Easy as ABC

di Tem_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Absurdities ***
Capitolo 2: *** Basketball ***
Capitolo 3: *** Changes ***
Capitolo 4: *** Dresses ***
Capitolo 5: *** Espionage ***
Capitolo 6: *** Fox ***
Capitolo 7: *** Games ***
Capitolo 8: *** Heaven ***
Capitolo 9: *** Idea ***
Capitolo 10: *** Jedi ***
Capitolo 11: *** Killer ***
Capitolo 12: *** Laugh ***
Capitolo 13: *** Moles ***
Capitolo 14: *** Night ***



Capitolo 1
*** Absurdities ***


Absurdities
 
 
 
Brittany appoggiò la testa contro il petto si Santana e chiuse gli occhi, mentre l’altra le accarezzava dolcemente i capelli facendo scorrere lentamente le sue dita tra di essi. Adorava stare accovacciata in quel modo, stretta a Santana. Sentiva il suo calore, la cassa toracica alzarsi appena quando respirava, ma soprattutto il suo battito regolare.
-Il tuo cuore bussa- sussurrò, mettendosi in ascolto.
-Davvero? Chiedi che vuole- mormorò l’altra, continuando a coccolare la bionda. Quella alzò la testolina con un’espressione confusa.
-Non è che vorrà uscire?- domandò, un po’ preoccupata. La mora scosse la testa.
-No, non direi- disse Santana sorridendole. Brittany annuì e tornò a posizionarsi come prima. Santana fece per risistemarsi quando sentì qualcosa infastidirgli i piedi. Sollevando il capo vide infatti Lord Tubbington mordicchiarle i calzini, per poi appollaiarsi tra le caviglie sue e di Brittany. Borbottò qualcosa con una smorfia, per poi staccarsi dalla bionda e alzarsi.
-Stupido gatto obeso..- farfugliò prendendolo su e sistemandolo nella sua cuccetta vicino alla porta –fallo ancora e ti butto fuori- gli intimò, guardandolo male. In seguito si voltò e tornò dall’altra ragazza, stendendosi e abbracciandola nuovamente.
-Dici che dovrei mandarlo a scuola?- chiese Brittany sospirando.
-Gli farebbe bene- rispose Santana, passando il suo indice avanti e indietro sul braccio chiaro della ragazza.
-Già. Imparerebbe molte cose e non starebbe sempre in casa a non far nulla. Anzi, a ginnastica gli farebbero fare anche del movimento. Inoltre gli insegnerebbero i rischi e le conseguenze del fumo –brontolò guardando male il micione - Sì forse è proprio il caso, così una volta per tutte si deciderà a imparare la nostra lingua.- rifletté la bionda, guardando da lontano il felino che si stava leccando il pelo grigiastro.
-Ah, già il problema sarebbe il linguaggio. Mica tutti riescono a parlargli come te..- mormorò Santana.
-Cavoli è vero!- sbuffò l’altra dispiaciuta –Forse è per questo che non accettano mai la sua iscrizione- esclamò Brittany sgranando gli occhi.
-Credo anche io- annuì Santana.
Brittany si mise a disegnare strane forme sulla pancia dell’amica, sistemando poi a volte la maglietta o lasciandole bacini qua e là. Santana ridacchiò, solleticata dal leggero tocco della bionda, che però s’interruppe.
-San, stasera posso venire a dormire da te?- domandò, sporgendo all’infuori il labbro inferiore, sbattendo le ciglia chiare.
-Sì, perché? C’è qualcosa che non va’?- s’informò, sapendo quanto Brittany odiasse lasciare a casa da sole le sue creaturine magiche. Infatti l’altra annuì, rattristita.
-Ho litigato con i folletti- sospirò la bionda, affondando il volto dietro il fianco della mora.
-Come mai?- domandò Santana, cercando l’espressione avvilita dell’amica.
-Sono diventati amici degli orchetti. Lo sanno che io non li sopporto, sono antipatici e puzzano, eppure non mi hanno voluto ascoltare.-mugugnò, portandosi all’altezza di Santana. Quest’ultima appoggiò la sua fronte contro quella di Brittany e le sorrise dolcemente, carezzandole la guancia rosata.
-Bè, appena lo capiranno e vorranno tornare da te, tu respingili- le consigliò la mora, annuendo col capo –così impareranno chi aveva ragione!-.
-San ma come potrei?!-esclamò –non posso fare una cosa del genere ai miei folletti. Ci tengo troppo a loro- ammise, accennando un sorriso.
-Mpf- mugugnò l’altra –gli starebbe bene-.
-Ma San non dire assurdità- sbottò Brittany alzandosi e andandosi a sedere dalla scrivania, sbuffando. Santana corrugò le sopracciglia, arricciando le labbra.
Aveva ascoltato l’amica parlarle di cose come iscrivere un gatto ad al McKinley, litigare con orchetti e folletti e prima aveva dovuto aiutarla a sistemare la sua casetta delle Barbie.
Non capiva bene il passaggio per cui fosse lei a dire assurdità.
-Non ho detto nulla si strano B- disse, restando sdraiata sul letto.
-Sì invece- bisbigliò l’altra, dandole le spalle e imbronciandosi. La mora sospirò, dopodiché buttò i piedi giù dal letto e si alzò, dirigendosi verso la sedia su cui stava l’amica. Abbassandosi, appoggiò la testa sulla spalla della bionda.
-Cos’avrei detto di tanto assurdo?- domandò, abbracciandola poi da dietro.
-Che dovrei rifiutare le scuse dei miei folletti- borbottò Brittany, tenendo il muso.
-Ma loro non ti hanno dato retta..- cercò di spiegarsi Santana, strusciando il mento sulla spalla dell’altra. Brittany però si slegò dalla presa e si alzò, mettendosi di fronte all’altra.
-Santana..- iniziò guardandola negli occhi.
Era strano che Brit la chiamasse così, solitamente lo faceva solo quando era seria.
-Se dovessimo litigare, se tu non mi ascoltassi e facessi tutto il contrario, se mi facessi veramente arrabbiare, quando verresti da me a chiedermi scusa, o solamente torneresti da me, io ti perdonerei e ti abbraccerei forte forte. Probabilmente trattandosi di te non me la prenderei nemmeno.- sussurrò, stringendo le mani della mora tra le sue.
L’altra la guardava con la bocca socchiusa.
Brittany poteva essere la persona più strana e ingenua del mondo, ma era una bellissima persona, sicuramente molto più dolce di quanto potesse esserlo Santana.
-Quando ami una persona non ti interessa avere ragione, t’interessa avere lei- concluse, con un debole sorriso, toccando con l’indice la punta del naso dell’ispanica, mentre quella si era voltata appena per celare gli occhi velati.
-Ma.. non stavamo parlando dei folletti- disse la mora, seguendo per l’ennesima volta Brittany  sul letto.
-Bè, sì. Era una discorso in generale- bonfichiò la bionda facendo spallucce. Santana abbassò lo sguardo, fuggendo dagli occhioni azzurri e vispi dell’altra.
-E poi che c’entra con noi due l’amare una persona…- mormorò ancora insicura. Brittany sbuffò di nuovo, e rumorosamente.
-Cavoli la vuoi smettere con queste assurdità!- sbottò irritata –cosa c’entra…- borbottò. Poi poggiò la testa sulle gambe di Santana, cercando gli occhi che le stava nascondendo. Appena li trovò, sorrise allegramente, carezzando con una mano il volto della latina.
-Come se non sapessi che ti amo-.
 
♥♥♥
 
 
Vi eravamo mancate eh? Lo sappiamo, lo sappiamo, per questo io e la mia pecora Ari siamo tornate con una nuova raccolta ;)
Per il titolo s’intende che stare insieme per loro è facile come l’ABC ;)

 
Riguardo a questa prima shot, diciamo che non ne sono troppo convinta. Volevo però molta fluffosità e volevo che quella che dicesse assurdità fosse paradossalmente Santana u.u
Perciò, vi prendete quello che è venuto u_u
 
Mi scuso degli errori ;)
Besos, Mrs. Salling (tanto per chiarire che io e Mark siamo sposati u.u)
 

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Capitolo 2
*** Basketball ***


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Capitolo 3
*** Changes ***


Changes
 
 
Rachel scribacchiò qualcosa sul libro, ormai stufa di studiare. Sbuffò e cominciò a giocherellare con la penna, facendola roteare tra le dita. Quinn si voltò verso di lei alzando un sopracciglio.
-Che fai?- borbottò, interrompendola.
-Mi sto annoiando, non potremmo fare altro?- chiese sorridendo e sbattendo le lunghe ciglia ripetutamente. Quinn arrossì e brontolò qualcosa, spintonandola appena.
-Sono due ore che studiamo, facciamo una pausa. Tra l’altro fare i compiti sul letto non aiuta- mormorò, risultando ancora ambigua. La bionda non riuscì a trattenere un sorriso, abbassò lo sguardo per poi riportarlo su Rachel.
-E sentiamo cosa vorresti fare?- domandò, conoscendo già la risposta.
Come si aspettava infatti, Rachel si limitò a fare quel suo sorrisetto furbo che le faceva brillare gli occhi.
 
A Quinn piaceva particolarmente fare i compiti sdraiata sul letto accanto a Rachel, vederla tutta impegnata in esercizi di calcolo o in temi infiniti la faceva sorridere e la distraeva piacevolmente dal suo studio. Solitamente Rachel era quella che si stancava prima, primo perché a lei non interessava avere la media più alta della scuola per eccellere in tutto, secondo perché a Rachel piaceva fare qualcos’altro su quel letto.
Bè, sicuramente nell’ultimo periodo c’erano stati vari cambiamenti, e questo era uno dei tanti di una lunga lista.
Per prima cosa, nella vita di Quinn era entrata regolarmente quella bassa, logorroica ed egocentrica Rachel Berry, che aveva già cominciato a voler controllare anche la sua di vita.
Per seconda, sia dalla vita di Quinn che da quella di Rachel era uscito Finn Hudson, se ne erano sbarazzate una volta per tutte, dopo tradimenti, litigi e promesse mai mantenute. Lui ancora non l’aveva capita bene e continuava a provarci sia con una che con l’altra ma oramai nessuna delle due se lo filava.
Il cambiamento più significativo era però che Quinn e Rachel non si odiavano più.
Anzi, sembrava andassero molto d’accordo, fin troppo.
Oramai i papà di Rachel si erano abituati al fatto che la figlia restasse a mangiare, a dormire o passasse il week end a casa Fabrey, e per la mamma di Quinn era diventato normale aggiungere un posto a tavola per la dolce Rachy.
Di cambiamenti ce ne erano stati altri, come il fatto che Rachel fosse stata obbligata da una certa persona a mettere regolarmente i collant se usava le gonne per coprire le gambe da occhi curiosi, mentre Quinn aveva cambiato shampoo dopo aver provato quello all’albicocca della mora, così squisito e profumato.
Così, tra tutte queste novità, Quinn aveva imparato a leggere ogni singola espressione di Rachel e sapeva che quello sguardo beffardo non portava a nulla di buono.
 
-Hai finito la tua relazione?- domandò la bionda, sistemando i suoi fogli.
Rachel aggrottò le sopracciglia e scrollò le spalle.
-Quasi- sussurrò, facendosi più vicina all’altra.
-Quando l’avrai finita faremo altro- sentenziò Quinn, distogliendo lo sguardo e arrossendo. Rachel però non era ancora convinta, mugolò qualcosa e spostò i libri di Quinn, buttandoli giù dal letto.
La bionda spalancò la bocca infastidita, mentre l’altra sorrideva.
-Con questa Berry per oggi puoi anche dire addi..-cercò di minacciare, ma Rachel, dopo aver annuito senza stare a sentirla, le aveva tappato la bocca con un bacio, che ben presto fu ricambiato.
-Dicevi?-chiese la mora sogghignando.
-Smettila, intanto no..-.Rachel sentì che doveva fermarla nuovamente. Quando si staccarono Quinn sbuffò spazientita.
-Berry io ti odio, sappilo- farfugliò liberando il letto velocemente, buttando tutto sul pavimento, mentre Rachel aspettava sorridendo vittoriosa.
-So anche quanto- aggiunse la mora, costringendo Quinn a stendersi sul letto e salendole sopra –per questo cercherò di farmi perdonare- mormorò, facendo poi correre la sua lingua sul collo candido della bionda, facendole stringere gli occhi. Salendo per la mandibola arrivò fino alle labbra rosse di Quinn e finalmente si dedicò a quelle, leccandole prima, come per stuzzicarla, e approfondendo il bacio dopo.  La bionda infilò le mani tra i capelli sciolti e mori dell’atra, impedendole si staccarsi mentre sentiva le mani di Rachel scorrere sulle sue gambe scoperte e addentrarsi sotto la sua gonna.
 
-Cof cof- scandì Santana sulla porta prima di scoppiare a ridere insieme a Brittany.
Rachel alzò per un momento gli occhi su di loro, chiudendoli a fessure.
 
Altro cambiamento che aveva scombussolato la vita della piccola Berry era stata l’allegra combriccola con cui si era ritrovata ad uscire. Non sapeva ancora spiegarsi come Quinn l’avesse convinta ad accettare quella cosa, eppure ora il venerdì e il sabato lo trascorreva sempre non solo con Miss Fabrey, ma anche con due soggetti poco sani di mente. Brittany e Santana. Ciò non aveva fatto diminuire le battutine delle due verso di lei, viceversa le aveva fatte aumentare a dismisura e tappare la bocca dell’ispanica sembrava pressoché impossibile.
 
Rachel sbuffò, appoggiando la testa sul petto di Quinn che era leggermente arrossita ed aveva corrugato la sopracciglia, irritata.
-Cosa ci fate voi due qui? E come siete entrate?- sibilò la bionda, guardandole storto.
-Puck mi ha insegnato a scassinare le porte- trillò Brittany, tutta fiera della sua nuova abilità.
-Shhh- le fece Santana, portando l’indice davanti alla bocca e sorridendo –siamo qui per una scommessa. E per colpa vostra ho anche perso!-si lamentò la latina, sistemandosi i capelli.
-E sentiamo, su cosa scommettevate?- s’informò Quinn, senza spostarsi di un centimetro.
-Brit diceva che vi avremmo trovate a fare cose sconce, io avevo puntato inizialmente di trovare te che uccidevi la Berry- iniziò Santana.
-Ma io le ho concesso di cambiare idea, anche perché sapevamo che avevate da studiare- continuò la biondina al suo fianco.
-Così io avevo scommesso sul trovarvi qui a studiare noiosamente. Cavoli Britts, avrei dovuto darti retta- borbottò, incolpando le due ragazze sdraiate sul letto.
-Io te l’avevo detto che quando ci sono di mezzo i compiti va sempre a finire così- affermò saggiamente Brittany sollevando le spalle.
-Bene, grazie delle informazioni, speriamo vi siate divertite, ora pensate di andarvene?- brontolò Rachel, tamburellando le dita sul materasso.
-E lasciarvi stare?- esclamò Santana sgranando gli occhi –Dove sarebbe il divertimento Berry?- sbuffò.
-E poi noi li abbiamo già fatti i nostri compiti- sorrise maliziosamente Brittany, guardando di sottecchi la mora.
Rachel si voltò verso Quinn stringendo le labbra.
-Le odio, le odio, le odio –sussurrò, facendo per alzarsi. Quinn sorrise appena e le stampò un bacio sulle labbra.
-Se volete ci mettiamo qui in un angolo e non diamo fastidio –continuò a stuzzicarle Santana.
-Lopez, vai al diavolo!- sbottò Rachel alzandosi e avvicinandosi alle due arrivate.
 
***
 
-Rachel Berry, la sua relazione?- chiese il professore, guardando nella direzione della ragazza. Rachel sbarrò gli occhi, ricordando dov’era rimasta, tra l’altro incompiuta.
-M-Mi dispiace, ma non ce l’ho- sussurrò dispiaciuta.
-Se non vuole rovinare la media dell’intero anno, ci dovranno essere cambiamenti- l’avvertì il professore, guardandola male.
Rachel abbassò lo sguardo.
-Come se negli ultimi tempi non ce ne fossero già in abbondanza - mormorò tra se e se.
 
***

Prima Faberry guys ;)
 
Curiosità:
-La parte perversa di Rachel con Quinn esplode ;)
-Finn ora può anche morire ;)
-Rachy potrebbe usarlo solo la mamma di Quinn, con i suoi soprannomi zuccherati xD
-Il Faberrytana regna!
 
Spero ci siano pochi errori ;)
Ci sentiamo alla E ;)
 
Besos,Miky

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Capitolo 4
*** Dresses ***


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Capitolo 5
*** Espionage ***


Espionage
 
 
Santana uscì dall’aula sbuffando, per poi dirigersi al suo armadietto. Quando vide la bionda litigare con il proprio lucchetto si avvicinò più velocemente, arrivando al suo fianco sorridente.
-Ehy San- trillò l’altra vedendola, per poi tornare a imbronciarsi. Santana ridacchiò, per poi spostare le mani della ragazza e aprire con uno scatto la serratura. Brittany le rivolse un enorme sorriso e le diede un bacio sulla punta del naso, il che la fece arrossire e tirarsi un po’ indietro.
-Cosa fai oggi?- chiese la mora, aprendo la sua anta per cercare un qualche libro.
-Oggi- ripeté l’altra sbarrando gli occhi –mi vedo con Mike- tentennò, richiudendo l’armadietto. Santana la scrutò stranita. Era già la terza volta durante quella settimana.
-Perché? Volevi che ci incontrassimo?- domandò Brittany, stringendosi i volumi contro il petto. Santana scosse immediatamente la testa.
-Oh, no!- si affrettò a rispondere –oggi mi devo vedere con...-guardò nel corridoio un attimo cercando qualcuno che potesse aiutarla –…Rachel!-squillò, tirando un sorriso forzato.
-Oh- mormorò la bionda, stupita dalla notizia –Ok- le sorrise. Dopodiché si allungò e le stampò un bacio sulla guancia prima di dirigersi nella sua classe.
Santana si bloccò sul posto e vide quella piccola logorroica avvicinarsi. Dopotutto non aveva fatto una scelta pessima, quello gnomo da giardino, nel suo caso, poteva rivelarsi utile.
-Cosa c’è Santana?- chiese quella subito, fissandola e puntando i pugni sui fianchi, come suo solito.
-Oggi pomeriggio tu verrai con me. Siamo in missione- affermò Santana, riprendendosi decisa. Rachel alzò un sopracciglio e strinse gli occhi.
-Che missione?-domandò, quasi preoccupata. Santana sì guardò prima a destra e poi a sinistra, infine tornò sulla ragazzina.
-Spionaggio!-le sussurrò a pochi centimetri di distanza, così da vedere il luccichio che si accese immediatamente negli occhioni nocciola di Rachel.
 
 
-Mettiti giù che ti vedono!-strillò Santana, abbassando la testa di Rachel sotto il cruscotto. Lei si lamentò immediatamente, tirando un pugno sulla spalla della latina.
-Ma sei fuori? Siamo a cento metri e sono di spalle!-sibilò, rimanendo però abbassata.
-Qui il capo sono io e comando io!-sbottò l’ispanica guardandola male. Rachel fece schioccare la lingua e si alzò, guardando attraverso il binocolo.
-Pff, non so nemmeno perché ho accettato- borbottò, seguendo i due ballerini con lo sguardo.
-Perché tu ami lo spionaggio. Sei stata selezionata per questo e per la tua statura, Pollicina, grazie alla quale puoi infilarti ovunque- spiegò Santana, continuando a guidare ad una velocità minima.
-Sì, ma pensavo avremmo spiato tipo Dave e Kurt amoreggiare, Sam e Mercedes… cose del genere. Non certo Brittany che esce un pomeriggio con Mike. Lei non ti tradirà mai- brontolò la moretta, continuando a tenerli d’occhio.
-E’ la terza volta che escono insieme questa settimana. Fatti qualche domanda!- sbottò l’altra, alzandosi la sciarpa fino al naso per celare la propria identità.
-Infatti me la faccio. Quanto cavolo è gelosa e possessiva la Lopez?!- rispose sbuffando. Santana la fulminò con uno sguardo e la spintonò infastidita.
-E poi non sei credibile con la sciarpa di lana e gli occhiali da sole!- aggiunse abbassando il finestrino.
-Ma perché non tace un attimo-piagnucolò la latina tirando leggeri pugni sul volante.
-Perché tu invece non accosti che sono entrati in quel bar!- esclamò Rachel, indicandoli.
Santana parcheggiò e le due scesero dalla macchina, borbottando irritate.
 
 
-Un tè al limone, due ciambelle e – fissò il bancone indecisa –quel panino! –decise, indicandolo e sorridendo fiera –per lui una bottiglietta d’acqua!- esclamò porgendo i soldi alla signora. Mike rise e l’aiutò a portare le cose al tavolino, mentre la ragazza cominciava a mangiarle, tutta soddisfatta.
-La coreografia è fantastica- annuì Mike, dando un morso alla pasta dell’amica.
-Certo, l’abbiamo fatta noi- concordò la bionda.
-Ora che abbiamo finito Tina la smetterà di lamentarsi- sbuffò il ragazzo –e San, ha fatto qualche storia?- s’informò, puntando il gomito sul tavolo per poi appoggiare il mento sul pugno chiuso. Lei scosse la testa continuando a ingurgitare la sua merenda.
-Dove hai detto che andava oggi?-domandò lui curioso.
-Usciva con Rachel- disse lei con un’espressone discutibile.
-Con Rachel?- chiese lui spalancando gli occhi –Santana e Rachel? Non ti sembra strano?- esclamò ridacchiando. Brittany si fermò, masticando e ragionando allo stesso tempo.
-In effetti sì- mormorò dubbiosa.
-Oddio, siamo vicini alla fine del mondo- borbottò il ragazzo, scuotendo la testa allibito. Mentre l’amica finiva di mangiare si mise  a guardare distrattamente fuori dalla finestra.
-Brit – la chiamò dandole qualche pacca sul braccio –guarda –sussurrò, indicando dall’altra parte della strada. Lei alzò gli occhi e li focalizzò ben presto su due figure ben conosciute. Stavano entrando in un bar e Santana stava accompagnando Rachel con un braccio dietro alla schiena?! La bionda spalancò la bocca e i due amici si guardarono attoniti.
 
 
Santana appoggiò il braccio sulla schiena di Rachel e con uno strattone la tirò dentro al bar.
-Tu ci farai scoprire- le sibilò all’orecchiò mentre l’altra sbuffava, entrando a malavoglia.
-Sappi che io non asseconderò mai più queste tue follie da fidanzata isterica- borbottò Rachel, scegliendo poi un tavolino. Si sedette e Santana la raggiunse poco dopo aver prese due pizzette.
-Intanto, io non faccio la fidanzata isterica- puntualizzò, puntellando l’indice sulla fronte dell’altra –poi mi dici che cavolo avevi da fare oggi pomeriggio di tanto importante?!- ringhiò addentando la pizza.
-Porcate con Quinn!- sbottò l’altra esasperata. Santana fece roteare gli occhi, soffiando.
-Che palle, dopo ti accompagno da lei. Prima controlla la mia bionda- le ordinò con una leggera pacca sulla spalla.
 
Brittany non riusciva a togliere gli occhi dalle due e non riusciva nemmeno a chiudere la bocca dallo stupore.
-Continuano a stoccazzarsi –si lamentò infastidita. Dopodiché sbuffò dispiaciuta. Mike le rivolse un dolce sorriso e l’attirò teneramente a se, così che la ragazza poté appoggiare la sua testolina sulla spalla dell’amico.
-Vedrai che non c’è nulla, non ti preoccupare- la consolò, offrendole il panino che non aveva finito.
 
-Ci sarebbe un problemino-mormorò Rachel, attirando l’attenzione dell’altra ragazza. Appena vide Brittany appoggiare il capo sulla spalla del ragazzo rimase allibita.
-Berry..- mormorò con la voce spezzata, prima di scoppiare in uno dei suoi tipici pianti isterici.
-Lopez, sono solamente amici, lo sai- provò a confortarla lei, carezzandole la schiena e sistemandole i capelli dietro all’orecchio.
-Ma lei è bi-curiosa – cominciò a piagnucolare la ragazza agitando le mani –e Mike ha tutti quei muscoli-.
 
Brittany si alzò di scatto quando vide Santana piangere e Rachel che la coccolava.
Lasciando metà panino sul tavolo, uscì dal locale per poi fiondarsi nell’altro. Mike ringraziò e si scusò con la signora al bancone, per poi rincorrere l’amica urlandole di non fare scene da pazza.
Brittany però aveva già messo piede nel bar dove stavano le altre due ragazze. Si fermò davanti a loro e tamburellò il dito sulla spalla di Rachel. Le due more alzarono gli occhi, stupite dell’arrivo della bionda.
-Cos’hai fatto alla mia ragazza?-chiese Brittany, abbassandosi su Santana per staccarla dall’altra.
-Tu!- iniziò Santana alzandosi –voi due avete una storia!- strillò indicando i ballerini.
-Cosa stai dicendo?-domandò Brittany –non lo conosco nemmeno- aggiunse, guardando il vecchietto al suo fianco.
-B, parlava di me-le spiegò Mike, rendendo tutto più chiaro alla bionda –comunque non abbiamo una storia Santana- disse, tranquillo.
-Vi abbiamo visti!- continuò l’ispanica, asciugandosi le lacrime e corrugando le sopracciglia.
-E noi abbiamo visto voi due!- controbatté Brittany, sentendosi accusata.
-Noi vi stavamo spiando. Santana credeva che ci fosse sotto qualcosa ai vostri ultimi incontri- disse Rachel.
-Dicevo che dovevi tranquillizzarla –mormorò Mike a Brittany, la quale intanto aveva riacquistato il sorriso e si era fiondata ad abbracciare la latina.
-Stammi lontana- farfugliò quella ancora arrabbiata. Come sempre però non riuscì a staccarsi di dosso Brittany, dopotutto era sempre stata più forte di lei.
-Noi stavamo preparando una sorpresa per te San!-trillò quella, mentre la latina cercava ancora di divincolarsi.
-Ah!Bella sorpresa- mugugnò.
-Il professor Shue ha detto che ti ha assegnato un assolo per le regionali e io e Brit avevamo deciso di prepararti una coreografia speciale- chiarì il ragazzo, sorridendole. Santana si calmò e accennò un sorriso, per poi tuffarsi tra le braccia chiare della ragazza.
Rachel sgranò gli occhi e si schiarì la voce, tamburellando il piede per terra.
-Voi mi state dicendo che l’assolo è andato a lei e non a me?-
 
 
***
Pff… no, non siete gli unici a cui non piace! Ringrazio Ari e Vale per avermi icnitata a pubblicarlo, siete  due tesori <3
 
Curiosità:
-Il Pezberry come amiche/nemiche mi piace troppo u_u
-Ho infrucchiato anche un po’ di Faberry, Samcedes e Kurtofsky  xD
-B ha lasciato ben metà panino al bar! Cosa non farebbe per la sua bella!
 
Scusate per il ritardo, gli errori e questo capitolo mal riuscito .-.
 
Besos, Miky
 

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Capitolo 6
*** Fox ***


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Capitolo 7
*** Games ***


Games
 
 
Rachel non capiva ancora come si era ritrovata a giocare con quegli squilibrati. Ok, già aver accettato di andare alla festa di Puck era stato un errore, ma decidere di restare quando quasi tutti se ne erano andati era stato uno sbaglio molto più grosso. Puck aveva cominciato a dire che bisognava finire tutto l’alcol e in quel modo l’avevano costretta a bere qualcosa.
Non tanto, il giusto da togliere alcune inibizioni.
Così, leggermente brilla, aveva accettato di giocare con quelle persone poco affidabili. Oltre a lei e Puck, erano rimasti Brittany, Santana, Sam e Quinn e nessuno di loro era troppo lucido.
Puck ad un certo punto aveva alzato il bicchiere e aveva proposto di fare un gioco. Da Puckerman in effetti cosa ci si poteva aspettare se non uno Strip Poker? Dopo qualche lamentela aveva anche accettato il fatto che chi non voleva togliersi la biancheria intima poteva optare per una penitenza, convincendo tutti.
Così avevano cominciato a giocare e sia Rachel che Quinn si erano ritrovate in fretta con pochi indumenti addosso.
-Comincio a pensare che Brittany e Santana stiano barando. Non è possibile che abbiate sempre colore o poker!- borbottò infastidita Rachel, sfilandosi la gonna.
Santana scoppiò in una risatina –Non è certo colpa nostra se non sai giocare e al prossimo turno saluterai il tuo reggiseno- sogghignò, battendo il cinque alla biondina al suo fianco.
-Oh, voi non immaginate quanto io ami questo gioco- ridacchio Puck, senza togliere gli occhi dai corpi delle amiche.
-Puckerman, guarda le carte!- strillò Quinn, mentre le distribuiva.
-Oh, di che ti vergogni Fabrey, tanto vi ho già viste tutte nude- ammiccò lui con uno dei suoi sorrisi sornioni. Tutti buttarono gli occhi su Rachel alzando le sopracciglia, mentre lei arrossiva visibilmente e fulminava Noah con lo sguardo.
-Quante cose si scoprono- ridacchiò Sam, sorseggiando ancora dal suo bicchiere.
I ragazzi cominciarono il giro; lasciarono solo Sam e  Santana.
-Vedo- disse Noah, mostrando il suo tris di dieci. Brittany ridacchiò per poi mostrare la sua scala, mentre Quinn e Rachel guardarono le carte borbottando.
-Comincio a pensare anche io che qui qualcuno bari- brontolò la bionda, buttando via le carte, mentre gli altri cominciarono a ridere divertiti.
-Allora – iniziò Puck sfilandosi la maglia –Rachel e Quinn, carissime, reggiseno o penitenza?- chiese fissando le due ragazze imbronciate.
-Penitenza- risposero all’unisono le due.
-Ottimo- esclamò lui, mentre un sorriso maligno affiorava sulle sue labbra –visto che sono il padrone di casa, la deciderò io- stabilì, ricevendo un’occhiataccia da Santana.
-Dipende cosa scegli- borbottò la latina.
-Tranquilla, ti piacerà- la tranquillizzò lui.
-Allora?!-sbottò Quinn, tamburellando le dita sul tavolo.
-Pensavo che, potreste…anzi, dovreste, baciarvi- disse, facendo scoppiare gli amici in risatine e facendo spalancare la bocca alle due.
-Tu sei matto- sibilò Quinn, schioccando la lingua, irritata.
-Puoi sempre voltarti che ti aiuto ad aprire il gancetto Fabrey –le sorrise lui.
Rachel sbuffò, guardando malissimo gli amici.
-Ah, mi stavo dimenticando –continuò Puck –deve essere ovviamente un bacio con la lingua e deve durare tipo…due minuti-preciso, aumentando l’ira delle due.
-Oh, non guardatemi così, potevo anche chiedervi qualcosa di più spinto-si difese inutilmente lui, scrollando le spalle.
Santana appoggiò i gomiti sul tavolo, posizionando il mento sulle mani –Allora? Che aspettate-trillò sogghignando.
Quinn buttò giù un altro shot di vodka, dopodiché si girò verso Rachel. Le infilò una mano tra i capelli e la tirò a se, cercando le sue labbra. Rachel cominciò a baciarla, esplorando con la sua lingua l’interno della bocca dell’altra, prima che Quinn iniziasse a far danzare la sua con quella della mora. Intanto la mano della bionda era scesa ad accarezzare la schiena di Rachel, mentre quest’ultima aveva afferrato la coscia dell’amica, lasciando talvolta alcuni graffi leggeri.
Gli altri sembravano divertirsi un mondo e a Santana dopotutto era andata a genio la scelta di Puck.
-Dieci secondi- le avvertì. Rachel si fermò, riaprendo gli occhi e Quinn le morse il labbro inferiore, per poi staccarsi tirandoglielo piano. Le due si risistemarono, respirando affannosamente ed evitando gli sguardi degli altri.
-Continuiamo?- chiese Rachel, afferrando il mazzo per cominciare a mischiarlo.
-Non vedo l’ora che tu perda di nuovo-rise Puck guardandola con una delle sue migliori espressioni ebeti.
Non c’era voluto tanto per esaudire il suo desiderio, così aveva tornato a infliggere la stessa penitenza ben due volte, facendo crescere la rabbia delle due verso di se.
 
-Oh oh oh, hai perso di nuovo e Fabrey!-squillò Santana. Quinn sbuffò, sbattendo il pugno sul tavolo.
-Ho capito- farfugliò, per poi voltarsi e baciare nuovamente Rachel, pronta anche lei a scontare la pena.
Quando sciolsero il bacio Puck le guardo scuotendo il capo –Chi ha mai detto che stavolta dovevate baciarvi!- disse loro.
-E perché cavolo non mi hai fermata!- ringhiò lei, alzandosi in piedi e tirandogli contro un bicchiere vuoto che lui riuscì a schivare.
-Eravate tanto impegnate- disse Brittany aprendo le braccia e sollevando le mani.
-Comunque, tornando alla punizione- ridacchiò Puck –stavolta dovrai solo rispondermi a delle domande- disse, incrociando le braccia al petto.
-Spara- borbottò seccata, poggiando il mento sul palmo della mano.
-Allora Quinn, bacia meglio Rachel o Finn?- domandò il ragazzo.
-Rachel- ammise, continuando a guardarlo male, notando un altro sorrisino sulle sue labbra.
-Questa Puck era troppo facile. Chiunque bacia meglio di Finnocence- brontolò Santana –Più che altro, ti è piaciuto baciarla?- chiese, sorridendo furba.
Quinn corrugò le sopracciglia, pensandoci un po’ su.
-Boh.. sì direi di sì,basta che non penso che sia Rachel Berry- rispose la bionda, ricevendo una spinta dall’interessata.
Santana sorrise soddisfatta, -Qui mi sa che molti giocano nella mia squadra- mormorò afferrando le carte che Puck aveva iniziato a distribuire.
 
 
Dopo qualche altro giro i ragazzi si erano stancati e si erano addormentati, alcuni sul divano, altri per terra. Rachel si alzò, stropicciando gli occhi e dirigendosi in cucina in cerca di un bicchiere d’acqua, o qualsiasi altra bevanda analcolica. Ci trovò Quinn che si versava del succo di frutta. La bionda alzò gli occhi e passò un bicchiere alla mora. Rachel lo prese, sfiorando appena le dita dell’amica.
-Grazie- mormorò, appoggiandosi al tavolo –Sai per prima..- sussurrò, fermando Quinn che stava riaprendo la porta per tornare in sala.
-Anche a me non è dispiaciuto baciarti- confessò, senza guardarla in faccia.
-Davvero?- chiese la bionda, vedendo poi l’altra annuire.
-Questo non dovevi dirlo- l’avvertì quella, girando poi la chiave nella serratura. Rachel alzò lo sguardo notando il suo sorrisino.
-Facciamo un altro gioco- iniziò Quinn, muovendosi nella direzione dell’altra –cerca di non farti prendere- ridacchiò, notando poi Rachel scattare per fuggirle. La rincorse un po’ intorno al tavolo, finché, grazie alla maggiore agilità, l’afferrò, spingendola contro il muro e impedendole di muoversi parandole davanti il suo corpo.
-E ora?- chiese Rachel alzando il viso.
-Mi spiace hai perso, dovevi impegnarti di più- alzò le spalle Quinn –ora io voglio il mio premio- sorrise, abbassandosi sul collo della brunetta per leccarglielo con la punta della lingua.
-E che premio vorresti?- sospirò Rachel, lasciandole scorrere le mani sul suo corpo già quasi interamente svestito. Quinn ridacchiò, senza staccarsi dalla pelle color caramello della ragazza.
-Vedrai-.
 
***
 
Stavolta sono stata veloce ad aggiornare u_u sono fiera di me :)
 
Note:
-Non ho mai giocato a Strip Poker, per cui non ho idea di come funzioni. Ho inventato u_u
-Sì, Brittany e Santana baravano ;)
-Non so perché alla fine le faccio ubriacare sempre quando io sono contro l’alcol. E’ solo perché mi serve per la storia. Voi ragazzi non bevete!
 
Mi scuso per gli errori ;)
Ah, e ovviamente ringrazio moltissimo le carissime persone che ci seguono e perdono tempo a recensisci. Ogni recensione è tanto ammore reciproco *-*
 
Ci si vede alla I!
Besos,Miky
 

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Capitolo 8
*** Heaven ***


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Capitolo 9
*** Idea ***


Idea
 
 
 
-E quello cosa sarebbe?- domandò Santana alzando un sopracciglio dubbiosa
-Un elefante- esclamò tutta fiera l’altra bambina.
-Io non ho mai visto elefanti blu..- borbottò la mora un po’ infastidita dal fatto che Brittany avesse usato tutto il colore, per giunta quello sbagliato.
-Allora un giorno ti porterò a vederli- trillò la bionda con un grande sorriso, cominciando poi a modellare della pasta rossa. Santana sbatté le palpebre non molto convinta, risistemando poi le sue farfalline gialle e rosa.
~Meeow
-Hai sentito San??- chiese alzandosi in piedi per guardarsi meglio intorno.
-Era un gattino- rispose l’altra annuendo. Le bambine lasciarono il tavolo, cominciando a cercare  nel giardino da dove provenisse il miagolio.
-Eccolo!- squillò la biondina, indicando un micetto che se ne stava fermo e impaurito su un ramo di un albero. Santana l’osservò, notando che non era nemmeno troppo in alto, ma era ugualmente irraggiungibile per loro.
-Ho un’idea!- esclamò Brittany, mentre i suoi occhi celesti luccicavano.
Santana sorrise, non conoscendo ancora le conseguenze di quella frase, che però avrebbe presto imparato. Di certo non avrebbe dimenticato in fretta quanto quelle tre paroline fossero pericolose.
 
 
-Ci sono quasi..ripeté la bionda, spingendosi ancora un po’ sulle punte. La latina ricominciò a lamentarsi borbottando. Non avrebbe dovuto accettare. Brittany era in piedi sulle sue spalle che tentava di arrivare al gattino, facendo forza sul corpo esile dell’altra bambina.
-Preso!- gridò, ma nella foga si sbilanciò troppo.
-Briiit- urlò l’altra, ma non riuscì ad evitare che capitolassero entrambe a terra, così Santana si ritrovò schiacciata dall’amica.
Brittany si tirò su in fretta, aiutando la mora a fare altrettanto.
-Scusami tanto S- mormorò, abbassando lo sguardo, per poi allungarsi a darle un bacino sulla guancia, il che cancellò immediatamente il broncio della piccola ispanica. Tra le braccia la bionda stringeva il cucciolo, il quale aveva smesso di miagolare e aveva iniziato a fare le fusa, strusciandosi contro la bimbetta.
-Ho un’ idea!- disse ancora Brittany.
Santana sgranò gli occhi e iniziò a scuotere la testa con vigore.
-Ti chiamerò Tubbington, Lord Tubbington!- annunciò, strofinando il naso contro quello del micetto, mentre l’amica tirava un sospiro di sollievo.
-Quindi vuoi tenerlo?- domandò Santana, scambiandosi un’occhiataccia con il gatto.
-Certo! Ora però dovrò dargli qualcosa da mangiare, guarda quanto è magro…- osservò accarezzandolo, per poi dirigersi con l’altra verso la cucina.
 
***
 
Santana rimandò indietro, tornando alla scena che stava guardando già da dieci minuti buoni. Brittany finì di mangiare i suoi biscotti al cioccolato e la raggiunse sul divano, osservandola con un’espressione interrogativa.
-Perché continui a vedere quel pezzo?- domandò, non riuscendo a trovarne da sola il motivo.
-Devo imparare a baciare- rispose in fretta la latina, concentrata sulla scena.
-E perché?-chiese l’amica, sedendosi più vicina a lei.
-Quel tipo dell’altro giorno, Puck mi pare, ha detto che sono carina- farfugliò, mandando indietro per l’ennesima volta i fotogrammi.
-E allora?- continuò Brittany, arricciando le labbra.
-Vuole sicuramente baciarmi- annuì la mora –e visto che non saprei in che modo fare pratica, guardo questa scena. Non posso certo arrivare impreparata!- spiegò, tornando poi a rivolgere tutta la sua attenzione sullo schermo.
La bionda annuì, sprofondando tra i cuscini.
-Ho un’idea!- trillò poco dopo, saltando in piedi e posizionandosi di fronte all’amica, la quale alzò un sopracciglio tra la spaventata e la curiosa.
 
 
-Non sono sicura che sia una cosa che si possa fare- mormorò Santana.
-Suvvia, che sarà mai. Lo facevano anche in Buffy- fece l’altra, sollevando le spalle.
-Ok, ok- sospirò, guardandola poi negli occhi. La bionda le sorrise e le carezzò la guancia con la mano, spingendosi poi verso di lei per posare le sue labbra su quelle della latina.
Santana avvampò immediatamente, staccandosi di scatto.
-Saaan, non avevo nemmeno iniziato- brontolò, riavvicinandosi al volo alla mora.
Le prese poi il capo con entrambe le mani, per evitare che si sottraesse ancora. Con delicatezza poi fece combaciare nuovamente le loro bocche, leccando leggermente il labbro inferiore della mora. Poi la ragazzina si sporse un po’ di più, approfondendo il bacio. Santana lasciò entrare la lingua curiosa della bionda, cominciando ad intrecciarla con la sua. Poco dopo Brittany si allontanò con un sorrisino soddisfatto.
Quella volta Santana pensò proprio che l’amica avesse avuto una buona idea, le chiese perfino di riprovare, e si convinse che ogni bacio sarebbe stato così delicato e al gusto di cioccolato. Solo il giorno seguente capì che era stato un errore allenarsi con Brittany, perché quel bacio con quel Puck la deluse un po’, facendole capire che i baci potevano essere anche più rudi, e magari avere il gusto di hot-dog. Le fece anche comprendere che l’unica che voleva baciare era la sua migliore amica, il ché era sicuramente un’ idea sbagliata.
 
***
 
-Dobbiamo trovare un modo, io non ce la faccio più. Li vedo insieme ancora una volta e vomito.- brontolò Santana, buttandosi sul letto.
-Che ci vuoi fare, siamo in primavera- sbuffò Quinn, roteando gli occhi.
-Sì, ma preferisco vedere due lumache amoreggiare a Finnocence e Miss Altezza- continuò la latina con una smorfia.
-Quindi basterebbe che si lasciassero?- chiese curiosa Brittany, alzando la testa dal suo quaderno.
-Oh, se lo facessero! La Berry potrebbe quasi passare dalla mia lista nero pece a quella nera. Sarebbe un gran salto per lei- annuì, guardandosi le unghie.
-Se le togli Finn, potrebbe quasi diventare simpatica- aggiunse Quinn, ricevendo poi un’occhiataccia dall’ispanica.
-Non esageriamo- la corresse subito, scuotendole davanti l’indice.
-Dici che se Rachel lo tradisse si lascerebbero?- domandò Brittany, dopo aver scribacchiato qualcosa sul suo taccuino.
-Bah, non penso. Bisognerebbe che s’innamorasse di qualcun altro- rispose Santana.
-Basterebbe trovare un soggetto bello, intrigante e con una bella voce- mormorò Quinn, mentre l’altra bionda continuava a prendere appunti.
-E che non abbia paura di avvicinarsi a lei- puntualizzò Santana.
-Ho un’idea!- trillò Brittany, alzando di colpo il capo dal suo libretto –Ho la persona giusta!- annuì.Santana spalancò gli occhi preoccupata, guardando Quinn che, ignara delle idee di Brittany, stava sorridendo e si accingeva ad ascoltarla interessata.
 
 
-Tu sei fuori di testa!- gridò Quinn alzandosi mentre Santana si sbellicava dalle risate sul letto.
-Quinn, avete detto una persona bella, e Rachel ti ripete sempre quanto lo sei, perché Quinn ti sei vista, solo San è più bella di te.. – spiegò, mentre Santana sorrideva e arrossiva al complimento –Una persona intrigante, e tu sei affascinante e tutto il resto… e poi ha una voce bellissima! Non avendo nemmeno paura di avvicinarti a lei, sei perfetta!- esclamò decisa.
-Ah.ah.ah.- rise forzata l’altra bionda –Molto divertente- borbottò, incrociando le braccia. Brittany si alzò e le si parò di fronte, con un’espressione convinta.
-Pensaci. Non ci sarà più il Finchel. Basterà un bacio- cercò di convincerla, allegando poi uno dei suoi migliori sorrisi. Quinn scosse il capo decisa mentre Santana continuava a ridere.
-Baciala tu, che cavolo!- sbottò la bionda, corrugando le sopracciglia.
-Se la mia ragazza non fosse terribilmente gelosa e non odiasse Rachel, lo farei- annuì Brittany.
-Q, ti prego fallo!- sghignazzò la latina, rotolandosi sul letto come una bambina.
-Non mi odieresti se baciassi la Berry?- domandò Quinn, sollevando un sopracciglio.
-Ti odierei solo se diventassi la sua ragazza, ma visto che lo reputo impossibile, sei salva Fabray- ridacchiò Santana, credendo che stavolta Brittany avesse avuto proprio un’idea geniale.
Si dovette ricrede come sempre. Perché alla fine Quinn la baciò Rachel, e il Finchel finì. Solo che successe la cosa impossibile e Quinn risultò veramente la persona perfetta per Rachel.
 
***
 
-Sai, tu e Tubb la dovreste finire. Morirò di fumo passivo- brontolò Brittany strappando dalle mani il sigaro della fidanzata.
L’altra sbuffò, scambiando un’occhiata scocciata con il gatto al suo fianco.
-E io morirò di diabete se non la smetti di mangiare schifezze- borbottò Santana.
-Ma al massimo sono io quell..- ci rimuginò sopra la bionda, per poi essere interrotta da un bacio dell’altra. Santana distraendola, si allungò per riafferrare il suo sigaro, riportandolo in fretta alla bocca e scappando nell’altra stanza per cercare l’accendino che le era stato nascosto.
-Saaaaan- si lamentò Brittany, rincorrendola e riuscendo a prenderla. Santana ridacchiò mentre la bionda si mise a cavalcioni su di lei per bloccarla.
-Ho un’ idea-sorrise, allarmando con quelle poche parole la latina.
-Tipo?- mormorò con le sopracciglia inarcate.
-Tu la smetti di fumare e io la smetto con i dolci- propose, sorridendo e sbattendo le ciglia.
-Naaah- scosse la testa la mora –Dopotutto adoro i tuoi baci al cioccolato- annuì, cercando di alzarsi dal pavimento senza successo.
-Allora ho un’altra idea- sussurrò l’altra, abbassandosi sul collo della mora per lasciare alcuni baci fino a salire  al suo orecchio, mordendone delicatamente il lobo.
-Tu la smetti di fumare e convinci anche Tubb… altrimenti..- soffiò nel suo orecchio soavemente.
-Altrimenti?- domandò Santana, mentre attendeva che continuasse a baciarla.
Brittany sorrise furba.
 
 
-Tubbington smettila! Non è possibile che tu spenda tutti i tuoi risparmi in sigarette!- lo sgridò Santana puntandogli contro l’indice. Il gatto la guardò storto, trotterellando poi via.
-Io ci ho provato- disse la mora, sotto lo sguardo serio dell’altra ragazza.
-Non eri troppo convincente- mormorò la bionda, incrociando le braccia al petto, mentre l’altra sospirava impotente. Ora avrebbe dovuto trovare un modo per disintossicare sia lei che quel micio.
-Dai, lo cerco e ci riprovo- sbuffò abbattuta. Brittany sorrise guardandola.
-Io avrei un’idea migliore- le sussurrò, abbracciandola. Santana non trovò nemmeno la forza per prepararsi al peggio, ormai non sapeva più che aspettarsi da quella frase.
Ma quando Brittany prese a baciarla, spingendola verso il letto, capì che forse quella era veramente una buona idea, e, mentre sentiva le sue mani infilarsi sotto i suoi vestiti, pensò che dopotutto non sempre alla frase “Ho un’idea!” seguivano catastrofiche conseguenze, anzi, a volte erano davvero interessanti.
 
 
 
***
 
Bah, non si sa bene cosa sia, ma questo è!
E sì, un po’ di Faberry lo inserito lo stesso xD
 
Note:
-Il primo pezzo è quando erano piccole e trovano Tubb, dove nasce già l’antipatia di San verso il gatto xD
-Il secondo sono sempre abbastanza piccole, poiché il primo bacio di Santana risale a molto tempo fa, e già allora Puck aveva grandi metodi di conquista xD
-Il terzo sarebbe un po’ dopo la seconda stagione
-Il quarto è ambientato dopo il terzo, ma senza una collocazione ben precisa. Bè contando che Santana è una ninfomane non è difficile capire il motivo con cui Brittany l’ha ricattata. La mia biondina è una furbona, che credete!
 
Scusate per la ripetizione della parola idea u_u
Besos, Miky

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Capitolo 10
*** Jedi ***


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Capitolo 11
*** Killer ***


Killer
 
 
 
Quinn si abbassò poi nuovamente a baciarla, mentre con una mano le carezzava i capelli, sparsi sul cuscino. Rachel non riusciva a togliersi un dolce sorriso dalle labbra, mentre le univa e mischiava a quelle della bionda. La pelle di Quinn era così profumata, i suoi baci così intensi e morbidi, i suoi capelli la solleticavano appena e ciò la faceva impazzire. Ad un tratto la bionda fece scorrere la sua mano sul fianco di Rachel, lentamente, alzando con disinvoltura la sua maglietta. Inizialmente la brunetta la lasciò fare, ma quando la mano dell’altra s’infilò furtiva sotto di essa, posizionandosi sulla coppa del suo reggiseno, Rachel la bloccò.
-Quinn, non ti sembra di correre un po’ troppo?- domandò, arricciando le labbra. L’altra in risposta scoppiò a ridere, appoggiando la fronte sul petto della mora.
-Questo ti sembrava troppo?- chiese, con una vocina divertita, mentre le ammiccava maliziosamente.
-Il fatto che tu sia la mia fidanzata non include il fatto che tu possa fare certe cose. Aspetteremo i venticinque anni, per la prima notte di nozze- le spiegò convinta. Quinn sbarrò gli occhi, non capendo se fosse seria o se la stesse prendendo in giro. Rimuginando sul fatto che si trovava di fronte la sola e unica Rachel Berry, probabilmente non scherzava affatto. Alzò un sopracciglio, schioccando la lingua.
-Veramente?- domandò ugualmente, per accertarsene. Magari quel giorno era in vena di battute.
-Certo!- annuì immediatamente però Rachel.
Quinn abbassò lo sguardo, sbattendo le ciglia freneticamente e sorridendo irritata.
-Mi stai mettendo forse sul piano di Finn o di qualsiasi altro ragazzo?- chiese, quasi sibilando.
Rachel sbarrò gli occhi preoccupata. Quel sorrisino di Quinn le faceva alquanto paura, celava la natura killer della ragazza in qualche modo; aveva un nonsochè che le metteva quasi paura.
-No! E’ solo un mio principio- ribatté quella, sistemandosi la maglietta e i capelli, mentre l’altra la guardava storto. Le due si scambiarono vari sguardi, confusi e alcuni indecifrabili, dopodiché Quinn sbuffò, appoggiando poi il capo sulla spalla dell’altra.
-Sai, però sono un sacco gelosa di tutti gli altri. Odio come tutti ti guardano, li ucciderei- farfugliò, cercando le mani della ragazza. Rachel le sorrise teneramente, prendendole gentilmente il mento per baciarla.
-Dovrei dirlo io, visto che sei tu la ragazza più bella della scuola!- trillò allegra.
 
***
 
Rachel era scesa in cucina per prendere qualcosa come merenda. Quinn ultimamente le pareva più distaccata, era sempre nervosa e spesso le rispondeva male. Proprio non riusciva a spiegarsene il motivo, dopotutto lei non aveva fatto nulla di male! Ogni tanto interrompeva perfino i suoi monologhi per poterla baciare, si era comportata bene. Eppure Quinn aveva qualcosa di strano. Tornando in camera da lei, la brunetta passò davanti allo studio della ragazza. Non sapeva perché, ma Quinn le impediva di entrarci, non aveva ancora mai visto quella stanza.
Certo, se avesse dato solo una sbirciatina, chi se ne sarebbe accorto? Appoggiò il vassoio con la frutta e i succhi sul mobile, abbassando poi la maniglia della porta. Guardandosi le spalle controllò che Quinn non stesse arrivando, dopodiché entro, cercando l’interruttore.
 
Era strano. Era una normalissima stanza di un delizioso color crema, con una grande libreria e una scrivania, tutto in ordine e pulito. Niente di preoccupante, pensò la mora. Finché il suo sguardo non cadde sulla bacheca, appesa di fronte alla scrivania. Spalancò la bocca, avvicinandosi per controllare meglio.Era piena di foto di alcuni membri del Glee Club, scattate da strane angolature, e tutti i soggetti sembravano non sospettare di essere inquadrati. Osservando bene notò che in ognuna di esse lei era sempre coinvolta.
Ok, ora la teoria della killer stava prendendo meglio forma.
Quando sentì qualcuno schioccare la lingua indispettito, Rachel sobbalzò sul posto, sgranando gli occhi. Quinn la guardava ferma sul ciglio della porta con uno sguardo assassino.
-Che ci fai qui Rachel?- domandò sospirando, mentre le si avvicinava. L’altra deglutì piano, mentre indietreggiava lentamente, spaventata.
-Io…io- balbettò, ma la figura che le si accostava sembrava toglierle il fiato.
-Ti avevo detto di non venire qui- sibilò la bionda, mentre lanciava uno sguardo veloce sulla bacheca.
-Quinn, cosa sono quelle?- chiese la brunetta deglutendo, e con un cenno del capo indicò le foto.
-I motivi per cui devo eliminare certe persone- rispose la bionda, con quel sorriso strano.
-Per eliminare, cosa intendi?- gracchiò la mora, in un sussurro.
-Secondo te?- ridacchiò l’altra – Vedi, ognuno di loro mi irrita in maniera indescrivibile. Quando ti parla, ti guarda, ti ammicca, ti sfiora, ti tocca o solamente di pensa- iniziò la bionda, afferrando poi una bacchetta in mano, indicando una foto nella quale Santana e Brittany le stavano parlando con sorrisetti sospetti.
-Per queste due sarà facilissimo, fin troppo. Basterà correggere il loro “pranzo”, quel beverone che si ostinano  a ingurgitare. Sai, non penso che il cianuro lo digeriscano- mormorò, alzando le spalle, quasi desolata. Rachel in quel momento sentì dei brividi di puro terrore correrle sulla schiena. La bacchetta puntò poi Jesse, mentre la baciava qualche anno prima.
-Per St. James ho pensato che ci vorrebbe qualcosa di più teatrale. Tipo fare trovare il suo corpo in un auditorium allestito, con ancora un costume di scena addosso- immaginò Quinn, sorridendo appena. Spostò poi l’attenzione su Puck –Questo meriterebbe qualcosa di atroce e doloroso per le smagliature che mi ha causato, per cui devo ancora pensarci – borbottò tra i denti. Infine fece arrivare la punta della stecca su una foto di lei e Finn.
-Infine Hudson, quello per cui no sarò incolpata di nulla, perché toglierò di torno un tale soggetto. Avevo intenzione di riempire la vasca dello spogliatoio di acido, soda caustica, qualsiasi cosa serva per fargli sciogliere i muscoli- concluse, mentre il sorriso da killer si era ormai ben piantato sulle sue labbra.
-Quinn, Quinn ascoltami capisci che non puoi fare una cosa del genere?- domandò più allarmata che mai.
-Ti avevo parlato del fatto che ero gelosa di loro? Non li sopporto- strillò nervosa, scagliando il bastoncino contro le fotografie.
-Ma non è un motivo valido per ucciderli- affermò Rachel quasi sul punto di piangere – Io non ti tradirei mai e poi mai, con nessuno di quelli. Lasciali fare, tanto l’unica che conta sei tu –cercò di farla ragionare. Quinn abbassò il capo un po’ demoralizzata, lasciando che Rachel le si avvicinasse.
La mora le accennò un sorriso, cingendole delicatamente i fianchi.
-Senti farò tutto ciò che mi chiederai se lascerai da parte i tuoi istinti omicidi- tentò ti persuaderla, attirando così il suo interesse.
-Tutto tutto?- sussurrò, senza alzare gli occhi.
-Certo, è una promessa- insistette Rachel. E mentre Quinn sollevava il viso verso di lei, mentre iniziava a scorgere il suo sorriso, Rachel capì che la sua fidanzata non era una killer provetta.
Solo una gran porca.
 
 
 
-Quinn!-urlò Rachel, afferrandole un polso.
-Avevi detto tutto tutto!- ridacchiò quella, che si era sistemata a cavalcioni sul corpo della mora, bloccandole i fianchi con le ginocchia.
-Ma mi sembravi una pazza furiosa!-si giustificò lei, mentre la bionda si liberava dalla sua debole presa.
-Quasi quasi potrei diventare un’attrice- mormorò divertita Quinn, tentando ancora di sfilare la maglietta alla mora, che la tratteneva a fatica.
-Mi hai fatto paura!- borbottò Rachel.
-Non sai quanto tempo ho impiegato per preparare tutto. Ho dovuto cercare foto di te e Jesse, trovarne una con Finn, pregare Brittany e Santana di fare le smorfiose con te e di aiutarmi a provare la parte. La parte più facile è stata quella dello studio in effetti. Mi è bastato pensare ad un posto che non avevi ancora visto e vietarti di entrarci. So quanto ami ficcare il tuo adorabile nasino ovunque- le raccontò ridendo.
Rachel sbuffò, roteando gli occhi e lasciando che la bionda le sfilasse la maglietta, tanto ormai opporsi era solo uno spreco di fatiche. Non poteva rischiare la sua voce ne risentisse.
-Tutto ciò per arrivare a toccarmi le tette- brontolò, mentre Quinn si abbassava su di lei per mordicchiarle il labbro inferiore, mentre le sue mani salivano dalla pancia, sui suoi seni.
-No Rachel, per molto di più- sghignazzò la bionda, sfoderando in suo sorriso da killer.
 
 
***
 
Ok scusate per la scemenza xD
Cioè per la K mi erano venute in mente tre parole : Kiss, troppo scontata e immediatamente scartata, Karma, che mi sarebbe piaciuta ma zero idee, e Killer, poiché a volte Q in Glee è un po’ una pazza bipolare. Perciò ho deciso di dipingerla come killer xD A dire la verità mi sono divertita un sacco ad immaginare la scena xD
Per cui eccovi una perv!killer!Quinn e una castissima Berry (tanto non inganni nessuno Rach )
 
Spero ci siano pochi errori e che vi abbia fatto sorridere un poco ;)
Ci si vede alla M *w*
Besos,Miky

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Capitolo 12
*** Laugh ***


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Capitolo 13
*** Moles ***


Moles
 
 
-Berry, non mi viene una parola …Come si dice quando una persona parla tanto, ma proprio tanto, e sempre a vanvera?-domandò Santana, tamburellandosi la penna sul labbro inferiore, mentre con il piede infastidiva la brunetta che era immersa in lunghi calcoli algebrici.
- Una logorroica ciarlatana?- tentò quella, senza pensarci troppo su.
-Sì, può andare- annuì la latina tornando a scrivere nel suo libretto – e una persona che rompe le scatole in maniera colossale?- continuò, tornando ad alzare il capo.
-Tediosa, pesante, insopportabile …- disse subito Rachel.
-Insopportabile è perfetto- mormorò l’ispanica sorridendo soddisfatta. Rachel a quel punto s’insospettì. Di certo Santana non stava facendo i compiti, e allora cosa stava facendo?
-Lopez, cosa stai combinando?- domandò alzandosi e andandole vicino.
Santana sollevò il viso verso di lei sorridendole melliflua.
-Una lista dei motivi per cui sei insopportabile- trillò, tornando poi a concentrarsi. Rachel la osservò scrivere freneticamente un foglio ormai pieno. Strizzò gli occhi infastidita e soffiò.
-E perché mai lo staresti facendo?- sibilò, incrociando le braccia al petto.
-Mi annoiavo- sussurrò l’altra, scrollando le spalle.
-Non potresti fare i compiti esattamente come noi?-
-Intanto li facevi solo tu, e poi mi danno noia- bonfichiò, sistemandosi sul letto più comodamente, dando le spalle a Rachel.
-Li stanno facendo anche Quinn e Brittany- puntualizzò la ragazza, indicandole scribacchiare sulla scrivania.
-Britt sta colorando e Miss Fabray fa disegni sconci su di te- la corresse Santana, tornando a portare lo sguardo su di lei.
-Ma figurati!- ridacchiò quella, scuotendo la testa incredula.
-Guarda bene, B sta usando quello che sembra il libro di matematica, che in realtà è un album da colori con la copertina di algebra; Q ha una matita in mano e fa quelle facciotte da pervertita. Come al solito ho ragione io-le spiegò, mentre le due bionde continuavano indisturbate i loro lavori, non sentendo la conversazione. Rachel spalancò la bocca attonita. Tornò poi a gonfiare il petto indispettita e  ad arricciare il naso.
-Comunque, è impossibile che io abbia tutti quei difetti!- sbottò, alludendo alla lista che sembrava non finire mai. Santana in risposta scoppiò a ridere, attirando così l’attenzione delle altre ragazze.
-Guarda che ne hai anche tu!- ribattè Rachel, corrugando le sopracciglia.
-Pff, io sono pressoché perfetta. Ho solo alcuni nei trascurabili- affermò la latina, sbattendo le ciglia folte e riavviandosi la coda ricca di boccoli.
-Ah sì, e io che pensavo che i nei fossero piccoli. I tuoi sono all’incirca giganti- ringhiò, mostrando poi un sorriso di sfida.
Brittany si corrucciò, increspando adorabilmente le labbra.
-Devo aggiungere anche nevrotica- borbottò l’ispanica.
 
 
 
-San?- chiamò Brittany accucciandosi al suo fianco, mentre la ragazza stava sdraiata sul letto, impegnata a trascrivere la lista sul portatile intitolata I nei della Berry.
-Dimmi B- disse quella, continuando a premere freneticamente i tasti, senza nemmeno guardarli.
-San ma a me non è molto chiara questa cosa- borbottò, sporgendo all’infuori il labbro inferiore. Santana si grattò distrattamente la nuca, guardandola  dubbiosa.
-Cosa?- domandò, distraendosi dal computer.
-Sai, secondo me Rachel non ha affatto ragione- iniziò la bionda, annuendo mentre manteneva un’espressione un po’ persa.
-Oh, questa è una delle poche cose certe della vita- affermò l’altra, per poi attendere una spiegazione più chiara.
-Sai, lei dice che i tuoi nei sono giganti, ma …non è vero- negò convinta. Santana la guardò con amore.
-Ma non ascoltarla, quella è una logorroica ciarlatana- ridacchiò, ma la bionda non ne sembrava ancora convinta.
-A meno che…- farfugliò Brittany, per poi far stendere a forza Santana a pancia in giù, sollevandole e sfilandole la felpa, seguitando a togliere anche la maglietta. Si avvicinò allora maggiormente alla sua pelle, e Santana sorrise, immaginando che era scattata la sessione serale di coccole. Ma Brittany, come in qualsiasi cosa che faceva, la sorprese.
-No, non sono affatto giganti. Né quelli sul collo, né quello sulla spalla – sorrise, puntandolo con l’indice – né quello sulla tua tetta- concluse, appoggiando poi il suo mento sul petto della ragazza, guardandola con un sorriso.
-Sono piccoli e carini- aggiunse, sollevando appena le spalle.
-BritBrit, la pulce non intendeva quello- rise, allacciando le braccia dietro al collo della bionda.
-Per nei, intendeva difetti- le chiarì, facendole emettere un prolungato “Oooh”.
-Guarda che sono sicura che tu non abbia nemmeno quelli- farfugliò la bionda, facendo come per cercarli nel corpo della latina, la quale scoppiò nuovamente in una fragorosa risata. Decise poi subito dopo che in effetti era l’ora dei suoi sweet lady kisses. Avvicinò così il viso a quello dell’altra, facendo stampare i due sorrisi, mentre spingeva il corpo di Brittany maggiormente contro il suo. La spinse poi di lato, invertendo le posizioni, così da essere in grado di svestire a sua volta la bionda. Dopodiché appoggiò la fronte su quella dell’altra, sorridendo dolcemente.
-Sai vero che i tuoi nei li amo..- farfugliò, ammirando quegli occhi così favolosi e gioiosi, vedendoli quasi rispondere affermativamente.
-Sono pazza delle tue lentiggini- mormorò, mordicchiando il naso della bionda, che scoppiò in un risolino divertito –innamorata di questa piccola macchiolina sul tuo labbro superiore- continuò, per poi leccarglielo, passando in seguito la lingua sulla labbra dischiuse di Brittany, infilandola poi nella sua bocca per farle incontrare ancora quella della fidanzata. Scese sul collo della bionda, baciando ogni neo che trovava, il che le prese un po’ di tempo, poiché il petto della bionda era puntellato di piccoli puntini di un marrone chiaro. Continuò poi verso il basso, arrivando alla pancia di Brittany.
-Decisamente però questi sono quelli che preferisco- mormorò, con un sorriso malizioso, mordicchiando i tratti di pelle dove erano sistemati tre o quattro nei più evidenti degli altri.
Brittany sorrise leggermente imbarazzata, mentre Santana continuava a seguire quella mappa che conosceva così bene.
 
 
 
L’ispanica raccattò una felpa dal pavimento, infilandosela frettolosamente, per poi riprendere il portatile sulle ginocchia, mentre Brittany dormiva beatamente al suo fianco.
Continuò il suo lavoro, perché aveva come l’idea di appenderla un po’ ovunque per il McKinley.
-Rachel ne ha tre in faccia- bonfichiò ad un tratto la bionda al suo fianco.
-Cosa?- chiese la mora, arricciando per un momento le labbra.
-Di nei, ne ha tre in faccia-disse quella. Alla latina non potè che scappare un sorriso, probabilmente non sarebbe mai riuscita a chiarirle la differenza tra i due significati!
 
***
 
Intanto ci tengo a precisare che non ho la fissa per i nei, tanto meno per quelli di HeMo. Che io me li ricordi quasi a memoria non c’entra proprio, che tra tutte le parole con la M la prima che mi è venuta in mente sia sa stata questa, non avvalora nessuna teoria u_u
 
Note:
-Un po’ di Pezberry non fa mai male ;)
-B è sempre fantastica
-GIRLFRIENDS (questo è sempre rilevante)
-Ovviamente Q sta facendo disegni sconci su Rach, abitudine che ha dalla prima stagione ;)
 
 
Mi scuso anche qui per il ritardo ç_ç E anche per non aver recensito nessuna ff ultimamente, sul serio non ho tempo ç_ç
Besos,Miky
 

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Capitolo 14
*** Night ***


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