DAoC: Rising from Hell

di Dangaio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il sole stava lentamente sorgendo, illuminando con i suoi caldi raggi la cittadella portuale di Gothiew…l’ombra proiettata dalla fortezza costruita sopra la collina, si estendeva come un manto avvolgendo ancora buona parte delle case.
I pescatori erano già in piedi da qualche ora e stavano finendo di preparare le loro barche per partire verso il mare aperto per una fruttuosa giornata di pesca.
Controllavano minuziosamente le reti, lo stato della chiglia delle loro piccole imbarcazioni e l’usura dei remi e delle vele.
Era il momento migliore per partire…eppure nessuna di quelle navi aveva ancora tirato a bordo l’ancora…
La tenue nebbiolina li accoglieva puntuali come sempre, il mare era calmo e non c’erano nubi in cielo…eppure tra i pescatori si era diffuso un senso di inquietudine piuttosto profondo…
Non era paura di muoversi…di lasciare i lidi cari e conosciuti, era una sensazione piuttosto marcata…qualcosa di grosso oggi sarebbe successo.
Passarono interminabili minuti ad osservarsi senza trovare la forza di compiere il primo passo.
Il prete passò per distribuire la benedizione giornaliera e per rincuorare i pescatori…non era difficile notare la loro espressione tesa e nervosa…
“Fratelli…posso fare qualcosa per voi? Siete tesi come delle corde di un violino…qualcosa vi angustia? Temete che la collera divina si scateni in mare?”
I pescatori non risposero alle domande del prete…si limitarono a ricevere la benedizione e gli auspici per una buona giornata di pesca…
Finalmente uno di loro accese la lanterna e ritirò l’ancora.
In 4 si misero ai remi e spinsero lentamente la barca fuori dal sicuro molo.
Non riuscirono a fare 20metri che subito qualcosa li respinse addosso al molo da cui erano partiti.
Lo specchio d’acqua si increspò di colpo e un’onda anomala investì in pieno il molo facendo sobbalzare tutte le barche.
I pescatori si erano aggrappati alle loro imbarcazioni e scrutavano l’orizzonte: speravano di intravedere qualcosa attraverso la nebbia…
Qualcosa videro e questo qualcosa bastò per terrorizzarli: abbandonarono in fretta le loro barche e scapparono rapidamente verso la città.
Il prete rimase immobile ad osservare la strana ombra che si stava materializzando nella nebbia.
Era un essere diabolico? Oppure una creatura degli abissi marini che si era spinta fino a riva in cerca di facili prede?
Pochi secondi dopo i suoi dubbi vennero fugati quando riconobbe quella sagoma nera.
Una gigantesca nave da guerra stava attraccando al porto della città…protetta dalla nebbia non era stata avvistata dalle sentinelle della fortezza…
Si fermò a circa 15 metri dal molo e 2 pesantissime ancore vennero calate in acqua.
Ognuna di esse sollevò delle considerevoli onde che fecero tremare il molo stesso.
La nebbia iniziò velocemente a dissiparsi, rendendo chiaro e limpido l’orizzonte.
Deglutì lentamente la saliva in eccesso e si sforzò di ricordare dove avesse già visto quella nave.
L’emblema della gilda stampato sulle vele risvegliò nel prete dolorosi ricordi.
Dopo la tragedia di Cear Caduggh dove persero la vita più di 100 persone, l’arcimago Dangaio rinnegò Avalon come sua terra natia e abbandonò per sempre il reame di Albione.
L’ODB era tornato in città…quella era la gigantesca nave da guerra che il suo vecchio GM costruì 5 anni fa per salpare all’avventura nei 7 mari…
Una figura incappucciata apparve all’improvviso sulla punta del molo ancora avvolta nella nebbia.
Quella figura avanzò rapidamente verso il prete.
“Rain…quanti anni sono passati dall’ultima volta che ci siamo incontrati?”
Il prete riconobbe quella voce…ma non voleva credere a ciò che udiva…
“Tu sei…non è possibile, non puoi essere lui…”
la misteriosa figura, si levò il cappuccio mostrando un volto nobile con 2 profondi occhi verdi e una folta chioma di capelli bianchi…
“Dovresti saperlo che il male non muore mai…ad ogni modo sono qua solo per avvisare i vecchi idioti di una nuova minaccia per il reame di Albione...anche se so che non verrò ascoltato.”
Il prete indietreggiò di un passo a sentire quelle parole…
“Ti stai riferendo al gran consiglio degli anziani di Avalon?”
Un ghigno beffardo si dipinse sul volto dell’arcimago…
”Certamente…quel branco di idioti che si credono onnipotenti…”
Rain indietreggiò di un altro passo…
”Questa tua mancanza di rispetto verso il consiglio ti costerà cara!”
Dalla mano destra di Dangaio si sviluppò una violenta fiamma rossa…sfiorò appena un palo di sostegno del molo e lo ridusse in cenere in meno di 1 secondo…
”Mi hanno già mandato a morire a Cear Caduggh una volta, ma sono vivo per loro sfortuna… corri a riferire ai tuoi padroni che sono tornato in città…”
Rain si voltò e iniziò a correre più velocemente che poteva.
Raggiunse in pochi minuti la sommità della collina dove era stata costruita la fortezza, si fece sellare il più veloce dei cavalli che lo stalliere aveva a disposizione e si lanciò in un galoppo sfrenato.
Dangaio stava camminando per la città quando arrivando nello spiazzo del mercato notò il nuovo patibolo eretto per giustiziare i traditori del consiglio Avaloniano.
Quel “palco degli orrori” era stato costruito con l’intento di dimostrare la potenza del consiglio e di infondere il timore negli abitanti.
La sua presenza non passava inosservata e molti cittadini precedentemente allarmati dai pescatori si stavano radunando nello spiazzo del patibolo per vederlo con i loro occhi.
Molti erano dei semplici curiosi, altri che conoscevano l’arcimago volevano saperne di più su i suoi viaggi e i molti nemici rimasti si erano mescolati nella folla pronti ad approfittarne per saldare qualche conto in sospeso.
Persino le guardie della fortezza e della ronda cittadina si recarono nello spiazzo per sentirlo.
Quando la folla fu abbastanza numerosa, Dangaio salì sul patibolo e si rivolse a loro.
“Come hai vecchi tempi…qualcuno di voi ricorda cosa profetizzai 5 anni fa ? dopo la tragedia di Cear Caduggh?”
Dalla folla si alzò un brusio: decine di voci si sovrapponevano e si mescolavano tra loro, rendono quasi del tutto incomprensibile la risposta.
Dangaio chiamò sul palco un vecchio maestro fabbro e gli chiese di ripetere le sue profezie…
Il fabbro fece un profondo respirò e poi parlò alla folla.
“Ciò che tu predissi e che si avverò fu l’avvento di Morgana , la caduta di Avalon, la perdita delle reliquie, il crollo del potere politico di Albione e la tremenda malattia che decimò la popolazione del regno…”
L’arcimago si rivolse nuovamente alla folla:
”Ciò che ho predetto si è puntualmente avverato! Non avete voluto ascoltarmi in passato e ora ne pagate le dolorose conseguenze!”
La folla si ammutolì, il doloroso ricordo degli ultimi tragici eventi e delle perdite subite tapparono la bocca anche ai più esagitati.
“Sono tornato SOLO per mettervi in guardia da una nuova minaccia!”
la folla iniziò a protestare…dopo tutto quello che avevano passato, speravano di ricevere almeno 1 buona notizia…
“Fate silenzio!!!”
Dangaio tese il braccio destro davanti a se, la sua mano rigenerò la fiamma rossa, e lo mosse rapidamente verso il lato destro del corpo generando un’ondata di fuoco che si propagò sopra la folla zittendoli…
“L’antico sigillo è stato sciolto e un oscuro passato tornerà a pretendere nuovo sangue. Tra i tanti pericoli di questa era buia vi sono dei particolari oggetti chiamati ARTEFATTI che possiedono degli enormi poteri in grado di ribaltare completamente il risultato di uno scontro in frontiera con i nemici della corona!”
La folla rimase in silenzio nell’attesa della dimostrazione di quelle parole…
“Ci sono un menestrello e un maestro d’armi tra di voi che vogliono provare ciò che affermo?”
Tra la folla si fecero largo 2 individui…
Dangaio scese dal palco e chiese al menestrello di correre il più velocemente possibile verso la fortezza e poi di tornare indietro.
Rivolgendosi al maestro d’armi gli consegnò un anello e gli disse di correre anche lui verso la fortezza e di tornare indietro.
I due non fecero domande e si misero a correre…
Dopo pochi secondi erano entrambi di ritorno…la folla esplose in un delirio di eccitazione vedendo il maestro d’armi correre alla stessa velocità del menestrello…
Non contento di ciò Dangaio chiese al maestro d’armi di trovare altri 7 che volessero gruppare con lui e di correre intorno al villaggio.
Pochi minuti dopo la folla era in preda al delirio…
Un piccolo anello forgiato con denti e squame di coccodrillo permetteva a chiunque lo indossasse e a chi fosse in gruppo con lui di correre alla stessa velocità di un menestrello…
Ripreso l’anello, il giovane arcimago risalì sul patibolo e si rivolse ancora alla folla.
“Come avete potuto vedere con i vostri occhi, non affermo cose senza fondamenta! Questi artefatti possono ribaltare completamente l’esito degli scontri in frontiera…”
Tra la folla un infiltratore si fece avanti e si rivolse al “profeta di turno”.
”Molto interessante quel giocattolo, ma un anello non può mettere in crisi le nostre armate.”
Dangaio lo osservò per qualche istante…
“Vuoi provare sulla tua pelle l’antica arte degli STORMLORD? Non sopravviveresti…”
L’infiltratore colse la palla al balzo e sfidò l’arcimago in un duello mortale.
I due scesero dall’improvvisato palco e si portarono in campo aperto…la folla venne tenuta lontano dalle guardie.
Come era prevedibile l’assassino, dopo essersi allontanato dal suo bersaglio sparì di colpo alla vista dei presenti e si preparò a colpire.
Dangaio si mise a ridere per qualche secondo.
Poi alzò le braccia incrociando le mani sopra la sua testa, pronunciò una formula magica e inginocchiandosi abbassò con violenza le braccia.
Dall’alto dei cieli, tre serie di fasci di luce che sembravano scaturire dal sole si schiantarono intorno al corpo dell’arcimago producendo una devastante esplosione.
Si sollevò anche una gran quantità di polvere che venne spazzata via da un soffio di vento in pochi minuti…
Man mano che la coltre di polvere veniva eliminata, si intravedeva sempre più nitidamente il campo di battaglia ridotto a un grosso cratere.
Dell’infiltratore non vi era alcuna traccia…era stato completamente disintegrato da quella magia.
Il centro del cratere era rimasto intatto e l’arcimago stava ridendo alla grossa.
La folla indietreggiò impaurita…quello ero il potere dell’arte perduta?
Questa era la forza che il misterioso passato poteva donare?
Qualcuno iniziò a gridare che quell’uomo fosse un mostro e quello era il potere dei diavoli…il panico iniziò a diffondersi rapidamente nella gente…
Le guardie dispersero il più velocemente possibile la folla e rimasero ad osservare Dangaio per qualche minuto.
Si incamminò,scortato dalle guardie sulla collina che portava alla fortezza e si fece sellare un cavallo.
Speronò i fianchi dell’animali e lo lanciò al galoppo.
La sua destinazione era il villaggio di Wearyall…vicino alla città fortezza di Avalon.
Nessuno sa con chi si incontrò e di cosa parlarono…
La voce del suo ritorno si sparse velocemente all’interno del reame.
Di bocca in bocca gli avvenimenti di quella mattina venivano riproposti e narrati aggiungendo, togliendo e a volte distorcendo molti particolari.
Fu così che per alcuni, quella mattina, segnò il ritorno di un nobile amico del popolo, per altri un pericoloso criminale tornato per trucidare qualcuno, per altri ancora il ritorno di quell’arcimago poteva significare solo grossi guai e così via…
Tante furono le versioni che circolarono e tanto fu la preoccupazione della gente che quelle voci arrivarono fino alla corona di re Costantino…
La famiglia Crossfight era una delle famiglie nobili più influenti di Avalon, le radici della loro discendenza di perdevano nella notte dei tempi.
Come unico discendente rimasto in vita, Dangaio ne aveva ereditato le cospicue fortune…
Dopo la tragica caduta di Cear Caduggh ruppe ogni rapporto con il consiglio degli anziani di Avalon, rinunciò al seggio nel consiglio che fu si suo padre e dopo aver armato una gigantesca nave da guerra partì con pochi uomini fidati alla volta di nuovi mondi da esplorare.
Prima di partire profetizzò 5 sciagure che si sarebbero abbattute sul nostro amatissimo reame.
Per 5 anni, nessuno seppe più nulla di lui…eppure al posto di essere dimenticato, il suo ricordo rimase vivo e impresso come un marchio, nella mente della gente…
Ogni anno 1 sciagura tra quelle profetizzate si avverò…il dolore che ne scaturì fu la chiave per imprime un ricordo indelebile…
La venuta di Morgana alla guida dell’esercito dei non morti in alleanza con la stirpe dei Draconiani diede l’inizio al tutto…
La città fortezza di Avalon cadde nel giro di una sola notte…almeno la metà del territorio sotto il consiglio degli anziani venne persa in pochi mesi di durissimi combattimenti.
I fieri guerrieri di Midgard riuscirono ad espugnare la fortezza del reliquiario di Excalibur e a privarci delle reliquie della forza…
Quella fortezza venne erroneamente giudicata imprendibile…e il prezzo pagato per questo errore di valutazione fu enorme…
Il potere politico nel reame di Albione andò sempre più indebolendosi…
Le grandi alleanze si incrinarono e poi si infransero, gettando il reame in un caos senza fine.
Come se questo non fosse abbastanza…venne scoperta una nuova isola, vicino a Cear Sidi…
Convinti di poterci trovare degli antichi manufatti e bramosi di acquisire nuovi poteri , i saggi del consiglio inviarono delle legioni ad esplorarla…
Ciò che portarono tra di noi, oltre a racconti deliranti di mostruose creature e aberrazioni, fu il morbo di una terrificante malattia che in pochi mesi falcidiò la maggior parte della popolazione.
Questa malattia infettava ed uccideva nel giro di 7 giorni chi la contraeva…era talmente violenta che persino le carni venivano consumate…
Soltanto le regioni di Snowdonia, di Cornwall e di Lyonesse vennero risparmiate dall’invisibile flagello…la popolazione si trasferì li per mesi, abbandonando le proprie abitazioni…
Ora che queste piaghe erano guarite e che la vita all’interno del reame sembrava tornare alla normalità, una nuova minaccia incombeva…
Seduto al tavolo di una locanda, Dangaio stava sorseggiando un boccale di birra mentre parlava con un maestro necromante della razza Inconnu.
La locanda era deserta, ultimamente di clienti ve ne erano pochi e il gestore era piuttosto contento di vedere delle monete d’oro per i suoi servigi.
“Signori, posso portarvi qualcos’altro da bere? Abbiamo delle ottime idromele…”
la risposta non si fece attendere…
“Questo giro l’offro io…portaci un boccale del liquore migliore che hai…anzi dacci la bottiglia intera…non mi interessa il prezzo.”
L’oste si girò e tornò dietro al bancone dove iniziò a frugare tra delle bottiglie di liquore che aveva nascosto sotto un asse malferma del pavimento.
Prese una bottiglia di un liquore al limone che gli aveva venduto un saraceno molto tempo fa e lo portò con 2 bicchieri al tavolo dei suoi ospiti.
Dangaio gli diede 10 monete d’oro e gli disse di tenere il resto…poi aprì la bottiglia e ne versò il liquido giallastro nei 2 bicchieri…
”Uhmm strano colore per un liquore…non trovi amico mio?”
Il necromante bevve senza esitazioni il liquido e ripose il bicchiere…afferrò la bottiglia e se ne versò un altro…
“Devo ricordarmi di farmi dare la ricetta di questo liquore…voi inconnu sembrate apprezzarlo.”
La piccola creatura azzurrina bevve anche il secondo bicchiere tutto d’un fiato e rispose…
“Se riesci a fabbricarne abbastanza, potrai contare su un gran numero di alleati…”
Dangaio sorrise a quelle parole…
“Parliamo di affari…so che gli eserciti di Morgana non si spingono oltre la città fortezza di Avalon, manda solo piccole avanguardie di Drakonian…cosa teme? i ruderi di Cear Caduggh? Anche il tuo dio Arawn non si spinge oltre la vecchia linea difensiva di quella fortezza…”
il negromante squadrò il suo interlocutore e poi rispose dopo qualche secondo, facendo attenzione a soppesare le parole…
“Arawn è il Dio sommo della morte…lui può…siamo noi che ci rifiutiamo di andare oltre…una grande forza si è risvegliata li vicino…”
Dangaio aggrottò le sopracciglia e rispose…
”Un terzo incomodo è apparso nella lotta per il potere tra Morgana e Arawn?”
Ci fu un sospiro profondo…
”Esatto…questa forza è a noi aliena…non sappiamo cosa sia, ma abbiamo intuito il suo devastante potere e il suo odio infinito verso qualunque forma di vita o di non vita…”
L’arcimago si passò la mano sul mento per qualche secondo…
Poi afferrò la bottiglia e si versò un altro bicchiere di quel buonissimo liquore al limone.
“Visto la vicinanza strategica con il confine tra l’isola di Vetro e quella di Avalon…qualunque esercito cercasse di passare per quella zona verrebbe falcidiato…”
Il necromante confermò l’ipotesi e si lasciò andare in una considerazione personale.
“Esatto…entrambi gli schieramenti hanno perso moltissime unità…solo la vita vegetale sembra venirne risparmiata…”
Dangaio bevve in un unico fiato il resto del liquore rimasto nella bottiglia…
“Vita vegetale?!? Che intendi di preciso?”
Ci fu una breve pausa di silenzio…evidentemente il servitore di Arawn stava decidendo se rilevare o meno qualche informazione…
Con un segno della mano l’oste della locanda capì che era il momento di portare un'altra bottiglia di liquore…questa volta si trattava di un liquore distillato dalle fragole…
“Questa la offre la casa signori…”
L’iconnu afferrò la bottiglia, la stappò con violenza e si riempì un nuovo bicchiere…
”La vita come la intendete voi è solo una visione molto limitata del tutto…ogni singola cosa è a suo modo viva e non viva…quella forza misteriosa non aggredisce solo la vita di origine vegetale…”
Dangaio appoggiò i gomiti sul tavolo e intrecciando le dita della mani davanti a se, vi appoggiò sopra il mento rimanendo in ascolto…
“In quella zona di confine, prosperano a dismisura dei Meli Malefici…degli alberi mutati dalla magia e dotati di una primitiva forma di coscienza collettiva…”
I due si servirono un altro giro di liquore…
“Anche se sono creature di basso livello, il loro numero e il loro comportamento in caso di attacco, possono costituire dei seri problemi…”
Lo sguardo dell’arcimago si fece per un attimo tetro…poi tornò serio come sempre…
”Se stai pensando di recarti li a perlustrare quel luogo…ti devo informare che la morte non ha MAI concesso una terza occasione…”
Un sorriso beffardo apparve sul volto di Dangaio…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


“Non mi preoccupo di questo…piuttosto abbiamo delle visite…”
Dalla porta della locanda entrarono 2 donne: indossavano un elegante abito ricamato e i loro lunghi capelli biondi erano lasciati cadere liberi sulla schiena.
Si avvicinarono al tavolo dove erano seduti Dangaio e il suo misterioso interlocutore serale…
Una delle due si rivolse a loro…
“Salute a voi…mi presento: sono Ishanna, paladina e lei è mia sorella Gwen, strega…”
Con un gesto della mano, il nobile arcimago le invitò a sedere al loro tavolo…
”Piacere di conoscervi…cosa spinge 2 belle fanciulle a cercare un arcimago che ha profetizzato catastrofi, ha abbandonato il reame e che al suo ritorno ha previsto altre minacce?”
Le due donne esibirono un sorriso di circostanza a quelle parole…
Rispose ishanna, cercando di aprire un discorso con una rodata formula di cortesia…
“Siamo liete di poter parlare con lei…noi pensavamo di…”
Dangaio le interruppe subito…
“Niente formalismi idioti…dammi del tu e vieni al punto.”
Ishanna fece un lungo sospiro e riprese a parlare…
”Questa mattina eravamo tra la folla quando hai mostrato i tuoi nuovi poteri e quegli oggetti…come li hai chiamati? Artefatti credo…”
Dangaio annuì…
”Crediamo che quelle arti e quegli antichi oggetti siano la chiave per risollevare il reame dallo stato pietoso in cui versa…”
Il necromante approfittò dell’occasione per abbandonare la precedente discussione e tornare al tempio di Arawn situato nel centro della foresta di Gwyntell.
Salutò i 3 e lentamente uscì dalla locanda…
Ci fu qualche minuto di silenzio…poi l’arcimago si decise a parlare.
“Se mi state chiedendo di combattere per il reame, potete scordarvelo. Non ho intenzione di combattere per chi mi ha mandato a morire a Cear Caduggh!”
Le 2 donne esitarono qualche secondo prima di riprendere la parola…
“Il reame versa in grave situazione…persino la santa chiesa sta perdendo il suo potere…”
Un ghigno diabolico di dipinse sul volto di Dangaio…
“Ho visto almeno 100 persone, tra le quali molti amici, morire a Cear Caduggh per la sete di potere della corona e del consiglio degli anziani…ho previsto l’arrivo delle 5 calamità su Albione e non sono mai stato ascoltato…perché dovrei combattere per chi mi ha creduto pazzo?”
Le due donne si scambiarono uno sguardo interrogativo…
“Se ho ben capito, Albion potrebbe cadere e tu resterai a guardare senza fare nulla?!?”
Dangaio si limitò a fissare negli occhi Ishanna…poi le rispose.
“Questa non è più la mia guerra…ciò che accade qua ad Avalon o a Camelot non mi riguarda più da molto tempo…”
La paladina reagì male ascoltando quelle parole: sbatté con violenza il pugno sul tavolo e si alzò inviperita…il volto era teso e la voce carica d’odio.
“Andiamo sorella…stiamo solo perdendo tempo con questo codardo!”
Si voltò e trascinò di peso la sorella fino alla porta, si fermo solo quando Dangaio le rivolse una richiesta…
“Fammi un favore…spostati e siediti su quel tavolo nell’angolo alla tua destra…non mi piace coinvolgere degli innocenti nei miei affari…”
Ishanna stava per ribattere con qualche colorita imprecazione, quando sua sorella le strinse le mani intorno al braccio e ruppe il suo mistico silenzio.
“Ti prego sorella, fa come ti dice…ho una bruttissima sensazione…per favore…”
Ishanna alternò lo sguardo verso l’arcimago e il volto della propria sorella…poi decise di ascoltarne il consiglio e si sedette a un tavolino lontano dalla porta.
Pochi secondi dopo essersi sedute, un gruppo di 10 maestri d’armi irruppero nella locanda abbattendo la porta.
Impugnavano differenti tipi di armi e indossavano delle corazze craftate…i simboli magici incisi sui corpetti erano impiegati nei rituali di protezione contro il fuoco…
Non facevano parte delle armate dell’esercito di Avalon…dovevano provenire dall’esercito della corona del regno di Albione…
Si guardarono intorno per qualche secondo e quello più alto in grado si diresse a passo spedito verso il tavolo di Dangaio…
”Siamo qua per arrestarti Arcimago, sei accusato di diffusione di oggetti maledetti e culti proibiti…vieni con noi senza opporre resistenza…”
La risposta dell’arcimago fu lapidaria.
“Le patetiche leggi della chiesa di Albion non hanno alcun valore ad Avalon.”
L’ufficiale afferrò Dangaio per il colletto della sua veste da Arcimago e lo sollevò di peso.
“L’ordine è arrivato dal consiglio degli Anziani di Avalon…loro sono la legge qua.”
Dangaio sorrise a quelle parole…
Appoggiò la propria mano sinistra sul bracciale dell’armatura del soldato e la strinse leggermente.
“Avete 5 secondi per tornare dai vostri padroni, poi vi ucciderò senza pietà.”
I guerrieri si misero a ridere, come poteva un unico mago riuscire a sopraffarli?
Le loro corazze erano state create appositamente dai migliori spellcrafter del reame e potevano garantirgli una difesa eccezionale contro ogni incantesimo del fuoco.
Dangaio iniziò a contare…
“Quattro…Tre…Due…Uno…”
La stretta sul bracciale dell’armatura divenne improvvisamente potentissima spaccando il metallo della corazza e stritolando il polso del soldato.
Dangaio lo lasciò libero di contorcersi dal dolore davanti a se, poi senza nemmeno recitare una formula magica iniziò a caricare dell’energia sul palmo della mano destra.
Un istante dopo, il violento fascio di energia sprigionato dalla Disintegrazione investì in pieno i 10 soldati, riducendoli in altrettanti mucchietti di cenere.
Tutto il pavimento di legno situato nella traiettoria dell’incantesimo, buona parte della parete dove era situata la porta di ingresso e parte del terreno antistante alla locanda vennero spazzati via…
Tutta la popolazione del villaggio accorse per vedere cosa fosse successo…
L’oste rimase inebetito a farfugliare frasi senza senso alla vista di tutta quella devastazione…
Si appoggiò a uno sgabello, ma la presa malferma lo fece cadere a terra.
Dangaio gli lanciò una moneta forgiata nel rarissimo platino…
“Come rimborso per i danni direi che è più che sufficiente…”
Poi si voltò e raggiunse il tavolo dove si erano sedute le 2 donne che ancora non riuscivano a credere a quello che a cui avevano appena assistito.
“Ciò che non si comprende provoca paura e ciò che provoca paura si cerca di distruggere…”
Ishanna cercò di ribattere in qualche modo da quell’affermazione, ma tutto quello che riuscì a dire, furono 2 o 3 parole senza alcun senso logico.
Sorprendentemente fu Gwen, la sorella minore a risvegliarsi per prima dallo shock e a ribattere alla frase pronunciata da quel misterioso e potente arcimago.
“Per questo ti rifiuti di combattere…sai che presto i tuoi stessi alleati finirebbero per aver paura di te e cercherebbero di eliminarti come hanno già tentato più volte i nobili del consiglio…”
Un sorriso fu la risposta a quell’acuta osservazione.
Rimasero per qualche minuto a fissarsi e a studiarsi in silenzio, poi Dangaio si voltò e si incamminò verso il centro del villaggio.
Prima di passare per lo squarcio nella parete che sostituiva la porta di ingresso alla locanda, si fermò per un istante…
“Io non combatto né per Albion né per Avalon…la mia guerra è altrove…se volete apprendere le antiche arti e recuperare gli artefatti, fatevi trovare domani mattina al sorgere del sole al molo di attracco del porto. Vi porterò nel continente perduto…poi dovrete cavarvela da soli.”
Riprese a camminare ignorando la paura presente nello sguardo degli abitanti del villaggio.
Si fermò nel centro del villaggio, alzò una mano al cielo e venne avvolto da una luminosissima fiammata, sparendo agli occhi di tutti.
Ishanna tornò lentamente in se…
”Sorella…cosa dobbiamo fare? Quei poteri sono fuori dalla portata umana…che razza di demone è diventato?!?”
Gwen non rispose a quelle domande, si alzò dal tavolo e le fece segno di seguirla, sellarono i cavalli e partirono per il viaggio di ritorno.
Nessuna parlò per tutta la durata del viaggio…spronarono entrambe i cavalli al galoppo per lasciarsi alle spalle ciò che era appena successo.
Arrivarono alla fortezza di Gothiew nel bel mezzo della notte.
Nonostante il viaggio notturno si fosse dimostrato arduo e faticoso, non avevano intenzione di coricarsi per la notte se prima non avessero discusso sul da farsi.
Si sedettero sui freddi gradini della scala della torre nel centro della fortezza.
Restarono ad osservare le stelle per qualche interminabile minuto, poi Gwen ruppe quel silenzio.
“Sorella mia…pensi mai che a volte tutto può essere predestinato?”
Ishanna sospirò a lungo per qualche secondo, cercando di riordinare le idee…
“Uff…intendi dire che quello che è accaduto a noi fino ad ora, all’intero reame e a quei soldati era già tutto scritto da tempo?”
Gwen le sorrise dolcemente prima di rispondere.
“Quando hai scelto di diventare paladina e di servire la santa chiesa, non hai avuto esitazioni vero? Voglio dire…non hai mai avuto il dubbio di non aver fatto la scelta giusta?”
Ishanna ci pensò su…tornò con la memoria all’epoca in cui decise di abbandonare il suo stato di combattente e di abbracciare la fede e l’ordine del dio della luce…
“No, sono sempre stata convinta di aver fatto la scelta giusta…”
Gwen non disse nulla…si limitò ad osservare la luna che quella sera splendeva con un insolito bagliore sinistro…
“Gwen…dove vuoi arrivare? Non vorrai partire domani con lui?”
Un sospiro procedette la risposta.
“Ci ho pensato il più possibile in queste poche ore di tempo…se vogliamo dare una possibilità al reame non abbiamo altra scelta…impadronirci di quelle conoscenze prima di tutti gli altri e se possibile…restaurare il sigillo che è stato sciolto…”
Ishanna scattò in piedi e strattonò per un braccio Gwen…
“Sei impazzita sorella mia!?! Ti rendi conto di quello che stai dicendo!? Quello è una bestia demoniaca con sembianze umane!! Non hai visto i suoi occhi cambiare colore dal verde al rosso nel momento in cui ha scagliato quella magia!?”
Gwen non alzò lo sguardo…sapeva che non avrebbe retto un confronto diretto con sua sorella.
“Preferisci rimanere qua ad aspettare una morte che arriverà a breve? L’ultima volta che sei andata in frontiera per poco non morivi…non so come tu abbia fatto a tornare al cancello della fortezza di Castello Sauvage con tutte quelle ferite…”
Ishanna lasciò il braccio della sorella…
“Ci sono volute le cure di 3 dei migliori chierici del reame per salvarti…”
Non ci fu nessuna risposta.
“Lo vedi anche tu come ogni giorno la situazione precipiti…la corruzione sta minando ogni apparato, se persino la chiesa sta perdendo il suo potere, la situazione è a dir poco gravissima…”
Ancora una volta non vi su nessuna risposta.
”In frontiera ormai le armate di Albione sembrano una massa informe di idioti alla caccia di facili prede e questo favorisce enormemente i nostri nemici…Hibernia e Midgard stanno traendo notevoli vantaggi da questa crisi…”
Ishanna strinse con forza i pugni…quello che stava dicendo sua sorella era maledettamente vero e altrettanto doloroso per lei che aveva dedicato la sua vita per il benessere del reame…
“Se vuoi rimanere qua ad osservare e subire passivamente tutto questo, fai pure sorella…io partirò con lui e tenterò il tutto per tutto pur di riuscire a disperdere questo incubo nero che avvolge da troppo tempo il nostro amatissimo reame…”
Ishanna afferrò Gwen per le spalle e la costrinse ad alzarsi…
“Tu sei impazzita!! Ci deve essere un altro modo!”
Gwen cercò di divincolarsi, senza riuscirci da quella stretta…
“Io ho deciso…partirò all’alba…se vuoi fermarmi dovrai uccidermi!”
La paladina lasciò la presa e si appoggiò barcollando al muro di nuda pietra alle sue spalle.
Quelle parole gridate con tanta forza e decisione l’avevano sconvolta: mai prima d’ora sua sorella si era dimostrata così determinata.
“Non ti lascio partire da sola…verrò con te…”
Gwen ringraziò di cuore sua sorella…
“Dovremo trovare dei compagni d’avventura…da sole non credo che riusciremo a cavarcela…”
Ishanna e Gwen passarono il resto della notte a saltare da una casa all’altra a svegliare dei compagni d’avventure per riuscire a preparare almeno un gruppo di avventurieri decente.
Ricevettero molte risposte negative, alcuni non si fecero trovare, altri rimasero vaghi…
Pochi erano coloro che volevano imbattersi in questa avventura irta di pericoli e misteri.
Mentre camminavano per le vie della città fortezza di Camelot, si accorsero della presenza di qualcuno che le stava seguendo…
Si fermarono di colpo e si voltarono nella direzione in cui credevano di aver intravisto un ombra per qualche istante…
Una forte folata di vento le sorprese obbligandole a coprirsi il viso con la manica della loro veste.
Davanti a loro non vi era null’altro che una strada mal illuminata dal chiarore della luna…
Una voce alle loro spalle, le colse di sorpresa…
“Girare senz’armi e senza armature nel cuore della notte non è cosa saggia…”
Si voltarono entrambe ancora una volta, ma non riuscirono a scorgere il loro interlocutore.
“In questa città ci sono troppe ombre dove potersi nascondere…”
Gwen e Ishanna abbozzarono una difesa, schiena contro schiena…
“Lo sapete che i saggi hanno messo una taglia di 400 monete d’oro sulla vostra testa?”
Ishanna cercava furiosamente di localizzare da dove provenisse quella voce…
“Non sono qua per riscuotere la taglia, ma per unirmi al vostro gruppo di avventurieri…”
Dall’ombra proiettata da un insegna emerse lentamente un infiltratore saraceno…
“Il mio nome è Elviento…”
Si avvicinò lentamente alle due donne e tese loro la mano in segno di amicizia.
Ishanna un po’ titubante porse anche la sua mano e strinse con vigore…
”Scusatemi se sono apparso in questo modo…deformazione professionale…”
Gwen si sforzò di sorridere a quelle parole.
I tre continuarono a girare per la città cercando qualche altro avventuriero disposto ad unirsi al loro improvvisato gruppo…Non ebbero molta fortuna…
Alla fine sprecarono l’intera notte; poco prima che giunse l’ora del ritrovo, ognuno si andò a preparare…
Ishanna svegliò il fabbro del porto di gothiew e riprese la sua armatura e la sua fidata spada.
Gwen parlò per l’ultima volta con la sua maestra stregona ascoltando e facendo tesoro degli ultimi consigli che le venivano elargiti.
Elviento salutò i suoi amici nella gilda delle ombre e fece incetta di veleni dall’unico mercante già in servizio…
Si ritrovarono poco dopo…nel centro del villaggio formato dalle case dei pescatori del porto di Gothiew…
Erano tutti e 3 tesissimi…non potevano immaginare cosa li stesse aspettando e cosa avrebbe cambiato per sempre il loro destino.
Nessuno osò parlare…si incamminarono tutti e 3 assieme verso il molo del porto.
La nebbia avvolgeva ancora indisturbata il porto…mancava ancora qualche minuto al sorgere del nuovo giorno, ma già si riusciva a distinguere l’imponente mole della nave da guerra ormeggiata poco distante…
Passo dopo passo si avvicinarono al molo dove avrebbero dovuto incontrare Dangaio…
La nebbia sembrava assorbire ed ovattare ogni rumore…persino le loro voci risultavano smorzate.
Sembrava tutto così strano ed irreale…di solito quel posto era una vera e propria bolgia in attività…
Gli unici rumori udibili erano i sinistri scricchiolii delle navi e delle assi del pavimento sconnesso.
Una volta arrivati alla fine del molo, una voce li colse di sorpresa.
“Ben arrivati…vedo che siete puntuali…a differenza dei vostri altri compagni di avventure.”
Si voltarono di scatto…dalle nebbie stavano apparendo altre 5 sagome umane…
Una di queste corse rapidamente verso Ishanna e l’abbracciò prima ancora che la paladina fosse riuscita a stringere con la mano l’elsa della spada…
“Ishanna!!! Amica mia!!! Che ti è saltato in mente di partire senza avvisarmi!?!?”
Ishanna restò per qualche momento sorpresa…non si aspettava di rivedere la sua vecchia amica di infanzia Ruby…
“Ru…Ruby…sei davvero tu?!? Ma non eri di pattuglia al muro di Adriano?”
La pungente risposta non si fece attendere…
“Hai forse dimenticato che sono una menestrella!? Io corro molto più in fretta di chiunque altro ^^;”
Ishanna rise…
“le voci corrono molto più veloci di qualsiasi persona, ho sentito dalla mia gilda che hai svegliato mezza Camelot per questa impresa…”
“E tu sai che quando Ruby si mette in testa qualcosa…non c’e modo di farle cambiare idea.”
Rispose in modo sarcastico Rock il maestro d’armi del gruppo.
Gli fece eco Cloud il chierico…
“Dove vanno questi 2 senza un buon chierico? Non posso certo lasciarli da soli ! Si farebbero arare dai primi goblin pigmei di passaggio!!”
Ishanna si mise a ridere di gusto mentre i suoi amici lanciavano occhiatacce torve verso il chierico.
Ruby presentò al resto del gruppo anche gli ultimi 2 membri rimasti ancora nell’anonimato.
“La musona qua è Pearl…è di poche parole, ma come mercenaria è veramente brava…”
Pearl accennò un saluto con la mano.
“Mentre il nostro reaver preferito è Wildstar…è uno dei migliori discepoli del tempio di Arawn.”
Anche Wildstar salutò i suoi nuovi compagni con un cenno della mano.
Inaspettatamente Ishanna, Gwen e Elviento avevano ricevuto l’aiuto di cui avevano bisogno.
Un'altra sagoma apparve dalla nebbia…
“Bene bene…ci siete tutti e 8…potete imbarcavi…”
Si voltarono tutti di scatto verso la direzione dalla quale sembrava provenire la voce…
“Prima di partire vi devo mettere al corrente di una cosa importane: la mia ciurma è composta da soli Half Ogre…in pratica mezzi umani e mezzi Ogre.”
A quelle parole seguì un cupo silenzio da parte del gruppo…
“Non dovete averne paura…è una delle razze primordiali che abitavano il continente perduto…sono alle mie dipendenze, per cui non vi faranno alcun male.”
Nessuno del gruppo aveva ben compreso quelle parole…con uno schiocco di dita da parte di Dangaio, apparvero 2 colossi alle sue spalle…
Erano alti almeno 2 metri e il loro fisico era a dir poco possente e massiccio.
La spessa armatura di piastre che indossavano gli conferiva un aspetto piuttosto inquietante…
Quando furono abbastanza vicini per poter essere visti in volto, Ruby lanciò un grido.
Il loro volto aveva sembianze vagamente umane, ma il colore marrone della loro pelle ne indicava chiaramente l’origine animalesca…
La bocca era molto grossa e le labbra non riuscivano a coprirne la poderosa dentatura.
Le braccia e le gambe erano sproporzionate rispetto al busto.
Evidentemente disponevano di una elevata forza fisica…di certo superiore a quella di un highlander

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Una razza ibrida…intrappolata da secoli nel continente perduto di Atlantide…
Dangaio si voltò e fece cenno di seguirlo agli avventurieri…
“Ho come l’impressione che qualcunA non abbia capito nulla di quanto ho detto prima…ad ogni modo, Nimes e Mines : i due Half Ogre qua presenti sono 2 ottimi maestri d’armi e cosa ancora più importante, parlano e capiscono perfettamente la nostra lingua!”
Nessuno degli otto osò commentare quelle parole…
Lentamente seguirono il misterioso arcimago nel suo cammino.
Pochi passi dopo arrivarono di fronte alle 2 scale di corda per salire a bordo della gigantesca nave….Dangaio si voltò e indicò con un dito di guardare in basso…
“Prima che qualcuno faccia la domanda…state camminando su di un ponte magico…è molto più pratico che usare una scialuppa per i collegamenti…”
Immediatamente tutti quanti guardarono in basso e videro che stavano camminando su una strana sostanza: all’apparenza simile al vetro, ma incredibilmente più resistente.
Salirono a bordo in pochi minuti e osservarono il ponte di quella nave da guerra…
Era una vera e propria fortezza marina…
Decine di half ogre stavano lavorando per preparare la nave alla partenza: chi alle funi per distendere le vele, chi si arrampicava sul gigantesco albero maestro, chi stava calcolando la rotta da seguire, chi stava girando i pesantissimi argani per issare le grandi ancore…
Dangaio si avvicinò al timoniere, un vecchio half ogre che indossava una cotta di maglia…
“Ci porti fuori, signor Sulo…”
il vecchio si mise a ridere, poi urlò nella sua lingua gli ordini alla ciurma…in pochi secondi la nave era finalmente pronta a salpare.
Con un violento colpo al timone, la nave iniziò a ruotare su se stessa, fino ad arrivare in posizione, il vento riempì le grandi vele e lentamente la nave lasciò il porto di Gothiew alla volta del continente perduto: Atlantide!
Dangaio riunì gli otto partecipanti all’impresa nella stanza che utilizzava come sala riunioni.
Si trattava di una grande stanza, con 1 grosso tavolo per 10 persone e alle pareti molte carte nautiche o mappe dei vari territori esplorati e conquistati.
I pochi mobili presenti, avevano una funzione di archivio, con molti documenti riguardanti le razze, i territori e le tecnologie che disponevano gli abitanti dei continenti esterni.
Dangaio si sedette a capotavola e fece sedere gli altri.
“Quello che sto per dirvi, metterà in crisi parecchie delle vostre convinzioni, la vostra fede e forse anche la vostra vita stessa…fate ancora in tempo a scendere dalla nave e tornare nella vostra terra.”
Gli 8 avventurieri si guardarono a vicenda…speravano di cogliere nei loro compagni la fermezza nella loro decisione di fare qualcosa per risollevare il reame…speranza che venne confermata.
“Impiegheremo meno di un giorno, se il vento si mantiene, ad arrivare al cancello di Atlantide…dal vostro arrivo avrete 7 giorni di tempo per localizzare il sigillo e riattivarlo.”
Nessuno disse nulla, per una volta, erano tutti concentrati su quelle parole.
“Vi fornirò una mappa della zona e dell’ultima locazione nota del sigillo, avrete con voi anche 8 cristalli di luce per stringere un nuovo patto.”
Ruby alzò la mano e si prese la parola.
“Come facciamo a stringere un patto? E come funziona il sigillo?”
Dangaio sorrise di fronte a tutta quell’irriverenza…
“Il sigillo di Atlantide nel momento in cui viene attivato, lega parte della sua energia con i possessori dei cristalli di luce e con la vostra anima…voi stessi diventerete parte del sigillo e lo passerete ai vostri figli di generazione in generazione.”
Ishanna protestò vivamente…
“Che cosa?! Io che devo fare? Sono una paladina! Seguo i dettami della chiesa!”
La risposta di Dangaio fu lapidaria.
“La magia ha sempre un prezzo da pagare…considerando che diventare i portatori del sigillo aumenterà notevolmente le vostre capacità, non hai alcun diritto di lamentarti.”
Ishanna lo guardò con fare rabbioso: non le piaceva quell’uomo e non gli piaceva il suo modo di zittirla, trattandola come una marionetta.
“Io stesso ero un portatore del sigillo, ma nel momento che sono morto a Cear Caduggh, il sigillo ha rotto con me il patto che i miei avi hanno stretto molti secoli fa.”
Tutti si guardarono stupefatti…Dangaio era uno dei portatori del sigillo!?
La stirpe Crossfight era dunque così potente ed influente grazie a quell’antico patto?
“Le razze umanoidi/magiche che popolano i 3 reami hanno avuto una sola origine comune. Gli Elfi, gli Avaloniani e i FrostAlf per esempio hanno abitato a lungo convivendo tra loro pacificamente nel continente di Atlantide.”
Ruby e Ishanna reagirono piuttosto male a quelle parole, scattarono come molle, alzandosi e sbattendo il pugno sul tavolo.
“Basta con queste eresie! Tu sei pazzo! Hanno ragione i saggi a dire che…”
Non riuscirono a finire la frase: Dangaio le stava fissando con ira, non disse nulla, aspettò qualche secondo e le due ragazze si risedettero osservando il legno del tavolo.
“Furono dodici famiglie: quattro per reame a creare il sigillo. Nel corso dei secoli, alcune linee di sangue vennero troncate da vari eventi.”
Nessuno questa volta osò protestare…il resto del gruppo sembrava particolarmente ansioso di ascoltare quanto l’arcimago gli stava riferendo.
“Alla fine rimanemmo io e Rie a custodire il sigillo di Atlantide.”
Una mano educatamente si sollevò.
Pearl che fino a quel momento era rimasta in silenzio, pose una domanda.
“Rie? Non è il nome di quell’elfa incantatrice che provocò la sconfitta delle forze di Albione sotto il resto del Vallo di Adriano?”
Dangaio sorrise.
“Esattamente. Si tratta proprio di lei.”
Pearl cercò di mantenere la disciplina e il suo autocontrollo e porse un’altra domanda.
“Sai che fine ha fatto?”
La risposta arrivò immediatamente.
“L’ho uccisa io personalmente pochi giorni fa.” Sul volto della giovane mercenaria, si dipinse una smorfia di delusione.
“Se avevi un conto in sospeso con lei, non credo che ti sarà possibile saldarlo. Ci siamo scontrati nel centro della frontiera Hiberniana.”
Ishanna si rialzò in piedi sdegnata e sostenne lo sguardo rabbioso dell’arcimago.
“Quindi il sigillo è stato completamente sciolto per colpa tua!?! Hai ucciso l’ultima persona che lo custodiva! Mettendo il reame in una situazione ancora più grave e disperata.”
Dangaio appoggiò i gomiti sul tavolo e intrecciò le dita delle mani pochi cm davanti al volto.
“Non devo nulla a questo reame, non ho alcuna intenzione di morire per chi mi ha tradito. Ho ucciso Rie per difendermi. O io o lei. Non c’erano alternative.”
Ishanna avrebbe voluto continuare, ma venne interrotta da sua sorella Gwen che l’afferrò per un braccio.
“Immagino che voi non sappiate cosa hanno combinato i vecchi idioti del consiglio degli anziani di Avalon e la corte del re Costantino…”
Rock e Cloud si mostrarono stranamente attenti a quelle parole.
“Sapevano che la spedizione a Cear Caduggh si sarebbe trasformata in un gigantesco bagno di sangue e l’isola che venne scoperta vicino Cear Sidi, era già nota da tempo: a loro, con tanto di malattie e mostruosità annesse e connesse…”
Rock sussurrò qualcosa, ma soltanto il chierico che era vicino a lui poté capire quelle parole.
“Se qualcuno vuole contestare il mio operato è meglio che si scelga un altro potere da servire prima di parlare…io non ho sulla coscienza migliaia di morti inutili.”
Ishanna ascoltò digrignando i denti…non riusciva a sopportalo.
I suoi modi erano dannatamente pacati, ma riusciva sempre a metterla in disparte con poche parole.
“Se non ci sono altre interruzioni, posso continuare…”
“Quando la nave attraccherà al porto di ingresso, troveremo molte persone ad aspettarci…potete chiedere a loro qualsiasi tipo di informazione riguardo Atlantide.”
Dangaio si alzò e si avvicinò a un mobile, aprì un cassetto e prese una piccola sacca in pelle.
Dalla sacca estrasse una mappa e 8 cristalli luminosi.
Poi stese la mappa sul tavolo e consegnò 1 cristallo ad ognuno di loro.
”Come potete vedere Atlantide è suddivisa in 4 enormi zone: Oceania dove l’acqua ne è l’elemento dominante e da dove inizierete la ricerca, Stigia il regno della sabbia, Volcano la terra del fuoco e per ultimo Aeurus dove nasce il vento che spazza il mondo.”
Wildstar, il reaver, prese in mano il suo cristallo e lo osservò attentamente.
“Questo coso emana un potere immenso…posso avvertire il flusso di mana che si genera da esso… chi ha costruito questo sigillo doveva disporre di poteri strepitosi, decisamente fuori scala…”
Dangaio apprezzò quell’osservazione e riprese il suo discorso.
“Purtroppo la maggior parte dei segreti di Altantide è andata persa per sempre…il cataclisma che la distrusse cancellò quasi totalmente la sua civiltà…sappiate che il loro livello tecnologico e magico era infinitamente superiore al nostro…”
Questa volta nessuno disse nulla…l’arcimago si era comodamente seduto ed osservava le espressioni dei suoi interlocutori, in particolare era attratto dallo sguardo di Gwen.
Il viso di Gwen era incredibilmente dolce e i suoi grandi occhi azzurri brillavano come zaffiri.
Questa donna era realmente in grado di combattere ed uccidere a sangue freddo il suo nemico?
“Una volta che avrete localizzato il sigillo, non dovrete fare altro che utilizzare gli 8 cristalli che vi ho consegnato per far apparire lo spirito guardiano del sigillo e stringere un nuovo patto con lui. Dopo che avrete legato la vostra esistenza al sigillo, avrete solo 24 ore di tempo per abbandonare Atlantide…”
Ruby intervenne nel discorso.
“Come mai così poco tempo per andarcene? Una volta stretto il patto, perché non possiamo rimanere un po’ per cercare qualche oggetto prezioso?”
Dangaio aspettò qualche secondo prima di rispondere…in effetti era una domanda sensata.
“Il sigillo blocca ogni accesso al continente perduto, la sua funzione non è solo quella di tenere lontano la gente, ma anche quella di tenere prigioniere le terribili creature che vi dimorano…”
Ruby protestò vivamente.
“Uffa!! Non è giusto…abbiamo poco tempo per trovare questo sigillo e ancora meno tempo per andarcene…a proposito che succede se per caso non riattiviamo il sigillo entro 7 giorni?”
L’arcimago stava iniziando a ricredersi riguardo la menestrella…non era una testa calda come Ishanna…anche se spesso si comportava come la sua amica.
“Se non riattiverete il sigillo entro 7 giorni, questo scomparirà definitivamente lasciando libero accesso ad Atlantide a tutti e 3 i reami…questo vuol dire anche che tutte le creature che vi dimorano saranno libere di accedere al nostro mondo, con effetti devastanti ed imprevedibili.”
Stranamente questa volta, fu Ishanna a parlare.
“Mi sembra strana questa storia del sigillo…non la trovo molto convincente…”
Dangaio le sorrise in segno di sfida.
“Puoi anche non credere alle mie parole, ma forse crederai ai tuoi occhi quando ti troverai al cospetto di un passato senza eguali nella storia dell’umanità.”
Non avendo altro da dire, Dangaio congedò gli avventurieri e li invitò a godersi il viaggio, salendo sul ponte principale della nave.
Soltanto Gwen si trattenne…da un capo all’altro del tavolo i due si scrutavano in cerca di qualcosa.
“Di cosa hai bisogno Gwen? Vuoi chiedermi qualcosa di particolarmente riservato?”
la giovane strega esitò più volte prima di rispondergli…
“Ecco…so che non dovrei chiedertelo…ma…cosa successe realmente 5 anni fa?”
Dangaio non le rispose, si alzò dalla sedia e dandole le spalle, si mise ad osservare una cartina geografica di un lontano continente chiamato Aden.
Gwen credette di averlo offeso con quella domanda così improvvisa…si alzò e si avvicinò alla porta, fermandosi solo quando l’arcimago cominciò a parlare.
“La storia si muove su di una circonferenza, tende a ripetere lo stesso ciclo infinite volte, se non avviene un evento imprevisto che le fa prendere un’altra via…”
Gwen si concentrò al massimo delle sue capacità per riuscire a cogliere ogni significato possibile di quelle parole…la verità riguardo la tragedia di cear Caduggh non venne mai resa pubblica e lui era l’unico superstite…
“Ciò che si verificò quel giorno, non fu la prima volta che accadde, tuttavia vi fu un’importante variazione che ne ha cambiato per sempre il suo futuro: una persona sopravvisse…io.”
Gwen non riusciva bene a comprendere il significato di quest’ultima frase…
La tragedia di cui si sapeva così poco, non era la prima volta che si era verificata?
Quante persone erano sparite le altre volte ? Il Consiglio degli anziani di Avalon ne era al corrente?
“Ho visto i miei amici morire, davanti ai miei occhi…il tutto per cosa?”
Gwen non rispose a quella domanda…
“Cosa desiderano secondo te, gli uomini che hanno del potere?”
Questa volta, Gwen riuscì a rispondere…
“…Maggior potere?”
“Esatto…chi ha del potere, ne desidera sempre di più, il potere corrompe facilmente chi cerca di possederlo…è come essere ammaliati da una stupenda donna ed essere disposti a fare qualsiasi cosa pur di ottenerla…”
Gwen arrossì per un istante.
“Dimmi la verità, tu e Ishanna non siete sorelle naturali, vero?”
Gwen presa alla sprovvista cercò di abbozzare una frase sensata...
“Come ?? Non puoi saperlo…nessuno conosce questo segreto…come hai fatto?”
Dangaio si voltò e fissò intensamente la giovane strega.
“La vostra energia vitale è profondamente differente, se aveste un genitore in comune, dovreste avere anche un’energia simile…cosa che invece non possedete…ergo sei stata adottata?”
Gwen si appoggiò a una sedia…
“SI è vero…io non ho mai conosciuto mio padre…”
Gwen fece un profondo respiro e si sedette.
“So solo quello che mi ha raccontato il mio padre adottivo prima di morire…un giorno un uomo bussò alla porta della fattoria di Ishanna…disse che sarebbe dovuto partire per una guerra in un paese lontano e che non avrebbe potuto prendersi cura di me…”
Dangaio si avvicinò lentamente a lei.
“Diede 5 platini al mio padre adottivo perché si potesse prendere cura di me e garantirmi un’educazione adeguata…e mi lasciò un biglietto...”
L’arcimago si sedette su una sedia a fianco di Gwen.
“Che c’era scritto sul biglietto? Che fine fece quell’uomo ?”
Gwen era quasi sul punto di scoppiare a piangere.
“Non fece mai ritorno…sul biglietto c’era scritto di cercare l’uomo che domina i serpenti di fuoco, solo questo…”
Dangaio le appoggiò una mano sull’esile spalla.
“Mi dispiace se ho risvegliato dei ricordi dolorosi, non era mia intenzione farti soffrire inutilmente, ti prego di perdonare la mia curiosità, mi sono intromesso in faccende che non mi riguardano…”
Gwen rimase qualche secondo ad osservalo…
“Tu sai chi è l’uomo che domina i serpenti di fuoco?”
Dangaio le sorrise.
“Molte delle mie tecniche mi consentono di generare dei serpenti di fuoco…”
Gwen pose la sua graziosa mano, sulla mano che Dangaio le aveva appoggiato sulla spalla, voleva chiedergli se sapesse chi era in realtà suo padre, ma in quell’istante ebbe una visione.
Fu incredibilmente rapida e non riuscì a comprendere che cosa aveva visto…
Sentì solo la voce dell’arcimago richiamarla alla realtà.
“Gwen? Sei piuttosto pallida, soffri il mal di mare?”
La giovane strega cercò di rispondergli, ma non ne ebbe la forza.
“Ti conviene salire sul ponte, l’aria fresca ti farà stare meglio…ora ho una faccenda importante da sbrigare.”
Dangaio si alzò dalla sua sedia e si diresse in un’altra zona della nave lasciandola sola.
Gwen si fece forza e raggiunse il ponte superiore della nave…Ruby stava intonando una bellissima canzone…Il suo ultimo ragazzo, era un cantore di grande successo presso la corte dei vari re e le insegnò moltissime canzoni…

“We are the stars reaching out for the sky
you are the star that irreplaceable love rises along
with a cloud of dust
we are journeying to the stars
the dream you saw before awakening will come true for sure,
so don't ever forget it in these fragments of the flowing time
I don't need any more days to find my place in this world
The siluette my shape is projecting right now
still wants to continue the search for that far, far away, promised land I saw in my dreams
we are the stars like rising arrows
you are the star that undying power of yours, as it pierces through the darkness,
it opens before you to the expanding panorama
We are journeying to the stars…”

Quando Ruby finì di cantare la sua canzone, persino gli Half-Ogre l’applaudirono!
La sua voce melodiosa e la sua interpretazione commossero addirittura qualcuno di quei bestioni!
Rock e Cloud anche se non ne avevano afferrato bene il senso, applaudivano con foga.
Anche Wildstar ed Ishanna le fecero molti complimenti a riguardo.
Pearl se ne stava come al solito in disparte dal resto del gruppo, ma anche lei apprezzò molto quella canzone.
Gwen si avvicinò alla balaustra e una forte folata di vento, le scompigliò la chioma di lunghi capelli…una voce attirò la sua attenzione.
“Non avevo fatto caso ai tuoi lunghi capelli, di solito li si tiene corti per impedire al nemico di afferrarli durante un combattimento ravvicinato…”
Gwen si voltò lentamente, seduto su di un barile di spezie, Elviento stava controllando l’efficienza delle sue armi e lo stato delle sue scorte di veleni.
“Io sono una strega, di solito il resto del gruppo impedisce ai nemici di avvicinarsi a me…”
Elviento le sorrise…
“Non hai molta esperienza in battaglia, vero?”
Gwen fece una smorfia…
“Non sono un’incapace…anche se non combatto in prima linea come fa mia sorella, so come comportarmi in caso qualcuno riesca ad arrivarmi vicino.”
L’infiltratore rise per qualche secondo.
“Dubito che le tua vestaglia da notte, possa in qualche modo fermare le micidiali lame degli shadowblade o di un nightshade, ma lascia che ti dia un consiglio…non contare mai sull’aiuto degli altri: ci saranno spesso situazioni in cui non potranno aiutarti in alcun modo...”
Gwen stava iniziando ad arrabbiarsi…
“Vuoi dire che sono un peso per il gruppo?”
Elviento le rispose con un ghigno beffardo.
“Ti dico solo di fare molta attenzione, non sappiamo cosa troveremo ad attenderci una volta arrivati a destinazione.”
Gwen finalmente comprese che l’infiltratore di stava solo preoccupando per lei.
“Perché tutti mi trattate come se fossi una novizia alle prime armi?”
Elviento si mise a giocare con i suoi coltelli facendoli roteare.

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