Virgin Love

di Hell Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


 

 

 

 

Virgin Love

 
Il suo cuore infranto come un'onda, il suo cuore scosso come il vento il suo cuore svanito come fumo non può essere rimosso come un tatuaggio, respira forte come se la terra stesse per sprofondare, c'è solo polvere accumolata nella sua mente. Pensava che non sarebbe stata capace di vedere un altro giorno.

 
 
~ ~
Ed ecco che ha inizio il secondo anno di liceo. Nanako non si sarebbe mai aspettata che la sua vita potesse prendere una piega simile. C'erano notti in cui la pioggia accompagnava le sue lacrime con rintocchi forti e potenti aiutandola a nascondere da sua madre i sighiozzi che la sua bocca provocava. Ma da quelle notti erano passati molti anni, per la precisione cinque anni.
 
Ora è alle prese con l'amicizia, divertimento, felicità e anche l'amore.
 
La nostra eroina, si troverà due pretendenti che senza realizzarlo si ritrovano a combattere per l'amore di lei. Ma Nanako, che non ha mai avuto una cotta, come pretendete che capisca che cosa sia l'amore? 
Chi sceglierà? 
Il bel tenebroso, col sangue freddo noto come il misterioso “Principe di Ghiaccio”? 
Oppure sceglierà il bel, dolce, tenero Playboy della scuola? 

Aspettate un attimo, Nanako finirà col vivere insieme a questi due ragazzi?
Ed è qui che ha inizio la storia.

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo ***


 

Virgin Love

 

1° Capitolo

 

Quando sto attraversando un periodo difficile, chiudo gli occhi per catturare il momento in cui il mio sogno si avvera e continuare a ricordarlo quando mi sveglio.
Ho paura che possa finire. Impaurita, continuo a tremare. Ma non devo avere paura, posso sempre volare come un piccolo uccello.
Io continuerò a fare quel che posso, inseguendo sempre il mio sogno. Tuttavia, andando avanti, passo dopo passo, ho sempre un po' di paura.

 

~ ~
«Nanako, è ora che ti svegli se non vuoi fare tardi il tuo primo giorno di scuola» ed eccola lì che la madre di Nanako gridava dalle scale in modo da farsi sentire dalla propria figlia, e senza aspettare risposta si diresse in cucina preparando la colazione.

Dopo vari giramenti nel letto, si decise ad alzarsi e andarsi a lavare. Forse era anche il primo giorno di scuola, ma per lei era come tronare all'inferno. Non aveva per niente piacere di rincominciare la scuola, i suoi voti erano bassi e gli insegnanti sembravano odiarla per il fatto che avesse poca attenzione in classe e per le volte che si addormetava durante la lezione. Ciò che lei sinceramente voleva era una buona dormina in modo da far riposare i suoi poveri occhi rimasti svegli per la maggior parte della notte a guardare un programma TV.
Finito di lavarsi, andò in camera e prese l'uniforme scolastica. Una camicia bianca, con un foulard nero, il colletto aveva delle righe rosse come il fondo della gonna alla marinara che le arrivava a metà coscia.
Legò i suoi capelli neri come la notte in una coda di cavallo, lasciandoli ricadere sulla sua schiena, in modo che coprissero il reggiseno grigio che si intravedeva a causa del tessuto troppo leggere della camicia bianca.
Senza fare colazione, diede un bacio a sua madre e corse verso la scuola con la sua tracolla nera.

Eccomi qui, oltrepassando questo cancello inizierò il mio nuovo anno.
Senza troppi pensieri, alzò la gamba per diminuire la distanza tra lei e l'edificio scolastico, ma qualcosa le andò a sbattere contro la sua spalla destra. Un ragazzo, molto alto. La sua fronte era coperta dai lisci capelli mori che gli coprivano mezzo occhio. Quegli occhi mostravano la sua superiorità rispetto agli altri. Aveva quel sorrisetto irritato nel vedere che una mocciosa si era messa nel suo cammino. Irritato perchè quella ragazzina non sembrava voler chiedere scusa. Anzi, con occhi sereni, con quello sguardo da angelo, la ragazza gli disse:
«Non dovresti scusarti se vai contro qualcuno?» con questa sentenza, la vita di Nanako si sarebbe trasformata in inferno senza che lei lo sapesse.
Quel ragazzo, per un secondo fu incredulo. Pensò che forse lei era una del primo anno e che quindi non sapeva con chi stesse parlando. Lui sbuffò facendo un sorriso divertito si girò ignorando quella sfacciata che aveva osato rispondergli in quel tono maleducato.
«Ti chiedo scusa a nome suo, non è abituato a dare delle scuse alla gente» eccolo. Un angelo, della stessa altezza di quel diavolo, sembava essere sceso dal paradiso. Occhi marroni, lisci capelli bronzo, una voce soave e dolce, come il suono di un dolce violino.
Nanako, rimasta affascinata dalla bellezza che il mondo ingiusto aveva regalato a quei due ragazzi, rimase in silenzio, li osservò dirigersi dentro l'edificio, accorgendosi che tutte le ragazze urlavano eccitate il loro nomi. Difficile da comprendere con quelle urla.
Ridestandosi dai suoi pensieri, si mise in marcia e andò a vedere in quale classe l'avessero affibbiata questa volta.
2 – E” ecco la sua aula. Camminò lungo il corridoio finchè non vide quella scritta. Entrò in aula senza molta esitazione, vide che c'era oramai gran parte della classe. Si accorse anche che nessuno di loro era un suo vecchio compagno dell'anno precedente.
Questo era il lato negativo: di cambiare ogni anno i compagni con cui avevi iniziato a coalizzare.
Si sedette nel unico banco libero in fondo all'aula. Era vicino alla finestra, in grado di vedere il tiepido sole che le accarezzava il viso.
Tra tutta quella gente nell'aula, vide che accanto a se c'era la sua migliore amica Sakiko Asashimo.
«Nanako, è tutta l'estate che non ci sentiamo! Allora, non saluti nemmeno la tua migliore amica?»
«Scusa Sakiko, non ti avevo vista.» con un dolce sorriso le rispose l'amica.
Continuarono a chiacchierare per ben poco tempo. In classe entrò il tipo di prima. Quello con la sua melodica voce fece il suo ingresso, seguito dal suo amico.
La classe sembrava ravvivarsi all'improvviso. Le ragazze corsero intorno a loro salutandoli con un caloroso benvenuto. L'angelo sembrava felice di tutta quell'attenzione femminile, ma non potevo dire altrettanto dell'altro.
Era irritato, e lo dava a vedere. Non gli interessava se fosse stato odiato per quello sguardo che dava a tutti. Stava semplicemente lì in attessa che quelle ragazze avrebbero lasciato lui e il suo amico in pace.
Nanako, girandosi verso Sakiko, notò che i suoi occhi s'illuminarono di punto in bianco. La ragazza seguii lo sguardo degli occhi della sua amica e si accorse che anche lei, come tutta la classe stava osservando i due ragazzi che attraevano l'attenzione.
Fu un attimo, in un secondo i loro occhi si incontrarono. Nanako incontrò quegli occhi sbalorditi nel vedere che quella ragazza era nella sua stessa classe. Quel ragazzo maleducato, che non osava chiedere un semplice “scusa” la guardava finchè non disse: «Ah, sei la ragazza di prima...» il ragazzo si fece spazio tra quelle femmine fastidiose e si ritrovò davanti a quella ragazza «ma non sei del primo anno?» chiese il ragazzo.
Nanako lo guardava confusa, si chiedeva perchè pensasse che lei fosse del primo anno. E' vero, non era molto alta, però non aveva quel viso da una ragazza che faceva ancora prima.
Lei semplicemente, invece di rispondere fece la faccia da “potresti ripetere?” tutta confusa e osservata dall'intera classe. Anche la sua amica Sakiko la osservava con stupore, nel vedere che il ragazzo più popolare della scuola stesse parlado alla sua migliore amica. La cosa che la rendeva più sorpresa, era vedere il ragazzo dei suoi sogni così vicino a lei che avrebbe potuto toccarlo.
«Come fai a non conoscermi?» cercava di insistere il ragazzo, con quel volto incuriosito ma allo stesso tempo infastidito che qualcuno non sapeva chi fosse.
Era così importate quella persona da essere conosciuta da tutti?” ecco quello che rimbombava nella mente della povera ragazza che non sapeva che altro fare se non quell'innocente faccia ebete di una bambina confusa.
La classe ritornò all'oradine quando videro che stava entrando il professore. Anche quel strano ragazzo se ne ritrornò al suo posto insieme all'amico che era seduto nel banco affianco il suo.
Si trovavano a due banchi di distanza da dove c'era Nanako che ormai incredula dall'avvenimento chiese all'amica chi fossero quei due.
«Ma davvero non li conosci?» l'amica non attese risposta che con un sorriso e occhi sognanti le rispose «Quello che ti ha appena parlato si chiama Fukaao Shouji, è conosciuto come il “Principe di Ghiaccio” a causa del suo modo di fare. Sorride di rado, ma non è come se fosse senza sentimenti, è solo che a lui pervade soprattutto l'irritazione per ogni cosa e si beffa di chiunque trovi ridicolo. Non è che sia un bullo, solo che dice quello che pensa senza troppi problemi, a causa di questo suo modo di fare è odiato da quasi tutti i maschi della scuola ma loro non possono fare niente contro di lui siccome è il figlio del preside. Accanto a lui c'è il suo migliore amico Matsumoto Daiki, è uno schianto, ma ti consiglio di non andargli dietro, lui non è il tipo da storie serie. Si diverte semplicemente con le ragazze, il massimo di tempo con cui sta con una ragazza è di almeno tre giorni, poi passa alla prossima. Ma nonostante questo piace a tutti, è sempre sorridente mostrando quei denti perfetti, è dolce ma ha detto che il suo lato tenero lo vuole riservare solo per la ragazza che gli farà battere il cuore.» terminato di raccontare, Nanako si voltò dall'altra parte per osservare il limpido cielo che sembrava sorriderle con il sole che la guardava e illuminava con i suoi raggi caldi.

«...nako. Sawakami Nanako!» la severa voce del professore risvegliò la ragazza dai suoi pensieri e si accorse che l'insegnate stava facendo l'appello. Continuava a chiamare quel nome senza sapere chi fosse, in attesa che qualcuno rispondesse.
«Presente» rispose la ragazza alzandosi dal suo posto e chiedendo scusa.
Nella classe si udirono le risate dei compagni, dall'imbarazzo si risedette all'istante tenendo il capo chino. Quando alzò il volto, con gli occhi andò alla ricerca dei due ragazzi. Matsumoto Daiki le faceva un dolce sorriso, così paradisiaco che... era inspiegabile. Fukaao Shouji aveva semplicemente uno sguardo compiaciuto nel vedere che quella stolta ragazza che non sapeva chi fosse si era ridicolizzata davanti a tutti.
 

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo ***


 Virgin Love

2° Capitolo

 

Non le conto più le notti passate a pregare perché il domani non venisse mai.
Ho perso sogni e amore, piango mentre la pioggia batte su di me
Voglio essere me stessa, ma come devo fare? In cosa credere, se non posso credere nemmeno in me stessa?
La risposta è troppo vicina perché possa vederla.
Verso lacrime nere, non ho nulla, solo tristezza inesprimibile a parole. Un dolore improvviso in tutto il corpo, non posso farcela da sola

 

~ ~
«Che cosa? Se voglio stare qui dovrei vivere da degli sconosciuti mamma?» chiese Nanako appena seppe che la madre doveva andare a lavorare all'estero per un lungo periodo indefinito. Logico che lei non volesse seguire la propria madre, qui aveva appena iniziato la scuola e poi c'era la sua amica Sakiko, di sicuro non sarebbe partita, ma non voleva dire che doveva andare ad abitare con degli amici di sua madre ma sconosciuti per lei. Era grande abbastanza per vivere indipendentemente. Non aveva bisogno di una balia, ma a sua madre non interessava, non poteva lasciarla vivere da sola in quella casa.
Ormai Nanako aveva capito che non poteva fare altro. Era inutile discutere con sua madre, infondo lei aveva preso dalla propria mamma la testardaggine.

Quel pomeriggio solare stava preparando le valige per abitare in un nuovo ambiente. Quella sera stessa si sarebbe trasferita, perchè l'indomani sua madre sarebbe partita.
In due valige aveva riempito ogni spazio che c'era con tutti i suoi vestiti primaverili ed estivi.
Ma continuava a chiedersi come potesse un genitore lasciar vivere una ragazza di sedici anni vivere in una casa in cui si trovavano tre maschi. Da cosa le aveva detto la madre, sarebbe andata a vivere con due ragazzi della sua stessa età e un'uomo che dovrebbe essere il padre di uno dei due ragazzi.
Chissà che le passava per la testa.
Non poteva evitare di pensarla così.
 

«Allora Nanako, io ti presento a loro e poi me ne vado che devo ancora preparare tutto per il viaggio» disse la signora davanti alla casa del suo amico in cui sua figlia avrebbe dovuto vivere.
«Ok mamma» rispose la ragazza.
Da una parte era elettrizzata di un nuovo cambiamento, una nuova routine, avrebbe conosciuto nuova gente, era una nuova esperienza.
Ma dall'alra parte, aveva paura che le cose non sarebbero andate bene. Non aveva nessuno con cui confidarsi siccome erano tutti maschi, avrebbe dovuto cambiare le sue abitudini e di sicuro non poteva starsene ferma senza aiutare. Le sarebbe sembrato troppo strano.
Suonato il campanello qualcuno di innaspettabile aprì la porta.
«Ma tu sei il ragazzo strano dell'altra volta!» esclamò Nanako appena lo vide. Era molto sorprese nel vederlo lì.
«Strano?» chiese il ragazzo arrabbiato.
Fukaao Shouji le stava davanti con in volto un'espressione non molto amichevole. Accanto a lui c'era Matsumoto Daiki che le sorrideva dolcemente. 

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