Giardino Fiorito di Hika86 (/viewuser.php?uid=10731)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INCONTRO ***
Capitolo 2: *** LA FESTA DI PRIMAVERA ***
Capitolo 3: *** ORMAI SONO PERSA ***
Capitolo 4: *** VERITA' ***
Capitolo 5: *** E BUGIE ***
Capitolo 6: *** YSAEKA vs RYNA ***
Capitolo 7: *** ORA PER SEMPRE ***
Capitolo 8: *** ULTIMO RESPIRO ***
Capitolo 1 *** INCONTRO ***
Nuova pagina 1
C’è una casa del paese vicino che
mi piace molto: ha la porta rotonda, come tante è vero, però mi piacciono tanto
anche gli scalini che portano ad essa, circondati dal muschio, ma non invasi da
esso. Questa casa ha un giardino molto bello, so che però non se ne occupa il
padrone, ma ha un giardiniere “Devono essere davvero fortunati gli abitanti di
qui. Vorrei avercelo io un giardino bello quanto questo” è un po’ che sto
osservando quella piccola fetta di paradiso che sta dall’altra parte della
staccionata, mi sono incantata a guardare i fiori multicolori che sono sbocciati
quest’anno tra quell’erba –Cercate qualcuno?- mi chiede una voce, mi volto un
poco spaventata, non mi ero accorta del fatto che qualcuno si stesse
avvicinando. Guardo il mio interlocutore, un Hobbit ben piantato dal viso
benevolo e il sorriso rilassato –No signore- rispondo timida –Nessuno signore-
-Allora come mai sono alcuni minuti che vi siete fermata in mezzo alla strada a
guardare quella casa?-
-Oh beh io- “Mi ha visto.. forse abita qui vicino… che figura!” –Non… non si può
osservare una casa?- chiedo, sono sempre dannatamente timida e mi fanno paura un
po’ tutti
-No, non dico questo- si affretta dirmi –Comunque sia i signori Baggins non sono
in casa adesso, torneranno verso sera. Ha un messaggio da lasciarmi, glielo
riferirò-
-Voi abitate lì?- chiedo indicando la casa tanto ammirata
-No, no.. magari! Io sono il loro vicino nonché loro giardiniere-. Spalanco gli
occhi e lo guardo meglio, in effetti ha gli abiti tutti sporchi di terra e tra
le mani porta un annaffiatoio –Allora? Vuoi lasciar detto qualcosa?-
-No io non li conosco i signori che abitano qui- spiego ancora stupita –Però
complimenti lo stesso per il bellissimo giardino- dico allontanandomi in fretta.
Prendo velocemente la strada di casa camminando di buon passo visto che è già il
tramonto e non sono di queste parti.
Vivo in una piccola fattoria fuori Hobbiville con i miei tre fratelli più
grandi, loro sono già maggiorenni mentre io sono la più piccola di tutti, ho
ancora 23 anni!
-Ryna! È tardi! Come mai sei a casa a quest’ora?- mi chiede il mio fratello di
mezzo
-Scusa Meroim, ho perso del tempo lungo la strada perché ho visto una farfalla
molto bella- mentii
-Sempre appresso agli animali tu, uno di questi giorni ti perderai seguendone
uno e come faremo a ritrovarti chi lo sa!- sospira, poi però mi sorride –Sei
nata nel posto giusto però, la nostra fattoria!- mi scompiglia i capelli e
entriamo insieme in casa.
Prima di cena vado in camera a cambiarmi e mi metto subito il pigiama, il
vestito l’ho tenuto tutto il giorno addosso e si è sporcato.
Mentre mi pettino i lunghi riccioli biondi non posso fare a meno di pensare a
quella casa e a quello splendido giardino “A volte vorrei vivere in un posto
come quello invece che in una fattoria, ma poi mi pento subito del mio pensiero
perché in realtà voglio molto bene a tutti gli animali che abbiamo qui e viviamo
felici… certo che sono stata un vera sciocca a starmene lì imbambolata ad
osservare quel giardino per minuti… che scema!” penso, senza tener conto che
sono settimane che faccio la stessa cosa. Scendo finalmente in sala –Buona
sera!- Dico ai miei tre fratelli che sono tutti lì: uno apparecchiando, l’altro
piegato su delle carte e uno che arriva in questo momento dalla cucina con il
cibo in mano –Buona sera!- mi dice uno di loro alzando lo sguardo dalle sue
scartoffie
-Cosa studi ancora Soim?-
-Un comunicato dal comune di Hobbiville… ah! Oggi è passata una tua amica e ti
ha lasciato questo biglietto visto che non ti ha trovato in casa- mi porge una
piccola busta
-Forza che la cena è servita!- esclama allegro Moddyn. Mi metto il biglietto in
tasca perché nulla è più importante dell’assaggiare i suoi piatti, è il minore
dei tre ed è abilissimo in cucina. Ultimamente stiamo pensando di aprire una
locanda vicina alla fattoria perché i guadagni della vendita dei prodotti che
produciamo dai nostri animali iniziano ad essere insufficienti per mantenere noi
e la fattoria.
Questa è la mia famiglia io, Ryna, e i miei tre fratelli, Soim, Meroim e Moddyn
(in ordine decrescente!).
-Aaaah- sospira Meroim –Ryna diventa sempre più bella, come faremo quando si
troverà marito?-
-Vorrai scherzare!- ribatte Moddyn –Il marito lavorerà qui con noi quindi lei
non se ne andrà comunque costui dovrà superare prove durissime prima di poter
essere lo sposo di Ryna!-
-Io non lascio andar via mia sorella così, rimarrà sempre con noi!-
-Giusto! Facciamo prima così! È più semplice!-. Soim fulmina i due con gli occhi
–Vediamo di non dire idiozie a tavola- dice severo –Ryna quando sarà maggiorenne
sarà libera di fare ciò che vuole e noi non potremo impedirle di andarsene, il
suo futuro sposo poi non fa parte della nostra famiglia, chiunque egli sia,
quindi non possiamo costringerlo a lavorare qui-
-Cosa dici Soim?! La lasci andar via così?- sbraita Meroim –Non sono d’accordo
con te!-
-E per chi cucinerò allora i miei pranzetti… me misero, me tapino… rimarrò un
cuoco senza ispirazione!- si dispera Moddyn
-E noi non siamo nessuno?- chiese Soim. Io scoppio a ridere che per poco non
sputo tutta l’acqua –Ah, ah, ah!!! Ma dai ragazzi, lo sapete bene che non vi
abbandonerei mai! E poi se mi sposerò potrei sempre aprire quella famosa locanda
e dar vita al nostro sogno, così Moddyn avrebbe qualcuno per cui cucinare, no?-
-Ooooh… sorella grazie infinite!!- mi dice mentre gli vengono le lacrime agli
occhi. Cosa mi divertirebbe nella mia vita se non i miei sempre-felici fratelli?
Carissima Ryna
Sono passata da casa tua oggi, ma non ti ho trovata quindi ti lascio questo
bigliettino.
Non so se tra le scartoffie di tuo fratello Soim c’è anche l’invito alla festa
che si terrà in paese per l’inizio della primavera, ma qui da noi è arrivato,
solo che io non ho voglia di andare da sola con quella smorfiosa di mia sorella
quindi mi chiedevo se non ti andava di venire con me… cosa ne dici?
La festa si terrà dopodomani sera, so che è tardi per dirtelo, ma è anche colpa
del municipio che ha mandato gli inviti in ritardo!
Spero in una tua risposta positiva, magari ci si vede domani in paese davanti
alla Locanda del Drago Verde ok?
Saluti
Colyan Leatherleaf
“La festa della primavera! Me
n’ero totalmente dimenticata! L’invito è arrivato ieri, ma non ne ho parlato con
nessuno… domani le spiegherò tutto” ripongo il biglietto della mia amica sul mio
comodino e mi metto a dormire “Domani dovrò camminare di nuovo fino a Hobbiville…
là c’è quella casa…”.
Il mattino dopo sono di nuovo in pista e prima che il sole sia troppo alto nel
cielo sono arrivata alla locanda –Ehi Ryna!- sento una voce che mi chiama da
dentro la locanda, poi una giovane si affaccia alla porta e mi guarda mentre si
ferma sui gradini di entrata –Buon giorno è un po’ che non ci vediamo noi due!-
-Rosie! Hai ragione perdonami! Ma in questi ultimi tempi abbiamo avuto dei
piccoli problemi alla fattoria e non ho avuto tempo libero per venire a far due
chiacchiere con te, scusami- la guardò con gli occhioni teneri
-Ma si dai, non fare così che mi fai sentire in colpa, il mio non era un
rimprovero! Dentro c’è Colyan che ti aspettava, te la vado a chiamare- rientra
ed esce poco dopo parlando con la mia amica
-Ryna! Sei in ritardo- mi intima
-Coly, non farmi la predica, lo sai bene com’è la strada per venire dalla
fattoria a qui!- sbuffo
-Ma si, ma si... scherzavo io. Rosie non puoi proprio venire con noi?- chiese
Colyan un po’ intristita
-No ragazze, devo darmi da fare qui alla locanda, però potrei chiedervi un
favore? Avrei bisogno di un po’ di pane, se in paese potete prendermene un po’
mi fareste un gran favore-
-Subito!- esclamiamo in coro poi la salutiamo e ci dirigiamo in centro paese.
Quando arriviamo in piazza c’è già tantissima gente e tra i vari saluti
incominciamo a parlare –Hai visto com’era allegra Rosie?- mi chiede Colyan
-Si certo, come al solito del resto!- sorrido ad un conoscente
-No, credo che tu non abbia notato quella strada luce che aveva negli occhi-
-No davvero- la guardo sorpresa –Non ho notato nulla-
-Pare che ieri sera il giovane Gamgee sia stato alla locanda e che i due abbiamo
parlato fino a tardi-
-Si e allora?- chiedo sorridendo di nuovo ad un’altra persona che conosco
-Ma come allora!- esclama, poi abbassa la voce facendo un mezzo inchino alla
stessa persona –Non dirmi che non hai mai sospettato nulla di loro due… lo sanno
tutti che il giovane Samvise Gamgee sono anni che è cotto di Rosie e lei se n’è
accorta solo da qualche giorno, noi due sappiamo bene del suo amore segreto che
non ha mai raccontato a nessuno.. che sia proprio Gamgee?- mi chiede sorridendo
maliziosa
-Ah si?- chiedo allibita –Non me n’ero accorta!-. La mia amica si copre il viso
con la mano in segno di disperazione –Sei così ingenua Ryna!-
-Piuttosto, cosa mi dici della festa? Ho letto il tuo biglietto a noi era
arrivato l’invito, ma mi sono totalmente dimenticata di parlartene perchè ero
presa da tutt’altro!-
-Ti credo, tu sei sempre dietro alla vostra fattoria e lavori sempre! È un vero
miracolo che tu sia qui oggi! È raro incontrarsi te ed io.
Comunque sia, l’altro giorno ho parlato con Pipino-
-Chi? Quel tuo amico d’infanzia? Santo cielo… se c’è lui di mezzo stiamo sicure
che c’è qualcosa che andrà storto! Ricordi quando da piccole aveva invitato un
po’ di amici a fare una cena intorno al fuoco lungo il fiume? Già eravamo
terrorizzate, poi io sono anche caduta in acqua!-
-Ma poi ti hanno salvato! E poi non vuol dire nulla, ora è cresciuto e non è più
così irresponsabile!-
-Vedremo, dicevi?-
-Beh lui ha pensato di ritrovarci alla festa in un gruppo di giovani, pensa che
noia se ognuno di noi sta da una parte con la sua famiglia senza avere il
coraggio o l’occasione di avvicinarsi a nessun’altro!-.
Guardo la mia amica perplessa, poi mi fermo per compare il pane per Rosie,
mentre lo pago sento che Colyan si è messa a parlare con qualcuno appena
arrivato -Grazie signora- dico alla venditrice
-Di nulla Ryna- ci conosciamo –Dimmi: come stanno i tuoi fratelli?-
-Bene signora!- rispondo sorridendo
-E il piccolo Moddyn? Sono due settimane che manca a casa nostra, sai che
abbiamo molto bisogno di lui, ha qualcosa che non va?-
-No signora, ma ultimamente abbiamo avuto grossi problemi in fattoria con alcuni
animali e quindi gli abbiamo chiesto di rimanere con noi a darci una mano-
-Eh si capisco… del resto è quasi iniziata la primavera e per gli animali è
tempo di accoppiamenti! Qualche capra promette bene?-
-Non ancora, ma abbiamo unito il nostro pony femmina con quello del vicino e
sembra che stia andando tutto per il bene. Ho sempre sognato un puledrino!-
-Ryna, hai finito?- sento Colyan che mi chiama
-Aaaah… Ryna come cresci velocemente! Sei proprio diventata una giovane
bellissima! Ancora mi ricordo la piccola dei Rumbe con quegli occhiettini
curiosi e quei riccioloni chiari, quasi bianchi- le sorrido “Che tenera la
signora Spinner!”
-Ora devo andare, comunque Moddyn tornerà molto probabilmente dopo la festa.
Arrivederci!- la saluto e mi giro. Vedo che la mia amica si è allontanata, sta
parlando con qualcuno e mentre la raggiungo metto a posto la pagnotta appena
presa nella borsa di sacca.
Finalmente raggiungo Colyan –Eccoti! Perché ci hai messo così tanto?-
-Scusa, la venditrice era una nostra conoscente- le dico sorridendo timidamente,
non mi piace essere ripresa davanti agli sconosciuti
-Ryna, lui è Pipino, gli ho detto che stavamo giusto parlando della sua proposta
mentre venivamo qua-
-Piacere- dico –Il mio nome è Ryna-
-Molto piacere, vedo che Colyan ha sempre delle amiche molto carine. Non eri
stata sempre tu a presentare Sam a Rosie?- chiede alla mia amica. Questo Pipino
ha il viso simpatico, i capelli scuri e gli occhi che brillano gli danno ancora
un’aria furbesca “Ho i miei dubbi sul fatto che sia cambiato” sospiro sorridendo
-Allora? Cosa ne pensate della mia idea?- chiede il giovane
-A me va bene, stavo chiedendo a Ryna se era d’accordo, allora? Cosa rispondi?-
-Ecco io…- sto per dire
-Ehi Pip!!! È un’ora che ti cerco! Eri con me e ad un tratto sei sparito!- il
nuovo arrivato ci guarda –Colyan giusto?-
-Si, ti ricordi di me!-
-Certo ci incontriamo almeno una o due volte alla settimana e so il tuo nome
anche se non ci parliamo spesso-
-Lei è Ryna, una mia amica- mi presenta lei. Lo guardo e lui guarda me.
Per un attimo sento che mi manca il respiro e il mio cuore fa un battito in
meno. Il giovane Hobbit davanti a me ha i capelli ricci, scuri e scompigliati,
alcune ciocche gli cadono davanti agli occhi blu come l’acqua di un lago. Per un
attimo credo di aver davanti uno di quelli esseri di cui si parla tanto: gli
elfi.
Ma è basso come noi quindi mi convinco che il bellissimo giovane è proprio un
Hobbit come me!
Ha la pelle chiara e i tratti del viso molto morbidi –Piacere- mi dice dopo che
anche lui è rimasto qualche attimo in silenzio
-P… piacere mio- riesco a balbettare mentre mi accorgo che Colyan mi osserva
nascondendo agli altri la sua espressione interrogativa
-Stavo parlando alle ragazze della mia idea, ne parlavo anch’io con te: tu cosa
mi dici?-
-Che vengo perché in qualcosa combinato da te qualcosa andrà storto- ride
divertito, lo osservo e non posso fare ameno di arrossire –Allora tu cosa fai?-
mi chiede per la terza volta in questa mattina la mia amica
-I.. io? Io si… vengo, vengo!- e come una sciocca mi trovo a pensare che se
l’idea di quello scapestrato di un Tuc mi può dare la possibilità di rivedere
questo giovane ci vado di sicuro!
-Andavate da qualche parte in particolare?- chiede Pipino
-No, dovevamo solo prendere una cosa per Rosie che oggi non può muoversi dalla
locanda, ma ora l’abbiamo fatto- rispondo io tirando fuori tutto il mio
coraggio, ma soprattutto la voce, che mi trema anche! –Allora unitevi a noi,
stiamo facendo un giretto nei dintorni-
-Benissimo- esclama la mia amica “Non so se maledirla o ringraziarla dal
profondo del cuore” penso “Da una porte vorrei che questa imbarazzantissima
situazione finisse, dall’altra che si prolungasse per tutta la mia vita!” penso
mentre seguo timidamente i miei compagni.
Pipino e Colyan si conoscono da tantissimo tempo “Una volta, quando eravamo
bambini, avevano anche deciso di fidanzarsi e dopo aver riunito tutti gli amici
celebrammo il loro matrimonio. Qualche giorno dopo litigarono e dovemmo riunirci
ancora per fare il divorzio... che scemi che siamo stati, tutti quanti!
Ora invece circolano voci che Colyan sia innamorata di qualcuno, ma io, che sono
la sua migliore amica, non ne so nulla”.
Mentre penso a tutto questo ho smesso di camminare con loro, ma sono rimasta
indietro di qualche passo per osservarli bene “Comunque stanno parlando di cose
che sanno solo loro e io non saprei cosa dire!” –Così ti chiami Ryna?- alzo lo
sguardo e mi rendo subito conto di aver di fianco il tipo che ho appena
conosciuto
-Si. Tu?- dico con voce flebile osservando la strada che i miei piedi stanno
percorrendo
-Frodo. Vivi qui a Hobbiville? Non ti ho mai visto!
-No, vengo da fuori- mi sembra di essere maleducata perchè rispondo quasi a
monosillabi e non mi sforzo di intavolare una discussione “Mentre lui ce la sta
mettendo tutta... scusami!”. –Così verrai anche tu alla festa di domani, mi
raccomando stai lontana da Pipino e da un altro di nome Merry sono molto furbi,
attaccabrighe e pasticcioni-
-Ok- “Come se non li conoscessi... è stato proprio l’Hobbit qui di fronte che mi
stava quasi facendo annegare anni fa”
-Li conosco bene sai? Sono miei cugini- non dico nulla “Non è una domanda, cosa
dovrei dire?”.
La situazione si è fatta troppo imbarazzante, appena vedo una strada che conosco
colgo subito l’occasione –Coly!- la chiamo –Io devo andare! Quando passo da
Rosie te la saluto-
-Di già? Sei proprio una donna impegnata tu!-
-Arrivederci- dico agli altri due con un piccolo inchino e mi allontano di
fretta “Scampato imbarazzo” sospiro “Però avrei tanto voluto chiedergli
qualcosa, sapere chi era...”.
Passo dalla locanda di Rosie e mi fermo a mangiare il pranzo con lei. Per tutto
il tempo mi parla della festa con gli occhi che le brillano “Rosie è davvero una
gradevole compagnia... totalmente diversa da Colyan”. Visto che in realtà non ho
nulla da fare mi fermo ad aiutarla alla locanda cosa che mi capita più o meno
due volte a settimana. In cambio di questo aiuto a volte i miei fratelli non
devono pagarsi da bere perchè il lavoro non mi viene retribuito.
È quasi il tramonto quando saluto Rosie e mi dirigo veramente verso casa. Non
dovrei farlo, ma la tentazione è troppa e prendo via Saccoforino. Appena imbocco
la strada mi sento già meglio e accelero per arrivare il prima possibile.
Uno dei cespugli vicini alla strada ha un ramo che scavalca la staccionata e su
di esso è sbocciato uno splendido fiore azzurro chiaro che sprigiona un profumo
buonissimo “Ammiro il giardiniere dell’altro giorno... è davvero bravo!”.
Mi fermo a contemplare quel fiore –Salve!- da dietro alcune foglie spunta il
viso del giardiniere
-Buonasera- dico sorridendogli
-Le parlerò sinceramente- incomincia a dirmi –Anche se ieri è stata la prima
volta che le ho parlato sono alcune settimane che la osservo in silenzio... sono
giorni che mi chiedo perchè lei venga sempre qui al tramonto e si fermi per
minuti e minuti ad osservare la casa. All’inizio pensavo che volesse qualcosa
dai padroni di casa è per quello che finalmente le ho parlato, ma se mi dice che
non è per questo allora che ragione ha per essere qui?- mi chiede schietto.
Arrossisco “Se sono settimane che si è accorto di me ho fatto una figuraccia
bella e buona!” –Nulla- dico poi –Il fatto è che la casa è molto bella e il
giardino è meraviglioso- mi sembra di aver dato una risposta sciocca- Lui mi
guarda in silenzio –Adoro i fiori e le piante in generale ma a casa non ne
abbiamo molte, solo un orto e qualche albero- continua a stare zitto –Questo
giardino è meraviglioso- cerco di concludere “E se non mi risponde me ne vado,
oggi è la giornata dei silenzi imbarazzanti?”
-Oh grazie!- esclama uscendo totalmente allo scoperto del cespuglio –Sa, sono
anni che mio padre se ne occupa, ma da due che invece è diventato compito mio
curare questo giardino. Fa piacere sentirsi dire che il proprio lavoro è venuto
bene... dubito sempre della riuscita decorosa di quello che faccio. Grazie- mi
sorride allegro, io sono sempre contenta quando faccio felice qualcuno.
E' la mia prima ff sul SDA romantica. Spero
che vada bene come Andata & Ritorno (che è stata la mia prima ff sul SDA, risale
ad anni fa... pubblicherò anche quella su questo sito comunque quindi potrete
dirmi cosa ne pensate per entrambe), giudicate voi se sono brava anche a parlare
di sentimenti. ^__^
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Capitolo 2 *** LA FESTA DI PRIMAVERA ***
Apro gli occhi dopo che il continuo canto di
diversi uccelli mi hanno svegliato. Il sole è già alto in cielo quindi mi
preoccupo “Perchè non mi hanno svegliato? Avevo del lavoro da svolgere!” mi
vesto in fretta, non faccio nemmeno colazione e mi catapulto fuori casa –Buondì
Ryna- mi dice Moddyn dalla cima del carro che sta guidando verso il recinto che
circonda la fattoria –Bella giornata vero?-.
In un batter d’occhio sono sul carro fulminandolo con lo sguardo –“Buondì” cosa?
Ma hai visto che è tardi o no?-
-Si certo, ma dormivi così bene...- sbuffo e smonto prima che esca dalla
recinzione-Io devo andare a prendere un po’ di fieno dai vicini, tu non muoverti
perchè potrebbero arrivare qualcuno da Hobbiville a prendersi latte a roba
varia-
-Come?- chiedo sbalordita –E lo fai fare a me?-
-Si certo, io ho altro da fare ora non vedi?- mi dice semplicemente prima di
spronare il pony e continuare per la sua strada.
Ogni volta che c’era la vendita dei nostri prodotti mi hanno sempre tenuta
lontana e dicevano che sarebbero morti piuttosto che lasciare a me fare una cosa
del genere... “Vabbè, facciamo attenzione e mettiamoci al lavoro. Sbrigherò
qualcosa nella stalla tanto chi vuoi che venga così tardi a prendersi latte e
derivati?” penso.
Prendo il nostro secondo pony (sono tutte due delle femmine) e lo porto fuori
per liberarla un po’... è lei ad essere incinta e non deve stare troppo chiusa
nella sua stalla. Mi metto a giocare un po’ con lei rincorrendola e lasciando
che lei mi rincorra. Adoro gli animali... mi piace stare in loro compagnia “Il
mio futuro marito dovrà adorarli come me” e mi viene subito in mente l’Hobbit
del giorno prima. Arrossisco –Che sciocca che sono! Stupida!- mi dico
schiaffeggiandomi “Che inutili pensieri, meglio darsi da fare a pulire un po’ il
pony” ma proprio in quel momento sento qualcuno chiamare –Ehi di casa! C’è
nessuno?!-
-Eccomi!- rispondo. Faccio cenno all’animale di seguirmi e a lenti passi esegue
il mio ordine mentre io invece corro all’entrata di casa. Mi alzo un po’ la
gonna per passare sul vialetto di ghiaia che porta all’enrtrata centrale, i
sassi scottano!
Finalmente arrivo sotto uno dei due alberi davanti casa, sotto uno di essi sta
il cliente per ripararsi dai prepotenti raggi del sole. Alzo lo sguardo e
rimando paralizzata. Il mio cuore fa un battito in meno –Buon giorno!- mi dice
lui
-‘giorno- balbetto abbassando gli occhi da quella splendida figura
-Anche tu sei qui per comprare qualcosa?- alzo velocemente lo sguardo rimanendo
un attimo spiazzata dalla sua domanda
-No... no, no io lavoro qui, cioè... ci vivo, è casa mia- spiego balbettando
-Davvero?-
-Si- dico
-Ma come? Sono anni che vengo qui e non ti ho mai incontrato!-
-I miei fratelli non mi fanno mai fare la vendita e non vogliono nemmeno che
gironzoli quando succede, forse è per questo che non mi avete mai visto- spiego
senza guardarlo in volto
-E perchè mai? Sei così pericolosa?- ride divertito
-No, no... quando ero piccola potevo vendere, ma poi un giorno mi hanno
raggirata e da allora non posso più farlo-. So bene che la cosa è buffa e che
dovrei ridere con lui, lo farei se non fosse che il credere di aver appena fatto
una figura memorabile mi blocca con gli occhi a terra silenziosa. Vedendo che
non mi diverto come lui smettere di ridere e tossisce leggermente –Mi spiace...-
dice a bassa voce
-Non ti preoccupare è normale ridere sono io che oggi non sto bene e sono
triste- cerco di dare una spiegazione plausibile. Gli chiedo cosa vuole e dopo
averlo preso dal magazzino glielo porgo, lui mi da i soldi, li conto, sembrano
giusti –Allora questa sera c’è la festa giù al paese- mi dice mentre lo
accompagno verso l’uscita del cortile –Ma se stai male non potrai venire-
-No!- esclamo di colpo, mi guarda stupito e mi mordo il labbro per questa mia
uscita improvvisa –Voglio dire che non starò male, mi riprenderò presto quindi
questa sera verrò. Può dire a suo cugino che ci sarò- mi correggo velocemente
-Non ti preoccupare- mi dice mentre si allontana –Ero io che temevo non venissi,
non mio cugino-.
Mi batte il cuore come se fosse un tamburo. Sto camminando insieme a Soim, mio
fratello maggiore, verso la festa per l’inizio della primavera di Hobbiville. La
festa è iniziata da pochissimo i primi fuochi si alzano scoppiettando in cielo.
Saluto mio fratello e raggiungo Colyan –Eccoti!- mi dice raggiante –Credevo che
non arrivassi più!-
-Sono appena arrivata e non è affatto tardi, non farmi passare per una
ritardataria!- le dico fingendomi offesa, poi scoppiamo a ridere. A noi si
aggiungono anche altre amiche, poi Colyan ci giuda tutte sottouno degli alberi
della radura dove è stata allestita la festa. Lì ci aspetta Pipino e tutti i
suoi amici. Siamo una bella compagnia e sorrido contenta di vedere Colyan
sorridere felice. L’anno scorso aveva avuto dei gravi problemi oltre che di
salute anche familiari ed è quindi tanto tempo che non la vedo così raggiante.
Cerco con lo sguardo Frodo, il cuore batte forte perché so di non avrei la più
pallida idea di cosa dirgli se ci dovessimo parlare. Quando lo vedo faccio per
sorridergli, perché anche lui mi ha notato, solo che tre hobbit con le braccia
cariche di fiori mi tagliano la strada passandomi davanti e lo circondano.
Distratto da loro non mi guarda più e invece parla impacciato alle tre che lo
hanno circondato. Gli stanno regalando tutti i fiori che hanno. Le osservo bene…
hanno dei vestiti bellissimi oltre che essere davvero molto belle… le conosco,
sono Ysaeka Deepdelver, Rowan Brownlock e Aldarida Muddyfoot le figlie di tre
delle famiglie più in vista di Hobbiville, non posso sperare di avere nemmeno
mezza chance contro di loro. Se le osservo mi sento così piccola ed
insignificante: intanto loro sono più grandi di me, hanno dei vestiti più belli
perché se li possono permettere e soprattutto sono più carine di me. Mi vien
quasi da piangere –Ryna, tutto ok?- mi chiede Pipino avvicinandosi e sedendosi
sulla panchina di fianco a me. Mi spavento un poco poi però gli sorrido cercando
di nascondere il luccichio delle lacrime nei miei occhi –SI certo, bella festa
vero?-
-Meravigliosa! Vedo poi che Frodo si sta divertendo più di tutti- ridacchia
furbescamente –Beato lui, è uno degli Hobbit che le ragazze più sperano di avere
per se- sospira un poco malinconico, ma sorride lo stesso
-Oh ma anche voi non siete da meno!- cerco di tirarlo su
-Davvero?- mi chiede sbarrando gli occhi
-Ma certo!- esclamò sorridendogli per sottolineare ciò che dico –Non dovrebbe
nemmeno averne il più piccolo dubbio messer Tuc!-. Mi guarda e sembra quasi che
stia per scoppiare a piangere –Graaazieee!!- mi stinge una mano fingendo di
piangerci sopra, scoppio a ridere poi lui si alza di scatto in piedi –Per
ringraziarla dei suoi complimenti signorina, la invito a ballare con me- e
tenendomi ancora per man fa un inchino mi trascina in pista.
-Frodo!- lo chiama Colyan
-Colyan… sei tu per fortuna- sospira lui –Pensavo fosse un’altra di quelle tre
che tornava indietro-
-E’ stata dura staccarsele di torno vero?- ridacchia la mia amica -Ysaeka, Rowan
e Aldarida sono davvero insopportabili, forse l’unica che si salva è Ysaeka solo
perché ha un faccino carino e sembra che si faccia trascinare dalle altre due-
-So che tu le conosci bene-
-Si, ma solamente perché siamo coetanee e perché Rosie ha sempre da fare alla
locanda e Ryna sta sempre dietro alla sua fattoria e alle sue fantasticherie!-
-Ah, ah!! Da come la descrivi sembra che Ryna sia una scansafatiche sognatrice-
rise lui
-Per certi versi è vero, però non è una scansafatiche! Ani, lavora molto sennò
la vedrei più spesso, però molte volte la vedi a guardare nel vuoto tutta
sorridente o a gironzolare per la foresta da sola canticchiando spensierata…
vorrei tanto sapere cosa le passa per la testa- fa una pausa –Comunque mi pare
che questa sera abbia i piedi a terra, infatti vedo che si sta divertendo molto
con tuo cugino, magari i tipi come lui sono perfetti per lei-
-le piacciono Hobbit come Pip?-
-Non le ho mai fatto domande del genere, però sono sicura di una cosa- dice
alzandosi dal prato sotto l’albero dove sta seduto Frodo –Prima ha guardato le
tue tre spasimanti venirti incontro e stava per piangere-.
Chiedo a Pipino un momento di riposo e mi siedo sulla panca con la tesa che
ancora mi gira. Alzo lo sguardo e noto che Rosie sta camminando verso di me, mi
alzo subito e le corro incontro –Rosie! Sei arrivata finalmente!-
-Ryna… ciao- ci abbracciamo –Ho visto che ti divertivi molto con il giovane
Peregrino Tuc-
-Si, è davvero simpatico sai? Non credevo che colui che aveva rischiato di
uccidermi da bambina potesse rivelarsi così divertente- sorrido
-Hai già parlato con Frodo?- mi chiede di colpo, spalanco gli occhi e non dico
nulla –Ah, ah!! Non fare la sorpresa, non mi ci è voluto molto a capire che ti
interessa, ieri non hai fatto altro che parlare di lui-. Arrossisco e guardo a
terra imbarazzata –Si capiva così tanto?- chiedo
-Direi di si Ryna, direi di si- ride
-Tu invece? Hai già visto dov’è il giovane dei Gamgee?-. In quel momento smette
di ridere e arrossisce anche lei, poi mi mette una mano sulla testa –Ehi
piccolina! Non fare queste domande a chi è più grande di te, non devi mettermi
in imbarazzo- dice scherzosa per togliersi d’impaccio
-Dai Rosie, non sono una bambina! Lo dicevo per te no?!- sbuffo
-Ma si, ma si… comunque stavo venendo da te giusto per chiederti se l’avevi
visto- mi dice imbarazzata e guardandosi intorno
-Sai bene che io non so nemmeno come sia fatto, ma ti do un consiglio: molti mi
hanno parlato di lui e se ciò che dicono è la verità allora guarda tra la ente
seduta ai tavoli, sarà lì solo soletto a cercarti con gli occhi- rido e le
faccio l’occhiolino
-Come? Ma dai piantala!- e si allontana in fretta. Rimango da sola a ridere per
il suo atteggiamento imbarazzato “E dire che lo sano tutti che si amano a
vicenda, ma non se ne accorgono nemmeno!”.
Mi giro per andare a sedermi ad un tavolo e incontro il suo sguardo… mi sorride,
ma non riesco a fare altrettanto quindi mi limito a fare un cenno inchinandomi
un poco. Lui mi fa segno di raggiungerlo e, non senza un certo timore, mi
avvicino sedendomi al suo fianco sotto l’albero –Ti stai divertendo?- mi chiede
sorridente
-Si grazie, e voi?-
-Anch’io, ma cosa ne diresti se almeno sta sera ci dessimo del tu?- mi scuso e
poi rimango in silenzio –Come balla mio cugino?- mi chiede per iniziare un
discorso. Io non lo sto minimamente guardando, rimango immobile di fianco a lui,
come paralizzata e guardo i lembi della gonna –Se la cava abbastanza bene, ma
direi che è migliore nel far ridere- spiego, mentre lui inizia a ridere
-Hai ragione, Pipino è proprio così! Dovresti vederlo insieme a Merry quante ne
combina, oggi però lui arriverà un po’ in ritardo. Se lo conosco bene avrà in
mente qualche sorpresa-
-So già cosa possono combinare se sono insieme, l’ho imparato a mie spese-
balbetto
-A si? E come? Credevo non li conoscesti-
-Il fatto è che quando ero piccola venni trascinata da Colyan ad un falò vicino
al fiume. Non conosce nessuno e stessi da una parte in silenzio per tutta la
serata, poi però mentre gli altri giocavano Meriadoc e Peregrino stavano
correndo insieme e venendomi addosso mi hanno scaraventato nel fiume-
-Ah, ah, ah!! Davvero? Allora non sono proprio cambiati da quei tempi, ora fanno
cose ben peggiori!- ride mentre io sospiro
–Non ci trovo nulla da ridere!- gli dico finalmente guardandolo, ma il mio
sguardo è serio. Lui si ferma mi guarda un poco poi scoppia di nuovo in una
grossa risata stavolta seguito anche da me -Per poco non morivo affogata! Da
brava abitante i Hobbiville non sopporto l’acqua e quindi non so nuotare, ma uno
degli invitati mi salvò- concludo
-Come?- chiede Frodo diventando serio di colpo
-P… perché quella faccia, preferivi che annegassi?- chiedo
-No, no… non è questo, il fatto è che… avevi le trecce quel giorno?-
-Le trecce?- chiedo stupita –Non so… è successo così tanto tempo fa. Però è
possibile, perché?-.
Mi sorride, un bel sorriso: aperto, cordiale, gioioso –Allora è probabile che a
salvarti fossi stato io… che coincidenza vero?- aggiunge poi vedendo che non
dico nulla. Il fatto mi ha lasciato a bocca aperta, se fossi normale gli avrei
subito espresso la mia sorpresa per le coincidenze e lo avrei scherzosamente
ringraziato, ma il fatto che proprio lui sia quello che mi abbia salvato e che
io mi sia probabilmente innamorata di lui non mi fa dire nulla –Ecco Merry!-
esclama poi rompendo il silenzio
-Buona sera Frodo!- dice il nuovo arrivato, somiglia a Samvise Gamgee, ma è più
magro e i lineamenti del viso sono più marcati –Buona sera signorina!- mi dice,
io rispondo con un cenno del capo –Vedo che ti sei già trovato una buona
compagna!- esclama guardando Frodo –Almeno questa sera non dovrò trovartela io!
Forza, venite tutti e due e rimanete insieme!-.
Ci guardiamo un attimo imbarazzati –Che si fa?- mi chiede lui
-Sarebbe scortese rifiutare un invito- dico alzandomi in piedi –Quindi io vado-.
La festa sta pian piano scemando. Molti si dirigono verso casa mentre altri,
soprattutto i più giovani, si fermano per sedersi e continuare a parlare. Io e
Frodo lasciamo la pista da ballo in preda ad un attacco isterico di risate e ci
buttiamo a terra di nuovo sotto all’albero senza riuscire a fermarci.
Rosie è seduta qualche metro più in là insieme ad un’altra persona. Smetto di
ridere perchè mi pare di conoscerla. Frodo trattiene le risa –Cosa succede?- mi
chiede
-Io quello lo conosco-
-Davvero?- mi chiede stupito –Conosci Sam?-
-Come? Allora è quello il tanto sospirato Samvise Gamgee!-
-“sospirato”? Non dirmi che ti piace!- ridacchia Frodo
-No non a me! Rosie ha una cotta per lui, non fa altro che parlare di questo
Samvise, finalmente ho capito chi è!- sono felice perchè almeno se Rosie si
sposerà potrò andare a casa sua per rotolarmi nel suo giardino senza infastidire
nessun’altro. –Come fai a conoscerlo?- mi chiede Frodo. Rimango in silenzio a
pensare ad una risposta: se gli parlo del giardino mi prenderà per matta e quel
punto non vorrà più parlarmi –Non è che lo conosco, ma ci siamo incrociati
qualche volta- dico vaga
-Frodo!- una voce lo chiama, sono Merry e Pipino che ci raggiungono e si siedono
con noi –Allora, vi è piaciuta la sorpresa?- chiede il primo
-Certo Merry, l’idea di far fare pazzie in coppia era favolosa- disse ironico
Frodo, io rido divertita
-E lei cosa ne pensa... ehm... non so il suo nome-
-Ryna Rumbe- rispondo
-Ma non sarai la figlia di Soim Rumbe?!- esclama Merry
-No, la sorella. I miei fratelli non si sono ancora sposati e poi anche se Soim
lo fosse non crede sarei troppo cresciuta per essere sua figlia?-
-Hai ragione, non ci avevo pensato- ammette
-Quando mai lo fai?- chiede ridendo Frodo –Forza ragazzi iniziate a salutare che
è ora per voi di mettervi in cammino-
-Ma come!- dice Pipino –Non ci ospiti a casa tua sta sera?! Almeno potremmo
rimanere un po’ e non fare il viaggio fino a Buckburgo di notte-
-Ma cosa fate? Vi auto invitate? E poi sapete bene che non vivo da solo, ma con
mio zio non posso far venire e andare la gente come voglio!-
-Però hanno ragione anche loro- mi intrometto –Non è prudente fare il viaggio da
qui fin quasi dall’altra parte della Contea a piedi e con il buio della notte-.
Mi guarda sorpreso del mio interessamento, mentre invece i due cugini mi
affiancano pregandolo di ospitarli e sottolineando il fatto che anch’io la penso
come loro –E va bene! Ma solo per questa notte! La prossima volta vi mettete in
marcia prima capito?-
-EVVIVA!!! GRAZIE CUGINO!!- i due saltellano allegramente –Bene- dice Meriadoc
–Andiamo allora, così avvertiamo tuo zio: i miei omaggi- mi saluta con un
inchino e trotterella via, Pipino lo segue dopo averlo imitato. Io trattengo a
stento le risate –Saluta la tua bella che andiamo a casa!- urlano poi mentre si
allontanano spensierati
-Mi dispiace che siano così scortesi- mi dice
-No figurati, sono buffi e mi piacciono molto- gli dico –Semmai sei tu che devi
scusare me, mi sono intromessa in un discorso che non mi riguardava-
-Invece sai cosa ti dico?- sorride –Mi ha fatto molto piacere perchè si inizia
ad essere amici proprio quando non si ha sempre bisogno dell’autorizzazione
dell’altro per impicciarsi- si alza e mi aiuta. Quindi ci dirigiamo verso la
strada, vedo che lì Pipino e Merry stanno parlando animatamente con Colyan
mentre dall’altra parte del passaggio Soim mi aspetta –Grazie mille per la
splendida serata- gli dico, vorrei tirar fuori delle parole più carine, qualcosa
che possa colpirlo, qualcosa che gli lanci un segnale circa quello che provo. E
queste parole ce le ho, ma non riesco a trovare il coraggio, so che non avrò
molte occasioni per dire cose del genere, ma non so come fare ho paura della sua
reazione –Però è stata...- ho appena deciso di provare a dire qualcosa quando le
tre ochette che gli si erano appiccicate all’inizio della serata si mettono tra
me e lui e lo sommergono di commenti sulla serata. Rimango con la bocca mezzo
aperta, con la frase che avevo pensato sul bordo delle labbra, ma scivola via...
portata lontano da un fresco venticello serale –Ryna, è ora di andare- sento la
voce di mio fratello dietro di me. Per gli ultimi due secondi guardo lo
splendido viso dell’Hobbit, ma le tre hanno completamente assorbito la sua
attenzione e non mi guarda più –Eccomi- mi allontano senza nemmeno riuscire a
salutarlo.
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Capitolo 3 *** ORMAI SONO PERSA ***
Rientro in casa velocemente e mi
fiondo sulle scale –Ehi Ryna!- mi chiama Moddyn
-Si dimmi- dico piano fermandomi sulle scale
-Hai preso tutto quello che ti avevo chiesto?-
-Si certo, l’ho lasciato davanti alla porta di cucina- rispondo
-E pensi di lasciarlo lì? Da quando il corridoio è diventato la nostra
dispensa?- chiede un po’ seccato –E poi quando ti parlo vorrei che mi guardassi
in faccia!-
-Scusami, adesso metto tutto a posto è che devo andare urgentemente in bagno-
mento e continuo a salire le scale mentre lui si mette a ridere divertito.
Quando arrivo in camera mi guardo allo specchio: ho gli occhi gonfi di pianto e
la guancia arrossata mi duole ancora. Sospiro per non piangere. Mi metto una
garza bagnata sulla guancia e dopo essermi rinfrescata scendo per mettere a
posto la spesa.
Mentre sto tagliuzzando le zucchine sul tavolo di cucina Moddyn si sta occupando
del pranzo e ad un tratto entra Meroim –Buongiorno famiglia- dice riponendo il
cappello sul tavolo –Posso avere un bicchiere d’acqua fresca? Oggi fa molto
caldo-
-Bicchiere in arrivo!- esclama mio fratello mettendoglielo davanti –Com’è che
sei qui scansafatiche?- gli chiede
-Silenzio piccolo cuoco!- scherza lui –Sapessi quanto sto sudando con il caldo e
sotto il sole! Ora mi rilasso un po’ poi continuo a lavorare. È già tornato Soim?-
-No, avrà avuto qualche problema. Speriamo solo sia in tempo per il pranzo-.
Sono passate due settimane dalla festa, là mio fratello ha parlato con certi
amici del famoso progetto della trattoria e questi hanno deciso di dargli una
mano a realizzarlo, quindi da una settimana a questa parte Soim è sempre fuori
per cercare di avere i permessi, il terreno e tutto quello che ci serve. –Cosa
ti sei fatta alla guancia?- mi chiede Meroim
-Mi sono venuti addosso al mercato e mi sono fatta male, niente di grave
comunque. Mi passerà presto- sorrido forzatamente
-Certo che in questi giorni sei davvero sfortunata! Prima non fai attenzione e
passi davanti ad una cascina custodita dai cani e questi ti hanno graffiato
tutte le braccia, poi un bernoccolo in fronte perchè sei scivolata davanti al
pozzo del paese e ora uno scontro al mercato che ti sfregia una guancia... forse
farei meglio a tenerti in casa- ragiona tra sé e sé
-No, riuscirebbe a dare una capocciata contro il tavolo, a chiudersi le dita in
un cassetto o a ruzzolare giù dalle scale- ridacchia Moddyn. Non ho la forza per
replicare alla sua presa in giro, la mia mente è altrove –Ehi Ryna- dice Meroim
–Ma sei sicura di star bene?-
-No, in effetti non sono nel pieno delle mie forze, ma non è niente di grave-
rispondo abbozzando l’ennesimo falso sorriso
-Capita a tutti un periodo nero- mi consola –Vedrai che passerà-
-Se prima non ti fai ammazzare da una gallina impazzita- scherza l’altro
-Moddyn stai zitto!- lo rimprovera –Ora torno al lavoro, vedete di darvi da fare
voi due capito? Forza con quelle zucchine!- e dopo avermi incitato esce
velocemente.
Rimaniamo un po’ in silenzio poi Moddyn mi chiede se ho preso sul serio ciò che
ha detto e mi spiega che le sue sono solo battute. Lo tranquillizzo e finito il
mio lavoro torno in camera, ma non faccio nemmeno in tempo a buttarmi sul letto
che mi chiamano di nuovo di sotto. Scendo e fuori casa c’è Colyan che è venuta a
trovarmi. Le parole delle persone che mi parlano passano nelle mie orecchie come
acqua sul letto di un fiume, senza lasciar traccia, solo un vago ricordo del
loro passaggio –Mi ascolti o no?!- sbraita d’un tratto la mia amica –Ma insomma!
Sono venuta fin qui apposta per te e tu mi ricambi guardandomi con l’occhio a
palle dandomi tutta l’impressione che ciò che ti dico entra da una parte ma esce
dall’altra-
-Scusa Coly, è che non sto molto bene-
-Non l’avevo notato- dice sarcastica –Vabbè ascoltami giusto due secondi va
bene?
Avevamo pensato di fare un picnic tra di noi: io, te, Pipino, Merry, Frodo, Sam,
Rosie e gli altri che abbiamo conosciuto alla festa. Sei libera domani?-.
Sospiro e poi guardo la mia amica –Secondo il mio modesto parere non sarebbe
nemmeno il caso di chiedermelo-
-Cioè vieni di sicuro?- mi chiede
-Certo che no!- cerco di alzare la voce, ma alle mie orecchie ogni rumore mi
giunge ovattato e ho la sensazione che dalla mia gola non escano nemmeno dei
suoni –Ti ho appena detto che sto male, non mi sono fatta vedere per giorni!
Secondo te sono dell’umore e del fisico giusto per fare una scampagnata?!-
-Ma io credevo che tu fossi giù di morale perchè Frodo ti aveva lasciata- si
giustifica. La sua frase mi irrita terribilmente –Ma che razza di viaggi ti fai
tu con l’immaginazione? Vattene, non voglio vedere nessuno!- detto questo le
chiudo la porta in faccia
-Va bene signorina! Oggi non è dell’umore adatto, ma mi ringrazierà un giorno
perchè dirò che vieni lo stesso!- mi urla mentre si allontana. Mi rifugio in
camera mia. Mi fa male la testa, tutta colpa di quella botta... se ci penso bene
mi rendo conto che la pietra che mi ha fatto questo bernoccolo era davvero dura;
lì per lì non ci avevo fatto nemmeno caso tanto il colpo mi aveva rintontito!
Sono due settimane che non vedo più Frodo e sempre sue settimane che ho paura di
uscire di casa... se dovessi incontrarle e se loro mi facessero qualcos’altro?
Non sarebbe più una cosa normale che io continui a farmi male e i miei fratelli
si preoccuperebbero.
Questa mattina il cielo è un poco rannuvolato, la luce del sole va e viene
nascosta dietro a piccole nuvole grigie. Sono nella soffitta della nostra
stalla, qui tra il fieno raccolto abbiamo ritagliato uno spazio dove teniamo
tutte le cose vecchie che non usiamo più ma che non vogliamo buttare: presto
sarà il compleanno del padrone della Locanda del Drago Verde e ricordo che anni
fa Meroim aveva preso delle lastre di legno perchè gli era saltato in mente di
fare l’insegna della nostra cascina, ma poi aveva abbandonato il progetto perchè
aveva altro da fare. Se riuscissi ad impratichirmi un attimino con l’intaglio
potrei farne una per lui: una targhetta di buon compleanno. Non è un’idea
grandiosa, ma è tutto quello che posso fargli.
-Ryna! Cosa fai lassù, scendi che ho bisogno di te!- Soim mi chiama e lo
raggiungo –Il pony non sta bene, ha bisogno di acqua ed è finita, dovresti
andare a prenderne un secchio al pozzo sulla strada... senza farti male-
aggiunge ironico. La mia preoccupazione per il pony viene accantonata dal
terrore di andare al pozzo –No, non ci voglio andare!- dico come isterica
-Ehi, ehi! Calmati va bene? È solo un pozzo, mica cadrai tutte le volte che ti
ci avvicini!- ma vedendo che non cedo sospira –Il cielo si sta aprendo, magari
puoi andare al fiume e prenderla direttamente da lì-. Gli sorrido leggermente e
sospiro uscendo di casa con il secchio in mano. Almeno al fiume è più sicuro e
ci posso andare tranquillamente in pigiama.
Arrivo finalmente al fiume e dopo aver riempito il secchio mi stendo nel prato e
chiudo gli occhi. C’è del vento freddo che mi fa rabbrividire, la tunica bianca
che mi fa da pigiama è molto leggera, ma in questo momento ho così tanto bisogno
di rilassarmi che non voglio alzarmi.
Non so perchè, ma la prima cosa a cui penso appena mi rilasso è proprio Frodo e
pensare a lui mi fa battere il cuore forte, forte. Mi sento un idiota perchè mi
sento elettrizzata al solo pensarlo, però credo sia normale se si è innamorati.
Se penso a quello che mi piace di lui non posso fare a meno di rispondermi
“tutto!”: il suo carattere è mite, allegro e gentile, il suo modo di fare molto
elegante, ma naturale. Ogni volta che credo di sentire la sua voce mi emoziono
così tanto che mi irrigidisco e devo aspettare due o tre secondi prima di
trovare il coraggio di girarmi. Un’altra cosa che mi lascia senza parole è
quando mi guarda: non solo mi emoziona il fatto che LUI mi stia osservando, ma
guardarlo a mia volta mi lascia in estasi perchè ha degli occhi stupendi e al
suo confronto mi sento piccola e debole. Farei qualsiasi cosa pur di fargli una
buona impressione: battute di spirito, uscite geniali, parlata normale almeno!
Invece ogni volta faccio la figura della musona che non dice mai niente di più
del dovuto oppure dell’imbranata che, incantata come sono a guardarlo, ride in
ritardo delle battute (e non le capisco nemmeno bene perchè non stavo
ascoltando) e sembra persa fra le nuvole, altrove invece che in quel posto.
Pensare a tutto ciò mi fa vergognare da matti... che cosa penserà di me? Come
sono io ai suoi occhi?
Una tipa strana un po’ chiusa e svampita o una giovane timida e innamorata? Non
so bene quale delle due preferirei, se sapesse dei miei sentimenti e non
ricambiasse potrebbe rovinarsi anche quel poco di amicizia che c’è tra noi. Del
resto non posso dire di essere proprio sua amica, alcune mattine è venuto alla
fattoria a prendere qualcosa, ma non mi risulta che abbia chiesto di me...
I miei pensieri sono bruscamente interrotti perchè d’un tratto sento che mi cade
addosso dell’acqua, di scatto mi metto a sedere e apro gli occhi. È vero! Sono
completamente bagnata!
Mi alzo in piedi cercando di strizzarmi la tunica –Accidenti, ma cos’è
successo?- il rumore del secchio vuoto che viene mosso mi fa voltare. Davanti a
me c’è Rowan, con il volto scuro e il secchio in mano, ovviamente vuoto –Che
cosa ci fai qui?- le chiedo a bassa voce
-Facevo un giro, poi ti ho visto e non ho saputo resistere alla tentazione di
buttarti tutto addosso- non dico nulla, sono sopraffatta dalla sua gelosia –Vedo
che quel graffio è piuttosto profondo-
-Hai delle buone unghie- le dico piano mentre dalla mia guancia si stacca la
garza zuppa d’acqua –Smettila, per favore smettila- le dico a voce un po’ più
alta. Sto perdendo la pazienza, non ce la faccio più ad essere maltrattata da
lei –Allora tu smettila di cercare di rubare a Ysaeka quello che le piace! Tu
non sai quanto sta soffrendo per colpa tua, tu non lo sai! Ti odio hai capito?!
Sei un mostro! Ti odio!-
-Ma io non ho fatto...- non riesco a finire la frase perchè mi tira addosso il
secchio. Mi riparo il viso con le braccia, ma quando le riabbasso ho giusto il
tempo di vedere che Rowan si è avvicinata, perchè mi spintona e cado nel fiume.
Dopo la caduta stringo gli occhi a più non posso perchè non solo ho dato una
fortissima botta sul letto del corso d’acqua, ma cadendo devo anche aver
sbattuto la caviglia su qualche sasso e mi fa malissimo. Quando li riapro Rowan
è già fuggita, non solo perchè non voleva rimanere lì a lungo ma perchè ha anche
iniziato a piovere... se avessi fatto come Soim aveva detto e fossi tornata
subito a casa, non sarebbe successo nulla di tutto ciò.
Mi trascino pian piano verso la sponda e mi aggrappo alle rocce sulla riva, ma
per risalire dovrei almeno tirarmi in piedi, le rocce non sono alte mi arrivano
alla vita, ce la potrei fare... ma mi fa troppo male il piede. Posso solo
stringere la roccia, il fiume non ha una corrente forte, nelle stagioni calde
poi si abbassa molto il suo livello.
Riapro gli occhi. Davanti a me c’è del fuoco... del fuoco dentro un camino. Io
invece sono stesa a terra... davanti al camino. Alzo la testa per guardarmi
intorno. Sono stesa davanti al camino, su un tappeto avvolta in un coperta.
Fuori dalla finestra vedo un lampo illuminare tutto e posso sentire il rumore
delle gocce sul vetro. Mi alzo a sedere, mi fa male la caviglia e toccandomela
noto che è ben fasciata. Il mio pigiama è appeso sulla mensola del camino per
farlo asciugare e io indosso una camicia che per me è grande, ma non abbastanza
per coprirmi bene.
Guardo la stanza che non mi pare di conoscere, quindi non sono a casa e nemmeno
a casa di qualcuno che conosco. Mi prende un po’ di sconforto e sento che sto
per mettermi a piangere, ma una voce interrompe la mia tristezza –Ti sei
svegliata per fortuna!- mi volto leggermente per vedere Rosie che si avvicina e
si china su di me –Come ti senti?- mi chiede preoccupata. La guardo senza
riuscire a rispondere subito –Male- le dico
-Si scusa, che domanda sciocca. È che sono ancora spaventata. Quando ti ho visto
accasciata lungo le rive del fiume credevo che fossi morta! Mamma mia... per
fortuna eri solo svenuta o addormentata-
-E’ casa tua questa?-. Ride allegramente poi risponde –Certo che no, magari!
Comunque sono felice di vedere che sei ancora intera nonostante la caviglia.
Spero che Sam te l’abbia fasciata bene-
-Si, è casa di Sam questa?- chiedo allora
-Come sta? Oh si è svegliata!- Sam appare sulla porta della sala –Venite a
vedere- lancia un urlo nella stanza dalla quale veniva –Si è svegliata!-. Di
fianco a lui appare Frodo.
Sono indecisa se credere di essere ancora viva o se sono finita in paradiso con
un angelo che gli somiglia. Rosie mi abbraccia –Adesso riposati Ryna, passerò io
da casa tua per dire che sei qui e stai bene o comunque ci sei ancora-
-In effetti saranno preoccupati- riflette Sam
-Non vi scomodate, ci vado io a casa sua. Mi conoscono bene e saprò rassicurarli
dicendo che è a casa mia- dice velocemente Frodo
-Oh no, grazie mille, ma tu devi rimanere qui per curarti di lei. Mi sembra che
tu sia ancora schoccata- mi dice ridacchiando leggermente la mia amica, poi si
alza e lei e Sam escono dopo averci salutato.
Quindi sono a casa di Frodo... a casa... di Frodo... mi sento osì tanto spaesata
che non riesco nemmeno a rendemene conto. Si avvicina e si piega su di me –Ehi!
Mi sembri un po’ impaurita- mi posa una mano sulla testa –Sei a casa mia, non
devi preoccuparti. Ora sei al sicuro e devi fare come se fossi a casa tua va
bene?-.
La sua voce, che suona sempre così dolce, come una musica che culla le mie
orecchie, ora mi suona lontana. Eco di qualcosa che ancora non voglio
realizzare.
Quanto sono rimasta in quel fiume? Tanto tempo credo, ho vaghi ricordi
annebbiati dell’acqua grigia del fiume che scorre sotto la pioggia torrenziale.
Ora ricordo di aver faticato molto per tenermi aggrappata alla roccia perchè con
la pioggia era diventata tutta scivolosa e io non volevo staccarmene anche se il
fiume non mi avrebbe certo portato via.
Poi mi ricordo di aver alzato lo sguardo, non so per quale segnale, e di aver
visto il viso preoccupato di Sam davanti a me e le sue mani che mi prendevano e
mi sollevavano. Dietro di lui Rosie sembrava piangesse. Poi non ricordo più
nulla perchè ero diventata così stanca che nel momento in cui non dovevo più
sforzarmi di stare aggrappata alla roccia avevo lasciato andare tutto quanto e i
miei occhi si erano chiusi.
Rowan mi aveva picchiato di nuovo... “Sta soffrendo per colpa tua... sei un
mostro... ti odio!” ma io cos’avevo fatto di male per meritarmi quello?
I miei sentimenti sono così pericolosi? È una così grande colpa amare qualcuno?
E allora perchè Rosie non ha di questi problemi?
Perchè devo sopportare tutto questo? E soprattutto devo tenermi tutta la
sofferenza che mi provoca dentro di me... senza poter dire niente a nessuno. Le
mie amiche e i miei fratelli si aizzerebbero contro quelle tre, ma quel punto
tutti verrebbero a sapere dei miei sentimenti e io non voglio... che figura poi
se l’avessero vinta, ma Frodo non mi amasse...!
-Ehi! Mi senti!- la voce di Frodo ritorna alle mie orecchie più forte che mai.
Mi volto a guardarlo smarrita, poi piego il capo in segno di risposta
affermativa –Accidenti quanta acqua! Buona sera Frodo! Per fortuna che sei in
casa, mamma mia! Ero fuori e ha cominciato questo diluvio. Tutto bene?-
-Bilbo... Rosie e Sam hanno trovato quest’amica svenuta nel fiume e l’hanno
portata qui. È la minore dei Rumbe- spiega Frodo
-Oddio! Han fatto bene a portarla qui allora! Poverina!- appoggia il mantello
nell’atrio ad asciugare e si avvicina –Sembra molto spaventata, posso capirla.
Se volete vi preparo un poco di the-
-Si zio, grazie. Ah! Volevo dirti che è probabile che rimanga qui uno o due
giorni perchè si è fatta male alla caviglia-
-Va bene, va bene! Non c’è problema per me, qualcuno in più che riempie
quest’enorme casa non può che farmi piacere!- e sparisce, verso la cucina
probabilmente.
Frodo di volta verso di me e mi sorride tutto contento –Ora puoi stare
tranquilla che per qualche giorno non avrai nulla da fare e potrai riposarti-
conclude. Non riesco a dirgli ancora nulla, lo guardo un po’ più rilassata –Non
devi preoccuparti- mi dice poi accarezzandomi la testa.
Chiudo gli occhi per assaporare il più possibile questo contatto meraviglioso,
per sentire la sua mano correre sui miei capelli, per rendermi veramente conto
che la sua mano mi sta toccando.
È meraviglioso non solo perchè è lui, ma perchè ultimamente i contatti che ho
avuto non sono stati proprio piacevoli.
Poco dopo suo zio ci chiama per bere il the –Metti un braccio sulla mia spalla-
mi dice Frodo –Però tieniti addosso la coperta- precisa. Così mi aiuta a
camminare fino in cucina che per fortuna è proprio la stanza accanto come avevo
immaginato. Ci sediamo davanti alle tazze già piene –Se poi ne volete ancora ne
è rimasto un po’ nella teiera, mentre i biscotti sono in quella scatola. Io vado
a riposarmi e soprattutto a cambiarmi d’abito- dice indicandosi le spalle dove
la giacca è bagnata.
Rimaniamo da soli, in silenzio. Mi ha fatto accomodare sulla panca contro il
muro mentre lui è seduto di fronte a me, su uno sgabello.
Mi chino sulla tazza di modo da poter guardare bene il liquido caldo e scuro e
sentire il vapore sotto il mio naso che è un po’ freddo. Le mani le metto
intorno alla tazza per riscaldare anche loro –Grazie- gli dico poi. Sembra
spaventato al sentirmi parlare infatti mi guarda un po’ stranito, poi mi sorride
–Di nulla, ma non devi ringraziare me. È stata Rosie a vederti al fiume e a
chiamare Sam che ti ha portato fino a qui con il carro. Io ti sto solo
ospitando- accetto in silenzio quello che mi ha detto, ma vorrei tanto
ringraziarlo per esistere e per essere qui con me.
Dopo aver bevuto un po’ del contenuto della mia tazza mi sento meglio e già
riesco a rendermi conto della situazione...
Avrei preferito continuare a sentirmi male. La mia situazione è una delle più
terribili, peggio che stare a mollo nel fiume durante un temporale!
Sono a casa di Frodo, invalida e schoccata, quasi nuda (almeno un paio di
pantaloni potevano darmeli) e sola con lui, dopo che ha avuto verso di me un
gesto di tenerezza così grandioso come delle carezze! Dal mio punto di vista non
potrei star meglio, ma dal punto di vista di Rowan sono prossima allo
sbudellamento da parte di tutte e tre le ochette che sono innamorate di Frodo!
Quando verranno a sapere di tutto questo si infurieranno come lupi... che cosa
potrebbero farmi accecate dalla gelosia? Uccidermi? No... non credo che
arriverebbero a tanto, però ho troppa paura, vorrei morire. Vorrei fuggire
lontano perchè non mi possano mai trovare.
Scosto la mia tazza di the, per non piangerci dentro, e qualche lacrima cade
silenziosa sul tavolo. Aiuto! Il panico si è impossessato di me: mi faccio quasi
ribrezzo! Perchè devo essere così vigliacca e piagnucolona? Perchè non ho
anch’io il coraggio di affrontare a testa alta chi mi maltratta?
Frodo ha probabilmente notato le mie lacrime –Ryna- sussurra mentre si alza per
sedersi di fianco a me sulla panca
-Voglio sparire- mi sfuggono queste parole tra i singhiozzi ormai
incontrollabili –Voglio morire-
-Smettila... non dire così- cerca di consolarmi. Sento le sue braccia... si, mi
ha abbracciato e mi stringe a sé. Non mi oppongo... come potrei?
Mi sento quasi un verme: approfittare della potenza delle lacrime femminili per
poter essere abbracciata da lui... è davvero questo?
No... ho paura davvero, ma ciò che mi fa piangere è il ricordo dell’impeto e
della rabbia con i quali Rowan mi ha più volte aggredito e che questa volta
l’hanno spinta a ferirmi più o meno gravemente.
Si abbracciami per favore... questa è l’unica consolazione che posso concedermi
ora... e mai più.
Mi stringo a lui e appoggio il viso tra il suo collo e la sua spalla. Aaah...
quante volte ho sognato di trovarmi così insieme a te? Quante volte ho
desiderato sentire le tue braccia che mi stringono la vita?
Il tuo profumo mi riempie i polmoni, il calore del tuo corpo mi fa stare subito
meglio... ti amo, ti amo! Ti amo da sentirmi scoppiare il cuore...
Vorrei dirtelo ad alta voce per sottolineare che non sto mentendo, ma potrei
urlarlo per farlo sapere a tutto il mondo di modo che tu non possa far finta di
non averlo sentito... e perchè non sussurrarlo per far si che rimanga un segreto
tra me e te?
Il cuore mi batte all’impazzata, i mie problemi ormai sono lontani. Non riesco a
pensare a nient’altro che a te. Forse hai sussurrato qualcosa, ma non ti ho
sentito perchè ormai sono persa nelle mille piacevoli sensazioni che la tua sola
presenza mi fa provare.
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uffi... sembra che la ff non piaccia molto ç_ç lo sapevo che Frodo non è popolarissimo come Legolas o Aragorn... ma mi ero scocciata delle ff solo su quei due. Sigh... almeno una che apprezza l'eroe della storia (e del libro) c'è...
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Capitolo 4 *** VERITA' ***
Il fuoco davanti a me
scoppietta tranquillo, io sono di nuovo seduta sul tappeto della sala. Ho
indossato di nuovo il mio pigiama, ma sopra ho ancora la camicia di Frodo. Entra
nella sala –Ho messo a posto la stanza degli ospiti così questa sera, appena
sarai stanca, sarà già tutto pronto-
-Grazie- gli dico sorridendo. Lui mi guarda un po’ poi si siede nella poltrona
che sta poco dietro di me. Ci sono alcuni momenti di silenzio e infine sospira
–Da quelle poche parole che hai pronunciato oggi mi pare di capire che ci sia
qualcos’altro che ti turba, non solo uno sfortunato incidente nel fiume- mi dice
–Vuoi dirmi cos’è successo o preferisci non parlarne?- mi chiede offrendomi il
suo appoggio. Sono sorpresa, ha capito al volo che c’era qualcosa che non
andava... forse però non ci voleva un grande sforzo visto che ho detto solamente
di voler morire...
Mi stringo nelle spalle, ma non mi volto e nemmeno cambio posizione. Rimango a
gambe incrociate a guardare le lingue di fuoco salire in alto nel camino –Hai
ragione, non era una casuale caduta nel fiume- incomincio a dirgli. Non so
perchè lo sto dicendo, dovrei tacere! Non dire nulla!
Calma... posso sempre evitare di dire i nomi e cambiare un poco la storia –Avevo
litigato con Colyan e ci siamo incontrate al fiume... lei mi ha fatto una
sfuriata pazzesca e io gli ho risposto per le rime, ma lei era così infuriata
che mi ha spintonato. Non era sua intenzione buttarmi nel fiume- non voglio
farla passare per un’assassina –Ma io ho perso l’equilibrio e sono caduta, poi
lei è fuggita via. Non si era accorta che mi ero slogata una caviglia, sennò è
ovvio che si sarebbe fermata-. Taccio. Non so se sono stata molto convincente
–Ah si?- mi chiede
-Eh si- rispondo impacciata
-Mi sembra strano visto che Colyan questa mattina fino alle tre circa è stata
tutto il tempo con noi al picnic-. Colpita e affondata: cosa penserà adesso che
ha scoperto che gli ho detto una bugia?
-Davvero?- chiedo –Strano eppure sembrava proprio lei!- esclamo ridendo in modo
poco naturale. No... non sono stata molto convincente –Qual’è la verità?- la sua
voce suona piatta e fredda, mi fa quasi paura.
Abbasso il capo –Rowan- inizio timidamente. Lui mi mette una mano sulla spalla e
mi costringe a girarmi –“Rowan” cosa?- mi minaccia
-Eh... ah... lei mi ha... mi ha gettato nel fiume. No cioè... mi ha aggredito,
buttandomi l’acqua addosso, poi ha lanciato il secchio addosso a me e mi ha
spinto in acqua... poi... poi è fuggita-. Mi guarda con gli occhi sbarrati –Ma
perchè?-. Mi sorge un dubbio... è innamorato di Rowan!
Sento che qualsiasi sentimento di paura o felicità mi abbandona, lasciando
spazio ad un’angosciante sensazione di vuoto... un vuoto triste e sconfinato.
Che sciocca che sono... che stupida!
Sono una stupida piagnona egocentrica! Quando mai ho potuto pensare di essere al
centro dei suoi pensieri? Sono una scema... lui non mi ama! Non mi ama... FRODO
NON MI AMA!
Questa scoperta è così triste, così improvvisa che sembra avermi tolto tutto: il
fiato, i sentimenti, le impressioni e perfino le lacrime che dovrei versare.
-Ho sentito che di recente continuavi a farti male- mi dice mentre le sue mani
mi stringono le spalle così forte da farmi male –E’ stata lei?- annuisco
solamente –Perchè l’ha fatto?- faccio segno di non saperlo –Devi dirmelo!- mi
urla, ma io non rispondo.
Mi lascia andare, ma non riesce ad appoggiare la schiena alla poltrona tanto
sembra arrabbiato. Poggia i gomiti sulle ginocchia –Vorrà dire che lo chiederò a
lei- e fa per alzarsi. Di scatto gli afferro la camicia e lo faccio risedere di
peso –No! Non farlo!- gli strillo –Se lo fai torna! Se lo fai peggiorerai la
situazione, mi picchierà ancora; lei ne ha il coraggio... io capisco cosa provi,
ma non voglio essere ferita ancora-
-Cosa provo?- chiede, come cercare significato a quelle parole
-Te lo dirò, ma tu non dirle nulla. Lei, Ysaeka e Aldarida sono innamorate di
te, visto che ci hanno visto insieme alla festa di primavera si sono ingelosite.
Rowan mi ha aggredito perchè Ysaeka è sinceramente innamorata e vede in me una
sua possibile rivale, l’ha fatto spinta dall’amicizia che prova nei confronti di
Ysaeka!- gli spiego
-E ti pare una buona giustificazione per quello che ti ha fatto?- mi chiede
nervoso –Io non sono del tuo stesso parere-
-Perdonala... non voglio che per colpa della mia vigliaccheria il tuo amore per
lei possa rovinarsi- mi chiedo chi mi sta suggerendo delle frasi tanto stupide
(forse io?Ndgi-chan). Frodo mi guarda come se vedesse un Elfo –Il mio amore per
lei?- mi chiede
-Si- gli dico
-Pensi che sia innamorato di lei? Di Rowan?-
-Si, esatto- alla mia risposta scoppia a ridere –Attento!- ride così tanto che
cade dalla poltrona –Aaaah!!-.
Mi è caduto addosso e ha smesso di ridere grazie allo spavento della caduta –Ohi
che caduta- sospira alzando lo sguardo. Ci ritroviamo faccia a faccia in una
situazione piuttosto imbarazzante.
Quegli occhi blu così vicini ai miei... la sua voce la sento così bene che
sembra mi stia parlando in un orecchio –Scusami- dice imbarazzato tornando a
sedersi sulla poltrona, poi si schiarisce la gola –Credo che tu non abbia
capito: non sono affatto innamorato di Rowan, sono furioso con lei!- aggiunge a
voce alta –Il suo comportamento è stato a dir poco scorretto e sporco;
soprattutto chi le da il diritto di scegliere chi devo amare o no?!- è davvero
innervosito. Mi guarda con la coda nell’occhio, ma io me ne accorgo lo stesso
–Non ti preoccupare ora. Non le dirò nulla però cerca di capire: il suo
comportamento ferisce anche me. Non posso sopportare che ti trattino così-.
Finalmente gli sorrido, non voglio che si preoccupi troppo per me e poi sono
contenta che non gli piaccia Rowan!
Risponde al mio sorriso sorridendo a sua volta –E così crede che tu possa essere
una rivale di Ysaeka- mi accarezza i capelli tenendo fra le dita qualche boccolo
biondo –Magari ha ragione- mi dice –Tu sei molto bella- appoggia la sua fronte
contro la mia tirandomi i capelli di modo che io mi avvicini, ma non dice nulla.
Mi sento bene, mi sento rilassata anche se il suo viso è così vicino al mio e
dovrei essere tesissima –Frodo- è la prima volta che lo chiamo per nome,
nonostante gli dessi del tu non l’ho mai chiamato in questo modo –Tu mi piaci
molto... ma essere picchiata per questo mio sentimento mi fa soffrire molto,
perciò vorrei che tu mi dicesti se con te ho qualche speranza, perchè se non è
così allora parlerò con le altre e chiarirò una volta per tutte questa faccenda.
Non voglio essere picchiata per colpa di un amore che è a senso unico- gli
spiego.
Allontana il viso un poco sorridendomi, sembra molto imbarazzato –Accidenti, una
dichiarazione così di colpo! Mi cogli impreparato-
-I sentimenti non bisogna prepararseli, li provi o no non ci sono vie di mezzo-
gli rispondo guardandolo seriamente
-Ma vanno espressi in una certa maniera e con il giusto spirito- mi spiega
ridendo alla mia serietà. Continuo a guardarlo seriamente –E’ un modo per dirmi
che devo rassegnarmi?- chiedo
-Se lo fosse? Cosa faresti? Ti rassegneresti davvero?-
-Si, perchè non posso cambiare i tuoi sentimenti, ma nemmeno tu con la tua
indifferenza potrai cambiare i miei-. Ci pensa un po’ su –Quindi mi ameresti in
qualsiasi caso... vedrò di facilitarti il compito poverina- ride –Hai qualche
speranza, anzi... hai tutte le speranze che vuoi- mi poggia una mano sulla testa
sorridendo –Contenta?-
-Vuol dire che ti piaccio?- chiedo con gli occhi pieni di felicità
-Si, certo- mi risponde
-Ah bene...- poi rimaniamo in silenzio guardandoci negli occhi, io stupita lui
sorridente –Scusate- dice una voce –C’è da preparare la cena- è Bilbo che si
sarà svegliato grazie alle nostre urla
-Vengo a darti una mano zio- dice Frodo alzandosi
-C’è qualcosa che posso fare?- chiedo trattenendolo per i pantaloni
-Si, riposare- mi sorride ancora e poi va in cucina.
Mangiamo tutti insieme: Bilbo, lo zio di Frodo, è davvero simpatico. Ogni tanto
parla di cose bizzarre come grandi viaggi, strani esseri, cose delle quali
capisco poco ma che è bello stare ad ascoltare come quando ero piccola ed
ascoltavo le storie che Meroim (a quel tempo ancora ragazzino) cercava di
inventarsi per farmi dormire.
Dopo mangiato Bilbo si offre di lavare i piatti e ci lascia andare in sala.
Frodo riattizza un poco il fuoco e poi tira fuori un argomento a caso: il mio
pony.
-Ora che ci penso, ero andata a prendere l’acqua proprio perchè il pony si
sentiva male e aveva bisogno di bere! Ma che stupida che sono! Mi sono anche
fermata sul prato!
Zuccona, zuccona, zuccona!!- mi insulto –Accidenti... tutto per colpa di quella
sosta, se è successo qualcosa al pony sarà tutta colpa mia!-. Frodo mi guarda
sbigottito, poi scoppia a ridere divertito –Non credevo potessi essere così
comica Ryna!- mi dice tra le risate
-Uffa... e allora? Non mi perdonerò mai se è successo qualcosa!- sbuffo
-Ragazzi, io esco un attimo- annuncia Bilbo mentre apre la porta, ci saluta con
un cenno ed esce.
Rimaniamo in silenzio, alzo lo sguardo timidamente e appena i nostri sguardi si
incrociano mi accorgo che anche lui è piuttosto impacciato –Vado a dormire-
annuncio
-Bene, ti accompagno- dice e fa per alzarsi
-No- rispondo -Ci vado tirandomi dietro il piede, non vorrai venire con me anche
in bagno?- mi allontano ridacchiando (e zoppicando).
Il giorno dopo mi sveglio perchè hanno bussato alla porta. Mi alzo lentamente e
mi stropiccio gli occhi mentre zoppico verso la porta. Apro –Ryna! Perchè ti sei
alzata? Potevi anche farmi un grido per farmi capire che eri sveglia, non devi
sforzare il piede in questo modo!-. Apro bene gli occhi dopo che un fiume di
parole impregnate di preoccupazione mi ha investito –‘giorno Frodo- gli dico
appoggiandomi allo stipite della porta. Subito le sue mani mi afferrano le
braccia –Stai bene, è tutto a posto?-.
Arrossisco, questa sua preoccupazione non può che farmi piacere, mi vien quasi
voglia di fingere di svenire per poter essere abbracciata da lui, ma poi lo
farei preoccupare per niente –Stai tranquillo, è solo che mi sono appena
svegliata-. Mi guarda perplesso –Va bene, ti preparo qualcosa da mangiare- e si
allontana verso la cucina.
Richiudo la pota della camera rendendomi conto che sono sempre senza dei
vestiti, ma solo con il pigiama. Su una sedia invece vedo un capo e un biglietto
su di esso
Alla mia cara amica
Rosie
Che grande amica che è Rosie! Mi raccolgo i capelli in due trecce e vado in
cucina –Buongiorno- mi dice Sam in piedi vicino alla porta della cucina che
porta al salone
-Buongiorno! Come mai qui a quest’ora?- chiedo stupita
-E’ meglio che inizio al più presto a lavorare perché così poso fare i lavori
più difficili quando non fa ancora troppo caldo-
-Posso darle una mano?- chiedo subito. Sam e Frodo mi guardano stupiti –Come
dice?- mi chiede il giardiniere
-Vorrei poter vedere come lavora, perché lei sa bene quanto mi piace il giardino
di Frodo però non voglio stare a guardare senza fare nulla mentre voi faticate.
Quindi l’unica soluzione è aiutarvi no?-
-Non so se questo è un lavoro adatto ad una signorina-
-Dimentica che lavoro in una fattoria e che quindi sono abituata a lavorare per
molto-.
Sam mi guarda ancora stupito -Va bene, potete darmi una mano!- esclama –Io
inizio a lavorare voi fate on calma- ed esce.
Frodo mi fa compagnia durante la colazione e mi racconta che oggi lui e Bilbo
usciranno per stare via per molto tempo. Lo saluto quando esce e raggiungo Sam
per aiutarlo, scopro così che lui è uno Hobbit davvero fantastico. Oltre ad
essere un perfetto gentiluomo è anche di buona compagnia, simpatico, divertente
e allegro. Parlando con lui ho scoperto molte cose sulla vita a Hobbiville e
della famiglia di Frodo. Ho riso molto: è ammirabile l’autoironia con la quale
critica tutti i difetti e le fisse degli Hobbit di qui (compreso sé stesso).
Per pranzo i due Baggins non tornano e quindi ci arrangiamo con i pomodori
dell’orto così da non dover usare la cucina.
Quando il sole inizia a farsi insistente Sam mi affida un compito che posso fare
in un angolo all’ombra, quando il sole arriverà anche qui mi metterò qualcosa in
testa. Prontamente, qualche ora dopo il pranzo, arriva Rosie di corsa: mi ha
portato un cappello per ripararmi, Frodo era passato dalla locanda quella
mattina per chiederle questo favore. Lei e Sam non si scambiano nemmeno
un’occhiata, come se l’altro non esistesse per nessuno dei due.
Molto più tardi, mentre sto chiudendo la terra intorno al centesimo fiore di
oggi, arrivano Frodo e Bilbo. Non sembrano stanchi e mi continuo a chiedere
cos’abbiano fatto tutto il giorno, ma so di non dover chiedere troppo: non
voglio essere invasiva. Frodo si siede sui gradini di casa, e si mette a
parlottare con Sam che interrompe un attimo il suo lavoro. Sembra una
discussione piuttosto animata e sarei curiosissima di sapere cosa si dicono.
Perché? Perché voglio sapere tutto?
Non sono mai stata così impicciona fino ad oggi… che sia per il fatto che lo
amo? Che sia per questo che sento di voler sapere e condividere tutto con lui?
Non so cosa pensare, mi f a male il cuore se peno a quello che mi è successo per
colpa dei miei sentimenti, e me lo sento scoppiare se raccolgo in esso tutto
l’amore che provo per lui. Ma ora non devo pensarci, ho le mie piantine da
curare!
Ad un tratto la loro discussione si fa animata –Ma come?!- esclama Sam
-Non urlare!- gli urla Frodo tappandogli la bocca
-Padron Frodo, se lo lasci dire: lei è un idiota- non sento cosa risponde lui
perchè le loro voci tornano ad essere basse. Alzo un attimo lo sguardo e noto
che mi sta osservando mentre Sam gli parla. Faccio un cenno con il capo in segno
di saluto dopo che è tuta la giornata che non lo vedo. Mi sorride e rimango
imbambolata a guardarlo sorridere come se la sua risposta durasse anni.
Quando sorride è così bello, gli brillano gli occhi e ora che il sole inonda il
giardino sembra ancora più fantastico, con i riccioli scuri che gli ricadono
sugli occhi. Come posso trattenere il mio amore?
Mi sento così infantile a volergli così tanto bene, sarà normale?
Sam si complimenta con me mentre il sole cala dietro le colline della Contea e
il lavoro di oggi è completato –Ryna!- una voce mi chiama
-Meroim!- esclamo stupita –Ciao- dico semplicemente
-Ma cos’hai combinato? Sei tutta sporca e poi: di chi è quel vestito?-
-E’ di Rosie, me l’ha prestato. E poi è terra, ho aiutato a lavorare nel
giardino-
-Sei la solita bambina, ti diverti a giocare a sporcarti?- dice con un sospiro
saltando giù dal carro
-Non è vero- sbuffo incrociando le braccia –Cose sei venuto a fare?- chiedo
rimanendo comunque seduta sul prato
-A riprenderti no? Mi sembra proprio che tu abbia dato abbastanza fastidio-
-Cosa?- esclamo sorpresa –Ma io non voglio tornare a casa!- mi tappo la bocca
con una mano e mi do della stupida mentalmente. Non avrei dovuto una cosa del
genere: per prima cosa non è educato nei confronti di chi mi ospita e secondo
mostra troppo apertamente cosa provo, così è chiaro che voglio stare con Frodo.
-Cosa stai dicendo? Ryna, non fare i capricci e appoggiati a me- dice iniziando
ad aprire il cancello di casa per venire da me
-Non si preoccupi- dice una voce. Alziamo tutti lo sguardo: Bilbo affacciato
alla finestra di cucina ci guarda con un sorrisone bonario –Ryna non da fastidio
è, anzi, di molta compagnia-
-Salve- risponde Meroim facendo un cenno di saluto col capo –Mi fa piacere che
sia stata educata, ma non possiamo disturbarvi oltre. Forza piccola- mi dice
avvicinandosi. Lo osservo camminare verso di me come osserverei una mandria di
cavalli impazziti venirmi addosso, dall’altra parte della strada vedo Rowen con
Ysaeka che osservano la scena. Ad un tratto sento il cuore restringersi come una
spugna strizzata: cosa pensano ora che scoprono che sono stata qui per una
notte? Cosa crederanno? Cosa mi farà Rowen la prossima volta?
-No- Frodo si mette tra me e mio fratello –La prego, le chiedo espressamente di
lasciare qui Ryna. Preferirei che rimanesse, le scosse del carro potrebbero
farle male al piede e poi deve contare che il viaggio fino a casa vostra è
lungo. Preferirei rimanesse qui anche perché è una mia amica e non mi pesa
affatto-
-Siamo contenti se c’è anche qualcun altro in casa oltre a noi- dice Bilbo
-E mi è stata di grande aiuto in giardino- si intromette Sam.
Meroim guarda i miei amici poi sospira –Va bene, ma ricordati che se vengo a
sapere che hai dato fastidio mi precipito qui per riportarti indietro piede o
no, capito?-
-Non farmi passare per una bambina- gli dico irritata. Mi sorride divertito e
riparte dopo essere salito sul carro.
Sospiro, posso rimanere! Mi volto verso gli altri –Siete sicuri?-
-Certo che si!- esclama lo zio mentre rientra in casa
-E se dice di si lui allora siamo tutti d’accordo!- dice divertito Sam mentre
riprende il suo lavoro quasi giunto al termine. Frodo mi si avvicina e si
inginocchia vicino a noi –Ci vorrebbe una vendetta non credi?- mi prende il
cappello e con esso nasconde i nostri visi mentre mi bacia la guancia –Sono
felice che tu possa restare- dice poi rimettendomi il copricapo in testa e
allontanandosi. Lo guardo rossa in volto e totalmente bloccata dell’imbarazzo:
si è accorto di quelle due e gliel’ha fatta pagare… cosa penseranno che abbiamo
fatto dietro il cappello?
Però… nonostante il suo gesto da una parte mi abbia reso felice, dall’altra mi
spaventa e mi da fastidio: ma non si rende conto che così si arrabbieranno di
più e io potrei avere guai ancor più seri?
Al tramonto Sam torna a casa e dopo cena mi siedo a terra vicino alla poltrona
dove ieri sera era seduto Frodo. Bilbo mi raggiunge –Io vado a lavorare nel mio
studio, nel caso arrivasse qualcuno dite che non ci sono va bene?-
-Certo- dico colpita dal fatto che Bilbo studiasse, non lo sapevo! Mi guarda un
po’ poi si allontana tranquillo. Continuo a pensare a quel bacio: sono più che
mai sicura che abbia complicato la situazione. Che frodo si stia prendendo gioco
di me?
Non mi ha detto di amarmi, ha solo detto che sono carina e che quindi ho qualche
possibilità, non che mi ama… e se stesse solo giocando un po’ con me? Non si
rende conto che mi sta mettendo in pericolo? Non capisce che Rowan e le sue
amiche mi mettono una paura terribile e che non ho la forza, il coraggio di
affrontarle?
Mentre sono immersa nei miei pensieri lui si è seduto sulla poltrona e mi fa
notare la sua presenza con un colpo di tosse –Va tutto bene? Ti vedo un po’ tra
le nuvole- mi dice
-No, nulla- dico. Però mi odio, perché se da una parte penso tutte queste cose
l’altra mi fa ripensare a quel bacio e sento di morire dalla voglia di averne un
altro e un altro ancora, di stringermi a lui pensando che se succederà qualcosa,
se mi picchieranno di nuovo lui mi difenderà.
Come sono complicati i sentimenti e perché i nostri pensieri devono essere
sempre di due tipi contrastanti?
-E’ andato bene oggi il lavoro?- mi chiede, per rompere il silenzio
probabilmente
-Bene grazie. Mi sono divertita e Sam è stato molto gentile con me. È davvero un
bravo Hobbit: gentile, buono, sempre allegro e intelligente e poi…- Frodo ride
–Perchè ridi?-
-Perché mi chiedevo se in un giorno tu non avessi cambiato idea e magari adesso
sei innamorata di lui- risponde. Lo guardo –Come… come puoi pensare una cosa
simile?!- esclamo
-Eh? Ma io volevo solo…-
-Mi credi così superficiale? Sei come tutti gli altri allora, che credono che io
sia solo una stupida bambina! E quindi per te posso prendermi una cotta diversa
ogni giorno così leggermente?!-
-Ryna, calmati io…-
-Non mi calmo! Ho capito che ti stai prendendo gioco di me- vorrei fermarmi, ma
non ci riesco, il cuore mi scoppia… ho bisogno di sfogarmi non ce la faccio più,
ho troppi dubbi, non posso reggerli tutti insieme. -Ma che cosa stai dicendo
adesso? Sei impazzita?-
-Non fare l’innocente, ho ben capito che per te sono solo un divertimento-
-Ryna, smettila di dire idiozie!-
-Sei gentile con me solo perchè sono carina e mi sono stupidamente innamorata di
te-
-Ryna piantala!!-
-Perchè hai fatto quella cosa questo pomeriggio sennò?!-
-Ryna non hai capito nulla…-
-Non capisci che mentre tu ti diverti io rischio ancora?-
-… io ti amo-
-Con quel gesto Rowan e le altre si incavoleranno ancora di più e la prossima
volta non so cosa mi faranno-
-Ti amo Ryna!-
-E mentre tu ti diverti con me io soffro un casino-
-Ti amo!-
-Perchè l’hai fatto?!!-
-Ti amo!-
-Che cosa?!- strillo alla fine azzittendomi e tirandomi indietro. Sento le mani
farmi male perchè sto stringendo troppo il vestito –Che cosa… hai detto?-
sussurro
-Ho detto che ti amo-.
I suoi occhi sono limpidi come il cielo, dentro di loro vedo il riflesso del
fuoco davanti a noi anche se lui sta guardando me. Le sue guance sono arrossate.
Non sta mentendo? Non sta mentendo.
Si piega verso di me e io gli vado incontro senza ben sapere cosa so facendo,
non stavamo litigando?
Ci baciamo per un attimo poi mi allontano quasi impaurita, non so se ho sentito
come una scossa o un tufo al cuore, ma abbandono i miei timori quando il suo
braccio passa sulle mie spalle per avvicinarmi alla poltrona, alzo o sguardo. Le
nostre labbra si incontrano, mi bacia con passione mentre una sua mano mi
stringe a sé e l’altra è affondata tra i miei riccioli biondi.
Baciami ancora… per l’eternità. È così bello essere baciata da te, sentire le
tue labbra stuzzicare le mie, la tua lingua giocare con la mia.
Potrò mai allontanarmi da te dopo questo momento?
-Non dire mai più che sto giocando con i tuoi sentimenti- mi sussurra poggiando
la sua fronte contro la mia
-Va bene- rispondo –Però…-
-Cosa?- chiede
-Come facciamo? Voglio dire… Rowan e le altre non accetteranno mai questa
situazione-
-Ora non pensarci- mi bacia di nuovo. Hai ragione, ora non devo pensare a quella
storia, e poi, come potrei visto il potere che la tua sola presenza esercita su
di me?
_______________________________________
Volevo ringraziare Nuwanda, Calime e Undomiel Skywalker per le recensioni ^^
Mi hanno fatto davvero piacere... infondo è una fic piccina questa, non racconta
di nessuna avventura particolare, nessun mistero, nè azione, nessun mostro o
grande minaccia... è bello che piaccia lo stesso (vai Frodino u.u faccio il tifo
per la tua semplicità di Hobbit!)
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Capitolo 5 *** E BUGIE ***
Avrei voluto passare la notte rimanendo
di fianco a lui, vorrei passare tutte le ore del giorno con lui. Quando lo vedo
è come se mi innamorassi di lui ogni volta che i suoi occhi si poggiano su di
me. Vorrei essere più bella o forse… più ricca.
Sto zoppicando per il giardino. Oggi Sam non lavora è il suo giorno di riposo,
sembra quasi di parlare di un soldato!
Finalmente posso osservare da vicino e camminare in mezzo a tutti questi fiori
che ho sempre ammirato da lontano. Guardo la strada, il punto dove mi fermavo
sempre –Ora sono da questa parte- mi sussurro compiaciuta: si, sono passata
dalla parte opposta della staccionata e da questa parte c’è una nuova vita...
guardo casa Baggins... ed è insieme a lui.
Bilbo torna a casa in questo momento, mi nota tra i fiori mentre sta varcando il
cancelletto dello steccato del giardino –Buongiorno- mi dice piano, gli sorrido
e faccio un cenno con il capo –Come mai sei sveglia a quest’ora?-
-Ho dormito poco, non prendevo sonno. Voi invece com’è che entrate in casa ora?-
-Sono stato a fare un giro- risponde sorridente, ma ho avuto che in un primo
momento sembrasse turbato dalla domanda
-Siete proprio strano signor Bilbo- rido allegra –in senso buono ovvio. Siete
così silenzioso, scommetto che siete arrivato di soppiatto perchè due secondi fa
ho guardato la strada ma non c’era nessuno e ora voi siete qui-. Mi guarda un
po’ senza dire nulla –Infatti venivo dai campi- mi dice, ma non credo mi abbia
detto la verità. Non insisto e lo lascio entrare in casa, poi sento dei passi
per la strada e mi sporgo a guardare chi è –Rosie!- esclamo al vedere la figura
della mia amica correre verso di me
-Ryna, o grazie!- sospira raggiungendomi –Ryna, Ryna... cos’è successo?-
-Te lo chiedo io cosa succede, perchè corri fino a qui con l’aria preoccupata?-
-Non- tronca la sua frase poi poggia le sue mani sulle mie che sono sulla
staccionata –Ryna sei in pericolo-
-Eh... cos’è successo?- chiedo di nuovo
-Rowan e Ysaeka ieri hanno visto te e Frodo che vi baciavate! Lo sai bene quanto
i loro genitori desiderino l’eredità da favola dei Baggins, quando hanno udito
ciò dalle figlie si sono infuriati più che mai!
Oggi erano tutti alla locanda, anche il padre di Aldarida. Nonostante tutti e
tre aspirino ad una simile eredità è la famiglia di Ysaeka ad essere la più
ricca quindi suo padre era il più furibondo e gli altri lo hanno appoggiato a
suo favore. Dicevano che avrebbero mandato in rovina la tua famiglia, che non
potevano lasciare che tu superassi Ysaeka!! Oh Ryna, ma è vero quello che è
successo?
Se non facciamo qualcosa e subito non so cosa potrà mai succedere- il fiume
delle sue parole mi riempie la testa. Mi stacco dalla staccionata quasi schifata
dall’averla toccata –Lasciami pensare... ti farò sapere questo pomeriggio-
-Ma non posso muovermi dalla locanda!- sembra più agitata di me
-Ho detto- sottolineo –Che te lo farò sapere-. Rosie mi guarda un po’ in
silenzio poi si allontana di nuovo di corsa.
Riprendo a camminare per il giardino poi vedo uno spazio erboso sotto un
cespuglio di fiori azzurri e mi accoccolo in quell’angolo. Mi stendo
rannicchiata nel poco spazio e osservo alcuni dei fiori caduti ai piedi della
pianta –Il mio amore è come un fiore- mi sussurro –Nasce e cresce magnifico, poi
il vento lo stacca e lo butta via e nonostante sia ancora stupendo non è più
sulla pianta e finirà schiacciato-. Non riesco ad odiare il fatto di essere
debole in questo momento e scoppio in un lungo pianto.
Non so quante lacrime ho versato fino ad ora... ma Frodo appare davanti a me, si
è inginocchiato –Ryna, ti ho chiamato per interi minuti... perchè non
rispondevi? Poi ho sentito dei rumori e... sei qui- quei rumori sono i miei
singhiozzi. Si stende di fianco a me passandomi un braccio intorno al collo. Mi
bacia sulla fronte –Lo so- mi sussurra –Lo so-. L’altra sua mano si poggia sul
mio fianco per invitarmi ad avvicinare il mio corpo al suo. Mi accoccolo vicino
a lui mentre i singhiozzi iniziano a farmi tremare tutto il corpo. Nascondo il
viso nella sua spalla -Lascia che di me ti rimangano almeno le mie lacrime- gli
sussurro
-Ma a me non bastano- sento che la sua voce trema mentre appoggia la sua testa
sopra la mia –Io non voglio che te ne vai- singhiozza... piange anche lui?
-Perchè piangi?- gli chiedo mentre la mia voce salta
-Perchè piangi tu invece?- lo guardo un attimo. I suoi splendidi occhi blu
luccicano di lacrime e sono tutti arrossati intorno come se della cocente lava
stesse cercando di distruggere due meravigliosi laghi. Ci sono tantissime
lacrime che rigano le sue guance e al vederne una uscire dai suoi occhi proprio
ora non posso rimettermi a piangere di nuovo con tutta la forza che ho –Perchè
non voglio andare via!-
-No... non andartene Ryna- mi stringe più forte che può mentre un singhiozzo più
forte degli altri lascia campo libero a tutti gli altri –Non andartene!-.
My Joy like Spring, so warm
It makes Flowers bloom all over the Earth
My Pain’s like a River of Tears
so vast it fills
the four Oceans
Please call me by my true Name
so I can hear all my Cries and Laughter at once
so I can hear
that my Joy and Pain are one.
Please call me by my true Name
so I can wake up
and the Door of my Heart
could be left open
Guardano tutti verso di me. Mi aspettavo questa reazione, ma mi sento lo stesso
a disagio.
**Ryna, so bene che sarà dura**
I tre padri di Rowen, Ysaeka e Aldarida sono seduti ad un tavolo. I primi due
stanno giocando a scacchi, ma non appena hanno sentito che ero entrata si sono
subito girati a mandarmi un’occhiataccia.
**ma non possiamo mettere in pericolo la tua famiglia. Oltretutto mio zio non
vuole assolutamente sentir parlare né di quei tre tipi né di un possibile
matrimonio da parte mia**
Mi avvicino ai tre e faccio un inchino –Buon pomeriggio signori- dico poi
rialzandomi. So che Rosie è al bancone a guardarmi perchè tutti si sono bloccati
e zittiti per ascoltarmi e vedere cosa succede. Noto Sam qualche tavolo più in
là. Prendo il respiro –So che hanno iniziato a girare certe voci su
una-deglutisco.
**Io penserò ad andare a casa tua per dire che stai bene e potrai tornare a casa
questa sera. Non puoi rimanere qui o tutti gli sforzi che farai alla locanda
saranno stati inutili**
-Presunta relazione amorosa tra me e Frodo Baggins-
-Si signorina- mi dice can calma il padre di Ysaeka –Sono arrivate anche alle
nostre orecchie, come tutti sanno, è dalla sua nascita che desidero vedere
Ysaeka legata in matrimonio al giovane Baggins. Quindi vorremmo delle
spiegazioni-
-Sono qui apposta per darvele- rispondo, Sam apre di più gli occhi sorpreso –Mi
risulta che queste voci si siano sparse perchè vostra figlia e quella del signor
Brownlock hanno visto me e Frodo scambiarci tenere effusioni- ed è così, è così
dannato! Ci amiamo e la tua figlioletta non può farci nulla!! –Ma tutto ciò è
falso-
-E chi ce lo dice!- sbraita il signor Brownlock con rabbia –Chi ci dice che tu
non stai mentendo ragazzina?-
-Io e Frodo siamo solo... solo amici- inizio a sembrare intimorita –Le vostre
figlie hanno solo visto i nostri visti nascosti dietro ad un cappello senza
poter dire con certezza cosa succedesse. E non è successo nulla signori, posso
giurarvi che tra me e Frodo non c’è nulla- Sam mi guarda con occhi addolorati,
vedo le sue labbra muoversi pronunciando a bassa ed addolorata voce il mio nome
-E allora come mai lo chiami in modo così familiare? Per me stai mentendo!-
-Signore per favore... siamo solo buoni amici-
**dovrai cercare di essere più convincente possibile almeno a parole, se ti
dimostrerai strana penseranno solo che tu sia timida o intimorita**
-Quel giorno ci siamo solo scambiati parole di complicità per uno scherzo ben
riuscito. Posso capire che magari il nostro gesto fosse sospetto, ma questa è la
verità quindi vi prego-
**ora vai Ryna, o sarà troppo tardi e la voce arriverà anche alle orecchie delle
nostre due famiglie**
-Non temete per Ysaeka... il giovane Baggins è suo- mi tremano le ginocchia.
Sento un rumore, mi volto a guardare, sono l’unica a voltarsi, sono tutti più
incuriositi da come finirà il nostro discorso. Rosie ha lasciato cadere il
vassoio, per fortuna vuoto, ed è scoppiata a piangere in silenzio, poi si è
allontanata andando nel retro della locanda, ma sento i suoi passi, ha solo
varcato la soglia poi si è fermata lì per ascoltare ancora le mie parole –Va
bene- dice il signor Deepdelver –Puoi andare- come se mi avesse chiamato ad un
interrogatorio!
-E la lasci andare davvero così?- sbraita nervoso l’altro –Io non credo a questa
contadina! Non credo nemmeno a una delle sue parole-
-Worthy stai calmo- il padre di Aldarida parla per la prima volta –Chiederemo
anche al giovane Baggins e comunque se ciò che dicono è falso prima o poi
qualcuno li scoprirà. Intanto possiamo benissimo negare tutti i nostri aiuti
alla famiglia della giovane- li guardo con gli occhi sgranati: cosa significa
questa storia? –Giusto per avere una garanzia no?-. Saluto con un inchino
veloce, sorrido ed esco dalla locanda.
La strada è vuota, il sole batte forte ormai sono le prime ore del pomeriggio,
quelle più calde. Mi volto verso destra per andare verso casa quando vedo Sam
uscire apparentemente calmo. Scende i gradini poi si ferma, aspetta che la
pesante porta della locanda si chiuda lentamente. Si chiude. –Ryna! Cos’è questa
storia?!-. Gli sorrido con le lacrime agli occhi, quelle che hanno iniziato a
scendere appena ero uscita dalla locanda –Cosa significa?- mi chiede ancora
-Tu te n’eri accorto?- gli chiedo piano
-Beh si... dei vostri sentimenti si, poi il giorno dopo la vostra dichiarazione
a padron Frodo lui si confidò con me giusto prima che arrivasse vostro fratello-
ricordo il loro discorso che non riuscivo a sentire se non per qualche frase più
urlata delle altre –Ma ero convinto che...-
-Non crucciarti- gli sorrido, lo vedo rimanere a bocca aperta, devo aver fatto
un sorriso davvero bello benchè triste –Cos’ì devo fare, per la mia famiglia,
per Frodo, per me-
-Ma cosa dici?- mi afferra le spalle mentre vedo apparire Rosie arrivata dal
retro dell’edificio, avrà usato l’uscita del magazzino. Le mani di Sam mi
stringono –Tu lo amavi! Lo hai detto anche a lui e per questo sentimento hai
rischiato di morire nel fiume... e lui... lui ti amava! Andava tutto bene perchè
ora sacrificate tutto quanto per tre stupidi vecchi Hobbit- sembra piangere
anche lui –Allora non lo ami davvero! Perchè hai preso in giro Frodo? Perchè?-
sembra volermi staccare le braccia. Mi divincolo da lui e gli mollo uno
schiaffo. Stordito per la botta e sbilanciato per lo strattone che gli ho dato
per liberarmi cade a terra. Non permetterti più di dire una cosa del genere! Non
osare mai più dubitare dei miei sentimenti... non farlo mai più!! Lo guardo in
silenzio poi scappo via mentre Rosie si chian su di lui per aiutarlo a
rialzarsi.
**io non so cosa succederà d’ora in poi a noi due, a ciò che esiste tra di
noi...**
Corro come una pazza fino ad un certo punto senza nemmeno far caso a dove mi
dirigo, ma so dove sto andando: a casa. Questa strada l’ho fatta così tante
volte che mi viene meccanicamente.
Dopo un po’ di corsa con il fiato trattenuto, mi fermo quasi perdendo
l’equilibrio. Rimango a guardare in alto con il fiatone. Sento l’aria entrare ed
uscire dai miei polmoni attraverso la bocca semiaperta. Il mio cuore batte forte
ma regolare, il mio sangue pulsa nelle vene velocemente. Lo sento. “tumtum
tumtum”.
Abbasso lo sguardo guardando a terra, stringo i pugni ma anche se mi sforzo
piango ancora e tanto. Mi mordo il labbro.
Perchè deve succedermi questo? Perchè proprio a me? Che cosa ho fatto di male?
Chiedevo solo un po’ di felicità con la persona che amo. Solo vivere in
smeplicità come ho sempre fatto, non mi importa della casa bella o del giardino,
i fiori posso provare a farli crescere da sola... allora perchè?
Perchè sono capitata in questa situazione disperata? Devo sacrificare tutto?
Però se non lo faccio quelli sono capaci di rovinarci davvero. La nostra
situazione già non è delle più rosee se poi cis i mettono anche alcuni degli
Hobbit più potenti e ricchi della Contea a metterci i bastoni fra le ruote non
oso immaginare cosa potrà succedere, dove andremo a finire...
-Ryna- una voce mi chiama.
Oh soave voce, mia musica, richiamo dell’anima vorrei ascoltarti sempre ma non
avrei voluto incontrarti ora... ora che ho fatto ciò che di più doloroso mi è
toccato fare nella mia vita fino ad oggi.
Alzo lo sguardo, mi sono fermata proprio dove inizia via Saccoforino. La mia
mente ritorna ai primi giorni in cui ammiravo solo i gioiosi colori dei fiori:
invece di fare la solita strada la allungavo un po’ e deviavo per questa strada
pur di non perdermi quello spettacolo della natura. Come ho potuto paragonare il
mio amore con uno di quei fiori?
Se questo sentimento fosse davvero come loro non si farebbe distruggere così
facilmente, ma il gambo di questo fiore è debole... non so combattere? Sono una
codarda... si lo so, ma non posso farci nulla. Sono così.
Frodo è a qualche metro da me proprio dove inizia via Saccoforino mentre io sono
ancora sulla via principale. Mi guarda con viso triste: non farlo... non farlo o
sarà tutto più difficile.
Riprendo a correre seguendo la solita via.
**non lo so proprio, ma il mio amore per te resterà...**
Senza deviare per quella via e senza dire nulla –Per sempre- la sua voce si
perde alle mie spalle.
Quando arrivo a casa non posso fingere di non aver nulla, non posso fermare la
mia corsa disperata. Senza salutare nessuno e senza fermarmi continuo a correre
salendo le scale della fattoria fino ad aprire la porta di camera mia lasciando
che si richiuda da sola con rumore e continuo fino al mio letto. Ho preso così
tanta velocità che appena atterro sul materasso e mi aggrappo alla coperta
scivolo fino all’altro capo e cado a terra dall’altra parte arrotolandomi nelle
lenzuola.
Quando finalmente sono ferma tra le coperte sul pavimento di camera mia, posso
sentire solo il mio rumore: il dolore trasformato in singhiozzi, il fiato che
esce veloce dalla mia bocca semiaperta e il cuore che batte mi sembra sentirlo
pulsare nelle orecchie. Non ci sono più i miei passi sul terreno, non più il
rumore del vento, delle foglie che si muovono, di contadini che lavorano
canticchiando.
Cosa dirò alla mia famiglia? Altre bugie come ho fatto con i genitori delle
altre ragazze. Perchè mi sono comportata così con Sam? Mi sento un verme, come
posso fare? Cosa faranno i miei amici d'ora in poi nei miei confronti? Mi
guarderanno con compassione?
Non voglio... non voglio!!!!
Vorrei urlare fino a farmi saltare le corde vocali, ma poi non potrei più dirmi
che amo Frodo così tanto da sentirmi il cuore scoppiare, da farmi svenire, da
farmi sentire come affogare in un barattolo di dolcissimo miele.
Si... dovrò mentire di nuovo. Il mio futuro come sarà? Se le sue basi sono delle
sporche bugie.
_____________
Si ringraziano le tre lettrici fedelissime della ff *_* questo capitolo
dolcissimo (e anche tristissimo ^^") è dedicato a voi! Oltretutto questo è il 5°
capitolo... ne mancano 3 per la fine, oooooooooh come finirà?
Le scritte in inglese presenti nel capitolo sono le parole di una canzone che
però non ha autore... è difficile spiegarvi ._. io sono buddhista, il maestro
della mia tradizione inventa delle canzoni che illustrino sprazzi di alcuni dei
suoi insegnamenti: questo è uno di quelli.. se solo potessi farvi sentire la
musica è bellissima *_*
Ah poi.. i titoli della ff non sono messi a caso, vediamo chi scopre una piccola particolarità ;)
Al prossimo aggiornamento *o*
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Capitolo 6 *** YSAEKA vs RYNA ***
Nuova pagina 1
L’estate si sta concludendo. Ultimamente lavoro
molto alla fattoria perchè è ormai ora di raccogliere tutto quello che avevamo
seminato in autunno. Ogni giorno passo la mia mattinata a fare aventi e indietro
dal nostro campo al fienile, dove abbiamo ritagliato uno spazio per accatastare
tutte le pannocchie di grano che trasporto per ore e ore. Ogni anno che mi tocca
fare questo lavoro mi dico sempre che non noto mai quanto sia grande il nostro
campo e quanto lavoro mi tocchi fare. Di solito uno dei miei fratelli mi aiutava
sempre gli altri anni, ma quest’anno Soim si sta occupando di altro.
I Genitori di Rowan, Ysaeka e Aldarida erano quelle persone che aveva conosciuto
e che lo avrebbero aiutato molto con il progetto della taverna, ma da quanto
avvenne quell’incidente ci tagliarono tutti i fondi e mio fratello, che aveva
basato le nostre attività sul fatto che per Ottobre la taverna sarebbe stata
pronta, si ritrovò così a dover recuperare quello che poteva. I soldi spesi in
anticipo per preparare il terreno vennero completamente persi e, anzi, i tre
finanziatori tolsero il loro contributo così che noi dovemmo metterci i nostri
al posto dei loro anche se il progetto della locanda non era più realizzabile.
Senza contare che comunque, se la taverna era pronta le entrate in casa
sarebbero state di più quindi l’attività nei campi e con gli animali l’avevamo
pianificata di modo da non doverci affaticare troppo, ma con il fallimento del
progetto ci trovammo indietro con il raccolto e con la preparazione degli
animali all’inverno.
Il mio tempestivo intervento alla Locanda del Drago Verde per fermare i
pettegolezzi era stato più che utile. Di quella storia pochissimi ne erano al
corrente e quei pochi che lo erano se n’erano praticamente dimenticati. Non una
sillaba arrivò alle orecchie dei miei fratelli che avrebbero certamente
distrutto mezza Hobbiville per il modo in cui quei tre mi avevano trattata. Per
loro rimase un mistero il motivo per il quale i tre ricchi ci tagliarono i fondi
e Soim concluse che “Come al solito non ci si può mai fidare di quelli più
ricchi che agiscono sempre e solo per egoismo anche quando sembrano generosi”.
Mi ferì molto il fatto che dopo quell’esperienza Soim iniziò a diventare molto
più freddo con la gente con cui aveva delle relazioni di tipo finanziario, ma
anche con chi veniva con noi anche solo per chiederci una sciocchezza
(rispondeva sempre male ai vicini se venivano a chiederci cose come lo
zucchero). Iniziò a non fidarsi più del prossimo e presto l’economia della
fattoria era diventata più stabile, ma lui veniva disprezzato da molti per il
suo comportamento.
Quanto a me, dopo il lavoro alla fattoria e nel campo che svolgevo di mattina,
correvo subito alla locanda a lavorare con Rosie. Ogni giorno, perchè sapevo che
avevamo un urgente bisogno di soldi (erano stati tutti succhiati via dall’affare
fallito della taverna) e lavoravo fino allo sfinimento, qualsiasi cosa ci fosse
da fare la facevo e subito. Ogni giorno il padrone si congratulava con me e
quello era tutto quello che mi aveva dato gioia per tutta l’estate e che poteva
darmela in quei giorni.
-Ryna, è arrivato qualche cliente nuovo, vai subito a vedere chi è!-
-Un attimo!- chiudo il rubinetto della botte di birra, prendo in mano i quattro
boccali ed esco dalla stanza. Lascio i bicchieri sul vassoio di Rosie che mi
raggiunge sulla porta –Ecco qui- le dico
-Grazie, c’è qualcuno al bancone- mi avverte
-Si lo so, ora vado- afferro un panno sul bancone e mi asciugo le mani
-Ehilà Ryna!- i nuovi clienti mi salutano
-Ciao ragazzi- sono Pipino, Merry e Frodo –Cosa posso fare per voi?- chiedo con
un sorriso smagliante
-Birraaaa- sussurra con una finta voce minacciosa Pipino
-E dai non fare così, che poi la spaventi!- Merry gli da una botta in testa
ridendo con Frodo
-Ahia! E dai scherzavo! Non si può nemmeno più scherzare con la tua ragazza?-
chiede al cugino
-E non si può nemmeno scherzare con te Pip. Comunque puoi scherzare con lei solo
se ci scherzi e basta- spiega Merry incrociando le braccia e dandosi un’aria
importante. Ridiamo tutti –Va bene, un attimo-
-Si cioccolatino, tutti i minuti che vuoi- dice il biondino sottolineando la
seconda parola. Rido tornando nella stanza di prima, riempio tre bicchieri e
torno indietro. Con lo straccio pulisco un poco il bancone e poi li servo –Come
mai da queste parti?- chiedo ai due cugini che vengono dalla Terra di Buck e non
da Hobbiville
-Beh sai, Bilbo ha mandato a tutti gli inviti al suo centoundicesimo compleanno
con largo anticipo e altrettanto in anticipo dobbiamo iniziare i lavori per la
festa, pare sarà magnifica e chi deve sgobbare siamo noi!- si lamenta Pipino
-Capisco. Dico a bassa voce
-Come va a casa?- mi chiede Frodo sorridente
-Oh bene grazie!- gli sorrido di rimando –Abbiamo ancora un po’ di lavoro da
fare, ma presto sarà tutto finito-
-E qui va tutto bene? Non ci sono problemi con il proprietario o con i clienti?-
chiede ancora
-Oh no! Va tutto a meraviglia davvero, certo se tutti i clienti fossero
amichevoli come voi sarebbe più divertente, ma non ci sono problemi gravi.
Grazie dell’interessamento Frodo-
-Prego! Visto che il tuo fidanzato non si preoccupa affatto della tua salute-
dice con voce ironica per far sentire in colpa merry –Me ne preoccupo io-
-Grazie Frodo, come sei buono- gli dico sostenendo il suo scherzo. Merry si
arrabbia e nega tutto sommergendomi poi di domande sulla salute di ciascun
animale della fattoria e di tutti i clienti abituali della locanda. I ragazzi
rimangono tutto il pomeriggio a chiacchierare tra di loro alla locanda fino al
tramonto mentre io e Rosie facciamo il nostro lavoro. Ogni tanto, se abbiamo
servito tutti e nessuno di nuovo entra, io e lei ci riposiamo parlando con loro
e ridendo.
Ripongo il grembiule in un angolo del retrobottega, mi slego i capelli e dopo
aver cercato di rimetterli un po’ a posto esco nella sala. Ci sono pochi
clienti, solo quelli che si fermano per cenare lì, il locare si riempirà di
nuovo solo quando calerà la notte. –Sei pronta?- mi chiede Rosie che mi aspetta
vicino alla porta –Andiamo, gli altri ci aspettano fuori- e la seguo fuori
salutando il padrone.
I tre scherzano facendosi dispetti a vicenda –Eccole!- dice Pipino schivando un
attacco di Merry mentre Frodo si piega in due dalle risate –Bene Merry, allora
ci si vede tra un po’, ma vedi di non far tardi o non ti lasciamo nulla da
mangiare!- lo saluta
-Pip! Lascialo stare in pace, è così gentile ad accompagnare la sua ragazza a
casa con questo buio-
-Buona notte ragazzi- dico a tutti mentre il biondo si avvicina a me e iniziamo
a camminare verso la strada di casa mia. Camminiamo un po’ in silenzio, guardo
la strada davanti a me ancora sorridente, mentre lui osserva distratto avanti
con le mani in tasca –Puoi smettere di fingere ora, non ti ricordi?- sospiro di
sollievo. Abbasso lo sguardo guardando la terra sotto i miei piedi e sul mio
volto si dipinge un’espressione di sofferenza –Come stiamo andando?- mi chiede
-Bene Merry, grazie di cuore-
-E’ il minimo che io possa fare- facciamo lo stesso discorso ogni sera, ogni
volta con le stese parole. Non c’è altro da dire, nulla da aggiungere, la mia
vita ora è così: un tormento. –Se mi permetti di dire una cosa- alzo lo sguardo
guardandolo meravigliata, non era mai capitato che dicessimo qualcosa di diverso
-Dimmi- lo incito tornando a guardare a terra
-Questa storia sta andando avanti dall’inizio dell’estate. Come puoi sopportarla
Ryna?- mi chiede con calma –Se fossi al tuo posto impazzirei- fa una pausa –Beh,
è anche vero che se fossi stato al tuo posto non avrei nemmeno fatto quello che
hai fatto tu alla locanda quel giorno. Si è vero, non mi sarebbe interessato
nulla di quello che pensavano gli altri avrei continuato ad amare e basta-
-Merry, sai bene che vita sto passando ora vero? Se avessi fatto come te dici
non so dove sarei adesso, forse ad elemosinare per strada o non sarei più nella
Contea o sarei morta. Se minacciano d rovinare la tua famiglia cos’altro puoi
fare? Non potevo permetterlo-. Si ferma guardandomi –A me sembra che l’abbiano
fatto lo stesso! Ma ti sei guardata allo specchio? La Ryna che conoscevo
all’inizio dell’estate era una giovane della stessa consistenza di un fuoco
d’artificio, luminosa come una pannocchia dorata e allegra come un bambino. Il
fatto che tu amassi Frodo poi ti rendeva anche più carina, mi facevi così
tenerezza che ti avrei strizzato come una spugna e ti avrei buttato tra le
braccia di mio cugino senza pensarci su due volte- sorrido guardandolo negli
occhi –Ora sembri un panno usato, un fuoco morente. Ti affatichi dalla mattina
alla sera non solo fisicamente ma psicologicamente tenendo in piedi questa
messinscena a cui tutti credono solo perchè io e te siamo amici e possiamo
fingere di stare insieme e Frodo sa essere gentile con tutti senza esagerare con
te- mi guarda addolorato. Quello sguardo... quello sguardo è lo stesso con cui
mi guardò Sam quel giorno –Dove la trovi questa forza... cos’è che ti dà la
possibilità di andare avanti?
Noi tutti soffriamo ad ogni tuo sorriso ad ogni tua risata, ad ogni battuta che
sia nostra o tua, perchè sappiamo che è tutto falso, perchè sappiamo come questa
finta felicità stia pian piano scavando nel tuo cuore per far più spazio al
dolore, alla disperazione che hai in te- guarda verso la strada –Io non credo di
poter reggere a lungo questa situazione. So che è difficile per come ti senti,
ma cerca di pensare anche a noi, non essere del tutto egoista anche se è
difficile- prende una viuzza laterale –Buona fortuna e non fatevi vedere- mi
dice. Lo guardo allontanarsi –Grazie!- gli urlo per ultimo, lui risponde alzando
il braccio in segno di saluto, ma non si gira. Vado a casa, ceno, mi cambio ed
esco.
Cammino un po’ da sola, poi giro a sinistra camminando in mezzo ad un campo.
Dall’altra parte c’è un boschetto molto carino di querce e alberi. Di mattina ci
giocano i bambini, di pomeriggio ci camminano gli animali e di sera è deserto,
se non fosse per due persone.
Mi addentro un po’ nella macchia e sotto un albero, appoggiato al tronco sta
Frodo. Mentre lo raggiungo inizio a piangere in silenzio. Quando arrivo vicina a
lui mi guarda, anche lui soffre anche se non piange.
Mi abbraccia in silenzio, solo il frusciare dei nostri vestiti. Non singhiozzo
né tremo, solo piango, un pianto così tranquillo e silenzioso che mi riempie di
angoscia. Chiudo gli occhi e ripenso all’estate appena passata.
È stata così fino ad oggi. Dopo aver mentito a tutti dicendo che ero solo
un’amica di Frodo Baggins le tre ragazze non mi diedero più fastidio né Rowan mi
picchiò, anzi, una volta mi rivolse anche un mezzo sorriso. Ysaeka mi parlò e si
scusò dello scompiglio che era successo. Quando parlai con lei mi fece così
tenerezza. È più grande di me ma è così dolce e gentile che sembra quasi
impossibile che non sia mia coetanea o più piccola. Spesso mi chiedo cosa ci
trovi nell’amicizia con Rowan e Aldarida: la prima bella, ma molto antipatica e
tagliente con tutti, la seconda abbastanza carina, ma particolarmente volgare e
a volte crudele. Si scusò con me per qualsiasi cosa e mi strinse la mano
chiedendomi aiuto tutte le volte che non sapeva come comportarsi con Frodo. È
timida e impacciata e a quando finsi di essere solo una grande amica del giovane
lei venne sempre da me “Sai... Row e Aldarida non se ne intendono molto di
ragazzi e poi tu conosci molto bene il giovane Baggins quindi pensavo che tu
fossi la persona giusta a cui chiedere dei consigli”.
Avevo il coltello dalla parte del manico e me lo sono puntato contro: da quel
giorno divenni la sua consulente e aiutante.
Dopo la mia fuga dalla locanda e da lui, non vidi Frodo per due settimane perchè
non mi feci vedere in paese. Una sera arrivò a casa mia quando era già calato il
buio e mi chiamò dalla finestra arrampicandosi fino al davanzale. Uscii con la
scusa di una passeggiata; appena ci trovammo al sicuro da soli, mi abbracciò
così forte che quasi mi soffocava. Mi disse che in quei giorni aveva vagato per
Hobbiville come uno spirito tormentato, cercandomi e non trovandomi. Alla fine
si era deciso a venire da me perchè voleva rivedermi, almeno accertarsi di come
stavo, di come avevo preso tutta la situazione.
Quella sera nacque tutto: durante il giorno ci mostriamo assolutamente allegri e
spontanei presi ognuno dalle proprie vite, ma comunque cordiali l’un con
l’altro. Merry finge di essere il mio fidanzato per evitare altri pettegolezzi.
La notizia di questi nostri sentimenti (falsi) fece scalpore per un po’ proprio
come volevamo, ma poi tutti lo accettarono. Poi però c’è la notte, scura e calda
come le noste lacrime. Per tutta l’estate, mentre fingevamo di giorno, quando
calava l’oscurità ci incontravamo di nascosto per stare un po’ insieme.
Non parlavamo mai del futuro, non parlavamo mai del passato né del presente.
Spesso non parlavamo mai di nulla perchè tutti i tempi erano solo pieni di
dolore. Semplicemente rimanevamo vicini in silenzio, godendo della presenza
dell’altro senza essere disturbati. I primi tempi pianse anche lui, poi sembrò
cercare di consolarsi da solo e di smettere per poter consolare me nei miei
pianti.
Anche se non dicevamo nulla nell’aria aleggiava sempre una tacita domanda: cosa
ne sarà di noi?
Come al solito Frodo non mi dice nulla, io non dico nulla rimanendo vicina a
lui.
Merry ha detto che devo essere mano egoista e lì per lì gli ho dato ragione
tacendo, ma solo ora che ci ragiono mi sale una tale rabbia... per cosa crede
che io abbia rinunciato al mio amore a fare? Per divertirmi a fingere di essere
felice?
L’ho fatto per la mia famiglia! Perchè sapevo sarebbe finita male!
Ma alla fine cos’è cambiato... può davvero andar peggio di così? Soim è stato
completamente rovinato, Meroim e Moddyn sgobbano come matti per cercare di
salvarci dall’inverno che, se non lavorassimo, si prospetterebbe infernale:
senza cibo, gli animali che potrebbero morire e anche tutto il lavoro dell’anno
scorso finirebbe all’aria. I miei amici addolorati dalla nostra farsa, Frodo che
finge di essere allegro (e so quanto gli costa), ma che soffre così tanto che
non ha più nessuna parola sincera da dirmi. Io che lavoro dal mattino alla sera
fingendo si essere felice e fidanzata, quando dentro di me sento un vuoto
angosciante, come le sabbie mobili che ti risucchiano nel terreno. In più ci si
mette Ysaeka che, per carità non è colpa sua ma, non fa altro che chiedermi
consigli proprio su un argomento che preferirei evitare e a maggior ragione di
evitare di parlarne con lei. Sam, affezionato com’è a Frodo, è giù di morale
anche lui e Rosie lo è per me quindi tra di loro non succede nulla. Può andare
peggio di così?
No
Spalanco gli occhi e la prima cosa che vedo è il nulla, l’oscurità che avvolge
la mia stanza. Mi alzo a sedere, sono completamente sudata, il cuore mi batte
forte. In questo momento vorrei un fortissimo dolore fisico così da farmi urlare
a squarcia gola. Mi alzo in piedi, cosa c’è di doloroso? Tagliarsi le vene... ma
poi morirei. Una soluzione? No, non mi ucciderò mai. Inizio a prendere a calci
il mio materasso, ma non mi sfoga. Sento salirmi una rabbia terribile, mi
avvicino allo specchio. Vuoi impazzire? Vuoi impazzire? Vuoi impazzire? Mi odio,
si mi odio! Fai schifo! Se tieni davvero a una cosa non la lasci andare più dopo
che l’hai ottenuta!!! Sferro il pungo più forte che abbia mai dato nella mia
vita e lo dirigo verso lo specchio. “Non lo colpirò mai, mi fermerò prima è un
gesto giusto per sfogarsi” si dice una parte di me, ma poi rimane sorpresa. Dal
gesto e dal dolore: l’ho colpito, l’ho rotto! Nell’oscurità ora diventata
penombra ai miei occhi vedo un liquido denso e scuro che gocciola sul vetro.
Alcune gocce su tutta la superficie dello specchio. Ritiro la mano, apro un
cassetto e ne estraggo alcuni fazzoletti, mi fascio l’arto e guardo ancora la
mia immagine riflessa, ma spezzata in mille schegge.
Adesso basta.
Il giorno dopo mi chiudo a chiave in camera di modo che i miei fratelli mi
lascino dormire nonostante io debba andare a lavorare nel campo. Mi sveglio
quando il sole è già entrato dalla finestra di camera mia. All’ora quando tutte
le ragazze si alzano. Indosso un buon vestito, mi pettino per bene, poi prendo
il secchio ed esco –Ryna! Eccoti finalmente!- esclama arrabbiato Meroim –ma
insomma cosa ti salta in mente?!! La sai benissimo che abbiamo un sacco di cose
da fare e tu dormi?-. Alzo lo sguardo, lo guardo dritto negli occhi e lui fa un
passo indietro, spaventato –Oggi farete a meno di me. Levati di mezzo- gli giro
intorno e continuo dritta per la mia strada.
Arrivo al pozzo, dove ragazzi e ragazze, tra cui le famose tre, sono riuniti a
parlare. Il pozzo è un famoso posto di ritrovo per i giovani la mattina.
Ysaeka mi vede arrivare e si stacca dal suo gruppo di amiche per venire a
salutarmi. Mi fermo e getto il secchio rumorosamente da una parte. Si blocca
anche lei notando il mio inconsueto gesto. Stringo il fazzoletto intorno alla
mano –Ysaeka sono qui per parlarti!- le annuncio ad alta voce, visto che è
ancora lontana da me –Così non possiamo andare avanti!- la guardo, devo avere
un’aria piuttosto battagliera perchè sembra intimorita –Io sono innamorata di
Frodo e lui lo è di me. Il nostro sentimento è stato ostacolato e abbiamo
provato a reprimerlo per tutti questi mesi, ma adesso siamo alla goccia che fa
traboccare il vaso: io sono stufa marcia di questa storia, quindi la soluzione è
una sola: una delle due deve togliersi di mezzo!-. Mi guarda come se avessi
parlato in elfico. Si, basta sono stufa. Noto Sam infondo alla piazzetta del
pozzo che cogliendo l’occasione della mia pausa corre subito via... vai pure a
chiamarlo, vai... è ora di piantarla!
-Ryna, io non capisco cosa tu stia dicendo- balbetta lei
-Capisci benissimo- le dico
-Ysaeka!- Rowan si mette di fianco a lei –Che storie sono queste?-
-Io... io non lo so Row... mi ha aggredito lei... dice che una delle due deve
farsi da parte-
-Beh quella allora sarà lei- l’amica mi guarda minacciosa e fa qualche passo
verso di me –Senti un po’ contadina- mi raggiunge e mi spintona. Faccio un passo
all’indietro ma rimango in piedi sostenendo il suo sguardo –Chi credi di essere
per parlare così ad Ysaeka eh? Non vali nemmeno un soldo bucato quindi vedi di
abbassare la cresta e di stare al tuo posto-
-Allora dì alla tua amica di levarsi dalle scatole perchè il mio posto è al
fianco di Frodo- gli rispondo con voce gelida. Vedo che il suo braccio scatta
verso l’alto per mollarmi uno schiaffo, faccio un passo indietro e il suo gesto
va a vuoto –Che cosa blateri contadina? Cosa ti dà il diritto di dire cose del
genere?-
-E a te cosa ti dà il diritto di impicciarti degli affari di Ysaeka?-
-Sono sua amica-
-Questo è vero, ma non vuol dire che devi parlare al posto suo ogni volta che
qualcuno le dice qualcosa, sa benissimo difendersi da sola. E ora levati,
scommetto che lei saprà risolvere la questione meglio di te che alla fine sai
solo alzare le mani- le giro intorno e mi avvicino a Ysaeka –Sei una bravissima
ragazza e anche simpatica- la mia voce si fa meno dura, ma continuo a guardarla
con decisione negli occhi –Ma io ho deciso di smetterla di soffrire. O te o io
punto-
-A me... sembrava fosse già stato deciso quando parlasti con mio padre- mi
balbetta
-Sbagli. In questi mesi mentre tu mi chiedevi consigli io e Frodo ci siamo
sempre incontrati in segreto-
-Ma c-come? E Brandibuck?-
-Merry? Era una bugia non sono mai stata la sua fidanzata, fingevamo per non far
più venire dubbi sui miei sentimenti. Vedi, anche se dissi che non c’era nulla
tra me e Frodo in realtà avevamo già scoperto dei reciproci sentimenti ed è
stato proprio quando tu e le tue amiche avete rovinato tutto con le chiacchiere
che iniziavamo ad essere felici e insieme-.
In quel momento arrivano in piazza Sam, Pipino, Merry, Rosie e, ovviamente Frodo
–Ryna!- urla proprio quest’ultimo fermandosi a pochi metri da noi. Poi tace per
riprendere fiato dalla corsa. Rosie invece si avventa su di me cercando di
allontanarmi da Ysaeka e lo stesso fa Aldarida con lei –Ma cosa fai Ryna, non ti
riconosco più, vuoi fare a botte?-
-Lasciami stare!- allontano infastidita le mani della mia amica –Fare a botte
per questioni di cuore è una sciocchezza che solo i maschi possono permettersi
di fare- torno a guardare la mia avversaria –Mentre pare che alle ragazze tocchi
valutare quanto diritto si ha su un giovane in base a quante ricchezze tiene in
casa, quanti vestiti ha nell’armadio e quante mollette si può mettere ai
capelli- guardo le tre amiche quasi con scherno –Una volta la pensavo anch’io
così “come posso avere una minima possibilità con lui contro quelle tre ragazze
giovani, carine, ma soprattutto così ricche, e lui? Come può guardare dalla mia
parte sapendo quando poco valga quello che ho in casa?”-
-Ryna per favore smettila- mi dice Frodo mettendomi una mano sulla spalla. Rowan
mi incenerisce con lo sguardo quasi come se Frodo mi avesse baciato –Te l’avevo
già detto quando ti rivelai i miei sentimenti quando stavo a casa tua: non
voglio soffrire per un sentimento che non mi porterà mai a nulla, dimmi se ho
una possibilità, ma se non ce l’ho allora ci rinuncerò perchè è assurdo che io
soffra per un amore non corrisposto- mi allontano da lui –Non voglio battermi,
non è così che si ama qualcuno, non mi innamorerei mai del giovane che vince una
gara se quello che amo è l’altro. Non è una cosa meccanica-
-E allora cosa vuoi fare?- mi chiede con poca voce Ysaeka
-Giura che qualsiasi cosa accada lascerai in pace sia la mia famiglia che quella
di Frodo o di chiunque sosterrà la mia causa!- le dico puntandole il dito contro
–Solo allora ti dirò come faremo-.
La mia avversaria si scrolla di dosso le amiche e si fa avanti un po’ più
decisa... a tratti mi sento in colpa perchè sembra un coniglio che cerca di
difendersi dalla tigre mostrandole che non ha paura, ma non devo tirarmi
indietro –Va bene, lo giuro. Nel caso in cui io perda costringerò mio padre e
gli altri a non fare nulla, ma se vinco io... non dovrai mai più rivolgere la
parola né a Frodo né ai suoi amici e quindi smettere di lavorare alla locanda
con Rosie-.
Dentro di me sorrido: è ciò che mi aspettavo, ciò che volevo, perchè è
incastrata –Va benissimo-
-Oddio no, cosa stai facendo? Cosa pensi di fare?- mi chiede Rosie tentando di
farmi tornare alla ragione, ma lei non sa che sono lucidissima –Fermati! Ma non
hai sentito che condizioni orribili che ti ha dato? La tua famiglia rischierebbe
di andare in rovina!-
-Si lo so- dico con calma –E’ molto probabile che non ce la faremo senza quel
mio impiego quindi ci dovremo trasferire, ma trasferirsi con l’inverno alle
porte... e poi dove? E comunque anche se rimanessi non potrei più parlare né a
te, né a Merry e Pipino, a Sam, a Frodo, a Bilbo, al padrone della locanda...
più o meno a mezza Hobbiville. Se perdo credo che mi dovrò fare un lista così da
non sbagliare e parlare a chi non dovrei. In pratica sarebbe come trasferirmi
perchè tutti gli amici o gente che conosco appena conoscono Frodo o voi, mi
troverei totalmente isolata dal mondo e se la gente vede che non gli parlo più
allora si offenderà credendo che io sia maleducata, non vorrà più parlare
nemmeno con i miei fratelli ed ecco che la rovina si avvicina sempre di più-
-Ryna ma sei impazzita?!!- Sam cerca di scuotermi –Come puoi dire così orrende
con una tale calma?- lo osservo quasi stordita. Ce la posso fare –Ysaeka, il
modo più onesto e l’unico per far giustizia è far scegliere a Frodo una di noi
due- dico guardando Sam negli occhi, poi lo spingo da parte –Questo è quanto-
concludo. Pipino e Merry si nascondono in un angolo e cercano di trattenere le
risate –Dimmi Ryna- dice piano Frodo –Il tuo era tutto un piano ben architettato
giusto?-
-Che acume!- sorrido al giovane Hobbit –Si lo ammetto era tutto un piano ben
congeniato. Vedi, dopo che ci si è scaricati perdendo qualche litro di sangue
durante la notte forse si ha il cervello più libero-
-E ha funzionato?-
-Fino ad ora si- ammetto poi guardo a terra un po’ intimidita –Però ecco... la
fine mica la posso scegliere io perchè sta a te... quindi ecco.. diciamo che io
ho solo fatto quello che c’era da fare per sbloccare la situazione- guardo a
terra imbarazzata. Stiamo recitando, entrambi lo sappiamo. Frodo scoppia a
ridere –Va bene, va bene non fare quei faccini o poi mi sento in colpa per non
essere stato il primo a far qualcosa per cambiare il tutto, ma per essere stato
solo il primo a nascondermi- smette di ridere e sorride a Ysaeka che sussulta –Ysaeka,
ti voglio molto bene. Sei una brava ragazza e non capisco come tu possa rimanere
in compagnia di due ragazze così diverse da te che infondo sei buona mentre loro
hanno un indole sicuramente più cattiva e violenta. Ma chiedere aiuto al papà e
rovinare Ryna non ti è servito a nulla, solo forse a farci soffrire un po’, ma
so che questi tristi mesi non hanno fatto altro che aiutarci e rinforzare i
nostri sentimenti, vero Ryna?- mi chiede
-Si- dico con un filo di voce
-Non ho nemmeno dubbi sulla mia risposta, ma volevo che sapessi questo... ecco-
fa un cenno di saluto alle tre ragazze poi fa segno agli altri di andarcene.
Tutti i presenti in piazza guardano il nostro gruppetto andarsene. Frodo mi
mette un braccio sulle spalle mentre io mi copro il viso con le mani e trattengo
i singhiozzi, ma le lacrime mi escono lo stesso dagli occhi –Ma come, anche ora
piangi? Guarda che hai vinto- mi dice ridendo, lo guardo contrariata
-E’ che ero tesa ecco e poi non è nella mia indole essere così combattiva mi
sento così male per averle parlato in quel modo!-
-Tu sei troppo buona Ryna- dice Merry incrociando le braccia dietro la nuca, io
gli mollo un calcio sullo stinco, ma lo evita –Ehi, ehi stai calma!- ride
-Peccato che tu l’abbia scansato, ancora un po’ e ti prendeva sai?- dice Pipino
–Io non sono mai riuscito a mollargliene uno, ma tu ci sei andata vicina-
-Se lei è tropo buona voi siete troppo violenti- sbuffa Sam
-Avanti Sam, non dire così, loro lo fanno per gioco!- ride Frodo, anche noi
altri lo seguiamo mentre Rosie sorride all’Hobbit che la guarda per vedere se
anche lei ride di lui. Si sorridono... tutto andrà meglio d’ora in poi? Speriamo
di si...
___________________________
Piango di gioia (che mi ha fatto piangere durante la stesura di entrambi gli
ultimi due capitoli (ma guardatela... si commuove per una roba che scrive lei...NdTutti).
Un po' perchè mi piace tanto sta ff anche se la sto scrivendo io e so già come
va a finire ç_ç un po' perchè in questi due capitoli c'ho messo proprio
tristezza... e un po' per il lieto fine di quest'ultimo =P
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Capitolo 7 *** ORA PER SEMPRE ***
La settimana successiva non
vidi Frodo perchè in casa ero totalmente presa dai lavori, ma sapevo che ormai
non avevo nulla da preoccuparmi.
L’altro giorno Ysaeka è venuta a casa mia, le ho fatto fare un giro mentre lei
continuava a farmi i complimenti per quanto sia bello qui, per tutto l’impegno
che ci mettiamo e altre cose. Alla fine scoppiò in lacrime davanti a me dicendo
che non riusciva più a stare con Rowan e Aldarida che continuavano a sputare
veleno ad ogni frase e questo la feriva molto.
Le offrii la mia amicizia anche perchè mi disse di essersi innamorata del
giardiniere di casa sua che l’altro giorno le ha confessato i suoi sentimenti.
Da come mi ha raccontato la scena posso immaginare un povero Hobbit rosso, rosso
con un cappello in mano e sporco di terra che balbetta la sua dichiarazione
davanti a una piccola ragazzina vestita di tutto punto. Dopo mi accorsi che i
volti di quelle due persone che mi immaginavo altro non erano che Rosie e Sam.
In questo caldo pomeriggio per fortuna soffia una fresca brezza che muove foglie
ed erba e che smorza un poco l’azione riscaldante dei raggi del sole. Colyan mi
aspetta all’angolo di una stradina –Buongiorno- dico
-Ciao- mi saluta con la mano poi mi affianca per continuare a camminare con me.
Abbiamo litigato per due giorni dopo quella disputa con Ysaeka al pozzo e tutto
perchè lei si era molto offesa di non aver saputo nulla dell’amore che c’era tra
me e Frodo e perchè non aveva potuto assistere alla mia rivincita. Come se fosse
stata colpa mia!
Comunque grazie a questa litigata ho scoperto che anche Coly è innamorata.
–Mancano pochi giorni alla festa- dice lei per rompere il mio silenzio
-Si è vero, sembra che i lavori nel prato di casa Baggins siano iniziati la
scorsa settimana e che Gandalf arriverà da un momento all’altro-
-Gandalf?- mi chiede lei ad occhi sbarrati –Lui verrà qui?-
-Si! È sempre stato un grande amico di Frodo e Bilbo e pare che userà dei nuovi
fuochi d’artificio, più belli e spettacolari-
-Evviva!- e inizia a saltellare per la strada. Io sorrido al ricordo di come
rimanesse estasiata dai colori delle luci quando era piccola, ma mentre lei non
mi vede il mio viso si rabbuia un attimo. Non so perchè, ma ho un brutto
presentimento... non so nemmeno se magari è qualcosa che mi è andato di traverso
o è proprio un presentimento... fatto sta che è brutto e fastidioso!
Dopo essere state al mercato come al solito, incontriamo Ysaeka –Ryna! Ciao!- mi
saluta correndo verso di noi –Come state?- chiede sorridendo contenta
-Noi bene e tu?- chiedo io
-Bene grazie- sorride raggiante
-Ehi! Ysa, non dirmi che è successo qualcosa?- le dice Colyan prendendola
sottobraccio e tentando di convincerla a raccontarle tutto. Rido divertita, Coly
non cambierà mai: non sa mai farsi gli affari suoi.
Mentre camminiamo vedo Bilbo arrivare dai campi, comparendo da dietro una siepe.
Lo guardo con gli occhi spalancati, lui pure e sembra agitato –Buongiorno Ryna-
mi dice a fatica –Come va?-.
Sospiro di sollievo –Oh mamma! Siete voi davvero... credevo fosse una mia
visione, perchè vi ho visto spuntare dal nulla senza sentire nessun rumore o
vedere nessuno!-
-Ah, ah, ah!! Sono io, sono io!- si batte la mano sul petto –In carne, ossa e...
erbapipa!- mi mostra raggiante una borsa piena dell’erba –Sono stato a fare
rifornimenti abbondanti. Ah! Se cerchi Frodo è a casa in giardino, o almeno lì
l’ho lasciato quando sono uscito-.
Il mio viso si illumina –E quindi? Quindi cos’è successo dopo? Avanti Ysa, non
posso cavarti dalla bocca sillaba per sillaba quello che è successo!-
-Ma io... Colyan, guarda... Ryna, dove vai?!- esclama vedendo che mi allontano
correndo, ma faccio finta di non sentirla continuando per la mia strada, tanto
Colyan sa già dove vado tanto di fretta!
Corro a perdifiato fino a casa Baggins –Padron Frodo... non credo sia una buona
idea rimanere così tanto tempo sotto il sole se non vi coprite la testa!- sento
la voce di Sam mentre mi avvicino veloce
-Grazie della premura Sam, ma all’ombra congelerò, preferisco leggere
scaldandomi con i raggi del sole- e questo è lui!!
-Se poi vi prendete un insolazione e perdete la ragione non dite che non vi
avevo avvisato!- poggio la mano sulla staccionata e mi do uno slancio fortissimo
verso il punto in mezzo ai fiori dove ho sentito la sua voce –Froooodoooo!!- mi
accorgo di aver indovinato il salto e infatti mi sono lanciata precisamente tra
le sue braccia. Mi guarda con gli occhi spalancati mentre volo verso di lui, poi
finirebbe schiena a terra se le braccia non si piegassero per appoggiarsi
sull’erba. Gli stringo le braccia intorno al collo sorridente –Ecco cosa mi fa
perdere la ragione Sam, altro che sole!- ride divertito accarezzandomi i capelli
–Buon giorno Ryna- mi bacia sul capo
-‘giorno Frodo- mugolo contenta, poi mi stacco rimanendo comunque in braccio a
lui –Perchè non sei venuto al mercato? Mi avresti trovata lì!- gli dico tra i
sospiri per la corsa fingendo di tenergli il broncio
-Perchè sarei dovuto venire se sapevo che saresti venuta qui saltandomi addosso
per farti riempire di coccole che al mercato non posso farti?- sorride
avvicinando il suo viso al mio. Rilasso lo sguardo, chiudo gli occhi per
concentrarmi sul contatto delle nostre labbra. Accidenti, vince sempre lui!
Mi accoccolo tra le sue gambe e lui mi abbraccia la vita mentre entrambi
guardiamo il prato poco lontano da quello di casa –Certo che lavorano proprio
tutti!- esclamo guardando il gran numero di Hobbit che si sta dando da fare per
i preparativi della festa
-E si- dice appoggiando il capo sul mio e nascondendosi tra i miei riccioli
–Sono tutti contenti di poter mangiare senza pagare!-
-Però bisogna dire che Bilbo vuole fare le cose in grande- commenta Sam poco più
lontano da noi mentre si piega su alcune piante –Sarà vero che la festa è sia
sua che vostra, padron Frodo, ma invitare quasi mezza contea mi sembra
esagerato!-
-Magari quest’anno vuole ricevere tanti regali- rido divertita mentre l’Hobbit
dietro di me, stranamente tranquillo, respira calmo e silenzioso con gli occhi
chiusi. Mi giro leggermente verso sinistra per avere la sua figura almeno in un
angolo della mia visuale –Cos’hai oggi?- gli chiedo a bassa voce per non farmi
sentire da Sam, che comunque è abbastanza distante
-Nulla Ryna- risponde –Sono solo contento che tu sia qui- sorrido –Ci sarai alla
festa vero? Non avrebbe senso senza di te-
-Certo che si. Come puoi averne anche il più piccolo dubbio, se non venissi non
me lo perdonerei mai e, dovessi cadere in un buco profondo miglia e miglia, farò
di tutto per arrivare- le sue mani mi stringono al suo corpo intrecciandosi sul
mio petto e afferrandomi le spalle per non farmi fuggire quasi. Arrossisco un
poco balbettando imbarazzata –Ma insomma, cosa succede?- lo sento e ride piano
al mio orecchio, divertito come un bambino che ha appena fatto una marachella
-Ti preoccupi per me?- mi chiede con una strana voce
-Certo che si! Il tuo comportamento non è normale, quindi è ovvio che mi
preoccupi! Ogni volta che ti lascio devo essere ossessionata dall’idea che
potrebbe essere successo qualcosa mentre sono stata via?- ride ancora
-Allora non andartene- sussurra piano, Sam si rialza dalle piante e si asciuga
la fronte togliendosi i guanti –Rimani con me per tutto il giorno... per tutta
la notte-
-CHE COSA?!!!- esclamo al colmo dello stupore. Devo essere diventata rossa dalla
testa ai piedi, vorrei divincolarmi per l’imbarazzo, ma ormai mi conosce bene:
sa che avrei fatto una mossa del genere e quindi mi ha imprigionato tra le sue
braccia!
Ride sommessamente nel mio orecchio, io mi calmo rimanendo pietrificata: ma si
rende conto di quello che mi ha detto? Di quello che mi ha chiesto?! Aaaah...
che imbarazzo!
Sam si gira guardandoci interrogativamente, poi alza le spalle e si allontana
per andare a riporre gli attrezzi del lavoro –Non vuoi stare con me?- mi chiede
innocente
-I... io... non è questo, è che...- mi blocco
-È che?- fa una pausa poi riprende a parlare vedendo che rimango muta –Non
preoccuparti piccola- allenta l’abbraccio e inizia a giocare con i miei capelli
–Era solo per prenderti un po’ in giro-
-Padron Frodo! Io sto andando!- mi da un bacio sulla guancia e si rialza
allontanandosi per salutare Sam.
Mi butto sul prato sdraiandomi. Il sole mi colpisce il viso e chiudo gli occhi.
Sento il cuore pulsarmi nelle orecchie come un rumore di tamburi assordanti.
La festa alla fine era andata bene, era arrivato Gandalf, uno stregone amico di
Frodo e Bilbo. Lui è famoso da noi per i suoi fuochi d’artificio. Sono
spettacolari! Quando ero bambina rimanevo senza fiato per poter fare complimenti
ad alta voce come tutti gli altri bambini. Ricordo che sono sempre stata così
timida da non essere mai riuscita ad unirmi agli altri quando giocavano con
alcuni dei suoi fuochi, e soprattutto non ebbi mai il coraggio di avvicinarmi a
lui. Per me era una specie di Mito, di Dio dei Fuochi
d’Artificio:irraggiungibile, intoccabile... venerabile e basta. A volte vedevo i
bambini come me uscire dalle case quando lo vedevano arrivare ad Hobbiville o
quando passava per la campagna diretto, appunto, verso la città. Correvano,
correvano e poi lo inseguivano per vedere dei fuochi solo per loro.
Non facevo mai così e i fuochi li vedevo solo alle feste, da lontano.
Adesso le stelle brillano in cielo e le osservo dalla finestra mentre mi pettino
i capelli per andare a casa di Frodo, dopo la festa Bilbo è sparito nel nulla,
nel vero senso della parola, e lui è rimasto solo quindi alcune sere vado a
mangiare da lui. I miei fratelli sono usciti da un bel po’ e probabilmente sono
già alla locanda in paese, io mi sono addormentata nel pomeriggio e ho dovuto
finire il lavoro. Ho finito solo poco fa e, ovviamente sono in ritardissimo!
Raccolgo tutto quello che ho lasciato in giro per la camera e lo butto in un
angolo. Stringo l’ultimo laccio del vestito e sono pronta per uscire.
Scendo le scale velocemente poi sento un rumore: zoccoli. Mi fermo
immediatamente, quasi rischio di cadere. Osservo la porta, mentre il fuoco nel
camino si affievolisce a causa di un colpo di vento. Lo osservo, guardo la
stanza: le finestre sono tutte chiuse.
Bussano alla porta, ma io rimango immobile. Le mie gambe sembrano non volersi
muovere e mi lasciano pietrificata sugli ultimi gradini della scala. Bussano
ancora, un brivido mi percorre la schiena e mi volto a guardare in cima alle
scale. Lì ho spento tutte le candele e le lampade. Lì è tutto buio e non riesco
a vederci nulla. In fretta mi avvio alla porta per allontanarmi dal buio delle
scale che ha qualcosa di inquietante. La apro cercando di farmi coraggio: non
sono più una bambina, perchè devo aver paura del buio? E magari è anche Moddyn o
Soim che sono tornati prima dalla locanda. O forse proprio Frodo che è venuto a
prendermi. Ma questi pensieri non mi convincono.
Fuori non c’è nessuno! Chi ha bussato dunque? Alzo lo sguardo, al di là della
staccionata del cortile c’è un cavallo e un cavaliere su di esso. È coperto da
un mantello nero, strano, non fa ancora così freddo.
L’animale sbuffa –Siete voi che avete bussato? Cosa desiderate?- gli urlo senza
avvicinarmi
-Contea- sembra sussurrare, ma lo sento benissimo
-Siete nella Contea signore!- gli rispondo. Non mi ispira fiducia, ripenso al
buio sulle scale alle mie spalle, mi chiedo come abbia potuto bussare ed essere
già tornato in sella sul cavallo e perchè non sia rimasto invece sull’uscio, il
fuoco all’interno si spegne completamente. Ora è buio.
-Baggins- sussurra ancora e io lo sento
-Di là- rispondo alzando il dito verso la parte opposta, quasi meccanicamente.
Mi da un forte senso di inquietudine questo cavaliere, per fortuna non è rimasto
sulla soglia, ho idea che mi avrebbe terrorizzato.
Non si muove. Che abbia scoperto che la mia indicazione è sbagliata? Però non mi
fido di questo individuo. Lo vedo scendere dal cavallo, cosa vuole ancora?
Apre il basso cancello di legno e lo lascia richiudersi dietro di lui mente
avanza verso di me –La casa è da quella parte- gli dico balbettando confusa,
senza più indicare da nessuna parte o finirei con il dirgli l’indicazione
giusta. Lo vedo continuare a camminare verso di me e rimetto la mano sulla
maniglia. I miei pensieri corrono dal cavaliere che si avvicina al buio
all’interno della casa, mi terrorizza, mi terrorizza!
Alza una mano nella mia direzione, ha un’armatura addosso, ma la sua mano è
scura, è come un’ombra palpabile –Nooooo!!! Lasciatemi stare!- serro gli occhi
mentre faccio un passo indietro rientrando in casa. Li riapro, è ormai sui
gradini della casa, un passo e mi raggiungerà –Aiuto!- chiudo di botto la porta,
sento un tonfo, poi qualcosa che graffia la porta. Mi appoggio ad essa
cominciando a piangere –Andate via! Andate via! Qui non c’è nulla, andate via!
Andate via, andate via, andate via!- ripeto meccanicamente mente le mie tremanti
mani chiudono la porta con le chiavi, le lacrime scendono copiose lungo le
guance, barcollo appoggiandomi alla porta. Cosa vuole da me? Chi è? Non voglio
che si avvicini! Eru, fa che non riesca ad entrare!
Sento un tonfo sordo, poi del dolore ad una spalla. Un urlo... il mio. Mi
accascio davanti alla porta tenendomi il braccio, poi sento il rumore degli
zoccoli che si allontanano. Il fuoco nel camino si ravviva, non mi spiego come.
Inginocchiata davanti alla porta, tra le lacrime abbasso lo sguardo
allontanandomi la mano dal braccio dolorante. La vedo rossa, sporca di sangue.
Mi osservo il braccio, è ferito e continua a sanguinare. Non posso stare lì
ferma, potrei morire... ma il terrore non mi fa uscire di casa. Guardo la porta.
Nel legno spunta la lama di un arma arrossata dal mio sangue. Deve averlo
conficcato dall’altra parte. Il gelo che mi pervade da quando ho aperto la porta
sembra non volermi lasciare il corpo. Incapace di alzarmi in terra, di tenermi
sulle gambe, mi trascino fino al fuoco. Lo osservo piangendo: cosa voleva quello
strano cavaliere da Frodo e Bilbo? Perchè li cercava? Se li troverà cosa farà
mai loro?
Mi stendo un attimo a terra, la testa mi gira troppo per rimanere seduta. La mia
mano preme sul braccio, frugo nelle tasche del vestito e trovo il mio
fazzoletto, mi dispiace sporcarlo così, ma lo apro e lo lego intorno al braccio
nonostante esso sia troppo corto per riuscire a chiudere bene la ferita.
Mi rimetto seduta: gli avevo promesso che gli avrei fatto compagnia e se non
vado non troverò mai aiuto.
Mi trascino sulle ginocchia fino alla porta, poi afferro la maniglia e mi rialzo
a fatica. La paura non è svanita, ma voglio anche fuggire da questa casa troppo
silenziosa, mi sembra quasi una trappola, perchè se il cavaliere entrasse io non
potrei fuggire più da nessuna parte. Apro, le l’aria fresca della sera mi
accarezza il viso. Io mi sento ghiacciare, barcollo camminando oltre la porta,
sul viottolo che porta al cancello e poi alla strada. Il cancello è ancora
aperto, lo oltrepasso senza richiuderlo nemmeno io. Avanzo nell’oscurità della
notte. In lontananza vedo i fuochi d’artificio, sorrido tesa nonostante la
paura, l’angoscia, il dolore...
Faccio qualche altro passo, poi mi accascio al suolo... buio...
-E’ stata divertente questa serata vero? - sorrido mentre cammino al fianco di
Frodo. È notte fonda, non so perchè Frodo sembri così silenzioso e taciturno, e
dire che quando abbiamo lasciato pochi minuti fa la locanda del Drago Verde
sembrava così allegro.
Sono passate alcune settimane dall’incidente. Mi hanno raccolto per strada
alcuni Hobbit, che poi erano i nostri vicini, passavano di lì di ritorno dal
paese, mi hanno riportato a casa che ovviamente era aperta. Il mio braccio è
fasciato... ai vicini ho raccontato di essere stata aggredita da un viandante
mentre uscivo di casa, anche ai miei fratelli, solo a Frodo ho raccontato al
verità. Mi sembrava giusto visto che cercavano o lui o suo zio. Da quando
gliel’ho detto si è fatto cupo, ha detto di non sapere chi siano e sembra
davvero sincero però ho notato che dal giorno della festa di Bilbo, durante la
quale egli scomparve nel nulla, ha il viso corrucciato.
-Cos’hai?- gli chiedo girando appena il viso verso di lui mentre camminiamo.
Continua ad avanzare silenzioso, le mani nelle tasche e lo sguardo basso
–Allora?- lo incito a parlare fermandomi e voltandomi verso di lui
-Ryna... ascolta io- comincia a dire indeciso, lo osservo seria ora che siamo
fermi entrambi –Ho una cosa importante da dirti- sospira –Sono terrorizzato da
quello che ti è successo qualche sera fa... mi ha spaventato molto e, anche se
non so cosa fosse, so che è molto pericoloso. Per questo ho deciso di
trasferirmi, di andar via da Hobbiville-
-Trasferirti? Come mai?- chiedo stupita
-Vedi, il fatto che tu sia stata ferita mi ha messo in allarme, non so cos’abbia
combinato mio zio per far accadere una cosa simile ma comunque sia è bene se ci
allontaniamo per un po’- cerca di spiegare parlando lentamente come se curasse
le parole da lui usate, come le soppesasse una a una, sillaba per sillaba e le
posasse delicate al loro posto nella frase, facendo attenzione a non sbagliare
nulla
-Capisco, ma come posso fare una cosa simile io? I miei fratelli hanno bisogno
di me in casa, alla fattoria, come posso abbandonarli?- dico sempre più allibita
-Ryna- sposta su di me i suoi occhi blu. Come sono belli, quanto mi piacciono,
potrei perdermi dentro di loro e non tornare mai più indietro, potrei morire per
lui... –Io partirò alle prime luci del giorno, raggiungerò la casa, comincerò io
il trasloco, però non so dirti bene quando tornerò, se tra molto o poco tempo-
scuote il capo lentamente –Non so quanto ci metterò, ma intanto devi stare
attenta, tutto qui-.
La notizia mi sorprende completamente, non mi aspettavo nulla di simile,
sembrava tutto così felicemente tranquillo, una vita serena nonostante la
scomparsa di Bilbo, si prospettava un futuro armonioso. I miei occhi rimangono
spalancati per qualche minuto ad osservare il suolo. Non riesco a dire nulla, nè
a pensare a qualcosa.
Muove qualche passo per avvicinarsi di più a me, non alzo gli occhi, non mi
muovo come se lui fosse ancora lì dov’era prima a parlarmi –Ryna... non fare
così. Avrei preferito di gran lunga che tu ti mettessi a urlare invece che
rimanere in silenzio- anche se è un Hobbit diverso da gli altri Frodo sa quanto
siamo diffidenti a tutto ciò che non è Contea.
-Tornerai però...- dico appena, ma la mia voce risuona chiara nell’aria e nel
silenzio della campagna
-Si, certo che tornerò- annuisce posando le mani sulle mie spalle –Di questo non
devi affatto dubitare Ryna, tornerò sicuramente. Ma mentre starò via devi
occuparti di te stessa, venderò casa Baggins, ma voglio che tu la possa curare
sempre da lontano, parlerò con i miei parenti: tienili d’occhio per favore-
parlava come se tutto fosse già deciso, ed infatti era così: lui era risoluto ad
andare e io non potevo far nulla per fermare la nostra separazione.
-Fai almeno che sia una bella casina quella in cui dobbiamo nasconderci- tento
di scherzare anche se sento un nodo allo stomaco, qualcosa che non mi fa
respirare. Non so perchè ma questa storia mi getta addosso dell’angoscia strana,
ho come un presentimento, ma non so se lo è davvero o se è solo la tristezza che
gioca brutti scherzi.
Mi sorride, dolce, sereno come sempre –Quando mi raggiungerai fai in modo di
aver trovato un vestito adatto per un matrimonio Ryna- alza una mano ed afferra
qualcuno dei miei riccioli biondi e gentilmente li tira verso di sè facendomi
avvicinare –Perchè voglio sposarti- mi stampa un bacio in fronte, mentre
arrossisco imbarazzatissima e felicissima, vorrei buttargli le braccia al collo,
ma l’atmosfera è talmente tenera che un gesto così improvviso la rovinerebbe. Ci
guardiamo ancora negli occhi, mi ci perdo un’altra volta, ci sorridiamo e ancora
i nostri visi si avvicinano, le labbra si sfiorano, si toccano, si fondono in un
profondo abbraccio.
Che sia vicino o lontano, che altri lo amino, ci allontanino: io lo amerò. Sento
che lo amerò per sempre... ora per sempre.
___________________________
Ciau a tutti, son l'autrice... questo è il penultimo capitolo, con il prossimo
si concluderà la storia. Ancora nessuno è riuscito ad indovinare il piccolo
trucchetto fatto con i titoli dei capitoli, chissà!
Cosa avete pensato leggendo questa storia? Non so... è romantica, è romantica
pura perchè non c'è avventura se non quella del cuore, non c'è azione che non
sia l'ansia dell'innamoramento che Ryna prova e che ho cercato di trasmettere
raccontando la storia in prima persona. Con un capitolo sarà tutto finito, ma è
comunque mia intenzione pubblicare anche la prima fanfiction che scrissi
ispirata al signore degli anelli, quindi se qualcuno volesse leggere ancora
qualcosa di mio (ma doveeee??) alla fine di questa ff la pubblicherò (comunque
quella non è romantica o almeno non "solo" e non "soprattutto"). Un baciotto. |
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Capitolo 8 *** ULTIMO RESPIRO ***
Nuova pagina 1
Butterò questo mio enorme
cuore tra le stelle un giorno,
giuro che lo farò,
e oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò.
Quanto tempo era passato da
quando aveva lasciato la Contea? Tantissimo, solo un anno era vero, ma a lui
pareva tantissimo, troppo, infinito. Tornava, con un peso di meno intorno al
collo e mille pesi in più nell’animo. Quali cose orrende aveva visto! Morte,
dolore, sofferenza, tradimento. Come le avrebbe cancellate dalla sua mente? Come
sarebbe sopravissuto ancora con tutte quelle immagini immonde che riempivano i
suoi sogni, i suoi pensieri, le due lacrime silenziose versate nelle sere senza
luce e senza luna? Grazie a lei. Il pensiero di quell’essere puro e felice gli
alleggeriva il cuore, gli rinfrescava i pensieri, gli tranquillizzava l’animo.
Il suo angelo, la sua luce del cuore, la tenerezza a cui sempre aveva pensato
per tutto quell’anno anche se mai a nessuno ne aveva parlato, nè dato a vedere
che lei gli mancava tanto. Parlava della Contea, vero, ma era solo un modo per
nascondere agli altri che era lei che voleva: in cima al Monte Fato, tra le
braccia della Morte, sotto l’Occhio di Sauron... lei, lei e solo lei, una
costante, un pensiero sempre presente. Il suo sorriso, il pensiero che, se non
avesse resistito, il mondo in cui lei vive sarebbe stato distrutto gli aveva
dato le forze. Doveva distruggere quell’Anello, pensava, perchè il mondo in cui
lei vive potesse ancora esistere, perchè la sua purezza rimanesse tale e non
macchiata dal sangue e dagli sputi degli orchi, perchè il suo sorriso rimanesse
sulle sue labbra e perchè lui lo potesse rivedere non appena tornato.
E quello fu il suo primo pensiero, quando la guerra nella Contea fu finita:
andare da lei. Non si riposò. Il suo sorriso di gioia dopo la vittoria scomparì.
Solo un sorriso tirato, due piedi veloci che lo portavano verso la fattoria
fuori città. Teso, era teso. Voleva vederla, era curioso di sapere che faccia
avrebbe fatto quando lo avesse visto davanti a lei. Vide la fattoria, era
felice, il cuore gli scoppiava! L’ultima volta che si era sentito così quand’era
stato? Forse alla festa di Bilbo... gli ultimi suoi istanti di vita ignara
dell’esistenza dell’Unico e della malvagità della sua storia. Oltrepassò il
cancello dello steccato con un salto. Se nulla era cambiato a quell’ora lei era
a lavorare nelle stalle. Si precipitò lì, guardò dentro al locale: non c’era
nessuno. Nessun animale, niente paglia, nemmeno lei. Dubbioso uscì dalla stalla:
forse con la guerra era successo qualcosa anche a loro ed erano tutti in casa?
L’avrebbe vista lì, tornò ad essere felice. Si affrettò verso la porta di casa,
dimenticò di bussare la aprì –Sono tornato!- esclamò. La voce gli uscì dalla
bocca un po’ stridula, era troppo emozionato. Davanti a lui vi erano solo i tre
fratelli che si girarono di scatto verso di lui alzando i visi dai fogli che
avevano sul tavolo –Oh, chiedo scusa- disse abbassando il capo e cercando di
darsi un contegno –Posso sapere dov’è Ryna?- chiede in tono cortese accennando
un inchino
-Ryna?- chiese Meroim, guardandolo con gli occhi stanchi –Ma guarda che...-
-Ti porto io da Ryna- lo interruppe Soim che si alzò di scatto dal tavolo –Voi
continuate pure senza di me, torno tra pochissimo, immagino vorranno stare soli
dopo tanto tempo- i due annuirono, lo Hobbit raggiunse Frodo e lo accompagnò di
nuovo fuori dalla porta, richiudendola poi alle sue spalle –Seguimi, Frodo
Baggins- disse a bassa voce per poi cominciare a camminare.
E con le mani amore, per le
mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
Sotto un grande e frondoso
albero. I fiori erano sbocciati quasi tutti, ormai era estate, e alcuni di essi
cadevano ogni volta che il vento, troppo forte, li staccava. Scendevano lenti,
piroettando su se stessi, girandosi, spostandosi nell’aria, quindi si posavano a
terra sull’erba. Alcuni di essi si posavano su una zona dove l’erba ancora non
era cresciuta, perchè la terra era stata smossa. Altri ancora si posavano su una
pietra bianca, scivolavano su di essa ed arrivavano a terra dopo le ultime
evoluzioni sulla sua fredda e candida superficie. La bianca pietra riportava
solo una scritta, “Ryna Rumbe”, incisa sul davanti e poi dipinta di un colore
argentato nelle scanalature.
ma voleremo in cielo in carne
ed ossa, non torneremo....Più
Frodo allungò una mano,
piegandosi in avanti, e scostò un fiore che si era fermato sulla sommità della
pietra. Fatto questo tornò in piedi e fece un passo indietro osservando la
pietra e i fiori intorno. In silenzio, nella solitudine nella quale Soim lo
aveva lasciato rimase ad osservare, immobile. “Lo Stregone Bianco” aveva
raccontato Soim “Ha tentato di prendere possesso di casa tua, per farne la sua
base... Ryna si era istallata lì dentro e faceva di tutto per allontanarlo,
qualsiasi cosa fosse nelle sue capacità. Lo Stregone non si dimostrò cattivo con
lei, probabilmente l’aveva sottovalutata: non credeva potesse dare così tanto
filo da torcere. Un giorno però decise di porre fine a quella controversia e si
scagliò contro il giardino, distruggendolo. Ryna corse fuori per proteggerlo, ma
uscì solo dalla porta e la richiuse. Egli aveva capito che lei amava quei fiori,
sperava abbassasse la guardia se li avesse distrutti. Ryna rimase lì e anche
quando si avvicinò, alto e potente, e la minacciò con la sua magia terribile,
lei non si mosse: allargò le braccia e coprì con il corpo la porta per non farlo
passare. Bastò un attimo ed egli la pugnalò: era stanco di quella pulce che gli
dava fastidio e così... la schiacciò”.
Frodo strinse tra le mani l’interno delle tasche dei pantaloni ed abbassò il
capo, stringendo forte gli occhi, incassando la testa nelle spalle, sforzandosi
di non reagire. La ragazza più bella del mondo per lui, la sua luce, la sua
gioia: era stata uccisa perchè cercava di proteggere quello che in futuro sapeva
sarebbe diventato il loro rifugio d’amore, la loro casa. Il tutto mentre lui non
c’era, mentre lui non era presente per proteggerla, non era lì per difendere la
casa, al suo fianco, per proteggere il loro futuro, insieme. Così, in piedi, ma
come rannicchiato su se stesso, mentre la sua anima si accartocciava intorno al
cuore, tentò di non singhiozzare, di non piangere, di non far nulla, ma il
dolore era troppo.
E pianse, e singhiozzò davanti alla tomba del suo amore, Ryna.
E senza fame e senza sete
e senza aria e senza rete voleremo via.
FINE
Dedicata a chi ancora crede nell’amore e, nonostante tante sofferenze, ancora
non ha smesso di sperare
Canzone dell’ultimo capitolo:
La donna cannone – F. De Gregori
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