"Sì ma, potrebbe essere traumatico per lui e--"

"Chopper." il capitano interruppe la piccola renna mettendogli una mano sulla spalla pelosa. "Zoro è forte. Lo conosci. Sono più che sicuro che capirà, anche se in fondo è un idiota." Il medico lo guardò, poco convinto dall'ultima affermazione, e annuì. "Forza, andiamo!!" disse Rufy alzandosi da dove si era accucciato e si mise alla guida del gruppo che lo seguì con un lieve brusio.

 

***

La spiaggia era silenziosa, solo lo scrosciare delle onde e il canto dei grilli erano gli unici suoni nel rossiccio del tramonto. "Fate comunque piano." disse Chopper mentre Ruby apriva la porta cercando di fare il meno rumore possibile.

"OI, ZORO!! AQU--!!!" urlò Rufy marciando allegramente nella stanza.

"IDIOTA, TI ABBIAMO DETTO DI FARE PIANO!!!" esclamarono gli altri ragazzi saltandogli addosso per zittirlo.

Non ci fu nessuna reazione arrabbiata da parte della penombra della stanza.

"Zoro?" disse Nami sbucando da dietro la montagna di corpi ammassati.

Lo spadaccino era dentro la casa; riuscivano a vedere i suoi stivali sbucare dall'ombra, seguiti da parte dei pantaloni, fusi con lo stesso nero della penombra, e il profilo scuro del suo volto era in contrasto con il cielo indaco che si intravedeva dalla finestra alle sue spalle. Era intento a guardare fuori dalla seconda finestra che dava sul sole morente. Qualcosa d'indistinto stava riposando tra le sue braccia.

"Aqua?!" esclamò Ruby distruggendo la pila formata dai loro corpi ammassati sul capitano.

Solo al suono di quel nome Zoro si riscosse e la sua silhouette nera si mosse per guardarli e per poi guardare ciò che teneva contro il petto. Lì riposava un'Aqua bambina avvolta da un asciugamano blu scuro. La bandana nera le circondava di nuovo la testa bionda fasciata da diverse bende.

Dopo essersi accertato che la piccola stesse ancora dormendo ridiresse il suo sguardo verso i suoi nakama. Ruby e Nex stavano guardando scioccati la bambina. Seph, che era rimasto nella coda del gruppo strinse i pugni arrabbiato e spiccò il volo senza dire una parola. I Mugiwara avevano tutti un sorriso stampato in faccia, felici del fatto che Aqua stesse già così bene da muoversi, fatta eccezione di Chopper che aveva la stessa espressione incredula dei due Antichi.

"Mi ricordo." disse semplicemente la voce profonda dello spadaccino. 

 

***

 

"La rivoglio. E voglio che sia tu in persona a ridarmela." le aveva detto prima di guardarla un secondo di più e cominciare a correre via, una mano poggiata sulle spade pronto comunque a difendersi. Aqua aveva detto che era inutile e aveva accennato qualcosa riguardo un certo cerchio.

Notò che il fioco bagliore ancora persisteva sul centro del suo petto. Non fece in tempo a domandarsi cosa potesse essere che sentì un'esplosione alle sue spalle. Riuscì a rubare una veloce occhiata alla scena dietro le sue spalle: Aqua era in piedi con le ali spalancate e un enorme taglio squarciava il terreno. Grazie, disse mentalmente lo spadaccino, preoccupandosi anche della quantità di sangue che la ragazza stava perdendo.

Poi percepì una forte aura oscura che gli fece rizzare i capelli sulla nuca. Capì che proveniva dal loro opponente e ciò lo spinse a correre ancora più forte. Voleva combattere e aiutare Aqua, ma per questa volta si fidò della ragazza e seguì il suo ordine di fuggire.

"Da quanto tempo, Aqua." disse l'uomo. Zoro non si fermò.

"Già." fu la laconica risposta dell'Antico.

"Vorrei stare a parlare qui con te per ore ma sai che ho fretta." a quell'ultima parola ci furono dei sibili e altre piccole esplosioni. Zoro strinse i denti resistendo alla tentazione di correre in soccorso.

"Non è ancora tempo." sentì dire la ragazza da un punto indeterminato dietro di sè.

Tempo?

 "Sì, sì... Ma ciò non toglie il fatto che posso divertirmi un po prima..." in quel momento qualcosa afferrò il piede di Zoro facendolo cadere pesantemente al suolo. Si sentì sollevare in aria e sentì Aqua chiamarlo. Messo così a testa in giù non poteva fare molto, soprattutto quando scoprì che ciò che lo teneva per la caviglia era pura oscurità.

Merda, non la posso tagliare...e proprio in quel momento sentì un sibilo fendere l'aria e un arco di luce tranciò di netto il tentacolo nero.

Cadendo, Zoro vide Aqua con le ali di nuovo spalancate.

Atterrò sul prato facendo una capriola. Poco più in là l'Antico si era afflosciato sull'erba mentre il sangue le ricopriva quasi tutto il corpo. Guardò il nemico. Era vestito di nero, facendo apparire la sua pelle molto più pallida del normale. I capelli neri, lisci, gli sfioravano le spalle senza nessuna acconciatura particolare, semplicemente messi lì.

Si portò in piedi e sguainò due spade pronto ad attaccare. "Ti ho detto di scappare.." disse raucamente Aqua.

Non rispose, ma continuò a fissare il ragazzo non più grande di lui. Gli parve di vederlo sorridere. Poi un'accecante luce bianca l'avvolse. Incrociò inutilmente le spade di fronte a lui per proteggersi. Sentì un lieve bruciore sul petto e la luce si affievolì un poco. Socchiudendo un occhio vide che una sfera azzurra lo stava proteggendo in risposta al bagliore più forte del disegno sul suo petto.

Sentì un rumore preoccupante: il crack di una crepa.

Sentì Aqua urlare il suo nome e vide una lieve ombra pararsi di fronte a lui.

Sentì le forze venirgli improvvisamente meno.

Riuscì a sussurrare il nome della ragazza prima che il bianco della luce fosse ingoiato dal nero dell'incoscienza.

Al suo risveglio era di nuovo nella sua casetta, come se nulla fosse successo. Quelle immagini gli ripercorsero davanti agli occhi per un ultimo momento prima di essere rinchiuse nel suo subconscio mentre una vocina diceva "Zoro, come ti senti?"
 

Forse sapeva che quello che gli avevano detto era vero, ma non ci voleva credere. Era sul punto di convincersi che Aqua stesse veramente combattendo tra la vita e la morte sotto i ferri di Ruby quando la porta di legno si era aperta con un sommesso cigolio rivelando una piccola figura bagnata che stringeva qualcosa in mano.

Erano rimasti così a guardarsi finchè finalmente Zoro non si era alzato da dove era seduto e l'aveva abbracciata. "Aqua..." era riuscito a sussurrare mentre stringeva a sè il corpicino zuppo. Con una mano le teneva il capo pressato contro la sua spalla mentre con l'altra le stringeva delicatamente la vita. L'aveva sentita debolmente muoversi tra le sue braccia e subito l'aveva liberata dall'abbraccio, tenendo comunque le mani poggiate sulle sue fragili spalle.

La bambina aveva un'espressione seria sul volto mentre gli porgeva la bandana nera completamente bagnata. "Tieni." aveva semplicemente detto la sua voce cristallina.

Zoro aveva ignorato l'oggetto e l'aveva presa in braccio. Era andato in bagno e, preso l'asciugamano più grande che c'era, ce l'aveva avvolta dentro, finchè non scomparve del tutto tranne per la faccina. Poi si era seduto sulla poltrona e dopo aver accuratamente strizzato la bandana gliela legò di nuovo intorno ai capelli biondi. "Tienila te ancora per un po."

La bambina aveva annuito sorridendo, felice di poter tenere ancora un po con sè l'oggetto tanto amato, e si era accomodata sul familiare petto dello spadaccino. Lentamente i ricordi gocciolarono nella sua mente mentre osservava il sole posarsi sul mare. Quante cose si perdono al tramonto... Fin troppe... aveva pensato.
 

Non si era mosso da quella posizione nè da quella riflessione finchè una voce proveniente dalla porta della casa non aveva esclamato un "Aqua?!"
 

Davvero troppe, aveva concluso prima di cominciare a raccontare ai suoi nakama quanto accaduto.
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Avete capito che è l'uomo misterioso?? B3
Ricordo: Question Corner nel prossimo capitolo! ^^

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Capitolo 28
*** Question Corner #6 ***


Premessa
 

Dichiaro aperta la sesta edizione del famosissimo Question Corner!!! Buona lettura e divertitevi ^^


DA MARY STRANGES

Angel, prima o poi ci dirai a quali periodi dell'anno corrispondono i segni degli Antichi? **

Io: Dopo ore passate a ragionarci su, vi presento il calendario degli Antichi!!!
Gennaio - Aquila
Febbraio - Orso
Marzo (solo fino al 15) - Tigre
Dal 15 Marzo al 15 Aprile - Leone
Dal 15 Aprile e tutto Maggio - Fenice
Giugno - Leopardo o Pantera
Luglio ed Agosto (fino al 15) - Basilisco
Dal 15 Agosto e tutto Settembre  - Drago
Ottobre - Cavallo
Novembre - Lupo
Dicembre - Tigre
È vero, alcuni segni hanno più tempo di altri, ma ora vi spiego il perché! Allora... Il Basilisco e il Drago hanno più o meno quasi gli stessi geni (il drago è l’evoluzione del basilisco, messo in poche parole XD) quindi diciamo che si è prolungato; la Tigre, col fatto che è l’unico animale che può opporsi al Drago, ha diritto alla stessa quantità di tempo per bilanciare le due parti; la Fenice perché è il segno più importante di tutti in quanto rappresenta la vita stessa.


Seph, se ti dicessi che sono disposta a cederti i miei cereali al cioccolato della mattina verresti a casa mia? Non saresti neanche da solo, c'è già Mihawk che si spazzola lo yogurt greco XD

Seph: Volo.
Nex (placcando Seph e immobilizzandolo a terra): NO! Sto cercando di disintossicarti!! (rivolto a Mary)   Mary-chan! Te lo chiedo per piacere: se mi vuoi aiutare e se vuoi aiutare Seph, NON dategli i cereali al cioccolato!!! E questo vale per tutti i lettori!
  Seph (ancora a terra con Nex sopra): ..... (c’è rimasto molto male) Nex, mi lasceresti andare?

Zoro, saresti davvero disposto a vestirti da donna per Aqua? E poi, Angel, bastava dirlo, altro che motosega, bastava un ago XD *canterella* Dottor Choooooooppeeeeer... Mi presti un ago da sutura, di quelli belli grossi? * ghigno malefico *

Zoro: Che razza di domanda è?! Ma nemmeno se fossi in punto di morte mi vestirei da donna, tantomeno ce devo farlo per questa sottospecie di essere mutante!! FATTI SOTTO!! E non ho paura degli aghi!!!!
Aqua (con un sorrisetto felino stampato sulla faccia): Seee seeee, come no...
Zoro: IO TI AMMAZZO!!!
(Aqua viene inseguita da Zoro che ha tutte e tre le spade sguainate)

Capitolo 13

Chopper...Paura eh?XD

Chopper (piangendo a dirotto): Dììì!!! Do adudo ‘anta ura!!! Whaaaa-haaaa!! (Traduzione: Ho avuto tanta paura)

Usopp...Più paura di Chopper,eh?

Usopp (Con un fazzoletto zuppo in mano): No, io no ho temuto nemmeno un momento per la vita di Aqua! Lo so che è una ragazza forte, e che non sarebbe di certo stato un impalamento ad ucciderla...! (ci ripensa e ricomincia a piangere abbracciandosi Chopper, anche lui piangente)

Ruby,sai che se lo rifai ti strozzo,sì?

Ruby (allontanandosi con piccoli, cauti passetti): .....  Chiedo umilmente perdono.... Era per aumentare la suspense.... E poi, sono un medico, sto a contatto con la morte ogni giorno... Ho pure diritto di scherzare e divertirmi ogni tanto....

Franky,adesso che ti sei rimesso,ti senti di nuovo SUPER!?

Franky (piangendo peggio di una fontana): Certo che sì! Poi ora che Aqua-aneki sta meglio...!! Tutto questo è davvero SUPEERR!!!! E non guardatemi: io non sto affatto piangendo!!!

DA ANRASHOMONNA

Aqua hai mai fatto una capatina sull'isola degli uomini pesce restando nella tua forma ibrida?

Aqua: Non oserei mai! La mia specie è stata sterminata anche grazie agli uomini pesce, sai. Siamo anche conosciute come “sirene guerriere” in quanto siamo più aggressive e potenti delle normali sirene. Questo perché siamo incrociate con dei draghi marini e non con dei semplici pesci, che siano balene o anche pesci rossi. Allora ci catturavano per metterci nei colossei e farci combattere contro mostri marini fino allo sfinimento fisico e mentale. Sono sicura che se comparire all’isola degli uomini pesce verrei subito braccata e sinceramente voglio evitarlo...

Zoro, lo sai che la paura per gli aghi si chiama Belonefobia o anche aichmofobia?

Zoro: Balenofobia?? Perché dovrei avere paura delle balene, scusa? E NON HO PAURA DEGLI AGHI!!!! Dio santissimo, provate voi a farvi ricucire tutto il torace da svegli dopo aver terminato una battaglia in cui avete perso almeno metà del vostro sangue e siete tutti stanchi ed indolenziti!!!!
Ruby: Però, anra-chan, complimenti per la tua cultura! Vedo che sconfini anche nella medicina! Sono davvero impressionato!!! Comunque la vera persona che ha paura per gli aghi è qualcun altro... (tira fuori un ago e lo mette di fronte ad Aqua che si stava spanciando per le risate. Aqua si azzittisce e fissa intensamente l’ago mentre sbianca. Ruby si avvicina di un passo ed Aqua indietreggia) Aqua-chan ha tanta paura degli aghi, vero? Ma per lei è comprensibile: è rimasta traumatizzata dal laboratorio. Ed è una fobia “limitata”: ha paura solo se qualcun altro ha l’ago in mano. Però se è lei che si ricuce oppure non vede la persona che le infila l’ago nella pelle, allora sta tranquilla. (Le porge l’ago e lei lo prende cautamente) Povera la mia piccola Aqua-chan che me l’hanno traumatizzata (abbraccia Aqua e le da un bacio sulla testa)
(Aqua guarda Zoro con un sorriso che dice “Hahahaha, io sono sempre giustificata e tu no”. Zoro sente di doverla ammazzare  subito e comincia ad equipaggiarsi di aghi con cui minacciarla.)

Ruby...ecco......*arrossisce*.....io...* non riesce dire niente e scappa *

Ruby: Ma anra-chan.... (c’è rimasto un po male)
Seph (comparendo dal nulla alle spalle di Ruby): Secondo me, l’hai traumatizzata.
Ruby (sussultando per lo spavento): TU! La devi smettere di apparire e scomparire peggio di uno spettro!! Almeno avverti che sei qui, come ogni persone normale!!!
Seph (ignorandolo): Forse è perché hai gli occhi viola....
Ruby (furioso): Sottospecie di incrocio tra una gallina spennacchiata ed un essere umano... Io ti ammazzo!! (fa per tagliargli la testa ma viene bloccato da Nex mentre Seph se ne va via impassibile come sempre)

Franky hai imparato qualcosa di SUPER da Lance e Ryoga?

Franky: Puoi dirlo forte sorella!! Ho imparato che in un trasformatore di energia alimentato ad energia solare, nell’equazione n = xy3k3qh1000la q deve essere data dall’incrocio dell’energia delle particelle in entrata e l’energia delle particelle in uscita, e la x è dovuta al numero di fotoni che il sole spara nello spazio, quindi h1000deriva dalla classica formula E = mc2 , di conseguenza....
(la platea si svuota nel frattempo che Franky continua a parlare. Rimangono solamente lui e i due gemelli, che annuiscono ad ogni nuova formula tirata in ballo.)
Siamo spiacenti ma non abbiamo il resto della risposta perché gli addetti alla registrazione, ai microfoni e alle videocamere se ne sono andati dicendo che “non gli interessava”.

Usopp, le tre regole d'oro per mentire (magari così Zoro fa pratica)

Usopp: Uno: essere convinti di quello che si dice.
Due: Sempre tenere a mente quello che si dice. Ovviamente, non vogliamo che la nostra bugia venga mandata all’aria da gesti o constatazioni contrastanti.
Tre: Mantenere la calma quando vengono dette. Se si mostra paura oppure si scoppia a ridere, l’interlocutore capirà che state mentendo.
E comunque io non mento mai!!

Zoro: Perché devo imparare a mentire, scusate? È disonorevole mentire per un uomo... (si ricorda di quello che ha detto ad Aqua ed arrossisce lievemente guardando da un’altra parte) E quella... era una situazione a parte....

Seph, sei più protettivo tu o Nex nei confronti di Aqua?

Seph: Siamo tutti molto protettivi. Ma io di più perché devo ad Aqua la mia stessa vita.
Nex: No, io sono più protettivo perché sono suo fratello maggiore.
(I due si scrutano)
Ruby: Sono io il più protettivo.
Nex: Ma se la fai a pezzi ad ogni controllo!
Ruby: Quello è un’altra cosa... Sono costretto a farlo, non è che io lo voglia. E poi anche per me Aqua-chan è una sorella minore!
Nex: Ma sono io il più protettivo.
Seph: No, sono io.
Ruby: No, io.
Nex: Io.
Seph: Io.
Ruby: Tu.
Nex: Tu.
Seph: No, tu.
Ruby: Sì, lo so, modestamente...
Nex: Ci hai fregati!!!
(I tre cominciano una violenta battagli per chi è il più protettivo. Arriva Aqua da dietro le quinte. Dagli insulti che i tre [a dir la verità i due, perché Seph sta zitto] si scambiano capisce la situazione)
Aqua: Il più protettivo è Zoro!!
Nex, Ruby e Seph (Fermandosi e guardandola perplessi): Chi?
Zoro (svegliandosi perché si era addormentato sulla sedia): Cosa?
Aqua (sedendosi sulle ginocchia di Zoro, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia): Zoro è il più protettivo di tutti nei miei confronti.
Zoro (che non ha ancora capito cosa sta succedendo e sta arrossendo): C-cosa?!
(Aqua sorride furbetta. Zoro si gira e nota gli sguardi assatanati dei tre Antichi. Aqua se ne va ancora sorridendo. Nex, Ruby e Seph si lanciano all’inseguimento di Zoro ed i quattro cominciano a lottare mentre Zoro stragiura che ammazzerà Aqua prima o poi.)

Jen, ma per dormire non ci sono posti più comodi della tavola?

Jen: Io dormo dappertutto. (prende il suo cuscino e si sistema in mezzo al palco con la battaglia tra gli Antichi e Zoro che infuria a poca distanza) .....Zzzzz..... (Sanji ne approfitta per mettersi accanto a lei ma viene placcato da una radice di Nex che si è accorto di tutto. Anche Sanji si unisce alla guerra dei mondi per andare a dormire insieme a Jen)

Ragazzo misterioso comparso dal nulla, nemico di Aqua, puoi dirci almeno come sei arrivato sull'isola, dato che temo che la censura dell'autrice non permetterà la divulgazione di altre informazioni -_-"

Uomo misterioso: .... Sono capace di materializzarmi dovunque voglio grazie ai buchi neri che posso creare.... (prende un telefono) CIA? Anrashomonna è qui. (se ne va)
(NA: Avete capito chi è questo tipo misterioso?! [è esasperata perché nessuno l’ha capito e si considera una pessima scrittrice per questo])

Special guest

Kokoro, lei è stata citata in questo capitolo come termine di paragone per sottolineare la bellezza di Aqua nella forma ibrida! Si sente offesa?

Kokoro (scolandosi una bottiglia di vino): Gar-har-har-har!! Per niente, riconosco il fatto che le sirene giovani sono molto più belle di me! Ma anche io da giovane ero bellissima.
Sanji (cadendo a terra in depressione e dando pugni al terreno): No! NO! Perché?! Perché non posso sognare come voglio?! Sono un pirata e sono giovane!! Ho diritto di sognare!! NO!

Autrice giusto così per farci un idea sulla tua personalità, qual'è stato da piccola il tuo cartone disneyano preferito?

Io: Hmmmm... Devo dire che non stata mai una grande patita né di Cenerentola né di Biancaneve e Topolino, Minnie e co. mi stavano abbastanza antipatici... Preferivo di più Spiderman, Batman e i Pokémon!! ^^ Ma ammetto che il Libro Della Giungle e La Sirenetta li guardavo abbastanza spesso, quindi li possiamo considerare i miei preferiti :)


That's all folks!! Alla prossima puntata! ^^

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Capitolo 29
*** Capitolo 14 - Bomba Ad Orologeria ***


Premessa
 
Ed eccoci al 14° capitolo ^^ Nel caso ve lo stesse chiedendo, no, non sto male!! XD I capitoli li ho fatti più corti per due semplici motivi: 1) Suspanse, e 2) Per darvi un attimo un po di tregua prima del prossimo capitolo di ben 28 pagine :) Felici? (Qualcuno comincia ad inseguirla con una motosega) Allora, riconosco che sono fallita come scrittrice. Il tipo misterioso con i capelli neri era lo stesso tipo che aveva chiamato la marina all'inizio della storia!! Non ve lo dimenticate più!!!
Parlando di questo capitolo... Ricordate il sogno di Aqua versione bambina in cui Nex aveva cercato di ucciderla? Bene, qui vedremo il perchè... Non so perchè ma sento che questo capitolo non mi sia venuto particolarmente bene, quindi fatemi sapere voi quello che ne pensate ^^
Passiamo alle nostra sezioni in grassetto! :)
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei--
Aqua: Seph, molla i cereali al cioccolato!!
(Seph si avvinghia alla scatola)
Aqua: MOLLA!! Ho fame!!!
Seph: No!
Aqua: Sì!
Seph: Vai a magiarti qualche mostro marino.
Aqua: Ma perchè ogni volta che ho fame dovete mandarmi a caccia?! Posso mangiare normalmente come una sacrosantissima persona?!
Seph: Perchè i cereali sono miei.
Nex: Seph, dai un po dei tuoi cereali ad Aqua.
Seph: Nooo-ooo.
Nex (circondato da un'aura a dir poco spaventosa): Seph, daglieli o giuro che stasera mangeremo pollo...
(Seph annichilito porge i cereali ad Aqua che li prende in silenzio. Anche lei si è spaventata a morte)
Angel (che ha osservato tutto in silenzio): Però questi Antichi più fuori di un balcone sì, sono miei....
Nex (ancora in scary-mode on):
Cosa?!
Angel (inchinandosi): Chiedo umilmente perdono, Nex-sama. Per favore non mi uccidere.
Ringraziamenti: Alla Trinità, a niki 96 e Tomojo_Daidoji che hanno recensito negli ultimi due capitoli!! ^^ Un grazie anche a tutti i lettori silenziosi e tutti coloro che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^
Reminders: QC sempre aperto e recensite please ^^
BUONA LETTURA!!! :D

 

Capitolo 14 - Bomba a orologeria

Xenon si passò una mano sul volto. "Capisco," disse dopo aver ascoltato il resoconto dell'accaduto da parte di Zoro.

Lo spadaccino aveva cominciato a giocherellare con i capelli della bambina ancora assopita sul suo petto sotto gli sguardi di tutta la ciurma.

D'improvviso il silenzio fu rotto dall'urlo del cuoco. "BRUTTO IDIOTA!! PERCHÈ NON HAI FATTO NIENTE PER EVITARLO??! AVEVI TROPPA PAURA?!"

Questa volta Zoro non reagì strillando a sua volta come sempre ma rimase in silenzio attendendo che il nakama sfogasse la sua rabbia giustificata. "Non c'era niente che potessi fare." rispose tranquillamente continuando a rigirarsi tra le dita le ciocche bionde.

Sanji fu sorpreso dalla reazione pacata.

"La cosa che non mi convince," attaccò Ruby da dove era seduto, "è come abbia fatto Aqua ad uscire dalla vasca d'isolamento. È diversa dall'altra: è più resistente e ho personalmente rinforzato le pareti con diamanti... L'avevo sistemata lì dato che per operarla ho dovuto rilasciare quella cosa--!!"

"Cosa hai fatto?!" sibilò Nex che aveva afferrato l'uomo per il collo della maglietta sbattendolo al muro. Tutti girarono la testa all'improvviso scatto di rabbia dell'Antico.

"Nex, ascolta.."

"Lo sai che quella cosa non va MAI liberata!!" replicò il fratello di Aqua dando una forte scossa all'amico. Anche Chopper si era immobilizzato.

"Avresti preferito che morisse?!" urlò Ruby staccandosi dal muro.

"Zoro?" sussurrò una vocina. Lo spadaccino abbassò la testa e vide una bambina con lo sguardo un po assonnato che gli stava tirando lievemente la maglietta.

"Ti sei svegliata." disse semplicemente lui.

Stringendo la presa sulla maglietta bianca, la piccola Aqua si tirò su mettendosi a sedere sulle gambe di Zoro. Strofinò gli occhietti blu con una manina e si guardò intorno notando la presenza dei pirati e dei due Antichi che stavano litigando. Sbadigliò e si tolse la bandana nera dalla testa porgendola di nuovo al suo proprietario. "Se vuoi la puoi riprendere." disse a bassa voce.

Prima che Zoro potesse rispondere e prima ancora che Rufy potesse completare il suo rumoroso saluto, il tono allarmato di Nex fendette l'aria.

"Zoro. Allontanati immediatamente da lei."

I Mugiwara lo guardarono confusi. Anche la piccola Aqua aveva un'espressione perplessa. "Perchè dovrei?" replicò lo spadaccino corrugando la fronte e circondando la vita della bambina in un gesto protettivo.

L'Antico rilasciò Ruby e si voltò verso i due. "Lasciala. Subito."

"Nex, cosa...?" Nami fu bloccata dal braccio umano di Chopper. Cercò di leggere la sua espressione ma il volto era oscurato dal bordo del cappello rosa.

"Non sai cosa può diventare ora. È una bomba a orologeria pronta a esplodere. In. Ogni. Momento." disse scandendo le parole. La bambina abbassò la testa e si strinse le braccia.

Ruby, intenerito, intervenne a difesa di Aqua. "Nex, guarda... Con Zoro-san sembra stia tranquilla, quindi potremmo anche lasciarla con loro..."

"Ruby."

La singola parola fece spirare un vento freddo nella stanza. "Loro non hanno visto. Tu non hai visto. Ma io sì. E sono convinto che non lo voglio rivedere mai più. Nè voglio che altri lo vedano."

"Va bene." La bambina alzò la testa sorridendo.

"Aqua?" disse Zoro inclinandosi di lato per vedere la sua espressione.

"Nex-niisan ha ragione." si voltò sempre sorridendo verso lo spadaccino. Il braccio che la stava lentamente stringendo al petto dell'uomo si bloccò di colpo quando notò una lacrima repressa nell'angolo dell'occhio zaffiro. Si liberò dall'asciugamano e dal braccio di Zoro e saltò giù dalle sue ginocchia. Prima che potesse dirigersi verso la porta, sentì qualcosa venirgli avvolto intorno alla testa e stringersi sulle sue tempie dopo un secco tiro. La bambina portò una mano alla fronte e sentì la superficie liscia della bandana.

Si girò e Zoro gli porse la mano. "Posso prestartela ancora per un po, ma me la devi riportare intatta. Promesso?" Aqua guardò la grande mano aperta davanti a sè e poi lo spadaccino.

Poi l'afferrò e la scosse pronunciando un deciso "Promesso!" si girò nuovamente e passò a salutare uno ad uno i pirati, ricevendo un super abbraccio da parte di Nami che le fece i complimenti per quanto fosse carina con la bandana in testa. Sanji, invece, era contrario, dicendo che le oscurava il suo bellissimo viso, e che era del marimo.

"Oi, Aqua, aspetta un momento!!" dissero Usopp, Rufy e Franky assieme. La bambina si fermò e li guardò interrogativamente.

"Non guardare!" disse il capitano sorridendo e le abbassò la bandana sugli occhi prima che lei potesse fare qualcosa. Sentì qualcosa di freddo venir chiuso intorno al suo collo sopra alla catenina con il ciondolo a goccia.

"Tah-Dah!!" esclamarono i tre soddisfatti e Aqua si alzò la bandana sulla fronte di nuovo. Poi portò una mano al collo sentendo un'altra collana. Abbassò lo sguardo e il suo respiro si bloccò per la meraviglia.

Al collo aveva una nuova collana, più stretta rispetto a quella che già aveva, con dieci ciondoli attaccati: il primo al centro era un teschio con il famoso cappello di paglia sulla testa, l'emblema della ciurma; partendo da destra, c'era un pezzo di carne già morso con un cappello di paglia appeso all'osso. "Rufy!" esclamò la bambina indicandolo. Poi c'era una piccola fionda verde a cui Aqua allegò il cecchino; il prossimo ciondolo era una rosa dei venti con un mandarino al centro, chiaro riferimento alla navigatrice; a seguire c'era un grande cappello rosa con una X bianca stampata sopra circondato da una corona di petali di ciliegio. "Chopper," disse la bambina. Dall'altro lato del collo, a partire dal fondo, c'erano un violino e un lungo bastone viola incrociati con alcune notine musicali intorno, i due strumenti che Brook il musicista portava sempre con sè; poi c'era un libro aperto circondato da due braccia che spuntavano dai due palmi aperti "Robin," continuò ad elencare Aqua sorridendo. Al seguito c'era una stella blu, il simbolo di Franky; poi c'era un cappello bianco da chef con l'inconfondibile sopracciglio a spirale dipinto sopra; "E Zoro." concluse la bambina indicando l'ultimo ciondolo alla sinistra del teschio: tre piccole repliche delle spade del pirata disposte a X con la terza in mezzo, legate insieme dalla bandana nera.

"Ci siete tutti!!" esclamò sorridendo.

"È davvero una SUPER collana, vero?!" disse Franky.

"Tutti hanno contribuito e così staremo sempre insieme." disse Usopp incrociando soddisfatto le braccia davanti al petto.

"Tutti è una parola grossa... A me non avete fatto fare niente!!" protestò Rufy facendogli la linguaccia.

"Tu avresti distrutto tutto!!" lo rimproverò Nami arrabbiata. Il capitano ci rimase male per un millisecondo ma poi si riprese e si accucciò davanti alla bambina.

"Comunque, Aqua..." disse, "sappiamo che tu sei immortale mentre noi prima o poi dovremo morire. Ma con questa collana staremo sempre insieme e un giorno potrai vantarti di essere un membro della ciurma del Re dei pirati."

Sebbene fosse un argomento molto delicato, il sorriso smagliante del capitano diede fiducia ad Aqua che annuì decisa.

"E non è ancora finita." disse l'archeologa. S'inginocchiò anche lei davanti alla piccola nakama e girò il ciondolo corrispondente a Sanji, rivelando il suo nome inciso e una piccola bussola che puntava dritta verso il cuoco. "Mr. Carpentiere è riuscito a combinare la Vivre Card con una bussola, così saprai sempre dove siamo e potrai raggiungerci quando vuoi."

La bambina fece passare i suoi occhi su ogni nakama e poi esclamò un allegrissimo "Grazie!!" saltando addosso a Rufy per abbracciarlo. La bella atmosfera fu rovinata dalle forti braccia di Nex che separarono Aqua dal collo del capitano e cominciarono a portarla fuori. La bambina lo guardò tristemente ma il fratello rispose con il freddo silenzio.

"Ci vediamo non appena mi sono rimessa completamente!!" disse riacquistando l'allegria dalla spalla dell'Antico.

"A presto!" esclamò Rufy dal pavimento tendendo le mani strette a pugno davanti a lui.

D'improvviso Aqua si bloccò e si girò verso il fratello. "Nex-niisan, dove sono Seph e Jen-oneesan?" l'uomo si fermò e guardò intorno alla stanza.

"Erano qui un momento fa." disse sorpreso. Nessuno si era accorto della loro silenziosa scomparsa. "Tu non hai fatto niente vero?" chiese severamente Nex alla sorella che scosse vigorosamente la testa. La lasciò a terra e la guardò mentre si allontanava verso il mare, l'andatura allegra e le mani dietro la schiena. "Non uscire dal mio campo mentale, chiaro?" urlò l'Antico. La sorella alzò una mano per segnalare che aveva capito ed entrò in acqua. Avanzò finchè non s'immerse completamente e sparì nell'oceano rosso.

Nex chiuse la porta e con un lungo sospiro ci si accasciò contro scivolando a terra. "Odio essere così freddo con lei." commentò guardando il soffitto.

"Avresti anche potuto lasciarla insieme a noi. Sembra stia molto più tranquilla quando tutti voi siete qui. Anzi, non l'ho mai vista così tranquilla in tutta la mia vita." disse Ruby rivolgendosi prima all'altro Antico e poi ai pirati.

"Sarebbe comunque troppo rischioso, Ruby." commentò Nex.

"Cos'è questa cosa di cui parlate?" chiese la voce profonda di Zoro dall'oscurità. La domanda fu accolta dal silenzio.

"È meglio se non sapete." rispose dopo un po’ Xenon. "Accontentatevi del fatto che è una cosa mostruosa sotto ogni punto di vista, capace di farvi riconsiderare completamente l'immagine di Aqua che vi siete creati."  

"Va bene." disse Rufy sorridendo. "Ce lo dirà Aqua stessa quando si sentirà pronta."

"Comunque vorrei proprio sapere come fate." disse Ruby.

"A fare cosa?" rispose il capitano perplesso.

"A tenerla così calma. Aqua-chan, intendo. Prima d'ora l'unico che c'era riuscito era Seph e solo per un giorno."

"Noi non facciamo assolutamente niente." replicò il pirata.

"Credo si senta a casa e basta." disse Nami sorridendo.

"Casa..." sussurrò Nex pensoso. Poi sospirò di nuovo. "Scusatemi." tutti lo guardarono confusi. "È colpa mia se Aqua è stata ridotta così. Non sono riuscito ad avvertire il suo arrivo in tempo..."

"A proposito, chi era quell'uomo? Un altro Antico vero?" disse Zoro.

Nex annuì. "Un vecchio nemico. Niente di speciale." disse l'Antico con un tono che chiuse subito il discorso. Dopo poco disse "La bomba è esplosa." si alzò e aprì la porta.

Sulla superficie dell'acqua stava galleggiando un'enorme Sea King semi sbranato da qualcosa. Altri mostri marini riemersero in superficie, tutti ridotti nello stesso terribile stato. Continuarono ad emergere finche tutto l'oceano che riuscivano a vedere fu coperto di carcasse sanguinanti. L'acqua, sebbene il sole fosse tramontato, era ancora rossa.

"Quanto l'hai lasciata libera?" chiese Nex voltandosi verso Ruby.

"Due sigilli su cinque." rispose dopo un momento di riflessione.

"Allora ne avremo ancora per un po. Meglio fare pulizia." disse Nex e attivò le Sette Punte.

Usando la stessa tecnica con cui aveva sollevato Aqua dalla roccia qualche giorno fa, l'Antico fece fluttuare tutte le carcasse in aria, sospendendo le gocce rosse che cadevano. I pirati notarono che tutte avevano dei giganteschi fori sul corpo.

"Sanji, secondo te ci si può cucinare qualche cosa?" chiese speranzoso Rufy mentre cominciava a sbavare.

"Lasciate fare a me!" esclamò il cuoco tirandosi su le maniche. Cominciarono ad incamminarsi verso la casa principale proprio quando qualcosa di più piccolo emerse dalla superficie dell'acqua seguendo l'ennesima carcassa.

Zoro la notò con la coda dell'occhio ma scomparse di nuovo nel mare non appena si girò per guardare meglio. "Cosa sta succedendo a queste creature?" chiese fissando intensamente la superficie dell'acqua mentre altri Sea Kings salivano a galla.

"Questo è solo una frazione di quello che succederebbe se non ci fosse Zalenia a dosare la Sete di Aqua." disse Nex senza distrarsi dai cadaveri che stava facendo fluttuare. "Per essere ancora più sicuri che la Sete non reprima anche Zalenia, noi altri Antichi abbiamo posto cinque sigilli sulla sua mente. È anche a causa di questi ultimi che Aqua non può riacquistare le emozioni che ha perso, ma la tengono sotto stretto controllo aiutando Zalenia. Una volta rotti, si rigenerano dopo una certa quantità di tempo, ma quella cosa che Aqua ha viene liberata e può "dissetarsi" quanto vuole."  

"E che succede se tutti e cinque i sigilli si rompono?" chiese Nami con voce tremante.

"Aqua perderebbe totalmente il controllo su sè stessa, quella cosa s'impossesserebbe di lei e ucciderebbe ogni cosa vivente. La sua Sete non avrebbe mai fine. Il suo scopo è solo uccidere, uccidere, uccidere come fosse una droga. E quando tutto intorno a lei è morto, ucciderebbe sè stessa per ultima."  

"Tu come fai a sapere tutto questo?" chiese Robin incrociando le braccia.

"Perchè l'ho vista, quella furia. Ho visto cosa è capace di fare in quello stato. Ho visto come soffriva, mentre la sua anima e la sua mente venivano corrose da pensieri che non posso nemmeno descrivere." fece una pausa per voltarsi quanto bastava ad un lato del suo volto per essere visibile ai pirati alle sue spalle. "E poi io sono esattamente come lei. Ci hanno modificati allo stesso modo. Anche io rischio di perdere il controllo in ogni momento. Ma fortunatamente quegli scienziati non fecero in tempo a rimuovere dalla mia mente le emozioni che hanno tolto a mia sorella, quindi ho meno probabilità di impazzire. Di solito se accade, accade quando sono in forma animale. Ecco perchè esitai quel giorno quando arrivaste sull'isola per la prima volta. Ciò non toglie il fatto che anche io sono stato soffocato dalla stessa Sete di Aqua. È successo solo una volta, in un esperimento." si voltò di nuovo. "E non voglio mai più rivedere una cosa simile..." Cominciò ad incamminarsi senza aspettare gli altri. “Mai più.”

"Ruby, tu sai cosa successe vero?" domandò l'archeologa all'Antico che si era chiuso nel suo silenzio.

"Che bisogno c'è di chiederlo quando già sai la risposta?"

Robin sorrise, riconoscendo di essere stata scoperta.

"Quelle relazioni sono state abbastanza difficili da decifrare." commentò.

"Robin..." disse Chopper avanzando di un passo. Tutti avevano la stessa domanda in testa.

"Durante un esperimento," cominciò a raccontare l'archeologa, "furono testate le capacità offensive e difensive del progetto Sette Punte su soggetti veri. Per “soggetti” intendo persone. Perse il controllo e mandarono il progetto Zalenia per reprimerlo. Nella battaglia un intero continente con tutti i suoi cittadini e i suoi villaggi furono completamente annichiliti."
 
"Va ben oltre quello." s'inserì Ruby. "Per obbligare Nex ad uccidere quella gente usarono le sue due sorelline. Minacciarono di ucciderle davanti ai suoi occhi e lui non potè fare altro che obbedire. Sebbene lui si costrinse ad uccidere quella gente, gli scienziati non furono soddisfatti da ciò e gli fecero perdere il controllo con lo stesso metodo che usano con Aqua: il suono. Onde sonore così ad alta frequenza che superano anche gli ultrasuoni. Nex impazzì e cominciò a sterminare chiunque incontrasse. Quando si accorsero che ormai la situazione era fuori dal loro controllo mandarono Aqua a fermarlo. Anche lei non rispondeva più delle sue azioni. Cominciarono a combattersi... due fratelli. Nex stava uccidendo la sua ragione di vita. Ad un certo punto, quando il peggio era passato ed entrambi si stavano avvicinando allo sfinimento fisico, Xenon riacquistò il controllo di sè stesso e si rese conto di tutto ciò che aveva fatto e di quello che stava ancora facendo. Davanti a lui c'era la sua preziosa sorellina, ancora posseduta dalla Sete. Fu costretto a combatterla da cosciente e quello che vide è davvero indescrivibile. In ogni caso, riuscì a fermarla e li riportarono nel laboratorio." Alzò tre dita della mano destra. "Tre ore. Solo tre ore per distruggere un continente e tutti i suoi abitanti dal primo all'ultimo. Due giorni dopo riuscirono a fuggire e tutto il resto lo sapete."  

"Li hanno costretti ad uccidersi a vicenda... È semplicemente... Più che crudele..." disse Usopp coi denti serrati.

"Oh, beh, quel che è passato è passato. Adesso si può solo guardare avanti." disse Rufy sorridendo.

"Concordo." disse Zoro scrutando ancora le increspature dell'acqua.

"Secondo me dovremmo cercare di farla felice!" esclamò Chopper sollevando gli zoccoletti.

"Bwaaa-haaa!! Questa cosa è troppo commovente!! E non sto piangendo, dannazione!!!" singhiozzò il cyborg mentre Brook suonava un accompagnamento musicale.

"Poi c'è anche un'altra questione." disse Nami.

"Quale, Nami-san??" piroettò Sanji ritornando dalla casa principale.

"Ruby-san, hai per caso detto diamante prima?" l'Antico ci pensò su per un po e annuì ricordandosi dei muri perforati della vasca di Aqua. "E te puoi personalmente creare pietre preziose, corretto?"    

"Siiiì..." disse cauto.  Poco dopo si ritrovò addosso una navigatrice dai capelli rossicci.

"Rubyyyy-saaaan, vieni con noi!!! Ti preeegooo!!!"

L'Antico tentò di liberarsi dalla stretta della donna arrossendo.

"P-per favore lasciami." balbettò. Sanji andò su tutte le furie e cominciò ad insultare Ruby. Rufy, invece, scoppiò a ridere.

Forse ho capito perchè stai così bene con loro, Aqua-chan, pensò Ruby mentre cercava di scollarsi Nami di dosso senza però farle male. Hai trovato il tuo posto nel mondo che ti aveva rifiutata.


Il timer della bomba, per una volta, smise momentaneamente di ticchettare i secondi mancanti alla fine. 

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 15 - Piano d'Azione ***


Premessa
 

Salve genteeee!!! Eccovi il 15 capitolooo!!! Allora, allorino... In questo capitolo incontreremo una persona che abbiamo già "visto" due capitoli fa e, come dice il titolo, ci sarà la macchinazione di un piano... (risata malvagia) Dato che nessuno mi ha ancora fucilato (sono tutti a mangiare XD) passiamo alle sezioni in neretto!^^
Ringraziamenti: Alla Trinità (amen!) e a tutti coloro che leggono e che sono stati così gentili (e pazzi XD) da mettere questa storia tra le sguite/preferite
Reminders: QC sempre aperto e mi raccomando per le recensioni ^^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei ma gli Antichi sì...
Angel: Ruby!! Quello è il mio pranzo!!
Ruby: Non è vero... Quello è un coniglio al forno abbandonato sul piatto davanti ad un posto con su scritto "Angelica"... è stato lasciato lì, quindi non è di nessuno e ne approfitto! Odio gli sprechi!! (si fionda sul coniglio arrosto e lo sbrana peggio del lupo che è)
Angel: Ho come l'impressione che oggi passerò la giornata a digiuno...
Colonna Sonora Consigliata:  "The Catalyst" - Linkin Park; "Lollipop" - MIKA; "Angels" - The Baseballs; "Beggin'" - Madcon e "Back It Up" - Caro Emerald
Buona Lettura!!! :)


Capitolo 15 - Piano d'azione

Era da tempo che la notte era così pacifica. Solo il sibilo del vento riempiva il silenzio intorno a lui. Nemmeno la presenza alle sue spalle poteva disturbarlo.

Era piacevole sentire la brezza fresca passare tra le sue piume. Da lì il mare si poteva vedere benissimo. Poteva intravedere ogni tanto la sottile increspatura sulla superficie che la coda di Aqua creava al suo passaggio. Aveva visto la scena da lì. Voleva fare qualcosa ma sapeva bene che non ne aveva il potere. Comunque era qualcos'altro che gli stava infiammando l'anima.

"Sicuro che va tutto bene?" chiese Jen dietro di lui.

Era quell'essere umano la ragione di tutto. Gli ritornò in mente l'immagine che aveva visto poco prima: Aqua bambina serenamente addormentata tra le braccia di lui.

"Non è degno di starle accanto. Le causerebbe solo altro dolore." rispose controllando la rabbia a stento.

Lui sarebbe perfetto per lei, non l'avrebbe mai più fatta soffrire, sarebbe potuto rimanere al suo fianco nel corso dei secoli. Eppure...  Alzò il volto al cielo tenendo gli occhi chiusi.

Perchè lui sì e io no? pensò mentre spiegava le ali. Cosa mi manca?

"Non lo lascerò libero di portarmi via Aqua," sussurrò e il vento cominciò a tirare con più forza fino a formare un grande ciclone. "Romperò il Legame in qualche modo..."  

"Stai esagerando!!" urlò Jen sopra il vento trattenendo i capelli rossi con una mano.

"Vedremo chi morirà per primo: io, lui o Aqua." 

"Seph! Basta così!!!" ordinò l'Antico del Fuoco. Il vento cessò di soffiare ripristinando il silenzio originale. La calma prima della tempesta.

***



 

"Aaaaaaquaaaaaa!!!!!!!!!" urlò Rufy avvolgendo la donna nel suo gommoso abbraccio. Era il giorno dopo e Aqua era appena entrata dalla porta principale nella sua forma normale.

"Sono tornata per uccidervi tutti..." disse con un'espressione a dir poco spaventosa.

Le arrivò una botta dietro la testa come risposta. "Non scherzare," disse Nex. Lei sorrise e gli fece l'occhiolino. "Non usare il tuo fascino femminile su tuo fratello maggiore..." mugugnò arrossendo mentre distoglieva lo sguardo dalla sorella.

Non fece in tempo a replicare che Nami e Chopper le saltarono addosso piangendo di felicità. "Pensavamo... Pensavamo...!!!" singhiozzarono.

"Appunto, pensavate. È passato!"  

Il capitano si separò da lei e saltò sul divano. "Sanji!!! Stasera si fa festa!!!" annunciò alzando le braccia.

"Aqua-chan!! Come stai, angelo mio??!" cantilenò il cuoco raggiungendola.

Le sopracciglia di Zoro ebbero una veloce contrazione al suono delle parole "angelo" e "mio" pronunciate in successione dal cuoco. Socchiuse un occhio e vide Aqua sorridere tra gli altri suoi nakama. Sembrava stesse bene. Notò anche una certa cosa...

"Aqua, ti sei tirata indietro la frangia?!" disse Usopp sorpreso.

La ragazza portò una mano alle mollette blu che le trattenevano indietro i capelli. "Ho dovuto... Ho i capelli ancora bagnati e Nami mi ha detto che fanno male alla pelle se sono lasciati lì così..."

La navigatrice annuì. "Hai fatto bene anche a legarli in una coda. Ottimo!" la complimentò dandole un thumbs up

Aqua rispose con lo stesso gesto. "Spero non vi diano fastidio l’occhio in sè e la cicatrice..." disse sfiorandola.

"Per niente!!" ridacchiò Rufy. "Vediamo così tante cicatrici su Zoro ogni giorno, quindi possiamo dirci abituati."

"Oi." replicò lo spadaccino da dove stava dormendo.

"Rufy, non comparare quell'idiota alla bellissima Aqua-chan." lo rimproverò Sanji facendo scivolare il braccio intorno alla sua vita e conducendola gentilmente verso il divano.

Zoro li osservò camminare fino a quando il cuoco non rimosse il suo arto dal corpo di Aqua. I suoi tendini si rilassarono solo quando la donna fu libera dal tocco dell'altro. Non sapeva di possedere una tale gelosia verso qualcos'altro oltre alle sue spade. Richiuse gli occhi rimanendo comunque all'erta. Riusciva a sentire le vibrazioni che i passi dei suoi nakama provocavano sul pavimento, riusciva a distinguerli tra loro a seconda del rumore che facevano, poteva sentire la silenziosa presenza di Aqua sul divano di fronte a lui e quella fastidiosa del cuoco.

"Aqua-aneki mi daresti un momento le tue due collane?" disse Franky. Sentì il lieve tintinnio dell'acciaio e poi il rumore di un cacciavite insieme a quello di una fiamma. "Ecco, ora è completa!" constatò il cyborg.

"Grazie Franky-aniki!!" disse Aqua ridendo e saltando in piedi.

Zoro aprì di nuovo un occhio e guardò la collana aperta tra le mani della donna. Tra il suo ciondolo e quello del cuoco adesso penzolava quello a goccia di Aqua. Scrutò il volto del cyborg chiedendosi se lo avesse fatto apposta a disporli in quell'ordine oppure no.

"Posso rimetterla intorno al tuo bellissimo collo?!" piroettò Sanji.

Zoro strinse i pugni. "Oi, Aqua," disse senza accorgersene.

La ragazza si girò bloccando le mani del cuoco intente ad allacciare la chiusura. Lo spadaccino rimase senza parole per un momento per il semplice motivo che non sapeva cosa dire.

"Ummm...."

"Oh, giusto!!" si riscosse lei e si separò da Sanji.

Con una mano si sostenne la collana aperta contro il collo e si avvicinò allo spadaccino. Inginocchiandosi davanti a lui, sfilò qualcosa dal suo braccio per legarlo intorno a quello dell'uomo. "Ecco qua la tua bandana. Intatta, come promesso." disse dandogli un'ultima stretta.

Nel fare ciò dovette togliere la mano dalla collana che cadde. Zoro la prese al volo. "Oi, attenta con questa!" la rimproverò agganciando le due estremità intorno al suo collo. Sanji guardò il tutto tristemente.

"Scusa..." sorrise Aqua e si alzò tirando su anche lo spadaccino.

Diede un'altra occhiata ad Aqua da in piedi. Non voleva ammetterlo, ma la cicatrice sul suo occhio gli dava effettivamente fastidio. Non perchè la faceva brutta, ma perchè riusciva a intravederne il doloroso passato.

Prima che potesse chiederle come stava, due voci acute urlarono "Aqua-neesan!!!!" un istante dopo due bambini saltarono addosso ad Aqua facendola cadere a terra.

"Voi due, andateci piano..." disse Ruby preoccupandosi della salute della ragazza.

"Ci sei mancata cosiiiiiiì tanto!!!" rise Lance gettandole le braccia al collo.

"Aquaaa!!! Stai bene!!!" piagnucolò Ryoga affondando la faccia nel suo petto, gesto che sia Zoro che Sanji invidiarono dal profondo.

"Pensavate di liberarvi così facilmente di me?" replicò Aqua lasciandosi soffocare dai loro abbracci.

"E devi ancora venire a vedere la nostra sorpresa!!" esclamarono in coro i due sollevando le teste. Il loro tono lievemente scocciato segnalava una certa impazienza.

"Ryoga... Per favore togli i gomiti da lì..." disse l'Antico con voce strozzata. Il bambino abbassò lo sguardo accorgendosi che stava scaricando tutto il peso del suo corpo esattamente nel punto dove Aqua era stata trapassata.

"Waaah!!! Scusa!!!" si affrettò a dirle rotolando sul pavimento.

Zoro mentalmente tirò un sospiro di sollievo quando la ragazza riprese a respirare e il suo colorito ritornò ad un rosa accettabile dalla sfumatura olivastra che aveva assunto poco prima.

"Verrò, verrò..." li rassicurò dopo aver preso un paio di respiri.

"Aqua non è giusto!! Sono curioso di vedere!!!" si lamentò Rufy riempiendo il campo visivo della ragazza con la sua faccia. Fece una linguaccia. Aqua lo spinse indietro riportandolo all'originale postura accucciata dietro la sua testa bionda. Lance si unì al fratello sul pavimento e Ruby aiutò la ragazza a rimettersi in piedi, passando velocemente una mano sul suo addome per assicurarsi che i punti non si fossero aperti.

Sentirono la porta aprirsi e richiudersi. Jen entrò nel salotto pettinandosi i capelli con la mano evidentemente irritata. Quando si accorse della presenza della sorella non diede a vedere nessuna emozione finchè non le fu esattamente davanti. Quando solo pochi centimetri le separavano, la ragazza le gettò le braccia al collo e le sussurrò qualcosa all'orecchio.

"Bastarda, non osare farmi preoccupare di nuovo così tanto, intesi?"

Aqua rise e ricambiò l'abbraccio. "Chiedo umilmente perdono."

Dopo questo piccolo scambio, le due si separarono e Jen andò a sedersi sul divano con un sospiro stanco.

"Seph?" chiese Aqua speranzosa.

"Al picco." rispose la sorella passandosi una mano sul volto. "È tutta la notte che cerco di riportarlo qui, ma niente."  

"Oh..." La sua testa si abbassava insieme alle ali sulla sua schiena.

"Oi Aqua, guarda un po qui." disse Ruby tentando di cambiare argomento. Le prese un'ala e l'aprì completamente. Indicò dei piccoli batuffoli biancastri che si intravedevano a malapena sul nero notte della pelle. "Stai mettendo le piume." disse in tono scherzoso.

Le braccia di Aqua ricaddero senza forze lungo i suoi fianchi mentre guardava l'Antico a bocca aperta.

"No! Non mi dire!" disse la rossa con un sorriso curioso mentre si alzava per andare a vedere.

"CHE FORZAAAA!!!" esclamarono Rufy e Chopper all'unisono mentre delle piccole stelline cominciarono a scintillare intorno ai loro volti.

"Un vero angelo!!!" piroettò nuovamente Sanji.

"Cambiamento interessante: dal coriaceo pipistrello al caldo angelo." constatò Robin con un piccolo sorriso.

"Quando questa cosa avverrà, potrei dare un'occhiata alle sue mutandine?"  

"Non ci provare nemmeno, idiota!!!" esclamò Nex furioso tirando una scarpa allo scheletro.

"Uffa Aqua... Così è barare in quanto a bellezza..." scherzò Nami posizionando entrambe le mani sui fianchi.

Usopp colse l'occasione al volo "Oi, Aqua! Semmai ti cadessero delle piume, potresti darmele? Potrei usarle per fare qualcosa d'interessante..." Franky annuì riconoscendo che era una buona idea e si prenotò anche lui per un fascio di piume.

Zoro non reagì in alcun modo, ma nella sua testa si stava chiedendo come sarebbero state le sue ali. Però, quando ispezionò il volto della ragazza, vide che lei era l'unica che non fosse particolarmente impressionata dalla notizia: continuava a chiedere a Ruby se fosse veramente sicuro con un'espressione terribilmente amareggiata dipinta sul volto.

"Sicurissimissimissimo?" disse Aqua per la centesima volta.

L'altro Antico annuì di nuovo "Possa morire sul colpo, è così!" La ragazza si afflosciò a terra.

"Che c'è che non va? Non ti senti bene?" chiese Chopper correndo subito al suo fianco. Ruby la guardò perplesso mentre teneva ancora l'ala spiegata.

"Ciò è così... Così..." disse a denti stretti. "...Umiliante..." concluse portando una mano davanti alla bocca.

Tutti si guardarono confusi. "Perchè?" chiese Nami a nome di tutti.

"Perchè è una cosa così..." esitò un momento. "Femminile..."

Jen scoppiò a ridere ricadendo sul divano che slittò di un paio di centimetri più in là.

Aqua, improvvisamente arrabbiata, le saltò addosso stringendole le mani intorno al collo. "Piantala subito o ti ammazzo!!!" la minacciò, ma l'altra non accennava minimamente a smettere e circondò la pancia con le mani. Nex dovette intervenire per evitare che ci scappasse veramente il morto. Tutti si ricordarono del piccolo problema di autostima che Aqua aveva e anche loro non riuscirono a nascondere una piccola risata. La ragazza cominciò a sfogare la sua rabbia e il suo imbarazzo su di loro, fortunatamente trattenuta dalle possenti braccia di Nex.

Dopo dieci minuti buoni di urlare e strillare, crollò a terra esausta mentre piccole macchiette rosse cominciarono a macularle le bende.

"È vero che hai dei tempi di recupero fuori dal normale ma comunque non esagerare..." l'ammonì Ruby obbligandola a sedersi su una poltrona.    

Zoro ritornò al suo posticino vicino al muro e si preparò a tornare a dormire quando il suo capitano disse "Allora, dove siamo diretti dopo quest'isola?"
 
Nami si riscosse. "Il Log Pose!" si affrettò a controllarlo e tirò un sospiro di sollievo quando vide che puntava ancora verso Fishman Island.

"Quest'isola è priva di campo magnetico!" dissero i due bambini sorridendo. "L'abbiamo disattivato al vostro arrivo!"

La navigatrice li ringraziò con un sorriso.

"Voi andate avanti... Io penso che rimarrò qui dopotutto." disse Aqua guardando fuori dalla vetrata.

"Cosa!?" esclamarono tutti, compreso lo spadaccino che si staccò subito dal muro. L'Antico non rispose e continuò a fissare il mare fuori.

"Aqua, fai parte della mia ciurma adesso! Devi venire con noi!!" disse Rufy con decisione.

Aqua non reagì in nessun modo e tirò fuori un piccolo coltello da lancio dallo stivale sinistro. Zoro quasi sorrise a quel gesto e si accorse di come il suo abbigliamento dimostrasse un certo attaccamento alle armi: indossava un paio di shorts bianchi a cui era attaccata la fodera blu metallizzato del pugnale; l'immancabile paio di stivali, solo che stavolta le arrivavano appena sotto al ginocchio ed erano bianchi con delle piccole decorazioni in nero, e che sicuramente celavano molti altri coltelletti; per finire, la semplice canottiera bianca striata di blu era collegata ai pantaloni da un haramaki identico a quello dello spadaccino, solo molto più sottile, a cui erano attaccati due cappi di cuoio probabilmente per tenere i suoi due spadoni ora assenti.

Aqua cominciò a giocherellare distrattamente con il piccolo pugnale, facendolo passare tra un dito e l'altro come di solito si fa con una moneta. Era la prima volta che Zoro vedeva qualcuno fare lo stesso giochetto con una lama, forse perchè gli altri avevano paura di tagliarsi un dito se avessero sbagliato anche un piccolo movimento.

Ruby l'osservò dal bordo della tazza di thè che Sanji aveva preparato per tutti. "Cosa ti spinge a dire questo?" chiese poi chiudendo gli occhi e prendendo un sorso. La tranquillità della sua voce fece fermare un momento il coltelletto, che riprese a passare tra un dito e l'altro un istante dopo. Aqua non rispose. Ruby poggiò la tazza sul tavolo senza far rumore e congiunse le mani per poggiarci sopra la fronte. "Perchè non vai fuori un momento?" sembrò più un ordine che una gentile richiesta. Aqua scavallò le gambe e si alzò dirigendosi verso la porta.

Quando passò accanto all'Antico, piantò improvvisamente il pugnale nel legno del tavolo mancando di poco il suo braccio. Ruby non si mosse di un centimetro.

"Devo ancora capire come fai ad accorgertene." disse Aqua in un tono strano.

L'uomo aprì gli occhi e poggiò una mano sul manico del coltello fermando la sua lieve oscillazione.

"Devi tenere le mani occupate per non dare a vedere che tremano." rispose lui con la stessa tranquillità. Aqua stese le mani davanti a lei e notò che in effetti tremavano lievemente. Emise una breve risata.

"Aqua?" disse Zoro sporgendosi dalla porta all'ingresso. Tutti si ammucchiarono lì intorno riconoscendo che c'era qualcosa che non andava.

"Aqua non è qui in questo momento." disse lei. "Ci sono io." disse girandosi. Rivelò un paio di occhi rossi e un sorriso maligno.

"L'ultima volta ci siamo incontrati nella vasca." spiegò quando vide le espressioni perplesse dei pirati.

Sì, avevano notato il cambio di colore degli occhi e lo strano tono di voce, ma ormai potevano aspettarsi di tutto da Aqua.

"Andiamo!! Sono quella che odiano tutti perchè devo fare il lavoro sporco!" disse in tono irritato. I pirati si scambiarono qualche sguardo interrogativo. "Bastardi..." sussurrò Aqua mentre le sue ali, la sua testa e le sue spalle si abbassarono evidentemente depressa.

"Pensavo di morire..." sospirò spaventato Ruby afflosciandosi sul tavolo. "Non farlo mai più, Zal-chan..."

Una scintilla si accese nelle menti dei Mugiwara che esclamarono in coro "Ah! Zalenia!!"    

"Lenti di comprendonio!!" urlò lei furiosa.

Zoro improvvisamente si ricordò di quell'istante in cui gli era parso d'aver visto Aqua fissarlo con un occhio rosso.

"Sei tu che hai massacrato tutti quei Marines!!" esclamò Nami puntandole contro un dito.

Lei sospirò annoiata "Ve l'ho già detto: quella non era opera mia, era di Aqua. Guardate." indicò l'occhio destro. "Quando gli occhi sono rossi significa che ci sono io al controllo. Quel giorno gli occhi erano normali." abbassò la mano.

"Oi, Zal-chan... Non mi spaventare mai più così, d'accordo?" piagnucolò Ruby tirandole un lembo della maglietta.

Zalenia scostò la mano irritata "Non sei nella posizione di chiamarmi per soprannome." disse seccata.

"Ma sei carina come Aqua-chan... È difficile non farlo!"  

"Fa come ti pare." disse lei troncando il discorso girandosi.

"Dove vai?" chiese Rufy quando Zalenia poggiò la mano sulla maniglia.

"A caccia." rispose freddamente lei uscendo.

Ci fu un momento di silenzio. "Certo che però non è molto socievole..." disse Nami.

"Già, abbastanza scontrosa." fu d'accordo Usopp.

"Per niente Super." aggiunse Franky.

"Non lo fa apposta..." disse Ruby dal tavolo. "È solo che non sa come relazionarsi con gli altri, quindi risolve il problema tenendo tutti alla larga da lei."  

"Beh, ma non mi pare che Aqua-san abbia problemi a fare amicizia." constatò Brook.

"Hanno solo paura." continuò l'Antico come se non l'avesse sentito.

"E di che?" chiese Chopper.

"Di soffrire ancora." rispose Zoro che aveva messo insieme i pezzi del puzzle. La renna continuò a guardarlo senza capire.

"Aqua in verità non è così amichevole come si è mostrata a voi. Di solito non si fida di nessuno e non stabilisce mai un legame che supera quello della semplice vista. L'ha detto ieri anche Rufy-san: voi non vivrete per sempre, mentre lei sì. Si sta talmente affezionando a voi che sto cominciando a pensare che non sarà psicologicamente in grado di superare la vostra eventuale morte, già distrutta com'è. E Zalenia non vuole che Aqua letteralmente si spezzi, così sta cercando di allontanare sia voi da lei che lei da voi. Ma non lo fa per cattiveria... Vuole solo proteggerla. Con questa idea però ha fatto isolare Aqua sempre di più dal mondo esterno, rendendola incapace di stabilire un contatto. Il fatto che adesso ci stia provando per la prima volta con voi ha alterato lo stato di Zalenia." L’Antico voltò la testa poggiando il mento sul tavolo per guardarli. "Aqua sta piazzando un'enorme scommessa su di voi." concluse. I suoi profondi occhi viola ispezionarono ogni membro della ciurma soffermandosi per ultimo sullo spadaccino. Riconobbe nel suo sguardo lo stesso magnetismo che aveva quello di Aqua, la stessa capacità di leggerti l'anima.

Dopo altri due secondi sotto quegli occhi, Zoro sospirò e decise di alzarsi. Finirò per diventare pazzo... pensò mentre anche lui si dirigeva verso la porta.

"Dove vai?" chiese Rufy per la seconda volta.

"A fare due passi."  

"Eh?! Zoro, non osare! Guarda che se ti perdi non ti veniamo a cercare!!" lo ammonì Nami, ma lo spadaccino uscì comunque senza ascoltarla. La navigatrice rimase un momento spiazzata dato che di solito Zoro si metteva a litigare quando veniva tirato in ballo il suo pessimo senso dell'orientamento.

"Non vi sembra che Zoro sia cambiato?" chiese dopo aver passato qualche secondo a fissare la porta chiusa.

"Beh..." disse Usopp.

"Da quando Aqua-chan si è catapultata nelle nostre vite, ho effettivamente notato un certo cambiamento in quel Marimo..." disse Sanji pescando una sigaretta dal suo taschino.

"Già, posso dire che non è più lo stesso," disse Rufy annuendo con decisione.

"Ecco se l'ha notato pure l'idiota numero uno sulla terra..." disse Usopp.

"Magari ha contratto una malattia mortale di cui non vuole parlarci..." disse Robin pensosamente.

"Non dire cose così macabre, Robin..." disse Chopper.

"Dite che vi sembra cambiato?" disse Ruby.

Tutti annuirono. "Di solito si arrabbia quando viene insultato e non tende e parlare molto con gli altri..." spiegò Franky.

"Invece adesso sembra, come dire..." Usopp gesticolò con le mani in cerca del termine giusto. "Quasi tormentato da qualcosa..."  

"Più che tormentato, io direi combattuto." disse Nami.

"Io non lo conosco da molto tempo e forse non sono la persona più adatta a giudicare," disse umilmente Brook, "ma mi pare che Zoro-san sia indeciso su qualcosa di molto importante." Gli altri annuirono.

"Siete tutti ciechi," disse Sanji espirando un lungo filo di fumo. Ignorò la stupida battuta di Brook riguardo al fatto che non aveva gli occhi e proseguì con la sua spiegazione. "Quello stupido Marimo è innamorato di Aqua-chan e non sa nemmeno di esserlo."

La constatazione fu accolta dallo stupore generale. "EEEEEEEHHH??!!!!"  

"Zoro è capace di effettivamente amare qualcuno oltre le sue spade?!" esclamò Usopp indietreggiando di un paio di passi.

"Quel demone assetato di sangue innamorato??!" urlò Nami nascondendosi dietro al cyborg che aveva invece cominciato a piangere commosso.

"A dir la verità," disse Nex che aveva silenziosamente osservato l'intera scena, "Sa di esserlo ma gli costa ammetterlo e ha una paura tremenda delle conseguenze."  

"Allora Zoro è un idiota!!" urlò Rufy che probabilmente non aveva capito molto bene il soggetto del discorso.

"Sob!! Ho il pieno rispetto per l'animo nobile di quello spadaccino!! E non sto piangendo, maledizione!!!" singhiozzò Franky.

"Beh però se ci pensiamo bene," riflettè Usopp ad alta voce, "Due mostri come loro... È anche normale che sia successo... Dopotutto, non puoi mettere insieme un agnellino e un lupo: devono per forza essere due lupi... E Aqua forse è l'unica che riuscirebbe a tenere testa a Zoro..."  

"Ah, quindi è così!!" esclamarono Nami, Chopper e Rufy in coro battendo il pugno sul palmo aperto dell'altra mano.

"Idiota! Non comparare l'angelica Aqua-chan ad un mostro!!" urlò Sanji lanciando un calcio al cecchino. "Lo stesso vale per te!" disse scaraventando il capitano che smise di ridere nel muro alle sue spalle.

"Capisco che quell'idiota sarebbe capace d'innamorarsi solo di qualcuna che è più forte di lui," disse il cuoco tornando con entrambi i piedi per terra, "- il che varrebbe anche a dire qualcuna di cui avere molta paura, ma non in senso negativo- e capisco il fatto che sembra quasi impossibile per un'alga come lui di provare certe nobili emozioni, ma rimane comunque il fatto che è successo!"  

"Ma Aqua ricambia a sua volta?" chiese Robin un istante dopo che Sanji aveva finito di parlare.

Ci fu il silenzio generale mentre la domanda penetrava nei loro cervelli.

"Allora c'è ancora speranza di salvare Aqua-chan..." sussurrò il cuoco di nuovo pieno di speranza.

"Non è un po crudele da dire...?" gli disse Nex corrugando la fronte.

"Ragioniamoci su." disse Nami sedendosi al tavolo.

"Aqua è legata a Zoro: elemento favorevole numero uno. Poi, Aqua passa molto tempo insieme a Zoro, specialmente nella palestra...".  

"Sì ma ciò non vuol dire niente dato che di palestra per allenarsi c'è solo quella..." la interruppe Franky.

"E ogni volta che stanno sul ponte si sfidano inevitabilmente a duello... Venendo poi da me per farsi curare le ferite che si provocano a vicenda!!" aggiunse Chopper.

"Inoltre Aqua-san passa molto tempo con tutti." concluse Book.

"Ok, allora niente elemento “tempo passato insieme”." disse la navigatrice. "Allora, abbiamo anche il fatto che entrambi sono potenti spadaccini devoti alle loro spade o chissà a quale altra strana idea, comunque si ritrovano molto d'accordo riguardo a questo... Io direi elemento favorevole numero due." Gli altri annuirono.

"Aspetta un momento Nami." disse Usopp sedendosi di fronte a lei. "Consideriamo anche il fatto che quei due litigano in continuazione... Certe volte finiscono pure col prendersi a pugni e calci..." ricordò con un brivido quelle battaglie a cui aveva spesso assistito da dove si era nascosto.

"Per non parlare della cicatrice sulla schiena di Aqua-chan." s'intromise Sanji. "Ricordate quella volta con Mihawk? Disse che le cicatrici sulla schiena sono la vergogna di uno spadaccino." disse rivolto poi a Rufy e Usopp che annuirono. "Quindi considerando quanto lui prenda a cuore la faccenda del preservare l'onore, vedrei questo come un altro punto negativo."  

"Allora siamo di nuovo a zero." constatò Robin.

"Se permettete, io non avrei molto in simpatia qualcuno che mi provoca molte ferite sul corpo. Basta guardare quella che ha sul petto: chissà quanto avrà sofferto l'innocente Aqua-san!! Ed anche quella cosa a Thriller Bark!" considerò ad alta voce lo scheletro.

"Ad esser sinceri, Aqua non tende a lamentarsi molto, ma la sua mente urlava dolore in continuazione..." disse Nex a suo sostegno.

"Quindi un motivo in meno per cui non dovrebbe piacerle." Nami fece una nota mentale.

"Vogliamo parlare delle differenze di carattere?" disse Franky sedendosi a capotavola. "Aqua-aneki è davvero una SUPER donna, mentre Zoro, per quanto lo stimi, è abbastanza noioso... Non fa altro che dormire e allenarsi, dormire e allenarsi..."  

"Meno due." disse la navigatrice.

"Poi quel marimo manca totalmente di tatto..." disse Sanji. "Non saprebbe nemmeno come trattarla una donna!!"  

"Meno tre."  

"Consideriamo anche altre due cose: il fatto che Aqua è di più di mille anni più grande e il solito discorso che Mr. Spadaccino morirebbe molto prima di lei lasciandola col cuore spezzato." disse Robin incrociando le braccia.

"Meno cinque. Non hanno nessuna speranza praticamente." disse Nami scuotendo la testa.

"A vederlo, Zoro-san sembra un amante del pericolo, quindi penso che il problema di Aqua di andare fuori controllo si presenti a lui come una buona sfida piuttosto che un ostacolo. Non fa nessuna differenza." considerò Ruby ancora stravaccato sul tavolo.

"Beh, differenza ne fa: Aqua sa che Zoro non riuscirebbe mai a fermarla se andasse berserk e ciò alimenta la sua paura di ucciderlo rimanendoci secca anche lei." osservò Nex.

"Questo vale pure doppio! Arriviamo a meno sette!! Davvero senza speranza!!" disse Usopp.

"Secondo me faremo meglio a farlo ricredere, risparmiandogli così una brutta delusione." disse Franky.

"E tu che dici Rufy? Non hai aperto bocca." disse Nami girandosi verso il capitano che nel frattempo le si era seduto accanto.

Il cappello di paglia oscurava il suo volto mentre rifletteva in silenzio. Poi alzò la testa rivelando un sorriso smagliante "Secondo me farebbero davvero una bella coppia!!"  

"Hai minimamente seguito quello che abbiamo detto fin'ora?!" urlò Nami dandogli una botta sulla nuca.

"Che c'è di male? E poi una volta che Zoro è sicuro di qualcosa è impossibile fargli cambiare idea!! Questo lo sapete anche voi!" replicò il capitano massaggiandosi il punto dolorante. Sanji si spostò dal fianco di Nami alle spalle di Rufy.

"Sanji?" disse lei.

"Sono mortificato Nami-san, ma non posso ostacolare l'amore di qualcun'altro, anche se quel qualcuno è quel marimo. Io sto dalla parte di Rufy."

Robin si staccò dal muro e andò ad aggiungersi agli altri due.

"Robin! Anche tu?"  

"Sono curiosa di vedere come andrà a finire." rise l'Archeologa.

"Un tale rispetto per i sentimenti del vostro nakama! Siete pronti a tutto per farlo felice!! Ragazzi mi avete commosso!! E va bene! Vi aiuterò anche io!! Dannazione! Idioti, non sto piangendo!!!!" riuscì a dire tra un singhiozzo e l'altro il cyborg.

"Franky!" esclamò Nami.

"Magari se si mettessero insieme, Zoro-san otterrebbe accesso alle mutandine di Aqua-san e magari potrebbe condividere con me il suo tesoro!! Yohohoho!! E poi, è dovere di ogni gentiluomo appoggiare tali situazioni sentimentali." canticchiò Brook.

 "Io invece ho come l'impressione che qui qualcuno si farà molto male... Dovrò essere presente per evitare che qualcuno ci rimanga stecchito.." sospirò Chopper con rassegnazione.

"Brook! Chopper!!"    

"Siete rimasti solo voi due." ridacchiò Rufy. Usopp e Nami si guardarono.

"D'accordo! Ci uniamo anche noi! Ma non siamo responsabili delle conseguenze spiacevoli!" disse la navigatrice sventolando bandiera bianca. Rufy rise riconoscendo la propria vittoria.

"Noi Antichi rimaniamo neutrali." disse Ruby tornando dritto sulla sedia.

"O quasi." aggiunse dopo aver visto l'espressione amareggiata del capitano. "Possiamo darvi dei consigli riguardo a cosa piace e non piace ad Aqua e terremo la bocca chiusa con i due diretti interessati."

 "Wahoo!!" esultò Rufy saltando in piedi.

"Ok, siamo tutti d'accordo, ma ora come procediamo?" chiese Sanji accendendosi un'altra sigaretta.

"Io proporrei," disse Nami, "Di prenderci Zoro per un giorno a testa, di insegnargli tutto quello che potrebbe tornargli utile per conquistare Aqua e di metterlo in atto entro la fine del giorno. Che ne dite?" tutti furono d'accordo.

"Nami-swan!! Sei così intelligente!!!" cantilenò il cuoco.

"Però stasera si fa festa!" comandò Rufy.

"Metteremo il piano in atto da domani."
 
"Ed è anche meglio se cominciassi a preparare il cibo... Non ce ne siamo accorti, ma sono già le sette di sera!!" Disse Sanji affrettandosi in cucina.

“UN MOMENTO!” urlò Usopp bloccando il cuoco a metà strada. “Stiamo dimenticando una delle cose più importanti.”

“Cosa?” chiese Robin.

Il cecchino ridacchiò. “Questa missione deve avere un NOME!!”

Rufy spalancò la bocca impressionato. “Hai ragione Usopp! Come ho potuto dimenticarlo!” Sanji annuì, seguito poi dai consensi degli altri uomini.

Robin non sembrava ancora convinta quindi il capitano saltò di fronte a lei e cominciò a spiegarle tutti i doveri di un uomo per mantenere alto il proprio onore e il proprio “romanticismo” facendo enormi gesti con le braccia, aiutato ogni tanto da Chopper e Usopp. Infine l’archeologa rise e chiese scusa per la sua ingenuità.

"Sanji! Carne!!" urlò Rufy preparandosi già con forchetta e coltello una volta che la sua confusa e sconclusionata spiegazione terminò.

"Sì, sì..." rispose distrattamente il cuoco mentre frugava nel refrigeratore.

"Ah... La carne è finita..." disse dopo un po.

"COSAAAAA!!!??" urlò il capitano e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Poi una lampadina si accese nella sua testa e girò lentamente la testa verso Chopper mentre la sua bocca cominciava a sbavare ovunque. La renna rabbrividì e corse a nascondersi dietro le gambe di Robin.

"Tranquillo...." disse Nex poggiandogli una mano una spalla. "Presto Aqua sarà di ritorno con una montagna di carne." appena finì la frase, un tremore scosse i muri della casa facendo tintinnare le stoviglie in cucina.

Rufy si catapultò di fuori e lo sentirono urlare "Aqua!! Era finalmente ora!!" 
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Heilà, sono io! ^^ Allora, ho usato il termine "Thumbs up"
perchè non ho la più pallida idea di come si dica in italiano. Comunque ecco un'immagine del gesto    che sicuramente conoscete tutti ^^

 

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Capitolo 31
*** Question Corner #7 ***


Premessa
 

Ok, questo Question Corner è speciale ^^ Vedrete il perchè leggendo B3 Basta che non mi fucilate... Aha, anticipato!! (indica l'uomo nella platea che aveva appena messo il colpo in canna) Ok, buona lettura e spero vi faccia fare due risate ^^


DA NIKI 96

Zoro, com'è che l'ha sempre vinta Aqua? (questa domanda si merita di sicuro un crepa...)

Aqua: È vero Zoro, perché l’ho sempre vinta io?
Zoro: .... (arrossisce) Perché mi guardi con quella faccia!!! (indica Aqua)
Aqua (perplessa): Quale faccia...?
Zoro: Non fare la finta tonta!! La conosco la tua strategia “Occhi da Cucciolo”!!!
Aqua: Ma mica faccio gli occhi da cucciolo ventiquattro ore su ventiquattro...
Zoro (arrossendo ancora di più): !!!!!! Io vado ad allenarmi!!! (Se ne va pestando i piedi a terra, rosso come un pomodoro)
Aqua (guardandolo perplessa. Poi guarda Niki 96): Ho fatto qualcosa di sbagliato...?

A parte la fissazione di Seph per i cereali e di Mihawk per lo yogurt, ci sono altre fissazioni per il cibo?(per esempio di Ruby... o Nex... ma anche di Aqua o Jen,così li convinco a venire a casa mia a farmi compagnia...)

Aqua: Per me esistono solo le castagne.
Jen: Vi cionco le mani se osate toccare il mio miele.
Nex: Fagiani, fagianiiii!!!! Sono deliziosiiiii!!!!
Ruby: Fidatevi, il coniglio è la cosa più buona che esiste sulla faccia della terra.
Lance e Ryoga: Pesce for ever!!!
Nex: Abbiamo tutti un cibo preferito ma non siamo casi disperati come Seph e Mihawk... (un coniglio saltella sul palco. Ruby lo vede e cerca di trattenersi. Ma il coniglio è così provocante: se ne sta lì immobile ad annusare l’aria. Lui cerca di scacciarlo ma il coniglio non se ne va. Alla fine cede e si avventa su di lui famelico) .... A parte Ruby, forse. Lui diciamo che ci va molto vicino.... (osserva Ruby nella sua forma animale mangiarsi ferocemente e compiaciuto il povero coniglio)

 A Nami (scrivo uscendo già di casa, dopo averla messa in ipoteca per i migliaia di berry che ti dovrò dopo queste domande-.-") ma di Ruby ti interessa solo il potere di far crescere pietre preziose... non vedi altro in lui? ma quanto ti piace torturare Zoro? Per quanto riguarda le foto... ne avresti qualcuna di Zoro imboccato dalla mini-Aqua? E quanto mi verrebbero a costare?

Nami: Beh, è ovvio... Cos’altro c’è in Ruby? Sì, è simpatico e carino, ma anche Sanji-kun è così.
Io non torturo assolutamente nessuno!! Come ho già detto, io voglio solo che la gente ripaghi i suoi debiti!! E quando ci mette un po troppo, diciamo che gli do una piccola spinta per esortarli a sbrigarsi.
Certo che ne ho una così!!
(sorriso felino) Dato che sei tu e dato che ho già la tua casa... Facciamo centomila Beli <3
Aqua: Hai davvero delle foto?! Ne voglio una anch’io!! Guarda! (tira fuori una sacca piena d’oro) Ruby mi ha dato questa l’altro giorno. È abbastanza per te? (Rivolta a Niki 96) E togli quel “mini” da davanti ad Aqua.
Nami (svenendo per la felicità): Aqua-neesan... Ti voglio davvero un mondo di bene!!! E Ruby-samaaa!! Ti prego, vieni con noi!!!!

All'autrice: ma nella storia entreranno anche Barbabianca e la sua ciurma? Ci sarà la guerra di Marineford? E se sì, si salverà il MIO (ci tengo a precisarlo) Ace?

Io: Hmmmm.... Allora riguardo a quello.... Pensavo di storpiare un po la storia originale e far incontrare Aqua con Ace perché mi è venuta un’idea abbastanza carina ^^ E riguardo a Marineford, pensavo di fare qualche riferimento (mooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooolto) più in là nella storia, ma in quanto a quello, avevo pensato di lasciare immutata la storia originale (mi dispiace!!) Però stavo riservando una bella a parte al tuo Ace, quindi non ti preoccupare  (e soprattutto, non mi uccidere) ^^

DA ANRASH-- L’UOMO CON I BAFFI

Nex, è merito del frutto se sei riuscito a mettere quei 5 sigilli alla mente di Aqua per bloccare Zalenia?

Nex: No, carissima anra- ahem, Uomo Coi Baffi. I Sigilli che abbiamo posto su Aqua sono stati creati dai poteri Antichi miei e di Ruby. Il mio Frutto si limita all’uso strettamente personale: è vero, posso influenzare un pochino le emozioni, ma non posso bloccare la mente. Potrei bloccare la mia, ma non credo sia una cosa molto piacevole...

Zoro, come ci si sente a essere più inutili di un Usopp qualunque?

Zoro: Da quando io sono inutile??!!
Usopp: E da quando io sono “qualunque”??!!

Usopp come ci si sente a essere un Usopp qualunque 365 giorni l'anno?

Usopp: Che intendi dire?!! Io non sono un “Usopp qualunque”!! Io sono il Capitan Usopp, nonché Sogeki---ahem, ahem (comincia a tossire) Tenetelo bene a mente!! Ho ottomila uomini al mio seguito!! Sono il più grande capitano di questi mari!! Il temibile Usopp, Usopp il terribile!! Non un “Usopp qualunque”!!!
Aqua (portando via Usopp sottobraccio): D’accordo Usopp-sama, calmati ora. Cerca di respirare, stai diventando viola...
Usopp (liberandosi dalla presa di Aqua): WAAAAAAAH! IL MOSTRO SANGUINARIO!!! (sviene e viene portato via in infermeria)

Robin di chi è stata l'idea della collana?

Robin: È stata di un Usopp qualunque.
Usopp (urla esasperato dalla barella): NON SONO UN “USOPP QUALUNQUE”!!!!!!

Nami vuoi che ti strappo prima i capelli o passo direttamente alle dita (scary mode on)?

Nami (correndo da Ruby): Aiuto Ruby-samaaaa!!!
Ruby (Cercando di scollarsela di dosso): Nami, per favore, lasciami.

Ruby....ecco tieni questa è indirizzata a te * gli lascia una lettera e corre via *
La lettera dice "Ehm ciao sono io, senti vorrei chiederti come fai a far rilasciare Zalenia. Per caso usi anche tu quel famoso suono che usa anche la marina per farle perdere il controllo? Grazie in anticipo e perdonami se non ti ho rivolto la domanda di persona, ma la CIA mi sta cercando. Con affetto
Anra =3"

Ruby (finalmente libero da Nami): Bella domanda!! Complimenti!^^ Allora, ogni Antico ha un compito preciso. Per esempio, Aqua-chan è la cosiddetta Creatrice, in quanto tutta la vita ha avuto origine ed ancora dipende dall’acqua. Nex invece è il Preservatore dato che la maggior parte degli esseri vive sulla terra ferma e tutte le catene alimentari si basano sull’erba o sugli alberi o sulle alghe, se parliamo di un habitat marino. Io sono il Custode. Che cosa significa? Io solo colui il quale si accerta che i Legami, i Sigilli e i Fili della Vita rimangano intatti e li spezza quando arriva il momento. Avete presente quella figura scheletrica sempre vestita di nero che se ne va in giro con una falce e che chiamate Morte? Ecco, tecnicamente quello sarei io, ma non sono né così cattivo né così spaventoso (o almeno lo spero...). L’unica cosa capace di spezzare ciò che ho sopraelencato è la mia Falce. Quindi, dato che i cinque Sigilli li abbiamo fatti io e Nex, li posso spezzare usandola. Tanto si rigenerano dopo un po di tempo ^^ Ah, ma non è che li spezzo dandogli semplicemente una tirata: dietro c’è tutto un processo abbastanza complicato!!!
Ed in bocca al lupo (lo so, quest’espressione suona strana se detta da me) con la CIA!!


Seph ripeti con me "io odio i cereali al cioccolato"! Dai ti aiuta a superare la dipendenza, "io odio i cereali al cioccolato"

Seph: I-io... o-od... odi-io.... Io odio i-i (vola via incapace di raggiungere la quarta parola)

special guest
Iceburg, sindaco di water seven e capo della GALLEY-LA Company. Volevo chiederle, ma franky piangeva così tanto anche da giovane oppure è diventato sensibile crescendo?

Iceberg(accarezzando il criceto nel suo taschino): Mhaaa.... Bakanky è diventato così dopo l’incidente delle navi da guerra con Tom. Secondo me, essere stato preso in pieno dal Puffing Tom non ha fatto molto bene al suo cervello già bacato.
Nuova Segretaria di Iceberg: Signore, tra cinque minuti ha un appuntamento con la stampa, poi ha una riunione con la FAO per discutere le nuove norme per combattere la fame del mondo, un’altra riunione con il sindaco di Pucci per organizzare il prossimo carnevale ed infine un incontro della massima importanza con--
Iceberg: Mhaaa... Non ho voglia di andarci, cancella tutto.
Segretaria: Sarà fatto signore. (scarabocchia qualcosa sulla sua agenda)
Iceberg: Me ne vado al cantiere. Non ci sono per nessuno.
Segretaria: Ma c’è la signora Kokoro al cancello...
Iceburg (sudando freddo) : Non ci sono. Mi hanno sparato di nuovo. (sgattaiola fuori dall'uscita sul retro)
 
Autrice può cortesemente elencarci gli antichi per ordine di età? (sono curiosa di scoprire chi è il più vecchio)

Io: Allora, riporterò qui di seguito solo gli anni, dato che se mi mettessi a contare anche i mesi e i giorni non finiremo più!! Ringrazio Ruby per avermi fornito le età con precisione al secondo!!
Xenon - 2572 anni
Ruby - 2539 anni
Seph - 1947 anni
Aqua - 1931 anni e tredici secondi
Jenova - 1931 anni (Aqua è più grande di Jen di tredici secondi)
Ryoga - 623 anni e due ore
Lance - 623 anni (Ryoga è più grande di Lance di due ore)
Uomo Misterioso - ?

Aqua: Haha, sono più grande di te!!
Jen: Stupido scorfano dalla personalità sdoppiata, ridillo e ti strozzo.
Aqua: Sono. Più. Grande. Di. Te.
Jen (saltando addosso ad Aqua): Non è vero!! Non accetto di essere sotto di te!!
(Aqua ride come una matta benché Jen la stia strozzando)
Nex (in scary-mode on): Basta così!!
(Jen rilascia Aqua che smette istantaneamente di ridere, entrambe annichilite dall’aura omicida del fratello maggiore)
Io: Nex, togli lo “scary-mode” per favore...

CAPITOLO 15

Autrice una delucidazione, per ipotesi se il legame muore di morte violenta, quindi ucciso, sbranato, fatto a fettine, trascinato via da un tornado, assalito da una mandria di dugonghi oppure si perde e muore di stenti, l'Antico muore a sua volta giusto? Ma se il legame muore di morte naturale l'antico sopravvive, vero?

Io: Certo, se l’essere uma--
Aqua (spingendo via Angel): Se l’essere umano muore di morte naturale il Legame passa all’erede o al parente più stretto. Ovviamente per “morte naturale” s’intende “morte per vecchiaia”.
Io: Ma stavo rispondendo io...
Aqua (sinceramente perplessa): Ah sì? Scusa, è solo che mi sembrava una domanda fatta apposta per un Antico.
Io: Ok, ti perdono, ma smettila di farmi gli occhi da cucciolo.
(Aqua se ne va via salterellando allegramente)
Io: Oggi è stranamente di buon umore.... Speriamo non ci siano ripercussioni....

Zoro, dei modi precedentemente elencati, con quale preferiresti passare all'altro mondo? (così poi lo diciamo a Mary-san ^-^)

Zoro (che ha incontrato Aqua sulla via per lo stage. Aqua, di buon umore com’è, ha abbracciato Zoro e si è messa a riempirlo di baci mentre lui cerca di scollarsela di dosso. Cadono entrambi a terra in un modo abbastanza... imbarazzante): QUALSIASI, BASTA CHE ME LA LEVATE DI DOSSO!!!! (è rosso come un pomodoro)
Nex (in scary-mode li vede e pensa che Zoro stesse facendo cose strane con Aqua [quando invece è tutto l’opposto]): Ti ammazzo ioooo!!!!
Aqua: Nex, hai rotto. E lasciami in pace, per una volta che sono di buon umore.
(Nex rimane agghiacciato da quelle parole e se ne va via deluso. Zoro lo implora di tornare e di ammazzarlo, o almeno di portarsi via la sorella che lo sta ancora abbracciando e baciando)

Franky, cos'hai aggiunto alla collana di Aqua?

Franky: Il ciondolo a goccia di Aqua-aneki, quello che aveva già dall’inizio della storia. Non si era capito?
(Angel cade in depressione perché si considera una pessima scrittrice)

Nex, abbiamo visto che Seph è un tipo molto chiuso...ma chi di voi antichi si può definire il più legato a lui?

Nex (guardando un po arrabbiato un po deluso Aqua che spupazza il povero Zoro): Sicuramente Aqua... Seph praticamente parla solo con lei, riserva le ricette migliori solo a lei, sorride solo a lei, abbraccia solo lei, chiede consiglio solo a lei... anche se negli ultimi tre secoli sta cominciando ad affezionarsi pure a Jen... (pensa ad una cosa) Oh no.... Se Seph li vede così qua succede davvero il finimondo... QUALCUNO LI SEPARI AL Più PRESTO!!! (indica Aqua e Zoro e poi corre a nascondersi in un bunker sotterraneo)

Aqua-chan perchè trovi che le piume siano femminili? Anche Seph le ha ^-^

Aqua (ancora intenta a spupazzarsi Zoro): Ma mi ci vedi davvero con le piume addosso? E poi le piume mi ricordano i boa e il charleston e tutte quelle cose anni venti che sembravano fatti apposta per i tipi come Iva e le ragazze. Seph è un caso a parte dato che lui è l’Antico del Vento... e poi le sue piume sono scure e metallizzate, sono più fighe!! Le mie saranno bianche!! A momenti nemmeno i bambini alle recite di Natale le usano più le ali bianche!!! E non ho nessuna intenzione di apparire come una bambina dell’asilo...
Zoro (che ha cominciato a prenderci gusto ad essere spupazzato da Aqua): Ma non è giusto che da anra ti fai chiamare Aqua-chan e da me no... (la pressione alta sta cominciando a dargli alla testa)
Aqua (con un sorriso smagliante): Non ti facevo così affettuoso!! E va bene, per oggi ti permetto di chiamarmi Aqua-chan!!
Zoro: E domani?
Aqua (sempre con il solito sorriso smagliante): Provaci e ti ammazzo.
(Zoro cerca di mettersi in contatto con Nex, che è ancora nel bunker in attesa della fine del mondo, per supplicarlo di accogliere anche lui nel suo nascondiglio)

Usopp si può sapere che diavolo di nome avete dato a questa missione??

Usopp: Ma che ce l’hai con me che sei sempre così brusca??! Ah, ma è comprensibile, tutta invidia (sorriso self-confident) Mi dispiace, ma non posso rivelare il nome della missione perché è SEGRETA!! E poi Zoro ed Aqua sono in sala!! (indica i due ancora sul pavimento con un cenno del capo)
Rufy: La missione si chiama “Cupido Apotheosis”.
Usopp (strozzando Rufy): RUFYYY!!! LO CONOSCI IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “TOP-SECRET”???!!!!
Rufy (guardando Aqua e Zoro): Ma che cosa stanno facendo quei due idioti?
Usopp (guardando Aqua che si spupazza Zoro, che nel frattempo è svenuto per la pressione alta): Credo che se Aqua continua così non ci sarà nemmeno bisogno del piano...
 
Io: Allora, ho ricevuto alcune domande da parte dei personaggi per voi lettori ^^ Quindi oggi ci sarà un doppio QC!!! (sì, sono una pazza senza speranza)

DA AQUA-CHAN

Anra-san, ti sto simpatica? ^^ E sto simpatica anche a te Mary-san?
Mary-saaaan, un giorno posso incontrarmi con Blaidd? Mi sta troppo simpatica!!!!! La voglio troppo conoscere!! (occhi da cucciolo)
Niki 96, prima, alla domanda che hai fatto, quella dove Zoro se n’è andato, avevo fatto qualcosa di male per farlo andare via così arrabbiato??
C’è qualche ragazzo là fuori a cui piaccio?? ^^

(Io: Che razza di domanda è...)

DA XENON

Seph se n’è andato? (è ancora nel bunker)
A chi è piaciuta la mia trasformazione animale? ^^ Che voto gli date?
Secondo voi, mi comporto bene con mia sorella? Faccio bene ad essere un bravo fratello premuroso? ^^


DA RUBY

Anra-san, un giorno mi chiederai qualcosa di persona? No, perché non so più dove mettere tutte le tue lettere.... E poi guarda che mica mordo ^^ (anche se sono un lupo)
Ho davvero avuto così tanto successo là fuori??
Secondo voi, dovrei riformare la modalità dei miei controlli medici?? Dite che vado contro i diritti umani? (domanda stupida: noi non siamo umani! XD)


DA SEPH

Chi ha dei cereali al cioccolato da darmi?
Avete visto Aqua da qualche parte?


DA JEN

Mi sto annoiando: chi vuole fare un po a pugni con me?
Chi mi vuole aiutare ad uccidere mia sorella? Oppure a farle uno scherzo così terribile che rimane traumatizzata per tutta la vita...
Qualcuno mi spiega cos’ha di sbagliato quella sottospecie di alga muschiata? È, come dire, inquietante....
Alzino la mano coloro che pensano che mia sorella è un’idiota senza speranza.
Chi vuole farsi una dormita con me sul tavolo? ^^ (sono anche bella tiepida dato che sono l’Antico del Fuoco ^^)
Qual è meglio: il Fuoco o l’Acqua? (se date la risposta sbagliata vi sparo)


DA ZORO

Qualcuno può togliermi di dosso questa sadica ultracentenaria?!! (è ancora spupazzato da Aqua)
Si può sapere perché io ho sempre domande imbarazzanti o stupide?
E si può sapere perché una tipa di nome Mary ce l’ha così tanto con me??! Io è da tre giorni che ti sto aspettano per la sfida della motosega!!

(Aqua: Ma se non gli hai detto dove vedervi...
Zoro: ....!!!
Io: Mary, se vuoi davvero scontrarti con Zoro dovrai venire tu da lui perché ho paura che si perderebbe...)

DA SANJI

RAGAZZEEEEEEE!!! MI AMATEEEEEEE, VEROOOOOO???!!!
Sto organizzando una petizione per spostare il Legame dal Marimo a me...
(Zoro: E perché mai?! Stupido ricciolo...)  Vi andrebbe di partecipare ad una buona causa??

DA BROOK

Sareste così gentili da mostrarvi le vostre mutandine, signorine??

DA FRANKY

Credete anche voi che io sia davvero SUPER????!!!
Che ne pensate della collana che ho fatto per Aqua-aneki?

 
Io: E per oggi è tutto, dato che Robin sta leggendo, Rufy sta mangiando, Chopper sta lavorando su alcune... pozioni... e i gemelli sono al lavoro sul coso tascabile ^^
Usopp: E io??!! (viene portato via da due buttafuori) 

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Capitolo 32
*** Capitolo 16 - Dietro La Porta ***


Premessa
 
Saaaalveeee a tutti!!!! ^^ Oggi, oltre al QC, vi porto anche il 16° capitolo! :D Dato che riconosco che quando scrivo la metà delle cose vanno indovinate (e questo è colpa mia) Vi anticipo subito che quello che succederà in questo capitolo succede mentre i Mugi, nella casa principale, discutono sul loro piano nel capitolo 15. Ed oggi avremmo a che fare con uno spadaccino.... fin troppo curioso B3 XD
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei (ancora B3)
Ringraziamenti: Alla Trinità, a niki 96 e a tutti coloro che leggono ed hanno messo questa storia tra le preferite/seguite ^^ Grazieee!!!
Reminders: QC sempre aperto a qualsiasi genere di domande e recensite por favor ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Suite Bergamasque, L 75: III. Clair de Lune (Moonlight)" - Peter Frankl (metto solo questa perchè è bella lunga ed anche molto rilassante, adatta all'atmosfera ^^)
Buona Lettura!! ^^  Peter Frankl -- - -

Capitolo 16 - Dietro La Porta

Zoro chiuse la porta alle sue spalle ignorando l'ammonimento di Nami: sapeva dove doveva andare ed era sicuro che non si sarebbe perso. Anche perchè la casetta di Aqua era proprio davanti a lui. Non doveva mica addentrarsi nella foresta!

Coprì velocemente la distanza e quando fu sul punto di poggiare la mano sul pomello, udì le voci dei suoi nakama urlare nello shock generale.

Il suo cuore mancò un battito e di riflesso si gettò nell'ombra della casa. Si appiattì contro il muro di legno e prese un paio di lunghi respiri per non ansimare.

Notò che non c'era nessuno sulla spiaggia eccetto lui, quindi non poteva essere stato possibilmente scoperto. Si mise a sedere e aspettò che il suo battito tornasse normale e si scrollò di dosso la sabbia bianca.

Guardò di nuovo la grande casa. Già mi rende nervoso il fatto che devo entrare in casa di Aqua senza il suo permesso... Fatemi pure prendere un colpo! protestò mentalmente mentre si alzava.

Si ritrovò una seconda volta davanti alla fatidica porta di legno. Poggiò di nuovo la mano sul pomello e lo girò. Una sottile penombra lo accolse. Si affrettò ad entrare e richiuse la porta dietro di sè. Attese un momento analizzando il silenzio in cerca di altre presenze.

Non trovandone nessuna, avanzò di un passo ma qualcosa si attorcigliò intorno al suo stivale facendolo quasi cadere a terra. Abbassò subito lo sguardo temendo che fosse una trappola, ma tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che era soltanto una benda abbandonata per terra.

Si raddrizzò e diede un'occhiata in giro ora che i suoi occhi si erano abituati alla penombra. La prima cosa che lo colpì fu il disordine: il letto alla sua sinistra era ancora sfatto, lembi di magliette e biancheria pendevano dal cassetto semi aperto dell'armadio sulla parete opposta, vari cumuli di bende insanguinate come quello in cui era inciampato erano sparsi per la stanza, su un basso tavolino in fondo alla stanza giacevano degli strumenti che Zoro riconobbe come quelli che anche lui usava per fare manutenzione alle sue spade, mentre sulle due piccole poltroncine beige era ammassata una pila di vestiti sporchi di sangue misti ad altre bende.

Allo spadaccino sfuggì un mezzo sorriso: gli sembrava la stanza da letto maschile sulla Sunny.

Camminò fino al centro della stanza attento a non finire in qualche altro mucchio di bende. Arrivato a destinazione notò che aveva due possibilità: andare a sinistra oppure nel corridoio a destra. Dato che intravide il pavimento piastrellato di un bagno dalla porta socchiusa alla sua sinistra, decise di andare per il corridoio.

Si ritrovò in un ambiente più grande e più fresco. Fu un momento spiazzato: dal disordine della stanza precedente si ritrovò in una grande palestra i cui attrezzi erano ordinatamente riposti in un angolo e il cui parquet era pulito a lucido. Riuscì ad intravedere uno strano cerchio scuro sul muro di fronte. Incuriosito si avvicinò. Quando fu esattamente davanti all'oggetto notò che in realtà era uno di quei supporti che reggono le spade. Da come erano disposti i ferri, Zoro dedusse che le spade si incrociavano creando una X piatta. Vide due piccole targhette d'argento incastonate nel cuoio, una in alto a destra, l'altra a sinistra. Che cosa dicessero però non ne aveva idea: ci sarebbe voluta Robin per decifrare la strana scrittura incisa su di esse.

Scosse le spalle con noncuranza: non era qui per quello. Si avvicinò agli strumenti raggruppati nell'angolo alla sua sinistra. Includevano un'alta spalliera, due sbarre regolabili, e diversi pesi da parecchie tonnellate. Alzò lo sguardo al soffitto e notò qualche cerchio penzolare qua e là dal soffitto. Niente di particolare. Si alzò e si poggiò contro una parete cominciando a chiedersi se avesse fatto la scelta giusta quando improvvisamente la parete si mosse.

Avanzando di qualche passo per non perdere l'equilibrio, imprecò sottovoce e si girò di scatto portando una mano alle spade, pronto ad affrontare qualsiasi trappola. Si tranquillizzò quando vide che era solo una porta scorrevole e rilassò i suoi muscoli. La porta continuò a scivolare verso sinistra scoprendo l'intera parete.

A Zoro sfuggì un fischio di puro stupore: a sostituzione della lucida parete rosso scuro erano apparse file e file di armi ordinatamente disposte sui loro ferretti che spuntavano dal legno chiaro. Riconobbe pugnali di ogni forma e dimensione, spade lunghe e corte, coltelli da lancio, archi di legno intagliati con strani disegni e le loro frecce. Corse verso l'altra parete, trovò l'altra porta scorrevole e la spinse con forza di lato, rivelando balestre, asce di ogni tipo, due mazze ferrate, pistole di ogni genere, un paio di nunchuks in acciaio a cui seguivano due manganelli neri rifiniti in argento, e, a sorpresa, una lunga frusta di pelle arrotolata in un angolo, anch'essa nera.

Lo spadaccino indietreggiò fino al centro della palestra sopraffatto dalla vista di tutte quelle armi messe insieme. Riuscì a riacquistare il controllo ma lo stupore permase. Si avvicinò allo scaffale a cui erano appoggiate le spade lunghe. D'improvviso non udì più l'eco dei suoi passi nell'enorme stanza che prima gli aveva dato così fastidio.

 Vide sei spade in colonna, ognuna riposta nella sua custodia: in cima ce n'era una particolarmente lunga, simile a quella del ragazzo alato il cui nome adesso non ricordava, mentre in fondo attendevano di essere usate un paio di corte scimitarre dalle else particolarmente lavorate. Ma a lui interessava ciò che stava al centro: tre spade simili alle sue.

Non riusciva a distinguere bene i colori nella penombra ma non gli importava al momento. Ne prese una e la sguainò. La lama sibilò contro il legno del fodero emettendo un suono così netto che sembrò quasi che cantasse. Tenne la spada di fronte a sè per esaminarla e quasi gli mancò il respiro di fronte alla sua perfezione: la lama argentata, perfettamente pulita, aveva una linea di tempra che somigliava molto a quella che aveva la sua spada maledetta: frastagliata ed ondulata, come le onde o come il fuoco. La tenne in equilibrio sul palmo della mano: pesante come la Shusui e dall'equilibrio perfetto come la Wadou. La rigirò un paio di volte davanti a lui. La lama emetteva una soffusa luce bianca, ma probabilmente era solo un effetto ottico che provocava la penombra.

La rimise al suo posto sui ferretti e vide che anche qui, sotto ogni spada, c'era una targhetta in argento con inciso sopra qualcosa. Fu sul punto di prendere la secondo fodero quando notò qualcosa alle sue spalle con la coda dell'occhio.

Si girò e notò che in mezzo alle armi sulla parete opposta c'era una porta nera. Senza pensarci due volte, si separò dalle spade e si diresse verso essa.

La aprì e per un momento rimase accecato: la stanza era piena di luce. Sbattè le palpebre un paio di volte prima di abituarsi alla nuova luce e chiuse la porta. Quando il bagliore non gli diede più fastidio si guardò intorno: anche questa stanza era spaziosa ma non quanto la palestra. La prima cosa che lo colpì stavolta non fu il disordine di nuovo presente ma la grande varietà di colori. Alla sua sinistra si allungava un lavello da cucina e un pianale da lavoro su cui era poggiato qualcosa coperto da un grande sacchetto nero umidiccio. Di fronte ad esso si allungava un tavolo di legno scuro su cui era stata abbandonata una fodera di cuoio piena fino a scoppiare di fogli.

Zoro la aprì e fu sorpreso quando la prima cosa che vide fu un disegno ben fatto della Sunny. Girò il foglio e si ritrovò a guardare una sorridente Nami con una coppa gelato in mano. Poi vide un'immagine della navigatrice presa a studiare una mappa seguita poi dalla stessa mentre sgridava Rufy, Usopp e Chopper. Girò di nuovo pagina e vide una serie di disegni di Brook: uno mentre suonava il violino, uno mentre rideva, un'altro mentre batteva le posate sul tavolo in attesa che arrivasse la cena. Dopo lo scheletro fu il turno del capitano: il primo disegno raffigurava un sorridente Rufy seduto sull'altalena. Voltò un paio di pagine e vide il capitano addormentato sulla polena e un mezzo busto dove Rufy si teneva il cappello fermo sulla testa con una mano mentre scrutava l'orizzonte con quel suo sguardo sognante e deciso. Dopo un paio di altri suoi disegni, incontrò il cyborg a lavoro nella sua piccola fabbrica sottocoperta e poi mentre eseguiva una delle sue pose. Continuando a sfogliare le pagine vide Robin presa nella lettura di un libro. C'erano meno disegni dell'archeologa dato che stava sempre a leggere libri e non cambiava quasi mai d'espressione. Poi s'imbatté nella piccola renna intenta a rimettere in ordine i suoi strumenti nell'infermeria, un piccolo sorriso animava il suo musetto. Voltando una decina di fogli in una volta arrivò ad Usopp, qui ritratto mentre raccontava una storia a Chopper che lo ascoltava con ammirazione. Subito dopo arrivò il cuoco: un disegno riprendeva lui di spalle mentre riponeva un piatto asciutto su una piccola pila di altre stoviglie, un'altro raffigurava lui alle prese con pentole e padelle mentre preparava il pasto per tutti. Girò di nuovo pagina e si soffermò un istante. Era lui. Aqua lo aveva disegnato mentre dormiva con le sue tre spade tra le braccia. Come il disegno di Rufy che aveva visto prima, anche questo era un mezzo busto. Sfogliò velocemente le ultime pagine scoprendo che erano tutti suoi disegni. Rimase impressionato dalla bravura di Aqua. Riusciva letteralmente a percepire le loro emozioni congelate sulla carta e dovette obbligarsi a non allungare una mano per essere certo che fossero disegni e non fotografie per quanto erano accurati.

Li rimise al loro posto nella cartellina quando notò un disegno separato del resto del gruppo. Rimase un po deluso: questo aveva sopra solo le leggere tracce di una matita e nessuna immagine. Alzò lo sguardo dal tavolo e vide un'alta scaffalatura con un telo sopra. Accanto ad essa c'era un piccolo ripiano pieno di colori, palette e pennelli di ogni dimensione. Infine, di fronte ad un'enorme vetrata che dava sulla spiaggia, c'era un cavalletto di legno, vuoto al momento.

Ammassate in angolo c'era una miriade di tele già dipinte ma Zoro non le andò ad esaminare, anche se era molto curioso di sapere cosa rappresentassero, perchè vide il sole tramontare da dietro il vetro. Uscì dalla stanza dandole un'ultima occhiata per accertarsi che avesse rimesso tutto al suo posto ritrovandosi poi nella palestra.

Fece scorrere i pannelli nella loro posizione originale cercando di fare il meno rumore possibile. Aveva appena chiuso l'ultimo dando un ultimo sguardo alle tre spade quando un lieve tremore scosse le pareti. Si affrettò ad uscire dalla palestra e ritornò nel corridoio.

Udì delle voci attutite provenire da fuori. Camminò ancora più in fretta. Da quando questo corridoio era diventato così lungo? Quando finalmente arrivò alla fine e mise piede nella stanza principale, la porta d'ingresso si aprì e sentì la voce di Aqua dire "Mi faccio una doccia e arrivo!"  

Oh Merda...pensò Zoro appiattendosi contro il muro del corridoio.
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Sapete quello che dico sempre io? Il carattere di una persona è sempre (e dico SEMPRE) riflesso nella propria camera/casa ^^
Ora che farà il nostro spadaccino in trappola?? xD

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Capitolo 33
*** Question Corner #8 ***


Premessa
 

Salve gente!!! Vi porto questo Question Corner così presto perchè il prossimo capitolo risponderà di per sè a molte domande, quindi, per rispondere a tutte, ve le posto prima!! (<-- frase un po incasinata ma spero si capisca xD) Ok, spero vi piaccia questo QC e buon divertimento!! ^^


DA ANRASHOMONNA

Aqua-chan se scoprissi che qualcuno è entrato nella tua casa ed ha rovistato ovunque cosa gli faresti XD? Ma è solo un ipotesi!

Aqua: Venti.... diciannove..... diciotto..... diciassette....
Qualcuno nella platea: Che diamine sta facendo??!
Io: Conta i secondi mancanti alla fina della persona che è entrata in casa sua....

Zoro, vuoi che t'impresto i miei baffi stile Barbabianca? Coi tipi della CIA funzionano ^-^

Zoro (arrossisce. Si sistema la camicia, i capelli e i pantaloni facendo finta di non aver fatto niente. Si schiarisce la voce.): Pe-perché mai dovrei a-averne bisogno..?

ehm Zoro sai anche che per colpa tua la Dufour ci farà causa??

Zoro: Chi?! E che è una “causa”??!

Nex tu che le conosci bene, chi è la più disordinata tra Aqua e Jen?

Nex: Di gran lunga Aqua. Dove passa lei, sembra che passi Seph quando è incavolato.... Peggio di un tornado...

Seph cucinare non ti aiuta a superare la depressione? Perchè mi sembra che starsene su un picco non sia di molto aiuto -_-"

Rumore del vento stile Western in risposta....

Ruby *prende un respiro profondo* potrestigentilmentedirmidaquantotempovisietetrasferitisuquestisola?

Ruby (applaudendo): Ottimo lavoro, mi  hai fatto una domanda di persona!! ^^ Allora, ci siamo trasferiti su questa nostra isoletta circa... (ci pensa su un attimo) Quando mi hanno liberato dal laboratorio, quindi circa mille anni fa.

SpEcIaL gUeSt
Foxy, la volpe d'argento. Lei che è il ehm diciamo "mago" dei travestimenti, quale costume consiglierebbe al marimo per levarsi dai guai?

Foxy: Pehpehpehpeh!! (per chi non l’avesse capito, questa è la risata di Foxy) Il costume da Foxy-infermiera funziona dieci volte su undici, lo consiglio vivamente.
Rufy, Zoro e Sanji: Ma chi sei?
Rufy: E perché hai la testa spaccata a metà?!
(Foxy cade in depressione cronica e viene prontamente portato via da Polluce e Hamburg, che ride sotto i baffi come un cretino)

autrice possiamo sperare in una scena piccante nel prossimo capitolo?

Io: O___O Oddio, ci speri davvero, anra-san? XD (canticchiando) Ma dalla mia bocca non uscirà niente B3

DA VALE2910

1: Zoro, facendo riferimento a questo capitolo, se a farti cadere non fosse stata una benda ma Nex o Aqua o qualcuno degli antichi e te lo fossi trovato davanti, come avresti reagito?

Zoro (facendo sempre finta di niente): Qua-quando sono inciampato in u-una benda...?

2: Aqua, ma ordinare la casa no? U.U

Aqua: Beh, ecco... ehm.... Solo la camera principale è disordinata, poi tutte le altre sono in super ordine!! (pensa all’art studio) Ok, non in super ordine, ma sempre meglio della camera da letto. Non metto molto in ordine per due semplici motivi: uno, di solito quando torno a casa sono a dir poco esausta ed ho appena superato uno dei controlli di Ruby (rabbrividisce); due, lo trovo abbastanza inutile dato che tanto prima o poi tutto ritorna di nuovo in disordine e bisogna ricominciare d’accapo....

3: Nami, Zoro va a frugare anche fra le cose dei suoi compagni di viaggio oppure ha questa tendenza solo con chi ha qualche centinaio d'anni in più di lui e una seconda persona attaccata al cervello?

Nami: Zoro è andato a spiare tra le cose di un Antico??! Questa è un’ottima notizia: posso ricattarlo ancora di più!!! Comunque, per quanto mi risulta, Zoro passa le sue giornate a dormire ed allenarsi quindi non credo abbia il tempo per andare a frugare tra le cose degli altri.

4: Zoro, ora che hai trovato la cartellina con tutti i disegni di Aqua che vi ritraggono, la definisci come una grande artista o una grande stalker?

Zoro: Quando h-ho trovato la sua car-cartellina? (Aqua comincia a guardarlo sospettosa) Co-comunque penso sia da-davvero brava a-a disegnare...

5: Aqua, premettendo che non ho la più pallida idea di come faccia a saperlo e che non l'ho scoperto grazie qualcuno che è entrato di nascosto a casa tua, mi regaleresti uno dei disegni di Zoro? C:

Aqua: (carica una pistola in scary-mode on) Chi è entrato in casa mia??!! (cambio di stato d’animo in due secondi netti) Per il disegno... hmmm... non posso darti i miei, ma posso fartene un altro!! Se vuoi puoi farmi anche delle richieste, tipo “vorrei Zoro con tizio che sta facendo cosa” e te lo farò molto volentieri! ^^
Nami (spingendo via Aqua) : Ma ti verrà a costare 10mila berry!!
(Aqua, venendo spinta, fa partire per sbaglio un colpo dalla pistola. Il colpo becca di striscio la testa di Zoro, che pensa di essere stato scoperto e corre a rifugiarsi nel bunker sotterraneo di Nex.)
 
DA _histerya_

Aqua, come giustamente osservato da Rufy, tu sei un Antico e vivrai per sempre, mentre Rufy e la sua ciurma prima o poi dovranno morire. Cosa pensi di fare quando Zoro sarà vecchio e stanco e tu sarai ancora giovane e forte?

Aqua (perplessa): Che significa essere “vecchio e stanco”??
Io: Purtroppo gli Antichi non hanno la minima idea di cosa sia la vecchiaia, quindi penso che nessuno di loro saprebbe rispondere...
Aqua (tirando un angolo della maglietta di Angel): Che significa essere “vecchio e stanco”??!
Io: Te lo spiego, te lo spiego, basta che non mi vai in crisi...

Rufy, hai scelto tu il simbolo per la collana di Aqua? Quello che rappresenta te, intendo. Ognuno ha scelto il suo simbolo? E quanto ti rode il fatto di non aver potuto aiutare gli altri a costruirlo?

Rufy (imbronciato): No. Nemmeno quello mi hanno fatto fare. I simboli li hano scelti Franky e Usopp e poi tutti gli altri hanno detto se gli piacevano o no. A me nemmeno me l’hanno chiesto. Lo hanno fatto e basta. (da le spalle al pubblico, tutto imbronciato ed arrabbiato)
Aqua: Rufy, che significa essere “vecchio e stanco”??
(Rufy guarda Aqua ad occhi spalancati)
Rufy: Angel, che significa essere “vecchio e stanco”??
Aqua: Angel, che significa essere “vecchio e stanco”??!
(Angel corre a rifugiarsi nel bunker sotterraneo insieme a Zoro) 

Da un lumacofono: Ahem, sono Angel!! Sì, mi sto rifugiando nel bunker sotteraneo ^^ Volevo solo dirvi che ci vediamo nel prossimo QC!! Kissez!! :)

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Capitolo 34
*** Capitolo 17 - Una Singola Lacrima ***


Premessa
 
Salve a tutti per la seconda volta oggi!! Sono finalmente potuta uscire dal bunker!^^ Allora, devo dire che questo capitolo ha due versioni: questa che ho messo, ed un'altra un po più lunga e comica. Ho preferito mettere questa perchè era più corta e rivelava qualcosina in più sulla nostra Aqua-chan, ma prometto di mettere la seconda versione in una specie di "raccolta" a parte in cui ci metterò tutte le varie versioni dei capitoli ed alcune curiosità ^^ Che ne dite? Detto questo, passiamo alle sezioni in grassetto!! :D
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei, ma gli Antichi sì---
(Angel schiva una lancia)
Aqua (moolto incavolata) : SAAAAANJIIIIII!!!! BROOOOOOKK!!!
Sanji e Brook sfrecciano per il palco ridacchiando. Poco dopo arriva Aqua, tutta bagnata e con solo un asciugamano addosso. Prende un bazooka che stava lì sul palco e lo punta in direzione dei due fuggiaschi.
Aqua: Questa ve la faccio pagare con la vita.... COME OSATE SPIARMI MENTRE FACCIO LA DOCCIA???!!!!!
Comincia una sparatoria ed Angel corre a rifugiarsi di nuovo nel bunker prima che arrivino Nex e Ruby e si scateni la Guerra dei Mondi.
Ringraziamenti: (da un lumacofono) Ahem, ok ^^ Ringrazio la Trinità, Vale2910, Niki 96, FM107 3 RADIOCAOS che hanno recensito e ringrazio tutti i lettori silenziosi. Faccio anche i complimenti a chi ha messo questa storia tra le seguite/preferite senza diventare matto/a ^^
Reminders: QC sempre aperto e recensite please ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Welcome to My Life" - Simple Plan e "Roadside" - Rise Against  (il capitolo è abbastanza corto quindi metto solo due canzoni)
Buona Lettura!! :D

Capitolo 17 - Una Singola Lacrima

Sospirò di fronte al solito disordine di casa. Ne ho ucciso uno enorme oggi, di dinosauro, e ieri sono pure andata fuori controllo... Troppo stanca per mettere tutto a posto... pensò mentre slacciava gli spadoni dall'haramaki. Li posò delicatamente contro il letto.

"Ops..." disse quando le fodere macchiarono di sangue le lenzuola bianche. "Oh beh..." Le tirò via dal materasso e le lanciò verso i divanetti dall'altro lato della stanza.

Zoro le vide volare davanti a sè. Vide anche che erano macchiate di rosso. È ferita? Si preoccupò immediatamente per le condizioni della ragazza.

Scosse la testa con forza: ora doveva pensare ad uscire da lì senza essere scoperto. Sentì qualche altro fruscio e poi la voce di Aqua.

"Allora... Nex mi ha detto di vestirmi bene perchè stasera ci sarà una festa..." Sentì le ante dell'armadio scricchiolare. "Ma cosa mi metto?!" piagnucolò.

A Zoro venne quasi da ridere: una tipa come Aqua che si preoccupa dei vestiti.

"Potrei andare sul classico jeans e maglietta... Oppure tanto per cambiare potrei mettere una gonna..."

Lo spadaccino cominciò ad immaginarsi la ragazza con una gonna stile Nami addosso. Si accorse che stava involontariamente sperando per la seconda opzione e sentì le sue guancie diventare più calde. Vergognati! Non dovresti nemmeno essere qui in primo luogo!! si rimproverò.

"Ci penserò più tardi." disse Aqua con noncuranza. "Adesso andiamo a darci una pulita!!" canticchiò poi allegramente.

La sentì camminare verso il centro della stanza e Zoro s'immobilizzò. Riusciva a vedere la sua ombra sul pavimento avvicinarsi al nascondiglio e trattenne il respiro. Si fermò di colpo e sentì altri fruscii. Poi la maglietta di Aqua volò esattamente di fronte a lui.

Oh no...fu il primo pensiero dello spadaccino quando capì cosa stava succedendo. I pantaloncini si unirono alla maglietta sul pavimento. Il suo cuore accelerò. Aqua smettila... Io sono qui!! pensò stringendo i denti. Poi gli venne in mente l'atroce morte che l'Antico gli avrebbe riservato se l'avesse scoperto. No... Io nonsono qui! si corresse.

"AHA!! Ti ho trovato!!" strillò Aqua.

Il sangue nelle vene di Zoro si gelò e il suo cuore si fermò. Porco d--

"Finalmente ti ho trovato... accappatoio!!" La voce trionfante della ragazza interruppe il suo pensiero. Lo spadaccino tornò a respirare. "Ora possiamo andare a lavarci~" canticchiò Aqua e avanzò verso le due poltroncine.

Zoro indietreggiò di qualche passo nell'ombra del corridoio. Dovette concentrare tutte le sue forze per non cominciare a correre via di lì. La vide passare davanti a lui. Indosso fortunatamente aveva un accappatoio rosso e in mano aveva i due foderi neri dei suoi spadoni. Non vorrà mica farsi la doccia insieme alle spade... pensò lo spadaccino ma l'idea fu subito esclusa quando la vide sedersi di fronte a tavolino.

Sfoderò una delle due lame, prese con le pinzette un batuffolo di cotone e lo intinse in un liquido trasparente dentro una boccetta. Zoro la osservò in silenzio mentre cominciava a pulire la lama nera. I movimenti delle sue mani erano fluidi e veloci, il risultato di secoli di pratica. In pochi minuti, il primo spadone era pulito e lucidato. Lo rigirò un paio di volte di fronte a sè prima di appoggiarlo contro il muro.

Passò all'altro. Zoro non riusciva a vedere la sua espressione dato che Aqua gli stava dando le spalle, ma riconobbe una traccia di calma e felicità nella sua schiena dritta.

"Ecco fatto..." sussurrò poggiando le pinzette di nuovo sul tavolo. Diede allo spadone grigio-azzurrino un'ultima occhiata per accertarsi che non fosse rimasta nessuna macchia di sangue e non trovandone si alzò prendendo anche l'altra lama.

"Andiamo!" disse e si diresse verso il corridoio.

Zoro cominciò a correre. Raggiunse la palestra ma quando si guardò intorno non vide nessun possibile nascondiglio. Il rumore dei passi di Aqua si fece più vicino. Alzò lo sguardo e sospirò quando si accorse che quella era la sua unica opzione.


 
***

 
Aqua entrò nella palestra trovandola vuota. Come al solito del resto... pensò con una punta di malinconia.

Anche se le luci erano spente, la stanza era largamente illuminata dal grande falò che gli altri avevano allestito di fuori. "Forse dovrei darmi una mossa," disse ma non accelerò il suo passo.

Si fermò di fronte all'ovale di cuoio appeso sul muro opposto. Posizionò le spade - che infatti crearono una X piatta, come Zoro aveva immaginato - sui supporti e si allontanò di un passo. "Voi riposatevi qui per oggi," disse con dolcezza.

Poi si diresse verso la parete sulla destra e fece scorrere il primo pannello rivelando le tre spade. Passò la punta delle dita sui loro foderi mentre un triste sorriso le tendeva le labbra.

Ti prego non guardare su ti prego non guardare su...pensava Zoro mentre si aggrappava con tutta la sua forza ai cerchi appesi al soffitto. Vide Aqua togliere le tre spade dal loro posto e portarle via con sè. Lo spadaccino non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo che l'Antico cominciò a parlare di nuovo.

"Come va?"

Zoro s'immobilizzò. Non può essersi rivolta a me... pensò mentre dolorosamente si spostava per girarsi.

Vide la ragazza di spalle parlare alle tre spade appoggiate contro al muro. Rise. "So bene che non potete rispondermi." si sedette di fronte ad esse.

Cosa..?pensò lo spadaccino alzando un sopracciglio. Forse Aqua è veramente pazza...

"Secondo voi," continuò l'Antico "C'è più onore nell'uccidere innocenti o nel fuggire per evitarlo?"

Bella domanda... 

 "Io penso che non ci sia niente di positivo nel farlo, ma allo stesso tempo so di non poter fuggire." alzò lo sguardo sulle tre silenziose spade. "Voi che avreste fatto?" nessuno le rispose.

Nemmeno Zoro non sapeva più cosa pensare.

"Voi tre siete morti e mi avete lasciato le vostre armi cosicché io potessi esaudire i vostri sogni per voi. Ma... Io sto cominciando a dubitare della mia determinazione e soprattutto se sono degna di portare sulle mie spalle le vostre speranze..." Aqua si chiuse in una palla.

Anche se i muscoli delle sue braccia stavano strillando per il dolore, Zoro non si mosse da dove era. Sapeva cosa significasse portare con sè il sogno di qualcun'altro. La sua spada bianca, infatti, era ben più pesante di quanto non si riuscisse ad avvertire nel sollevarla.

"La mia esistenza è piena di morte... È così presente che ormai non ne posso più fare a meno... Se voi foste qui adesso, mi avreste affidato le vostre speranze?" La tristezza nella sua voce era pungente e fredda, accentuata ancora di più dalla totale assenza di lacrime. Rimase appallottolata così per un altro istante ancora e poi si alzò. "Io non so maneggiare tre spade," disse avvicinandosi ad esse. "E l'unica persona che potrebbe insegnarmi ha rifiutato..." Poggiò una mano sulle else. "Se solo potessi portarvi con me sempre... Forse..." Fece una pausa. "Siete gli unici che riuscite a calmarmi e a rassicurarmi quando esito..." ridacchiò scuotendo la testa. Le raccolse e cominciò a dirigersi verso l'uscita alla palestra. "Anche sa da una come me ci sarebbe solo da stare lontani..." disse prima di entrare nel buio del corridoio.

Zoro rimase lì a mezz'aria ad ascoltare i passi di Aqua allontanarsi fino a scomparire. Restò lì a riflettere. Si rese conto di quanto la sua anima fosse piena di tristezza. Quante cose ti porti dentro e nascondi dietro al tuo sorriso...?

Infine decise di scendere ed atterrò senza fare il minimo rumore. Ripercorse la lunghezza della palestra, il corridoio e quando si ritrovò nella stanza principale vide le tre spade allineate sul letto; il rumore dell'acqua scrosciante riempiva il silenzio. Uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Aqua, nella doccia, rimase immobile sotto l'acqua calda ad ascoltare i passi di Zoro che usciva. "Spero tu abbia capito perchè è meglio stare divisi... Io saprei solo ucciderti..." Una singola lacrima le scivolò giù per la guancia e si mescolò al getto caldo, sparendo. Per sempre. 

_________________________________________________________________________________________________________________
Ok, so che vi aspettavate chissà quali cose comiche... MI DISPIACE!! (s'inginocchia a terra ed implora perdono) Quando pubblicherò la "raccolta" vedrete la versione comica, quindi per favore non uccidetemi!!!!
Il prossimo capitolo è una bella batosta di 28 pagine che però (per il vostro bene) dividerò in (credo) tre parti ^^ Ed avremo un bel colpo di scena.... B3 O almeno spero sarà un colpo di scena.... O___O
Kissez,
Angel

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Capitolo 35
*** Capitolo 18 (Parte 1) - Incidente ***


Premessa
 

Buon giorno lettorii!!!! Eccovi la prima parte del diciottesimo capitolo ^^ Vediamo... Non ho niente di particolare da dire al momento, quindi passerò subito alle sezioni in grassetto! :D
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei, ma gli Antichi sì
(Si rifugia dietro un masso in attesa che qualcosa succeda. Fortunatamente stavolta non succede niente.)
Ringraziamenti: Alla Trinity, a Tomoyo_Daidoji, Niki 96 (sperando che questo capitolo sia un po meno noioso!! ^^), Vale 2910 e a tutti quelli che leggono e che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^
Reminders: QC sempre aperto e recensite por favor!!! :)
Colonna Sonora Consigliata: "Il grande baboomba" - Zucchero & Mousse T. (non sono molto convinta di questa canzone ma la metto lo stesso perchè mi piace il ritmo XD); "In The Heat Of The Night" - Aqua e "Pon de Replay" - Rihanna
Buona Letturaaa!!! ^^


Capitolo 18 (Parte 1) - Incidente

"UFFA!!" esclamò Rufy afflosciandosi sul divano. "Quanto tempo ci mette Aqua a farsi la doccia??"  

"Ma, Rufy-san... Aqua-chan è appena tornata..." Ruby cercò di far ragionare il capitano.

"Certo che però ha proprio un ottimo tempismo..." disse Nami sovrappensiero. "Ci ha portato una montagna di carne proprio quando ne avevamo bisogno..." Stava disegnando qualcosa su un grande foglio di carta.

"Aqua-chan è davvero intelligente!!" canticchiò Sanji dalla cucina mentre due grandi bistecche sfrigolavano nelle loro padelle.

"Cosa stai facendo?" disse una sonnolente Jen sporgendosi oltre la spalla della navigatrice per vedere il disegno.

"Ah, è una mappa dell'isola..." Lo sguardo dell'Antico si assottigliò e un angolo del foglio prese fuoco. Nami cominciò a batterci le mani sopra nella speranza di spegnerlo ma le fiamme diventarono solo più intense.

"Jen..." l'ammonì Nex e la sorella lo guardò aggrottando la fronte per la rabbia.

"Quest'isola dovrebbe rimanere un segreto." disse freddamente.

"Sì, ma possiamo fidarci di loro."  

Jen scosse la testa facendo ondeggiare i lunghi capelli e il fuoco si spense lasciando solo un angolo annerito. Ritornò nell'altra stanza sussurrando qualcosa e si sedette sullo stesso divano dove aveva dormito per tutto il pomeriggio.

"Jen-oneesan..." dissero i due bambini vedendo l'espressione imbronciata della ragazza. Lei non rispose.

"Se è un problema io posso anche strapparla, questa mappa..." disse tristemente la navigatrice.

"Non ti preoccupare," la rassicurò Nex con un sorriso. "Puoi tenerla ma temo che dovrò farti promettere di nasconderla e di non farla vedere a nessuno."  

"D'accordo!" replicò lei con un sorriso.

"Aquaa!! Sbrigatiii!!!" piagnucolò Rufy. In quel momento la porta si aprì e Seph entrò avvolto nel suo solito silenzio.

"Ti sei finalmente deciso a scendere, eh?" disse Ruby sollevando gli occhi dal libro di medicina che stava leggendo insieme a Chopper. Lui non rispose e guardò alla sua destra dove Sanji stava preparando la cena.

"Scusami, Seph-san, mi sono preso la libertà di usare la tua cucina..." disse il cuoco scuotendo una padella con il suo contenuto.

"No, va bene..." rispose lui. Poi guardando di nuovo tutti gli altri "Dov'è Aqua?"  

"A farsi una doccia," risposero in coro i due gemelli.

"E stasera si fa festa!!" lo aggiornò Nex.

A quello Seph si rivoltò le maniche della maglietta ed andò in cucina. Dopo essersi lavato le mani, disse, prendendo una piastra da cottura, "Se ci sarà un banchetto, allora posso aiutare..." un piccolo sorriso curvò le sue labbra e Sanji accolse felicemente la proposta.

"Io allora direi di andare a preparare un Super falò!" disse Franky alzandosi dalla sedia su cui era seduto. "Tanto per tenerci occupati mentre aspettiamo Aqua-aneki." Tutti furono d'accordo ed uscirono lasciando i due cuochi, Robin, Nami, Lance e Ryoga.

"E quello spadaccino dov'è?" chiese Seph. "Chi, il marimo? È andato a fare due passi.."

"Spero solo non si sia perso..." disse Nami ritornando alla sua mappa.

"No... Non credo..." disse l'archeologa che aveva segretamente tenuto un occhio sull'ignaro Zoro.

Come se fosse stato chiamato, la porta si aprì di nuovo e lo spadaccino entrò, fermandosi sulla soglia quando notò che qualcosa non andava con il numero di persone presenti, così Robin lo aggiornò sugli ultimi eventi. "Sono tutti andati fuori a preparare un falò per la festa di stanotte."  

"Allora credo che dovreste venire anche voi: il fuoco ha già attecchito..." replicò. A quella notizia, Nami pose la penna sul tavolo e allo stesso tempo Robin chiuse il suo libro.

"Sanji-san, se vuoi ho anche un barbecue: possiamo continuare all'aperto con quello..." disse Seph e Sanji sorrise annuendo.

"Allora spostiamoci!" disse allegramente l'archeologa facendo materializzare un paio di piedi sul barbecue.

"Sissignora!!" piroettò il cuoco.

"Stupido Latin Lover..." sussurrò Zoro abbastanza ad alta voce cosicché l'interessato sentisse.

"Cosa hai detto, baka-marimo?" replicò Sanji portandosi testa a testa con lui.

"Ho detto che sei un demente senza speranza."

Prima che l'altro potesse rispondere, Nami intervenne zittendo i due con un pugno ben assestato. Il piccolo gruppetto si unì agli altri proprio quando Aqua uscì da casa sua.

"Ooooi, Aqua!! Finalmente!! Stavamo per cominciare senza di te!!" urlò Rufy agitando una mano e la ragazza corse verso di loro rispondendo con una scusa.

"Ah, perfetto, c'è anche Zoro!" disse Chopper sentendo il suo odore nell'aria. La renna corrugò la fronte e il suo naso si mosse un paio di volte in più.

"Cosa c'è che non va?" chiese Usopp accucciandosi accanto a lui.

"Zoro ha un odore strano..." disse, "sa... Sa di Aqua--!" Il cecchino si affrettò a coprirgli la bocca con la mano per non farsi sentire dallo spadaccino.

"Oi, Zoro!!" lo salutò ridendo. "Dove sei stato?" chiese dando un'occhiata trasversale alla renna.

"Pensavo di uscire a fare una passeggiata, ma poi ho preferito tornare nella mia stanza per pulire le mie spade," mentì.

"Scusate se ci ho messo molto..." disse Aqua interrompendo la sua corsa.

"Nessun problema! L'importante è che ci sei!" rise Rufy dandole una pacca sulla spalla.

Zoro la scrutò ma non vide nessuna traccia della tristezza di poco fa tra le sue labbra sorridenti. Sembravano quasi due persone differenti. Però, in compenso vide un altra cosa: il sopra di un costume bianco a pois blu e un pareo rosso indosso ad Aqua.

"Datemi un pugno, ditemi che non è un sogno: c’è mia sorella in bikini. Oi, come mai quell'abbigliamento?" chiese scherzosamente il fratello prima di essere accontentato da Ruby che gli mollò un potente destro in testa.

"Più tardi ho intenzione di portarvi a fare il bagno in un certo posto." disse facendo l'occhiolino. "Per stavolta farò un'eccezione e permetterò anche a voi con i poteri del frutto di nuotare come gli altri." aggiunse rivolta ai Mugiwara.

"Waahoo!" esultò Rufy alzando le braccia.

"E quelle?" disse Ruby adocchiando le tre spade al suo fianco.

"Solo per sicurezza," disse lei.

"Sono come quelle di Zoro..." disse Chopper.

Aqua lo guardò per la prima volta durante quella serata. Lui, imbarazzato, troncò immediatamente il contatto tra i loro sguardi e incrociò le braccia.

"Già, solo che Zoro è mancino, quindi porta le spade a destra, mentre per me è il contrario." disse lei.

"Non l'avevo mai notato..." disse Nami impressionata dallo spirito d'osservazione della ragazza. "Sei davvero mancino?" chiese poi allo spadaccino.

"Sì..." rispose distrattamente, sorpreso anche lui.

"Ora che siamo tutti qui... CHE LA FESTA COMINCI!!!" urlò Rufy e la risposta fu il "SÌ!" generale.

***


"Aqua canta," dissero i due gemelli prima ancora che la ragazza potesse addentare il suo spiedino di carne.

"Sì, dai, Aqua! Che c'è di male? Sono curioso!" intervenne il capitano dopo aver ingoiato una montagna di carne.

L'Antico esitò ma poi scosse la testa.

"A-QU-A!" scoppiò ad un certo punto Jen parandosi di fronte a lei. "Sono secoli che aspetto la riapertura dell'auditorium, chiuso per questo tuo capriccio! Quindi adesso è meglio per te se aprì quella bocca e cominci a cantare..." disse alzando minacciosamente un pugno che tremava per la rabbia.

"No." rispose seccamente l’altra infilando lo spiedino nella bocca della sorella.

"Sanji-kun!! Seph-kun!! La carne è deliziosa!!!" esclamò Jen voltandosi verso i due ancora al lavoro.

"Sono contento che ti piaccia!" piroettò Sanji. Seph rispose solo con un piccolo, ma soddisfatto sorriso.

"Dai su; se Aqua-chan non vuole cantare, non canta." disse Ruby addentando il suo secondo spiedino.

Aqua tirò un sospiro di sollievo: finalmente qualcuno che rispettava le sue decisioni.

"Magari più tardi." aggiunse dopo una piccola pausa e le spalle della ragazza ricaddero rassegnate di fronte all'idea di essere sola contro tutti.

"Comunque," si affrettò ad intervenire Usopp notando la rabbia che stava lentamente montando dentro la ragazza, "Vi ho mai raccontato di quella volta in cui sconfissi un Dio in un'altra isola del cielo?"  

"Davvero Usopp?!!" esclamarono in coro Chopper, Rufy e Jen.

"Certo che sì." replicò il cecchino pieno di sè e cominciò a raccontare una delle sue favole. Tutti lo ascoltarono, anche se la maggior parte di loro aveva capito che era una bugia. Zoro ne approfittò per scivolare accanto ad Aqua senza che nessuno se ne accorgesse.

"Che fai: vuoi copiare il mio look ora?" le chiese mentre si sedeva di nuovo sulla sabbia.

"E anche se fosse che faresti? Mi taglieresti a cubetti?" rispose lei facendo uscire la battuta forse un po troppo sardonica.

"Guarda che se non vuoi cantare non sei obbligata a farlo." disse lo spadaccino arrivando dritto al punto.

"Non è quello il problema..." sospirò scaricando il peso sulle braccia tese dietro di lei.

"Senti, se vuoi--"  

"AAAHHH!! ZORO!!" urlò Chopper terrorizzato correndo dietro alle sue spalle larghe.

"Cosa c'è, Chopper?" disse lui abbastanza seccato dal fatto di essere stato interrotto.

"Usopp fa paura...!" singhiozzò lui sbirciando da un fianco.

Zoro sospirò. "Sei o non sei un uomo?"  

"Questa cosa qui non c’entra!" urlò la renna. "Come si fa a non avere paura di un mostro alto due metri, con tre teste che sanguinano veleno in continuazione, denti affilatissimi sempre sporchi del sangue delle sue vittime, e, e...!!" si bloccò troppo spaventato per continuare. Zoro alzò un sopracciglio non essendo nè impressionato nè terrorizzato.

"Aqua..." piagnucolò il medico rendendosi conto che lo spadaccino non poteva capirlo.

"Suvvia Chopper! Pensa che quel mostro è già stato sconfitto dal grande Capitano Usopp e che non può più farti del male!" gli disse con un sorriso rassicurante.

La renna assimilò il consiglio e, dopo aver tirato su col naso un paio di volte, tornò a sedersi con nuovo coraggio intorno ad Usopp ringraziandola con un sorrisetto.

Aqua lo guardò per un altro istante prima di accorgersi di essere osservata. Spostò lo sguardo dalla schiena di Chopper alla sua sinistra dove incontrò quello dello spadaccino. A disagio sotto quegli occhi indagatori, voltò la testa dall'altra parte sfiorandosi la cicatrice sul petto con una mano. A Zoro parve anche di vedere le sue guance arrossire ma poteva essere stato anche uno scherzo della luce del fuoco sulla sua pelle.

"È per questa, vero?" chiese lei ad un tratto indicandosi l'occhio sinistro ritenendolo la causa dello sguardo di Zoro.

"No, no," si affrettò a dire lui. "Non è per la cicatrice... Mi stavo solo chiedendo se--"  

"Brook!" urlò Rufy, interrompendolo di nuovo.

"Subito capitano!" rispose lo scheletro prendendo il suo violino. Prima che potesse poggiare l'archetto sulle corde un suono secco distolse la loro attenzione dal musicista.

"Ecco qua." disse Ruby allontanandosi dall'enorme barile che aveva appena deposto sulla sabbia. "Nella speranza che Aqua-chan si sbronzi e ci canti qualcosa."

I volti dello spadaccino e dell'Antico s'illuminarono capendo cosa conteneva.

"Sai bene che è impossibile." ridacchiò Aqua alzandosi. Afferrò due boccali dal piccolo tavolino che avevano allestito e ruppe il coperchio di legno immergendoli con decisione nel liquido ambrato. Tornò al suo posto porgendo il secondo boccale a Zoro mentre tutti gli altri si avvicinavano per riempire il proprio.

"Tieni," gli disse prima di bere un sorso dal suo.

 "Grazie," rispose allungando una mano per prendere il grande bicchiere di legno. Poco dopo lei corse di nuovo al barile per riempirlo di nuovo fino all'orlo.

"ALLA SALUTE!!" urlò il capitano alzando il suo boccale in aria.

"CAMPAI!!!" risposero tutti convergendo i loro bicchieri verso il suo. Brook cominciò a suonare allegramente il suo violino e Franky si aggiunse a lui con la sua chitarra mentre Chopper seguiva Usopp nella sua stupida danza e Rufy si tirava la faccia in buffe smorfie.

"Vi faccio vedere io come si balla," disse Jen camminando in mezzo ai tre. Ascoltò per qualche secondo la musica e il suo corpo cominciò a muoversi con fluidità rispettando il ritmo veloce.

"Wow Jen!!" esclamò Usopp. "Dove hai imparato a ballare così bene?" ma lei non rispose completamente assorta nella successione dei suoi passi.

"Non ha imparato da nessuna parte." rispose Nex al posto suo sovrastando con la voce i complimenti che Sanji diresse alla ragazza. "Ci è nata e basta. Ha il Dono del Ballo, come Aqua ha il Dono del Canto, come Ruby ha il Dono della Medicina, Seph della Cucina, Lance e Ryoga della Meccanica, io della Spada..."  

"Doni?" chiese Robin da dove era seduta.

L'Antico annuì. "Sono delle abilità accessorie che si possono ottenere col tempo. Nasciamo già con alcune di esse, ma non fa mai male averne altre."  

"Però non è così semplice ottenerle: bisogna rinunciare a qualcosa di importante per guadagnarne una," concluse Ruby avvicinandosi a loro. "Per ora chi ha più abilità è Aqua, ma le più potenti le possiede quest'idiota." disse dando un piccolo pugno alla spalla di Nex.
"Oi, tieni un occhio su Aqua-chan da buon fratello maggiore," gli disse poi più a bassa voce.

Nex si sporse oltre l'uomo e vide la sorella seduta accanto allo spadaccino circondata dai due gemelli che beveva probabilmente il suo decimo bicchiere. Stavano discutendo su qualcosa con i due bambini e quando si girava in cerca di sostegno verso Zoro, lui rispondeva con qualcosa che lasciava Aqua alquanto delusa. Alla fine l'Antico si arrese e annuì.

"Non mi sembra stia succedendo niente..." disse Xenon ritornando dritto.

"Io non ho detto che stava succedendo qualcosa, ho detto di tenerla d'occhio." lo corresse Ruby. "Non si sa mai cosa l'alcol possa portare a fare... Specialmente di notte..."  

"Cosa vuoi dire?!!" sibilò Nex chiudendo le sue mani intorno al collo dell'altro.

"Io... niente..." riuscì a biascicare l'altro.

"Voi due non cominciate a litigare," li ammonì Nami severamente e Nex non potè fare altro che rilasciare Ruby borbottando qualcosa. Distolse i suoi pensieri da ciò che aveva detto l'amico e prese un sorso dal suo boccale.

"Ah, senti Nex," disse Rufy facendo fare una pausa alle sue mascelle. "Volevo chiederti: se Aqua è una sirena, allora anche tu sei un sireno?" Nex mandò di traverso quello che stava bevendo e Ruby scoppiò a ridere.

"Xenon!!" Chopper corse subito in soccorso all'Antico che non smetteva di tossire e rischiava seriamente di soffocare.

"Sei impazzito?" disse poi con voce strozzata. "E tu smettila di ridere!!" urlò poi a Ruby dandogli un pugno. "Io ho tutta un'altra forma ibrida." rispose infine alla domanda.

"Ah, capisco..." disse Rufy cominciando a masticare la carne più lentamente evidentemente deluso.

"Neeex!!!" dissero due vocine e l'Antico fu assalito da Lance e Ryoga. "Aqua ha detto che ci farà vedere i poteri del suo frutto!!"

Proprio in quel momento sentirono l'urlo di Sanji. "Rufy! Smettila di rubare la carne che si sta ancora cuocendo!!"  

"Eh?" disse il capitano alzando la testa dal suo piatto.

"Hai capito bene! La prossima volta ti riempio di calci!"  

"Guarda che io non ho fatto niente!" protestò l'altro.

Nami sospirò di fronte all'ennesima lite dei due quando si accorse che qualcosa le stava alzando l'angolo della gonna e udì un sommesso "Yohoho..."  

"Brook!!" urlò lei scattando in piedi piena di rabbia. Lo scheletro interruppe la sua musica per girarsi verso la voce e fu preso in pieno da una scarpa. "Come osi sbirciare sotto la mia gonna?!!" urlò la navigatrice stringendo le sue mani intorno alle ossa del collo del musicista.

"Non so di cosa stai parlando...!" si difese la povera vittima.

"Stella di ketchup!!" sentirono dire il cecchino e una macchia rossa comparse sul pelo di Chopper.

"Usopp!!!" esclamò la renna. "Mi ci vorranno settimane prima che riesca a lavarla via!!" si lamentò.

Il cecchino lo guardò perplesso. "Chopper, guarda che io stavo bevendo..." in quel momento due fendenti diretti verso Jen spezzarono l'aria. La ragazza riuscì a schivarli giusto in tempo trascinando con sè il cyborg.

"Oi, tu!!" urlò puntando un dito verso Zoro che alzò lo sguardo dal suo boccale. La ragazza marciò fino a lui. "Vuoi ammazzarci o cosa?!"

Lo spadaccino abbassò il bicchiere da cui stava bevendo e corrugò la fronte. "Io non ho fatto assolutamente niente!" protestò.

"Chi altro ha delle spade qui?!"  

"Oi, se hai bevuto troppo e hai le allucinazioni non è colpa mia!"  

La risata di Nex bloccò l'assalto che Jen stava per eseguire verso Zoro.

"Tu che hai da ridere?!" urlarono tutti in coro.

"Non andiamo troppo sul pesante," disse l'Antico a qualcuno  ignorandoli.

"Peccato, speravo che stavolta ci andasse all'aldilà quella deficiente." disse la voce di Zoro.

"Allora te la cerchi!" urlò Jen preparando un pugno ma si bloccò quando vide che lo spadaccino non aveva aperto bocca.

La vegetazione frusciò e un altro Zoro emerse dall'ombra. "Geno-Geno Genesis!" disse sorridendo.

"Che forza Aqua!!!" esclamarono i due gemelli insieme a Rufy.

"Stavo per cascarci anch'io" disse Robin con una piccola risata.

"Sono stata io a farvi quegli scherzi. Scusate!" gli altri decisero che vedere Zoro riferirsi a se stesso al femminile era davvero strano.

"Adesso torna normale, dai," disse Ruby. "Non hai ancora recuperato abbastanza energie da usare il tuo frutto troppo a lungo..."

Aqua in forma di Zoro annuì e una luce azzurrina lo avvolse. "Ecco qua!" disse la ragazza di nuovo nelle sue vere sembianze. Fu accolta dal silenzio. "Cosa...?" chiese lei guardando le facce scioccate degli altri.

"Io l'avevo detto che non eri ancora  pronta per usare quel potere..." disse Ruby tenendo gli occhi fissi su di lei. Zoro si coprì la faccia con una mano.

"Scusa, Aqua..." piagnucolarono i due bambini.

 La ragazza ispezionò il suo corpo e passò le mani sulla faccia in cerca di qualcosa di strano ma non trovò niente. "Cosa c'è?" chiese lei cominciando a spaventarsi.

Nami indicò i suoi capelli arancioni. "Aqua, i tuoi..." L'Antico sciolse i due codini bassi che si era fatta e ispezionò le ciocche bionde. Vide anche lei.

"Delle ciocche sono rimaste verdi..." disse separandole dalle altre.

"Marimo!!!!" urlò Sanji lanciandosi all'assalto. "È tutta colpa tua!!"  

"Che ho fatto stavolta?!" disse lo spadaccino più esasperato che arrabbiato.

"Fermo." disse freddamente Nex bloccando una della gambe del cuoco che cadde a terra. "Se colpisci lui colpisci anche Aqua." gli ricordò. Sanji strinse i pugni e si limitò a fulminare Zoro con lo sguardo.

"Eh sì, sono proprio dello stesso colore..."

Lo spadaccino sentì la voce di Aqua provenire da sopra di lui e un paio di ciocche bionde caddero davanti a suoi occhi. Alzò la testa e si ritrovò a guardare la ragazza che teneva in mano i capelli verdi. Lei sorrise. "Credo proprio che un paio dei tuoi geni si siano mischiati ai miei," disse e si sedette vicino al fuoco.

"Però quelle due strisce verdi non sono brutte. Anzi, le trovo molto carine." disse Robin.

"Io trovo molto strano il fatto che solo due ciocche abbiano cambiato colore e che queste due ciocche siano entrambe a destra..." osservò Ruby ovviamente interessato al fenomeno.

"Dici?" disse Aqua rimirandosi i capelli. Il verde e l'oro si alternavano per un piccolo tratto. "Biondo, verde, biondo, verde e poi tutto normale," riflettè per un momento. "Io non lo trovo strano."

Ruby rispose con il cigolare delle rotelle in moto nella sua testa.

"Oh, beh!" disse lei riscuotendo tutti dal torpore della sorpresa. "Vogliamo andare in questo posto speciale?" chiese alzandosi.

"Io sono pronto!" disse Rufy parandosi davanti a lei con due ciambelle in mano.

"Anche noi." dissero Nex e Ruby mentre si toglievano le magliette.

"Perchè voi avete già i costumi addosso?" chiese Aqua alzando un sopracciglio.

"Beh, è successo che questo tuo pensiero è casualmente scappato dalla tua mente ed io che sempre casualmente ero nei paraggi l'ho sentito e l'ho detto a Ruby..." disse Nex guardando da un'altra parte.

La ragazza socchiuse gli occhi. "Ti ho già detto di non frugare nella mia mente quando ti pare..." disse lei molto irritata.

Allora è proprio un carattere di famiglia...pensò Zoro ora che aveva finalmente scoperto la causa delle visite clandestine che spesso l’Antico faceva alla sua mente. Si alzò e cominciò a dirigersi insieme agli altri verso la propria casetta per cambiarsi. Con la coda dell'occhio notò che Franky e Chopper non li avevano seguiti.

"Il nostro Super abbigliamento ci rende già pronti!" disse Franky. Poi Nex cominciò una discussione riguardo al perchè il cyborg portava sempre e solo un costume addosso.

Rubò un ultimo sguardo ad Aqua, e per un istante la tristezza che aveva visto prima riapparve nei suoi occhi zaffiro mentre guardavano le sue spade. 

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Ok, ad un certo punto ho usate il termine giapponese "Campai"... L'ho fatto perchè non credo si urli "CIN-CIN!!" O sì? O_o

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Capitolo 36
*** Capitolo 18 (Parte 2) - Situazioni Già Viste e... Gelosia?!! ***


Premessa
 

Ooooook, ecco la seconda parte!!! Una piccola notina: ci sarà un parte in cui si vedono i Mugi parlare e poi Aqua e Zoro... ecco, queste due scene accadono nello stesso momento e poi la narrazione va avanti!! Se leggete capirete un po' meglio quello che intendo (sono una frana con le spiegazioni XD) Salto le sezioni in grassetto dato che le ho messe nella prima parte ^^ Metto solo la colonna sonora :)
Colonna Sonora Consigliata: "Hips Don't Lie (feat. Wyclef Jean)" - Shakira; "Don't Hold Your Breath (The Alias Radio Mix)" - Nicole Sherzinger e "Skyway Avenue" - We The Kings
Buona lettura!!! :D


Capitolo 18 (Parte 2) - Situazioni Già Viste e.... Gelosia?!!

Anche se era notte fonda ed addosso aveva solo il suo costume da bagno, Zoro non sentiva freddo, anzi, l'aria era piacevolmente tiepida e una gentile brezza soffiava sulla sabbia fina. Raggiunse tutti gli altri vicino al braciere del fuoco e vide che Nex aveva su una spalla una pila di asciugamani per tutti. Trovò Aqua e Ruby nel bel mezzo di un'animata discussione.

"Quante volte devo dirti di non toglierti le bende a meno che non sia IO a dirtelo!?" disse l'uomo.

La ragazza incrociò le braccia. "Intralciano i miei movimenti..."  

"Allora non muoverti!!"
 
"Ma come faccio ad allenarmi senza muovermi?!"
 
"Non allenarti!"  

Aqua lo guardò come se gli avesse appena detto che Seph stava ballando la Samba con Gold Roger su un palco lì sulla spiaggia. "Impossibile."

I pirati si trovarono di fronte ad uno dei soliti litigi che avvenivano spesso tra lo spadaccino e la renna.

"Siamo ancora sicuri sicuri che Aqua e Zoro non siano simili?" sussurrò Usopp a Nami.

"Non sapevo avesse questi lati del carattere..." rispose lei.

"Ma cosa...?!!" strillò Aqua cadendo a terra. Chopper era in piedi sulla sua schiena con un rotolo di cotone in uno zoccolo e bende fresche nell'altro, sul suo volto c'era un sorriso malefico.

"Ah, così ti sei tolta le medicazioni prima del tempo?" disse con uno strano tono di voce. Zoro poteva percepire intorno a lui una potente aura nera che lo fece rabbrividire. "Io ho passato lunghe battaglie e duri allenamenti con un'altra certa persona..." lo spadaccino guardò da un'altra parte sapendo già cosa sarebbe successo alla ragazza. "Nessuno può sfuggire dalle mie fasciature!!!!" urlò Chopper e cominciò a coprire il corpo di Aqua con bende e medicazioni. Ogni tentativo di liberarsi da parte dell'Antico era inutile. Quando fu finalmente fasciata come una mummia, la renna la rilasciò.

"Ottimo lavoro, Dr. Chopper" si congratulò Ruby porgendogli la mano.

Il medico la prese e ridendo disse "Idiota! Non mi fai felice se mi chiami dottore! Heeheee!"  

"Chopper sa essere davvero spaventoso..." disse Zoro ricevendo il consenso di tutti.

"Accidenti..." sussurrò Aqua alzandosi. "Come faccio a muovermi bendata così?!"  

"Te l'ho già detto: non ti muovere!!!" urlarono in coro Ruby e Chopper.

"Zoro..." piagnucolò Aqua voltandosi verso di lui.

"Che vuoi?" disse ma un istante dopo se la ritrovò appesa al collo.

"Mi porteresti in braccio fino al posto speciale?" chiese lei sfoderando i suoi Occhi Da Cucciolo.

Non guardarmi in quel modo... Sei anche troppo vicina...pensò coprendosi gli occhi con una mano. Sentì un paio di sussurri provenire dal gruppetto dei suoi nakama. E non di fronte agli altri!!! sospirò e si obbligò a guardare di nuovo Aqua.

"Perchè io?" chiese esasperato.

"Perchè tu hai le braccia più forti di tutti e la stretta più salda..." disse la ragazza con un sorriso. "E poi, perchè sei anche il mio niichan." aggiunse con un tocco di malizia abbassando la voce così che solo lui potesse sentire.

Sentirono uno strano fruscio e un nervoso battere d'ali. Tutti si voltarono verso Seph alla coda del gruppo.

"Scusate. Mi sono distratto un momento e ho perso l'equilibrio." disse ripiegando le grandi ali sulla sua schiena. Detto questo, l'attenzione ritornò sullo spadaccino e il suo Antico. Solo Nex continuò a fissare il ragazzo, notando i suoi pugni serrati.

"Fai un po come ti pare..." si arrese infine Zoro prendendola in braccio.

Lei sorrise soddisfatta. "Chopper, per favore caricati in spalla Sanji..." sospirò Nami scuotendo la testa.

"Perchè quell'idiota può prendere in braccio Aqua-chan e io no?! Non è giusto! No!" piagnucolò il cuoco mentre veniva sollevato da terra e messo su una spalla pelosa.

"Da quella parte," disse Aqua indicando la foresta. Zoro si portò in testa al gruppo seguendo le indicazioni dell'Antico.

"Sarà sicuro lasciare Zoro alla guida?" chiese Usopp e fu subito rimbeccato dall'offeso.

"Tranquilli, gli indico io la strada," sentirono dire la voce di Aqua.

***


"Secondo te gli serve davvero una mano? Sto parlando di Zoro..." disse Usopp dopo dieci minuti buoni di marcia.

Nami rispose con il suo silenzio di riflessione. "Non saprei..."  

"Secondo me potrebbero anche risolvere la situazione da soli se gli dessimo un po di tempo..." disse Nex.

"Ma così ci perderemmo tutto il divertimento!!" si lamentò Rufy.

"Ma tu stai facendo questa cosa per divertimento o per il tuo nakama?" chiese Ruby abbassando le spalle.

"Oi, si sta girando! Zitti tutti!!" sussurrò Chopper e tutti cominciarono a fischiettare. Lo spadaccino li scrutò ancora per un istante prima di tornare a chiacchierare con Aqua. I pirati tirarono un sospiro di sollievo.

"Menomale che sta qualche metro più avanti, altrimenti avrebbe sentito tutto..." disse Franky.

"Certo che però sono davvero carini... Molto romantici..." pensò a voce alta Brook.

La considerazione colpì Sanji, che era ancora afflosciato sulla spalla della renna, come un pugnale.

"Quale parte di tutto questo ti sembra romantico?" chiese Usopp ripensando a quello che Aqua aveva detto poco prima:

"Sicura che Zoro non si sia perso?" le aveva chiesto dopo cinque minuti dalla partenza.
"Sono sicura. E poi Zoro qui funge solo da trasportatore, non è lui che guida. Ti sto usando come un oggetto." aveva aggiunto poi con un sorriso malizioso guardando lo spadaccino.


E da lì avevano cominciato a chiacchierare.

"Aqua si sta solo approfittando di Zoro, io non ci vedo niente di dolce o romantico."  

"Sono carini messi così vicini... Yoho! Ci servirebbe proprio una musica di sottofondo!"  

"Shhh!!!" dissero tutti gli altri temendo che i diretti interessati potessero sentire la voce squillante dello scheletro. Fortunatamente non si girarono.

"Secondo me," disse Robin portandosi avanti di qualche passo, "Mr. Spadaccino ha un disperato bisogno di aiuto."  

"Cosa te lo fa pensare?" chiese Nami, ma l'archeologa rispose solo con una risatina.

***

 

"Non è molto carino chiamare qualcuno 'oggetto'" disse Zoro scavalcando una radice.

"Uffffaaaa! Stavo scherzando!" disse lei tirando un lungo sospiro.

 "Va bene, va bene!" replicò lo spadaccino ansioso di finire quella discussione infantile. "Ma perchè mi hai fatto fare questo, tanto per cominciare?"
 
"Te l'ho già detto!" rispose lei.

"Niente idee sadiche, tipo umiliarmi davanti a tutti gli altri?"

La ragazza scosse la testa. "Mi piace essere stretta dalle tue braccia, tutto qui. Contento?" disse lei poggiando il capo sulla sua spalla nuda per nascondere le guance rosse.

Zoro non seppe cosa rispondere. Poi sentì dei sussurri alle sue spalle e voltò la testa per controllare quello che stava succedendo. Si ritrovò a guardare una distratta compagnia fischiettante. "Chissà che staranno dicendo su di me..." disse mentre tornava a guardare la strada di fronte a sè.

"Da quando t'interessa quello che dicono gli altri?" chiese Aqua corrugando la fronte. "Portati un po più a destra," disse correggendo la direzione dello spadaccino.

"Io tecnicamente avrei una reputazione da mantenere," replicò incrociando il suo sguardo.

Poi sentirono un acuto "Yoho!" e la ragazza sentì la presa di Zoro indebolirsi.

"È per colpa mia che ti senti imbarazzato?" chiese poi abbassando lo sguardo.

"Beh, se mi risparmiassi metà delle cose che mi fai fare, forse mi sentirei meno sotto pressione," disse con estrema sincerità.

"Ah," rispose lei tornando a poggiarsi contro il petto dello spadaccino. Si rese conto di essere stato forse un po troppo sincero e sospirò.

"Uhmm..." disse in cerca delle parole giuste.

Aqua alzò subito la testa per guardarlo.

"Beh, sì, ecco..." spostò lo sguardo nervosamente da lei alla strada, dalla strada a lei. "Il tuo costume... È... Carino, in compenso..." riuscì infine a dire.

"Oh," disse lei sorpresa mentre lo guardava: un top decolté a pois blu con un grande fiocco rosa confetto al centro, un semplice pareo rosso teneva le sue spade legate al suo fianco e copriva l'altro pezzo del costume con la stessa fantasia e due fiocchetti rosa ai lati.

"Grazie," rispose con un sorrisetto.

"E," continuò Zoro, "le tue spade sembrano di ottima fattura."

L'Antico spostò una mano sulle else.

"Già..." disse con una punta di malinconia.

"E poi," aggiunse mentre i contorni del suo viso si addolcivano, "se non mi facessi fare le cose che mi fai fare, per quanto siano imbarazzanti, mi annoierei a morte."  

"Grazie, Zoro," disse Aqua sorridendo mentre poggiava la testa sopra al suo cuore. Lo spadaccino si sentì andare la faccia a fuoco. "Ciò non significa che le apprezzi, è chiaro." si corresse all'ultimo momento venendo ricompensato con una botta sulla testa.

"Idiota, hai appena rovinato un bel momento!!" urlò Aqua.

Lo spadaccino prese a protestare ma non riuscì a nascondere le guance rosse.

"Zoro." disse ad un certo punto lei interrompendolo. Lui smise di parlare e la guardò. "Sai, a me il verde piace davvero molto come colore. Sono felice che il tuo DNA si sia mischiato al mio," disse con un sorriso.

"E questo che cosa c'entra??!" urlò esasperato lo spadaccino continuando a protestare per celare la felicità che gli aveva dato il complimento.

"Zoro." disse di nuovo lei interrompendo di nuovo il discorso dell'uomo.

"Che c'è stavolta?!"  

"Se tu sapessi che dovrai morire tra dieci giorni, che faresti?"  

"Perchè questa domanda?" disse lui tornando serio.

"Così," Aqua si strinse a lui.

"Per prima cosa, cancellerei la tristezza che sto sentendo," disse riferendosi al tono con cui la ragazza aveva parlato. "Poi, cercherei di fare tutto quello che ho sempre voluto fare. Farei in modo che il mio nome non venga dimenticato. E... Mi accerterei che i miei nakama si salvino in ogni caso, e..." ci pensò su un attimo. "E forse sceglierei qualcuno con abbastanza determinazione da portare avanti il mio sogno per me."

Aqua non rispose.

"Andiamo, perchè mi hai fatto questa domanda? Non ci vuole molto a capire che qualcosa non va."

L'Antico alzò lo sguardo verso di lui. "Ma se va tutto bene! Voglio solo prenderti un po in giro!!" disse con un grande sorriso.

Zoro la guardò non del tutto convinto. Sospirò lasciando correre. "Comunque, volevo dirti che--"  

"Zoro." disse lei una terza volta. Lo spadaccino tornò a guardarla. "Fermati che siamo arrivati." obbedì. "E se vuoi puoi anche lasciarmi andare." Si avvicinò al suo volto. "Sono riuscita a togliermi alcune bende senza che Chopper se ne accorgesse. Che rimanga un segreto tra noi due." sussurrò.

Zoro annuì e quasi controvoglia la rilasciò. "Dio, fa impressione quanto sei leggera." disse sentendo che il cambiamento di peso sulle sue braccia era quasi pari a zero.

Lei sorrise in risposta e si diresse verso la vegetazione di fronte a loro. "State per vedere il mio piccolo angolo di paradiso," poggiò una mano sulle fronde. "Io lo chiamo..." le spinse in avanti.

"Moondrop."

Sotto di loro si stagliava una baia dalla sabbia argentata, qua e là c'erano dei grandi sassi ovali che luccicavano sotto la luce della luna tagliata a metà dalla silhouette di una rupe la cui forma ricordava una sirena.

"Wow..." disse Nami ammirando quella bellezza naturale.

"Bradipo!!" urlò improvvisamente una voce femminile. Dalla coda del gruppo scattarono in avanti due figure travolgendo Aqua.

"Quei due..." disse Nex mentre afferrava un'ala nera della sorella per non farla rotolare giù dalla collina sassosa. Udirono un altro paio di strilli e intravidero due figure nere sulla luna. Una aveva dei lunghi capelli mentre l'altra un paio di ali.

"Jen..." sibilò Aqua coi denti serrati mentre veniva portata in salvo.

"Che velocità..." disse Nami impressionata. "Hanno percorso tutta la discesa, la spiaggia, e sono arrivati lassù in pochi secondi..."  

"Beh, è ovvio! Jen ha il Dono della Velocità mentre Seph può volare!" spiegò Ruby mentre cominciava a scendere.

Jen afferrò l'ala del ragazzo che inciampò e quasi cadde. L'altra lo superò ridendo e raggiunse la punta della pinna di roccia per tuffarsi in acqua, seguita subito dopo da Seph.

"Aqua... Controllo..." Nex ammonì la sorella che stava nervosamente giocherellando con le else delle spade mentre la sua faccia era contorta dalla rabbia repressa. Scosse la testa e spiegò le ali nere. Fece un piccolo salto e prese subito quota.

"Non volare!! Distruggerai le medicazioni!" urlò Chopper. Ma ormai era troppo lontana per sentirlo.

"Tranquillo... Starà benissimo..." disse Ruby per consolarlo.

"Zoro! Dove accidenti stai andando?!" sentirono urlare Nami.

"Alla spiaggia, no?"

"Idiota! Stai andando dalla parte sbagliata!!" Gli altri si girarono e videro lo spadaccino che si stava riaddentrando nella foresta. Si fermò di colpo mormorando qualcosa riguardo la spiaggia che si era spostata.

Guarda su, disse una voce nella sua testa ed istintivamente le obbedì. Un istante dopo, qualcosa afferrò entrambe le sue braccia e non percepì più la solidità del suolo sotto i suoi piedi.

"Aqua aveva ragione... Sei pesante!!" sentì dire una voce maschile sopra di lui.

"Mi devi dieci bottiglie di sakè allora," ridacchiò quella femminile alla sua sinistra. Zoro alzò la testa e vide sopra di sè Aqua e Seph.

"Perchè mi state facendo questo?!" chiese cercando di mascherare l'esasperazione.

"Intanto perchè ti perderesti," disse Aqua, "poi perchè avevo fatto una scommessa con Seph."  

"E poi perchè voglio avere una piccola soddisfazione... Sai, per quella cosa nel laboratorio..." disse l'altro guardando dritto davanti a sè.

Lo spadaccino sputò un "Bastardi..." a denti stretti e si preparò al vuoto della caduta.

"Seph?" sentì dire Aqua. Non udì nessuna risposta e fu quasi tentato di aprire un occhio ma si trattenne sapendo che così facendo avrebbe perso la concentrazione.

"Si va!!" e le strette sul suo braccio si allentarono.

Udì il vento sibilare intorno a lui. Allungò le mani di fronte a sè per prepararsi al tuffo. Sentì un tocco freddo sulla sua schiena e sui suoi fianchi ma pensò fosse il vento. La forza di gravità fece il suo effetto e fu attirato al suolo. Dopo un interminabile minuto di caduta libera, colpì l'acqua solida come un muro di cemento. 

"Non è giusto...!" ripetè Sanji per la millesima volta mentre raggiungevano la spiaggia.

"Già," disse Ruby guardando i tre in cielo.

"Voglio dire, perchè lui? Io sarei mille volte meglio, se non di più!!" battè una mano sul petto per rafforzare quello che aveva appena detto.

"Curiosa cosa la fortuna, vero? Io non so cosa farei per avere un Double-Dive con Aqua-chan..."  

"Oi. Tu stai al tuo posto. Ricorda che in fondo lei è sempre tua--"  

"Sì sì ok..." prima che gli altri potessero fare domande, Sanji afferrò Ruby per le spalle e lo fulminò con lo sguardo.

"Cos'è un Double-Dive?"

L'Antico notò che alcune piccole fiammelle stavano cominciando a formarsi intorno al cuoco. "Guarda e capirai." Ed indicò i tre che ora si erano fermati.

Videro una silhouette cadere e prepararsi all'impatto con l'acqua, subito seguita da un'altra dei due Antichi alati che circondò la vita dello spadaccino cadente e appiattì le ali contro la schiena per entrare in una velocissima picchiata a due.

"Aqua-chan..." disse Sanji a bocca aperta. "Così vicini... E lui... Non... Non ha reazioni... Come se f-fosse t-tutto dato..."  

"Uhm... Sanji-kun?" disse Nami. Non lo aveva mai visto così abbattuto. Sentirono un sommesso splash e il cuoco crollò a terra.

"Non è giusto! Non è giusto!" riprese a dire prendendo a pugni il suolo.

Nex si limitò ad ignorare il tutto per non esplodere in un eccesso di rabbia. "Allora, andiamo?" disse con un sorriso spinto mentre delle enormi radici sradicavano un albero e lo riducevano in segatura.

"Spaventoso..." disse Chopper nascondendosi dietro a Robin.

"Hm?" l'Antico alzò la testa al cielo e le radici rilasciarono l'albero ritirandosi nel suolo. "Cos'è questo rumore?"

Tutti tesero le orecchie. Un lieve battere d'ali si stava avvicinando.

Seph stava volando in circolo sopra a Jen che nel frattempo era risalita sulla rupe. Aqua si era tuffata con Zoro. Improvvisamente ci fu una potente raffica di vento e qualcuno saettò tra loro.

"Sanji-san!!" disse Ruby. Prima che il cuoco potesse reagire, qualcosa afferrò la sua vita e lo sollevò in aria con un brusco strattone.

"Pronto?" disse l'assalitore mentre prendeva sempre più quota. Non fece in tempo a rispondere, ma riconobbe la voce.

Le braccia intorno ai suoi fianchi si ritrassero lasciandolo per un momento immobile a mezz'aria. Poi si sentì cadere. Voleva strillare ma il vento era troppo forte. Poi un tocco gentile avvolse nuovamente la sua vita.

"Ed ora ci si tuffa!" disse una voce femminile vicino al suo orecchio. Il suo cuore perse un battito quando sentì delle morbide e bagnate curve appiattirsi contro la sua schiena.

Paradiso...pensò Sanji mentre un sottile rivoletto di sangue serpeggiò giù dal suo naso.

"Uh? Sanji-kun?" disse Aqua accorgendosi che il corpo del cuoco era improvvisamente diventato flaccido. Gli afferrò le spalle e lo fece voltare. "Sanji-kun!!" esclamò quando vide che era svenuto. Lo scosse un paio di volte ma senza risultato. La sua faccia beata non diede segni di coscienza. Aqua considerò in fretta le possibilità che aveva. Stavano andando troppo veloci per fermarsi e anche se ci avesse provato, le sue ali si sarebbero sicuramente rotte. Chiamare Seph? No, troppo lontano. Strillare? Troppo patetico. Chiedere l'aiuto di Zoro? Non avrebbe potuto fare molto. "Sanji-kun!!! Svegliati!!"  

"Quell'idiota..." disse Usopp dalla spiaggia.

"Almeno ha avuto il suo Double-Dive..." replicò Ruby stendendo uno dei teli a terra.

"Neeeeex!!!" urlò Aqua. "Sblocca un Sigillo!!!"  

"È troppo rischioso!!" rispose lui portando le mani intorno alla bocca.

"Seeeph!!!" Ma il ragazzo non la poteva sentire. "Maledizione..." disse a denti stretti e abbracciò la testa di Sanji prima che colpissero il muro d'acqua. Riemersero poco dopo.

"Sembra stiano bene..." disse Nami allungando il collo.

"Menomale. Pensavo che l'impatto gli avesse rotto tutte le ossa." disse Robin con un sorriso.

"Pensiero macabro..." sussurrò Franky rabbrividendo.

L'Antico trascinò il cuoco fino a riva lasciando una scia rossa dietro di loro. "Chopper! Ruby!! Sanji-kun sta morendo dissanguato!!!!" disse spingendolo sulla sabbia. I due medici accorsero subito. "Mentre cadevamo aveva già cominciato a sanguinare un po dal naso, ma niente di serio. Poi dopo ho fatto così -- strinse di nuovo la testa del cuoco pressandola contro il suo petto -- per proteggerlo ed ha cominciato a sanguinare copiosamente." Sanji, in risposta al nuovo abbraccio, sanguinò ancora di più.

"Lascialo morire." disse Chopper allontanandosi.

"Non ne vale la pena," fu d'accordo Ruby.

"Che morte pietosa..." disse Zoro uscendo dall'acqua.

Aqua si guardò intorno incredula. Poi afferrò la testa del cuoco e lo scosse. "Sanji-kun!!!!" vedendo che non si svegliava, lo lasciò di nuovo andare e giunse le mani. "Saifogeraitsu," disse e poggiò entrambe le mani sul suo petto. Una soffusa luce azzurra lo avvolse.

Non appena si dissolse, Sanji scattò in piedi e saltò addosso ad Aqua urlando "Mellorine!!"

L'Antico cercò di sfuggire all'"assalto" ma la coda di pesce non le permise di spostarsi. Chiuse gli occhi e tese i muscoli in attesa del contatto. Non successe niente.

Socchiuse un occhio. Intravide due figure nere di fronte a lei. Aprì entrambi gli occhi. Davanti a lei si stagliavano le schiene di Nex e... "Zoro...?" Lo spadaccino si riscosse alla pronuncia del suo nome. Vide il cuoco steso a terra di fronte a sè, si voltò e vide Aqua, stupita, seduta sul bagnasciuga.

"Uhm... Io..." disse sotto gli sguardi furbetti di tutti gli altri. "Uhhmmm... Ah! Aqua! Grazie per aver preso le mie spade e di averle messe all'asciutto..."  

"Oh. Di niente..." rispose lei. "Ehm... Potreste aspettare un momento qui? Devo andare a prendere una cosa..." Si trascinò in acqua dove sparì.

Zoro si andò a sedere accanto alle sue spade appoggiate contro un masso levigato.

"Marimo!!!" urlò Sanji saltando in piedi. "Come ti sei permesso?!"  

"Uh? Ah, allora non era un insetto quello che ho colpito... Mi sembrava strano..." replicò tenendo gli occhi chiusi.

"Non cominciate," li ammonì Nami lanciando ad entrambi un asciugamano.

In quel momento Aqua riemerse tra gli scogli e raggiunse la riva. In mano stringeva una matassa viscida e verdognola. "So che fa schifo, ma dovete mangiarla," disse porgendogliela.

"Sicuro." replicò Rufy e spazzolò la sua parte in un microsecondo.

"Ma tu che hai al posto delle papille gustative..." disse la navigatrice abbastanza disgustata.

Aqua corrugò la fronte in cerca di un modo più piacevole per mangiare quelle alghe. "Sanji-kun, pensi di poter risolvere il problema?"  

"Ma certo, Aqua-chan!!" osservò per qualche secondo il cibo.

"Ok, ho bisogno di 1 tazza di arame - circa 50 grammi- , 150 grammi di funghi, 150grammi di infiorescenze di broccoli, 2 cucchiai di shoyu, sale, e ovviamente di un fuoco."

Aqua annuì. "Nex, ti puoi occupare tu delle verdure, vero?"  

"Sicuro." rispose il fratello. Giunse le mani e le poggiò a terra. Al suo tocco, la sabbia si scostò, lasciando spazio alla veloce crescita di un paio di piantine.

 Poi la ragazza prese fiato e si voltò verso l'imponente scoglio. "OI!!!" urlò portando una mano vicino alla bocca, "STUPIDO ESSERE MONOCELLULARE DALLA TESTA PEL DI CAROTA!!!!"

 A quello, Jen interruppe la sua allegra chiacchierata con Seph e si voltò verso la spiaggia. Aqua le gesticolò di scendere e così fece.

"Chi sarebbe l'organismo unicellulare?!" disse a denti stretti mentre si accucciava di fronte alla sorella sul bagnasciuga.

"Che c'è, oltre che stupida sei anche sorda?" rispose lei incrociando le braccia.

"Non giocare col fuoco, Aqua stagnante."  

"Oh, altrimenti cosa, mi scotterai con quella sottospecie di accendino che tu chiami fuoco?"  

"Oi, mezzo scorfano, non osare offendere il mio Elemento." disse prendendola per le spalle.

"Allora cerca di essere più presente a te stessa, pel di carota." replicò mettendole le mani al collo.

"Non vi sembra di... Aver già visto questa scena?" disse Nami mentre le due cominciavano a lanciarsi nuovi insulti.

"Sì... In qualche modo mi pare di averla già vista..." rispose Usopp guardandole assorto.

"Dejà - vu..." commentò Brook.

"Sono esattamente come lo spadaccino e il cuoco," disse Franky, "Basta guardarli!" Indicò i due interessati che nel frattempo avevano cominciato anch'essi a litigare.

"Le spade non tagliano verdure, sopracciglia a bersaglio."  

"Preferisci mangiare le alghe così come sono, marimo? Oppure lo consideri cannibalismo?"
 
"Perchè non te ne nuoti in fondo al tuo oceano e ti lasci schiacciare dalla pressione?"   Jen diede una tirata ai capelli di Aqua.

"E perchè tu non ti dai fuoco per una buona volta?"   L’Antico dell’Acqua spinse via da sé la sorella.

"Basta così!" disse categoricamente Nex separando le due coppie con delle radici.

Le ragazze si voltarono le spalle incrociando le braccia mentre gli uomini si fissarono a vicenda con uno sguardo fulminante.

Jen poi cominciò a formare sulla sabbia un cerchio di sassi. Giunse anche lei le mani e le tenne così per qualche secondo. Quando le separò, un piccolo fuoco fluttuò in mezzo ad esse. Distanziò ancora di più i due palmi e le fiamme crebbero. Lentamente appoggiò il fuoco nel centro del cerchio regolandone l'intensità sotto le istruzioni del cuoco.

Aqua nel frattempo aveva alzato una mano e una palla di acqua aveva seguito il suo movimento. Congiunse i due palmi e li strinse con forza fino a farli tremare. L'acqua cominciò a sfrigolare e si circondò di una nuvola di vapore grigio. Quando separò le mani, il vapore sparì lasciando fluttuare in aria un cumolo di sale bianco. Il cuoco ringraziò con un esagerato complimento la ragazza.

"Sanji-san, io ho finito con le verdure," disse Ruby facendo scomparire la lama che aveva fatto materializzare sul suo braccio.

"Grazie Ruby," disse lui prendendo le verdure tagliate.

"Interessante," disse Seph dalla roccia su cui si era appollaiato.

L'Antico delle Gemme sussultò per lo spavento. "Ti ho già detto di non comparire così all'improvviso!!" lo rimproverò ma il ragazzo lo ignorò e svolazzò accanto ad Aqua.

 Zoro lo osservò di sottecchi mentre avvolgeva intorno alla sirena una delle sue ali per non farle prendere freddo. Lei si strinse a lui poggiando la testa sulla sua spalla. Sentì qualcosa bruciare dentro di sè. Non era esattamente odio, nemmeno rabbia. Era una cosa nuova. Voleva che i due si separassero immediatamente, che non fossero così vicini l'uno all'altro, per poter prendere lui il suo posto vicino alla ragazza.

Ma anche se era questo che pensava, non riusciva a dare voce alle parole, per cui si limitò a stringere le presa intorno alle sue braccia e a guardare da un'altra parte.

"Verde è il colore della gelosia dopotutto," disse Nex comparendo improvvisamente accanto a lui.

"Gelosia? Ma per favore!" rispose Zoro con una mezza risata. "Geloso di che? Lo so che quei due sono vecchi amici... E che Aqua ha salvato la vita a Seph in precedenza... Non c'è assolutamente bisogno di essere gelosi!"

Nex l'osservò per un paio di secondi con un mezzo sorriso sulle labbra. "Sarà," disse infine alzandosi. "Andiamo, Sanji ha finito di preparare il cibo."

Zoro annuì e guardò un'ultima volta i due Antichi pensando senza volere che forse Xenon aveva ragione. 
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Gli ingredienti che Sanji cita fanno parte di una vera ricetta per cucinare le alghe!! ^^ Non me li sono inventati ;)

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Capitolo 37
*** Capitolo 18 (Parte 3) - Immobile ***


Premessa
 

Premetto che la fine sarà un po brusca e molto "suspanceosa" XD (O almeno lo spero O_o) Ah, io avrei fatto un disegno del Moondrop del capitolo precedente... Posso postarlo senza che nessuno mi linci?? XD
Colonna Sonora Consigliata: "Don't Wanna Go Home" - Jason Derulo; "Born This Way" - Lady Gaga (Non mi ammazzate perchè ho messo Lady Gaga nella colonna sonora!!!) e "Untitled" - Simple Plan


Capitolo 18 (Parte 3) - Immobile

"Sentite qualche cambiamento?" chiese Aqua poco dopo che i suoi amici avevano mangiato le alghe.

"Complimenti Sanji-kun, erano davvero deliziose," disse Jen ignorando la domanda della sorella. Seph annuì in accordo.

"Sono onorato che siano state di tuo gradimento!!!" piroettò il cuoco.

"A me fa un po male la gola..." disse Chopper accarezzandosi il collo. Sentì una strana protuberanza. "Cosa...?"  

"Kyaaaaa!!!" strillò Nami indietreggiando. "Usopp!!! Ti sono spuntate le branchie!!!"  

"COSA?!!" esclamò il cecchino passandosi una mano sul collo. "Waaah!!! Anche Zoro e Sanji!!!" I due si tastarono il collo e trovarono i taglietti.

"Oi, Aqua! Che diavolo ci hai fatto mangiare?!" urlò Zoro. La ragazza, distesa a pancia sotto sul bagnasciuga, agitò allegramente la sua coda.

"Non osare parlare così ad Aqua-chan!!" disse Sanji lanciandogli un calcio che fu prontamente schivato. "Di maggiore importanza..." disse voltandosi. "Nami-swan e Robin-chwan si trasformeranno in bellissime sirene?!" disse inginocchiandosi di fronte alle due.

"No, non accadrà niente del genere," disse Aqua infrangendo i sogni del cuoco. "Quelle alghe vi permetteranno solo di respirare sott'acqua e, a voi possessori dei poteri dei frutti, di nuotare," spiegò poi. "Tutti pronti ad andare?"  

"Andiamo ad esplorare!!!" esclamò Rufy sorridendo.

"Ah, l'effetto dura circa quattro ore, ricordatevelo."

La compagnia cominciò ad entrare in acqua accompagnata dall'allegro brusio delle loro voci. Seph appariva in qualche modo indeciso.

Aqua lo notò e fece marcia indietro per raggiungerlo. "Andiamo insieme, va bene?" disse allungando una mano.

"Ho paura di bagnare troppo le ali." sussurrò il ragazzo.

"Non ti preoccupare; quando usciremo dall'acqua, te le asciugheremo io e Jen. D'accordo?" Seph osservò per qualche secondo il sorriso rassicurante della ragazza ed infine strinse la sua mano tesa. Insieme si immersero seguendo gli altri.

"Come mai voi due siete in ritardo?" chiese Ruby quando vide i due spuntare in coda al gruppo.

 "Stavamo mettendo a posto gli asciugamani..." mentì Aqua. Zoro osservò le due mani strette tra lei e il ragazzo alato.

 "Certo che però stare sott'acqua è davvero favoloso!!!" disse Nami distraendo così i pensieri dello spadaccino.

"È vero: io mi ero dimenticata cosa significasse fare un bagno in mare." fu d'accordo Robin.

 "Però è tutto buio..." si lamentò Rufy.

"Seguitemi e vi porterò in un bel posto," canticchiò Aqua passando in testa. Lasciò la mano di Seph e il bruciore nel petto di Zoro si affievolì istantaneamente. "Però prima di partire..." nuotò verso il fondale e staccò un lungo stelo di alghe. Ritornò in mezzo a loro e nuotò intorno a Zoro avvolgendogli il petto con il ramo. Fece un nodo e lo strinse con decisione. Ne afferrò un capo e gli diede una piccola tirata trascinando lo spadaccino di qualche centimetro in avanti. "Così non ti perdi."  

"Zoro sembra messo al guinzaglio come un cane," ridacchiò Chopper.

"Ti posso sentire..." ringhiò Zoro.

"Can che abbaia non morde!" disse Usopp mentre Rufy riprendeva a ridere.

"Brutto bastardo...!" fece per saltargli addosso ma fu bloccato dallo stelo.

"Zoro, cuccia." disse Aqua.

"Oi!! Aqua!!! Liberami! È terribilmente imbarazzante!!"

Sanji cominciò a ridere a crepapelle.

"Anche il cuoco...!"  

"Andiamo," disse seccamente la ragazza trascinando con sè lo spadaccino sotto le risate di tutti.

"Questa me la paghi..." ringhiò Zoro a denti stretti.

***

 

Dopo qualche minuto di nuotata furono costretti a fermarsi.

"Questo è un problema," disse Ruby.
 

"Potrebbe," replicò Nex.
 

"Ah andiamo.... Un pesciolino come quello un problema?" disse Jen indicando il gigantesco Sea King che aveva deciso di mangiare la piccola compagnia come spuntino di mezzanotte.
 

"Purtroppo siamo tutti impotenti sott'acqua... Ci toccherà morire qui..." disse Robin poggiando il lato del volto sul palmo della sua mano.
 

"Mi fai venire i brividi..." commentò Franky alla macabra constatazione.
 

"Mezzo scorfano!" chiamò Jen interrompendo la discussione tra la sirena e lo spadaccino.
 

"Che vuoi vegetale?"  
 

"Da brava piranha, vai e spiana la strada."
 

Aqua guardò con disinteresse il mostro marino davanti a loro e dopo una breve riflessione concluse "Non mi va."  
 

"Aqua," l'ammonì il fratello, "Per favore."
 

La ragazza sospirò e sbattè con forza l'alga sul petto di Zoro. "Tieni." Pigramente si spinse fino al Sea King. Quando gli fu di fronte la pinna dorsale della sirena si sollevò insieme ad altre pinnette su entrambi i lati della coda e sugli avambracci. Poi diede un potente colpo di coda e svanì. Un istante dopo, il mostro si ritrovò un enorme squarcio sul ventre.
 

"Quelle pinne sono taglienti come lame," disse Nex anticipando le domande nelle menti dei pirati.
 

Approfittando che l'attenzione degli altri fosse rivolta alla sorella, sgattaiolò accanto a Zoro e disse con tono cospiratorio "Vi siete baciati?"
 

L'altro preso alla sprovvista scattò sull'attenti allontanandosi di qualche centimetro "Sì! Cioè, No!!!!!! Voglio dire..."
 

L'Antico scoppiò a ridere. "Non ti preoccupare, stavo scherzando! Anche perchè..." poggiò una mano su uno scoglio là vicino, "se avessi veramente baciato mia sorella non saresti ancora vivo..." disse controllando a malapena la rabbia mentre riduceva lo scoglio in polvere con una sola mano.
 

"Io non ho ancora capito se mi vuoi aiutare o ammazzare..."  
 

"Diciamo un misto dei due."  
 

"Ah..."  
 

 "In tutta sincerità..." disse poi tornando serio. "Aqua se n'era andata perchè avevi cercato, almeno, di..."  
 

"Beh... Era lì e allora io ne ho approfittato... Volevo vedere se anche lei ricambiava, ma... Un momento! Tu come fai a saperlo?!"
 

Nex guardò da un'altra parte e si strofinò la nuca. "Diciamo che ho giusto dato una piccola piccola sbirciatina alla mente di Aqua..."  
 

Allora quello è definitivamente un vizio di famiglia...pensò lo spadaccino.
 

"Comunque," riprese l'Antico, "È difficile prendere Aqua alla sprovvista. E lei non accetterà le sue emozioni finchè non ne sarà travolta."  
 

"Che vuoi dire?" le guance di Zoro cominciarono ad arrossarsi mentre la sua mente viaggiava in terreni poco “platonici”.
 

Nex sorrise e gli mise il braccio intorno al collo. "Lo vedi? Lui," sussurrò indicando Seph con un cenno del mento. Annuì. "Occhio. Non sei l'unico aspirante alla corona..."
 

Zoro fissò il ragazzo alato intensamente. Di nuovo quel bruciore nel petto. "Vedremo..." ringhiò e Nex sorrise.
 

"Ora ascoltami," disse Aqua afferrando uno dei baffi del mostro e strattonandolo in basso. "Tu adesso vuoi andartene via da qui e lasciarci in pace. Hai davvero tanta voglia di andare a cercare un'altra cosa da mangiare, vero?" Il Sea King annuì tremando e una volta che Aqua lo lasciò libero sguazzò via a tutta velocità.
 

"Possiamo andare," disse raggiungendo di nuovo il gruppo. Si bloccò quando avvertì l'atmosfera pesante.
 

Circondati dal resto della ciurma, Seph e Zoro si stavano fissando con odio a vicenda. La sirena guardò prima uno e poi l'altro, sospirò e nuotò in mezzo ai due.
 

"Forza andiamo," disse recuperando il guinzaglio d'alghe e trascinando via lo spadaccino che non scollò gli occhi dall'altro. Ricominciarono a muoversi, Seph affiancato da Jen e Aqua e Zoro in testa, accompagnati da un sommesso brusio.
 

"Si può sapere che stavi facendo?" chiese di punto in bianco Aqua fermandosi di fronte ad una barriera di scogli per aspettare gli altri.
 

"Io niente," rispose Zoro senza nascondere la rabbia.
 

"Stavi guardando Seph come se volessi ucciderlo." Lui non rispose e continuò a fissare irritato il muro di roccia alla loro sinistra. "Zoro guardami," disse severamente Aqua e a quello lo spadaccino si voltò. "Non voglio che tu faccia del male a Seph senza un valido motivo. E lui non farà del male a te perchè sa del nostro legame." Lui di nuovo non rispose. Il volto della sirena si addolcì "Posso capire che ci sia un po di tensione tra di voi ma non voglio che la situazione degeneri. Seph vuole solo proteggermi dagli altri, anche se non dovrebbe. E dopo quella cosa nella stanza-acquario si è sentito in dovere di alzare le proprie difese, tutto qui. D'accordo?" poggiò la sua mano sulle braccia incrociate dello spadaccino. "Promesso?"
 

La guardò per un lungo momento prima di annuire silenziosamente.
 

"Qualcuno di voi per caso vorrebbe trovare l'All Blue, il mare dove tutti i mari s'incontrano?" chiese Aqua al gruppo quando li raggiunsero.
 

"Tu conosci l'All Blue?!" il volto di Sanji si accese istantaneamente.
 

"Certo che lo conosco: io sono nata là."  
 

 "COSA??!!!!!"
 

La sirena annuì. "Io sono nata nell'All Blue mentre Jen nasceva nello stesso istante in un vulcano."  
 

"Ma non siete gemelle?" chiese Nami.
 

"Sì, infatti siamo nate insieme. Noi Antichi non nasciamo nella forma umana, ma in quella animale. Quindi praticamente siamo nate da delle uova. Anche Nex, solo che lui è nato in una grotta in una montagna moltissimo tempo prima di noi."  
 

"Aqua-chan, Aqua-chan!!" Sanji si avvicinò a lei e le prese una mano. "Com'è l'All Blue?! È vero che si possono trovare tutte le specie di pesci esistenti?! Eh?! Quindi esiste davvero?! Non è una leggenda?!"
 

L’Antico rise. "Sembri proprio un bambino. Comunque la risposta a tutte le tue domande è sì! Cercalo un po di più e sono sicura che lo troverai." Sanji le regalò un sorriso smagliante ed eccitato mentre esultava.
 

"Comunque," disse Aqua riportando l'attenzione su di lei, "vi darò un piccolo anticipo di quello che troverete nell'All Blue."  
 

"L'All Blue è qui?!" il cuoco si bloccò e la guardò con l'occhio spalancato.
 

"No, ma sono più o meno riuscita a ricreare l'ambiente. In fondo tutti hanno nostalgia di casa." poggiò una mano sul muro di roccia dietro di lei.
 

"Dovrebbe essere qui da qualche parte..." si appiattì contro lo scoglio e cominciò scendere, tastando in cerca di qualcosa. Gli altri la seguirono cautamente tranne Sanji che si portò subito al suo fianco.
 

"Ragazzi, qui!!!" urlò poi ed entrambi sparirono nella roccia. Raggiunto il punto indicatogli, trovarono di fronte a loro uno stretto passaggio.
 

"Dovremmo procedere uno alla volta," disse Nex. "Zoro, tu vai per primo."  
 

"Perchè io?"  
 

"Così non rischi di perderti. Ora, march!"
 

Lo spadaccino andò mormorando qualcosa a denti serrati riguardo il fatto che non era lui che si perdeva ma che erano le altre cose che si spostavano.
 

"Ora le signorine," disse Nex ed aiutò Nami, Robin e Jen ad entrare nel passaggio.
 

"Seph," disse e si avvicinò. Nex lo fermò mettendogli una mano sulla spalla. "Ascoltami un momento." Il ragazzo lo guardò. "Io so che ami mia sorella, e so anche che questo discorso l'abbiamo già fatto un trilione di volte, ma ascoltami. Sei davvero sicuro di veramente amare mia sorella? Voglio dire, è l'unica donna che tu abbia mai incontrato... Non vorrei che tu stessi scambiando la riconoscenza che provi per lei con amore... Ed inoltre--"  
 

"Xenon."
 

L'uomo s'interruppe sorpreso dalla serietà di quella voce.
 

"Io. Amo. Aqua. Con tutto me stesso. E tu sai che io sarei perfetto per lei. Poi, ho promesso che l'avrei protetta, e già so quello che devo fare."
 

Nex lo guardò un momento. "Va bene," disse poi. "Va bene," ripetè dandogli una lieve pacca sul braccio. "Allora, cerca di appiattire più che puoi le ali contro il tuo corpo."
 

Quando Seph fu passato, Nex si avvicinò a Ruby. "Che ne dici?"  
 

"Secondo me quello che prova è indubbiamente amore," disse, "Ma non un amore 'buono'. Voglio dire, è più un amore ossessivo che avrà pace solo quando Aqua sarà sua e di nessun altro."
 

Nex annuì riconoscendo questa spiegazione nei pensieri che aveva letto nella mente del ragazzo.
 

"Quello che temo, però," aggiunse Ruby avvicinandosi al passaggio, "è fin dove si spingerà Seph per averla."
 

***

 

"Certo che ce ne avete messo di tempo," li ammonì Aqua quando finalmente anche Nex li raggiunse dall'altra parte del muro.

"Stavo controllando che fosse tutto a posto..." mentì lui. "Ma dove sono tutti?"  
 

"Sono andati a giocare ed esplorare."  
 

"Certo che però questo luogo è davvero meraviglioso," disse il fratello guardandosi intorno.
 

L'acqua era così cristallina che era possibile vedere chiaramente il cielo con le sue stelle, e il fondale, acceso dalla luce argentata della luna, era pieno di coralli e anemoni di ogni forma, colore e dimensione. La cosa sorprendente era come l'acqua fosse ferma.
 

"Ovviamente, le correnti che sfociano qui si annullano a vicenda creando questa particolare immobilità. Sembra più galleggiare nello spazio che nell'acqua, vero?" spiegò Aqua e Nex annuì.
 

"Uh? Là c'è un marimo!" e indicò l'alga verde sul fondale che si spostò un po più a destra. "Si è mosso!!"
 

La sirena scoppiò a ridere. "Non è un marimo!! Quello è Zoro!!"
 

Sentendo il suo nome venir pronunciato, lo spadaccino sbucò da dietro lo scoglio che stava esaminando. Vide i due Antichi ridere a crepapelle, fece spallucce e continuò a vagare tra gli scogli.
 

"Oi, Xenon!!" L'Antico si voltò e gli arrivò un polipo dritto in faccia.
 

"Chi è stato?!!" urlò lui e scorse Rufy, Usopp e Ruby vicino ad un'altro scoglio che ridacchiavano. Nex scattò verso di loro agitando il povero polipo in aria. "Non scappate!!"  
 

"Sono sempre i soliti," sospirò Nami. Le due ragazze erano circondate da pesci piccoli pesci bianchi a strisce arancioni o blu scuro. "Ma quanto sono socievoli questi pesciolini!" rise la navigatrice.
 

"Lasciali pulire la tua pelle e quando uscirai dall'acqua splenderà come la luna." disse Aqua. Nami annuì e si rilassò insieme all'archeologa su degli strani scogli verdini e morbidi.
 

La sirena diede un'ultima occhiata generale e si diresse verso la superficie, seguita dagli occhi di Seph.
 

Emerse e si tirò su sopra un grande sasso ovale e liscio. Osservò silenziosamente la luna con un misto di tristezza e malinconia.
 

"Quello sguardo non è da te," disse una voce alla sua destra e voltandosi vide Seph sbucare fuori dall'acqua. "Posso sedermi accanto a te?"
 

Lei si spostò un po di lato per fargli spazio e il ragazzo saltò sulla roccia. Si avvicinò ad Aqua e la circondò con un'ala stringendola a sè. "C'è qualcosa che non va?" chiese poi.
 

Lei scosse la testa. "È solo che avrei voluto avere più tempo."  
 

"Sai che non è una condanna a morte però."  
 

"No, è il mio dovere e basta."  
 

"Aqua, tu stai soffrendo?"  
 

La sirena rimase in silenzio. "Sì ma no. È solo che non so più cosa voglio e di cosa ho bisogno... Sono tanto confusa, Seph." affondò il volto nell'incavo della spalla dell'altro Antico.
 

"Aqua, mi faresti un favore?" Lei alzò lo sguardo in ascolto. "Resteresti immobile per qualche secondo?" e senza aspettare una risposta si avvicinò al volto di Aqua. Lei chiuse gli occhi ma non si mosse.
 

Seph sfiorò le labbra della ragazza con le sue e le fece congiungere. Si allontanò di un paio di centimetri e sussurrò "Ti libererò io, mia dolce Aqua." E fece scivolare fuori da uno squarcio nell'aria la falce di Ruby. 
 

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Capitolo 38
*** Capitolo 18 (Parte 4) - Verde ***


Premessa
 

Avete ragione: avevo detto tre parti ed invece eccone quattro. Io però il "credo" ce lo avevo messo B3
Piccola notina: Il quarto paragrafo (lo indicherò mettendolo in corsivo) è un flashback!!
Non dico altro e passo alla colonna sonora ^^
Colonna Sonora Consigliata: "In The Dark (Bonus Track)" - Sonata Arctica; "Imaginary" - Evanescence e "My Last Breath" - Evanescence
Buona Lettura e prossimo capitolo: Question Corner + QC Special Edition ^^


Capitolo 18 (Parte 4) - Verde

Zoro aveva visto Aqua dirigersi verso la superficie, seguita poco dopo da Seph. S'insospettì e decise di seguirli.

In superficie vide la sirena seduta su uno scoglio, semi illuminata dalla luce della luna, scintillante per via delle goccioline d'acqua sul suo corpo.

Avanzò silenziosamente e vide qualcosa avvolgere le spalle della ragazza. E vide Seph. Stavano parlando ma non riusciva a sentirli. Si avvicinò ancora un po.

"...Sono tanto confusa Seph." disse lei portandosi più vicino a lui.

"Aqua, mi faresti un favore?" a parlare era stato Seph.

 Aqua alzò il volto separandosi un po da lui.

"Resteresti immobile per qualche secondo?" E cominciò ad avvicinarsi a lei.

No...pensò Zoro guardandoli increduli. Aqua, spingilo via! Come hai fatto con me!.... Perchè resti lì... Aqua ti prego... Sentì qualcosa distruggersi nel suo petto.

E si baciarono.

Li guardò ad occhi spalancati mentre le loro labbra si toccavano per un istante. E quel singolo istante fu sufficiente per fargli avere un tuffo al cuore.

Si immerse e prese a nuotare furiosamente verso il fondo.

No, no, no,continuava a ripetersi mentre l'immagine del loro bacio, delle loro labbra pressate l'una sull'altra, continuava a comparirgli di fronte agli occhi.

Continuò a nuotare, speranzoso che l'acqua potesse lavare via tutto, finchè un dolore lancinante al petto non lo aggredì, facendolo addirittura urlare a pieni polmoni.

***


"Liberarmi...?" sussurrò perplessa Aqua.

"Perdonami se farà male," si scusò Seph mentre le sfiorava il centro del petto con le punta delle dita. Una catena, di un pallido blu argentato, si separò dalla sua pelle, scomparendo nel suo corpo nell'esatto punto dove stava il suo cuore.

"Cosa..." disse Aqua in un soffiò e guardò Seph.

Prima che potesse dire qualcosa, vide la falce di Ruby agganciare la catena, che si estendeva fin sotto la superficie dell'acqua, e cominciare a tagliarla verso l'alto in una pioggia di scintille bluastre.

La catena prese ad arrugginirsi e Aqua cominciò ad urlare per il tremendo dolore al petto.

***

 

      Tutti si raggrupparono preoccupati intorno a Zoro che cercava di stringere i denti per non urlare. Sentiva come se gli stessero strappando il cuore via dal petto. Sapeva che intorno a lui c'erano i suoi nakama, ma le loro voci erano attutite, i loro volti sfocati.

Portò una mano sul cuore e la sentì stringersi intorno a qualcosa di freddo e metallico. Riuscì ad abbassare lo sguardo e vide una catena bianco-bluette separarsi dal suo petto, semi divorata dalla ruggine. Ad ogni anello che veniva polverizzato il dolore aumentava e lui strillava più forte.
 

Sentiva che una parte nella sua mente stava scomparendo, portandosi via con sè la presenza di Aqua.
 

"Questo è..." Ruby osservò la catena.
 

Nex imprecò sottovoce. "Jen, vai a trovare Aqua!!" la sorella scattò verso la superficie.
 

"Xenon, cosa sta succedendo?!" chiese Rufy prendendolo per le spalle. Nel suo volto si leggeva chiara la preoccupazione per il nakama.
 

"Qualcuno," disse Nex guardando allarmato la catena, "sta rompendo il Legame."
 

      ***

 

"Seph, cerca di andare d'accordo con l'umano di Aqua," gli aveva detto Jen mentre raggiungevano i due vicino allo scoglio.

"Lui non si merita Aqua," aveva risposto incrociando di nuovo il suo sguardo con quello della spadaccino finchè non si voltò verso la sirena.
 

"Non è una valida ragione," aveva detto la ragazza. "Ora c'è lui e noi dobbiamo conviverci finchè non muore. E poi non è per niente cattivo, quindi non vedo nessuna ragione per odiarlo."  
 

"Jenova, tu sai che io amo tua sorella, vero?" Lei aveva annuito. "Io non potrei vederla soffrire di nuovo per causa sua. Non posso semplicemente sopportare di vederla così vicina a qualcuno che le spezzerà sicuramente il cuore. E stavolta non ci sarebbe rimedio per ricostruirlo."  
 

"E allora cosa intendi fare?" aveva chiesto lei con una punta di sarcasmo.
 

"Io spezzerò il Legame," aveva risposto Seph nella più assoluta serietà.
 

"Qualcuno di voi per caso vorrebbe trovare l'All Blue, il mare dove tutti i mari s'incontrano?" aveva detto poi Aqua mentre Jen guardava il volto serio di Seph.
 

***
 

"E così l'hai fatto veramente..." disse Jen guardando i due.

Seph stava abbracciando Aqua, svenuta. La falce di Ruby era lì, a pochi passi da loro. Il ragazzo baciò la tempia di Aqua. "Era l'unico modo," sussurrò.
 

"Sai che potrebbero morire?" disse Jen in assoluta serietà.
 

"Quell'umano può morire tranquillamente," rispose con noncuranza il ragazzo facendo sparire l’arma nello squarcio da cui era apparsa.
 

"Non si tratta solo di Zoro. Rompere un patto assoluto come il Legame potrebbe significare la morte per entrambi."  
 

 "Aqua è forte... Sono sicuro che riaprirà i suoi occhi. Vero, vita mia?" chiese rivolto alla donna svenuta.
 

"Nex vi sta cercando," disse poi Jen. "Ed Aqua potrebbe morire. Io lo so, l'ho visto. Nostra madre è morta proprio perché qualcuno aveva spezzato il suo Legame." E sparì nell'acqua nera.
 

Seph rimase lì immobile con Aqua tra le braccia finchè non spuntò Nex dall'acqua e usando le Sesta Punta li teletrasportò nella stanza di Ruby.
 

***
 

Nami posizionò un panno bagnato d'acqua fredda sulla fronte di Zoro. Lui tese i muscoli delle braccia e strinse i denti mentre mormorava "Aqua..."

La navigatrice lo guardò preoccupata per poi osservare la ragazza. Lei era fredda ed immobile nel suo letto accanto a quello dello spadaccino.
 

Era già in questo stato quando l'avevano portata lì. Non rispondeva a nessuno stimolo esterno, come se fosse morta. E Zoro, invece, si contorceva dai dolori e continuava a ripetere il nome della ragazza. Uscì silenziosamente dalla stanza in penombra e tornò nella camera di Ruby.
 

"Come stanno?" chiese ansiosamente Rufy. Nami scosse la testa e andò a sedersi su un divanetto.
 

Nemmeno Jen si sentiva molto bene "Ma è dovuto al fatto che questo corpo è collegato al potere del frutto di Aqua. Quindi se lei s'indebolisce, anche io m'indebolisco di riflesso." le aveva assicurato con un sorriso stanco.
 

"Tecnicamente si potrebbe ricucire, il Legame..." disse ad un certo punto Ruby fissando il vuoto.
 

"Sarebbe ancora più rischioso che spezzarlo," replicò Nex.
 

 "Ma se non facciamo niente almeno uno di loro morirà."
 

Xenon si passò una mano sul volto. "Puoi farlo?"
 

L'altro Antico annuì. "Ci saranno un bel po di urli, però. Questo processo non va per niente per il leggero." guardò la renna. "Chopper, vorrei chiedere il tuo aiuto per quest'operazione."
 

Il medico annuì. "Farò il possibile."  
 

"Benissimo, allora si comincia tra mezz'ora."  
 

"Così presto?!"  
 

"Più tempo lasciamo passare, meno possibilità abbiamo di ricostruire la Catena..." si alzò. "Comunque vorrei sapere chi ha fatto questa cosa. Solo la mia falce ha il potere di tagliare quel genere di Legami e Fili. L'avevo lasciata nascosta qui ed eravamo tutti alla baia, tranne Lance e Ryoga che però stavano e stanno ancora dormendo."  
 

"Ruby, Aqua rischia veramente di morire?" chiese Seph che nel frattempo si era appallottolato sulla sedia.
 

"Sì Seph. E non c'è medicina che la possa salvare a quel punto. Il Legame è un patto assoluto, inscindibile. Romperlo porta a questo, alla morte."
 

Il ragazzo alato strinse le ali intorno a lui.
 

"Aqua, ti prego non lasciarmi anche tu in questo modo...." mormorò ad un certo punto Nex, gli occhi coperti da una mano. "Ti prego, ti prego..."  
 

"Xenon, te lo prometto, non la lascerò morire." Ruby poggiò una mano sulla spalla dell'amico.
 

"Nostra madre è morta perchè ruppe il suo Legame," spiegò Jen leggendo le facce perplesse dei pirati.
 

"Esattamente. Mia zia morì perchè non riuscirono a ricostruire il Legame in tempo," aggiunse l'uomo.  
 

"Un momento, tua zia?" chiese Robin alzando lo sguardo su Ruby.
 

"Sì, non lo sapevate? Io sono il cugino di Aqua, Nex e Jen." Si voltò verso Chopper. "Pronto?"
 

La renna annuì con decisione. "Devo chiedervi di uscire," disse poi rivolto agli altri. "Tutti." rimarcò quando Nex non diede nessun segno di volersi spostare.
 

***
 

Sentirono un urlo agghiacciante riempire il silenzio.

"Zoro..." disse Rufy voltando le testa verso l’ingresso della casa principale.
 

"Beh, Ruby l'aveva detto che ci sarebbe stato un bel po da urlare..." disse Jen mentre la voce di Aqua si aggiungeva a quella dello spadaccino.
 

"Ti prego, ti prego..." aveva continuato a ripetere sottovoce. La sorella lo abbracciò ma lui non reagì, continuando a sussurrare quelle due parole. Andò avanti così per due interminabili ore.
 

***
 

Finalmente Ruby e Chopper varcarono di nuovo la soglia della casa. "Abbiamo fatto il possibile," disse anticipando gli altri.

"Ma non possiamo ancora garantire nulla." aggiunse la renna.

"Aqua però s'è svegliata ad un certo punto e ha detto una cosa sola prima di svenire di nuovo." disse Ruby sedendosi al tavolo.

"Cosa?" chiese abbastanza ovviamente Rufy.

"Il verde mi piace perchè è il colore della speranza eterna.” 
___________________________________________________________________
Ok, questa frase finale non c'entrava molto ma, uno, non sapevo come chiudere il capitolo e, due, dovevo fare in qualche modo riferimento al titolo e a tutti gli altri riferimenti al verde che ci sono stati prima XD
Prossimo capitolo: QC and QC - Special Edition ^^

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Capitolo 39
*** Question Corner #9 ***


Premessa
 

E dopo quei capitoli tristi, risolleviamoci un po il morale con il Question Corner!!! E rimanete seduti per la Special Edition che seguirà!! ^^


DA NIKI 96

Autrice, spiegherai cosa c'era scritto sulle targhette, vero?

Io: Lo dico subito: sulle targhette ci sono inscritti i  nomi dei due spadoni di Aqua. Quello grigio-azzurrino di chiama Panthalassa (Che originalità: “Oceano Primordiale” in greco XD) e l’altro, quello che ha preso dalla sorella, si chiama Fotià (“Fuoco” sempre in greco XD)

Essendo questo il volume uno, ci sarà un volume due? E un tre? In pratica quanti sono i volumi?

Io: Non ne ho la più pallida idea XD Un continuo ci sarà di certo, ma non ho idea di quanti continui sarò capace di scrivere (ho così tante idee per la testa!! XD)

Zoro come ci si sente ad essere colti in flagrante?

Zoro (nascosto nel bunker per sicurezza): I-io non sono mai stato colto in f-flagrante da nessuno... E-e poi, non ho fatto n-niente di male, io...

Nex potresti aiutarmi a costruire un Bunker sotterraneo? non si sa mai che serva...e ho anche un fagiano al forno, pronto per te...

Nex (sbavando di fronte al fagiano): Sì, sì, certo, tutto quello che vuoi ... fagiaaanooo....

Ruby, mi daresti lezioni di anatomia e cultura antiche? Le trovo molto interessanti. E magari imparare anche a leggerein antichese (se si dice così)

Ruby: Ma certo! Sono felice che sempre più persone si stiano interessando agli Antichi!! ^^ Ah, per te va bene dividere le lezioni con Nico Robin?
Se vogliamo essere proprio precisi, si dice semplicemente Lingua Antica, ma Antichese va benissimo XD


Infine una domanda per ANRASHOMONNA, ma io non ho capito perchè sei ricercata dalla CIA... cos'hai fatto di male?

Anrashomonna: Perchè mi ricerca la CIA, bhè mi sembra ovvio *sguardo tronfio* Sono ovviamente uno dei migliori agenti sulla piazza! Mi chiamano 00settete, questo è il mio nome in codice! Ops...forse non dovevo dirlo! *garp mode-on* Bhè dimenticatevelo ok? No restiamo seri, diciamo che sono diventata una ricercata per via delle mie domande, che sono a volte troppo compromettenti! Così da spingere qualche personaggio a rivolgersi alle autorità! Ma io sono inafferrabile! Muhahaha non mi prenderanno mai perchè sarò in un posto segretissimo! Angel-chan mi fai posto che vorrei stare con voi nel bunker? (Grazie per avermi rivolto una domanda ^-^ Me felice <3)

DA _HISTERYA_

Ruby carissimo * sbattito di ciglia * nell'ultimo Question Corner hai citato i diritti umani, osservando poi intelligentemente che voi non siete Umani. Ecco, volevo sapere se esiste la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Antico (che fantasia, eh? xD). Se esiste, da chi è stata scritta? Quando è entrata in vigore? E cosa c'è scritto? I Diritti dell'Antico sono simili ai Diritti dell'Uomo?

Ruby: Aspetta che vado a controllare su un libro... (Va e torna con un tomo enorme di almeno tremila pagine. Lo apre e lo sfoglia per un po.) Hmmm... Sembra di no... Ma comunque abbiamo una raccolta di regole da rispettare che si chiama Leggi Antiche. Queste furono stabilite dai Primi Antichi, ovvero gli originali creatori del mondo. Io, Aqua-chan, Seph e tutti gli altri facciamo parte della terza generazione di Antichi.

Zoro, come ti è venuto in mente di entrare in casa di Aqua senza il suo permesso? Lo sai che tecnicamente hai commesso una violazione di domicilio?

Zoro (sempre nel bunker): L’ho detto e lo ripeto: Io n-non sono entrato da nessuna pa-parte... E che cos’è una violazione di domicilio?

CAPITOLO 17 

Mi permetto di convocare uno special guest:
Oh potente Eneru! * si inginocchia e cerca di evocarlo come una povera cretina * Tu che tutto sai e tutto conosci, volevo chiederti: conosci qualche Antico? Almeno Lance e Ryoga dovresti conoscerli, dato che avete un elemento in comune! Rispondi dunque, Onnipotente Eneru! * piazza una ciotola di frutta come offerta, si alza e si ricompone *

(Un lampo squarcia il cielo e finisce dritto su Nex che non fa una piega)
Nex: Hey, la terra è come un parafulmine: l’elettricità non ha effetto su di me...
Eneru: Sei forte: vuoi venire con me sull’Endless Varse?
Nex (mentre mangia la frutta offerta ad Eneru): No.
Eneru: OI!! Quella è la MIA frutta!!!
Io: Eneru, rispondi alla domanda altrimenti ti tolgo i Fizzy Rolls.
Eneru (agghiacciato): NOOOOOOO!!!! I FIZZY ROLLS NOOOO!!! (si ricompone) Io non conosco nessun Antico, per il semplice fatto che io non credo nell’esistenza degli Antichi!! Sono io il sommo Dio di questo mondo!! Wahahahahahahahaha!!! (scoppia a ridere come un matto)
Nex (che è molto seccato dal fatto che ha già finito la frutta): Ma sparisci... (muove un braccio ed un’enorme radice lo rispedisce in orbita)

CAPITOLO 18 (PARTE 1)

Dunque, mi rivolgo ad Aqua, Jen, Nami, Robin e ad Angel-san. Dal momento che mi sto macerando nell'invidia, pretendo una risposta: chi è secondo voi il più bello tra gli Antichi? Niente tentennamenti e giri strani, voglio i nomi!

Jen ed Aqua (agghiacciate): EEEH??!!!!
Nami: Non c’è che dire, tutti gli Antichi sono davvero dei bei fusti. Ma forse, il più bello è Xenon.
Robin: ..... (Sta leggendo un libro.)
(Angel le toglie il libro. Robin la guarda scioccata per qualche secondo prima di diventare un terribile demone molto simile a Medusa. La Robin-Demone assalta Angel e si riprende il libro. Una volta ripreso il libro, Robin torna normale e pensa per un po.)
Robin: .... Forse Ruby.
Angel: Zoro.
Aqua: Ma, Angel, Zoro non è un Antico....
Angel (sconvolta): Nnnnnoooooo!!!! (si ricompone in due secondi netti) Allora Xenon.
Jen: A me piace Seph.
Aqua: Io mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
(coro di Buuuuuuh dalla platea)
Aqua: Ok, ok, allora dico.... (ci pensa su molto a lungo).... Io.
Tutti: O_______O
Aqua: Non avete detto “il più bello tra gli Antichi maschi” B3

DA ANRASHOMONNA

Aqua, chi è il tuo parrucchiere?

Aqua: Io non ho un parrucchiere. A parte il fatto che non ho la minima intenzione di tagliarmi i capelli, li spunta chi capita. Di solito sono Seph e Ruby, e quando non ci sono loro, lo faccio da sola.

CAPITOLO 18 PARTE 3

Aqua dove hai scoperto quell'intruglio per far spuntare le branchie?

Aqua: L’ho scoperto in quel preciso istante. Quando mi sono tuffata con Sanji-kun, ci ho nuotato sopra e poi dopo sono tornata a riprenderlo ^^

Zoro, cuccia e rispondi:porteresti anche me in braccio *occhi da cucciolo stile Aqua*?
se no devi rispondere a questa domanda: preferisci Fufi o Fido?

Zoro: Ma crepa, brutta str-- (Aqua lo tira per il collare)
Aqua: Se non rispondi ti tolgo i superalcolici.
Zoro (prendendo in braccio Anra): Io giuro che vi ammazzerò tutti...
Aqua: E comunque preferirebbe Fido.
Zoro (arrossendo): NON FRUGARE NELLA MIA TESTA!!!

Nami, mi serve la macchina fotografica (>-<) come perchè? devo fare una foto a Ruby in costume, dai ti do tutti i miei risparmi!

Nami: La macchinetta fotografica non te la do, ma posso darti una delle foto di Ruby che ho scattato!! Ti verranno a costare centomila berry! <3
Ruby: ..... Suppongo di non avere voce in capitolo.....

R-Ruby se voi Antichi nascete tutti in qualche luogo che rappresenta un po' il vostro elemento, devo dedurre che sei nato in una grotta?

Ruby: ..... Io sarei nato in una cava di quarzo....

Seph guarda *sventola una ciotola di cereali al cioccolato* vieni dai che ti devo fare delle domande:le tue piume se restano bagnate possono rovinarsi?
Di preciso dove sei nato? Spero non per aria o-o

Seph (cercando di prendere i cereali): Sì, si rovinano tremendamente. E poi non posso volare se sono bagnate. (salta per prendere i cereali ma li manca) Io sono nato in un nido su una montagna a circa tremila metri d’altezza. (anra gli lascia i cereali e lui ci si avventa sopra)
Nex: NNNNNOOOOOO!!!!! SEPH!!! NON MANGIARE QUEI CEREALIIIII!!!!!
(comincia una battaglia tra i due per i cereali)

Usopp credi che le polipate in faccia diventeranno il nuovo gioco dell'estate?

Usopp: Ovvio, è già popolare!! (risata self confident)
(Parte una pubblicità in cui un bambino sta giocando con un altro bambino in una piscina e si stanno tirando polipate in faccia.)
Tutti: .....

Jen tu hai la danza nel sangue, ma hai un ballo preferito?

Jen: Ecco la mia Top 5:
1 - Tango
2 - Break Dance
3 - Hip Hop
4 - Samba
5 - Valzer


Sanji ti farai dire dov'è l'All Blue o lo cercherai da solo?

Sanji: Lo cercherò da solo, ovvio. E poi lì troverò la mia adorata Aqua-chan e ci sposeremo come mi hai promesso, vero??!! (cuoricini di fumo ovunque)
Aqua: Io non ho promesso niente del genere....

Franky non hai paura di arrugginirti entrando in acqua?

Franky (sconvolto ed agghiacciato): ....... Non ci avevo pensato.....

Chopper una parola per descrivere cosa stai provando adesso! Dopotutto è la prima volta in vita tua che ti immergi completamente nell'oceano ^-^

Chopper: Waaaaahooooo!!! È troppo bello!!! L’acqua è bella fresca ed è davvero divertente scambiare qualche parola con i pesci!! ^^ Adesso torno a fare a polipate con Usopp e Rufy!! Ma prima! (gli porgono un enorme batuffolo di zucchero filato) Devo mangiare!! (prende lo zucchero filato, ma non appena entra in contatto con l’acqua si dissolve. Chopper lo fissa sconvolto) Il mio zucchero filato....

Autrice questa non è una domanda, ma va bene lo stesso! Devi assolutamente mettere quel disegno!

Io: Sicuro ^^ Ho già detto che farò una raccolta di curiosità, quindi lo metterò lì ^^

special guest a random
Chiunque sappia qualcosa può dirmi com'è fatto un uovo d'Antico

Professor Clover dal mondo dei Morti: Ahem, un uovo di Antico può variare a seconda dell’Elemento ed a seconda dell’animale che nascerà. È un po difficile da spiegare senza un esemplare davanti agli occhi...
(entra Aqua trasportando un enorme uovo e lo lascia davanti al professore)
Professor Clover: Dove lo hai preso??!!
Aqua: È mio.
Tutti: O____O
Professor Clover: .... E come hai fatto ad averlo?....
Aqua: È stata tutta colpa di Zoro.
Nex (indemoniato): ZOOOOOOROOOOOOOOOOO!!!!!!!!
Zoro: IO NON HO FATTO NIENTE!!!
(Nex comincia ad inseguire Zoro per la stanza mentre Aqua si spancia per le risate. Nex ha preso Zoro ed è sul punto di squartarlo quando Ruby corre sul palco.)
Ruby: CHI DIAMINE HA PRESO IL MIO ESEMPLARE DI UOVO D’AQUILA PREISTORICA???!!
Tutti (tranne Aqua che ride come una matta): .....!!!!
Zoro (togliendosi di dosso Nex): AQUUUUAAAAA!!! VIENI QUI CHE TI AMMAZZOOOO!!!!
(Aqua comincia a correre ridendo mentre Zoro la insegue con due spade sguainate. Ruby s’è messo a chiacchierare con il Professor Clover. Rufy fissa sbavando l’uovo gigante. Il resto dei Mugi (tranne Chopper che è rimasto scioccato per la perdita dello zucchero filato) guardano i due rincorrersi per la stanza)
Robin: Questo sì che è amore.
Usopp: Ehm... secondo me sei completamente fuori strada.... Angel, tu che dici?
(Angel non c’è perché è andata a vivere definitivamente nel bunker) 
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Per chi non conoscesse i Fizzy Rolls, eccone un'immagine ^^

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Capitolo 40
*** Question Corner Special Edition ***


Premessa
 

(risata estremamente malvagia) Rieccomi qui!!!!! Sentivate la mia mancanza vero? (anticipa il solito tipo con il fucile puntandogli addosso una pistola) Finalmente, per la gioia di tutti (Tutti: Seeeeeeeeeee....), vi porto la promessa Special Edition del QC!!! ^^ Non sapete quante cose ho passato mentre la scrivevo, ecco perchè ci ho messo tanto!! Comunque, volevo dire che l'idea mi è venuta leggendo un'altra fic di One Piece, ma come una deficiente (si scatena un applauso dalla platea e qualcuno grida "Brava! Hai finalmente detto qualcosa di sensato!!!") non mi ricordo nè il nome nè l'autore ^^'' Quindi, Autore che ha scritto la fanfic da cui ho preso ispirazione, se sta leggendo, per favore, MI DICA IL SUO NOME E IL TITOLO DELLA SUA FIC!!!!! Ringrazio in anticipo ^^ Ma adesso, vi presento la Special Editon del Question Corner!!! :D
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Presentatore: Benvenuti, benvenuti alla Special Edition del Questiooooooon.... Corneeeeerr!!!

PARTE LA SIGLA

Bene, bene! Allora oggi si risponderà alla seguente domanda posta da _histerya_ :
Chiedo a tutti gli Antichi e all'autrice: ma gli Antichi come nascono? Qualche capitolo fa c'erano accenni al padre di Aqua, Jen e Nex. Vuol dire che la loro nascita è uguale a quella umana?
Sentendo questa domanda, il Signor Ruby si è offerto di fare una lezione speciale per rispondere!! Quindi, senza alcun indugio, vi presentiamo il Professor Ruby!!!!
(Entra Ruby con un lungo camice bianco ringraziando il pubblico.)
Ed ora passeremo a presentare la disposizione dei posti!!!

                               Prof. Ruby ed Angel (assistente)
Aqua e Zoro                         Sanji e Chopper             Lance e Ryoga 
Nami e Robin                       Rufy e Usopp                 Xenon e Seph
Jen ed Ace                           Brook e Franky              Shanks e Mihawk

Benissimo!!!  Ed ora possiamo coooooominciareeeeeee!!!!

Ruby (entrando in classe): Buon giorno!!! ^^

Rufy: ....Zzzzz.....

Zoro: ......Zzzzz.....

Ruby ed Angel:.......

Robin: Buon giorno.

Nami: Buon giorno!! (vede i due addormentati) Mi scusi... (da un pugno in testa ad entrambi) SVEGLIATEVI IDIOTI!!!!

Rufy: CARNE!!!

Zoro: Ecchecacchio....

Aqua: Ben svegliato Zoro.

Zoro: Dove caspio siamo??

Aqua: In una classe perché Ruby vuole--

Nex (salendo sul banco): FEEEEEEERMIIIIII TUUUUUTTIIIIIII!!!!!

(Silenzio di tomba)

Nex: PERCHÉ ZORO È SEDUTO VICINO AD AQUA-CHAN???!!!

Seph: Perché così ha scelto la regia.

Nex: IO MI OPPONGO!!!!

Ruby ed Angel: .......

Rufy: Oh, ciao Ace!!!

Ace: Ehilà fratellino!!! Come te la passi?

Rufy: Mah, niente di cui lamentarsi? Tu invece? Che mi dici di quel tizio che stavi cercando?

Ace: Barbanera? Ce l’avevo in pugno ma -- Zzzz....

Jen: Ma chi è ‘sto pazzo che si addormenta mentre parla?

Rufy: Ah, è mio fratello!!

Ruby, Angel e Robin (che si è messa a leggere il solito libro): ............

Sanji: Marimo, passa questo ad Aqua-chan. (gli porge un foglietto ripiegato)

Zoro  (guardando il biglietto): Perché dovrei, ricciolino?

Sanji: Fallo e basta.

Zoro: No.

Ruby, Angel e Robin: ..........

(C’è un’esplosione)

Figura nera per la cenere (tossendo): Io te lo avevo detto di mettere prima il differenziatore e poi  l’acceleratore!!!

Altra Figura nera per la cenere:  Ma che stai dicendo??!! Eri tu che non avevi stretto abbastanza il bullone del trasformatore!!!

Franky (alzandosi dal suo posto e raggiungendo le due Figure): Oi, oi!! Non litigate che non è Super!! Cos’è successo, Lance-aniki?

Lance: Franky-aniki!!! Guarda: è vero che è tutta colpa di Ryoga che non ha stretto bene i bulloni del trasformatore???!

Ryoga: No! è tutta colpa di Lance che vuole sempre fare le cose di testa sua!!

Franky: Ok, ok, calmiamoci tutti. Fatemi vedere.... (prende l’aggeggio mezzo distrutto) Non temete!! Il SUPER me di questa settimana vi aiuterà a salvare questo.... questo....

Ryoga: Generatore d’elettricità basato sulla fissione degli atomi di--

Franky (che già non ce la faceva più di ascoltarlo): SUUUUPEEEEEEERR!!

Lance e Ryoga: SUUUUPEEEERR!!!

(I tre si mettono a lavorare sul coso)

Ruby, Angel e Robin: .....

Ruby: .... ehm....

Brook: Signorine, vorrei vedere le vostre mutandine...

Shanks: Le vorrei davvero vedere anch’io!!!

Jen, Nami e Aqua: MAI!!

Jen (salendo sul banco): BRUTTO SCHELETRO DEL KAIZER, VAI A FARE DA MODELLINO NELL’ANGOLO!! E TU!! (agguanta Shanks per il collo della camicia. Lo fissa infuriata per un po, poi sorride) Carini i tuoi capelli ^^ Mi stai simpatico: ti va di andare a fare una bevuta insieme?

Shanks: Ma certo che sì!!!

Mihawk (con le gambe accavallate sopra al banco): Dio quanto sono patetici...

Aqua (guardando Mihawk): .......

Mihawk (accorgendosi della presenza di Aqua): Tu.... Come mai sei qui?...

(Aqua lo guarda con rabbia prima di voltarsi incrociando le braccia)

Mihawk (alzandosi per andare al suo posto): Eh no. Sono vent’anni che ti cerco per parlarti e ora mi ascolti.

Aqua (con finta voce “piagnucolosa”): Neeeeeeeex-niiiisaaaan!!!

Xenon (scary-mode on): Tocca mia sorella e ti faccio a fettine sottili sottili.

Mihawk: Fatti sotto...

Ruby, Angel e Robin (che nel frattempo è arrivata a metà libro): ............

Chopper: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! (comincia a correre in giro per la stanza. Va a sbattere contro la gamba di Mihawk. Cade ed alza la testa, incrociando lo sguardo dello spadaccino) AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!! UN VAMPIRO CON LO SGUARDO ASSASSINO!!!!!

Usopp (arrivando al salvataggio): Chiediamo umilmente perdono. (prende Chopper e lo riporta al suo posto) Allora ti stavo dicendo... C’era questo Sea King con quattro teste....

Ruby ed Angel: ..... Ragazzi....

(Robin chiude il libro infastidita dalla baraonda. Con qualche decina di mani fa sedere Shanks, Xenon, Mihawk, Franky e Brook; con un altro paio sveglia Ace e toglie a Rufy il suo pezzo di carne dopo una dura battaglia di Tiro alla Fune; separa Sanji e Zoro, che si erano messi a litigare, e li fa sedere; fa voltare Chopper verso la lavagna e zittisce Usopp; infine, distrugge il coso di Lance e Ryoga. C’è il silenzio di tomba.)

Robin: Prego, proseguite pure con la lezione.

Ruby: ...o.o.... Ah, sì giusto!! (si ricompone) Allora, lei è Angel-san e sarà la mia assistente. (Angel fa un inchino salutando tutti) Bene, oggi risponderemo alla domanda che il presentatore molto gentilmente ha detto--

(Seph alza una mano)

Ruby: Dimmi Seph.

Seph: Qual’era la domanda?

Ruby: La domanda era “gli Antichi come nascono? Vuol dire che la loro nascita è uguale a quella umana?” Quindi, dicevamo---

Shanks (alzando una mano): Ci saranno scene piccanti nella spiegazione? È per questo che ha preso la signorina come assistente? Se sì, posso offrirmi volontario per le dimostrazioni pratiche?

Angel: Ma io ti ammazzo e ti avveleno il sakè.... (si rivolta le maniche)

Ruby (bloccandola): Angel, calmati... Comunque, no, Shanks, non ci sarà nessun riferimento a ciò che stai pensando e--

Sanji (alzando la mano): Posso chiedere il numero di telefono ad Angel-chan?

Ruby: No. Ma se volete--

Mihawk: Posso parlare con Aqua?

Ruby: For--

Aqua: Posso rifiutarmi?

Ruby: Sì, ma po--

Mihawk: E io posso insistere?

Ruby: Ok, magari --

Aqua: E io posso rifiutarmi ancora di più?

Ruby: Va bene, ma--

Jen: Perché Sanji può fumare in classe?

Ruby: Perché--

Zoro: Io posso sapere cosa sta succedendo?

Ruby: Sì, allo--

Xenon: Posso avere fame?

Ruby: Magari do--

Ace: Perché c’è uno scheletro vivente?

Ruby: Ma--

Rufy (alzandosi): IO POSSO SAPERE DOV’É IL BAGNO??!!!

(Silenzio. Tutti fissano Rufy)

Angel: ADESSO BASTA!! (scary-mode on) Aqua e Mihawk, se non la smettete immediatamente giuro che vi tolgo le castagne e lo yogurt greco; Shanks e Zoro, a voi vi tolgo i superalcolici; Seph, se non ti dai una svegliata ti tolgo i cereali al cioccolato; Sanji smetti di fumare altrimenti giuro che ti castro; Xenon, se vuoi mangiare fallo dopo, che _histerya_ ha il fagiano in forno per te; Ace, lui è Brook e si è unito alla ciurma di tuo fratello, Brook, lui è Ace ed il fratello del tuo capitano; Rufy, esci, in fondo al corridoio e guai a te se fai casino con la carta igienica. Adesso state tutti zitti e composti mentre noi facciamo lezione. SONO STATA SUFFICIENTEMENTE CHIARA??!

Tutti (anche Rufy che ha deciso di andarci più tardi al bagno)(spaventati): SISSIGNORA!!!

Angel (sorridendo): Bene! ^^ Allora Ruby, a te la parola! ^^

Ruby: O-ok... (aspetta qualche domanda ma tutti stanno zitti e composti come gli è stato ordinato) Allora prima di tutto vi ricordo che ci sono varie trasformazioni: Leopardo o Pantera, Drago, Aquila, Lupo, Tigre, Orso, Leone, Cavallo, Fenice e Basilisco. Come potrete notare, alcune trasformazioni sono mammifere mentre altre ovifere...

(Rufy alza cautamente una mano)

Ruby: Dimmi pure.

Rufy: Che significa “ovipere”? C’entrano le vipere?

Ruby: No, si dice ovifere, e significa che fanno le uova.

Rufy: Come le galline?

Ruby: Esatto, come le galline.

Rufy: Allora non si dovrebbero chiamare “ogallifere”?

Angel: Ruuufyyyy ^^ (rompe il gessetto che stava usando sulla lavagna)

Rufy: Ok, si chiamano ovifere.

Ruby (squadrando spaventato Angel che tutta sorridente sta facendo tanti bei disegnini sulla lavagna): Va bene... Dunque, abbiamo questi due tipi di animali. Ovviamente una persona che è del segno del Lupo, come me, non può possibilmente nascere da un uovo.

Ace: E come sei nato allora?

(In sottofondo.... Shanks: Non è nato!    Usopp: È un clone!!)

Ruby: Ottima domanda! Dovete sapere che noi Antichi abbiamo la facoltà di nascere in due forme differenti: quella umana e quella animale.

Chopper: Cioè, voi quando siete degli embrioni decidete da soli come nascere?

Ruby: -.- Ovvio che no. Sono i nostri genitori a decidere. Praticamente fanno il conto di quando nasceremo e vedono se possono farci nascere animali o meno.

Chopper: E per quanto tempo una donna Antico rimane incinta?

Ruby: Dipende anche quello. Fatemi finire di spiegare.

(Chopper stava per porre un’altra domanda ma si ferma e sta zitto)

Ruby: Se la madre ha un Segno mammifero, come il lupo o la tigre, allora è costretta a far nascere il figlio da animale se il segno sotto cui nascerà sarà lo stesso; da umana se invece nascerà sotto un Segno ovifero, come l’aquila. Nel primo caso, il periodo gestazionale dipende a seconda dell’animale, mentre nel secondo la gravidanza dura nove mesi come per gli umani. Preferiamo nascere già in forma animale per un semplice motivo: controllo degli istinti.
Ovviamente gli istinti di un animale sono molto più forti di quelli di un uomo---


Franky: No, sbagli fratello.

Sanji: Esattamente.

Ruby: Dove avrei sbagliato?

Franky: A volte i veri uomini hanno istinti diecimila volte più forti degli animali.

Ruby (perplesso): Quando? (tira fuori un taccuino per prendere appunti)

Sanji (ridacchiando): Beh diciamo che ci sono varie occasioni....

Jen: Tipo, ogni volta che vedo mia sorella le voglio saltare addosso per ammazzarla.

Aqua: Carina lei.

Rufy: O quando vedi una grande montagna di cibo e la vuoi assolutamente mangiare!!

Shanks: Quando vedi una beeellllllla bottiglia di rhum lì davanti a te e senti di doverla bere.

Mihawk: Se di fronte a te c’è un barattolo di yogurt greco non puoi fare altro che mangiarlo.

Ace: Oppure quando mangi o parli e senti il terribile bisogno di dormire!!

Tutti: ....

Nami: Ehm, no, non credo sia quello il caso, Ace...

Ace: .... Zzzz....

Tutti: -.-

Nami: Oooook.... Tornando al nostro discorso, un altro esempio potrebbe essere quando vedi delle cose preziose e senti che devono semplicemente essere tue, quindi le rubi!!

Brook: O quando vedi una signorina e non si può fare altro che chiederle delle mutandine!! Yohohohoho! (si volta verso le ragazze ma gli arriva una scarpa in testa)

Ruby (prendendo appunti): Hm-hm.... Sì....

Sanji: Ma l’istinto più forte è quello di quando vedi una bella donna e senti di doverle saltare addosso per farla tua.

(Zoro si strozza con l’acqua che stava bevendo e Xenon casca dalla sedia su cui si stava dondolando)

Zoro e Xenon: Cosa?!!

(Xenon si alza e prende Sanji per il collo della camicia)

Xenon: Spero che tu non abbia avuto quest’istinto quando hai visto le mie sorelle, altrimenti ti farò venire io un istinto ancora più intenso: quello di scappare...

(I due cominciano a fare a botte)

Aqua: Kyaaaa!!! Zoro non morireee!!!

Zoro (tossendo): Sto bene.... Come potrei mai morire per un po d’a-- (vede Aqua e si ricorda di quello che ha detto il cuoco. Arrossisce e si volta dall’altra parte) L-la-Lasciami in pace....

Ruby: Angel, se non le dispiace....

Angel (scary-mode on): Volete che vi faccio provare il fantastico istinto della morte oppure preferite sedervi, stare in silenzio e posticipare quest’eccitante emozione??

(Tutti, anche quelli già seduti, si siedono di nuovo in silenzio)

Angel: Ecco fatto ^^ (riprende a scarabocchiare sulla lavagna)

Ruby: Come stavo dicendo, gli animali, a volte, hanno istinti più forti di quelli degli umani. Quindi se riusciamo a padroneggiare quelli, è più semplice poi raggiungere la forma umana. Se invece c’è il processo opposto, quindi quando da umano bisogna raggiungere la forma animale, l’Antico potrebbe impazzire a causa degli istinti troppo potenti, a meno che non abbia un forte autocontrollo.
Oppure c’è un altro caso: quello in cui sia la madre che il figlio o la figlia sono di segno ovifero. Di conseguenza, la madre, nella sua forma animale, deporrà un uovo che si schiuderà quando sarà pronto... Come Aqua, Jen e Xenon.


(Seph alza la mano)

Ruby: Sì?

Seph: Scusa, qual’era la domanda?

Ruby ed Angel: ....

Angel: Come nascono gli Antichi e se la loro nascita è uguale a quella umana.

Seph: Ah. E la risposta è....?

(Momento di silenzio)

Ruby: SEPH IO TI AMMAZZO!!!!

(si lancia su Seph che comincia a scappare. Approfittando della situazione, Mihawk cerca di parlare con Aqua che però non ne vuole proprio sapere di scambiare qualche parola ed anche lei comincia a scappare. Zoro e Sanji cominciano a litigare senza un motivo preciso. Brook cerca di vedere le mutandine di Nami, la quale comincia a prenderlo violentemente a calci. Shanks e Jen se la ridono di fronte ad un’enorme bottiglia di rhum mentre Rufy sfreccia in bagno superando i 300 kilometri orari. Franky, Lance e Ryoga di mettono ad armeggiare con il coso meccanico finchè non arriva Usopp e si unisce a loro. Chopper prende appunti sulla lezione cercando di non essere coinvolto in nessuna guerra punica e Robin riprende a leggere il suo libro. Ace, invece, ronfa che è un piacere a dispetto del tremendo chiasso presente nell’aula. Angel continua a scarabocchiare sulla lavagna finchè non si volta)

Angel: Ehi, cameraman.

Cameraman (sobbalzando): S-sì?!

Angel: Fai un primissimo piano alla lavagna.

Il cameraman obbedisce e lo schermo si riempie con la scritta in gesso bianco sulla lavagna verde scuro....

THAT’S ALL FOLKS!!!!
 

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NA: Data la confusione generale e la perdita di controllo del professor Ruby questo punto non è stato approfondito.... I poteri di un Antico non sono sempre determinati dal loro luogo di nascita. Diciamo che, se l’Antico nasce in certo posto dove c’è la prevalenza di un dato Elemento (ad esempio, l’All Blue per Aqua; il vulcano per Jen o la grotta di quarzo per Ruby) è possibile “assegnarglielo”. Che significa questo? In pratica i genitori decidono per i figli il loro potere. Se l’Antico non nascesse in un luogo preciso, allora sarebbe assolutamente impossibile prevedere di che Elemento sarà il padrone. 
 

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Capitolo 41
*** Capitolo 19 - Sincronia Scoordinata ***


Premessa
 

Ok, mi faccio schifo da sola. Non ho mai scritto una cosa più sdolcinata di questo capitolo. Quindi, se non volete ritrovarvi con tutti i denti cariati, preparatevi qualche spuntino amaro da mangiare mentre leggete. Sono sicura che con questo capitolo perdo tutti i miei lettori XD Oh beh, io vi ho avvisati! B3
Mi sono anche scatenata con le colonne sonore più sdolcinate del secolo XDD
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei, ma ho comprato il biglietto della lotteria: se vinco me li compro tutti (risata malvagia)
Ringraziamenti: Alla Trinità, a FM 107 3 RADIOCAOS, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia tre le preferite/seguite ^^
Reminders: QC sempre aperto e recensite please (occhi da cucciulo)
Colonna Sonora Consigliata: "Mad World" - Don E Darko; "Everytime We Touch" - Heidi Ellis; "L'amour Toujours" - Sagi Rei; "Innocence" - Avril Lavigne; "Il Regalo più Grande" - Tiziano Ferro; "Bleeding Love" - Leona Lewis; "Alla Mia Età" - Tiziano Ferro; "Promise of a Lifetime" - Kutless (Mi fermo qui che sono già troppe per questo capitoletto XD)
Buona Lettura!! ^^


Capitolo 19 - Sincronia Scoordinata

“No, Aqua, no!! Non sei ancora nella forma adatta per andartene in giro! Nemmeno tu, Zoro! Ritornate subito a letto!" disse Chopper parandosi di fronte ai due.

"Taci e levati di torno," risposero in coro.

La renna si trasformò nella sua forma ibrida e si andò a nascondere dietro una sedia per quanto la loro aura omicida era potente.

"Ce la fai a camminare?" chiese Aqua a Zoro.

"Ovviamente. Tu?"
 
"Sicuro."

"Ti tirano i punti?"  

"Niente d'insopportabile."  

"Bene. Lo stesso vale per me."  

"Spaventosi," squittì Chopper quando i due si trascinarono fuori dalla stanza di Ruby.

***


"Non dovreste essere a letto?" chiese l'Antico delle Gemme quando i due comparirono nella casa principale.

"Ruby..." disse Aqua, "falla sparire..." la catena del legame tintinnò in mezzo a Zoro e lei. Il suo bagliore era fioco e la ruggine ancora permaneva qui e lì.

"Non posso farlo," rispose lui.

"Allora falla allungare in qualche modo," disse Zoro. "Non posso girarmi di lato che mi tiro dietro anche Aqua."  

"Temo di non poter fare nemmeno quello."  

"C'è qualcosa che puoi fare allora?" chiese Aqua sospirando evidentemente scocciata. L'Antico scosse la testa.

"Perfetto," disse con sarcasmo Zoro.

"Dovrebbe tornare normale nel giro di un giorno."
  
"E che facciamo noi nel frattempo?"  

"Dovrete vivere attaccati l'uno all'altra. Almeno fino a domattina."
 
"Dio..." sospirarono i due in coro sedendosi.

"Zoro!! Aqua!!" Rufy si precipitò verso di loro e li abbracciò.

"Idiota, fa male!!" urlarono i due e lo spintonarono via per tenersi i petti doloranti.

"Questa è nuova," disse Robin osservando i loro movimenti in perfetta armonia. "Da quando voi due vi muovete in sincrono?"  

"È per via del Legame," spiegò Ruby. "Come dire, li sta risintonizzando. Ecco perchè la catena rimane così. Per ora, le loro reazioni, movimenti, tutto, saranno perfettamente sincronizzati."  

"Sembra divertente!" disse Rufy sorridendo.

"Tutt'altro," biascicò Aqua. "Oltre ai miei pensieri ho anche i suoi che mi frullano in testa." Pressò la punta dell'indice contro la tempia di Zoro. "Mi sento come se avessi la febbre a 40."  

"A chi lo dici..." annuì lo spadaccino. "Andiamo a dormire?"  

"Concordo."

Si alzarono insieme e andarono in direzioni opposte solo per essere bloccati improvvisamente dalla catena con una dolorosa fitta al petto.

"Vi toccherà dormire insieme. E anche abbastanza vicini, se non volete tirare troppo la catena," disse Ruby con noncuranza.

"Cosa?"

"Cosa!"

"Cosa?!" dissero Seph, Nex e Sanji in sequenza. Aqua e Zoro sospirarono.

"Stupido marimo, perchè?!! Non hai nessuna speranza con le ragazze eppure ti becchi una come Aqua-chan...!!!" Sanji afferrò lo spadaccino per il collo della maglietta. "Io giuro che se osi battermi con Aqua-chan, ti ammazzo, ti ammazzo, ti ammazzo....!"

"Ma che cazzo stai dicendo?!" protestò l'altro spingendolo via.

"Esattamente! Ti pare che io abbia le tue stesse idee pervertite in testa?!" aggiunse Aqua, la fronte aggrottata per la rabbia. Tutti si girarono verso di lei, sorpresi, perchè non aveva mai parlato così a Sanji.

Appena si accorse quello che aveva detto, i tratti del suo volto si rilassarono e coprì la bocca con entrambe le mani.

"Anche le sensazioni si trasmettono," li avvertì Ruby. I due diretti interessati si guardarono a vicenda.

"Ti avverto, Zoro..." disse Nex cupamente, "se fai cose strane a mia sorella senza il mio permesso... Io vado oltre l'ammazzarti..."  

"Non cominciare anche tu," disse lei voltandosi.

"Ah, comunque volevo chiederti una cosa," riprese lui. "Sai dirmi chi ha cercato di rompere il Legame?"

Aqua riflettè in silenzio per qualche secondo. La schiena di Seph si tese impercettibilmente sotto la maglietta viola. "No, niente," concluse poi la ragazza. "È tutto nero. Ricordo solo di essere uscita dall'acqua un momento, e subito dopo mi sono ritrovata qui."
 
Quindi non ricordi...pensò Zoro, e Aqua di riflesso chiese Cosa?  

Lo sai benissimo...rispose irritato lo spadaccino mentre l'immagine di lei e Seph che si baciavano gli passava di nuovo davanti agli occhi, facendo però in modo che non la raggiungesse.

"Dovremmo indagare più a fondo..." disse Nex cominciando a pensare sul da farsi.

"Fa davvero impressione vedere quella cosa uscirvi dal petto..." commentò Nami indicando con un'espressione schifata sul volto la catena che spuntava dalle pieghe delle bende.

"Nah, niente di particolare..." risposero i due.

"Andiamo?" chiese poi Zoro e Aqua annuì.

"Andiamo da me? Il mio letto è più grande."
 
"Non m'interessa; voglio solo dormire."
 
"Ti avverto che io non intendo minimamente dormire sul pavimento come fai sempre te!"
 
"Che c'è di male? Non è scomodo come si crede!"  

"Che c'è di male?! Ti rendi conto di quanto siano dure e dolorose le piastrelle e...."

La discussione andò avanti anche quando uscirono insieme dalla casa lasciando alle loro spalle uno stupito gruppo di pirati.

"Avete visto?" chiese Usopp ma la risposta era ovvia: tutti avevano notato come i loro movimenti si riflettevano a vicenda, dal semplice ondeggiare delle braccia, all'immancabile mano sulle tre spade, al tono di voce, all'ampiezza dei passi.

***

 

"Ruby, ti prego, vai a controllare," disse Nex dopo due ore.

"Perchè non vai tu?" rispose l'altro assorto nella lettura di un libro.

"Se li trovassi a fare cose strane non so se riuscirei a trattenermi dall'ucciderlo."

Ruby sospirò alzandosi. "Non hai nessuna fiducia in tua sorella..." disse uscendo.

Raggiunse la casetta di Aqua ed entrò senza far rumore, scavalcando un paio di cumoli di vestiti. "Ehi, avevo detto vicini, non appiccicati," sussurrò guardandoli con un mezzo sorriso.

Aqua era raggomitolata contro il petto di Zoro, circondata dalle braccia di quest’ultimo, i capelli biondi sparsi dietro di lei, il mento dello spadaccino poggiato sopra la testa della ragazza, entrambi profondamente addormentati come due bambini. L'Antico li guardò dolcemente per poi uscire.


 

***

 

"Zoro," sussurrò Aqua quando si svegliò ritrovandosi davanti agli occhi la maglietta bianca dello spadaccino.

"Dimmi."  

"Sai cosa è successo ieri?"  

"So solo una cosa e non ha a che fare con il Legame."  

"Cosa?"  

"Tu e Seph vi siete baciati."  

"Baciati, eh..." mormorò lei e rimase in silenzio. "Ti da fastidio?"  

"Abbastanza."  

"Perchè? Non sei il mio fidanzato o mio padre o chiunque altro..."  

"Ma sei una mia nakama. È ancora di più che essere legati da parte di sangue. E poi ho come l'impressione che se ti lasciassi fare finiresti per essere ammazzata sul serio."  

"Quindi pensi che dovresti proteggermi, anche tu?"  

"Non è quello che ho detto. Sei sempre libera di fare quello che ti pare."

Lei rimase di nuovo in silenzio. Zoro la strinse ancora di più a sè. "Perchè mi tieni sempre così vicina?"  

"Non saprei. È... istintivo."

Le spalle di Aqua sussultarono e sentì un'enorme tristezza inondare i suoi pensieri. "Perchè stai piangendo?"

Lei singhiozzò in risposta.

"Ehi, ehi, ehi..." sussurrò alzandole il volto. "Cosa c'é?" chiese guardandola dritta negli occhi zaffiro.

"Non lo so..." rispose cercando di trattenere le lacrime. "È soltanto troppo... Non posso... Possibilmente... Farcela, troppe emozioni..." riabbassò il capo e affondò le mani nei suoi capelli biondi.

"Cosa posso fare?" chiese Zoro.

"Tu niente, anzi... Il solo fatto che tu mi stia ascoltando è già tanto..." replicò lei guardandolo di nuovo cercando di sorridere. "Sai una cosa Zoro? Giuro che non ti dimenticherò mai, passassero altri 1000 anni. Nè te, nè tutti gli altri. Ma io ho un'altra richiesta."  

"Dimmi."  

"Ti lascerò libero di fare quello che vuoi per un minuto. Agisci come meglio credi."

Zoro la guardò sorpreso. Cosa avrebbe dovuto fare? Senza nemmeno pensarci affondò una mano tra i boccoli dorati della ragazza. Ma si fermò.

"30 secondi," sussurrò Aqua.

Delicatamente fece alzare il capo delle ragazza e avvicinò il volto al suo.

"20 secondi."

Chiuse gli occhi ma rimase immobile, le loro labbra a pochi millimetri di distanza.

"10 secondi..." mormorò lei con voce lievemente tremante.

"Vuoi che io ti baci?" chiese Zoro andando dritto al punto.

"5 secondi."  

"Per me non è un problema, ma sei sicura che questo sia il modo giusto? Non è una cosa nè corretta nè spontanea."  

"Il tempo è scaduto," e fece per allontanarsi, ma Zoro la trattenne e fece toccare le loro labbra per un brevissimo istante. Aqua alzò gli occhi su di lui e lo guardò sorpresa.

"Non andrò mai più oltre quel contatto, puoi starne certa. Ti ho già detto che non ti amo, e io rispetto quello che provi tu. Ma semmai si dovesse ripetere, sicuramente non lo farò perchè sarai te a chiedermelo. Sarà una cosa assolutamente spontanea come dovrebbe essere."  

"Mi dispiace, Zoro," disse lei, "è tutta colpa mia. Se sapessi cosa è l'amore forse ti direi 'ti amo'. Ma purtroppo non lo so, non ne ho la minima idea, quindi non lo dirò. Però, dire solo 'ti voglio bene' non mi sembra abbastanza. Scusami, Zoro. Riesco a sentire solo vagamente quanto tu stia soffrendo per questa mia incapacità. Mi dispiace davvero..."
 
"No, Aqua... Non è colpa di nessuno. E io non sto soffrendo a causa tua, anzi... Io non sto soffrendo affatto!!" disse con un mezzo sorriso. "Credo che tu stia confondendo il tuo stesso dolore per il mio...." mentì.

"Zoro..."  

"Sono sempre qui."
 
"Grazie."
 
"E di che."  

"Vorrei che tu mi baciassi. Sul serio."

Lui rimase in silenzio, atterrito.

"Mi è... Come dire... Piaciuto? Ah, accidenti, sono una frana in queste cose... Scusa, dimentica tutto quello che ho de--"

Senza aspettare che lei finisse la frase, avvicinò il volto a quello della ragazza e congiunse le loro labbra. Aqua rimase ferma, sorpresa, ma dopo un paio di secondi anche lei si lasciò andare chiudendo gli occhi.

Lo spadaccino si separò da lei e la guardò dritto negli occhi. "Com'era?"

L'Antico lo guardò ad occhi sgranati per un istante prima di riprendere il controllo. "Era ruvido, rozzo e senza un minimo di tocco."

Lui si sentì spiazzato dal commento e richiuse gli occhi corrugando la fronte irritato. "Ma anche caldo e tanto, tanto dolce."  

Aprì di nuovo gli occhi e si ritrovò davanti il volto sorridente di Aqua. Lei si avvicinò di nuovo a lui e disse "Ancora."

E Zoro, come incantato, obbedì e si baciarono ancora.

Di nuovo separati, lei sussurrò "Ancora," e mentre le loro labbra si univano nel loro indissolubile abbraccio, Aqua circondò il collo di Zoro facendo passare una mano tra i corti capelli verdi della sua nuca, e lui spostò la mano tra capelli biondi sulla sua schiena, stringendola contro il petto.

Non si separarono, non volevano separarsi, se non per prendere un breve respiro tra un bacio e l'altro. Era dolce e caldo come il miele, colava nei loro petti, faceva battere i loro cuori e li attirava l'uno all'altra, questo strano sentimento.

Istintivamente, fece scivolare la mano sotto la maglietta blu della ragazza, ma lei si separò da lui immediatamente spingendolo via. Si guardarono entrambi sorpresi col fiato corto. Aqua guardò lui, gli occhi spalancati dallo shock, e subito spostò lo sguardo sul copriletto beige.

"Scusa," disse Zoro riconoscendo di essere andato troppo oltre. Lei non rispose, continuò a far saettare gli occhi sul cotone colorato. "Scusa," ripetè lui con un sospiro stanco.

"Non è colpa tua... È-è mia..." balbettò lei cercando di apparire sicura.

"No," disse Zoro con decisione. "È mia." Le circondò le spalle con un braccio e la riportò accanto a sè. Lei lo lasciò fare ma evitò che i loro occhi s'incrociassero.

"Zoro, io morirò," disse lei tutto ad un tratto.

"Beh, è ovvio. Tutti muoiono prima o poi, anche gli Antichi."  

"Già..."  

"Hai paura della morte?"  

"Non esattamente..." la sua voce si fece sonnolenta.

"Allora non c'è nessun problema." abbassò lo sguardo. "C'è qualcosa che non va?" Aqua non rispose. "Oi." le carezzò la testa.

"Zoro, guarda," lei gli mostrò la catena del Legame. "Brilla come prima. E sta anche scomparendo."

Zoro la osservò cambiare colore per diventare invisibile con una punta di disappunto.

"Allora è meglio che vada," disse Aqua alzandosi e facendo ritornare lo spadaccino alla realtà.

"Perchè?" chiese lui con tono troppo ansioso. Lei lo guardò perplessa e lui si affrettò a riprendere il controllo di sè stesso. "Voglio dire, puoi restare se vuoi... Anzi, sarei io a dovermene andare, questa è casa tua--"  

"Sentiti libero di rimanere quanto tempo vuoi. Io andrò un momento nella palestra e poi esco."  

Si alzò dal letto, barcollò e camminò silenziosamente verso il corridoio. Poggiò una mano sull'angolo del muro, portò l'altra alla testa e si fermò per un secondo. Zoro studiò la postura stanca della sua schiena mentre diceva "Dio, che malditesta... Mi sento come se qualcuno mi avesse infilato le mani nel cervello." E sparì nel buio del corridoio.

Lo spadaccino fissò il soffitto.

Mani nel cervello, eh...e il dubbio che le azioni di Aqua fossero state condizionate dalle sue emozioni, collegate a quelle della ragazza, cominciò a serpeggiare tra i suoi pensieri.  
______________________________________
Chiedo umilmente perdono per il colpo di scena inaspettato e l'eccessiva sdolcinatezza del capitolo.
Beh, bye-bye!!
(fugge nel bunker)

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Capitolo 42
*** Capitolo 20 - La Via Più Veloce ***


Premessa
 

Per farmi perdonare il ritardo della Special Edition del QC e dato che nessuno mi ha ancora fucilata per il capitolo precedente, oggi posto due capitoli ^^ Questo capitolo segna l'inizio dell'operazione "Cupido Apotheosis"... è un po corto e semplice, ma non sapevo in quale altro modo far cominciare il piano d'azione dei Mugi!! Beh, che altro dire, passiamo alle sezioni in neretto ^^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei (ancora)... B3
Ringraziamenti: Alla Trinità, a FM103 7 RADIOCAOS, a Niki 96, a tutti i lettori silenziosi, a tutti i pazzi che hanno messo questa storia tra le preferite/seguite ^^
Reminders: QC sempre aperto!! Recensite please ^^ Ed in fondo alla strada c'è un negozio di armi, nel caso qualcuno volesse fucilarmi in futuro...
Colonna Sonora Consigliata: "An Der Schönen Blauen Donau (On the Beautiful Blue Danube), Op. 314: Waltz (excerpt) " - London Philharmonic Orchestra & John Pritchard  (Johann Strauss II )  (Un consiglio? Mettete questa canzone dopo il primo paragrafo ^^)
Buona Lettura!! Enjoy ^^


Capitolo 20 - La Via Più Veloce

"Oh, Zoro-san!" esclamò Ruby vedendolo entrare. Vedo che la catena è scomparsa."  

"Dov'è Aqua?" chiese lui andando dritto al punto.

"È passata di qui circa due ore fa e non è tornata..."  

"Di maggiore importanza," disse Nami infilandosi nella conversazione. "Seph non c'è - è andato a fare compere su un'altra isola - e Sanji-kun non può cucinare tutto solo."  

"Perchè? Non cucina lui in solitaria sulla nave tutti i giorni?" replicò, forse più duramente di quanto avesse voluto, ma il nome di quel tizio lo infastidiva.

"Sì, ma qui abbiamo anche tutti gli altri, come Ruby, Nex, Jen... Sanji-kun semplicemente non ce la fa. Quindi vorrei che tu lo aiutassi."  

"Io?! Con quello stupido ricciolo?! Nemmeno per sogno."  

"Guarda che nemmeno io sto facendo i salti di gioia, marimo..." mormorò Sanji guardando da un'altra parte.

"Mi pare d'aver sentito il ronzio di un insetto..."  

"OI! Io non sono un insetto!! Stupida alga!"  

"Zoro, se non lo fai ti triplico la somma di denaro che mi devi," disse freddamente Nami incrociando le braccia.

"Cosa?!" lo spadaccino indietreggiò di un passo e la guardò con rabbia. La navigatrice non battè ciglio e aspettò con pazienza la risposta. Lui notò i suoi altri nakama ridacchiare e cominciò a dirigersi verso la cucina pestando i piedi. "Strega..." mormorò e lei sorrise soddisfatta.

"Cominciamo," disse Sanji rimboccandosi le maniche. "Al mio completo servizio."

***

 

  "No, no, NO!!"  

"Che vuoi?! Sto facendo quello che mi hai detto!! Sbattere le uova!"  

"Non le stai sbattendo; le stai facendo volare per tutta la cucina!"

Zoro corrugò la fronte per la rabbia, ricambiando lo sguardo fulminante del cuoco. Sia lui che Sanji erano semiricoperti d'uovo.

"Ma la sai controllare quella tua forza?!" Senza aspettare una risposta si portò dietro allo spadaccino, prese la sua mano avvolta intorno alla frusta e cominciò a guidarne i movimenti. "Con gentilezza, così... Come se stessi pettinando i capelli di una donna..." disse sbattendo delicatamente l'utensile nella ciotola.

Zoro rimase in silenzio. Una volta che ebbe preso il ritmo, Sanji lo lasciò e tornò alla selezione degli ingredienti.

"Così va bene?" chiese annoiato lo spadaccino.

Il cuoco si voltò ed esaminò il liquido arancione. "Perfetto." disse. "Ora affetta questi." Gli lanciò delle carote, del sedano, un paio di finocchi e qualche fungo.

Zoro riuscì a malapena a prenderli tutti al volo. "OI!" protestò prendendo l'ultimo fungo. Sanji lo ignorò e gli porse il manico nero di un coltello, mentre lui affettava con una sola mano un pomodoro. Lo spadaccino poggiò la verdura sul bancone e prese il coltello. Osservò il cuoco e posizionò orizzontalmente il sedano sul tagliere di legno.

Alzò la lama e fece per abbassarla quando Sanji lo bloccò "Un coltello da cucina non è una spada; non si tiene in quel modo." Zoro osservò la sua impugnatura e la mise a confronto con quella del cuoco. "L'indice lungo il collo del manico, la mano non troppo stretta intorno all'impugnatura... Come se stessi tenendo per mano una donna...."  

"Stai mettendo in mezzo troppe donne..." commentò Zoro cominciando ad affettare.

"La cucina va presa sul serio come una donna. Non bisogna mai pensare che non abbia una logica, quindi va trattata con il massimo rispetto e mai sottovalutata." Alzò lo sguardo sull'uomo accanto a lui. "E soprattutto, non c'è bisogno di spiegarsi le loro azioni."

Zoro rimase in silenzio e Sanji passò al prossimo pomodoro. "Comunque, Aqua-chan è andata ad allenarsi nella foresta," disse poi con una punta d'irritazione, sapendo che quella era l'unica cosa che lo spadaccino voleva sentirsi dire.

Lui non reagì, ma Sanji si accorse di come i muscoli della sua mascella si rilassarono sotto la pelle e la sua postura generale si fece meno rigida. "Dio, la tua influenza le ha fatto davvero male... Spero che non diventi una culturista peso-dipendente come te..." lasciò il coltello e si asciugò le mani sul grembiule.

"Io ho finito," disse Zoro e gli porse i cibi affettati.

"Almeno questo lo sai fare... Passiamo al terzo passaggio." Tirò fuori da una credenza due ampie padelle. Prese un mestolo, lo riempì di uovo sbattuto e lo sparse sulla superficie nera in un unico fluido movimento circolare.

"La via più veloce..." Prese in una mano le fette, le passò nell'altra creando un arco di fronte a lui. "Per il cuore di una donna..." Fece scivolare le fette sull'uovo sfrigolante. "È attraverso il suo stomaco." Fece rigirare il tutto un paio di volte con il mestolo, rese omogeneo l'impasto e con un deciso movimento del polso fece volare la frittata in aria. Piroettò prendendo un piatto dalla pila dietro di sè e attese con la stoviglia sulle punte delle dita che la frittata ricadesse esattamente nel centro.

Guardò Zoro, che aveva osservato il tutto stupito, con un sorriso. "Ora tocca a te."

Lo spadaccino riacquistò il controllo di sè e guardò storto il cuoco. "Si può sapere cosa c'entrano tutte queste donne?!"  

"Mah, chissà..." rispose l'altro voltandosi. "Nami-san!! Ho fatto questo per te come spuntino!!" cantilenò poi raggiungendo la donna.

Zoro lo guardò con disprezzo e poi si concentrò su quello che doveva fare. Prese il mestolo, lo riempì e rovesciò il contenuto sulla padella. Nell'atto di trasportare il mestolo alla padella fece gocciolare un po di uovo sul bancone. Contrasse i muscoli della fronte per l'irritazione, ma continuò. Prese le verdure e le mise nell'uovo. Si mosse troppo lentamente con il mestolo e non riuscì a spargere le verdure lungo tutta la superficie dell'uovo. Poi fece saltare la frittata in aria e la guardò volare, accorgendosi di averci messo troppa forza.

Imprecò, afferrò un piatto a caso, si arrampicò sul tavolo in mezzo alla stanza e si sporse oltre il bordo per prenderla in tempo. La frittata atterrò sul piatto ma Zoro si accorse che stava perdendo l'equilibrio. Guardò il pavimento che si avvicinava sotto di lui e cadde. Tutti si girarono quando udirono il rumoroso tonfo dello spadaccino. In quel momento si aprì la porta e qualcuno entrò.

Zoro strinse i denti e mormorò "Ahiahiahia..." Sentì dei passi avvicinarsi ed aprì gli occhi. Vide di fronte a lui un paio di stivali neri decorati in argento, fusi con pantaloni in pelle dello stesso colore. La persona si accucciò, facendo penzolare davanti ai suoi occhi delle bagnate ciocche bionde, e allungò una mano verso il piatto sorretto dal braccio teso di Zoro.

Lui alzò lo sguardo e vide Aqua assaggiare la frittata. "Per niente male," disse infine con un sorriso.

"Eh?" chiese lui ancora rintronato dalla caduta.

"Sto dicendo che è buono," ripetè lei ridendo. Gli porse una mano. Lui l'accettò e si tirò in piedi.

"Perchè sei tutta bagnata?" chiese sentendo la sua pelle umida.

"Sono stata fin'ora sotto una cascata." rispose semplicemente lei.

"Aqua-chan!!" Sanji piroettò al suo fianco. "La cena è pronta!" disse sollevando un telo bianco dall'altra parte della cucina che rivelò una montagna di cibo pronto. Zoro lo guardò a bocca spalancata, capendo che era stato imbrogliato.

"Yaahoo!!!" esclamò Rufy catapultandosi a tavola seguito poi da tutti gli altri.

"Andiamo?" chiese Aqua e si avviò verso il tavolo.

"Uhm... Ah, senti, ehm, Aqua... Io volevo dirti--"

"Aqua, devi uscire un momento. Seph è incappato in una tempesta e i cavalloni rischiano di buttarlo giù. Potresti andare ad aiutarlo?" chiese Nex interrompendo lo spadaccino. Lei annuì e si scusò con Sanji se si sarebbe unita a loro un po più tardi.

"Prova uno...." mormorò Usopp mentre l'Antico usciva.

"Fallita," finì Nami e la porta si chiuse.  
  ________________________________________________________
Ed il primo è stato il cuoco ^^ Chi verrà per secondo? B3 Ah, la prova è stata considerata "fallita" perchè l'obbiettivo dei Mugi è quello di farli baciare di fronte a loro o qualche altra scena da film strappalacrime (della serie: Lui: "Ti amo alla follia" Lei: "Oh, anch'io!!" E si baciano. XDD)

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Capitolo 43
*** Capitolo 21 - La Chiave è La Fantasia ***


Premessa
 

Ed eccoci qui alla seconda prova ^^ Io ci ho provato a farla carina, ma non sempre quello che provo mi riesce bene XD (il pubblico applaude e qualcuno urla "Finalmente ti accetti per la fallita che sei!!") O.o Ok, andiamo avanti. Forse avete già capito chi sarà il prossimo "cupido" dal titolo .... Beh, passiamo alle sezioni in neretto!!
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Ringraziamenti: Alla Trinity, a FM103 7 RADIOCAOS, a Niki 96, a tutti i lettori e a tutti coloro che hanno messo questa storia tra le preferite/seguite ^^
Reminders: QC sempre aperto e recensite pliz **
Colonna Sonora Consigliata: "From Heads Unworthy" - Rise Against; "Love Today" - MIKA; "Livin On a Prayer" - Bon Jovi


Capitolo 21 - La Chiave è La Fantasia

Due figure alate atterrarono nel buio della notte. "Menomale che ce l'abbiamo fatta in tempo," disse Aqua. "Siamo tutti zuppi... Mai vista così tanta pioggia tutta insieme..." Scosse le ali nere facendo tintinnare le lastre d'acciaio. Guardò Seph e rise. "Sei davvero carino tutto bagnato!"

Il ragazzo sbuffò, spalancò le enormi ali verdi e le sbattè un paio di volte facendo cadere una lieve pioggerellina. "Mi ci vorranno secoli per asciugarle."  

"Vieni qui." Aqua si avvicinò e poggiò le mani sulle due appendici piumate. "Drain," sussurrò e tutta l'acqua scivolò via dalle piume per raggrupparsi in una sfera di fronte a lei. Una volta asciutte, ritrasse le mani e fece evaporare la sfera. "Poi chiedi a Jen di pettinartele per bene," disse allontanandosi.

Ma Seph la trattenne per un braccio. "Non ricordi davvero niente?" I suoi occhi verde scuro, con qualche pagliuzza nera, erano densi di serietà.

"Ricordo solo una cosa."

Rimase in silenzio in attesa di una risposta.

"Mi hai baciata, Seph."

Il volto di lui si accese con un sorriso e l'abbracciò. "Ricordi, ricordi, ricordi...!!" disse affondando il volto nei capelli biondi della ragazza. Lei ricambiò con un sorriso dolce e battè gentilmente la mano sulla schiena dell'altro. Seph si separò da lei ma tenne le mani intorno alle sue spalle. "E allora?"

Aqua prese fiato ma esitò di fronte al volto felice del ragazzo. "Allora..." Mise una mano sulla sua guancia e lui la strinse con la sua dandole un bacio. "Io ti voglio davvero tanto bene Seph, ma... Io non posso amare, lo sai--"  

"Non c'è problema! Io posso farti tornare ad amare! Possiamo lavorarci insieme. In fondo abbiamo tutta l'eternità davanti!" e l'abbracciò di nuovo.

A quello Aqua non seppe che dire quindi rimase in silenzio, e si lasciò baciare. Era un cuore troppo giovane da spezzare.

Codarda, si disse mentre Seph le circondava la vita e univa le loro labbra di nuovo.

***

 

"Ah, eccovi finalmente!" esclamò Nex vedendo i due entrare.

"Già," sospirò Aqua. Appariva molto stanca in contrasto all'aria allegra di Seph.

"Sanji-san, mi dispiace di averti lasciato solo a cucinare," disse l’Antico del Vento raggiungendo il cuoco in cucina.

"Nessun problema," replicò lui posando sul bancone un bicchiere appena pulito.

"So di essere un po appiccicoso, ma mi aiuteresti a organizzare la spesa?"  

"Sicuro!" Sanji si guardò intorno ma non vide nessuna busta. "Dov'è?"

Per tutta risposta Seph aprì uno squarcio nell'aria e tirò fuori una busta piena di pesce. Il cuoco girò intorno alla fenditura. Dietro non c'era niente. Era un semplice graffio nell'aria.

"Comodo," commentò aiutando Seph con un carico di carne. Nessuno dei due si accorse dello sguardo di Nex sulle spalle del ragazzo alato.
 

***

 

"Ti vuoi fermare un attimo?" chiese con irritazione Zoro, disturbato dal continuo camminare avanti e indietro per la stanza. Aqua non rispose e continuò a camminare nervosamente.

Tutti erano già andati a dormire, tranne Sanji, che stava pulendo i piatti, Nex, che voleva aspettare il ritorno della sorella, e Zoro, che si era appisolato sul pavimento della stanza principale e che quando si era svegliato aveva deciso di aspettare Aqua fingendo di dormire.

"Oi." Le afferrò un braccio e lei bloccò la sua incessante marcia voltandosi verso di lui.

Si guardarono un momento e Zoro fece per parlare ma Aqua lo anticipò dicendo "Devo uscire."

Si liberò dalla sua stretta e lo spadaccino ascoltò le suole dei suoi stivali battere sul parquet e sparire sulla sabbia insieme allo sbattere del legno della porta contro gli stipiti. Sospirò.

‘Perdere è più semplice che trovare’, gli avevano detto una volta.
 

***

 

"6512.... 6513..."

I pesi da una tonnellata tintinnarono sulla sbarra di metallo.

"6514..."

Una leggera brezza veniva sollevata al loro passaggio.

"6515..."

Il sole era cocente e, anche se in costume, il suo corpo era tutto bagnato di sudore.

"6516..."  

"OOII, Aqua!!!"

La ragazza bloccò la sbarra di ferro che stava agitando come una spada e guardò Usopp avvicinarsi con un braccio alzato. Anche lui era in costume, uno beige per l'esattezza.

"Che c'è?" chiese Aqua con il fiatone quando si fece abbastanza vicino.

"Hai visto Zoro da qualche parte?"

Lei riflettè un momento contemplando i tre dischi da una tonnellata ciascuno impilati sulla sbarra. "No, non ancora. Hai controllato la casa principale?"

Usopp annuì. "Non c'è."  

"Casa sua?"  

"Nemmeno lì."  

"Allora spero solo che non si sia perso nella giungla... Comunque se lo vedo passare di qui te lo farò sapere immediatamente."  

"Grazie mille!" replicò e fece per andarsene quando notò la grande quantità di attrezzi ammassati all'ombra di una palma lì vicino. "Come mai tutto quest'allenamento? Zoro ti ha per caso messo in testa qualche strana idea?" chiese.

"Mi sto preparando," rispose lei riprendendo a fendere l'aria con la sbarra.

"Per cosa?"  

"Non lo so."

A quello Usopp capì che era meglio andarsene: non voleva essere disturbata. Non aveva capito cosa sarebbe successo ma aveva come l'impressione che qualcosa di terribile sarebbe accaduto. Ma forse era solo il suo pessimismo a fargli pensare ciò.
 

***

 

"Ah, eccoti finalmente!" esclamò il cecchino vedendo Zoro uscire dalla vegetazione. "Dove accidenti eri finito? È tutta la mattina che ti cerco!"

"Xenon mi ha mostrato dove si trova la cascata e sono rimasto lì a meditare," rispose strofinandosi i capelli verdi con l'asciugamano. "Vuoi dirmi qualcosa?"  

"Uhmm... Sì! Ho bisogno di te per discutere di una cosa."  

"Ti ascolto." Strizzò un angolo del suo costume nero.

"Ma... Non possiamo parlarne qui..."  

"Perchè?"  

"Perchè..." Una storia cominciò ad assemblarsi nella sua testa. "È un segreto e una sorpresa per tutti."  

"E io allora che c'entro?" chiese capendoci sempre meno.

"Sei l'unico nella ciurma capace di tenere un segreto, anche sotto tortura, quindi mi sembri il più affidabile. Andiamo allora?" E senza aspettare una risposta mise un braccio intorno al collo dello spadaccino e lo trascinò fino alla sua casetta blaterando qualche altra bugia.

Zoro si lasciò fare ma intravide con la coda dell'occhio Aqua allenarsi con la sbarra, lo sguardo deciso fisso sul mare di fronte a lei, e Seph avvicinarsi per porle una brocca d'acqua fresca insieme ad un bicchiere di vetro.
 

***

 

La prima cosa che avvertì appena entrato nella casa del cecchino fu il pesante odore della polvere da sparo. In fondo alla stanza c'era un lungo tavolo cosparso di vari composti chimici, fogli scarabocchiati, dials e altre cianfrusaglie.

"Prego, prego," lo incoraggiò ad entrare Usopp precedendolo. Si sedette al tavolo e ne sgomberò una sezione spazzando via di lato con il braccio tutte le ampolle ammassate su di essa. Zoro si sedette di fronte a lui e lo scrutò insospettito. "Allora quello che volevo fare in assoluto segreto è..." lasciò in sospeso la frase sperando che il suo ascoltatore chiedesse con ammirazione ‘Cosa?’, ma Zoro continuò a guardarlo impassibile. "Scrivere un libro!" esclamò il cecchino senza perdersi d'animo.

"Davvero?" chiese annoiato lo spadaccino e l'altro annuì.

"Ho intenzione di compilare un insieme di storie. Così anche Kaya potrà sapere cosa abbiamo passato!"  

"L'idea sembra grandiosa, ma credo che non verrà mai pubblicato. In fondo è la Marina che ha il controllo della stampa, e non credo che sarebbero così disposti a pubblicare il libro di un pirata."  

"Beh, basterà non usare il mio vero nome."  

"Allora buona fortuna e manterrò il segreto."

Fece per alzarsi ma fu bloccato dalla mano del cecchino che lo spinse di nuovo sulla sedia. "Nononono, fermo. Non finisce qui." Zoro sospirò e poggiò il mento sul pugno del braccio sollevato, in ascolto. "Vorrei che tu mi aiutassi."  

"Cosa?!" esclamò scivolando giù dal suo sostegno. "Ma se io non sono capace di mentire!"  

"Qui non sto parlando di mentire... Sto parlando di fantasia."  

 "Fantasia," ripetè Zoro alzando un sopracciglio.

"Fantasia," concluse Usopp annuendo.

"Mi dispiace ma non posso fare niente," disse e si alzò di nuovo solo per essere fermato nuovamente dalla mano di Usopp. "Zoro, ti prego, mi devi aiutare! E poi, lo sapevi che Aqua semplicemente adora le storie di fantasia?"  

"E tu come fai a saperlo?" domandò risiedendosi.

"Me lo ha detto.... lei stessa," mentì. "Proprio stamattina. Aveva preso una pausa dall'allenamento e la trovo a leggere un libro fantasy!"

Lui sembrò crederci. "Non me lo sarei mai aspettato..."  

Colto nel segno,pensò Usopp soddisfatto. "Sì, sì, è la verità! La fantasia sicuramente è la chiave per il suo cuore."  

"Un attimo: che accidenti c'entra il suo cuore ora?"  

Ops..."Ma sì, se magari vedesse che anche tu hai contribuito con una tua storia allora penserebbe 'Ah, quello è l'umano a cui sono legata' o altre cose strane da Antico... Si sentirebbe fiera."

Zoro lo scrutò non totalmente convinto ma poi si rilassò sulla sedia e chiese con un sospiro "Cosa devo fare?"

Usopp sorrise. "Allora per cominciare, abbiamo bisogno di un'idea base. Cosa proponi?"

Zoro ci pensò su per un po ma l'unica cosa che gli venne in mente fu "Le spade."

Il cecchino lo guardò perplesso un momento prima di scribacchiare la parola 'Spade' nel centro di un foglio bianco. "Ok, e dopo?"

Lo spadaccino corrugò la fronte mentre pensava. "Sono state forgiate da un uomo. Poi le hanno dato un nome e sono andate in possesso ad un altro uomo e così lui è diventato il miglior spadaccino del mondo."  

"No, no, così non funziona. Ci serve qualcosa di più grandioso. Tipo..." sbattè il retro della penna contro il tavolo mentre rifletteva. "Il forgiatore aveva una figlia. In seguito alla morte improvvisa del padre, la ragazza eredita la spada perfetta su cui il genitore aveva lavorato tutta la sua vita. Lei allora parte per un viaggio in cerca dello spadaccino più forte del mondo in modo da rendere la spada del padre la migliore. E durante questo viaggio incontra un drago malefico che lei uccide--"  

"No, fermo; togli il drago. Aqua stessa è un drago e non credo che lei vorrebbe la morte di uno dei suoi simili," lo interruppe Zoro alzando una mano.

Usopp annuì. "Hai ragione. Vedi che stai diventando bravo?" Appuntò velocemente tutto quello che era stato detto. "Continua tu."  

Zoro riflettè in silenzio. "La ragazza ha pochi soldi quindi è costretta a cacciare fuorilegge per sopravvivere." Guardò Usopp, fiero della sua conclusione, e questo mosse una mano in moto circolare per gesticolargli di andare avanti. "E questi fuorilegge... Hanno poteri particolari. E non devono per forza essere umani. Cacciando uno di questi, lei..." guardò il soffitto in cerca dell'ispirazione. "Trova una mappa per un tesoro magnifico."

Usopp battè le mani. "Perfetto, ce l'abbiamo."

Zoro si lasciò scappare un mezzo sorriso mentre si mettevano a lavorare sui particolari.
 

***

 

Era sera. Il cielo si stava facendo buio e le prime stelle stavano cominciando a scintillare, ma sulla linea dell'orizzonte continuava a persistere il vermiglio del sole. Aqua stava fissando, esausta, il mare calmo di fronte a lei. Aveva appena finito di riporre gli attrezzi sotto la palma e si stava prendendo la prima pausa dall'allenamento nell'arco della giornata. Stava pensando a quanto fosse stanca quando sentì qualcosa poggiarsi sulle sue spalle.

"Sta cominciando a rinfrescare," disse Zoro sedendosi accanto a lei sulla sabbia. Indosso ora aveva la maglietta bianca.

L'Antico si strinse la coperta intorno al corpo. "Usopp ti stava cercando.”

"Sì, ci ho parlato fino a poco fa." Allargò un braccio invitandola a sistemarsi contro il suo petto. Lei sorrise e scivolò nel suo abbraccio. "Sai, mi sono ricordato una storia."  

"Davvero? Una di quelle che ti raccontavano da bambino?" chiese lei alzando la testa per guardarlo.

"Già."  

"Racconta, racconta," disse e si accomodò sotto il suo braccio.

"Allora.... C'era una volta un uomo. Quest'uomo aveva creato la spada perfetta: una spada che non poteva essere battuta da nessun'altra in quanto a leggerezza, maneggevolezza e affilatezza. Purtroppo quest'uomo morì improvvisamente e lasciò la spada alla sua unica figlia."  

"Perfetto, perfetto!!" esclamò sottovoce il cecchino mentre li spiava da dietro i cespugli.

"... Ma purtroppo non aveva molti soldi e quindi fu costretta, per sopravvivere, a cacciare fuorilegge per incassare le taglie sulle loro teste. Tra questi ricercati c'era..." Si accorse di non sapere cosa dire. “C’era...”

"No..." sussurrò Usopp da dietro le foglie mentre il suo sorriso spariva.

Zoro cercò disperatamente la sua mente nel tentativo di recuperare il resto della storia che non aveva memorizzato perchè si era addormentato durante la spiegazione del cecchino. "C'era... Il Grande Puffo. Era un losco individuo blu, con al seguito una ciurma di altri uomini blu chiamati Puffi. Ecco, lui voleva raggiungere la terra dei sogni, quindi si era fatto costruire un'arca tutta d'oro per fare ciò, schiavizzando un'intera popolazione. Lei non potè sopportarlo ed in groppa ad un cavallo alato rosa a pois verdi andò all'attacco. Ma non sapeva che tra i Puffi era in vigore una rigida piramide che vedeva in cima il capo, e poi tutti gli altri in ordine di forza. Lei andò allo sbaraglio e si battè con Mr. 1, il braccio destro del boss, scoprendo che in verità era un instancabile zombie immortale, e quindi--"

Fu interrotto dalla caduta di Aqua sulle sue gambe. Abbassò lo sguardo e la vide profondamente addormentata come una bambina. La fissò per un po, indeciso sul da farsi. Poi sorrise la sollevò dalle sue gambe incrociate e si distese con lei accanto sulla sabbia tiepida. Contemplò il cielo indaco in attesa che il sonno arrivasse anche per lui.

"Com'è andata, Usopp? Ha funzionato?" chiese in un sussurro Sanji avvicinandosi al cecchino insieme a Brook.

Usopp scosse la testa. "Anche la seconda prova può considerarsi fallita."

Sentirono un ramo spezzarsi dietro di loro e si voltarono immediatamente. Sanji coprì le bocche degli altri due per non farli urlare. Tutto quello che videro fu un soffio di granelli bianchi posarsi di nuovo a terra.

Scrutarono per un po la vegetazione scura prima che il cuoco liberasse le bocche del cecchino e dello scheletro e concluse dicendo "Sarà stato il vento." Gli altri due presero un respiro profondo per tranquillizzarsi.

"Grazie Sanji-san... Se avessimo urlato ci avrebbero scoperto di sicuro..." disse Brook. Lui rispose con un cenno del capo.

"Chi va là?"

Il sangue nelle vene dei tre si gelò quando udirono la voce di Zoro.

"Ho detto, chi va là?" ripetè più minacciosamente. Il cuoco guardò il cecchino, il cecchino guardò lo scheletro, e non si sa dove guardò lo scheletro dato che non aveva occhi.

"Accidenti, proprio quando avevo pensato di averlo raggiunto..." borbottò Jen uscendo dalla giungla. "Ecco che sparisce di nuovo! Maledizione!"

Sollevò gli occhi dalla sabbia e vide Zoro fissarla sorretto sulle braccia tese. Spostò un altro po lo sguardo e vide la sorella addormentata. Accanto allo spadaccino. Il suo cervello fece due più due e un sorriso felino tese le sue labbra. "Oh, stiamo avendo un bel momentuccio privato con mia sorella, eh?"

Zoro distese la fronte corrugata per la rabbia e guardò Aqua al suo fianco, poi Jen e di nuovo Aqua prima di alzare le braccia ed esclamare arrossendo "No! Non è come pensi...! Io non stavo facendo assolutamente niente!"

Ma lei lo ignorò e, tenendo sempre quel sorriso furbetto stampato sul volto, canticchiò "Aspetta solo che Nex lo sappia!"  

"Brutta bastarda..." disse lo spadaccino alzandosi e a quello la ragazza corse via.

Zoro fece per andarle dietro, mano sulle spade quando Aqua si mise seduta, sbadigliò e stropicciandosi l'occhio coperto chiese assonnata "Che sta succedendo?" Senza aspettare la risposta confusa dello spadaccino, lei notò la sorella correre via ridendo e le guance rosse di Zoro e capì la situazione. Alzò una mano verso Jen e sussurrò "Glacio."

Dalla superficie del mare si staccarono tre lance d'acqua che si congelarono a mezz'aria. Le tre lance, ora di ghiaccio, si conficcarono nel suolo intorno a Jen, chiudendola in uno stretto triangolo. Lei imprecò e cercò di scioglierle ma il suo fuoco era troppo debole. Sia Zoro che i tre nascosti osservarono il tutto in muto stupore.

Poi lo spadaccino si accorse con la coda dell'occhio di un movimento accanto a sé. Quando si girò, si accorse che Aqua era di nuovo sprofondata nel suo sonno.

E nessuno notò la lunga piuma verde abbandonata sulla sabbia in balia del vento. 
____________________________________________________________________________________
Prima di tutto, sono felice di aver trovato un nome all'attacco di Aqua senza prenderlo da Zatchbell ^^ Non molto originale, ma va bene.
Secondo, passiamo alla spiegazione della "storia" di Zoro... Allora lo spadaccino ci ha messo dentro I Puffi; l'arca Maxim di Ener; L'Endless Varse che sempre Ener voleva raggiungere; Pier, il pegaso rosa a pois di Gan Forr; l'organizzazione della Baroque Works; Mr. 1 e gli zombie di Thriller Bark. Un bel miscuglio di roba insomma XD
Prossimo capitolo: Terza Operazione "Cupido Apotheosis"!! =D

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Capitolo 44
*** Question Corner #10 ***


Premessa
 

Ed ecco a voi la decima edizione del nostro amato Question Corner!! ^^ Non ho niente di particolare da dire, quindi vi auguro una buona lettura!! ^^ (Qualcuno nel pubblico: "E allora che ce l'hai messa a fare la premessa?!" Angel: "Sta zitto tu!!" Angeli gli spara)

DA NIKI 96

CAPITOLO 19

Aqua, com'è stato?

Aqua (arrossendo): Mah, i-io non saprei... Co-come dovrebbe essere sta-stato?... Ba-baciare Zoro è-è stato... boh... bello, immagino... n-non è stato po-poi così m-ma-le... (è troppo in imbarazzo e corre via)

Jen cosa si prova a sapere che tua sorella finirà con una testa di muschio?(so che non è detto, ma se non succede qui finisce male [scary mode:on])

Jen: Boooooh.... Sinceramente a me quello che fa mia sorella non m’interessa più di tanto, quindi proprio non saprei.

Robin già lo sa, vero? no perchè quella sa sempre tutto, è onnipresente, onniscente e tanta altra roba!

Robin: Cosa dovrei sapere?
Zoro ed Aqua (rossi come due peperoni): N-niente!! A-assolutamente niente!
Angel: Stavolta nessuno sa niente. Glielo dovevo stavolta, no?

Sempre a te Angel, a parte le coppie Aqua-Zoro e Sanji-Jen (e non fate quelle facce, tanto si è capito) pensi a qualche altro pairing? Altre sdolciaggini varie?

Angel: Per ora non ho pairing in testa, ma una sorpresuccia ce l’ho B3.... Ma non sarà in questo volume.
Per quanto riguarda sdolcinatezze varie e cose del genere, dico che di capitoli così dolci da cariare i denti ce ne saranno solo altri due (felici, vero? ^^)

 
CAPITOLO 20

Angel, essendo sposata con quella sottospecie di affettatrice umana, chi cucina tra voi?

Angel: Ovvio che cucino io, ma a lui lascio tutto ciò che comprende il tagliuzzare e lo sminuzzare. Per esempio, quando compro il pesce, lo faccio tagliare e pulire a lui; quando devo tagliare le verdure per il brodo, lascio fare tutto a Zoro, e così via. Trovo che tutti debbano partecipare alla preparazione della cena, no?

Nex, ma l'hai fatto apposta?

Nex: No, Seph davvero rischiava di essere buttato giù dai cavalloni. Aqua è l’unica nella famiglia che ha le ali attaccate alla schiena nella sua forma umana, quindi solo lei poteva andare a salvare Seph. Poi, capirai, mia sorella passa così tanto tempo con lo spadaccino: Zoro si rifarà di certo ^^

DA _HISTERYA_

CAPITOLO 19

Ruby, prima di leggere questa domanda sei pregato di allontanarti il più possibile da Nex. Fatto? Eccellente, ora rispondi: cosa ne pensi del rapporto tra Aqua e Zoro, specialmente dopo averli visti abbracciati? Tale visione non ha scatenato in te gli istinti omicidi che invece siamo abituati a osservare (terrorizzati) in Nex? Secondo te, anche se non lo dà troppo a vedere, il simpatico fratello di Aqua accetterebbe l'amore della sorella per lo spadaccino? Dopo aver risposto (a bassa voce, altrimenti Nex uccide prima Zoro, poi me e infine te) occulta il messaggio.

(Ruby corre via dal palcoscenico e si va a rifugiare al Picco Ventoso.)
Ruby (sussurrando): Io penso che Aqua-chan e Zoro-san siano davvero carini insieme ^^ Ce li vedrei bene insieme, anche perché lo spadaccino mi sembra una persona affidabile, come tutti gli altri membri della ciurma, del resto. E poi, anche Aqua-chan sembra stia bene con lui, quindi non vedo ragioni per cui non possano stare insieme. Confesso però che la prima cosa che ho pensato quando li ho visti abbracciati è stata “Che cosa stai facendo alla mia cuginetta??!” ma poi ho pensato a come vanno d’accordo e li ho lasciati perdere. Lì per lì, la prima volta che ho conosciuto Zoro-san e l’ho visto accarezzare il muso di Aqua (non so se ricordate... capitolo 10, a metà, quasi alla fine), sono stato molto geloso, ma conoscendolo meglio ho imparato ad apprezzarlo. L’unica cosa che mi spaventa è il fattore mortalità-immortalità, ma tecnicamente un modo per superarlo ci sarebbe... è anche vero però che lo spadaccino dovrebbe rinunciare praticamente a tutto, se vuole davvero stare con Aqua-chan. Ecco perché Nex gli ha parlato quella sera (sì, li avevo visti sul balcone! E sono anche riuscito a cogliere qualche parola grazie al mio udito da lupo!), per metterlo in guardia e dargli la possibilità di scegliere. Ma soprattutto, l’ha fatto perché gli sta simpatico lo spadaccino, anche se non lo ammetterebbe mai. Per Nex, i due si possono amare quanto vogliono, basta che evitano di “mostrarlo” di fronte a lui attraverso baci, tocchi in posti poco... leciti, e quant’altro. Perché? A parte il fatto che è un fratello maggiore pazzescamente iperprotettivo (capirai, dopo tutto quello che è successo nel laboratorio... gli do pure ragione), s’ingelosisce perché lui ha un’idea completamente differente dell’amore. Nex è più il tipo da amore platonico e quelle cose lì. Inoltre, e questo che rimanga un segreto tra me e te, non li può vedere insieme perché finisce con l’invidiarli all’inverosimile. Il motivo? Nell’assalto ad Aquroja, la sua ragazza e futura sposa è stata uccisa proprio di fronte a lui, prima che andasse a cercare Aqua-chan e Jen-chan. Credo che vederli così affiatati gli ricordi di Azue, la sua fidanzata (Mezzo Antico dell’Acqua, se vogliamo anche aggiungere), e non lo può sopportare... Pensa, ancora oggi nel giorno del compleanno di Azue, del loro anniversario di fidanzamento e dell’anniversario della sua morte, vedi Nex, tutto solo soletto, in assoluto silenzio, che pensa a lei. È inconsolabile, povero...
(Ruby prende il biglietto, lo fa in mille pezzettini, lo rinchiude in una sfera d’acciaio che lancia verso il mare. La sfera sparisce nell’orizzonte, atterra in un punto indefinito nel mare ed affonda.)

CAPITOLO 20

Sanji, è stata dura impartire lezioni di cucina e galanteria a Zoro? Come giudichi l'esperienza? La ripeteresti?

Sanji: Il Marimo è un caso perso, non è buono fare niente tranne che ad allenarsi, dormire, ed affettare nemici. Ed ha il tocco e la grazia di un elefante ubriaco. Però devo ammettere che mi sono divertito a dare lezioni di cucina... His-chuuaaaan <3 Ti andrebbe di fare lezioni di cucina con meee?? <3

Zoro, come ti è sembrato prendere lezioni di cucina e galanteria da Sanji? Lo rifaresti?

Zoro: Il cuoco è un pervertito e basta. Possibile che ogni tre parole, ci deva mettere in mezzo la parola “donna”?! Non è normale!! E poi, è più perfettino di un uccello che fa il nido: no, devi fare pezzi di tre centimetri, non di tre virgola cinque; no, le uova si sbattono in senso orario, non antiorario; no, il cibo va sistemato in questo modo sul piatto; bla bla bla bla.... Se non fosse stato per quella strega ed il suo debito, non avrei mai accettato di fare questa cosa. Giuro, ed sottolineo giuro, che non lo farò mai più in vita mia.

Nami, come ci si sente nel ricattare qualcuno per una giusta causa?

Nami: Penso, bene! Sento che sono stata molto utile per la missione. Ma dopotutto, se non ci fossi io, che cosa farebbero tutti questi ragazzi? Io sono fondamentale per questo piano, quindi sento di aver fatto il mio dovere e basta.

Brook, sinceramente, dimmi: conosci altre canzoni oltre a "Binks no Sakè"?

Brook: Yohohohohoho!! Ma certo che sì! Per esempio c’è “White Handkerchief” che uso la mattina per svegliare tutti!!

CAPITOLO 21

Zoro, da dove caspita hai tirato fuori il Grande Puffo e i suoi scagnozzi? Devo dedurre che da bambino (e magari anche adesso!) guardavi i Puffi? Te la ricordi la canzoncina? Puffi di qua, Puffi di là.. Ma dove sono chissààààààààà!!

E Mary Stranges ha chiesto:

Ma come cavolo ti sono venuti in mente i Puffi?

Zoro: ..... A dir la verità, è stata Angel a suggerirmi cosa dire in quel momento. Io non ho la più pallida idea di cosa sia un puffo -.-‘’.....
Angel: Esatto ^^ Ti è piaciuta l’idea, Zoro?
Zoro: Come no....

DA ANRASHOMONNA

CAPITOLO 19

Aqua, come mai gli hai concesso SOLO un minuto?

Aqua (rossa come un pomodoro): E-e qu-quanto avrei do-dovuto concedergli?! Pe-per me è già stato difficile sta-ta-tare ferma u-un minuto... E po-poi ha-hai visto che ha fa-fatto?! Ha me-messo la ma-mano sotto la m-mia maglietta e sta-stava cercando di sla-slacciarmi il re-re-reggipetto!!!
Zoro (perplesso): L’ho davvero fatto?
Aqua: SÌ!!!!
Zoro: .... Scusa.... n-non ero in pieno controllo delle mie a-azioni....

Zoro, la rivista per ragazze Marimopolitan (E chi l'ha mai sentita o-O!?) ti ha messo in copertina scrivendo a lettere cubitali ragazzo dell'anno....non sei contento?.... Come non mi credi...Guarda con i tuoi occhi <3
(http://imageshack.us/photo/my-images/840/marimopolitan.png/) Visto??

Zoro (fissando incredulo la copertina): Beh, che devo dire....
Aqua: Wow... Complimenti Zoro!
(Sanji arriva e strappa di mano la rivista a Zoro)
Sanji (deprimendosi): Ma perché, PERCHÉ??!!!!! Perché dev’essere sempre quello stupido marimo a beccarsi le meglio cose?!! Io ho molte più qualità, sono molto più bello, sono un gentiluomo, ho tatto, so cucinare, mi faccio in quattro per le ragazze... E lui che fa? Dorme, si allena ed ogni tanto si fa quasi ammazzare dai nemici!! No, no, no, perché, perché.....

Chopper fa più senso vedere una catena che esce dal petto di qualcuno o gli Zombie di Thriller Bark?

Chopper: Sicuramente gli zombie di Thriller Bark... In fondo quella catena non è così disturbante e poi sono abituato a vedere cose che escono dai corpi degl’altri, come flebo, cateteri, etc.

Ruby, tanto per sapere, dove avevi nascosto la tua falce?

Ruby: L’avevo messa dentro uno degli acquari dato che lì c’è la porta in acciaio rinforzato spessa dieci centimetri con un sistema di sicurezza che nemmeno gli ammiragli della Marina potrebbero distruggere.

Sanji, ma Jen non ti guarda male quando provi a fare il cascamorto con Aqua?

Sanji: No e questa è una cosa bella di Jen-san: mi accetta per quello che sono!! ^^ L’unica cosa che non capisco è perché non mi lascia fare il gentiluomo (non cascamorto u__u) con lei. Guardate. (Vede Jen entrare) Jeeeen-swaaaan!!! Amore della mia vita, cosa vorresti per pranzo oggi?? Vuoi per caso un bacio?! (Sanji si getta su di lei sparando cuoricini di fumo a raffica. Jen arrossisce e scappa via. Sanji si calma.) Ecco, vedi? Va via e non riesco a capire il perché...

Nex, ma ti da proprio così fastidio che Aqua stia un po' con tua sorella? cioè...guarda il lato positivo, pensa fosse stato Usopp...o peggio ancora Brook! Lì sì che ci sarebbe stato da preoccuparsi.

Nex: Che passi del tempo con Jen, non mi dispiace affatto... Magari intendevi Zoro? ^^’’ Se sì, allora mi da fastidio perché non mi fido ancora totalmente di lui... E semplicemente non potrei sopportare di vederlo fare cose con la mia sorellina... è ancora così piccola ed innocente....

Seph dove pensi di nasconderti adesso che il bunker è superstramega affollato? e non fare il finto tonto, tanto sai perchè ti sto facendo questa domanda

(Seph vola via su una montagna altissima)

Tora-chan ^-^ a cosa è dovuto questo tuo astio nei confronti delle parti romantiche? Lo dico perchè dici che quello che scrivi è sdolcinato, ma a me non sembra proprio -_-"

Tora-chan (Angel): Boh... forse perché penso che faccio Zoro troppo OOC e perché ho paura di farle un po troppo lagnose e scontate... Diciamo che faccio ciao ciao all’azione e mi butto a capofitto nel romanticismo estremo. Ma non è che provo astio, è che ho paura di farle troppo noiose...

SpEcIaL GuEsT

Zeff, Proprietario non che cuoco del Baratie. Si è tanto parlato di cucina e fisse alimentari in questa storia (e in altre a noi note hi hi)! Quindi la prego potrebbe provare una ricetta esclusiva per i personaggi di questa storia? Che ne so......tipo selvaggina al forno, in salsa di yogurt greco, con contorno di cereali al cioccolato in crosta!...O-O.... Oddio dev'essere una schifezza! La prego pensi lei a qualcosa ^-^

Zeff: Mah, vediamo un po.... Io proporrei di cominciare il menù con un antipasto di yogurt bianco e cereali al cioccolato. Per primo piatto, preparerei della pasta in salsa di salmone - vino bianco dal sapore deciso per accompagnare il cibo -, mentre per secondi farei un misto di coniglio e fagiano al miele - accompagnato da un vino rosso dal gusto leggermente fruttato invecchiato almeno quattro anni. Infine per dessert, farei o una mousse di castagne, oppure maron glacès.
Sanji (accendendosi una sigaretta con aria saccente): Ma sei pazzo, brutto vecchiaccio? Il tuo menù fa schifo.
Zeff (dando un calcio a Sanji): Ah sì?! Allora vediamo cosa sei capace di fare te, damerino da quattro soldi. E quante volte ti ho detto di non fumare!! Rovina il gusto!!
(Comincia una sfida culinaria/ di calci tra i due.)

CAPITOLO 20

Aqua, ma tu hai la fissa degli stivali o sbaglio^-^?

Aqua: Non sbagli ^-^ Adoro gli stivali perché dentro si possono nascondere un sacco di armi!! Coltelli da lancio, pugnali,, chiodi, lame avvelenate, pistole... Posso farti una lista enorme di tutto quello che si può nascondere negli stivali!!!
Ruby: Aqua-chan è un caso patologico... Deve sempre avere un’arma con sé, persino quando dorme o si fa la doccia...

Zoro vuoi anche fare un intervista per il settimanale " in cucina con l'alga"?

Zoro: No.

Nami ma con tutti gli spuntini che sanji ti prepara come fai a non ingrassare?

Nami: Beh, ovviamente faccio molto esercizio fisico!! E poi, tutti gli spuntini che Sanji-kun mi prepara sono dietetici. ^^

Nex, lo sai che ogni tanto arrivi proprio al momento sbagliato?

Nex: Va bene, mi dispiace, che ci posso fare? Non potevo lasciare che Seph venisse sommerso dai cavalloni... E come ho già detto, lo spadaccino passa un sacco di tempo con mia sorella, si rifarà sicuramente!!!

Angel possiamo dare un nome al bunker? *occhioni da cucciolo* Ormai è come una seconda casa per tutti noi e ad essere sincera bunker mi sa troppo di militare..che ne dici di "safe-place", oppure qualcuno dei mugi ha qualche idea?

Angel: Per questo proposito ho chiamato i nostri esperti di nomi.... Date il benvenuto a Rufy, Usopp e Robin!! (Applauso da parte dell’audience)
Rufy: Io proporrei “Armi! Verde! Metallo!”
Usopp: Ma quella è solo una serie di nomi messi insieme....
Robin: A me piacerebbe chiamarlo “Rettangolo delle Tenebre” o “Interruzione dell’Incubo”...
Angel (rabbrividendo): Non credi siano un po troppo lugubri come nomi...?
Usopp: Vediamo, io lo chiamerei... hmmmm... “NEST” o qualcosa su quella linea lì.
Aqua (con occhi da cucciolo ed un’espressione molto pucciosa): A me piacerebbe si chiamasse “Atollo”...
Angel: Oddio che carina **....
FM107 3 RADIOCAOS: Io propongo l'opposto di quello che ha detto Usopp, vale a dire TSEN!
Angel: Metteremo i nomi a votazione e vedremo quale sarà quello più gettonato ^^ Quindi fatemi sapere cosa ne pensate, cari lettori! :D

CAPITOLO 21

Zoro dato che hai fermato l'avanzata del Grande Puffo, posso chiamarti Gargamella XD?

Zoro: Io non ho mai detto di aver fermato il Grande Puffo...

Aqua sinceramente come hai fatto ad addormentarti ascoltando un roba del genere? Che diavolo di fiabe ti raccontavano da piccola?

Aqua: Una volta mia sorella mi ha raccontato una storia in cui c’era un uomo che impazziva ed ammazzava tutti i suoi amici e i suoi familiari facendoli a pezzi con una mannaia, spargendo sangue ed interiora ovunque. E quando ero piccola, Ruby mi ha raccontato una storia in cui degli spiriti maligni s’impossessavano dei corpi degli uomini facendoli diventare tutti pallidi, rachitici e con la schiuma alla bocca... poi se ne andavano in giro a squartare quelli non posseduti in stile Jack Lo Squartatore. Ma in quel momento ero così esausta dall’allenamento intensivo della mattina che dopo due secondi passati ad ascoltare il cuore di Zoro sono letteralmente crollata.

Jen chi stai cerdando? forse Seph?

Jen: Esatto!! Che per caso l’hai visto?!!

Special GuestS

Grande Puffo....lei ha davvero soggiogato un intero popolo? Ma chi avete sottomesso? I lillipuziani?

Grande Puffo: Ebbene sì.... abbiamo sottomesso un’altra popolazione di Puffi che voi non conoscete... Perché noi siamo ovunque, ovunque!! Voi non ci potete vedere, ma siamo presenti in ogni momento della vostra giornata... Noi conquisteremo il mondo per quanti siamo!! Saremo i dominatori del mondo!! MUHUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!! (Il Grande Puffo viene portato via in ambulanza con destinazione l’ospedale psichiatrico)

Mr 1, alias Daz Bones, lei è veramente una specie di Puffo Forzuto in versione zombie, oppure è tutto un vaneggio dell'autrice?

Daz Bones: Cos’è un Puffo? È la prossima persona che devo uccidere?
Angel: Possibile che qua nessuno conosca i Puffi?! O___O 

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Capitolo 45
*** Capitolo 22 - La Cura Per Il Mal D'Amore ***


Premessa
 

 Oggi, insieme al QC, vi porto anche il 22esimo capitolo!! Scommetto che avete capito chi sarà il nostro cupido della giornata già dal titolo ^^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Ringraziamenti: Alla Trinità, a Niki 96, a FM107 3 RADIOCAOS, a Tomoyo_Daidoji, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia tra le saguite/preferite.
Reminders: QC sempre aperto e recensite pliz! **
Colonna Sonora Consigliata: "Viva la Gloria!" - Green Day; "Things I'll Never Say" - Avril Lavigne;"Takes Time to Love" - Trey Songz e "SOS" - Jonas Brothers
Buona Lettura!! :D


Capitolo 22 - La Cura per il Mal D’Amore

Ancora con gli occhi chiusi, cominciò a tastare con la mano la sabbia alla sua destra in cerca della persona accanto a lui. Non trovando niente, corrugò la fronte e allungò un po di più il braccio. Sentendo che tutto quello che lo circondava era solo sabbia, sbadigliò e si mise seduto. Strizzò un paio di volte gli occhi per abituarsi alla luce del tardo mattino e si guardò intorno. I pesi sotto la palma erano spariti, come Aqua.

"Di nuovo." sentì dire una voce in lontananza. Fu seguita da un debole sibilo.

"Di nuovo." ripetè.

Zoro si alzò e seguì i suoni. Dopo un paio di minuti e qualche altra decina di "Di nuovo" arrivò finalmente ad uno spiazzo nella vegetazione poco distante dal mare.

"Di nuovo," disse Nex.

Ruby al suo fianco poggiò una mano a terra e un enorme blocco biancastro emerse dal terreno. Sentì il sibilo ed un taglio squarciò la sua liscia superficie avanzando fino a circa metà del suo spessore. Staccò gli occhi dal blocco e vide Aqua, ansimante, con lo spadone azzurrino ancora teso insieme al suo braccio di fianco a lei. I suoi occhi erano animati da una fredda determinazione. Conficcò la punta della spada a terra e si sostenne su di essa per riprendere fiato.

"Non ci siamo, non ci siamo..." sospirò Nex scuotendo la testa. Sia lui che Ruby gli davano le spalle. "Aqua, devi metterci più concentrazione se vuoi tagliare il diamante."

Diamante?! esclamò Zoro mentalmente, è già difficile tagliare il metallo, figuriamoci il diamante... 

"Forse è solo stanca..." disse Ruby e poggiò una mano sul blocco per rigenerarlo. Sentirono un lieve scricchiolio ed Aqua cadde improvvisamente in ginocchio. "Le gambe... Sapevo che sarebbe successo..." sospirò l’uomo passandosi una mano sul volto stanco. "Le tue ossa sono cave, Aqua-chan. È naturale che si rompano in seguito ad una tale pressione su di esse."  

"Puoi rinforzarle... Vero?" chiese Aqua coi denti serrati per il dolore.

"Potrei, ma farebbe davvero male--"  

"Non m'interessa," la sua voce era fredda e senza emozioni. "Non m'interessa quanto dolore io debba sopportare... Finchè riesco a sconfiggerlo con questo corpo senza morire e senza lasciar morire nessuno, allora sono disposta ad accogliere di buon grado qualsiasi sofferenza!" I suoi occhi erano così determinati da fare paura.

Ruby annuì. "Passa da me nel pomeriggio e vedrò cosa posso fare."  

"Allora l'allenamento è rimandato a dopo la modifica. Ci vediamo di nuovo qui," disse Nex e i due uomini se ne andarono lasciando Aqua lì da sola con il suo fiato corto.

Accertatosi che non ci fosse davvero nessuno, lo spadaccino fece per raggiungerla quando un movimento sopra la sua testa lo fece tornare nell'ombra dei cespugli.

Pochi secondi dopo, Seph atterrò in assoluto silenzio e grazia vicino ad Aqua. Si accucciò per guardarla in faccia e chiese "Credi di poter camminare?" I lineamenti delicati del suo volto erano genuinamente preoccupati.

La ragazza chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e, aiutandosi con la spada, si spinse in piedi solo per ricadere. Seph la trattenne afferrandola per la vita. "Lascia," disse e lei rilasciò l'elsa dello spadone permettendogli di prenderla in braccio. "Tu per me sarai sempre il mio nord, il mio est, il mio sud, il mio ovest, la rosa dei venti che porterò sempre nel mio cuore," le sussurrò con un sorriso dandole un bacio sulla fronte.

"E questa? L'hai presa da un libro?" domandò lei con sarcasmo.

"Chissà!" replicò lui continuando a camminare.

"No, ora me lo devi dire," insistè.

Seph cominciò a fischiettare allegramente.

"Seph!!!" protestò lei e prese a tormentarlo di pugni.

Zoro li seguì con lo sguardo finchè non sparirono nella foresta. Ancora lui...' pensò stringendo i pugni. Aqua... Però, forse, lui potrebbe esserci sempre per lei... In fondo sono entrambi Antichi...

Ah, ma andiamo! Da quando sei così debole! Un po di spina dorsale! La vuoi? Allora combatti per averla! disse una seconda voce nella sua testa.

Zoro annuì con decisione e li seguì sulla spiaggia. Combattere in fondo era la cosa che gli veniva meglio.


 

***

 

             "Che cosa ti è successo?" chiese Chopper vedendo Aqua in braccio a Seph.

"Mi sono rotta le ossa delle gambe," rispose lei con una punta d'irritazione.

"Possibile che non passi giorno in cui tu non ti rompa qualcosa o venga ferita?" commentò la renna. "In ogni caso, hai visto Zoro?"

Aqua sentì le braccia di Seph irrigidirsi al suono di quel nome. "No, ma sicuramente sarà qui nei paraggi."

  Chopper annuì e sorrise "Grazie! Proverò a controllare-- Zoro!!!" esclamò notando qualcosa dietro di loro. Si girarono e videro lo spadaccino avvicinarsi chiamato dalla renna. Chopper li salutò e corse verso di lui.

Seph e Zoro si scambiarono una lunga ed intensa occhiata prima che Aqua indicasse il mare al ragazzo alato che dovette portarla sulla riva.

"Finalmente!" disse Chopper una volta che l'ebbe raggiunto.

"Cosa c'è?" chiese distrattamente osservando i due seduti sul bagnasciuga.

"Mi servirebbe il tuo aiuto per una ricerca che -- OI! Mi stai ascoltando?!" si trasformò nella sua forma umana quando notò che l'attenzione dello spadaccino era rivolta da tutt'altra parte.

Ma Zoro non se ne curò, era più importante quello che aveva visto: Seph baciare di nuovo Aqua per poi rivolgergli un sorriso di sfida. Strinse una mano intorno all'elsa delle spade per la rabbia. Chopper guardò i due perplesso. Dopodiché, comprendendo la situazione, si caricò senza preavviso Zoro in spalla. "Andiamo," disse con tono serio.

Lo spadaccino lo ignorò completamente mentre continuava a guardare Seph schizzare Aqua e ridere insieme di gusto. Guerra sia... 


 

           ***
 

"Cosa vuoi, Chopper?" chiese spazientito quando la renna lo lasciò sul divano.

Chopper ritornò normale e saltò su una sedia di fronte a lui. Gli puntò uno zoccolo contro e gli disse con decisione "Ho notato il tuo comportamento anomalo quando Seph interagisce con Aqua! E ho deciso che preparerò una cura!" Scese dalla sedia per andare al suo tavolo di lavoro.

Zoro sospirò e lo raggiunse dicendo "Chopper, io non sono malato e il mio comportamento è sempre lo stesso."

La renna lo ignorò ed aprì di fronte a sè un enorme libro. "Dalle mie ricerche," disse sfogliando le pagine, "ho dedotto che i sintomi da innamoramento sono: il cuore che batte più forte, il respiro più intenso, l’appetito che diminuisce,  lo scarso controllo della propria mente, l’attenzione monopolizzata da lei, e la perdita di concentrazione. Quando arriva l'amore, è un grande cambiamento quello che coinvolge la persona innamorata. Parte dal cervello e arriva al corpo. Subito, si libera l’ossitocina, un’endorfina, ovvero una sostanza chimica, che ha un meccanismo d’azione simile alle sostanze oppiacee. Condiziona le sensazioni regolando piacere e dolore. Le somiglianze tra innamoramento e dipendenza da sostanze come droghe e alcool sono molte. Si sa che alla base di tutto c’è irrazionalità ma non c’è modo per modificarlo. Inoltre il cervello rilascia la feniletilamina, simile all’amfetamina, quando questa diminuisce  - a causa dell’abbandono per esempio - e si ha una specie di crisi di astinenza. Purtroppo non si possono fermare o controllare queste reazioni..."  

Oh no. NononononoNO!pensò Zoro. Non m'interessa l'analisi fisio-biologica dell'amore!! E poi non sono innamorato, io sono--   "...Completamente pazzo di lei," concluse Chopper.

Zoro preso alla sprovvista esclamò indietreggiando "Cosa?!"

La renna lo guardò e notando le sue guance rosse si lanciò sullo spadaccino con uno stetoscopio. "Interessante reazione... In risposta allo stimolo ormonale i capillari si dilatano per rilasciare il calore in eccesso causando questo rossore!! Dì un po..." I suoi occhi si assottigliarono. "Stavi avendo pensieri sconci su Aqua mentre parlavo?"  A Zoro mancò il respiro mentre arrossiva ancora di più. Chopper interpretò la reazione come un no. "Comunque, riassunto, l'amore si divide principalmente in due fasi: affetto ed attaccamento. Ed è nella prima fase in cui i soggetti sono attirati l'uno all'altro - di solito solo da un desiderio fisico - ed in cui cominciano a conoscersi. Se non viene corrisposto, l'amore può letteralmente far diventare pazzi, e non c'è ancora cura. Quindi!" rilasciò Zoro e saltò sulla sedia girevole. Indicò il libro. "Lo faremo corrispondere."

Lo spadaccino si avvicinò e vide una lista d'ingredienti e strumenti. "Cos'è?" chiese capendoci sempre meno.

La renna sorrise "La cura per il tuo Mal D'Amore."

Zoro scosse la testa e si voltò. "Io non soffro di nessun Mal D'Amore," disse dirigendosi verso l'uscita.

Il sangue nelle vene di Chopper si gelò: stava perdendo il suo paziente e la terza prova rischiava di fallire prima ancora che cominciasse. Decise di usare il trucchetto che gli aveva insegnato Nami il giorno prima.

"Certo che però è un vero peccato," disse fingendosi dispiaciuto. Si sedette sulla sedia. "Sarebbe bello se Aqua smettesse di ronzare tutto il tempo intorno a Seph e dedicasse un po di tempo a noi."

Zoro si bloccò. "Non è Aqua che gira intorno a quel tizio. È quel bastardo che sta sempre appiccicato ad Aqua," lo corresse voltando di lato la testa.

"Sì, sì, come vuoi. Tanto che differenza fa chi ronza intorno a chi, dal momento che non t'interessa?" si finse disinteressato mentre osservava il liquido arancione in una provetta prima di mischiarlo insieme ad un altro di colore verde. "Di sicuro io questo filtro non lo posso preparare da solo. Vabbè, vorrà dire che le cose resteranno così come stanno..." prese ad armeggiare con alcune fialette in attesa della reazione dello spadaccino.

Zoro rimase immobile nel centro della stanza. Accettare la sua proposta avrebbe significato ammettere il suo amore per Aqua. E ho una certa reputazione da mantenere... Ma rifiutarla varrebbe a dire... L'immagine di quella notte in cui Aqua e Seph si erano baciati comparì di nuovo davanti ai suoi occhi.

"Ok, sia chiara una cosa: lo faccio solo perchè quel tizio non mi piace per niente, d'accordo? Non perchè sono innamorato o cosa. E voglio che rimanga un segreto tra me e te," disse ritornando al tavolo di Chopper poggiando una mano sulla pelle nera della sedia.

"Sicuro. Parola di medico," rispose lui sorridendo soddisfatto.
 

***

 

"Abbiamo bisogno di bacche di mirto, anice, zafferano e fiori di lavanda," disse Chopper leggendo il libro.

"Per quello possiamo chiedere a Nex," disse Zoro e l'altro annuì.

"Cerchiamo comunque di non farci notare da Aqua..."  

"Nah, non ti preoccupare: so per certo che passerà gran parte del pomeriggio da Ruby."  

"Vedo che sei abbastanza interessato in quello che fa Aqua..." disse Chopper con un sorrisetto. "Suppongo che siate molto vicini."

Zoro riconobbe che il tono della renna era sincero e capì che non aveva intenzione di stuzzicarlo o prenderlo in giro. "No... Voglio dire, andiamo molto d'accordo perchè condividiamo molti valori... Non siamo più amici di quanto non sia amica con voi."  

"A dir la verità, voi due sembrate molto più che amici." Lo spadaccino alzò un sopracciglio interrogativamente. "Sì è vero, lei vuole bene a tutti noi e cerca di mantenere buone relazioni, ma quando vi vediamo lì, seduti insieme sul ponte, o anche quando litigate... Non possiamo fare altro che invidiarti, Zoro. Forse non ve ne rendete conto, ma l'armonia che c'è tra voi due ci da solo l'ennesima prova di quanto noialtri siamo distanti da lei."

Chiuse il libro e, cancellando la malinconia dalla sua voce, domandò con un sorriso "Andiamo?"  

"Sì..." Uscendo si chiese se quello che aveva detto Chopper fosse vero e probabilmente aveva ragione, anche se al momento rischiava di perderla.
 

***

 

         "Certo, nessun problema," disse Nex riguardando la breve lista d'ingredienti. Congiunse le mani e le affondò in un vaso pieno di terra. Appena le rimosse, delle piccole piantine cominciarono a crescere.

"Il Filtro di Semi, eh?" disse ad un tratto osservandole crescere. Zoro non battè ciglio ma Chopper si andò a nascondere dietro la sua gamba riconoscendo di essere stato scoperto. "Non ti preoccupare: non lo dirò a nessuno," lo rassicurò l'Antico.

"Come fai a conoscere questa cosa?" chiese lo spadaccino rimanendo sempre impassibile.

  "Beh, in più di duemila anni di vita, se ne imparano di cose. Anche perchè io stesso sono stato 'vittima' di questi filtri," spiegò raccogliendo le bacche ormai mature.

"E hanno funzionato?" domandò ansiosamente Chopper.

Nex si piegò e gli porse un piccolo barattolo con dentro gli ingredienti richiesti. "Ah, questo sta a te scoprirlo."  

"Comunque non avrei mai immaginato che ci fosse un giardino così vicino al mare," disse Zoro guardandosi intorno. Era nel bel mezzo di un campo tutto lavorato. In alcune zone erano piantati fiori di vari colori e di aspetti che non aveva mai visto, mentre altre erano piene di cespugli di lattuga, piante di pomodoro e altra frutta e verdura.

"E io non avrei mai immaginato che ci potesse essere un pratino sul ponte di una nave."  

"Zoro! Presto!! Dobbiamo andarcene!!" disse in tono allarmato Chopper tirandogli la gamba.

"Che c'è?"  

"Sta arrivando Robin!!"

 Lo spadaccino alzò lo sguardo e vide la figura della donna avvicinarsi attraverso il campo. Prese Chopper sotto a un braccio e con un rapido cenno del capo salutò Nex e corse via.

"Ah, ma dovreste sapere che..." Nex non riuscì a completare la frase: i due erano ormai troppo lontani.

"Che succede Xenon?" chiese Robin raggiungendolo.

Lui si strofinò la nuca a disagio. "Mi sono dimenticato di dirgli che Aqua è allergica allo zafferano."
       

 

***
 

"Ecco, metti dentro gli ingredienti," disse Chopper vedendo che l'acqua stava cominciando a bollire.

Zoro lasciò cadere il contenuto del barattolo nell'ampolla. "Ma sei sicuro che funzionerà?" domandò un po scettico.

"Possiamo solo sperare che funzioni. Se l'amore non è corrisposto, allora si rischia di diventare pazzi. E una bestia assetata di sangue come te sarebbe capace di annientare l'umanità se diventasse pazza..."  

"Non ti pare che stai esagerando un po con questa pazzia? Io non lascio andare così tanto i miei sentimenti.... E poi te l'ho già detto e ripetuto che io non sono innamorato di Aqua. Voglio solo che quel tizio con le ali la lasci in pace."

Rimasero entrambi in silenzio a fissare le bolle dell'acqua calda salire in superficie e scoppiare.

"Comunque, riguardo a quello che hai detto prima... L'iniziativa è tutta di Aqua. È lei che mi viene a cercare, che parla con me... Io personalmente non faccio niente, anzi... Certe volte vorrei che si allontanasse da me..."  

"Hai paura di attaccarti troppo a lei?" chiese Chopper e Zoro rimase in silenzio. "Sai, l'ho notata questa specie di distanza che vuoi tenere con gli altri. So che vuoi bene a tutti e che faresti di tutto per proteggerci, ma non hai mai legato particolarmente con nessuno. Per esempio, è abbastanza chiaro come Nami e Robin abbiano legato in senso di amicizia, o anche come Usopp abbia legato con Franky in quanto sono entrambi due teste dedite all'invenzioni di nuovi aggeggi. Tu invece no. Preferisci startene da solo. Questa è la prima volta che ti vedo socializzare così tanto con un'altra persona. Sarà anche vero che i mostri assetati di sangue si attirano a vicenda, ma credo che Aqua sia una di quelle rarissime persone che sono riuscite a rompere la tua barriera. E questo, mi pare di capire, ti da molto fastidio, anche se in fondo ti piace avere qualcuno accanto. Solo che non sai interpretare quello che provi. Quello che non riesco a capire è il perchè, se è per orgoglio personale o proprio per una tua incapacità a comprendere i sentimenti...." Zoro rimase ancora in silenzio. "Ho notato anche come tieni Aqua stretta a te. Sembra che qualcuno te la voglia portar via! E anche come lei si tranquillizza in tua presenza, basta considerare quella volta dell'incubo..."  

"Chopper," la voce dello spadaccino era seria e profonda. "Io ho paura che qualcuno me la porti via. E vorrei che si allontanasse da me proprio perchè odio avere paura. Ma so anche che il suo allontanarsi mi porterebbe, come dire... in astinenza. Dato che lei ha rotto questa barriera che tu dici, ho bisogno della sua costante presenza per far sì che rimanga aperta." Fece una pausa. Osservò l'acqua diventare di un pallido color arancione. "Ma non credo che questo si possa considerare amore. La sto, come dire... sfruttando. È più una specie di dipendenza, no?"  

"Sanji una volta mi ha detto che l'amore è dipendenza sia fisica, sia psicologica all'altra," disse Chopper mescolando con un piccolo cucchiaino il liquido. "È per questo che non sono totalmente convinto che sia una cosa salutare."

Fece scivolare il libro sotto gli occhi di Zoro. "Leggi qui."  

"“Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”...?"  

"Non ho capito..."  

"“Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”," ripetè a voce un po più alta.

"Cosa?"

"“Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”!!"  

"Per questi...?"  

"Ho detto, “Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”!!" cominciava ad essere irritante.

"Per questi mesi, per queste more??"  

"“Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”," disse di nuovo stringendo i pugni per la rabbia. Calma, mantieni la calma...  

"Zoro, non vedi che sto vicino a dell'acqua che bolle? Se non lo dici con chiarezza non riesco a capirti."  

A quello lo spadaccino lo prese per le spalle e lo fece girare verso di sè. "Per l'ultima volta, “Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”!!!!!!"  

esattamente quello che c'è scritto sul libro?" domandò Chopper.

Zoro andò a controllare e indicando le parole stampate lesse "Sì, “Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”!"  

"Perfetto, l'hai detto sette volte. Possiamo procedere a metterlo in un bicchiere," disse Chopper spegnendo il fuoco.

"Mi hai imbrogliato?!" protestò lui.

"Beh, l'avresti detto se te lo avessi chiesto normalmente?"  

Lui rimase in silenzio riconoscendo che in effetti la renna aveva ragione. Osservò il liquido arancione venir travasato dentro ad un bel bicchiere di vetro colorato. "Ma sei sicuro al cento percento che non sia nocivo o cosa?"  

"Che sia nocivo assolutamente no." gli porse il bicchiere. "Ora vai a darlo ad Aqua."  

"Io?!"  

"E chi sennò?"  

"Ma come pensi che dovrei presentarmi: 'Ecco qui, beviti questa specie d'intruglio che Chopper ha preparato così “Per questi semi, per questo fiore, si infiammi il tuo cuore”' ?!?!"  

"Ma che ne so io! Dì che Sanji ti ha obbligato a portarle del thè perchè lui in quel momento non poteva!"  

Lo spadaccino sbuffò ma prese comunque il bicchiere. "Andiamo," disse uscendo e la renna lo seguì.
 

***

 

"Ehilà Chopper!" lo salutò allegramente Usopp.

"Oh, ciao!" ricambiò lui.

"Nel bel mezzo della terza prova?"  

"Già!"  

I due osservarono Zoro avvicinarsi ad Aqua, con le gambe coperte di bende, sul bagnasciuga e, dopo essersi scambiati un paio di parole, porgerle il bicchiere.

"Sei sicuro che funzioni?" chiese il cecchino.

"Personalmente, essendo un medico, sono abbastanza scettico su tutto il discorso dei filtri e delle pozioni, ma dato che l'amore è una cosa totalmente irrazionale, come i miei studi dimostrano, c'è bisogno di qualcosa di altrettanto irrazionale. E poi non si è ancora scoperta una cura per il Mal d'Amore."  

Aqua soffiò sul bicchiere e prese un sorso.

"Io ho come il presentimento che non andrà a finire molto bene..."  

"Tu sei un pessimista, Usopp."

Sentirono la voce di Nex chiamare Aqua e si voltarono. Lei allungò una mano e Zoro l'aiutò ad alzarsi. Barcollando un po prima di trovare l'equilibrio, la ragazza salutò lo spadaccino restituendogli il bicchiere vuoto e corse via.

"L'ha bevuto tutto?" chiese Chopper quando Zoro li raggiunse di nuovo.

"Già..." rispose distrattamente.

"C'è qualcosa che non va?" chiese Usopp notando il modo sospettoso in cui guardava Aqua.

"È solo che non mi sembra molto sicura sulle sue gambe... Come se avesse le vertigini..."  

"Sarà dovuto al fatto di quelle modifiche che mi avevi accennato prima," disse Chopper guardando anche lui la ragazza.
 

***

 

"Pronta a riprendere?" chiese Xenon alla sorella.

"Sicuro," rispose lei impugnando i due spadoni.

"Ti fanno male le gambe?" Ruby poggiò una mano a terra facendo comparire di nuovo il blocco di diamante.

"Niente d'insopportabile."  

"Allora cominciamo!" annunciò Nex e Aqua si mise in posizione.

Si concentrò sulla pietra biancastra di fronte a sè, si assicurò che la sua posizione fosse corretta e stabile... Lanciò il suo doppio fendente proprio quando una vertigine l'aggredì. Mancò il bersaglio di parecchi metri.

"Tutto bene?" Il tono di Nex era lievemente preoccupato.

"Sì..." rispose distrattamente lei mentre portava una mano alla fronte e chiudeva gli occhi. Si sentiva come se il terreno sotto di lei fosse diventato molle ed instabile. Colta da un'improvvisa debolezza, lasciò cadere gli spadoni a terra e perse l'equilibrio.

"Aqua-chan!" esclamò Ruby prendendola prima che sbattesse le testa a terra.

"Ho le vertigini... E la nausea...." biascicò lei appallottolandosi. I due uomini si scambiarono un'occhiata e, dopo che Ruby l'avesse presa in braccio, corsero verso la spiaggia.

I Mugiwara li videro correre verso il mare con Aqua semisvenuta e pallida come un fantasma. La lasciarono in acqua e lei, trasformandosi nella sua forma ibrida, si trascinò nella profondità dell'oceano.

"Che è successo?" chiese Rufy a nome di tutti.

"Niente... Aqua si è solo sentita un po male... Una mezz'oretta nel suo Elemento e ritornerà come prima," disse Ruby.

"Ma quello zafferano che vi ho dato prima... Non glielo avrete mica fatto mangiare?!" chiese Nex a Zoro e Chopper.

"No, glielo abbiamo fatto bere... Come un thè," rispose la renna non capendo dove stesse il problema.

"IDIOTI!!" urlò Sanji scagliandogli un paio di calci. "Non lo sapevate che Aqua è allergica allo zafferano?!!"

 I due si guardarono ad occhi sgranati. "Io non lo sapevo..." disse Zoro. "E l'idea è stata tua."

"Beh, nemmeno io lo sapevo!" protestò Chopper.

"È colpa di entrambi!!" esclamò Sanji lanciando altri calci che vennero prontamente schivati.

"Andiamo, non è successo niente..." disse Ruby nel tentativo di calmare le acque.

"Allora la terza prova si può dire fallita," sospirò Nami scuotendo la testa.

"Che prova?" chiese Zoro insospettito. Il sangue nelle vene degli altri si gelò.

"Prova... Di sapore," disse la navigatrice.

"Sì, esatto! Stavamo cercando di creare un nuovo gusto di thè, vero Sanji?" intervenne a sostegno Usopp.

"Verissimo. Ed Aqua-chan è stata così gentile da fare da assaggiatrice!"  

"Allora che era tutta quella storia sulla cura?" domandò lo spadaccino guardando Chopper seminascosto dietro a Robin.

"Ecco.... Era entrambe le cose..." rispose lui spaventato dagli occhi di Zoro.

"Andiamo, non è bello vedervi litigare!" disse una voce femminile dietro di loro. Si girarono e videro Aqua seduta sul bagnasciuga con la schiena dritta, le braccia incrociate e la lunga coda ripiegata al suo fianco. "Quindi lasciate correre!" I lineamenti del suo volto erano irritati ma si poteva scorgere la preoccupazione per loro.

"Visto, rompiscatole come prima..." disse Nex.

"Guarda che ti sento!" protestò la ragazza.

Zoro si avvicinò a lei. Si accucciò al suo fianco e raggruppò un po di sabbia asciutta. Tutti lo osservarono perplessi. Poi prese la sabbia nelle mani e la lasciò cadere sopra ad Aqua. "Stupida... Potevi anche dirmelo..." disse lasciando scivolare i granelli tra le sue dita.

"Oi!!" protestò lei scuotendo la testa. La sabbia aderì alla sua pelle bagnata. A Zoro venne da ridere quando lei tentò di strofinarla via senza riuscirci.

"Bastardo," disse a denti serrati e saltò addosso allo spadaccino. Lui, preso alla sprovvista, cadde sulla sabbia e cominciò a parare i pugni che Aqua gli lanciava da sopra il suo addome.

I Mugiwara presero a ridere. Ad un certo punto, Aqua scivolò e cadde su di Zoro. Anche i due litiganti presero a ridere dopo essersi guardati negli occhi per un paio di secondi.

Mal d'Amore? Altro che male... pensò mentre, ridendo, circondava con un braccio la vita della ragazza da cui non voleva separarsi per nulla al mondo.

Di nuovo nessuno si accorse del ragazzo alato che aveva visto tutto dalla finestra del salone della casa principale.  
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NdA: Quello che Chopper dice riguardo all'analisi fisico-biologica-e-quant'altro dell'amore è tutto vero!! Mi ricordo di aver preso quelle informazioni da un articolo su internet per una ricerca, ma purtroppo non mi ricordo il sito web :(
Ed anche il Filtro di Semi esiste per davvero ^^ Anche questo l'ho trovato su un sito web che però non ricordo XD
Comunque se li cercate su google li dovreste trovare ^^ (Qualcuno nel pubblico: "Ma che kaizer ce ne frega a noi..." Angel: "Guarda che ti seziono da vivo.." Silenzio di tomba)

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Capitolo 46
*** Capitolo 23 - Gioielli e Spade ***


Premessa
 

Finalmente!! Ho appioppato la mia cuginetta di un anno ai genitori e sono riuscita a pubblicare!! ^^ Vi avverto che questa è una delle mie solite batoste di ventuno pagine XD Armatevi di santa pazienza!! Passerò immediatamente alle sezioni in grassetto!
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei, ma gli Antichi sì ^^
Aqua (con sguardo assassino): ...
Angel: C-che c'è?
Aqua: ....
(Angel comincia a giocherellare nervosamente con l'orlo della maglietta)
Aqua: .... Piove.
Angel: O___O
Ringraziamenti: Alla Trinità, a FM107 3 RADIOCAOS, a Niki 96, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia tre le seguite/preferite =D
Reminders: QC aperto e recensite pliz!
Annuncio: Mi prendo una settimana di ferie dal 7 al 15, quindi se non trovate nuovi capitoli è perchè sto al mare, non perchè mi hanno (finalmente XD) uccisa =3
Domanda Del Giorno: Chi riesce a trovare la parte che ho preso dall'anime di One Piece? ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Rooftops (A Liberation Broadcast)" - Lostprophets; "The Look" - The Baseballs; "Bad Day" - Daniel Powter; "No One" - The Baseballs e "Broken Strings (feat. Nelly Furtado)" - James Morrison
Buona Lettura! ^^


Capitolo 23 - Gioielli e Spade

"Aqua..." mugugnò Zoro svegliandosi.

"Hm?" rispose lei ancora semiaddormentata.

Le diede un bacio sulla fronte. "Come va?"
 
"Hmmm..." rispose lei senza aprire gli occhi.

"Andiamo, sveglia." La scosse lievemente. Lei si raggomitolò su sè stessa e biascicò qualcosa d'incomprensibile. "Se vuoi continuare a dormire almeno lasciami."

In tutta risposta lei strinse la presa intorno al suo braccio. "No," disse avvicinandosi a lui.

Zoro sospirò. "Ma tu guarda... Arrivi qui, nel mio letto, nel bel mezzo della notte, senza preavviso, ti metti a dormire come se niente fosse, e poi ti aspetti pure di comandare!..."  

"Sì," replicò chiaramente lei. "Devi in qualche modo farti perdonare per ieri."  

"Ma se non ti è successo niente..."  

"Non importa. Oggi comando io e basta."  

"Tanto comandi sempre te."

Lei si sollevò sul gomito e lo guardò corrugando la fronte. I capelli biondi erano tutti scompigliati e la luce che filtrava dalla finestra alle sue spalle le passava attraverso le ciocche dorate creando una specie di aureola intorno al capo. Le poggiò una mano sulla guancia.

"Non è vero che comando sempre io..." protestò lei.

"Eccome," disse lui guardandola con un mezzo sorriso.

"Che c'è?" chiese lei notando l'espressione dolce di Zoro.

"Niente," rispose e spostò la mano tra i suoi capelli. C'è che sei bellissima, pensò.

"Dì un po," disse Aqua poggiando il mento in mezzo al suo petto. "Ieri eri abbastanza arrabbiato con Seph. L'ho notato." I contorni del volto dello spadaccino s'irrigidirono. "Eccome se eri arrabbiato," disse notando la sua reazione.

"Non mi piace. Non mi piace il fatto che quello ti bacia quando e come vuole. E che se ne sta così appiccicato a te."  

Aqua alzò un sopracciglio. "Geloso?"  

 "Chiamami come vuoi, ma non mi piace lo stesso."  

"Sai, non piace nemmeno a me. Non mi piace essere baciata da lui."
 
"Allora si può sapere perchè lo lasci fare?!"  

"Perchè l'amore può far diventare pazzi. E il suo cuore è ancora così giovane--"  

"Ha la tua stessa età! E tu hai quasi duemila anni!"

Lei sospirò. "Io non so che fare, Zoro. Voglio molto bene a Seph. E da quello che ho capito, io sono la sua figura di riferimento dato che l'ho salvato dal laboratorio..."  

"Aqua, ascoltami. Tu non devi niente a nessuno. Se non vuoi essere baciata allora non farti baciare. Basta. Poi lui è libero di fare quello che vuole."

Lei chiuse gli occhi e poggiò l'orecchio sul suo cuore. "Forse hai ragione," sussurrò poi.

"Ovvio," replicò con un mezzo sorriso.

"Troppo orgoglioso," lo rimproverò Aqua dandogli un colpetto sull'addome. "Ma tu dormi sempre senza maglietta?" chiese corrugando la fronte.

"Sì. Personalmente non amo le magliette. Ecco perchè preferisco portare le camicie aperte quando posso. Le magliette tirano e si strappano."  

"Sembri un mezzo ubriaco con tutta la camicia sbottonata."  

"Beh, allora io potrei chiederti se tu dormi sempre in shorts e canottiera e perchè indossi sempre gli stessi pantaloni neri con gli stessi stivali e la stessa camicia bianca legata sopra la vita, e dirti che certe volte sembra che sei appena uscita da qualche stanza di tortura per come appari."  

"Sì, dormo sempre vestita così tranne quando fa davvero caldo che preferisco stare in costume. E poi mi vesto sempre in quel modo perchè gli stivali offrono un sacco di posti per nascondere le armi, i pantaloni in pelle sono estremamente comodi ed elastici, e la maglietta corta non mi da fastidio andandomi a strusciare contro la cicatrice."  

"Però!" disse lui in risposta.

"E tu perchè hai addosso sempre lo stesso haramaki verde?"
 
"Perchè è piacevolmente caldo e tiene le spade al mio fianco."  

"Ma lo sai che ti fa sembrare molto più vecchio?"  

"Non che m'interessi."  

"E lo sai che ti voglio un bene dell'anima?"

Lui rimase in silenzio un momento. Ancora non sapeva come rispondere. Prese un lungo respiro gonfiando il petto più che poteva. "Io no, ti disprezzo invece."
Lei alzò la testa e lo guardò scioccata.

"Zoro!" esclamò.

"È la verità!" scherzò lui.

Aqua si mise a sedere e cominciò a prenderlo a pugnetti sul petto. "Allora se tu mi disprezzi, io ti odio con tutta l'anima," disse ridendo.

Lui bloccò le sue mani. Si guardarono sorridenti negli occhi per un po. Stava cominciando ad avvicinarsi a lei quando un bussare alla porta lo interruppe. Entrambi guardarono verso destra e poi si guardarono di nuovo. Sapevano entrambi cosa sarebbe successo se li avessero trovati insieme, e le loro spiegazioni non sarebbero state ascoltate. Zoro le lasciò andare i polsi e lei silenziosamente scese dal letto proprio quando ci fu di nuovo il bussare.

"Arrivo," disse Zoro alla porta.

"Sono io," disse la voce attutita di Nami dall'altra parte.

Zoro si voltò e vide che Aqua era sparita. Si guardò intorno circospetto ma non indagò su dove si fosse nascosta. Aprì la porta e si ritrovò davanti la navigatrice con addosso un vestito grigio con 'EVIL' scritto in blu sul petto.

"Buongiorno," disse.

"'Giorno," replicò lui fingendo uno sbadiglio.

"Stavi ancora dormendo?" chiese e Zoro annuì. "E per caso hai visto Aqua?" domandò mettendosi sulle punte per sbirciare oltre la spalla dello spadaccino.

"No."
 
"In ogni caso," disse spingendolo di lato ed entrando nella stanza. "Dobbiamo parlare." Aprì le tende lasciando entrare la luce del giorno.

"Cosa c'è?" chiese lui abbastanza spazientito dalla disinvoltura della donna.

"Oggi dovrai andare insieme ad Aqua a fare compere," disse aprendo l'armadio.

"Cosa?!"  

Lei annuì distrattamente mentre prendeva un paio di camicie e le poggiava sul letto sfatto. "Seph non può e lei è l'unica che può portarti all'isola vicino." Scelse un paio di jeans e li stese accanto alle camicie.

"E Xenon?"
 
"Deve lavorare con Ruby ad una cosa... Non mi ha spiegato bene in dettaglio però." Rimirò i vestiti e scelse una delle camicie.  

"E che cosa dovremmo comprare? Il tizio alato ha fatto scorta di cibo nemmeno tre giorni fa."  

"Dovete andare a prendere delle medicine e delle parti meccaniche. Poi potete avere tutto il resto della giornata per voi." Gli lanciò una camicia, una maglietta e i jeans. "Provati questi."  

"Ma si può sapere perchè proprio io?" chiese esasperato prendendo i vestiti al volo.

Nami non rispose. "Se non lo fai ti triplico il debito." Si diresse verso l'uscita. "Esci quando ti sei lavato e cambiato. Ti aspetto qui fuori." disse chiudendo la porta alle spalle.

"Megera..." mormorò Zoro e lasciò ricadere gli indumenti sul letto. Si voltò ed andò a sbattere contro qualcosa. O meglio, qualcuno. Aqua cadde a terra. "Scusa, non ti avevo vista," disse Zoro allungando un braccio. Lei si strofinò la testa ed accettò la mano dello spadaccino per rialzarsi. "Certo che sai sparire nel nulla quando vuoi," disse tirandola su senza sforzo.

"Sono un'assassina, ricordi? Queste cose sono all'ordine del giorno."  

"Ti ho fatto male?" domandò notando che Aqua non aveva tolto la mano dalla testa.

Fece per controllare che non avesse nessuna ferita ma lei si scostò. "No, non è niente." Osservò i vestiti sul letto. "Ah, è questo stile..." sussurrò a sè stessa. "Allora ci vediamo dopo," disse andando verso la finestra. "Mi vedrai come non mi hai mai vista prima." Sorrise ed uscì senza essere notata da nessuno.

Zoro fece spallucce e andò in bagno a farsi una doccia.

***

 

          "Devo proprio?" chiese a Nami.

  "Andiamo, una camicia chiusa che male potrà mai farti?"

Zoro uscì con un sospiro spazientito.

"Vedi? Non ti sta nemmeno male. Peccato per i jeans però."

Gli diede un'altra occhiata: indossava un paio di scarpe da ginnastica blu scuro rifinite in bianco, i jeans celesti strappati sulle ginocchia, una camicia blu scuro con due croci bianche sul petto, ed infine una spessa cinta nera allacciata sopra la camicia assicurava al suo fianco le tre spade.

"È anche vero che per uno come te non c'è molto da fare," disse poi la navigatrice con un sospiro rassegnato.

"Cosa intendi dire?" chiese lui irritato.

"Lascia stare. Piuttosto, andiamo a prendere i soldi." Lo prese per un braccio e lo trascinò via con sè. "Ascolta, se c'è una cosa che devi sapere delle donne," disse camminando, "è che: primo, amiamo i vestiti; secondo, amiamo i soldi; terzo, amiamo le persone galanti ed intelligenti." Si fermarono davanti alla casa di Ruby. "Dato che non si può fare niente per il terzo punto--"

"OI!!!" protestò Zoro liberandosi dalla sua stretta.

"-- dobbiamo focalizzarci sugli altri due." Bussò.

L'Antico aprì la porta e li accolse con uno dei suoi splendidi sorrisi. "Ah, eccovi. Vi stavo aspettando! Prego, entrate."  

"Grazie, Ruby-kun," disse Nami ricambiando il sorriso. Lo spadaccino non disse niente ed entrò.

"Purtroppo non sono in grado di creare monete," spiegò Ruby sorpassandoli e prendendo una sacchetta viola dalla scrivania, "Ma queste pepite varranno almeno duecento-duecentocinquanta milioni." Scosse la sacchetta facendo cadere sul palmo un paio di pietruzze di puro oro.

Nami si tenne a distanza, sapendo che se fosse andata troppo vicina le avrebbe rubate. Zoro rimase impassibile come sempre e mise il contenitore nella tasca dei pantaloni con noncuranza.

"Ed ecco qua la lista delle cose da comprare," disse l'Antico porgendogli un foglio piegato in quattro. Lo spadaccino mise in tasca anche quello. "I soldi dovrebbero bastare per tutto e ne dovrebbero avanzare anche per voi."  

"Grazie mille ancora, Ruby-kun," disse di nuovo Nami trascinando Zoro fuori dalla porta.

"Di niente e divertitevi," rispose salutandoli con la mano.

"Mi vuoi lasciare?!" protestò lo spadaccino stanco di essere strattonato ovunque dalla navigatrice.

"Fortunatamente ce l'abbiamo fatta in tempo," disse lei ignorandolo. "Aquaaaa! Ti abbiamo fatto aspettare tanto?"

Zoro alzò lo sguardo e le sue spalle cascarono per lo stupore.

"Ah, no, non ti preoccupare!" rispose lei voltandosi. Indossava un paio di sandali bianchi con un tacco abbastanza basso, dei jeans scuri aderenti con dei piccoli strappetti qua e là, una semplice maglietta bianca - con una stella nera e la scritta "Criminal" - a mezza manica e dal colletto come quello delle camicie le copriva il busto lasciando visibile solo una sottile striscia di pelle tra l'orlo e la vita bassa dei pantaloni. Una cravatta nera lasciata lenta accompagnava lo scollo a V, e un cappello a basco nero calzato inclinato a sinistra con tre spille colorate appuntate alla fine della visiera si stagliava in netto contrasto con i capelli biondi lasciati sciolti. Non l'aveva davvero mai vista così.

"Wow! Sei una favola!" esclamò Nami dandole un'occhiata.

"Ma no, andiamo..." disse lei arrossendo. "Mi dovrò mimetizzare in qualche modo..."  

"Avete già pensato a come arrivare all'isola?"

Aqua scosse la testa. "Seph non si sente bene e non potrà portarci in volo..."  

"E in nave?"  

"Ci vorrebbe troppo tempo..."

Le due si chiusero nel loro silenzio di riflessione.

"Zoro! Non startene lì impalato! So che non hai molto in quel cervello, ma cerca di pensare anche tu!" lo rimproverò Nami e lui si riscosse staccando finalmente gli occhi da Aqua.

"Io non mi faccio comandare da nessuno. Mica sono il tuo cuoco..."

La navigatrice cominciò a marciare verso di lui quando fu bloccata da una quarta voce.

"Hehe... Aqua, stai dimenticando una cosa," disse Lance sbucando dal nulla.

"Già una cosa molto importante," aggiunse Ryoga affiancando il gemello.

"Una cosa...?" Aqua li guardò perplessa mentre cercava nella sua mente la cosa importante. Il suo voltò s'illuminò quando ricordò. "Ah...!!"  

"Nella tua borsa..." disse il bambino coi capelli argento.

Aqua aprì la piatta borsa a tracolla bianca rifinita in nero e tirò fuori una chiave color pece con attaccato un portachiavi a forma di rosa in argento smaltato in rosso su un lato. Lance le porse un paio di guanti in pelle nera. Lei sorrise e corse alla casetta dei due collegata ad un grande garage. Sollevò la saracinesca ed entrò nel buio nella stanza. Ci fu un momento di silenzio. Poi si sentì un potente ruggito squarciare l'aria, seguito da altri due più brevi. I Mugiwara si scambiarono uno sguardo interrogativo. In tutta risposta, una grossa moto verniciata in nero lucido con gli stessi ghirigori blu che aveva lo spadone della ragazza uscì in impennata dal garage.

"Non ci posso credere l'avete riparata!" esclamò lei con un sorriso che non finiva più.

"Non solo."  

"L'abbiamo migliorata!"  

"Adesso può correre anche sull'acqua e si basa principalmente sulla tua magia."  

"Quindi, zero inquinamento! E prestazioni portate al massimo!" dissero i gemelli alternandosi.

Ryoga le lanciò un casco di vernice nera. Aqua lo afferrò al volo.

"Questo è per te," disse Lance porgendone uno uguale a Zoro. Lui lo prese ringraziandolo con un cenno del capo.

"Andiamo?" chiese Aqua portando tutti i capelli davanti la spalla sinistra per mettersi il casco. Lo spadaccino la guardò perplesso finchè la ragazza non battè la mano sullo spazio di sedile - anch'esso rigorosamente di pelle nera - dietro a lei per fargli capire che doveva sedersi lì. Zoro cautamente si avvicinò mentre s'infilava il casco.

"Reggiti," disse lei abbassando la visiera scura.

"A cosa?" chiese l'altro.

"A me, ovviamente," rispose mentre poggiava una mano su un rettangolo lucido in mezzo al manubrio. A quel contatto, la forma del suo palmo si disegnò sul nero in una luce azzurrina che si propagò lungo i ghirigori, illuminandoli. Girò la chiave e il motore ruggì mentre dava gas un paio di volte.

"Che?!" esclamò Zoro ma circondò lo stesso la vita della ragazza quando lei partì in impennata.

"Ci vediamo stasera Nami!!!" urlò Aqua agitando una mano per salutarla.

"Oooook!!!" rispose la navigatrice proprio mentre Zoro rimproverava allarmato l'Antico dicendole di tenere entrambe le mani sul manubrio.

Le ruote salirono sulla superficie dell'acqua e corsero su di essa lasciando una sottile scia di spuma bianca dietro di esse.

"Il potere dell'elettricità," disse Ryoga con un sorriso soddisfatto.

"Un dispositivo montato nell'interno della ruota permette alla gomma di emettere una certa scarica di ioni che, al suo passaggio, non rompe il fragile legame tra le particelle d'acqua permettendo così alla moto di correre tranquillamente sulla sua superficie," spiegò Lance leggendo l'espressione stupita della donna.
Lei annuì e li salutò con un sorriso prima di andare a cercare il suo mezzo di trasporto. "Nex!!" chiamò e l'Antico uscì dalla vegetazione.

"Pronto!" esclamò togliendosi di dosso alcuni rami spezzati.

"Aspetta," disse una terza voce bloccando la trasformazione dell'uomo.

"Andrò io." Seph sbucò da dietro la navigatrice. "Nex, tu passeresti più nell'occhio di me e rischi d'impazzire. Posso portare io Nami."

L'Antico della Terra e la navigatrice annuirono. Si allontanarono per lasciare al ragazzo lo spazio necessario per trasformarsi. Lui si circondò con le grandi ali e il vento cominciò a tirare.

Quando le dispiegò non rivelarono il corpo del ragazzo, ma quello di una grande aquila dal folto piumaggio verde lucido e dal ventre bianco, come il becco uncinato. Sul capo, alcune lunghe piume creavano una cresta che l'animale poteva alzare e abbassare, e la coda era così lunga e folta che avrebbe potuto fare invidia ad un pavone. Guardò Nami con i suoi occhi verdi e Nex diede voce ai suoi pensieri.

"Puoi salire. Ti porterà all'isola."

La donna fissò incantata l'aquila. "Wow..." Seph poggiò la punta di un'ala a terra permettendo così a Nami di salire sul suo dorso.

Lei si arrampicò e si sistemò alla base del suo collo. Le piume dell'Antico erano calde e morbidissime. Dopo un paio di saluti e raccomandazioni, l'aquila spiccò maestosamente il volo.

"Oi Nex!" chiamò Ruby raggiungendolo. "Hai visto?"  

"Sì...." rispose scrutando i due allontanarsi nel cielo. "Seph... E Aqua...." Xenon si passo una mano sul volto con un sospiro.
        

 

***
 

"Eccoci qua," disse Aqua togliendosi il casco e rimettendosi il cappello che aveva messo nella borsa. Zoro si tolse il casco con una mano ma non lasciò andare la vita di lei.

"Ehi, mi devi liberare se vuoi che andiamo," disse lei ridendo.

 Lui la strinse a sè e osò un leggero bacio sul suo collo. "Dobbiamo proprio andare?" sussurrò.

"Zoro, per favore. Abbiamo delle cose da fare," rispose lei allontanandolo, subito seria.

Lo spadaccino la lasciò andare ed entrambi scesero. "Certo che una moto parcheggiata in un porto...." disse osservando le sfilze di navi e battelli attraccati intorno al veicolo nero.

"Che t'importa?" disse lei saltando sul cemento del molo.

"Niente, era solo per notare." Salì anche lui accanto alla ragazza.

"Hai tu la lista?"

Zoro frugò nelle tasche dei pantaloni e tirò fuori il foglietto.

Aqua lo prese, lo aprì e gli diede una veloce occhiata prima di riporlo nella borsa e dirgli con un sorriso "Andiamo?" ed insieme si diressero verso il centro della città.

"Sai già dove andare?" chiese lui.

Aqua annuì. "Sono venuta qui un paio di volte. Il bello è che nella città non c'è moltissima gente; sai, se c'è una cosa che odio sono le folle."  

"Concordo," disse Zoro annuendo.

"Ecco, giriamo qui a destra." Prese lo spadaccino per la mano e lo trascinò nel vicolo.

Svoltarono un paio di volte a sinistra e un'altra a destra prima di ritrovarsi all'inizio di una lunga ed ampia strada in discesa che terminava in un'ampia piazza con al centro una maestosa fontana. "Questa è la strada principale," annunciò lei.

C'erano altre coppiette in giro per i negozi. Zoro notò che si tenevano tutti per mano e lasciò cadere lo sguardo sulla propria ancora stretta intorno a quella di Aqua.

"Al lavoro!" disse lei separandosi. "Ma prima!" Si bloccò alzando l'indice al cielo. "Devo prendere qualcosa da mangiare." Si guardò intorno e le sue sopracciglia si alzarono interessate quando scorse una pasticceria alla sua destra. Fece cenno a Zoro di aspettarla ed entrò insieme al tintinnio del campanello della porta a vetri.

Dopo un paio di minuti uscì tenendo in entrambe le mani una crêpe piegata a cono avvolta in un tovagliolo bianco e rosso, un'espressione felice e soddisfatta dipinta sul volto. Lo spadaccino si staccò dalla vetrina sulla quale si era appoggiato.

"Ora possiamo davvero andare," disse lei a bocca piena passandogli davanti.

Lui si portò al suo fianco e la guardò mangiare. "A che cos'è?" chiese.

"Castagne."

La guardò perplesso.

"Le castagne sono il mio cibo preferito. Mi piacciono in ogni modo possibile ed immaginabile," spiegò la ragazza.

"Ah..." disse lui poco convinto.

"Non ci credi?" Alzò la testa per guardarlo.

"No, no.... È solo che non ti facevo tipo da castagne. Sembri più...." Riflettè un momento. "Da fragole. O ciliege."

Aqua ci pensò su mentre prendeva un altro morso. "Mi piacciono anche quelle, ma meno delle castagne." Fece una pausa per masticare. "Comunque non stai male vestito così, anzi... Dovresti vestirtici più spesso."  

"È poco pratico."  

"Bisogna sempre fare dei sacrifici per apparire belli."

Continuarono a camminare. Disturbata dal continuo movimento delle spalle di Zoro, si piantò di fronte a lui bloccandogli la strada. "Tieni," disse mettendogli in mano la crêpe. Lo spadaccino la guardo interrogativamente ma obbedì lo stesso.

Aqua prese a sbottonare uno ad uno i bottoni blu della sua camicia e tirò fuori dalla sua borsa l'haramaki verde. "Alza le braccia," ordinò e lui lo fece.

Si mise sulle punte e con un po' di fatica riuscì ad infilarglielo, facendolo scivolare fino alla vita e tirando fuori la camicia. Tolse la cinta nera ed assicurò le tre spade all'haramaki. Zoro prese distrattamente un morso dalla sua crêpe mentre la lasciava fare. Era calda e dolce, ma non troppo.

"Ecco fatto," disse lei riprendendosi il cibo. Gli diede un'occhiata mettendosi alla vita la cinta dello spadaccino. "Così sembri più te. Anche se la camicia chiusa ti sta bene.... Ma mi dava fastidio tutto quel tuo incessante stretching."  

"Grazie, ma quella cinta poi la rivoglio," replicò sinceramente grato di essere stato liberato dall'inferno della camicia.

"Sì, sì..." rispose annoiata voltandosi e continuando ad avanzare.

"Oi!" Accelerò il passo per raggiungerla. Andarono avanti così per qualche altro minuto.

Zoro notò che erano finiti nella strada delle gioiellerie. Le ragazze intorno a loro si fermavano di fronte alle vetrine con qualche gridolino, ed indicando qualche articolo stringevano il braccio del ragazzo pregandolo di comprarglielo. Guardò Aqua. Lei tirava dritto, non nutrendo il minimo interesse per i gioielli in esposizione, concentrata solo ed unicamente sulla sua crêpe alle castagne. Sorrise. Uno dei motivi per cui Aqua era così speciale: era una ragazza non materialistica e dai gusti semplici.

"Ah, Zoro, aspetta!!" disse ad un certo punto dirigendosi verso una vetrina. Allo spadaccino venne quasi da ridere quando, avvicinandosi, si accorse che era un negozio di armi. L'Antico osservò incantato le lame esposte, da semplici coltelletti svizzeri a coltelli da lancio a vere e proprie spade.

Zoro le tolse il cappello e le mise una mano sulla testa. "Ma dove diamine la trovo un'altra come te?" disse scompigliandole i capelli.

"Devo comprare dei materiali da manutenzione," annunciò lei e lo spadaccino le infilò al volo il cappello prima che entrasse nel negozio. Uscì poco dopo con una busta bianca piena di boccette, cotone e altri attrezzi a lui familiari per la pulizia delle lame.

"Se continui così finiremo i soldi prima di finire le compere," scherzò lui ma lei rispose con un sorrisetto malizioso.

"Ora andiamo per davvero."

Approfittò del momento di silenzio seguente per dare voce a quello che cercava di dirle da più di quattro giorni. "Sai, ci ho pensato," disse fingendo noncuranza. "E ho deciso che ti insegnerò un po di santoryuu. Ma solo le basi; non voglio che tu mi copi lo stile---" Si accorse che Aqua non era più al suo fianco. Si voltò e la ritrovò ferma in mezzo alla strada che lo fissava incredula.

"Davvero?" chiese.

 "Sì."  

"Davvero davvero?"

Annuì. "Davvero davv--!"  

"Grazie grazie grazie!!!!" esclamò Aqua saltandogli addosso. "Grazie grazie grazie," continuò a ripetere mentre gli stringeva il collo in un abbraccio.

Zoro sorrise e le circondò la vita. "Ok, va bene! Ho capito! Adesso lasciami! Abbiamo delle cose da fare, ricordi?" Lei obbedì e si separò da lui per guardarlo con un bellissimo sorriso.

"Per questo ti sei meritato un po della mia preziosa crêpe," disse porgendogliela.

"Wow, è da tutta la vita che aspettavo questo momento," disse con sarcasmo ma prese comunque un morso.

"Oi, non così tanta!" protestò lei allontanando il dolce dall'uomo.

"Buona," disse Zoro inseguendo il braccio della ragazza per rubarne un altro pezzo. Lo bloccò e ne prese un piccolo morso prima che Aqua si divincolasse liberandosi.

Lo prese per mano e lo trascinò correndo verso i negozi sulla piazza ridendo. Lo spadaccino guardò le loro mani unite e sorrise sollevato come se un macigno dal suo petto fosse stato rimosso. Erano anni che non si sentiva così.... libero.

***

 

    Nami saltò giù dal dorso di Seph sistemandosi i capelli arruffati dal vento mentre lui ritornava nella sua forma ibrida, appiattendo completamente le ali alla schiena fino a farle scomparire dentro  la maglietta.

"Andiamo," disse abbastanza bruscamente precedendo la navigatrice. Il suo volto era contratto per la rabbia e la preoccupazione.

"Sai già dove andare?" domandò lei raggiungendolo.

"Ho dato un'occhiata alla lista di cose da comprare. Sicuramente Aqua vorrà prendersi qualcosa da mangiare e si vorrà fermare al negozio dell'armaiolo, quindi devono per forza essere sulla strada principale che porta alla piazza."

Nami fu costretta ad accelerare il passo per stargli dietro. Non va bene... pensò notando la tensione di Seph. Zoro non è l'unico.
 

    ***

 

Si appostarono nell'ombra di un vicolo in attesa che i due facessero la loro apparizione sulla strada lastricata. Dopo pochi minuti d'attesa, li videro scendere per la via in silenzio. Come Seph aveva predetto, Aqua stava mangiando qualcosa che appariva come un dolce. Zoro la guardava, poi osservava le altre donne interessate alle gioiellerie intorno a loro, e ritornava a guardare Aqua - a cui non interessava niente di prezioso e luccicante - leggermente perplesso mentre continuava a ruotare le spalle e stiracchiarsi le braccia.

"Che idiota," disse Nami. "È pieno di gioiellerie... Potrebbe comprarle qualcosa. Lo apprezzerebbe. O perlomeno, io l'apprezzerei."

L'Antico alato si limitò ad osservarli in silenzioso sconforto. Ad un certo punto Aqua si spostò di fronte a Zoro bloccandogli la strada. Gli porse il suo dolce e cominciò a sbottonare la camicia di lui con la fronte lievemente corrugata per l'irritazione, forse. Zoro rubò un morso al dolce di Aqua, curandosi poco dove l'avesse preso.

"Quello... Quello è un bacio indiretto!!!!" esclamò Seph rompendo la sua immobilità.

"Shhh!" sibilò Nami tappandogli la bocca e nascondendosi nell'ombra. Lo rilasciò solo quando Zoro distolse gli occhi dal lato della strada e ricominciò a parlare con Aqua che nel frattempo si era messa la cinta dello spadaccino ed aveva ripreso in mano il suo spuntino.

"Salvi," disse la navigatrice in un soffio. Seph si sporse dal vicolo per continuare a guardarli mentre si allontanavano.

"Ma si può sapere che ti è preso?!" esclamò lei arrabbiata.

"Non hai visto che ha fatto?! Ha morso la crêpe esattamente dove l'aveva morsa Aqua! Non è un bacio indiretto, quello? Eh?!" L'Antico si avvicinò a lei badando bene di non alzare troppo la voce. Sembrava un bambino con quegl’occhi arrabbiati ma allo stesso tempo supplichevoli.

"Seph-kun, calmati! Zoro non ha baciato Aqua, e non erano nemmeno le sue intenzioni, puoi credermi."

Lui prese un respirò profondo e si rilassò un po anche se i suoi pugni erano ancora stretti per l'agitazione. Tornò a guardare dietro l'angolo del palazzo. Nami lo osservò turbata finchè lui non le fece segno di venire a vedere. Lei lo raggiunse e vide Aqua entrare in un negozio d'armi mentre Zoro le rimetteva il cappello nero sulla testa.

"Come avevo intuito, è entrata in quel negozio," sussurrò Seph. "Dopo questa tappa andranno sicuramente a fare lo shopping necessario." Lei annuì.

La ragazza uscì dal negozio con una busta bianca e i due ripresero a camminare. Ad un certo punto, Aqua saltò su di Zoro abbracciandolo, evidentemente felice. Nami sorrise e strinse un pugno in segno di vittoria. Grande Zoro! È così che si fa! Di certo le avrà promesso di portarla a fare compere di vestiti, o qualche gioiello! Aha! Se continua così questa prova andrà benissimo!

 "Un umano.... Non è assolutamente accettabile! Se solo fosse libera dal Legame allora forse...." mormorava Seph a denti serrati tra sè e sè.

Qualcosa si accese nella mente di Nami: le attraversò i pensieri come una freccia per poi dissolversi come un fiocco di neve nell'oceano lasciando una sensazione di agitazione e turbamento. Osservò l'Antico che guardava i due combattere per il rimanente della crêpe.

"Andiamo," disse poi quando l'ignara coppietta corse verso la piazza interrompendo i pensieri della donna. Uscirono sotto la luce del sole e cominciarono a seguirli con discrezione. La navigatrice notò che la schiena del ragazzo alato andava via via rilassandosi, come sollevato.

Seph si ricordò del piano che aveva organizzato per far separare i due e un sorriso ferino gli animò il volto.

***

 

  "Posso darvi... 120 milioni al massimo," disse la vecchietta osservando con una lente le pepite dorate.

Aqua alzò un sopracciglio nella penombra: sapeva benissimo che valevano sui 250 milioni, Ruby glielo aveva detto prima e suo cugino non sbagliava mai in questo tipo di valutazioni. Decise di mettere in atto la 'Strategia Nami'.

La donna mise sul tavolo un foglio chiedendo gentilmente di firmarlo. Improvvisamente, l'Antico sbattè una gamba sul tavolo schiacciando il contratto, la sua fronte era lievemente corrugata. "Ho tre cose da dire." Alzò un braccio ed afferrò il collo della camicia di Zoro, che aveva osservato il tutto in silenzio appoggiato contro un muro della stanza in penombra.

Mormorò un sorpreso "Cos--?!" quando Aqua lo strattonò giù sul tavolo dicendo "Primo: mi sono dimenticata di dire che la testa d'alga di questo idiota vale da sola 120 milioni." Lo lasciò e lo spadaccino si accasciò su una sedia, abbastanza irritato, ma non disse niente dato che il volto della vecchietta andava via via allarmandosi. "Secondo: non sono d'accordo con questa valutazione. Terzo," Incrociò le braccia e fece spuntare dal nulla un pugnale, "Se osi truffarci ancora noi prenderemo la tua testa," concluse con minacciosa serietà.

La vecchietta guardò prima lei e poi lo spadaccino che di natura aveva un'espressione inquietante. Ritirò con mani tremanti il contratto quando Aqua lentamente sollevò la gamba.

  ***
 

" 'Testa d'alga di questo idiota' ?" ripetè Zoro una volta usciti dalla banca con tre pesanti valigie. "La strega e il cuoco riccioluto ti stanno dando una cattiva influenza..."

 Aqua scosse le spalle. "Però con la loro cattiva influenza sono riuscita a rimediare anche più del loro vero valore." Sollevò la ventiquattrore che stava portando. "300 milioni invece di 250."  

"In ogni caso, non ti facevo così minacciosa," disse l'altro cambiando discorso.

"Mio caro Zoro, continui a dimenticarti che sono una sicaria a sangue freddo; posso essere anche molto più minacciosa."  

"Ad una persona normale faresti paura."  

"Infatti faccio così paura che la Marina ha messo su di me una taglia esorbitante e ogni tanto mi mandano alle calcagna dei famosi cacciatori di pirati; vedi Racnoid." Si fermò. "Hai paura anche te?"  

"Ah, ma io non sono una persona normale," rispose con un mezzo sorriso.

Aqua ci pensò su un momento per poi annuire. "In effetti il tuo quoziente intellettivo è inferiore a quello di una persona normale." E riprese a camminare.

"Oi!!" protestò. L’Antico prese a ridere e cominciò a correre per evitare che Zoro la prendesse. Alla fine lo spadaccino la catturò per la vita.

"E ora cosa mi farai mai?" chiese lei ridendo.

Riconoscendo che questa era una palese provocazione, non mostrò nessuna emozione sul volto. Le diede un colpetto sulla testa con una valigia e disse "Non ti farò mangiare castagne per tutto il resto della settimana."

Gli occhi della ragazza si spalancarono. "No!"  

"Oh, sì."  

"Ma stavo scherzando!"  

"Questo è per il doppio insulto. Prenditi le tue responsabilità."  

"Sei troppo crudele!" piagnucolò. Zoro la ignorò e si rimise in marcia.

"Dove stai andando?" chiese Aqua tristemente.

"Alla farmacia, no?" disse fermandosi di nuovo.

L'Antico, a testa bassa, allungò un braccio ed indicò l'edificio alla sua sinistra. "Quella è la farmacia." Lo spadaccino alzò lo sguardo e si ritrovò davanti un enorme insegna che dettava a caratteri cubitali 'FARMACIA'. Zoro si diresse verso l'entrata pestando i piedi a terra e mormorando arrabbiato qualcosa.

Aqua sorrise e disse "Siamo pari?" Lui la guardò irritato per un po. L'Antico sostenne il suo sguardo con un sorriso sicuro.

"Andiamo và," concluse seccato infine, voltandosi riconoscendo di avere perso. La ragazza saltellò al suo fianco soddisfatta.
 

***

 

"Un bel po di roba, non c'è che dire," constatò Aqua una volta che la commessa radunò tutto quello che c'era scritto sulla lista di Ruby. Zoro annuì osservando l'alta pila sul bancone.

"Serve altro?" chiese la signorina i cui capelli si erano lievemente arruffati per il continuo correre avanti e indietro per il negozio. L'Antico scosse la testa e pagarono. Lo spadaccino si caricò in spalla il grande sacco ed uscirono.

"Mi chiedo come mai Ruby sia sempre a corto di bende e cose varie," disse Aqua mentre riprendeva a camminare sull’orlo del marciapiede, tendendo le braccia ai lati per mantenere l’equilibrio.

Zoro si schiarì la voce guardandola.

Lei si voltò e assottigliò gli occhi. "Va bene! È anche vero che io ogni tanto mi faccio male!"

Lui tossì.

"Ok, mi faccio male abbastanza spesso!" Ci fu un momento di silenzio.

Lo spadaccino tossì di nuovo.

"Ok, va bene, lo ammetto! Non riesco a stare più di tre giorni senza ferirmi gravemente e quasi morire dissanguata!" ammise infine fermandosi e voltandosi. La sua fronte si distese quando si ritrovò di fronte Zoro che rideva. "Lo stavi facendo apposta!!" esclamò lei puntandogli un dito contro.

"Come mi avevi detto? 'Sei carino anche quando ti arrabbi'? 'Posso farti diventare il mio animale domestico '? Le tue stesse parole ti si sono rivoltate contro!” Continuò a ridere.

Aqua incrociò le braccia e guardò da un'altra parte cercando di ignorare le risate dell'altro. "Ma si può sapere cosa c'è da ridere così tanto?!" domandò lei spazientita.

"È che..." cercò di dire lui ridendo.

"Cosa?!" L'Antico si parò di fronte a lui distendendo le braccia verso il basso.

Zoro prese un respiro profondo e represse le risate, anche se un sorriso permase sul suo volto. "È che la tua faccia è davvero buffa quando ti arrabbi. Ma buffa in senso di carina," disse.

Lei arrossì, si voltò di scatto e prese a sfiorarsi la spalla sinistra dove c'era la cicatrice, ora coperta dalla maglietta. "Fa come ti pare," disse a mezza voce.

Sentì qualcosa poggiarsi sulla sua testa. "La prossima fermata?" chiese lui arruffandole i capelli.

Aqua si spostò risistemandosi la chioma e, decisa a fargliela pagare, si diresse verso il prossimo negozio senza aspettarlo e senza guardarlo in faccia. Zoro sorrise e la seguì, sapendo ormai che questo era il suo modo di reagire.

***

 

Nami fissò ad occhi spalancati le tre grosse valigie. "Quanti soldi..." sussurrò impressionata.

Si erano appostati ad uno dei tavoli di un bar sulla piazza. Seph li osservava cercando di mantenere la calma. Continuava a giocherellare nervosamente con il mini transponder snail per rilassarsi.

"Certo che però è strano," disse ad un certo punto la navigatrice attirando l'attenzione dell'Antico. "Io e tutti gli altri della ciurma conosciamo Zoro da molto più tempo di Aqua, eppure nessuno è mai riuscito a farlo sorridere, a meno che non si presentassero con qualche duello all'ultimo sangue. L'ho visto ridere solo in pochissime situazioni e solitamente sotto l'effetto dell'alcol. Invece ora sembra così sciolto, così rilassato, insieme a lei. Non sembra quasi più lui," concluse con una punta di malinconia.

Seph guardò la donna che gli dava le spalle. Sospirò; era nella sua indole rallegrare una donna e odiare il vederla triste. "Sai, questo è un dono di Aqua," disse. "Non so come, ma riesce sempre a penetrare qualsiasi barriera e raggiungere il cuore di chiunque. Credo che questo sia possibile perchè lei stessa ha il suo cuore chiuso quindi sa dove andare a battere. Invade i cuori degli altri, ma allo stesso tempo non lascia invadere il proprio. Sono secoli che io cerco di rompere il suo muro senza ottenere nessun risultato."

La navigatrice non reagì e continuò ad osservare i due, adesso fermi di fronte alla farmacia.

"So di non essere un grande oratore, e so che la mia spiegazione non è molto chiara, ma ti prego di non farne una colpa se Aqua è fatta così. Sa come fare e basta, è un suo dono naturale."  

"Come la invidio," disse ad un certo punto la donna. "Ma in fondo, solo chi ha sofferto può capire chi soffre. Io nella mia vita ho passato un periodo bruttissimo, fatto di morte, furti e tradimenti, eppure ancora non riesco a rompere nessuna barriera."  

"Questo è perchè non hai accettato quel periodo, lo vedi ancora come qualcosa di esterno alla tua vita, qualcosa che non ci sarebbe dovuto essere. Non sto dicendo che la sofferenza deve essere sempre onnipresente, eh. Nemmeno io so quanto Aqua si sia lasciata alla spalle o quanto ritrova ancora sul suo cammino, ma so per certo che nemmeno lei è mai stata così libera di vivere come la vedo ora e che il suo spirito è più fragile del cristallo."

Nami si voltò e lo squadrò con un sorriso. "Quindi è una cosa buona se vanno d'accordo insieme, no? Si supportano a vicenda, e---"  

"Non è affatto una cosa buona," la interruppe Seph laconico. La navigatrice lo guardò perplessa. "Quell'uomo non ha la minima idea di ciò che Aqua è. Non sa quanto si porta dentro. E sopratutto, non avrà mai il tempo necessario per capirlo; in fondo è un mortale. Ed è per questo motivo che sono sicuro che quell'uomo spezzerà definitivamente il cuore di Aqua." Fece una pausa e alzò la testa per guardare il cielo incrociando le braccia. "Io non lo posso accettare. Per questo farò il necessario per stroncare questa relazione sul nascere."

Facendo attenzione a non essere notato da Nami, pressò il bottone sul guscio del transponder snail e cominciò ad aspettare.

***

 

Le campanelline attaccate alla porta tintinnarono e i due uscirono dal negozio di meccanica.

"Si può sapere perchè tocca a me portare le cose pesanti?" chiese irritato lo spadaccino voltandosi verso Aqua.

Lei salutò il commesso e lo raggiunse. "Perchè io non ne ho voglia," rispose saltellando allegramente. "E poi io sto portando la valigia rimasta. Vedi?" Alzò la ventiquattrore fino all’altezza del suo volto.

"Va bene, va bene!!" disse allontanandosi per non essere accecato. Aqua ritrasse il braccio e Zoro l'osservò di sottecchi con un mezzo sorriso.

"Cosa c'è?" chiese lei ad un certo punto senza guardarlo.

Lui, colto di sorpresa, distolse immediatamente gli occhi da lei e si concentrò sulle vetrine alle sua sinistra. "Niente..."  

"Non è “niente”. È già da un po che percepisco qualcosa frullarti in testa. E non ho frugato un bel niente. È così rumoroso che non posso fare a meno di notarlo," aggiunse anticipando quello che lo spadaccino stava per dire. Lui rimase un momento in silenzio e Aqua cominciò ad arrendersi al fatto che non lo avrebbe saputo mai quando la voce bassa e profonda di Zoro la raggiunse.

"C'è che sei bellissima," disse senza il coraggio di guardarla in faccia. "E che... sto... bene... con te..." Ci fu il silenzio e lo spadaccino pensò di aver sbagliato a dire quelle cose.

"Capisco," disse poi la ragazza. Si bloccò di colpo e lui la guardò perplesso. Prima che potesse chiedere qualsiasi cosa, Aqua disse freddamente "Ho un presentimento. Devo andare, Zoro." E chiuse gli occhi.

"Aqua, aspetta un momento!!"

Ma quando li riaprì, l'iride non era più zaffiro ma rosso rubino.

"Guarda, guarda... Abbiamo il cavaliere," disse Zalenia con un sorriso beffardo.

Zoro non rispose. "Cosa c'è?" chiese.

La donna voltò di lato la testa scorgendo un uomo nascondersi dietro l'angolo di un edificio alle sue spalle. Non si curò di rispondere. Lo spadaccino aveva già capito.

"Fai come se non avessi visto niente," sussurrò la ragazza portandosi al suo fianco. Ripresero a camminare.

"Non pensare che solo perchè vi siete baciati lei ti ami," disse poi ad un tratto. Lo spadaccino la guardò nascondendo la sua sorpresa.

"Non significa nemmeno il contrario," replicò.

"Aqua non prova quel sentimento. Quindi è improbabile che ti ami, in fondo. D'altra parte, ti costa pure ammetterlo, il tuo amore per lei, vero?"  

"Stai cercando di farmi rinunciare ad Aqua?"

Zalenia mostrò un sorriso di sfida. "Non ho mai detto che te l'avrei lasciata così facilmente."  

"Interessante," replicò con lo stesso sorriso inquietante.

Girarono a destra e si ritrovarono in un vicolo cieco. "Dove stiamo andando?" chiese lui.

"Non lo so, io stavo seguendo te," rispose Zalenia.

"State fermi," disse una terza voce insieme ad un mucchio di pistole che venivano caricate. I due fissarono il muro, l'espressione seriosa. "Giratevi lentamente." Obbedirono e passetto dopo passetto videro i dieci Marines che gli puntavano contro i loro fucili insieme al loro comandante.

"Non mi sarei mai aspettata voi qui," disse Zalenia con scioltezza. "Credevo che quest'isola fosse fuori dal Governo Mondiale."

Zoro capì che l'Antico aveva molta più esperienza su come cavarsela in queste situazioni, quindi decise di rimanere in silenzio. Spostò il peso dei due sacchi sulla spalla ed il suo movimento fu seguito da un paio di mirini.

"C'è arrivata una segnalazione circa mezz'ora fa e abbiamo subito inoltrato una richiesta di operare su questo territorio. La richiesta è stata subito accettata non appena abbiamo menzionato la presenza di una pericolosissima omicida."

Il volto di Aqua si rattristò. "Mi ferisci con queste parole," disse facendo il labbrino. "Io non sono una pericolosa omicida per i normali cittadini. Io me la prendo solo con voi Marines."

Il comandante sbuffò. "Non avrai mica dimenticato il Massacro di Rondò, Zalenia."

Il volto della ragazza s'irrigidì istantaneamente mentre cercava di nascondere la rabbia dietro una maschera d'impassibilità. "Quella è stata colpa vostra." Zoro la guardò in tralice.

"Ciò non toglie che le mani erano le tue."

Rimase in silenzio.

Spadaccino,sentì lui ad un certo punto nella sua mente cogliendolo di sorpresa. Al mio tre, lasciati trascinare, ok? E senza aspettare una risposta cominciò a contare.

Uno.

"... Ed è per questo motivo che noi vi prenderemo sotto custodia ora!" concluse il Marine che nel frattempo aveva continuato il suo discorso.

Due.

Che intendi per "trascinare"?!chiese Zoro.

"Puntate e...." Il comandante alzò un braccio.

Tre.

"FUOCO!!"

Zalenia in un rapidissimo movimento tirò fuori qualcosa dalla sua borsa e la gettò a terra causando una nuvola di fumo grigio. Zoro sentì qualcuno afferrargli il braccio e strattonarlo di lato. Percepì l'aria spostata dal proiettile che gli colpì di striscio la guancia. I Marines stavano sparando alla cieca lanciando urla d'avvertimento e ordini.

Un altro strattone e si ritrovarono in cima ad un tetto rosso. Alzò lo sguardo e vide la ragazza sfrecciare in avanti trascinandosi dietro anche lui. Saltò su un altro tegolato, e poi su un altro ancora per schivare i proiettili vaganti dei militari che nel frattempo cercavano di seguirli da terra. Zoro prese velocemente in ritmo e cominciò a correre dietro a lei senza dover essere tirato e sbattuto qua e là. Abbassò gli occhi sulla strada e vide tre Marines sotto di loro cadere in ginocchio in seguito a tre spari in successione. Guardò l'Antico e notò che in mano aveva una pistola grigio opaco rifinita in oro.

"Sì, so usare anche le pistole!!!" disse anticipandolo. Scattò improvvisamente a destra e si nascose dietro la grossa ciminiera di una fabbrica.

Si sedettero a terra per riprendere fiato. Tutto intorno a loro era silenzioso, eccetto per i loro respiri. Osservò Zalenia sbirciare oltre l'angolo tenendo la pistola vicino al volto, puntata verso il cielo. Si voltò accasciandosi contro i mattoni. Sulla sua guancia aveva lo stesso sottile taglietto che aveva lui. Lentamente del sangue stava colando giù sulla sua pelle chiara. Abbassò di qualche centimetro gli occhi e notò che si stava pressando un fianco insanguinato con la mano.

"Dannazione... Adesso fanno anche le pallottole di Pirite...!"

"Tutto bene?" chiese lui preoccupato per la ragazza.

Lei finalmente lo guardò. Senza odio, senza rancore, senza sarcasmo. Solo un lieve stupore. Si riprese in fretta. "Sì, dagli un minuto e si richiude da solo." Tolse la mano e la pelle riassorbì velocemente il sangue versato lasciando solo un piccolo segno leggermente più chiaro del suo colorito là dove il proiettile le aveva trapassato la carne. "Visto?" abbassò la pistola.

"Cos'è il Massacro di Rondò?" chiese senza troppi giri di parole.

Gli occhi rossi si assottigliarono e presero a fissare con rabbia le tegole nere sotto di lei. "Il nome dice tutto, no?"

Zoro rimase in silenzio.

"Ma a quanto pare tu vuoi sapere di più... Lo sai che la curiosità manda all'Inferno?"

Ancora silenzio.

Lei sospirò e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, erano solo colmi di malinconia, fissi su qualcosa che andava oltre il tetto sotto i suoi piedi. "Aqua si era sistemata in un villaggio sulla sponda del mare, fuori dalla giurisdizione del Governo Mondiale. Lì nessuno voleva sapere del suo passato, la accettavano per quello che era. Allora in cambio della loro ospitalità, Aqua contribuì allo sviluppo del villaggio, favorendo la pesca, evitando la siccità e condividendo con gli abitanti le sue conoscenze. Erano tutti amici - un modesto gruppo di persone - e quando lei spariva nella foresta, nessuno faceva domande riguardo il sangue sui suoi vestiti o dove avesse preso tutta quella carne, ma l'accoglievano sempre con un sorriso. Lentamente da villaggio si trasformò in città. Rondò, la chiamarono, come la musica che Aqua adorava sentir suonare dagli abitanti.

"Un giorno però delle navi della Marina vennero avvistate al largo del porto. Aqua si mimetizzò nella folla e non si fece notare. L'esercito era venuto per chiedere al sindaco di entrare a far parte del Governo. Lui rifiutò, sapendo dei problemi di Aqua. La Marina accettò tranquillamente il rifiuto e non pose pressioni. Chiesero solo di fare un veloce controllo, di premere un singolo pulsante su un piccolo telecomando. Il sindaco acconsentì. Quindi radunarono tutti nella piazza e premettero il pulsante.

"Aqua tentò di non darlo a vedere, ma gli ultrasuoni le stavano spaccando la testa. Cercò di resistere. Non voleva distruggere anche questa vita. Ma dopo un paio di minuti, il quarto Sigillo venne meno, lasciandola quasi completamente libera.

"Quando se ne rompono quattro, io non ho più nessun potere e quella cosa può uscire e uccidere quanto vuole, anche se è sempre limitata dal quinto Sigillo. Il suo vero lato si mostrò.

"Fu come svenire e risvegliarsi alla fine di tutto. Aqua ha ricordi solo del dopo. Intorno a lei c'era sangue, c'erano rovine, le rovine di quella città che era il suo sollievo dal mondo. E c'erano cadaveri, i corpi senza vita di tutta quella gente che l'aveva così gentilmente accolta. Nella lontananza, tra le rovinose fiamme, le navi bianche e blu della Marina andavano allontanandosi sull'orizzonte. Loro sapevano della sua presenza lì. E questo lo usarono per dirgli--"  

" 'Questa è la tua vera natura. Non pensare di vivere come un'umana solo perchè ne hai l'apparenza esteriore. Sei solo il nostro strumento di distruzione.' " finì Zoro.

Zalenia annuì. "Non le permetterò mai più di affezionarsi a delle persone... Non la farò mai più sentire un oggetto..." Strinse la pistola tra le mani.

Ad un tratto, qualcosa di forte la circondò stringendola contro qualcos'altro di caldo e morbido. "Va tutto bene. Adesso ci sono anche io qui. Ci sono i miei nakama. Non sei più sola," disse a bassa voce facendole poggiare la fronte sulla sua clavicola e carezzandole i capelli.

"Zoro..." sussurrò lei lasciandosi andare contro il suo petto. Una sottile brezza cominciò a soffiare. "Non dovrei dirti questo, ma noi sappiamo che sei entrato in casa di nascosto."

Lo spadaccino bloccò la mano sulla sua testa. "No, non è vero," mentì.

"Oh sì. Riuscivamo a sentire il tuo odore dappertutto," disse separandosi per guardarlo in faccia.

"Il mio odore?!"

Lei annuì. "Siamo per due terzi animale, dopotutto. E i tuoi pensieri sono davvero rumorosi." Fece una pausa per assaporarsi l'espressione sempre più scioccata dello spadaccino e le sue guance sempre più rosse. "Non lo sapevi? Siamo in grado di sentire i tuoi pensieri da metri di distanza," rimarcò con un sorrisetto malizioso.

Zoro si separò completamente dall’Antico ed incrociò le braccia stizzito. "Andiamo, prima che ci trovino," disse infine alzandosi per rimettersi in spalla il grande sacco.

"I tuoi lunghi silenzi, infatti, sono sempre riempiti dai tuoi pensieri," sussurrò la sicaria rimanendo seduta.

Zoro le porse una mano. Lei la fissò per qualche istante, indecisa. Fece per prenderla ma esitò. Lui sbuffò rumorosamente, la afferrò tirandola su. L'Antico lo lasciò fare, un po stupita. "Da che parte?" chiese.

Zalenia sbattè gli occhi un paio di volte prima di sorpassarlo e borbottando un "Per di qua."

Lui sorrise soddisfatto quando notò le sue guance leggermente arrossate.

***

 

    Nami si fermò in un piccolo vicolo per riprendere fiato. "Che diavolo ci fanno qui i Marines?!" disse tra un respiro e l'altro.

Seph rispose con il solito silenzio.

Erano stati riconosciuti ed inseguiti. Avevano perso di vista i due. Ma sopratutto, Nami aveva perso di vista la valigetta piena di soldi. "Imperdonabile," disse prendendo l'ultimo lungo respiro. Si voltò. "E ora?" chiese al ragazzo alato.

"Ce ne voliamo via," rispose facendo spallucce.

"Ah, sì, certo, perchè è normalissimo vedere un'enorme aquila verde spiccare il volo nel bel mezzo di una città!" replicò sarcastica. I passi pesanti dei soldati si stavano facendo vicini.

Nami sbirciò da dietro l'angolo e vide un gruppo di tre elementi avanzare verso di loro. Improvvisamente caddero a terra in una pozza di sangue appena dopo tre veloci spari. Riuscì a cogliere un angolo del sacco bianco di Zoro sparire dietro il muro. Ritornò nell'ombra. Altri stivali si stavano avvicinando. Doveva pensare in fretta e non farsi trovare. Prese fiato per domandare a Seph se aveva qualche altra idea quando la sorpassò in silenzio andandosi ad esporre sotto gli occhi di tutti. "Che fai idiota! Vieni qui!!" sussurrò lei avendo buona cura di non uscire allo scoperto.

"Trovato!" esclamò un militare. Troppo tardi: aveva già chiamato per rinforzi.

Sospirò alzando gli occhi al cielo. Allungò una mano verso la tracolla in cui aveva messo il suo Climattack ma fu bloccata dal sibilo di una lama.

Quando girò l'angolo, vide Seph in mezzo ad un cerchio di Marines morti, la sua lunga spada bianca tinta di rosso. Non si lasciò impressionare. Lui si voltò e con la solita impassibilità disse un secco "Procediamo."

La navigatrice notò che improvvisamente tutto si era fatto spaventosamente silenzioso mentre il vento cominciava a salire.

    ***

 

"Ecco lì la moto," disse Zalenia appiattita contro un tetto con Zoro accanto. Indicò il veicolo nero e lo spadaccino annuì. "Mancano ancora alcuni Marines ed è ovvio che questo sarà il primo posto che controlleranno."

Guardò a destra e a sinistra. La strada era deserta. "Non vedo nessuno, ma potrebbe essere un'imboscata."

Tornò a guardare Zoro. "Adesso noi salteremo giù e correremo verso la moto. Non ci fermeremo per nulla al mondo. Chiaro?"

 Lui annuì di nuovo.

 "Uno," sussurrò.

"Due."

Si accovacciarono per prendere più spinta.

"Tre!" dissero insieme saltando giù. Appena toccato il suolo scattarono verso la moto. Si accorsero della presenza alle loro spalle.

Zoro la vide con la coda dell'occhio estrarre qualcosa. Imprecò e si parò di fronte alla ragazza esclamando un classico "Attenta!" Si sentì un secco schioppo e poi percepì un dolore lancinante al braccio.

Zalenia lo chiamo preoccupata. Lui salì senza dire niente sulla moto ed abbracciò la vita della ragazza,  che diede una decisa sgasata prima di sfrecciare via.

Pochi istanti dopo il ventre del capitano superstite fu trapassato da una bianca punta acuminata. Alle sue spalle sbucarono Seph e Nami, trafelati. Videro la moto allontanarsi sull'orizzonte.

"Troppo tardi..." mormorò l'Antico estraendo la spada dal cadavere senza degnarlo di un'occhiata. Si voltò quando avvertì lo sguardo furioso di Nami sulle sue spalle.

***

 

"Zoro, tutto bene?!" chiese Zalenia voltandosi.

Lo spadaccino strinse i denti ed annuì. "È solo un graffio."

Lei tornò a guardare davanti a sè. "Non mentire; se tu ti ferisci, io mi ferisco, ricordi? Essere presi in pieno nel avambraccio da un proiettile non è “solo un graffio”."

Zoro guardò la macchia rossa da cui stava colando il sangue. Non osò muovere il braccio intorno alla vita della ragazza; sapeva che avrebbe fatto molto male. "Tu piuttosto, riesci a guidare con una mano sola?"  

"Nessun problema," rispose. L'altro arto penzolava inerte sopra la valigia nera che teneva stretta tra le gambe. "Perchè ti sei messo in mezzo? Se avessi preso io il colpo almeno tu non ti saresti fatto niente."  

"È stato istintivo. Volevo proteggerti e basta." Le sue parole furono accolte dal silenzio. "Senti, Zal-san--"  

"Zal-san?!! Oi, non siamo abbastanza in confidenza perchè tu possa chiamarmi per soprannome!"  

Anche per lui era la prima volta che non chiamava qualcuno con il proprio nome. "Scusa.... È solo che Zalenia è troppo lungo da pronunciare ogni volta.... Comunque, Zalenia--"  

"Potrei abituarmici," lo interruppe sorridendo.

"A cosa?" chiese Zoro seccato dal fatto che non riusciva a finire di parlare.

"A te che mi chiami per soprannome."

Lo spadaccino rimase in un sorpreso silenzio prima di sorridere un po maliziosamente.

"Ho detto potrei," si difese la ragazza. "In ogni caso, Aqua chiede se stanotte sei libero. Dice anche che non può più aspettare."

Zoro la guardò perplesso senza capire.

“E non osare farti idee strane,” aggiunse minacciosamente la sicaria.
 

***
 


"Che cosa sei?" chiese Nami furiosa. Aveva capito tutto. Era stato lui a chiamare i Marines.

Seph poggiò il lato non affilato della sua lunga spada sulla spalla. La guardò con quella sua fredda impassibilità.

"L'angelo che porterà giustizia," rispose. 
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Qui c'è un'immagine delle pistole di Aqua dato che non mi sono persa troppo nella loro descrizione (Sì, sono quelle di Black Lagoon XD)

E qui c'è l'URL per un esempio di Rondò, se volete ascoltare ^^

http://www.youtube.com/watch?v=MqDW76SRklQ&feature=player_detailpage 

 

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Capitolo 47
*** Capitolo 24 - Io Voglio ***


Premessa
 

Aloha! Dico subito una cosa: questo è un altro capitolo strasdolcinato da carie ai denti xD Mangiate qualcosa di amaro!! La buona notizia: è il penultimo capitolo esageratamente zuccheroso! Dunque portate un po di pazienza e non uccidetemi ^^'' Detto questo, procedo =)
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei ma di Eiichiro Oda - sensei ^^
Ringraziamenti: Alla Trinità, a FM107 3 RADIOCAOS, a shaula, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite
Reminders: QC aperto e voglio una palata di recensioni, mi raccomando! x)
Colonna Sonora Consigliata: "Don't Wanna Go Home" - Jason Derulo oppure "Savior" - Rise Against (potete scegliere se avere un inizio più allegro, oppure rimanere "in tema" con il rock); "My Dream's But a Drop of Fuel for a Nightmare" - Sonata Arctica; "The Kill" - 30 Seconds to Mars
Buona Lettura!! =D


Capitolo 24 - Io Voglio

Era notte fonda.

Se tendeva l'orecchio poteva sentire il lieve russare dei suoi nakama oltre alle onde e ai grilli. Zalenia aveva detto che Aqua non poteva più aspettare, ma non aveva ancora capito cosa. Aveva comunque fatto lo sforzo di rimanere sveglio e di aspettare una qualche apparizione o un segno divino che gli dicesse cosa fare.

Ad un certo punto percepì un pizzicore dietro la sua nuca. Cominciò a camminare dove la sensazione lo portava, finchè non si ritrovò nello stesso piccolo piazzo dove un paio di giorni prima aveva visto Aqua allenarsi. Si fermò nel bel mezzo del prato e si guardò intorno.

L'Antico sbucò dal nulla sorprendendolo. La luce argentea la faceva apparire come un angelo.

"Dimmi cosa c'è così posso tornare a dormire," disse fingendo noncuranza.

"Non ricordi?" chiese lei onestamente perplessa. Fece un altro passo avanti e le tre spade al suo fianco vennero illuminate dalla luce. "Hai detto che mi avresti insegnato..."  

"A quest'ora di notte? Non potevi aspettare domattina?"  

"Per favoreee!!!" piagnucolò lei adottando la strategia degli Occhi da Cucciolo.

Zoro sospirò, si passo una mano sul volto e si avvicinò a lei dicendo "Vediamo cosa possiamo fare..."

Aqua sorrise felice ed estrasse le tre spade. Lo spadaccino notò che, attaccata all'elsa bianca e azzurra di una di esse penzolava una catenina in argento con attaccato un piccolo ciondolo a forma di fiammella.

"Allora, ovviamente la terza spada la dovrai mettere in bocca."

Lei obbedì e strinse l'elsa tra i denti solo per toglierla poco dopo. "Come fai a non sbavare dappertutto?!" chiese passandosi una mano sulla bocca.

Zoro scosse le spalle. "Allenamento."

Aqua rimise la spada in bocca e si concentrò per ordinare alla saliva di non scendere. Lo spadaccino poggiò una mano sul piatto della lama e spinse verso il basso. La spada non vacillò. Annuì assorto. "Bene, buona presa..." Guardò Aqua e vide che teneva gli occhi chiusi. "Hai sonno?"  

"No, sto pensando a cose molto asciutte per non sbavare."  

"Vedrai che ci riuscirai senza problema in qualche giorno."  

Lei aprì gli occhi ed annuì.

"Allora, vogliamo passare a qualcosa di più avanzato?" disse estraendo le sue spade. "Penso che sia inutile partire dagli esercizi base di scherma..."

Aqua attese ordini in silenzio. Zoro pensò a cosa farle fare. Accidenti, non avrebbe mai detto che fare il maestro fosse così complicato. Si chiese come faceva il padre di Kuina a sapere sempre cosa dire e fare. Cominciava a sentirsi a disagio sotto quegli occhi color ghiaccio.

"Un momento... Aqua, i tuoi occhi non erano blu?"

Lei fece spallucce. "Il colore cambia a seconda della quantità di luce."  

"Ah..." Scemo, dì qualcosa d'intelligente!! "Ok, allora..."

Prese un respiro profondo.

"La cosa importante nel santoryuu è che tutte e tre le spade partecipino nell'attacco, anche quella nella bocca, altrimenti appariresti come un idiota se non ci facessi niente."  

"È autocritica questa?" chiese l'Antico alzando un sopracciglio. Scosse la testa riprendendosi. "Scusa, quella era Zalenia. È sfuggita un momento dal mio controllo."  

"Anche lei sta assistendo?"  

"Con molta attenzione."  

Perfetto, semplicemente perfetto,pensò con sarcasmo.

Annuì e proseguì a ripetere le cose che si diceva ogni volta che si allenava. "È quindi essenziale mettersi in posizioni come questa." Alzò le braccia e portò le due lame verticali dietro la terza orizzontale.

"O questa." Piegò le ginocchia e curvò le braccia nella direzione opposta della spada che teneva in bocca. "In questo modo permetti alle prime due spade di tagliare il nemico, seguite poi dal tocco finale della terza."

Vide una roccia.

"Esempio pratico," disse e sferrò un Cannone da 108 Libbre che polverizzò il bersaglio. "Visto?"

Lei annuì. "I primi due fendenti hanno spianato la strada al terzo che ha distrutto l'obbiettivo," disse.

Zoro si fece da parte. "Tocca a te."
 
"A me?!" Aqua sussultò sorpresa.

"A chi altro?"  

"Va bene ma non ridere se mi viene male..." mugugnò mettendosi di fronte ad un'altra roccia. Copiò la posizione di Zoro e replicò il suo attacco distruggendo il masso con parte della vegetazione dietro di esso.

Zoro la guardò impressionato. Che potenza... pensò.

L'Antico si voltò, l'espressione triste. "Ha fatto schifo, vero?"  

"Assolutamente no. Fammi rivedere la posizione di partenza."

Aqua s'immobilizzò nel modo richiesto. Lui le girò intorno osservandola. "Tieni le gambe più flesse," disse pressando il lato non affilato della sua spada contro il retro delle sue ginocchia. Si allontanò e le diede un'ultima occhiata. "Perfetto," concluse e Aqua ruppe la sua immobilità tornando dritta.

Lo spadaccino alzò le proprie spade portandosi in assetto d'attacco. Lei lo guardò perplessa.

"Combattiamo," disse in attesa dell'attacco della ragazza.

"No, no, no! Non vale, te hai molta più esperienza di me! E poi non potrei--"

"Aqua. Attaccami."

Lei prese un respiro profondo e chiuse gli occhi. All'improvviso, si ritrovò spade contro spade con lei.

Veloce...pensò cercando di contrastare la sua forza. E potente...! spinse in avanti e si divisero.

Non appena toccò di nuovo il suolo, Aqua lanciò immediatamente un triplo fendente aereo, cogliendo di sorpresa Zoro, che non fece in tempo a pararlo e fu costretto a scartare di lato per non essere tranciato in due.

Si guardarono.

Gli occhi di Aqua erano animati dalla fredda determinazione tipica degli assassini mentre aspettava la mossa di Zoro a spade basse. Lui sorrise minacciosamente e cominciò a caricare con le due spade incrociate davanti a lui.

"Oni Gir--!!" le sue spade furono bloccate in piena apertura da quelle di Aqua. I loro sguardi s'incrociarono.

Lessero la stessa cosa: divertimento.

L'Antico mosse il collo e tentò di attaccare Zoro con la spada che teneva stretta tra i denti, ma lui la bloccò con la propria lama. Si separarono di nuovo. E scattarono di nuovo all'attacco.

Andarono avanti così per ore. Solo il clangore delle loro lame e i loro respiri affannati si sentivano nella silenziosa notte, la Luna come loro unico testimone.

***


"Stanco?" chiese Aqua con il fiatone.

"Non ancora," mentì con lo stesso respiro affannato.

Guardarono la Luna sopra di loro.

Erano anni che non aveva avuto una battaglia così divertente ed impegnativa. Almeno da quando era morta Kuina.

"Nemmeno io. Solo che mi fanno male i punti," disse Aqua indicandosi l'addome.

Voltò la testa a sinistra e vide il profilo del volto della ragazza lievemente illuminato dalla luce argentea. Entrambi erano sudati, ad entrambi gli dolevano i muscoli, eppure erano felici. Le loro spade le avevano conficcate al suolo, a pochi metri di distanza da loro.

"Non ti avrei mai fatta così brava alla tua prima volta..." disse Zoro tornando a guardare il cielo. "Hai un vero e proprio dono."  

"Ma è stato più difficile del solito batterti. Questo significa che ho ancora molta strada da fare."  

"Non mi hai battuto, però."    

"Appunto."

I grilli cantavano una dolce melodia nascosti nella foresta.

"Oi, Aqua." disse ad un certo punto Zoro. "Per te quelle spade sono molto importanti, vero?"
 
"Sì. Almeno quanto lo è per te la tua spada bianca."
 
"Te le ha affidate qualcuno?"
 
"È una lunga storia."  

"Ho tutta la notte."

Lei prese un respiro profondo prima di cominciare a raccontare.

"Risale a quando ero ancora bambina e la mia vita era normale. Io e Jen facevamo parte di un piccolo gruppo di amici. Oltre a noi due c'erano altre due ragazze, Kim e Maya, e tre ragazzi, Rodro, Leon e..." fece una pausa. "Leroy." concluse infine.

"Erano gli unici tre ragazzi che riuscivo a sopportare. Noi eravamo sempre assieme, inseparabili. Il nostro sogno era quello di rimanere insieme per sempre, e potevamo anche farlo dato che gli altri erano tutti Mezzi Antichi. Ma in ogni caso ci scambiammo alcuni nostri oggetti. Per esempio i tre orecchini che porti te me li regalarono le ragazze."

Zoro s'immobilizzò arrossendo e lei rise. "Tranquillo, li puoi tenere. Mi fa piacere vederteli addosso. In fondo, poi, sono stata io a darteli. E poi hanno pure un significato che ti si addice."

Lui tornò a respirare anche se il rossore permase.

"I ragazzi non sapevano che regalarmi. Si spaccarono le teste per trovare un regalo adatto. Alla fine Leroy si presentò con questo ciondolo a goccia." Sfiorò la collana intorno al suo collo.

"Poi il giorno dell'attacco arrivò. Non ve l'ho fatto vedere nelle mie memorie, ma prima che venissimo catturate, siamo andate a cercare quei tre. Li trovammo feriti e sanguinanti ma ancora combattevano con le spade in mano. Riconobbero la loro sconfitta e mi affidarono i loro cimeli di famiglia, quelle tre spade. Il che mi sorprese non poco. Sai qual'era il loro sogno?"

Zoro rimase in silenzio.

"Diventare i migliori spadaccini del mondo. Il tuo stesso sogno. Infatti ero rimasta di stucco quando me lo hai detto. Ma morirono prima che potessero realizzarlo. E scelsero me come successore. Tutti e tre volevano essere i migliori, quindi litigavano spesso, ma in fondo sapevano andare d'accordo. Voglio realizzare il loro sogno contemporaneamente, ma non so maneggiare tre spade tanto bene, e rischierei solo di perdere anche se sono più forte di Mihawk-chan--"  

"Sei più forte di Mihawk!!!??? Non è possibile!!! Lui è lo spadaccino più forte del mondo--"  

"Umano," aggiunse Aqua. "Io non faccio parte della sfera di voi mortali. Quindi Miha-chan rimane sempre il più forte."  

"Se io sconfiggessi te, allora...."

L'Antico sorrise. "Pensa prima a sconfiggere Mihawk-chan e diventare il migliore degli umani. Poi penseremo a come sconfiggere il sovrannaturale. I miei studenti non sono così facili da battere--"  

"Sei stata la maestra di Mihawk!!!!??????" urlò Zoro mettendosi subito a sedere.

Lei annuì. "Secondo te chi gli ha insegnato ad avere uno sguardo così penetrante? E secondo te chi gli ha insegnato la tecnica con cui ti ha praticamente tagliato a metà? Si chiama Caesa Aries, e non l’ha nemmeno eseguita del tutto. Era un ottimo alunno, non c'è che dire, ma me ne andai quando manifestò il desiderio di entrare in Marina. Stupido Occhi di Falco, tradirmi in quel modo..."  

Non ci poteva credere. Non poteva possibilmente crederci. Aveva davanti a lui l'insegnate del miglior spadaccino di tutti i tempi. Si mise in ginocchio e poggiò la fronte a terra. "Insegnami."  

Aqua interruppe il suo irritato farfugliare. "No."
 
"Ti prego insegnami!" insistè.

"Nemmeno tra mille anni."  

"Perchè?" chiese alzando la testa.

Lei si voltò verso di lui. "Perchè in questo momento sei tu il mio insegnante."

Zoro rimase in silenzio riconoscendo che aveva ragione.

"Tornando a noi, mi diedero quelle spade e io ora mi devo far carico delle loro ambizioni," concluse. "Sono le anime dei miei nakama."

“Questo ci rende nemici?” chiese lo spadaccino.

“Mah, chissà,” rispose lei chiudendo gli occhi con un sorriso.

“Cosa vuoi fare ora?” Si sentiva abbastanza riposato da riprendere a combattere.

“Se vuoi possiamo ricominciare, per me non è un proble--“ Si bloccò quando poggiò una mano sulla pancia. “Ritiro quello che ho detto.”

“Cos’hai?”

“Niente....”

“Aqua, non mentire,” l’ammonì severamente. “Fammi vedere...” disse sporgendosi verso di lei, ma la ragazza si raggomitolò su sé stessa per nascondere il proprio addome.

“NO!”

“Non fare la bambina!” Zoro si trascinò accanto a lei e le prese un braccio.

“NO NO E NO!” protestò lei voltandosi dall’altra parte.

Lo spadaccino cominciò a spazientirsi. “O mi fai vedere subito cosa hai o ti obbligo a farmelo vedere,” disse tirandola per una spalla. Bloccò i suoi polsi vicino alla testa e diede una veloce occhiata al suo corpo in cerca di anomalie. I suoi occhi si soffermarono sulle macchie rosse che maculavano le bende sulla pancia.

“Contento ora?” disse acidamente la ragazza guardandolo storto.

“Certo che è proprio vero che non sai proprio fare a meno di morire dissanguata ogni tre giorni...” sospirò Zoro scuotendo la testa.

“Ti spiacerebbe lasciarmi?”

Zoro la squadrò mentre pensava ed analizzava la situazione. Un uomo, una donna, da soli, nel bel mezzo della notte... niente di pulito. Sorrise.

Un sorriso che Aqua definì inquietante.

“No.” Strinse entrambi i sottili polsi in una mano mentre con l’altra le scostava i capelli dal volto.

“Dai Zoro. Per favore,” disse l’altra improvvisamente allarmata e preoccupata.

“Posso garantirti che non ho idee pervertite nella testa. Ti do anche il permesso di andare a controllare. Dovreste tutti smetterla di scambiarmi per quello stupido cuoco buono solo a farsi comandare a bacchetta.”

“Allora cos’è che vuoi?” domandò Aqua sospirando rassegnata.

“Sei tra i sicari più pericolosi sulla faccia di questa Terra. Dammene la prova,” rispose con un sorriso di sfida.

“Sicuro che non te ne pentirai?” Sul suo volto si dipinse la stessa espressione.

“Sempre se riesci a liberarti.”

“Le condizioni?”

“Liberare entrambe le mani e immobilizzarmi a terra.”

“La posta in gioco?”

“Se vinci tu, sei libera di fare quello che vuoi. Se invece perdi, dovrai sorbirti una lunga ramanzina sul fatto che ti ferisci fin troppo spesso, andare a dormire, più esaudire una mia piccola richiesta.” Disse tirandola su a sedere, bene attento a non allentare la presa intorno ai polsi.

“Che richiesta?”

“È un segreto.”

“Niente cose strane?”

“Se vuoi saperlo, allora obbligati a perdere.”

Aqua ci pensò su un momento prima di annuire. “Ma io ti ho avvertito...”

Improvvisamente, fece scivolare una gamba intorno al suo collo, snodata come un serpente, e lo spinse giù a terra facendogli dare una potente craniata. Prima che potesse reagire, fece una ruota sorreggendosi sugli avambracci bloccati portandosi sulla sua schiena. Spiegò le ali e conficcò le punte d’acciaio nel terreno per tenerlo giù, conscia che il suo leggero peso non avrebbe bloccato la potenza sovraumana dello spadaccino. Cominciò a tirare il braccio dell’altro in alto, causandogli enormi stilettate di dolore. Involontariamente la sua mano si allentò ed Aqua fu libera.

“Ho vinto?” chiese avvicinandosi al suo volto.

Zoro rispose con un grugnito scocciato. Lei rise.

“Ma esiste un modo per batterti?” chiese quando lo rilasciò.

“Anche più di uno.”

Sbuffò. “Avanti, fa qualcosa.” Lo guardò perplessa. “Sì, sei libera di fare quello che vuoi con me.” Si preparò mentalmente a chissà quale cosa umiliante gli avrebbe fatto fare.

“Voglio esaudire la tua richiesta e poi chiederti un favore.”

Zoro lasciò cadere le sue braccia conserte lungo i fianchi. “Sul serio?” L’Antico annuì. “Che genere di favore?”

“È un segreto.”

“Niente cose strane?”

“Se vuoi saperlo, dimmi la tua richiesta,” disse con un sorriso malizioso.

Zoro s’inginocchiò di fronte a lei. “Resteresti immobile per un minuto?”

“Comincio a contare.” Riuscì a mascherare perfettamente la paura che stava provando.

Lo spadaccino si avvicinò a lei. Poggiò un mano a terra, accanto al fianco della ragazza per non sbilanciarsi, mentre con l’altra le sfiorava il contorno della mascella. “Devo capire una cosa,” sussurrò come una spiegazione che lei non aveva chiesto. Poi la baciò, come l’aveva baciata qualche giorno fa quando erano da soli in quella casa, chiudendo gli occhi. Anche lei si lasciò andare e dischiuse le labbra, lasciando che le loro lingue si accarezzassero a vicenda. La leggera pressione di Zoro fu sufficiente per mandarla lentamente di nuovo sdraiata sull’erbetta. Quando il sessantesimo secondo passò, lui si separò da lei e la guardò pensoso dall’alto del sostegno delle sue braccia tese. Aqua lo stava osservando con un’espressione indecifrabile, un misto di dolcezza, timore e malinconia.

“La tua richiesta?” chiese infine.

“Posso dormire con te anche stanotte?” sussurrò. In quel momento gli sembrò di nuovo una bambina innocente dagli occhi grandi, vittima della crudeltà del mondo che la usava come giocattolo.

“Che sei una lattante? Non hai mai imparato a dormire da sola?” chiese, ma senza sarcasmo, senza ironia.

“È che da sola ho paura.”

“Di che? L’Uomo Nero non esiste, sai.”

“Ho paura dei miei incubi. Ho paura che diventino realtà. E poi sei stato tu stesso a dirmelo, di fare ‘tutto quello che ho sempre voluto fare’.”

“Beh, non c’è modo che gli incubi diventino realtà dato che sono solo proiezioni del nostro subconscio. Poi magari Chopper potrà darti spiegazioni migliori della mia. Inoltre, non credo che questo rientri tra le tue priorità, e sicuramente non stai per morire,” disse deciso a farle sputare la verità.

A questo lei abbassò gli occhi verso il prato. “È perché--“

“No, no. Aqua, guardami in faccia,” l’interruppe facendole delicatamente voltare la testa verso di lui.

“È perché io non voglio più essere sola, Zoro. Io voglio.... te,” concluse in un soffio allungando una mano verso il suo viso. “Voglio rimanere con te. Per sempre. Voglio essere sicura che quando mi sveglio ci sia tu accanto a me, e non il freddo vuoto della solitudine. Voglio essere sicura che tutto questo non sia un sogno, che non sia una tortura. Voglio essere sicura che l’incubo che mi tormenta la notte non sia diventato realtà.” I suoi occhi si riempirono di lacrime. “Voglio che tu non te ne vada mai via. Voglio che tu rimanga sempre con me, per ricordarmi che in fondo esiste qualcosa di buono in questo mondo, un posto in cui io posso stare. Zoro, io voglio...” La sua voce si ruppe e le lacrime scesero al posto delle parole che non riusciva più a pronunciare.

“Lo sai che chi vuole troppe cose finisce con l’andare all’Inferno?” chiese con un dolce mezzo sorriso.

Aqua scosse la testa. Gli circondò il collo con le braccia stringendosi a lui come se fosse la sua ragione di vita, la sua ultima speranza. “Non m’interessa.”

Le poggiò una mano sulla schiena. “Andiamo, non piangere. Quando uno piange significa che qualcosa di brutto è accaduto.”

“Io non dovrei meritarmi tutto questo,” singhiozzò la ragazza.

“Perché no?”

“Perché sono un mostro. Ho ucciso così tanta gente, ed altrettanta ha sofferto e soffre a causa mia....” Zoro lasciò che si sfogasse contro la sua spalla. “Mi dispiace, Zoro... Mi dispiace così tanto...”

“Non hai niente di cui dispiacerti,” disse.

“Perdonami...” Aqua non riuscì a dare voce alla verità che le corrodeva l’animo, ma fu solo capace di continuare a scusarsi per una colpa che non avrebbe mai potuto lavarsi via di dosso, nemmeno con tutta l’acqua degli oceani.

“Aqua, Aqua...” Si separò da lei e le prese il volto tra le mani. “Io ci sarò sempre, va bene? Ti prometto che non sarai più sola. Mai più. Te lo giuro sulla mia vita.”

Lui sapeva cosa significava essere soli. La solitudine lo aveva accompagnato per i cinque anni prima che si unisse a Rufy nel suo viaggio. Quel ragazzino era comparso così, dal nulla, e lo aveva strappato da quel freddo abbraccio che stava per farlo diventare pazzo. Uccideva per tenersi occupato, per non pensare al fatto che era e sarebbe stato sempre solo, giorno dopo giorno. Una sensazione del genere in soli cinque anni. Non poteva immaginare che tortura fosse diventata per lei nei secoli.

L’Antico annuì mordendosi il labbro per non versare altre lacrime. Zoro la prese delicatamente tra le braccia e si alzò. Recuperò le loro spade e si diresse verso la spiaggia seguendo le indicazioni della ragazza. Il mare era deserto, nero, sotto la Luna, ma risplendeva della stessa luce delle stelle, lievemente mosso.

Raggiunta l’abitazione dello spadaccino, entrò silenziosamente. Poggiò con delicatezza la ragazza sul letto e si allontanò. Lei si mise subito a sedere, in attesa che tornasse. Zoro sfilò le spade dal suo fianco, lasciandole contro il muro, prima di sfilarsi la maglietta bianca e l’haramaki. Girò intorno al letto seguito dagli occhi di Aqua e si distese accanto a lei.

L’Antico lo abbracciò, quasi soffocandolo. “Oi, oi... Non vado da nessuna parte. Te l’ho promesso, no?”

Aqua allentò la presa e si limitò ad abbracciare il suo possente braccio.

“Una promessa è legge per me. Tranquilla,” la rassicurò carezzandole i capelli biondi. “Ci sono io qui.” Le diede un bacio sulla testa. “Ci sono io qui,” ripetè in un sussurro. “Solo per te.”

***
 

Non credi di essere andato troppo oltre?

Capisco che la vuoi aiutare, ma stavolta hai promesso qualcosa che non puoi mantenere.

Sei solo un umano. Non puoi vivere per sempre come lei. Finiresti per spezzarle davvero il cuore.

State zitti.

Sei cambiato, Zoro-san. Una volta non eri così sentimentale, non ti lasciavi coinvolgere più di tanto. Ti sei addolcito troppo.

Infatti. Lo hai imparato per esperienza personale che non è mai bene coinvolgersi così tanto con qualcuno. Vedi Kuina.

E i tuoi nakama sono un altro discorso.

Non sei più te.

State zitti. Io sono io.

   Nessuno lo mette in discussione, ma quell’Io sta cambiando troppo.

   Quella ragazza ti può portare solo male.

In risposta strinse la presa intorno alla vita di lei, che ora dormiva pacificamente.

Sei un masochista, Zoro-san.

Quella ragazza ti allontanerebbe solo dal tuo sogno. Ti trascinerebbe con sé nella sua oscurità, e tu la trascineresti nella tua. Ti farà morire.

Il bene è male e il male è bene.

Un modo c’è. Esiste un modo per stare con lei, per sempre.

Le scostò i capelli dalla fronte e le accarezzò dolcemente il contorno del viso disteso nel sonno.

 

Ah, ma allora dovrai scegliere.

   La tua ciurma, i tuoi nakama, la tua famiglia, il tuo sogno o lei.

   Chi sceglierai, Roronoa Zoro? 
_____________________________________________________________________________________________________________________________

Spiegazione di quest'ultima parte: le cose scritte a destra e a sinistra sono la mente (la parte razionale) di Zoro, se così li vogliamo chiamare XD mentre quello al centro in grassetto è Zoro stesso, e quello scritto sempre al centro ma normalmente (senza grassetto, senza corsivo) sono le azioni che fa Zoro. Ho voluto provare un nuovo tipo di dialogo interiore.... Lo considero un esperimento fallito? XD
Domanda del Giorno: Da dove viene "Il bene è male e il male è bene"? =) (Indizio: viene da una famosa opera teatrale inglese B3)

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Capitolo 48
*** Capitolo 25 - Al Duecento Percento ***


Premessa
 

Buon Giorno! ^^ Dopo il capitolo zuccheroso, ve ne porto uno un po più simpatico ^^ Chi sarà oggi il nostro cupido? xD
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei!
Ringraziamenti: Alla Trinità, a FM107 3 RADIOCAOS, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro anche hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^ Mercì =D
Reminders: QC aperto e recensite please ^-^
Colonna Sonora Consigliata: "California King Bed" - Rihanna (Consiglio: mettetela dopo gli asterischi rossi!! ^^); "We Are Golden" - MIKA e "Liberty Walk" - Miley Cyrus
NA: Allora, andando avanti si parlerà di un costume.... il costume in questione è questo qui ^.^


Capitolo 25 - Al Duecento Percento

“Fallita,” disse Usopp guardando una sconsolata navigatrice accasciata sul tavolo. “Terribilmente fallita,” aggiunse quando notò l’aria di mestizia intorno a lei.

“Qui la situazione è critica,” constatò Robin ignorando il cuoco che cercava di consolare Nami. “Già la metà di noi hanno provato e hanno fallito.”

Era mattina presto e nessuno a parte loro era sveglio. Ovvio, fatta eccezione del loro capitano che stava contribuendo alla discussione con qualche filo di bava e molto russare. Avevano deciso di incontrarsi cosicché la navigatrice avrebbe potuto “fare rapporto” in modo da avere il quadro generale della situazione. I due non si erano ancora fatti vedere.

“Chi si offre volontario?”

La domanda fu accolta dal silenzio.

“Andiamo, non ditemi che state perdendo le speranze,” cercò di spronarli Sanji.

Una risata proveniente dalla fine del tavolo attirò l’attenzione generale. “E va bene, vi salverò io anche stavolta! Lasciate fare tutto al SUUUUPEEER me!!!”

***

 

Aqua poggiò  la sua mano sopra quella aperta dello spadaccino. “... Grande...” sussurrò ancora non completamente sveglia.

Entrambi erano distesi supini, lei con la testa poggiata sul petto dello spadaccino, lui con il braccio le circondava i fianchi stringendo nel pugno il lenzuolo stropicciato che li copriva. Zoro aveva alzato una mano sovrappensiero, credendo che lei stesse ancora dormendo, ed Aqua l’aveva fatta combaciare con la sua.

“Eh, già...” rispose osservandole. La mano dell’Antico era molto più sottile e c’era una distanza di almeno un centimetro tra le punte delle loro dita.

“Qualcosa non va?”

“Hm?”

“È per causa mia?” Cominciò a ritrarre la mano ma Zoro la trattenne intrecciando le dita tra di loro.

“Aqua, basta. Dì un’altra volta che è colpa tua e ti ammazzo.”

“Non riusciresti a torcermi nemmeno un capello.”

“Vogliamo scommettere?”

“Devo ricordarti della tua sonora sconfitta di ieri sera?”

Lui rispose con un silenzio stizzito e l’Antico ridacchiò. “Vogliamo alzarci?” chiese poi abbassando le mani ancora congiunte.

“Hmmm.... Dobbiamo proprio?” In fondo se ne stava abbastanza comodo su quel letto ed era ancora stanco per l’allenamento della notte precedente. Mentre lei si era addormentata in poco tempo, lui non era riuscito a prendere sonno per i pensieri che gli si accumulavano nel cervello. E poi, stava tenendo stretta a sé Aqua, sotto suo consenso.

“Beh, tecnicamente no,” disse alzando la testa per guardarlo mentre lui la abbassava. “Possiamo rimanere qui, aspettare che mio fratello non mi trovi nel mio letto, che venga, che si faccia l’idea sbagliata e che cominci ad inseguirci per tutta la spiaggia, mentre gli altri si creeranno chissà quali romanzi...”

“In piedi,” tagliò corto lui spingendola gentilmente di lato.

Lei si voltò e si sdraiò completamente sopra di lui a pancia sotto. Puntò i gomiti appena sotto le sue clavicole e poggiò il mento sulle mani socchiuse mentre dondolava le gambe avanti e indietro, allegramente. “A che ora ci incontriamo stanotte?”

Il cuore di Zoro mancò un battito. “Per far cosa?” chiese allarmato.

Un sorriso malizioso ed inquietante tese le labbra della ragazza. “Beh...” sussurrò intrecciando le loro gambe insieme e lasciando scivolare la punta delle dita sul petto nudo dello spadaccino facendogli il solletico prima di unirsi dietro la sua nuca. “Cos’altro ti viene in mente oltre a...” lasciò la frase pericolosamente in sospeso mentre gli dava un bacio sul lato del collo, e poi un altro, poco più su.

Lui s’immobilizzò come una roccia. Il volto gli andò a fuoco e fu costretto ad usare tutta la sua forza di volontà per tenere sotto controllo ogni muscolo del suo corpo, volontari e non. Immobile, immobile, immobile, immobile, continuava a ripetersi.

“...Oltre alla prossima lezione di scherma?” disse cambiando completamente tono e sollevando la testa per guardarlo con un sorrisetto.

Immobile, immob--!!!   “Mi stavi prendendo in giro!!!” urlò furioso ed imbarazzato allo stesso tempo.

“Ovvio no?” replicò come se fosse la cosa più palese del mondo. Poi un altro sorriso inquietante animò il suo volto e si avvicinò allo spadaccino. “Perché, a cosa stavi pensando??”

“N-niente...” balbettò guardando da un’altra parte.

Aqua corrugò la fronte e lo squadrò assorta. Zoro fece saettare i suoi occhi da lei al comodino, avanti e indietro per un paio di volte. “Sai una cosa? Comincio a dubitare che a te piacciano le donne--“

“BASTA COSÌ!!” urlò alla fine esasperato lanciando in aria sia il lenzuolo che lei. Aqua scivolò dall’altra parte del letto ridendo.

“Le tue reazioni sono sempre così carine!!” disse tra una risatina e l’altra.

Zoro sbuffò in risposta e si alzò. “Per tua informazione, io non sono un pervertito dai pensieri erotici come quel cuoco e le mie preferenze sono nella norma!” le disse puntandole un dito contro. “E ora, vado a farmi una doccia!” Cominciò a marciare verso il bagno quando la voce di Aqua lo bloccò sulla soglia della porta.

“Vuoi che ti aiuti con la schiena?” gli chiese maliziosamente.

“NO!” urlò e si chiuse dentro mentre percepiva di nuovo il fuoco sulle guancie. “Anche se però non sarebbe stata una cattiva idea...” sussurrò poi quando si fu calmato. Scosse la testa quando si accorse di quello che aveva appena detto. “No, no, no. Zoro, controllo.” Si diresse verso la vasca e cominciò a far scorrere l’acqua.
 

***

 

Alla fine optò per un bagno invece della doccia. Aveva bisogno di rilassarsi e sgomberare la mente. Era sicuro che Aqua fosse ancora nell’altra stanza, riusciva a sentirne i passi leggeri, ma non si lasciò distrarre. Ripensò a qualche momento prima. Quando l’Antico si era stretto così tanto a lui e gli aveva baciato il collo, beh, si era sentito bene. Nel senso, non bene bene, ma preannunciava qualcosa che lo avrebbe fatto sentire bene con qualcosa di altrettanto piacevole.

Scivolò più a fondo nella vasca, immergendosi fino alla bocca, mentre corrugava la fronte in cerca di una spiegazione. Aveva già visto un paio di volte Nami flirtare con qualche negoziante, ma non gli aveva mai detto niente. Altre volte, alcune ragazze ci avevano provato con lui, solo per portarlo davanti a qualche cacciatore di taglie. Niente. Era la prima volta che questo accadeva.

Tentò di ricapitolare quello che aveva provato: all’inizio il cuore aveva preso a battergli più forte, poi aveva cominciato a perdere la sensibilità dei suoi muscoli mentre un incendio divampava dentro di lui, poi aveva cominciato a sentire un piacevole formicolio nel petto che aveva cominciato a scendere verso il basso, ed infine delle specie di piccole scosse elettriche nei punti dove lo aveva baciato. Ricercò nella sua mente qualche situazione in cui aveva provato tutte queste cose assieme.

Trovò la sensazione di calore quando aveva rischiato di morire bruciato sia a Little Garden, durante uno scontro con un certo uomo-cera, che a Thriller Bark quando si era esposto al sole senza la sua ombra, insieme ai muscoli insensibili. Il cuore gli batteva sempre più forte quando si allenava o quando combatteva. Una volta nella sua precedente carriera si era imbattuto in un pirata che usava l’elettricità come arma ed aveva avuto la “piacevole” esperienza di essere elettrificato. Il formicolio spesso glielo causava il sangue che gli colava dalle ferite. Tutte esperienze singole e non collegate tra loro. Questa era la prima volta che le provava tutte insieme.

“Aqua...” mugugnò. Era sicuro che lei lo avesse sentito, con tutta quell’acqua intorno a lui.

L’acqua della vasca si contrasse e si modellò a sua immagine di fonte lo spadaccino. “Hai chiamato?” chiese l’essere.

“Non stai guardando, vero?” domandò guardandolo storto.

“No Zoro,” rispose. L’acqua riproduceva solo i contorni del volto della ragazza, ma non aveva veri occhi ed era sempre incolore.

“Ti sei mai sentita strana?”

“Strana in che senso?” L'essere contrasse un sopracciglio allibita.

“Strana... come se ti sentissi bene in un particolare momento, ma è la prima volta che ti senti in quel modo, e le sensazioni che hai provato riesci a ritrovarle solo in altre singole situazioni ma non più tutte insieme... capito?”

L’essere alzò anche l’altro sopracciglio in segno che si era perso da qualche parte a metà del discorso.

“Vabbè, non importa,” sospirò lui infine e s’immerse completamente nella vasca.

“Zoro, posso prendere in prestito un tuo costume?” Lo spadaccino riusciva a sentire la sua voce anche sott’acqua.

Tornò in superficie e scosse un paio di volte la testa per togliersi le ciocche di capelli da davanti gli occhi. “E perché mai?” chiese passandosi una mano sul volto.

“Perché non ho mai provato un costume da uomo.”

“Prendi uno di quelli di tuo fratello.” Strizzò un paio di volte gli occhi per ignorare il sottile bruciore del sapone.

“No. Voglio uno dei tuoi.”

“Che differenza fa, scusa?” Si passò una mano tra i capelli verdi e allungò una ciocca per studiarla. È ora di dargli una scorciata... pensò.

“Sembra più divertente.”

Zoro lasciò cadere la ciocca sulla sua pelle bagnata e tornò a guardare l’Antico. “No.”

“Eddaiii,” lo pregò lei.

Come posso tagliarmi i capelli? Non siamo in una città, e quella in cui siamo andati ieri sarà ancora in subbuglio. Escluse l’opzione di chiedere a Nami: quella strega glielo avrebbe fatto pagare chissà quanto. Poi un’idea saettò nella sua mente. “Ad una condizione,” disse.

“Quale?” chiese speranzosa.

“Mi taglieresti i capelli?”

Sembrò un po perplessa in un primo momento ma poi annuì. “Allora io prendo quello blu con le foglie verdi, ok?”

“Come vuoi.”

“Yay!!” esultò alzando le braccia.

“Aspetta, non vorrai mica andare in giro con solo metà costume, vero?” Una strana sensazione di sconforto cominciò ad accumularsi nel suo petto mentre s’immaginava la parte superiore della ragazza esposta a tutti.

“Mi sembra più che ovvia la risposta,” replicò lei abbastanza risentita.

“Ah, ecco.” La sensazione, stranamente, permaneva. “Comunque, penso che non dovresti andare in giro in costume di fronte agli altri,” disse non poco imbarazzato.

“Siamo su una spiaggia, che c’è di male? Tutti stanno in costume, anche Nami e Robin.”

Lo spadaccino rimase zitto, silenziosamente riconoscendo che l’Antico aveva ragione. “Non mi piace per niente il modo in cui quell’idiota riccioluto ti guarda quando sei in costume...” mugugnò.

“Ohoh... Geloso?”

Zoro rimase in silenzio, indeciso se ammetterlo oppure no. “Un po,” disse infine.

“Trovo curioso che un pezzo di ghiaccio come te possa provare gelosia per qualcuno. Qui c’è qualcosa sotto.”

“Non venire a dirlo a me. Io ne so meno di chiunque altro di quello che provo, quindi...” Afferrò la spugna che galleggiava pigramente sulla superficie dell’acqua e prese a strofinarsi il collo.

“Comunque,” disse ad un tratto, “Sei brava a... prima intendo...” Come accidenti poteva metterlo in parole?!

“Ah, bazzecole,” replicò con noncuranza.

“B-bazzecole?!” Riecco la sensazione di disagio.

“Sì... certi membri della marina non è bene combatterli a viso aperto, quindi mi basta adescarli in qualche posto privato e pugnalarli quando meno se lo aspettano... è una delle cose che mi hanno “obbligata” ad imparare nel laboratorio.”

“ ‘Certi membri’ quanti?” chiese controllando a stento la voce.

Lei rise. “Meglio che tu non lo sappia. Comunque tranquillo, non c’è mai stato bisogno di andare oltre quello che ti ho fatto personalmente provare.”

Zoro sospirò si lasciò di nuovo andare contro la parete della vasca. “Non che sia un intenditore, ma posso dire che sei abbastanza brava a...”

“Ammaliare?”

“Sì, quello. Posso dirlo con certezza perché già in precedenza avevo avuto altre esperienze, ma nessuna è mai riuscita a perforare la mia mente...” Il fruscio nella stanza accanto si bloccò di colpo e Zoro sorrise soddisfatto.

“A-altre esperienze...?”

“Oh sì, molte altre. Sai, certe volte un pirata va avvicinato in altri modi oltre a quello classico del combattimento...”

“ ‘Molte altre’ quante?”

“Che c’è, gelosa?”

Silenzio.

“Un po.”

Lo spadaccino ridacchiò. “Allora siamo pari.”

“Sei proprio un idiota,” disse la figura d’acqua trattenendo a stento una risatina prima di dissolversi in una sottile nebbiolina.

“Sto uscendo!” disse la voce attutita di Aqua dall’altra stanza. Poi qualche passo, la porta che si apre, cigola, e si richiude. Silenzio.

Zoro scivolò di nuovo sul fondo della vasca, lasciando che l’acqua gli coprisse anche il naso.

Chi sceglierai, Roronoa Zoro?

Chiuse gli occhi e s’immerse completamente, lavando via quella maledetta condanna dalla sua mente.
 

***
 

    Uscì. Fuori era davvero una bella giornata, e dovette riconoscere che Aqua aveva ragione: faceva troppo caldo per andare in giro vestiti. Persino Sanji aveva tristemente abbandonato il suo completo per passare ad un costume arancione. Scannerizzò la zona; vide Nami e Robin giocare a palla sulla spiaggia insieme a Chopper e Ruby, ma le loro curve perfette non gli dissero niente, non innescarono nessun genere di reazione in lui, come già sospettava. Aqua non sembrava essere nei paraggi, e una mano cadde involontariamente sulle sue spade quando notò l'altra persona mancante: il tizio alato.

Quel coso mancava sempre quando mancava Aqua. Come osava? Si credeva per caso il migliore solo perchè era un Antico? Beh, ultime novità: non lo era affatto!!

Assorto com'era nelle sue riflessioni non si accorse dell'enorme pugno che calò sulla sua testa, tramortendolo.
 

    ***
 

Tornare alla realtà fu molto fastidioso. Si sentiva la testa pesante, aveva le vertigini e i suoi sensi erano attutiti. Provò a muovere un braccio, ma non ci riuscì. Lo stesso con l'altro e le gambe. Poi si rese conto di essere stato legato ad una sedia. Se fossero state corde allora le avrebbe spezzate con la forza bruta, ma erano catene quelle che lo immobilizzavano. Strinse i denti e alzò dolorosamente la testa.

Aveva la vista sfocata, ma riuscì lo stesso a riconoscere i contorni di una porta alla sua sinistra, il grigio di qualche cianfrusaglia ammassata in un angolo, il marrone scuro di una parete in legno di fronte a lui. Strizzò un paio di volte gli occhi per cancellare quella sottile patina di nebbia senza riuscirci. Poi avvertì qualcosa muoversi dietro di lui.

“Ah, sveglio di già?”

Dei passi sul pavimento, pesanti, scalzi. Davanti a lui si parò il rosa chiaro della pelle umana, un triangolo blu scuro in mezzo a quello che poteva vedere del corpo, e i lembi gialli di un tessuto pendere sopra gli angoli della macchia scura.

“Incredibile... Il sedativo pesante che ti ho iniettato è durato solo per due ore! La renna mi aveva assicurato che avrebbe fatto dormire un elefante almeno per una settimana....”

“Co...?” biascicò lui ma aveva la bocca impastata. Anche respirare stava cominciando a diventare difficile, il petto gli diveniva ogni volta sempre più pesante.

“Mi dispiace, nii-chan, per questo, ma non avevo altra scelta. Non avresti fatto come io avrei voluto se ti avessi lasciato sveglio.”

La sfocata figura rosa si mosse e si avvicinò alla piccola montagnetta grigia nell’angolo alla sua destra. Sentì vari tintinnii e clangori di metallo prima che la macchia si alzasse di nuovo e sparisse dietro di lui.

“Ma sappi che il Super me sta facendo tutto questo per te, nii-chan.”

Poi sentì una forte fitta alla schiena, come se gliela stessero trapanando, e svenne di nuovo.

Franky?!
 

***

 

  Aprì gli occhi. Li sbattè un paio di volte per mettere a fuoco. Davanti a lui c’era solo bianco. Mosse una mano e scoprì che quel bianco era ruvido e morbido. Un lenzuolo. Chiuse di nuovo gli occhi e cercò di ricordare come c’era finito lì dalla spiaggia. Niente. Completo black-out.

Provò ad alzarsi. Scaricò il peso sulle braccia tese davanti a lui mentre piegava le gambe per mettersi in ginocchio. Si sentiva terribilmente pesante ma riuscì comunque nel suo intento. Lentamente riuscì anche a mettersi seduto sul bordo del letto. Si tenne la testa tra le mani per un po prima di alzarsi. Appena tornò su entrambi i piedi, dovette poggiarsi di nuovo contro il letto per non perdere l’equilibrio. La sua schiena era più pesante del solito. Fece spallucce e diede la colpa alle vertigini e alla stanchezza.

Uscì di nuovo, barcollando un poco e scoprì dal delizioso odore di carne che era ora di pranzo. Ispezionò con lo sguardo la zona e vide sotto una palma un lungo tavolo apparecchiato a cui tutti tranne Aqua erano già seduti, mentre Sanji cucinava su un enorme barbecue.

Si avvicinò e le allegre chiacchiere che aveva sentito in lontananza cessarono di colpo. Tutti lo fissarono sconvolti, eccetto Rufy e Chopper che stavano sorridendo per l’eccitazione, e Franky che sghignazzava soddisfatto.

“OhmioDioZorocheforza!!” esclamò il capitano senza prendere fiato tra una parola e l’altra. Chopper annuì molto d’accordo.

Lo spadaccino alzò un sopracciglio perplesso. Una strana sensazione in un angolo remoto della sua mente gli diceva che aveva qualche conto in sospeso con uno di loro, ma non sapeva chi e perché.

“Franky, è fantastico!” disse Usopp guardando Zoro con interesse. “Come hai fatto a farlo?!”

Il cyborg rise ad alta voce. “È perché io sono un SUPER genio, mio caro! Se vuoi puoi chiamarmi aniki!”

Nami stava ancora fissando stupita lo spadaccino mentre Robin rideva allegramente sotto i baffi.

“Si può sapere di che diavolo state parlando?!” scoppiò ad un certo punto, stufo di venir rimirato come un animale dentro una gabbia.

Silenzio stupito. “Yoho, poi sarei io quello senza occhi per vedere...” disse Brook.

“Stupido marimo, sei ancora più stupido di quanto pensassi...” disse con disprezzo il cuoco da dietro una grande piastra ricoperta di olio sfrigolante.

Non si degnò nemmeno di reagire: voleva sapere cose c’era di così tanto strano.

“Zoro, prova a muovere l’ala,” disse Nex con un mezzo sorriso.

“Ala? Quale ala scus--!!!” Aveva involontariamente pensato ad Aqua che spalancava le sue appendici nere ed improvvisamente il suo equilibrio fu gravemente compromesso da qualcosa attaccato alla sua schiena. Si ritrovò davanti un’enorme lastra flessibile in acciaio che si contraeva come se avesse vita propria. “Che cosa?!!” Zoro indietreggiò momentaneamente spaventato e le sue grandi ali color argento presero a sbattere fuori controllo per non fargli perdere il delicato equilibrio.

“CHE FORZAAAA!” urlò Rufy con un’intera via lattea di stelline intorno agli occhi.

“Calmati, calmati!” disse Nex alzandosi e bloccando le due ali.

“Per che cazzo ho queste ali?! Chi ha osato mettermele!!?” urlò Zoro furioso.

“Interessante quel materiale vero?” ridacchiò Ruby ignorando le domande dello spadaccino. “È un particolare tipo di argento in cui ho fatto crescere nervi e muscoli. Un metallo vivente, in poche parole.” La piccola renna saltò sulle ginocchia dell’Antico chiedendo altre spiegazioni.

Quando fu sicuro che lo spadaccino si fosse calmato abbastanza da rimanere in piedi da solo senza causare una tempesta di sabbia, Nex gli rilasciò le ali ripiegate vicino alla sua schiena. “Scusa, Zoro, ma io, Franky e Ruby ti abbiamo dovuto usare come cavia...” disse tornando al tavolo.

“E perché io lo vengo a sapere solo ora?!”

“Altrimenti non avresti accettato!”

“Ah, Nex, ricordati di andare a chiamare Aqua-chan,” gli ricordò Ruby e il cugino annuì avvicinandosi alla spiaggia.

Gli unici che non avevano cambiato nemmeno una volta espressione durante lo scambio erano Nami e Seph. L’Antico si limitava a fissarlo con disprezzo represso, mentre la navigatrice fissava ancora annichilita qualcosa sulla testa di Zoro.

Lui, a disagio sotto quello sguardo vacuo, sbottò “Cosa c’è ora?! Questi cosi li hai visti ora, no?!”

La donna alzò insicura l’indice e puntò la faccia di Zoro. “La tua testa...”

Sospirò esasperato. “Non mi avrete messo addosso anche delle antenne....” Si passò una mano tra i capelli ma trovò una superficie ruvida e dura. La seguì corrugando la fronte, scoprendo che si alzava sempre più in alto. “FRANKYYYYY!!!!!!” urlò molto più che furioso.

Lui rispose con una risata sguaiata. “Quel taglio non ti sta per niente male!!!

“IO TI AMMAZZO!!!!!” e scattò verso lui saltando sopra il tavolo.

“AQUAAAA!!!!” chiamò Nex a pieni polmoni.

Una piccola figura saettò sulla superficie del mare. Ignorando sfacciatamente la chiamata.

“LASCIA PERDERE QUEL WINDSURF E VIENI A TAVOLA!!!”

La vela luccicò sotto il sole mentre virava.

“Ok, ti farò scendere da lì...” disse Nex. Poggiò le mani sulla sabbia e pochi secondi dopo che ebbe sussurrato una parola, uno spunzone di roccia spuntò dall’acqua tagliando la strada della tavola, che fu costretta a cambiare bruscamente direzione. Virò a destra, ma un’altra montagnetta emerse, tagliandole ogni via di fuga. Infine la prua si voltò verso la spiaggia e si avvicinò. Aqua saltò giù quando fu abbastanza vicina. L’acqua le arrivava alla vita e spinse il windsurf fino alla riva, la grande vela rossa galleggiava sul liquido cristallino.

Tirò la lunga tavola a punta sulla sabbia e guardò un po scocciata il fratello. “Mi stavo divertendo...”

Nex le diede un lungo sguardo indagatore. “Di chi è il costume?” chiese sospettoso.

“Di Zoro...” rispose con nonchalance dirigendosi verso il tavolo.

“Di chi?!” Il fratello le corse dietro.

Lei lo ignorò ed osservò turbata la grande “tenda” argentata di fronte a sé. Poco dopo la cosa si mosse, rivelando lo spadaccino con le mani strette intorno al collo di Franky.

“Zoro!” esclamò. Lui si voltò sorpreso.

“Ecco, io lo sapevo che andava a finire così....” disse alzando gli occhi al cielo ed abbandonando pesantemente le braccia lungo i fianchi. “La mia sorellina....” Ruby si affrettò ad alzarsi per andare a consolare il cugino.

Aqua squadrò perplessa lo spadaccino e si passò una mano sopra la testa. “Bella cresta...” disse non molto convinta.

“E magari lui ha anche diviso il letto con...” continuò Nex disperato.

“Aqua!” esclamò Zoro lasciando istantaneamente Franky che nel frattempo era diventato blu per la mancanza di ossigeno.

Il volto dell’Antico della Terra sbiancò di colpo. Ruby gli mise un braccio intorno alle spalle e cercò di tenerlo calmo il più a lungo possibile.

“Non è come pensi,” Zoro scese dal tavolo, muovendo involontariamente le ali che gli fecero perdere l’equilibrio. Finì addosso alla ragazza che parò prontamente la sua caduta. “Mi hanno messo questo coso sulla schiena... e poi mi hanno drogato.... no, prima mi hanno drogato, e dopo mi hanno messo questo coso sulla schiena...” Aqua lo aiutò a rialzarsi. Zoro mise una mano sulla sua spalla per tirarsi su. “Poi mi sono svegliato e ho sentito--“ L’altra mano si poggiò su qualcosa di morbido. Molto morbido. Il silenzio di tomba calò, persino il mare si era ammutolito. Solo lo sfrigolio dell’olio sulla piastra osava farsi udire. La sigaretta cadde dalla bocca aperta di Sanji.

Lentamente abbassò lo sguardo. Scoprì di aver accidentalmente messo la mano sul seno sinistro di Aqua. Lei si era letteralmente immobilizzata. Zoro arrossì come un pomodoro. Scosse vigorosamente la testa. “No, no, Aqua, non è colpa mia, cioè sì, lo è, ma è stata una cosa totalmente involontaria--“

“Zoro.” Aqua prese un lungo respiro e lui si bloccò. “Credo che un buon inizio sarebbe togliere la mano da .”

Zoro abbassò nuovamente gli occhi e notò che non aveva mosso la mano di un centimetro dal top blu della ragazza. Si affrettò a rimuoverla, facendo anche due passi indietro, solo per finire finalmente per terra.

“Anvedi Zoro...” sussurrò Franky.

“Pazzescamente diretto,” disse Usopp.

“MARIMOOO!!!!” Sanji scavalcò il barbecue con un salto e mirò alla testa dello spadaccino. “COME OSI TOCCARE AQUA-CHAN!!!” Portò indietro la gamba. “PRIMA DI ME?!” Lasciò libera la sua rabbia in un potentissimo calcio.

Le ali argento si pararono di fronte a Zoro bloccando il colpo del cuoco. Lui indietreggiò stizzito. “Stupida testa di verza....” mormorò a denti serrati mentre si accendeva un’altra sigaretta.

“Ehm...” Ruby attirò l’attenzione su di sé. “Io vi consiglierei di allontanarvi tutti da qui...” indicò con il pollice Nex alle sue spalle. “Quello esploderà tra qualche secondo...”

Detto questo, la terra cominciò a tremare lievemente. I Mugiwara si guardarono a vicenda allarmati. Seph porse la mano ad Aqua, ma lei la rifiutò con un cenno del capo, e poi spiccò silenziosamente il volo. Ruby fece cenno ai pirati di seguirlo in casa sua, per poi dirigersi nella stanza dell’acquario sotterraneo. “Zoro, adesso impareremo a fare una cosa,” disse Aqua prendendogli una mano per tirarlo su in piedi di peso.

“Cosa?...” chiese lui ancora imbarazzato.

“Volare,” rispose. “Allora, hai presente quando fai i piegamenti? Tendi tutti i muscoli qui, sulle scapole. Ecco, per volare è la stessa cosa, solo che allo stesso tempo devi immaginare di sbattere qualcosa. Chiaro?”

Lui, sempre un po disorientato, annuì distrattamente e cercò di riprodurre la stessa sensazione.

Prese la rincorsa e con molta concentrazione riuscì a spiccare goffamente il volo proprio quando il tremolio si trasformò in terremoto. Aqua sorrise soddisfatta e prese subito quota con un salto.

“ZOROOOOO!!!!!!” urlò Nex furioso mentre i due si allontanavano nel cielo.
 

  ***
 

“Non male, non male...” disse Aqua soddisfatta. Zoro non rispose, estremamente concentrato a mantenere il ritmo. “Plana leggermente più a sinistra, c’è una corrente ascensionale.”

Lui obbedì. L’aria lo sostenne e si sentì in grado di battere le ali con meno vigore, concedendosi una pausa ogni tanto. “Questo stupido affare... io giuro che Franky lo ammazzo, poi lo resuscito, e lo ammazzo un’altra volta....”

“Aw, andiamo, non è così male volare.” La ragazza gli girò intorno.

“Non mi ha nemmeno chiesto il permesso! E poi i capelli!” Indicò la cresta che riusciva miracolosamente a rimanere dritta grazie a chissà quanti chili di gel. “E questo! Questa specie di obbrobrio!!”

Lei rise. “È Franky, che cosa ci vuoi fare?”

Sbuffò. “Almeno non mi ha messo addosso quel suo stupido costume...” Si ricordò di quello che aveva prestato ad Aqua. “A proposito, mi è venuto in mente adesso: il mio costume non ti sta un po grande?”

L’Antico svolazzò di fronte a lui. “Sì, ma sono riuscita a sistemarlo,” disse facendo una piroetta. Le arrivava circa fino a mezzo stinco e la vita, ovviamente troppo larga, l’aveva stretta con una specie di sciarpa rosa chiaro a strisce bianche che si abbinava perfettamente con il blu e l’olivastro del costume. La faceva apparire ancora più sottile di quanto già non fosse.

“Non male, non male...” disse lui con un mezzo sorriso. Aqua si voltò e fece un paio di loop. “Sembri allegra...”

Lei annuì sorridendo. “Già! Mi stanno succedendo un sacco di cose belle!”

“Ad esempio?” chiese lui molto scettico dato che in quest’ultima settimana i suoi nakama lo avevano crudelmente preso di mira per una serie di torture varie.

“Beh,” si spostò sopra di lui e cominciò ad elencare. “Innanzitutto, tu hai accettato di insegnarmi il santoryuu; sto diventando sempre più forte; mi sto divertendo insieme a tutti quanti... insomma, sono davvero felice!”

“Ah, buon per te.” Stava cominciando a stancarsi.

“Zoro, adesso impariamo a fare un’altra cosa.”

Rimase in allarmato silenzio.

“Impariamo ad atterrare!” Virò improvvisamente a destra e spinse Zoro nella stessa direzione. “Allora prima ti lasci andare giù, poi a circa... hmm.... facciamo cinquanta metri per te, sbatti le ali più forte che puoi così ammortizzi la caduta. Capito?” Non aspettò una risposta e si buttò in picchiata trascinando con sé anche l’altro.

Sentì lo stomaco salirgli su in gola mentre cadeva. Il vento sferzava così velocemente contro il suo volto. Aveva una leggera paura di schiantarsi al suolo ma allo stesso tempo quella caduta libera lo faceva stare bene. Si sentiva libero e senza restrizioni come l’aria. “Zoro, ora!!” urlò Aqua e lui di riflesso spalancò le ali. Fu come ricevere un pugno nell’addome, ma poco dopo l’impatto si smorzò e battè con tutta la forza che aveva le ali. Nonostante tutto, appena toccò terra perse l’equilibrio e cadde rovinosamente, mentre Aqua atterrò con la più estrema grazia.

“Ahiahiahi...” sussurrò strofinandosi la testa.

“Andiamo, non ti sei fatto niente,” disse lei dandogli una leggera pacca sulla spalla superandolo.

Erano di nuovo sulla spiaggia. Nessuno era nei paraggi, ma poco più in là un’enorme fenditura squarciava il terreno, testimone della furia di Xenon. “Vogliamo andare?” chiese Aqua aprendo la porta della sua casetta. Zoro la guardò perplesso e lei rise. “Andiamo a dare una sistemata a quei capelli.” A quello Zoro si alzò con un sorriso riconoscente ed entrò, seguito poi dalla ragazza che chiuse la porta dietro di sé.
 

***

 

“Certo che era davvero una forza, Franky...” disse Rufy ancora eccitato.

“Intendi le ali o la SUPER capigliatura?” chiese con il perenne ghigno soddisfatto stampato sul volto.

“Mhhh....” Il capitano corrugò la fronte e alzò gli occhi sul soffitto di pietra mentre poggiava una mano sul mento. “Entrambi, ma le ali un po di più.”

Il carpentiere rise. “Quelle le ho chiamate BF 200!!”

“Sei arrivato a duecento invenzioni??!” esclamò Usopp impressionato.

Franky si alzò gli occhiali da sole. “Beh, di vere e proprie BF no...”

“Allora perché il 200?” chiese Robin.

“Beh semplice...” Si alzò. “Perché così quello spadaccino potrà dare il suo 200 percento con Aqua-nee-chan!!” Fece combaciare i due tatuaggi a forma di stella sulle sue grosse braccia.

Rufy e Chopper esultarono mentre gli altri si guardarono interrogativamente. “Io non ci vedo nessun nesso logico...” disse Sanji guardando Robin che annuì facendo spallucce.

Franky rise di nuovo di gusto. “Ma come, non avete visto? Prima! Non avete visto l’audacia dello spadaccino, quando ha toccato---“

“NON MI CI FAR RIPENSARE ALTRIMENTI T’AMMAZZO!!!” urlò Sanji che fu trattenuto da Ruby per non assaltare l’innocente cyborg.

“Beh, in fondo...” sussurrò Nami che fino a quel momento era rimasta in silenzio. “Avevo sempre considerato Zoro come un tipo abbastanza timido e riservato... ma adesso... sto completamente riconsiderato la sua persona...” Fissava il pavimento sotto di lei, gli occhi persi in chissà quale riflessione.

“Nami-san,” disse Sanji liberandosi dalla presa dell’Antico per raggiungerla. Si accovacciò di fronte a lei. “Le persone cambiano sempre a causa dell’amore. Quindi non pensare che quel marimo è sempre stato un pezzo di ghiaccio perché non si trovava bene con noi. Va bene?” Le sorrise rassicurante.

Lei lo guardò per qualche secondo prime di annuire lievemente con la testa. “E comunque, quel taglio di capelli gli sta male...” mormorò facendo ridere l’archeologa e scioccando il cyborg.

“Nex si è sfogato... possiamo tornare su,” disse poi Ruby notando che le pareti della stanza sotterranea non tremavano più.
 

***

 

Zoro osservò le ciocche verdi che fluttuavano leggere nell’aria davanti ai suoi occhi prima di cadere a terra. L’unico rumore era prodotto dal chiudersi delle forbici. Era una situazione abbastanza imbarazzante: prima l’aveva toccata e non si era ancora scusato per bene. Prese fiato per parlare quando Aqua lo anticipò. “Le ali si staccheranno dal tuo corpo questa sera,” disse.

“Come fai a saperlo?”

Indicò con la punta della forbici le due appendici d’argento. “Sono attaccate alla tua schiena da una specie d’imbracatura nera che al centro ha un piccolo timer rosso e “BF200” stampato accanto. C’è scritto cinque sull’orologio, e se quel cinque sta a simboleggiare le ore mancanti, suppongo che si staccheranno verso le dieci.” Tornò a tagliare i capelli.

Di nuovo quel pesantissimo silenzio. Lo spadaccino si fece coraggio e disse “Mi... mi dispiace per prima.”

“Prima quando?” chiese distrattamente.

“Beh, prima prima... quando, sì, insomma, ti ho...”

Le forbici si fermarono un istante prima di ricominciare a stagliuzzare. “Nessun problema, ci ho già messo una pietra sopra.”

“Comunque voglio che tu sappia che NON sono un pervertito. È stato solo un incidente...”

Lei ridacchiò. “Sì, sì, lo so che non sei “un pervertito come quello stupido cuoco”!” disse imitando la sua voce profonda.

Zoro si voltò interrompendo il  lavoro della ragazza. “Mi stai prendendo in giro?”

“Come sempre,” rispose lei facendogli girare di nuovo la testa.

Lui rimase in irritato silenzio. “Sei uno stupido rettile ultracentenario, sadico e masochista allo stesso tempo, incapace di starsene due giorni senza morire, dai capelli di due colori diversi, con due ali da mostro...” mormorò in risposta.

Aqua in risposta gli tirò un ciocca di capelli. “Zitto,” ordinò e lui sbuffò.

“Mostro...”

“Lo sapevi che qui hai una vertigine?” disse lei ignorando il suo ultimo commento e pressando con il dito un punto in alto a destra sulla sua testa.

“Non che m’interessi.”

“Sei davvero noioso, lo sai, Zoro?” Riprese a tagliare.

“Sei davvero petulante, lo sai, Aqua?”

Lei gli girò intorno e si parò davanti a lui. Alzò minacciosamente le forbici. “Cosa te lo fa dire?” Avvicinò a lui gli arnesi, ma invece di squartarlo prese a tagliargli i capelli. Offrendogli una bella vista del suo petto.

Rimase un momento in silenzio mentre non riusciva a distogliere gli occhi dal seno di Aqua. Si concentrò su quello che voleva dirle. “Prima di tutto, hai sempre da ridire su tutto quello che dico,” disse leggermente distratto da ciò che aveva davanti. “Arrivi sempre nel bel mezzo della notte e ti metti a dormire nel mio letto senza nemmeno chiedermene il permesso; mi hai quasi costretto ad accettare di diventare il tuo maestro di santoryuu; mi insulti in continuazione; e poi ieri sera non la smettevi più con tutti quei “voglio, voglio, voglio”...” Alzò gli occhi per guardarla dal basso. “Una vera e propria spina nel fianco.”

Aqua si raddrizzò e gli diede una veloce occhiata per controllare il suo lavoro. Poi si piegò di nuovo su di lui. Zoro si ritrovò a guardare imbarazzato il panorama. “Senti, ti dispiace sederti sulle mie ginocchia?” disse leggermente stizzito mentre le spingeva in basso i fianchi.

Lei obbedì con un sospiro. “Poi sono io quella petulante, eh...”

“Spiegati.”

“Beh, mi ronzi sempre intorno a dire “È pericoloso quello, È pericoloso questo”; poi quella volta che da piccola sono ritornata grande, mi hai pregato di restare con te; anche tu m’insulti continuamente; anche tu sei il peggior sadico-masochista che io abbia mai visto nella mia lunghissima vita, incapace di starsene 12 ore senza farsi ammazzare; e mi hai già baciata più di chiunque altro avesse mai fatto.” Fece una pausa per guardarlo negli occhi. “E ho anche altro da aggiungere.”

Ritornò a tagliuzzare, e lui tornò ad osservare imbronciato le ciocche che cadevano. “E poi, mi hai anche mentito...” sussurrò lei.

Lui si tirò indietro di scatto, sorprendendo la ragazza, mentre esclamava “Quando ti ho mentito?!” Si sentiva offeso ed arrabbiato allo stesso tempo.

Aqua aveva appena fatto in tempo a spostare le forbici prima che si conficcassero nella testa dello spadaccino. “Hai detto che non mi amavi, eppure mi hai baciata ieri. Di solito, le persone che si amano si baciano...”

Zoro sospirò massaggiandosi le tempie. “Aqua, ieri ti ho baciata proprio perché volevo accertarmi di non amarti. Sai come dicono, che si capisce tutto quello che si prova con un bacio. Ed ora sono sicuro al duecento percento di non amarti.” Ecco, ora le aveva mentito. Ma era per il bene di tutti.

“Lo giuri?”

Lo spadaccino rimase in silenzio. Non poteva giurare qualcosa di falso, ma l’idea che così avrebbe salvato entrambi lo persuase a dire “Sì, te lo giuro.”

L’Antico sorrise e si avvicinò di nuovo a lui tagliuzzando un altro po prima di ritrarsi, dargli un’altra occhiata e arruffargli i capelli bagnati con la mano libera. “Ecco fatto! Il noiosissimo Zoro di sempre è tornato!” Gli porse uno specchio.

Zoro osservò attentamente il suo riflesso prima di restituirgli l’oggetto e dire soddisfatto “Eccellente. Hai ripristinato il mio taglio di capelli alla perfezione.”

Aqua si alzò, ma lui la trattenne. “Possiamo restare così solo un momento ancora?” le chiese.

Lei annuì perplessa e si risedette sulle sue gambe. Lo spadaccino, come in preda ad un forte voglia, la strinse a sé, e quasi gli venne da piangere. Quasi. In fondo, odiava mentire. Perché in quel singolo bacio di 46 secondi aveva rivissuto tutte le emozioni che aveva provato durante tutta la sua vita. I suoi migliori 46 secondi. Ed ora erano finiti.

Lei si lasciò fare. Sapeva che non avrebbe mai più potuto sentire il potente e rassicurante battito di quel cuore. Sapeva che non avrebbe mai più potuto vedere la luce del giorno. Aggrapparsi al corpo dello spadaccino era tutto ciò che le era rimasto per non farsi portare via dalla forte corrente. Essa, nera e fredda, la esortava a lasciar andare la presa su quella singola vita che aveva finalmente rischiarato la sua perenne notte. 

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Capitolo 49
*** Capitolo 26 - Sapere è Potere ***


Premessa
 

Oggi vi porto l'ultimo capitolo prima della mia settimana di ferie ^-^ (Forse però, se sono davvero bravissima ne posterò uno anche domani... ma solo Forse...)
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei
Zoro: E menomale...
Angel: Ma Zoro!! Devi ancora fare la tua valigia!! Guarda che si parte domani alle sei del mattino!!!
Zoro: Io non ho bisogno della valigia.
Angel: Vuoi andare direttamente in costume da bagno?
Zoro: Io mica voglio il costume da bagno... Non vengo per stare al mare!! Vengo per allenarmi!
Angel: NON VUOI IL COSTUME DA BAGNO??? NON VUOI STARE AL MARE??! (scary-mode on) Ascoltami bene: tu sei un figo della madonna, quindi tu il costume te lo metti e te lo tieni addosso anche tutto il giorno. SONO STATA SUFFICIENTEMENTE CHIARA?!
Zoro (annichilito): ...... o-ok......
Ringraziamenti: Alla Trinità, a Tomoyo_Daidoji, a FM107 3 RADIOCAOS, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia stra le seguite/preferite ^^
Reminders: QC aperto e recensioni plis :**
Oggi niente colonna sonora perchè ho già messo l'iPod in valigia. Sorry :(
Buona lettura!! =D



Capitolo 26 - Sapere è Potere

“Zoro.” Aqua lo scosse lievemente ma lui continuò a dormire. “Zooo-rooo.” Gli diede un’altra scossa ma ancora niente. Sospirò chiudendo gli occhi. “ZORO!!” urlò buttandolo giù dal letto.

Lui si svegliò di soprassalto e scattò subito a sedere. “CHICOSAQUANDODOVE?!” Gli arrivò in faccia la maglietta come risposta.

“È tardi, abbiamo dormito troppo!!” disse l’Antico ancora seduto sul letto. “Se non ci sbrighiamo Nex ci--“

“AQUAAAAA!!!!!” La porta si spalancò lasciando entrare un furioso fratello maggiore. I tre si fissarono ad occhi spalancati per qualche interminabile secondo. “Che accidenti ci fai tu qui Aqua?” chiese con inaspettata pacatezza.

“Ehm, io...” fece saettare lo sguardo intorno alla stanza nel disperato tentativo di inventarsi una storia all’Usopp. Vide le sue tre spade appoggiate al muro. “Stamattina sono... venuta qui con le mie spade perché...” Vide alcuni strumenti di manutenzione sparpagliati per un tavolo. “Perché avevo bisogno.... anzi, disperato bisogno di alcune cose per pulire le mie spade...” Annuì come se fosse davvero convinta di quello che stava dicendo. “Questione di vita o di morte. E quando sono entrata qui...” Notò dei cumoli di vestiti qua e là per la stanza. “Sono inciampata, per sbaglio, eh, su quella montagnetta proprio lì... si quella, quella accanto al tuo piede.... ecco, sono caduta, e sono miracolosamente caduta seduta sul letto... allora dato che avevo bisogno di questo materiale, ho cercato di svegliare Zoro, ma lui non si svegliava, e allora l’ho buttato giù, sì... e sei arrivato tu...”

“E perché avevi bisogno di materiale da manutenzione? Potevi chiedere a me.”

“Beh, ecco....” Pensò in fretta a qualcosa da dire. “Bella domanda! Devi sapere mio caro, che in codesto giorno - che Dio sia lodato per averci concesso questo fantastico giorno! - l’asse verticale dei pianeti - in particolare Giove e Nettuno, guarda caso si trovano nella costellazione del Pesci - ha creato un campo atmosferico ad impatto zero sulla superficie terrestre, causando così l’effetto serra e il buco dell’ozono, tutto perché Rufy si è mangiato le castagne di Seph, il quale si è arrabbiato e lo ha fatto volare un po in un tornado, ma poi è arrivata la previsione dei segni zodiacali di Branco E Le Stelle, che ha impressionato Seph così tanto che ha lasciato Rufy ed è corso da Ruby, il quale ha chiamato Robin per ergere con lei un muro, cosicché la cometa di Hanley non si schiantasse su di noi, il che è anche il motivo per cui non sono venuta subito da te a svegliarti questa mattina,” concluse annuendo e pressando tra di loro le labbra, nel vano tentativo di capire il suo discorso.

“Ah....” disse Nex guardandola spaesato.

Lei giunse le mani e disse apprensivamente “Quante coincidenze nella vita...”

“Scusa sei ti ho disturbato allora...” Il fratello di voltò ed uscì dalla porta. Aqua tornò a respirare e si accasciò sul letto improvvisamente esausta.

Zoro la guardò impressionato ed allibito allo stesso tempo. “No, ora mi devi dire da dove l’hai presa.”

Lei lo guardò un istante prima di voltare fiaccamente la testa dall’altra parte.

“UN MOMENTO!!!” Nex rientrò improvvisamente nella stanza ed Aqua scattò di nuovo a sedere come una molla. “Come mai sei venuta a chiedere quelle cose a Zoro in casa tua??”

Lei lo guardò e lui guardò lei. Nex le puntò un dito contro. “N-non mi dire che tu e Zoro, stanotte avete--“

“Gale!!” disse Aqua e suo fratello cadde a terra improvvisamente svenuto.

Ci fu il silenzio. Solo il sommesso russare di Nex si poteva udire. “E perché tu questo trucchetto non lo hai mai usato prima?” chiese Zoro incredulo. Aqua ricadde sul materasso senza rispondere. Si raggomitolò su sé stessa emettendo un sommesso gemito.

Lo spadaccino si precipitò sul letto accanto a lei, subito preoccupato. “Aqua, tutto bene?!”

Lei si stava stringendo la spalla destra, gli occhi serrati e la mascella contratta. “Brucia...” sussurrò. “Il Sigillo brucia, Zoro...”

“C’è qualcosa che posso fare?”

“N-no, non ti preoccupare... tra un po passa...” disse avvicinando ancora di più le gambe al petto.

Zoro la guardò impotente per qualche secondo. Poi un’idea saettò nella sua mente e corse in bagno. Aqua sentì l’acqua scorrere per un po e poi venir richiusa. Lo spadaccino tornò e l’Antico sentì qualcosa di piacevolmente fresco e bagnato venirgli poggiato sul punto dolorante. “Quando brucia, mettici l’acqua fredda,” spiegò lui pressandole l’asciugamano bagnato sulla spalla.

Dopo un po il dolore finalmente diminuì e lei guardò lo spadaccino. “Grazie,” disse in un soffio, “Va meglio...”

Lo spadaccino annuì e si distese accanto a lei sistemando le mani dietro la testa. “È normale che ti faccia così?” chiese ad un tratto.

Il sangue nelle vene di Aqua si gelò. “Ogni tanto...” disse preferendo tenersi sull’ambiguo.

“Zoro,” sussurrò ad un tratto l’Antico. Lui voltò il capo nella sua direzione. “Tu che cosa faresti se io morissi?”

La domanda lo colpì come un pugno allo stomaco. “Perché diavolo dovresti morire?” chiese con tono duro ed abbassando le sopracciglia.

Silenzio.

“Aqua, dimmi che non stai per morire.”

Ancora silenzio.

Si puntellò sul gomito e le mise una mano sulla spalla, subito in ansia. “Ti prego dimmi che quel bruciore non significa che devi morire--!” Vide Aqua ridere silenziosamente sotto i baffi. “Ti stavi prendendo gioco di me?!”

Lei per tutta risposta scoppiò a ridere. “No, non sto per morire, tranquillo!”

Zoro si senti andare a fuoco per la rabbia e l’imbarazzo. “Ed io che mi preoccupo ancora per te!!” sbuffò alzandosi. “E sappi che anche se tu morissi, io non farei assolutamente niente, perché non me ne fregherebbe un emerito!” concluse chiudendosi in bagno.

Ci fu di nuovo silenzio di tomba. Non farei niente perché il mio mondo sarebbe crollato, pensò Zoro con tristezza appoggiato contro la porta di legno. Zuccheroso... e tanto per enfatizzare accompagnò il commento con un’espressiva smorfia del volto.

 

***

“Andiamo Nex... SVEGLIA!!” urlò Aqua, stufa di trascinarlo, dandogli un potente calcio alla testa. Lui si mise a sedere e si grattò la testa sbadigliando pigramente, come se quel colpo che avrebbe potuto distruggere una roccia non lo avesse nemmeno sentito. Inclinò di lato il capo e le ossa del suo collo scricchiolarono.

Guardò la sorella che stava aspettando a braccia incrociate che il suo cervello tornasse a connettere. Impiegò qualche secondo per riconoscerla e disse “’Giorno Aqua.”

“Che cosa stavi facendo dieci minuti fa?” chiese senza ricambiare il saluto.

“Mmmmmh...” Nex si stiracchiò facendo scrocchiare le ossa delle spalle e della schiena. “Dormivo.”

“Bene,” disse freddamente lei superandolo per dirigersi verso la casa di Ruby.

Nex la fermò afferrandole un polso. “Il Sigillo?” chiese subito serio.

Lei si liberò dalla sua presa con uno strattone e proseguì. “È ora. Tre o quattro giorni al massimo.”

Nex la osservò allontanarsi. Poi si sdraiò sulla sabbia e fissò il vuoto del cielo azzurro. “Tu guardi e non fai niente, eh...”

***

 

“Tu vieni con me,” disse laconica l’archeologa afferrando Zoro per la camicia e trascinandolo con sé.

“Ho detto di no, dannazione!” protestò lui puntando i piedi a terra.

Era da almeno venti minuti che questa discussione andava avanti e Robin stava cominciando a perdere sul serio la pazienza. Aveva sperato che con un approccio più gentile e disponibile lo spadaccino l’avrebbe seguita senza fare storie, ma la situazione aveva cominciato a degenerare verso il decimo rifiuto. Nami aveva ragione: con questo qui funzionavano solo le maniere forti. Stufa di discutere, piantò i piedi ed incrociò le braccia di fronte a sé. “Ochenta Fleurs,” disse. “Wrap!” Ottanta mani spuntarono dal corpo di Zoro, stringendolo in una morsa d’acciaio.

“OI! Strega, lasciami ORA!!” urlò dimenandosi. Lei ignorò le sue proteste e lo spinse fuori dalla casa principale fino alla sua. Lo lasciò entrare e chiuse la porta dietro di sé. A chiave.

Zoro sbuffò spazientito, rassegnato all’idea che la prossima tortura stava per compiersi. Robin gli porse una sedia e lo liberò facendo dissolvere le mani in una nuvola di petali. Lui si sedette al contrario, poggiando le braccia e il mento sopra lo schienale in legno. La scrutò arrabbiato. L’archeologa non sembrò colpita dalla sua aura assassina e prese un libro da una delle tante pile ammassate per la stanza.

Cristo santo, ma questa ci vive dentro i libri? Non mi sorprenderei se un giorno si trasformasse in una qualche specie di bruco o topo da biblioteca, pensò seguendola con gli occhi per la stanza.

Robin si sedette di fronte a lui. “Allora, Zoro, conosci il detto “sapere è potere”?”

Lui rispose con un mugolio affermativo. Non voleva di certo nascondere il suo disinteresse.

“Bene, e sai che il sapere viene dai libri, vero?”

“Mh.”

“Le donne non solo adorano il potere, ma anche che gli uomini abbiano un certo spessore culturale. A noi piace che la conversazione si elevi a qualcosa di più di quanti chili tu riesca a sollevare, di quanto le tue invenzioni siano grandiose o di quanto tu sia bella quando sei incazzata come un toro,” disse avvicinandosi a lui. L’ultimo termine volgare che aveva usato non le era piaciuto per niente, ma forse era l’unico linguaggio che lo spadaccino poteva comprendere.

“Aspetta, aspetta; da dove sono arrivate queste donne?” chiese lui agitando una mano.

“Quindi oggi passeremo la giornata a studiare.” Gli porse il libro ignorando la sua precedente domanda.

Lo spadaccino la guardò come se fosse pazza. “Ma stai scherzando?”

“No.” Continuò ostinatamente a porgergli il libro dalla copertina nera.

“Ho di meglio da fare,” disse tentando di alzarsi, ma Robin lo aveva già immobilizzato alla sedia con una ventina di mani.

“No, tu vuoi stare qui e studiare.” La sua aura omicida s’intensificò notevolmente.

Zoro si chiese cosa avesse fatto di male per meritarsi tutto questo. Era già di cattivo umore, e aveva ancora sonno per via del brusco risveglio, ci mancava solo l’archeologa. Se c’era una cosa che proprio non voleva in quel momento era vedersi davanti un altro essere umano.

“Apprezzerei molto se tu imparassi la storia della mia nazione e la mia lingua, se io fossi Aqua,” disse Robin un po più dolcemente con un sorrisetto.

Al pronunciare del nome dell’Antico, Zoro girò la testa di lato di scatto, i tratti del volto induriti dalla rabbia. “Non m’interessa cosa apprezzerebbe.... È solo una stupida...”

La donna rimase molto sorpresa da quelle parole e poggiò il libro sul tavolo. “Ieri andavate tanto d’accordo... Cosa ti fa dire questo?” disse accavallando le gambe, poggiandoci sopra il gomito e adagiando sopra la mano il mento, subito attenta.

Lo spadaccino la guardò un istante, velocemente considerando l’idea di potersi fidare o meno, poi tornò a guardare irritato il muro. “È una stupida e basta.... stamattina se n’è uscita chiedendomi cosa avrei fatto se lei fosse morta, così, dal nulla. Ed io, che ero già leggermente preoccupato per lei perché il Sigillo le faceva male, mi sono preoccupato giusto un pelo di più. Voglio dire, uno non chiede queste cose a meno che non stia per morire. Ed io lì per lì ho pensato che stesse davvero per morire, quindi mi sono avvicinato a lei. E cosa scopro: Aqua che se la ride di gusto... come se la morte fosse una cosa stupida e banale....”

“E questo ti ha irritato,” aggiunse Robin.

Molto irritato.” Tornò a guardare l’archeologa. “Questo che ti ho appena detto rimane un segreto tra me e te, d’accordo?”

“D’accordo,” disse lei sorridendo. “E tu come hai risposto?” Le parve che le spalle di Zoro sussultassero per la sorpresa, ma non poteva essere sicura dato che stava ancora cercando di liberarsi dalla stretta delle sue mani.

“Ho detto che non avrei fatto niente e che non me ne sarei nemmeno fregato...” mugugnò fissando di nuovo la parete di legno.

“E ti senti anche te uno stupido,” concluse la donna. Zoro rispose con un frustrato silenzio d’assenso. Lei sospirò e lo liberò con un cenno della mano. Lui non si mosse, intento a trapanare la parete con la sola forza dello sguardo. Prese di nuovo il libro e glielo porse, stavolta con un sorriso gentile dipinto sul bel volto. “Vogliamo provare a farci perdonare?”

Lo spadaccino guardò attentamente prima lei e poi il libro prima di allungare la mano e stringerla sulla ruvida copertina di pelle nera.

***

“Tutto comincia dal primo re, Laertecus, Antico dell’Acqua, e la sua compagna, Abel, Antico della Terra. Poi c’erano le sorelle di Abel: Rixma, Antico del Tuono e dei Fulmini, Stigma, Antico delle Gemme e Castia, Antico del Vento. Poi c’erano i quattro fratelli di Laertecus: Montria, Antico del Fuoco, Sophus, Antico della Memoria, Gialcos, Antico dello Spazio, e Trial, Antico del Tempo. C’era anche un altro Antico, Zalbatros, che rappresentava il Caos.”

“... Pixma, Stigia, Castra...” mormorò Zoro prendendo appunti.

“Ehm, no Zoro, sono...” disse l’archeologa.

“.... Morchia, Sofocle, Talco, CIA...”

“No, Zoro...”

“E Zibidei...”

“ZORO!” Gli tolse il foglio di carta da sotto le mani. Lui la guardò, sorpreso dal suo scatto. Robin si ricompose e gli porse di nuovo il pezzo di carta. “Stavo dicendo, stai sbagliando i loro nomi sono questi...” Prese un’altra penna e scrisse in bella grafia la lista degli Antichi accanto agli scarabocchi dello spadaccino. “Ecco, così.” Poggiò la stilografica sul tavolo.

Zoro osservò i nomi. “Certo che di fantasia ce ne vuole...” commentò.

“Cosa succede: la famiglia di Aqua deriva direttamente da Abel e Laertecus... sono i suoi nonni, in poche parole... e poi ognuno scelse una compagna e così si sono create i vari rami della famiglia...”

“Quindi Aqua, Ruby, i due ragazzini e il tizio alato sono tutti cugini?” chiese.

“Possiamo dire di sì; purtroppo non ne abbiamo la certezza perché quello che ti sto dicendo deriva da leggende orali che sono state solo poi trascritte, quindi non si sa se effettivamente fossero tutte sorelle e tutti fratelli.”

Seph incesto...pensò Zoro impressionato.

“Questi qui sono i primi Antichi, quelli che hanno creato questo nostro mondo. Da lì nacquero le loro armi sacre: le due spade per la Terra, simboleggiano la fermezza e la resistenza; lo spadone per l’Acqua, simbolo della vita che ha avuto origine proprio dal mare; l’altro spadone per il Fuoco, per la sua vivacità, ma anche per la sua letalità; la falce per le Gemme, l’Antico in questione è il custode di tutti i legami esistenti sulla terra e solo la sua lama può tagliarli; l’arco e le frecce per il Tuono e il Fulmine, a simboleggiare la loro velocità; la spada lunga dalla luce eterea per il Vento, leggera e veloce come il suo Elemento; un lungo filo in acciaio, appuntito e flessibile come il Tempo; una lancia per lo Spazio, ad indicare la sua inflessibilità e rigidità; ed infine una scure per la Memoria, ma no so cosa significhi.”

“Incredibile, Robin che non sa qualcosa...” commentò Zoro con un mezzo sorriso. “E quell’ultimo tizio?”

“Il Caos simboleggia anche la Morte stessa, quindi non ha bisogno di armi.” Lo guardò. Sembrava abbastanza interessato. “Andando avanti, vigeva e ancora vige una regola rigidissima tra gli Antichi.”

“Quale?” chiese Zoro. I capelli sulla sua nuca si rizzarono.

“Il sangue deve rimanere puro, quindi un Antico può sposare ed avere rapporti solo con altri Antichi. Questa regola fu stabilita quando alcuni di loro ebbero qualche scappatella qua e là, creando Mezzi Antichi che si mostrarono come minacce per l’umanità che stava appena fiorendo. Quindi Laertecus creò una città dove loro potevano vivere in completa pace ed armonia: Aquroja.”

“La città natale di Aqua,” aggiunse lo spadaccino e lei annuì.

“E tutto era pacifico finchè la madre di Aqua non fu uccisa. Cercarono per anni il colpevole, ma non fu mai trovato. Il padre portò avanti la famiglia finchè non fu ucciso anche lui dal Governo Mondiale. Ci sono delle entità, chiamate Tenrubyo, che crearono il Governo asserendo che erano loro i veri creatori del mondo, non gli Antichi. Questi ultimi vivevano la loro vita nel più completo anonimato, per niente desiderosi di comandare il mondo. Il Governo li vedeva come potenziali minacce e s’impossessò di una delle armi ancestrali e... beh, il resto lo sai.”

Zoro annuì mentre ricordava le immagini del passato di Aqua.

“Bene, possiamo passare alla lingua Antica,” annunciò Robin.

“Cosa?!” esclamò lui quasi cadendo dalla sedia.

“Tranquillo, ti insegnerò solo le cose basilari, niente di complicato,” lo rassicurò prendendo un altro po di fogli.

“Ma lo sarà per te,” commentò lui riavvicinandosi al tavolo.

“Guarda è molto semplice,” l’archeologa prese una penna e cominciò a disegnare una spirale sul foglio. “La scrittura è principalmente fatta di simboli. Questo, per esempio, cosa ti ricorda?”

Zoro osservò attentamente la figura. Ora che la stava guardando meglio, notò che non era esattamente una spirale: era un po troppo piatta e il cerchiettino nel centro era tagliato a metà da una piccola linea. “Al cuoco riccioluto.”

La donna ridacchiò. “Hai ragione! E si pronuncia ‘Ju’.”

“’Ju’ come giù, giusto?” Lo spadaccino corrugò la fronte: troppi suoni uguali.

Robin annuì. “E questo...” Disegnò una linea orizzontale dal cui centro sfociavano altre due linee curve che superavano l’estremo della linea principale. “...a cosa ti fa pensare?”

“Ad una cascata.” In fondo, le due linee curve sembrava che cadessero dalla linea dritta come l’acqua di una cascata. “Oppure una fontana.”

“E si dice ‘Riet’. Ripeti.”

“Riet. Come...” Non gli venne nessuna parola. Rimase in silenzio, imbarazzato.

“Bene, abbiamo appena imparato a scrivere e pronunciare il nome di Aqua.”

“Riet?”

“No, Juriet. Ma dato che secondo un’eccezione grammaticale che non ti sto qui a spiegare, la ‘r’ diventa ‘l’, così la parola diventa--“

“Juliet??!!” esclamò sorpreso lo spadaccino, interrompendola. Si voltò verso la donna. “Ma non si chiamava Aqua?!”

Robin lo guardò perplessa per un momento. “Come... Aqua non te l’ha mai spiegato?” Il silenzio di Zoro fu sufficiente come risposta. “Allora,” si sistemò sulla sedia, “Tornando ai primi Antichi, avevano più di una regola. Per loro, i nomi sono la vera e propria essenza della loro esistenza, un’espressione del loro Elemento, e in quanto tali devono rimanere puri. Per puri non intendo fisicamente casti, ma le loro mani non devono essere sporche del sangue di un altro Antico. Per questo, quando un Antico ammazza un suo simile, è costretto a cambiare per sempre nome, in modo che su quest’ultimo non gravi la colpa del delitto commesso. E questo nuovo nome deve riflettere il proprio Elemento. È un po una condanna: essendo immortale, un Antico si porta appresso il nome “sporco” per l’eternità, nome che inoltre gli rinfaccia ogni volta il potere che lui, o lei, ha usato per uccidere un membro della propria famiglia. E poi, se il nome “sporco” ricorda l’Elemento, di conseguenza anche l’Elemento può essere considerato “sporco, il che è una grande offesa, mi pare di capire.”

“Quindi Aqua-- voglio dire, Juliet ha ucciso un altro Antico?”

L’archeologa fece spallucce. “Questo è quello che sto cercando di scoprire. Dai documenti che ho analizzato, sembra che lei non abbia ucciso proprio nessuno.”

“Perché considerano uccidere una cosa così tremenda? Voglio dire, non dico che sia una cosa bella, ma metti che un Antico impazzisce e comincia, non so, a seminare il panico... credo sia giusto ammazzarlo, no?”

“Sta qui il punto: le armi degli Antichi non solo uccidono il corpo, ma l’anima stessa. Fatti ammazzare da una di quelle e verrai cancellato definitivamente da questo pianeta. Nessuno si ricorderà il tuo nome, nemmeno sapranno che tu sia esistito. È molto più grave di uccidere. Si spiega anche il motivo per cui Aqua vuole uccidere tutti i Marines: sa che è impossibile perché in ogni momento vengono reclutati nuovi soldati, ma se riuscisse a tagliare la testa ai soggetti chiave, l’idea di “Marina” sarebbe cancellata dalle menti della gente. Questa è vera distruzione.”

“Però...” mormorò Zoro mentre rifletteva.

“C’è anche un altro Antico che ha cambiato nome.”

“Chi?”

“Lo conosci anche te, lui è---“

“RIIIIIGEEEEEEEELLL!!!!” sentirono tuonare la voce di Aqua da fuori.

***

“WOW!!!” esclamò Chopper di fronte ai libri di medicina di fronte a lui. “Puoi darmi tutto questo?!”

Ruby annuì. “Certo, io li so già a memoria. Oh, tranquillo sono scritti nella tua lingua,” aggiunse quando vide la renna sfogliarne uno.

“Grazie mille!!” disse il piccolo medico gli saltò affettuosamente al collo.

“Figurati...” riuscì a biascicare mentre cercava di non farsi soffocare.

Chopper lo lasciò libero e prese a sfogliarne subito uno, impaziente di imparare. Da questo caddero dei fogli sciolti. “E questi cosa sono?” disse prendendoli tra gli zoccoletti. La carta, leggermente ingiallita, era piena di leggeri appunti a matita, disegni di ali e di protesi d’acciaio.

L’Antico si sporse da dietro la schiena del medico per guardare. “Ah, quelli,” disse ricordandosi. “Ricordi il passato di Seph che Nex ci ha fatto vedere?” Chopper annuì. “E ricordi anche quando Aqua si bruciò le ali?” Altro cenno d’assenso. “Ecco, quelli risalgono a quel periodo. Le lastre d’acciaio che vedi ora le ho progettate su quei fogli e gliele ho messe addosso. Ah, e l’acciaio è speciale come l’argento di ieri.”

La renne studiò le pagine. Lesse la prima riga. “Nome soggetto”... “Juliet?” chiese un po perplesso.

“Sì, è il vero nome di Aqua. Non lo sapevate?”

“No...”

“Allora Nico Robin ve lo avrebbe detto stasera. Dannazione, quella donna è troppo intelligente!” disse con un mezzo sorriso.

Chopper tornò a guardare la pagina. “Ruby, che c’è scritto qui?” Indicò lo scarabocchio.

L’Antico lo osservò più da vicino e disse “È il mio nome.”

La renna abbassò le sopracciglia e tornò a guardare il foglio. “No, qui c’è una ‘l’...”

“Ho mai detto che Ruby è il mio vero nome?”

“Anche te hai cambiato nome?!” esclamò Chopper sorpreso.

Lui annuì. “Già.”

“E perché non hai scelto uno più decente?” chiese poi meno impressionato.

“Non l’ho scelto io... l’ha scelto Aqua-chan... e poi,” si avvicinò e lo guardò apprensivamente, “se dovessi scegliere tra Amy e Ruby, cosa sceglieresti?”

“La domanda di riserva,” rispose Chopper e l’Antico gli abbassò il cappello sugli occhi.

“Comunque il nome deriva dal fatto che sulla mia corona c’era un rubino rotondo al centro e decorazioni in ametista.”

“Corona?” chiese la renna mentre cercava di rialzarsi il cappello incastrato.

“Sì... ma non ti dico niente, lascio tutto a Robin!” disse lui.

Il medico riuscì a liberare la fronte con un deciso strattone verso l’alto ma cadde all’indietro per la troppa forza. “Perché avete cambiato nome, allora?”

“Vedi, Chopper, quando un Antico uccide un altro Antico, ecco, bisogna cambiare nome.”

“Quindi voi avete ucciso un vostro simile?”

“Aqua-chan non ancora, ma io sì.” Il suo sguardo era distante, perso nella vastità dell’orizzonte poggiato sull’oceano calmo; il suo tono triste e malinconico.

“Chi?”

“Preferirei non parlarne,” disse dopo un momento di silenzio. E così rimase, chiuso nella sua bolla di ricordi.

La renna percepì la sua tristezza e cercò, con un sorriso, di spostare l’argomento del discorso su qualcos’altro. “E qual’era il tuo nome originale?”

Lui sembrò riscuotersi. Guardò Chopper perplesso, come se si fosse appena ricordato che anche lui era lì. Poi si ricompose e, con un sorriso, disse, “Il mio vero nome è--“

“RIIIIIGEEEEEELLL!!!!” urlò la voce di Aqua interrompendolo.

Ruby chiuse la bocca ed indicò la direzione da cui era partita la voce. “Appunto.”

Poi qualcosa si poggiò sulla sua spalla e lo fece voltare con un brusco strattone.

“Rigel Regendorf Stigmatis,” disse Aqua guardandolo furiosa.

“Juliet Auros Laertis,” replicò lui con estrema calma, che fece arrabbiare la ragazza ancora di più.

“Si può sapere che cosa hai fatto?”

“Lo vorrei sapere anch’io.”

Il tono calmo ed innocente dell’uomo le stava dando davvero sui nervi. Si allontanò da lui e portò una mano alla fronte, poggiando il pollice e il medio sulle tempie. “Ok, ok,calma... Ruby, perché le mie ali da completamente nere stanno diventando bianche?”

L’Antico la squadrò con finta innocenza e fece spallucce. “Hai usato troppa candeggina?”

Non scherzare con me,” disse afferrandolo per il bavero della camicia bianca. Già aveva la luna storta di suo, ci mancavano solo le battutine stupide di suo cugino a cui ricorreva quando non voleva ammettere di aver fatto qualcosa.

Le prese delicatamente i polsi e le disse con un sorriso “Va bene Aqua-chan, calmati.” Lei lo liberò dalla sua presa e cominciò a giocherellare con un coltello da lancio per contenere la rabbia. “Ma da dove li tiri fuori quei cosi?.... Vabbè, comunque, prima quando sei venuta ti ho dovuto iniettare una certa sostanza che ha accelerato la crescita delle piume sulle tue ali. Ecco tutto; c’era da arrabbiarsi così tanto?”

“Sì!” rispose lei piantando improvvisamente il coltello nel tavolo su cui era seduto Chopper. Spalancò le ali e le indicò. “Basta guardare!”

Le ali, una volta nero pece, erano quasi completamente ricoperte da piccole piumette bianco latte, lasciando solo qualche chiazza vuota vicino alle protesi in acciaio. Ad ogni loro movimento, una nuvola di batuffoli bianchi si disperdeva intorno a lei.

“È bellissimo...” sussurrò Chopper ammirandole. “Anche se queste sono solo le prime piume, sono proprio belle così le tue ali...”

“No, non lo sono,” disse Aqua voltandosi. Agitò le braccia di fronte a sé per scacciare le piumette fluttuanti. Stava per aggiungere qualcos’altro quando qualcuno le tirò un’ala.

Ruby le afferrò la punta e la portò vicino a sé per studiarla meglio. Passò una mano in contropelo sull’osso portante, la fronte corrugata per la concentrazione mentre saggiava l’elasticità del tessuto e la costituzione delle piume. Dopo un altro paio di analisi la lasciò andare e, con il suo solito sorriso calmo, disse “Non ci sono problemi.”

“Questo lo dici tu...” mugugnò lei sedendosi sulla sabbia, incrociando sia braccia che gambe.

Chopper si sporse sul bordo e, con un sorrisetto, le disse “Andiamo, non è così male... Io penso che sono bellissime.”

Aqua lo guardò di sottecchi, arrossendo lievemente. “Dici... davvero?”

***

“Wow, le ali di Aqua sono ancora più belle di prima,” disse Robin rientrando. Zoro rimase un momento di più sulla soglia della porta prima di richiuderla e ritornare al tavolo. “Non lo pensi anche tu?” chiese quando lo spadaccino si sedette di nuovo sulla sedia accanto a lei.

“Come scusa?” disse Zoro distogliendo l’attenzione dai suoi pensieri.

L’archeologa ridacchiò. “A che pensavi, spadaccino?”

Lui la osservò, insicuro se dirle o meno quello che lo tormentava già da un bel po di tempo. “Giura su tutti i libri di storia del mondo che non dirai a nessuno, e dico nessuno, quello che ti dirò.”

“Mantenere segreti è una delle mia specialità. Lo giuro,” disse con un sorrisetto.

Zoro poggiò le braccia incrociate sul tavolo e ci adagiò sopra la testa. “Pensavo che io la amo, quella stupida ultracentenaria dal sangue freddo capace solo di farsi ammazzare. Non me lo so spiegare, e questo mi da molto fastidio, ma fatto sta che non posso semplicemente farne a meno.” Fissò il suo sguardo sulla fiammella rossa di una candela accesa davanti a lui. La piccola lingua di fuoco tremava ad ogni sua parola. “E poi mi viene da pensare ‘Porca miseria, Zoro, il mondo è pieno zeppo di donne belle, forti ed intelligenti, magari anche più accondiscendi e meno petulanti di Aqua; quindi perché proprio lei?’ Forse proprio perché è unica, forse proprio perché è una noiosa mocciosetta. Non lo so dire con certezza. E penso ‘Ma così ti fai del male. Sei un masochista, quella ti farà letteralmente impazzire, ti porterà solo guai.’ E anche se lo facesse? Lo so che mi faccio del male. Lo so qual è il prezzo da pagare se voglio stare con lei, per sempre. Lo so che lei soffrirebbe a causa di quello che provo. Lo so che non potrò mai dirglielo. Allora mi dico ‘Ma lei è un mostro.’ Ed è allora che rispondo ‘Lo sono anch’io’.”

Robin ascoltò tutto in silenzio. Non aveva mai visto lo spadaccino in quello stato; era la prima volta che quelle spalle possenti le apparivano così stanche, che quegli occhi freddi e determinati si perdevano nel vuoto di fronte a lui, che la maschera dura ed impassibile sul suo volto si crepava e lasciava intravedere i lineamenti segnati da emozioni. Non lo aveva mai visto così umano. Gli poggiò delicatamente una mano sulla schiena. “A volte è difficile, questo lo so bene. Non sono una gran consolatrice, ma se fossi in te cercherei di liberarmi in qualche modo da queste tue preoccupazioni. Ti piace, basta, è un fatto. E se vuoi qualcosa devi arrivare fino in fondo, poi quel che accadrà accadrà, ma almeno alla fine non avrai nessun rimpianto. Un mio vecchio amico, una volta mi disse ‘Quando le cose vanno male, Robin, ridi.’ E fa davvero sentire meglio.”

“Ridere?” chiese lo spadaccino voltando la testa ed alzando un sopracciglio. Forse aveva sbagliato a dirle quelle cose.

Robin annuì e sfoderò la sua risata alla Sauro. “Derreshishishishi!” Era da una vita che non rideva in quel modo e tornare un po “alle origini” le fece piacere.

Zoro soppresse malamente una risata e disse “Che razza di cosa è?”

Ma Robin continuò a ridere in quel modo, finchè entrambi non scoppiarono a ridere di gusto. I problemi sembravano così lontani ora. Faceva bene sfogarsi ogni tanto con qualcuno scoprì Zoro mentre cercava di riprendere fiato.

“Adesso però ci mettiamo seriamente e studiare un paio di cose che potrebbero aiutarti,” disse lei che ancora ridacchiava. “Allora guarda: questo simbolo qui significa....”

Lo spadaccino si sistemò sulla sedia e pensò con un sorriso, In fondo questa donna non è poi così glaciale.

***

Stupidi, stupidi, stupidi, sono tutti stupidi, pensò Aqua fissando irritata il mare. Specialmente quello stupido spadaccino dalla stupida testa verde. Poggiò il mento sulle ginocchia piegate contro il petto. ‘Io non farei assolutamente niente, perché non me ne fregherebbe un emerito!’ ha detto. Bene, allora posso anche morire qui ed ora, tanto che gl’importa a lui. Strinse la presa delle braccia intorno alle gambe. Ma cosa crede, che io consideri la morte come una cosa così, come un passatempo?! Stupido, stupido, stupido.

Percepì uno spostamento d’aria alla sua destra e fece appena in tempo a buttarsi all’indietro schivando un fendente. Imprecò e guardò l’effetto dell’attacco: lo scoglio su cui si era abbattuto era stato perforato da una grossa spirale. Si voltò dal’’altra parte. Vide Zoro, in piedi, senza maglietta come al solito, le tre spade sguainate. E la bandana nera legata intorno il capo. Non stava scherzando. “Ma sei impazzito?!” gli urlò. Nessuna risposta. Dannazione, Ruby e Chopper mi hanno detto che per oggi non posso combattere... E se quei due lo dicevano, si poteva fidare.

Zoro alzò le lame ed Aqua saltò di nuovo di lato per evitare il secondo attacco. “Si può sapere cosa stai facendo?!” gli disse, spazientita. La risposta fu un altro fendente.

Attirati dal fracasso, i Mugiwara si precipitarono fuori dalla casa principale. Videro Aqua gettarsi a destra e a manca per schivare gli attacchi mortali dello spadaccino. “Come si permette, quel marimo del caz--“ disse Sanji cominciando ad avviarsi verso di loro per soccorrere l’Antico ma fu bloccato da una mano di Robin materializzatasi sul suo petto. Guardò l’archeologa e lei rispose con un risolino. Il cuoco si accese una sigaretta e si mise stizzito le mani in tasca.

Dopo aver miracolosamente evitato almeno un’altra decina di attacchi, Zoro concesse ad Aqua una breve pausa. Lei, con il fiatone, urlò “Stupida testa d’alga, si può sapere che cosa ti è preso?!” Un idiota, davvero un idiota, pensò. Non è normale attaccare la gente così, tanto per divertirsi o per sfogarsi.

D’un tratto Zoro corse verso di lei, preparandosi al prossimo attacco. “Tatsu...” disse stringendo l’elsa della spada tra i denti. Aqua imprecò di nuovo e si preparò a saltare in aria.

“Maki!!” Lo spadaccino sferrò il suo attacco a vortice e l’Antico lo schivò prendendo immediatamente quota.

Aqua guardò in basso, verso il semi distrutto campo di battaglia. La sua rabbia si dissipò in un istante. I segni lasciati dagli attacchi erano simboli della Lingua Antica, la sua lingua madre. Si spiegò l’ordine in cui lo spadaccino aveva sferrato i fendenti. “Mi...” sussurrò Aqua cercando di decifrare gli scarabocchi di Zoro. “... Dispiace... Juliet...!” Cercò la figura dell’uomo sotto di sé, ed una volta trovata, si lasciò cadere in picchiata.

Spalancò le ali all’ultimo secondo, ma non sorprese Zoro che stava riponendo le sue spade nelle guaine. Aqua gli si gettò addosso, abbracciandogli il collo, prima ancora di toccare terra. Lo spadaccino le poggiò una mano sulla schiena ed una sulla testa. “Sei sempre uno stupido...” sussurrò lei, ma senza rabbia.

Lui sorrise e le carezzò la cascata di capelli biondi. Tutti li guardarono addolciti, tranne Seph, che in quel momento dormiva. Persino Sanji si lasciò sfuggire un mezzo sorriso mentre prendeva tra le nocche dell’indice e del medio la sigaretta.

“E comunque,” disse Aqua ancora stretta allo spadaccino, “Hai sbagliato a scrivere una parola...”

“Cos--?!” esclamò Zoro allontanandosi da lei. “E questo rientra nei ‘Mille ed uno modi per distruggere un bel momento’?!”

Lei scoppiò a ridere, finendo poi per contagiare tutti quanti.



Sapere è potere, ma Sapere cosa fare è controllo assoluto. 

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Ebbene sì, ho inserito una frase filosofica alla fine XDXD

Name Time!!

Rigel -- Una delle tre stelle che compongono la costellazione della Cintura d'Orione
Regendorf -- Il cognome l'ho preso dall'anime "Dance In The Vampire Bund" (stupendo **)
Juliet -- Da "Romeo and Juliet" di Shakespeare
Stigmatis e Laertis -- Stanno a significare il loro elemento e significano "Di Laertecus" o "Di Stigma"; in pratica simboleggiano da quale Primo Antico hanno preso i poteri. (P.E. Xenon sarebbe Xenon Auros Abelis, da Abel, Primo Antico della Terra)
Laertecus -- Il nome "Laerte" rimodificato
Abel -- Il nome "Adele" rimodificato
Stigma -- è una parola graca sinonimo di "Simbolo" o "Marchio" (http://it.wikipedia.org/wiki/Stigma se volete vedere tutti i vari collegamenti ^^)
Sophus -- Il nome "Sophocle" ("Sophocle" in francese) rimodificato
Trial -- Specialità del motociclismo sportivo (http://it.wikipedia.org/wiki/Trial se volete saperne di più)
Montria -- Il nome "Moltres" (un Pokèmon XD) stra-rimodificato
Tutti gli altri nomi dei Primi Antichi li ho inventati ;p Ora spiego i nomi che Zoro gli stava dando...
Pixma -- Un modello di stampante (Canon, per la precisione)
Stigia -- Terra immaginaria nelle avventure di "Conan il Barbaro" di Robert E. Howard (http://it.wikipedia.org/wiki/Stigia per ulteriori informazioni)
Castra -- Terza persona singolare del verbo "Castrare"...
Morchia -- La Pseudo-Winx di Colorado XD
Sofocle -- Il celeberrimo drammaturgo greco
Talco -- Altolà Sudore!!!
CIA -- Central Intelligence Agency
Zibidei -- Si dice anche "Zebedei" e cliccate qui per il significato >> http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/Z/zebedei.shtml  XD

Vado a finire di preparare le valigie ^-^ Kissez!!
Angel

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Capitolo 50
*** Capitolo 27 - Sai Ciò Che Non Sai Di Sapere ***


Premessa
 

Eccomi qua, di ritorno dalle vacanze!! ^^ Vi sono mancata? (Arriva il solito tipo con il fucile ed abbraccia Angel prima di ricominciare a riconcorrerla) Parto immediatamente con questo nuovo capitolo che spero vi piaccia ^^ Non lo considero uno di quelli sdolcinati, quindi ne manca sempre uno ;p Bene, passiamo alle sezioni in grassetto ^^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Ringraziamenti: Alla Trinità, a Vale2910, a Niki 96, a FM107 3 RADIOCAOS, a tutti i lettori silenziosi e a tutti gli utenti che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^
Reminders: QC aperto e recensioni please :)
Annunci: Il concorso per il nome del bunker è stato vinto da Usopp con "NEST" con la schiacciante maggioranza di 37 voti!! Complimenti cecchino!! (applausi) ; Prossimo capitolo: Question Corner!!
Colonna Sonora Consigliata: "Rooftops (A Liberation Broadcast)" - Lostprophets; "The Window" - Course of Nature; "Blame It On The Girls" - MIKA; "Gypsy"- Shakira e "Innocence" - Avril Lavigne (Questa colonna sonora potrebbe fare un po schifo, lo ammeto XD Perdonatemi: è che sono davvero stanchissima!!)
Vi auguro una buna lettura ^^


Capitolo 27 - Sai Ciò Che Non Sai di Sapere

“Mio padre si chiamava Frau. Frau Auros Abelis, Secondo Antico della Terra. Era un uomo solare, allegro e premuroso. Mia madre si chiamava Solana Regendorf Montris, Secondo Antico del Fuoco. Lei era una donna a dir poco eccentrica, sempre vivace, un po infantile, bella da togliere il fiato. Aveva anche uno spiccato lato materno. Mi ricordo ancora la canzone che cantava a me e a mia sorella per farci addormentare. Quei due, insieme, si amavano come... ah, non ho parole per descriverlo.
“Ebbero tre figli: Xenon Auros Abelis, Terzo Antico della Terra ed il maggiore, Jenova Auros Montris, Terzo Antico del Fuoco, e la sua gemella, Juliet Auros Laertis, Terzo Antico dell’Acqua. Si dice che ce ne fosse stato un quarto, un terzo gemello, di cui si persero le tracce. Si dice che quest’ultimo bambino fosse Antico solo per metà. Eppure Solana era sempre stata fedele a suo marito, questo era più che certo. Beh, gli errori capitano. Ma lui non era un errore, e per questo nostra madre chiese aiuto all’Antico del Tempo che congelò il bambino poco dopo la sua nascita e lo chiuse in una capsula, in attesa che l’umanità si sviluppasse abbastanza da accoglierlo. Agli occhi di alcuni, questo apparì come un amorevole gesto materno. Ad altri come una grave offesa al sangue Antico.
“Per questo fu uccisa. Non si sa chi abbia commesso il crimine, ma si sa che è morta perché la catena del suo Legame era stata rotta. Esistono solo due persone che potevano tagliare quel legame: l’Antico delle Gemme in possesso della Falce o Solana stessa.
“I loro figli sarebbero diventati re e regine di Aquroja. Quindi Nex era l’erede al trono, il principe, e le due bambine erano due principesse. Venivano educati come tali, sottoposti a lunghissime ore di strazio lezioni (che non si limitavano solo al portamento, come spesso si pensa....). Una vera e propria NOIA.
“Solana aveva lunghi capelli lisci rosso scuro e un paio di bellissimi occhi verdi. Il suo corpo era snello e sottile, la sua forma animale: la fenice. Frau invece era biondo, capelli corti e ricci, dagli occhi azzurri, alto e robusto. La sua terza forma era il basilisco. Erano ottimi regnanti di Aquroja. Non si spiegarono mai i veri motivi dell’omicidio. O suicidio.
“Quando mamma morì, papà ebbe un periodo di depressione. Cercava di non darlo a vedere, ma sia io che mia sorella abbiamo qualche volta origliato le conversazione che aveva con Nex-nii-san. In quei momenti sembrava così stanco. Ma a noi voleva così tanto bene. Sapeva che non avrebbe potuto rimpiazzare la mamma, ma a noi andava bene così.
“Poi arrivarono dei signori, tutti vestiti di bianco. Erano strani, se ne andavano in giro con delle bolle sulla testa, ed addosso avevano i guanti anche se era estate e faceva molto caldo. Discussero con Frau per tantissimo tempo, chiusi nella stanza speciale di papà, quella piena di libri e cartine geografiche. Se ne andarono la sera. Non erano molto felici.
“Pochi giorni dopo papà partì. Ci salutò abbracciandoci e dicendoci che ci avrebbe portato un bellissimo regalo. Si raccomandò anche di non distruggere niente in sua assenza in caso litigassimo. Ci lasciò anche una piccola piantina verde in un semplice vaso di coccio. Ci disse che lui sarebbe tornato per aiutarci a farla crescere, ma che per ora dovevamo prendercene cura noi. Era una promessa. E papà era un ottimo giardiniere. Diceva che lui non era bravo, ma sapeva solo ascoltare le piante. Stamattina, a due mesi da quel momento, Nex-nii-chan ci ha detto che papà è morto.
Juliet  Aqua si è chiusa in camera, quella stupida. Probabilmente sta piangendo, ma sicuramente sta stringendo i denti per non farsi sentire. Nex-nii-chan è andato a parlare con Aries. Sembrava anche lui molto triste. Io sto scrivendo qui, nello studio di papà, seduta sulla grande sedia di pelle verde bottiglia, quella che gira, dietro alla grande scrivania di legno scuro, ancora piena di carte piene di parole che non capisco. Sono sicura che a momenti arriverà Leroy per consolare quella specie di mezzo scorfano di mia sorella. E Rododendrus  Rodrus sicuramente verrà per vedere come sto io. Non so chi leggerà questa lettera, ma spero che qualcuno del Mondo di Fuori la legga per capire che quelle persone vestite di bianco che se ne vanno in giro con le bolle sulla testa non sono buone. Non so voi, ma nella nostra scuola ci hanno insegnato che uccidere è una cosa brutta. Non voglio sembrare offensiva, ma da qui non ci siamo mai uscite e non ci faranno mai uscire, quindi non so davvero che cosa sapete o no. Se leggete questa lettera, per favore, rispondetemi, e non fidatevi di quegli strani tizi. Almeno le lettere riescono a passare attraverso le nostre mura! Grazie mille e porgo i miei saluti,

Jenova Auros Montris, Terzo Antico del Fuoco e futura Regina di Aquroja.”

 

Robin poggiò il foglio sul tavolo una volta terminata la lettura. “Non sapevo dell’esistenza di questa lettera,” disse Nex  mentre fissava la scrittura ancora incerta della sorellina. “Come mai ce l’avevi tu?” chiese voltandosi verso Ruby.

“Mi chiese di spedirla, ma non ce ne fu mai il tempo... l’assalto e tutto il resto...” rispose armeggiando con un piccolo cubo nero.

“Voi tre eravate principi e principesse di questo regno...” riprese l’archeologa scrutando Xenon con un sorrisetto prima di voltarsi verso Ruby. “Come le eri anche tu, Rigel Regendeorf Stigmatis. Futuro re di Stiria, la città fondata da Stigma, famoso per il rubino rosso sangue che aveva la tua corona.” Il diretto interessato non rispose, assorto com’era nel saggiare il peso dell’oggetto che teneva tra le mani, anche se i muscoli della sua mascella si contrassero mentre ricordava.

“Certo che però è sorprendente... non mi sarei mai aspettato che Aqua-chan avesse un altro nome,” disse Sanji osservando la ragazza che si era addormentata sul divano con la testa abbandonata contro la spalla di Zoro. “Ed anche il suo vero nome è favoloso!!”

“La cosa che invece trovo interessante è questo quarto fratello misterioso,” disse Franky allungando allo spadaccino una coperta da stendere sulla ragazza. “Trovo strano che voi due non ne sappiate niente.”

Xenon fece spallucce. “Lo abbiamo cercato entrambi per qualche secolo. Poi io ho abbandonato, ma Aqua sta ancora indagando. Sono quasi completamente certo che nutra dei sospetti su qualcuno, ma dato che non ne è sicura non mi ha ancora detto niente a riguardo.”

“Potremmo mai andare ad Acquadicolonia?” chiese Rufy con un sorriso.

“È Aquroja...” lo corresse Usopp dandogli uno schiaffo sulla nuca che il ragazzo nemmeno percepì.

“Fossi in voi non ci andrei,” disse Seph, appollaiato come un uccello sulla poltrona. “Ne sono rimaste solo macerie e sangue.”

“Ma io ci voglio andaree,” piagnucolò il capitano.

“Chiedete ad Aqua, lei è l’unica che sa arrivarci,” disse distrattamente Ruby mentre studiava lo strano aggeggio che aveva tra le mani.

“Ok!” esclamò il ragazzo di gomma e si parò di fronte alla ragazza.

“Che diamine...” mormorò Zoro guardandolo storto.

“Oi, Aqua! In piedi! Mi devi portare ad Acquadicolonia!!! OII!” urlò Rufy cominciando a schiaffeggiarla senza metterci troppa forza però.

“Rufy! Smettila subito!” lo sgridò Nami alzandosi, ma il capitano non si fermò.

Lo spadaccino stava per dare un pugno nello stomaco del ragazzo quando Aqua corrugò la fronte e bloccò la mano di Rufy. Poi la torse dietro la schiena del capitano e lo spinse via. Tutto senza nemmeno aprire gli occhi. Come se nulla fosse accaduto, si stiracchiò un po e si girò dall’altro lato, facendo involontariamente cadere un’ala addosso a Zoro.

“Riflesso incondizionato... certo che se ne prendono di brutte abitudini ad essere un assassino...” mormorò Nex guardando la sorella.

“Sottospecie di lucertola...” borbottò lo spadaccino togliendosi di dosso la pesante massa di piume bianchicce.

“Impressionante,” disse Brook. “Aqua-san in questo assomiglia molto a Zoro-san: sono molto difficili da svegliare e non amano nemmeno esserlo!”

“Non comparare la meravigliosa Aqua-chan con quell’alga marina,” lo intimidì Sanji dandogli un piccolo calcio alla testa.

“È invece abbastanza facile da svegliare,” disse Seph guardandoli un po perplesso. “Basta sapere cosa dire.” E senza aspettare una risposta dagli altri, prese una gran boccata d’aria. “C’è XENON CON LE SUE SPADE CHE SE NE STA ANDANDO IN GIRO CON UNA MONTAGNA DI CASTAGNE ARROSTO!!!”
“XENON, SPADE E CASTAGNE?!!” esclamò Aqua scattando subito a sedere, più sveglia che mai.

“Come volevasi dimostrare...”

D’un tratto il naso della ragazza prese a sanguinare. Sbattè un paio di volte gli occhi e toccò il rivoletto di sangue, macchiandosi la punta delle dita. Si voltò e vide Zoro tenersi il proprio. “Waaah!! Zoro scusascusascusa!!!! Non volevo colpirti con le ali!! Scuuusaaa!!!”

Alzandosi l’Antico aveva improvvisamente spalancato le ali, prendendo lo spadaccino dritto sul naso.

“Lascia, faccio io,” disse avvicinandosi a lui. Alzò una mano e sussurrò qualche parola in lingua Antica. Un piccolo ghirigoro circolare rossiccio apparì di fronte al suo palmo, facendo riassorbire il sangue dalla pelle e curando qualsiasi tipo di piccola ferita che avrebbe potuto avere lo spadaccino.

Zoro la guardò spaesato per un istante e lei rispose con un sorriso. “SEPH!!” urlò poi voltandosi con tutt’altra espressione. Saltò giù dal divano e si parò di fronte all’altro Antico mettendo le mani sui fianchi. “Si può sapere perché mi hai svegliata!? Dormivo tanto bene....” piagnucolò.

“Cosa vorresti domani a pranzo?” chiese lui ignorando la sgridata, come suo solito.

“Oh, mi piacerebbe mangiare del pesce, grazie!” rispose con un sorrisetto, cambiando di nuovo completamente attitudine.

“E CARNEEE!!!” aggiunse Rufy strillando tanto per essere sicuro di essere sentito.

“Ma voi siete tutti pazzi...” commentò Zoro una volta passato il momento di assenza.

Aqua si voltò e lo guardò offesa, assottigliando gli occhi. “Senti chi parla... bestia.”

“Ma senti da che pulpito nasce la predica.”

“Io almeno non me ne vado ad attaccare la gente con un’espressione spaventosamente inquietante sulla faccia senza dare nemmeno una spiegazione.”

“No, tu fai di peggio: l’ammazzi direttamente, la gente.”

“Zoro, ti piace l’astronomia?”

Lo spadaccino aprì un occhio e la guardò allibito. “E questo che cosa c’entra?”

Notò solo in quel momento come il volto della ragazza si fosse rabbuiato, semi nascosto dai capelli. “Perché...” il suo sussurro era deformato dalla rabbia. “TI DARÓ COSÌ TANTE BOTTE CHE VEDRAI UN’INTERA VIA LATTEA DI STELLE DAVANTI AI TUOI OCCHI!!!” urlò saltandogli addosso.

Preso alla sprovvista, Zoro non fece in tempo a schivare e potè solo stare a vedere il corpo che si avvicinava a lui, pronto a sferrargli un calcio. All’improvviso, alcuni tentacoli avvolsero la vita, le braccia e la gamba della ragazza, cogliendola di sorpresa - come testimoniarono i suoi occhi momentaneamente sgranati per la confusione - e la bloccò a mezz’aria.

“Aqua-chan, niente liti in casa. Rischi di distruggere tutto,” cantilenò Xenon. I tentacoli, che in verità erano lunghe liane sottili, torsero il corpo della sorella fino a che non formò un cerchio.

Lei, a testa in giù, lo guardò storto. Un sommesso ringhio vibrò nel suo petto, sordo e prolungato.

“Adesso fai pace con Zoro. E non ringhiare a tuo fratello maggiore,” l’ammonì.

“Sai che ti odio, vero?”

“Non posso farci niente: ho delle responsabilità. E smetti di ringhiare.”

“Nex, io ho già smesso di farlo.”

L’Antico l’osservò perplesso. “Allora chi.....?” Si voltò verso Ruby che stava osservando furioso un punto indeterminato nella notte dietro la finestra. “Ruby?”

Al pronunciare del suo nome, l’uomo si riscosse e il sommesso ringhio cessò. Guardò il cugino, spaesato, ricordandosi solo in quel momento della presenza di altri essere viventi nella stanza. “Scusate...” disse alzandosi. “Io... mi sono appena ricordato che ho una sostanza da portare a termine nel mio studio... quindi, io vado.” Si appoggiò allo stipite della porta. Si voltò e rivolse ad Aqua un bellissimo sorriso “Così le ali di Aqua-chan si riempiranno di piume ancora più in fretta!”

L’espressione preoccupata sul volto della ragazza fu subito cancellata per far spazio ad un’altra furiosa insieme ad un paio di guance rosse. “Basta! Smettila! Non voglio le piume!!” disse dimenandosi.

Ruby corse via con un veloce saluto generale prima che Aqua si liberasse.

“Accidenti,” sussurrò infine l’Antico abbandonando ogni tentativo di fuga. Fu rilasciata bruscamente poco dopo. “Nex!!” protestò massaggiandosi il didietro dolorante.

“Andiamo và,” mugugnò Zoro prendendola per la vita. La sollevò e se la sistemò sulla spalla. “Io sto cominciando ad avere sonno e so che continuerai a rompere finchè non ti addormento.”

Aqua si lasciò fare, anche se incrociò le braccia e chiuse gli occhi infastidita. “Ma che qui tutti mi hanno preso per un oggetto? Prima le liane, poi Zoro, e Ruby e Seph... e basta un po! So camminare!” borbottò sottovoce.

“Vuoi lasciarla a me?” chiese Seph fissando intensamente lo spadaccino. Più che una domanda sembrava un ordine.

Zoro non si lasciò intimidire e sostenne quello profondo sguardo verde scuro. “No, non ce n’è bisogno. Dopotutto, sembri essere più bravo a svegliare, piuttosto che ad addormentare.”

Silenzio. L’elettricità creata dall’incrociarsi di quelle due paia di occhi era percepibile. “Zoro, andiamo,” mormorò infine Aqua poggiando una mano sulla schiena dell’uomo. Lui, impassibile, squadrò un istante di più il ragazzo alato prima di voltarsi ed uscire. “Notte a tutti!” disse lei al posto di Zoro. Poco dopo che la porta si chiuse sentirono la voce attutita di Aqua protestare per essere messa giù.

Poi sentirono una finestra scorrere e Seph sparì in un fruscio lasciando dietro di sé solo un paio di piume. I Mugiwara e Nex attesero pazientemente che tutto intorno a loro fosse silenzio.

“Allora, come pensiamo di procedere ora?” disse Nami mentre si stringevano tutti in un cerchio più piccolo.

“Cosa intendeva il marimo con ‘farti addormentare’??! Spero per lui che non abbia idee strane...!!!” disse Sanji mentre cominciava a prendere fuoco.

“Tranquillo, tranquillo. Ti pare che l’avrei lasciato andare via con mia sorella se avesse avuto quel tipo di pensieri? Aqua si addormenta solo se ascolta un battito cardiaco che ricorda quello di noi Antichi, calmo e costante. Zoro possiede questa caratteristica, quindi la fa gentilmente addormentare ogni sera.”

“E se non ascoltasse niente?” chiese Chopper.

“Aqua non dormirebbe.”

“Allora dovrebbe essere già morta; il sonno è semplicemente essenziale per il cervello.”

“Siamo Antichi, ricordalo. Noi non moriamo per mancanza di sonno, deidratazione o digiuno. Possiamo morire solo in tre possibili modi: se il Sigillo viene colpito in pieno; se perdiamo troppo sangue; se una grande quantità di veleno ci arrivasse nel cervello senza passare dallo stomaco.”

“Certo che siete davvero dei mostri...” commentò Franky.

“Siamo quello che siamo.”

“Cos’è questo?” Robin prese in mano la scatoletta nera che era rimasta sul tavolino.

“Ah, Ruby deve averla dimenticata qui.... È un’arma.”

“Un’arma? Una cosa così?!” Al cyborg venne quasi da ridere.

“Mio cugino passa il suo tempo libero a costruire armi per Aqua. Gli ho chiesto più di una volta di smetterla, ma semplicemente non può. Beh, in fondo è difficile resistere agli occhi da cucciolo di mia sorella quando chiede una nuova arma.”

Nami si schiarì la voce. “Ragazzi, siamo qui per parlare di qualcos’altro.”

“Giusto. Scusami Nami.”

“Perdonami, Nami-san.”

“Ma tu che c’entri, Sanji?”

“Ma quei due ragazzini non si vedono mai?”

“Sono patiti per la meccanica. Se ne stanno chiusi nel loro laboratorio sotterraneo per tutto il giorno. Potete andarli a trovare lì, se volete. Adesso però, vi voglio focalizzati sul piano. Anche perché Nami mi sta facendo paura con quello sguardo....”

“Allora chi potremmo far andare ora...”

“Oi, io avrei un’idea!”

“Robin e Franky, siete stati fantastici! Magari potremmo mandare di nuovo loro.”

“Oi, ascoltate--“

“No, Zoro s’insospettirebbe. Magari Brook.”

“Uhm, ragazzi--“

“Rufy sta zitto, sto cercando di pensare!”

“Yoho! Mi dispiace Nami-san, ma io e Xenon-san stiamo ancora allestendo tutti i preparativi. Dovrebbe essere pronto per domani.”

“Ooooiiiii!! Io ho un’idea--“

“Rufy basta! Guarda che ti picchio a sangue!”

“Nami, non esagerare...”

“Magari Sanji-kun... in fondo la tua prova è stata la prima e l’abbiamo dovuta allestire anche in fretta e furia...”

“Oi...”

“Mi dispiace Nami-san: non posso sopportare quel marimo in cucina! L’altra volta ha fatto un macello pazzesco!”

“Ah, anche se ci tagliano completamente la testa possiamo morire, noi Antichi.”

“Ehilàà...”

“A, chi te l’ha chiesto, B, che cosa c’entra.”

“Chopper prima aveva... vabbè, come se non avessi detto niente.”

“Io vorrei---“

“Allora Usopp?”

“Scusate--“

“Non credo che mi seguirebbe di nuovo...”

“Ehi--“

“Allora credo che dovrò intervenire io di nuovo... siete inaffidabili ragazzi!”

“Nami--“

“Guarda che è stato durante la tua prova che è arrivata la Marina!”

“Non era previsto, va bene?!”

“....”

“Fatto sta che è arrivata.”

“Non vuol dire! Avreste invece dovuto vedere quei due--“

“OOOOOOOIIIIIIIII!!!!!” Rufy sbattè un piede sul tavolo attirando finalmente l’attenzione di tutti. “Si può sapere che vi prende?! Vi siete dimenticati qualcuno, non vi pare?!”

I Mugiwara si guardarono a vicenda. “No, nessuno...” disse Usopp.

Il capitano lo prese per la camicia e lo sollevò da terra. “ME! Vi state dimenticando di ME!” piagnucolò.

Silenzio. “Forse non è una buona idea, Rufy...” disse Nami.

“Cosa stai insinuando?!”

“C’è che tu non ci capisci un’ H di amore, idiota patentato,” disse Sanji senza tirarla troppo per le lunghe.

“Non è vero! Devo solamente farli baciare o qualcosa del genere, no? Non è quella un’espressione d’amore?”

Di nuovo silenzio. “Non ci credo. Rufy ha capito.” Nami era genuinamente scioccata.

“Finiresti per combinare comunque un casino,” rimarcò Usopp una volta che fu rilasciato.

“Basta! Ho deciso! Domani ci penserò IO!” Rufy si diresse a grandi passi decisi verso l’uscita.

“Ma Rufy---“

“Ordini del capitano!” E detto questo, chiuse la porta dietro di sé.

Nella sala regnò il silenzio per la terza volta. I Mugiwara stavano ancora fissando increduli la porta da cui era uscito.

“Io credo che andrò a mettere al sicuro le cose di valore,” disse Nex alzandosi.

“Siamo regalmente fottuti,” disse Sanji, abbandonando per una volta le buone maniere.

***

Parò un fendente da sinistra ed attaccò con la destra. Aqua prontamente indietreggiò, ma si lanciò subito di nuovo all’assalto. Bloccò l’attacco incrociando le sue lame di fronte a sé. Con una spinta le aprì facendola allontanare. Entrambi fecero una giravolta e si bloccarono con due spade puntate alla gola dell’altro. Il corpo dell’Antico reagì alla vicinanza della spada nera di Zoro e la soffusa luce illuminò il sigillo posto sull’occhio destro della ragazza. Non parlarono. Rimasero immobili, così, per chissà quanti lunghi secondi. Solo i loro respiri affannati riempivano l’aria.

“Patta?” disse ad un certo punto Aqua senza cambiare espressione.

Lo spadaccino la squadrò impassibile per qualche altro istante mentre cercava di pensare ad un qualche via di fuga. “Patta,” rispose quando non ne trovò alcuna. Abbassò le spade insieme ad Aqua.

Lei rinfoderò le proprie in silenzio e si mise a sedere sull’erba.

“Riesci a tenermi testa nel mio stile ed hai cominciato solo tre giorni fa.” Si sedette di fronte a lei. “Sei impressionante.”

“Può darsi...” sussurrò lei mentre fissava un ciuffo d’erba.

“Andiamo, dimmi cosa c’è che non va,” disse lui. Ormai era capace di capire in un batter d’occhio quando qualcosa la turbava.

“Lo sai già,” replicò lei senza sollevare lo sguardo. Zoro alzò un sopracciglio. “Io te l’ho già detto...”

“Quando?”

Lei non rispose e si sdraiò. “Certo che è davvero bello il cielo...” disse osservando incantata le stelle.

“Già.” Anche lo spadaccino alzò la testa per guardare la distesa nera puntellata d’argento.

“Zoro.”

“Hm?”

“Ti va di andare a fare un bagno?”

“C-cosa?! Insieme?!”

“Sì. Devo assolutamente lavarmi via la stanchezza dal corpo.”

“M-ma per bagno intendi, bagno con il costume, vero?”

“Tu quando ti fai il bagno nella vasca lo fai in costume?” Aqua sollevò la testa per guardarlo con un’espressione che già rispondeva da sé alla domanda, il sopracciglio destro tipicamente alzato.

Il battito cardiaco dello spadaccino accelerò. Non era assolutamente pronto per questo. Robin ieri gli aveva detto di fare come meglio credeva, ma non aveva parlato di bagni.

“Allora andiamo?” Aqua si alzò e gli porse la mano. “Ti porto alla cascata. So che una volta hai cercato di andarci ma ti sei perso.”

Zoro non si sentiva ancora psicologicamente pronto per una cosa del genere e avrebbe voluto rifiutare, ma prese comunque la sua mano. Merda, tutta colpa del ‘fisicamente’...!!!

***

L’acqua era fredda, ma non troppo. Lo scrosciare dell’acqua della cascata era in qualche modo piacevole e rilassante. S’immerse tuffandosi da una roccia. Gli era sempre piaciuta, l’acqua gelida: più tonificante e riusciva a tenerlo sveglio. Ritornò in superficie e nuotò fino alla base della cascata, circondata da una lieve nebbiolina grigia. Si voltò.

La figura bianca di Aqua era accucciata sulla riva. Allungò una mano e sfiorò la superficie del laghetto. Poi alzò e cominciò ad avanzare nell’acqua.

Quando Zoro la vide s’immerse fino al naso mentre arrossiva. I capelli biondi della ragazza erano sciolti e coprivano la maggior parte del corpo, ma era comunque nuda. Si chiese perché si era lasciato trascinare dentro questa pazzia e perché si era spogliato anche lui. Il fatto è che se n’era accorto troppo tardi di quello che aveva fatto. Poi un pensiero saettò nella sua mente: Aqua si sarebbe trasformata in sirena quindi niente da temere. Riemerse fino a mezzo busto, soddisfatto della sua deduzione.

“Posso rimanere nella mia forma umana se voglio,” disse lei mentre lo superava nuotando. Lui sobbalzò e ritornò sott’acqua. L’Antico rise. “Sei davvero troppo carino!”

“E smettila con tutti questi “carino”...” borbottò. “E smettila anche di spiare i miei pensieri.”

“Io non ho spiato proprio niente. Ce lo avevi praticamente stampato in faccia quello che pensavi.”

Zoro si girò per guardarla. I capelli le galleggiavano intorno, come i petali di un fiore. Lei lo stava osservando e sua volta con un sorrisetto stampato sulle labbra. “Ma tu proprio non ti vergogni di niente, eh?”

L’Antico fece spallucce. “Dovrei?”

“Sì!!”

“Se ti da così fastidio una donna nuda che oltretutto non puoi nemmeno vedere chiaramente, posso trasformarmi in un uomo.”

“Puoi fare una cosa del genere?”

“Certo, tutti gli Antichi possono trasformarsi da uomo a donna e da donna a uomo, anche se preferiamo sempre rimanere come siamo.”

“Resta donna, allora.”

“Non ti stai un po contraddicendo?”

“Sei te che sei... sconcia!”

“Sono stata cresciuta da uomini in un ambiente maschile, nel caso non l’avessi notato non ci sono altri Antichi femmina. Diciamo che ho perso parte della mia femminilità. E poi, mi hanno detto che nemmeno Nami ha tanti problemi...”

Zoro si ricordò di quella volta nei bagni di Arabasta. “Io almeno ho avuto la decenza di non guardare.”

“Beh, rifatti gli occhi allora.” La ragazza si alzò, accompagnata dal rumore dell’acqua che gocciolava giù dal suo corpo. Lo spadaccino si voltò immediatamente e fissò gli occhi sulla grande roccia ovale da cui si era tuffato. La sentì ridere e qualcosa di leggero, freddo e bagnato toccò la sua spalla. Aqua lo abbracciò da dietro ridendo. Lui tenne gli occhi ostinatamente incollati alla roccia, ma tutto il suo corpo andò a fuoco per l’imbarazzo. “Guarda, guarda... ascetico fino alla fine?” gli sussurrò.

“Non sono ascetico; sono decente.”

“Non dirmi che non hai voglia di girarti e guardare.” Si strinse ancora di più a lui.

“Non lo nego, ma non lo faccio per rispetto.” Che cazzo mi stai facendo dire, ultracentenaria?!

“Buon per te,” canticchiò lei. “Una volta un uomo ha cercato di vedermi nuda. Un pervertito pazzesco, sarà stato incriminato per almeno venti stupri. Poi ha incontrato me e, beh...”

“ ‘Beh’ cosa?” Non sapeva se essere arrabbiato o spaventato.

“Beh... è dovuto correre all’isola per i gay e i trans.”

“Esiste un’isola del genere? Non rispondere.” Aveva una domanda più importante. “Che cosa gli hai fatto?”

“Oh, ci vuole così tanta fantasia? Era un pervertito e non sapeva tenerselo nelle mutande, quindi ho eliminato il problema direttamente dalla fonte.”

Il sangue nelle vene dell’uomo si gelò. “Glielo hai tagliato...?”

“Già.”

Zoro si alzò e si voltò di scatto. “Come fai a dire solo ‘già’??! Ti rendi conto di quello che hai fatto!? Hai privato un uomo della sua... uomosità! È una cosa terribile! C’è da avere paura di te!!” Si bloccò all’improvviso quando si accorse che Aqua si era girata dall’altra parte.

“Non ho nessun desiderio di vederti nudo...” mormorò lei nel tono più sprezzante che poteva per nascondere le sue guance rosse.

Zoro sbattè un paio di volte gli occhi e fece saettare il suo sguardo un paio di volte tra la schiena della ragazza e il basso prima di realizzare la situazione e immergersi immediatamente nell’acqua.

“E poi si dice ‘virilità’...”

“E tu sei una sadica senza frontiere. Mi fa male solo a pensarci.”

“E se ti dicessi che non ha provato per niente dolore perché dormiva?” chiese in tono speranzoso.

“Non ti crederei.”

“Cattivo...” Si accucciò di nuovo portando le ginocchia al petto e continuando a dargli le spalle.

Lui osservò le ali nere fuse sulla sua schiena per qualche istante. “Perché non ti volti più?”

Silenzio.

Zoro si issò su una roccia che affiorava dall’acqua e si sostenne sui gomiti, rimanendo così col busto fuori. “Come si chiama questo fenomeno? Frigidità?”

“CHE NE SAI TU DI COSA É LA FRIGIDITà??!!!” urlò lei lanciandogli una roccia in testa che lo spadaccino schivò per poco. La guardò arrabbiato ma invece rimase a dir poco impressionato. Aqua si era alzata e sembrava di non essersi ancora accorta del suo gesto. Lo spadaccino sentì un sottile rivolo di sangue colargli involontariamente giù dal naso mentre i suoi occhi seguivano fuori controllo le curve perfette del corpo della ragazza.

“GRAZIE MILLE!” disse infine lui inchinandosi.

Aqua lo guardò perplesso e finalmente realizzò di essere fuori dall’acqua. Guardò il suo stesso corpo. Non diede nessun tipo di reazione. “Pensi davvero che questo corpo sia bello?” sussurrò infine.

Zoro, che si era andato a rifugiare dietro un masso per proteggersi dall’eventuale furia della ragazza, fece capolino da dietro la roccia. “È una domanda a trabocchetto?” chiese cautamente.

Lei scosse la testa, e i suoi capelli seguirono il suo movimento, continuando a fissarsi.

“Sì, oserei dire che il tuo corpo è anche meglio di quello di Nami e Nico Robin. Come dire, è più proporzionato, più forte, più atletico. Non che io abbia visto gli altri due, sia chiaro...”

“Anche se ho tutte queste cicatrici?” Poggiò una mano su quella che le dominava l’intero busto.

“A parte il fatto che quella è colpa mia, sei sempre bella. Cicatrici e... tutto il resto,” concluse dopo una piccola esitazione.

Lei si squadrò qualche altro secondo prima di voltarsi e camminare come se niente fosse verso la cascata. Si arrampicò sulle rocce e si sedette su una di esse, esattamente sotto il getto d’acqua. “Tu non vieni?” chiese aprendo l’occhio destro per guardare lo spadaccino, ancora nascosto dietro il masso.

Lui, che si era limitato a seguirla solo con gli occhi senza abbandonare il rifugio, nuotò fino alla cascata e si scelse un posto a distanza di sicurezza da lei e chiuse gli occhi per meditare. Passarono almeno dieci minuti quando avvertì uno spostamento alla sua destra e qualcosa si appoggiò contro la sua schiena.

“Sei un nii-san fantastico, lo sai?” disse Aqua mettendosi comoda schiena contro schiena allo spadaccino.

Zoro non rispose subito, ma con un sorriso allungò un braccio indietro per arruffarle i capelli bagnati. “E te sei una nee-san che non fa altro che creare problemi.”

“Comunque sappi che te la faccio pagare.”

“Cosa?”

“Il panorama di prima.”

Zoro istintivamente strinse le gambe. “Cosa vuoi fare?”

“Non quello che pensi.”

Lui tirò un sospiro di sollievo.

“Ma posso sempre torturarti. Conosco più di duemila strumenti di tortura e posso chiedere a Ruby di sospendere il Legame per un po.”

“Allora, sei: un rettile, ultracentenaria, stupida, fanatica, mostruosa, vendicativa, sconcia, maschiaccio, ed anche sadica.”

“Grazie per i complimenti.”

“Di niente. Comunque questo deve rimanere un segreto, altrimenti mi ritroverò sia Xenon che il cuocastro riccioluto alle calcagna per il resto della settimana.”

“Ok, ma allora mi fai dormire con te anche stanotte.”

“Tanto verresti a rompere le scatole lo stesso.”

Aqua ridacchiò. “Ma se in fondo piace anche a te l’idea che ti vengo a tenere compagnia.”

Molto in fondo.”

“Basta pensare a come mi tieni stretta a te. Ieri notte volevo andare a bere e ti ho svegliato cosicché tu potessi gentilmente rimuovere il tuo braccio dalla mia vita e lasciarmi andare, ma no: hai biascicato qualcosa del tipo “Non ti lascerò mai più andare via da me, resta con me, per sempre” e mica mi hai fatta andare a prendere un bicchiere d’acqua!”

Zoro s’irrigidì mentre arrossiva lievemente: non si ricordava di questo. “Stai mentendo.”

“Assolutamente no. È la pura verità.”

“Menti.”

“Te lo giuro sul mio Sigillo. E per un Antico giurare sul Sigillo equivale a giurare su Dio.”

Lo spadaccino rimase in silenzio. “E va bene lo ammetto. Mi piace che sciubhiubcp....” biascicò abbassando sempre di più la voce.

“Come scusi?” chiese lei con falsa meraviglia.

“Ho detto che mi piace quando tu cbdyobchfdlobvh...”

“Signore, la prego di parlare con più chiarezza.”

“MI PIACE QUANDO TU DORMI CON ME!!!” urlò lui voltandosi. “Va bene così?!” Questo momento entrò nella sua rubrica dei “Momenti più Imbarazzanti” che ultimamente stava diventando sempre più grande.

Aqua lo sorprese gettandogli le braccia al collo e dandogli un bacio sulla bocca. Lui, più incredulo ed imbarazzato che mai, ricambiò il bacio e le poggiò una mano sulla schiena. Ma prima ancora che potesse stringerla a sé, lei si allontanò immediatamente da lui. Lo guardò scioccata e Zoro la guardò allo stesso modo. “Scusa, scusa, scusa. È stato un gesto totalmente istintivo, non sapevo cosa stavo facendo, mi dispiace così tanto, scusami Zoro---“

“Va tutto... bene,” disse lui ancora leggermente spaesato.

“Non lo farò mai più, te lo prometto. È stata solo una cosa passeggera, non sapevo più quello che stavo facendo.”

“Aqua, è tutto ok, calmati.” Le mise una mano sulla testa. “Siamo stanchi entrambi, a volte capita di fare cose che non si vogliono fare. Vogliamo andare a dormire?”

L’Antico annuì e si circondò d’acqua per non essere vista mentre scendeva dalla roccia e nuotava a riva. Zoro la seguì a pochi passi di distanza.

“Aspetta,” sentì dire la voce di Aqua e prima ancora che potesse fermarsi, un piacevole calore gli avvolse il corpo e gli asciugò l’acqua addosso. Quando si voltò Aqua si era già messa i pantaloni e si stava riabbottonando la camicia.

Sospirò. In fondo erano sempre schiena contro schiena: così vicini ma così lontani.


 

***


“Sai ci ho pensato molto a lungo,” disse Aqua mentre scostava una grande foglia di fronte a lei.

“Tu pensi?” replicò Zoro che sentiva di potersi addormentare in piedi.

L’Antico gli lanciò un’occhiata fulminante ma lasciò passare. “Ho trovato un anagramma per il tuo nome.”

“E sarebbe?”

“Zoro diventa Orzo!” esclamò lei tutta soddisfatta.

“Wow, vincerai il nobel per questa scoperta,” disse in tono annoiato.

“Ora, dato che io ho pensato per ore a quest’anagramma, e a te piace così tanto, mi porterai in braccio fino a casa.” Si parò di fronte a lui.

“No,” mugugnò e tirò dritto.

“Sì.” Aqua gli mise le braccia intorno al collo.

“Dai, Aqua, ho sonno,” disse lui passandosi una mano sugli occhi. Abbassò lo sguardo e si ritrovò davanti l’arma micidiale della ragazza: gli occhi da cucciolo.

“Eddai, che ti costa: con tutti quei muscoli che ti ritrovi e il mio peso estremamente leggero nemmeno mi senti,” lo pregò lei facendo il labbrino.

Zoro sospirò rassegnato. “Un giorno mi farai davvero diventare pazzo,” sussurrò mentre la prendeva tra le braccia.

Aqua sorrise soddisfatta. “Esagerato.” Si mise comoda e circondò con un braccio il collo dello spadaccino. “È anche il tuo dovere da nii-san.”

“Ti ricordo che non siamo legati da sangue,” disse e riprese a camminare.

“Punto uno: a dir la verità sì, anche se per davvero pochissimo, altrimenti non sarebbe possibile che io e te siamo legati. Punto due: credi davvero che servano legami di sangue per essere una famiglia?”

“No, ma adesso vado da Chopper e mi faccio filtrare tutto il sangue che ho nel corpo così mi levo di dosso il tuo.”

“Lo devo prendere come un insulto?”

“Lascio a te libera interpretazione.”

“Se non fossi nello stato in cui sono ti avrei già riempito di botte....”

“Perché, in che stato sei?” A quella domanda Aqua distolse lo sguardo dal volto di Zoro e prese a fissare combattuta il terreno. Lo spadaccino si accorse solo in quel momento di come l’Antico stesse stringendo i pugni. Si fermò e l’adagiò contro un albero. “Aqua, dimmi subito che hai.” Lei si rifiutava esplicitamente di incontrare i suoi occhi e di rispondere.

“Niente.”

“Non mentire. Ti si sono sbiancate le nocche per quanto stai stringendo le mani.”

L’Antico abbassò lo sguardo sulle mani e le distese quando si accorse di quello che stava facendo. “Inutile nasconderlo, allora,” disse con una mezza risata e le poggiò sull’occhio destro.

“Cosa c’è?” chiese lui cominciando a preoccuparsi.

Aqua separò una mano dal suo volto e gliela parò di fronte agli occhi. Il palmo era sporco di sangue azzurro. “Succede questo.”
Zoro imprecò sottovoce e le prese delicatamente l’altro polso e le fece scoprire l’occhio. L’iride era color ghiaccio e il sangue colava giù come lacrime. “Non è una questione di luce allora, il fatto che i tuoi occhi cambiano colore.” Aqua sbattè le palpebre e altre gocce di sangue le rigarono le guance. “Brucia?” Lei annuì, gli occhi lucidi. “Perché sta facendo così?” chiese osservando il fenomeno.

“Dai qui,” disse e prese la spada nera dello spadaccino. Poggiò la punta della lama contro la tempia e il Sigillo prese forma sull’occhio della ragazza. Un serpente dall’inquietante ghigno era comparso nel centro dello strano ghirigoro. Si stava mangiando la coda e le sue fauci addentavano la sua stessa carne proprio da dove colava il sangue. La luce del Sigillo, una volta blu, era stata adulterata dal rosso e dal nero. “È un conto alla rovescia,” spiegò Aqua anticipando la domanda dello spadaccino.

“Per cosa?”

“Lo sai già per cosa,” rispose con spaventosa serietà.

“E si può fermare?”

“No.”

“Aqua.” Zoro prese coraggio. “L’altro giorno non scherzavi quando dicevi che saresti morta?”

Lei si limitò a fissarlo in silenzio. Gli occhi color del ghiaccio freddi come la pietra.

“Rispondi!” La prese per le spalle.

“La risposta già la sai. Già sai tutto riguardo a questo.”

“No Aqua, ti sbagli, io non so un bel niente!”

“È che non ti ricordi, ma sai già tutto.” Detto questo, l’Antico si alzò e riprese a camminare. “Comunque sappi che se potessi io lo fermerei.”

“Dimmi che non morirai.”

Aqua si bloccò ma non rispose. Spiegò le ali e prese il volo, lasciando Zoro con le sue domande.


 

***


Tictac, tictac, tictac.

“Il tempo scorre, Aqua.”

Tictac, tictac, tictac.

“Il Giorno sopraggiunge, senza pietà.”

Tictac, tictac, tictac.

“Io.... no... il tuo Destino ti aspetta.”

Tictac, tictac, tictac.

“Ma la domanda è: sei pronta?”

Tictac, tictac, tictac.

“Cosa farà questa volta il grande re Antico Laertecus?”

Tictac, tictac, tictac.

“Vuoi morire?” 

 

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Capitolo 51
*** Question Corner #11 ***


Premessa
 

Salve a todos!! Ecco a voi l'undicesima edizione del QC, extra long!! XD "For Long-Lasting Freshness"!!! XDXD Ok, passato questo momento di demenza, annuncio che ho un'ideuzza su una seconda special edition che vedrà protagonista la coppia su cui ho ricevuto molte domande: Aqua e Mihawk, Maestra ed Alunno!! Non dico nient'altro!! Buona lettura e spero che questo Qc vi faccia almeno sorridere ^^


DA FM107 3 RADIOCAOS

CAPITOLO 23

Seph senti avrei una domanda,se uccidi Zoro per avere Aqua non ucciderai anche lei?

Seph: Basta chiedere a Ruby di sospendere il Legame.

DA ANRASHOMONNA

CAPITOLO 22

Ruby, tu sei un (fantastico) medico e un (eccellente) uomo di scienza, ma dopo questo tentato filtro d'amore , vorrei sapere tu credi nella stregoneria e tutto ciò che è correlato ad essa?

Ruby: Wow, quanti complimenti tra parentesi!! Ma davvero, non sono niente di speciale! (arrossisce) Per quanto riguarda la stregoneria, beh, diciamo sì e no: credo nella magia anche perché io, come tutti gli altri Antichi, la usiamo tutti i giorni, ma ai filtri d’amore preparati in questo modo e a cose del genere, no. è possibile creare filtri o lanciare maledizioni, ma non è quello il metodo.

Nex sei stata vittima di un filtro d'amore?? Chi te l'ha somministrato? Con te ha funzionato o voi Antichi siete immuni a questi intrugli magici? a meno che ovviamente non ci sia un ingrediente a cui siete allergici! ^-^

Nex: Ebbene sì! Sono stato vittima di ben 823 filtri d’amore, a dir la verità! Sai, in certe cittadine in cui mi ero temporaneamente stabilito lavoravo come armaiolo e giardiniere. Dato che questi due lavori mi riuscivano particolarmente bene, venivo spesso invitato ai balli di gala organizzati dai signorotti locali, e lì attiravo l’attenzione di molte ragazze che, alla prima occasione, mi rifilavano i loro intrugli. I filtri preparati in questo modo non funzionerebbero con nessuno, umani ed animali compresi... Comunque li bevevo lo stesso perché avevano un buon sapore di thè alle erbe ^^

Seph sei tu che ti occupi della cucina, oltre ad Aqua, qualcuno degli Antichi è allergico a qualcosa?

Seph: Lance e Ryoga sono allergici all’ananas. Noi altri siamo a posto.

Sanji a parte Rufy che mangia di tutto e tu che sei allergico ai marimi, chi dei mugi è allergico a qualcosa?

Sanji: Hmmm.... Usopp è allergico alla noce moscata, Chopper è intollerante al caffè e Franky alla cola dietetica senza zuccheri.

Zoro cosa diceva il libro? (hi hi hi)

Zoro (mettendo mano alle spade): No, adesso basta. Ora l’affetto.
Aqua (bloccandolo): Zoro!!! FERMO!!
Zoro: Ma lo vedi come mi sta prendendo in giro?!
(Aqua fa gli occhi da cucciolo. Zoro la guarda impotente e poi, intenerito, si gira dandole le spalle e borbotta qualcosa del tipo “Stupida volpe e stupida lucertola...”)

CAPITOLO 23

Aqua ma la tua moto a quale modello somiglia di quelle che ci sono nel nostro mondo?

Aqua: Aspetta che provo a trovare una foto che le assomiglia! (fruga fruga) Ok, il modello è come questo solo un po più allungata e bassa e con la punta di questa moto qui

Angel: Un giorno disegnerò anche la moto di Aqua ^^ Al momento sto lavorando sulla sua camera XD

Lance, Ryoga! avete inventato qualcosa di particolare per far si che la magia di Aqua facesse correre la moto sull'acqua?

Lance: Beh, abbiamo dovuto inventarci un generatore di elettroni...
Ryoga: ... Ma non andremo nei particolari perché credo che nessuno starebbe ad ascoltarci!!
Lance: Però ne approfittiamo per ringraziare Ruby che è stato fondamentale nella creazione del generatore!!

Franky, tu che hai costruito una moto con un'aragosta gigante (Vedi Strong World) cosa ne pensi della moto di Aqua?

Franky: Sì, la moto di Aqua-aneki è Super, ma mai quanto la mia aragosta mobile!! (si mette in posa) Se la mia Lil’Sis mi da’ il permesso, rimodificherò anche la sua moto per farla davvero SUPEEERR!!

Zoro, lo sai che solitamente dietro, sulle moto, si siedono le belle ragazze? Non dei marimi da accompagnamento? E a proposito, mi hanno chiesto se vuoi fare un servizio per 4 ruote. Ti interessa?

Zoro (guarda prima Aqua per sapere se può uccidere anra-san. Aqua scuote la testa in segno di diniego): No.

Nami, sinceramente credi che Seph sia cattivo o semplicemente fuori di senno?

Nami: Matto. Matto da legare. Ma per amore, suppongo. Nex mi ha spiegato la situazione....

Jen, come tua sorella anche tu sai sparare?

Jen: Tzè, sono io qua la vera pistolera!! Quelle pistole sono le mie!!! Le mie! Tutte le armi da fuoco sono mie! Io so sparare da molto più tempo di mia sorella!!!

SpEcIaL GuEsT
Smoker, il cacciatore bianco! Anche lei possiede una moto anfibia, giusto? La Billower Bike! Da centauro può dirci quali solo le utilità di avere una moto? Coff* coff* per un nanomomento coff* le dispiacerebbe coff* spegnere i sigari?

Smoker: Don’t touch my cigars. (si avvinghia ai sigari) A parte questo, trovo che la moto sia molto più comoda di un’utilitaria. Intanto perché è molto più veloce, maneggevole ed, essendo molto longilinea di forma, può passare attraverso vicoli abbastanza stretti. Inoltre, a differenza della macchina, nel caso venissi attaccato da un nemico, esso non avrebbe molti posti a cui aggrapparsi, trovandosi quindi in netto svantaggio.
Aqua (guardandolo non molto convinta): Ma la tua moto sembra più un quod... ha tre ruote, è tozza e larga...
Smoker (rimane un momento in silenzio, riconoscendo di essere stato scoperto): Don’t touch my Billower Bike. (si avvinghia alla Billower)

Tora-chan, alias autrice, c'è una ragione specifica per cui ad Aqua piace il rondò, oppure piace anche a te per cui hai deciso di metterlo?

Tora-chan: Piaceva anche a me e quindi l’ho messo =3 E poi trovò che il rondò si addica ad Aqua, ma non so dirti con precisione perché!! XD

CAPITOLO 24

Però mi chiedo, non è che per caso Mihawk voleva parlare ad Aqua per spiegarle come mai lui era entrato nella flotta dei sette??

Tora-chan: Intendi nella Special Edition? Se sì, allora ci hai preso in pieno!! (applausi)

Aqua, è stato Mihawk a chiederti di diventare il suo maestro oppure sei tu che l'hai preso sotto la tua ala protettrice?

Aqua: Non ho voglia di parlare di quel canarino, quindi riassumerò i dieci anni in cui sono stata la sua maestra. Era un ragazzino che non riusciva a farsi amicizie per via del suo sguardo penetrante. Io, che ero di passaggio, l’ho visto e mi è piaciuta la sua energia: era un tipetto vivace e determinato un tempo, non un pezzo di ghiaccio come ora. Se c’era una cosa che non riusciva a sopportare erano le provocazioni, quindi io, un bel giorno, l’ho preso un po in giro e lui, come un pesce, ha abboccato subito. Gli ho chiesto di farmi vedere cosa sapeva fare e gli ho dato una spada di legno. Nemmeno tre secondi ed era già a terra disarmato. Così l’ho preso per la faccia e gli ho detto “Se vuoi far vedere al mondo di che pasta sei fatto seguimi, altrimenti rimani il patetico essere che sei” e me ne andai. Il giorno dopo me lo ritrovo davanti per strada che mi chiede di essere la sua insegnante, un po come ha fatto Zoro quella sera, solo che io allora accettai. Poi è stato un continuo di allenamenti, battaglie, meditazione, e di nuovo allenamenti, finchè un bel giorno, dopo che io ero tornata mezza morta e sanguinante da una base della Marina, questo prende ed accetta di diventare uno degli Shichibukai. Fine della storia.
Mihawk: Ma se solo mi lasciassi spiegare--
Aqua: Zitto canarino!!
Mihawk: Mi chiami ancora in quel modo!?
Aqua (coprendosi le orecchie con le mani): Ziiiittoooooo!! Non ho mai superato il tuo tradimento, quindi, prima che comincio a spaccare tutto, stai ziiiittooo!!!

Zoro da 1 a 10 quanto sei scioccato della notizia che Aqua ha insegnato al tuo nemico numero a combattere? Possiamo far calcolare a Lance e Ryoga quante possibilità ti restano di battere uno che ha imparato a combattere da un Antico?

Zoro: Ammetto di essere stato molto scioccato lì per lì, ma poi, in fondo, la cosa aveva senso e quindi mi sono tranquillizzato.
Lance e Ryoga (con una calcolatrice in mano): Nella tua condizione attuale, hai circa lo 0.1% di possibilità di battere Aqua nella scherma - senza che lei usi il santoryuu.
Zoro (con un sorriso inquietante): Ooooh... interessante... (si scrocchia il collo)

Ruby dato che ti intendi di medicina, probabilmente conosci anche qualcosa sulla psicanalisi, quindi ti chiedo: è possibile che uno come Zoro abbia una parte razionale?

Ruby: Ma certo che è possibile... (guarda anra perplesso) Non mi sarei mai aspettato questa domanda da te... Comunque basta chiedere direttamente alla parte razionale...
Parte Razionale: Salve a tutti. Ciao Ruby.
Ruby: Ehilà! Che ci dici oggi?
Parte Razionale: Mah, niente di che... Istinto è sempre in pieno controllo di Zoro... io non vengo considerato mai più di tanto... Odio essere chiamato Grillo Parlante oppure Vocina Nel Cervello... Nient’altro.
Ruby: Grazie mille per i commenti ^^

CAPITOLO 25

Franky sei stato SUUUUPEEEERRRR! Ma come ti è venuta l'idea delle ali, ops scusa intendevo del BF200? A proposito cosa vuol dire BF200? prima dato che erano delle ali ho pensato "ButterFly 200" Per di più durano solo un giorno! Poi però hai detto"Di vere e proprie BF no" quindi vuol dire tipo "Best Fabrication" o roba simile? Sbaglio?

Franky (mentre esegue una serie di “Left, Right! Left, Right!”): AU! Lossssssò!! Io sono SUUUPEEEEERR di natura!! Beh, vedendo Aqua-aneki che svolazza in giro e sentendo da Nami-aneki che anche il fratellino alato è interessato al nostro SUPER Antico, allora ho pensato di mettere lo spadaccino sul suo stesso piano, con le stesse possibilità davanti. Mi sono spiegato in modo Super?!!
Per quanto riguarda a “BF”, significa “Battle Franky”! Tutte le mie invenzione hanno “BF” ed un numero stampati sopra!! MA ora che mi ci stai facendo pensare, “ButterFly” è un nome davvero SUUUUPEEEEEERR!!!! Vai così sorella!! AU! Left, Right! Left,Right!


Nex come hai contribuito alla costruzione delle BF200?

Nex: Ho aiutato nel trasporto del materiale e passavo gli strumenti a Franky quando ne aveva bisogno ^^

Aqua, secondo te Zoro è migliorato rispetto alla sua prima esperienza di volo? (l'ultima volta che ti è salito in groppa non era molto felice -_-")

Aqua: Posso dire che è davvero molto migliorato!! ^^ Almeno non soffre più di vertigini. Deve solo prendere un po di più la mano!

Zoro in questa storia hai volato,mi pare, per ben 3 volte: in groppa ad Aqua drago, poi per tuffarti nel moon drop se non ricordo male, ed infine questa esperienza! Qual'è stata in assoluto quella che hai odiato di più?

Zoro: Mah, sono più o meno tutte uguali... tutte eseguite senza il mio esplicito consenso, quindi...

Robin possiamo considerare la missione di Franky un successo?

Robin: Dal mio punto di vista, sì. Ma se teniamo conto dell’obbiettivo della missione, allora no.

SpEcIaL GuEsT
Lafitte, il vice di Barbanera. Lei in teoria è l'unico che dovrebbe avere le ali in One piece! Quindi ci dica: è molto difficile per un umano imparare a padroneggiarle?

Lafitte (roteando il bastone): No affatto. Anzi, è molto naturale. Può essere un po complicato perfezionare certe mosse come gli avvitamenti, ma alla fine tutto è molto semplice. Ovviamente, bisogna anche essere in grado di leggere il vento.
(Qualcosa atterra in mezzo al palco)
Pell: Ehi, ehi, ehi!!! Anche io ho le ali!!!
Lafitte: Salve collega.
Pell: Salve.
Lafitte: Le andrebbe di andare a beccare un po di mangime?
Pell (eccitatissimo): Ma certo che sì!!
(se ne vanno)

CAPITOLO 26

Aqua che parola ha sbagliato Zoro? Non avrà mica sbagliato a scrivere il tuo nome, spero?

Aqua: A dir la verità, sì. Ha sbagliato a scrivere il mio nome, purtroppo. Non ha messo il trattino nel cerchietto interno della spirale, facendo sì che si pronunciasse “Jo” invece di “Ju”. Ma capisco che era un simbolo difficile da scrivere in quel modo, ed in fondo si capiva lo stesso, quindi non me la sono presa.

Seph se sei il cugino di Aqua...di secondo nome farai mica Tebaldo?

Seph: Io non sono il cugino di Aqua. E di secondo nome faccio Lewor.

Nex, siete riusciti da piccoli a conoscere i vostri nonni? O erano già ultrimillenariamente morti e sepolti?

Nex: Io ho avuto l’onore di conoscerli quando ero molto piccolo, anche se ora ho solo pochi ricordi confusi. Aqua e Jen erano troppo piccole per ricordarsi di loro... avranno avuto l’equivalente di sei-sette mesi umani...

Ruby, antico del caos è un po' come la pecora nera della famiglia?

Ruby (molto a disagio): Possiamo dire di sì... Ma la cosa inquietante è che non si sa mai chi potrebbe essere. Nel senso, uno Antico del Caos ci diventa per scelta, non ci nasce.

Robin hai per caso letto un libro di un tale chiamato Sigmund Freud, che ti sei messa a fare da psicologo al marimo?

Robin: Ovvio che l’ho letto! Ma non ho fatto da psicologa a nessuno. Penso che ci si comporti in quel modo tra nakama, no?

Autrice come sono andate le vacanze?(dato che risponderai al tuo ritorno ho pensato di chiedertelo XD)

Tora-chan: Benissimo, grazie! Sono ancora qui al mare, per la cronaca, e faccio un sacco di windsurf e vela!! *-* Una cosa fantastica!!!

CAPITOLO 27

DOMANDA RAPIDA QUESTION CORNER: DOVE SONO QUESTE BENEDETTE CASCATE???
*Sente Ruby-san singhiozzare*
Ah Ruby-san che bello vederti e da un po' che non vedevo più amor...ehm è da un po' vero?
*sussurra* Aqua scrivi le indicazioni su un bigliettino

Aqua (scribacchiando qualcosa su un foglietto): Ecco qua Anra-san! (gli porge il foglietto con un sorriso smagliante)
Ruby (sussurrando): ....troppo....

Rufy dato che ultimamente ragioni come una scimmia (solitamente hai l'intelletto di un anemone di mare e mi scuso pubblicamente con tutte le anemoni che ci seguono) vorrei chiederti, ma hai la più vaga idea di cosa fare per far avvicinare quei due?

Rufy: Sì! Farli magiare insieme! Tipo “Lilli e il Vagabondo”!!

Zoro, innanzitutto bentornato! e domanda: ma lo sai che sei proprio un pervertito?

Zoro: Ah, io sarei il pervertito?! E allora quella cos’è, Una maniaca degenerata?!!! Ma che caspio ho fatto, io?!

Aqua...dimmi ogni tanto cosa ti passa per la testa! ogni tanto passi dallo stile monaca di clausura a coniglietta di Playboy (almeno questa è la mia impressione) Come mai questi strani comportamenti con Zoro?

(Aqua si fa spiegare da Sanji cos’è una coniglietta di Playboy)
Aqua: A dir la verità io non faccio assolutamente niente... Voglio dire, io con mio fratello faccio così, lo facevo con mia sorella... Anche Zoro è il mio nii-chan quindi non vedo ragioni per cui comportarmi diversamente. E soprattutto, non me ne vado in giro con un batuffolo appiccicato al sedere e due orecchie da coniglio sulla testa!!!
Comunque, se proprio lo vuoi sapere, al momento sto pensando che ho voglia di un frappè alle castagne, che non vedo l’ora del prossimo allenamento di santoryuu, che devo fare un po di manutenzione al mio armamentario, che devo comprare dei nuovi colori a tempera e che ho voglia di schiacciare un pisolino con Zoro ^^


Nex, a quanto pare tu e Brook siete in combutta...vai d’accordo col musicista tutt'ossa della ciurma (nonostante sia un pervertito, maleducato dichiarato)?

Nex: Mah, a dir la verità è una persona molto allegra e gioviale, con dei modi di fare abbastanza originali! Mi sta davvero simpatico e, non c’è che dire, finchè non allunga le mani su mia sorella ci vado molto d’accordo!

Amor....ehm Ruby! ma da voi la corrispondenza funzionava come la nostra? Cioè...mi chiedo, com'era un postino degli Antichi?

Ruby: Allora, vedi, mia cara volpett-- Anra-san, che gli abitanti di Stiria e di Aquroja, come tutti quelli delle altre “città gemelle”, essendo Mezzi Antichi o Antichi, non possono uscire. Solo i sovrani possono andare di fuori, ma solo per fare visita a qualche “città gemella” o per motivi giudiziari/politici. In queste occasioni, essi portavano fuori le lettere, come è successo nel mio caso. Per quanto riguarda la posta “interna” alla città, era abbastanza normale: una squadra di circa dieci elementi passavano per le case a ritirare le lettere e poi le portavano al destinatario.

mi stavo dimenticando...ma quindi tu sei un RE? O che cosa meravigliosa! la tua città, Stiria, era o magari è tanto distante da Aquroja?

Ruby: Molto “era”: anche Stiria fu attaccata e i suoi abitanti uccisi, nonostante tutti i miei sforzi per cercare di salvarli. Adesso è solo un cumolo di macerie sul fondo del mare. Per quanto riguarda la distanza, era molto vicina ad Aquaroja: un giorno, massimo due se si aveva il vento contro, di navigazione.

Seph anche tu sei re di una città?

Seph: Io ero il successore al trono di Casta. Ma purtroppo è stata rasa al suolo anch’essa.

Usopp, ha vinto il nome Nest per il nostro bunker! Non sei felice, dato che era una tua idea?

Usopp (risata self-confident): Ovvio che lo sono, ma sai, la cosa non mi ha preso molto di sorpresa... Ero sicurissimo di vincere!! Tutto è andato secondo i miei piani!! (posa alla Sogeking)

Robin, so che posso chiedere a te perchè sei tu quella intelligente che ci pensa a queste cose..hai qualche sospetto sul fatto che la madre di Nex,Jen e Aqua sia stata uccisa da Ruby o da un suo predecessore? Oppure credi che sia stato un suicidio?

Robin: Davvero non saprei... I documenti riguardo questo avvenimento li ha Ruby e sono nascosti da qualche parte. Sto cercando di metterci le mani sopra. Comunque, così, su due piedi, mi viene spontaneo pensare che sia stato qualche infiltrato del Governo Mondiale ad uccidere Solana.

SpEcIaL GuEsT
Bartholomew Kuma, il tiranno. Lei è un esperto di viaggi e vacanze! Se ci dovesse consigliare un posto per passare le nostre corte ferie, quale sarebbe?

Kuma: Il Paradiso. (mostra la Bibbia che ha in mano) Oppure la pensione Miramare.
 
DA _HISTERYA_

CAPITOLO 23

Nex, come hai potuto dimenticarti dell'allergia di Aqua? E perchè non hai rincorso Zoro e Chopper per dirglielo? Voi uomini siete impossibili! Anche se siete Antichi!! Giuro che se lo rifai ti tolgo sia la frutta che il fagiano settimanale!

Nex (disperato): NNNNOOOOOOOO!!!!! IL FAGIANO NNNUUUOOOOOO!!! (si ricompone in mezzo secondo) Non me ne sono dimenticato, è solo che lì per lì non mi è venuto in mente... E non gli sono corso dietro perché Robin mi aveva fatto alcune domande sul mio giardino personale, ed io lì, beh, ho esposto tutta la mia conoscenza su piante, alberi e fiori!! ^^ Chiedo umilmente perdono! (s’inginocchia a terra)

CAPITOLO 24

Mihawk-san, ci può raccontare qualcosa del periodo passato come allievo di Aqua? Come e quando vi siete incontrati? Le secca il fatto che esista qualcuno (anche se non umano) più forte di Lei? Ha ricordi positivi di Aqua?

Mihawk: Riassunto in una parola: faticoso. I dieci anni d’apprendistato sono stati scanditi da allenamenti su allenamenti. Era anche impossibile dormire: Aqua mi faceva gli agguati notturni. Comunque sono e saranno per sempre gli anni migliori della mia vita. Aqua, sebbene abbia dei metodi d’insegnamento un po strani, è un’ottima insegnante, madre ed amica. L’unica cosa che ancora non sopporto è il fatto che insista a chiamarmi “canarino”...
Diciamo che io non ho incontrato Aqua: è stata lei a venire da me. Ero ancora un bambino, avevo otto anni. Passeggiavo per le strade della mia città natale, reduce da una rissa tra ragazzini, quando qualcuno mi chiama. Alzo lo sguardo e vedo seduta sul cornicione di un edificio alla mia sinistra una donna con dei lunghissimi stivali neri, una corta camicia bianca, un mantello nero sulle spalle e due fodere, anch’esse nere, dietro la schiena. Ma le due cose che mi colpirono di più furono i suoi occhi, così penetranti e magnetici che Dio solo lo sa, ed il suo sorriso di sfida. Cominciò a prendermi in giro per il colore dei miei occhi ed io, da perfetto imbecille, risposi alla provocazione. Mi disse di vederla più tardi nel pratino poco fuori dalla città se volevo pareggiare i conti. Così ci andai ed eccola lì che mi aspettava con due spade di legno in mano. Me ne diede una e cominciammo a combattere. Ero abbastanza sicuro di vincere dato che ero già abbastanza bravo con le spade, ma nemmeno mezzo minuto dopo ero steso a terra disarmato. Provai e riprovai, ma non un colpo andava a segno. Di nuovo gambe all’aria, Aqua piantò la spada di legno vicino al mio orecchio sinistro, mi prese il mento con una mano - la sua stretta era d’acciaio ma non faceva male - e mi disse “Se vuoi far vedere al mondo di che pasta sei fatto seguimi, altrimenti rimani il patetico essere che sei.” Poi se ne andò. Io rimasi lì a fissare il cielo riflettendo. Il giorno dopo la incrociai in una delle strade secondarie della città. Così m’inginocchiai di fronte a lei, poggiai la testa a terra e la pregai di essere la mia maestra. Odiavo ed ancora odio piegarmi così davanti a qualcuno, ma lei si meritava tutto il mio rispetto. Poi sentii la sua mano scompigliarmi i capelli e la sua voce dire “Andiamo allora.” Così mi alzai e la seguii.
Il fatto che sia lei che Xenon - Aqua mi parlava spesso di lui - siano più forti di me non mi secca affatto, anzi, mi spinge ad allenarmi più duramente. Devo diventare abbastanza forte da sfidare Aqua a duello così potrò spiegarle il perché mi sono unito agli Shichibukai.
Ho solo ricordi positivi di lei. L’unica cosa che odiavo, a parte il “canarino”, era vederla tornare da un assalto ad una base della Marina tutta sanguinante e quasi in punto di morte. Lo odiavo non tanto per questo - so che gli Antichi guariscono in fretta - ma perché i suoi occhi erano così distanti e tristi. Cercava di non farsi né vedere né sentire, ma spesso piangeva la notte.


Aqua: .... (sussurrando) Rimani comunque uno stupido pulcino bagnato... Canarino...

CAPITOLO 26

Robin-sama, hai mai pensato di aprire un'agenzia per l'organizzazione di matrimoni?

Robin: ... No, non ancora....

Zoro, è brava Robin a insegnare? Ti sei interessato un po' alla Lingua degli Antichi e continuerai a studiarla, oppure dopo aver capito come si scrive "mi dispiace Juliet" non te ne frega più nulla?

Zoro: Metodi un po duri, ma un’insegnante abbastanza brava. Personalmente non ricordo nemmeno come si scrive il “Mi dispiace”... Non che me ne freghi poi tanto...

DA MARY STRANGES

CAPITOLO 26

Potresti dirci i nomi anche della seconda generazione?

Angel: Ok ^^ Ecco a voi i nove Antichi di seconda generazione ^^

Frau Auros Abelis = Secondo Antico della Terra, padre di Aqua, Nex e Jen
Solana Regendorf Montris = Secondo Antico del Fuoco, madre di Aqua, Nex e Jen, sorella minore di Björn
Lambda Xerxes Laertis = Secondo Antico dell’Acqua, madre di Ruby, sorella maggiore di Becki
Axel Auros Sophis = Secondo Antico della Memoria, fratello minore di Frau
Björn Regendorf Stigmatis = Secondo Antico delle Gemme, padre di Ruby, fratello maggiore di Solana
Blasius Lewor Castis = Secondo Antico del Vento, padre di Seph
Geneviève Sortia Gialcotis = Secondo Antico dello Spazio, madre di Seph
Becki Xerxes Trialis = Secondo Antico dello Spazio, madre di Lance e Ryoga, sorella minore di Lambda
Thyrsos Ozana Rixmatis = Secondo Antico del Tuono e dei Fulmini, padre di Lance e Ryoga


E i nomi interi di tutti gli Antichi della terza?

Angel: Metterò solo i nomi degli Antichi che già conosciamo (niente spoiler su quelli che appariranno!! XD) ma posso dirvi che in tutto sono undici ^^

Xenon Auros Abelis = Terzo Antico della Terra, figlio di Frau e Solana, fratello maggiore di Juliet (Aqua) e Jenova, cugino di Rigel (Ruby)
Juliet “Aqua” Auros Laertis = Terzo Antico dell’Acqua, figlia di Frau e Solana, sorella gemella di Jenova e sorella minore di Xenon, cugina di Rigel (Ruby)
Jenova Auros Montris = Terzo Antico del Fuoco, figlia di Frau e Solana, sorella gemella di Juliet (Aqua) e sorella minore di Xenon, cugina di Rigel (Ruby)
Rigel “Ruby” Regendorf Stigmatis = Terzo Antico delle Gemme, figlio di Björn e Lambda, cugino di Xenon, Juliet (Aqua) e Jenova, cugino di Lance e Ryoga
Seph Lewor Castis = Terzo Antico del Vento, figlio di Blasius e Geneviève
Lance Ozana Rixmatis = Terzo Antico dei Fulmini, figlio di Becki e Thyrsos, fratello gemello di Ryoga, cugino di Rigel (Ruby)
Ryoga Ozana Rixmatis = Terzo Antico del Tuono, figlio di Becki e Thyrsos, fratello gemello di Lance, cugino di Rigel (Ruby)

Mancano Memoria, Tempo, Spazio ed un terzo incognito B3 

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Capitolo 52
*** Capitolo 28 - Bahamut ***


Premessa
 

Ok, annuncio che sono fissa in sclero-mode, quindi sarò capace di spararne di tutti i colori XD Questo è L'attesissimo capitolo di disastro... Voglio risparmiarvi i miei deliri quindi passo subito alle sezioni in grassetto! Ah, solo una piccola notina: quello che seguirà gli asterischi rossi è una specie di Flashback ^^.... Altra piccola Notina: Mi sono cimentata in una mini poesia alla fine del capitolo, quindi concedetemi molte licenze poetiche Please! Non sono mai stata brava in questa materia! >.<
Disclaimer: I Personaggi di One Piece non sono miei ma di Oda-sensei ^^
Reminders: QC di nuovo aperto ed in attesa di essere riempito dalle vostre domande! ^^ Tante recensioni come al solito, mi raccomando =D
Annunci: Sto lavorando ad una speciale Summer Edition ^^ Contenti? (arriva il tipo con il fucile) O___O
Ringraziamenti: Alla fedelissima Trinità (ecco a voi le carte fedeltà *allunga delle tessere punti della Coop smagnetizzate*), a Tomoyo_Daidoji, a FM107 3 RADIOCAOS, a Vale2910, a Niki 96, a tutti i lettori silenziosi e a tutti gli utenti che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Lowlife" - Theory of a Deadman; "I Don't Care" - Fall Out Boy; "Time In Slipping Away" - Course of Nature
Spero vi piaccia la mia selezione di canzoni e buona lettura? ^-^


Capitolo 28 - Bahamut
 

Qualcosa lo colpì sulla guancia, due volte. Agitò una mano come se stesse scacciando via una mosca. Di nuovo quei due colpi e un suono attutito. “Lasciami dormire, Aqua...” biascicò girandosi dall’altra parte.

“Ma quale Aqua! Zoro, sveglia!!” Gli arrivò un altro colpo, più forte, sull’altra guancia.

Lo spadaccino socchiuse gli occhi e mise a fuoco. Si ritrovò davanti il volto capovolto del capitano. “Rufy...?”

“Andiamo, in piedi!!!” esclamò lui spingendolo giù dal letto.

Zoro lo bloccò e si mise a sedere. “Che ore sono?” chiese massaggiandosi le tempie. Per qualche strana ragione aveva un tremendo malditesta.

“Le due del pomeriggio.”

“Le du---!!! Perché non mi hai svegliato prima?!”

“Perché dovevo mangiare!”

“Incorreggibile...” mormorò e si mise in piedi.

“Zoro, oggi tu devi venire con me.”

Altra tortura in arrivo.“Perché?”

Rufy sorrise eccitato. “Perché dobbiamo organizzare uno scherzo!”

Lo spadaccino sospirò. “Non sono proprio dell’umore adatto, guarda...” Si voltò ma fu subito avvolto completamente da un braccio gommoso che gli tappò la bocca e coprì gli occhi.

***


Sanji se ne stava tranquillamente seduto su una sdraio sulla spiaggia, immerso nella lettura di un libro di arte culinaria. Raramente leggeva quel genere di libri dato che ogni ricetta di quel mondo la sapeva già a memoria, ma questa era tutt’un’altra storia. Questa era cucina Antica. Stava leggendo di ricette di cui non aveva mai sentito nemmeno il nome, ingredienti che non aveva ancora mai provato, combinazioni di sapori che non aveva assaggiato.

Beh, è ovvio, gli aveva detto Ruby mentre gli porgeva il libro, dopo gli assalti alle nostre città natale, ci hanno praticamente eradicato dalla storia sotto ogni aspetto.

E quel giorno era proprio il giorno ideale per leggere: Nami-san e Robin-chan erano andate a fare un giro dell’isola, il sole era alto nel cielo terso ed una leggera brezza spazzava via l’afa estiva, il tutto accompagnato dal rilassante rumore delle onde e il raro stridio dei gabbiani. L’unica cosa che gli dava un po fastidio era che non sapeva dove si trovasse la sua Aqua-chan dopo che il marimo se l’era portata via la sera prima. Almeno sapeva che non si trovava con quest’ultimo dato che lo aveva visto avvolto come una mummia nel braccio di Rufy che lo stava trascinando da qualche parte. Quando aveva chiesto se avesse visto Aqua-chan, lui ci aveva pensato un po e poi aveva scosso la testa prima di congedarsi con un veloce saluto e riprendere a sbattere Zoro in giro per la spiaggia.

Stava cercando di sopprimere le sue domande e le sue preoccupazione nella lettura quando una voce femminile disse “Posso?”

Il cuoco alzò lo sguardo dal libro e si ritrovò davanti, in controluce, proprio l’oggetto delle sue ansie. Aqua aveva i capelli sciolti ed in mano stava tenendo una sdraio. “Ma sicuro, Aqua-chan!!” canticchiò lui alzandosi per cederle il posto. Le tolse di mano la sdraio chiusa, l’aprì e ci si mise sopra mentre la ragazza si sedeva sull’altra già aperta. Sanji però si rialzò subito e le chiese “Posso portarti qualcosa, angelo mio?”

“No, grazie. Posso tenerti solo un po di compagnia?”

Il cuore del cuoco cominciò a battere più forte: era la prima volta che una ragazza chiedesse a lui di tenergli compagnia. “Ma certo!!” e si rimise a sedere avvicinandosi a lei più che poteva.

“Che leggevi?” chiese l’Antico notando il libro che lui stava tenendo in mano, l’indice posto tra le pagine per tenere il segno.

“Un libro di cucina, Aqua-chan.” Glielo porse.

Lei lo studiò per qualche secondo prima di sorridere ed esclamare “Nooooo!” Glielo restituì senza perdere il segno della pagina. “Su questo libro ci ho studiato io quando ero bambina!”

“Davvero?!” Sanji guardò la copertina blu, indeciso se poteva tenerlo oppure restituirlo.

“Tienilo pure,” disse lei leggendo la sua espressione. “Ma ti avverto fin da subito che le ricette là dentro ti faranno penare non poco!”

Sanji ridacchiò. “Niente è impossibile per il cuoco migliore del mondo!”

“Io ancora mi ricordo di quella volta che mandai a fuoco la casa mentre provavo una ricetta... Mi sono beccata una di quelle strigliate da mia madre che non dimenticherò mai...” La ragazza rabbrividì al ricordo. “Comunque sono curiosa di vedere cosa uscirà fuori a te.”

“Posso prepararne uno per oggi a cena, se desideri.”

Lei ci pensò su per un po prima di sporgersi di lato ed avvicinarsi al cuoco per vedere il libro senza toglierglielo dalle mani. “Tieni il segno,” disse e spostò il dito di Sanji sulla pagina corrente. Prese a sfogliare il libro mentre Sanji internamente gioiva: Aqua-chan era così vicina a lui! La donna più bella del mondo era appiccicata a lui!

“Non credo di essere la donna più bella del mondo,” disse lei senza distogliere gli occhi dalle pagine.

“Come prego?” Sanji bloccò i suoi pensieri gloriosi quando si accorse che la ragazza aveva appena detto qualcosa che solo lui sapeva.

“Curioso vero? Per qualche strana ragione riesco a leggere anche i tuoi pensieri. Ma tranquillo, non lo farò più: comprendo che è una cosa fastidiosa--“

“Fai come vuoi Aqua-chan, per me è un piacere diventare un tutt’uno con te e la tua mente!!” cantilenò Sanji.

“La cosa è anche a doppio senso: te puoi leggere la mia mente.”

“Davvero??!” Ci provò immediatamente ma trovò un muro d’acciaio. Abbassò le spalle sconsolato.

“Non ho mai detto che sarebbe stato facile, però.”

“Non importa. In fondo anche tu hai la tua privacy... ma sentiti libera di violare la mia quando vuoi!!!”

“In tal caso...” disse Aqua e si alzò per sistemarsi sulle ginocchia del cuoco. Poggiò la schiena contro il petto di Sanji e il libro, ancora tra le mani del cuoco, sul suo fianco, mentre la sua testa giaceva sulla spalla del ragazzo. “Ti dispiace se mi metto così?”

“ASSOLUTAMENTE NO!!!” si affrettò a rispondere Sanji che stava lentamente vedendo i suoi sogni diventare realtà. Lui ed Aqua-chan, in costume, vicini, da soli, sulla spiaggia... il suo cervello fece rapidamente due più due mentre sulla sua faccia si dipingeva un sorriso beato.

“Dimmelo nel caso ti dessi fastidio.”

“Non pensarci nemmeno, Aqua-chan,” rispose lui mentre faceva scivolare una mano dal libro intorno ai fianchi della ragazza, la quale non diede segno di accorgersene. Lì per lì Sanji rimase sorpreso: non sentiva niente di particolare. Sì, il cuore gli batteva forte e l’idea che una ragazza bella come una Dea gli stesse così vicino lo faceva impazzire, ma non sentiva nessuna voglia di fare qualcosa con lei. Mentre era sicuro che con Nami-san e Robin-chan non si sarebbe potuto trattenere, con Aqua era diverso. Sentiva solo di volerle bene e basta. Molto curioso.

“Sai una cosa, Sanji-kun?” disse ad un certo punto lei. “Il battere del tuo cuore mi ricorda molto quello di mio padre. Lento e cadenzato, in pace.”

Il cuoco si accorse che i suoi battiti non erano più a mille ma erano ritornati normali. “Mi pare di capire che anche il marimo ce l’abbia, questa cosa che dici,” disse un po acidamente.

Aqua scosse la testa. “No, Zoro ha lo stesso battito di Nex: profondo e forte.”

“Ma è anche possibile riconoscere una persona dal proprio battito cardiaco?” chiese Sanji un po scettico.

“Certo! Se una persona sa ascoltare, ovvio.”

“Hai davvero un sacco di qualità Aqua-chan.”

“Grazie, Sanji-kun.”

“È un piacere.”

“Che faresti se io morissi?”

Sanji s’irrigidì. “È una domanda tanto per curiosità, vero Aqua-chan?”

Lei annuì. Si raddrizzò e lo guardò dritto negli occhi sorridendo. “Semplice curiosità.”

“Beh, ovviamente mi dispererei tantissimo, ma penso che dopo un po mi riprenderei. Ho imparato che per quanto uno sia triste, quella persona non tornerà in vita. Ma...” Prese la mano della ragazza e la poggiò sul suo petto, proprio sopra il cuore. “Tu resterai sempre qui.”

“Mi piace questa risposta,” disse lei sorridendo. “E dimmi, ricordi qualcosa della tua famiglia? Mi hanno detto che sei stato cresciuto da un uomo chiamato Zeff...”

“Il vecchio?” Sanji rise. “Sì, mi ha insegnato lui tutto sulla cucina. Non ricordo molto della mia vera famiglia... ricordo solo che mia madre mi mise in qualcosa, una culla forse, ed era buio... pioveva... e lei era molto preoccupata, e aveva il fiatone, probabilmente aveva corso. Mi disse che sarebbe venuta a riprendermi ma quando mi sono svegliato lei non c’era. E non è mai tornata.”

"Ti ricordi il volto di tua madre?”

Sanji rimase in silenzio mentre cercava di scavare in quel confuso ricordo. “No, mi dispiace Aqua-chan. Ma sono sicuro che il suo sorriso era... semplicemente angelico.”

“Capisco,” disse e si distese di nuovo sul petto del cuoco. “Scusa se ti ho fatto ricordare queste cose, so che non è molto piacevole.”

“Questo e altro per te, Aqua-chan.”

“Vorrei questo qui per cena.” Indicò la figura sulla pagina che raffigurava un’enorme granchio tagliato a metà da cui fuoriusciva ogni tipo di pesce e crostaceo.

Sanji diede una veloce occhiata agli ingredienti e sorrise. “Sicuro. Sarà pronto in un batter d’occhio.”

Aqua ricambiò il sorriso e gli diede un bacio sulla guancia. Il cuoco arrossì. “Non farti strane idee, eh,” l’ammonì lei. “È solamente un modo per esprimere la mia gratitudine e il mio affetto, non c’è nient’altro sotto.”

“D’accordo,” acconsentì lui. “Siamo solo nakama.”

“Esatto. E poi...” Si girò per guardarlo in faccia. “Posso sapere perché ultimamente vi state prendendo da parte Zoro uno per uno?” chiese con un sorriso felino.

Sanji sobbalzò preso alla sprovvista. “L-l’hai notato...”

“Un po difficile non farlo.”

“Perdonami, Aqua-chan, ma non te lo posso davvero dire.”

Lei lo guardò un po delusa. “Vabbè, fa niente...”

“Per farmi perdonare ti cucinerò il miglior piatto di pesce che tu abbia mai mangiato stasera a cena, ok?”

Aqua gli regalò uno dei suoi rari sorrisi a trentadue denti. “Credo che possa andare.”

I due presero a ridere quando Rufy corse giù per la spiaggia agitando una mano ed urlando “OOOOOIIIII AQUA!!!! ZORO è IN GROSSI GUAI!!!”

***

 

“Ok, facciamo un momento mente locale,” disse Aqua alzando le mani. Rufy, seduto sulla sabbia, annuì mentre si mordeva le labbra. Sanji guardò annoiato il capitano ai suoi piedi e poggiò una gamba sulla sua testa mormorando qualche strano insulto.

“Allora, un po di tempo fa tu hai preso Zoro--“

“Preso con la forza,” la corresse Rufy.

“--e siete andati alla grotta che sta a nord da qui, giusto?”

“Sì, la grotta che sta in quella direzione.” Il ragazzo indicò verso sinistra.

Aqua seguì la linea del suo braccio e fissò la spiaggia che spariva dietro una curva. “Rufy... quello non è il nord... è l’ovest...”

“Io ho solo seguito la direzione che mi sembrava più fredda.”

“Ma sei peggio di una idiota...” disse Sanji.

“La grotta ad ovest...” sussurrò l’Antico mentre rifletteva.

“E allora noi ci siamo entrati perché volevamo preparare uno scherzo da farti...” fece una pausa sicuro che la ragazza avrebbe reagito violentemente, ma invece rimase in silenzio. “E ho mandato Zoro avanti così non sarebbe potuto scappare, ma poi è sparito! Nel buio, così, puff! L’avrei seguito ma era tutto pieno di acqua marina...”

“Acqua marina...?” Il volto di Aqua sbiancò. “Non mi dire che...” Corse via verso la direzione che il capitano aveva indicato poco prima.

“Oi, Aqua-chan! Cos’è tutta questa fretta?!” urlò il cuoco alzandosi.

“È Akubaba!!!” rispose lei e sparì con un colpo d’ali.

Sanji abbassò la testa e guardò Rufy. “Se Aqua-chan si fa male a causa tua e di quel marimo io giuro che vi ammazzo a suon di calci,” disse con inquietante calma accendendosi una sigaretta.

***


Stupida testa d’alga marina... e chiedo scusa alle alghe. Ma tu guarda in che situazione doveva finire...

Percepì qualcosa di tiepido colargli giù dalla fronte.

Perfetto. Si è anche lasciato ferire. Ma non lo sa quello che ci rimetto anche io?!

Tentò di accelerare il ritmo delle sue falcate, ma era difficile con l’acqua alta fino a mezza coscia. Sospirò e si fermò un momento per guardarsi intorno.

Buio. Buio. Oh, aspetta! No, ancora buio. Odio doverlo fare, ma è necessario...

Alzò il capo verso l’alto scostandosi i la frangia dal volto. Mentre fissava la volta buia, si tenne alzata la palpebra dell’occhio sinistro e rimosse delicatamente qualcosa da sopra la pupilla. Sbattè un paio di volte gli occhi. Guardò la sottile pellicola ovale attaccata al suo indice.

Ruby è un genio, questa cosa è fenomenale... come l’ha chiamata? Lente a contatto? Qualunque sia, riesce davvero a bloccare le mie... “viste aggiuntive”...

Aprì l’occhio sinistro ed improvvisamente intorno a lei non c’era più il solito buio, ma rocce, stalattiti, stalagmiti e quant’altro avvolte in una luce verdognola.

Bella cosa i Raggi X, ma credo che dopo un mi si fonderebbe il cervello per le troppe informazioni trasmesse.

Riprese a camminare quando sentì una presenza dietro di sé. Si voltò lentamente. “Porca miseria...” disse annichilita mentre le sue spalle si abbassavano.

***
 

Nex uscì insieme a Brook dalla casa principale stiracchiandosi di gusto. Vide Sanji e Rufy seduti sulla spiaggia in silenzio. Guardò lo scheletro ma fece spallucce. Insieme si diressero verso i due. “Che succede?” chiese allegramente.

Il cuoco e il capitano continuarono a fissare la cresta della spiaggia a ovest. “Aspettiamo,” rispose Sanji esalando una nuvola di fumo.

“Cosa?”

Proprio in quel momento, Aqua arrivò marciando a passi pesanti, l’espressione furiosa. E soprattutto, sanguinante. I quattro la guardarono scioccati e lei disse a denti stretti “Aspettate.”

Entro nella sua casetta e ne uscì qualche minuto dopo insieme ad una mazza ferrata. Diede un’ultima occhiata alla piccola combriccola e sparì di nuovo con un colpo d’ali.

“Davvero, che sta accadendo?” La voce di Brook era spaesata.

“Allora, Zoro e io siamo andati ad una grotta a sud per preparare quello scherzo da fare ad Aqua.”

“Quello per vederla in costume?”

“Sì, esatto. Stavo per andare a chiamare Ruby quando Zoro ad un certo punto ha cominciato ad urlarmi contro ed è sparito nel buio.”

“Che cosa gli hai fatto?” chiese Nex molto sospettoso: sapeva che era difficile far perdere allo spadaccino la sua compostezza.

“Io niente!” rispose offeso voltandosi. “Ho nominato Aqua e il suo atteggiamento è cambiato in un istante!” Fece una pausa ricordando l’espressione del nakama prima che sparisse. “Ora che ci penso...” disse calmandosi, “Zoro non era solo arrabbiato. Era molto preoccupato, anche se cercava di nasconderlo. Dev’esserci qualcosa che lo turba... probabilmente riguardo ad Aqua...” Tornò a fissare la spiaggia, assorto nei suoi pensieri.

“Non dirmi che ha capito...” sussurrò l’Antico, troppo piano per essere udito.

“Yo!”

Si voltarono e videro Ruby avvicinarsi a loro allegro e sorridente come sempre, una mano alzata in segno di saluto. Arrivò allo stesso tempo Aqua, ancora più sporca di sangue e bagnata di prima. Abbandonò la mazza ferrata sulla sabbia e marciò di nuovo nella sua casa. Tutti la seguirono in silenzio con lo sguardo. Uscì di nuovo con una lunga catena e sparì per la terza volta.

“Cosa. Sta. Succedendo.” Ruby era seriamente annichilito.

“Io non lo spiego un’altra volta,” disse subito Rufy.

“Zoro è sparito in una grotta a ovest ed Aqua-chan sta cercando di salvarlo,” disse Sanji abbastanza seccato. Tutto quel rumore di sottofondo era noioso.

“A Ovest? Ma lì non c’è Akubaba?” chiese l’Antico delle Gemme guardando Nex.

La lampadina nella testa del cugino si accese. “Giusto! Ecco il perché delle armi!”

“Avete davvero scelto il posto sbagliato al momento sbagliato...” disse Ruby scuotendo la testa.

Sanji, Rufy e Brook lo guardarono in attesa di spiegazioni. Prima che l’uomo potesse cominciare a parlare, Aqua comparse di nuovo, più furiosa che mai.

“Sicura di non volere una mano?” le chiese il fratello.

Lei lo fulminò con lo sguardo e tirò dritto verso l’armamentario nascosto nella sua palestra. Uscì con una lunga frusta di pelle nera. “Ci sono quasi...” mormorò spiccando il volo.

Nex fischiò. “La frusta... la cosa si sta facendo seria...”

Il commento dell’Antico venne ignorato e l’attenzione ricadde su Ruby, che era rimasto sorpreso dalla comparsa/scomparsa della cuginetta. “Andando avanti...” disse riprendendosi. “Akubaba è un mostro marino, mezzo pesce e mezzo uccello. Il nome glielo ha dato Aqua-chan quando l’ha domata, quindi è in pratica il suo animale domestico. Comunque, c’è un certo periodo ogni trent’anni in cui Akubaba depone le sue uova, diventando così molto aggressiva. E voi siete andati a disturbarla proprio in questo periodo. È normale che si sia presa Zoro-san.” Fece una pausa. “Probabilmente vorrà mangiarselo più tardi o darlo ai suoi piccoli.”

“Non dire una cosa così macabra con una faccia così naturale,” disse Brook spaventato.

Xenon sospirò. “Io vado a risolvere la situazione,” annunciò camminando tranquillamente vero la direzione in cui stava la grotta. “Se volete potete venire a vedere.” E detto questo le sei pietre nere si separarono dalla sua schiena.

“Sarà uno spettacolo,” disse Ruby seguendolo con un sorriso. I Mugiwara si scambiarono un’occhiata e si aggregarono ai due.

***
 

“Ti avevo detto che c’ero quasi,” mormorò Aqua molto irritata, senza guardare il suo interlocutore.

Xenon fece spallucce e le rivolse uno dei suoi mezzi sorrisi privi di preoccupazioni. “Mi stavo annoiando.”

“Come fa quello ad essere un animale domestico...?” sussurrò Brook trascinandosi lentamente dietro Sanji che si stava tranquillamente fumando una sigaretta.

Appiattito sulla parete irregolare di fronte a loro era attaccato un mostro dalla lunga coda verdastra, quattro zampe palmate con tanto di artigli ed il muso, pieno di piume marroni e bianche che gli arrivavano fino all’attaccatura delle braccia anteriori, aveva un becco giallo uncinato. Aqua la stava fissando dritto negli occhi grigi. Emise un verso stridente ed agghiacciante.

“È furiosa,” disse la ragazza arrendendosi all’idea che il fratello non se ne sarebbe andato. “Quella testa d’alga è andato proprio dentro al nido.”

“E ora Zoro dov’è?”

Aqua indicò una specie di bozzolo bianchiccio appeso in un angolo sul soffitto.

“Sembra molto.... viscido,” commentò Nex con una smorfia vedendo uno strano muco colare giù.

Il mostro stridette di nuovo. Un urlo così straziante che sembrava la stessero torturando.

“Quello stupido l’ha ferita, rendendola ancora più arrabbiata.” Aqua accennò con il manico della frusta il sangue che le macchiava le piume. “Aku-chan pensa che vogliamo farle anche noi del male.”

“Allora, tu tienila occupata e io recupero Zoro, ok?”

“Perché io devo avere il compito difficile?” Lo guardò sospettosa abbassando le spalle.

Nex rimase in silenzio a pensarci. Nel frattempo Akubaba stava avanzando verso di loro pronta ad attaccare.

“Beh, a parte il fatto che sei la minore e mi devi comunque obbedire, sai, maneggiare una frusta...”

Il mostro li raggiunse e sollevò una zampa pronta a schiacciarli.

“... ti da un look molto da sexy sadica.” L’uomo annuì convinto.

Gli artigli erano un centimetro sopra di loro quando furono improvvisamente bloccati. L’Antico della Terra non battè ciglio quando notò che sua sorella era improvvisamente sparita da davanti a lui. Alzò lo sguardo e vide che il polso della creatura era stretto da un lungo laccio nero di cui un’estremità era tesa vero la spalla.

“Voi uomini siete tutti dei pervertiti...” commentò Aqua stringendo la presa sul manico e avvolgendola intorno all’altra mano per bloccare la forza del mostro.

Nex ridacchiò e si spostò da sotto l’artiglio. Cinque delle sei pietre nere uscirono dal cerchio dietro la sua schiena e presero a vorticare di fronte a lui fino a creare l’illusione di un disco. L’uomo ci salì sopra e cominciò a fluttuare.

Akubaba passò al contrattacco e colpì la sua spalla con l’altra zampa. Aqua rilasciò la presa intorno al polso e saltò sull’altra zampa. Cominciò a correrci sopra quando la creatura tentò di prenderla con il becco. L’Antico saltò di nuovo. Agitò la frusta che circondò la bocca sotto di lei. Atterrò sulla sua schiena squamata e tirò con tutta la sua forza. Il laccio nero si strinse intorno al becco chiudendolo e tirando indietro la sua testa.

L’Antico della Terra fischiò d’ammirazione. “La mia sorellina si è fatta così forte...” disse con una punta di malinconia mentre una delle sue pietre tagliava verticalmente il bozzolo. Zoro cadde giù, privo di sensi e senza niente di viscido addosso. Nex lo prese al volo e si apprestò ad atterrare di nuovo quando il mostro prese a dimenarsi. Le sue zampe, separate dal terreno per quanto Aqua lo stesse tirando indietro cominciarono a squarciare l’aria senza controllo. L’uomo vide la zampa artigliata venirgli contro.

Mi prenderà in pieno, non ho tempo per schivare e già cinque delle mie Punte sono  occupate. Oh, beh! Lasciò cadere Zoro nel vuoto. Ti toccherà domare un mostro in più nee-chan. L’artiglio lo trapassò dritto in mezzo al cranio, distruggendo anche la parete dietro per la sua forza.

Rufy allungò prontamente un braccio e recuperò il nakama svenuto mentre urlava il nome di Nex.

L’urlo del ragazzo attirò l’attenzione di Aqua che notò cosa era successo. Imprecò ed allentò la frusta. Akubaba cadde in avanti senza il sostegno del laccio e la ragazza approfittò del suo momento di sorpresa per lanciargli un potente calcio alla nuca. Il mostro si afflosciò incosciente a terra, scivolando nelle profondità della pozza d’acqua dietro di esso. Aqua guardò suo fratello precipitare tra le macerie della parete mentre anche lei cadeva di fronte al piccolo gruppo di spettatori. “Oh, merda...” disse fissando la nuvola di polvere. “Questa non ci voleva.” Si voltò. “Andatevene.”

“Ma, Aqua-chan...” Sanji avanzò di un passo tendendo una mano verso la ragazza.

“Niente “ma”!!” rispose bruscamente lei. “Ve ne dovete andare e basta! Qua si scatenerà l’Inferno--“

“Obbiettivo agganciato.” Una voce inespressiva interruppe quella preoccupata di Aqua. “Terza Punta.” Una figura nella polvere tese una mano di fronte a sé. Tre pietre nere si disposero a triangolo davanti al palmo disteso. Cominciarono a roteare a velocità pazzesche, spazzando via il grigiore della nuvola. Le pietre da nere cominciarono a diventare rosse, mentre il volto di Aqua sbiancava. “Saber Cannon.” Un enorme fascio di luce gialla scaturito dal centro intorno a cui le Punte giravano.

Aqua si voltò vedendosi arrivare contro un attacco impossibile da bloccare. “Bahamut...” disse in un sussurro spaventato. “Non dovresti essere qui.”

La luce si avvicinava sempre di più. La invitava a lasciarsi bruciare, come se fosse Dio che la guidava in Paradiso.

“RIDAMMI MIO FRATELLO!!!” Urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo prima che intorno a lei non ci fosse altro che bagliore.

***
 

Cristo santo.

Una luce fastidiosa aldilà delle sue palpebre gli stava facendo male alla testa.

Che accidenti mi è successo?! Quella specie di animale aspira-cibo che osa chiamarsi capitano mi ha trascinato da qualche parte e poi? Spero solo che non abbiano fatto niente ad Aqua. Non per lei, non per me, ma per gli altri, sia chiaro. Li avrebbe ammazzati tutti. Nessuno escluso, anche me. Dove sono?

Aprì lentamente gli occhi. Dopo qualche secondo impiegato nella messa a fuoco vide che davanti a sé c’era il bordo di un letto seguito dalle sue tre spade, i due spadoni di Aqua e la parete in legno chiaro. “Do--“ Fu costretto a fermarsi quando una vertigine lo prese alla sprovvista. Mi hanno di nuovo drogato?! Aspettò che la nausea si attenuasse prima di rialzare le palpebre e studiare l’ambiente in cui si trovava.

Non era la sua camera da letto. Troppo in disordine. Era un uomo, è vero, non adorava mettere tutte le sue cose a posto, ma nemmeno lui sarebbe mai riuscito ad essere così disordinato. Solo una persona, oltre a Rufy, Usopp e Franky, poteva avere così poca organizzazione: Aqua.

Non appena i suoi sensi tornarono più o meno attivi si accorse della presenza sdraiata contro la sua schiena. Cercò di voltarsi ma una mano si poggiò sulla sua testa fermandolo.

“Stai buono, Zoro,” sussurrò una voce femminile sopra di lui. Lo spadaccino non l’aveva mai sentita così stanca.

Si rilassò di nuovo sul cuscino. La mano prese a sfregargli lentamente i capelli. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Quasi fosse una ninnananna.

“Cos’è successo?” biascicò mentre le dolci braccia del sonno lo accoglievano nell’incoscienza.

Aqua esitò per un momento. “Niente, Zoro. Niente. Va tutto bene. Pensa solo a dormire e a riprenderti.”

Il sonno lo avvolse troppo in fretta per permettergli di sentire le lacrime nella sua voce.

***


“Oi, Aqua!!” urlò Rufy. “Cos’è quella cosa?!” Cercava di nasconderlo, ma era spaventato. Anche Sanji e Brook si erano immobilizzati.

“Nex non può permettersi di perdere il controllo,” disse Ruby che era comparso poco dopo l’attacco di luce. Avanzò tenendo bassa la sua falce sporca di sangue azzurrino. “Se qualcosa, qualsiasi cosa, gli colpisce con troppa forza la testa... perde il precario equilibrio della sua mente e diventa quello che avete visto.”

“Ma siete tutti matti?!! Mettete anche a lui dei Sigilli o chiudetelo a vita da qualche parte!!! È una macchina da guerra!!” urlò Sanji furioso e terrorizzato. “È un mostro!!”

A quell’ultima parola i passi dell’Antico si bloccarono. “Esatto,” disse senza voltarsi. Alzò solo la testa per guardare ciò che c’era di fronte a lui. “Sia Xenon che Aqua... sono mostri. Sono stati fatti mostri. Sono le perfette armi biologiche della Marina.

“Progetto Sette Punte, aka Progetto Bahamut. Le sette pietre intorno alla sua schiena sono armi sotto il completo controllo della sua mente. Ognuna ha diversi attributi e a seconda delle combinazioni è possibile scagliare attacchi differenti. La settima Punta fu bloccata in seguito al Massacro dei Titani, quello in cui un intero continente fu sterminato, reputandola troppo pericolosa. Limitarono i poteri del soggetto in quanto non erano sicuri di poterli controllare. Perché sette? Sette sono gli Arcangeli del Paradiso: Michael, Raphael, Gavriel, Uriel, Raguel, Bardiel, Zedkiel e Jophiel. L’attacco che avete visto era di Uriel, o “Luce di Dio”. Ironico, vero? Proprio gli angeli, che tecnicamente dovrebbero proteggere, ti tirano la morte in faccia,” disse con una mezza risata che era tutto meno che divertita. “Un Sigillo, magari due? Perché no?! Ma non possiamo. È già un miracolo che sebbene sia morto, Nex sia ancora in vita e non ho abbastanza dati per metterci le mani. Lo potrei far morire di nuovo. E a quello Aqua-chan impazzirebbe. Quindi non possiamo davvero fare niente.”

“Chi è peggio tra quei due?” chiese Brook.

Ruby alzò le spalle e le lasciò ricadere poco dopo. “Chi lo sa. Entrambi, in quella forma, pensano solo ad uccidere. E non avete nemmeno visto Aqua-chan al suo pieno potenziale, per fortuna.”

“Xenon è molto peggio,” disse Rufy in uno dei suoi rari momenti di serietà.

“Su che basi dici questa cosa?”

“Quando abbiamo visto Aqua uccidere quel giorno, la sua faccia aveva un’espressione, per quanto fosse spaventosa. Ma Xenon...” Fece una pausa e guardò dritto davanti a sé, oltre le spalle di Ruby. “Xenon non aveva nessuna espressione. Stava cercando di ucciderci come se nulla fosse; veniva ferito e il dolore non raggiungeva il suo volto; veniva spinto all’angolo e i suoi occhi non cambiavano. Feriva sua sorella minore e non provava un bel niente.”

Lì davanti a loro, Aqua poteva solo stringersi convulsamente al corpo senza forze del fratello e piangere lacrime di sangue mentre ricordava cose che aveva sperato di poter seppellire nella sua mente. Lì, in mezzo a quelle macerie. In mezzo alla loro distruzione. In mezzo alla prova che loro non potevano vivere in quel mondo.

***
 

Sette sono gli Arcangeli del Paradiso.
Dio li protegge e li sottomette;
Loro Satana hanno ucciso
Muovendosi attaccati a fili come marionette.


Sette sono i Sigilli che fermano l’Apocalisse,
Delle chiavi alla Fine ne sono loro in possesso.
Sono Stelle che se il Cielo annichilisse
Il Mondo ne sarebbe soppresso.


Ma i sette Arcangeli non volevano morire,
lasciando che se ne andasse quella Vita
che tanto a loro avea donato.


Per non quella Vita far appassire,
una Promessa fu finalmente adempita,
E le loro ali per ribellione aveano tagliato.


“Che leggi, Robin?” chiese allegramente Nami avvicinandosi a lei. Sebbene fossero appena tornate dalla loro stancante escursione, l’archeologa si era subito rimessa a studiare dopo una breve doccia.

La donna alzò lo sguardo dal canto che stava traducendo. “Ho trovato questo libro pieno di vecchi miti e leggende popolari. Chissà, magari potremmo trovarne qualcuno che parla di tesori.”

“Grande nee-sama!!” esclamò la navigatrice saltellando per la gioia.

Mentre Nami elencava tutto lo shopping che avrebbero potuto fare con qualche nuovo tesoro, Robin tornò a leggere il canto il cui ultimo verso l’aveva messa un po a disagio:


 

La morte servirono freddamente a coloro che si paravano sulla loro strada.
 

Oh beh, sono solo leggende, no? 
 ___________________________________________________
Piccola NA: Il nome Bahamut l'ho preso sempre dal miticissimo Final Fantasy ma non ha niente a che vedere con l'originale XD

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Capitolo 53
*** Capitolo 29 - Requiem ***


Premessa

Ed eccoci qua con il 29esimo capitolo, nonchè ultima parte della missione "Cupido Apotheosis". Come tutti avranno già capito se hanno tenuto i conti, oggi il nostro cupido sarà il mitico scheletro Brook!! Comincerò anche a fare un countdown... mancano ancora quattro capitoli alla fine, questo escluso. Ma adesso passiamo alle nostre belle sezioncine in grassetto ^^
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei
Annunci: Il QC chiuderà dopo il prossimo capitolo!! L'ultima edizione, la 13esima, la pubblicherò dopo, appunto, il capitolo numero 30. Se avete comunque altre domande, fatele lo stesso e le vedrete comparire nel primo question corner del prossimo volume!^-^ (Ebbene sì. che un seguito per vostra sfortuna!!)
Countdown: -4 alla fine
Reminders: QC ancora aperto e recensioni please!!
Ringraziamenti: Alla Trinitò, a Vale2910, hunter 95 (che ha cominciato a recensire dal primo capitolo ^-^), FM107 3 RADIOCAOS, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro i quali hanno messo questa fic tra le seguite/preferite ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Every Rose Has Its Thorn" - Miley Cyrus; "Express" - Christina Aguilera; "My Heart Will Go On" - Cèline Dion

Capitolo 29 - Requiem

Il metallo sibilò, tranciando l’aria. Era notte. Tutti dormivano, compreso Zoro. Lei era lì sotto la luna ad allenarsi, incurante delle ferite che bruciavano e dei punti di sutura che tiravano. Pensò che forse lo spadaccino aveva ragione: non potevano passare più di due giorni senza che lei si ferisse.

Lanciò un fendente con l’altra spada.

Ma al momento la ferita che le dava più fastidio era quella all’addome, quella di quando era stata impalata sulla roccia. Ruby aveva fatto un ottimo lavoro, non era rimasta nessuna cicatrice, ma sentiva che dentro c’era qualcosa che non andava. Magari qualche organo si era riaperto e stava sanguinando, oppure non appena avesse fatto una mossa sbagliata le sarebbe scoppiata la pancia, che ne poteva sapere lei?

Incrociò le lame e eseguì un taglio ad X.

In fondo aveva così tanti organi là dentro, molti di più di quelli di un umano. E poi, se le sue viscere fossero uscite, le avrebbe dovute semplicemente rinfilare dentro. Niente di così complicato. In effetti spesso pensava che Chopper se la prendesse troppo sulla faccenda di bende e riposo. Lo stesso valeva per Ruby.

Fece finta di schivare un attacco frontale e scattò in avanti mentre fendeva il fianco del suo inesistente nemico.

In fondo erano mostri. Non morivano così facilmente. Armi biologiche... quel nome le piaceva. Ma se c’era una cosa che odiava era essere considerata un oggetto e venir trattata di conseguenza. Certe volte gli umani non capiscono e basta. Chissà, era il mondo che non andava più bene per loro Antichi, oppure erano loro Antichi che non andavano più bene al mondo?

Esitò per un millisecondo prima di scagliare un attacco rotante.

Ma adesso che cosa le importava? Si fermò ed alzò gli occhi alla luna. Si chiese il perché sentisse il bisogno di allenarsi di notte. Forse perché faceva più fresco, forse perché quel gran cerchio biancastro le faceva qualche strano effetto, come con le maree. Oppure perché le piaceva invidiare quel grande sasso rotondo: voleva anche lei essere ferma nel cielo, anche solo per un momento, circondata da tante stelle lucenti. Senza preoccupazioni. Senza rimpianti. Guardare e basta. Riposare.

Le venne da ridere e guardò le due spade tra le sue mani mentre stringeva la morsa dei denti intorno all’elsa della terza. Quella notte avrebbe dovuto allenarsi più del solito: era la sua ultima occasione per inventarsi una nuova mossa con cui battere Zoro.

L’acciaio sibilò di nuovo, osservato dalla luce spettrale del satellite terrestre.

***

“Nami-san! È tutto pronto!”

“Sei riuscito a finire le preparazioni da solo?”

“Sì, Xenon-san aveva già fatto gran parte del lavoro.”

“Allora possiamo dare il via?”

“Certo che sì! Mandatemi Zoro quando volete! Yohohohoho!!”

“Ricorda, Brook: questa è la nostra ultima possibilità.”

***

Bussò. Attese. Silenzio. Bussò di nuovo. Nessuna risposta. Sospirò e si allontanò dalla casa. Non trovando Aqua accanto a lui quella mattina, aveva pensato che se ne fosse andata nella sua di casa, e si era diretto là speranzoso di trovarla, ma niente. Mentre rifletteva su dove andare come prossimo punto, la porta dietro di sé si aprì. Si voltò e vide una sonnolenta Aqua appoggiata allo stipite della porta. “Cosa c’è?” biascicò lei strofinandosi gli occhi.

“Ero venuto a chiamarti per la colazione.” Il che era parzialmente vero.

“Ah, grazie--“ All’improvviso Aqua cadde in avanti e lo spadaccino fece appena in tempo a prenderla.

La guardò storto dall’alto. “Si può sapere che cosa hai fatto stanotte per avere così tanto sonno?!” Ma l’unica risposta che ricevette fu un lento respiro cadenzato ed un peso morto tra le braccia. “Non credo abbia altra scelta...” si disse prendendola in braccio. “Ma tu guarda se hai ancora bisogno di essere scarrozzata come una bambina...”

“Zoro...” sussurrò lei nel sonno. L’uomo si bloccò, sub consciamente sperando che rivelasse qualcosa d’importante su di lui. “Sei...”

Dai, dai, dai!!!

“...Una stupida bussola smagnetizzata.”

Lo spadaccino rimase lì immobile, di sasso.

“Quante volte ti ho detto che devi andare da questa parte...” Seguì una breve pausa. “Dobbiamo allenarci nel santoryuu...”

“Sì, sì...” rispose distrattamente lui riprendendo a camminare. “Avrai anche più di mille anni, ma sei ancora una mocciosetta. E poi non sono io che mi perdo, sono le cose che si spostano.”

Entrò nella casa principale con un saluto generale. Si guardò intorno e notò che mancava qualcuno. “Dov’è Xenon?” Non riusciva a percepire la sua solita aura assassina che compariva ogni volta che vedeva Aqua in braccio a qualcuno.

Sanji, nella cucina, bloccò per un istante il coltello con cui stava affettando delle verdure. “Non c’è,” rispose riprendendo a scandire i secondi con il rumore della lama contro la tavolozza di legno. “Piuttosto, come sta Aqua-chan?” chiese alzando lo sguardo su di loro.

“Mah, sembra stanca morta per qualche motivo... e poi non riesco a spiegarmi queste bende fresche--“

“AAAAAAAHHH!!!!” urlò Chopper guardandola. “SE LE É TOLTE UN’ALTRA VOLTA!!!” Saltò giù dalla sedia abbandonando il libro che stava leggendo e corse verso lo spadaccino. “Zoro, stendila sul divano per favore.”

Fece come gli fu chiesto ed entrando nell’ampio salotto vide Ruby seduto su una poltrona con il cubo nero di nuovo nelle sue mani e Nami seduta sul divano mentre si dilettava in una complicata partita a scacchi con Robin. Quando le due donne lo videro arrivare con Aqua in braccio, si alzarono subito per lasciarle il posto.

“Grazie,” disse Chopper, “Ci vorrà solo un minuto: voglio ribendarla ora che dorme e non può opporre resistenza.” Tirò fuori dal suo zainetto gli inseparabili rotoli di cotone bianchi. Si avvicinò con una striscia tesa verso una ferita sul braccio della ragazza, pacificamente assopita.

“Uhm... Chopper? Stai attento, ti ricordo del --“ disse Ruby. La renna poggiò delicatamente la benda, ma il braccio di Aqua scattò prendendolo per il polso e torcendogli il braccio dietro la schiena. “-- riflesso incondizionato,” concluse quando era già troppo tardi.

Il medico tentò di liberarsi ma la stretta della ragazza era più forte di quanto non avesse mai immaginato. Zoro sospirò e mise una mano sulla testa di Aqua. “Andiamo, lascialo stare,” le disse. Come se lei fosse sveglia, lasciò subito il braccio della renna e si girò dall’altra parte.

Le due donne insieme a Chopper guardarono Zoro esterrefatti, mentre invece Ruby gli saltò praticamente addosso. “Dimmi come hai fatto,” ordinò con gli occhi pieni di curiosità.

“Non lo... so?” replicò lo spadaccino insicuro se quella fosse la risposta giusta oppure no.

“Una cosa del genere non si era mai vista,” continuò l’Antico mentre Chopper riprendeva a medicare. “Dovete essere davvero molto in sincrono se sei capace di parlarle anche quando dorme. La cosa che mi interessa allora è: come hai fatto a sincronizzarti così tanto con Aqua-chan?” Il sorriso malizioso sul volto dell’uomo rivelò allo spadaccino che si stava facendo delle idee molto sbagliate.

“Se è quello che stai pensando tu, ti dico subito di no,” disse andandosi a sedere per terra davanti al divano. Ruby continuava a fissarlo con quel sorrisetto snervante e Nami stava sussurrando qualcosa all’orecchio di Robin. “Non lo so e basta, va bene?! Sarà perché mi rispetta!”

“Ma quale rispetto,” disse un’annoiata voce femminile sopra di lui. Prima che potesse alzare la testa gli arrivò un’alata in faccia. “Come si può rispettare una testa vuota come te?” Aqua si mise a sedere a gambe incrociate.

“Aqua, stai ferma e fammi finire il mio lavoro,” la rimproverò Chopper.

“Sì, sì...” replicò lei con un lungo sbadiglio.

“Vecchia,” protestò Zoro.

“Moccioso.”

“Rettile.”

“Alga marina.”

“Vuoi litigare?”

“Se le vuoi prendere sono pronta a dartele in qualsiasi momento.”

“Ok, ok, basta così!” disse Ruby bloccando la scaramuccia prima che potesse degenerare.

“Comunque ti ricordo che sei stato tu a farti catturare da Akubaba.”

“Non mi sono lasciato catturare, mi aveva preso alla sprovvista.”

“Sì, sì, dicono tutti così.”

“Aqua, basta.” Il cugino le diede una botta sulla nuca.

“Zoro,” piagnucolò lei.

“Cosa cavolo vuoi?”

“Ho fame...” si sporse dal divano e lo spadaccino si ritrovò il volto capovolto della ragazza davanti agli occhi.

“E che accidenti dovrei fare?”

“Darmi da mangiare.”

“Vai dal cuoco per quello!” Fece per scansarla via quando notò un piccolo particolare. “Come mai i tuoi occhi hanno di nuovo quel colore?”

Aqua sembrò sorpresa per un istante ma si riprese in fretta. “Te l’ho dettoooo: è la luceee.” Zoro la guardò storto, deciso a farle sputare la verità.

“Vieni qua tu,” disse Ruby prendendola per la vita. La fece mettere seduta composta e le studiò l’iride color ghiaccio. “Chopper, potrei usare i tuoi strumenti solo per un momento?” La renna annuì e l’Antico lo ringraziò quando gli porse lo zainetto blu. Prese una piccola torcia, l’accese e diresse il fascio di luce sull’occhio della ragazza. Lo mosse un po e la pupilla lo seguì.

“Non ho problemi di vista,” disse lei con un sospiro seccato.

“Quest’occhio mi sta dicendo così tante cose che non puoi nemmeno immaginare,” replicò lui assorto nel suo studio. Dopo averle dato qualche altra indicazione, spense la torcia e la porse di nuovo a Chopper. “Sembra che oggi sia l’ultimo giorno,” concluse.

“Di che?” chiese Zoro. Erano già due giorni che cercava di capirlo.

“Beh, mi pare ovvio,” rispose Ruby sbattendo le palpebre perplesso. “Ultimo giorno prima che le maree vadano regolate di nuovo.”

“Già, che seccatura. Ogni mese è così: calcola la posizione della luna, prendi nota di che velocità gira, prevedi quando sarà piena, fai questo, fai quell’altro...” sbuffò Aqua molto seccata.

“Io dico che sei molto fortunata a non doverti sorbire i classici ‘problemi femminili’,” disse Nami mentre Robin annuiva.

“Non sono un’umana, non ho le stesse cose che avete voi ogni mese, quindi non posso capire, ma vi assicuro che fare i compiti di astrologia non è una cosa così divertente. Soprattutto se vanno fatti al massimo in una settimana.”

Zoro si sentì un po un intruso in questa conversazione in quanto non era una donna e non era nemmeno un medico. Decise di alzarsi ed andarsene.

“Dove vai, Zoro?” domandò Nami interrompendo il suo discorso su chi passasse il periodo più brutto.

“A fare una passeggiata.”

“Brook ti stava cercando. Se lo vedi in giro vai da lui.”

Non fece in tempo a rispondere che davanti a lui si stagliò l’alta figura dello scheletro, stranamente illuminata da una luce spettrale. Lo spadaccino si fermò di colpo per non andargli addosso.

“Buon giorno, Zoro-san,” disse nella solita calma. “Buon giorno signorine. Mi fareste vedere le vostre mutan---“

“NO!!” urlò Nami tirandogli la scacchiera.

Brook rise come un isterico alla rabbia della donna e prese per un braccio Zoro, trascinandolo via con sé. Aqua stava per porre una domanda quando dall’altra stanza la voce di Sanji disse “Robin-chan, Nami-san, Aqua-chan!! La colazione è prontaaa!!”

Oh beh, il cibo prima di tutto.

***

“Avanti Brook, dimmi cosa vuoi farmi fare,” disse Zoro andando dritto al punto. Si limitò a fissare l’oscurità di fronte in cui lo scheletro era sparito. Non era mai stato in quella parte dell’edificio: l’aveva portato ad una grande porta doppia nera sul retro.

“Oggi ci divertiremo un po,” canticchiò l’altro e con un secco clangore la stanza s’illumino, rivelando un’enorme stanza in parquet chiaro con una fila di specchi lungo la parete opposta a lui e quella alla sua sinistra, mentre le altre erano vetrate.

No, un momento.... Zoro uscì e guardò il muro accanto alla porta. Bianco, solido, di cemento. Rientrò e vide la vetrata, trasparente. La toccò ed era effettivamente vetro, nessun murales.

Fece avanti ed indietro un paio di volte sotto gli occhi dello scheletro. “Sono rimasto sorpreso anche io, ma non preoccupiamoci di queste cose! Piuttosto, seguimi.” Avanzò verso lo specchio e lo spadaccino notò solo in quel momento che c’era un pianoforte nero a coda, tutto lucido e pronto da suonare.

“Proviamo ad imparare a suonare questo strumento,” disse il musicista dopo che Zoro si era avvicinato.

Lo spadaccino, per la prima volta nella sua vita, considerò la situazione e pensò prima di agire: se avesse rifiutato, molto probabilmente lo avrebbe fermato in qualche modo, mentre se invece avesse accettato e avresse fatto un casino, Brook si sarebbe stancato e lo avrebbe lasciato perdere. Annuì con un mezzo sorriso di vittoria. “D’accordo.”

Lo scheletro gli indicò lo sgabello. “Siediti pure.” Zoro obbedì. Si ritrovò davanti una schiera di tasti bianchi e neri dall’aspetto molto noioso. Brook poggiò di fronte a lui un paio di fogli pieni di linee, macchie d’inchiostro e strani simboli che gli ricordavano vagamente il sopracciglio a spirale del cuoco. “Questo è lo spartito di una bellissima canzone di Aquroja. Aqua-san conosce le parole della canzone a memoria quindi...”

“Possiamo spingerla a cantare,” completò la frase Zoro che nel frattempo stava cercando di decifrare tutti quei pallini. Magari erano delle indicazioni su come eseguire alcuni esercizi. Oppure era... l’alfabeto Morde! Alfache? Da quando un alfabeto morde??! Fece spallucce e cominciò a premere tasti a caso.

“Zoro-san! Fermo per favore!!” urlò Brook sovrastando la cacofonia. “Prima di cominciare devi sapere le note!” Indicò un pallino con una riga in mezzo e disse “Questo è un Do.” Premette il tasto bianco che veniva prima dei due neri nel bel mezzo del pianoforte.

“Do cosa?”

“Do.”

“Cosa? Cazzotti?”

“No Zoro-san, è il nome della nota.”

“Ah.”

“Do.” Premette di nuovo il tasto.

“Ma nessuno da’ niente, giusto?”

“Giusto. Ora questo è il Re.” Indicò il pallino sopra al Do e premette il tasto successivo.

“Di che?”

“Cosa?”

“Dei pirati?”

“Cosa ‘dei pirati’?”

“Il Re.”

“Zoro-san è anche questo il nome della nota.”

“Re. E nessun principe? Secondo in comando...? No, eh?”

“Questo è il Mi invece.” Brook andò avanti.

“Cosa?”

“Cosa cosa?”

“Ti cosa?”

“Mi.”

“Eh, cosa ti...?”

“Niente. È Mi e basta.”

“Ti senti male?”

“Mi è il nome di quest’altra nota, non una particella pronominale.”

“Ah. Allora ti senti bene.”

“Fa,” disse lo scheletro sospirando. Stava cominciando a nutrire qualche sospetto.

“Cosa?”

“Fa.”

“Cosa?!”

“FA!”

“Se non mi dici cosa devo fare!”

“Per l’amor del cielo, è un’altra nota!! Questo è il Sol!!”

“Levante!”

“Cosa?”

“Il Sol!”

Brook prese un lungo respiro tentando di mantenere la calma. “Ok, e la prossima è La.”

Zoro si sporse oltre l’angolo del pianoforte e si guardò intorno. Non c’era nessuno oltre a loro. “Dove scusa?”

“Zoro-san, lo stai facendo apposta?”

“Si.”

Lo scheletro rimase di sasso di fronte a quella onestà. La rabbia che sto cominciando a provare non mi farà bene al cuore, anche se non lo ho.

Quello che stava pensando doveva essergli probabilmente scritto in faccia, perché lo spadaccino lo guardò perplesso e disse con nonchalance “Brook? Tutto bene? Si è la nota che viene dopo il La, giusto?”

“Intendevi quel Si??!!” urlò l’altro esasperato.

“Quale altro?” Il volto di Zoro si fece serio. “Questo è un allenamento e va preso con serietà!”

Il musicista fu indeciso se essere arrabbiato perché lo stava prendendo in giro oppure se essere contento che lo spadaccino ci stesse mettendo dell’impegno. “Allora passiamo all’intonazione. Dooo,” cantò.

“Do,” disse l’altro con tono piatto.

“No, devi intonare la nota. Dooo.”

“Do.”

È un idiota. “Vabbè, lasciamo perdere questa cosa, non è importante.”

“Secondo te Aqua canterà per davvero?” chiese ad un certo punto lo spadaccino.

“Perché non dovrebbe; cantare è una cosa bellissima.”

“Ma hai presente quello che ha passato? Quella testa calda di Jenova in fondo non ha tutti i torti.”

“Zoro-san, non ti sei accorto di come Aqua-san sia cambiata, vero?” L’altro lo guardò interrogativamente. “All’inizio, Aqua-san si limitava a fare quello che le dicevamo e a seguirci, mentre adesso è come se fosse parte della famiglia. Specialmente voi due.... N-non sto facendo supposizioni sulla vostra relazione,” si affrettò ad aggiungere quando avvertì l’aura omicida dello spadaccino salire vertiginosamente. “Comunque sembrate davvero vicini.”

“Vicini? Io non voglio stare nemmeno a due kilometri di vicinanza da quell’essere ambiguo.”

“Oh, suvvia! Non è così antipatica!” Zoro rispose con un sopracciglio alzato. “Ok, come vuoi. Passiamo a suonare la canzone. Ne suono prima io un pezzo e poi tu lo ricopi, va bene?” Si sedette vicino allo spadaccino sullo sgabello, diede una veloce occhiata agli spartiti e le sue dita ossute presero a zampettare su e giù sulla tastiera veloci e leggere come ragnetti.

La musica era articolata, armoniosa, lenta ma non troppo, come una ninnananna. In alcuni punti, gli faceva venire in mente l’acqua di una fontana, frizzante ed allegra, mentre in altri gli sembrava quasi di sentire le onde del mare arrampicarsi lentamente e con fatica sulla spiaggia, in altri ancora gli ricordava una tempesta, irruente. Lo scheletro si perse così tanto in quella canzone che finì per suonarla tutta.

Quando terminò fu come svegliarsi da un sogno ad occhi aperti. Zoro aveva lo sguardo fisso sui tasti, ma stava guardando qualcosa oltre di essi, perso tra le note. “È bellissima...” fu l’unica cosa che riuscì a dire.

“Robin-san mi ha detto che probabilmente era dedicata proprio all’Antico dell’Acqua--“

“Ehilà, come vanno le cose?” chiese Rufy entrando, seguito poi da tutti gli altri.

“Abbiamo sentito la musica ed abbiamo pensato di venire a vedere,” disse Nami con un sorriso.

“Ovviamente non stava suonando il marimo, vero?” Sanji mostrò il suo solito affetto verso lo spadaccino.

“Quella cosa era super!!” Franky singhiozzò un paio di volte asciugandosi le lacrime. “Mi sono commosso ma non sto piangendo, dannazione!!”

“Era davvero bello,” disse Chopper con aria sognante. “Vero Robin?” Alzò la testa per incontrare gli occhi dell’archeologa che lo stava tenendo in braccio come un peluche. Lei ridacchiò ed annuì.

“Oi, oi, Rufy!! Non toccare il dentro del pianoforte!!” Usopp si affrettò a bloccare il capitano che aveva cominciato a pizzicare le corde tese.

“Ma è divertente!!” protestò l’altro.

Seph entrò avvolto dal suo solito silenzio e Ruby corse in aiuto del cecchino per tirare via dal pianoforte il ragazzo di gomma. Seguirono poi i due piccoli gemelli che erano usciti dal loro laboratorio sotterraneo attirati dalla musica. Per ultima entrò Aqua, il volto serio ed indecifrabile.

Si avvicinò allo strumento musicale. Prese un respiro profondo e raccogliendo tutto il proprio coraggio chiese “Potreste suonarla di nuovo per favore?”

Brook e Zoro si guardarono a vicenda e lo spadaccino si affrettò ad alzarsi per lasciare spazio all’altro che prese subito a suonare. Girovagò per la stanza fingendo di essere annoiato ma non appena sentì la voce di Aqua si bloccò immediatamente.

È impossibile mettere in parole quello che sentì. Un suono così puro e chiaro che era persino ai limiti dell’illegalità. Le emozioni che Aqua stava provando mentre cantava lo raggiunsero come se fossero le proprie. “Angelica” non era sufficiente a descrivere la sua voce, come non lo era “divina” o “sublime”. Le leggende sui canti delle sirene erano vere in fin dei conti: non gli sarebbe dispiaciuto essere mangiato pur di ascoltare quella voce più che celestiale. Ma la cosa andava ben oltre il semplice cantare: oltre al pianoforte, gli pareva che tutti gli strumenti di un’orchestra stessero suonando insieme alle voci del contro coro; un vero e proprio concerto concentrato in una singola voce. Cantava in lingua Antica, ma a questo punto il significato delle parole non importavano più.

Robin, interessata, tirò fuori il suo taccuino ed annotò i versi mentre la sua fronte si corrugava sempre di più. La musica finì, rimpiazzata dal silenzio. Zoro, come tutti gli altri, fissavano incantata la ragazza che lentamente aprì gli occhi chiusi e si guardò intorno come impaurita. “La canzone è un Requiem,” disse torturandosi le mani. “Un Requiem per il Primo Antico dell’Acqua, Laertecus. Ad Aquroja lo conoscevano tutti e veniva cantato spesso, e...” Abbassò la testa. “Io non cantavo da più di mille e quattrocento anni.” Detto questo, alzò di nuovo il capo e con un ampio sorriso disse “È stato bello.”

Gli altri si limitarono a fissarla in silenzio. “La canteresti un’altra volta?” chiese finalmente Zoro ancora sospeso tra sogno e realtà. “Per favore?”

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Capitolo 54
*** Question Corner #12 ***


Premessa

Ed eccoci all'ultimo QC.... Vi mancherà? Oggi, se ce la faccio, posto anche il 30esimo capitolo ^^ Beh, divertitevi a leggere ^3^

DA ANRASHOMONNA

CAPITOLO 28

Chopper tu che conosci bene gli animali, sai dirci se Akubaba è un misto tra due specie conosciute? Tipo è un condor-squalo o un aquila-balena? (menomale che avevo promesso di non sparare scemenze -_-")

Chopper: Beh, suppongo che Akubaba-san sia un normalissimo Sea King. Io una volta ne ho visto uno che assomigliava ad un gatto!!

Aqua ma un gatto non era meglio?

Aqua: Hmmmmmm.... (ci pensa su) No, non ci sarebbe stato nessun divertimento nel domarlo.


Jen qual è la tua arma da fuoco preferita? e poi hai una marca di pistole che ti piace usare?

Jen: Ovvio, le pistole. Veloci, pratiche e leggere. Marca nessuna, ma non sopporto quelle dei cowboy. Quelle che aveva Aqua sono le Cutless, le mie preferite ^.^

Rufy ci spieghi qual era lo scherzo che dovevi fare ad Aqua?

Rufy: Quello che avevamo organizzato con Sanji, Nami e tutti gli altri! In pratica dovevamo attirarla lì, nel buio, saltarle addosso, strapparle i vestiti cosicché rimanesse in costume!

Zoro guarda che non sei un bruco! Se ti mettono in una crisalide, mica diventi una farfalla!

(Aqua incatena Zoro, che stava già sguainando le spade, a terra)

Ruby hai detto che Nex e Aqua sono...ehm diversi tra loro quando perdono il controllo! Questo centra coi sigilli che hanno?

Ruby: A parte il fatto che Xenon non ha nessun Sigillo, no, non è per quello. Sono diversi perché hanno subito modifiche differenti. Aqua è più un tipo “da terminazione”, mentre Nex è più un tipo “d’assalto”. Sono diversi anche perché hanno “armi” diverse: Xenon usa quelle pietre mentre Aqua ha--

Angel: Guai a te se mi fai spoiler.

Ruby: Ok, sto zitto.

SpEcIaL GuEsT
Basil Hawkins, il mago.
Le carte ci posso dire se Aqua è più legata, in senso affettivo, a Zoro o a Sanji?

Basil (dopo aver trafficato per un po con le carte): Le carte dicono che è molto legata ad entrambi... (le osserva un altro po) Però... è più vicina ad uno dei due in termini fisici e psicologici... (Zoro lancia arrossendo un’occhiata in tralice ad Aqua che sta ascoltando impassibile)  Mentre l’altro è più vicino in un altro senso... (volta un’altra carta e sgrana gli occhi stupito)  Ma cosa vedo... Un terzo uomo, molto più vicino ad Aqua rispetto agli altri due...

Aqua (molto arrabbiata): Io me ne vado. (vola via)

Tipo misterioso Che Ha Attaccato Aqua (con un telefono): FBI? Il figlio di Wanna Marchi è qui. (se ne va)


Tora-chan sai che Dante ha detto che potresti fare il continuo della divina commedia talmente sei brava a scrivere poesie ^-^?

Tora-chan (Angel): >///< Seeeee, addirittura!!!! (danzetta alla Chopper)

CAPITOLO 29

Brook non era meglio partire da uno strumento più semplice?

Brook: Avrei voluto ma la canzone veniva meglio se suonata al pianoforte...

Nex come hai aiutato il caro musicista a preparare la sua missione?

Angel: Scusami, ma Nex non c’è L Rispondo io al posto suo!! Lo ha aiutato a riaccordare il pianoforte, a lucidarlo e ad imparare la canzone.

Nami mica ti metterai a vendere biglietti per un concerto di Aqua,vero?

Nami (con un sorriso furbetto): Aaaaaquaaaa-chaaaan...? <3

Zoro, domanda seria: se tu potessi scegliere uno strumento, quale ti piacerebbe imparare a suonare?

Zoro (ci pensa su per un bel po): Mi piacerebbe imparare a suonare la--

Aqua: Io ti ci vedo bene a suonare la cornamusa.

Zoro: La che?!

Aqua (porgendogli una cornamusa verde scuro a quadretti rossi): Dai prova!!

(Zoro prende la cornamusa e la tira dietro ad Aqua, la quale scappa via ridendo)

Zoro: È la prima domanda seria che questa volpe svampita mi fa, quindi voglio dare una risposta seria, dato che non posso affettarla. Dicevo, mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra.

 
Aqua allora sei riuscita a creare una nuova tecnica per battere Zoro?

Aqua: Ovvio B3


Ruby come mai il requiem è stato dedicato proprio all'antico dell'acqua? C'è un motivo particolare?

Ruby: Sì, c’è! ^^ Il Requiem è stato dedicato a Laertecus perché lui sconfisse l’Antico del Caos rinunciando alla sua stessa vita.


Robin puoi riassumerci brevemente il testo del Requiem?

Robin: Mi dispiace, non posso: Angel non vuole spoiler.

Angel: Grazie Robin ^^ Tu si che mi capisci (lacrimuccia commossa)


SpEcIaL GuEsT
Yoki, capitano dei pirati Rumba. Anche se il Requiem è una canzone triste, può essere piacevole per chi la ascolta? Lo chiedo a lei che è un esperto di musica XD

Spirito di Yoki: Mai sentita musica più bella. Anche se è un requiem, la si può canticchiare tranquillamente. Ma la migliore rimane sempre “Binks No Sake”!!

Brook (commosso): Capitano...!!!


Tora-chan mancano 4 capitoli a quella che mi piace chiamare "fine prima parte", ma quanti QC ci saranno ancora prima di definire conclusa questa parte? Il QC special farà già parte del secondo volume o sarà ancora in questo?

Tora-chan (Angel): Questo è l’ultimo QC ^^ Lo special lo pubblicherò a parte dato che è una vera e propria storiella =)

DA HUNTER95

CAPITOLO 10

Aqua, non è scomodo dormire con delle ali che sembrano dei lenzuoli? come fai a girarti? e quando vuoi passare per le porte ti devi mettere di lato?

Aqua: Agli inizi lo era molto ma poi ci ho fatto l’abitudine. Basta inventarsi dei trucchetti! Per esempio, o le appiattisco al massimo contro la schiena così diventano praticamente invisibili se sono sotto una maglietta. Oppure mi ci avvolgo dentro come se fossero coperte ^^ E sono davvero molto calde!!

Una domanda per Zoro: non ti senti preso un po' troppo in giro ultimamente dai tuoi nakama? Con la storia di Aqua stanno ridendo un po' troppo alle tue spalle, non intendi riprenderti la tua dignità perduta?

Zoro: Finalmente qualcuno che mi capisce!!! Mi sento molto più che preso in giro, anche perché tra me e lei non c’è assolutamente niente se non semplice amicizia. Li ho minacciati di tagliarli a fettine sottili sottili se osano anche solo pensare di fare battutine stupide.

DA _HISTERYA_

CAPITOLO 29

Brook, fa male ricevere una scacchiera addosso? Sempre se voi scheletri avvertite il dolore...

Brook: Ovvio che sentiamo il dolore, Yohohohohohoho!!! Ed ha fatto davvero male perché mi ha preso con lo spigolo! Se avessi avuto la pelle sicuramente si sarebbe perforata.... MA NON LA HO perché SONO UNO SCHELETRO!!! YOHOHOHOHOHOHOHOHOHO!!!!!

Robin-sama, a te piace la musica o sei andata ad ascoltare Aqua solo per prendere appunti sui versi in lingua antica?

Robin: Apprezzo moltissimo la musica, specialmente quella classica. Sono andata ad ascoltarla un po per entrambi i motivi ^^

Zoro, dato che per la cultura non hai molto amore, della musica che mi dici? (Angel, obbligalo a prendere lezioni di piano e chitarra!)

Zoro: Mah, la musica non mi fa né caldo né freddo. Se mi piace, l’ascolto, altrimenti no.

Angel: Contaci cara!!

Aqua, com'è tornare a cantare dopo tutto quel tempo? Non ti sentivi un po' fuori allenamento?

Aqua: È stato davvero.... wow. Voglio dire, mi sono sentita come se qualcuno mi avesse tolto un peso dal petto!! Fuori allenamento? No, affatto.

Ruby, dato che sei quello che fornisce materiale (libri, testi antichi e così via..) devo immaginare che sei stato tu a procurare lo spartito a Brook?

Ruby: No, quello è stato Seph. Lui è un vero appassionato di musica: casa sua è piena di Tone Dials, spartiti, testi... Un piccolo segreto: quasi tutti i Tone Dials che ha hanno registrato le canzoni che Aqua cantava prima di ammutolirsi!!

Nami-san, faresti musica per puro piacere spirituale (quindi non a scopo di lucro)?

Nami: Boh, non saprei... forse. Dipende dalla musica.

Sanji, tu sai suonare? Nel caso in cui la risposta fosse negativa, lo sai che la musica attira le donne?

Sanji: Aqua-chan, m’insegneresti a suonare?? <3

Lance & Ryoga, ci voleva la voce di Aqua per stanarvi dal vostro laboratorio di meccanica? ^.^

Lance e Ryoga: Quella è stata un’occasione più unica che rara... noi non avevamo mai sentito Aqua-neesan cantare!!!!

DA VALE2910

CAPITOLO 29

Brook, la tentazione di rompere la testa di Zoro sul piano è stata frenata per la tuo indiscusso temperamento da gentiluomo o per non rovinare la tastiera?

Brook: Ovviamente l’ho fatto per il pianoforte. Rispetto molto tutti gli strumenti musicali, specialmente quelli che non sono miei. (guarda Zoro, il quale ha sempre la solita espressione minacciosa) E ti pare che io vado a fracassare la testa di quel demone?! Se lo faccio, come minimo mi smembra!! Anche se io la pelle non ce l’ho, YOHOHOHOHOHOHOHOHO!!!!


Ai Mugiwara (lontani da Zoro o da qualsiasi Antico): ora che le vostre missioni d'amore sono finite, dite quale, secondo voi, è stata la migliore e la peggiore e perchè C:

Rufy: La mia è stata la migliore di sicuro.

(Sanji lo scaraventa via con un calcio)

Sanji: Ma la tua sarà stata la peggiore... Un altro po e Xenon ci ammazzava tutti.

Usopp: Io personalmente penso che la mia sia stata tra le più simpatiche.

Robin: La mia era quella più poetica.

Chopper: La mia quella più istruttiva!!

Sanji: La mia prova è sicuramente stata la più gustosa.

Nami: La mia è stata la più tenera! Avete visto come tubavano i due piccioncini? E soprattutto: avete visto quanti soldi avevano??!

Brook: Posso vedere le sue mutandine?

Nami e Sanji: NO!!

Brook: YOHOHOHOHOHO!!!! Comunque la mia prova è stata quella più divertente - ed anche snervante, anche se io i nervi non li ho!! - e non dimentichiamoci che Aqua-san ha cantato!!

Franky: Basta con questi stupidi giochetti sul fatto che sei uno scheletro!!! Vogliamo parlare della mia prova? La mia sicuramente è stata la più SUUUPEERR di tutte!!! Vi ricordo che lo spadaccino ha pubblicamente palpato Aqua-aneki durante la mia prova!!! E, scusami Nami, ricordo anche che da te sono arrivati i Marines!

Nami: Quello era un fattore imprevedibile. Non vale.

Tutti tranne Rufy: La mia è stata la migliore!!

Angel: Ragazzi, così siamo di nuovo daccapo a dodici!!!


Zoro, non per cosa, ma quando hai detto "La canteresti un'altra volta?" ad Aqua eri ancora perso per il cosmo più infinito oppure eri conscio delle tue azioni?

Zoro: ....Zzzz....

Aqua: Adesso è molto perso nel cosmo più infinito. -.-‘’ Mai incontrata una persona così capace di perdersi dovunque.


Aqua, hai detto che non cantavi da più di mille e quattrocento anni, quando hai cantato quindi l'ultima volta?

Aqua: L’ultima volta avevo circa 500 anni ed era stato pochi giorni prima dell’assalto ad Aquroja. L’occasione era il compleanno del mio migliore amico.


Signora Bussola Smagnetizzata, lei si sente offesa nell'essere paragonata a Zoro?

Bussola Smagnetizzata: Affatto! A dir la verità, mi ritrovo molto nel Signor Roronoa. Andiamo molto d’accordo ^^

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Capitolo 55
*** Capitolo 30 - Non Dire Niente ***


Premessa
 

Ok ragazzi. Questo è uno dei capitoli meglio riusciti che io abbia mai scritto, quindi voglio una valanga di commenti stavolta. Tutti i lettori, e dico tutti, mi devono far sapere cosa pensano. Altra cosa: mi sono gettata di nuovo nella poesia... ricordatevi delle license poeticheeeee!!!! XD
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei.
Reminders: Il QC chiude!!!! Se avete domande, fatele lo stesso e vedrete le risposte nel primo QC del secondo Volume ^^
Countdown: - 3 capitoli alla fine
Ringraziamenti: Alla onnipresente Trinità, a Vale2910, a tutti i lettori silenziosi e a tutti coloro che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Another Day" - Dream Theater (Una delle mie canzoni preferite **); "Wither" - Dream Theater; "Wherever You Will Go" - The Calling oppure "L'Amour Toujours" - Sagi Rei


Capitolo 30 - Non Dire Niente

“I FALÓ SONO LA COSA MIGLIORE DEL MONDO!!!” urlò Rufy con la bocca piena di carne.

La serata era come sempre serena ed avevano deciso di allestire l’ennesima cena all’aperto. Mancavano solo due persone all’appello: Xenon ed Aqua.

"Perdonatemi ma vorrei avere la serata per me, oggi. Ho delle cose su cui riflettere," aveva detto congedandosi. Nessuno le aveva dato torto: aprirsi in quel modo a loro doveva essere stato un gran bel cambiamento per lei.

E così erano rimasti i nove Mugiwara più gli altri quattro Antichi. Non che la festa fosse meno allegra, ovvio.

“Chi l’avrebbe mai detto, Aqua ha davvero una voce meravigliosa,” disse Nami ripensandoci.

“Vero? Vero?!” esultò Ruby. “Ahhh, ho aspettato millequattrocento anni, quattro mesi, dodici giorni e sei ore per sentire di nuovo la sua voce!”

“Che precisione,” commentò Usopp impressionato mentre prendeva un altro sorso dal suo boccale.

“Cambiando argomento,” s’intromise Seph, “quando pensate di ripartire?”

“Se possibile, domani,” la navigatrice guardò Sanji che le fece l’OK con le dita per segnalarle che in quanto a rifornimenti erano a posto.

“Ed Aqua verrà con noi!!!” esclamò Rufy ricevendo l’assenso generale.

“Ne dubito...” disse il ragazzo alato ma il suo borbottio fu coperto dalla voce di Ruby.

“Allora, vogliamo prendere un piccolo aperitivo dentro? Qui ci pensiamo io e Seph.”

Gli altri non ebbero niente da ridere - erano già da sette ore che stavano festeggiando - e, ringraziandoli, si diressero verso la casa principale. Entrarono nel solito trambusto, disturbando la lettura dell’archeologa.

“Non sai che cosa ti sei persa, Robin,” disse Rufy ridendo. “È stato troppo divertente quando Usopp si è strozzato con il cibo ed è diventato di tre colori diversi!”

“Divertente un corno!! Stavo per morire soffocato!!” protestò l’altro.

La donna non reagì, ma tenne gli occhi fissi sul taccuino in cui aveva scritto il testo della canzone di Aqua.

“Ah, accidenti,” disse Zoro guardandosi il braccio sinistro. “Ho dimenticato la mia bandana sulla spiaggia. La vado a riprendere.”

“E non tornare,” lo stuzzicò Sanji mentre lo spadaccino usciva.

“C’è qualcosa che non va,” disse Robin in estrema serietà. “La traduzione di questa canzone... non può essere vero.”

***
 

“Che seccatura,” sospirò Zoro dirigendosi di nuovo verso i resti del falò.

“Che ne dici? Di Aqua, intendo,” chiese la voce di Seph.

Lo spadaccino si bloccò.

“Dico che questa giornata è passata fin troppo in fretta,” rispose Ruby.

Zoro si guardò intorno e si nascose dietro i cespugli lì vicino. Attento a non fare nessun rumore, sbirciò attraverso i rami. Il ragazzo alato stava coprendo i tizzoni ancora ardenti con la sabbia, mentre l’altro raccoglieva i ciocchi non utilizzati.

“Come pensi che stia ora?”

“Come vuoi che stia? Male!” Ruby prese un lungo pezzo di legno, lo piantò a terra e ci si appoggiò con le mani una sopra all’altra e il mento in cima.

Ma che cosa...?

“Io l’ho sempre detto: non doveva fare amicizia con quegli umani, per quanto buoni che siano.” Seph diede un calcio ad un cumolo di sabbia, evidentemente arrabbiato anche se il suo tono di voce non tradiva alcuna emozione.

“Avresti preferito che rimanesse in quella sua perenne malinconia?”

L’altro non rispose.

“Secondo me, ha passato benissimo questi suoi ultimi giorni. Ha finalmente vissuto.”

***

“Il testo?” Rufy incrociò le braccia ed inclinò le testa di lato mentre guardava la sua nakama interrogativamente.

“Sì...” Robin aveva gli occhi fissi sulla sua stessa calligrafia. “Aqua voleva dirci qualcosa.”

Gli altri rimasero in silenzio in attesa.

“Se la mia traduzione è corretta... non è possibile...” Era visibilmente scioccata anche se l’autocontrollo della donna riusciva ad attutire la reazione.

“Robin.” Il capitano aveva sul volto quell’espressione seria che tutti temevano e rispettavano. “Dicci.”

***

“Non c’è davvero niente che possiamo fare? Qualcosa per evitarlo.” Seph finalmente voltò il capo e guardò Ruby. I tratti del suo volto segnati dalla rassegnazione tradivano la speranza nella sua voce.

“No, Seph.” L’altro Antico guardò il mare blu, illuminato da una brillante luna piena, un sorriso malinconico tendeva le sue labbra perfette. “La Profezia dovrà avverarsi. Stanotte.”

Profezia???

***

“Robin-chan, questo non è uno scherzo, vero?” chiese Sanji una volta che la donna aveva terminato la sua spiegazione. “Voglio dire, è solo una canzone, no? Non è detto che sia reale.” Guardò gli altri in cerca di appoggio ma nessuno incrociò il suo sguardo.

“Mi dispiace, Sanji-kun.” La voce dell’archeologa fece voltare di nuovo il cuoco. “Questa non è una semplice canzone. È una profezia che si avvera ogni centomila anni circa. La prima volta è stato al tempo dei Primi Antichi e si ripeterà stanotte.”

“Potresti rileggere, per favore,” ordinò gentilmente Rufy.

***

“Perché proprio Aqua?” chiese Seph.

“Perché è lei la discendente di Laertecus. Lei è l’Antico dell’Acqua.”

“Perché proprio lei deve morire?” La voce del ragazzo alato si ruppe.

Il sangue nelle vene di Zoro si gelò. Aqua... morire...? No, no, doveva essersi sbagliato. Eppure... in mente gli tornarono le domande insolite della ragazza e il suo comportamento anomalo. No... Dov’era il suo cuore? Non lo sentiva più battere. Dove...? No... La gola gli si chiuse, non riusciva più a respirare. No...! Le braccia, le gambe, non le sentiva più. I suoi non si decidevano a scollarsi dalla sabbia sotto di lui. Perché... Nemmeno la sua mente riusciva a concepire un pensiero di senso compiuto, anzi, non riusciva neanche a mettere in fila le idee. Si sentiva come se fosse appena caduto nell’acqua gelida: intorpidito, freddo, stordito. Solo. D’improvviso, come se non fosse più in pieno controllo del suo corpo, si alzò e cominciò a correre. PERCHÉ NON MI HA DETTO NIENTE???!!! pensò furioso e disperato.

I due Antichi fissarono i punto da cui Zoro si era allontanato.

“Dici che abbiamo fatto bene? Non sarebbe stato più corretto lasciare che glielo dicesse Aqua?” domandò Seph, involontariamente ammirando la capacità dello spadaccino di non fare nessun rumore. Ma, purtroppo, i sensi degli Antichi non si potevano ingannare così facilmente.

“Ti pare che Aqua-chan glielo avrebbe detto?” replicò Ruby osservando il buio in cui Zoro era sparito.

***
 

Corri. Continua a correre finchè non raggiungi la nave. Doveva dirglielo, prima che tutto questo finisse. La Sunny era dritta davanti a lui. Aqua era lì, Zoro lo sapeva per certo. Dove altro sarebbe potuta andare in fin dei conti?

Ed eccola là, sul ponte principale, seduta sull’esterno di uno dei parapetti, che contemplava il mare nero. Era già notte, la pallida luna guardava sé stessa specchiata nell’acqua. Lei appariva più pallida sotto la luce spettrale, ma Zoro pensò che era sempre l’essere più bello che avesse mai visto su questa terra. Lei doveva saperlo.

Zoro camminò silenziosamente fino a quando non le fu accanto. Aqua fece finta di non notarlo finchè non fu abbastanza vicino.

***


Robin ripetè:

Da una Goccia nel Mare
la Vita deve iniziare.


Da Goccia a Fiume
da Fiume a Mare
da Mare a Oceano,
Le Vite soleano
Osservare, Pensare e Andare.


Di Luna la Falce
accompagnava le marce
di Coloro che voleano Riposare.


Di Luna il Volto Calante
trattava le Anime come mercante
di Coloro che a Osservare volessero Tornare.


La Notte che le Vite Ingannava,
Oscurò l’eterea Luce,
ed il suo Impero truce,
lentamente Cuce,
per Nascondere Ciò che più Amava.


Ma i Due Volti ben si Unirono
nella Battaglia
che già di molte Vite aveva fatto Marmaglia.


Dell’onirico Mondo Ripresero il Controllo
e Tutti gioirono,
Ma, ahimè, il Sol era già Sorto,
Portando con Sé le lucenti Stelle
e le dolci Novelle,
E dietro di Sé lasciava
solo il Cielo Morto.


Da Oceano a Mare
da Mare a Fiume...”


Sollevò gli occhi dal foglio e guardò uno per uno i suoi nakama.

***
 

Tutto ad una Goccia deve Tornare,” concluse Aqua in un sussurro guardando il mare come se fosse per l’ultima volta. “È bellissimo, non credi?” disse senza smuovere gli occhi. “Il mare. Da’ vita e speranza quando è calmo, ma...” Mosse orizzontalmente una mano e l’acqua scura seguì il suo gesto, increspandosi e spezzando il riflesso della luna. “...Toglie la vita che lui stesso ha dato quando è mosso.” Il suo volto era colmo di tristezza e malinconia, ma un mezzo sorriso senza emozione diede forma alle sue labbra.

“Perché non ci hai detto niente della profezia? Perché non l’hai detto a me?”

Aqua saltò giù dal parapetto e si parò di fronte a lui, guardandolo dritto negli occhi. “Speravo che non lo veniste mai a sapere. Ma, a quanto pare, gli altri Antichi non sanno tenere la bocca chiusa.” Sospirò e chiuse gli occhi. “Riassumendo: circa ogni centomila anni, in una notte di Luna piena, l’Antico dell’Acqua, datore della Vita, deve sconfiggere l’Antico del Caos, colui che invece la prende, ma in questo modo morirà prima del sorgere del sole.” Aprì gli occhi di nuovo. Il suo tono era piatto, come se stesse recitando qualche vecchia preghiera imparata a memoria. “Intendi questa profezia?”

Il respiro di Zoro accelerò un po.

“È la vita, lo hai anche detto tu stesso che prima o poi tutti muoiono. Una cosa deve morire per permettere la nascita di un’altra. Tuuuutta  la vita va così, continuando a ripetersi in un circolo vizioso: nascere, vivere, morire; nascere, vivere, morire; ancora, ancora e ancora, senza mai fine. Uno dopo l’altro, tutti hanno la propria occasione per morire. Sembra che stavolta sia il mio turno.” I suoi occhi erano vuoti, come quelli che avevano ucciso almeno un milione Marines senza pietà.

“In tutta sincerità, avrei voluto risparmiarvelo. Siete gli unici amici che ho avuto da quando ero una bambina. Peccato che non abbiamo avuto abbastanza tempo per conoscerci meglio...” Di nuovo quel mezzo sorriso, ma stavolta era presente una lieve traccia di rimpianto e divertimento.

Ora il respiro di Zoro si era fatto incontrollabile. Come se il pulsante del rallentatore fosse stato premuto, prese le braccia di Aqua, abbassando gentilmente una mano per circondarle la vita, mentre l’altra percorse tutta la lunghezza della sua schiena fino alla nuca. Poi l’attrasse a sé, annullando la piccola distanza che li divideva. E finalmente, quando le punte dei loro nasi si stavano sfiorando, poggiò le labbra su quelle delle ragazza, baciandola, abbracciandola come non aveva mai fatto. Questa volta non era l’istinto, la curiosità o la ragione che lo guidavano. Era semplicemente sé stesso.

Aqua rimase immobile, gli occhi spalancati per la sorpresa e lo shock.

Poi Zoro si separò da lei, tenendola però stretta contro il suo petto. “So che sto facendo la cosa sbagliata, Aqua,” le disse nascondendo il volto tra i suoi capelli biondi e prendendo un lungo respiro. Sapevano di brezza marina. “So che la tua vita è milioni di volte più lunga della mia, e so che ti farei soffrire ancora di più alla mia morte. Ma io ti a--“

“Non dire niente,” sussurrò Aqua interrompendolo. “Ti prego, non dire niente, Zoro.” Poggiò una mano sul cuore dello spadaccino. Alzò la testa e si spinse un pochino sulle punte. E lo baciò. Un bacio sincero, voluto e non obbligato. Leggero come il tocco di una farfalla.

Il cuore dello spadaccino stava battendo così velocemente che per un momento temette di avere un infarto.

“In millenovecento e passa anni... Ho creduto che non avevo la possibilità di cambiare le cose, che dovevo solo seguire il mio destino preparandomi a morire un giorno. Quindi ho passato la mia vita ad allenarmi, affogavo le mie preoccupazione nel sangue dei Marines che uccidevo. Ho resistito ad ogni tipo di tentazione... Fino ad ora. Prima di questo.” Poggiò le fronte di nuovo sul suo petto. “Per questo, non dire niente. Non facciamoci del male.”

Zoro rafforzò la presa intorno a lei. Non voleva, non poteva, perdere nemmeno un secondo di quel momento. “Non devi per forza morire,” disse prendendo di nuovo un lungo respiro tra i suoi capelli. “Puoi cambiarle le cose, se vuoi. Me l’hai detto tu: puoi fare tutto. Aqua, ti prego, ti supplico... non morire.”

“Zoro.” La sua voce, anche se ridotta ad un mormorio, era seria e decisa. “Promettimi una cosa.” Lo spadaccino rimase in silenzio in attesa. Aqua sollevò di nuovo il capo e poggiò una mano sulla guancia dell’uomo. “Sei la persona più importante per me, e non voglio perdere assolutamente niente di te. Ma mi devi promettere che quando morirò, tu non sarai triste e non mi raggiungerai mai finchè non realizzerai il tuo sogno. Non importa quanto forte sia il tuo avversario o quanto ti ferisca a morte. Scommetto che tu questo già lo sai, ma voglio che tu me lo prometta.”

Aqua, non è da te sparare certe sdolcinatezze!! Estremamente cliché! protestò Zalenia ma l’Antico la ignorò.

“Ma non ce n’è bisogno perché tu non morirai, non finchè ci sono io su questa terra.”

“Non dire questo...” Una lacrima le scese dall’angolo dell’occhio zaffiro fino al contorno del suo volto, lasciando una leggera scia lì dov’era passata.
Zoro lo notò e l’asciugò con un bacio. Era salata, come il mare. “No... non piangere... non sopporto vederti piangere.” Poggiò la sua fronte contro quella della ragazza. “Aqua, promettimi tu una cosa: tu non morirai,” sussurrò.

Le mani dell’Antico rafforzarono la loro presa sulla maglietta bianca dell’uomo e altre lacrime stavano per scenderle dagli occhi ma non li spostò da quelli di Zoro. “Ti stai facendo male da solo... Io vorrei davvero, davvero tanto promettere, non puoi nemmeno immaginare quanto vorrei... Ma non posso... N-non posso fare promesse che poi so di non poter mantenere...” Fece una pausa e le lacrime serpeggiarono giù le sue guance mentre il suo sguardo si abbassava.

Zoro delicatamente le strofinò via con i pollici e tenne il volto di Aqua tra le mani, quasi obbligandola a guardarlo negli occhi. Sembrava così fragile, tanto che anche il più leggero dei venti avrebbe potuto spezzarla in mille pezzi. “Aqua, ascoltami. Non sei da sola, ci sono io, ci sono tutti gli altri. Io non ho nessuna intenzione di lasciarti perché ti---“ Fu un’altra volta interrotto dalla ragazza, stavolta dal suo indice poggiato sulle labbra ancora tese per la “i”.

“Ti supplico non dirlo. Non posso permettermi di legarmi fino a quel punto con una persona: devo prepararmi a morire dopotutto. Ma facciamo così.” Le punte delle sua dita scivolarono via dalla bocca dello spadaccino per posarsi lungo il contorno della mascella. La sua mano era leggera e fresca, come la spuma delle onde. “Se sopravvivo, me lo dirai ed io sono disposta ad andare contro la più importante delle Leggi Antiche per starti accanto finchè vorrai. Ma se invece morirò--“

“Io ti riporterò indietro.” Era il turno di Zoro ad interrompere. Le strinse la mano poggiata sulla sua guancia e le diede un bacio sul palmo.

“-- andrai avanti e realizzerai il tuo sogno. Solo dopo che lo avrai realizzato mi potrai riportare indietro,” concluse l’Antico ignorando quello che l’altro aveva detto.

Io credo che sto per vomitare....commentò Zalenia con la sua solita grazia.

Aqua sollevò l’altra mano, il mignolo alzato. “Promessa?”

Zoro fissò il pugno chiuso tranne che per quell’unico dito. Poi intrecciò il suo mignolo con quello della ragazza. “Promessa.”

L’Antico sorrise e gli diede un leggero bacio sulle labbra, seguito subito dopo da un altro dello spadaccino che semplicemente non poteva farne a meno. E lo assaporò come se fosse il bicchiere di Porto più buono del mondo.

Poi la ragazza guardò la luna. Si separò da lui e disse “Devo andare ora.” Fece per voltarsi ed andare via ma Zoro la trattenne per un polso. Lei si voltò, sorpresa.

Dobbiamo andare. Non ti lascio da sola, te l’ho già detto un trilione di volte.”

Aqua sorrise. “Hai detto che non sono più sola, non che non mi lascerai mai più da sola.”

Lo spadaccino scrollò le spalle. “Come si chiama? Licenza poetica o retorica?” disse con un mezzo sorriso.

“Si chiama ‘Stupido idiota di un marimo che non sei altro’.” 

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Capitolo 56
*** Capitolo 31 - Catene ***


Premessa
 

Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei
Countdown: - 2 capitoli alla fine
Ringraziamenti: Alla Trinità... Anzi, facciamo a tutti tutti tutti ^^
Colonna Sonora Consigliata: "Carmina Burana: I. O Fortuna " - London Symphony Orchestra & Richard Hickox ; "Red Fraction" - MELL; "The Dark Memories" - Heavenly; "Figure 0.9" - Linkin Park


Capitolo 31 - Catene

Lui la stava già aspettando, seduto tranquillamente su quella roccia dove l’aveva impalata qualche giorno prima, intento ad intarsiare con un coltelletto un piccolo pezzo di legno. Non c’è che dire, era una notte stupenda: il cielo era terso e solo la luna risplendeva nel cielo nero. Non una nuvola, non un alito di vento, non un rumore. Non una stella. Persino la foresta e il mare erano col fiato sospeso. Rigirò tra le mani la piccola statuetta. Era un lupo, rifinito nei minimi particolari. Avrebbe dovuto pareggiare un po la superficie del legno e sarebbe stato perfetto. La battaglia era alle porte, ma non era agitato. Anzi, era da tutta la vita che aspettava lo scadere dei centomila anni.

Non alzò lo sguardo quando lei arrivò seguita da un piccolo gruppo di nove persone oltre agli altri Antichi. Non aveva bisogno di guardare per capire quali Antichi fossero, gli bastò analizzare le loro auree. Mancava quella verde della Terra. Insolito ma non si lasciò impressionare.

***

“Mi dispiace di non avervelo detto,” disse Aqua ai Mugiwara. “Ma in tutta sincerità avrei preferito che voi partiste prima che questo succedesse. Avete tutti dei sogni da realizzare e, conoscendovi, sono sicura che vi sareste intromessi per salvarmi andando così incontro alla morte. Quindi io non ho--“

“Aqua.” La voce di Rufy era seria ma rassicurante, non c’era rabbia e nemmeno rancore. “Va bene così. Promettiamo di non intrometterci, ma vogliamo essere lì, con te.”

Lei annuì con un piccolo sorriso ed indicò la direzione in cui si trovava la prateria. “Sta aspettando lì.”

Ruby prese la sua falce, Seph la sua spada e i due gemelli imbroccarono arco e frecce.

Sanji si accese una sigaretta per tranquillizzarsi. Alzò gli occhi al cielo mentre espirava una nuvola di fumo che rimase ferma sospesa a mezz’aria. Nemmeno il vento soffiava. Tutto era in stand-by.

Strinse i denti irritato: dannazione, questa cosa assomigliava sempre di più ad una marcia funebre. Guardò la sua Aqua-chan in testa al gruppo. La sua schiena sembrava così rilassata mentre camminava verso la sua stessa morte. Cercò poi la presenza dello spadaccino in fondo al gruppo.

Zoro era arrivato insieme ad Aqua-chan e non aveva detto nemmeno una parola. Questa cosa gli dava molto più che semplice fastidio. Insomma, ormai era chiaro come il sole che era pazzo di lei, eppure non le aveva ancora detto niente, non aveva cercato di fermarla, ma si era limitato a seguire tutti quanti in silenzio come faceva sempre. Era quello che se ne stava fregando di più. Oppure, quello che stava soffrendo più di tutti.

***
 

Arrivarono finalmente al grande spiazzo d’erba. Su quella maledetta roccia, ancora rossiccia per il sangue versato, era seduta una silhouette nera contro la luna. Aqua si fermò. Tutti gli altri si misero in fila dietro di lei e fissarono la figura di fronte a loro.

L’Antico si voltò. Ruby e Seph annuirono mentre i due bambini cercavano di trattenere le lacrime. Lei li vide e si accovacciò di fronte a loro. “Non osate piangere. Siete uomini ricordatevelo,” gli disse con un sorriso.

Ma loro scoppiarono in lacrime e le gettarono le braccia al collo. “Nee-saaaan...!!!” piansero. Aqua li strinse a sé. “Torna!”

“Ci proverò,” rispose con una punta di tristezza. Poi li lasciò e passò a salutare gli altri. I due gemelli si strinsero alla gamba di Ruby.

Anche Nami aveva gli occhi lucidi e gli tremavano le labbra. Non appena l’Antico si alzò, l’abbracciò ed una lacrima le scappò giù per la guancia. All’abbraccio si unirono anche tutti gli altri membri della ciurma, piangenti e non. Poi si misero in circolo ed urlarono uno di quei canti che spesso fanno le squadre di football per farsi coraggio e caricarsi.

Infine Aqua si fermò di fronte a Zoro che non si era unito all’esultazione di gruppo. Si guardarono in silenzio per qualche istante, un silenzio che diceva molto più delle parole. “Ricorda la nostra promessa,” sussurrò infine lui in tono serio e lei annuì voltandosi. Ma lo spadaccino la prese per il polso e la strattonò delicatamente verso di sé. Le mise un braccio intorno alla vita mentre con l’altro guidava quello di Aqua intorno al suo collo. E la baciò. Non era la prima volta, anche se era sempre bellissimo, ma era la prima di fronte ai suoi nakama.

Loro lo guardarono a bocca aperta, stupiti, dimenticandosi per un momento della situazione in cui si trovavano.

Era anche questo che volevate, no?pensò un po divertito prima che il pensiero dell’imminente morte della ragazza gli piombasse di nuovo addosso.

Si separarono e lei indietreggiò di qualche passo prima di voltarsi, e Zoro tese il suo braccio lasciandole andare la mano solo all’ultimo momento. Poi si girò verso i suoi compagni, ancora scioccati. “Che c’è?” chiese riportandoli alla realtà.

Si riscossero e tornarono a seguire la ragazza con lo sguardo. “OI AQUA!!!” urlò Rufy portando le mani vicino alla bocca per amplificare la propria voce. Lei non si fermò né si girò. “RICORDA, FAI PARTE DELLA MIA CIURMA!! TU PARTIRAI CON ME!!” L’Antico continuò a camminare e per un momento temettero che non avesse sentito, ma poi alzò un braccio e fece l’OK con le dita.

***


“Ma che scenetta carina,” disse l’altro Antico rimirando la sua statuetta. “Sembra proprio che tu abbia avuto una bella vita fino ad ora.”

Aqua non rispose. Non era lì per chiacchierare. Voleva finire questa cosa in fretta.

Finalmente il ragazzo alzò gli occhi su di lei. “Oh, non guardarmi in quel modo truce. In fondo siamo vecchi amici, no? Anzi, a dir la verità siamo parenti--“

“Tu per me sei già morto,” rispose lei sguainando uno spadone.

“--che non si vedono da tanto tempo,” continuò lui ignorando il commento della ragazza. “E ho buone ragioni per credere che mio fratello maggiore sia tra quelle persone laggiù.” Allungò il collo per scrutare il piccolo gruppo di persone. “Perché non li facciamo avvicinare...” Agitò una mano verticalmente e dei tentacoli di pura oscurità spuntarono da terreno inseguendo le personcine. Aqua udì le loro urla di sorpresa e di paura mentre correvano.

“LASCIALI IN PACE!!” strillò furente lei lanciando un fendente. Il ragazzo però saltò giù evitando di essere tagliato in due come il masso.

I tentacoli si dissolsero nella notte. “Non c’è bisogno di agitarsi,” disse lui con tranquillità. Gli altri erano abbastanza vicini da poter sentire quello che stavano dicendo. “Guarda, stanno tutti bene.” Indicò un punto dietro le spalle della ragazza ma lei non si voltò. Sapeva già che tutti stavano bene, anche se un po spaventati.

“Finiamo questa cosa in fretta, Latif,” disse lei indirizzando la punta della sua lama azzurra e grigia verso di lui.

Il ragazzo ritirò la mano e sospirò. “Prima di combattere, vorrei rivelarti un segreto. Un segreto riguardante la morte di Solana, tua madre.”

Aqua si sorprese ma non ne diede segno. Rimase immobile come una roccia in attesa che continuasse.

“Come ben sai, non si sa chi abbia ucciso l’Antico Solana. Bene, io ti posso dire che l’assassino si trova in mezzo ai tuoi amici.” Colse un barlume d’incredulità negli occhi della ragazza. Si sporse di lato per guardare il gruppo dietro di lei. “Nevvero, Rigel-niisan? O devo chiamarti Ruby?”

L’Antico delle Gemme rimase immobile, lo sguardo fisso a terra e la mano stretta intorno alla sua falce, mentre i Mugiwara si voltavano verso di lui, alcuni ripetendo il suo nome scioccati.

Aqua sentì un tuffo al cuore. “Non può essere..” disse in un soffio finalmente voltandosi. “Ruby... sta mentendo, vero?” La sua voce era lievemente instabile. “Oi...” lo incalzò quando l’altro non reagì. Impossibile. Non poteva crederci.

“No, no, fatemi capire.” Sanji fece un passo avanti verso Ruby. “Ok, non te ne faccio una colpa se è tuo fratello che vuole uccidere Aqua-chan - in fondo, non possiamo sceglierci noi i nostri parenti - ma ora mi vuoi dire che sei stato tu ad uccidere sua madre?!” Nessuna risposta. “Oi, sto parlando con te!” Il cuoco lo afferrò per la camicia benché l’Antico fosse molto più grande di lui.

“Ah, ma non si può dire che sia interamente colpa sua. In fondo lo ha fatto in buona fede,” disse l’altro Antico con voce suadente.

“Da quando uccidere è “in buona fede”?” chiese Nami in tono sprezzante.

Latif ridacchiò. “Sono rimasto stupito di fronte a quanto un uomo possa spingersi per amore della sua adorata cuginetta. Mi è bastato dirgli che Solana sarebbe diventata l’Antico del Caos e che l’unico modo per prevenire l’avverarsi della Profezia sarebbe stato ucciderla in anticipo!!” La sua risata era a dir poco spregevole.

Aqua prese a camminare verso Ruby, accelerando sempre di più finchè non cominciò a correre. A pochi metri di distanza, alzò la spada per eseguire un fendente che bloccò a pochi millimetri dal collo del cugino. Lui non si mosse.

Bravi, perfetto. Uccidetevi a vicenda,pensò Latif soddisfatto.

“Hai davvero ucciso tu mia madre?” chiese lei. La sua voce era indecifrabile, un misto di rabbia, serietà e tristezza.

Ruby finalmente alzò le testa e la fissò dritto negli occhi. “Sì. E sono pronto a qualsiasi punizione tu voglia darmi, anche la morte. Lo capirei.”

Aqua rimase ferma così, con il braccio teso in linea con lo spadone la cui punta era leggermente pressata contro la gola dell’uomo. “Dimmi,” sussurrò infine, “Cosa ti ha detto prima che la uccidessi?”

Il cugino non si lasciò impressionare dal fatto che la ragazza non lo avesse ancora trapassato e rispose nella più totale serietà. “Ha detto che se credevo che quello che stavo facendo era giusto per proteggerti, allora andava bene e che non avrebbe mai portato rancore nei miei confronti. Non ha opposto resistenza ed è morta con un sorriso mentre diceva che amava tutti noi.” I suoi occhi ametista si fecero lucidi come quelli zaffiro di Aqua.

Lei abbassò la lama sotto gli occhi increduli di Latif. Poi porse la mano a Ruby, il quale l’afferrò e la strinse. “Perdonami, Aqua-chan,” mormorò. Senza preavviso, la gettò a terra e la bloccò con delle catene d’acciaio che la costrinsero a lasciar cadere la spada.

Aqua si dimenò per liberarsi invano. “Ruby!! Cos’è questa storia??!!”

“Ho un conto in sospeso con mio fratello,” rispose lui voltandosi. Altre catene spuntarono dal terreno imprigionando i Mugiwara e gli altri tre Antichi per evitare che liberassero Aqua. “E poi, devo prendermi io la responsabilità per la mia famiglia in caso che qualcuno voglia ammazzare un parente.” Impugnò meglio la falce e scattò verso il ragazzo, ignorando le urla di protesta della cugina.

Lui non si scompose ma rimase un po stizzito ed irritato: aveva davvero sperato che si ammazzassero a vicenda, così, tanto per vedere qualcosa di divertente. Oh beh, tutto dalla vita non si può avere. “Ma che gentile,” disse preparandosi a parare. “Stai venendo a consegnarmi la Falce di persona.” Bloccò il colpo del fratello con un’evanescente lama d’oscurità. “Sai, avevo sperato che lei ti uccidesse così me la sarei potuta prendere in totale tranquillità ed uccidere Aqua, stanca per la battaglia, con più facilità... Ma di fronte a tanta cortesia...” Spinse la sua lama oscura verso l’alto allontanandolo. “Come si può rifiutare?”

Ruby attaccò di nuovo, facendo una finta a destra per poi roteare la lama violetta e tranciargli la testa. L’Antico del Caos però previde la sua mossa e si accucciò. “Sei scoperto,” disse con un sorriso storto mentre scattava in avanti e infilzava l’addome dell’uomo con la sua spada.

Sentì il suo sangue caldo riempirgli la bocca e colargli dalle labbra. Non riusciva a respirare, era troppo doloroso. “Come...” sussurrò con voce rotta.

“La mia abilità sta nel riuscire ad individuare i Sigilli degli altri Antichi,” spiegò suo fratello spingendo a ancora più a fondo la lama. “Utile, non trovi?”

Ruby abbassò dolorosamente lo sguardo. Cristo, persino muovere gli occhi gli faceva male. Vide con orrore che il suo Sigillo viola era stato preso per metà. Brillava disperato, come se chiedesse aiuto, come se anche lui non volesse rinunciare alla sua vita. Sentiva che quel bagliore gli stava prosciugando tutte le sue energie; le braccia gli caddero senza forza lungo i fianchi, la mano debolmente stringeva ancora l’elsa, decisa a non arrendersi, e le ginocchia cominciavano a tremargli in protesta per il peso che dovevano sorreggere.

“Questa la prendo io,” disse Latif sfilando delicatamente la falce dalle mani dell’altro Antico. “Ti ringrazio molto per la tua gentilezza, mio caro fratello. Adesso,” sorrise candidamente come un bambino, “muori.” Sfilò la lama nera dal corpo dell’altro e lo lasciò accasciarsi a terra.

Si allontanò di qualche passo, indeciso se finirlo o meno. Meglio di no: vedere l’agonia dell’Antico avrebbe compensato il fatto che la battaglia che aveva cercato di accendere non c’era stata. Percepì un movimento alla sua destra e si lasciò cadere in ginocchio schivando per un pelo la lama della spada di Aqua.

Lei aveva approfittato dell’indebolimento delle catene per romperle a lanciarsi alla carica. Cercò di tranciare di netto la testa del ragazzo, ma si dovette accontentare di tagliare un paio di ciocche nere.

“Impressionante,” commentò Latif adottando la stessa tecnica con cui aveva ferito il fratello, ma Aqua si era prontamente tirata indietro evitando di essere trapassata.

Chopper aiutato da Usopp e da qualche mano di Robin aveva trascinato Ruby in salvo e aveva subito cominciato a curare la sua ferita. “Non potremmo intervenire, ma almeno possiamo aiutare da una certa distanza.”

Seph fissò impressionato il compagno a terra ad un soffio dalla morte. “Impossibile,” sussurrò incredulo. “Ha sconfitto Ruby con una sola mossa. Una sola.” L’Antico del Vento era visibilmente scioccato.

“Ruby-niisan è il terzo più forte, subito dopo Aqua-neesan...” Anche i due bambini erano increduli e sull’orlo di scoppiare di nuovo a piangere.

“Aqua... si ammazzerà per cercare di batterlo...” mormorò a denti serrati il ragazzo alato.

In un istante si ritrovò la punta di una lama puntata al collo. Seguì l’argentea linea retta fino al volto dietro di essa. “Non osare,” Zoro lo stava fissando grevemente, rabbia e frustrazione a malapena soppresse nella sua voce. “Non osare dire che Aqua morirà.”

Lui sostenne il suo sguardo finchè non scostò col il retro della mano la spada insieme ad una mezza e nervosa risata. “Ti pare?” Tornò ad osservare i due scambiarsi fendenti. “Non credere che tu sia l’unico a cui stanno prudendo le mani per combattere, spadaccino.” Zoro ripose la spada nel suo fodero bianco.

I due sfidanti erano ad un punto morto: questa battaglia non sarebbe stata decisa dai colpi di spada. Entrambi avevano il respiro pesante mentre si fissavano da una certa distanza. Aqua conficcò il suo spadone nella terra insieme all’altro nero. “A quanto pare,” disse tra un respiro e l’altro, “dovrò usare fin da subito una delle mie tecniche più potenti.”

Giunse le mani e chiuse gli occhi mentre un grande cerchio rosso, cosparso di scritte e disegni geometrici, si delineava sotto i suoi piedi. “Geno-Geno Genesis...” La luce del disegno s’intensificò. “Triumvirato!!” Separò con decisione le mani tendendo le braccia all’infuori.

Da lei si staccarono due figure, una identica a lei se non per i suoi occhi rossi e l’altra dalle stesse fattezze di Jenova.

Quest’ultima afferrò l’elsa della sua spada nera e la estrasse dal terreno per poggiare il lato non affilato contro il collo. “Allora è lui il tizio... Te la farò pagare per aver ucciso nostra madre,” sibilò con disprezzo.

L’altro si limitò a fare spallucce e replicare con un sorriso sarcastico che lui si era limitato solo alla parte che includeva esclusivamente l’uso del cervello.

Un forte colpo prese in pieno il retro della testa di Aqua. L’espressione confidente che aveva stampata sul volto fino a pochi secondi prima fu rimpiazzata da una di dolore e stupore. “Dio che male!! Zalenia, per che cavolo lo hai fatto brutta bastarda!!!” urlò portandosi le mani sul punto colpito. Si azzittì non appena notò la sua stessa lama grigio-azzurra puntata contro la gola e l’aura assassina proveniente dalla sua copia.

“Ascoltami bene, sottospecie di pseudo-sicaria,” le disse in tono molto minaccioso. “Non osare farmi sentire di nuovo quelle assurde sdolcinatezze.” Aqua sbiancò, annichilita da quell’energia negativa, ed annuì velocemente con la testa. “Stavo per vomitare. E non cercare di ignorarmi di nuovo, altrimenti giuro che ti ammazzo.” Poi si voltò e vide Zoro che la guardava perplesso. Zalenia improvvisamente arrossì, abbassò la spada e gli puntò un dito contro. “Stupido, stupido, stupido!!! Non osare guardare da questa parte!!! Stupido marimo, esperimento malriuscito di GPS rotto!! Idiotaaaa!!!!” urlò in una voce che sembrava quella di un’adolescente in preda ad una crisi.

“AHIA!!!” urlò di nuovo Aqua.

“Ah, peccato non ha fatto lo stesso suono vuoto di prima...” commentò delusa Jen dopo avergli dato un altro colpo alla testa che avrebbe regalato ad una squadra di baseball una homerun se la sua spada fosse stata una mazza e se Aqua fosse stata una palla.

“Carota marcita, che razza di pensieri ti passano per quella testa bacata?!” La sorella la prese per il bavero della camicia mentre un sottile rivolo di sangue le colava giù da una tempia.

“Pensavo che fosse il giorno dei contrari, sorellina cara. Con quel colpo, con cui speravo vivamente di staccarti la testa, volevo dirti che ti voglio davvero taanto bene,” rispose lei sbattendo le ciglia come una bambina innocente.

“Occhio a come parli o giuro che ti rispedisco da quell’Inferno da cui ti ho tirato fuori.”

“Provaci soltanto e stai a vedere se non ti perseguito per tutto il resto della tua vita, scorfano dalla personalità sdoppiata.”

I Mugiwara e gli Antichi, Ruby e Latif compreso, fissarono perplessi e scioccati la scena: le due sorelle che litigavano scambiandosi insulti più ridicoli che offensivi e Zalenia che, come una liceale nel bel mezzo dei suoi “fatidici giorni”, insultava un confuso Zoro, il quale si limitava ad osservarla con le braccia conserte mentre cercava di capire cosa fosse un GPS.

“OOOOOOIIIIII!!!! Signoriiiiineeee!!!!” urlò Brook portando le mani intorno alla bocca. “Mi fareste vedere le vostre mutandineeeee????”

Jenova, Zalenia e il ragazzino rimasero pietrificati.

“Ah, sì certo,” disse Aqua nella più totale serietà e cominciò ad armeggiare con la fibbia della cintura.

“AQUA!!” esclamarono le altre due scandalizzate mentre la bloccavano.

E nel frattempo lo scheletro se la rideva, contento come non mai per l’apertura mentale della ragazza. Questo prima che una scarpa nera, un pugno e l’elsa di una spada non lo colpissero alla nuca. Brook cadde a terra e quando si voltò per vedere gli assalitori, si ritrovò davanti un Sanji che stava letteralmente andando a fuoco per la rabbia, uno Zoro che si stava scrocchiando le dita con un’espressione furiosamente calma, e un Seph che stava facendo minacciosamente luccicare la lama della sua spada. E così due litigi presero il via: quello tra le ragazze, in cui Aqua stava cercando di liberarsi dalle altre due promettendo che non avrebbe fatto niente, e quello tra i ragazzi, in cui Brook stava sperando con tutto il suo cuore che il potere del suo Frutto facesse di nuovo effetto al termine della “scaramuccia”.

“Basta così!!” urlò il ragazzo in nero e dal terreno fuoriuscirono gli stessi tentacoli neri di prima dividendoli. “Se volete litigare fatelo da un’altra parte! Adesso ci sono io qui!! Non ve l’hanno insegnato che è maleducazione ignorare la gente?!”

“Io non prestavo mai molta attenzione a lezione di etichetta,” disse tranquillamente Jen alzando una mano.

“Hm, già nemmeno io,” assentì Aqua annuendo.

“Io sono nata per squartare, trucidare, affettare e tranciare... l’educazione non è esattamente il mio forte,” si aggiunse Zalenia.

Latif s’irritò ancora di più e causò un’altra esplosione di materia oscura.

“Ma sono tutte e tre idiota o cosa...” sussurrò Ruby meravigliato.

“Ok, torniamo serie,” disse Zalenia porgendo ad Aqua l’elsa della spada.

“Io prendo volentieri il braccio destro,” canticchiò Jen preparandosi.

“Allora io il sinistro,” acconsentì la sicaria.

“Io prenderei volentieri un piatto di castagne con un liquore qualsiasi, grazie,” disse Aqua che era stata colpita per la terza volta in testa da una roccia.

“SMETTILA DI CAZZEGGIARE!!” la rimproverarono le altre due tirandola su in piedi.

“Ok, allora alla carica?” replicò lei un po insicura. Le due sospirarono e scattarono in avanti, seguite poco dopo da Aqua.

“Halleluja,” mormorò spazientito il ragazzo preparandosi a contrattaccare. Alzò il braccio destro e i tentacoli neri presero a frustare Jen che cercava di schivarli tutti. Con la falce invece bloccò le lame sulle ali di Zalenia.

Si accorse che dritto davanti a lui si stava avvicinando l’ultima delle tre con la spada tesa vicino all’orecchio ed un sorriso soddisfatto sulle labbra. E lui era scoperto. Zalenia rise e diede un calcio al retro delle ginocchia del ragazzo, facendogli perdere l’equilibrio. “Game Over,” sussurrò Aqua pronta ad infilzarlo.

Lui sorrise eccitato. “Non ancora...” Le tre rimasero un po di stucco. Poi una grande sfera nera esplose di fronte al ragazzo, causando una luce così abbagliante che accecò tutti i presenti per qualche istante.

Di nuovo quest’attacco, pensò Zoro schermandosi gli occhi con l’avambraccio.

Quando il bagliore finalmente si attenuò notarono tre cambiamenti principali: il cielo era diventato di uno insano color arancione pallido insieme ad una luna nera, Jen e Zalenia si erano dissolte nel nulla ed Aqua era finita in ginocchio di fronte a Latif. Lei si teneva convulsamente lo stomaco per cercare di diminuire l’emorragia. “Bene, bene...” sospirò lui e senza alcun indugio alzò la falce per farla ricadere sulla ragazza poco dopo.

Aqua fece velocemente i suoi conti: quel colpo l’avrebbe presa alla spalla destra. Non l’avrebbe uccisa, ma non avrebbe potuto usare il braccio per un po’, perlomeno non finchè la sua magia l’avrebbe in parte curata. Non poteva schivare, era troppo tardi. Chiuse gli occhi e strinse i denti, pronta a sopportare il dolore che avrebbe provato. Si sorprese quando l’unica cosa che sentì fu solo un paio di calde braccia stringerla. Poi il rumore della carne che veniva tranciata dal metallo, rompendone le ossa al suo interno.

Aqua aprì gli occhi e vide che stretto a lei c’era Seph. Notò metà della sua ala destra afflosciarsi a terra, dissociata dal resto del corpo. Fissò ad occhi spalancati la sua caduta, scioccata. “Mi dispiace Aqua,” sussurrò l’angelo cercando di nascondere il dolore lancinante che stava provando.

“Seph, cosa...” disse la ragazza in un soffio.

“Non potevo starmene con le mani in mano... e poi dovevo farmi perdonare in qualche modo...”

Aqua sentiva che il corpo dell’Antico si stava sempre di più affidando al suo per non cadere a terra. “No, Seph, che diamine hai fatto...” Vide con orrore il suo Sigillo verde delinearsi là dove era stato tagliato.

“Mi dispiace di aver cercato di... rompere il tuo Legame... non volevo metterti in pericolo... ma--“

“Stupido idiota,” lo interruppe lei con voce rotta. “Lo sapevo già.”

“Cosa?” La testa cominciava a girargli ed aveva la bocca impastata.

“Sapevo già che eri stato tu. Ma perché hai dovuto fare questo? Non porto rancore nei tuoi confronti e mai lo porterò. Siamo una famiglia, ricordi? Non ci possiamo odiare a vicenda...”

“Ma in quanto tale... dobbiamo aiutarci l’un l’altro e proteggerci...” biascicò prima di perdere i sensi.

Aqua lo strinse a sé. “Perché...” mormorò alzandosi con Seph tra le braccia. “Perché tutti pensano che io deva essere protetta... dovrebbero pensare a proteggersi da soli, questi idioti... io non sono più una bambina...” Poggiò delicatamente l’Antico a terra a poca distanza da Chopper.

Latif stava osservando annoiato la scena quando un’idea molto divertente gli balenò in testa. “Vogliamo vedere in presa diretta la tua paura più grande, Aqua?” chiese con un sorriso perversamente eccitato.

Lei lo guardò in silenziosa furia. Notò con la coda dell’occhio che la spada nera lasciata da Jenova era a circa cinque metri da lei. Se l’avesse tenuto occupato quel tanto che le bastava per avvicinarsi un po, avrebbe potuto scattare ed afferrarla per scagliare un attacco a sorpresa. “Cosa intendi dire?” chiese lei fingendo stupore e spostandosi impercettibilmente di lato.

“Quello che ho detto: vedere cosa accadrebbe se la tua paura più grande diventasse realtà.”

Un altro piccolo passo. “Fin lì c’ero arrivata, grazie. Ma tu come fai a sapere qual è la mia paura?”

“Cara, cara Aqua...” Si fermò un istante. “Anzi, Juliet. Questo nome mi è sempre piaciuto. Non ho mai capito perché hai deciso di cambiarlo...”

“Tecnicamente, io dovrei ammazzarti e la cosa va contro la legge del “Non Uccidere Un Altro Antico”. Dato che prima o poi sarei arrivata a questo momento, ho pensato che sarebbe stato inutile affezionarmi ad un nome che tanto avrei perso.” Calcolò che le sarebbero serviti altri tre passi per raggiungere l’arma.

“Io so tutto di te, mia cara. Forse lo avrai dimenticato, ma io ero il tuo secondo promesso sposo.

Aqua s’irrigidì improvvisamente. “Ecco, l’ha detto,” sussurrò Ruby coprendosi il volto con le mani. Zoro reagì allo stesso modo dell’Antico dell'Acqua bloccando le sue braccia conserte in una morsa d’acciaio.

“Promesso sposo.” A Sanji veniva quasi da ridere. “Ma a quel tempo Aqua-chan era solo una bambina!!” Stava per forza mentendo.

“No,” disse freddamente Robin. “Nell’antichità era abbastanza comune sposarsi quando si era molto giovani.”

“Eri diverso,” mormorò Aqua. Si era dimenticata della spada ed aveva stretto i pugni. “Era tutto diverso.”

“Tutto perché arrivò quel Mezzo Antico... Aspetta, come si chiamava? Lennon, Leor...?? Oh beh, che differenza fa? Tanto è morto!”

A quello la mente della ragazza superò il suo punto limite. Sentì la rabbia fluirgli nel corpo, calda e potente; fiamme, molto più potenti di quelle di sua sorella, avevano cominciato ad accendergli l’anima, corrodendola nella loro cieca furia. Sentiva la sete di sangue scorrerle nelle vene, animarle i pensieri, pronta a far strage di qualsiasi cosa.

***


Fu come se il suo cervello avesse avuto un black-out. Quando i sensi le ritornarono, si ritrovò in mano la spada nera di Jen, in ginocchio a terra, con la ricurva lama viola intorno alla gola. Gli ultimi secondi gocciolarono lentamente nella sua mente: si era buttata troppo presto sulla lama, fallendo così l’attacco a sorpresa e finendo in una posizione svantaggiosa. Alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi neri di Latif che la osservavano impassibili, ma le parve di notare una vaga ombra di dolore.

“Io ti amavo, Juliet.” La sua voce era piatta, decisa a nascondere ogni emozione. “Proprio perché volevo che tu guardassi solo me ho accettato questo potere. Ma tu no: preferivi quella sottospecie di ibrido. E fu allora che decisi. Se il tuo cuore non batteva per me, non doveva battere per nessun altro.”

Aqua non rispose. Non aveva parole per discolparsi. Era colpa sua se suo cugino, nonché migliore amico, era diventato così. Forse era anche meglio se morisse.

“Ma prima...” Mosse la falce come se stesse raccogliendo qualcosa. “Vediamo di liberarci di queste.” Diede un potente strattone e si sentì il rumore dell’acciaio che si spezzava. Aqua sentì un dolore straziante pervadergli il corpo. Non se ne rese conto, ma urlò. Uno strillo agghiacciante di puro dolore.

Zoro entrò subito nel panico. Non era suo solito perdere così tanto il controllo ma era la prima volta che sentiva la ragazza urlare in quel modo disumano. Peggio, era la prima volta nella sua intera vita che sentiva qualcuno urlare così. Raggiunse Ruby con due ampie falcate e gli chiese nascondendo appena l’ansia nella sua voce “Che cosa le sta facendo?”

“Sta rompendo... i Sigilli...” Parlare doveva evidentemente costargli un enorme sforzo. “Quelli che tengono... sigillata la sua Sete. Per evitare... che li rompesse da sola... sono programmati per causare enorme dolore... ogni volta che vengono spezzati nella maniera... poco ortodossa....”

Lo spadaccino alzò lo sguardo sulla ragazza e vide una cosa che prima non aveva notato: i polsi, le caviglie e il collo di Aqua erano chiusi da delle spesse manette bluastre da cui pendevano delle catene dello stesso colore. Si congiungevano tutte sul suo addome, fatta eccezione per le due che erano state rotte. Lei aveva smesso di urlare ma stava stringendo i denti con tutta la sua forza mentre strizzava gli occhi per bloccare le lacrime.

“È questa la tua paura, no?” chiese con voce suadente l’Antico del Caos. “Paura di andare completamente fuori controllo.” La ragazza non rispose, troppo occupata a sopportare quel dolore. “Vediamo cosa nasconde la tua testolina...” Le poggiò una mano sul capo, come fanno i preti, e lo scenario intorno a loro cambiò.

***

 

Era l’alba, o forse il tramonto. Il cielo era tinto di rosso, lo stesso cremisi sparso sul terreno roccioso. C’erano dei cadaveri stesi a terra, irriconoscibili perché troppo mutilati. Ma accanto ad ognuno c’era un oggetto: un paio di occhiali da sole neri, rotti, un grande cappello ormai più rosso che rosa, un pacchetto di sigarette zuppo di sangue, una lunga falce viola, spezzata. Salivano su come un tortuoso sentiero. Una fionda tagliata in due, un bracciale dorato, opaco, due grossi spadoni conficcati a terra, due archi rotti su un letto di frecce spuntate, l’inconfondibile spada lunga e sottile non risplendeva più della sua classica luce eterea, qualche osso rotto sparso qua e là, una testa dalla corta capigliatura corvina giaceva mozzata in una pozza di sangue. Un malridotto cappello di paglia. Tre spade, le cui lame erano spezzate. Ed in cima, in ginocchio, c’era Aqua che fissava la scena molto più che semplicemente scioccata. Aveva il respiro affannato, i suoi occhi fissi su un solo punto, vedendo tutto e niente. Abbassò infine lo sguardo sulle sue mani. Le fissò disgustata ed agghiacciata. Sporche. Sporche di sangue, del suo sangue, del sangue di altri. Sporche, come i suoi capelli, le sue vesti candide, il suo volto, le sue braccia, le sue spade. Sporche di una colpa che non avrebbe mai potuto lavare, nemmeno con l’acqua di tutti gli oceani. In ginocchio davanti alla sua strage. Era troppo traumatizzata per piangere, troppo sconvolta per ridere in faccia alla pazza gioia che aveva provato nell’immergersi in quel lago cremisi. E tutto finì, così bruscamente come era cominciato.

***

Sentì una vertigine fargli perdere l’equilibrio e si portò una mano alla testa. Indietreggiò di qualche passo. Zoro strizzò un paio di volte gli occhi prima di poter mettere chiaramente a fuoco. Anche i suoi nakama apparivano spaesati ma la prima cosa che tutti fecero fu di alzare gli occhi su di Aqua.

L’Antico era ancora inginocchiato a terra, raggomitolato su sé stesso, la fronte poggiata a terra mentre cercava di respirare e controllarsi. Latif la stava osservando con un sorriso di puro godimento. “Tutti... morti... sono tutti morti...” sussurrava la ragazza nel più totale panico stringendosi la testa con le mani.

“Non c’è che dire, è meglio di quanto mi aspettassi,” ridacchiò lui.

“Li ho ammazzati... uccisi... io... tutti... morti...” Ed andava avanti così, in un circolo vizioso.

“È rimasta così traumatizzata che ci sta credendo davvero...” disse Ruby mettendosi a fatica a sedere. A quanto pare l’adrenalina che Chopper gli aveva iniettato stava cominciando a fare effetto.

Ed Aqua strillò di nuovo a quel cielo innaturale. Un urlo di cento anime. E rimase immobile, con la schiena dritta, il volto rivolto verso l’alto come se cercasse le vite della sua famiglia tra le mani invisibili di Dio. Oppure stava chiedendo di essere uccisa, lì ed ora, con gli occhi chiusi.

“Per lei deve essere stato troppo... per lei che nella sua vita non ha fatto altro che vedere la morte delle persone che amava...” biascicò Seph aggiungendo il suo commento filosofico.

“AQUAAAAAA!!!!!” urlò Rufy a pieni polmoni. “SIAMOOOOO QUIIIIIIII!!!!!!” E lo ripetè una, due, tre volte, finchè tutti, uno dopo l’altro, non si unirono a quell’ultimo appiglio alla realtà che la ragazza aveva.

Lei aprì infine gli occhi, ma non sembrava che li avesse sentiti. Si alzò aiutandosi con lo spadone nero. Strinse convulsamente l’elsa un paio di volte prima di alzarlo e puntarlo verso il vuoto di fronte a lei. Poi lo fece roteare fino a quando la punta non indicò la sua pancia. E si trapassò, prendendo in pieno il centro della sua cicatrice sulla schiena.

Il cuore dello spadaccino mancò di un battito. Anche gli altri sembravano essersi irrigiditi, sconvolti, persino Robin. Aqua si era appena arresa, lì di fronte ai loro impotenti occhi.

“Non morirà per quello,” ansimò Ruby riaccendendo in un istante la fiamma della speranza nei loro petti. “Così facendo libererà quella cosa.”

“Pruject Zalen,” mormorò Aqua lentamente estraendosi la lama dal ventre. “Countdown.” Agitò la lama schizzando un arco di sangue sopra di lei. Alzò una mano stretta a pugno. “Vi sento. Chiari e forti.”

Per la prima volta, il volto del suo nemico appariva guardingo. “Cosa hai fatto?” chiese alzando la falce.

“Vieni a vedere,” replicò lei con un sorriso tanto inquietante quanto demoniaco mentre riponeva la spada insanguinata nel suo fodero. Rimase in attesa.

Latif, un po irritato e un po spaventato, si fiondò su di lei roteando la sua arma. Mirava alle catene che ancora penzolavano. Aqua non si mosse. Scagliò il fendente e fu sicuro di averla colpita quando vide che lei non era più lì. Invece se la ritrovò esattamente davanti, accucciata. La ragazza sorrise di nuovo e scattò, trapassandolo con le dita. Si sentì sollevare in aria e lanciare di lato. Tossì un paio di volte per liberare i polmoni dal sangue e guardò la ragazza. “Che razza di mostro sei...?”

Quello che lo avevano infilzato non erano dita, bensì lunghi artigli in acciaio.

Le sue mani non avevano più nessun aspetto umano, erano state circondate da una strana materia nera, striata qua e là di rosso, da cui spuntavano le cinque appendici affilate come lame. La cosa nera si arrampicava sulle sue braccia, diradandosi sempre di più fino a sparire dietro le spalle. Aqua leccò uno degli artigli insanguinati e sorrise. Un sorriso spaventoso e perverso, ma anche estremamente rilassato.

“Le ali sono solo un travestimento,” spiegò Chopper capendo che per Ruby parlare era troppo faticoso. “In verità sono dei lunghi tentacoli dotati di vita propria. Tralasciando i dettagli tecnici, quello che state vedendo è l’abilità del Frutto di Aqua portata all’ultimo stadio; l’abilità di rimodellare persino il proprio corpo in qualcosa di completamente diverso.”

“L’unica cosa che stona è che quei cosi pensano anche per conto loro. E pensano solo a squartare,” aggiunse l’Antico delle Gemme. “L’Arma Roseraid.”

Latif provò un altro approccio. Scagliò un potente attacco a distanza. Aqua non si mosse. Videro la materia nera staccarsi dalle sue braccia e unirsi di fronte a lei poco prima che l’attacco facesse contatto con il proprio obbiettivo.

Quando la luce della sfera nera si diradò, videro un grande scudo fumante con sopra una rosa in argento di fronte alla ragazza. Poi si separò in due e ripristinò la sua forma originale di tentacoli. Erano lunghi, affusolati, come fruste. Si disposero in cerchio dietro ad Aqua in attesa di ordini, guardinghi come serpenti. E le strisce rosse erano vene.

“Il Countdown è una tecnica molto rischiosa.” Seph si mise a sedere aiutato dai due gemelli. “Grazie ad essa è capace di controllare l’Arma Roseraid per un certo periodo di tempo senza impazzire. Se tutti i Sigilli fossero stati intatti allora avrebbe potuto resistere per circa dieci minuti, ma adesso...” Analizzò in fretta la situazione. “Direi che non le rimangono più di cinque minuti. È una scommessa, una corsa contro il tempo.”

“E soprattutto, il suo corpo è troppo sotto stress. È un modo lento ed efficace per suicidarsi, in poche parole. Basta guardare l’enorme danno fisico che serve per attivare l’Arma,” aggiunse Ruby studiando con occhio cinico il respiro pesante della ragazza e il lieve tremolio delle sue ginocchia.

Non aspettò la reazione del suo avversario per contrattaccare. I tentacoli si appiattirono sul suo braccio destro mentre cominciava a correre. Poi scagliò l’arto in avanti. Ed esso si allungò come una frusta alla cui fine c’era un rampino d’acciaio seghettato.

“OI! Non ricopiare la mia Gum-Gum Pistol!!” protestò Rufy genuinamente preoccupato per i suoi diritti d’autore ricevendo come risposta un calcio in testa da parte di un furioso Sanji.

Latif non ebbe tempo di reagire. Le lame lo presero in mezzo al petto e per la seconda volta si sentì fiondare in aria. Vide il suolo allontanarsi e capovolgersi. Poi si sentì cadere e colpì duramente il terreno a testa in giù. E fu di nuovo a mezz’aria. Sentì il rampino separarsi dalla sua carne e sibilare via da lui. Cominciò a precipitare, ma prima ancora che toccasse il suolo fu impalato da una lama sproporzionatamente grossa e leggermente arcuata. Aqua fece una capriola in aria e lo scagliò a terra.

L’impatto con il terreno fu terribile. Era certo di essersi rotto qualche costola ed incrinato un paio di vertebre. Tossì. In bocca aveva il sapore del sangue ed il suo tronco era stato ridotto ad una specie di groviera color cremisi. Ma Aqua non gli diede tregua. Fu tirato in piedi solo per essere fatto cadere in ginocchio da un potente calcio sulla spalla. La ragazza gli poggiò una mano sul punto colpito e prese ad infilzargli la fronte con una lama più piccola ed appuntita che aveva lungo il gomito, opposta a quell’altra. Ed infine cadde a terra in seguito ad un altro potente calcio in mezzo al petto.

“Mostruoso...” commentò Nami che sentiva la nausea aumentare.

“Ma almeno sta vincendo!!” esultò Franky cominciando a fare in tifo per la ragazza.

“Seph, quanto?” chiese Ruby.

“Un minuto al massimo.”

I tentacoli ritornarono ad avvolgerle entrambe le mani formando di nuovo gli artigli. Il ragazzo si rimise in piedi nonostante il sangue che gli colava giù dal petto e dalla fronte. Un cerchio nero si delineò di fronte a lui e pochi istanti dopo l’emorragie si arrestarono mentre sembrava che avesse riacquistato un po di forza nelle gambe. Un altro ghirigoro e alcune copie dell’Antico comparvero dal nulla. Lui si spostò sperando di mimetizzarsi.

Tecnica patetica, pensò Zoro con disprezzo.

Aqua non sembrò scomporsi. Si mise in ginocchio e affondò gli artigli nel terreno. “Arma Roseraid,” sussurrò chiudendo gli occhi.

“Venti secondi,” disse Seph.

“COEMETERIUM!!!” urlò lei dopo un breve istante di silenzio. All’improvviso dal suolo presero a spuntare degli spunzoni appuntiti, uno dopo l’altro, finchè la maggior parte del prato non ne fu ricoperta. Le copie cominciarono a svanire lasciando l’originale da solo, impalato da quelle nere lapidi.

“Zero,” disse il ragazzo alato.

I tentacoli appuntiti si ritirarono velocemente liberando il corpo del ragazzo. Aqua si afflosciò a terra come una bambola di carta in mezzo ad una tempesta.

Zoro fece per correre verso di lei ma Ruby lo bloccò con un braccio. “Non è ancora finita,” disse senza scollare gli occhi dalla battaglia.

Latif riuscì a rimettersi in piedi. Piantò l’elsa della falce nel terreno, sostenendosi su di essa, mentre respirava a fatica. Le sue spalle si scossero. Scrollarono un’altra volta prima che l’Antico scoppiasse in una fragorosa risata. Alzò la faccia al cielo e rise, incurante del dolore lancinante che gli provocavano i sussulti. “La cosa si sta facendo interessante!” esclamò. “Non mi sarei mai aspettato così tanto divertimento!” Battè le mani soddisfatto. “Ma adesso, che farai, Juliet?”

Lei rimase immobile, lì sull’erbetta. Respirava - il suo petto si alzava e si abbassava ad un ritmo abbastanza veloce - ma non si muoveva. Lui si prese il suo tempo per raggiungerla. Le puntò la falce alla testa.

“Aqua, spostati!!” urlò Zoro ancora trattenuto dal braccio di Ruby.

“Vattene da lì!” si aggiunse Usopp.

“Non riesco... a muovermi...” disse Aqua.

“Come non riesci a muoverti?! Sbrigati e vieni da questa parte!” rispose Nami.

“Non può muoversi.” La voce piatta del capitano li fece voltare tutti. “Io so che significa. È come se non fossi più attaccato al tuo corpo. Sei paralizzato, completamente. Non senti più né le braccia, né le gambe, né il cuore che ti batte. Sei nella più totale apatia,” disse mentre fissava la ragazza con gli occhi spalancati, i ricordi e le sensazioni gli attraversarono di nuovo il cervello.

“Non può che essere normale. Il corpo quando è soggetto a troppo stress si distacca completamente dal cervello,” spiegò Ruby.

“Rufy, idiota!!” Sanji lo afferrò per il bavero della maglietta. “Allungati, portala via da lì!”

“Non farei in tempo,” replicò Rufy nella più totale calma. Il cuoco lo scrutò furioso ma impotente.

“E tu Robin?” chiese Nami.

“Niente da fare. Sono circondati da una strana aura che neutralizza i miei poteri.”

“È stato bello, Juliet.” Latif alzò la falce e per la seconda volta fu convinto di averla in pugno. “Adieu,” canticchiò con un sorrisetto e la lasciò cadere sul suo collo.

Il tempo fu come se rallentasse: la lama scendeva, Aqua chiudeva gli occhi pronta a sopportare e Zoro insieme a Sanji scattava verso di lei. Poi qualcosa bloccò la falce e spinse via il ragazzo.

“Accidenti,” sospirò una voce maschile. “Una sorella minore combinaguai come te fa sempre preoccupare come un matto il fratello maggiore.” 
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Pruject = Progetto in Latino
Arma = Armatura in Latino
Coemeterium = Cimitero in Latino
Latif è un nome persiano, se non sbaglio.

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Capitolo 57
*** Capitolo 32 - Tutte Le Rose Perdono I Petali ***


Premessa
 

Nella speranza che nussuno mi linci.
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei
Ringraziamenti: Tutti in assoluto!!! ^^
Countdown: - 1 capitoli alla fine
Colonna Sonora Consigliata: "I Don't Care" - Apocalyptica; "Juliet" - Sonata Arctica


Capitolo 32 - Tutte Le Rose Perdono I Petali

“Ci mancava solo lui...” mormorò Aqua spazientita.

“Ti salvo la vita e mi ringrazi così?” chiese Nex accucciandosi vicino a lei. Le sette pietre nere fluttuavano dietro la sua schiena in un cerchio perfetto.

“Io non te l’ho chiesto di certo.” Notò che i capelli del fratello erano tutti bagnati. Sospirò. “Come mai ci hai messo tanto?”

Lui le poggiò una mano sulla spalla. “Beh, oltre ad evadere dalla vasca rinforzata di Ruby...” Un piccolo disegno circolare verde comparì sotto al suo palmo. “Mi sono dovuto cambiare d’abito ed asciugarmi.” Il cerchio fu come assorbito dal corpo di Aqua e nel momento esatto in cui sparì del tutto sul corpo di Nex si aprirono diversi tagli abbastanza profondi.

“L’Antico della Terra, ovvero colui che preserva la Vita...” sussurrò Aqua mentre osservava Xenon stringere i denti per sopportare il dolore. “Sicuro di poterti permettere una Condivisione senza impazzire?” chiese mettendosi a sedere.

L’Antico sbuffò. “Certo che sì.” Le avvolse un polso per aiutarla ad alzarsi, ma lei ricadde poco dopo sulle ginocchia. Stava per ripetere l’incantesimo ma fu fermato dalla mano aperta della sorella.

“Va bene così,” disse. “È sufficiente per quell’attacco.”

Il volto di Nex si fece serio. “Hai intenzione di usarlo ora?”

“Per forza. Dobbiamo sconfiggerlo sì o no?” La ragazza indicò l’Antico del Caos alle spalle del fratello con un piccolo movimento del mento.

Latif si rialzò a fatica. Reggendosi con la falce, osservò i due. Eccolo, suo cugino. Come sempre era apparso per proteggere quelli in difficoltà. Si ricordò di tutte quelle volte che era stato soccorso da lui quando i più grandi lo prendevano in giro. Ma tutto ormai era passato. “Uno in più, uno in meno... non fa differenza,” ridacchiò mettendosi dritto. “Tanto vi ucciderò tutti lo stesso.”

Due delle pietre di Xenon si dissociarono dal cerchio e presero ad incidere qualcosa nel terreno. “Vi farò guadagnare un po di tempo. Voi preparatevi,” disse avanzando di qualche passo. Aqua annuì e prese un lungo respiro chiudendo gli occhi.

“Al lavoro,” disse Ruby cercando di alzarsi ma fu bloccato dal braccio di Seph, già in piedi.

“Resta qui, mi sposto io,” mormorò dandogli una lieve pacca sulla spalla mentre lo superava. Nel frattempo anche Lance e Ryoga si erano allontanati nella direzione opposta.

“D’accordo, ma vedi di non morire prima di raggiungere la tua postazione,” lo avvertì l’uomo.

L’angelo ridacchiò, una secca, rauca, breve risata, continuando ad avanzare. “Tanto se non ci sbrighiamo, saremo entrambi morti in meno di due ore.”

L’altro non commentò e poggiò una mano sull’erba. “Vediamo,” sussurrò. Lasciò passare un paio di secondi prima di parlare di nuovo. “Il terreno qui è ricco in quarzo ed anidride carbonica.” Passò il palmo sui fili verdi appiattendoli. Poco dopo comparirono delle flebili scritte in viola. “Se riuscissi a raggruppare tutto quel minerale nel Cerchio e a rafforzarlo con il carbonio, allora l’energia si moltiplicherebbe...” Detto questo, toccò le scritte e le mischiò tra loro, le lettere seguivano le fluide rotazioni delle sue dita lasciando una lieve scia luminescente.

Mentre trafficava con le mani, nel terreno davanti a lui si aprirono delle fenditure, lasciando emergere delle piccole protuberanze irregolari. Poco dopo furono circondati da delle nuvolette di vapore che si dissolsero cambiando il colore del quarzo da viola a rosa pallido. Ruby si portò una mano a dove era stato ferito, sul Sigillo. La sua faccia tradiva il dolore che stava cercando di nascondere. Infine fece gocciolare nel centro del cerchio il suo sangue dalla mano imbrattata e il terreno prese improvvisamente vita.

Da dove le gocce rosse erano cadute si propagò una luce violetta che venne riflessa dalle formazioni di quarzo fino a che non creò un complicato disegno geometrico all’interno del cerchio. L’energia continuò ad essere riflessa in un circolo infinito finchè il disegno non brillò luminoso quasi quanto il sole sotto gli occhi soddisfatti dell’Antico.

Guardandosi intorno, Zoro notò che anche Seph e i due gemelli avevano creato due cerchi simili ma di colori diversi. Le due pietre di Nex avevano quasi finito di scavare il suo disegno mentre sotto ad Aqua il suo risplendeva già di luce azzurrina. Notò che quello della ragazza stava lentamente roteando. E si accorse anche che tutti i cerchi erano stati disposti in un cerchio perfetto intorno a lei.

Ruby prese a recitare alcune parole in lingua Antica chiudendo gli occhi e poggiando entrambe le mani sul suo cerchio.

“In nome dell’Elemento che tu rappresenti,” tradusse Robin per tutti ascoltandolo. “Io prego te di prestarmi la tua forza...”

Latif udì i canti che stavano pronunciando gli Antichi e strinse i denti. Sentì l’aria sibilare e si abbassò giusto in tempo per schivare l’attacco di Xenon. “Io sono ancora qui,” disse lui riportando le pietre al loro posto con un gesto del braccio.

Il ragazzo sbuffò stizzito. “Vi pare che io vi permetterò di eseguire quell’incantesimo!” Fu nuovamente obbligato a buttarsi di lato per schivare il Saber Cannon del suo avversario. “Bastardo,” mormorò a denti stretti.

Quell’Antico non gli stava dando tregua. Doveva bloccarlo in fretta e neutralizzare Aqua prima che completasse l’invocazione. Una fascia gialla cosparsa di scritte circondò il cerchio della ragazza e cominciò a girare.

Maledizione, il primo livello è già stato raggiunto,pensò schivando gli altri attacchi di Xenon. Decise di sorprenderlo alle spalle con i suoi tentacoli d’oscurità. Sorrise compiaciuto e si fermò alzando una mano pronto a contrattaccare quando si accorse che Xenon non era più lì.

“La tua mente è un libro aperto,” disse una voce maschile dietro di lui prima di essere infilzato nella schiena da qualcosa. Cadde nuovamente a terra, esausto e dolorante. Si sentì impalare al suolo, le ossa nei suoi gomiti e nelle sue ginocchia vennero frantumate da qualcosa d’appuntito.

Un’altra fascia, grigio chiaro, comparve intorno a quella gialla, roteando però in senso opposto.

Per la prima volta Latif sentì il battito accelerato del panico, la sua paura, la sua perversa euforia, salirgli dalle viscere fino al cervello.

Nex raggiunse il suo cerchio, ormai completo, e lo fece illuminare di verde. Recitò le parole e una fascia dello stesso colore si unì alle due, prendendo anch’essa a girare.

“Oi, Juliet...” biascicò l’Antico del Caos. Lei non smise di recitare tenendo le braccia alzate. “Perché non...” Prese fiato. “Ci alleiamo...” A quello Aqua si fermò ed aprì gli occhi proprio quando anche la fascia viola chiudeva la serie insieme ad un’altra di colore rosso. Ognuna roteava in direzioni diverse.

“La Profezia non deve per forza andare come è scritto. Immagina...” Alzò faticosamente la testa per guardare la ragazza. “Nessuno dovrà morire. I nostri due poteri, insieme, sarebbero imbattibili... Potresti prendere la tua vendetta sulla Marina. Potremmo riportare Jenova in vita.” In fondo, se non puoi combatterli, fatteli amici.

Aqua s’irrigidì come Nex. Il silenzio riempì la prateria per molti secondi. Latif fu quasi certo di averla convinta, quando lei parlò.

“No.”

“Come...?!”

“No,” ripetè lei scuotendo la testa. “Devo portare avanti ciò che il primo Antico dell’Acqua ha cominciato. E poi ho una promessa che sto disperatamente cercando di mantenere. Non ho bisogno di allearmi con te per vivere.” Zoro si lasciò scappare un sorrisetto.

“No, Juliet aspetta...”

Lei riprese a cantare.

“Ti invoco, o datore della Vita sulla Terra, affinché tu, e i tuoi fratelli, e le tue sorelle, possiate darmi il potere di cui necessito per sigillare di nuovo la Notte con i raggi del Sole...” disse Robin seguendo le parole di Aqua.

“Juliet, ascoltami...”

“Io ti chiamo sulla Terra, Montria...”

“Stigma,” mormorò Ruby.

“Abel,” disse Xenon.

“Rixma,” pronunciarono in coro Lance e Ryoga.

“Castia,” sussurrò Seph.

“... Laertecus,” concluse Aqua e tutti i cerchi presero a brillare di una luce abbagliante.

Nella loro luce, ai pirati sembrò si delineassero le figure di donne e uomini che, con gli occhi chiusi, puntavano le armi sguainate contro il ragazzo nel centro.

“No, no, ti prego, devi ascoltarmi!!”

“Apocalypse...” La luce s’intensificò.

“Juliet--”

“LEVEL SEXTO!!!”

E i poteri dei sei Elementi si riversarono sul bersaglio con tutta la loro furia, come se fosse veramente arrivata l’Apocalisse.

***
 

“Non è possibile,” disse in un soffio Aqua mentre fissava sconvolta la scena di fronte a lei, in ginocchio, la schiena molla.

Ruby, Seph e i gemelli erano svenuti appena dopo l’attacco. Doveva essere stato troppo per loro. Nex invece era sveglio, ma non poteva alzarsi da dove si era lasciato cadere. Anche lui osservava con rabbia il risultato dei loro poteri combinati stringendo i denti e dando un pugno al terreno. “Maledizione,” sibilò.

Una risata disumana riempì l’aria. “È tutto qui?” chiese.

I Mugiwara stavano assistendo attoniti alla scena.

Latif si era trasformato in un’enorme nuvola d’oscurità dalla forma indefinita, nel cui nero si potevano solo intravedere un paio di occhietti rossi e un bianco sorriso di piacere. “Tutto qui il vostro potere?” ripetè minacciosa prima di scoppiare a ridere.

“Non c’è davvero niente da fare...” Xenon stava stringendo i denti per la rabbia.

I pirati lo guardarono allibiti. Non era da lui dire certe cose.

“Quello era l’attacco più potente che abbiamo dopo l’Eternal Flow.... Basta guardare l’effetto che ha avuto...” La prateria era completamente scomparsa lasciando solo una distesa di terra bruciacchiata. “Si vede che servono tutti e undici gli Antichi...”

Aqua continuava a fissare scioccata la figura del cugino, quella nuvola che continuava a cambiare forma.

“Cara la mia Juliet...” disse l’Antico quando finì di ridere. “Adesso che farai? Purtroppo la mia proposta adesso non è più valida!” Riprese a ridacchiare.

La ragazza abbassò la testa. Rimase immobile in quel modo per qualche lungo secondo. Poi sguainò l’altro spadone, lo piantò a terra e lo usò per aiutarsi a mettersi in piedi. Una volta di nuovo eretta, prese due lunghi respiri. Pronunciò qualcosa sottovoce ed un nuovo cerchio comparve sotto di lei. Brillava di un bianco puro, candido.

La faccia di Nex sbiancò. “No...” sussurrò.

Le catene apparvero di nuovo sui polsi, sulle caviglie e sul collo di Aqua, quella del Legame spuntava dal suo petto. Se ne aggiunse un’altra, più simile ad filo che ad una catena, molto corta, almeno la metà delle altre. Questa prese a brillare della stessa luce del ghirigoro sotto i suoi piedi. L’Antico la prese tra il pollice e l’indice, l’alzò e mormorò qualche altra parola. Il filo prese a sparire lentamente in piccole scintille mentre la luce del cerchio s’intensificò.

“Aqua smettila!!! Interrompi subito quell’incantesimo!!” urlò Xenon. Il suo tono era disperato ma Aqua lo ignorò.

“Che diamine sta succedendo?!” chiese Sanji allarmato ed arrabbiato allo stesso tempo. Guardò la ragazza ma lei non rispose.

“Morirà!!” disse invece Nex. “Quello è un Eternal Flow!!! Aqua, fermati ora!!!! Morirai, te ne rendi conto?!” I suoi occhi erano diventati lucidi. In risposta la luce aumentò ancora di più.

Non dovette pensarci due volte. Zoro cominciò a correre verso di lei mentre Nex continuava a supplicarla di smettere. Dovette schermarsi gli occhi con un braccio per quanto la luce era diventata forte. Anche Latif era nuovamente allarmato e stava cercando di erigere uno scudo, senza avere molto successo. Il troppo potere stava avendo l’effetto opposto su di lui.

“AQUAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!” urlò lo spadaccino. Le spalle di lei sussultarono.

A quel richiamo, disperato e speranzoso allo stesso tempo, non potè fare altro che voltarsi.

Zoro la vide girarsi, a malapena visibile nella luce.

Ed Aqua gli sorrise.

Un sorriso sincero, felice, fiero, libero, come pochi.

Lo spadaccino sentì un tuffo al cuore e la chiamò di nuovo. Ma la luce finalmente esplose, coprendo quel meraviglioso sorriso e tutto il mondo circostante con il suo candore.

***


Udì il rumore delle onde infrangersi contro gli scogli. Aggrottò la fronte ma non aprì gli occhi. Mosse una mano e sentì il ruvido della terra insieme al ciottoli che si spostarono con essa. Socchiuse le palpebre e mise lentamente a fuoco il braccio di fronte a lui. Si rese conto di essere sdraiato a terra. Poi gli ultimi eventi tornarono a bussare alla porta della sua mente.

Scattò in piedi, in cerca di Aqua. Intorno a loro c’era solo terra e roccia, nessun accenno alla distesa di erba che c’era prima. Alla sua sinistra, a qualche decina di metri da lui, c’era Xenon, svenuto. Alle spalle di Zoro c’erano tutti i suoi nakama, anche loro privi di sensi. Alzò lo sguardo verso il centro della prateria, ormai inesistente.

Aqua era lì in piedi, immobile. Lo spadaccino tirò un sospiro di sollievo troppo presto. La ragazza cadde sulle ginocchia. I sensi di Zoro scattarono di nuovo sull’attenti. Fece appena in tempo ad inginocchiarsi al suo fianco e prenderla prima che si afflosciasse a terra.

S’immobilizzò. Il suo corpo era gelido. “Aqua...?” la chiamò cautamente.

Lei aveva gli occhi chiusi, sembrava dormisse.

“Oi, Aqua...” ripetè. Sentì la sua voce rompersi mentre le scostava i capelli dalla fronte, scoprendo la cicatrice a Z sull’occhio sinistro.

Le labbra erano leggermente tese in un lieve sorriso, come se stesse avendo un bel sogno.

“Aqua...” sussurrò dandole una piccola scossa.

La sua carnagione era pallida.

“Non può essere....” disse in un soffio. Non riusciva più a sentire il proprio cuore battere. Il suo respiro era irregolare, affannato. Si sentiva come se qualcuno gli avesse strappato via con forza qualcosa dal petto, lasciando lì un enorme spazio vuoto che lentamente si stava riempiendo di disperazione.

Non poteva davvero essere vero. Era la seconda persona che gli sfuggiva via dalle mani senza poterle dire. No, non era la prima volta che si sentiva così. Si era sentito così anche tredici anni fa, quando era ancora un bambino. Sentì qualcosa di umido e caldo scendergli giù su una guancia mentre stringeva a sé quel corpo vuoto, senza anima, come se la sua vita, la vita di Aqua che era già volata via tra le onde del suo stesso mare, dipendesse da quell’inutile contatto.

E il sole squarciò il cielo blu, crudele, senza pietà, come un coltello.

“... Io ti amo.” 

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Capitolo 58
*** Capitolo 33 - Epilogo ***


Epilogo

Non aveva idea di quanto tempo fosse rimasto abbracciato a lei. Sapeva che ad un certo punto delle forti braccia lo avevano gentilmente tirato indietro per le spalle mentre il corpo di Aqua veniva sollevato dalle sue ginocchia e portato via da lui. Continuò a fissare scioccato il corpo esanime allontanarsi, un braccio penzolava senza vita. Qualcuno gli stava parlando, ma non lo sentiva. Gli girava la testa, tutto si stava muovendo a rallentatore. Vide Seph lentamente cadere sulle ginocchia, alzando una sottile nuvola di polvere, in totale silenzio, mentre cominciava a piangere. I suoi sensi erano attutiti. Quel qualcuno gli stava ancora parlando, gli stava sbattendo una mano sulla spalla, ma lui non la sentiva. C’era solamente quella pallida mano che dondolava, quella cascata di capelli, quel bellissimo corpo senza vita. Morto. Morto. Morto,morto,morto,morto,morto,morto. Si sentì scuotere. Morto,morto,morto,morto,morto. Gli diedero uno schiaffo ed Aqua tremò, traballò e si allontanò ancora di più da lui. Morto. Un altro schiaffo. Morto. Urlarono il suo nome, Zoro. Morto. Per sempre.

 

***


Partirono un paio di giorni dopo.

Uno spadaccino fissava dritto davanti a sé, il vento gli scompigliava i capelli corti e gli accarezzava il volto.

Fissava la grande croce con un cerchio nel mezzo, circondata da fiori bianchi, azzurri, gialli, posizionata su un’altura di roccia che dava dritta sull’oceano. Sotto di essa le onde sferzavano gli scogli, come se volessero arrampicarsi, raggiungere e leggere quell’epitaffio, anche loro incredule e disperate.

Era calmo. Una vuota calma, priva di qualsiasi cosa.

Aveva una spalla appoggiata contro la parete di legno della Sunny, una gamba accavallata sull’altra, le braccia incrociate. Guardava dove erano passati, quello che si stavano lasciando alle spalle.

E dietro di lui, due grandi spadoni, riposti nelle loro fodere nere, riposavano anche loro contro la parete sotto il caldo sole, con una bandana nera, animata dal vento, poggiata sulle loro else. 

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Eccoci qui. Un grazie infinito a tutti quelli che mi hanno seguita in questo viaggio, a volte tempestoso, a volte molto calmo. Un grazie speciale alle mie due sisters che mi hanno supportata e sopportata per tutto questo tempo. è passato poco più di un mese, ma non sembra, vero?
Spero che, con questa storia, abbiate vissuto le stesse emozioni che ho provato io scrivendo. Spero soprattutto che vi sia piaciuta, e tanto, perchè questa è solo la fine del Primo Volume, ovvero, il Prologo.
Grazie mille.
AngelSword

Ancient Saga: Volume I - Quando la Luna Diventa il Tuo Sole

PS: (Serious-mode off) Chi è interessato alla spiegazione del titolo? ^^ XD


 

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