La sorella

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


È morto ormai. Lui, mio marito, o forse dovrei dire mio fratello perché questo è diventato per me. Eppure quando sono arrivata in Inghilterra lui doveva essere mio marito, per sempre. Ma sempre è una parola troppo usata, e a uno come lui, a un tiranno, basta poco per dimenticarla. Io lo so, e ho pagato per la mia stupidità e per la mia scarsa avvenenza.

Quando vivevo in Germania ero felice, felice come può esserlo una donna senza un futuro certo. Ero stata educata nella nuova religione e stavo aspettando che mio padre prima e mio fratello poi scegliessero un marito per me.

Ero fidanzata con il duca di Lorena ma poi quel fidanzamento fu sciolto, di questo sono sicura sebbene in seguito diverse persone abbiano sostenuto il contrario.

Mio padre morì all’inizio dell’anno e mai sorella maggiore Sibilla si era sposata con l’Elettore di Sassonia e mio fratello Guglielmo cercava un’intesa con l’Imperatore e con il re d’Inghilterra.

Caso volle che re Enrico VIII si fosse messo alla ricerca di una nuova moglie e ne stava cercando una protestante, e lui ne approfittò. Così dovetti partire per l’Inghilterra come quarta moglie del re.

Di lui sapevo solo che era più anziano di me e che aveva decapitato una moglie, Anna Bolena, che aveva il mio stesso nome. Aveva un figlio e due figlie, e le figlie non godevano di una buona posizione a corte, ma sarebbero state mie figliastre e avrei cercato di aiutarle. Non sapevo l’inglese, tuttora lo parlo con un lieve accento tedesco, né sapevo suonare uno strumento o ballare.

Ma il 1 gennaio 1540 sbarcammo in Inghilterra e io ero pronta a divenirne la regina. Lì conobbi le mie dame di compagnia, tra cui Jane Bolena e la piccola e sventata Caterina Howard.

Quella sera accadde un evento che avrebbe posto il mio matrimonio sotto una cattiva stella, se solo l’avessi saputo. A Rochester, emntre contemplavo i fuochi per festeggiare il nuovo anno un uomo, anziano, grasso e puzzolente, si avvicinò a me e mi baciò sulla bocca davanti a tutti.

Mi allontanaì da lui scandalizzata, come si era permesso quel vecchio ubriaco di baciarmi? Me, la futura regina d’Inghilterra?

Poi mi dissero che quel vecchio era il mio futuro marito, il re d’Inghilterra Enrico VIII, e allora capì che avevo compromesso il matrimonio.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


Ci sposammo cinque giorni dopo, ma io avevo compromesso tutto. Me ne resi conto perché non consumò il matrimonio, né quella notte né quelle dopo.

Lui si era convinto che fosse perché io non lo sapevo stimolare e perché avevo gettato su di lui un incantesimo, ma la verità era semplice: era troppo grasso e vecchio per potercela fare.

Mi ero accorta che era molto interessato alle mie damigelle, che lo trattavano come se fosse ancora un re giovane e bello com’era stato in gioventù, cosa in cui io non riuscivo, nonostante i miei tentativi.

Era attratto dalla piccola Cate Howard, una delle ragazze più sciocche e vuote che io abbia mai conosciuto. Povera piccola ingenua, non ha meritato quello che le è capitato e la compiango e prego tuttora per lei.

Dopo sei mesi avevo capito come si stavano mettendo le cose, specie dopo che arrestarono sir Thomas Cromwell, che aveva condotto le trattative con mio fratello Guglielmo. Tre giorni dopo accettai l’annullamento e il divorzio, mentre il povero Cromwell veniva decapitato nella Torre. Avevano proclamato che il vecchio contratto di fidanzamento con il duca di Lorena fosse ancora valido, quando io sapevo bene che erano tutte bugie. Persi mio marito, ma in cambio divenni la “ sorella del re”.  Dopo di lui fu la volta dell’anziana contessa di Salisbury Margaret Pole, il cui unico difetto era quello di essere parente del re e di essere stata amica della regina Caterina d’Aragona e della principessa Maria, la mia figliastra.

Così mentre lui sposava la sventata Caterina Howard, la quinta moglie, io lasciavo la corte diretta ad Hever.

Vi sono tornata alcune volte, ma tutto è peggiorato.

Caterina Howard, sotto il consiglio di Jane Bolena, si è presa un amante e quando li hanno scoperti hanno decapitato loro due e ucciso lui. Dopo questo hanno provato a persuadere il re a sposarmi di nuovo, così sarei tornata ad essere regina ma lui non ha voluto. Ma c’è stato un sesto matrimonio, con la vedova Caterina Parr, e ora è morto. Avrei preferito essere di nuovo regina, ma non è stato così, nonostante io sia più bella della Parr.

E’ come se mi avessero tolto un peso, non devo temere per la mia vita, né per quella degli altri, alleati o avversari che siano.

Ora forse l’Inghilterra sarà in pace sotto il regno del piccolo Edoardo.

Lo spero, e spero che Caterina Parr ora possa vivere serenamente, come le mie figliastre.

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Capitolo 3
*** Conclusioni ***


Anna di Cleves, quarta moglie di Enrico VIII morì il 16 luglio 1557, probabilmente di cancro, un anno prima dell’avvento del regno della figliastra Elisabetta presso Chelsea Manor.

Nonostante la sua scarsa avvenenza, sebbene le fonti siano discordi su questo, sopravvisse al marito, come Caterina Parr, ma al contrario di questa non si risposò, anche perché il divorzio sanciva che con il matrimonio avrebbe perso tutte le prerogative di “ sorella del re “, titolo che le venne dato da Enrico VII dopo l’annullamento.

Anna di Cleves ritornò a Londra un’ultima volta in occasione dell’incoronazione della figliastra Maria I Tudor, detta la Sanguinaria, nel 1553, essendo in ottimi rapporti con tutte e due le figliastre, specialmente con Elisabetta.

Diverse fonti ci dicono che il suo matrimonio non fosse stato consumato, il che appare probabile, osservando i ritratti di Enrico VIII in quegli anni. Il sovrano, affetto da obesità, morì nel 1547 e salì al trono Edoardo VI che amava entrambe le matrigne.

Ci sono diverse prove che indicano che Jane Bolena avesse favorito le tresche di Caterina Howard, e che lei e la sua famiglia diedero un contributo fondamentale al processo di annullamento del matrimonio di Anna.

Anna, divenuta sorella del marito visse in Inghilterra, non potendo più contare sulla sua famiglia e trovandosi a dipendere solo su se stessa e sul favore del re, con cui rimase in buoni rapporti fino alla morte di lui.

Bibliografia:

Carolly Erickson: Enrico VIII

Carolly Erickson: Maria la Sanguinaria

Carlolly Erickson: Elisabetta I

Antonia Fraser: Le sei mogli di Enrico VIII

Philippa Gregory: L’eredità della regina

Philippa Gregory: Il giullare della regina

x Ils: grazie 1000, Anne di Cleves è la mia moglie di Enrico VIII preferita, forse eprchè alla fin fine è stata quelal più furba :D

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