Diversi modi di conquistare la Evans.

di DarlingAry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Boccino. ***
Capitolo 2: *** Fotografie. ***
Capitolo 3: *** Tefelisone ***
Capitolo 4: *** Halloween ***



Capitolo 1
*** Boccino. ***


«Diversi Modi di Conquistare la Evans.»
tentativo n. 525
 
James Potter è sempre stato il tipo di persona che non si da mai per vinto. Il tipo di persona che continua a sbattere contro un muro anche se sta perdendo tutti i suoi liquidi vitali. Il tipo di persona che riusciva ad esasperare anche un'anima pia come Remus Lupin. Ma sopratutto il tipo di persona che faceva uscire fuori dai gangheri la povera Lily Evans, per gli amici 'La Evans'. Oddio, non proprio... per i malandrini 'La Evans' o quando non volevano farsi sentire 'La Spacca-timpani' o altre cose sdolcinate o meno da parte di Sirius, che pur  di far incavolare James, si perdeva in sproloquii sulle sue tette sin dal primo anno; che tette poi potesse avere una ragazzina di 11 anni solo Sirius può saperlo.
«Moony! Ho trovato. So come far cadere Evans ai miei piedi.» James, 12 anni, capelli neri e mancante di cervello, si alzò ergendosi nel suo metro e 40.
« E ci risiamo. Crocetta Peter, per favore.» Peter si alzò affranto e aprì l'anta di un'armadio, srotolando con un colpo di bacchetta una lunghissima pergamena. 
«N. 525, fatta!» disse guardando sconcertato quel lunghissimo foglio. «Probabilmente solo un riassunto di tutta Storia della Magia sarà più lungo di.. questo.» disse, sghignazzando. Sirius dall'alto, oh, bè! Dal basso del suo letto rise, mentre cercava di rubare l'ultima Cioccorana a Remus. 
James alzò aristocramente il suo mento, e se ne andò sbattendo la porta. Remus fu sicuro di aver sentito un 'Vedremo! Vedremo' o qualcosa del genere.
 
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« Ti giuro Lily! Non sto scherzando! Dovessi vedere... mai visto nulla del genere.» Alice, futura Paciock, scuotè le esili spalle di una Lily disinteressata.
«Dagli almeno una possibilità, non ho mai visto nessuno fare una cosa del genere! » Lily scosse la testa.
«Ma Li-» quella debole protesta venne subito soffocata, da uno sguardo minaccioso, che si ammorbidì subito. Lily era troppo curiosa, per non vedere almeno. La risposta sarebbe sempre stata no, ma almeno poteva guardare.
 
Uscirono fuori, e si trovarono di fronte allo spettacolo, già precedentemente riassunto dall'immancabile Alice. Un enorme Boccino di luce era collocato sopra il campo di Quidditch con impresse le parole. 'LILY TI AMO' 
 
Evans divenne viola dalla rabbia e dalla vergogna, con sguardo serafico urlò 'DIFFINDO' e cominciò a tagliuzzare quel Boccino immenso fino a formare le parole. 'Grazie, ma no.'
Rientrò in Sala Grande e cominciò a studiare quando un James Potter trafelato le corse incontro. 
«Ma- ma... non ti è piaciuto?» domandò con una faccia da cane bastonato, anzi, cervo bastonato. La rossa scosse la testa, con sguardo indecifrabile.
«Perchè?» domandò come un bimbo di cinque anni.
«PERCHE'? PERCHE'? Mi hai umiliata davanti a tutti!Queste dovrebbero essere cose private, ed inoltre un gruppo di ragazze mi hanno quasi affatturato per questa tua bravata. » James la guardò sbigottito. C'era decisamente rimasto male.
«Almeno prendi questo» disse mortificato, porgendole una catenina con un piccolo boccino dorato «.. perfavore» 
Lily rimase esterefatta. Forse fu il tono con cui lo disse, forse fu il perfavore sussurato o forse il fatto che per una volta era stato modesto; forse fu per qualche coincidenza astrale ma prese quella collana balbettando un grazie sommesso, rossa come i suoi capelli.
«Ah-ah! Ti ho fatta cadere ai miei piedi!» Lily sbuffò, mentre James cominciava a ballare la mazurka. No  non è vero, cominciò solo a saltellare. Lily si alzò in piedi e lo lasciò li da solo. James fu sicuro però di averla vista sorridere e nascondere nella sua cartella la catenina. E fu ancora più sicuro di avergliela vista indosso un paio di giorni dopo.
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 «Peter, togli l'ultima crocetta! Il mio piano ha quasi funzionato!» disse un James Potter gongolante.


ANGOLO AUTRICE: 
Allora questa è la prima volta che provo una Flash-fic, anche se penso che ci siano più di 500 parole... Diciamo allora una Mini Long-fic.
Ci saranno molti capitoli, spero xD Dipende dall'ispirazione.. ne ho già in mente un'altro :) spero vi sia piaciuto tutto! Un bacio!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Fotografie. ***


DIVERSI MODI DI CONQUISTARE LA EVANS.
 

  tentativo n.567: FOTOGRAFIE.

  



«Io sono un genio!» disse James Potter aprendo la porta del bagno.

«Hai fatto la cacca in piedi?» domandò Peter speranzoso, Jamie, secondo il topo, bravo com'era ci sarebbe sicuramente riuscito. Remus e Sirius guardarono Peter sbigottiti.

Ci fu un minuto di silenzio imbarazzante rotto solo da uno starnuto di Lunastorta che aveva il raffredore, Padfoot ancora sbigottito gli passo un fazzoletto meccanicamente onde evitare che la sua magnifica persona venisse macchiata da muco lupesco.

«In ogni caso, ho trovato un modo che farà cadere Lily ai miei piedi.» R emus sbuffò stufo di quella farsa.

«James, Lily non uscirà mai con te se continuerai a volerla far cadere ai tuoi piedi, lei deve innamorarsi di te... non essere una delle tante.» Ci fu un'altro minuto di silenzio. Poi Prongs e Padfoot cominciarono a ridere prima sommessamente poi sempre più forte.

«Da quando sei così... romantico, Moony?»

Lunastorta in risposta gli lanciò il fazzoletto appena usato, che James a sua volta lanciò su Sirius che rispose con una scoreggia ed andarono avanti a rutti e starnuti. Dopo questa piccola parentesi odorosa e rumorosa, James decise di raccontare a tutti il suo piano.


 

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Lily si chiuse la porta del bagno alle spalle, contenta che quella serata fosse finita. Era proprio stanca, inoltre il professor Lumacorno l'aveva tenuta chiusa in classe quasi un'ora per illustrarle alcune particolarità di una nuova pozione.

Di certo era interessante, ma lei amava staccare la spina ogni tanto e non rimanere ancorata sempre sui libri.

Alice aveva l'orribile abitudine di chiudere sempre la luce, fregandosene se gli altri fossero sevglio o meno. Lily sbuffò, e andando a tentoni raggiunse quasi il letto per inciampare poi in un paio di scarpe.

Borbottò un lumos, e cacciò un urlo spaventoso. Un urlo che non svegliò Alice, perchè quella ragazza... bè quella ragazza dormiva peggio di Sirius!

«POTTER! Che diavolo stai facendo?» Puntò la bacchetta sul ragazzo e vide che stava appendendo una serie di fotografie che lo ritraevano in tutta la camera.

Ogni fotografia portava una parola diversa fino a scrivere una poesia d'amore che Lily non si sognò di leggere.

La ragazza strabuzzò gli occhi, e prima che Potter potesse defilarsela la Grifondoro lanciò un pietrificus totalus. Con un Wirgardium Leviosa lo fece volare fino al bagno e lo chiuse li dentro.

Svegliò Alice e le disse che in bagno c'era una perdita causata da Pix e che non doveva entrare. La notte le avrebbe portato consiglio e si sarebbe vendicata.

Il giorno seguente, fortunatamente, Alice non aprì il bagno, e quando la ragazza se ne fu andata Lily entrò.

«Bene Potter, che faccio con te? Ti do in pasto alla piovra gigante... alla McGrannit? Naah. » Disse camminando su e giù. Doveva trovare qualcosa di umiliante. Poi le venne un lampo di genio

«Ti piace fotografarti, eh? Benissimo.» con un sorriso malefico prese una mano di James, che era cosciente di tutto, e gli infilò un dito nel naso.

Poi prese un foglio, trasfigurò il suo spazzolino in una corda, e glielo appese al collo con su scritto ' SONO UNO STUPIDO'.

Rovistò nel suo baule e trovò una fotocamera babbana e fece una foto a James. Ora doveva solo trovare il modo di riportare James in camera senza farsi vedere da nessuno.

Probabilmente tutti alla prima ora sarebbe stati a lezione, quindi aspettò che il tempo passasse e al diavolo se saltava un ora.

Quando fu sicura che nessuno fosse presente spostò James con un incantesimo di levitazione dalla sua camera a quella del ragazzo, e arriciando il naso per il disordine lo poggiò sul letto, fece apparire alcune corde e lo legò.

Gli tolse la bacchetta e gli ficcò un calzino in bocce.

«Finitem Incantem» sussurò serafica. «Ora Potter, vediamo se hai imparato la lezione. Se capisci quello che dico, annuisci ok?» il ragazzo annuì, con un sorriso malandrino. Certo la situazione era a suo svantaggio, ma Lily era fenomenale.

Nessuno, e ripeto nessuno gli avrebbe mai fatto una cosa del genere! Lui era James Potter.

«Tu.non.devi.più.entrare.in.camera.mia» il ragazzo annuì «Non so come hai fatto, e non voglio saperlo.. i maghi non svelano i loro segreti, ma non farlo mai più. Va bene?» il ragazzò annuì. Lily sorrise e lo baciò sulla fronte «Bravo ragazzo, ci vediamo!»

Uscì dalla porta e bloccò la serratura con un incantesimo. Ora sarebbe passata alla seconda fase.

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«Remus, Remus! Guarda!!» Peter trafeleato raggiunse il compagno con in mano un foglio molto grande. Gli mostrò il foglio e Remus quasi si strozzò dal ridere.

Oh, James non ne sarebbe stato contento, proprio per niente! Guardò infondo al foglio e c'era una dedica

'Con amore, ma anche no, Lily Evans'

Scoppiò a ridere. Lily era un'osso duro, ma... non si immaginava facesse una cosa del genere!! Continuò a ridere finchè non entrò nel suo dormitorio. Sentì dalle scale una risata, molto simile a quella di Sirius. Salì le scale di fretta, ma che diavolo era successo?!

Sirius era steso per terra a pancia in giù e riderva tanto da piangere. James guardava allibito fuori dalla finestra.

Chiedere a Sirius sarebbe stato impossibile, quell'idiota non la smetteva di ridere, mentre chiedere a James sarebbe stato come parlare con un muro; così si arrangiò da solo e quasi quasi anche lui avrebbe fatto compagnia a Sirius sul pavimento.

Lily Evans era un genio.

Un milione o più di copie della foto di James erano sparse sul Parco mentre un mucchio di ragazzine urlavano e piangevano. Lily in un'angolo guardava nella loro direzione con un sorriso a 32 denti, poi mandò un bacio per aria, indirizzato a James, e sparì.

James allibio si girò verso di lui.

«Hai visto?!» domandò con gli occhi fuori dalle orbite «No dico, hai visto?» poi spiaccicò una foto che ritraeva James con le dita nel naso e la scritta ' sono uno stupido' in faccia a Remus.

Il ragazzo con fare molto melodrammatico, peggio di Sirius, si lanciò sul letto e sospirò.

«E' un genio, credo..credo di amarla! Si sono sicuro... è la donna adatta a me!»


 


 

Ecco a voi il secondo capitolo, un pò più lungo del precedente xD E' un problema? Spero di no.
Piccola precisazione: secondo me Lily non è una santa, se è la ragazza di James.. bè un motivo ci sarà? Secondo me se irritata era peggio dei Malandrini, a voi il giudizio :)
Grazie a chi ha recensito, a chi mi ha messa nelle seguite, ricordate o preferite! Grazie di cuore!!



 

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Capitolo 3
*** Tefelisone ***


«Ma dico, non era meravigliosa la  tefelisone?» mormorò Sirius abbuffandosi di cioccorane e spiaccicandosi sul vetro dell’espresso di Hogwarts.
E fidatevi se vi dico che di attraente quella scena non aveva proprio nulla.
«Televisione, Sirius T-E-L-E-V-I-S-I-O-N-E» lo corresse James Potter massaggiandosi le meningi
«Mon- James?!» Remus sputò la gelatina al cioccolato, come facesse a beccare sempre quelle buone era ancora un segreto, in faccia a Sirius esclamando sorpreso
«C-come? Tu, tu lo hai corretto?» chiese scioccato porgendo un fazzoletto a Sirius che al momento con quella gelatina, proprio sul naso,  sembrava l’uomo porro brutto e spaventoso delle fiabe.
«Lasciatelo stare, è triste perché ha sentito che Lily-dannata-Evans è già prenotata alla prima gita ad Hogsmeade» borbottò Sirius sghignazzando e tirando una spallata a James «Vero, Jamie?» chiese sbattendo le ciglia in maniera molto femminile. Altro pessimo spettacolo, che dire Sirius stava dando il meglio di sé.
«E Bond? Ve lo ricordate?» Squittì Peter estasiato, James lo guardò dubbioso.
«Ma si, Prongs. ‘’Io sono Bond, James Bond’’» continuò il ragazzo cercando di far ritornare alla mente di James il ricordo
«Bond,  James  Bond?» fu la risposta di un James accigliato.
«Madonna Prongs, sei proprio ritardato » disse con amore ed eleganza Sirius «sai, quel coso che sembrava un’auror con le pistole; che faceva cadere tutte le donne ai suoi piedi. Ma proprio tutte, anche quelle cattive. »
«Bond, James Bond?» ripetè suddetto ritardato. Poi improvvisamente si illuminò «  Ragazzi, io vi amo. » disse baciandoli, in un trasporto d’affetto, tutti e tre.
Fortunatamente a liberarli dalla situazione imbarazzante, fu il fischio del treno che li avvisò dell’arrivo ad Hogwarts.
Inutile dire che James scomparve da qualche parte con qualche scusa; questo provocò una caduta negli equilibrio Hogwartsiani che vedeva la carrozza dei Malandrini composta di sole 3 persone.
 Anche Lily Evans rimase sorpresa tanto da non ascoltare Severus Piton borbottare un “magari l’hanno rinchiuso ad azkaban”.

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James non aveva chiesto a Lily di uscire a Hogsmeade per molti mesi fino a quel giorno.
Aveva studiato tutto.
Sapeva che Lily amava i film, amava guardare la televisione e sicuramente avrebbe amato lui.
Sorrise felice, conscio che nulla poteva andare storto. Eterno ottimista, James Potter.
“ Diavolo ma perché si devono sempre muovere in branco? Come fai ad invitarne solo una ad uscire?” si chiese frustrato nel suo bellissimo smocking.
La sorte, però gli sorrise quando vide Lily-dannata-Evans andare in biblioteca sola. Entrò e senza farsi notare le si mise dietro. Tossichiò appena, ma basto per farla girare. Prima che potesse dire solo una parola la zittì posandole due dita sulle labbra
«Potter, James Potter» disse imitando la spia inglese « Le andrebbe di uscire con me?» domandò inginocchiandosi.

Nulla. Ma proprio nulla nella sua vita avrebbe mai potuto fargli scordare quel momento nel bene, e nel male. Lily Evans cominciò a ridere. Ridere divertita, non quelle risate cariche di disprezzo che solo lui riceveva. «Per quanto questo teatrino sia carino, no. Potter, James Potter.» lui la guardò frastornato.
«Bond è un maschilista che cambia ragazza ad ogni missione, e fidati presentarti come lui non mi fa cambiare idea di te.»
James provò un moto di stizza, e si alzò in piedi.«Di me no, Evans, vero? Di Piton e i suoi amici mangiamorte oh quello non lo calcoli. Davvero intelligente, e senza pregiudizi» disse per la prima volta veramente arrabbiato con la ragazza « e non dirmi che non è vero. Che non li conosco od altro. Non ti azzardare Evans, lì cambierei io il mio giudizio su di te. Anzi sono convinto che è quello che aspetti. Che James Potter ti lasci in pace, perché è uno stupido ragazzi viziato VERO? » respirò affannosamente dalle narici, e Lily fu sicura di vedere del fumo uscire da quelle, ma non aveva il coraggio di replicare. «meglio arrogante, che Mangiamorte Evans. Ti saluto.» Le diede le spalle, forse per sempre e se ne andò.
Lily si sentì terribilmente in colpa. Troppo in colpa.
James aveva salvato Severus nemmeno un mese fa, eppure lei aveva continuato a vederlo come un attaccabrighe violento e arrogante, e non si era accorta dell’amicizia di Sev con quei mangiamorte. Abbassò lo sguardo frustrata da se stessa.
Poi una luce battagliera le illuminò gli occhi. Lei avrebbe fatto cambiare Severus, così Potter non avrebbe avuto scuse.

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James Potter non rivolse la parola a Lily Evans per ben tre settimane scatenando varie reazioni chi felice ( il fan club ) chi sconvolto ( quasi tutti)  chi assolutamente contento ( severus piton) e chi… beh Lily Evans non ne era così entusiata.
Certo era contenta di non subire continui agguati per essere invitata fuori ma nemmeno le andava a genio questa completa chiusura.
Così una sera fece lei  un agguato a James Potter che subito provò ad ignorarla e poi la sorprese con un discorso intelligente «Evans, va tutto bene. Domani tornerò a chiederti di usc-ouch che violenta» mormorò massaggiandosi il braccio. «In ogni caso» disse con uno sguardo torvo «mi dispiace. Sono affari tuoi chi frequentare come amico e non mi devo intromettere in quello. Colpa mia, notte Evans».
Lily rimase colpita. Non solo si era scusato, per nulla, ma anche aveva fatto in modo che lei non dovesse lottare contro il suo orgoglio e chiedergli scusa.
Sorrise grata e Potter rispose con un cenno del capo.



«Evans, esci con me? »
«No, Potter.»

 
 
 
 

«Non ho bisogno dell’aiuto di un’insulsa mezzosangue»

 
 
 

Angolo autrice

Eh, già. Sono io strano ma vero °-° allora questo capitolo è partito in un modo e finito in un altro a non importa. Non sono delusa. Ora non so se la scena dove Lily dice a Piton che sa che James l’ha salvato sia prima dei GUFO o dopo, ma io l’ho ficcata lì. Amen. James prende le sue posizioni, finalmente *-* non è fantastico? Il finale non mi è venuto come volevo ma beh lo spiego lo stesso. James fa cedere il suo di orgoglio perché sa che per Lily è troppo difficile da fare e qui c’è la prova di quanto la ami anche se lei non capisce una mazza °-° Il prossimo capitolo capitolo sarà il terzultimo e prometto di aggiornare prima :D Grazie a tutti!

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Capitolo 4
*** Halloween ***


Infine, si sa. Anche il settimo anno arriva. Inizialmente è tutto così fantastico: sei all’ultimo anno. Sei grande… ma poi, beh.. poi i mesi passano. Passa settembre, passa ottobre. Ottobre finisce in realtà, finisce esattamente il 31 di Ottobre. E cosa c’è? Halloween, no?!

Ed ad Hogwarts tutti amano Halloween, specialmente i Malandrini.
«Evans, EVANS. Lily, avanti… rispondimi. Sul serio, sono serio. No, no non te ne andare. Non ti devo chiedere di uscire, ormai non te lo chiedo più se non hai notato… Tanto mi dici di no» sbaglio o l’aveva detto con una punta di tristezza infinita? James Potter non era mai triste, così Lily si costrinse a girarsi per vedere se effettivamente fosse triste. Ma prima ancora che potesse individuare tale emozione, James – anzi come lo chiamava lei: Potter – era ritornato felice come una pasqua in men che non si dica.
«Hai tre secondi» sillabo evitando di essere eccessivamente acida, in fin dei conti non aveva ancora fatto nulla di male.
«Bene, verraiallafestadiHalloween? Sono stato veloce eh, proprio come quando devo prendere un boccino… no ok ok, scherzavo. Elimina questa battuta infelice.» disse ridendo, ma non in quella sua maniera così così… così da sbruffone. Era una risata di quelle normali, anzi; si faceva dell’autoironia. Passo avanti, bravo James Potter.
«Sì, Potter. Anzi, potresti cominciare a correre impaurito dalla sottoscritta per favore?» chiese con dolcezza
«Perché?» domandò sospettoso socchiudendo gli occhi
«Per favore, è davvero urgente. Io ti correrò dietro urlando come una pazza, e tu scapperai impaurito al mio tre va bene? Un- tre.» disse, e il ragazzo docile come un agnellino cominciò a correre implorando perdono per cose che non aveva fatto – o almeno così si credeva. Lily, d’altro canto cominciò ad insultarlo in tutte le lingue del mondo –perfino in latino.


Urla e schiamazzi a parte finalmente l’attesissima serata di Halloween arrivò e i Malandrini da bravi ragazzi qual’erano si presentarono in perfetto ritardo facendo un’entrata maestrale.

«Miei cari! Buonasera» esordì un Sirius vestito da cagnolone nero con tanto di naso colorato; dietro di lui veniva Peter vestito da topo, Remus vestito da Lupo Mannaro – scatenando il disprezzo di Piton – ed infine James vestito da cervo con delle corna parecchio ingombranti.

Vestiti così erano davvero ridicoli, e tutt’altro che spaventosi ma a loro andava bene.  James cominciò a girare per la sala, urtando parecchia gente con le corna, in cerca di Lily Evans mentre Sirius urlava un dolcissimo ‘ ti ha messo le corna’ nella direzione dell’amico.
Inutile dire la marea di risate che travolse la maggior parte dei Grifondoro. Ah, se non siete abbastanza lungimiranti ve lo dico io cos’è successo dopo:  hanno cominciato a fare a botte,  l’uno caricando con le corna e l’altro mordendo alle braccia. Che animali!

Finalmente la signorina Lily Evans entrò nella stanza scatenando grosse risate…. Che Halloween spaventoso!
Era vestita in pantaloni neri e t-shirt bianca e fin qui nulla di strano. I capelli erano stati tinti di bianco ed erano sparati in tutte le direzioni. Nella maglia anziché della solita scritta immobile, faceva mostra di sé una sorta di stampa in movimento: Un James Potter terrorizzato che scappava da un’incazzata Lily Evans. Il tutto con una didascalia che recitava: “ Io sono una Banshee”.

«Forte Evans, finalmente hai rivelato al mondo la tua vera natura!» disse Sirius scherzando e beccandosi una gomitata da suddetta Evans.
«Beh, trovo che l’aria terrorizzata mi si addica molto: mette in risalto i miei occhioni.»
«E tu da cosa saresti vestito; da Bambi?»
«No. Bambi, no.Io ho le corna » disse allibito da tanta ignoranza «come Babbana sei parecchio ignorante in fatto di film. Che delusione.» Lily rimase completamente soncertata. Da quando, e come, Potter conosceva i film Babbani?!
«Carino comunque. Anche se continuo a preferire Prongs a te. » mormorò facendogli l’occhiolino.

Quando Lily aveva scoperto del loro segreto subito non sapeva come reagire. La sua coscienza da prefetto, anzi Caposcuola,  le diceva che tutto ciò era contro le regole, ma il suo cuore da Grifondoro non poteva che fare i complimenti ai quei quattro. Innanzitutto stavano aiutando Remus, e poi aveva sentito nascere in lei un sentimento di ammirazione per quei tre perché, beh… per tre quindicenni era un risultato strabiliante da ottenere – soprattutto senza farsi scoprire dal Ministero, o peggio dalla McGrannit. E così dopo ogni plenilunio li andava a trovare, e a sincerarsi che nessuno fosse morto.  Sarebbe piaciuto moltissimo anche a lei poter aiutare Remus in quel modo ma per quanto si sforzasse non ne era capace, e a dirla tutta le sembrava quasi di intromettersi nei loro affari anche se non avrebbero mai avuto il coraggio, a parte Sirius, di rinfacciarglielo «e Padfoot a Sirius. Te invece Peter, sei adorabile lo stesso e non come questi due rompi-boccini qui.»

«Boccino? Chi mai romperebbe un BOCCINO?!» domandò James con gli occhi fuori dalle orbite. Dopo questa uscita da completo idiota, e sì se n’era accorto da solo, lasciò il gruppetto per andare a sistemare qualcosa di indubbia natura, probabilmente qualcosa di appariscente e pericoloso.
La serata passò splendidamente, anche per Lily che per un momento ebbe il tempo di non pensare alla guerra in arrivo e al pericolo a cui erano esposti i suoi parenti più stretti. Sfinita si sedette su una sedia e cominciò a fissare il cielo della Sala Grande.

«Ehy, Evans…» mormorò un trasandato Sirius con il trucco da cane tutto sbavato attorno alla bocca.
«Oh, Black… ma che hai combinato alla faccia?» domandò scettica, e un po’ disgustata.
«Remus, non ci crederai ma diventa veramente perfido se gli tocchi le sue orecchiette pelose; o se le nomini.» disse ridendo, con quella risata così strana… così diversa da James.
«Comunque, posso chiederti una cosa Rossa?»
«Solo se non mi chiami “Rossa”, Black.»

«Uhm, okay. Perché odi James?» Lily quasi si strozzò con il succo di zucca che stava bevendo.  «Ma… io non odio James.» disse guardandolo con la coda dell’occhio.

«Ieri invece ti è scappata un’esclamazione contraria a ciò che hai appena detto…» disse un Sirius parecchio scettico e freddo. Lily era certa che Sirius fosse diventato in quel preciso momento più simile alla sua famiglia di quanto non lo fosse mai stato in vita sua.

«Se non lo odi, allora non ti capisco. Lo tratti sempre da culo, sì Evans poco elegante da dire ma è così che lo tratti. Guarda oggi… gli hai chiesto di scappare via per farti un favore – e lui da stupido l’ha fatto – ma ogni qual volta lui cerca di esserti gentile od amico tu lo scacci in malo modo. Non ti comporti diversamente da ciò che tu dici faccia lui normalmente. E fidati, per quanto bulletto James possa essere non se la prende mai con gli innocenti. Mai. Non sfrutta nessuno, tratta tutti come se fossero di famiglia. Ed è ingenuo, dannatamente ingenuo… perché se avesse un po’ di sale in zucca e non fosse così credulone capirebbe che tu non sei la ragazza per lui. Non finchè non vedrai ciò che c’è di buono in lui… e non penso che accadrà mai a questo punto.»

Raramente Lily aveva sentito Sirius proferire più di dieci parole, e ora le aveva fatto la più lunga ramanzina che avesse mai ricevuto in vita sua. E lei non riceveva ramanzine. Men che meno da uno come lui.
«Senti Black tu sei l’ultima persona che dovrebbe dirmi come comportarmi e-» venne interrotta proprio sul più bello

«No, Evans. Io non sono, ne sarò un angelo. Ma mai, e poi mai permetterò che qualcuno tratti James in quel modo. Lui è la mia unica famiglia, e vederlo tornare in dormitorio ogni santa sera triste perché la ragazza che ama non vede quanto sia cresciuto mi spezza il cuore. Ogni maledetto giorno tu gli spezzi il cuore, e lui come una Fenice risorge ogni giorno portando il sorriso ai suoi amici. A Remus che è così stupido da credersi un mostro, a Peter che non capisce il potenziale che ha e a me lo stupido Grifondoro di casa Black troppo buono per essere parte della sua famiglia e troppo Black per essere un buon Grifondoro»
Lily rimase allibita, non solo Sirius aveva parlato per ben due minuti di fila facendo un discorso con del buonsenso, ma si era anche esposto sentimentalmente a lei: alla loro “peggior nemica”.

Si sentì davvero male. Certamente James non era la persona perfetta, ma nessuno lo era,  e lei così presa dai suoi pregiudizi – come le aveva ricordato al quinto anno Potter – non si era accorta di come James fosse cambiato. Inghiottì un boccone d’aria che le si fermò in gola mentre sentivo ogni parte di sé stessa urlarle che era una stupida. Insomma, Sirius aveva ragione. Un tipo come Sirius aveva capito ciò che lei – la migliore strega della sua età – non aveva mai capito. SIRIUS! Non Remus, non Alice ma quel tonto di Sirius.

Si alzò di scatto dalla sedia rovesciando qualcosa ma non ci badò molto «I-io d-d-devo anda-a-re» mormorò sconvolta. Sirius sbuffò roteando gli occhi.
«Se andrai a piangere starò bene attento che questa volta James non venga a consolarti come fa ogni sacrosanta volta. Ma tu ovviamente, non te ne accorgi eh?»

«Sirius. Ora basta.» disse Remus molto seriamente. Lily guardò i due come se non li vedesse e corse via rendendosi conto che Sirius, quel tonto di Sirius, aveva pienamente ragione.

«Non ti sembra di aver esagerato cagnaccio?» domandò inarcando un sopracciglio

«Quello che le voleva per svegliarsi. Sono cresciuto con James, e con te, e so benissimo come trattare con i cocciuti.» disse arrotolandosi una ciocca di capelli «Comunque, ora vado a chiamare James che corra a salvare la sua bella.» disse alzandosi. Remus roteò gli occhi sorridendo e mormorando un «vecchia volpe!» Quel che Remus non sapeva però, era che Sirius nel profondo della sua anima aveva goduto un poco nel ferire Lily.

“Io sono un Black in fin dei conti… non posso cancellare ciò che sono, il massimo che posso fare è reprimerlo e nasconderlo” pensò odiandosi.

Lily correva veloce diretta alla Torre di Astronomia mentre sentiva gli occhi pizzicare. Si sentiva un vero mostro, inoltre si sentiva una stupida egocentrica. Aveva sempre creduto di essere intelligente, con un buon intuito e più di ogni altra cosa una persona empatica ma si era appena resa conto che non aveva mai sbagliato di più in vita sua. Prima con Severus, ed ora con James. Eppoi era il Grifondoro ad essere egocentrico…

«Toc. Toc, Evans. Posso entrare nella tua nuvole di tristezza o me ne resto fuori?» domandò James stando a debita distanza. Lily in risposta tirò sul col naso, e ciò bastò a James per accorrere in aiuto della sua “bella”

«Che c’è?» domandò sedendosi vicino a lei

«Sono un mostro, un stupido mostro senza empatia» mormorò tirando su col naso. In quel momento a James sembrò debole come non mai. E non gli piaceva quella cosa: Lily era forte, e nessuno poteva ridurla in quello stato di non-Lily. Se avesse mai trovato il responsabile l’avrebbe ridotto a pezzi. Le mise due dita sotto il mento e le alzò il viso, inginocchiandosi davanti a lei

«Non saresti un mostro nemmeno se fossi imparentata con la Piovra Gigante» mormorò asciugandole una lacrima «Inoltre non sei stupida, proprio per niente. E in quanto ad empatia… che significa empatia?» domandò con una faccia da ebete totale. Eccolo ancora a soccorrerla, a farla ridere dimostrandosi un completo inetto perché era l’unico modo che aveva per farla sorridere. Lui non poteva considerarsi suo amico anche se lo desiderava con tutto il cuore. Lily rise leggermente e sorrise

«Andiamo James non fingere di non sapere cosa significa la parola empatia » gli prese le mani e le strinse forte «Io non ti ho mai ringraziato. Non ti ho mai ringraziato di essere sempre pronto quando io sono triste nonostante ti tratti nei modi più orribili possibili. Ti ringrazio di farmi ridere nonostante ciò comporti un mio pessimo giudizio nei tuoi confronti. Ti rendi ridicolo e senza cervello solo per rendermi felice, e io ti ringrazio… ma ti devo chiedere di smetterla» James rimase di stucco a quelle parole, cercando di dire qualcosa di intelligente.

«Non posso, è l’unica maniera che ho per vederti sorridere con me. L’unico modo per esserti amico in qualche strana maniera…» sussurrò guardando per terra. Sicuramente era diventato rosso come un pomodoro, ah che vergogna!

«Non, non in quel senso. Ogni volta io penso che tu sia stupido e non riesco a vedere ciò che c’è veramente di buono in te e questo non me lo posso perdonare. Quindi basta James, sii te stesso. Il vero te stesso e io ti prometto che smetterò di essere così piena di pregiudizi» mormorò Lily sistemandogli gli occhiali sul naso dato che erano appena scivolati giù.
James rimase in silenzio un minuto o due mentre rifletteva. Poi finalmente parlò «Va bene. Ma se dovessi solo una volta vederti in difficoltà e questo sarà l’unico modo, io ricomincerò. Non sopporto vederti triste, è la cosa più brutta che ci sia…»

Poi al colmo della vergogna si alzò in piedi cercando di far ritornare ad un colore normale la sua faccia.
«James…» Lily si alzò in piedi a sua volta «Sirius mi ha detto che tu… che tu mi… sì insomma, che tu mi »

James la interruppe cacciando un urlo da donna «Non te l’avrà mica detto vero? Ma io lo uccido. Lo distruggo, io lo strozzo. Lo smembro poi lo do in pasto alla piovra gigante, lo faccio resuscitare lo porto da uno delle bestie malvagie di Hagrid e non lo so. Mi verrà in mente dell’altro al momento»

«Nonostante l’idea sembri buona, in quanto Caposcuola devo impedire che l’altro Caposcuola faccia tal cosa.» disse Lily ridendo e spinse James in avanti facendogli motto di scendere giù in sala.
Da bravo soldatino il Grifondoro si avviò e aprì la porta per poi girarsi e sorridere in una maniera che Lily aveva visto solo una volta in vita sua. Era un sorriso imbarazzato ma allo stesso tempo malandrino , quasi James le stesse per raccontare un imbarazzante segreto di stato«Comunque, è vero. Io ti amo Lily Evans.» sussurrò prima di correre via come un ragazzino beccato a mangiarsi la marmellata preferita della nonna.

 
 










ANGOLO AUTRICE:
Lo, so… non ci credo nemmeno io. FINALMENTE HO AGGIORNATO. Ora potete uccidermi.
Vi devo delle delucidazioni del capitolo. Secondo me Lily lo scopre alla fine del sesto anno di Remus, mi spiace per me è così… Infine, non sopporto le FF in cui James sembri uno stupido rincoglionito succube di Lily. Non sopporto vedere Sirius che se la ride… quindi secondo me le cose funzionano così.
Sirius alla fine agisce e lo fa nella maniera migliore possibile. James finge di essere stupido solo per vederla ridere, perché è l’unica maniera che ha per parlarle. Insomma… lo dice la Mac che era due brillanti studenti seppur svogliati! Inoltre il suo rapporto con i Malandrini è quello di padre secondo me, anche se è Remus il più maturo… Mi sembra lo dicano anche nei libri Sirius o Remus che James li teneva “uniti” ed era un po’ il loro sole. Se non ci fosse scritto, beh… per me è così.
E Peter, peter è delicato. Io lo odio, con tutto il cuore ma non posso chiedermi perché James e gli altri lo abbiano voluto come Malandrino… Penso che loro credessero in Pete e che lui fosse buono in fin dei conti, molto buono all’inizio… Ha solo avuto paura, e se il Capello l’ha smistato a Grifondoro inizialmente ci sarà stato un motivo.
Ah, quasi mi dimenticavo – non non è vero – il capitolo è dedicato alla mia amatissima sorella virtuale che non sento da un bel po’ ma spero si sia accorta del fatto che ho aggiornato. Ti voglio bene nonostante tutto il tempo in cui non ci sentiamo :D vai SAGITTA! Protebbero esserci degli errori di battitura, in tal mi scuso D:
 

 
 
 
 
 

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