The end has no end.

di giny04
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When the sun goes down ***
Capitolo 2: *** Time to pretend ***
Capitolo 3: *** Come as you are ***
Capitolo 4: *** I can't stop feeling ***
Capitolo 5: *** Empire ***
Capitolo 6: *** Last night ***
Capitolo 7: *** Welcome to Hogwarts ***
Capitolo 8: *** Reptilia ***
Capitolo 9: *** Balaclava ***
Capitolo 10: *** Bacco, Tabacco e Venere ***
Capitolo 11: *** Under Cover Of Darkness ***
Capitolo 12: *** Look what you've done ***
Capitolo 13: *** God save the queen ***
Capitolo 14: *** La verité blaisse ***
Capitolo 15: *** Give me Gin and Tonic ***
Capitolo 16: *** The truth will come out ***
Capitolo 17: *** What ever happened ***



Capitolo 1
*** When the sun goes down ***



Salve a tutti, siamo giny04 e anis. Questa è la nostra prima EFP quindi vi preghiamo di capire eventuali errori e di recensire per aiutarci a migliorare. Abbiamo scritto questa storia insieme, quindi eventualmente scrivere a nome di entrambe le autrici. Speriamo che la EFP sia di vostro gradimento, tratta della storia tra Hermione e Draco. Non mancheranno colpi di scena e tradimenti. Aggiorneremo al più presto. Buona lettura!
 





Sapevo per certo che le cose ad Hogwarts sarebbero cambiate; era il settimo anno, l'ultimo anno.
La guerra mi aveva reso diversa, ero cambiata, il mio subconscio era attrevarsato da pensieri bui ormai indelebili nella mia mente: la morte di persone innocenti, i sacrifici, l'amicizia e i dolori avevano costruito i tasselli della mia vita.
Sapevo che sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa che avrebbe sconvolto la diligente ragazza che ero stata fino ad allora, sconvolto, o forse semplicemente mi avrebbe fatto crescere.
Questi pensieri si addentravano nella mia mente e non trovavano via d'uscita, erano diventati ormai una parte integrante di Hermione Granger.
La mattina del 2 settembre. Era il primo anno che i miei genitori non mi accompagnavano alla stazione, non sentivo nemmeno piùla loro mancanza, per il semplice fatto che loro non erano mai riusciti a capirmi. 
Inoltre mi avevano tramandato il loro sporco sangue per il quale ero sempre stata schernita e disprezzata dai Serpeverde.
Già gli Slytherin... Nessuno li conosceva veramente, apparivano agli occhi di tutti come malvagi; quelli che, mentre il resto del mondo dormiva progettavano piani macchiavellici.
Poggiai un piede nello scalino del treno 9 e 3/4, convinta che quest'anno tutto sarebbe cambiato.
Stavo cercando uno scompartimento libero quando scorsi una sagoma muscolosa : era a sedere, si stava abbuffando e in più aveva dei capelli rossi carota, era Ron.
Accanto a lui c'era Ginny attaccata ad Harry, finalmente capii perch・i Serpeverde la chiamassero “la piattola”.
Nemmeno si accorsero del mio arrivo, erano troppo presi dalle loro cose, del tipo mangiare e succhiarsi l'anima come dissennatori.
Ron mi fece un cenno con il capo, la piattola e San Potty neanche si voltarono, che amici!
Ero rimasta allibita, Ron il mio quasi ragazzo mi aveva salutata con un cenno e gli altri due nemmeno quello.
-Weasley ・sempre il solito-. Pensai esasperata uscendo velocemente dalla cabina, ormai tra me e il mio quasi ragazzo le cose non andavano bene. La passione era esclusa, sicuramente lui preferiva il cibo a me.
Con questi tetri pensieri non mi accorsi dell'avvicinarsi di un noto gruppetto di Serpeverde, capitanati da chi? La risposta era palese quanto scomoda : Draco Lucius Malfoy.
Dire che io e il furetto platinato ci odiavamo era un eufemismo, oramai il nostro era un odio radicato, fatto di schermaglie più o meno dure in cui facevamo prevalere il nostro ego.
-Guarda chi si vede! la Granger con il suo sangue lurido, i tuoi genitori non ti hanno insegnato ad inchinarsi davanti a chi ti è superiore?!-.  Le parole di Draco uscirono sferzanti e piene di un mal celato disgusto.
-Taci Malfoy. Avrai anche il sangue puro, ma rimani comunque un mangiamorte fallito, codardo e viscido; devo elencare altre qualità  O magari iniziare a parlare di come deve essere favoloso il soggiorno di Lucius ad Azkaban?.- Vidi gli occhi del ragazzo assottigliarsi pericolosamente e i pugni stretti fino a farli diventare lividi.
- Non osare parlare di lui, mezzosangue, dovresti baciare la terra in cui noi purosangue camminiamo; visto che oltre ad avere il sangue pi・sporco della scuola, sei anche una frigida, trascurata da tutti. La Piattola e lo Sfregiato non hanno tempo da dedicarti e Weasley preferisce montare quella vacca della Brown. Quindi non venire a parlarmi, ma rintanati in biblioteca illudendoti di avere una bella vita, tanto rimarrai per sempre feccia.-   
Mi lasciò così  ferma, annientata dalle parole velenose che mi aveva sputato addosso, mentre lui vittorioso, mi oltrepassava godendo del mio sguardo sconfitto.
Mentre i suoi amici mi passavano vicino vidi disgusto e derisione, in tutti, tranne  in Blaise Zabini che mi si avvicinò e sussurando disse: - In biblioteca alle 21:00, caposcuola Granger.- Dopo questo, ritornò subito al fianco di Malfoy che mi stava dando epiteti poco lusinghieri finchè Pansy Parkinson concluse : -Dracuccio è solo una mezzosangue!- E mentre il ragazzo biondo annuiva convinto della perla di saggezza detta dalla compagna, Blaise sussurrò pianissimo :- Per ora...-                                   

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Capitolo 2
*** Time to pretend ***


 
L’ultima prima cena a Hogwarts era stata disastrosa, pensando alle parole di Malfoy non ero riuscita a godermi niente oltre ciò Harry e Ginny non si erano staccati un minuto , peggio delle ventose mentre Ron come al suo solito mangiava enormi quantità di cibo, civettando con Lavanda-la-do-a-tutti-Brown .                                                                                                                                                            
Dopo la cena, scesi in Sala Comune per andare in biblioteca per l’ appuntamento con Zabini , chissà cosa stava tramando … Naturalmente i miei pseudo -amici erano impegnati in una fitta conversazione ma appena mi videro si azzittirono probabilmente ero io la protagonista del discorso.                                                                                                                                                                – ‘Mione dove vai? – Ginny mi aveva parlato staccandosi da Potty, miracolo!                                                                  
- Ginny dove vuoi che vada? Sicuramente andrà in quel postaccio pieno di libri dato che ‘Mione odia passare il tempo libero con gli amici- La voce di Ron era sempre stata così stupida? Probabilmente si. Mi astengo dal lanciargli un Avada Kedavra solo perché mi dispiacerebbe per la signora Weasley. Uscii dalla Sala sbattendo la porta se Zabini non ha qualcosa di importante da dirmi  giuro che lo uccido.                                                                                                                                      Il Serpeverde mi aspettava in un tavolo , nascosto da occhi indiscreti e da probabili punizioni dato che stava fumando, mi stava fissa assorto mentre  aspirava il fumo della sigaretta: -Caposcuola Hermione.- Il tono era serio , di solito quando un Serpeverde era serio o stava macchinando qualcosa di orribile a discapito della vittima, in questo caso me, o la cosa gli interessava.                                                                                                                                             – Dimmi cosa vuoi Zabini, così me ne vado non ho tutta la sera. - le parole mi erano uscite dure e rabbiose                                                                                                                                                                   - Il fatto è che non so come iniziare…- vedere Blaise con la voce confusa e lo sguardo perso non si vedeva spesso, non riesco a pensare cosa mi voglia chiedere                                                                                                          
- Dall’ inizio forse?– le mie parole contenevano una massiccia dose di sarcasmo, non potevo stare tutta la notte in biblioteca mentre Ron era da solo con Lavanda.                                                                                                  
 -  Va bene. Allora Hermione, sei sicura che i tuoi genitori babbani siano i tuoi veri genitori? Probabilmente no, perché sicuramente gli hai chiesto come ti sei fatta quella cicatrice che hai nella spalla destra e loro ti hanno risposto che non c’ era nessuna cicatrice. Infatti essa è magica, fatta dai tuoi veri genitori che sono Purosangue, ti hanno lasciato ai Granger, perché loro all’ epoca erano dei domestici e tu avevi bisogno di un posto sicuro dove Lord Voldemort non ti avrebbe trovato. – dopo questa miriade di informazioni, Zabini rimase in silenzio mentre vedeva tutte le sfumature della sorpresa passarmi negli occhi.                                                                                                                                          
       -  COSA?!? Non è possibile cioè… va contro ogni logica ma…                                                                                            
 -  Domani ci troveremo in Guferia, ti scriverò l’ ora fra un po’,così potrai mandargli una lettera, mi dispiace che tu l’ abbia saputo in modo brusco ma non sapevo come dirtelo. – Detto questo Blaise mi abbracciò, era riuscito a capire lo stato in cui mi trovavo,come paralizzata. Certo non poteva capirmi fino a fondo ma di sicuro sapeva siccome la mia vita era stata un inganno, che tutte quelle parole sul mio sangue sporco erano fittizie, la cosa doveva essere difficile da assimilare per me e mi stava dando l’ appoggio che solo un amico può offrirmi. Stemmo un po’ abbracciati,quando vidi un ombra, mi staccai da Blaise per vedere chi era, ma non trovai nessuno. Salutai il moro e tornai in Dormitorio, frastornata.  Mi svegliai di soprassalto, le coperte erano scivolate sul pavimento ed il mio corpo era percorso da brividi. Era solo un sogno. La storia della purosangue, di Blaise, dei miei veri genitori... Era una stupida idea della mia mente. Eppure sentivo ancora il cuore palpitare in maniera discontinua, le mani sudate e le ginocchia stavano per cedere appena mi ero alzata. In quel momento, i miei occhi fissarono un punto preciso sotto l'incavo della porta, scorsi una busta di cartoncino bianco. Mi accovacciai per prenderla, era firmata Blaise. Non ci potevo credere, non era un sogno! Era la pura e bizzarra realtà. Il mio cuore sobbalzò nuovamente e dovetti sedermi sul letto per non cadere. La lettera era appoggiata sulle mie ginocchia, un sentimento di timore mi invase, ma la curiosità era infinita. Con un movimento deciso aprii la lettera, scorrevo con gli occhi la delicata calligrafia di Zabini che diceva: -Ehy Granger, alle 4 in guferia. Ti aspetto. Blaise.- Rimasi a fissare quella frase per un tempo interminabile, fino a quando decisi di andare in Sala Grande a mangiare qualcosa. Erano le 7:00, poca gente circolava tra le mura di Hogwarts a quell'ora, ero da sempre una persona mattiniera, mi piaceva il profumo dei croissant appena sfornati e vedere la tipica foschia mattutina fuori dalla scuola... Gli alberi erano attraversati da uno spesso strato di brina, e gli uccelli cinguettavano festosamente. Niente avrebbe fatto pensare che sarebbe successo qualcosa di brutto, ed invece la soluzione al mio enigma era proprio davanti a me. Con un'espressione inferocita Ron Weasley mi fissava a qualche metro di distanza, aveva le braccia stese lungo il robusto corpo e le mani serrate in pugni. Sentivo l'ira invadere l'atmosfera, troppo tranquilla fino ad allora. -Ma cosa ti salta in mente?!-. Disse il rosso tutto d'un fiato. -Ti allei con il nemico forse?!-. Continuò. Mi sentii stranamente confusa, inizialmente non capii di cosa stesse parlando.                                                                                                                                                              -Ron, ma cosa stai dicendo?-. Fu l'unica frase che mi uscì dalla bocca. Si avvicinò di qualche passo, il volto ancora accigliato e i pugni stretti come prima.                                                                             -Ti ho vista sai? Con quel Blaise, eravate intenti a chiacchierare in biblioteca, eri felice e lo hai addirittura abbracciato.- La mia bocca si aprii in una smorfia di sorpresa, trovai il coraggio nascosto in me, e da ragazza orgogliosa la quale ero, affermai:                                                                                                -Niente di importante, niente che ti debba interessare soprattutto, sei forse geloso?- Il mio tono era deciso e non traspariva l'agitazione che in verità mi sovrastava. Strinsi le braccia al petto. Ron dischiuse i pugni e tutta l'ira che aveva trasmesso fino ad allora, sembrò sciogliersi in un semplice e banale:                                                                                                                                                                         -Ma figurati! Io geloso? Vado a fare colazione..-  Aveva pronunciato questa frase con nonchalance, come se fosse la cosa più banale del mondo; ma non lo era! No che non lo era! Ero la sua quasi ragazza e se gli fosse fregato qualcosa di me, un minimo di interesse lo avrebbe dovuto mostrare, come alla Brown ad esempio. Non pretendevo scenate di gelosia isterica, non erano da Ron, ma un po' di accorgimento me lo sarei aspettato. Nel frattempo si era fatto tardi, dopo la “tranquilla” conversazione con Weasley, ero rimasta impietrita fuori dalla Sala Comune di Grifondoro pensando a tutte le cose successe nelle ultime 24 ore. La sconvolgente rivelazione di Zabini, i miei genitori, io una purosangue. Ancora la mia mente si rifiutava di crederci, ero stata fin da bambina la sporca mezzosangue Hermione Granger, avevo ricevuto un'infinità di insulti da parte di Malfoy, e per cosa? Assolutamente per niente, tutta una bugia, solamente un imbroglio. I miei “genitori” mi avevano tenuto nascosto tutto questo, come avevano potuto? Decisi che non era tempo di continuare a tormentarmi, così mi incamminai verso la Sala Grande.

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Capitolo 3
*** Come as you are ***


Una ragazza stava marciando nei corridoi della scuola, dividendo le persone al suo arrivo, non era paura quella che gli altri avevano per lei era  rispetto, per lei. Hermione Granger. I capelli ricci arruffati, la divisa perfetta, i pesanti tomi con cui si accompagnava  e i voti brillanti le erano valsi la nomina di strega più brillante della sua età.  Nessuno sapeva che presto tutto sarebbe cambiato. 
Devo assolutamente muovermi, Zabini mi starà già aspettando, devo assolutamente inviare la lettera  ai miei genitori per chiedergli di incontrarmi e semplicemente per fargli capire che esisto .                                          
Zabini mi stava aspettando, fumando come sempre del resto,  mi salutò con un cenno del capo.  Blaise era un ragazzo molto bello, il fisico snello ma non per questo privo di muscoli, i capelli corvini leggermente mossi, le labbra perfette per le quelli molte avrebbero fatto follie e gli occhi erano di un colore indefinito,acquamarina . L’ unica cosa che strideva era la sua pelle olivastra da tzigano in un dandy.  Devo smettere di fare questi pensieri, calma Hermione,  qui ci vuole calma.                                                                                                    
   – Ho scritto la lettera , ma perchè non puoi dirmi come si chiamano i miei genitori? E’ tutto così ambiguo. Se solo sapessi come si chiamano potrei cercare qualcosa su di loro, per non arrivare del tutto impreparata- la mia voce appariva come quella di una bambina a cui le si rifiuta di comprare qualcosa per questo fa i capricci, ma ciò che volevo io era importante. Diamine!                                                                                                           - Hermione è proprio questo che voglio evitare, non voglio che tu arrivi dai tuoi genitori snocciolando l’ albero genealogico di famiglia, deve essere qualcosa di tuo, devi essere libera dalle cose scritte in un libro, saranno loro a raccontarti la storia.- Zabini mi disse tutto questo guardandomi negli occhi, forse per trasmettermi fiducia o per farmi capire che tutto ciò era importante sia per me che per la mia famiglia.                             –Capisco, Blaise, non mi piace per niente ma farò come vuoi tu. Tieni questa è la lettera.                                            
Blaise mi rivolse un sorriso raggiante – Hai fatto la scelta giusta – Sembrava una mamma orgogliosa, lui.                
–Non mi hai lasciato scelta- bofonchiai, leggermente alterata, stavo per andarmene quando vidi Zabini fissarmi immerso nei suoi pensieri, poi prese la bacchetta e pronunciò– Vestibulus- Improvvisamente la gonna della  MIA divisa si fece molto  corta, la camicia  stretta come quelle delle primine e tre bottoni saltarono fuori, le calze non c’ erano più e al posto delle mie comode scarpe c’erano delle ballerine nere. Stavo per mettermi a urlare, come si permetteva, quel viscido schifoso Serpeverde! Calma Hermione, qui ci vuole calma. Stavo per girarmi verso il soggetto dove sarebbe esplosa la mia ira, ma mi vidi allo specchio. Non ero più la Granger, la secchiona tutto io, ma una ragazza come dire bella ed elegante. Mi sentivo bene .                                                          
  –Ti dovrei ringraziare?- la domanda mi usci come un ringhio benchè fossi contenta del mio aspetto.                                                    
   – Certo e oltre questo dovresti anche chiedermi scusa.- Zabini era un ottimo attore,  pensai, riusciva a farti sentire in colpa anche se tu non avevi fatto assolutamente niente, a parte respirare la sua stessa purissima aria.                                                                                                                                                                                                       –E’ di cosa, di grazia?                                                                                                                                                                    
- Di aver quasi rovinato la mia vista sensibile alla bellezza e all’ estetica- Blaise stava giocando con il fuoco, prima o poi sarebbe morto, per mano mia s’ intende, gli rivolsi uno sguardo raggelante, ma lui continuo incurante-  Bhè comunque ora devi andare, sennò non posso inviare la tua lettera.                                                                    
 Stava mandando via me. Proprio me. Se fosse stata un'altra occasione l’ avrei Cruciato, ma dato che mi serviva, lo guardai torva biascicando un stupido narcisista, e me ne andai, mentre sentivo una risata malamente trattenuta che segnava  sicuramente la sua morte prematura.                                                                                                       Mentre tornavo al dormitorio, pensavo alla mia lettera. L’avevo scritta attanagliata da mille dubbi e domande. Mentre mi lambivo in attesa della risposta dei miei genitori, in una villa, un elegante gufo lasciava  la posta. Una donna la prese con mani tremanti e chiamato il marito, la lessero
Cari genitori,                                                                                                                                                                     

 Probabilmente sarete stupiti  di ricevere una mia lettera, io avrei preferito vedervi di persona. Comunque desidererei molto incontrarvi, credo alle parole di Blaise e dentro di me ho sempre creduto di non essere figlia dei Granger, loro mi volevano bene ma non sono mai riusciti a capirmi. Vi aspetto.
                                                                                                         Vostra Figlia Hermione
 Era una normale mattina d’ autunno, non avevo ancora ricevuto nessuna risposta dai miei genitori,  ci speravo molto, ogni  volta che vedevo un gufo speravo mi lasciasse una lettera, mi  stavo avviando verso la lezione con Lumacorno, quando la Mc Grannit mi disse che Silente voleva vedermi. Giunta davanti all’ ufficio pronunciai la parola d’ ordine ed entrai. Dentro non c’era Silente bensì due figure. Un uomo e una donna. A giudicare da come erano vestiti e dal loro portamento erano sicuramente Purosangue.                    
  La donna poteva essere descritta in tre parole: bella, sobria e raffinata, una di quelle figure che si vedono nei quadri rinascimentali, che portavano a chiederti se potesse esistere una così bella creatura o se era solo la perfezione di un artista. Indossava un vestito color glicine che modellava il corpo flessuoso, aveva un collo di cigno dove partiva una crocchia elaborata ma al contempo semplice,, i capelli erano castano miele come i miei. Gli occhi blu scuro apparivano fragili, infatti l’ uomo sembrava rassicurarla. Lui portava un completo ricercato, i capelli erano neri ma furono gli occhi a colpirmi, erano ambrati  con pagliuzze dorate, sembrava come  guardarmi allo specchio.  Avanzai verso di loro, timorosa, loro si voltarono contemporaneamente verso di me, l’ uomo mi sorrise mentre la donna piangeva sussurrando: - La mia lacrima di sole- come una cantilena. Corsi ad abbracciarli, non c’ era bisogno di parole soltanto il sentirsi finalmente uniti. Mi sentivo protetta e amata cosa che con i Granger non avevo mai provato.                                  
 –  Perchè? – una sola parola che avrebbe domandato tutte le miriadi risposte che cercavo, sembrava la voce di una bambina che chiedeva di non spengere la luce, per non essere sopraffatta dal buio.                                          
 – Perchè tenerti avrebbe sancito la tua condanna. Vedi Hermione, noi abbiamo rifiutato il dominio di Lord Voldemort,siamo Purosangue crediamo nella nostra superiorità  ma farci marchiare come bestiame e sottostare agli ordini di un folle, era una cosa inaccettabile. Ma rifiutandolo, abbiamo messo in pericolo te. Perciò ti abbiamo affidato a dei Babbani, a caso, ma ti abbiamo fatto una cicatrice magica, che solo i Purosangue possono vedere, che ti avrebbe ricondotta a noi. – la voce di mio padre era modulata, ma gli occhi esprimevano la vera emozione  che il mio  ritrovamento gli aveva causato.                                                          
– Quando ho dovuto abbandonarti , è come se il mio cuore si fosse lacerato, mia piccola Lacrima di Sole. Ma  saperti al sicuro era la cosa più importante. – gli occhi di sua madre si velarono di lacrime, mentre il marito l’ abbracciava- Puoi perdonarci?                                                                                                                                    - No. Perchè non ho nulla da rimproverarvi, avete fatto la migliore scelta per me, ma vuoi ne avete sofferto. Sono felce di avervi ritrovato. Mamma, Papà! –ci stavano abbracciando quando Silente con la Mc Grannit e Piton arrivarono.                                                                                                                                                                         – Cosa sta succedendo? Signorina Granger cosa ci fa qui? – la professoressa di Trasfigurazione sembrava parecchio alterata, chissà cosa era successo, mi ritrovai a pensare.                                                                                                                          
 - Mia figlia non fa di cognome Granger ma Vandemberg, e dovrebbe portare un po’ più di rispetto verso di lei, Minerva – Vandemberg, lei era una Vandemberg. Una delle famiglia magiche più importanti, Purosangue. Che aveva scritto la storia dei maghi, che faceva parte del consiglio che insieme ai Malfoy, Zabini, Greengrass, Parkinson e Nott comandavano insieme al Ministro della Magia.                                          
  – Ma non è possibile! Cio… - La donna era livida, sembrava sul punto di scoppiare, ma ora gli darò il colpo di grazia.                                                                                                                                                                                              – Vorrei cambiate casa. Trovo che Griffondoro no rispecchi più la mia indole e come erede dei Vandemberg devo ricevere un' adatta educazione. Fatemi provare il cappello Parlante. – mentre dicevo ciò vidi la Mc Granitt diventare pallida, Silente la fissava preoccupato, i miei genitori sprizzavano orgoglio da tutti i pori mentre Piton ghignava, ma quello era nella norma.                                                                                                                – Se ne è sicura, lo provi, mia cara- la voce di Silente era pacata quasi rassegnata, ma da tempo aveva intuito la nuova Hermione. A passo sicuro andai verso il Cappello e me lo misi in testa.                                                      
– Signorina Vandemberg, lei è stata smistata a Griffondoro ma è cambiato. L’ intelligenza rimane sempre molto presente in lei ma ora vedo anche ambizione, voglia di potere e di rivalsa verso i suoi amici. Sicuramente troverà la strada a SERPEVERDE –sorrisi raggiante ce  l’avevo fatta, corsi ad abbracciare i miei genitori, mentre la mia ex direttrice mi guardava disgustata, Silente aveva sempre la solita espressione bonaria ma si era raffreddata di alcuni toni mentre Piton adesso ghignava soddisfatto, con me cioè la migliore studentessa a Serpeverde significava che la coppa delle case era sicuramente sua.                                                                                                            
– Vista la nuova situazione, la signorina Vandemberg verrà spostata a Serpeverde dopo le vacanze di Natale. Ora però dovrebbe andare a lezione avrà altre occasioni per vedere i suoi genitori,- Detto questo Silente lasciò l’ ufficio seguito dai professori.                                                                                                                           – Hermione, siamo fieri di te! Ma la tua nuova sistemazione, verrà data solo dopo Natale, mentre la tua vera origine la festeggeremo con una degna festa. Solo Zabini ne sarà a conoscenza. Dobbiamo andare ora.- Mio padre mi diede un bacio nella fronte e si smaterializzò  mentre la madre mi abbracciò in una morsa ferrea sorridendo. – Hermione, ti scriverò qualche lettera, dubito che riuscirò a stare una settimana senza vederti. E per quanto riguarda Serpeverde, sono felice ma per me, Grifona o Serpe rimani sempre la mia Lacrima di Sole. Quando verrai a casa ti spiegherò l’ origine di questo soprannome, mia cara- detto questo si smaterializzò anche lei, mentre io pensavo che questa  mattina d’ autunno era stata la migliore in assoluto di tutta la mia vita.



Eccoci alla fine del terzo capitolo, speriamo vivamente che vi piaccia. Mi raccomando recensite, ci fa molto piacere. Esponete anche i vostri dubbi qualora ci fossero. Aggiorneremo prestissimo! 

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Capitolo 4
*** I can't stop feeling ***


In questo capitolo tratteremo dei principali doveri di Hermione e Draco, nonostante si odino devono per forza vedersi dato che sono entrambi prefetti. Abbiamo descritto una serata di ronde notturne insieme.
Chissà cosa accadrà.... Recensite per favore. Buona lettura da Anis e Giny04!





Era martedì e  come giornata non era un granchè .
 Dopo un'abbondante colazione, mi recai nell'aula di pozioni, ero la prima nella classe: Mi posizionai nel mio solito banco in prima fila e tirai fuori dalla borsa di pelle il libro di pozioni.
Iniziai a ripassare la lezione mentre attendevo l'arrivo del professor Lumacorno e del resto dei miei compagni.
Ero stata tutta la mattina a pensare al colloquio dei miei genitori con Silente e gli altri; IO ero una Serpeverde, non potevo crederci. In fin dei conti ero contenta, ma mi sembrava incredibilmente assurdo. Ancora inoltre doveva rimanere tutto segreto.
Una marmaglia di gente interruppe il silenzio creatosi nell'aula e i miei pensieri scivolarono via con lui.
Dopo l'ingresso di Lumacorno la lezione iniziò e solo dopo una ventina di minuti, fecero la loro entrata in classe : Nott, Blaise e naturalmente Malfoy.
Ogni volta che passava lasciava una delicata scia di profumo, dovevo ammettere che era davvero buona.
Blaise si scusò cordialmente con il professore per il ritardo, era gentile come sempre, avevo avuto una gran fortuna ad averlo conosciuto.
A fine lezione mi soffermai a porre alcune domande al professore, per togliermi alcuni dubbi sorti durante la spiegazione. Uscii dall'aula soddisfatta delle informazioni avute, ma appena sollevai lo sguardo, le mie gambe si bloccarono e mi scivolarono i libri di mano, procurando un rumore sordo.
Davanti a me c'era Malfoy, Draco Malfoy che, arrogante come sempre, mi disse ghignando – Hey Granger, non sapevo di farti quest'effetto!-.
Mentre raccoglievo accuratamente i libri, risposi a tono: -Taci furetto, cosa vuoi piuttosto?-
Appoggiò un piede al muro e vi distese la schiena, incrociando le braccia al petto: -Niente di importante, volevo solo ricordarti che stasera abbiamo le ronde notturne insieme...-
Il mio volto si dipinse di bianco, bianco cianotico dirrei. -Ah si, lo sapevo.- Mentii.
Feci per andarmene salutandolo con un cenno di mano. -Saluti a te mezzosangue!-. Disse acidamente.
In quel momento mi sarei voluta voltare, afferrarlo per la folta chioma bionda e dire orgogliosamente: -Io non sono una mezzosangue!-. Mi trattenni e conclusi con un semplice: -Vorrei crucciarmi pur di non vedere la tua faccia stasera!-. La mia voce tremò lievemente, ma fortunatamente il Serpeverde non se ne accorse e appena mi voltai, era sparito.
 Come al solito ripensai alla conversazione con il furetto biondo fino a farmi venire il mal di testa, -Era possibile che una persona potessere essere così tremendamente irritante?- Probabilmente no se non avete conosciuto Malfoy. 
Continuai a rimuginare per ore, prestai addirittura poca attenzione alla lezione di difesa contro le arti oscure e rimasi perfino in imbarazzante silenzio alle domande di Piton; naturalmente trovò la scusa per togliere ulteriori punti a Grifondoro.
La giornata passò decisamente lenta, una foschia tipicamente autunnale ricopriva l'atmosfera di Hogwarts e questo non aiutava il mio pessimo umore dovuto soprattutto ai progetti previsti per la notte : ronde notturne con quello schifoso insetto.
Ero stata tutta la giornata chiusa in biblioteca a studiare per gli esami, mi ero avvantaggiata con i compiti e avevo inoltre terminato la relazione. Scrutai il mio orologio Babbano e notai sorpresa che era già ora di cena, almeno avevo impiegato bene il mio tempo fino ad allora!
Entrai in Sala Grande con un lieve ritardo, cosa decisamente insolita, visto che sono da sempre una strega puntuale. Salutai qualche conoscente e mi sedetti accanto a Ron che nemmeno si voltò . Mi sentii in soggezione, senza motivo gente degli altri tavoli si era girata e mi fissava, mi sentivo addosso gli occhi di tutti. -Mi sono persa qualcosa?-. Domandai con aria stupita.
Non sopraggiunse nessuna risposta, così mi balenò in testa un pensiero. -Non è che tutti mi stanno schernendo perchè gli sono arrivate voci del mio radicale cambio di casata?-. Pensai. 
Io ed i miei genitori avevamo deciso di tenerlo nascosto fino a dopo le vacanze natalizie e di festeggiare il tutto con un super party a casa nostra. Gli unici che sapevano la verità erano i professori e Silente, dubitavo che la voce si fosse sparsa a causa loro...
Feci finta di niente e dopo poco ognuno aveva riniziato a parlare dei fatti propri, per fortuna aggiungerei.
Mangiai velocemente, non avevo più voglia di rimanere a sedere senza che nessuno dei miei amici mi degnasse di uno sguardo, e non avevo nemmeno voglia di chiarirmi, era già abbastanza traumatico sorvegliare la scuola con Malfoy, non volevo altri problemi.
Uscita dalla Sala Grande, sobbalzai alla vista del Prefetto-furetto-biondo.Come mai tutte le volte spuntava dal nulla? -Buonasera caposcuola-. Esordì Malfoy con tono autoritario ed allo stesso tempo ironico.
-'Sera furetto-. Ricambiai il saluto.
Ci avviammo verso il secondo piano, per controllare che tutto filasse liscio. Ognuno era nei proprio dormitori.
Per qualche minuto camminammo in silenzio, eravamo a circa un metro di distanza. Il suo passo era lento ed elegante, le mani erano infilate nelle tasche anteriori dei pantaloni scuri e le gambe si muovevano con una perfetta coordinazione. Sembrava si impegnasse anche per camminare; o forse era davvero perfetto senza sforzi.
-A cosa pensi Mezzosangue?-. Interruppe l'imbarazzante silenzio.
-Niente di importante, pensavo alla lezione di pozioni...-. Risposi mentendo.
-Ma è possibile che tu pensi solo e sempre a studiare? Adesso capisco perchè tutti pensavo che tu sia una mezzosangue cervellona e frigida.- Le parole gli uscirono dalla bocca in automatico, senza doverci pensare un secondo, nascondevano un velo di ironia, ma ai miei occhi apparirono come sferzanti insulti, come una pugnalata al cuore.
Come lui aveva risposto in automatico, anche la mia mano si era sollevata automaticamente, pronta a colpire il suo bel faccino di porcellana, in difesa delle terribili accuse.
Mi bloccò il polso a pochi centimetri dalla guancia marmorea, fece leggermente pressione e sentii un primo accenno di dolore. -Stiamo calmi, Granger. Non vorrei farti male, sai sono un gentiluomo io.-
Svincolai la mano dalla sua presa d'acciaio e prima che potesse dire qualcosa, lo anticipai: -Sei solo un arrogante! Un viscido, ecco cosa sei!.- Sputai queste parole e accellerai il passo.
-Tu devi solamente tacere sangue-sporco, dovrei rifiutarmi di stare a piùdi 3 metri da te, inquini la mia aria.-
Mentre diceva queste parole, si avvicinava  terribilmente al mio viso, facendo toccare le mie spalle contro il muro. Eravamo ad un paio di centimetri di distanza ed il suo sguardo glaciale penetrava nel mio con un impeto ed una freddezza inaudita. Ci guardavamo dritti negli occhi con espressione orgogliosa, nessuno voleva cedere e darla vinta all'altro, fino a quando una voce interruppe il nostro contatto visivo.
-Ehi ragazzi, tutto bene?-. Riconobbi all'istante a chi apparteneva la voce. 
Draco si allontanò da me, e si girò tranquillo. -Si Blaise, stavo solo ricordando alla Granger che il suo sangue non ha niente a che vedere con il nostro-. Affermò acidamente.
Zabini fece un'espressione annoiata, ormai aveva sentito innumerevoli volte quella frase. Spostò lo sguardo su di me e mi sorrise; Ricambiai sorridendo raggiante, accorsi ad abbracciarlo. Mi strinse energicamente, posandomi un bacio nella guancia.
-Come stai Herm?-. Mi chiese. -Apparte che per il tuo amico perfido, si per il resto tutto bene.- Sorrisi.
-Non dovresti vagare di notte per la scuola, da Prefetto dovrei scortarti dalla Mc Granit sai, Zabini? Disse ironicamente Malfoy.
-Oh si, scusi signor-prefetto, non violerò un'altra volta le sue regole!.- Rispose il ragazzo moro, con altrettanto sarcasmo. -Apparte scherzi, io vi lascio al vostro lavoro da caposcuola, buonanotte Herm!.- Mi salutò Blaise, baciandomi nuovamente. -'Notte Zabini-. Ricambiò Draco.
Stettimo in silenzio fino a quando Blaise scomparve dietro l'angolo. -Dai, andiamo a controllare il resto della scuola Granger.- Detto questo si diresse verso la stanza delle necessità. Non risposi, e mi avviai dietro a lui; era difficile tenere il suo passo, le sue falcate erano ampie e in perfetta armonia con il resto del corpo, anche questo perfetto. Non trovammo nessuno studente nei corridoi, ognuno era al proprio dormitorio. 
-Pare che siano tutti come te, mezzosangue. Alunni perfetti, non trasgrediscono mai le regole...-. Ribadì in maniera provocatoria il Serpeverde.
-Forse perchè oltre a te, nessuno prova tanta gratificazione a violare il regolamento Malfoy! Molti non hanno una così intensa mania di protagonismo! Risposi fieramente alle accuse.
Draco non rispose a parole, ma la sua espressione mi appagò pienamente, sembrava finalmente sconfitto e non riuscì a trovare un'opportuna risposta. -Tiè insopportabile canarino!-. Pensai.
Continuammo a perlustrare Hogwarts in silenzio, fino a quando Draco affermò -E' mezzanotte, l'orario delle ronde è finito.- Pronunciò queste parole senza un tono particolare.
Scrutai il mio orologio e confermai l'orario; -Allora io vado a letto, buonanotte odioso Serpeverde!.- 
Dissi mentre mi dirigevo verso i dormitori. Ma qualcosa mi bloccò da dietro, quel qualcosa stava stringendo il mio polso e con un rapido movimento mi ritrovai ancora una volta attaccata al muro, mentre due braccia mi sbarravano il passaggio.
-Stai calma mezzosangue, è l'ultima volta che ti avverto.- Disse Malfoy ad un centimetro dal mio naso.
La mia espressione era involontariamente intimorita, ma orgogliosa, lo fissai dritto negli occhi. Erano davvero meravigliosi, una tonalità chiara tra il grigio e l'azzurro. Non aveva un'espressione dura e fredda come sempre, anzi, nascondeva un sorriso divertito. -Non ho paura di te, Malfoy.- Detto questo, mi divincolai dalla stretta e sorridendo a mia volta, me ne andai.
 


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Capitolo 5
*** Empire ***


Siamo giunte al quinto capitolo, qui avverrà l'incontro con i genitori e ci saranno molti interrogativi che potranno essere svelati solo prossimamente. Questo è un capitolo di transizione quindi speriamo vi piaccia ugualmente sebbene Draco non sia presente. Buona lettura Anis e Giny04.

    -  Si soffoca in ogni famiglia che non sia la propria.- 


Finalmente erano giunte le vacanze, pensai mentre salivo nel treno che mi avrebbe portato a casa dei miei nuovi e veri genitori. Sedevo da sola in uno scompartimento, Ron non aveva gradito il mio cambiamento esteriore mentre Ginny e Harry erano troppo presi da sé stessi per accorgersi di me. Meno male che c’ era Blaise che mi tirava su di morale, ci incontravamo a notte fonda, nelle cucine dove lui mi raccontava a cosa avremmo fatto quando sarei stata finalmente assegnata a Serpeverde. Non vedevo l’ ora.  Scesi dal treno, e mi avviai lentamente verso l’ uscita finche  non vidi i miei genitori, lontano da occhi indiscreti potei correre verso di loro e abbracciarli come desideravo da quando l’ avevo ritrovati. Insieme ci smaterializzammo a casa.  Villa Vandemberg era la cosa più bella che avessi mai visto. I fiocchi di neve cadevano delicati, come nella fiaba della Regina Di Ghiaccio,il parco era  bianco, elegante e freddo, ma fu  un’altra cosa a colpirmi , benché il clima fosse glaciale, nel giardino crescevano delle rose. Meravigliose. Di tutti i fiori, le rose sono le più seducenti e le più clamorosamente belle, bianco crema o argento, rosa pallido o conchiglia ma quelle che preferivo erano quelle sangue scuro o rosso cardinale … Eternamente belle. La casa padronale si stagliava in modo imponente, ma non aveva l’ alone cupo di Malfoy Manor, era come dire … luminosa.  Entrai dentro e ne rimasi affascinata, una scalinata di marmo portava verso i piani successivi, i quadri che pullulavano di personaggi illustri, l’ aria satura di bellezza e dall’ odore delle rose, quella era casa. Salii insieme a mia madre verso quella che sarebbe diventata la mia stanza, fui sorpresa di trovarla vuota. Nemmeno un oggetto, soltanto un enorme stanza con ampie finestre che davano sul giardino.                          
 – Ho preferito non arredarla, speravo che se tu l’ arredassi da sola ti saresti sentita più a casa,  magari ti potrei anche aiutare, ma solo se vuoi tu – sua madre le sorrise maternamente, non celando del tutto l’ ansia per la risposta della figlia.                                                                                                                                                
   – Mi piacerebbe molto se tu mi aiutassi, mamma – la donna sorrise e cinguettò – Perfetto, solo una cosa ti ho comprato- schioccò le dita e improvvisamente apparve un armadio enorme e piuttosto minaccioso visto la mia scarsa considerazione dei vestiti                                                                                                                                                        
 –Hermione, io e tuo padre ti aspettiamo nella sala da pranzo, preparati perché ti aspetta un discorso molto lungo e noioso- continuò strizzando l’ occhi con fare cospiratore  – Ma almeno potrò finalmente cenare come una vera famiglia- Detto questo la signora Vandemberg mi schioccò un bacio nella fronte e scese. Mentre io mi stavo lambendo il cervello per decidere quale vestito indossare vista le quantità esorbitante di abiti, alla fine optai per un abito verde chiaro e legati i capelli in una crocchia confusa, scesi verso il fatidico “discorso”.  Mio padre era seduto in una poltrona mentre sorseggiava un liquido ambrato, probabilmente FireWhisky , mentre la mamma sedeva in modo impeccabile nel divanetto, quando arrivai i miei genitori mi sorrisero:                                                                                                                                                                                                  
    - Allora Hermione, le cose che devo dirti sono piuttosto complicate. Come erede della famiglia Vandemberg non potrai più avere alcuni comportamenti, non dico di cambiare personalità ma dovrai tenere le emozioni nascoste in determinate situazioni. La società Purosangue è colma di impliciti obblighi verso alcune famiglie, i comportamenti “corretti”, e il modo di parlare. Durante le vacanze ci eserciteremo per farti diventare L’ erede delle fortune dei Vandemberg io, tua madre e anche Blaise Zabini a cui dobbiamo molto. La tua nuova origine verrà annunciata pubblicamente durante la festa che si terrà il trenta dicembre, qui alla villa. Per quel giorno sarei preparata.- una festa in mio onore? Credo che non reggerò allo stress! E se sbaglio tutto e se … - Bene ora possiamo andare a mangiare, Hermione non ti preoccupare andrà tutto bene- Meno male che la mamma aveva capito come tranquillizzarmi, dopotutto ero Hermione Sidonie Vandemberg, diamine e il mondo mi avrebbe conosciuto

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Capitolo 6
*** Last night ***


Eccoci al sesto capitolo, qui abbiamo l'annuncio da parte dei Vandemberg di Hermione, accadrà qualcosa di inaspettato che cambierà il corso della storia. Mettete due persone in una stessa camera e vedrete le conseguenze! Buona lettura,  recensite! Giny04 & Anis.

 

E’ bella e quindi può esser corteggiata; è donna e quindi può essere conquistata.
William Shakespeare
 


Il giorno della festa arrivò all’ improvviso, il Natale era passato in modo velocissimo ed era stato uno dei migliori, finalmente avevo ricevuto dei regali che conformavano con il  mio status di strega e non l’ apparecchio per i denti che i mie genitori babbani erano solito darmi, circondata dall’ affetto dei miei veri genitori avevo trascorso il tempo in modo meraviglioso anche grazie a Blaise che si era rivelato come un amico comprensivo e dolce oltre che incredibilmente narcisista, egocentrico e insostituibile, mi aveva regalato un paio di orecchini color smeraldo, splendidi, mentre il mio regalo era stata l’ ennesima cravatta del suo guardaroba poichè le altre 765 si sentivano sole.  La mattina della festa, mi svegliò mia madre eccitata più di me per i preparativi, la villa era stata addobbata con lusso ed eleganza che la famiglia Vandemberg era solita sfoggiare. Le ore passarono mentre io ripassavo come camminare, parlare, mangiare, inchinarmi, stringere la mano e fissare le persone in un modo invece che nell’altro. A meno tre ore, iniziò la tortura. Indossavo un abito blu cobalto, stretto nel petto ma che poi scendeva vaporoso verso il basso, in un eufonia di tulle, era scomoda ma con quello addosso ero indubbiamente bellissima infatti metteva in evidenza il seno, il ventre piatto e le gambe lunghe e affusolate mentre ai piedi calzavo un paio di decoltè.  I capelli erano legati in un morbido chignon, dove era stato lasciato cadere qualche ricciolo ad arte, per sottolineare il mio collo di cigno. Ero truccata in modo leggerissimo, per sottolineare gli zigomi pronunciati, definire lo sguardo ambrato e pronunciare la bocca carnosa.  Per completare il tutto avevo la collana d zaffiri e diamanti precedentemente appartenuta a mia madre, e l anello che simboleggiava il casato Vandemberg. Era giunta l’ ora. Sentii mio padre annunciarmi e in quei secondi, sadici, iniziai a scendere la scalinata, gorgo che mi trasportava gentile ma inesorabile verso il basso . I volti della Comunità Magica erano pressochè identici, La Mezzosangue più famosa del Mondo Magico era in realtà l’erede di una delle famiglie Purosangue più influenti, erede di Serpeverde , sguardi sorpresi ,sbigottiti,stupiti, allibiti. Solo uno era indifferente. Draco Lucius Malfoy, mi fissava intensamente,   ma lui era sempre troppo in alto per interessarsi a qualcosa, mi fissava, semplicemente. Sentivo i suoi occhi tempestosi perforarmi, finchè non arrivarono una miriade di persone a congratularsi con me,  ma sapevo che lui stava continuando a squadrarmi. Fecero un brindisi, cristallo di bicchieri ghiacciati che tintinnavano fasulli ,bollicine dorate e profumate d’ inganni. Giunta alla fine di quella festa ipocrita, che mi aveva visto socializzare con i Nott il quale figlio mi aveva rivolto un inchino ossequioso, baciandomi le nocche, Pansy Parkinson mi trattò come la sua migliore amica, I Greengass si congratularono, mentre Daphne mi rivolgeva un cenno del capo, forse l’ unica cosa vera di quell’ ingorgo di maschere che si volevano accaparrare i favori dei Vandemberg. Feci un valzer con Blaise, che mi sussurrava i vizi e le virtù di una società corrotta e abbagliante,per il resto del Mondo Magico. Faceva davvero caldo, decisi ad un tratto di andare in giardino per schiarirmi un po’ le idee. Mentre annusavo  l’ odore delle mie rose, sentii una voce, la sua voce – Vandemberg... Così è questo il tuo vero nome. – Malfoy mi fissava ironico – Questa è la tua festa, cosa aspetti a tuffarti in questo mondo fatto di frivolezze e luce? A Potty e Pezzente non piacerà  questa tua nuova “sistemazione”- stavo per rispondere a tono a quelle parole sarcastiche e sprezzanti, quando Malfoy si avvicinò ulteriormente- Sarai diventata anche Purosangue, ma rimani comunque feccia, per quanto mi riguarda- la voce bassa e seducente, come quella di un amante si era rivelata il pugnale in mano a un assassino. – Tu non sai niente di me, Malfoy. Non ti  permettere di insultarmi, viscida serpe- la mia voce leggermente incrinata, lo fece ridere. – Vandemberg, benvenuta all’ Inferno- detto questo mi lasciò lì al freddo persa nei meandri che lui stesso aveva creato, forse non ero adatta, forse il mio posto non era quello … NO. Malfoy si sbagliava, io ero esattamente dove dovevo stare. Io era una Purosangue, degna quanto lui. Con passo molto più sicuro, ritornai alla festa. Ballai con tutte le persone che si offrivano, all’ improvviso mi sentii prendere da delle mani forti ma al contempo delicate, mi tenevano come se fossi di porcellana, i capelli biondi quasi bianchi, sottili strisce di luna, il petto scultoreo da dio greco e gli occhi. Li avrei riconosciuti tra mille. Grigi ma che ora erano piombo fuso. – mi sono sbagliato su di te, sei esattamente dove dovresti essere, gli occhi di queste persone  lo affermano. – Malfoy che chiede scusa? – Questo l’ hai detto tu, io ho solo detto che forse prima ho esagerato. – Sorrisi, per un modo strano di scusarsi, ma da Malfoy non ci si poteva spettare altre. Mi lasciai cullare dalle sue braccia, mentre volteggiavamo per la Sala da Ballo. Odore di rose, vestiti sfarzosi,  musica dolce e straziante dei violini, gli occhi tempestosi di Malfoy che incontravano le mie pozze ambrate. Qualcosa dall’ inizio dell’ anno era cambiato. 
Stavo stringendo la mano ai presenti, quando un rumore improvviso fece calare un tenebroso silenzio. Avevo ancora il calice di champagne in mano quando mi affacciai alla finestra e scostando le tende, notai che tra la fredda foschia invernale, stava nevicando. Il boato sentito poco prima era un tuono, ed aveva premesso una nottata da lupi mannari.
La calma, protagonista fino ad allora, fece ampio spazio a schiamazzi e bisbigli : con la neve era impossibile smaterializzarsi.
Sarebbero dovuti rimanere in casa Vandemberg fino a quando i venti non si fossero placati.
La signora Vandemberg richiamò l'attenzione degli ospiti tintinnando con un cucchiaino il calice vuoto. Scese nuovamente il silenzio, la donna con tono autoritario tranquillizzò -Calma miei cari ospiti, non vi allarmate, abbiamo una piccola riserva di polvere magica che potrà ricondurvi alle vostre abitazioni. Non sono certa che basterà per tutti. In tal  caso, tranquilli, saremo lieti di ospitarvi a casa nostra per una nottata.-
Gli invitati sembrarono calmarsi. Mi voltai un attimo, scorsi la figura di Malfoy davanti alla finestra, sembrava tormentato da un'infinità di pensieri.
-Tutto apposto Draco?- Domandai.  
Si girò a guardarmi sorpreso -Si, stavo solo pensando...- Rispose pacato.
Sorrisi e mi incamminai verso la cucina, dove mia madre stava distribuendo polvere magica.
In molti si congedarono, fino a quando nella stanza era rimasta solo la famiglia Malfoy.
-Sono spiacente Lucius, ma la nostra riserva è finita, dovrete aspettare domani.- Si scusò mia madre.
-Oh, non preoccuparti, grazie dell'accoglienza, per questa notte rimaremmo qui.- Rispose Lucius.
-Hermione cara, tu e Draco dormirete in camera tua, tanto c'è abbastanza spazio.- Esordì mia madre.
Mi aprii in un'espressione tra il sorpreso e il confuso. -Ah, va bene.- Risposi ancora sbigottita.
Mi diressi verso camera mia, seguita dal biondo.
Lui era rimasto sereno e tranquillo, sembrava che nessun avvenimento potesse sconvolgere i suoi piani, sapeva controllare tutto, aveva una piena padronanza delle emozioni, era proprio uno Slytherin.

 

Draco 
 
Varcammo la porta della sua camera, un letto matrimoniale era posto in un lato delle mura quadrate della stanza, subito davanti c'era la cabina armadio, mentre una spaziosa scrivania era appoggiata nell'ultimo lato libero della parete, una carta da parati verde-acqua ricopriva quest'ultima.
-Bella camera Granger. O forse dovrei chiamarti Vandemberg?-  Affermai ghignando.
Mi guardò in cagnesco. -Grazie Malfoy. Ora se non ti dispiace dovrei cambiarmi.-
-Ah, fai pure!- Risposi malizioso, sorridendo ancora una volta.
-Era un modo gentile per invitarti ad uscire!- Ribadì fintamente adirata.
-Ahh, quante storie, va bene va bene, esco proprio perchè sono un gentiluomo.- Detto questo mi diressi verso la porta e attesi fuori un paio di minuti. Mi infilai dei pantaloncini grigi corti e una maglietta bianca.
La mia mente da Serpe non potè che pensare ad un'idea, naturalmente di casto non aveva nulla.
La porta era chiusa, così mi abbassai e strinsi un occhio per focalizzare la stanza dalla serratura.
Hermione si stava spogliando. Era rimasta in biancheria intima, dovevo ammettere che aveva un fisico niente male! Aveva delle belle curve, delicate e sinuose. Vidi che si infilava una camicia da notte di seta viola, contornata di pizzo. Metteva in risalto il corpo della ragazza.
-Puoi entrare!- Sentii dall'interno. 
Mi scostai dalla porta ed entrai tranquillo. -Wow, bel pigiamino mezzos..., purosangue!- Sorrisi divertito per la gaffe. -Grazie Malfoy.-  Mi scrutò un attimo: -Anche il tuo non è niente male!- Rispose sogghignando.
Si sedette a gambe incrociate sul letto e mi invitò a segurila.
-Dormiremo nello stesso letto?!- Chiesi eccitato. 
-Vedi altri letti qui?- Rispose annoiata.
Sorrisi raggiante; inziammo a parlare serenamente. Le raccontai di quella volta che a Gazza spuntò la coda, era naturalmente opera di noi Serpeverde! Al ricordo scoppiammo entrambi a ridere fragorosamente. 
Ci guardavamo dritti negli occhi, le sue iridi nocciola mi trasmettevano un incredibile senso di calore. Aveva i capelli appuntati dietro la nuca, qualche boccolo ribelle si posava sinuosamente nelle candide spalle e nella schiena. Avevo scoperto un lato della Mezzosangue niente male. Anche se quell'aggettivo non si addiceva più a lei, non potevo farne a meno, la rispecchiava ancora.
Mi raccontò di quando fece diventare i capelli verdi a Weasley che l'aveva fatta arrabbiare. Concluse la divertente storia con un -Anche se tra verdi e rossi, forse gli stavano meglio prima!-  Scoppiai a ridere.
Si era fatto tardi, ma nessuno dei due mostrava segni di stanchezza, così continuammo a parlare, parlare e parlare fino a quando Hermione si appoggiò ai miei pettorali e si addormentò.
Stetti a lungo a guardarla, era incredibilmente bella.
 
Hermione
 
Quando mi svegliai, sentii una sensazione di vuoto invadermi, Draco non c'era.
Ero stata davvero bene la sera prima, avevamo chiaccherato tutta la notte. 
Non mi ricoravo come avevo fatto ad addormentarmi, mi ricordo solo di non aver mai dormito così bene.
Mi alzai ancora mezza insonnolita, e non potei fare a meno di notare un foglio bianco sopra alla scrivania.
Iniziai a leggere:
Buongiorno Vandemb! Scusa se sono andato via così  ma mi dispiaceva svegliarti, dormivi così serenamente! Ci vediamo al rientro delle vacanza a scuola. Buone feste! 
Draco.
Non potei fare a meno di sorridere raggiante, quella lettera mi aveva messo di buon umore.

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Capitolo 7
*** Welcome to Hogwarts ***


Ed eccoci al settimo capitolo, qui ci sarà un avvenimento che cambierà mooolte cose. Scusate se aggiorniamo lentamente ma stiamo scrivendo già i capitoli finali.  Recensite please Giny04 e Anis




Stavo tornando a Hogwarts,  questo pensiero un tempo l’ avrei preso come una liberazione, ma ora? I miei veri genitori mi sarebbero mancati molto,quei giorni con loro erano stati speciali e magici, ma ero eccitata per il mio trasferimento a Serpeverde. Finalmente ero riuscita a far prevalere quel lato di me del quale mi ero sempre vergognata: l’ istinto di primeggiare, di essere sempre la migliore, cosa che tra l’ altro ottenevo sempre. Ambizione, Vanità e Orgoglio tre dei vizi capitali ai quali io ero strettamente legata, nel bene o  nel male ero una Slytherin. Sentii la carrozza fermarsi, infatti al contrario di tutti gli studenti io non ero arrivata a scuola con il treno, per via dell’ mio imminente trasferimento, avrei dovuto prepararmi. Scesi quando ormai erano già tutti nella Sala Grande, aspettavo con ansia la mia chiamata finché senti la voce di Albus Silente:                                                                                                                                                                                                  
   - … Inoltre  durante le vacanze di Natale è avvenuto un trasferimento da una casa a un'altra precisamente da Grifondoro a Serpeverde da parte  della signorina   Hermione  Lumia Vandemberg  che ha scoperto la sua vera origine- Nella Sala regnava il silenzio più assoluto, mentre mi incamminavo verso la mia vera casata, sentivo gli sguardi di ognuno: gli  Humpluff erano sconcertati, ma anche troppo timidi per lanciarmi occhiate lunghe, Ravenclaw , animo indifferente che ora erano colmi di autentica curiosità, Griffydor, cuor di leoni che mi fissavano con ribrezzo mentre superba e algida arrivavo al mio posto vicino a Blaise, mentre mi sedevo sentii Ron Weasley gridare – Schifosa puttana- non me ne curai, il Pezzente non avrebbe avuto altre mie lacrime, solo una muta tristezza soffocata dal mio desiderio se non di vendetta certamente di disgusto che provavo nei suoi confronti. Blaise mi sorrise gentile mentre mi passava qualcosa da mangiare, sentirlo vicino a me mi faceva sentire sicura sebbene nessuno avrebbe osato alzare una mano davanti all’ erede delle fortune dei Vandemberg, cioè me. Pansy Parkinson mi stava fissando come se mi fossero spuntati una quantità considerevole di tentacoli nei punti più improbabili della faccia, mentre Daphne Greengrass mi fece un cenno nemmeno troppo sarcastico, dopotutto la ninfa di Slytherin non era certo una ragazza espansiva eppure sentivo che lei sarebbe diventata un amica sincera, infine vidi Theodore Nott che mi guardava con uno strano scintillio negli occhi, cosa che pensavo non sarebbe mai accaduta visto che Nott odiava i Mezzosangue ma ormai io non lo ero più e quindi per lui venivo catalogata come una bella ragazza, Purosangue, ricca e disponibile, ma non era lui che temevo.   C’ era un'unica persona che quella sera avrebbe potuto mandare all’ aria la mia maschera di indifferenza e superiorità che avevo nei confronti di tutti, e quella persona era proprio davanti a me. Una statua marmorea, i capelli biondi quasi nivei che sapevo soffici al tatto come alla vista, la bocca arcuata in un ghigno ironico ma dalla quale potevano fuoriuscire dei baci sublimi e gli occhi di un colore indefinito, grigio tempesta. Fumo tanto da non respirare soltanto limitarsi a esistere che ti ammaliava senza possibilità di fuga. Draco  Lucius Malfoy. Stranamente non fece nessuna battuta o il minimo accenno sulla notte passata insieme, gliene fui grata benché fossi anche un po’ delusa dalla sua indifferenza, ma cosa potevo aspettarmi da Malfoy se non che fosse il solito Malfoy altero, cinico, freddo e insensibile. Avevo sbagliato a sperare un futuro per noi, ed ora seduta in un tavolo dove avevo sempre creduto di ricevere solo insulti, avevo finalmente capito cosa significa essere Purosangue, non esternare nessun sentimento per paura dei commenti degli altri, perciò seguendo l’ esempio dei miei avi, tirai a dritto davanti a quella freddezza, lasciando per il Draco che avevo conosciuto solo un angolino  sperduto del cuore. La mia prima cena passò in modo normale, circa, incoraggiata da Blaise e senza alcun commento ironico da parte degli altri studenti. L’unica pecca della serata: Malfoy.  Se  c’è una cosa che da fastidio è essere ignorati, ma la cosa peggiore è credere di essere ignorati  mentre sai che non è affatto così o farse ero io ad essere egocentrica. Ma sapevo per certo che sebbene non riuscissi a beccarlo Malfoy mi fissava. Dannazione!                                                                                                                                            - Herm! Vieni dobbiamo andare nel Dormitorio, chissà con chi andrai in camera…- Zabini accompagnò la domanda con un eloquente sguardo verso il biondo, lui sapeva qualcosa che io non sapevo, stavo per precipitarmi da Blaise per estorcergli ogni cosa, quando Piton sbucò dal corridoio:                                                              
- Signorina Vandemberg, dato il suo tempestivo trasferimento, non siamo riusciti a trovarle una camera singola, poiché quelle delle ragazze sono tutte piene, perciò lei dormirà con il signor Zabini, Nott e Malfoy. Arrivederci. – mi girai lentamente verso Blaise che stava ridendo, probabilmente era sempre stato dalla parte di Piton, Nott mi fissava, leccandosi le labbra e Malfoy ghignò in modo indecente. Bestemmiai mentalmente, ero fottuta, in tutti i sensi

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Capitolo 8
*** Reptilia ***


Questo è uno dei capitoli più importanti, speriamo vi piaccia. Buona lettura Anis & Giny04




Era uno dei giorni più importanti della settimana,anzi, era IL giorno.
Attendevo quel sabato da svariato tempo,ero eccitata ed ansiosa al tempo stesso; di sera si sarebbe tenuta la festa Slytherin in mio onore.
Ero ancora indecisa su come vestirmi, doveva essere qualcosa di raffinato ma giovanile, elegante ma anche chic.
Naturamente sapevo che i colori argento-verde sarebbero stati d'obbligo per quell'evento.
Mentre mi addentravo nell'aula di pozioni, ancora un'infinità di pensieri non lasciavano penetrare tranquillità e serenità nel mio animo; come ad esempio la notte passata nel dormitorio con le Serpi, mi ero divertita troppo grazie a Blaise e Nott.
Sorrisi al ricordo e continuai a pensare fino a quando non mi trovai davanti una figura scultorea,non riuscivo a capacitarmi se si trattasse di una qualche divinità: Era Malfoy.
 
Mi salutò con un malizioso occhiolino e in quel momento, sentii le mie guancie avampare,come se vi fosse stato appiccato un incendio.
Tutte le sante volte che lo vedevo mi faceva quest'effetto,perchè?!
-Ciao Malfoy.- Ricambiai sedendomi accanto a lui nei banchi centrali, nella fila Serpeverde.
-Emozionata per stasera Grang?- Chiese sorridendo.
Sebbene quel cognome non mi rappresentasse più, continuava ad utilizzarlo,come se si volesse estraniare da tutto e da tutti: quella mania di protagonismo era diventata parte di lui.
-Un pochino.- Confidai arrossendo. -Non so cosa mettere..- Aggiunsi.
-Per me puoi anche non mettere niente.- ghignò divertito.
-Davvero simpatico!- Esclamai fintamente scocciata. Malfoy mi aveva parlato, davvero bizzarro; tutta quella finta insensibilità e quella noncuranza nei miei confronti dalla nottata passata insieme, erano svanita magicamente, naturalmente non potevo dire che questo mi dispiacesse.
Il resto della lezione passò in un baleno, con Draco vicino il mio cuore palpitava all'impazzata, e, ogni tanto, mi incantavo a fissare il suo volto, maledettamente perfetto, i suoi morbidi capelli biondi e i suoi occhi, freddi come il ghiaccio.
Lo sopresi diverse volte durante la lezione a ricambiare il mio sguardo e in quei momenti naturalmente le mie gote si tingevano di tutte le sfumature rosee; così lui arricciava le labbra in maniera provocante, e io non potevo fare altro che ricambiare: Dio quanto era bello.
Quando il professore annunciò la fine della spiegazione,velocemente riposi i libri nella borsa, dovevo al più presto trovare un abito per la festa.
Non mi accorsi che Draco mi stesse fissando con aria interrogativa vista la mia fretta inspiegabile.
-Devo trovare un vestito per stasera.- Sciolsi i suoi dubbi.
-Capisco... Vuoi una mano?- Chiese cortese.  Una mano?! Da Malfoy?! Anche se l'idea mi piaceva, decisi di rifiutare. -No grazie, voglio che sia una sorpresa- Risposi sorridendo.   -Come vuoi Mezzos...- Sogghignò e mi salutò.
In camera mia e delle serpi regnava il caos più totale, il letto era coperto da una massa di vestiti fuori moda, il bagno era sottosopra e la poltrona era letteralmente rivestita di accessori risalenti all'800. Naturalmente avevo proibito ai miei coinquilini di entrare in camera per tutto il giorno.
Ero nel panico. Non c'era niente di niente, forse avrei dovuto accettare l'aiuto del Biondo. In quel momento mi sentivo Cenerentola, e avrei voluto più di ogna altra cosa che entrasse nella mia stanza la Fata Madrina ad aiutarmi.
Stetti altre due ore a rovistare nell'armadio, l'uniche cose decenti che trovai furono : un vestito di tulle giallo canarino, stropicciato e rattoppato, la collana che mi avevano ragalato i miei genitori, e delle ballerine nere semplici semplici.
Si vedeva che ero cresciuta in una famiglia Babbana, ad Hogwarts avevo dei vestiti orripilanti, mentre casa Vandemberg era colma di vestiti di ogni genere.
Ah ahh! Trovato! Ebbi un'idea fantastica. Decisi di mandare un urgentissimo gufo ai miei genitori, nella speranza che mi mandassero un vestito per la serata.
Scrissi rapidamente e ficcai la lettera nel becco del pennuto. Incrociai le dita nella speranza che gli arrivasse in tempo.
Se non fosse andata bene, non so davvero cosa avrei fatto.
Erano le sei di pomeriggio, era circa un'ora che avevo spedito la lettera. Con tutta quell'agitazione mi era venuta fame, scesi le scale e mi diressi in Sala Grande. Varcai la soglia e distinsi Harry e Ron che giocavano a scacchi abbuffandosi.
Era molto tempo che non ci parlavamo, dopo la verità sul mio conto, "l'amicizia" con Malfoy e tutto il resto, non mi degnavano nemmeno di uno sguardo.
Decisi coraggiosamente di fare il primo passo, così mi avviai verso il tavolo Grifondoro.
Dalle loro espressioni percepii che erano no sorpresi, di più. Gli diedi la buonasera e mi sedetti accanto ad Harry.
Smisero di giocare a scacchi e fecero un cenno col capo in segno di saluto, Ron fece il suo sorriso sghembo da Weasley e Potty idem.
-Come va ragazzi?- Interruppi il silenzio. -E' molto che non ci vediamo- Continuai.
-Tutto bene...- Rispose Pel di carota. -Bene bene.- Aggiunse Harry
Non avevano molta voglia di parlare e si vedeva chiaramente, così decisi di dare una volta per tutte una spiegazione dettagliata del perchè li avevo schivati fino ad allora.
-Sentite, so che sono l'ultima persona con cui vorreste chiarire adesso, ma ciononostante ci conosciamo da anni e vorrei farvi capire bene come stanno le cose...- Iniziai calma.
-Secondo me non c'è molto da capire.- Obbiettò Potter. -Invece sì, mi dispiace che sia successo tutto questo, ma dovete capirmi. Mi sono ritrovata da un giorno all'altro in una nuova famiglia, una nuova casata, e nuovi amici. E' normale che sia un pò stordita, non vi pare?-
-Non perchè sei una Serpeverde ora devi schivarci come la peste.- Balbettò Weasley.  
-Infatti non voglio allontanarmi da voi, ma è normale che passiamo meno tempo insieme!- Dissi con tono sicuro.
-Evidentemente non ti importa di noi, altrimenti un modo per continuare a frequentarci lo troveresti.- Harry mi fissava torvo.   -Come volete, ma non continuerò a strisciarvi ai piedi, sia chiaro!- Mi alzai istantaneamente. -Sei proprio una Serpeverde.- Sentii in lontananza.
Avrei voluto tornare da quei due sfigati e colpirli dritti in faccia, ma come si dice, la vendetta va servita fredda.
Tornai in camera sbattendo la porta, ancora c'era una confusione incrediibile, ma non era quello certo che mi preoccupava, bensì che la lettera non fosse arrivata ai miei genitori.
Iniziai a rimettere a posto con qualche colpo di bacchetta, e quando tutto fu sistemato, sopra il letto c'erano rimasti : il vestito canarino, le banali ballerine nere e la collana.
Decisi di tingere il vestito di argento e le ballerine di verde, in modo da essere meno ridicola. Frugai nella mensola in cerca del libro di incantesimi riguardante la formula di variazione di saturazione, lo avevo letto pochi mesi fa.
Mentre stavo muovendo la bacchetta contro il mio "abito", sentii qualcosa scontrarsi contro la finestra. Mi affacciai e notai che un grosso gufo stava portando un piccolissimo pacco con allegata una lettera.
Ero felice, molto felice. Di sicuro i miei avevano ricevuto la mia disperata richiesta d'aiuto in tempo, ma mi stupii nel vedere le dimensioni del pacco, poteva entrarci al massimo una pallina da ping pong.
Aprii le persiane, e sfilai dal becco dell'uccello il pacchetto. Mi sedetti nel letto e iniziai a leggere:
 
Cara Hermione,
ci dispiace se abbiamo ritardato nella consegna della lettera, ma eravamo fuori casa. Siamo contenti della festa ed emozionati quanto te, sei una perfetta Serpeverde.
Abbiamo sorriso nel leggere il motivo della tua preoccupazione, ma non possiamo biasimarti, è una serata davvero importante per te!
E' normale che tu non abbia il necessario ad Hogwarts, ancora dobbiamo provvedere.
Sotto consiglio della commessa della più famosa boutique della nostra città, ti abbiamo spedito due abiti splendidi, un paio di scarpe e qualche accessorio per essere bellissima, sebbene tu lo sia già.
Ti vogliamo bene, ci manchi. Al più presto ti manderemo qualche altro capo di abbigliamento, visto che costì scarseggiano.
Baci                                                                                                              Mamma e Papà
 
Ero al settimo cielo, così presi a scartare la piccola scatola. Infilai la mano dentro e tirai fuori una lunga veste verde.
Era di seta, trasparente ma contornata da una sottoveste argento, in modo da non far trasparire tutto. Aveva uno spacco, partiva da metà caviglia fino alla parte inferiore della coscia. Nella parte superiore vi era una cascata di pietre color argento che si andavano a chiudere dietro il collo.
Non riuscivo a smettere di guardarlo, era meraviglioso, un abito degno di una Slytherin.
Continuai a rovistare nel pacco ed estrassi un vestitino, i cui colori erano di tutte le sfumature dell'argento. Corto, a palloncino e increspato sotto al seno, senza spallini.
Non sapevo quale scegliere, erano entrambi incantevoli. Li provai e decisi di optare per il primo, anche se mi stavano bene entrambi.
Mancavano poco più di dieci minuti alle otto di sera, e dovevo essere pronta per le otto e mezza.
Dovevo sbrigarmi. Afferrai nuovamente il pacco e agguantai dall'interno un paio di scarpe. Erano dei sandali favolosi. Avevano un tacco altissimo, quattro lacci grigi lucenti ricoprivano il piede, lasciando scoperte le dita, il plateau era verde.
Me le misurai, mi stavano a pennello. Ero tutta verde-argento. Proprio da Serpeverde.
Mi misi lo smalto, anche questo verde, mi acconciai i capelli in una crocchia disordinata, applicai un pò di trucco ed ero pronta. Mi avvicinai allo specchio e mi sorpresi, stavo proprio bene.
Nell' allegato mandato dai miei genitori, trovai anche un grosso bracciale, di un colore nero lucido e un paio di orecchini lunghi e scuri.
Avevo uno stile molto raffinato ed elegante, non sarei potuta essere più soddisfatta.
Era l'ora, di lì a poco sarebbe arrivato Malfoy ad accompagnarmi con Blaise e Nott.
Sentii bussare, mi ritoccai i capelli ancora una volta ed aprii. -Siamo venuti a prenderti Grang!- Esclamò Blaise abbracciandomi.
-Sei stupenda.- Aggiunse Nott.  Draco non pronunciò una parola, ma bastò la sua espressione a confermarmi che anche a lui piacevo.
Con quei tacchi vertiginosi dovetti attaccarmi a Blaise per non cadere, scendemmo le scale fino ad arrivare ad un quadro con raffigurato un anziano uomo.
Malfoy pronunciò la parola d'ordine e appena facemmo ingresso nell'immensa sala, urli e schiamazzi riempirono il silenzio, c'era gente che saltava, gente che beveva, gente che mi salutava ed un branco di ragazzi mi fischiava e mi faceva l'occhiolino.
Non riuscii a scendere i gradini poichè uno sciame di persone mi assaliva senza lasciarmi respirare, alcuni volevano ballare con me, altri mi offrivano sigarette e altri ancora mi stringevano la mano : mi sentivo una star.
Ringraziai tutti numerose volte, quando Draco finalmente mi fece strada fino a delle poltroncine. Lì almeno si respirava.
Mi offrì un cicchino, lo accettai volentieri. -Sei uno schianto Serpe!- Disse accarezzandomi il viso divenuto rosso per la vergogna.
-Grazie Malfoy.-       -Vieni, andiamo a prendere da bere.- Disse cingendomi la vita con un braccio.
Arrivammo al bancone barcollando a causa dei sandali, presi un Fire Whiskey, Draco mi imitò.
-Ci vai giù pesante Grang!-   -Draco, è la mia festa!- Risposi bevendo tutto d'un sorso il Whiskey.
-Un altro grazie!- Chiesi al barista.  -Vuoi ubriacarti forse?- Domandò il Biondo inarcando un sopracciglio.   -Può darsi.- Feci l'occhiolino.
Dopo il quarto shortino presi Draco per un braccio e allegra e sorridente, lo portai in pista a ballare. 
Iniziammo a muoverci, i nostri corpi combaciavano formando una perfetta linea curva, le mie mani erano intorno al suo collo e le sue intorno ai miei fianchi.
Sentivo giungere lentamente i sintomi della sbornia, inziai a urlare e a ballare con chiunque mi capitasse a tiro, questo non piaceva a Draco, il quale mi trascinava via furioso.
Di quando ero di fuori mi ricordo decisamente poco. Un'unica cosa mi è rimasta impressa, è stata una delle più belle che mi potesse mai capitare.
Mentre ancora danzavo a ritmo di musica, scorsi sfuocata l'immagine di Malfoy, che con aria adirata mi tirava fuori dalla massa di gente creatasi in pista. 
-Ma cosa pensi di fare? Sei ubriaca ti porto in camera.- Mi rimproverò tenendomi per un braccio.
-Io cerco solo di divertirmi!Lasciami in pace.- Feci per andarmene, quando sentii una mano pressare sulla mia spalla, quando mi voltai delle labbra carnose premevano contro le mie con forza e vigore, senza cenni di cedimento le SUE mani vagavano per il mio corpo, sapeva che tasti premere ed infatti fu un bacio sbalorditivo.
Mi sporsi in avanti, così lui mi attirò a sè con impeto, tremai al contatto con la sua lingua, fino a quando non incontrò la mia. Un movimento sinuoso delle nostre bocche mi impediva di interrompere quel legame che ci teneva così uniti in una morza incandescente di passione e lussuria.
Ci staccammo giusto per riprendere fiato. Lo fissai nei suoi occhi glaciali per una manciata di minuti, ero stranita, sbigottita, non riuscivo a capire; questo era dovuto in gran parte anche all' alchool.
In quel momento così inebriante mi concentrai nuovamente sulle sue iridi argentee, come al solito non lasciava trasparire emozioni.
Ci tenevamo ancora stretti e ci fissavamo simultaneamente in cerca ognuno di spiegazioni dalla parte dell'altro, la mia vista peggiorava gradualmente fino a quando le palpebre ormai troppo pesanti si chiusero delicatamente e così mi concessi alle sue braccia.
 
       
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Balaclava ***


Scusate ancora per aver ritardato nell'aggiornamento ma eravamo fuori casa. Sebbene questo capitolo sia abbastanza corto, è uno dei più importanti, se non il più importante. Speriamo vi piaccia, recensite!!! Grazie Giny04 e Anis






Quando riaprii gli occhi mi ritrovai rannicchiata in un morbido materasso ricoperto da una trapunta rossa fuoco.
Mi misi a sedere, non sentivo più l'acuto dolore alla testa procurato dalla sbornia, anzi, ero tranquilla e rilassata. Indossavo ancora l'abito verde della festa, non avevo idea di che ore fossero e di dove mi trovassi, ero solo certa di non essere in camera mia.
Era una suite meravigliosa, un lampadario dorato ciondolava dal soffitto provocando riflessi luminosi nell'argentata carta da parati. Il letto era a baldacchino, una lieve tenda di seta ricopriva l'impalcatura lignea. Divanetti rossi sangue erano posti in un angolo della stanza, nella parte centrale vi era un contenitore traboccante di ghiaccio e bottiglie di champagne, il tutto era delicatamente appoggiato su un tavolo di vetro foderato da biancastri tessuti.
Nonostante fosse un posto mozzafiato, ero confusa e intimorita. Chi mi aveva portato lì? Questo qualcuno dove era in quel momento?
Mentre la mia mente partoriva altre caotiche domande, improvvisamente la porta infondo alla stanza si aprì. Ed ecco che procedeva con passo sensuale, pantaloni neri e un'immacolata camicia bianca, sguardo seducente, sorriso malizioso e folti capelli biondi, la marmorea figura di Malfoy. Aveva due calici di cristallo stretti nelle mani.
-Ti sei svegliata per fortuna.- Esordì guardandomi.   -Dove ci troviamo? Perchè mi hai portata qui?- Chiesi stordita.   
-Ti sei addormentata all'improvviso e pensavo che ti avrebbe fatto piacere se ti avessi portata qui...- Rispose mentre stappava la bottiglia di champagne e ne versava un pò dentro entrambi i bicchieri.
Si avvicinò e me ne porse uno. Sorseggiai il liquido ambrato e appoggiai il contenitore vuoto sopra al tavolo. -Perchè proprio qui mi hai portata? Non potevi semplicemente portarmi in camera nostra?-
-Te l'ho già detto, pensavo che qui ti sarebbe piaciuto di più.- Rispose.            -Piaciuto di più cosa?- Domandai.
Detto questo, si avvicinò verso di me, mi strinse la vita e mi appoggiò delicatamente sopra al letto. Mi baciò. Finalmente capii perchè mi aveva portata lì, le sue non erano buone intenzioni. Inizialmente opposi resistenza, non volevo essere una delle solite ragazze che abitualmente si portava a letto. I miei sforzi però, non servirono a niente. Per quanto potesse darmi noia, non riuscivo a restistergli. 
Ero schiacciata dal suo peso, i nostri bacini combaciavano perfettamente e non avrei mai voluto che quel momento terminasse. 
-Draco, no- Ansimai mentre continuava a posarmi baci sul collo.  Ogni suo bacio corrispondeva a brividi di piacere i quali correvano su tutta la mia spina dorsale. Lo stringevo forte a me e nel frattempo gli chiedevo di smettere, sapevo che prima o poi mi sarei concessa a lui.E visto che ero ancora in tempo, cercavo di divincolarmi dalla sua morsa. -Draco.- Continuavo a ripetere. Lui non si fermava, al contrario continuava ad accarezzarmi e a stringermi a lui, iniziando lentamente a sfilarmi la lunga veste verde. Rimasta ormai in biancheria intima, decisi di arrendermi. A mia volta, sbottonai la sua camicia e  la cintura.
Eravamo solo noi, uniti da una passione inaudita, non c'era amore durante il contatto dei nostri nudi corpi, ma bensì pura libidine e bramosia.
Ebbi incredibili momenti di puro piacere, il mio respiro era affannato, ma lui continuava imperterrito ad impugnare il mio ventre, muovendo il proprio corpo come solo lui sapeva fare. Ormai si vedeva che era un vero esperto nel settore.
Stremati infine ci concedemmo ad un rilassante sonno, ancora avvinghiati da un legame che andava al di sopra di semplice attrazione.
Non avrei mai creduto di poter creare qualcosa con quell'egocentrica Serpe, ed invece sembravamo in quel preciso momento, il ritratto dell'amore e della serenità.
Dopo quella notte non sapevo cosa sarebbe accaduto, e se tutto fosse ritornato come prima? Se lui voleva passare solo una notte con me? E se invece aveva intenzione di costruire qualcosa insieme?
Avrei risposto a tutti i miei quesiti, solo aspettando i giorni che sarebbero seguiti a quella lussuriosa notte.

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Capitolo 10
*** Bacco, Tabacco e Venere ***


‎                                                          "L'inferno è una ragazza adolescente."



Fino a qualche mese fa, non avrei mai pensato di essere in un aula sperduta insieme  a Daphne a fumare, già stare con una Serpeverde sarebbe stato inconcepibile a meno che non ci insultassimo a suon di Crucio e poi  il fumo. Io la perfetta, ligia alle regole e saccente Caposcuola di Gryffidor ero diventata una Slytherin con tanto di sigaretta nella mano e FireWhisky nell’ altra mentre aspettavo il mio ragazzo, quello bellissimo e biondo molto bravo a letto.                                                                                                                                                        
– Dobbiamo organizzare una festa – disse  Daphne mentre si guardava le unghie con fare clinico – L’ ultima è stata favolosa, ma questa deve essere assolutamente divina. Che ne pensi Herm? -                                                      
 - Hpf, ma non ti stanchi mai? Se fosse per te avremmo una festa al giorno e poi sai benissimo che io la sera ho meglio da fare che ballare- risposi lanciando uno sguardo allusivo, ormai per me non c’ era più niente da fare ero stata irretita  da Malfoy.                                                                                                                                                     - Il tuo ragazzo è un Porco.  Comunque la festa si farà sabato. Così ho deciso e così si farà, e poi pensa hai vestiti che indosseremo … - Daphne aveva la capacità di sembrare all’ apparenza una bambolina perfetta e vuota, ma quando la conoscevi la sua immagine da sirena veniva mutata dal suo carattere da dittatore. Però senza di lei sapevo che i Sotterranei sarebbero stati molto più monotoni specie quando entrava a passo di carica verso il mio letto poiché le avevo preso le sigarette, era anche taccagna peggio di suo nonno che si raccontava andasse tutte le notti a contare i suoi soldi e se  qualcuno gli chiedeva un prestito lui diceva di non avere niente, buon sangue non mente.                                                                                                                          – E che festa sia! Ricordati che mi devi varie sigaretta dato la fatica immensa che farò nel chiedere a Draco di parteciparvi invece da dedicarci ad altro- Daphne mi guardò con evidente rancore, avevo già detto che era avara fino al midollo?                                                                                                                                                                - Hermione Lumia Vandemberg sei la persona più calcolatrice del mondo.                                                                  
   – Ti voglio bene anche io. Ora devo andare sennò domani la vecchia megera chi la sente … - Mi incamminai verso la Biblioteca, benché fosse avvenuto un radicale cambiamento in me, la Biblioteca rimaneva ancora un rifugio sicuro dove potevo studiare in santa pace, salvo che arrivassero Harry Potter e Ron Weasley. Non avevo niente contro di loro anzi avrei voluto che ritornassimo amici eppure per loro ero soltanto una serpe che si scopava Malfoy per dirla come Weasley, in maniera elegante. – Guarda chi c’è Harry. La puttana personale di Malfoy – premettendo che non sono una veggente, ci avevo preso, nemmeno in Biblioteca riuscivo a stare tranquilla. Dannazione!  - Ti disturba forse  Weasley? – avevo appena indossato la mia maschera di superiorità e indifferenza  che loro mi avevano costretto a mettere, e io che avrei voluto solo andare da loro e salutarli. – Assolutamente, dopotutto tu sei ancora innamorata di me! – Porco Merlino, lui si che era egocentrico, finalmente capii perché a Slytherin lo chiamavano il Re con scherno, se si comportava così dubito che sarebbe arrivato vecchio. – Questa era carina Pezzente, peccato che tu non sei degno nemmeno  di respirare la sua stessa aria. – Mi girai verso chi aveva appena pronunciato queste parole per ringraziarlo visto il rosso porpora con cui si era tinto il Re. Davanti a me c’ era Theodore Nott. Serpeverde ,Purosangue e mio compagno di dormitorio. Avevo sentito della voci su di lui, molte in verità. Fisico muscoloso, pelle diafana, capelli neri come l’ inchiostro leggermente mossi, una bocca decisa e sensuale e gli occhi due pozze blu come l’ oceano nei suoi più profondi abissi. Ma le storie che si raccontavano su di lui erano leggenda, dicevano che una notte con lui ti avrebbe portata al Paradiso, inizialmente pensavo che fossero le solite storielle di ragazzine arrapate ma quando anche Daphne aveva confermato ,avevo iniziato a guardare Nott diversamente ma finché c’ era Draco tutti gli altri venivano eclissati. – Grazie Theo , ma so difendermi anche da sola. – osservai puntigliosa , lui mi fece un sorriso a sghembo e si sedette vicino a me        
  – Che studi di bello? – Trasfigurazione, credo che la McGrannit mi odii – le parole erano piene di disappunto, dopo sei anni in cui ero stata la sua cocca, adesso era circa come Piton a Harry, Theo scoppiò a ridere e sussurrò –Ti svelerò un segreto  la vecchia megera ci odia – dicendo questo si avvicino pericolosamente verso di me, riuscivo a sentire il suo profumo, era estremamente eccitante, sapeva di note aromatiche e di fiori esotici arricchita dalla sensualità del tabacco. Era come lui elegante e senza tempo: un mix molto sofisticato. Ci stavamo fissando le sue pozze blu riflettevano nelle mie dorate, sapevo che era sbagliato e … Draco. Mi staccai repentinamente , pensare che stavo per tradire Draco, mi fece sentire male, salutai Nott con un freddo gesto della mano e mi fiondai fuori dalla Biblioteca. Merda! Se bastavo un po’ di profumo per farmi impazzire non osavo  immaginare vederlo nudo. Cazzo. Mentre passeggiavo nei corridoi incontrai Blaise, mi sorrise cospiratore e capii. Seduta nel bagno insieme a lui a farci le canne, mentre ridevamo come ragazzini. Devo ammettere che vivere con lui, Draco e Nott mi aveva fatto male molto male. Diciamo che ora ero dedita a ogni tipo di vizio, feste, fumo,alcool e sesso. Qualche mese fa alla parola sesso sarei arrossita, ora dormivo tutte le notti con Draco dopo che … arrossi. Certe cose è meglio non pensarci, quando hai la parlantina sciolta. Dopo qualche ora io e il mio degno compare Zabini andammo in Sala Comune, stavano mangiando tutti quindi facemmo un entrata in grande stile. La mia vita era uno spasso. Dopo cena stavo tornando al dormitorio, quando senti qualcuno cingermi i fianchi, rimasi incuneata tra Draco e la parete, mentre lui mi mordicchiava il collo lentamente, fino ad arrivare alla bocca. Agognavo il suo bacio e lui lo sapeva. Quindi il bastardo inizio a torturare un labbro con la lingua e poi l’ altro mentre io fremevo per un contatto più profondo. Finalmente andò incontro ai miei desideri, infilò la lingua nella mia bocca e iniziò a strusciarsi. Penetrava sempre più in profondità, finchè con voce roca disse – Stanza delle Necessità? – puoi giurarci baby! Corremmo verso la porta ed entrammo . La stanza si presentava con un enorme letto verde sul quale ci buttammo. Draco in maniera molto lenta mi slacciò i bottoni della camicia, finchè io non la strappai direttamente, insieme alla gonna, alla sua camicia e i suoi pantaloni. Rimasti in intimo,lui slacciò il mio reggiseno e prendendo un capezzolo cominciò a succhiarlo, mentre i gemevo sotto il suo tocco, infilò una mano negli slip ma invece di strapparmeli ci giocavo, ora lo uccidevo. Infine mi penetrò con le dita, mentre urlavo di piacere e mi contorcevo al suo tocco. Sentivo la sua intimità premere dai boxer e finalmente si tolse le mutande, ogni volta che lo vedevo nudo smettevo di ragionare. Si mise sopra di me e mi penetrò finchè io non ribaltai la situazione mettendomi sopra e iniziai a muovermi, i nostri occhi erano incatenati, argento e oro che si fondevano dando luogo a una cosa perfetta. L’ orgasmo  travolse entrambi e mentre esausta mi buttavo sopra di lui, mi sorrise, uno dei rari sorrisi veri che mi regalava. Lo amavo? Non lo sapevo ma ero certa di amare il suo corpo. Dopo qualche minuto ci alzammo seppure a malavoglia e scendemmo verso i Sotterranei. Nott e Blaise erano in camera, mentre il primo fumava come un dannato bevendo litri di FireWhisky il secondo aveva un giornale di moda maschile sopra le ginocchia che guardava con evidente interesse, quando ci vide entrare insieme e piuttosto malconci. Sorrise sornione e pronunciò                  
- Se volete ora possiamo raccontarci  i nostri segreti più intimi prima di andare a letto, Draco?                                            
     - Fottiti – il biondo era addirittura livido mentre Zabini lo fissava beffardo e Theo sghignazzava                                                                                   - Dracuccio sei sempre così cattivo con me, tu mi ami n’ est pas? – Ora insieme a loro mi unii anche io alle risate. La mia vita era questa e io ne ero assuefatta .

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Capitolo 11
*** Under Cover Of Darkness ***


“La passione non ottiene mai il perdono.”
 

Salve a tutti, eccoci all'undicesimo capitolo, qui avverrà qualcosa di mooolto strano. Vi preghiamo di non ucciderci! Buona lettura Giny04 e Anis :)  Recensite!



La festa a Serpeverde era un successo! La Sala Comune era diventata una discoteca sofisticata con tanto di luci psichedeliche e separé, la gente ballava o si strusciava mentre le note di molte canzoni risuonavano nella Sala. Il piano bar, colmo di alcolici dalla più diverse gradazioni e colori, era gestito da due ragazze che facevano le contorsioniste. Daphne stava ballando attaccata a un Corvonero,Blaise era stravaccato in un divano mentre si passava una canna mentre di Nott non c’era traccia, ma non me ne importava più stavo lontano da lui e meglio era, infatti avevo lo strano potere di farmi dimenticare momentaneamente Draco . Feci il mio ingresso con Malfoy al mio fianco, molte persone si girarono verso di noi, dopotutto se separati eravamo belli insieme eravamo assolutamente divini, la natura di Serpeverde che ci rendeva freddi e distaccati verso tutti tranne che noi. Indossavo un abito rosso scuro come sangue, i capelli erano liberi e ricadevano in fitti riccioli nella schiena, Draco invece indossava un completo nero. Cominciammo a ballare, i nostri bacini che aderivano perfettamente, le mie braccia attorno al suo collo e le sue nei miei fianchi, le bocche vicine che si tramutarono in un bacio focoso dal quale nessuno dei due si sarebbe spostato, le lingue che si toccavano, si accarezzavano per poi dare luogo a una danza più violenta, scendendo sempre più in profondità. Ci staccammo  dopo non so quanto e Draco:                                                         
  - Ho una partita di poker con Blaise per stracciare dei Tassorosso, ci vediamo tra un po’. – lo guardai disinteressata per non far affiorare la delusione che provavo, davvero preferiva il poker a me?                      - Fai come ti pare, Malfoy.                                                                                                                                                          
 – Siamo tornati al cognome? eppure quando ti faccio gemere sotto di me urli sempre il mio nome – aggiunse con il ghigno che mi fece infuriare ed arrossire allo stesso tempo.                                                                                                                           – Bastardo! – mormorai mentre lui sorrideva e dopo essersi avvicinato, mi prese per il mento e  mi diede un lungo bacio per poi sparire verso Blaise. Stupido egocentrico!                                                                                     Decisi di andarmi a fumare una sigaretta per i corridoi, mi sedetti in un' arcata, ero lontana dalla discoteca ma non sola, riuscivo a sentire l’ odore di una persona che conoscevo , Theodore Nott era vicino a me.                                                                                                          – Hermione come mai qui tutta sola? Non hai freddo? – mi disse poggiandomi sulle spalle la sua giacca, sapeva di lui quel profumo sensuale e misterioso che nessuno aveva tranne Malfoy.                                                                        
– Sono venuta a fumare e avevo bisogno di un po’ di calma... Te?                                                                                         
 - La verità? - Nott mi guardava con i suoi occhi blu elettrico, il suo sguardo licenzioso che mi toglieva il fiato, poi si inumidì le labbra pigramente sembrava un felino accovacciato che aspettava la sua preda. Deglutii, maledizione alla mia dipendenza dalla sigarette.  Feci un cenno a Theo che continuò a parlare                      
  -   La verità, Hermione, è che ti ho seguita speravo di  trovarti sola e così è stato . Tu e Draco sembrate calamite sempre attaccati, stavo quasi pensando di desistere dal sedurti, ma ora eccoti , sola e senza da Draco.   – Vattene, Nott - la mia voce suonò impaurita ance a me, non volevo che accadesse ciò che Nott voleva, oppure no? – No. CONFUNDUS! - non riuscivo più a capire niente,stavo cadendo verso terra finchè Nott non fece scivolare le mani lungo i miei fianchi. Si chinò  verso la mia bocca, e, intontita, mi ricordo solamente di quando recuperai la ragione dopo circa cinque minuti;  cercai di divincolarmi da Nott, ma lui mi stringeva il viso tra le mani cercando di baciarmi, sentimmo un rumore, e quando Theodore si distrasse un attimo, svincolai dalla sue braccia e fuggii verso la festa, non sapevo ciò che mi stava aspettando.
Draco pov
Avevo appena finito la partita a poker, quei Tassorosso erano proprio degli incompetenti, volevo raggiungere Hermione, mi ero sentito leggermente in colpa quando l’ avevo lasciata da sola alla festa, ma dovevo un favore a Blaise, sicuramente mi avrebbe perdonato. Arrivai alla festa, ma di Hermione non c’ era nemmeno l’ ombra , sentii dei passi dietro di me, mi girai pronto a farmi perdonare da Hermione, ma non era lei. Era un Corvonero, l’ avevo vista alcune volte, Violet Crown , aveva la pelle pallida come la mia, con le luci della discoteca sembrava risplendere, i capelli corvini lunghi che le ricadevano perfettamente nella schiena, il viso armonioso  con un naso alla francese, la bocca era rossa e carnosa, estremamente sensuale e gli occhi erano di un colore indefinito, era il celeste dei fiordalisi ma con delle sfumature viola, prima l’ avrei portata a letto senza ombra di indugio ma ora avevo Hermione e lei mi bastava. Mi scostai freddamente dalla ragazza, che mi stava sorridendo languida. Andai a cercare la mia ragazza.  Non sapevo di ciò che mi stava aspettando.                                                                                  
 Stavo camminando per i molti corridoi di Hogwarts, ma della Vandemberg  nemmeno l’ ombra, oramai era lei a doversi far perdonare. Vidi molte coppiette, volevo la mia ragazza. Una vocina molto coscienziosa mi rispose: Lei non è la tua ragazza. Si invece, lei è mia. Sorpassai l’ ennesima coppia, finchè un odore di vaniglia non mi invase le narici, il profumo di Hermione. Dove diavolo era? Mi misi a fissare la coppia, lui era moro e lei riccia come Hermione e con un vestito rosso proprio come lei. Un dubbio mi si incastrò nel cervello: e se fosse lei? Mi avvicinai di soppiatto e la vidi. Era lei ed era avvinghiata a Nott. Mi passarono diverse immagini nella mente, potevo ucciderli entrambi. Ero deluso, amareggiato e il mio cuore batteva. Quello stesso cuore che non avrebbe mai dovuto battere, almeno non per lei. Ritornai velocemente in sala, quella ragazza, Viola, Violet o come si chiamava era ancora nello stesso divano dove l’ avevo lasciata, mi precipitai da lei e la bacia con rabbia e foga, annegai nella sua bocca, sentendo l’ odore di vaniglia. 
Hermione Pov
Ritornai velocemente alla festa, Nott era morto. Stavo per andare da Blaise per chiedergli di Draco, ma vidi che stava fissando qualcosa sconcertato, seguii la traiettoria del suo sguardo e mi ritrovai a guardare Draco avviluppato ad una mora, sentii le lacrime pungermi negli occhi, Blaise mi stava venendo incontro ma io, da codarda, scappai, lontano da tutti, lontano da lui. Mi scontrai con qualcuno, iniziai a piangere mentre il ragazzo che realizzai fosse Nott mi prese in collo, mi portò fino al nostro dormitorio e mi adagiò nel suo letto.
– Herm che ti è successo? Continuai a singhiozzare finchè non gli sussurai – Theo fai l’ amore con me. Draco avrebbe pagato le conseguenze del suo tradimento, non sarei stata una di quelle sciaquette che si porta a letto e che le abbandona, mentre loro si disperano. Malfoy avrebbe scoperto che potevo diventare molto, molto vendicativa. Intanto Nott mi fissava adorante, mentre iniziava a togliersi i vestiti, rimanemmo in intimo. Theodore cominciò a carezzarmi, prima lentamente poi sempre più frenetico, le labbra aderirono al mio collo , dove la pelle era più sensibile e cominciò a succhiare per poi leccarla lentamente. Poi si posizionò sopra di me, i nostri corpi combaciavano alla perfezione, era bello sentire il calore del corpo del ragazzo,  mi rendeva sicura e non spezzata come mi ero sentita prima. Iniziai a strusciarmi contro il suo torace da David di Michelangelo, liscio e forte. Nott prese i miei seni , la sua lingua si muoveva veloce, mentre  respiravo sempre più in fretta. Quando i nostri occhi si incontrarono un sorriso molto malizioso mi increspò le labbra, Daphne aveva ragione, Nott era un amante stupendo, ma Draco..Il ragazzo mi apri le cosce e entrò dentro di me con un unico armonioso movimento, trattenni il fiato, presi il suo ritmo, abbassandomi e alzandomi, avida di quel piacere, la mia mente era spenta; solo il corpo comandava, e forse era meglio così. Theo diede un ultima spinta, prima di venire insieme. Cii accasciammo nel letto, esausti ma appagati. L’ ultima immagine che vidi fu Draco che mi sorrideva. Poi buio.
Draco Pov
 
Tornai nel mio dormitorio, la mattina presto, Violet si era rivelata molto brava a letto, ma non era a lei che pensavo mentre scopavo, dopotutto con Hermione forse non era stato sesso, ma fare l’ amore. Oddio, non avevo mai parlato così , sono rivoltato dal disgusto verso me stesso. Lei è morta, almeno per me. Mi ha tradito. E non la perdonerò. Entrai nella porta e ciò che vidi mi fece infuriare, Hermione dormiva beata e tranquilla nel letto di Nott, raggomitolata contro il suo petto mentre lui la guardava estasiato. Mi schiarì la voce, Theo si svegliò di soprassalto, ma vedendo l’ angelo riccio al suo fianco si rilassò immediatamente. Mi guardava, il bastardo. Si alzò lentamente, dopo aver schioccato un bacio alla mia ragazza. Ex ragazza ma era comunque mia. – Draco che cazzo hai fatto ieri sera? Mi chiese Nott, sarcastico.                                                        
– IO? E tu che ti scopi la mia ragazza? Lei mi ha tradito con te, tra l’ altro e io cosa avrei dovuto fare starmene buono in disparte?      -E' venuta da me piangendo, penso che non sia stata la prima ad iniziare- Rispose Theodore ad alta voce, per sovrastare la mia.   -Non è vero, bugiardo, lo sai benissimo che non è così.- Affermai ancora più adirato. In quel momento, Hermione si svegliò.

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Capitolo 12
*** Look what you've done ***


Scusateci davvero se abbiamo ritardato nell'aggiornamento ma dovevamo concludere i capitoli finali di questa  EFP, speriamo che questo capitolo vi piaccia, presto metteremo il prossimo. Mancano circa 5 capitoli alla fine, vi ringraziamo di tutto. Recensite :)  Giny04 e Anis
Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.

William Shakespeare

 

 
HERMIONE
 
Mi svegliai a causa di rumori e voci molto familiari, ero stesa nuda nel letto,coperta solo fino al bacino. Quella mattina quando allungai la mano, dall'altra parte non trovai nessuno. 
Mi sollevai di scatto, Nott era sulla soglia della porta e stava discutendo con qualcuno. Anzi, in realtà sembrava si stessero scannando.   
-Ma come ti sei permesso di andare a letto con lei?! Ti ucciderò brutto bastardo.-  Era una voce familiare, le parole traboccavano di  rabbia, collera, rancore e sdegno.
-Anche tu ti sei dato da fare no? Mi pare che tu non sia rimasto da solo stanotte, o sbaglio?-   Era la pronta risposta di Theodore alle lesive accuse nei suoi confronti.
-Theodore, che succede?- Chiesi ancora insonnolita. Nott si voltò verso di me, anche lui era coperto da solo un asciugamano. 
 
 
In quel momento vidi chi era il protagonista di quella scena : Draco Lucius Malfoy mi stava fissando con aria umiliata, rassegnata e allo stesso tempo irata. Dai suoi occhi uscivano  scintille di rabbia, avrebbe voluto strangolare sia me che il mio compagno. Traspariva dalla sua espressione anche frustrazione e inganno, non lo avevo mai visto così.
Soprattutto non avrei mai voluto in quel momento, avere il dormitorio condiviso. Merda.
-Draco.- Fu l'unica parola che mi uscì, non con tono sorpreso o angustiato, ma bensì fu come uno sferzante insulto colmo di puro astio. 
Continuò a fissarmi in cagnesco, fino a quando afferrò Nott per la collottola e lo attaccò al muro. -Con te ne riparliamo.-  Concluse, rivolgendomi un ultimo sguardo se ne andò sbattendo la porta.
Decisi di vestirmi, così con gli occhi bassi mi infilai la gonna e indossai la camicia cerulea. Feci un cenno a Theodore e uscii di camera.
Stavo ancora allacciando i bottoni della camicia quando sobbalzai nel vedere Malfoy seduto nel divanetto verde smeraldo della Sala Comune Slytherin. Stava fumando una Lucky Strike e leggeva un giornale babbano, aveva un'aria decisamente assente quanto tormentata.
 
Non mi accorsi che mi ero fermata ad osservarlo, così ripresi a camminare più velocemente, gli passai davanti fingendo di non vederlo.
-Dove pensi di andare?- Fu un'affermazione fredda, gelida. La voce rieccheggiò nella stanza.
-Cosa te ne importa?- Fu la mia risposta, altrettando distaccata.       -In verità mi importa, sai, pensavo non fosse chiederti troppo. Intendo di non andare a letto con gente che non fossi io. Forse mi sono sbagliato, ma non puoi permetterti di fare la puttana, se non con me.-  Quelle parole mi avevano procurato una stilettata al cuore, non avevo nemmeno le forze di rispondere.
 
-Io? La tua puttana? Spero tu stia scherzando. Cosa pensavi, di essere l'unico a potersi divertire?-     -Ma di cosa stai parlando?- Chiese. Le sue iridi argentee mi fissavano interrogative, era davvero atterrito.
-Ha detto Theodore che anche tu stanotte eri in compagnia, e non so perchè, ma dubito che abbia mentito. Ti ho visto io stessa.-  Colpii dritta nel segno.    Mi rivolse un'occhiataccia, le sue palpebre si stavano serrando, riducendo l'occhio ad una piccola fenditura, mi guardava torvo.     -SInceramente, non ho voglia di chiarire con te, sei proprio una Serpeverde, come tutte le altre, una puttana.-   E detto questo mi passò davanti, inebriandomi con il suo profumo ma lasciandomi come schiacciata da un peso intollerabile di vergogna e di avvilimento. Dovetti sedermi nella poltrona poichè le mie gambe, troppo fragili, non riuscivano a sorreggere così tanti fardelli di cui io e la persona che amavo eravamo la causa. Dai miei occhi nocciola iniziarono a sgorgare lacrime amare,  di tradimento, lacrime di umiliazione.  
Sentivo premere nel petto, sentivo una fitta allo stomaco, non ero mai stata peggio di così. 
 
 
Avevo assolutamente bisogno di parlare con qualcuno. Prima, quando avevo problemi, Harry e Weasley erano i primi ad aiutarmi, ma ora mi sentivo terribilmente sola. Forse anche per il motivo che Blaise, troppo unito a Draco, non mi avrebbe più ascoltata visto che sicuramente credeva che avessi iniziato io a tradirlo.
Ma non era così, no che non lo era. Io ero andata a letto con Theo perchè Malfoy slinguazzava con una troia. Perfetto. Avevo ragione io.
Quando facevo sesso con Nott mi ricordo che era piacevole si, ma non come lo era con Draco, non era nemmeno lontanamente pargonabile. 
Forse però, avevo trovato un pretesto per scopare con Theodore, evidemente un pò mi piaceva... Oddio quanti casini, la mia testa era equiparabile ad una centrifuga, una confusione inaudita. Non ci capivo più niente.
-Basta, vado a cercare Blaise.- Pensai, mentre mi avviavo velocemente verso il cortile. Ero sicura che fosse lì. 
 
Ed infatti, i suoi capelli corvini con il riflesso dei raggi solari, emanavano luci argentate, le quali risplendevano sull'azzurro cielo. Stava fumando una sigaretta seduto in una panchina di pietra.
Sentivo che avevo davvero bisogno di lui. I miei occhi erano umidi, il mio cuore spezzato. Corsi verso di lui e, abbracciandolo, mi aprii in un disperato pianto. 
-Herm.- Mi abbracciò, e mi chiese spiegazioni, mentre mi carezzava il viso.  -Lui mi ha tradita, ieri sera, e io sono andata e letto con Nott.-  Dissi tra un singhiozzo e l'altro. 
-Lo so.- Continuò  Zabini.    -Ma come ha potuto? Io ci tenevo a lui, pensavo fosse diverso...- Risposi, le mie parole contenevano una grossa quantità di malinconia e rammarico.
 
-Ascolta Herm, potrei andare da Draco e sentire per quale motivo ha fatto quello che ha fatto... Almeno potrete chiarirvi...-      - Io non voglio chiarirmi con quel viscido, la mia prima impressione su di lui è stata quella più veritiera, è solo uno stronzo.- Affermai.   -Dai Herm, ora perchè sei arrabbiata, e ne hai tutte le ragioni, dici queste cose; ma lo sai benissimo quanto tieni a lui, ti si legge in faccia.-  Esortò Blaise.
-Ora come ora non ne sono più sicura, non posso mai fidarmi di lui.- Detto questo, gli schioccai un bacio nella guancia e me ne andai. Ancora più triste di prima.

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Capitolo 13
*** God save the queen ***


 God Save The Queen
 

Salve a tutti, scusateci davvero se abbiamo aggiornato dopo tutto questo tempo; ma, essendo questi i capitoli conclusivi, abbiamo cercato di elaborarli nella maniera migliore. Stasera sicuramente aggiorneremo, recensite! Giny04 e Anis.


 

“La lussuria genera la lascivia, la lascivia la crudeltà” 

 
-Cosa sta succedendo Hermione? – la voce preoccupata di Daphne che mi riscuoteva dal sonno fittizio in cui ero caduta, un torpore senza calore solo ghiaccio come il mio cuore del resto, senza sogni poiché non volevo entrare in quel mondo illusorio dal quale non sarei più voluta andarmene. Poi sognavo sempre la stessa persona, lui, l’ ossigeno che era diventato veleno e io che non riuscivo ad accettarlo.                                        
– Niente … Daphne, sono sempre io. – risposi. Ma non ci credevo neanche io, ero diventata l’ ombra di me stessa,nessuno vedeva. Nessuno capiva. Mentre io sanguinavo.                                                                                   
 – Non mentirmi! La notte esci dal dormitorio e torni verso le sei di mattina. Cerchi di dimenticarlo, per essere forte. Non hai mai pianto, mai. Forse solo con Blaise, ma non lo so. Hermione cosa ti sta succedendo? – ora Daphne mi guardava con preoccupazione  mista rabbia, si sentiva impotente sapeva che non le avrei mai detto la verità. Eppure decisi di dirla.                                                                                                                                   – Cosa mi sta succedendo? La notte vado a scopare con il primo che passa pur di dimenticare Draco, io ho paura di non essere amata. Mi chiamano la Regina del  Gelo come se non avessi un cuore. Lui mi giudica. Il mio comportamento, mi crede una Puttana e perché io ho il terrore di restare sola. Contenta Greengrass?             - Hermione … - feci ciò che una Regina non avrebbe mai fatto, mi lasciai consolare, piangevo mentre Daphne mi  consolava. Piansi tutte le mie lacrime mentre pensavo a Draco. Mi alzai lentamente e prendendo la bacchetta pronunciai 
Oblivion - Daphne mi fissò sconcertata prima di dimenticare tutto, ognuno aveva i suoi segreti e quello era il mio. Nessuno l’ avrebbe mai scoperto, poiché da ora io e Draco non eravamo mai stati insieme. Solo un ricordo sbiadito di un amore che continuava a colpire con magistrale crudeltà. Uscii dal Dormitorio, mentre Daphne riposava, sentivo gli sguardi addossarsi alla mia figura, sentivo i loro pensieri ma non mi importava. Scesi in Sala Grande a fare colazione, Blaise e Nott mi guardavano allarmati, visto l’ unico posto rimasto era quello davanti a Lui. Ma a me non importava, sedetti con la solita armonia nel mio posto, presi una tazza di caffè nero e mentre sfogliavo distrattamente la Gazzetta del Profeta sapevo che lui mi stava guardando ; ogni suo gesto era rivolto a me. Bramava il mio sguardo, che non avrebbe ricevuto. Ad un tratto sentii una mano che si posava sulla mia spalla, mi girai di scatto trovando davanti il Caposcuola di Corvonero.                                                                                                                                    – Hermione, mi chiedevo se tu volessi venire con me a Hogsmeade ? –  accompagnò la frase con un sorriso, cosa che mi avrebbe sicuramente fatta infuriare e successivamente l’ avrei piantato senza molte cerimonie, ma vedendo Malfoy che stringeva i pugni fino a far diventare le mani livide, gli occhi che mandavano lampi di gelosia e collera mi convinsero ad accettare:   - Certamente Anthony – sussurrai il suo nome con fare lascivo, sorridendo alla smorfia che increspò le labbra di Malfoy.                                                                                         
 – Magnifico, passerò nel tuo dormitorio alla quattro – dettò questo stava per andarsene, quando lo tirai verso di me e gli schioccai un bacio a stampo, beandomi del ringhio che parti dal ragazzo biondo. La vendetta! Dopotutto Goldstein no n era un brutto ragazzo anzi era molto carino, fisico snello ma non per questo non muscoloso, i capelli bruni con riflessi ramati e gli occhi verdi come i germogli a primavera.            
Anthony mi sorrise e tornò al suo tavolo, io mi risedetti al mio posto mentre Malfoy mi conficcava il suo sguardo rancoroso. A cosa serviva il Pudore quando nessuno ti capiva. Di me vedevano solo il mio corpo esile e longilineo con delle curve sensuali , i miei capelli bruni che ricadevano in morbidi boccoli, i miei occhi ambrati. Essere belle, forse era una condanna. Rientrò nel Dormitorio, Daphne stava ancora riposando mi sentivo in colpa per ciò che avevo dovuto fare ma non potevo assolutamente far capire ciò che realmente provavo, nemmeno alla mia migliore amica. Siamo Serpi e questo è il nostro modo di comportarsi, forgiamo amicizie che servono solo ad un torna conto personale, non siamo Griffondoro.
Mi svegliai in un letto che non era il mio, troppo soffice e di un colore troppo sereno, sentivo il respiro di qualcuno dietro di me. Goldstein era appiccicato alla mia schiena, era stata un notte intensa la nostra, ma nulla che si sarebbe potuto ripetere. Mi alzai lentamente, cercando di non fare nessun rumore, il Corvonero continuava a dormire. Raccolsi i miei abiti e usci dalla stanza, mi incamminai nel corridoio giunta sotto un arcata presi il pacchetto di sigarette e ne sfilai una. I rivoli di fumo si riversavano verso il cielo, la mia uscita con Goldstein era stata patetica, lui era patetico. Così accondiscendente con tutto, avevo passato un pomeriggio tedioso solo la notte era stata più interessante, decisamente.  Ero entrata nella sua camera, avevamo bevuto del vino gentilmente offerto dalle scorte di suo padre e poi ci eravamo baciati. Poi aveva iniziato a togliermi i vestiti e mi aveva penetrato gentilmente, mentre io annegavo in quel piacere ipocrita. Ogni spinta mi ricordava Draco.  Il suo odore, il suo corpo e suoi occhi che annegavano nei miei. Ora seduta sotto un arco a fumare, volevo piangere. Disperarmi, strapparmi i capelli eppure non ci riuscivo la mia faccia sembrava scolpita nel granito. Immobile, fredda mentre lui girava le spalle, e io lo lasciavo andare , serbando odio,rancore e vendetta. Non era più io ero diventata solo un bel guscio vuoto.  E nel l’ arco di quella lunga giornata mi chiesi dove avessi lasciato il mio cuore.

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Capitolo 14
*** La verité blaisse ***


 

Buonasera a tutte/i ! Siamo al capitolo 14, qui troveremo una sorta di complotto stile Slytherin, speriamo vi piaccia! Recensite in molti!! Grazie a tutti per le precedenti recensioni, chiariremo ogni vostro dubbio. Sempre se ci dovesse essere! Buona lettura Giny04 e Anis ;)






Capitolo 14




La verité blaisse

-L'amore è la coincidenza di due egoismi. 
Quando questi non coincidono più l'amore svanisce.-



L'aria primaverile si avvicinava, iniziavo ad essere stanca, avrei voluto solamente riposarmi in santa pace senza pensare a nulla.
Con Malfoy andava sempre peggio, ci scambiavamo continuamente occhiate omicida e tutte le volte che ci intravedevamo cambiavamo strada, sembravamo proprio dei bambini incapaci di affrontare problemi.
Avevo passato le mie giornate con Blaise, che si era rivelato un amico davvero fantastico. Senza di lui non so come avrei fatto.
Ancora però, non capivo una cosa davvero importante : Draco diceva che ero stata io a tradirlo per prima, mentre io avevo visto benissimo il contrario. Molto strano.
In effetti di quella sera passata con Nott mi ricordavo decisamente poco, di quando Theo aveva cercato di baciarmi ancora meno.
Ero abbracciata a lui, ma non mi aveva baciata poichè non volevo tradire Draco.
Tutti questi scrupoli per niente, visto che poco dopo nel cercare Draco l'avevo trovato avvinghiato ad una puttanella da quattro soldi. 
A forza di pensare a quella serata mi era venuto il mal di testa. Erano le dieci di mattina, avevo lezione con il Professor Piton.
Da quando ero diventata Serpeverde lui mi adorava, ero diventata la sua "cocca".
Mi sedetti accanto a Blaise, ero in leggero ritardo  ma Piton non avrebbe mai osato rimproverarmi. Dopotutto, ero una Vandemberg ora.
Io e Zabini passammo la lezione a ridere a crepapelle,  lui disegnava Piton vestito da donna, mi faceva sbellicare. Nonostante disturbavamo la lezione lui faceva finta di niente, o magari, toglieva punti a Grifondoro.
A fine mattinata andai con Blaise in Sala Grande, era ora di pranzo. Malfoy non si presentò, non l'avevo visto nemmeno nell'ora di Difesa contro le arti oscure. 
- Non è che gli è successo qualcosa?- Chiesi a Zabini con tono preoccupato.  Il moro mi guardò con aria interrogativa alzando un sopracciglio. Poi si voltò verso il posto in cui si sarebbe dovuto sedere Draco e notò che era vuoto.   -Nah, vedrai che starà ancora dormendo. Sai come è fatto! - Mi rassicurò.  Feci cenno di sì con la testa.
Appena avemmo finito di mangiare, Blaise mi prese per un braccio e mi trascinò in camera sua, non capivo cosa volesse fare.
-Senti Herm, tu sei innamorata di Draco, si vede benissimo. In questo momento non sai se il tuo amore è ricambiato o meno, quindi il tuo migliore amico ha escogitato un piano infallibile.- Zabini non mi diede nemmeno il tempo di assimilare tutte le parole, mi stava già spiegando il suo progetto astuto, degno proprio di uno Slytherin. 
A fine spiegazione i miei occhi erano sbarrati ed incorniciati da una fronte corrugata. La mia bocca spalancata tanto da far vedere le tonsille.
-COSAAA?! Zabini ma sei pazzo forse?! Una finta storia con te? Per far ingelosire Draco?!-  Il tono della mia voce era decisamente alto, forse anche troppo. 
- Shhh, calmati Herm! E' un'idea perfetta! In questa maniera capirai se a Malfoy piaci ancora o no! Non devi, anzi, non puoi rifiutare!- Rispose Blaise con un'espressione assolutamente convincente.
- A me sembra una perdita di tempo.-  Sentenziai.     - Dai retta a me, fidati ed andrà tutto bene.- Concluse con aria professionale.
-Dovremo fingere di stare insieme?-      -Esatto, faremo tutte le cose che fanno i fidanzati.- Rispose Blaise ghignando.  
Notò la mia faccia divertita e maliziosamente chiesi : -Proprio tutto?- 
Ci aprimmo in una fragorosa risata. -Nono, non tutto!.-  Continuammo a ridere.
 
***
HERMIONE POV

 
 
-Hai capito allora?!.-      -Si Blaise, è la quinta volta che mi ripeti cosa devo fare. Malfoy ora è in Sala Comune, io entro dalla porta, tu scendi le scale e ci baciamo davanti a lui. Ho capito.-  Spiegai con un tono simile ad una cantilena.  -E dopo cosa facciamo?.- Mi interrogò nuovamente.    -Saliamo in camera tua.-    Fu la mia pronta risposta.   -Ok, ci siamo. A ora.- Concluse Zabini, procedendo verso i dormitori Slytherin.
Dopo una manciata di minuti mi incamminai verso la Sala comune, sospirai massaggiandomi le tempie come per darmi coraggio, ed entrai.   
Draco e altre persone stavano parlando seduti nei divanetti, appena varcai la soglia della porta tutti si girarono verso di me, incluso il Biondo.    Nel frattempo, il mio finto fidanzato stava scendendo le scale, procedendo verso di noi.    Continuai a camminare, e appena abbracciai Blaise schioccandogli un passionale bacio sulle labbra carnose, il silenzio protagonista fino ad allora venne interrotto da bisbiglii e chiacchiericci.
Mi voltai meccanicamente appena il contatto delle nostre labbra fu interrotto, volevo vedere la faccia di Malfoy.
Il suo viso sembrava fosse cambiato di colore, ci guardava accigliato, sembrava stordito ed adirato. Avevamo colpito nel segno.
Così, dopo essermi gustata a pieno la sua gelida espressione, sorrisi complice e salì i gradini fino al mio dormitorio per mano a Blaise.
Nonostante il Biondo fosse un Serpeverde insensibile e impassibile, quel giorno mi aveva dato una grande soddisfazione. Era innamorato di me.
Baciare Blaise era stato come baciare un fratello, un legame solo di affetto e amicizia, mentre ci sfioravamo l'unica emozione che provavo era quella di tenerezza e benevolenza. Pensavo solo a Draco.
- Hai visto la sua faccia Herm?! Era pietrificato!-         Disse euforico il mio "fidanzato".        -Secondo te a cosa stava pensando quando ci ha visti?-     -Secondo me pensava, ma cosa cazzo fa il mio migliore amico con la MIA ragazza?!-    Spiegò Blaise con tanto di mimi. Sorrisi raggiante.   
 
 
 
***
Draco POV

 
 
Stavo facendo salotto con alcune ragazze Corvonero che avrebbero dato una gamba pur di venire a letto con me, quando vidi arrivare una delle più belle figure di questo e di altri mondi, Hermione Vandemberg.
Quanto era raffinata ed elegante, sembrava una visione. I suoi occhi nocciola mi fissavano ansiosi, come se stesse per fare qualcosa di brutto, qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.
Dall'altra parte della Sala Comune, il mio migliore amico nonchè Blaise Zabini, stava scendendo le scale velocemente, come se qualcuno di importante lo stesse aspettando.
Ed ecco accadere la cosa più insensata ed al tempo stesso orribile che mi potesse mai succedere : Blaise abbracciò e baciò Hermione, la MIA Hermione. Una pugnalata al cuore sarebbe stata meno dolorosa.
La ragazza mi fissava con aria soddisfatta e, preso Zabini per mano, lo condusse nelle sue stanze.  Non spiccicai una sola parola.
-Stanno insieme!?.-   -Ma da quando??-      -Eppure è la prima volta che li vedo insieme!-     Le pettegole Corvonero avevano trovato finalmente una notizia da spifferare a tutta Hogwarts, non facevano altro che fare stupide domande per arricchire il loro "quotidiano scolastico".
 -Ma saranno andati a letto insieme?-  Aveva chiesto una.        -Ma certo! Hermione se li passa tutti ultimamente.- Era la risposta dell'altra.
-Adesso basta. Andatevene.-  La mia voce risuonò nell'aria, sovrastando quella delle Ravenclaw che, fissandomi interrogative, si alzarono e giunsero in silenzio verso la porta.
Dannazione, dannazione. Come è possibile? Blaise non mi farebbe mai una cosa del genere.
Eppure l'ha fatto, mi ha tradito. Ha tradito la mia amicizia. Mi vendicherò, eccome se lo farò. 
Stappai una bottiglia di Fire Whiskey e ne versai un pò su un piccolo bicchiere di vetro. Non dovevo più pensarci, lei non stava più con me. Cercavo di autoconvincermi che non mi fossi innamorato di lei, ma sapevo benissimo che non era così. Era andata a letto con tanta gente da quando ci eravamo lasciati. Mi scocciava quando la vedevo ritornare in camera sua di mattina presto, quando aveva appena scopato con altra gente, ma non come quando l'avevo vista con Blaise. Devo trovare una soluzione a tutti questi problemi. vado a parlare con Zabini.

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Capitolo 15
*** Give me Gin and Tonic ***


Ed eccoci al quindicesimo capitolo, qui la storia diventerà ancora più intrigata e (speriamo) interessante. Mancano 3 capitoli alla conclusione di questa FF. Volevamo ringraziare le 58 persone che hanno seguito questa storia, le 5 che l'hanno ricordata, le 16 che l'hanno messa tra le preferite  e le splendide 29 che hanno recensito e continuano a farlo. Inutile ringraziare chi continua a leggerla e un grazie anche alle moltissime visualizzazioni. Siete grandi ed è solo merito vostro se continuiamo a scrivere. Buona lettura, vi lasciamo al capitolo! Giny04 e Anis. 





Capitolo 15

Give me Gin And Tonic

 

- La felicità di un uomo sposato dipende dalle persone
che non ha sposato. Wilde 





La mia pseudo -storia  con Blaise stava continuando, davanti a Draco ci davamo focosi baci e poi correvamo in stanza dove invece di rotolarsi tra le lenzuola ci abbuffavamo di  dolci precedentemente conquistati dalle numerose scorte di Tiger e Goyle, che da un po’ di giorni giravano per la scuola con aria afflitta non riuscendo a capire chi potesse essere tanto temerario da rubargli i dolci. – Blaise perché lo fai ?                             
 - Fare cosa? – chiese lui con le sopracciglia arcuate al massimo, era l’ immagine della sorpresa tranne per le mani che si muovevano frenetiche cercando le sigarette, mi stava nascondendo qualcosa.                        
  – Blaise perché fingi anche con me? Siamo Serpeverde, non importa quanto tu sia legato a me e a Draco,  per questo tu voglia la nostra felicità, agiamo per noi stessi. Quindi Blaise Zabini qual è il tuo motivo?- Non avevo mai visto Zabini così indignato, gli avrei riso in faccia se non fossi stata curiosa della sua risposta.                
  – 'icchè tu vvoi, icchè tu dici...- ora ero io ad essere confusa, Blaise orgoglio e celebrità dei Slytherin che sempre esibiva un' aria di tedio studiatamente blasonata stava imprecando in un fiorentino stretto. Tra poco Voldemort sarebbe resuscitato proclamando di essere il Signore.  – E’ per una ragazza?- proseguii io              
- Maremma maiala – Blaise era andato, partito per la Valle dei Matti Furiosi, continuava a percorrere la stanza con ampie falcate mentre fumava come una mantice e inveiva nella lingua che aveva dato i suoi natali. – Zabini chi è? – Blaise si fermò, immobile, e fissandomi scorbutico mormorava qualcosa tipo nessuna, non è nessuna, gli lanciai un occhiata torva: Chi è ? Magari Daphne lo sa vado a chiederglielo … - non feci in tempo a fare un passo che Blaise mi fu pressoché addosso, la faccia perennemente abbronzata  era diventata cianotica mentre io esultavo con un ghigno che sapeva di malvagio compiacimento.                            – Bene, bene Blaise Alessandro Cesar Zabini e così la recita è per Daphne, interessante...                                            – Non oserai … – Blaise mi guardava con l’ aria da cucciolo bastonato ma che  strideva con la sua mascella decisa e il profilo virile, sembrava uno psicopatico. – Certo, che non gli dirò niente, Blaise siamo amici e in più vorrei davvero che tu stessi con Daphne. In più credo che lei sia gelosa visto che ho notato una certa ostilità in questi giorni da parte sua. Ti do il mio benestare ma falla soffrire e ti riduco allo stato di voce bianca. Capito? – Blaise mi abbracciò raggiante come ad un bambino che è stato promesso un regalo. Lo salutai e andai in cerca della McGrannitt che sembrava volermi vedere alle quattro. Chissà cosa voleva la vecchia megera?  Stare con Blaise mi rendeva più spensierata come la vecchia Hermione quando non era una Vandemberg. A Serpeverde infatti non importava come ti chiamavi, era il nome di famiglia a contare. Daphne Greengrass, la mia bella amica,  corpo da ninfa in un dittatore, purtroppo non mi era concesso fare amicizie troppo profonde perciò ero stata costretta a farle dimenticare tutto. Nott da quella notte era diventato un amico, in questo momento usciva con Pansy . Sapevo che se avevo bisogno sarei potuta andare da lui. Harry Potter e Ronald Weasley erano diventati un' immagine sbiadita della mia precedente vita benché quando passavano non riuscivo a non pensare a come sarebbe potuta andare se non fosse finita in quella maniera. Oramai loro avevano le loro vite e io la mia. Giunta nell’ ufficio della McGrannitt, mi accomodai in una sedia davanti alla scrivania, la professoressa arrivò dopo poco e vedendomi trasalì impercettibilmente, per lei ero diventata un arrogante Purosangue  e quindi non avevo diritto al suo apprezzamento. – Signorina Vandemberg, lei è qui per ordine di Silente che si è dovuto assentare per qualche giorno. I suoi genitori hanno richiesto alla scuola che lei possa raggiungerli nella loro dimora per qualche giorno. Silente ha accettato perciò partirà subito, attraverso la MetroPolvere. – Mi posizionai davanti al camino, presi una mangiata di quella polvere che usavano solo i poveracci tra l’ altro, la buttai nel camino e gridai – Villa Vandemberg – Mi ritrovai nel salotto d casa mia, con evidente polvere addosso mentre starnutivo, di sicuro non era l’ immagine della bellezza. I miei non erano nella villa, meglio così. Sali in camera mia ed entrai nel mio bagno. Era raffinato, con una vasca enorme di marmo color panna al centro, un lampadario di cristallo pendeva dal soffitto ed ampie vetrate mandavano una luce rilassante  mentre nelle pareti era dipinto un affresco, il mio preferito, derivava dal mio secondo nome Lumia. Secondo la leggenda Lumia era una donna bellissima, di lei s’ innamorò il Dio Apollo che rifiutato a causa dell’ amore che la donna provava per un altro uomo , la trasformò in un frutto, di un colore caro al Dio; giallo ma dentro era aspro. Il frutto racchiuso in un involucro dorato al suo interno nascondeva un anima acre come l’ amore che il Dio aveva provato per la giovane. Dopo un rasserenante bagno, andai in camera e indossai un abito  violaceo con dei ricami argentei e legati i capelli in una crocchia, scesi nella sala da pranzo. I miei genitori erano seduti, corsi a salutare mia madre con un affettuoso abbraccio e mio padre,mi erano mancati. Le loro facce sebbene felici avevano un ombra scura, era successo qualcosa. – Hermione siediti dobbiamo parlare. – mi accasciai al divano come un automa, ero preoccupata, cosa volevano dirmi? – Padre, Madre è successo qualcosa? –mia madre mi prese le mani sorridendomi leggermente, mi rilassai momentaneamente. Forse la cosa non era così brutta.                      
– Allora Hermione quando hai deciso di diventare una Vandemberg hai accettato tutto ciò che  ci si aspetta da una Purosangue, nel bene e nel male. Ora io e tua madre ti chiediamo se rispetterai quello che hai promesso qualche mese fa …  - sentivo i loro sguardi perforarmi, centellinai le parole e dissi – Si accetto qualunque cosa sia. – In questo caso … Ti ricordo quando abbiamo fatto la festa per il tuo ingresso in società, quello era solo un pretesto per vedere quali fossero i migliori partiti. Io e tua madre dopo un attenta riflessione abbiamo deciso, che tu Hermione Lumia Vandemberg sposerai ... Draco Lucius Malfoy. – Sapete quei secondi di silenzio che preannunciano una catastrofe, questo era ciò che era appena successo. Mi alzai lentamente, verso i miei genitori e presa la bacchetta la puntai verso di loro, vidi la paura attraversare i loro volti e poi tristezza, finchè io con tutto il fiato che avevo in gola, gridai : - Accio FireWhisky – i miei si rilassarono impercettibilmente, mentre la bottiglia arrivata nella mia mano veniva aperta con magistrale calma per poi essere scolata tutta. Sentii mio padre sussurrare: - Pensavo peggio, cara- mia madre annuiva continua mentre io decidevo se uccidere loro, me o Malfoy. Non c’era nemmeno da dire che la mia preferita fosse la terza. – Padre, Madre mi chiedo perché avete scelto proprio Malfoy                  -  Cara, tu e Draco insieme fate una figura meravigliosa, siete perfetti insieme. Poi le nostre due famiglie sono molto potenti e un unione aiuterebbe moltissimo. Diventeremo la famiglia più ricca e influente dell’ intero Mondo Magico, perfino il Ministro della Magia si dovrà consultare con noi.  – Essendo una Serpeverde avevo capito la miriade di vantaggi che potevamo avere nel sposarci eppure non riuscivo a perdonarlo per il tradimento e lui che continuava a dare la colpa a me. Probabilmente saremmo diventate una di quelle coppie che non si rivolgono la parola e vivono una vita separata. Guardai i miei genitori, i miei pensieri erano egoisti eppure. – Posso pensarci fino alla fine della scuola?  Devo ancora abituarmi al tutto … - Certamente tesoro. Potrai  tornare a scuola domani mattina, ora ti andrebbe di fare una passeggiata con me? – Certo mamma.                                                                                       
DRACO POV
Hermione anzi la Vandemberg non era a scuola, non l’ avevo vista da nessuna parte e infine Blaise aveva confermato la mia teoria. Mi mancava tutto di lei, i suoi capelli indomabili, la sua bocca, il suo corpo, i suoi occhi ambrati perfino le sue risposte pungenti. Ero messo davvero male, cotto marcio di una ragazza stupenda, che mi aveva tradito. Sorrisi amaro mentre il gufo della mia famiglia mi planava sulla spalla, presi la lettera dando dei semini ad Ermes. Era di mio padre, cosa voleva adesso? 

 
Caro Draco 
Ti informo che ti è stata promessa in sposa, una ragazza Purosangue di ottime origini, è della tua Casata in più è molto bella … Hermione Lumia Vandemberg. Non mi ringraziare lo so che ho fatto una scelta perfetta.
P.S. tua madre chiede se hai ricevuto i dolci e il maglione, dato che in questa scuola di pazzi fa freddo .                        
 P.P.S   Io e tua madre desideriamo non rimanere nonni prematuramente quindi stai attento.


 
Io ero: allibito, incazzato e felice. Come si permetteva mio padre di scegliermi una moglie senza chiedermi niente, poi la moglie scelta era ancora peggio visto il rapporto che avevamo però dovevo ammettere che essere sposato con Hermione sarebbe stato bello, perlomeno dovevamo fare figli. Ghignai maliziosamente allo specchio che mi riflette l’ immagine di un Adone perfetto e sensuale. Merda, Zabini quell’ italiano matto mi aveva contagiato con le sue manie egocentriche ed esibizioniste. Dovevo andare a cercarlo visto che da ora Hermione era proprietà privata e io dovevo marchiare il territorio . OH YEAH!!

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Capitolo 16
*** The truth will come out ***


Buonasera a tutti. Eccoci al 16esimo capitolo, questa è una parte importante, la storia avrà un'importantissima svolta...
Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che leggeranno e che hanno avuto la pazienza di seguirci fino a qui. Mancano solo 2 capitoli alla conclusione di questa FF. Grazie, e  buona lettura! Giny04 e Anis


Capitolo 16





The truth will come out


 
Dopo aver eliminato l’impossibile,
ciò che resta, per improbabile che sia,
deve essere la verità.

 (Sherlock Holmes)

Hermione
 
Ero ancora sconvolta per la notizia da parte dei miei genitori, credo che in quel momento avrei preferito sposare Neville Paciock che Draco-traditore-Malfoy.
Dire che ero delusa ed amareggiata era un eufemismo. Mi ero quasi dimenticata di avere il dormitorio condiviso con quel furetto Biondo, visto che la maggior parte delle volte mi risvegliavo in letti estranei.
Ogni tanto mi balenava in testa di chiarire con quella maledetta Serpe, ma quando ripensavo al suo schifoso tradimento nei miei confronti, mi passava decisamente la voglia.
La finta storia con Blaise stava procedendo alla grande, ma dopo aver spezzato il cuore a Malfoy come lui aveva fatto con me, avevo deciso di piantare in asso quel fidanzamento così bizzarro concedendomi a storielle occasionali. Lasciando che Zabini potesse finalmente fidanzarsi con Daphne.
Nonostante trovassi il modo di rimpiazzare il mio ex, ogni volta che lo intravedevo, una fitta allo stomaco mi faceva rabbrividire letteralmente, Dio quanto era bello.
Stavo fumando una sigaretta in completa solitudine pensando a quanto il destino era stato ingiusto nei miei confronti. Ero ancora in casa Vandemberg, al piano di sotto aleggiava un'aria serena e pacata, visto che i miei genitori avevano preso il mio rifiuto di nozze con Malfoy come una ripicca adolescenziale e credevano che si fosse trattato di un attacco d'ira temporaneo ; pensavano che presto sarei stata lieta di sposare quel Viscido. 
Seduta sulle tegole porpora del tetto mi gustavo il dolce sapore del fumo, girovagando con la mente oltre quel panorama che si proiettava oltre la quercie di casa mia,  ripensando a tutto quello che era accaduto in un anno. Chissà cosa stava facendo Malfoy in quel momento, e soprattutto, se lui era a conoscenza di dovermi sposare.
 
 ***
 


Draco Pov
 
Ero in Sala Grande a consumare la cena, non potevo certo sostenere di "star mangiando" visto che non assaporavo nemmeno il cibo data la mia mancanza di appetito degli ultimi giorni, dovuta ad un solo ed unico motivo. Come un punto fisso nella mia mente, come l'onnipresenza della Stella Polare in un estivo cielo ceruleo.  Hermione Vandemberg era stata la mia avvincente avventura, fino a quando aveva deciso di continuare da sola il suo problematico percorso. Era stata una delle cose più belle che mi fosse capitata, forse la più bella. Nonostante sapessi che era una storia finita, la mia mente non voleva arrendersi all'idea di non poter più respirare il suo inebriante profumo di rose e violette selvatiche, di stringerla tra le mie braccia, della sua risata così unica, e dei suoi occhi, indescrivibili.  Non poteva essere finita in quel modo. Sapevo bene che lei non avrebbe mai accettato di sposarmi, dato che mi odiava. Avrebbe semplicemente rifiutato, e i suoi premurosi genitori l'avrebbero accontentata, facendole sposare uno snob di altaclasse.
Davanti a me i miei due Ex amici mi fissavano con aria preoccupata e colpevole, Zabini a quanto pare non stava più con Hermione, e Nott era una storia passata. Ciononostante a causa del mio orgoglio smisurato non avrei perdonato così facilmente questo loro atto. Non potevo farmi prendere in giro nuovamente. 
Stavo per chiedere spiegazioni e per chiarire con Blaise, quando, sia Theo , sia l'altro, anticipandomi, si alzarono dal tavolo e procedettero verso l'uscita.
Ecco, proprio ora. Pensai esasperato. Avrei mai trovato un buon momento? A giudicare dal passo frettoloso con cui si stavano avviando non so dove, sembrava dovessero fare qualcosa di importante.
Decisi di seguirli. Si stavano dirigendo verso la nostra Sala Comune. Appena ebbero varcato la soglia e chiuso la porta mi posizionai dietro, per cercare di sentire qualcosa.
-Senti Blaise, ho fatto una cosa orrenda e me ne pento amaramente.- Cominciò Theodore.    
 -Cosa è successo?- Domandò l'amico con tono calmo.
-Draco dice di aver visto me e Hermione che ci baciavamo, è la verità, ma c'è una cosa di mezzo..- Continuò Nott.       -Una cosa di mezzo? Nel bacio?- Chiese ancora più sorpreso Blaise.
Mi posizionai ancora più appiccicato alla porta per sentire meglio.     -Lei non voleva baciarmi, lei era innamorata di Mafoy, non voleva tradirlo... Così io, beh diciamo che l'ho costretta a farlo..- Disse con un filo di voce Theo.  
-L'hai costretta?! Dio Nott, cosa hai fatto?- Domandò sconcertato Zabini.   Prima ancora di sentire il resto della confessione, un improvviso sentimento di dispiacere mi invase. Lei non voleva baciarlo. L'avevo accusata ingiustamente.
  -Le ho lanciato un CONFUNDUS per convincerla a baciarmi, lei non ricorda niente...- Confessò Theodore.  
 -Ma sei pazzo?! La causa del loro litigio sei tu! Hai fatto lasciare due persone così importanti per noi, erano tuoi amici, anzi, sono miei amici!-  Perse le staffe Blaise.        
Nel frattempo una vampata di aria bollente si stava impossessando di me, stavo per perdere il controllo, Nott sarebbe morto. La mia espressione era di ghiaccio, o peggio, di morte certa.
Spalancai la porta furioso, dirigendomi come un carro armato contro quell'infame. L'avrei polverizzato se non fosse intervenuto Zabini a fermarmi.
-Lurido! Bastardo schifoso! Io ti uccido infame!.- Urlai rosso di rabbia.    -Draco, ti prego! Devi capirmi, mi dispiace molto!.- Cercò di scusarsi.      -DEVO CAPIRTI?!?! Devo capirti!? Ma sei forse impazzito?!- Continuai a gridare mentre Blaise mi strattonava per calmarmi.
  -Calmati, risolverà tutto, calma Draco!-  Blaise cercava di farmi ragionare, ma senza esito positivo.
Mi scrollai le mani di Zabini dalle spalle, stavo per andarmene quando, ripensandoci,  sferrai un destro in faccia a Nott. Che soddisfazione. Mentre il suo naso stava sanguinando io varcai la soglia della porta e me ne andai accompagnando il mio passo con un -MUORI.-
 Inutile dire a chi era indirizzato. Dovevo parlare al più presto con la mia Mezzosangue.

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Capitolo 17
*** What ever happened ***


Ragazzi questo è l'ultimo capitolo della nostra FF, grazie infinite a tutti quelli che hanno letto-seguito-recensito. Era la prima FF che scrivevamo, quindi scusate se c'è stata qualche imprecisone o qualche carenza narrativa. Da questi capitoli abbiamo capito tutti i nostri errori grazie a voi, per questo continueremo a scrivere anche se non più insieme.
Continuate a seguirci, una Dramione è già in elaborazione e spero che vi piaccia.  Tra breve inzierò a pubblicare i primi capitoli. La FF si chiamerà Think about you.
Scusate inoltre per il ritardo della pubblicazione, ma con le vacanze è stato più difficile scrivere in due. 
Un grosso abbraccio. Giny04 e Anis










 
What ever happened



 
“Un giorno sarò perfetto. Invincibile.  Ai tuoi occhi”


 
Potevo ancora tornare a Hogwarts? Incrociare il suo sguardo e vedere nei suoi  occhi la consapevolezza che ci saremo sposati. Volenti o non, prenderemo in mano la decisione dei nostri  genitori e passeremo la nostra vita insieme. La riposta è palese quanto scomoda, io dovevo tornare a Hogwarts, parlare con Malfoy, fingere che tutto andava bene, sorvolare su i nostri reciproci  tradimenti  e non mostrare nessuna espressione. Cosa provavo? Forse rabbia, ma essendo egoista preferivo vederlo legato a me per l’ eternità che con un'altra donna. L’ amore, ormai non aveva importanza ; rimaneva il retrogusto dolce della nostra storia, finita a causa sua. Maledetto. Lui aveva sete, tanta da affogare, ma solo l’ orgoglio mi permetteva di restare a galla. Quando vedendolo, avrei incontrato i suoi occhi, sarei annegata. Passeggiavo per i corridoi che mi avrebbero condotto nei Sotterranei, incrociai alcune persone,vidi Nott con Pansy e sorrisi, almeno qualcuno era felice. Stavo per svoltare a sinistra, quando sentii Piton chiamarmi.                    
-  Signorina Vandemberg, il Preside desidera parlarle. Sorbetto al limone – rivolsi un cenno affermativo a Piton e mi incamminai verso l’ ufficio del Preside, cosa diavolo voleva adesso quello squinternato … meglio non pensarci, era una di quelle cose che se ci pensi troppo ne esci matta. Arrivata davanti al Gorgonee, pronunciai  la parola d’ ordine piuttosto seccata, avevo di meglio da fare, io. L’ ufficio era sempre disordinato colmo di cianfrusaglie, Silente seduto in una poltrona malconcia mi sorrise e cominciò a parlare:  - Signorina Vandemberg come ha trascorso i giorni con i suoi genitori? – sbaglio, o il vecchio ha ghignato che sapesse di me e Malfoy?  Impossibile, ma con lui mai dire mai.
– Magnificamente, Signore è stato illuminante. – risposi acida, impicciati dei tuoi loschi affari Matto.                                                                                          
– Ne sono lieto, l’ ho chiamata poiché abbiamo trovato una soluzione per il suo Dormitorio. Lei e la signorina Greengrass avrete una stanza insieme, credo che sia meglio che sposti da sola i suoi effetti personali, mia cara. Arrivederci – e si smaterializzò lasciandomi quanto mai sorpresa, a Hogwarts non ci si poteva smaterializzare l’ avevo letto sulla storia di Hogwarts, se ora ci fosse stato Ron mi avrebbe detto che era terrificante che io sapessi  sempre tutto mentre io gli avrei risposto con la solita frase: - Non essere ridicolo Ronald- mentre Harry vicino a noi sorrideva. Piccoli attimi di quotidianità, dovevo fare ordine nella mia vita poiché volevo che Harry e Ron tornassero con me. Per sempre insieme, il Trio dei Miracoli stava per tornare. Prima però dovevo cambiare dormitorio e cercare di non incontrare Draco, era vitale non vederlo, per la mia sanità mentale e l’ equilibrio che avevo raggiunto. Passai di soppiatto nella Sala Comune e arrivai davanti alla porta della mia vecchia stanza, non c’era nessuno. Cominciai a fare la valigia, mentre ripensavo a tutti i momenti speciali che avevo condiviso con i ragazzi, Blaise che leggeva riviste di moda, Nott che tracannava sorsi di FireWhisky come fosse acqua e Malfoy che fumava come un turco, acido e borioso eppure così unico, lui non sapevo come ma più lo disprezzavo più l’ amavo.  Ad un tratto sentii un odore acre di menta pervadermi  le narici, lui era dietro di me. Silenzioso come un serpente si era insinuato vicino a me senza che io me ne accorgessi. I nostri occhi che si cercavano, le mani che desideravano toccarlo rese bollenti dalla mia insoddisfazione mentre i suoi occhi mi fissavano, densi come mercurio liquido.
– Malfoy, cosa desideri?- una fraudolenta gentilezza che nascondeva spine laddove credevi crescessero solo rose.                                                                                                                                                                   – Desidero tante cose . So cosa è successo quella sera. Tu non mi hai tradito, sei stata costretta a farlo. Eppure benché avessi creduto di essere io la vittima, ti desideravo ugualmente.- sentoo Draco avvicinarsi, iniziò a darmi dei baci roventi sul collo mentre all’ orecchio mi sussurrava
– agognavo i tuoi baci, bramavo il tuo corpo continuavo ad incapricciarmi di te ma ormai mi ero spinto troppo oltre. Quando Nott ha detto di averti baciato con la forza volevo ucciderlo, cancellare la prova che le tue labbra avessero toccato le sue. Hermione, dicono che l’ amore si nutra di coincidenze, di rischi, di interdizioni ed io intendo appurare con te. Tu sei mia – detto questo, mi baciò lentamente come se avesse paura di rompermi, mi strinsi a lui, mentre le nostre lingue si incontravano. Avevo dimenticato tutto, perfino il mio nome. Eravamo io e Draco.
 Il resto non importava.

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