It's seems we're so invincible, the truth is so cold

di Acclaim
(/viewuser.php?uid=136952)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nightmare ***
Capitolo 2: *** Promise me you'll never feel afraid ***
Capitolo 3: *** Tension ***
Capitolo 4: *** A little piece of heaven ***
Capitolo 5: *** Harlot ***
Capitolo 6: *** Seize the day or die regretting the time you lost ***
Capitolo 7: *** All this hurt can finally fade... ***
Capitolo 8: *** Girl I know ***
Capitolo 9: *** We've all been lost for most of this life ***



Capitolo 1
*** Nightmare ***


2001
 
‘Ehy signorina Hillen, per caso ha del tempo per me?’
 
‘Oh Jimmy certo che ne ho del tempo per te, solo dodici anni che non ci vediamo ma ti voglio ancora così bene da sopportarti’
 
‘Allora le dirò con grande piacere che la verrò a trovare domani!?
 
‘DOMANI??!! Jimmy è fantastico, io…io non vedo l’ora grazie grazie grazie!!’
 
Dopo quella telefonata iniziò a immaginarsi come poteva essere cambiato il suo amico, se l’avrebbe riconosciuto, e soprattutto se sarebbe riuscita a dormire, cosa che non accadde: da lì a poche ore avrebbe rivisto il suo migliore amico, finalmente.
 
Da quel maledetto giorno non poté fare a meno di pensarlo ogni singolo momento della sua vita, lo ricordava benissimo:
 
 
“Era il 1989
 
Ne era sempre più convinta, era il suo migliore amico, erano soli ma stavano bene.
'Jimmy Jimmy giochiamo?'


'Va bene Vic però dopo basta che ho fame'

Erano come culo e camicia, inseparabili. Lei forse aveva una piccola cotta per lui ma non ne era sicura, aveva solo sei anni e non poteva pensarci troppo, nel dubbio erano amici.

'James Owen Sullivan vieni subito a mangiare o resti senza cena sia oggi che domani'

'Scusami Vic ora devo andare ci vediamo domani' e la abbracciò.

 Vic tornò a casa sua, quando Jimmy se ne andava era sempre così terribilmente triste, ma sapeva che il giorno dopo sarebbe tornato e avrebbero continuato a giocare, succedeva sempre così ma quela volta no.


'Victoria è pronta la colazione!'

'Arrivo mamma vengo giù subito!' mangiò in fretta, come al solito, in attesa di rivedere il suo amico Jimmy.'

'Ok mamma vado ciao!'

'Dove vai tesoro?'

'Da Jimmy a giocare'

'Piccola siediti un attimo...' a Vic non piaceva affatto l'espressione della madre, non era mai stata così cupa, tranne al funerale del nonno; era quasi cauta in depressione.

'Il tuo amico Jimmy si è traferito a Huntington Beach, è partito due ore fa. Pare che il padre abbia trovato una posizione più prestigiosa per il suo lavoro e se ne sono dovuti andare all'instante, sua madre, Jessica, mi ha salutato stamattina.

'Ma...ma...mamma stai scherzando?' disse Vic in lacrime.

'Putroppo no tesoro, Jimmy non sapeva che sarebbe dovuto partire e probabilmente non lo sa ancora: al momento della partenza stava ancora dormendo per questo non ti ha salutato'

 Vic non disse nulla, corse in camera sua e per una settimana intera si fece portare il pranzo dalla madre perchè non voleva uscirne, non fece altro che piangere per sette giorni, poi...


'Driin driin driin!!!!'

'Pronto?'

'Ehm salve signora Hillen...c'è per caso Vic?'

'Viiiiiiictoria CORRI SUBITO QUI!' Vic senza obbiezioni corse dalla madre che le passo il telefono.

'Pronto?'

'Ehy Vic'

'Jimmy!!! Jimmy perchè te ne sei andato tu eri il mio unico amico, torna ti prego torna!'

'Non posso, il mio babbo ha detto che devo stare qui perchè così staremo meglio tutti, però ti telefonerò ogni giorno e tornerò a trovarti!'
 
La conversazione continuò per ore fino a quando Jimmy disse 'Scusa devo riattaccare ci sentiamo domani, papà mi ha comprato una nuova macchinina' Vic si sentiva così bene dopo quella telefonata, si sarebbero sentiti ogni giorno e questo la rendeva felice.”

 
 
Ma non ci volle pensare più di tanto, quei ricordi la rendevano più triste che mai.
 
‘Dlin dlon’ un tornado invase casa Hillen, Vic si precipitò giù per le scale ed andò ad aprire.
 
Davanti a sé trovò il ragazzo più bello che avesse mai visto: alto magro, con due occhi di ghiaccio. Gli saltò addosso e lui ricambiò volentieri con un piccolo bacio sulla guancia.
 
‘Santo cielo Sullivan sei diventato un bell’ometto!’
 
‘Anche lei non scherza eh Victoria Michelle Hillen, è diventata una bellissima donna’
 
Non le era mai capitato di sentirsi così bene in vita sua, salutò i suoi genitori e portò Jimmy a fare un giro a San Francisco.
 
‘Sai Jimmy, non c’è stato un giorno in questi dodici anni che non ti abbia pensato, mi sei mancato più di ogni altra persona al mondo’
 
‘Piccola anche tu mi sei mancata, mi dispiace solo che con gli impegni della band non sia potuto venire prima’
 
‘A proposito, sono la migliore amica di una persona  famosa!’ lui la guardò malissimo ‘Non ancora famosa‘ la rimproverò Jimmy
‘Scusa, un po’ di euforia…’
 
‘Non sei cambiata affatto Vic, anzi, ora hai più tette di quando avevi sei anni’ gli diede un colpo sulla nuca.
 
‘Per quanto riguarda te invece il cervello ti ha proprio abbandonato eh’ gli disse
 
‘Probabile’ rispose.
 
‘Ma me li presenterai questi tuoi Sevenfold o dovrò farmi pregare ancora molto a lungo?’ in realtà il pensiero di vedere Brian le piaceva parecchio, senza nulla togliere agli altri ovviamente.
 
‘Oh, Vic, chi è che ti interessa questa volta?’ a quella domanda rimase pietrificata: sapeva benissimo chi le interessava, ma nonostante lo trovasse un figo da paura non era di certo Brian, nemmeno Matt, Zacky o Johnny, ma l’altro componente della band.
 
 La cotta che aveva sempre avuto fin da piccola si era confermata rivedendolo, era terribilmente bello.
 
‘Beh, se ti dicessi che è un segreto?’
 
‘Dai Vic non fare la stronza, ti rivedo dopo dodici anni e non sei in grado di dirmelo?’ e terminò la frase con una faccia imbronciata, la stessa faccia che l’aveva sempre fatta impazzire.
 
‘Hai ragione, te lo meriti’ si avvicinò alle sue labbra e gli diede un bacio.
 
‘Ahah, non desideravo altro’ accompagnò il bacio con una piccola risata, poi iniziò a sfilarle la maglia.
 
‘Ehy Jimmy siamo in una panchina in mezzo a un parco, se andassimo a casa mia?’
 
‘Mmm, buonissima idea’ e la baciò.
 
Durante il viaggio non smisero di guardarsi per neanche mezzo secondo e finalmente quando raggiunsero casa notarono con sollievo che i genitori di Vic se ne erano andati.
 Jimmy la prese in braccio, fece le scale e quando arrivarono in camera la buttò sul letto e le mise la mano sotto la maglia.
 
Quando Vic si svegliò di fianco a lui capì che non era mai stata più felice in vita sua.
‘Vic, Vic sei sveglia?’
 
‘Ehm, a meno che non stia sognando allora sì sono sveglia’
 
‘Piccola mi dispiace ma io questo pomeriggio devo ripartire, Brian, Matt, Johnny e Zacky contano su di me e devo finire di registrare’
 
‘Registrare?’ disse Vic cercando di trattenere le lacrime.
 
‘Sì, stiamo lavorando al nostro primo album, mi dispiace Vic, non volevo illuderti, ma è stato più forte di me’
 
‘Bene’ Vic si alzò dal letto, si vestì e se ne andò sbattendo la porta.
 
Jimmy iniziò a vestirsi e a prendere le sue cose per andare in aeroporto, chiamò un taxi e dopo 15 minuti si ritrovò su quell’auto.
 
‘All’aeroporto’ disse Jimmy al taxista.
 
‘No un momento, ci sono anche io’ arrivò Vic con tre valigie e con il suo solito sorriso lampante.
 
‘Ma che ci fai qui?’ chiese Jimmy.
 
‘Jimmy, mi rifiuto di fare ancora a meno del mio uomo, io vengo con te, ma se non vuoi l’unica cosa che devi fare è dirmelo’
 
Lui le diede un bacio sulle labbra e Vic sorrise.
 
‘Ma i tuoi lo sanno?’ le chiese.
 
‘Lo sapranno presto, non temere’ accompagnò questa informazione con una risata un po’ perfida.
 
‘Tu sei pazza!’ disse Jimmy scandendo bene le parole’
 
‘Lo so spilungone’ e partirono insieme per Huntington Beach per una nuova vita insieme. 




Ehy ciao a tutte e a tutti!!
Se vi piace la mia storia ditemelo e, perchè no, anche se non vi piace :D
So già che i fatti si svolgono abbastanza in fretta ma non riesco a tirarla tanto per le lunghe, ci ho provato credetemi!
Dico grazie in anticipo a chiunque leggerà la mia storia, ci tengo veramente a sapere la vostra opinione :D
Un bacione :)
Acclaim.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Promise me you'll never feel afraid ***


Si trovavano sull’aereo e Vic non riusciva a fare altro che guardarlo, lo trovava di una bellezza infinita, e pensare che quell’uomo adesso era suo, la sollevava.
 
Ancora si ricordava delle loro foto di quando erano piccoli, Jimmy era totalmente cambiato: prima era biondo, bassino e abbastanza cicciotto e dolce, dolcissimo. Adesso aveva i capelli neri era alto, magro e due occhi azzurri come il ghiaccio.
 
Vic portava sempre una sua foto nel portafoglio, ma questo Jimmy ancora non lo sapeva.
 
‘Sai Jimmy, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata’
 
‘Ah sì? E cosa mi può dimostrare che sia la verità ciò che hai appena detto?’ disse tutto questo con un sorriso di sfida, ma Vic era pronta, prontissima.
 
‘Ti ho sempre pensato, giorno e notte, guarda qua’ gli mostrò la foto, la foto per colpa della quale prima di Jimmy non aveva mai avuto storie d’amore, se lo sentiva: quando si sarebbero rivisti avrebbe capito finalmente che era lui la sua anima gemella, e così era stato.
 
‘Oh, non so cosa dire Vic, grazie davvero, ma anch’io ho qualcosa che dimostra che non ho mai smesso di pensarti’ tirò fuori dalla sua tasca un foglio e iniziò a leggerlo ad alta voce:
 
 “Cara Vic, non se mai avrò il coraggio di inviarti questa lettera, ma sappi che oggi che ho 18 anni non ho mai avuto più voglia di vederti, di abbracciarti e sentire se il tuo profumo è sempre quello di una volta. Voglio dirti che non me ne sarei mai andato se fosse dipeso da me, voglio dirti che non ti avrei mai lasciata. Ma adesso sento il bisogno di stare vicino a te, di avere un’amica qui al mio fianco. Se potessi prenderei il primo aereo per San Francisco e verrei diretto a casa tua, ma io e  Matt ci siamo gettati in un’impresa probabilmente più grande di noi, stiamo cercando di mettere su una band, una vera band con un branco di fan fighe che ci sbavano dietro!
Quindi morale della favola, non posso venire a trovarti ancora per un po’. Forse è un bene, perché se arrivo ti salto addosso e non ti mollo più! E promettimi che quando verrò tu farai lo stesso, non mi devi mollare neanche per un istante, promettimi che quando verrò per dirti “TI AMO PICCOLA MIA” tu mi dirai “ANCH’IO JIMMY” e mi bacerai. Ebbene sì Vic, non ho smesso di amarti dal 17 aprile 1983, e spero che per te sarà lo stesso. Non sono mai stato sicuro del bene che da piccolo provavo per te, l’ho sempre saputo, ho sempre provato qualcosa di più.
Un bacio.
Jimmy”
 
Vic lo guardò e iniziò a singhiozzare ‘Ebbene signor Sullivan, io ti ho amato da sempre, da quel 17 aprile 1983, il giorno in cui sono nata’ questa fu l’unica cosa che riuscì a dire, era a dir poco troppo emozionata.
 
Jimmy le morse il labbro inferiore e iniziò a baciarla, lei, ovviamente, lo assecondò.
 
‘Ma Jimmy, c’è una cosa a cui non abbiamo pensato, dove andrò a vivere?’ Vic era in panico totale, non ci aveva neanche minimamente pensato.
 
‘Ahahah vuoi prendermi in giro? Dove andrai a vivere secondo te? Verrai a stare da me, e oggi stesso ti presenterò i ragazzi’
 
Vic era eccitata all’idea, ma allo stesso tempo molto preoccupata, aveva solo 18 anni e si ritrovava già a convivere con il suo ragazzo, e, non prendiamoci in giro, sapeva benissimo che a casa non avrebbero giocato a carte.
 
‘E come si chiama la canzone che devi registrare?’
 
‘Si chiama “To the End Rapture” versione heavy metal. E’ la prima canzone che incide Brian con noi, dovevi vederlo una settimana fa, se la stava facendo sotto’
 
Vic e Jimmy risero al pensiero del grande Synyster Gates che si cagava sotto per una canzone.
 
‘Signori passeggeri stiamo atterrando per l’aeroporto per Long Beach’
 
Mentre l’hostess parlava Vic si immaginava come sarebbe stata la sua vita dopo essere scesa da quell’aereo insieme a Jimmy, tutto ciò di cui aveva bisogno era quello che avrebbe trovato fuori da lì.
 
 
‘Ehy Matt, vieni all’aeroporto a prenderci o ti devo pregare in ginocchio’
 
‘Arrivo Jimmy, arrivo, ma…a prenderci? Chi c’è con te?’ Vic sentiva Matt parlare dall’altro capo del telefono.
 
‘C’è LEI Matt, proprio lei.’
 
‘Ah e bravo Jimmy, alla fine ce l’hai fatta eh, è da quando ti conosco che mi parli sempre e solo di Victoria Michelle Hillen, finalmente la vedrò! Ah, se poi non è bella come dici ti uccido’
 
‘E anche se fosse? Lei è MIA. E poi parla piano che è qui di fianco a me, non voglio che si monti la testa’ Matt rise e concluse la telefonata con ‘Ok, arrivo subito’
 
Vic e Jimmy si misero a sedere su una panchina, e un’ora dopo videro Matt con i suoi soliti ray ban che veniva loro incontro.
 
‘Ehy Matt, alla buon’ora eh! Ci vogliono dieci minuti per arrivare qui, che cavolo hai fatto?’
 
‘Ho avvisato la band che la star è arrivata’ rispose.
 
‘Oh beh sì sono qui’ Jimmy e la sua solita aria da modesto.
 
‘Non parlavo di te idiota, ma di lei’ Matt si inchinò a Vic e le baciò una mano e Jimmy gli diede un pugno sulla pancia.
 
‘Ehy Jimmy rilassati, non è colpa mia se sono estremamente affascinante’ e Vic iniziò a atteggiarsi e Matt iniziò a ridere.
 
‘Sì, hai ragione, ma sei tanto affascinante quanto mia, tu hai Val caro Matt.’ Jimmy mise il braccio intorno alla spalla di Vic e insieme andarono verso la macchina del cantante. Matt sbuffò come se volesse dire “eh vabbè mi accontento”, ma sapevano tutti quanti che era perdutamente innamorato d Valary e nessuno li avrebbe separati.
 
Matt si mise a sedere e accese la macchina.
 
‘Si parte, allacciatevi le cinture!’ Partirono ai 50 km/h per poi passare ai 100 in pochi secondi.
 
Vic e Jimmy si guardarono terrorizzati.
 
‘Piccola, se da qui non usciamo vivi sappi che ti amo’ tutti e tre risero e nel giro di pochi minuti si ritrovarono davanti a casa di Jimmy.
 
‘Ehy Jimmy, non me la fare diventare mamma a 18 anni per favore’ disse Matt.
 
‘No, tranquillo, non faremo niente’
 
‘Santa donna Val’ disse Vic.
 
Jimmy le prese la mano e aprì la porta di casa.
 
‘Signorina, sul letto, ORA’
 
‘No Jimmy, devo farmi una doccia, e…dammi retta: è meglio che tu faccia lo stesso’ Jimmy si mise a ridere.
 
‘Oh, hai ragione. Quindi vorresti  fare la doccia, uscire, aspettare che io mi faccia la doccia…Non la trovi una grandissima perdita di tempo?’
 
‘Jimmy…’ Vic si mise a ridere ‘Doccia in due?’
 
Lui la baciò e si svestirono, entrarono nella doccia iniziarono a baciarsi.
 
Quando uscirono Vic si mise subito l’accappatoio anche se Jimmy non avrebbe voluto assolutamente.
 
‘Dai Jim, devi andare ad incidere tra un’ora, preparati che così mi presenti gli altri’
 
‘Mmm, sto iniziando a pensare che provi un certo interesse per “gli altri”’
 
Era vero. Da quando Jimmy le aveva parlato di Brian al telefono, non faceva altro che pensare a quanto fosse bello baciarlo, a quanto le sarebbe piaciuto. Ma sapeva che Jimmy era qualcosa di più del Gates, o almeno lo sperava.
 
‘Io amo te Jim’ si sentiva una puttana, era vero, lo amava. Ma era sicura che quando avrebbe visto Brian non sarebbe rimasta indifferente.
 
‘Ottimo, allora vestiti che andiamo’
 
Vic non se lo fece ripetere due volte, doveva vederlo. Quel dubbio la opprimeva.
 
In cinque minuti era già pronta e Jimmy era preoccupato ‘Vic, ricordo bene che il tuo tempo di preparazione va da un’ora a due, dimmi ora che cazzo hai da essere così euforica’
 
‘Jimmy stai tranquillo, cazzo sono due anni che aspetto di vedere quei ragazzi che ti rendono così felice, dopo la band da ogni tua telefonata sprizzava solo allegria’ Vic era in lacrime.
 
‘Piccola, scusami hai ragione’ le asciugò una lacrima ‘Ma non riesco neanche a concepire l’idea di doverti lasciare, non te ne andare mai’
 
Vic prese la borsa e concluse la discussione con un dolcissimo ‘Dai muoviti stronzo’ e si mise a ridere anche se ancora singhiozzava.
 
L’appuntamento era per le 4 al bar di Johnny, erano perfettamente puntuali. Entrano nel bar e videro Matt che li salutò.
 
‘Ehy Vic, che cazzo ti ha fatto Jim? Perché piangi?’ era arrabbiato, non sopportava vedere piangere quella ragazza, da subito aveva stretto un forte legame con lei.
 
‘No niente Matt’ gli diede un bacio sulla guancia per tranquillizzarlo.
 
‘Oh magnifico, io ormai me lo porterei a letto’ nessuno aveva mai visto Jimmy così incazzato.
 
‘Amico rilassati, mi ha dato un bacio sulla guancia’ Matt cercò di giustificarsi.
 
‘Non perdeteci del tempo’ disse Vic.
 
‘No, non perdete del tempo con me’ Jimmy se ne stava andando e Vic corse verso di lui ‘Mi dici che cazzo hai?’
 
‘Vic, non lo so neanche io, essere così geloso è più forte di me, non ti voglio perdere non voglio…’
 
Gli diede un lieve bacio sulle labbra ‘Io ti amo Jimmy, cazzo TI AMO! Se non fosse così perché mai mi sarei trasferita qui senza dire niente a nessuno, lasciando i miei genitori a casa, lasciando tutto laggiù?!’ Jimmy si sentì terribilmente in colpa.
 
‘Piccola, ti autorizzo a picchiarmi ogni volta che farò così’ La prese sottobraccio e tornarono dentro.
 
‘Tutto ok amico?’ chiese Matt.
 
‘Sì, scusami Matt, sono un coglione’ Il cantante gli diede una pacca sulla spalla.
 
Vic si sentiva finalmente tranquilla ma all’appello mancava qualcuno… 




Ehy kid do I have your attencion?

Lo so lo so, la coppia Vic e Jimmy funziona ma mi piace troppo l'idea di Brian, e cosa ve ne pare di questo Jimmy gelosone?
A me piace troppo :D
Ringrazio tutti e tutte quelle che vorranno recensire, fatemi sapere se la storia sta andando avanti bene!
Un bacio :D
Acclaim.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tension ***


‘Ehy ragazzi’ qualcuno stava entrando nel bar ma Vic non ci fece troppo peso.
 
‘Ciao Zack, ciao Brian’ Jimmy li aveva salutati con un cinque.
 
Vic si girò preoccupata, finalmente avrebbe visto dal vivo colui che le aveva messo quei dubbi fino a  poco tempo prima.
                                                              
‘E questa signorina? E’ la fiamma di Jimmy?’ Brian stava andando verso di lei, aveva ragione: era bellissimo. I capelli neri sparati, gli occhi marroni, un naso perfetto e quella bocca sottile che le era sempre piaciuta. Non c’era una foto che le avesse mandato Jimmy dove il Gates era venuto male, era sempre stato bellissimo.
 
Vic gli strinse la mano ‘Piacere Vic, la fiamma di Jimmy’ disse imitando la voce di Brian.
 
‘Cazzo amico te la sei scelta bene’ disse Zacky.
 
‘Ah, piacere Zack, sono Vic’
 
‘L’avevo intuito ‘ si strinsero la mano e dall’altra parte del bar uscì Johnny.
 
‘Ehy, a me nessuno mi caga?’
 
‘Non ti si vede, sei basso’ disse Brian ridendo.
 
‘Vic’ gli porse la mano. ‘Johnny’ e lui gliela strinse.
 
‘Bene bene, quindi Jimmy se non ti dispiace la signorina me la prendo io eh’ Brian le mise il braccio intorno al collo e Vic stava per scoppiare. ‘Sì, prendimi’ voleva dire, ma non poteva.
 
‘Ehm, Gates non ti conviene molto, oggi Sullivan è un po’ alterato’ disse Matt.
 
‘Oh, oh mi perdoni ma che hai fatto?’
 
‘NIENTE ok? Devo andare a registrare, Vic andiamo?’ chiese Jim.
 
‘Dai Jim lasciala qua, lascia che si diverta un po’ qui con noi’ lo supplicò Brian.
 
‘Vic?’
 
‘Sì Jimmy, preferirei stare qui a farmi due risate’ disse lei.
 
‘Ok, ci vediamo dopo allora’ disse James per nulla frustrato.
 
Gli altri lo salutarono e Zacky iniziò a parlare con Vic di una festa ‘Ti andrebbe stasera di venire alla festa a casa Sanders? Val vuole conoscerti e pensa che non ci sia un modo migliore di un gran bel party’
 
‘Sì dai vieni, ci farebbe piacere’ Brian le fece l’occhiolino.
 
Vic non poteva dire di no, non proprio a lui,
 
‘Sì certo, ci sarò’
 
Restarono al bar a parlare per tre ore, ormai erano le otto, e tutti aspettavano Jimmy. Passò qualche minuto e…
 
‘Eccomi qua, cazzo la mia batteria è fantastica!’
 
‘Oh, lo capisci ora? E’ talmente bella che non la meriti’ disse Zacky.
 
Tutti si misero a ridere compresa Vic.
 
‘Oh Jim Zack mi ha chiesto se stasera andiamo a una festa di Val per farmi…diciamo gli onori di casa, e ho intenzione di andarci…vieni?’
 
‘Certo che vengo, la mia piccola ha bisogno di me’
 
‘Non necessariamente, caro James’ disse Brian.
 
Jimmy gli lanciò un’occhiataccia e Vic si sentì in mezzo. In mezzo a due magnifiche persone. In mezzo a un amore che alla fine non sapeva neanche se fosse vero quello che provava per Jim, forse era solo amicizia una grande, grandissima amicizia. Forse si era lanciata in questo mondo solo perché Jimmy le mancava terribilmente. Una cosa era certa: non amava Brian. Lo desiderava, lo desiderava con ogni fibra del suo corpo, in cuor suo sapeva che non avrebbe resistito più di tanto.
 
‘Ehy piccola che hai?’ le chiese Jim.
 
‘No, non ho niente, torniamo a casa a prepararci, a dopo ragazzi’ Vic li salutò, anche se il saluto era per una persona in particolare.
 
Jimmy e Vic tornarono a casa e lui volle subito fare l’amore.
 
‘No Jimmy, abbiamo una vita davanti, possiamo farlo quando vogliamo. Ma oggi no, anzi meglio, ora no: ci dobbiamo preparare per la festa e non posso arrivare in ritardo proprio io che sono, diciamo…la festeggiata. Dopo la festa ci diamo alla pazza gioia ok?’
 
Lui la baciò ‘Ok piccola, scusami’ lei gli strinse la mano e lo abbracciò, si sentiva una merda.
 
Lei si mise un vestito nero super mega attillato, anche se non voleva ammetterlo, voleva sembrare sexy agli occhi di Brian, lo desiderava come non aveva mai fatto in vita sua.
 
 
Erano le dieci di sera e Jimmy e Vic erano pronti per andare alla festa.
 
‘Le chiavi Jim?’
 
‘Le chiavi? La casa di Matt e Val è a 50 metri dalla nostra’
 
‘Meglio così allora’ uscirono dalla porta e in due minuti si ritrovarono a suonare il campanello di casa Sanders.
 
Aprì Val ‘O MIO DIO, sei tu, la superstar! Tu dovevi sentire Jimmy, da quando lo conosco non ha mai smesso di parlarmi di te, ormai so tutta la tua vita a memoria!’
 
‘Oh beh, piacere anche a te, signorina Sanders’ loro due risero e Jimmy entrò dentro salutando tutti quelli che vedeva.
 
‘Ehy, piccola Sullivan, ci si rivede eh?’ Brian le fece l’occhiolino e le diede un bacio sulla guancia ‘Avanti, vieni dentro che beviamo qualcosa’
 
Vic si convinse che avrebbe dovuto passare tutta la sera con Brian visto che Jimmy era talmente ubriaco da non capire neanche dove fosse.
 
‘Vic, stasera Jimmy viene a dormire da me, voglio tenerlo sotto controllo di persona, penso che oggi non mi ubriacherò’ disse Zacky, che subito dopo si buttò su una bottiglia di vodka alla menta.
 
‘E io? Non voglio dormire da sola!’
 
‘Vieni da me’ disse Brian.
 
Il cuore di Vic si fermò per un secondo, sarebbe successo qualcosa, lo sapeva.
 
‘Avanti vieni da me e inizia a bere qualcosa, sei libera di darti alla pazza gioia, sarò il tuo bodyguard per una sera’
 
Vic si convinse e passò da uno, a due, a tre, a quattro, e sempre di più mix di cocktail che sicuramente le avrebbero fatto vomitare l’anima come minimo.
 
Quando Brian vide che la situazione stava degenerando la portò a casa in braccio, erano solo 100 metri. Per fortuna Jimmy non si accorse di niente e andò con Zacky tranquillamente: in caso contrario sarebbe successo il finimondo.
 
Brian aprì la porta di casa, ma all’abito nero e sexy di Vic non seppe resistere, come non seppe resistere ai suoi occhi azzurri, ai suoi capelli castani e alla sua bocca. La buttò sul letto e iniziò a svestirla e lei lo assecondò, un po’ perché era ubriaca e un po’ perché lo desiderava, lo voleva troppo.
 
Lei gli mise le mani nei capelli e lo baciò, lui le sposto i capelli e la guardò intensamente negli occhi ‘Lo sai che stiamo facendo una cazzata vero?’ le chiese ‘Certo che lo so, ma a me va benissimo così’ si misero a ridere e quella notte divenne la più bella della vita di Vic, e forse anche di quella di Brian.
 
Il mattino Vic si sveglio accanto a lui, le ci volle un po’ per ricordare ciò che era successo quella notte, poi capì…
 
‘Cazzo cazzo cazzo!!’ Vic iniziò a vestirsi frettolosamente.
 
Brian si svegliò ‘Ehy che hai?’ le chiese.
 
‘Che ho? Ho spudoratamente tradito Jimmy con il suo migliore amico, ecco che ho, ora vado a casa, sperando che lui sia ancora da Zack’
 
‘Oh, sì ok hai ragione, ci vediamo dopo’ le diede un bacio sulle labbra e lei lo salutò uscendo dalla porta.
 
Vic corse verso casa di Jimmy notando con sollievo che dentro non c’era nessuno.
 
Sì mise una t-shirt e un paio di jeans appena in tempo per il ritorno di Jimmy.
 
‘Ehy piccola’ le disse. Lei si sentì veramente una merda, uno schifo.
 
‘Ehy Jim, grazie per avermi lasciata da sola ieri, sono dovuta stare qui da sola tutta la notte’
 
‘Non è colpa mia, Zack voleva evitare qualsiasi genere di pericolo e ha voluto tenermi sotto controllo’ cercò di giustificarsi.
 
Lei lo baciò ‘Tranquillo’
 
‘Bene, ora possiamo darci alla pazza gioia o no?’
 
‘No Jimmy, non sto bene, anche io ieri ero in forma diciamo, e…devo vomitare!’
 
Vic corse in bagno e iniziò a rimettere, ma intanto le venne anche da piangere pensando a ciò che aveva fatto quella notte. Aveva tradito lui, l’uomo della sua vita.
 
Dopo tutto quel trambusto si mise a letto, le era venuta anche la febbre a 39. Le squillò il telefono e per fortuna in quel momento Jimmy non era in casa, era andato a comprarle i muffin che le piacevano tanto.
 
‘Pronto?’
 
‘Ehy, sono Brian, come va?’
 
‘A parte i sensi di colpa che mi stanno divorando l’anima, la febbre e il vomito bene tu?’
 
‘Oh, a parte i sensi di colpa che mi stanno divorando l’anima, molto bene’
 
‘Brian, ho capito che io Jimmy non lo amo, gli voglio un gran bene, ma non lo amo come credevo’ Vic era in lacrime, si sentiva in colpa ma era vero.
 
‘La causa sono io vero?’
 
‘No, veramente tu hai solo confermato ciò che sospettavo da tempo’
 
‘Io mi sento una merda, non hai idea di quanto stia male’
 
‘Brian, dobbiamo dirglielo’
 
‘Ma sei pazza? Mi ucciderà e la band andrà a farsi fottere’
 
‘Oh Brian Jimmy sta arrivando, ci sentiamo dopo ciao’
 
‘Amore ecco i muffin’ disse lui.
 
‘Grazie’ iniziò a mangiare, Jimmy tentò di baciarla ma lei si scansò, notò che c’era qualcosa di strano.
 
‘Mi dici che hai per favore?’
 
‘Lo sai, sto male e non mi va’ sapeva benissimo che non era quello il motivo, ma non era il momento giusto per dirglielo.
 
‘Va bene’ Jimmy si vestì e andò verso la porta.
 
‘Dove vai?’ gli chiese lei.
 
‘Da Johnny, immagino che tu non voglia venire visto che stai così male’
 
‘No infatti, ciao Jim’ gli rispose.
 
‘Ciao piccola’ e le diede un bacio sulle labbra.
 
Quando fu sicura che Jimmy non la sentisse, chiamò Brian.
 
‘Per quanto sia sbagliato, non voglio che ciò che è iniziato stanotte finisca’ avevano bisogno di chiarirsi, lo sapevano entrambi.
 
‘Arrivo’ disse Brian dall’altro capo del telefono.
 
Vic lo aspettava impaziente quando finalmente il campanello suonò. Andò ad aprire e il Gates si buttò su di lei.
‘Brian Elwin Haner Jr con calma’
 
‘NO’
 
E iniziarono a baciarsi proprio come quella notte, iniziarono a svestirsi, a coccolarsi, finché non sentirono il rumore della chiave che gira nella serratura della porta di casa.
 
‘Jimmy!’ urlò Vic.
 
‘O merda’ disse spaventato Brian.
 
‘Nasconditi sotto il letto e muoviti!’ le ordinò lei, che subito dopo si vestì e andò in soggiorno fingendo che non fosse successo niente.
 
‘Ehy Vic, da Johnny ci sono tutti…beh tranne Brian, chissà che ha quel ragazzo, sta sempre sulle sue…Comunque hanno chiesto di vederti e ti sono venuto a chiamare’ disse Jimmy euforico.
 
‘Ah, ah sì? Beh andiamo allora!’ Prese la borsetta e insieme uscirono dalla porta.
 
Quando se ne furono andati il chitarrista andò a vedere se la porta era chiusa: certo, cosa poteva aspettarsi, Jimmy la chiudeva sempre.
 
Così optò per uscire dalla finestra, e quando finalmente fu fuori da quella casa si sentì uno schifo, di nuovo.
 
Ma la amava ormai. 





Avete visto come sono stata brava? Ho aggiornato subito! Ebbene sì oggi sono a casa tutto il giorno e non avendo niente di meglio da fare mi metto a scrivere :D
Ci tengo a precisare che in questo racconto Michelle diBenedetto non esisterà, per quanto mi piacca la coppia Mich-Syn non posso inserirla altrimenti la storia non andrebbe avanti.
Come al solito ringrazio chiunque lasci una recensione e spero che la mia storia continui a piacervi.
Ps: un grazie speciale a LyssaVee che ha sempre delle buone parole per questa fanfiction.
Un bacio a tutti :D
Acclaim.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** A little piece of heaven ***


Vic se ne voleva andare.
 
Non per sempre, no, per un po’, un settimana diciamo.
 
Voleva andare al mare, da sola. Senza Jimmy o Brian o chiunque altro, ma doveva inventarsi una scusa.
 
‘Jimmy mi hanno appena chiamato i miei, sono a Huntington Beach in un albergo sulla spiaggia, però non è qua vicino.’
 
‘Oh fantastico tesoro, verranno a trovarci?’
 
‘Ehm no. Andrò io in quell’albergo con loro, vogliono stare un po’ con me.’
 
‘Beh che problema c’è vado a stare da Brian e chiami i tuoi qua.’
 
‘No Jimmy, vogliono rilassarsi, l’albergo è bello e si trovano bene lì. Parto stasera.’
 
‘O beh in questo caso va bene, mi toccherà restare in astinenza…a proposito quanto tempo stai là?’
 
‘Una settimana.’
 
‘Bene, una settimana in astinenza.’ Disse lui tristemente.
 
‘A quanto pare…Vado a fare le valigie.’
 
Vic andò in camera e prese giusto il necessario, tre canottiere, due paia di jeans, sette paia di mutande, due reggi seni e una felpa. La felpa che Brian le aveva messo quella famosa notte perché lei aveva freddo, di cui Jimmy non sapeva l’esistenza.
 
Prese il telefono e compose il SUO numero.
 
‘Ehy Bri.’
 
‘Ehy dimmi Vic.’
 
‘Domani parto, sto una settimana al mare, da sola’
 
’E perché?’
 
‘Non so Bri, ho bisogno di riflettere, e non c’è modo migliore di questo.’
 
‘Jimmy?’
 
‘Gli ho detto che là ci sono i miei e vogliono che passi un po’ di tempo con loro.’
 
‘Mmm, interessante. E quindi non posso venirti a trovare neanche una notte?’
 
‘A parte il fatto che Jim si insospettirebbe, poi ci vado per pensare, capire che cazzo sto facendo e se vieni tu penso ben poco, anzi, penso a qualcos’altro.’
 
Brian si mise a ridere ‘E va bene, mi mancherai cucciola.’
 
‘Anche tu tesoro, dopo passo a salutarti, un bacio.’
 
Vic attaccò il telefono e chiuse la valigia, se ne sarebbe andata subito, prima andava, meglio era.
 
‘Ciao Jim io vado.’
 
‘Adesso?? Non avevi detto stasera?’
 
‘Sì ma così mi sistemo, sai che sono lenta’ gli diede un bacio sulle labbra, si mise la giacca di pelle e andò verso la porta.
 
‘Mi mancherai.’ Le disse lui.
 
‘Sì, ehm…anche tu.’
 
Quando finalmente uscì andò verso casa di Brian.
 
Suonò il campanello e ad aprirle trovò l’uomo più bello che avesse mai visto.
 
‘Piccola….’ La abbracciò e la baciò ‘Sette giorni sono tanti per riflettere, anche se ne usi sei è lo stesso.’
 
‘No Brian, veramente. Devo stare…in astinenza, da tutto.’
 
Lui la baciò e le accarezzò il viso ‘Ci vediamo tra sette giorni piccola.’ Lei lo baciò di nuovo e andò a cercare un taxi.
 
‘Mi porti a una spiaggia circa a un’ora da qui.’ Disse Vic all’autista che annuì e partì senza fare domande.
 
Dopo esattamente 60 minuti dalla partenza in taxista si fermò.
 
‘Va bene qui?’ le chiese.
 
Vic si affacciò dal finestrino e vide un piccolo pezzo di paradiso.
 
‘Oh, perfetto, quant’è?’
 
’70 dollari’ rispose lui. Vic glieli diede, prese la sua piccola valigia e scese dall’auto.
 
L’aveva scaricata esattamente davanti alla spiaggia, il mare era limpido, non c’erano lettini e cosa più importante: era deserta.
 
Si voltò dall’altra parte e vide un hotel a 3 stelle, afferrò il suo trolley e entrò.
 
‘Buongiorno signora.’ Le disse una donna abbastanza giovane alla reception.
 
‘Buongiorno, avete una camera singola per sei notti?’
 
‘Aspetti che controllo…’ La donna sparì per cinque minuti, poi risbucò da una porticina ‘Perfetto, ce l’abbiamo, e i prezzi sono 75 dollari a notte senza pranzo e cena.’
 
‘Va benissimo così, grazie…che camera ho?’.
 
‘La 115, al primo piano.’ E le allungò la chiave,
 
‘Ok, grazie mille.’
 
‘Ehm, aspetti, potrebbe darmi un suo documento?.’ Vic glielo porse.
 
‘Grazie, buon soggiorno.’ Disse cordialmente la donna.
 
‘Grazie a lei.’
 
Vic prese la valigia e salì fino al primo piano, aprì la porta della sua stanza: era carina. Aveva un letto a una piazza e mezzo con la coperta bianca e i cuscini blu, una scrivania, un enorme armadio turchese e una porta-finestra che nascondeva un grande terrazzo. Era perfetta per lei.
 
Buttò la valigia sul letto, prese la borsa da mare e uscì.
 
‘Scusi la chiave gliela lascio qui?’
 
‘Sì certo, la appenda pure qui.’ Indicò a Vic una specie di tabellone con i numeri delle camere e un chiodo per ogni stanza dove appenderci la chiave.
 
Vic uscì dall’albergo e andò in spiaggia. Stese il telo nella sabbia, si tolse i vestiti e si sdraiò. Era da sola.
 
Non riusciva proprio a capire perché non ci fosse nessuno nonostante la spiaggia fosse incredibilmente bella.
 
Si stava addormentando quando Fade to Black dei Metallica interruppe i suoi pensieri.
 
‘Pronto…’ disse Vic.
 
‘Ehy Vic, cazzo non ce la faccio più.’ Dall’altro capo del telefono c’era Brian in lacrime.
 
‘Brian che hai?’ gli chiese.
 
‘Jimmy continua a dirmi che sono un buon amico, che di me si può fidare, che mi vuole bene…Non mi sono mai sentito peggio in vita mia…’
 
‘Oh Brian mi dispiace, cosa posso fare?’
 
‘Fammi venire da te, solo per stanotte.’ Vic non sapeva resistergli, poi anche se passava un giorno con il suo uomo non era la fine del mondo.’
 
‘Cazzo Gates, mi hai rovinato il piano…dai vieni. Però solo per stanotte! Sono a un’ora da là, davanti a una spiaggia bellissima, l’hotel si chiama Joice ma non so dirti altro…’
 
‘Arrivo tra un’ora esatta.’
 
Erano le otto di sera e Brian l’aveva chiamata un’ora fa, Vic non fece in tempo ad alzarsi dal suo telo che le squillò il telefono.
 
‘Dove sei tesoro?’ le chiese Brian.
 
‘Sono nella spiaggia, esattamente davanti all’hotel.’
 
Lui riattaccò e dopo due minuti se la ritrovò davanti.
 
‘Amore mio.’ Vic corse verso di lui, lui verso di lei, e quando si incontrarono si abbracciarono e baciarono per 10 minuti.
 
Poi lui la prese in braccio e andò verso il mare.
 
‘BRIAN ELWIN HANER JUNIOR NON TI AZZARDARE A PENSARE NEANCHE LONTANAMENTE DI BUTTARMI IN ACQUA!’ Vic urlò talmente forte che se ci fossero state delle persone nel raggio di un km l’avrebbero senza dubbio sentita.
 
Lui rise, accelerò il passo e quando arrivò alla riva rivolse un sorrisetto malizioso a Vic.
 
‘No Bri ti prego, mi pento di averti fatto venire qui.’
 
‘Oh amore…SCUSAMI!’
 
Lei lo guardò terrorizzata e due secondi dopo si ritrovò completamente bagnata.
 
‘Adesso ti vengo a prendere!’ Vic uscì dall’acqua e corse verso Brian che cercava di scappare.
L’inseguimento durò circa 5 minuti quando…
 
‘Ahia, Brian credo di essermi presa una bella distorsione alla caviglia.’ Urlò Vic. Brian andò verso di lei per accertarsi che non fosse successo niente.
 
‘Fammi vedere tesoro…’ neanche il tempo di dire quelle parole che Vic si alzò in piedi, gli afferrò un braccio e lo trascinò in acqua.
 
‘Sei sleale.’ Le disse lui.
 
‘Lo so, ma...’ Non fece in tempo a finire la frase che Brian corse verso di lei e la prese in spalla, per poi auto-buttarsi.
 
Quando si ritrovarono entrambi in acqua si guardarono, Vic pensava a quanto fosse bello Brian, e Brian pensava a quanto fosse sexy Vic.
 
Lui la abbracciò e posò le proprie labbra su quelle di lei per poi dare il via a un bacio sott’acqua, proprio come piacevano a Vic.
 
‘Ti amo.’ Le sussurrò lui all’orecchio.
 
‘Anch’io piccolo.’ E lo abbracciò. ‘Però sono comunque le nove di sera e se permetti io avrei anche freddo, dove mi porti a mangiare stasera?’ chiese lei.
 
‘Intanto proporrei di andarci a fare una doccia, poi ci penserò.’
 
Vic era d’accordo, quindi prese il suo telo, lo arrotolò e lo mise nella borsa, poi andò verso l’albergo.
 
‘Ehy ehy signorina e io dove vado a farmela la doccia?’ le chiese Brian.
 
‘Vieni con me no? Tanto nella hall c’è una donna, fidati ti farà entrare comunque con me: hai mai visto qualcuna resistere al tuo dolcissimo faccino?’ ironizzò Vic.
 
‘Naah, hai ragione.’ Lui la seguì e dopo cinque minuti arrivarono all’hotel.
 
‘Buongiorno.’ Disse Vic alla donna.
 
‘Buongiorno a lei.’ Le rispose. Vic prese la chiave della sua stanza.
 
‘Scusi ma quel ragazzo è con lei?’ le domandò la donna.
 
‘Sì, sale per farsi una doccia.’ Vic le fece l’occhiolino: si sarebbero capite subito.
 
‘Oooh certo certo, in questo caso va benissimo. Buona serata!’
 
Vic la ringraziò, prese Brian per mano e salirono fino alla camera. Brian aprì la porta e…
 
‘Peeerò la signorina si tratta bene eh…’ disse compiaciuto.
 
‘Zitto e entra.’ Disse lei.
 
‘Ehy ehy siamo un po’ agitate qua?’
 
‘No, volevo fare la doccia IN DUE, ma se tu vuoi stare lì a osservare la stanza…’ era evidente che Vic sapesse come prenderlo.
 
‘Oooh la camera aspetterà.’ Disse lui.
 
Brian si svestì e volò sotto la doccia e dopo due minuti lo raggiunse anche Vic.
 
Ci misero un’ora per lavarsi (avevate dubbi? Ovviamente fecero anche qualcos’altro ma vaaabbè) poi quando finalmente uscirono si asciugarono velocemente i capelli e Vic si mise un vestitino turchese tutto svolazzante (scusate, non sapevo come far rendere l’idea xD) legato con una cintura alla vita.
 
‘Wow amore sei splendida.’ Disse Brian.
 
‘Sìsì Bri ma…vogliamo parlare di te? SEI UN F I G O.’
 
‘Ooooh yeeeeah!’
 
‘Avresti dovuto dire: io non sono figo, qua l’unica bella sei tu’
 
‘Io non sono figo, qua l’unica bella sei tu’ disse Brian imitando la voce di Vic.
 
Lui la prese per mano e uscirono dall’albergo.
 
‘Ti porterò in un posto speciale mia piccola principessa.’ Le disse Brian.
 
‘Tesoro lo sai benissimo che odio i posti con la puzza sotto il naso, preferisco mangiare un panino.’
 
‘Perfetto allora.’
 
‘Ma perché vai verso la spiaggia? E perché hai la borsa per il mare?’ gli chiese lei.
 
‘Se mi segui lo scopri subito.’
 
Lei obbedì e tre minuti dopo si ritrovarono nella spiaggia proprio dov’erano prima.
 
‘Ma Bri non…’
 
Lui stese i teli e aprì la borsa dove si trovavano due panini e due birre.
 
‘Non è il massimo? Mangiare in riva al mare è una figata!’ disse lui a bocca piena.
 
Lei lo baciò ‘È fantastico, grazie. Ti amo.’
 
Mentre mangiavano Vic e Brian passarono il tempo a guardarsi negli occhi: lei pensava a quanto amasse il suo Bri, mentre lui pensava a quanto amasse la sua principessina.
 
Quando finirono la loro romantica cena, Vic stava per crollare.
 
‘Bri non ce la faccio più, ho bisogno di dormire.’
 
‘Andiamo.’
 
‘Bri, devo DORMIRE, e con te non dormo lo so per certo.’
 
‘A me basta anche sentirti respirare a cinque centimetri dalla mia bocca, mi basta guardarti riposare e sono l’uomo più felice del mondo, non ho bisogno di altro.’ Le disse Brian.
 
‘E pensi che gli altri non si insospettiranno? E Jimmy?’
 
‘Gli ho detto che sono andato dai miei’
 
‘Ottimo, allora andiamo.’ Lei lo prese per mano e nel giro di cinque minuti arrivarono all’albergo.
 
Brian entrò di nascosto, ovviamente non poteva dormire in un albergo dove non aveva pagato, mentre Vic salutò sempre la solita donna alla reception.
 
Quando arrivarono nella stanza Vic si svestì e si sdraiò sul letto e Brian fece lo stesso.
 
Lui iniziò a baciarla, ma dopo pochi minuti Vic appoggiò la testa al cuscino e si addormentò.
 
Brian la guardò per oltre un’ora, poi decise che era meglio riposarsi: la mattina dopo sarebbe dovuto ritornare a casa e per sei giorni non avrebbe rivisto l’unica persona al mondo a renderlo così felice. 





Ehy ehy :D Allora come vi sembra?
E' solo un capitolo di passaggio e forse può sembrare noioso, ma a me piace abbastanza.
Ovviamente ringrazio tutti quelli che recensiscono, fatemi sapere se ho fatto un bel lavoro :D
Un bacione a tutti ^^
Acclaim.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Harlot ***


-Ehy piccola svegliati- disse Brian all’orecchio di Vic.
 
Lei aprì gli occhi e vide il viso del suo amato di fronte al suo. Si mise a sedere sul letto ‘Ehy, che c’è?’
 
‘Devo tornare a casa piccola, mi dispiace.’
 
‘Ah ok, almeno io finalmente rifletterò. SUL SERIO.’
 
‘Bene allora tolgo il disturbo subito.’ E la baciò.
 
‘Non resisterò sei giorni senza di te lo sai?’
 
‘Lo so benissimo, infatti tornerai tra due giorni massimo.’
 
Vic rise e lo baciò ‘Vedremo piccolo, vedremo.’
 
Lui si mise a ridere e uscì dalla stanza salutandola, lei ricambiò.
 
Quando fu sola prese la sua borsa del mare e andò in spiaggia, voleva davvero stare tranquilla.
 
Stese il suo telo sulla sabbia e si sdraiò con le cuffie dell’ipod conficcate nelle orecchie.
 
Si stava per addormentare quando…
 
‘Ehy, ehy...Ci sei? Sei viva?’
 
Vic aprì gli occhi e davanti a sé vide una ragazza. Avrà avuto 15 anni, era bassina, magra, con i capelli castani mossi, gli occhi marroni e delle meches rosse.
 
‘Piacere, Leana.’
 
Vic dovette ancore realizzare cosa stesse succedendo ma si alzò in piedi e le strinse la mano.
 
‘Piacere, Victoria. Scusami ma…chi sei? C’è nel senso hai bisogno di qualcosa?’
 
‘Veramente volevo parlarti un attimo, vieni a bere qualcosa con me?’
 
‘Ehm, ok.’ Vic prese il suo portafoglio e seguì Leana.
 
‘Ecco sediamoci qui.’
 
Vic obbedì e si sedette.
 
‘Per cominciare volevo dirti che sei una gran bella ragazza.’
 
‘Oh no…’ pensò Vic, una lesbica.
 
‘Beh grazie.’ Le rispose Vic.
 
‘Ma non è per questo che ti ho chiamato…Ieri sera ti ho visto qui con un ragazzo…’
 
Vic pensò che questa Leana fosse la ragazza di Brian e che a sua insaputa stesse facendo l’amante, era furiosa.
 
‘Beh sì, è il mio…ragazzo.’
 
‘Wow! Non ci posso neanche minimamente credere! Mi stai dicendo che stai con il nuovo chitarrista degli Avenged Sevenfold? I can’t believe it! Dio quanto mi attizza! Mi pare si chiami Synyster…Gets o Gats?’
 
‘Gates. Ma il suo vero nome è Brian, Brian Haner.’ Rispose Vic.
 
‘Oh certo certo, non è che mi presenteresti The Rev?’
 
‘Jimmy.’ La corresse Vic.
 
‘Lui mi piace davvero tanto, voglio conoscerlo, mi aiuti?’
 
‘Vedi…le cose sono molto più complicate di quello che ti ho detto…’
 
‘Cioè?’ chiese Leana.
 
‘Non so se è il caso di parlartene, per quanto mi riguarda tu potresti anche essere una giornalista che pubblica tutti i cazzi degli altri sul giornale…non è il massimo.’
 
‘Ho sedici anni, che cosa potrei mai fare?’
 
Vic si convinse, se quella bambina fosse stata davvero una giornalista allora avrebbe pubblicato la sua storia e Jimmy sarebbe venuto a sapere del tradimento così…almeno quella ragazzetta avrebbe avuto il coraggio di dirglielo a differenza sua.
 
‘Beh vedi io sto con Jimmy.’
 
‘Ma non avevi detto che stavi con Synyster?’
 
‘Brian.’ A Vic dava fastidio che chiamassero i Sevenfold con il nome d’arte, sembrava che fossero bimbe minchia che non hanno il tempo di cercare il loro vero nome perché troppo esaltate. ‘E comunque sì, sto con entrambi.’
 
Leana rimase allibita ‘Con tutti e due?’
 
‘Esatto. Vedi per tutti io sto con Jimmy, ma…lo tradisco con Brian.’
 
‘Tu sei pazza.’ Disse Leana ridendo. ‘The Re…Jimmy è un figo!’
 
‘Lo so benissimo, ma vedi io e Jimmy da piccoli eravamo migliori amici, poi lui se n’è andato e ci siamo rivisti dopo dodici anni…Quando me lo sono trovato davanti non ho potuto fare a meno di dire “Lo amo” ma poi mi sono resa conto che gli ho sempre e solo voluto troppo bene, io amo Brian.’
 
‘Oh, beh allora lasciami Jimmy.’ Lei scoppiò a ridere.
 
‘Sai, io non ti conosco, ti ho raccontato tutta la mia vita e l’unica cosa che riesci a fare è…ridere?! Ma vaffanculo!’ Vic si alzò dalla sedia e stava per andarsene quando…
 
‘No aspetta! Tu lo vuoi lasciare Jimmy vero?’
 
‘Sì.’
 
‘Allora portami da lui, cerco di portarmelo a letto…Sembro una fan esaltata me ne rendo conto ma mi piace sul serio.’
 
‘Lasciami il tuo numero.’ Le disse Vic. Leana obbedì.
 
‘Ma prima di ogni altra cosa voglio dirgli della mia relazione con Brian, poi ti chiamerò.’
 
‘Ok allora me ne vado non vorrei fare la terza in comodo tra te e Synys...Brian.’
 
‘Sono qui da sola, Brian è venuto a trovarmi solo ieri…Per sei giorni sono abbandonata a me stessa poi tornerò a fare la puttana a casa di Jimmy.’
 
‘Non riesco a capire perché ti odi tanto.’
 
‘Perché quando vado faccio l’amore con Jimmy non faccio altro che pensare a Brian e nello stesso letto il giorno dopo cambio uomo, passo dal batterista al chitarrista ogni santa volta!’
 
‘Ehy stai tranquilla, se tu ami Brian tutto ciò che devi fare è dirlo, è gridarlo al mondo e non puoi aspettare ancora così tanto.’
 
‘Grazie Leana.’
 
‘Grazie a te, io desidero Jimmy con ogni fibra del mio corpo.’
 
‘Allora torniamo a casa e ti presento ai ragazzi, però cerca di non fare niente con Jimmy finché non dirò la verità.’
 
Vic andò a prendere la sua roba in spiaggia e insieme a Leana corse verso l’albergo.
 
‘Buongiorno signorina Hillen.’ Disse la donna della reception a Vic.
 
‘Ehm, buongiorno. C’è stata una complicazione: ho scoperto che il mio ragazzo mi tradisce e devo subito tornare a casa, lo ucciderò mi creda…’
 
‘Se se ne vuole andare deve pagare anche questa notte però.’
 
‘No problem, tenga i soldi: sono 150 giusto?’
 
‘Perfetto, vada a prendere le valigie così liberiamo la camera. A meno che non voglia rimanere fino a domattina.’
 
‘Assolutamente no, grazie ancora.’
 
Vic si precipitò in camera e prese la sua roba, quando tornò giù salutò la donna, prese per mano Leana e chiamò un taxi.
 
‘Via Iron 5, Huntington Beach, a circa un’ora da qui.’
 
Il taxista annuì e dopo 60 minuti si ritrovarono davanti a casa di Jimmy. Vic pagò e scesero dal taxi.
 
‘Leana, tu mi hai incontrato mentre ero in spiaggia con i miei genitori ok?’
 
‘Perché?’
 
‘Una scusa per Jimmy.’
 
‘Ottimo!’
 
Vic suonò al campanello e davanti a sé trovò Brian.
 
‘Ehy ciao Brian, c’è Jimmy?’
 
‘Sì che c’è ma perché sei tornata?’ le disse lui sussurrando.
 
‘Perché ho trovato questa ragazza ch emi ha aiutato a riflettere, a capire cosa devo fare. Ti spiegherò.’
 
‘Ehy amore!’ Jimmy corse verso Vic baciandola.
 
‘Ciao tesoro mio!’
 
‘Ma chi è questa ragazza?’
 
‘Prima entro poi te lo spiego.’
 
Vic e Leana entrarono e davanti a loro trovarono tutti i componenti della band.
 
‘O santo Dio!’ urlò Leana.
 
‘Ragazzi, lei è Leana, una nuova amica.’ La presentò Vic.
 
Tutti iniziarono a salutarla e Vic spiegò a Jimmy che sua madre si era presa un brutto virus alla pancia ed è dovuta tornare a casa.
 
Quando Jimmy andò a fare due chiacchere con la nuova ospite, Vic spiegò a Brian che Leana si sarebbe portata a letto il grande Sullivan dopo che avrebbe scoperto il tradimento, dato che ne era innamorata.
 
‘Sei un genio piccola.’ Le disse lui.
 
Si baciarono e tornarono nella sala dove tutti stavano facendo conoscenza con la bella Leana.
 
‘Ehy Vic ma questo fiorellino dove starà a vivere?’ le chiese Zack accarezzando i capelli alla nuova arrivata.
 
‘Qui.’ Rispose lei.
 
Jimmy la guardò malissimo e Vic fece finta di niente sedendosi di fianco a Matt.
 
‘Però piccola hai portato un bel gioiellino eh.’ Le disse il cantante.
 
‘Dai Matt, Val è più figa.’
 
‘I know, she is mine!’ Scoppiarono tutti a ridere e Vic chiese a Leana di andare a parlare da sole fuori.
 
‘Ehy ehy signorina non ce la puoi portare via cos’ presto!’ disse Johnny.
 
‘Stai zitto nanetto!’ gli disse lei.
 
Le ragazze uscirono e Vic iniziò a parlarle ‘Devi darmi tempo, non so quanto ci vorrà per dirglielo ma sappi che tu fino a quando non lo saprà devi essere una santa!’
 
‘Vai tranquilla tesoro, sono vergine! Ho resistito per 16 anni posso resistere anche qualche giorno! Comunque ti ringrazio di cuore, sono tutti fantastici: senza di te non li avrei mai conosciuti.’
 
‘Vieni con me, ti farò vedere dove dormirai.’ Vic le fece strada e trovò una stanza con un piccolo letto e un armadio.
 
‘Va benissimo, ma ora preferirei tornare dagli altri.’
 
‘Vai pure.’
 
Vic tornò fuori e si accese una sigaretta, dopo due minuti la raggiunse Brian.
 
‘Bri, mi sono resa conto che ti amo troppo, non se sia un bene, ma ti amo.’ Gli disse lei
 
‘Anch’io ti amo, ma quella ragazza non è neanche lontanamente bella quanto te, Jimmy non ti rimpiazzerà con quella bambina.’
 
‘Lo farà, è più dolce e responsabile di quel che sembra.’
 
Vic buttò la sigaretta per strada e rientrò in casa: stavano facendo l’interrogatorio a Leana.
 
‘Non è che me la lasceresti per stanotte eh?’ chiese Zack.
 
‘Chiedilo a lei.’
 
‘Sìsìsìsìsìsìììììììì’ Leana era elettrizzata.
 
‘Mi dispiace ma sto con Gena, altrimenti…’
 
‘Ehy ehy Zack, non dirlo neanche per scherzo.’ Lo rimproverò Vic.
 
Leana sbuffò e andò a riposarsi, quindi tutti tornarono in casa propria.
 
Quando Vic e Jimmy furono soli lui iniziò a baciarla ‘Mi sei mancata.’
 
‘Già…Sono stanca, vado a letto.’
 
Jimmy rimase lì cercando di trovare una spiegazione razionale per il comportamento di Vic, poi si addormentò sul divano. 







Ehy ehy ciao!
E' arrivata Leana finalmente!
Non mi è mai stata simpatica quella donna facile (per non dire altro) ma almeno Jimmy la amava :'(
Spero che il capitolo vi piaccia e Bla Bla Bla, ma state pronti perchè ho in mente di scrivere una nuova Fan Fiction :D
Grazie a chi continua a leggere questa storia pietosa e un grandissimo grazie a chi recensisce :D
Un abbraccio :D

Acclaim.


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Seize the day or die regretting the time you lost ***


Passarono settimane e con Brian e Jimmy le cose erano sempre le stesse: Vic lo tradiva e quando poteva trovava una scusa per non fare l’amore, non si sarebbe sentita a suo agio, mentre con Brian era tutto diverso, con lui stava bene, benissimo.
 
Leana viveva in casa di Jimmy come se fosse una completa estranea, restava lì solo per dormire, per il resto passava le sue giornate in pub e discoteche.
 
Sembrava tutto perfetto e monotono ma quel giorno Vic era nel panico più assoluto, non voleva credere a quello che stava succedendo, eppure non c’era altra spiegazione.
 
Stava per piangere, era l’inizio della fine, ma pur sempre un nuovo inizio.
 
Continuava a controllare, voleva essere sicura, e non c’era altro modo per saperlo: corse nella farmacia più vicina e lo comprò, poi ritornò a casa e…sì: aveva ragione.
 
‘Brian Elwin Haner Junior apri subito questa cazzo di porta!’ Vic urlava sbattendo il pugno contro la porta di casa Haner.
 
Brian arrivò ‘Ehy ehy calma che cos’hai?’
 
Vic gli diede una spinta e si mise a sedere sul divano, lui la seguì.
 
‘Che c’è? Che hai?’ le chiese preoccupato.
 
‘Brian…io, io…non so come dirtelo, davvero, è che…’ disse la ragazza quasi in lacrime.
 
‘Vic, è successo qualcosa di grave? Ti giuro mi stai facendo preoccupare’
 
‘Sono incinta Bri, e non di Jimmy’
Brian rimase pietrificato, riusciva a malapena a parlare.
 
‘E, e come lo sai che non è di Jimmy, insomma potrebbe essere, voglio dire non è che è per forza mio il bambino, non è possibile Vic, non posso, non…’ si mise la testa tra le mani e iniziò a piangere.
 
Lei gli accarezzò la testa ‘Lo sento, sento che qua dentro di Jimmy non c’è proprio un cazzo.’
 
‘E da quando, ecco…sì insomma’ le chiese Brian ‘E’ un mese. L’ho scoperto solo oggi perché ero in ritardo già di qualche giorno e nel dubbio ho comprato il test ed era…beh positivo.’ rispose lei.
 
‘Posso…vedere?’ le chiese.
 
Vic si alzò la maglia, prese la mano di Brian e iniziò a fargli toccare la sua pancia, disegnare il contorno del suo ombelico, gli fece notare il rigonfiamento dove stava il loro bambino, era anche grazie a questo che se ne era accorta.
 
‘Vic, cazzo hai 18 anni, io ne ho 20, non possiamo fare i genitori’ disse Brian.
 
‘Che cosa vorresti fare? Ucciderlo? No, piuttosto lo cresco da sola’
 
Vic si alzò dal divano e Brian le afferrò il braccio ‘Ti amo piccola’ e la baciò.
 
‘Non dire piccola Bri, mi ricorda Jim’ non che non volesse ricordarlo, è che avrebbe dovuto dirglielo, per forza.
 
‘E, parlando di lui, quando hai intenzione di dirglielo?’ le chiese Brian.
 
‘Oggi stesso, e tu verrai con me’ Vic gli prese il braccio e lo trascinò fuori dalla porta.
 
Insieme andarono verso quella che da lì a poco sarebbe diventata casa di Jimmy, non più casa di Jimmy e Victoria.
 
Lei aprì la porta e ad aspettarla trovò lui.
 
‘Ciao piccola’ e le diede un bacio sulla fronte ‘Ma, Brian? Che cazzo ci fai con la mia ragazza?!’ si stava incazzando.
 
‘Jimmy, ti devo parlare’ lei e il chitarrista entrarono e tutti e tre si sedettero sul divano.
 
‘Che hai? Che ti ha fatto questo stronzo?’ urlò Jim.
 
‘Lui non ha fatto niente o…almeno…abbiamo fatto qualcosa, insieme’
 
‘Ci sei andata a letto eh? Ahah come se non fosse ovvio!’ disse Jimmy ironizzando quel che poteva.
 
‘In un certo senso…’
 
Il batterista si alzò verso Brian e ci si buttò sopra. Poco dopo iniziò a prenderlo a calci e a pugni, dicendogli ogni genere di insulto possibile.
 
‘Cazzo Jimmy fammi spiegare e fermati subito!’ Vic stava perdendo la pazienza, questo era ovvio.
 
‘Ricordi quando siamo arrivati qui che Val ha fatto quella festa per il mio arrivo, e tu sei andato a dormire da Zack?’
 
‘Sì, certo che mi ricordo, ricordo tutto’ rispose Jimmy quasi in lacrime.
 
‘Ecco, io non sono stata a dormire a casa da sola, sono andata a dormire da Brian e…è successo quello che doveva succedere Jimmy non so cosa dirti’
 
Lui si alzò e sganciò un destro al chitarrista ‘Sei un fottutissimo bastardo, cazzo sei il mio migliore amico ma come diamine ti viene in mente?’
 
‘Jimmy, smettila ti prego.’ gli disse Vic, e lui obbedì, voleva ascoltarla.
 
‘È da quel giorno che io e Brian facciamo l’amore, è da quel giorno che ho capito che io per te non provo niente più che una grande amicizia, io amo lui Jimmy, mi dispiace…’
 
Il batterista scoppiò in lacrime, aveva voglia di rompere tutto, di spaccare la faccia a Gates, a Vic, a tutti.
 
‘Non è finita qui Jim, sono incinta’
 
‘E tu ti aspetti che io possa andare oltre e perdonarti solo perché aspettiamo un bambino?’ poi Jimmy ci rifletté un attimo: non era detto che il bambino fosse suo.
 
‘Oh, fantastico, cazzo il bambino è suo, è di quel bastardo!’
 
‘Ancora non lo so Jimmy, ma…io qua dentro sento che ci sia il figlio di Brian…lo sento.’
 
‘Ottimo, ma se quel bambino è mio quello stronzo non lo deve neanche toccare!’
 
‘Di chiunque sia il padre sarà lui Jim, è lui quello che amo.’
 
'No, se il bambino è mio il padre sono io punto!' Detto questo Jimmy si alzò in piedi e cominciò a pestare Brian, nemmeno le parole di Vic riuscirono a fermarlo, tutto quello che poteva fare era chiamare Matt, Zack e Johnny. Compose il numero del cantante e gli telefonò.
 
‘Matt, ti prego vieni a casa di Jimmy, ti prego vieni subito, con tutti gli altri possibilmente, sta succedendo un casino.’
 
Dopo due minuti i ragazzi arrivarono e si buttarono tutti su Jimmy.
 
‘Che cazzo fai eh? Che cazzo fai?!’ gli urlò Matt nelle orecchie.
 
‘Quel bastardo ha messo incinta la mia ragazza!’ gli altri guardarono Brian disgustati: nessuno riusciva a concepire l’idea di un tradimento da parte del suo migliore amico.
 
Matt e gli altri presero Jimmy in braccio e lo portarono a casa di Zacky per calmarlo ‘Tu, sei una puttana’ disse Matt rivolgendosi a Vic ‘E tu, sei un fottutissimo bastardo, vergognati di quello che sei!’ urlò a Brian.
 
Quando se ne furono andati Vic cercò di medicare il chitarrista come più poteva, ma poi capì che sarebbe stato meglio chiamare un’ambulanza.
 
Quando arrivò andarono entrambi all’ospedale e dopo vari controlli il medico uscì ‘Non ha niente, puoi riportarlo a casa tranquillamente, ha solo un po’ di graffi, lividi e un occhio nero.’
 
Vic lo ringraziò e entrò nella stanza di Brian ‘Amore, possiamo andare a casa’
 
‘Oh, finalmente ce ne andiamo, portami via da qui’ lei lo aiutò ad alzarsi dal letto, gli allungò le stampelle e insieme si diressero verso la macchina.
 
Quando entrambi si sedettero Vic sentì il bisogno di dire qualcosa ‘Brian, non so come scusarmi, è colpa mia se sei ridotto così, colpa della mia voglia di averti’
 
‘Non dirlo neanche per scherzo, le cose si fanno in due. E vedrai che la rabbia sbollirà e dopo sarà tutto come prima, o quasi…’
 
‘Hai perso il tuo migliore amico per me’
 
‘Non l’ho perso, passerà vedrai…e ora verrai a stare da me’
 
Si baciarono e Vic mise in moto la macchina. Quando arrivò scaricò Brian a casa sua e andò a prendere le sue cose per l’ennesimo trasferimento.
 
‘Torna presto, tesoro’ lei annuì e quando finalmente fu a casa di Jimmy vide il batterista davanti alla porta.
 
‘Che vuoi’ le chiese.
 
‘Devo prendere le mie cose, non credo sia una buona idea restare qui.’
 
‘Prima vieni dentro un attimo che ti devo parlare’
 
Vic entrò in casa e vide tutti gli altri membri della band e Leana seduti sul divano ad aspettarla.
 
Nella casa si era creata una strana atmosfera di silenzio che a Vic non piaceva affatto.
 
‘Sentite ragazzi lo so che ho sbagliato cazzo se ho sbagliato, ma così ho capito che è Brian l’uomo che amo, per quanto possa sembrare una cosa stronza, è così, non ci posso fare niente! Perdonatelo, perdonate Brian, vi prego non avete idea di quanto ci sta male.’
 
‘Vic, con che coraggio ci chiedi di perdonarlo? Voglio dire è un bastardo, uno stronzo, ha tradito il suo migliore amico ma ti rendi conto di che razza di persona è?’ Matt era quello più provato di tutti lì in mezzo, escluso Jimmy ovviamente.
 
‘Io invece non riesco a capire che razza di persona sei tu, Matthew Sanders, riesci a provare così tanto rancore per uno dei tuoi migliori amici solo per…questo. Certo, non che abbia fatto un errore da poco, ma è pur sempre un tuo amico e se davvero gli vuoi bene passaci sopra! E tu, Jimmy, credi davvero che senza di me non riuscirai più a vivere? Credi davvero che io sia così importante per te? Lo sappiamo benissimo, domani vai a una festa e te ne fai un’altra, te la porti a letto, poi in casa, e così sarà con altre mille ragazze! Io e Brian abbiamo solo scelto di stare insieme, non l’abbiamo fatto nel migliore dei modi ma l’abbiamo fatto, cazzo ma lo volete capire?! Posso scegliere con chi cazzo stare o vi devo chiedere il permesso? Io lo amo, lo amo più della mia stessa vita, aspetto un bambino con lui e voglio farmi una famiglia, voglio stare bene! Ho solo 18 anni ma sono abbastanza matura per farlo!’ Vic era in lacrime, se ne stava andando quando Matt le venne incontro e la abbracciò ‘Scusami piccola, penso che tu…in un certo senso abbia ragione. Ah, e dì a Brian che per lui ci sarò sempre, qualunque cosa succeda’ Vic annuì.
 
‘La tua roba te la porto io stasera, a casa di Gates immagino.’ Le disse Jimmy. Vic lo ringraziò e se ne andò da quella maledetta casa, finalmente. Almeno con lei c’era Matt.
 
Quando tornò a casa vide Brian disteso sul divano in lacrime.
 
‘Oh, oh tesoro che hai?’ gli chiese Vic preoccupata.
 
‘Li ho persi, li ho persi tutti per sempre’
 
‘E invece no Gates!’ dalla porta entrò Matt che si sedette di fianco a lui.
 
‘Per quanto tu sia stupido, io ti voglio bene’ i due si abbracciarono e Vic preparò per tutti una tazza di camomilla, avevano proprio bisogno di parlarsi.
‘Allora, come lo chiamiamo il pargoletto?’ chiese Matt.
 
‘Non sappiamo ancora se è maschio o femmina, ma quel che so è che tu sarai il suo padrino’ gli disse Vic.
 
‘Fuck Yeah’ disse Matt sempre con molta finezza.
 
‘E Zacky e Johnny come l’hanno presa?’ chiese Brian a Matt.
 
‘Loro? Meglio di chiunque altro. Sai benissimo che neanche loro sono dei santi, quindi ti capiscono. Però sono rimasti da Jimmy per consolarlo.’
 
‘Ehm, Matt…È troppo chiederti di raggiungerli? Non per cattiveria eh, è che io e Bri dobbiamo riprenderci dallo shock.’ Gli chiese Vic ridendo.
 
‘Oh sì, credo che anche io e Val adesso ci riprenderemo dallo shock! Detto questo, a domani amici!’ Matt andò verso la porta e uscì, lasciando i due piccioncini soli.
 
Brian era elettrizzato al pensiero di poter finalmente vivere con lei, di poterla baciare senza la paura che Jimmy li vedesse, ormai il danno era fatto.
 
‘Ora, con tutto il casino che è successo il minimo che possiamo fare è andare a letto insieme’ gli disse Vic.
 
Lui le accarezzò la pancia,  delicatamente le prese il viso e con un dito le sfiorò le labbra, per poi baciarle.
 
Si buttarono sul letto e lui le mise la mano sotto la maglietta per slacciarle il reggiseno. Lei lo assecondò togliendogli i pantaloni.
 
 
Quando Brian si svegliò Vic non era lì con lui.
 
Andò in cucina e la vide seduta sul divano con gli occhi rossi e gonfi di lacrime.
 
‘Ehy amore che hai?’ le chiese.
 
‘Brian, pensaci un attimo: e se questo bambino fosse davvero di Jimmy? Se non fosse il nostro?’
 
Brian rifletté su quella possibilità, di certo per lui non sarebbe stato facile crescere il figlio del suo migliore amico, ma desiderava Vic con tutto se stesso, non l’avrebbe mai lasciata.
 
‘Andiamo in ospedale e scopriamolo subito’
 
Vic lo abbracciò e pregò con tutta se stessa che quel figlio fosse di Brian, chiedeva solo questo.
 
 
  


Ok perdonatemi vi preeeego T.T
Lo so che il capitolo è pietoso ma non siate troppo duri con me :(
Oooo e di chi sarà questo pargoletto? Boh boh misteeeero xD
Un bacione
Acclaim

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** All this hurt can finally fade... ***


-Buon giorno.- disse Brian a un’infermiera una volta arrivati in ospedale.
 
-Buon giorno signori avete bisogno?- le chiese lei.
 
-Veramente sì, la mia ragazza è incinta e vogliamo sapere chi è il padre.-
 
-Accomodatevi qui.- l’infermiera gli fece segno di andare in una stanza. –Io vado a chiamare il dottore, voi andate pure.- Vic e Brian entrarono e videro un lettino, un computer e una scrivania.
 
Aspettarono circa cinque minuti quando entrò un signore alto, magro e con due enormi baffoni.
 
-Buon giorno, signori sedetevi pure.- indicando due sedie. I due obbedirono e una volta seduti il dottore, che pare si chiamasse signor Thompson, iniziò a parlare.
 
-Allora lei signor…-
 
-Haner.-
 
-Signor Haner lei andrà con un’infermiera a fare il test del dna, quando l’avrò farò l’ecografia e in base a ciò che ho cercherò di capire se il padre è lei.-
 
-Ok, e l’infermiera dov’è?- chiese Brian.
 
-È lì fuori che l’aspetta vada pure.- il chitarrista annuì e uscì salutando Vic, che era stata zitta tutto il tempo.
 
-Lei vada sul lettino.- le disse il dottore. Lei obbedì e si sdraiò sul lettino.
 
L’ecografia durò pochi minuti, poi il signor Thompson uscì dalla stanza lasciando Vic sola.
 
Quando vide sbucare Brian iniziò a preoccuparsi.
 
-Che succede?- chiese lei che impallidì nel giro di due minuti.
 
-Signora non so come dirglielo ma…non c’è battito.-
 
Vic si alzò e andò ad abbracciare Brian. Iniziò a piangere come non aveva mai fatto, poi una voce li interruppe.
 
-Mi dispiace ma dobbiamo togliere il feto.- disse loro il dottore.
 
I due annuirono e il chitarrista accompagnò Vic in sala operatoria.
 
Era distrutta. Non riusciva a smettere di piangere, l’unica cosa che voleva era un figlio dal suo Brian ma evidentemente non era giusto. Forse non era giusto nei confronti di Jimmy, ma non c’era bisogno di farle passare tutto questo.
 
Quando chiuse la porta della sala operatoria a Brian cadde una lacrima, a dire il vero più di una. Si mise a sedere in una sedia e appoggiò la testa tra le mani piangendo come un bambino. Non poteva crederci.
 
I suoi pensieri furono interrotti dal suono del cellulare. Un messaggio: Matt.
“Ehy amico di chi è allora il pargolo?”
Brian non rispose, non si voleva così male. Chissà Jimmy come l’avrebbe presa in fondo c’era la possibilità che fosse suo il bambino. Rimase a pensare per una buona mezz’ora quando uscì Vic sempre più disperata di prima.
 
Appena vide Brian corse ad abbracciarlo piangendo, lui la prese per mano e insieme andarono verso la macchina.
 
-Amore non ne ha colpa nessuno, non ti devi torturare così.- il chitarrista cercava in tutti i modi di consolarla.
 
-Cosa dovrei fare Bri? Essere felice? No mi dispiace non lo sono.-
 
-Non ti chiedo questo, ti chiedo solo di guardare avanti e a immaginare un futuro insieme, avremo un bambino Vic, questione di tempo.-
 
-Ma non avremo mai quel bambino.- a quelle parole crollò. La sua voce era totalmente coperta dai singhiozzi e il suo viso rigato di lacrime. Quando arrivarono a casa videro Jimmy che li aspettava davanti a casa Gates.
 
Brian e Vic scesero dall’auto e James iniziò a fare domande.
 
-Allora? Di chi è il pargoletto? Chi è il fortunato Vic?.- lo stava dicendo con una certa cattiveria, come se sapesse ciò che era successo e stesse cercando di rinfacciarglielo.
 
-Non c’era battito Jimmy, immagino che tu sia felice.- rispose Brian entrando in casa con Vic.
 
Jimmy li seguì –Scusa…io…io non lo sapevo e…-
 
-Vattene Jimmy fammi questo favore!- Vic gli urlò contro con più voce che aveva, e non era tanta visti i singhiozzi e le lacrime.
 
-Posso almeno parlarti Vic? Io dico che ne abbiamo bisogno.-
Vic ci rifletté un attimo poi capì che Jimmy aveva ragione, quindi gli chiese di seguirla in camera sua.
 
-Ecco vedi…inizio dicendo che veramente mi dispiace, cazzo se mi dispiace poteva essere figlio mio…-
 
-Ehm Jimmy smettila cazzo smettila! Non mi aiuta sentirti parlare di questo sai? Arriva al dunque e vattene.-
 
-Ehm sì, ti volevo chiedere se potevamo passare sopra a tutto e tornare buoni amici, sai per il bene di tutti.-
 
Vic sorrise –Certo Jim, anch’io voglio solo questo. Però se non ti dispiace ora vai, ho bisogno di stare da sola.-
 
Quando il batterista uscì dalla camera davanti a sé trovo Brian.
 
-Brian scusami, posso immaginare quanto tu…-
 
-Jimmy basta, facciamo finta che non sia successo niente e torniamo amici, ma non parlarmi del bambino.-
 
I due si abbracciarono. –Vuoi che resti un po’ qui con te visto che Vic vuole restare da sola?-
 
-Sarebbe il massimo, grazie Jim.-
 
I due si sedettero sul divano, Brian aveva la testa appoggiata sulla spalla di Jimmy, odiava farsi vedere mentre piangeva ma era più forte di lui. Nel giro di qualche minuti la spalla del batterista era totalmente bagnata dalle lacrime.
 
Stettero un’altra decina di minuti in silenzio quando suonò il campanello.
 
-Vado io?- chiese Jimmy. Brian annuì e quando aprì la porta di ritrovò davanti Matt.
 
-Jim? Ma che ci fai qui?- gli chiese il cantante.
 
-Ehm, non l’avrei lasciato comunque da solo.- gli rispose indicando Brian.
 
-O mio Dio che ha fatto?-
 
-Entra che te lo spiego. Matt entrò e diede una pacca sulla spalla al Gates, che quando alzò la testa mostrò due occhi rossi e gonfi.
 
-Brian che hai?- gli chiese.
 
-Non…non…- il chitarrista cercò di rispondere ma aveva la voce mozzata dai singhiozzi.
 
-Faccio io?- Gli chiese Jimmy. Brian annuì.
 
-Ehm vedi il bambino…-
 
-E già chi è il padre?- chiese Matt ignaro di tutto.
 
-Non aveva battito.- rispose Jimmy tutto d’un fiato facendo crollare ancora di più Brian.
 
Matt rimase scioccato. Andò vicino al chitarrista e lo abbracciò sentendo ancora più da vicino le sue lacrime scendere dagli occhi.
 
-Vic?- chiese il cantante.
 
-È in camera.- rispose Jimmy.
 
Matt si alzò in piedi e andò verso la stanza di Vic e quando aprì la porta vide la sua piccoletta stesa sul letto a piangere.
 
Appena alzò lo sguardo Victoria trovò davanti a sé una delle persone che amava di più lì in mezzo, il suo grande amico.
 
Matt si avvicinò a lei e l’abbraccio, Vic lo strinse forte come se avesse paura che se ne andasse via improvvisamente.
 
-Non doveva finire così Matt, non è giusto.- lui la strinse ancora più forte, voleva farle capire che per lei lui ci sarebbe sempre stato, l’avrebbe sempre sostenuta.
 
-Lo so piccola, ricordati che io non ti lascio.-
 
-Ti voglio bene, grazie mille Matt.-
 
Restarono abbracciati per altri dieci minuti buoni, quando dalla porta sbucarono anche Leana, Zacky e Johnny.
 
-Vic…ci dispiace molto.- disse Zacky.
 
-Già…ti vogliamo bene piccoletta.- confermò Johnny.
 
-Ehy Vic, mi dispiace…- diceva Leana.
 
Vic si alzò in piedi e andò ad abbracciarli –Vi voglio bene, qualunque cosa succeda non lasciatemi mai, vi chiedo solo questo. Però ora andate da Brian, non è messo molto meglio di me.- detto questo accennò un sorriso, ma non riuscì a fingere per niente bene.
 
-Andate ragazzi, io resto qui.- disse Matt. Gli altri se ne andarono da Brian che non aveva ancora smesso di piangere. Sì, la spalla di Jim era un lago adesso.
 
-Piccolina, abbracciami.- le disse Matt allargando le braccia. Vic si buttò addosso a lui piangendo sempre più forte.
 
-Matt dì la verità, tu mi hai odiato per un momento vero?-
 
-Certo è innegabile, insomma è stato uno shock quando Jimmy mi ha detto di te e Brian, ma ora ti voglio un bene che neanche immagini.-
 
-Grazie Sanders, sei il migliore.- Matt le diede un bacio nei capelli.
 
-Adesso ti chiamo Bri, immagino abbiate voglia di stare da soli. Noi intanto facciamo un party a casa vostra, ci stai?-
 
-Ehm…boh fate voi.- rispose lei.
 
Matt uscì dalla stanza e raggiunse tutti gli altri. Brian era sempre lì con la testa appoggiata sulla spalla di Jimmy.
 
-Bri, che ne dici di raggiungere Vic?- gli chiese il cantante.
 
Il chitarrista alzò la testa mostrando le occhiaie sempre più profondi e le lacrime sempre più presenti.
 
-Vado.- si alzò e andò verso la loro camera. Quando aprì la porta vide Vic sdraiata con la testa appoggiata su un cuscino, sentiva i suoi singhiozzi. Si sedette nel letto e le diede un bacio sulla testa.
 
-Ti amo piccola, grazie di essere quella che sei.- Vic si sedette e gli diede un lieve bacio sulle labbra.
 
-Ah ecco il Gates che non piange mai!- disse lei asciugandogli una lacrima e cercando di ironizzare.
 
Come tutta risposa Brian sorrise, le mise la mano nei fianchi e la baciò.
 
-Ti amo.- le sussurrò nell’orecchio.
 
-Ti amo.- gli rispose lei. 



Perdonatemi T.T è un capitolo tristissimo lo so, ma ho amato Matt quando abbraccia Vic :(
State pronti perchè ci saranno moltissimi colpi di scena da qui in avanti :D
Ps: ho parlato di questo argomento perchè so cosa significa, non ci sono passata in prima persona ma lo so molto bene... Grazie grazie grazie a chi legge e soprattutto a chi recensische :)
Tanto love <3
Acclaim

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Girl I know ***


-Piccola sei viva?- chiese Brian alla sua Vic.
 
-Sì tesoro mi sono svegliata adesso, grazie a te ovviamente.- rispose lei.
 
-Dai non fare la cattiva…- gli disse lui baciandola sulla fronte. –Oggi ti porto…A no cazzo ho le prove.-
 
-Portami con te!- Vic finì la frase per lui, voleva veramente andarci.
 
-Cosa?-
 
-Non mi porteresti con te caro amoruccio mio?- gli chiese lei facendo gli occhi dolci.
 
-Assolutamente no, tu combini chissà cosa.- Brian era irremovibile, almeno fino a quando vide Vic avvicinarsi a lui e a intrecciare la sua lingua con la propria.
 
-Al diavolo, ok ti ci porto. Ma non fare casini!-
 
-Io? Pff, ma va là!-
 
Brian sorrise, la strinse a sé sotto il suo braccio e iniziò a baciarla –Sei bellissima.-
 
-E tu sei un bugiardo.-
 
-E tu sei comunque bellissima.-
 
-Sese, ma cosa dovete provare?-
 
-Stiamo lavorando ad un nuovo album e ci studiamo le canzoni.-
 
-Ah, quindi ci saranno anche Matt, Zacky, Jimmy e Johnny?-
 
-No, Johnny non fa parte della band, come bassista abbiamo Dameon Ash.-
 
-E allora perché siete sempre con Johnny? Io questo Dameon non l’ho mai visto.-
 
-Perché Johnny è un nostro grande amico e per quanto riguarda Dameon, beh non gli piace uscire, sta sempre chiuso in casa, quindi lo sostituiamo con Johnny.-
 
-Ah capisco, ma Johnny è un figo, fossi in voi prenderei lui e manderei via quell’altro.-
 
-Dameon.- precisò Brian..
 
-Esatto.-
 
-Dam è molto bravo, e finché c’è teniamo lui, anche se Johnny probabilmente ci aiuterebbe di più.-
 
-Bah, uffa. Johnny è meglio.-
 
-Dai amore vatti a vestire che andiamo.-
 
-Ooook.- Vic si andò a preparare decentemente per assistere alle prove.
 
-Oh ci sarà anche Val!- le disse Brian.
 
Vic raggiunse il suo ragazzo già vestita –Val? E perché? Anche lei vuole vedere le prove?-
 
-No, lei canta.-
 
-Canta?-
 
-Sì, in particolare deve provare un pezzo in scream, è molto brava.-
 
-O che bello, almeno avrò qualcuno con cui parlare.-
 
-Appena finirà di provare.-
 
-Ovviamente, stai tranquillo non intralcerò il vostro lavoro.- disse lei sarcasticamente.
 
-Mmm…meglio così.-
 
-Ma scusa le prove non ci sono tra un’ora?-
 
-Sì, ma pensavo di andare a bere qualcosa.-
 
-Io invece penso che potremmo…- Vic non finì la frase. Si limitò ad alzare la maglietta di Brian e a contornare i suoi pettorali con il dito.
 
-No Vic ti prego, “lui” non starà buono.- disse Syn indicando il suo pacco.
 
-È esattamente ciò che desidero.- Vic iniziò a dargli piccoli baci sul collo, poi si tolse la maglia, il reggiseno, i jeans e rimase in mutande.
 
-Cazzo lo sapevo, è molto felice adesso. E l’unico modo per calmarlo è…-
 
Vic lo strinse a sé e gli tolse i pantaloni e la maglietta, poi baciandolo lo portò in camera da letto.
 
-Sei sicura? E se non…dovesse andare neanche stavolta?- le chiese lui.
 
-Rischierò.- detto questo mise le sue braccia intorno al collo del suo ragazzo e iniziarono a intrecciare le loro lingue, poi Brian si mise sopra di lei e con più delicatezza possibile entrò dentro di lei.
 
-Ok, sono le 2 meno venti, andiamo.-
 
-Bri, cazzo…ci sai fare.-
 
-Oh yes, lo so bene. Non per niente sono Syn il figo!-
 
-Dai ora non montarti la testa.- Vic si alzò dal letto, si mise i jeans, la felpa e prese la borsa.
 
-Bri ma sei ancora a letto!-
 
-Sìsì, non ci metto mica mezz’ora a prepararmi io.- si mise i suoi pantaloni neri preferiti e una maglietta della Syn Gates Clothing.
 
-Fatto.-
 
-3 minuti e venticinque secondi, wow!- disse Vic sarcasticamente.
 
-Zitta donna, e andiamo.- i due si misero a ridere e Brian la abbracciò. Dopo due minuti che salirono in macchina, ma Vic sentì un tonfo.
 
-Bri per me hai messo sotto qualcosa.-
 
-Ma va là!-
 
-Ma non hai sentito che tonfo?-
 
-Ooooh e va bene, scendiamo e guardiamoci!- i due scesero e videro un cane accasciato a terra.
 
-È un cane, arriveremo in ritardo alle prove per un cane!- disse Haner sull’orlo dell’incazzatura.
 
-Ma Brian tu alle prove non ci vai! Hai messo sotto un povero e innocente cagnolino, adesso lo portiamo dal veterinario!-
 
-Ma non ci penso nemmeno, Shads mi ucciderà!-
 
Vic estrasse il suo cellulare dalla borsa e compose il numero di Matt.
 
-Pronto Vic, dimmi tutto.-
 
-Ehm…ci potrebbero essere stati dei problemi con Bri…alle prove arriverà un po’ tardi.-
 
-Cosa?!? No assolutamente no! Che ha fatto?-
 
-Ha messo sotto un cane.-
 
-Un cane? Ma chi sene frega se ha messo sotto un cane lui…-
 
-Come chi sene frega? No adesso tu lasci che lo portino dal veterinario, brutto zozzone!- Vic riconobbe la voce di Valary che urlava dall’altro capo del telefono e si mise a ridere.
 
-Val penso di amarti.- disse lei.
 
-Oh anch’io ti amo piccolina!- disse la bella signora Sanders.
 
-Ok ok, portatelo pure noi iniziamo senza di lui.- disse Matt con una voce arresa.
 
-Ottimo, a dopo Shads!- Vic riattaccò.
 
-Bri, portiamolo dal veterinario, senti come piange! Ti avverto che questo cane diventa nostro, ho sempre desiderato un barboncino bianco!-
 
-Oh sì, grande idea portarti alle prove!- disse Brian.
 
-Amore…- Vic si leccò le labbra con la lingua, facendo eccitare il chitarrista.
 
-Oh no ti prego, non posso arrivare alle prove così felice.-
 
-Tu non ci andrai alle prove.-
 
-Oh è vero, beh ma non posso girare per Huntington Beach così.-
 
-Oh invece sì che puoi.- Vic si avvicinò a lui, gli mise le mani sotto la maglia e iniziò a scendere verso la parte inguinale.
 
-No, basta così, siamo in mezzo alla strada e il mio aggeggio si è alzato!-
 
-Quindi lo posso tenere Bri?-
 
-Oh per forza, come posso dirti di no?-
 
Vic sorrise, prese in braccio il cagnolino e salì in macchina.
 
-Conosco un veterinario qua vicino, vai avanti un kilometro poi gira a destra.-
 
-Ai suoi ordini.- Quando Brian vide lo studio veterinario parcheggiò e lui, Vic e il cane scesero dall’auto.
 
-Scusi signora abbiamo, ehm ha!- spiego Vic alla veterinaria, indicando Brian. –investito questo cucciolo, può fare qualcosa?-
 
-Certo, mi segua.- Vic e Brian obbedirono. Dopo qualche controllo la signora spiegò cosa avrebbe fatto –Lo opero d’urgenza, voi aspettate qui.-
 
I due si sedettero.
 
-Mmm, quindi è ancora felice il tuo aggeggio eh?-
 
-Sì, grazie.-
 
Vic lo baciò e le loro lingue iniziarono a attorcigliarsi, lei continuò a fare eccitare Brian con una serie di movimenti che a lui facevano impazzire.
 
-Ti prego Vic, non resisto più.-
 
-Allora posso dare io il nome al cane vero?-
 
-No, non te lo lascerò fare, tu la chiameresti Stellina o roba simile, il nome deve essere cazzuto!-
 
 -Signori è tutto a posto, appena la cagnolina si sveglierà potrete portarla a casa, non è successo niente di grave, solo una brutta botta. Poi ho un’altra buona notizia: potete tenerla voi dato che non ha un padrone.- disse la veterinaria.
 
-Sììì Bri quindi la teniamo eh.- gli disse Vic con un sorrisino malizioso.
 
-Ma il nome glielo do io.-
 
-Uff, va bene ok.- disse lei arresa.
 
 
Nel giro di trenta minuti la coppia si ritrovò a casa con la cagnolina che distruggeva ogni cosa appartenente al chitarrista.
 
-Se si avvicina alla chitarra la uccido.-
 
Vic si mise a ridere, prese in braccio la nuova membra della famiglia e si sedette sul divano.
 
-Quindi che nome le vuoi dare?- chiese Vic a Brian.
 
-Voglio chiamarla Slash.-
 
-Ma è femmina!-
 
-E allora?-
 
-E allora ci vuole un nome da femmina.-
 
-Un nome CAZZUTO da femmina.-
 
-Sarebbe?-
 
-Mmm…Pinkly!-
 
-Pinkly? Ti sembra un nome cazzuto?-
 
-Non è un nome cazzuto, è un nome MOLTO cazzuto!-
 
-Ehm, sì certo. Allora benvenuta Pinkly!- disse Vic accarezzando la cagnolina.
 
-Adesso so come andrà a finire: dedicherai più attenzioni a lei che a me.- disse Brian lamentandosi.
 
Vic si mise a sedere sopra di lui e lo baciò –Quindi cosa vorresti fare adesso?-
 
-Non è difficile da immaginare.-
 
Vic annuì e andò in camera da letto seguita dal chitarrista.
 
 
Questa volta Brian si svegliò per primo, quando andò in cucina per sgranocchiarsi qualcosa vide che della cucina non ci era rimasto praticamente niente.
 
-Pinkly cazzo noooo.- vide la cagnolina che si agitava e correva per tutta la casa rompendo tutto ciò che poteva.
 
-Amore che è succe…oh cazzo!- Vic si era appena svegliata sentendo tutto quel trambusto.
 
-Ma dai non è niente.- disse Brian cercando di tranquillizzare la sua ragazza.
 
-Come non è niente?-
 
-La chitarra è salva!-
 
-Ah ecco, dai Pinkly vieni qua.- la cagnolina obbedì e saltò in braccio a Vic.
 
Brian si avvicinò a loro accarezzando Pinkly –Le mie ragazze!-
 
Vic si mise a ridere e la cagnolina abbaiò. –Mi ama, come tutte.- disse il chitarrista. 




Vorrete uccidermi ma comunque scusate il ritardo, per una settimana non avevo il computer T.T
Lo so che è un capitolo mooolto idiota, ma anche Pinkly si merita un posto su questa fanfic xD
Dai prossimi capitoli adotterò i punti di vista dei vari personaggi, la storia si fa interessante, almeno spero :D
Grazie milel a chi legge e a chi recensisce, i love you!
Kisses <3
Acclaim

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** We've all been lost for most of this life ***


Jimmy POV
 

La mia vita stava andando a rotoli, l’unica cosa che riusciva a farmi sorridere era la band. Ma neanche loro avrebbero potuto strapparmi una risata, nessuno ce la faceva. La mia ex ragazza mi ha mollato per il mio migliore amico, avrei potuto avere un figlio ma è andato tutto a puttane, e come se non bastasse mi ritrovo a convivere con l’amica stramba di Vic.


-Jimmy è una mia impressione o ti sto sul cazzo?- oh fantastico, ci mancava anche questa.
 
-No Leana non mi stai sul cazzo.-
 
-Allora perché eviti anche di guardarmi in faccia?-


-Perché vorrei che ci fosse Vic al tuo posto, ma non c’è.-
 
-Ti faccio così schifo Jimmy? No perché se è così me ne vado anche subito.-
 
-Non dire cagate Leana. Sei bellissima, sei dolce e gentile con me, ma non riesco a dimenticarla.- lo pensavo veramente: bella era bella, ma era anche una rompicoglioni.
 
-Ah, benissimo.-
 
-Ehy, te la sei presa?- andai verso di lei, e le presi la testa tra le mani.
 
-No, per niente.- cercò di non farsi vedere piangere. I suoi occhi iniziarono ad arrossarsi, poi sentì dei singhiozzi. Che bastardo. Sono un bastardo ecco cosa sono.
 
-Dai Leana scusa non volevo…-
 
-Vattene a fanculo Jimmy, questo è tutto quello che devo dirti.- poi improvvisamente sentì bruciarmi la guancia: mi aveva dato uno schiaffo. Mi girai e non la vidi più, se n’era andata.
 
Mi sentivo veramente uno schifo, non avevo nessuno diritto di dirle che avrei preferito che al posto suo ci fosse Vic. Ma l’avevo fatto.
 
Leana POV
 
Quel ragazzo mi aveva rubato il cuore malgrado tutto il male che mi aveva fatto, lo amo, l’ho amato e lo amerò per sempre e nonostante tutto non riesco a levarmelo dalla testa.
 
La cosa migliore da fare sarebbe stata parlarne con Vic, quindi andai verso casa di Brian.
 
-Ehy Leana!- mi accolse la mia amica con un cane in braccio.
 
-What? Un cane?-
 
-Leana lei è Pinkly, Pinkly lei è Leana.-
 
-Piacere Pinkly.-
 
-Ehy ma a cosa devo questa visita?-
 
-Al fatto che Jimmy mi tratta di merda, ti ama e vuole che a convivere con lui ci sia tu e…cazzo non ce la faccio più.-
 
-Cosa?! Mi ama ancora?-
 
-Così dice, credo che la cosa migliore sia andarmene.-
 
-Puoi venire a stare da noi.-
 
-No, lo vedrei ancora e non potrei sopportarlo.-
 
-Gli darei volentieri uno schiaffo in questo momento.-
 
-Sono venuta ecco…a salutarti, quindi beh…ciao Vic.-
 
-Cosa?! Ma te ne vai subito?-
 
-Il prima possibile.- Mi avvicinai a lei e l’abbracciai. Iniziammo a piangere perché malgrado ci conoscessimo da poco io le volevo un bene infinito, e credo che anche lei provasse lo stesso.
 
-Questo non è un addio, vero piccola?- mi chiese lei scompigliandomi i capelli.
 
-Non lo devi neanche pensare.- uscì di casa evitando di guardarla in faccia per non piangere ancora, per riuscire ad andarmene senza che i sensi di colpa mi divorassero: avevo appena lasciato una delle persone a cui tenevo di più, ero egoista, fin troppo. Lei mi aveva permesso di incontrare Jimmy, mi aveva confidato tutto anche se non mi conosceva, mi aveva accolto in casa sue e io? Io me ne vado.
 
Andai verso casa di Jimmy, aprì la porta e lo trovai sul divano che guardava il suo cazzo di football americano.
 
-Lea scusa veramente per prima…- si alzò e venne verso di me, ma io gli diedi una spinta –Non sprecare il fiato.-
 
Andai in camera mia e preparai la mia valigia, anche se fondamentalmente non c’era gran ché da fare.
 
-Addio Jimmy, e vattene a fanculo.- stavo uscendo da casa con il mio trolley, quando la sua mano si poggiò sulla mia spalla.
 
-Non lo dire neanche per scherzo, tu non te ne vai da qui.-
 
-Che cazzo te ne frega eh? Ti faccio solo un favore andandomene a quanto pare!- lui non disse niente, mi abbracciò e mi strinse forte a sé.
 
-Perché cerchi ti trattenermi qui se non mi vuoi?- non disse niente neanche questa volta, si limitò a guardarmi negli occhi, poi mollò la presa e sciolse il nostro abbraccio prendendomi la testa tra le mani e posando le sue labbra sulle mie. Prese la mia lingua con dolcezza e iniziammo a intrecciarle come se danzassero.
 
-Mi fai solo soffrire così Jimmy non te me rendi conto?- mi staccai da lui in lacrime. –Tu mi hai dato un bacio solo perché vuoi che io non me ne vada e non capisco perché! Perché l’hai fatto se non mi ami? Perché vuoi che io resti qui?-
 
-Cazzo, tu pensi davvero che quando ti svegli e porti il tuo bel corpicino con addosso solo mutande e reggiseno davanti a me non mi faccia nessun effetto? Pensi davvero che TU non mi faccia nessun effetto?-
 
Scoppiai a piangere e mi buttai sul divano.
 
-Perché piangi?-
 
-Perché stavo per andarmene da te.-
 
Lui si avvicinò a me e mi diede un altro bacio e io gli misi le mani tra i capelli. Ad un tratto sentì le sue mani che si avvinghiavano come serpi sotto la mia maglia per cercare il reggiseno, e quando finalmente lo trovò me lo tolse.
 
-Sei pronta?- mi chiese.
 
-Sì.-
 
Io gli tolsi i pantaloni, per poi passare alla maglia e al resto. Quando ci trovammo completamente nudi lui mi mise le mani nei fianchi e mi tirò verso di lui, facendo incontrare di nuovo le nostre labbra.
 
Mi misi seduta a gambe aperte sopra di lui mentre i nostri sguardi si incrociavano.
Mi fece sdraiare poi si mise sopra di me e con una dolcezza che non credevo gli appartenesse entrò dentro di me, mettendo fine ad ogni mia paura.
 
-Ti amo.- glielo dissi così, tutto d’un fiato. Poteva non credermi ma non mi importava. L’avevo sempre desiderato e ora e lì, accoccolato di fianco a me.
 
-Non pensavo che l’avrei mai detto ma…ti amo anch’io piccoletta.-
 
-Non la pensavi così fino a qualche ora fa.-
 
-Diciamo che da quando hai iniziato a insultarmi mi sei piaciuta sempre di più. Poi…cazzo sei una bomba a letto bimba!-
 
-Fino a mezz’ora fa ero vergine.-
 
-Veramente? Wow, hai del talento.-
 
-Lo so.- dissi io ridendo.
 
-Ma quanti anni hai?-
 
-Diciassette.-
 
-Mmm…allora si può fare.-
 
-Fare cosa?-
 
-Provare.-
 
-Provare a fare cosa?-
 
-A vivere qualcosa di più di un ‘Ciao Jim’ e di un ‘Ciao anche a te Leana’.- quelle parole mi misero pace. Pace perché finalmente per James Owen Sullivan ero diventata qualcuno.
 
-Quindi…-
 
-Quindi se vuoi aggiornare il tuo status su facebook, ora sei impegnata.-
 
-Ahah, grazie dell’informazione allora.-
 
-Scusa.-
 
-Per cosa?- non capivo. Cos’era andato storto stavolta?
 
-Per tutto il male che ti ho fatto.-
 
Io gli diedi un bacio. Mi aveva fatto male, era vero, però non in quel momento non mi importava: non ero mai stata meglio in vita mia.
 
‘Dlin dlon!’
 
-Jimmy, il campanello! Chi cazzo è?-
 
-Non lo so non aspettavo nessuno, vado ad aprire.- si mise dei jeans e la maglietta dei Pantera, poi andò verso la porta mentre io iniziai a vestirmi.
 
Jimmy POV
 
Aprì la porta e davanti a me vidi solo una mano che violentemente schiaffeggiava la mia faccia.
 
-Sei uno stronzo, Leana se n’è andata per colpa tua.-
 
Cercai di non pensare al dolore, quindi aprì gli occhi e davanti a me vidi Vic.
 
-Oh Vic non…-
 
-Cosa Jimmy cosa? Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Leana se n’è andata solo perché tu…-
 
-Ehy Vic…- mi girai e vidi Leana che con un sorriso imbarazzato salutava la sua amica.
 
-Grazie di avermi salvato.- cercai di ironizzare, ma Vic mi aveva fatto davvero male.
 
-Oh cielo Lea!- Vic corse verso di lei, poi si abbracciarono.
 
-Ma…ma perché sei…?- le chiese Vic.
 
-Diciamo che io e Jimmy…Beh non sono più vergine amica!-
 
-Ma…ma non avevate discusso?-
 
-Sa come farsi perdonare ecco.-
 
Mi misi a ridere ed andai ad abbracciare Leana –La prossima volta però informati prima di piombare qui e schiaffeggiarmi.- dissi rivolgendomi a Vic.
 
-Sì Jimmy hai ragione…scusa.-
 
-Tranquilla…Posso chiederti un favore?-
 
-Dimmi.-
 
-Non è che potresti lasciarci da soli ora che sai che è tutto a posto?-
 
-Oooh certo, Lea fai la brava!- Vic andò verso la porta e uscì di casa.
 
Presi il viso di Leana tra le mie mani e le diedi un bacio, uno di quelli dolci, come piacevano a lei.
 
-Promettimi che non te ne andrai mai.- mi disse, poi iniziò a risucchiarmi il central. A lei piaceva tantissimo, me l’aveva sempre detto.
 
-Te lo prometto Leana.-




Vi prego vi prego perdonatemiiii T.T
Il capitolo è orrendo e anche corto (forse è meglio o.O) ma è uscito così che ci posso fare xD
Ringrazio infinitamente chi ancora trova il tempo per leggere e recensire questa storia, i love you <3
Bacioni
Acclaim



 
  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=749955