We will always be you and me

di SweetHolly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Due vite, due mondi diversi ***
Capitolo 3: *** Addio amici miei! ***
Capitolo 4: *** L'arrivo al villaggio - che strano ragazzo!!! ***
Capitolo 5: *** Uno strano libro ***
Capitolo 6: *** Il primo giorno di scuola – TU?! ***
Capitolo 7: *** Una giornata di scuola normale..o forse no?! ***
Capitolo 8: *** Una giornata diversa dalle altre ***
Capitolo 9: *** Robin e Io.. quella strana notte ***
Capitolo 10: *** Pensieri e scoperte ***
Capitolo 11: *** La storia di Maria e di Grey ***
Capitolo 12: *** Ecco il primo! ***
Capitolo 13: *** L'arrivo al villaggio - li abbiamo già trovati?? ***
Capitolo 14: *** Scoperte,amici e una piccola sorpresa ***
Capitolo 15: *** Il lungo viaggio di ritorno - Siamo arrivati! ***
Capitolo 16: *** Ciao Maria! - Una nuova svolta ***
Capitolo 17: *** Balverini all'attacco - piccole scoperte ***
Capitolo 18: *** AVVISO ***
Capitolo 19: *** Ora anch'io so la verità- un alleato? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo:
 
In una notte di luna piena, nella tenuta dei Merryweather era accaduto qualcosa di magico.
 
Infatti era appena nata una bellissima bambina alla quale fu dato il nome di Maria, in ricordo della sua appena defunta madre. Si, purtroppo la giovane signora Merryweather era morta dando alla luce la sua bambina, lasciando così il compito di crescerla a suo marito, John Merryweather.

Era passata una settimana e le cose alla villa andavano bene, certo non bene come sarebbero andare se ci fosse stata anche la mamma di Maria, ma possiamo dire che John Merryweather e sua figlia stavano bene, insieme al fratello di John e ai domestici della casa.
Ma le cose non possono andare sempre bene, infatti dall’altra parte della valle, un’altra famiglia tramava vendetta ,per le perle di luna,verso i Merryweather, questi erano i De Noir. Nella villa dei De Noir c’era un’aria di battaglia, si i De Noir si stavano preparando ad un attacco ai Merryweather, così da sconfiggerli e avere il potere su tutta la tenuta, che in futuro sarebbe passata al figlio dei De noir, Robin di appena 2 anni. Per questo motivo, Sir.De Noir si preparava a scagliare un attacco alla tenuta dei Merryweather.
 
 
Da li a pochi giorni, I De Noir partirono e giunsero dai Merryweather e quali , insieme a John Merryweather, contrattaccarono e tra le due famiglie scoppiò una guerra.
Le sorti della battaglia sarebbe andate a favore dei Merryweather se non fosse per l’intervento di una maga, che avendo in odio John Merryweather, per essere stata rifiutata come sua possibile sposa anni prima, rapì la piccola Maria e la portò via con se.
John Merryweather apprese questa notizia, perdendo la cognizione del tempo e dove si trovava ,  preso dallo sconforto decise di andare a cercare sua figlia, ma il destino gli riservò una brutto scherzo. Mentre si faceva strada tra le due fazioni, Sir De Noir gli si parò davanti e lo colpì a morte.
Questo determinò la fine della guerra, con la vittoria dei De Noir e la conquista di tutta la valle di Moonacre. I domestici dei Merryweather e il fratello di John fuggirono e si nascosero in un posto fuori dalla valle.
 
 
 
Nel frattempo la maga giunse in un piccolo villaggio non lontano dalla valle, stanca e ormai senza forze, incapace di badare a una neonata , la lasciò davanti ad una porta e così com’era venuta sparì nell’oscurità. 

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Capitolo 2
*** Due vite, due mondi diversi ***


 Ringraziamenti:
 

Vorrei ringraziare  CleoCecyCass  per aver letto il primo capitolo e averlo commentato in modo positivo! Grazie mille! Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

 

 Ecco il secondo capitolo:

  
Erano passati quattordici lunghi anni da quegli eventi e la vita di entrambe le famiglie era andata avanti nel bene e nel male.
Negl’anni  I Merryweather avevano cercato a lungo la piccola Maria purtroppo senza risultati. Essi si erano stabili in un piccolo villaggio fuori dalla valle, e li vivevano la loro vita, continuando le ricerche della bambina e pensando a un modo per tornare a vivere a Moonacre.
I De Noir invece vivevano la loro bella vita, governavano su tutta la valle di Moonacre e essendo i padroni di quest’ultima aveva deciso di risistemarla un po’: Infatti aveva fatto costruire appena fuori le mura del loro castello, alcuni piccoli paesi, con una scuola in ognuno di essi, dando al popolo la possibilità di studiare, ma nel frattempo pretendevano rispetto, fedeltà assoluta al loro Clan e obbligavano i contadini a pagare una piccola tassa in monete d’oro. 
Ma torniamo alla storia.
 
Dunque erano passati quattordici lunghi anni da quella notte, I De Noir controllavano la valle e nessuno osava più parlare dei Merryweather.  Il figlio dei De Noir, Robin De Noir era cresciuto nel lusso, abituato ad avere ciò che voleva e la cosa più importante gli era stato insegnato l’ odio per  i Merryweather. Essendo il figlio del re aveva tutto, otteneva sempre ciò che voleva e faceva tutto quello che gli era più, come dire, comodo. Gli piaceva scorrazzare per tutta la tenuta insieme ai suoi fedeli amici e trattare le persone ,meno fortunate di lui, come delle cose inutili. Non era obbligato ad andare alla scuola nel villaggio più vicino al palazzo, questo perché aveva degli insegnanti privati che trattata anch’essi con arroganza e per nulla rispettoso. Insomma un vero e proprio figlio di papà. Egli avrebbe passato quest’estate, come tutte le altre a divertirsi a scapito del popolo. Infatti in questo momento Robin si trovava nelle sue stanze, in attesa dell’arrivo dei suoi amici per andare come sempre a scorrazzare per il villaggio e disturbare qualche persona per puro divertimento.
Mentre era steso sul letto, senti la voce dei suoi amici che lo chiamavano dalla finestra..
«Robin, ROBIN! Avanti scendi! »
 
In men che non si dica, il ragazzo prese il suo coltello e il suo cappello e scese di corsa le scale per poi uscire dal palazzo.
 
In un villaggio, appena fuori i confini di Moonacre , in una piccola casa si stava svegliando un ragazza dai lunghi capelli arancioni e ramati con dei riflessi tendenti al biondo oro e da due occhi verdi, disturbata dal rumore che i suoi genitori stavano facendo al piano di sotto, intenti a sistemare le ultime cose per il trasferimento.
Infatti Maria si destò dal suo sonno e si rese conto che quella mattina sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto quella stanza, quella casa, il suo villaggio e tutti i suoi amici. Questo perché  suo padre era stato mandato dal suo capo mastro fabbro nella vicina valle di Moonacre ad aiutare un suo amico di fiducia.
Maria si alzò dal letto, lo sistemò, prese le utliem cose che avrebbe potuto portare con se e scese al piano di sotto, quella mattina dopo aver aiutato i suoi genitori nelle ultime cose sarebbe andata a salutare i suoi amici, per poi lasciare quel posto per sempre.
Appena scese, ciò che gli si presentò davanti fu sua madre intenta a lavare tutto per bene, sistemare le ultime cose in casa, sul tavolo invece stavano tutti gli oggetti che, una volta scelti se andavano portati o no dalla madre,venivano presi da  suo padre e sistemati  sul carro, infatti vedeva entrare e uscire suo padre dalla porta d’ingresso ogni due secondi.
Sul tavolo però, sua madre le aveva lasciato la colazione come tutte le mattine, ma Maria quella mattina non aveva alcuna fame e superato il tavolo si recò verso la porta pronta per uscire, quando sua madre la richiamò:

« Maria, dove vai? Non mangi nulla prima di uscire?!»
Maria si fermò sulla porta, si girò e guardando sua madre negl’occhi le rispose:
«No Madre, scusatemi stamattina non ho fame, vado a salutare i miei amici e poi tornò a casa per sistemare le ultime cose con voi»
La madre capì che la figlia era molto triste e sconsolata per la partenza e l’addio che da li a poco avrebbe dovuto dare ai suoi amici per questo non insistette oltre..
«Va bene figlia mia, vai, ti aspettiamo qua tra un’ora, poi partiremo»
«va bene madre, a dopo»
Appena dette queste parole, aprì la porta, si scontrò con suo padre che rientrava per prendere altri oggetti, gridò un « buongiorno padre! » e come un razzo corse verso la piazza del villaggio dove la aspettavano i suoi amici.
 
Una volta che Maria fu uscita, sua madre si rivolse a suo padre..

«Sei sicuro che facciamo la cosa giusta, sei sicuro di volerla portare proprio li a Moonacre? »
«si Isabelle, è giusto che Maria scopra la verità e si renda conto di quando sarà importante per quella valle»

La moglie lo guardò, vide il viso pensieroso e cupo, infondo anche se Maria non era la loro vera figlia gli voleva bene , come lei de resto, come se lo fosse, e capi anch’essa che era la cosa più giusta per Maria, sapere tutto delle sue origini, le sue vere origini.

Angolo autrice:
 

Ecco qua il secondo capitolo , si lo sò è pessimo >. Allora come vedete qualcosina si capisce dai.. non posso dirvi tutto e subito ehehe xD
Volevo avvisarvi che probabilmente dal prossimo capitolo in poi suddividerò i punti di vista di Maria e di Robin per capitolo e non ci saranno, almeno nei prossimi capitoli, Robin e Maria insieme come in questo. Se non sono stata abbastanza chiara potete mandarmi un Messaggio privato. ^-^
Credo si tutto xD
al prossimo capitolo!
Sara ^-^

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Capitolo 3
*** Addio amici miei! ***


Ringraziamenti:
 

Grazie anche a Blyu per aver recensito il primo capitolo!

Un grazie anche a Cleocecyclass per aver recensito anche il secondo!


Volevo precisare alcune cose che forse non si sono capite prima:
Allora la coppia di Robin/Maria ci sarà, solo che non parlerò magari di entrambi nello stesso capitolo.
Infatti questo terzo capitolo ne è un esempio ^-^

Eccovi il terzo capitolo!
 

Addio amici miei!
 

Maria dopo aver superato il piccolo ponticello, sotto al quale passava un ruscello dall’acqua azzurra e cristallina, il piccolo prato appena poco lontano dalla sua abitazione iniziò a scorgere le prime case che davano sulla piazza, presa da una forza incredibile accellerò il passo, anzi correva a più non posso verso la piazza, quella piazza testimone di tanti sorrisi e risate.
 
Talmente era stata pesante la corsa che appena arrivò in piazza di dovette fermare un attimo, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
Una volta riprese le forze alzò lo guardo, cominciò a guardarsi intorno alla ricerca dei suoi amici.. quello che vide la lasciò senza parole.
 
In un angolo della piazza era stato messo un tavolino, allestito con fiori di campo e al centro alcuni oggetti  che lei e i suoi amici aveva trovato nelle loro passeggiate e uscite nei pressi del villaggio e appesa ai bordi del tavolo era stata incollata una foto, molto grande, una foto di lei con tutti i suoi amici.. quella foto che era stata scattata poco tempo prima sul ponte vicino casa sua.
Maria aveva le lacrime agli occhi, stavano seriamente minacciando di scendere.. infatti quelle lacrime scesero tutte in un colpo quando con un enorme «SORPRESA! » i suoi amici saltarono fuori all’improvviso.

Maria, rimase ferma dove sta, in quel punto e fissava i suoi amici come se fosse finita in un altro mondo, in realtà stava ripensando a tutti i loro momenti passati insieme, alle risate, ai giochi..
I suoi amici vedendola in quello stato cominciarono a preoccuparsi e cercarono di richiamarla in qualche modo..

« Maria!MARIAAA! stai bene?, che cos’hai..qualcosa non va?! MARIAAAAAAAA! »

«Oh, scusate ragazzi, stavo solo pensando a tutte le nostre avventure..siete stati magnifici! Grazie..grazie di cuore! »

Una ragazza dai capelli ricci e neri, con due occhiali dello stesso colore guardò Maria..

«Oh Maria, questo è ancora poco per te ,avremmo voluto fare di più ma non ne abbiamo avuto il tempo, ci mancherai moltissimo.. » Tutti annuirono..
«aah! Jennifer! Ma cosa dici! Questo per me è il regalo più bello che poteste farmi prima che io parta! Qualcosa che parla di NOI!.. qualcosa che non dimenticherò mai!. »

E con un lancio abbracciò la sua amica..Poi fu il turno di tutti gli altri, uno per uno ricordando i bei momenti, ricordando tutto di loro..

Ma si sa, anche gli addii non durano per sempre, ed era giunta l’ora per Maria di tornare a casa e partire.
«Amici miei..amiche mie.. è giunto il momento, io devo andare.. Mi mancherete! Ma sappiate una cosa, non mi dimenticherò mai di voi, mai! Vi porterò sempre con me.. sempre. »
John, un ragazzo cicciottello ma dal cuore tenero parlò per tutti..
«Maria! Tieni, porta questa foto con te.. così non ti dimenticherai mai di noi.. Ci mancherai, questo è certo..ma ci rivedremo un giorno. Questa è una promessa! »
Maria li guardò, prese la foto e prima di voltarsi e andarsene via parlò con le lacrime agli occhi.. «Questa è una promessa, si.. ci rivedremo ragazzi!Saremo ancora insieme! »

E così com’era arrivata di corsa se ne andò in altrettanto modo..
 
 
L’ora era passata, ormai tutto era pronto e Matthew e Isabelle Robinson  stavano aspettando la loro figlia.. che a quanto pare non aveva alcuna intenzione di arrivare in orario..
 
Isabelle: «Sarà qui a momenti vedrai, sono sicura che si sarà fermata un attimo a salutare il luogo, i suoi animali.. soprattutto quel piccolo procione con cui giocava da piccola»
 
Matthew: « Si Isabelle, lo so.. ma non possiamo aspettare ancora a lungo sai.. »

Ma non finì mai la frase perché in lontananza sbuco la testolina arancione della loro figlia che gridava come un ossesso «Eccomi, eccomi arrivo. Sono qua! »
 
Isabelle: Maria, finalmente! Presto , presto sali che dobbiamo partire»
 
Maria, guardò per l’ultima volta quei luoghi, quella casa e con una profonda tristezza salì sul carro vicino alla madre..

Matthew: « Bene siamo pronti allora possiamo andare»
 
Si misero in viaggio, passarono il piccolo ponte ma una volta arrivati ai piedi della piccola foresta videro davanti a loro un piccolo batuffolo peloso, fermo in mezzo alla strada
Maria lo riconobbe, era lui! Il suo adorato procione.. Guardò i genitori. Essi capirono cosa voleva dire quello sguardo

Matthew: « Va bene Maria, può venire con noi ma dovrai averne cura! »
Maria: « grazie padre, grazie! »
 
Maria scese dal carro, corse verso il piccolo animale, lo prese in braccio e in fratta tornò sul carro.
A quel punto finalmente erano davvero pronti per partire.
Superaro tutti i luoghi dove avevano trascorso la loro vita fino a giungere fino ai confini della valle di Moonacre.

Si, tra poco sarebbe iniziata una nuova vita per loro, ma soprattutto una nuova vita per Maria.  

 

Angolo Autrice:
 

Ecco il terzo capitolo! allora cosa ne pensate!?.. ^-^
Chissà cosa accedrà ora ehehe io lo sò U.U xD d'altronde sono io l'autrice ahahah scherzo dai!
al prossimo capitoloo! ^-^
Sara ^-^



 



 

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Capitolo 4
*** L'arrivo al villaggio - che strano ragazzo!!! ***


Ringraziamenti:

Ancora grazie a Cleocecycalss per la recensione ricevuta!.. Come ti ho già risposto per il romanticismo dovrai aspettare ancora qualche capitolo, ma spero che quello che ho inserito qua sia di tuo gradimento leggi e vedrai! ^-^

Eccovi il quarto capitolo!:

L'arrivo al villagio - che strano ragazzo!!

Mentre Maria e i suoi genitori erano appena entrati a Moonacre, proprio nel villaggio dove sarebbero andati ad abitare, Robin e i suoi amici stavano facendo le loro solite scorribande, insomma stavano dando fastidio a quella povera gente che lavorava per loro.
Come al solito spaventavano le ragazze del villaggio, si facevano dare dei soldi in più, stavano passando la loro mattinata in questo modo..

Mentre si divertivano dovevano sempre farlo nei limiti della legge, però si sa, quando si è il figlio del re non si seguono molto le leggi.

Ma quell’azione che avrebbero fatto da li a poco, avrebbe cambiato le loro vite per sempre...
 
Robin e i “suoi” così erano chiamati, avevano deciso che questa volta avrebbero fatto un bello scherzo a un povero signore che lavorava da anni nella piccola biblioteca del villaggio.
Questa persona, Harry il bibliotecario, si guadagnava da vivere accudendo la libreria e con i pochi spiccioli che aveva li mandava tramite posta alla sua adorata figlia, che era andata ad abitare molto lontano da lui e che ultimamente aveva alcuni problemi economici..Harry avrebbe fatto di tutto per il bene di sua figlia, e questo Robin lo sapeva.
Dicevamo lo scherzo era pronto e i ragazzi decisero di metterlo in atto.


Poco prima di mezzogiorno, Robin entrò insieme ai suoi amici nella biblioteca.. Il vecchietto appena lo vide gli andò subito incontro, riconoscendo il ragazzo che era appena entrato.
Una caratteristica di Robin era l’andare subito al punto delle cose, senza troppi mezzi e girarci troppo attorno…Infatti:
«Buongiorno bibliotecario..sono passato perché voglio una cosa! »
Il bibliotecario conosceva il carattere del giovane De Noir quindi non fece caso al modo in cui il ragazzo si era posto per porli una richiesta..
«Buongiorno principe, mi dica»
«Ma io voglio quel libro,si quello.. come si intitola.. ah si! “i segreti della valle di Moonacre” e voi dovete darmelo! Subito! »
«Ma signore, quel libro non è possibile leggerlo.. vostro padre mi ha dato ordine di non farlo leggere a nessuno, contiene cose che solo vostro padre può sapere..mi dispiace.. »
«A me non interessa voglio quel libro e lo voglio subito e se non me lo consegnerai. So dove è andata ad abitare tua figlia, sai non vorrei le succedesse qualcosa.. ».

A quelle parole il bibliotecario cominciò ad implorare pietà e disse che sarebbe andato a prendere immediatamente quel libro..
Il suddetto libro era situato in una parte segreta della biblioteca accessibile solo al bibliotecaio stesso e al Re, ed era sistemato su un alto scaffale, molto alto che per salirci serviva una scala abbastanza lunga.. (una persona anziana non dovrebbe usarla  >.< nota autrice)
Così il povero vecchietto prese la scala e ci salì, ma per un piccolo errore di distrazione nel salire, perse l’equilibrio e cadde a terra, il colpo gli fu fatale.
Sentendo un rumore provenire dal retro Robin insieme ai suoi andò a controllare e quello che vide gli fece sbiancare i capelli e preso dal panico scappò via dalla biblioteca insieme ai suoi proprio quando stava entrando una signora a trovare il bibliotecaio.
 
Nel frattempo Maria e i suoi genitori erano arrivati nel villaggio e stavano scaricando la roba dal carro.
Maria si era leggermente allontanata dalla casa per poterla ammirare meglio, quando girandosi di lato si scontrò contro un ragazzo, avrà  avuto circa 16, 17 anni, alto dai capelli ricci e scuri e due occhi neri come la pece che la fece cadere a terra..
«ehi! Ma che modi stai attendo a dove vai.. »
 
Robin non ci badò, gli diete però fastidio il fatto che qualcuno si rivolgesse a lui in questo modo.
Così com’era venuto corse via verso il palazzo.

Maria non avendo ricevute delle scuse per averla fatta finire così rovinosamente a terra, gli gridò dietro
«almeno chiedi scusa! Sei proprio maleducato! »
Poi si pulì il vestito e tornò dai suoi che nel frattempo erano entrati in casa e non avevano assistito a nulla.
Il pomeriggio lo passò a sistemare tutto, la casa i mobili, la sua stanza..
Quando fu ora di andare a letto salutò i suoi genitori e si infilò sotto le coperte, ma non riusciva a prendere sonno..pensava a quello che era avvenuto quel pomeriggio e a quello strano ragazzo.
 
“Che strano ragazzo davvero, però quegl’occhi.. ah Maria Robinson cosa pensi! Quel ragazzo ti ha rovinato il vestito e ti ha procurato un bel gibollo sul sedere.. brutto maleducato! Spero di non incontrarlo mai e poi mai..”
Con questi pensieri si addormentò..
 
Ma non sapeva che il ragazzo in questione era nelle sue stanze a rimuginare su ciò che suo padre gli aveva detto poco prima e  sulle parole che quella strana ragazza gli aveva gridato dietro..
“Bene! Ben fatto Robin per uno stupido scherzo ora ti tocca andare nella scuola del villaggio, insomma io non volevo mica che il bibliotecario morisse, doveva solo prendere un libro e invece è successo quello che è successo! accidenti! Però mio padre non doveva farmi questo no no e poi no ora mi tocca andare alla scuola in mezzo a quella gente.. a quei ragazzi e ragazze.. hai fatto proprio una grande cavolata!
Ah a proposito di quella ragazza..ma come si è permessa! Io sono Robin De Noir! E nessuno e dico nessuno mi parla in questo modo..gliela farò pagare..”
Anch’egli si addormentò dopo quei pensieri.. 

Angolo autrice:
 

E anche questo capitolo è scritto! Bene cosa ne pensate? vi è piaciuto, anche il piccolo incontro tra Robin e Maria? *-* si.. daii a me è piaciuto scriverlo ! ^-^
Al possimo capitolo cari lettori e lettrici., spero di trovare altre belle recensioni! 
A presto!
Sara ^-^





 

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Capitolo 5
*** Uno strano libro ***


Ringraziamenti:

Cleocecycalss = Grazie mille! Si in effetti nel film non c’è un gran che di romanticismo ç_ç potevano farli baciare almeno, anche un solo bacio xD Spero ti piaccia questo capitolo! ^-^

Blyu = Grazie mille anche a te! Si quando mi viene l’ispirazione scrivo anche quattro capitoli per volta, quando mi viene..xD
Per rispondere alla tua domanda ti dico subito che ci vorrà ancora un po’ per il romanticismo, però ti assicuro che nei loro prossimi incontri qualche scena dove battibeccano ma provano già qualcosa ci sarà! ^-^ O comunque si capisce che non sono indifferenti uno all'altra.. d'altronde ti posso dire che è grazie a loro che la pace tornerà =)
 

Eccovi il quinto capitolo:


Uno strano libro

Il caldo mese di Agosto era quasi giunto al termine mentre il mite mese di Settembre con i suoi colori dal giallo al rosso e al marrone stava per arrivare.
Questo significava che da li a poco sarebbe cominciata la scuola.
Maria e Robin, che non si erano più visti da quel giorno ma, che, continuavano a pensare uno all’altra con pensieri a volte positivi e a volte negativi, approfittavano di questi ultimi giorni per godersi a pieno la fine dell’estate.
 
Robin continuava le sue scorribande per i boschi, insieme ai “suoi” tra caccia e divertimenti per quei posti scuri e inaccessibili per chi non li conosce. Questo perché aveva deciso di evitare il villaggio finché non sarebbe cominciata la scuola, non aveva voglia di vedere quelle strane persone, così mal vestite, povere, insomma non degne del suo livello.
Come era solito fare entrava in quei boschi la mattina presto, ne rigava una parte da solo, chissà perché, forse voleva stare da solo coi suoi pensieri, mentre nel primo pomeriggio i suoi amici, Logan, Alex e Alan lo raggiungevano e insieme cacciavano quei poveri animali oppure si sedevano  vicino a uno dei tanto ruscelli, sotto le grandi querce a riposare.
 
Se Robin scorrazzava per i boschi, Maria, alla quale era stavo proibito di recarsi in quei luoghi, aiutava i suoi genitori in casa, nelle pulizie e quando a quest’ultimi non occorreva il suo aiuto, le piaceva uscire di casa e girare per il villaggio, osservarne ogni minimo particolare. Partiva da casa sua, attraversava il villaggio e andava sempre nel solito posto, su una piccola altura, che faceva sempre parte dei confini del villaggio stesso, sotto una grande quercia, la quale ricordava molto le querce dei boschi, vi ci sedeva e osservava le terre oltre i boschi e oltre la tenuta, quei posti lontani, fuori dal mondo che ora conosceva. Maria non ne sapeva il motivo, ma ogni volta che andava li, provava quella strana voglia e sensazione di alzarsi, superare i boschi e visitare quei luoghi, come se, qualcosa di cui lei faceva parte la chiamasse…
 
Fu proprio uno degl’ultimi giorno di Agosto che Maria, appena svegliata, decise di andare ancora in quel posto, era da un po’ che non ci andava perché aveva dovuto aiutare sua mamma nelle pulizie.
Maria si alzò dal letto, si lavò e si vesti. Una volta vestita scese al piano di sotto.
Suo padre era al lavoro, si alzava molto presto la mattina, lei lo sentiva arrivare in camera sua, darle un tenero bacio sulla guancia, riscendere, salutare sua madre e uscire.
Sua madre invece era intenta a ricamare una bellissima tovaglia bianca, con dei ricami e un piccolo cavallo, con uno strano corno sulla fronte, del quale Maria ignorava il nome, per lei era un cavallo strano.
La madre si accorse della presenza della figlia, che le stava guardando lavorare e le diete il buongiorno come ogni mattina.
«Buongiorno Maria, dormito bene? »
Maria diede un bacio a sua madre sulla guancia e le rispose..
«Buongiorno mamma, si grazie e voi? »
«anch’io Maria, vuoi fare colazione? »
«si mamma, ma non ti preoccupare prendo solo un po’ di latte e biscotti.. »
Sua madre annuì.
 
Maria la superò, prese il latte coi biscotti, sistemò una piccola tovaglietta sul tavolo nel posto di fronte a sua mamma, vi ci appoggiò sopra la tazza col latte e i biscotti e si sedette.
Fece la sua colazione, osservando sempre il bellissimo ricamo che sua madre stava facendo, quando decise di chiederle una cosa..
«mamma, se voi non avete bisogno di me, vorrei andare a fare un giro del villaggio, posso? »
 
La madre alzò leggermente il capo, guardò la figlia e sorrise
«Ma certo Maria! Basta che ritorni qua per cena. »
 
 «Oh, grazie mamma! Per cena sarò di ritorno»
Detto ciò prese la tazza, la lavò, ripose il vaso di biscotti nella credenza, prese il suo scialle color crema e uscì di tutta fretta
La madre osservando la scena pensò che non sarebbe mai cambiata..
 
Maria cominciò a camminare in direzione del suo posto preferito, osservando le vecchie costruzioni del villaggio…non si può certo dire che quel villaggio fosse moderno come il suo luogo di provenienza, piuttosto sembrava essere rimasto fermo, quasi immutato nel tempo..
Passeggiando Maria osservava le botteghe, salutava le persone che le rivolgevano parola e ogni tanto si fermava a scambiare qualche parola con loro..
Quando stava per svoltare l’angolo, notò una vecchia costruzione, dietro a un’asse rotta di legno che insieme ad altre formava un grande steccato legnoso e immenso.. Subito Maria vi si avvicinò incuriosita..
Senza farsi vedere entrò, e ciò che vide la fece rimanere a bocca aperta..
 
“Una biblioteca! In questo villaggio c’è una biblioteca e io non ne sapevo nulla!..non è possibile, non ci avevo mai fatto caso, eppure sono convinta che le altre volte non ci fosse questo passaggio, e poi chissà perché hanno nascosto una biblioteca qua dietro..”
Con questi pensieri e presa da una forte curiosità Maria si avvicinò alla casa, spinse l’enorme porta di legno ed entrò..
Vide un luogo polveroso e sporco,senza nessuno spiraglio di luce, scaffali con libri impolverati e alcuni pieni di ragnatele.. alcuni sembravano addirittura essere li da anni..
Continuando a curiosare, girando per gli scaffali , osservando gli immensi libri..fino a giungere all’ultimo scaffale in fondo,  quando il suo sguardo  fu  attirato da un piccolo sprazzo di luce che arrivava proprio da dietro lo scaffale. Maria cercò un bottone, un qualche pulsante segreto ma non vi trovò nulla.
 
“Impossibile” pensò..
Poi, indietreggiando Maria inciampò in un piccolo medaglione, con inciso sopra un leone e, rimase per un attimo perplessa, lo strano cavallo con al centro due spade…
Maria lo raccolse e mentre lo osservava notò a fianco nel muro un’insenatura, grande quanto il medaglione..
Ci pensò su, poi decise di provare l’impossibile chissà, magari… aveva ragione. E ce l’aveva, appena inserì il medaglione, lo scaffale sparì e dietro vi trovò una stanza.. immensa con al centro un’enorme scaffale.. e cosa più strana in cima ad esso vi era qualcosa.. ma cosa.. Maria non riusciva a vedere con quella poca luce..
Prese la scala che aveva trovato li vicino, l’appoggiò con cura e stando attenta vi ci salì.
Quando giunse in cima rimase sorpresa..
 
“Un libroo?! Perché è stato messo un libro qua sopra.. è tutto impolverato!”
Soffiando su di esso, Maria lesse il titolo..
“i segreti della valle di Moonacre.. Moonacre, ma è questa valle!.. forse, forse potrei prenderlo, insomma è stato lasciato qua, in alto impolverato e sporco e nessuno lo legge.. a me piacerebbe molto…”
Alla fine si decise, prese l’enorme libro e scese dallo scaffale..
Quando si parlava di libri, per di più di libri che attiravano Maria in modo incredibile per i loro titoli, non c’era verso che quest’ultima cambiasse idea sul leggerli, sia che erano nuovi o vecchi, puliti o impolverati..Maria li prendeva e li faceva diventare parte di se..
Uscì dalla stanza, richiuse il passaggio e ripose il medaglione in uno degli scaffali presenti..Uscì dalla casa, attraversò ancora la trave di legno e senza farsi vedere decise di tornare a casa..Non sapeva perché ma non le sembrava prudente andare nel suo posto preferito, vicino a quei boschi..
 
Giunta la sera ,Maria cenò insieme ai suoi genitori e salutando entrambi salì in camera sua..si mise la vestaglia, si accomodò sul letto e si mise il libro sulle ginocchia.
Vide la copertina, ricamata in oro, il rivestimento di pelle scura, delle strane iniziali e ancora! Non era possibile ancora gli stessi animali del medaglione..
Non sappiamo il perché ma spaventata o forse semplicemente non sentendosi pronta per leggere, ripose il libro sotto al letto e si mise a dormire..
 
Ma mentre tutto dormiva, dall’enorme castello dei De Noir si levò un grido, era il Re, che strava sbraitando contro tutti quelli che mettevano piede nella sua stanza..
 
«E’ sparito! Non è possibile! Nessuno sapeva dove era situato nessuno!!   Questa è opera di qualcuno al villaggio, qualcuno che vuole rubarmi il potere.. Aaaah! GHILBERT! Chiamatemi mio figlio! Oraa! »
 
Il povero servitore, corse a chiamare il giovane De Noir che conoscendo l’indole di suo padre arrivò il prima possibile..
 
«ROBIN! Qualcuno ha trovato il libro segreto! E dev’essere stato qualcuno del villaggio! Quando incomincia la scuola voglio che tu ti dia da fare per trovarlo, picchia i ragazzi, insultali, fai di tutto perché quel libro torni! Non possiamo permettere che esca dalla valle!..intanto io manderò una pattuglia a controllare i territori fuori dalla valle.. non vorrei fossero tornati.. »
 
«Va bene padre, ma cos’ha di importante questo libro. .e chi sono tornati..? »
«Questo non è il momento delle domande, saprai tutto a tempo debito.. sappi solo che tutto quello che abbiamo, potere, soldi e fama dipende dal fatto che possediamo quel libro…»
«eh va bene padre, come desiderate.. »
«Bene! Ora puoi andare, buonanotte figlio! »
«Buonanotte padre.. »
 
Quando Robin uscì dalla stanza, Sir De Noir chiamò il suo fidato braccio destro e gli ordinò di prendere una pattuglia e perlustrare i territori intorno alla valle, se i Merryweather fossero tornati sarebbero stati pronti a riceverli..
 
Nel tempo che rimase solo, il Re diede sfogo ai suoi pensieri..
“Se qualcuno legge quel libro e viene a sapere dell’esistenza di un’altra Merryweather e di tutta la storia  andrà a cercarla per riportare la pace nella valle, si sa, il popolo non è felice sotto il mio dominio ma mi teme abbastanza da non provare a ribellarsi..ma se la verità fosse rilevata, se le antiche creature fossero richiamate, se la vera storia della guerra fosse letta…  tutto ciò per cui ho combattuto svanirà! E io non lo posso permettere..I Merryweather non devono fare ritorno, la valle deve restare mia, solo così avrò il potere.. solo così governerò su tutti!”
 

Angolo autrice:
 
Allora vi piace? Si cominciano a capire alcune cose.. ^_^
Vi anticipo qualcosina, nel prossimo capitolo inizierà la scuola e ci sarà il famoso incontro tra Robin e Maria.. cosa succederà?.. siete curiose = P
Vi aspetto al prossimo capitolo, che conto possa arrivare fine questa settimana inizio prossima
(il 29 non pubblicherò nulla poiché, siccome sarà il mio compleanno non ci sarò, fino alla sera tarda del giorno seguente u.u)
Un bacio..
Sara ^-^ 
 

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Capitolo 6
*** Il primo giorno di scuola – TU?! ***


Ringraziamenti:

Cleocecycalss = grazie ancora! Ecco qua come promesso il sesto capitolo! spero che anche questo ti piaccia come gli altri =) ahah fa niente se sei ripetitiva, cosa che non sei, mi fa piacere sapere cosa ne pensi!
Blyu = grazie anche a te! Spero che questo sesto capitolo ti piaccia. Ecco l'altro incontro tra Robin e Maria =)

Eccovi il sesto capitolo!:
 

Il primo giorno di scuola – TU?! 
 

I giorni trascorsero veloci e tranquilli, anche se Sir De Noir non aveva più saputo nulla della sparizione del libro e per di più la sua pattuglia non aveva trovato alcuna traccia dei Merryweather. Tutto ciò risultava impossibile secondo il Re, qualcuno aveva  il libro ed era convinto che i Merryweather fossero la fuori, ai confini della tenuta. Suo figlio avrebbe sicuramente trovato qualcosa alla scuola e per sua fortuna il mese di settembre era arrivato portando con se, appunto, il primo giorno di scuola.
 
Entrambi i nostri protagonisti si stavano preparando nelle rispettive abitazioni.
 
Maria, dopo aver fatto colazione, si mise il suo vestito verde, quello che le aveva cucito la sua amata nonna che l’aveva lasciata qualche mese prima, si pettinò i capelli e li legò in una lunga treccia con due nastri, anch’essi verdi come il vestito, rispettivamente uno in cima e l’altro alla fine della treccia, infine indossò le sue scarpe con un accenno di piccolo tacco. Una volta vestita, scese di sotto, prese il suo libro scolastico, salutò i genitori ed uscì dalla porta di casa.
Una leggera brezza la colpì in pieno viso, facendola per un attimo rabbrividire, non ne sapeva il motivo, ma quella giornata non sarebbe andata tanto bene come si aspettava. Scrollò le spalle e si diresse verso al scuola.
 
Nel frattempo, Robin, nella sua grande stanza regale si alzò con malavoglia , diciamocelo di andare al villaggio e frequentare quella scuola non gli andava molto a genio,ma siccome aveva una missione da compiere oltre alla punizione inflitta da suo padre decise che forse era meglio prepararsi e scendere in sala da pranzo, dove sicuramente suo padre stava già facendo colazione.
Robin indossò i suoi pantaloni di pelle nera , un camicia nera e sopra un giubbotto anch’esso in pelle nera, con delle piume tendenti al marrone ,chissà di quale animale, che gli circondavano il collo, infine indossò il suo cappello,sempre nero, e le sue scarpe di pelle nera e scese al piano di sotto.
Appena giunse davanti al grande portone che da sulla sala da pranzo due guardie gli aprirono l’immensa porta di legno e lo fecero entrare.
Suo padre, come aveva pensato stava già mangiando e vedendo entrare uso figlio lo salutò con un gesto della mano..Robin rispose al saluto, sapeva che suo padre quando mangiava non degnava nessuno di un saluto educato che dovrebbe avere un Re, ma decise di no continuare a pensare al comportamento di suo padre, aveva ben altri pensieri per la testa.
Si sedette e cominciò la sua colazione. Una volta terminata, prese il suo coltello e lo inserì nell’apposita custodia, la quale era saldamente attaccata alla cintura , prese il libro scolastico  ed uscì dall’immenso palazzo.
Nel giardino ad aspettarlo stavano i suoi amici, quando lo videro lo salutarono con il loro saluto e insieme si diressero al villaggio.
Robin e i suoi superarono le rovine di un vecchio pozzo, le vecchie fattorie abbandonate, dalla quale si dice provenissero dei lamenti ogni notte, attraversarono l’enorme foresta che separava il palazzo dal villaggio fino a giungere alle porte del villaggio.
Scrutarono le prime abitazioni e in lontananza videro i primi ragazzi che probabilmente si dirigevano verso la scuola. Restarono fermi a lungo, la voglia di entrare ed andare non ce l’avevano proprio.
Nel frattempo Maria era arrivata davanti alla porta della scuola, una porta di medie dimensioni in legno con due grandi maniglie in ferro ormai arrugginito..
Maria la osservò per pochi secondi, poi appoggiò la mano su una delle maniglie e aprì la porta. Ciò che le si presentò davanti fu un’enorme stanza dalla pareti in legno (tutte le case erano fatte in legno il quel villaggio) , in fondo al centro era situato un grande tavolo con una sedia doveva essere la cattedra del maestro o maestra, davanti ad essa erano situati, in cinque file da sei posti ciascuna, dei banchi di legno con un ripiano sotto ognuno di essi. Dietro alla cattedra era situata una grande lavagna impolverata e sporca, segno che non veniva usata da un po’ di tempo. Infine vi erano 4 finestre due per ogni lato, dalle quale entrava la tiepida luce del sole.
Maria, guardò la stanza e scelse un posto nella terza fila al secondo banco, almeno li sarebbe stata lontano da eventuali compagni “disturbatori”.
Man mano che il tempo passava la classe si riempì, fino ad arrivare quasi al completo per quattro banchi vuoti in fondo all’aula.
Pochi secondi dopo che quasi tutti gli studenti si erano seduti, entrò la maestra. Maria la osservò..
Era una donna sulla ventina diciamo avrà avuto trai ventotto / ventinove anni, di media statura, con dei capelli lunghi e biondi, di un biondo ramato legati in una alta coda che lasciavano intravedere sul viso due occhi di un azzurro così intenso che sembrava quello del mare. La giovane donna si andò a sedere alla cattedra e cominciò l’appello.

I cognomi passavano finché l’insegnate giunse ad un cognome e sbiancò
“La maestra è sbiancata di colpo.. solo leggendo un cognome..chissà perché” pensò Maria..
Osservò la maestra che pronunciò il cognome..
«De Noir..? »
Nessuna risposta..
Lo ripeté ancora qualche volta.. niente. A quel punto stava per segnare l’assenza quando la porta di spalancò…
 
Sulla porta stavano quattro ragazzi, vestiti di nero, e quello davanti a tutti aveva anche un giubbotto nero di pelle con delle piume che circondavano il collo..
Fu proprio questo ad avanzare fino alla cattedra. Passando per i banchi, guardando intanto i ragazzi e ragazze..
E notò proprio quella ragazza..
Maria si accorse di chi fosse quel ragazzo..
“ Oh no! È lui.. è quel brutto maleducato!.. speriamo non si sia accorto di me..”
Alzò la testa  verso di lui
“Ok, scherzavo mi ha vista..! cavolo! E adesso..”
Robin ghignò, un ghigno quasi malvagio e lo fece proprio in direzione di Maria..
“Oh..ma guarda chi c’è qua..! Quella ragazzina! Bene bene.. sarà un anno davvero divertente!”
 
«Buongiorno maestra, io sono Robin De Noir e loro sono i miei amici, anch’essi del clan De Noir..»
«ehm.. si Buongiorno.. prego sig. De Noir i vostri posti sono stati riservati come ci era stato detto da vostro padre. ».
Robin notò che i quattro posti erano in fondo all’aula, una volta gli sarebbero andati più  che bene ma ora..
«Grazie, ma preferiamo stare davanti, sa dobbiamo seguire.. magari mi piacerebbe sedermi li in terza fila al terzo posto e i miei amici uno in terza fila davanti, primo posto e gli altri due in seconda e quarta fila al secondo posto .. se non le dispiace»
«Ehm.. no certo, ragazzi per piacere spostatevi nei quattro posti in fondo.. »
Subito i quattro ragazzi si spostarono e gli altri presero posto.
Maria era rimasta ferma, immobile.. in realtà si stava seriamente preoccupando.
“oh Dio.. sono circondata.. e quel brutto maleducato si è seduto qua dietro..povera me!”
 
La lezione passò tranquilla, anche se Maria si sentiva osservata..
La lezione finì, tutti sistemarono le loro cose ed uscirono..Maria che era sempre l’ultima in tutto non si era accorta che quel ragazzo era ancora li dietro di lei e le si stava avvinando..
«Ma guarda chi si vede! Ci siamo già visti io e te..Uhm.. si l’ultima volta mi hai dato del “brutto maleducato” »
 
Maria si girò, cercando di sembrare più calma possibile..
«bhè se uno mi fa cadere a terra, almeno chiede scusa.. »
«vero, ma tu non sai chi sono io.. Robin De Noir..sai cosa significa? »
«No, scusa ma dovrei andare adesso.. ciao.. »
 
Ma venne afferrata da un braccio, Robin la fece girare e si trovarono faccia a faccia, Maria stretta in quella specie di abbraccio di Robin e quest’ultimo la teneva saldamente stretta a se…
«Non ti scuso.. Io sono Robin De Noir, questo significa che sono il figlio del Re.. e tu sei un suddito di mio padre e mio..diciamo ci appartieni. »
 
«Io non appartengo a nessuno..sarò un suddito ma non sono una proprietà!.. ed ora vogliate scusarmi vostra altezza ma mi attendono a casa.. »
 
Detto ciò cercò di liberarsi.. ma niente, e guardando Robin rimase in silenzio..
«Uhm... è una sfida?...si vedrà se non appartieni a NOI.. c’è un anno di tempo… sai sei davvero carina quando stai zitta.. »
Le soffiò queste parole vicinissimo all’orecchio ,tanto che Maria rabbrividì.., e poi la lasciò andare..
«Ci vediamo domani piccola.. »
« Mi chiamo Maria Robinson, non piccola.. »
 
Detto ciò Maria , che era libera dalla presa di Robin, si girò e uscì dall’aula in tuta fretta e in con la stessa velocità corse a casa.
 Robin la vide andare via, e parlando tra se è se..
«Maria Robinson.. vedremo se non appartieni ai De Noir.. ho appena trovato cosa fare quest’anno.. Piccola.. mai sfidare un De Noir.. »
 
Si girò verso i suoi compagni.. Alan aveva ascoltato ciò che aveva detto e parlò.
«Robin ma non ti ha lanciato una sfida.. »
«Zitto! Ha detto che non appartiene a nessuno, quando tutto quello che c’è in questa valle è mio e di mio padre! Questa per me è una sfida.. ora torniamo al palazzo. Muovetevi! »
 
Robin tornò a palazzo e durante la notte pensò a quella ragazzina, ai suoi occhi, ai suoi capelli a com’era stato tenerla tra le braccia, se non fosse così sfacciata da rispondergli..potrebbe anche....Si diete mentalmente dello stupido per aver pensato a delle cose del genere…
 e con un leggero ghigno prese sonno..
Maria nel frattempo, si trovava nel letto e ripensava agli eventi della giornata.. era preoccupata, quelle parole, quel ghigno.. non promettevano nulla di buono.. anche se quegli occhi.. così scuri e penetranti.. stretta in quell’abbraccio.. se quel ragazzo non fosse stato così arrogante, magari lei.. e come Robin anche Maria si diete anch’essa della stupida per aver pensato a quelle cose.. e si addormentò.  
 

 

Angolo Autrice:
 

Eccoci qua! Allora avete visto Robin e Maria si sono rivisti con conseguenze, bhè, guidicate voi!.. xD
ora cosa accadrà tra i due? E il libro che Maria aveva trovato che parte avrà? siete curiosi!
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Baci!
Sara ^-^

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Capitolo 7
*** Una giornata di scuola normale..o forse no?! ***


Ringraziamenti:

Cari eccomi tornata dopo tanto tempo! :)
Per prima cosa vorrei ringraziare Georgia Emme per aver recensito l'ultimo capitolo e avermi dato un nuovo spunto per riprendere a scrivere.
Ringrazio anche tutti quelli che seguono la mia storia fin dall'inizio (Cleocecycalss ) e chi la segue da altri capitoli (Blyu)  :)
Ed ora partiamo col settimo capito..mi scuso se sarà un pò corto ma devo riprendere piano piano lo spunto e sopratutto ricollegarmi con la storia.
Ora che la scuola è finita spero di riprendere a scrivere molto regolarmente.
Se volete mi trovate su facebook (vi manderò un link per posta) in modo da potermi chiedere chiarimenti e ricordarmi di scrivere xD.
 

 

 Eccovi il settimo capitolo!:

 
Una giornata di scuola normale..o forse no?!

 

 
Da quel primo giorno di scuola era passato un mese e i giorni trascorrevano tranquilli anche se ogni tanto i due si trovavano a discutere finendo poi per ritrovarsi alla sera prima di dormire imprecando uno contro l’altra e anche la notte precedente non fu da meno.
Ma questa  notte passò tranquilla, stranamente, per i nostri protagonisti anche se a Robin procurò una serie di sogni tutti riguardanti maria..e la cosa non gli piaceva per niente.
"bel risveglio..svegliarsi sognando quella ragazzina..tzè!..altra giornata di scuola..andiamo a vestirci". Nell'alzarsi dal suo enorme letto a baldacchino, non si accorse di avere ancora intorno alla vita parte delle coperte, le quali attorcigliate intorno a lui lo tirarono tanto da farlo inciampare nel tappeto e finire con la faccia sul pavimento ( Nota autrice: ahahah scusate la dovevo mettere questa scena..povero Robin xD) provocandogli un bel bernoccolo sulla testa.. "dannata ragazzina, vedi ti penso e cado! è tutta colpa tua!" ..
Prese i suoi pantaloni neri di pelle, la sua maglietta bianca e la sua giacca di pelle nera, mise il cappello e finalmente si decise a scendere per fare colazione, non prima di aver inciampato ancora in quel dannato tappeto "ancora!" 
 « stupido tappeto al mio ritorno me la pagherai cara! parola mia!»  e detto ciò scese per arrivare pochi mituni dopo nell'immensa sala da pranzo,dove cominciò a fare colazione.
 
Dall'altro canto Maria, svegliata dalle prime luci che filtravano dalla finestra, si destava dal sonno serena anche se dentro di lei qualcosa la turbava, ma non sapeva proprio cosa fosse.
" vorrei tanto sapere perchè una dannata volta che mi sveglio serena mi devo sentire così..cosìì..aaah! non lo sò nemmeno io come! sarà meglio che vado a preparmi..oggi nuovo giorno di scuola!" 
Scese dal letto e si diresse in bagno. Si lavò per bene la faccia, magari un pò di acqua fredda l'avrebbe fatta stare meglio..
Uscita dal bagno prese la sua divisa scolastica e la indossò, presa cartella e cappello scese al piano di sotto dove i suoi genitori stavano facendo colazione.
 « Buongiorno Padre, Buongiorno Madre»  disse mentre prendeva posto a tavola.
«Buongiorno Maria!»  risposero all'unisero i genitori.
Fecero colazione tutti e tre insieme, parlando del più e del meno, finquando il sign. Robinson si accorse che era arrivata l'ora per lui di andare a lavorare nei campi e salutando di fretta la famiglia uscì di corsa di casa.Anche Maria sistemata la tavola prese la sua cartella, uscì di casa e attraversato il piccolo ponte che collegava le due sponde si incamminò verso scuola.
Non molto lontano anche un nostro ragazzo dagli occhi neri stava uscendo da palazzo insieme ai "suoi" incamminadosi tutti insieme verso il villaggio.
 
Dopo una mezzoretta finalemente Maria era arrivata alla scuola, dove si trovavano già alcuni suoi compagni e compagne di classe..
« Ciao ragazzi,ciao ragazze!», «ciao Maria» !   le risposero tutti in coro e subito  si misero a chiaccherare allegramente ridendo e scherzando finchè non arrivò la maestra che annunciava l'inizio delle lezioni.
Tutti entrarono con ordine, maria entrò per ultima notando che mancava un certo "brutto maleducato".. "strano, non c'è ancora..è in ritardo anche oggi..ah! Maria ma cosa ti importa, se non c'è meglio non ti darà fastidio" e pensato ciò entrò e prese posto.
La lezione iniziò e stava andando molto bene, tutti seguivano e ascoltavano e c'era un silenzio che permetteva il buon svolgimento della lezione stessa..ma si sà le cose cambiano in fretta come questa del resto..
Mentre la maestra stava spiegando la porta sbattè con violenza e fecero il suo ingresso Robin e i "suoi" che senza nemmeno salutare la maestra presero posto.
"ottimo, eccolo arrivato...ma perchè non se ne poteva stare a casa?!..brutto maleducato!" pensò Maria mentre Robin prendeva posto dietro di lei
"ecco quella ragazzina..bene bene, un'altra giornata di divertimento inizia"
Stranamente non interruppe la mattinata di lezione ma d'altro canto preferì osservare Maria per tutto il tempo, sapeva di darla fastidio continuando ad osservarla.
La mattinata terminò e arrivò l'ora di pranzo, infatti tutti gli studenti presero il loro pranzo e si recarono nel giardino per la pausa dalle lezioni..e fu quì che Robin cominciò il suo divertimento..
« Ciao piccola, cosa fai ora non saluti più?» disse Robin,
« ti saluterò quando imparerai a chiamarmi col mio nome e non "piccola"»  rispose a tono Maria mentre si apprestava a mangiare il suo piccolo panino..che fu però rubato da Robin, tanto per darle fastidio..
« ridammelo subito Robin! » «perché se no cosa mi fai ahahahah»
 A quel punto Maria cominciò a saltellare per arrivare a prendere il suo panino ma per farlo inciampò e finì tra le braccia di Robin che preso alla sprovvista l’abbracciò prima che cadesse..
Rimasero li fermi ad osservarsi, nero nel verde e verde nel nero,cuori che battevano all'unisolo, emozioni che stavano nascendo ma tenute nascoste da entrambi,  finché Robin destato dalle voci dei “suoi” le diede una spinta che la fece cadere col sedere per terra.
«Aiaah».gridò maria, « si può sapere che ti è preso?! » chiese massaggiandosi la parte lesa.. Non mi devi toccare ragazzina, non sei all’altezza per farlo!» 
  Ma una vocina dentro di lui cominciava a dire il contrario “ lo sai che non è vero” “zitta tu!”
«Ma ma come ti permetti, tu brutto brutto.. » « brutto cosa,avanti parla ragazzina! » «Brutto maleducato ecco cosa sei! »
Robin si arrabbiò ancora di più tanto che stava per darle un’altra spinta quando dal nulla uscì un ragazzo che afferrò Maria e la portò lontana pochi centimetri dalla mano di Robin..
«Stai bene? » Le chiese.. Maria alzò lo sguardo e rimase incantata.. occhi di un azzurro come il mare la stavano fissando.. «Ehm, si certo, grazie sei stato molto gentile».. « dovere» rispose il giovane misterioso..
Robin stava per intromettersi, non gli piaceva per niente quel damerino.. quando la maestra arrivò annunciando che la pausa era finita e tutti dovevano riprendere posto.
Tutti entrarono e maria salutò quel giovane e seguita da un Robin alquanto geloso entrò in classe.
Una volta tutti seduti la maestra ricominciò la lezione, almeno così tutti pensavano..
«Ragazzi prima di prendere vorrei presentarvi un vostro nuovo compagno che è arrivato ora dalle terre del Nord.. » subito ci fu un brusio di voci, tutti si chiedevano chi fosse e da dove venisse.. «Ragazzi ordine, ora lo farò entrare e vi prego di dargli un ottimo benvenuto. » «Certo maestra», risposero tutti
«Prego figliolo entra pure».. tutti si girarono e con gran sorpresa di Maria era proprio quel giovane dagli occhi azzurri
«Ciao a tutti»,disse, «io sono Thomas Gray, piacere di conoscervi» e puntò il suo sguardo proprio su Maria che arrossì. Mentre dietro di lei Robin aveva assunto il colore del rosso acceso.. “il damerino di prima! Non è possibile cosa ci fa qui e perché fissa così Maria!” pensò mentre con lo sguardo seguiva il giovane che si andava a sedere al posto.. “oh no pensò, proprio qui a fianco a me!” a fianco a Robin.

 

 
Angolo Autrice:

 

 
 
Eccoci qua! Allora avete visto Robin e Maria ahahah  che teneri xD
 ora cosa accadrà tra i due? E il nuovo ragazzo chi sarà e cosa centra nella storia?
Vi aspetto al prossimo capitolo!
 Baci!
 Sara ^-^
 



per        per   

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Capitolo 8
*** Una giornata diversa dalle altre ***


 Angolo autrice:
Ciao cari lettori! scusate l'enorme ritardo o.o ma il mio caro adorato pc -.-" ha fatto il cattivo e i miei cari bellissimi (che modestiaxD) capitoli sono andati perduti..ora non ricordandomi cosa avevo scritto mi è toccato rifarli..spero sia all'altezza degl'altri.. o.o :)
Ringrazio come sempre chi mi segue e spero che questo capitolo vi piaccia :)
Cosa accadrà ora con questo nuovo ragazzo..ma soprattutto chi è? ahahah leggete per saperlo :)
Vi lascio al capitolo xD

Una giornata diversa dalle altre
Quel misterioso ragazzo si sedette vicino a Robin.. il quale lo stava fissando con uno sguardo che avrebbe fatto paura a chiunque, ma non a quel ragazzo che se ne stava li seduto a seguire la lezione e ogni tanto lanciava qualche occhiata a Maria ,la quale, facendo finta di non accorgersi della scena che stava succedendo dietro di lei, continuava a seguire imperterrita la lezione. (poverina xD nota autrice)
Per tutto il primo pomeriggio si ripetè la stessa scena, tanto che anche altri compagni avevano notato tutto e si erano messi a ridere, facendo diventare ancora più rossi i visi di Maria e Robin, la prima per l'imbarazzo, l'altro per la rabbia.

Finalmente la campanella di fine lezioni suonò alle 13 in punto  e tutti si apprestarono a preparare le loro cartelle e andare a casa; anche Maria stava preparando la sua roba, quando il misterioso ragazzo le si avvicinò, tanto che per lo spavento le caddero tutti i libri per terra...
Maria si abbassò per prenderli e anche il ragazzo..
« oh scusami tanto, lascia che ti aiuti a raccoglierli Maria» abbassandosi per aiutarla, tanto che le loro mani si sfiorarono.. ,
« eh?! a si si ,grazie ma non è stata colpa tua» perchè diamine mi imbarazzo adesso, Maria si può sapere che ti prende! ora rimango anche imbarazzata per una cosa romantica e.. aspetta! che romantica è stato solo un caso, cioè mica l'ha fatto apposta, si insomma.. ecco.
« Maria?»
« si? a scusa ero sovrapensiero ...dimmi» Maria sveglia!
« ti avevo chiesto, se, visto che sono nuovo ti andava di fare due passi con me,tanto per spiegarmi come vanno le cose qui» concluse sorridendo
« ecco, io dovrei andare a casa ora, sai devo aiutare i miei e dovrei avvisarli.» disse Maria un pò rossa per l'imbarazzo
«certo! capisco, bè se vuoi ci vediamo dopo scuola, magari sul pomeriggio tardi, qui alla scuola» Sorride sempe cavolo..che bel sorriso. Maria! Bastaaa!
« Ehm, non saprei cosa dire..si insomma, non ti conosco puoi essere chiunque, cioè scusa non volevo dire che sei una brutta persona, solo che.. ehm»
Ottimo mi sono impappinata da sola! brava Maria! brava.. eh? e ora perchè mi sorride..
« Tranquilla Maria, non ti mangio .. volevo solo fare amicizia con qualcuno,sai in un posto nuovo ci si sente un pò soli a volte.. »

Maria si ricordò come si era sentita quando aveva lasciato casa sua, i suoi amici, come la sensazione di essere sola l'aveva portata ad essere triste, in fondo, tutti possono sentirsi solo anche quel ragazzo che, per Maria, non era per nulla un cattivo ragazzo, anzi sembrava tanto solo..come lei del resto..
«Bè, si dai, ci vediamo dopo qui davanti a scuola»
«Perfetto, allora ciao Maria a dopo, ora scappo che mi aspettano a casa..» disse tutto sorridendo e corse via.

Maria rimase ancora li a fissare il punto in cui era sparito, poi si decise anche lei ad andare a casa, le aspettava un bel pomeriggio in fondo! Ma non si era accorta che anche qualcun'altro aveva ascoltato tutto quanto...
 e  così si vedono oggi pomeriggio eh, interesante, ho qualcosa da fare allora pensò Robin mentre si recava verso il suo palazzo..

 Maria arrivò a casa, posò la sua cartella  e si sistemò al tavolo, dove sua mamma le aveva lasciato il pranzo.
 Mangio in fretta e svolse tutti i lavori che sua mamma le aveva lasciato scritto su un piccolo foglio di carta, poi salì in camera sua per prepararsi.

Nel suo palazzo intanto  un ragazzo stava pensando a cosa fare, andare o no, farsi vedere oppure no...era un vero dilemma. e poi perchè gli interessava tanto, a LUI! a un De Noir, che il damerino uscisse con lei o no, se la osservava o no.. cosa gli importava, tanto a lui non interessava era solo una scommessa per farle vedere chi comandava e basta, solo questo.. e allora perchè non smetteva di pensarci..perchè..

Buttò contro il mobile il libro che stava leggendo e si decise a fare, quello che doveva fare e avrebbe vinto lui!

Intanto Maria si era vestita con un vestito floreale e si era messa la sua ghiacca in caso avesse avuto freddo, uscì e avvisò sua madre, che era nella stalla, che sarebbe uscita e tornata per cena, avuto il permesso corse via, verso la scuola, verso quel ragazzo..pronta per fare amicizia.

Attraverò il bosco di corsa, arrivò in città e corse davanti alla scuola, era arrivata prima di qualche minuto e la cosa le andava bene, aveva qualche minuto per calmarsi almeno.
Era li da cinque minuti che a lei sembravano ore quando senti una voce

« Mariaaaaaa! Ciao!»  Thomas fece gli ultimi metri di corsa e arrivò vicino a lei « sono contento che sei venuta, che vuoi fare?»
«ciao Thomas! bè dai, te l'avevo detto no?.. ma non saprei potremmo fare un giro della città, così vedi com'è..ti va? »
«mmm ottima idea amica, forza andiamo » disse prendendola per un braccio e rascinandola a girare..

Stavano camminando da ore, e non avevano mai smesso di parlare di scherzare, ma purtroppo il tempo passa ed era ora di andare a casa, era stata davvero bene.. 
«putroppo si è fatto tardi, io dovrei andare a casa per cena..»
«anch'io sai, bè dai ma ci vediamo domani a scuola e grazie per la giornata Maria» sorride,
«grazie a te Thomas, ci vediamo domani allora! ciao!»
«Ciao Maria! »
 si salutarono così consapevoli di aver trovato nell'altro un amico con cui stare.

Maria riprese la strada del bosco, felice del pomeriggio passato, quando arrivata quasi a metà vide una figura appoggiata all'albero, che la fissava, al primo momento non capì chi fosse ma quando si girò, alla luce del sole riconobbe il cappello e rimase bloccata li dov'era.. pensando cosa fare.. andare avanti per quella strada o tornare indietro e sceglierne un'altra?
che faccio ora??!! Maria stai calma e cammina come se niente fosse la la la..eh! ora canto pure, Maria smettila cavolo!!!

Si riprese e decise di avanzare, magari non aspettava lei.. ma si sbagliava. «Ciao piccola! », disse facendo un piccolo ghigno o forse era un sorriso, Maria non lo capì mai..
 



Angolo autrice: commento finale :)

Si lo sò sono cattiva muhuaa interrompo la storia sul più bello! ma volevo fare un capitolo tutto su questo incontro :)
del capitolo che ne pensate, vi piace? ahahah povero Robin,tutto geloso.
Bè vi aspetto al prossimo aggiornamento
un bacio
Sara :)





 

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Capitolo 9
*** Robin e Io.. quella strana notte ***


Angolo autrice:

Cari lettori! Scusate l’enorme ritardo.. ma tra problemi familiari ,lutto e ora esami di maturità non riuscivo a mettere a posto le idee per i nuovi capitoli, dato che come ben sapete, i vecchi capitoli scritti erano andati persi col mio vecchio pc -.-
Un grazie enorme a chi in questo tempo ha continuato a recensiere la storia, a chi mi ha scritto in privato invitandomi a continuare. Grazie di cuore a chi non ha abbandonato la mia storia.
E ora vi lascio al capitolo. Spero vi piaccia
Ci vediamo alla fine.
SweetHolly
 



 

Robin e Io.. quella strana notte.

Mentre pensavo a cosa fare, dopo aver sentito il suo « ciao piccola!»,che lo ammetto mi aveva procurato non pochi brividi, decisi di avanzare per raggiungere casa mia.
Calma maria, respira.. cammina e non ti fermare..

Continuavo a camminare evitando, ovviamente, di guardare Robin, ignorandolo per andarmene..ma non avevo capito che quel ragazzo dagli occhi neri non aveva nessuna intenzione di lasciarmi andare via così.

« Ehi piccola! Cos’è siamo diventate sorde, ora non si risponde nemmeno a un così gentile saluto!? »

A quelle parole mi bloccai. Non sapevo se rispondergli o meno. Non sapevo se continuare a camminare o fermarmi e affrontarlo una volta per tutte. Ovviamente decisi di ignorarlo ( xD povera Maria.. com’è indecisa *spazio autrice*)
Ma robin si alterò e mi trattenne per un braccio.

« Perché mi ignori piccola? Cos’è non sono degno di ricevere nemmeno un ciao perché non sono quel damerino?»

«Quel damerino è stato gentile rispetto a te! E per rispondere alla domanda, si tu non meriti niente da nessuno! Arrogante come sei! »

Ecco avevo sputato fuori quella frase senza nemmeno pensarci e lo capì dallo sguardo arrabbiato di Robin

«Tu..TU! come osi! Non puoi parlarmi così! Io sono Robin De Noir, figlio del re! E tu devi portarmi rispetto! »

Dannata mocciosa! Mi aveva freddato con quelle poche parole! Io non ero all’altezza? Quel damerino deve starle lontano

«E quel damerino è arrivato dopo di me! Quindi tu sei mia. Mia capito!?»

«Cosa stai dicendo? Io non sono di nessuno, tanto meno tua! E ora fammi passare!»

«Oh no piccola, non ci penso nemmeno! Tu verrai con me al castello come mia “ospite”»

Disse quella frase con una voce sottile, quasi impercettibile, ma con un ghigno che non prometteva nulla di buono..
Mentre discutevamo però, non ci eravamo accorti che era calata la sera.. e alla sera, in quella foresta era meglio non restare.
Lo stesso pensiero passò anche nella mente di Robin.. ma oramai era troppo tardi.
Come per magia dal nulla sentimmo degli strani versi, gutturali.. farsi sempre più vicini.

Io stavo correndo verso casa per mettermi al sicuro ma Robin mi trattenne per un braccio sussurrando..

«No, non andare verso casa, ti seguirebbero, presto, vieni con me, fidati..»

Non so perché in quel momento mi fidai. Corremmo dalla parte opposta a casa mia, quasi al centro della foresta.
Ci fermammo davanti ad un grosso albero.
Li Robin tirò verso il basso un ramo e come per magia entrammo dentro al tronco, che si richiuse subito dopo dietro di noi.
Lo spazio all’interno era piccolo, ma potevamo starci per un po’ almeno.
L’unico problema e che eravamo terribilmente vicini.  Sentivo il suo respiro troppo vicino al mio collo ..

Perché mi fa questo effetto! Stupido arrogante..
Dannata mocciosa.. perchè averti vicino mi fa stare così!.. che buon profumo che hai..


Restammo così per non so quanto tempo, finché non sentimmo andare via quelle bestie.
Uscimmo dal tronco, ancora troppo vicini, e restammo a fissarci. Troppe emozioni avevamo provato in quegli attimi. E la così aveva turbato entrambi.
Non sapendo cosa fare, mi avvicinai a lui.. e dandogli un leggero bacio sulla guancia lo ringrazia.
Poi senza nemmeno lasciargli il tempo di rispondere, scappai via verso casa, più veloce che potevo.
Non mi girai indietro ma l’ultima cosa che vidi fu lui fermo in mezzo alla foresta sussurrare qualcosa
 
mi.. mi ha dato un bacio sulla guancia, ringraziandomi.. come, cosa.. perché l’ha fatto!.. ah piccola mocciosa.. cosa mi stai facendo
 
«Grazia a te piccola.. ma non dimenticarti che per tè c’è ancora l’invito nel mio castello. Come mia ospite. E credimi, questo avverrà molto prima di quanto immagini.»
 
Girai su me stesso e me ne andai verso casa, non prima di aver gettato un ultimo sguardo a quella piccola ragazza.. inconsciamente sorrisi..
 
«Non te lo dimenticare, io non dimentico le promesse che ho fatto. Verrai con me.»

E così com’era arrivato li, se ne andò nel buio della notte.

 
Angolo autrice: commento finale :)

Eccomi qua!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Confesso che quello precedente da me scritto era molto meglio, ma siccome l’avevo perduto, ho provato a rifarlo più simile possibile.
Grazie ancora a chi continuerà a seguirmi, a chi non si è dimenticato di me e a chi ha appena scoperto la storia.
Un grosso bacio
SweetHolly

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Capitolo 10
*** Pensieri e scoperte ***



 

Spazio autrice:

Eccomi di nuovo qui xD. Bè che dire mi fa piacere che l’altro capitolo vi sia piaciuto. Certo che Robin sarà sempre più geloso xD
Il nuovo ragazzo, Grey, per quanto posso dirvi non avrà cattive intenzioni, anzi sarà d’aiuto per Maria.
Credo di aver detto tutto, vi lascio al capitolo xD

 


Pensieri e scoperte.
 

 
Correvo verso casa, non curandomi se mi impigliavo in qualche ramo, volevo solo entrare in casa ed essere finalmente al sicuro. Non mi ero più voltata indietro ma ero sicura che Robin fosse rimasto li, fino alla fine, ad osservarmi.. sapere di essere osservata mi aveva creato un non so che di disagio..
Ma cosa vado a pensare.. Maria diamine, smettila!

Continuando a rimuginare sull’accaduto arrivai a casa. Subito i miei genitori mi corsero incontro.
«Maria!, grazie al cielo stai bene! Dov’eri finita? »
«Scusa Mamma, mi sono persa nel bosco e ho fatto tardi .. non volevo farvi preoccupare»
«Non importata l’importante è che sei a casa, sana e salva. »
 
Per mia mamma era finita li, ma non per mio papà..
«Maria? »
«Si papà? »
«Mentre eri nella foresta non hai udito nessun verso, non hai visto niente di strano? »
«Ehm.. no papà, cioè ho sentito dei suoni in lontananza ma erano molto distanti da me. Poi ho subito ritrovato la via di casa e non ci ho fatto più caso.. »
«Capisco.. »  
 disse mio papà, ma dal suo sguardo capì che o non era del tutto convinto ma soprattutto che lui sapeva qualcosa che io ignoravo. Anche mia mamma durante quel discorso fece una strana faccia, quasi come se anche lei sapesse.. ma non ci feci poi tanto caso. Ero stanca e volevo buttarmi nel letto. Pensandoci forse era meglio se avessi indagato di più..

Se solo lo avessi fatto quella sera..

Salì in camera mia e mentre ero a letto notai che avevo perso la mia collana che avevo da quando ero nata e che mettevo nelle occasioni speciali, l’uscita con Grey lo era in fondo.. l’avrò persa nella corsa.. e tristemente mi addormentai.

Dall’altra parte della foresta, un ragazzo entrava nel suo castello, senza salutare nessuno e soprattutto non curandosi contro chi andava a sbattere contro. Tanto che, talmente era sovrappensiero, non si accorse che una mattonella del pavimento era leggermente alzata e fu così che per la centesima volta si trovo col la faccia per terra.
«Dannata mattonella! La prossima volta me la paghi!»   Esclamò tutto agitato
Ma guarda adesso cosa mi capita mentre penso a quella smorfiosa..  me la prendo con oggetti inanimati e per di più finisco con la faccia a terra.. aaaaah! Basta! Non riesco più a pensarla! La devo smettere. Basta basta basta!

Con questi pensieri, anche Robin se ne andò a letto, sperando di riuscire a dormire, senza pensare a Maria (XD)

La mattina seguente Maria si svegliò di buon’ora: voleva fare tutto alla svelta per poi andare a scuola un po’ prima dell’orario. Ma diciamola noi la verità, voleva andare presto per evitare di incontrare una certa persona alle porte della scuola..
Si alzò, si lavò, si vestì e scese per fare  colazione, evitando di pensare ai fatti della sera prima.

Dall’altra parte dalla foresta, anche un altro ragazzo si stava svegliando, più scorbutico del solito per la notte passata insonne.
Si girò, guardò l’ora e imprecò «Dannazione! È presto! » , disse, ributtandosi nel letto per provare a riprendere sonno.. ma la cosa non gli riuscì.
 
«Pff tanto vale che mi alzo, per una volta arriverò prima a scuola » e facendo spallucce scese anche lui a fare colazione, evitando accuratamente tappeti e mattonelle.
 
Non si sa mai, prima che mi fanno un altro attacco eh!
 
E con questi pensieri andò a mangiare.
 
Maria uscì di casa e camminando intraprese la strada del bosco che l’avrebbe portata in paese e quindi a scuola..
La sua mente non potè far altro che ripesare alla sera prima..
 
Ieri sera.. quei versi.. perché papà mi ha chiesto se ho udito qualcosa.. sono solo semplici animali..
 
Mentre pensava si girò e notò che era andata da tutt’altra parte e girando era finita davanti a quell’albero..
 
L’albero strano, ieri ser ero li dentro con..con.. con Robin.. già Robin, mi ha salvata.. quello stupido damerino mi ha salvata e io cosa faccio?! Lo ringrazio baciandolo sulla guancia.. aaah! Oddio.. chissà.. Maria non farti strane idee, è uno stupido damerino non pensarlo come un bel ragazzo.. ehi! Un momento cos’ ho appena pensato!
 
E scuotendo la testa per far andare via i pensieri, tornò di corsa sulla strada giusta e si diresse a scuola.
 
La  stessa cosa, più o meno, era successa a Robin, con la differenza che sovrappensiero era andato a sbattere contro un albero .. e imprecandoci contro si era diretto un po’ innervosito verso la scuola.

 Robin arrivò stranamente un po’ prima del solito e appena svoltò l’angolo rimase di sasso.. Maria stava parlando e ridendo con quello stupido ragazzo, pomposo e viziato. E sembrava andarci molto d’accordo.. cosa che lo fece infuriare ancora di più..  tanto che decise di avvicinarsi.
«Ahaha no davvero? Dici sul serio.. ahah ma come hai fatto Grey ahah!?»
«Ma maria, me ne stavo li nel letto a pensare e boom mi sono ritrovato a terra, non so mi sarò addormentato e sarò caduto ahah.. »
«AAHAHAHAHH! Che cosa c’è di così divertente qui?» Sbottò Robin.. «vedo che vi divertite un mondo vuoi due insieme. »
«Non c’è niente de Noir stavo raccontando a Maria un fatto che mi era successo ieri sera, ma non penso a te interessi o no!?»
«TUUUU! Come osi rispondermi così!» …
 era davvero nero tanto che stava per tirare un pugno a Grey , ma Maria si mise in mezzo.
«Robin,  Grey basta! Non ci si comporta così!» ..e voltandosi verso Robin disse..« mi stava raccontando una cosa divertente e ho riso, non c’è motivo di prendersela così tanto! E comunque non sono fatti tuoi quello che mi racconta!»
«Ne sei sicura piccola.. lo sai che se MIIIIA! »
«IO NON SONO DI NESSUNO E SMETTILA DI CHIAMARMI PICCOLA!»
Stavano urlando, e Grey notando l’arrivo dell’insegnate tirò un piccolo sbuffo a Maria, cercando di calmarla.
«Maria, calmati, arriva l’insegante.!»
«Cosa succede qui? Perché urlate?!»
«Ci scusi Prof, stavamo facendo un gioco di chi grida di più e ci è sfuggito di mano.» La buttò li Grey.
«Per questa volta vi scuso, ma che non si ripeta più! E ora tutti in classe! »
Grey tirò Maria per un braccio incitandola a seguirlo, ma mentre il ragazzo era appena entrato in classe, Maria fu bloccata da Robin.
«Aspetta! Tieni..» e gli buttò una collana
«E questa.. è..o mio dio! È la mia collana!»  Si alzò e lo guardò negl’occhi..« Grazie Robin»
«Figurati, in fondo è solo una stupida collana non me ne facevo niente ahahah»
Rispose imbarazzato, non lo voleva ammettere la gli ho occhi di Maria in quel momento lo avevano incantato
«Ma come osi, è un regalo dei miei! E io che ho pensavo che fossi gentile! Affogati nel lago damerino!»
Ed entrò in classe, sentendo le parole di Robin
«Affogati te! Anzi attenta da oggi in poi quando giri da sola.. piccola..»
E dettò ciò entro anche lui.   

La giornata trascorse tranquilla a scuola e finite le lezioni tutti si apprestarono a tornare a casa.  Maria non era tranquilla però, Robin le aveva messo una certa ansia
«Grey scusami..»
«Dimmi pure Maria»
«Ecco mi chiedevo se , si insomma, vorresti fare un pezzo di strada con me.. non mi sento molto bene e non vorrei stare male durante il rientro ecco.. »mentì.
Lo so che sto mentendo, ma mica posso dirgli di Robin..
«Ma certo!, forza  andiamo!»
Sei furba piccola, ma prima o poi dovrai essere da sola.. Robin aveva osservato la scena in disparte.., e con un ghigno che non prometteva nulla di buono, tornò al castello.

Intanto Maria e Grey erano arrivati al solito bivio dove si dividevano per andare ognuno nella propria direzione e verso casa..
«Ti ringrazio Grey, da qui ce la posso fare credo.» Disse sorridendo
«Figurati Maria! Sei sicura di farcela?»
«Certo certo, vado piano e arrivo, non ti preoccupare!»
«Va bene, allora a domani Maria.» E la salutò scoccandole un bacio sulla guancia.
« a domani Grey,» rispose imbarazzata, «studia mi raccomando!»
«Anche tuuuu!» E detto ciò Grey girò la strada e sparì.
Stava quasi per uscire dal pezzo di foresta che doveva attraversare quando sentì un rumore.
Oh no! Ancora lui no, ti prego! Pensò.. ma non era Robin che la seguiva.
Si girò lentamente e vide un grande cane nero, con due occhi rossi che la fissavano.
Rimase pietrificata da quello sguardo, anche se sembrava pericoloso aveva un certo non so che di tranquillo, come se lo conoscesse da tempo. Il grosso cane si mosse, lentamente andò nella sua direzione e le si sedette davanti.
Con uno scatto le rubo uno dei nastri azzurri che aveva legato alla cartella e corse via nella foresta.
«EEHII! Torna qui! Ridammi il mio nastro.. »niente, il cane era già sparito.
 
Vabè, almeno non era Robin no.. che strano cane però.
Arrivò a casa, salutò sua mamma e salì in camera sua a studiare.
 
Fuori dalla valle, il grosso cane si fermò, entrò dietro a una fronda che copriva un ingresso di una caverna,  la attraversò e si diresse fino davanti ad una piccola casa nascosta nel verde.
Un signore, dai capelli castani uscì e guardò il cane..
«Roland.. cosa c’è?.. »
 Il cane gli porse il nastro..
«Non è possibile! L’hai trovata! .. l’hai trovata ahahah!» Esclamò dalla gioia
 Un signore più anziano e una signora con gli occhiali affiancarono l’uomo.
«Che succede signore?»
«Roland l’ha trovata! E’ viva! »
Le due persone al suo fianco sorrisero. Mentre un ragazzo in lontananza stava andando da loro.
I tre alzarono lo sguardo e gli sorrisero.
«Ciao Grey, vedo che sei tornato finalmente. » esclamò l’uomo più giovane.
«Certo papà, mamma mi ha detto che vi eravate spostati più vicini alla valle.»
 E si inginocchiò ad accarezzare Roland.
Mentre lo accarezzava notò un nastro azzurro in mano a suo padre e lo riconobbe
 
È il nastro di Maria!
 
«Quel nastro lo conosco Papà! È di una mia amica! Perché lo hai tu!?»
«Figlio mio, è ora che ti racconti una storia antica.. tua mamma ti ha mandato qui per questo.»
«Perché ora?»
«Dopo l’apparizione di quegli animali, pensiamo che sia arrivato il momento di avvisarti. »Disse una voce femminile
«Mamma? .. cosa..?»
«Entriamo figliolo, io e tuo padre ti racconteremo ogni cosa.»
«Cosa devo sapere, perché Roland ha preso un nastro a Maria!?»
«Per farci sapere se era ancora viva..»
«Cosa volete da lei è buona, è brava è..»
«È tua cugina Grey, e tu devi proteggerla.. »
 
Grey rimase spiazzato.. fermo al suono delle parole della madre.
Maria è mia cugina.. e io devo proteggerla.

 

 
Spazio autrice:

 

Ed eccomi arrivata alla fine di questo capitolo! Tataaan! Ecco svelato un piccolo mistero che ne dite ahha vi ho sorpresi eh!
Il prossimo capitolo vedrà il racconto della storia di Maria e Grey e della loro nascita.
Che dire a presto e scoprirete la storia
Ciaooo! :D

 

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Capitolo 11
*** La storia di Maria e di Grey ***


Spazio Autrice:

Eccomi tornata e come promesso in questo capitolo ci sarà la storia della nostra protagonista e del cugino.. xD
Che dirvi, buona lettura e spero vi piaccia.
A fine capitolo.
Sweetholly :)


 

La storia di Maria e di Grey

Grey continuava a ripetersi nella mente quelle parole..

Maria è mia cugina. Maria è mia cugina.. cugina..

Era rimasto molto turbato da quelle parole, tanto che non si era accorto che erano entrati tutti in casa eccetto lui, che fissava il vuoto come in trans.. quando, dopo pochi minuti si riprese, notò la cosa..

 
uhm.. forse è meglio se entro pure io..

Aprì la porta e tornò in quella che era stata la sua casa pochi mesi prima del suo trasferimento nella valle.. era proprio come se la ricordava: un camino sempre accesso padroneggiava la scena, sistemato sulla parte destra del grande salotto; sulla sinistra vi era un grande divano con tanto di televisione e sopra di essa svariate foto della famiglia, da quelle più vecchie a quelle più recenti. continuando verso il fondo si vedeva un lungo corridoio che portava alle camere da letto e ai servizi.. sistemati sempre con cura e ben arredati.

 Non era un granché ma è sempre casa pensò.

Decise di sedersi su una sedia di fronte ai suoi genitori in attesa che loro parlassero.

«Mamma, papà.».  disse.. « sono pronto per ascoltarvi.»
«bene,»  disse il padre, « tutto cominciò una notte di luna piena di dodici anni fa..»

Era una notte di luna piena, e io dovetti raggiungere tuo padre al castello di famiglia, quello che oggi è chiamato il castello abbandonato di Moonacre. Dicevo, dovetti andare li poiché tuo zio, il padre di Maria, mi aveva chiamato, non era tranquillo, qualcosa di oscuro lo turbava e con la nascita della figlia non avrebbe potuto stare molto attento a quello che accadeva.  Tu avevi poco più di un mese e d’accordo con tua madre decisi di partire.. arrivato la non notai nulla di strano, solo molto buio e questa luna che spiccava nella notte.
Poco dopo il mio arrivo, senti dei vagiti, classico segno che tua cugina era appena nata. Di fatti salì in camera con la servitù e tuo zio e vidi la piccola bimba tra le braccia della madre.. poi tutto accadde. Tua zia troppo stremata dal parto morì di colpo. lasciando sola Maria e suo padre. Io mi misi subito in contatto con tua madre, avvertendola della tragica situazione e lei mi disse di rimanere li al castello per aiutare mio fratello, e così feci.

Sembrava che le cose andassero bene, quando in un'altra notte di luna piena i De noir attaccarono il castello. io e tuo zio andammo a difendere la fortezza mentre la servitù badava a Maria ma..

 
«Ma?!! » esclamò Grey..«papà continua..»

Ma sentimmo un forte scoppio e delle grida provenire dal piano di sopra.. John mi disse di andare a vedere mentre lui e altri cercavano di non far entrare i De noir.. non fossi mai salito..
Quando arrivai vidi una strega, brutta e vecchia con in mano Maria , mi fiondai su di lei ma fu inutile, mi scaraventò via contro il muro non prima di aver detto queste parole

 
«In una notte di luna piena tu mi rifiutasti e io in due notti di luna piena due dolori ti procurai.. ma non finirà qui, in una notte di luna piena lontana io tornerò a rivendicare il tutto».
 
E sparì con in mano Maria..

Io a quelle parole corsi da tuo zio e lo informai, rimase distrutto perché si ricordò di quella ragazza che bramava il potere, insieme alla sorella, che io e lui rifiutammo di sposare poiché innamorati rispettivamente di tua madre e tua zia. E li capimmo tutto, l'attacco dei De noir, che come sai andò a buon fine, poiché distratti da quell'evento fummo sottomessi, tuo zio morì e io fuggì con Roland e la servitù, e recuperato te e tua padre fuggimmo lontano, la morte della madre di Maria, di suo padre.. non fu un caso fu la magia nera di quelle streghe a far accadere ciò.
Poco dopo io mi misi a cercare Maria ma con scarsi risultati, vidi solo in un bosco il corpo della strega, era morta per il troppo sforzo e non badai a ricordarmi della sorella.. oggi essa trama vendetta, e tutte le creature oscure delle valle cercano Maria, perché non sò come anche lei ha saputo che è viva, e la strega trama vendetta.. alla prossima luna piena attaccherà e si vorrà prendere il potere.. distruggendo tutto e tutti.. e anche i De noir sono in pericolo.. Sir De Noir per essere così forte chiese aiuto alla strega, che poi cacciò. Ella girò vendetta anche contro di chi l'aveva poi cacciata. Ma una leggenda narra che solo l'ultima discendete femmina dei Merryweather avrà la forza per battere la strega, tramite le perle di Luna, poiché essa è venuta al mondo in una notte di luna piena.
A noi e a te soprattutto resta il compito di proteggere la principessa e di aiutarla prima che la strega la trovi.
Ora sai tutto Grey.


Concluse così il suo discorso.

Grey era allibito.. tutto questo male per un potere..

«Papà ma io come posso proteggere Maria. non sono così forte .. lo sai....»

«Tu Grey sei forte, perché tu sei un protettore, il protettore della Luna. I Merryweather maschi hanno sempre avuto e tramandato questo potere in attesa della principessa. Ora con questo ciondolo che ti do, i poteri fluiranno in te.. attento però.. devi cercare gli altri protettori e insieme sarete imbattibili. ..»

Grey era ancora più allibito..
 
IOOO! un protettore!? ma che diavolo succede!?
 
«Grey..?..» lo richiamò sua madre.. «tutto bene figliolo?..»

«Tutto bene? TUTTO BENE? come posso star bene dopo queste notizie..
io un protettore maria principessa della luna e poi dove trovo tutti gli altri?..»

«Calmati figliolo.. lo so che è dura da accettare ma è così..
ora hai un compito, sei importante e potrai stare vicino a tua cugina.
Gli altri protettori li riconoscerai.. sono persone vicine alla principessa.. persone che hanno come te un simbolo....»

Grey fissò sua madre.. e capì. Era suo compito proteggere Maria, era suo compito proteggere la valle.

«Mamma.. ma con i De noir?..»

«I De Noir non accetteranno mai tutto ciò.. ma dice la leggenda che uno di loro, solo uno puro di cuore, che starà a contatto con la Principessa, potrà canbiare le cose...»

«E come?..»

«L'unione di un De Noir e un Merryweather spezzerà il male e la luce ritornerà...»

«che cosa?.. un De noir?..»

«Si Grey, un De Noir. Dovete cercare anche lui voi protettori e fargli capire il tutto...»

Ah ottimo.. pensò..  devo far ragionare un De Noir anche, se poi è uno come quel Robin siamo a posto!
«E i De Noir sono tutti al castello?..»

«No molti sono sparsi per le altri valli... ma non ti sò dire chi di loro sia il puro di cuore..so solo che voi protettori uniti saprete come riconoscerlo. Ora va, non c'è tutto questo tempo. La prossima luna piena sarà tra 9 mesi esatti. ..»

«Ho capito mamma, farò del mio meglio...»

Con una strana luce negli occhi Grey uscì di casa, ora sapeva, ora ci sarebbe stata una nuova luce di speranza per il futuro.
 

Spazio autrice:

Eccomi, allora cosa ne dite? vi è piaciuta? Spero di si. Volevo solo dirvi che la parte del racconto non l'ho messa come dialogo ma come racconto del padre e l'ho scritta apposta con un carattere diverso :) Ora vi saluto e al prossimo capitolo da dove comincerà il bello della storia. Ah e vi ricordate gli amici di Maria.. bè fareste meglio perché li vedremo tra poco
 
A presto

SweetHolly

 

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Capitolo 12
*** Ecco il primo! ***


Spazio autrice:

Eccomi qui, veloce veloce, come promesso. Dato che molti aspettavano di già il prossimo capitolo e mi sono venute un po’ di idee ve lo posto subito xD
Vi aspetto a fine capitolo, come sempre xD
Piccolo particolare, il capitolo è scritto in prima persona poiché è Grey che parla :)
Sweetholly
 

 

Ecco il primo!

 
 

Dopo la scoperta che avevo fatto, presi una decisione, andare alla ricerca degli altri protettori.. certo voleva dire stare lontano da Maria, ma sapevo che su di lei avrebbero vegliato i miei e roland.
Così, decisi di partire subito, lasciando a scuola come avviso che ero dovuto andare a trovare un parente lontano che stava molto male.
Non riuscì a salutare Maria, e mi dispiacque molto ma la priorità era riunire i protettori.
 
« Mi raccomando Grey, si prudente  »disse mia madre
 
« Tranquilla mamma, andrò nel villaggio da dove viene Maria, a quanto ho capito li aveva molti amici e forse troverò qualche informazione. »
 
« Fai pure caro, ma torna presto! »
 
«  Certo mamma! Ci vediamo tra qualche settimana! »
 
E così salutati i miei partì alla volta del villaggio.. non sapendo che in questo viaggio avrei trovato qualcuno che era come me..un protettore.
 
Passarono due giorni e mentre vagavo per una foresta sentì uno strano rumore.. qualcosa mi inseguiva.. non capì subito cos’era ma dal verso non prometteva nulla di buono.
 
Dannazione! Non potevo dar retta a mio padre e portarmi dietro la sua armatura e spade da protettore!  Pensai.

Sarà meglio muoversi da qui o sono fritto!  
 
Non c’era altra scelta, dovevo scappare. Mi misi a correre sempre più veloce, ma quella creatura era sempre più vicina.. e io sempre più stanco e lento.
 
È la fine.. non ho fatto nemmeno metà strada ed è già la fine
 
Ma proprio in quel momento dal nulla sbucò uno strano animale, nero, con a cavallo un ragazzino, avrà avuto sì e no la mia età.
 Esso affrontò il balverino e lo sconfisse.

Poi in una frazione di secondo si girò, scese da quello strano animale e mi fissò
 
E ora perché mi fissa così questo? Pensai proviamo a parlarci.
 
«Ehm. Ciao.. piacere sono Grey.. »

si così dovrebbe andare…

«Non sai che stare a quest’ora in giro è pericoloso? Ci sono creature come quella capaci di farti a brandelli ragazzino! »
«Ragazzino a chi! Ho 13 anni e sono.. » mi morsi la lingua, cosa stavo dicendo!
« Tzè! Anch’io ho tredici anni ma so cosa c’è qui e poi cosa sei scusa? Non ho capito. »
 
Brutto maleducato altezzoso pensai
 
«Sono qualcosa che non ti riguarda! »
 
E tutto incazzato me ne stavo andando, quando quello i fermò..
 
E ora cosa vuole!
 
«Aspetta!! »
«Cosa vuoi!?!?! »
«Arrivi dalla valle di Moonacre? »
«Si! E con questo? »
«E’ vero?.. la principessa è li.. c’è? »
«Tu come, cosa… come , chi ti ha detto questo? »
«Ehi ehi  respira!,  comunque lo so, Perché io ho l’onore di proteggerla! »
Disse il tizio con aria tutta gongolante
 
Io invece rimasi zitto.. ne avevo trovato uno, antipatico, ma lo avevo trovato!
 
«Ehi. ci sei? »
«AH?! Si ci sono . »
«Allora c’è? »
«Chi mi dice che tu sia un protettore è? »
«AAh! Chi, ho questo medaglione che mi ha dato mio padre col simbolo della luna, il simbolo della principessa!  ti basta? »
«Direi di si.. » dissi sorridendo
«Ehi, e ora perché sorridi? »
«Perché ne ho trovato uno! »
«Uno che? »
«Un protettore.. »
 
Il ragazzo sgranò gli occhi e solo allora notò che avevo anch’io quel medaglione
 
«Cos.. anche tu lo sei? »
«Si da il caso che si lo sono anch’io e si la principessa è alla valle. »
«E allora che aspettiamo? Andiamo! »
«No, fermo, dobbiamo trovare prima gli altri»
«E perché mai? »
«Perché insieme siamo più forti...  »
 
Decisi di raccontargli tutta la storia, in fondo doveva saperla anche lui...
 
« Woow.. quindi..  è così»
«Già.. Comunque io sono Grey, cugino di Maria. E tu sei...? »
«Ah sì che sbadato! Il mio nome è James, piacere! »
«Piacere mio. Allora che dici, andiamo? »
«Si dai!»
 E girandosi prese per le redini quello strano animale.

Tornando a guardare me, notò il mio sguardo e spiegò.

«Lui è Draco ed è un drago...»
«Un drago?! »
«Certo, ogni protettore ha un suo animale guida insieme ai poteri. Non lo sapevi? »
«A dire la verità. No! »
«Bene ora lo sai amico!» Disse battendomi una mano sulla spalla
 «Andiamo alla ricerca degli altri e del tuo animale guida!» Finì sorridendo
«Si andiamo» dissi
 
E tutto convinto mi misi a camminare avanti a lui...
 
«Ehm Grey, cosa fai? »
«Come cosa faccio James, cammino verso il villaggio! »
«Si da il caso che possiedo un drago...»
«Ehm... quindi...?» ti prego non dire quello che penso...
«Andiamo al villaggio volando no? Facciamo prima! »
«Eh, ma io, si insomma, non...» dannazione, dannazione!
«Su dai poche storie!» E detto ciò mi tirò su con la mano e mi fece sedere dietro di lui «e ora via! »
«James…?»
«Si? »
«Potresti volare basso? »
«Ceeeeeeerto!» Disse ghignando e dato un leggero colpo a Draco partimmo.
Solo che il volare basso non gli era chiaro, perché come un fulmine a ciel sereno Draco fece una sfrecciata verso l’altro che mi fece prendere un colpo.
 
«AAAAAAAAAAAAH! Jamees! Avevo detto basso!  »
«Ahahahahaha Daaai su con la vita Grey, da qui vediamo tutto e siamo al sicuro! »
 
Dannato! L’ha fatto apposta, ma ha ragione... ma me la paga!
 
E così, conobbi James, il primo dei protettori che cercavo. Diciamo che conobbi un amico e insieme volammo, purtroppo, al villaggio di Maria.

 
Spazio autrice:


ahahahahah questo capitolo mi ha fatto morire mentre lo scrivevo! Che ne dite?
Grey ha trovato il primo dei protettori..chissà cosa combineranno quei due!
Io vi aspetto al prossimo capitolo e per favore, chi legge in silenzio, mi faccia sapere cosa ne pensa.
A presto!
Sweetholly

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Capitolo 13
*** L'arrivo al villaggio - li abbiamo già trovati?? ***


Spazio autrice:

Eccomi qui! scusate ma mi ha scaduta la prova di office e per ora scrivo dal primo pc che lo possiede :S
Mi spiace vedere che molti,anzi moltissimi, leggono ma non commentano... un commento sarebbe gradito, mi farebbe molto piacere e mi invoglierebbe a scrivere di più!
Detto questo vi lascio al capitolo

 

L'arrivo al villaggio - li abbiamo già trovati??

Stavamo volando da ore..e sinceramente non vedevo l'ora da questo coso. Ops pardon, Drago.
James era tutto tranquillo e sorridente, che ammirava il paesaggio e parlava in una strana lingua con Draco..


cosa si staranno mai dicendo pensai..

e io?, io me ne stavo li, dritto e rigido, tutto preoccupato di non mettere mai più i piedi per terra..


Povero me! chi me l'ha fatto fare mi ritrovai a pensare.

Stavo ancora imprecando contro svariati eventi, quando la voce di James mi destò

«Grey! ecco il villaggio! siamo arrivati!»
Guardai davanti a noi e la vista del villaggio mi fece sorridere alquanto.

SIIII! evvai! si scende da sto cos..cioè Draco.

Ero troppo felice, toccavo terra!!


«Si James, lo vedo anch'io! Dirigiamoci li!»
E in un batter d'occhio fummo davanti alle porte del villaggio. James disse a Draco di stare li intorno e controllare che tutto fosse tranquillo e senza pericoli, mentre noi entrevamo nel villaggio e cercavamo gli amici e le amiche di Maria.

A prima vista sembrava un villaggio come tanti, ma guardandolo bene era il classico villaggio rurale, con qualche caratteristica moderna
non male pensai
« James, che dici ci dividiamo e cerchiamo in giro?»
« MMM si direi che è un'ottima idea! ci troviamo qui stasera!»
« Perfetto! a dopo James!»
« A dopo Grey!»
E così ci dividemmo.

Mentre camminavo osservavo il paesaggio, quando all'improvviso mi sentivo strano, quasi come se fossi seguito o peggio, osservato da molte persone.
Mah, sarà una mia impressione pensai e così continua la ricerca.
Camminai ancora un pò, finchè arrivai in una piazza molto grande e notai un ragazzino cicciotto che guardava incantato davanti a se..come se fosse in trance.
«Ehm, scusami se ti disturbo, volevo farti una domanda..»
«Eh?! a si scusa,pensavo a vecchi ricordi..chiedi pure» mi disse sorridendo
«Volevo sapere se sapevi indicarmi dove posso trovare gli amici di Maria, abitava qui se non sbaglio conclusi»
Il ragazzino sgranò gli occhi e mi guardò molto sorpreso
« E perchè lo vuoi sapere?»
« E' una storia molto lunga, che posso raccontare solo agli amici di maria. scusami.»
Mi guardò ancora con occhi indagatori e poi parlò..e non sapevo che avevo già quasi concluso la mia missione.
«Bene, allora comincia a raccontare. Mi chiamo John e sono uno degli amici di Maria!»
 «oh.. tu sei..un suo amico?.. ehm, piacere io sono Grey, suo.. cugino..ma lei non lo deve sapere ehehe »
« Suo cugino? wow, questa si che è nuova! nessuno di noi lo sapeva!»
« Ah, quanti siete in tutto come suo amici?»
« Be io, più Jennifer e altri mm vediamo 5 direi che ci siamo tutti. »
« mm allora se non ti dispiace, preferirei raccontarvi tutto quando ci sareste tutti..»
 «Si capisco, una volta sola la storia è meglio.. allora vado a chiamarli e torniamo subito.»
 «Mezz'oretta dici che ci riesci?»
 «Perfetto, ci vediamo tra poco!»
Mentre John andava dai sui amici, io comincia a cercare James che per fortuna trovai subito e lo condussi alla piazza
« E adesso?»
« Adesso aspettiamo e poi raccontiamo tutto »
 «Mmm aspettiamo. ok»
Poco dopo arrivarono tutti e una volta che ci fummo presentati, io e James cominciammo a raccontare la storia, siadelle nostre origini, sia della questione dei protettori.

Era una notte di luna piena, e io dovetti raggiungere tuo padre al castello di famiglia, quello che oggi è chiamato il castello abbandonato di Moonacre. Dicevo, dovetti andare li poiché tuo zio, il padre di Maria, mi aveva chiamato, non era tranquillo, qualcosa di oscuro lo turbava e con la nascita della figlia non avrebbe potuto stare molto attento a quello che accadeva.  Tu avevi poco più di un mese e d’accordo con tua madre decisi di partire.. arrivato la non notai nulla di strano, solo molto buio e questa luna che spiccava nella notte.
Poco dopo il mio arrivo, senti dei vagiti, classico segno che tua cugina era appena nata. Di fatti salì in camera con la servitù e tuo zio e vidi la piccola bimba tra le braccia della madre.. poi tutto accadde. Tua zia troppo stremata dal parto morì di colpo. lasciando sola Maria e suo padre. Io mi misi subito in contatto con tua madre, avvertendola della tragica situazione e lei mi disse di rimanere li al castello per aiutare mio fratello, e così feci.
Sembrava che le cose andassero bene, quando in un'altra notte di luna piena i De noir attaccarono il castello. io e tuo zio andammo a difendere la fortezza mentre la servitù badava a Maria ma sentimmo un forte scoppio e delle grida provenire dal piano di sopra.. John mi disse di andare a vedere mentre lui e altri cercavano di non far entrare i De noir.. non fossi mai salito..
Quando arrivai vidi una strega, brutta e vecchia con in mano Maria , mi fiondai su di lei ma fu inutile, mi scaraventò via contro il muro non prima di aver detto queste parole
 

«In una notte di luna piena tu mi rifiutasti e io in due notti di luna piena due dolori ti procurai.. ma non finirà qui, in una notte di luna piena lontana io tornerò a rivendicare il tutto».
 

E sparì con in mano Maria..

Io a quelle parole corsi da tuo zio e lo informai, rimase distrutto perché si ricordò di quella ragazza che bramava il potere, insieme alla sorella, che io e lui rifiutammo di sposare poiché innamorati rispettivamente di tua madre e tua zia. E li capimmo tutto, l'attacco dei De noir, che come sai andò a buon fine, poiché distratti da quell'evento fummo sottomessi, tuo zio morì e io fuggì con Roland e la servitù, e recuperato te e tua padre fuggimmo lontano, la morte della madre di Maria, di suo padre.. non fu un caso fu la magia nera di quelle streghe a far accadere ciò.
Poco dopo io mi misi a cercare Maria ma con scarsi risultati, vidi solo in un bosco il corpo della strega, era morta per il troppo sforzo e non badai a ricordarmi della sorella.. oggi essa trama vendetta, e tutte le creature oscure delle valle cercano Maria, perché non sò come anche lei ha saputo che è viva, e la strega trama vendetta.. alla prossima luna piena attaccherà e si vorrà prendere il potere.. distruggendo tutto e tutti.. e anche i De noir sono in pericolo.. Sir De Noir per essere così forte chiese aiuto alla strega, che poi cacciò. Ella girò vendetta anche contro di chi l'aveva poi cacciata. Ma una leggenda narra che solo l'ultima discendete femmina dei Merryweather avrà la forza per battere la strega, tramite le perle di Luna, poiché essa è venuta al mondo in una notte di luna piena.
A noi to resta il compito di proteggere la principessa e di aiutarla prima che la strega la trovi. Noi siamo chiamati protettori della Luna, o meglio protettori della principessa della Luna. Ognuno di noi si riconosce con un simbolo tramandato da generazioni con la Luna e possiediamo ognuno di noi un animale che ci guiderà con i nostri poteri.
Insieme saremo più forti.

 
« Ecco ora sapere tutto»  dissi sorridendo

Tutti mi guardavano strani, con occhi sbarrati.. non sapevo cosa pensare davanti a quella scena.
James a fianco a me se la rideva per le loro facce, ma si fermò quando una ragazzina si fece avanti esclamando una cosa che ci fece fare a noi la loro faccia.


«Io mi chiamo Jennifer. E volevo dirvi che si insomma tutti noi possiediamo da generazioni oggetti con simbolo della luna, vedete, io ad esempio ho una collana.»
Io e James ci guardammo ed esclamammo all'unisolo un «Cosaaaaa?!»

Non è possibile, abbiamo già trovato tutti i protettori in così poco tempo!

 

Eravamo così presi dall notizia che non ci accorgemmo che qualcun'altro nell'ombra aveva sentito tutto, e sempre nell'ombra sparì.
 

 

 

 

Spazio autrice.

Eccomi qui!, scusate davvero, spero che questo capitolo vi piaccia e che sostituisca il tempo perso.
Allora avete visto, hanno trovato tutti, ma chi sarà il misterioso personaggio? eheh lo scoprirete presto!
Spero di riuscire a scrivere presto e in attesa attendo dei vostri commenti :)
A presto
Sara

 

 

 

 

 


 


 

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Capitolo 14
*** Scoperte,amici e una piccola sorpresa ***


Spazio autrice:

Eccomi qui con un altro capitolo siete felici? xD
Che dire, qui scopriremo qualcosa di nuovo ehehe vi basta leggere per scoprire cosa
Vi lascio al capitolo

 

 Scoperte,amici e una piccola sorpresa



Io e James stavamo ancora fissando i ragazzi davanti a noi.. non era possibile li avevamo già trovati tutti.
Wow , ci abbiamo messo decisamente poco pensai

Mi girai verso James che ricambiò il mio sguardo e capì che pensava la mia stessa cosa. Eravamo stati davvero molto fortunati.
Decisi che era il momento di chiarire alcune cose e comincia a parlare.
«Bene, a quanto pare vi abbiamo già trovati..Ora resta il problema che dovreste venire con noi fino alla valle. »
«Dobbiamo parlarne coi nostri genitori» disse una ragazza dai capelli corti e castani e con due occhi verdi brillanti
«si, certamente, ma credo che sappiano di questa storia. »
Lei mi fissò e continuò «come fai a dirlo? Non ne può essere sicuro! »
«Bè, se hanno tramandato il ciondolo, qualcosa devono pur sapere ti sembra? »
Ok adesso mi stavo irritando, io stavo solo esponendo dei fatti! Tzè!
La ragazza stava per parlare, ma venne interrotta da mmm come si chiamava? A si  Jennifer «dai Emily, andiamo a casa e chiediamo ai nostri genitori, non ci costa nulla»
«Forse hai ragione tu Jenny, ma se ci dicono di no io non parto! »
Io stavo per risponderle a tono ma venni interrotto da james
«Naturalmente, non partirete. Ma se vi dicono che sanno qualcosa allora verrete con noi. »
John lo fissò e disse «accettiamo, dai ragazzi così rivediamo Maria! »

A quella frase tutto cominciarono ad esultare a sorridere, si vedeva che le volevano bene, e dargli una notizia brutta non mi faceva per niente piacere..
«Mi spiace deludervi, ma Maria non deve sapere del vostro arrivo, ne va della sua incolumità. Starete a casa di mio padre in segreto e la difenderemo.. »
Mi fissarono tutti con astio ma alla fine annuirono, forse avevano capito la gravità della situazione
«Va bene, adesso ci rechiamo a casa e vi faremo sapere entro stasera. Ci ritroviamo alla piazza? » Mi chiese Emily con quel suo fare da so tutto io.
Ma chi ti credi di essere pensai ma le risposi con garbo. «Si, va bene, stasera dopo le nove qui»
«perfetto, allora io vado. Ciaaao! »

Ci salutarono tutti e io e James decidemmo di andare un attimo fuori dal villaggio per parlare,o meglio James parlava, con Draco.
Usciti dal villaggio James chiamò Draco e dal discorso che stavano facendo, cioè scusate, dalle facce di James, capì che non era nulla di buono.
«Che succede? »
«Grey, Draco ha notato una figura incappucciata dirigersi a nord del villaggio,dopo che noi abbiamo trovato gli amici di maria. »
«Cosa..cosa significa? »
«Non lo sa nemmeno lui, l’ha seguito ma è svanito nel nulla nei boschi a Nord. Probabilmente arriva dalla parte opposta alla nostra. »
«Dobbiamo stare attenti allora. »
«Decisamente Grey, e sarebbe meglio tornare alla valle entro domani. »
«Sono d’accordo con te. Appena sapremo le risposte partiremo. »
Restammo il resto del tempo in silenzio, pensando a chi o cosa aveva visto Draco. Decisamente non era nulla di buono, proprio no.
 
Nel frattempo molte miglia a nord, una figura incappucciata si dirigeva all’interno di una grotta, nascosta da fronde di piante e alberi alti.
La figura vi entrò e si diresse nel fondo della grotta, dalla quale uscita una luce verde brillante. Giunto li vide una signora anziana seduta, intenta a riflettere.
«Mia signora, mi scuso per il disturbo, ma porto novità»
La vecchietta alzò lo sguardo, e la figura si spaventò non poco a vedere quegli occhi rossi e pieni di odio.
«Bando alle ciance Gus, parla! »
«Ecco vedete è tutto vero, i protettori esistono e per sfortuna si sono già tutti riuniti»
«CHEE COSAAA?!!!! » Il suo urlo provoco un vento gelido e funesto che per poco non congelò il povero Gus.
«Sono ancora al villaggio a sud non sono ancora partiti »cercò di calmarla
«Nel villaggio a sud? .. oh.. bene, allora richiama i balverini e digli di attaccare. »
«Mia signora i balverini sono alla valle..ci impiegherebbero giorni a tornare. »
«Digli di intercettarli»
«Si mia signora, glielo comunicherò subito. »
«Ah Gus, cosa devo proteggere i protettori? »
«Parlavano di una ragazzina, Maria se non sbaglio, mia signora. »
«Maria???! Allora la piccola è sopravvissuta. Bene molto molto bene »disse ghignando.
«Dopo quella notte pensai che i miei seguaci l’avessero eliminata e invece qualcuno la salvò. Bene. Sarà bello potersela riprendere sai Gus. »
«Non, non credo di capire mia signora. »
«AH! Stupido stolto! Fa niente, tutto a tempo debito caro. E ora richiama i Balverini! » sibilò
«Si,mia signora, subito mia signora. »
Gus scomparve nel buoi e la strega rimase a pensare.
«E così, dopo anni ci rincontreremo care famiglie. Ho ancora dei conti in sospeso con voi» e detto ciò cominciò a ridere tanto da provocare lampi abbaglianti in una notte tetra.
 
Intanto al villaggio si stava facendo sera e Grey e James si dirigevano alla piazza. Con passo lento e cadenzato arrivano a destinazione e si misero ad aspettare il gruppo di ragazza. Da li dipendeva il futuro della valle, ma questo ,loro ,ancora non potevano saperlo.

Molte miglia a sud invece Maria continuava ad andare a scuola, sempre più terrorizzata dalla assenza di Grey
Come faccio senza di lui pensò non posso continuare a scappare da robin
Persa nei sui pensieri non si accorse che qualcuno la stava fissando e notando l’assenza dell’altro le si avvicinò.
«ma ciao piccola»
Maria sobbalzò per lo spavento e  si girò a guardalo
«Cosa c’è, il gatto ti ha mangiato la lingua piccola? »
«Eh?, no, no e non chiamarmi così! »
«come piccola? »
«Robin, smettila! »
«Ma dimmi un po’, non vedo il tuo baldo cavaliere. Dov’è finito? Eh? »
«Non…non sta tanto bene in questi giorni. Non vedo il problema se c’è o no. »
«Hai ragione, nessun problema e un vantaggio per me sai.. »
Maria si stava decisamente preocccupando.  Per fortuna si trovava a scuola e non poteva farle nulla di male, bastava chiamare qualcuno li in giro
Guardò oltre la spalla di robin ma notò che erano finiti in uno di quei punti dove nessuno gira quasi mai
Sono nei guai ! pensò
«Perché..perchè dici così? »
«Ma..così.. niente di che.. » e mentre lo diceva si avvicinava sempre di più, tanto quanto bastò per spingere Maria contro il muro
«Ro..bin.. mi stai spaventando. »
«Non devi avere paura di me.. non puoi. » Mentre parlava le appoggiò la fronte contro la sua «cosa mi hai fatto Merriwheter ..cosa diamine mi stai facendo?? »
«Non capisco..non sto facendo nulla a te, sei tu che mi perseguiti ovunque! »
«E non ti chiedi il motivo..? devo farlo. Lo devo fare perché è colpa tua! »
«Robin ma cosa dici? Io non ti sto facendo nulla. E no non lo capisco! »
«Devo sempre cercarti, volerti vedere, mi da fastidio che quello ti stia così vicino! »
«non.. oh.. »
«oh cosa?! Cosa. ?? » Mentre parlava stava alzando il tono di voce e nel farlo stringeva Maria sempre di più
«Ai..robin mi fai male.. »
«zitta, stai zitta, forse questo ti aiuterà a capire! »
Maria tacque e vide il viso di Robin avvicinarsi sempre di più a lei.. sempre di più, finchè non sentì qualcosa di morbido contro le sue labbra..Sgranò gli occhi..
Robin la stava baciando??
Ma proprio in quel momento gli amici di Robin arrivarono e videro la scena..
«Capo ma cos..? »
Robin si staccò come scottato da Maria, vide i Suoi e per non perdere la faccia fece una cosa che era sicuro si sarebbe pentito
«Ma come ti permetti di baciarmi, mi chiami qui in gran segreto e mi bacia»
«Ma.. »
«Ma cosa eh, volevi conquistarmi eh, furbina, ma sai non mi interessano le poverette! Ahaha»
Questo fece scoppiare a ridere anche i Suoi, mentre Maria umiliata e con le lacrime agli occhi scappò via.
Tutti le gridavano dietro « aah corri corri povera»  tutti tranne Robin che la guardò andare via ..
«Bravo capo gliele hai cantate per le feste! »
«Si.. avete ragione » ma lo disse con un tono di voce talmente triste che solo uno dei Suoi se ne rese conto, mentre gli altri continuavano a ridere e dargli pacche sulle spalle.
 E mentre facevano ciò si dirigevano in classe. Ma solo un pensiero passò per la mente di Robin
perdonami piccola, perdonami se puoi.
 
Molte miglie a nord finalmente gli amici di Maria arrivarono all’incontro con James e Grey.
Si fermarono proprio davanti a loro e li fissarono dritto negli occhi. A parlare fu John
«Abbiamo parlato coi nostri genitori, e ognuno di noi, con grande sorpresa ha avuto il permesso per partire. Si decisamente sapevano tutta la storia.»
«Molto bene, allora adesso l’unico problema è come viaggiare. » disse James
«Come mai»  chiese Emily
«Perché, disse james, « io e Grey viaggiamo a dorso del mio animale guida, un drago. Voi invece dovreste spostarvi a piedi. »
«Oh per questo! Non vi dovete preoccupare, abbiamo scoperto di avere anche noi un animale »
«Ah..davvero..? »
«Si!! » Disse Emily tutta entusiasta
«Io possiedo un'adorabile cane, Jennifer un leone, John una pantera,  Sully un’aquila reale, Jordan una tigre, Emi un lupo nero, e infine Harry un maestoso cervo. » Concluse sorridendo
«Bene, ma resta il problema per te e Sully.. come vi spostate? »
«Semplice io vado insieme a Jennifer mentre tengo il mio cane in braccio e Sully va con John tanto la sua aquila vola. »
«La sua aquila è meglio che stia vicino a noi mentre voliamo. »
«Bene allora è deciso si parte! »
«Già» dissi io «tra un’ora si parte »
Stiamo arrivando Maria, aspettami  pensai.
Non sapevamo però che il viaggio non sarebbe stato così tranquillo, ma non sapevamo soprattutto che avremmo scoperto i nostri poteri.
 

Spazio autrice:

Eccomi qui! Allora vi è piaciuto? Avete visto eheh  Robin ha baciato Maria
E adesso cosa succederà tra loro? E gli altri riusciranno ad arrivare al villaggio?
Al prossimo capitolo
Vi aspetto!
Sweetholly
 

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Capitolo 15
*** Il lungo viaggio di ritorno - Siamo arrivati! ***


Spazio autrice:

Cari fan eccomi tornata! Siete contenti?
Ringrazio sempre tutti quelli che mi seguono e vi lascio al capitolo :)

 

 

 

Il lungo viaggio di ritorno – siamo arrivati!

 

La partenza non aveva creato nessun problema ai nostri protettori. L'aquila reale di Sully violava a fianco di Draco, che per dimostrare di essere un drago, aumentava la velocità e poi rallentava tanto per prendere in giro la povera aquila e far venire il “mal drago”, così rinomitato da James, a Grey.

 

«James cavolo! Digli a Draco di smetterla!»

«ahahh Grey, dovresti vedere la tua espressione! Ahah»

«Si si, molto divertente!, piuttosto per piacere diglielo!»

«Guarda che mentre tu sei occupato a gridarmi contro, Draco ti ha già sentito e ha rallentato.»

 

Effettivamente Draco, per non sentire le urla di Grey aveva rallentato e si, diciamo che sfidare l'aquila era passato in secondo piano.
«ah, giusto.. ehm.. grazie Draco!»

Draco fece un verso come per dire «prego! Almeno stai zitto» e ripresero a volare tranquilli.

 

In basso invece gli altri stavano al passo con Draco e tutti i quadrupedi e felini correvano per il bosco con grande maestria ed eleganza.
Tutti non vedevano l'ora di arrivare alla valle e di iniziare la loro avventura.
Erano tutti concentrati sull'arrivare che non notarono, o meglio sentirono, degli strani versi provenire dall'altra parte del bosco, opposta alla loro. Solo l'aquila di Sully e Draco li sentirono e subito quest'ultimo avvisò James.
James alle parole di Draco granò gli occhi cosa che non sfuggì a Grey

«James..che hai?»

«ti ricordi i balverini, quegli animali dai quali ti salvai la prima volta che ci siamo visti?»

«Si, perchè?«»

«Perchè a quanto mi ha detto Draco, ci stanno venendo incontro dalla direzione che abbiamo preso»

«Cosa?!, dobbiamo avvertire subito gli altri!»

 

In men che non si dica si abbassarono di quota e raggiunsero gli altri.
Jennifer che era solita guardare il cielo si accorse di loro e disse agli altri
«Ragazzi, James e Grey vengono verso di noi»

Tutti alzarono lo sguardo e non appena li videro si fermaro tutti.

«James, Grey,che succede?, come mai vi siete abbassati di quota?»

«Emily, degli animali molto pericolosi stanno venendo dalla parte opposta alla nostra. E non sono amici»

Emily li guardò un poco spaventata mentre Jennifer l'abbracciava.
John invece era pensieroso tanto che Sully li diede un piccolo pizzicotto per svegliarlo.

«Ahi! Sully ma cosa fai?»

«Bè, ti eri incantato. Ci sei o no??»

«Scusa, stavo pensando si, ma a come potremmo fare per uscirne sani e salvi!»

«Secondo me potremmo salire su qualche albero e aspettare che passano no?» Propose Harry

«Si certo, e i nostri animali dove li lasci testa!» se ne uscì fuori Jordan

«Ah, già, in effetti hai ragione.. e come facciamo allora?»

«Semplice, li dobbiamo affrontare! » esordì Emi che era decisamente stufa di tutti quei discorsi senza senso.

«E come pensi di affrontarli? Non possediamo armi.» disse Harry

«Bè, siamo i protettori e qualcosa ci inventeremo no. »

«Secondo me i ciondoli centrano qualcosa..» disse Jennifer

«tu dici?» disse quasi sussurrando Emily

«Si..basta provare.»

«E se non funzionano siamo tutti morti.» Disse Sully con fare molto drammatico che fece non poco innervosire Jennifer

«Abbiamo i nostri animali guida. Qualcosa dovrà pur significare!»

«Ah ragazzi basta. Prepariamoci piuttosto a difenderci » Si intromise Grey che riusì a calmare gli animi di tutti.

 

Così si schierarono tutti pronti a difendersi, ognuno con il suo animale a fianco e restarono in attesa. Pochi minuti dopo un piccolo branco di 6 balverini apparve. Erano davvero brutti: avevano le sembianze di un lupo mannaro, ma erano leggermente più slanciati e alti, con una folta pelliccia che variava a seconda dell'esemplare dal nero al marrone al grigio, con occhi rossi e zanne molto affilate, tanto che le loro punte brillavano sotto la luce della luna.
I protettori subito si intimorirono un po' e non appena il branco decise di attaccare successe qualcosa di magico: dai simboli con la luna ognuno ottenne un'arma diversa. Grey una spada molto affilata intagliata di ore e argento, James anch'esso una spada, leggermente più piccola dal colore nero con striature blu a forma di fiamma, Jennifer un'arco con delle frecce dalle punte rosse, Emily una scimitarra dalle striature bianche e color cielo, Emi dei pugnali saettati che si allungavano se lei premeva un pulsante, John un martello grande e imponente, Jordan un tridente a tre punte affilate, Sully un'ascia dai riflessi argentati e infine Harry una balestra un po' troppo grande del normale con frecce infinite.

Quando la luce sparì tutti rimasero sbalorditi da ciò che si trovarono in mano.

James, Grey si muovevano con agilità e abilità, Jennifer lanciava frecce ad una velocità incredibile come Harry, John tirava martellate con forza e contro chiunque si avvicinasse agli animali che anch'essi si difendevano, e Sully e Jordan si muovevano tra i loro compagni cacciando lontano gli altri balverini non ancora feriti.
Si batterono con energia e valore e alla fine riuscirono ad uccidere la maggior parte dei balverini mentre uno solo riuscì a scappare lontano, ma in quel momento entusiasti dei loro risultati, non ci diedero pero.

 

«Evviva!, ce l'abbiamo fatta!»

«Siii, siamo stati grandi!»

«E ora direi di dirigerci alla valle!» disse Grey tutto sorridente.

E così rimettendosi a cavallo dei loro animali ripresero il viaggio, consapevoli di essere diventati più forti.

 

Erano già passate due ore e ancora non erano giunti a destinazione

«Uff, ma quanto ci vuole ancora? Saremo in viaggio da secoli!» Jordan stava borbottando da più o meno dieci minuti e la cosa stava decisamente facendo infuriare una tranquilla Emi che non ne poteva più di tutte quelle lamentele.

«Jordan, Basta! Arriviamo quando arriviamo!»

quando ci vuole ci vuole si ritrovò a pensare Sully che se la rideva sotto i baffi per la scena che stava venendo fuori.

Prima che Jordan potesse rispondere dall'alto si sentì l'urlo di Grey
«Ragazzi! Ehi voi laggiùùùù! Siamo arrivati! Pochi minuti e saremo alle porte della valle! »

Grazie a quella frase la discussione fu rimandata e tutti si ritrovarono a sorridere. Poco prima di arrivare alle porte James e Grey scesero a bassa quota.

«Ragazzi, appena entriamo dobbiamo girare subito a sinistra, da li proseguiro lungo un piccolo sentiero, quando vi troverete davanti ad una grotta con le fronde fermatevi. Da li proseguiamo insieme. D'accordo? »Disse Grey, che conosceva bene la zona

Tutti annuirono e Grey proseguì «bene, ci troviamo li allora.»

Appena concluse la frase, James parlò a Draco che ripreso quota si diresse a tutta velocità nella direzione indicata poco fa ai compagni.
Passarono pochi secondi e anche gli altri giunsero all'entrata. La cosa che subito notarono era il simbolo della luna sulla porta principale, poco visibile da tutti, ma da loro che lo conoscevano bene era ovvio non notarlo.
Il villaggio si presentava ancora deserto e il percorso che gli aveva indicato Grey era ancora più tranquillo e deserto.
Si incamminarono a passo lento e cadenzato, tutti osservavano il paesaggio, Jennifer la più appassionata di natura notò subito il piccolo fiume che costeggiava la strada e si perdeva poi a vista d'occhio, fino a notare che deviava il percorso e imboccava un'altro percorso.

È tutto bellissimo si ritrovò a pensare

Camminarono ancora per diversi minuti, finché finalmente giunsero alla famosa grotta dove Grey,James ,Draco e l'aquila di Sully li stavano aspettando.

«Bene, eccovi qui! »

Jennifer si avvicinò a Grey e osservò la grotta «è molto bella..ma anche molto misteriosa, cosa ci aspetta di la?»

«Di là troverete la mia casa, dove vivono mio padre, mia madre e alcuni domestici nostri amici.. ah si ci abita anche il nostro cagnone.»

«Wow..e come mai vivete nascosti?»

«Vi ricordate la storia che vi ho raccontato?»

Tutti annuirono

«Ecco, noi dobbiamo stare attenti ai De Noir e non farci vedere per non essere ricacciati come dei traditori della corona, cosa che sinceramente non appartiene nemmeno ai De Noir»

«Ah! si, ce lo avevi raccontato, la storia di Maria, la tua e della grande battaglia. Giusto?» Chiese Harry

«Si Harry, esatto, proprio quella.»

Grey li osservò per un attimo, in attesa di altre domande e visto che nessuno gliene poneva decise di continuare
«Bene, ora possiamo andare. James di a Draco di volarci sopra e aspettarci dall'altra parte, stessa cosa anche tu Sully dillo alla tua aquila. Noi altri proseguiamo a piedi.»

 

James e Sully fecero come gli era stato detto, e tutti si incamminarono. Quando superata da grotta riuscirono alla luce si trovarono davvero meravigliati. Quella casa era davvero bellissima, la si vedeva poco poiché nascosta da altre fronde, arbusti, alberi e cespugli, ma quello che si riusciva a vedere era davvero bellissimo.

«Woow!» esclamarono tutti insieme,ma qualcosa turbò James e Sully.

«Ehi ma, dove sono i nostri animali?» Grey stava per rispondere ma fu preceduto da un'altra persona

«I vostri magnifici animali vi aspettano davanti alla casa, ben tornato signorino Grey»

«Ciao Digweed!! , grazie mille, andiamo subito» disse sorridendo Grey.

Non appena superarono l'ultimo ostacolo rimasero tutti a bocca aperta, un signore, molto simile a Grey stava accarezzando tranquillamente Draco mentre l'aquila di Sully saltellava intorno a loro.

«Ben tornato figliolo!, benvenuti voi altri! »disse sorridente

«Ciao papà! Hai già fatto conoscenza di alcuni animali vedo»

«Si, chi possiede questo drago è davvero fortunato»

«Grazie signore!..ehm.. piacere, James»

«Molto piacere James, io sono Sir Benjamin, per gli amici Benjiamin»

Piano piano si avvicinarono tutti e fecero le dovute presentazioni.

«Ora, se mi volete seguire vi farò vedere le vostre stanze»

Tutti annuirono sorridenti ed entrarono, mentre gli animali restarono fuori intorno alla casa a fare la conoscenza del grande cagnone nero e di Mrs Digweed.
Solo Grey entrò per ultimo e prima di entrare rivolse uno sguardo verso la città, verso la casa di Maria.

Sono tornato cugina, sono tornato. Aspettami!

 

Spazio autrice:

Allora vi è piaciuto? Finalmente sono tutti arrivati e destinazione e adesso che succederà?

Eheh alla prossima per scoprirlo :)

E Robin come prenderà il ritorno del Damerino ahah? Noi sappiamo che è cugino di Maria ma il povero Robin non ancora xD

Alla Prossima!

 

Sweetholly

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Capitolo 16
*** Ciao Maria! - Una nuova svolta ***


~~Spazio autrice:

Cari fan eccomi tornata! Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma avevo perso l'ispirazione. Mi sembrava che ogni capitolo fosse più banale del precedente..
Poi leggendo i vostri messaggi e le recensioni mi sono decisa ed eccomi tornata  a scrivere. Spero che il capitolo non vi deluda!

 

 


ciao Maria! - Una nuova svolta

Tutti seguirono il Capofamiglia, nonché padre di Grey, dentro la casa. Ognuno di loro non sapeva cosa aspettarsi, ma erano sicuri che sarebbe stata un'avventura epica, o almeno ci speravano.
Entrarono nel grande salone e subito una signora gli venne incontro

Ciao a tutti ragazzi e ragazze, io sono la madre di Grey. Spero vi troviate bene qui da noi
 e con un grande sorriso torno in cucina dalla quale proveniva un delizioso profumino

Emi si avvicino a Grey e gli sussurrò leggermente qualcosa, tanto che Grey sorrise. Questo non sfuggi a Jordan che subito si sentì in dovere di intervenire

«Ehi voi due piccioncini cosa avete da bisbigliare?!»
«Nulla Jordan, ho soltanto fatto i complimenti a Grey per sua mamma, è davvero una signora a modo! E se tu fossi stato attento lo avresti sentito non ho parlato a bassa voce!»
«Si certo, come no, ho visto come NON parlavi a bassa voce!»
«Cosa vorresti insinuare?»
«Assolutamente nulla!»
«E allora fatti i fatti tuoi!»

«Ragazzi basta. » Non fu Grey, ne nessun altro dei ragazzi a fiatare ma  Sir Benjamin.
I due si voltarono a guardarlo e abbassando la testa sussurrarono uno «scusi signore» poco udibile.

Non dovete scusarvi, dovete capire che da oggi siete un gruppo. Ognuno di voi dipende dall'altro. Se uno di voi ha bisogno gli altri accorrono. Non c'è posto per litigi inutili. Avete capito?»

«Si signore! »
« Benjiamin suvvia! Ed ora eccoci arrivati.»

«Papà?»
«Si Grey?»
«Ma qui non c'è nulla.. c'è il muro del corridoio.»
«Aspetta un attimo figliolo e vedrai.»

Sir Benjiamin si avvicinò al muro del corridio del primo piano, posò il palmo della mano destra aperto su una mattonella e fece una leggere pressione.
Subito si udì un gran frastuono, i muri tremarono e davanti agli occhi di tutti si aprì una porta, la quale conduceva, tramite una scala, ad un piano mezzo, cioè un piano situato tra il piano terra e il primo piano.

«Ma cosa?»

«Vedi Grey quando capi che tu saresti stato il prescelto nella difesa di tua cugina ho fatto costruire questo piano intermedio,visibile solo dall'interno della casa grazie ad un antica magia, per permettere a te e gli altri prescelti di poterci abitare. In più da qui potrete accedere alla sala degli allenamenti situata sotto la casa.»

«Wow.. papà non avevo idea che..si insomma..»

«Ora lo sai figliolo. Bene! ora potete scegliere la camera e riposarvi o uscire, come volete, ma restate dentro la radura. Per il resto mi trovare di sotto.»

Tutti lo fissarono risalire le scale e subito ci fu un gran macello. Tutti corsero a scegliere la loro camera ma per loro sorpresa ogni porta portava il loro nome.

Harry fissò ogni nome affisso alle porte e pensò ad alta voce

«Evidentemente quando siamo nati sono apparsi i nomi qui, oppure sapevano che eravamo noi e li hanno aggiunti oppure.. ah! Che cosa complicata!»

«Harry, non ti crucciare, son solo dei piccoli misteri su!»
«Hai ragione Jenny, ora direi di vedere le nostre stanze!»
«SI si sisisisi !»  Esclamarono tutti sorridendo e sparirono nelle rispettive stanza.

Anche James si stava avviando quando si accorse che Grey era rimasto fisso davanti alla sua porta, ma non accennava a voler entrare.

«Grey?»
«Si?»
«Cosa fai?»
«Fisso la porta. »

Lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo, tanto che James pensò che fosse pazzo o che volesse aprirla con lo sguardo. Voleva fare una delle sue battute ma decise di trattenersi.

«Questo lo vedo. Perché?»
«Non so cosa fare»
«Cioè?»
«Non so cosa fare»
«eh, cioè?»
«Oh insomma James non so se ci voglio entrare!»
«Questo l'ho capito Grey, non capisco il perché. »
«Perché vorrei passare a salutare mia cugina, ma non posso uscire dalla radura.»
«Tuo padre ha parlato di noi, non di te sai»
«Dici che posso andare?»
«Prova, male che vada torni e fissi la tua amata porta ahah»
«Grazie sei davvero simpatico!»
«Dai che scherzo, anzi sai che faccio ti accompagno io»
«Tu non puoi uscire dalla radura»
«è vero ma ho un amico tanto simpatico che vorrà essere accompagnato»
«ah ah ah davvero spiritoso»
«Dai Grey andiamo!»
 
E senza dare al povero Grey il tempo di rispondere era già sparito su per le scale.
Vabè come non detto, andiamo
 pensò.


Pochi minuti dopo si trovavano per strada diretti a casa di Maria.

«Mi chiedo ancora come hai fatto a convincere mio padre James»
«Semplice bravura caro mio!»
«Si bravura.»
«Certamente ora su andiamo!»
«Si si, ma stai calmo.. devo trovare una storia valida»
«Digli che sei andato a cercarle un fidanzato ahah»
«James!»
«Dai scherzoooo ahahah »
«Si si scherzi.»
«Dai Grey dove si va ora.»
«Giriamo a sinistra.. Ehy! Non cambiare discorso!»

E con questi battibecchi si incamminarono verso la casa di Maria.

A nord del villaggio, Maria se ne stava sempre in casa, aiutava sua mamma e poi si rifugiava in camera sua. La mattina andava a scuola e ritornava subito a casa.
Da quel giorno non aveva più rivolto parola a Robin, anche se il ragazzo continuava ad infastidirla  facendole sempre le solite battute, ma lei non rispondeva, abbassava la testa e se ne andava per la sua strada.
Non vedeva l'ora che Grey, il suo amico, tornasse, era l'unico che la capiva e che l'aiutava. Di sicuro sarebbe stata meglio, solo.. quando sarebbe tornato?.
Immersa nei pensieri non si accorse che sua mamma la chiamava ..

«Maria? Maria scendi un attimo!»
«Eh?»
«Scendi Maria!»
«Si scusa mamma arrivo subito.»

Si alzò dal letto, scese le scale e si diresse in salotto.

«Eccomi mamma, dimmi cosa..»

Ma si bloccò,quando davanti a lei, seduto al tavolo c'era Grey, un altro ragazzo
e questo chi è?.. pensò
 e sua mamma che chiacchieravano tranquillamente..

«Oh eccoti cara! È tornato il tuo amico ed è passato a trovarti!»
«Ciao Maria !»
«Grey sei tu? Ommioddio! Sei tornato! Ciao!»

E corse ad abbracciarlo

«Ma quando, come..»
«Ehi ehi calma che ne dici se facciamo un giro così parliamo. Se puoi ovviamente.»

Maria guardò sua mamma che le fece cenno di si con la testa e se ne andò a finire i suoi mestieri.

«Si, direi che posso.»
«Bene!» Le rispose Grey con un grande sorriso.

Maria prese il cappotto ed uscì insieme a Grey e al ragazzo senza nome, così chiamato da lei perchè non sapeva chi era.

«Dove andiamo Maria?
«Ma non saprei Grey, pensavo di stare qui vicino tra un po' dovrò aiutare mamma con la cena.
«Va bene, allora facciamoci una passaggeta nel bosco.. » 
e si incamminò, poi si fermò, guardò Maria e James che si fissavano e aggiunse.

«Ah si scusa, lui è ehm.. mio cugino James, è venuto a farmi visita, era da tanto che non lo vedevo.»

James si girò a guardarlo come se avesse visto un Balverino pronto a sbranarlo, poi capì, grey doveva tenere nascosta la vera ragione del suo ritorno e sopratutto lui e gli altri.

«Tuo cugino? Oh non sapevo.. ehm ciao, piacere di conoscerti.»
«Piacere mio Maria. »  Le rispose sorridendo

«Bene, adesso andiamo se no Maria non avremo tempo per fare quattro chiacchere!»
«Hai ragione Grey.. Vieni anche tu James?»
«ehm si si, se posso.»
«Ma certo! Allora andiamo!»

Entrarono nel bosco e dopo aver camminato si sedettero in una piccola radura, su dei massi e si misero a chiacchierare del più e del meno.
Ma non sapeva che sarebbe accaduto qualcosa..qualcosa che avrebbe cambiato tutto.

Da qualche altra parte non molto lontano dalla radura, in un castello, un ragazzo stava litigando con ogni cosa che li capitava a tiro, infuriato perché una certa ragazza non lo degnava più di una parola.
Continuava ad imprecare, tanto che, i Suoi decisero che era meglio andare a fare un giro in paese, almeno finché il loro capo non si fosse calmato un po'..o avesse ucciso ogni oggetto maledetto, così chiamati da lui. (nota autrice: adoro vedere Robin che litiga con gli oggetti xD)

Ma le cose non andarono così, perché Robin decise che era ora di fare una visita a quella ragazzina.
Prese la sua giacca nera e il suo cappello e uscì.

Era già da dieci minuti buoni che camminava quando sentì delle voci provenire dalla foresta  e si fermò ad ascoltare. Ma la cosa che udì lo fece scattare come una molla.
 Quella voce era di Maria, la sua piccola stava parlando con qualcuno e quel qualcuno aveva la stessa voce del damerino.

No non era possibile!

Si incamminò e sbucò proprio davanti ai tre. A quel rumore i tre si voltarono e Maria rimase pietrificata, mentre gli altri due lo guardavano con aria dura.
Robin non resistette.

«Bene bene bene guarda chi abbiamo qui. La mia piccola il damerino e un tizio strano»
«Tizio strano? Tizio strano sarai te!»

Grey appoggiò una mano sulla spalla di James per fermarlo e intanto gli parlava.

«James calmo, non ne vale la pena con lui.»
«Oh ma guarda chi è tornato.. il damerino!»
«Mi chiamo Grey, Robin.»
«Si si come ti pare. Ora se permettete devo parlare con la mia piccola da solo.»
«Uno non è la tua piccola, due sta parlando con noi.»
«E tu cosa sei, il difensore della patria? »
«No, sono suo amico e la difendo da te.»
«Difendere da me? Ahahahahah e perché mai dovresti scusa?»
«Perché non sei affatto gentile e affidabile Robin.»
Ahahah senti Grey, non so cosa tu voglia ma io voglio parlare con lei.»

Ma prima che Grey potesse rispondere, Maria superò i due ragazzi e si mise davanti a Robin che la osservava con aria tra il sorpreso e soddisfatto.

«Puoi dirmi quello che vuoi anche davanti a loro, poi puoi andare. »
«Come scusa piccola?»  le disse sorridendole in modo ironico
«Hai capito. Non voglio parlare con te.»
«Ma lo stai facendo però..»
«Per farti andare via il prima possibile.»
«Ma come ti permetti! Tu parlarmi così!»

E nel farlo le si avvicinò tanto da sentire il respiro di Maria solleticargli il mento. La prese per le braccia e come qualche notte prima la baciò.
Maria rimase immobile,ma subito dopo quelle labbra non erano più sulle sue. Qualcuno gliele aveva allontanate.
Aprì gli occhi e vide il damerino che teneva Maria dietro di se come a proteggerla, a quel punto non ci vide più. Caricò il pugno destro e lo tirò forte contro il viso di Grey che cadde a terra in un tonfo sordo.

«Ehi ma sei impazzito!»   Gridò James mentre aiutava Grey a rialzarsi insieme a Maria.
«No, gli ho fatto capire che non la deve toccare. Lei è mia!»
«Lei non è tua.»
«Nemmeno tua Damerino!»
«Si!»
«NO!»
«SI LEI è MIA! É PARTE DELLA MIA FAMIGLIA! È MIA CUGINA E TU LE STARAI LONTANO!»
«NO, LEI è LA MIA..cosa hai detto?»

Grey si portò le mani sulle labbra e guardò James.
Maria che era rimasta zitta fissava Grey con occhi sgranati.. ma un ululato sordo obbligò i quattro a girarsi.
 Un Balverino si era avvicinato a loro, in pieno giorno ed era pronto ad attaccarli.

Tutti e quattro erano immobili. Grey pensava diecimila opzioni al secondo ma solo una le venne in mente.

«De noir prendi Maria e portala via di qui! »
«Cosa mi hai appena detto Damerino?»
«Portala via»

«Grey ma cosa dici?»
«Maria anche se è così per ora può proteggerti lui, noi lo teniamo a bada.»
«No Grey, non vado con lui.»
«Si tu vai, Maria per favore.»

Robin che aveva capito qualcosa prese Maria, se la caricò sulle spalle e corse verso il castello, non degnando nemmeno Maria che gli ordinava di metterla giù.

«James»
«Si Grey gli ho già avvisati, arrivano.»
«Bene, allora teniamola a bada per un po'.»

Iniziarono a fronteggiare il balverino, mentre gli altri arrivavano
Poco dopo anche gli altri sopraggiunsero ed insieme sconfissero la bestia.

«Evviva un altro sconfitto! Siamo grandi ragazzi!»
«Grey tutto bene?»
«No Jenny, ora devo rimediare all'errore appena compiuto»
«Cioè?»
«Semplice Sully, andare a riprendere Maria al castello dei De Noir.»
«Veniamo con te! Si aggiunse Emi»

«Andiamo tutti » disse James.


Al castello intanto Robin era salito in camera sua con Maria e aveva chiuso a chiave.
La ragazza cercava una via di fuga e non capiva perché Grey aveva permesso questo.

«Bene piccola ora siamo soli soletti è?»
«Cosa vuoi Robin?»
«Non hai sentito devo proteggerti no? »  Disse con fare di scherno
«no so cavarmela da sola»
«No tu non esci di qui..»

E in men che non si dica le era di nuovo vicino.

«Ora riprendiamo il discorso.»

E senza nemmeno darle il tempo la ribaciò ancora. Maria cercava di sottrarsi ma poco dopo lo trovò piacevole e come d'incanto circondò le braccia intorno al collo di Robin e rimase a baciarlo
Robin la strinse e ne fu felice e non capiva il motivo

Cosa mi succede? Si chiesero entrambi.


Spazio autrice:
Eccoci alla fine del capitolo che spero vi sia piaciuto.
Fatemi sapere se son tornata a scrivere bene oppure mi ritiro di nuovo xD
Ok non mi fa sistemare i caratteri e non capisco perchè, ma spero capiate lo stesso.
A presto, spero

SaraHolly

 

 

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Capitolo 17
*** Balverini all'attacco - piccole scoperte ***


Spazio autrice:

Anche se è passato tanto, troppo tempo, sono tornata ad aggiornare anche questa storia.
(cercherò man mano di aggiornarle tutte, spero xD)

Grazie a tutti per le belle recensioni , mi fanno molto piacere.

Ed ora vi lascio al capitolo. Ci sentiamo alla fine!

 

Balverini all'attacco – Piccole scoperte

 

 

Robin e Maria erano ancora abbracciati ed intenti a baciarsi. Nessuno dei due sapeva perché ma non aveva la minima voglia di staccarsi. Stavano così bene li insieme. Sembrava che non ci fosse nulla intorno a loro, solo loro e basta.

 

Ma la magia si sa alla fine termina. E fu proprio rovinato da Robin.
Si staccarono lentamente, ancora rossi e affannati. Incapaci di guardarsi ma consapevoli di cosa era appena successo.

 

«Eh, visto piccola, non potevi evitare di saltarmi addosso»

«Io? Sei te che mi hai baciato!»

«Non credo proprio.»

 

Maria lo guardò: o la stava prendendo in giro, oppure era proprio così stupido. Optò per la prima.

 

«Non prendermi in giro De Noir!»
«Io? Mai! Ammettilo che volevi baciarmi e lo strano animale è tutto un trucco!»
«Tu sei pazzo!Pazzo!
»
«Come osi! »

 

Nel dirlo la strattonò per un braccio, e la fece rivoltare verso di se.

 

Com'è possibile che passasse dall'essere dolce a così cattivo in pochi secondi? Maria non se lo spiegava.

Chiuse gli occhi in attesa di una sua reazione, che non arrivò.

 

Udirono dei passi, veloci e disordinati, e subito dopo il gruppo di Robin fece irruzione nella stanza di quest'ultimo.

 

«Capo! C'è un animale orribile che si avvicina!»
«Come hai detto?»
«Un animale, grosso, nero e peloso! E sta venendo qua!»

Robin si ricordò dell'animale del bosco e lo stesso fece Maria, che sbiancò pensando alla sorte di Grey e del suo amico.

 

«Quegli idioti non hanno combinato nulla! Presto chiudete il cancello! Prendete delle armi e andate al passaggio segreto con tutti gli abitanti.»
«E voi?»
«Io vado ora, con lei.»
«Io con te non vengo De Noir! Scordatelo.»
«Il tuo caro Damerino, mi ha detto di proteggerti sai? » Disse in modo ironico. « Ed io lo sto facendo.»

 

Fece una pausa per dare istruzioni ad i Suoi ed organizzarsi. Poi si rivolse verso di lei.

 

«Ora seguimi!»

 

Maria, non poté far nulla e si rassegnò all'idea.

 

I Suoi corsero come fulmini giù dalle scale, chiusero l'enorme cancello e si misero a raggruppare gli abitanti.

L'allarme era scattato e tutti i soldati, insieme al padre di Robin si adoperavano per portare più abitanti in salvo.

 

Robin, dal canto suo, prese la pistola dentro al cassetto del mobile e presa Maria per la mano,si diresse giù per le scale.
Invece di recarsi all'esterno, girò verso le cucine.

Il passaggio doveva essere li. Infatti, nelle cucine, dietro ad un muro della cantina di vini pregiati, era situata una botte, che se aperta, conduceva ad un passaggio verso l'esterno del palazzo, verso il lato est della montagna.

 

Robin controllò che non ci fossero pericoli, poi vi si infilò. Maria lo seguì subito dopo.
Camminarono per circa mezz'ora nel buio, poi finalemente si vide in lontananza una luce.

 

«Ancora pochi metri e siamo fuori.»
«Si piccola.»

 

Ma non lo disse con il suo solito tono strafottente, anzi, con tono sollevato. Infatti Maria non reagì alla parola “piccola” come faceva sempre.
Sbucarono fuori, in uno dei tanti boschi che circondano la montagna, si guardarono in torno per controllare che non ci fosse nessuno.

 

«Bene, nessuno all'orizzonte. Ora andiamo.»
«Aspetta..»
«Cosa?»
«Io devo tornare a casa, è tanto che manco.»
«Non è il caso, se quella cosa ti trova.»
«Puoi accompagnarmi tu..»
«Mi stai chiedendo aiuto?»
«Si..»
«Ok.»

 

Fece una lunga pausa, poi

«Allora andiamo.»

 

E si incamminarono.

Mezz'ora dopo anche tutti gli abitanti erano usciti, e a differenza dei primi due, si diressero verso l'altro palazzo dei De Noir.

 

Nel frattempo, Grey e i guardiani, erano giunti al castello, e quello che videro gli gelò il sangue.
Alcuni cadaveri erano sparsi nel cortile, e vi erano molte orme che conducevano all'interno.
Ma, quello che li spaventò di più, furono le orme di un balverino, che prima andavano nella direzione degli abitanti, poi, come se avesse fiutato qualcosa, era ritornano sui suoi passi.

 

James fu il primo a parlare

«Tracce di Balverino, allora non ce n'era solo uno.»
«A quanto pare no» rispose Harry.

 

«Ma è tornato indietro avete visto?» disse Emi
«Forse avrà fiutato qualcosa.» Jordan concordò con l'idea dell'amica, o forse era qualcosa di più?
«Se è quel qualcosa che penso io, bisogna trovarla.» Suggerì Grey
«Sicuro?»
«De Noir è pieno di se, ma sa riconoscere un pericolo quando lo vede. Saranno scappati.»
«Grey.. se così non fosse?» Riprovò Jenny.
«E' così. Lo sento.»

 

Jenny si zittì, capiva il turbamento di Grey e non era il caso di continuare ad insistere.

«Bene, allora torniamo indietro forza! » Disse James, che capito lo stato d'animo dell'amico convisse tutti a rimettersi in cammino.

 

Tutti si incamminarono, mentre dall'altra parte Robin e Maria proseguivano a passo spedito verso casa di Maria.

 

Nel bosco, dove avevano incontrato il primo balverino, si fermarono un attimo per prendere fiato.
Entrambi erano persi nei loro pensieri, quando udirono dei passi.
Subito, presi dalla paura si nascosero dietro a delle rocce, in silenzio.

Dopo minuti, che sembrarono ore, Robin si sporse e notò con terrore il balverino che fiutava l'aria.

 

Stava cercando loro!

 

Si voltò verso Maria e le fece segno di stare zitta e di non muoversi.

Lui invece si mosse dietro le rocce fino a portarsi dietro al balverino e sparò due colpi di pistola, ma due proiettili non fecero nulla all'animale che si girò pronto ad attaccare.

 

Era spacciato! Ma almeno Maria era nascosta.

 

Ma udì, una voce che richiamò l'animale.

 

«Ehi tu! Guarda! Sono qui!»

 

Stupida! Stava rischiando la vita!

 

L'animale, infatti, la notò e si diresse verso di lei. Robin, non poteva permetterlo. Si alzò e saltò addosso all'animale che, nella lotta ferì al fianco il ragazzo e lo buttò a terra, sta volta pronto ad ucciderlo.
Ma una freccia nera lo trafisse alle spalle e lo fece allontanare.
Robin si voltò e vide il damerino insieme all'altro ragazzo di prima ed altri che non conosceva che corsero verso di lui.

 

Due ragazze lo sollevarono e lo allontanarono dallo scontro, mentre il resto prese una lotta con l'enorme bestia.
Lo scontro durò pochi minuti e i ragazzi ne uscirono vincitori.

 

Maria corse verso il damerino e lo abbracciò, era felice di vederlo. Poi, come ricordatasi di qualcosa, corse verso Robin.

«Stai bene?»
«Si, tranquilla.»

 

Era venuta li per lui?..

 

I due si stavano guardando con sguardo dolce quando

 

«Maria dobbiamo andare. Forza»

 

Dannato damerino!  Fu il pensiero di Robin

 

«Lui viene con noi?»
«Scherzi?»
«No, mi ha salvato la vita.»
«Tecnicamente l'abbiamo salvata noi a voi» disse una voce molto famigliare a Maria.

Si voltò e quasi svenne.

 

« Jordan?.. ma.. voi, tutti cosa? »
«Maria, te lo raccontiamo dopo in un posto sicuro ora andiamo. E tu De Noir riesci a camminare?»
«Si damerino.»
«Bene, muoviamoci, qua non è sicuro.»
« Grey aspetta, io devo tornare a casa.»
«No, è il primo posto dove andrebbero.»
«Ma i miei genitori?»
«Manderemo un messaggio a mio padre e li faremo portare dove siamo noi. Ora andiamo!»

Alla fine il gruppo di amici ritrovati più un De Noir, che, ovviamente nel riprendere a camminare, urtò un legno che lo fece quasi cadere, e il suddetto legno fu insultato come sempre, riprese a camminare verso una meta ignota a due ma conosciuta da tutti gli altri.

 

 

Spazio autrice:

Eccoci alla fine. :)
Spero che questo capitolo vi abbia fatto piacere e ripagato dell'enorme ritardo.
Chiedo scusa per eventuali errori ma l'ho messo giù di fretta per poter darvi un nuovo capitolo.

Non so quando riaggiornerò causa impegni di lavoro eccetera, ma la concluderò prima o poi questa storia xD

Che dire grazie a chi recensirà, o leggerà solo e al prossimo capitolo. :)

 

Holly

 

 

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Capitolo 18
*** AVVISO ***


Grazie ad un utente, di cui non rivelerò il nome per privacy, mi è stato detto che su un sito diverso da qui (Wattpad) c'è una storia che assomiglia molto a questa.
Allora io ci metto anima e mente per trovare idee e scrivere la storia e NON voglio che qualcuno usi le MIE idee per scrivere una "SUA" storia.
Ancora a questi livelli siamo? copiare idee altrui? bah.

Detto questo ora interromperò la storia, visto che, c'è qualcuno che evidentemente copia e spaccia per sua.
Mi dispiace per chi la seguiva o la leggeva senza commentare ma non mi va di lasciare la storia o creare nuovi capitoli (alcuni erano gia in corso) e permettere a chi entra e copia di usarli per continuare.

Quindi, chiunque tu sia, mi spiace, qui altre idee non le prendi. Creati un tuo seguito! 

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Capitolo 19
*** Ora anch'io so la verità- un alleato? ***


Spazio autrice:

Non so quanto tempo è passato un anno? Anche di più forse. Mi sono messa a leggere le vostre recensioni, dove, mi incitavate a continuarla. Ora mi sono decisa. E tu, che leggi e copi, sappi che non avrai mai la stessa fantasia ;)

Ho deciso di lasciarvi il nuovo capitolo prima di partire. Quando tornerò, vedrò se la storia piace ancora e nel caso la continuerò.

 

 

Ora anch'io so la verità - un alleato?

 

 

Dopo mezz'ora di tragitto il gruppo si ritrovò dinnanzi ad una grotta. Grey, e gli altri vi entrarono, mentre Maria e Robin rimasero a fissarla perplessi.

 

«Dobbiamo entrare li? » Chiese Maria alquanto perplessa

«Si Maria. Al di là della grotta c'è un posto sicuro. » Le rispose James

«Aspettate. » Fece una pausa Robin, riesce a camminare poco, ma la buio non vedrebbe nulla.»

«Hai ragione in effetti » disse Grey

 

Grey e Jordan si avvicinarono a Robin, il quale passò il braccio destro sulla spalla di uno, e il braccio sinistro sulla spalla dell'altro e con loro entrò nella grotta oscura, seguiti dagli altri e da Maria.

Cinque minuti dopo uscirono dalla grotta e Maria rimase abbagliata. Una piccola radura si stagliava davanti a loro, con alberi alti e un piccolo ruscello costeggiava il tutto.

Vide che il gruppo dinnanzi a lei spostò alcune fronde dagli alberi e passò attraverso dei grandi cespugli, così li seguì.

Una volta sbucata fuori dalla parte opposta, si trovò davanti una piccola casa, molto bella, in mattoni e pietra. Vicino ad essa, nove splendidi animali erano rilassati e alla vista dei ragazzi si alzarono a mo di saluto.

 

«Ma cosa? Grey?»

«Pazienza Maria, tra poco.»

 

Si fecero tutti avanti, quando Sir Benjiamin fece la sua apparizione. Aveva un'aria molto arrabbiata, ma alla vista di una ragazza in più tra il gruppo rimase sorpreso.

 

«Maria?..»

«Mi scusi, lei chi è?»

«Papà, abbiamo un ferito. Va medicato anche se è un De Noir»

«Ehi Damerino! Guarda che sono qua!»

«Lo so benissimo!»

 

Robin fu portato in casa da due aiutanti e sistemato sul divano, mentre la mamma di Grey si apprestò a medicarlo.

Nel frattempo gli altri si erano accomodati nella stessa grande stanza.

Solo Maria era in piedi davanti a tutti. Non capiva cosa stava succedendo.

 

 

« Grey.»

«Ora ti dico tutto Maria.»

«Forse è il caso che lo faccia io.»

«Papà, sei sicuro?»

«Oramai il danno l'avete fatto. Tanto vale che sappia la verità.»

«Di che verità parlate? E i miei genitori dove sono?»

«Ho mandato Digweed a prenderli mezz'ora fa. Saranno qua molto presto.»

«Io, continuo a non capire.»

«Siediti e ascoltami.»

 

Maria lo guardò. Fidarsi? Poi guardò il suo amico Grey ,che con un cenno del capo, le aveva fatto segno di accomodarsi. Si sedette su una sedia di legno, di fronte a Grey e suo padre.

 

 

«Quello che stai per sentire risale al giorno della tua nascita, e molte cose che credevi di conoscere non saranno così. Io, sono tuo zio. Devi sapere Maria che la notte in cui sei nata, tua madre morì dandoti alla luce. Tuo padre Jonh, mio fratello era distrutto, ma si prese lo stesso cura di te col mio aiuto. Lascia mia moglie e mio figlio di due mesi a casa , per venire in suo aiuto.

Sembrava andare meglio, ma una settimana dopo la tua nascita tutto cambiò. Non sapeva che nell'ombra una maga malvagia stava tramando il peggio.

Tuo padre, l'aveva rifiutata come sposa, poiché era già innamorato di tua madre. A lei non andò giù.

In una notte, arrivò e ti rapì. La sorte volle che lo fece proprio nella notte in cui i De Noir e I Merryweather avevano intrapreso una battaglia. Tuo padre, distratto dalla tua sparizione e dalla notizia, si fece largo tra le fazioni per raggiungere a maga e salvati, ma gli si parò davanti Sig De Noir che lo trafisse a morte. Io e gli altri domestici qui presenti scappammo. Ma non è tutto. »

 

« NON E' TUTTO? Lei mi sta dicendo che, sono orfana, i miei genitori non sono veri e quelli veri sono morti quando ero una neonata! Io..Io..!»

 

«Maria, capisco il tuo dolore e la tua frustrazione ma fammi finire ti prego. »

 

Maria con le lacrime agli occhi annuì.

 

«Quella strega, quando ti rapì disse una frase. -«In una notte di luna piena tu mi rifiutasti e io in due notti di luna piena due dolori ti procurai.. ma non finirà qui, in una notte di luna piena lontana io tornerò a rivendicare il tutto». - Io a quelle parole corsi da tuo padre e lo informai, rimase distrutto perché si ricordò di quella ragazza che bramava il potere, insieme alla sorella, che io e lui rifiutammo di sposare, poiché innamorati di mia moglie e tuo padre di tua madre.

E li capimmo tutto, l'attacco dei De noir, che andò a buon fine, poiché distratti da quell'evento fummo sottomessi, tuo zio morì e io fuggì con Roland e la servitù, e recuperato Grey e mia moglie, fuggimmo lontano, la morte di tua madre, di t uo padre.. non fu un caso fu la magia nera di quelle streghe a far accadere ciò.
Poco dopo mi misi a cercare indizi su di te, Maria, ma con scarsi risultati, vidi solo in un bosco il corpo della strega, era morta per il troppo sforzo e non badai a ricordarmi della sorella..

Oggi essa trama vendetta, e tutte le creature oscure delle valle cercano te , perché non so come anche lei ha saputo che sei viva,. Alla prossima luna piena attaccherà e si vorrà prendere il potere.. distruggendo tutto e tutti.. e anche i De noir sono in pericolo..

Sir De Noir, per essere così forte chiese aiuto alla strega, che poi cacciò. Ella giurò vendetta anche contro di chi l'aveva poi cacciata.

Ma una leggenda narra che solo l'ultima discendete femmina dei Merryweather avrà la forza per battere la strega, tramite le perle di Luna, poiché essa è venuta al mondo in una notte di luna piena.

Quella sei tu Maria. Se la strega ti prende, non ci sarà nessuno in grado di contrastarla.»

 

 

Nella sala vi era un silenzio surreale. Tutti i presenti sapeva già la storia, tutti tranne due: Maria e Robin, erano rimasti scioccati. Una perché aveva scoperto che la sua vita fino ad ora era stata una bugia, l'altro perché ora sapeva cosa suo padre nascondeva, ma soprattutto perché quella ragazza che lui voleva sua era una Merryweather.

 

«Maria?»

 

Maria non parlava. Aveva la bocca asciutta.

 

«Ti prego cugina, di qualcosa.»

«Cosa vuoi che ti dica Grey? COSA? Io, tutta la mia vita è stata una bugia!»

«NO! i tuoi genitori sapevano che non eri loro figlia, ma ti hanno protetta. » Disse Grey

«Loro sapevano?»

«Non sappiamo cosa sanno, ma glielo potrai chiedere. Inoltre è più sicuro che tutti e tre veniate a stare qua. » Si intromise Sir Benjamin

 

Stava per continuare il discorso per Robin, quando un Digweed tutto agitato e sporco fece la sua apparizione.

«Signore, signore!»

« Digweed, cosa c'è? che succede?!»

«Sono andato alla casa della ragazza. Era vuota. »

«Come vuota?»

«Non c'era nessuno.. solo questo.»

 

E porse uno strano biglietto a Sir Benjiamin.

 

«Ho loro. Se li vuoi rivedere ultima discendente consegnati a me.»

 

«Li ha rapiti.. loro sono stati rapiti per colpa mia..»

«Maria, non è colpa tua. Non»

«Lo è!»

«Andremo a riprenderli »disse Jennifer

«No. Prima Maria deve scoprire il suo potere. Andrò io.»

«Ma papà..»

«Tranquillo Grey mi sono allenato.»

«Andremo tutti e due allora » proferì la mamma di Grey

 

«ma cara..»

«niente ma, in due siamo più forti. L'importante è che loro siano abbastanza forti  per raggiungerci.»

«Ci alleneremo e vi raggiungeremo» disse Grey

«Avete una settimana, ricordatevelo.»

 

I genitori di Grey, corsero fuori dalla tenuta, diretti dalla strega, mentre il gruppo rimase in casa.

 

«Maria, da domani ci alleneremo insieme.»

«Ehm..gente?»

«Cosa c'è Sully?!»

«Non vi state dimenticando di qualcuno? Un piccolo particolare.»

«Di che parli? Aah.. il De Noir!» Disse Emily

«Che ne facciamo di lui? » Disse Jennifer con aria pericolosa.

 

Robin era sbiancato. Che ne facciamo di lui? Questi vogliono farmi fuori! Pensò

 

«Ehi, buoni. Non faccio male a nessuno io!»

«Ecco la grande bugia. Tu, tuo padre, la tua famiglia! Avete distrutto la mia!»

«Senti piccola, io avevo due anni si e no. Che colpa ne ho io?!»

«Sei suo figlio! La tua famiglia è responsabile di ciò!»

«Inoltre la tua famiglia comanda la valle, quando, è chiaro che non dovrebbe.»

«Non parlare di cose che non ti riguardano mocciosa»

«Mocciosa a chi? » Si stava innervosendo Emily.

 

Jordan e Harry dovettero tenerla per le spalle per impedirle di prendere a pugni Robin.

 

«Ragazzi, Maria. State calmi. »

« Grey, come fai a dirlo?»

«e' un De Noir, lo odio anch'io ma ora come ora può esserci d'aiuto.»

«Come dovrei aiutarvi? Voi non vi fidate di certo di un De Noir.»

«Puoi venire con noi a recuperare i genitori di Maria, potresti parlare con tuo padre per avere dei soldati e»

«Mio padre non vorrà sentire ragioni, Le nostre famiglie sono e resteranno nemiche.»

«Per colpa di chi? Di tuo padre che voleva il potere!»

«Piccola, attenta a ciò che dici!»

«Maria, De Noir smettetela! C'è un problema più grande. La strega. »

 

Poi si rivolse a Robin.

 

«Te lo chiedo solo una volta. Ora sai tutto. Ci aiuterai contro la strega. Le dispute tra le due famiglie le vedremo a missione compiuta. Sei con noi?»

 

Robin ci pensò su. Cosa poteva guadarci? Be di sicuro poteva continuare indisturbato il discorso con Maria. Restando li, con loro e viaggiando poi con loro, per stare soli di occasioni ne avrebbero avute.

 

«Accetto.»

«Molto bene. Dopo cena ti mostro la tua camera.»

 

Cenarono in rigoroso silenzio, chi preoccupato per la cugina, chi preoccupato per l'arrivo di un nuovo alleato, chi preoccupata per i suoi genitori. Anche,se, aveva scoperto che non lo erano, erano stati comunque loro a crescerla, educarla ed amarla. E Maria, avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarli.


«Maria» la chiamò suo cugino

«Dimmi.»

«Ecco, ognuno di noi ha un animale “guida” ,secondo la leggende, dovresti averne uno anche tu.»

«Io?Perché?»

«Non so bene il motivo, papà non me l'ha detto. Ma se vuoi, domani prima dell'allenamento andiamo dove abbiamo trovato i nostri e vediamo.»

«Noi li aveva già Grey. » Gli ricordò Jordan

«Ha ragione..» Disse Emily

«Provate a girare qua intorno, nei boschi, magari chissà.»

«Forse hai ragione Jennifer.»

«Va bene.»

«Io posso averne uno?»

«Tu De Noir?? e perché mai?»

«Be, sono passato dalla parte dei buoni, spetterà anche a me, no?»


Grey ci pensò su. «Va bene, domani andiamo noi tre, poi torniamo ad allenarci. Ma ti tengo d'occhio. »

 

Robin annuì e senza essere visto ghignò.

 

Un'altra occasione per stare con Maria. Pensò

 

Giunta l'ora di dormire, Harry mostrò la stanza a Robin. LA stanza di quest'ultimo era vicino a quella di Grey e del suo amico James. Ovviamente, era distanze da quella di Maria.

 

Guarda caso si ritrò a pensare Robin.

Entrò nella stanza, arredata con mobili di legno, tappeti, e un grande letto a baldacchino. Al lato di quest'ultimo c'era un mobiletto in legno, con sopra una piccola lampada. Aveva una finestra che dava sul cortile, e poteva vedere la zona riservata agli animali.

 

Chissà se ne avrò davvero uno pensò.

 

Poi girandosi per sedersi sul letto,inciampò in uno dei tappeti, finendo col sedere per terra a due a passi dal letto.

 

«Anche qua attentano alla mia vita i tappeti! Vi brucerò tutti! »

 

Disse indicando il povero tappeto verde e rosso che spiccava nella sala.

 

Irritato si coricò nel letto, pronto per dormire ed affrontare la giornata seguente.

 

La mattina giunse veloce. I ragazzi erano già tutti seduti a far colazione. James e gli altri, una volta terminata andarono nella sala dedicata agli allenamenti e cominciarono a sistemarla.

Maria, Grey e Robin invece si incamminarono verso le foreste della valle.

 

Era già un'ora che camminavano. Ma niente, non avevano trovato nulla.

 

«Forse a noi non sono destinati Grey»

«Maria, papà me l'ha detto. È strano. »

«Forse tuo padre si sbaglia Damerino!»

«Forse tu sei l'ultimo che deve parlare!»

 

Si avvicinarono pericolosamente, aveva i nasi che quasi si sfioravano ed erano pronti ad esplodere. Quando una luce, bianca e accecante fece la sua apparizione. I due si staccarono.

Dalla luce uscirono un unicorno, dal manto bianco, molto simile al colore delle perle, con una criniera d'orata, e una tigre siberiana, dagli stessi colori dell'unicorno.

I tre rimasero immobili, quasi incantati. Nessuno dei tre osava proferire parola.

I due animali, fecero un leggero inchino, e, lentamente si avvicinarono al gruppo.

La tigre, maestosa e forte, si avvicinò a Robin, e gli leccò una mano. L'unicorno si avvicinò a Maria e le poggiò la testa contro la sua, ritraendo il corno, per non ferirla.

 

«A quanto pare, avete trovato i vostri animali» disse Grey

«Un bellissimo unicorno..»

«Una bellissima tigre. »

« De Noir, è un tigre maschio.»

«Si Damerino. Ma è una tigre, femminile, bellissima!»

 

 

Quello che avvenne poco  dopo li lasciò ancora  più di stucco

 

«Potreste non litigare sul mio sesso?»

«Cosa..tu.. tu ..parli?»

«Noi tutti parliamo.»

«Ma io gli altri non li ho mai sentiti..» disse pensando ad alta voce Grey.

«Perché non volevano farsi sentire da tutti, ma possiamo. Io mi chiamo Simba. Mentre, a fianco a me c'è il mio amico Unicorno Pegasus. »

«Bene, ora che ci siamo presentati e abbiamo chiarito che siamo due Maschi, forse è meglio tornare alla vostra dimora.»


Maria sorrise a Pegasus, che le fece segno di salire in groppa, seguito da Grey. Mentre Robin ,salì in groppa a Simba ,e , a gran velocità i due animali tornarono alla tenuta.

 

 

Spazio autrice:

Cosa ve ne pare? Dopo tanto tempo ho scritto, ma non so se la storia è ancora bella e piace come un tempo. Per questo vi richiedo di dirmi cosa ve ne pare.

Io vi auguro buone vacanze e a presto!

 

Holly 

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