Tutto grazie a Twitter

di AriStone06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 : Strana Richiesta ***
Capitolo 2: *** Ammazza se mi ammazzo da sola é.è Posto oggi ***
Capitolo 3: *** Twitter ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 : Strana Richiesta ***




Strana Richiesta



  



Quella mattina mi svegliai stranamente su di giri, forse perché era l’ultimo giorno di scuola o semplicemente perché ero venuta a conoscenza che lui era qui, nel mio paese. Per carità, non proprio nella stessa città. Anzi eravamo molto lontani, ma saperlo nel posto che mi aveva ospitato nei miei 18 anni di vita, mi rendeva stranamente felice. Parigi…ci ero andata varie volte, ma proprio quando lui doveva visitarla, io mi trovavo qui, a preparare la mia imminente maturità.
Eh già…finalmente quella routine che mi spappolava tutti i giorni il cervello stava per finire! Anche se mi mancherà di certo. La vita da liceale. La vita di una matricola che combina guai a destra e manca, ma che riesce sempre a svignarsela. Mi alzai leggermente dal letto passando accanto alla mia cartella mezza stracciata con qualche scritta indelebile e mi avviai verso la porta. Alzai gli occhi con un sorriso raggiante, ma che sparì non appena incontrai lo sguardo di quello stolto di mio fratello. “Oh cazzo” …con un balzo degno di un ninja, spinsi Cédric verso le scale cercando immediatamente di entrare in bagno. Mancava solo un passo e potevo deridergli della sua prima sconfitta, ma sfortunatamente sentii una mano grande e calda prendermi per una gamba e farmi cadere all’indietro. Con una pernacchia rivolta alla sottoscritta, il primogenito di famiglia si appropriò del bagno. Battei le mani sul parquet come una bambina capricciosa cominciando a lagnarmi. Maledizione! Sapevo che dovevo svegliarmi prima e non rimanere a letto a pensare alla mia continua fissazione di quei mesi, ovvero Ian Somerhalder. Mi alzai da terra sbuffando e tirando un calcio sonoro alla porta del bagno, ma ciò che non fece altro che alimentare la risata da deficiente di mio fratello e regalarmi un bellissimo livido sull’alluce. Scesi giù incavolata nera entrando nel bagno di due metri quadri della casa. È per questo che odiavo entrarci. Mi sentivo soffocare in quel buco. Mi lavai in fretta la faccia con il sapone e dell’acqua ghiacciata. Mi asciugai malamente guardando subito dopo la mia figura allo specchio. Ero una persona come un’altra. Di media bellezza con forse qualcosa di più accattivante, come mi definivano le persone. Ma a parte quello ero una diciottenne normale. Capelli lunghi fino a metà schiena castani con qualche riflesso ramato e con parecchi boccoli alle punte. Occhi? Di un azzurro acceso con alcune pagliuzze più scure qua e là. Uscii dal bagno dirigendomi in fretta in cucina. Strada facendo il mio cellulare cominciò a vibrare, segno che mi era arrivato un messaggio. Lo presi distrattamente dalla tasca del pigiama, pigiando sul tasto leggi :
 
Amore! Vi siete svegliati? Io e tuo padre ci stiamo divertendo un mondo in Grecia! Saremo di ritorno prima dei tuoi esami, promesso tesoro! Saluta Cédric. Un bacio :*
 
Che rivoluzione macroscopica! Pure i quarantenni conoscevano gli smiles! Scossi la testa ridendo e rispondendo alla veloce mia madre. Bloccai il telefono entrando poi definitivamente in cucina. Trovai la nostra ormai epica balia prepararci la colazione con il solito sorriso da anziana a distinguerla.
-   Bonjour nounou*! – la salutai calorosamente baciandole una guancia piena e rugosa. Ormai la consideravo una seconda mamma dato che da quando ero venuta al mondo era  stata sempre lei a tenermi a bada.
- Buongiorno cara! Cédric non è ancora sceso?-
- Si sta ancora facendo la doccia penso – risposi tranquillamente e senza rancore verso mio fratello. Mi sedetti atletica sopra il ripiano della cucina. Dopo dieci anni di ginnastica artistica e danza quello era il minimo. Rimasi un po’ a chiacchierare e guardare cucinare nounou, quando fui letteralmente cacciata da lei da dei colpetti sul sedere.
- Va a vestirti cara!-
- Agli ordini nounou!- detto questo, con un balzo mi rimisi in piedi e corsi di fretta al piano superiore. Passai accanto a Cédric ancora intento a tamponarsi i capelli neri come la pece e con solo un asciugamano allacciato in vita. Gli feci una linguaccia degna di una bambina monella, ma che stranamente fu ricambiata. Che dire, io diciottenne e lui ventiduenne, ma ancora bambini dentro. Entrai nella mia stanza sulle punta dei piedi prendendo il pc portatile e buttandomi a peso morto sul letto. L’accesi velocemente incominciando a vestirmi senza dare troppa importanza a cosa. Ritornai di fretta verso il mio letto prendendo il mio dolce amore e mettendolo sopra le mie gambe. Accesi in fretta il motore di ricerca e andai su twitter. Come un tic personale, cliccai sulla foto di Ian per accedere al suo profilo personale. Guardai i suoi tweet, però uno mi saltò maggiormente all’occhio.
 
@iansomerhalder: Flying back to USA, back in Europe in few weeks.WIll miss it.
 
Ci rimasi male leggendo quella frase. Allora alla fine se n’era andato…
Sbuffai sonoramente mettendo in stand-by il pc e raccattando la mia cartella. Entrai in bagno per truccarmi un po’. Finito di mettermi la matita, scesi alla svelta in cucina trovando un Cédric spazientito.
- Se non ti muovi Sophie giuro che ti lascio qui!- esclamò fintamente paziente. Presi al volo una crêpe al cioccolato sotto lo sguardo accusatorio di nounou e volai fuori di casa con appresso mio fratello. Partimmo alla volta del liceo di Côte d’Azur nella nuova macchina di mio fratello : una cabriolet Mercedes non proprio nuova di zecca, ma gli bastava. Presi in mano il mio iPod ascoltando la prima traccia : Innocent di Taylor Swift. Adoravo quella canzone sopra ogni limite. Mi rilassava in un certo senso. Rimasi per tutto il tempo ad occhi chiusi per assaporarmi alla ben in meglio quella canzone e magari a cantare anche il ritornello. Rilassata, ecco come mi sentivo. Anche se gli esami erano imminenti – il 16 e il 28 giugno per la precisione- non m’importava. Ero una persona che prende quasi tutto alla leggera. Il giudizio altrui non mi era mai importato. Se pensavano che ero una tipa facile o no. Aprii gli occhi non appena capii di essere arrivata a scuola e con un bacio dato alla svelta a mio fratello, scesi dalla macchina incamminandomi verso l’entrata della scuola. Ormai quelli della mia classe non venivano più a scuola. Rimanevano a casa per prepararsi all’imminente prova finale che racchiudeva tutti i 13 anni di lavoro sodo. Eh si…mi servirebbe una bella vacanza dopo gli esami. Magari in America. Era ovvio che i miei genitori mi stavano preparando qualche bella vacanza. Dopotutto quando Cédric passò l’esame di maturità, lo mandarono a Bora Bora! Con questi pensieri mi avviai verso la mia prima ora.
 
 
Passarono i giorni e passarono gli orali. Era esattamente il 18 giugno e mancavano 10 giorni per gli scritti. Stranamente non ero stressata. Dopo gli orali avevo capito che la questione era una cavolata unica. Non che io ero una secchiona che si mangiava libri dalla mattina alla sera, anzi! Ma trovavo che i professori ci stressavano veramente per poco.
Come ogni pomeriggio alle 16, tornai a casa saltellando nel vialetto. Quegli infami dei miei genitori hanno voluto allungare la loro vacanza “romantica” di qualche giorno lasciando i loro poveri figli a patire la fame e la sete…no, ok ora basta. Seriamente, se non ci fosse stata nounou probabilmente ci avrebbero trovato anoressici in via d’estinzione. Dato che né io né tanto meno lui riuscivamo a fare delle semplici omelettes.
- Sono a casa! -urlai dal corridoio facendo sentire la mia splendida quanto irritante presenza. Stranamente nessuno mi rispose. Scrollai le spalle dirigendomi al piano superiore con lentezza esagerata. Entrai nella mia stanza, buttando malamente lo zaino in un angolo remoto. Avevo passato metà della giornata in biblioteca per studiare in vista degli scritti e dire che ero stanca e annoiata era un eufemismo bello e buono. Stropicciandomi gli occhi con una mano, presi il pc portatile accendendolo svogliatamente. Cliccai due volte sull’icona di iTunes sul desktop. Non vivevo senza musica, era la mia seconda passione. Forse andava persino a pari passo con la danza. Misi la prima traccia : Like a G6. Incominciai a canticchiare leggermente accedendo a messenger solo per vedere se c’era qualche notifica di facebook senza che io ci entrassi. Trovavo inutile entrarci per qualche secondo, dato che almeno una persona mi veniva a parlare e io da maleducata che ero dovevo subito congedarla. Trovai alcune notifiche futili come di commenti su una mia foto eccetera… Ma in compenso trovai un invito su msn. Ci cliccai sopra e una e-mail si mise al mio cospetto : ippie-lover@hotmail.com
Il mio sopraciglio si nascose letteralmente sotto la mia frangia facendomi apparire come un cartone animato di poca considerazione. Non so cosa mi spinse a cliccare sul bottone “accetta”, ma sta di fatto che lo feci senza pensarci due volte. Chissà chi si mascherava sotto quella e-mail…





*Nounou : in francese è un diminutivo di Nourrice che sarebbe a dire balia. Sono la maggior parte delle volte chiamate così ;)


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Spazio Autrice (se si può chiamare in questo modo -.-")

Eccomi qua care! Se Avete letto fino a qua non ho niente da dirvi, solo un grazie immenso *___* spero che questa storia sia ben accetta da voi e magari potete anche dirmi cosa ne pensate...
Spero che vi sia piaciuta bellissime mie!
Un Bacione a tutte!

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Capitolo 2
*** Ammazza se mi ammazzo da sola é.è Posto oggi ***


Anche qui avete la mia benedizione di mettermi al rogo o.o ORA BASTAAA >.< giuro su .. mmh vediamo... no che poi divento volgare xD Giuro su "qualcosa" che posto oggi :'( E se non lo faccio avete campo libero di fare di me ciò che più voleteee >.<

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Capitolo 3
*** Twitter ***







Twitter






  





Arrivai all’hotel verso le undici di sera con un’incazzatura degna di un vecchia in periodo di meno pausa. Non salutai nessuno nella hall. Non me ne fregava di apparire maleducato o robe varie, perché quella volta Megan aveva superato ogni limite e la mia pazienza non era infinita. Arrivai nella mia stanza in meno di 40 secondi e aprii di scatto la porta. Trovai all’interno una Nina sparapanzata sul mio letto con una rivista di gossip e un Paul intento a fare chissà cosa sul mio PC. Non salutai nessuno in quella stanza e mi diressi a passo svelto verso il bagno. Peccato che non riuscii nemmeno a sfiorare la maniglia della porta che venni scaraventato bruscamente da Paul sul divano. Lo guardai truce, ma ciò non fece altro che provocare un sorrisetto birichino da parte sua.
- Basta stressarti Som, ho io il rimedio per la tua rabbia! – esclamò il mio migliore amico mettendomi davanti il pc con fare orgoglioso.
- Non starlo ad ascoltare! Sarà sicuramente un’altra sua follia…- disse Nina con fare annoiato, sfogliando la sua rivista di “Vanity Fair” e lanciandomi qualche volta un’occhiata d’intesa. La causa dei miei litigi con Megan? Solo ed esclusivamente lei. Chi se non lei che mi rovinava la mia prima cotta duratura. E io? Ovviamente da buon amico, rimanevo impassibile a vederla distruggere la mia situazione sentimentale. Non volevo litigare anche con la mia unica vera amica, non volevo che anche lei si allontanasse da me. No, perché gli amici ti rimangono sempre accanto, mentre gli amori e le ragazze vanno e vengono… Ma lei ci rimaneva sempre male quando glielo dicevo. Non vuole essere una semplice amica per me. Ma a me pareva impossibile vederla con occhi diversi. Potremmo definirci Damon ed Elena al contrario nelle prime stagioni. Sospirai lanciandole un’ultima occhiata piena d’affetto, prima di girare totalmente la testa verso il mio PC portatile.
- Sentiamolo! Che hai di così importante da propormi?... – chiesi svogliatamente lanciando un’occhiata allo schermo e alla pagina aperta. I miei occhi si spalancarono a quella vista.
- Ma come cazzo hai fatto a trovare la mia password di Twitter?!- chiesi scandalizzato e palesemente incazzato con Paul. Lo vidi alzare le braccia e farmi segno di stare calmo, ma quel sorrisetto da deficiente non voleva cancellarsi da quella faccia.
- Mica colpa mia se sei così sbadato da lasciare la pagina aperta- ghignò divertito.
- Ma ora non è questo che ti volevo dire… ho appena fatto qualcosa che ti farà incazzare da una parte e divertire dall’altra…-
- Che cosa?- sbottai leggermente preoccupato dell’imbecillità del mio migliore amico.
- Ho preso a caso cinque ragazze che ti seguono da twitter e le ho chiesto il loro contatto messenger in privato. Beh, a dir la verità solo con quattro dato che una aveva scritto il suo su un tweet…-
- Che cazzo hai fatto?! Ma quanto puoi essere imbecille Paul?! Cos’hai in quella testa?! Calabroni che ti maciullano il cervello?!- urlai alterato mettendomi in piedi ed avvicinandomi velocemente a lui. Ma che cavolo gli era preso?! Forse lui non era a conoscenza della gravità della situazione!
- Ok Ian, lo so.. ora sei incazzato con me, ma cerca di capire! Se parlerai con loro riuscirai a dimenticarti un po’ della tua vita già incasinata di per sé.. Ti prego solo di parlarci per una volta! Che ti costa? -
Ascoltai ciò che aveva da dire quello stolto di Paul e ragionandoci un po’ su non mi parve una cattiva idea. Insomma, conoscere gente nuova era sempre stato il mio hobby preferito, specie se si trattava di fans…
Voltai lo sguardo verso Nina e ciò che vidi mi fece accapponare la pelle. La mia migliore amica stava guardando con occhi di fuoco il povero Paul, ignaro dell’odio che gli punzecchiava la schiena. Guardandola bene sembrava avere i capelli rizzati, sparsi all’aria.   
- Va bene… - esclamai senza distogliere lo sguardo da Nina. Sbuffò rabbiosa e si coricò nuovamente prendendo in malo modo la rivista.
- Insomma… Vedrò che fare… Ma che sia l’ultima volta che t’impicci nella mia vita privata Paul – continuai guardandolo severo e prendendo il pc sulle mie gambe. Guardai le ragazze con cui dovevo parlare su msn e vidi le loro foto con interesse. Erano davvero belle, ma la cosa non m’importò tanto lì per lì. Solo una non aveva la sua foto reale. Come immagine aveva una chiave musicale e la cosa mi fece sbuffare. Non ero in linea anche perché sarei stato massacrato da quelle che ovviamente erano in linea, tutte e cinque.
- Non ti metti in linea? – chiese innocentemente Paul guardando lo schermo.
- Ovviamente non ora dev…-
- Ovviamente stai aspettando che ce ne andiamo! Bene togliamo il disturbo Somerhalder – mi bloccò Nina, prendendo Paul per una manica e chiudendo la porta della stanza con un botto. Rimasi a bocca aperta dalla sua reazione. Non pensavo che fosse talmente gelosa di me. Guardai lo schermo e decisi di far conoscenza con le ragazze. Mi misi in linea e fu veramente l’inferno per me. Messaggi dopo messaggi mi arrivavano da quattro di loro e sembravano impazzite. Ma come biasimarle… non per vantarmi, ma molti desidererebbero questo pregio che fu offerto a loro. Bloccai le urla di tutte con un “Ciao, vi prego di non dire a nessun conoscente di ciò che sto facendo, né ai giornalisti o paparazzi. Ne vale della mia carriera.”
Cercai di essere gentile e ognuna di loro mi rispose differentemente, facendomi rilassare. Notai che parlavo solo con quatto di loro. Aprii la finestra della quinta ragazza aspettando che mi parlasse. Niente… parlai con le altre per mezz’ora di cose senza senso… di TVD, di Nina e la cosa mi faceva annoiare. E la quinta ragazza non accennava a parlare. Aveva paura?
Ciao – inviai per iniziare una conversazione. Mi rispose dopo pochi secondi.
Ciao – rispose dopo esattamente 3 minuti. Buffa la situazione. I messaggi continuavano ad arrivarmi da parte delle altre ragazze, ma in quei tre minuti non mossi un dito, fermo nella sua pagina. Ridacchiai tra me e me rispondendo velocemente alle urla delle altre. Tornai in fretta da quella ragazza constatando che mi aveva scritto altro.
Chi cazzo sei? – a quanto pare la finezza della ragazza non aveva simili. Però la cosa mi sconcertò. Il fatto che la ragazza non conosceva la mia identità mi portò a corrucciare le sopracciglia.
Davvero non sai chi sono? – chiesi circospetto, realizzando di non aver risposto alla sua domanda. Ma era meglio così in un certo verso. Se non mi conosceva tanto meglio direi. M’incuriosiva più del lecito questo fatto. Rimasi per non so quanti minuti ad aspettare la sua imminente risposta che non tardò ad arrivare e lasciarmi completamente sbigottito…





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Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo pazzescamente luuuuungo é.è Capitolo un po' cortino ma non volevo lasciarvi senza nulla... Spero che sia di vostro gradimento *-* e chissà che succederà tra i due :33 mmmh che casinuccio ha combinato Stefan xD
                            

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