Ove

di Smirne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perduto nel mondo ***
Capitolo 2: *** Apostasia ***
Capitolo 3: *** Libertà ***
Capitolo 4: *** Ipocrisia ***
Capitolo 5: *** Silenzio ***
Capitolo 6: *** Passeggiate ditali ***
Capitolo 7: *** Addio ***
Capitolo 8: *** Rosso ***
Capitolo 9: *** Dear Soochit ***



Capitolo 1
*** Perduto nel mondo ***


Albore, colore, innanzi a te una via si staglia
Ai lati folle senz'iscopo
In fondo, il tuo.

Avanzi e guardi: visi inespressivi su corpi smunti
Vani pensieri scorgi nelle loro futili menti
Ostinati disegni di deficienti, costantemente subnormali.

Penetrano, affilati inconciamente
Più affilati del più affilato tranciante
Profondamente s'incuneano
In mezzo ai pensieri tuoi.

Tenti di disperderli, di scostarli, d'affogare quei pensieri
Ma non ci riesci, ingenuo fanciullo
Tenti, ritenti, arrischi
Inutilmente.

Infine, disgraziato, distogli gli occhi dal tuo scopo
E t'unisci
Al loro
Immensamente futile
Desiderio di vita.

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Capitolo 2
*** Apostasia ***


Quasi rassegnata, persiste un briciolo di speranza
Persiste, fino alla vista della sua mortale culla
FOLLIA
Le sembra quasi accogliente
L'accompagnano dolcemente, quasi sofferenti
L'imprigionano sopra la pena
L'odor della paglia la rassicura
DELIRIO
Davanti sè massa informe che fin ieri l'adorava
Ora l'ingiuria, la schernisce, l'uccide
All'orrida vista vuole sfuggire
TERRORE
Fumo, vergini fiamme, dolci rivoli di sudore
Chiude gli occhi, si gode le sferzate d'odio
Si gode il caldo rinfrescante
DOLORE
Piacevole
Carni straziate scherzosamente strappate dalle ossa
Polmoni delicatamente chiusi
FINE
Tutto buio, spento
Non più dolore, non più falso
Solo piacevole crogiolamento nel nero.

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Capitolo 3
*** Libertà ***


La passione mi dilaniava le carni
anichilliva la mia anima
struggeva le mie memorie.

Sentirla mi provocava dolore
dolore
DOLORE.

Nient'altro che dolore
Non sentiva altro, non voleva sentire altro.

Per lei avevo dato tutto
Dal nome alla personalità
Dall'aspetto a LEI.

Ed ora
tutto è perduto.

Per un capriccio
non mio
non suo
LORO.

Odore di mandorle pervadeva le mie narici
dopo, il boato ed il vento di morte
vento che portava decine di sospiri
ultimi sospiri sottratti a lei.

E sentii di nuovo l'odore
assai familiare.

Questa volta porterà con lui una sola persona
e la poggerà
tra sue braccia.

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Capitolo 4
*** Ipocrisia ***


Calma, tranquillità
Son tutti sicuri sembran tutti pieni di fiducia
E la condividon con chi condivide la loro stessa stupida ingenuità
Hanno disprezzo per ogni forma di speranza
Giran l'angolo: pericolo!
 
Alacremente s'inginocchiano e congiungono le mani, chiedendo perdono e ausilio.
S'aiutati o meno, poi, tornano ad imprecare contro colui che, se non l'aiuto ha dato loro 
 
almeno la speranza.
 
Esseri simili stento a definirli umani
Antropomorfi per eufemismo
Provocano in me soltanto schifo.
 
La loro esistenza ha un valore nullo
Anime con ali tagliate
Grufolano per la vita come porci pel cortile
Portano seco la stessa utilità e lo stesso interesse
Esseri senza cuore né cervello.
 
L'unico sguardo che potranno mai dare al cielo sarà
Quando la loro esistenza avrà acquisito un' utilità.
(Ergo mai.)

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Capitolo 5
*** Silenzio ***


Oh, guarda, luci colorate in movimento...
Merda.
Utilizzi d'espressioni turpiloquiali, inutili, non necessari, silenzio prego.
Cosa? Perchè?
Non è necessario che si scomodi a spiegartelo, sai meglio di tutti noi a cosa si riferisce, espressioni così comuni, inadatte alla nostra collettività.
Inutile ovvia spiegazione.
Io ne avevo bisogno, non sono come voi, non vedo come voi, non sento come voi, ascolto e imparo, niente più. Va bene VERO?
Benissimo piccolo.
Non è per niente funzionale, non s'impegna, è troppo comune, inquina il nostro comun etere con pensieri basso.
Cosa dovrei pensare?
No, no, NO! Domanda sbagliata, non farla...
MAI più.
Immagino d'esser l'unico a poter rispondere a tale domanda, non ho bisogno del vostro aiuto...
Finalmente ha compreso, finalmente...
E, dulcis in fundo, la nostra utilità è terminata, diventata nulla, oblio tanto ricercato...
Finalmente quello che ho sempre cercato:
SILENZIO.

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Capitolo 6
*** Passeggiate ditali ***


Seguita nell'osservar con occhi pieni di lagrime
Esse di gioia non di sconforto
Quel suo amato legno
Calmo, consunto, logoro
Ove il suo braccio si ferma
Ove le dita era solito far passeggiare
A quattro a quattro, con uno di guardia, sempre.
 
Fra gl'altissimi muri d'acciaio sonan note
Accompagnan il susseguirsi di posizioni
Susseguirsi di toni.
 
Ed egli guarda ciò con allegria, felicità, meraviglia!
Adora sentir muovere le sue indipententi dita
Per poi piegarle sotto la sua volontà
Sotto il suo core, sotto la sua mente
E sentirle non protestare, è meraviglioso!
 
E loro regalano piacere a chi le sa usare
E lo regalano solo a lui, a lui soltanto
E nonostante ciò amava vedere anime sole ed affrante rissollevarsi un poco
Mezzo: la sua arte, la sua melodia.
E un poco vi ci si riconosceva
Lui che primo ivi avea cercato culto, amore e comprensione.
Piacere e soddisfazione: tutto ciò che vi desidera.
 
E sera arriva, con un fiocco di malinconia per il dì or ora quasi esaurito
Con un fiocco di tristezza per il momentaneo abbandono
Con un fiocco d'estasi per l'aborto cartaceo, tela di meraviglie
 
Stanco e felice
Stanco perchè felice
Felice perchè stancol
 
E sur guanciale poggiando la nuca, l'ultima parola, l'ultimo guardo, l'ultimo pensiero
L'ultimo sentimento andavan a concentrarsi tutti su lo stesso fulcro
Sur motivo di tutti i suoi piaceri e dispiaceri
E seco questi pensieri nel sonno precipita

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Capitolo 7
*** Addio ***


L'ardite colline
Dove il sole schiariva i pensieri;
Ivi lei si sdraiava
Con una mano accarezzando i fiori el pensiero di lui
Con l'altra assaporando un focoso liquido.
Che dolce lo scorrer per la sua gola!
 
Inebriata d'idee, inebriata d'alcol
Il vestito a fiori con l'odore della terra
I capelli coi fiori della terra
La terra coi suoi capelli sparsi
Negli occhi suoi nulla vi distingueva ormai.
 
Le scoscese colline
Dove il sole tramontava su le speranze;
D'ivi lei s'alzava
Con una mano accarezzando le ceneri dell'erba el ricordo di lui
Con l'altra scostando i rivoli di lacrime.
Che triste lo scorrer per le sue guance!

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Capitolo 8
*** Rosso ***


Un abito scarlatto
nudi i piedi di terra
scompigliati e raccolti,
voi capelli d'ebano
unghie alle mani, un tempo carmine
sbavati gli occhi, d'amore.

Un labbro
carnoso
cola sangue
pronunciando parole.

Due tagli sul rosso, mordono i rovi!
Calma cammini nella rossa radura
illuminata sei di gocce di sole
il rosso non è il colore dell'armonia.

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Capitolo 9
*** Dear Soochit ***


Caro Soochit,

Sono Elizabeth.
L'ultima volta che ti ho scritto?
Le mie memorie sono cenere al vento
Ma tu
Sei l'ulimo tizzone
Sotto al seno di quest'anziana fanciulla.
I tuoi ricordi sono ancora per aria.

Vent'anni
Tu vivevi
La tua arte acarezzava
Il cuore scalpitava
Le dita scorrevano veloci
Fiumi di note si affollavano
E si davano battaglia.

Il tuo cappello, il tuo cappello!
Tardi, ormai
Ha preso il largo
Sulle rive del fiume.

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