Salve a tutti!!^^
Eccovi il secondo capitolo, spero vi piaccia!! Inoltre vorrei ringraziare
tutte quelle persone che hanno letto la fic, sopratutto quelle che hanno
commentato, ovvero:
Raigiel: grazie tesora!!!^O^ Spero tanto ti piaccia questo nuovo
capitolo!!
Silvi76: mi fa piacere che ti piaccia l'idea della yakuza, comunque
Kaede soffrirà parecchio (adoro trattalo male :p), ma ti assicuro che non sarà
il solo, anzi più che soffrire la volpe si mangerà le mani!^___-
Yumi: ehm..... ^^""" per l'aggiornarla non so cosa dirti, cercherò di
farlo anche se è parecchio difficile la cosa, comunque penso che puoi
ritenerti soddisfatta dato che sono passati pochi mesi, fai conto che alla
festeggiata ho fatto aspettare quasi 7 mesi... ehm... comunque ti prometto che
la continuerò al più presto!!^^
Roby: la mia beta è stata bravissima, vero??!!!!!*__* Spero che questo
capitolo ti piaccia e beh, fammi sapere cosa ne pensi!!^^
micianera: eccoti accontentata!!^__^
E qui alcune risposte:
Angels Island: non so se
leggerai questa fic, comunque ti ringrazio per aver commentato con così tanta
gioia le mie fic! Mi fa piacere che ti siano piaciute, comunque per Hot voice,
Ru si farebbe il rossino dappertutto se potesse!!^^""""
Kagome_chan88: grazieeee!!! Sei troppo buona!!^///^
Siz: grazie mille per aver letto le mie fic, mi fa piacere che ti siano
piaciute!^^
mistica: beh, si fa quel che si può! Comunque tutte queste fic sono
state scritte in tempo di due o forse (non mi ricordo ^^""") tre anni.^^
Ed ora vi lascio al capitolo, ma commentate per favore, non costa niente
lasciare due righe! ç__ç
Infondo è un vero piacere per un'autrice (Bwaaaahahahaha bella questa!!! ^O^ndHana
cattivo ç__çndLucy) ricevere anche un piccolo commento!!^^
DISCLAIMERS: I personaggi non sono
miei, ma del mitico papino Inoue che per
disfarsene ogni tanto me li presta!! Grassie
papino ti adorooo!!!!*___*
DEDICHE: Non esistono parole per
augurarti con tutto il cuore un felice compleanno, e dirle non esprimerebbero
affatto la gioia per averti conosciuta. Quindi mi limito a dirti che ti voglio
bene, ringraziarti per le splendide emozioni che mi doni con le tue
fic, ringraziarti per essermi
sys. Tantissimi auguri e che la tua vita sia splendente come il tuo
cuore.
RINGRAZIAMENTI:
grassieeee infinite Mel!!!*___* Senza di te sarei persa, sei stata
gentile nel diventare la mia beta, non so come altro ringraziarti!!! Sono
commossa!!ç////////ç
NOTE: Che
caldoooo!!!!>___< Fate conto che non posso scrivere di giorno dato che
se accendessi il pc, beh, dopo neanche 10 minuti
potrei friggerci sopra un uovo!! E allora lo faccio di sera, meno male che fa
più fresco ^^, anche se.... beh, mi tocca battere i tasti piano perché‚ se no
sveglio i miei!!T___T
Quindi per favore leggete questo
capitolo, e commentate!! Almeno così i miei sforzi saranno ricompensati!ç___ç
UNO YAKUZA
INNAMORATO
II parte
di Lucy
La grande sala addobbata a festa, i
lampadari di cristallo pendevano enormi dal soffitto specchiato, mentre la
luce si infrangeva in mille modi diversi sulla superficie per poi ricadere in
altrettanti cristalli argentei sugli abiti degli ospiti. Tutti i partecipanti
della festa erano allegri, felici per il grande patto tra le due famiglie.
Prestigio e onore per una e
protezione per l'altra, tutto ciò avrebbe legato indissolubilmente le due
casate.
I cinquanta elementi dell'orchestra
suonavano senza sosta, allietando gli ospiti, facendoli divertire. Altri,
invece, erano attenti a chiudere buoni contratti, altri ancora chiacchieravano
su quello che sarebbe accaduto quella sera e i restanti ballavano nella
grandiosa pista da ballo, delimitata da tre colonne.
EEelo,
delimitata da tre colonne, lì tra i due pilastri più vicini si ergeva
euna piattaforma.
La musica si interruppe al gesto
deciso di una mano.
Tutti si avvicinarono alla pedana, al
centro della quale le due famiglie si erano appostate, pronte a sigillare per
sempre i loro destini.
Il signor
Saromoshi era davanti al microfono, gli occhi vivi e brucianti mentre
il kimono da cerimonia fasciava accuratamente il suo corpo robusto. L'uomo non
era di certo un banalissimo vecchietto, anzi, era un uomo molto forte per la
sua veneranda età. Amava poter discutere e proteggere la sua famiglia, proprio
per questo aveva costretto il suo caro nipote a fare quel passo. Sapeva bene
di costringerlo ad un matrimonio assurdo, dato che mai
quell'unione sarebbe stata accettata dal Giappone, ma era pur sempre un
legame che avrebbe sancito la protezione della famiglia.
E per lui la famiglia veniva al primo
posto anche... anche a costo di suo nipote.
Accanto a lui sentiva la presenza del
signor Yuki.
L'uomo era vestito con un completo
bianco, mentre la camicia rossa sembrava una macchia di sangue su quel corpo
muscoloso e giovane. I capelli pettinati all'indietro erano tenuti da un filo
di gel, che lasciava cadere alcune ciocche bionde sulla fronte ampia e gli
occhi erano pronti ed attenti ad ogni piccolo particolare. Sapeva di potersi
fidare delle sue guardie, ma... la prudenza non era mai troppa.
Quel patto avrebbe richiamato molti
infausti problemi.
Le luci si spensero tutte, tranne
quelle sul palco.
Quello fu il segnale per iniziare il
discorso che avrebbe suggellato i destini di molte persone.
"Sono felice che siate venuti questa
sera" disse calmo il signor Saromoshi "oggi, come
sapete, è un giorno importante per la nostra famiglia..." si passò la lingua
sulle labbra per calmarsi "infatti stasera, in questa sala, sarà stipulato
l'accordo tra la famiglia Saromoshi, che io
rappresento, e quella del clan del signor Yuki,
qui presente...." e accennò con la mano al giovane, il quale annuì con la
testa.
"Ed ora facciamo entrare i promessi
sposi! Coloro che suggelleranno, a termine degli studi, il matrimonio...."
Così dicendo indicò con le dita un
cono d'ombra e da lì, una mano abbronzata si appoggiò su quella più rugosa.
Piano spostò il braccio per lasciare
vedere Hanamichi il quale, vestito con un
completo nero si spostava verso la luce, guardando dritto davanti a sé,
pregando in cuor suo che tutto finisse presto.
Odiava quella situazione.
Quel sentirsi osservato e deriso, sì,
deriso da quegli occhi finti e schifati.
Dall'altra parte lo
yakuza aveva proteso la sua mano verso l'oscurità,
facendo entrare Kaede che, splendido in un completo blu scuro, si guardava
attorno con occhi di ghiaccio, molto simili a quelli del cugino.
"Ed ora lascio la parola a
Rukawa-san..." dicendo ciò si spostò, lasciando il
posto davanti al microfono alla volpe che, con grazia felina si mosse, e con
altrettanta grazia parlò chiaro.
I suoi occhi si posarono sulla figura
del rossino.
Occhi blu in occhi nocciola.
"Io, Kaede Rukawa, cugino di
Yuki Sagashi, prometto
di sposarti non appena finiti gli studi...." disse con tono freddo,
distaccato, come se parlasse del tempo.
Poi prese la mano di
Hanamichi, con un gesto calmo e calcolato gli
infilò un anello, d’ oro rosso, al dito anulare, subito dopo l'altro lo imitò.
Quando ebbero finito, tutta la sala
esplose in un boato di applausi, grida e congratulazioni. Tutti erano felici
di quell'unione, anche se alcuni non erano
d'accordo sulle unioni gay poco importava, quella avrebbe fatto un grande
successo: avrebbe portato a tutti i presenti grosse entrate nelle proprie
società.
"Ed ora continuate a divertirvi!!"
parlò il capo famiglia dei Saromoshi, spingendo il
proprio nipote più vicino a Rukawa.
I due si guardarono.
Nello sguardo di
Sakuragi c'era solo un immenso odio, rancore e
tant'altro, così il giovane si dileguò, andando verso alcuni suoi amici
tra cui spiccava la figura di Yohei.
Lo yakuza
osservò il ragazzo allontanarsi, piano si avvicinò a Kaede e sussurrò.
"Devi portare pazienza! Devi essere
forte per entrambi…… sono sicuro che prima o poi conquisterai il suo cuore..."
"Nh... lo
spero. Non sopporterei l'idea che mi odi a vita... non voglio questo....."
"Allora perché l'hai costretto a
tutto ciò?" chiese dolcemente, allontanandosi verso il terrazzo seguito dalla
volpe che, inquieta, si appoggiò al parapetto.
Gli occhi blu di Kaede si alzarono
verso il cielo.
Le piccole stelle appena si
intravedevano, i suoi occhi seguirono ogni più piccola luce, giungendo infine
davanti alla dea del cielo notturno, l'osservò incantato. L'alone di mistero
che circondava il piccolo satellite lo stregava come un incantesimo ed i suoi
pensieri furono liberi di parlare.
"Sai bene come ci siamo conosciuti,
ma ciò che non sai è il perché del mio interesse verso di lui. All'inizio lo
credevo solo un do'aho, niente di più, solo un
rumoroso, testardo do'aho. Proprio per questo
motivo iniziai ad osservarlo, sempre più e quando mi decisi di smetterla, beh,
era troppo tardi...."
"Capisco, ma devi stare attento. Non
giocare con il fuoco o prima o poi ti brucerai!!"
"Mi sono già scottato..." mormorò
fissando gli occhi in quelli del cugino ".... il giorno in cui capii che per
il rosso ero solo.... il nulla...."
"Va bene, ma ora andiamo!! Che il tuo
fidanzatino ti aspetta!!" disse strizzando un occhio, mettendo un braccio
intorno alle spalle larghe del moretto, trascinandolo verso la sala.
Appena entrati molte donne, e anche
parecchi uomini, si misero a fissarli.
Non adoranti come sempre, ma
piuttosto impauriti, terrorizzati.
Rukawa fece correre i suoi occhi per
tutta la sala, cercando il suo ragazzo e quando lo trovò per poco non avrebbe
ucciso l'uomo che ballava con lui!!
Chi diavolo era quel
capellone!!!???!!
Cosa diavolo voleva dal SUO
rossino!!??!!!
Una gelosia cieca s'impossessò di
lui.
Strinse le mani a pugno, socchiuse
gli occhi e con voce bassa e grave disse: "Scusami Yu...."
Lo yakuza
lo fissò per poi scuotere il capo.
Il suo piccolo
cuginetto era proprio cotto se aveva perso la calma, in quel momento
non sembravano neppure più parenti da quanto lo vedeva ardere di una fiamma
malevola.
Povero capellone, pensò prima di
prendere un bicchiere di champagne da un vassoio, portato da un cameriere che
intimidito, fuggì subito dopo.
Nel frattempo Kaede era giunto vicino
ai due che ballavano un lento, ora, solo per il fatto che il capellone non la
smetteva di ridere lo avrebbe scorticato vivo, ma ciò che non sopportava era
il vedere Hanamichi felice, ridente e sicuro tra
quelle braccia robuste.
No.
Questo non lo voleva assolutamente.
Non avrebbe permesso a nessuno, a
NESSUNO, di riuscire ad aver il cuore di quell'uragano
rosso.
I suoi occhi divennero di duro
ghiaccio, posò la mano sulla spalla dell'uomo e mormorò tagliente.
"Voglio ballare con il mio
fidanzato..." calcando volutamente la voce sulle ultime parole, rendendo noto
a tutti, rossino compreso, che lui era SUO.
SUO e di nessun altro.
"Mi scusi!!" rispose il castano,
aggiustandosi una ciocca, portandola dietro l'orecchio per poi riprendere "Io
sono Hiroshi Shizuma,
piacere di conoscerla."
"Piacere...." sibilò Rukawa, senza
però stringere la mano robusta che gli fu porta da
Shizuma il quale, a quella scortesia, dovette mordersi la lingua: non
poteva di certo attaccare Rukawa!
Anche se aveva una voglia matta di
mandarlo a quel paese.
Mise la mano giù, per poi voltarsi
verso Hanamichi che fremeva di rabbia.
Ma chi si credeva di essere quel
maledetto volpino???
Stava per aggredire il compagno di
squadra, ma venne fermato dalla voce dolce e flautata del capellone.
"Grazie per il ballo,
Hana-chan!!"
Il ragazzo arrossì
di brutto per poi sorridere raggiante.
"Grazie a te!! Senti, ti va di
sentirci domani??" chiese speranzoso, gli occhi lucenti di gioia e di
qualcosa, un qualcosa che a Kaede non piacque.
"Mhhh...
no, domani ho da andare a Tokyo per degli affari. Mi dispiace!!"
"Va bene. Allora ci vediamo quando
torni!!"
La sua voce tremò appena.
Solo Rukawa se ne accorse e gli diede
fastidio, così
senza aspettare oltre circondò con un braccio le spalle della
scimmietta, e tirandoselo contro disse: "Ora
scusaci, ma dobbiamo andare!"
"Ma che diavolo...."
Stava per saltargli alla gola, quando
da lontano vide suo nonno parlare con il ricattatore nato per eccellenza,
ovvero il signor Yuki.
Ma di cosa stavano parlando??
E poi cos'erano quei sorrisi così
raggianti, si chiese???
Senza smuoversi, senza neppure
reagire venne portato via dal moretto che, incurante di tutti, condusse il suo
futuro sposo verso i due uomini.
"Ok,
allora è fatta!!" esclamò l'anziano signore, sorridendo ed osservando come suo
nipote si stava lasciando toccare da Rukawa.
Svegliatosi dal torpore
Hanamichi scostò quel braccio da sé ed osservò in
malo modo i tre.
Non capiva, ma stava per succedergli
qualcosa di molto brutto.
Se lo sentiva sotto la pelle.
Ne era certo.
Infatti......
"Hana, stasera andrai a casa di
Rukawa-san! Abiterai con lui per tutto il tempo
fino alla celebrazione del vostro matrimonio!!" dichiarò allegro l'arzillo
capo famiglia, sorridendo al volto livido di rabbia del nipote.
"COSA!!!???" gridò
Sakuragi facendo girare tutti gli ospiti che li
fissarono interessati.
"Hanamichi!!
Non urlare!!" bisbigliò minaccioso il nonno, per poi far strada ai tre e
condurli in una saletta più intima, dove la rabbia del
rossino esplose.
"ADESSO BASTA!!!" urlò esasperato
Hana, non voleva andare a vivere con la volpaccia
malefica e quello yakuza ricattatore!
"Posso accettare questa situazione,
ma fino a quando non sarò sposato non voglio abitare con quella volpe!!"
ringhiò minaccioso, osservando sia l'anziano signore che lo
yakuza.
I due uomini lo guardarono, passando
i loro occhi da lui a Rukawa che, si era seduto ed osservava la scena come se
niente fosse.
Ma dentro di sé era felice.
Avrebbe avuto il suo, e precisiamo
SUO, do'aho con sé!
Era felice certo, ma anche un po'
amareggiato dal comportamento dell'altro, poteva capire che non si fossero mai
sopportati, ma... lui amava quella testa rossa.
Ed era disposto a tutto pur di
averla.
I suoi occhi allora si posarono su
quelli del cugino, e solo allora il biondino parlò.
"Signor
Saromoshi, è meglio dirgli la verità..."
L'anziano capo famiglia annuì.
"Hana, ti ricordi che giorni fa il
piccolo Akito si è fatto male??"
"Sì...." rispose il
rossino, temendo quella domanda.
Ricordava benissimo quel giorno, dato
che, appena ritornato da scuola, era dovuto correre all'ospedale, per poi
sentirsi dire che il piccolo si era tagliato su un braccio. Nulla di grave, ma
era lo stesso un taglio abbastanza profondo.
Aveva avuto paura, ma poi l'aveva
visto sorridere come sempre..... ed ora quella domanda....
".... devi sapere che quello non è
stato un incidente, ma bensì un attentato. Non si sa bene chi, ma l'uomo che
ha ferito Akito ora è morto...." dichiarò in un
sussurro l’anziano capo famiglia.
"Morto???"
"Sì, qualcuno l'ha ucciso per non
farlo parlare."
Confermò lo
yakuza, osservando tutte le emozioni passare sul bel volto abbronzato.
Dall'altra parte
Hanamichi si tratteneva dal prendere a testate tutti, nonno compreso!!
Non era possibile.
Il suo piccolo
cuginetto era stato ferito per.... per colpa del cognome che portava.
Si sentì
improvvisamente impotente, cosa doveva fare??
Accettare tutto quello e proteggere
la sua famiglia, quella stessa famiglia che aveva fatto del male ai suoi
genitori??
Oppure....
........ oppure lasciare tutto e che
si arrangiassero??
Però non tutti si erano comportati
male con i suoi genitori, il nonno, lo zio e la sua famiglia lo avevano
aiutato quanto potevano…… ed ora.... ed ora, lui cosa doveva decidere???
Socchiuse gli occhi.
Cercando in sé una risposta.
Kaede osservava il ragazzo che aveva
di fronte.
Aveva socchiuso gli occhi.
Questo voleva dire che stava per
prendere una decisone, anzi LA decisone.
Senza potersi fermare, fece scorrere
i suoi occhi sulla figura del SUO fidanzato....... era splendido.
Solo questo gli diceva la mente ed il
cuore, beh, quello batteva un po' più veloce mentre i suoi occhi si posavano
dal volto al petto.
Eh già, era splendido con quel
completo nero.
La giacca era stata slacciata e
lasciava intravedere gran parte della camicia color perla, che fasciava
divinamente il torace ampio e forte, per sparire nei pantaloni i quali,
cadevano a pennello sulle lunghe gambe, fasciandole divinamente.
Era proprio splendido.
Ripeté‚ Rukawa, osservandolo
incantato.
I suoi occhi attenti però gli
permisero di notare la contrazione di una mano: aveva preso la sua decisione.
"Va bene, ho capito..... farò come
volete...." sussurrò pianissimo, sigillando così la sua resa nella mani di
quell'assurdo patto, ma anche la sua speranza di
scappare, di non lasciarsi avvicinare da loro.
"Bene! Ora andrete a salutare gli
ospiti e poi andremo a casa mia!" esultò lo yakuza,
forse il suo caro cuginetto sarebbe stato felice!
"Domani, andrai a prendere la tue
cose e le porteremo a casa di Kaede, così inizierete la vostra convivenza."
Finì
con uno sguardo meno freddo del solito, e anche la sua voce sembrava più calda
e dolce.
"Forza andiamo e sbrighiamoci!"
riprese il capo famiglia, facendo strada ai tre che lo seguirono
immediatamente.
Per la sfortuna di
Hanamichi i saluti furono brevi, troppo brevi,
avrebbe voluto restare ancora, ma non gli era permesso, lui doveva seguire gli
ordini di suo nonno e quelli di quel ricattatore ambulante!
Yohei
vide il suo amico girarsi verso di lui, e lesse in quelle iridi una richiesta
di aiuto, capì che il giorno dopo, o forse la sera stessa, l'avrebbe chiamato
per sfogarsi. Con questi pensieri Mito andò a salutare il capo famiglia,
decidendo di andarsene a casa, dove sapeva che si sarebbe sentito meglio, anzi
strabene.
Odiava l'ipocrisia di quelle persone,
dei loro sguardi calcolatori, odiava la loro falsità!
E sapeva bene che anche il suo
migliore amico l'odiava eppure ne era stato coinvolto, ancora una volta, era
stato coinvolto in quei giochi di potere ed ora..... ed ora spettava a lui
stargli accanto, proteggerlo da quella realtà orribile.
La limousine si fermò davanti ad un
cancello, qualche secondo ed entrò nell'immenso giardino, dove una fontana
circolare era posta al centro del piazzale. L'automobile girò a destra
passando accanto alla grande fontana.
Hanamichi
restò incantato.
L'acqua zampillava rapida e forte,
disegnando scie argentee su tutta la sua superficie mentre i raggi lunari la
baciavano con riverenza, donando una bellezza irreale, quasi.... magica al
luogo.
Ad un tratto si sentì il motore
spegnersi, una portiera aprirsi e sbattere. Dopo alcuni istanti l'aria fresca
accarezzò il viso del rossino che titubante scese
dalla vettura, non si era mai trovato in un luogo così bello!!
L'immensa villa era sorvegliata da
telecamere, cani e da gorilla pronti ad intervenire in qualsiasi momento.
Sempre a disagio seguì i due cugini,
appena entrati un maggiordomo li accolse con un profondo inchino.
"Bentornato signore. Desidera
qualcosa?" chiese con voce profonda e servizievole.
"No, grazie. Le camere sono pronte??"
domandò, sicuro che fosse inutile fare quella richiesta, in fondo erano già
pronte da un pezzo!
"Sì."
"Bene, puoi andare."
Sentito ciò l'uomo uscì dalla stanza,
lasciando i tre giovani in un salotto molto piccolo e grazioso.
Le poltrone di pelle erano sparse
attorno ad un tavolino, il divano era appoggiato contro il muro, e lì vicino
una porta finestra, da dove si intravedeva un ampio terrazzo. I vetri erano
protetti da delle tende candide e lunghe che toccavano il pavimento,
osservandolo Hanamichi si accorse che era di un
bel marmo blu.
Solo allora capì che la villa era in
puro stile occidentale e che quindi era per questo che gli aveva suscitato del
timore, infondo di case così non ne aveva mai viste.
Appena alzò lo sguardo vide lo
yakuza chino a cercare qualcosa nel piccolo frigo
bar, poi fece scorrere gli occhi per la stanza. Notò che la
kitsune si era sbottonata la giacca, aveva fatto
cadere la cravatta sulla poltrona per poi lasciarsi andare sulla medesima.
Solo in quell'attimo
i loro occhi si incrociarono.
Occhi sicuri di sé in altri timorosi
di quella sensazione.
Quello scontro tra titani venne
portato a termine da Yuki che, togliendosi la
giacca, iniziò a parlare.
"Puoi metterti a tuo agio, Hana!"
Il rossino
però non volle accettare quella frase, così senza mezzi termini chiese:
"Vorrei andare a riposarmi..."
"Va bene, Kaede ti accompagnerà alla
tua stan...." ma venne interrotto dal solito
monosillabo del cugino.
"Nh!"
"Grazie....."
".... buona notte ragazzi!!"
"Buona notte, Yu!"
esclamò il moretto, senza timore di far arrabbiare suo cugino. In fin dei
conti si conoscevano fin da bambini e per lui era naturale parlarci,
interromperlo e prenderlo in giro.
Certo solo in privato, mai davanti ad
estranei altrimenti gli avrebbe rovinato la reputazione.
Yuki
osservò i due uscire.
Sospirò ed andò fuori in terrazza.
L'aria fresca della sera gli
scompigliò i capelli, intrecciandoli e facendoli muovere nel vuoto.
Chiudendo gli occhi lo
yakuza mormorò alla notte sua confidente.
"Ed ora tocca a voi ragazzi...."
Strinse il bicchiere che aveva in
mano, lo portò alle labbra e ne sorseggiò il liquore.
Ora era tutto nella mani di quei due
testoni.
La porta venne aperta con un gesto
elegante, ma deciso, mostrando all'ospite la stanza.
Davanti agli occhi nocciola si rivelò
una splendida camera.
Un grande letto matrimoniale con la
testata in ferro occupava la parete a destra, davanti ad esso c'era una
cassapanca con sopra dei cuscini rossi, al centro della stanza un tavolino in
legno con un divano e due poltrone color bianco perla. Sull'altra parete una
lunga libreria con libri di tutti i tipi e colori, accanto ad essa un porta,
probabilmente il bagno.
Davanti, in fondo alla stanza, una
grandissima vetrata che portava ad un terrazzo. Le tende erano candide e
lunghe, tutte lavorate con ricami in argento.
Hanamichi
restò meravigliato dalla stanza, era splendida.
"Nh...
buona notte" disse il volpino, prima di girarsi e scappare, scappare dalla sua
voglia di stringerlo e baciarlo.
Tutto il tempo che erano stati
assieme gli aveva lasciato addosso una voglia incredibile di abbracciarlo,
baciarlo e coccolarlo, ma non era ancora il momento.
Stava per uscire, quando la voce
ferma e seria del suo futuro sposo lo bloccò.
"Kitsune...."
"Nh???"
Piano egli si voltò per incontrare un
do'aho diverso da quello di sempre, era serio e
deciso.
"Io farò di tutto per evitare le
nozze...." gli occhi di Rukawa si socchiusero minacciosi, "credo che sposare
una persona che non si sopporta, che non si ami sia ingiusto ed antiquato...."
"Lo sai che se non lo farai...."
Kaede lo minacciò con la voce e con lo sguardo, cercando di capire dove voleva
andare a parare il suo demone rosso.
"Lo so ed anche se mi sposerò con
te... questo non vorrà dire che ti resterò fedele, certo davanti agli altri
saremo una coppia, ma nella vita: MAI!"
Quelle tre lettere fecero battere più
forte il cuore del bel volpino, che si sentì perduto per un attimo, prima di
controbattere.
"Potrai fare quello che vorrai, come
farò io.... ma fino ad allora dovrai abitare, dormire ed uscire con me, come
se fossimo felici...."
"Lo farò, ma nulla di più...."
Quelle furono le ultime battute di
quello strano discorso, di quella guerra.
E Kaede voleva vincerla.
Il moretto lasciò solo
Hanamichi il quale, si tolse la giacca gettandola
a terra, seguita dalla cravatta e poi si lasciò cadere, stanco e distrutto,
sul letto.
Chiuse la luce dall'interruttore
vicino al letto e chiuse gli occhi.
Ora era fatta.
Doveva solo far capire a tutti che
quell'unione era troppo assurda, e finalmente
sarebbe stato libero di amare e di essere felice.
Con questo pensiero si addormentò
sereno.
Continua....
La RUbricHANA
Lucy: evvivaaaa!!!
Secondo capitolo finito!!^O^
Ru:
era meglio se non lo scrivessi!!! è__é Cosa significa che il
do'aho non mi sposerà???!!! è__é
Lucy: ehm... ciò che ho detto....
^^"""
Ru:
grrr..... guai a te se non mi dai il
rossino!! è__é
Lucy: HEEEEEEELPPPPPP!!!!!ç______ç
(ci pensa Mel tua a salvarti
Lu!!
Mel_prende_frusta_e_panchetto:
squishh squishh a
cuccia Ru!!!!)
Lucy_si_nasconde_dietro_Mel_sua:
accieee!!!ç///////ç