Did you ever love somebody? di Fedechan (/viewuser.php?uid=33)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
...Did you ever love
somebody?
...Did you ever love
somebody? (...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
1
Ciao a tutti!!!
Penso sia necessario che voi leggiate questa
breve introduzione, prima della vera e propria
ff… Dunque: questa è una ff di puro sentimento,
scritta durante i miei momenti di sclero totale,
o se vogliamo di ispirazione. I protagonisti
hanno 18 anni, e non si trattano partite di
calcio, anche perché non è che ci capisca poi
molto…^^;;
Vi chiedo perdono per gli errori
“spazio-temporali” e se vi dovesse sembrare
banale e scontata o troppo sdolcinata, ma
dopotutto è una ff, no?! Questo vuol dire
che è la stesura di un sogno, uno dei miei modi
di leggere quel fantastico manga/anime che è
Captain Tsubasa.
Mi raccomando, aspetto critiche( sia positive
che negative), commenti e consigli. Ci conto!!!
^_^
(Ah-ehm…tenete conto però che è la primissima
fic che scrivo…^^;;;)
Ora i ringraziamenti:
- Innanzitutto al grande Yoichi
Takahashi, che ha creato questo manga che è
capace di darci tante emozioni e ci permette di
fantasticare sui rapporti tra i vari personaggi,
e quindi di scrivere le ff…
- Ai cd che mi hanno “ispirato”: “Songs
from Dawson’s Creek”, “When you say nothing at
all”, e Saranno Famosi” (© degli aventi
diritto)
- Alla mia mamma, che ha sopportato i
miei “scleri” e che è in assoluto la prima
lettrice e consigliera ^-^
- Alla mia best friend Chiara, che, pur
non “amando alla follia” CT,in qualche modo mi
ha sostenuta…^^;;
- A tutti voi che la leggerete ^^!
Grazie!
P.S. Tutti i personaggi sono © di Yoichi
Takahashi, mentre Patrick è mio…se voleste
usarlo mi fareste un piacere chiedendomelo
prima…Grazie!
Questo è un capitolo di apertura,e potrebbe
sembrarvi un po’ “lento”, ma abbiate fiducia:
presto le cose si movimenteranno! Promesso!!
Patty era in piedi davanti al campo. Stava
ritirando gli asciugamani sotto gli ultimi raggi
di sole di quel giorno…un giorno come tanti, in
cui dopo la scuola, fino a tarda sera, si
svolgevano gli allenamenti della NewTeam, appena
uscita vincitrice dall’ultimo campionato
nazionale. Guardò divertita Bruce, schernito
dai suoi compagni per essersi preso l’ennesima
pallonata in pieno viso…
“Ehi, Harper, devo ammettere che sei un
difensore davvero eccezionale!Si vede che in
campo usi la testa.”
Bruce si rialzò arrabbiato: “Grrrrrr!Piantala
Ted!Se scopro chi è stato…!Qualcuno lo ha fatto
apposta!!!”
Da dietro il gruppetto spuntò una voce
divertita: “Scusa tanto, Bruce…!Volevo solo
vedere se eri attento!”
“Oliver Hutton…!Lo Sapevo!Mmmmm!Giuro che se ti
prendo…!”
Holly iniziò a correre, seguito dal compagno che
lo minacciava e dalle risate degli
altri.
La ragazza sorrise, ma diventò subito
pensierosa… “Ora che le partite
importanti sono finite e lui è più
rilassato…Forse potrei dirglielo…Ma no, non
credo…Devo rassegnarmi…Per lui sono e sarò
sempre la ragazzina un po’ maschiaccio che
sbraitava a capo dei tifosi sette anni
fa…”
Il giorno seguente la NewTeam stava disputando
una partita amichevole contro una scuola della
loro stessa città.
Patty, come al solito, era andata ad assistervi,
anche se da sola, poiché le altre supporters
erano assenti. Ad un tratto, quasi alla fine del
primo tempo, si girò verso una voce che la aveva
chiamata, e che riconobbe immediatamente.
Era una ragazza della sua stessa età, dai
capelli rossi che le arrivavano alle spalle,
seguita da un bel ragazzo moro dalla corporatura
forte.
“Amy!!!E ci sei anche tu, Julian!!”
Si alzò e andò verso gli amici.
“Come sono contenta di rivedervi… E’ dalla fine
del campionato che non ho più vostre notizie!...
ma…”
I ragazzi si tenevano per mano. “Non è che voi
due, per caso… Vi siete messi insieme???”
I due si guardarono complici, sorridendo. Poi
lei si voltò verso l’amica, arrossendo
leggermente.
“Eh si …!”
“Sono proprio contenta per voi due… Siete fatti
l’uno per l’altra…” Divenne triste, ma subito
ritornò alla normalità. “Siete venuti per vedere
Holly?Adesso sta giocando, ma tra poco sarà
finito il primo tempo, e potrete andarlo a
salutare. Sono sicura che sarà una bella
sorpresa per lui!”
“Si, in effetti avevo deciso di venire a trovare
il vecchio Hutton, e Amy ha deciso di seguirmi.
Beh, la squadra è sempre forte, vedo! Non è
ancora finito il primo tempo e sono già
4-0!”
“Hai ragione, Julian, sono dei ragazzi proprio
eccezionali! Ma venite, andiamo a sederci!”
I tre si sedettero sugli spalti. “Hei Patty, e a
te come va con il nostro campione?” (NdA: Il
solito sensibile! Eh, tu si che le capisci le
donne,Julian! @___@)
Improvvisamente lei abbassò lo sguardo. “Beh,
ecco…”
In quel momento si sentirono i fischi
dell’arbitro: il primo tempo era terminato. I
giocatori ritornarono ai bordi del campo.
“Julian, Amy! Siete voi!” Oliver corse verso di
loro. “Quanto tempo!”
I quattro amici chiacchierarono per tutti i
quindici minuti, ma furono interrotti
dall’inizio della ripresa. “Ops! Scusate, ma ora
devo proprio andare… Ci vediamo dopo!”
“Ok, e mi raccomando, non avvilire troppo quei
poveretti dell’altra squadra!”
“Va bene, Amy! Sarò buono!” Ritornò dal resto
dei suoi compagni, agitando una mano verso Bruce
che lo chiamava a gran voce.
I ragazzi lo osservarono andarsene.
“Tu non hai ancora risposto alla mia
domanda”
“Di che domanda parli, scusa, Julian?”
“Dai, non fare la finta tonta! Lo sai
benissimo!”
“Ah… Beh, come volete che vada?! Come al
solito!”
Il suo sguardo si rattristò.
“Si, ma tu mi sembri un po’ giù, o sbaglio? E il
motivo lo sappiamo!”
“Già, hai ragione, Amy… So perfettamente com’è
fatto Holly, e quindi non dovrei sentirmi così,
ma non ce la faccio ad andare avanti in questo
modo… Lui non mi degna di uno sguardo, … Certo,
è sempre carino e gentile, ma... questo non mi
basta più! Non sono neanche sicura che provi
qualcosa per me…”
Chiuse gli occhi, e una lacrima le rigò il
volto.
“Patty…” L’amica la abbracciò per
consolarla.
“Scusatemi, sono proprio una sciocca…” Si sforzò
di sorridere. “Voi venite a trovarci e io sto ad
annoiarvi con le mie lagne…”
“Non dirlo neanche per scherzo! Siamo amici, e
queste cose, se non le racconti agli
amici…!”
“Grazie!”
“Io non so più cosa dire!” intervenne Julian
“Possibile che non se ne renda conto? E’ giunta
l’ora di fargli un bel discorsetto, da uomo a
uomo…”
“Ma…”
“Niente ma! Julian ha ragione! Non potete
continuare così! Mal che vada, sarà comunque
costretto a rifletterci! Fidati!”
“Si, forse avete ragione, però…”
“TUTTO OK, allora, gli parlerò appena sarà
finita la partita”
Il cameriere posò di fronte ai quattro ragazzi i
bicchieri, interrompendoli nelle loro
risate.
Appena se ne andò, Julian diventò
improvvisamente serio, mentre gli altri
iniziarono a bere.
“Sai, Holly?!” Lui si girò, imitato dalle
ragazze. “Io e Amy ci siamo messi insieme!”
“Veramente?! Che bella notizia, sono contento
per voi!”
L’ atmosfera si raggelò. Oliver guardò l’amico,
che aveva uno sguardo sorridente, ma quasi di
sfida. Amy sorrise, mentre Patty arrossì,
alzandosi violentemente in piedi, quasi facendo
cadere il tavolo.
“Ehm, scusate, ma si è fatto veramente tardi…”
Si voltò verso l’amica. “Che ne dici, andiamo a
casa?”
“Si, va bene! Ci vediamo! Ciao ciao!” Uscirono
velocemente.
Holly le seguì con lo sguardo, sbigottito. “Ma
che gli è preso?Valle a capire, le donne…”
Riprese in mano la sua bibita.
“Già. Credo che sia giunto il momento di farti
un discorsetto.”
“Eh? Ma mi sono perso qualcosa, per caso? Non ci
capisco più niente!”
“Si, direi che ti sei proprio perso delle
cosette…”
“Bene, mi vorresti spiegare?! Grazieee!”
Sbuffò.
L’amico gli sorrise maliziosamente. “Su, dillo
che sei invidioso di me e Amy!”
“Eh?! E perché dovrei, scusa?” Sfoderò la sua
ormai nota espressione da pesce lesso (…che
gioca bene a calcio, però…!!! ^_^;;;;
Battutone.)
L’ altro sbatté la testa sul tavolo. “Io non so
più cosa fare con te!”
“Come, scusa?”
“Ma sì, dai, mi riferivo al fatto che io e lei
stiamo insieme…” E qui si fece ancora più
malizioso, se possibile, mentre Holly lo
guardava semi- terrorizzato: “Ma questo è la
copia di Bruce…” “… E tu non sei ancora
riuscito a combinare nulla con Patty!”
“Ma che cosa stai dicendo?! Lei è una mia
carissima amica, e…”
“E cosa???” Lo guardò, sperando in un
miracolo.
“E… beh, non lo so!”
“Ouff! Sempre il solito, eh?! Ma perché non ti
fai avanti? Sono sicuro che…”
“Beh, io no. Mettiamola così: non sono certo
che… capito, no?”
“Secondo me… non posso dirti di più, ma…”
“Mi sembri Bruce. Tutti quanti fissi su questa
storia. Non capisco come sia venuta fuori…”
Sconsolato, Julian sbatté di nuovo la testa sul
tavolo. “Chiamami quando ti sarai dato una
svegliata e potremo parlare da uomo a uomo,
OK??? Ciao.” Si alzò e uscì.
Intanto Patty (tornata ad una colorazione
normale ^-^) ed Amy stavano camminando per
strada.
“Ehi, Amy!”
“Si?”
“Me la diresti una cosa? Com’ è che… beh… tu e
Julian… Come avete fatto a mettervi
insieme?”
L’ amica sorrise. “Beh…diciamo che è stato tutta
“colpa”, anzi, merito di Hiroshi…”
“Eh? Aspetta, l’ho già sentito questo nome!”
“Si, te ne ho parlato, è mio cugino, quello che
ha 24 anni e vive a Hokkaido”
“Ah, si, è vero! E dunque? Cosa centra lui?”
“Beh, quel giorno era ospite da me, a Tokio, e
l’ho portato a vedere il centro commerciale più
grande di Shibuya, così, sai, per passare il
pomeriggio…”
“Sii?”
“Stavamo scherzando come al nostro solito,…”
“Cosa intendi per “scherzare”?!?”
“Eh, eravamo abbracciati, anzi, avvinghiati
sarebbe il termine esatto…”
“Argh!”
“E già. Peccato che non sapevo che vicino a noi
ci fosse Julian, a vederci ridere e scherzare…”
Arrossì. Ad un tratto ci giriamo e lo vedo che
ci stava fissando. Allora mi giro verso Hiroshi
e gli dico -La mia vita è semplicemente
rovinata. Sai chi è quello che ci sta fissando?-
-No, perché?-
-Bene. Lui è Julian Ross-
-QUEL Julian Ross?
-Si. QUELLO.-
-Uhm…bene bene. Tu dammi corda. Vieni.-
-EH? Ma che vuoi fare?” In pratica mi
trascinò, sempre abbracciandomi, vicino a lui, e
ovviamente, ci dovette salutare… -Ciao Amy…-
-Ciao capitano!-
I due erano bordeaux. Ci pensò Hiroshi…-Ehi,
Amy, non mi presenti il tuo amico?!-
-Oh, si, giusto, lui è Hiroshi, è…-
-Piacere! E tu sei…?-
-Lui è Julian Ross, il capitano della Mambo,
sono la sua manager e…-
-Ohhh! Wow! Il principe del calcio! Scusa, non
ti avevo riconosciuto, sai che sono un tuo
grande fan! UH non ci posso credere!!-
-Ehm…piacere…-
-Comunque, Julian dicevo che lui è…-
-Cavoli, Amy, perché non me lo hai presentato
prima?-
-Eh?!- Avevo capito. Non voleva fargli
sapere che era mio cugino… -I due erano ancora
abbracciati, e Julian si girò, dicendo che
doveva andare. Lo vidi andarsene, perché Hiroshi
mi stava trattenendo. Appena sparì dalla nostra
visuale, il caro cuginetto mi disse di
rincorrerlo e dirgli tutto. Non aspettai un
secondo di più. Sentì le sue parole mentre
correvo: -Dagli una svegliata!!!-
Lo ritrovai su una panchina di un reparto poco
lontano, con aria triste. Che avesse funzionato?
-Julian!-
-Eh?! Amy?-
-Ciao.-
-Devi scusare Hiroshi, lui è fatto così…-
-E’…è il tuo ragazzo?- Si girò dall’ altra
parte. Io sorrisi. –E’ mio cugino.-
-Cosa??!-Si girò di scatto, io intanto mi ero
seduta dietro di lui. I nostri volti erano
terribilmente vicini…ci guardammo a lungo…
-Si…-
-Amy…io…-
Mi decisi. Non poteva continuare così. Gli
sorrisi. --- -Anch’io!- Gli diedi un veloce
bacio sulle labbra e lo guardai, bordeaux. Lui
mi sorrise e mi baciò, un bacio tenero e
passionale allo stesso tempo…il mio primo
bacio…
“Ah, che bello…” Sospirò Patty con un’aria
sognante identica a quella dell’amica “…Come
vorrei che Holly fosse romantico anche solo la
metà di Julian…” Altro sospiro.
“Dai, me lo sento: presto tutto si
sistemerà!”
“Almeno… Ma non credo!”
“Perché dici così?!”
“Non so… Sto perdendo le speranze… Sai, forse è
meglio che lo lasci perdere… E’ l’unica
soluzione, credo…” I suoi occhi diventarono
lucidi. “Vorrà dire che sceglierò fra i miei
tanti corteggiatori!!!” Si sforzò di ridere.
“Patty…” Amy era senza parole. La sua amica non
aveva mai detto una cosa simile…
Giorno successivo. La campana stava suonando,
ormai. Tutti gli studenti nel cortile della
scuola si stavano avviando all’interno
dell’edificio.
La ragazza esitò un momento, prima di entrare in
classe -Coraggio Patty, ce la devi fare.
Ignoralo. O meglio, trattalo come tutti gli
altri, come un comune essere
umano.- Emise un profondo respiro.
“Ciao a tutti!” Si diresse verso il proprio
banco, quasi in fondo alla classe, passando
oltre quello del capitano, ma non gli regalò il
solito sorriso, anzi, non lo guardò nemmeno,
camminando a testa alta. Sistemò la cartella e
si sedette. “Cavoli…E siamo solo
all’inizio…”
Bruce guardò esterrefatto la manager “Ehi,
Holly!” Si voltò verso l’amico, seduto al posto
di fianco al suo. Lui si voltò, dopo aver
seguito Patty con lo sguardo “Hi hi hi!!!”
Continuò l’altro “Ma cosa è successo??? Oggi non
ti ha fatto il suo sorriso accalappia-
calciatori- innamorati- solo- del-
pallone?!”
“Bruuce! Anche tu ti ci metti?! Piantala!!!”Gli
lanciò un’occhiataccia omicida.
Entrò il professore ( ^_^;;; Per la fortuna di
Harper...)
Ma il numero 10 della NewTeam aveva la testa fra
le nuvole, quella mattina. In fondo, Bruce aveva
ragione… Da quando la conosceva, lei lo aveva
sempre salutato con un sorriso… un sorriso così
dolce… “Ma a cosa sto pensando? E… perché
l’ho notata subito, quella mancanza? Non è che…
No! Non è possibile! Ma forse…
Stava provando qualcosa di diverso per la sua
onnipresente amica? Forse si, ammise tra se il
capitano, anche se si domandò che cosa…
La mattina era volata in un soffio, tra mille
pensieri, ed ora era la pausa pranzo. Patty era
in piedi, vicino al suo banco, chiacchierando
apparentemente spensierata con un gruppetto di
amiche. Lui si era ritrovato a fissarla. Non si
era mai accorto di come l’uniforme le stesse
bene… Si, era proprio carina… Si era reso conto
di averlo finalmente ammesso, e arrossì.
“Ehi, Holly! Holly? Pianeta terra chiama Hutton!
Ma ci sei?”
“Eh? Come…?”
“Oh! Oliver Hutton è tornato sulla terra! Si può
sapere perché sei rosso come un peperone? Tanto
ho visto come guardavi Patty!!!”
“Io…? Ma no! Cos’hai capito! Ero solo assorto
nei miei pensieri…”
“Su questo non c’è dubbio! Ma non erano di
sicuro rivolti al calcio… Eh eh eh!”
“Ma Tom…!”
Agli allenamenti, la stessa identica situazione.
Lei gli parlava, certo, ma non era come una
volta… C’era qualcosa di diverso… Ad un
certo punto, un ragazzo, della classe accanto
alla loro (se non si fosse ancora capito, Patty
e gran parte della NewTeam frequentano la stessa
classe^_^) le si presentò, chiedendole di
poterle parlare un momento. “Capitano, mi
assento solo per un attimo, torno subito!” Fece
un cenno a lui, che era al centro del campo a
palleggiare, dopodiché seguì l’altro. Holly
li guardò, e la cosa gli diede stranamente
fastidio. Non resistette. Doveva seguirli. Lo
fece.
I due si recarono dietro l’edificio scolastico,
mentre lui si nascose dietro un muro, che per
sua fortuna era vicino quel tanto da poter
sentire i loro discorsi. “Beh, Patty, io…”
Iniziò subito il ragazzo “Non ce la facevo più
ad aspettare: devo dirtelo… Tu mi piaci!”
Entrambi arrossirono. Lei restò qualche tempo in
silenzio. “Mi dispiace.” Abbassò lo sguardo
“Sono già innamorata di un altro ragazzo..”
“Già. Lo sapevo sin dall’inizio, ma volevo solo
che lo sapessi. Tutto qui, non
preoccuparti…” “Ma come facevi a saperlo,
scusa?” Arrossì più di quanto già non lo era
“Credo che chiunque lo abbia capito, ormai…”
Sorrise “…Tranne l’interessato, giusto? Scusa se
ti ho fatto perdere tempo, fa come se non ti
avessi detto niente! Ciao!” Se ne andò di
corsa.
La ragazza rimase immobile per un po’, lo
sguardo fisso a terra. Non sapeva di essere
guardata da uno scioccato Oliver, fermo nel suo
nascondiglio. Tanti pensieri gli affollavano la
mente. Si era reso conto che Patty non era più
la bimba-maschiaccio di un tempo, era diventata
una ragazza, ormai,… una bella ragazza… Era
forse l’unico a non essersene accorto? E se
si fosse innamorata? O meglio, se si fosse messa
con qualcuno? Prima o poi era inevitabile che
accadesse… Sarebbe rimasta la stessa? … E ciò
che aveva detto… Allora era già innamorata!? E
davvero tutti lo sapevano? Tutti… tranne lui…
Chi poteva essere?
Una mano sulla sua spalla lo distolse da quei
pensieri che lo facevano stare male.
Sussultò.
“Benji! Che ci fai tu qui?” Nel frattempo notò
che la ragazza se ne era andata.
“Colto in fragrante, eh?!” Sguardo malizioso.
“TU cosa ci fai qui, piuttosto!!! Io ti
ho visto andar via di corsa dal campo, e visto
che non è da te, ho pensato bene di
seguirti!”
“Ah. E… hai sentito tutto?”
“Ho sentito tutto.” Silenzio.
“Vuoi parlarne, Holly?Dì tutto a zio Benji!”
“Si, ma… Io non ho capito!”
“Lo sospettavo.”
“Ah, si?!”
“Il solito idiota.”
“Grazie!!!”
“Di niente.”
“Parlando di cose serie…”
“Ma questa è una cosa seria. Sei davvero un
idiota, in amore!”
“Mmmmm… Dicevo: hai notato che oggi non era la
stessa, con me? E secondo te di chi è
innamorata? E perché sono l’unico a non sapere
nient…”
“MA ALLORA SEI SCEMO!!!”
“Eh?”
Benji finì a gambe all’aria, con un mega –
gocciolone sulla fronte…
“Tutti lo hanno notato… Non dovrei essere io a
sbatterti in faccia la verità così, ma sei un
caso disperato…” Disse fra lo stremato e il
furioso “Dunque: se fai ragionare quel pallone
da calcio che ti fa da cervello, non è che per
caso potresti pensare che se tutti sanno chi è
quello che le piace tranne l’interessato, tutti
tranne te, NON E’ CHE MAGARI SEI TU
L’INTERESSATO???!!! Un consiglio: svegliati
prima che qualcuno te la porti via…Sono anni che
ti aspetta! Potrebbe anche scocciarsi, non
credi??!!”
Il capitano restò ammutolito.
Il portiere sospirò. “Ma che ci faccio io qui a
parlare con te?! Sto peggiorando…” Se ne andò,
sistemandosi il cappello.
Holly, dopo essere rimasto immobile a lungo,
ritornò agli allenamenti, ma quel giorno non ce
la faceva a rimanere lì… Aveva bisogno di
pensare. Salutò tutti velocemente, fingendo un
mal di testa (Troppe emozioni in un giorno, eh,
mio caro Oliver?!?!?! Hi hi hi ^_^), e corse
via.
L’intera squadra, allenatore compreso, rimase di
stucco… Ma come? Hutton, che aveva giocato
partite con gambe e spalle doloranti, fino allo
svenimento…, non resisteva ad una banale
emicrania??? No, era impossibile… Ci doveva
essere sotto qualcosa! Ma la più allibita era la
loro prima manager… -Cosa ti è successo? Non
è da te! Possibile che tu mi debba sempre far
preoccupare in questo modo? Eppure volevo
riuscire a dimenticarti…-
Il ragazzo era nel suo letto, guardando un
vecchio album… La NewTeam al completo… Dovevano
avere circa 11 anni… Bei tempi, quelli… Il loro
unico pensiero era quello di giocare al pallone…
La foto con la coppa della loro prima vittoria
al campionato nazionale… Vicino a loro, anzi, a
lui, ecco Patty…con la sua bandiera fatta a
mano, più alta di lei, e la fascetta rossa che
portava sulla fronte… E poi, una con soltanto
loro due: lei che lo teneva sottobraccio e
faceva il segno della vittoria… Un'altra ancora,
al primo giorno delle medie… Lei gli era sempre
accanto, con quel sorriso e quella luce dolce
negli occhi… Non ne era certo, però… Si… Forse
Benji aveva ragione: come aveva fatto a non
accorgersene? Da quando era arrivato a Fujisawa,
lei ogni momento era lì: a fare il tifo per lui,
a medicargli le ferite, ad accompagnarlo dal
dottore, ad aiutarlo con i compiti,…E quelle
parole… Svegliati prima che qualcuno te la
porti via… Sono anni che ti aspetta! Potrebbe
anche scocciarsi, non credi? Price aveva
ragione, come al solito… Ma se fosse veramente
così… Ciò significava che lui, senza saperlo, la
aveva fatta soffrire… No! Non era giusto! Non
riusciva a darsi pace…Avrebbe dovuto
capire…Perché solo nel calcio tutto era facile…
Doveva rimediare assolutamente!
Prese fra le mani una foto che li ritraeva
insieme… -Patty… Scusami! Sono un cretino!
Potrai mai perdonarmi? Ti ho assillato per tutto
questo tempo con le mie fisse per il calcio e
tu… tu eri sempre lì ad ascoltarmi… Ormai lo so…
Io… Io ti amo, e non oso pensare come potrebbe
essere la mia vita senza di te!- Basta! Ora
non ti farò più aspettare… Devo solo trovare il
modo per fartelo capire,o meglio…il coraggio di
fartelo capire…-
Domenica mattina. Quartiere residenziale di
Fujisawa. Un ragazzo suonò il campanello di una
delle case in fila. Era tutto silenzioso, a
parte alcune voci di bambini in fondo alla
strada. La ragazza andò ad aprire “Tom?!!!”
“Ciao, manager! Come stai bene con quel
grembiule!” Sorrise.
Arrossì“Oh, beh… Mia madre è fuori e mi tocca
preparare il pranzo…”
“Capisco.” Si fece serio. “Avrei bisogno di
parlarti un attimo. Ti va di venire a fare un
giro?”
“Non capisco, ma… Ok!”
Arrivarono fino al fiume, e lì si sedettero
sull’erba. Lui si alzò, prese un sasso
qualche passo davanti a loro e lo lanciò nell’
acqua. “Sono venuto per chiederti una
cosa...”
“Ah…” Era sicura di aver capito cosa… Ma perché?
Lei non aveva voglia di parlarne, in quel
momento!
“Vengo subito al sodo: cosa sta succedendo a te
e a Holly? E’ un periodo che vi vedo strani
tutti e due… Ieri sembrava quasi che non fossi
più tu… Non lo trattavi come al solito… se ne
sono accorti subito tutti! Lui è diventato
sognante… e poi se ne va senza un motivo dal
campo…Mai successo! Te lo domando perché siete
entrambi miei amici, e non vi riconosco
più…”
“Io non so se…”
“Guarda che non tradirei mai la tua fiducia… Non
dirò niente a nessuno, soprattutto a lui!
Capito?!”
“Grazie … Finalmente mi posso sfogare!”
Lui torna a sedersi vicino a lei. “Forza,
racconta!”
“Beh… Non c’è niente da raccontare…” Divenne
triste “… E’ che mi sono resa conto che da
quando avevo 11 anni la mia vita è incentrata
unicamente su di lui… Ad aspettarlo e ad
aiutarlo… E lui non si è mai reso conto di
quanto lo ami…” Iniziò a piangere. “Non ricordo
nemmeno cosa facevo prima di quel giorno… Tutti
i miei sogni, i miei interessi… Sono svaniti nel
nulla…” Il ragazzo la fissava sbigottito,
incapace di dire qualsiasi cosa… Ogni parola era
inutile, in quel momento. La abbracciò, e lei
pianse fra le sue braccia. Non aveva mai visto
la loro manager in quello stato.
“… Però, Tom…” Si staccò e lo guardò, gli occhi
ricolmi di lacrime “… Io non ce la faccio! Non
riesco a dimenticarlo…” Lo abbracciò di nuovo
“Cosa devo fare? Dimmelo, ti prego…
Aiutami…” Lui le accarezzò i capelli. “Non
devi preoccuparti, Patty! Secondo me, il nostro
capitano sta iniziando a capire…”
“Eh?!” Si calmò, fissando il ragazzo.
“Si…hai presente quando ieri te ne sei andata
con quello della sezione A… Lui subito dopo è
corso via… e Benji, che lo ha seguito, mi ha
detto che vi ha seguito… Poi è rientrato
sconvolto ed è andato a casa… Oltretutto Price
ha cercato di aprirgli gli occhi, anche se con i
suoi modi…”
“CHE COSA????”
“…E poi lo ho beccato a guardarti imbambolato
durante la pausa pranzo!!!”
“Oddio… allora ha sentito la dichiarazione
d’amore che mi ha fatto…” Diventò rosso-peperone
“… e io che rifiutavo dicendo di essere
innamorata di un altro… E lui che ammetteva che
tutti lo sapevano, tranne l’interessato… E poi
se Benji… Io devo andarmene!!! DEVO CAMBIARE
CITTA’, NAZIONE, MONDO!!!”
Il numero 11 della NewTeam rise “Ah, ora si
spiegano molte cose… Meglio così, no?” Lei lo
fulminò con un’occhiataccia.
Oliver era a spasso con il suo amico pallone,
durante la sua solita corsa mattutina. Ad un
tratto, rimase immobile. Il pallone gli rotolò
via. –Ma… ma quelli sono… Tom e Patty??? E
sono… abbracciati! Ma come… com’è
possibile?- Recuperò la palla e corse
via. I suoi due migliori amici gli avevano
tenuto nascosto un fatto così
importante?
Domenica pomeriggio. Tom era con suo padre, in
cima a una piccola collina. Era dietro di lui,
e, coricato sul prato, fissava le nuvole,
pensando alle parole dell’amica. -…Dopotutto
non le si può dare torto… Ma tutti sappiamo come
è fatto Hutton…-
Fu interrotto da un’ombra che gli copriva gli
occhi. Si mise a sedere. “Holly!” Era sconvolto.
Sembrava che ce l’avesse con il mondo intero.
Non lo aveva mai visto così. Oltretutto era
senza palla al seguito!
“Ti devo parlare. Adesso!”
“Ok. Ma cosa ti è successo?”
“Vieni con me!”
Erano scesi dalla collina. Vi era uno strano
clima di tensione fra i due, mai riscontrato tra
la “coppia d’oro”. Ma Becker non ne capiva
il motivo “Ce l’ha per caso con me? Ma cosa
gli ho fatto? Aspetta… a meno che oggi…
Dopotutto lui abita lì… Vuoi vedere che…”
Sorrise fra sé. Si sedettero sotto un
albero, ai piedi della collina.
Oliver non attese troppo a parlare. “Mi hai
deluso, Tom.”
“Come?” Era ancora convinto di aver capito a
cosa si riferisse, ma decise di vedere come se
la cavava l’amico… Doveva essere molto
imbarazzante, per lui. (N.d.A. SADICOOO!!! HI HI
HI!!! ^-^;;;)
“Ma abbiamo anche vinto, nell’ultima
partita…”
“E’ possibile che tutti crediate che io pensi
esclusivamente al calcio??? No, non è per la
partita!” Si voltò di scatto.La sua pazienza era
quasi al limite.
“Ah… E per cosa, allora?”
“Credevo che tu fossi mio amico…” Lo fissò negli
occhi. Uno sguardo arrabbiato, ma soprattutto
deluso, triste.
“Chissà cosa deve aver passato, avrà creduto
che io e la manager…”
“Infatti lo sono!”
“Credevo che gli amici si dicessero tutto… Ma
evidentemente qui le cose le devo scoprire da
me…”
“Cosa stai farneticando? Io non ti nascondo
proprio niente!”
“Ah no? Vi ho visto stamattina… Tu e Patty, a
fare i piccioncini…” Si voltò e rimase di
stucco, vedendo l’altro che rideva sguaiatamente
… “E hai anche il coraggio di ridere?” Se ne
andò, offeso. (^-^)
“Aspetta, Holly!” Non riusciva a contenersi.
“…COLPITO E AFFONDATO!!!”
“Cosa?” Non riusciva a capire. Si fermò per un
attimo, ma poi riprese a camminare. “Questo non
dovevi farmelo…”, sussurrò.
“Fermati.” Era serio, ora.
Lui si fermò, dando comunque le spalle
all’amico.
“Tu non hai capito. Lei stava piangendo, e io la
stavo consolando.”
“Non potevi almeno trovare una scusa più
credibile? E poi noi due ci conosciamo da tanto,
avrebbe potuto benissimo confidarsi con me!"
“Tu saresti al centro del suo mondo, quindi,
secondo te?!”
“Ma cosa stai dicendo? No,… dicevo solo
che…”
“E allora perché sei geloso?”
“Non ho detto di essere geloso, solo… poteva
dirmi che… Mmmmm! Smettila, Tom!” Era
imbarazzato.
“Smettila tu, Holly! A te non poteva dire nulla,
in quel caso.”
“Perché no, scusa? Credevo di essere un amico
anche per lei!”
“Ma allora non capisci! Non ti rendi conto che è
per te che stava piangendo???”
Silenzio.
“Hai capito, ora?”
“No, … Non è possibile! Tu mi stai
mentendo!”
“Oliver, tu sei il mio migliore amico, non
potrei mai rubarti la ragazza a cui vuoi bene…
Perché è così, vero? A me puoi dirlo!”
Il capitano pensò alle parole di Price. “Hai
ragione. Perdonami.” Finalmente si girò. “Ti
chiedo scusa per aver dubitato di te, ma oggi,
ecco, io… io non ci ho visto più! E poi, si, lei
è molto importante per me! Mi è sempre stata
vicina, e io le voglio troppo bene!”
“Non ti preoccupare! Piuttosto, se è così perché
ti fai tutti questi problemi?” Non rispose.
“Senti, Tom…”
“Si?”
“Perché Patty piangeva? Perché proprio a causa
mia?” La preoccupazione nei suoi occhi era
palese.
“Beh, ecco, io…”
“Devi dirmelo, ti prego!” Gli mise entrambe le
mani sulle spalle, implorandolo.
“Non posso. Facendolo tradirei la sua
fiducia.”
“Ma io ho il diritto di sapere cosa le è
successo… cosa le ho fatto!”
“Lo so… infatti vedrai che presto lo
scoprirai…Devi avere pazienza! Intanto prova a
pensarci. Ci potresti arrivare! Adesso devo
proprio andare! A domani! Ciao ciao!” Se ne andò
correndo, con un sorrisetto ironico stampato in
faccia…
Si era fatto buio, oramai. Holly ritornava a
casa, immerso nei suoi pensieri. “Allora
è vero? Sarà come penso? La mia migliore amica
ha sofferto per anni a causa mia! Come posso
essere stato così stupido… Mi odio!!! Ma ti
giuro, manager, che da domani le cose
cambieranno!
Non sapeva quanto fosse vicino alla
verità…
Mattina. Le prime luci di un nuovo giorno
filtravano attraverso le tende azzurrine fermate
da due catenine di brillantini colorati. Il
silenzio regnava ancora sovrano quando una
musica iniziò a diffondersi allegra nella
stanza. “Mmmmm…” La ragazza si rigirò tra le
coperte. “…Possibile che sia già ora di alzarsi…
Ancora un minuto…” Ma la radiosveglia continuava
a svolgere imperterrita il suo compito. La
cercò invano con la mano, ma dovette per forza
girarsi per spegnerla. “Hmpf! A quest ora
dovrebbero mettere musica più soft!” Si mise a
sedere sul letto con aria assonnata. “Uffa…
ancora un nuovo giorno! In cui sarò obbligata di
nuovo a vederlo… ma io non voglio! Non so quanto
ancora potrò resistere alla sua vicinanza… Però
devo farcela… per forza!” Si alzò e iniziò a
vestirsi, triste.
“Patty, scendi! E’ pronta la colazione!”
“Arrivo!”
-Possibile che debba sempre essere in ritardo?-
Pensò, chiudendo il piccolo cancello. Si voltò
di scatto, pronta a iniziare la corsa verso la
scuola. Ma si bloccò impietrita, per ciò che era
davanti a lei… per CHI era davanti a lei…
“Holly???!”
“Ciao Patty!” Le stava sorridendo… un sorriso…
speciale… -No, sicuramente mi sbaglio, eppure
non sto sognando… non mi era mai venuto a
prendere a casa…- “Ehi, cos’è quella
faccia? Sono così brutto?” (NdA Bbbbbeeello
luiii!”)
Lei arrossì di colpo. “N-no, è che… non sei mai
venuto e…”
“Già, lo so.” Divenne pensieroso.
“Ah, bene! Ora non posso neanche farti una
sorpresa, eh?!” Fece finta di offendersi,
incrociando le braccia sul petto.
Lo osservò per un momento, poi gli sorrise, un
sorriso dolcissimo. “Dai, stupido, mi ha fatto
piacere!” Si avvicinò e, ridendo, lo prese
sottobraccio. Lui la guardò un attimo stupito,
ma poi le sorrise dolcemente. Lei vide il
sorriso e lo ricambiò, ma appena si accorse di
ciò che aveva fatto arrossì e si staccò.
Proseguirono in silenzio. Il primo a romperlo fu
la manager.
“Hai già pensato agli schemi di allenamento di
oggi?”
“Stop! Bloccati! Almeno per oggi io e te non
dobbiamo parlare di calcio!”
“Come-come??? Cosa ha detto il grande Oliver
Hutton?Come mai questa improvvisa decisione?”
Prese a trotterellargli intorno, prendendolo in
giro.
“Sono sette anni che ne discutiamo, mi sembra
abbastanza! Ma dimmi di te, piuttosto! Come va
la vita?”
“Come al solito…” Divenne pensierosa.
Lui la fissò intensamente “Non è che hai qualche
problema? A me puoi dire tutto, sono sempre
pronto ad ascoltarti!”
Lei non fece in tempo a rispondere che una voce
li interruppe.
“Ecco i due piccioncini!!!”
“Bruce! Sempre il solito, eh?!”
“Per la fortuna di tutti voi, cara! Ma lo sapete
che formate proprio una bella coppietta?”
“Tu parli tanto, eh?! Ma poi basta guardarti di
fronte a Evelyne, non fai altro che balbettare,
CASANOVA!”
“Senti chi parla!”
“Grrrrr! Io ti…”
“Già di prima mattina, dovete iniziare a
litigare, voi due? Forza, è ora di entrare in
classe!” Fece Holly, sconsolato.
Patty era intenta a seguire la lezione, quando
la compagna seduta nel banco davanti a lei le
passò di nascosto un piccolo biglietto,
indicandole con un gesto il capitano. Lei lo
guardò. Aveva le mani giunte, come se la stesse
pregando di aiutarlo. Lesse il biglietto:
“Ti va di mangiare insieme, oggi? Ho un
favore da chiederti. Ti preeegooo! Ci vediamo
sul tetto, ok? Holly” Gli fece cenno di
sì, e lui sorrise.
Pausa pranzo. Quando la manager arrivò, lui era
già lì ad attenderla.
“Grazie per essere venuta!”
“Figurati. Ma dimmi, qual è il favore? Sono
curiosa!”
“Beh, domani è il compleanno di mia madre. Di
solito era mio padre che se ne occupava, ma ora
è in viaggio, quindi il regalo lo devo comprare
io… e non so nemmeno da che parte cominciare…
Please, help me!!!”
“Troppo inglese ti fa male! Comunque va
benissimo! Andiamo a fare un giro dopo gli
allenamenti, ok?”
“Avevo deciso di dimenticarti, però… se mi
guardi con quegli occhi…”
Allenamento. Due manager stanno stendendo gli
asciugamani a bordo campo.
“…E questo è l’ultimo, Eve!”
“Già. Hei, senpai, tu su quale scommetti?”
“Come?”
“Quale sarà la salvietta che colpirà in pieno
Bruce, oggi?”
Stavano ancora ridendo quando videro una
pallonata dirigersi proprio verso di loro…
“Ecco, ci risiamo!” disse Eve con le lacrime
agli occhi per il troppo ridere.
Ma il pallone fu deviato da una scivolata
provvidenziale… era Oliver!
“Wow! Che riflessi! Grazie capitano!”
“Di niente, Patty! Ti tocca sempre del lavoro
extra per quella frana…” Si voltò verso Bruce
“OH, MIO EROE!” Scherzò questo.
“Piantala, tu, possibile che la tua mira
infallibile ti tradisca così? 10 giri di campo!”
“Ma capitano…”
“Corri, o vuoi che diventino 20?”
“Vado, vado… nessuno mi capisce…”
“Oh povero Bruce!”
“Eve, anche tu?!”
Se ne andò, lasciando i tre a ridere.
Tutti se ne erano andati ormai, tranne Patty,
che stava ancora raccogliendo i palloni.
Holly corse ad aiutarla.
“Ma no, Holly,… sarai stanco, hai appena finito
di giocare…”
“Ti aiuto volentieri, davvero, d’altronde tu lo
fai sempre, con me…”
Si fissarono negli occhi, prima di continuare.
Poi si recarono in città, dove comprarono un
profumo per la madre di lui, e si divertirono
come non avevano mai fatto, forse,
chiacchierando di tante cose, per esempio del
povero Bruce. “…Certo che anche lui potrebbe
stare più attento… Fra noi manager ormai
facciamo le scommesse su quale fra gli
asciugamani colpirà…”
“Ma dai? Veramente? Cavoli, dobbiamo
organizzarci anche noi della squadra, allora!!!”
Stavano ancora ridendo quando Oliver si sentì
strattonare dalla ragazza, che fissava una
vetrina con aria divertita. Si voltò anche lui.
“Guarda come ti assomiglia!” Stava indicando un
piccolo orsacchiotto di peluche con una
magliettina bianca e azzurra, che teneva tra le
zampe… un pallone da calcio. “Che cosa dici? Io
sono più bello!”
“Ma non vedi com’è tenero? E poi con quella
palla… e la maglia ha gli stessi colori di
quella vecchia della NewTeam… si, sei proprio
tu! Che carino!”
“Se lo dici tu… però effettivamente ha una
faccia simpatica, te lo concedo!”
“A-ah! Beccato! Sei un essere sensibile anche
tu, allora!”
“… Già. Prima non lo ero, ma ora sto tentando di
diventarlo, ci puoi scommettere” La fissò.
Lei lo imitò, con sguardo interrogativo. Diede
un’ ultima occhiata al pupazzo (che il ragazzo
notò) e dopodiché si rimisero in cammino.
Dopo qualche minuto, lui si fermò
all’improvviso. “Devo ritornare un attimo
indietro! Ti dispiacerebbe aspettarmi qui? Torno
subito!” E corse via.
“Ma cosa…”
“Fidati di me!”
Patty stava iniziando ad innervosirsi, quando
vide Holly correre verso di lei. “Dunque?”
“Dunque cosa?”
“Beh, cosa dovevi fare di così importante da far
aspettare una ragazza in mezzo alla strada?” Si
finse offesa.
Le mostrò un pacchetto che teneva nascosto
dietro la schiena.
“Mi perdoni se ti dico che questo è un pensiero
per te?”
“Cosa? E perché?Non dovevi…” Arrossì. Quante
cose piacevolmente strane, in un solo giorno… Ma
che cosa stava succedendo?
“Forza, aprilo!”
Lo prese e lo scartò. “Ma è il peluche di prima!
Che bello! Grazie, Holly! Ma si può sapere
perché?”
“Mah… Per avermi aiutato con il regalo per mia
madre… ma soprattutto, visto che mi somiglia,
ogni volta che lo guarderai ti ricorderai di
me…” Abbassò il capo, tentando di non far notare
il rossore sulle guance.
Lei sorrise. “Oliver!”Lo chiamò.
Lui alzò lo sguardo, e lei gli diede un veloce
bacio sulla guancia. “Grazie!” E ripresero il
cammino.
Giunsero davanti a casa di Patricia quando ormai
era sera. Entrambi erano dispiaciuti che quella
favolosa giornata fosse già finita. “Beh, io
vado! A domani, Patty!”
“Aspetta! Perché non entri a bere una tazza di
tè?”
“Non vorrei disturbare…”
“Oh, non preoccuparti, i miei non ci sono,
tornano tardi!”
“I…i suoi non ci sono?! Glom… Cosa devo fare?
Entro o no? Mio dio… Beh, che c’è di male, in
fondo…”
“Oddio! Non vorrei che pensasse male… io non
volevo certo…”
“Va bene! Solo un minuto, però!”
“Fiuuu! Menomale! Dopotutto non ci avrà neppure
pensato, conoscendo il tipo… Eh Eh!”
“E… e se glielo dicessi ora, quello che provo
per lei? Ma si, è il momento giusto! Nessuno che
ci disturbi, e poi dopo un giorno così bello…
Ok! Fatti forza, vecchio mio, andrà tutto bene!”
(;_; Povero Ollyno… Sapendo ciò che ti aspetta…
piango! Sigh! Snif!)
La ragazza aprì la porta ed entrarono.
“Accomodati pure!” Gli indicò uno dei due divani
del salotto. “Io vado a prendere qualcosa da
bere… ah! Ti va di fare da cavia ai biscotti che
ho preparato ieri sera?”
“Cucini anche i dolci, allora? Non solo i tuoi
fantastici panini…! Certo, non vedo l’ora di
assaggiarli!”
“Non mi prendere in giro! Arrivo subito!” Entrò
in cucina e lui si sedette.
“Sai, Patty…”
“Si?”
“E’ da tanto che ci conosciamo, eppure non sono
mai venuto a casa tua…”
“Già, e io invece… sempre da te a rompere!
Strano che tua madre non mi abbia ancora
cacciato fuori a calci”
“Ma dai, lo sai che non è vero, sei sempre la
benvenuta, da me! Anzi, mia madre mi dice sempre
che tu sei la figlia che non ha mai avuto! Ti
adora!” –E non è l’unica della famiglia…-
“Adesso non mi far arrossire!”
Lui sorrise. “Posso andare a lavarmi le mani,
intanto?”
“Certo, fa pure! Il bagno è di sopra, l’ultima
porta a destra!”
Ripose l’asciugamano e uscì dal bagno.
Percorrendo il corridoio, notò una porta
semi-aperta. Passando, vide una piccola poltrona
su cui sedeva una scimmia di peluche.
“Dev’essere la sua camera! Forse non dovrei, ma…
ehm… sono troppo curioso!!!” (^^;;;) Entrò. La
prima cosa che notò fu il gran numero di
pupazzi. -se lo dicessi a Bruce non smetterebbe
di prenderla in giro per i prossimi 20 anni…!!-
Ma quello che vide subito dopo, guardandosi
intorno, lo lasciò di stucco. Alle pareti, una
marea di foto della NewTeam, sin dal suo primo
Campionato Nazionale, e una che la ritraeva con
Arthur a gli altri mentre faceva il tifo con la
divisa e la bandiera, quando avevano 11 anni.
Sulla scrivania c’erano tre cornici, e tutte
ritraevano solamente lui. Arrossì. Sul comodino,
poi, ancora una sua foto e una con loro due, lei
che gli stringeva il braccio felice e lui con la
coppa di una vittoria al campionato delle scuole
medie. Subito lo stupore si trasformò in una
strana sensazione piacevole, nata dal fatto che
lui contava qualcosa per lei, evidentemente…
Sollevò la cornice, ma una piccola foto scivolò
sul pavimento dal retro di questa. Un bambino.
Chi poteva essere? Non fece tempo a chiederselo,
che dalle scale si levò la voce della ragazza…
“Ehi, Holly! Sei ancora vivo?” Rimise
immediatamente tutto al proprio posto, e uscì
socchiudendo la porta.
-Meglio che non lo venga a sapere…- “Arrivo!”
“Buonissimi!”
“Davvero?! Sono contenta che ti piacciano! E non
sei ancora morto avvelenato!” Rise.
-Da quanto che non ti vedevo ridere così… Sono
contento! Sei così carina quando ridi…Farei
qualunque cosa per te… adesso l’ho capito, e
voglio rimediare a tutto il male che ti ho fatto
passare… Io… devo dirtelo… dirti che ti voglio
bene, che non voglio lasciarti andare, che
vorrei sempre vederti ridere così… Ora o mai
più! Ce la devo fare…- “Ehi! Ma… c’è qualcosa
che non va?”
-Ecco, per l’ennesima volta sei preoccupata per
me… Ma ora basta!- “Allora???”
“Eh? No, no, niente!”
“Se lo dici tu…”
“Io… io ti devo dire una cosa”
“Come?... Certo…” -Ma che gli succede? Perché è
così serio… ma anche così affascinante…?-
Si fissarono entrambi, a lungo. Non riuscivano a
staccare lo sguardo uno dall’altra. Restarono
così, in silenzio, finché lui non iniziò. “Ecco,
io…” Arrossì. Patty lo imitò. Se lo sentiva,
quello che stava per dirle era ciò che per sette
lunghissimi anni aveva sognato. Lo aveva capito
prima, lo aveva letto nei suoi occhi. –Oliver,
lo so quanto è difficile per te solo pensare a
queste cose, ma ti prego, non farmi aspettare
ancora… non so se lo sopporterei…-
“Si?...” sussurrò. Il ragazzo si era voltato
evitando il suo sguardo.
“Non so come dirtelo… sono una frana in queste
cose…” –Ora mi giro, le prendo le mani e le dico
quanto la amo…già, facile a dirsi…” Si girò di
scatto. Lei sorrise.
DLIN- DLON!!!! Il campanello. Entrambi
impiegarono qualche secondo a connettere… il
primo a mostrare qualche segno di vita fu Holly,
che si voltò, per nascondere la rabbia di
un’occasione persa. La ragazza invece chiuse gli
occhi con violenza, e questi diventarono lucidi…
“E’ tutta la vita che aspetto questo momento… e
uno stupidissimo campanello rovina tutto… non è
possibile, non ci credo… e non posso nemmeno
permettermi di restare qui imbambolata e
rifiutarmi di aprire… chissà lui cosa
penserebbe…”
“Scusami… vado ad aprire… non so chi possa
essere, magari sono i miei…” mormorò prima di
correre verso l’ingresso con serie intenzioni
omicide nei confronti del guastafeste…
Lui la seguì con lo sguardo fino a quando aprì
la porta. Non vide chi era, ma solamente lei
impallidire portando una mano davanti alla
bocca. Si alzò preoccupato per raggiungerla, ma
si bloccò quando sentì una voce maschile che
doveva appartenere a una persona della loro età…
“Pat!!!”
Lei gli saltò subito al collo… “Patrick!!!!!!”
Lui ricambiò l’abbraccio.
Oliver si era alzato, ed aveva assistito alla
scena sbigottito. La Patty che conosceva era
troppo timida per simili atteggiamenti… e che
espressione felice aveva…chi era poi quel
ragazzo dai tratti occidentali? Di certo non era
un suo parente… purtroppo. Ma… ne era quasi
certo: era il bambino della foto di Patty!
Il giovane si staccò leggermente da lei “Ehi tu,
cosa fai? Piangi? Vabbè che sono troppo bello,
però…”
“Stupido!” Disse la ragazza asciugandosi le
lacrime “No, è che sono 8 anni che non ci
vediamo… Che bello rivederti…”
“Ehi, dove è finito il mio piccolo maschiaccio?
Sei ancora più carina!”
“Beh… grazie! Tu non sei cambiato molto, ma devo
ammetterlo, ti trovo molto bene! Senti, ma che
cosa ci fai in Giappone?”
“Mio padre è qui per affari e l’ho seguito…sono
in albergo e ho pensato di venire a trovarti, mi
avevi dato il tuo indirizzo…”
“Bene! Ops, sono la solita maleducata… entra,
dai!”
“Ah, era ora!”
“Scemo!”
“Ora ti riconosco!”
Gli indicò il salotto, dove trovarono Holly.
“Vedo che sei in compagnia… ho per caso
disturbato qualcosa? Non mi presenti il tuo
ragazzo?”
“Ma cosa stai dicendo? No, lui è un mio amico…
Patrick… lui è Holly… Holly… Patrick!”
“Ciao! Piacere di conoscerti!”
“Uhm! Holly… aspetta! Tu devi essere il famoso
Oliver Hutton! Pat mi ha scritto spesso di te!
Piacere mio!”
Gli strinse la mano con entusiasmo, che si
tramutò poi in una stretta che a Oliver sembrò
significare una sfida… ormai era in grado di
riconoscerla dopo tutti quegli anni di
competizioni calcistiche…
Patty intanto era arrossita, quella strana
atmosfera creatasi la metteva stranamente a
disagio… “Sai, Holly, lui è un mio caro amico di
quando vivevo a Londra, prima di venire a
Fujisawa… lo conosce anche Amy… Poi, quando sono
partita, ci siamo scritti fino a qualche anno
fa…”
“Dì pure che eravamo praticamente fidanzati,
cara…”
“Il solito presuntuoso! Non è affatto vero!”
“Ah si?! Eh eh!” Oliver cercava di non dare a
vedere la gelosia che provava in quel momento…
ma sapeva che non avrebbe resistito a lungo…
“Beh, ora è meglio che vada… è tardi, e poi
avrete un mucchio di cose da raccontarvi… Patty,
ci vediamo domani!”
“Aspetta! Ti accompagno all’uscita!”
Aperta la porta, lui stava per uscire quando la
ragazza gli prese una mano. “Holly!”
Lui si girò. “Si?”
Lei gli scoccò un bacio sulla guancia,
arrossendo. “Grazie di tutto, per oggi!”
Le sorrise e le strinse la mano. “Grazie a te. A
domani!” Se ne andò.
“A domani…” lo fissò finché non scomparve dalla
sua vista, prima di rientrare. Ritrovò l’amico
che la aspettava ancora seduto in salotto.
“Ancora cotta di lui, vero?”
“Si, ma…”
“Dai, nelle tue lettere non parlavi d’altro… Ma
non ti sei ancora stancata?”
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
...Did you ever love
somebody?
...Did you ever love
somebody? (...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
2
Il giovane capitano della NewTeam, nonostante
stesse cominciando a fare buio, camminava per la
città, non riuscendo a smettere di pensare a ciò
che era successo in quella lunga giornata… era
tutto perfetto… ma poi è arrivato quel… come si
chiamava?... Patrick… a rovinare tutto… Non
riusciva a non provare invidia, ma soprattutto
gelosia, per il misterioso ragazzo venuto da
Londra… Ma chi era? E cosa c’è stato tra lui e
Patty? E ora cosa sarebbe successo…
Improvvisamente gli venne un’idea… forse non
avrebbe dovuto, ma… era più forte di lui…
Si mise a correre
“A quest ora ci dovrebbe essere…”
Il ragazzo e la ragazza camminavano mano nella
mano, e stavano per entrare nell’albergo quando
una voce li fece voltare “Amy! Amyyyy!”
Videro una figura che correva verso di loro
“Ehi, ma quello non è Holly?!”
“Amy, ti devo parlare… Ti prego, è importante!
Oh, ciao Julian, ci sei anche tu!”
“Ma cos’è successo? Sembri sconvolto… Sarà mica
per Patty…eh eh!”
“Si…(NdA: a questa affermazione i due rimasero
un pochetto sconvolti…^.^) Tu dovresti conoscere
un certo Patrick… E’ arrivato qui oggi…
dall’Inghilterra…”
“P-Patrick è qui???” La ragazza strinse con
forza la mano del fidanzato, che la guardò
preoccupato: era letteralmente sbiancata… “Stai
bene?!”
“S-si… Andiamo dentro, dai… non vorrete stare
qui tutta la sera!” Entrarono, tutti e tre
pensierosi per i propri motivi (cioè Holly per
Patty, Amy per Patrick e Julian per Amy. NdA).
Si sedettero nella hall, ad uno dei tanti
divanetti, e lei iniziò a raccontare con una
luce triste negli occhi, dopo che Oliver ebbe
raccontato di quel giorno e di come il nuovo
venuto li avesse disturbati.
“Beh, cosa posso dirti, Oliver… Quando io e
Patty eravamo a Londra, era uno dei bambini del
nostro quartiere, che conoscevamo dalla culla…
ma noi tre eravamo inseparabili…” I due notarono
sempre di più la malinconica espressione della
ragazza, anche se lei cercava di nasconderla “…
poi siamo cresciuti e lui…” stava quasi
piangendo… esitò qualche attimo“…lui si è
innamorato di Patty, e lei sembrava che lo
ricambiasse, fino a quando scoprì che… ecco… io
ero innamorata di lui,… anche se non
ricambiata…” arrossì “…così, per colpa mia, non
successe niente né fra loro né fra noi, anche
perché qualche mese dopo lei partì, e io feci lo
stesso dopo poco…”
“Capisco…” disse Holly.
Julian era stupito dalla reazione della ragazza…
quel ragazzo doveva essere molto importante per
lei…
“Secondo me vuole provarci ancora… dovevi vedere
come la guardava…”
Lei restò in silenzio per un po’, prima di dire
tutto d’un fiato: “Ti dico solo una cosa… Stai
attento! Lui non è un tipo che molla facilmente…
Rivelale i tuoi sentimenti, prima che sia troppo
tardi… Scusate, ragazzi, io sono molto stanca,
vi dispiace se vado di sopra? Ci vediamo…” Corse
via, i due però notarono una lacrima scenderle
velocemente sulla guancia…
“Amy, ma che ti succede?- Pensò Julian
“Dai, ti accompagno fuori…” Uscirono.
“Ma ho detto qualcosa di male?”
(^^;;;)
“No, no… Comunque era ora che ti svegliassi,
amico!”
“Umpf! Comunque io… non avevo mai provato niente
di simile per nessuna ragazza… e oggi a vederla
con quello… non so se resisterò alla tentazione
di lanciargli un Drive Shot sul suo bel
faccino!”
“Ti posso capire, da come si è comportata Amy
penso proprio che la cotta per lui in fondo non
gli sia mai passata… e ora ho paura di
perderla”
“Ah, allora è per questo che era così
strana!”
“Già. In ogni modo non possiamo permettere a lui
di portarci via le ragazze che amiamo, dobbiamo
tirare fuori le unghie, proprio come in
campo!”
“Si, hai ragione. Ma fosse facile!”
“Lo so, ma vuoi farti portare via Patty così,
senza muovere un dito?”
“No, però…”
“Devi confessarle tutto il prima possibile!”
Stette in silenzio qualche attimo “Non lo farò,
per ora. Lei ha aspettato tanto, e ora ha il
diritto di scegliere liberamente, e se si
mettesse con quello, non potrei oppormi!”
“Ma che cavolo di ragionamenti sono? Ti stai
sbagliando! Lei deve sapere che anche tu la
ami!”
“Basta, ormai ho deciso! Io vado! Ci sentiamo!”
Corse via.
“Aspetta, Holly!”
Giorno seguente. A scuola Patty sembra felice, e
per questo Holly si convinse sempre di più della
decisione presa la sera prima, anche se questo
dovesse farlo soffrire.
Allenamenti. Patty non è presente, e lo stesso è
per Holly, che pur essendo con gli altri, ha la
testa fra le nuvole. Tutta la squadra ovviamente
non ci mette molto a fare i debiti
collegamenti.
Pausa durante l’allenamento. “Ehi, Hutton, ma
che ti succede oggi? Giochi quasi al livello di
Bruce!”
“Ehi, cosa vorresti dire, Benji?!” Bruce si
stava ancora massaggiando la fronte, colpita da
un’ennesima pallonata.
“Niente, niente, solo che è preoccupante vederlo
giocare così!”
“E io cosa centro, scusa??? Però è vero che oggi
il capitano è fuori forma, e io penso di sapere
il perché!”
“Ah si?” Ebbe tutti gli occhi della NewTeam
puntati addosso.
“Già già già. Non notate l’assenza di una certa
persona? Una manager, per esempio…”
“Ah, ora tutto si fa chiaro!” Tutti
ridacchiarono, tranne Oliver. “Bruce, taci. Non
sono fatti tuoi. E poi non è vero! Non mi ero
nemmeno accorto che mancass…” Non poté finire la
frase che vide tutti i suoi compagni guardare
dietro di lui con aria terrorizzata. Si voltò.
Quello che vide lo fece sussultare. Patty era
dietro di lui, e lo stava guardando con un’aria
delusa che lo fece pentire amaramente della
colossale bugia che aveva detto. E con lei c’era
Patrick. Peggio di così non gli poteva andare.
Lei lo continuava a fissare, mentre lui gli fece
un sorrisetto quasi impercettibile di sfida.
Ci pensò Bruce a rompere quella pesante
atmosfera. “Ehi, ben arrivata! Non ti sembra un
po’ tardi per venire? Abbiamo quasi finito!”
“Si, ma sono solo passata a farvi un saluto! Ah,
lui è Patrick! Oggi gli ho fatto fare un giro
per la città! Patrick, la NewTeam al completo.
Oliver lo hai già visto, mentre questo stupido è
Bruce”
“Grazie, manager, gentile come al solito, vedo!
Ciao Patrick, lieto di conoscerti!”
“Lui è un mio vecchio amico di quando vivevo a
Londra, ed è venuto a trovare me ed Amy!” Lo
presentò a tutta la squadra, che capì lo strano
comportamento di Holly, anche se trovarono il
nuovo venuto molto simpatico, tutti tranne
Benji, che aveva notato il sorrisetto di
prima…
I ragazzi ripresero l’allenamento, e Patrick
notò con disappunto la bravura di Oliver, anche
perché fattagli continuamente notare dalla
ragazza.
Quando terminarono, Patty e Patrick si diressero
verso casa, imitati da tutti i giocatori, tranne
Price, che fermò Holly. “Ti devo parlare.”
“?!? Ah, si? Ok!” (NdA Mica si può svegliare
COMPLETAMENTE tutto d’un botto, cosa
pretendete??? ^^;)
Si sedettero sulla panchina di fronte al campo.
Benji si calò il berretto sugli occhi.
“Simpatico l’amico della manager, eh? Ha fatto a
tutti una buona impressione!”
Il capitano si voltò, nessuno lo poteva capire,
solo con lui non era
“simpatico” “Già…”
disse sconsolato
Sentì il portiere ridacchiare
“???” “Allora, cosa c’è da
ridere?”
“Ci sei cascato! Hi hi hi!"
“???”
“Ma si, dai, si vede lontano un miglio che è un
belloccio doppiogiochista…”
“Oh, ma come hai fatto a capirlo?”
“Semplice: ho visto come tutti il sorrisetto
ironico che ti ha fatto di nascosto! Dev’essere
proprio un bastardo! Non li sopporto i tipi come
lui!”
“…”
Divenne serio. “Hai paura che te la porti via,
vero?”
“Si…” E gli spiegò ciò che era avvenuto il
giorno prima, quello che aveva sentito da Amy e
della decisione presa di non dire niente a
Patty.
“Bel casino! Ma sbagli a non dichiararti! Così
facendo rischi di grosso, e poi se lei sapesse
cosa provi non avrebbe dubbi e rimanderebbe a
casa l’inglesino!”
“No, credimi, non sarebbe giusto!”
“Che testa di c…o!”
“Io vado, ciao!” (NdA
Riuscirà qualcuno dei nostri eroi a finire un
discorso senza darsela a gambe???)
“Hmpf! Tu hai solo paura! Te la stai facendo
sotto, confessa, quindi preferisci restare a
vedere come andrà a finire senza muovere un
dito!” Anche se l’altro se ne andò col suo amico
pallone, Price sapeva perfettamente che le sue
parole lo avevano colto nel segno…
Quella sera, Patty era appena uscita dalla
doccia, e dopo essersi cambiata, stava
rimuginando su quanto le avesse fatto male
sentire quelle parole dette da Holly, che pur
non accorgendosi di lei, era stato sempre
gentile e premuroso, quando fu interrotta dal
suono del campanello. “Chi può essere a quest
ora?”
Scese rapidamente le scale e vide sua madre che
stava parlando con Patrick. Questo, appena la
vide, la fissò intensamente, e con voce seria,
forse fin troppo per come se lo ricordava lei,
le disse: “Ciao Pat. Scusa se ti disturbo, ma ho
bisogno di parlarti. Potresti uscire un
attimo?”
Bruce era in ritardo come al solito. “Dannata
sveglia! Stamattina il prof mi sbatterà fuori
tutta l’ora! Ne sono certo!”
Stava correndo come una furia quando davanti al
cancello della scuola vide Eveline che pareva
stesse aspettando qualcuno. “Ehi, manager!”
“Ciao! Certo che sei proprio un dormiglione! Ma
sai che ore sono?!”
“Ehm… colpa della sveglia!”
“Si, si… ti stavo aspettando perché devo
assolutamente parlarti…”
“Veramente?!”
“Si, ma ora è tardi, ci vediamo dopo al campo
nella pausa pranzo, mi raccomando, ci conto, ho
bisogno di dirti una cosa…”
“Ci sarò, tranquilla!”
La ragazza arrossì. Lui le stava sorridendo
dolcemente, non lo aveva mai visto sorridere…
lui scherzava e basta! Si avviarono
rapidamente verso le rispettive classi.
Quando il ragazzo arrivò, la trovò seduta sulla
panchina davanti al campo di calcio, con le
gambe strette al petto, che circondava con le
braccia. Sembrava preoccupata per qualcosa.
Prima di avvicinarsi, restò un attimo a
guardarla. Le ispirava la voglia di proteggerla…
ed era la prima volta che provava una sensazione
simile, di solito era ciò che tutti chiamavano
“marpione”, non si era mai… innamorato, e forse
questo era proprio ciò che gli stava succedendo
con Evelyne…
“Sono qui!”
Lei si alzò di scatto. “Ah, ciao! Non ti avevo
sentito!”
“Ho il passo felpato, io…tipo leopardo…
vedi?!”
La manager rise vedendo le smorfie dell’amico.
“Ok,ok!” Ma subito si rabbuiò. “Senti… sei
davvero sicuro di aver tempo di ascoltarmi…?”
“Certo! Ho guardato la mia agendina e ho trovato
un buco fra i miei mille appuntamenti, sai,
quando le ragazze ti adorano…”
“Bruce!” “Scherzavo! Racconta, forza! Però
volevo chiederti se sapevi perché Patty è
assente, oggi, sai, Holly era preoccupato…”
“Sta a sentire e capirai tutto..”Iniziò a
parlare, e quello che disse lasciò sconvolto il
difensore della NewTeam
“Cavolo che scoop! E ora?”
“Promettimi che per ora non ne farai parola con
nessuno, soprattutto con il capitano… ti
prego!”
“Si, ma… Va bene, come vuoi. Però dobbiamo fare
qualcosa!” “Già, è una
situazione assurda…”
Lei iniziò ad avviarsi verso l’edificio
scolastico quando sentì una mano sulla spalla.
Si voltò. Il ragazzo le stava sorridendo, ed era
arrossito… “Eve!” “Si?”
“Beh… grazie per aver voluto
confidarti con me…”
Gli sorrise “Grazie a te per avermi ascoltata!”
Si girò di nuovo. Di nuovo venne
richiamata.
“Eve!” “Dimmi!”
“Se… se in futuro dovessi avere ancora bisogno
di parlare con qualcuno… io…io sono qui!”
Lei arrossì. “G-grazie Bruce!” Se ne
andò.
“Bruce!”
“Eh?! Holly??! Che ci fai tu qui?”
“Allora? Hai scoperto qualcosa?”
“Come, scusa?”
“Ma si, ho visto che stavi parlando con la
manager, così ti ho seguito, lei sa sicuramente
qualcosa su Patty, dai, dimmelo, io non sono
riuscito a sentire niente!” (NdA Ehi ma questo
doveva fare il detective, altro che calciatore!
Comunque stavolta ti è andata male, eh? Non sei
riuscito a sentire niente! Pappappero!!!
^__________^)
Harper divenne furioso: ma come si permetteva di
seguirlo così???
“Grrrr! La prossima volta che deciderai di
spiarmi, fammelo sapere,grazie! In ogni modo no,
non ho scoperto niente! Perché non le telefoni,
invece di violare la mia privacy?”
“Ok, ok… Però hai ragione! Oggi la chiamo!”
Corse via dando una pacca sulle spalle al
poveretto che, con le braccia incrociate sul
petto, sembrava offeso.
Casa Gatsby. Patty si rigirava nel suo letto,
gli occhi tuttora lucidi che non avevano ancora
smesso di riversare lacrime dalla sera prima.
Aveva dovuto fingere di essere malata con la sua
famiglia, anche se non era stato difficile, con
la faccia che aveva… Stava per l’ennesima volta
ripercorrendo i fatti della sera prima, da
quando Patrick aveva suonato alla sua porta…
“Ciao Pat. Scusa se ti disturbo, ma ho
bisogno di parlarti. Potresti uscire un
attimo?”
Pat. Solo lui la chiamava in quel modo. Sorrise
al ricordo di un’infanzia felice trascorsa a
giocare con lui ed Amy,fino a quando… Ma cosa
stava succedendo? Aveva un’espressione strana
dipinta sul volto… “Certo…”
Arrivarono nel parco e si sedettero su una
panchina.
“Allora, cosa avevi di così importante da dirmi
a quest’ora?”
“Si, lo so, scusami, ma non ce la facevo ad
aspettare domattina… cerca di capirmi!”
“…Allora?”
“Promettimi che penserai seriamente a quello che
ti sto per dire, lo faccio anche per il tuo
bene!”
“Ma ti diverti a tenermi sulle spine?! Tu che
sei sempre così diretto…” Ridacchiò.
“E’ una cosa seria. Uno: non mi devi
interrompere Due:lasciami finire prima di
esprimerti. Promesso?”
“Promesso!”
“Tu mi hai scritto spesso di quel tuo amico,
Hutton, e dalle tue lettere ho capito benissimo
che te ne sei innamorata fin dall’inizio…me ne
hai parlato così tanto che mi sembrava quasi di
conoscerlo,e ora l’ho conosciuto. Ma ti devo
dire una cosa: non capisco come tu possa amarlo,
devo dire che non mi va giù, si dà troppe arie,
e poi vedendo come ti tratta… come si permette,
scusa, dopo che tu hai perso i migliori anni
della tua vita per dedicarli esclusivamente a
lui, e poi secondo me ti sta solo sfruttando…
come è possibile che non si sia accorto di te in
sette lunghi anni?...”
La ragazza lo stava guardando piena di rabbia
“C-Come osi…? Tu…tu non sai proprio niente… lui
è la persona migliore che conosco, e anche se mi
ha fatto soffrire, non è colpa sua! E’ fatto
così, e gli voglio bene anche per questo…” Stava
piangendo “Non voglio mai più sentire una cosa
del genere, capito?”
Corse via, ma lui la bloccò trattenendola per un
polso.
“Avevi promesso di lasciarmi finire…”
Lei si fermò, dandogli pur sempre le spalle. “Và
avanti…”
“Vedi, lui non mi piace anche perché… io ti amo!
Ti ho sempre amata, da quando ci siamo
conosciuti a Londra”
Patty si girò sorpresa fissandolo negli occhi
“Oddio, Patrick, io…”
“Vuoi diventare la mia ragazza?”
“Cosa???”
“Ti prego! Io non ti trascurerei come ha fatto
Oliver per tutto questo tempo! Ci sono io con
te adesso…se vorrai…” Strinse forte a se la
ragazza che rimase immobile.
Lei non riuscì a respingerlo. In un attimo vide
scorrere nella sua mente tutti i momenti passati
con Holly, attimi in cui l’unico argomento di
discussione fra loro era il calcio, tutte le
volte in cui lei stava per confessargli tutto ma
era interrotta da qualcuno o da lui stesso, che
le commentava i risultati dell’ultima partita,
per arrivare a quella mattina, con quelle parole
che l’avevano ferita come una lama al cuore… Le
venne quasi spontaneo alzare gli occhi e
mormorare piano un “Si…” per poi farsi
abbracciare di nuovo…
E ora? Cosa avrebbe fatto, adesso? Si era legata
a Patrick, ma… era quello che voleva davvero? E
anche se per quel giorno le aveva potute
sfuggire, sarebbero state inevitabili le
domande, le occhiate di tutti, le battutine di
Bruce, ma soprattutto Holly, come l’avrebbe
presa? Però in fondo cosa ne poteva importare a
lui… non c’è stato e mai ci sarà qualcosa tra
loro… Ma è possibile che fosse tutto così
strano?! Solo qualche giorno prima avevano
passato un pomeriggio bellissimo insieme, e se
il campanello non li avesse interrotti, sarebbe
potuta succedere qualsiasi cosa… e poi invece
ieri non si accorge nemmeno della sua assenza
agli allenamenti… “Basta pensare, o diventerò
pazza! Cavolo, Amy, perché ieri non hai risposto
al telefono? Dovevo confidarmi assolutamente con
qualcuno… per fortuna che ho trovato almeno
Eve…”
“Ehi, Harper, ma la vedi la palla???”
“Eh?! Ah, si, si, ora vado!” Stava per correre a
provare un tiro quando sentì una mano posarsi
sulla sua spalla. Si voltò. “E voi cosa volete?”
Tom e Benji lo stavano guardando in un modo che
non gli piaceva affatto. Il portiere iniziò: “Tu
sai qualcosa. Sputa il rospo!” “Eh? Ma cosa
stai farneticando?”
“Beh, vedi, Bruce, è tutto il pomeriggio che sei
più imbambolato del solito! E poi ogni tanto
guardi di sottecchi Holly con aria preoccupata…
quindi abbiamo pensato che tu potessi sapere
qualcosa sulla storia di lui e Patty!”
“No, Tom, ma cosa vai a pensare… eh eh!” Il
ragazzo divenne rosso fin sopra le orecchie e si
mise una mano dietro il capo iniziando a ridere
nervosamente…
“Oltre non saper giocare a calcio non sai
nemmeno raccontare una piccola bugia, eh,
Harper?!”
“Ma Benji!”
“Vabbè, dai Benji, andiamo, evidentemente non sa
nulla o non ce lo può dire…” Si girarono per
andarsene.
“A-aspettate!”
“Lo sapevo, Becker, che quello non resiste di
fronte all’opportunità di spettegolare! E’
peggio di una portinaia!” Da sotto la visiera
del berretto spuntò un sorrisetto divertito
“Umpf! Se la metti così allora non ti dico più
niente!”
“Su, smettetela di fare i bambini! Forza, Bruce,
andiamo a parlare in un altro posto, il capitano
non deve sospettare niente! Facciamo
presto!”
I tre si avviarono verso gli spogliatoi vuoti, e
il difensore iniziò a riferire di quello che la
manager gli aveva confidato qualche ora
prima
“Che cosa???”
“Shhhh! Non urlare! Eve mi ha fatto promettere
di non raccontarlo a nessuno, e voi siete gli
unici a saperlo! Vi prego, ditemi che non ne
farete parola con nessuno!”
I due annuirono. “Certo che è proprio
incredibile…”
“Già, hai ragione Benji, chi l’avrebbe detto che
Patty fosse in grado di dimenticare Holly così
in fretta!”
“Uhm… secondo me c’è sotto qualcosa… Patty è
molto giù in questo periodo perché lui non si è
ancora accorto di lei e sicuramente lo ha fatto
per ripicca o una cosa del genere…”disse Tom
“Si, sicuramente è così” fece Benji
“Ragazzi…” Harper assunse un’aria preoccupata
“Adesso abbiamo un problemino: lo diciamo o no a
Oliver? Io non saprei…”
I tre restarono in silenzio per un po’.
“Secondo me è giusto che sappia!” Disse Benji
deciso “Se non siete d’accordo possiamo sempre
fare sasso-carta-forbice…”(NdA: Benji! Io ti
licenzio! Zitto, per favore! Mi rovini
l’atmosfera!)
“Si, però… Sarebbe un duro colpo per il
capitano… Non so se…”
“Ehi, Ted!”
“Cosa c’è Holly?”
“Dove diavolo sono finiti Bruce, Benji e Tom?
Vabbè che Bruce è uno sfaticato, ma gli altri
due…”
“Non lo so…” Si guardò attorno “… ma prova negli
spogliatoi, Bruce quando scappa va lì!”
“Ok, grazie, proverò lì”
Corse nella direzione indicatogli dall’amico,
quando sentì… “…Sarebbe un duro colpo per il
capitano… Non so se…” Aprì di scatto la porta.
“Allora? Parlavate di me, per caso? Cosa
sarebbe un duro colpo?”
“Holly… cosa ci fai tu qui?”
“Sono venuto a cercarvi… forza, cosa mi dovete
dire?” Li fissò con sguardo indagatore.
I tre si guardarono negli occhi. Bruce era
terrorizzato. Il primo a parlare fu il saggio
Tom: “No, niente di importante, Oliver, non
preoccuparti!”
“Si vede lontano un miglio che mi state
nascondendo qualcosa!! E io voglio sapere
tutto!”
“No, ma…”
“Tom, diglielo!” A quelle parole tutti si
voltarono verso Price. Fu Hutton a spezzare
l’imbarazzante silenzio: “E’ per Patty, non è
vero?”
Becker abbassò lo sguardo a terra, imitato dagli
altri “…Si.”
Il capitano strinse i pugni, quasi a volersi
fare del male.
I tre si scambiarono rapide occhiate fugaci.
“Bruce, diglielo tu.” Il poveretto fulminò il
portiere con un’occhiataccia.
“Ehm, ecco…sai quando oggi io e Evelyne stavamo
parlando sul tetto…ti ho mentito dicendo che non
sapeva nulla riguardo a Patty…in realtà ieri
sera le ha telefonato per confidarle che…”
Esitò.
“Che…???” Il numero dieci cominciava a dare
segni di impazienza.
“Beh… che Patrick le aveva chiesto di diventare
la sua ragazza e…”
Il capitano lo afferrò per la maglietta e lo
strattonò “Avanti, sbrigati, dimmi cosa è
successo!”
“Stai calmo!” Il portiere lo bloccò staccandolo
da Bruce, che guardava a terra. Fu Becker a
concludere. “Lei ha accettato, Holly, ora stanno
insieme.” Disse con voce ferma.
Oliver si liberò dalla presa di Price e corse
via, subito rincorso dai tre, che si bloccarono
al suo “Lasciatemi in pace!”
“Non lo avevo mai visto perdere la calma così.
Avremo fatto bene a dirglielo?”
“Si, è giusto così.”
“Già, sarebbe stato peggio se l’avesse saputo
per caso, no?!”
Stavano ritornando agli allenamenti quando
Bruce, che camminava davanti a loro, si fermò
all’improvviso, portandosi una mano alla fronte.
I due gli finirono rovinosamente addosso.
“Harper, cosa diavolo ti salta in mente???” Per
tutta risposta lui si girò con aria sconsolata e
due enormi lacrimoni agli occhi: “Ragazzi, e ora
cosa dico a Eve?” Gli altri non ebbero il tempo
di rispondere che si videro piombare la
sopradetta manager con un’aria infuriata che non
era certo da lei… Si avvicinò al difensore e gli
mollò un sonoro ceffone. Tutti restarono
allibiti.
“Ho visto il capitano correre via sconvolto… e
per questo c’è una sola spiegazione, vero?E
adesso a cosa penserà Patty di me, nessuno ci ha
pensato giusto?”
I ragazzi distolsero lo sguardo. “Bruce, io… io
mi fidavo di te!!!” Corse via fra le
lacrime.
“Aspetta, Eve!” Per tutta risposta ebbe solo
uno: “Stronzo!!!”
Sulle teste dei giocatori comparvero tre bei
goccioloni… “Bruce, perdonaci, è stata anche
colpa nostra, vedrai ora ti aiuteremo a
rimettere tutto a posto!” “Grazie, Tom”
“Però, bel tipetto, eh?!”
“Benji!!!”
Per quel giorno, gli allenamenti della NewTeam
terminarono. Tutti chiedevano spiegazioni per
l’abbandono del capitano, della manager e della
guancia arrossata di Harper, e i tre, non
potendo dare spiegazioni, congedarono la squadra
al giorno successivo.
“Uffa, possibile che il campanello suoni sempre
al momento sbagliato… arrivo!!!!” Aprì la porta
e vide la manager che la guardava in modo
strano… “Oh, ciao Eve!
Scusa ma stavo preparando la cena e sono
conciata male… ho tutto il grembiule
sporco!”
Sembrava che l’amica non la stesse ascoltando.
Ad un tratto scoppiò in lacrime chiedendole di
uscire perché doveva assolutamente dirle una
cosa. Arrivarono al solito parco e si sedettero
su di una panchina.
“Allora, si può sapere cosa ti è successo?”
“Oh, Patty, ti devo confessare una cosa… ti devo
chiedere perdono, e se non mi vorrai mai più
parlare non avrai nessun torto!”
“Adesso mi stai mettendo paura!” Rise “Avanti,
spara!”
“Dopo quello che mi hai detto ieri, sono rimasta
sconvolta, perché sai che io tifo per te e Holly
dalle scuole medie… era un peso troppo grande da
portare da sola… dovevo confidarmi per forza con
qualcuno… anche perché volevo aiutare il
capitano, lo sai, secondo me voi siete destinati
a essere una coppia… non potevo certo dirlo a
Susy, lei ne avrebbe approfittato… quindi…ho
deciso di dirlo a Bruce” Arrossì, e venne presa
in giro dall’amica, che però la lasciò
continuare vedendo il suo sguardo triste “Io…
avevo deciso di fidarmi di lui, così gli
raccontai tutto… sai, è stato così dolce, e mi
ha promesso di non parlarne a nessuno. Mi… mi ha
persino detto che se avevo bisogno di qualcuno
con cui parlare, di andare da lui…”
“Wow! Ma questo è bellissimo, Eve! E’ cotto di
te!”
“Era ciò che speravo…fino a quando…”
“Fino a quando?”
“Fino a quando oggi all’allenamento ho visto
scappare via il capitano come una furia…”
Patty rimase immobile. “Dimmi… dimmi che non è
successo quello che penso!”
Eve strinse la gonna con le mani “E invece si…
sono andata negli spogliatoi e li ho trovati lì,
Bruce, Tom e Benji, che hanno confessato… ho
mollato uno schiaffo a Bruce e sono corsa
via…”
La ragazza non disse niente.
“Beh, Patty, ora hai tutto il diritto di
odiarmi… E… ti chiedo scusa anche se so che non
serve a molto…”
Lei si alzò. “Non ce l’ho con te. Scusa ma ora
vorrei stare un po’ da sola.” Se ne
andò.
Patricia camminava per le stradine del parco
senza una meta ormai da mezz’ora.
“E ora? Solo questo. Non mi sembra una
domanda così complicata,no?Come mi devo
comportare con Holly, con Patrick, con tutti?
Domanda facile risposta difficile diceva
qualcuno…I-io… Possibile che debba sempre
pensare a Oliver, eccheccavolo… adesso sto con
Patrick! Basta! Lui è sempre stato molto
importante per me, prima di conoscere… Oh no,
ancoooraaaa! Dicevo:non è neanche un giorno che
stiamo assieme e sto qua a farmi venire tutti
questi dubbi amletici… E domani dovrò per forza
tornare a scuola, e vedere tutti e raccontare a
loro ciò che è successo… Uffa… Ehi, ma… Quello…
quello non è Oliver?! Oddio, si, è lui… Spero
che non si accorga di me! Non girarti! No…ecco,
bravo… OPS!!!”
“Ehm… ciao Holly!”
“Ormai è quasi un’ora che cammino per il
parco… Lo so, è da stupidi, ma quello che mi
hanno detto i ragazzi mi ha scosso parecchio…
Cavolo, se penso che fino a una settimana fa
avrei fatto le congratulazioni a Patty come uno
stupido… Già, ma idiota lo sono proprio… Ho
avuto sette anni per accorgermi di lei e ora che
finalmente è successo il suo caro amico me la
porta via… Beh, ma è normale… E’ tutta colpa
mia…
...E ora sono qui a soffrire come un cane! Ben
ti sta, mio caro… E ora? Anche se non ne ho il
diritto, io voglio riconquistarla… Non so se ce
la farò mai, senza di lei… Ma come devo fare?
Forse potrei chiedere consiglio a Julian, lui di
certo ne sa più di me……Ma… oh,no, quella è
Patty! E io di regola dovrei essere
all’allenamento a quest’ora… Mi ha visto… Troppo
tardi per scappare…”
“Oh, ciao, Patty!”
“Perlomeno non sa che io so!”
“Beh, lui non sa che io so che lui sa!”
(NdA:Ehi! Che cos’è quella barella???Noo!
Aspettate! Non portatemi viaaaaaa!Non siete
curiosi di sapere come va a finire????!)
“Ma tu non dovresti essere al campo a
quest’ora?!Non starai mica diventando Bruce 2 la
vendetta?”
“Eh, si, ma oggi ho finito prima… dovevo fare
una commissione per mia madre!”
“Capisco.”
Seguì un silenzio imbarazzante per entrambi.
“Si sta facendo buio, è meglio che vada.”
“Ah… v-vuoi che ti accompagni?”
“No, grazie, non è necessario, abito proprio qui
dietro…”
“E’ vero, che stupido…Eh eh!”
“Allora…vado!”
“Si. A domani!”
“Ciao.”
Quella stessa sera…
Telefonata 1
“Pronto?”
“Ciao! Indovina chi sono!”
“Lo so chi sei. Perché mi hai telefonato?”
“Non essere così dura con me…”
“E perché non dovrei? Dopo quello che hai fatto
oggi!”
“… Senti… Io… volevo chiederti scusa. Tom e
Benji tengono molto ad Holly, e avevano capito
che c’era qualcosa che non andava e mi hanno
chiesto spiegazioni, anche loro erano
preoccupati e così… ma come facevo a sapere che
Holly sarebbe venuto a cercarci? E poi…”
“Io sto perdendo la mia migliore amica per causa
tua. Non mi servono le tue scuse.”
“TU TU TU” “Eve…”
Telefonata 2
“Pronto?”
“Ciao.”
“Oh, ciao Oliver. Stavo per chiamarti.”
“Bella voce anche tu, sento. Cosa volevi
dirmi?”
“Brutte notizie per Amy. E tu lo stesso per
Patty, giusto?”
“Già. Inizia tu.”
“Ok. E’ due giorni che la chiamo a casa, ma lei
o non risponde o si fa coprire. Ora tocca a
te.”
Dall’altra parte della cornetta però c’era
silenzio. “Ehi, Holly, ci sei?”
Si sentì un singhiozzo soffocato “Patty… lei…
lei si è messa con Patrick, Julian! Sono
disperato!”
Sospirò. “Senti, domani vediamoci, così potremo
parlare con calma, ok?”
“Va bene.”
Telefonata 3
“Pronto?”
“Ciao.”
“Ah… ciao!”
“Ho saputo… ho saputo che Patrick è
tornato.”
“Si. Ma come…?”
“Me lo ha detto Oliver.” “Eh?!” “Si, l’ho
incontrato…” “Ah.”
“Potevate anche dirmelo…”
“Si, hai ragione, scusami.”
“Ci sono novità?”
“Si… ci siamo messi insieme.”
“Come?”
“Si. Senti, domani ti va di vederci? Noi
dobbiamo parlare.”
“Hai ragione, penso anch’io.”
Giorno successivo. Cortile della scuola. Gli
studenti stanno per entrare in classe. Tom sta
arrivando con il suo amico pallone al piede,
come ogni mattina, quando vede una figura a lui
fin troppo familiare camminare lentamente a
testa bassa, con uno scuro alone di depressione
acuta che lo contornava. Strano vederlo così,
pensò. E pensò anche di conoscerne il
motivo.
“Ehi, Bruuuce!”
“Mh?! Ah, ciao Tom.”
“Come mai questa aria triste e sconsolata?E’ per
la manager vero?”
“Hai indovinato. Ieri sera le ho telefonato per
chiederle scusa e tentare di spiegarmi, ma mi ha
sbattuto il telefono in faccia dicendo che sta
perdendo la sua migliore amica a causa mia e che
delle mie scuse non se ne fa niente…
Ssssighhh!!!”
“Oh cavolo, mi dispiace, veramente… dobbiamo
fare assolutamente qualcosa! Io e Benji ti
aiuteremo, dopotutto è stata anche colpa
nostra!...Siiii!!!” Urlò alzando un pugno in
segno di sfida, prima che Harper lo trascinasse
via sotto lo sguardo attonito di tutti gli
studenti presenti, sul cui capo comparve un
enorme gocciolone. ^^;;;
La mattinata scorse tranquilla, tra i fugaci
sguardi di Holly e Patty, le folli idee di Tom
per aiutare un Bruce sempre più disperato e i
tentativi di questo di parlare con Evelyne, che
a sua volta si sentiva in colpa nei confronti
dell’amica. A suo malgrado anche il portiere era
stato coinvolto in quel “casino”.
“Dai, Benji!!!!”
“No.”
“Ti prego ti prego ti prego!!!”
“Ma sei sordo??? Ti ho detto di no! Mai e poi
mai!”
“Non ti senti in colpa! Bruce è nei guai anche a
causa nostra…”
“Si, ma chi sono io? (Babbo Natale???!!!) Ti
sembro il tipo da fare il cupido della
situazione?! No grazie!”
“Ok, ok, però… Mark Lenders al tuo posto
l’avrebbe aiutato! In fondo lui è di animo
buono, si vede come vuole bene ai suoi
fratellini!”
“Eh??? Come osi dire che LUI è più buono di
ME!?Quel NM#!!!(Ehm…questa ff può essere letta
anche dai bambini…non si sa mai!!!^^;;) Ti
faccio vedere io un vero gentiluomo! Forza,
andiamo da quel buffone di Harper!”
Un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul volto
del numero undici. Altro che calciatore…lo
psicologo devo fare!
Pausa pranzo.
“Passami quel polipetto ripieno,Harper.”
“E perché dovrei???”
“Semplicemente perché è uno spreco che venga
mangiato proprio da te.”
“Benji, ma la pianti di prendermi per i
fondelli?!”
“Chi, io??? E’ la pura verità!”
“Alt, alt, ragazzi! Ho una cosa importante da
dirvi, e visto che tutta la squadra è qui…”
“Parla pure, Patty!” L’unico a parlare fu Paul,
visto che il capitano e i tre attorno a lui si
zittirono di colpo, e il resto della squadra li
fissava interrogativamente.
“Grazie, Paul. Beh, mi vergogno un po’…”
“Avanti, non tenerci sulle spine!”
“Ok, ok. Voi avete conosciuto Patrick, l’altro
giorno… Ecco, ora è diventato il mio ragazzo!”
Disse tutto d’un fiato, arrossendo
vistosamente.
Ne seguì un lungo silenzio, in cui tutti si
guardarono perplessi e stupiti, e fissavano il
loro capitano che non sembrava troppo sorpreso,
anche se senz’altro dispiaciuto.
“Oh, beh, allora congratulazioni…” Disse
qualcuno di loro con aria non troppo
convincente.
“Beh, potevate almeno metterci un po’ più
d’entusiasmo!”
“No, è che…”
“E’ suonata la campanella, andiamo!” Fece Patty
con aria un po’ offesa.
Tutti, soprattutto le manager, la riempivano di
domande, e lei rispose con sincerità a tutti,
anche se notò che Eve, Tom, Bruce, Benji(anche
se sapeva che quest’ultimo era menefreghista di
suo…^_-) e naturalmente Oliver, non le parlavano
e la fissavano interrogativamente(tutti tranne
Price): sembrava quasi che volessero farla
sentire in colpa.
Fine degli allenamenti del pomeriggio. La solita
distribuzione degli asciugamani da parte delle
tre manager quel giorno fu alquanto strana per
alcuni. Restavano ancora Bruce, a cui prima Eve
e poi Patty passarono davanti senza degnarlo di
uno sguardo, poi Tom e Benji, a cui Patty chiese
a Eve di darli, dopodiché le due se ne andarono,
e Susy si avventò felice su Oliver, vedendo che
la sua “rivale” glielo aveva “lasciato”, almeno
per quel giorno. Tutti restarono di stucco, e
quando anche Susy se ne andò, ai quattro
malcapitati (fra cui Bruce che si era dovuto
prendere la salvietta da solo ;_;) toccò
raccontare tutta l’intricata storia, e per
fortuna Oliver e Bruce ebbero la promessa di
aiuto da parte dei loro amici.
Intanto, nello spogliatoio delle manager, Eve
cercò di parlare con Patty, ma ci rinunciò, sia
per la presenza di Susy che per la fretta che
l’amica sembrava avere.
Nel frattempo, anche Oliver se ne era andato
velocemente.
Bar “SAKURA”. La
ragazza entrò ansimando. “Oufff! Ciao Amy!
Scusa, sono in ritardo?”
“No, non preoccuparti. Scusami tu se ti ho fatto
venire fin qui, solo che non volevo venire al
campo, avevo paura di incontrare Julian!”
Si sedette al tavolo occupato dall’amica.
“Cosa??? E perché???”
“E’ difficile da spiegare… non lo so bene
nemmeno io…”
“Se vuoi, io ti ascolto. E poi ti racconterò di
Holly… e Patrick.”
“Si…”
Bar “TOMODACHI”.
“Ehi, Holly, sono qui!”
“Ah, ciao Julian!”
“Allora? Come va con Patty?”
“Oh, bel punto che hai toccato… Inizia prima tu,
è meglio!”
“Ok”
Bar Sakura.
“E’ che sono tre giorni che Julian mi chiama a
casa e io non mi faccio trovare…”
“Ma ti ha fatto qualcosa?”
“No, lui non centra…”
“Ah…immagino che sia per Patrick allora…”
Diventò triste.
“Si. Da quando Oliver mi ha detto che è qui…Non
so perché, ma mi sento strana, confusa…non ho
voglia di vedere Julian, anche se so che lo sto
facendo soffrire e che lui forse addirittura mi
starebbe vicino, anche se sa tutto grazie ad
Holly…”
“Beh, è normale che tu ti senta così… ne sei
sempre stata innamorata…”
“Come lui è sempre stato innamorato di te.” A
quelle parole entrambe abbassarono gli
occhi.
Bar Tomodachi.
“Amy ti ha detto perché l’altra sera era così
strana?”
“No. Non l’ho più sentita da quella sera. Sono
tre giorni che la chiamo e lei non si è mai
fatta trovare. Sua madre continua a dirmi che è
uscita, ma si capisce che mentiva…”
“Oh.”
“Se non vuole vedermi un motivo ci dev’essere,
no? E non credo sia una buona cosa…”
“Beh, magari era solo un po’ impegnata in questi
giorni”
Capocciata sul tavolo. “Eh eh… beata ingenuità
Huttoniana…” Gocciolone.
Bar Sakura.
“Ma tu sei ancora innamorata di lui?”
“E tu ne sei innamorata?”
“Beh, adesso stiamo insieme.”
“Questo non vuol dire…”
“…”
Bar Tomodachi.
“Ma dimmi di te, ora! Con Patty?”
“Oh, niente di speciale… a parte il fatto che
ora quei due stanno insieme!”
“Cosaaa???? Ma è impossibile!!! Lei è…”
“Oh, ma non è stata neanche lei a dirmelo in
faccia! Me lo hanno detto Bruce, Tom e Benji,
che l’hanno scoperto da Evelyne, a cui lei lo
aveva confidato!”
“Cavolo…”
“E il povero Bruce è disperato perché la manager
non lo ha perdonato per aver detto in giro la
cosa…” Sogghignò. “Hmf! Le ha anche mollato una
cinquina…”
“Poverino!” Ridacchiò anche lui al pensiero di
Harper schiaffeggiato da una ragazza…
^^
Bar Sakura.
“Patty guarda che non devi e non puoi mentire
con me…”
“Non…non è che tu sei gelosa?”
“N-no…”
“Sarà…”
“Io ho Julian.”
“E allora perché lo eviti?”
“Te l’ho detto, non lo so nemmeno io…”
“Si, ok, scusa.”
“Posso farti ancora una domanda? Non è che ti
sei messa con Patrick per ripicca contro
Oliver?”
“Non credo proprio, e poi lo volevo dimenticare
già prima che arrivasse lui!”
“Sarà…”
“Grazie e arrivederci!”
I due ragazzi uscirono, iniziando a camminare
per le affollate vie del centro.
“Comunque, Julian, credo che non avrai troppi
problemi per quanto riguarda Amy, è sempre stata
innamorata di te…”
“Veramente prima era innamorata di te!”
“Nooo! Ma dai??”
“Ma come fai ad avere tutte ‘ste spasimanti
ottuso come sei?”
“Eh?” ^__^
“Grazie e arrivederci!”
Le due amiche uscirono, ancora immerse nei
propri pensieri.
“Ehi! Ragazzeee!!!”
A quella voce entrambe si voltarono di scatto.
“Patrick!” Questo corse subito da Patty,
abbracciandola.
“E-Ehi, hai visto chi c’è?!”
“Ma certo, ciao Amy! Quanto tempo! Come stai?”
E, senza lasciare la presa su Patty, strinse a
se anche l’altra ragazza.
“Dai, stupido, non riesco a respirare…”
Ma appena alzarono la testa le due si
immobilizzarono prima e sbiancarono poi.
“Oh, ciao! Anche tu qui, Holly! Che strana
coincidenza! Ehi, perché non andiamo a fare
tutti un bel giro, visto che ci siamo
incontrati… E, Holly, non ci presenti il tuo
amico? O lo conoscete già, voi ragazze?”
Patrick non si accorse di parlare ad un muro,
nessuno lo stava ascoltando…
Julian non lo aveva mai visto, ma dalla faccia
di Oliver capì immediatamente chi era, e si
ritrovò a fissare gli occhi di quella che, in
teoria, doveva essere la sua ragazza…
Il capitano della NewTeam, invece, dopo aver
visto la scena che i due avrebbero voluto vedere
di meno al mondo, volse lo sguardo a terra,
imitato da Patty.
“Ehi, voi, ma qualcuno mi sta ascoltando, per
caso???”
Fu Amy la prima a parlare. “Ah, si, scusa, lui è
Julian…”
“…il ragazzo di Amy…” disse lui porgendo la
mano.
“Oh, davvero?! Non sapevo che tu fossi
fidanzata” Le diede un colpeto sulla fronte. Lei
si girò. “Beh, non ho ancora avuto il piacere di
incontrarti, fino ad oggi, per caso…” Disse con
triste ironia.
Ne seguì un momento di silenzio. La tensione era
alle stelle.
“Ragazzi, oggi ci siamo qui riuniti per portare
a termine un importante missione…”
“Tom, guarda che non siamo al Pentagono…”
“Si, lo so Bruce, perché? Ehi Benji, la pianti
di abbuffarti??? E tu, Bruce, smettila di
leggere Playboy!!!”
“Eh?”(Bruce)6nbsp “Hai detto
qualcosa, Becker?” (Benji)
“AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHH
H!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Gli altri due si guardarono.
“Complimenti per i dolcetti di tuo padre,
buonissimi!” (Price)
“Già.”Harper ne prese uno, ma fu bloccato dal
portiere. “E poi, Tom, questa è casa tua, quindi
Playboy è tuo!” Il preso in causa arrossì fino
alle orecchie. “Cosa cosa??? L’angioletto della
NewTeam legge ‘ste riviste?????? Noooooo!!! Se
lo sapesse Holly!! Hi Hi Hi!!!”
Il poveretto gliele strappò di mano,
rosso-fumante, tossicchiando.
“Ehm,ehm, dicevo…” Gli altri due stavano
ancora ridendo a crepapelle.
“AVETEEEE FINITOOOOO????Bruce, è per te che
siamo qua, oggi, e Benji, ormai hai accettato,
quindi IN RIGA!... AVANTI….MARSCH!!” Il
poveretto stava ansimando. I due erano
terrorizzati.
“Anf…Anf…Ok, ok, mi sono fatto prendere un po’
la mano… Capita, no?! Bene. Ora possiamo
iniziare. Benji. Proponi la tua soluzione al
caso.”
“Chi, io?”
“No, sono io l’SGGK.”
“Come oooosiiiii???”
“Benji. Era una presa per i fondelli…”
°_°;;;;;
;_;
“Ah.(;_;) Beh, si appunto. Come osi???”
“Vi avverto. Non mi avete ancora visto veramente
inca##ato, voi due.”
“…Io non ho soluzioni. Boh!”
“E tu Bruce?”
“Niente!”
“Io si, forse ne ho una…”
“Ma dai, Tom?! E qual è?”
“Un attimo. Ora ci penso.”
“???”
“Zitti, mi devo concentrare.”
“General…ehm, Becker… E se facessimo in modo che
la manager faccia qualche pecca a Bruce? Così
sarebbero pari!” (Benji)
“Boh, non lo so… Voi che ne pensate?”
(Tom)
“No, no… ma dai, è una bastardata… mi sembra di
avergliene già combinate abbastanza, non
credete?”
“Oh, come sei saggio, Bruce!”
“Grazie Tom. Tu si che sei intelligente.”
“Scusate, ma io avrei anche una casa in cui
tornare, un letto dove dormire, domani ci sono
gli allenamenti…”
“Si, questo lo sapevamo, Benji.”
“Calmo, Benjamin, sta calmo…”… “QUESTO
LO AVEVO CAPITO, IDIOTI!!!!!!! ERA UN MODO
GENTILE PER DIRE CHE VORREI FINIRE PRIMA DI
SERA!!!!!!!!!!!!!”
Gli altri due si guardarono storditi. Il primo a
parlare fu Tom. “Ok, ok, abbiamo capito. Forza,
impegniamo i nostri neuroni!!!”
“Siiii generaleeee!!!!” (gli altri due in
coro)
Dopo una mezz’ora a guardarsi in faccia, e vari
tentativi di Price di arraffare un Playboy,
Bruce si alzò solennemente dal pavimento della
casa di Tom, dove era seduto. Due paia di occhi
si posarono immediatamente su di lui.
“Che c’è, Bruce? Hai un’idea?”
“Si, Tom, più o meno.” Era serio. “Domani andrò
a parlare con Patty per chiederle se è offesa
con Eve, prima di fare qualsiasi mossa.” Si
guardò intorno “Non credete sia meglio?”
“Wow, Harper! Bella mossa!”
“Grazie Benji!” I tre stavano per
andarsene.
“Ah, un’ultima cosa…”
“Si,
Bruce?”
“Tom, mi presteresti Playboy???”
“Si,
anche a me!!!”
*_* “FUORIIIIIIIIIIIIIIIIIII
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Intanto, nelle vie del centro…
“Beh, allora gente?! Che si fa, andiamo a fare
un giro? O volete stare qui fermi ancora per
molto?”
“Eh? Ah, si… ok… voi che ne dite ragazzi?” Patty
fu la prima a parlare. Tutti annuirono, anche
se sapevano bene che quello sarebbe stato il
“giro” più spiacevole della loro vita…
“Beh, Amy, e dunque? Da quanto state insieme tu
e Julian?” E fece un sorriso che spiazzò la
poveretta. “Da poco… però lo conosco da molto
tempo, è il capitano della squadra di cui sono
la manager”
“Ah, ma allora è una mania quella di fare la
manager…”
“Eh eh… Non è facile fare la
manager,soprattutto se non si ama il
calcio…!”
“Oppure i giocatori… Hi hi hi! Vero,
ragazze?”
Ne seguì un altro momento parecchio imbarazzante
per i poveri quattro, dopodiché Amy tirò un
“pugno” a Patrick: “Stupido!”, mentre Patty gli
mollò un calcio: “Idiota!”
Questo, perlomeno servì ad ammorbidire la
situazione, anche se non le ossa del
malcapitato.
“Allora, me li fate vedere questi famosi parchi
cittadini giapponesi?”
“Si, si andiamo.”
I cinque si incamminarono, con Patrick che
abbracciava Patty, ricambiato timidamente, Amy
accanto a Patrick e Julian dall’altro lato,
senza però che si tenessero per mano, sembravano
due normali amici, e Holly a fianco, con tipica
espressione da cane bastonato.
Chiacchierando del più e del meno, arrivarono al
parco, dove le ragazze rivissero i momenti della
loro infanzia a Londra. Giunta sera, Patrick
accompagnò a casa Patty, lasciando soli Amy,
Julian e Holly.
Subito lei si sentì a disagio… “Beh, si sta
facendo buio, è meglio che vada…”
“Ti accompagno”
“Eh? N- no, ti ringrazio ma veramente, non è
necessario! Io vado! Ciao ragazzi!” Iniziò a
correre verso l’uscita del parco, quando fu
fermata dalla voce di Holly.
“Aspetta, Amy, ti prego…”
Lei si voltò preoccupata “Si? Che c’è,
Oliver?”
“Ecco…hai tempo qualche minuto? Vorrei parlarti…
resta anche tu, Julian!”
I tre si sedettero su una panchina, e dopo
qualche esitazione, Holly iniziò a parlare.
“Prima che vi incontrassimo, voi due…tu e Patty,
intendo…eravate uscite con Patrick?” A questo
punto, anche l’altro ragazzo attese la risposta.
Consapevole di ciò, Amy si affrettò a
rispondere.
“No,no, veramente siamo uscite solo io e Patty,
poi solo un attimo prima di incontrarvi, Patrick
ci ha visto ed è venuto a salutarci, direi che
ci è letteralmente saltato addosso, lui è sempre
stato, fin da piccolo, un pochetto irruento!Eh
eh…” Sorrise al pensiero della loro infanzia
“Ah, capisco…e…senti…” Arrossì fino alle
orecchie “…non è che mentre parlavate…si
insomma…ti ha detto qualcosa su…su di me…”
“Beh…no, direi di no, perché?...”
“No,niente…” Divenne ancora più triste, se
possibile.
“Ne sei sicura, Amy?” Julian si intromise,
vedendo l’amico in quello stato.
“S-si…” ma vide lo sguardo dell’amico e non ce
la fece a stare zitta “Oh…d’accordo!Diciamo che
più che parlarmi di te, Holly, abbiamo parlato
di Patrick… sai, ho avuto la netta sensazione
che lei non fosse affatto sicura di voler stare
con lui, anzi, credo che non lo ami affatto!”
Appena si voltò, incrociò lo sguardo di Julian,
e si fissarono, fino a quando non intervenne
Oliver, che sembrava essersi svegliato dal coma
depressivo… “Davvero?Non è innamorata?Sei sicura
di quello che dici?”
“Cosa? Ehm…” distolse lo sguardo da Julian “Si,
sicurissima. Anzi, fidati… lei è ancora
innamorata cotta di te, lo è sempre stata!” Il
poverino divenne un peperone “Come te del resto,
no?” Arrossì ancora di più, se possibile, e i
tre scoppiarono a ridere. “Beh, ecco, io… non
so se…ehm”
“Ma dai amico, non fare il finto tonto…” Gli
diede una pacca sulla spalla e lui agitato
com’era per poco non cadde dalla
panchina.
QUELLA NOTTE… I
PENSIERI DI TUTTI…
Patrick
Non conosco bene Oliver Hutton, certo. Patty,
però, nelle sue lettere, me lo ha sempre
descritto come una persona allegra e solare, che
riesce a tenere sempre uniti i suoi amici con
una parola giusta. Non l’avrei mai detto
osservandolo oggi, era triste e non ha
spiccicato parola. Quindi c’è una sola
spiegazione per questo: è evidente che la MIA
ragazza gli piace e lui non accetta il fatto che
stia con me. Mi dispiace per lui, dev’essere un
bravo ragazzo, ma io ci tengo troppo a Patty.
Sono sempre stato innamorato di lei, fin da
quando eravamo bambini, a Londra. Anche lei
doveva essere innamorata di me, credo, ma poi a
causa dei sentimenti che Amy provava per me, non
è successo nulla. Voglio bene ad Amy, ma niente
di più. Questo Patty lo deve capire.
Comunque, Holly Hutton, non ti permetterò
facilmente di prenderti la MIA ragazza…dopotutto
è stata anche colpa tua…è stupido farsi sfuggire
una ragazza così…
Patty
Cavoli che giornata! Speriamo almeno di aver
sistemato le cose con Amy… Per il resto…beh, che
sorpresa trovarci davanti sia Julian che Holly…e
poi proprio in QUEL momento, mentre ci stava
abbracciando entrambe…ma cos’ho fatto di
male?!Povero Julian, chissà come dev’essersi
sentito…si è appena messo con Amy e già hanno
dei problemi!Ma si risolverà tutto, loro sono
fatti per stare insieme! E per quanto mi
riguarda…beh…nessun problema, giusto?!Ho passato
un pomeriggio con il mio ragazzo e i miei
migliori amici. Già. Ma allora qualcuno mi
potrebbe spiegare perché sono stata per tutto il
tempo a disagio? Come… come se mi sentissi in
colpa. Però…in colpa di che? Forse…NO!Holly non
centra! Uffa…
Holly
Menomale che è finita questa giornata! Al
confronto, sono meglio i falli di Mark! Non
pensavo, fino a qualche tempo fa, che ci fosse
qualcos’altro, oltre alle sconfitte calcistiche,
capace di farmi stare così male…Che bambino che
ero! Beh, è una sconfitta anche questa, in
fondo…ora Patty è con Patrick, e devo
accettarlo…Forse dovrei buttarmi a capofitto nel
calcio per cercare di dimenticarla…però è stato
questo a farla allontanare da me! E allora cosa
devo fare? Forse cercare di riconquistarla…non
sarebbe molto sportiv…ehm corretto, però…in
guerra e in amore tutto è lecito,no?!
Amy
E’ stato bruttissimo per me trovarmi Julian
davanti, proprio mentre stavo abbracciando
Patrick… Si è mostrato anche geloso…questo non
può che farmi piacere,però…ho una tale
confusione in testa!!
Di certo Julian ci sarà rimasto male…domani mi
scuserò con lui…Seee “Scusa Julian se ti ho
fatto ingelosire, è che non so se sono ancora
innamorata di lui!” Oddio! Cosa posso
fare???
Julian
Bene! Quello che temevo si è avverato! Vedere
Amy fra le braccia del famigerato Patrick!
Proprio una bella scenetta oggi! Certo, si
capiva che era una cosa scherzosa, però… è stato
brutto comunque! Non si può andare avanti così…
la soluzione è una sola, e credo di sapere
quale…
Bruce
Oh, mia cara Eve, perché continui ad evitarmi?
Non ho già pagato abbastanza? Ma vedrai, tra
poco potrai tornare a godere della mia dolce
compagnia!(NdA: il solito modesto) Parlerò a
Patty, domani.
Evelyne
Ma perché mi sono dovuta innamorare proprio di
uno stupido del genere? Avrei dovuto sapere che
è altamente inaffidabile, e invece…sono subito
corsa a raccontargli tutto di Patty! Stupido
essere! E dire che prendevo in giro Patty per
essersi innamorata della persona
sbagliata…
Tom
Povero Bruce! Ma anche poveri Holly, Patty,
Julian, Amy, Evelyne… Ma il caro vecchio Tom
anche stavolta accorrerà in vostro soccorso!
Tutto si sistemerà! Fidatevi! AH AH AH (NdA:
P-P-PAUUURAAAA)(Urlo che fece drizzare i capelli
a suo padre, che stava finendo di ritoccare un
dipinto…all’urlo tirò una rigaccia nera su tutto
il paesaggio, il pennello gli era
scappato...........ecco a voi uno dei pochi
momenti in cui un componente della famiglia
Becker perde il loro famoso “self-control”…
“TTTTTTTTTTTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMM!
!!!!!”. Quella notte Tom dovette fare moolta
strada per tornare a casa, dal monte Fuji su cui
era finito volando per misteriosi motivi…)
Benji
Ronf…….Ronfff……..Ronnf…..Rooooonnffffff…………………..
RRRROOONNNFFF………… (NdA: Ma insomma! Un po’ di
partecipazione! Un po’ di rispetto per una
povera scrittrice di ff che ci ha messo tutta la
sua animuccia per creare te e gli altri
personaggi… NdBenji: Eh? Sento uno strano
ronzio nelle orecchie…Chi osa disturbare il
sonno del grande SGGK???? Brutta mosca, adesso
ti schiaccio!!!!! NdA: SONO IO, IDIOTA! NdB:
Tu, come osi chiamarmi in codesto modo? NdA:non
fare tanto il pagliaccio, e pensa a qualcosa!
NdB: No, devo dormire! NdA: qui il capo sono
IOOOOO!!!!
NdB:ROOONFFFFFFF……….NdA:SIGGGGHH!!)
Ok, come vi è sembrato il secondo capitolo?
Un po’ incasinato, direi… comunque aspetto tutte
ma proprio tutte le vostre opinioni!
Grazie per aver letto la ff fino a qui! ^__^
Fedechan
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
...Did you ever love
somebody?
...Did you ever love
somebody? (...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
3
IL GIORNO
SEGUENTE
Mattina presto. Amy era sveglia da un po’ nella
sua stanza d’albergo dove stava da qualche
tempo, da quando si era recata a Fujisawa a
trovare Patricia, Oliver e la Newteam con
Julian…il suo Julian…aveva aspettato
praticamente tutta la vita di essere la sua
ragazza, la ragazza del suo capitano, il
“principe del calcio” Julian Ross… E ora??
Possibile che l’arrivo di un ragazzo che non
vedeva da molti anni e che anche allora non la
contraccambiava, potesse causarle una tale
confusione? E chissà perché, poi, con Julian er…
E’ così felice…Ma i suoi pensieri
furono interrotti dallo squillo del telefono
della sua stanza…
“Pronto?!”
“Signorina Amy?!”
“Si sono io”
“Qui alla reception c’è una persona che
desidererebbe incontrarla!”
“Mi potrebbe dire il suo nome, scusi?”
“Questa persona preferirebbe non dirlo…”
“Ah…capisco, le dica che scenderò fra un attimo,
grazie!” “Ma chi può
essere???”
La ragazza prese la sua borsetta e prese
l’ascensore, curiosa di vedere chi fosse la
misteriosa persona, ma anche con una strana
ansia, che la accompagnava sin dal
risveglio…
Appena le porte si aprirono, si trovò davanti
Julian…
“Ciao Julian!!!”
“Amy… avrei bisogno di parlarti adesso, se
puoi…” Perché era così…TROPPO serio?
“Si, certo, ma cos’è quella faccia?” Gli si
avvicinò preoccupata.
Lui si allontanò di scatto e si girò “Vieni,
andiamo qui al parco”
“Ma cosa…?” “Si,
arrivo!”
I due iniziarono a camminare fianco a fianco,
senza dire una parola.
Raggiunsero una panchina in una zona ancora
deserta del parco, anche per l’ora piuttosto
mattutina. Si sedettero, ammirando i piccoli
brillanti che i raggi del sole nascente creavano
sull’acqua del laghetto dinanzi a loro. Tutto
era avvolto da una luce magica, irreale,
candida…la tipica luce del mattino. I capelli di
lei erano mossi da una leggera brezza, così come
le foglie ancora ricoperte dalla timida
rugiada…Due piccoli uccellini erano davanti a
loro, e stavano giocando con una briciola di
pane… I due ragazzi avevano entrambi paura di
spezzare, con le loro parole, quella
meravigliosa atmosfera…
“E’ fantastico qui, non è vero?!”
“Già.”
Ancora un attimo di silenzio…
“Amy..”
“Dimmi!”
“Tu…tu provi ancora qualcosa per Patrick, non è
vero?!”
“Cosa?!”
“Si…hai capito benissimo, Amy!”
“No, guarda che ti sbagli, io…”
“Almeno non mentire a te stessa, se proprio vuoi
farlo con me!!!”
“No…”
“Senti, forse è meglio se per un po’ non ci
vediamo, che ne dici?”
“E… e perché?” Gli occhi le divennero lucidi
“Beh, almeno avrai la possibilità di chiarire i
tuoi sentimenti e decidere se è me che ami, o
lui…” “Ma io…”
“Shhht!Niente obiezioni, ok?! Ora è meglio che
me ne vada”
“…” Iniziò a piangere, fissandolo negli occhi
“NO!!!”
Lui li girò di scatto, sussurrando “Non riesco a
vederti piangere…” e se ne andò di
corsa“Julian!”
Mattina presto alla scuola superiore Nankatsu.
Nell’edificio deserto, dal campo di calcio si
sentivano alcuni rumori. Era Patty che, arrivata
prima come al solito, stava trasportando
all’esterno del casotto adibito a magazzino i
palloni per l’allenamento della NewTeam.
Ne stava faticosamente trascinando una cesta
stracolma quando uno le scivolò rotolando
via.
“Ma porca…!!!”
“Ehi Patty!!! Bonjour finèsse!”
“Eh eh eh! Ehi, ma tu che ci fai qui?” Guardò la
ragazza in piedi davanti a lei, che teneva in
mano il pallone “fuggitivo”. Aveva gli occhi
lucidi “Scusa se ti disturbo, ma so che a quest
ora ci sei solo tu qui, avevo bisogno di
parlarti” Una lacrima le rigò il volto.
“Cos’è successo…?” Le due si sedettero e Amy
iniziò a raccontare la sua storia.
Patty ci restò letteralmente di sasso. (NdPatty
a forma di sasso: “Toglimi, fammi diventare
normaleeeeee!” NdA: “Ma dai, sei così
carina!^.^” “Io sono sempre carina, ma mi
spieghi come posso continuare se sono un sasso”
“Boh, magari ti faccio baciare da qualcuno…sai,
sassi, rospi, non cambia molto…” “PIANTALA” “Ok,
ok, ma perché mi faccio prendere per i fondelli
da tutti i miei personaggi?!”)
Patty: “Mi dispiace”
Amy si limitò a sorriderle, poi: “Scusa, forse
non avrei dovuto dirlo proprio a te…”
“No, cosa dici, siamo amiche, no?!”
“Ops! Ma è tardissimo! Devo andare! Ciao! Ci
sentiamo!” Corse via, mentre Patty continuò il
suo lavoro.
Dopo poco arrivò Holly. Vedendola alle prese con
i suoi “migliori amici” si offrì di
aiutarla.
“Ciao Patty!”
“Ciao capitano!”
“Ti aiuto!” Le prese il cesto e lo mise al suo
posto.
“Oh, grazie, non dovevi!”
“Beh, Patty…ehm…che mi racconti?”
“Mm?! Niente di speciale…”
“Ah.”
Patty notò che era triste, lei non lo voleva
così...rivoleva il suo Holly, quello dei vecchi
tempi, sempre allegro e pronto a dare una mano a
tutti, ma che gli stava accadendo?
“Anzi, no…a dir la verità qualcosa c’è…tu sei
l’unico a saperlo, per adesso” Gli si avvicinò e
lui la ascoltò interessato “Beh, vedi… poco fa è
venuta qui Amy piangendo… perché…”
“…Perché…?”
“Julian l’ha lasciata, proprio stamattina.”
“Eh?!”
“Si, è proprio così! Mi raccomando, mi fido, non
farne parola con nessuno, non fare…come Bruce!”
diventarono entrambi color peperone
“Ehm…non preoccuparti. Cavolo, ma è incredibile!
E quale sarebbe il motivo?”
La ragazza s’incupì “Ecco…è perché…”
“…Si?”
“Perché a Amy piace Patrick!”
I due erano imbarazzatissimi, soprattutto Oliver
“Oh…io…scusa…non volevo…”
Patty guardava per terra “Holly…non so cosa
fare!” Lo guardò per momento negli occhi, poi
gli si buttò fra le braccia. Holly divenne
ancora più rosso, se possibile, ma poi la
strinse a se.
Restarono così per quello che a loro sembrò un
lungo istante… “Patty, posso chiederti una
cosa?”
“…Si”
“Non ti offendere, ma…tu… sei felice con
lui?”
Per tutta risposta, si strinse ancora di più a
lui.
“Perché è questo l’importante…” Anche lui la
strinse un po’ di più.
Ma la magia di quel momento si spezzò a causa di
una “delicata vocettina” che li fece staccare di
colpo
“AAAARRRRRGGGGGHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!!” Bruce era davanti a loro, con gli occhi
sbarrati. (NdA: AH AH AH ME AUTRICE
SADICAAA!!!!!!!!!)
“Io…tu…voi…io…non…”
“Bruce, CALMATI per favore”
“ANF! ANF! l’avevo detto io, che prima o poi…
Holly, ti sei svegliato, allora? Congratulazioni
Patty! Cavoli che colpo…Ma quando è successo? E
ditemi, vi sposerete???”
“No, ma…”
“Cavolo, manager, ma tu non avevi un
ragazzo?”
Patty andò da lui e, molto finemente, gli diede
un calcione “Non hai capito niente, idiota!” E
scappò via infuriata lasciando il poveretto a
terra.
“Ehm…Bruce…non è come pensavi…vedi…”
“Oufff! Però quella è manesca proprio! Comunque,
se non è così, mi spieghi cosa ci facevate lì
tutti avvinghiati!”
Il capitano arrossì “Ehm…niente…beh, non te lo
posso spiegare per ora”
“Ok, ok, bravo , non fare come me…”
“Ah, già… ho saputo…guai anche per te, vero? Ti
devo chiedere scusa, in parte è stata anche
colpa mia, spero che vada tutto bene…”
“Per niente, fino a che Patty non perdonerà
ufficialmente Evelyne, lei non mi parlerà più…
Benvenuto nel club dei problemi, amico..”
In quel momento iniziarono ad arrivare gli altri
giocatori, e l’allenamento cominciò. Ma dopo un
po’ Holly si avvicinò a Bruce “Mi spieghi una
cosa?Come mai eri qui così presto
stamattina?Cercavi una manager???” Fece un
sorrisetto malizioso (NdA: ?!?!?!), che spiazzò
Bruce.
“Umpf!No, cercavo Patty per chiederle di parlare
a Eve, ma dopo quello che è successo stamattina
dubito che mi darà ascolto…Sigh!”
“Oh… Idea!!! Visto che è stata anche colpa mia
verrò anch’io da Patty dopo gli allenamenti, e
le spiegheremo tutto, vedrai che capirà!”
(NdA:U-uuuhhh un attacco d’intelligenza
acuta?!)
“DAVVERO?!?! Grazie, sono commosso!!!! Snif!”
Saltò addosso al povero capitano,
aggrappandosi
“BRUUUUCCCEEEE!!!!!!! Umpf! Aspettami qui!
Guarda come si fa!”
Il capitano corse via e Bruce lo seguì con lo
sguardo fino a quando arrivò vicino al casotto
delle manager, dove Susy, Evelyne e Patty
stavano stendendo gli asciugamani lavati. Si
avvicinò a quest ultima, dopo aver dribblato un
“attacco-ti-salto-in-braccio” di Susy, e le
disse qualcosa. Lei arrossì, ma “tutto nella
norma”, pensò Bruce, Patty diventava un peperone
anche se solo Holly la salutava…”Mah!”
Poi tornò da lui, spiegando tutto: le aveva
semplicemente detto di restare ad aspettarlo
quella sera, dopo l’ultimo allenamento… “Ah,
capisco. E dimmi una cosa: gliel’hai spiegato
che ci sarò anch’io?”
“Eh? No, perché, avrei dovuto??”
“Ecco. Adesso capisco. Niente, lasciamo perdere.
Non cambierai mai, vecchio mio.”
“Eh?!”
Evelyne, intanto, dopo aver calmato Patty e
Susy, per motivi diversi, ovviamente, stava
maturando un dubbio: “Io ho visto…ho visto
che, prima di parlare con Patty, Holly stava
confabulando con Bruce…chissà cosa staranno
macchinando, c’entrerà qualcosa con
me?Cavoli,devo saperne di più, anche perché
Patty da quel giorno non mi ha mai rinfacciato
niente, però la sento fredda e
distante…uffa…devo assolutamente farmi
perdonare”
Fine degli allenamenti mattutini. Come al solito
tutta la NewTeam, managers comprese, erano in
perenne ritardo per il suono della prima
campanella di inizio delle lezioni. La
situazione era tragicomica. ^^;;; Una volta
cambiatasi e indossata la divisa, correvano in
classe per una disperata lotta contro il tempo.
Tutti insieme ora si stavano dirigendo verso
l’aula, tranne Susy, che era già arrivata,
sollevando dietro di loro un polverone
incredibile.
Bob Denver era davanti a tutti per fare strada
spazzando via i poveri malcapitati che si
trovavano lì, nel posto sbagliato al momento
sbagliato, sfruttando la sua mole.
Bruce e Evelyne si stavano misurando in una
personalissima gara, lei per evitare lui, lui
per raggiungere lei. La ragazza stava mostrando
le sue doti da velocista (era infatti durante
una di quelle mattine che una ragazza del club
di atletica la aveva notata e proposto di far
parte della squadra…) correndo più forte di
lui(Oliver gli aveva imposto duri allenamenti
per migliorare la sua velocità dopo aver notato
che la loro manager lo batteva nella corsa…),
mentre lui cercava di raggiungerla. Un continuo
superarsi, con qualche difficoltà di Bruce per
le gomitate non proprio ortodosse che Eve gli
tirava… La voce di Bruce che implorava di
ascoltarlo, zittito subito da una gomitata. Il
resto della squadra dietro che rideva a
crepapelle incitando entrambi…
In quel casino Holly era riuscito ad avvicinarsi
a Patty… “Patty, ehm…scusa per stamattina, io
non volevo…” “Oh, no, non è mica colpa tua!”
“Sicura?” “Si, si, ma ora pensa a correre…ti
aspetto stasera, allora!” “Ok!” E finalmente
entrarono in classe, appena in tempo. La classe
ormai non faceva più caso a quella scenica
entrata, era un’abitudine!
Durante le lezioni Patty era soprappensiero:
Cavoli, adesso che ci penso…oggi ho
abbracciato Oliver Hutton. Bene. Dunque: ho un
ragazzo e oggi ne ho abbracciato un altro. Non
so perché ho fatto quello che ho fatto. Poi
Patrick piace ad Amy, la mia migliore amica.
Vabbè, questa è un’altra storia. Anche lui mi ha
abbracciata. Mi ha chiesto se con lui sono
felice. Ma che cosa voleva dire? Poi è arrivato
Bruce, non so se per fortuna o no... Quella
portinaia da strapazzo. Per fortuna non ha detto
niente agli altri. Avrà imparato la lezione,
dopo quello che è successo con Eve? Boh. Poi
Holly mi ha chiesto di aspettarlo stasera, dopo
gli allenamenti. Mi dovrà parlare? Di che cosa??
E se…??? Oddio!!! Non ci capisco più niente!!!!
Sigh!
Sera. Gli allenamenti sono finiti. Patty si sta
cambiando, agitata per la serie “toccami e
proverai sulla tua pelle una carica da 10.000
volt”. Le manager hanno preferito evitarla. Non
era giornata. Tutti se ne erano andati (in
teoria), e Eve, nel casotto delle manager, era
rimasta sola con Patty. Evitando di guardarla,
le chiese tutto d’un fiato “Ma sai cosa ti deve
dire il capitano, per caso? Riguarda mica anche
Bruce?” “Eh?”(Hollyte acuta) “Ma mi stai
ascoltando?” “Uuuhh…curiosa, è?” “Uffa,
piantala” era arrossita fino alle orecchie “Hi
hi hi…no, non lo so e ho una paura matta che…”
“Che?” “E’ che stamattina sono successi un po’
di casini…” Le raccontò la storia, e anche le
sue paure... “Oh. Ora capisco.” “Ecco.” “Patty!”
“Si?” “Ti devo dire una cosa e…oh! Guarda
lì!”
Intanto, nello spogliatoio maschile… “Allora,
sei pronto, Bruce?” “E tu?” “No.” “COSA VUOL
DIRE NO???” “Beh, improvviserò!” “Andiamo bene…”
“Su, è ora, vieni. Patty ci sta aspettando nel
casotto delle manager. Vedrai, andrà tutto
benone. Parola di Oliver Hutton.”
I due andarono verso il luogo dell’appuntamento,
quando sentirono degli strani rumori, tra cui
delle grida di Patty, provenire dal suo interno.
Si scambiarono un’occhiata di preoccupazione e
corsero subito alla porta, e la aprirono. Il
primo a farlo fu Holly. “Patt…” Uno dei suoi
amici, un pallone da calcio, era andato
inspiegabilmente a finirgli in faccia,
colpendolo in pieno. “EHHIIII!!!Holly, mi rubi
il lavoro?!” Fece Bruce, vedendoselo cadere
davanti ai piedi. “EHI, MA COSA…???” Davanti a
loro, una scena incredibile: Patty ed Evelyne
stavano litigando furiosamente, urlando come due
pazze e tirandosi addosso una contro l’altra i
palloni dei cesti per gli allenamenti… I due si
guardarono di nuovo, sbigottiti, poi si fecero
un cenno e corsero verso di loro, trattenendole
per cercare di bloccarle. Ma le due non
cedevano, sembravano indiavolate, e mollavano
calci a tutto andare, non solo ai palloni, (in
particolar modo Eve verso Bruce…Patty si
limitava a cercare di liberarsi dalla stretta)
urlando “dolci paroline” che, visto il rating
della fanfic, è preferibile evitare… “Ragazze,
smettetela, ve lo devo ordinare, d’altronde sono
il vostro capitano, no?” Ma nessuna delle due lo
stava ascoltando… “MA SI PUO’ SAPERE COSA CAVOLO
VI E’ PRESO????????” “Cosa ci è preso, Holly?!
Questa oca si permette di andare a spiattellare
in giro i miei segreti, per di più a persone
MOLTO riservate!” Patty lanciò un’occhiataccia a
Bruce “Ma se ti ho già chiesto scusa, cosa vuoi
che faccia, ancora? Devo scalare il Fuji?” “Si,
brava, e già che ci sei fatti un bagnetto nella
lava!” “Piantala, lo sai che non è colpa mia!”
“No, è colpa mia, guarda!” “Ma la vuoi smettere?
E’ tutta colpa di questo qua!” (indicando Bruce,
ovviamente) “Si, ma chi è che glielo ha detto?”
“Si però guarda che…”
“BASTAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Bruce
era scoppiato. Perlomeno aveva fatto zittire le
due furie. Trascinò da una parte Holly
dicendogli “Non doveva andare tutto bene?!” “Si,
in effetti questo non doveva fare parte del mio
piano…” “Ah, piano! Non eri l’improvvisatore
folle, tu?!” “Oddio, guarda!” Le due si stavano
lanciando ancora i palloni addosso…Fra un po’
avrebbero rotto qualche vetro… “Vieni, Bruce,
facciamo un’azione kamikaze…” “Eh?
FACCIAMO?!” I due si misero fra le due, e
dopo qualche pallonata in faccia le due si
fermarono. “Ohhh…uhhh…fermate il mondo che
voglio scendere…bell’amico che è il pallone, eh,
Holly!...” “Piantala, Bruce! Bene, ragazze, che
ne dite di una tregua e di una bella
chiacchierata civile?!” I due poveretti erano
distrutti… Le loro espressioni si tramutarono
ben presto in stupore quando videro le due
“litiganti” mettersi a ridere a crepapelle…
“Scusate ma ci siamo persi qualcosa?!” I due
dovettero aspettare ancora un bel po’, prima che
le due smettessero di spanciarsi e iniziassero a
spiegare. Fu Patty la prima. “Beh, vedete
ragazzi, diciamo che questo era uno scherzettino
innocente…” “CHE COSA?!?!” i due gridarono
all’unisono “si, vedete, io e Eve stasera ci
siamo chiarite, mentre ti aspettavo,
Holly,proprio quando vi abbiamo visti arrivare
qui insieme, poi abbiamo fatto due più due,
visto che Eve vi aveva visto parlare stamattina,
e abbiamo deciso all’istante di dare una
lezioncina a Bruce…” “Ah, brave, adesso sono
offeso! Umpf! Brutte streghe!” “CHE COSA?!?!”
adesso furono loro due a gridare all’unisono. Le
due si fecero un cenno, poi Patty prese Oliver e
lo trascinò fuori con sè… Si ritrovarono fuori
al buio. “Scusa ma bisogna che restino da soli…”
“No, no, figurati…” (NdA:vecchio marpione!)
Silenzio. “Ehm…Holly…” “Si?” “Ehm…scusa per le
pallonate, i calci e tutto il resto…erano
necessari…”
“Ah, beh, niente, figurati…eh eh… sai che hai un
tiro niente male?!” La poverina divenne un
pomodoro in mezzo secondo netto… (Patty porta la
mano ai capelli e ne tira fuori una scatolina.
La prende e la porta fino davanti alla faccia di
Oliver. Al suo “prego, fai pure!...” ne esce
fuori –tipo scatola con pagliaccio che salta
fuori- una mini Rossana con un martello che si
ingrossa all’istante. Mini-Sana dà una
martellata ad Holly e, rimpicciolendosi il
martello, ritorna nella scatolina, che Patty fa
scomparire di nuovo tra i capelli) Holly: “Oh,
scusa, Patty, io non volevo certo offenderti,
cioè… Ehi, sbaglio o ho un bernoccolo sulla
fronte?! Ma come cavolo…?” “Saranno le zanzare!”
“Oh. Ma non siamo in novembre?!” “Si, ma è una
specie un po’ tarda.” “Ah. Si. Giusto.” “Eh eh
eh…” “Ehmmm… Comunque! Ti chiedo di nuovo scusa
per stamattina, Patty…” “E per cosa, scusa?
Anzi, sono io che ti devo ringraziare, tu mi
stavi solo consolando…” “Oh, beh, vedi, io…”
“Si, si, veramente, grazie per quello che hai
fatto per me!” “Ah, allora io cosa dovrei dire
di tutti questi anni che hai passato ad
aiutarmi? Però…”
Intanto, all’interno del casotto delle managers,
Bruce ed Evelyne stavano ritirando i palloni
dopo quella “piccola scenetta”… “Certo che tu e
l’altra matta ne avete fatto di casino, eh?!”
“Eh, sai, tutto questo aveva molteplici scopi,
sai com’è…” “Ah…E quali ad esempio?” “Beh, uno
era quello di fartela pagare, bello!” “Ah. E
l’altro?” “Divertimento puro.” Un enorme
gocciolone comparve sulla testa del difensore.
“Comunque… ora con Patty è tutto a posto, no?”
“Si, tutto ok, grazie.”
“Quindi…beh…allora…cioè…anche fra noi…” “No,
carino, questo non c’entra. Patty mi ha
perdonata e ne sono felicissima, ma ciò non
cancella quello che mi hai fatto, Bruce! Io mi
sono fidata di te, ti ho confidato un segreto e
tu cosa hai fatto? Sei andato subito a
spiattellarlo in giro! Capisco che il fatto che
il capitano fosse lì è stata solo una
coincidenza, ma è proprio il fatto di tradirmi
che mi ha dato fastidio! Sei uno stupido,
Bruce!” Lui si girò verso di lei, e abbassò lo
sguardo. “Lo so perfettamente, Eve, hai
ragione…” Il ragazzo sorrise mestamente e aprì
la porta, per andarsene.
Esterno del casotto. “…Però…” disse Patty,
fissandolo negli occhi. “Beh…tu non hai ancora
risposto alla domanda che ti ho fatto
stamattina” Dicendo questo, si avvicinò a lei e
le mise le mani sulle spalle, protettivamente.
La ragazza lo guardò dritto negli occhi,
arrossendo leggermente. “Beh, io…” Ma proprio in
quel momento la porta si aprì… “Oh, ma voi
due…sta diventando un’abitudine…” Dopo un
attimo di imbarazzo, notarono però che Bruce
aveva detto quella battuta con una piattezza
incredibile, e inoltre non li aveva nemmeno
guardati in faccia, e se ne era andato
lentamente senza fermarsi, con le mani in tasca,
triste…
“Beh, Holly, qui è successo qualcosa, senti, tu
vai a sentire Bruce, io vado da Eve”
“Si, però…”
“Non preoccuparti, vado a casa con lei! A
domani!” E corse nel casotto “Scampata anche
stavolta”
“Ehi, Bruce!”
Il chiamato in causa si girò, con espressione da
“fantasma”(avete presente le “virgolette”
sintomo di depressione in Rossana?!)… “Eh? Che
c’è, Holly?”
Oliver si inquietò alquanto…un gocciolone gli
comparve sul capo… “Ehm…no, niente, cioè…volevo
chiederti…com’è andata…”
Un gocciolone comparve anche a Bruce… “Oh…
secondo te, Holly?!”
“Eh eh eh… già…che stupido…eh eh…”
“Senti, non ti preoccupare, va tutto bene, ma
ora è meglio che vada a casa, è tardi…” Corse
via…
“Aspetta, Bruce!”
“Ehi, Eve!” Patty la trovò a sistemare i palloni
(NdA:ce n’erano, eh!?!), sembrava stranamente
tranquilla…se l’aspettava in lacrime…
“Mah…”
“Oh, ciao, Patty!”
“Beh, che mi dici di Bruce?! Qui c’è qualcosa
che non quadra…”
“Si, lo so, ora ti spiego…”
“Sarà meglio!”
“Gli ho detto che anche se io e te abbiamo fatto
pace, questo non perdona ciò che mi ha
fatto…”
“Dai, non credi che sia ora di
perdonarlo?Poveretto, aveva una faccia…Non ha
già pagato abbastanza?”
“Infatti l’ho perdonato, dentro di me!”
“Come scusa?”
“Si, però ho deciso di fargliela pagare ancora
un po’…non so, magari solo domani ancora! Sono
curiosa di vedere cosa si inventerà”
“Certo che sei proprio b******a dentro!”
“Lo so!” E entrambe scoppiarono a
ridere…
Mattino seguente. Piazzale all’entrata
dell’istituto Nankatsu. Tom era appena arrivato,
pallone al seguito, quando vide un gruppetto di
ragazze davanti a lui. Passando di fianco a
loro, si trovò davanti a una scena incredibile:
All’interno del cerchio di ragazze vi era Bruce,
con espressione triste e demoralizzata, e tutte
lo stavano consolando, passandogli fazzolettini
e ascoltandolo con espressione materna…Lo sentì
dire: “Si, è successo proprio così, ragazze!” E
qualcuna: “Oh, poverino!”, passandogli un atro
fazzoletto “Grazie…snif!...”
Tom, capita la situazione, si fiondò
immediatamente all’interno del gruppetto,
prendendolo per il “coppino” e trascinandolo
via… “Ehi!” “Scusate, ragazze, vieni qua, tu!”
Riuscì a portarlo in un angolo tranquillo, e
durante la corsa, trascinò anche il povero
Benji, che si trovò a suo malgrado sulla
traiettoria…
“Anf, anf… Certo che siete pesanti, voi
due!”
“TOM, COSA CAVOLO TI E’ PRESO??TRASCINARE ME, IL
GRANDE SGGK(NdA:ecco, ci
risiamo…NdBenji:qualcosa da obiettare, per caso?
NdA: no, no, per carità…), IN QUESTO
MODO!!!”
“E scusa, dai, eri a portata di mano, e poi fai
anche tu parte del piano!”
“Che piano???”
“Aiutare Bruce!”
“Ah, già!sai che…”
Ma Becker non lo stava ascoltando:“Bruce, tu
però sei uno stupido! E se Evelyne ti avesse
visto attorniato da tutte quelle ragazze???”
“Ma uffa! Sempre a insultare, voi altri…”
“Ma se ce ne saranno state almeno 10!!!!!”
“Ehi, Harper, certo che Becker ha ragione!
Bravo, il tuo è un’ esempio da seguire per i
poveri sf***ti come te!”
“Ehi, sempre gentile, tu, eh?!”
“Lo so, grazie, comunque, sapete che…”
“Comunque, Tom, guarda che lo sapevo che Eve
arriva sempre più tardi… E poi ieri sera ci ho
riprovato, ma niente!”
“Si, ma questo non vuol dire che…”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
HHHH!!!!!!!”
Tom e Bruce si ritrovarono a terra tramortiti
dal richiamo di Benji…
“MA SEI FUORI?!?!”
“B-Benji, hai mai pensato di fare il
baritono?!”
“Oh, grazie per il complimento, Bruce! Ah-ehm,
dicevo… IIIIOOOO sarei quello FUORIII?!? Siete
voi che non avete prestato la dovuta attenzione
al grande Benjamin Price!”
“Eh?!”
“ECCO, VISTO?! E’ MEZZ’ORA CHE CERCO DI DIRVI
UNA COSA!!!!!”
I due si guardarono allibiti “Ah, scusaci,
Benji!”
“Ora va meglio. Già già.”
Due goccioloni comparvero sulle teste dei due
poveretti… Fu Tom il primo a riprendersi
“Comunque…cosa volevi dire, Benji!”
Il portiere si girò per cercare qualcosa dentro
lo zainetto, e dopo qualche minuto lo tirò
fuori, davanti alle facce sconvolte degli altri
due… “ECCO QUA!!!”
(Si, lo so, questa può sembrare una scena
dalla…ehm…dubbia moralità…ma non lo è!
^^;;;)
Intanto, al campo d’allenamento della NewTeam,
come al solito Patty era stata la prima ad
arrivare.
Stava come al solito trascinando l’enorme cesta
di palloni, quando sentì una voce dietro di
lei…
“Ciao,tesoro!” La ragazza arrossì di colpo,
capendo di chi si trattava, ma cosa ci faceva
lì?
“Patrick?!” Il ragazzo era proprio dietro di
lei
“Ti aiuto?”
“No, no, lascia, faccio da sola! Ma piuttosto tu
che ci fai qui? E’ proibito dal regolamento
l’ingresso agli estranei…” Disse posando la
cesta. Il ragazzo, allora, le si avvicinò da
dietro e le circondò la vita facendo arrossire
sempre di più Patty… “Lo so, tranquilla, ma non
ce la facevo più a starti lontano, è un po’ che
non ci vediamo…”
“A-allora non potevi chiedermi di uscire come
fanno le persone normali?”
“Guarda che ci ho provato, ma tu eri sempre così
impegnata…”
“Si, però…” “Scusami
Patrick, ma ho le idee troppo confuse…io…non
potevo…io…”
“Però?”
La ragazza si liberò cominciando a tirare fuori
i palloni uno ad uno per pulirli “…Però adesso
arrivano tutti i ragazzi e se ti vedono qui cosa
succede?”
Un pallone rotolò fuori dalla cesta (NdTutti: Ma
che è, una mania?! NdA: Ah Ah Ah qua i palloni
sono telecomandati da me, autrice sadicaaaa!!!!)
e la manager corse a prenderlo, accucciandosi.
Appena si rialzò trovò Patrick davanti a lei. I
due si guardarono a lungo negli occhi, poi
improvvisamente lui la abbracciò forte.
“P-Patrick…”
“Mi sei mancata tutti questi anni…”
“…Anche tu…” Sorrise. In fondo, era proprio un
ragazzo dolce…
A quelle parole, lui si staccò leggermente da
lei, e le avvicinò il volto…le loro labbra erano
vicine…troppo vicine… lui lentamente si
avvicinava di più…sempre di più…
“Patrick…questo…questo sarà il mio primo
bacio?! Si.. lui è il mio primo ragazzo…prima o
poi doveva pur succedere…ecco...è proprio
adesso…qui…Però…NO! Aspetta un attimo, Patty!
Questo è veramente il primo bacio che sognavi
sin da bambina? Quello romantico, con il
principe azzurro…si, è così che deve essere, non
qui , con la paura di essere scoperti… e poi… da
7 anni il “principe azzurro” non è Patrick…è un
altro…Holly…”
Intanto, quei tre… “Ma…ma quello è…oddio Benji,
non credevo che tu…”
“Embè? Se Tom legge Playboy, tutto è possibile,
no?! Ma che resti un segreto tra noi! Se arriva
qualcuno ditemelo!” Intanto Tom gli si era
lanciato addosso “Scemo, urla un po’ più forte,
così ti sente Schneider in Germania!”
“Ehi, metti via! Arriva Holly!” Benji si
affrettò a mettere nello zaino “la cosa”, mentre
gli altri gli si pararono davanti con due facce
da ebeti… “Buongiorno capitano!”
“Uh?! Che ci fate già qui, ragazzi?! Ehi, Benji,
che fai? Vedere!”
“Ehm…niente, niente, mi era sembrato di sentire
dei rumori di topi nella cartella…”
“Ah…beh, Benji, forse dovresti studiare un po’
di più, non credi?! Andiamo, forza!”
I tre lo seguirono al campo, con tre enormi
goccioloni in testa…
“Ci…ci è cascato…eh eh…
Holly rimane sempre Holly!”
“Holly…Holly…Holly…Holly…”
Patty cercò di staccarsi da Patrick, ma lui non
desisteva, anzi, si avvicinò più velocemente, ma
lei si divincolò ancora di più e abbassandosi
riuscì a sfuggirgli. Lo guardò un attimo negli
occhi, arrossendo, poi si girò per correre
via.
“Patty, perché lo hai fatto?” Lui la stava
trattenendo per un braccio.
“S-Scusa…io…non lo so…”
“Ma ci dev’essere una ragione! Avanti!” Rafforzò
la stretta. Patty iniziò a piangere come una
bambina, rannicchiandosi per terra…
Bruce, Benji, Tom e Oliver si stavano dirigendo
allegramente verso il campo. I primi due
davanti, a prendersi in giro come al solito,
mentre gli altri due discutevano su nuovi schemi
di gioco.
Benji stava ancora illuminando Bruce sulle
proprie doti da portiere quando si sentì
strattonare da lui, che gli indicò un punto in
mezzo al campo, dove stavano Patty
e…Patrick…e…oh no! Si stavano per baciare! LUI
non doveva vedere!!!
“Capitano! Guarda là! Un asino che vola!”
“Eh?!” Intanto Bruce illuminò Tom sulla
situazione… “Non lo vedo!”
“Lì! Un caimano che cambia colore!”
“Eh? Eh?” Gli altri due si misero fra lui e la
coppietta, per bloccargli la visuale..
“Ehi…aspetta, Benji! Non me la conti giusta… non
è il caimano che cambia colore… è il
camaleonte!” Gli spiegò Holly
Tom e Bruce si avventarono su Benji per
dargliene di santa ragione, e troppo tardi si
accorsero dell’errore: avevano lasciato la
visuale libera a Holly!!! Troppo tardi: aveva
visto tutto, e ora li guardava immobile…sembrava
sotto shock…
Tom: “Tutto bene, Holly?”
Bruce: “Ops!”
Benji: “C***O!!!”
Un lunghissimo attimo di silenzio…
Benji: “Ehi, ma che succede? Non si baciano
più?!” doppia gomitata da Bruce e Tom (Sapete,
per la serie Elefante che cammina in una
cristalleria…)
Bruce: “Guardate, la manager sta piangendo…”
In quell’istante Holly partì come un razzo verso
loro due, seguito a ruota dagli altri tre…
“Patty, tutto bene?”
La ragazza alzò lo sguardo… “Holly, ragazzi, che
ci fate qui?”
Benji: “Beh, sai, quella cosa chiamata
allenamento…” Tripla gomitata. (Qui è per la
serie Elefante che fa ginnastica mattutina in
una cristalleria…)
Patty si asciugò le lacrime “Si, si, grazie
capitano!”
“Forse è meglio che io vada…” Patrick se ne
andò, ma passando vicino ai tre sussurrò ad
Oliver
“Colpa tua, amico, dovevi svegliarti prima…”
Holly, si girò di scatto verso di lui, che corse
via, mentre Tom e Bruce cercavano di trattenere
Benji dall’uccidere il fidanzato della loro
manager…
Poi il capitano si girò nuovamente verso di lei,
“S-scusami se vi ho interrotto, io…"
“N-no, figurati…”
Amy era seduta in un bar, aveva la testa fra le
nuvole, proprio quelle che osservava
distrattamente dalla vetrina.
“Cavoli… è passato solo un giorno e mi manca
da impazzire…sono stata una stupida…una stupida
a lasciarlo andare via così…ora lo so…è LUI…è
lui che amo…chissà cosa mi era preso… forse
perché non vedevo Patrick da tanto…bah! Non ha
più importanza adesso…devo riuscire solo a
convincerlo che lo amo ancora, anzi, più di
prima…devo assolutamente riuscire a
parlargli…lui è tornato a Tokyo…basta! Ho
deciso! Vado da Patty, le spiego tutto e mi
scuso, e poi prendo il primo treno! Aspettami,
Julian!”
Istituto Nankatsu, è appena suonata la
campanella dell’intervallo. (NdA:Perché
l’intervallo c’è, nella scuole giapponesi, non è
verooo?! ^^;;;;;;;;;). Gli studenti si avviano
all’esterno delle loro classi, chi addentando
enormi panini (vedi Bruce), chi provandoci con
tutte le ragazze (vedi Benji), chi parlando di
calcio (vedi Holly e Tom). Ad un tratto si
diffuse la voce dell’altoparlante: “La signorina Patricia Gatsby è
desiderata all’ingresso principale”
La ragazza si diresse velocemente all’ingresso…
“Chi sarà mai???”
Tom e Holly stavano ancora tranquillamente
discutendo su un tiro ad effetto quando Tom si
sentì “afferrare dolcemente” da Bruce, che se lo
portò via di corsa… “Scusa capitano ma mi
serve…ciao ciao!”
Appena se ne furono andati, si voltò per tornare
in classe, ma si scontrò con Patty.
“Ah…Patty, ti hanno chiamato all’altoparlante,
vero?!”
“Si! Perché non vieni con me?!” E se lo trascinò
appresso (NdA: ma che è, ‘na mania?!?!)
Intanto…
“Allora, ragazzi, è giunto il momento di
iniziare col piano di Benji!”
“Si, dai, vediamo!”
Il portiere tirò fuori dallo zaino il misterioso
oggetto, un piccolo libro che posò sul banco in
mezzo a loro tre :”Ta-daaa!!!Ecco a voi Il
manuale del donnaiolo irresistibile !Ora
basterà leggere e seguire per filo e per segno
tutti i passi, e la manager ti cadrà fra le
braccia!”
“Ohhhhhh! Dici davvero!”
“Certo, Bruce!”
“Scusa, non per essere scortese, ma…è la tua
Bibbia, per caso?”
“COME OSI?!?! Il grande SGGK non ha bisogno di
inutili libretti! Io già all’asilo contavo
centinaia di vittime!” (NdA: ecco che ci
risiamo…)
“Sarà…”
“Amy!”
“Ciao Patty! Ah, ciao anche a te Holly!”
“Cosa ci fai qui? Che bella sorpresa!”
“Ti devo dire una cosa…non preoccuparti, ci
vorrà poco! Holly, puoi sentire anche tu…”
“Ah, ok…”
I tre si diressero verso il campo di calcio,
dove si sedettero sulla panchina delle
managers.
“Oliver, tu sai che…che Julian mi ha
lasciata?”
“Si, so tutto, mi dispiace…”
“Ecco…da quel momento, ragazzi, ho capito che è
lui il ragazzo di cui sono innamorata, anche
perché mi è mancato tantissimo…”
Patty posò una mano sulla spalla dell’amica “Ne
ero certa.”, disse, sorridendole.
Amy ricambiò il sorriso. “Già… Quindi, Patty,
questo significa che Patrick per me non conta
nulla, tranne che come amico, capisci cosa
intendo?”
“…si, certo…”
“Quindi amiche come prima?”
“Sicuro! Più di prima!!!”
“Bene! Ora Patrick è tutto tuo!” Patty diventò
rossa…
Ma Amy continuò…”Beh, se è proprio quello che
vuoi…” Facendo un occhiolino in direzione di
Holly, che era paonazzo come Patty… “Che carini!
Buona fortuna a tutti e due! Holly, io tifo per
te, lo sai! Ciao ciao!!!” E corse via, lasciando
i due poveretti nell’imbarazzo più totale.
“C-chissà cosa intendeva, Patty!”
“M-ma…” Eh-eh, magari non l’ha capito
davvero…^^;;;;;;;;;
“Torniamo in classe?”
“Si…Senti Patty…”
“Si?”
“Non ce l’hai con me per stamattina, vero? Io
non volevo, davvero, è solo che…beh, quando ti
ho visto piangere mi sono preoccupato e non so,
mi è venuto istintivo correre lì…non intendevo
impicciarmi…” Holly parlava a testa bassa e
stava arrossendo visibilmente… (NdHolly: Voglio
anch’io un cappellino come Benji!Uèèèèèè!!! NdA:
SBONK! Non cominciamo a prendere vizi!)
Patty lo osservò per un lungo istante, e non
poté fare a meno di sorridere “Com’è carino!
Mi viene voglia di dirgli ciò che provo, ma non
so ancora se è la cosa giusta…Patrick quando
vuole sa essere così dolce…e non mi ha mai fatto
soffrire, né aspettare per sette lunghi
anni…anche se stamattina, mi ha stretto il
braccio così forte…
“No, Holly, guarda che non devi chiedermi scusa,
anzi!Grazie per esserti preoccupato per
me…veramente!”
“M-ma…ti ha fatto qualcosa di male? Ho visto che
stavi piangendo… Se vuoi confidarti, sai che
sono qui!”
“Oh…beh…grazie capitano, ma non importa,
davvero, niente di rilevante!”
“Ok, se lo dici tu! Però…non hai ancora risposto
alla mia domanda: sei felice con lui?”
Patty arrossì “oh si, va tutto bene!”
“Sicura?”
“Certo!”
“Bene” Holly si intristì “Però promettimi che se
ci dovesse essere qualcosa che non va me lo
dirai!”
“Ok, grazie!” Entrambi arrossirono, poi
tornarono verso la loro classe.
Intanto…
“Ecco, Bruce, guarda qui! Mossa numero 14: Le
ragazze amano le gentilezze e i regali fatti con
il cuore. Direi che per te potrebbe andare!
Adesso ci serve solo il regalo! Dei fiori, per
esempio!”
“Si, Tom, perché io posso uscire e andare dal
fiorista! Oltretutto non ho neanche un
soldo!”
“Oh, Harper, come la fai lunga! Non vedi?!
Fatti con il cuore! Quindi basta il
pensiero! Vieni con me!” Benji partì di corsa
con appresso gli altri due. Arrivarono in
cortile, dove molto finemente iniziarono a
cogliere i fiori dalle aiuole… Fatto un bel
mazzetto, Bruce, seguito dai due, partì di corsa
per portarli a Evelyne, e glieli mostrò. “Ecco,
Eve, un regalo per te!Ma cosa…?!”
La ragazza stava indicando qualcosa dietro le
sue spalle. Lui si girò…
“OH-OH!!!!!!.........”
“Harper! Price! Becker! In presidenza!
FILATEEEE!!!!!”
(Huber: non si colgono i fiori dalle aiuole!!!
Bang!!!!! (© Aldo Giovanni e Giacomo) NdA: no!
L’ambulanza del manicomio
nooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
) La ff è stata sospesa perché l’autrice è
impedita a causa della camicia di
forza…^^;;;;;;;;;;)
(NdA: AH AH AH ME AUTRICE SADICA!!! MI SONO
SLEGATA PER LA GIOIA DI TUTTI VOI!!!! AH AH
AH!!!!! NdTUTTI: Eccola che è tornata!
V____V;;;;;)
Intanto un treno si allontanava veloce dalla
cittadina di Fujisawa, con destinazione
Tokio…
Pausa pranzo. “Forza, Bruce! Sei pronto?!”
“Eh insomma…”
“Mh?!”
“Beh, Tom, per oggi ci siamo già presi una nota
dal preside…”
“Embè?!”
“Ma Benji!!!”
“Non rompere Harper, se una piccola idea ci ha
causato qualche piccolo inconveniente tecnico
non vuol dire che sarà sempre così, no?!”
“Si, però…”
“Vuoi che ti vada a chiamare Holly per una
rinfrescatina su come è importante non
arrendersi… la parabola del “Su con la vita,
siamo sotto solo di 4 gol?!”…eh?!”
“Ma questo è un ricatto!”
“Uhh! Sagace!”
“Vafff…”
“Dicevi?” L’SGGK alzò minacciosamente la testa
dal suo piatto di pasta…
“Ehm…niente niente!!!”
“Ok, ora vai a sederti in mezzo a quelle ragazze
e comincia a fare lo scemo con loro, e ogni
tanto le lanci un’occhiata sexy…se sei
capace…”
“Certo che si!!! Ma non mi permetteranno mai di
fare lo scemo con loro!”
“Don’t worry, le abbiamo già pagate.”
“Ah…” T_T
“Forza, sbrigati! Ah ah ah…questa è la tappa 21,
La gelosia fa sempre colpo !!!”
“Ok, ok” Bruce si alzò e raggiunse il tavolo
delle sue compagne… il suo sguardo, però, era
sempre rivolto a una certa manager che ogni
tanto ricambiava il suo sguardo, anche se per
pochi attimi, dopodiché si girava di scatto,
continuando a chiacchierare con le sue
amiche…
“Ehm…buongiorno, bellezze! Come va la vita?! Non
preoccupatevi…AH AH! Ora c’è Bruce Harper, il
difensore della nazionale giovanile giapponese,
a tenervi compagnia!!!” All’apparenza sembrava
il solito sbruffone! ^^
Si sedette fra le ragazze, che cominciarono a
sorridergli e ad ascoltare le sue imprese. Tutto
ciò non passò inosservato a Patty e soprattutto
a Eve, che non riusciva a credere ai suoi
occhi…
“Ma com’è possibile?!?!”
“Già…”
“Qui c’è sotto qualcosa! Nella normalità lo
avrebbero cacciato via a calci, no?!”
“Appunto.” Patty vide Bruce e Tom che guardavano
soddisfatti Bruce “Forse ho capito. Guarda
là!”
“Uhm…è vero! Scommetto che sono stati quei due a
pagarli o roba del genere!” Le due si misero a
ridere, (poi Eve decise che quel pomeriggio lo
avrebbe perdonato).
Tokio. Campo di calcio della Mambo, pomeriggio.
Inizio degli allenamenti. Tutti i giocatori
erano negli spogliatoi a cambiarsi, ma Julian
Ross si trovava già a palleggiare davanti alla
porta. Appena tutti uscirono, iniziò a gridare
ordini sul riscaldamento. Gli altri avevano
notato il suo improvviso cambiamento, e anche
l’assenza della manager, ma lui era sempre stato
evasivo…
Ad un tratto lo videro bloccarsi e fissare un
punto oltre la rete… “Manager!”
Fujisawa, scuola Nankatsu. Spogliatoi della
Newteam.
“COFF! COFF!” “CHE
PUZZA!!!” “ARGH!! NON CE
LA FACCIO PIU’!!!”
“Esagerati! Per un po’ di profumo! Non trovate
che sia sensuale?! Me lo ha prestato Benji!”
“Già, mossa numero 24!”
“Eh?!”
“Niente, niente.”
“Sarà anche buono ma ne hai messo troppo! Puzzi
come una capra!” (NdHolly: Offendi, per
caso?)
“COME OSI?!”
Oliver entrò “Forza ragazzi, è ora di iniziare!
Ma che puzza c’è?”
In campo nessuno stava vicino al poveretto, che
finì in panchina, dato che correndo emanava il
suo “profumo sensuale”… tutto questo fra le
risate delle managers…
Alla fine dell’allenamento, Patty raggiunse i
ragazzi negli spogliatoi, aprendo la porta senza
bussare “AAAAHHHH!!!!! Ops, scusate, è che ero
un po’ distratta…” Ma ormai le avevano già
lanciato addosso una decina di magliette e
asciugamani…tutti erano in mutande…arrossì come
un pomodoro… “Patty, ma tu prima apri e poi
bussi?!?”
“Scusate, scusate…”
“Che c’è, Patty, avevi bisogno?” Oliver le si
avvicinò dopo essersi infilato il primo paio di
pantaloncini trovati…
“Si, ehm, Bruce, potresti venire un attimo con
me?”
“IO?! Credevo volessi parlare col capitano!”
“Ah-ah-ah, spiritoso come sempre!” Detto questo
i due uscirono, ma Patty riaprì di scatto la
porta dicendo “Comunque…complimenti a tutti per
il fisico!”, facendo la linguaccia e mettendosi
a ridere… “MANAGER!”(coro)
“Beh, che c’è, manager? Dovevi dirmi
qualcosa?”
“Non io, ma qualcun altro!” Lo trascinò al
casotto delle manager, lo spinse dentro e uscì
chiudendo la porta. “Patricia Gatsby! Sei
impazzita????”
“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la
voce
Tokio. Gli allenamenti della squadra erano ormai
finiti. Una ragazza stava aspettando qualcuno,
in piedi appoggiata alla recinzione. Si voltò,
un rumore di passi… “Capitano!”
“Amy, si può sapere che cosa ci fai qui?”
“Ma come…?”
“Perché non sei a Fujisawa dal tuo
amichetto?”
“Perché ho preso la mia decisione!”
“Non ci avrai messo un po’ troppo poco?”
“No…ehi, per favore, ti vuoi fermare?!” Il
ragazzo infatti si stava dirigendo verso casa,
inseguito da lei. Si fermò di colpo. “Si, però
fai in fretta, è tardi.”
“Ok…” Gli passò oltre e si girò, per poterlo
fissare bene negli occhi…
“… Mi sei mancato, lo sai?!” Disse arrossendo…
lui tentava di evitare il suo sguardo…
“Amy…dimmi cosa devo fare con te…sei solo tu
che puoi sapere qual è il ragazzo giusto per
te…anche se Patrick non ti ha mai amata e non
potrà mai amarti…però non voglio essere un
ripiego…e la mia paura è quella di esserlo
sempre stato…fin dall’inizio…questo non potrei
sopportarlo…” Lui non diede
nessun segno.
“Julian…sei tu quello che amo…sono stata una
stupida a mettere in crisi il nostro rapporto
per una persona che non mi considera
nemmeno…”
Lui la interruppe fissandola negli occhi con
aria severa “Io sono stato da sempre solo un
ripiego per te. Dimmelo sinceramente.”
La ragazza si portò una mano alla bocca e gli
occhi le si riempirono di lacrime. “Per di più
poi è iniziata la storia del cuore, che ti ha
impietosito…così, eccoci qua.” La continuava a
fissare. Lei gli si avvicinò. Uno schiaffo.
“Ecco. Adesso sono io che ti tiro uno schiaffo.
(NdA:si riferisce a quello che lui le aveva
tirato durante la partita contro la NewTeam nel
primo torneo nazionale) Come puoi solo
lontanamente pensare che io possa fare una cosa
del genere?” Era infuriata “Non hai capito
niente! Se non ti avessi amato veramente, con
tutto il cuore, pensi che ti sarei stata vicina
per sette lunghi anni, anni passati a pulire
palloni e lavare magliette solo per amore del
calcio? Quello me lo hai fatto venire tu! E poi
perché secondo te avrei detto a Oliver di
lasciarti vincere quella partita…l’ho fatto solo
per te! Anche lui era mio amico, non lo ho fatto
di certo per rovinare la sua carriera
calcistica! Io… io ti amo più della mia stessa
vita, Julian Ross, adesso sta a te decidere!” Lo
stava ancora fissando… si guardarono negli occhi
per un lungo attimo…lei stava piangendo
intensamente, poi si voltò e iniziò a correre.
Ad un tratto si sentì afferrare per la vita e
stringere forte da dietro “…capitano!” Lui non
si mosse, né disse una parola. Sentiva il suo
mento appoggiato sulla sua spalla. Un singhiozzo
strozzato. “Non lasciarmi, mai più…” Lei si girò
verso di lui “Ma tu…tu stai piangendo!” Lo
strinse forte a se. “Anche tu non devi mai più
lasciarmi. Non ce la farei senza di te.”
Un lungo bacio, seguito da un lungo, lunghissimo
abbraccio.
“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la
voce
“Manager!” Gli stava sorridendo
“Ti devo dire una cosa”
“Ah…” “Speriamo…”
Arrossì leggermente “Ti ho perdonato!”
“Eh?!”
“Hai sentito benissimo!”
“Eh?!” Avvicinò una mano all’orecchio
“Piantala!” Gli tirò un pugno in testa, poi
scoppiarono a ridere entrambi “Piuttosto,
Bruce…”
“Si?”
“Ma che puzza c’è?”
Qualche giorno dopo…
“Ted, passa quella palla!”
“Ecco!” “Allargati sulla
fascia!” “Tieni, Bruce,
scatta in avanti!”
“Ok Holly!” .........................
STUMP!!!!!
“AAAAAAAAHHHHHHHHIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAA
AA!!!!!!!!” Il difensore come al solito aveva
colpito uno degli asciugamani, peccato che
dietro ci fosse una delle managers… (NdBruce:…e
dall’urlo sovrumano e mooolto femminile credo
anche di sapere quale.
NdManager-misteriosa-con-martello-da-10t:dicevi,
Bruce?!?)
“Ops!”
“Bruce, sei sempre il solito!!!” Tutti i
giocatori corsero dalla manager non ancora
identificata…
“Patty, tutto bene???” Il capitano della NewTeam
si avvicinò con aria preoccupata (che destò
parecchie gomitate da parte degli altri) alla
manager che si stava massaggiando la fronte con
un lacrimone che gli scendeva da un occhio…
“Si, si, grazie Oliver… ANCHE SE STAVO MEGLIO
PRIMA!!!!” Disse guardando di sottecchi Harper…
“Ouff! Che esagerata! Scusa, scusa…Hmf!”
“Grrr! Bruce!!!!” Stava per iniziare la solita
lite…
“Ok, ok, evitiamo…vieni Patty, ti accompagno in
infermeria! Voi fate qualche tiro in porta,
intanto!” Si allontanarono fra le risatine della
squadra, anche se tutti, in fondo, si auguravano
che fra quei due nascesse qualcosa…
Arrivati in infermeria… “Oh! Ma non c’è
nessuno!” (NdA: Che strano, vero?! Non
guardatemi male! NdHolly: ma come fanno a
guardarti? NdA: ah già!)
“Beh, non importa capitano! Sto bene, davvero!
Torna pure in campo!”
“Ma figurati!...Aspetta! Guarda! Lì c’è la
crema! Questa dovrebbe andare bene!” (NdA: Ma
ri-guarda un po’!!! ^______^) “Se vuoi te la
metto io…” @^___^@
Patty arrossì “Ah, si,ti ringrazio!” Si sedette
e Holly iniziò ad applicare la crema.
“Siamo così vicini…sento il cuore battere
forte! Basta! Ho deciso! Gli devo dire quella
cosa…”
(NdA: NO!NON QUELLA! AH AH AH!)
“S-senti Holly…”
“Mh?!”
“T-tu una volta mi avevi detto che se avessi
avuto dei problemi avrei potuto parlartene…”
Lui la guardò negli occhi “Si, proprio così! Ma
perché, c’è qualcosa che non va?”
“Si…è per Patrick.” Abbassò gli occhi. Holly
strinse forte il proprio pugno, quasi a farsi
male.
“Cosa ti ha fatto di nuovo? Dimmelo!”
“Eh?! No, no, lui non centra… almeno non in quel
modo…”
Il capitano si calmò. “Meglio per lui…sennò
questa volta il Drive Shot sul faccino non
glielo toglieva
nessuno!” “In che
senso, allora?”
“Beh, non sono più sicura di voler stare con
lui… diciamo che mi ha deluso, quella mattina al
campo…quando siete arrivati tu e gli altri…”
“Ah…capisco…” ?__?
“…Io credo di volerlo lasciare…”
“Non ci posso credere! Finalmente! Patty lo
lascerà…così…ehm…si, avrò più possibilità con
lei!”
“…”
“E’ che per me rimarrà pur sempre una persona
importante, un amico…e sarà molto dura quando
glielo dirò…”
“Beh, credo di si…” immagino…
“…e in quei momenti avrò bisogno che tu mi stia
vicino, Holly! Avrò bisogno del tuo aiuto! Te…
te la sentiresti?” Patty lo fissò speranzosa,
arrossendo. “Tu sei l’unico che conosco da tanto
tempo e poi…”
Oliver per tutta risposta la abbracciò… “Ma
certo! Conta su di me! Non c’era nemmeno bisogno
di chiederlo! Io ci sarò sempre!”
“Grazie, grazie di cuore!”
“Beh, ora che ne dici di tornare? Sennò ci
daranno per dispersi!” “Si
capitano!” Sorrisero
Tornando videro la squadra riunita a bordo
campo, attorno a due figure note…
“Amy! Julian!”
“Ah, eccoli i due piccioncini! Allora…?” Bruce
si avvicinò con aria maliziosa al numero
dieci…
“Sempre il solito!”
Ci pensò Julian a salvarlo… “Ciao ragazzi! Siamo
venuti a farvi un salutino!”
“Ciao!” Patty guardò Amy negli occhi, e le due
sorrisero… la stessa cosa fece Oliver (beh, dopo
un po’…) con Julian…entrambi avevano capito ed
erano felici per loro…non c’era bisogno di
parole…
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
...Did you ever love
somebody?
...Did you ever love
somebody? (...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
4
La ragazza guardava fuori dalla vetrata del bar,
mescolando distrattamente la sua bibita con la
cannuccia che teneva in mano. "Come faccio a
dirglielo?"
“Eh?! Come, scusa?” La giovane alzò di scatto la
testa, scossa dal suo torpore.
“Patty, ma mi vuoi stare a sentire? Ti ho
chiesto se c’è qualcosa che non va! Hai visto un
fantasma?”
“No, no, stavo solo pensando”
“Ah! A cosa, se non sono indiscreto?”
Riprese a sorseggiare la bibita “Niente di
particolare, ci sono dei problemi al club, non
ci regolarizzano un permesso per giocare una
partita a Kyoto…”
Il ragazzo posò il bicchiere sul tavolo,
fissando la manager occhi negli occhi, e sorrise
ironico.
“Che c’è, Patrick?”
“Mpf! Non riesci a non pensare a quella squadra
per più di un minuto…”
Patty appoggiò la bevanda finita sul tavolino, e
lo guardò crucciata “E’ ciò di cui mi occupo
tutti i giorni! Mi sembra abbastanza normale,
non trovi?”
“Se lo dici tu!”
“Eh?!”
“Personalmente non trovo molto emozionante stare
a lavare magliette e palloni tutti i
pomeriggi…”
“Guarda che non è solo questo! Ma tu non lo puoi
di certo sapere, e poi io tengo molto ai miei
ragazzi, lì ho trovato la vera amicizia!”
“Diciamo che tieni a un ragazzo”
“Ecco, ci risiamo! Ma come ti permetti? Che ne
sai tu di quello che c’è tra me e Holly?”
“Chi ti ha detto che parlavo di Hutton?”
Patty arrossì “Piantala, per favore!”
I due rimasero in silenzio, cercando di
mantenere la calma. Fu Patrick il primo a
spezzarlo.
“Senti, che ne dici se ora pensiamo solo a noi e
ci passiamo un bel pomeriggio insieme?” Lo disse
con un sorriso, quel sorriso che da sempre era
capace di spiazzarla. Sorrise a sua volta.
“Andiamo alla fiera?” Si alzarono, e per mano
uscirono dal locale, iniziando ad addentrarsi
nelle luci delle bancarelle lungo tutta la
strada, e delle musiche tradizionali che li
avvolgevano, insieme ai profumi degli
okonomyiaki che venivano venduti ad ogni angolo
tra il vociare dei bambini che correvano.
“Che bella atmosfera! Mi sento a mio agio
oggi, stranamente! Si, anche se Patrick mi
prende per mano, anche se non è Holly. Mi sembra
di tornare indietro di 10 anni, a Londra. Ho
deciso, mi godrò questa giornata, cercando di
non pensare a niente. Non voglio rovinare tutto,
gli dirò che lo lascio un altro giorno, e
speriamo che vada tutto bene!”
“BRAZIL…NAAA NAAA NAAA NAAA NNAAA NAAA NAAA
NAAA!!!”
“Bruce, ti prego! Non so tu, ma noi abbiamo
ancora una dignità, qui a Fujisawa…”
“Lo sapete! Queste feste mi mettono di
buonumore!” Si girò verso Paul, Holly, Benji,
Tom, Ted, Johnny, Susy ed Evelyne che restavano
indietro, a una distanza di sicurezza, con
enormi goccioloni sul capo. “EEEEHHHIIIIII!!!!!”
Benji aveva dato un morso al suo enorme zucchero
filato azzurro. “Senti, Bruce, io non posso
girare con un cibo per bambocci, quindi lo devo
per forza mangiare da te!”
“Ah!E…” Stava cominciando la solita lite… Tutti
circondarono i due, cercando di separarli. Susy
però vide attraverso un viottolo qualcosa, o
meglio qualcuno, che attirò la sua attenzione…
“Capitano!”
“Si, Susy, cosa c’è?”
La ragazza lo fissò un istante. “No, niente, mi
sono dimenticata quello che volevo dire! Eh eh
eh!”
Holly la guardò un po’ stranito, ma lasciò
perdere “Ah, capisco!”
“Senti, capitano, io torno a casa, mi è venuto
il mal di testa, ci vediamo domani! Ciao a
tutti!”
Senza lasciare il tempo di ribattere corse via,
verso ciò che l’aveva incuriosita. Oltrepassando
la vietta scura, giunse nella via parallela,
anch’essa illuminata e coperta da bancarelle di
ogni genere. Proseguì ancora qualche passo,
quando finalmente li vide: ecco, ora ne era
sicura, erano proprio loro…non sembrava
possibile…e pensare che lei aveva detto che
sarebbe stata a casa…
Stette a fissarli un breve istante, poi si avviò
verso casa. “Spero solo che il capitano non li
veda”
Intanto, “l’allegra combriccola”… “BASTA!QUEL
PESCE SARA’ MIO!” La famosa “calma-zen” di Tom
era andata a farsi un giretto. “Ma è la retina
che è fragile, giusto, Bruce?!” (NdA: stanno
facendo quel tipico gioco giapponese in cui
bisogna pescare il pesciolino con una retina
senza che questa si rompa) Guardò con occhi
imploranti il compagno…”Si, Tom, però è in
questo che sta il gioco!” “Ah.” “E vedi di non
spenderci un patrimonio!” L’altro per tutta
risposta ricominciò a giocare. Tutti facevano il
tifo intorno a lui “Ehi, fate vedere anche a
me!” Holly stava cercando un passaggio fra i
compagni “Spostatevi, voglio ved…” Ma il suo
sguardo si posò su ben altre cose. Anche Benji
notò quella cosa, poiché non sentiva più
divincolarsi l’amico sulla schiena. “OH CAZZO!”
(NdA: Certo che sei sempre il solito fine!
NdBenji: Guarda che sei tu che scrivi le
battute. NdA: Davvero?! Ormai mi ero abituata al
vostro comando assoluto…)
Qualche bancarella più avanti, stavano
camminando due ragazzi dall’espressione felice
che si tenevano per mano…peccato che questi
ragazzi fossero Patrick e…Patty…
“Com’è bella stasera, con quel kimono…Non avevo
mai visto Patty indossarlo, o perlomeno non la
avevo mai notata, come al mio solito… E ora lei
è con un altro… è dall’inizio della storia che
me lo ripeto:me lo sono meritato! E nonostante
mi avesse detto che lo voleva lasciare, si vede
che è felice ora…le mie speranze di conquistarla
sono affievolite. E’ inutile, devo
arrendermi...”
“Oh-oh! Povero Oliver, non si meritava di
vedere una scena così…è impietrito! Ma cosa
combina la manager? Possibile che abbia perso la
testa per quel damerino? Se è così spacco la
faccia a tutti e due, parola di SGGK! Ma
guardali, peggio che nei manga, lui ha vinto al
tiro a segno e le regala il cane di peluche…MA
DAIII!!!”
“A-ehm, capitano, tutto ok?!” Tutti si erano
accorti della scena.
“Eh? Si che va tutto bene, perché?” Tutti lo
guardarono straniti “Ouff! E non guardatemi
così! Lo sapevamo tutti, no?! Dai, prendi quel
pesce, Tom!” E tutti tornarono alla vasca…
Mattina successiva, istituto Nankatsu.
Patty sta canticchiando allegramente dirigendosi
verso l’ingresso principale della scuola, per
iniziare un’altra giornata di scuola, quando
vede davanti Susy, che, come lei. si dirige
verso l’edificio. “Ehi, Susy!”, corre di fianco
a lei per raggiungerla.
La ragazza si volta, le tira un’occhiataccia e
le borbotta un “Ti devo assolutamente parlare,
senpai, ci vediamo sul tetto alla pausa
pranzo.”, per poi scappare via.
In classe.“Eve!”
Nel sentirsi chiamare la ragazza sussultò “Oh!
Ciao Patty!” Arrossì.
“Ehi, ti ho spaventato?!”
“No, no!”
“Senti, vorrei chiederti una cosa. Sai cosa è
successo a Susy? Stamattina aveva una faccia, e
ha detto che deve assolutamente parlarmi.”
Eve ci pensò un attimo, non riuscendo a capire
cosa potesse avere, poi… “Aspetta un
attimo:ieri sera se n’è andata all’improvviso…e
proprio pochissimo prima che vedessimo…Si, deve
essere sicuramente questo, dopotutto è sempre
stata innamorata del capitano…” Si mise a
frugare nervosamente nella cartella. “No, non so
di cosa tu stia parlando! Scusa, devo ripassare
storia!” Sorrise e aprì il libro. L’altra ci
rimase un po’ male, la sua amica le era
sembrata…strana!
“Oh, Patty, ma cosa cavolo hai combinato
ieri? Hai dato quella che sembra essere una
prova tangibile che ti piace Patrick! Non ci
posso credere! Ma sarà davvero così? E perché
non mi hai detto niente? Credevo di essere tua
amica… Prima o poi dovremo parlare! Devo
assolutamente chiarire questa situazione!”
La prima manager intanto si stava dirigendo al
proprio banco, letteralmente frastornata dal
comportamento degli altri nei suoi confronti:
Benji e Bruce le tirarono un’occhiataccia
omicida, dopo aver mormorato “ Eccola!”, Tom la
guardava con uno sguardo indecifrabile, sembrava
un po’ dispiaciuto e un po’ incuriosito, mentre
Oliver…beh, Oliver… non la vide nemmeno
arrivare, intento a studiare la lezione. Gli
occhi di Patty divennero lucidi “Ma cos’hanno
tutti? Holly…”
“Patty, scusa se ho finto di non accorgermi
di te, ma non ci riesco ancora…non riesco ancora
a guardarti dopo ciò che ho visto ieri!”
Le ore di lezione passarono lunghe un po’ per
tutti i nostri eroi (NdBenji: si, si! me grande
eroe!!! NdA:SBONK!), ma soprattutto per la
povera Patricia, che non riusciva a spiegarsi lo
strano comportamento dei suoi amici. Arrivò
finalmente l’ora di pranzo, e la ragazza si recò
immersa nei suoi pensieri sul tetto, dove
avrebbe dovuto aspettarla Susy. Anche
all’intervallo aveva provato una strana
sensazione di disagio, come se tutti la
evitassero. Non aveva neppure ricevuto una delle
solite battute di Bruce! Tutti se ne stavano in
gruppo, e appena tentava di avvicinarsi il
silenzio calava…cosa stava succedendo?
Giunta al luogo d’appuntamento, trovò la kohai
appoggiata alla ringhiera del grande balcone,
intenta a guardare giù. Non si accorse del suo
arrivo, ma si girò quando era a pochi passi da
lei. “Ah, senpai, sei qui!”
“Senti, tu sai per caso cosa è preso a tutti,
oggi? Sembra che mi evitino!”
“Cosa?!” “Oddio,
allora…allora hanno visto tutto! Oh,
capitano…”
“Si…sono…STRANI!”
La ragazzina fece un sorrisetto malizioso, poi
si voltò a guardare giù, il cortile della
scuola. “Hmf! Ti sei divertita, ieri sera?”
Patty arretrò, spalancando gli occhi e posando
una mano sulla bocca “Eh?!?”
“Ecco, vedo che hai capito. Ieri io vi ho visto,
tu e Patrick, sembravate due innamoratini,
felici come non mai! Ci sono rimasta male e sono
corsa a casa, senza dirlo al capitano!” Solo che
la fiera non è poi così grande, anche gli altri
ti avranno visto! Eravamo usciti tutti
insieme!”
“No, io…”
“Mi hai delusa, non ti credevo una persona
simile, capace di fare questo!” Se ne andò di
corsa.
“No, Susy, aspetta!” Scivolò lentamente sino a
sedersi per terra, appoggiata alla ringhiera.
“Ora capisco…Non è possibile! Certo che ci
vuole tutta la sfortuna di questo mondo!(NdA:
No…basta un’autrice un po’ cattivella…) Cavoli…e
ora? Come faccio a guardarli in faccia?A
spiegare tutto?E’ assurdo!In teoria non sarei
tenuta a dare spiegazioni, però…però loro…loro
sono i miei amici! Anche Eve,cosa avrà pensato
di me? E poi c’è Holly…sarà questo il motivo per
cui oggi non mi ha mai guardato in faccia? Se
fosse così, significherebbe
che…AAAAARRRRRGGGGHHHHH!!!!! Certo che sono
strana:ho un ragazzo, esco con lui e succede un
casino spaventoso, inoltre devo dare spiegazioni
a tutti!Mah!... Vabbè, tanto ormai è chiaro,
no?! Patrick è solo un caro amico per me,io…io
amo Holly!Bene. Però… COSA DEVO FARE
ADESSO???”
Le ultime ore di lezione scorsero veloci, forse
anche troppo per la povera Patty, che stava
cercando la maniera in cui comportarsi agli
allenamenti. L’unica certezza fu la necessità di
confidarsi con Evelyne.
Andando al campo assieme a tutti gli altri
ragazzi (tranne Oliver, ovviamente, che era al
campo già da un pezzo), nessuno le rivolgeva la
parola, tranne Eve, che, ad un certo punto le si
avvicinò chiedendole come andava con il suo
fidanzato. In quel momento ci fu silenzio
totale, tutti erano curiosi di sentire le novità
della manager, dopo la scena della sera prima.
La ragazza arrossì violentemente, riuscendo
solamente a bofonchiare un “Bene, grazie”. Tutti
i presenti si girarono verso di lei e
continuarono a camminare, ancora in silenzio. Si
sentì solo la voce di Benji: “Ah, bene, è?!?”,
subito zittito da una doppia gomitata di Tom e
Bruce. Patty non poté far altro che abbassare il
capo. Finalmente arrivarono al campo, e tutti
andarono a cambiarsi. Giunte nello spogliatoio
delle managers, Patricia chiese alle amiche di
poter parlare, e queste, dopo qualche
esitazione, accettarono. Si vestirono in
silenzio e andarono nel casotto, dove iniziarono
ad affettare i limoni.
“Vi devo spiegare cosa è successo ieri
sera!”
“Mi sembra abbastanza chiaro, no?!”
“Susy, per favore! Dai, inizia pure!”
“Va bene. Senti, Eve…Holly….ha visto tutto,
vero?” La ragazza annuì. “Bene…comunque, Patrick
mi ha invitato fuori, e sono andata
all’appuntamento. Ad un certo punto abbiamo
iniziato a litigare per il motivo che sapete, e
per non finire come al solito, lui mi ha chiesto
di passare un pomeriggio come ai vecchi tempi, a
Londra, totalmente senza pensieri. E io ho
semplicemente accettato, capite ora?” Evelyne le
si avvicinò e la abbracciò. “Menomale, credevo
che ti fossi innamorata sul serio di quello là!”
“Ah, bella opinione che avete di lui!” “Senpai,
guarda che sei l’unica che non si è accorta
delle occhiatacce di sfida che lancia sempre al
capitano!” Eve ridacchiò nervosa quando Patty le
chiese spiegazioni. “Ah brave, e perché io sono
sempre l’ultima a sapere le cose?” E tutte e tre
scoppiarono a ridere. “Comunque…” “Si?” “Come mi
comporto con Holly?” “Devi assolutamente dirgli
ciò che hai detto a noi, poverino, sapessi la
faccia che ha fatto quando vi ha visto!” “Già,
sembravate due fidanzatini, lui che ti regala il
cane di peluche…” “Ah, in quel momento ci ha
visto?” “Si!” “Ma come faccio a dirglielo, in
teoria è normale che esca col mio ragazzo, no?!”
“Però so che gli hai detto che volevi lasciare
Patrick, quindi potrebbe pensare che gli hai
mentito!” “Oddio, è vero!” Susy gli si avvicinò
e la guardò dritta negli occhi (immaginatela
modello Tsubasa di Karekano) “Io ti chiedo solo
una cosa:non farlo soffrire!” Patty la
abbracciò. “Va bene!” Alla fine glielo aveva
“lasciato”, nonostante tenesse così tanto a lui!
“Grazie, Susy!”
“Però non so come fare a dirglielo!” Goccioloni
sulle teste delle altre due. “Beh, lo aspettiamo
alla fine degli allenamenti, io e Susy
introduciamo l’argomento, poi ce ne andiamo e vi
lasciamo soli soletti!” “Si! Sei una mita,
Eve!”
Arrivò il momento pausa- distribuzione panini.
Naturalmente fu Eve a porgerlo a Bruce,
impegnato in uno scambio di sberle con Benji
(NdA: si, lo so che è da bambini, ma i miei
compagni lo fanno ancora, vero, ragazzi?!^_- E’
un omaggio a loro!^_^;). Tutti rimasero
sbigottiti invece nel vedere che Susy non cercò
nemmeno di fiondarsi su Oliver, lasciando così
il posto a Patty. “Tieni, capitano!”, gli diede
l’asciugamano e il panino, sorridendo. Lui fece
altrettanto, come sempre. “Grazie, Patty!”
“Tanto ormai mi devo rassegnare. Anche se mi
sembra impossibile che l’altro giorno, in
infermeria, mi abbia mentito!Non so più cosa
pensare!Forse sarà meglio non pensarci del
tutto. Si, come se fosse facile!Ma ci dovrò
riuscire per forza!”
Fine dell’allenamento. Spogliatoi maschili.
“Ehi, Bruce!”
“Si, Paul?”
“Mi sa che qui, oltre ad Holly, c’è da sistemare
anche a te!”
Oliver arrossì (NdA:ah, ma allora ha capito!):
“Cosa intendi?” Tutti ridacchiarono.
“Lo sai benissimo!”
“E io cosa centro, adesso!”
“Bruce, tu centri sempre.”
“Ah – ah – ah.”
Paul continuò.”Comunque…avete visto tutti le
occhiate che si lanciavano Bruce e una certa
manager di nome Evelyne, no?!” I compagni
annuirono ridendo. (NdHolly:io non ho notato
proprio niente! NdA: che strano, è?!...Muto,
rospo!)
I commenti si sprecarono… “Povera Eve, chissà
che strana pozione ha bevuto!” “Il nostro
sciupafemmine!” “Ma sarà vero?”
“Bravi, bravi, continuate a prendermi in giro!
Umpf!”
Spogliatoi femminili. La prima manager era UN
PO’ nervosa.
“Tutto ok, Patty?”
Aveva già fatto cadere per terra di tutto, quel
pomeriggio: maglie pulite, palloni, bicchieri,
cibo… Per la gioia del mister e delle altre
manager a cui toccava rifare il lavoro.
“Insomma…”
“Eh! Si vede!” Goccioloni su tutte e tre.
“E se Holly non mi volesse più parlare?”
“Ma dai! Lo sai che è impossibile!”
Continuarono a cambiarsi in silenzio, fino a
quando Patricia si avvicinò alle altre due. “Ci
ho pensato bene.” “Eh?” “Si, voglio dirgli
tutto, ma non adesso, in questo modo. Sembra
tutto organizzato…Devo riuscire a dirglielo io
da sola, stasera troverò un pretesto per
parlargli!”
Le altre applaudirono. “Brava! Finalmente! Però
se domani non glielo hai ancora detto ti
uccido!!”
“Forza, usciamo! Gli altri ci staranno
aspettando!”
Difatti appena aprirono la porta trovarono tutti
lì davanti. “Lentine, oggi! Qui c’è gente che ha
fame!” Iniziarono ad avviarsi verso casa, e
Bruce trascinò dietro con sé Tom e Benji,
mormorandogli nell’orecchio “Stasera tutti a
casa mia, riunione speciale!”
Quella sera.
“Come faccio a
dirglielo?” “A-hem,
ragazzi…dunque, vi ho fatto venire perché devo
dirvi…”
“Mh?!” “Eh?!” Gli altri due continuarono
imperterriti a guardare la tv.
Bruce cercò il telecomando. Inutile. Ce lo aveva
Benji. “Ehi…” Niente. Cercò di spegnere con il
pulsante, ma appena gli si parò davanti Benji lo
spinse non proprio gentilmente da una parte.
Così, a mali estremi, estremi rimedi. CLACK.
Staccò la spina. “NOOOOOOOO!!!!” “Harper, come
osi?!?” “Umpf! Se volevate vedere la tv,
potevate stare a casa!” “GRRRRR!!!!” “Su, Benji,
calmati, ha ragione, in fondo. Allora, Bruce, ci
vuoi dire perché siamo qui?”
“Come faccio a dirglielo?”
Era ormai da più di mezz’ora
davanti al telefono, e aveva alzato la cornetta
una cinquantina di volte, rimettendola giù
all’istante. “Dunque. Ragioni per farlo: 1)
Eve mi ha minacciato di morte, 2) Cosa c’è di
male, in fondo? Forza, ora o mai più. O la va o
la spacca.” TU… TU….. TU………
“Pronto, qui casa Hutton!”
“Ciao, Maggie, sono Patricia!”
“Oh, ciao, cara, tutto bene?”
“Si, grazie! Mi potresti passare Oliver, per
favore?”
“Certo! Aspetta solo un momento!”
“Va bene, ciao!” Sentì dall’altra parte un
rumore di passi che si allontanavano. “Glom
Cosa ho fatto?! Oddio. Una scusa. Devo
ASSOLUTAMENTE inventare una scusa…”
“Pronto?”
“STUMP! Ahia”
“Ehi, manager, tutto ok?”
“Eh?! Si, si, scusami capitano, è che stavo
giocherellando con l’elenco telefonico e mi è
caduto su un piede”
“Hmf!(risata) Menomale che non abiti a Tokio,
sennò chissà che male!” (NdA:Battutaccia,lo
so.V_V)
(Risata)
“Mi volevi dire qualcosa?”
“Eh?! Ah, si, hai ragione! Eh eh eh! Scusa se ti
disturbo a quest’ora, ma… Potresti uscire un
attimo?”
“Cosa?”
“Si, ti dovrei parlare…”
“Ti prego ti prego ti
prego!!!”
“Va bene! Vengo a casa tua, poi facciamo un
giro, ok?”
“Ok! A dopo!” Mise giù la cornetta.
“SIIIIII!!!!! OH, YEAH!!!!” Iniziò a ballare
scatenata, quando il telefono squillò. “Pronto,
qui casa Gatsby!” “Ciao Patty!” “Ciao Patrick!
Dimmi!” “Niente, volevo solo parlare un po’…”
“Oh, beh, ecco, adesso è qui Evelyne, dobbiamo
studiare!”
“Ah, capisco!” “Senti…” “Si?” “Dopodomani
possiamo vederci? Ti devo parlare.” “Va
bene…”
“Buonanotte, allora!” “Buonanotte!”
“Eddai, Bruce, non tenerci sulle spine!”
Bruce si stava gongolando tutto, ed era più
rosso di un peperone… “Ecco…”
Tom lo guardava sbalordito, trattenendosi a
stento dal ridere. Benji evidentemente non aveva
la resistenza dell’amico…era già da un pezzo per
terra a spanciarsi. “Bwa-aaahhh-ahhhhh! Ma
Becker, non lo hai ancora capito?!” “Capito
cosa?” “Che vuole parlarci della manager! E
secondo me, più precisamente, di come fare per
confessarle il suo amore!” “Davvero???” “Ehm…”
Annuì. “Ah, ora capisco! Dai, non fare il timido
con noi!” Gli diede una pacca sulla schiena
“COFF… COFF… COFF!!!” “Benji, tu cosa dici?”
“Che?! Io?!” “Esatto! Non eri tu il grande
esperto di donzelle?!” “Certo!” “E dunque?”
“Ehm…E adesso come mi salvo?! Ah, si, ecco,
che genio! COME CAVOLO FACCIO A TROVARE
QUALCOSA PER QUESTO QUA? CI VORREBBE UN
MIRACOLO!” Goccioloni sulle teste degli altri
due. A cui seguì un lungo silenzio, tutti
stavano pensando intensamente a una soluzione…o
almeno così sembrava…
“TROVATOOO!!!!!!” “Eh?! Davvero, Tom? Grazie!”
RONF….RONF…RONF… “Ma cos’è questo rumore?”
“Mah!” “Uhm…aspetta!” Tom si avvicinò cautamente
a Benji.
“BEEEEEEENJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
IIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Eh?! Come?! Cosa?! Che?!”
“Tu. DORMIVI!”
“No, cosa hai capito, pensavo
profondamente!”
“Si, perché uno quando pensa ronfa della
grossa!”
“Su, su, ora dicci tutto, Tom!”
“Ok! Io farei una cosa très romantique!Ohhhh!
Madame!...” E si mise a volteggiare candidamente
per tutta la stanza fingendo di ballare un
valzer. Bruce perdette ogni speranza. Era
impazzito, lui, l’unico che forse poteva
aiutarlo. Ma ci pensò Benji, con il suo solito
“savoir faire”, a trasportare entrambi alla
realtà. SBONK! “Ahia!” “Scusa, Tom, ma era
necessario.” “Umpf!”
Bruce non sapeva se ridere o piangere.
“Comunque…stavi dicendo, Tom?”
“Non so, preparale una cenetta romantica, bella
musica, luci soffuse, ti vesti come un pinguino
e il gioco è fatto…”
Harper rimase pensieroso per un po’, poi si
rivolse agli altri due, e con il fuocherello
negli occhi, disse: “Ho capito. Lasciate fare a
me! Ecco il piano! Domani si comincia
l’operazione X!”
Ora erano Tom e Benji, che non sapevano se
ridere o piangere. “Dunque…”
“Oddio! Cosa ho fatto? E adesso? Dove lo
trovo il coraggio di parlargli? In fondo, dai,
devo solamente chiarire che non gli stavo
mentendo, l’altra volta...Forza!”
DLIN DLON! “Oh-oh!” Corse verso la porta.
La aprì.
“Ciao capitano!”
“Ciao Patty!” Le sorrise, il che fece assumere
alla ragazza il colorito di un pomodoro
maturo…
“Ehm… arrivo! Prendo la giacca!”
Uscirono nella tranquillità di una sera di fine
primavera. Gli uccellini che tardavano a
ritornare al loro nido, li attorniavano
silenziosi nel cercare qualche briciola, mentre
si sentiva il frinire delle cicale, che faceva
assaporare loro l’inizio di una nuova estate,
ricca di speranze…
Arrivarono fino al parco vuoto vicino a casa
Gatsby, e lì si sedettero illuminati solo dal
chiarore della luna, che riflessa nel laghetto,
dava l’impressione di un’altra dimensione, che
non ci è dato raggiungere…
“Wow, che bella atmosfera…quanto ho
desiderato di essere in una situazione di questo
genere con il mio adorato capitano, e ora ci
sono…però…”
“Ehi, manager, tutto ok?” La stava osservando
con quel suo sguardo ingenuo, che l’aveva fatta
innamorare…
“Come?! Si, scusa, stavo guardando il laghetto…è
bellissimo qui, vero?”
Holly si guardò intorno, come se non si fosse
ancora accorto di niente, e sorrise. “Già!”
Restarono in silenzio, a godere di quella magica
atmosfera.
Ad un tratto, Patty, dopo aver raccolto tutto il
suo coraggio, disse timidamente: “Io…”
Lui le sorrise ancora, spiazzandola di nuovo.
“Si? Di cosa volevi parlarmi?”
“Ecco…ehm…io…l’altro giorno…in infermeria…”
“Si?!” Si voltò verso di lei.
“Non ti ho affatto mentito!” Disse tutto d’un
fiato, fissandolo negli occhi.
“C-come?”
“So che… alla festa…beh…avete visto me e
Patrick…”
“Oh.” Distolse lo sguardo dai suoi occhi.
“Quindi…quindi ho pensato che tu potessi
credermi una bugiarda, ecco!” Continuò a
fissarlo, aspettando con ansia una risposta, che
non arrivò.
“Posso spiegarti tutto…”
Si voltò verso di lei, sorridendole dolcemente
“Non è necessario, davvero!”
Lei lo guardò spiazzata, non si sarebbe
aspettata una reazione di quel genere. Si
sentiva…delusa…
Ma doveva dirglielo, a tutti i costi!
“Invece lo è. Devi sapere che quel giorno,
appena ci siamo visti, abbiamo subito iniziato a
litigare. Dopo un po’, eravamo stanchi tutti e
due, così lui mi ha proposto di passare un
giornata con lo spirito che avevamo a Londra,
quando eravamo amici! E io ho accettato,
capisci? Non ho assolutamente abbandonato l’idea
di lasciarlo, l’ho solo rimandata, lo farò, gli
ho già detto che devo parlargli!”
“Non so che dirti, Patty, ma guarda che non hai
fatto niente di male, davvero!”
“No, ma io…” Ancora quella spiacevole sensazione
di amarezza. Ne seguì un imbarazzato
silenzio…come fino ad allora, entrambi credevano
di aver superato quella insensata fase da
impacciati, ma evidentemente non era così.
Dei passi dietro di loro. “Patrick!” “Ciao Pat,
Holly.”
“Ti posso spiegare, io…”
“Non importa, ero uscito per fare quattro passi
e magari venire a trovarti, ma vedo che sei in
ottima compagnia.”
Holly si sentì in dovere di intervenire “No, non
pensare male!”
“Hmf!”
“Senti, domani ti spiegherò tutto, te lo
prometto!”
“Si, Patty, tranquilla, immagino!” “No…!”
“Hutton, posso parlarti un attimo?”
“Patrick! NO!”
“Tranquilla, tranquilla, non farò niente al tuo
capitano!”
“Ok, andiamo, non ci sono problemi!” Sorrise a
Patricia “Ti dispiacerebbe andare a casa da
sola? Ci vediamo domani!”
Arrossì “Certo, capitano, a domani! Ciao
Patrick!” Se ne andò lentamente, aveva quasi
paura a lasciarli da soli…
I due la osservarono voltare l’angolo in
silenzio, poi iniziarono a camminare,
inoltrandosi nella città deserta. “Ormai è
chiaro.”
“Eh?!” (NdA: Oliveruccio,ti prego, non fare
brutta figura pure con gli stranieri.;_;)
Gocciolone sullo “straniero” (;P). “Non so se
sia già successo qualcosa tra di voi, ma…”
“No, cosa stai dicendo???”
“….ma è chiaro che tu e Patty vi piacete, e
tanto! Lei vuole stare con te!”
Holly diventò rosso “M-ma cosa dici?”
“Non fare il finto (?!?) tonto…”
“Eh?!”
“Ma dimmelo sinceramente. E’ successo qualcosa
tra di voi?”
“Patty non farebbe una cosa del genere!” (NdA:
Oh! Hai capito?! Ma dai?!^^)
Si fermarono sopra un piccolo ponte, guardando
l’acqua scorrere scura sotto i loro piedi.
“Non ne sarei sicuro da come mi ha trattato! Non
è stata sincera con me neppure per un minuto da
quando sono arrivato…umpf! Stare qui le ha fatto
male, a Londra era una brava ragazz… OUCH!”
Oliver gli aveva tirato un forte pugno in faccia
(NdA:…URKA!), e ora lo stava fissando dritto
negli occhi “Non ti permetto di parlare così di
Patty!!!”
L’altro non ci pensò due minuti, in fondo era
anche un modo di vendicarsi… gli tirò un
sinistro potente, e iniziarono ad azzuffarsi,
fino a che entrambi non si ritrovarono per
terra, ansando…
“Ora mi sento meglio, sai, Hutton?”
“Si. Anche io.” Si rialzarono entrambi,
aiutandosi a vicenda. “Forse abbiamo
esagerato!”
“Già! E adesso chi lo racconta a Pat?” Risero
entrambi, poi calò di nuovo il silenzio.
“In fondo sei un bravo ragazzo, Holly”
“Ti ringrazio.”
“Ti chiedo solo una cosa.”
“Eh?”
“Non farla soffrire troppo, te ne prego!” Se ne
andò, lasciando il capitano ammutolito.
Holly decise di tornarsene a casa, ne erano
successe troppe quella sera. Aprì la porta.
“Holly!”
“Ciao mamma!”
“L’occhio!”
“Eh?!” (NdA: oh, ma è un abitudine!)
“Ma non eri uscito con Patty?”
“Si!”
“Oh, povera ragazza, in fondo la capisco, l’hai
fatta aspettare così tanto!”
“MAMMA!”
Giorno seguente. Allenamenti mattutini della
NewTeam. Quando, ancora presto, Holly uscì dagli
spogliatoi, trovò Patty davanti a lui intenta a
spostare la solita cesta di palloni. Appena
questa sentì la porta aprirsi, si girò
sorridente, sapendo benissimo di chi si
trattasse…Ma appena lo vide, lasciò cadere la
cesta, correndo ad avvicinarsi un po’ di più
verso di lui e portandosi una mano alla
bocca
“Oh, mio dio, capitano, cos’è successo?”
“Come? Ah, ehm, l’occhio, dici? Beh, ecco…”
Lo guardò arrabbiata e allo stesso tempo
preoccupata “E’ stato Patrick, non è
vero?Io…io…” Strinse i pugni con forza “Oggi lo
faccio secco!!!”
A quella visione ad Oliver venne quasi da
ridere, gli sembrava di rivedere la piccola
Anego!
“No, no, non ti preoccupare, è stato solo un
malinteso, anzi, abbiamo quasi fatto amicizia!”
Sorrise divertito.
“Ah, perché adesso si fa amicizia prendendosi a
pugni, certo!”
“Su, dai, non pensarci! Al lavoro, forza!”
Indicò tutti i palloni sparsi per terra dopo la
caduta della cesta. Patty divenne viola
“Occavolo!” E si accucciò iniziando a
raccoglierli e a metterli nella cesta, sbuffando
per la sua sbadataggine. “Si, si, questa è
proprio Anego!” Sorrise divertito di nuovo
il capitano, iniziando ad aiutarla “Grazie!”
Nel frattempo arrivarono gli altri. Bruce fu il
primo a notare l’occhio malconcio di Holly.
“Ehi, ma cosa ti è successo? Patty, sei stata
tu? Confessa!”
Naturalmente la chiamata in causa si alzò e
iniziò a rincorrerlo, tra le risate degli
altri.
Fine degli allenamenti serali. Tutti i giocatori
sono seduti per terra, esausti, a finire di bere
le bibite che le managers avevano distribuito.
Tutti tranne Bruce, Benji e Tom, che erano corsi
via qualche minuto prima, senza dare
spiegazioni. “Chissà cosa combineranno quei
tre!” “Già, io mi sto preoccupando”
“A chi lo dici!” La squadra intera scoppiò a
ridere, ma fu interrotta da Susy, che si
avvicinò a Patty e le indicò due figure ferme
oltre il campo. La ragazza le riconobbe
all’istante “Amy! Julian!” Corse verso i due,
seguita dalle altre managers e dai ragazzi.
“Ciao! Siamo venuti qualche giorno a trovarvi!
Ci mancavate!”
Intanto, in un ex-casotto delle managers, ormai
in disuso, dietro il campo…
“Con tutto quello che ci hai fatto sgobbare, se
stasera non va tutto liscio ti spenno, vecchia
gallinaccia! Umpf!”
“E-E-E----HHHH???” Il povero Bruce si aggirava
per la stanza, tremando come una foglia
“Benji, lascialo stare, poveretto, non vedi
com’è agitato? Se lo tocchi esplode!”, disse
Tom, in bilico su una sedia con un pezzo di
scotch in bocca “Non sarà come alle mostre di
mio padre, però rende, no?!”
Al campo tutti si erano divisi: era ora di
cambiarsi, quindi Julian accompagnò i maschi nel
loro spogliatoio, ed Amy fece altrettanto con le
ragazze.
“Allora, ditemi ragazzi, come se la sta cavando
il vecchio marpione con la nostra Patty?” disse
dando una pacca sulla schiena ad Oliver, che
iniziò a tossicchiare e ad arrossire.
“Ma la pianti?!?” Il poveretto fu zittito dai
numerosi commenti degli altri…ma essendoci il
capitano, non si poteva parlare troppo, quindi
si misero in cerchio e iniziarono a complottare
di un possibile appuntamento, dopo essersi messi
d’accordo anche con le due managers e Amy, per
trovare un modo per sbloccare quelle due teste
di rapa…
“Patty, come va con Holly?”
“Beh, ci sono stati un po’ di casini, ma adesso
spero vada tutto bene” Amy, Susy ed Eve si
sedettero vicino a lei, e iniziò a raccontare
tutto… “…e stamattina è venuto con un occhio
nero, e mi viene pure a dire che lui e Patrick
sono diventati amici…bah!”
“Ma comunque appena avrai lasciato Patrick ti
dichiarerai, no?!”
“Beh, forse…” iniziò a diventare tutta rossa, e
a balbettare parole incomprensibili… Le altre
tre si guardarono sconsolate, e decisero di
ritrovarsi, insieme ai ragazzi, per svegliare
quei due “senza speranza”…
“Forza! Finalmente abbiamo finito! Guarda che
bel lavoro! Vai, Bruce, ora tocca a te!”
“EH?!?”
“Si, demente, non vorrai tirarti indietro
proprio adesso?!”
“Veramente…ehm…” Lo sguardo omicida di Benji lo
convinse a trovare il coraggio di scrollare il
capo
“Bene! Vedo che ci siamo capiti! Ora vai dentro
e preparati, andiamo a prendere la manager!”
I due iniziarono a correre, ma ad un tratto si
voltarono e fecero il segno della vittoria,
urlando “Buona fortuna!”
Bruce sorrise, e rientrò nel casotto, pregando
che tutto andasse per il meglio.
Ragazzi e ragazze stavano confabulando in gruppo
davanti agli spogliatoi, mentre Bob Denver
teneva occupati Holly e Patty, raccontando al
capitano di una partita vista in tv, e cercando
di tenere a bada la manager che si divincolava
per raggiungere gli altri(NdA: curiosa!!!
NdPatty: DAIII, dimmi cosa dicono! Ti
preeeeegggooooooo!!! NdA: manco morta!)
“Allora d’accordo? Finito l’allenamento, domani
li seminiamo e ci ritroviamo tutti qua, per
pensare a un piano! Ditelo anche a Bob, e mi
raccomando, TOP SECRET!!!” Tutti misero le mani
una sopra all’altra, e le alzarono urlando
“SIII!!!” (NdA: tipo film americano)
A quell’urlo persino Holly si svegliò: “Cos’è
successo?” Mentre sulla testa di Patty compariva
un mega-gocciolone, arrivarono Benji e Tom di
corsa. Questo si fermò davanti ad Eve, e
sorridendole (NdEve: mi fai diventare tutta
rossa! NdTom: autrice, dì a questa qua che non è
me che deve guardare! NdEve: Fedechan, tu mi
capisci, vero? Al sorriso di Tom non si
resiste!” NdA: Eh già! -Sospiri di Eve e
Fedechan- -Gocciolone sulla testa di Tom-),
gentilmente le disse: “Scusa, Eve, potresti
venire un momento con noi?” Lei, ancora rossa,
accettò (NdBenji: Gnè gnè gnè! Guardalo, come fa
il gentile! NdA: qualcosa da ridire? NdBenji: Mi
fa venire i nervi! NdA: Groar!!!!)
Camminando camminando arrivarono al casotto, la
guardarono allusivi, la spinsero dentro,
chiusero la porta e se ne andarono…
“EHI!!!!!!”
“E’ tutto buio, qui, dov’è la luce?!” Sentì un
clack. Una musica partì “Cosa…?” Un altro clack.
La luce si accese, le pareti attorno a lei erano
ricoperte di fotografie e disegni di tramonti,
lune piene e mari. Quella musica… “When you say
nothing at all” di Ronan Keating, una delle più
dolci canzoni che avesse mai sentito…si guardò
intorno sbigottita “C’è…c’è qualcuno?”
Bruce era nascosto in un angolo…ma non trovava
la forza di uscire…”Oddio! Cosa sto facendo?
E se poi mi desse dello stupido? Non lo
reggerei…” “C’è qualcuno?” “Esco?”
“Beh, io me ne vado!” Si girò, e aprì la porta
di scatto. Come salami caddero ai suoi piedi Tom
e Benji, che iniziarono a ridacchiare
nervosamente. “Oh, ormai quel che è fatto è
fatto!” “Aspetta, Eve!” Lei si girò, e
chiuse la porta alle sue spalle, noncurante
delle urla dei due che si erano presi una porta
in faccia. Sorrise. “Bruce!” Lui era tutto
rosso, e aveva in mano un mazzo di fiori di
campo e cioccolatini, che tremavano come lui.
“C-ciao Eve!” Lei sorrise, e arrossì. Lui le si
avvicinò piano.
“Bruce, volevi dirmi qualcosa?” Sorrise
incoraggiante “Fa che sia quello che
spero!”
Dopo alcuni momenti di esitazione… “O la va o
la spacca!”
Le diede i fiori e i cioccolatini, e tutto d’un
fiato, disse: “Tu…tu mi piaci, Eve!”
“Cosa?!”
“Eh?!” Lei continuava a guardarlo “Ho detto…ho
detto che mi sono innamorato di te, e ti ho
preparato questa sorpresa! Spero che ti sia
piaciuta…”
A Eve vennero gli occhi lucidi…nessuno aveva mai
fatto niente di simile per lei! Bruce le piaceva
ogni giorno di più! “…Oh, Bruce! Ti voglio
bene!” Gli si gettò tra le braccia, sorridendo
felice, calmando così anche lui, che l’abbracciò
finalmente soddisfatto…
Ed eccoci alla fine del capitolo 4, ovvero il
penultimo! Se sono arrivata fino a qui, lo devo
a delle persone che mi hanno aiutato, anche se
in diversi modi, a scrivere. Ma i ringraziamenti
li vorrei fare,completi, nell’ultimo capitolo!
Per ora ringrazio Gemini, e tutti voi che
leggendo la ff mi avete spinto a continuare. E
sempre da voi mi aspetto commenti e critiche,
positive e negative!Alla prossima, allora, per
leggere finalmente la conclusione!!
Fedechan
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
...Did you ever love
somebody?
...Did you ever love
somebody? (...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
5
Finalmente sono riuscita a finire la mia
prima ff! Che emozione…anche se questo mi rende
un po’ malinconica, per me è un vero e proprio
traguardo aver completato questa storia a cui
tengo moltissimo perché mi ha permesso di
entrare in questo favoloso mondo, dove ho
conosciuto tante persone meravigliose che
condividono le mie stesse passioni!
Per questo mi sento in obbligo di darvi un
consiglio: scrivete anche voi, mettete nero su
bianco i vostri sogni, la vostra fantasia!
A dopo per i ringraziamenti, e BUONA
LETTURA!
Fedechan
“Ciao!” “A domani, allora!” “Ci vediamo!”
Tutta la squadra si stava salutando, gli
allenamenti anche quel giorno erano
terminati.
“Ni-hao, signora Harper!”
“PATTY!”
“Ah - ah! Sei tutta rossa, Eve!” Scappò via
ridendo “Io devo andare dove sai tu!”
“Va bene, Patty, buona fortuna!” La seconda
manager sorrise, tornando con la mente alla sera
prima…
RRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN
NNNNNNNNNGGGGGGGGGGGG!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“ARRIVOOO!!!” –ma chi è che suona il campanello
in questo modo?!Peggio che un indemoniato! E poi
sempre io devo andare ad aprire in questa casa!
Ouff!-
Aprì la porta e “qualcosa” le si buttò tra le
braccia, facendole cadere entrambe per terra
“CHI CAVOLO…EVE?!?” Davanti, o meglio, sopra a
lei vi era la sua amica, con due enormi occhioni
luccicanti, modello neon, a forma di cuore
rosa.
Patti rabbrividì, arretrando come se avesse
visto un alieno “E-evelyne…?!”
L’altra sembrava non sentirla neppure“NON – LO –
SAI!”
“Cosa, non so?”
“Io e Bruce…”
A Patty si accesero gli occhi come fari “NO! NON
MI DIRE!”
Lei annuì ridendo modello “camicia – di – forza
– alla – neuro – mon – amour”.
Le due iniziarono a saltare, abbracciarsi ed
urlare felici.
“PATRICIA GATSBY! RICORDATI CHE QUI NEL VICINATO
C’E’ GENTE CHE VORREBBE TENERSI I PROPRI
TIMPANI!!!”
“Ops! E’ mio padre! Vieni, andiamo a parlare
fuori!”
Nel parco vicino…
“…Si, e quella canzone, così romantica…”
Ohhhh…”
“E le foto del tramonto…” “Ahhhh…”
“Non pensavo che Bruce potesse essere così
romantico”
“Già! Ma comunque era tutta una cosa organizzata
da quei tre”
“No! Anche Benji e Tom? Ecco perché stavano
sempre a parlottare! Io ero già preoccupata di
che danno potessero combinare, e invece…”
“E’ stata la sorpresa più bella che mi potessero
mai fare! Dovrò ringraziare anche loro!”
“Si!” Le due scoppiarono a ridere
“E a te come va Patty?”
“Domani dopo gli allenamenti lascerò
Patrick.”
“Allora, buona fortuna!”
“Ehi, Eve! Vieni, sono arrivati Julian ed
Amy!”Bruce le si avvicinò e le diede un veloce
bacio a fior di labbra. La ragazza ricambiò,
sorridendo dolcemente “Arrivo!”
Patrick, intanto, era al bar dove aveva
appuntamento con la sua ragazza, e mescolava la
sua bibita immerso nei propri pensieri… “Devo
riuscire a far andare tutto bene, oggi. Tanto è
palese che mi lascerà. Forse dovrei lasciarla
io, ma non so se ce la farei…in fondo la amo
ancora, ma mi devo rassegnare, per forza, lei
non ricambierà mai i miei sentimenti. Ama
Hutton. Lo ha sempre amato. Punto. E adesso devo
cercare, perlomeno, di mantenere la nostra
amicizia. Tengo troppo a lei…”
Patty camminava velocemente per la strada, non
vedeva l’ora che quel giorno, quel brutto
momento, finisse. In fondo voleva un mucchio di
bene a Patrick, era legata a lui da moltissimo
tempo, da quando viveva a Londra, dalla nascita.
Lui l’aveva sempre amata. Prima del
trasferimento credeva di ricambiarlo, poi
però…aveva conosciuto Oliver. E Patrick era
diventato solamente un dolce ricordo, un amico.
E basta. Avevano persino ridotto la
corrispondenza, anche se lo teneva continuamente
aggiornato sulla sua cotta per il capitano. E
quando lo rivide, l’accettare la sua richiesta
fu dato solamente da un attimo di incertezza, di
sconforto per le continue disillusioni per
Holly. Se non l’aveva lasciato prima, era solo
per mancanza di coraggio, per paura che la loro
amicizia finisse. Ma ora doveva finire.
Indipendentemente dalla possibilità di avere un
futuro con Oliver. Non poteva più ingannare lui,
e soprattutto se stessa. Sperava ardentemente
che riuscisse a capirla.
“E dunque?! Che si fa?” Tutti i nostri eroi, o
quasi(tranne 3!), erano al campo, Susy, Julian,
Amy, Eve e Bruce seduti sulla panchina delle
managers, gli altri per terra intorno. Avevano
appena finito di prendere in giro e
complimentarsi con la nuova coppietta, ma ora
bisognava pensare a quella ancora da formare.
Silenzio generale. Dopotutto non era certo
semplice sbloccare quei due…
“BAH!!!” Tutti si girarono verso la voce
“Benji?!?”
“Secondo me è impossibile svegliare quel
beduino, poi fate voi!”
“Ma ci deve essere un modo!”
Julian si girò verso le ragazze “Voi avete
qualche idea?”
Susy fu la prima a parlare “Mah, con la gelosia
ha funzionato, più o meno…da quando è arrivato
Patrick sembrava già più sveglio, no?”
“Si, questo è vero” ribatté Eve “però non hanno
combinato niente lo stesso!”
“Già! E poi non possiamo più usare questa
tecnica, se non ha funzionato il fidanzamento di
Patty, più di così!”
“Hai ragione, Julian” disse la sua ragazza “e
poi Patty aveva già notato un cambiamento prima
che arrivasse Patrick”
“Quindi” continuò Bruce “è solo Holly che deve
tirare fuori il coraggio!”
Tutti: “MA DAI!?!” ^______^;;;;;;;;;
Patty arrivò trafelata al bar, e lo vide
attraverso la vetrina… “Eccolo…Buona fortuna,
Patty!”
Entrò, ma lui non se ne accorse, immerso nei
suoi pensieri. Andò a sedersi davanti a lui,
sorridendogli dolcemente. Come se fosse stato a
causa di quel gesto, alzò il capo e la vide. Per
un istante si perse in quegli occhi che molti
anni prima lo avevano fatto innamorare. Ma dove
erano finiti tutti i buoni propositi?
“Ah, ciao Pat, non ti avevo sentita!”
“Non ti preoccupare! Scusa, sono in ritardo?”
“No, no figurati!”
I due piombarono in un imbarazzato silenzio,
pensando a come comportarsi in seguito…
“Senti Pat…”
A quelle parole, come svegliata da un torpore,
lei alzò il capo e lo fissò dritto negli occhi
“No, aspetta Patrick, lascia parlare me!”
“No, ma…”
“Ti prego!”
“Va bene”
“Non è facile dirtelo…”
Lui non sapeva cosa fare, si sentiva debole…non
era stato capace di farsi amare da una persona
così…così fantastica! Rimpiangeva tutte le
occasioni perse a Londra…se allora lui l’avesse
legata indelebilmente a sé, adesso forse…ma
basta con i rimpianti! Ormai, quel che è fatto è
fatto!
Le prese la mano appoggiata sul tavolino, e le
sorrise comprensivo “So quello che vuoi dirmi.
Lo so.”
Lei lo guardò confusa “Come?”
Lui stava ancora sorridendo “Và da lui!”
“Cosa?!?” Lei aveva un’espressione che tutti
conosciamo bene…da autentica capra! ^^
“La nostra storia finisce qui, giusto? Ormai era
fin troppo chiaro!”
“Patrick…”
“Non ha senso continuare questa sceneggiata
assurda!”
“Si…lo so.”
“Tu ami Holly. Niente ci fa!” Gocciolone da 20
litri sulla testa di Patty “Ti prego!”
(NdAutrice scema: su, dai, è come nella
pubblicità! Non tiratemi i pomodori! Era per
sdrammatizzare un po’! ^^)
Tutti e due scoppiarono a ridere. Poi lui tornò
serio. “Promettimi una cosa soltanto”
“Che cosa?”
“Che non…che non perderò almeno la tua
amicizia!”
Lei lo guardò sorridendo, con negli occhi una
riconoscenza infinita. Poi si alzò di scatto e
si buttò tra le sue braccia. “Ti voglio tanto
bene!!!” Lui la strinse, assaporando
quell’abbraccio, che forse, era l’inizio di
un’amicizia ancora più profonda. Ora però doveva
riuscire a dimenticare il suo amore per lei.
Sempre stringendola a sé, la scostò leggermente.
“Senti, Pat.”
“Mmmm?”
“Promettimi che io, te e Amy resteremo il
magnifico trio che siamo sempre stati!”
Lei sorrise: “I migliori!”
“Tra qualche giorno me ne tornerò in
Inghilterra!”
“Davvero?”
“Già!”
“Ma uffa! Io volevo farti vedere tante cose del
Giappone!” (NdA: ma allora non capisci! Vabbè,
Dio li fa e poi li accoppia…vero Holly?!)
“Non…non posso restare ancora qui…tornerò
un’altra volta, quando…quando ti avrò
dimenticata…”
“Oh…” (NdA: capito adesso?)
“Ora vai!”
“Eh?!” (NdA: ancora?!?)
“Vai da Holly! Digli quello che provi! Sennò se
aspetti che lui si dia una mossa!” Lei era già
color peperone “…vabbè che siete tutti e due un
po’ lenti, però…”
“Stupido!” Incrociò le braccia, facendo
l’offesa.
Scoppiarono in una risata, poi Patty si
ricompose, girandosi per andare. “Grazie!”
disse, prima di correre via sollevata da quel
peso, e felice che tutto fosse andato come
sperava, augurando il miglior bene possibile al
suo amico di sempre…
Lui la vide andarsene, sussurrando un
“Arrivederci, Pat, buona fortuna!”
Al campo…
“E se li legassimo ad un albero e gli facciamo
il terzo grado?!”
“Troppo violento!”
Era passata un’ora, ormai, e tutti sparavano a
raffica le idee più disparate senza che ne
trovassero una giusta…
“Uhmmm”
“Mandiamo ad ognuno una lettera d’amore firmata
dall’altro!”
“Bah! Non ci cascherebbero!”
“Mah! Sono talmente beoli…”
Ancora silenzio. “Yawn! Io comincio ad avere un
po’ sonno…!” “Yawn! Anche io! Sono stanca!”
“No, dai, dobbiamo impegnarci!”
“SIII!!!”
Patty correva, correva, anche per mettere a
tacere il turbinio di emozioni che si agitavano
in lei. Felicità, perché le cose con Patrick
erano andate per il meglio…libertà, ora non era
più legata sentimentalmente…paura, come
sarebbero andate ora le cose?... emozione,
doveva andare da Oliver, andare da lui e
raccontargli com’era andata…trepidazione, e se
magari potesse confidare i suoi sentimenti al
capitano?...paura, paura di una risposta
negativa…anche se…
Il sole stava per tramontare. Tutto era avvolto
da quella romantica luce arancione - rossastra
che prelude all’oscurità serale. Lei era
arrivata correndo davanti a quella villetta nel
tranquillo quartiere di Fujisawa, che conosceva
così bene, dopo tutti quegli anni… era ferma a
pensare, lì innanzi. Provava un certo timore a
suonare quel campanello…cosa poteva significare
per lei e per il suo futuro?
“Patty!”
“Oh, salve Maggie!”
“Cosa ci fai qui fuori? Entra, forza! Io devo
uscire per andare a prendere mio marito alla
stazione, però mio figlio è di sopra! Avanti!!”
E con una spinta la trascinò dentro casa,
chiudendo la porta dietro di sé. “Aspetta, io…”
“Come quella volta…4 anni fa quando tentai di
rivelargli i miei sentimenti ma non ci riuscii!
Hmf! Era stata Susy ad aprirmi gli occhi! E ora,
ce la farò? Devo!”
Salì quelle scale a lei familiari, e sorrise
scioccamente pensando a quanto quella massa di
ragazzine urlanti per il “suo” capitano
potessero essere invidiose di lei, che conosceva
così bene la sua famiglia e la sua casa.
Lentamente percorse in silenzio il breve tratto
di corridoio, fino ad arrivare ad una porta su
cui era appeso un cartellino a forma di pallone
da calcio con scritto “Capitano Holly”, che
sette anni prima aveva disegnato per lui con le
sue mani. Era bello vederlo sempre lì, lo aveva
tenuto! Esitò un momento prima di bussare, poi
lo fece, timidamente.
“Ho fame!”
“Lo sappiamo, Benji, ma in questo momento
dobbiamo aiutare i nostri amici!”
Si guardò intorno. Persino Eve, appoggiata alla
spalla di Harper, sbadigliava. La indicò “Ma
persino lei dorme!”
Eve si alzò di scatto “NO! Sono sveglia! Forza,
allora? Organizziamogli una cenetta romantica
qui al campo!”
“Uhm…buona idea!”
Price sospirò rassegnato. Quelli non si
schiodavano manco morti. Si andò a posizionare
sotto l’albero vicino, e chiuse gli occhi. O
così, o niente, pensò.
Aprì piano la porta, non sentiva segni di vita,
all’interno. Entrò in punta di piedi, e lo vide.
Sdraiato sul letto, dormiva con il libro di
biologia aperto posato sopra gli occhi. Sorrise,
e gli si avvicinò affettuosamente per toglierlo,
cercando di fare il più piano possibile per non
svegliarlo. Non le importava parlargli subito,
sarebbe restata per ore ad osservarlo dormire.
Sorrise ancora ricordando una frase che avevano
detto in un telefilm… “amare una persona è
restare per ore ad osservarla dormire senza
stancarsi mai…” (NdA: e qui scatta
l’indovinello: che telefilm era? Il primo che lo
indovinerà tra i lettori, vincerà…ehm…cosa?
Dunque…boh!^_^)
Afferrò il libro, quando una mano le si posò sul
polso, facendola sussultare (NdA: e vide un
teschio orribile, al posto della faccia di
Holly…AH AH AH AH!!!!!^^;;;;;;).
“Patty?!” disse il ragazzo, strofinandosi gli
occhi assonnato
“Scusa, non volevo spaventarti, tua madre mi ha
fatto entrare, è andata a prendere tuo padre!”
“Capisco…eh eh, la biologia non è il mio forte!”
Si mise a sedere, e la guardò sorridendo. Ma
vedendola… “…Patty?!?...”
Una lacrima le rigò il volto, senza che nemmeno
lei ne conoscesse il motivo. “Scusa…” Cercò di
sorridere, asciugandosela
“Ehi, si può sapere che c’è?”
Per tutta risposta lei mormorò “Posso?”
appoggiando il volto sul suo petto, e iniziò a
singhiozzare. Lui la strinse protettivamente,
aspettando che si calmasse, finché lei non si
rialzò e disse, con una strana espressione sul
volto, tra il sollevato e il soddisfatto “L’ho
lasciato! Ci sono riuscita, finalmente! Scusa ma
mi dovevo sfogare!” Sorrise.
“Ti va di andare a fare un giro? Qui fa un
caldo…” (NdA: seeeee….)
Si addentrarono nelle stradine di Fujisawa,
immersi nei propri pensieri, fino a quando
Patty, ricorrendo a tutto il suo coraggio, e
anche di più, non lo prese sottobraccio, come
sognava da tanto tempo, ogni volta che passando
per il parco vedeva tutte quelle coppiette
felici…entrambi arrossirono, ma Holly sembrò non
rendersene quasi conto, continuando a camminare
con lo sguardo davanti a sé.
“Fiuuu…sono riuscita a prenderlo a braccetto…non
ha detto niente, è già qualcosa! Sotto sotto,
però, l’ho visto, arrossire! Tra poco arriveremo
al campo…che strano, abbiamo preso questa strada
senza nemmeno rendercene conto…sarà la forza
dell’abitudine!Appena arrivati, gli dirò tutto,
quel posto mi dà una carica particolare…
Comunque…com’è bello stare così vicino a
lui…come vorrei che questo si potesse ripetere,
in futuro…il mio Holly! Cosa non farei per lui…”
“Ehm…mi ha preso a braccetto…e sono arrossito
come un cretino…spero che non se ne sia accorta!
Certo che è davvero piacevole…come vorrei che
non finisse mai, questo momento…riesco a sentire
il suo profumo…Basta! Ho deciso! Vada come vada,
arrivati al campo, le farò una dichiarazione in
piena regola! Lì non ci disturberà nessuno! E
poi è il luogo in cui sette anni fa ci siamo
conosciuti…non scorderò mai quel giorno! Ti
voglio tanto bene, Patty, e voglio ringraziarti
per tutto quello che hai fatto per me fino ad
ora…ma ora tocca a me renderti felice, e spero
di riuscirci nel modo migliore!”
Arrivarono al campo, e aprirono il cancelletto
sul retro.
“Ti va se andiamo a sederci sotto all’albero?
Dovrei parlarti…”
“Va bene, capitano, devo parlarti anch’io!”
Si sedettero vicini ai piedi della pianta,
quando si stupirono per una scena che videro:
tutti i loro amici, alla panchina delle
managers, esattamente dalla parte opposta del
campo a dove erano loro, coricati gli uni sugli
altri…a dormire! Risero complici, ma nessuno dei
due pensò neppure lontanamente di andare a
chiamarli.
“Chissà che cosa stavano combinando!”
“Io un’idea ce l’avrei” disse lei ridendo
“Eh?!”
“Niente!” Un momento di silenzio.
“Patty!” Si girò di scatto verso di lei, e i
loro visi si trovarono pericolosamente vicini
“Capitano…”
“Io…”
“Si?...”
Le prese le mani. Come qualche tempo prima, il
giorno che arrivò Patrick, ed erano a casa sua,
lei ebbe l’impressione di sapere cosa stava
dicendo…
“Io…ti voglio bene, Patty!”
Lei arrossì, e lo abbracciò. “Anch’io, Holly,
tantissimo! Ti amo!”
Lui la strinse a sé felice “Ti amo anch’io!”
Stettero abbracciati per un tempo interminabile,
dopodiché, timidamente, lui si staccò un pochino
da lei, le prese il volto tra le mani, e dopo
averla fissata dolcemente negli occhi, come se
volesse stampare indelebilmente quel momento
nella sua memoria, la baciò.
Lei restò sorpresa, per un attimo, non pensava
che lui…ma si lasciò cullare dalle sue braccia,
e ricambiò il bacio, finalmente felice…
Era già buio quando raggiunsero gli altri,
ancora profondamente nelle braccia di Morfeo,
tenendosi per mano.
Si avvicinarono silenziosamente a Bruce, e lo
sentirono mormorare “Oppure li chiudiamo in una
stanza finché Holly non si dichiara…”
Lei si avvicinò all’orecchio di Oliver e
sussurrò”Hai capito, questi volevano farci
mettere insieme…”
E scoppiarono a ridere. “Aspetta, ho un’idea!”
Si staccò da lei e andò in mezzo al gruppo.
All’improvviso… “DIECI GIRI DI CAMPO!!!” Urlò,
al che tutti si rialzarono di colpo “SI,
MISTER!!!”
Holly intanto era tornato a prendere la mano di
Patty, e i due ridevano della grossa…dopo un
attimo di smarrimento, gli altri capirono! Le
dolci paroline verso il capitano non mancarono,
finché le ragazze, che avevano capito cosa era
successo tra i due, non andarono a
complimentarsi con la nuova coppietta. Seguiti
poi a ruota da tutti i giocatori, ovviamente.
Tutti erano felici, una nuova vita li aspettava…
THE END
Finito! Sono le 23.47 dell’8 febbraio 2003 e la
mia prima fanfiction, iniziata il 24 dicembre
2001, è terminata!Come vi è sembrata?Spero vi
sia piaciuta!
Ora vorrei inserire i dovuti ringraziamenti a
tutti coloro che mi hanno spronato ad andare
avanti,o comunque, anche inconsapevolmente, mi
hanno aiutata nello scrivere.
Innanzitutto al grande sensei Yoichi Takahashi,
che ha creato Captain Tsubasa!
A mia mamma, in assoluto prima lettrice di tutto
ciò che scrivo! E a mio papà, vabbè!^_^
A Chiara, la mia micorriza in condivisione di
cervello – migliore amica, senza di te come
farei!
A Elena, che apprezza come me CT (Benji
soprattutto, né?! ;P)
A Kei, il mio amico “japanese – doc”!
A tutte coloro che lasciando una recensione, mi
hanno spronata a continuare, rendendomi un po’
più sicura di me stessa, nello scrivere:
Videl(la prima in assoluto, non sai quanto
piacere mi abbia fatto leggere quel commento!),
Hana, Hina-chan, Patricia, silvia, Mysticmoon,
Barazchan e Memi
A Gemini – Lara, amica e prezioso sostegno nei
momenti di scarsa ispirazione
A tutti i siti (Erika’s ff page soprattutto) che
hanno pubblicato le mie 3 storie(x ora:tremate,
o lettori, ritornerò!)
A K&K, la prima fic che mi ha fatto entrare in
questo mondo
A tutti coloro che hanno letto le mie ff, grazie
, grazie mille!
Alla prossima!
Fedechan
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