Matrimonio combinato, amore complicato

di saramichy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Arrivo e incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** Spiegazioni ***
Capitolo 4: *** Scuse accettate? ***
Capitolo 5: *** Fidanzamento ***
Capitolo 6: *** Reazioni esagerate ***
Capitolo 7: *** Evidenza ***
Capitolo 8: *** Regalo di fidanzamento ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Ecco una nuova fan fiction, spero che vi piaccia e gradiate dirmi che cosa ne pensate. Un bacio e buona lettura!



matrimonio combinato, amore complicato



PROLOGO



POV BELLA



Mi presento mi chiamo Isabella Marie Swan ed ho diciotto anni e questa è la mia storia. Siamo nell’anno 1866, la guerra di secessione è appena finita e la mia famiglia è in seri problemi finanziari, mio padre convinto sudista ha speso tutti i nostri soldi per sostenere la Confederazione, comprando i titoli che ha emesso e così con la perdita della guerra abbiamo perso anche tutti i nostri soldi. Mio padre è completamente indebitato e per risollevarsi da questo stato di calamità in cui ci trovaviamo ha promesso la mia mano al figlio di uno degli industriali più potenti di quel tempo, il suo nome era Carlisle Cullen. Mio padre si è scusato, preferiva che decidessi da sola il mio futuro sposo, ma devo purtroppo sottostare a questa situazione e quindi poco tempo dopo mi trasferii a casa del mio futuro sposo. Devo farlo soprattutto per i miei due fratelli più piccoli, Leah e Seth, figli della seconda moglie di mio padre, Sue. Mia madre è morta subito dopo la nascita mia e di Jasper, il mio gemello. I dottori hanno detto che è stata troppo debilitata dal parto gemellare e quindi io sono diventata la donna di casa, finché un giorno papà si è innamorato di Sue ed ha deciso di sposarla. Ora li lascio per andare a casa di Carlisle che ha promesso a mio padre di mantenerli in cambio della mia mano per suo figlio. Ho dovuto cedere anche se questo uomo non lo conosco nemmeno, potrebbe essere era più grande di me oppure un uomo brutto ma devo farlo per la mia famiglia, l’unica cosa che so di lui è il suo nome: Edward.

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Capitolo 2
*** Arrivo e incontro inaspettato ***



Eccomi con il secondo capitolo, lo so vi ho fatto aspettare ma spero altamente che vi piaccia!



matrimonio combinato, amore complicato



PRIMO CAPITOLO: ARRIVO E INCONTRO INASPETTATO



POV BELLA



Il giorno della partenza era stato un vero disastro, papà e Sue piangevano e Leah e Seth non riuscivano a smettere di salutarmi, lo avranno fatto una decina di volte. Naturalmente li avrei rivisti, sarebbero venuti al matrimonio e Leah e Seth volevano passare del tempo nella mia nuova casa e il signor Cullen era stato ben lieto di invitarli tutti in qualsiasi momento loro lo ritenessero giusto. Speravo che Edward fosse come suo padre, un bell’uomo ma soprattutto di buon cuore da quanto avevo potuto vedere. Partimmo sulla sua carrozza verso l’ignoto, almeno per me. Durante il viaggio mi raccontò qualcosa sulla sua famiglia, a quanto pare aveva una figlia della mia stessa età, si chiamava Alice, speravo di diventare sua amica anche perché a casa non ne avevo. Lui diceva che presto avrei capito che sua figlia era un terremoto e che mi sarei pentita di essere diventata sua amica ma cercai di non farci caso. Aveva anche un figlio più piccolo Emmett che strano a dirsi ma era già fidanzato ed in procinto di sposarsi con una ragazza di nome Rosalie, il signor Cullen diceva che era stupenda forse un po’ timorosa verso le nuove conoscenze ma sperava che anche lei potesse diventare mia amica. Se devo dire la verità a casa non ne avevo mai avute perché la maggior parte delle ragazze che ci giravano intorno lo facevano solo per Jasper ed io non volevo frequentarle, lasciavo a lui tutto l’onore e il piacere di intrattenerle. Ora però queste due ragazze sarebbero state un toccasana , forse avrei dovuto faticare a conquistarle ma poi sarebbe stato facile avere due vere amiche senza secondi fini. Il viaggio durò abbastanza da poter scoprire che aveva una moglie del sud pure lui e la cosa mi piacque, significava che nonostante ci fossero così tante differenze tra il nord e il sud qualcosa poteva ancora coesistere. Mi disse che si chiamava Esme ed era una padrona di casa veramente stupenda, poteva benissimo sostituire mia madre o almeno lo speravo. L’unico di cui non mi parlò fu il mio futuro sposo ma io pensavo fosse perché voleva mantenere un aria di mistero attorno a lui. Carlisle mi disse che mi sarei trovata bene a casa loro e che una volta arrivata avrei avuto una grossa sorpresa. Ero partita da casa con tanto entusiasmo ma adesso mi rendevo conto che se Jasper fosse tornato a casa non avrei potuto vederlo. Mio fratello non era ancora tornato dalla guerra, molti nostri compaesani dicevano che doveva essere morto, io non volevo crederci, i bollettini di guerra non ne riportavano traccia, magari era solo rimasto ferito e una volta tornato a casa non mi avrebbe trovato, chissà come avrebbe reagito. Arrivammo in prossimità dell’enorme casa bianca che era la residenza dei Cullen e la scena che vidi mi lasciò senza fiato.



tara



Una giovane ragazza stava correndo incontro alla carrozza, era vestita di bianco, correva tenendosi su la gonna dell’ampio vestito mentre due giovani ragazzi la guardavano straniti dal portico della casa. Mi sembrava di conoscerne uno, aveva qualcosa di familiare ma non ci feci caso perché la ragazza arrivò in un lampo alla carrozza e salutò il padre.

«Tesoro quanto sei cresciuta, ti ho detto mille volte che non sta bene che tu corra incontro alla carrozza, ma sono contento che tu sia così felice di rivedermi.» La ragazza rise era carina, mora e sembrava una bambola di cera, poi parlò.

«Oh papà lo sai che mi manchi sempre quando non sei a casa, ma a dire il vero oggi correvo per poter incontrare Isabella. E’ venuta con te vero?» Che diavolo stava succedendo e come mai questa ragazza conosceva il mio nome?

«Alice, tesoro, un po’ di contegno, comunque la risposta è sì. Isabella è qui accanto a me, ora se ti sposti credo che potremmo benissimo uscire da questa carrozza.» Io ancora non capivo che stava succedendo, Carlisle scese dalla carrozza e mi tese una mano che io afferrai senza pensarci su. Alice mi saltò letteralmente al collo riempiendomi di domande.

«Oh sono così felice che tu sia qui, avrò una magnifica cognata ed una splendida amica con cui poter parlare. Non fraintendermi Rosalie è una brava ragazza ma lei sta un pochino sulle sue e tu invece sei diversa. Oh non vedo l’ora di sapere tutto di te, come è andato il viaggio? I tuoi genitori erano preoccupati? Scommetto che non vedi l’ora di vedere mio fratello ma non ti preoccupare tutto a suo tempo. Oh sono così contenta!» Questa ragazza era vivace oltre ogni maniera, non c’era un bottone per spegnerla? Vidi distintamente che i due ragazzi sotto il portico si stavano avvicinando e quello alla sinistra era stranamente molto familiare, quando giunse a una decina di passi da me lo riconobbi subito e gli corsi incontro meravigliata ma assai felice.

«Jasper! Oh signore sei vivo, sono così contenta di rivederti! Ma perché non hai scritto a casa, santo cielo eravamo tutti preoccupati e che diamine ci fai qui al nord.» Mio fratello mi strinse a sé lisciandomi i capelli e poi prese a rispondere alle mie domande.

«Oh Bella, mi dispiace di avervi fatto preoccupare. Sono arrivato qui alla fine della guerra ed ero stremato mi accasciai qui sotto il portico e Alice mi ha trovato e curato per diversi giorni. Quando mi sono ripreso le parlavo continuamente della mia famiglia e lei mi disse che avrebbe detto a suo padre di dirvi che stavo bene e mentre continuavamo la nostra conoscenza, noi ci siamo innamorati ed io non volevo più tornare a casa, non volevo lasciarla.» Oh il mio fratellino era innamorato, ma che dolce! Questa ragazza mi spaventava un pochino ma in fondo se lui era felice allora lo sarei stata anch’io e chissà magari non era poi tanto male conoscendola meglio.

«Oh santo cielo che bella scenetta, sai a volte penso che il rapporto che hai con tuo fratello sia lo stesso che io ho con Edward.» Alice aveva parlato e sembrava veramente felice, ed in un secondo mi ricordai di non aver risposto a nessuna delle sue domande.

«Scusami, sai se non ti ho risposto alle domande che mi hai fatto, ma appena ho visto Jasper non ho capito più niente. Il viaggio è andato bene e si i miei genitori erano un pochino preoccupati ma immagino che loro sapessero che Jasper era qui, giusto signor Cullen?»

«Sì i tuoi genitori lo sanno, li ho avvertiti io e a te abbiamo preferito fare una sorpresa.» Allora era questa la sorpresa di cui parlava in carrozza e mi sentii finalmente felice e completa.

«Grazie signor Cullen, lei è proprio un buon uomo.» Jasper però sembrava non averci capito niente.

«Carlisle, io pensavo che lei avesse portato qui Isabella perché lei voleva rivedermi ed invece lei non sapeva nemmeno che c’ero. Mi sono perso qualcosa? Come mai sei qui Bella?» Io davvero non riuscivo a crederci, Alice sapeva perché ero qui me lo aveva detto prima nel suo discorso, vuoi vedere che Jasper invece non sapeva niente?

«Jasper tua sorella ha accettato di sposare Edward per salvare i tuoi genitori dalla situazione finanziaria disastrosa nella quale si trovano.»

«Sta scherzando vero? Mia sorella non sposerà quel pallone gonfiato di suo figlio, non intendo lasciarglielo fare. Suo figlio è un idiota, mi scusi ma è la verità e lei lo sa meglio di me, odia me e non vedo come potrebbe accettare di sposare mia sorella, visto che odia tutti i sudisti.» Ora era chiara la situazione ed iniziavo a preoccuparmi, chissà come sarebbe stata la convivenza in casa con un uomo che odiava ogni cosa del sud, anche le persone.

«Jasper tutto a suo tempo. Vedrai che mio figlio si riprenderà dalle sue convinzioni e tua sorella sarà in grado di farlo capitolare ai suoi piedi, è una bellissima ragazza, proprio il tipo che potrebbe piacere ad Edward.» Jasper scosse la testa energicamente, non voleva proprio saperne ma sembrò rassegnarsi all’idea di questo matrimonio non appena parlò Alice.

«Jazz andiamo non sei contento, potrai vedere Bella ogni giorno e poi ci sei tu a proteggerla da Edward e ci siamo pure noi. Se dovesse fare qualcosa di sbagliato potremmo bloccarlo subito. Sarà bellissimo fare un doppio matrimonio, già ho in mente ogni cosa.» Che diamine diceva? Avremmo fatto un doppio matrimonio? Oh santo cielo questa sì che era una sorpresa!

«Jasper ti sposi e non mi dici niente? Andiamo sono la tua sorellina, qualcosa potresti anche dirmela, va bè vedrai che andrà tutto bene. Alice sembra sicura del fatto suo e forse potrebbe preparare il matrimonio in tempi record.» Lei sorrise e baciò Jasper e poi mi abbracciò.

«Vedrai io e te diventeremo inseparabili e ti piaceranno i miei propositi per il matrimonio. Oh ma che stupidi non ti abbiamo presentato Emmett, questo ragazzo enorme vicino a tuo fratello e il mio fratellino.» Era davvero enorme, non ci avevo fatto caso prima!

«Piacere di conoscerti Emmett, tuo padre mi ha detto che anche tu stai per sposarti. Sono felice per te e non vedo l’ora di conoscere la tua futura moglie, Rosalie.» Lui sorrise e mi strinse in un abbraccio stritolante, facevo fatica a respirare.

«Anche io sono contento di conoscerti Bella, ti aspetta una prova davvero molto difficile con il nostro fratellone, ma vedrai che saprai cavartela benissimo. Per quanto riguarda Rosalie anche lei è molto eccitata all‘idea di vederti, verrà qui nel primo pomeriggio per conoscerti.» Sorrisi compiaciuta all’idea di aver trovato una famiglia numerosa ed anche molto espansiva. Ci avviammo tutti verso il portico e quando stavamo per metterci piede sopra dalla porta comparve un ragazzo sui vent’anni, alto, capelli color rame e due splendidi occhi verde smeraldo, cavolo era davvero un bellissimo ragazzo. Immaginai fosse Edward, visto che all’appello mancava solo lui, ma appena parlò mi resi conto che la mia vita coniugale non sarebbe stata di certo facile.

«Padre che diavolo sta succedendo qui?»

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Capitolo 3
*** Spiegazioni ***



Eccomi qui, siete state tanto carine da lasciarmi così tante recensioni che ho deciso di postare un altro capitolo. Un bacio Sara e buona lettura!



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SECONDO CAPITOLO: SPIEGAZIONI



POV EDWARD



Mi ero alzato stamattina sentendo le voci di mia madre ed Alice che chiacchieravano in cucina mi ero diretto lì e mi ero accorto che appena avevo messo piede in cucina loro si erano fermate, non so di cosa stessero parlando ma erano esattamente due settimane che erano strane. Nostro padre era partito per lavoro due settimane fa e da quel giorno le due donne di case erano praticamente impazzite, avevano tirato la casa a lucido, e stamattina c’erano per lo meno dieci pentole sul fuoco, va bene che forse oggi sarebbe tornato ma non credo che avrebbe portato con lui un esercito di gente affamata. Feci colazione e poi mi ritirai di nuovo in camera mia, ero un tipo piuttosto solitario ed uscivo solo per andare al bordello del paese dove potevo trovare sollievo ai miei capricci. Mentre ero alla finestra vidi mia sorella che correva incontro alla carrozza di nostro padre e poco dopo dalla carrozza scese lui ed una ragazzina che avrà avuto si o no diciotto anni, che diavolo stava succedendo in questo posto? Decisi di accertarmene di persona e scesi di sotto, mia madre era ancora in cucina mentre sentivo le voci di tutti gli altri provenire dal portico, così decisi di fare la mia entrata trionfale nella conversazione.

«Padre che diavolo sta succedendo qui?» Mio padre mi guardò male, okay avevo appena imprecato davanti a lui e forse me lo meritavo.

«Modera i termini Edward, sei ancora in casa mia dopotutto. Questa splendida fanciulla è la sorella di Jasper, Isabella Marie Swan. Isabella ho il piacere di presentarti mio figlio maggiore Edward Anthony Cullen.» Lo vidi fare le presentazioni e quello che mi colpì non fu solo il fatto che si era portato a casa una ragazzina ma che questa ragazzina era sudista e per di più era la sorella di Jasper che si era appena stabilito da noi, ma cosa voleva creare un rifugio per sudisti?

«Padre perché la dolce e cara Isabella è venuta con voi? Non è che per caso i genitori di questi due ragazzi non hanno di soldi per mantenerli e tu stai pensando di adottarli, vero?» Mio padre era rimasto a bocca aperta, mia sorella mi guardava come se avesse visto un fantasma mentre quella ragazza e Jasper erano letteralmente senza parole ma dal loro sguardo si capiva benissimo che mi avrebbero voluto incenerire, l’unico ad essersi messo a ridere era Emmett, ma lui era quello strano in famiglia, era sempre stato un burlone.

«Non dire idiozie Edward, aspettami nel mio studio e ti spiegherò ogni cosa. Ora se vuoi scusarmi vedo di porgere le tue scuse ai ragazzi.» Detto questo mi spinse dentro casa e lui si fermò alcuni secondi con gli ospiti. Non capivo ancora che cosa stava succedendo ma non potevo veramente sapere che avevo fatto una pessima figura. Andai nello studio di mio padre e lo aspettai seduto davanti alla scrivania perché lui non voleva che nessuno di noi si sedesse dietro al suo posto. Entrò nello studio e il suo sguardo era altamente arrabbiato, stava per arrivare una tremenda tempesta almeno per me.

«Edward come ti è venuto in mente di dire quelle cose davanti a degli ospiti, sei per caso diventato tutto matto? Devi scusarti con loro il prima possibile e sperare che non decidano di andarsene via, visto che tua sorella è intenzionata a sposare Jasper e tu sei appena stato promesso ad Isabella.» Che cosa? Ma era completamente impazzito? Voleva che sposassi quella ragazza, ma era poco più di una bambina e poi era sudista per giunta.

«Padre ma siete per caso impazzito, io dovrei sposare quella ragazzina? Non se ne parla nemmeno io sono un nordista convinto ho persino preso parte alla guerra di secessione ed ora voi volete che io sposi una sudista?» Mio padre scosse la testa e poi prese a parlare.

«Edward questo non è un consiglio, è un ordine. Io ho deciso che dovrai sposare quella ragazza e non mi importa che tu sia consenziente oppure no, lo farai lo stesso sono stato chiaro? Col tempo capirai che questa è soluzione più adatta non puoi certo continuare ad andare al bordello ogni sera, finirai col metterti in grossi guai e tu lo sai benissimo. Ora va in salotto e chiedi scusa a Jasper e Bella.» Non riuscivo a crederci ero intrappolato in un matrimonio combinato e non avrei avuto scampo, non avevo nemmeno guardato quella ragazza, mi era scattato qualcosa nel cervello e la mia bocca si era aperta senza pensare. Non sapevo che occhi avesse ne che viso avesse, speravo solo che fosse abbastanza carina da tralasciare il fatto che era una sudista.



POV BELLA



Questo ragazzo era splendido aveva due meravigliosi occhi verdi smeraldo ma le sue maniere erano troppo rudi, era uscito dalla porta con questa sua entrata plateale da protagonista di cosa poi ancora non riuscivo a capirlo. Il signor Cullen lo aveva prontamente redarguito per il linguaggio poco signorile appena usato.

«Modera i termini Edward, sei ancora in casa mia dopotutto. Questa splendida fanciulla è la sorella di Jasper, Isabella Marie Swan. Isabella ho il piacere di presentarti mio figlio maggiore Edward Anthony Cullen.» Lui non mi aveva nemmeno guardata in faccia, guardava scioccato suo padre ed io non capivo che cosa stesse realmente succedendo ma le parole di Edward destarono in me un immediato senso di disagio e di voglia di incenerirlo all’istante.

«Padre perché la dolce e cara Isabella è venuta con voi? Non è che per caso i genitori di questi due ragazzi non hanno di soldi per mantenerli e tu stai pensando di adottarli, vero?» Che cosa frullava nella testa di questo maledetto ragazzo, era maledettamente bello ma altamente stupido. Ci aveva appena preso per degli orfanelli senza soldi, bhé che eravamo senza soldi era vero ma non eravamo di certi stupidi ed avevamo la nostra dignità ed era quello che più ci premeva in quel momento. Non riuscivo a credere che avrei dovuto sposare quel ragazzo così maledettamente razzista che avevo di fronte, mi ero cacciata proprio in un bel guaio ed ora non potevo più uscirne.

«Non dire idiozie Edward, aspettami nel mio studio e ti spiegherò ogni cosa. Ora se vuoi scusarmi vedo di porgere le tue scuse ai ragazzi.» Vidi il signor Cullen spingere dentro casa suo figlio e poi si rivolse verso di me e Jasper.

«Ragazzi mi dispiace per questo piccolo inconveniente, vedrete che Edward sarà punito per questa sua uscita ora vogliate scusarlo e vi prometto che poi verrà lui stesso a porgere le sue scuse. Ora vado nel mio studio così vedo di parlargli meglio a quattrocchi.» Ero stupita Edward ci aveva trattato come due ignobili persone, ero scioccata non riuscivo a credere che mi avesse fatto questo, che lo avesse fatto alla sua futura moglie. Alice sembrava mi stesse osservando da parecchio tempo e proprio allora se ne uscì con delle parole che mi fecero comprendere meglio la situazione.

«Ha ragione mio padre Bella, Edward non sa che tu sei la sua futura moglie. Vedrai che quando papà gli avrà parlato lui sarà ben più disposto a conoscerti. Ora vieni con me, ti voglio far conoscere la mia splendida mamma.» Le sorrisi era bello avere almeno una persona che ti fosse amica. Arrivammo in cucina e lei mi presentò sua madre, era una donna bellissima e fu allora che capii che i suoi ragazzi avevano preso direttamente da lei.

«Bella questa è mia madre Esme. Mamma questa è Bella la futura moglie di Edward, non credi che sia perfetta per lui?» Davvero pensavano che io fossi perfetta per Edward, bhé a quanto pare lui non era dello stesso avviso.

«Piacere di conoscerla signora Cullen, ho sentito molto parlare di lei, suo marito la ama molto sa, l‘ho capito subito nel primo istante in cui ha iniziato a parlare della sua famiglia e in particolar modo di lei, spero di essere fortunata quanto lei in futuro.» La mia voce si era un pochino incrinata in quel momento perché avevo ripensato alle parole di Edward e la speranza era andata a farsi benedire.

«Il piacere è tutto mio Bella e non ti preoccupare vedrai che Edward si accorgerà ben presto di te e di quanto sei bella e allora pregherà lui stesso di poterti sposare al più presto. Sai è un pochino cocciuto ma è tanto buono in fondo e ti tratterà allo stesso modo in cui mi tratta suo padre puoi starne certa.» Non ne ero convinta ma mi lasciai trasportare dall’allegria che si respirava all’interno di quella casa e pregai con tutta me stessa che i signori Cullen avessero ragione, altrimenti il mio matrimonio sarebbe stato un inferno vivente.

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Capitolo 4
*** Scuse accettate? ***



Lo so come mio solito sono in ritardo pazzesco, devo mettere in ordine le idee e trovare del tempo per scrivere i capitoli scusatemi tanto per l’attesa ma adesso sono qui. Buona lettura!



matrimonio combinato, amore complicato



TERZO CAPITOLO: SCUSE ACCETTATE?



POV EDWARD



Dopo la discussione con mio padre mi sentivo veramente una merda con la M maiuscola, avevo appena trattato male una ragazza che a malapena avevo guardato. Non sapevo di che colore avesse gli occhi, i capelli, come fosse il suo viso, accidenti sapevo solo che era sudista e questo mi aveva fatto salire immediatamente la rabbia in corpo. Avrei dovuto ragionare di più prima di parlare a vanvera, ed ecco che la mazzata di mio padre si era fatta sentire subito, mi aveva appena detto che avrei dovuto sposare quella ragazza: mi aveva praticamente organizzato un matrimonio combinato e forse la ragazza lo sapeva che io ero il suo futuro sposo, complimenti Edward hai fatto proprio la figura dello stronzo! E adesso con che faccia sarei andato da lei e le avrei detto che dovevo chiederle scusa per quello che le avevo detto? Speravo sinceramente che lei non si mettesse a ridere e mi lasciasse ancora prima di fidanzarci ufficialmente perché le parole di mio padre mi rimbombavano nel cervello, questo era un ordine non un consiglio e quindi avrei dovuto obbedire da bravo soldato. Accidenti speravo solo che la ragazza fosse attraente perché non l’avevo degnata nemmeno di uno sguardo, solo per il fatto che fosse sudista. Stavo gelando alla prospettiva di dover andare di là in cucina dove ci sarebbe stata sicuramente mia madre che mi avrebbe guardato in cagnesco per come avevo trattato i suoi due ospiti e dover chiedere di poter parlare con loro, avevo visto benissimo lo sguardo truce che mi aveva rivolto Jasper mentre le parole contro la sua famiglia mi erano uscite spontaneamente dalla bocca e sapevo perfettamente che lui mi odiava, speravo solo che non convincesse sua sorella a ritirarsi dalla proposta di mia padre altrimenti si che sarei stato ucciso molto lentamente e dolorosamente sia da mio padre, sia da mia madre ma soprattutto mi preoccupavo di mia sorella Alice lei avrebbe potuto cuocermi sulla graticola in qualsiasi momento. Uscii dall’ufficio di mio padre con questi pensieri in testa e mi diressi verso la cucina e sentii chiaramente le parole di mia madre rivolte verso la ragazzina, volte a calmarla dal mio sfogo.

«Il piacere è tutto mio Bella e non ti preoccupare vedrai che Edward si accorgerà ben presto di te e di quanto sei bella e allora pregherà lui stesso di poterti sposare al più presto. Sai è un pochino cocciuto ma è tanto buono in fondo e ti tratterà allo stesso modo in cui mi tratta suo padre puoi starne certa.» Speravo in quel momento che mia madre avesse ragione che fosse davvero bella la ragazza che dovevo sposare altrimenti mi sarei sentito un cretino per il resto della mia vita. Entrai in cucina e vidi lo sguardo di fuoco di mia sorella che mi avrebbe incenerito se avesse potuto e quello dispiaciuto di mia madre che mi guardava contrariata. Mi schiarii la voce e decisi di essere cortese.

«Vorrei chiedere alla signorina e a Jasper di seguirmi in salotto. Gradirei chiedere scusa a tutti e due riguardo alle parole di prima.» Il mio tono era neutrale ma il viso di Jasper invece era pieno di rabbia repressa, mia sorella Alice gli misi una mano sul braccio e lui si calmò, mentre quello che mi colpì di più fu lo sguardo smarrito che mi rivolse la ragazza. Occhi color cioccolato che mi guardavano come quelli di un cerbiatto smarrito nel bosco che vede per la prima volta un cacciatore. Occhi che perforavano l’anima e accidenti mia madre aveva ragione era davvero bella, forse una bellezza acerba ma diversa da tutte le ragazze del nord che sapevano il fatto loro. Mi riscossi dai miei pensieri cercando di mettermi in testa che lei era sudista, una nemica e che nonostante ci saremmo dovuti sposare non potevo di certo farmi trovare come un pesce lesso ad ammirarla. Dovevo mantenere le distanze di sicurezza altrimenti non ci avrei capito più niente, la sua bellezza era disarmante e di fronte a lei le mie difese sembravano cedere, feci cenno a tutti e due di seguirmi nel salotto e mentalmente presi nota che era stata una mossa azzeccata invitare anche Jasper non volevo trovarmi da solo con lei, non avrei saputo resistere alla tentazione. Vidi loro due avanzare dietro di me e feci strada, anche se Jasper sapeva perfettamente dove andare visto che erano ben due mesi che era nostro ospite. Entrammo nel salotto ed io presi subito la parola, meglio togliersi subito il dente che faceva così male.

«Volevo scusarmi per il mio comportamento inadeguato e deprecabile, non avrei dovuto dire nessuna delle cose che mi sono uscite dalla bocca. Vorrei chiedere scusa a te Jasper perché so che se sei rimasto qui è solo per Alice e per l’amore che nutri nei suoi confronti, so perfettamente che se fossi dovuto rimanere per me o per gli altri te ne saresti tornato dalla tua famiglia il primo giorno che hai messo piede qui dentro.» Mi guardava ed annuiva ad ogni parola che dicevo ed io lo pensavo sul serio, il giorno che era arrivato era malconcio, ferito e l’aveva trovato Alice davanti alla porta di casa e sapevo perfettamente che era stata lei a chiedergli di rimanere con noi anche dopo che si era ristabilito, non era dipeso da lui e continuai il mio discorso.

«Volevo scusarmi per le parole che ho detto sulla vostra famiglia, non avrei dovuto, non conosco i vostri genitori e so perfettamente che se qualcuno mi parlasse della mia famiglia come io ho parlato della vostra mi risentirei in maniera davvero pesante.» Jasper continuava ad annuire mentre la ragazza, di cui non mi ricordavo nemmeno il nome, mi guardava come se vedesse un fantasma, okay la situazione non era delle migliori, dovevo darmi da fare con queste scuse perché sembrava che nessuno dei due mi credesse ed intendesse accettarle.

«Infine credo di dovermi scusare con te, mia dolce fanciulla perché sei appena arrivata e credo che ti sia subito fatta una cattiva impressione di me. Mi dispiace non avevo idea del perché mio padre ti avesse portata qui e pensavo che non vi sareste trattenuti così tanto ma a quanto pare io e te dovremmo cercare di andare d’accordo perché siamo fidanzati, anche se non a tutti gli effetti, ma credo che domani sera ci sarà una splendida festa per annunciare ufficialmente il nostro fidanzamento. Che ne dite vi va di ricominciare da capo e accettare le mie umili scuse?» Speravo che dicessero di sì, mio padre se solo avessi fatto un altro passo falso mi avrebbe definitivamente cancellato dalla famiglia. Mi resi immediatamente conto dello scambio di sguardi tra i due e quella che parlò fu la ragazza con la quale avrei dovuto condividere la mia vita.

«Sai hai perfettamente ragione mi sono appena fatta una pessima impressione su di te, primo perché non ti ricordi nemmeno il mio nome e non negarlo visto che non l’hai mai detto durante le tue scuse e secondo perché nonostante tu non sappia niente della nostra famiglia hai sparato a zero su tutti loro. Ora se vuoi scusarmi mi ritiro in camera mia e deciderò a tempo debito se accettare o meno le tue scuse, quanto a Jasper credo che potrebbe anche perdonarti subito per amore di Alice ma io mi ritengo ancora insultata.» Disse questo e se ne uscì dal salotto seguita dallo sguardo di tenerezza di suo fratello che prese la parola.

«Sai credo che Isabella abbia ragione, tu non hai fatto altro che insultare me, lei e la nostra famiglia ma io accetto le tue scuse, so perfettamente quanto ti siano costate. Comunque credimi per quanto mi riguarda mia sorella ha fatto un errore ad accettare di sposarti senza nemmeno conoscerti e credimi ora se ne sta rendendo conto e faresti meglio a sperare che lei non ritiri la promessa fatta a tuo padre perché una donna come lei tu te le sogni di ritrovarla.» Accidenti ero proprio in guai belli grossi, Jasper non mi avrebbe di certo aiutato ad andare d’accordo con lei, anzi forse l’avrebbe protetta da me. Che bel nome però Isabella, si era un nome degno di lei! Dovevo trovare il modo per addolcirla un pochino, magari con il tempo avrebbe accettato le mie scuse.

«Va bene Jasper, è già un passo avanti che tu abbia accettato le mie scuse. Per quanto riguarda tua sorella devo dire che forse ha ragione su di me, ma forse con il tempo potrei dimostrarle di guadagnarmi la sua approvazione e la sua accettazione.» Ero disposto a tutto, dovevo evitare che le cose peggiorassero, mio padre avrebbe preso seri provvedimenti altrimenti e le cose avrebbero preso una brutta piega almeno per me.



POV BELLA



Che faccia tosta questo ragazzo era davvero un pazzo se credeva che io potessi accettare le sue scuse così sui due piedi. Ma chi si credeva di essere, non si ricordava nemmeno il mio nome quando il suo invece per me era impresso nella mia mente dal primo momento che suo padre me ne aveva parlato. Avevo capito che odiava i sudisti e che sposarne una probabilmente lo disgustava, ma perché doveva capitare proprio a me! Gli sputai in faccia quello che pensavo e poi uscii dal salotto perché non volevo che lui sappia quello che stavo provando in questo momento: rabbia, frustrazione per un amore non corrisposto. Sì perché nonostante lui fosse uno stronzo credevo di essermi innamorata al primo sguardo di lui, accidenti a me! Ma non mi sarei piegata tanto facilmente, doveva conquistarsi la mia approvazione e poi avrei deciso io quando accettare le sue scuse. Mi avviai in cucina e vedendomi Alice mi si presentò davanti e mi parlò.

«Vieni con me, ti accompagno nella tua nuova camera. Vedrai che si sistemerà tutto con mio fratello, è un testone ma mamma ha ragione capirà come sei fatta.» Mi disse questo e mi condusse al piano superiore, dove mi illustrò le varie camere, a quanto pare avrei dormito nella stanza vicino alla sua e questo mi faceva piacere, lei era gentile e carina con me altro che suo fratello. Entrai in camera e dopo essermi trattenuta per non pesare sulle spalle di nessuno mi misi a piangere, lacrime amare, di delusione per essermi trovata in una situazione peggiore di quanto avrei mai potuto desiderare. Era quasi ora di pranzo e perciò decisi che era tempo di cambiarmi e dopo essermi guardata allo specchio scesi di sotto in cucina con Esme e Alice, volevo dar loro una mano ma non mi permisero di fare praticamente niente, dicevano che ero un ospite e che non dovevo preoccuparmi. Pranzammo tutti assieme, io mi misi seduta vicino a Jasper e mi ritrovai di fronte Edward che mi guardava di sfuggita ogni volta che mi veniva rivolta la parola o da sua madre, o da suo padre o da Alice o persino da Emmett. Finito di pranzare Edward si ritirò in camera sua, non prima di avermi chiesto di nuovo scusa con il labbiale ed io sentii di essere arrossita fino alle punte dei capelli. Poco tempo dopo mentre stavamo discutendo in salotto vidi Emmett alzarsi ed andare alla porta ad aprire personalmente. Mi ritrovai così di fronte alla giovane Rosalie Hale, la fidanzata di Emmett e accidenti era una bellissima ragazza, capelli lunghi biondi ed un viso da angelo, capivo perfettamente il perché io non potessi piacere ad Edward, se le donne del nord erano tutte come lei allora capivo il suo dispiacere nel dover sposare me, un’insulsa ragazzina del sud. Rosalie si dimostrò subito molto gentile ed affabile con me, era una ragazza dal cuore d’oro ed in più si offrì di aiutarmi a scegliere un abito per la sera dopo, la sera nella quale sarebbe stato annunciato ufficialmente il mio fidanzamento con Edward Cullen e ancora non sapevo che quella sera sarebbe stata alquanto movimentata.

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Capitolo 5
*** Fidanzamento ***



Buongiorno la scorsa settimana mi sono scordata di scrivere il capitolo, una cosa tremenda da fare mi scuso con voi lettrici che mi avrete dato per dispersa, ed invece no, eccomi qui. Buona lettura!



matrimonio combinato, amore complicato



QUARTO CAPITOLO: FIDANZAMENTO



POV BELLA



Era stato un primo giorno davvero interessante, il mio futuro sposo non mi poteva vedere mentre la sua famiglia mi trattava come se già ne facessi parte. L’indomani mattina fui svegliata da un ciclone di nome Alice che era entrata nella mia stanza saltando sul letto.

«Sveglia dormigliona, dobbiamo fare un mucchio di cose e devi iniziare a prepararti per stasera.» Ma che razza di ore erano? Mi tirai a sedere sul letto e la guardai con la faccia sconvolta di chi non riusciva bene a capire il senso delle parole appena dette.

«Alice ma che razza di ore sono? E’ mattina perché diavolo dovrei iniziare a prepararmi adesso per stasera?» Lei mi guardò come se stesse guardando un fantasma e poi prese a parlare a raffica.

«Chi se ne importa di che ore sono, alzati e risplendi il sole è già alto e poi Rose tra poco sarà qui e ci porterà dal suo sarto personale in modo che ti possa cucire un abito per stasera. Deve prenderti le misure, devi provarlo e poi dobbiamo fare qualcosa per i tuoi capelli e il tuo splendido viso, non hai idea di quanto tempo ci impiegheremo per fare tutto questo, ma sei fortunata, hai me e Rose che ci prendiamo cura di te. Adesso svelta, vestiti e andiamo a fare colazione prima che arrivi Rose, lei ama la puntualità.» Ma dove diavolo ero finita, in un manicomio, mi aveva alzato all’alba per potermi preparare per la sera e come diavolo avrei fatto a pagare un vestito nuovo se non avevo soldi? Mi alzai anche se la voglia era a dir poco nulla, andai a fare colazione e nemmeno a farlo apposta appena finito arrivò Rosalie che mi accompagnò dal suo sarto di fiducia, iniziavo a pensare che non mi sarei mai abituata ad una cosa del genere. Al sud non eravamo abituati ad alzarci al mattino presto per poterci preparare per un evento che si teneva alla sera, al massimo iniziavamo al pomeriggio a prepararci ma le due ragazze sembravano pensare che il tempo era un tiranno e che ce ne sarebbe voluto molto per prepararmi.

«Vedrai il mio sarto ti farà un vestito che tutti ti invidieranno, è molto bravo e soprattutto molto veloce, per oggi pomeriggio avremmo un vestito perfetto.» Rosalie era molto sicura di sé e soprattutto della bravura del suo sarto, entrammo nell’atelier e ci mostrò svariati modelli di vestiti, a me personalmente sarebbe piaciuto un vestito alquanto semplice ma quelle due pazze che mi ero trascinata dietro decisero che avrei indossato un abito in satin rosa con delle righe. Era un bell’abito ma il colore non era uno dei miei preferiti ma Rose si era messa in testa che sarebbe stato perfetto per me, provai a farle ragionare ma non ci fu niente da fare.

«Ragazze secondo me è meglio un altro colore, che so blu oppure verde o nero. A me personalmente il rosa non piace molto e non credo che sia il mio colore.» Ero stata diretta ma lo fu anche Rosalie.

«Io non mi sbaglio mai, credimi sarai stupenda con quel vestito e tutti i maschietti ti guarderanno ammirati.» Presto avrei capito che non si deve mai dare contro Rosalie Hale, perché lei ha sempre ragione. Accettai così di mettere quel vestito e poi ce ne andammo a casa di Rose per pranzare: Ci era voluta tutta la mattinata per prendere le misure del vestito e speravo che potessimo passare sopra la parte dei capelli e del viso ma mi sbagliavo. Tornammo verso le tre e mezzo dal sarto che miracolosamente aveva già finito il vestito ed era perfetto, mi stava d’incanto e soprattutto metteva in risalto le mie forme che fino a quel momento io pensavo fossero nulle. Rose si fece incartare il vestito e poi ci trasferimmo a casa Cullen dove finimmo i preparativi, Alice chiamò la sua cameriera personale che era molto brava a fare le acconciature e a truccarla. Mi sembrò abbastanza chiaro che non avrei potuto decidere niente di quella serata ed infatti fu Alice a prendere le redini, decise lei che pettinatura farmi fare ed anche il colore dei trucchi da usare. Una volta finito le due ragazze mi aiutarono a mettere il vestito e guardandomi allo specchio mi resi conto che quella non era Isabella, quella era una nuova ragazza che non avevo mai visto prima, ed era davvero molto bella. Ero nel panico, fra pochi minuti sarei dovuta scendere di sotto e non mi sentivo pronta per farlo, avevo paura che qualcuno potesse ridere di me o che Edward nel vedermi cambiasse idea solo per il mio aspetto che adesso sembrava essere quello di una dea. Fortunatamente la mia entrata l’avrei fatta a braccetto con mio fratello che sembrava essersi accorto della mia reticenza e quindi cercò di calmarmi.

«Andrà tutto bene sorellina, respira. Adesso scenderemo la scala che porta di sotto e poi ti sembrerà tutto naturale. Tutti i presenti non ti faranno nessuno sgarbo, credimi Carlisle non lo permetterebbe, ti adorano tutti in famiglia. Tranquilla e respira.» Aveva ragione, Carlisle era un buon uomo e mi avrebbe difesa se qualcuno avesse solo osato ferirmi, lo avevo visto in azione con suo figlio e probabilmente lo avrebbe fatto anche con gli altri. Arrivammo sulla scala e le gambe continuavano a tremare ma quando misi piede sul primo scalino incontrai lo sguardo di Edward e non so perché ma la tensione si sciolse completamente dal mio corpo permettendomi di rilassarmi. Arrivata in fondo alla scala fui rapita da Carlisle che voleva farmi conoscere il suo socio e la famiglia di lui.

«Bella bambina, sei stupenda. Vieni voglio farti conoscere il mio socio in affari e la sua splendida famiglia.» Mi portò davanti ad un uomo che avrà avuto la sua stessa età e io gli porsi la mano come una degna damigella.

«Bella questo è il mio socio, il signor Billy Black e questi sono i suoi figli, Sam il maggiore, Jacob che ha l’età di Edward e Quil il più piccolo che ha l’età di Alice.» Accidenti aveva avuto tre figli maschi e che ragazzi, erano degli armadi ambulanti, avevano le spalle larghe e muscoli ben definiti che si intravedevano dalle giacche. Il ragazzo di mezzo mi stava squadrando dalla testa ai piedi e mi sentivo terribilmente a disagio, i suoi occhi marroni sembravano volermi perforare l’anima, forse aveva ragione Rose dopotutto, avevo appena fatto colpo e non su Edward.

«E’ un enorme piacere conoscerla signor Black, Carlisle mi ha parlato molto bene di lei. Sono molto contenta che siate venuti stasera alla festa in mio onore, sa sono appena arrivata e Carlisle ha voluto subito darmi il benvenuto.» Cavolo perché me ne ero uscita con una frase del genere, la festa non era in mio onore, era in onore del mio fidanzamento con Edward ma lo sguardo di quel ragazzo mi aveva messo in confusione, non volevo che lui sapesse che ero fidanzata forse perché mi sentivo lusingata dal ricevere degli apprezzamenti da qualcuno che non era obbligato a sposarmi contro il suo volere. In quell‘istante fui catturata dallo sguardo di quel ragazzo che sorrise compiaciuto e si fece prontamente avanti per chiedermi di ballare.

«Carlisle, lei crede che io possa rubarle per un ballo la splendida fanciulla qui presente?» Carlisle mi guardò e mi fece cenno di sì con la testa per poi rispondergli.

«Ma certo mio giovane ragazzo, Isabella è qui per divertirsi e dopotutto la festa è in suo onore. Isabella cara, credo che il giovane Black sia rimasto incantato da voi, gradireste ballare con lui?» Non sapevo cosa dire mi sembrava in qualche modo di poter tradire Edward, ma suo padre sembrava gradire il fatto che io ballassi con il giovane Black e quindi annuii. Mi ritrovai così a volteggiare per la pista da ballo sorretta dalle braccia di questo giovane sconosciuto che mi trattava come se fossi una bambola di cristallo e che d’un tratto prese a parlare con me.

«Isabella siete una visione incantevole, non ho mai visto una donna bella come voi. Ditemi posso sperare che voi mi concediate l’onore di diventare il vostro cavaliere?» Accidenti, questo ragazzo andava dritto al sodo, tirava fuori una parte di me che non avevo mai sospettato di avere, in quel momento mi sentii male per lui che credeva fossi libera, male per Edward che continuava a guardarmi in cagnesco perché ero a ballare con un altro, male per me perché se non mi fossi già impegnata con Edward probabilmente il ragazzo che mi stava davanti sarebbe stato un ottimo partito e un ottimo marito. Abbassai lo sguardo e risposi.

«Mi dispiace ma non posso concedervi nessun onore tranne quello di ballare con voi. Presto capirete il perché e forse mi odierete anche.» Il ragazzo mi guardò curioso, ma i miei occhi furono attirati da una scena che definire vomitevole era poco. Una ragazza bellissima bionda, alta e tutta truccata si avvicinò ad Edward e cominciò a civettare con lui, il quale sembrava lusingato, ad un certo punto si misero a ballare proprio davanti a noi ed io mi sentii inadeguata. Erano quelle le ragazze a cui lui era abituato, era normale che in me non vedesse nient’altro che una povera piccola ragazzina del sud. Ero talmente assorta nel guardarli che non mi resi conto che il ragazzo con cui stavo ballando mi aveva parlato dolcemente e cercava di capire le mie motivazioni.

«Non potrei odiarvi nemmeno se lo volessi, mi accontenterò di essere vostro amico. Isabella mi state ascoltando?» Mi ero persa tutto il suo discorso, non capivo più niente da quando avevo visto Edward ballare con quella il cervello mi si era appannato, mi ripresi e decisi di dire la verità al mio interlocutore.

«Scusatemi ero persa nei miei pensieri, non vi ho sentito.» Il ragazzo sorrise, un sorriso splendido, largo e genuino come quello di molti ragazzi del sud.

«Non preoccupatevi mi pare di capire che siete una ragazza alquanto riservata, comunque ho detto che vorrei poter essere vostro amico.» Amico, una parola davvero azzeccata, ne avevo bisogno in questo momento, avevo bisogno di amici, non di cavalieri.

«Sarei onorata di diventare vostra amica, dico sul serio, voi sembrate una bellissima persona.» Lui sorrise di nuovo e all’improvviso il mio sguardo si posò di nuovo su Edward che si era sciolto dalla ragazza ed era andato a parlare con suo padre, lo vidi annuire e poi Carlisle andò a prendere la parola, il mio mondo stava per cambiare e prima che potessi accorgermene Edward venne verso di me e Carlisle diede la notizia del nostro fidanzamento.

«Gentili ospiti vi ho invitato stasera perché avevo intenzione di dare la lieta notizia a tutti i nostri amici. Mio figlio Edward si è appena fidanzato ufficialmente con la qui presente Isabella Marie Swan. Venite qui ragazzi e allietate i nostri ospiti con un ballo tutto per voi.» Carlisle sorrideva soddisfatto, non capivo che cosa stesse succedendo fino a che Edward non mi prese per la vita e mi trascinò in mezzo alla pista da ballo per iniziare il nostro valzer, ed io mi sentii completamente persa nei suoi immensi occhi verdi.



POV EDWARD



Era arrivato il giorno del fatidico annuncio ed io ero completamente impazzito, mi ero svegliato la mattina e non avevo visto né mia sorella Alice, né Bella, qualcosa mi disse che dovevano essere insieme a prepararsi per la serata e con loro doveva esserci probabilmente anche Rosalie. Almeno per questo non dovevo preoccuparmi, Bella sarebbe stata vestita decentemente e non avrei sfigurato, ero davvero un uomo malato a pensare certe cose ma era più forte di me, bastava solo che pensassi che lei era del sud e subito partivano i pregiudizi. La sera arrivò in fretta, ero già di sotto in salone che parlavo con il mio amico James Masen..

«Allora Edward come va? Tuo padre è già riuscito a trovarti una moglie? Sai dovresti proprio sposarti, persino io ho ceduto e come vedi Victoria è il miglior acquisto che potessi mai fare.» Victoria era la moglie di James da due mesi e loro erano felici, già ma lui mica era costretto a sposare una donna che non aveva scelto, lui amava Victoria e poi lei era del nord proprio come lui.

«Lo sai che preferirei morire piuttosto che darti ragione, comunque mio padre mi ha appena trovato la moglie perfetta a suo dire, figurati che la ragazzina che ha portato a casa avrà si e no diciotto anni e che è del sud.» James si mise a ridere per poi cercare di sollevarmi il morale.

«Non credo che sia importante da che parte dell’America lei provenga, l’importante è che lei sia bella, andiamo Edward com’è la ragazzina?» E appena detto questo il mio sguardo fu attirato da una visione sulle scale. Questo davvero non me lo aspettavo, Bella era sulle scale con un vestito rosa a righe, ed era bellissima, la mattinata e il pomeriggio con mia sorella e Rosalie l’aveva resa davvero molto bella, poi mi ricordai la domanda di James e risposi.



abito da sera rosa in satin a righe



«Direi che puoi giudicare da solo, Isabella sta scendendo le scale in questo momento.» James puntò lo sguardo dove stavo guardando io e rimase a bocca aperta.

«Ok te lo devo proprio dire sei estremamente fortunato Edward, la tua futura moglie è davvero una bellissima donna.» Vidi mio padre fare gli onori di casa e lo vidi portarla dal suo socio, il signor Black che gli presentò i suoi figli. Ero irritato, non potevo credere che Jacob avesse chiesto a mio padre il permesso di ballare con lei e lui glielo avesse dato così senza remore, in fondo era la mia fidanzata e lui l’aveva spinta tra le braccia di quel demente.

«Edward contieni la tua rabbia, credo che tu stia per esplodere. Isabella è una bella donna, è normale che Jacob ne sia rimasto affascinato. Dovresti iniziare a preoccuparti di come dire che siete fidanzati prima che lui si prenda qualche libertà di troppo con lei.» James aveva ragione, ma volevo far irritare anche io Bella e in quel momento quando Tanya Denali mi venne incontro per salutarmi la presi per i fianchi e la portai in pista a ballare. Vedevo lo sguardo di Isabella su di me, era adirata quanto me, era agitata quanto me, avevo colpito nel segno e di punto in bianco lasciai da parte Tanya per andare a parlare con mio padre.

«Padre credo sia arrivato il momento di fare l’annuncio.» Dissi solo questo e lui sorrise, e prese la parola ed io invece mi mossi verso Isabella senza rimpianti. Arrivai da lei e la afferrai per la vita strappandola dalle braccia di Jacob, quando mio padre parlò la trascinai in pista con me ed iniziammo a ballare il nostro valzer. In quel momento capii che qualcosa stava iniziando a cambiare nella mia vita e che era tutto grazie allo splendido sguardo color cioccolato che avevo di fronte a me.

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Capitolo 6
*** Reazioni esagerate ***



Rieccomi, non vi abbandono. Dopo aver passato il mese di settembre e parte di questo ad accompagnare il mio bimbo all’asilo, ho deciso di riprendere in mano le mie storie. Spero di poter essere più presente e scrivere almeno un capitolo a settimana. Un bacio e buona lettura!



matrimonio combinato, amore complicato



QUINTO CAPITOLO: REAZIONI ESAGERATE



POV BELLA



Stavo ballando con Edward e tutto il resto delle persone presenti in sala era passata in secondo piano. Il valzer in cui eravamo impegnati era un modo per non pensare a quello che poteva succedere dopo. Non mi importava in realtà, guardavo negli occhi Edward e tutto passava in secondo piano. In quel momento ero sicura che lui mi avrebbe potuto amare o forse si stava limitando a fingere. Finito il nostro ballo, Edward non lasciò la presa sulla mia vita ed insieme ci dirigemmo verso Carlisle. Ad un tratto successe quello che mi aspettavo, Jacob venne dritto verso di noi ed iniziò ad urlarci contro, anzi ad urlare contro di me.

«Perché non mi hai detto che eri la fidanzata di Cullen? Mi hai preso per un idiota che non può capire? Davvero lo ami? Credi che non mi sia accorto che lui è un grandissimo sciupa femmine?» Non avevo idea del perché Jacob si stesse riscaldando, avevamo solo ballato ed io ero stata completamente chiara sul fatto che tra noi non ci poteva essere altro che amicizia.

«Mi scusi signor Black, ma credevo di essere stata chiara prima. Mentre ballavamo, io le ho chiaramente detto che non potevo accordarle nessun tipo di concessione. Non mi sento di doverle nessuna scusa.» Edward si era irrigidito, lo sentivo perché la presa sulla mia vita si era fatta più stretta.

«Non riesco a crederci, sa signorina Swan si pentirà di questa sua scelta. Glielo posso garantire, il signorino Cullen qui presente la tradirà molto spesso e sono sicuro che lei verrà a cercarmi, prima o poi.» Non riuscivo a spiccicare parola, ero rimasta altamente basita e non mi aspettavo nemmeno la difesa che arrivò da parte di Edward.

«Adesso basta Black, non ti permetto di parlare alla mia fidanzata in questo modo. Lei ti ha espressamente detto che non poteva concederti nessuna cosa e tu la stai deliberatamente infangando davanti a tutti i miei ospiti. Ti sarei grato se tu te ne andassi, non sei il benvenuto in questa casa, né ora né in futuro.» Guardavo Edward e mi stavo per mettere a piangere dalla felicità, mi aveva difesa, ma il suo sguardo non faceva presagire niente di buono ed ero quasi sicura che avrei pagato questa situazione. Vedendo il gelo che era sceso attorno a noi, Carlisle venne in nostro soccorso.

«Edward, andiamo calmati. Sono sicuro che adesso Jacob si scuserà con Isabella e tutto tornerà al suo posto.» Si voltò verso Jacob e gli diede un’occhiataccia ed allora il ragazzo abbassò il capo e si scusò.

«Vogliate scusarmi Isabella ed anche voi Edward, credo che terrò per me le mie riflessioni riguardo al vostro futuro matrimonio.» Aveva detto quelle parole, ma ero sicura che non le pensasse minimamente e lo avesse fatto solo per Carlisle. Edward, dal canto suo, non perse tempo e disse la sua.

«Non vi preoccupate, vi scusiamo, Black. Ma tenete bene a mente che Isabella è mia, non vostra. Mi auguro che d’ora in avanti giriate alla larga da lei.» Ecco a che cosa mirava, intendeva stabilire che io sono di sua proprietà e di nessun altro. Ecco perché il ballo e tutta la questione dell’annuncio, non gli piaceva che Jacob girasse intorno a qualcosa che lui riteneva suo ed io non facevo alcuna differenza. In quel momento mi sentii una stupida, per aver anche solo creduto che lui potesse provare qualcosa per me ed abbassai lo sguardo, sconfitta. Ancora però non immaginavo la reazione che Edward avrebbe avuto finita la festa.



POV TANYA



Che stupido! Jacob Black era davvero un imbecille, come aveva potuto pensare di dire certe cose davanti ad Edward? Non avrebbe avuto quello che voleva, non adesso almeno. Però pensandoci bene, noi due avremmo potuto allearci per ottenere il nostro scopo. Decisi quindi di avvicinarmi a lui, una volta che la situazione ebbe ripreso il suo corso.

«Mio caro Black, non vi facevo così stupido. Ma in fondo un uomo innamorato può fare qualche sciocchezza. Ditemi, vi piace molto Isabella, vero?» Jacob annuì sconfitto dalla precedente discussione.

«Non abbiate paura, tutto si può ancora aggiustare. Io e voi potremmo ottenere quello che vogliamo, se solo unissimo le nostre forze. Che cosa mi rispondete?» Black rimase un attimo interdetto, ma poi mi guardò negli occhi risoluto.

«D’accordo, uniamo le nostre forze per separarli. Sono sicuro che non ci vorrà molto, Edward è sempre stato attratto da altre ragazze e presto Isabella se ne accorgerà a sue spese.» Il sorriso malefico che era apparso sul suo volto, rifletteva quello che c’era sul mio. Ora avevo un alleato importante e presto avrei ottenuto quello che desideravo, l’amore di Edward.



POV EDWARD



Dopo il piccolo litigio avvenuto insieme a Black, la festa è continuata tranquillamente, ma Bella mi è sembrata più distaccata e la situazione mi ha fatto arrabbiare alquanto. La festa è finita e Bella sta per rinchiudersi nella sua stanza, ma non sono disposto a passare per uno scemo e decido di parlarle a viso aperto. Arrivo alla sua porta ed inizio a battere colpi perché lei mi apra. La vedo arrivare alla porta e sembra spaventata e forse ha ragione di esserlo perché sono altamente arrabbiato. Entro in camera sua ed inizio a parlare.

«Che diavolo ti sei detta con Black, mentre ballavate? Non credo che lui abbia tutti i torti, devi esserti mostrata disponibile con lui, altrimenti non si sarebbe mai azzardato a fare quella sceneggiata. Devi stare attenta Isabella, non voglio passare per il cornuto della situazione. Ci siamo capiti, devi evitare di rimanere da sola con lui, in futuro. Sono stato abbastanza chiaro?» La rabbia aveva preso il possesso del mio corpo e mi ero avvicinato ad Isabella, facendola indietreggiare contro il muro. La vidi iniziare a piangere, spaventata dal mio comportamento, ma non riuscivo a contenere la delusione e continuai a parlarle.

«D’ora in avanti devi mantenere le distanze con qualsiasi uomo ti giri intorno e non sia tuo fratello. Sono sicuro che tu possa capire, non vorresti che io passassi del tempo con altre donne, quindi inizia a farlo anche tu per me.» Detto questo uscii dalla sua stanza sbattendo la porta ed appoggiandomi ad essa, mentre, nel frattempo, sentivo Isabella singhiozzare pesantemente per la paura o magari per la delusione. Mi rimproverai tutta la notte, ma la mattina continuai con la mia altezzosità. Non potevo sopportare di passare per un imbecille, davanti agli occhi dell’intera comunità di Forks.

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Capitolo 7
*** Evidenza ***



Okay questo capitolo, invece dei soliti POV avrete altri pensieri di altre persone che ci faranno vedere come stanno Edward e Bella. Un bacio e buona lettura!



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SESTO CAPITOLO: EVIDENZA



POV JASPER



La serata era andata abbastanza bene, tranne per la piccola discussione avvenuta tra Edward e Jacob. Non capivo il ragazzo, forse non ero ancora entrato nella sua ottica di visione della vita. So solo che quando la serata finì, riaccompagnò mia sorella in camera e si mise ad urlare come un pazzo. Ero talmente arrabbiato che avrei voluto entrare e proteggere la mia sorellina, ma Alice mi trattenne dall’inserirmi nella conversazione. Quando Edward uscì dalla stanza ed entrò nella sua, però si mise a parlarmi.

«Tu vai da tua sorella, mentre io vado da quella testa calda di mio fratello. Stai tranquillo, ci penso io a fargli la predica.» Aveva ragione, non avrei potuto ragionare tranquillamente con Edward, probabilmente si sarebbe creata tensione e saremmo passati alle mani. Mi diressi così in camera di Isabella, entrai e quello che vidi mi fece preoccupare. Isabella era distesa sul letto a piangere, come una fontana. Il primo pensiero che mi balenò nella testa, fu che lui avesse alzato le mani su di lei e il sangue mi salì al cervello.

«Bella, tesoro, ti ha fatto del male? Parlami, sono io Jasper. Puoi dirmi tutto, sai che sarò sempre dalla tua parte.» Isabella si rialzò e poi mi abbracciò, singhiozzando e quando si riprese, mi raccontò quello che era successo.

«Oh Jasper, sono così avvilita. Edward è stato gentile di sotto con me, ma quando mi ha riaccompagnato, lui… Mi vergogno così tanto di quello che ha pensato. Lui mi ha detto che non devo parlare con gli altri uomini, mi ha dato della poco di buono, ma io non sono mica una prostituta del bordello, come le donne che è abituato a frequentare lui. Mi sento così umiliata, non so se vorrà ancora sposarmi, non dopo quello che ha detto e pensava.» Mia sorella si è già fatta una sua impressione su Edward, ma quello che mi sta dicendo mi evidenzia solo che lui è totalmente geloso, nonostante non voglia ammetterlo. Immagino che lui ed Alice adesso stiano discutendo proprio di questo, ma non gliela darà vinta e non lo confesserà così facilmente.

«Bella, non credo che lui pensi a te come ad una prostituta. Immagino che lui fosse un po’ geloso del fatto che hai ballato con Black, tutto qui ed è per questo che ti ha fatto quella scenata.» La mia sorellina sembra pensarci su e poi sul suo viso si dipinge un sorriso, forse ha capito che nonostante tutto io potrei avere ragione. Decido di rimanere con lei, per tranquillizzarla, ma lei cerca di capire meglio.

«Jazz, credi sul serio che lui sia geloso di me? Insomma, in questi giorni mi ha detto più volte che non sono alla sua altezza e poi stasera non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo, fino al momento dell’annuncio del nostro fidanzamento. Io non credo che un uomo geloso possa fare cose del genere.» Già, la mia piccola Bella, così dolce e ingenua, non sa ancora niente di come funziona il cervello di un uomo e soprattutto di uno come Edward.

«Tu sei ancora troppo giovane per capire gli uomini, credimi se ti dico che siamo persone estremamente complesse, forse anche più di voi donne. Ora vai a dormire, domani ci aspetta una giornata di preparativi, molto intensa. Sappi che Alice ha già praticamente programmato l’intera settimana. Buonanotte, sorellina.» Uscii dalla stanza con la consapevolezza di aver reso mia sorella più tranquilla. L’indomani avremmo avuto davvero una giornata piena e ricca di sorprese e di eventi.



POV ALICE



Dopo aver mandato Jasper da Bella, mi inviai nella camera di mio fratello. Quel cretino stava rischiando di perdere Bella, solo per gelosia. Sapevo di avere ragione, anche se lui non lo avrebbe mai ammesso, ma io non intendevo farlo affondare in un mare di guai. Entrai in camera, spalancando la porta e trovandolo sdraiato sul letto con gli occhi chiusi.

«Tu sei un maschilista, non credevo di dovertelo mai dire, ma la sceneggiata che hai fatto prima a Bella, mi lascia davvero delusa. Dovresti andare a chiederle scusa, immediatamente e ringraziare il cielo che lei abbia deciso di sposarti.» Lo vidi spalancare gli occhi alle mie parole, almeno avevo ottenuto una reazione da parte sua, era già qualcosa.

«Alice, tu non puoi capire. Sei una donna, anzi una ragazzina che crede nell’amore perfetto. Magari tu l’hai trovato, ma io sono costretto a sposare Bella. Il nostro non è amore, non so nemmeno se lo sarà mai.» Mi misi a ridere e poi ripresi a parlare.

«Tu davvero pensi di poterti comportare come una povera vittima? Qui se c’è una vittima, quella è Bella. Non ha detto nemmeno una parola, pensi veramente quello che le hai detto? O era solo la parte irrazionale e impulsiva di te a parlare? Non è che sei geloso, per caso?» Lo vidi guardarmi e abbassare la testa, non lo disse a parole, ma sapevo di aver toccato il tasto giusto, così mi addolcii e continuai a parlare.

«Facciamo così Edward, tu domani mattina vai a prendere un regalo a Bella e poi le chiedi scusa come si deve. Ogni fidanzato che si rispetti deve fare un regalo alla propria promessa sposa, mi aspetto che tu sappia decidere che cosa regalargli. Pensaci su tutta la notte, se vuoi, ma credimi se ti dico che se tu solo aprissi il tuo cuore, potresti davvero trovare la felicità e l’amore vero.» Lo lasciai con queste parole e sperai ardentemente che mio fratello, per una volta in vita sua, cercasse di seguire il mio consiglio. La mattina dopo avrei avuto un’ottima sorpresa e avrei capito che forse non tutto era perduto.

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Capitolo 8
*** Regalo di fidanzamento ***



Mi sono dilungata questa settimana e non sono riuscita a postare il capitolo in tempo. Volevo ringraziare le 28 anime pie che mi hanno inserito tra i loro scrittori preferiti, mi fate piangere. Ringrazio anche le 107 persone che hanno messo questa storia tra le seguite, le 36 che l’hanno messa tra le preferite e le 9 che l’hanno messa tra le ricordate. Mi fa piacere che vi piaccia così tanto, ma volevo anche ringraziare chi spende un pochino del suo tempo per recensire i capitoli e dirmi che cosa ne pensa. I vostri commenti mi aiutano sempre a scrivere il prossimo capitolo. Eccolo adesso, buona lettura!



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SETTIMO CAPITOLO: REGALO DI FIDANZAMENTO



POV EDWARD



Le parole di Alice avevano frullato nella mia testa per l’intera nottata. Un regalo di fidanzamento, ma quale? Non avevo la minima idea di che cosa potesse piacere a Bella, dovevo chiedere aiuto, ma la vera domanda era a chi? Dormii poco quella notte, mi venivano tante idee in testa, anche se nessuna sembrava essere quella giusta. Mi svegliai presto la mattina dopo e avevo una soluzione in testa. Andai nello studio di mio padre per chiedere il suo aiuto, ero sulla via giusta per risolvere questo intrigo. Entrai, dopo aver bussato e gli esposi il mio problema.

«Padre, mi serve il vostro aiuto. Ho fatto un casino ieri sera e vorrei farmi perdonare da Bella facendogli un regalo di fidanzamento, ma non ho la più pallida idea di che cosa regalarle. Voi mi aiutereste?» Mio padre sorrise e annuì, poi insieme partimmo alla volta della cittadina. Mi portò da un suo amico, era un orafo molto bravo e mi disse che avrebbe fatto un prezzo di cortesia, vista la sua lunga amicizia con mio padre. Mi mostrò svariati modelli di anelli di fidanzamento, ma all’improvviso ricordai che mia nonna mi aveva lasciato il suo anello. Le sue ultime parole erano state per me e la mia futura moglie, mi aveva pregato di darle l’anello di famiglia che si tramandava da generazioni, quindi parlai con l’orafo.

«Mi sono spiegato male, mi scusi. Vorrei un regalo di fidanzamento che non fosse un anello, quello ce l’ho già.» L’orafo mi squadrò e sembrò capire all’istante, quindi prese fuori delle collane. Erano tutte davvero molto belle, ma una in particolare attirò la mia attenzione. Era stupenda, una collana davvero molto scintillante. Una collana d’oro con dei diamanti e al centro uno stupendo zaffiro blu a forma di cuore, era davvero quella giusta. Non mi lasciai nemmeno consigliare da mio padre, scelsi quella ad occhi chiusi perché ero sicuro che sarebbe stata d’incanto al collo di Bella. Pagai l‘orafo e mentre stavamo uscendo mio padre mi parlò.

«Hai un ottimo gusto, ragazzo mio. Credimi se ti dico che io non avrei saputo fare di meglio. La prima volta che ho regalato qualcosa a tua madre, credo che si sia messa a ridere per l’assurdità di quell’obbrobrio. Quando hai detto che hai già un anello stavi parlando di quella di nonna Elisabeth, giusto?» Annuii, nonna Elisabeth era la mamma di papà e nonostante fosse morta da un anno, faceva ancora male parlare di lei.

«Spero che anche Bella gradirà il regalo, non ne sono tanto sicuro, ma mi ha colpito subito e so che le starà d’incanto.» Tornammo a casa verso le dieci e mezzo e trovai della gran confusione. C’erano Alice e Rosalie in soggiorno che cercavano di convincere Bella a fare qualcosa. Non capivo quello che dicevano così mi misi ad origliare, cosa poco fine, ma molto vantaggiosa.

«Bella, andiamo perché non vuoi farti fare un vestito nuovo per il matrimonio. Il sarto di Rosalie è bravissimo e sono sicura che ti renderebbe favolosa.» Mia sorella e la mia quasi cognata stavano cercando di convincere Bella a farsi fare un vestito nuovo e a me sembrava una buona idea, in fondo che cosa c’era di male?

«Ti ho già detto di no, Alice. Non voglio spendere i soldi di tuo padre, per qualcosa che potrei benissimo riciclare. In fondo ho il vestito di mia madre e lei sarebbe contenta se lo indossassi il giorno del mio matrimonio.» Avevo davvero preso un grande abbaglio il primo giorno, me ne rendevo conto solo adesso. Bella era troppo riservata e scrupolosa e per niente arrampicatrice per puntare ai miei soldi. Avrei dovuto origliare le conversazioni più spesso, fornivano particolari inediti delle donne.

«Bella, non sarebbe un furto, ma solo un regalo di matrimonio. Papà ci terrebbe molto e persino mamma, credimi, io li conosco.» Mia sorella non demordeva tanto facilmente, avevo idea che lei avesse già in mente come vestire Bella, si stava scaldando un po’ troppo. Decisi quindi di andarle incontro e aiutarla, feci la mia comparsa nella stanza e Rosalie colse la palla al balzo.

«Edward, diglielo tu a Isabella che dovrebbe farsi fare un vestito nuovo per il matrimonio. Serve per forza qualcosa di nuovo, di blu, di prestato e di vecchio, è la tradizione.» Sorrisi, i pensieri delle ragazze a volte erano davvero troppo romantici per la mia idea di matrimonio, comunque sorvolai su questo aspetto.

«Io credo che staresti bene con un vestito fatto su misura per te. Perché non vuoi farne uno nuovo?» Bella era rimasta sbalordita, forse non si aspettava di vedermi così presto.

«Io… Non voglio spendere ancora i soldi dei tuoi genitori, mi sento a disagio, perché loro pagano già tutto il matrimonio e non mi sembra giusto.» All’inizio aveva tremato con la voce, sembrava essere spaventata dalla mia reazione e non potevo di certo dargli torto, dopo la serata di ieri.

«Facciamo così, tu ti fai fare un vestito nuovo e lo pago io, dato che da quel giorno in avanti sarò tuo marito. Non ti sembra un compromesso originale?» Lei si mise a ridere, forse avevo davvero detto qualcosa di divertente, poi si riprese e parlò.

«Stai dicendo sul serio? Io… pensavo che tu scherzassi. Insomma la tua mi sembra un compromesso accettabile, dopotutto.» Sorrisi, consapevole di aver avuto una piccola vincita. Mentre mia sorella Alice saltellava per la stanza, gridando evviva. Era davvero da curare, poi ripresi compostezza e chiesi alle due giovani ragazze di lasciarci da soli.

«Rosalie, Alice, potreste lasciarci da soli, solo un attimo. Devo parlare con Isabella, da soli!» Mia sorella e la mia cognatina uscirono dal soggiorno, lasciandoci soli. Mi avvicinai a Bella e ripresi a parlare.

«Vorrei che tu iniziassi a fidarti di me e quindi ho deciso di chiederti scusa per ieri sera. Non intendevo dire quelle parole e non le pensavo, ero solo un pochino agitato e la situazione mi è sfuggita di mano. Diciamo che io e Black non siamo proprio in buoni rapporti, ce l’avevo con lui, non con te. Mi perdoni?» Lei mi guardava negli occhi, cercando di capire se stessi mentendo oppure no. Non so cosa vide, ma mi rispose all’istante.

«Certo che ti perdono, però tu devi promettermi di non fare mai più niente del genere. Ci sono rimasta male e sapevo di non aver fatto niente di male, ma le tue parole mi hanno ferito lo stesso.» D’accordo, mi aspettavo questa risposta, in fondo me lo ero anche meritato. Tirai fuori il pacchetto e ripresi la nostra discussione.

«Te lo prometto e per farmi perdonare ti ho fatto un piccolo regalo. Ti va di vederlo?» Le porsi il pacchettino e lei lo prese, facendo però notare il suo disappunto.

«Non avresti dovuto, dico sul serio. Bastavano le tue scuse, ma visto che ormai è fatta…» Mentre diceva queste parole, scartò il pacchetto e il discorso rimase a metà, perché alla vista della collana gli occhi di Bella si illuminarono.



cuore dell'oceano



«Permetti? Lascia fare a me, te la metto io al collo.» Lo dissi convinto e anche fiero di aver azzeccato il regalo, mentre Bella riprese l’uso della parola.

«Edward, è stupenda! Deve esserti costata una fortuna, non avresti dovuto.» Scossi il capo e le dissi delle parole che difficilmente avrebbe scordato.

«Niente è troppo se fatto per te. Ora signorina Swan, mi farebbe l’onore di accettare il mio invito come accompagnatrice per la festa di stasera a casa Denali?» Bella sorrise felice e il suo viso era splendido, cento volte meglio di quello di ieri sera quando avevamo ballato.

«Il piacere è tutto mio, signor Cullen.» Detto questo passammo ancora qualche minuto insieme conversando civilmente e poi mia sorella e Rosalie rapirono Bella, per poterla preparare per la serata. Le donne chi le capisce è proprio bravo!

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