Quello che succede in Estate, rimane in Estate.

di Gin1993
(/viewuser.php?uid=131104)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Gli altarini si scoprono. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- prologo ***


Capitolo 1- prologo.

 

Si svegliò nel cuore della notte tutta sudata, si guardo intorno, erano le due. 

Aveva fatto l’ennesimo brutto sogno, ormai era un’abitudine. Si alzò e si portò al lavandino, si lavò la faccia e si guardò allo specchio, delle occhiaie erano apparse sul suo viso.  Decise di non darci peso e andò alla finestra, ormai il sonno era passato, tanto valeva starsene un po’ all’aria fresca.

L’anno scolastico stava per iniziare e la fine dell’estate si stava portando via i ricordi. Ricordi che più che altro erano dei segreti.

Ciò che succede in estate rimane in estate”  certo.

Se l’era ripetuta mille volte, ma ora non era più sicura di voler che tutto ciò che le era successo restasse un ricordo estivo. Si voltò verso le sue compagne di stanza, tre viperette che dormivano nei propri letti, non le sopportava. Non sopportava nessuno da quando era tornata a Hogwarts, eccetto la sua migliore amica.

Tornò a letto e si sdraiò, rimase con gli occhi aperti per tutta la notte, ma finalmente le sette di mattina arrivarono e il primo giorno di scuola iniziò.

Hermione si alzò, si truccò e uscì dalla porta senza salutare né aspettare le sue compagne di stanza, che ovviamente si lamentarono per la maleducazione dell’amica.  La brunetta ovviamente non se ne preoccupò e si fiondò in Sala Grande, sperando di non incontrare il proprio ragazzo.

Era sola, quello che sperava. Si sedette e iniziò a fare colazione, ma all’improvviso si aprì il portone. Per sua fortuna era la sua migliore amica Ginevra Weasley.

-Buongiorno- le disse la rossa sedendosi di fronte a lei.

-Buongiorno- rispose senza emozioni la brunetta – dormito bene?-

-No, Harry mi ha lasciata- la informò l’amica

-Ancora?- Hermione inarcò un sopracciglio – questa è la sesta volta, no?- disse sorseggiando il succo di zucca.

-L’ottava in effetti- rispose Ginevra – ma forse è meglio così-

-Senza il forse, non hai bisogno di lui- disse – sii felice, questo è il primo giorno del resto della tua vita-

Ginny sorrise e osservò la sua migliore amica, era cambiata durante l’estate. Era diventata più fredda, chissà cosa le era capitato.

-E Ron? L’hai visto?- chiese Ginny

-Sinceramente no, ma non ne sono poi così triste- rispose la bruna

Ginny sbarrò gli occhi “Ok, le è capitato davvero qualcosa”

-Non vuoi vedere il tuo ragazzo?-

-Sinceramente non mi va di vedere nessuno Gin, mi va solo di parlare con te-

-Capisco- mentì l’amica. – com’è andata in Europa?-

Hermione cambiò espressione, da annoiata divenne quasi furiosa.

-Bene. Scusa, ora devo andare. Se vedi Ron salutamelo, digli che mi sono alzata presto e sono andata subito a lezione- disse Hermione – digli che voglio vederlo-

-Ok, Hermione-

-Grazie Gin, ci vediamo dopo-

La riccia si alzò, finse un sorriso e si allontanò dalla tavolata. Aprì la porta e uscì, sulle scale incontrò Harry. Tentò di andarsene, aveva paura che lì con lui ci fosse Ron, ma l’amico la chiamò. Hermione si fermò.

-Harry!- urlò fingendo felicità – Come stai? Mi sei mancato- continuò.

-Ehi Hermione, eh, non molto bene.. tu? Anche tu mi sei mancata, ti devo raccontare un sacco di cose-

Hermione si assicurò che lì non ci fosse Ron e sorrise all’amico.

-Certo Harry, mi racconterai tutto.  Ma non mi venire a dire che non stai bene, l’hai lasciata di nuovo-

-Lo so, ma è perché siamo troppo diversi, tra noi non funziona, non possiamo stare insieme-

Hermione scoppiò a ridere, una risata amara.

-Dite sempre così voi uomini...- disse serrando i pugni –Ci vediamo Harry-

-Non capisco, tu e Ron vi siete lasciati?-

-No, devo andare ora, ciao- disse voltandosi e camminando velocemente verso l’aula di antiche rune.

Harry non capiva il comportamento della sua migliore amica. Scosse la testa e entrò nella Sala Grande, che nel frattempo si era popolata, ma l’unica che vide davvero fu Ginny. La ragazza gli piaceva ancora, ma non come prima, non era più innamorato di lei. Da un bel pezzo, eppure aveva continuato a fingere di esserlo, non sapeva il perché, sinceramente la voleva come amante.  Ginny non sapeva quante volte Harry l’aveva semplicemente usata. O forse lo sapeva e le andava bene così, perché lei era davvero innamorata di lui e adesso che il suo ex ragazzo aveva già trovato una sostituta era più furiosa che mai.

Si chiamava Trisha McGoy o qualcosa del genere, era del primo anno e lui era del settimo. Lo vide entrare e lo fulminò, si alzò e uscì dalla porta.

Nel momento in cui la Weasley uscì, entrò un altro Weasley, Ron. Assonnato come al solito. Andò dal suo migliore amico.

-Harry, hai visto Hermione?-

-Sì, l’ho vista, ma è andata a lezione- disse Harry mangiando.

-Ah, cavolo non l’ho vista per un mese quest’estate, mi manca tantissimo- disse Ron.

-Mi sembra un po’ strana- ammise Harry – mai vista così nervosa-

-Dici?- Ron sgranò gli occhi. – Perché?-

“Avrà scoperto qualcosa?”

-Non ne ho idea- rispose – magari è stanca, potrai parlarci dopo, comunque-

-Certo, certo-

******

Le lezioni terminarono e tutti uscirono in giardino, il tempo era ancora estivo e faceva troppo caldo per chiudersi nel castello, Hermione cercò Ginny. La trovò che passeggiava sul lago.

-Gin!- l’abbracciò

-Herm, stai meglio?-

-Ma io sto benissimo- mentì Hermione – sono solo stanca, non ho dormito ‘sta notte, credo sia per l’eccitazione dell’ultimo anno di scuola-

Ginny la guardò – non mi freghi, sai. È successo qualcosa e non me lo vuoi dire-

-Gin….-

-No Hermione, tranquilla, sono cose tue, devi volerlo tu per dirmelo, io non  ti posso obbligare. Ma sai anche che sono la tua migliore amica, qualunque cosa sia successa io sarò dalla tua parte.-

Hermione aveva quasi le lacrime agli occhi.

-Lo so, ma no posso proprio dirtelo, non è che non voglio-

-è così terribile?-

-è la cosa peggiore che potessi mai fare.-

-Herm, tutto ciò che tu fai non sarà mai così terribile, io sono qui con te, lo sai-

-Sì, lo so, ma è davvero troppo, non voglio coinvolgerti in questo pasticcio-

Ginny le puntò gli occhi azzurri addosso “cos’avrà mai fatto?”

Hermione scoppiò a piangere –Ok, va bene, ti racconterò tutto-

*****

 -Ron, non mi sembra solo Hermione quella nervosa- disse Harry al migliore amico giocando a Quidditch.

-Ah, hai notato qualcosa di strano in Ginny?- disse Ron facendosi scappare una pluffa.

- Lo sai che ci siamo lasciati di nuovo Ronald.. non stavo parlando di lei- lanciò un’altra pluffa.

-Ah, e di chi?- chiese Ron mancando anche questa.

Harry si bloccò, volò accanto a lui. –Di te-

Ron sbarrò gli occhi – Ma cosa dici? Io sono tranquillissimo- mentì spudoratamente.  Harry lo guardò, un sopracciglio alzato.

-Ok, ho tradito Hermione tutta estate.-

 

Questo capitolo è veramente corto, mi scuso.  Ma  è solo un incipit per incuriosire, spero di esserci riuscita. Se ne vale la pena la continuo, altrimenti se non mi piace lascio stare. Grazie dell’attenzione!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2- Gli altarini si scoprono. ***


Capitolo 2

 

Il primo giorno di scuola per lui era stato davvero noioso, come sempre del resto. Non aveva nessuna voglia di tornare a scuola quell’anno, se non fosse stato per sua madre ora era ancora in giro per il Mondo a divertirsi. E invece era lì che camminava per quei corridoi, quei lunghissimi corridoi che ormai vedeva da sette lunghi anni, erano diventati noiosi. Solo la compagnia del suo unico amico era gradevole.

-Blaise- iniziò Draco – dobbiamo trovare il modo di rendere interessante il nostro ultimo anno in questa scuola- continuò – se andiamo avanti così credo che impazzirò-

Certo, aveva preso una scusa. Il vero motivo per cui voleva rendere interessante l’ultimo anno di scuola era perché aveva una marea di pensieri in testa e voleva semplicemente distrarsi, il sorriso, che anche precedentemente era davvero raro, aveva definitivamente abbandonato il suo viso e il Blaise Zabini se ne era accorto.

-Credo anche io, Draco- rispose Blaise.

I due continuarono a camminare senza fiatare, entrambi sommersi dai propri pensieri.  Draco aveva passato l’estate più difficile della sua vita, non aveva mai vissuto un’esperienza simile.

La verità è che aveva un segreto, un segreto che però era condiviso con un’altra persona, la più impensabile. Draco aveva semplicemente paura che questo segreto venisse svelato a persone sbagliate, per questo non ne parlava con nessuno. Eppure sentiva il bisogno di far scoppiare il tappo che gli serrava lo stomaco, aveva bisogno di parlare con Blaise.

Hermione intanto sentiva lo stesso bisogno di parlare con qualcuno, con Ginny.

(-Draco- -Hermione-)

-Sai, Ginny, quest’estate a Parigi ho conosciuto un ragazzo, si chiamava JeanLuc. Era bello, simpatico, intelligente, sembrava quasi perfetto, te lo giuro.- Hermione prese fiato – una sera siamo usciti, gli avevo confidato di aver un ragazzo e lui si è irrigidito. Ad un certo punto, quando stavamo per tornare a casa si è bloccato di colpo e …- iniziò a singhiozzare – ha cercato di violentarmi- terminò.

-Passavo di lì quasi per caso, in realtà avevo bisogno di comprare un pacchetto di sigarette.  Quando lo vidi, un ragazzo che cercava di violentare una ragazza. Non sapevo cosa fare-

-Ho cercato di liberarmi, ma lui mi ha puntato la pistola contro “Ci divertiremo, vedrai” continuava a ripetere-

-Quando mi sono avvicinato ho notato che quella ragazza era la Granger, allora mi sono avvicinato ancora di più-

-“Che stai facendo?” ha urlato. E l’ha spinto-

-Poi gli ho preso la pistola e…-
-Ha sparato, JeanLuc è caduto a terra e faceva fatica a respirare, noi siamo scappati impauriti e ci siamo rifugiati nella mia casa. Il giorno dopo la notizia sul giornale, “Ragazzo diciottenne morto con un colpo di pistola, l’assassino è ancora a piede libero”. Fortunatamente non hanno mai trovato Draco, mai e lui ha sempre vissuto da me-

Ginny e Blaise erano rimasti in silenzio per tutto il tempo, la stessa scena si stava svolgendo in due ali del castello diverse. Eppure la reazione era la stessa. Entrambi abbracciarono il proprio amico e rimasero zitti.

***

Harry osservava Ron con aria dubbiosa “Ho tradito Hermione tutta estate”. Harry non voleva crederci, aveva sempre pensato che Ron fosse innamorato perso di Hermione e che non sarebbe mai stato capace di fare una cosa simile. Da un certo punto di vista però lo capiva, Harry credeva che non si poteva stare con una stessa ragazza a lungo, dopo un po’ la cosa diventa abitudinaria e un uomo non può sopravvivere senza fare il cacciatore.
Ron intanto si chiedeva perché l’amico non gli domandava maggiori informazioni, alla fine non aveva detto né con chi o che altro, quindi decise di dirgli tutto ugualmente.
La ragazza era Kelly Pierce, tasso rosso, Harry scoppiò a ridere.

-La Pierce? Ma ti prego Ron- continuò a ridere.

-Che c’è di sbagliato?- chiese stupito Ron.

-Andiamo, hai tradito Hermione con una più brutta- rise di nuovo – non sono queste le regole del gioco.-

-Gioco?- si interrogò Ron – Perché dici gioco?-

-Ma perché è tutto un gioco, non credi? Chi è che sta con una persona perché è davvero innamorato? Essere innamorati significa vedere solo una persona, i suoi occhi eccetera. Credevo che tu fossi davvero innamorato di Hermione, ma se l’hai tradita non è così probabilmente. Quindi è tutto un gioco-

-E tu non sei innamorato di Ginny?-

Harry inarcò un sopracciglio – Ron, lo sai meglio di me le volte che l’ho tradita e le volte che l’ho usata per tradire un’altra, quindi no, io non sono innamorato di Ginny-

Ron sorrise  e annuì, non gli piaceva il fatto che sua sorella venisse usata, ma Harry era il suo migliore amico quindi doveva essere perdonato.

Nello stesso momento in un’altra stanza, due ragazzi si incontrarono.

Hermione guardava Draco con aria quasi impaurita, mentre il ragazzo con una sottile diffidenza.

Draco stava per oltrepassare Hermione quando la ragazza lo fermò.

-Draco…- disse debolmente

-Che vuoi ancora?-

-Chiederti scusa- si voltò – io non volevo in nessun modo offenderti-

-Offendermi?- scoppiò in una risata isterica – solo perché non sei venuta a letto con me? Sai quanto mi importa Granger?- se ne andò ridendo.

Hermione abbassò gli occhi, si ricordava tutto, tutto.

Erano nella sua casetta, faceva freddo e la voglia di uscire dopo quello che era successo a quel povero ragazzo non c’era.

I due erano sul divano a sorseggiare una tazza di the, a ridere e scherzare. Ad un certo punto Draco appoggiò la tazza e si avvicinò a lei, le aveva detto che in questi anni non aveva mai notato quanto fosse bella, si era ripetuto circa dieci volte che era uno stupido. Si fissarono intensamente negli occhi per attimi che parvero anni. Lui le mise una mano sulle guance e la baciò, un bacio appassionato come quelli che Hermione non aveva mai ricevuto da Ron, quelle emozioni che stava vivendo non le aveva mai provate.

Draco poi si avvicinò ancora di più, ma Hermione gli chiese di fermarsi perché non avrebbe mai voluto tradire Ron, gli aveva chiesto di aspettarla, che appena avrebbe avuto l’occasione avrebbe lasciato Ron e allora avrebbe potuto essere sua, per davvero. Ma Draco si arrabbiò e le disse che per lui era solo una pedina, una pedina di un gioco. Si alzò, prese le sue cose e se ne andò.

***

Come ho potuto dirle che per me era solo un gioco? Forse perché quando lei ha detto che sarebbe stata davvero mia mi sono spaventato, mio padre non avrebbe mai approvato una storia simile. Ma anche questo non mi giustifica, l’ho ferita e non è stata la scelta migliore che potessi prendere. Ma mi farò perdonare, fosse l’ultima cosa che faccio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=742285