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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Absurdities ***
Capitolo 2: *** Basketball ***
Capitolo 3: *** Changes ***
Capitolo 4: *** Dresses ***
Capitolo 5: *** Espionage ***
Capitolo 6: *** Fox ***
Capitolo 7: *** Games ***
Capitolo 8: *** Heaven ***
Capitolo 9: *** Idea ***
Capitolo 10: *** Jedi ***
Capitolo 11: *** Killer ***
Capitolo 12: *** Laugh ***
Capitolo 13: *** Moles ***
Capitolo 14: *** Night ***
Capitolo 1 *** Absurdities ***
Absurdities
Brittany
appoggiò la testa contro il petto si Santana e chiuse gli
occhi, mentre l’altra
le accarezzava dolcemente i capelli facendo scorrere lentamente le sue
dita tra
di essi. Adorava stare accovacciata in quel modo, stretta a Santana.
Sentiva il
suo calore, la cassa toracica alzarsi appena quando respirava, ma
soprattutto
il suo battito regolare.
-Il
tuo cuore bussa- sussurrò, mettendosi in ascolto.
-Davvero?
Chiedi che vuole- mormorò l’altra, continuando a
coccolare la bionda. Quella
alzò la testolina con un’espressione confusa.
-Non
è che vorrà uscire?- domandò, un
po’ preoccupata. La mora scosse la testa.
-No,
non direi- disse Santana sorridendole. Brittany annuì e
tornò a posizionarsi
come prima. Santana fece per risistemarsi quando sentì
qualcosa infastidirgli i
piedi. Sollevando il capo vide infatti Lord Tubbington mordicchiarle i
calzini,
per poi appollaiarsi tra le caviglie sue e di Brittany.
Borbottò qualcosa con
una smorfia, per poi staccarsi dalla bionda e alzarsi.
-Stupido
gatto obeso..- farfugliò prendendolo su e sistemandolo nella
sua cuccetta
vicino alla porta –fallo ancora e ti butto fuori- gli
intimò, guardandolo male.
In seguito si voltò e tornò dall’altra
ragazza, stendendosi e abbracciandola
nuovamente.
-Dici
che dovrei mandarlo a scuola?- chiese Brittany sospirando.
-Gli
farebbe bene- rispose Santana, passando il suo indice avanti e indietro
sul
braccio chiaro della ragazza.
-Già.
Imparerebbe molte cose e non starebbe sempre in casa a non far nulla.
Anzi, a
ginnastica gli farebbero fare anche del movimento. Inoltre gli
insegnerebbero i
rischi e le conseguenze del fumo –brontolò
guardando male il micione - Sì forse
è proprio il caso, così una volta per tutte si
deciderà a imparare la nostra
lingua.- rifletté la bionda, guardando da lontano il felino
che si stava
leccando il pelo grigiastro.
-Ah,
già il problema sarebbe il linguaggio. Mica tutti riescono a
parlargli come
te..- mormorò Santana.
-Cavoli
è vero!- sbuffò l’altra dispiaciuta
–Forse è per questo che non accettano mai
la sua iscrizione- esclamò Brittany sgranando gli occhi.
-Credo
anche io- annuì Santana.
Brittany
si mise a disegnare strane forme sulla pancia dell’amica,
sistemando poi a
volte la maglietta o lasciandole bacini qua e là. Santana
ridacchiò,
solleticata dal leggero tocco della bionda, che però
s’interruppe.
-San,
stasera posso venire a dormire da te?- domandò, sporgendo
all’infuori il labbro
inferiore, sbattendo le ciglia chiare.
-Sì,
perché? C’è qualcosa che non
va’?- s’informò, sapendo quanto Brittany
odiasse
lasciare a casa da sole le sue creaturine magiche. Infatti
l’altra annuì,
rattristita.
-Ho
litigato con i folletti- sospirò la bionda, affondando il
volto dietro il
fianco della mora.
-Come
mai?- domandò Santana, cercando l’espressione
avvilita dell’amica.
-Sono
diventati amici degli orchetti. Lo sanno che io non li sopporto, sono
antipatici e puzzano, eppure non mi hanno voluto
ascoltare.-mugugnò, portandosi
all’altezza di Santana. Quest’ultima
appoggiò la sua fronte contro quella di
Brittany e le sorrise dolcemente, carezzandole la guancia rosata.
-Bè,
appena lo capiranno e vorranno tornare da te, tu respingili- le
consigliò la
mora, annuendo col capo –così impareranno chi
aveva ragione!-.
-San
ma come potrei?!-esclamò –non posso fare una cosa
del genere ai miei folletti.
Ci tengo troppo a loro- ammise, accennando un sorriso.
-Mpf-
mugugnò l’altra –gli starebbe bene-.
-Ma
San non dire assurdità- sbottò Brittany alzandosi
e andandosi a sedere dalla
scrivania, sbuffando. Santana corrugò le sopracciglia,
arricciando le labbra.
Aveva
ascoltato l’amica parlarle di cose come iscrivere un gatto ad
al McKinley,
litigare con orchetti e folletti e prima aveva dovuto aiutarla a
sistemare la
sua casetta delle Barbie.
Non
capiva bene il passaggio per cui fosse lei a dire assurdità.
-Non
ho detto nulla si strano B- disse, restando sdraiata sul letto.
-Sì
invece- bisbigliò l’altra, dandole le spalle e
imbronciandosi. La mora sospirò,
dopodiché buttò i piedi giù dal letto
e si alzò, dirigendosi verso la sedia su
cui stava l’amica. Abbassandosi, appoggiò la testa
sulla spalla della bionda.
-Cos’avrei
detto di tanto assurdo?- domandò, abbracciandola poi da
dietro.
-Che
dovrei rifiutare le scuse dei miei folletti- borbottò
Brittany, tenendo il
muso.
-Ma
loro non ti hanno dato retta..- cercò di spiegarsi Santana,
strusciando il
mento sulla spalla dell’altra. Brittany però si
slegò dalla presa e si alzò,
mettendosi di fronte all’altra.
-Santana..-
iniziò guardandola negli occhi.
Era
strano che Brit la chiamasse così, solitamente lo faceva
solo quando era seria.
-Se
dovessimo litigare, se tu non mi ascoltassi e facessi tutto il
contrario, se mi
facessi veramente arrabbiare, quando verresti da me a chiedermi scusa,
o
solamente torneresti da me, io ti perdonerei e ti abbraccerei forte
forte.
Probabilmente trattandosi di te non me la prenderei nemmeno.-
sussurrò, stringendo
le mani della mora tra le sue.
L’altra
la guardava con la bocca socchiusa.
Brittany
poteva essere la persona più strana e ingenua del mondo, ma
era una bellissima
persona, sicuramente molto più dolce di quanto potesse
esserlo Santana.
-Quando
ami una persona non ti interessa avere ragione, t’interessa
avere lei-
concluse, con un debole sorriso, toccando con l’indice la
punta del naso
dell’ispanica, mentre quella si era voltata appena per celare
gli occhi velati.
-Ma..
non stavamo parlando dei folletti- disse la mora, seguendo per
l’ennesima volta
Brittany sul letto.
-Bè,
sì. Era una discorso in generale- bonfichiò la
bionda facendo spallucce.
Santana abbassò lo sguardo, fuggendo dagli occhioni azzurri
e vispi dell’altra.
-E
poi che c’entra con noi due l’amare una
persona…- mormorò ancora insicura.
Brittany sbuffò di nuovo, e rumorosamente.
-Cavoli
la vuoi smettere con queste assurdità!- sbottò
irritata –cosa c’entra…-
borbottò. Poi poggiò la testa sulle gambe di
Santana, cercando gli occhi che le
stava nascondendo. Appena li trovò, sorrise allegramente,
carezzando con una
mano il volto della latina.
-Come
se non sapessi che ti amo-.
♥♥♥
Vi
eravamo
mancate eh? Lo sappiamo, lo sappiamo, per questo io e la mia pecora Ari
siamo
tornate con una nuova raccolta ;)
Per il titolo s’intende
che stare insieme per loro è facile come l’ABC ;)
Riguardo
a
questa prima shot, diciamo che non ne sono troppo convinta. Volevo
però molta
fluffosità e volevo che quella che dicesse assurdità
fosse paradossalmente
Santana u.u
Perciò,
vi prendete
quello che è venuto u_u
Mi
scuso degli
errori ;)
Besos,
Mrs.
Salling (tanto per chiarire che io e Mark siamo sposati u.u)
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Capitolo 2 *** Basketball ***
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Capitolo 3 *** Changes ***
Changes
Rachel
scribacchiò qualcosa sul libro, ormai stufa di studiare.
Sbuffò e cominciò a
giocherellare con la penna, facendola roteare tra le dita. Quinn si
voltò verso
di lei alzando un sopracciglio.
-Che
fai?- borbottò, interrompendola.
-Mi
sto annoiando, non potremmo fare altro?- chiese sorridendo e sbattendo
le
lunghe ciglia ripetutamente. Quinn arrossì e
brontolò qualcosa, spintonandola
appena.
-Sono
due ore che studiamo, facciamo una pausa. Tra l’altro fare i
compiti sul letto
non aiuta- mormorò, risultando ancora ambigua. La bionda non
riuscì a
trattenere un sorriso, abbassò lo sguardo per poi riportarlo
su Rachel.
-E
sentiamo cosa vorresti fare?- domandò, conoscendo
già la risposta.
Come
si aspettava infatti, Rachel si limitò a fare quel suo
sorrisetto furbo che le
faceva brillare gli occhi.
A
Quinn piaceva particolarmente fare i compiti sdraiata sul letto accanto
a
Rachel, vederla tutta impegnata in esercizi di calcolo o in temi
infiniti la
faceva sorridere e la distraeva piacevolmente dal suo studio.
Solitamente
Rachel era quella che si stancava prima, primo perché a lei
non interessava
avere la media più alta della scuola per eccellere in tutto,
secondo perché a
Rachel piaceva fare qualcos’altro su quel letto.
Bè,
sicuramente nell’ultimo periodo c’erano stati vari
cambiamenti, e questo era
uno dei tanti di una lunga lista.
Per
prima cosa, nella vita di Quinn era entrata regolarmente quella bassa,
logorroica ed egocentrica Rachel Berry, che aveva già
cominciato a voler
controllare anche la sua di vita.
Per
seconda, sia dalla vita di Quinn che da quella di Rachel era uscito
Finn
Hudson, se ne erano sbarazzate una volta per tutte, dopo tradimenti,
litigi e
promesse mai mantenute. Lui ancora non l’aveva capita bene e
continuava a provarci
sia con una che con l’altra ma oramai nessuna delle due se lo
filava.
Il
cambiamento più significativo era però che Quinn
e Rachel non si odiavano più.
Anzi,
sembrava andassero molto d’accordo, fin troppo.
Oramai
i papà di Rachel si erano abituati al fatto che la figlia
restasse a mangiare,
a dormire o passasse il week end a casa Fabrey, e per la mamma di Quinn
era
diventato normale aggiungere un posto a tavola per la dolce Rachy.
Di
cambiamenti ce ne erano stati altri, come il fatto che Rachel fosse
stata obbligata
da una certa persona a mettere
regolarmente i collant se usava le gonne per coprire le gambe da occhi
curiosi,
mentre Quinn aveva cambiato shampoo dopo aver provato quello
all’albicocca
della mora, così squisito e profumato.
Così,
tra tutte queste novità, Quinn aveva imparato a leggere ogni
singola
espressione di Rachel e sapeva che quello sguardo beffardo non portava
a nulla
di buono.
-Hai
finito la tua relazione?- domandò la bionda, sistemando i
suoi fogli.
Rachel
aggrottò le sopracciglia e scrollò le spalle.
-Quasi-
sussurrò, facendosi più vicina
all’altra.
-Quando
l’avrai finita faremo altro- sentenziò Quinn,
distogliendo lo sguardo e
arrossendo. Rachel però non era ancora convinta,
mugolò qualcosa e spostò i
libri di Quinn, buttandoli giù dal letto.
La
bionda spalancò la bocca infastidita, mentre
l’altra sorrideva.
-Con
questa Berry per oggi puoi anche dire addi..-cercò di
minacciare, ma Rachel,
dopo aver annuito senza stare a sentirla, le aveva tappato la bocca con
un
bacio, che ben presto fu ricambiato.
-Dicevi?-chiese
la mora sogghignando.
-Smettila,
intanto no..-.Rachel sentì che doveva fermarla nuovamente.
Quando si staccarono
Quinn sbuffò spazientita.
-Berry
io ti odio, sappilo- farfugliò liberando il letto
velocemente, buttando tutto
sul pavimento, mentre Rachel aspettava sorridendo vittoriosa.
-So
anche quanto- aggiunse la mora, costringendo Quinn a stendersi sul
letto e
salendole sopra –per questo cercherò di farmi
perdonare- mormorò, facendo poi correre
la sua lingua sul collo candido della bionda, facendole stringere gli
occhi.
Salendo per la mandibola arrivò fino alle labbra rosse di
Quinn e finalmente si
dedicò a quelle, leccandole prima, come per stuzzicarla, e
approfondendo il
bacio dopo. La
bionda infilò le mani tra
i capelli sciolti e mori dell’atra, impedendole si staccarsi
mentre sentiva le
mani di Rachel scorrere sulle sue gambe scoperte e addentrarsi sotto la
sua
gonna.
-Cof
cof- scandì Santana sulla porta prima di scoppiare a ridere
insieme a Brittany.
Rachel
alzò per un momento gli occhi su di loro, chiudendoli a
fessure.
Altro
cambiamento che aveva scombussolato la vita della piccola Berry era
stata
l’allegra combriccola con cui si era ritrovata ad uscire. Non
sapeva ancora
spiegarsi come Quinn l’avesse convinta ad accettare quella
cosa, eppure ora il
venerdì e il sabato lo trascorreva sempre non solo con Miss
Fabrey, ma anche
con due soggetti poco sani di mente. Brittany e Santana. Ciò
non aveva fatto
diminuire le battutine delle due verso di lei, viceversa le aveva fatte
aumentare a dismisura e tappare la bocca dell’ispanica
sembrava pressoché
impossibile.
Rachel
sbuffò, appoggiando la testa sul petto di Quinn che era
leggermente arrossita
ed aveva corrugato la sopracciglia, irritata.
-Cosa
ci fate voi due qui? E come siete entrate?- sibilò la
bionda, guardandole
storto.
-Puck
mi ha insegnato a scassinare le porte- trillò Brittany,
tutta fiera della sua
nuova abilità.
-Shhh-
le fece Santana, portando l’indice davanti alla bocca e
sorridendo –siamo qui
per una scommessa. E per colpa vostra ho anche perso!-si
lamentò la latina,
sistemandosi i capelli.
-E
sentiamo, su cosa scommettevate?- s’informò Quinn,
senza spostarsi di un centimetro.
-Brit
diceva che vi avremmo trovate a fare cose sconce, io avevo puntato
inizialmente
di trovare te che uccidevi la Berry- iniziò Santana.
-Ma
io le ho concesso di cambiare idea, anche perché sapevamo
che avevate da
studiare- continuò la biondina al suo fianco.
-Così
io avevo scommesso sul trovarvi qui a studiare noiosamente. Cavoli
Britts,
avrei dovuto darti retta- borbottò, incolpando le due
ragazze sdraiate sul
letto.
-Io
te l’avevo detto che quando ci sono di mezzo i compiti va
sempre a finire così-
affermò saggiamente Brittany sollevando le spalle.
-Bene,
grazie delle informazioni, speriamo vi siate divertite, ora pensate di
andarvene?- brontolò Rachel, tamburellando le dita sul
materasso.
-E
lasciarvi stare?- esclamò Santana sgranando gli occhi
–Dove sarebbe il
divertimento Berry?- sbuffò.
-E
poi noi li abbiamo già fatti i nostri compiti- sorrise
maliziosamente Brittany,
guardando di sottecchi la mora.
Rachel
si voltò verso Quinn stringendo le labbra.
-Le
odio, le odio, le odio –sussurrò, facendo per
alzarsi. Quinn sorrise appena e
le stampò un bacio sulle labbra.
-Se
volete ci mettiamo qui in un angolo e non diamo fastidio
–continuò a stuzzicarle
Santana.
-Lopez,
vai al diavolo!- sbottò Rachel alzandosi e avvicinandosi
alle due arrivate.
***
-Rachel
Berry, la sua relazione?- chiese il professore, guardando nella
direzione della
ragazza. Rachel sbarrò gli occhi, ricordando
dov’era rimasta, tra l’altro
incompiuta.
-M-Mi
dispiace, ma non ce l’ho- sussurrò dispiaciuta.
-Se
non vuole rovinare la media dell’intero anno, ci dovranno
essere cambiamenti- l’avvertì
il professore, guardandola male.
Rachel
abbassò lo sguardo.
-Come
se negli ultimi tempi non ce ne fossero già in abbondanza -
mormorò tra se e
se.
***
Prima
Faberry guys ;)
Curiosità:
-La
parte perversa di Rachel con Quinn esplode ;)
-Finn
ora può anche morire ;)
-Rachy
potrebbe usarlo solo la mamma di Quinn, con i suoi soprannomi
zuccherati xD
-Il
Faberrytana regna!
Spero
ci siano pochi errori ;)
Ci
sentiamo alla E ;)
Besos,Miky
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Capitolo 4 *** Dresses ***
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Capitolo 5 *** Espionage ***
Espionage
Santana
uscì dall’aula sbuffando, per poi dirigersi al suo
armadietto. Quando vide la
bionda litigare con il proprio lucchetto si avvicinò
più velocemente, arrivando
al suo fianco sorridente.
-Ehy
San- trillò l’altra vedendola, per poi tornare a
imbronciarsi. Santana ridacchiò,
per poi spostare le mani della ragazza e aprire con uno scatto la
serratura.
Brittany le rivolse un enorme sorriso e le diede un bacio sulla punta
del naso,
il che la fece arrossire e tirarsi un po’ indietro.
-Cosa
fai oggi?- chiese la mora, aprendo la sua anta per cercare un qualche
libro.
-Oggi-
ripeté l’altra sbarrando gli occhi –mi
vedo con Mike- tentennò, richiudendo
l’armadietto. Santana la scrutò stranita. Era
già la terza volta durante quella
settimana.
-Perché?
Volevi che ci incontrassimo?- domandò Brittany, stringendosi
i volumi contro il
petto. Santana scosse immediatamente la testa.
-Oh,
no!- si affrettò a rispondere –oggi mi devo vedere
con...-guardò nel corridoio
un attimo cercando qualcuno che potesse aiutarla
–…Rachel!-squillò, tirando un
sorriso forzato.
-Oh-
mormorò la bionda, stupita dalla notizia –Ok- le
sorrise. Dopodiché si allungò
e le stampò un bacio sulla guancia prima di dirigersi nella
sua classe.
Santana
si bloccò sul posto e vide quella piccola logorroica
avvicinarsi. Dopotutto non
aveva fatto una scelta pessima, quello gnomo da giardino, nel suo caso,
poteva
rivelarsi utile.
-Cosa
c’è Santana?- chiese quella subito, fissandola e
puntando i pugni sui fianchi,
come suo solito.
-Oggi
pomeriggio tu verrai con me. Siamo in missione- affermò
Santana, riprendendosi
decisa. Rachel alzò un sopracciglio e strinse gli occhi.
-Che
missione?-domandò, quasi preoccupata. Santana sì
guardò prima a destra e poi a
sinistra, infine tornò sulla ragazzina.
-Spionaggio!-le
sussurrò a pochi centimetri di distanza, così da
vedere il luccichio che si
accese immediatamente negli occhioni nocciola di Rachel.
-Mettiti
giù che ti vedono!-strillò Santana, abbassando la
testa di Rachel sotto il
cruscotto. Lei si lamentò immediatamente, tirando un pugno
sulla spalla della
latina.
-Ma
sei fuori? Siamo a cento metri e sono di spalle!-sibilò,
rimanendo però
abbassata.
-Qui
il capo sono io e comando io!-sbottò l’ispanica
guardandola male. Rachel fece
schioccare la lingua e si alzò, guardando attraverso il
binocolo.
-Pff,
non so nemmeno perché ho accettato- borbottò,
seguendo i due ballerini con lo
sguardo.
-Perché
tu ami lo spionaggio. Sei stata selezionata per questo e per la tua
statura, Pollicina, grazie alla
quale puoi
infilarti ovunque- spiegò Santana, continuando a guidare ad
una velocità
minima.
-Sì,
ma pensavo avremmo spiato tipo Dave e Kurt amoreggiare, Sam e
Mercedes… cose
del genere. Non certo Brittany che esce un pomeriggio con Mike. Lei non
ti
tradirà mai- brontolò la moretta, continuando a
tenerli d’occhio.
-E’
la terza volta che escono insieme questa settimana. Fatti qualche
domanda!-
sbottò l’altra, alzandosi la sciarpa fino al naso
per celare la propria identità.
-Infatti
me la faccio. Quanto cavolo è gelosa e possessiva la
Lopez?!- rispose
sbuffando. Santana la fulminò con uno sguardo e la
spintonò infastidita.
-E
poi non sei credibile con la sciarpa di lana e gli occhiali da sole!-
aggiunse
abbassando il finestrino.
-Ma
perché non tace un attimo-piagnucolò la latina
tirando leggeri pugni sul
volante.
-Perché
tu invece non accosti che sono entrati in quel bar!- esclamò
Rachel,
indicandoli.
Santana
parcheggiò e le due scesero dalla macchina, borbottando
irritate.
-Un
tè al limone, due ciambelle e – fissò
il bancone indecisa –quel panino! –decise,
indicandolo e sorridendo fiera –per lui una bottiglietta
d’acqua!- esclamò
porgendo i soldi alla signora. Mike rise e l’aiutò
a portare le cose al
tavolino, mentre la ragazza cominciava a mangiarle, tutta soddisfatta.
-La
coreografia è fantastica- annuì Mike, dando un
morso alla pasta dell’amica.
-Certo,
l’abbiamo fatta noi- concordò la bionda.
-Ora
che abbiamo finito Tina la smetterà di lamentarsi-
sbuffò il ragazzo –e San, ha
fatto qualche storia?- s’informò, puntando il
gomito sul tavolo per poi
appoggiare il mento sul pugno chiuso. Lei scosse la testa continuando a
ingurgitare la sua merenda.
-Dove
hai detto che andava oggi?-domandò lui curioso.
-Usciva
con Rachel- disse lei con un’espressone discutibile.
-Con
Rachel?- chiese lui spalancando gli occhi –Santana e Rachel?
Non ti sembra
strano?- esclamò ridacchiando. Brittany si fermò,
masticando e ragionando allo
stesso tempo.
-In
effetti sì- mormorò dubbiosa.
-Oddio,
siamo vicini alla fine del mondo- borbottò il ragazzo,
scuotendo la testa
allibito. Mentre l’amica finiva di mangiare si mise a guardare distrattamente
fuori dalla
finestra.
-Brit
– la chiamò dandole qualche pacca sul braccio
–guarda –sussurrò, indicando
dall’altra parte della strada. Lei alzò gli occhi
e li focalizzò ben presto su
due figure ben conosciute. Stavano entrando in un bar e Santana stava
accompagnando Rachel con un braccio dietro alla schiena?! La bionda
spalancò la
bocca e i due amici si guardarono attoniti.
Santana
appoggiò il braccio sulla schiena di Rachel e con uno
strattone la tirò dentro
al bar.
-Tu
ci farai scoprire- le sibilò
all’orecchiò mentre l’altra sbuffava,
entrando a
malavoglia.
-Sappi
che io non asseconderò mai più queste tue follie
da fidanzata isterica-
borbottò Rachel, scegliendo poi un tavolino. Si sedette e
Santana la raggiunse
poco dopo aver prese due pizzette.
-Intanto,
io non faccio la fidanzata isterica- puntualizzò,
puntellando l’indice sulla
fronte dell’altra –poi mi dici che cavolo avevi da
fare oggi pomeriggio di
tanto importante?!- ringhiò addentando la pizza.
-Porcate
con Quinn!- sbottò l’altra esasperata. Santana
fece roteare gli occhi,
soffiando.
-Che
palle, dopo ti accompagno da lei. Prima controlla la mia
bionda- le ordinò con una leggera pacca sulla spalla.
Brittany
non riusciva a togliere gli occhi dalle due e non riusciva nemmeno a
chiudere
la bocca dallo stupore.
-Continuano
a stoccazzarsi –si lamentò infastidita.
Dopodiché sbuffò dispiaciuta. Mike le
rivolse un dolce sorriso e l’attirò teneramente a
se, così che la ragazza poté
appoggiare la sua testolina sulla spalla dell’amico.
-Vedrai
che non c’è nulla, non ti preoccupare- la
consolò, offrendole il panino che non
aveva finito.
-Ci
sarebbe un problemino-mormorò Rachel, attirando
l’attenzione dell’altra
ragazza. Appena vide Brittany appoggiare il capo sulla spalla del
ragazzo
rimase allibita.
-Berry..-
mormorò con la voce spezzata, prima di scoppiare in uno dei
suoi tipici pianti
isterici.
-Lopez,
sono solamente amici, lo sai- provò a confortarla lei,
carezzandole la schiena
e sistemandole i capelli dietro all’orecchio.
-Ma
lei è bi-curiosa – cominciò a
piagnucolare la ragazza agitando le mani –e Mike
ha tutti quei muscoli-.
Brittany
si alzò di scatto quando vide Santana piangere e Rachel che
la coccolava.
Lasciando
metà panino sul tavolo, uscì dal locale per poi
fiondarsi nell’altro. Mike
ringraziò e si scusò con la signora al bancone,
per poi rincorrere l’amica
urlandole di non fare scene da pazza.
Brittany
però aveva già messo piede nel bar dove stavano
le altre due ragazze. Si fermò
davanti a loro e tamburellò il dito sulla spalla di Rachel.
Le due more
alzarono gli occhi, stupite dell’arrivo della bionda.
-Cos’hai
fatto alla mia ragazza?-chiese Brittany, abbassandosi su Santana per
staccarla
dall’altra.
-Tu!-
iniziò Santana alzandosi –voi due avete una
storia!- strillò indicando i
ballerini.
-Cosa
stai dicendo?-domandò Brittany –non lo conosco
nemmeno- aggiunse, guardando il
vecchietto al suo fianco.
-B,
parlava di me-le spiegò Mike, rendendo tutto più
chiaro alla bionda –comunque
non abbiamo una storia Santana- disse, tranquillo.
-Vi
abbiamo visti!- continuò l’ispanica, asciugandosi
le lacrime e corrugando le
sopracciglia.
-E
noi abbiamo visto voi due!- controbatté Brittany, sentendosi
accusata.
-Noi
vi stavamo spiando. Santana credeva che ci fosse sotto qualcosa ai
vostri
ultimi incontri- disse Rachel.
-Dicevo
che dovevi tranquillizzarla –mormorò Mike a
Brittany, la quale intanto aveva
riacquistato il sorriso e si era fiondata ad abbracciare la latina.
-Stammi
lontana- farfugliò quella ancora arrabbiata. Come sempre
però non riuscì a
staccarsi di dosso Brittany, dopotutto era sempre stata più
forte di lei.
-Noi
stavamo preparando una sorpresa per te San!-trillò quella,
mentre la latina
cercava ancora di divincolarsi.
-Ah!Bella
sorpresa- mugugnò.
-Il
professor Shue ha detto che ti ha assegnato un assolo per le regionali
e io e
Brit avevamo deciso di prepararti una coreografia speciale-
chiarì il ragazzo,
sorridendole. Santana si calmò e accennò un
sorriso, per poi tuffarsi tra le
braccia chiare della ragazza.
Rachel
sgranò gli occhi e si schiarì la voce,
tamburellando il piede per terra.
-Voi
mi state dicendo che l’assolo è andato a lei e non
a me?-
***
Pff…
no, non siete gli unici a cui non piace!
Ringrazio Ari e Vale per avermi icnitata a pubblicarlo, siete
due tesori <3
Curiosità:
-Il
Pezberry come amiche/nemiche mi piace troppo u_u
-Ho
infrucchiato anche un po’ di Faberry, Samcedes e Kurtofsky xD
-B
ha lasciato ben metà panino al bar! Cosa non farebbe per la
sua bella!
Scusate
per il ritardo, gli errori e questo capitolo mal riuscito .-.
Besos,
Miky
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Capitolo 6 *** Fox ***
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Capitolo 7 *** Games ***
Games
Rachel
non capiva ancora come si era ritrovata a giocare con quegli
squilibrati. Ok,
già aver accettato di andare alla festa di Puck era stato un
errore, ma
decidere di restare quando quasi tutti se ne erano andati era stato uno
sbaglio
molto più grosso. Puck aveva cominciato a dire che bisognava
finire tutto
l’alcol e in quel modo l’avevano costretta a bere
qualcosa.
Non
tanto, il giusto da togliere alcune inibizioni.
Così,
leggermente brilla, aveva accettato di giocare con quelle persone poco
affidabili. Oltre a lei e Puck, erano rimasti Brittany, Santana, Sam e
Quinn e
nessuno di loro era troppo lucido.
Puck
ad un certo punto aveva alzato il bicchiere e aveva proposto di fare un
gioco.
Da Puckerman in effetti cosa ci si poteva aspettare se non uno Strip
Poker?
Dopo qualche lamentela aveva anche accettato il fatto che chi non
voleva
togliersi la biancheria intima poteva optare per una penitenza,
convincendo
tutti.
Così
avevano cominciato a giocare e sia Rachel che Quinn si erano ritrovate
in
fretta con pochi indumenti addosso.
-Comincio
a pensare che Brittany e Santana stiano barando. Non è
possibile che abbiate
sempre colore o poker!- borbottò infastidita Rachel,
sfilandosi la gonna.
Santana
scoppiò in una risatina –Non è certo
colpa nostra se non sai giocare e al
prossimo turno saluterai il tuo reggiseno- sogghignò,
battendo il cinque alla
biondina al suo fianco.
-Oh,
voi non immaginate quanto io ami questo gioco- ridacchio Puck, senza
togliere
gli occhi dai corpi delle amiche.
-Puckerman,
guarda le carte!- strillò Quinn, mentre le distribuiva.
-Oh,
di che ti vergogni Fabrey, tanto vi ho già viste tutte nude-
ammiccò lui con
uno dei suoi sorrisi sornioni. Tutti buttarono gli occhi su Rachel
alzando le
sopracciglia, mentre lei arrossiva visibilmente e fulminava Noah con lo
sguardo.
-Quante
cose si scoprono- ridacchiò Sam, sorseggiando ancora dal suo
bicchiere.
I
ragazzi cominciarono il giro; lasciarono solo Sam e
Santana.
-Vedo-
disse Noah, mostrando il suo tris di dieci. Brittany
ridacchiò per poi mostrare
la sua scala, mentre Quinn e Rachel guardarono le carte borbottando.
-Comincio
a pensare anche io che qui qualcuno bari- brontolò la
bionda, buttando via le
carte, mentre gli altri cominciarono a ridere divertiti.
-Allora
– iniziò Puck sfilandosi la maglia
–Rachel e Quinn, carissime, reggiseno o
penitenza?- chiese fissando le due ragazze imbronciate.
-Penitenza-
risposero all’unisono le due.
-Ottimo-
esclamò lui, mentre un sorriso maligno affiorava sulle sue
labbra –visto che
sono il padrone di casa, la deciderò io- stabilì,
ricevendo un’occhiataccia da
Santana.
-Dipende
cosa scegli- borbottò la latina.
-Tranquilla,
ti piacerà- la tranquillizzò lui.
-Allora?!-sbottò
Quinn, tamburellando le dita sul tavolo.
-Pensavo
che, potreste…anzi, dovreste,
baciarvi- disse, facendo scoppiare gli amici in risatine e facendo
spalancare
la bocca alle due.
-Tu
sei matto- sibilò Quinn, schioccando la lingua, irritata.
-Puoi
sempre voltarti che ti aiuto ad aprire il gancetto Fabrey –le
sorrise lui.
Rachel
sbuffò, guardando malissimo gli amici.
-Ah,
mi stavo dimenticando –continuò Puck
–deve essere ovviamente un bacio con la
lingua e deve durare tipo…due minuti-preciso, aumentando
l’ira delle due.
-Oh,
non guardatemi così, potevo anche chiedervi qualcosa di
più spinto-si difese
inutilmente lui, scrollando le spalle.
Santana
appoggiò i gomiti sul tavolo, posizionando il mento sulle
mani –Allora? Che
aspettate-trillò sogghignando.
Quinn
buttò giù un altro shot di vodka,
dopodiché si girò verso Rachel. Le
infilò una
mano tra i capelli e la tirò a se, cercando le sue labbra.
Rachel cominciò a
baciarla, esplorando con la sua lingua l’interno della bocca
dell’altra, prima
che Quinn iniziasse a far danzare la sua con quella della mora. Intanto
la mano
della bionda era scesa ad accarezzare la schiena di Rachel, mentre
quest’ultima
aveva afferrato la coscia dell’amica, lasciando talvolta
alcuni graffi leggeri.
Gli
altri sembravano divertirsi un mondo e a Santana dopotutto era andata a
genio
la scelta di Puck.
-Dieci
secondi- le avvertì. Rachel si fermò, riaprendo
gli occhi e Quinn le morse il
labbro inferiore, per poi staccarsi tirandoglielo piano. Le due si
risistemarono, respirando affannosamente ed evitando gli sguardi degli
altri.
-Continuiamo?-
chiese Rachel, afferrando il mazzo per cominciare a mischiarlo.
-Non
vedo l’ora che tu perda di nuovo-rise Puck guardandola con
una delle sue
migliori espressioni ebeti.
Non
c’era voluto tanto per esaudire il suo desiderio,
così aveva tornato a
infliggere la stessa penitenza ben due volte, facendo crescere la
rabbia delle
due verso di se.
-Oh
oh oh, hai perso di nuovo e Fabrey!-squillò Santana. Quinn
sbuffò, sbattendo il
pugno sul tavolo.
-Ho
capito- farfugliò, per poi voltarsi e baciare nuovamente
Rachel, pronta anche
lei a scontare la pena.
Quando
sciolsero il bacio Puck le guardo scuotendo il capo –Chi ha
mai detto che
stavolta dovevate baciarvi!- disse loro.
-E
perché cavolo non mi hai fermata!- ringhiò lei,
alzandosi in piedi e tirandogli
contro un bicchiere vuoto che lui riuscì a schivare.
-Eravate
tanto impegnate- disse Brittany aprendo le braccia e sollevando le mani.
-Comunque,
tornando alla punizione- ridacchiò Puck –stavolta
dovrai solo rispondermi a
delle domande- disse, incrociando le braccia al petto.
-Spara-
borbottò seccata, poggiando il mento sul palmo della mano.
-Allora
Quinn, bacia meglio Rachel o Finn?- domandò il ragazzo.
-Rachel-
ammise, continuando a guardarlo male, notando un altro sorrisino sulle
sue
labbra.
-Questa
Puck era troppo facile. Chiunque bacia meglio di Finnocence-
brontolò Santana
–Più che altro, ti è piaciuto
baciarla?- chiese, sorridendo furba.
Quinn
corrugò le sopracciglia, pensandoci un po’ su.
-Boh..
sì direi di sì,basta che non penso che sia Rachel
Berry- rispose la bionda, ricevendo
una spinta dall’interessata.
Santana
sorrise soddisfatta, -Qui mi sa che molti giocano nella mia squadra-
mormorò
afferrando le carte che Puck aveva iniziato a distribuire.
Dopo
qualche altro giro i ragazzi si erano stancati e si erano addormentati,
alcuni
sul divano, altri per terra. Rachel si alzò, stropicciando
gli occhi e
dirigendosi in cucina in cerca di un bicchiere d’acqua, o
qualsiasi altra
bevanda analcolica. Ci trovò Quinn che si versava del succo
di frutta. La
bionda alzò gli occhi e passò un bicchiere alla
mora. Rachel lo prese,
sfiorando appena le dita dell’amica.
-Grazie-
mormorò, appoggiandosi al tavolo –Sai per prima..-
sussurrò, fermando Quinn che
stava riaprendo la porta per tornare in sala.
-Anche
a me non è dispiaciuto baciarti- confessò, senza
guardarla in faccia.
-Davvero?-
chiese la bionda, vedendo poi l’altra annuire.
-Questo
non dovevi dirlo- l’avvertì quella, girando poi la
chiave nella serratura.
Rachel alzò lo sguardo notando il suo sorrisino.
-Facciamo
un altro gioco- iniziò Quinn, muovendosi nella direzione
dell’altra –cerca di
non farti prendere- ridacchiò, notando poi Rachel scattare
per fuggirle. La
rincorse un po’ intorno al tavolo, finché, grazie
alla maggiore agilità,
l’afferrò, spingendola contro il muro e
impedendole di muoversi parandole
davanti il suo corpo.
-E
ora?- chiese Rachel alzando il viso.
-Mi
spiace hai perso, dovevi impegnarti di più- alzò
le spalle Quinn –ora io voglio
il mio premio- sorrise, abbassandosi sul collo della brunetta per
leccarglielo
con la punta della lingua.
-E
che premio vorresti?- sospirò Rachel, lasciandole scorrere
le mani sul suo
corpo già quasi interamente svestito. Quinn
ridacchiò, senza staccarsi dalla
pelle color caramello della ragazza.
-Vedrai-.
***
Stavolta
sono stata veloce ad aggiornare u_u sono fiera di me :)
Note:
-Non
ho mai giocato a Strip Poker, per cui non ho idea di come funzioni. Ho
inventato u_u
-Sì,
Brittany e Santana baravano ;)
-Non
so perché alla fine le faccio ubriacare sempre quando io
sono contro l’alcol.
E’ solo perché mi serve per la storia. Voi ragazzi
non bevete!
Mi
scuso per gli errori ;)
Ah,
e ovviamente ringrazio moltissimo le carissime persone che ci seguono e
perdono
tempo a recensisci. Ogni recensione è tanto ammore reciproco
*-*
Ci
si vede alla I!
Besos,Miky
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Capitolo 8 *** Heaven ***
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Capitolo 9 *** Idea ***
Idea
-E
quello cosa sarebbe?- domandò Santana alzando un
sopracciglio dubbiosa
-Un
elefante- esclamò tutta fiera l’altra bambina.
-Io
non ho mai visto elefanti blu..- borbottò la mora un
po’ infastidita dal fatto
che Brittany avesse usato tutto il colore, per giunta quello sbagliato.
-Allora
un giorno ti porterò a vederli- trillò la bionda
con un grande sorriso,
cominciando poi a modellare della pasta rossa. Santana
sbatté le palpebre non
molto convinta, risistemando poi le sue farfalline gialle e rosa.
~Meeow
-Hai
sentito San??- chiese alzandosi in piedi per guardarsi meglio intorno.
-Era
un gattino- rispose l’altra annuendo. Le bambine lasciarono
il tavolo,
cominciando a cercare nel
giardino da
dove provenisse il miagolio.
-Eccolo!-
squillò la biondina, indicando un micetto che se ne stava
fermo e impaurito su
un ramo di un albero. Santana l’osservò, notando
che non era nemmeno troppo in
alto, ma era ugualmente irraggiungibile per loro.
-Ho
un’idea!- esclamò Brittany, mentre i suoi occhi
celesti luccicavano.
Santana
sorrise, non conoscendo ancora le conseguenze di quella frase, che
però avrebbe
presto imparato. Di certo non avrebbe dimenticato in fretta quanto
quelle tre
paroline fossero pericolose.
-Ci
sono quasi..ripeté la bionda, spingendosi ancora un
po’ sulle punte. La latina
ricominciò a lamentarsi borbottando. Non avrebbe dovuto
accettare. Brittany era
in piedi sulle sue spalle che tentava di arrivare al gattino, facendo
forza sul
corpo esile dell’altra bambina.
-Preso!-
gridò, ma nella foga si sbilanciò troppo.
-Briiit-
urlò l’altra, ma non riuscì ad evitare
che capitolassero entrambe a terra, così
Santana si ritrovò schiacciata dall’amica.
Brittany
si tirò su in fretta, aiutando la mora a fare altrettanto.
-Scusami
tanto S- mormorò, abbassando lo sguardo, per poi allungarsi
a darle un bacino
sulla guancia, il che cancellò immediatamente il broncio
della piccola
ispanica. Tra le braccia la bionda stringeva il cucciolo, il quale
aveva smesso
di miagolare e aveva iniziato a fare le fusa, strusciandosi contro la
bimbetta.
-Ho
un’ idea!- disse ancora Brittany.
Santana
sgranò gli occhi e iniziò a scuotere la testa con
vigore.
-Ti
chiamerò Tubbington, Lord Tubbington!- annunciò,
strofinando il naso contro
quello del micetto, mentre l’amica tirava un sospiro di
sollievo.
-Quindi
vuoi tenerlo?- domandò Santana, scambiandosi
un’occhiataccia con il gatto.
-Certo!
Ora però dovrò dargli qualcosa da mangiare,
guarda quanto è magro…- osservò
accarezzandolo, per poi dirigersi con l’altra verso la cucina.
***
Santana
rimandò indietro, tornando alla scena che stava guardando
già da dieci minuti
buoni. Brittany finì di mangiare i suoi biscotti al
cioccolato e la raggiunse
sul divano, osservandola con un’espressione interrogativa.
-Perché
continui a vedere quel pezzo?- domandò, non riuscendo a
trovarne da sola il
motivo.
-Devo
imparare a baciare- rispose in fretta la latina, concentrata sulla
scena.
-E
perché?-chiese l’amica, sedendosi più
vicina a lei.
-Quel
tipo dell’altro giorno, Puck mi pare, ha detto che sono
carina- farfugliò,
mandando indietro per l’ennesima volta i fotogrammi.
-E
allora?- continuò Brittany, arricciando le labbra.
-Vuole
sicuramente baciarmi- annuì la mora –e visto che
non saprei in che modo fare
pratica, guardo questa scena. Non posso certo arrivare impreparata!-
spiegò,
tornando poi a rivolgere tutta la sua attenzione sullo schermo.
La
bionda annuì, sprofondando tra i cuscini.
-Ho
un’idea!- trillò poco dopo, saltando in piedi e
posizionandosi di fronte
all’amica, la quale alzò un sopracciglio tra la
spaventata e la curiosa.
-Non
sono sicura che sia una cosa che si possa fare- mormorò
Santana.
-Suvvia,
che sarà mai. Lo facevano anche in Buffy- fece
l’altra, sollevando le spalle.
-Ok,
ok- sospirò, guardandola poi negli occhi. La bionda le
sorrise e le carezzò la
guancia con la mano, spingendosi poi verso di lei per posare le sue
labbra su
quelle della latina.
Santana
avvampò immediatamente, staccandosi di scatto.
-Saaan,
non avevo nemmeno iniziato- brontolò, riavvicinandosi al
volo alla mora.
Le
prese poi il capo con entrambe le mani, per evitare che si sottraesse
ancora.
Con delicatezza poi fece combaciare nuovamente le loro bocche, leccando
leggermente il labbro inferiore della mora. Poi la ragazzina si sporse
un po’
di più, approfondendo il bacio. Santana lasciò
entrare la lingua curiosa della
bionda, cominciando ad intrecciarla con la sua. Poco dopo Brittany si
allontanò
con un sorrisino soddisfatto.
Quella
volta Santana pensò proprio che l’amica avesse
avuto una buona idea, le chiese
perfino di riprovare, e si convinse che ogni bacio sarebbe stato
così delicato
e al gusto di cioccolato. Solo il giorno seguente capì che
era stato un errore
allenarsi con Brittany, perché quel bacio con quel Puck la
deluse un po’,
facendole capire che i baci potevano essere anche più rudi,
e magari avere il
gusto di hot-dog. Le fece anche comprendere che l’unica che
voleva baciare era
la sua migliore amica, il ché era sicuramente un’
idea sbagliata.
***
-Dobbiamo
trovare un modo, io non ce la faccio più. Li vedo insieme
ancora una volta e
vomito.- brontolò Santana, buttandosi sul letto.
-Che
ci vuoi fare, siamo in primavera- sbuffò Quinn, roteando gli
occhi.
-Sì,
ma preferisco vedere due lumache amoreggiare a Finnocence e Miss
Altezza-
continuò la latina con una smorfia.
-Quindi
basterebbe che si lasciassero?- chiese curiosa Brittany, alzando la
testa dal
suo quaderno.
-Oh,
se lo facessero! La Berry potrebbe quasi passare dalla mia lista nero
pece a
quella nera. Sarebbe un gran salto per lei- annuì,
guardandosi le unghie.
-Se
le togli Finn, potrebbe quasi diventare simpatica- aggiunse Quinn,
ricevendo
poi un’occhiataccia dall’ispanica.
-Non
esageriamo- la corresse subito, scuotendole davanti l’indice.
-Dici
che se Rachel lo tradisse si lascerebbero?- domandò
Brittany, dopo aver
scribacchiato qualcosa sul suo taccuino.
-Bah,
non penso. Bisognerebbe che s’innamorasse di qualcun altro-
rispose Santana.
-Basterebbe
trovare un soggetto bello, intrigante e con una bella voce-
mormorò Quinn,
mentre l’altra bionda continuava a prendere appunti.
-E
che non abbia paura di avvicinarsi a lei- puntualizzò
Santana.
-Ho
un’idea!- trillò Brittany, alzando di colpo il
capo dal suo libretto –Ho la
persona giusta!- annuì.Santana spalancò gli occhi
preoccupata, guardando Quinn
che, ignara delle idee di Brittany,
stava sorridendo e si accingeva ad ascoltarla interessata.
-Tu
sei fuori di testa!- gridò Quinn alzandosi mentre Santana si
sbellicava dalle
risate sul letto.
-Quinn,
avete detto una persona bella, e Rachel ti ripete sempre quanto lo sei,
perché
Quinn ti sei vista, solo San è più bella di te..
– spiegò, mentre Santana
sorrideva e arrossiva al complimento –Una persona intrigante,
e tu sei
affascinante e tutto il resto… e poi ha una voce bellissima!
Non avendo nemmeno
paura di avvicinarti a lei, sei perfetta!- esclamò decisa.
-Ah.ah.ah.-
rise forzata l’altra bionda –Molto divertente-
borbottò, incrociando le
braccia. Brittany si alzò e le si parò di fronte,
con un’espressione convinta.
-Pensaci.
Non ci sarà più il Finchel. Basterà un
bacio- cercò di convincerla, allegando
poi uno dei suoi migliori sorrisi. Quinn scosse il capo decisa mentre
Santana
continuava a ridere.
-Baciala
tu, che cavolo!- sbottò la bionda, corrugando le
sopracciglia.
-Se
la mia ragazza non fosse terribilmente gelosa e non odiasse Rachel, lo
farei-
annuì Brittany.
-Q,
ti prego fallo!- sghignazzò la latina, rotolandosi sul letto
come una bambina.
-Non
mi odieresti se baciassi la Berry?- domandò Quinn,
sollevando un sopracciglio.
-Ti
odierei solo se diventassi la sua ragazza, ma visto che lo reputo
impossibile,
sei salva Fabray- ridacchiò Santana, credendo che stavolta
Brittany avesse
avuto proprio un’idea geniale.
Si
dovette ricrede come sempre. Perché alla fine Quinn la
baciò Rachel, e il
Finchel finì. Solo che successe la cosa impossibile e Quinn
risultò veramente
la persona perfetta per Rachel.
***
-Sai,
tu e Tubb la dovreste finire. Morirò di fumo passivo-
brontolò Brittany
strappando dalle mani il sigaro della fidanzata.
L’altra
sbuffò, scambiando un’occhiata scocciata con il
gatto al suo fianco.
-E
io morirò di diabete se non la smetti di mangiare schifezze-
borbottò Santana.
-Ma
al massimo sono io quell..- ci rimuginò sopra la bionda, per
poi essere
interrotta da un bacio dell’altra. Santana distraendola, si
allungò per
riafferrare il suo sigaro, riportandolo in fretta alla bocca e
scappando
nell’altra stanza per cercare l’accendino che le
era stato nascosto.
-Saaaaan-
si lamentò Brittany, rincorrendola e riuscendo a prenderla.
Santana ridacchiò
mentre la bionda si mise a cavalcioni su di lei per bloccarla.
-Ho
un’ idea-sorrise, allarmando con quelle poche parole la
latina.
-Tipo?-
mormorò con le sopracciglia inarcate.
-Tu
la smetti di fumare e io la smetto con i dolci- propose, sorridendo e
sbattendo
le ciglia.
-Naaah-
scosse la testa la mora –Dopotutto adoro i tuoi baci al
cioccolato- annuì,
cercando di alzarsi dal pavimento senza successo.
-Allora
ho un’altra idea- sussurrò l’altra,
abbassandosi sul collo della mora per
lasciare alcuni baci fino a salire
al
suo orecchio, mordendone delicatamente il lobo.
-Tu
la smetti di fumare e convinci anche Tubb… altrimenti..-
soffiò nel suo
orecchio soavemente.
-Altrimenti?-
domandò Santana, mentre attendeva che continuasse a
baciarla.
Brittany
sorrise furba.
-Tubbington
smettila! Non è possibile che tu spenda tutti i tuoi
risparmi in sigarette!- lo
sgridò Santana puntandogli contro l’indice. Il
gatto la guardò storto,
trotterellando poi via.
-Io
ci ho provato- disse la mora, sotto lo sguardo serio
dell’altra ragazza.
-Non
eri troppo convincente- mormorò la bionda, incrociando le
braccia al petto,
mentre l’altra sospirava impotente. Ora avrebbe dovuto
trovare un modo per
disintossicare sia lei che quel micio.
-Dai,
lo cerco e ci riprovo- sbuffò abbattuta. Brittany sorrise
guardandola.
-Io
avrei un’idea migliore- le sussurrò,
abbracciandola. Santana non trovò nemmeno
la forza per prepararsi al peggio, ormai non sapeva più che
aspettarsi da
quella frase.
Ma
quando Brittany prese a baciarla, spingendola verso il letto,
capì che forse
quella era veramente una buona idea, e, mentre sentiva le sue mani
infilarsi
sotto i suoi vestiti, pensò che dopotutto non sempre alla
frase “Ho un’idea!”
seguivano catastrofiche
conseguenze, anzi, a volte erano davvero interessanti.
***
Bah,
non si sa bene cosa sia, ma questo è!
E
sì, un po’ di Faberry lo inserito lo stesso xD
Note:
-Il
primo pezzo è quando erano piccole e trovano Tubb, dove
nasce già l’antipatia
di San verso il gatto xD
-Il
secondo sono sempre abbastanza piccole, poiché il primo
bacio di Santana risale
a molto tempo fa, e già allora Puck aveva grandi metodi di
conquista xD
-Il
terzo sarebbe un po’ dopo la seconda stagione
-Il
quarto è ambientato dopo il terzo, ma senza una collocazione
ben precisa. Bè
contando che Santana è una ninfomane non è
difficile capire il motivo con cui
Brittany l’ha ricattata. La mia biondina è una
furbona, che credete!
Scusate
per la ripetizione della parola idea u_u
Besos,
Miky
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Capitolo 10 *** Jedi ***
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Capitolo 11 *** Killer ***
Killer
Quinn
si abbassò poi nuovamente a baciarla, mentre con una mano le
carezzava i
capelli, sparsi sul cuscino. Rachel non riusciva a togliersi un dolce
sorriso
dalle labbra, mentre le univa e mischiava a quelle della bionda. La
pelle di
Quinn era così profumata, i suoi baci così
intensi e morbidi, i suoi capelli la
solleticavano appena e ciò la faceva impazzire. Ad un tratto
la bionda fece
scorrere la sua mano sul fianco di Rachel, lentamente, alzando con disinvoltura
la sua maglietta. Inizialmente la brunetta la lasciò fare,
ma quando la mano
dell’altra s’infilò furtiva sotto di
essa, posizionandosi sulla coppa del suo
reggiseno, Rachel la bloccò.
-Quinn,
non ti sembra di correre un po’ troppo?- domandò,
arricciando le labbra.
L’altra in risposta scoppiò a ridere, appoggiando
la fronte sul petto della
mora.
-Questo ti sembrava troppo?- chiese, con
una vocina divertita, mentre le ammiccava maliziosamente.
-Il
fatto che tu sia la mia fidanzata non include il fatto che tu possa
fare certe
cose. Aspetteremo i venticinque anni, per la prima notte di nozze- le
spiegò
convinta. Quinn sbarrò gli occhi, non capendo se fosse seria
o se la stesse
prendendo in giro. Rimuginando sul fatto che si trovava di fronte la
sola e
unica Rachel Berry, probabilmente non scherzava affatto.
Alzò un sopracciglio,
schioccando la lingua.
-Veramente?-
domandò ugualmente, per accertarsene. Magari quel giorno era
in vena di
battute.
-Certo!-
annuì immediatamente però Rachel.
Quinn
abbassò lo sguardo, sbattendo le ciglia freneticamente e
sorridendo irritata.
-Mi
stai mettendo forse sul piano di Finn o di qualsiasi altro ragazzo?-
chiese,
quasi sibilando.
Rachel
sbarrò gli occhi preoccupata. Quel sorrisino di Quinn le
faceva alquanto paura,
celava la natura killer della ragazza in qualche modo; aveva un
nonsochè che le
metteva quasi paura.
-No!
E’ solo un mio principio- ribatté quella,
sistemandosi la maglietta e i
capelli, mentre l’altra la guardava storto. Le due si
scambiarono vari sguardi,
confusi e alcuni indecifrabili, dopodiché Quinn
sbuffò, appoggiando poi il capo
sulla spalla dell’altra.
-Sai,
però sono un sacco gelosa di tutti gli altri. Odio come
tutti ti guardano, li
ucciderei- farfugliò, cercando le mani della ragazza. Rachel
le sorrise
teneramente, prendendole gentilmente il mento per baciarla.
-Dovrei
dirlo io, visto che sei tu la ragazza più bella della
scuola!- trillò allegra.
***
Rachel
era scesa in cucina per prendere qualcosa come merenda. Quinn
ultimamente le
pareva più distaccata, era sempre nervosa e spesso le
rispondeva male. Proprio
non riusciva a spiegarsene il motivo, dopotutto lei non aveva fatto
nulla di
male! Ogni tanto interrompeva perfino i suoi monologhi per poterla
baciare, si
era comportata bene. Eppure Quinn aveva qualcosa di strano. Tornando in
camera
da lei, la brunetta passò davanti allo studio della ragazza.
Non sapeva perché,
ma Quinn le impediva di entrarci, non aveva ancora mai visto quella
stanza.
Certo,
se avesse dato solo una sbirciatina, chi se ne sarebbe accorto?
Appoggiò il
vassoio con la frutta e i succhi sul mobile, abbassando poi la maniglia
della
porta. Guardandosi le spalle controllò che Quinn non stesse
arrivando,
dopodiché entro, cercando l’interruttore.
Era
strano. Era una normalissima stanza di un delizioso color crema, con
una grande
libreria e una scrivania, tutto in ordine e pulito. Niente di
preoccupante,
pensò la mora. Finché il suo sguardo non cadde
sulla bacheca, appesa di fronte
alla scrivania. Spalancò la bocca, avvicinandosi per
controllare meglio.Era
piena di foto di alcuni membri del Glee Club, scattate da strane
angolature, e
tutti i soggetti sembravano non sospettare di essere inquadrati.
Osservando
bene notò che in ognuna di esse lei era sempre coinvolta.
Ok,
ora la teoria della killer stava prendendo meglio forma.
Quando
sentì qualcuno schioccare la lingua indispettito, Rachel
sobbalzò sul posto,
sgranando gli occhi. Quinn la guardava ferma sul ciglio della porta con
uno
sguardo assassino.
-Che
ci fai qui Rachel?- domandò sospirando, mentre le si
avvicinava. L’altra
deglutì piano, mentre indietreggiava lentamente, spaventata.
-Io…io-
balbettò, ma la figura che le si accostava sembrava
toglierle il fiato.
-Ti
avevo detto di non venire qui- sibilò la bionda, mentre
lanciava uno sguardo
veloce sulla bacheca.
-Quinn,
cosa sono quelle?- chiese la brunetta deglutendo, e con un cenno del
capo
indicò le foto.
-I
motivi per cui devo eliminare certe persone- rispose la bionda, con
quel
sorriso strano.
-Per
eliminare, cosa intendi?- gracchiò la mora, in un sussurro.
-Secondo
te?- ridacchiò l’altra – Vedi, ognuno di
loro mi irrita in maniera
indescrivibile. Quando ti parla, ti guarda, ti ammicca, ti sfiora, ti
tocca o
solamente di pensa- iniziò la bionda, afferrando poi una
bacchetta in mano,
indicando una foto nella quale Santana e Brittany le stavano parlando
con
sorrisetti sospetti.
-Per
queste due sarà facilissimo, fin troppo. Basterà
correggere il loro “pranzo”,
quel beverone che si ostinano a
ingurgitare. Sai, non penso che il cianuro lo digeriscano-
mormorò, alzando le
spalle, quasi desolata. Rachel in quel momento sentì dei
brividi di puro
terrore correrle sulla schiena. La bacchetta puntò poi
Jesse, mentre la baciava
qualche anno prima.
-Per
St. James ho pensato che ci vorrebbe qualcosa di più
teatrale. Tipo fare
trovare il suo corpo in un auditorium allestito, con ancora un costume
di scena
addosso- immaginò Quinn, sorridendo appena.
Spostò poi l’attenzione su Puck
–Questo meriterebbe qualcosa di atroce e doloroso per le
smagliature che mi ha
causato, per cui devo ancora pensarci – borbottò
tra i denti. Infine fece
arrivare la punta della stecca su una foto di lei e Finn.
-Infine
Hudson, quello per cui no sarò incolpata di nulla,
perché toglierò di torno un
tale soggetto. Avevo intenzione di riempire la vasca dello spogliatoio
di
acido, soda caustica, qualsiasi cosa serva per fargli sciogliere
i muscoli- concluse, mentre il sorriso da killer si era
ormai ben piantato sulle sue labbra.
-Quinn,
Quinn ascoltami capisci che non puoi fare una cosa del genere?-
domandò più
allarmata che mai.
-Ti
avevo parlato del fatto che ero gelosa di loro? Non li sopporto-
strillò
nervosa, scagliando il bastoncino contro le fotografie.
-Ma
non è un motivo valido per ucciderli- affermò
Rachel quasi sul punto di
piangere – Io non ti tradirei mai e poi mai, con nessuno di
quelli. Lasciali
fare, tanto l’unica che conta sei tu
–cercò di farla ragionare. Quinn
abbassò
il capo un po’ demoralizzata, lasciando che Rachel le si
avvicinasse.
La
mora le accennò un sorriso, cingendole delicatamente i
fianchi.
-Senti
farò tutto ciò che mi chiederai se lascerai da
parte i tuoi istinti omicidi-
tentò ti persuaderla, attirando così il suo
interesse.
-Tutto
tutto?- sussurrò, senza alzare gli occhi.
-Certo,
è una promessa- insistette Rachel. E mentre Quinn sollevava
il viso verso di
lei, mentre iniziava a scorgere il suo sorriso, Rachel capì
che la sua
fidanzata non era una killer provetta.
Solo
una gran porca.
-Quinn!-urlò
Rachel, afferrandole un polso.
-Avevi
detto tutto tutto!-
ridacchiò quella,
che si era sistemata a cavalcioni sul corpo della mora, bloccandole i
fianchi
con le ginocchia.
-Ma
mi sembravi una pazza furiosa!-si giustificò lei, mentre la
bionda si liberava
dalla sua debole presa.
-Quasi
quasi potrei diventare un’attrice- mormorò
divertita Quinn, tentando ancora di
sfilare la maglietta alla mora, che la tratteneva a fatica.
-Mi
hai fatto paura!- borbottò Rachel.
-Non
sai quanto tempo ho impiegato per preparare tutto. Ho dovuto cercare
foto di te
e Jesse, trovarne una con Finn, pregare Brittany e Santana di fare le
smorfiose
con te e di aiutarmi a provare la parte. La parte più facile
è stata quella
dello studio in effetti. Mi è bastato pensare ad un posto
che non avevi ancora
visto e vietarti di entrarci. So quanto ami ficcare il tuo adorabile
nasino
ovunque- le raccontò ridendo.
Rachel
sbuffò, roteando gli occhi e lasciando che la bionda le
sfilasse la maglietta,
tanto ormai opporsi era solo uno spreco di fatiche. Non poteva
rischiare la sua
voce ne risentisse.
-Tutto
ciò per arrivare a toccarmi le tette- brontolò,
mentre Quinn si abbassava su di
lei per mordicchiarle il labbro inferiore, mentre le sue mani salivano
dalla
pancia, sui suoi seni.
-No
Rachel, per molto di più- sghignazzò la bionda,
sfoderando in suo sorriso da
killer.
***
Ok
scusate per la scemenza xD
Cioè
per la K mi erano venute in mente tre parole : Kiss, troppo scontata e
immediatamente scartata, Karma, che mi sarebbe piaciuta ma zero idee, e
Killer,
poiché a volte Q in Glee è un po’ una
pazza bipolare. Perciò ho deciso di
dipingerla come killer xD A dire la verità mi sono divertita
un sacco ad
immaginare la scena xD
Per
cui eccovi una perv!killer!Quinn e una castissima Berry (tanto non
inganni
nessuno Rach )
Spero
ci siano pochi errori e che vi abbia fatto sorridere un poco ;)
Ci
si vede alla M *w*
Besos,Miky
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Capitolo 12 *** Laugh ***
Hai trovato un baco su EFP, per questa non vedi il testo della storia.
Segnala il problema cliccando qui. Si tratta di un form per violazioni del regolamento, ma copiate pure quanto scritto in grassetto nella casella. La storia con indirizzo 'stories/Te/Tem_93/859668.txt' non e' visibile.
L'amministrazione provvedera' a fare il possibile per sistemare. Grazie in anticipo per la preziosa collaborazione.
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Capitolo 13 *** Moles ***
Moles
-Berry,
non mi viene una parola …Come si dice quando una
persona parla tanto, ma proprio tanto, e sempre a
vanvera?-domandò Santana,
tamburellandosi la penna sul labbro inferiore, mentre con il piede
infastidiva
la brunetta che era immersa in lunghi calcoli algebrici.
-
Una logorroica ciarlatana?- tentò quella, senza pensarci
troppo su.
-Sì,
può andare- annuì la latina tornando a scrivere
nel suo
libretto – e una persona che rompe le scatole in maniera
colossale?- continuò,
tornando ad alzare il capo.
-Tediosa,
pesante, insopportabile …- disse subito Rachel.
-Insopportabile
è perfetto- mormorò l’ispanica
sorridendo
soddisfatta. Rachel a quel punto s’insospettì. Di
certo Santana non stava
facendo i compiti, e allora cosa stava facendo?
-Lopez,
cosa stai combinando?- domandò alzandosi e andandole
vicino.
Santana
sollevò il viso verso di lei sorridendole melliflua.
-Una
lista dei motivi per cui sei insopportabile-
trillò, tornando poi a concentrarsi. Rachel la
osservò scrivere freneticamente un foglio ormai pieno.
Strizzò gli occhi
infastidita e soffiò.
-E
perché mai lo staresti facendo?- sibilò,
incrociando le
braccia al petto.
-Mi
annoiavo- sussurrò l’altra, scrollando le spalle.
-Non
potresti fare i compiti esattamente come noi?-
-Intanto
li facevi solo tu, e poi mi danno noia- bonfichiò,
sistemandosi sul letto più comodamente, dando le spalle a
Rachel.
-Li
stanno facendo anche Quinn e Brittany- puntualizzò la
ragazza, indicandole scribacchiare sulla scrivania.
-Britt
sta colorando e Miss Fabray fa disegni sconci su di
te- la corresse Santana, tornando a portare lo sguardo su di lei.
-Ma
figurati!- ridacchiò quella, scuotendo la testa
incredula.
-Guarda
bene, B sta usando quello che sembra il libro di
matematica, che in realtà è un album da colori
con la copertina di algebra; Q
ha una matita in mano e fa quelle facciotte da pervertita. Come al
solito ho
ragione io-le spiegò, mentre le due bionde continuavano
indisturbate i loro
lavori, non sentendo la conversazione. Rachel spalancò la
bocca attonita. Tornò
poi a gonfiare il petto indispettita e
ad arricciare il naso.
-Comunque,
è impossibile che io abbia tutti quei difetti!-
sbottò, alludendo alla lista che sembrava non finire mai.
Santana in risposta
scoppiò a ridere, attirando così
l’attenzione delle altre ragazze.
-Guarda
che ne hai anche tu!- ribattè Rachel, corrugando le
sopracciglia.
-Pff,
io sono pressoché perfetta. Ho solo alcuni nei
trascurabili- affermò la latina, sbattendo le ciglia folte e
riavviandosi la
coda ricca di boccoli.
-Ah
sì, e io che pensavo che i nei fossero piccoli. I tuoi
sono all’incirca giganti- ringhiò, mostrando poi
un sorriso di sfida.
Brittany
si corrucciò, increspando adorabilmente le labbra.
-Devo
aggiungere anche nevrotica- borbottò l’ispanica.
-San?-
chiamò Brittany accucciandosi al suo fianco, mentre
la ragazza stava sdraiata sul letto, impegnata a trascrivere la lista
sul
portatile intitolata I nei
della
Berry.
-Dimmi
B- disse quella, continuando a premere freneticamente
i tasti, senza nemmeno guardarli.
-San
ma a me non è molto chiara questa cosa- borbottò,
sporgendo all’infuori il labbro inferiore. Santana si
grattò distrattamente la
nuca, guardandola
dubbiosa.
-Cosa?-
domandò, distraendosi dal computer.
-Sai,
secondo me Rachel non ha affatto ragione- iniziò la
bionda, annuendo mentre manteneva un’espressione un
po’ persa.
-Oh,
questa è una delle poche cose certe della vita-
affermò
l’altra, per poi attendere una spiegazione più
chiara.
-Sai,
lei dice che i tuoi nei sono giganti, ma …non è
vero-
negò convinta. Santana la guardò con amore.
-Ma
non ascoltarla, quella è una logorroica ciarlatana-
ridacchiò, ma la bionda non ne sembrava
ancora convinta.
-A
meno che…- farfugliò Brittany, per poi far
stendere a
forza Santana a pancia in giù, sollevandole e sfilandole la
felpa, seguitando a
togliere anche la maglietta. Si avvicinò allora maggiormente
alla sua pelle, e
Santana sorrise, immaginando che era scattata la sessione serale di
coccole. Ma
Brittany, come in qualsiasi cosa che faceva, la sorprese.
-No,
non sono affatto giganti. Né quelli sul collo, né
quello sulla spalla – sorrise, puntandolo con
l’indice – né quello sulla tua
tetta- concluse, appoggiando poi il suo mento sul petto della ragazza,
guardandola con un sorriso.
-Sono
piccoli e carini- aggiunse, sollevando appena le
spalle.
-BritBrit,
la pulce non intendeva quello- rise, allacciando
le braccia dietro al collo della bionda.
-Per
nei, intendeva difetti- le chiarì, facendole emettere
un prolungato “Oooh”.
-Guarda
che sono sicura che tu non abbia nemmeno quelli-
farfugliò la bionda, facendo come per cercarli nel corpo
della latina, la quale
scoppiò nuovamente in una fragorosa risata. Decise poi
subito dopo che in
effetti era l’ora dei suoi sweet lady
kisses. Avvicinò
così il viso a quello dell’altra, facendo stampare
i due
sorrisi, mentre spingeva il corpo di Brittany maggiormente contro il
suo. La
spinse poi di lato, invertendo le posizioni, così da essere
in grado di
svestire a sua volta la bionda. Dopodiché
appoggiò la fronte su quella
dell’altra, sorridendo dolcemente.
-Sai
vero che i tuoi nei li amo..- farfugliò, ammirando
quegli occhi così favolosi e gioiosi, vedendoli quasi
rispondere
affermativamente.
-Sono
pazza delle tue lentiggini- mormorò, mordicchiando il
naso della bionda, che scoppiò in un risolino divertito
–innamorata di questa
piccola macchiolina sul tuo labbro superiore- continuò, per
poi leccarglielo,
passando in seguito la lingua sulla labbra dischiuse di Brittany,
infilandola
poi nella sua bocca per farle incontrare ancora quella della fidanzata.
Scese
sul collo della bionda, baciando ogni neo che trovava, il che le prese
un po’
di tempo, poiché il petto della bionda era puntellato di
piccoli puntini di un
marrone chiaro. Continuò poi verso il basso, arrivando alla
pancia di Brittany.
-Decisamente
però questi sono quelli che preferisco-
mormorò, con un sorriso malizioso, mordicchiando i tratti di
pelle dove erano
sistemati tre o quattro nei più evidenti degli altri.
Brittany
sorrise leggermente imbarazzata, mentre Santana
continuava a seguire quella mappa che conosceva così bene.
L’ispanica
raccattò una felpa dal pavimento, infilandosela
frettolosamente, per poi riprendere il portatile sulle ginocchia,
mentre
Brittany dormiva beatamente al suo fianco.
Continuò
il suo lavoro, perché aveva come l’idea di
appenderla un po’ ovunque per il McKinley.
-Rachel
ne ha tre in faccia- bonfichiò ad un tratto la
bionda al suo fianco.
-Cosa?-
chiese la mora, arricciando per un momento le
labbra.
-Di
nei, ne ha tre in faccia-disse quella. Alla latina non
potè che scappare un sorriso, probabilmente non sarebbe mai
riuscita a
chiarirle la differenza tra i due significati!
***
Intanto
ci tengo a precisare che non ho la fissa per i nei,
tanto meno per quelli di HeMo. Che io me li ricordi quasi a memoria non
c’entra
proprio, che tra tutte le parole con la M la prima che mi è
venuta in mente sia
sa stata questa, non avvalora nessuna teoria u_u
Note:
-Un
po’ di Pezberry non fa mai male ;)
-B
è sempre fantastica
-GIRLFRIENDS
(questo è sempre rilevante)
-Ovviamente
Q sta facendo disegni sconci su Rach, abitudine
che ha dalla prima stagione ;)
Mi
scuso anche qui per il ritardo ç_ç E anche per
non aver
recensito nessuna ff ultimamente, sul serio non ho tempo
ç_ç
Besos,Miky
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Capitolo 14 *** Night ***
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