Did you ever love somebody?

di Fedechan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


...Did you ever love somebody?

...Did you ever love somebody?
(...Hai mai amato qualcuno?)


Capitolo 1



Ciao a tutti!!!
Penso sia necessario che voi leggiate questa breve introduzione, prima della vera e propria ff… Dunque: questa è una ff di puro sentimento, scritta durante i miei momenti di sclero totale, o se vogliamo di ispirazione. I protagonisti hanno 18 anni, e non si trattano partite di calcio, anche perché non è che ci capisca poi molto…^^;;
Vi chiedo perdono per gli errori “spazio-temporali” e se vi dovesse sembrare banale e scontata o troppo sdolcinata, ma dopotutto è una ff, no?!
Questo vuol dire che è la stesura di un sogno, uno dei miei modi di leggere quel fantastico manga/anime che è Captain Tsubasa.
Mi raccomando, aspetto critiche( sia positive che negative), commenti e consigli. Ci conto!!! ^_^
(Ah-ehm…tenete conto però che è la primissima fic che scrivo…^^;;;)
Ora i ringraziamenti:
- Innanzitutto al grande Yoichi Takahashi, che ha creato questo manga che è capace di darci tante emozioni e ci permette di fantasticare sui rapporti tra i vari personaggi, e quindi di scrivere le ff…
- Ai cd che mi hanno “ispirato”: “Songs from Dawson’s Creek”, “When you say nothing at all”, e Saranno Famosi” (© degli aventi diritto)
- Alla mia mamma, che ha sopportato i miei “scleri” e che è in assoluto la prima lettrice e consigliera ^-^
- Alla mia best friend Chiara, che, pur non “amando alla follia” CT,in qualche modo mi ha sostenuta…^^;;
- A tutti voi che la leggerete ^^! Grazie!
P.S. Tutti i personaggi sono © di Yoichi Takahashi, mentre Patrick è mio…se voleste usarlo mi fareste un piacere chiedendomelo prima…Grazie!

Questo è un capitolo di apertura,e potrebbe sembrarvi un po’ “lento”, ma abbiate fiducia: presto le cose si movimenteranno! Promesso!!


Patty era in piedi davanti al campo. Stava ritirando gli asciugamani sotto gli ultimi raggi di sole di quel giorno…un giorno come tanti, in cui dopo la scuola, fino a tarda sera, si svolgevano gli allenamenti della NewTeam, appena uscita vincitrice dall’ultimo campionato nazionale.
Guardò divertita Bruce, schernito dai suoi compagni per essersi preso l’ennesima pallonata in pieno viso…
“Ehi, Harper, devo ammettere che sei un difensore davvero eccezionale!Si vede che in campo usi la testa.”
Bruce si rialzò arrabbiato: “Grrrrrr!Piantala Ted!Se scopro chi è stato…!Qualcuno lo ha fatto apposta!!!”
Da dietro il gruppetto spuntò una voce divertita: “Scusa tanto, Bruce…!Volevo solo vedere se eri attento!”
“Oliver Hutton…!Lo Sapevo!Mmmmm!Giuro che se ti prendo…!”
Holly iniziò a correre, seguito dal compagno che lo minacciava e dalle risate degli altri.

La ragazza sorrise, ma diventò subito pensierosa…
“Ora che le partite importanti sono finite e lui è più rilassato…Forse potrei dirglielo…Ma no, non credo…Devo rassegnarmi…Per lui sono e sarò sempre la ragazzina un po’ maschiaccio che sbraitava a capo dei tifosi sette anni fa…”

Il giorno seguente la NewTeam stava disputando una partita amichevole contro una scuola della loro stessa città. Patty, come al solito, era andata ad assistervi, anche se da sola, poiché le altre supporters erano assenti. Ad un tratto, quasi alla fine del primo tempo, si girò verso una voce che la aveva chiamata, e che riconobbe immediatamente.
Era una ragazza della sua stessa età, dai capelli rossi che le arrivavano alle spalle, seguita da un bel ragazzo moro dalla corporatura forte.
“Amy!!!E ci sei anche tu, Julian!!”
Si alzò e andò verso gli amici.
“Come sono contenta di rivedervi… E’ dalla fine del campionato che non ho più vostre notizie!... ma…”
I ragazzi si tenevano per mano. “Non è che voi due, per caso… Vi siete messi insieme???”
I due si guardarono complici, sorridendo. Poi lei si voltò verso l’amica, arrossendo leggermente.
“Eh si …!”
“Sono proprio contenta per voi due… Siete fatti l’uno per l’altra…” Divenne triste, ma subito ritornò alla normalità. “Siete venuti per vedere Holly?Adesso sta giocando, ma tra poco sarà finito il primo tempo, e potrete andarlo a salutare. Sono sicura che sarà una bella sorpresa per lui!”
“Si, in effetti avevo deciso di venire a trovare il vecchio Hutton, e Amy ha deciso di seguirmi. Beh, la squadra è sempre forte, vedo! Non è ancora finito il primo tempo e sono già 4-0!”
“Hai ragione, Julian, sono dei ragazzi proprio eccezionali! Ma venite, andiamo a sederci!” I tre si sedettero sugli spalti. “Hei Patty, e a te come va con il nostro campione?” (NdA: Il solito sensibile! Eh, tu si che le capisci le donne,Julian! @___@)
Improvvisamente lei abbassò lo sguardo. “Beh, ecco…”
In quel momento si sentirono i fischi dell’arbitro: il primo tempo era terminato. I giocatori ritornarono ai bordi del campo.
“Julian, Amy! Siete voi!” Oliver corse verso di loro. “Quanto tempo!”

I quattro amici chiacchierarono per tutti i quindici minuti, ma furono interrotti dall’inizio della ripresa. “Ops! Scusate, ma ora devo proprio andare… Ci vediamo dopo!”
“Ok, e mi raccomando, non avvilire troppo quei poveretti dell’altra squadra!”
“Va bene, Amy! Sarò buono!” Ritornò dal resto dei suoi compagni, agitando una mano verso Bruce che lo chiamava a gran voce.

I ragazzi lo osservarono andarsene.
“Tu non hai ancora risposto alla mia domanda”
“Di che domanda parli, scusa, Julian?”
“Dai, non fare la finta tonta! Lo sai benissimo!”
“Ah… Beh, come volete che vada?! Come al solito!”
Il suo sguardo si rattristò.
“Si, ma tu mi sembri un po’ giù, o sbaglio? E il motivo lo sappiamo!”
“Già, hai ragione, Amy… So perfettamente com’è fatto Holly, e quindi non dovrei sentirmi così, ma non ce la faccio ad andare avanti in questo modo… Lui non mi degna di uno sguardo, … Certo, è sempre carino e gentile, ma... questo non mi basta più! Non sono neanche sicura che provi qualcosa per me…”
Chiuse gli occhi, e una lacrima le rigò il volto.
“Patty…” L’amica la abbracciò per consolarla.
“Scusatemi, sono proprio una sciocca…” Si sforzò di sorridere. “Voi venite a trovarci e io sto ad annoiarvi con le mie lagne…”
“Non dirlo neanche per scherzo! Siamo amici, e queste cose, se non le racconti agli amici…!”
“Grazie!”
“Io non so più cosa dire!” intervenne Julian “Possibile che non se ne renda conto? E’ giunta l’ora di fargli un bel discorsetto, da uomo a uomo…”
“Ma…”
“Niente ma! Julian ha ragione! Non potete continuare così! Mal che vada, sarà comunque costretto a rifletterci! Fidati!”
“Si, forse avete ragione, però…”
“TUTTO OK, allora, gli parlerò appena sarà finita la partita”

Il cameriere posò di fronte ai quattro ragazzi i bicchieri, interrompendoli nelle loro risate.
Appena se ne andò, Julian diventò improvvisamente serio, mentre gli altri iniziarono a bere.
“Sai, Holly?!” Lui si girò, imitato dalle ragazze. “Io e Amy ci siamo messi insieme!”
“Veramente?! Che bella notizia, sono contento per voi!”
L’ atmosfera si raggelò. Oliver guardò l’amico, che aveva uno sguardo sorridente, ma quasi di sfida. Amy sorrise, mentre Patty arrossì, alzandosi violentemente in piedi, quasi facendo cadere il tavolo.
“Ehm, scusate, ma si è fatto veramente tardi…” Si voltò verso l’amica. “Che ne dici, andiamo a casa?”
“Si, va bene! Ci vediamo! Ciao ciao!” Uscirono velocemente.

Holly le seguì con lo sguardo, sbigottito. “Ma che gli è preso?Valle a capire, le donne…” Riprese in mano la sua bibita. “Già. Credo che sia giunto il momento di farti un discorsetto.”
“Eh? Ma mi sono perso qualcosa, per caso? Non ci capisco più niente!”
“Si, direi che ti sei proprio perso delle cosette…”
“Bene, mi vorresti spiegare?! Grazieee!” Sbuffò.
L’amico gli sorrise maliziosamente. “Su, dillo che sei invidioso di me e Amy!”
“Eh?! E perché dovrei, scusa?” Sfoderò la sua ormai nota espressione da pesce lesso (…che gioca bene a calcio, però…!!! ^_^;;;; Battutone.)
L’ altro sbatté la testa sul tavolo. “Io non so più cosa fare con te!”
“Come, scusa?”
“Ma sì, dai, mi riferivo al fatto che io e lei stiamo insieme…” E qui si fece ancora più malizioso, se possibile, mentre Holly lo guardava semi- terrorizzato: “Ma questo è la copia di Bruce…” “… E tu non sei ancora riuscito a combinare nulla con Patty!”
“Ma che cosa stai dicendo?! Lei è una mia carissima amica, e…”
“E cosa???” Lo guardò, sperando in un miracolo.
“E… beh, non lo so!”
“Ouff! Sempre il solito, eh?! Ma perché non ti fai avanti? Sono sicuro che…”
“Beh, io no. Mettiamola così: non sono certo che… capito, no?”
“Secondo me… non posso dirti di più, ma…”
“Mi sembri Bruce. Tutti quanti fissi su questa storia. Non capisco come sia venuta fuori…”
Sconsolato, Julian sbatté di nuovo la testa sul tavolo. “Chiamami quando ti sarai dato una svegliata e potremo parlare da uomo a uomo, OK??? Ciao.” Si alzò e uscì.

Intanto Patty (tornata ad una colorazione normale ^-^) ed Amy stavano camminando per strada.
“Ehi, Amy!”
“Si?”
“Me la diresti una cosa? Com’ è che… beh… tu e Julian… Come avete fatto a mettervi insieme?”
L’ amica sorrise. “Beh…diciamo che è stato tutta “colpa”, anzi, merito di Hiroshi…”
“Eh? Aspetta, l’ho già sentito questo nome!”
“Si, te ne ho parlato, è mio cugino, quello che ha 24 anni e vive a Hokkaido”
“Ah, si, è vero! E dunque? Cosa centra lui?”
“Beh, quel giorno era ospite da me, a Tokio, e l’ho portato a vedere il centro commerciale più grande di Shibuya, così, sai, per passare il pomeriggio…”
“Sii?”
“Stavamo scherzando come al nostro solito,…”
“Cosa intendi per “scherzare”?!?”
“Eh, eravamo abbracciati, anzi, avvinghiati sarebbe il termine esatto…”
“Argh!”
“E già. Peccato che non sapevo che vicino a noi ci fosse Julian, a vederci ridere e scherzare…” Arrossì. Ad un tratto ci giriamo e lo vedo che ci stava fissando. Allora mi giro verso Hiroshi e gli dico -La mia vita è semplicemente rovinata. Sai chi è quello che ci sta fissando?- -No, perché?- -Bene. Lui è Julian Ross- -QUEL Julian Ross? -Si. QUELLO.- -Uhm…bene bene. Tu dammi corda. Vieni.- -EH? Ma che vuoi fare?”
In pratica mi trascinò, sempre abbracciandomi, vicino a lui, e ovviamente, ci dovette salutare… -Ciao Amy…- -Ciao capitano!- I due erano bordeaux. Ci pensò Hiroshi…-Ehi, Amy, non mi presenti il tuo amico?!- -Oh, si, giusto, lui è Hiroshi, è…- -Piacere! E tu sei…?- -Lui è Julian Ross, il capitano della Mambo, sono la sua manager e…- -Ohhh! Wow! Il principe del calcio! Scusa, non ti avevo riconosciuto, sai che sono un tuo grande fan! UH non ci posso credere!!- -Ehm…piacere…- -Comunque, Julian dicevo che lui è…- -Cavoli, Amy, perché non me lo hai presentato prima?- -Eh?!- Avevo capito. Non voleva fargli sapere che era mio cugino… -I due erano ancora abbracciati, e Julian si girò, dicendo che doveva andare. Lo vidi andarsene, perché Hiroshi mi stava trattenendo. Appena sparì dalla nostra visuale, il caro cuginetto mi disse di rincorrerlo e dirgli tutto. Non aspettai un secondo di più. Sentì le sue parole mentre correvo: -Dagli una svegliata!!!- Lo ritrovai su una panchina di un reparto poco lontano, con aria triste. Che avesse funzionato? -Julian!- -Eh?! Amy?- -Ciao.- -Devi scusare Hiroshi, lui è fatto così…- -E’…è il tuo ragazzo?- Si girò dall’ altra parte. Io sorrisi. –E’ mio cugino.- -Cosa??!-Si girò di scatto, io intanto mi ero seduta dietro di lui. I nostri volti erano terribilmente vicini…ci guardammo a lungo… -Si…- -Amy…io…- Mi decisi. Non poteva continuare così. Gli sorrisi. --- -Anch’io!- Gli diedi un veloce bacio sulle labbra e lo guardai, bordeaux. Lui mi sorrise e mi baciò, un bacio tenero e passionale allo stesso tempo…il mio primo bacio…

“Ah, che bello…” Sospirò Patty con un’aria sognante identica a quella dell’amica “…Come vorrei che Holly fosse romantico anche solo la metà di Julian…” Altro sospiro.
“Dai, me lo sento: presto tutto si sistemerà!”
“Almeno… Ma non credo!”
“Perché dici così?!”
“Non so… Sto perdendo le speranze… Sai, forse è meglio che lo lasci perdere… E’ l’unica soluzione, credo…” I suoi occhi diventarono lucidi. “Vorrà dire che sceglierò fra i miei tanti corteggiatori!!!” Si sforzò di ridere.
“Patty…” Amy era senza parole. La sua amica non aveva mai detto una cosa simile…

Giorno successivo. La campana stava suonando, ormai. Tutti gli studenti nel cortile della scuola si stavano avviando all’interno dell’edificio.
La ragazza esitò un momento, prima di entrare in classe -Coraggio Patty, ce la devi fare. Ignoralo. O meglio, trattalo come tutti gli altri, come un comune essere umano.- Emise un profondo respiro. “Ciao a tutti!” Si diresse verso il proprio banco, quasi in fondo alla classe, passando oltre quello del capitano, ma non gli regalò il solito sorriso, anzi, non lo guardò nemmeno, camminando a testa alta. Sistemò la cartella e si sedette. “Cavoli…E siamo solo all’inizio…”
Bruce guardò esterrefatto la manager “Ehi, Holly!” Si voltò verso l’amico, seduto al posto di fianco al suo. Lui si voltò, dopo aver seguito Patty con lo sguardo “Hi hi hi!!!” Continuò l’altro “Ma cosa è successo??? Oggi non ti ha fatto il suo sorriso accalappia- calciatori- innamorati- solo- del- pallone?!”
“Bruuce! Anche tu ti ci metti?! Piantala!!!”Gli lanciò un’occhiataccia omicida.
Entrò il professore ( ^_^;;; Per la fortuna di Harper...)
Ma il numero 10 della NewTeam aveva la testa fra le nuvole, quella mattina. In fondo, Bruce aveva ragione… Da quando la conosceva, lei lo aveva sempre salutato con un sorriso… un sorriso così dolce…
“Ma a cosa sto pensando? E… perché l’ho notata subito, quella mancanza? Non è che… No! Non è possibile! Ma forse…
Stava provando qualcosa di diverso per la sua onnipresente amica? Forse si, ammise tra se il capitano, anche se si domandò che cosa…
La mattina era volata in un soffio, tra mille pensieri, ed ora era la pausa pranzo. Patty era in piedi, vicino al suo banco, chiacchierando apparentemente spensierata con un gruppetto di amiche. Lui si era ritrovato a fissarla. Non si era mai accorto di come l’uniforme le stesse bene… Si, era proprio carina… Si era reso conto di averlo finalmente ammesso, e arrossì.
“Ehi, Holly! Holly? Pianeta terra chiama Hutton! Ma ci sei?”
“Eh? Come…?”
“Oh! Oliver Hutton è tornato sulla terra! Si può sapere perché sei rosso come un peperone? Tanto ho visto come guardavi Patty!!!”
“Io…? Ma no! Cos’hai capito! Ero solo assorto nei miei pensieri…”
“Su questo non c’è dubbio! Ma non erano di sicuro rivolti al calcio… Eh eh eh!”
“Ma Tom…!”

Agli allenamenti, la stessa identica situazione. Lei gli parlava, certo, ma non era come una volta… C’era qualcosa di diverso…
Ad un certo punto, un ragazzo, della classe accanto alla loro (se non si fosse ancora capito, Patty e gran parte della NewTeam frequentano la stessa classe^_^) le si presentò, chiedendole di poterle parlare un momento.
“Capitano, mi assento solo per un attimo, torno subito!” Fece un cenno a lui, che era al centro del campo a palleggiare, dopodiché seguì l’altro.
Holly li guardò, e la cosa gli diede stranamente fastidio. Non resistette. Doveva seguirli. Lo fece.

I due si recarono dietro l’edificio scolastico, mentre lui si nascose dietro un muro, che per sua fortuna era vicino quel tanto da poter sentire i loro discorsi.
“Beh, Patty, io…” Iniziò subito il ragazzo “Non ce la facevo più ad aspettare: devo dirtelo… Tu mi piaci!”
Entrambi arrossirono. Lei restò qualche tempo in silenzio. “Mi dispiace.” Abbassò lo sguardo “Sono già innamorata di un altro ragazzo..”
“Già. Lo sapevo sin dall’inizio, ma volevo solo che lo sapessi. Tutto qui, non preoccuparti…”
“Ma come facevi a saperlo, scusa?” Arrossì più di quanto già non lo era
“Credo che chiunque lo abbia capito, ormai…” Sorrise “…Tranne l’interessato, giusto? Scusa se ti ho fatto perdere tempo, fa come se non ti avessi detto niente! Ciao!” Se ne andò di corsa.

La ragazza rimase immobile per un po’, lo sguardo fisso a terra. Non sapeva di essere guardata da uno scioccato Oliver, fermo nel suo nascondiglio. Tanti pensieri gli affollavano la mente. Si era reso conto che Patty non era più la bimba-maschiaccio di un tempo, era diventata una ragazza, ormai,… una bella ragazza… Era forse l’unico a non essersene accorto?
E se si fosse innamorata? O meglio, se si fosse messa con qualcuno? Prima o poi era inevitabile che accadesse… Sarebbe rimasta la stessa? … E ciò che aveva detto… Allora era già innamorata!? E davvero tutti lo sapevano? Tutti… tranne lui… Chi poteva essere?
Una mano sulla sua spalla lo distolse da quei pensieri che lo facevano stare male. Sussultò.
“Benji! Che ci fai tu qui?” Nel frattempo notò che la ragazza se ne era andata.
“Colto in fragrante, eh?!” Sguardo malizioso. “TU cosa ci fai qui, piuttosto!!! Io ti ho visto andar via di corsa dal campo, e visto che non è da te, ho pensato bene di seguirti!”
“Ah. E… hai sentito tutto?”
“Ho sentito tutto.” Silenzio.
“Vuoi parlarne, Holly?Dì tutto a zio Benji!”
“Si, ma… Io non ho capito!”
“Lo sospettavo.”
“Ah, si?!”
“Il solito idiota.”
“Grazie!!!”
“Di niente.”
“Parlando di cose serie…”
“Ma questa è una cosa seria. Sei davvero un idiota, in amore!”
“Mmmmm… Dicevo: hai notato che oggi non era la stessa, con me? E secondo te di chi è innamorata? E perché sono l’unico a non sapere nient…”
“MA ALLORA SEI SCEMO!!!”
“Eh?”
Benji finì a gambe all’aria, con un mega – gocciolone sulla fronte…
“Tutti lo hanno notato… Non dovrei essere io a sbatterti in faccia la verità così, ma sei un caso disperato…” Disse fra lo stremato e il furioso “Dunque: se fai ragionare quel pallone da calcio che ti fa da cervello, non è che per caso potresti pensare che se tutti sanno chi è quello che le piace tranne l’interessato, tutti tranne te, NON E’ CHE MAGARI SEI TU L’INTERESSATO???!!! Un consiglio: svegliati prima che qualcuno te la porti via…Sono anni che ti aspetta! Potrebbe anche scocciarsi, non credi??!!”
Il capitano restò ammutolito.
Il portiere sospirò. “Ma che ci faccio io qui a parlare con te?! Sto peggiorando…” Se ne andò, sistemandosi il cappello.
Holly, dopo essere rimasto immobile a lungo, ritornò agli allenamenti, ma quel giorno non ce la faceva a rimanere lì… Aveva bisogno di pensare. Salutò tutti velocemente, fingendo un mal di testa (Troppe emozioni in un giorno, eh, mio caro Oliver?!?!?! Hi hi hi ^_^), e corse via.
L’intera squadra, allenatore compreso, rimase di stucco… Ma come? Hutton, che aveva giocato partite con gambe e spalle doloranti, fino allo svenimento…, non resisteva ad una banale emicrania??? No, era impossibile… Ci doveva essere sotto qualcosa! Ma la più allibita era la loro prima manager… -Cosa ti è successo? Non è da te! Possibile che tu mi debba sempre far preoccupare in questo modo? Eppure volevo riuscire a dimenticarti…-

Il ragazzo era nel suo letto, guardando un vecchio album… La NewTeam al completo… Dovevano avere circa 11 anni… Bei tempi, quelli… Il loro unico pensiero era quello di giocare al pallone… La foto con la coppa della loro prima vittoria al campionato nazionale… Vicino a loro, anzi, a lui, ecco Patty…con la sua bandiera fatta a mano, più alta di lei, e la fascetta rossa che portava sulla fronte… E poi, una con soltanto loro due: lei che lo teneva sottobraccio e faceva il segno della vittoria… Un'altra ancora, al primo giorno delle medie… Lei gli era sempre accanto, con quel sorriso e quella luce dolce negli occhi… Non ne era certo, però… Si… Forse Benji aveva ragione: come aveva fatto a non accorgersene? Da quando era arrivato a Fujisawa, lei ogni momento era lì: a fare il tifo per lui, a medicargli le ferite, ad accompagnarlo dal dottore, ad aiutarlo con i compiti,…E quelle parole… Svegliati prima che qualcuno te la porti via… Sono anni che ti aspetta! Potrebbe anche scocciarsi, non credi? Price aveva ragione, come al solito… Ma se fosse veramente così… Ciò significava che lui, senza saperlo, la aveva fatta soffrire… No! Non era giusto! Non riusciva a darsi pace…Avrebbe dovuto capire…Perché solo nel calcio tutto era facile… Doveva rimediare assolutamente!
Prese fra le mani una foto che li ritraeva insieme… -Patty… Scusami! Sono un cretino! Potrai mai perdonarmi? Ti ho assillato per tutto questo tempo con le mie fisse per il calcio e tu… tu eri sempre lì ad ascoltarmi… Ormai lo so… Io… Io ti amo, e non oso pensare come potrebbe essere la mia vita senza di te!-
Basta! Ora non ti farò più aspettare… Devo solo trovare il modo per fartelo capire,o meglio…il coraggio di fartelo capire…-


Domenica mattina. Quartiere residenziale di Fujisawa. Un ragazzo suonò il campanello di una delle case in fila. Era tutto silenzioso, a parte alcune voci di bambini in fondo alla strada.
La ragazza andò ad aprire “Tom?!!!” “Ciao, manager! Come stai bene con quel grembiule!” Sorrise.
Arrossì“Oh, beh… Mia madre è fuori e mi tocca preparare il pranzo…”
“Capisco.” Si fece serio. “Avrei bisogno di parlarti un attimo. Ti va di venire a fare un giro?”
“Non capisco, ma… Ok!”
Arrivarono fino al fiume, e lì si sedettero sull’erba.
Lui si alzò, prese un sasso qualche passo davanti a loro e lo lanciò nell’ acqua. “Sono venuto per chiederti una cosa...”
“Ah…” Era sicura di aver capito cosa… Ma perché? Lei non aveva voglia di parlarne, in quel momento!
“Vengo subito al sodo: cosa sta succedendo a te e a Holly? E’ un periodo che vi vedo strani tutti e due… Ieri sembrava quasi che non fossi più tu… Non lo trattavi come al solito… se ne sono accorti subito tutti! Lui è diventato sognante… e poi se ne va senza un motivo dal campo…Mai successo! Te lo domando perché siete entrambi miei amici, e non vi riconosco più…”
“Io non so se…”
“Guarda che non tradirei mai la tua fiducia… Non dirò niente a nessuno, soprattutto a lui! Capito?!”
“Grazie … Finalmente mi posso sfogare!”
Lui torna a sedersi vicino a lei. “Forza, racconta!”
“Beh… Non c’è niente da raccontare…” Divenne triste “… E’ che mi sono resa conto che da quando avevo 11 anni la mia vita è incentrata unicamente su di lui… Ad aspettarlo e ad aiutarlo… E lui non si è mai reso conto di quanto lo ami…” Iniziò a piangere. “Non ricordo nemmeno cosa facevo prima di quel giorno… Tutti i miei sogni, i miei interessi… Sono svaniti nel nulla…” Il ragazzo la fissava sbigottito, incapace di dire qualsiasi cosa… Ogni parola era inutile, in quel momento. La abbracciò, e lei pianse fra le sue braccia. Non aveva mai visto la loro manager in quello stato. “… Però, Tom…” Si staccò e lo guardò, gli occhi ricolmi di lacrime “… Io non ce la faccio! Non riesco a dimenticarlo…” Lo abbracciò di nuovo “Cosa devo fare? Dimmelo, ti prego… Aiutami…”
Lui le accarezzò i capelli. “Non devi preoccuparti, Patty! Secondo me, il nostro capitano sta iniziando a capire…”
“Eh?!” Si calmò, fissando il ragazzo.
“Si…hai presente quando ieri te ne sei andata con quello della sezione A… Lui subito dopo è corso via… e Benji, che lo ha seguito, mi ha detto che vi ha seguito… Poi è rientrato sconvolto ed è andato a casa… Oltretutto Price ha cercato di aprirgli gli occhi, anche se con i suoi modi…”
“CHE COSA????”
“…E poi lo ho beccato a guardarti imbambolato durante la pausa pranzo!!!”
“Oddio… allora ha sentito la dichiarazione d’amore che mi ha fatto…” Diventò rosso-peperone “… e io che rifiutavo dicendo di essere innamorata di un altro… E lui che ammetteva che tutti lo sapevano, tranne l’interessato… E poi se Benji… Io devo andarmene!!! DEVO CAMBIARE CITTA’, NAZIONE, MONDO!!!”
Il numero 11 della NewTeam rise “Ah, ora si spiegano molte cose… Meglio così, no?” Lei lo fulminò con un’occhiataccia.

Oliver era a spasso con il suo amico pallone, durante la sua solita corsa mattutina.
Ad un tratto, rimase immobile. Il pallone gli rotolò via. –Ma… ma quelli sono… Tom e Patty??? E sono… abbracciati! Ma come… com’è possibile?-
Recuperò la palla e corse via. I suoi due migliori amici gli avevano tenuto nascosto un fatto così importante?

Domenica pomeriggio. Tom era con suo padre, in cima a una piccola collina. Era dietro di lui, e, coricato sul prato, fissava le nuvole, pensando alle parole dell’amica. -…Dopotutto non le si può dare torto… Ma tutti sappiamo come è fatto Hutton…- Fu interrotto da un’ombra che gli copriva gli occhi. Si mise a sedere. “Holly!” Era sconvolto. Sembrava che ce l’avesse con il mondo intero. Non lo aveva mai visto così. Oltretutto era senza palla al seguito!
“Ti devo parlare. Adesso!”
“Ok. Ma cosa ti è successo?”
“Vieni con me!”

Erano scesi dalla collina. Vi era uno strano clima di tensione fra i due, mai riscontrato tra la “coppia d’oro”.
Ma Becker non ne capiva il motivo “Ce l’ha per caso con me? Ma cosa gli ho fatto? Aspetta… a meno che oggi… Dopotutto lui abita lì… Vuoi vedere che…” Sorrise fra sé.
Si sedettero sotto un albero, ai piedi della collina. Oliver non attese troppo a parlare. “Mi hai deluso, Tom.”
“Come?” Era ancora convinto di aver capito a cosa si riferisse, ma decise di vedere come se la cavava l’amico… Doveva essere molto imbarazzante, per lui. (N.d.A. SADICOOO!!! HI HI HI!!! ^-^;;;)
“Ma abbiamo anche vinto, nell’ultima partita…”
“E’ possibile che tutti crediate che io pensi esclusivamente al calcio??? No, non è per la partita!” Si voltò di scatto.La sua pazienza era quasi al limite.
“Ah… E per cosa, allora?”
“Credevo che tu fossi mio amico…” Lo fissò negli occhi. Uno sguardo arrabbiato, ma soprattutto deluso, triste.
“Chissà cosa deve aver passato, avrà creduto che io e la manager…”
“Infatti lo sono!”
“Credevo che gli amici si dicessero tutto… Ma evidentemente qui le cose le devo scoprire da me…”
“Cosa stai farneticando? Io non ti nascondo proprio niente!”
“Ah no? Vi ho visto stamattina… Tu e Patty, a fare i piccioncini…” Si voltò e rimase di stucco, vedendo l’altro che rideva sguaiatamente … “E hai anche il coraggio di ridere?” Se ne andò, offeso. (^-^)
“Aspetta, Holly!” Non riusciva a contenersi. “…COLPITO E AFFONDATO!!!”
“Cosa?” Non riusciva a capire. Si fermò per un attimo, ma poi riprese a camminare. “Questo non dovevi farmelo…”, sussurrò.
“Fermati.” Era serio, ora.
Lui si fermò, dando comunque le spalle all’amico.
“Tu non hai capito. Lei stava piangendo, e io la stavo consolando.”
“Non potevi almeno trovare una scusa più credibile? E poi noi due ci conosciamo da tanto, avrebbe potuto benissimo confidarsi con me!"
“Tu saresti al centro del suo mondo, quindi, secondo te?!”
“Ma cosa stai dicendo? No,… dicevo solo che…”
“E allora perché sei geloso?”
“Non ho detto di essere geloso, solo… poteva dirmi che… Mmmmm! Smettila, Tom!” Era imbarazzato.
“Smettila tu, Holly! A te non poteva dire nulla, in quel caso.”
“Perché no, scusa? Credevo di essere un amico anche per lei!”
“Ma allora non capisci! Non ti rendi conto che è per te che stava piangendo???”
Silenzio.
“Hai capito, ora?”
“No, … Non è possibile! Tu mi stai mentendo!”
“Oliver, tu sei il mio migliore amico, non potrei mai rubarti la ragazza a cui vuoi bene… Perché è così, vero? A me puoi dirlo!”
Il capitano pensò alle parole di Price.
“Hai ragione. Perdonami.” Finalmente si girò. “Ti chiedo scusa per aver dubitato di te, ma oggi, ecco, io… io non ci ho visto più! E poi, si, lei è molto importante per me! Mi è sempre stata vicina, e io le voglio troppo bene!”
“Non ti preoccupare! Piuttosto, se è così perché ti fai tutti questi problemi?” Non rispose.
“Senti, Tom…”
“Si?”
“Perché Patty piangeva? Perché proprio a causa mia?” La preoccupazione nei suoi occhi era palese.
“Beh, ecco, io…”
“Devi dirmelo, ti prego!” Gli mise entrambe le mani sulle spalle, implorandolo.
“Non posso. Facendolo tradirei la sua fiducia.”
“Ma io ho il diritto di sapere cosa le è successo… cosa le ho fatto!”
“Lo so… infatti vedrai che presto lo scoprirai…Devi avere pazienza! Intanto prova a pensarci. Ci potresti arrivare! Adesso devo proprio andare! A domani! Ciao ciao!” Se ne andò correndo, con un sorrisetto ironico stampato in faccia…

Si era fatto buio, oramai. Holly ritornava a casa, immerso nei suoi pensieri.
“Allora è vero? Sarà come penso? La mia migliore amica ha sofferto per anni a causa mia! Come posso essere stato così stupido… Mi odio!!! Ma ti giuro, manager, che da domani le cose cambieranno!

Non sapeva quanto fosse vicino alla verità…

Mattina. Le prime luci di un nuovo giorno filtravano attraverso le tende azzurrine fermate da due catenine di brillantini colorati. Il silenzio regnava ancora sovrano quando una musica iniziò a diffondersi allegra nella stanza.
“Mmmmm…” La ragazza si rigirò tra le coperte. “…Possibile che sia già ora di alzarsi… Ancora un minuto…” Ma la radiosveglia continuava a svolgere imperterrita il suo compito.
La cercò invano con la mano, ma dovette per forza girarsi per spegnerla. “Hmpf! A quest ora dovrebbero mettere musica più soft!” Si mise a sedere sul letto con aria assonnata. “Uffa… ancora un nuovo giorno! In cui sarò obbligata di nuovo a vederlo… ma io non voglio! Non so quanto ancora potrò resistere alla sua vicinanza… Però devo farcela… per forza!” Si alzò e iniziò a vestirsi, triste.
“Patty, scendi! E’ pronta la colazione!”
“Arrivo!”

-Possibile che debba sempre essere in ritardo?- Pensò, chiudendo il piccolo cancello. Si voltò di scatto, pronta a iniziare la corsa verso la scuola. Ma si bloccò impietrita, per ciò che era davanti a lei… per CHI era davanti a lei…
“Holly???!”
“Ciao Patty!” Le stava sorridendo… un sorriso… speciale… -No, sicuramente mi sbaglio, eppure non sto sognando… non mi era mai venuto a prendere a casa…-
“Ehi, cos’è quella faccia? Sono così brutto?” (NdA Bbbbbeeello luiii!”)
Lei arrossì di colpo. “N-no, è che… non sei mai venuto e…”
“Già, lo so.” Divenne pensieroso.
“Ah, bene! Ora non posso neanche farti una sorpresa, eh?!” Fece finta di offendersi, incrociando le braccia sul petto.
Lo osservò per un momento, poi gli sorrise, un sorriso dolcissimo. “Dai, stupido, mi ha fatto piacere!” Si avvicinò e, ridendo, lo prese sottobraccio. Lui la guardò un attimo stupito, ma poi le sorrise dolcemente. Lei vide il sorriso e lo ricambiò, ma appena si accorse di ciò che aveva fatto arrossì e si staccò.
Proseguirono in silenzio. Il primo a romperlo fu la manager. “Hai già pensato agli schemi di allenamento di oggi?”
“Stop! Bloccati! Almeno per oggi io e te non dobbiamo parlare di calcio!”
“Come-come??? Cosa ha detto il grande Oliver Hutton?Come mai questa improvvisa decisione?” Prese a trotterellargli intorno, prendendolo in giro.
“Sono sette anni che ne discutiamo, mi sembra abbastanza! Ma dimmi di te, piuttosto! Come va la vita?”
“Come al solito…” Divenne pensierosa.
Lui la fissò intensamente “Non è che hai qualche problema? A me puoi dire tutto, sono sempre pronto ad ascoltarti!”
Lei non fece in tempo a rispondere che una voce li interruppe.
“Ecco i due piccioncini!!!”
“Bruce! Sempre il solito, eh?!”
“Per la fortuna di tutti voi, cara! Ma lo sapete che formate proprio una bella coppietta?”
“Tu parli tanto, eh?! Ma poi basta guardarti di fronte a Evelyne, non fai altro che balbettare, CASANOVA!”
“Senti chi parla!”
“Grrrrr! Io ti…”
“Già di prima mattina, dovete iniziare a litigare, voi due? Forza, è ora di entrare in classe!” Fece Holly, sconsolato.

Patty era intenta a seguire la lezione, quando la compagna seduta nel banco davanti a lei le passò di nascosto un piccolo biglietto, indicandole con un gesto il capitano. Lei lo guardò. Aveva le mani giunte, come se la stesse pregando di aiutarlo. Lesse il biglietto:
“Ti va di mangiare insieme, oggi? Ho un favore da chiederti. Ti preeegooo! Ci vediamo sul tetto, ok? Holly”
Gli fece cenno di sì, e lui sorrise.

Pausa pranzo. Quando la manager arrivò, lui era già lì ad attenderla.
“Grazie per essere venuta!”
“Figurati. Ma dimmi, qual è il favore? Sono curiosa!”
“Beh, domani è il compleanno di mia madre. Di solito era mio padre che se ne occupava, ma ora è in viaggio, quindi il regalo lo devo comprare io… e non so nemmeno da che parte cominciare… Please, help me!!!”
“Troppo inglese ti fa male! Comunque va benissimo! Andiamo a fare un giro dopo gli allenamenti, ok?”
“Avevo deciso di dimenticarti, però… se mi guardi con quegli occhi…”

Allenamento. Due manager stanno stendendo gli asciugamani a bordo campo.
“…E questo è l’ultimo, Eve!”
“Già. Hei, senpai, tu su quale scommetti?”
“Come?”
“Quale sarà la salvietta che colpirà in pieno Bruce, oggi?”
Stavano ancora ridendo quando videro una pallonata dirigersi proprio verso di loro…
“Ecco, ci risiamo!” disse Eve con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
Ma il pallone fu deviato da una scivolata provvidenziale… era Oliver!
“Wow! Che riflessi! Grazie capitano!”
“Di niente, Patty! Ti tocca sempre del lavoro extra per quella frana…” Si voltò verso Bruce
“OH, MIO EROE!” Scherzò questo.
“Piantala, tu, possibile che la tua mira infallibile ti tradisca così? 10 giri di campo!”
“Ma capitano…”
“Corri, o vuoi che diventino 20?”
“Vado, vado… nessuno mi capisce…”
“Oh povero Bruce!”
“Eve, anche tu?!”
Se ne andò, lasciando i tre a ridere.

Tutti se ne erano andati ormai, tranne Patty, che stava ancora raccogliendo i palloni.
Holly corse ad aiutarla.
“Ma no, Holly,… sarai stanco, hai appena finito di giocare…”
“Ti aiuto volentieri, davvero, d’altronde tu lo fai sempre, con me…”
Si fissarono negli occhi, prima di continuare.
Poi si recarono in città, dove comprarono un profumo per la madre di lui, e si divertirono come non avevano mai fatto, forse, chiacchierando di tante cose, per esempio del povero Bruce.
“…Certo che anche lui potrebbe stare più attento… Fra noi manager ormai facciamo le scommesse su quale fra gli asciugamani colpirà…”
“Ma dai? Veramente? Cavoli, dobbiamo organizzarci anche noi della squadra, allora!!!”
Stavano ancora ridendo quando Oliver si sentì strattonare dalla ragazza, che fissava una vetrina con aria divertita. Si voltò anche lui.
“Guarda come ti assomiglia!” Stava indicando un piccolo orsacchiotto di peluche con una magliettina bianca e azzurra, che teneva tra le zampe… un pallone da calcio.
“Che cosa dici? Io sono più bello!”
“Ma non vedi com’è tenero? E poi con quella palla… e la maglia ha gli stessi colori di quella vecchia della NewTeam… si, sei proprio tu! Che carino!”
“Se lo dici tu… però effettivamente ha una faccia simpatica, te lo concedo!”
“A-ah! Beccato! Sei un essere sensibile anche tu, allora!”
“… Già. Prima non lo ero, ma ora sto tentando di diventarlo, ci puoi scommettere” La fissò.
Lei lo imitò, con sguardo interrogativo. Diede un’ ultima occhiata al pupazzo (che il ragazzo notò) e dopodiché si rimisero in cammino.
Dopo qualche minuto, lui si fermò all’improvviso. “Devo ritornare un attimo indietro! Ti dispiacerebbe aspettarmi qui? Torno subito!” E corse via.
“Ma cosa…”
“Fidati di me!”

Patty stava iniziando ad innervosirsi, quando vide Holly correre verso di lei.
“Dunque?”
“Dunque cosa?”
“Beh, cosa dovevi fare di così importante da far aspettare una ragazza in mezzo alla strada?” Si finse offesa.
Le mostrò un pacchetto che teneva nascosto dietro la schiena.
“Mi perdoni se ti dico che questo è un pensiero per te?”
“Cosa? E perché?Non dovevi…” Arrossì. Quante cose piacevolmente strane, in un solo giorno… Ma che cosa stava succedendo?
“Forza, aprilo!”
Lo prese e lo scartò. “Ma è il peluche di prima! Che bello! Grazie, Holly! Ma si può sapere perché?”
“Mah… Per avermi aiutato con il regalo per mia madre… ma soprattutto, visto che mi somiglia, ogni volta che lo guarderai ti ricorderai di me…” Abbassò il capo, tentando di non far notare il rossore sulle guance.
Lei sorrise. “Oliver!”Lo chiamò.
Lui alzò lo sguardo, e lei gli diede un veloce bacio sulla guancia. “Grazie!” E ripresero il cammino.

Giunsero davanti a casa di Patricia quando ormai era sera. Entrambi erano dispiaciuti che quella favolosa giornata fosse già finita.
“Beh, io vado! A domani, Patty!”
“Aspetta! Perché non entri a bere una tazza di tè?”
“Non vorrei disturbare…”
“Oh, non preoccuparti, i miei non ci sono, tornano tardi!”
“I…i suoi non ci sono?! Glom… Cosa devo fare? Entro o no? Mio dio… Beh, che c’è di male, in fondo…”
“Oddio! Non vorrei che pensasse male… io non volevo certo…”
“Va bene! Solo un minuto, però!”
“Fiuuu! Menomale! Dopotutto non ci avrà neppure pensato, conoscendo il tipo… Eh Eh!”
“E… e se glielo dicessi ora, quello che provo per lei? Ma si, è il momento giusto! Nessuno che ci disturbi, e poi dopo un giorno così bello… Ok! Fatti forza, vecchio mio, andrà tutto bene!” (;_; Povero Ollyno… Sapendo ciò che ti aspetta… piango! Sigh! Snif!)
La ragazza aprì la porta ed entrarono.
“Accomodati pure!” Gli indicò uno dei due divani del salotto. “Io vado a prendere qualcosa da bere… ah! Ti va di fare da cavia ai biscotti che ho preparato ieri sera?”
“Cucini anche i dolci, allora? Non solo i tuoi fantastici panini…! Certo, non vedo l’ora di assaggiarli!”
“Non mi prendere in giro! Arrivo subito!” Entrò in cucina e lui si sedette.
“Sai, Patty…”
“Si?”
“E’ da tanto che ci conosciamo, eppure non sono mai venuto a casa tua…”
“Già, e io invece… sempre da te a rompere! Strano che tua madre non mi abbia ancora cacciato fuori a calci”
“Ma dai, lo sai che non è vero, sei sempre la benvenuta, da me! Anzi, mia madre mi dice sempre che tu sei la figlia che non ha mai avuto! Ti adora!” –E non è l’unica della famiglia…-
“Adesso non mi far arrossire!”
Lui sorrise. “Posso andare a lavarmi le mani, intanto?”
“Certo, fa pure! Il bagno è di sopra, l’ultima porta a destra!”

Ripose l’asciugamano e uscì dal bagno. Percorrendo il corridoio, notò una porta semi-aperta. Passando, vide una piccola poltrona su cui sedeva una scimmia di peluche. “Dev’essere la sua camera! Forse non dovrei, ma… ehm… sono troppo curioso!!!” (^^;;;) Entrò. La prima cosa che notò fu il gran numero di pupazzi. -se lo dicessi a Bruce non smetterebbe di prenderla in giro per i prossimi 20 anni…!!- Ma quello che vide subito dopo, guardandosi intorno, lo lasciò di stucco. Alle pareti, una marea di foto della NewTeam, sin dal suo primo Campionato Nazionale, e una che la ritraeva con Arthur a gli altri mentre faceva il tifo con la divisa e la bandiera, quando avevano 11 anni. Sulla scrivania c’erano tre cornici, e tutte ritraevano solamente lui. Arrossì. Sul comodino, poi, ancora una sua foto e una con loro due, lei che gli stringeva il braccio felice e lui con la coppa di una vittoria al campionato delle scuole medie. Subito lo stupore si trasformò in una strana sensazione piacevole, nata dal fatto che lui contava qualcosa per lei, evidentemente… Sollevò la cornice, ma una piccola foto scivolò sul pavimento dal retro di questa. Un bambino. Chi poteva essere? Non fece tempo a chiederselo, che dalle scale si levò la voce della ragazza…
“Ehi, Holly! Sei ancora vivo?” Rimise immediatamente tutto al proprio posto, e uscì socchiudendo la porta.
-Meglio che non lo venga a sapere…- “Arrivo!”

“Buonissimi!”
“Davvero?! Sono contenta che ti piacciano! E non sei ancora morto avvelenato!” Rise.
-Da quanto che non ti vedevo ridere così… Sono contento! Sei così carina quando ridi…Farei qualunque cosa per te… adesso l’ho capito, e voglio rimediare a tutto il male che ti ho fatto passare… Io… devo dirtelo… dirti che ti voglio bene, che non voglio lasciarti andare, che vorrei sempre vederti ridere così… Ora o mai più! Ce la devo fare…-
“Ehi! Ma… c’è qualcosa che non va?”
-Ecco, per l’ennesima volta sei preoccupata per me… Ma ora basta!-
“Allora???”
“Eh? No, no, niente!”
“Se lo dici tu…”
“Io… io ti devo dire una cosa”
“Come?... Certo…” -Ma che gli succede? Perché è così serio… ma anche così affascinante…?-
Si fissarono entrambi, a lungo. Non riuscivano a staccare lo sguardo uno dall’altra. Restarono così, in silenzio, finché lui non iniziò.
“Ecco, io…” Arrossì. Patty lo imitò. Se lo sentiva, quello che stava per dirle era ciò che per sette lunghissimi anni aveva sognato. Lo aveva capito prima, lo aveva letto nei suoi occhi. –Oliver, lo so quanto è difficile per te solo pensare a queste cose, ma ti prego, non farmi aspettare ancora… non so se lo sopporterei…-
“Si?...” sussurrò. Il ragazzo si era voltato evitando il suo sguardo.
“Non so come dirtelo… sono una frana in queste cose…” –Ora mi giro, le prendo le mani e le dico quanto la amo…già, facile a dirsi…” Si girò di scatto. Lei sorrise.
DLIN- DLON!!!! Il campanello. Entrambi impiegarono qualche secondo a connettere… il primo a mostrare qualche segno di vita fu Holly, che si voltò, per nascondere la rabbia di un’occasione persa. La ragazza invece chiuse gli occhi con violenza, e questi diventarono lucidi… “E’ tutta la vita che aspetto questo momento… e uno stupidissimo campanello rovina tutto… non è possibile, non ci credo… e non posso nemmeno permettermi di restare qui imbambolata e rifiutarmi di aprire… chissà lui cosa penserebbe…”
“Scusami… vado ad aprire… non so chi possa essere, magari sono i miei…” mormorò prima di correre verso l’ingresso con serie intenzioni omicide nei confronti del guastafeste…
Lui la seguì con lo sguardo fino a quando aprì la porta. Non vide chi era, ma solamente lei impallidire portando una mano davanti alla bocca. Si alzò preoccupato per raggiungerla, ma si bloccò quando sentì una voce maschile che doveva appartenere a una persona della loro età… “Pat!!!”
Lei gli saltò subito al collo… “Patrick!!!!!!” Lui ricambiò l’abbraccio.
Oliver si era alzato, ed aveva assistito alla scena sbigottito. La Patty che conosceva era troppo timida per simili atteggiamenti… e che espressione felice aveva…chi era poi quel ragazzo dai tratti occidentali? Di certo non era un suo parente… purtroppo. Ma… ne era quasi certo: era il bambino della foto di Patty!
Il giovane si staccò leggermente da lei “Ehi tu, cosa fai? Piangi? Vabbè che sono troppo bello, però…”
“Stupido!” Disse la ragazza asciugandosi le lacrime “No, è che sono 8 anni che non ci vediamo… Che bello rivederti…”
“Ehi, dove è finito il mio piccolo maschiaccio? Sei ancora più carina!”
“Beh… grazie! Tu non sei cambiato molto, ma devo ammetterlo, ti trovo molto bene! Senti, ma che cosa ci fai in Giappone?”
“Mio padre è qui per affari e l’ho seguito…sono in albergo e ho pensato di venire a trovarti, mi avevi dato il tuo indirizzo…”
“Bene! Ops, sono la solita maleducata… entra, dai!”
“Ah, era ora!”
“Scemo!”
“Ora ti riconosco!”
Gli indicò il salotto, dove trovarono Holly. “Vedo che sei in compagnia… ho per caso disturbato qualcosa? Non mi presenti il tuo ragazzo?”
“Ma cosa stai dicendo? No, lui è un mio amico… Patrick… lui è Holly… Holly… Patrick!”
“Ciao! Piacere di conoscerti!”
“Uhm! Holly… aspetta! Tu devi essere il famoso Oliver Hutton! Pat mi ha scritto spesso di te! Piacere mio!”
Gli strinse la mano con entusiasmo, che si tramutò poi in una stretta che a Oliver sembrò significare una sfida… ormai era in grado di riconoscerla dopo tutti quegli anni di competizioni calcistiche…
Patty intanto era arrossita, quella strana atmosfera creatasi la metteva stranamente a disagio… “Sai, Holly, lui è un mio caro amico di quando vivevo a Londra, prima di venire a Fujisawa… lo conosce anche Amy… Poi, quando sono partita, ci siamo scritti fino a qualche anno fa…”
“Dì pure che eravamo praticamente fidanzati, cara…”
“Il solito presuntuoso! Non è affatto vero!”
“Ah si?! Eh eh!” Oliver cercava di non dare a vedere la gelosia che provava in quel momento… ma sapeva che non avrebbe resistito a lungo… “Beh, ora è meglio che vada… è tardi, e poi avrete un mucchio di cose da raccontarvi… Patty, ci vediamo domani!”
“Aspetta! Ti accompagno all’uscita!”
Aperta la porta, lui stava per uscire quando la ragazza gli prese una mano. “Holly!”
Lui si girò. “Si?”
Lei gli scoccò un bacio sulla guancia, arrossendo. “Grazie di tutto, per oggi!”
Le sorrise e le strinse la mano. “Grazie a te. A domani!” Se ne andò.
“A domani…” lo fissò finché non scomparve dalla sua vista, prima di rientrare. Ritrovò l’amico che la aspettava ancora seduto in salotto.
“Ancora cotta di lui, vero?”
“Si, ma…”
“Dai, nelle tue lettere non parlavi d’altro… Ma non ti sei ancora stancata?”


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


...Did you ever love somebody?

...Did you ever love somebody?
(...Hai mai amato qualcuno?)


Capitolo 2



Il giovane capitano della NewTeam, nonostante stesse cominciando a fare buio, camminava per la città, non riuscendo a smettere di pensare a ciò che era successo in quella lunga giornata… era tutto perfetto… ma poi è arrivato quel… come si chiamava?... Patrick… a rovinare tutto… Non riusciva a non provare invidia, ma soprattutto gelosia, per il misterioso ragazzo venuto da Londra… Ma chi era? E cosa c’è stato tra lui e Patty? E ora cosa sarebbe successo…
Improvvisamente gli venne un’idea… forse non avrebbe dovuto, ma… era più forte di lui…
Si mise a correre     “A quest ora ci dovrebbe essere…”

Il ragazzo e la ragazza camminavano mano nella mano, e stavano per entrare nell’albergo quando una voce li fece voltare “Amy! Amyyyy!”
Videro una figura che correva verso di loro “Ehi, ma quello non è Holly?!”
“Amy, ti devo parlare… Ti prego, è importante! Oh, ciao Julian, ci sei anche tu!”
“Ma cos’è successo? Sembri sconvolto… Sarà mica per Patty…eh eh!”
“Si…(NdA: a questa affermazione i due rimasero un pochetto sconvolti…^.^) Tu dovresti conoscere un certo Patrick… E’ arrivato qui oggi… dall’Inghilterra…”
“P-Patrick è qui???” La ragazza strinse con forza la mano del fidanzato, che la guardò preoccupato: era letteralmente sbiancata… “Stai bene?!”
“S-si… Andiamo dentro, dai… non vorrete stare qui tutta la sera!” Entrarono, tutti e tre pensierosi per i propri motivi (cioè Holly per Patty, Amy per Patrick e Julian per Amy. NdA). Si sedettero nella hall, ad uno dei tanti divanetti, e lei iniziò a raccontare con una luce triste negli occhi, dopo che Oliver ebbe raccontato di quel giorno e di come il nuovo venuto li avesse disturbati.
“Beh, cosa posso dirti, Oliver… Quando io e Patty eravamo a Londra, era uno dei bambini del nostro quartiere, che conoscevamo dalla culla… ma noi tre eravamo inseparabili…” I due notarono sempre di più la malinconica espressione della ragazza, anche se lei cercava di nasconderla “… poi siamo cresciuti e lui…” stava quasi piangendo… esitò qualche attimo“…lui si è innamorato di Patty, e lei sembrava che lo ricambiasse, fino a quando scoprì che… ecco… io ero innamorata di lui,… anche se non ricambiata…” arrossì “…così, per colpa mia, non successe niente né fra loro né fra noi, anche perché qualche mese dopo lei partì, e io feci lo stesso dopo poco…”
“Capisco…” disse Holly.
Julian era stupito dalla reazione della ragazza… quel ragazzo doveva essere molto importante per lei…
“Secondo me vuole provarci ancora… dovevi vedere come la guardava…”
Lei restò in silenzio per un po’, prima di dire tutto d’un fiato: “Ti dico solo una cosa… Stai attento! Lui non è un tipo che molla facilmente… Rivelale i tuoi sentimenti, prima che sia troppo tardi… Scusate, ragazzi, io sono molto stanca, vi dispiace se vado di sopra? Ci vediamo…” Corse via, i due però notarono una lacrima scenderle velocemente sulla guancia…
“Amy, ma che ti succede?- Pensò Julian “Dai, ti accompagno fuori…” Uscirono.
“Ma ho detto qualcosa di male?”      (^^;;;)
“No, no… Comunque era ora che ti svegliassi, amico!”
“Umpf! Comunque io… non avevo mai provato niente di simile per nessuna ragazza… e oggi a vederla con quello… non so se resisterò alla tentazione di lanciargli un Drive Shot sul suo bel faccino!”
“Ti posso capire, da come si è comportata Amy penso proprio che la cotta per lui in fondo non gli sia mai passata… e ora ho paura di perderla”
“Ah, allora è per questo che era così strana!”
“Già. In ogni modo non possiamo permettere a lui di portarci via le ragazze che amiamo, dobbiamo tirare fuori le unghie, proprio come in campo!”
“Si, hai ragione. Ma fosse facile!”
“Lo so, ma vuoi farti portare via Patty così, senza muovere un dito?”
“No, però…”
“Devi confessarle tutto il prima possibile!”
Stette in silenzio qualche attimo “Non lo farò, per ora. Lei ha aspettato tanto, e ora ha il diritto di scegliere liberamente, e se si mettesse con quello, non potrei oppormi!”
“Ma che cavolo di ragionamenti sono? Ti stai sbagliando! Lei deve sapere che anche tu la ami!”
“Basta, ormai ho deciso! Io vado! Ci sentiamo!” Corse via.
“Aspetta, Holly!”

Giorno seguente. A scuola Patty sembra felice, e per questo Holly si convinse sempre di più della decisione presa la sera prima, anche se questo dovesse farlo soffrire.
Allenamenti. Patty non è presente, e lo stesso è per Holly, che pur essendo con gli altri, ha la testa fra le nuvole. Tutta la squadra ovviamente non ci mette molto a fare i debiti collegamenti.
Pausa durante l’allenamento. “Ehi, Hutton, ma che ti succede oggi? Giochi quasi al livello di Bruce!”
“Ehi, cosa vorresti dire, Benji?!” Bruce si stava ancora massaggiando la fronte, colpita da un’ennesima pallonata.
“Niente, niente, solo che è preoccupante vederlo giocare così!”
“E io cosa centro, scusa??? Però è vero che oggi il capitano è fuori forma, e io penso di sapere il perché!”
“Ah si?” Ebbe tutti gli occhi della NewTeam puntati addosso.
“Già già già. Non notate l’assenza di una certa persona? Una manager, per esempio…”
“Ah, ora tutto si fa chiaro!” Tutti ridacchiarono, tranne Oliver. “Bruce, taci. Non sono fatti tuoi. E poi non è vero! Non mi ero nemmeno accorto che mancass…” Non poté finire la frase che vide tutti i suoi compagni guardare dietro di lui con aria terrorizzata. Si voltò. Quello che vide lo fece sussultare. Patty era dietro di lui, e lo stava guardando con un’aria delusa che lo fece pentire amaramente della colossale bugia che aveva detto. E con lei c’era Patrick. Peggio di così non gli poteva andare. Lei lo continuava a fissare, mentre lui gli fece un sorrisetto quasi impercettibile di sfida.
Ci pensò Bruce a rompere quella pesante atmosfera. “Ehi, ben arrivata! Non ti sembra un po’ tardi per venire? Abbiamo quasi finito!”
“Si, ma sono solo passata a farvi un saluto! Ah, lui è Patrick! Oggi gli ho fatto fare un giro per la città! Patrick, la NewTeam al completo. Oliver lo hai già visto, mentre questo stupido è Bruce”
“Grazie, manager, gentile come al solito, vedo! Ciao Patrick, lieto di conoscerti!”
“Lui è un mio vecchio amico di quando vivevo a Londra, ed è venuto a trovare me ed Amy!” Lo presentò a tutta la squadra, che capì lo strano comportamento di Holly, anche se trovarono il nuovo venuto molto simpatico, tutti tranne Benji, che aveva notato il sorrisetto di prima…
I ragazzi ripresero l’allenamento, e Patrick notò con disappunto la bravura di Oliver, anche perché fattagli continuamente notare dalla ragazza.
Quando terminarono, Patty e Patrick si diressero verso casa, imitati da tutti i giocatori, tranne Price, che fermò Holly. “Ti devo parlare.”
“?!? Ah, si? Ok!” (NdA Mica si può svegliare COMPLETAMENTE tutto d’un botto, cosa pretendete??? ^^;)
Si sedettero sulla panchina di fronte al campo. Benji si calò il berretto sugli occhi. “Simpatico l’amico della manager, eh? Ha fatto a tutti una buona impressione!”
Il capitano si voltò, nessuno lo poteva capire, solo con lui non era “simpatico”     “Già…” disse sconsolato
Sentì il portiere ridacchiare    “???”   “Allora, cosa c’è da ridere?”
“Ci sei cascato! Hi hi hi!"     “???”
“Ma si, dai, si vede lontano un miglio che è un belloccio doppiogiochista…”
“Oh, ma come hai fatto a capirlo?”
“Semplice: ho visto come tutti il sorrisetto ironico che ti ha fatto di nascosto! Dev’essere proprio un bastardo! Non li sopporto i tipi come lui!”
“…”
Divenne serio. “Hai paura che te la porti via, vero?”
“Si…” E gli spiegò ciò che era avvenuto il giorno prima, quello che aveva sentito da Amy e della decisione presa di non dire niente a Patty.
“Bel casino! Ma sbagli a non dichiararti! Così facendo rischi di grosso, e poi se lei sapesse cosa provi non avrebbe dubbi e rimanderebbe a casa l’inglesino!”
“No, credimi, non sarebbe giusto!”
“Che testa di c…o!”
“Io vado, ciao!”      (NdA Riuscirà qualcuno dei nostri eroi a finire un discorso senza darsela a gambe???)
“Hmpf! Tu hai solo paura! Te la stai facendo sotto, confessa, quindi preferisci restare a vedere come andrà a finire senza muovere un dito!” Anche se l’altro se ne andò col suo amico pallone, Price sapeva perfettamente che le sue parole lo avevano colto nel segno…

Quella sera, Patty era appena uscita dalla doccia, e dopo essersi cambiata, stava rimuginando su quanto le avesse fatto male sentire quelle parole dette da Holly, che pur non accorgendosi di lei, era stato sempre gentile e premuroso, quando fu interrotta dal suono del campanello. “Chi può essere a quest ora?”
Scese rapidamente le scale e vide sua madre che stava parlando con Patrick. Questo, appena la vide, la fissò intensamente, e con voce seria, forse fin troppo per come se lo ricordava lei, le disse: “Ciao Pat. Scusa se ti disturbo, ma ho bisogno di parlarti. Potresti uscire un attimo?”

Bruce era in ritardo come al solito. “Dannata sveglia! Stamattina il prof mi sbatterà fuori tutta l’ora! Ne sono certo!”
Stava correndo come una furia quando davanti al cancello della scuola vide Eveline che pareva stesse aspettando qualcuno. “Ehi, manager!”
“Ciao! Certo che sei proprio un dormiglione! Ma sai che ore sono?!”
“Ehm… colpa della sveglia!”
“Si, si… ti stavo aspettando perché devo assolutamente parlarti…”
“Veramente?!”
“Si, ma ora è tardi, ci vediamo dopo al campo nella pausa pranzo, mi raccomando, ci conto, ho bisogno di dirti una cosa…”
“Ci sarò, tranquilla!”
La ragazza arrossì. Lui le stava sorridendo dolcemente, non lo aveva mai visto sorridere… lui scherzava e basta! Si avviarono rapidamente verso le rispettive classi.

Quando il ragazzo arrivò, la trovò seduta sulla panchina davanti al campo di calcio, con le gambe strette al petto, che circondava con le braccia. Sembrava preoccupata per qualcosa. Prima di avvicinarsi, restò un attimo a guardarla. Le ispirava la voglia di proteggerla… ed era la prima volta che provava una sensazione simile, di solito era ciò che tutti chiamavano “marpione”, non si era mai… innamorato, e forse questo era proprio ciò che gli stava succedendo con Evelyne…
“Sono qui!”
Lei si alzò di scatto. “Ah, ciao! Non ti avevo sentito!”
“Ho il passo felpato, io…tipo leopardo… vedi?!”
La manager rise vedendo le smorfie dell’amico. “Ok,ok!” Ma subito si rabbuiò. “Senti… sei davvero sicuro di aver tempo di ascoltarmi…?” “Certo! Ho guardato la mia agendina e ho trovato un buco fra i miei mille appuntamenti, sai, quando le ragazze ti adorano…”
“Bruce!” “Scherzavo! Racconta, forza! Però volevo chiederti se sapevi perché Patty è assente, oggi, sai, Holly era preoccupato…”
“Sta a sentire e capirai tutto..”Iniziò a parlare, e quello che disse lasciò sconvolto il difensore della NewTeam
“Cavolo che scoop! E ora?”
“Promettimi che per ora non ne farai parola con nessuno, soprattutto con il capitano… ti prego!”
“Si, ma… Va bene, come vuoi. Però dobbiamo fare qualcosa!”      “Già, è una situazione assurda…”
Lei iniziò ad avviarsi verso l’edificio scolastico quando sentì una mano sulla spalla. Si voltò. Il ragazzo le stava sorridendo, ed era arrossito… “Eve!”     “Si?”    “Beh… grazie per aver voluto confidarti con me…”
Gli sorrise “Grazie a te per avermi ascoltata!” Si girò di nuovo. Di nuovo venne richiamata.
“Eve!”     “Dimmi!”     “Se… se in futuro dovessi avere ancora bisogno di parlare con qualcuno… io…io sono qui!”
Lei arrossì. “G-grazie Bruce!” Se ne andò.

“Bruce!”
“Eh?! Holly??! Che ci fai tu qui?”
“Allora? Hai scoperto qualcosa?”
“Come, scusa?”
“Ma si, ho visto che stavi parlando con la manager, così ti ho seguito, lei sa sicuramente qualcosa su Patty, dai, dimmelo, io non sono riuscito a sentire niente!” (NdA Ehi ma questo doveva fare il detective, altro che calciatore! Comunque stavolta ti è andata male, eh? Non sei riuscito a sentire niente! Pappappero!!! ^__________^)
Harper divenne furioso: ma come si permetteva di seguirlo così???
“Grrrr! La prossima volta che deciderai di spiarmi, fammelo sapere,grazie! In ogni modo no, non ho scoperto niente! Perché non le telefoni, invece di violare la mia privacy?”
“Ok, ok… Però hai ragione! Oggi la chiamo!”
Corse via dando una pacca sulle spalle al poveretto che, con le braccia incrociate sul petto, sembrava offeso.

Casa Gatsby. Patty si rigirava nel suo letto, gli occhi tuttora lucidi che non avevano ancora smesso di riversare lacrime dalla sera prima. Aveva dovuto fingere di essere malata con la sua famiglia, anche se non era stato difficile, con la faccia che aveva… Stava per l’ennesima volta ripercorrendo i fatti della sera prima, da quando Patrick aveva suonato alla sua porta…
“Ciao Pat. Scusa se ti disturbo, ma ho bisogno di parlarti. Potresti uscire un attimo?”
Pat. Solo lui la chiamava in quel modo. Sorrise al ricordo di un’infanzia felice trascorsa a giocare con lui ed Amy,fino a quando… Ma cosa stava succedendo? Aveva un’espressione strana dipinta sul volto… “Certo…”
Arrivarono nel parco e si sedettero su una panchina.
“Allora, cosa avevi di così importante da dirmi a quest’ora?”
“Si, lo so, scusami, ma non ce la facevo ad aspettare domattina… cerca di capirmi!”
“…Allora?”
“Promettimi che penserai seriamente a quello che ti sto per dire, lo faccio anche per il tuo bene!”
“Ma ti diverti a tenermi sulle spine?! Tu che sei sempre così diretto…” Ridacchiò.
“E’ una cosa seria. Uno: non mi devi interrompere Due:lasciami finire prima di esprimerti. Promesso?”
“Promesso!”
“Tu mi hai scritto spesso di quel tuo amico, Hutton, e dalle tue lettere ho capito benissimo che te ne sei innamorata fin dall’inizio…me ne hai parlato così tanto che mi sembrava quasi di conoscerlo,e ora l’ho conosciuto. Ma ti devo dire una cosa: non capisco come tu possa amarlo, devo dire che non mi va giù, si dà troppe arie, e poi vedendo come ti tratta… come si permette, scusa, dopo che tu hai perso i migliori anni della tua vita per dedicarli esclusivamente a lui, e poi secondo me ti sta solo sfruttando… come è possibile che non si sia accorto di te in sette lunghi anni?...”
La ragazza lo stava guardando piena di rabbia “C-Come osi…? Tu…tu non sai proprio niente… lui è la persona migliore che conosco, e anche se mi ha fatto soffrire, non è colpa sua! E’ fatto così, e gli voglio bene anche per questo…” Stava piangendo “Non voglio mai più sentire una cosa del genere, capito?”
Corse via, ma lui la bloccò trattenendola per un polso.
“Avevi promesso di lasciarmi finire…”
Lei si fermò, dandogli pur sempre le spalle. “Và avanti…”
“Vedi, lui non mi piace anche perché… io ti amo! Ti ho sempre amata, da quando ci siamo conosciuti a Londra”
Patty si girò sorpresa fissandolo negli occhi “Oddio, Patrick, io…”
“Vuoi diventare la mia ragazza?”      “Cosa???”
“Ti prego! Io non ti trascurerei come ha fatto Oliver per tutto questo tempo! Ci sono io con te adesso…se vorrai…” Strinse forte a se la ragazza che rimase immobile.
Lei non riuscì a respingerlo. In un attimo vide scorrere nella sua mente tutti i momenti passati con Holly, attimi in cui l’unico argomento di discussione fra loro era il calcio, tutte le volte in cui lei stava per confessargli tutto ma era interrotta da qualcuno o da lui stesso, che le commentava i risultati dell’ultima partita, per arrivare a quella mattina, con quelle parole che l’avevano ferita come una lama al cuore… Le venne quasi spontaneo alzare gli occhi e mormorare piano un “Si…” per poi farsi abbracciare di nuovo…

E ora? Cosa avrebbe fatto, adesso? Si era legata a Patrick, ma… era quello che voleva davvero? E anche se per quel giorno le aveva potute sfuggire, sarebbero state inevitabili le domande, le occhiate di tutti, le battutine di Bruce, ma soprattutto Holly, come l’avrebbe presa? Però in fondo cosa ne poteva importare a lui… non c’è stato e mai ci sarà qualcosa tra loro… Ma è possibile che fosse tutto così strano?! Solo qualche giorno prima avevano passato un pomeriggio bellissimo insieme, e se il campanello non li avesse interrotti, sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa… e poi invece ieri non si accorge nemmeno della sua assenza agli allenamenti… “Basta pensare, o diventerò pazza! Cavolo, Amy, perché ieri non hai risposto al telefono? Dovevo confidarmi assolutamente con qualcuno… per fortuna che ho trovato almeno Eve…”

“Ehi, Harper, ma la vedi la palla???”
“Eh?! Ah, si, si, ora vado!” Stava per correre a provare un tiro quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò. “E voi cosa volete?” Tom e Benji lo stavano guardando in un modo che non gli piaceva affatto. Il portiere iniziò: “Tu sai qualcosa. Sputa il rospo!”
“Eh? Ma cosa stai farneticando?”
“Beh, vedi, Bruce, è tutto il pomeriggio che sei più imbambolato del solito! E poi ogni tanto guardi di sottecchi Holly con aria preoccupata… quindi abbiamo pensato che tu potessi sapere qualcosa sulla storia di lui e Patty!”
“No, Tom, ma cosa vai a pensare… eh eh!” Il ragazzo divenne rosso fin sopra le orecchie e si mise una mano dietro il capo iniziando a ridere nervosamente…
“Oltre non saper giocare a calcio non sai nemmeno raccontare una piccola bugia, eh, Harper?!”
“Ma Benji!”
“Vabbè, dai Benji, andiamo, evidentemente non sa nulla o non ce lo può dire…” Si girarono per andarsene.
“A-aspettate!”
“Lo sapevo, Becker, che quello non resiste di fronte all’opportunità di spettegolare! E’ peggio di una portinaia!” Da sotto la visiera del berretto spuntò un sorrisetto divertito
“Umpf! Se la metti così allora non ti dico più niente!”
“Su, smettetela di fare i bambini! Forza, Bruce, andiamo a parlare in un altro posto, il capitano non deve sospettare niente! Facciamo presto!”
I tre si avviarono verso gli spogliatoi vuoti, e il difensore iniziò a riferire di quello che la manager gli aveva confidato qualche ora prima
“Che cosa???”
“Shhhh! Non urlare! Eve mi ha fatto promettere di non raccontarlo a nessuno, e voi siete gli unici a saperlo! Vi prego, ditemi che non ne farete parola con nessuno!”
I due annuirono. “Certo che è proprio incredibile…”
“Già, hai ragione Benji, chi l’avrebbe detto che Patty fosse in grado di dimenticare Holly così in fretta!”
“Uhm… secondo me c’è sotto qualcosa… Patty è molto giù in questo periodo perché lui non si è ancora accorto di lei e sicuramente lo ha fatto per ripicca o una cosa del genere…”disse Tom
“Si, sicuramente è così” fece Benji
“Ragazzi…” Harper assunse un’aria preoccupata “Adesso abbiamo un problemino: lo diciamo o no a Oliver? Io non saprei…”
I tre restarono in silenzio per un po’.
“Secondo me è giusto che sappia!” Disse Benji deciso “Se non siete d’accordo possiamo sempre fare sasso-carta-forbice…”(NdA: Benji! Io ti licenzio! Zitto, per favore! Mi rovini l’atmosfera!)
“Si, però… Sarebbe un duro colpo per il capitano… Non so se…”

“Ehi, Ted!”
“Cosa c’è Holly?”
“Dove diavolo sono finiti Bruce, Benji e Tom? Vabbè che Bruce è uno sfaticato, ma gli altri due…”
“Non lo so…” Si guardò attorno “… ma prova negli spogliatoi, Bruce quando scappa va lì!”
“Ok, grazie, proverò lì”
Corse nella direzione indicatogli dall’amico, quando sentì… “…Sarebbe un duro colpo per il capitano… Non so se…” Aprì di scatto la porta. “Allora? Parlavate di me, per caso? Cosa sarebbe un duro colpo?”
“Holly… cosa ci fai tu qui?”
“Sono venuto a cercarvi… forza, cosa mi dovete dire?” Li fissò con sguardo indagatore.
I tre si guardarono negli occhi. Bruce era terrorizzato. Il primo a parlare fu il saggio Tom: “No, niente di importante, Oliver, non preoccuparti!”
“Si vede lontano un miglio che mi state nascondendo qualcosa!! E io voglio sapere tutto!”
“No, ma…”
“Tom, diglielo!” A quelle parole tutti si voltarono verso Price. Fu Hutton a spezzare l’imbarazzante silenzio: “E’ per Patty, non è vero?”
Becker abbassò lo sguardo a terra, imitato dagli altri    “…Si.”
Il capitano strinse i pugni, quasi a volersi fare del male.
I tre si scambiarono rapide occhiate fugaci.
“Bruce, diglielo tu.” Il poveretto fulminò il portiere con un’occhiataccia.
“Ehm, ecco…sai quando oggi io e Evelyne stavamo parlando sul tetto…ti ho mentito dicendo che non sapeva nulla riguardo a Patty…in realtà ieri sera le ha telefonato per confidarle che…” Esitò.
“Che…???” Il numero dieci cominciava a dare segni di impazienza.
“Beh… che Patrick le aveva chiesto di diventare la sua ragazza e…”
Il capitano lo afferrò per la maglietta e lo strattonò “Avanti, sbrigati, dimmi cosa è successo!”
“Stai calmo!” Il portiere lo bloccò staccandolo da Bruce, che guardava a terra. Fu Becker a concludere. “Lei ha accettato, Holly, ora stanno insieme.” Disse con voce ferma.
Oliver si liberò dalla presa di Price e corse via, subito rincorso dai tre, che si bloccarono al suo “Lasciatemi in pace!”
“Non lo avevo mai visto perdere la calma così. Avremo fatto bene a dirglielo?”
“Si, è giusto così.”
“Già, sarebbe stato peggio se l’avesse saputo per caso, no?!”
Stavano ritornando agli allenamenti quando Bruce, che camminava davanti a loro, si fermò all’improvviso, portandosi una mano alla fronte. I due gli finirono rovinosamente addosso. “Harper, cosa diavolo ti salta in mente???” Per tutta risposta lui si girò con aria sconsolata e due enormi lacrimoni agli occhi: “Ragazzi, e ora cosa dico a Eve?” Gli altri non ebbero il tempo di rispondere che si videro piombare la sopradetta manager con un’aria infuriata che non era certo da lei… Si avvicinò al difensore e gli mollò un sonoro ceffone. Tutti restarono allibiti.
“Ho visto il capitano correre via sconvolto… e per questo c’è una sola spiegazione, vero?E adesso a cosa penserà Patty di me, nessuno ci ha pensato giusto?”
I ragazzi distolsero lo sguardo. “Bruce, io… io mi fidavo di te!!!” Corse via fra le lacrime.
“Aspetta, Eve!” Per tutta risposta ebbe solo uno: “Stronzo!!!”
Sulle teste dei giocatori comparvero tre bei goccioloni… “Bruce, perdonaci, è stata anche colpa nostra, vedrai ora ti aiuteremo a rimettere tutto a posto!” “Grazie, Tom”
“Però, bel tipetto, eh?!”      “Benji!!!”
Per quel giorno, gli allenamenti della NewTeam terminarono. Tutti chiedevano spiegazioni per l’abbandono del capitano, della manager e della guancia arrossata di Harper, e i tre, non potendo dare spiegazioni, congedarono la squadra al giorno successivo.

“Uffa, possibile che il campanello suoni sempre al momento sbagliato… arrivo!!!!” Aprì la porta e vide la manager che la guardava in modo strano…      “Oh, ciao Eve! Scusa ma stavo preparando la cena e sono conciata male… ho tutto il grembiule sporco!”
Sembrava che l’amica non la stesse ascoltando. Ad un tratto scoppiò in lacrime chiedendole di uscire perché doveva assolutamente dirle una cosa. Arrivarono al solito parco e si sedettero su di una panchina.
“Allora, si può sapere cosa ti è successo?”
“Oh, Patty, ti devo confessare una cosa… ti devo chiedere perdono, e se non mi vorrai mai più parlare non avrai nessun torto!”
“Adesso mi stai mettendo paura!” Rise “Avanti, spara!”
“Dopo quello che mi hai detto ieri, sono rimasta sconvolta, perché sai che io tifo per te e Holly dalle scuole medie… era un peso troppo grande da portare da sola… dovevo confidarmi per forza con qualcuno… anche perché volevo aiutare il capitano, lo sai, secondo me voi siete destinati a essere una coppia… non potevo certo dirlo a Susy, lei ne avrebbe approfittato… quindi…ho deciso di dirlo a Bruce” Arrossì, e venne presa in giro dall’amica, che però la lasciò continuare vedendo il suo sguardo triste “Io… avevo deciso di fidarmi di lui, così gli raccontai tutto… sai, è stato così dolce, e mi ha promesso di non parlarne a nessuno. Mi… mi ha persino detto che se avevo bisogno di qualcuno con cui parlare, di andare da lui…”
“Wow! Ma questo è bellissimo, Eve! E’ cotto di te!”
“Era ciò che speravo…fino a quando…”
“Fino a quando?”
“Fino a quando oggi all’allenamento ho visto scappare via il capitano come una furia…”
Patty rimase immobile. “Dimmi… dimmi che non è successo quello che penso!”
Eve strinse la gonna con le mani “E invece si… sono andata negli spogliatoi e li ho trovati lì, Bruce, Tom e Benji, che hanno confessato… ho mollato uno schiaffo a Bruce e sono corsa via…”
La ragazza non disse niente.
“Beh, Patty, ora hai tutto il diritto di odiarmi… E… ti chiedo scusa anche se so che non serve a molto…”
Lei si alzò. “Non ce l’ho con te. Scusa ma ora vorrei stare un po’ da sola.” Se ne andò.

Patricia camminava per le stradine del parco senza una meta ormai da mezz’ora.
“E ora? Solo questo. Non mi sembra una domanda così complicata,no?Come mi devo comportare con Holly, con Patrick, con tutti? Domanda facile risposta difficile diceva qualcuno…I-io… Possibile che debba sempre pensare a Oliver, eccheccavolo… adesso sto con Patrick! Basta! Lui è sempre stato molto importante per me, prima di conoscere… Oh no, ancoooraaaa! Dicevo:non è neanche un giorno che stiamo assieme e sto qua a farmi venire tutti questi dubbi amletici… E domani dovrò per forza tornare a scuola, e vedere tutti e raccontare a loro ciò che è successo… Uffa… Ehi, ma… Quello… quello non è Oliver?! Oddio, si, è lui… Spero che non si accorga di me! Non girarti! No…ecco, bravo… OPS!!!”
“Ehm… ciao Holly!”

“Ormai è quasi un’ora che cammino per il parco… Lo so, è da stupidi, ma quello che mi hanno detto i ragazzi mi ha scosso parecchio… Cavolo, se penso che fino a una settimana fa avrei fatto le congratulazioni a Patty come uno stupido… Già, ma idiota lo sono proprio… Ho avuto sette anni per accorgermi di lei e ora che finalmente è successo il suo caro amico me la porta via… Beh, ma è normale… E’ tutta colpa mia…
...E ora sono qui a soffrire come un cane! Ben ti sta, mio caro… E ora? Anche se non ne ho il diritto, io voglio riconquistarla… Non so se ce la farò mai, senza di lei… Ma come devo fare? Forse potrei chiedere consiglio a Julian, lui di certo ne sa più di me……Ma… oh,no, quella è Patty! E io di regola dovrei essere all’allenamento a quest’ora… Mi ha visto… Troppo tardi per scappare…”
“Oh, ciao, Patty!”
“Perlomeno non sa che io so!”
“Beh, lui non sa che io so che lui sa!”

(NdA:Ehi! Che cos’è quella barella???Noo! Aspettate! Non portatemi viaaaaaa!Non siete curiosi di sapere come va a finire????!)
“Ma tu non dovresti essere al campo a quest’ora?!Non starai mica diventando Bruce 2 la vendetta?”
“Eh, si, ma oggi ho finito prima… dovevo fare una commissione per mia madre!”
“Capisco.”
Seguì un silenzio imbarazzante per entrambi.
“Si sta facendo buio, è meglio che vada.”
“Ah… v-vuoi che ti accompagni?”
“No, grazie, non è necessario, abito proprio qui dietro…”
“E’ vero, che stupido…Eh eh!”
“Allora…vado!”
“Si. A domani!”
“Ciao.”

Quella stessa sera…

Telefonata 1
“Pronto?”
“Ciao! Indovina chi sono!”
“Lo so chi sei. Perché mi hai telefonato?”
“Non essere così dura con me…”
“E perché non dovrei? Dopo quello che hai fatto oggi!”
“… Senti… Io… volevo chiederti scusa. Tom e Benji tengono molto ad Holly, e avevano capito che c’era qualcosa che non andava e mi hanno chiesto spiegazioni, anche loro erano preoccupati e così… ma come facevo a sapere che Holly sarebbe venuto a cercarci? E poi…”
“Io sto perdendo la mia migliore amica per causa tua. Non mi servono le tue scuse.”
“TU TU TU”     “Eve…”

Telefonata 2
“Pronto?”
“Ciao.”
“Oh, ciao Oliver. Stavo per chiamarti.”
“Bella voce anche tu, sento. Cosa volevi dirmi?”
“Brutte notizie per Amy. E tu lo stesso per Patty, giusto?”
“Già. Inizia tu.”
“Ok. E’ due giorni che la chiamo a casa, ma lei o non risponde o si fa coprire. Ora tocca a te.”
Dall’altra parte della cornetta però c’era silenzio. “Ehi, Holly, ci sei?”
Si sentì un singhiozzo soffocato “Patty… lei… lei si è messa con Patrick, Julian! Sono disperato!”
Sospirò. “Senti, domani vediamoci, così potremo parlare con calma, ok?”
“Va bene.”

Telefonata 3
“Pronto?”
“Ciao.”
“Ah… ciao!”
“Ho saputo… ho saputo che Patrick è tornato.”
“Si. Ma come…?”
“Me lo ha detto Oliver.” “Eh?!” “Si, l’ho incontrato…” “Ah.”
“Potevate anche dirmelo…”
“Si, hai ragione, scusami.”
“Ci sono novità?”
“Si… ci siamo messi insieme.”
“Come?”
“Si. Senti, domani ti va di vederci? Noi dobbiamo parlare.”
“Hai ragione, penso anch’io.”

Giorno successivo. Cortile della scuola. Gli studenti stanno per entrare in classe. Tom sta arrivando con il suo amico pallone al piede, come ogni mattina, quando vede una figura a lui fin troppo familiare camminare lentamente a testa bassa, con uno scuro alone di depressione acuta che lo contornava. Strano vederlo così, pensò. E pensò anche di conoscerne il motivo.
“Ehi, Bruuuce!”
“Mh?! Ah, ciao Tom.”
“Come mai questa aria triste e sconsolata?E’ per la manager vero?”
“Hai indovinato. Ieri sera le ho telefonato per chiederle scusa e tentare di spiegarmi, ma mi ha sbattuto il telefono in faccia dicendo che sta perdendo la sua migliore amica a causa mia e che delle mie scuse non se ne fa niente… Ssssighhh!!!”
“Oh cavolo, mi dispiace, veramente… dobbiamo fare assolutamente qualcosa! Io e Benji ti aiuteremo, dopotutto è stata anche colpa nostra!...Siiii!!!” Urlò alzando un pugno in segno di sfida, prima che Harper lo trascinasse via sotto lo sguardo attonito di tutti gli studenti presenti, sul cui capo comparve un enorme gocciolone. ^^;;;

La mattinata scorse tranquilla, tra i fugaci sguardi di Holly e Patty, le folli idee di Tom per aiutare un Bruce sempre più disperato e i tentativi di questo di parlare con Evelyne, che a sua volta si sentiva in colpa nei confronti dell’amica. A suo malgrado anche il portiere era stato coinvolto in quel “casino”.
“Dai, Benji!!!!”
“No.”
“Ti prego ti prego ti prego!!!”
“Ma sei sordo??? Ti ho detto di no! Mai e poi mai!”
“Non ti senti in colpa! Bruce è nei guai anche a causa nostra…”
“Si, ma chi sono io? (Babbo Natale???!!!) Ti sembro il tipo da fare il cupido della situazione?! No grazie!”
“Ok, ok, però… Mark Lenders al tuo posto l’avrebbe aiutato! In fondo lui è di animo buono, si vede come vuole bene ai suoi fratellini!”
“Eh??? Come osi dire che LUI è più buono di ME!?Quel NM#!!!(Ehm…questa ff può essere letta anche dai bambini…non si sa mai!!!^^;;) Ti faccio vedere io un vero gentiluomo! Forza, andiamo da quel buffone di Harper!”
Un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul volto del numero undici. Altro che calciatore…lo psicologo devo fare!

Pausa pranzo.
“Passami quel polipetto ripieno,Harper.”
“E perché dovrei???”
“Semplicemente perché è uno spreco che venga mangiato proprio da te.”
“Benji, ma la pianti di prendermi per i fondelli?!”
“Chi, io??? E’ la pura verità!”
“Alt, alt, ragazzi! Ho una cosa importante da dirvi, e visto che tutta la squadra è qui…”
“Parla pure, Patty!” L’unico a parlare fu Paul, visto che il capitano e i tre attorno a lui si zittirono di colpo, e il resto della squadra li fissava interrogativamente.
“Grazie, Paul. Beh, mi vergogno un po’…”
“Avanti, non tenerci sulle spine!”
“Ok, ok. Voi avete conosciuto Patrick, l’altro giorno… Ecco, ora è diventato il mio ragazzo!” Disse tutto d’un fiato, arrossendo vistosamente.
Ne seguì un lungo silenzio, in cui tutti si guardarono perplessi e stupiti, e fissavano il loro capitano che non sembrava troppo sorpreso, anche se senz’altro dispiaciuto.
“Oh, beh, allora congratulazioni…” Disse qualcuno di loro con aria non troppo convincente.
“Beh, potevate almeno metterci un po’ più d’entusiasmo!”
“No, è che…”
“E’ suonata la campanella, andiamo!” Fece Patty con aria un po’ offesa.
Tutti, soprattutto le manager, la riempivano di domande, e lei rispose con sincerità a tutti, anche se notò che Eve, Tom, Bruce, Benji(anche se sapeva che quest’ultimo era menefreghista di suo…^_-) e naturalmente Oliver, non le parlavano e la fissavano interrogativamente(tutti tranne Price): sembrava quasi che volessero farla sentire in colpa.

Fine degli allenamenti del pomeriggio. La solita distribuzione degli asciugamani da parte delle tre manager quel giorno fu alquanto strana per alcuni. Restavano ancora Bruce, a cui prima Eve e poi Patty passarono davanti senza degnarlo di uno sguardo, poi Tom e Benji, a cui Patty chiese a Eve di darli, dopodiché le due se ne andarono, e Susy si avventò felice su Oliver, vedendo che la sua “rivale” glielo aveva “lasciato”, almeno per quel giorno. Tutti restarono di stucco, e quando anche Susy se ne andò, ai quattro malcapitati (fra cui Bruce che si era dovuto prendere la salvietta da solo ;_;) toccò raccontare tutta l’intricata storia, e per fortuna Oliver e Bruce ebbero la promessa di aiuto da parte dei loro amici.
Intanto, nello spogliatoio delle manager, Eve cercò di parlare con Patty, ma ci rinunciò, sia per la presenza di Susy che per la fretta che l’amica sembrava avere.
Nel frattempo, anche Oliver se ne era andato velocemente.

Bar “SAKURA”. La ragazza entrò ansimando. “Oufff! Ciao Amy! Scusa, sono in ritardo?”
“No, non preoccuparti. Scusami tu se ti ho fatto venire fin qui, solo che non volevo venire al campo, avevo paura di incontrare Julian!”
Si sedette al tavolo occupato dall’amica. “Cosa??? E perché???”
“E’ difficile da spiegare… non lo so bene nemmeno io…”
“Se vuoi, io ti ascolto. E poi ti racconterò di Holly… e Patrick.”
“Si…”

Bar “TOMODACHI”. “Ehi, Holly, sono qui!”
“Ah, ciao Julian!”
“Allora? Come va con Patty?”
“Oh, bel punto che hai toccato… Inizia prima tu, è meglio!”
“Ok”

Bar Sakura.
“E’ che sono tre giorni che Julian mi chiama a casa e io non mi faccio trovare…”
“Ma ti ha fatto qualcosa?”
“No, lui non centra…”
“Ah…immagino che sia per Patrick allora…” Diventò triste.
“Si. Da quando Oliver mi ha detto che è qui…Non so perché, ma mi sento strana, confusa…non ho voglia di vedere Julian, anche se so che lo sto facendo soffrire e che lui forse addirittura mi starebbe vicino, anche se sa tutto grazie ad Holly…”
“Beh, è normale che tu ti senta così… ne sei sempre stata innamorata…”
“Come lui è sempre stato innamorato di te.” A quelle parole entrambe abbassarono gli occhi.

Bar Tomodachi.
“Amy ti ha detto perché l’altra sera era così strana?”
“No. Non l’ho più sentita da quella sera. Sono tre giorni che la chiamo e lei non si è mai fatta trovare. Sua madre continua a dirmi che è uscita, ma si capisce che mentiva…”
“Oh.”
“Se non vuole vedermi un motivo ci dev’essere, no? E non credo sia una buona cosa…”
“Beh, magari era solo un po’ impegnata in questi giorni”
Capocciata sul tavolo. “Eh eh… beata ingenuità Huttoniana…” Gocciolone.

Bar Sakura.
“Ma tu sei ancora innamorata di lui?”
“E tu ne sei innamorata?”
“Beh, adesso stiamo insieme.”
“Questo non vuol dire…”
“…”

Bar Tomodachi.
“Ma dimmi di te, ora! Con Patty?”
“Oh, niente di speciale… a parte il fatto che ora quei due stanno insieme!”
“Cosaaa???? Ma è impossibile!!! Lei è…”
“Oh, ma non è stata neanche lei a dirmelo in faccia! Me lo hanno detto Bruce, Tom e Benji, che l’hanno scoperto da Evelyne, a cui lei lo aveva confidato!”
“Cavolo…”
“E il povero Bruce è disperato perché la manager non lo ha perdonato per aver detto in giro la cosa…” Sogghignò. “Hmf! Le ha anche mollato una cinquina…”
“Poverino!” Ridacchiò anche lui al pensiero di Harper schiaffeggiato da una ragazza…  ^^

Bar Sakura.
“Patty guarda che non devi e non puoi mentire con me…”
“Non…non è che tu sei gelosa?”
“N-no…”
“Sarà…”
“Io ho Julian.”
“E allora perché lo eviti?”
“Te l’ho detto, non lo so nemmeno io…”
“Si, ok, scusa.”
“Posso farti ancora una domanda? Non è che ti sei messa con Patrick per ripicca contro Oliver?”
“Non credo proprio, e poi lo volevo dimenticare già prima che arrivasse lui!”
“Sarà…”

“Grazie e arrivederci!”
I due ragazzi uscirono, iniziando a camminare per le affollate vie del centro.
“Comunque, Julian, credo che non avrai troppi problemi per quanto riguarda Amy, è sempre stata innamorata di te…”
“Veramente prima era innamorata di te!”
“Nooo! Ma dai??”
“Ma come fai ad avere tutte ‘ste spasimanti ottuso come sei?”
“Eh?”  ^__^
“Grazie e arrivederci!”
Le due amiche uscirono, ancora immerse nei propri pensieri.
“Ehi! Ragazzeee!!!”
A quella voce entrambe si voltarono di scatto. “Patrick!” Questo corse subito da Patty, abbracciandola.
“E-Ehi, hai visto chi c’è?!”
“Ma certo, ciao Amy! Quanto tempo! Come stai?” E, senza lasciare la presa su Patty, strinse a se anche l’altra ragazza.
“Dai, stupido, non riesco a respirare…”
Ma appena alzarono la testa le due si immobilizzarono prima e sbiancarono poi.
“Oh, ciao! Anche tu qui, Holly! Che strana coincidenza! Ehi, perché non andiamo a fare tutti un bel giro, visto che ci siamo incontrati… E, Holly, non ci presenti il tuo amico? O lo conoscete già, voi ragazze?”
Patrick non si accorse di parlare ad un muro, nessuno lo stava ascoltando…
Julian non lo aveva mai visto, ma dalla faccia di Oliver capì immediatamente chi era, e si ritrovò a fissare gli occhi di quella che, in teoria, doveva essere la sua ragazza…
Il capitano della NewTeam, invece, dopo aver visto la scena che i due avrebbero voluto vedere di meno al mondo, volse lo sguardo a terra, imitato da Patty.
“Ehi, voi, ma qualcuno mi sta ascoltando, per caso???”
Fu Amy la prima a parlare. “Ah, si, scusa, lui è Julian…”
“…il ragazzo di Amy…” disse lui porgendo la mano.
“Oh, davvero?! Non sapevo che tu fossi fidanzata” Le diede un colpeto sulla fronte. Lei si girò. “Beh, non ho ancora avuto il piacere di incontrarti, fino ad oggi, per caso…” Disse con triste ironia.
Ne seguì un momento di silenzio. La tensione era alle stelle.

“Ragazzi, oggi ci siamo qui riuniti per portare a termine un importante missione…”
“Tom, guarda che non siamo al Pentagono…”
“Si, lo so Bruce, perché? Ehi Benji, la pianti di abbuffarti??? E tu, Bruce, smettila di leggere Playboy!!!”
“Eh?”(Bruce)6nbsp   “Hai detto qualcosa, Becker?”    (Benji) “AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHH H!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Gli altri due si guardarono.
“Complimenti per i dolcetti di tuo padre, buonissimi!” (Price)
“Già.”Harper ne prese uno, ma fu bloccato dal portiere. “E poi, Tom, questa è casa tua, quindi Playboy è tuo!” Il preso in causa arrossì fino alle orecchie. “Cosa cosa??? L’angioletto della NewTeam legge ‘ste riviste?????? Noooooo!!! Se lo sapesse Holly!! Hi Hi Hi!!!”
Il poveretto gliele strappò di mano, rosso-fumante, tossicchiando.
“Ehm,ehm, dicevo…” Gli altri due stavano ancora ridendo a crepapelle.
“AVETEEEE FINITOOOOO????Bruce, è per te che siamo qua, oggi, e Benji, ormai hai accettato, quindi IN RIGA!... AVANTI….MARSCH!!” Il poveretto stava ansimando. I due erano terrorizzati.
“Anf…Anf…Ok, ok, mi sono fatto prendere un po’ la mano… Capita, no?! Bene. Ora possiamo iniziare. Benji. Proponi la tua soluzione al caso.”
“Chi, io?”
“No, sono io l’SGGK.”
“Come oooosiiiii???”
“Benji. Era una presa per i fondelli…”     °_°;;;;;     ;_;
“Ah.(;_;) Beh, si appunto. Come osi???”
“Vi avverto. Non mi avete ancora visto veramente inca##ato, voi due.”
“…Io non ho soluzioni. Boh!”
“E tu Bruce?”
“Niente!”
“Io si, forse ne ho una…”
“Ma dai, Tom?! E qual è?”
“Un attimo. Ora ci penso.”
“???”
“Zitti, mi devo concentrare.”
“General…ehm, Becker… E se facessimo in modo che la manager faccia qualche pecca a Bruce? Così sarebbero pari!”     (Benji)
“Boh, non lo so… Voi che ne pensate?”     (Tom)
“No, no… ma dai, è una bastardata… mi sembra di avergliene già combinate abbastanza, non credete?”
“Oh, come sei saggio, Bruce!”
“Grazie Tom. Tu si che sei intelligente.”
“Scusate, ma io avrei anche una casa in cui tornare, un letto dove dormire, domani ci sono gli allenamenti…”
“Si, questo lo sapevamo, Benji.”
“Calmo, Benjamin, sta calmo…”… “QUESTO LO AVEVO CAPITO, IDIOTI!!!!!!! ERA UN MODO GENTILE PER DIRE CHE VORREI FINIRE PRIMA DI SERA!!!!!!!!!!!!!”
Gli altri due si guardarono storditi. Il primo a parlare fu Tom. “Ok, ok, abbiamo capito. Forza, impegniamo i nostri neuroni!!!”
“Siiii generaleeee!!!!” (gli altri due in coro)
Dopo una mezz’ora a guardarsi in faccia, e vari tentativi di Price di arraffare un Playboy, Bruce si alzò solennemente dal pavimento della casa di Tom, dove era seduto. Due paia di occhi si posarono immediatamente su di lui.
“Che c’è, Bruce? Hai un’idea?”
“Si, Tom, più o meno.” Era serio. “Domani andrò a parlare con Patty per chiederle se è offesa con Eve, prima di fare qualsiasi mossa.” Si guardò intorno “Non credete sia meglio?”
“Wow, Harper! Bella mossa!”
“Grazie Benji!” I tre stavano per andarsene.
“Ah, un’ultima cosa…”        “Si, Bruce?”
“Tom, mi presteresti Playboy???”        “Si, anche a me!!!”
*_*     “FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Intanto, nelle vie del centro…
“Beh, allora gente?! Che si fa, andiamo a fare un giro? O volete stare qui fermi ancora per molto?”
“Eh? Ah, si… ok… voi che ne dite ragazzi?” Patty fu la prima a parlare. Tutti annuirono, anche se sapevano bene che quello sarebbe stato il “giro” più spiacevole della loro vita…
“Beh, Amy, e dunque? Da quanto state insieme tu e Julian?” E fece un sorriso che spiazzò la poveretta. “Da poco… però lo conosco da molto tempo, è il capitano della squadra di cui sono la manager”
“Ah, ma allora è una mania quella di fare la manager…”
“Eh eh… Non è facile fare la manager,soprattutto se non si ama il calcio…!”
“Oppure i giocatori… Hi hi hi! Vero, ragazze?”
Ne seguì un altro momento parecchio imbarazzante per i poveri quattro, dopodiché Amy tirò un “pugno” a Patrick: “Stupido!”, mentre Patty gli mollò un calcio: “Idiota!”
Questo, perlomeno servì ad ammorbidire la situazione, anche se non le ossa del malcapitato.
“Allora, me li fate vedere questi famosi parchi cittadini giapponesi?”
“Si, si andiamo.”
I cinque si incamminarono, con Patrick che abbracciava Patty, ricambiato timidamente, Amy accanto a Patrick e Julian dall’altro lato, senza però che si tenessero per mano, sembravano due normali amici, e Holly a fianco, con tipica espressione da cane bastonato.
Chiacchierando del più e del meno, arrivarono al parco, dove le ragazze rivissero i momenti della loro infanzia a Londra. Giunta sera, Patrick accompagnò a casa Patty, lasciando soli Amy, Julian e Holly.
Subito lei si sentì a disagio… “Beh, si sta facendo buio, è meglio che vada…”
“Ti accompagno”
“Eh? N- no, ti ringrazio ma veramente, non è necessario! Io vado! Ciao ragazzi!” Iniziò a correre verso l’uscita del parco, quando fu fermata dalla voce di Holly.
“Aspetta, Amy, ti prego…”
Lei si voltò preoccupata “Si? Che c’è, Oliver?”
“Ecco…hai tempo qualche minuto? Vorrei parlarti… resta anche tu, Julian!”
I tre si sedettero su una panchina, e dopo qualche esitazione, Holly iniziò a parlare.
“Prima che vi incontrassimo, voi due…tu e Patty, intendo…eravate uscite con Patrick?” A questo punto, anche l’altro ragazzo attese la risposta. Consapevole di ciò, Amy si affrettò a rispondere.
“No,no, veramente siamo uscite solo io e Patty, poi solo un attimo prima di incontrarvi, Patrick ci ha visto ed è venuto a salutarci, direi che ci è letteralmente saltato addosso, lui è sempre stato, fin da piccolo, un pochetto irruento!Eh eh…” Sorrise al pensiero della loro infanzia
“Ah, capisco…e…senti…” Arrossì fino alle orecchie “…non è che mentre parlavate…si insomma…ti ha detto qualcosa su…su di me…”
“Beh…no, direi di no, perché?...”
“No,niente…” Divenne ancora più triste, se possibile.
“Ne sei sicura, Amy?” Julian si intromise, vedendo l’amico in quello stato.
“S-si…” ma vide lo sguardo dell’amico e non ce la fece a stare zitta “Oh…d’accordo!Diciamo che più che parlarmi di te, Holly, abbiamo parlato di Patrick… sai, ho avuto la netta sensazione che lei non fosse affatto sicura di voler stare con lui, anzi, credo che non lo ami affatto!” Appena si voltò, incrociò lo sguardo di Julian, e si fissarono, fino a quando non intervenne Oliver, che sembrava essersi svegliato dal coma depressivo… “Davvero?Non è innamorata?Sei sicura di quello che dici?”
“Cosa? Ehm…” distolse lo sguardo da Julian “Si, sicurissima. Anzi, fidati… lei è ancora innamorata cotta di te, lo è sempre stata!” Il poverino divenne un peperone “Come te del resto, no?” Arrossì ancora di più, se possibile, e i tre scoppiarono a ridere. “Beh, ecco, io… non so se…ehm”
“Ma dai amico, non fare il finto tonto…” Gli diede una pacca sulla spalla e lui agitato com’era per poco non cadde dalla panchina.

QUELLA NOTTE… I PENSIERI DI TUTTI…
Patrick
Non conosco bene Oliver Hutton, certo. Patty, però, nelle sue lettere, me lo ha sempre descritto come una persona allegra e solare, che riesce a tenere sempre uniti i suoi amici con una parola giusta. Non l’avrei mai detto osservandolo oggi, era triste e non ha spiccicato parola. Quindi c’è una sola spiegazione per questo: è evidente che la MIA ragazza gli piace e lui non accetta il fatto che stia con me. Mi dispiace per lui, dev’essere un bravo ragazzo, ma io ci tengo troppo a Patty. Sono sempre stato innamorato di lei, fin da quando eravamo bambini, a Londra. Anche lei doveva essere innamorata di me, credo, ma poi a causa dei sentimenti che Amy provava per me, non è successo nulla. Voglio bene ad Amy, ma niente di più. Questo Patty lo deve capire.
Comunque, Holly Hutton, non ti permetterò facilmente di prenderti la MIA ragazza…dopotutto è stata anche colpa tua…è stupido farsi sfuggire una ragazza così…

Patty
Cavoli che giornata! Speriamo almeno di aver sistemato le cose con Amy… Per il resto…beh, che sorpresa trovarci davanti sia Julian che Holly…e poi proprio in QUEL momento, mentre ci stava abbracciando entrambe…ma cos’ho fatto di male?!Povero Julian, chissà come dev’essersi sentito…si è appena messo con Amy e già hanno dei problemi!Ma si risolverà tutto, loro sono fatti per stare insieme! E per quanto mi riguarda…beh…nessun problema, giusto?!Ho passato un pomeriggio con il mio ragazzo e i miei migliori amici. Già. Ma allora qualcuno mi potrebbe spiegare perché sono stata per tutto il tempo a disagio? Come… come se mi sentissi in colpa. Però…in colpa di che? Forse…NO!Holly non centra! Uffa…

Holly
Menomale che è finita questa giornata! Al confronto, sono meglio i falli di Mark! Non pensavo, fino a qualche tempo fa, che ci fosse qualcos’altro, oltre alle sconfitte calcistiche, capace di farmi stare così male…Che bambino che ero! Beh, è una sconfitta anche questa, in fondo…ora Patty è con Patrick, e devo accettarlo…Forse dovrei buttarmi a capofitto nel calcio per cercare di dimenticarla…però è stato questo a farla allontanare da me! E allora cosa devo fare? Forse cercare di riconquistarla…non sarebbe molto sportiv…ehm corretto, però…in guerra e in amore tutto è lecito,no?!

Amy
E’ stato bruttissimo per me trovarmi Julian davanti, proprio mentre stavo abbracciando Patrick… Si è mostrato anche geloso…questo non può che farmi piacere,però…ho una tale confusione in testa!!
Di certo Julian ci sarà rimasto male…domani mi scuserò con lui…Seee “Scusa Julian se ti ho fatto ingelosire, è che non so se sono ancora innamorata di lui!” Oddio! Cosa posso fare???

Julian
Bene! Quello che temevo si è avverato! Vedere Amy fra le braccia del famigerato Patrick! Proprio una bella scenetta oggi! Certo, si capiva che era una cosa scherzosa, però… è stato brutto comunque! Non si può andare avanti così… la soluzione è una sola, e credo di sapere quale…

Bruce
Oh, mia cara Eve, perché continui ad evitarmi? Non ho già pagato abbastanza? Ma vedrai, tra poco potrai tornare a godere della mia dolce compagnia!(NdA: il solito modesto) Parlerò a Patty, domani.

Evelyne
Ma perché mi sono dovuta innamorare proprio di uno stupido del genere? Avrei dovuto sapere che è altamente inaffidabile, e invece…sono subito corsa a raccontargli tutto di Patty! Stupido essere! E dire che prendevo in giro Patty per essersi innamorata della persona sbagliata…

Tom
Povero Bruce! Ma anche poveri Holly, Patty, Julian, Amy, Evelyne… Ma il caro vecchio Tom anche stavolta accorrerà in vostro soccorso! Tutto si sistemerà! Fidatevi! AH AH AH (NdA: P-P-PAUUURAAAA)(Urlo che fece drizzare i capelli a suo padre, che stava finendo di ritoccare un dipinto…all’urlo tirò una rigaccia nera su tutto il paesaggio, il pennello gli era scappato...........ecco a voi uno dei pochi momenti in cui un componente della famiglia Becker perde il loro famoso “self-control”…
“TTTTTTTTTTTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMM! !!!!!”. Quella notte Tom dovette fare moolta strada per tornare a casa, dal monte Fuji su cui era finito volando per misteriosi motivi…)

Benji
Ronf…….Ronfff……..Ronnf…..Rooooonnffffff………………….. RRRROOONNNFFF………… (NdA: Ma insomma! Un po’ di partecipazione! Un po’ di rispetto per una povera scrittrice di ff che ci ha messo tutta la sua animuccia per creare te e gli altri personaggi… NdBenji: Eh? Sento uno strano ronzio nelle orecchie…Chi osa disturbare il sonno del grande SGGK???? Brutta mosca, adesso ti schiaccio!!!!! NdA: SONO IO, IDIOTA! NdB: Tu, come osi chiamarmi in codesto modo? NdA:non fare tanto il pagliaccio, e pensa a qualcosa! NdB: No, devo dormire! NdA: qui il capo sono IOOOOO!!!! NdB:ROOONFFFFFFF……….NdA:SIGGGGHH!!)


Ok, come vi è sembrato il secondo capitolo? Un po’ incasinato, direi… comunque aspetto tutte ma proprio tutte le vostre opinioni!
Grazie per aver letto la ff fino a qui! ^__^
Fedechan

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


...Did you ever love somebody?

...Did you ever love somebody?
(...Hai mai amato qualcuno?)


Capitolo 3



IL GIORNO SEGUENTE
Mattina presto. Amy era sveglia da un po’ nella sua stanza d’albergo dove stava da qualche tempo, da quando si era recata a Fujisawa a trovare Patricia, Oliver e la Newteam con Julian…il suo Julian…aveva aspettato praticamente tutta la vita di essere la sua ragazza, la ragazza del suo capitano, il “principe del calcio” Julian Ross… E ora?? Possibile che l’arrivo di un ragazzo che non vedeva da molti anni e che anche allora non la contraccambiava, potesse causarle una tale confusione? E chissà perché, poi, con Julian er… E’ così felice…Ma i suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del telefono della sua stanza…
“Pronto?!”
“Signorina Amy?!”
“Si sono io”
“Qui alla reception c’è una persona che desidererebbe incontrarla!”
“Mi potrebbe dire il suo nome, scusi?”
“Questa persona preferirebbe non dirlo…”
“Ah…capisco, le dica che scenderò fra un attimo, grazie!”      “Ma chi può essere???”
La ragazza prese la sua borsetta e prese l’ascensore, curiosa di vedere chi fosse la misteriosa persona, ma anche con una strana ansia, che la accompagnava sin dal risveglio…
Appena le porte si aprirono, si trovò davanti Julian…
“Ciao Julian!!!”
“Amy… avrei bisogno di parlarti adesso, se puoi…” Perché era così…TROPPO serio?
“Si, certo, ma cos’è quella faccia?” Gli si avvicinò preoccupata.
Lui si allontanò di scatto e si girò “Vieni, andiamo qui al parco”
“Ma cosa…?”     “Si, arrivo!”
I due iniziarono a camminare fianco a fianco, senza dire una parola.
Raggiunsero una panchina in una zona ancora deserta del parco, anche per l’ora piuttosto mattutina. Si sedettero, ammirando i piccoli brillanti che i raggi del sole nascente creavano sull’acqua del laghetto dinanzi a loro. Tutto era avvolto da una luce magica, irreale, candida…la tipica luce del mattino. I capelli di lei erano mossi da una leggera brezza, così come le foglie ancora ricoperte dalla timida rugiada…Due piccoli uccellini erano davanti a loro, e stavano giocando con una briciola di pane… I due ragazzi avevano entrambi paura di spezzare, con le loro parole, quella meravigliosa atmosfera…
“E’ fantastico qui, non è vero?!”
“Già.”
Ancora un attimo di silenzio…
“Amy..”
“Dimmi!”
“Tu…tu provi ancora qualcosa per Patrick, non è vero?!”
“Cosa?!”
“Si…hai capito benissimo, Amy!”
“No, guarda che ti sbagli, io…”
“Almeno non mentire a te stessa, se proprio vuoi farlo con me!!!”
“No…”
“Senti, forse è meglio se per un po’ non ci vediamo, che ne dici?”
“E… e perché?” Gli occhi le divennero lucidi
“Beh, almeno avrai la possibilità di chiarire i tuoi sentimenti e decidere se è me che ami, o lui…”     “Ma io…”
“Shhht!Niente obiezioni, ok?! Ora è meglio che me ne vada”
“…” Iniziò a piangere, fissandolo negli occhi “NO!!!”
Lui li girò di scatto, sussurrando “Non riesco a vederti piangere…” e se ne andò di corsa“Julian!”

Mattina presto alla scuola superiore Nankatsu. Nell’edificio deserto, dal campo di calcio si sentivano alcuni rumori. Era Patty che, arrivata prima come al solito, stava trasportando all’esterno del casotto adibito a magazzino i palloni per l’allenamento della NewTeam.
Ne stava faticosamente trascinando una cesta stracolma quando uno le scivolò rotolando via.
“Ma porca…!!!”
“Ehi Patty!!! Bonjour finèsse!”
“Eh eh eh! Ehi, ma tu che ci fai qui?” Guardò la ragazza in piedi davanti a lei, che teneva in mano il pallone “fuggitivo”. Aveva gli occhi lucidi “Scusa se ti disturbo, ma so che a quest ora ci sei solo tu qui, avevo bisogno di parlarti” Una lacrima le rigò il volto.
“Cos’è successo…?” Le due si sedettero e Amy iniziò a raccontare la sua storia.
Patty ci restò letteralmente di sasso. (NdPatty a forma di sasso: “Toglimi, fammi diventare normaleeeeee!” NdA: “Ma dai, sei così carina!^.^” “Io sono sempre carina, ma mi spieghi come posso continuare se sono un sasso” “Boh, magari ti faccio baciare da qualcuno…sai, sassi, rospi, non cambia molto…” “PIANTALA” “Ok, ok, ma perché mi faccio prendere per i fondelli da tutti i miei personaggi?!”)
Patty: “Mi dispiace”
Amy si limitò a sorriderle, poi: “Scusa, forse non avrei dovuto dirlo proprio a te…”
“No, cosa dici, siamo amiche, no?!”
“Ops! Ma è tardissimo! Devo andare! Ciao! Ci sentiamo!” Corse via, mentre Patty continuò il suo lavoro.
Dopo poco arrivò Holly. Vedendola alle prese con i suoi “migliori amici” si offrì di aiutarla.
“Ciao Patty!”
“Ciao capitano!”
“Ti aiuto!” Le prese il cesto e lo mise al suo posto.
“Oh, grazie, non dovevi!”
“Beh, Patty…ehm…che mi racconti?”
“Mm?! Niente di speciale…”
“Ah.”
Patty notò che era triste, lei non lo voleva così...rivoleva il suo Holly, quello dei vecchi tempi, sempre allegro e pronto a dare una mano a tutti, ma che gli stava accadendo?
“Anzi, no…a dir la verità qualcosa c’è…tu sei l’unico a saperlo, per adesso” Gli si avvicinò e lui la ascoltò interessato “Beh, vedi… poco fa è venuta qui Amy piangendo… perché…”
“…Perché…?”
“Julian l’ha lasciata, proprio stamattina.”
“Eh?!”
“Si, è proprio così! Mi raccomando, mi fido, non farne parola con nessuno, non fare…come Bruce!” diventarono entrambi color peperone
“Ehm…non preoccuparti. Cavolo, ma è incredibile! E quale sarebbe il motivo?”
La ragazza s’incupì “Ecco…è perché…”
“…Si?”
“Perché a Amy piace Patrick!”
I due erano imbarazzatissimi, soprattutto Oliver “Oh…io…scusa…non volevo…”
Patty guardava per terra “Holly…non so cosa fare!” Lo guardò per momento negli occhi, poi gli si buttò fra le braccia. Holly divenne ancora più rosso, se possibile, ma poi la strinse a se.
Restarono così per quello che a loro sembrò un lungo istante… “Patty, posso chiederti una cosa?”
“…Si”
“Non ti offendere, ma…tu… sei felice con lui?”
Per tutta risposta, si strinse ancora di più a lui.
“Perché è questo l’importante…” Anche lui la strinse un po’ di più.
Ma la magia di quel momento si spezzò a causa di una “delicata vocettina” che li fece staccare di colpo
“AAAARRRRRGGGGGHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!” Bruce era davanti a loro, con gli occhi sbarrati. (NdA: AH AH AH ME AUTRICE SADICAAA!!!!!!!!!)
“Io…tu…voi…io…non…”
“Bruce, CALMATI per favore”
“ANF! ANF! l’avevo detto io, che prima o poi… Holly, ti sei svegliato, allora? Congratulazioni Patty! Cavoli che colpo…Ma quando è successo? E ditemi, vi sposerete???”
“No, ma…”
“Cavolo, manager, ma tu non avevi un ragazzo?”
Patty andò da lui e, molto finemente, gli diede un calcione “Non hai capito niente, idiota!” E scappò via infuriata lasciando il poveretto a terra.
“Ehm…Bruce…non è come pensavi…vedi…”
“Oufff! Però quella è manesca proprio! Comunque, se non è così, mi spieghi cosa ci facevate lì tutti avvinghiati!”
Il capitano arrossì “Ehm…niente…beh, non te lo posso spiegare per ora”
“Ok, ok, bravo , non fare come me…”
“Ah, già… ho saputo…guai anche per te, vero? Ti devo chiedere scusa, in parte è stata anche colpa mia, spero che vada tutto bene…”
“Per niente, fino a che Patty non perdonerà ufficialmente Evelyne, lei non mi parlerà più… Benvenuto nel club dei problemi, amico..”
In quel momento iniziarono ad arrivare gli altri giocatori, e l’allenamento cominciò. Ma dopo un po’ Holly si avvicinò a Bruce “Mi spieghi una cosa?Come mai eri qui così presto stamattina?Cercavi una manager???” Fece un sorrisetto malizioso (NdA: ?!?!?!), che spiazzò Bruce.
“Umpf!No, cercavo Patty per chiederle di parlare a Eve, ma dopo quello che è successo stamattina dubito che mi darà ascolto…Sigh!”
“Oh… Idea!!! Visto che è stata anche colpa mia verrò anch’io da Patty dopo gli allenamenti, e le spiegheremo tutto, vedrai che capirà!” (NdA:U-uuuhhh un attacco d’intelligenza acuta?!)
“DAVVERO?!?! Grazie, sono commosso!!!! Snif!” Saltò addosso al povero capitano, aggrappandosi
“BRUUUUCCCEEEE!!!!!!! Umpf! Aspettami qui! Guarda come si fa!”
Il capitano corse via e Bruce lo seguì con lo sguardo fino a quando arrivò vicino al casotto delle manager, dove Susy, Evelyne e Patty stavano stendendo gli asciugamani lavati. Si avvicinò a quest ultima, dopo aver dribblato un “attacco-ti-salto-in-braccio” di Susy, e le disse qualcosa. Lei arrossì, ma “tutto nella norma”, pensò Bruce, Patty diventava un peperone anche se solo Holly la salutava…”Mah!” Poi tornò da lui, spiegando tutto: le aveva semplicemente detto di restare ad aspettarlo quella sera, dopo l’ultimo allenamento… “Ah, capisco. E dimmi una cosa: gliel’hai spiegato che ci sarò anch’io?”
“Eh? No, perché, avrei dovuto??”
“Ecco. Adesso capisco. Niente, lasciamo perdere. Non cambierai mai, vecchio mio.”
“Eh?!”
Evelyne, intanto, dopo aver calmato Patty e Susy, per motivi diversi, ovviamente, stava maturando un dubbio: “Io ho visto…ho visto che, prima di parlare con Patty, Holly stava confabulando con Bruce…chissà cosa staranno macchinando, c’entrerà qualcosa con me?Cavoli,devo saperne di più, anche perché Patty da quel giorno non mi ha mai rinfacciato niente, però la sento fredda e distante…uffa…devo assolutamente farmi perdonare”

Fine degli allenamenti mattutini. Come al solito tutta la NewTeam, managers comprese, erano in perenne ritardo per il suono della prima campanella di inizio delle lezioni. La situazione era tragicomica. ^^;;; Una volta cambiatasi e indossata la divisa, correvano in classe per una disperata lotta contro il tempo. Tutti insieme ora si stavano dirigendo verso l’aula, tranne Susy, che era già arrivata, sollevando dietro di loro un polverone incredibile.
Bob Denver era davanti a tutti per fare strada spazzando via i poveri malcapitati che si trovavano lì, nel posto sbagliato al momento sbagliato, sfruttando la sua mole.
Bruce e Evelyne si stavano misurando in una personalissima gara, lei per evitare lui, lui per raggiungere lei. La ragazza stava mostrando le sue doti da velocista (era infatti durante una di quelle mattine che una ragazza del club di atletica la aveva notata e proposto di far parte della squadra…) correndo più forte di lui(Oliver gli aveva imposto duri allenamenti per migliorare la sua velocità dopo aver notato che la loro manager lo batteva nella corsa…), mentre lui cercava di raggiungerla. Un continuo superarsi, con qualche difficoltà di Bruce per le gomitate non proprio ortodosse che Eve gli tirava… La voce di Bruce che implorava di ascoltarlo, zittito subito da una gomitata. Il resto della squadra dietro che rideva a crepapelle incitando entrambi…
In quel casino Holly era riuscito ad avvicinarsi a Patty… “Patty, ehm…scusa per stamattina, io non volevo…” “Oh, no, non è mica colpa tua!” “Sicura?” “Si, si, ma ora pensa a correre…ti aspetto stasera, allora!” “Ok!” E finalmente entrarono in classe, appena in tempo. La classe ormai non faceva più caso a quella scenica entrata, era un’abitudine!

Durante le lezioni Patty era soprappensiero: Cavoli, adesso che ci penso…oggi ho abbracciato Oliver Hutton. Bene. Dunque: ho un ragazzo e oggi ne ho abbracciato un altro. Non so perché ho fatto quello che ho fatto. Poi Patrick piace ad Amy, la mia migliore amica. Vabbè, questa è un’altra storia. Anche lui mi ha abbracciata. Mi ha chiesto se con lui sono felice. Ma che cosa voleva dire? Poi è arrivato Bruce, non so se per fortuna o no... Quella portinaia da strapazzo. Per fortuna non ha detto niente agli altri. Avrà imparato la lezione, dopo quello che è successo con Eve? Boh. Poi Holly mi ha chiesto di aspettarlo stasera, dopo gli allenamenti. Mi dovrà parlare? Di che cosa?? E se…??? Oddio!!! Non ci capisco più niente!!!! Sigh!

Sera. Gli allenamenti sono finiti. Patty si sta cambiando, agitata per la serie “toccami e proverai sulla tua pelle una carica da 10.000 volt”. Le manager hanno preferito evitarla. Non era giornata. Tutti se ne erano andati (in teoria), e Eve, nel casotto delle manager, era rimasta sola con Patty. Evitando di guardarla, le chiese tutto d’un fiato “Ma sai cosa ti deve dire il capitano, per caso? Riguarda mica anche Bruce?” “Eh?”(Hollyte acuta) “Ma mi stai ascoltando?” “Uuuhh…curiosa, è?” “Uffa, piantala” era arrossita fino alle orecchie “Hi hi hi…no, non lo so e ho una paura matta che…” “Che?” “E’ che stamattina sono successi un po’ di casini…” Le raccontò la storia, e anche le sue paure... “Oh. Ora capisco.” “Ecco.” “Patty!” “Si?” “Ti devo dire una cosa e…oh! Guarda lì!”

Intanto, nello spogliatoio maschile… “Allora, sei pronto, Bruce?” “E tu?” “No.” “COSA VUOL DIRE NO???” “Beh, improvviserò!” “Andiamo bene…” “Su, è ora, vieni. Patty ci sta aspettando nel casotto delle manager. Vedrai, andrà tutto benone. Parola di Oliver Hutton.”

I due andarono verso il luogo dell’appuntamento, quando sentirono degli strani rumori, tra cui delle grida di Patty, provenire dal suo interno. Si scambiarono un’occhiata di preoccupazione e corsero subito alla porta, e la aprirono. Il primo a farlo fu Holly. “Patt…” Uno dei suoi amici, un pallone da calcio, era andato inspiegabilmente a finirgli in faccia, colpendolo in pieno. “EHHIIII!!!Holly, mi rubi il lavoro?!” Fece Bruce, vedendoselo cadere davanti ai piedi. “EHI, MA COSA…???” Davanti a loro, una scena incredibile: Patty ed Evelyne stavano litigando furiosamente, urlando come due pazze e tirandosi addosso una contro l’altra i palloni dei cesti per gli allenamenti… I due si guardarono di nuovo, sbigottiti, poi si fecero un cenno e corsero verso di loro, trattenendole per cercare di bloccarle. Ma le due non cedevano, sembravano indiavolate, e mollavano calci a tutto andare, non solo ai palloni, (in particolar modo Eve verso Bruce…Patty si limitava a cercare di liberarsi dalla stretta) urlando “dolci paroline” che, visto il rating della fanfic, è preferibile evitare… “Ragazze, smettetela, ve lo devo ordinare, d’altronde sono il vostro capitano, no?” Ma nessuna delle due lo stava ascoltando… “MA SI PUO’ SAPERE COSA CAVOLO VI E’ PRESO????????” “Cosa ci è preso, Holly?! Questa oca si permette di andare a spiattellare in giro i miei segreti, per di più a persone MOLTO riservate!” Patty lanciò un’occhiataccia a Bruce “Ma se ti ho già chiesto scusa, cosa vuoi che faccia, ancora? Devo scalare il Fuji?” “Si, brava, e già che ci sei fatti un bagnetto nella lava!” “Piantala, lo sai che non è colpa mia!” “No, è colpa mia, guarda!” “Ma la vuoi smettere? E’ tutta colpa di questo qua!” (indicando Bruce, ovviamente) “Si, ma chi è che glielo ha detto?” “Si però guarda che…” “BASTAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Bruce era scoppiato. Perlomeno aveva fatto zittire le due furie. Trascinò da una parte Holly dicendogli “Non doveva andare tutto bene?!” “Si, in effetti questo non doveva fare parte del mio piano…” “Ah, piano! Non eri l’improvvisatore folle, tu?!” “Oddio, guarda!” Le due si stavano lanciando ancora i palloni addosso…Fra un po’ avrebbero rotto qualche vetro… “Vieni, Bruce, facciamo un’azione kamikaze…” “Eh? FACCIAMO?!” I due si misero fra le due, e dopo qualche pallonata in faccia le due si fermarono. “Ohhh…uhhh…fermate il mondo che voglio scendere…bell’amico che è il pallone, eh, Holly!...” “Piantala, Bruce! Bene, ragazze, che ne dite di una tregua e di una bella chiacchierata civile?!” I due poveretti erano distrutti… Le loro espressioni si tramutarono ben presto in stupore quando videro le due “litiganti” mettersi a ridere a crepapelle… “Scusate ma ci siamo persi qualcosa?!” I due dovettero aspettare ancora un bel po’, prima che le due smettessero di spanciarsi e iniziassero a spiegare. Fu Patty la prima. “Beh, vedete ragazzi, diciamo che questo era uno scherzettino innocente…” “CHE COSA?!?!” i due gridarono all’unisono “si, vedete, io e Eve stasera ci siamo chiarite, mentre ti aspettavo, Holly,proprio quando vi abbiamo visti arrivare qui insieme, poi abbiamo fatto due più due, visto che Eve vi aveva visto parlare stamattina, e abbiamo deciso all’istante di dare una lezioncina a Bruce…” “Ah, brave, adesso sono offeso! Umpf! Brutte streghe!” “CHE COSA?!?!” adesso furono loro due a gridare all’unisono. Le due si fecero un cenno, poi Patty prese Oliver e lo trascinò fuori con sè… Si ritrovarono fuori al buio. “Scusa ma bisogna che restino da soli…” “No, no, figurati…” (NdA:vecchio marpione!) Silenzio. “Ehm…Holly…” “Si?” “Ehm…scusa per le pallonate, i calci e tutto il resto…erano necessari…”
“Ah, beh, niente, figurati…eh eh… sai che hai un tiro niente male?!” La poverina divenne un pomodoro in mezzo secondo netto… (Patty porta la mano ai capelli e ne tira fuori una scatolina. La prende e la porta fino davanti alla faccia di Oliver. Al suo “prego, fai pure!...” ne esce fuori –tipo scatola con pagliaccio che salta fuori- una mini Rossana con un martello che si ingrossa all’istante. Mini-Sana dà una martellata ad Holly e, rimpicciolendosi il martello, ritorna nella scatolina, che Patty fa scomparire di nuovo tra i capelli) Holly: “Oh, scusa, Patty, io non volevo certo offenderti, cioè… Ehi, sbaglio o ho un bernoccolo sulla fronte?! Ma come cavolo…?” “Saranno le zanzare!” “Oh. Ma non siamo in novembre?!” “Si, ma è una specie un po’ tarda.” “Ah. Si. Giusto.” “Eh eh eh…” “Ehmmm… Comunque! Ti chiedo di nuovo scusa per stamattina, Patty…” “E per cosa, scusa? Anzi, sono io che ti devo ringraziare, tu mi stavi solo consolando…” “Oh, beh, vedi, io…”
“Si, si, veramente, grazie per quello che hai fatto per me!” “Ah, allora io cosa dovrei dire di tutti questi anni che hai passato ad aiutarmi? Però…”

Intanto, all’interno del casotto delle managers, Bruce ed Evelyne stavano ritirando i palloni dopo quella “piccola scenetta”… “Certo che tu e l’altra matta ne avete fatto di casino, eh?!” “Eh, sai, tutto questo aveva molteplici scopi, sai com’è…” “Ah…E quali ad esempio?” “Beh, uno era quello di fartela pagare, bello!” “Ah. E l’altro?” “Divertimento puro.” Un enorme gocciolone comparve sulla testa del difensore. “Comunque… ora con Patty è tutto a posto, no?” “Si, tutto ok, grazie.” “Quindi…beh…allora…cioè…anche fra noi…” “No, carino, questo non c’entra. Patty mi ha perdonata e ne sono felicissima, ma ciò non cancella quello che mi hai fatto, Bruce! Io mi sono fidata di te, ti ho confidato un segreto e tu cosa hai fatto? Sei andato subito a spiattellarlo in giro! Capisco che il fatto che il capitano fosse lì è stata solo una coincidenza, ma è proprio il fatto di tradirmi che mi ha dato fastidio! Sei uno stupido, Bruce!” Lui si girò verso di lei, e abbassò lo sguardo. “Lo so perfettamente, Eve, hai ragione…” Il ragazzo sorrise mestamente e aprì la porta, per andarsene.

Esterno del casotto. “…Però…” disse Patty, fissandolo negli occhi. “Beh…tu non hai ancora risposto alla domanda che ti ho fatto stamattina” Dicendo questo, si avvicinò a lei e le mise le mani sulle spalle, protettivamente. La ragazza lo guardò dritto negli occhi, arrossendo leggermente. “Beh, io…” Ma proprio in quel momento la porta si aprì… “Oh, ma voi due…sta diventando un’abitudine…”
Dopo un attimo di imbarazzo, notarono però che Bruce aveva detto quella battuta con una piattezza incredibile, e inoltre non li aveva nemmeno guardati in faccia, e se ne era andato lentamente senza fermarsi, con le mani in tasca, triste…
“Beh, Holly, qui è successo qualcosa, senti, tu vai a sentire Bruce, io vado da Eve”
“Si, però…”
“Non preoccuparti, vado a casa con lei! A domani!” E corse nel casotto “Scampata anche stavolta”

“Ehi, Bruce!”
Il chiamato in causa si girò, con espressione da “fantasma”(avete presente le “virgolette” sintomo di depressione in Rossana?!)… “Eh? Che c’è, Holly?”
Oliver si inquietò alquanto…un gocciolone gli comparve sul capo… “Ehm…no, niente, cioè…volevo chiederti…com’è andata…”
Un gocciolone comparve anche a Bruce… “Oh… secondo te, Holly?!”
“Eh eh eh… già…che stupido…eh eh…”
“Senti, non ti preoccupare, va tutto bene, ma ora è meglio che vada a casa, è tardi…” Corse via…
“Aspetta, Bruce!”

“Ehi, Eve!” Patty la trovò a sistemare i palloni (NdA:ce n’erano, eh!?!), sembrava stranamente tranquilla…se l’aspettava in lacrime… “Mah…”
“Oh, ciao, Patty!”
“Beh, che mi dici di Bruce?! Qui c’è qualcosa che non quadra…”
“Si, lo so, ora ti spiego…”
“Sarà meglio!”
“Gli ho detto che anche se io e te abbiamo fatto pace, questo non perdona ciò che mi ha fatto…”
“Dai, non credi che sia ora di perdonarlo?Poveretto, aveva una faccia…Non ha già pagato abbastanza?”
“Infatti l’ho perdonato, dentro di me!”
“Come scusa?”
“Si, però ho deciso di fargliela pagare ancora un po’…non so, magari solo domani ancora! Sono curiosa di vedere cosa si inventerà”
“Certo che sei proprio b******a dentro!”
“Lo so!” E entrambe scoppiarono a ridere…

Mattino seguente. Piazzale all’entrata dell’istituto Nankatsu. Tom era appena arrivato, pallone al seguito, quando vide un gruppetto di ragazze davanti a lui. Passando di fianco a loro, si trovò davanti a una scena incredibile: All’interno del cerchio di ragazze vi era Bruce, con espressione triste e demoralizzata, e tutte lo stavano consolando, passandogli fazzolettini e ascoltandolo con espressione materna…Lo sentì dire: “Si, è successo proprio così, ragazze!” E qualcuna: “Oh, poverino!”, passandogli un atro fazzoletto “Grazie…snif!...”
Tom, capita la situazione, si fiondò immediatamente all’interno del gruppetto, prendendolo per il “coppino” e trascinandolo via… “Ehi!” “Scusate, ragazze, vieni qua, tu!” Riuscì a portarlo in un angolo tranquillo, e durante la corsa, trascinò anche il povero Benji, che si trovò a suo malgrado sulla traiettoria…
“Anf, anf… Certo che siete pesanti, voi due!”
“TOM, COSA CAVOLO TI E’ PRESO??TRASCINARE ME, IL GRANDE SGGK(NdA:ecco, ci risiamo…NdBenji:qualcosa da obiettare, per caso? NdA: no, no, per carità…), IN QUESTO MODO!!!”
“E scusa, dai, eri a portata di mano, e poi fai anche tu parte del piano!”
“Che piano???”
“Aiutare Bruce!”
“Ah, già!sai che…”
Ma Becker non lo stava ascoltando:“Bruce, tu però sei uno stupido! E se Evelyne ti avesse visto attorniato da tutte quelle ragazze???”
“Ma uffa! Sempre a insultare, voi altri…”
“Ma se ce ne saranno state almeno 10!!!!!”
“Ehi, Harper, certo che Becker ha ragione! Bravo, il tuo è un’ esempio da seguire per i poveri sf***ti come te!”
“Ehi, sempre gentile, tu, eh?!”
“Lo so, grazie, comunque, sapete che…”
“Comunque, Tom, guarda che lo sapevo che Eve arriva sempre più tardi… E poi ieri sera ci ho riprovato, ma niente!”
“Si, ma questo non vuol dire che…”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH HHHH!!!!!!!”
Tom e Bruce si ritrovarono a terra tramortiti dal richiamo di Benji…
“MA SEI FUORI?!?!”
“B-Benji, hai mai pensato di fare il baritono?!”
“Oh, grazie per il complimento, Bruce! Ah-ehm, dicevo… IIIIOOOO sarei quello FUORIII?!? Siete voi che non avete prestato la dovuta attenzione al grande Benjamin Price!”
“Eh?!”
“ECCO, VISTO?! E’ MEZZ’ORA CHE CERCO DI DIRVI UNA COSA!!!!!”
I due si guardarono allibiti “Ah, scusaci, Benji!”
“Ora va meglio. Già già.”
Due goccioloni comparvero sulle teste dei due poveretti… Fu Tom il primo a riprendersi “Comunque…cosa volevi dire, Benji!”
Il portiere si girò per cercare qualcosa dentro lo zainetto, e dopo qualche minuto lo tirò fuori, davanti alle facce sconvolte degli altri due… “ECCO QUA!!!”
(Si, lo so, questa può sembrare una scena dalla…ehm…dubbia moralità…ma non lo è! ^^;;;)

Intanto, al campo d’allenamento della NewTeam, come al solito Patty era stata la prima ad arrivare.
Stava come al solito trascinando l’enorme cesta di palloni, quando sentì una voce dietro di lei…
“Ciao,tesoro!” La ragazza arrossì di colpo, capendo di chi si trattava, ma cosa ci faceva lì?
“Patrick?!” Il ragazzo era proprio dietro di lei
“Ti aiuto?”
“No, no, lascia, faccio da sola! Ma piuttosto tu che ci fai qui? E’ proibito dal regolamento l’ingresso agli estranei…” Disse posando la cesta. Il ragazzo, allora, le si avvicinò da dietro e le circondò la vita facendo arrossire sempre di più Patty… “Lo so, tranquilla, ma non ce la facevo più a starti lontano, è un po’ che non ci vediamo…”
“A-allora non potevi chiedermi di uscire come fanno le persone normali?”
“Guarda che ci ho provato, ma tu eri sempre così impegnata…”
“Si, però…”     “Scusami Patrick, ma ho le idee troppo confuse…io…non potevo…io…”
“Però?”
La ragazza si liberò cominciando a tirare fuori i palloni uno ad uno per pulirli “…Però adesso arrivano tutti i ragazzi e se ti vedono qui cosa succede?”
Un pallone rotolò fuori dalla cesta (NdTutti: Ma che è, una mania?! NdA: Ah Ah Ah qua i palloni sono telecomandati da me, autrice sadicaaaa!!!!) e la manager corse a prenderlo, accucciandosi. Appena si rialzò trovò Patrick davanti a lei. I due si guardarono a lungo negli occhi, poi improvvisamente lui la abbracciò forte. “P-Patrick…”
“Mi sei mancata tutti questi anni…”
“…Anche tu…” Sorrise. In fondo, era proprio un ragazzo dolce…
A quelle parole, lui si staccò leggermente da lei, e le avvicinò il volto…le loro labbra erano vicine…troppo vicine… lui lentamente si avvicinava di più…sempre di più…
“Patrick…questo…questo sarà il mio primo bacio?! Si.. lui è il mio primo ragazzo…prima o poi doveva pur succedere…ecco...è proprio adesso…qui…Però…NO! Aspetta un attimo, Patty! Questo è veramente il primo bacio che sognavi sin da bambina? Quello romantico, con il principe azzurro…si, è così che deve essere, non qui , con la paura di essere scoperti… e poi… da 7 anni il “principe azzurro” non è Patrick…è un altro…Holly…”

Intanto, quei tre… “Ma…ma quello è…oddio Benji, non credevo che tu…”
“Embè? Se Tom legge Playboy, tutto è possibile, no?! Ma che resti un segreto tra noi! Se arriva qualcuno ditemelo!” Intanto Tom gli si era lanciato addosso “Scemo, urla un po’ più forte, così ti sente Schneider in Germania!”
“Ehi, metti via! Arriva Holly!” Benji si affrettò a mettere nello zaino “la cosa”, mentre gli altri gli si pararono davanti con due facce da ebeti… “Buongiorno capitano!”
“Uh?! Che ci fate già qui, ragazzi?! Ehi, Benji, che fai? Vedere!”
“Ehm…niente, niente, mi era sembrato di sentire dei rumori di topi nella cartella…”
“Ah…beh, Benji, forse dovresti studiare un po’ di più, non credi?! Andiamo, forza!”
I tre lo seguirono al campo, con tre enormi goccioloni in testa…     “Ci…ci è cascato…eh eh… Holly rimane sempre Holly!”

“Holly…Holly…Holly…Holly…”
Patty cercò di staccarsi da Patrick, ma lui non desisteva, anzi, si avvicinò più velocemente, ma lei si divincolò ancora di più e abbassandosi riuscì a sfuggirgli. Lo guardò un attimo negli occhi, arrossendo, poi si girò per correre via.
“Patty, perché lo hai fatto?” Lui la stava trattenendo per un braccio.
“S-Scusa…io…non lo so…”
“Ma ci dev’essere una ragione! Avanti!” Rafforzò la stretta. Patty iniziò a piangere come una bambina, rannicchiandosi per terra…

Bruce, Benji, Tom e Oliver si stavano dirigendo allegramente verso il campo. I primi due davanti, a prendersi in giro come al solito, mentre gli altri due discutevano su nuovi schemi di gioco.
Benji stava ancora illuminando Bruce sulle proprie doti da portiere quando si sentì strattonare da lui, che gli indicò un punto in mezzo al campo, dove stavano Patty e…Patrick…e…oh no! Si stavano per baciare! LUI non doveva vedere!!!
“Capitano! Guarda là! Un asino che vola!”
“Eh?!” Intanto Bruce illuminò Tom sulla situazione… “Non lo vedo!”
“Lì! Un caimano che cambia colore!”
“Eh? Eh?” Gli altri due si misero fra lui e la coppietta, per bloccargli la visuale..
“Ehi…aspetta, Benji! Non me la conti giusta… non è il caimano che cambia colore… è il camaleonte!” Gli spiegò Holly
Tom e Bruce si avventarono su Benji per dargliene di santa ragione, e troppo tardi si accorsero dell’errore: avevano lasciato la visuale libera a Holly!!! Troppo tardi: aveva visto tutto, e ora li guardava immobile…sembrava sotto shock…
Tom: “Tutto bene, Holly?”
Bruce: “Ops!”
Benji: “C***O!!!”
Un lunghissimo attimo di silenzio…
Benji: “Ehi, ma che succede? Non si baciano più?!” doppia gomitata da Bruce e Tom (Sapete, per la serie Elefante che cammina in una cristalleria…)
Bruce: “Guardate, la manager sta piangendo…”
In quell’istante Holly partì come un razzo verso loro due, seguito a ruota dagli altri tre…
“Patty, tutto bene?”
La ragazza alzò lo sguardo… “Holly, ragazzi, che ci fate qui?”
Benji: “Beh, sai, quella cosa chiamata allenamento…” Tripla gomitata. (Qui è per la serie Elefante che fa ginnastica mattutina in una cristalleria…)
Patty si asciugò le lacrime “Si, si, grazie capitano!”
“Forse è meglio che io vada…” Patrick se ne andò, ma passando vicino ai tre sussurrò ad Oliver
“Colpa tua, amico, dovevi svegliarti prima…”
Holly, si girò di scatto verso di lui, che corse via, mentre Tom e Bruce cercavano di trattenere Benji dall’uccidere il fidanzato della loro manager…
Poi il capitano si girò nuovamente verso di lei, “S-scusami se vi ho interrotto, io…"
“N-no, figurati…”

Amy era seduta in un bar, aveva la testa fra le nuvole, proprio quelle che osservava distrattamente dalla vetrina.
“Cavoli… è passato solo un giorno e mi manca da impazzire…sono stata una stupida…una stupida a lasciarlo andare via così…ora lo so…è LUI…è lui che amo…chissà cosa mi era preso… forse perché non vedevo Patrick da tanto…bah! Non ha più importanza adesso…devo riuscire solo a convincerlo che lo amo ancora, anzi, più di prima…devo assolutamente riuscire a parlargli…lui è tornato a Tokyo…basta! Ho deciso! Vado da Patty, le spiego tutto e mi scuso, e poi prendo il primo treno! Aspettami, Julian!”

Istituto Nankatsu, è appena suonata la campanella dell’intervallo. (NdA:Perché l’intervallo c’è, nella scuole giapponesi, non è verooo?! ^^;;;;;;;;;). Gli studenti si avviano all’esterno delle loro classi, chi addentando enormi panini (vedi Bruce), chi provandoci con tutte le ragazze (vedi Benji), chi parlando di calcio (vedi Holly e Tom). Ad un tratto si diffuse la voce dell’altoparlante: “La signorina Patricia Gatsby è desiderata all’ingresso principale”
La ragazza si diresse velocemente all’ingresso… “Chi sarà mai???”

Tom e Holly stavano ancora tranquillamente discutendo su un tiro ad effetto quando Tom si sentì “afferrare dolcemente” da Bruce, che se lo portò via di corsa… “Scusa capitano ma mi serve…ciao ciao!”
Appena se ne furono andati, si voltò per tornare in classe, ma si scontrò con Patty.
“Ah…Patty, ti hanno chiamato all’altoparlante, vero?!”
“Si! Perché non vieni con me?!” E se lo trascinò appresso (NdA: ma che è, ‘na mania?!?!)

Intanto…
“Allora, ragazzi, è giunto il momento di iniziare col piano di Benji!”
“Si, dai, vediamo!”
Il portiere tirò fuori dallo zaino il misterioso oggetto, un piccolo libro che posò sul banco in mezzo a loro tre :”Ta-daaa!!!Ecco a voi Il manuale del donnaiolo irresistibile !Ora basterà leggere e seguire per filo e per segno tutti i passi, e la manager ti cadrà fra le braccia!”
“Ohhhhhh! Dici davvero!”
“Certo, Bruce!”
“Scusa, non per essere scortese, ma…è la tua Bibbia, per caso?”
“COME OSI?!?! Il grande SGGK non ha bisogno di inutili libretti! Io già all’asilo contavo centinaia di vittime!” (NdA: ecco che ci risiamo…)
“Sarà…”

“Amy!”
“Ciao Patty! Ah, ciao anche a te Holly!”
“Cosa ci fai qui? Che bella sorpresa!”
“Ti devo dire una cosa…non preoccuparti, ci vorrà poco! Holly, puoi sentire anche tu…”
“Ah, ok…”
I tre si diressero verso il campo di calcio, dove si sedettero sulla panchina delle managers.
“Oliver, tu sai che…che Julian mi ha lasciata?”
“Si, so tutto, mi dispiace…”
“Ecco…da quel momento, ragazzi, ho capito che è lui il ragazzo di cui sono innamorata, anche perché mi è mancato tantissimo…”
Patty posò una mano sulla spalla dell’amica “Ne ero certa.”, disse, sorridendole.
Amy ricambiò il sorriso. “Già… Quindi, Patty, questo significa che Patrick per me non conta nulla, tranne che come amico, capisci cosa intendo?”
“…si, certo…”
“Quindi amiche come prima?”
“Sicuro! Più di prima!!!”
“Bene! Ora Patrick è tutto tuo!” Patty diventò rossa…
Ma Amy continuò…”Beh, se è proprio quello che vuoi…” Facendo un occhiolino in direzione di Holly, che era paonazzo come Patty… “Che carini! Buona fortuna a tutti e due! Holly, io tifo per te, lo sai! Ciao ciao!!!” E corse via, lasciando i due poveretti nell’imbarazzo più totale.
“C-chissà cosa intendeva, Patty!”
“M-ma…” Eh-eh, magari non l’ha capito davvero…^^;;;;;;;;;
“Torniamo in classe?”
“Si…Senti Patty…”
“Si?”
“Non ce l’hai con me per stamattina, vero? Io non volevo, davvero, è solo che…beh, quando ti ho visto piangere mi sono preoccupato e non so, mi è venuto istintivo correre lì…non intendevo impicciarmi…” Holly parlava a testa bassa e stava arrossendo visibilmente… (NdHolly: Voglio anch’io un cappellino come Benji!Uèèèèèè!!! NdA: SBONK! Non cominciamo a prendere vizi!)
Patty lo osservò per un lungo istante, e non poté fare a meno di sorridere “Com’è carino! Mi viene voglia di dirgli ciò che provo, ma non so ancora se è la cosa giusta…Patrick quando vuole sa essere così dolce…e non mi ha mai fatto soffrire, né aspettare per sette lunghi anni…anche se stamattina, mi ha stretto il braccio così forte…
“No, Holly, guarda che non devi chiedermi scusa, anzi!Grazie per esserti preoccupato per me…veramente!”
“M-ma…ti ha fatto qualcosa di male? Ho visto che stavi piangendo… Se vuoi confidarti, sai che sono qui!”
“Oh…beh…grazie capitano, ma non importa, davvero, niente di rilevante!”
“Ok, se lo dici tu! Però…non hai ancora risposto alla mia domanda: sei felice con lui?”
Patty arrossì “oh si, va tutto bene!”
“Sicura?”
“Certo!”
“Bene” Holly si intristì “Però promettimi che se ci dovesse essere qualcosa che non va me lo dirai!”
“Ok, grazie!” Entrambi arrossirono, poi tornarono verso la loro classe.

Intanto…
“Ecco, Bruce, guarda qui! Mossa numero 14: Le ragazze amano le gentilezze e i regali fatti con il cuore. Direi che per te potrebbe andare! Adesso ci serve solo il regalo! Dei fiori, per esempio!”
“Si, Tom, perché io posso uscire e andare dal fiorista! Oltretutto non ho neanche un soldo!”
“Oh, Harper, come la fai lunga! Non vedi?! Fatti con il cuore! Quindi basta il pensiero! Vieni con me!” Benji partì di corsa con appresso gli altri due. Arrivarono in cortile, dove molto finemente iniziarono a cogliere i fiori dalle aiuole… Fatto un bel mazzetto, Bruce, seguito dai due, partì di corsa per portarli a Evelyne, e glieli mostrò. “Ecco, Eve, un regalo per te!Ma cosa…?!”
La ragazza stava indicando qualcosa dietro le sue spalle. Lui si girò… “OH-OH!!!!!!.........”
“Harper! Price! Becker! In presidenza! FILATEEEE!!!!!”
(Huber: non si colgono i fiori dalle aiuole!!! Bang!!!!! (© Aldo Giovanni e Giacomo) NdA: no! L’ambulanza del manicomio nooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ) La ff è stata sospesa perché l’autrice è impedita a causa della camicia di forza…^^;;;;;;;;;;)
(NdA: AH AH AH ME AUTRICE SADICA!!! MI SONO SLEGATA PER LA GIOIA DI TUTTI VOI!!!! AH AH AH!!!!! NdTUTTI: Eccola che è tornata! V____V;;;;;)

Intanto un treno si allontanava veloce dalla cittadina di Fujisawa, con destinazione Tokio…

Pausa pranzo. “Forza, Bruce! Sei pronto?!”
“Eh insomma…”
“Mh?!”
“Beh, Tom, per oggi ci siamo già presi una nota dal preside…”
“Embè?!”
“Ma Benji!!!”
“Non rompere Harper, se una piccola idea ci ha causato qualche piccolo inconveniente tecnico non vuol dire che sarà sempre così, no?!”
“Si, però…”
“Vuoi che ti vada a chiamare Holly per una rinfrescatina su come è importante non arrendersi… la parabola del “Su con la vita, siamo sotto solo di 4 gol?!”…eh?!”
“Ma questo è un ricatto!”
“Uhh! Sagace!”
“Vafff…”
“Dicevi?” L’SGGK alzò minacciosamente la testa dal suo piatto di pasta…
“Ehm…niente niente!!!”
“Ok, ora vai a sederti in mezzo a quelle ragazze e comincia a fare lo scemo con loro, e ogni tanto le lanci un’occhiata sexy…se sei capace…”
“Certo che si!!! Ma non mi permetteranno mai di fare lo scemo con loro!”
“Don’t worry, le abbiamo già pagate.”
“Ah…” T_T
“Forza, sbrigati! Ah ah ah…questa è la tappa 21, La gelosia fa sempre colpo !!!”
“Ok, ok” Bruce si alzò e raggiunse il tavolo delle sue compagne… il suo sguardo, però, era sempre rivolto a una certa manager che ogni tanto ricambiava il suo sguardo, anche se per pochi attimi, dopodiché si girava di scatto, continuando a chiacchierare con le sue amiche…
“Ehm…buongiorno, bellezze! Come va la vita?! Non preoccupatevi…AH AH! Ora c’è Bruce Harper, il difensore della nazionale giovanile giapponese, a tenervi compagnia!!!” All’apparenza sembrava il solito sbruffone! ^^
Si sedette fra le ragazze, che cominciarono a sorridergli e ad ascoltare le sue imprese. Tutto ciò non passò inosservato a Patty e soprattutto a Eve, che non riusciva a credere ai suoi occhi…
“Ma com’è possibile?!?!”
“Già…”
“Qui c’è sotto qualcosa! Nella normalità lo avrebbero cacciato via a calci, no?!”
“Appunto.” Patty vide Bruce e Tom che guardavano soddisfatti Bruce “Forse ho capito. Guarda là!”
“Uhm…è vero! Scommetto che sono stati quei due a pagarli o roba del genere!” Le due si misero a ridere, (poi Eve decise che quel pomeriggio lo avrebbe perdonato).

Tokio. Campo di calcio della Mambo, pomeriggio. Inizio degli allenamenti. Tutti i giocatori erano negli spogliatoi a cambiarsi, ma Julian Ross si trovava già a palleggiare davanti alla porta. Appena tutti uscirono, iniziò a gridare ordini sul riscaldamento. Gli altri avevano notato il suo improvviso cambiamento, e anche l’assenza della manager, ma lui era sempre stato evasivo…
Ad un tratto lo videro bloccarsi e fissare un punto oltre la rete… “Manager!”

Fujisawa, scuola Nankatsu. Spogliatoi della Newteam.
“COFF! COFF!”     “CHE PUZZA!!!”      “ARGH!! NON CE LA FACCIO PIU’!!!”
“Esagerati! Per un po’ di profumo! Non trovate che sia sensuale?! Me lo ha prestato Benji!”
“Già, mossa numero 24!”
“Eh?!”
“Niente, niente.”
“Sarà anche buono ma ne hai messo troppo! Puzzi come una capra!” (NdHolly: Offendi, per caso?)
“COME OSI?!”
Oliver entrò “Forza ragazzi, è ora di iniziare! Ma che puzza c’è?”
In campo nessuno stava vicino al poveretto, che finì in panchina, dato che correndo emanava il suo “profumo sensuale”… tutto questo fra le risate delle managers…

Alla fine dell’allenamento, Patty raggiunse i ragazzi negli spogliatoi, aprendo la porta senza bussare “AAAAHHHH!!!!! Ops, scusate, è che ero un po’ distratta…” Ma ormai le avevano già lanciato addosso una decina di magliette e asciugamani…tutti erano in mutande…arrossì come un pomodoro… “Patty, ma tu prima apri e poi bussi?!?”
“Scusate, scusate…”
“Che c’è, Patty, avevi bisogno?” Oliver le si avvicinò dopo essersi infilato il primo paio di pantaloncini trovati…
“Si, ehm, Bruce, potresti venire un attimo con me?”
“IO?! Credevo volessi parlare col capitano!”
“Ah-ah-ah, spiritoso come sempre!” Detto questo i due uscirono, ma Patty riaprì di scatto la porta dicendo “Comunque…complimenti a tutti per il fisico!”, facendo la linguaccia e mettendosi a ridere… “MANAGER!”(coro)
“Beh, che c’è, manager? Dovevi dirmi qualcosa?”
“Non io, ma qualcun altro!” Lo trascinò al casotto delle manager, lo spinse dentro e uscì chiudendo la porta. “Patricia Gatsby! Sei impazzita????”
“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la voce

Tokio. Gli allenamenti della squadra erano ormai finiti. Una ragazza stava aspettando qualcuno, in piedi appoggiata alla recinzione. Si voltò, un rumore di passi… “Capitano!”
“Amy, si può sapere che cosa ci fai qui?”
“Ma come…?”
“Perché non sei a Fujisawa dal tuo amichetto?”
“Perché ho preso la mia decisione!”
“Non ci avrai messo un po’ troppo poco?”
“No…ehi, per favore, ti vuoi fermare?!” Il ragazzo infatti si stava dirigendo verso casa, inseguito da lei. Si fermò di colpo. “Si, però fai in fretta, è tardi.”
“Ok…” Gli passò oltre e si girò, per poterlo fissare bene negli occhi…
“… Mi sei mancato, lo sai?!” Disse arrossendo… lui tentava di evitare il suo sguardo… “Amy…dimmi cosa devo fare con te…sei solo tu che puoi sapere qual è il ragazzo giusto per te…anche se Patrick non ti ha mai amata e non potrà mai amarti…però non voglio essere un ripiego…e la mia paura è quella di esserlo sempre stato…fin dall’inizio…questo non potrei sopportarlo…”
Lui non diede nessun segno.
“Julian…sei tu quello che amo…sono stata una stupida a mettere in crisi il nostro rapporto per una persona che non mi considera nemmeno…”
Lui la interruppe fissandola negli occhi con aria severa “Io sono stato da sempre solo un ripiego per te. Dimmelo sinceramente.”
La ragazza si portò una mano alla bocca e gli occhi le si riempirono di lacrime. “Per di più poi è iniziata la storia del cuore, che ti ha impietosito…così, eccoci qua.” La continuava a fissare. Lei gli si avvicinò. Uno schiaffo.
“Ecco. Adesso sono io che ti tiro uno schiaffo. (NdA:si riferisce a quello che lui le aveva tirato durante la partita contro la NewTeam nel primo torneo nazionale) Come puoi solo lontanamente pensare che io possa fare una cosa del genere?” Era infuriata “Non hai capito niente! Se non ti avessi amato veramente, con tutto il cuore, pensi che ti sarei stata vicina per sette lunghi anni, anni passati a pulire palloni e lavare magliette solo per amore del calcio? Quello me lo hai fatto venire tu! E poi perché secondo te avrei detto a Oliver di lasciarti vincere quella partita…l’ho fatto solo per te! Anche lui era mio amico, non lo ho fatto di certo per rovinare la sua carriera calcistica! Io… io ti amo più della mia stessa vita, Julian Ross, adesso sta a te decidere!” Lo stava ancora fissando… si guardarono negli occhi per un lungo attimo…lei stava piangendo intensamente, poi si voltò e iniziò a correre. Ad un tratto si sentì afferrare per la vita e stringere forte da dietro “…capitano!” Lui non si mosse, né disse una parola. Sentiva il suo mento appoggiato sulla sua spalla. Un singhiozzo strozzato. “Non lasciarmi, mai più…” Lei si girò verso di lui “Ma tu…tu stai piangendo!” Lo strinse forte a se. “Anche tu non devi mai più lasciarmi. Non ce la farei senza di te.”
Un lungo bacio, seguito da un lungo, lunghissimo abbraccio.

“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la voce
“Manager!” Gli stava sorridendo
“Ti devo dire una cosa”
“Ah…”     “Speriamo…”
Arrossì leggermente “Ti ho perdonato!”
“Eh?!”
“Hai sentito benissimo!”
“Eh?!” Avvicinò una mano all’orecchio
“Piantala!” Gli tirò un pugno in testa, poi scoppiarono a ridere entrambi “Piuttosto, Bruce…”
“Si?”
“Ma che puzza c’è?”

Qualche giorno dopo…
“Ted, passa quella palla!”      “Ecco!”     “Allargati sulla fascia!”     “Tieni, Bruce, scatta in avanti!” “Ok Holly!” ......................... STUMP!!!!!
“AAAAAAAAHHHHHHHHIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAA AA!!!!!!!!” Il difensore come al solito aveva colpito uno degli asciugamani, peccato che dietro ci fosse una delle managers… (NdBruce:…e dall’urlo sovrumano e mooolto femminile credo anche di sapere quale. NdManager-misteriosa-con-martello-da-10t:dicevi, Bruce?!?)
“Ops!”
“Bruce, sei sempre il solito!!!” Tutti i giocatori corsero dalla manager non ancora identificata…
“Patty, tutto bene???” Il capitano della NewTeam si avvicinò con aria preoccupata (che destò parecchie gomitate da parte degli altri) alla manager che si stava massaggiando la fronte con un lacrimone che gli scendeva da un occhio…
“Si, si, grazie Oliver… ANCHE SE STAVO MEGLIO PRIMA!!!!” Disse guardando di sottecchi Harper… “Ouff! Che esagerata! Scusa, scusa…Hmf!”
“Grrr! Bruce!!!!” Stava per iniziare la solita lite…
“Ok, ok, evitiamo…vieni Patty, ti accompagno in infermeria! Voi fate qualche tiro in porta, intanto!” Si allontanarono fra le risatine della squadra, anche se tutti, in fondo, si auguravano che fra quei due nascesse qualcosa…
Arrivati in infermeria… “Oh! Ma non c’è nessuno!” (NdA: Che strano, vero?! Non guardatemi male! NdHolly: ma come fanno a guardarti? NdA: ah già!)
“Beh, non importa capitano! Sto bene, davvero! Torna pure in campo!”
“Ma figurati!...Aspetta! Guarda! Lì c’è la crema! Questa dovrebbe andare bene!” (NdA: Ma ri-guarda un po’!!! ^______^) “Se vuoi te la metto io…” @^___^@
Patty arrossì “Ah, si,ti ringrazio!” Si sedette e Holly iniziò ad applicare la crema.
“Siamo così vicini…sento il cuore battere forte! Basta! Ho deciso! Gli devo dire quella cosa…”
(NdA: NO!NON QUELLA! AH AH AH!)
“S-senti Holly…”
“Mh?!”
“T-tu una volta mi avevi detto che se avessi avuto dei problemi avrei potuto parlartene…”
Lui la guardò negli occhi “Si, proprio così! Ma perché, c’è qualcosa che non va?”
“Si…è per Patrick.” Abbassò gli occhi. Holly strinse forte il proprio pugno, quasi a farsi male.
“Cosa ti ha fatto di nuovo? Dimmelo!”
“Eh?! No, no, lui non centra… almeno non in quel modo…”
Il capitano si calmò. “Meglio per lui…sennò questa volta il Drive Shot sul faccino non glielo toglieva nessuno!”     “In che senso, allora?”
“Beh, non sono più sicura di voler stare con lui… diciamo che mi ha deluso, quella mattina al campo…quando siete arrivati tu e gli altri…”
“Ah…capisco…”      ?__?
“…Io credo di volerlo lasciare…”
“Non ci posso credere! Finalmente! Patty lo lascerà…così…ehm…si, avrò più possibilità con lei!”
“…”
“E’ che per me rimarrà pur sempre una persona importante, un amico…e sarà molto dura quando glielo dirò…”
“Beh, credo di si…” immagino…
“…e in quei momenti avrò bisogno che tu mi stia vicino, Holly! Avrò bisogno del tuo aiuto! Te… te la sentiresti?” Patty lo fissò speranzosa, arrossendo. “Tu sei l’unico che conosco da tanto tempo e poi…”
Oliver per tutta risposta la abbracciò… “Ma certo! Conta su di me! Non c’era nemmeno bisogno di chiederlo! Io ci sarò sempre!”
“Grazie, grazie di cuore!”
“Beh, ora che ne dici di tornare? Sennò ci daranno per dispersi!”     “Si capitano!”     Sorrisero
Tornando videro la squadra riunita a bordo campo, attorno a due figure note…
“Amy! Julian!”
“Ah, eccoli i due piccioncini! Allora…?” Bruce si avvicinò con aria maliziosa al numero dieci…
“Sempre il solito!”
Ci pensò Julian a salvarlo… “Ciao ragazzi! Siamo venuti a farvi un salutino!”
“Ciao!” Patty guardò Amy negli occhi, e le due sorrisero… la stessa cosa fece Oliver (beh, dopo un po’…) con Julian…entrambi avevano capito ed erano felici per loro…non c’era bisogno di parole…




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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


...Did you ever love somebody?

...Did you ever love somebody?
(...Hai mai amato qualcuno?)


Capitolo 4



La ragazza guardava fuori dalla vetrata del bar, mescolando distrattamente la sua bibita con la cannuccia che teneva in mano. "Come faccio a dirglielo?"
“Eh?! Come, scusa?” La giovane alzò di scatto la testa, scossa dal suo torpore.
“Patty, ma mi vuoi stare a sentire? Ti ho chiesto se c’è qualcosa che non va! Hai visto un fantasma?”
“No, no, stavo solo pensando”
“Ah! A cosa, se non sono indiscreto?”
Riprese a sorseggiare la bibita “Niente di particolare, ci sono dei problemi al club, non ci regolarizzano un permesso per giocare una partita a Kyoto…”
Il ragazzo posò il bicchiere sul tavolo, fissando la manager occhi negli occhi, e sorrise ironico.
“Che c’è, Patrick?”
“Mpf! Non riesci a non pensare a quella squadra per più di un minuto…”
Patty appoggiò la bevanda finita sul tavolino, e lo guardò crucciata “E’ ciò di cui mi occupo tutti i giorni! Mi sembra abbastanza normale, non trovi?”
“Se lo dici tu!”
“Eh?!”
“Personalmente non trovo molto emozionante stare a lavare magliette e palloni tutti i pomeriggi…”
“Guarda che non è solo questo! Ma tu non lo puoi di certo sapere, e poi io tengo molto ai miei ragazzi, lì ho trovato la vera amicizia!”
“Diciamo che tieni a un ragazzo”
“Ecco, ci risiamo! Ma come ti permetti? Che ne sai tu di quello che c’è tra me e Holly?”
“Chi ti ha detto che parlavo di Hutton?”
Patty arrossì “Piantala, per favore!”
I due rimasero in silenzio, cercando di mantenere la calma. Fu Patrick il primo a spezzarlo.
“Senti, che ne dici se ora pensiamo solo a noi e ci passiamo un bel pomeriggio insieme?” Lo disse con un sorriso, quel sorriso che da sempre era capace di spiazzarla. Sorrise a sua volta. “Andiamo alla fiera?” Si alzarono, e per mano uscirono dal locale, iniziando ad addentrarsi nelle luci delle bancarelle lungo tutta la strada, e delle musiche tradizionali che li avvolgevano, insieme ai profumi degli okonomyiaki che venivano venduti ad ogni angolo tra il vociare dei bambini che correvano.
“Che bella atmosfera! Mi sento a mio agio oggi, stranamente! Si, anche se Patrick mi prende per mano, anche se non è Holly. Mi sembra di tornare indietro di 10 anni, a Londra. Ho deciso, mi godrò questa giornata, cercando di non pensare a niente. Non voglio rovinare tutto, gli dirò che lo lascio un altro giorno, e speriamo che vada tutto bene!”

“BRAZIL…NAAA NAAA NAAA NAAA NNAAA NAAA NAAA NAAA!!!”
“Bruce, ti prego! Non so tu, ma noi abbiamo ancora una dignità, qui a Fujisawa…”
“Lo sapete! Queste feste mi mettono di buonumore!” Si girò verso Paul, Holly, Benji, Tom, Ted, Johnny, Susy ed Evelyne che restavano indietro, a una distanza di sicurezza, con enormi goccioloni sul capo. “EEEEHHHIIIIII!!!!!” Benji aveva dato un morso al suo enorme zucchero filato azzurro. “Senti, Bruce, io non posso girare con un cibo per bambocci, quindi lo devo per forza mangiare da te!”
“Ah!E…” Stava cominciando la solita lite… Tutti circondarono i due, cercando di separarli. Susy però vide attraverso un viottolo qualcosa, o meglio qualcuno, che attirò la sua attenzione… “Capitano!”
“Si, Susy, cosa c’è?”
La ragazza lo fissò un istante. “No, niente, mi sono dimenticata quello che volevo dire! Eh eh eh!”
Holly la guardò un po’ stranito, ma lasciò perdere “Ah, capisco!”
“Senti, capitano, io torno a casa, mi è venuto il mal di testa, ci vediamo domani! Ciao a tutti!”
Senza lasciare il tempo di ribattere corse via, verso ciò che l’aveva incuriosita. Oltrepassando la vietta scura, giunse nella via parallela, anch’essa illuminata e coperta da bancarelle di ogni genere. Proseguì ancora qualche passo, quando finalmente li vide: ecco, ora ne era sicura, erano proprio loro…non sembrava possibile…e pensare che lei aveva detto che sarebbe stata a casa…
Stette a fissarli un breve istante, poi si avviò verso casa. “Spero solo che il capitano non li veda”

Intanto, “l’allegra combriccola”… “BASTA!QUEL PESCE SARA’ MIO!” La famosa “calma-zen” di Tom era andata a farsi un giretto. “Ma è la retina che è fragile, giusto, Bruce?!” (NdA: stanno facendo quel tipico gioco giapponese in cui bisogna pescare il pesciolino con una retina senza che questa si rompa) Guardò con occhi imploranti il compagno…”Si, Tom, però è in questo che sta il gioco!” “Ah.” “E vedi di non spenderci un patrimonio!” L’altro per tutta risposta ricominciò a giocare. Tutti facevano il tifo intorno a lui “Ehi, fate vedere anche a me!” Holly stava cercando un passaggio fra i compagni “Spostatevi, voglio ved…” Ma il suo sguardo si posò su ben altre cose. Anche Benji notò quella cosa, poiché non sentiva più divincolarsi l’amico sulla schiena. “OH CAZZO!” (NdA: Certo che sei sempre il solito fine! NdBenji: Guarda che sei tu che scrivi le battute. NdA: Davvero?! Ormai mi ero abituata al vostro comando assoluto…)
Qualche bancarella più avanti, stavano camminando due ragazzi dall’espressione felice che si tenevano per mano…peccato che questi ragazzi fossero Patrick e…Patty…
“Com’è bella stasera, con quel kimono…Non avevo mai visto Patty indossarlo, o perlomeno non la avevo mai notata, come al mio solito… E ora lei è con un altro… è dall’inizio della storia che me lo ripeto:me lo sono meritato! E nonostante mi avesse detto che lo voleva lasciare, si vede che è felice ora…le mie speranze di conquistarla sono affievolite. E’ inutile, devo arrendermi...”
“Oh-oh! Povero Oliver, non si meritava di vedere una scena così…è impietrito! Ma cosa combina la manager? Possibile che abbia perso la testa per quel damerino? Se è così spacco la faccia a tutti e due, parola di SGGK! Ma guardali, peggio che nei manga, lui ha vinto al tiro a segno e le regala il cane di peluche…MA DAIII!!!”
“A-ehm, capitano, tutto ok?!” Tutti si erano accorti della scena.
“Eh? Si che va tutto bene, perché?” Tutti lo guardarono straniti “Ouff! E non guardatemi così! Lo sapevamo tutti, no?! Dai, prendi quel pesce, Tom!” E tutti tornarono alla vasca…

Mattina successiva, istituto Nankatsu. Patty sta canticchiando allegramente dirigendosi verso l’ingresso principale della scuola, per iniziare un’altra giornata di scuola, quando vede davanti Susy, che, come lei. si dirige verso l’edificio. “Ehi, Susy!”, corre di fianco a lei per raggiungerla.
La ragazza si volta, le tira un’occhiataccia e le borbotta un “Ti devo assolutamente parlare, senpai, ci vediamo sul tetto alla pausa pranzo.”, per poi scappare via.

In classe.“Eve!”
Nel sentirsi chiamare la ragazza sussultò “Oh! Ciao Patty!” Arrossì.
“Ehi, ti ho spaventato?!”
“No, no!”
“Senti, vorrei chiederti una cosa. Sai cosa è successo a Susy? Stamattina aveva una faccia, e ha detto che deve assolutamente parlarmi.”
Eve ci pensò un attimo, non riuscendo a capire cosa potesse avere, poi… “Aspetta un attimo:ieri sera se n’è andata all’improvviso…e proprio pochissimo prima che vedessimo…Si, deve essere sicuramente questo, dopotutto è sempre stata innamorata del capitano…” Si mise a frugare nervosamente nella cartella. “No, non so di cosa tu stia parlando! Scusa, devo ripassare storia!” Sorrise e aprì il libro. L’altra ci rimase un po’ male, la sua amica le era sembrata…strana!
“Oh, Patty, ma cosa cavolo hai combinato ieri? Hai dato quella che sembra essere una prova tangibile che ti piace Patrick! Non ci posso credere! Ma sarà davvero così? E perché non mi hai detto niente? Credevo di essere tua amica… Prima o poi dovremo parlare! Devo assolutamente chiarire questa situazione!”
La prima manager intanto si stava dirigendo al proprio banco, letteralmente frastornata dal comportamento degli altri nei suoi confronti: Benji e Bruce le tirarono un’occhiataccia omicida, dopo aver mormorato “ Eccola!”, Tom la guardava con uno sguardo indecifrabile, sembrava un po’ dispiaciuto e un po’ incuriosito, mentre Oliver…beh, Oliver… non la vide nemmeno arrivare, intento a studiare la lezione. Gli occhi di Patty divennero lucidi “Ma cos’hanno tutti? Holly…”
“Patty, scusa se ho finto di non accorgermi di te, ma non ci riesco ancora…non riesco ancora a guardarti dopo ciò che ho visto ieri!”

Le ore di lezione passarono lunghe un po’ per tutti i nostri eroi (NdBenji: si, si! me grande eroe!!! NdA:SBONK!), ma soprattutto per la povera Patricia, che non riusciva a spiegarsi lo strano comportamento dei suoi amici. Arrivò finalmente l’ora di pranzo, e la ragazza si recò immersa nei suoi pensieri sul tetto, dove avrebbe dovuto aspettarla Susy. Anche all’intervallo aveva provato una strana sensazione di disagio, come se tutti la evitassero. Non aveva neppure ricevuto una delle solite battute di Bruce! Tutti se ne stavano in gruppo, e appena tentava di avvicinarsi il silenzio calava…cosa stava succedendo?
Giunta al luogo d’appuntamento, trovò la kohai appoggiata alla ringhiera del grande balcone, intenta a guardare giù. Non si accorse del suo arrivo, ma si girò quando era a pochi passi da lei. “Ah, senpai, sei qui!”
“Senti, tu sai per caso cosa è preso a tutti, oggi? Sembra che mi evitino!”
“Cosa?!”     “Oddio, allora…allora hanno visto tutto! Oh, capitano…”
“Si…sono…STRANI!”
La ragazzina fece un sorrisetto malizioso, poi si voltò a guardare giù, il cortile della scuola. “Hmf! Ti sei divertita, ieri sera?”
Patty arretrò, spalancando gli occhi e posando una mano sulla bocca “Eh?!?”
“Ecco, vedo che hai capito. Ieri io vi ho visto, tu e Patrick, sembravate due innamoratini, felici come non mai! Ci sono rimasta male e sono corsa a casa, senza dirlo al capitano!” Solo che la fiera non è poi così grande, anche gli altri ti avranno visto! Eravamo usciti tutti insieme!”
“No, io…”
“Mi hai delusa, non ti credevo una persona simile, capace di fare questo!” Se ne andò di corsa.
“No, Susy, aspetta!” Scivolò lentamente sino a sedersi per terra, appoggiata alla ringhiera. “Ora capisco…Non è possibile! Certo che ci vuole tutta la sfortuna di questo mondo!(NdA: No…basta un’autrice un po’ cattivella…) Cavoli…e ora? Come faccio a guardarli in faccia?A spiegare tutto?E’ assurdo!In teoria non sarei tenuta a dare spiegazioni, però…però loro…loro sono i miei amici! Anche Eve,cosa avrà pensato di me? E poi c’è Holly…sarà questo il motivo per cui oggi non mi ha mai guardato in faccia? Se fosse così, significherebbe che…AAAAARRRRRGGGGHHHHH!!!!! Certo che sono strana:ho un ragazzo, esco con lui e succede un casino spaventoso, inoltre devo dare spiegazioni a tutti!Mah!... Vabbè, tanto ormai è chiaro, no?! Patrick è solo un caro amico per me,io…io amo Holly!Bene. Però… COSA DEVO FARE ADESSO???”

Le ultime ore di lezione scorsero veloci, forse anche troppo per la povera Patty, che stava cercando la maniera in cui comportarsi agli allenamenti. L’unica certezza fu la necessità di confidarsi con Evelyne.
Andando al campo assieme a tutti gli altri ragazzi (tranne Oliver, ovviamente, che era al campo già da un pezzo), nessuno le rivolgeva la parola, tranne Eve, che, ad un certo punto le si avvicinò chiedendole come andava con il suo fidanzato. In quel momento ci fu silenzio totale, tutti erano curiosi di sentire le novità della manager, dopo la scena della sera prima. La ragazza arrossì violentemente, riuscendo solamente a bofonchiare un “Bene, grazie”. Tutti i presenti si girarono verso di lei e continuarono a camminare, ancora in silenzio. Si sentì solo la voce di Benji: “Ah, bene, è?!?”, subito zittito da una doppia gomitata di Tom e Bruce. Patty non poté far altro che abbassare il capo. Finalmente arrivarono al campo, e tutti andarono a cambiarsi. Giunte nello spogliatoio delle managers, Patricia chiese alle amiche di poter parlare, e queste, dopo qualche esitazione, accettarono. Si vestirono in silenzio e andarono nel casotto, dove iniziarono ad affettare i limoni.
“Vi devo spiegare cosa è successo ieri sera!”
“Mi sembra abbastanza chiaro, no?!”
“Susy, per favore! Dai, inizia pure!”
“Va bene. Senti, Eve…Holly….ha visto tutto, vero?” La ragazza annuì. “Bene…comunque, Patrick mi ha invitato fuori, e sono andata all’appuntamento. Ad un certo punto abbiamo iniziato a litigare per il motivo che sapete, e per non finire come al solito, lui mi ha chiesto di passare un pomeriggio come ai vecchi tempi, a Londra, totalmente senza pensieri. E io ho semplicemente accettato, capite ora?” Evelyne le si avvicinò e la abbracciò. “Menomale, credevo che ti fossi innamorata sul serio di quello là!” “Ah, bella opinione che avete di lui!” “Senpai, guarda che sei l’unica che non si è accorta delle occhiatacce di sfida che lancia sempre al capitano!” Eve ridacchiò nervosa quando Patty le chiese spiegazioni. “Ah brave, e perché io sono sempre l’ultima a sapere le cose?” E tutte e tre scoppiarono a ridere. “Comunque…” “Si?” “Come mi comporto con Holly?” “Devi assolutamente dirgli ciò che hai detto a noi, poverino, sapessi la faccia che ha fatto quando vi ha visto!” “Già, sembravate due fidanzatini, lui che ti regala il cane di peluche…” “Ah, in quel momento ci ha visto?” “Si!” “Ma come faccio a dirglielo, in teoria è normale che esca col mio ragazzo, no?!” “Però so che gli hai detto che volevi lasciare Patrick, quindi potrebbe pensare che gli hai mentito!” “Oddio, è vero!” Susy gli si avvicinò e la guardò dritta negli occhi (immaginatela modello Tsubasa di Karekano) “Io ti chiedo solo una cosa:non farlo soffrire!” Patty la abbracciò. “Va bene!” Alla fine glielo aveva “lasciato”, nonostante tenesse così tanto a lui! “Grazie, Susy!”
“Però non so come fare a dirglielo!” Goccioloni sulle teste delle altre due. “Beh, lo aspettiamo alla fine degli allenamenti, io e Susy introduciamo l’argomento, poi ce ne andiamo e vi lasciamo soli soletti!” “Si! Sei una mita, Eve!”
Arrivò il momento pausa- distribuzione panini. Naturalmente fu Eve a porgerlo a Bruce, impegnato in uno scambio di sberle con Benji (NdA: si, lo so che è da bambini, ma i miei compagni lo fanno ancora, vero, ragazzi?!^_- E’ un omaggio a loro!^_^;). Tutti rimasero sbigottiti invece nel vedere che Susy non cercò nemmeno di fiondarsi su Oliver, lasciando così il posto a Patty. “Tieni, capitano!”, gli diede l’asciugamano e il panino, sorridendo. Lui fece altrettanto, come sempre. “Grazie, Patty!” “Tanto ormai mi devo rassegnare. Anche se mi sembra impossibile che l’altro giorno, in infermeria, mi abbia mentito!Non so più cosa pensare!Forse sarà meglio non pensarci del tutto. Si, come se fosse facile!Ma ci dovrò riuscire per forza!”

Fine dell’allenamento. Spogliatoi maschili.
“Ehi, Bruce!”
“Si, Paul?”
“Mi sa che qui, oltre ad Holly, c’è da sistemare anche a te!”
Oliver arrossì (NdA:ah, ma allora ha capito!): “Cosa intendi?” Tutti ridacchiarono.
“Lo sai benissimo!”
“E io cosa centro, adesso!”
“Bruce, tu centri sempre.”
“Ah – ah – ah.”
Paul continuò.”Comunque…avete visto tutti le occhiate che si lanciavano Bruce e una certa manager di nome Evelyne, no?!” I compagni annuirono ridendo. (NdHolly:io non ho notato proprio niente! NdA: che strano, è?!...Muto, rospo!)
I commenti si sprecarono… “Povera Eve, chissà che strana pozione ha bevuto!” “Il nostro sciupafemmine!” “Ma sarà vero?”
“Bravi, bravi, continuate a prendermi in giro! Umpf!”

Spogliatoi femminili. La prima manager era UN PO’ nervosa.
“Tutto ok, Patty?”
Aveva già fatto cadere per terra di tutto, quel pomeriggio: maglie pulite, palloni, bicchieri, cibo… Per la gioia del mister e delle altre manager a cui toccava rifare il lavoro.
“Insomma…”
“Eh! Si vede!” Goccioloni su tutte e tre.
“E se Holly non mi volesse più parlare?”
“Ma dai! Lo sai che è impossibile!”
Continuarono a cambiarsi in silenzio, fino a quando Patricia si avvicinò alle altre due. “Ci ho pensato bene.” “Eh?” “Si, voglio dirgli tutto, ma non adesso, in questo modo. Sembra tutto organizzato…Devo riuscire a dirglielo io da sola, stasera troverò un pretesto per parlargli!”
Le altre applaudirono. “Brava! Finalmente! Però se domani non glielo hai ancora detto ti uccido!!”
“Forza, usciamo! Gli altri ci staranno aspettando!”
Difatti appena aprirono la porta trovarono tutti lì davanti. “Lentine, oggi! Qui c’è gente che ha fame!” Iniziarono ad avviarsi verso casa, e Bruce trascinò dietro con sé Tom e Benji, mormorandogli nell’orecchio “Stasera tutti a casa mia, riunione speciale!”

Quella sera.
“Come faccio a dirglielo?”     “A-hem, ragazzi…dunque, vi ho fatto venire perché devo dirvi…”
“Mh?!” “Eh?!” Gli altri due continuarono imperterriti a guardare la tv.
Bruce cercò il telecomando. Inutile. Ce lo aveva Benji. “Ehi…” Niente. Cercò di spegnere con il pulsante, ma appena gli si parò davanti Benji lo spinse non proprio gentilmente da una parte. Così, a mali estremi, estremi rimedi. CLACK. Staccò la spina. “NOOOOOOOO!!!!” “Harper, come osi?!?” “Umpf! Se volevate vedere la tv, potevate stare a casa!” “GRRRRR!!!!” “Su, Benji, calmati, ha ragione, in fondo. Allora, Bruce, ci vuoi dire perché siamo qui?”

“Come faccio a dirglielo?”     Era ormai da più di mezz’ora davanti al telefono, e aveva alzato la cornetta una cinquantina di volte, rimettendola giù all’istante. “Dunque. Ragioni per farlo: 1) Eve mi ha minacciato di morte, 2) Cosa c’è di male, in fondo? Forza, ora o mai più. O la va o la spacca.” TU… TU….. TU………
“Pronto, qui casa Hutton!”
“Ciao, Maggie, sono Patricia!”
“Oh, ciao, cara, tutto bene?”
“Si, grazie! Mi potresti passare Oliver, per favore?”
“Certo! Aspetta solo un momento!”
“Va bene, ciao!” Sentì dall’altra parte un rumore di passi che si allontanavano. “Glom Cosa ho fatto?! Oddio. Una scusa. Devo ASSOLUTAMENTE inventare una scusa…”
“Pronto?”
“STUMP! Ahia”
“Ehi, manager, tutto ok?”
“Eh?! Si, si, scusami capitano, è che stavo giocherellando con l’elenco telefonico e mi è caduto su un piede”
“Hmf!(risata) Menomale che non abiti a Tokio, sennò chissà che male!” (NdA:Battutaccia,lo so.V_V)
(Risata)
“Mi volevi dire qualcosa?”
“Eh?! Ah, si, hai ragione! Eh eh eh! Scusa se ti disturbo a quest’ora, ma… Potresti uscire un attimo?”
“Cosa?”
“Si, ti dovrei parlare…”     “Ti prego ti prego ti prego!!!”
“Va bene! Vengo a casa tua, poi facciamo un giro, ok?”
“Ok! A dopo!” Mise giù la cornetta.
“SIIIIII!!!!! OH, YEAH!!!!” Iniziò a ballare scatenata, quando il telefono squillò. “Pronto, qui casa Gatsby!” “Ciao Patty!” “Ciao Patrick! Dimmi!” “Niente, volevo solo parlare un po’…” “Oh, beh, ecco, adesso è qui Evelyne, dobbiamo studiare!” “Ah, capisco!” “Senti…” “Si?” “Dopodomani possiamo vederci? Ti devo parlare.” “Va bene…”
“Buonanotte, allora!” “Buonanotte!”

“Eddai, Bruce, non tenerci sulle spine!”
Bruce si stava gongolando tutto, ed era più rosso di un peperone… “Ecco…”
Tom lo guardava sbalordito, trattenendosi a stento dal ridere. Benji evidentemente non aveva la resistenza dell’amico…era già da un pezzo per terra a spanciarsi. “Bwa-aaahhh-ahhhhh! Ma Becker, non lo hai ancora capito?!” “Capito cosa?” “Che vuole parlarci della manager! E secondo me, più precisamente, di come fare per confessarle il suo amore!” “Davvero???” “Ehm…” Annuì. “Ah, ora capisco! Dai, non fare il timido con noi!” Gli diede una pacca sulla schiena “COFF… COFF… COFF!!!” “Benji, tu cosa dici?” “Che?! Io?!” “Esatto! Non eri tu il grande esperto di donzelle?!” “Certo!” “E dunque?” “Ehm…E adesso come mi salvo?! Ah, si, ecco, che genio! COME CAVOLO FACCIO A TROVARE QUALCOSA PER QUESTO QUA? CI VORREBBE UN MIRACOLO!” Goccioloni sulle teste degli altri due. A cui seguì un lungo silenzio, tutti stavano pensando intensamente a una soluzione…o almeno così sembrava…
“TROVATOOO!!!!!!” “Eh?! Davvero, Tom? Grazie!” RONF….RONF…RONF… “Ma cos’è questo rumore?” “Mah!” “Uhm…aspetta!” Tom si avvicinò cautamente a Benji. “BEEEEEEENJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Eh?! Come?! Cosa?! Che?!”
“Tu. DORMIVI!”
“No, cosa hai capito, pensavo profondamente!”
“Si, perché uno quando pensa ronfa della grossa!”
“Su, su, ora dicci tutto, Tom!”
“Ok! Io farei una cosa très romantique!Ohhhh! Madame!...” E si mise a volteggiare candidamente per tutta la stanza fingendo di ballare un valzer. Bruce perdette ogni speranza. Era impazzito, lui, l’unico che forse poteva aiutarlo. Ma ci pensò Benji, con il suo solito “savoir faire”, a trasportare entrambi alla realtà. SBONK! “Ahia!” “Scusa, Tom, ma era necessario.” “Umpf!”
Bruce non sapeva se ridere o piangere. “Comunque…stavi dicendo, Tom?”
“Non so, preparale una cenetta romantica, bella musica, luci soffuse, ti vesti come un pinguino e il gioco è fatto…”
Harper rimase pensieroso per un po’, poi si rivolse agli altri due, e con il fuocherello negli occhi, disse: “Ho capito. Lasciate fare a me! Ecco il piano! Domani si comincia l’operazione X!”
Ora erano Tom e Benji, che non sapevano se ridere o piangere. “Dunque…”

“Oddio! Cosa ho fatto? E adesso? Dove lo trovo il coraggio di parlargli? In fondo, dai, devo solamente chiarire che non gli stavo mentendo, l’altra volta...Forza!”
DLIN DLON! “Oh-oh!” Corse verso la porta. La aprì.
“Ciao capitano!”
“Ciao Patty!” Le sorrise, il che fece assumere alla ragazza il colorito di un pomodoro maturo…
“Ehm… arrivo! Prendo la giacca!”
Uscirono nella tranquillità di una sera di fine primavera. Gli uccellini che tardavano a ritornare al loro nido, li attorniavano silenziosi nel cercare qualche briciola, mentre si sentiva il frinire delle cicale, che faceva assaporare loro l’inizio di una nuova estate, ricca di speranze…
Arrivarono fino al parco vuoto vicino a casa Gatsby, e lì si sedettero illuminati solo dal chiarore della luna, che riflessa nel laghetto, dava l’impressione di un’altra dimensione, che non ci è dato raggiungere…
“Wow, che bella atmosfera…quanto ho desiderato di essere in una situazione di questo genere con il mio adorato capitano, e ora ci sono…però…”
“Ehi, manager, tutto ok?” La stava osservando con quel suo sguardo ingenuo, che l’aveva fatta innamorare…
“Come?! Si, scusa, stavo guardando il laghetto…è bellissimo qui, vero?”
Holly si guardò intorno, come se non si fosse ancora accorto di niente, e sorrise. “Già!”
Restarono in silenzio, a godere di quella magica atmosfera.
Ad un tratto, Patty, dopo aver raccolto tutto il suo coraggio, disse timidamente: “Io…”
Lui le sorrise ancora, spiazzandola di nuovo. “Si? Di cosa volevi parlarmi?”
“Ecco…ehm…io…l’altro giorno…in infermeria…”
“Si?!” Si voltò verso di lei.
“Non ti ho affatto mentito!” Disse tutto d’un fiato, fissandolo negli occhi.
“C-come?”
“So che… alla festa…beh…avete visto me e Patrick…”
“Oh.” Distolse lo sguardo dai suoi occhi.
“Quindi…quindi ho pensato che tu potessi credermi una bugiarda, ecco!” Continuò a fissarlo, aspettando con ansia una risposta, che non arrivò.
“Posso spiegarti tutto…”
Si voltò verso di lei, sorridendole dolcemente “Non è necessario, davvero!”
Lei lo guardò spiazzata, non si sarebbe aspettata una reazione di quel genere. Si sentiva…delusa…
Ma doveva dirglielo, a tutti i costi!
“Invece lo è. Devi sapere che quel giorno, appena ci siamo visti, abbiamo subito iniziato a litigare. Dopo un po’, eravamo stanchi tutti e due, così lui mi ha proposto di passare un giornata con lo spirito che avevamo a Londra, quando eravamo amici! E io ho accettato, capisci? Non ho assolutamente abbandonato l’idea di lasciarlo, l’ho solo rimandata, lo farò, gli ho già detto che devo parlargli!”
“Non so che dirti, Patty, ma guarda che non hai fatto niente di male, davvero!”
“No, ma io…” Ancora quella spiacevole sensazione di amarezza. Ne seguì un imbarazzato silenzio…come fino ad allora, entrambi credevano di aver superato quella insensata fase da impacciati, ma evidentemente non era così.
Dei passi dietro di loro. “Patrick!” “Ciao Pat, Holly.”
“Ti posso spiegare, io…”
“Non importa, ero uscito per fare quattro passi e magari venire a trovarti, ma vedo che sei in ottima compagnia.”
Holly si sentì in dovere di intervenire “No, non pensare male!”
“Hmf!”
“Senti, domani ti spiegherò tutto, te lo prometto!”
“Si, Patty, tranquilla, immagino!” “No…!”
“Hutton, posso parlarti un attimo?”
“Patrick! NO!”
“Tranquilla, tranquilla, non farò niente al tuo capitano!”
“Ok, andiamo, non ci sono problemi!” Sorrise a Patricia “Ti dispiacerebbe andare a casa da sola? Ci vediamo domani!”
Arrossì “Certo, capitano, a domani! Ciao Patrick!” Se ne andò lentamente, aveva quasi paura a lasciarli da soli…
I due la osservarono voltare l’angolo in silenzio, poi iniziarono a camminare, inoltrandosi nella città deserta. “Ormai è chiaro.”
“Eh?!” (NdA: Oliveruccio,ti prego, non fare brutta figura pure con gli stranieri.;_;)
Gocciolone sullo “straniero” (;P). “Non so se sia già successo qualcosa tra di voi, ma…”
“No, cosa stai dicendo???”
“….ma è chiaro che tu e Patty vi piacete, e tanto! Lei vuole stare con te!”
Holly diventò rosso “M-ma cosa dici?”
“Non fare il finto (?!?) tonto…”
“Eh?!”
“Ma dimmelo sinceramente. E’ successo qualcosa tra di voi?”
“Patty non farebbe una cosa del genere!” (NdA: Oh! Hai capito?! Ma dai?!^^)
Si fermarono sopra un piccolo ponte, guardando l’acqua scorrere scura sotto i loro piedi.
“Non ne sarei sicuro da come mi ha trattato! Non è stata sincera con me neppure per un minuto da quando sono arrivato…umpf! Stare qui le ha fatto male, a Londra era una brava ragazz… OUCH!”
Oliver gli aveva tirato un forte pugno in faccia (NdA:…URKA!), e ora lo stava fissando dritto negli occhi “Non ti permetto di parlare così di Patty!!!”
L’altro non ci pensò due minuti, in fondo era anche un modo di vendicarsi… gli tirò un sinistro potente, e iniziarono ad azzuffarsi, fino a che entrambi non si ritrovarono per terra, ansando…
“Ora mi sento meglio, sai, Hutton?”
“Si. Anche io.” Si rialzarono entrambi, aiutandosi a vicenda. “Forse abbiamo esagerato!”
“Già! E adesso chi lo racconta a Pat?” Risero entrambi, poi calò di nuovo il silenzio.
“In fondo sei un bravo ragazzo, Holly”
“Ti ringrazio.”
“Ti chiedo solo una cosa.”
“Eh?”
“Non farla soffrire troppo, te ne prego!” Se ne andò, lasciando il capitano ammutolito.

Holly decise di tornarsene a casa, ne erano successe troppe quella sera. Aprì la porta.
“Holly!”
“Ciao mamma!”
“L’occhio!”
“Eh?!” (NdA: oh, ma è un abitudine!)
“Ma non eri uscito con Patty?”
“Si!”
“Oh, povera ragazza, in fondo la capisco, l’hai fatta aspettare così tanto!”
“MAMMA!”

Giorno seguente. Allenamenti mattutini della NewTeam. Quando, ancora presto, Holly uscì dagli spogliatoi, trovò Patty davanti a lui intenta a spostare la solita cesta di palloni. Appena questa sentì la porta aprirsi, si girò sorridente, sapendo benissimo di chi si trattasse…Ma appena lo vide, lasciò cadere la cesta, correndo ad avvicinarsi un po’ di più verso di lui e portandosi una mano alla bocca
“Oh, mio dio, capitano, cos’è successo?”
“Come? Ah, ehm, l’occhio, dici? Beh, ecco…” Lo guardò arrabbiata e allo stesso tempo preoccupata “E’ stato Patrick, non è vero?Io…io…” Strinse i pugni con forza “Oggi lo faccio secco!!!”
A quella visione ad Oliver venne quasi da ridere, gli sembrava di rivedere la piccola Anego!
“No, no, non ti preoccupare, è stato solo un malinteso, anzi, abbiamo quasi fatto amicizia!” Sorrise divertito.
“Ah, perché adesso si fa amicizia prendendosi a pugni, certo!”
“Su, dai, non pensarci! Al lavoro, forza!” Indicò tutti i palloni sparsi per terra dopo la caduta della cesta. Patty divenne viola “Occavolo!” E si accucciò iniziando a raccoglierli e a metterli nella cesta, sbuffando per la sua sbadataggine. “Si, si, questa è proprio Anego!” Sorrise divertito di nuovo il capitano, iniziando ad aiutarla “Grazie!”
Nel frattempo arrivarono gli altri. Bruce fu il primo a notare l’occhio malconcio di Holly.
“Ehi, ma cosa ti è successo? Patty, sei stata tu? Confessa!”
Naturalmente la chiamata in causa si alzò e iniziò a rincorrerlo, tra le risate degli altri.

Fine degli allenamenti serali. Tutti i giocatori sono seduti per terra, esausti, a finire di bere le bibite che le managers avevano distribuito. Tutti tranne Bruce, Benji e Tom, che erano corsi via qualche minuto prima, senza dare spiegazioni. “Chissà cosa combineranno quei tre!” “Già, io mi sto preoccupando”
“A chi lo dici!” La squadra intera scoppiò a ridere, ma fu interrotta da Susy, che si avvicinò a Patty e le indicò due figure ferme oltre il campo. La ragazza le riconobbe all’istante “Amy! Julian!” Corse verso i due, seguita dalle altre managers e dai ragazzi. “Ciao! Siamo venuti qualche giorno a trovarvi! Ci mancavate!”

Intanto, in un ex-casotto delle managers, ormai in disuso, dietro il campo…
“Con tutto quello che ci hai fatto sgobbare, se stasera non va tutto liscio ti spenno, vecchia gallinaccia! Umpf!”
“E-E-E----HHHH???” Il povero Bruce si aggirava per la stanza, tremando come una foglia
“Benji, lascialo stare, poveretto, non vedi com’è agitato? Se lo tocchi esplode!”, disse Tom, in bilico su una sedia con un pezzo di scotch in bocca “Non sarà come alle mostre di mio padre, però rende, no?!”

Al campo tutti si erano divisi: era ora di cambiarsi, quindi Julian accompagnò i maschi nel loro spogliatoio, ed Amy fece altrettanto con le ragazze.
“Allora, ditemi ragazzi, come se la sta cavando il vecchio marpione con la nostra Patty?” disse dando una pacca sulla schiena ad Oliver, che iniziò a tossicchiare e ad arrossire.
“Ma la pianti?!?” Il poveretto fu zittito dai numerosi commenti degli altri…ma essendoci il capitano, non si poteva parlare troppo, quindi si misero in cerchio e iniziarono a complottare di un possibile appuntamento, dopo essersi messi d’accordo anche con le due managers e Amy, per trovare un modo per sbloccare quelle due teste di rapa…

“Patty, come va con Holly?”
“Beh, ci sono stati un po’ di casini, ma adesso spero vada tutto bene” Amy, Susy ed Eve si sedettero vicino a lei, e iniziò a raccontare tutto… “…e stamattina è venuto con un occhio nero, e mi viene pure a dire che lui e Patrick sono diventati amici…bah!”
“Ma comunque appena avrai lasciato Patrick ti dichiarerai, no?!”
“Beh, forse…” iniziò a diventare tutta rossa, e a balbettare parole incomprensibili… Le altre tre si guardarono sconsolate, e decisero di ritrovarsi, insieme ai ragazzi, per svegliare quei due “senza speranza”…

“Forza! Finalmente abbiamo finito! Guarda che bel lavoro! Vai, Bruce, ora tocca a te!”
“EH?!?”
“Si, demente, non vorrai tirarti indietro proprio adesso?!”
“Veramente…ehm…” Lo sguardo omicida di Benji lo convinse a trovare il coraggio di scrollare il capo
“Bene! Vedo che ci siamo capiti! Ora vai dentro e preparati, andiamo a prendere la manager!”
I due iniziarono a correre, ma ad un tratto si voltarono e fecero il segno della vittoria, urlando “Buona fortuna!”
Bruce sorrise, e rientrò nel casotto, pregando che tutto andasse per il meglio.

Ragazzi e ragazze stavano confabulando in gruppo davanti agli spogliatoi, mentre Bob Denver teneva occupati Holly e Patty, raccontando al capitano di una partita vista in tv, e cercando di tenere a bada la manager che si divincolava per raggiungere gli altri(NdA: curiosa!!! NdPatty: DAIII, dimmi cosa dicono! Ti preeeeegggooooooo!!! NdA: manco morta!)
“Allora d’accordo? Finito l’allenamento, domani li seminiamo e ci ritroviamo tutti qua, per pensare a un piano! Ditelo anche a Bob, e mi raccomando, TOP SECRET!!!” Tutti misero le mani una sopra all’altra, e le alzarono urlando “SIII!!!” (NdA: tipo film americano)
A quell’urlo persino Holly si svegliò: “Cos’è successo?” Mentre sulla testa di Patty compariva un mega-gocciolone, arrivarono Benji e Tom di corsa. Questo si fermò davanti ad Eve, e sorridendole (NdEve: mi fai diventare tutta rossa! NdTom: autrice, dì a questa qua che non è me che deve guardare! NdEve: Fedechan, tu mi capisci, vero? Al sorriso di Tom non si resiste!” NdA: Eh già! -Sospiri di Eve e Fedechan- -Gocciolone sulla testa di Tom-), gentilmente le disse: “Scusa, Eve, potresti venire un momento con noi?” Lei, ancora rossa, accettò (NdBenji: Gnè gnè gnè! Guardalo, come fa il gentile! NdA: qualcosa da ridire? NdBenji: Mi fa venire i nervi! NdA: Groar!!!!)
Camminando camminando arrivarono al casotto, la guardarono allusivi, la spinsero dentro, chiusero la porta e se ne andarono… “EHI!!!!!!”
“E’ tutto buio, qui, dov’è la luce?!” Sentì un clack. Una musica partì “Cosa…?” Un altro clack. La luce si accese, le pareti attorno a lei erano ricoperte di fotografie e disegni di tramonti, lune piene e mari. Quella musica… “When you say nothing at all” di Ronan Keating, una delle più dolci canzoni che avesse mai sentito…si guardò intorno sbigottita “C’è…c’è qualcuno?”
Bruce era nascosto in un angolo…ma non trovava la forza di uscire…”Oddio! Cosa sto facendo? E se poi mi desse dello stupido? Non lo reggerei…” “C’è qualcuno?” “Esco?” “Beh, io me ne vado!” Si girò, e aprì la porta di scatto. Come salami caddero ai suoi piedi Tom e Benji, che iniziarono a ridacchiare nervosamente. “Oh, ormai quel che è fatto è fatto!” “Aspetta, Eve!” Lei si girò, e chiuse la porta alle sue spalle, noncurante delle urla dei due che si erano presi una porta in faccia. Sorrise. “Bruce!” Lui era tutto rosso, e aveva in mano un mazzo di fiori di campo e cioccolatini, che tremavano come lui. “C-ciao Eve!” Lei sorrise, e arrossì. Lui le si avvicinò piano.
“Bruce, volevi dirmi qualcosa?” Sorrise incoraggiante “Fa che sia quello che spero!” Dopo alcuni momenti di esitazione… “O la va o la spacca!”
Le diede i fiori e i cioccolatini, e tutto d’un fiato, disse: “Tu…tu mi piaci, Eve!”
“Cosa?!”
“Eh?!” Lei continuava a guardarlo “Ho detto…ho detto che mi sono innamorato di te, e ti ho preparato questa sorpresa! Spero che ti sia piaciuta…”
A Eve vennero gli occhi lucidi…nessuno aveva mai fatto niente di simile per lei! Bruce le piaceva ogni giorno di più! “…Oh, Bruce! Ti voglio bene!” Gli si gettò tra le braccia, sorridendo felice, calmando così anche lui, che l’abbracciò finalmente soddisfatto…


Ed eccoci alla fine del capitolo 4, ovvero il penultimo! Se sono arrivata fino a qui, lo devo a delle persone che mi hanno aiutato, anche se in diversi modi, a scrivere. Ma i ringraziamenti li vorrei fare,completi, nell’ultimo capitolo! Per ora ringrazio Gemini, e tutti voi che leggendo la ff mi avete spinto a continuare. E sempre da voi mi aspetto commenti e critiche, positive e negative!Alla prossima, allora, per leggere finalmente la conclusione!!
Fedechan




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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


...Did you ever love somebody?

...Did you ever love somebody?
(...Hai mai amato qualcuno?)


Capitolo 5



Finalmente sono riuscita a finire la mia prima ff! Che emozione…anche se questo mi rende un po’ malinconica, per me è un vero e proprio traguardo aver completato questa storia a cui tengo moltissimo perché mi ha permesso di entrare in questo favoloso mondo, dove ho conosciuto tante persone meravigliose che condividono le mie stesse passioni!
Per questo mi sento in obbligo di darvi un consiglio: scrivete anche voi, mettete nero su bianco i vostri sogni, la vostra fantasia!
A dopo per i ringraziamenti, e BUONA LETTURA!
Fedechan


“Ciao!” “A domani, allora!” “Ci vediamo!”
Tutta la squadra si stava salutando, gli allenamenti anche quel giorno erano terminati.
“Ni-hao, signora Harper!”
“PATTY!”
“Ah - ah! Sei tutta rossa, Eve!” Scappò via ridendo “Io devo andare dove sai tu!”
“Va bene, Patty, buona fortuna!” La seconda manager sorrise, tornando con la mente alla sera prima…
RRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN NNNNNNNNNGGGGGGGGGGGG!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“ARRIVOOO!!!” –ma chi è che suona il campanello in questo modo?!Peggio che un indemoniato! E poi sempre io devo andare ad aprire in questa casa! Ouff!-
Aprì la porta e “qualcosa” le si buttò tra le braccia, facendole cadere entrambe per terra “CHI CAVOLO…EVE?!?” Davanti, o meglio, sopra a lei vi era la sua amica, con due enormi occhioni luccicanti, modello neon, a forma di cuore rosa.
Patti rabbrividì, arretrando come se avesse visto un alieno “E-evelyne…?!”
L’altra sembrava non sentirla neppure“NON – LO – SAI!”
“Cosa, non so?”
“Io e Bruce…”
A Patty si accesero gli occhi come fari “NO! NON MI DIRE!”
Lei annuì ridendo modello “camicia – di – forza – alla – neuro – mon – amour”.
Le due iniziarono a saltare, abbracciarsi ed urlare felici.
“PATRICIA GATSBY! RICORDATI CHE QUI NEL VICINATO C’E’ GENTE CHE VORREBBE TENERSI I PROPRI TIMPANI!!!”
“Ops! E’ mio padre! Vieni, andiamo a parlare fuori!”
Nel parco vicino…
“…Si, e quella canzone, così romantica…” Ohhhh…”
“E le foto del tramonto…” “Ahhhh…”
“Non pensavo che Bruce potesse essere così romantico”
“Già! Ma comunque era tutta una cosa organizzata da quei tre”
“No! Anche Benji e Tom? Ecco perché stavano sempre a parlottare! Io ero già preoccupata di che danno potessero combinare, e invece…”
“E’ stata la sorpresa più bella che mi potessero mai fare! Dovrò ringraziare anche loro!”
“Si!” Le due scoppiarono a ridere
“E a te come va Patty?”
“Domani dopo gli allenamenti lascerò Patrick.”
“Allora, buona fortuna!”
“Ehi, Eve! Vieni, sono arrivati Julian ed Amy!”Bruce le si avvicinò e le diede un veloce bacio a fior di labbra. La ragazza ricambiò, sorridendo dolcemente “Arrivo!”

Patrick, intanto, era al bar dove aveva appuntamento con la sua ragazza, e mescolava la sua bibita immerso nei propri pensieri…
“Devo riuscire a far andare tutto bene, oggi. Tanto è palese che mi lascerà. Forse dovrei lasciarla io, ma non so se ce la farei…in fondo la amo ancora, ma mi devo rassegnare, per forza, lei non ricambierà mai i miei sentimenti. Ama Hutton. Lo ha sempre amato. Punto. E adesso devo cercare, perlomeno, di mantenere la nostra amicizia. Tengo troppo a lei…”

Patty camminava velocemente per la strada, non vedeva l’ora che quel giorno, quel brutto momento, finisse. In fondo voleva un mucchio di bene a Patrick, era legata a lui da moltissimo tempo, da quando viveva a Londra, dalla nascita. Lui l’aveva sempre amata. Prima del trasferimento credeva di ricambiarlo, poi però…aveva conosciuto Oliver. E Patrick era diventato solamente un dolce ricordo, un amico. E basta. Avevano persino ridotto la corrispondenza, anche se lo teneva continuamente aggiornato sulla sua cotta per il capitano. E quando lo rivide, l’accettare la sua richiesta fu dato solamente da un attimo di incertezza, di sconforto per le continue disillusioni per Holly. Se non l’aveva lasciato prima, era solo per mancanza di coraggio, per paura che la loro amicizia finisse. Ma ora doveva finire. Indipendentemente dalla possibilità di avere un futuro con Oliver. Non poteva più ingannare lui, e soprattutto se stessa. Sperava ardentemente che riuscisse a capirla.

“E dunque?! Che si fa?” Tutti i nostri eroi, o quasi(tranne 3!), erano al campo, Susy, Julian, Amy, Eve e Bruce seduti sulla panchina delle managers, gli altri per terra intorno. Avevano appena finito di prendere in giro e complimentarsi con la nuova coppietta, ma ora bisognava pensare a quella ancora da formare.
Silenzio generale. Dopotutto non era certo semplice sbloccare quei due…
“BAH!!!” Tutti si girarono verso la voce
“Benji?!?”
“Secondo me è impossibile svegliare quel beduino, poi fate voi!”
“Ma ci deve essere un modo!”
Julian si girò verso le ragazze “Voi avete qualche idea?”
Susy fu la prima a parlare “Mah, con la gelosia ha funzionato, più o meno…da quando è arrivato Patrick sembrava già più sveglio, no?”
“Si, questo è vero” ribatté Eve “però non hanno combinato niente lo stesso!”
“Già! E poi non possiamo più usare questa tecnica, se non ha funzionato il fidanzamento di Patty, più di così!”
“Hai ragione, Julian” disse la sua ragazza “e poi Patty aveva già notato un cambiamento prima che arrivasse Patrick”
“Quindi” continuò Bruce “è solo Holly che deve tirare fuori il coraggio!”
Tutti: “MA DAI!?!” ^______^;;;;;;;;;

Patty arrivò trafelata al bar, e lo vide attraverso la vetrina… “Eccolo…Buona fortuna, Patty!”
Entrò, ma lui non se ne accorse, immerso nei suoi pensieri. Andò a sedersi davanti a lui, sorridendogli dolcemente. Come se fosse stato a causa di quel gesto, alzò il capo e la vide. Per un istante si perse in quegli occhi che molti anni prima lo avevano fatto innamorare. Ma dove erano finiti tutti i buoni propositi?
“Ah, ciao Pat, non ti avevo sentita!”
“Non ti preoccupare! Scusa, sono in ritardo?”
“No, no figurati!”
I due piombarono in un imbarazzato silenzio, pensando a come comportarsi in seguito…
“Senti Pat…”
A quelle parole, come svegliata da un torpore, lei alzò il capo e lo fissò dritto negli occhi “No, aspetta Patrick, lascia parlare me!”
“No, ma…”
“Ti prego!”
“Va bene”
“Non è facile dirtelo…”
Lui non sapeva cosa fare, si sentiva debole…non era stato capace di farsi amare da una persona così…così fantastica! Rimpiangeva tutte le occasioni perse a Londra…se allora lui l’avesse legata indelebilmente a sé, adesso forse…ma basta con i rimpianti! Ormai, quel che è fatto è fatto!
Le prese la mano appoggiata sul tavolino, e le sorrise comprensivo “So quello che vuoi dirmi. Lo so.”
Lei lo guardò confusa “Come?”
Lui stava ancora sorridendo “Và da lui!”
“Cosa?!?” Lei aveva un’espressione che tutti conosciamo bene…da autentica capra! ^^
“La nostra storia finisce qui, giusto? Ormai era fin troppo chiaro!”
“Patrick…”
“Non ha senso continuare questa sceneggiata assurda!”
“Si…lo so.”
“Tu ami Holly. Niente ci fa!” Gocciolone da 20 litri sulla testa di Patty “Ti prego!” (NdAutrice scema: su, dai, è come nella pubblicità! Non tiratemi i pomodori! Era per sdrammatizzare un po’! ^^)
Tutti e due scoppiarono a ridere. Poi lui tornò serio. “Promettimi una cosa soltanto”
“Che cosa?”
“Che non…che non perderò almeno la tua amicizia!”
Lei lo guardò sorridendo, con negli occhi una riconoscenza infinita. Poi si alzò di scatto e si buttò tra le sue braccia. “Ti voglio tanto bene!!!” Lui la strinse, assaporando quell’abbraccio, che forse, era l’inizio di un’amicizia ancora più profonda. Ora però doveva riuscire a dimenticare il suo amore per lei. Sempre stringendola a sé, la scostò leggermente. “Senti, Pat.”
“Mmmm?”
“Promettimi che io, te e Amy resteremo il magnifico trio che siamo sempre stati!”
Lei sorrise: “I migliori!”
“Tra qualche giorno me ne tornerò in Inghilterra!”
“Davvero?”
“Già!”
“Ma uffa! Io volevo farti vedere tante cose del Giappone!” (NdA: ma allora non capisci! Vabbè, Dio li fa e poi li accoppia…vero Holly?!)
“Non…non posso restare ancora qui…tornerò un’altra volta, quando…quando ti avrò dimenticata…”
“Oh…” (NdA: capito adesso?)
“Ora vai!”
“Eh?!” (NdA: ancora?!?)
“Vai da Holly! Digli quello che provi! Sennò se aspetti che lui si dia una mossa!” Lei era già color peperone “…vabbè che siete tutti e due un po’ lenti, però…”
“Stupido!” Incrociò le braccia, facendo l’offesa.
Scoppiarono in una risata, poi Patty si ricompose, girandosi per andare. “Grazie!” disse, prima di correre via sollevata da quel peso, e felice che tutto fosse andato come sperava, augurando il miglior bene possibile al suo amico di sempre…
Lui la vide andarsene, sussurrando un “Arrivederci, Pat, buona fortuna!”

Al campo…
“E se li legassimo ad un albero e gli facciamo il terzo grado?!”
“Troppo violento!”
Era passata un’ora, ormai, e tutti sparavano a raffica le idee più disparate senza che ne trovassero una giusta…
“Uhmmm”
“Mandiamo ad ognuno una lettera d’amore firmata dall’altro!”
“Bah! Non ci cascherebbero!”
“Mah! Sono talmente beoli…”
Ancora silenzio. “Yawn! Io comincio ad avere un po’ sonno…!” “Yawn! Anche io! Sono stanca!”
“No, dai, dobbiamo impegnarci!”
“SIII!!!”

Patty correva, correva, anche per mettere a tacere il turbinio di emozioni che si agitavano in lei. Felicità, perché le cose con Patrick erano andate per il meglio…libertà, ora non era più legata sentimentalmente…paura, come sarebbero andate ora le cose?... emozione, doveva andare da Oliver, andare da lui e raccontargli com’era andata…trepidazione, e se magari potesse confidare i suoi sentimenti al capitano?...paura, paura di una risposta negativa…anche se…

Il sole stava per tramontare. Tutto era avvolto da quella romantica luce arancione - rossastra che prelude all’oscurità serale. Lei era arrivata correndo davanti a quella villetta nel tranquillo quartiere di Fujisawa, che conosceva così bene, dopo tutti quegli anni… era ferma a pensare, lì innanzi. Provava un certo timore a suonare quel campanello…cosa poteva significare per lei e per il suo futuro?
“Patty!”
“Oh, salve Maggie!”
“Cosa ci fai qui fuori? Entra, forza! Io devo uscire per andare a prendere mio marito alla stazione, però mio figlio è di sopra! Avanti!!” E con una spinta la trascinò dentro casa, chiudendo la porta dietro di sé. “Aspetta, io…”
“Come quella volta…4 anni fa quando tentai di rivelargli i miei sentimenti ma non ci riuscii! Hmf! Era stata Susy ad aprirmi gli occhi! E ora, ce la farò? Devo!”
Salì quelle scale a lei familiari, e sorrise scioccamente pensando a quanto quella massa di ragazzine urlanti per il “suo” capitano potessero essere invidiose di lei, che conosceva così bene la sua famiglia e la sua casa. Lentamente percorse in silenzio il breve tratto di corridoio, fino ad arrivare ad una porta su cui era appeso un cartellino a forma di pallone da calcio con scritto “Capitano Holly”, che sette anni prima aveva disegnato per lui con le sue mani. Era bello vederlo sempre lì, lo aveva tenuto! Esitò un momento prima di bussare, poi lo fece, timidamente.

“Ho fame!”
“Lo sappiamo, Benji, ma in questo momento dobbiamo aiutare i nostri amici!”
Si guardò intorno. Persino Eve, appoggiata alla spalla di Harper, sbadigliava. La indicò “Ma persino lei dorme!”
Eve si alzò di scatto “NO! Sono sveglia! Forza, allora? Organizziamogli una cenetta romantica qui al campo!”
“Uhm…buona idea!”
Price sospirò rassegnato. Quelli non si schiodavano manco morti. Si andò a posizionare sotto l’albero vicino, e chiuse gli occhi. O così, o niente, pensò.

Aprì piano la porta, non sentiva segni di vita, all’interno. Entrò in punta di piedi, e lo vide. Sdraiato sul letto, dormiva con il libro di biologia aperto posato sopra gli occhi. Sorrise, e gli si avvicinò affettuosamente per toglierlo, cercando di fare il più piano possibile per non svegliarlo. Non le importava parlargli subito, sarebbe restata per ore ad osservarlo dormire. Sorrise ancora ricordando una frase che avevano detto in un telefilm… “amare una persona è restare per ore ad osservarla dormire senza stancarsi mai…” (NdA: e qui scatta l’indovinello: che telefilm era? Il primo che lo indovinerà tra i lettori, vincerà…ehm…cosa? Dunque…boh!^_^)
Afferrò il libro, quando una mano le si posò sul polso, facendola sussultare (NdA: e vide un teschio orribile, al posto della faccia di Holly…AH AH AH AH!!!!!^^;;;;;;).
“Patty?!” disse il ragazzo, strofinandosi gli occhi assonnato
“Scusa, non volevo spaventarti, tua madre mi ha fatto entrare, è andata a prendere tuo padre!”
“Capisco…eh eh, la biologia non è il mio forte!”
Si mise a sedere, e la guardò sorridendo. Ma vedendola… “…Patty?!?...”
Una lacrima le rigò il volto, senza che nemmeno lei ne conoscesse il motivo. “Scusa…” Cercò di sorridere, asciugandosela
“Ehi, si può sapere che c’è?”
Per tutta risposta lei mormorò “Posso?” appoggiando il volto sul suo petto, e iniziò a singhiozzare. Lui la strinse protettivamente, aspettando che si calmasse, finché lei non si rialzò e disse, con una strana espressione sul volto, tra il sollevato e il soddisfatto “L’ho lasciato! Ci sono riuscita, finalmente! Scusa ma mi dovevo sfogare!” Sorrise.
“Ti va di andare a fare un giro? Qui fa un caldo…” (NdA: seeeee….)

Si addentrarono nelle stradine di Fujisawa, immersi nei propri pensieri, fino a quando Patty, ricorrendo a tutto il suo coraggio, e anche di più, non lo prese sottobraccio, come sognava da tanto tempo, ogni volta che passando per il parco vedeva tutte quelle coppiette felici…entrambi arrossirono, ma Holly sembrò non rendersene quasi conto, continuando a camminare con lo sguardo davanti a sé.
“Fiuuu…sono riuscita a prenderlo a braccetto…non ha detto niente, è già qualcosa! Sotto sotto, però, l’ho visto, arrossire! Tra poco arriveremo al campo…che strano, abbiamo preso questa strada senza nemmeno rendercene conto…sarà la forza dell’abitudine!Appena arrivati, gli dirò tutto, quel posto mi dà una carica particolare… Comunque…com’è bello stare così vicino a lui…come vorrei che questo si potesse ripetere, in futuro…il mio Holly! Cosa non farei per lui…”

“Ehm…mi ha preso a braccetto…e sono arrossito come un cretino…spero che non se ne sia accorta! Certo che è davvero piacevole…come vorrei che non finisse mai, questo momento…riesco a sentire il suo profumo…Basta! Ho deciso! Vada come vada, arrivati al campo, le farò una dichiarazione in piena regola! Lì non ci disturberà nessuno! E poi è il luogo in cui sette anni fa ci siamo conosciuti…non scorderò mai quel giorno! Ti voglio tanto bene, Patty, e voglio ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me fino ad ora…ma ora tocca a me renderti felice, e spero di riuscirci nel modo migliore!”


Arrivarono al campo, e aprirono il cancelletto sul retro.
“Ti va se andiamo a sederci sotto all’albero? Dovrei parlarti…”
“Va bene, capitano, devo parlarti anch’io!”
Si sedettero vicini ai piedi della pianta, quando si stupirono per una scena che videro: tutti i loro amici, alla panchina delle managers, esattamente dalla parte opposta del campo a dove erano loro, coricati gli uni sugli altri…a dormire! Risero complici, ma nessuno dei due pensò neppure lontanamente di andare a chiamarli.
“Chissà che cosa stavano combinando!”
“Io un’idea ce l’avrei” disse lei ridendo
“Eh?!”
“Niente!” Un momento di silenzio.
“Patty!” Si girò di scatto verso di lei, e i loro visi si trovarono pericolosamente vicini
“Capitano…”
“Io…”
“Si?...”
Le prese le mani. Come qualche tempo prima, il giorno che arrivò Patrick, ed erano a casa sua, lei ebbe l’impressione di sapere cosa stava dicendo…
“Io…ti voglio bene, Patty!”
Lei arrossì, e lo abbracciò. “Anch’io, Holly, tantissimo! Ti amo!”
Lui la strinse a sé felice “Ti amo anch’io!”
Stettero abbracciati per un tempo interminabile, dopodiché, timidamente, lui si staccò un pochino da lei, le prese il volto tra le mani, e dopo averla fissata dolcemente negli occhi, come se volesse stampare indelebilmente quel momento nella sua memoria, la baciò.
Lei restò sorpresa, per un attimo, non pensava che lui…ma si lasciò cullare dalle sue braccia, e ricambiò il bacio, finalmente felice…

Era già buio quando raggiunsero gli altri, ancora profondamente nelle braccia di Morfeo, tenendosi per mano.
Si avvicinarono silenziosamente a Bruce, e lo sentirono mormorare “Oppure li chiudiamo in una stanza finché Holly non si dichiara…”
Lei si avvicinò all’orecchio di Oliver e sussurrò”Hai capito, questi volevano farci mettere insieme…”
E scoppiarono a ridere. “Aspetta, ho un’idea!”
Si staccò da lei e andò in mezzo al gruppo. All’improvviso… “DIECI GIRI DI CAMPO!!!” Urlò, al che tutti si rialzarono di colpo “SI, MISTER!!!”
Holly intanto era tornato a prendere la mano di Patty, e i due ridevano della grossa…dopo un attimo di smarrimento, gli altri capirono! Le dolci paroline verso il capitano non mancarono, finché le ragazze, che avevano capito cosa era successo tra i due, non andarono a complimentarsi con la nuova coppietta. Seguiti poi a ruota da tutti i giocatori, ovviamente.
Tutti erano felici, una nuova vita li aspettava…

THE END


Finito! Sono le 23.47 dell’8 febbraio 2003 e la mia prima fanfiction, iniziata il 24 dicembre 2001, è terminata!Come vi è sembrata?Spero vi sia piaciuta!
Ora vorrei inserire i dovuti ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno spronato ad andare avanti,o comunque, anche inconsapevolmente, mi hanno aiutata nello scrivere.
Innanzitutto al grande sensei Yoichi Takahashi, che ha creato Captain Tsubasa!
A mia mamma, in assoluto prima lettrice di tutto ciò che scrivo! E a mio papà, vabbè!^_^
A Chiara, la mia micorriza in condivisione di cervello – migliore amica, senza di te come farei!
A Elena, che apprezza come me CT (Benji soprattutto, né?! ;P)
A Kei, il mio amico “japanese – doc”!
A tutte coloro che lasciando una recensione, mi hanno spronata a continuare, rendendomi un po’ più sicura di me stessa, nello scrivere: Videl(la prima in assoluto, non sai quanto piacere mi abbia fatto leggere quel commento!), Hana, Hina-chan, Patricia, silvia, Mysticmoon, Barazchan e Memi
A Gemini – Lara, amica e prezioso sostegno nei momenti di scarsa ispirazione
A tutti i siti (Erika’s ff page soprattutto) che hanno pubblicato le mie 3 storie(x ora:tremate, o lettori, ritornerò!)
A K&K, la prima fic che mi ha fatto entrare in questo mondo
A tutti coloro che hanno letto le mie ff, grazie , grazie mille!
Alla prossima!
Fedechan



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