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“Potrei
iniziare a parlare di questa storia in mille modi ma sembrerebbe sempre e comunque troppo banale, l’unica cosa che posso dirvi che
questa è una storia diversa … sinceramente non avrei mai creduto di trovarmene
in mezzo come fulcro ma è stato così! Piacevole, eccitante
... oscuro! Non chiedetemi chi sono, non chiedetemi per cosa combatto, non
chiedetemi da che parte sono … chiamatemi semplicemente libertà!”
Ginevra
Weasley una ragazza normale ed estremamente noiosa che
durante il suo 5° anno aveva fatto di tutto per caratterizzare la sua
personalità: era diventata la cocca del professore Lumacorno, era diventata la
fidanzata di Potter, aveva usato l’Armotentia, si divertiva a lanciare fatture
verso chi la infastidiva, era diventata la ribelle di casa Weasley, aveva
affrontato dei mangiamorte e la morte di Silente … cose toccanti e schokkanti,
forti ed impressionanti, ma per quanto si sforzasse orami Ginny non riusciva
più ad emozionarsi era tutto ormai piatto e noioso … nulla riusciva più a colpirla.
LA
TANA
Il
suo sesto anno sarebbe iniziato tra pochi giorni e a casa non si parlava
d’altro che del Trio e del convincerli a non lasciare Hogwarts anche dopo tutto quello che era successo, in quei giorni l’Ordine
sembrava aver cambiato sede …
Ginny
era in camera sua e ascoltava quelle ramanzine noiose ormai ogni giorno,
sdraiata sul proprio letto le venne una voglia improvvisa. Immediatamente si
tirò a sedere e si maledisse per aver pensato a una
cosa del genere. Poi le rivenne in mente … Il Diario di Riddle … non sapeva
spiegare perché ma ormai da qualche giorno ci pensava, a 3 anni fa e alla
straordinaria compagnia che le faceva … le piaceva parlare con Tom, ed ecco che
un’altra volta si maledisse. Ma
a che diavolo stava pensando?
Poi
un debole rumore ladistrasse, un
bellissimo gatto nero ed accoccolato sul davanzale della cameretta … lentamente
gli si avvicinò preoccupata di poterlo spaventare ma quello subito le si gettò tra le braccia.
Un
gatto, un semplice gatto … quello era solo l’inizio.
TRENO
PER HOGWARTS
Ginny
era nello scompartimento del treno, aveva salutato velocemente i suoi familiari
e amici e poi si era defilata subito in uno dei
scompartimenti dopo un mese e mezzo con loro già non li sopportava più
soprattutto ora che Fleur era entrata a far parte della famiglia.
La
porta dello scompartimento si aprì mostrando con sua enorme
sorprese Hermione, Harry e Ron.
“Ehi
ragazzi che ci fate qui?”
“Pur
di non sentire più le ramanzine della mamma e degli altri pensavamo
che potevamo sforzarci di farli contenti tutti tornando a Hogwarts …”
“…Anche se questo non vorrà dire smettere la ricerca degli Horcrux
“…Anche se questo non vorrà dire smettere la ricerca degli Horcrux!”
Concluse
Harry.
“Per
una volta devo dire la verità, neanche io credo che tornare a Hogwarts servi a nulla …”
“E’
strano sentirti dire una cosa del genere Herm, però
ragazzi per quanto so che sarete impegnati in qualcosa
di molto importante sono felice di non essere sola …”
Disse
Ginny sollevata da quella piacevole sorpresa.
Harry improvvisamente divenne rosso, pensò che con il fatto di lasciare
Hogwarts non avrebbe dovuto sistemare nulla con Ginny ma ora ce l’aveva lì davanti
e ci avrebbe dovuto passare un altro lungo anno.
“Ginny possiamo parlare un attimo?”
”Non ce ne è bisogno Harry!
Anche per me non è contato nulla quello che è successo tra di
noi, è stato solo uno stupido errore dettato dalla paura e dall’isteria totale
creata da questa situazione di caos …”
Il
Trio rimase a bocca aperta da quella frase senza mezzi termini e diretta di Ginny, soprattutto Harry che si
voltò subito verso il finestrino ad osservare il paesaggio.
Herm rimase piacevolmente colpita e un po’ egoisticamente pensò “Un
ostacolo in meno” prima di arrossire leggermente.
“Che cosa ho detto di così shokkante?
Vi ho ammutolito tutti e 3?”
“Sorellina
tu mi spaventi sempre di più, sai che sai essere molto crudele?”
”Ron ho solo detto la verità non come fai tu che ti
nascondi dietro i paraventi!”
”GINNY NON MI PARLARE COSI’!”
”Bè che c’è è vero!”
Ron che si stava agitando si alzò e per poco non si scagliava sulla
sorella prima che il gatto che Ginny aveva visto
pochi giorni prima graffiò al volto il rosso.
“Ahia
maledetto gattaccio!”
Hermione si premurò subito di vedere come stava l’amico mentre Harry si distrasse dal paesaggio e riportò la sua
attenzione dentro lo scompartimento del treno.
“E questo gatto da dove è spuntato?”
Il
gatto gettò un occhiataccia a Harry
prima di avvicinarsi a Ginny e accoccolarsi vicino a
lei.
“Ehi!
Chi si rivede?”
“Conosci
quel brutto gattaccio che mi ha sfregiato?! Quel maledetto
che l’ha fatto senza motivo?”
Ginny che stava accarezzando il gatto alzò il suo sguardo felino su
il fratello.
“Sì
Ron … e per tua informazione non lo ha fatto senza
motivo …”
”Ah no?!”
”No! Ha semplicemente difeso la sua padrona!”
“Ma se hai detto che lo hai visto solo una volta!”
Controbatté Hermione, ma Ginny non ci fece
caso. Prese il gatto tra le braccia e uscì dallo scompartimento.
Era
passata una settimana dall’arrivo al castello e Ginny dopo aver messo piede
nella propria stanza non era più uscita. Sapeva di essersi comportata
stranamente con il Trio … un momento prima era felice di vederli e un momento
dopo li avrebbe mandati felicemente a quel paese.
Ma questa strana sensazione andò peggiorando giorno dopo giorno
tanto che Ginny aveva deciso di non lasciare la sua stanza. Aveva paura di se
stessa.
Era
un bellissimo pomeriggio e la scuola era deserta in quanto
tutti avevano approfittato della bella giornata per godersi il lago e il
giardino, ma in un dormitorio luce e oscurità si incontravano/scontravano …
La
luce abbagliante accarezzava la pelle candida di Ginny mentre un liquido
scarlatto accarezzava il grembo della ragazza.
Le
lenzuola bianche divennero rosse … il sangue stava allagando la stanza
rendendola paurosamente eccitante.
Ginny
non riusciva a parlare, Hogwarts non era più una
fortezza inespugnabile …
Un’entità
… un uomo era entrato nella sua stanza … l’aveva
immobilizzata, accarezzata, offesa e infine uccisa.
Mentre
ormai il suo cuore aveva smesso di battere, il suo cervello di pensare e i suoi
occhi era fissi puntati verso la porta dove
quell’essere era sparito … in una strana dimensione che non riuscì a
distinguere chiese perché? Perché quei giorni li aveva
vissuti così stranamente? Perché? Per portarla forse a
questo triste epilogo? E lui chi era? Un mangiamorte?
Da ciò che le aveva detto e fatto si presumeva di sì,
ma perché lei? Perché in quel momento?
Poi
il freddo, i brividi, l’eccitazione e la luce meravigliosa del sole che splendeva
al di fuori del castello.
Ginny
aprì gli occhi mostrando due fessure nere circondate da un
iride di un giallo accesso prima di tornare normali mentre le unghie
affilate lacerarono le lenzuola prima di tornare normali.
Il
gatto le balzò in grembo accoccolandosi dolcemente su quel corpo morto e rinato
in una frazione di secondo.
La
Luce …
Le
Tenebre …
La
Libertà …
Nella
Sala Grande il trio stava discutendo che probabilmente avevano trovato un
Horcrux e stava decidendo come e quando andarlo a distruggere quando Ginny
arrivò al tavolo con il suo fedele gatto.
“Ehi
chi non muore si rivede? Arghhh! C’è anche lui”
“Ragazzi scusatemi per il mio comportamento sul treno ma non mi sentivo
bene come in questa settimana per quello non mi sono f
“Ragazzi
scusatemi per il mio comportamento sul treno ma non mi sentivo bene come in
questa settimana per quello non mi sono fatta vedere, ma ora sto decisamente meglio …”
“Sono contenta Ginny, a dirti la verità ero molto preoccupata
per te a dirti la verità lo eravamo tutti! Ah anche Luna, ti ha cercato in
questi giorni!”
“Oh
grazie Herm vorrà dire che la vado a cercare! Scusatemi
ancora, ora vi lascio al vostro ‘lavoro”
Ginny
si incamminò per i corridoi in cerca di Luna quando si
fermò a poca distanza da un gruppo di Serpeverde che si vantavano dei proprio
genitori e dell’ascesa del Signore Oscuro …
“Per
questo mio padre ha organizzato una strabiliante festa in
costume a casa nostra, ci saranno tutte le maggiori famiglie mangiamorte
ma soprattutto Draco! Da quando ha lasciato la scuola non
lo si vede spesso e una bella scusa per lustrarsi un po’ gli occhi che ne
dite?”
“Ciao
Ginny!”
La
rossa sobbalzò e insieme a lei il suo fedele gatto che
sembrava tutto e per tutto la sua ombra.
“Scusa
non volevo spaventarti o meglio spaventarvi!”
“Luna
ciao! Scusami ero soprappensiero! Ti va se andiamo a
lezione insieme?”
”Con piacere! Oh ho tante cose da dirti …”
Un meraviglioso abito orientale ‘rubato’, un
meraviglioso copricapo ‘rubato’ e per finire una preziosa maschera da gatto
‘rubata’. Era
perfettamente bellissima mentre Bastet, il gatto, l’aveva accompagnata
rendendosi anche lei vanitosa.
Ginny
fece il suo ingresso dentro a Dachov Manor, vestita e
truccata in quel meraviglioso modo raffinato e di gusto non la riconobbe nessuno
dentro il Manor riuscendo a mimetizzarsi perfettamente con il resto degli
invitati.
Girando
per la festa si sentì piacevolmente osservata da uomini di qualsiasi età
accompagnati o meno suscitando l’invidia di tutti gli invitati e dovette
ammettere che le faceva immensamente piacere.
Improvvisamente
si sentì stringere il polso, una presa salda e virile appena si girò si trovò
occhi negli occhi con un ragazzo glaciale … Draco Malfoy.
“Una
bella ragazza come te non dovrebbe girare da sola a
una festa di questo tipo?”
”So cavarmela perfettamente da sola …”
”Sei sicura di essere stata invitata o ti sei semplicemente imbucata?”
”Anche se fosse a te cosa importa?”
Disse
Ginny avvicinandosi a lui e facendo aderire le sue forme con quelle di lui,
mentre quest’ultimo le accarezzò il viso mentre faceva per toglierle la
maschera.
“Ma
cosa ti importa di chi sono se entrambi vogliamo solo
una cosa…”
Gli
sussurrò all’orecchio prima di incamminarsi sulla
scalinata, Draco la bloccò facendo sì che entrambi si materializzarono in una
delle stanze.
Senza
indugiare oltre la prese e la bloccò al muro
baciandola e insinuando con forza la sua lingua dentro la bocca di lei, mentre
le sua mani la toccavano con foga e voglia crescente. Ginny non si fece
paranoie lo lasciò fare e ardentemente si aggrappò a lui.
La
sua mano scivola sulla mascella dura di lui per poi affondare le sue unghie
feline nella guancia di lui lasciando dei graffi
profondi.
“Non
credi di stare esagerando?”
“Tu
mi ha invitato ora mi prendo solo quello che tu volevi
che mi prendevo…”
Entrambi
avevano il fiatone ma questo non fermò Ginny
dall’atterrare Malfoy.
“Sarà
per un’altra volta!”
Sussurrò
a lui incosciente a terra prima di saccheggiare tutte le stanze del Manor e
lasciare la Festa senza essere stata scorta da nessuno.
HOGWARTS
Ginny
dormiva beatamente appollaiata sopra uno dei davanzali
altissimi della Sala Grande mentre un brulichio di gente la fece svegliare. Per
poco non volò giù ma riuscì a tenere l’equilibrio e a nascondersi per bene,
anche perché spiegare che ci faceva lì sarebbe stato difficile.
Immediatamente
si chiese come aveva fatto ad arrivare fin la su quando un sacchetto di fianco
a lei attirò la sua attenzione, appena lo aprì scorse dentro un
infinità di gioielli, argenteria e denaro. Lo richiuse di scatto, cosa
aveva fatto?
Bastet
le si avvicinò facendole attirare la sua attenzione
sul Trio e nonostante fossero lontanissimi riuscì a scorgere le loro parole e
l’articolo che stavano leggendo sulla Gazzetta del Profeta.
“C’è
stato un furto ieri a Dachov Manor durante una Festa in Maschera”
Lesse
Hermione.
“Chiunque
sia stato gli faccio i complimenti quelli si meritano questo e peggio!”
”Hai ragione Ron ma non vi sembra comunque strano,
sono delle fortezze i Manor dei mangiamorte non è così facile entrarci,
figuriamoci rapinarli!”
Ma
l’attenzione del Trio si spostò immediatamente su un gruppo di Serpeverde che parlavano dell’accaduto.
“Draco
ha dei graffi felini sulla guancia lui sostiene che glieli ha fatti una ragazza
misteriosa che prima lo ha sedotto e poi lo atterrato!
Probabilmente è la stessa che ha saccheggiato il Manor! Ho sentito dire che è
il suo vestito era preziosissimo e tutto ciò che aveva
addosso è stato rubato dalla gioielleria e sartoria più chic di Hogsmeade!”
Hermione
si voltò verso i ragazzi, quando una frase attirò la sua attenzione:”Era accompagnata da un gatto nero …”
Ginny si voltò verso il sacchetto e osservò se stessa notando lo strano
abbigliamento che indossava pensava che la cosa miglio
Ginny
si voltò verso il sacchetto e osservò se stessa notando lo strano abbigliamento
che indossava pensava che la cosa migliore da fare in quel momento sarebbe
stato nascondere il tutto e poi … e poi … e poi avrebbe deciso che fare.
“Tu
mi devi delle spiegazioni!”
Disse
a Bastet prima di sparire.
Tutta
la giornata, per la prima volta in vita sua, Ginny lo passò in biblioteca a
fare delle ricerche.
“Donne
gatto, gatti nell’antichità, cosa vuol dire essere gatti, gatti ci si diventa o
ci si nasce …”
La
rossa stava facendo scorre il dito su i nomi dei libri
che aveva trovato in biblioteca per decidere quale faceva
al caso suo.
Bastet
sembrava averne trovato uno molto interessante che Ginny decise subito di
guardare.
“Nella civiltà dell'antico Egitto, il gatto era assurto a
livello di divinità.
Il suo fascino nasceva dalla sua
somiglianza con i feroci cugini felini (leoni, ghepardi e leopardi), dalla
fierezza con la quale preservava la sua indipendenza ma anche perché capace di
conquistarsi gesti di affetto e di tenerezza.
I gatti quindi erano considerati sacri ed attorno a loro o alle loro immagini
si svolgevano riti religiosi, danze e riti sessuali.
Questo culto, anche se meno sentito, venne mutuato
anche dall'Impero Romano e mentre il gatto continuava a vivere pacificamente,
attorno ad esso si scatenavano gli istinti più brutali dell'essere umano.
Con l'avvento del cristianesimo i
"gattofili" venivano guardati con sospetto. Venne
persino stabilita una relazione fra i gatti e satana, quindi i gatti passarono
dal rango di divinità a quello di demoni minori. Da qui a farli passare per gli
alleati, complici, confidenti delle streghe, il passo non era lungo. In
Inghilterra i gatti e altri presunti demoni al servizio delle streghe vennero spesso esibiti come prove d'accusa nei processi del
XVII secolo con l'effetto di attirare sospetti sulle persone molto attaccate ai
loro animali domestici.
Le streghe si accompagnavano con
le razze di gatti più disparati ma chi poteva vantare un gatto persiano o uno
nero non era una semplice strega ma bensì la Prescelta.
Colei che nasce in ogni
generazione e che vive fino all’estinguersi della sua nona vita. Nasce dalla morte divenendo
libera … non ha legami né con la luce né con le tenebre non è né buona né
cattiva … è semplicemente libera da ogni convinzione, legame, situazione non ha
catene che la tengono legata a nulla. E’ suprema e bellissima.
E’ una donna gatto con tutte le
caratteristiche di questo animale che con il tempo e
la propria innata fantasia può sviluppare poteri immaginabili e praticamente
unici.”
Ginny
rimase molto impressionata da ciò che aveva letto perché sapeva che in questa
generazione era lei la donna gatto. Un sorriso le si dipinse
sul viso quando una voce la distrasse.
“Cosa hai letto che ti fa sorridere?”
Chiese
dolcemente Hermione sedendosi vicino all’amica che immediatamente chiuse il
libro.
“Uhm
nulla di che! Dimmi che ci fai qui?”
“Ti
cercavo! E’ tutt’oggi che non ti vedo, diciamo che
ultimamente riuscire a vederti è praticamente impossibile!”
“Lo so ma quest’anno voglio darmi da fare con lo studio sai lo lasciato
un po’ indietro in questi ultimi anni …”
“Lo
so ma quest’anno voglio darmi da fare con lo studio sai lo
lasciato un po’ indietro in questi ultimi anni …”
“Sono
felice di sentirti dire questo, davvero!”
Disse
orgogliosa Hermione mentre Ginny le mostrava un sorriso tirato. Bastet in quel
momento balzò sul tavolo aizzandosi verso la mora ma la sua padrona la fermò.
“Bastet
smettila!”
Hermione
si spaventò e poi rimase colpita come il gatto agisse
esattamente come voleva Ginny, osservandolo bene pensò che potesse trattarsi di
qualche mago trasfigurto.
“Ginny
non mi fido di questo gatto. Secondo me potrebbe
essere un mago trasfigurato e potrebbe essere coinvolto nel furto di ieri sera…”
“Ma cosa vai blaterando Herm? Questo è un semplicissimo
gatto! Ora scusami ma devo andare!”
E
nascondendo abilmente tutti i libri nella borsa Ginny sparì
dietro la porta della biblioteca lasciando l’amica più confusa che mai.
Giunta
a metà corridoio si chiuse nella prima aula vuota che trovò, appena chiusa la
porta appoggiò la propria schiena su di essa riuscendo
solo a sibilare …
“Wow!”
Bastet
le fece le fusa mentre si strusciava sulle sue gambe, Ginny la prese e la
guardò negli occhi.
“Proviamo
un po’ la mia nuova vita!”
Ginny
lavorava al suo costume da ben una settimana e doveva ammettere che si divertiva moltissimo. Con una piccolissima parte dei
gioielli rubati aveva potuto comprare un sacco di tessuti pregiati e altri
accessori.
“Perfetto!
E’ finito! Che ne dici Bastet?”
Bastet
fece un leggero soffio prima di dirigersi verso la
maschera rubata che la rossa aveva messo alla festa in maschera.
“Oh
hai ragione! Questo è il pezzo che ci manca! Ora manca solo provarlo!”
Disse
maliziosa e così appena calata la notte lo indossò e andò un po’ in giro a
provare la sua vita chiamata libertà.
Ginny era una
ragazza snella e il l’abito che si era fatto metteva in risalto le sue parti
migliori. Sopra indossava un bustino strettissimo color avorio che le faceva
l’effetto push-up mettendo in risalto in modo seducente il suo seno, mentre
come sotto aveva puntato su una minigonna plissettata cortissima con un sotto
dei pantaloni da cavallerizza rifiniti di pizzo il tutto sempre color avorio. I
capelli cadevano in mille boccoli color rame mentre la maschera da gatto nero sfoggiava
sul suo viso. Un diamante arricchiva il suo decoltè candido in una collana
molto semplice mentre le sue lunghe unghie erano curate in maniera maniacale con delle nails art brillantinate. Le scarpe erano
a ballerina comode ed eleganti. Era
delicata e fragile, ma tutta apparenza era solo per metter in risalto la
sua bellezza perché dentro di sé si sentiva una tigre
delicata e fragile, ma tutta apparenza era solo per metter in risalto la
sua bellezza perché dentro di sé si sentiva una tigre.
HOGSMEADE
“Non
trovi che sia un po’ banale?”
Chiese
improvvisamente a Bastet mentre seduta su un tetto osservava il villaggio di
Hogsmeade.
“Dico
l’idea del costume! Sai come tutti i supereroi e menate varie …”
Mentre
parlava con la sua gatta contava i soldi che era
riuscita a guadagnarsi con una rapina semplice ma divertente.
“…
no sai perché non vorrei essere banale, lo so il fatto
dell’identità di non farsi riconoscere e menate varie ma …”
Un
rumore improvvisamente la distrasse da ciò che stava facendo, un gruppo di uomini nella strada sottostante a lei stavano …
“Cosa fate di bello?”
Chiese
la ragazza con nochalanche.
“Non
sono fatti tuoi!”
“Blaise
… Blaise un po’ di rispetto per una ragazza così affascinante …”
Disse
Draco uscendo dall’ombra e riconoscendo nella ragazza la stessa del Ballo in
Maschera.
“Malfoy
ci si rivede?”
”Ci
conosciamo!”
”Io
conosco tutti …”
Blaise
si avvicinò preoccupato al cugino.
“Draco
non è prudente ci ha visto …”
“Non
preoccupatevi non mi interessa cosa state facendo e se
quello che mi avete nascosto appena arrivata è qualcosa da portare al vostro
Signore non me ne importa nulla!”
”Chi
sei’?”
Ginny
fece una leggera risatina.
“Chiamami
semplicemente Li …”
“Li?”
“Libertà!”
Draco
le sorrise e le andò incontro.
“Noi
abbiamo una cosa da finire ricordi?”
“Uhm
sì mi sovviene qualcosa in mente, ma tu mi sembri occupato quindi …”
Ginny stava per andarsene quando lui la bloccò.
“Tutto
a suo tempo …”
Le
sussurrò la ragazza dolcemente prima di sciogliere la sua presa e scomparire
nell’oscurità.
Dopo
il suo piccolo incontro con Malfoy la sera precedente
Ginny camminava per i corridoi della scuola come una
ragazza normale ed insignificante agli occhi di tutte le persone che la
guardavano ignari di ciò di chi lei era realmente.
Improvvisamente
si accorse di un ragazzo che l’osservava. Era appoggiato ad un muretto del
giardino e fumava una sigaretta, i suoi capelli erano castani/rossi e
spettinati mentre il suo viso era incorniciato da un paio di occhiali
da vista. Il suo aspetto era ribelle e anche per quello era l’unico della
scuola a non indossare la divisa.
I
ragazzi gli passavano vicino guardandolo con sguardi timorosi, ma i suoi
pensieri vennero interrotti da Luna che le si avvicinò
sussurrandole:”Toglitelo dalla mente, si dice in giro che è pazzo!”
A
Ginny venne da ridere a pensare che quella frase
fosse stata pronunciata dalla sua stralunata amica, prima di riposare lo
sguardo su quello strano ragazzo che aveva attirato la sua attenzione.
“Rainieri!
Brutto disgraziato se ti pendo …”
Urlò
la professoressa Cooman dalla finestra della Torre di Astronomia visibilmente turbata.
Il
ragazzo alzò lo sguardo completamente indifferente prima di pronunciare una
frase stupida con una classe che nessuno pensò potesse
avere.
“Cosa c’è? Ha litigato con la sfera di cristallo?”
La
rossa si voltò leggermente per osservare che faccia avesse fatto la
professoressa che appena si voltò di nuovo verso il ragazzo quello era sparito.
NOTTE
DI SAN VALENTINO
Durante
il caos creato alla scuola per il Ballo in Maschera organizzato per la festa di
San Valentino il Trio ne aveva approfittato per
raggiungere il primo Horcrux rintracciato, trovarlo e
distruggerlo. Mentre Ginny preferì evitare una festa
piena di falsi pudori legati a una guerra che tutti i
suoi compagni preferivano pensare non esistesse.
Con
il suo costume e la sua compagna fedele osservò la festa da lontano seduta
sopra uno dei tetti della scuola, persa nei suoi
pensieri mentre senza preavviso si ritrovò accanto un ragazzo vestito da
cappellaio matto.
La rossa sbuffò mentre Bastet sembrò trovarsi sempre meglio con il nuovo
arrivato e questo a lei infastidì moltissimo
La
rossa sbuffò mentre Bastet sembrò trovarsi sempre meglio con il nuovo arrivato
e questo a lei infastidì moltissimo.
“Belial
…”
“Come?”
“Io
sono Belial il guardiano e più precisamente il tuo”
“COSA? IO NON HO BISOGNO DI
NESSUNO!”
Disse
Ginny alzandosi in piedi alterata ed urlando, mentre
il ragazzo non fece una piega era il ritratto del classico gentleman inglese
freddo e posato.
“Come
ti chiami?”
“Dovresti
saperlo se sei chi dici di essere!!!”
“Ma io so chi sei…sei la donna gatto…”
“OH!
Ma che arguto che sei!!”
“Non
mi serve sapere altro …”
Ginny
si calmò e si sedette di nuovo accanto al ragazzo, non sapeva spiegare come mai
ma la compagnia di Belial la “riempiva”
Entrambi
posarono lo sguardo sulla festa.
“Li … chiamami Li … Libertà …”
Sussurrò
prima di girarsi e scoprire di essere nuovamente sola con Bastet.
3
MESI DOPO
Era
passato molto tempo dall’inizio della nuova vita di Ginny e quest’ultima aveva
intensificato sempre di più gli incontri notturni con Belial legandosi sempre
di più a lui senza però conoscerlo veramente.
Il
Trio nel frattempo aveva trovato altri 2 Horcrux.
Ginny
ormai aveva perso ogni contatto con loro e la propria famiglia, era
cambiata…era come il vento: inafferrabile.
Ma la svolta definitiva era vicina e più precisamente durante una
tiepida notte di maggio …
La
Sala Grande era gremita di Auror, era giunta la
notizia che probabilmente dei mangiamorte avrebbero attaccato Hogwarts.
L’attacco decisivo. La battaglia finale.
Tutti
i ragazzi erano stati evacuati escludendo ovviamente il Trio e Ginny che si era
abilmente nascosta.
Tra
gli Auror c’era tutta la famiglia Weasley e tutti gli altri membri dell’Ordine.
La
rossa indossava il suo costume ed era appostata sopra il davanzale, che nei
suoi ultimi mesi era stato il suo letto, con Bastet…e Belial.
“Cosa facciamo?”
“Godiamoci
lo spettacolo!”
Disse
divertito il ragazz0 e poi ‘CRASH’ i mangiamorte avevano
fatto irruzione nella Sala Grande.
Incantesimi
vari partirono da una parte all’altra della Sala mentre 3 spettatori beati
osservarono il tutto senza fare una piega.
Abilmente si spostarono più in basso per osservare meglio quando anche
tutti gli altri si accorsero di loro
Abilmente
si spostarono più in basso per osservare meglio quando anche tutti gli altri si
accorsero di loro.
“Aiut…aiutatemi…”
Li
supplicò qualcuno ai loro piedi prima che Ginny li
allontanò con un calcio.
“Mi
dispiace ma non sono affari che ci riguardano!”
La
rossa fece in tempo ad alzare lo sguardo per scoprire che un magiamorte veniva
verso di loro, che si scoprì essere Malfoy Senior.
“Belial
…”
“Lucius
…”
“E
questa deve essere l’affascinante Li di cui mi hai
tanto parlato!”
Disse
l’uomo facendole il bacia mano.
“Vi
conoscete?”
Chiese
stupita.
“Oh
sì Belial ha fatto un lavoretto per me e se non sbaglio tu hai conosciuto anche
mio figlio alla Festa in Maschera dei Dachov dove li hai
rapinati … sono qui stasera se fossi in te cercherei di non farmi vedere …”
Disse
sarcastico.
“Non
mi importa io non devo tener conto a nessuno …”
“Squisita
anche meglio di come ti immaginavo!”
Improvvisamente
Percy tentò di attaccare Lucius alle spalle ma Ginny si mise in mezzo tra loro
combattendo con il fratello ed atterrandolo.
“Wow!
Sei veramente sexy …”
Gli
sussurrò l’uomo alle spalle prima che un grande vento
annunciò l’arrivo dell’Oscuro Signore.
Gli
Auror erano tuttiterra
feriti mentre i mangiamorte si riunirono vicino al loro Signore.
Lucius
si voltò verso i due ragazzi.
“Venite l’Oscuro Signore vi vuole conoscere …”
Ginny,
Belial e Bastet seguirono Malfoy fino davanti a
Voldemort mentre gli Auror incapaci di capire cosa capitasse guardarono
stupiti.
“Mio
Signore loro sono Li e Belial …”
“Sssssì
ho sentito parlare di voi, di te …”
Disse
indicando la rossa.
“…
con le vostra abilità valete più del mio intero
esercito di mangiamorte. Perché non vi unite a noi?”
”Noi
non lavoriamo per nessuno!”
“Nessuno
osa parlare con quel tono indisponente al Signore Oscuro,
lo sai ragazzina?”
“Oh
davvero? Che paura …”
Con
un gesto della mano attirò Ginny a sé, stringendo il su collo tra le sue mani
scheletriche.
“Con
un gesto te lo posso rompere questo fragile collo lo sai?”
Voldemort sussultò sentendosi chiamare così quando le sue sembianze
leggermente cambiarono divenendo proprio quelle di Tom Rid
Voldemort
sussultò sentendosi chiamare così quando le sue sembianze leggermente
cambiarono divenendo proprio quelle di Tom Riddle. La presa sul collo della
ragazza allentò e Ginny gli si avvicinò ancora di più.
“Non
puoi …”
“Libertà
…”
“Bravo
… molto bravo …”
Tom
Riddle senza preavviso strappò la maschera alla ragazza e in quel momento il
gelo cadde nella Sala.
“La
piccola Weasley … la piccola dolce Weasley …”
“Chi
non muore si rivede …”
Lucius
Malfoy si voltò agitatissimo verso Belial.
“Non
può essere, tu … tu Belial mi avevi detto di averla
uccisa … tu …”
Ginny
a quelle parole di voltò sconvolta.
“Cosa? Cosa? Tu … tu mi hai ucciso
Belial?”
“Altrimenti
come saresti rinata?”
Disse
tranquillissimo.
”Tu
… Tu … Malfoy?”
Ginny
era arrabbiatissima, agitatissima … aveva sete di vendetta mentre dall’altra
parte della Sala i suoi parenti e amici sconvolti le urlarono qualcosa che non
riuscì a percepire aveva solo un pensieri in testa
uccidere Malfoy.
Senza
pensarci due volte gli si cagliò addosso.
Malfoy
provò ad usare la bacchetta ma non ci riuscì perché Ginny lo disarmò e
iniziarono un combattimento fatto solo di un corpo a corpo.
Lo
Oscuro Signore bloccò i mangiamorte che volevano intervenire, voleva vedere
come sarebbe finita … una sorriso gli si dipinse sulla
bocca …
Lo
stile di combattimento della rossa era il capoeira ma
era ultrasexy, nonostante i suoi colpi erano micidiali e i suoi occhi erano
iniettati di odio i movimenti risultavano felini e ipersensuali. I corpi che si toccavano, le bocche che si sfioravano, i colpi che
colpivano parti specifici del corpo …
Ginny
si ritrovò il volto dell’uomo tra i piedi con una semplice mossa avrebbe potuto rompergli l’osso del collo ma lo stordì
soltanto anche se le sue condizioni erano gravissime.
La
rossa si diresse verso Belial e lo colpì con un gancio fortissimo. Il ragazzo
si asciugò il sangue dalla bocca ridendo.
Ginny
si avvicinò a Tom e lo baciò, lo baciò come non aveva mai fatto … con grinta,
rabbia, odio, amore, sensualità, attrazione …
Si staccò leggermente e con un balzò all’indietro finì su uno
degli alti davanzali, Bastet e Belial non ci pensarono due volte a
raggiungerla.
La
ragazza osservò quel ragazzo che l’aveva incantata,l
‘altro accanto a lei che l’aveva donato una nuova vita e infine osservò tutte
quelle altre persone che ormai facevano parte del suo passato.
Il
suo sguardo finì su i due grandi contendenti della grande
guerra … Harry … Tom