The Return of Marauders

di Cuppycake Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Again the Beginning - Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** The Hogwarts Express ***



Capitolo 1
*** Again the Beginning - Capitolo 1 ***


Avvertimenti:
Ok, sto facendo una gran cavolata, ma ti avverto, tu stai facendo una cavolata ben più grande della mia. Se stai per leggere questa roba ci sono tre possibilità:                               
 -sei una suicida                                                                                       
-sei mia sorella che si vendica perché sbircio tra le sue robe                                                                                                                  
-beh, sei una pazza come me.                                          
Nei primi due casi ti avverto: ESCI SUBITO DI QUI!!!  (non voglio morti sulla coscienza)                                                           
Nel terzo caso benvenuto nella mia mente pazza/malata/irrecuperabile/ebete all’ennesima potenza/ecc.                                                                                                Buona lettura!                                                                                                                     
P.S. In caso di riscontro  di malattie mentali dopo la lettura – mi scuso immensamente- non mi assumo alcuna responsabilità. XP                                                                                                                            
 
 

 
 
 
 
 

The Return of Marauders

Capitolo 1                        
Again the Beginning 
                       

1 Settembre 2020
Ok, sto per fare una cosa immensamente stupida, e, penso terrorizzata alle conseguenze ma, come al solito, il coraggio la testardaggine ha la meglio.
Prendo un bel respiro al tre, uno, due, TRE! Salto addosso a quel fagotto di coperte che dovrebbe essere mia sorella,  sì dovrebbe perché avvolta così sembra più Tutan Khamon.
Atterro sul soffice e sotto di me sento un affannato tentativo di respirare: mia sorella la mummia si è svegliata dal sonno eterno.
–Buongiorno! Il sole splende, gli uccellini cinguettano allegramente e ci aspetta una bella colazione ricca di energia per la giornata- dico con un tono alla “tutti insieme appassionatamente”.
–Affaffulo-  sento mugolare dolorosamente in risposta.
–Eh?- di solito io e May (il nome della mummia di mia sorella) ci capiamo al volo ma questo farfugliare era eccessivamente incomprensibile. Una testa coperta da una massa rossa, tranquilli non è sangue, sono capelli, emerge.
–Ho detto: vaffanculo- risponde visibilmente infastidita e molto leggermente scossa.
–Ma che brutta parola da dire il giorno della partenza per Hogwarts miss prefetto-perfetto, ti dovresti togliere dei punti- dico con voce pomposa.
–Devo ripetere la parola di prima o arrivi da sola al concetto miss i miei hanno ricevuto una lettera perché ho appeso uno alla torre di astronomia?- risponde.
–Ehi, questo è un colpo basso: era per una buona causa!- ribatto.
–Si come no. Ma tornando a prima hai detto “il giorno della partenza per Hogwarts”?- domanda impaurita.
 –Esattamente!- rispondo felice.
L’intensità dell’urlo che segue quest’affermazione non è descrivibile.
–MA SEI MATTA? PERCHè NON MI HAI SVEGLIATA PRIMA- urla e guarda l’orologio –MANCANO SOLO TRE ORE!-
May è esageratamente pignola e precisa, l’unica pecca in una vita di precisione  è la puntualità, qualità che stranamente manca anche a me. Comunque lei vuole essere puntuale, a tutti i costi, ma ogni volta c’è qualche ostacolo: una volta aveva comprato una la mattina quell’aggeggio, commettendo il reato di emettere un orrendo suono per svegliarci, è stato casualmente gettato dalla finestra da due ragazze svegliatesi con il piede sbagliato. Tornando alla storia.
Quella belva di mia sorella La mia cara e dolce sorellina con gli occhi adorabilmente rossi, un sorriso coccolosamente isterico e un tenerissimo tic nervoso all’angolo della bocca, mi vuole cruciare coccolare a suon di schiaffi.
–Tu!- sguardo assassino.
–Io?- deglutisco rumorosamente e mi strozzo con la saliva.
–Tu! Fay Summers, come hai osato???-sbraita.
Con tutto il coraggio che può avere una degna Grifondoro mi armo di cuscino e con un urlo di battaglia stile “questa è Sparta” mi fiondo su di lei. May mi schiva e afferra la sua morbida quanto pericolosa arma e mi assale ferocemente. La battaglia continua con cuciture dei cuscini tirate al massimo, salti sui letti e sulle persone,fino a quando lo scricchiolio sinistro del mio letto m’informa che è meglio smetterla. Ricordandoci della situazione entrambe puntiamo al bagno e di un pelo raggiungo la porta per prima, mia sorella era ancora stordita da una cuscinata particolarmente forte. Chiudo la porta a doppia mandata e mi preparo a una doccia.
 Durante la doccia io faccio un sacco di strani ragionamenti, insomma un sacco di fantasticherie più comunemente dette “seghe mentali”.
Ultimamente i miei ragionamenti vertono pericolosamente su una sola persona di cui non riesco a spiegare il comportamento, ma a cui ora non voglio pensare perché tra circa due ore e mezzo lo rivedrò. Faccio scorrere l’acqua tiepida e, con mio grande rammarico, dopo venti minuti ho finito l’intero lavaggio.
Mi avvolgo in un asciugamano lungo ed esco dal bagno armata di spazzola, fulmineamente May entra in bagno. Mi dirigo all’armadio e lo apro, metà di quell’immenso mobile è occupata da me e metà da Tutan Khamon. Infilo l’intimo e per i vestiti mi affido all’istinto … pesco dei jeans scuri e una t-shirt bianca, mi accontento, mi vesto e ammiro il risultato. Penso che la prima cosa che si noti guardandomi siano i capelli: un acceso rosso fuoco, lunghi fino a poco prima della vita e ondulati. Io li adoro quasi quanto adoro i miei occhi: sono azzurro intenso, vivaci ed espressivi. Il mio viso è puntinato di lentiggini, che partono dal naso piccolo, ma che non arrivano alla bocca piccola con labbra piene. Per il fisico, beh sono abbastanza bassa:arrivo a malapena al metro e sessanta, non sono anoressica ma sono magra e diciamo che… la mia crescita si nota dalle parti alte, forse un po’ troppo grandi, per le quali da piccola mi prendevano in giro e chi vuole intendere intenda. Immersa nei miei pensieri non mi sono accorta che la mia fotocopia vivente è alle mie spalle, per chi non l’abbia capito io e May siamo gemelle.
 I miei si devono essere divertiti parecchio a darci nomi così uguali: già di aspetto siamo identiche, se poi ci mettiamo i nomi! Sì, di sicuro quei gran simpaticoni si saranno fatti quattro risate pensando a tutti i malintesi futuri: il primo giorno di scuola tutti si confondevano, io mi sono infuriata e per poco non ho picchiato uno studente del mio anno alla gabbana. Comunque essere gemelle ha i suoi vantaggi: a volte per i corridoi mi spaccio per May per mettere paura a qualche Serpeverde (cosa che lei non approva assolutamente). A parte gli scherzi tra noi c’è un forte legame, un’intesa speciale, a volte mi sembra di leggerle nella mente! E ora si starà chiedendo a cosa stessi pensando con la faccia tutta pensierosa.
 –Niente- dico precedendo la domanda.
 Lei mi guarda strano e passa sopra alla risposta.
 Torno in bagno a finire di prepararmi e scendo a fare colazione.
 –Ciao tesoro! Cosa vuoi stamattina?- mi chiede mamma alla “tutti insieme appassionatamente", l’unica differenza era che io scherzavo, lei fa per davvero.
–Solo un bicchiere di latte- rispondo lei mi guarda contrariata ma non si oppone: sa che quando sono in tensione non ho fame, sete o altro.
–Preoccupata per la scuola?- mi chiede.
 –No, sto soltanto pensando a un ricovero d’emergenza per farmi districare le budella.- rispondo con tono ovvio.
–Ok, comunque sono certa che andrà tutto bene, come al solito, basta guardare i tuoi voti!- dice orgogliosa.
 Eh già, strano ma vero io a scuola vado bene, ma davvero bene. Non sono una secchiona, ma per me, una babbana di nascita tutta questa faccenda della magia è davvero fantastica. Ovviamente ho già deciso il lavoro che farò, e ovviamente ho tutti i G.U.F.O. necessari: voglio fare l’Auror. Sento che è il lavoro per me: aiutare le persone a vivere in un mondo migliore, sapere di avere davvero fatto qualcosa per il futuro, è questo che voglio sentire e per questo, ma anche per l’azione lo ammetto, voglio fare l’Auror.
May è ancora indecisa tra Auror e Medimaga. Secondo me sono entrambi dei lavori rispettabilissimi e non posso fare altro che appoggiarla, qualunque scelta farà, ma devo ammettere che mi sentirei più sicura a saperla a curare le persone che a correre il rischio di non poter essere curata.
La mia gemella entra in cucina e, al mio contrario, si strafoga. Lei è una di quelle persone fortunate, quelle che mangiano di tutto e non ingrassano parchè hanno il metabolismo veloce, ma per me è solo un colpo di fortuna.
–Puoi mangiare più lentamente mi viene da vomitare- sussurro cercando di trattenere un conato.
–Lo sai che mi calma- si scusa in una tregua per poi ricominciare l’abbuffamento.
–Io controllo di aver preparato tutto.- e, seguita dagli sguardi allarmati di mia madre che pensa che vomiterò davvero, salgo in camera. Ho fatto bene a controllare di aver preso tutto, stavo per dimenticare l’oggetto più importante per me, non la bacchetta, quella me la porto sempre dietro, ma il mio album di fotografie. Dentro ci sono foto di ogni tipo, a partire da quando io e May eravamo piccole, quando mio padre c’era ancora, ad arrivare a quelle di scuola che si muovono, le più recenti. Mio padre è morto quando eravamo molto piccole, avevamo cinque anni e per questo non lo ricordo molto bene, ma mi manca comunque moltissimo. Non ho mai avuto la forza di chiedere alla mamma come fosse morto, farebbe del male sia a me sia a lei, ricordare la sua morte. Più che altro quando si parla di lui parliamo dei momenti felici, quelli che ci piace ricordare, quelli che vogliamo ricordare.
 Ecco, l’ho fatto di nuovo: mi sono di nuovo assorta nei miei pensieri. Ficco in tutta fretta l’album nel baule e scendo le scale di corsa, facendomi travolgere dalla gemella che invece le sta salendo, probabilmente per prendere il suo baule.
 Quando torna giù io e mia madre la stiamo aspettando per partire in tutta fretta. Saliamo in auto e stiamo per partire.
– Aspetta! Ho dimenticato la gabbia di Rigel!- esclamo. Rigel è la mia adorata civetta. Tra noi è stato amore a prima vista ricordo come fosse ieri il nostro incontro.
 Ero entrata nel negozio di anomali magici con l’intento di acquistare un gatto, l’animale che mi sembrava più adatto tra quelli permessi a Hogwarts. La porta fece suonare un campanello e io attirai l’attenzione, non mi ero mai vestita in modo appariscente ma a Diagon Alley mi sentivo una calamita per gli sguardi. Tutti erano vestiti con strane vestaglie e mi sentivo come una lampadina rosa shocking intermittente in mezzo alle candele. Comunque, anche gli animali sembravano guardarmi straniti tranne una civetta: da quel momento fui certa che sarebbe stata la mia civetta. Quella civetta mi guardava incuriosita, aveva perfino smesso di beccare un bambino che cercava di mettere le dita nella sua gabbia! Mi avvicinai alla sua gabbia non so da cosa lo capii ma c’era intesa tra di noi. Quando uscii dal negozio ero la ragazzina più felice del mondo e la civetta tubava allegra. Quando le trovai, mia madre e May mi guardavano stralunate, si aspettavano un tenero gattino e si ritrovavano un uccello che le guardava ostili come a voler dire: “Lei è solo mia” e, sinceramente a me non dispiaceva. Alla fine fu May a comprare un gatto, Cuddly, che va piuttosto d’accordo con Rigel.
Tornando all’1 settembre, scesi di corsa dalla macchina e mi precipitai in camera a prendere la gabbia. Ogni anno mi dimenticavo qualcosa e perdevamo tempo perché non la trovavo. Tuttavia la gabbia della civetta è sempre stata sul mio comodino, non ha mai cambiato posto da quando la portai a casa. La prendo scendo le scale e torno in macchina. Una po’ mi manca la presenza di Rigel abbiamo sempre cominciato insieme ed è strano non sentirla tubare felice per il ritorno a scuola.
 –Bene- dice mamma –avete preso tutto ora vero?-
 -Sì- rispondiamo in coro.
 Mette in moto stiamo per lasciare la casa, mi mancherà…
 -Aspetta!- no,non sono io questa volta è May.
Mamma è sull’orlo di una crisi di nervi.
 –Vai più lentamente, così farà più film drammatico- la mia faccia non si può descrivere se non così: “-.- . Mia madre sospira leggermente irritata. Persino Cuddly, che è in braccio a May, ha un aria perplessa.
La strada per la stazione procede tranquilla, senza dimenticanze o richieste di effetti speciali. M’immergo nei miei pensieri. Hogwarts, finalmente, era da mesi che aspettavo questo momento, anche se mi dispiace per la mamma, che resterà sola. Ma non posso fare a meno di pensare che la mia scuola sia per me al pari di casa mia.
  Non posso fare a meno di pensare alle mie tre migliori amiche, tutte Grifondoro, tutte del mio dormitorio. D’altronde se stai a parlare fino alle quattro di notte (quando crolli addormentata) non puoi non diventare amica del cuore di una persona. Noi siamo cinque ragazze, totalmente diverse, ci sono solo tre cose che abbiamo in comune: le caratteristiche Grifondoro (sia le positive sia le negative), il fatto che ci consideriamo sorelle e il cioccolato, la passione comune. Fay, May, Elizabeth, Claire e Lakeshia, semplicemente noi, semplicemente amiche.
Ogni giorno insieme è una giornata speciale, unica. Ci conosciamo dal primo anno e sin dal primo giorno siamo state amiche.
Sento l’auto fermarsi, siamo arrivate. Ognuno prende i suoi bagagli e May prende Cuddly in braccio. Mancano circa dieci minuti,cela possiamo fare. Di corsa arriviamo alla barriera e salutiamo frettolosamente mamma, ho una strana fitta allo stomaco e nella sua voce colgo una nota di tristezza. Non so perché ma ho una brutta sensazione.
Dopo aver abbracciato mamma io e mia sorella ci appoggiamo con noncuranza alla barriera e passiamo. Eccolo, il binario 9 ¾ mi era mancato sentire i suoi rumori, la folla che si saluta,il treno che fischia, le persone che caricano il baule, il tonfo provocato dalla mia caduta…
Un attimo, la mia caduta? Ah sì, perché sono stesa a terra? Sento un dolore alla schiena, ma io sono caduta di pancia (ahia).
– Summers, oddio scusa non volevo, pensavo non ci fosse nessuno!- dice qualcuno.  Dio no, ti prego no. – Davvero ti giuro che non volevo! Un attimo, perché non mi hai ancora cruciato?- continua qualcuno.
 
–POTTER!- urlo infuriata e tutti i presenti nella stazione si girano.

 
Spazietto della Pazza dell’Autrice
Che dire? Benvenuti, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Devo dire che la scelta di scrivere è stata molto difficile, ma alla fine eccomi qui. Tuttavia, penso che scrivere qualcosa se nessuno la legge sia inutile, quindi continuerò solo mi farete capire che v’interessa (quindi mi preparo a cancellare anche questo capitolo).
Passando alla storia, sappiate che qui nessun Potter è Serpeverde, e i Malfoy c’entrano ben poco. La storia, come spero avrete capito, parla di due gemelle che frequentano Hogwarts e che incontreranno alcuni dei figli dei personaggi della Rowling. In questo primo capitolo presentiamo due delle protagoniste e accenniamo ad altri (James Sirius Potter e le amiche). Questo è il loro sesto anno e, se andrò avanti, scriverò anche il settimo.
Ora passiamo alla spiegazione del capitolo. La protagonista principale è Fay è penso che continuerò a usare il suo punto di vista, lei è molto diversa da sua sorella (nel carattere), è Grifondoro con le caratteristiche che conseguono, come gli altri protagonisti, inoltre è decisa e sa farsi rispettare, prende sempre le difese di chi è nel  giusto, ma non è impicciona. Verso le amiche è molto leale e se litiga, nonostante sia molto orgogliosa e anche se non è colpa sua, è la prima a chiedere scusa, nei confronti di James, beh per ora non le sta molto simpatico, perché lo crede un bambino viziato e presuntuoso. Lo so starete pensando che sto copiando il rapporto Lily/James, ma non è mia intenzione,da come la Rowling descrive James Sirius nella parte “Diciannove anni dopo” mi è sembrato molto simile al James originale. E qui arrivo a spiegare il titolo “The Return of Marauders”, io ho immaginato la nuova generazione come la rinascita dei Malandrini, ovviamente senza un licantropo. I “miei Malandrini” sono quattro uno è James e gli altri li conosceremo nel prossimo capitolo.
Sono stanchissima e ho scritto un sacco quindi chiudo qui. Fatemi sapere se vi piace, se avete delle critiche (non siate troppo brutali è la mia prima storia) o se avete contratto una malattia mentale per aver letto il capitolo via recensione.
Baci & Abbraabbracci, Alessia.

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Capitolo 2
*** The Hogwarts Express ***


Innanzitutto vorrei ringraziare tutte le magnifiche persone che hanno recensito:
  • NickySun
  • lauretta_cullen
  • yako_chan
  • jalilah
  • Mery91g
  • Wynne_Sabia
Grazie, grazie, grazie, vi adoro indiscutibilmente!!!

Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite:

  • yako_chan
  • jalilah
  • mery91g
  • Wynne_Sabia
  • dada 9514                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Tantissime grazie!!!
La storia non sarebbe andata avanti senza queste fantastiche persone che mi hanno fatto capire che c’è qualcuno per cui scrivere, ma grazie anche ha chi l’ha semplicemente letta! Vi voglio bene!
P.S. Non era un tentativo di farmi morire d’infarto vero?

 

 

The Return of Marauders

Capitolo 2                   The Hogwarts Express

Non ci posso credere! La scuola non è nemmeno cominciata, non sono nemmeno sul treno e “il demente” mi ha già fatto arrabbiare. Tuttavia non sono io a essere irascibile, penso che chiunque si sarebbe arrabbiato se, fermatosi ad assaporare il momento del ritorno a scuola, fosse interrotto. Ma non in modo normale, interrotto venendo travolto letteralmente da un deficiente. E chi volete che sia la suddetta persona? Ma Potter naturalmente!
In poche parole mi ha investito con il suo carrello, mandandomi addosso al mio (colpendolo con la pancia talmente forte che stavo per vomitare le budella) e facendomi cadere per terra.
–Potter –dico mantenendo una finta calma –tu lo sai che la tua morte è vicina, vero?-
- Lo immaginavo Summers, ma immagino anche che tu non voglia rendere tristi e distruggere totalmente le speranze delle ragazze di tutta Hogwarts, vero?- domanda cercando una scappatoia.
–Penso solo che uccidendoti renderò libertà alla loro intelligenza e i pavimenti della scuola non saranno più bagnati a causa della loro bava- rispondo (sempre per terra).
–Io penso che dovresti frenare i tuoi istinti omicidi.- interviene May, la gemella buona.
–Andiamo, non intendevo davvero ucciderlo solo ferirlo gravemente, possibilmente mandandolo in coma in modo che non possa più compiere o dire alcuna scemenza.- costato.
–Sei sempre il solito zuccherino, eh Summers.- dice una voce.
–Per te potrei essere solo acido- rispondo.
Essendo per terra non mi ero accorta dell’arrivo di un’altra persona o forse tre persone, a intuito. Non tre persone a caso, tre persone inseparabili, come un solo essere vivente.
Queste tre persone più James Potter si sono assegnate un nome ben preciso: i Malandrini. Anche se non è un fatto esplicito, non è mai stato affermato, Potter è il capo, ma non per questo non si trattano allo stesso modo. È una delle cose che devo ammettere di stimare di James Sirius, tratta gli amici in modo incredibile, penso che seriamente morirebbe per loro, e tutti lo sanno, non vorrei ammetterlo, ma a volte ha davvero un gran cuore. I suoi difetti però lo rendono una persona insopportabile, è talmente egocentrico che nel suo corpo non è rimasto spazio per l’intelligenza. A volte mi chiedo come mai è così pieno di sé, certo è di bell’aspetto, è bravo nel Quidditch, ha un fan club a Hogwarts, degli amici che sono fratelli e una famiglia composta totalmente da eroi, ma cos’ha fatto LUI, da solo, per potersi stimare così tanto? Ok, devo ammetterlo al primo anno per due settimane piaceva anche a me, ma poi mi sono resa conto del tipo di persona che era e ora lo detesto cordialmente, che mi va più che bene.
Detesto allo stesso modo anche un altro dei Malandrini: Alexander Davis. Di carattere è più o meno uguale a Potter, se non perché sbava apertamente dietro ad Adeline. Anche lui è molto egocentrico, in effetti, ora che ci penso sembrerebbe il gemello di Potter se non fosse che le loro famiglie sono totalmente diverse, non è che la sua famiglia l’odio è soltanto molto distaccata, come se non fosse loro figlio ma un lontano parente che è una seccatura ospitare per le feste. Da questo lato mi fa un po’ pena, a tutti piace avere una famiglia che ti ama e che è orgogliosa di te e penso che la scuola sia un po’ il suo rifugio ed è comprensibile. Tuttavia non è giusto che per sfogare la sua frustrazione lo renda un luogo infernale per altri, aspetto di lui che odio profondamente. Ah, dimenticavo anche lui ha un fan club personale.
Gli atri due Malandrini secondo me sono simpatici, in effetti, sono all’incirca miei amici.
Uno è Fred Weasley, il cugino di Potter, anche lui non è un santo ma facendo i suoi scherzi non fa del male a nessuno, non rende Hogwarts un inferno ma un posto più divertente. Come tutti gli Weasley ha i capelli rossi ma gli occhi castani sono ereditati dalla madre Angelina Johnson. Il padre è George Weasley, proprietario del negozio di scherzi più noto dell’Inghilterra e forse del mondo.
L’ultimo ma non meno importante malandrino è Joe Pevensie, l’unico nato Babbano ma per gli amici non ha importanza. Lui è molto dolce oserei dire, se non mi fossi accorta che gli piace mia sorella direi che è gay, capisce i sentimenti delle ragazze troppo bene. È il tipico ragazzo perbene, è anche prefetto con May, in poche parole è l’amico comprensivo che tutti desiderano avere. Sommato a tutto il cuore che ha penso che con la mia gemella formerebbe una coppia troppo carina, ha volte gli ho chiesto se voleva che gli organizzassi un appuntamento, ma lui ha negato categoricamente di avere una cotta per lei.
Comunque i quattro sono inseparabili come se uno non potesse vivere senza l’altro…
- Fay, mi sfugge qualcosa, perché sei per terra?- mi domanda gentilmente Joe.
–Per lo stesso motivo per cui la morte di Potter è vicina- rispondo.
–Caspita James, non siamo neanche al primo giorno e hai già scatenato la sua furia assassina- dice Fred, che ha perfettamente ragione.
–Continuo a non capire però, perché non ti alzi- ribatte Joe.
–Sai, non lo so neanche io- replico.
–Forse stai involontariamente cercando di dare a James il tempo di scappare- riflette Fred.
–O forse sta volontariamente meditando il modo più doloroso per ucciderlo- interviene May.
–In tal caso è meglio tirarla su- dice James.
–Già- rispondono tutti all’unisono e mi tirano su.
–Grazie- dico, cominciavo a essere un’unica cosa con il pavimento.
–Sarebbe meglio se ci sbrigassimo a salire sul treno- commenta ragionevolmente Joe.
Tutti prendiamo i nostri bauli e saliamo appena in tempo. I due prefetti vanno subito nel loro vagone ed io rimango con gli altri a cercare lo scompartimento delle mie amiche, che avrebbero dovuto tenermi il posto.
Perquisiamo tutto il treno e finalmente trovo il tanto desiderato morbido sedile a me riservato.
–Ciao!- saluto le mie amiche e i ragazzi che vanno a cercarsi un altro scompartimento (dubito che la ricerca servirà a qualcosa).
–Ciao!- mi rispondono in coro Adeline, Claire ed Elizabeth.
Mi siedo, anche se il sedile non è accogliente come pensavo.
–Come mai ci hai messo tanto ad arrivare?- mi chiede Adeline.
–C’è stato un… piccolo inconveniente- rispondo e racconto loro tutto.
–Povero James, non eravate neanche su treno e già l’hai minacciato di morte!- commenta Claire, la più gentile tra noi.
–Sai com’è, non ho resistito: era da un’intera estate che non mi sfogavo su di lui!- scherzo.
–Immagino il tuo sforzo- dice Elizabeth.
E andiamo avanti così per un po’.
Loro sono le mie amiche, con loro sto sempre bene, certo a volte si litiga ma non ha importanza. Abbiamo passato momenti indimenticabili e viviamo un’amicizia di quelle che durano per sempre, davvero. Siamo semplicemente noi: Fay, May, Adeline, Claire ed Elizabeth, ognuna diversa ma sempre unite.
May è la mia gemella è vero, ma di carattere non siamo poi così uguali. Lei rispetto a me è molto più gentile e… controllata (di sicuro non appende le persone alla torre di Astronomia). A volte da piccola ero gelosa di lei, le volevo molto bene, ma mi sembrava che mamma e papà fossero più affezionati a lei e che a lei piacesse, poi ci siamo chiarite ed è stato tutto rose e fiori. Lo è stato fino a quando nostro padre è morto, ricordo poco, è successo in modo strano, una mattina ci siamo alzate ed era tutto normale e la sera eravamo già immerse in un mare di dolore: è un duro colpo sapere a cinque anni che tuo padre è morto, avere già a cinque anni la consapevolezza che non lo rivedrai più e che non puoi sfogarti sugli altri, perché hai paura che soffrano più di te. Ricordo che non ho saputo dalla mamma com’era morto, ma da una signora (senza alcun tatto) che è venuta a farci le condoglianze. Ricordo il funerale, un sacco di gente che veniva da noi e ci guardava con compassione, capire da lì che “papà è andato in cielo” vuol dire che non lo rivedrai mai più. Ricordo che cercavo di nascondere le lacrime, perché volevo essere io forte per May e la mamma, ma le lacrime, quelle piccole gocce d’acqua salata che rappresentano la tristezza non sono così buone e gentili, se vogliono scendere non puoi impedirlo, sei obbligato a sentire il loro calore e freddezza insieme sulla tua piccola guancia. Ricordo che se hai cinque anni (o qualunque altra età) e tuo padre muore non lo dimentichi.
In tutto questo May è sempre stata vicino a me. Lei è la mia gemella, lei è il mio sostegno morale personale, lei è anche mia amica.
La prima persona che ho incontrato a Hogwarts, o meglio sull’Espresso per Hogwarts, è Adeline Lakeshia, che a volte chiamo Adeline e altre Lakeshia. Siamo abbastanza simili nel carattere ma totalmente diverse nei gusti, dalla musica alle materie preferite. È sicuramente molto orgogliosa, tra noi non è l’unica, ma se qualcuno le da fastidio si può stare sicuri che farà una brutta fine. Probabilmente è anche colei che si perde di più durante le lezioni di Storia della Magia (una volta ha messo cinque minuti per capire che la lezione era finita) e si perde soprattutto in romanticherie, è la più smielata. Nonostante questa tenerezza ha un carattere forte, è in grado di sopportare qualsiasi cosa e di aiutarti a superarla. Un suo difetto? Oserei dire che l’unico e quello di essere a volte troppo bambina.
Elizabeth invece ha forse il carattere più complesso da descrivere, perché cambia a seconda dei momenti. Lei è quella che può apparire più superficiale, a volte devo ammettere che lo è. In fondo, però, nasconde una persona fantastica e un’amica fedele. Probabilmente è quella con cui litigo di più, ma non posso non dire che ogni volta non posso resistere più di un giorno senza di lei. È molto vanitosa, da  molta importanza ai vestiti e vuole stare perennemente in primo piano. Se litighi con lei non sarà mai la prima a chiedere scusa, ricordo ancora di quando aveva litigato con Adeline, è durato per quasi mezzo anno… Tuttavia anche se non è la più comprensiva e la più gentile ti starà sempre accanto, anche se non saprà cosa fare resterà lì.
A proposito di gentilezza Claire è di sicuro la più gentile. Lei è un agnellino: è tenera e dolce. Sin dalla prima volta che l’ho vista, quando era una bambina con un caschetto castano e gli occhi azzurri, ho pensato: “che carina!” come se fosse un cucciolo dello zoo. Sotto la sua dolcezza, però, ci sono tutte le qualità che si addicono a una Grifondoro e… una segreta e profonda passione per Fred Weasley.
Come avrete notato non siamo proprio simili… anzi. Cosa abbiamo in comune? Il fatto di essere Grifondoro, la passione per la cioccolata e gli occhi di ogni graduazione possibile e immaginabile di azzurro. Ah, dimenticavo che ci vogliamo bene…
- Fay?- mi sento chiamare da un mondo lontano, tanto lontano…
- Che c’è? Dove siamo? Che sto facendo?- sobbalzo.
– Piuttosto che cosa stavi pensando?- domanda Elizabeth.
– Beh, sapete in questo periodo Fay si disperde parecchio nei suoi pensieri…- dice May (non mi sono neanche resa conto che è arrivata).
– Non è che c’entra un certo James Potter…- tenta Adeline pronunciando la sua condanna a morte.
– Oh, sarebbero davvero carini insieme, non trovate?- sospira Claire.
– No, siete del tutto fuori strada. Vogliamo, però, forse parlare di Fred, Claire? O di Alexander, Lin?- ribatto con un ghigno malefico.
– No!- esclamano all’unisono, una rossa come un papavero per l’imbarazzo, l’altra rossa per la rabbia.
– Io invece penso che sarebbe una buona idea parlare di Joe, vero May?- Elizabeth provoca May.
– Non ne vedo il motivo- replica May sbrigativa.
– Si può sapere perché ogni volta che c’è una coppietta che sta nascendo  i due diretti interessati non si accorgono mai di niente?- penso ad alta voce.
– Che intendi dire?- dicono Adeline, Claire e la mia gemella in coro.
– Oh, niente, niente- replico, scambiandomi un’occhiata d’intesa con Liz.
Il viaggio in treno passa così, serenamente, senza alcun problema. Passiamo la maggior parte del tempo a parlare e mangiare cioccorane, con May che va e viene dai pattugliamenti del treno. Quando stiamo per arrivare ci mettiamo la divisa, e mentre sento la veste scendere morbida sui fianchi, capisco che ci siamo quasi, che tra poco sentirò di nuovo il frusciare della penna sulla pergamena, il vociare nei corridoi, le risate dei Malandrini e i sospiri delle loro fan. Mi è mancato tutto durante l’estate dalle partite di Quidditch alle lezioni di Storia della Magia… okay non esageriamo.
Finalmente sento il treno che si ferma, ognuno prende i propri bagagli e scende dall’enorme treno. Io e le ragazze ci incamminiamo verso le carrozze e saliamo su una di esse. Io posso vedere i thestral, ho visto morire mio nonno e mia nonna, non mi hanno mai fatto paura. Li ho sempre considerati delle povere creature incomprese, il loro aspetto fa paura ma in fondo, se non vengono disturbati, sono mansueti.
E poi, finalmente… arriviamo a Hogwarts. l’enorme castello ci si apra davanti e alla sua vista imponente mi emoziono, come se fosse la prima volta che lo vedo. Nella notte stellata, con qualche nuvola bianca e vaporosa qua e là, lo spettacolo è incredibile. Ogni torre, ogni guglia è unica nella sua magnificenza e un po’ mi dispiace per i babbani che non potranno mai vederlo.
– Ogni volta che la vedo è come la prima, Hogwarts intendo- dice, con mia enorme sorpresa James Potter.
– Beh, per una volta sono d’accordo con te- gli dico.
– Se volete, potete restare a rimirare qui il paesaggio, ma poi vi toccherà dormire fuori- ci avverte Fred.
– Che ne dici Summers, ci spostiamo ad ammirare la Sala Grande?- mi propone Potter.
– Dico che è un’ottima idea- sto al gioco, e mi sorprendo di come, a volte sia così facile scherzare con lui.
Varchiamo i cancelli della scuola e un calore immenso mi riempie il cuore, sono a casa, con le mie amiche e tutto è perfetto.
Prendiamo posto al tavolo di Grifondoro e questa volta, a differenza di ogni altro giorno negli anni passati, non mi lamento del fatto che Potter si sia seduto vicino a me, e questa volta mi sorprendo anche di me stessa.
A un certo punto il chiacchiericcio nella sala s’interrompe, il Cappello Parlante, abilmente riparato dopo essere stato bruciato da Voldemort, è stato portato, insieme al suo sgabello, nella stanza. Intona la sua canzone e poi è finalmente pronto per dare inizio alla cerimonia dello smistamento. Uno a uno i ragazzini del primo anno, chi visibilmente impaurito, chi fintamente spavaldo, vengono assegnati alle rispettive case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde.
Quando la cerimonia finisce, la preside, la professoressa Pomona Sprite, si alza per fare il suo discorso.
– Benvenuti, ragazzi e ragazze, alunni “vecchi” e nuovi, vi do il benvenuto, o il bentornato a Hogwarts. Un altro anno, emozionante e, spero, piacevole ci aspetta tra queste mura. Da molti è ritenuto il posto più sicuro al mondo, da altri, forse anche da voi, è ritenuta una casa, un rifugio felice. Spero che quest’anno sia speciale per voi. Se il professor Silente sapesse quanto mi sono prolungata non concorderebbe, quindi, diamo inizio al banchetto!- disse la preside.
– Finalmente!- esclamano Potter e Davis, fiondandosi sul cibo.
– Siete rivoltanti- commento.
– Non possono farne a meno purtroppo- dice Joe e mi rassegno.
– Il cibo di Hogwarts è insuperabile, - dice Fred – anche meglio di quello di nonna Molly!-
- Zitto e mangia- lo riprende Alexander (che ha già finito circa due cosce di pollo).
Tra il cibo e le risate la serata passa tranquilla e, quando saliamo nei dormitori, penso che in questo momento sono totalmente in pace con il mondo, voglio dire non ho né preoccupazioni e ora i miei nemici non sono più tanto insopportabili, potrebbe andare meglio di così?

 

Angolo dell’autrice della pazza dell’Imperdonabile
Ok, cominciate a urlarmi contro per il ritardo, sono davvero imperdonabile, scusatemi!!! L’ unica speranza che mi resta è che abbiate ancora voglia di leggere questa “cosa” che mi piace definire capitolo. Comunque, come ho già detto in precedenza, vi ringrazio per le recensioni e per aver messo la storia nei seguiti, vi adoro! *_*
Ora però è meglio se parlo della storia. Questo capitolo è come dire… “introduttivo” alla storia: ho voluto scrivere un capitolo che parlasse e presentasse un po’ i personaggi (ecco i miei nuovi Malandrini!). So che non è molto soddisfacente per un ritardo così lungo, ma è il meglio che sono riuscita a fare (dopo aver cancellato cinque volte il capitolo). Per quanto riguarda i personaggi, spero di avervi fatto capire come li ho immaginati, soprattutto caratterialmente e i loro rapporti. Penso ci sia un ultima cosa da spiegare: la scelta del nuovo preside. Non avrei mai creduto di arrivare a fare una scelta del genere, ma la mia pazzia mi ha portato a limiti inimmaginabili, anche se penso si fosse già capito. È vero, la vicepreside era la McGranitt, ma non riuscivo a pensare a un Hogwarts senza lei come insegnante, mi era venuto in mente Vitious ma anche lui non può non insegnare! Poi ho pensato: se Neville è il nuovo insegnante di Erbologia, la Sprite che fine ha fatto? E mi si è accesa una lampadina, avevo trovato la mia nuova preside.
Beh, mi sembra di aver detto tutto, quindi, al prossimo capitolo (che m’impegnerò a postare prima) e, se volete dare un po’ di felicità a questo straccio di autrice o solo per la storia o solo per criticare sia me sia la storia, lasciate una recensione, anche piccina piccina.


Ah, stavo per dimenticare una cosa importantissima:
Risposte alle vostre Fantastiche Recensioni!              
 
 
NickySun: Grazie, mi dispiace di non avere postato presto! Sono felice che Fay ti stia simpatica perché ho cercato di impersonarmi un po’ in lei! Anche secondo me nella nuova generazione non potevano non esserci i Malandrini, o meglio, il Ritorno dei Malandrini! xD

Lauretta_cullen: Grazie per i complimenti, adoro essere pazza! Spero ti sia piaciuto anche il nuovo “capitolo”!

Yako_chan: Per prima cosa: anche io penso che James sia un bellissimo nome, ogni volta che lo scrivo mi viene un rivolo di bava, beh non proprio ma quasi! E anche io credo che ai Potter possano piacere solo le rosse, è una tradizione, ma su Albus penso che tu abbia ragione. Grazie per averla messa nelle seguite!

Jalilah: Sono curiosa di sapere cosa pensi degli altri Malandrini, spero che ti piacciano! I Serpeverde non mi stanno molto simpatici e credo che li inserirò nella storia solo per far loro qualche malandrinata! Per quanto riguarda il povero James, penso che svelerò un po’ più avanti ciò che è successo!

Mery91g: Grazie, sono contenta di averti incuriosita e che Fay ti abbia conquistata!

Wynne_Sabia: Sono andata avanti, anche se con un po’.. anzi molto ritardo! Con tutto il rispetto per chi non la pensa così, trovo assurdo che Albus sia smistato a Serpeverde, lui dice chiaramente che non vuole e il Cappello Parlante asseconda le richieste quindi.. Comunque sono felice che ti piacciano i miei personaggi, loro ti ringraziano dalla mia mente!
 

Baci & abbracci (anche se voi vorreste strozzarmi), Alessia.
                                                                                                                                                                                                                   
             

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